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Quello che manca per la M2 fino a VIMERCATE: le ultime novità con le possibili sei fermate

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Prolungamento M2

Lo studio di fattibilità era atteso a giugno 2022, ma la scadenza non è stata rispettata. I motivi del ritardo e quale dovrebbe essere la soluzione prescelta per prolungare la M2 a nord est.

Quello che manca per la M2 fino a VIMERCATE: le ultime novità con le possibili sei fermate

# Il tracciato di 12 km da Cologno Nord a Vimercate in metrotranvia veloce o light rail

Prolungamento M2

Come il prolungamento verso Paullo della M3, anche quello della linea M2 verso Vimercate è atteso da decenni ed è stato riconsiderato diverse volte. In base alle ultime indicazioni si dovrebbe virare su una Light Rail o metrotranvia veloce, che mantiene le caratteristiche della metropolitana classica, anche se con un percorso meno intenso di fermate e una velocità commerciale inferiore.

Da Cologno Nord il tracciato di circa 12 km dovrebbe quindi partire con una nuova linea, facendo una rottura di carico dall’attuale capolinea, e rispetto ai treni della metropolitana circolerebbero mezzi di dimensioni più ridotte simili a un tram-treno. In base a questa soluzione tutti i comuni interessati, Brugherio, Carugate, Agrate, Concorezzo e Vimercate, dovrebbero avere almeno una stazione nel loro territorio.

Leggi anche: La LINEA VERDE avanza. Destinazione: Vimercate

# Lo studio di fattibilità doveva essere pronto a giugno 2022

@Atm

In un summit di maggio 2022 a Palazzo Marino con la presenza dei sindaci di tutti i comuni toccati dal prolungamento della M2, l’Assessore alla mobilità Arianna Censi aveva smentito lo stop alla progettazione dell’opera: “Non solo non ci siamo mai fermati, ma contiamo di sollevare i Comuni dai costi di progettazione a loro carico: 2 milioni che speriamo di coprire con l’aiuto del Pirellone“. La presentazione dello studio di fattibilità di MM, chiamato a risolvere alcuni nodi critici come le fermate da individuare e le barriere quale ad esempio il casello della tangenziale, non è però avvenuta entro il mese di giugno dello stesso anno, come programmato. 

# L’appello dei sindaci a Regione Lombardia per coprire il milione di euro necessario a completarlo

Credits: salesianilombardiaemilia.it – Palazzo Regione Lombardia

Il ritardo è dovuto alla mancanza di un milione di euro. Senza quello il Piano di fattibilità tecnico-economica non si può completare e di conseguenza non si può chiedere il finanziamento dell’infrastruttura al governo. Per questo motivo, a seguito dell’audizione di dicembre 2023 in Commissione territorio, infrastrutture e mobilità, i sindaci di Brugherio, Carugate, Agrate, Concorezzo e Vimercate hanno chiesto una nuova riunione insieme anche a MM per superare le criticità del progetto e le risorse mancanti a Regione Lombardia.

Questo un estratto della lettera indirizzato al Pirellone e alla Città Metropolitana di Milano e pubblicato su primamonza.it

Vogliamo ringraziarvi per l’audizione che ci avete concesso il 12 dicembre 2023 in Commissione territorio, infrastrutture e mobilità. […] Come comuni coinvolti nel prolungamento dell’asta metropolitana MM2 da Cologno verso Vimercate abbiamo voluto ribadire come tale infrastruttura sia importante e fondamentale non solo per i cittadini dei nostri territori, ma per tutta l’area circostante e per il ricco tessuto produttivo e commerciale della nostra zona, che non può più fare a meno di avere un collegamento su ferro con la città di Milano, ormai atteso da decenni“.

“Vi confermiamo nuovamente la nostra disponibilità a tornare in audizione da voi, anche con la presenza di MM e della città di Milano, per continuare le interlocuzioni soprattutto sull’importante tema dell’attraversamento dei nodi critici di Brugherio e Carugate, per poter procedere così all’affidamento e alla realizzazione del Pfte dell’opera. Proprio su questo punto vorremmo ricordare che i Comuni di Brugherio, Carugate, Agrate Brianza, Concorezzo e Vimercate hanno già impegnato risorse per la realizzazione del Piano finanziario dell’opera (200mila euro a testa, ndr), ma abbiamo la necessità di reperire i fondi necessari per affrontarne gli elevati e cresciuti costi (all’appello manca un milione di euro, ndr). Per questo chiediamo a Regione Lombardia di sostenere con convinzione la necessità di tale infrastruttura e di contribuire economicamente alla realizzazione del Pfte di un’opera che porterà un importante beneficio a tutto il nostro territorio”.

Continua la lettura con: LINEA GIALLA fino a PAULLO: l’ultimo tracciato e le nuove FERMATE previste

FABIO MARCOMIN

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I 5 TORRENTI di MILANO: dove nascono, dove scorrono, il significato dei loro nomi

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marcovaldo350z IG - Torrente Lura

Scopriamo quali sono.

I 5 TORRENTI di MILANO: dove nascono, dove scorrono, il significato dei loro nomi

#1 Bozzente, il “fiume del piano”

Il torrente Bozzente nasce all’altezza di Olgiate Comasco, nel Parco Pineta. Procede poi verso Lainate sottopassando l’Autostrada dei Laghi e il Canale Villoresi per arrivare a Rho dove, a parte un tratto nei pressi della stazione, viaggia sotto il livello stradale. Dopo 38 km di percorso si immette nel fiume Olona. Nell’antichità raggiungeva il cuore di Milano congiungendosi con altri torrenti. 

Sulle origini della parola ci sono diverse ipotesi. Secondo una certa tradizione popolare deriverebbe dalla capacità del torrente di creare bozze, ristagni, in riferimento alle periodiche esondazioni. Per lo studioso Enrico Lombardi il suo significato sarebbe “fiume del piano”, dal tedesco “boden” (pianura) con l’aggiunta del suffisso -ente (fiume). Altri significati proposti sono “quello color giallo-marrone“ o “quello che scava” oppure “quello ricco di biforcazioni”, i primi due da Luciano Golzi Saporiti, l’ultimo da Matteo Colaone.

#2 Garbogera, da una parte all’altra di Milano 

ricky_bo IG – Garbogera

Il torrente Garbogera inizia a Birago nei pressi di via Gerbino. Lungo il suo percorso attraversa Barlassina, Cesano Maderno, Limbiate, Senago, Bollate e Novate Milanese per poi entrare a Milano dove procede sotto i tombini di Via Bovisasca. Segue quindi i viali della circonvallazione esterna verso est, passando sotto il Naviglio della Martesana all’altezza della confluenza del Seveso. Termina lungo Corso Lodi dove confluisce nel Cavo Redefossi. Oggi rimane in secca per la maggior parte del tempo. Non ci sono notizie sull’origine del suo nome.

#3 Lura, il “fiume dell’acqua bassa”

marcovaldo350z IG – Torrente Lura

Il torrente Lura parte a una quota di 400-450 metri sul livello del mare sulle prealpi comasche, tra i comuni di Bizzarone, Gaggino Faloppio e Uggiate Trevano. Dopo aver toccato diversi centri abitanti delle province di Como e Varese, come il Bozzente finisce la sua corsa nell’Olona a sud di Rho, nei pressi del Canale scolmatore di nord-ovest.

Tra le ipotesi sulle origini del suo nome ce ne sono due. La prima lo fa risalire al nome proprio di persona antico Lurius. La seconda invece ad altri toponimi chiamati Lora il cui nome significa “luogo nel fiume, dove c’è una buca nel fondo e l’acqua assai bassa“, proprio come la parte alta del corso del torrente.

