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Chiude HYPERLOOP One. Ma il SOGNO del TRENO SUPERSONICO rimane vivo in VENETO

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Credits: motorbox.com

Una indiscrezione che circolava: arriva ora la conferma ufficiale. Chiude Hyperloop One, la società principale che perseguiva l’idea di Elon Musk di creare un treno supersonico in grado di rivoluzionare il mondo dei trasporti. Ma Gabriele Gresta, CEO di Hyperloop Italiay, rilancia: “La tecnologia funziona, in Italia il progetto più avanzato”

Chiude HYPERLOOP One. Ma il SOGNO del TRENO SUPERSONICO rimane vivo in VENETO

Credits: milanoevents.it – Hyperloop

Un progetto avveniristico, visionario, tipico di Elon Musk. Hyperloop era il progetto di un treno supersonico, in grado di spostare merci e persone all’interno di un network di giganteschi tubi a bassa pressione. In questo modo si potevano raggiungere velocità superiori agli aerei di linea rimanendo a pochi metri dal suolo. C’è chi lo aveva paragonato al teletrasporto di Star Trek.

# Anche Ferrovie Nord interessate alla sperimentazione

L’idea riprendeva i principi della posta pneumatica: invece che per spostare capsule il sistema doveva servire a spostare ad altissima velocità in un tubo dei vagoni. In questo modo si sarebbe potuta coprire la Milano-Roma tra i 15 e i 30 minuti. Una delle prime sperimentazioni ha avuto luogo nel deserto del Nevada, lasciando sperare una rapida applicazione del progetto. Anche in Italia, in particolare Regione Veneto e Ferrovie Nord, avevano ipotizzato l’avvio di una sperimentazione. C’era chi iniziava a immaginare un conto alla rovescia per la rivoluzione dei viaggi su terra. Ma qualcosa non ha funzionato.

Leggi anche: Hyperloop: in Veneto la prima sperimentazione

# Il sogno rimane vivo: “La tecnologia funziona, in Italia il progetto più avanzato”

Il progetto sarebbe franato soprattutto per i giganteschi costi di test e ricerca. Non solo. Alcuni dirigenti di Hyperloop One hanno avuto grane con la giustizia accusati di truffe. Il primo segnale di stop è arrivato nel 2022 quando un tunnel di test costruito da Elon Musk in California è stato convertito nel suo opposto: un parcheggio. Circa 200 dipendenti sono stati licenziati, gli uffici a Los Angeles sono stati abbandonati, gli asset ceduti. Come rivelato da Wired, però il sogno sembra non sfumato del tutto: le proprietà intellettuali di Hyperloop rimanenti finiranno in mano alla società DP World a Dubai e proseguiranno alcuni progetti paralleli.

Tra questi c’è anche “il progetto più avanzato”, come definito da Gabriele Gresta, CEO di Hyperloop Italia, su La Repubblica, che nega che Hyperloop sia arrivato a un punto di arrivo. Anzi: “La tecnologia non c’entra niente. Lo dicono le carte, gli studi”, assicura Gresta che aggiunge: “La verità dietro questo fallimento? Penso che abbia avuto un peso un altro motivo: il fatto che li abbiamo battuti in Veneto, dove ci siamo aggiudicati la costruzione di una linea tra Venezia e Padova come annunciato anche dalla nostra testata in questo articolo: Hyperloop: in Veneto la prima sperimentazione). Con questo progetto l’Italia diventerà il Paese con i progetti Hyperloop più avanzati al mondo”.

Il progetto, che sarà realizzato da un consorzio formato da Webuild, Leonardo e Hyperloop TT (di cui Gresta è cofondatore), dovrebbe partire a gennaio 2024 con lo studio di fattibilità finanziato con 4 milioni di euro. Se positivo, si passerà alla fase di design (12 mesi di progettazione, 56 milioni) fino alla realizzazione in sé prevista nei successivi 36 mesi con un finanziamento necessario di 750 milioni. Il budget al momento copre lo studio su 10 chilometri di tratta. “In Veneto, così come nel resto del mondo, abbiamo vinto dei progetti. Loro no”, conclude Gresta. 

Continua la lettura con: Il primo treno low cost che va a 300 Km all’ora

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La più ANTICA CONFETTERIA d’Italia ha aperto un CAFFÈ SEGRETO a MILANO

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lunaviola626 IG - Bottega delle spezie Romanengo

La più antica confetteria d’Italia ha scelto Milano per aprire un locale unico che richiama atmosfere d’altri tempi. Al suo interno un “caffè segreto” ispirato ai salon de the francesi.

La più ANTICA CONFETTERIA d’Italia ha aperto un CAFFÈ SEGRETO a MILANO

# La più antica confetteria d’Italia è arrivata a Milano

lunaviola626 IG – Romanengo

Tutto parte nel 1780 quando i fratelli Romanengo iniziano la loro attività vendendo spezie al Porto di Genova prima di aprire la propria confetteria nel 1814. L’azienda è stata rilevata in parte da Jean Sébastien Decaux che, dopo il recente restauro dello storico negozi tra i vicoli del capoluogo ligure, ha portato nell’aprile 2023 nel cuore di Milano, a pochi passi dalla Basilica di Sant’Ambrogio, un locale d’altri tempi con tre ambienti dedicati: la confetteria, la bottega delle spezie e la corte. 

# Le due anime di Romanengo: la confetteria e la bottega delle spezie

kozminsky IG – Confetteria

La prima è la confetteria, dove trovare tutte le storiche specialità di Romanengo, come i confetti di mandorla d’Avola, pinoli e pistacchi, al finocchio e al cardamomo, oppure i clementini con glassa e paste di frutta, fondant alla viola e sciroppi di lamponi freschi e gocce di rosolio.

lunaviola626 IG – Bottega delle spezie Romanengo

La seconda è la bottega delle spezie. Lo spazio si caratterizza per grandi barattoli di vetro e ceramica con rare miscele di tè provenienti da ogni parte del mondo e grandi nicchie rosso corallo con all’interno erbe profumate, spezie e curry.

# “La corte”, il “caffè segreto” ispirato ai salon de the francesi

ganeshel IG – La Corte

L’ambiente più affascinante è “la corte”, un caffè ispirato ai salon de the francesi. Si trova all’interno di un cortile, in uno spazio quasi “segreto”, con pareti verde petrolio con accenti ocra, wallpaper floreale e un’illuminazione studiata nei minimi dettagli per creare un’atmosfera intima e raffinata.

lunaviola626 IG – Sala da the Romanengo

Il salottino in stile vintage, ma di concezione moderna, completa l’arredamento. Gli ospiti di questo luogo magico possono scegliere le classiche proposte della caffetteria oppure the, tisane e infusi ricercati come lo Jasmine Chung Feng o fiori e lamponi, da accompagnare alla piccola pasticceria tradizionale. Il servizio è disponibile anche pranzo per un light lunch e nel pomeriggio per una dolce merenda.

Indirizzo: Via Caminadella, 23

Continua la lettura con: Il BAR SEGRETO di Milano dove si torna indietro nel tempo tra BOTTIGLIE d’ORO e monete speciali

FABIO MARCOMIN

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LUISELLA VISCONTI, la voce più bella del CINEMA

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Visconti

Il padre era l’attore Mario Conocchia, che esordì al Cinema nel 1960 con “La dolce vita” di Federico Fellini, per poi recitare in “8 1/2” e in “Giulietta degli spiriti”, dimostrando di essere uno dei personaggi più fidati del grande regista di Rimini e della moglie di quest’ultimo, Giulietta Masina.

LUISELLA VISCONTI, la voce più bella del CINEMA

# L’inizio come modella per fotoromanzi e copertine

discogs.com – Luisella Visconti

Parliamo di Luisella Conocchia che, iniziata l’attività nello spettacolo come modella, diviene attrice e doppiatrice. Nacque a Milano l’11 maggio 1928, il mondo della moda le permise di entrare a far parte del leggendario contesto, tanto sognato da ragazzi e ragazze degli anni cinquanta, dei fotoromanzi e delle “copertine”. Lei, che aveva una bellezza solare e, al tempo stesso, maliziosa, apparendo sensuale sia nella versione caratterizzata da un’eleganza tradizionale, che in quella sbarazzina e moderna. Fu in questo periodo che adottò il cognome d’arte di Visconti, che la accompagnò per tutta la carriera.

# Dalla fine degli anni ’50 doppiatrice delle star del cinema 

wikipedia.org – L’Armata Brancaleone

Alla fine degli anni cinquanta diventò doppiatrice, prestando la voce a dive, italiane e straniere, del mondo del cinema. Tra le attrici doppiate da Luisella Visconti troviamo Barbara Steele (in “Amanti d’oltretomba” e  ne “L’armata Brancaleone”), Helene Chanel (“Cinque marines per cento ragazze”), Shirley Eaton (nel film basato sul romanzo di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani”), Yumi Shirakawa (in “Rodan”), Marisa Allasio (in tre pellicole tra cui “Maruzzella”), Claudia Cardinale (in “Rocco e i suoi fratelli”) e Mina, in tre musicarelli che le diedero i primi spunti di notorietà.

In tutto Luisella Visconti ha doppiato una quarantina di attrici, per circa un centinaio di film. Tra l’altro la troviamo come interprete ne “Il cantante misterioso”, film drammatico sentimentale del 1955, diretto da Mario Girolami.

# Anche la radio e il teatro prima della prematura scomparsa a soli 39 anni

Visconti

La Visconti recitò anche in una quindicina di programmi di prosa radiofonica della Rai, a sottolineare una carriera caratterizzata da una grande propensione alla versatilità nelle competenze artistiche. Questa nostra concittadina lavorò anche in teatro, anche se la voce delicata e calda la portarono ad essere apprezzata nel ruolo doppiatrice, capace di regalare carattere e incisività alle attrici a cui regalò la voce.

