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Le PIETANZE autenticamente MILANESI che non possono mancare sulla tavola

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Credits nonnaemiliamodernatrattoria IG - Mondeghili

Milanesi doc e non ecco 8 pietanze made in Milano. Come scrissero D’Anzi e Brocchi nella strofa finale della canzone scritta nel 1939, “lassa pur ch’el mondo El disa ma a Milan se sta benon On bel piatt de busecca con dent i borlott, e on Oss bus cont intorna El risott, e on litrott de quel bon cont , on bel minestron, fan content ogni Milaneson“.

Le PIETANZE autenticamente MILANESI che non possono mancare sulla tavola

#1 Oss bus

Credits: PH Divina Milano

L’ossobuco si chiama così per il caratteristico osso bucato che lo connota. La carne che deve essere di vitello, va cotta molto lentamente per consentire che essa si sciolga in tutta la sua morbidezza. Obbligatoria la gremolada finale ovvero un battuto di aglio, prezzemolo e scorza di limone.

#2 Risotto giallo

Credits gatti9983 IG – Risotto

Sembra una gigantesca moneta dorata questo splendido risotto dal tipico colore giallastro-ocra, dato dallo zafferano. La ricetta prevede, oltre al riso che è l’ingrediente principale, il brodo, il formaggio grattugiato, il burro e il vino bianco. 

#3 Cotoletta

Credits: milanopost.info
Trattoria San Filippo Neri

Sarebbe più corretto dire costoletta di vitello, deve essere necessariamente con l’osso, va panata con abbondante pan grattato anche sui bordi ed infine fritta in abbondante burro chiarificato. Ottima anche fredda.

#4 Mondeghili

Credits nonnaemiliamodernatrattoria IG – Mondeghili

Sono una sorta di pietanza del recupero perché nasce come ricetta basata sul riutilizzo di carne avanzata a cui si aggiunge salsiccia, uova e formaggio per poi creare delle polpette leggermente schiacciate da friggere nel burro. Una volta assaggiate non se ne può più fare a meno: creano dipendenza. 

Leggi anche: APRE a Milano la TRATTORIA che ha solo PIATTI LOMBARDI

#5 Panettone

Credits altromercato IG – Panettone Don Bosco

Che dire di questo meraviglioso dolce a forma di cupola conosciuto in tutto il mondo? Ormai declinato in molteplici varianti che forse ne hanno snaturato la vera essenza, questo è un dolce morbido che va guarnito con frutti canditi e uvetta. Un dolce universale che da secoli arricchisce la tavola delle feste, specie natalizie di ogni milanese e non.

#6 Cassoeula o cazzuola

Credits: PH Primo Chef

Piatto tipico estremamente saporito a base di verza e le parti meno nobili del maiale come piedini, cotenna e testa. Una pietanza appartenente alla cucina povera ma succulenta, destinata ad essere consumata soprattutto in inverno.

#7 Trippa o busecca

Trippa

Secondo piatto tradizionale meneghino che si prepara durante la stagione invernale a base di frattaglie, fagioli e pomodori cotti molto lentamente nel brodo vegetale. Una pietanza dalle origini povere estremamente gustosa, che si consuma soprattutto durante le feste natalizie ma che si può tranquillamente degustare in altri periodi della anno in quanto, pure fredda, la busecca è semplicemente squisita. 

#8 Minestrone

Credits: today.it – Minestrone alla milanese

Tradizionale pietanza invernale ma onestamente anche estiva se consumata tiepida o addirittura fredda, prevede l’uso di moltissime verdure tra cui verza e cipolle. Cottura lenta e senza fretta, per garantire un risultato finale cremoso e da leccarsi i baffi.

Continua la lettura con: I PIATTI MILANESI che i milanesi NON CONOSCONO

ALESSANDRA GURRIERI

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Perché Milano è “IMPORTANTE”? Perché è “FAMOSA”? Perché è “MEGLIO DI ROMA”?

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Domande a Milano

Abbiamo chiesto al completamento automatico di Google quali sono le caratteristiche salienti della nostra città, in base ai primi suggerimenti proposti alla domanda “Perché Milano è”.

Perché Milano è “IMPORTANTE”? Perché è “FAMOSA”? Perché è “MEGLIO DI ROMA”?

Prima di darvi le risposte, è bene sapere che la selezione dei suggerimenti rispecchia macroscopicamente le attività di ricerca degli utenti e i contenuti delle pagine web, e inoltre, ma solo per gli iscritti ad un qualsivoglia servizio Google, si ispira alle ricerche fatte in passato dal profilo specifico. Il tutto, messo in ordine da un efficientissimo algoritmo.

# Perché è importante?

ricerche google

Perché Milano è importante, la più gettonata, genera 48.500.000 risultati (!).

Le risposte arrivano da Vogue, da Tignale.org e da noi, e in un certo senso racchiudono i dubbi espressi in tutte le altre query di ricerca.

Innanzitutto Milano è importante per l’economia italiana, della quale la moda è uno dei fiori all’occhiello: qui vengono fatti 21 miliardi sugli 87 totali prodotti dal settore in Italia ogni anno. Milano è unanimamente considerata una capitale del design, è la prima città in Italia per offerta di facoltà, ha 60 musei e 150 tra gallerie e studi d’arte.

Su Tignale.org si sottolinea candidamente come Milano sia importante perché sede del Teatro alla Scala, del Teatro degli Arcimboldi, del Duomo e della Galleria Vittorio Emanuele II, hotspots forse scontati per chi li conosce, ma potenziali veicolatori di Sindrome di Stendhal per i neofiti.

Poi milanocittastato.it, mai banale, elenca i 10 motivi per cui Milano dovrebbe essere la capitale d’Europa.

# Perché è famosa?

ricerche google

Perché Milano è famosa genera 1.140.000 risultati. Gli spunti più interessanti ci giungono dal redivivo Yahoo Answers, in cui vengono citati, oltre ai landmark storici, i negozi, gli aperitivi e tutto ciò che si può raggiungere nelle sue immediate vicinanze: laghi, fiumi, monti e la Svizzera.

# Perché è la capitale economica d’Italia?

Con “perché Milano è la capitale economica d’Italia” troviamo 9.470.000 risultati, un’invettiva infuocata sul Foglio che spiega come Milano sia una locomotiva, purtroppo a sé stante, per l’Italia, capace di generare numeri all’altezza delle migliori realtà europee, e una traduzione di un pezzo di Beppe Severgnini pubblicato sul New York Times, dove si sprona la città a diventare, con le sue eccellenze, punto di riferimento e traino per la nazione intera.

# Perché è bella? Perché è brutta?

ricerche google

Ai primi posti tra le domande su Milano ci sono: “Perché Milano è bella” che batte “Perché Milano è brutta14.000.000 a 6.800.000 voci.

In un sondaggio lanciato sul nostro sito il 2 maggio 2018, nelle dieci possibili risposte da dare alla domanda sul motivo della bellezza di Milano, ha vinto “perché hai una metropoli dentro un paese”: è piccolina, ti accoglie, ti senti sempre a casa, è tutto facile come nelle realtà di paese ma con i servizi delle più grandi metropoli del mondo.

Nei motivi della bruttezza di Milano viene citata la mancata renovatio urbis che ha invece interessato, a partire dalla Roma di Papa Giulio II, città come la Firenze di Brunelleschi, la Venezia di Sansovino e la Ferrara di Rossetti, a cavallo tra il 1400 e il 1500. Milano sarebbe invece “urbanisticamente mutilata”, in maniera irrimediabile dato che, in questa visione, la parte storica è tagliata fuori dal resto della città.

Leggi anche: Perché Milano è fatta a cerchi?

# Perché è meglio di Roma?

Credits: @misterphoto195
Roma Termini

Perché Milano è meglio di Roma ci propone addirittura 60.500.000 risultati e un libro.

