Home Blog Pagina 218

PERCHÈ sono andato VIA dall’ITALIA

0
voglioviverecosi.com - Imprenditore italiano all'estero

Dopo 20 anni di impresa in Italia ha deciso di andare all’estero. Ecco l’esperienza raccontata da un imprenditore di origine siciliana a Maricla Pannocchia per la testata “Voglio Vivere Così Magazine”.

PERCHÈ sono andato VIA dall’ITALIA

Roberto Hopps, imprenditore di origine siciliana ma quasi tutta la vita passata a Modena, si racconta a Maricla Pannocchia della testata “Voglio Vivere Così Magazine” sulla sua decisione di chiudere la sua azienda dopo 20 anni per trasferirsi all’estero. Ecco alcuni estratti dell’intervista pubblicata il 27 dicembre 2022.

# “Ho fatto l’imprenditore per 20 anni”

voglioviverecosi.com – Imprenditore italiano all’estero

Ciao a tutti, io sono Roberto Hopps, nato in Sicilia ma fin da piccolo ho vissuto a Modena, che considero la mia città di adozione. Lì ho fatto tutte le scuole fino all’università, che però ho finito a Urbino. All’epoca la politica era una cosa che permeava tutta la vita, ma questa è un’altra storia… Sono laureato in economia e ho fatto l’imprenditore per circa 20 anni.

# “Un utile prima delle tasse di quasi 200.000 euro, dopo le tasse di 1.920 euro”

Nel 2013 la mia società aveva fatto un utile prima delle tasse di quasi 200.000 Euro e un utile dopo le tasse di 1.920 euro. É stato in quel momento che, insieme ai miei familiari, ho deciso di vendere e contestualmente abbiamo preso la decisione di lasciare l’Italia. Se neanche un’azienda sana e senza debiti era più capace di produrre reddito che speranze poteva dare l’Italia?

# “Ora porto gli turisti alla scoperta di Malta”

Sono ben 8 anni che vivo a Malta a Gozo, in un paesino che si chiama Ghansjielem. Dopo qualche anno passato in spiaggia a chiedermi che cosa avrei voluto fare da grande ho incontrato una persona che sarebbe diventata la mia più cara amica, cosa davvero insolita quando si diventa grandi. Con lei abbiamo deciso di tornare all’università e ci siamo inscritti a un corso specialistico triennale per diventare guide turistiche maltesi. È stata la mia fortuna perché, quando è arrivato il Covid, noi non ci siamo quasi accorti di niente perchè passavamo tutto il tempo a studiare. E da Marzo (2022 ndr) di quest’anno abbiamo ricevuto l’ambita abilitazione e adesso mi diverto a portare turisti in giro alla scoperta di questo bellissimo posto

# Il costo della vita è come a Milano centro

Credits: pixabay.com – Malta

Quando noi siamo arrivati il costo della vita era circa il 30/40% meno che in Italia. Ora la vita qua costa come a Milano centro. Gli affitti sono più alti che in Italia. Le case costano dai 2.000 ai 5.000 euro al metro quadro e anche fare la spesa è come farla in una grande città ma la tranquillità che questa vita può ancora dare è sempre elevata. Le tasse sono poche, la sanità è ottima, non esiste criminalità, la vita culturale è presente tutto l’anno e oggi, 14 Dicembre 2022, ci sono 22 gradi alle 14!!

Fonte: voglioviverecosì

Continua la lettura con: PERCHÈ VIVERE a MILANO: le principali ragioni per restare qui

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#35 – A 2 ore da Milano il BORGO ABBANDONATO che RINASCE grazie ad una PISTA CICLABILE

0
Credits perticaalta IG - Livemmo

Un piccolo borgo a rischio spopolamento sta rinascendo grazie ad alcune iniziative volte alla sua promozione turistica e culturale.

Milano-Livemmo

A 2 ore da Milano il BORGO ABBANDONATO che RINASCE grazie ad una PISTA CICLABILE

# Il borgo di 200 anime a rischio spopolamento a 2 ore da Milano

Credits nomades_por_opcao IG – Livemmo

Ci troviamo nella Valle Sabbia, una delle cosiddette “valli resilienti” della Lombardia, a un paio di ore di auto Milano. Qui il turismo è poco sviluppato perché l’economia si basa fondamentalmente sulle acciaierie e le fabbriche e questo è uno dei fattori che da sempre ha fatto di Livemmo un borgo a rischio spopolamento. Ci sono infatti poco meno di 200 abitanti e per questo negli anni Trenta è stato fuso ai comuni di Bel Prato e Navono per formare il Comune sparso di Pertica Alta. Alcuni progetti stanno però portando alla rinascita questo piccolo paese. Come questo.

# La Greenway come strumento di promozione turistica

@perticaalta IG – Livemmo

Per evitare un’ulteriore perdita di abitanti e il successivo abbandono sono state diverse le iniziative volte a far conoscere il borgo di Livemmo e altre stanno per essere mettere in atto. La più significativa è stata l’inaugurazione della Greenway, una pista ciclabile che attira sempre più visitatori soprattutto nella bella stagione e che ha funzionato come strumento di promozione turistica. Negli anni è infatti cresciuto il numero di turisti che scelgono questa località come gita fuori porta.

# “Livemmo Borgo Cre-Attivo”, il progetto per la rigenerazione culturale del borgo

Credits raccontandocose IG – Forno di Livemmo

Inoltre, nell’ambito di un progetto pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica previsto dal “bando sull’attrattività dei borghi” che prevede, all’interno del PNRR l’individuazione di piccole realtà a rischio abbandono per i territori italiani, Livemmo è stato selezionato da Regione Lombardia per ricevere un un maxifinanziamento da 20 milioni di euro attraverso il ministero della Cultura. 

Le risorse serviranno a mettere a terra il progetto “Livemmo Borgo Cre-Attivo” che comprende: la ristrutturazione degli spazi pubblici, di un immobile abbandonato che diventerà area per attività culturali e turistiche, la creazione di varie piste ciclopedonali e interventi sull’antico forno fusorio risalente al XVI secolo anticamente adibito alla prima lavorazione del ferro estratto nella vicina Val Trompia.

Continua la lettura con: La gita più bella #36 – Il PICCOLO BORGO ai confini della Lombardia considerato CAPOLAVORO URBANISTICO del ‘500

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

 

Il CAMMINO delle 100 TORRI: il giro di tutte le SPIAGGE della SARDEGNA

0
cammino100.torri.wordpress

L’idea alla base di questo cammino e cosa si incontra lungo il percorso.

Il CAMMINO delle 100 TORRI: il giro di tutte le SPIAGGE della SARDEGNA

# L’idea alla base di questo cammino

cammino100.torri.wordpress – Cammino

Sul sito dei promotori di questo affascinante e incredibile percorso si legge: “Il sogno di ogni sardo (…e non…) è poter fare il giro della Isola, la Sardegna. Noi lo stiamo realizzando. Dall’incontro tra alcuni amici e dal coinvolgimento di pellegrini di rientro da Santiago, si è passati dall’idea alla pratica. […] L’idea del cammino delle 100 torri (C100T) nasce per la valorizzazione di questo patrimonio nascosto, e per rendere più fruibile e conosciuti alcuni sentieri lungo la costa. La maggior parte del cammino si sviluppa lungo la costa incontrando le torri costiere della Sardegna. Le torri fan parte del paesaggio costiero della Sardegna da più di quattrocento anni. Son talmente importanti e di riferimento che alcune hanno dato i nomi ad alcune località, come ad esempio Torre delle Stelle in provincia di Cagliari oppure Torre Grande in provincia di Oristano. Le torri hanno avuto il compito di proteggere la Sardegna prima dagli attacchi dei Saraceni fino alla Seconda Guerra Mondiale, dove alcune son state addirittura modificate e trasformate in torri militari ed in bunker.

# Cosa si incontra lungo il percorso

cammino100.torri.wordpress

Il cammino segue sentieri o strade ma soprattutto si circumnaviga l’isola sulla costa ed in spiagge bellissime con panorami mozzafiato. Fare il periplo dell’isola, come spiegano sempre i promotori del percorso, “custodisce in sé una sfumatura d’esperienza, in questo viaggio intorno alla Sardegna si scopriranno i mari, i porti, i commerci e dei popoli“. Lungo il percorso oltre alle 100 torri si possono vedere fortini delle seconda guerra mondiale. Consigliato l’uso di scarponi e di scarpe per spiaggia, meglio ancora a piedi nudi.

# 45 giorni di viaggio a piedi

Cammino 100 Torri Sardegna

Il primo viaggio è durato 45 giorni, tenendo conto delle soste per mangiare e dormire in campeggi, in case di amici e in b&b. Lo stesso tragitto è percorribile anche in bicicletta. I punti di partenza consigliati, in quanto nodi cruciali di collegamento con la penisola, sono Portotorres (Sassari), Alghero, Olbia, Oristano, Arbatax.

