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Le TRE ZONE più CONVENIENTI per INVESTIRE a Milano

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Bisceglie-Baggio

In base ai dati di Immobiliare.it questa è la top 3 delle zone migliori dove acquistare casa per metterla a reddito.

Le TRE ZONE più CONVENIENTI per INVESTIRE a Milano

#3 Una casa nell’area Affori-Bovisa rende il 6,62%

Affori-Bovisa

Dove conviene investire in un immobile a Milano per avere la rendita più elevata? Secondo i dati del portale Immobiliare.it emerge come le aree nella cerchia esterna della città siano quelle con profittevoli, pur se lontane del centro. Al terzo posto di questa top 3 troviamo la zona di Affori-Bovisa, a nord-ovest della città, dove il rendimento medio per un appartamento messo a reddito è del 6,62%. Tra gli interventi più importanti in corso c’è il nuovo campus del Politecnico alla Goccia nei vecchi gasometri.

#2 Nella zona di Ponte Lambro-Santa Giulia un immobile a reddito genera un ritorno annuo del 6,7%

Ponte Lambro-Santa Giulia

Al secondo posto c’è invece la zona di Ponte Lambro-Santa Giulia. All’interno è compresa sia la parte più critica, quella di Ponte Lambro, che quella di Santa Giulia dove è in corso una vera e propria rinascita con la costruzione il Pala Italia e nel prossimo futuro il completamento del quadrante nord. Per chi vuole comprare qui un immobile da investimento si può aspettare un ritorno annuo medio del 6,7%.

#1 Bisceglie-Baggio-Olmi è la zona dove si guadagna di più: 7,38% di rendimento medio

Bisceglie-Baggio

Al primo posto l’area compresa tra Bisceglie-Baggio-Olmi dove nel prossimo futuro è atteso il prolungamento della linea metropolitana M1 con 3 nuove fermate. Un fattore che contribuirà con molta probabilità ad aumentare il costo al mq sia per immobili usati che per quelli nuovi. Al momento si può realizzare qui l’investimento migliore, la rendita media prevista è infatti del 7,38%.

Spunto: milanopersempre.it

Continua la lettura con: CROLLO delle VENDITE di CASE a Milano: i due motivi che potrebbero portare al CRACK IMMOBILIARE

FABIO MARCOMIN

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Le SORPRESE di MILANO per chi arriva da fuori: 10 (+1) cose fondamentali da sapere per VENIRE A VIVERCI

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credits: guardachevideo.it

Spesso gli stessi milanesi non riescono a stare al passo con la celere trasformazione della città e chi viene da fuori, tornando magari qui dopo mesi, stenta a credere ai cambiamenti che sono costanti e imponenti. Ci sono, tuttavia, dei capisaldi su cui sembra che la città non cambi, qualunque sia l’amministrazione. Alcuni sono ben noti, altri sconosciuti.

Vediamo dunque insieme le cose da sapere prima di trasferirsi a Milano per non incappare in sorprese inaspettate. Sia quelle che fanno storcere il naso, che quelle che fanno esclamare “wow!” 

Le SORPRESE di MILANO per chi arriva da fuori: 10 (+1) cose fondamentali da sapere per VENIRE A VIVERCI

#1 Non c’è la metro di notte

Credits: @ior_leibler_photography
Metro Milano

È la città della vita notturna, ma i mezzi di notte non vanno. O meglio, ci sono degli autobus notturni che percorrono tutta la città per non lasciare vagabondi o incalliti aficionados della chiusura locali, ma la metro, che poi è il mezzo più comodo è veloce, a un certo punto si ferma. Le corse terminano infatti poco dopo la mezzanotte e riprendono verso le 5.30 del mattino. Non il massimo, per una capitale europea che vuole aspirare a un progresso sempre più distintivo. Chi arriva da una grande metropoli internazionale può restare di stucco per questa cosa che può incidere il modo di organizzare le uscite serali. 

#2 Ci sono parchi che chiudono la sera

Credits: fondoambiente.it – Parco Lago Nord

Altra cosa che sorprende chi arriva dal Nord delle Alpi. Qui ne va della sicurezza. Nel caso si ceda all’irresistibile voglia di una passeggiata notturna a Milano, è possibile farla solo nei grandi parchi irrecintabili di periferia, come il Forlanini, Trenno o il Parco Nord. Per i parchi del centro, come il Sempione o l’Indro Montanelli, invece, è impossibile.  

#3 La raccolta differenziata è una religione

avvenire.it

Il noto dj e conduttore radiofonico Fernando Proce qualche anno fa spopolava con uno spot di promozione del suo programma in radio, uscendo da un finto cassonetto della spazzatura e assicurando che il suo programma faceva (fa) la differenza. Un simpatico sketch che potremmo prendere in prestito per dire che a Milano la raccolta differenziata è sacra. Guai, quindi, anche solo a confondere il colore dei vari rifiuti. Si viene guardati malissimo, sia dai milanesi che da chi non lo è ma vive qui da tempo. Perché qui la differenziata fa la differenza.   

#4 Non solo città della moda, ma anche dello Sharing

Credits: greencity.it

Dal monopattino alle bici, dalle auto al carrello spesa, dagli appartamenti ai passaggi in auto, la moda dello sharing a Milano imperversa da tempo. Chi arriva deve abituarsi in fretta. A Milano tutto è disponibile senza acquistarlo. Fra qualche anno si potrà noleggiare anche l’aria (che per carità, non è certo fra le più salubri d’Italia ma chissà. Un giorno qualcuno potrebbe concepire l’affitto di metri cubi d’aria di montagna puliti a domicilio) 

#5  Tutto può essere spedito e ricevuto comodamente a casa

Credits: www.blogsicilia.it

Alias, perché spostarsi da casa o scendere quando si può spedire e ricevere tutto comodamente a casa? L’innominabile megastore online su cui tutti ormai si servono da anni è oggetto di mille contestazioni (legittime) da chi pensa che abbia impigrito le persone, che abbia massacrato piccoli esercizi commerciali e via dicendo. Ma come si suol dire, un conto è condividere problematiche sociali moderne, e un conto è avere il paraocchi e non ammettere che le cose vadano proprio in un determinato modo: Milano per fortuna o purtroppo è e resterà la capitale italiana ed europea dell’e-commerce e, di conseguenza, del delivery. 

#6 La nebbia non c’è più

Non c’è davvero. Fidatevi. I tempi di Totò e Peppino sono ormai obsoleti come lo stesso periodo storico in cui era ambientato il famoso sketch alla Stazione Centrale “La nebbia c’è, ma non si vede”. Rispetto agli anni’80, grazie soprattutto al cambiamento climatico generale che sta avendo luogo sul pianeta, la nebbia resiste solo nei parchi limitrofi di periferia, ma in centro città ormai non si vede da decadi.  

#7 I Milanesi di origine milanese ci sono ancora

credits: diggintravel.com

Esistono, miei care e cari lettori forestieri. Udite udite, non è vero che a Milano sono tutti o quasi di origine “straniera”. Secondo un sondaggio di metà anni ‘ 2000, i milanesi doc erano tre su dieci. Non ci è dato sapere come siano cambiate le percentuali, ma quel che è certo è che in molti sono ancora convinti che qui ci siano solo persone con origini di fuori Milano. Ogni 10 persone almeno due o tre sono milanesi DOC. 

#8  Tenere la destra sulle scale mobili

credits: traveller.com

La mitica scena di Pozzetto che ne “Il Ragazzo di Campagna” viene sbattuto fuori a calci e spintoni dalla metro di piazza San Babila non è poi così diversa dalla realtà. A Milano le scale mobili, le ciclabili e perfino i marciapiedi sono vie di traffico dove se non tieni la destra rischi insulti.   

#9 A Milano la velocità aumenta

credits: guardachevideo.it

Come sopra. In ognuno dei posti elencati, c’è chi va piano e chi corre al lavoro o all’appuntamento a cui non può far tardi. Trovare una persona che non sia un pensionato che passeggia lentamente a Milano in zone ad alta densità di pedoni, bici o monopattini è raro come una mosca bianca 

#10 Non fare l’imbruttito 

credit: ilmilaneseimbruttito.it

Milano non è imbruttita, anzi. Alla gran parte dei milanesi non piace molto quel tipo di personaggio ironico e stereotipato creato dalla celebre pagina web, la quale ha messo in bocca a tanti non milanesi modi di dire ed espressioni che sono delle macchiette come i personaggi dei film di Vanzina. A quel che mi risulta poi, sono anche tifosi del Milan (ve lo dice un nerazzurro fino al midollo) quindi come potrei perdonarvi se vi ispirate a loro? Datemi retta, amici che verrete presto a Milano. Per trovarsi bene qui non serve comportarsi da imbruttiti

#10+1 Il parcheggio non esiste

L’undicesima chicca che chiude il cerchio di questa squadra di cose da sapere. Potremmo parlare di tutto e del contrario di tutto, ma esattamente come il traffico nel film Johnny Stecchino, c’è una piaga, una grande piaga che stenta a gettare la spugna. Mi avete già capito, vero? Stiamo parlando del parcheggio. Che a Milano, semplicemente, non esiste. Quindi, più che un undicesima cosa da sapere, vi do un bel consiglio. A Milano sono tutti benvenuti, ma vi prego: non veniteci in macchina. Anche perché tra assenza di parcheggi, area B, area C, ZTL varie, è impossibile sfuggire alle multe. 

Continua a leggere con: 5 cose che i milanesi NON SOPPORTANO di Milano

CARLO CHIODO

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#26 – Una delle “SPA più BELLE del mondo” è a due ore da MILANO

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Credits instafallen IG - Lefay Resort & Spa Lago di Garda

La Top Destination Spa è la classifica con le 30 migliori spa al mondo votate dai lettori di Condé Nast Traveler. Nell’ultima edizione il primo posto in assoluto è occupato dal pluripremiato indirizzo lusso thailandese a vocazione salute Chiva-Som International Health Resort, ma ci sono tre strutture italiane in classifica. Scopriamo quali sono. Tra cui una ad appena due ore da Milano. 