La rivalità tra le due città è tanto antica quanto marcate sono le caratteristiche che le contraddistingono. Tra tutte, è evidente come Milano sia una città internazionale e proiettata all’Europa, mentre Roma, a detta degli stessi romani, è come un grande, grandissimo paese di provincia.

# Perché è meneghina?

credits: pinterest

Infine, una curiosità linguistica: “Perché Milano è chiamata città meneghina“, proposta 30.000 volte.

Il motivo è presto detto. “Meneghino” deriva dal nome del noto personaggio del teatro milanese, poi maschera della commedia dell’arte, reso famoso nel Seicento dallo scrittore Carlo Maria Maggi. Un servo ridicolo e codardo, fedele al proprio padrone, ma vittima di raggiri e zimbello di tutti. Sia ben chiaro, la maschera è divenuta emblema di Milano per essere tipicamente spavalda a parole, ma laboriosa, ospitale e allegramente cordiale.

Leggi anche: Meneghini o bauscia?

# Milano per gli stranieri: perché è così cara?

ricerche google

Attenzione, perché all’estero, al di là delle lusinghe di cui sopra si chiedono perché la nostra sia una città così cara.

E in effetti, da un recente rapporto della società di consulenza e di investimento UBS Wealth Management, è emerso come Milano sia addirittura la settima città più dispendiosa al mondo, dietro a Zurigo, Ginevra, Oslo, Copenhagen, New York e Tokyo.

A pesare è il rapporto tra salari e prezzi al consumo: Milano scende appunto al 27° posto quando si parla di guadagni medi. Ma, evidentemente, è un qualcosa che percepiscono anche i turisti, comunque per fortuna in costante aumento: quest’anno dovremmo superare la fatidica soglia dei 10 milioni di arrivi in città.

ricerche google

Se la relazione tra Milano e Google vi ha incuriosito, potete seguire in diretta l’andamento della nostra città sul non plus ultra dei motori di ricerca qui, proprio come se fosse un mercato azionario.

Oppure scoprire come se la cava l’Italia in un contesto europeo, su questa mappa.

Continua la lettura con: A vegliare su Milano ci sono 4 Madonnine

HARI DE MIRANDA

copyright milanocittastato.it

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#98 – Le VIE PRIVATE a Milano: cosa sono e che cosa le differenzia dalle strade normali

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Mappa Milano

Nel reticolo di strade di Milano, esistono 720 vie della lunghezza complessiva di 200 chilometri, che vengono definite “private”. Di queste, 460 sono ad uso pubblico. Ma cosa significa “via privata” e che cosa la differenzia da una strada normale?

Le VIE PRIVATE a Milano: cosa sono e che cosa le differenzia dalle strade normali

# Cosa sono le vie private?

Le vie private risalgono alla prima metà del ‘900: erano per lo più vie brevi con poche case e avevano cancelli o catene all’inizio della stessa. Erano chiamate così perché adibite al transito solo dei residenti di quella via: non erano utilizzabili per un traffico cittadino in quanto la maggior parte erano vie strette e prive di parcheggio o con parcheggio solo da un lato della strada e la gestione ingresso/uscita era demandata ai residenti.

Milano cresceva così rapidamente che non c’era il tempo di pianificare strade e servizi pubblici che venivano poi costruiti in seguito, per questo alcune vie o pezzi di via venivano realizzati su suolo privato appartenente a condomini e enti. In seguito all’ampliamento della città, nella maggior parte di queste sono rimasti solo i cartelli ad indicazione della tipologia di “via privata” e l’accesso è diventato libero.

# Quando una via privata è accessibile a tutti

In base alla legge una strada privata può definirsi “ad uso pubblico” se viene “utilizzata da chiunque, da una collettività indeterminata di persone e deve essere idonea a soddisfare esigenze di interesse generale, come per esempio il collegamento ad una strada di proprietà pubblica.”

In questo caso la manutenzione spetta al Comune di Milano, in quanto i residenti hanno ceduto la titolarità della strada all’ente. Per le strade invece che rimangono utilizzate solo dai residenti la manutenzione spetta a loro.

# Le ultime vie diventate ad uso pubblico nel 2013

Sono 53 le vie che nel 2013 sono passate in uso al Comune di Milano perché di fatto erano già in uso alla viabilità cittadina pur essendo formalmente private. Precisamente 12 strade intere e altri 35 tratti di strada che hanno cambiato proprietà un po’ in tutte le zone e nel dettaglio sono:

Zona 2
Via Bottelli
Via Fortezza
Viale Monza
Via Platone
Via del Progresso
Via Tofane
Via Zuretti (2 tratti)

Zona 3
Via Fraccaroli

Zona 4
Via Ardigò
Via Bonfadini
Via Pasini

Zona 5
Via Briano
Via Don Rodrigo
Via dei Fontanili
Via Fra’ Cristoforo
Via Gargano
Via Pienza
Via Ripamonti
Via Rozzano
Via San Bernardo
Via Sant’Arialdo
Via Vivarini
Via Passo Pordoi

Zona 6
Via Filargo
Via Pichi
Via Russoli

Zona 7
Via Canevari
Via Luigi Zoja (correzione)
Via Frosinone
Via Passo di Fargorida
Via Stupinigi
Via Val Lavizzana
Via Zappa

Zona 8
Via Cefalù
Via Fabrizi
Via Meloria
Via Parabiago
Via Punta Licosa
Via Stephenson
Via Valvassina

Zona 9
Via Bracco
Via Calizzano
Via Candoglia
Via Cantoni Costanzo
Via Carnevali
Via Giuliani
Via Guicciardi
Via Lambruschini
Via Pesaro
Via San Basilio
Via Spellanzon
Via Tremiti

Continua la lettura con: Luogo nascosto di Milano #99 – San Sebastiano: il tempio più “AMBIGUO” di Milano dove si officia una messa in ricordo della peste

FABIO MARCOMIN

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Il MISTERO dei BINARI DIMENTICATI sulle strade di Milano

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Credits: milano.repubblica.it - Binari dismessi

18 chilometri. Come la distanza da Milano a Paullo. E’ la lunghezza dei binari del tram abbandonati sulle strade di Milano. Abbandonati nel senso che partono dal nulla e arrivano al nulla, non possono più essere percorsi dai tram e restano come delle aperte ferite sulle strade della città. A volte coperti malamente dal catrame, altre volte in bella vista in mezzo al pavè per poi svanire nel nulla.

Il MISTERO dei BINARI dimenticati sulle strade di Milano

# Brutti e pericolosi: simbolo di una città che ha scarsa cura dell’arredo urbano e si preoccupa poco della sicurezza di ciclisti e motociclisti

Il tema della rimozione dei binari ha attraversato ogni giunta negli ultimi decenni, ma nonostante tutto persistono sulle strade chilometri, per l’esattezza 18,2, di binari malmessi che sbucano tra asfalto e pavé. Oggi hanno l’unica funzione di ricordarci del passaggio di una linea del tram in passato, oltre a mettere in rischio l’incolumità di ciclisti e motociclisti visto che col tempo si deteriorano e si creano buche in corrispondenza dell’asfalto. Quale strade necessitano un intervento urgente?

