Napoli supera Milano piazzando due quartieri sul podio. Milano risponde infilando quattro quartieri nella top ten. La fotografia del mercato immobiliare italiano e milanese in base ai prezzi rilevati da Tecnocasa.
La NUOVA TOP TEN dei QUARTIERI più rivalutati in Italia: NAPOLI supera MILANO
# Colli Aminei a Napoli è il quartiere più rivalutato in Italia: prezzi su del 29,6%. Sul podio Cermenate a Milano e un altro quartiere partenopeo
corriere.economia dati Tecnocasa
Napoli supera Milano. Almeno nella rivalutazione dei suoi quartieri. Il confronto è effettuato su una base dati omogenea condotta tra i prezzi rilevati da Tecnocasa per gli appartamenti di livello medio e usati alla fine del primo semestre 2023 con quelli dello stesso periodo del 2022. I risultati mettono al primo posto tra i quartieri più rivalutati in Italia quello dei Colli Aminei a Napoli, con +29,6%. Al secondo Cermenate a Milano con +23,3% e a chiudere il podio ancora Napoli con +22% il quartiere Montesanto-Dante.
# Nella top ten altri tre quartieri milanesi, altrettanti di Roma e uno di Torino
corriere.economia dati Tecnocasa Milano
Scorrendo la classifica troviamo il quartiere torinese di Santa Rita-Largo Tireno, rivalutato del 21,4%, poi ci sono altri due milanesi: Corsica-Lomellina-Argonne e Volvinio che registrano rispettivamente con +20,5% e con +20%. Stessa crescita per il quartiere Morena di Roma. Le ultime tre posizioni della top 10 sono occupate ancora da Roma e Milano. Per la prima troviamo all’ottavo posto Ostia-Grenet con +17,6% e al decimo Ardeatino-Colombo con +17,4%. Al nono posto ancora Milano con Piola con +17,5%.
Natale a Milano, quattro esperienze magiche in una città vestita a festa.
Le 4 COSE da fare a NATALE a MILANO
#1 A Christmas Magic, il Parco tematico coperto più grande in Italia al MiCo
Parco di Natale MICO
Inaugurato il 7 dicembre questo enorme villaggio a tema natalizio presso Allianz MiCo. Alberi di Natale, spettacoli dal vivo e una gigantesca pista di pattinaggio che è la pista al coperto più grande in Italia. Fino al 7 gennaio è possibile tuffarsi in questo magico universo di luci, esperienze immersive ed installazioni tecnologiche che sicuramente desteranno stupore e meraviglia nel visitatore.
#2 Magia del Natale al Carroponte
la.vale.r IG – Magia del Natale
In una location di 25000 mq ci si immerge in una sorta di paese incantato, un mondo fantastico quasi sospeso nel tempo, fra fabbriche di giocattoli, casa di Babbo Natale, fiumi di cioccolata calda ed eventi dedicati al Natale. Un universo magico per provare l’emozione di essere trasportati in Lapponia e di sentirsi bambini per qualche ora. Ha aperto il 18 novembre e durerà fino al 7 gennaio.
#3 Villaggio delle Meraviglie nei Giardini Indro Montanelli
Credits eve_starb IG – Villaggio delle Meraviglie
Presso i Giardini Montanelli in via Palestro é stato inaugurato sabato 18 novembre. Atmosfere natalizie irresistibili per questo villaggio, particolarmente adatto alle famiglie, tra giostre, le immancabili piste di pattinaggio e molteplici stand a tema come la casa dei giochi o quella di Babbo Natale o ancora quella di Geronimo Stilton.
Credits: milanoweekend.it – Via Monte Napoleone Natale
Ma forse la cosa più irresistibile è girare fra le vie del centro città vestite a festa. Che sia una passeggiata per ammirare le luci e le decorazioni, che si faccia una golosa pausa con una fumante tazza di cioccolata calda o che si prediliga lo shopping alla ricerca delle decorazioni più trendy, un giro in centro merita di essere fatto, tra numerosi alberi di Natale, meravigliosi decori, luci e tanta musica.
Circondato dalle Dolomiti, è una delle mete turistiche più gettonate degli ultimi anni. Ed è stato definito il “lago alpino più bello del mondo”.
Il LAGO ALPINO più bello del mondo
# Una “star dei social” circondata dalle Dolomiti
Credits: @lago_di_braies IG
In estate è color smeraldo, d’inverno è coperto da una coltre di ghiaccio e neve. Ecco il gioco di contrasti con cui si presenta ai numerosi visitatori il lago naturale che è diventato “star dei social”.
Siamo in Trentino-Alto Adige, a meno di 100 km da Bolzano e a quasi 1.500 metri sul livello del mare. Il Lago di Braies è circondato dalle Dolomiti, tra cui spicca Croda del Becco, ed è ubicato nella valle che porta il suo nome.
Il territorio si trova all’interno del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, uno dei parchi più ampi dell’intera regione.
# Momenti di tranquillità immersi nella natura
Credits: @woodland.cathedral IG
Il Lago di Braies è il luogo ideale dove rilassarsi con la famiglia e con gli amici, concedendosi un weekend di tranquillità immersi nella natura di fronte all’imponente panorama montano.
E perché non affittare una barca per effettuare un giro sul lago? È bellissimo poter ammirare da vicino il verde smeraldo delle sue acque.
Ma non solo: si può anche fare una passeggiata costeggiando la riva del lago e ammirando i panorami mozzafiato che lo circondano.
# Escursioni, piste sciistiche…
Credits: @t._captured IG
Il Lago di Braies non promette solo relax e meraviglia. Offre diverse attività anche per escursionisti, ciclisti e scalatori.
Infatti, per gli esperti, non mancano gli itinerari tra le Dolomiti. Sono molti i sentieri che partono dalla Croda del Becco, ma, se volete concedervi un percorso di media difficoltà con un dislivello di 800 metri, allora quello che fa per voi è Lago di Braies – Le de Fojedöra – Lago di Braies, durante il quale potrete scorgere anche moltissimi animali da pascolo.
Invece, per gli amanti della neve che si recano in questa località d’inverno, l’area sciistica di Braies comprende 2 skilift e 4 piste da scii. E sarebbe anche l’occasione giusta per passeggiare tra i famosi mercati natalizi dell’Alto Adige.
# Il Lago di Braies è la porta d’accesso ad un leggendario regno sotterraneo
Credits: @adventurerfever IG
Il Lago di Braies non è solo una “star dei social”, ma anche una star del piccolo schermo. Infatti, è stato protagonista della fiction Tv Rai Un passo dal cielo.
Ovviamente, non mancano leggende e storie mitologiche legate a questo luogo da favola. Si dice che il Lago di Braies sia la porta d’accesso al regno sotterraneo di Fanes, la cui popolazione era alleata con le marmotte e che, ora, risiederebbe nel bacino in attesa di riscattarsi.
Leonardo visse a Milano per circa 20 anni, il periodo più prolifico della sua carriera. Pochi sanno che oggi la sua abitazione può essere addirittura comprata. Scopriamo dove viveva e le prove che lo dimostrano.
DOVE viveva LEONARDO a MILANO? La sua CASA è sul MERCATO
# L’arrivo di Leonardo a Milano
Cavallo di Leonardo a Milano
Leonardo Da Vinci arrivò a Milano nel 1482: ne restò subito affascinato per la sua modernità e apertura alle novità, sia tecnologiche che scientifiche. Nonostante sia conosciuto principalmente per le sue opere pittoriche, Leonardo è stato un genio a tutto tondo, interessato anche a progetti scultorei, ingegneristici, architettonici e idraulici.
Quando arrivò a Milano capì che il clima culturale era molto diverso rispetto all’ambiente fiorentino e decise di lasciarsi ispirare dalla città meneghina per circa 20 anni, disseminando opere di vario grazie al supporto di Ludovico il Moro. Ma la domanda rimane irrisolta: dove visse per questo lungo periodo?