Una delle “SPA più BELLE del mondo” è a due ore da MILANO

# Lefay Resort & Spa Lago di Garda con la sua infinity pool – Lombardia

Credits instafallen IG – Lefay Resort & Spa Lago di Garda

La terza italiana in classifica è il Lefay Resort & Spa Lago di Garda in Lombardia che si guadagna la 29esima posizione. Si trova a Gargnano, in provincia di Brescia. Una struttura in simbiosi con il paesaggio, con trattamenti originali da non perdere, agopuntura, massaggio per dolci sogni, impacchi drenanti e la spettacolare infinity pool dello stesso identico colore del lago.

# Le altre due italiane tra le più belle del mondo

Terme di Saturnia Natural Destination Spa & Golf Resort, la Spa naturale più bella al mondo – Toscana

Credits: viaggiare.mondo.info – Terme di Saturnia

Alla 22esima piazza c’è la la storica struttura Terme di Saturnia Natural Destination Spa & Golf Resort nel cuore della Maremma Toscana. A detta di molti è la Spa naturale più bella al mondo grazie all’acqua termale, calda e ricca di benefici per salute e psiche, e allo scenario da favola in cui si trova. Tra i punti di forza della struttura ci sono i trattamenti a base di fanghi termali, la verde campagna circostante e la deliziosa cucina del territorio.

Leggi anche: Questo è il BORGO più ANTICO d’ITALIA

Lefay Resort & SPA Dolomiti Pinzolo immersa tra boschi e picchi innevati – Trentino Alto Adige

Credits topolskayasignature – Lefay Resort & SPA Dolomiti Pinzolo

Il Lefay Resort & SPA Dolomiti Pinzolo è la prima Spa italiana in classifica, piazzandosi alla 12esima posizione. Una struttura di recente costruzione ecosostenibile dagli arredi avvolgenti e curati, le vetrate a tutt’altezza aperte sul paesaggio e una concezione del benessere capace di fondere le migliori lezioni di Asia e Occidente. Immersa tra boschi e picchi innevati dista da Trento meno di un’ora di auto. 

Continua la lettura con: La gita più bella #27 – I 7 LUOGHI dei DINTORNI di Milano dove OGNI MILANESE deve andare almeno una volta nella vita

FABIO MARCOMIN

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#26 – Il Tempio della NOTTE, il regno delle TENEBRE di Milano

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Milano è una città che presenta molte sorprese dove meno te l’aspetti. Si possono trovare nei cortili oppure sottoterra.

Il Tempio della NOTTE, il regno delle TENEBRE di Milano

La Milano sotterranea oltre che della metro è sede di cunicoli, cripte e passaggi segreti: da quelli medievali ai bunker di epoca bellica.

Una delle sorprese più misteriose si trova a Gorla, nel parco di Villa Finzi, uno dei più antichi della città, costruito per abbellire la villa.

In una grotta artificiale il “Tempio della Notte”. Ma qual è la sua storia?

# Villa Finzi

Uno scorcio del parco Betthyàny-Finzi visto dalla Martesana (Credits: divinamilano.it)

La sua storia ha inizio quando nell’allora borgo di Gorla, a poche migliaia dai Bastioni di Porta Orientale (oggi porta Venezia), c’era, ancora visibile oggi, un edificio splendido, noto come Villa Finzi. La villa apparteneva al conte ungherese Antonio Giuseppe Batthyàny, alto ufficiale degli Ussari, la cavalleria ungherese, che lui usava come “buen retiro”  di campagna, dimora di delizia, luogo di piacere. La proprietà confina col canale della Martesana (allora Naviglio Piccolo), offrendo degli scorci romantici davvero unici.

Villa Batthyàny negli anni Trenta (oggi Villa Finzi)

Nella sua villa di Gorla il conte Antonio Giuseppe Batthyàny organizzò, tra le molte attività festose, anche il fastoso ricevimento di benvenuto in onore del principe Ranieri Giuseppe d’Asburgo-Lorena (fratello dell’Imperatore Francesco e vicerè del Regno Lombardo-Veneto) e della Principessa Elisabetta di Savoia-Carignano (sorella del futuro re di Sardegna Carlo Alberto) in occasione del loro passaggio per Milano, dopo le nozze celebrate a Vienna il 28 maggio 1820.

# La nascita di uno dei parchi più antichi di Milano

La villa era in origine senza giardino. Per estendere il suo terreno, nel 1826 il conte decide di acquistare dei terreni agricoli confinanti con la sua proprietà. Poiché i terreni acquisiti erano attraversati dal fontanile dell’Acqualunga chiese al suo architetto, Gaetano Brey, di progettare un giardino paesaggistico o giardino all’inglese. Così fece costruire un vasto parco con laghetto che divenne così uno dei più antichi parchi di Milano.

# Il Tempio dell’Innocenza

Credits: divinamilano.it/

Non si limitò al laghetto e a decorazioni floreali. Il conte fece costruire pure il Tempio dell’Innocenza, un tempietto in stile neoclassico, visibile ancora oggi nel parco. Una costruzione a pianta circolare, a cielo aperto, con otto colonnine in pietra, su un basamento a gradoni, in origine eretto su un isolotto in mezzo al laghetto, raggiungibile con una piccola barca. Ma questo non è l’unico tempio che fece costruire il conte. A questo, alla luce del sole, dedicato all’Innocenza, contrappose il suo opposto. Realizzato sottoterra. Era il Tempio della Notte. 

# Il Tempio della Notte: la scoperta

Il secondo tempietto viene fatto nascosto sottoterra, sotto il parco. E’ il Tempio della Notte, unico esempio a Milano di architettura massonica ipogea, un gioiello del Neoclassicismo lombardo. Il tempio fu realizzato all’interno di una struttura sotterranea preesistente, usata come ghiacciaia, una sorta di neviera, e venne individuato la prima volta nel 1991 in circostanze accidentali dallo speleologo Celestino Ghezzi, che stava esplorando il percorso del fontanile Acqualunga. Anche se solo nel 2005 il tempio venne scoperto nella sua interezza grazie all’opera di un altro speleologo, Andrea Thum. 

L’unico altro esempio simile esistente in Italia si trova in Lombardia: a Cernusco sul Naviglio, nel parco della villa del Conte Ambrogio Uboldo, di qualche anno antecedente al Tempio di Gorla. In Europa, al di fuori dell’Italia, esiste un unico altro esempio: nel parco del Castello di Schönau an der Triesting, nella bassa Austria, il Tempio della Notte fu costruito nel 1796 dal barone Peter von Braun, uno degli uomini più ricchi d’Austria a quell’epoca.

# Il Tempio della Notte: l’utilizzo passato e la leggenda delle notti di luna piena

Tutti templi sotterranei fatti di colonnati, capitelli, volte e nicchie varie, costruiti rispettando particolari posizioni astrali. Ricevono la luce ai solstizi d’inverno e d’estate da un’imboccatura posta sulla volta. Pare piuttosto che siano stati costruiti per ospitare riunioni massoniche e riti di iniziazione che avvenivano attraverso il passaggio simbolico dalle tenebre alla luce.

Il tempio oggi non è valorizzato come dovrebbe. Si narra che nelle notti di plenilunio ospiti messe nere e riti satanici. Sarà solo una oscura leggenda? 

Fonte: DivinaMilano.it

Continua la lettura con: Luogo nascosto #27 – SANTA MARIA dei MIRACOLI: la chiesa milanese dalla bellezza NASCOSTA

MILANO CITTA’ STATO

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L’AUTOSTRADA SILENZIOSA e SOTTOTERRA a nord di Milano

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Webuild - Pedemontana

Il progetto dei dettagli e quando è prevista l’inaugurazione completa.

L’AUTOSTRADA SILENZIOSA e SOTTOTERRA a nord di Milano

# Un tracciato di 67 km da Cassano Magnago (Va) a Osio Sotto (BG)

Pedemontana Lombarda

La Pedemontana Lombarda è un sistema viabilistico in costruzione nell’area di Monza, Como e Varese con uno sviluppo complessivo di 157 km. Il tratto autostradale è a nord di Milano con una lunghezza di 67 km, di cui poco meno di 20 km a tre corsie da Bovisio Masciago a Vimercate. A questi si aggiungono 20 km di tangenziali e 70 km di viabilità locale. Il tracciato autostradale (A36) va da Cassano Magnago (Va) a Osio Sotto (Bg), collegando le esistenti autostrade A8 Milano-Varese, A9 Milano-Como e A4 Torino-Venezia. 

# Il 75% è sotto il livello campagna, le prime due tratte operative dal 2015

Tratte in funzione A36

Il progetto è suddiviso in 5 tratte. In funzione dal 2015 le prime due, per un totale di 22,5 km: la “A” tra le autostrade A8 e A9 e la B1 dall’interconnessione con la A9 alla SP ex SS 35 a Lentate sul Seveso. Rispetto alle grandi autostrade costruite negli anni ’70 la A36 corre per il 75% del tracciato sotto il livello campagna: in trincea e galleria naturale o artificiale. In questo modo si riduce l’impatto acustico del transito provocato dal transito dei mezzi e anche quello estetico-ambientale, con l’aggiunta di altre opere di mitigazione e barriere fonoassorbenti.  

# Un investimento 4-5 volte superiore alle classiche autostrade

Webuild – Pedemontana

Come spiegato a Monza Today da Sabato Fusco, Amministratore Delegato di Pedemontana, un’autostrada di questo tipo ha un costo fino a 4-5 volte maggiore rispetto a quelle costruite a livello campagna. Solo per le tratte in procinto di partire con in cantieri, la B2 e la C, la spesa è arriva a 1 miliardo e 265 milioni di euro. Il tracciato in questione è per l’83% in trincea o galleria artificiale, rispettivamente il 47% e il 36%. La galleria artificiale è una struttura coperta realizzata in cemento armato, mentre il percorso in trincea viene realizzato scavando fino a 6-9 metri sotto il livello del terreno. 