# I punti più critici lungo gli oltre 18 km di binari inutili e inutilizzati

Da via Castelfidardo a via Palestro, a Milano ci sono 18,2 chilometri di binari dei tram in disuso da svariati decenni. Ecco i punti più critici:

  • le vie Carroccio, Lesmi, Ausonio e Cesare da Sesto, San Vittore, Olivetani e Gian Battista Vico dove passava il vecchio 33 che andava da piazza Tripoli a Cairoli
  • via Cesare Battisti, via San Giovanni sul Muro, viale Pasubio, via delle Forze Armate dal deposito Atm fino a Gambara dove passava il vecchio 18 diretto a Baggio
  • via Cadamosto, un tratto di via Ponzio, di via Paracelso e alcuni monconi tra via Petrella, Mercadante e Gaffurio
  • via Castelfidardo, via dell’Orso, via Palestro e corso di Porta Romana nel tratto che va da Crocetta a piazza Medaglie d’Oro, dove c’era il vecchio itinerario del 13

L’unico intervento degno di nota è stato quello effettuato tra il 2015 e il 2016 in Ripa di Porta Ticinese, dove insieme alla sostituzione dell’asfalto con il pavè sono stati rimossi 1,5 km di binari in cambio di masselli e binderi, in particolare cordoli in granito.

Credits: Urbanfile – Binari sostituiti da cordoli di granito

Nonostante una mozione ad Aprile 2019 della stessa maggioranza nel Consiglio Comunale di Milano, in cui si chiedeva di iniziare il piano di rimozione dei binari in disuso partendo da quelli che i nove municipi hanno indicato come più pericolosi, ad oggi non ci sono stati interventi di rilievo.

Continua la lettura con: METRO DIRETTA LINATE – CENTRALE: perché non provarci?

FABIO MARCOMIN

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15 CAPOLAVORI d’ARTE che puoi vedere solo a Milano

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Milano ospita alcuni dei capolavori artistici più belli e significativi della storia dell’arte moderna e contemporanea, conservati in musei che l’intera Europa ci invidia, come la Pinacoteca di Brera, Palazzo Reale, il museo Poldi Pezzoli o il più recente Museo del Novecento.

Selezionare solo alcune tra le opere più apprezzate da milanesi, e non, è scelta ardua, ma necessaria: purtroppo non tutti sono a conoscenza dell’immenso patrimonio artistico che Milano offre.

Ecco quindi un elenco delle opere più belle di Milano, attraverso il quale si è cercato di spaziare dai classici dell’arte moderna alle provocazioni novecentesche.

15 CAPOLAVORI d’ARTE che puoi vedere solo a Milano

#1. L’ULTIMA CENA, Leonardo da Vinci

Credits Andrea Cherchi – Ultima Cena

1495-1498 Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Dipinto parietale a tempera grassa su intonaco

#2.CRISTO MORTO, Andrea Mantegna

1480 Pinacoteca di Brera
Pittura a tempera

#3. IL QUARTO STATO, Giuseppe Pellizza da Volpedo

credits: IG @1000quadri

1901 GAM
Dipinto a olio su tela

#4. LO SPOSALIZIO DELLA VERGINE, Raffaello Sanzio

1504 Pinacoteca di Brera
Dipinto a olio su tavola

#5. IL BACIO, Francesco Hayez

credits: pixabay

1859 Pinacoteca di Brera
Dipinto a olio su tela

#6. PIETA’, Giovanni Bellini

1460 Pinacoteca di Brera
Dipinto tempera su tavola

#7. PIETA’ RONDANINI, Michelangelo Buonarroti

credits: IG @belcaro54

1552 – 1564 Museo della Pietà Rondanini, Castello Sforzesco
Scultura marmorea

#8. CANESTRA DI FRUTTA, Caravaggio

1599 Pinacoteca Ambrosiana
Dipinto a olio su tela

#9. RITRATTO DI PAUL GUILLAUME, Amedeo Modigliani

1916 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

#10. FORME UNICHE DELLA CONTINUITA’ NELLO SPAZIO, Umberto Boccioni

1913 Museo del Novecento
Scultura

#11. ELASTICITA’, Umberto Boccioni

1912 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

#12. FEMME NUE, Pablo Picasso

1907 Museo del Novecento
Dipinto a olio su tela

#13. COMPOSIZIONE, Wassily Kandinsky

1916 Museo del Novecento
Acquerello e matita su carta

#14. WALD BAU, Paul Klee

1919 Museo del Novecento
Tecnica mista con gesso su tela

#15. MERDA D’ARTISTA, Piero Manzoni

Credits: airtribune.it – Merda d’artista

1961 Museo del Novecento
Feci in scatoletta di latta con carta stampata

Continua la lettura con: Le top 100 esperienze da vivere a Milano: Una giornata a GRECO: 10 attrazioni di uno dei quartieri più vivaci di Milano

FRANCESCA BARTOLINO

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MILANO – ROMA: la supersfida tra ITALO e FRECCIAROSSA (Video)

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Metro challenge Milano Roma

In questa speciale #metrochallenge di mirkoconlakappa la sfida sull’alta velocità che collega la città di Milano a Roma. Chi vincerà tra Italo e il Frecciarossa?

La risposta nel video: 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Nel FUTURO di MILANO c’è la linea ROSA. Quali sono le FERMATE più desiderate dai MILANESI?

 

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

VOLANDO sui NAVIGLI di MILANO

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

CHRIS MARTIN (Coldplay) canta OH MIA BELA MADUNINA a San Siro

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

La PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

“RE NUDO”: la WOODSTOCK ITALIANA al PARCO LAMBRO. Dove è successo di tutto

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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#99 – LECCO: una gita a un’ora da Milano che “s’ha da fare”

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Lecco

A meno di un’ora di strada troviamo uno snodo chiave per la Valtellina attraverso la Valsassina: una città forse meno famosa della dirimpettaia lacustre resa celebre dalle dimore dello star system, ma non per questo meno interessante, soprattutto per quanto riguarda l’indiretto contributo che ha dato alla letteratura italiana e mondiale. A quanto pare, dunque, questa gita s’ha da fare. 

LECCO: una gita a un’ora da Milano che “s’ha da fare”

# La grande storia di Lecco

Credits: @dbianchi1979
Rocca dell’Innominato

I primi scavi collocano l’aria odierna di Lecco fra il X secolo a.C. al IV secolo d.C. Per tutto il medioevo e in larga misura per l’Età Moderna il nome di Lecco non indica un particolare centro abitato, ma comprende tutta la zona tra il lago e la Valsassina.  In quel periodo in Lombardia la civitas (città) definiva solo i centri sedi di diocesi mentre i borgus (borghi) erano costituiti da realtà para-urbane di una certa importanza ma non sede vescovile (ad esempio Varese e Monza). Qui sorgeva infatti un agglomerato abitato policentrico, in cui i vari rioni erano strettamente interdipendenti, ognuno con una specializzazione funzionale ed economica.

Ph. emaarrigoni

Con la caduta del Ducato di Milano Lecco passò alla Spagna e, sotto il dominio di Carlo V, venne trasformata in una roccaforte militare. Nel XVII secolo, poi, Lecco è uno dei molti centri mirabilmente descritti da Alessandro Manzoni ne I promessi Sposi, storia d’amore celebre in tutto il panorama letterario italiano ed europeo soprattutto per l’accurata descrizione della Peste attorno al 1630. Dopo il 1861, Lecco si affermò come uno dei primi centri industriali d’Italia grazie allo sviluppo delle industrie siderurgiche, già attive dal XII secolo, che le conferirono l’appellativo di città del ferro, e completò il suo processo di crescita quando nel 1995 fu elevata a capoluogo di provincia

# Eventi e attrazioni contemporanee

Credits: @vale.a.spass
Esino Lario

A livello naturalistico, lo spettacolo del lago vanta un contesto naturale unico: acqua e roccia si uniscono in un binomio imprescindibile che ci regala paesaggi incredibili, sia che si parli delle spiagge in erba o con sassi a Lecco e dintorni che dei tanti percorsi di trekking, escursioni e molto altro ancora. Facendo un tuffo negli itinerari della Lecco medievale, citiamo Ponte Azzone, Torre Viscontea e Vallo delle Mura.