La sua fu una splendida favola professionale, purtroppo drammaticamente troppo breve perché, a causa di una grave malattia, morì a soli 39 anni: a Milano, il 3 agosto 1967.

FABIO BUFFA 

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

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#4 – 7 buone ragioni per andare a MONTEVECCHIA, il “monte di Milano” con le sue piramidi misteriose

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Viene definito familiarmente il “monte di Milano”. Si tratta infatti della prima montagnetta naturale di un certo rilievo uscendo da Milano.
Dista 30 chilometri da Milano e fa parte della provincia di Lecco. In dialetto brianzolo si chiama Muntavegia ed è abitata da 2.677 montevecchini. Una curiosità è il nome: il significato non è quello che sembra. Ci sono due diverse ipotesi.
La prima deriverebbe dal latino Mons Vigiliae (monte delle Vedette), involgarito nel tempo in Vegia che in dialetto brianzolo significa Vecchia.
Ma l’origine più probabile è quella celtica, Owignya od Owikya, indicanti la presenza di pecore, agnelli o cervi, alla quale sarebbe stato poi aggiunto il termine latino mont(em).
La gita a Montevecchia va considerata nella tradizione milanese per almeno sette buone ragioni.

7 buone ragioni per andare a MONTEVECCHIA, il “monte di Milano”

#1 Una vista magnifica su Milano

«Quella delle terrazze di Montevecchia è tra le più belle posizioni della Brianza: uno spalto altissimo, un balcone che si erge, fuori dalle nebbie, e si affaccia dritto a sud; nelle giornate di vento si vede dalla Cisa al Monte Rosa» (Mario Soldati)
Il punto più alto della collina del paese si trova a un’altitudine di 503 metri, da cui si gode una magnifica vista su Milano. Dopo il tramonto la vista su Milano si fa romantica.

#2 Lo strano microclima: più si sale e più fa caldo

Montevecchia gode di un clima particolare. In cima al paese il clima è differente rispetto ai paesi a valle: si riscontrano circa 2 gradi in meno d’estate e 2 gradi in più in inverno, nonostante la maggiore altezza. Questo strano caso di temperatura che aumenta in inverno con l’altezza è dovuto a una particolare esposizione solare che fa sì che sul versante meridionale del colle crescano piante da clima mediterraneo, come la vite, che dà un ottimo vino, e diversi tipi di erbe aromatiche.

#3 Il cibo: vini, formaggi e rosmarino

Il microclima di Montevecchia la rende ideale per la produzione di erbe aromatiche: basilico, timo, alloro e soprattutto salvia e rosmarino che sono riconosciuti come Prodotti agroalimentari tradizionali lombardi. E’ anche nota per i vini, in particolare il Pincianel, il classico vino rosso dell’Alta Brianza. Molto rinomati anche i furmagett de Muntavegia (o furmagett de faciröla), tipici formaggini freschi e stagionati, prodotti con latte vaccino e caprino.
Tra i luoghi suggeriti dove mangiare ci sono le Terrazze di Montevecchia, in via Alta Collina, specie per la vista meravigliosa, oppure Ca’ Soldato, uno spiazzo tranquillo in mezzo ai boschi ideale per pic nic immersi nella natura, raggiungibile attraverso passerelle di legno. Vi è anche un piccolo eco museo, non sempre aperto, per la verità.

#4 Il Santuario longobardo

Sul punto più alto della collina di Montevecchia sorge il santuario della Beata Vergine del Carmelo. Il santuario è di origini medievali e si attribuisce la costruzione della prima chiesetta ai Longobardi che la dedicarono a San Giovanni Battista, uno dei loro santi preferiti.
La chiesetta longobarda è resistita sino al 1570 quando un incendio la distrusse. Nel 1630 il santuario fu ricostruito.

#5 La Mecca dei ciclisti

La salita che porta a Montevecchia è un luogo molto popolare tra gli appassionati di ciclismo. Molti partono da Milano e dopo una salita facile che porta al semaforo sulla strada provinciale Cernusco Lombardone-Monticello Brianza, a quota 286 metri, la strada si impenna per poco più di 2 km, con diversi strappi secchi e pendenze che raggiungono il 19%. La salita più impegnativa termina nei pressi della chiesetta di san Bernardo, a circa 475 m di quota. Per chi vuole proseguire la strada prosegue pianeggiante, con alcuni leggeri saliscendi, dapprima asfaltata e poi sterrata, inoltrandosi nel bosco.
Una strada alternativa presenta pendenze ancora più forti dell’altro: si passa da Pertevano da dove si innalza un “muro” di circa 200 metri con pendenze che toccano il 25%. È uno dei tratti più impegnativi di tutta la Brianza.

#6 La natura: alla ricerca degli animali estinti

Montevecchia è sede dell’omonimo Parco naturale: il Parco regionale di Montevecchia e della Valle di Curone. E’ un’area protetta che interessa dieci comuni. Anche se di ridotte dimensioni è un parco di grande rilevanza: risulta infatti essere il primo sito di grande interesse ambientale per chi viene da Milano che conserva aree boschive incontaminate e specie animali estinte in città, come il gambero di fiume, la salamandra e il tasso. Il fiore all’occhiello del parco è la presenza della rana di Lataste, una specie endemica della Valpadana seriamente minacciata. Inoltre, i boschi di questa zona sono ricchi di sorgenti naturali e, dal punto di vista geologico, il parco costituisce l’ultima propaggine di un anfiteatro morenico.

#7 La storia: le piramidi misteriose

Alla fine degli anni settanta nel parco di Montevecchia furono rinvenuti due accampamenti risalenti all’epoca dell’uomo di Neanderthal e dell’uomo sapiens, risalenti il primo a 60.000 anni ed il secondo a 32.000 anni fa. Sono alcuni fra i più antichi insediamenti umani rinvenuti in Lombardia. 
Ma forse il motivo più entusiasmante per andare a Montevecchia sono le sue piramidi misteriose.
Sono state scoperte dall’architetto Vincenzo Di Gregorio nel 2001 grazie a un’ osservazione satellitare. Si trovano nella Val Curone e sono le cosiddette piramidi di Montevecchia, tre formazioni collinari con caratteristiche simili per disposizione e orientamento alle piramidi egizie della Piana di Giza.
Con un’inclinazione massima di 44 gradi e con un altezza dai 40 ai 50 metri, attorno alla loro formazione aleggia il mistero: queste colline sarebbero state modellate dall’uomo, realizzate artificialmente operando l’asportazione di centinaia di tonnellate di roccia, e utilizzate come siti astronomici e sacrali. Secondo il ricercatore, era un sito astronomico utilizzato dai Celti ancor prima dell’arrivo dei Romani, e secondo i calcoli le piramidi potrebbero essere state costruite dai 3 ai 10 mila anni fa (grazie a Fulvio Tonello per la segnalazione).

Una delle tre piramidi di Montevecchia
Una delle tre piramidi di Montevecchia

Continua la lettura con: La gita più bella #5 – BERGAMO, la meravigliosa città che i milanesi visitano di rado

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#4 – I 7 luoghi turistici più sottovalutati di Milano

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Ph. @caslogram IG

Milano fa fatica a valorizzare il proprio patrimonio, anche quando si tratta di opere che altrove avrebbero la fila di visitatori per ammirarle. Vediamo quali sono questi sette luoghi della città che potrebbero essere motivo di molta più attenzione. 

#4 – I 7 luoghi turistici più sottovalutati di Milano

#1 Il “Bunker di Mussolini”

Credits: oggiesco -Bunker Breda

Secondo un fascicolo risalente al 5 ottobre 1940 all’epoca esistevano 135 rifugi antiaerei pubblici, un quarto di questi sono scomparsi e molti corrispondevano a scuole. Il più famoso è il “Bunker di Mussolini”, in realtà destinato al Prefetto, sotto il giardino di Palazzo Isimbardi, oggi sede della Città Metropolitana.

Tra i tre aperti al pubblico c’è il rifugio antiaereo “Numero 87” in viale Luigi Bodio 22, nei sotterranei della scuola primaria «Leopardi», un tempo dedicata a Rosa Maltoni Mussolini, madre del Duce, che arrivò a ospitare 1500 persone.

Il bunker di piazza Grandi “Numero 56” è un labirinto di 250 metri quadri, suddiviso in 24 stanze, che poteva dare ricovero fino a 450 persone.

I bunker Breda a Sesto San Giovanni, i rifugi antiaerei della V Sezione Aeronautica della Breda presenti in tutto il settore est del Parco Nord, gli accessi sono ben nascosti nella vegetazione.

 

#2 Il Labirinto di Pomodoro dedicato all’opera di Gilgamesh

Realizzato nell’arco di sedici anni, dal 1995 al 2011, come riflessione e sintesi del proprio percorso di artista, è oggi collocato negli spazi sotterranei dell’ex Riva Calzoni, ora Showroom Fendi, in via Solari 35. Il labirinto è stato dedicato all’opera di Gilgamesh, il primo poema epico della storia dell’umanità, e si snoda attraverso opere del maestro in stanze in successione disposte su una superficie complessiva di 170 mq. 

 

Leggi anche: Il LABIRINTO DI MILANO, il capolavoro nascosto di Arnaldo Pomodoro

#3 Il museo Poldi Pezzoli, una tra le case museo più interessanti d’Italia10

Ph. @caslogram IG

Il Museo Poldi Pezzoli, in via Manzoni 12 è l’unica della case museo milanese a non essere originale. I bombardamenti del 1943 hanno distrutto la struttura originaria e fu grazie all’impegno di Fernanda Wittgens, storica direttrice di Brera e responsabile di molte ricostruzioni e riallestimenti museali del dopoguerra, che la residenza fu ricostruita rispettandone le sue forme storiche. La sua pregevole collezione d’arte, tra cui il Tiepolo e Canaletto, fanno del Poldi Pezzoli uno dei poli museali più variegati ed interessanti della città di Milano, forse d’Italia. Tra le attrazioni un’armeria riallestita da Arnaldo Pomodoro.