# A dicembre primi lavori tratta B2, inaugurazione di tutta l’opera nel 2031

Tratta B2 Pedemontana Lombarda

Nel mese di dicembre 2023 previsti i primi lavori per la tratta B2, con la ricognizione per verificare la presenza di ordigni bellici. A seguire la bonifica dei terreni tra Seveso e Meda tra febbraio e marzo 2024. Lunga 9,5 km di galleria artificiale, trincea e rilevato, tra Lentate e Cesano Maderno non prevede nuova sede stradale ma l’ampliamento e riqualificazione della Milano-Meda.

Per la tratta D Breve di 18,5 km, dall’interconnessione con la Tangenziale Est a quella con l’autostrada A4, si attende la definizione del cronoprogramma. L’obiettivo è inaugurare tutta l’infrastruttura entro il 2031.

Fonti: MonzaToday, pedemontana.com

Continua la lettura con: In Lombardia l’AUTOSTRADA del FUTURO: ricarica i veicoli mentre la PERCORRONO

FABIO MARCOMIN

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La COMPANY TOWN stile anni ’30

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A pochi chilometri da Udine sorge Torviscosa, un esempio di Company Town anni ’30.

La COMPANY TOWN stile anni ’30

# Città di Fondazione o Company Town

Tra il XVIII e il XX secolo, a seguito della massiccia industrializzazione, nel mondo occidentale sono nate numerose città di fondazione, o Company town. Prendono questo nome i nuclei urbani non spontanei che per definizione, nel corso della storia, sono sorti “sulla base di una precisa volontà politica e di un progetto urbanistico“. Tra questi si ricordano brevissimamente alcune esempi come i villaggi operai ottocenteschi legati ad insediamenti industriali o minerari (vedi Crespi d’Adda Nebida), le città giardino inglesi (Hampstead) o gli insiediamenti urbani fondati nel ventennio fascista nel Lazio, a supporto delle opere di bonifica dell’Agro Pontino e Romano (Sabaudia, Littoria, Carbonia, Ventotene).

# La Company Town friulana

Nel corso del tempo in Italia sono nate numerose città aziendali (company towns), a completamento delle infrastrutture produttive di altrettante grandi aziende. Ivrea, Crespi d’Adda, Panzano e Torviscosa ne sono un esempio. Quest’ultima è un paese in provincia di Udine fondato tra il 1937 e il 1938 assieme alla fabbrica di cellulosa di proprietà di SNIA (Società Navigazione Industriale Applicazione Viscosa, ultimo dei nomi dato all’azienda). Qui si produceva cellulosa, ricavata dalla lavorazione della canna gentile, di cui il territorio era ricco. Veniva utilizzata nella fabbricazione di fibre artificiali, come rayon e viscosa (da qui il nome della città).

Credits: @turismoFVG

# Torviscosa e SNIA

La company town è una città in cui la maggior parte o tutti gli immobili, gli edifici (sia residenziali che commerciali) e i servizi appartengono a SNIA che provvede, in via generale, anche alla pianificazione urbana. Fino gli anni ’30, si estraeva cellulosa prevalentemente dal legname, ma il modello economico del regime fascista esigeva l’utilizzo di materie prime italiane per la produzione in autonomia. Siccome il legname italiano non era sufficiente, la SNIA decise di utilizzare la canna gentile. Un interessantissimo cortometraggio del 1949 diretto da Michelangelo Antonioni, “Sette canne, un vestito”, spiega il processo produttivo della cellulosa. Il documentario è stato girato in buona parte proprio a Torviscosa.

Credits: @turismoFVG

# Il progetto della città

Fu Franco Marinotti, allora amministratore delegato di SNIA, a fondare Torviscosa. Decise le strategie industriali e finanziarie e scelse l’architetto che l’avrebbe progettata. Il progetto originale, elaborato dall’architetto Giuseppe De Min, prevedeva che la città potesse ospitare circa 20.000 abitanti. In realtà,  la disponibilità di abitazioni (nuove o ristrutturate) nel centro storico non consentì mai di superare i 1.500 abitanti.

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Credits: @David Flos(FB) – Il punto di ristoro del dopolavoro

# Mattoni rossi e gusto estetico fascista

Il fulcro della vita pubblica era rappresentato dalla piazza “Impero” (in seguito ribattezzata Piazza del Popolo). Le altre aree funzionali della città sono divise tra spazi del lavoro, gli spazi pubblici civili (la piazza con l’edificio e la torre del Municipio e di fronte le scuole), luoghi per lo sport e per lo svago, aree verdi, aree abitative divise per categorie di lavoratori (operai-impiegati)  e dirigenti. Infine, sono evidenti gli edifici con finalità autocelebrative dell’azienda: una torre posta all’ingresso del paese a forma di “T”, (iniziale del nome), e soprattutto il Centro di Informazione e Documentazione (CID). Dal punto di vista architettonico, due elementi non possono passare inosservati: l’utilizzo di mattoni rossi, da un parte, la presenza massiccia del gusto estetico fascista dall’altra. Molti elementi ricordano infatti la serie di quadri delle Piazze d’Italia di Giorgio De Chirico.

Fonte: https://www.comune.torviscosa.ud.it

Continua la lettura con: La storia dell’imprenditore che volle costruire la CITTÀ IDEALE per i suoi dipendenti

LUCIO BARDELLE

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#27 – I 7 LUOGHI dei DINTORNI di Milano dove OGNI MILANESE deve andare almeno una volta nella vita

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Lugano. Credits: @swiss_dolcevita IG

Milano ha poche rivali quando si parla di  bellezza dei dintorni. Quale metropoli oltre frontiera può vantare simili bellezze?

I 7 LUOGHI dei DINTORNI di Milano dove OGNI MILANESE deve andare almeno una volta nella vita

#1 Lago di Como

Credits: unviaggioinfinitemozioni.it – Villa Carlotta

Il terzo lago più grande d’Italia viene considerato in ogni classifica internazionale tra i più belli del mondo. A un’ora di distanza da Milano, il Lago di Como offre panorami spettacolari grazie anche alle montagne da cui è circondato, oltre a borghi suggestivi e ville con giardini storici come Villa d’Este e Villa Carlotta. Viene scelto anche per fare sport o attività all’aperto quali escursioni, sport acquatici e gite in barca. Se vuoi scoprire le sue sette meraviglie, puoi continuare qui la lettura: Le 7 meraviglie del lago di Como

#2 Il Parco del Ticino e i suoi borghi

Credits nicola_farise – Parco del Ticino

Il primo parco fluviale d’Europa si sviluppa in prevalenza in Lombardia, con una superficie di oltre 90.000 ettari di cui 50.000 agricoli. Riserva naturale protetta dal 1974 e primo parco regionale ad essere stato costituito in Italia, forma una cintura verde da Ovest fino a Sud di Milano. Nel suo territorio si può osservare una grande varietà di paesaggi naturali, tra cui boschi, praterie, laghi e fiumi, e specie di animali protette come il lupo e la lontra, ma anche andare alla scoperta di borghi storici come Bereguardo, Cassinetta di Lugagnano e Morimondo. Se vuoi saperne di più, ti invitiamo a continuare la lettura con: Il Ticino Grand Tour: scoprire a piedi o in canoa le meraviglie del primo parco fluviale d’Europa

Leggi anche: CASSINETTA di LUGAGNANO, alle porte di Milano uno dei “BORGHI più BELLI d’Italia”

#3 Oltrepò Pavese

credits: @teamoltrepo su IG

L’Oltrepò Pavese è terra di tradizioni vinicole, tra i vini più pregiati ci sono il Pinot Nero, il Barbera e il Bonarda, paesaggi naturali colline, boschi, fiumi e prati, borghi e castelli medievali. Deve il suo nome al fatto di trovarsi a sud del fiume Po, in pieno Appennino Settentrionale, territorio geograficamente e morfologicamente molto simile a quello appartenente all’Emilia con scorci da colline toscane. Per i milanesi è l’ideale per una gita fuori porta e una giornata di relax, serve circa un’ora di auto per arrivarci. Per scoprire di più continua la lettura con: Le bellezze che rendono l’Oltrepò unico al mondo

#4 Idroscalo

Credits fabiodettofabrizio IG – Idroscalo

Il “mare dei milanesi”. Costruito negli anni ’20 per ospitare idrovolanti e offrire una base di atterraggio per voli a lunga distanza, ha un’estensione di circa 1,6 chilometri quadrati. Al suo interno si può nuotare, fare canoa, perfino surf grazie alla onda artificiale stazionaria alta fino a 1,6 metri e larga 10 del wakeparadise. Posto ottimo anche solo per prendere il sole, correre o camminare tra le opere d’arte di giovani artisti nel parco che lo circonda. C’è persino un’isola delle rose. Per saperne di più puoi continuare a leggere Idroscalo, storia e curiosità del piccolo mare di Milano.

Leggi anche: L’IDROSCALO avrà un GEMELLO: annunciato il progetto per il NUOVO LIDO

#5 Forum di Assago

Credits cellovsguitar IG – Forum di Assago

Il Forum di Assago è la casa degli sport indoor dei milanesi: ci gioca la Pallacanestro Olimpia, ospita eventi musicali con gli artisti italiani e internazionali più importanti e alcuni show televisivi. Questo grande complesso polifunzionale al confine con Milano, nel primo hinterland, è stato inaugurato nel 1990, ha ottenuto il Premio Europeo di Architettura per impianti sportivi, ed è raggiungibile tramite il tratto cittadino dell’A7 o comodamente in metropolitana con la linea verde.

#6 Lugano e Canton Ticino

Ph. saysay75 – Pixabay

A una cinquantina di chilometri da Milano si può entrare nella nazione più libera e ricca del mondo. Territori da secoli legati ai milanesi, facevano parte del Ducato di Milano, offrono paesaggi suggestivi tra lago e montagne, luoghi di relax come il Lido di Locarno sulle rive del Lago Maggiore, il Lido di Lugano o la Val Verzasca, le Maldive di Milano. A questo si affiancano le proposte culturali come il Lugano Arte e Cultura, il moderno centro culturale cittadino, il Festival del cinema di Locarno o altre attrazioni storiche come i tre castelli di Bellinzona nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Unesco. Per la lingua sembra di essere in Italia. Per tutto il resto no. 