#4 Merlata, interrato alla metà del Novecento

Il torrente Merlata sorge a Baranzate, dall’unione di altri due torrenti Nirone e Guisa, e dà il nome alla celebre Cascina Merlata. Dopo aver attraversato i quartieri Gallaratese e Lampugnano, prosegue a sud del Montestella per poi confluire nell’Olona. Anticamente confluiva nel torrente Bozzente che prendeva anche l’acqua anche del Lura. Come la maggior parte dei corsi d’acqua di Milano, scorre nel sottosuolo in quanto coperto nella metà del secolo scorso. 

Leggi anche: MERLATA BLOOM: la FOTOGALLERY e le ATTRAZIONI principali del più grande MALL di Milano

#5 Pudiga, l’ultimo affluente dell’Olona

Pudiga

Il torrente Pudiga è l’ultimo affluente dell’Olona. Prende avvio all’interno del Parco delle Groane a Senago dall’unione dei torrenti Cisnara e Lombra. Attraversa la Città Metropolitana di Milano, in parte coperto e in parte a cielo aperto. Nel Comune di Milano è interamente tombinato, operazione avvenuta tra il 1955 e il 1967, e scorre sotto Via Espinasse e Piazzale Accursio e la circonvallazione filoviaria prima di terminare in Piazza Carlo Stuparich dove si immette nel fiume Olona. Il tratto milanese è chiamato anche Fugone o Mussa, ma l’origine del nome è sconosciuta.

Continua la lettura con: Milano ha 5 FIUMI: ma da dove nascono i loro NOMI?

FABIO MARCOMIN

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I NIGHTJET e il boom dei VIAGGI di NOTTE: le novità del 2024

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europeansleeper IG

L’ultima novità è la nuova tappa dei Nightjet: Barcellona. Queste le nuove tratte e i nuovi servizi previsti per il 2024.

I NIGHTJET e il boom dei VIAGGI di NOTTE: le novità del 2024

# All’inizio del 2024 si contano 31 linee notturne tra Nightjet e Euronight

Mappa Nightjet

Sono al momento 31 le tratte esercite tra Nightjet, un’iniziativa delle compagnie ferroviarie di Francia (SNCF), Germania (DB), Austria (ÖBB) e Svizzera (CFF), ed Euronight nel 2024. Di queste ce ne sono 6 con fermate in Italia, da Vienna e da Monaco di Baviera, verso Udine, Milano, Venezia, Genova, La Spezia, Bologna e Roma. Tra le direttrici servite anche Vienna-Zurigo-Amsterdam, Zurigo-Basilea-Hannover-Amburgo, Varsavia-Vienna-Graz, Vienna-Linz-Bruxelles e Stoccarda-Rijeka.

# Debutto per le tratte da Berlino a Parigi e Bruxelles: a fine dicembre la linea Barcellona- Milano – Roma

Credits travel_chihuahua IG – Nightjet

Tra le new entry Berlino-Parigi, con servizio tre volte alla settimana e poi giornaliero da ottobre 2024, e Berlino-Bruxelles. Nel corso dell’anno è atteso il debutto anche della Zurigo-Barcellona, mentre per il mese di dicembre è previsto l’avvio del servizio della Barcellona-Roma con fermata a Milano. A partire da quel mese la capitale dovrebbe essere collegate ad altre 10 città europee, tra cui Colonia, Amburgo, Amsterdam e un’altra italiana, Firenze.

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS 2.0: i nuovi treni notturni per viaggiare tra le città europee

# European Sleeper: i “treni della buonanotte” prolungano il servizio fino a Praga

europeansleeper.eu – Tratte 2024

La nuova società belga-olandese European Sleeper, che è partita con il il servizio treni notturni chiamati The Good Night Train a maggio 2023, aggiunge delle nuove destinazioni. I convogli, carrozze moderne e accessibili dotate di ogni comfort, fanno tappa oggi in alcuni delle città più affascinanti nel cuore dell’Europa: Bruxelles e Anversa in Belgio, Rotterdam, Amsterdam e Deventer nei Paesi Bassi, Berlino in Germania. Dal 25 marzo 2024 il treno notturno viene prolungato fino a Praga con fermate intermedie nella romantica Dresda, e in altre due cittadine della Repubblica Ceca: Děčín e Ústí nad Labem.

# L’attesa per la nascita della rete dei treni notturni europei, la Trans-Europ-Express 2.0

Credits touringclubitaliano – Rete TEE

Attorno alla nascita di una rete europea di servizi diurni e notturni di treni veloci, parliamo del programma Trans-Europ-Express 2.0, c’è invece un’enorme attesa per il suo impatto rivoluzionario nei trasporti notturni e diurni. Richiama lo storico network con la sigla TEE che ha messo in connessione i Paesi Europei nel Dopoguerra e in base alle linee guida dovrebbe prevedere:

  • percorsi tra almeno tre Stati, o tra due stati su una distanza di almeno 600 km
  • treni ad almeno a 160 km/h su gran parte del percorso;
  • servizi accessori a bordo quali aria condizionata, wifi e ristorante.

Le prime quattro tratte che dovrebbero essere lanciate nel breve periodo sono le seguenti:

  • TEE 1/2 Parigi-Varsavia passando per il Belgio e la Germania
  • TEE 3/4 Amsterdam-Roma con fermate a Colonia, Basilea e Milano
  • TEE 5/6 Berlino-Barcellona passando per la Francia
  • TEE 7/8 Amsterdam-Barcellona con fermate in Belgio e Francia

Continua la lettura con: 5 linee di TRENI NOTTURNI da far partire di nuovo da Milano

FABIO MARCOMIN

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Una serata al PATUSCINO, dove si vive ancora la BRERA scapigliata e bohémienne

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Credits: @fra_gk8 Il Patuscino

Nel quartiere che è stato prima casa di monaci, poi di intellettuali, prostitute e artisti c’è un locale dove si respira ancora quell’atmosfera bohémienne. Un luogo che riesce a unire le diverse generazioni, dove ci si va per colmare la nostalgia degli anni ’80 o per fare una serata tra amici all’insegna del karaoke o della musica dal vivo.

Una serata al PATUSCINO, dove si vive ancora la BRERA scapigliata e bohémienne

# Un locale storico, specchio dell’atmosfera tipica del quartiere

Credits: @alemorettishow
Il Patuscino

Brera non è solo Pinacoteca e Accademia. Il quartiere è quell’atmosfera suggestiva dei negozietti che costeggiano le vie, delle botteghe di antiquariato, ma è anche i ritrattisti, i giocolieri e le chiromanti che la vivono. Brera è stata la casa degli esuberanti e giovani critici che hanno dato vita alla Scapigliatura Milanese ed è per questo che nei suoi locali si percepisce quel non so ché di bohémien. Tra i bar storici più conosciuti del quartiere, oltre al mitico Jamaica, c’è il Patuscino, piccolo e caloroso ma soprattutto sempre richiesto dai milanesi.

Leggi anche: Il Jamaica: il leggendario ritrovi dei grandi artisti di Milano

# Il miglior karaoke di Milano all’insegna della musica italiana

Credits: @ilpatuscino FB
Il Patuscino

Nella piena atmosfera scapigliata di Brera, al centro del quartiere, precisamente in via Madonnina, 21, c’è il Patuscino. Nelle serate di un tipico weekend, la coda davanti al pub potrebbe invogliare molte persone ad andarsene, invece no, spesso si è disposti ad aspettare ore pur di riuscire ad entrare in questo locale. Tra i posti migliori a Milano dove poter andare a fare karaoke, il Patuscino non sembra molto attrezzato per questo: ha semplicemente un televisore che proietta le parole delle canzoni ma questo basta per far sì che tutto il locale canti insieme le musiche italiane più conosciute di sempre (gli anni ’70, ’80 e ’90 alternati a qualche canzone contemporanea), creando un’atmosfera intima tra i tavoli, come se si fosse tutti insieme al bar.

