Il ricetto di Candelo è un’architettura di epoca medievale di Candelo, in provincia di Biella. A un’ora da Milano.
RICETTO DI CANDELO, non lontano da Milano c’è uno dei luoghi MEDIEVALI meglio conservati d’Europa
Il ricetto è una struttura fortificata protetta all’interno di un paese dove si accumulavano i beni del signore locale o della popolazione e dove si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall’esterno.
Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati in tutta Europa di questo tipo di struttura medievale. Risale al tredicesimo secolo ed è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un’area di circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza.
Oggi il Ricetto di Candelo è una meta turistica dall’atmosfera particolarmente affascinante che richiama gli appassionati di medioevo. Durante tutto l’arco dell’anno vengano organizzate manifestazioni di diversa natura che, all’interno delle mura, trovano la loro dimensione e che ridanno vita a quella che è una delle strutture medioevali meglio conservate in Europa.
Il Ricetto di Candelo si visita in poco tempo, può bastare un’oretta. Suggeriamo di unire nella gita una visita in zona, ad esempio a Biella, Oropa o in Valseria.
E’ praticamente impossibile riuscire a trovare un posto libero capitandoci per caso. Già, perchè il Backdoor 43 di Ripa di Porta Ticinese 43 ha capienza per tre persone, non una di più. Non per altro è diventato celebre come “il bar più piccolo del mondo”.
Ma la stranezza non è solo la sua dimensione, esattamente 4 metri quadrati.
# Il barman mascherato
Il barman accoglie i clienti indossando una maschera di “V per Vendetta”, c’è spazio solo per tre sgabelli, tra oggetti esoterici e bottiglie da collezione, i clienti possono restare per due ore, non un minuto di più.
Ph. @backdoor43_milano IG
Al locale si accede bussando, se si ha prenotato si riceve una chiave attraverso una piccola fessura. Nel week end c’è anche un servizio take away, per chi non può permettersi di prenotare l’intero locale.
# Piccolo ma amatissimo
I prezzi sono nella media, la qualità dei drink è eccellente, l’arredamento è in stile british. Secondo Tripadvisor, il Backdoor 43 è uno dei dieci luoghi più amati a Milano dove trascorrere la serata. Non solo: è inserito tra i 100 locali più straordinari del mondo.
Nell’ultima indagine di mercato realizzata da Altroconsumo cambia la posizione al vertice nella classifica dei supermercati meno cari della città.
Questo è il “NUOVO” SUPERMERCATO meno CARO a Milano
# Altroconsumo stila la classifica dei supermercati meno cari
Altroconsumo
Altroconsumo, nella sua consueta indagine annuale, ha stilato la classifica dei supermercati meno cari del Paese con uno speciale focus sui punti vendita più competitivitra super e iperin 67 città. Lo studio ha analizzato 35 catene, tutte hanno registrato un aumento dello scontrino rispetto al 2022 in media del 12,6%, e i prezzi sono stati rilevati in 1.203 punti vendita selezionati sulla base di criteri che ne garantiscono la rappresentatività sul territorio. Sono state 125 invece le categorie di prodotto, le più acquistate secondo l’Istat, delle quali sono stati registrati i prezzi, promozioni incluse, di tutti i prodotti in vendita ma solo se presenti a scaffale. In totale oltre 1,6 milioni di prezzi monitorati.
# Il meno caro della città è sempre un punto vendita Esselunga: via Solari scalza via Losanna
Credits Pietro Verzi – Esselunga Solari
I prezzi sono stati elaborati sulla base di calcoli e ponderazioni per ottenere un indice su base 100, che misura il posizionamento di prezzo di insegne e punti vendita, sia a livello nazionale che locale, rispetto alla loro piazza competitiva. Per Milano il supermercato meno carosui 65 presi in considerazione risulta ancora uno della catena Esselunga: quest’anno la palma di migliore spetta al negozio di via Andrea Solari, 29, con un punteggio di 107 e un risparmio annuo di 1.085 euro. Scalza così al primo posto in classifica l’Esselunga di Via Losanna, il più economico del 2022.
# Il più economico nei dintorni di Milano è a Cesano Boscone
Credits mondovolantino.it – Bennet Porte di Milano
Spostandoci fuori dal Comune di Milano il supermercato più economico lo troviamo a Cesano Boscone. Il Bennet “Porte di Milano” in Via Don Luigi Sturzo 1 registra un punteggio di 113 punti piazzandosi in nona posizione tra tutti i punti vendita analizzati nel milanese.
# Il più costoso di tutti è al Lorenteggio
Credits Giacomo Arnesano google – Carrefour Market Soderini
Il negozio più caro in assoluto è quello dell’insegna Carrefour Market in Via Soderini 48 angolo Via San Gimignano, nel quartiere Lorenteggio. Si piazza all’ultimo posto della graduatoria con un punteggio di 126.
A Milano purtroppo sono un po’ di meno: tutta colpa del santo patrono. Ecco i giorni di ferie da prenotare.
I SUPER-PONTI del 2024: si potranno fare 24 GIORNI di VACANZA prendendo solo 5 GIORNI di FERIE
# Tre giorni ad aprile per una vacanza di una settimana
Calendario 2024
Partiamo dal mese di aprile. Prendendo come giorni di ferie venerdì 26, lunedì 29 e martedì 30 si arriva a 7 giorni di vacanza consecutivi contando giovedì 25, la ricorrenza della liberazione d’Italia, e mercoledì 1 maggio festa dei lavoratori.
# Un giorno ad agosto per quattro giorni di vacanza
pexels-asad-photo- Vacanze
Ad agosto si può prendere di ferie il venerdì 16. Contando il giorno di Ferragosto sono 4 i giorni di vacanza consecutivi.
# Un giorno dopo le feste di Natale per altri cinque giorni di vacanza
Credits Andrea Cherchi – Natale 2023
Prendendo venerdì 27 dicembre si hanno in tutto cinque giorni di vacanza, contando Natale, Santo Stefano e il weekend 28-29.
# Altri otto giorni tra Capodanno, Pasquetta, Ognissanti e weekend del santo patrono, ma non a Milano
Capodanno
A questi si aggiungono: l’1 gennaio di lunedì, tre giorni di vacanza da venerdì 1 novembre, il giorno di Ognissanti, a domenica 3 novembre, Pasquetta che come sempre è di lunedì e nel 2024 cade l’1 di aprile. Per chi ha il santo patrono che cade di venerdì vanno aggiunti altri tre giorni, arrivando a un totale di 24 giorni di vacanza. A Milano purtroppo cade di sabato e quindi il conteggio si ferma.
L’effetto rete in una metropolitana è favorito dagli interscambi tra le diverse linee. Peccato che in alcuni si rivelino una vera propria prova di nervi.
