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COMFORT FOOD: i 5 CIBI per farsi “COCCOLARE” a Milano

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mymilanfood IG - Mascherpa

Il cibo del cuore, quello che riporta all’infanzia e alle domeniche in famiglia. Il cibo che tira su il morale, quello che ci coccola. 

COMFORT FOOD: i 5 CIBI per farsi “COCCOLARE” a Milano

#1 Il panino: ricorda la merenda preparata da mamma

Credits: @quantobbasta.it
Porcobrado Milano

Poteva mancare questa icona del confort Food a Milano? Ecco quindi il mitico lobster roll di Sant Ambroeus, sito in Corso Matteotti, ricco panino farcito con astice, o bar Quadronno che nel suo storico locale nell’omonima via, prepara da quasi 60 anni panini eccezionali come la “pazza idea” con ingredienti a sorpresa, o infine Porcobrado in Via del Verme, che offre panini super farciti con sfilaccetti di carne di maiale racchiusi in un panino preparato con grani antichi.

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#2 Sushi: tra romanticismo e coccole orientali

nishikimilano IG

In Corso Lodi c’è questo locale, Nishiki, che si caratterizza per un ambiente elegante con luci soffuse, tendaggi e salette private. Si entra senza scarpe, per un’esperienza di assoluta privacy, per gustare un menu giapponese fusion fra tavoli verde lucido o nel giardino posto in fondo al locale. Tra gli ingredienti di eccellenza italiana ci sono il tartufo o il gambero rosso di Mazara. 

Eccellente, tra l’altro la carne wagyu imperdibili, ancora, i crudi proposti nel ricco menu. Magari accompagnando il tutto con un buon calice di vino suggerito dal sommelier, per una serata all’insegna delle coccole, coccole e ancora coccole.

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#3 Tiramisù: un’esplosione di felicità 

mymilanfood IG – Mascherpa

Chi non ha presente una bella fetta di tiramisù, la morbida crema al mascarpone, la spolverata di cacao e la bagna al caffè? Già affondare il cucchiaino in questa montagna gonfia di morbidezza, non é godurioso di per sé? Assaporarlo, gustarlo lentamente è un po’ come tornare bambini. Chi lo nega mente sapendo di mentire. E allora ecco Mascherpa, tiramisuteca in Via De Amicis dove il tiramisù si assaggia in appositi vasetti e in più varianti come quella al pistacchio. In alternativa ecco la pasticceria Loria in Viale Piave dove il tiramisù, al bicchiere, viene proposto in diverse dimensioni in base alla golosità di ciascuno: sì, certo c è anche la XL.

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#4 Cioccolato: dalla fabbrica di cioccolato alle praline alle tavolette tridimensionali 

farage_cioccolato IG

A Milano non c’è che l’imbarazzo della scelta quindi non si può non citare Gay Odin, la fabbrica di cioccolato in Via San Giovanni sul Muro, dove si trova di tutto fra tavolette, praline, liquori al cioccolato e confezioni regalo, o Charlotte Dusart, la cioccolateria belga in Via Eustachi che è un tripudio di tavolette, alcune particolarissime perché sembrano delle sculture in 3D, cioccolatini, praline o creme spalmabili. Infine Farage cioccolato in Via Manzoni dove si può assaggiare un’ottima cioccolata calda declinata in più varianti diverse, al cioccolato bianco o alla curcuma, al pistacchio o al cioccolato fondente, o ancora la linea di prodotti “rosa di Brera” creata per omaggiare la Pinacoteca, a base di cioccolato ruby dal caratteristico colore rosa

#5 Risotto, ossobuco e costoletta: il comfort food made in Milano 

trattoria_sincera IG

Perché non concedersi una coccola riservandosi una serata per assaporare i tipici piatti milanesi a Milano? Una cucina semplice, spesso di origini contadine ma proprio per questo autentica e che tocca il cuore. In Via Porpora c è Trattoria Sincera, un posto senza fronzoli dove comporre a proprio piacere l’iniziale tagliere di salumi e formaggi, per poi proseguire con risotto, ossobuco in gremolada, costoletta alla milanese, mondeghili accompagnati da molteplici salsine, rognone trifolato o ancora sua maestà il minestrone 

Corposa la carta dei vini con cui accompagnare gradevolmente le pietanze. Menzione speciale alla carta dei formaggi e dei salumi, tutti lombardi: tra i primi ad esempio il Silter, il Gorgonzola o il Taleggio. Tra i salumi, la mortadella di fegato brianzolo, la bresaola valtellinese o ancora il salame di Varzi. Per una coccola goduriosa tutta milanese.

Continua la lettura con: Il CIOCCOLATO più RARO e PREGIATO al mondo sbarca all’ESSELUNGA

ALESSANDRA GURRIERI

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#30 – Le ISOLE CARAIBICHE della Lombardia

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Ph. credits: paesaggimozzafiato facebook

La Lombardia ha al suo interno di tutto. Perfino delle isole. E non si parla di andare a Malpensa o a Orio al Serio e prendere il primo volo per Saint Martin, Antigua o Los Roques. A chi ci contestava di non avere spiagge è stato risposto con una piccola (e vista, l’ampia offerta, faticosa) selezione di perle lacustri.
A chi ci contesta di non avere isole o di non possedere le bellezze delle isole, rispondiamo con una selezione di 5 capolavori di natura esotica e storia secolare, da raggiungere in traghetto o, volendo e in alcuni casi, addirittura a piedi!
Ps. la Lombardia non ha isole e non è un’isola… La Lombardia le isole le ha DENTRO.


5 ISOLE CARAIBICHE in Lombardia

#1 Isola di San Biagio (Isola dei Conigli) – Lago di Garda

Ph. credits: paesaggimozzafiato facebook

L’Isola di San Biagio è certamente più conosciuta come Isola dei Conigli per una grande presenza di questi simpatici animali che girano indisturbati.
Qui l’acqua è cristallina come ai Caraibi ed, essendo distante pochi metri da Punta Belvedere, quando il livello del lago scende la si può raggiungere anche a piedi!

 

#2 Isola Comacina – Lago di Como

ph. credits: giteinlombardia

L’Isola Comacina è l’unica isola che si trova nel Lago di Como e la si raggiunge da Ossuccio con un servizio di barche. La sua storia è lunga secoli: abitata fin dall’antichità, fu al centro di numerose guerre ed è una delle aree archeologiche più interessanti dell’Italia settentrionale per l’alto medioevo.
Con una superficie di circa 6 ettari, l’isola rappresenta un meraviglioso esempio di vegetazione tipicamente mediterranea.

 

#3 Isole Borromee – Lago Maggiore

Ph. credits verbanovolant

Giardini lussureggianti, di cui uno tra più apprezzati al mondo, una natura rigogliosa ovunque e palazzi barocchi: le isole Borromee formano un arcipelago da sogno nel lago Maggiore, tra Lombardia e Piemonte. Le sue isole sono l’Isola Madre, l’Isola Bella, l’Isola dei Pescatori, l’Isola San Giovanni e La Malghera.
L’Isola Madre, la più vasta tra le isole non è abitata ma offre la visita di un sontuoso palazzo del Cinquecento, Palazzo Borromeo, circondato da otto ettari di meraviglioso giardino, in cui ci si può perdere tra specie botaniche rare ed esotiche, provenienti da tutto il mondo. Sì, lo so che anche se sono in mezzo al lago formalmente risultano appartenere al Piemonte. Però arrivando dalla sponda lombarda si può arrivare senza mettere piede fuori dalla Lombardia.  

 

#4 Isola di Loreto – Lago d’Iseo (feat. Monte Isola)

Ph. credits: visitbergamo

L’isolotto privato al largo di Carzano, proprio accanto al Monte Isola, è privato. Non è perciò visitabile, ma ci sono varie escursioni in barca che lo circumnavigano.
La gita è molto suggestiva e permette di ammirare la villa che venne fatta costruire dal suo proprietario e la sua torretta con le belle merlature. Tra l’altro la vicina Monte Isola è anche degna di nota: la più grande isola lacustre d’Europa.

 

#5 Isola dei Cipressi -Lago di Pusiano

Ph. credits: dimorestoricheitaliane

L’isola dei Cipressi è una piccola isola di circa due ettari di estensione, su cui è costruita una piccola casa. La storia dell’Isola dei Cipressi inizia nel Neolitico (10-15000 a.C.) e sulla punta orientale al tempo c’era un villaggio di palafitte.
Ovunque si incontrano numerosi animali come scoiattoli, tartarughe, canguri wallaby, cicogne, gru coronate, gru damigella, pavoni ecc. e più di 100 piante del giardino botanico.

Continua la lettura con: La gita più bella #31 – Il NUOVO CAMMINO tra i borghi della Milano est per “congiungersi a Dio”

BARBARA VOLPINI

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Il SERVIZIO per “SALVARTI” se sei imbottigliato nel TRAFFICO

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islandworks - pixabay - Traffico

Quando la tangenziale è bloccata o sulla circonvallazione si va a passo di lumaca, arriva in aiuto dall’Asia una soluzione “ingegnosa”. Potrebbe essere utile anche a Milano?