Continua la lettura con: #38 – Il “piccolo CAMMINO di SANTIAGO italiano”: più breve ma molto più impegnativo dell’ORIGINALE

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#35 – Il “Tappabuchi”: la CASA più STRETTA di Milano

0
Credits: blog.urbanfile.org

Viene soprannominata la “casa più stretta di Milano”. Riconoscibile ai passanti da una colorazione tendente al marrone, nasconde dietro il proprio portone gli appartamenti più stretti di Milano.

Il “Tappabuchi”: la CASA più STRETTA di Milano

# Cosa nasconde l’enorme portone? Il tappa buchi

Credits: blog.urbanfile.org

Da qualche decennio, tra il palazzo eclettico all’angolo tra Via Pontaccio e Corso Garibaldi e il più moderno edificio al numero 18 di Via Pontaccio, è stata costruita quella che viene comunemente chiamata “la casa più stretta di Milano”.

Ideata per riempire il vuoto tra i due palazzi a seguito di demolizioni post belliche e di ricostruzioni, l’edificio mette in mostra ai passanti solo il suo portone che nasconde tutto ciò che vi è al suo interno.

# 4 piani nascosti dietro una griglia metallica

L’edificio si trova in Via Pontaccio 20 a Brera, si sviluppa in altezza ed è davvero strettissimo. Si articola su 4 piani, mascherati da una griglia metallica,  incorniciato da un struttura in metallo ossidato moderno e discreto allo stesso tempo.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #36 – La città della libertà di culto: le CHIESE ORTODOSSE a Milano

MARCO ABATE

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

In Lombardia l’AUTOSTRADA del FUTURO: ricarica i veicoli mentre la PERCORRONO

0
brebemi.it - Come funziona il sistema di ricarica wireless

Vantaggi e limiti attuali di questa tecnologia e a che punto siamo con la sperimentazione.

In Lombardia l’AUTOSTRADA del FUTURO: ricarica i veicoli mentre la PERCORRONO

# Nell’Arena del Futuro si sperimenta la ricarica a induzione

Circuito Arena del Futuro

Nel circuito sperimentale “Arena del Futuro”, lungo un anello di un chilometro circa alimentato con una potenza elettrica di 1MW, viene testata la tecnologia di ricarica ad induzione per auto elettriche o DWPT (Dynamic Wireless Power Transfer). La pista è posizionata in un’area privata collegata all’autostrada A35 Milano-Brescia.

Il progetto pilota italiano è al momento quello allo stadio più avanzato di sperimentazione, rispetto ad altri simili nel mondo e vede coinvolte, oltre al coordinamento di A35 Brebemi e Aleatica, numerose società e enti di riferimento nel settore, anche istituzionali. Tra queste ci sono: ABB, Electreon, IVECO, IVECO BUS, Mapei, Pizzarotti, Politecnico di Milano, Prysmian, Stellantis, TIM, FIAMM Energy Technology, Università Roma Tre, Università di Parma, Vigili del Fuoco e Ministero dell’Interno – Polizia Stradale.

# Come funziona la tecnologia

brebemi.it – Come funziona il sistema di ricarica wireless

La tecnologia consente di ricaricare i veicoli elettrici sia in movimento, transitando su corsie dedicate con un sistema di spire sotto l’asfalto che trasferiscono direttamente l’energia necessaria ai mezzi, sia durante il parcheggio (Static Wireless Power Transfer). In entrambi i casi i veicoli sono dotati di un ricevitore necessario ad incamerare l’energia prodotta per alimentare il motore o ricaricare la batteria.

# Un sistema di mobilità che sfrutta connettività 5G e intelligenza artificiale

Ricarica wireless

Un sistema di mobilità pensato per essere a “zero emissioni” grazie all’utilizzo di elementi studiati per interagire tra loro: asfalto, centraline, cavi, veicoli elettrici. Tutto questo con l’aggiunta della connettività 5G e di soluzioni applicative basate sull’intelligenza artificiale che consentono di rendere più agevole lo scambio di informazioni, anche sul traffico, tra il veicolo e le piattaforme di gestione garantendo la sicurezza in caso di qualsiasi emergenza.

Fiat 500 sul circuito “Arena del futuro”

I veicoli testati sul circuito sono di tre tipologie: una Fiat 500, una Jeep Renegade e un autobus Iveco. 

# I vantaggi della tecnologia e i limiti attuali

A dicembre 2021 hanno avuto luogo i primi test, mentre la tecnologia è stata presentata a giugno 2022. In base alle prime analisi sono emersi i seguenti vantaggi della ricarica a induzione: una maggior efficienza energetica del veicolo grazie alla ricarica in viaggio, una riduzione del volume delle batterie nei veicoli senza impattare sulla capacità di carico merci e persone e un aumento della vita media della batteria perché si eviterebbero i picchi di ricarica.

Ci sono però anche alcuni problemi o limiti che la rendono al momento non implementabile su larga scala e quindi commercializzabile, come ha spiegato Gianluca Bertazzoli, direttore di E-mob, nel podcast “Processo alle auto elettriche” su Corriere.it: 

  • Il costo elevato: “l’installazione costa un milione di euro al chilometro, e siccome un’auto assorbe poca elettricità, occorrerebbe infrastrutturare praticamente l’intera rete stradale.”
  • Un possibile danno per la salute dei cittadini: “L’altro problema è collegato all’assorbimento di onde elettromagnetiche da parte dei passanti, soprattutto nelle aree urbane densamente popolate”.

Continua la lettura con: La RICARICA WIRELESS di AUTO ELETTRICHE: si potrà fare? I DUE PROBLEMI da risolvere

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Cattiva informazione, norme cambiate, caos del sistema, ritardi di notifica: in arrivo una PIOGGIA di MULTE per AREA B

0

Dal primo ottobre si è entrati nel secondo anno di Area B. E questa è cosa nota. Così come ormai tutti sanno quali sono state le principali modifiche, ad esempio la riduzione da 50 a 25 per il numero di bonus ingresso riservati ai residenti. Ma quello che molti non sanno è che è cambiata la modalità per avere diritto a questi bonus. Perché in questo caso la comunicazione è stata deficitaria, contraddittoria. Perfino assente. E molti milanesi se ne stanno accorgendo solo adesso: stanno iniziando ad arrivare solo ora le prime multe per gli accessi non adeguatamente registrati. 

Confusione, norme cambiate, caos del sistema, ritardi di notifica: arriva una PIOGGIA di MULTE per AREA B

Telecamere Area B

Eravamo stati facili profeti. All’entrata in vigore della nuova Area B avevamo messo in guardia i cittadini, e chi era in arrivo a Milano, dicendo che nel silenzio generale erano cambiate le regole per poter usufruire dei bonus d’ingresso: mentre il primo anno il bonus era automatico, a partire dal secondo diventava più farraginoso. Anzi, proprio confuso. 

# Cambiata la norma: ogni ingresso va registrato

Come scritto su questo articolo a inizio ottobre Dal primo ottobre OBBLIGO di REGISTRAZIONE per entrare o circolare a Milano con un veicolo “inquinante” avevamo messo in guardia milanesi e non residenti che zitti zitti le cose erano cambiate: per ottenere il bonus ingresso bisognava registrarsi obbligatoriamente sul portale areab.atm.it nella sezione “richiesta permessi”. Alla prima richiesta di chiarimento ci era stato detto che bastava farlo una tantum inserendo la propria targa. Ma poi è arrivata la sorpresa: la richiesta di permesso va fatta il giorno prima di ogni ingresso in area B. 

# Multe notificate in ritardo

A questa sorpresa si aggiunge il danno da ritardata contestazione. Mentre l’amministrazione pretende una velocità sprint da parte dei cittadini, lei invece se la prende comoda. E di molto. Le contravvenzioni infatti stanno iniziando ad arrivare solo adesso, un mese e mezzo dopo il primo ingresso: se fossero state notificate subito avrebbero potuto evitare ai cittadini non a conoscenza di questo cambiamento di regole di collezionare più ingressi e quindi più multe. Arrivando dopo un mese e mezzo si rischia che molti, soprattutto residenti, siano già entrati e usciti più volte rimediando più multe anche se erano convinti di essere a norma. 

# Opporsi o pagare?

A questo punto cosa fare? Le strade solite sono due. O pagare nel più breve tempo possibile, i primi cinque giorni dalla notifica, la multa scontata (a 58 euro). Oppure provare a fare ricorso al giudice di pace o al prefetto appellandosi alla cattiva comunicazione del cambiamento di norma e ai ritardati tempi di notifica che hanno impedito di evitare successive contravvenzioni. Ultima possibilità (molto debole) è quella di provare a fare valere le proprie ragioni scrivendo qui: pl.sanzioniservizio@comune.milano.it

# L’iter per chiedere il permesso 

Per evitare di incorrere in future contravvenzioni l’iter per quest’anno è questo. Per poter usufruire del bonus ingressi (25 per residenti, 5 per non residenti) occorre:

  1. Registrarsi su https://areab.atm.it/
  2. Cliccare su “Richiesta Permessi”
  3. Inserire “Nuovo Permesso” con i dati dell’auto, del tipo di permesso richiesto e del giorno (si può fare solo da un giorno a quello successivo). 