Gli INTERSCAMBI da CRISI di NERVI nella metro di Milano
#1 La connessione Lotto M1-M5 è un loop senza via d’uscita
Credits pallin86 IG – Corridoio da M1 a M5
Il collegamento a Lotto tra le le linee M1 e M5 è senza dubbio tra le più ingarbugliate di tutta la rete metropolitana. Il percorso da una linea all’altra prevede un lungo corridoio, diversi piani di scale mobili e il concreto di rischio di prendere quella sul lato sbagliato e di non ritrovarsi nel mezzanino o peggio ancora fuori dalla stazione. Un loop senza via di uscita dove solo i più furbi riescono ad uscirne vivi.
#2 A Loreto M1-M2 c’è il serio rischio di perdere l’orientamento
Credits areccofrancesco IG – M2 Loreto
Nella fermata di Loreto troviamo un altro interscambio da incubo. In questo caso il problema sono le uscite, per niente comode dato che quelle della M1 sono in Piazzale Loreto e quelle della M2 in piazza Argentina. Il passaggio tra le due linee è infatti poco intuitivo e spesso uscendo dalla stazione si rischia di perdere l’orientamento.
Credits journeyers.it – Interscambio Loreto M1-M2
#3 A San Babila M1-M4 si deve uscire e rientrare dai tornelli per passare da una linea all’altra
sanbabilam4 IG – Uscita M1
Veniamo ora alla linea M4, un vero disastro per quanto riguarda gli interscambi. Partiamo da quello tra le linee M1-M4 è tra i più sensati a San Babila. Per passare da una linea all’altra gli utenti del trasporto pubblico sono costretti ad uscire dai tornelli della linea di provenienza e, dopo aver percorso un corridoio, entrare in quella di interscambio passando di nuovo dai varchi di accesso.
Stesso discorso per l‘interscambio alla fermata Sant’Ambrogio tra la linea M2 e M4, ancora in costruzione, solo che in questo caso i passeggeri devono uscire all’aperto prima di passare di nuovo attraverso i tornelli. Prevista sola una copertura in vetro a protezione durante la camminata.
#5 L’interscambio fantasma tra Missori M3 e Sforza Policlinico M4
Comune di Milano – Corridoio di indirizzamento
Il peggio lo troviamo tra Missori M3 e Sforza Policlinico M4: l’interscambio più da brividi per eccellenza, per il semplice fatto che non ci sarà. Nonostante infatti le due linee si incrocino sottoterra, non è stata prevista una fermata di scambio né con la stazione di Crocetta né con quella di Missori. Nel progetto c’è infatti solo un “corridoio di indirizzamento” che consiste in un breve tunnel verso Via Larga, con nuova uscita della M3, e una parziale pedonalizzazione di Via Pantano fino all’Università Statale. Gli utenti saranno costretti a una camminata in superficie di circa 10 minuti, con freddo, pioggia, neve o caldo torrido e magari con un valigia al seguito. Ricordiamo infatti che con la M4 si arriva all’Aeroporto di Linate e con la M3 alle stazioni dell’alta velocità di Centrale e Rogoredo.
Comune di Milano – Masterplan progetto corridoio M3-M4
Un viaggio nello spazio tra conoscenza e meraviglia della scoperta. Le attrazioni da provare, gli orari e i prezzi dei biglietti.
ODISSEA nello SPAZIO a Milano
# Space Dreamers, un viaggio nello spazio tra conoscenza e meraviglia della scoperta
_spacedreamers ig – Space
Un nuovo museo interattivo, ideato dalle creatrici del Museum Of Dreamers, Giulia e Elena Sella di Postology. Si chiama Space Dreamers, un viaggio nello spazio tra conoscenza e meraviglia della scoperta adatto sia ai bambini che agli adulti. Attraverso un percorso ricco di attrazioni immersive e coinvolgenti si possono esplorare i misteri dell’universo. Si trova in Piazza Beccaria e si può visitare fino al 10 marzo 2024.
Sono 16 le installazione interattive da provare per farsi trasportare tra stelle e satelliti. Si può ad esempio vivere l’emozione dell’allunaggio grazie al cinema 4D, sbarcare su Marte, dondolare tra le nuvole, scoprire il sistema solare, viaggiare tra le stelle e spostarsi tra le galassie a bordo della Galaxy Train. Lo scopo di questo museo è quello di unire l’aspetto educativo all’intrattenimento attraverso un uso innovativo di arte, design e tecnologia.
# Orari e prezzi dei biglietti
_spacedreamers IG
Space Dreamers è aperto dal lunedì al giovedì dalle 11 alle 20, al costo di 19 euro, e dal venerdì alla domenica dalle 11 alle 21 al costo di 23 euro. Previsti pacchetti famiglia rispettivamente a 16 e 18 euro, sconti per studenti, over 65 e disabili. I bambini tra i 4 e i 10 anni pagano 15 euro dal lunedì al giovedì e 17 euro dal venerdì alla domenica, entrata gratis fino ai 3 anni di età.
C’è chi lo ha definito “il sentiero più bello del mondo”: tra l’azzurro del mare, il verde della montagna e i colori pastello che caratterizzano le case dei paesi. Il nuovo sentiero dell’Infinito permette di camminare in queste terre con occhi completamente diversi ed evitando le interruzioni per i crolli degli scorsi anni.
Il SENTIERO dell’INFINITO: il nuovo percorso di trekking a picco sul mar ligure
# Sentiero dell’Infinito
Per gli amanti del trekking, il nuovo sentiero che parte dall’ultima delle Cinque Terre è una tappa obbligatoria. Il percorso ha inizio da Riomaggiore e arriva a Porto Venere, la strada è a picco sul mare, passa per sentieri piccoli e dislivelli che raggiungono anche i 500m. La camminata di 6 ore è lunga 12 km, può essere faticosa ma la vista che regala ad ogni passo e la magia del paesaggio ripagano tutta la fatica. Il sentiero ripercorre antichi tratti, sperduti nella macchia mediterranea e attraversa paesini e falesie senza tempo, questa sua caratteristica di atemporalità è il motivo per cui gli è stato dato il nome Sentiero dell’Infinito. Il tempo qui non scorre, non si torna nel passato ma non si è mai davvero nel presente.