Leggi anche: Le 10 ATTRAZIONI del CANTON TICINO più amate dai milanesi. “Ma c’è chi confonde la val Verzasca con Vallanzasca”

#7 Malpensa

Credits deliluna IG – Malpensa

E se la bellezza dei dintorni non basta, attorno a Milano ci sono tre aeroporti con collegamenti nazionali e internazionali. Dai due terminal dell’aeroporto internazionale in provincia di Varese, partono voli verso Europa, Nord America, Asia e Africa. In auto o con il Malpensa Express si arriva in circa 50 minuti allo scalo.

Continua la lettura: La gita più bella #28 – Il BORGO MEDIEVALE SOSPESO sulle rive di un FIUME

FABIO MARCOMIN

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#27 – SANTA MARIA dei MIRACOLI: la chiesa milanese dalla bellezza NASCOSTA

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Credits: visiteguidateamilano.it

Milano è ricca di chiese, molte delle quelli ben visibili, poste su piazze, ma in corso Italia, c’è un santuario, nascosto dietro a spessi portoni.

SANTA MARIA dei MIRACOLI: la chiesa milanese dalla bellezza NASCOSTA

# Le origini: il miracolo della peste

A Milano, in Corso Italia, sulla linea del tram 15, si trovano due chiese, una attaccata all’altra, la più grande e maestosa è il Santuario di Santa Maria dei Miracoli. L’edificio si trova sul luogo dove S. Ambrogio trovò sepolti i martiri S. Nazzaro e S. Celso. Il corpo del primo venne spostato nell’allora Basilica dei Santi Apostoli, in corso di Porta Romana, mentre il secondo rimase nel luogo, in una piccola chiesa a lui dedicata. Ambrogio vi pose anche un’iconografia della Madonna, che nel 1485, compì un miracolo: la messa del 30 dicembre era molto affollata e la figura prese vita osservando tutti i presenti, poco dopo la peste finì.

Credits: pinterest.com

Leggi anche La CHIESINA ROSSA: il tesoro segreto della periferia di Milano)

# Arte nascosta

Passando per corso Italia, anche a bordo del tram, si nota una piccola chiesa in mattoni rossi, anticipata da un giardino, e subito di fianco una grande chiesa, la cui facciata è coperta da un’entrata con grandi portoni, e spessi muri, si tratta di Santa Maria dei Miracoli. L’imponenza della costruzione distrae dai mattoni rossi della piccola San Celso, che si ripetono nella struttura del santuario. Superati i portoni, lo spettacolo è magnifico: un grande spazio aperto, circondato da un porticato, ci presenta la facciata manierista di Santa Maria, il cui bianco del marmo di Carrara riflette il sole. All’interno la decorazione rinascimentale riempie l’edificio, finemente decorato con affreschi nelle volte e nelle cupole.

Credits: milanoneicantieridellarte.it

Leggi anche La “VILLA TRISTE”: la CHIESA più NASCOSTA di Milano

# La chiesa degli sposi

Il santuario è anche conosciuto come “la chiesa degli sposi”, infatti era tradizione per le coppie di sposi milanesi recarsi nella chiesa appena dopo aver detto il fatidico “si”. Sull’altare della Madonna è posta l’Assunta, una statua capace di benedire le nozze. Per anni gli sposi milanesi si sono recati al cospetto della così detta “Madonna degli sposi”, per lasciarvi il bouquet, chiedendo la benedizione del proprio matrimonio. Ancora oggi, nel periodo dell’anniversario di nozze, gli sposi praticano il rinnovo delle promesse davanti a quest’altare.

Credits patrizia_ghezzi_2 – Santa Maria dei Miracoli

Continua la lettura con: Luogo nascosto #28 – Le 5 COSTRUZIONI più FUTURISTE di Milano

SARAH IORI

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CINI BOERI, l’architettura come impegno sociale

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Boeri

Giovanni Ponti, in arte Giò, è stato uno dei più grandi architetti italiani: milanese doc, ha tenuto sotto la propria ala protettrice una collega straordinaria, capace, quest’ultima, di rivoluzionare l’arte del costruire attraverso l’attenzione alla funzionalità dell’oggetto o dell’immobile, rispetto all’estetica.

CINI BOERI, l’architettura come impegno sociale

# Il primo Compasso d’Oro per il divano componibile “Strips”

designdiffusion.com – Divano strips Cini Boeri

Questa architetta-designer si chiamava Maria Cristina Mariani Dameno, che adottò il cognome del marito, facendosi chiamare e diventando famosa col nome di Cini Boeri: nacque a Milano il 19 giugno 1924, a 27 anni si laureò al Politecnico, a 45 anni vinse il premio Compasso d’oro, ovvero il riconoscimento che viene riservato all’eccellenza del design italiano. A far conquistare questo prestigioso riconoscimento alla Boeri fu la realizzazione del divano componibile “Strips”, disegnato nel 1972, in tempi in cui si pensava che i divani e le poltrone fossero solo roba da ricchi. Cini ebbe l’intuizione di creare un prodotto morbido, pratico e lavabile.

Fu insegnante al Politecnico di Milano, ebbe un ruolo di spicco nella XVI Triennale, tenne molti incontri sull’architettura nelle più importanti università del mondo, tra cui quelle di Berkeley, San Paolo, Detroit e Rio de Janeiro.

Leggi anche: Inaugura il “MUSEO-NARRANTE” del DESIGN: sarà una nuova attrazione di Milano? Che cosa lo rende così unico

# L’architettura come impegno sociale

wikipedia.org – Cini Boeri

La peculiarità di Cini Boeri fu quella di considerare l’architettura non solo una professione d’arte, ma un impegno sociale: dopo la gavetta con Giò Ponti, collabora con Fredi Drugman (il fondatore del collettivo di architettura di Milano) e con Marco Zanuso, il padre del design industriale. La sua attività entra nel vivo nel 1963, occupandosi del settore “civile” e del disegno industriale, progettando case, appartamenti, allestimenti museali, uffici e negozi. Dedicò le proprie creazioni alla funzionalità dello spazio e ai rapporti psicologici tra uomo e ambiente.

Non a caso progettò una scuola e le rispettive aule: ognuna di queste ultime è a forma circolare, dove l’insegnante si pone al centro esatto della stanza e, attorno, sui banchi a forma semicircolare, ci sono gli alunni. I banchi possono scorrere sui binari. Ogni banco ha tre posti e ogni posto ha in dotazione un cassetto.

# Le onorificenze e i premi di un carriera dura ma ricca di soddisfazioni

Boeri

L’inizio della sua carriera non fu facile: allora l’architettura era considerata una disciplina puramente maschile, lei, da donna, dovette moltiplicare gli sforzi per farsi accettare. Ma ci riuscì e questa caratteristica rafforzò il proprio essere, così libero e progressista, puntando su un’architettura che rispetti l’uomo e l’ambiente.         

Nel 2011 ha ottenuto il suo secondo Compasso d’Oro, tre anni prima aveva vinto il Good Design Award di Chicago, sempre in quel periodo diventò Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il marito di Cini era Renato Boeri, neurologo che fu attivo nella lotta partigiana. Lei stessa fu staffetta durante la resistenza. Dal marito ebbe tre figli, i giornalisti Sandro e Tito e l’architetto Stefano.

E’ morta il 9 settembre 2020 nella propria abitazione di Milano.

FABIO BUFFA 

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Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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Come ATTRARRE i SUPER-RICCHI a Milano

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Ricchi a Milano

Si dice che Milano sia diventata una città per ricchi. Vogliamo esagerare: che cosa dovrebbe fare per attrarre quelli ancora più ricchi?

Come ATTRARRE i SUPER-RICCHI a Milano

I ricchi e specialmente i ricchissimi sono spesso antipatici se non addirittura odiosi con la loro supponenza, i loro patrimoni poi molte volte sono di dubbia provenienza. Quegli stessi patrimoni però se bene investiti risultano essere un elemento fondamentale e imprescindibile di rilancio dell’economia per il benessere di tutti.

Milano, principale centro del Sud Europa, è già tra le mete predilette dei ricchi. Lo dimostra il mercato immobiliare con i prezzi delle case in continua crescita e con la vendita di case di lusso mai in crisi. Ma come fare per attirare ancora di più facoltosi italiani e stranieri ed i loro capitali?

Queste sono alcune proposte di facile attuazione che potrebbero portare ad un enorme ritorno patrimoniale.

#1 Togliere le sanzioni alla Russia

evgeni-pixabay – Rubli

Ormai è solo questione di tempo. Zitti zitti gli europei stanno ricominciando a fare affare con la Russia. Una gran mossa per Milano sarebbe di anticipare tutte le altre e togliere immediatamente le sanzioni alla Russia. Non solo: potrebbe invitare a Milano per una grande festa di amicizia al Castello Sforzesco gli oligarchi russi più danarosi. D’altra parte, i russi amano l’Italia.

#2 Un collegamento in elicottero tra aeroporti e stazioni (e aumentare i taxi)

Taxi volanti Milano

Istituire subito il collegamento tramite elicottero dall’aeroporto di Malpensa alle Stazioni di Milano Centrale e Porta Garibaldi. Un servizio esclusivo che potrebbe ridurre notevolmente i tempi di percorrenza da e per l’aeroporto. Accanto a questo è fondamentale aumentare il numero di taxi. A Milano sono troppo pochi! Lo sono già per la gente comune figuriamoci se dovesse crescere il numero di cittadini facoltosi.  

Leggi anche: I TAXI VOLANTI nel cielo di Milano entro le OLIMPIADI: le 4 FERMATE della “METRO del CIELO”

#3 Aumentare la vigilanza

Vigilanza

I super-ricchi non amano essere rapinati. Su questo Milano purtroppo ha molto da lavorare e l’unica soluzione è aumentare la vigilanza nonché le sanzioni e la certezza delle pene. I borseggiatori i rapinatori e i vandali una volta arrestati non devono tornare in circolazione dopo poche ore.