# Cascina Bolla: una casa di campagna a pochi passi da City Life
credit: design.fanpage.it
Leonardo decise di abitare in campagna, a due passi dal centro. La casa in cui visse, chiamata Cascina Bolla, si trova oggi in piena città, in Via Paris Bordone 9, nel quartiere della ex Fiera. Secondo gli studi e i documenti raccolti dall’ingegner Camillo Rovizzani e il geometra Romano Pagnotti il Maestro avrebbe abitato qui mentre lavorava all’Ultima Cena nella basilica di Santa Maria delle Grazie.
# La proprietà si compone di una dimora di 1.000 mq immersa in parco di oltre 3.700 mq
Da allora la cascina ha subito diversi passaggi di proprietà ma è riuscita nonostante incendi e guerre a mantenere il suo fascino quattrocentesco. Circondata anticamente da un fossato con muraglione, si accedeva tramite un ponte levatoio e un porticato ad archi a sesto acuto oggi andati persi. Sul lato orientale è tuttora esistente, e affrescata con un volo di uccelli, una torretta d’avvistamento. In origine la cascina era situata in campagna, immersa nella natura, ed era adibita sia ad abitazione che ad osteria. Oggi la proprietà si compone di villa padronale di circa 1.000 mq completamente indipendente, con annessa dependance, e di un parco di oltre 3.700 mq.
# La vigna di Leonardo
Andrea Cherchi – Vigna di Leonardo
La passione di Leonardo per la campagna era risaputa poiché la sua famiglia possedeva molti vigneti in Toscana. Proprio per questo suo attaccamento ai campi e alla terra, Ludovico il Moro per farlo sentire a casa gli regalò una vigna conosciuta oggi come Vigna di Leonardo, in Corso Magenta 65, sul lato opposto della strada rispetto a Santa Maria delle Grazie. Tornando all’antica Cascina Bolla, oggi sarebbe uno stabile molto chic a pochi passi da una delle zone più contese del capoluogo: City Life.
# C’era davvero un collegamento sotterraneo con il Castello Sforzesco?
Pinterest – @ingiroper0
Oggi della cascina restano solo poche parti originali: nel corso del tempo è stata più volte ristrutturata ma attorno alla sua struttura aleggiano alcune leggende. La più chiacchierata è sicuramente quella su un presunto collegamento sotterraneo con il Castello Sforzesco che però non è mai stata accertata. C’era davvero un passaggio segreto? La disputa tra gli storici prosegue e nemmeno gli attuali proprietari sono riusciti ad ottenere una risposta certa. Certo è che Leonardo aveva ottimi rapporti con la famiglia Sforza e che gli furono commissionati diversi lavori a corte.
Passaggio segreto a parte, oggi l’antica abitazione di Leonardo è in vendita, ma le trattative sono strettamente riservate. Il futuro acquirente avrà a disposizione una dimora da sogno dal valore storico inestimabile.
Un secolo di grandi personaggi. Ma qual è il numero uno (tra quelli non più in vita)? Ti invitiamo a sceglierlo: il vincitore verrà comunicato a sondaggio concluso.
VOTA il MILANESE del NOVECENTO (Milano Città Stato AWARDS)
SONDAGGIO CHIUSO
#1 Gae Aulenti
Di Gorup de Besanez – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=75572253
La situazione del mercato del lavoro e i settori con più offerte a Milano.
Mercato del lavoro: queste le PROFESSIONALITÀpiù RICHIESTE a Milano
# Le figure più richieste: cuochi e camerieri
Negozio Ikea
La Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in collaborazione con
Formaper, raccoglie mensilmente alcuni dati occupazionali di previsione delle imprese del proprio territorio nel Sistema informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere e dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL). La fotografia degli ultimi dati, aggiornati al mese di ottobre 2023, mostra come le figure più richieste nell’area milanese siano nel commercio e le professioni tecniche.
stocksnap-pixabay – Cuoco
Osservando nello specifico il settore dei pubblici esercizi milanesi, secondo i numeri dell’associazione di categoria Epam-Fipe, il cuoco di ristorante e il cameriere di sala coprono insieme il 50% delle richieste.
# Il titolo di studio: il diploma batte la laurea
Il titolo di studio più richiesto, nel 27% dei casi, è il diploma di scuola superiore, seguito dalla laurea, al 23%, e dal diploma professionale al 22%.
# Le professioni rivolte ai giovani
Professioni per giovani 2023
Tra le professioni rivolte ai giovani, under 30, troviamo al primo posto quella di addetto alle vendite, al secondo quella di addetto all’accoglienza e all’informazione della clientela e al terzo quella di addetto alla segreteria e agli affari generali.
# Le aree aziendali e i settori con il maggior numero di proposte sul portale Indeed
Per quanto riguarda le aree aziendali e settori dove è maggiore l’offerta di lavoro in base ai dati del portale Indeed, uno dei motori per la ricerca di lavoro più importanti, troviamo: ingegneria, informatica, marketing, finanza e gestione, vendita, turismo, risorse umane e logistica.
Un confronto tra europeismo, lusso e internazionalità.
PARIGI e MILANO: due capitali a confronto
# Parigi, la ville lumiere, bella da togliere il fiato
pexels-pierre-blaché- Parigi dall’alto
Commovente, maestosa, scioccante coi suoi viali larghi, enormi, infiniti. Col sole o col freddo di dicembre, perfino sotto la pioggia, se ne respira eleganza, magia, fascino e romanticismo.
Arte, meraviglia e cultura. Non si sa dove volgere lo sguardo, perché tutto è bellezza totale e avvolgente. Non c’è angolo che non valga la pena visitare, museo in cui esitare ad entrare, bistrot o boulangerie che non inviti a tuffarsi per un goloso assaggio.
Le persone passano e guardano oltre, manco ti vedono. Gli unici che oggi tanto si soffermano qualche secondo in più per un fugace sguardo, sono i turisti come me, italiani specialmente, alla ricerca del bus, o della fermata metro. In particolar modo all’aeroporto Charles de Gaulle, i collegamenti non brillano né per efficienza né tanto meno per velocità negli spostamenti.
pexels-timea-kadar- Parigi Chanel
In centro ma non solo in centro, negozi, lusso sfacciato, gallerie, vie dorate e sfarzose. Alberghi lussuosi sparsi ovunque qua e là. Dominano le Marche francesi come Dior o Cartier o ancora Yves Saint Laurent e Hermes, ma ovviamente ci sono anche le grandi firme del made in Italy. Luci, alberi di Natale superbi e sfarzosi, tanta gente ma anche tanto turismo commerciale sparso in modo alternato tra le vetrine addobbate ed i viali zeppi di bistrot poco identitari per turisti.
Parigi è lì, giace senza troppi sforzi, pare non le interessi accoglierti, è talmente fiera della sua incommensurabile bellezza che sembra non voglia aprirsi all’esterno. Se la vuoi la raggiungi tu, perché lei non viene da te, neppure linguisticamente non si sforzerà di capire il tuo francese, se pur abbastanza evoluto. Non tenterà minimamente di provare con l’inglese e figurati se ti capirà se parli italiano, o magari ti capisce ma non te lo dice.
# Milano
Credits joecrupier-pixabay – Milano dall’alto
A Milano non è così. Magari vi sono meno attrazioni turistiche, o per lo meno molto meno appariscenti e maestose, meno Palais Royal e boulangerie o patisserie, meno sfarzo ed imponenza forse. Però a Milano puoi sentirti contemporaneamente in paese ed in metropoli, in Italia e pure all’estero.
Milano non sta immobile ad aspettare ma si muove e ti avvolge in un turbinio senza sosta. È lei che ti cerca, che ti tende la mano e fa di tutto perché tu possa trovarla accogliente, interessante, visitabile, agevole, senza sforzi neppure linguistici.