Il nuovo percorso offre una soluzione a chi ama questa parte della Liguria, orfani del sentiero più famoso, il sentiero azzurro che unisce tutte le 5 terre ma che risulta ancora interrotto nei punti più a Sud, tra Corniglia e Riomaggiore, a causa di alcuni crolli negli scorsi anni. Il percorso si addentra nella macchia mediterranea, tra boschi, terrazzamenti, vigneti e ulivi. Il tutto accompagnato dal mare sullo sfondo, che non si perde mai di vista. Le borgate conducono a paesini color pastello che riportano alla civiltà, permettendo di riposare durante il viaggio. La partenza da Riomaggiore permette di raggiungere in direzione Sud il santuario della Madonna di Montenero da dove ammirare le isole di Palmaria, Tino e Tinetto, immerse nel blu del mare. Passando per i piccoli paesi di Cas Lemmen e Campiglia, si raggiunge una splendida vista sul Golfo di La Spezia. Scalando i monti liguri si raggiunge il promontorio di Muzzerone, da qui, scendendo verso il mare, si raggiunge San Pietro a Porto Venere, chiesa a picco sulla scogliera e immersa nel verde del bosco.
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Il negozio più antico di Milano. In pieno centro, in via Agnello, impossibile non notarlo. Per il suo stile inconfondibile, da vero Highlander.
Prima della RIVOLUZIONE FRANCESE c’era già questo NEGOZIO, il più ANTICO di Milano
1768. La Corsica è ancora italiana, in Francia la rivoluzione non è neanche all’orizzonte, l’Australia non è stata ancora scoperta. Milano è occupata dagli austriaci, conta 130mila abitanti e in quella che ai tempi si chiamava Contrada dei Fustagnari, Giuseppe Guenzati fonda l’omonima bottega che commercia tessuti, sete e fustagni.
# Una successione in stile meneghino: dai proprietari ai dipendenti
Il negozio sopravvive all’occupazione francese napoleonica, al nuovo governo austriaco e assiste all’unificazione dell’Italia, restando di proprietà della famiglia fino al 1876 quando viene ceduto ai due dipendenti più meritevoli, Giovanni Battista Tomegno e Luigi Meda, che si impegnano a conservare il nome. Fino agli anni ’60 sono i Tomegno a gestire l’attività, prima del secondo passaggio di consegna: senza eredi, cedono l’attività ai commessi Vittorio Ragno, l’attuale gestore insieme al figlio Luigi, e Angelo Moretti. Come da tradizione a titolo gratuito con la promessa di non cambiarne il nome.
# La svolta British e il salvataggio
I nuovi proprietari convertono il commercio all’ingrosso di tessuti e telerie a quello al dettaglio. Non solo: modificano anche i prodotti. Puntano sullo stile british decidendo di concentrarsi sul mercato britannico, specialmente per i prodotti di laneria. Sugli scaffali compaiono così tartan scozzesi, tweed, montgomery, mantelle e accessori provenienti da oltre Manica.
La ditta Guenzati da allora costituisce un unicum e un punto di riferimento per gli amanti dei prodotti di questo tipo. Gli arredi sono ancora quelli ottocenteschi in noce e si respira ancora l’atmosfera dei tempi andati. Oggi è il negozio in attività più antico di Milano anche se ha rischiato grosso: nel 2018, Assicurazioni Generali, proprietaria dello stabile, aveva deciso di non rinnovare il contratto di locazione. Grazie all’appoggio dell’opinione pubblica, dei suoi affezionati clienti, di Confesercenti, dei media e del Comune, la bottega ha potuto proseguire aprendo a poca distanza dalla sede originale.
Se si cambia settore, passando ai bar, il negozio più antico di Milano ancora in attività è la Confetteria Cova, fondata nel 1817, che si trova in via Montenapoleone 8 ed è ancora una delle pasticcerie più famose di Milano. Nel corso dei decenni ha visto passare molti personaggi famosi tra cui Alessandro Manzoni, Giuseppe Verdi e la regina Margherita di Savoia. La pasticceria ha anche avuto un ruolo importante nella vita politica milanese, diventando un centro di attivisti del Risorgimento italiano. Un grande marchio di Milano passato in mani francesi: la maggioranza è detenuta dal colosso fashion LVMH.
Lo storico treno di lusso con le carrozze anni ’20 del secolo scorso è pronto portare sui binari una nuova esperienza da sogno. Quando è programmato il debutto, l’itinerario e il costo del pacchetto.
ORIENT EXPRESS: in arrivo la NUOVA TRATTA PARIGI PORTOFINO
# Una nuova tratta da Parigi all’Italia a bordo dello storico treno di lusso
Orient Express Venice Simplon
Il Venice Simplon Orient Express a giugno 2024 inserisce una nuova tratta tra i suoi itinerari: dopo le tratte Venezia-Parigi e la Firenze-Parigi arriva la Parigi-Portofino. Per la prima volta in 40 anni lo storico treno di lusso arriva sulla costa ligure. I viaggiatori vengono accolti in un ambiente Art Déco, su carrozze degli anni ’20 del secolo scorso, con otto nuove suite e tre diverse categorie di cabine, adatte a ogni tipo di viaggiatore.
# Si può scegliere tra le cabine storiche, le nuove suite e le Grand Suite
Belmond-Grand-Suite
Queste le tre categorie di cabine tra cui scegliere:
le cabine storiche con la zona giorno che trasforma facilmente in una zona notte, con cuccette superiori e inferiori;
le otto nuove suite con letti singoli o matrimoniali e bagno in marmo privato;
le sei Grand Suite che rievocano l’età dell’oro dei viaggi con uno stile ispirato alle città europee più affascinanti quale Parigi, Venezia, Istanbul, Vienna, Praga e Budapest. Si compongono di una zona giorno con ampio divano e un arredo in legno pregiato e una zona notte con letto king size.
# L’itinerario del viaggio
Belmond-Ristorante
La partenza da Parigi è programmata per il 20 giugno 2024. L’itinerario prevede l’attraversamento della campagna francese tra le città di Digione, Lione e Avignone con un menu estivo preparato dallo chef stellato Jean Imbert e servito nelle carrozze ristorante Côte d’Azur, L’Oriental ed Étoile du Nord.
Belmond-Carrozza-3674
Al termine della cena, i viaggiatori possono concludere la serata con musica dal vivo e un drink nella carrozza bar 3674.
Il 21 giugno il treno viaggia verso l’Italia, passando da Cannes, Nizza e Montecarlo. Possibile fare una colazione continentale prima di superare il confine e poi un brunch. Arrivato a Santa Margherita Ligure il treno ferma la sua corsa e l’esperienza prosegue con il soggiorno allo Hotel Splendido di Portofino e un menu degustazionestellato a cena preparato dallo chef Jean Imbert nel ristorante La Terrazza. A seguire una proiezione privata sotto le stelle nell’iconica “Piazzetta”.
# Il prezzo del biglietto parte da 9mila euro
Venice-Oriente-Express
Per vivere questa straordinaria esperienza di tre notti, due giorni a bordo dell’Orient Express e due nello Splendido di Portofino, il prezzo parte da 9mila euro. Nel pacchetto sono inclusi i trasferimenti a Parigi e a Portofino, il servizio steward 24 ore su 24, pasti con vino scelto dal sommelier e bevande analcoliche illimitate.