 

Leggi anche: Le meraviglie delle 4 CASE MUSEO di Milano

#4 La torre branca, la “Tour Eiffel” milanese che sfidò la Madonnina

Torre Branca
Torre Branca

Giò Ponti progettò la Torre avendo bene in mente che la città in quel momento stava iniziando a espandersi anche in senso verticale. Fu realizzata, su volontà di Mussolini, in soli due mesi e mezzo nel 1933 in occasione di una edizione della Triennale di Milano. Inizialmente aveva il nome di Torre Littoria, per via dell’epoca fascista, e divenne Torre Branca dopo la guerra. Sulla sua cima nel 1939 venne installato il primo sistema trasmittente per la nascente radiovisione italiana. La sua altezza è di 108 metri, 50 centimetri in meno della sommità della Madonnina del Duomo, per via dalla norma che non consentiva alle costruzioni di superare tale altezza.

 

Leggi anche:
La Torre BRANCA, la piccola EIFFEL di Milano: costruita in due mesi e mezzo, si chiamava Torre Littoria
TORRE BRANCA: 5+1 cose che pochi sanno della Tour Eiffel di Parco Sempione

#5 L’Ossario di San bernardino delle Ossa, la chiesa più macabra del mondo

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È forse uno dei luoghi più macabri di Milano, la sua cripta infatti è rivestita interamente da ossa umane. La presenza dell’ossario risale al 1210 quando le ossa del vicino cimitero erano in esubero e si cercava così un luogo dove riporle. Nel 1695 il campanile di Santo Stefano crollò e nell’impatto distrusse interamente l’ossario e la chiesa di San Bernardino. Si iniziarono i lavori di ricostruzione che terminarono nel 1776. Da allora nulla è cambiato.

 

Leggi anche: 7 splendide chicche della CULTURA MILANESE da riscoprire nella fase due

#6 San Maurizio al monastero Maggiore, la “Cappella Sistina di Milano”

San Maurizio al Monastero Maggiore – Corso Magenta 15

La chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore è stata realizzata nel 1503 da due importanti architetti del Cinquecento, il Dolcebuono e l’Amadeo, sui resti di edifici romani ed è conosciuta anche come Cappella Sistina di Milano. Il monastero presenta bellissimi affreschi cinquecenteschi, di cui molti della bottega di Bernardino Luini ed altri realizzati dal Boltraffio allievo di Leonardo, da Vincenzo Foppa, dai fratelli Campi e da Simone Peterzano, maestro di Caravaggio. All’interno, oltre alla loggia a serliane, si trova un raro organo di Gian Giacomo Antegnati.

 

Fonte: Milano Guida

#7 Il Pirelli Hangar Bicocca, uno dei musei d’arte contemporanea più innovativi d’Italia

 

Hangar Bicocca è uno spazio immenso e complesso, dove le mostre e le installazioni si susseguono in un luogo espositivo incredibilmente interessante, in cui le uniche opere permanenti sono le monumentali 7 torri intitolata “I sette palazzi celesti” dell’artista Anselm Kiefer, “La Sequenza” di Melotti oltre a 5 maxi dipinti sui muri dell’hangar. 

 

Continua la lettura con: Luoghi nascosti #5 – La TRATTORIA più ANTICA di Milano

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La LETTERA: “Prima bastavano CINQUE MINUTI per la carta d’identità. Oggi possono servire MESI”

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Credits: Spencer Davis @Pexels

Ne avevamo scritto in questo articolo: Mission Impossible per una carta d’identità all’anagrafe di Milano. Ora spopola sui social la lettera di Gianluigi de Marchi. Un problema che abbiamo notato in molti: la lunga attesa per una carta d’identità. Senza parlare del passaporto. Da farsi qualche domanda sulla Transazione Digitale”?

La LETTERA: “Prima bastavano CINQUE MINUTI per la carta d’identità. Oggi possono servire MESI”

Credits Comune di Milano – Anagrafe

Pubblichiamo la lettera di Gianluigi De Marchi (tratta dal web):

“Quarant’anni fa arrivai a Torino da Roma e mi recai all’anagrafe di via Barbaroux (unico sportello ai tempi), per cambiare la carta d’identità. Trovai una coda, mi misi in fila ed in una mezz’oretta arrivai a presentare la domanda. Quando chiesi all’impiegato dopo quanto tempo avrei potuto ritirare il documento mi disse sorri-dendo: “Fra cinque minuti”, indicandomi lo sportello delle consegne.

Oggi leggo che per avere una carta d’identità occorre prenotarsi su un portale via internet, chiedere un appuntamento e attendere di essere convocato. Tempo d’attesa qualche mese (e dire che ci sono numerosi uffici decentrati, non uno solo come ai tempi belli…) e, una volta presentata la documentazione, la carta d’identità viene spedita da Roma entro sei giorni…

Insomma, quando si usava la carta, la penna e gli archivi erano a mano, in poche ore tutto era fatto; oggi, con la miracolosa digitalizzazione, internet, l’elettronica, l’intelligenza artificiale e tutte le meraviglie del terzo millennio occorrono mesi.

Questo è il progresso? Questa è l’efficienza di un’amministrazione comunale? Questo è il servizio al cittadino?

Gianluigi De Marchi”

credits: comune.besozzo

Continua la lettura con: Mission Impossible per una carta d’identità all’anagrafe di Milano

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Torri, verde, boulevard pedonale: il FUTURO della “zona nera” di SAN SIRO

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Ufficio stampa Gruppo Progetto CMR - Proposta Metodologica quartiere San Siro-Piazza Selinunte

Presentato a Palazzo Marino una proposta di rigenerazione del quartiere, partendo dalla zona più critica, quella del cosiddetto “Quadrilatero dell’illegalità”. Scopriamo come potrebbe rinascere.

Torri, verde, boulevard pedonale: il FUTURO della “zona nera” di SAN SIRO

# Presentata la proposta di rigenerazione del quartiere partendo dal “Quadrilatero dell’illegalità”

Case popolari San Siro

Giovedì 21 dicembre: viene presentata a Palazzo Marino la proposta “Rigenerare la città” che si pone l’obiettivo della rigenerazione urbana, sociale e ambientale del quartiere San Siro. Si partirebbe da Piazza Selinunte e da tutto il complesso di case popolari, una zona conosciuta tristemente come il “Quadrilatero dell’illegalità”. Il lavoro è stato elaborato dall’architetto Massimo Roj, fondatore e CEO di Progetto CMR, insieme all’ingegner Gianni Verga, all’avvocato Antonio Belvedere dello studio Belvedere Inzaghi & Partners, e al dott. Fabio Bandirali. 

Leggi anche: Il QUADRILATERO dell’ILLEGALITA’: 7 idee per riqualificare il buco nero di Milano

# 330 mila mq di edilizia popolare ricostruiti da zero

lascuoladeiquartieri.it – Piazzale Selinunte

Lo studio si pone come un “modello di sviluppo dei quartieri di edilizia popolare nelle città italiane basato sulla partnership pubblico-privato, che garantisce la possibilità di rinnovare l’edilizia popolare esistente a costo zero per l’Amministrazione Pubblica, mantenendo i residenti nello stesso quartiere.” La chiave di volta per il rinnovamento dei quartieri ERP è individuata nel mix tra edilizia libera e popolare. A San Siro, caso di studio della proposta, ha 330 mila mq di edilizia popolare che tramite demolizioni e costruzioni può dare luogo alla stessa quantità di edilizia popolare da destinare gradualmente agli attuali esistenti.

# Un quartiere completamente pedonale, con torri, servizi per i residenti e 1/3 dell’area a verde pubblico

Ufficio stampa Gruppo Progetto CMR – Proposta Metodologica quartiere San Siro-Piazza Selinunte

Il processo urbanistico-edilizio è guidato dal principio della densificazione. Questo significa che al posto degli attuali edifici verrebbero costruite delle torri nella parte centrale, tra Piazzale Selinunte, Viale Aretusa, Viale Mar Jonio e una propaggine in Piazza Segesta mentre nelle porzioni rimanenti, comprese tra le vie Paravia, Civitali, Ricciarelli e Dolci, edifici con le altezze di quelli attuali. Il nuovo quartiere sarebbe completamente pedonale, con accesso garantito ai mezzi di servizio e di soccorso, e con 1/3 dello spazio destinato a verde pubblico.

Gli altri punti cardine della rigenerazione:

  • i piani terreni degli edifici ad uso servizi secondo quanto predisposto dal PGT, welfare, sanità, cultura, associazionismo, sport, negozi di quartiere e di vicinato;
  • sostenibilità e autonomia energetica del patrimonio edilizio grazie all’uso di impianti fotovoltaici e geotermici, di pareti con captazione di energia;
  • San Siro diventa smart attraverso a un processo di digitalizzazione che investe sia gli edifici che il quartiere;
  • insediamento delle così dette “funzioni rare” come università, spazi museali e laboratori per artisti e artigiani;
  • presenza di residenze temporanee, studentati, residenze per la terza età.

Fonte: Ufficio Stampa Gruppo Cmr

Continua la lettura con: I 18 GRANDI PROGETTI di RIGENERAZIONE che TRASFORMERANNO MILANO e il suo hinterland

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il PALAZZO GUERNICA nel centro di Milano

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Ph. @studiobinocle IG

L’edificio dalla storia pluricentenaria non è riuscito a resistere ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Per salvarne i resti è stata realizzata una composizione bizzarra.