# O lo si ama o lo si odia

Credits: @_fabio_lugana_
Il Patuscino

Il Patuscino si immedesima quindi perfettamente nello spirito di Brera, alla pari di chi ti legge la mano su un tavolino sul marciapiede della stessa via. E proprio per questo o lo si ama o lo si odia. È l’ideale per serate informali in compagnia di amici all’insegna dell’allegria e della buona musica con dj set, karaoke e pianobar. Non bisogna però aspettarsi il classico locale chic della Milano Bene, altrimenti sarebbe meglio non mettersi neanche in coda per entrarci. Nelle recensioni di “Tripadvisor” si leggono anche pareri negativi: locale buio, troppo affollato e soffocante e personale non particolarmente cortese. Ma i più affezionati parlano di karaoke in cui tutti possono cantare, bella gente che si diverte e drink, combinazione perfetta per una serata in compagnia.

La conclusione? Una volta entrati nel giusto clima, la serata nello storico Patuscino è un’esperienza immancabile da fare a Milano.

 

Continua la lettura con: Il BAR JAMAICA: il leggendario ritrovo dei grandi artisti di Milano

BEATRICE BARAZZETTI

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Le MULTE più ASSURDE che si possono ricevere a MILANO

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Pecore in duomo

A Milano si può essere multati per delle situazioni pazzesche. Scopriamo quali sono.

Le MULTE più STRANE che si possono ricevere a MILANO

#1 Lasciare la bicicletta sui prati

Credits: cittametropolitana.it

I più rispettosi dell’ambiente che sono soliti muoversi in bicicletta potrebbero correre il rischio di essere sanzionati se vengono scoperti a lasciare il proprio mezzo sugli spazi erbosi: l’importo della multa sarà di 15 euro e 49 centesimi.

#2 Stendere il bucato su davanzali esposti alla pubblica vista

Credits: internazionale.it – Casa a ringhiera

Stendere il bucato sul proprio balcone o terrazzo può portare a ricevere una raccomandata. Si rischia di pagare 40 euro se vengono messe ad asciugare mutande, calze e altri panni sui davanzali delle facciate condominiali, in un luogo esposto alla pubblica vista.

#3 Sostare sul marciapiede con oggetti troppo voluminosi e sporchi

Nel regolamento comunale è indicata una sanzione di 40 euro per chi viene sorpreso sul marciapiede con oggetti troppo voluminosi, sporchi o che rischiano di imbrattare i passanti.

#4 Mostrare “deformità ributtanti” 

Il regolamento comunale mette in atto anche il body shaming: anche il mancato rispetto del decoro personale è uno delle situazioni passibili di multe. In particolare mostrare “nudità, piaghe o deformità ributtanti” è sanzionabile con 40 euro.

#5 Uscire da un wc pubblico con gli abiti in disordine

Al pari di sdraiarsi alla pubblica vista, è prevista una sanzione di 40 euro anche per chi viene colto uscire da un gabinetto pubblico con gli abiti in disordine.

#6 Fare pascolare il gregge in città

Pecore in duomo

Una sanzione di 50 euro è prevista per il pastore che porti a pascolare il proprio gregge in città, che sia piazza Duomo o il Parco Sempione poco importa.

Continua la lettura con: Le TASSE più ASSURDE che si pagano in Italia

FABIO MARCOMIN

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La PICCOLA CITTÀ più in ALTO del MONDO: più su del Monte Bianco

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Credits: mybestplace.com La Rinconada

Chi non vorrebbe provare a raggiungere uno dei punti più alti del mondo? E se vi dicessero che alcune persone addirittura ci vivono? Senza pensare ad altezze smisurate come gli oltre 8.800 metri dell’Everest, in Sud America c’è il centro abitato più alto del mondo. Ecco qual è.

La PICCOLA CITTÀ più in ALTO del MONDO: più su del Monte Bianco

# 50mila persone vivono a 5100 metri d’altitudine

Credits: mybestplace.com
La Rinconada

Si chiama La Rinconada. Un villaggio del Perù é il centro abitato più alto del mondo. La Rinconada, infatti, si trova sul fianco occidentale di una diramazione del ghiacciaio Ananea Grande, ma soprattutto è a 5100 metri sopra il livello del mare. Se si viene qui di certo non si può pensare di poter raggiungere temperature sopra gli 0°, anzi ci si aggira intorno ai -20°, eppure molte persone sembrano ormai abituate a questo clima. Sì perché quando si è detto che la La Rinconada è un villaggio, si intende che è un insediamento abitato da oltre 50 mila persone. Così La Rinconada è una piccola città all’ombra di un enorme ghiacciaio e raggiungibile solo percorrendo una precaria strada di montagna spesso scivolosa proprio per via del ghiaccio.

# Una vita difficile, senza fogna né acqua corrente

Credits: siviaggia.it
La Rinconada

Seppure La Rinconada sembra un luogo avvincente e dove voler andare, la realtà è ben diversa. Sì perché La Rinconada è una città poverissima senza acqua corrente, né vie fognarie: l’unica acqua a cui gli abitanti accedono è quella dei laghi vicini, ricchi però di mercurio.

La vita a La Rinconada è devastante: non ci sono scuole né ospedali e l’aspettativa di vita di questa popolazione è di 30-35 anni, circa la metà di quella di un cittadino peruviano medio, l’unico lavoro possibile poi è il minatore. L’economia della città, in gran parte illegale, è infatti basata sulla ricchezza di oro nelle miniere. Ma per raggiungere le miniere bisogna camminare ore e per spostarsi da La Rinconada ci si impiega anche giorni. Sembra quasi che qui freddo e bassa ossigenazione siano il minore dei problemi.

Continua la lettura con: L’ASCENSORE più ALTO del mondo. Prossima fermata: Marte

BEATRICE BARAZZETTI

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I TAXI VOLANTI a MILANO: il tragitto della “metropolitana del cielo” (VIDEO)

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Un po’ taxi un po’ metro del cielo.
Fra qualche anno a Milano ci si potrà spostare a bordo di taxi volanti.
Le 4 fermate, la velocità, il costo, i tempi: tutto questo nel video. 

Il nuovo video di Milano Città Stato di Silvia Arosio. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi.

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SILVIA AROSIO

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La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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I TRE QUARTIERI di Milano dove le CASE si sono RIVALUTATE più del 20%

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Credit Andrea Cherchi - Milano veduta aerea

Tre zone della città hanno registrato performance di almeno il 20% in un confronto anno su anno, altre 10 sono cresciute in doppia cifra. Scopriamo quali sono.

I TRE QUARTIERI di Milano dove le CASE si sono RIVALUTATE più del 20%

# Tre quartieri con i prezzi delle case in salita di almeno il 20% 

corriere.economia – Rendimenti quartieri Milano

Il quartiere di Cermenate è quello che si è rivalutato di più a Milano nell’ultimo anno: +23,3% e una media di prezzo compresa tra i 3.700 e i 4.500 euro al metro quadro. La rilevazione emerge da un’analisi effettuata su una base dati di informazioni condotta tra i prezzi rilevati da Tecnocasa per gli appartamenti di livello medio e usati alla fine del primo semestre 2023 messi a confronto con quelli dello stesso periodo del 2022. Al terzo posto nella rivalutazione dietro al quartiere a sud della città c’è anche quello confinante di Volvinio con una crescita del 20%, mentre al secondo posto con +20,5% c’è Corsica-Lomellina-Argonne a est di Milano, tra i 4.700 e i 5.500 euro al metro quadrato. Nel resto della città ci sono altri 10 quartieri che crescono in doppia cifra. 