Avanza a piccoli passi il progetto per la realizzazione dell’Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria. Il tracciato allo studio e quanto tempo si potrebbe risparmiare da Milano.
In treno da Milano allo stretto di SICILIA in 8 ORE? Questo il PERCORSO ALTA VELOCITÀ SALERNO-REGGIO
# Bocciata l’alternativa “interna”: sarà un percorso tirrenico
Strettoweb – Salerno-Reggio Av
L’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria è uno dei progetti più attesi nel Mezzogiorno. In un recente incontro del dibattito pubblico sulla futura infrastruttura ferroviaria è intervenuto il responsabile della direzione investimenti di Rfi per Sicilia e Calabria, Marco Marchese, spiegando come l’alternativa interna da Praia a Mare a Tarsia risulti molto complessa per quanto a livello realizzativo e di manutenzione e con costi economici e ambientali insostenibili. Si procede quindi verso un percorso tirrenico, lungo la costa.
# Il primo lotto fino a Praia a Mare pronto nel 2032
Webuild – Salerno-Reggio Av
Definito il primo lotto, un tracciato di 46 chilometri da Vallo di Diano a Praia a Mare, di cui l’80%, pari a circa 37 chilometri, in galleria. In corso Viene attraversato un territorio orograficamente molto complesso in quanto montano, al confine tra Campania meridionale, Basilicata e Calabria settentrionale, tra il Cilento, l’Appennino Lucano e il Pollino, con montagne che superano i 2.000 metri di altitudine. Previsto anche un traforo di ben 22 chilometri nel Cilento a Casalbuono. Al momento è in corso la progettazione definitiva da Battipaglia a Romagnano, per un valore di 2 miliardi di euro.
Per il secondo lotto si è deciso di non potenziare il tracciato esistente ma di realizzarne uno nuovo qualche più in su. Il progetto, ancora in fase di sviluppo, prevede lo scavo di gallerie.
L’intero tracciato è di circa 200 km per un investimento previsto di 13 miliardi di euro.
# I vantaggi del percorso litoraneo
La scelta del percorso litoraneo porterebbe numerosi vantaggi al territorio. In primis una significativa riduzione dei tempi di percorrenza per lo spostamento tra le città toccate dall’infrastruttura, poi lo sviluppo economico delle aree costiere grazie alla migliore accessibilità alle stesse e un miglioramento della connettività tra le diverse località costiere e le reti di trasporto esistenti con le aree interne, consentendo a lavoratori e turistici di muoversi in modo più agevole.
# Da Milano allo Stretto di Messina in poco più di 8 ore
Treno alta velocità sulla costa tirrenica
Attualmente con i treni dell’Alta Velocità di percorre la tratta Milano-Reggio Calabria in circa 9 ore 30 minuti, poco più di 10 in caso di più fermate lungo il tragitto. L’obiettivo della nuova linea veloce è di ridurre di circa 80 minuti i tempi di percorrenza tra Salerno e Reggio Calabria. Questo significherebbe portare a poco più di 8 ore quello necessario per salire a Milano Centrale e arrivare allo Stretto di Messina.
Norvegia. Aumenta la fuga di milionari in Svizzera per sfuggire al fisco scandinavo. Nell’ultimo anno sono raddoppiati. Per colmare le perdite per il bilancio pubblico il governo norvegese pensa a una soluzione definita “spaventaricchi”: tassare gli espatri. Una scelta che potrebbe turbare il sonno anche ai numerosi italiani che si sono trasferiti nella Confederazione.
«Ridateci i nostri RICCHI. O almeno i loro SOLDI». L’idea della NORVEGIA per frenare la FUGA di milionari in SVIZZERA. E se la imitasse ITALIA?
«Ridateci i nostri ricchi», titola il Corriere del Ticino. L’esodo dei multi-milionari dalla Norvegia verso la Svizzera, e in particolare il Ticino, è in crescita malgrado le minacce del governo di Oslo. Tra gli ultimi arrivati anche Ninja Tollefsen che, con un patrimonio stimato di 2,5 miliardi di franchi, risulta ora la donna più ricca del Ticino.
# Una fuga senza precedenti
Tutto è nato con l’introduzione di una tassa patrimoniale nel 2021. Da allora le partenze di contribuenti facoltosi dalla Norvegia in Svizzera sono quadruplicate. I dati forniti da Erlend Grimstad, segretario di Stato, sono impressionanti: della lista dei 400 norvegesi più facoltosi (con un patrimonio di oltre 100 milioni di corone) sono 75 quelli scappati all’estero negli ultimi due anni, e di questi 44 vivono in Svizzera. «Le motivazioni dietro alle partenze possono essere molteplici, ma la prospettiva di una tassazione inferiore ha certamente un peso» osserva Grimstad.
Le imposte sulle società in Norvegia ammontano al 22 per cento, sotto la media OECD (in Ticino sono al 19,8 per cento) e quelle sui dividendi al 37 per cento «ma esistono corpose deduzioni» precisa Grimstad. «Inoltre le tasse sui capitali sono relativamente basse così come quelle sulle proprietà immobiliari, e non abbiamo tasse sulle successioni».
L’imposta sul patrimonio, ammette Grimstad, «è applicata da pochi paesi» ma interesserebbe solo il 15 per cento dei contribuenti. I contribuenti più abbienti che si sono subito mossi per mettere in salvo il loro patrimonio. Ma il governo norvegese sta pensando a una contromisura.
# La tassa sugli espatri
La fuga dei ricchi è una fuga di patrimoni e quindi di imposte. «È chiaro che non siamo indifferenti a questo sviluppo e accoglieremmo volentieri indietro gli individui che si sono trasferiti in Ticino» conclude Grimstad al Corriere del Ticino. «Non abbiamo niente contro il successo e l’iniziativa privata, ma pensiamo che questi siano possibili proprio grazie a un modello sociale basato sul welfare e su alti livelli di istruzione».
Per porre un freno all’effetto fuga dei patrimoni d’oro a Oslo si è ventilata l’introduzione di un’imposta sugli espatri, anche se «Finora la discussione si è fermata alle ipotesi, avanzate da partiti minoritari in Parlamento» spiega Hans Jordheim, giornalista del quotidiano economico E24. Finora è solo un’ipotesi. Ma se si rivelasse più concreta potrebbe creare un effetto domino a livello internazionale. In particolare per il paese con il più alto numero di espatriati in Svizzera: l’Italia.
# 660mila italiani residenti in Svizzera
Non è un mistero che la Svizzera, e in particolare il suo sistema fiscale, attiri anche tanti nostri concittadini. L’Italia è proprio il Paese straniero che conta più residenti in terra elvetica: sono 660mila, secondo lo Studio Idos sull’emigrazione italiana in Svizzera.