Il SERVIZIO per “SALVARTI” se sei imbottigliato nel TRAFFICO

# La soluzione “ingegnosa” che arriva dalla Cina

pandapotter-pixabay – Traffico

Rimanere fermi nel traffico, in tangenziale o sulla circonvallazione, è una cosa che è capitata a tutti. Una scocciatura e una perdita di tempo. Dall’Asia arriva una soluzione “ingegnosa” per uscire vivi dagli ingorghi. A Pechino, che con oltre 21 milioni di persone è tra le metropoli più popolate al mondo, si è introdotto un servizio chiamato Dingding Yueche(jam busting in inglese) per recuperare in motorino gli automobilisti bloccati nel traffico. Nel pacchetto compresa anche la cura e il ritiro dell’auto da parte di un’altra persona. 

# Quanto costa il servizio

4601460-pixabay – Motorini

Il servizio dal costo di circa 400 yuan, poco più di 50 euro, viene effettuato sfruttando spazi ristretti e percorsi alternativi consentendo ai cittadini di raggiungere in modo rapido la propria destinazione. A Pechino pare sia durato solo pochi mesi, a causa della poca domanda e dei problemi di sicurezza. Nella città di Jinan, la capitale della provincia di Shandong, così come in altre città della Cina, pare abbia avuto invece più successo nonostante la paura della gente per il possibile furto del veicolo da parte di sconosciuti.

Fonte: firstpost

Continua la lettura: Le TANGENZIALI INGOLFATE: le soluzioni per ridurre il traffico

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Mancano 300 AUTISTI: le 31 LINEE di Milano che TAGLIANO le CORSE

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Andrea Cherchi - Linee con corse tagliate

La mancanza di personale per il trasporto pubblico milanese sta ormai diventando un problema cronico. Le cause sono sempre le stesse: bassi stipendi e alto costo della vita. Atm sta correndo ai ripari ma, al momento, è costretta a “certificare” la riduzione del servizio di superficie.

Mancano 300 AUTISTI: le 31 LINEE di Milano che TAGLIANO le CORSE

# Mancano 300 autisti per garantire un servizio regolare

Credits mezzi_di_milano IG – Bus Atm

Il problema è sempre quello e sta ormai diventando cronico: mancano autisti per il servizio di trasporto pubblico milanese, 300 per la precisione. Le cause sono note, stipendi troppo bassi e costo della vita troppo alto. A questo si aggiunge l’investimento necessario a ottenere la patente per guidare bus e tram. Questo il messaggio di Atm su Twtter: «La carenza di personale è un tema che sta interessando anche il mercato del lavoro nel settore del trasporto pubblico. Stiamo cercando 300 conducenti, anche con incentivi all’assunzione. Intanto stiamo rimodulando le corse per mitigare il più possibile le ripercussioni che i turni mancanti hanno sul servizio».

Leggi: Chi trova un COLLEGA trova un TESORO: 1.000 euro per gli AUTISTI che fanno i Talent Scout

# Le 31 linee tagliate

Dati open – Linee di superficie Milano

Per questo motivo, e per le proteste dei cittadini per le attese infinite alle banchine e per la soppressione dei mezzi, l’Azienda Trasporti Milanesi si è vista costretta a ridurre la frequenza di linee bus e tram che facevano fatica a limitare i disagi. Pertanto il paradosso è che ora gli utenti vedono arrivare i mezzi in orario perché, riducendo le corse, i minuti di attesa sulle pensiline sono più vicini alla realtà.

Il taglio è entrato in vigore dai primi di novembre per sette linee: 41-42-51-52-60-81-82. Poi a cadenza settimanale è stato il turno di altre 19 linee: 1, 10, 14, 47, 50, 58, 74, 78, 85, 325, 34, 45, 54, 62, 65, 66, 79, 84, 90/91. Infine, da lunedì 27 novembre tocca ad altre cinque linee: 2, 3, 15, 19, 24.

Il totale fa 31 linee con servizio ridotto.

# Cosa sta facendo Atm per risolvere il problema

Credits: it.blastingnews.com

Atm sta comunque correndo ai ripari, o almeno ci sta provando. La riduzione delle corse dovrebbe infatti essere provvisoria dato che l’azienda ha messo in campo alcune azioni per poter sanare l’emorragia di autisti. Ha stanziato infatti 500mila euro per 600 nuove assunzioni, di cui 300 conducenti, che comprendono anche contributi per la casa e patenti gratuite.

Nel dettaglio:

  • per 150 candidati è finanziato l’intero costo del corso per l’ottenimento della patente D+CQC, in media pari a 2.500 euro a persona, per chi non frequenta i corsi convenzionati è previsto un rimborso spese fino a 1.500 euro;
  • oltre 100mila euro sono stati stanziati per finanziare 33 voucher dal valore di 3000 euro lordi, per coprire le spese iniziali dell’affitto di residenti fuori dall’area Metropolitana di Milano, erogabili direttamente in busta paga in importi rateizzati e assegnati tramite graduatoria.

Leggi anche: ATM non trova autisti? La REPLICA di un CONDUCENTE: MILANO insostenibile per i nostri STIPENDI

Fonte: Repubblica

Continua la lettura: Aumenta il PREZZO per un tipo di BIGLIETTI ATM

FABIO MARCOMIN

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Un altro STOP al servizio di SCOOTER SHARING a Milano

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Cityscoot.it

Una brutta notizia per il trasporto milanese. Un altro operatore di scooter sharing interrompe il servizio in Italia. Non solo: il cielo è denso di nubi nere anche tra gli operatori di car sharing. Il modello della condivisione dei mezzi di trasporto sta entrando in crisi o si tratta solo di casi isolati?

Un altro STOP al servizio di SCOOTER SHARING a Milano

# Cityscoot chiude per difficoltà finanziarie, ma vuole riprovarci in futuro

Cityscoot.it

Dopo l’annuncio di fallimento il giorno 8 novembre 2023 davanti al tribunale commerciale di Parigi, Cityscoot ha comunicato lo stop al servizio anche in Italia nelle città dove era operativa. Questo il testo della lettera pervenuta agli abbonati al servizio, tra cui il direttore della testata Milano Post

“Avremmo preferito darvi una bella notizia… Tuttavia, ormai da qualche tempo, Cityscoot affronta notevoli difficoltà finanziarie. Nonostante i nostri numerosi sforzi per restare aperti, le nostre energie non sono bastate. Pertanto, con estremo rammarico, siamo costretti a sospendere il servizio a Torino ed a Milano dal 30 novembre a tempo indeterminato.
Abbiamo un solo obiettivo: tornare. Faremo tutto il possibile per mantenere questa promessa. Vi ringraziamo per la fiducia accordataci in tutti questi anni. Siamo particolarmente orgogliosi di aver potuto contribuire fattivamente a questa piccola rivoluzione che è la mobilità dolce nelle nostre città. Dal 2018 Cityscoot Italia ha gestito più di 3 milioni di viaggi per un totale di 150.000 utenti e 12 milioni di chilometri percorsi.”

L’azienda francese aveva appena vinto il bando insieme ad altre società per operare a Parigi per i prossimi cinque anni, ma per farlo ha comunicato di aver bisogno di nuovi fondi per finanziare per l’acquisto di nuovi modelli di scooter in grado di abbattere del 70% i costi operativi. Nel 2022 aveva registrato un calo di fatturato di 15 milioni di euro.

# La seconda ad abbandonare quest’anno: la società spagnola Acciona aveva cessato il servizio nella primavera 2023

sicurmoto – Acciona

Nella primavera 2023 anche Acciona aveva chiuso definitivamente i battenti in Italia, il servizio era disponibile a Milano e Roma. In questo caso per motivi legati allo svolgimento del servizio, connessi al numero di percorrenze, alla temporalità dei percorsi e, in particolar modo alle condizioni stradali legate al manto e buche, furti, danneggiamenti, costi assicurativi e di manutenzione che hanno reso economicamente insostenibile il business nel nostro Paese.

# Anche tra gli operatori di car sharing non è tutto rose e fiori

hdmotori – Sharengo

Anche gli operatori di car sharing stanno avendo difficoltà. Share’n go, che metteva a disposizione microcar elettriche, ha chiuso ormai da 3 anni. Altre due aziende, DriveNow e Car2go hanno creato un’unica società per rendere sostenibile il servizio, Share Now. Nel 2022 l’azienda è stata poi rilevata dal provider internazionale di mobilità Free2move.

Altri operatori sembrano al momento sembrano navigare in acque tranquille, come Ubeeqo di Europcar Mobility Group, Enjoy di Eni e la neonata azienda di noleggio auto di fascia medio-alta Virtuo.

Si tratta solo di casi isolati o il modello di sharing sta entrando in crisi?

Continua la lettura: Molte AUTO IBRIDE pagheranno l’AREA C?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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MIND: come sta DIVENTANDO la “CITTÀ NELLA CITTÀ”

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Mind Village rendering

Ereditata dall’Esposizione Universale del 2015, l’area di 1,1 milioni di mq tra Milano e Rho sta poco alla volta completando il puzzle di MIND: Milano Innovation District. Per metà a verde con il parco lineare più grande d’Europa e nel resto suddivisa in 6 aree con specifiche destinazioni d’uso. Scopriamo cosa è già stato realizzato e quello atteso nel prossimo futuro. 

MIND: come sta DIVENTANDO la “CITTÀ NELLA CITTÀ” 

# Milano Innovation District – Mind: una nuova “città nella città” di 1,1 milioni di mq

MIND

Sono passati 8 anni da quando Expo2015 ha chiuso i battenti e ormai è rimasto poco di quel luogo che ha visto transitare oltre 20 milioni di persone durante i sei mesi della manifestazione. Oggi l’area di 1,1 milioni è in completa trasformazione, con qualche tassello già completato e molti altri ancora da realizzare. MIND, Milano Innovatation District, sta diventando una piccola “città nella città”.