Il PALAZZO GUERNICA nel centro di Milano

# I 600 anni di storia di Palazzo Sfondrati

Ph. @milano_scomparsa_o_quasi – Palazzo Sfondrati negli anni ’30 del Novecento

Nell’attuale piazza Erculea 11 si trovava un tempo Palazzo Sfondrati: un edificio abitato dall’antica e nobile famiglia degli Sfondrati originaria di Cremona che si trasferì a Milano alla fine del ‘400. Tutta la zona attorno a piazza Missori era caratterizzata, ai tempi, da splendidi giardini e edifici antichi abitati da nobili famiglie.

Credits amicodiraffaello IG – Resti dopo bombardamenti di Palazzo Sfondrati

Durante la seconda guerra mondiale il palazzo fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti. Ma per salvare la memoria storica si pensò a un espediente che rende il palazzo oggi un unicum a livello milanese, e non solo. 

# La composizione attuale del palazzo: come un quadro di Picasso

Credits amicodiraffaello IG – Palazzo Sfondrati

Dello storico edificio si sono riusciti a salvare il portale gotico del ‘400, due finestre anch’esse gotiche e alcune colonne ricomposte con archi ogivali nel cortile presente all’interno.

Guernica, Picasso (Murales)

Per il resto si tratta di nuovo edificio realizzato negli anni Cinquanta e Sessanta che ha incorporato i resti originali nella parte di facciata, la cui parete è stata realizzata in mattoni rossi, che costituisce l’ingresso del nuovo palazzo. Una ricomposizione curiosa che a molti ricorda la celebre opera di Picasso ispirata ai bombardamenti sulla città di Guernica. 

 

Continua la lettura con: Il “MINOTAURO di DERGANO”

FABIO MARCOMIN

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Le STRADE di MILANO che mettono più ALLEGRIA

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credits: @visit_milano IG

Anche i pochi che possono pensare che Milano sia brutta, grigia e antiestetica, riconoscono che alcune vie di Milano sono decisamente belle e luminose, tanto da trasmettere un senso generale di allegria. Non quella di Mike Bongiorno, eh.

Dopo aver parlato di quelle più tristi, andiamo a scoprire le vie più allegre di Milano. 

Le STRADE di MILANO che mettono più ALLEGRIA

# Via Lincoln, la strada arcobaleno

credits: @laufoinsta
IG

Il quartiere arcobaleno di Milano è da molti considerato la nostra Notting Hill o, se preferite analogie con città italiane, la nostra Burano, dal nome del variopinto isolotto-quartiere della splendida Venezia. È una zona di Milano nata come villaggio operaio nei pressi della defunta stazione di Porta Tosa e poi brillantemente rinnovata circa un secolo fa con i colori che possiamo ammirare. La fermata metro-passante più vicina è quella di piazzale Dateo.

Leggi anche: Il quartiere arcobaleno: la Notting Hill milanese

# Via Paolo Sarpi, l’atmosfera della terra del Dragone

credits: @visit_milano IG

Alias, la Chinatown milanese. La pavimentazione è stata ammodernata nei primi anni duemila, e la via oggi è prettamente commerciale, brulicante di ristoranti tipici, empori e piccoli o medi esercizi da cui si riforniscono all’ingrosso la stragrande maggioranza della comunità cinese sparsa per l’Italia. Se è poi vero che l’equazione buio=tristezza sia proporzionale a quella che equipara la luce alla gioia, non ci possiamo certo perdere il capodanno cinese (all’inizio di febbraio) dove le lanterne, le decorazioni e i coloratissimi costumi tipici attirano turisti e curiosi da ogni dove.

Leggi anche: Chinatown a Milano non si chiama Chinatown

# Il chiaroscuro di via Fiori Chiari

credits: @nzo_whu
IG

Ovvero, la cugina splendente della vicina via Fiori Scuri, nel cuore di Brera, il quartiere storico degli artisti borghesi meneghini. Sull’origine del nome ci sono ben due versioni, una storica (con una mia personale lettura in chiave narrativa) e una per così dire geografica. Via Fiori Chiari era sede di un collegio femminile, in un’atmosfera simile a quella trasmessa dal romanzo di Louis May Alcott “Piccole Donne”, classico per l’infanzia femminile, mentre Fiori Scuri, sede di malfamate locande, risse e bordelli, assomigliava probabilmente un po’ più alle vicissitudini de “I Ragazzi della via Pal” di Ferenc Molnar (classico per l’infanzia maschile).

Per quanto riguarda la seconda ragione, si ritiene che Fiori Scuri sia semplicemente una via oscura per la collocazione dei palazzi che le fanno costantemente ombra e, al contempo, che Fiori Chiari sia una via quasi sempre investita dalla luce.

# Ogni giorno è festa a Corso Como

credits: @milanodisera
IG

Una delle strade di Milano più chic, alla moda e tendenzialmente sempre in festa è sicuramente Corso Como, bilanciamento perfetto di modernità e tradizione. La celebre strada pedonale ed estremamente turistica che congiunge Piazza XXV Aprile con la stazione di Porta Garibaldi e la vicina Piazza Gae Aulenti, dove spicca la Torre Unicredit, che, con i suoi 218 metri di altezza è il grattacielo più alto d’Italia.

Anticamente costituiva il primo tratto della strada Comasina, che collegava il capoluogo lombardo alla città di Como. A partire dagli anni ’90, poi, in Corso Como sono stati aperti numerosi locali che sono andati a comporre parte della cosiddetta “Milano da bere” e sono ben rappresentativi della vita notturna milanese. Pitbull, Loolapaloosa e Hollywood, i locali storici della zona.

# Corso Garibaldi, il cuore antico di Milano

credits: @newu_company IG

Anima dell’800 milanese, Corso Garibaldi in origine si chiamava Corso di Porta Comasina, il cui significato come scritto poco sopra era “la via che conduce a Como”. In passato rappresentava un umile sobborgo extramurale caratterizzato da un aspetto decisamente proletario, ed era popolato da artigiani e mercanti per lo più comaschi.

Storicamente poi, il corso resta celebre per essere stato teatro della ferocia austriaca durante le sommosse del marzo 1848. Oggi, Corso Garibaldi è un’importante e centralissima arteria di uffici, nightlife e boutique a due passi da Corso Como e dal nuovissimo quartiere allargato di Porta Nuova.

Leggi anche: Quelli che resistono in Corso Garibaldi

# Il polmone verde di Via Morgagni

credits: @irenealcano IG

Via Giovanni Battista Morgagni fa parte del quartiere Porta Venezia-Centrale: la strada costeggia deliziosi giardini popolati da famiglie con bambini, riders, runners, dog-sitters, turisti e passanti che vogliono respirare un po’ di verde fra le trafficatissime via Plinio e viale Regina Giovanna. Di locale qui c’è praticamente solo il Blanco di Piazzale Lavater, oasi della nightlife arcobaleno e bancone di prelibatissimi cocktails. Di notte poi è luminosissima, e inoltre pur essendo in pieno centro è molto molto silenziosa. Per questo, via Morgagni si presta a passeggiate pacifiche e serene a due passi dal rumorosissimo Corso Buenos Aires. 

# Via Dante, la più brulicante in ogni stagione

credits: @duquedeloule IG

Via Dante venne aperta a partire dal 1888 come collegamento viario con il Castello, contestualmente ai massicci interventi di sventramento effettuati in piazza Duomo e al Cordusio che ridisegnarono il centro della città. La nuova via venne realizzata secondo le indicazioni del Piano Beruto del 1884, che a sua volta si era richiamato a precedenti progetti dell’età napoleonica. Storicamente era percorsa da diverse linee tranviarie, deviate interamente nel 1958 a seguito dell’avvio dei cantieri per la realizzazione della linea 1 della metropolitana, che l’attraversa in sotterranea.

Fra gli eleganti palazzi tardo ottocenteschi che formano una cortina uniforme lungo la via, è da segnalare la presenza, all’angolo con la via Rovello, del palazzo Carmagnola (prima sede del Piccolo Teatro). Via Dante oggi è una delle principali passeggiate commerciali della città valorizzata dall’arredo urbano che la contraddistingue e dalla pedonalizzazione totale, avvenuta nel 1996 con la giunta presieduta dal sindaco Formentini, ed è probabilmente la via più luminosa di tutta Milano, anche perché col meraviglioso sfondo del Castello guadagna cento punti rispetto a tutte le altre vie del centro.

Continua a leggere con: Le vie più TRISTI di Milano

CARLO CHIODO

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#5 – BERGAMO, la meravigliosa città che i milanesi visitano di rado

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Ph. @vascoperro IG

Lo sapevi che la celebre Città Alta è stata insignita nel 2017 come patrimonio mondiale dell’Unesco? Bergamo è una città poco considerata dai milanesi eppure è perfetta per un giorno di riposo “lontano” da Milano⁠. Foto Cover: @vascoperro IG

BERGAMO, la meravigliosa città che i milanesi visitano di rado

La città più curiosa e affascinante più vicina a Milano è Bergamo anche se è raro che un milanese vada in gita a Bergamo. Eppure ci sono molti motivi per cui sarebbe ideale per una visita, anche più volte all’anno. 

# Meno di un’ora da Milano

Credits: @igbergamo IG
Bergamo

Bergamo (o Berghem come viene chiamata dai suoi abitanti) dista da Milano poco più di una mezz’ora di viaggio. Le origini del suo nome sono ancora misteriose e numerose e ancora oggi sono al vaglio studi a riguardo. Di certo la sua area è abitata dai tempi dell’età del ferro da popolazioni degli Orobi, Celti-Liguri e Germaniche. Come la maggior parte dell’Italia, anche Bergamo (al tempo chiamata Bergomum) fu possedimento dell’impero Romano che vide nel territorio un luogo ideale di benessere e prosperità. Caduto l’impero, Bergamo fu ripetutamente invasa e saccheggiata dai barbari che si succedettero alla conquista del territorio italico (Visigoti, Unni, Ostrogoti, Bizantini…).