Pregando poi che non ci siano errori nel sistema o cambi di norme in corso d’opera. 

Continua la lettura con: Area C, così ho EVITATO di PAGARE di più (e per errore del sistema): una storia a LIETO FINE

ANDREA ZOPPOLATO

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Video del giorno: i MIGLIORI MERCATI di MILANO

0

A Milano è nato un vero e proprio turismo dei mercati. I milanesi vanno alla ricerca dei mercati rionali migliori per fare ottimi affari. Scopriamo quelli più amati insieme a quelli più curiosi. 

Il nuovo video di Milano Città Stato. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”

 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

SILVIA AROSIO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

ALLARME SICUREZZA? Lo abbiamo chiesto ai commercianti di Milano 

Allarme sicurezza

i TRUCCHETTI per SPENDERE POCO a MILANO

MILANO è una città per RICCHI?

Come e dove si DIVERTONO i GIOVANI OGGI a MILANO

A MILANO conviene essere UOMO o DONNA?

MILANO senza AUTOMOBILI: è possibile?

SICUREZZA a MILANO: i TRE LUOGHI più TEMUTI

FUGA da MILANO, in quale CITTÀ dell’HINTERLAND vorrebbero andare a vivere i MILANESIDove le MILANESI comprano ABITI di BUONA qualità a POCO PREZZO?Copertina Negozi

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

VOLANDO sui NAVIGLI di MILANO

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

CHRIS MARTIN (Coldplay) canta OH MIA BELA MADUNINA a San Siro

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

La PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

“RE NUDO”: la WOODSTOCK ITALIANA al PARCO LAMBRO. Dove è successo di tutto

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

MERLATA BLOOM: la FOTOGALLERY e le ATTRAZIONI principali del più grande MALL di Milano

0

Tutti i numeri del lifestyle center di Milano e le cose più interessanti da vedere e provare. 

MERLATA BLOOM: la FOTOGALLERY e le ATTRAZIONI principali del più grande MALL di Milano

# Il più grande mall di Milano: tutti i numeri

Ezio Cairoli – Merlata Bloom

Il lifestyle center Merlata Bloom, gestito e commercializzato da Nhood Services Italy e che ha inaugurato il 15 novembre 2023, è il più grande mall commerciale di Milano con circa 200.000 mq e tra i più grandi in Italia. Un’architettura iconica e “green” che funge da cerniera spaziale e funzionale tra il quartiere residenziale UpTown di Cascina Merlata e il distretto dell’innovazione MIND e connessa alle principali arterie autostradali, alla rete del trasporto pubblico regionale e comunale, alla rete ciclopedonale urbana e in futuro alla stazione della Circle Line Mind-Merlata.

I numeri in breve:

  • 210 attività commerciali di cui 43 unità di food & beverage;
  • oltre 8.000 mq di spazi dedicati a tempo libero, cultura e intrattenimento;
  • 4.000 posti auto con localizzazione del proprio mezzo tramite sito da parte del cliente;
  • immerso in 30 ettari di parco, con 5.000 mq di aree verdi interne ed esterne;
  • oltre 5.000 mq di pannelli fotovoltaici in copertura;
  • 9.400 tonnellate di CO2 saranno risparmiate da oggi al 2050 grazie all’utilizzo della rete di teleriscaldamento A2A e di pozzi geotermici per le pompe di calore, a cui si aggiunge l’energia solare prodotta dai pannelli fotovoltaici;
  • 200 microantenne, con 3 operatori già attivi, che consentono la ricezione del segnale wireless nell’intera area del Merlata Bloom, di cui ben 3.200 mq in 5G e i restanti in 5G ready.

Le attrazioni principali

# Il “winter garden”

Nel suggestivo “winter garden” in legno e vetro con aiuole verdi, alberi e ampi affacci sul parco circostante sono dislocate le attività di food & beverage. 

# Il Wonderwood Green Forest

Credits Andrea Cherchi – Wonderwood Green Forest

Il Wonderwood Green Forest è un format dedicato all’intrattenimento creato appositamente per Merlata Bloom Milano, dove la magia della natura e il rispetto per il pianeta diventano un luogo di educ-action al coperto.

# Il primo Esselunga in un centro commerciale

Il superstore Esselunga, il primo in un mall commerciale e tra i più grandi della catena con 6.000 mq di superficie, con accesso diretto dall’interno del mall. Al suo interno il Bar Atlantic e il beauty store. 

# Uno store Decathlon su due piani, con gli uffici del gruppo e campo da tennis sul tetto

Ezio Cairoli – Decathlon

Decathlon è presente con uno store su due piani ed un nuovo polo di uffici. Comprende uno polo di 150 mq dedicato ai servizi di riparazione, noleggio e acquisto di seconda mano e campi da tennis sul tetto.

# Il cinema Noturius

Il multisala Notorius, tra le realtà emergenti del settore, propone 10 sale e 1.000 posti a sedere con poltrone reclinabili in finta pelle di ultima generazione, dotate di caricatore wireless per lo smartphone e di un QR code che consente di ordinare bibite e popcorn direttamente in sala, audio e video di altissimo livello. 

# LOG – Lot Of Games, la sala giochi più innovativa d’Europa

C’è spazio anche per LOG – Lot Of Games, la sala giochi più innovativa d’Europa. Al suo interno arene virtuali multi-players, simulatori di ultima generazione e videogiochi arcade, per un’esperienza di divertimento unica.

# Una piccola galleria d’arte moderna

Ezio Cairoli – Galleria d’Arte moderna

Presente anche una piccola galleria d’arte moderna, Love Spot by Deodato Art Gallery.

# I negozi al debutto in Italia: ci sono anche Di Caprio e Lewis Hamilton

Per la prima volta in Italia i punti di Arabian Oud (beauty); Neat Burger, l’Hmaburger vegano di Leonardo di Caprio e Hamilton, e Ric (food), Only, Reserved e Mohito (fashion).

# I punti vendita per la prima volta in un mall

Al debutto in un mall ci sono: beauty store eb® (beauty – Esselunga), Bomboogie, Colmar, Jaggy, Paragon (fashion), Caffè Caruso, Cipiace, Fresco&Cimmino, Hamerica’s, Hiromi Cake, Macha café, Martinucci Laboratory, Pasticceria Sessa, Poldo, Rinaldini, Starbox (food).

A questi si affiancano insegne premium come Boss, Calvin Klein, David Naman, altre dedicate allo sport come Game7Athletics, North Sails e Under Armour, insieme a quelle di food & beverage tra cui il messicano Calavera, la pizza milanese Spontini e la pasticceria pugliese Martinucci.

Foto di Ezio Cairoli e Andrea Cherchi

Continua la lettura con: Inaugura MERLATA BLOOM, il centro commerciale dei record: all’orizzonte anche la STAZIONE della CIRCLE LINE (Rendering)

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

L’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” M3-M4: il punto sui lavori

0
Comune di Milano - Corridoio di indirizzamento

Entra nel vivo il cantiere per la realizzazione del collegamento pedonale tra la stazione di Missori M3 e Sforza Policlinico M4. La conferma definitiva: non ci sarà nessun collegamento sottoterra. Le ultime immagini da urbanfile.org.

L’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” M3-M4: il punto sui lavori

# Previsto un “corridoio di indirizzamento” invece che un vero interscambio

 

I lavori per l’interscambio, che interscambio non è, tra la linea M3 e la linea M4 sono partiti il 19 giugno 2023. Come anticipato da tempo, arriva la conferma: non ci sarà alcun collegamento sotterraneo tra le due metropolitane. La durata prevista del cantiere è di 15 mesi, a cui si affianca quello per la sistemazione di Piazza Velasca nell’ambito della riqualificazione del grattacielo progettato dallo studio BBPR. 

I lavori sono stati finanziati con circa 10 milioni di euro e riguardano la realizzazione delle sistemazioni delle aree in superficie e del cosiddetto “corridoio di indirizzamento”, i termini utilizzati per definire la connessione tra le fermate di Missori M3 e Sforza Policlinico M4. Nello specifico viene costruito un breve tunnel dalla stazione M3 Missori fino all’incrocio di via Pantano, via Albricci e via Larga dove è prevista una nuova uscita per la linea.

# Per passare dalla M3 alla M4 una passeggiata sotto il sole o lo pioggia con bagagli al seguito

Comune di Milano – Corridoio di indirizzamento

Dalla nuova uscita su Via Larga parte la pedonalizzazione di via Pantano, con panchine anche a protezione dalle auto dei residenti che hanno l’accesso carrabile lungo la via, che gli utenti della metropolitana percorreranno a piedi per circa 10 minuti magari sotto la pioggia e con i bagagli per arrivare alla stazione di M4. Questo perché una parte di loro arriverà da una delle stazioni ferroviarie dell’alta velocità sulla M3, Centrale e Rogoredo, per poi recarsi in aeroporto o fare il percorso inverso.