Masterplan MIND

Scopriamoli le 7 aree nel dettaglio.

#1 Il parco lineare più grande d’Europa: 1,5 km di lunghezza sui  460.000 mq a destinazione verde di tutto il progetto

Credits: lifegate.it

Uno degli elementi distintivi di MIND è il parco lineare più grande d’Europa di circa 1,5 km, lungo tutto il decumano ed esteso anche nei piani terra degli edifici. Questi ultimi sono stati infatti progettati per essere aperti con spazi comuni accessibili a tutti, tra cui orti giardini e laboratori, per favorire la socializzazione. In totale sono previsti 460mila metri quadrati di verde, con un incremento di 3.000 alberi rispetto a quelli già esistenti, e 4 parchi tematici: dello sport, del cibo e della salute, l’orto botanico e il parco attrezzato. A questo si aggiungono 4 chilometri di piste ciclabili e 4.000 mq di specchi d’acqua in più.

#2 Il social hub di Cascina Triulza prima eredità di Expo 2015

Credits: Mind.it – Fondazione Triulza

La prima vera eredità di Expo, insieme all’Albero della Vita quale simbolo dell’evento e di Palazzo Italia in quanto uno degli edifici dello Human Technopole, è Cascina Triulza. Qui Fondazione Triulza, rete delle principali organizzazioni italiane del Terzo Settore e dell’Economica Civile, ha dato vita nel 2015 al primo Padiglione della Società Civile. Oggi l’edificio caratterizza dal punto di vista dell’innovazione sociale la nuova vita di tutta l’area.

#3 Il nuovo Ospedale Galeazzi, inaugurato nell’agosto del 2022

Credits Andrea Cherchi – Ospedale Galeazzi

Ha inaugurato ad agosto 2022 l’IRCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambriogio, nato dalla fusione tra l’Istituto Ortopedico Galeazzi e l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio con tradizione cardiovascolare e bariatrica. Ha una superficie complessiva di 150.000mq e con i suoi 16 piani per 85 metri altezza è tra gli ospedali più alti d’Europa e tra i 75 ospedali più alti del mondo. 

#4 Il Campus Human Technopole in fase di completamento. In costruzione il centro di ricerca con giardini pensili di Piuarch

Credits: Urbanfile – Human Technopole

Progettato dallo studio di architettura Piuarch, il nuovo edificio del Campus dello Human Technopole, prevede dieci piani e 61 metri di altezza, oltre 16.500 mq esclusivamente dedicati a laboratori per la ricerca scientifica e 3.000 mq di terrazze, giardini pensili, piazze pubbliche e spazi a misura d’uomo. Localizzato sul cardo vicino all’Albero della Vita, per realizzarlo sono stati stanziati 94,5 milioni di euro. Lo Human Technopole, che comprende anche i fabbricati oggi già presenti, Palazzo Italia, edificio iconico di Expo Milano 2015, il Padiglione Nord e il Padiglione Sud, si estende una superficie di circa 30.000 mq e la sua conclusione è prevista per il 2024.

#5 Nel 2023 la prima pietra del campus scientifico dell’Università Statale di Milano. Inaugurazione prevista per l’anno accademico 2025/2026

Credits: Mind Milano – Campus Scientifico Statale

A Ottobre 2023 è stata posta la prima pietra del nuovo polo universitario dell’Università Statale di Milano che trasferirà parte delle sue facoltà nell’area MIND per dare vita al suo campus scientifico. Progettato da Carlo Ratti Associati, si estende su un totale di oltre 190.000 mq per ospitare una comunità di oltre 23 mila persone. Prevede cinque corti circondate da cinque palazzi con 18.300 mq di aule, quasi 50mila mq tra laboratori didattici e dipartimentali e oltre 8mila metri quadrati di biblioteca. Sono 4 le facoltà scientifiche previste: scienze e tecnologia, scienze agricole e dell’alimentazione, medicina e chirurgia, farmacologia. L’inaugurazione è programmata per l’anno accademico 2026/2027.

#6 “West Gate”: l’area commerciale e residenziale di Mind. Consegna della prima parte entro la fine del 2024

Credits: Urbanfile – Westgate

Sono stati avviati a ottobre 2023 anche i cantieri della prima parte privata inserita all’interno del masterplan di Mind: il West Gate. Nell’area di 300 mila metri quadrati complessivi, non distante dalla stazione metropolitana di Rho Fiera M1, si prevedono 155.000 mq di uffici commerciali, 15.000 mq per il retail, mentre il residuo è destinato al residenziale. Al suo interno residenze, hotel, uffici, MOLO “mobility hub” e Innovation Hub. La consegna di questa prima porzione dell’area è prevista entro la fine del 2024.

Leggi anche: Svelato il WEST GATE, la NUOVA CITTÀ di Milano

#7 Il Mind Village: il parco scientifico e tecnologico con gli HQ delle multinazionali farmaceutiche e di ricerca medico-scientifica

Mind Village

Il MIND Village è il nuovo quartiere di Milano all’insegna dell’innovazione e della qualità della vita sostenibile. Sono già circa 60 le società che lo hanno scelto per insediare i propri quartier generali per sperimentare progetti di innovazione tecnologica, scientifica e digitale con una metodologia innovativa e collaborativa, il “Federated Innovation Model”, che unisce l’open innovation a quella più tradizionale delle aziende. Tra queste ci sono: ABB, Bracco, Cisco, Cariplo factory, Aecom, Indaco, Ambrosetti, iGenius, Fluentify, Bird&Bird, Confindustria Dispositivi Medici, Fabrick (Banca Sella), Johnson Controls, Gellify, Planet Farms, Pwc e Umana. I lavori sono in corso da circa un anno.

Continua la lettura: La MILANO del FUTURO: 10 PROGETTI in arrivo

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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La “CRISI ABITATIVA” può essere RISOLTA? Sono circa 11.000 le case POPOLARI VUOTE a MILANO

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Credits Andrea Cherchi - Milano vista dall'elicottero

Sono decenni che Milano fatica a risolvere il problema della crisi abitativa, nonostante gli interventi messi in campo. Forse è giunto il momento di cambiare strategia. Vediamo come poter cogliere due piccioni con una fava.

La “CRISI ABITATIVA” può essere RISOLTA? Sono circa 11.000 le case POPOLARI VUOTE a MILANO

# A Milano ci sono 11.000 appartamenti vuoti contando sia quelli sfitti che quelli inagibili

Credits Andrea Cherchi – Periferia Milano

Il problema della crisi abitativa a Milano è presente ormai da decenni, ma nonostante tutti gli interventi messi in campo non si è ancora trovata una soluzione definitiva. In base agli ultimi dati dell’Unione inquilini-CubNel in città “sono attualmente oltre 17.500 le famiglie in attesa di casa popolare e almeno 10.000 le famiglie sottoposte a sfratto o esecuzione immobiliare, a fronte di meno di 1.000 alloggi all’anno assegnati”. Un dato che fa riflettere visto che ci sono circa 11.000 alloggi Aler e Mm totalmente vuoti, su un totale di circa 58.000, con una quota maggiore a carico della prima. 

Come è possibile quindi molti milanesi non abbiano una casa? I motivi sono sostanzialmente due: una parte di quelle disponibili è inagibile, pari a circa il 30%, quella rimanente è semplicemente sfitta. 

# Al conteggio sono da aggiungere 5.000 gli alloggi da liberare

Credits Andrea Cherchi – Periferia Milano

Non ci sono però solo questi 11.000 appartamenti. Vanno aggiunti anche quelli, circa 5.000, in attesa di essere liberati per decadenza economica. In sostanza è la situazione che si verifica quando la soglia Isee per beneficiare di una casa popolare è stata superata, in conseguenza dell’aumento del reddito. Quindi questi cittadini continuano a rimanere dentro per non avendone più diritto. Ci sono poi qualche centinaio di case sulle quali pende un un decreto di rilascio, subito esecutivo alla firma, a causa di alcune illegalità e irregolarità: subaffitti, subentri o ospitalità non dichiarati, alloggi lasciati vuoti per oltre 6 mesi e abitazioni utilizzate per spaccio o prostituzione. 

# Assegnazioni rallentate a causa di problemi amministrativi, economici e interessi politici

Credits Andrea Cherchi – Piazzale Ferrara

Il problema dell’occupazione abusiva risulta quindi un problema limitato, soprattutto se paragonato agli altri casi elencati in precedenza. Il numero delle abitazioni occupate è infatti sensibilmente inferiore rispetto a quelli che dovrebbero essere liberi ma inagibili o sfitti. Prendendo in considerazione quelli di MM, da circa 28.000, sono passati a 800 nel 2021. 

Gli immobili non diventano disponibili in tempi congrui per problemi di tipo burocratico e amministrativo. Basti pensare che MM per conto del Comune di Milano ha ristrutturato e assegnato appena 3.000 immobili nel triennio 2018-2021, se ne attende un altro da 300, mentre i numeri di Aler sono ancora più bassi.  

A peggiorare il quadro le difficoltà economiche nel far fronte alle spese di ristrutturazione delle abitazioni da assegnare, oltre alla politica che utilizza da anni l’abusivismo come uno dei grandi temi su cui giocare le proprie campagne elettorali. Dai quartieri popolari arriva infatti una quota consistente dei voti e quindi perché cercare di risolvere il problema una volta per tutte? 