# I fasti sotto la Serenissima

Credits: @bergamounica
Bergamo

Da allora Bergamo non riesce più a tornare ai fasti imperiale e bisogna aspettare il 1428, quando diventa parte della Serenissima Repubblica di Venezia che gli concede ampie autonomie e lascia sopravvivere le antiche magistrature locali e le istituzioni politiche. Sempre durante la dominazione veneziana vengono apportate delle modifiche al Palazzo Comunale, viene realizzata Piazza Mascheroni, sistemata l’attuale Piazza Pontida, aperto il porticato del Palazzo della Ragione, insomma in questo periodo, la città diventa un luogo importantissimo per artisti e architetti dell’epoca.

# Da Città dei Mille a Patrimonio mondiale Unesco

Credits: @comunedibergamo IG
Città alta Bergamo

Facciamo un salto e giungiamo alle soglie dell’unità d’Italia, quando nel 1857 viene inaugurata la ferrovia che collega la parte bassa con quella che viene definita Città Alta. L’unità d’Italia rappresenta un vanto per la città che viene anche chiamata Città dei Mille, dato l’alto numero di bergamaschi che parteciparono alla spedizione unitaria di Garibaldi. Così come durante la prima guerra mondiale, saranno numerosi i bergamaschi che si uniranno alle truppe alpine impegnate al fronte.

Terminato il grande conflitto, Bergamo vive un periodo di grandi trasformazioni urbane. Viene completamente stravolto e modificato il centro cittadino, viene costruito il palazzo della banca d’Italia, della Camera di Commercio e del palazzo di Giustizia. Viene inaugurato lo stadio dell’Atalanta e viene costruita la torre dell’autostrada, che ancora oggi è visibile. Sicuramente il grande vanto di Bergamo è la celebre Città Alta che viene insignita nel 2017 come patrimonio mondiale dell’Unesco.

# Non solo Città Alta

Credits: @comunedibergamo
Bergamo

Sebbene la parte alta della città risulta uno dei posti più incantevoli e visitati in Italia, anche la parte bassa offre la possibilità di ammirare monumenti significativi e nuclei storici che, ancora oggi, conservano un fascino storico immutato nel tempo. Anche perché Bergamo, durante la seconda guerra mondiale, non ha subito grossi bombardamenti, è stata in qualche modo “graziata” e questo ha fatto sì che la sua storia sia stata conservata in tutto il suo splendore.

# Perché andare in gita a Bergamo

Credits: @bergamounica
Bergamo

È vero, Bergamo per anni è stata una meta poco gettonata, forse anche per il luogo comune che sia una città di magüt (non me ne vogliano gli amici bergamaschi) dediti al lavoro manuale e abili a costruire case e abitazioni a tempo di record. Io stesso, per anni non sono mai andato a Bergamo perché non sentivo quell’attrattiva che mi spingeva verso altri lidi. L’unico mio collegamento con la zona era la val Seriana, dove da anni trascorro momenti di svago e ferie e detto ciò, è innegabile notare che nelle valli circostanti (Brembana, Seriana, Imagna) la maggior parte dei villeggianti sono milanesi.

Attratti dalle bellezze naturali, ma anche da una distanza da Milano veramente minima (solo un’ora scarsa per arrivarci). Ed è quindi, soprattutto, grazie a queste valli e ai suoi luoghi di villeggiatura che i milanesi hanno scoperto Bergamo, per scoprire che di cose da vedere ce ne sono tante sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista culinario e movida (da provare l’happy hour di Tassino Café), oltre alla classica Città Alta.

Anche dal punto di vista lavorativo, artistico, la città offre una miriade d’iniziative e sono numerosi gli studi d’arte, quelli fotografici, piccoli studi televisivi che rendono la città, un luogo frenetico ricco di opportunità. 

Continua la lettura con: La gita più bella #6 – RICETTO DI CANDELO, non lontano da Milano c’è uno dei luoghi MEDIEVALI meglio conservati d’Europa

MICHELE LAROTONDA

Copyright milanocittastato.it

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#5 – La TRATTORIA più ANTICA di Milano

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Si dice che sia la più antica trattoria di Milano. Presente da oltre 300 anni

In via Gentilino 6, una traversa di Corso San Gottardo, c’è la Trattoria Madonnina dove il tempo pare si sia fermato. Il locale, gli arredi, il menù richiamano a tempi che non ci sono più.

D’estate si pranza all’aperto nel cortile interno di una vecchia casa di ringhiera.

Spesso ci sono performance di una banda di suonatori di strada che passa di li, proprio come una volta.

Da maggio 2023 è cambiata la gestione. Allo storico vecchio proprietario Fabio Locatelli è subentrato il giovane 27enne Pasquale Malafronte, già titolare dell’Enoteca Aldilàdelvino in Corso Magenta, insieme alla sua famiglia. Così il nuovo proprietario ha raccontato il passaggio di consegne nato da un incontro con Locatelli che: “Mi disse che dopo 30 anni di attività era stanco e non vedeva l’ora di andare in pensioneAvrebbe ceduto solo a chi si fosse impegnato a continuare questa tradizione secolare, senza stravolgere la struttura e l’essenza”. Inaugurando la nuova gestione Malafronte ha assicurato: “Nulla cambierà alla Trattoria Madonnina”. Provare per credere.  

Continua la lettura con: Luogo nascosto #6 – I segreti del BAR PIÙ PICCOLO del mondo a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Le 7 ZONE di Milano che i milanesi EVITANO

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Credits Andrea Cherchi - Via Padova

Un sondaggio molto temuto: qual è la zona di Milano dove eviti di andare? Questi i risultati. 

Le 7 ZONE di Milano che i milanesi EVITANO

# Quarto Oggiaro

Credits Andrea Cherchi – Quarto Oggiaro

Partiamo da nord-ovest. Quarto Oggiaro è uno dei quartieri da cui i milanesi preferiscono stare alla larga. La cattiva fama che lo precede, di essere il più pericoloso e malfamato della città, è sicuramente una delle motivazioni. A questo si aggiunge la difficoltà a raggiungere con i mezzi di trasporto per chi proviene da altre parti di Milano. E pensare che il quartiere presenta degli autentici tesori come Villa Scheibler, la “piccola Versailles” di Milano.

Leggi anche: Milano CRIMINALE: le 7 ZONE da BOLLINO ROSSO nella “città più pericolosa d’Italia”

# Stazione Centrale

Credits Andrea Cherchi – Piazza Duca d’Aosta

Questo è un paradosso. Uno dei luoghi più trafficati di Milano è anche uno di quelli che i milanesi vorrebbero evitare. Anche perché le cronache descrivono una situazione che sta sfuggendo di mano, specie nelle ore serali, tra scippi, rapine e violenze sessuali.

# Via Padova

Credits Andrea Cherchi – Via Padova

Anche se sta cercando di scrollarsi di dosso la cattiva fama, anche l’area di via Padova e quella limitrofa tra Precotto e Turro, in generale quella a nord-est della Stazione Centrale, è un’altra di quelle dove i milanesi cercano di tenersi alla larga. La multiculturalità dei residenti della strada porta spesso a risse e scontri, molto presente anche il fenomeno delle baby gang. Riuscirà la rivoluzione di via Padova a rovesciare il suo fascino sinistro?

Leggi anche: la rivoluzione di via Padova

# Barona

Credits dosher.bn.cta.ien IG – Barona

Spostiamoci a sud, alla Barona. Questo quartiere viene evitato dai milanesi per la cattiva frequentazione: è una delle principali zone di spaccio della città. Non solo: è anche priva di particolari attrazioni rispetto ad altre zone di Milano. Penalizzata anche dai trasporti. 

# Corvetto

Credits: milanoallnews.it – Corvetto

Rimaniamo a sud ma andiamo verso est, al Corvetto. Tristemente balzato alla cronache per avere interi edifici di case popolari occupati e per risse con accoltellamenti, a volta ci scappa il morto. L’area attorno a piazzale Ferrara è quella più critica. E pensare che in poche fermate di gialla si è in pieno centro.

# Navigli

Credits: @spritznaviglimilano
Bar Navigli

Questa è una sorpresa. Ai primi posti nelle risposte delle zone da evitare c’è anche quella della movida. I Navigli sono il regno dell’aperitivo a Milano. Fiumane di persone si riversano lungo il Naviglio Grande e le sue traverse per mangiare e bere fino a sera tardi. Di sabato e domenica non passa nemmeno uno spillo. Forse per questo che chi può cerca di starsene alla larga. 

# Duomo 

Credits Andrea Cherchi – Duomo di Milano dall’alto

La sorpresa più grande è il Duomo. In fondo i milanesi ne vanno fieri ma considerano l’area una zona acchiappaturisti, soprattutto nei weekend e nei giorni di festa quando “calano” orde di visitatori dai territori circostanti. Ma c’è anche un altro motivo: un tempo il centro era terra di cinema e teatri. Ormai, calate le tenebre, diventa solo riparo per i senzatetto. 

Continua la lettura con: A MILANO ci si DIVERTE: come i MILANESI amano trascorrere il TEMPO LIBERO

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

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Le città con più MILIONARI del mondo: a MILANO sono calati del 10%

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I milionari del mondo si stanno sempre più concentrando in poche aree. E il trend per l’Italia è negativo: i ricchissimi stanno lasciando il Bel Paese?  Gli ultimi risultati dal rapporto sulle città più ricche del mondo 2023  ( World’s Wealthiest Cities Report 2023) di Henley & Partners.