Dalla fine dell’Ottocento ad oggi si sono diretti nella Confederazione 5 milioni di italiani: secondo i più recenti dati forniti dall’Ambasciata italiana (2021), attualmente sono 660 mila, tra di essi oltre un terzo ha la doppia cittadinanza. Per un sesto si tratta di ultrasessantacinquenni. Per i tre quarti degli iscritti all’AIRE il motivo dell’iscrizione è stato l’espatrio, mentre il 22% degli iscritti è nato all’estero. Gli italiani residenti in Svizzera sono così ripartiti per provenienze regionali (dato AIRE del 2018): 25% Nord Ovest, 13,2% Nord Est, 7,6% Centro, 49,9% Sud e 13,1% Isole. Ai residenti si aggiungono anche gli oltre 60mila frontalieri italiani.
Immaginare una tassa sugli espatriati italiani potrebbe essere una manna per le finanze pubbliche ma una valanga sulle relazioni internazionali. Prima di turbare il sonno agli italiani sfuggiti al fisco italiano per ora stiamo a vedere che cosa faranno i norvegesi. A meno che la risposta del governo italiano sia quella più risolutiva: adottare un modello fiscale come quello svizzero.
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Sono molti i piatti della cucina milanese che sono conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Ma quali sono quelli più amati dai milanesi? E come li cucinano? Scopriamoli insieme. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”
Il nuovo video di Milano Città Stato di Silvia Arosio e Sabrina Falanga. Iscriviti al canale su YouTubeper i video esclusivi.
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Per la stagione invernale si può fare aperitivo all’interno di una suggestiva bolla in perfetto stile natalizio. Ecco dove e quanto costa.
APERITIVO in una BOLLA NATALIZIA a Milano
# La trasformazione invernale del ristorante argentino di Zanetti
elpatio – Interno
Il ristorante argentino dell’ex capitano dell’Inter Javier Zanetti, El Patio del Gaucho al piano terra dello Sheraton Milan San Siro, si trasforma per la stagione invernale. Gli spazi esterni del locale, nello stupendo giardino alla base dell’hotel, fanno immergere i clienti nell’atmosfera del Natale. La regina della cucina è la carne alla griglia, presente nel menu anche una scelta di pesce e verdure alla griglia.
# Si fa aperitivo e si cena dentro una bolla ricoperta da luci scintillanti
elpatio – Aperitivo in una bolla
Ci si può sedere all’interno di bolle trasparenti ricoperte di lucine scintillanti, delle specie di igloo, dove brindare e mangiare guardando le stelle. La più “intima” e rilassante ha due poltrone verdi con poggiapiedi e un tappeto che richiama la neve.
themamosfamily IG – Aperitivo
Si può fare aperitivo al prezzo di 18 euro a persona, con affettati e carne argentina, empanadas e altre specialità.
elpatio – Igloo
Per chi vuole gustare appieno la cucina di El Patio del Gaucho le bolle sono disponibili anche acena, con tavoli fino a un massimo di 8 posti a sedere.
Poco distante da Milano c’è un parco acquatico da record. Fruibile tutto l’anno, a gennaio aperto dal giovedì alla domenica, con attrazioni per grandi e piccoli dedicate al divertimento e relax. Dove si trova e cosa si può fare.
Milano-Acquaworld
L’unico PARCO ACQUATICO al COPERTO d’Italia è a pochi minuti da Milano
# Un parco da record con 12 vasche e piscine e una superficie complessiva di 20.000 mq
Mappa acquaworld
A 30 minuti da Milano, a Concorezzo,c’è l’unico parco acquatico al coperto in Italia: Acquaworld. Si sviluppa su una superficie di circa 20.000 mq, è aperto 12 mesi all’anno ed è fruibile con qualsiasi condizione atmosferica. Il parco è dotato di 12 vasche e piscine interne ed esterne, tutte con acqua fra i 32° e i 35°C, per una superficie d’acqua totale di circa 3.000 metri quadrati. La temperatura interna è costante a circa 30°C. La parte indoor è coperta con 3 cupole trasparenti di Etfe: si tratta di un elemento artificiale ricavato dal fluoro, utilizzato anche per l’Allianz Arena di Monaco e il Water Cube di Pechino.
# Le zone del divertimento: Area Scivoli e Area Fun. Occhio al Black Mamba
La parte del parco acquatico dedicata al divertimento si suddivide in Area Scivoli e Area Fun.
Nella prima è presente una torre di 18 metri di altezza dalla quale partono 8 scivoli acquatici, con arrivo sempre al coperto, con pendenze comprese tra il 7% ed un massimo del 35% e una lunghezza totale 1.100 metri lineari. Tre di questi scivoli prevedono l’utilizzo di gommoni singoli e/o doppi. Non manca lo scivolo dedicato ai più piccoli: il multipista Baby Slide. Per i più spericolati c’è l’adrenalinico Black Mamba.
Credits babina994 IG – Vasca Onde e idromassaggi nel parco Acquaworld
L’attrazione principale dell’Area Fun è invece la Vasca Onde, un grande specchio d’acqua di 1.000 mq con giochi acquatici. A questa si aggiunge l’area idromassaggi, cascate, il divertentissimo River e l’Area Miniworld con giochi e scivoli per bambini. All’aperto c’è invece una piscina di 200 mq con giochi d’acqua e idromassaggi, con temperatura costante di 32°C, per le famiglie.
# Una vera e propria spa nell’area benessere di oltre 2.000 mq
Credits babina994 IG – Area Benessere Acqua world
L’Area benessere di oltre 2.000 mq, con vasche interne ed esterne che occupano la metà della superficie, è una vera e propria spa: la Grotta del Temporale Monsonico, vasche di reazione calda (Calidarium) e fredda (Frigidarium), idromassaggi plantari, cervicali e lettini massaggianti, una sauna, una stanza del sale e le stanze del vapore.
Le storie curiose dei QUARTIERI di Milano che nessuno sa DOVE SONO
# Mirabello: il quartiere sanzionato
quartiere Mirabello
Forse più noto come quartiere Rodolfo Carabelli come veniva denominato in passato. Quartiere di epoca fascista (fu costruito nel 1939) è costituito da 12 palazzine e si ricollega in parte al vicino Villaggio dei Giornalisti. Una curiosità: costruito nel periodo delle sanzioni inflitte al governo fascista utilizza materiali in economia, escludendo ad esempio l’uso del calcestruzzo.