Continua la lettura: Una CASA a MILANO? 4 su 10 la comprano solo per INVESTIMENTO

Articolo originale di ROSITA GIULIANO aggiornato dalla redazione

copyright milanocittastato.it

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#31 – Il NUOVO CAMMINO tra i borghi della Milano est per “congiungersi a Dio”

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Credits: camminodisangiovanni.it Cammino di San Giovanni

“Al vero viaggiatore non importa la destinazione, ma il percorso”. E’ questa la filosofia di tutti i “cammini” presenti nel mondo.

Il NUOVO CAMMINO tra i borghi della Milano est per “congiungersi a Dio”

# Il cammino di San Giovanni, tra natura, arte, cultura e cucina

Credits: it.wikipedia.org
Chiesa di Sant’Andrea Melzo

In Lombardia ce ne sono molti, ma ne esiste uno, il più recente, “scoperto” e “studiato” dopo il periodo delle restrizioni per il Covid: è quello di San Giovanni, nato dall’idea di Roberto Fabbri e della moglie Cristina Ronchi, che nel periodo pasquale 2022 si sono resi conto di come si potesse creare un itinerario da Melzo a Lodi, tra natura, arte, cultura e cucina.

Sono andati a consultare i cammini lombardi e hanno scoperto che tra Lodi e la Martesana vi era un vuoto di itinerari ufficiali. I realizzatori del progetto, oltre a Fabbri e Ronchi, sono Giacomo Tusi, Sergio Leondi, Igor Grigis, Emilio Colma, Marco Bottani, Luigi Gallo e Don Massimiliano. Il simbolo del cammino è il nodo di San Giovanni Battista, da sempre segno di buon auspicio, che rappresenta la congiunzione tra uomo e Dio.

Ma com’è questo percorso? Da dove parte? Quali centri tocca? Dove arriva?

# La prima parte nella Martesana ad est di Milano

Cammino di San Giovanni Corneliano Bertario

Si parte da Melzo, dal Santuario di Madonna delle Stelle, si attraversa la cittadina, si passa davanti alla Chiesa di S. Alessandro, a quella di Sant’Andrea e da San Francesco, si esce dal centro e si entra nella campagna, andando verso Truccazzano, al Santuario di Rezzano, passando dall’Oasi della Martesana. Truccazzano viene attraversato per intero, poi si trova una deviazione: da una parte si costeggia l’argine del canale della Muzza, dall’altra si va verso il Castello Borromeo della frazione  Corneliano Bertario. Il cammino prosegue verso il ponte di Lavagna, per passare davanti all’oratorio di San Biagio in Rossate.

Ecco che poco dopo si arriva al baricentro del cammino: Merlino, col suo mulino e con il Santuario di San Giovanni Battista al Calandrone, che da il nome al cammino stesso.

# Il resto del percorso

Credits: @gianluca colombi (YouTube)
Lodi Vecchio

La seconda parte dell’itinerario prevede l’avvicinamento verso il Lido Adda-Parco Adda Sud: si passa su un sentiero fino a Spino d’Adda, si attraversa il ponte trovandosi sulla sponda sinistra del fiume e da qui possiamo ammirare un tragitto immerso nella natura, fino ad arrivare a Lodi, sul ponte Napoleone e da qui alla Cattedrale. La terza frazione del cammino prevede lo spostamento da Lodi a Lodi Vecchio, dove troviamo la Basilica dei XII  Apostoli, poi Borgo San Giovanni, con la chiesa di San Giovanni Battista Decollato. Qui finisce l’avventura, dopo 53 chilometri.

Il cammino di San Giovanni parte e arriva in prossimità di due altri cammini: quello di Sant’Agostino e quello della via Francigena. “Abbiamo fatto il possibile per sfruttare strade non asfaltate -avevano detto i responsabili del progetto in una conferenza stampa di alcuni mesi fa- abbiamo la possibilità di dare a ogni persona che decide di affrontare il cammino una carta del pellegrino vidimabile in 8 punti”.

# Il boom dei cammini

Credits: camminodisangiovanni.it
Cammino di San Giovanni

Occorre sottolineare che i cammini (a livello nazionale) nel corso degli ultimi anni hanno avuto un seguito sempre più alto: dal 2019 al 2021 vi è stato un incremento di credenziali (rilasciate dalle associazioni che si occupano di questi itinerari) del 15%, ciò vuol dire che sono sempre più le persone che decidono di affrontare questo tipo di esperienza. L’itinerario di San Giovanni, non sarà il cammino di Santiago di Compostela e neppure quello dell’Oregon, ma rappresenta un modo per conoscere una porzione di territorio ricca di interesse (culturale, paesaggistico, culinario), che solo attraverso un percorso a piedi o in bici si può apprezzare per intero.

Continua la lettura con: La gita più bella #32 – La VALLE SEGRETA a due ore da Milano dove si dorme nei FIENILI col tetto di PAGLIA

FABIO BUFFA

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L’HOTEL più ROMANTICO del NORD ITALIA è a due ore da Milano

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chiarametafora IG - Hotel romantico

Per una fuga romantica tra le montagne, tra panorami da sogno, relax e buon cibo.

Milano-Hi Hotel

L’HOTEL più ROMANTICO del NORD ITALIA è a due ore da Milano

# L’unica SPA in centro a Trento

L’unico centro benessere in centro storico a Trento, con le montagne che fanno da cornice, costruito su un’antica parete di roccia nei pressi del Castello del Buonconsiglio.

Hi Hotel Spa

L’Hi Hotel, a due ore da Milano, mette infatti a disposizione sauna finlandese, bio sauna, bagno turco, aree relax, piscina interna, idromassaggio interno, jacuzzi esterna, solarium e palestra technogym con personal trainer.

# La jacuzzi privata in terrazzo e la spa serale privata con champagne

chiarametafora IG – Jacuzzi in camera

Il benessere e il relax non è possibile solo negli spazi comuni ma anche nelle camere dotate di jacuzzi sul terrazzo, a partire dalla junior suite, con affaccio sul panorama circostante. Per un servizio ancora più esclusivo si può fare richiesta di spa serale privata, dalle 22 all’1 di notte, con champagne accompagnato da stuzzichini salati.

# Colazione da sogno in camera e aperitivo galleggiante

chiarametafora IG – Colazione in camera

Al risveglio si può gustare una colazione da sogno in camera, con un ampia proposta sia dolce che salata servita in un elegante box in legno.

chiarametafora IG – Aperitivo nella vasca idromassaggio

Per concludere il soggiorno nel modo più romantico si può brindare con un aperitivo o una cena di sushi galleggiante nella vasca idromassaggio esterna. In alternativa a 200 metri dalla struttura c’è il ristorante “Green Tower”.

 

Spunto: chiarametafora IG

Continua la lettura con: OSTERIA ROMANTICA con VISTA LAGO (non di Como) a un’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

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Quelle 5 PICCOLE COSE da FARE a Milano per portarla a uno standard EUROPEO

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Credits Milanipost - Pali con adesivi

Basterebbe poco per portare Milano in linea con le migliori metropoli europee: senza bisogno di grossi investimenti ma di programmazione ed efficientamento delle risorse. Vediamo 5 piccole cose che si potrebbero mettere in atto in poco tempo.

Quelle 5 PICCOLE COSE da FARE a Milano per portarla a uno standard EUROPEO

#1 La pulizia frequente dei tombini

Tombino intasato di foglie

Per allagare le vie della città non servono temporali intensi, duraturi e di portata eccezionale come quelli che fanno esondare il Seveso. Spesso anche un breve acquazzone riempie le strade di acqua: la causa sono i tombini intasati da foglie e altro materiale depositato. Una pulizia frequente delle caditoie cittadine basterebbe a ridurre sensibilmente il problema.

#2 La cura degli alberi

Credits Urbanfile – Alberi secchi in Melchiorre Gioia

Milano negli ultimi ha aumentato il numero di alberi, sia nelle aree verdi che sui marciapiedi, e ha previsto un piano per arrivare a 3 milioni di nuove piante entro il 2030. Spesso però vengono lasciati al loro destino, senza ricevere cure, manutenzione o una semplice innaffiatura. Non è affatto decoroso vedere alberi rinsecchiti e senza vita lungo le strade della citta, quando basterebbe organizzare una rete di giardinieri e/o sistemi di irrigazione automatica 

#3 Vernice abrasiva per tenere puliti i pali stradali (e i muri dei palazzi)

Credits Milanipost – Pali con adesivi

In tutte le principali metropoli o cittadine europee i pali della segnaletica o dell’illuminazione stradale sono puliti e senza adesivi, manifesti o scarabocchi. L’utilizzo di una vernice abrasiva renderebbe la manutenzione più facile e meno dispendiosa restituendo l’immagine di una città più pulita. Non solo: esistono vernici speciali che rendono impossibile imbrattare le superfici dei palazzi. 

#4 I marciapiedi in pietra, sulle strade un asfalto di qualità

Credits Urbanfile – Buchi marciapiedi Milano

I marciapiedi di Milano sono prevalentemente in asfalto, salvo le principali zone del centro storico e alcuni quartieri di nuova generazione. Il parcheggio dei motorini, il caldo e l’usura in generale rendono questi tipi di marciapiedi una “groviera”. Per ovviare a questo problema andrebbe utilizzato asfalto di maggiore qualità oppure riservarlo esclusivamente alle strade e realizzare i marciapiedi in cemento o pietra. Stesso discorso per le strade di Milano che spesso hanno un asfalto in condizioni pessime e poco curato. 