Le città con più MILIONARI del mondo: a MILANO sono calati del 10%

# Roma terza in UE

Al primo posto c’è New York:  ospita 340.000 milionari residenti, che rappresentano circa il 4% della popolazione totale della città. 

Questa la classifica completa delle città con più milionari.

Rango Area urbana Paese Numero milionari (oltre 1 milione di dollari)
1 New York City Stati Uniti 340.000
2 Tokio Giappone 290.300
3 San Francisco (Bay Area) Stati Uniti 285.000
4 Londra Regno Unito 258.000
5 Singapore Singapore 240.100
6 Los Angeles Stati Uniti 205.400
7 Hong Kong Regione SAR di Hong Kong 129.500
8 Pechino Cina 128.200
9 Shangai Cina 127.200
10 Sydney Australia 126.900
11 Chicago Stati Uniti 124.000
12 Toronto Canada 105.200
13 Francoforte Germania 102.200
14 Zurigo Svizzera 99.300
15 Houston Stati Uniti 98.500
16 Seul Corea del Sud 97.000
17 Melbourne Australia 96.000
18 Parigi Francia 93.000
19 Ginevra Svizzera 85.800
20 Dubai Emirati Arabi Uniti 68.400
21 Bombay India 59.400
22 Roma Italia 56.500
23 Seattle Stati Uniti 50.500
24 Shenzen Cina 45.700
25 Osaka Giappone 44.900
26 Boston Stati Uniti 41.700
27 Kyoto Giappone 40.400
28 Miami Stati Uniti 38.000
29 Vancouver Canada 37.300
30 tel Aviv Israele 35.600
31 Mosca Russia 35.200
32 Perth Australia 33.900
33 Brisbane Australia 31.900
34 Austin Stati Uniti 30.500
35 Hangzhou Cina 30.400
36 Delhi India 30.200
37 Madrid Spagna 29.000
38 Auckland Nuova Zelanda 24.500
39 Abu Dhabi Emirati Arabi Uniti 24.200
40 Manchester Regno Unito 24.200
41 Nice Francia 23.900
42 Guangzhou Cina 23.500
43 Atene Grecia 23.100
44 Doha Qatar 21.500
45 Lisbona Portogallo 20.800
46 Dublino Irlanda 18.400
47 Riad Arabia Saudita 18.100
48 Montreal Canada 17.900
49 Monaco Monaco 17.600
50 Las Vegas Stati Uniti 16.800
51 Istanbul Turchia 16.300
52 Varsavia Polonia 15.100
53 Gerusalemme Israele 15.100
54 San Diego Stati Uniti 14.700
55 Calgary Canada 14.700
56 Johannesburg Sud Africa 14.600
57 Scottsdale Stati Uniti 13.900
58 Barcellona Spagna 13.300
59 Milano Italia 12.600
60 Bangalore India 12.600
61 Edimburgo Regno Unito 12.400
62 Santa Barbara Stati Uniti 12.300
63 Calcutta India 12.100
64 Greenwich e Darien Stati Uniti 11.900
65 Hyderabad India 11.100
66 West Palm Beach Stati Uniti 9.400
67 Città di Ho Chi Minh Vietnam 7.700
68 Firenze Italia 7.500
69 Cairo Egitto 7.400
70 Città del Capo Sud Africa 7.200
71 San Pietroburgo Russia 6.900
72 Lagos Nigeria 5.400
73 Budapest Ungheria 5.300
74 Nairobi Kenia 4.700
75 Netanya Israele 4.300
76 Herzlia Israele 3.900
77 Sharjah Emirati Arabi Uniti 3.800
78 Durban Sud Africa 3.600
79 Cape Winelands Sud Africa 3.400
80 Via dei giardini Sud Africa 3.000
81 Casablanca Marocco 2.800
82 Pretoria Sud Africa 2.400
83 Accra Ghana 2.000
84 Luanda Angola 1.800
85 Dar Es Salaam Tanzania 1.400
86 Costa delle Balene Sud Africa 1.100
87 Windhoek Namibia 1.100
88 Marrakech Marocco 900
89 Addis Abeba Etiopia 800
90 Kigali Ruanda 800
91 Maputo Mozambico 800
92 Mombasa Kenia 700
93 Tangeri Marocco 700
94 Lusaka Zambia 600
95 Swakopmund Namibia 300
96 Walvis Bay Namibia 300

 

Al secondo posto c’è Tokyo con una popolazione milionaria di 290.000 abitanti, seguita da vicino dalla Bay Area – San Francisco e Silicon Valley – con 285.000 persone con un patrimonio netto elevato (HNWI) che possiedono un patrimonio di almeno 1 milione di dollari o più.

Altri grandi centri finanziari – Londra (4°), Singapore (5°), Hong Kong (7°) – occupano le posizioni centrali della top 10, insieme ai colossi del commercio cinese, Pechino (8°) e Shanghai (9°).

Nessuna città dell’Unione Europea è tra le top 10. Considerando solo le città della UE al primo posto c’è Francoforte, poi Parigi. Al terzo posto c’è Roma. Milano è più indietro: al 59esimo posto della classifica mondiale, a ridosso delle top 10 della UE. 

In grande crescita l’attrattività dell’Australia: Sydney entra al decimo posto, con più di 100.000 milionari. Avanza anche Melbourne (17°). Questa tendenza è guidata da fattori quali l’elevato grado di vivibilità, l’accesso ai mercati asiatici e l’assenza di imposte di successione nel paese.

# Le città che aumentano il numero di milionari

Il mondo è diventato significativamente più ricco nell’ultimo decennio: tra il 2010 e il 2020 il numero dei milionari è aumentato di quasi il 65%.

Queste le città che hanno visto aumentare di più il numero di milionari negli ultimi dieci anni:

Rango Area urbana Paese Crescita HNWI %
(dal 2012 al 2022)
1 Hangzhou Cina +105%
2 Austin Stati Uniti +102%
3 Shenzen Cina +98%
4 Spiaggia ad ovest della palma Stati Uniti +90%
5 Scottsdale Stati Uniti +88%
6 Bangalore India +88%
7 Guangzhou Cina +86%
8 Sharjah Emirati Arabi Uniti +84%
9 Città di Ho Chi Minh Vietnam +82%
10 Hyderabad India +78%
11 Miami Stati Uniti +75%
12 Shangai Cina +72%
13 Greenwich e Darien Stati Uniti +72%
14 Kigali Ruanda +72%
15 Pechino Cina +70%
16 Delhi India +70%
17 Abu Dhabi Emirati Arabi Uniti +70%
18 Bay Area Stati Uniti +68%
19 Seattle Stati Uniti +68%
20 Houston Stati Uniti +65%
21 Bombay India +65%
22 Santa Barbara
e Montecito
Stati Uniti +65%
23 Herzlia Israele +65%
24 Dubai Emirati Arabi Uniti +62%
25 Calcutta India +60%
26 San Diego Stati Uniti +58%
27 Netanya Israele +56%
28 Las Vegas Stati Uniti +55%
29 Marrakech Marocco +55%
30 Varsavia Polonia +54%
31 Dublino Irlanda +52%
32 tel Aviv Israele +51%
33 Boston Stati Uniti +50%
34 Monaco Monaco +50%
35 Calgary Canada +48%
36 Vancouver Canada +44%
37 Auckland Nuova Zelanda +43%
38 Melbourne Australia +42%
39 New York City Stati Uniti +40%
40 Singapore Singapore +40%
41 Ginevra Svizzera +40%
42 Brisbane Australia +37%
43 Gerusalemme Israele +37%
44 Los Angeles Stati Uniti +35%
45 Sydney Australia +35%
46 Zurigo Svizzera +35%
47 Mombasa Kenia +35%
48 Tangeri Marocco +33%
49 Perth Australia +32%
50 Budapest Ungheria +32%
51 Seul Corea del Sud +30%
52 Nairobi Kenia +30%
53 Toronto Canada +29%
54 Casablanca Marocco +28%
55 Lisbona Portogallo +25%
56 Costa delle Balene Sud Africa +25%
57 Swakopmund Namibia +25%
58 Chicago Stati Uniti +24%
59 Accra Ghana +24%
60 Addis Abeba Etiopia +23%
61 Garden Route Sud Africa +22%
62 Lusaka Zambia +22%
63 Walvis Bay Namibia +22%
64 Montreal Canada +21%
65 Francoforte Germania +20%
66 Dar Es Salaam Tanzania +20%
67 Cape Winelands Sud Africa +18%
68 Maputo Mozambico +18%
69 Windhoek Namibia +16%
70 Città del Capo Sud Africa +10%
71 Riad Arabia Saudita +9%
72 Firenze Italia +8%
73 Nice Francia +7%
74 Kyoto Giappone +5%
75 Manchester Regno Unito +5%
76 Osaka Giappone -2%
77 Parigi Francia -3%
78 Atene Grecia -3%
79 Tokio Giappone -5%
80 Doha Qatar -6%
81 Durban Sud Africa -6%
82 Roma Italia -7%
83 Barcellona Spagna -7%
84 Madrid Spagna -9%
85 Milano Italia -10%
86 Edimburgo Regno Unito -12%
87 Londra Regno Unito -15%
88 Cairo Egitto -25%
89 Hong Kong Hong Kong
(RAS Cina)
-27%
90 Luanda Angola -28%
91 Lagos Nigeria -30%
92 Istanbul Turchia -35%
93 Pretoria Sud Africa -35%
94 San Pietroburgo Russia -38%
95 Johannesburg Sud Africa -40%
96 Mosca Russia -44%

 

Negli ultimi dieci anni,  Hangzhou,  in Cina e  Austin,  in Texas, hanno più che raddoppiato i loro residenti benestanti. Questa tendenza li colloca in cima alla classifica per la crescita della popolazione milionaria, che è in gran parte dominata dalle città della Cina e degli Stati Uniti, riflettendo la forza economica di questi due paesi.