# Altri 10 quartieri crescono in doppia cifra

corriere.economia – Rendimenti sopra il 10%

Sono altri dieci invece le aree della città che registrano un incremento in doppia cifra dei valori immobiliari rispetto all’anno precedente: partiamo con Piola ad est, in salita del 17,5%, poi Savona-Tortona-Porta Genova ad ovest con +15,4%, a nord Affori con +15,1%. Tra il 14 e l’11% troviamo Testi-Cà Granda, Tibaldi-Cermenate, entrambe con +14,3%. Bovisa, San Siro-Morgantini-Rembrandt e Porpora hanno rispettivamente il 13,1%, 12,5% e 11,1% di crescita. Al 10% infine i quartieri di Washington e Sarpi-Canonica che, arrivando a 7.250 euro al metro quadrato rappresenta il quartiere con i prezzi più alti tra quelli cresciuti di più.

Fonti: Tecnocasa / corriere.economia

Continua la lettura con: VOLANO i PREZZI delle CASE a Milano: questo il QUARTIERE BOOM da +8% in un anno

FABIO MARCOMIN

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Il PORTALE “NAPOLETANO” di ADAMO ed EVA nel centro di Milano

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fabriziocaramagna IG - Portale barocco

Da dove proviene, dove si trova e cosa rappresenta.

Il PORTALE “NAPOLETANO” di ADAMO ed EVA nel centro di Milano

# Il portale barocco appartenuto ad una villa napoletana

fabriziocaramagna IG – Portale barocco

Siamo in pieno centro storico, al civico 15 di Via della Guastalla. Si prende la scena all’ingresso di un edificio moderno un portale in stile barocco. Apparteneva ad una villa napoletana del ‘700, demolita successivamente, ed è stato fatto arrivare a Milano dall’architetto Luigi Maria Caneva. Sulla sommità dell’architrave, alle due estremità, sono raffigurati due putti semidistesi che reggono due cornucopie. A fungere da sostegno per l’architrave, e a fare da guardiani, ci sono due grandi sculture di fauni o satiri con il classico corpo di uomo barbuto e la parte inferiore con zampe da capra. Rappresentano la fertilità e la forza vitale della natura.

# Adamo ed Eva nudi tra i fauni

milanosuitacchi.it – Adamo ed Eva

Accanto ai fauni si possono vedere altre due sculture con le sembianze di un uomo e una donna: le figure rappresentano Adamo ed Eva, nudi e con solo una foglia a coprire le parti intime, mentre con la mano sorreggono l’arco. Nel piedistallo che li sorregge troviamo la scritta in latino “Aqua vivimus” (Viviamo d’acqua), sotto il primo, “Ut vivas vigila” (vigila affinché tu possa vivere), sotto il secondo. Il tema dell’acqua non è casuale in quanto in ninfei, in epoca romana, erano strutture usate per incorniciare fontane e altri luoghi d’acqua con statue, mosaici e piante rigogliose. Nella parte più bassa del portale due bambini posti a cavallo di creature non ben definite (forse leoni marini con code da sirena!).

# L’edificio moderno dove è stato installato il portale

Credit Urbanfile – Palazzo Via Guastalla 15

L’edificio su cui è stato “installato” il portale per decorarne l’ingresso è stato progettato dallo stesso architetto Caneva per la Generale Immobiliare. Si compone di una parte su strada che sviluppato su 3 piani e con un loggiato centrale aperto su due lati dento cui è racchiuso un cortile. La parte arretrata dell’edificio è composta invece da cinque piani oltre un terrazzamento sul tetto.

 

Continua la lettura con: I “PALAZZI STORICI” di MILANO

FABIO MARCOMIN

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DIRIGIBILI a BAGGIO: una storia di eccellenza che pochi conoscono

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Nel DNA di Milano c’è la vocazione all’essere connessi con qualunque mezzo di trasporto, al viaggio, all’idea della partenza. Non stupisce quindi questa storia poco conosciuta.

DIRIGIBILI a BAGGIO25: una storia di eccellenza che pochi conoscono

il primo volo

Agli inizi del ‘900, alla periferia di Milano nel quartiere Baggio, c’era un aeroporto. Anzi per dirla meglio un aerodromo, dedicato al volo dei dirigibili.

La struttura era infatti parte di un progetto più ambizioso, nei cui dintorni sorgevano le Officine Leonardo da Vinci, fondate da Enrico Forlanini, al quale non a caso è stato poi intitolato l’aeroporto di Linate.

Nel 1913 per la prima volta si alzò da Baggio il dirigibile Città di Milano, ideato da Forlanini e realizzato nelle Officine. Sorvolò la città arrivando a sostare all’altezza del Duomo, dando il via ad una serie di missioni sempre più lunghe sino a quando, nell’aprile del 1914, fu costretto ad un atterraggio di emergenza nella campagna di Cantù. Nonostante l’operazione si fosse svolta senza incidenti, in fase di svuotamento dell’idrogeno qualcosa andò storto, innescando un enorme incendio con morti e feriti.

credis: wikipedia

Allo scoppio della Grande Guerra l’Italia, grazie anche a Enrico Forlanini e alle attività dell’aerodromo di Baggio, aveva la terza flotta di dirigibili più grande dopo Germania e Francia.

L’aerodromo e le Officine vissero perciò un periodo di grande fermento durante la Prima Guerra Mondiale, quando i dirigibili venivano utilizzati per missioni di ricognizione e bombardamento.

Dopo la guerra l’aerodromo di Baggio continuò a far decollare e atterrare dirigibili, progettando modelli sempre più moderni, facendo tesoro delle conoscenze sviluppate durante il periodo bellico, fino agli anni Trenta, quando le attività furono trasferite presso l’aeroporto di Linate.

Tra i molti lati curiosi che questa storia ci offre, c’è anche il fatto che quando l’avventura dei dirigibili inizia, Baggio non fa ancora formalmente parte di Milano.

Baggio era infatti in quegli anni Comune esso stesso, al quale a sua volta, nel 1869 erano stati aggregati i Comuni soppressi di Muggiano e Sellanuova. Nel 1923 anche il Comune di Baggio viene soppresso e inglobato in quello di Milano.

Per chi volesse approfondire può visitare la pagina FB del quartiere Baggio
Facebook.com/AmoBaggio.

Continua la lettura con: I taxi volanti a Milano

ROBERTO ADRIANI

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Questo è l’ HOTEL di MONTAGNA “più bello del mondo”

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Credits: @rehlatybydnata Chedi Andermatt

La neve, le cime bianche, la cioccolata calda, gli sci e le ciaspole, le piste di pattinaggio: quell’atmosfera magica che solo la montagna può regalarci. E quando si vuole respirare quell’aria, si parte alla ricerca di un hotel per prenotare una notte e fuggire dalla città. Se quindi qualcuno si stesse chiedendo qual è l’hotel di montagna più bello del mondo, ecco la risposta.

Questo è l’ HOTEL di MONTAGNA “più bello del mondo”

# Una montagna di lusso

Credits: @swiss_piration
Chedi Andermatt

Si chiama The Chedi Andermatt e si trova tra le Alpi svizzere, precisamente nel paese di Andermatt: è un albergo a 5 stelle nonché l’ “hotel di montagna più bello e lussuoso del mondo”, così è stato definito. Un hotel storico ma molto grande, con le sue 44 camere deluxe e grand deluxe (che superano i 50mq), 4 junior deluxe suite da 90 mq, 5 deluxe suite di oltre 100 mq, 23 grand deluxe suite da 190 mq e la Furka Suite, la camera dei sogni completa di spa privata. Ma il vero lusso è il trattamento degli ospiti che vengono coccolati, serviti e riveriti.

# Un fascino orientale a 1400 metri di altezza

Credits: @zahnarzt.teresameyer
Chedi Andermatt

Forbes l’ha incoronato non solo come il più bell’hotel di montagna ma uno dei più belli in assoluto. La particolarità del The Chedi Andermatt è il fascino alpino-orientale che riesce a raggiungere grazie al connubio perfetto tra arredamenti tradizionali ed eleganti e quel non so ché di asiatico che conquista tutti i suoi ospiti. Si trova a 1447 metri sul livello del mare e, oltre alle 123 camere esclusive, i 5 ristoranti e bar eccellenti, di cui uno di cucina giapponese, un moderno Health Club e un’incredibile area wellness soddisfano tutti i desideri di chi soggiorna al The Chedi Andermatt.