# Rottole: il villaggio degli spazzini
rottole – spazzini
Le Rottole erano un borgo rurale annesso a Milano nel 1873 che sorgeva lungo la strada che dalla città conduceva fino a Bergamo. Il paese si sviluppava attorno alla chiesa medievale di San Carlo alle Rottole ed è rimasto agricolo fino alla prima metà del XX secolo.
Successivamente la zona è stata trasformata dalla decisione del Comune di creare in quest’area il deposito dell’immondizia milanese. Da allora, nel giro di poco tempo, l’area ha attratto centinaia di persone, specialmente brianzoli, che hanno cominciato a costruire delle baracche, creando il cosiddetto “Villaggio degli Spazzini” che si trovava tra le attuali Vie Pordenone, Plezzo, Palmanova e Tolmezzo.
In passato, le Rottole erano interessate al passaggio delle linee celeri dell’Adda, sostituite negli anni ottanta della metropolitana.
Il Casoretto (il Casorett, in dialetto), è stato staccato da Lambrate e, successivamente, da città studi di cui rappresenta una versione più popolare. E’ un quartiere che è stato al centro della cronaca nera, soprattutto per l’uccisione nel marzo 1978 in via Mancinelli di Fausto e Iaio, frequentatori del Leoncavallo, mentre in una traversa di via Casoretto, sempre negli anni di piombo, fu ucciso l’avvocato Enrico Pedenovi, consigliere provinciale dell’MSI. Una delle scuole del quartiere, l’odierno Istituto tecnico Caterina da Siena, venne requisita dai partigiani nei giorni della liberazione e nei suoi locali furono prese importanti decisioni che segnarono la storia del Paese.
# Taliedo: il quartiere volante
taliedo (via Mecenate)
Fino ai primi del Novecento Taliedo era una zona di campagna ricca di orti e cascine. Il nome deriva dalla Cascina Taliedo, la più grossa della zona, che a sua volta prese il nome dalla presenza di numerosi alberi di tiglio.
Nel 1910 Taliedo venne scelta per svolgere il Circuito Aereo Internazionale, gara di velocità aperta a piloti e apparecchi stranieri. L’area venne attrezzata con hangar e officine di manutenzione, e nell’Aerodromo d’Italia venne ricavato un percorso di gara chiuso di forma triangolare. Vennero requisite ed abbattute tutte le cascine della zona.
Ai bordi del campo, lungo la via Mecenate, nel 1915 la Società per lo Sviluppo dell’Aviazione in Italia costruì lo stabilimento per la produzione degli aerei progettati dall’ing. Gianni Caproni. Taliedo fu uno dei primi aeroporti d’Italia e l’unico Aeroporto di Milano fino alla costruzione di Linate.
Oggi nella zona lungo la Via Mecenate ci sono molti studi per la televisione e centri di produzione.
# Calvairate: il quartiere dell’agri-business
calvairate
Calvairate prende il nome dal monte Calvario, a cui è dedicata la cappella dedicata a Santa Maria Nascente fatta costruire da alcuni crociati di ritorno dalla Terra Santa probabilmente nel XII o XIII secolo. Attorno all’odierno piazzale Ferdinando Martini si sviluppava l’antico borgo agricolo che fino al 1873 faceva parte dei Corpi Santi attorno a Milano.
La struttura del quartiere è formata da due grandi piazze, Martini ed Insubria, collegate da un viale alberato (via Laura Ciceri Visconti).
Fino alla fine dell’ottocento il quartiere ospitava la Giazzera de Calvairaa, la ghiacciaia più grande di Milano. Nel 1912 fu costruito nella zona est del quartiere il nuovo macello della città. L’area ha molte zone verdi e dal 1965 in via Cesare Lombroso è presente il mercato ortofrutticolo più grande d’Italia.
# Morivione: il quartiere dei banditi
Il quartiere di Morivione (Morivion in dialetto) era anch’esso un antico borgo agricolo nell’estremità sud della città. In passato era celebre perchè era la zona in cui i milanesi andavano a festeggiare San Giorgio, bevendo latte e mangiando il pan meino (pane di miglio dolce). Era una zona infestata dai banditi, tra cui il terribile Vione che in questa zona venne ucciso nel 1335 dai lancieri del duca di Milano. Nel luogo in cui si riteneva che questi fosse deceduto, sarebbe stata posta una pietra, sulla quale era scritto «Qui morì Vione», da cui sarebbe poi derivato il nome della località.
I confini del quartiere sono a nord la circonvallazione esterna (della 90/91) e a sud il tratto iniziale della strada provinciale 412 della Val Tidone. L’asse portante del quartiere corre da nord a sud con Via Bazzi-Via Ferrari.
# Macconago: il quartiere dell’altro castello
castello di maccognago
Il quartiere entra a fare parte del Comune di Milano dal 1923. E’ il quartiere agricolo della città, in gran parte occupato dal parco agricolo Sud. Noto soprattutto per la presenza del Castello di Macconago, costruito tra il 1330 e il 1340, a pianta quadrata, con torri d’avvistamento e camminamenti merlati, con una struttura tipicamente viscontea, di proprietà della famiglia Pusterla. Caduta in disgrazia anche il castello finì in rovina finché è stato interamente restaurato dalla famiglia Ferrario Gavana. Viene ora utilizzato per cerimonie, ricevimenti e altri eventi.
Data la natura rurale e la bassa urbanizzazione dell’area, Macconago non è servito da linee metropolitane o ferroviarie.
# Conca Fallata: il quartiere dei naviganti
conca fallata
Il quartiere prende il nome dalla conca di navigazione che si trova lungo il Naviglio Pavese. È la seconda chiusa dopo la Conchetta e copre un salto di 4,80 metri.
Realizzata a fine del XVI secolo, fu chiamata dai milanesi “fallata”, cioè “sbagliata“, perché, a loro dire, venne pensata e realizzata inutilmente. Secondo i milanesi un’altra conca non serviva, dato che erano sufficienti quelle già presenti. Il motivo principale dello sdegno dei milanesi erano gli sghei: erano infatti contrari alle tasse necessarie per finanziare l’opera.
Il termine “Conca Fallata” diventò poi anche il nome del quartiere circostante.
A partire dagli anni quaranta del XIX secolo, il salto d’acqua della Conca Fallata iniziò a essere sfruttato per produrre energia idroelettrica, energia che era utilizzata dalle Cartiere Ambrogio Binda, che sorgevano nei pressi.
# Villaggio dei fiori: il quartiere scandinavo
villaggio dei fiori
Roma ha il Campo, Milano ha il villaggio dei fiori. La parte ovest della città un tempo era tutta campagna attraversata dal fiume Olona, specie attorno a due cascine Arzaga e Corba che ancora danno il nome alle strade che le fiancheggiavano.