Anche altri giganti economici emergenti negli anni 2010 – India e Vietnam – hanno visto una crescita milionaria nelle città di Bangalore (88%), Hyderabad (78%) e Ho Chi Minh City (82%).

In Europa la prima è Varsavia appena al trentesimo posto. Tra le italiane solo Firenze ha visto una crescita dei superricchi. In calo invece a Roma e a Milano (-10%). 

Fonti: HenleyGlobal.com, Zerohedge.com

Continua la lettura con: Milano – Londra in 5 ore e mezzo in treno?

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NAPOLI BARI in METÀ TEMPO: iniziato il conto alla rovescia

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AV Napoli-Bari

Nell’estate 2023 l’avvio di un primo servizio sperimentale: proseguono i lavori per completare la tratta dell’alta velocità dal Tirreno all’Adriatico. Quando è prevista l’inaugurazione dei primi lotti e l’attivazione completa di tutta la linea.

NAPOLI BARI in METÀ TEMPO: iniziato il conto alla rovescia

# Nell’estate 2023 il primo servizio sperimentale sulla tratta 

Credits trenomania80 IG – Frecciarossa

Procedono a pieno ritmo tutti i cantieri attivi per la costruzione della linea AV/AC tra Napoli Bari. Un primo assaggio, pur senza un miglioramento in termini di tempi di percorrenza del servizio, si è avuto a luglio 2023 con un primo collegamento diretto come servizio sperimentale. 

# Una linea di 145 km per un investimento complessivo di 5,8 miliardi di euro

gazzettadelmezzogiorno – Napoli Bari

La nuova ferrovia è parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo. E’ stata finanziata con 5,78 milioni di euro in parte coperti dal PNRR. In totale il tracciato è di 145 km e i treni viaggeranno a una velocità massima compresa tra i 200 e 250 km/h con un incremento della capacità teorica da 4 a 10 treni/h in entrambi i sensi di marcia sulla tratta Napoli – Foggia. Nello specifico è prevista:

  • la soppressione di tutti i passaggi a livello lungo l’attuale linea e la costruzione di una nuova stazione di Hirpinia sulla tratta Apice – Orsara.
  • una galleria lunga circa 27 chilometri sui 28 complessivi di nuova linea per attraversare gli Appennini nella tratta Hirpinia – Orsara.

# A partire dall’estate 2024 la riduzione dei tempi di viaggio da 4 ore a 2 ore e 40 minuti

Credits gruppofs – Cantiere Napoli Bari

I cantieri più avanzati sono nella tratta campana. Dopo l’attivazione di un nuovo tracciato di circa 3 chilometri a maggio 2023 tra Caserta e Cancello, con la conseguente eliminazione di due passaggi a livello nel Comune di Maddaloni, nell’estate 2024 è programmata la conclusione dei primi grandi lotti compresa la stazione Hirpinia.

fsnews.it – Scavo galleria Grottaminarda

Si tratta di 121 km di doppi binari, 63 km di percorso, 9 gallerie, 25 viadotti e 14 stazioni. Con l’inaugurazione della tratta è stimata una sensibile riduzione dei tempi di percorrenza, da 4 ore a 2 ore e 40 minuti.

Leggi anche: Da MILANO a ROMA in tempo RECORD: le due nuove corse FRECCIAROSSA SUPERRAPIDE

# Dal 2027 sarà dimezzato il tempo di percorrenza tra i due capoluoghi (e si riduce da Milano) 

Credits sierraalpha_ita IG – Frecciarossa 1000

Il completamento di tutto il tracciato è programmato per il 2027, con un’ulteriore riduzione prevista dei tempi di percorrenza di altri 40 minuti. La nuova infrastruttura consentirà quindi di dimezzare la durata del viaggio da Napoli e Bari, da 4 a 2 ore. Da Roma a Bari scende da 5 a 3 ore, mentre da Milano al capoluogo pugliese passa dalle attuali 8 a sole 5 ore.

Continua la lettura con: In treno da Milano allo stretto di SICILIA in 8 ORE? Questo il PERCORSO ALTA VELOCITÀ SALERNO-REGGIO

FABIO MARCOMIN

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I LOCALI di Milano dove accadono COSE STRANE

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Credits anna_rossiiyskaya IG - Crazy Cat Cafè

Dove si possono provare delle esperienze davvero fuori dal comune. Scopriamo quali sono.

I LOCALI di Milano dove accadono COSE STRANE

#1 Potafiori, all’ora di cena si anima con la “cantafiorista”

Credits fracipxx IG – Potafiori

Fondato da Rosalba Piccinni, in zona Porta Romana, Potafiori è un luogo dalla doppia anima. Si trasforma passando dall’essere un negozio di fiori di giorno a un ristorante all’ora di cena. Il momento clou arriva quando si esibisce la fondatrice, che si autodefinisce “cantafiorista“, per allietare con il suo canto i clienti.

 

Indirizzo: Via Salasco 17

#2 Crazy cat caffè, dove sono i gatti a comandare

Credits anna_rossiiyskaya IG – Crazy Cat Cafè

Il Crazy Cat Café è stato il primo locale di questo genere ad aprire a Milano. A dettar legge sono dei simpaticissimi gattini che girano indisturbati per le tutte sale grazie anche piccole tettoie e speciali percorsi che sviluppano sopra i tavolini. Ci sono solo due regole da rispettare: non dar loro da mangiare e non prenderli in braccio. Il menu propone gustosissimi brunch, merende e pranzi, da gustare mentre si accarezzano questi gatti trovatelli, ognuno con nome di un cantante famoso come Bowie, Freddie, Patti, Mina. 

 

Indirizzo: Via Napo Torriani, 5

#3 Aperitivo al buio, per mettersi nei panni dei non vedenti

Credits silviadel77 IG – Dialogo nel buio

Dal 2005 l’Istituto dei Ciechi” di Milano permette di sperimentare la percezione della realtà e della comunicazione in modo più profondo in mancanza di luce. L’iniziativa chiamata “Dialogo nel buio” è un percorso al buio della durata di un’ora e quindici minuti. Si scoprono attraverso i cinque sensi e il dialogo con la guida non vedente alcune ambientazioni che richiamano situazioni di vita quotidiana, tutte diverse tra di loro. Il percorso si conclude al bar dove si commenta l’esperienza vissuta e si può gustare una tazza di caffè o un aperitivo, il tutto sempre nell’oscurità più totale.

 

Indirizzo: Via Vivaio, 7

Leggi anche: 7 LOCALI al limite dell’ASSURDO a MILANO

#4 PizzAut, il primo ristorante in Italia e in Europa gestito da autistici

Credits pizz_aut IG – PizzAut

PizzAut è stato il primo ristorante in Italia e in Europa ad essere gestito interamente da ragazzi autistici. Aperto da maggio 2021 su idea di Nico Acampora, è stato pensato per sopperire a un bisogno avvertito da molte famiglie, come quella del fondatore, di uno spazio dove i loro figli potessero lavorare e al contempo socializzare. Un’iniziativa di successo dove tutti i ragazzi impegnati hanno trovato la loro dimensione lavorativa, dal pizzaiolo al cameriere. A marzo 2023 ha aperto un secondo locale a Monza.

 

Indirizzo: Via Don Verderio, 1, 20060 Cassina de’ Pecchi (MI)

#5 “Locanda alla Mano”, il locale gestito da ragazzi con la sindrome di down nel Parco Sempione

Credits mfb_arch IG – Locanda alla mano

All’interno del Parco Sempione c’è invece “Locanda alla Mano“. Un progetto di integrazione lavorativa nato nel 2013 per aiutare giovani speciali a superare le proprie difficoltà e a entrare nel mondo del lavoro con entusiasmo e autonomia. Il locale è gestito da otto ragazzi con sindrome di down. Un luogo dove si è creata un’unione perfetta tra la buona cucina e la solidarietà.

 

Indirizzo: Piazza Del Cannone

#6 Il “Cocktail Society” della Sacrestia farmacia alcolica con la “Oro Secret Room”

Credits kikichiari IG – Oro Secret Room

La Sacrestia Farmacia Alcolica si trova in uno storico edificio del ‘900, un tempo casa chiusa e poi farmacia dopo l’acquisto da parte della Curia. Il vecchio stile e l’atmosfera retrò della struttura è rimasto intatto. Ci sono affreschi a tema ecclesiastico, libri, vecchi alambicchi, ampolle, tendaggi e tappezzerie, tutti elementi che contribuisco a trasportare il cliente nell’epoca del proibizionismo. Si sviluppa su due livelli e ha quattro differenti ambienti. La vera chicca del locale è la Oro Secret Room, una zona segreta al piano inferiore, un vero e proprio “Cocktail Society” in stile speakeasy a cui si accede solo tramite prenotazione, con drink list e accoglienza firmata dalla bartender alchimista Terry Monroe.

 

Indirizzo: via Conchetta, 20

#7 “Rob de matt”, il ristorante bistrot dove lavorano persone con problemi psichici 

Credits robdemattmilano IG – Rob de Matt

A nord appena oltre la circonvallazione troviamo Rob de Matt, un ristorante e bistrot che è anche associazione di promozione sociale. Il locale ha preso forma attorno a un progetto di inclusione sociale e lavorativa rivolto a persone con storie di marginalità e svantaggio, tra cui persone con problemi psichici, da qui il nome. Accanto a queste persone ci sono anche rifugiati politici, migranti in difficoltà, ex carcerati e NEET, tutti occupato nel servizio ai tavoli.