# Quiete e pace nel cuore delle Alpi

Credits: @hotels_luxury_otw
Chedi Andermatt

L’obiettivo del The Chedi, progettato da Jean-Michel Gathy, è quello di entrare in sintonia con il luogo in cui è sorto, accogliendo poi gli ospiti con luci e volumi che, come vuole la cultura thailandese, creano continui spazi di quiete e pace. E poi bisogna ricordarsi che è tra le Alpi svizzere, quindi già il paesaggio rende l’hotel unico.

 

Continua la lettura con: L’HOTEL che si SCIOGLIE ogni anno

BEATRICE BARAZZETTI

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

Un “IPPOPOTAMO” sulle ALPI

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Nelle ultime settimane è riapparsa questa curiosa attrazione molto in voga su Google Maps.

Un “IPPOPOTAMO” sulle ALPI

# L’Ippopotamo del Monte Cesen

L’“Ippopotamo del Monte Cesen”, situato tra il territorio comunale di Valdobbiadene e Miane, è tornato visibile, grazie alla neve, da distanze notevoli. Situato sulle prealpi trevigiane, questo curioso disegno sulla montagna risulta essere molto famoso tra gli utenti di Google Maps. Ma di cosa si tratta?

# Un Bosco artificiale

Si tratta di un disegno nella natura che riproduce quattro zampe e una grande testa che ricorda proprio quella di un ippopotamo. Si tratta di un’area boschiva immersa nei pascoli dove gli alberi (faggi e abeti) sembra siano stati piantati apposta per creare la forma di questo simpatico (ma, si ricorda, ferocissimo!) animale africano.

Potrebbe essere un'immagine raffigurante natura e montagna
Credits: @Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore (FB)

# Le origini del bosco

La vera origine sulla forma di questo particolare bosco è ancora incerta:

  • L’aquila e il Fascismo: Secondo una prima versione, quello che oggi si vede non è altro che un’ala che avrebbe dovuto comporre l’aquila, simbolo del fascismo. Grazie alle sue dimensioni generose, sarebbe stata visibile almeno fino a Venezia, a testimonianza della potenza del regime. A causa della caduta di quest’ultimo, l’opera non sarebbe mai stata completata.

    May be an image of Camogli and lake
    Credits: @Claudio Vianello (FB)
  • L’Impero Austro-Ungarico: Un’altra versione indicherebbe che la figura sia voluta e che rappresenti un bisonte lasciato dagli Austriaci. L’animale ha contribuito all’espansione dell’impero austro-ungarico in Europa fornendo ai soldati latte, carne e pellicce.
  • La causalità: C’è chi si limita a sostenere che la forma del bosco sia del tutto casuale e sia la conseguenza di un rimboscamento, fatto in tre fasi, tra gli anni 1920 e il 1980.

E’ anche grazie a queste diverse interpretazioni, che questo bosco particolare desta ancora curiosità.

Credits: Monte Cesen (FB)

Continua a leggere con: Che ci fanno TRAM e BUS milanesi in mezzo a un BOSCO della Liguria?

LUCIO BARDELLE

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AUTONOMIA DIFFERENZIATA: Il SENATO approva tra le proteste del GATTOPARDO. Ma, in poche parole, che cosa dice la RIFORMA?

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Dopo vent’anni di discussioni, referendum, dichiarazioni bipartisan in cui tutti si dicevano più o meno d’accordo, il Senato approva l’Autonomia differenziata. Una riforma che porterebbe l’Italia a un assetto moderno, più simile non solo a Paesi che si basano sull’autonomia dei territori, come Spagna, Germania o Svizzera, ma anche come quelli più centralisti che stanno spingendo forte sul tasto del decentramento, come Francia o UK. Tutto bene, dunque? Ovviamente no. Perchè siamo o non siamo il paese del Gattopardo, del tutto va male ma lo status quo va difeso sempre?

AUTONOMIA DIFFERENZIATA: Il SENATO approva tra le proteste del GATTOPARDO

# Il voto al Senato nel segno di Costituzione e del voto popolare,

L’Aula ha approvato con 110 sì il ddl per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Il testo passa alla Camera per la seconda lettura. Si tratta della legge che di fatto dà attuazione ai principi dell’articolo V della Costituzione che invita ad attuare in Italia “il più ampio decentramento amministrativo”. Non solo: è una legge che segue anche l’espressione della volontà del “popolo sovrano”, almeno dei cittadini delle regioni che si sono espresse sei anni fa in larghissima maggioranza a favore di una maggiore autonomia regionale. Curioso che proprio chi aveva votato a favore dell’articolo V, il centro sinistra, oggi alza le barricate lamentando il rischio di secessione. Ma, in sintesi, che cosa definisce la nuova legge?

# La legge in poche parole: si premia con l’autonomia le regioni più meritevoli, a chi non rispetta gli standard l’autonomia viene tolta

Autonomia differenziata

Il principio della legge è elementare. Le regioni possono decidere di gestire fino a 23 competenze in autonomia dallo Stato che però deve vigilare sul rispetto di un livello minimo delle prestazioni (LEP) per ogni classe di servizio. Se una regione non è in grado di garantire questi standard, perde l’autonomia di gestione nei servizi deficitari. Un principio che tutela i cittadini, spingendo le regioni a garantire servizi migliori e che fa intervenire lo Stato quando questi servizi sono insufficienti. L’autonomia differenziata prevede la possibilità di trattenere parte del gettito fiscale generato sul territorio per il finanziamento dei servizi e delle funzioni di cui si chiede il trasferimento. Si introduce pertanto un principio di responsabilità per le regioni che, finora, potevano agire “indisturbate” nella fornitura dei servizi, senza rischi. Anzi. Il modello di governance esistente tendeva a premiare le regioni più inefficienti, favorendo l’intervento dello Stato a colmare deficit. 

# Un altro passo verso Milano Città Stato

Da segnalare infine che l’articolo 132 della Costituzione consente che i territori con almeno un milione di abitanti possano diventare regione. Un articolo pertanto che consentirebbe a Milano e dintorni di poter diventare una città-stato (o città-regione) con poteri da regione, come accade per le migliori città del Continente, come Londra, Madrid, Vienna, Berlino, Amburgo o le città cantone della Svizzera. 

Continua la lettura: Milano va più veloce di Bologna: no ai 30 all’ora ovunque e più autonomia per la città

ANDREA ZOPPOLATO

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LINEA GIALLA fino a PAULLO: l’ultimo tracciato e le nuove FERMATE previste

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Tracciato M3 fino a Paullo

Un’estensione attesa da oltre 30 anni. Questo l’ultimo tracciato proposto e le fermate previste per allungare la M3 verso il confine est della Città Metropolitana di Milano. 

LINEA GIALLA fino a PAULLO: l’ultimo tracciato e le nuove FERMATE previste

# Il punto sulla possibile estensione della linea gialla fino a Paullo

Credits: wikipedia.org – Linea M3

Un’opera di cui si parla da decenni, oltre 30 anni per l’esattezza, con progetti abortiti, raccolte firme di cittadini e appelli dei sindaci lungo la Paullese. Qualcosa si è mosso, l’ultimo tracciato proposto per allungare la M3 oltre San Donato dovrebbe essere quello definitivo, ma siamo di fatto ancora all’inizio del processo. Nel 2022 erano stati destinati 5,5 milioni per la redazione del PFTE, il progetto di fattibilità tecnico economico, all’interno del pacchetto di 732,3 milioni di euro assegnati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile per il potenziamento delle metropolitana milanesi.