Una metropoli in continua evoluzione, in costante movimento, sempre tesa al futuro e soprattutto a te che vieni da lei per conoscerla. Ti accoglie, ti ospita e, in qualunque parte di essa ti trovi, Milano c’è comunque per te, pronta ad abbracciarti in qualsiasi ora del giorno e della notte e ad avvolgerti con la sua frizzante energia contagiosa.
Credits car_spotting.tommy IG – Auto in via Montenapoleone
E se proprio vogliamo parlare di lusso non c è che da citare Via Montenapoleone, visto che di recente il Maine Streets Across the Europe l’ha eletta la via più lussuosa d’Europa, battuta soltanto dalla Fifth Avenue di New York.
# Milano vs Parigi
Milano è una città internazionale. Parigi è una città europea. E insomma, nel più sta il meno. Dove il più è il saper essere internazionali magari mantenendo l’atteggiamento un po’ altezzoso così tipico dei parigini. Possiamo permettercelo anche a Milano no?
C’è anche un progetto milanese tra le 6 case history selezionate dal Building Performance Institute Europe come esempi eccellenti di riqualificazione energetica. Il progetto nel dettaglio e i risultati che mira ad ottenere.
A MILANO una delle CASE più “GREEN” d’Europa
# Il progetto italiano selezionato dal Building Performance Institute Europe
BPIE
C’è anche un progetto italiano, per la precisione milanese, tra le 6 case history selezionate dal Building Performance Institute Europe come esempi eccellenti di riqualificazione energetica. Presentato da Renovate Italy, che raggruppa diverse realtà imprenditoriali e no profit promotrici di progetti di riqualificazione energetica in Italia, è stato realizzato attraverso un processo di co-progettazione che ha coinvolto i condomini oltre ai tecnici.
# L’intervento riguarda un complesso di sei torri residenziali degli anni ’70
askanews.it – Complesso residenziale in riqualificazione
Oggetto dell’intervento è un complesso residenziale degli anni ’70 in zona Ca’ Granda composto da sei torri di 16 piani per 55 metri d’altezza, tra loro identiche e disposte con una rotazione di 90°, con una superficie abitabile di circa 30.000 mq. Sono dislocate in viale Ca’ Granda 27 e 29, Via Francesco Gatti 3, Via Michele de Angelis 12 e 10 e Via Angelo De Gasperis 2.
Il progetto consiste nell’installazione di 4.200 mq di facciate ventilate, a coprire quelle in cemento a lastre prefabbricate presenti sugli edifici, con l’obiettivo di un salto di 3 classi energetiche, dalla F alla C, per ogni torre. A questo si aggiunge l’adeguamento sismico.
# Un investimento di 35 milioni di euro
duepiedisbagliati-Urbanfile – Complesso Ca’ Granda in riqualificazione
I lavori sono ancora in corso, sono partiti a novembre 2021, per una durata complessiva stimata di 25 mesi. Sono 150 gli addetti coinvolti. L’investimento è invece di 35 milioni di euro.
Una natura lussureggiante e subtropicale, statue ispirate ai miti classici e riproduzione di alcuni degli edifici e monumenti più importanti al mondo. A un’ora da Milano ma ignorato dai milanesi.
Milano-Parco Scherrer Morcote
Il “GIARDINO delle MERAVIGLIE” a un’ORA da Milano
# Un parco-monumento che sovrasta le acque del lago Ceresio
@traveler_186 IG – Parco Scherrer
A Morcote, uno dei borghi più belli della Svizzera, c’è il “giardino delle meraviglie”: questo è il soprannome di Parco Scherrer. Realizzato da Arturo Scherrer, commerciante di tessili, appassionato viaggiatore e amante dell’arte e della cultura, perché diventasse un parco aperto al pubblico dopo la sua scomparsa nel 1956.
Il parco-monumento sovrasta sovrasta le acque del lago Ceresio ed è inserito in un mondo di flora subtropicale che comprende: palme, camelie, glicini, oleandri, cedri, cipressi, canfori, eucalipti, magnolie, azalee, arance, limoni, bambù e moltissime specie di piante fiorifere odorose. Ma non solo. Visitarlo significa viaggiare nel tempo e nello spazio.
# Si viaggia nell’età antica
Credits lapritty IG - Parco Scherrer
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Credits federico.vacca88 IG - Parco Scherrer
Credits lapritty IG - Sculture Parco Scherrer
Credits lapritty IG - Statue e fontana Parco Scherrer
All’interno di Parco Scherrer si trova una ricca collezione di oggetti d’arte di svariati paesi e epoche diverse, contornati da una vegetazione lussureggiante, oltre a fabbricati e opere d‘arte di vario genere provenienti da tutto il mondo. Tra questi spiccano le statue ispirate ai miti classici come quelle di Venere, Giunone e Giove, a dominare il parco dall’alto ci sono invece una statua rappresentante Mercurio, dio del commercio, e l’altra una filatrice, simboli della professione del signor Scherrer.
@saladin.monique IG – Vasca con elefanti
Nel giardino è stata realizzata una vasca sulla quale si affacciano quattro elefanti con la proboscide alzata, sovrastati da tre cobra pronti ad attaccarli e una vacca sacra di Mysorealla sulla sommità.
# In viaggio per il mondo tra gli edifici più importanti della Terra
@lapritty IG – Tempio Parco Scherrer
A queste statue si affiancano alcuni degli edifici monumentali più famosi al mondo come la copia in scala 1:4 del Eretteo il secondo tempio dell’Acropoli di Atene in pietra di Vicenza, il tempio egiziano di Nefertiti preceduto da un bosco di bambù o il Tempio del Sole con struttura di matrice spagnola. Procedendo verso l’uscita del parco si può invece vedere una tipica casa lombardo-ticinese del 1300, ricostruita nel 1930, che oggi viene utilizzata come ristorante-grotto.
# Quando si può visitare
@lapritty IG – Villa Parco Scherrer
Il “Giardino delle Meraviglie” è raggiungibile da Milano in circa un’ora e mezza tramite l’A8 e l’A9 fino al confine con la Svizzera e poi prendendo l’E35, la Strada 2 e infine quella che costeggia il Lago di Lugano. L’ingresso è gratuito e il parco si può visitare tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 fino al 9 di novembre. Dopo lo stop per la pausa invernale torna nuovamente visitabile dal 15 marzo dell’anno successivo.
Conoscete la “Casa delle Fate”? Una delle attrazioni della zona di San Siro, così denominata per la sua forma. Eppure nasconde un passato che non ricondurrebbe all’idea che può dare oggi. Ma di cosa stiamo parlando?
La CASA delle FATE: un presente fiabesco, un passato piccante
# La casa delle “Fate”: la più amata dai bambini milanesi
La casa delle “Fate” si trova in zona San Siro, nello specifico in via degli Odescalchi, nella parte del quartiere tra viale Caprilli e Segesta dove ci sono molte graziose villette spesso con giardino. La principessa del quartiere è lei, ben nota tra gli abitanti della zona.
Grazie alla sua forma è stata denominata la “casa delle fiabe” e sono molti i genitori che portano i loro bambini ad ammirarla dalla strada. Eppure nonostante questo aspetto e questo nome, la casa nasconderebbe un passato un po’ piccante.
# Ex casa degli appuntamenti con la piscina a cuore
Credits: ad-italia.it
Il giusto mix che ricorda Disneyland e il castello delle principesse infatti avrebbe un passato al quanto insolito e inaspettato. Negli anni ottanta e novanta si dice che sia stata una sorta di casa di appuntamenti con al suo interno una piscina a forma di cuore. Che siano verità o solo delle leggende metropolitane, quello che è sicuro è che oggi la villa è divisa in appartamenti e non c’è più traccia di questa memoria. Per la gioia dei più piccoli anche se, forse, non di tutti i più grandi.
Rolls-Royce presenta il modello di motore nucleare destinato ad alimentare i veicoli del futuro. Ecco quando sarà pronto.