Credits Urbanfile – M4-M1 Stazione San Babila

Appena meglio gli interscambi tra M1 e M4 a San Babila e tra M2 e M4 a Sant’Ambrogio. Si è infatti obbligati ad uscire e rientrare dai tornelli, nel primo caso rimanendo nel mezzanino, mentre nel secondo uscendo all’esterno anche se protetti da una copertura.

# Il punto sui cantieri

Nel reportage fotografico del blog Urbanfile si può vedere la situazione del cantiere aggiornata al 15 novembre 2023, con transenne e new jersey a incanalare i flussi di pedoni e veicoli e le prime attività di scavo su Via Pantano e all’incrocio con Via Larga.

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: La M4 è una METRO “di GHIACCIO”

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La PIAZZA dello STADIO: da no man’s Land a OASI GREEN. Il progetto di rilancio

0
Piano Mosaico San Siro

A prescindere dal destino dello Stadio Meazza procede il piano “Mosaico San Siro” che prevede la riconnessione dei grandi parchi a Ovest della città, il collegamento tra i quartieri, il recupero di edifici dismessi e nuove centralità del tessuto urbano. Tra gli interventi previsti la trasformazione della piazza dove affaccia la Scala del Calcio.

La PIAZZA dello STADIO: da no man’s Land a OASI GREEN. Il progetto di rilancio

# Il piano “Mosaico San Siro” per il rilancio del quartiere

Piano Mosaico San Siro

La volontà di procedere con il piano “Mosaico San Siro”, a prescindere dal destino dello Stadio Meazza e delle decisioni giudiziarie sui vincoli, rimane intatta da parte del Comune di Milano. Nello specifico si prevede la riconnessione dei grandi parchi a Ovest della città, il collegamento tra i quartieri, il recupero di edifici dismessi e nuove centralità del tessuto urbano.

 

Al centro di questa trasformazione urbanistica c’è Piazza Axum, dove affaccia la Scala del Calcio. Un colata di asfalto con un reticolo di binari, marciapiedi transennati tra gli scambi, un’invasione di motorini durante le partite e terra di nessuno quando non ci sono eventi.

# Gli operatori privati coinvolti nella riqualificazione della piazza

Progetto ex trotto

Nell’area dell’intervento di riqualificazione sono coinvolti alcuni operatori privati, Hines e Axa Im (con Red Brick). Il primo si sta occupando della rigenerazione dell’area Ex Trotto e delle ex scuderie, dove sorgeranno residenze metà in edilizia libera e metà in edilizia convenzionata, un parco sulle forme dell’antico ovale ippico, con asilo, mercato e negozi. Il secondo ha incarico il progetto Syre, un comparto residenziale di lusso con una torre di 70 metri, altri due edifici più bassi e un parco condominiale. 

Leggi anche: Il nuovo QUARTIERE VERDE di MILANO con 700 case a basso prezzo

# Come potrebbe diventare

Corriere della Sera – Intervento Piazzale Axum

Venerdì 17 settembre la giunta comunale presenta una serie di progetti in fase di studio, finanziabili tramite gli oneri urbanistici a scomputo del progetto di Axa, che prevedono: 

  • lo spostamento del capolinea del tram 16 in piazzale Segesta;
  • la creazione di aree gioco e palestre nelle aree verdi;
  • una playstreet in via Val Poschiavina per collegare piazza Axum e il giardino Marangoni;
  • nuovi attraversamenti nord-sud, pedonalizzando l’area davanti alle scuole e mantenendo il passaggio del bus.

A questo si aggiunge la valorizzazione dei futuri servizi verso l’ex Trottom e superare il «muro invisibile» delle vie Harar, Dessiè e Rospigliosi.

Francesco Rovere, responsabile dei progetti di sviluppo di Axa Im, ha spiegato al Corriere della Sera che la scadenza temporale di trasformazione dell’area di Piazza Axum potrebbe essere il 2025, anno in cui è prevista la conclusione del progetto Syre. Ha aggiunto inoltre che gli oneri urbanistici calcolati per il loro intervento residenziale, circa 1,5 milioni di euro, non saranno comunque sufficienti e che saranno quindi da trovare altre risorse pubbliche e da altri privati attivi nella zona, tra cui appunto Hines.

Fonte: Corriere Milano

Continua la lettura con: SAN SIRO sì o SAN SIRO no: anche questo lo ha deciso ROMA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#36 – Il PICCOLO BORGO ai confini della Lombardia considerato CAPOLAVORO URBANISTICO del ‘500

0
Ph. @osvaldobevilacquaofficial.jpg IG

Uno dei “Borghi più belli d’Italia” è quello di Gualtieri, cittadina che conta circa 7000 abitanti, a meno di due ore da Milano. Foto Cover: @osvaldobevilacquaofficial.jpg IG

II PICCOLO BORGO ai confini della Lombardia considerato CAPOLAVORO URBANISTICO del ‘500

# Un borgo di origini longobarde

Credits: travelemiliaromagna.it
Palazzo Bentivoglio

Si tratta di un borgo capace di offrire molte attrattive, dalla possibilità di pescare e di andare in canoa sul Po, fino al trekking ed al ciclismo, dato che Gualtieri si trova sulla direttrice delle piste ciclabili del Po. Dal momento che anche il paesaggio locale è molto vario, in pochi chilometri si possono trovare tutta una serie di biomi differenti.

Abitato anch’esso, come già Montechiarugolo, sin dall’età del Bronzo, Gualtieri ha una storia molto complessa. Lo stesso nome del borgo sarebbe di ispirazione longobarda, proveniente da “Castrum Walterii (o “Vulturena”), dal nome del signore locale dell’epoca, Gualtiero, appunto.

# Il borgo è tra la Lombardia e l’Emilia-Romagna: dagli Sforza agli Este

Credits: travelemiliaromagna.it
Gualtieri

Come sovente capitava in epoca comunale, dal XII secolo in avanti, la vita sociale si coagulò intorno alla chiesa di sant’Andrea. Dopo un periodo sotto la signoria degli Sforza, Gualtieri si trova in corrispondenza dell’argine del Po che segna il confine tra Emilia-Romagna e Lombardia, la cittadina passò sotto la signoria estense. Ad essa apparterrà sino al 1860, all’indomani dell’Unità d’Italia, salvo una pausa sotto il marchesato dei Bentivoglio, dal 1560 al 1635, che la resero un paradigma architettonico del tempo. Ulteriore prova della lungimiranza architettonica dei Bentivoglio si vede nella Piazza e nel Palazzo, che portano il loro nome e che richiamano l’epoca classica.

# Le architetture di Gualtieri

Credits: @villa_malaspina_gualtieri
Villa Malaspina Gualtieri

Pensata sia come piazza per la cittadinanza che come “balcone” per i Bentivoglio, la Piazza ed il Palazzo, pieno di affreschi, sono due dei centri della vita sociale e culturale del borgo. Il Palazzo Bentivoglio ospita il Teatro Sociale, costruito anch’esso sotto i Bentivoglio e, come la Piazza e il Palazzo, progettato dall’Argenta, architetto della corte estense. Il Teatro Sociale verrà ripensato in funzione dei suoi fruitori e completamente ricostruito nel 1907.

Un’altra gemma architettonica di Gualtieri è la Villa Torello-Malaspina-Guarienti. Sorge su di un luogo abitato sin dall’epoca romana e che ospitava anche il castello del Vescovo di Parma. La ricca famiglia dei Torello iniziò ad abitarla dal XVI secolo e, nel 1841, passò al Marchese Francesco Malaspina ed alla Contessa Laura Torello. Si tratta di un’altra struttura di Gualtieri che richiama l’antichità classica; il parco che ospita è un mirabile esempio di giardino all’inglese.

# La Gualtieri moderna: l’impronta di Antonio Ligabue

Credits: laliberta.info
Mostra di Ligabue

Gualtieri ha anche ospitato ed ispirato Antonio Ligabue, celebre pittore, dal 1919, quando fu espulso da Chiasso, sino alla sua morte, avvenuta nel 1965. Oggi, il paese lo celebra con un museo, ossia il Museo Documentario che porta il suo nome. Elio Germano, che ha interpretato il pittore in un film, è stato premiato con l’Orso d’Argento alla Berlinale di gennaio 2020.

 

Continua la lettura con: La gita più bella #37 – Il CASTELLO sul LAGO a forma di CUORE a due ore da Milano

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

 

A portare via i RIFIUTI NON sono i CAMION: il METODO SVEDESE in due QUARTIERI di MILANO

0
soloecologia.it - Raccolta pneumatica rifiuti

Un sistema nato oltre 60 anni fa in Svezia e diffuso oggi in molte città del mondo. Alcuni esempi, pur se in un contesto limitato e di iniziativa privata, sono presenti anche a Milano. Come funziona e i vantaggi rispetto alla raccolta su strada.

A portare via i RIFIUTI NON sono i CAMION: il METODO SVEDESE in due QUARTIERI di MILANO

# I primi test negli anni ‘60 in un piccolo ospedale

La raccolta pneumatica dei rifiuti nasce in Svezia nel 1961, con un primo test nel piccolo ospedale di Sollefteå per poi essere applicata in un contesto residenziale nel 1965, nel quartiere di Ör-Hallonbergen a Sundbyberg.