Credits: @manuela.sormani
Villa Manzoni

La Villa Manzoni e il Museo Manzoniano raccolgono sicuramente la maggior parte dei visitatori che transitano in zona, tanto più che siamo negli stessi luoghi dove il grande scrittore milanese passò buona parte della propria infanzia. La villa è costruita attorno a un cortile porticato, presenta una struttura tipicamente neoclassica, con una facciata scandita da modanature in arenaria.  Sul lato destro si trova un parco molto più piccolo dell’originale. Infatti la villa ai tempi era collocata all’interno di una tenuta agricola coltivata a vite e gelsi per l’allevamento dei bachi da seta.

Dal cortile si accede poi alla Cappella dell’Assunta, dove è sepolto il padre dello scrittore, Pietro Manzoni. Importante centro turistico è anche il Palazzo delle Paure: situato nella centralissima piazza XX Settembre, è un polo museale che racchiude eventi d’arte contemporanea locale ed internazionale collegandoli all’Osservatorio Alpinistico Lecchese, che ci racconta la storia delle grandi imprese dei Ragni di Lecco (famoso gruppo di alpinisti) di ieri e di oggi.

# Cose da fare o da vedere a Lecco

Credits: @martacoppi
Pescarenico

Santuario Nostra Signora della Vittoria: ha un significato particolare per la città e per i lecchesi, ricordare i caduti della Grande Guerra. Una caratteristica che lo ricorda ogni giorno. Grazie alla maestosa chiesa che ospita al suo interno pregevoli opere d’arte e la cripta con i militi caduti.

Pescarenico: il borgo di pescatori descritto nei Promessi Sposi, del quale riprenderemo a parlare a breve, merita davvero di essere scoperto camminando nei suoi vicoli, così come di essere ammirato dall’altra sponda del fiume Adda.

Campanile Basilica di San Nicolò: 96 metri di altezza, tanti quanti il Big Ben di Londra. Un campanile eretto su un torrione del Cinquecento, facente parte delle mura del borgo fortificato di Lecco in epoca medievale. Una visita per ammirare uno stupendo panorama sul lago e tutto intorno.

# La Lecco del futuro

Credits: @filippo.pax
Lago Di Lecco

Da “gruppetto di case abitate da pescatori e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare”, come lo ha definito Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, a futuro centro nevralgico di Lecco. Stiamo parlando del rione di Pescarenico, che verrà completamente riqualificato e diventerà un laboratorio per progettare la città di domani.

Si stima occorrano almeno 21 milioni e mezzo di euro per trasformare in realtà l’ambizioso piano da realizzare entro il 2030, termine previsto dal sindaco Mauro Gattinoni e dal “suo” archistar tedesco di fiducia del Politecnico di Milano, Andreas Kipar, per ultimare la svolta green ed ecosostenibile di Lecco. Lì troveranno posto il nuovo polo del sapere direttamente collegato alla vicina sede del Politecnico, un hub dell’innovazione, un urban center, spazi per la creatività, mostre ed eventi, padiglioni, un’area per le manifestazioni, il mercato, un parco urbano con tanto di laghetto e collina artificiale e un parcheggio interrato. L’obiettivo di lungo periodo è la ricostruzione e riconfigurazione di reti stabili di comunità e la sperimentazione di modelli innovativi attraverso laboratori e processi di condivisione, responsabilizzazione e ingaggio della cittadinanza attiva come attori nei processi di rigenerazione e innovazione urbana.

Continua la lettura con:  Le località del giorno (per una gita da Milano)

CARLO CHIODO

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#99 – San Sebastiano: il tempio più “AMBIGUO” di Milano dove si officia una messa in ricordo della peste

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Credits romag73 IG - San Sebastiano

La storia del Tempio Civico di San Sebastiano è assai curiosa. Il tempio sorge in via Torino ed è stato eretto dal governatore spagnolo di Milano su richiesta di Carlo Borromeo nel 1576 come atto votivo per l’epidemia di peste che aveva falcidiato la città nei tre anni precedenti. Uno dei 100 luoghi nascosti di Milano da scoprire. 

San Sebastiano: il tempio più “AMBIGUO” di Milano dove si officia una messa in ricordo della peste

# Ispirato al Pantheon di Roma, fu edificato dal Comune non dalla Chiesa

Il progetto fu seguito dal Borromeo che lo fece realizzare da suoi uomini di fiducia e nella struttura ricorda il Pantheon romano. Però fu edificato non dalla curia ma dal governo milanese, per questo viene definito “civico” e ha uno status ambiguo, civile e religioso, perchè gestito dal comune e dalla chiesa. Perfino la nomina del cappellano civico predisposto all’officiatura dei riti doveva essere proposta dal comune di Milano ma ratificata dall’arcivescovo.

# All’interno i simboli di Milano

La caratteristica di luogo di culto gestito a spese del Comune  si nota in diversi elementi, come nei simboli di Milano presenti al suo interno.

Altra curiosità? Il 20 gennaio di ogni anno ancora oggi si officia nel tempio una messa per ricordare la fine della peste.

Continua la lettura con: #100 – La quercia rossa, l’albero più antico di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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VOLANDO su una BARCA sopra la CORSICA (Video)

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Credits corsica aero

Se l’esperienza della ciclabile volante è poco adrenalica si può sempre provare la barca volante. 

VOLANDO su una BARCA sopra la CORSICA (Video)

# Il gommone volante sviluppato da un’azienda italiana

Credits corsica-aero

Circa 3 anni fa Philippe e Fabrice hanno lanciato la loro attività di idrovolanti, Corsica Aéro, per dare ai turisti al possibilità di godersi l’isola da una prospettiva diversa. Non si tratta però del classico idrovolante, come quello in servizio sul Lago di Como, un piccolo aeroplano che può viaggiare a pelo d’acqua. In questo caso ci si ritrova su un gommone volante di 3,5 metri su cui è stato installato un deltaplano equipaggiato con un motore bicilindrico Rotax 582 a 2 tempi. Il FIB, Flying Gonfiabile, è un progetto sviluppato e realizzato nel 1986 da Polaris Motor SRL, il primo produttore italiano di ali per il volo libero e ULM, in collaborazione con Lomac Nautica, famoso produttore di gommoni.

Leggi anche: I MEZZI di TRASPORTO più STRANI con cui puoi viaggiare in Italia

# In volo a 70 km/h sopra il Mar Mediterraneo

 

A bordo di questo strano mezzo di trasporto si vola a una velocità di crociera di 70 km/h sopra il Mar Mediterraneo. Il decollo ravvicinato a contatto con le onde del mare avviene presso la base nautica Arinella, mentre il viaggio è tra la costa di Bastia e l’ingresso di Capo Corso. Seduti comodamente nel gommone si possono ammirare e filmare paesaggi incredibili da un’angolazione davvero unica. Non adatto a chi ha paura del mare e delle altezze. 

# Quattro esperienze disponibili

Credits corsica-aero.webp – Bastia

Si possono provare quattro esperienze diverse. La più spettacolare e suggestiva è il circuito dell’alba, dura 40 minuti e ha costo di 250 euro, per sorvolare il mare mentre il sole inizia a sorgere. In alternativa ci sono i circuiti della Città di Bastia e di Capo Porto di Erbalunga, entrambi a 170 euro, e di Cap Tour Génoise de Miomo a 130 euro.

Continua la lettura con: La SKYBIKE, la CICLABILE VOLANTE in CITTÀ: un’idea per Milano?

FABIO MARCOMIN

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10 cose che chi viene da fuori pensa dei MILANESI ma NON sono VERE

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Annata boom per il turismo di Milano che è entrata nella top 10 delle mete europee con più turisti internazionali. Risultato ancora più scoppiettante per luglio: con 871.418 arrivi nel mese si è registrato così un più 33% rispetto all’anno record del 2019. Tutta questa gente si sarà accorta delle leggende metropolitane sul milanese-tipo e, soprattutto, che sono tutte false? Vediamo di sfatarle una ad una. 