# Il tracciato proposto da MM: circa 15 km di linea tra metro e metrotranvia

Tracciato M3 fino a Paullo

L’ultimo progetto elaborato da MM e presentato dal Comune di Milano al Ministero dei Trasporti prevede la prosecuzione del tracciato della M3 in una doppia modalità. In totale sono circa 15 km, suddivisi tra metropolitana e metrotranvia. La prosecuzione come metro è di di 4,4 km e altre due fermate, San Donato-De Gasperi e Peschiera Sud.

Da quest’ultima stazione partirebbe un servizio di metrotranvia, in sede protetta, di 10,9 km e 8 fermate: Peschiera Sud, Peschiera Bettola, Pantigliate-Vigliano, Mediglia Mombretto, Settala-Caleppio. Le ultime 3 nel comune di Paullo con Paullo Centro, Paullo Conterico e Paullo TEEM all’intersezione con la Tangenziale Est Esterna. La frequenza della tratta in metrotranvia sarebbe di un mezzo ogni 7,5 minuti, con velocità commerciale dei tram di 30 km/h.

# Un investimento complessivo salito da 700 a 850 milioni di euro 

Credits hopefulbeers IG – Linea M3

Per realizzare tutto il progetto era stato stimato un investimento complessivo pari a 700 milioni di euro, di cui 435 milioni per la tratta di metropolitana e 265 milioni per la tratta di metrotranvia. L’importo è salito nel frattempo a 850 milioni di euro a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e delle energie. Ma a che punto siamo?

# Attesa per i risultati dell’analisi costi-benefici, lo studio di fattibilità non prima del 2025

La prima delibera regionale, che stanziava parte dei fondi per lo studio di fattibilità, è del 2017. Alla fine del 2023 era attesa la conclusione dell’analisi costi-benefici, della quale al momento non sono stati pubblicati i risultati, mentre per lo studio di fattibilità tecnico-economica elaborato da parte di Mm Spa si dovrà attendere almeno il 2025. Se venisse rispettata tale scadenza, la progettazione definitiva e il bando di gara potrebbero arrivare in tempo per dare avvio ai lavori nel 2028.

Continua la lettura: “CONGELATA” la linea S12 come “METROPOLITANA LEGGERA” tra Milano e Lodi

FABIO MARCOMIN

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La NUOVA classifica delle ZONE più RICCHE di Milano

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Mappa redditi Milano

Milano si conferma ancora la città più ricca d’Italia. In 11 zone viene superata la media cittadina, in quasi tutte quella nazionale. Scopriamo quali sono i quartieri più ricchi e quelli più poveri della città.

La NUOVA classifica delle ZONE più RICCHE di Milano

# La top 5 dominata dal Municipio 1: il CAP 20121 vicino ai 95.000 euro

Mappa redditi Milano

 

Dagli ultimi dati diffusi dal Ministero dell’Economia e Finanza si conferma ancora una volta Milano la città più ricca d’Italia. Il reddito medio lordo da lavoro dipendente è pari a circa 33.700 euro pro capite, sulla base delle dichiarazioni dei redditi del 2022, contro la media nazionale di 22.500 euro.

  • Osservando i dati delle singole zone al primo posto indiscusso c’è il CAP 20121, dove si trovano Brera, Quadrilatero della Moda, Moscova e Castello Sforzesco, con un reddito medio dichiarato di 94.553 euro.
  • In seconda posizione il CAP 20145, City Life, Pagano e Wagner, con 75.556 euro.
  • Chiude il podio, ancora nel Municipio 1, il CAP 20123 che comprende Magenta, Via Torino e Sant’Ambrogio con 70.113 euro.
  • Al quarto posto l’ultima porzione del Municipio 1: il CAP 20123 con 56.016 euro dove troviamo Crocetta, Missori e San Babila.
  • Al quinto posto il CAP 20149 dei quartieri Amendola, Lotto e Portello con 53.370 euro.

# In 11 zone si supera la media cittadina

Credits gerardolabombarda IG – Dateo

Scorrendo la top ten, ancora sopra i 50.000 euro, per l’esattezza 52.035, c’è il CAP 20129 (Risorgimento, Tricolore, Dateo). A seguire il CAP 20124, Buenos Aires – Venezia, Centrale, Isola, Stazione Centrale, con 47.680 euro, il CAP 20144, Giambellino, Magenta – San Vittore, Navigli, Porta Genova, Tortona, Washington, con 47.567 euro. Sopra i 40.000 euro anche il CAP 20135, Guastalla, Porta Romana, Porta Vittoria, XXII Marzo, e il CAP 20154, Porta Tenaglia, Porta Volta e Monumentale, con 42.347 euro. Altre cinque zone sono sopra la media cittadina di 30.000 euro.

# Il più povero: Quarto Oggiaro, quasi 77.000 euro in meno rispetto al più ricco

Credits Andrea Cherchi – Quarto Oggiaro

Nella parte più bassa della classifica dove ci sono i quartieri con il reddito medio dichiarato più basso, sotto i 23.000 euro annui, troviamo i seguenti CAP: 

  • 20156 (Bovisa, Villapizzone) con 22.877 euro
  • 20153 (Quarto Cagnino, Quinto Romano) con 22.837 euro
  • 20161 (Affori, Comasina, Bruzzano) con 22.770 euro
  • 20132 (Cimiano, Cascina Gobba) con 22.466 euro
  • 20152 (Sella Nova, Baggio, Muggiano) con 22.236 euro  .

Il quartiere più povero in assoluto è Quarto Oggiaro dove il reddito medio dichiarato si ferma a 17.986 euro, quasi 77.000 euro in meno rispetto a quello più ricco della città. Eccetto gli ultimi tre in classifica, compreso il CAP 20152, tutti gli altri quartieri superano la media nazionale di 22.500 euro.

# 6 comuni lombardi nella top ten dei più ricchi d’Italia, Milano appena fuori

skytg24 – Comuni più ricchi

Se Milano con i suoi quartieri mantiene il titolo di prima delle classe tra le grandi città, la vera sorpresa sono i comuni nella provincia e nella regione. La Lombardia ne piazza infatti ben 6 in top ten. Dopo il Comune di Lajatico in provincia di Pisa, che ha ripreso la testa della classifica dei comuni più ricchi d’Italia, troviamo Basiglio al secondo posto con 44.849 euro. Al quinto Varenna in provincia di Lecco, con poco più di 38mila euro, al sesto posto il milanese Cusago con 37,7mila, al settimo Galliate Lombardo in provincia di Varese con 36,7mila. A 50 minuti da Milano il comune pavese di Torre d’Isola in ottava posizione e infine, al nono posto, un altro paese della prima cintura: Segrate con 33,7mila euro

Il Comune di Milano si deve accontentare dell’11ima piazza, perdendo due posizioni rispetto alla precedente rilevazione.

Continua la lettura: La NUOVA TOP TEN dei QUARTIERI più rivalutati in Italia: NAPOLI supera MILANO

FABIO MARCOMIN

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Le 7 CASCINE più BELLE da visitare a Milano (Mappa)

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Credits milanogramma IG - Cassina de Pomm

I tipici edifici rurali milanesi dove provare l’esperienza della natura in città ritornando un po’ indietro nel tempo. Queste le cascine davvero imperdibili.

Le 7 CASCINE più BELLE da visitare a Milano (Mappa)

 

#1 Cascina Chiesa Rossa, un esempio di architettura rurale milanese

Credits dianacomari IG – Cascina Chiesa Rossa

Cascina Chiesa Rossa, molto interessante dal punto di vista storico, fa parte dell’omonimo parco lungo il Naviglio Pavese. Risalente al X secolo, rappresenta un importante esempio di architettura rurale milanese.

#2 Cascina Guascona e Guasconcina, all’interno del meraviglioso Parco delle Cave

Credits federico_cantoro IG – Cascina Guascona

La Cascina Guascona, nel tempo dimora di villeggiatura di diverse famiglie nobili, e la vicina Guasconcina sono due edifici risalenti al XV secolo inseriti all’interno del meraviglioso Parco delle Cave. Un visita a questo antico complesso rurale vi farà tornare indietro nel tempo.