Leggi anche: Milano come San Paolo, VIGILANTES PRIVATI per garantire la sicurezza: la prima STRADA coinvolta

#4 Eliminare i poveri

Credits paola.girardi IG – Fila al Pane Quotidiano

Altra cosa che dà noia ai super-ricchi sono i poveri. Non sopportano in particolare di vederli quando sono a passeggio per il centro o di venire assaliti da sensi di colpa davanti alle interminabili code alle mense pubbliche o alle istituzioni caritatevoli. Pertanto o si elimina la povertà (c’è stato chi ci ha provato ma con poca fortuna) o si eliminano i poveri, spostandoli in altre città. Un’ipotesi potrebbe essere Torino che perde abitanti ogni anno.

#5 Una città attiva H24

Ph. ninocare – Pixabay

I super-ricchi amano le città che non dormono mai. Anche qui c’è da lavorare: serve che Milano torni decisamente più sfavillante e viva. Va illuminata molto meglio rispetto a quelle luci da socialismo reale ed attuare finalmente la rivoluzione degli orari con ristoranti, cinema ed altre attività aperte h24, inclusa la metro che i super-ricchi esaltano con entusiasmo anche se non ci sono mai saliti in vita loro. 

#6 Migliorare le connessioni internazionali

Credits deliluna IG – Malpensa

Altra nota dolente per la nostra città sono i collegamenti internazionali sia ferroviari che aerei con il resto del mondo. Una grave mancanza che fa perdere enormemente competitività. Un super-ricchi non può abitare troppo lontano da un vero scalo internazionale. 

#7 Curare meglio l’arredo urbano e la pulizia

Credits Milanipost – Pali con adesivi

Altra mania dei super-ricchi è per la pulizia. Abbiamo già scritto più volte di quanto Milano sia sciatta e trascurata in molti dettagli. Prati rinsecchiti, muri scarabocchiati, cartelli arrugginiti, segnaletica stradale consumata…un po’ tutto l’arredo urbano. Anche la pulizia non è granché, nonostante la situazione non sia così drammatica come in altre città. I mucchi di immondizia si accumulano spesso lungo i marciapiedi, cartacce, mozziconi, foglie secche, bottiglie di birra vuote…sono una visione costante. Questo stato di cose non è certo il migliore dei biglietti da visita per chi decidesse di trasferirsi sotto al Duomo con la famiglia abituato a staccare assegni da mille miliardi. 

#8 Costruire una grande moschea

Moschea (da pixabay)

Pecunia non olet, i soldi non hanno odore, lo avevano capito anche gli antichi romani. E soprattutto non hanno religione. Una mossa strategica sarebbe costruire una grande moschea, la più bella e sontuosa del mondo occidentale da far finanziare a qualche fondo mediorientale. I super-ricchi spesso provengono da zone di religione mussulmana. E per il loro credo sono assai generosi con chi condivide lo stesso dio. 

#9 Aumentare i parcheggi

credits: milanoweekend.it

A Milano oramai quella dei parcheggi è un’emergenza. Trovare un posto per far sostare l’auto il più delle volte è impossibile. Oltre tutto lo spettacolo di automobili in divieto di sosta, in prossimità delle fermate dei mezzi pubblici, sui marciapiedi, è uno spettacolo da megalopoli africana.

#10 Favorire interscambi economici culturali con Cina, Giappone, Corea e Paesi arabi

Relazione Cina-Italia

Come per la religione vale lo stesso discorso per i rapporti internazionali. Anche qui non c’è spazio per fare la morale anche perché spesso è solo una scusa per lasciare la gente senza soldi. Serve incentivare l’interscambio economico culturale con la Cina, grandissima potenza economica con un’enorme popolazione totalmente affascinata da tutto ciò che italiano e milanese. Pertanto si potrebbe aprire un canale televisivo cinese e incentivare lo studio e l’utilizzo della lingua parlata a Shangai. Uffici e numeri telefonici con addetti madrelingua pronti a dare supporto per ogni esigenza e in grado di fornire consulenze per l’apertura di attività economiche. Medesimo approccio lo si potrebbe avere sia per il Giappone, la Corea, i Paesi arabi e qualunque altra importante realtà economica, con particolare attenzione per la nuova rete dei BRICS.

#11 Migliorare la qualità dell’aria

Torri anti-smog

A Milano la qualità dell’aria è spesso pessima, i morti e le patologie dovute all’inquinamento non accennano a diminuire. Chi mai potrebbe essere attratto da un posto del genere? 

#12 Rendere disponibili la prelibatezze più ricercate e costose, come le ostriche

Credits: @ostricheevino
Ostriche e vino

Tra i piatti preferiti dei ricchi ma troppo spesso introvabili ci sono le ostriche. Stesso discorso per il sushi di qualità ed altre prelibatezze ricercate.

#13 Spazzare via la burocrazia

coda palazzo reale
coda palazzo reale

Ultima ma non ultima la nota più dolente quando si parla di Italia. La burocrazia infernale. I super-ricchi se li metti in una coda vanno d’attacco di panico. Immaginare di vederli attendere in un pronto soccorso o in questura o all’anagrafe è pura follia. Così come fatto dal Governo Renzi con le tasse, ai super-ricchi che vengono dall’estero va azzerata anche la burocrazia.

Insomma le idee sono tante. Qualcosa bisogna fare per portare via ricchi da Londra (decisamente bruttina e in una pessima posizione), dalla sonnacchiosa Ginevra e dalla Fredda Zurigo.

Continua la lettura: Quelle 5 PICCOLE COSE da FARE a Milano per portarla a uno standard EUROPEO

ANDREA URBANO

copyright milanocittastato.it

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#28 – Il BORGO MEDIEVALE SOSPESO sulle rive di un FIUME

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Borghetto sul Mincio. Credits: @ mariag.58 IG

Un villaggio che sembra “fuori dal tempo”, in perfetta armonia con la natura e il fiume. Scopriamo uno dei borghi più belli d’Italia.

Il BORGO MEDIEVALE SOSPESO sulle rive di un FIUME

# Il villaggio, di epoca longobarda, è nella lista dei borghi più belli d’Italia 

Borghetto sul Mincio. Credits: @
mariag.58 IG

Borghetto sul Mincio, situato sulle rive dell’omonimo fiume che si estende fra Lombardia e Veneto, è una frazione di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona. Nato in epoca longobarda è stato mantenuto nelle condizioni in cui si presentava un tempo, in perfetta armonia con la natura e il fiume. La sua bellezza e unicità le sono valse l’inserimento nella lista dei borghi più belli d’Italia. 

Situato nel luogo in cui nell’antichità si guadava il fiume per passare da una riva all’altra, la conformazione del borgo è quello di insediamento fortificato, che è proprio il significato di “borghetto” in longobardo. Fu proprio nel punto di attraversamento tra le sponde del Mincio che venne eretta una struttura dove veniva riscosso il pagamento del pedaggio sul ponte di legno per transitare senza pericoli. Altre costruzioni realizzate nel medioevo, delle vere e proprie fortificazioni, conferiscono al villaggio un’aria medievale e sono visitabili ancora oggi.

# Le attrazioni più significative del borgo veneto

Credits: @robbieleone
borghetto sul mincio

Nonostante le sue modeste dimensioni, il borgo è visitabile in circa un’ora, sono molte le attrazioni e testimonianze della storia di Borghetto sul Mincio. Innanzitutto il Ponte Visconteo, che è anche una diga e si estende per 650 metri, il Castello Scaligero, una bellissima fortificazione sulla collina e la Chiesa di San Marco Evangelista. Da visitare ci sono anche degli antichi mulini ad acqua, tre dei quali funzionanti, e le antiche case medievali, realizzate in pietra, nelle quali è possibile soggiornare per vivere un’esperienza completa “fuori dal tempo”.

 

Fonte: Paesionline

Continua la lettura con: La gita più bella #29 – I MIGLIORI AGRITURISMI nei DINTORNI di Milano

FABIO MARCOMIN

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Il “PALAZZO MONTAGNA”: lo vedremo anche a Milano?

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unseenchina.com - Rock building

Un progetto edilizio particolare sviluppato sulla base di una precisa filosofia orientale.

Il “PALAZZO MONTAGNA”: lo vedremo anche a Milano?

# Una montagna di 50 metri avvolge il palazzo

Ci troviamo a Shanghai, la città più popolosa della Cina, nel complesso edilizio di Changde Road al numero 1258 nel distretto di Putuo. Il suo nome è Shang Qing Jia Yuan ma è conosciuto anche come Shanghai Rock Building. Uno dei palazzi è infatti circondato da una montagna artificiale alta 50 metri, pari a circa 14 piani. Terminato nel 2003, chiunque si affaccia alle finestre di uno degli appartamenti si trova di fronte una parete rocciosa.

# Basato sul Feng Shui, la “filosofia dell’arredamento”

themindcircle – The Rock Building

Il progetto è basato sul Feng Shui, che in cinese significa “vento e acqua”, la famosa pratica orientale finalizzata a ricercare e ottenere un’armonia energetica per favorire il benessere degli abitanti della casa. In Occidente è nota anche come “filosofia dell’arredamento”. In questo caso l’obiettivo è l’armonizzazione delle persone anche con l’ambiente circostante, quindi con la zona in cui è stato costruito il complesso edilizio.

 

Fonte: TheMindCircle

Continua la lettura con: Il GRATTACIELO più ALTO nei dintorni di Milano (che voleva essere il più alto d’Italia)

FABIO MARCOMIN

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#29 – I MIGLIORI AGRITURISMI nei DINTORNI di Milano

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Credits agriturismocascinamadonnina IG

Una selezione con i locali più interessanti segnalati dai milanesi. 