#5 Aumentare la frequenza dello svuotamento dei cestini

Credits viveremilano – Cestini pieni

Milano è tra le prime metropoli europee per percentuale di raccolta differenziata e mediamente tramite Amsa offre un servizio di pulizia adeguata, i marciapiedi e le strade sono infatti tendenzialmente puliti. Purtroppo c’è problema ancora irrisolto, e che genera degrado, i cestini dell’immondizia sui marciapiedi spesso stracolmi, sia di giorno che di sera. Fatta salva l’inciviltà di una parte dei cittadini, prevedere una maggiore frequenza nello svuotamento dei cestini renderebbe la città più pulita, in ordine e a livello delle altre città.

Continua la lettura con: I 7 MOTIVI perché Milano NON si può considerare una METROPOLI INTERNAZIONALE

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Dopo Flixbus è arrivato FLIXTRAIN: i TRENI LOW COST presto anche in Italia?

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flixtrain.com - Convogli Filxtrain

Un servizio diventato una vera alternativa a quello offerto dalle ferrovie tedesche. Vedremo correre i treni economici anche sui binari della rete italiana?

Dopo Flixbus è arrivato FLIXTRAIN: i TRENI LOW COST presto anche in Italia?

# Prezzi low cost e comfort a bordo dei treni “green” di Flixtrain

Credits flixtrain.com – Carrozze Flixtrain

Flixtrain è il gemello su rotaie di Flixbus, con cui condivide i canali e le strutture di vendita, il marketing e la pianificazione della rete: collegare le città d’Europa a prezzi low-cost. Tutto questo senza dover rinunciare a tutti i comfort di un viaggio da prima classe. Partito nel 2018, è ormai diventata la principale alternativa economica al servizio offerto dalla compagnia ferroviaria tedesca Deutsche Bahn.

# Il posto è garantito e i prezzi partono da appena 4,99 euro

flixtrain.com – Convogli Filxtrain

I treni si caratterizzano per il loro colore verde, che rappresenta la sostenibilità dato che i convogli sono alimentati al 100% da energia rinnovabile, mentre a bordo è disponibile la connessione Wi-Fi gratuita, rese USB per collegare i dispositivi elettronici, spazio extra per le gambe e ampio spazio per i bagagli. I prezzi dei biglietti partono da 4,99 euro e il posto è garantito. Queste sono le tratte coperte al momento.

Leggi anche: AvLo: ecco il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

# La rete attuale di Flixtrain in Germania si compone di 5 linee

Flixtrain Germania

Il servizio di Flixtrain ha proseguito nell’espansione nel corso degli anni e ora copre una buona parte della rete ferroviaria tedesca. Le linee attualmente in esercizio sono 5:

  • FLX10 Berlino <-> Stoccarda / Basilea, con 21 fermate intermedie in direzione di Stoccarda e 19 in direzione della città elvetica. Tra queste ci sono Halle, Francoforte e Fribrugo;
  • FLX15 Amburgo <-> Stoccarda, con 14 fermate intermedie tra cui Hannover e che ricalca il percorso della linea FLX10 dalla cittadina di Fulda in poi;
  • FLX20 Amburgo <-> Colonia, con 7 fermate intermedie tra cui Duisburg e Düsseldorf;
  • FLX30 Dresda/Lipsia <-> Berlino <-> Colonia <-> Aquisgrana, con due stazioni di partenze alternative, Dresda e Lipsia, e in totale 21 stazioni intermedie tra cui Hannover, Dortmund, Duisburg e Düsseldorf e 5 nell’area di Berlino. 
  • FLX35 Amburgo <-> Berlino <-> Lipsia, con tre fermate nell’area della capitale tedesca.

Con l’entrata in vigore dell’orario invernale sono previste alcune variazioni.

# In Svezia un’unica linea tra due città principali dello Stato scandinavo

Mappa Svezia Flixtrain

In Svezia c’è la linea FLX61 che mette in collegamento le due principali città svedesi, Stoccolma e Göteborg, con fermate a Södertälje, Hallsberg, Skövde, Falköping. Con l’orario invernale le fermate si riducono a tre in totale.

Continua la lettura con: Il TRENO degli SCIATORI: da ROMA alle PISTE di CORTINA (skipass compreso)

FABIO MARCOMIN

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La MAGIA del LAGO d’ORTA a poco più di un’ora da Milano 

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leonkaran IG - Lago d'Orta

Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Solo per veri ed inguaribili romantici.

Milano-Lago d’Orta

La MAGIA del LAGO d’ORTA a poco più di un’ora da Milano 

# Uno dei borghi più belli d’Italia

leonkaran IG – Lago d’Orta

Milano si sa, ha tra le mille peculiarità quella di consentire di raggiungere posti bellissimi in poco tempo, restando in regione o esplorando regioni diverse. Il Piemonte dista meno di un’ora da Milano e, il Lago d Orta è raggiungibile in poco più di un’ora. Borgo romantico, silenzioso e con botteghe di artigianato locale, qui il tempo sembra essersi fermato. Un borgo medievale, pittoresco e molto curato, inserito non a caso, tra i borghi più belli d’Italia. 

Vale la pena dunque passeggiare tra viuzze e stradine, fino ad arrivare in Piazza Motta e ammirare il lago in tutto il suo splendore: piccolo, blu e circondato da montagne. Ci si può fermare in qualche bar affacciato sul lago, oppure prendere il traghetto per avventurarsi alla volta dell’Isola di San Giulio: un isolotto piccolo, percorribile in una ventina di minuti passeggiando attraverso l’unica via, chiamata “Via del Silenzio”.

# Mangiare tra acqua e “stelle” Michelin

Villa Crespi

Qui si trova un Monastero di clausura il Mater Ecclesiae e vari localini in cui sostare brevemente o in cui mangiare, come al Ristorante San Giulio, dotato di una bellissima terrazza che si affaccia sul lago. Per gli amanti della cucina stellata non c’è che da provare il ristorante dello chef Cannavacciuolo, presso Villa Crespi, poco distante dal centro di Orta

# Il borgo dell’arte 

camelia51 IG – Legro

Gli amanti dell’arte infine non potranno perdersi una visita a Legro, poco distante da Orta. Un borgo i cui edifici sono dipinti con affreschi rappresentanti il cinema prodotto in questi luoghi, come addio alle armi o riso amaro tanto per fare degli illustri esempi. Un borgo che forse era destinato all’oblio, ma che invece è risorto grazie alla meraviglia di questi dipinti che rappresentano una vera e propria galleria d arte a cielo aperto.

# Il monte Patrimonio UNESCO

jensidemian IG – Sacro Monte Orta

In collina, poco fuori il centro di Orta, si trova invece il Sacro Monte di Orta: sito Patrimonio UNESCO di cui sono visitabili le 20 suggestive cappelle immerse nella natura. Una vera e propria oasi di pace e tranquillità. 

Continua la lettura con: Dal DUOMO al MARE a PIEDI o in BICICLETTA: il SENTIERO dei CELTI (con “passaporto”)

ALESSANDRA GURRIERI

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#32 – La VALLE SEGRETA a due ore da Milano dove si dorme nei FIENILI col tetto di PAGLIA

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Ph. @alex_cat_1978 IG

Immersa nella natura tra il lago di Garda e il lago d’Idro c’è una valle che pochi conoscono. Eppure ha molto da offrire. Foto cover: @alex_cat_1978 IG

La VALLE SEGRETA a due ore da Milano dove si dorme nei FIENILI col tetto di PAGLIA

# Il lago in cui è sommersa la vecchia dogana

Credits: @visitvalvestino
Val Vestino

La Val Vestino è un’affascinante zona montuosa ideale per trascorrere qualche giorno tra natura e relax, ma anche è un luogo dove poter fare moltissimi sport. Si trova in provincia di Brescia ed è divisa in due comuni, Valvestino e Magasa: in pochi la conoscono eppure nasconde panorami mozzafiato e una storia lunga migliaia di anni.

Credits: @visitvalvestino
Val Vestino

La valle è attraversata dal torrente Toscolano e vanta un bellissimo lago, il lago di Valvestino, alimentato appunto dal torrente che attraversa il paese. Il lago di Valvestino è una delle prime bellezze che si incontrano entrando nella valle. Arrivando infatti da Garda a Valvestino, si verrà incantati da insenature verdi e rocce incombenti che si specchiano nel lago artificiale creato dalla diga di Ponte Cola, realizzata da Enel nel 1962 e alta 124 metri. Ma il lago nasconde un segreto: quello che non tutti sanno infatti è che sotto le acque del lago c’è la vecchia dogana italiana. La Val Vestino apparteneva infatti all’Impero Austro-Ungarico e oggi, quando le acque si abbassano, si vedono ancora i resti del vecchio edificio sbucare dal nulla.

# Viste mozzafiato anche verso il cielo

Credits: @visitvalvestino
Osservatorio Cima Rest

Se si è in zona, tappa fissa dovrebbe essere il punto panoramico nel borgo di Moerna, uno dei borghi della Val Vestino famoso per le sue case circondate da prati falciati con cura. Nel borgo, sul Colle di San Rocco c’è un punto panoramico da cui si può ammirare l’intera Val Vestino: dai suoi paesini fino alle cime dei due monti più alti della valle, il monte Caplone e quello Tombea che sfiorano entrambi i 2000 m.