10 cose che chi viene da fuori pensa dei MILANESI ma NON sono VERE

#1. Il milanese non è propenso a fare le foto al turista

L’importante è chiedere. Il milanese risponderà con cortesia.

#2. Il milanese odia gli scooter

Alessandro Siani e Bisio

Un ‘immigrato’ dal Friuli ne era convinto. Con l’aumentare delle auto e l’introduzione dell’Area C non è più così. Anzi.

#3. Il milanese non ha cultura

coda palazzo reale
coda palazzo reale

Si pensa che il milanese sia una persona molto materialista, concreta, che pensa al lavoro, ai soldi e a fuggire via nel week end. E’ vero che ormai vedere qualcuno che legge un libro sulla metropolitana è un fatto raro, ma Milano resta la capitale della cultura. E’ la città dove ancora sopravvivono i cinema d’essai, dove si vedono code chilometriche a ogni mostra, dove ci sono persone che vanno perfino a teatro.

#4. Le ragazze milanesi non mangiano e se la tirano

credits: elle.com

Qualcuna c’è, è vero, ma è vista come un residuo degli anni novanta. La verità è che la globalizzazione ha travolto anche la tradizionale ritrosia delle milanesi: la concorrenza di russe e rumene si fa sentire e le milanesi amano troppo la competizione per lasciare il campo a donne più disinvolte.

#5. I milanesi sono contro i meridionali

Era forse vero fino a qualche tempo fa, quando i biglietti fuori dalle università recitavano: “Si affittano camere a tutti ma non a extracomunitari e terroni”.
Ma era comunque un vezzo, un modo di scherzare tipicamente milanese. In verità qui chiunque è ben voluto, non importa da dove venga: l’importante è solo che si dia da fare.

#6. I milanesi sono freddi

Non siamo esattamente la gente più affettuosa e caciarona d’Italia, è vero, ma questo solo perché il milanese-tipo è un tenero insicuro. E ci teniamo, forse un po’ troppo, a quello che gli altri pensano di noi.

#7. I milanesi parlano con la E aperta

Ripeti: “Polpétta, cotolétta, biciclétta“. Basta con questi giochetti! E’ un po’ come il fiorentino che s’è rotto di ripetere la filastrocca della “hohahola hon la hannucccia horta horta” o il napoletano che canta “O’ Sole Mio” o il romano che, solo perché abita nella Città Eterna, dà del tu al Papa. In verità a Milano ormai si parla l’italiano più corretto d’Italia.

#8. I milanesi dicono tante parolacce

Di cui il 90% è composto da “uè figa”, e “dai cazzo”.
I comici come Cochi e Renato o Claudio Bisio sono irriverenti e straordinari, ma non andiamo in giro h24 a dire “Oh la Madonna”. Anzi, da qualche anno dire parolacce è diventato terribilmente fuori moda.

#9. I milanesi sono tutti vestiti alla moda e di tendenza

Basta guardare ai tipi da metropolitana spesso protagonisti degli sfottò su Facebook, o badare a chi entra/esce dal vostro posto di lavoro per vedere confutata questa affermazione in un battibaleno. Quindi se vedete un milanese nella vostra città, occhio a prenderlo ad esempio per rinnovare il guardaroba.

#10. I milanesi vivono di calcio

Va bene che abbiamo uno dei derby più seguiti d’Italia, ma volete mettere un tifoso meneghino con un genoano, un romanista, un laziale, un napoletano? Qui la partita dura al massimo fino al lunedì mattina. Poi, figa, si pensa solo al business.

Continua la lettura: 5 cose che una non milanese non sopporta di Milano

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Quella CASA in mezzo al FIUME (Video)

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Credits: @_kuda_za_vikend_ IG

Una casa insolita che sembra galleggiare sull’acqua… E no, non si tratta di un fotomontaggio. Infatti, fu costruita più di 50 anni fa da un gruppo di amici alla ricerca di un posto in cui prendere il sole e riposarsi dopo aver nuotato. Da allora continua a resistere al vento, all’acqua e alle intemperie.

Quella CASA in mezzo al FIUME

# La casa nel mezzo del fiume Drina, circondata dal Parco Nazionale Tara

Credits: www.artedirealizzarelimpossibile.com

Ci troviamo in Serbia, all’interno del Parco Nazionale Tara: fondato nel 1981 è uno dei 5 parchi nazionali serbi e si distingue dagli altri per le sue foreste di abeti rossi e di faggi. Comprende le montagne di Tara e Zvijezda e l’altitudine media è tra i 1000 e i 2000 metri: un vero paradiso per escursionisti ed alpinisti.

Ma la sua particolarità è anche un’altra. Il suo punto di riferimento è il fiume Drina, una fonte d’ispirazione per poeti, musicisti e scrittori: un vero e proprio monumento culturale oltre che naturale in cui, ogni anno, si organizza il festival annuale “Drina regata”.

Non finisce qui: al centro del fiume spicca una piccola casa sulla roccia che, annualmente, attira numerosi turisti locali ed internazionali.

# Una casa nata dall’idea di un gruppo di amici

Credits: @katarina_mandarina IG

Ma quando è stata costruita? La casa ha più di 50 anni: era il 1968 quando un gruppo di ragazzi decise di costruirsi un posto in cui prendere il sole e risposarsi dopo aver nuotato nelle acque cristalline del fiume. E così, inizialmente appoggiarono solo delle tavole di legno, proprio lì, in mezzo al fiume, per rendere quella roccia un po’ più comoda.

Fu l’anno successivo che iniziarono a costruire anche le pareti e il tetto della casa con materiali di recupero. È normale chiedersi: “ma come facevano a trasportare i mobili e gli oggetti?”. Nulla di più semplice: si servivano di barchette e kayak.

# La quinta versione della Rock House: più sicura e riesce a proteggersi dall’acqua alta

Credits: @neshom IG

Purtroppo, a causa di diluvi e alluvioni, la struttura della casa subisce molti danni, ma è sempre stata ricostruita.

Tuttavia, ciò che si può osservare ora è la quinta versione della Rock House. Senza dubbio una versione migliore e più sicura rispetto alle precedenti e che, in caso di acqua alta, ha la possibilità di innalzare un “muro” anteriore e posteriore.

# Una meta turistica molto “social”

Credits: www.planinatara.rs

Si tratta di una casa molto popolare su Internet e sui Social. Ma quando ha raggiunto il suo successo mondiale? Bisogna tornare indietro nel tempo, all’agosto del 2012, quando il sito di National Geographic pubblicò una foto realizzata dalla fotografa ungherese Irene Becker

Si trattava proprio della casa in equilibrio sulla roccia nel bel mezzo del fiume Drina. È da allora che la Rock House è diventata una meta per i turisti di tutto il mondo.

Qui in un breve video:

Continua la lettura con: I misteri di Curon Venosta: il CAMPANILE che emerge da un LAGO a tre ore da Milano

ALESSIA LONATI

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A Milano il Coca-Cola PIZZA VILLAGE: la kermesse con i MIGLIORI PIZZAIOLI ITALIANI

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Pizza village

In uno dei quartieri più scintillanti di Milano approda il Coca-Cola Pizza Village, l’evento che vede protagonisti i migliori maestri pizzaioli italiani. 

A Milano il Coca-Cola PIZZA VILLAGE: la kermesse con i MIGLIORI PIZZAIOLI ITALIANI

# A Citylife la prima edizione del Pizza Village a Milano

Pizza Village

In uno dei quartieri più scintillanti di Milano, Citylife, approda il Coca-Cola Pizza Village. All’ombra dei tre grattacieli, il Dritto, lo Storto e il Curvo, nel parco gestito da SmartCityLife, la manifestazione si prepara a replicare il successo di presenze di Napoli e New York. Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di SmartCityLife, Roberto Russo: “Siamo entusiasti di ospitare in SmartCityLife, la prima edizione del Coca-Cola PizzaVillage Milano. Evento ideato e organizzato da Oramata Grandi Eventi e AADV Entertainment e che avrà luogo all’interno del parco di CityLife. Il Coca-Cola PizzaVillage, infatti, rappresenta un’occasione imperdibile per gli amanti della pizza e non solo. Inoltre, grazie anche alla nostra nuova app: SmartCityLife tutti potranno conoscere i nuovi e interessanti eventi che si terranno prossimamente nel più iconico quartiere di Milano”.