Rolls-Royce presenta il primo MOTORE NUCLEARE: viaggeremo ATOMICI?
# Il primo micro-reattore per veicoli spaziali in arrivo nel 2030
Fine novembre 2023. Nella UK Space Conference a Belfast Rolls-Royceha presentato il primo modello concettuale dimicro-reattore nucleare dedicato a veicoli. Inizialmente pensato per le missioni spaziali, con e senza equipaggio, mira a fornire una fonte di energia affidabile e sempre disponibile.
Il programma è finanziato con 3,6 milioni di dollari dall’Agenzia spaziale britannica e prevede una dimostrazione sulla Luna del micro reattore per il 2030 ed è pensato anche per rifornire di energia le future basi spaziali sul satellite della Terra.
Il nuovo reattore è progettato come fonte di energia anche per sistemi di propulsione elettrici che potranno così estendere le missioni spaziali oltre il sistema solare. Grazie all’alimentazione nucleare i futuri veicoli spaziali potranno spostarsi più agevolmente e velocemente tra le orbite terrestri rispetto a quanto è possibile oggi.
# Le tre fasi dello sviluppo del motore
Il motore nucleare
Gli scienziati e ingegneri della Rolls-Royce hanno suddiviso il progetto in diverse parti: il combustibile utilizzato per generare calore, il metodo di trasferimento del calore e la tecnologia per convertire tale calore in elettricità.
Abi Clayton, Direttore dei programmi futuri per Rolls-Royce ha dichiarato: “Questo finanziamento ha consentito la ricerca cruciale e lo sviluppo di tecnologie che ci avvicinano alla realizzazione del micro-reattore. Il nostro modello concettuale del micro-reattore spaziale ci consente di dimostrare come questa tecnologia porterà immensi benefici sia per lo spazio che per la Terra […] La tecnologia dei micro-reattori offrirà la capacità di supportare casi d’uso commerciali e di difesa oltre a fornire una soluzione per decarbonizzare l’industria e fornire energia pulita, sicura e affidabile”.
«Milano è, al momento, l’unica città d’Italia che ti permette di realizzare quello che desideri, soprattutto se si tratta di qualcosa un po’ fuori dagli schemi, dalla regolarità a cui siamo ancora molto abituati quando parliamo di lavoro. C’è, però, da dirlo: non è una città da trattare come “bacchetta magica”. È pronta a darti se tu sei disposto a fare determinati sacrifici».
«MILANO è, al momento, l’unica città d’Italia che ti permette di realizzare quello che DESIDERI». Intervista a GIARRATANA, “l’uomo senza tonno”
# Un po’ scièf, un po’ fudbloggah
Marco Giarratana
Marco Giarratana è chef, musicista, scrittore, comunicatore. Su Milano, però, è conosciuto come “l’uomo senza tonno”, un nome con il quale «ormai mi ci chiama anche mia madre».
Per la precisione, nel capoluogo lombardo Marco è uno chef a domicilio. Anzi: uno scièf, come è solito definirsi: «Mi piace giocare con le parole e, soprattutto – spiega –, rendere meno seri i concetti generali proprio partendo dai loro termini». A essere ancor più precisi, però, lui non si ritiene uno scièf. Così come non si ritiene un fudbloggah (trasposizione di food blogger), né un musicante né uno scrittore. Eppure ha fatto e continua a fare ognuna di queste cose: cucina, conosce la musica, scrive. Il suo obiettivo, oggi è quello di riuscire a uscire dalla nicchia dei Social per poter fare molto altro: radio, televisione, podcast. «Milano riesce ad alimentare quel tipo di creatività che ti permette di evolvere come professionista e come persona».
# Il cibo? È la versione pudica del sesso
Marco Giarratana
Ma come nasce l”Uomo senza Tonno’? «Scrivevo recensioni per un portale online. Un giorno mi trovai – racconta – a dover scriverne una per la quale inventai la figura di quest’uomo che non riusciva a dormire a causa di una forte dipendenza da sushi. Ecco, mi è venuto in mente il film “L’Uomo senza Sonno” e, unito alla faccenda del sushi, è nato l’Uomo senza Tonno».
Poi, certo, contando che è diventato uno chef, ancora meglio. Uno chef a domicilio, si diceva. Come funziona il servizio è molto semplice: hai degli ospiti a casa ai quali dover preparare una cena. Non hai alcuna voglia di cucinare, ti manca il tempo o, forse, non sei proprio capace: «Ecco – dice Marco – in quel caso io sono il… Tonno giusto». Sì perché Marco arriva, in tenuta da chef ovviamente, tra i fornelli della tua casa e prepara la cena perfetta, con tanto di servizio – ha fatto il cameriere per undici anni -, sulla base della sua cucina creativa vegetariana e di pesce.
«È molto intimo entrare in casa di una persona, ma lo è ancor di più poter “usare” una parte della sua abitazione e in particolar modo la cucina. È la zona in cui passiamo la maggior parte del tempo e nella quale abbiamo il maggior numero di sensi coinvolti: non per altro il cibo è uno dei piaceri maggiori, per una persona. È la versione pudica del sesso – aggiunge Marco -, la versione di cui la gente non si vergogna a parlare. Ed è una variante dell’amore. Forse proprio per questo cibo e rapporti umani sono strettamente correlati: è attorno a una tavola che si decidono le questioni più importanti, ci fosse anche solo un caffè a dividere i commensali».
# Milano? La piazza migliore d’Italia
Marco Giarratana
Marco arriva a Milano nel 2010, dalla Sicilia: «È una città che mi ha aiutato molto, fin da subito. Innanzitutto ti permette di allargare la tua cerchia di conoscenze come in nessun’altra città e sappiamo bene che le relazioni sono alla base di ogni professione. Il mio lavoro di chef a domicilio, poi, è particolare e avevo bisogno di un territorio aperto a profili professionali nuovi, compresi fin da subito. Quindi, fin ora, per ciò che faccio e per come si è sviluppato il mio percorso, Milano è la piazza migliore. Bisogna però sottolineare – aggiunge – che è una città dai costi molto alti: ti dà tante opportunità ma ti chiede altrettanti sacrifici, credo sia sbagliato farla passare come un luogo che “ti dà” facilmente, senza chiedere nulla in cambio».
Oggi Marco, sui social, è seguito da più di 80mila persone, «ma quando sono arrivato non ero nessuno. Devi essere capace a fuoriuscire, stando dietro a ciò che chiede la società, che tra l’altro è in costante cambiamento. Milano mi ha messo tante volte alla prova, ma ripeto che per ora è l’unica città in cui avrei potuto fare ciò che faccio».
Con il nuovo anno in diverse parti d’Italia si usa buttare via le cose vecchie. Per una volta anche Milano segue questa tradizione. A finire nel cestino è l’Old Fashion. Gli ultimi balli saranno proprio a gennaio 2024. Chiude così una discoteca che ha segnato la storia della città attraverso i suoi concerti e le sue serate più di successo.
L’ULTIMO BALLO dell’OLD
20 gennaio 2024. L’ultima serata dell’Old Fashion. Almeno nella sua storica sede in Triennale, proprietaria dell’immobile, che nel 2019 aveva comunicato ai gestori del locale che non avrebbe rinnovato il contratto d’affitto. Non si sa ancora né che cosa prenderà il posto del locale né se e dove aprirà cambiando sede. Arriva così al capolinea una storia iniziata oltre 70 anni fa.