I MIGLIORI AGRITURISMI nei DINTORNI di Milano

# Cascina Caremma, l’agriturismo con la Spa tra la natura

Credits cascinacaremma IG

La Cascina Caremma nasce nel 1988 a Besate, immersa nel Parco del Ticino, su un terreno di 36 ettari. La cucina punta alla valorizzazione di essenze vegetali spontanee, la selezione di razze animali rustiche e più vicine alle razze autoctone, alle coltivazioni di frutti di bosco e alla fabbricazione di birra con materie prime locali. Il menu è fisso e viene deciso il giorno prima il giorno stesso. Da qualche anno è presente anche la Nature SPA, con un’ampia piscina con vetrata panoramica sulle campagne e il recinto dei cavalli e percorso Kneipp.  

Indirizzo: Via Cascina Caremma 2, Besate

# La Barcella, con un B&B all’interno di un antico mulino restaurato

Credits tenutacambiaga IG – Agriturismo La Barcella

L’Agriturismo La Barcella nasce nel 1996 con l’obiettivo di far rinascere un’antica tenuta ricca di storia. La parte di ristorazione è nella parte più antica di tutto il complesso e la cucina mette in tavola piatti locali cucinati secondo ricette di un tempo accompagnati da gustosi salumi e da vini produzione dell’azienda agricola. Negli spazi di uno mulino restaurato è stato invece inaugurato nel 2006 “Barcella al Mulino”, un B&B con camere e mini appartamenti.

Indirizzo: Via Cascina Barcella s/n/c, Robecco sul Naviglio (MI)

# Agriturismo Carlo e Nadia, nel cuore del Parco del Ticino

Credits vivivigevano – Carlo e Nadia

Nel bel mezzo del Parco del Ticino, circondato da un rigoglioso frutteto, c’è l’Agriturismo Carlo e Nadia. L’azienda creata e gestita dalla Famiglia Invernizzi è specializzata nella produzione di riso, mais, allevamento e macellazione e ha una struttura che ricorda le vecchie cascine lomelline, tipiche della Pianura Padana. La cucina è casalinga e quasi tutte le materie prime sono di produzione diretta. All’interno è presente anche la ”Fattoria Didattica Piccolo Fiore” pensata come luogo pedagogico vivente attraversi percorsi e laboratori didattici.

Indirizzo: Via Cararola 105, Vigevano (PV)

# L’Agriturismo La Camilla, la fattoria degli animali nel verde della Brianza 

Credits uberto1988 IG – Agriturismo La Camilla

L’Agriturismo La Camilla si trova nel verde della Brianza. Attivo dal 2000 ha al suo interno una fattoria con animali da cortile, pecore brianzole, maiali, manzette, cavalli, oltre orti, un frutteto, un vivaio e persino carrozze d’epoca. Al ristorante, che propone una cucina lombarda dagli antipasti con salumi tipici ai primi piatti di pasta fresca, dalle specialità a base di carne, si affianca un bar bistrot, una cantina, camere e sale meeting.

Indirizzo: Via Dante Alighieri 267, Concorrezzo (MB)

# Cascina Madonnina, nella splendida cornice dell’oasi naturalistica WWF di Vanzago

Credits agriturismocascinamadonnina IG

L’Agriturismo Cascina Madonnina si trova nella splendida cornice dell’oasi naturalistica WWF di Vanzago, a Pregnana Milanese. Ci sono camere indipendenti arredate secondo il tipico stile di una fattoria mentre nel ristorante ricavato dall’antica casa padronale si possono mangiare piatti tradizionali lombardi a base di carni di oca e anatra provenienti dall’allevamento a stabulazione libera dell’azienda agricola. C’è anche un’area relax con grotta di sale e un hamman con calidarium, tepidarium e frigidarium.

Indirizzo: Via Cascina Madonnina 17, Pregnana Milanese (MI)

# Cascina Lasso, in uno dei borghi più belli d’Italia

Credits giulia_cec IG – Cascina Lasso

L’Agriturismo Cascina Lasso si trova in uno dei borghi più belli d’Italia: Morimondo con la sua magnifica abbazia cistercense. Gestito da più di 100 anni dalla stessa famiglia, è circondato da ettari di terreno coltivato con la classica struttura a quadrilatero tipica delle cascine della bassa padana. Presenta cinque sale interne, tra cui una nell’antica falegnameria e una nel vecchio granaio, e piatti della tradizione lombarda con materie prime di produzione propria come la carne e il riso Arborio, le verdure e la frutta utilizzata anche perper preparare confetture artigianali.

Indirizzo: Via Cascina Lasso, Morimondo (MI)

Leggi anche: BORGHI più BELLI d’Italia: DUE sono nell’HINTERLAND di Milano

# Agriturismo da Pippo, immerso in 250 ettari di terreno

Credits agriturismodapippo

L’azienda agricola Bricchi è un’azienda cerealicolo zootecnica che si sviluppa su 250 ettari nelle cam­pagne del sud est milanese. Il nucleo più antico della struttura risale al XII secolo e fu convento dei frati Umiliati prima e dei benedettini poi prima di essere donato all’attuale proprietario, l’Orfanotrofio di Milano. L’agriturismo “Da Pippo” è nella casa padronale, attivo dal 2008, con diverse sale e un ampio giardino fiorito. I prodotti quali carni, pollame, conigli, uova, verdure, farine e formaggi arrivano direttamente dall’azienda agricola, così come le verdure e il mais con il quale viene prodotta la polenta tradizionale. 

Indirizzo: Cassignanica, Rodano (MI)

Continua la lettura con: La gita più bella #30 – Le ISOLE CARAIBICHE della Lombardia

FABIO MARCOMIN

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In partenza i CANTIERI per il GRATTACIELO IN LEGNO più ALTO del mondo

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startupitalia.eu - W350 dettaglio

Nasce W350, capolavoro di vetro, acciaio e legno: 350 metri per il grattacielo, moltiplicati per i 350 anni di storia del costruttore. Ecco dove sarà e come sarà.

In partenza i CANTIERI per il GRATTACIELO IN LEGNO più ALTO del mondo

# W350: il grattacielo da record 

edisocialnetwork.it – W350

Il progetto è affidato allo studio di architetti Nikken Sekkei, mentre la costruzione è a cura dell’impresa Sumitoro Forestry, che ha come data perentoria di consegna del grattacielo il 2041: l’anno in cui l’impresa compirà 350 anni di storia. Il nome individuato è infatti W350 e una volta terminato sarà il grattacielo in legno più alto del mondo

Ecco alcuni numeri e record:

  • 70 piani complessivi fuori terra, destinati ad abitazioni, uffici, spazi commerciali, giardini pensili e cascate d’acqua;
  • sarà la vetta più alta di un complesso edilizio di altri 70 edifici, interamente edificato su oltre 6.500 mq e che svilupperà una superficie complessiva calpestabile di oltre 455k mq.
  • un investimento pari a 4,5 miliardi di euro, anche per la tecnica innovativa utilizzata, pari al doppio rispetto a un edificio realizzato con metodi tradizionali. Per contro avrà u costo inferiore di manutenzione e un ridotto impatto ambientale.

La partenza del cantiere è prevista nel 2024.

# Rimboschimento verticale e maggiore stabilità dell’edificio

startupitalia.eu – W350

Ogni piano viene arricchito da piante e verde selezionato sia per migliorare l’estetica che per il rimboschimento urbano, come il Bosco Verticale di Stefano Boeri, con il compito di filtrare la luce solare e farne sintesi clorofilliana, per aiutare l’ambiente urbano a rigenerare parte dell’ossigeno “perduto” con la superficie costruita, prevedibilmente sottratto alla natura.

L’intero nuovo complesso di Tokyo è pensato anche per dare “ossigeno al comparto legno nipponico dato che è andato un po’ in crisi per poco sfruttamento della materia prima e per le qualità antisismiche del legno. Il Giappone come noto è tra le zone con più frequenti terremoti al mondo. Il grattacielo W350 è sfrutta una sapiente arte di mix tra acciaio, legno e vetro per garantire la stabilità dell’edificio, rispettando i rigidi parametri dell’edilizia giapponese sviluppata nel corso dei secoli di convivenza.

# Meno cemento e meno spreco di energia

credits: LifeGate

L’utilizzo del legno vuol dire ridotto impiego di cemento e quindi meno dispendio energetico e di acqua, se pensiamo a come viene prodotto il calcestruzzo. Il legno del complesso immobiliare è chiamato inoltre all’assorbimento di una parte del particolato e delle emissioni urbane, che diventeranno di fatto composti organici. Si stima che il legno totale impiegato per W350 si aggiri intorno ai 185 mila metri cubi.

La manutenzione delle parti esterne in legno, avverrà anche attraverso la loro sostituzione parziale e progressiva, fattore che alimenterà l’industria del legname anche nei decenni successivi alla costruzione, auto generando domanda di questa materia prima anche a coloro che nel frattempo si saranno dedicati alla necessaria riforestazione.

# Le scelte fatte dal Giappone e da altri Paesi nel mondo

swecouk – Mjøsa Tower

C’è tutta una scelta politica di lungo corso dietro a queste caratteristiche. In Giappone, infatti, grazie allo sviluppo delle tecniche sono stati distribuiti dei veri e propri incentivi, che hanno favorito l’uso sistematico del legname per la realizzazione degli edifici pubblici di almeno 3 piani. In questo modo tutto il comparto edilizio utilizza sempre più il legno per la costruzione di palazzi nuovi, anche ad uso residenziale e commerciale.

Tra gli esempi di torri realizzate, rifinite e /o in costruzione nel mondo troviamo:

  • la Mjøsa Tower di Brumunddal in Norvegia, 85 metri e 18 piani, ad oggi il più alto edificio del mondo in legno;
  • uno studentato della British Columbia University di Vancouver, alta 53 metri e realizzata in soli 70 giorni grazie all’utilizzo di elementi prefabbricati;
  • Wooden Skyscraper in costruzione a Stoccolma, 34 piani con l’anima in cemento armato e interni in legno;
  • una doppia torre residenziale in arrivo a Chicago, di cui una alta 228 metri. 