# Come funziona

green.it – Raccolta pneumatica

Questo sistema consente di raccogliere le spazzatura tramite l’utilizzo di una rete di tubi sotterranei, collegati su strada a dei piccolo bidoni. Una volta gettati all’interno dei bidoni, i rifiuti vengono risucchiati nei tubi sottoterra verso un sito di stoccaggio che li differenzia in rifiuti organici, del vetro, della carta e della plastica. Quando anche quest’ultimo è saturo tutto il contenuto viene trasportato in un centro raccolta fuori città tramite un getto d’aria della potenza di 70 chilometri orari.

# Oltre 1.000 impianti in diverse città del mondo: a Milano nei quartieri di Porta Nuova e Citylife

Credits Andrea Cherchi – Porta nuova dall’alto

Sono ormai oltre 1.000 gli impianti installati in diverse città del mondo. Tra queste Stoccolma, Londra e Barcellona, Parigi e New York, oltre che in Medio Oriente, Asia orientale, America settentrionale. Anche in Italia abbiamo alcuni esempi, anche se in un contesto limitato e nell’ambito di iniziative private. La prima applicazione di questo sistema è avvenuta nel 2014 nel quartiere di Porta Nuova a Milano, seguito poi dall’edificio Eurosky di Roma e negli anni successivi dal quartiere di Citylife.

# I vantaggi di questo sistema

arketipomagazine.it – Sistema di raccolta pneumatica

Il principale vantaggio della raccolta pneumatica dei rifiuti è il quasi azzeramento dei mezzi incaricati alla raccolta e al trasporto, in Svezia il numero è diminuito del 90 per cento, con conseguente meno traffico e emissioni inquinanti. A questo si aggiunge l’eliminazione dei cassonetti, cosa che a Milano è così da tempo, e il miglioramento delle condizioni igienico sanitarie che non sempre è garantito quando i rifiuti vengono lasciati per strada magari sotto il sole.

# Le difficoltà e i limiti alla sua implementazione

Uno dei limiti di questo sistema è la necessità di molta energia per farlo funzionare e che la sua introduzione è più fattibile in zone o quartieri della città in fase di progettazione rispetto ad aree delle città già densamente urbanizzate a causa degli onerosi investimenti richiesti. Un altro ostacolo alla sua implementazione è il danno che potrebbe provocare alle tubature sotterranee il trasporto di materiali come vetro e metallo, con inevitabili elevati costi di riparazione e manutenzione.

Continua la lettura con: E se PORTASSIMO a Milano i BYTTERUM DANESI? Ecco a cosa servono

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#36 – La città della libertà di culto: le CHIESE ORTODOSSE a Milano

0

A Milano è nata la civiltà occidentale. L’atto fondativo è stato l’Editto di Milano, quando Costantino ha sancito la libertà di culto in tutto l’impero. Da allora Milano ha mantenuto la sua storica tolleranza per ogni forma di professione di fede. In particolare, ospita numerose chiese di culto ortodosso. Alcune di grande interesse storico-culturale. 

La città della libertà di culto: le CHIESE ORTODOSSE a Milano

# L’Editto di Milano 

Credits: altervista.org – Editto di Milano

Fin dall’Editto di Milano (detto, non a caso, anche Editto di Tolleranza) dell’anno 313, Milano è stata accogliente anche dal punto di vista religioso.
Proprio in questo Editto, firmato a Milano, che all’epoca era la Capitale dell’Impero romano d’Occidente e seggio del più anziano tra i due Imperatori, ossia Costantino, fu sancita la libertà di tutti i cittadini dell’Impero di professare il proprio credo.

# La nascita dell’ortodossia: le differenze con la Chiesa Cattolica

Lo scisma del 1054 ha di fatto sancito e consolidato le differenze fra le due confessioni: in primo luogo, gli ortodossi, pur rispettando il Papa di Roma, hanno come massima autorità un Sinodo, ossia un’assemblea, di Patriarchi, ciascuno dei quali può rivendicare l’onorifico di “Santità”, e le decisioni vengono prese appunto dal Sinodo. Inoltre, dato che le confessioni ortodosse, con la notevole eccezione di quella greca seguono il calendario giuliano, il Natale ortodosso (che non contempla il presepe, ma condivide l’albero addobbato) si celebra il 7 gennaio e anche la Pasqua è celebrata in altra data rispetto, ad esempio, al rito cattolico.

Un’altra rilevante differenza è che per gli ortodossi lo Spirito Santo procede dal solo Padre, anziché dal Padre e dal Figlio, come nel rito cattolico, sicché adesso, durante le preghiere comuni, si recita un testo del Credo gradito ad entrambe le confessioni, risalente al V secolo e dunque precedente allo scisma.

Inoltre, alcuni aspetti dello spirito che secondo il rito cattolico si ottengono con l’esercizio e lo studio (quali l’esorcismo) per gli ortodossi sono carismi, ossia doni naturali, potenzialmente appannaggio di tutti.

Lo scisma, che nel 1054 creò anche reciproche scomuniche, fu sanato più di 900 anni dopo, nel 1965, quando Papa Paolo VI ed Atenagora, Patriarca di Costantinopoli decisero di comune accordo di “cancellare dal seno della Chiesa” la situazione precedente.
Inoltre, dal 1980, è attiva una commissione, interconfessionale e di respiro internazionale per il riavvicinamento della fede cattolica e quella ortodossa.

Da ultimo, nel 2013, detto “Anno Costantiniano”, per commemorare il 1700° anniversario dell’Editto, nell’ambito di una serie di eventi collegati a questa data importante, fu proprio Milano ad ospitare l’incontro del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, con il Cardinale Angelo Scola.

# Le chiese ortodosse di Milano 

L’indipendenza delle Chiese ortodosse ha generato anche differenze nei riti e diverse sono le Chiese ortodosse che hanno edifici di culto anche a Milano: nello specifico si tratta di quella russa (che accoglie in sé anche la Chiesa ortodossa ucraina e moldava), di quella serba, di quella greca, di quella bulgara, quella romena, nonché quella armena, quella eritrea, quella etiope e la chiesa copta di Alessandria d’Egitto.
Tutte queste chiese si sono adoperate per la città e per integrarvi nel modo migliore possibile i loro fedeli. Eccone le tre forse più iconiche:

#1 Chiesa Ortodossa russa di San Nicola

In via S.Gregorio, nei pressi dell’incrocio con corso Buenos Aires, si trova la piccolissima chiesa russa di S.Nicola, metropolia di Longobardia e Aquileia. La chiesa è costruita all’interno dell’antico porticato bramantesco del lazzaretto di Milano, anche citato dal Manzoni. Si racconta che l’icona della madonnina ogni tanto pianga.

#2 Chiesa Ortodossa russa “Santi Sergio, Serafino e Vincenzo”

Forse la più celebre tra le chiese ortodosse di Milano. A due passi dal Duomo, la più grande chiesa gotica del mondo, si trova il suo opposto: la chiesa più corta di Milano. In via Giulini, all’angolo con via Porlezza, c’è la parrocchia ortodossa dei santi Sergio, Serafino e Vincenzo. Dietro la facciata alta 12 metri, si trova un locale di soli 72 mq, con l’altare, separato da una iconostasi, sulla destra rispetto al portone d’ingresso.

Si tratta di una chiesa tagliata in due: è infatti la parte superstite di una chiesa benedettina che in origine era molto più lunga ma è stata poi demolita. La chiesa è stata presa in affitto dalla comunità ortodossa russa che negli anni novanta l’ha ricostruita e, da allora, ospita i fedeli del culto orientale. Nell’interno si trovano degli affreschi di Aurelio Luini, risalenti al Cinquecento.

#3 Chiesa Greco-Ortodossa Santa Maria Podone 

 

Una delle più antiche chiese di Milano, fondata durante il nono secolo. La chiesa ha questo nome perché il terreno sulla quale venne edificata fu donato da un nobiluomo milanese, un certo Vuerolfo detto Pedone o Podone. Dal 13 ottobre 2012 ospita la Chiesa Ortodossa d’Italia. Al suo interno conserva ancora in ottimo stato gli affreschi quattrocenteschi raffiguranti l’Incoronazione della Vergine e la Crocifissione di Gesù.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #37 – ASSIANO: il quartiere “fantasma” che è ancora campagna

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

 

 

LINEA 73: va RIPRISTINATA?

4
Linea 73

Le proteste di oltre 200 cittadini durante la Commissione consiliare Mobilità, Ambiente, Verde-Animali per il ripristino integrale della linea di bus da Linate al centro città. Le motivazioni alla base della richiesta e gli interventi fattibili per migliorare il servizio.

LINEA 73: va RIPRISTINATA?