Nel dopoguerra il piano urbano procedette con la realizzazione di una griglia di nuove strade e la costruzione dei nuovi quartieri, tra cui il Villaggio Finlandese, chiamato poi il Villaggio dei Fiori, completato nel 1953.
Il villaggio dei fiori si chiama così perchè è attraversato da tutte strade con nomi floreali, comprese tra via Primaticcio e via Lorenteggio. Inizialmente si chiamava villaggio finlandese perchè le prime costruzioni erano delle casette in legno donate dalla Finlandia, per ospitare gli sfollati dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, che furono prese a riferimento anche per le costruzioni successive.
Il quartiere è ancora caratterizzato da lotti piccoli, con case unifamiliari di un solo piano, circondate da un giardino privato.
Le Casette Finlandesi sono quasi tutte al loro posto, dopo 65 anni.
Il nome, già attestato nel 1346, trae origine da Sala Nuova, dove sala stava per “abitazione signorile e deposito di derrate alimentari” e indicava un antico complesso appartenente alla famiglia Torriani, poi divenuto dei Visconti, ed era comune autonomo fino al 1869 quando fu annesso a Baggio.
Posizionato nella parte ovest della città, confina con Quarto Cagnino a nord, col Lorenteggio a sud e con Baggio ad ovest.
Al giorno d’oggi il nome resta legato alla cascina e alla via sulla quale questa sorge mentre il quartiere è popolarmente conosciuto come la zona orientale di Baggio. Ospita il capolinea di Bisceglie della linea 1 della metropolitana di Milano e l’ospedale militare.
All’interno del quartiere ci sono due “enclave”, quartieri ancora meno noti di Sella Nuova:
– Creta (Cassina Crea in dialetto locale) che si sviluppa tra Via Saint Bon e Via Beltrami, e che prende il nome da due antiche cascine, Cascina Creta Vecchia e Cascina Creta Nuova;
– Assisi che comprende diverse vie, come Via del Passero, Via dell’Allodola o Via dell’Usignolo, quasi tutte chiamate con il nome di volatili. Il nome del quartiere deriva quindi dal fatto che San Francesco d’Assisi era un amante di questi animali. La chiesa principale del quartiere è la parrocchiale di San Giovanni Battista alla Creta.
# Assiano: il quartiere che è ancora campagna
assiano
Quartiere ignoto anche per i distretti che lo contengono: San Siro e Baggio. E’ posto nella estremità occidentale al di là della tangenziale. Di tutte le comunità aggregate nel tempo a Milano, è l’unica a non aver subito il benché minimo segno di espansione edilizia, rimanendo niente più che una cascina di campagna.
L’origine del quartiere è di epoca romana: nel museo archeologico del Castello Sforzesco di Milano è presente una lapide con la scritta AXILIANUM accompagnata da una targhetta riportante “Trovata nel territorio di Baggio”.
Nel Medioevo Assiano ospitava terreni di proprietà della Chiesa e fino alla fine del settecento contava meno di 20 abitanti. Il borgo di Assiano, costituito essenzialmente dalla cascina omonima e dai terreni ad essa annessi, passò nel 1946 alla famiglia Feltrinelli ed oggi è proprietà dell’ALER. Il principale luogo di attrazione è l’Oratorio di San Martino,insieme alla Cascina Malandra e alla Cascina Moirano. E’ abitato da meno di 200 persone.
# Altri quartieri di Milano praticamente ignoti:
-Cavriano (tra Forlanini e città studi),
– Acquabella,
– Ponte Lambro (case bianche) dove è stato il Papa,
– Triulzio Superiore (Tra Metanopoli e Santa Giulia), Macconago (sotto il Vigentino),
– Val di Sole,
– Quintosole (abitata dagli elfi),
– Ronchetto delle rane (citata da Alberto Sordi),
– Cantalupa,
– Boffalora (in città, non il paese),
– Muggiano (il Baggio di Baggio),
– Roserio (tra Mind e Quarto Oggiaro),
– Segnano (l’ex Greco milanese),
– La Fontana,
– Quartiere Lodovico il Moro
– Quartiere Teramo,
– Montalbino,
– Quartiere Basmetto,
– Castagnedo,
– Gamboloita,
– Pratocentenaro,
– Cagnola,
– Vialba,
– Montinasco,
– Quartiere Campo dei Fiori (ebbene sì, c’è anche a Milano)
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Per i Milano Città Stato Awards vota l’avvenimento dell’anno tra le 10 nominations in elenco. La più votata sarà regina di Milano Città Stato e riceverà il Milano Città Stato Award 2023.
VOTA l’AVVENIMENTO dell’anno a Milano: i 10 più importanti del 2023 (Milano Città Stato AWARDS)
LE 10 NOMINATIONS (Puoi VOTARE in fondo all’ARTICOLO):
Perdiamo quota in molti settori ma c’è un ambito dove non c’è partita. La cucina. L’Italia domina piazzando sette regioni tra le prime 10 dove si mangia meglio al mondo. Lo rivela la guida gastronomica digitale TasteAtlas.
Le regioni dove si mangia meglio al mondo: 7 italiane nella top 10
# Campania ed Emilia Romagna ai primi due posti, anche la Lombardia tra le prime dieci
100 Best food regions in the world
La guida gastronomica digitale TasteAtlas premia l’Italia. Dopo che il nostro Paese è risultato essere quello con la migliore cucina al mondo con una valutazione di 4,72 e il Paese con i migliori formaggi, con 8 posizioni occupate nella top ten, anche le singole regioni italiane battono la concorrenza estera: nei primi dieci posti 7 sono italiane.
Credits danilo-d-agostino-unsplash – Napoli
Al primo posto si piazza la Campania con un punteggio di 4,60. Segue l’Emilia Romagna con 4,57, chiude il podio Java con 4,51. Appena fuori dalle medaglie c’è Creta con 4,49, poi la Sicilia con 4,48, la regione di Guangdong in Cina con 4,44 e poi un filotto italiano dal settimo al decimo posto: Lazio, Toscana, Lombardia e Liguria.
# Francia sconfitta
Rhône-Alpes – Prima regione francese in classifica, fuori dalla top ten
La prima regione francese in classifica è Rhône-Alpes all’undicesimo posto, uno smacco per i cugini che nella top 50 di questa classifica possono contare in tutto sei regioni. Nelle prime venti posizioni troviamo la Tessaglia in Grecia, la Dalmazia in Croazia, l’Andalusia in Spagna e il Bejs District in Portogallo.
# In totale 12 regioni italiane nella top 50
trattoriafaveefogghje IG – Piatti pugliesi
Il nostro Paese ne mette altre 5 nella top 50, con un totale di 12 nessuno fa meglio, e nell’ordine sono: Puglia 12esima posizione con un punteggio di 4,39, Piemonte alla 15esima con un punteggio di 4,35, Veneto alla 27esima con 4,27, la provincia di Parma alla 35esima con 4,24 e la Sardegna alla 48esima con 4,16.