 

Indirizzo: Via Enrico Annibale Butti, 18

Continua la lettura con: I LOCALI con MUSICA LIVE da non perdere a Milano

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Il LUDOPUB, il pub dei giochi da tavolo

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draftmilano IG - Giochi da tavolo

Il regno dei giochi da tavolo dove sfidarsi tra amici. Dove si trova e come si svolge una serata nel locale.

Il LUDOPUB, il pub dei giochi da tavolo

# Draft, il regno dei giochi da tavolo di Cranio Creations

draftmilano IG

Ha inaugurato a settembre 2023 il regno per gli appassionati dei giochi da tavolo: Draft. L’idea di aprire questo locale è venuta a Cranio Creations, famosa casa editrice specializzata nella produzione di giochi da tavolo fondata nel 2009 a Milano da Lorenzo Tucci Sorrentino e Lorenzo Silva. Si trova in Viale Misurata 9, non troppo distante dalla “Città del Gioco”, per decenni un punto di riferimento in città e che ha chiuso a causa della pandemia per poi riaprire successivamente a Cesano Boscone. 

# Si gioca mentre si stuzzica qualcosa con un drink o una birra

draftmilano IG – Bancone bar

Ma cosa ha di particolare Draft rispetto ai classici negozi di giochi? La definizione di  ludopub dice tutto. Per prima cosa perché al centro ci sono i giochi, quelli da tavolo prodotti dalla casa editrice che aperto il locale e non solo, da prendere in prestito nel corso della serata e cambiandoli ogni volta che si vuole. 

draftmilano IG – Giochi da tavolo

La seconda cosa è che tra una mossa e l’altra si può prendere una birra o un drink, la consumazione minima è di 5,90 euro, e sgranocchiare qualche stuzzichino. Durante la settimana vengono organizzati diversi eventi, tra cui la presentazione di nuovi giochi o serate universitarie con cocktail e birra a 5 euro.

# Si possono anche acquistare i titoli preferiti

Dungeon-fighter-box_ombra

Al termine della serata di gioco e divertimento tra amici c’è anche la possibilità di acquistare uno o più titoli prodotti dalla casa editrice dal 2009 ad oggi, in tutto 290. Tra i più famosi ci sono Horse Fever, Dungeon Fighter, Soqquadro, Insoliti Sospetti Lorenzo il Magnifico nel 2016, Barrage e Mystery House, diversi di questi hanno ottenuto premi e riconoscimenti.

Indirizzo: Viale Misurata, 9

Continua la lettura con: I LOCALI con MUSICA LIVE da non perdere a Milano

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#6 – RICETTO DI CANDELO, non lontano da Milano c’è uno dei luoghi MEDIEVALI meglio conservati d’Europa

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Il ricetto di Candelo è un’architettura di epoca medievale di Candelo, in provincia di Biella. A un’ora da Milano.

RICETTO DI CANDELO, non lontano da Milano c’è uno dei luoghi MEDIEVALI meglio conservati d’Europa

Il ricetto è una struttura fortificata protetta all’interno di un paese dove si accumulavano i beni del signore locale o della popolazione e dove si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall’esterno.

Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati in tutta Europa di questo tipo di struttura medievale. Risale al tredicesimo secolo ed è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un’area di circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza.

Oggi il Ricetto di Candelo è una meta turistica dall’atmosfera particolarmente affascinante che richiama gli appassionati di medioevo. Durante tutto l’arco dell’anno vengano organizzate manifestazioni di diversa natura che, all’interno delle mura, trovano la loro dimensione e che ridanno vita a quella che è una delle strutture medioevali meglio conservate in Europa.

Il Ricetto di Candelo si visita in poco tempo, può bastare un’oretta. Suggeriamo di unire nella gita una visita in zona, ad esempio a Biella, Oropa o in Valseria.

Continua la lettura con: La gita più bella #7 – Il SENTIERO dell’INFINITO: il nuovo percorso di trekking a picco sul mar ligure

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#6 – I segreti del BAR PIÙ PICCOLO del mondo a Milano

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Difficilissimo trovare posto. Ma chi c’è riuscito ha vissuto un’esperienza unica al mondo. 

I segreti del BAR PIÙ PICCOLO del mondo a Milano

https://flawless.life/it/italia/milano/backdoor-43/

# Solo per tre fortunati

E’ praticamente impossibile riuscire a trovare un posto libero capitandoci per caso. Già, perchè il Backdoor 43 di Ripa di Porta Ticinese 43 ha capienza per tre persone, non una di più. Non per altro è diventato celebre come “il bar più piccolo del mondo”.
Ma la stranezza non è solo la sua dimensione, esattamente 4 metri quadrati.

# Il barman mascherato

Il barman accoglie i clienti indossando una maschera di “V per Vendetta”, c’è spazio solo per tre sgabelli, tra oggetti esoterici e bottiglie da collezione, i clienti possono restare per due ore, non un minuto di più.

Ph. @backdoor43_milano IG

Al locale si accede bussando, se si ha prenotato si riceve una chiave attraverso una piccola fessura. Nel week end c’è anche un servizio take away, per chi non può permettersi di prenotare l’intero locale.

# Piccolo ma amatissimo

I prezzi sono nella media, la qualità dei drink è eccellente, l’arredamento è in stile british. Secondo Tripadvisor, il Backdoor 43 è uno dei dieci luoghi più amati a Milano dove trascorrere la serata. Non solo: è inserito tra i 100 locali più straordinari del mondo. 

 

Continua la lettura con: Luogo nascosto #7 – Prima della RIVOLUZIONE FRANCESE c’era già questo NEGOZIO, il più ANTICO di Milano

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Questo è il “NUOVO” SUPERMERCATO meno CARO a Milano

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Credits Alimentandoinfo -Esselunga

Nell’ultima indagine di mercato realizzata da Altroconsumo cambia la posizione al vertice nella classifica dei supermercati meno cari della città. 

Questo è il “NUOVO” SUPERMERCATO meno CARO a Milano

# Altroconsumo stila la classifica dei supermercati meno cari

Altroconsumo

Altroconsumo, nella sua consueta indagine annuale, ha stilato la classifica dei supermercati meno cari del Paese con uno speciale focus sui punti vendita più competitivi tra super e iper in 67 città. Lo studio ha analizzato 35 catene, tutte hanno registrato un aumento dello scontrino rispetto al 2022 in media del 12,6%, e i prezzi sono stati rilevati in 1.203 punti vendita selezionati sulla base di criteri che ne garantiscono la rappresentatività sul territorio. Sono state 125 invece le categorie di prodotto, le più acquistate secondo l’Istat, delle quali sono stati registrati i prezzi, promozioni incluse, di tutti i prodotti in vendita ma solo se presenti a scaffale. In totale oltre 1,6 milioni di prezzi monitorati.

# Il meno caro della città è sempre un punto vendita Esselunga: via Solari scalza via Losanna

Credits Pietro Verzi – Esselunga Solari

I prezzi sono stati elaborati sulla base di calcoli e ponderazioni per ottenere un indice su base 100, che misura il posizionamento di prezzo di insegne e punti vendita, sia a livello nazionale che locale, rispetto alla loro piazza competitiva. Per Milano il supermercato meno caro sui 65 presi in considerazione risulta ancora uno della catena Esselunga: quest’anno la palma di migliore spetta al negozio di via Andrea Solari, 29, con un punteggio di 107 e un risparmio annuo di 1.085 euro. Scalza così al primo posto in classifica l’Esselunga di Via Losanna, il più economico del 2022. 

Leggi anche: L’Esselunga di Via Losanna, il più economico di Milano

# Il più economico nei dintorni di Milano è a Cesano Boscone

Credits mondovolantino.it – Bennet Porte di Milano

Spostandoci fuori dal Comune di Milano il supermercato più economico lo troviamo a Cesano Boscone. Il Bennet “Porte di Milano” in Via Don Luigi Sturzo 1 registra un punteggio di 113 punti piazzandosi in nona posizione tra tutti i punti vendita analizzati nel milanese.

# Il più costoso di tutti è al Lorenteggio

Credits Giacomo Arnesano google – Carrefour Market Soderini

Il negozio più caro in assoluto è quello dell’insegna Carrefour Market in Via Soderini 48 angolo Via San Gimignano, nel quartiere Lorenteggio. Si piazza all’ultimo posto della graduatoria con un punteggio di 126.

Fonte: Altroconsumo

Continua la lettura: Dove MANGIARE in CENTRO spendendo POCO

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Quale è il PAESE dell’HINTERLAND del 2023? (VOTA le NOMINATIONS)

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Città Metropolitana di Milano

I 10 paesi dell’hinterland al centro dell’attenzione nel 2023: vota il vincitore dei Milano Città Stato Awards.

Quale è il PAESE dell’HINTERLAND del 2023? (VOTA le NOMINATIONS)

Le 10 NOMINATIONS da VOTARE (in fondo):

#1 Basiglio, sceso al secondo posto nella classifica dei paesi più ricchi d’Italia

Credits paola.sabatini IG – Basiglio

#2 Cinisello Balsamo tra i paesi dove i milanesi si trasferiscono di più

Cinisello Balsamo

#3 Cusago, il paese nei dintorni di Milano che ha aumentato di più gli abitanti negli ultimi anni 

credits: @zanna991 – Cusago

#4 Monza per estensione metro da Milano 

Metro fino a Monza

#5 Opera per progetto di costruzione hub metro- TAV per Genova

Stazione Av

#6 Paullo, al centro del progetto di estensione della M3

Tracciato M3 fino a Paullo

#7 Rho per la Fiera e MIND

MIND

#8 Rozzano per ipotesi nuovo stadio Inter

Stadio Inter

#9 San Donato stadio per ipotesi nuovo stadio Milan 

Rendering Stadio Milan San Donato

#10 Sesto San Giovanni per il grande progetto di riqualificazione dell’ex area falck

MilanoSesto masterplan

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