# Gli Happy Days dell’Old: Mike Bongiorno, i Camaleonti e Jimi Hendrix
La storia dell’Old (come viene chiamato dai milanesi) ha inizio durante l’occupazione nazista quando era un circolo ricreativo per gli ufficiali tedeschi. Nel primo dopoguerra il locale prende il nome di Trianon e richiama i patiti di rock’n’roll, mentre nella sala adiacente si può assistere ai programmi trasmessi dalla tv tra cui i quiz di Mike Bongiorno. La presenza di schermi verrà ripresa alla fine del secolo per la trasmissione delle partite di Champions, negli anni in cui spadroneggiavano le due milanesi. Ma torniamo indietro. Negli anni Sessanta iniziano ad apparire personaggi di grido, come Patty Pravo, Fred Bongusto o i Camaleonti. Non mancano le star internazionali: epico il concerto di Jimi Hendrix del 23 Giugno 1968 davanti a oltre 4mila persone.
# Le mitiche Serate Internazionali del mercoledì
A fine anni Sessanta il locale prende il nome di “Wanted Saloon“ con una scenografia da Saloon del Far West. Ma questa gestione si rivela fallimentare. Con il nuovo decennio arriva il nome che lo ha reso celebre: Old Fashion. Il nome deriva dal drink a base di Whiskey e soda molto in voga in quegli anni. Assume la formula di ristorante & dancing con una programmazione che varia a seconda della serata.
Ma il periodo di maggior successo è quello che arriva con la ristrutturazione del 1995 che, dopo tre anni di lavori, porta il locale a diventare gigante, con due ampie sale al coperto e la possibilità di usare il vasto giardino della Triennale, compresi gli spazi dove oggi si trova il bar estivo. Soprattutto d’estate il locale spopola, con picchi di 30mila presenze. Prosegue la formula del ristorante & dancing: solo il mercoledì il locale diventa solo dancing per dare spazio alla serata di maggior successo, forse dell’intera storia del locale, le “Serate Internazionali” che dal 1997 al 2005 diventano il punto di riferimento degli universitari milanesi (e non solo). Nella serata organizzata dalle associazioni Erasmus il locale ospita ogni settimana una nazione diversa che “trasforma” l’Old con musica e buffet tipici, oltre a spettacoli e film in lingua originale.
# Il ridimensionamento del 2006 e gli ultimi anni difficili
Ph. @oldfashionmilano IG
Il tramonto del locale ha inizio con il ridimensionamento degli spazi del 2006, quando il locale perde buona parte del giardino esterno. Nello stesso anno il locale ottiene il riconoscimento di “negozio di rilevanza storica” dal comune di Milano e dalla Regione Lombardia. Gli ultimi anni si fanno sempre più complicati con le chiusure pandemiche e con alcuni fatti di cronaca che ne hanno annebbiato l’immagine. Sembra che proprio questi fatti di cronaca, tra cui un accoltellamento e una violenza sessuale, siano alla base della decisione della Triennale di non rinnovare l’affitto.
E pensare che sembrava che si arrivasse a una fine opposta: ossia che fosse il Comune a vendere la sua quota ai privati. Nel 2022, infatti, si era paventata l’ipotesi di cessione delle quote di M4 in mano ai soci privati a fondi finanziari e istituzionali, a cui sarebbe potuta seguire quella delle quote appartenenti al Comune di Milano. Con la delibera portata nei giorni scorsi in Giunta da parte dell’Assessore al Bilancio, Emmanuel Conte, Palazzo Marino ha deciso di percorrere la strada opposta: tramite la sua controllata ATM si vuole acquisire il 31% delle quote dei soci privati per diventare 100% proprietaria dell’infrastruttura. Con questa operazione il Comune di Milano vuole anticipare i tempi previsti dai patti parasociali che prevedono l’acquisto del pacchetto dei privati dopo il collaudo dell’intera linea.
# Servono 225 milioni di euro
ph. bebeez.it – I soci attuali di M4 SpA
La cifra necessaria a far diventare pubblica la M4 è di circa 225 milioni di euro. Questa la suddivisione delle quote dei soci privati: Hitachi detiene l’11,3%, WeBuild e la consociata Astaldi il 9,6% a testa, Sirti lo 0,3% e AnsaldoBreda lo 0,1%.
# Due motivi alla base della scelta: di governance ed economico
Credits Andrea Cherchi – Treno M4 in arrivo
I motivi che hanno spinto Palazzo Marino a compiere questa scelta sono due. Il primo è quello di ampliare la governance pubblica del trasporto pubblico locale, un servizio fondamentale per la città.
Il secondo è economico in quanto si potrebbe rinegoziare il debito residuo con le banche grazie al rating migliore dell’amministrazione comunale rispetto alle banche, riducendo quindi il costo complessivo dell’opera. In questo modo solo la linea M5 rimarrebbe fuori dal controllo pubblico.
L’obiettivo del progetto è portare la cultura, la musica e l’arte sulle strade. Il programma dell’iniziativa.
A Milano parte il MAGIC BUS: le strade coinvolte
# Le Urban Vibes: per le strade del Municipio 8 con i Magic bus
gazzettadimilano IG – Magic Bus
L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il Milano Certosa District, il nuovo “quartiere” della ristorazione dinamica e sostenibile, e l’associazione culturale Musicamorfosi con il patrocinio del Municipio 8 del Comune di Milano. Per tre giorni, dal 13 al 15 dicembre, i Magic Bus ospitano sul loro palco panoramico tre gruppi musicali che suonano e cantano all’insegna della partecipazione e dell’inclusione sociale: il Rejoice Gospel Choir, la Rusty Brass e la Bandakadabra.
musicamorfosi.it – Magic Bus
Le parole dell’Assessore alla Cultura del Municipio 8: «L’esperienza del Magic Bus è per noi un’occasione per proseguire il concetto di cultura diffusa, ovvero portare la cultura, la musica e l’arte in tutti i quartieri. Il nostro scopo è augurare Buone Feste e Buon Natale a più cittadini e cittadine possibili, raggiungendo gli anziani, i bambini nelle strutture sanitarie, suonando sotto le loro finestre, e chiunque, per motivi differenti, non potrà recarsi ai concerti o agli eventi organizzati su tutto il territorio del Municipio nel mese di dicembre. Ringraziamo il Milano Certosa District per aver sostenuto l’iniziativa con entusiasmo»
# Il programma della tre giorni di musica viaggiante
Foto redazione – Rejoice Gospel Choir n occasione dell’accensione dell’albero di Natale in San Babila
Il 13 dicembre si esibisce il Rejoice Gospel Choir, l’ensemble diretto da oltre vent’anni dall’istrionico Gianluca Sambataro e che si è esibito in occasione dell’accensione dell’albero di Natale in San Babila. Le tappe previste sono: ore 15.45 partenza dal parcheggio della scuola “Trilussa” di via Graf, poi Villa Scheibler, la Biblioteca di via Otranto, Villa Pizzone, Quarto Oggiaro, piazza De Roberto e la zona di via Varesina. Conclusione alle 19.30, a cui segue un aperitivo offerto al pubblico.
unpostoamilano IG – Rusty Brass
Il 14 dicembre sale sul palco la Rusty Brass, contagiosa ed esuberante street band bresciana di ottoni “arrugginiti”, che propone ritmi funk e rock. La partenza del Magic Bus è prevista per le 15.45, dalle scuole di via Castellino da Castello. Le tappe successive, fino alla fine del giro alle 19.30, sono: Piazza Prealpi, il Portello, Citylife, via Mac Mahon, l’ospedale Buzzi, via Gallarate e via Sapri.
il_solo_mikke IG – Bandakadabra
Il 15 dicembre è il turno Bandakadabra, surreale “pocket orchestra” capace di affrontare qualsiasi linguaggio musicale con una travolgente verve comico-teatrale. Durante l’esibizione musicale, con inizio del viaggio alle 15.45 dalla scuola primaria Viscontini, viene proposta “una divertente e originale interpretazione delle più famose canzoni di Natale d’Oltreoceano.” Il percorso prevede tappe nei quartieri di Trenno, QT8, Gallaratese e Lampugnano.
Il primo inverno con influenza che si rileva con dei tamponi come il Covid e con il Covid ormai trattato come un’influenza. Molta confusione sotto il sole. Unica certezza: rinforzare le difese immunitarie per non farsi trovare impreparati a questo appuntamento.