# Un’idea per le future costruzioni a Milano

credits: @sohlen_design
IG

Questo concetto di foresta urbana, sembra destinato a rinnovare il significato dell’edilizia. Non più solo il focus sul risparmio e sui materiali più conosciuti, emerge l’introduzione di un elemento caldo, confortevole e gradevole, per vivere al meglio la casa, l’ufficio o lo shopping. Una svolta concreta per innalzare la qualità della vita? In tal caso si potrebbe dare una possibilità a Milano, introducendo anche qui queste materie prime?

Continua la lettura con: Il GRATTACIELO più ALTO nei dintorni di Milano (che voleva essere il più alto d’Italia)

Articolo di LAURA LIONTI aggiornato dalla redazione

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Berlino studia l’ABBONAMENTO OBBLIGATORIO al trasporto pubblico: un’idea anche per MILANO?

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Il senato della capitale tedesca ha messo a punto uno studio che ipotizza i modelli di finanziamento migliori per finanziare l’espansione dei servizi di bus e treni in città. Tra questi l’abbonamento obbligatorio per tutti i cittadini. Si potrebbe replicare anche a Milano?

Berlino studia l’ABBONAMENTO OBBLIGATORIO al trasporto pubblico: un’idea anche per MILANO?

La mappa della metro di Berlino
La mappa della metro di Berlino

Nonostante l’estesa rete di trasporti che comprende una circle line, 10 linee ed un’estensione di 482 chilometri, circa 5 volte più di Milano, Berlino sta programmando future estensioni di linee metropolitane e servizi di autobus. Per finanziare questo obiettivo la coalizione rosso-verde al governo sta valutando l’introduzione di un cosiddetto “biglietto cittadino” per tutti i berlinesi, un biglietto che non sarebbe altro che abbonamento annuale di carattere obbligatorio che avrebbe validità per la BVG e la S-Bahn, pagato da tutti i cittadini della capitala tedesca. La proposta arriva da un’analisi non ancora pubblicata sul futuro finanziamento del trasporto pubblico locale (ÖPNV) commissionata dall’Amministrazione dei trasporti del Senato, a disposizione del Berliner Morgenpost, il costo annuale avrebbe un importo massimo di 761 euro.

In alternativa c’è l’ipotesi di un’ulteriore tassa di trasporto pubblico per i turisti, visitatori di Berlino dovrebbero pagare una tassa tra i cinque e gli otto euro a persona a notte, così come l’introduzione di un pedaggio urbano, per chiunque arrivi in centro con la propria auto dovrebbe poi pagare tra i cinque e gli otto euro al giorno.

# Tutte le estensioni in progetto per la U-Bahn

Credits jakob5200-pixabay – Metro Berlino

Il finanziamento attraverso una o più tra queste modalità previste dallo studio servirebbe per l’ampliamento di quattro linee metropolitane della U-Bahn:

  • il collegamento della Urban Tech Republic fino a Tegel con una succursale della U6,
  • l’espansione della U7 a est da Rudow al nuovo aeroporto BER
  • il prolungamento sempre della U7 ad ovest fino a Heerstraße Nord 
  • l’estensione della U8 al quartiere Märkische.

Tra le altre proposte c’era quella di estendere l’U1 da Warschauer Straße a Ostkreuz, una delle più grandi stazioni ferroviarie regionali in Germania che così avrebbe anche una connessione alla rete della metropolitana.

# In attesa dell’autonomia Milano potrebbe far sua l’idea berlinese

Circle line Milano
Credits: wikipedia.org – Circle line Milano

Milano è in fase di completamento della sua quinta linea metropolitana, la linea M4, e nei prossimi anni vedrà la partenza dei cantieri di raddoppio della linea M5 fino a Monza oltre alla messa in servizio della semi-circle line. Per realizzare queste infrastrutture ha dovuto però chiedere finanziamenti statali e regionali, che coprono quasi l’intero costo dei progetti, nonostante un residuo fiscale monstre di quasi 40 miliardi, a causa dell’impossibilità di gestire le proprie risorse generate sul territorio. Non avendo le competenze della Regione non può nemmeno partecipare direttamente ai bandi europei.

Nonostante queste opere in cantiere però a Milano servirebbero molte più infrastrutture , come una circle line (sul modello berlinese) e la M6, oltre a un servizio migliore tipo rendere operativo H24 il sistema di metropolitane come succede già a Berlino e in altre metropoli. Purtroppo, a differenza di queste città, Milano sconta il fatto di non avere autonomia gestionale e finanziaria per programmare investimenti straordinari: questo sarebbe possibile applicando l’art. 132 della Costituzione Italiana che consente a territori con almeno un milioni di abitanti di richiedere lo status di Regione, in questo di prima Città Regione italiana.

Continua la lettura con: Milano in MENO TEMPO: le linee progettate e quelle che servirebbero per raggiungere Milano con più velocità

FABIO MARCOMIN

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La nuova FRONTIERA per Milano: la METROTRANVIA ad IDROGENO?

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il primo tram ad idrogeno (Cina)

L’idrogeno sarà, insieme all’elettricità, la soluzione ecologica della mobilità.

La nuova FRONTIERA per Milano: la METROTRANVIA ad IDROGENO?

Mentre le batterie permetteranno il passaggio dai motori termici a quelli elettrici per le auto, con conseguente annullamento dell’inquinamento, soprattutto in città, per i grandi mezzi di trasporto, non basteranno i kwh delle batterie, ma si richiederà molto di più.

Il di più lo fornirà l’idrogeno che, per combustione con l’ossigeno, genera energia ed acqua come prodotto residuo della combustione. Sarà impiegato per i grandi mezzi, TIR, treni e navi che possono sopportare il peso dei serbatoi di idrogeno ad alta pressione e delle celle a combustibile per la reazione. Ma a che punto siamo con l’utilizzo di questo combustibile pulito?

Idrogeno in Italia: TIR e treni

Treno all’idrogeno. Credits: radiolombardia.it

Da qualche anno circolano in Italia 12 TIR a idrogeno con 1000 km di autonomia.
Le Ferrovie Nord Milano hanno ordinato ben 14 treni ad idrogeno alla Alstom che sono stati consegnati nel 2023, basandosi sull’esperienza di un treno che da circa tre anni circola in Germania con 600 km di autonomia.

Ed ora, perché questo interessa Milano?

Leggi anche: in Lombardia la prima valle a idrogeno

La prima metrotranvia alimentata ad idrogeno da Cologno a Vimercate?

Da innumerevole tempo si discute del prolungamento della metropolitana da Cologno a Vimercate, senza successo perché l’analisi dei costi/benefici è negativa.
E allora perché non pensare ad una metrotranvia che corra in superficie su sede propria alimentata ad idrogeno?
L’eliminazione della linea aerea di contatto ripaga l’acquisto dei treni necessari alla tratta.
La tecnologia disponibile è sicura, il tempo di ricarica dei serbatoi è di circa 15 minuti per una percorrenza di almeno 400 km, i tempi di esecuzione dell’opera sono ridotti rispetto ad una soluzione tradizionale.

Come risolvere il punto critico: la produzione di idrogeno

Milano è una città che non ha paura del nuovo e questo è il momento di investire in una modalità avanzata di trasporto.
Certo, rimane il problema della produzione di idrogeno. Ora, l’idrogeno, detto grigio, è ottenuto dal metano o idrocarburi con il difetto di generare anidride carbonica in rapporto 10:1. 10 tonnellate di anidride carbonica per 1 tonnellata di idrogeno.
Ma l’idrogeno può essere prodotto per elettrolisi dell’acqua, detto blu, benché a costi elevati, 45 kwh per 1 kg di idrogeno: 1 kg di gasolio vale circa 13 kwh.
L’espandersi delle energie rinnovabili, in particolare l’energia eolica o quella idraulica, comportano un eccesso di produzione di notte, causa i bassi consumi.
Appunto, l’eccesso può essere impiegato per l’elettrolisi per la produzione di idrogeno.
 

Continua la lettura con: La nuova metrotranvia olimpica

FRANCO NICETI

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MILANO: meno case VENDUTE, PREZZI in calo. Finita la FESTA?

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pexels-Francesco Sgura - Milano

Si sta assistendo a un’inversione di tendenza a Milano: si comprano meno case e i prezzi scendono. E per il 2024 le previsioni sono tutt’altro che positive.

MILANO: meno case VENDUTE, PREZZI in calo. Finita la FESTA?

# Crollo delle compravendite nel primo semestre 2023: – 20%

Credits: @milano.dei.milanesi – Piazza Piemonte

Arrivano i dati del 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma: si sta assistendo a un’inversione di tendenza. A Milano si comprano meno case e i prezzi scendono. Nel primo semestre del 2023 il numero di compravendite ha registrato un calo del 20% rispetto al secondo semestre del 2022: da 15.600 a 12.590. Il numero è assimilabile a quello di prima dell’arrivo della pandemia ma ha favorito una contestuale diminuzione delle quotazioni immobiliari.

# Aumenta l’offerta, mutui alle stelle: prezzi giù dello 0,6% su base semestrale. Per il 2024 si prevede una discesa ancora più marcata

pexels-Francesco Sgura – Milano

Il calo semestrale dei prezzi è dello 0,6%, mentre su base annua si registra un +1,7%, e riguarda soprattutto le abitazioni di maggior pregio, quindi il nuovo e il ristrutturato a nuovo. Salgono invece i prezzi degli immobili usati da ristrutturare, con un aumento dell’1,3% nel semestre e del 3,3% nell’anno. A pesare anche l’incremento del costo dei mutui, che sta escludendo una parte dei potenziali acquirenti. E la previsione per il 2024, sempre secondo quanto afferma Nomisma, è di una forte discesa del numero di transazioni e del livello dei prezzi medi anche perché le piattaforme di annunci segnalano sempre più case in offerta.  

# Salgono i canoni degli affitti: +4,7% in un anno 

affitti brevi
Affitti

In salita invece il mercato degli affitti, sia per la difficoltà di molti milanesi a contrarre un mutuo che un’offerta non adeguata, con un +2,9% semestrale come negli ultimi tre semestri e del +4,7% su base annua. In questo caso si attende per il 2024 una sostanziale stabilità per numeri e prezzi.