E rimanendo in tema di viste che tolgono il fiato, se si va al borgo Cima Rest e se si alzano gli occhi al cielo si potranno ammirare le stelle dell’universo. Sì perché in questo borgo c’è l’Osservatorio Astronomico posto a 1200 metri di quota. E, visto che la valle è libera dall’inquinamento atmosferico e luminoso, l’osservatorio della Val Vestino è l’ideale per guardare la volta celeste.

# I fienili con tetto in paglia di Cima Rest

Credits: @visitvalvestino
Fienile Cima Rest

Ma quello che rende la Val Vestino caratteristica sono i suoi fienili, che si trovano nel borgo di Cima Rest. Un tempo abitazioni antichissime, oggi si può prenotare un soggiorno in uno dei tanti fienili del paese. Gli edifici sono stati infatti sistemati e resi case vacanze, con tanto di ampio soggiorno con cucina attrezzata, televisore, posti letto, servizi igienici e riscaldamento autonomo. Ma mentre all’interno rispettano tutti i canoni dell’ospitalità turistica, all’esterno i fienili mantengono ancora tutta la loro originalità. Le coperture risalgono al periodo longobardo e sono state realizzate in paglia di segale o frumento raccolta in mazzi e sapientemente legata. I fienili della Valvestino sono davvero unici, tanto che rappresentano l’unico caso ancora esistente di edifici con tetto in paglia in tutta la Lombardia.

 

Continua la lettura con: La gita più bella #33 – Le FILIPPINE ITALIANE a 1 ora e mezza da MILANO

BEATRICE BARAZZETTI

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A MILANO e a BOLZANO si VIVE MEGLIO

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Credits Andrea Cherchi - Milano vista skyline

Nella 25esima edizione del Rapporto sulla Qualità della Vita, realizzato da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma, si assiste a un cambio al vertice: Bolzano prende il posto di Trento che scivola fuori dal podio. Al nord solo Piemonte e Liguria non hanno città in top ten. Disastro per il Sud. Vediamo la classifica e il confronto con il 2022.

A MILANO e a BOLZANO si VIVE MEGLIO

# Si conferma il dominio assoluto del centro-nord: le città del sud tutte oltre la 60esima posizione

Credits luanaf70 IG – Brunico, Trentino Alto Adige

Ancora un volta è il centro-nord a dominare la classifica annuale. A dirlo la 25esima edizione dell’Indagine sulla qualità della vita del 2023 realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma. Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza, in 14 sottodimensioni e 92 indicatori di base.

Il divario è addirittura aumentato grazie alle Province e Città metropolitane del centro-nord che hanno guidato la ripresa economica italiana nell’ultimo periodo. La prima città del sud è sempre Teramo, che guadagna 3 posizioni, ma rimane sempre oltre la 60esima posizione, alla numero 61. Quest’anno la qualità della vita è risultata buona o accettabile in 63 su 107 province.

# Bolzano “scippa” il primo posto a Trento, Milano scavalca Bologna

Top Ten Italia Oggi

A prendersi lo scettro è Bolzano, che lo sottrae all’altra provincia autonoma di Trento scivolata giù dal podio, davanti a Milano che prende il secondo posto a Bologna salendo dal quinto del 2022. Dopo il capoluogo emiliano troviamo Trento, Firenze, Padova, Parma, Monza e Brianza, Aosta e Pordenone a completare la top ten. Eccetto Piemonte e Liguria tutte le regioni del nord hanno almeno una città tra le prime dieci.

# La provincia di Monza e Brianza guadagna 12 posizioni. Pavia sempre fuori dalla top 50. Crollo di Sondrio

Monza – Credits: Autodromo Nazionale Monza

La Lombardia è rappresentata da due province in top ten, Milano e Monza e Brianza, quest’ultima che sale di 12 posizioni rispetto alla classifica del 2022. Brescia ne guadagna 11, arriva alla 13esima, e anche Mantova che si piazza alla 20esima. Bergamo alla numero 23 ne perde due, Lecco alla 27esima con un avanzamento di 8 posizioni. Crollo di Sondrio, dalla 14esima alla 32esima piazza. Scendono, anche se di poco, Varese e Como rispettivamente alla posizione 34 e 35. Migliora Lodi dalla 43esima alla 36esima, mentre Pavia è sempre fuori dal top 50 pur guadagnando 4 posizioni. Si trova alla numero 55.

# Risalgono alla grande Torino e Roma. Napoli migliora ma rimane in fondo. Le peggiori sono tutte nel Mezzogiorno

pixabay -letitaly – Crotone

Rispetto alla classifica dell’anno precedente migliorano i principali capoluoghi di Regione. Torino sale di 23 posizioni alla numero 31, Roma alla numero 33 ne guadagna 20. Anche Napoli migliora ma appena di 5 posizioni, restando nella parte bassa della classifica.

Nelle ultime posizioni troviamo infatti tutte province del sud. Al numero 98 Palermo e al 99 Napoli. Poi Enna, Taranto e  Siracusa. Catania e Agrigento si trovano rispettivamente al numero 103 e 104, Messina e Caltanissetta, rispettivamente al 105 e 106, e infine Crotone in coda come nel 2022 al numero 107.

Fonte: Italia Oggi

Continua la lettura con: Classifica QUALITÀ della VITA 2022: dominio delle PROVINCE AUTONOME. MILANO stabile

FABIO MARCOMIN

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Javier MILEI, libertario, ultraliberista, anti-Woke, vince le ELEZIONI PRESIDENZIALI in ARGENTINA: queste le sue IDEE più FORTI

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Risultato a sorpresa. Il candidato libertario, ultraliberista, antiwoke, ha ottenuto la maggioranza dei voti al ballottaggio delle elezioni presidenziali in Argentina. Comunque andrà, si tratta della novità più incredibile a livello politico negli ultimi anni. Ora ci si chiede se porterà avanti le sue idee rivoluzionarie, come quella di smantellare l’apparato statale, da lui definito “un furto legalizzato”. 

Javier MILEI, libertario, ultraliberista, anti-Woke, vince le ELEZIONI PRESIDENZIALI in ARGENTINA: queste le sue IDEE più FORTI

Javier Milei, economista libertario e ultraliberista di 53 anni, senza esperienza di governo, ha ottenuto quasi il 56% dei voti alle presidenziali in Argentina. Ha sconfitto Sergio Massa, il ministro dell’Economia di centrosinistra che ha lottato per risolvere la peggiore crisi economica del paese negli ultimi due decenni.

Una scelta drastica degli elettori argentini che chiedono un cambiamento radicale a un governo che ha fatto crollare il peso, ha portato l’inflazione alle stelle e più del 40% della popolazione nella povertà. Con Milei l’Argentina sceglie di fare un salto nell’ignoto. Anche perché si tratta di un uomo che ha fatto campagna elettorale con le idee più estreme nel mondo libertario e liberale a livello mondiale. Ma cosa ha promesso Milei?

# Le promesse di Milei

In sintesi, il nuovo Presidente d’Argentina intende mandare in frantumi l’intero sistema. Partendo da un semplice assunto: la libertà individuale è sacra e va spinta fino al massimo delle possibilità difendendola dal settore pubblico. 

Tra le sue ricette c’è quella di risolvere i perenni problemi economici dell’Argentina effettuando drastici tagli al bilancio, si è impegnato a dollarizzare l’economia, a chiudere la banca centrale e a limitare il numero dei ministeri da 18 a otto riducendo lo Stato al livello minimo indispensabile.

La novità di Milei rischia di creare contraccolpi non solo all’interno dell’Argentina ma anche nelle relazioni internazionali, soprattutto in un continente dominato da leader di sinistra. Milei ha dichiarato di non poter consentire che il suo Paese possa fare affari con le nazioni che come la Cina non garantiscono i principi di libertà fondamentali ai propri cittadini. Tra i suoi bersagli anche Papa Francesco definito un “malvagio” uomo di sinistra. Milei si è scagliato contro la propaganda di sistema definendo il cambiamento climatico una “menzogna socialista” e ha detto che avrebbe indetto un referendum per annullare la legge di tre anni che legalizza l’aborto.

Da un lato è osteggiato dal cosiddetto mainstream internazionale, dall’altro riscuote consenso tra alcuni battitori liberi come Elon Musk che con la vittoria di Milei ha predetto che “la prosperità è in vantaggio per l’Argentina”.

Continua la lettura con: La Fine dell’Europa: questo sarà il nostro futuro?

ANDREA ZOPPOLATO

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

AMAZON apre un NEGOZIO FISICO a Milano

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MilanoToday repertorio - Amazon Black Friday 2022

Un negozio dove scoprire le offerte sui prodotti più ricercati. Scopriamo come è fatto e quando ci si può andare.

AMAZON apre un NEGOZIO FISICO a Milano

# Amazon Black friday fun house, il pop store di Milano

MilanoToday – Amazon Black Friday 2022

Dopo quello del 2022 in Brera, anche nel 2023 apre a Milano “Amazon Black friday fun house”, il pop-up store del colosso mondiale delle spedizioni. Negli ultimi anni sono state diverse le iniziative di questo tipo con i pop-store dedicati alla moda a New York e Londra o quello dedicato a Prime Video a Parigi. Quello milanese è pensato per accompagnare e aiutare i clienti alla scoperta delle offerte del Black Friday e ispirare idee regalo per l’imminente stagione natalizia. Le vetrine esterne ospitano una selezione di prodotti in offerta, divise per fasce di prezzo, con una dedicata ad Alexa che ha scelto questa occasione per festeggiare il suo quinto compleanno in Italia. 