# Dopo il prolungamento della M4 a San Babila è stata soppressa la linea bus 73, ma l’asse servito è un altro

Tracciato Centro-Est linea M4

La linea M4 è stata progettata per collegare da ovest a est la città ma soprattutto il centro con l’Aeroporto di Linate e quando ha inaugurato la stazione di San Babila il collegamento in superficie servito dalla 73 è stato soppresso.

Linea 73

Una decisione per molti inspiegabile dato che il tracciato della metropolitana segue solo in parte quello della ex linea 73, correndo nell’asse più nord di Corso Concordia-Viale Argonne invece che su Corso XXII Marzo-Viale Corsica, e ne condivide solo il capolinea in centro e il tratto da Via Mazzucottelli fino a Linate lungo Viale Forlanini.

linea 973

La 973, la linea che la sostituisce oggi, percorre Viale Forlanini partendo da Piazzale Ovidio, quindi appena dopo la ferrovia.

# Le proteste di oltre 200 milanesi e residenti dell’hinterland

milanopost.info – Comitati in commissione consiliare

Per questo motivo le proteste dei cittadini residenti nell’area attorno a Corso XXII Marzo e Viale Corsica, oltre di quelli che provengono da fuori Milano, non si sono fatte attendere. Più di 200 persone erano presenti alla Commissione consiliare Mobilità, Ambiente, Verde-Animali tenuta al centro Kolbe per la prosecuzione del tavolo di lavoro sulla linea ex 73. Le parole di Sebastiano Gravina, presidente del Comitato di quartiere XXII Marzo: “Noi vogliamo il servizio com’era prima, con il ripristino della linea 73 e 73 barrato. La 73 è il mezzo più valido per trasportare la gente dal centro all’aeroporto, chi ha preso la decisione di sopprimerla non conosce il territorio e il suo tessuto sociale. Sul percorso della linea ci sono strutture sanitarie, quattro scuole, tre asili, centri disabili e questa scelta ha danneggiato fortemente anche tutte le attività commerciali. È una cosa scandalosa e vergognosa che qui non ci siano i diretti responsabili”.

# Corse poco frequenti e obbligo di cambio di mezzi per arrivare in centro

Tra i problemi della soppressione della 73 ci sono corse che saltano e ritardi. Non basta nemmeno il prolungamento della linea 973, per giunta ottenuto sempre dopo le proteste dei residenti. Una cittadina spiega la situazione: “Ci sono corse che saltano e attese infinite”. Un’altra aggiunge: “Le corse della vecchia 73 erano molte più numerose come orari. Adesso con la 973 ce ne sono solo due all’ora. Per noi che abitiamo nell’ hinterland è stato un disastro. La 73 e la 73 barrata servivano anche i comuni limitrofi di Segrate e Peschiera. Oggi Milano è raggiungibile solo in taxi o con cambio di mezzi, cosa non possibile per le parti più deboli della popolazione.” Per arrivare in centro non esiste un collegamento diretto con il trasporto pubblico di superficie e quindi anche chi arriva da fuori Milano è costretto a cambiare mezzi e attendere molto più tempo.

# Assenti i referenti di Atm e l’Assessore alla Mobilità Arianna Censi

Credits: it.blastingnews.com

L’assenza di referenti Atm e dell’Assessore alla Mobilità Arianna Censi, a causa di altri impegni, non ha fatto altro che alimentare le proteste dato che dopo la commissione online del 6 settembre ci sarebbe dovuto essere un tavolo di lavoro a novembre, del quale i comitati non hanno più avuto notizie. Per questo motivo la richiesta di una seconda convocazione urgente. Cecilia De Santis del Comitato XXII Marzo a margine dell’incontro: “L’assessore Censi e i vertici di Atm che hanno preso questa decisione sciagurata non si sono presentati. Però l’ampia presenza che abbiamo avuto oggi è la dimostrazione del fatto che ci sono parecchi cittadini che sono molto arrabbiati e stanchi di vivere questa situazione.”

# La soppressione della linea per problemi di bilancio

Alla base della soppressione della linea 73 e 73 barrato ci sono problemi di bilancio. A confermarlo anche il consigliere del Municipio 4 Davide Borghi che ipotizza gli interventi possibili sulla nuova linea 973 escludendo il ripristino della vecchia linea: “Noi siamo con i cittadini, ci muoviamo come loro. Riteniamo sia opportuno il ripristino di una parte della linea ma, se vogliamo essere realistici, non penso che ci sia possibile il ripristino della 73. I tecnici e l’amministrazione ci dicono che è impossibile per questioni legate al bilancio. Lo scenario migliore è il ripristino fino almeno ai Tre ponti con un interscambio che funzioni veramente con il tram 27 e vedremo se si potrà arrivare altrove, magari fino al parco Formentano e magari più in là”.

Fonte: milanopost.info

Continua la lettura con: STRANEZZE e CONTRADDIZIONI irrisolte della METRO di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

#37 – Il CASTELLO sul LAGO a forma di CUORE a due ore da Milano

4
credits: @passioneviaggi1 Lago a forma di cuore*

Lasciate ogni preoccupazione, o voi che entrate…”, è così che si presenta il paese di Castellaro Lagusello, frazione di Monzambano in provincia di Mantova.  Se si vuole entrare in un’altra dimensione, ai tempi passati e al relax assoluto, infatti, il borgo che si specchia nel suo magnifico lago dalla forma di cuore è perfetto.  A far da padroni in questo borgo, come è possibile dedurre dall’origine del nome “castellaro”, ovvero recinto fortificato, e “lagusello”, cioè laghetto, sono il castello e il lago dalla forma particolare.

Il CASTELLO sul LAGO a forma di CUORE a due ore da Milano

# Un po’ di storia…

Credits: borghipiubelliditalia.it
Castellaro Lagusello, Mantova

Il castello è stato costruito su una collina intorno al 1200 dalla famiglia degli Scaligeri. Grazie alla sua posizione strategica, fu conteso per molto tempo dalle città di Verona e di Mantova, fino a quando la Serenissima Repubblica di Venezia riuscì ad appropriarsene. Dalla funzione principalmente difensiva, l’edificio, a cui si accedeva tramite un ponte levatoio, era circondato da imponenti mura merlate e da dieci torri. Ad oggi parte delle mura e delle torri sono ancora presenti, tra queste vi è sicuramente, nell’area settentrionale, l’alta torre quadrata detta dell’Orologio. Indubbiamente il castello è l’edificio più affascinante del paese, ma l’ottocentesca Villa Arrighi-Tacoli, che rappresenta la trasformazione del castello feudale insieme alla chiesetta di San Giuseppe, è un’ottima concorrente. La particolarità di questa villa è sicuramente quella che ha ospitato alcuni pilastri della storia europea, quali Napoleone I e Napoleone III.

# Castellaro Lagusello e il laghetto degli innamorati

Credits: @marin_n_ka77
Castellaro Lagusello, Mantova

Inserito in un’atmosfera bucolica, quasi virgiliana, il laghetto, che rappresenta letteralmente il “cuore” del borgo lombardo, fa parte di una riserva naturale gestita da Parco del Mincio. Circondata dalle colline moreniche, la zona in cui si inserisce Castellaro Lagusello, in passato, era probabilmente una dei più importanti siti palafitticoli dell’Italia. Tornando però al nostro lago dalla forma particolare, è abbastanza intuitivo il motivo per cui il borgo qui descritto è considerato meta romantica e soprannominato “il borgo degli innamorati”. La sua forma di cuore rende l’intero paese ancora più suggestivo e affascinante di quello che fanno le sue mura antiche e gli edifici in pietra.

*Rettifica: nell’immagine di copertina il Lagh de Valvaresc, nell’alta Val Calanca (Cantone dei Grigioni, Svizzera)

Continua la lettura con: La gita più bella #38 – Il “piccolo CAMMINO di SANTIAGO italiano”: più breve ma molto più impegnativo dell’ORIGINALE

BEATRICE BARAZZETTI

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

#37 – ASSIANO: il quartiere “fantasma” che è ancora campagna

0
Cascina di Assiano

Oltre la Tangenziale, oltre quelli che sembrano i confini di Milano all’estrema periferia occidentale esiste una località rurale, fatta in gran parte di casali in decadimento, che fa ancora parte del comune di Milano. 

ASSIANO: il quartiere “fantasma” che è ancora campagna

Assiano in origine era un esteso borgo cascinale con numerose case rustiche piene di finestrelle, la cui parte centrale fu abbattuta per fare spazio a un ampio piazzale su cui si affacciava un’osteria e diverse botteghe artigiane a servizio delle attività agricole e degli abitanti del borgo. Ha mantenuto la sua atipicità anche ora che fa parte dei confini amministrativi di Milano. Anche se sembra una vera e propria isola in mezzo alla campagna che solo pochi milanesi conoscono e che ancor meno hanno visitato. Andiamolo a scoprire. 

Ph. @federico_cantoro IG

# Le origini romane in una lapide scolpita ora al Castello Sforzesco

Il borgo pare abbia origini romane e infatti nel museo archeologico del Castello Sforzesco c’è una lapide romana con scolpito AXILIANUM, appunto Assiano in latino, rinvenuta proprio nel territorio di Baggio di cui il complesso rurale fa parte.