Il villaggio si caratterizza per una grande area dedicata alle pizzerie e ai maestri pizzaioli italiani più famosi, che sforneranno pizze ininterrottamente per 4 giorni, dove degustare uno speciale menù con pizza a scelta, una bibita e un caffè a soli €15,00. In fondo all’articolo trovate dei codici omaggio per averlo completamente gratis.

Il Pizza Village è in programma dal 7 al 10 settembre, con orari di apertura dalle 18 sino alle 23.

# Le iniziative in programma

Pizza Village a Napoli

La pizza è l’elemento centrale dell’evento attorno al quale ruotano molte iniziative:

  • nell’area Coca-Cola si può partecipare a diverse attività ludiche ed esperienziali e al prezzo speciale di € 10,00 si può avere la combo pizza a portafoglio & Coca-Cola realizzato per l’occasione dalla pizzeria Verace Assaje;
  • per chi vuole fare la pizza a casa nello spazio di Casa Caputo sono previste Masterclass per adulti e laboratori divertenti per bambini;
  • “Piazzetta Leffe” è un luogo di incontro in cui il pubblico viene coinvolto guidato in un ricco calendario di degustazioni per conoscere il mondo Leffe e le birre da abbinare ad assaggi di pizza proposti da alcuni tra i Maestri Pizzaioli dell’evento;
  • in vista del lancio del film “Tartarughe Ninja – Caos Mutante”, prodotto da Paramount Pictures e distribuito da Eagle Pictures, l’Antica Pizzeria da Gennaro con il pizzaiolo Fabio Cristiano si trasforma per l’occasione nella pizzeria delle Ninja Turtles. Durante tutte le 4 serate saranno distribuiti buoni cinema 2×1 per vedere il nuovo film presso il cinema Anteo CityLife;
  • la pizzeria di Errico Porzio propone il “Pizzimbocca”, la pizza specialità del maestro pizzaiolo arricchita per l’occasione dal famosissimo Originale Salame di Milano Citterio.

Il Pizza Village continua anche per l’edizione di Milano la collaborazione con il Banco Alimentare grazie alla donazione di pizze che la Onlus ridistribuirà sul territorio per aiutare chi si trova in difficoltà.

# Gli appuntamenti a firma Pizza Tales 

Altri appuntamenti da non perdere sono quelli a firma di Pizza Tales con talk e incontri. Tra i più interessanti ci sono:

  • quelli di Ciao Il pomodoro di Napoli, giovedì 7 settembre (17.00-19:00) con “L’oro del Sud” con lo chef stellato Gennaro Esposito e venerdì 8 (17:00-19:00) con “L’evoluzione delle competenze agroalimentari: la logica di filiera dell’Istituto ITS TE.LA”;
  • due cooking show targati Leffe e Giallo Zafferano, il primo con protagonisti lo chef Giovanni Castaldi e il maestro pizzaiolo Ciro Cascella il venerdì 8 (17.30-19.00) e il secondo con lo chef Manuel Sarace il sabato 9 (16.30-17.30).

# Gli show musicali 

Credits officialpizzavillage IG – Show live

Nel Pizza Village ci sono anche grandi spazi dedicati all’intrattenimento con un palco per gli show musicali durante le quattro serate a partire alle ore 21.00:

  • giovedì 7 sul palco i Santi Francesi;
  • venerdì 8 Nick The Nightfly Orchestra Pop Swings;
  • sabato 9 Sophie and the Giants;
  • domenica 10 chiude Napoli Night Live Show presentato da Gianni Simioli.

Tutte le performances sono a ingresso gratuito.

# Come accedere al Pizza Village e degustare uno speciale menù con pizza

Pizza Village, edizione di Napoli

L’ingresso al Pizza Village è libero. Per i primi 500 nostri lettori è invece possibile degustare gratis lo speciale menu pizza del valore di 15€ (pizza+bibita/birra+caffè).

Ticket menu

La procedura da seguire è la seguente: andate su questo link, scegliete la data, e cliccate sui biglietti “menu promo community” a 0€ (max 2 biglietti a transazione). Una volta messi in carrello e indirizzati al checkout inserite il codice corrispondente per ogni giornata: MILANOCITTASTATO07, MILANOCITTASTATO08, MILANOCITTASTATO09 e MILANOCITTASTATO10. Al termine riceverete un regolare biglietto con QR Code da mostrare all’ingresso dell’evento.

Continua la lettura con: È arrivata a Milano la PIZZA “più BUONA del MONDO”

REDAZIONE

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L’APERITIVO in AGRITURISMO a pochi minuti da Milano

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Credits lumebistrot IG

Un agriturismo che è anche bistrot, cantina e fattoria degli animali. L’esperienza al #99 nella classifica delle 100 esperienze da vivere a Milano 

L’APERITIVO in AGRITURISMO a pochi minuti da Milano

# L’agriturismo nel cuore della Brianza

Credits uberto1988 IG – Agriturismo La Camilla

Nel cuore della Brianza, a 30 minuti dal centro di Milano, c’è l’Agriturismo La Camilla. Immerso in 10.000 mq di verde e aperto nel 2000, propone nel suo ristorante una cucina lombarda dagli antipasti, con salumi tipici, ai primi piatti di pasta fresca e specialità a base di carne.

Credits lumebistrot IG

Le materie prime utilizzate sono di produzione dell’agriturismo, come ortaggi, frutta e frutti di bosco, miele, carni di manzo, e provenienti da aziende agricole certificate. 

# L’aperitivo tutti i giorni della settimana

Credits lacamillagriturismo IG – Aperitivo

Oltre a ristorante c’è anche una cantina, camere per il soggiorno e sale meeting. A questo si aggiunge un bar bistrot aperto dal lunedì al sabato fino alle 22.00 e la domenica per il brunch, tranne maggio e agosto, che consente di fare un aperitivo “bucolico”. Nel costo di 10 euro, obbligatoria la prenotazione, è compreso un drink e un tagliere con salumi e formaggi di produzione locale da gustare nel locale interno o nel giardino all’ombra degli alberi.

# C’è anche la fattoria con gli animali

Credits lacamillagriturismo IG – Cavalli

Dopo l’aperitivo si può fare un giro nella fattoria con gli animali dell’azienda. Ci sono animali da cortile, pecore brianzole, maiali, manzette e cavalli. Il tour può proseguire poi tra gli orti, il frutteto e il vivaio.

Credits massimo_spallarossa IG – Carrozze dei cavalli

Ci sono persino carrozze d’epoca nella corte e sotto i porticati.

Indirizzo: Via Dante Alighieri 267, Concorrezzo (MB)

Continua la lettura con: L’APERITIVO a TRE METRI di ALTEZZA: la nuova social experience di Milano

FABIO MARCOMIN

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#100 – ISOLINO VIRGINIA, l’isola di LOTO a un’ora da Milano

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Credits gabrieleframa IG - Isolino Virginia

Alla centesima posizione tra le top100 gite da fare da Milano una piccola isola caratterizzata da una natura verdeggiante e una storia millenaria, con un museo unico al mondo. Scopriamo dove si trova e come visitarla.