Ripubblichiamo l’intervento della Dottoressa Debora Cantarutti, nutrizionista, esperta di Ciboterapia (effetti del cibo sull’organismo) e di Nutrigenomica, advisor scientifico di MadebyMilan, founder di Bon. Leggi anche: Corriere della Sera, Cibobuonochefabene, GSA
Più FORTI, in modo NATURALE: cosa MANGIARE per rinforzare le difese immunitarie
Credits: nonsprecare.it
Come funziona il nostro sistema immunitario?
Il termine “immunitario” deriva dal latino immunis, che significa inviolato, intatto, e si riferisce alla capacità del sistema immunitario di proteggere il nostro organismo dagli invasori esterni. Per invasori esterni intendiamo non solo i patogeni di natura virale o batterica ma anche le sostanze esogene presenti nel nostro ambiente o in ciò che assumiamo bevendo, mangiando o respirando.
Per semplificare al massimo, possiamo dire che il sistema immunitario è costituito da diverse tipologie di cellule specializzate nel riconoscimento degli agenti esterni come virus, batteri, funghi, ecc (definiti non-self) al nostro organismo (cellule T), che a loro volta comunicano con cellule che producono anticorpi (cellule B) contro il nemico (agente patogeno) permettendone la distruzione.
Il primo livello di protezione contro gli intrusi è la nostra pelle. Si tratta di una barriera fisica sotto cui si trovano i leucociti, di cui fanno parte i neutrofili i quali sono in grado di attaccare e inglobare direttamente i patogeni che hanno individuato, e i linfociti NK (Natural Killer) che intervengono ogni volta che le cellule subiscono una mutazione di natura tumorale o vengono infettate dai virus.
I linfociti Natural Killer rappresentano la prima linea di difesa rapida contro le cellule infettate dai virus. Sono state definite in questo modo perché non hanno bisogno di essere esposte a un patogeno, a differenza di altri componenti del sistema immunitario. Nel nostro organismo circolano circa 2 miliardi di questi linfociti e agiscono intercettando le cellule che sono state infettate. Le cellule infettate esprimono sulla loro superficie gli anticorpi, ovvero delle speciali proteine costituite dai linfociti B (anch’essi globuli bianchi) che fungono da veri e propri segnalatori in grado di richiamare l’attenzione delle Natural Killer.
Il sistema è così straordinariamente efficace da far sì che ogni linfocita B possa produrre un anticorpo specifico in risposta a una specifica sequenza molecolare degli agenti esterni entrati in contatto con il nostro sistema di difesa.
Perché il nostro sistema immunitario diventa meno efficiente?
Il nostro sistema immunitario si indebolisce anche per un’eccessiva produzione di cortisolo, un ormone indispensabile al nostro organismo ma i cui livelli elevati protratti nel tempo portano a indebolimento immunitario.
Anche l’invecchiamento fa sì che il sistema immunitario diventi più debole. In tutti tuttavia concorrono anche un’alimentazione povera dei nutrienti essenziali (ad esempio vitamina D, zinco, selenio), la carenza di attività fisica, elevati livelli di inquinanti ambientali solo per citarne alcuni.
Esistono numerose evidenze scientifiche su quanto sia importante seguire un’alimentazione ricca di nutrienti per il rafforzamento del sistema immunitario. Il rafforzamento del sistema immunitario può avvenire attraverso il potenziamento dello stesso, oppure aiutandolo grazie all’intrinseco potere antibatterico e antivirale di cui sono dotati alcuni cibi.
Ecco alcune linee guida.
#1 Kefir
Più che lo yogurt può essere utile consumare quotidianamente il kefir. Kefir significa “benessere”, si tratta di una bevanda ottenuta dalla fermentazione del latte ma che può essere preparata anche con l’acqua. Al suo interno sono presenti almeno 40 tipi diversi di probiotici utili al benessere intestinale, vitamine del gruppo B (in particolare nel kefir da latte), numerosi sali minerali (calcio, potassio, magnesio e fosforo) e proteine. Il kefir a seguito della fermentazione perde il suo contenuto di lattosio e può essere quindi assunto anche dalle persone intolleranti. Alcune ricerche sulle popolazioni caucasiche hanno rilevato che il kefir è indicato per curare i catarri bronchiali e le infiammazioni a carico del fegato e dell’intestino. Il consumo regolare di kefir aiuta ad aumentare la produzione di mucina, una molecola che ricorda per consistenza un gel e che svolge un ruolo protettivo sulla mucosa intestinale. Sceglietelo al naturale e non addizionato di zuccheri. Il momento migliore per consumare il Kefir? A colazione, insieme ai fiocchi d’avena, dopo averli fatti ammorbidire nel Kefir stesso tutta la notte in frigorifero. Questa associazione unisce i benefici del kefir ai betaglucani presenti nei fiocchi d’avena. L’attività più importante dei betaglucani è l’azione immunostimolante in particolare sull’attivazione dei linfociti Natural Killer. Non solo, diversi studi clinici hanno evidenziato l’attività prebiotica dei betaglucani in quanto favoriscono la selezione e la crescita nell’intestino della flora batterica benefica (bifidobatteri, lattobacilli) la cui fermentazione produce acidi grassi a catena corta (SCFA) che a loro volta rafforzano la membrana intestinale.
#2 Broccoli e recettori Ah
E’ di fondamentale importanza preservare l’integrità del nostro intestino perché in questo modo le cellule del sistema immunitario potranno dedicarsi a scovare ed eliminare più velocemente gli agenti patogeni entrati nell’organismo.
La mucosa intestinale è quindi una delle prime barriere nei confronti degli agenti patogeni. In quest’area del nostro organismo, vi sono dei particolari leucociti definiti intraepiteliali che non solo difendono dai patogeni ma sono deputati alla riparazione della mucosa qualora risultasse danneggiata.
Questi leucociti si attivano grazie alla presenza di particolari recettori definiti Ah presenti sulla loro superficie. La ricerca clinica si è sempre chiesta come fosse possibile attivare queste cellule. Ebbene è stato scoperto che i broccoli (e le verdure appartenenti alla famiglia delle crucifere, cavolo riccio, cavolfiore, verza, cavolini di Bruxelles), sono in grado di attivare i recettori Ah.
Straordinario poi scoprire che queste stesse verdure siano in grado di proteggerci anche dagli agenti inquinanti presenti nell’ambiente.
Il modo migliore di consumare le crucifere? Ripassate in padella oppure associate a un bel piatto di pasta. In entrambi i casi, si prepara un soffritto con aglio o cipolla utilizzando dell’olio extravergine d’oliva. Si versano le cimette di broccoli e si fanno cuocere per 5-8 minuti con coperchio. Alla fine si può aggiungere del peperoncino fresco che arricchirà il piatto di sostanze antibatteriche e di vitamina C.
Fruttivendolo
#3 Frutta, quale?
Gli agrumi in particolare i limoni, utilizzando il succo di limone anche per condire le verdure. E in questo periodo dell’anno anche le fragole perché ricchissime di vitamina C. Se lo trovate ancora, anche il melograno. I sui semi infatti sono ricchi di vitamina C ed A, fondamentale per l’integrità delle mucose. Non solo, i semi una volta masticati sono in grado di favorire la crescita dei batteri buoni nell’intestino.
Un altro frutto da consumare con regolarità è l’avocado che grazie al suo contenuto di glutatione (il nostro antiossidante endogeno più potente) ci aiuta a sostenere i nostri sistemi di detossificazione interna fornendo anche una discreta quota di potassio, sale minerale fondamentale non solo per mantenere a livelli fisiologici la pressione sanguigna ma soprattutto per sostenere l’attività epatica impegnata tra le altre cose anche a smaltire le eventuali tossine derivanti dalla demolizione dei patogeni ad opera delle cellule immunitarie. Un modo interessante per consumare l’avocado per potenziare le difese è il seguente. Una volta sbucciato e tolto il seme interno di un avocado maturo, si riduce in crema con l’ausilio di un mixer dopo aver aggiunto il succo di un limone spremuto a fresco, poco sale, e mezzo spicchio d’aglio.