In una sentenza del novembre 1045 ed in un’altra successiva dell’ottobre 1046, Azzano, marchese e conte di Milano riconosce alla Basilica del Capitolo di Sant’Ambrogio di Milano il possesso di alcuni beni in Axiliano (toponimo precedente), già appartenenti ad un certo Arderico de Muzano (Muggiano).

Nel 1841 il comune di Assiano fu aggregato a quello di Muggiano, a sua volta annesso a Baggio nel 1869. Alla fine, nel 1923 anche il comune di Baggio fu soppresso e annesso alla città di Milano.

assiano
assiano

# Dagli Agnelli ai Feltrinelli, i proprietari terrieri più potenti di Assiano

L’azienda più grande, del secolo appena trascorso, con un’estensione di 120 ettari era della famiglia Agnelli, che costruirono la propria casa padronale predisponendo la cantina per sfruttare l’omeotermia dell’acqua di risorgiva del fontanile San Martino per la conservazione e stagionatura delle derrate alimentari (formaggi freschi, del burro). Nel 1946 gli Agnelli l’hanno venduta alla famiglia di industriali Feltrinelli, diventata poi di proprietà dell’Aler.

I resti di una “casera”, un caseificio funzionante fino agli anni ’50, per la trasformazione del latte prodotto in cascina, sono ancora visibili nella corte di proprietà di ALER.

Cascina di Assiano

# I tre fontanili usati per irrigare i campi agricoli di Assiano

Nel territorio di Assiano sono presenti tre fontanili: il “Curora” o Fontanile di Monzoro, questo fontanile con tre sorgenti ubicate a nord della cascina Molinetto di Monzoro, nell’ex comprensorio Italtel di Castelletto di Settimo Milanese, l’Orenella ed il Branzino, localizzati a sud del borgo cascinale e con la testa di fonte nel territorio di Monzoro.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #38 Le tre STRANEZZE di via Porlezza, la strada più bizzarra di Milano

FABIO MARCOMIN

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Inaugura MERLATA BLOOM, il centro commerciale dei record: all’orizzonte anche la STAZIONE della CIRCLE LINE (Rendering)

0

Milano sterza a Ovest. Il nuovo polo tecnologico di MIND avanza e si inaugura il grande polo di attrazione di Merlata: Bloom, il centro commerciale dei record. Accelera anche il progetto di connessione con la circle line. Ma facciamo un passo alla volta. 

Inaugura MERLATA BLOOM, il centro commerciale dei record: all’orizzonte anche la STAZIONE della CIRCLE LINE (Rendering)

# Merlata Bloom: un’inaugurazione da record con il fast food vegano di Di Caprio e Lewis Hamilton

Andrea Cherchi

Mercoledì 15 Novembre 2023. Il D-Day di Merlata Bloom, il nuovo Mega Centro Commerciale di 70mila metri quadrati del quartiere nascente di Milano. L’inaugurazione ha luogo con tre giorni di festa con musica e spettacoli. Il supermall nei pressi dell’Autostrada dei Laghi e di MIND ha numeri da record: ospita 210 negozi, 43 ristoranti, oltre a un superstore Esselunga. Il Merlata Bloom è aperto dalle 9 alle 22 tutti i giorni: all’interno è presente anche il multisala Notorious, aperto fino a tarda sera. Tra le novità proposte c’è anche Neat Burger, il fast food vegano di Leonardo Di Caprio e Lewis Hamilton. 

Merlata Bloom è anche un gigantesco motore di occupazione: sono state assunte circa 1.000 persone. Ancora scoperte quasi 300 posizioni in negozi e ristoranti, in particolare si cercano cuochi, pizzaioli, camerieri, banconisti. Per la consacrazione definitiva del quartiere a questo punto manca un solo tassello: la nuova stazione della Circle Line. Anche su questo fronte ci sono novità. 

# La nuova stazione MIND – Merlata si fa sempre più vicina

credits: @mindmilano

A fine settembre 2023 si è fatto un passo decisivo per la realizzazione della nuova stazione del Passante Ferroviario MIND-Merlata. 

Il Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma Cascina Merlata (di cui fanno parte Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Comune di Pero, EuroMilano SpA) ha destinato 14 milioni di euro di oneri di urbanizzazione al potenziamento del sistema di trasporto pubblico del quadrante nord ovest di Milano. Grazie a questo finanziamento possono finalmente partire la progettazione e la realizzazione della nuova stazione MIND-Merlata. Esistono anche immagini in anteprima di come sarà la futura stazione. 

# Le prime immagini della nuova stazione della Circle Line di Merlata-MIND

Nuove stazioni circle line Milano MIND-Merlata e Milano Stephenson

Come riportato dal blog Urbanfile lo studio 3TI Progetti, che ha firmato un nuovo contratto con Arexpo per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica della nuova stazione “Milano MIND-Merlata” lungo la ferrovia Milano-Domodossola, ha rilasciato le prime immagini della futura fermata.

Verrà realizzata tra le stazioni di Milano-Certosa e Rho Fiera Milano e andrà a servire il nuovo quartiere di Cascina Merlata con annesso nuovo mall commerciale, e MIND, il nuovo centro dell’innovazione di Milano in costruzione sui terreni che hanno ospitato l’Expo 2015. La stazione sorgerà sotto il cavalcavia pedonale “MIC” – Passerella MIND-Cascina Merlata e sarà inserita nel percorso della futura Circle Line.

Leggi anche: In costruzione la PRIMA STAZIONE della futura CIRCLE LINE

# I rendering della futura fermata “green” 

La struttura della stazione è stata pensata in metallo bianco, per integrarsi con la vicina passerella ciclopedonale, e come mostrano le immagini dovrebbe venire ricoperta di rampicanti e circondata da alberi. I rendering rilasciati dallo studio di progettazione si riferiscono però solo alla porzione di manufatto che si collega alla passerella, mentre a metà della stessa dovrebbe essere costruito l’edificio della stazione vero e proprio con annesse piattaforme e banchine dei treni.

Circle line Milano
Credits: Comune di Milano – Tracciato Circle line Milano prima dell’aggiunta delle nuove stazioni

Quando entrerà in funzione, la fermata MIND-Cascina Merlata sarà dedicata al servizio delle linee suburbane e della futura Circle Line con partenza da Rho Fiera e capolinea a sud ovest nella stazione di San Cristoforo FS.

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: CIRCLE LINE: tutta la verità sul progetto più sognato dai milanesi

MILANO CITTA’ STATO

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il VILLAGGIO OLIMPICO e la rinascita di MILANO SUD

0
Credits: Skidmore, Owings & Merrill

Una stazione ferroviaria in degrado, locali che aprivano e chiudevano dall’oggi al domani, una distilleria abbandonata da anni in una strada frequentata principalmente da prostitute e clienti. L’area a sud di Porta Romana con il baricentro a Piazzale Lodi da qualche anno sta vivendo una rinascita urbana e architettonica come poche altre zone a Milano e che continuerà per diversi anni ancora. 

Dall’antica distilleria riqualificata con Fondazione Prada che ha preso il suo posto, il progetto Symbiosis che ha visto Fastweb e Louis Vuitton insediare il loro quartier generale, a cui seguirà Moncler poco più a sud vicino all’ICS International School inaugurata da un paio di anni. A questo si aggiunge un altro tassello forse ancora più importante, quello del Villaggio Olimpico protagonista delle Olimpiadi Invernali 2026 e del futuro quartiere di Scalo Romana.

Il VILLAGGIO OLIMPICO e la rinascita di MILANO SUD

#I giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026

Futura, il logo ufficiale delle Olimpiadi 2026

Milano-Cortina 2026 sarà la quarta edizione dei Giochi Olimpici a svolgersi in Italia, l’ultima volta fu a Torino nel 2006, dal 6 al 22 febbraio 2026. Un evento sportivo di impatto mediatico planetario con gare a Milano, Assago, Rho, Bormio, Litigoni, Predazzo, Rasun-Anterselva e Tesero, che, come successo per l’edizione torinese, potrebbe dare un’ulteriore spinta allo sviluppo di quest’area della città e non solo.

# Un progetto proiettato verso il futuro

Skidmore, Owings & Merrill Vista aerea lato Ripamonti Villaggio Olimpico

Incaricati dello sviluppo del progetto di riqualificazione dell’ex scalo di Porta Romana sono Coima, Covivio e Prada Holding. Al suo interno spicca il Villaggio Olimpico, come da progetto vincitore dello studio americano Sonìm, Skidmore Owings & Merril, composto da sei edifici a stecca, di altezze diverse.

 

Il cantiere procede secondo i tempi previsti, anzi in anticipo di 3 mesi, con completamento delle strutture in elevazione a inizio 2024 e consegna a luglio del 2025 alla Fondazione di Milano Cortina. Tra le strutture preservate e riqualificate c’è l’edificio “Basilico”, un tempo a servizio dei lavoratori dello scalo, mentre quello di fronte che fungeva da deposito è previsto che venga ricostruito sull’impianto originale realizzando una corte interna nella parte centrale attraverso uno sfondato della copertura.