# I prodotti ci sono ma non si possono comprare

Amazon Made in Italy

I prodotti scelti per il pop-up store sono i best-seller di uso quotidiano: detersivi, capsule per il caffè, testine per gli spazzolini e grandi e piccoli elettrodomestici. Ma nessuno di questi si può comprare all’interno di questo spazio “fisico” di Amazon. Ogni prodotto è infatti accompagnato da un Qr code da inquadrare dal cliente inquadra e che rimanda alla vetrina online: lo spazio “virtuale” dove si conclude l’acquisto. 

# Come è suddiviso lo store

Amazon fun house immagine

Lo store si caratterizza per un un’atmosfera funky e retrò tipica degli anni ’80 e ’90, con il gioco e l’intrattenimento al centro. Infatti è molto più di un negozio. Studiato per coinvolgere il visitatore, è suddiviso in queste aree tematiche:

  • l’area Charity dove si possono scoprire le numerose iniziative di Amazon a supporto della comunità tramite un QR Code. Tra questi tutti i prodotti delle organizzazioni no profit disponibili nella vetrina “Amazon for Charity” e “Un click per la Scuola”, l’iniziativa di a supporto delle scuole e della didattica;
  • lo spazio dedicato alla Fiat Nuova 500 full electric, dove compiere un viaggio virtuale all’interno del museo automobilistico Casa 500 con la tecnologia Oculus e configurare la propria Nuova 500 in diretta nel metaverso grazie un e-seller Fiat. Presente anche la Topolino, l’ultimo veicolo elettrico annunciato da Fiat;
  • l’area bar dove degustare i prodotti di Casa Sant’Orsola;
  • l’area Gaming ispirata ai giochi Arcade come Pac-Man, Space Invaders e Tetris, dove scoprire anche la Top 10 Toys 2023, disponibile su Amazon.it, con i 10 giochi più trendy della stagione natalizia con idee regalo originali per ogni fascia di età e di prezzo;
  • l’area Amazon Fresh dedicata al servizio di consegna della spesa in giornata di Amazon.it;
  • l’Area Beauty con il salone di bellezza firmato Fanola, dove provare nuovi look e acconciature attraverso le mani di esperti del settore;
  • l’area Made in Italy dedicata alla vetrina Made in Italy di Amazon.it dove, oltre a scoprire l’impegno di Amazon a supporto delle piccole e medie imprese italiane, si può ammirare l’arte della decorazione dei panettoni della Pasticceria Fraccaro 1932.

# Dove apre e con quali orari

Amazon fun house

Il pop-up store si trova in Via De Cristoforis 1, zona Porta Nuova, apre il 21 novembre e chiude il 26. L’ingresso è gratuito con i seguenti orari: il 21 e 22 novembre dalle 14:30 alle 21:00, il 23 novembre dalle 11:00 alle 18:00, il 24, 25 e 26 novembre dalle 11:00 alle 21:00.

Continua la lettura con: Apre in Europa il primo NEGOZIO AMAZON da cui si esce “SENZA PAGARE”

FABIO MARCOMIN

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“DIVERSO” dagli altri e ispirato alla TRADIZIONE AGRICOLA: il NUOVO PARCO URBANO in arrivo a MILANO

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Credits Urbanfile - Primo lotto parco SeiMilano

Procede a piccoli passi l’apertura di nuovo parco cittadino che, per le sue caratteristiche ispirate alla rete agricola della Pianura Padana, si differenzia dagli altri presenti a Milano. Il progetto nel dettaglio, cosa è stato fatto e la data prevista di inaugurazione. 

Reportage fotografico: Urbanfile.

“DIVERSO” dagli altri e ispirato alla TRADIZIONE AGRICOLA: il NUOVO PARCO URBANO in arrivo a MILANO

# Una nuova area verde di 160.000 mq ispirata alla rete agricola della Pianura Padana

Credits: Urbanfile – Masterplan SeiMilano

I lavori per realizzare questo nuovo parco nella periferia milanese sono in corso da circa un anno. L’area verde si inserisce all’interno del progetto di rigenerazione di Sei Milano, il nuovo quartiere di 330mila mq a sud ovest di Milano, fra via Calchi Taeggi e via Bisceglie nell’ex-area industriale bonificata, in costruzione da parte di Borio Mangiarotti e Värde Partners. Il parco occupa quasi la metà dell’area oggetto dell’intervento urbanistico, 160.000 mq.

Il disegno è stato affidato allo studio di architettura paesaggistica Desvigne che si è ispirato alla rete agricola della Pianura Padana, prevedendo la tipica trama geometrica e ricomponendo gli elementi identitari del paesaggio rurale con piante ad elevato assorbimento di Co2, filari alberati e un susseguirsi di orti e frutteti urbani, corsi d’acqua, rogge. 

HW Style ha curato invece la disposizione del parco, studiato per consentire al creazione di un microclima nell’area grazie al filtraggio dei venti in arrivo da sud-ovest. Un impianto di irrigazione intelligente, tramite un sistema di accumulo delle acque piovane, consentirà invece una drastica diminuzione del fabbisogno di risorse idriche.

Leggi anche: WEST PARK STORY: le ultime sul nuovo quartiere-parco di Milano

# Oltre 6.000 tra arbusti e alberi ad alto fusto

Seimilano residenze e parco

Un polmone verde composto da:

  • 116mila mq di tappeti erbosi;
  • 4.100 arbusti;  
  • 2.300 alberi ad alto fusto appartenenti a specie presenti in Lombardia come querce, tigli, noci, frassini, ciliegi, gelsi, magnolie.  scelti per la loro capacità di adattamento all’ambiente urbano e per la loro resistenza alle malattie tipiche del territorio.

Tra gli spazi dedicati alla mobilità e alla socialità troviamo:

  • piste ciclabili;
  • una zona di 15.000 mq destinata alla pratica sportiva;
  • 4.300 mq di spazi per i giochi dei più piccoli;
  • un asilo nido;
  • un scuola materna;
  • un Centro di Aggregazione Multifunzionale (CAM) con servizi sociali del Comune di Milano e funzioni collettive, previsto nella primavere del 2024;
  • un’area cani di 3.000 mq.

# Il punto sui cantieri

Un primo lotto è stato inaugurato alla fine di ottobre 2023, come illustrato dal reportage di Urbanfile, con all’interno 2.000 mq di aree giochi, accessibili anche a bambini con disabilità, e l’area cani di 3.000 mq. L’inaugurazione completa è programmata per la fine del 2024. Il nuovo parco pubblico è stato pensato come quello della BAM in Porta Nuova, senza recinzioni e quindi aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Parco SeiMilano

Nel 2026, come confermato dall’amministrazione comunale, sarà intitolato alla memoria dell’ingegner Claudio De Albertis, imprenditore illuminato che ha guidato la Borio Mangiarotti per oltre 30 anni e che negli ultimi anni della sua vita ha ricoperto la carica di Presidente della Fondazione Triennale.

 

Leggi anche: I 18 GRANDI PROGETTI di RIGENERAZIONE che TRASFORMERANNO MILANO e il suo hinterland

Continua la lettura con: Il PARCO più PICCOLO di Milano

FABIO MARCOMIN

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#33 – Le FILIPPINE ITALIANE a 1 ora e mezza da MILANO

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Credits fausto.carrara IG - Bogn

Tra alte pareti scoscese, si trova questa piccola baia dalle acque color verde smeraldo. Ecco dove si trova questa meraviglia della natura.

Le FILIPPINE ITALIANE a 1 ora e mezza da MILANO

# i “bögn”, i lastroni verticali di roccia a picco sull’acqua 

Credits kia_bodei – Bogn

In un angolino del lago d’iseo, tra alte pareti scoscese, si trova questa piccola baia dalle acque color verde smeraldo. Lungo la strada litoranea, nel tratto tra Riva di Solto e Castro, degli imponenti lastroni verticali di roccia a picco sull’acqua, i cosiddetti “bögn”, creano insenature a dir poco suggestive. Sembra di ritrovarsi come d’incanto tra i paesaggi delle Filippine.

Credits masi_traveltender IG – Bogn

# Il Bögn di Riva di Solto mostra il lato più selvaggio del lago

Credits fausto.carrara IG – Bogn

Il Bögn di Riva di Solto si presenta come un anfiteatro naturale ricco di vegetazione e acque cristalline che bagnano una piccola spiaggia di sassi. A detta di molti questo è il luogo più misterioso, selvaggio e spettacolare del Lago d’Iseo.

Credits andygram08 – Bogn

Scorci del Bögn sono visibili anche percorrendo la Sebina Occidentale in auto, ma se volete immergervi in questo luogo paradisiaco basta una breve passeggiata con partenza da Riva di Solto in direzione Castro.