Per i più coraggiosi può essere utilizzata spalmata sul pane tostato a colazione oppure in accompagnamento ad altre pietanze durante i pasti principali.
#4 Evitare le associazioni ad alto indice glicemico
E’ noto che gli zuccheri semplici forniscano il substrato ideale alla crescita dei patogeni nel nostro organismo. Del resto affinché il nostro fegato possa svolgere al meglio le sue reazioni metaboliche, soprattutto in presenza di patogeni, è necessario fornire anche una certa quota di carboidrati complessi.
Di questi i migliori sono quelli forniti dalla pasta a basso indice glicemico (scegliere gli spaghetti integrali oppure di farro) oppure il riso basmati, integrale, venere oppure rosso, dalla frutta e dalla verdura. Nel caso della pasta o del riso, facendoli cuocere al dente, potranno essere proposti con aglio, olio e peperoncino, con cavolfiore ripassato, con broccoli ripassati, con fiori di zucca saltati.
#5 I poteri dell’aglio
Nelle nostre cucine abbiamo tutti numerosi rimedi naturali la cui efficacia è stata dimostrata dagli studi scientifici. Primo tra tutti l’aglio, che andrebbe consumato crudo, togliendo il piccolo germoglio che si trova all’interno per renderlo più digeribile. Perché l’aglio è così importante? Perché i suoi composti solforati, possiedono documentati effetti antibatterici e antivirali.
Non solo, viene aumentata la fagocitosi, ovvero la capacità di alcune cellule immunitarie di “mangiare” e digerire cellule nemiche ed accresce l’attività dei linfociti NK “natural killer” che hanno attività antivirale, antimicrobica e antitumorale. Lo possiamo utilizzare senza esagerare con le dosi perché possiede anche un potente effetto ipotensivo, per cui se soffriamo di pressione bassa, ne dobbiamo moderare l’uso, per evitare spiacevoli episodi ipotensivi.
#6 Le spezie ed erbe aromatiche
Le spezie sono intrinsecamente dotate di potere antibatterico e antivirale. In passato, venivano utilizzate proprio come agenti antibatterici, in particolare i chiodi di garofano, la curcuma, la noce moscata, il peperoncino, la cannella.
Il peperoncino possiede proprietà antiossidanti che proteggono la funzionalità del sistema immunitario, in più generando calore e vasodilatazione blocca la replicazione dei virus. Del resto lo scopo della febbre è proprio quello di bloccare la replicazione virale. Questo aspetto è di fondamentale importanza. Il peperoncino, come ognuno avrà sperimentato, soprattutto se consumato fresco, fa aumentare la temperatura nella bocca e nel naso, fa lacrimare e una parte delle lacrime vengono convogliate tramite il condotto naso-lacrimale nel naso stesso, dove lavano via le cellule infettate dal virus. Inoltre il peperoncino rende fluido il muco nel naso e d’istinto sentiamo la necessità di soffiarlo ripetutamente. In questo modo, allontaniamo una buona parte di cellule infette nel naso e facendo aumentare la temperatura localmente, induciamo un blocco nella replicazione del virus con il risultato che il raffreddore passa prima.
Consumiamo allora gli spaghetti aglio, olio e peperoncino.
Si preparano in questo modo. Prima si trita per bene l’aglio, poi si fa rosolare a fuoco dolce con olio extravergine d’oliva. A parte si prepara il peperoncino che andrà aggiunto alla fine per preservare il suo potere antiossidante e la vitamina C. Si potrà completare il piatto con del prezzemolo tritato che arricchirà il piatto di sali minerali e di altri preziosi nutrienti utili al sistema immunitario.
#7 Una tisana per concludere in bellezza
Infine una tisana che può essere utile per difenderci. Tisana di chiodi di garofano e cannella (antibatterica e antivirale)
Bollire in circa 250 ml di acqua due chiodi di garofano e un pezzettino di stecca di cannella per 5 minuti. Filtrare e consumare mattino, pomeriggio e sera.
Anche in condizioni meteo avverse, Milano è sempre magica. Se per alcuni la pioggia e il cielo grigio non rappresentano alcun problema, per molti sono una vera e propria seccatura. A tal proposito, abbiamo chiesto consiglio ai milanesi su cosa fare in caso di maltempo in città. Vediamo cosa ci hanno risposto. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”
Il nuovo video di Milano Città Stato di Silvia Arosio e Sabrina Falanga. Iscriviti al canale su YouTubeper i video esclusivi.
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In giro per il Canal Grande a VENEZIA in AUTOMOBILE
# Venezia e il progresso
Dalla caduta della Serenissima Repubblica ad oggi non sono mancati progetti bizzarri che volevano trasformare Venezia in metropoli percorribile con moderni mezzi di locomozione.
# Il Senatore Torelli e le carrozze fino a Sant’Elena
Due progetti particolarmente interessanti sono degni di nota. Il primo risale a fine ‘800 ed è firmato dal Senatore conte Luigi Torelli, noto ai milanesi per aver scalato, nel 1848, le guglie del Duomo di Milano per porre il Tricolore nelle mani della Madonnina.
Credits: @Semplicemente Milano (FB)
Nel 1872 il Torelli presenta un progetto dettagliatissimo che prevede la costruzione di una strada pensile sulla Riva degli Schiavoni fino ai Giardini, a loro volta uniti all’Isola di Sant’Elena, dove sarebbe nato un bacino per spettacoli nautici. La strada, larga otto metri, sarebbe salita “in dolce declivio” fino a 4 metri di altezza, sostenuta da seicento colonne di ghisa fino all’odierna Via Garibaldi.
Credits: @Il Canaletto (FB) – Cavalli di bronzo in Piazza San Marco
Da lì avrebbe poi raggiunto Sant’Elena (l’isola in cui sorge lo stadio”Penzo”, dove gioca il Calcio Venezia), formando un corso per le carrozze lungo ben tre chilometri. Il progetto prevedeva tutto: finanziamenti, alloggi per i cavalli, sicurezza, il reddito dell’allevamento di pesci e mitili nel bacino. Il Senatore vi aveva inserito addirittura le obiezioni dei veneziani, chiudendo il capitolo con entusiasmo: “…mai gli antichi Veneziani, nella loro lunga storia, si erano opposti ad alcuna novità per ardita che fosse stata”. Il progetto rimase sulla carta e le carrozze rimasero in terraferma.
# La sopraelevata sul Canal Grande: il progetto del 1926
Per il secondo progetto ci si sposta invece sul Canal Grande. Nel 1926 tre torinesi proposero la Via Massima Imperiale dell’Adriatico. Il team dei progettisti piemontesi era composto dal CAVALIERE CARLO VISETTI, dall’ARCHITETTO CORRADO MEANO (specializzato in chiese) e dal “concretizzatore” GIOVANNI DE VECCHI (impresario di trasporti). Il fanta-progetto, accompagnato da un bellissimo rendering all’acquerello, illustrava la continuazione del Ponte della ferrovia (che ai tempi collegava Venezia alla terraferma) in una sopraelevatasu tutto il Canal Grande.
Credits: @Pieralvise Zorzi (FB)
L’obiettivo era quello di raddoppiare il traffico in acqueo e automobilistico, con ampi raccordi pedonali per i luoghi di maggiore interesse. Punto di arrivo: il Lido di Venezia. Una delle tavole del progetto mostra auto, autobus e pedoni che vagano liberamente, mentre sotto di loro continua il consueto traffico di gondole e altre imbarcazioni. In un’altra tavola si specifica che, “in alternativa, si passerà sopra i tetti delle case di Cannaregio e di Castello“. Anche questo progetto, come tanti altri, rimase sulla carta.