#3 Cascina Linterno, dove è conservata la dimora milanese di Petrarca

Credits danbruco IG – Cascina Linterno

Cascina Linterno è un altro antico casolare risalente al XII secolo, nell’area ovest, in via Fratelli Zoia. Al suo interno opera l’Associazione Amici Cascina Linterno che dal 1994 si batte per la sua salvezza. La Cascina è nota, tra le altre cose, come unico luogo del quale si può stabilire con certezza esser stato dimora di Francesco Petrarca durante i suoi otto anni milanesi (1353-1361). Il CSA Petrarca Onlus, concessionaria del nucleo storico, si occupa di salvare le memorie archeologiche della dimora petrarchesca, destinate alla distruzione.  

Leggi anche: Cascina LINTERNO, l’affascinante storia della villa millenaria dove ha vissuto Petrarca

#4 Cascina Campi, con una fattoria dove vengono organizzate attività didattiche

Credits valentinameschia IG – Cascina Campi

La Cascina Campi, nel quartiere di Trenno, è gestita dall’azienda agricola Campi con una fattoria che organizza attività didattiche per i più piccoli. Qui è presente anche uno spaccio che vende i prodotti della fattoria stessa e vengono organizzati laboratori circensi ed equestri, sempre per bambini.

#5 Cassina de’ Pomm, voluta da Francesco Sforza nel XV secolo

Credits milanogramma IG – Cassina de Pomm

La Cassina de’ Pomm, in dialetto cascina delle mele, venne costruita per volere di Francesco Sforza nel XV secolo. Inizialmente fu casa di delizia per le famiglie nobili, tra le altre Marino e De Leyva, la famiglia della famosa Monaca di Monza. Diventata prima albergo, dove soggiornarono Casanova, Napoleone e Garibaldi, poi un’osteria e infine un ristorante alla moda. Oggi la cascina non è più aperta al pubblico, ma ospita un bar, alloggi residenziali e uffici.

#6 Cascina Martesana, uno spazio polifunzionale affacciata sul piccolo naviglio

Credits cascinamartesana IG – Cascina Martesana

Cascina Martesana, immersa nel verde del Parco della Martesana, è nata 6 anni fa come luogo di incontro, cultura, socializzazione e ristoro. Uno spazio polifunzionale affacciato sul Naviglio Piccolo e costeggiata da una delle piste ciclabili più amate dai milanesi, un luogo per la cultura dove poter visitare una mostra d’arte anche a mezzanotte, partecipare a laboratori e incontri per adulti e bambini, dal pomeriggio a sera. 

#7 Cascina Cuccagna, l’unica rimasta in centro città

Credits soup_opera IG – Cascina Cuccagna

Cascina Cuccagna in zona Porta Romana è una delle più conosciute e antiche di Milano, nata nel XII secolo come Cascina del Torchio, e l’unica rimasta nel centro città. Situata in via Cuccagna angolo via Muratori, è tornata al suo antico splendore grazie all’impegno dell’ACCC (Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna) che l’ha trasformata in un centro culturale e di partecipazione che diffonde idee d’innovazione, servizi sostenibili e progetti culturali. Se cercate una location perfetta, per una serata fuori dal comune, Cascina Cuccagna è quello che fa per voi: potrete scegliere un buon aperitivo o provare le specialità genuine dello chef Nicola Cavallaro.

Continua la lettura con: I 7 LUOGHI più INACCESSIBILI da visitare in Italia

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La chiesa OPEN AIR “MIRACOLOSA” nel CENTRO di MILANO

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In giro per Milano si possono scorgere ancora delle ferite lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale. Una di queste è quella della Cappella della Madonna del Grembiule accanto alla chiesa di Santa Maria alla Porta.

La chiesa OPEN AIR “MIRACOLOSA” nel CENTRO di MILANO

 
Incredibile come da un fatto tragico possa nascere un inaspettato capolavoro. E’ il caso della chiesa open air di Milano. Si tratta della Cappella della Madonna del Grembiule che venne distrutta da una bomba nel 1943 e da allora è diventato un angolo insolito e inaspettato. Oggi è visibile l’altare, il pavimento in marmo e l’affresco della Madonna del Grembiule.
 
 

# L’affresco miracoloso

L’affresco fu scoperto nel 1651 sul muro della chiesa di Santa Maria alla Porta raffigurante una Madonna con il Bambino che si dimostrò in grado di curare i malati. Oggi quel miracoloso dipinto è visibile all’esterno della chiesa perché la cappella che lo ospitava è stata distrutta dai bombardamenti e mai ricostruita.
 

# La “chiesa dei polacchi” con la statua di Giovanni Paolo II

Singolare anche la stessa chiesa di Santa Maria della Porta: ha origini antiche, anteriori al sec. XII, anche se l’edificio attuale è stato costruito negli anni 1652/1670 su progetto di Francesco Maria Richini.
Oggi è la chiesa della Comunità Polacca di Milano, nella quale tutte le scritte sono bilingui: fanno bella mostra di sè due bandiere polacche ai lati dell’altare e ci sono la riproduzione della Madonna di Czestochowa e la statua di Giovanni Paolo II.
 
 

Continua la lettura con: i tre colori di Maria a Milano

MILANO CITTA’ STATO
 

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A Venezia torna la “SPIAGGIA di MESTRE”

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Un progetto inserito nel PNRR prevede il ritorno della spiaggia di Mestre.

A Venezia torna la “SPIAGGIA di MESTRE”

# Il Parco San Giuliano: uno dei 20 parchi più grandi del mondo

Il Parco San Giuliano, situato a Venezia, è un’oasi verde che offre un rifugio tranquillo dalla frenesia della città. Con una superficie di oltre 70 ettari, il parco si estende lungo la laguna e offre una vista mozzafiato su Venezia. Dotato di piste ciclabili, aree picnic e ampi spazi verdi, il Parco San Giuliano è un luogo ideale per attività ricreative all’aperto.

Credits: @Venicemarathon(FB)

La sua posizione strategica lo rende facilmente accessibile e popolare tra i residenti e i visitatori. Un luogo dove natura e relax si fondono, il Parco San Giuliano rappresenta un tesoro verde nel cuore della città lagunare. Vanta già il privilegio di essere il 19esimo Parco più grande del mondo e di essere uno dei parchi urbani più belli d’Europa.

# Il ritorno della Spiaggia di Mestre

A ridosso del suo ventesimo compleanno (il parco venne ufficialmente inaugurato l’8 maggio 2004), San Giuliano è pronto per una nuova tappa della sua evoluzione. Infatti, quella che un tempo era definita “la spiaggia dei mestrini” ritornerà in vita. La Giunta comunale ha infatti approvato l’ampliamento del polmone verde della terraferma.

Credits: live.comunedivenezia.it

Il progetto toccherà un’area di sei ettari che, grazie a un intervento inserito nel PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) per la rigenerazione urbana, tornerà ad essere completamente fruibile.

# Sei ettari di Parco per la riqualificazione del tessuto sociale e ambientale di Mestre

La riqualificazione dell’area attualmente non fruibile prevede, oltre all’ampliamento del parco: la predisposizione di un impianto di pubblica illuminazione, gli allacci ai sottoservizi per dotare il nuovo parco di fontanelle d’acqua, reti di drenaggio, arredo urbano in quantità e qualità adatto al contesto. E’ prevista inoltre la piantumazione di essenze compatibili con l’intervento di messa in sicurezza permanente del suolo sottostante, oltre ad un’area attrezzata con servizi igienici in prossimità del sestante.