Leggi anche: Il CANTIERE del VILLAGGIO OLIMPICO: le IMMAGINI dall’interno

#Il lascito delle Olimpiadi

Skidmore, Owings & Merrill – Olympic Village Plaza

Al termine dell’evento il Villaggio Olimpico diventerà il più grande studentato d’Italia realizzato in Edilizia Residenziale Sociale con 1.700 posti letto. Si prevedono diverse aperture di spazi coworking, l’Olympic Village Plaza, il fulcro di questa parte del futuro quartiere di Scalo Romana, prevede negozi e spazi dedicati all’organizzazione di mostre e di mercati.

Leggi anche: OLIMPIADI a MILANO: le 7 opere da MEDAGLIA d’ORO

# Un nuovo parco, una foresta sospesa e percorsi ciclopedonali di ricucitura di due zone oggi divise dai binari

Masterplan Scalo Romana

Oltre all’area destinata alle Olimpiadi Invernali anche la restante porzione dell’ex scalo merci è stata ripensata nel masterplan. Al centro un nuovo parco cittadino di circa 100mila mq parzialmente a copertura dei binari, a formare una specie di piccola collina. Nell’asse longitudinale sempre al centro trova spazio una sorta di “High Line”, a nascondere alla vista i binari alle due estremità dell’ex scalo, con una foresta sospesa e panchine dove fermarsi a osservare dall’alto il nuovo quartiere. Previsti anche altri edifici ad uso residenziale, commerciale e uffici, 400 parcheggi interrati e in superficie a servizio del quartiere e il ritorno del Piazzale Lodi alla originaria forma ellittica, con allargamento e riqualificazione del marciapiede lato uscite della metropolitana. L’area di intervento complessiva è di circa 190mila mq.

A ricucire due zone oggi separate, il quadrante di Porta Romana della movida e dei negozi e la zona più a sud che si spinge verso il Corvetto, nel masterplan realizzato da Outcomist, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture e Carlo Ratti Associati e ARUP sono stati progettati percorsi ciclopedonali che attraversando l’ex scalo conducono da Via Brembo e Via Lorenzini a Viale Isonzo e quindi al trittico di strade attorno a Piazza Trento.

# La riqualificazione della stazione di Porta Romana

Aoumm – Rendering stazione Porta Romana

A completare il tutto la riqualificazione entro la fine del 2025 della Stazione di Porta Romana, sulla base del progetto dello studio AOUMM. Si prevede il suo mantenimento nella posizione attuale, con un sistema integrato di accessibilità ciclopedonale con la stazione metropolitana M3 Lodi, il rifacimento le pensiline di copertura, la costruzione di ascensori e la ristrutturazione del vecchio edificio viaggiatori in stile modernista decò.

Leggi anche: Le PROSSIME FERMATE in arrivo sulla CIRCLE LINE di Milano: il punto sui lavori

Continua la lettura con: I 18 GRANDI PROGETTI di RIGENERAZIONE che TRASFORMERANNO MILANO e il suo hinterland

Articolo originale di MICHELE LAROTONDA aggiornato dalla redazione

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

L’OASI con CASCATE e i LAGHETTI GEMELLI a un’ora da Milano

0
moira_mammaditrefiglimaschi

Un tempo usata come cava per il vicino cementificio, oggi una splendida oasi naturale.

Milano-Oasi di Baggero

L’OASI con CASCATE e i LAGHETTI GEMELLI a un’ora da Milano

# Da cava di estrazione a oasi naturale

simonbrazzi93 IG – Laghetti oasi di Baggero

In passato era utilizzata come miniera per estrarre la marna destinata a rifornire il vicino cementificio di Merone, oggi è un’oasi naturale dove rilassarsi e praticare sporta all’aperto. L’Oasi di Baggero, in provincia di Como, si estende su una superficie di 225.000 metri quadrati tra i comuni di Merone, Monguzzo, Lurago d’Erba e Lambrugo. Perfetta per un’escursione in ogni stagione dall’anno e adatta a tutti, bambini compresi. C’è persino un ostello, una struttura nuova ed eco-compatibile da 25 posti letto, per chi vuole trascorrere più giorni all’interno dell’oasi oltre a tavoli e panchine per il pic-nic.

# I laghetti gemelli e il percorso ad anello ciclo-pedonale

ali_icee IG – Oasi di Baggero

L’oasi si caratterizza per due laghetti gemelli artificiali, un tempo cave, attorno ai quali si snoda un percorso ad anello ciclo-pedonale con torrenti e piccole cascate percorribili anche con i passeggini. I sentieri dell’oasi sono indicati da cartelli in legno che riportano le direzioni verso i punti principali, tra cui l’altavia dove poter godere di una vista panoramica dell’Oasi di Baggero.

simonbrazzi93 IG – Oasi di Baggero

Ci si può anche addentrare nella natura salendo sui ponticelli dentro il parco per osservare gli uccelli acquatici. Presente anche un’area giochi per arrampicarsi in sicurezza pensata per i più piccoli.

# Gli angoli più suggestivi

moira_mammaditrefiglimaschi IG – Oasi di Baggero

Tra gli angoli più suggestivi da fotografare troviamo la parete rocciosa adiacente a uno dei due laghetti, le cascate e il sasso panoramico, da dove ammirare una splendida vista sui monti e sui paesaggi circostanti.

Fonte: Quicomo

Continua la lettura con: La “PORTOFINO del lago di GARDA”

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Che ci fanno TRAM e BUS milanesi in mezzo a un BOSCO della Liguria?

0
credits: ascosilasciti.com

Foto copertina: Davide Calloni – ascosilasciti.com

La spiegazione c’è e ha dell’incredibile.

Che ci fanno TRAM e BUS milanesi in mezzo a un BOSCO della Liguria?

# Due tram e due autobus

credits: foto Davide Calloni – ascosilasciti.com

Immersi nella vegetazione, tra edera e rovi, si nascondono due tram e due bus abbandonati. Guardando meglio, si scopre che si tratta di due motrici tranviarie interurbane milanesi (n. 111 e 112) nonché due autobus, uno urbano, FIAT 411, sempre di provenienza milanese, e uno genovese, il vecchio 62 XX dell’azienda AMT. La loro presenza nel bosco ligure è decisamente fuori posto, tuttavia c’è una ragione.

# Un locale molto alternativo. Forse troppo

credits: Il Sottosuolo di Genova e oltre. Ricerca E Studio, PH. Luciano Rosselli

Patrizia Vian, insieme al marito Joseph Bonfanti vollero aprire, in un bosco appena sopra a Rapallo, quello che negli anni ’90 diventò uno dei locali più frequentati e incredibili del Levante. Ma non era un semplice locale. Per poter aggirare la legge che vietava di edificare qualsiasi tipo di edificio in questi terreni, i due proprietari trovarono una soluzione geniale: usare i due autobus e tram come “immobili”. L’idea nacque frequentando eccentrici locali francesi che diedero l’ispirazione necessaria per realizzare un locale in stile bohémien.

# Il CAPOLINEA: cibo e musica nel mezzo della natura

credits: corfole.it

I mezzi vennero riadattati, stabilizzati su rotaie e trasformati. I due tram vennero adibiti a ristorante, un autobus come cucina e il rimanente fungeva da magazzino. Così, nasce “Il Capolinea”, un locale di nicchia dove la particolarità non era solo il ristorante, ma anche la sala esibizioni con musica di ogni genere dal vivo. Dal 1990 al 1995, contro ogni previsione, la fama di questo locale crebbe esponenzialmente, artisti emergenti e band internazionali facevano a gara per potersi esibire. Anche il figlio di John, dei Beatles, si recò in questo caratteristico locale per godersi una serata a ritmo di musica.

# Non sempre c’è il lieto fine

credits: foto Davide Calloni – ascosilasciti.com

Si sa, a volte la fama dà alla testa. La gloria cresceva e così anche i “rumors”, le leggende sul suo conto. Come quella che i tram “fossero stati portati direttamente in elicottero o che fossero stati costruiti da un gruppo di collezionisti fanatici imitando fedelmente i modelli originali”, scrive David Calloni nel suo articolo.
Allo stesso tempo iniziarono ad accumularsi tutte le lamentele, per i rumori e gli schiamazzi, che sfociarono con visite e numerosi controlli da parte dei Carabinieri, senza mai trovare nulla di punibile. Poi, nel 1996 durante uno dei soliti controlli, la licenza del locale venne ritirata una volta per tutte per il “pavimento dei tram non a norma” e il locale venne abbandonato.

Il Capolinea è ancora lì, ma il suo è stato un triste declino. Pesantemente vandalizzato dopo anni di abbandono, purtroppo si è trasformato in una discarica abusiva e parte del suo contenuto è stato smantellato.

Continua a leggere con: Il PAZZO PROGETTO in Italia di trasformare un AEROPORTO in un RISTORANTE: ecco che fine ha fatto

SELENE MANGIAROTTI

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


TLAPSE | Your Project in Motion