Alcuni in corso, altri in attesa di bando e altri ancora in fase di studio preliminare. Ecco cosa manca per vedere realizzati i progetti di estensione della metro. Cover: Urbanfile.
Le 9 ESTENSIONI METRO a Milano: cosa MANCA per COMPLETARLE
# M1 verso Monza: mancano 30 milioni di euro e l’azienda incaricata a realizzare il prolungamento
L’opera più attesa, nel senso che i lavori sono in corso già da tempo e per la precisione da oltre 12 anni, è l’estensione della M1 in direzione di Monza. Un tracciato di 1,9 km e due fermate:Sesto Restellone e Cinisello/Monza Bettola. Dopo diversi stop per motivi burocratici ed economici, circa un mese fa sono riprese alcune lavorazioni nell’area della futura stazione capolinea. Per vedere l’infrastruttura realizzata occorre trovare 30 milioni per coprire gli extra costi e che la società incaricata dei lavori, che ha chiesto di rescindere il contratto, ritorni sui suoi passi o venga sostituita. L’inaugurazione al momento è fissata al 2027. Anche se è difficile che la scadenza venga rispettata.
# M1 fino al quartiere Olmi: in attesa della gara di appalto nel 2024
Credits Comune di Milano – Estensione M1 Quartiere degli Olmi
Ad ovest la M1 dovrebbe estendersi da Bisceglie di 3,3 km e tre fermate: Parri, Baggio e Quartiere Olmi. Mancano 145 milioni di euro di extra costi all’appello, da aggiungere ai 400 milioni di euro già finanziati: il governo ha confermato lo stanziamento delle risorse necessarie. Nel 2024 è in programma la gara di appalto, nel 2025 potrebbero essere avviati i cantieri per una durata di 5-6 anni.
# Estensione M5 a nord: servono ulteriori 300 milioni di euro e la risoluzione del problema “Monza-Bettola”
Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5
Anche per l’estensione a nord della linea M5 c’è già pronto il progetto esecutivo. Previsto un raddoppio del tracciato, 11 fermate e 13 chilometri fino al Polo Istituzionale di Monza. Ai 950 milioni di euro iniziali per la costruzione dell’infrastruttura vanno aggiunti e altri 300 milioni di euro di extra costi, ad oggi ancora da reperire. Oltre a questo occorre che riparta tutto il cantiere della futura stazione capolinea M1 di Monza Bettola, proprio in quel punto è previsto l’interscambio con la M5. Se tutto dovesse sbloccarsi in tempi brevi il prolungamento non avverrebbe prima del 2029 e il 2030.
# M4 fino a Segrate: approvato lo studio di fattibilità, servono 44 milioni di euro extra per realizzare l’opera
Credits segratecitylab – Hub segrate
All’inizio del mese di dicembre 2023 la giunta di Milano ha approvato il Piano di fattibilità tecnica ed economica per il progetto di estensione della linea fino a Segrate, un tracciato di 3,1 km con 2 nuove fermate: Idroscalo-San Felice e Segrate punta Est, il nuovo capolinea dove è previsto l’interscambio con la futura stazione AV di Segrate. Al momento sono stati finanziati 420 milioni di euro, mentre sono da trovare i 44 milioni di extra costi dovuti all’incremento delle materie prime. Mancano 44 milioni di euro dei 470 necessari. I prossimi passi: progetto definitivo, esecutivo, indizione bando e avvio lavori. Inaugurazione non prima del 2030.
# M3 a Paullo: in corso la stesura dello studio di fattibilità, l’investimento previsto è di circa 700 milioni di euro
Tracciato M3 fino a Paullo
Per la M3 a sud oltre San Donato siamo più indietro nel processo. In questo caso è infatti in corso la stesura di un piano di fattibilità tecnica ed economica. Si prevede un prolungamento di 4,4 chilometri da San Donato fino a Peschiera Borromeo, con due fermate: San Donato-De Gasperi e Peschiera. Un investimento di 435 milioni. A questi vanno aggiunti altri 265 milioni per la prosecuzione del tracciato in metrotranvia con 8 fermate da Peschiera a Paullo TEEM. Le risorse economiche sono ancora tutte da reperire.
# M5 fino a Quinto Romano: in lavorazione lo studio di fattibilità, 350 milioni di euro necessari per il prolungamento
Prolungamento M5 Settimo Milanese
Uno studio di fattibilità è in corso da parte di MM per estendere la linea M5 di due fermate ad ovest: Quarto Cagnino e Quinto Romano, quindi per ora ci si ferma prima di Settimo Milanese rispetto alle ipotesi iniziali. Un tracciato di 2,5 km per un investimento di 350 milioni di euro. Anche in questo caso non sono state stanziate ancora la risorse necessarie per proseguire con il progetto esecutivo e realizzare l’opera.
# M2 fino a Vimercate: si studia l’estensione, costerebbe circa 600 milioni di euro. Più probabile una metrotranvia
Prolungamento M2
Tra i progetti ancora in via di definizione c’è il prolungamento della M2 verso nord fino a Vimercate, la spesa prevista sarebbe di circa 600 milioni di euro. Per questo si sono pensate della alternative: allungarla di una sola fermata fino a Brughiero o, come preferito dai comuni interessati, realizzare il tracciato come metrotranvia di 12 chilometri per 10 fermate.
# M4 ad ovest: diversi scenari sul tavolo, con Regione e Comune che prediligono l’estensione di una sola fermata
Credits milanotoday – Percorso breve M4 a Buccinasco
La linea M4 potrebbe allungarsi anche ad ovest, oltre la futura stazione di San Cristoforo FS. Tra gli scenari possibili c’è il prolungamento di una/due fermate a Buccinasco e Corsico, Comune di Milano e Regione Lombardia propenderebbe per una sola fermata aggiuntiva dal costo di 150 milioni di euro, altri che ipotizzano l’estensione fino a Trezzano sul Naviglio o in alternativa il potenziamento del servizio da parte di Trenord dalla linea ferroviaria Milano-Mortara.
# M6 da MIND a sud-est: lo “scontro” sul tracciato tra Comune e Governo. Stanziate le risorse per lo studio di fattibilità
Il Comune di Milano ha ottenuto le risorse per realizzare lo studio di fattibilità per un tracciato che copra in modo orizzontale l’area sud della città per poi proseguire ad ovest chiudendo idealmente il percorso della futura Circle Line. La linea M6 andrebbe da MIND a Santa Giulia intercettando tutte le linee metropolitane esistenti, incrociando la Circle Line alla stazione MIND-Merlata, la M1 e M5 ad ovest, la M4 a sud ovest, la M2 e la M3 a sud con probabile interscambio a Lodi T.I.B.B. a servizio dello Scalo Romana.
Il Governo italiano sembrerebbe invece prediligere prevede un tracciato a sud lungo l’asse di Via Ripamonti per servire il quartiere Vigentino, lo IEO, Noverasco e fare capolinea nel Comune di Opera, dove verrebbe realizzato il deposito-officina e un hub dell’Alta Velocità per i Frecciarossa e gli Italo Treno diretti a Genova.
L’investimento necessario, per entrambe le ipotesi, non è stato ancora ipotizzato e il cantiere non partirebbe comunque prima del 2030.
Tornano i Milano Città Stato Awards: vota tra le 10 nominations con la motivazione. La più votata sarà regina di Milano Città Stato e riceverà il Milano Città Stato Award 2023.
VOTA: il QUARTIERE dell’anno a Milano (Milano Città Stato AWARDS)
SONDAGGIO CHIUSO
#1 AREA C: per la trasformazione di fatto in semipedonale (aumento ticket e divieto di parcheggio per più di due ore ai non residenti)
Credits cheautocompro.it IG – Area C
#2 BUENOS AIRES: per la ciclabile più celebre di Milano
Credits Roberto Lorenzetti FB – Cordoli ciclabile Corso Buenos Aires