 

Continua la lettura con: La gita più bella #34 – L’ANTICA LOCANDA immersa nella NATURA alle porte di Milano

FABIO MARCOMIN

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#33 – VIA GEROLAMO MORONE: da Manzoni a Madama Butterfly la strada al centro della storia di Milano

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Ph. @onenorthernman IG

In questo piccolo vicolo tra via Manzoni e Piazza della Scala sono nati i Promessi Sposi, Giacomo Puccini ha immaginato la Madama Butterfly, le signore della Milano bene hanno scelto le loro pellicce migliori e oggi Davide Casaleggio dirige a distanza le vicende nazionali del Movimento 5 Stelle con la Piattaforma Rousseau. Ma c’è anche molto altro in via Morone… Foto cover: @onenorthernman IG

VIA GEROLAMO MORONE: da Manzoni a Madama Butterfly la strada al centro della storia di Milano

 

#1 La Casa di Alessandro Manzoni

Credits: @milano IG

Acquistata da Don Lisander nel 1813 per 107.000 lire, oggi è un polo culturale tutto da scoprire, arricchito dai preziosi lavori di restauro curati da Intesa SanPaolo in occasione Expo. È al pian terreno di questa splendida dimora che Alessandro Manzoni ha scritto le pagine più famose della letteratura italiana, dalla peste all’amore di Renzo e Lucia, mentre al piano di sopra la moglie Enrichetta Blondel si occupava dei figli e della numerosa famiglia.

#2 L’Antica Barbieria Colla, il barbiere di Puccini

Qui amava venire a ritoccare i suoi bellissimi baffi Giacomo Puccini mentre i suoi ultimi capolavori andavano in scena alla Scala. Fondata nel 1904 da Dino Colla, oggi è guidata da Francesca Bompieri. Dino è rimasto famoso per la “sfumatura a candela” e per i primi shampoo fatti a mano con scaglie di sapone di Marsiglia, olio di mandorle amare, uovo, rum e sale. Il segreto del successo che si tramanda da oltre cent’anni è di portare avanti una tradizione di taglio a mano con forbici, lozioni, saponi da barba e pennelli manovrati da artigiani di alta qualità che sono figli d’arte e non hanno perso quel tocco magico che caratterizza i veri barbieri.

#3 La Pellicceria Lagori

La storia della famiglia Lagori comincia ai primi del Novecento con Giuseppina Bertoli, capostipite della produzione. È con il figlio Francesco che nasce la bottega che ancora oggi si trova in via Morone, sopravvissuta alla guerra mondiale e arricchitasi con il boom economico, durante il quale tutte le donne volevano avere una pelliccia. Francesco durante la Resistenza va in giro in bicicletta per le vie di Milano a rifornire i clienti a domicilio. Nel 1969 subentra la figlia Cinzia, ancora oggi in sella all’attività di famiglia insieme al figlio Simone. Per rispondere alle nuove esigenze della generazione 2.0, Lagori offre anche molti accessori divertenti e molto accessibili: dalle cuffie per smartphone in pelo di visone, a cappellini con il pon pon, a polsini di volpe o gilet in pelle colorata. La qualità del marchio sta soprattutto nella lavorazione, che è ancora tutta artigianale, in laboratorio.

#4 La Galleria Bolzani, dove è nato il Quarto Stato

credits: IG @1000quadri

C’è una componente da cercatore d’oro nel mestiere del gallerista, che si unisce all’istinto estetico e a una passione travolgente. Alberto Bolzani è figlio d’arte da generazioni, titolare della galleria che si trova qui dal 2011. Ma la storia della sua famiglia inizia molto prima, con il nonno Guido, che progetta macchine per lavorare la seta, dipinge e dà libero sfogo a tutto il suo talento artistico e tecnico. Ha raccolto e divulgato negli anni collezioni di Macchiaioli, Scapigliati, Labronici e altre correnti italiane, pur non tralasciando qualche sporadica ma significativa apertura internazionale e la prima personale assoluta di Pellizza da Volpedo.

#5 La Piattaforma Rousseau a casa di Casaleggio

Credits: ilpaesenuovo.it – Grillo e Casaleggio jr

Al numero 6 di via Morone abitava Gianroberto Casaleggio, e proprio qui ha inizio la parabola ascendente del Movimento 5 Stelle. Dalle prime riunioni carbonare ai trionfi della democrazia diretta, dalla presa di Roma alle votazioni sulla Piattaforma Rousseau. Negli ultimi dieci anni a ogni appuntamento elettorale la stretta via è presa d’assalto dalle telecamere di tutto il mondo, che cercano di carpire le prime reazioni a caldo del giovane Casaleggio, che ama attendere i risultati a casa sua.

# Gerolamo Morone: chi era costui?

Girolamo Morone ritratto da Leonardo da Vinci

Gran cancelliere del Ducato di Milano negli anni d’oro del Rinascimento, il valido senatore Morone è stato ambasciatore presso Papa Leone X, e ha accompagnato e sostenuto Leonardo da Vinci mentre dipingeva il Cenacolo. Il duca Francesco II Sforza lo ha fatto Conte di Lecco e poi la vita lo ha portato a Napoli al seguito delle milizie francesi, ma il suo amore è rimasto Milano fino all’ultimo dei suoi giorni.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #34 – L’iconica CASA TRAPEZIO al bivio di PORTA VENEZIA

ALBERTO OLIVA

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PRIMA e DOPO: com’erano un tempo le GRANDI AREE RIQUALIFICATE di MILANO

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Credits wikipedia.org - Bosco di Gioia

Dopo anni di abbandono queste aree hanno cambiato il loro volto. Scopriamo quali sono.

PRIMA e DOPO: com’erano un tempo le GRANDI AREE RIQUALIFICATE di MILANO

#1 Symbiosis e Fondazione Prada hanno trasformato il sud della città

credit: areasymbiosis.com

A sud dello Scalo Romana il progetto Symbiosis, su un’area di 125.000 mq, ha riqualificato una zona in disuso da anni. Sulla base del masterplan firmato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel è stato realizzato l’headquarter di Fastweb con una nuova piazza, l’ICS International School, mentre sono in fase di costruzione gli ultimi edifici che ospiteranno tra gli altri la sede di LVMH. A ridosso dell’area nel 2015 era stata inaugurata la Fondazione Prada.

Via Adamello – Area Fondazione Prada nel 2008

Leggi anche: PORTA ROMANA 2026: the next big thing

#2 Il grattacielo di Regione Lombardia al posto del Bosco di Gioia

Credits: salesianilombardiaemilia.it – Palazzo Regione Lombardia

Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale, ha preso il posto di un vivaio detto Bosco di Gioia, sfrattato nel corso del 2001. Dopo lo sfratto le varietà arboree presenti continuarono a crescere spontaneamente e indisturbate, mentre l’area era diventata un ricettacolo di prostituzione e spaccio locale. Dopo il disboscamento e la pulizia nel 2005 il nuovo edificio istituzionale è stato inaugurato nel 2011.

Credits wikipedia.org – Bosco di Gioia

#3 La Darsena restituita alla città nel 2014

foto andrea cherchi
foto andrea cherchi

Nel 2014, giusto in tempo per l’imminente Expo, la Darsena è stata riqualificata dopo anni di incuria e abbandono e querelle legali tra il Comune di Milano e la società che avrebbe dovuto realizzare un parcheggio sotterraneo. Ora è sempre molto frequentata, c’è un nuovo mercato comunale e locali con affaccio sull’acqua e anche piazza 24 maggio è stata riqualificata e pedonalizzata. Utilizzata anche per eventi, avrebbe solo bisogno di una “ripulita” e di una cura maggiore.

Darsena prima dei lavori

Leggi anche: La proposta di UrbanFile per RISOLLEVARE la DARSENA dal degrado

#4 La “piramide” nuova sede di Fondazione Feltrinelli 

credit: Instagram @umb.o

L’edificio firmato da Herzog & de Meuron, soprannominata la “piramide”, è stato realizzato nell’area compresa tra Viale Pasubio e Viale Crispi, lungo il tracciato delle antiche Mura Spagnole, risalenti al Quindicesimo secolo. Dal 2016 è la nuova sede di Feltrinelli e di Microsoft, che occupa la porzione minoritaria dell’edificio. A completamento del progetto, sul lato posteriore, è stata realizzata una passeggiata verde, un mini boulevard caratterizzato da 30 alberi, percorsi pedonali e ciclabili.

Viale Pasubio nel 2012

Leggi anche: Il GIARDINO lungo la PASSEGGIATA PASTERNAK: un nuovo mini boulevard a Porta Garibaldi

#5 Porta Nuova e le Varesine al posto di aree incolte e “luna park”

Credits: Andrea Cherchi – Milano

Una delle riqualificazioni più grandi d’Europa, con investimento di oltre 2 miliardi è quello dell’area di Porta Nuova-Varesine che ha trasformato un’intera zona. Al posto di un immenso spiazzo incolto, dove per anni svettò la luminosa ruota del Luna park, spesso attorniata da tendoni e veicoli dei vari circhi di passaggio è nato il nuovo skyline del centro direzionale, dalla Torre Diamante alla Torre Solaria. Ha trovato posto la nuova piazza Gae Aulenti con il grattacielo più alto d’Italia, la Torre Unicredit di 231 metri, e il più grande parco pubblico aperto di Milano, la Biblioteca degli Alberi. 

luna park delle varesine
luna park delle varesine

Leggi anche: La metamorfosi delle “VARESINE”: dalla stazione ai grattacieli, passando per il luna park

Continua la lettura con: Piazzale Bacone a COLORI: completata la RIQUALIFICAZIONE

FABIO MARCOMIN

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