Il nuovo allestimento dell’esposizione permanente dedicata alle origini della nostra specie.
Novità a Milano: la SALA dell’EVOLUZIONE UMANA. VISITABILE GRATIS (ma solo per pochi giorni)
# La sala dedicata alle origini della nostra specie: visitabile gratis per i primi due giorni
Tracce – Comune di Milano
Si presenta in una veste tutta nuova la sala dedicata all’esposizione permanente riguardante la storia dell’evoluzione umana. Riapre il 19 dicembre 2023 con un nuovo allestimento a firma Migliore+Servetto, vincitore di un concorso nazionale nel 2018, che ha coinvolto i conservatori e il personale del Museo, progettisti, tecnici, grafici e artisti. Per due giorni, quello di riapertura e il 20 dicembre, l’accesso al pubblico è gratuito fino a esaurimento posti. Dopo i saluti istituzionali e una lectio magistralis, alle ore 12 del 19 dicembre l’inaugurazione ufficiale.
Andrea Martiradonna, courtesy Migliore+Servetto
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Andrea Martiradonna, courtesy Migliore+Servetto
Andrea Martiradonna, courtesy Migliore+Servetto
Andrea Martiradonna, courtesy Migliore+Servetto
Lo spazio espositivo distribuito su 400 mq è suddiviso in 4 macro-aree:
Chi siamo?: la posizione dell’uomo nella natura e all’interno dell’ordine dei Primati;
Un cespuglio africano: tra 6 e 2 milioni di anni fa in Africa si sono originate e hanno convissuto numerose specie di ominidi bipedi, tra cui le più antiche del genere Homo;
Fuori dall’Africa: nel corso degli ultimi 2 milioni di anni circa, rappresentanti del genere Homo hanno a più riprese ampliato il proprio areale diffondendosi al di fuori dell’Africa;
Homo sapiens: la comparsa dei più antichi appartenenti alla nostra specie.
Ogni area presenta al centro una torre scenica, pensata come ambientazione di una narrazione tra il fisico e il digitale, mentre ai lati bauli e allestimenti free standing che aprono i loro tesori alla scoperta dell’utente. Esposti più di 400 esemplari tra reperti zoologici in scheletro e preparati tassidermici, reperti fossili originali e strumenti litici in calco e in originale, oltre a riproduzioni in calco e 3D di resti fossili.
# La prima architettura museale italiana, realizzata in stile neogotico
dailygentile IG – Museo di Storia Naturale di Milano
Il Museo di Storia Naturale di Milano nasce nel 1838 grazie a una donazione del collezionista milanese Giuseppe De Cristoforis e del botanico di origine ungherese Giorgio Jan. La sede è cambiata nel corso dei decenni passando dall’ex convento di via Santa Marta alla villa settecentesca di Palazzo Dugnani nel 1863, fino all’attuale edificioappositamente edificato, in seguito alla grande Esposizione Nazionale di Milano del 1881, tra il 1888 e il 1893. Si tratta infatti della prima architettura museale italiana, invece della trasformazione di edifici monumentali in musei come sempre avvenuto.
Realizzato all’interno dei Giardini Pubblici di Porta Venezia, su progetto dell’architetto Giovanni Ceruti, si caratterizza per uno stile neogotico che prende a riferimento il British Museum Natural History di Londra. Del Naturhistorisches Museum di Vienna riproduce invece fedelmente la pianta ad anello.
# Una superficie di 5.500 mq con 23 saloni d’esposizione
Credits: @fbertelloni IG
Il museo si sviluppa su una superficie di circa 5.500 mq, suddivisa su due piani e un sottotetto, con 23 saloni d’esposizione e quasi tre milioni di pezzi. Al suo interno anche la maggiore esposizione in Italia di diorami, se ne contano un centinaio.
Oltre alla sala sulla storia dell’evoluzione umana sono altre quattro quelle con un’esposizione permanente: animali invertebrati, animali vertebrati, dinosauri e altri fossili, minerali. Presente anche una sala con scheletri di dinosauri, come quelli originali di un allosauro e di un griposauro, la ricostruzione in grandezza naturale di un triceratopo e il calco di un tirannosauro.
Sono parecchi gli hotels e i ristoranti milanesi che sotto le feste si sono trasformati regalando ambientazioni suggestive. Vediamo 5 imperdibili proposte.
HOTEL di LUSSO con RISTORANTI GLAMOUR che si sono TRASFORMATI per NATALE e CAPODANNO
# Park Hyatt con la slitta di Babbo Natale
Lussuoso hotel che da sabato 16 dicembre accoglie anche la slitta di Babbo Natale per consentire a tutti i bambini che vogliono di incontrare Babbo Natale. All’interno dell’hotel un maestoso albero di Natale, sontuose decorazioni e mille illuminazioni. In via Tommaso Grossi.
# Excelsior Hotel Gallia con la merenda di Natale
Credits excelsiorhotelgallia IG – Terrazza Gallia
Non poteva certo mancare all’appuntamento natalizio l’iconico hotel di piazza Duca d Aosta. Illuminato a festa, anche quest’anno offrirà la merenda di Natale. Fino al 6 gennaio è possibile degustare le prelibatezze culinarie italiane e non manca l’opportunità di cenare in terrazza per il Cenone del 24, il pranzo del 25 o il Cenone di capodanno.
# Portrait Milano con le decorazioni glamour
kate_in_milano IG – 10_11
Hotel 5 stelle lusso che si veste a festa con decorazioni glamour specie nel cortile interno. Fino al 6 gennaio il ristorante 10_11 offre un menù tipicamente natalizio anche per il Cenone di fine anno. Per il pranzo di inizio anno è poi possibile degustare un brunch accompagnato da musica classica dal vivo. In corso Venezia.
# Mandarin Oriental con la foresta incantata
Credits: flawless.life – Mandatin Hotel Ristorante Seta
In via Andegari il lussuoso hotel si trasforma in una vera e propria foresta incantata dove degustare la merenda natalizia a base di prelibatezze dolci o salate accompagnate da una selezione di pregiati the. Presso il ristorante Seta é possibile pranzare fino alla fine di dicembre con un menù due portate più dessert, mentre per il Cenone di capodanno il menù si arricchisce con una proposta di otto portate.
# Hyatt Centric Milano Centrale e il giardino d’inverno
Il lussuoso hotel vicino alla stazione centrale per le festività natalizie si trasforma in un meraviglioso giardino invernale con tanto di plaid in pelo, tappeti e una cascata di luci, dove sorseggiare un cocktail in pieno stile après-ski, accompagnato dai piatti proposti dal ristorante Rivington.