# Uno spazio dimostrativo del paesaggio lagunare

Primo obiettivo del progetto è quello di creare uno spazio dimostrativo del paesaggio lagunare. Molto vicino all’acqua, l’ampio spazio leggermente inclinato verso il marginamento diventa luogo deputato alla sosta: una vera e propria spiaggia urbana, debolmente attrezzata. Lungo il corsello principale si snoda un percorso sensoriale dove i diversi sensi vengono sollecitati a riconoscere l’ambiente lagunare, a coglierne le diverse sfaccettature, l’adattamento delle piante, le sequenze dei diversi substrati e di come l’acqua salata diventi elemento ordinatore ad accompagnare tutti i visitatori in un cammino più attento e consapevole alla ricerca di sensazioni dimenticate.

Credits: @Amici del Parco di San Giuliano di Mestre (FB)

Il percorso è ideato e attrezzato per rendere fruibile e stimolante l’escursione in natura anche agli ipo-vedenti e ipo-udenti. Le specie utilizzate, gli arredi e le sistemazioni in generale sono studiate a restituire elevata biodiversità, sono a bassa manutenzione e selezionate come adattabili agli scenari di cambiamento climatico.

# L’entità dell’investimento

L’investimento per la realizzazione degli interventi è di 1 milione e 700 mila euro e va ad aggiungersi a quelli sempre destinati al Parco di San Giuliano per migliorarne la fruibilità, a cominciare dal milione e 200 mila euro investiti per la realizzazione di strutture a servizio dei grandi eventi.

Credits: comune.venezia.it

Continua la lettura con: La PORTA VERDE del Grande Parco Forlanini: dal DUOMO all’IDROSCALO il nuovo hot spot CICLO-PEDONALE 

LUCIO BARDELLE

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In arrivo il TRENO LOW COST in alta velocità MILANO-BARCELLONA

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eisenbahnin.oe.d.ch IG - Nightjet

Una nuova tratta si aggiunge alla rete europea di treni notturni. Quando è prevista l’attivazione del servizio, le caratteristiche dei treni e i prezzi dei biglietti.

In arrivo il TRENO LOW COST in alta velocità MILANO-BARCELLONA

# Si espande la rete di Nighjet, la rete europea di treni notturni

Credits nightjet – Treni notturni

Continua a crescere l’offerta di Nightjet, e di Euronight, un’iniziativa delle compagnie ferroviarie di Francia (SNCF), Germania (DB), Austria (ÖBB) e Svizzera (CFF) già attiva da tempo e che mette in collegamento molte città europee. Le prime due linee di treni low cost notturni sono state attivate nel 2021, da Vienna a Monaco e a Zurigo ad Amsterdam passando per Colonia. Nel 2023 è stato il turno della della Bruxelles-Parigi. Milano è collegata con Vienna e Monaco con partenze e arrivi nella stazione di Rogoredo. 

Leggi anche: TRENI NOTTURNI: bella l’idea ma la REALTÀ è spesso un INCUBO

# La nuova tratta per Barcellona passando per Milano

Credits alexman89-pixabay – Barcellona

Nel 2024 la nuova meta è Barcellona. Si parte con la tratta da Zurigo alla capitale della Catalogna, per poi collegare da dicembre 2024 altre 12 città europee tra cui Amsterdam e le italiane Milano e Roma, dove è previsto il capolinea a sud della linea.

Mappa Nightjet

Lo snodo per la prosecuzione della linea verso l’Italia è la stazione di Zurigo.

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS 2.0: i nuovi treni notturni per viaggiare tra le città europee

# I treni viaggiano a oltre 200 km/h e dispongono di più di 250 posti 

Credits travel_chihuahua IG – Nightjet

I treni viaggiano ad una velocità superiore ai 200 km/h, la tratta Berlino-Parigi è percorsa in circa 5 ore, e i prezzi dei biglietti partono da 30 euro e variano in base alla destinazione prescelta. Nei convogli, che mettono a disposizione circa 254 posti, ci sono diverse tipologie di sistemazioni: vagoni letto, letti a castello e sedili normali. Tutte le cabine, dagli scompartimenti singoli fino alle camere per famiglie, sono dotate di lavandino.

Continua la lettura con: Da MILANO a LUGANO in treno in soli 30 MINUTI? Il PROGETTO

FABIO MARCOMIN

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MILANO va più VELOCE di BOLOGNA: “No ai 30 all’ora ovunque e più autonomia per la città”

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Credits Francesco Giani FB - Zona 30

Il Sindaco Beppe Sala dice la sua sui temi caldi del momento: le città a 30 all’ora e le autonomie differenziate dei territori. Sembra prendere le distanze dalla posizione del centro sinistra. 

MILANO va più VELOCE di BOLOGNA: “No ai 30 all’ora ovunque e più autonomia per la città”

# Per Milano impossibile il modello città a 30 all’ora di Bologna

Credits Francesco Giani FB – Zona 30

A Milano non verrà replicato il modello di città a 30 all’ora di Bologna, un limite applicato al 90% delle strade del comune con le rimanenti limitate a 50 km/h. Lo ha dichiarato il Sindaco Beppe Sala intervistato a margine della presentazione delle iniziative per il Giorno della Memoria, sabato 27 gennaio 2024, intervenendo sulle polemiche esplose tra la città di Bologna e il Ministro alle infrastrutture e trasporti Salvini: “Faccio un’osservazione su quello che dice il ministro. É buffo perché da un lato si teorizza e si parla di autonomia differenziata, però viene da pensare che è così quando ti va bene. Quando non ti va bene l’autonomia, che non può essere solo
dei presidenti di Regione ma anche dei sindaci, non va bene”
.

Salvini ha infatti definito quella del capoluogo emiliano una “scelta non ragionevole” e il Mit è al lavoro per “far utilizzare i rilevatori di velocità e introdurre le Zone 30 in zone sensibili e a rischio incidenti, anziché in modo generalizzato”. 

# Il Sindaco Sala: “ogni città deve trovare il suo modello e sul modello milanese ci stiamo lavorando”

Beppe Sala IG

Ritornando a Milano il Sindaco crede che “una parte della città deve andare a 30 all’ora, stiamo studiando per trovare le formule giuste” ma che applicare il modello Bologna “per noi è impossibile. Quindi stiamo trovando il modo giusto. Bisogna però in questo cercare di capire dove sta il governo e bisogna cercare di capire la Procura come si muove“. Il primo cittadino ha infatti ricordato la bocciatura del Tar sull’obbligo dell’utilizzo dei dispositivi contro l’angolo cieco da parte dei mezzi pesanti, in quanto il Comune non ha le competenze per normare in materia di circolazione stradale su ordine pubblico e sicurezza, e l’assessore (Granelli ndr) e il dirigente apicale indagati per la segnaletica di una pista ciclabile in seguito a un incidente mortale.

Sul tema della città a 30 all’ora ha concluso dicendo “É una tendenza diffusa quella di andare verso il limite di 30 all’ora ma ogni città deve trovare il suo modello e sul modello milanese ci stiamo lavorando”. 

# “Sbagliato dare spazio, più potere e autonomia solo alle Regioni, le città sono assolutamente importanti”

Rispondendo a una domanda sulle autonomie differenziate dei territori e commentando la legge in votazione al Senato, Sala ha espresso il suo parere sottolineando il ruolo centrale di Milano: “Il mio pensiero è sempre lo stesso: è sbagliato dare più potere, spazio e soldi solo alle regioni, le città in questo momento sono assolutamente importanti. Bisogna ricordarci che gli assunti nell’ultimo periodo il 9% in Italia sono stati a Milano. Quindi Milano continua a essere centrale. E poi mettiamoci d’accordo: se vogliamo l’autonomia, deve essere autonomia vera per chi governa con tanta fatica i territori”.

Un timido passo verso la richiesta di autonomia per Milano da parte del Sindaco Sala o l’ennesima dichiarazione che non avrà seguito?

Continua la lettura con: ROMA ACCELERA per la “CITTÀ STATO”. MILANO ancora al PALO

FABIO MARCOMIN

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