Milano – Isolino Virginia

ISOLINO VIRGINIA, l’isola di LOTO a un’ora da Milano

# Un isolotto triangolare patrimonio Unesco nel Lago di Varese 

@gabrieleframa IG – Isolino Virginia

A pochi metri dalla riva del Comune di Biandronno, sul lago di Varese, c’è una piccola e caratteristica isoletta di 9.200 mq e dalla forma triangolare: Isolino Virginia. Inserita nel sito seriale UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, dal 1863 è uno dei siti più rilevanti della preistoria europea.

alexandra_urbanistica_mistica IG – Reperto museo sulle civiltà delle palafitte

Qui infatti sono conservati i resti del più antico insediamento palafitticolo dell’arco alpino risalenti a 7.000 anni fa.

# Una distesa di fior di loto e una natura verdeggiante

rikired1223 IG – Isolino Virginia

L’Isolino Virginia è principalmente un’oasi di tranquillità, legata strettamente alla bellezza ambientale del lago, alla vegetazione e alla fauna. Caratteristica la distesa di fiori di loto e ninfee sull’acqua e una natura verdeggiante dove vivono anatre, germani, gallinelle.

# Appena un’ora di auto da Milano

rikired1223 IG – Battello per Isolino Virginia

Per arrivare da Milano ci vuole solo un’ora di auto. Il tragitto più rapido è tramite l’autostrada A8 con uscita a Azzate-Buguggiate, dove si prende la SP1 per poi proseguire sulla SP36 in direzione di via Marconi a Biandronno. Qui si trova un piccolo attracco da dove partono i battelli per il tour sull’isola. Tutti i sabati e le domeniche, nel periodo da aprile a novembre, si può visitarla insieme al museo al costo di 7 euro, con sconti bambini e famiglie.

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

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#100 – La QUERCIA ROSSA del Ticinese: l’ALBERO più ANTICO di Milano

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Al centesimo posto tra i luoghi nascosti di Milano l’unico monumento storico arboreo della città che resiste dalla prima guerra mondiale. Scopriamo perché è stato piantato e come è riuscito a resistere al passare del tempo.

La QUERCIA ROSSA del Ticinese: l’ALBERO più ANTICO di Milano

# La quercia, nata negli Usa nel 1895, è stata trapiantata a Milano in onore agli alpini caduti nella Grande Guerra

La Quercia Rossa di Piazza XXIV Maggio è un gigante buono della storia italiana e in particolare di quella milanese, anche se è nata nel 1895 in America e festeggia quest’anno 125 anni di vita. Si tratta di un esemplare di quercia rossa americana. L’albero fu trapiantato qui alla fine della Prima Guerra Mondiale da Giunio Capè in onore del figlio Giuseppe Capè, giovane alpino sopravvissuto a quel terribile periodo, e di tutti gli alpini che invece non ce l’hanno fatta. Successivamente alla morte di Giunio Capè la cura della quercia è stata affidata al comune di Milano, grazie anche ad un lascito dello stesso prima della scomparsa.

# L’unico monumento storico arboreo di Milano

Credits: tripadvisor.it – Ceppo commemorativo

Nonostante la sua età è ancora molto affascinante e desta la curiosità di molte persone che passando vicino alla Darsena la fotografano. Ad oggi è l’unico monumento arboreo a Milano a rappresentare un avvenimento storico.

# Nel 2019 un imponente opera di rafforzamento strutturale per preservarlo più a lungo possibile

Le operazioni di salvataggio e messa in sicurezza della storica quercia

Nel suo secolo di vita la quercia ha subito dei cambiamenti, come la piazza in cui si trova. Una buona parte delle radici sono state rimosse per fare spazio alla strada e ai marciapiedi, molti cavi sono finiti tra i suoi rami e l’aiuola che lo conteneva si è ristretta. Nel 2019 è stata compiuta un’operazione di rafforzamento strutturale con putrelle in acciaio per sostenere i rami più grandi e rovinati dal passare degli anni e dal maltempo. Questo ci fa capire l’importanza della cura di questi monumenti viventi che stanno là a ricordarci del nostro passato ma guardando con le foglie al futuro.

 

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ANDRA STEFANIA GATU

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I VILLAGGI URBANI: saranno il FUTURO di Milano?

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Credits: Atrium Ljungberg/Invest Stockholm

La nostra epoca sarà ricordata come l’era della rivoluzione delle città. Milano sembra al centro di questa rivoluzione che sta rimettendo in discussione i suoi pilastri. Lo smart working sta spostando persone fuori città, le università a distanza tengono lontani i fuori sede. E ancora è in corso una rivoluzione della mobilità, con sempre più spazio alle bici e meno alle automobili, per non parlare del ruolo del centro, da punto nevralgico di business e di socialità a luogo a rischio di desertificazione. C’è molta incertezza nel futuro di Milano. 

Da Stoccolma arriva un’interessante ipotesi di come potrebbero essere ripensati i quartieri della città post Covid. Il futuro potrebbe essere di città che diventano aggregati di “villaggi urbani”, dove si potranno avere i vantaggi dei piccoli paesi senza perdere quelli di una grande città. Ma vediamo il progetto e quali potranno essere le caratteristiche delle città del futuro. 

I VILLAGGI URBANI: saranno il FUTURO di Milano?

Traduzione di “The Local.se” – Why ‘urban villages’ are the future in Stockholm

Le città si trasformeranno in “villaggi urbani” che avranno queste cinque caratteristiche fondamentali: 

#1 Più senso di comunità

Conosci i tuoi vicini!” Åsa Mällström non esita a rispondere quando gli viene chiesto cosa le abbia insegnato vivere durante la pandemia da coronavirus, a riguardo di come potremmo cambiare in meglio la vita in città.
È una delle tante persone di Stoccolma convinte che essere un abitante della città possa essere compatibile con un senso di comunità e preoccupazione per l’ambiente. Le sue opinioni stanno rivelando una tendenza più ampia che sta prendendo piede nella capitale svedese: un approccio che vede la sostenibilità come un problema sociale che richiede il collegamento delle persone. (…)

#2 Mutuo soccorso: in ogni quartiere ci saranno più persone che chiedono aiuto e più persone che offrono aiuto 

Ci sono più persone di quanto pensi che vorrebbero aiutare nella tua zona“, afferma Åsa, che vive a Solberga, nel sud di Stoccolma, coltivando ortaggi sul suo balcone e nel suo appartamento. “Non abbiate paura di chiedere aiuto.” Nel suo sviluppo, la società di edilizia residenziale pubblica Stockholmshem offre un’area in cui le piccole imprese e le organizzazioni possono testare nuove soluzioni sostenibili – con l’aiuto degli inquilini – prima di commercializzarle in modo più ampio.

I progetti nell’ambito del programma, condotti insieme all’istituto ambientale IVL, si concentrano su tutto, dalla raccolta di più rifiuti alimentari dalle famiglie alla gestione dell’acqua piovana per evitare inondazioni. “Puoi anche prendere in affitto una stanza della società immobiliare nella zona vicina se hai bisogno di un posto per riparare una vecchia sedia, ricamare i vestiti o ripiantare i fiori“, aggiunge Åsa. “Le camere sono convenienti e disponibili tutto l’anno.”

#3 Aumenteranno gli spazi e i servizi condivisi per migliorare la comunità

Gli spazi condivisi che migliorano la comunità sono una delle principali aree di interesse dell’Atrium Ljungberg, uno sviluppatore di proprietà svedese che crea nuovi quartieri cittadini per gli anni ’20 e oltre. “Penso alla sostenibilità nella pianificazione urbana in modo incentrato sull’uomo“, afferma Linus Kjellberg, responsabile dello sviluppo aziendale dell’Atrium Ljungberg. “Consideriamo sia l’ambiente che l’aspetto psicologico di come viene vissuta la vita in città.” I progetti di Stoccolma dell’azienda riflettono una visione della vita urbana che migliora la qualità della vita e allo stesso tempo facilita la vita sostenibile delle persone.