Sta scoppiando la bolla immobiliare?

Fonti: MilanoToday, Corriere Milano

Continua la lettura: La “CRISI ABITATIVA” può essere RISOLTA? Sono circa 11.000 le case POPOLARI VUOTE a MILANO

FABIO MARCOMIN

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CHIUDE un altro RISTORANTE STORICO di Milano: gli ultimi giorni per GUSTARE una CUCINA UNICA

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audreydeverdun IG - Latteria di San Marco

Il locale che sfida le leggi di mercato, conosciuto per la sua atmosfera familiare e una cucina casalinga di alta qualità, chiude per sempre. Forse però non tutto è perduto.

CHIUDE un altro RISTORANTE STORICO di Milano: gli ultimi giorni per GUSTARE una CUCINA UNICA

# Una cucina casalinga di alta qualità in un’atmosfera familiare

audreydeverdun IG – Latteria di San Marco

Le latterie erano presenti a Milano già nell’800 e vendevano solo latte. La loro prima trasformazione è avvenuta negli dopoguerra quando si sono affermate come un luogo essenziale e modesto, dove sedersi a mangiare un buon piatto come “fatto in casa” a prezzi bassi. La Latteria di San Marco parte proprio da una di queste al civico 24 di Via San Marco, rilevata nel 1967 da Arturo Maggi dopo avere gestito in precedenza un ristorante, per proporre una cucina casalinga in un‘atmosfera famigliare. Piastrelle bianche e blu al bancone, la pendola sospesa alle pareti, arredamento originale al limite del kitsch. La titolare, Maria, si prende cura dei clienti, mentre il marito Arturo è il re della cucina con piatti incredibili che cambiano ad ogni stagione. 

# Il locale che sfida le leggi di mercato: niente prenotazioni, niente sito web e chiusura nel weekend 

frankiextah IG – Latteria San Marco

Pochi posti a sedere in un locale che sfida le leggi di mercato. La gestione di Arturo ha previsto sin da subito alcune chiare regole: non sono accettate le prenotazioni, non esiste nemmeno il sito web ancora oggi, e chiusura il sabato e la domenica. Sembra di tornare a un’epoca che non c’è più e che forse non tornerà dato che entrambi appendono il grembiule al chiodo e vanno in pensione. Questa elegante trattoria in Brera, che ha visto ospiti illustri gustare piatti di alta qualità, chiude alla Vigilia di Natale e poi dovrebbe passare di mano. La speranza è che la nuova gestione non snaturi troppo questo luogo leggendario di Milano.

Leggi anche: Quando a Milano ci si trovava in LATTERIA

# Era finito sulle pagine del New York Times, un suo piatto nel menu della Casa Bianca

Credits: Narong Othavorn(FB)
Latteria

Una cucina buona e semplice, senza fronzoli, quella della Latteria San Marco ma allo stesso tempo di altissimo livello. Famosi i piatti cucinati nei tegami d’argento, come le uova al tegamino con bottarga. La ricerca dei prodotti territoriali e le proposte curate hanno affascinato ospiti e critica internazionale. Era finito persino sulle pagine del New York Times e l’allora chef del Presidente Obama, SaM Kass, aveva inserito lo “spaghetto limone e peperoncino” nel menu della Casa Bianca dopo averlo provato in occasione delle presenza a Milano durante Expo 2015. Tra gli altri piatti conosciuti la Crudaiola (una pappa di verdure tritate a crudo), le zucchine trombetta, il Tarassaco o cicoria con acciughe. 

Fonte: Repubblica Milano

Continua la lettura con:  10 RISTORANTI di Milano dove mangiare almeno una volta nella vita

FABIO MARCOMIN

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La STAZIONE BOVISA è un COLABRODO

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Andrea Urbano - Banchina stazione Bovisa

Un edificio orrendo. Ma non solo: quando piove diventa anche pericoloso per chi si trova sulle banchine in attesa del treno. Perché non si interviene in tempi rapidi?

La STAZIONE BOVISA è un COLABRODO

# Bastano poche gocce di acqua per creare un pantano sulle banchine

Andrea Urbano – Banchina stazione Bovisa

La stazione ferroviaria della Bovisa è decisamente brutta e poco funzionale ed è inoltre un vero e proprio colabrodo. Spesso con le normali piogge si creano delle pozze a causa delle tante infiltrazioni di acqua, se poi le piogge sono un po’ più intense molte zone della stazione diventano un pantano.

Già è grave che l’orrendo edificio anni ’80 non regga l’impatto di qualche goccia d’acqua, ma forse è peggio che l’intervento di manutenzione tardi giorni, settimane e forse mesi.

Al binario quattro la situazione è quella visibile nella foto. Possibile che ancora non abbiano sistemato? Oltre che una cosa brutta a vedersi è anche una possibile situazione di pericolo proprio a ridosso dei binari soprattutto se salgono e scendono parecchi passeggeri. Figuriamoci poi che proprio li transita il Malpensa Express…

Urge intervenire al più presto.

 

Continua la lettura con: gli altri MILANO NON FA SCHIFO MA…

ANDREA URBANO

La LETTERA: “SCRITTE e SIMBOLI SATANICI a VETRA e SAN LORENZO”

È più facile che un CAMMELLO passi per la cruna di un AGO, che trovare un TAXI la sera, in CENTRALE

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

I PENDOLARI del CRIMINE

Quell’ANGOLO della STAZIONE CENTRALE trasformato in un ORINATOIO

Le STRADE PERDUTE di Milano: asfalto o groviera?

CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

A Milano lo stipendio non basta

Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?

“Non riesco più a capire la mia città”

MILANO-MALPENSA: una linea Express mica tanto express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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5 modi INSOLITI per passare il weekend in LOMBARDIA

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Vista da Brunate. Credits: @bellafotoitalia IG

Un occhio al meteo e teniamo le chiamate rapide a portata di mano, per avere gli amici di sempre accanto in una di queste visite.

5 modi INSOLITI per passare il weekend in LOMBARDIA

#1 Con il naso in su ad ammirare la nuova street art a Milano

credits: Italy24news.com

Ci sono decine di tipologie di amici a cui piace girare per Milano. Turisti o semplici appassionati, milanesi in giro per lo shopping o per una passeggiata, oppure appassionati di arte urbana. Ognuno intento nelle proprie attività, consigliamo comunque di alzare lo sguardo da terra e portare il naso all’insù.

A Milano, come probabilmente in ogni città che si rispetti, c’è sempre un nuovo murale o disegno artistico pronto per essere instagrammato

#2 Nella location da Academy Award a Crema

credits: wearegalyplanet.com

Per le gite fuori porta da Milano una bella meta è Crema, alla caccia delle location del film premio Oscar “Chiamami col tuo nome”, di Luca Guadagnino. È possibile mettersi sulle orme dei protagonisti, Oliver ed Elio, ad esempio all’edicola sotto i portici del centro, oppure raggiungere Palazzo Patrini, l’elegantissimo palazzo con il portale ornato da un’aquila, seguire tutto il colonnato per arrivare al Mercato Austroungarico e scendere da Via Busa.

Esiste l’itinerario delle location del film “Call me by your name”, che si può concludere al Laghetto dei riflessi oppure nel bar della piazza, per rivivere un’iconica scena del film:  “Che facciamo qui?” – “Aspettiamo che finisca l’estate”.

#3 Il Bidet della Contessa

credits: laghettialpini.com

Per gli amanti delle escursioni sulle Alpi, il consiglio è di arrivare fino al Val di Mella, in provincia di Sondrio, per un’escursione che porta fino ad un laghetto che ha sicuramente il nome più curioso di tutti: “Bidet della Contessa”. Una gita diversa ai margini della Valtellina, che ha per compagnia la neve perenne del Monte Disgrazia. Ci si arriva anche con una navetta che parte dal borgo di San Martino e porta fino ad un sentiero da percorrere a piedi o in MTB per arrivare a specchiarsi nel lago cristallino, circondato dalla vegetazione autoctona e riflette l’incantevole panorama dei monti circostanti.

Per una vera gita enogastronomica nella zona, è sufficiente lasciare a casa la schiscetta e chiedere alle popolazioni locali, che ci indirizzeranno nelle trattorie tipiche con le specialità della cucina valtellinese.

#4 La spiaggia Bau Bau a Varenna

credits: visitalago.eu

Sul ramo orientale del Lago di Como, nella frazione di Perledo di Varenna e più precisamente in Località Malpensata, si trova l’unica spiaggia di tutto il lago accessibile liberamente agli amici a 4 zampe. In questo tratto di spiaggia i nostri amici pelosetti possono muoversi liberamente, senza museruola e guinzaglio, sempre sotto lo sguardo attento degli umani.

Le uniche raccomandazioni da seguire sono di portare i cani solo se regolarmente iscritti all’anagrafe canina, far loro indossare il collare con la targhetta identificativa ed accertarsi che siano in buona salute, non in calore e, soprattutto, non aggressivi. Per la frequentazione della spiaggia, poi, valgono sempre le buone abitudini già consolidate nella vita urbana e tutte le consuetudini della famiglia “allargata”.

#5 La vista dal Faro di Brunate

Credits: @1989gt IG

Ciò che si può ammirare e instagrammare dalla cima del Faro di Brunate, è uno dei panorami più belli di tutta la Lombardia. Il faro a pianta ottagonale, dedicato all’illustre Alessandro Volta dalla sua città natale, è opera di Gabriele Giussani e si trova in Località San Maurizio a Brunate. È alto 29 metri e da quella località domina tutta la vallata sottostante e le valli circostanti.

Nelle giornate limpide è possibile ammirare tutto l’arco alpino, gran parte della Pianura Padana e lo scorcio che regala su quel ramo del Lago di Como è davvero mozzafiato. Si sale sul faro con una scalinata, a piedi. La salita non è molto impegnativa e possono salire facilmente, facendo attenzione, anche tutti gli amici che soffrono di vertigini.

Continua a leggere con: Le 10 COSE più STRANE che abbiamo in Italia

LAURA LIONTI

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