In un momento di profonda preoccupazione per i cambiamenti climatici e il nostro senso di comunità, Åsa, che lavora per le vendite di TV4, si concentra su soluzioni locali che aiutano gli individui ad agire su entrambi. “Abbiamo un piccolo gruppo che condivide cose e servizi tra loro, dagli strumenti per aiutare con lo shopping durante il coronavirus“, afferma. “Sono anche membro di un gruppo di Facebook che ti consente di prendere in prestito oggetti, ricevere assistenza per il trasporto di oggetti, noleggiare l’auto di qualcuno e chiedere aiuto per rinnovare la tua casa“. A Stoccolma, gli sviluppatori lungimiranti stanno progettando case future e le aree circostanti per incoraggiare maggiormente questo tipo di mix. Lo sviluppo dell’Atrium Ljungberg Nobelberget, che conserverà alcuni vecchi edifici insieme a quelli nuovi, ne è un esempio.

Una “cucina comunitaria” sarà condivisa da diversi edifici residenziali con circa 550 appartamenti e resi disponibili attraverso un semplice sistema di prenotazione digitale. Ospiterà 50 persone o ospiterà quasi il doppio di quello in totale. Gli utenti possono prenotare uno chef per entrare e cucinare per loro, dando alla gente locale la possibilità di stare insieme, distendersi e condividere – che si tratti di storie, cose o forse anche di assistenza all’infanzia.

In molti condomini, l’80% delle persone non conosce il nome di nessun altro che abita lì“, afferma Jon Allesson, responsabile dello sviluppo aziendale per l’innovazione urbana, presso l’Atrium Ljungberg. “Si tratta di creare vicinanza in modo che le persone si sentano a proprio agio. Ci vuole un villaggio per crescere un bambino, come si suol dire.”

#4 Co-creazione e connessione digitale

Quando i primi residenti si trasferiranno in 68 appartamenti a Nobelberget questo novembre, saranno in grado di utilizzare una piattaforma e un’app di community digitali. L’idea è nata dal processo di “co-creazione” per l’area: l’uso di focus group e le opinioni delle persone con un interesse diretto nell’area per modellare i nuovi piani di sviluppo.

Metterà in contatto le persone se sono alla ricerca di un compagno di tennis o di un tuttofare locale“, afferma Linus Kjellberg. Attualmente in una fase pilota, la soluzione potrebbe potenzialmente consentire ai residenti di riunirsi su tutto, dal car-sharing alle consegne di cibo al servizio di babysitter. Le persone che lavorano solo nell’area saranno in grado di registrarsi a una versione diversa dell’app per soddisfare le loro esigenze.

#5 Gli uffici diventeranno spazi di incontro e di creatività invece che luoghi fissi dove lavorare

Il distretto del confezionamento di carne (“Slakthusområdet” in svedese) è una zona industriale nel sud di Stoccolma che vedrà una grande rigenerazione guidata dall’Atrium Ljungberg tra oggi e il 2030. Una nuova stazione della metropolitana verrà aperta e l’area accoglierà più di 10.000 nuovi residenti , con altre 10.000 persone che lavorano nella zona. Al centro dei nuovi appartamenti e uffici ci sarà un centro culturale incentrato sulla musica e sui locali locali, mercati alimentari, mercati, cibo di strada e ristoranti raffinati, insieme a torrefazioni di caffè e birrerie.

Guardando oltre i negozi e i ristoranti, Linus Kjellberg afferma che il concetto di cosa dovrebbe essere un luogo di lavoro si sta evolvendo, con il coronavirus che “accelera” l’attenzione su idee radicali. “Gli uffici diventeranno luoghi di incontro e spazi creativi in ​​cui scegli di stare piuttosto che lavorare da casa“, afferma. “Avere una bella area all’esterno e creare la propria atmosfera diventa più importante.”

Åsa, vegetariano, crede che ognuno di noi abbia un “dovere nei confronti delle giovani generazioni” di promuovere le piccole imprese sostenibili ora. “Sono quelli che spenderanno soldi per frutta e verdura coltivate localmente e passeranno a prodotti non a base di carne e non caseari“, afferma. “Dovrebbero avere la possibilità di farlo senza compromettere la qualità o il prezzo.” A Stoccolma, il compromesso non è sempre un must: i “villaggi urbani” che nasceranno potrebbero offrire il meglio di entrambi i mondi.

Articolo originale: The Local.se

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MILANO CITTA’ STATO

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Dove MANGIARE in CENTRO spendendo POCO

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Credits nozomi.cecilia IG - Ravizza 1871

Perfino in centro si può mangiare a prezzi per tutte le tasche: questi i sette indirizzi. 

Dove MANGIARE in CENTRO spendendo POCO

#1 I panzerotti di Luini

Credits denizozdag IG – Luini

Non si può che partire da Luini e i suoi mitici panzerotti. Oltre 70 anni di storia, nasce nel 1949, il locale è diventato una meta fissa di milanesi e turisti a passeggio nel centro storico. Vincitore dell’Ambrogino d’oro nel 1988 e bottega storica dal 2006, propone il tradizionale street food fritto pugliese nella proposta classica al pomodoro e mozzarella, quella al prosciutto e formaggio e molti altri tra cui quelli al forno e persone la variante dolce. Per un pezzo bastano bastano meno di 3 euro.

Indirizzo: via Santa Radegonda

Leggi anche: Il segreto del successo di LUINI e dei PANZEROTTI più famosi del mondo

#2 I taglieri di Casa Lodi

Credits casa_lodi IG

Casa Lodi nasce come progetto per valorizzare le specificità del territorio Lodigiano all’interno dell’hinterland milanese in occasione dell’evento internazionale “Expo 2015”. Inizialmente “temporary shop”, in seguito affermato come ristorante specializzato nella cucina lodigiana e non solo. Per spendere il giusto e non rimanere con la fame da provare gli abbondanti taglieri di salumi e di formaggi. 

Indirizzo: Via Cappellari 3

Leggi anche: 25 RISTORANTI di Milano dove MANGIARE con MENO di 25 euro

#3 Gli hamburger di Margy Burger

Credits margyburger1968 IG

A pochi passi dall’Università Statale c’è uno dei locali simbolo di Milano: Margy Burger. Con oltre 50 anni di storia continua ad essere un punto di riferimento in città. È  la prima hamburgheria ad aprire ancora oggi propone hamburger di ottima qualità a prezzi per tutte le tasche, oltre che hot dog, panini e toast.

Indirizzo: Piazza Santo Stefano, 2

Leggi anche: QUELLI della NOTTE: gli after hour dove mangiare a Milano

#4 La pizza fritta di Zia Esterina

Credits eaten_guide IG – Zia Esterina

Da zia Esterina Sorbillo, uno dei locali a Milano del noto pizzaiolo napoletano che ha un punto vendita classico in Largo Corsia dei Servi, si può assaggiare la pizza fritta a forma di mezza luna, lunga e croccante e ripiena di pomodoro e mozzarella nella versione base. Per una porzione bastano 4 euro.

Indirizzo: via Agnello

#5 L’aperitivo al Ravizza dal 1871

Credits nozomi.cecilia IG – Ravizza 1871

A pochi passi c’è Ravizza dal 1871. Un rinomato negozio, fondato nell’800, dedicato all’arte venatoria per gli amanti dello stile sartoriale classico che da qualche anno ha dedicato una parte dei locali a un bistrot con piatti della tradizione siciliana. Da provare l’aperitivo. Con 11 euro insieme al cocktail viene servito al tavolo un piatto pieno di mini panini caldi riempiti di formaggio e salumi vari e si ha la possibilità di servirsi ad un buffet abbondante dove trovare di tutto: verdure grigliate, panzerotti, pasta, riso, polpette, pizzette, fregola e molto altro.

Indirizzo: Via Hoepli 3

#6 La pizza napoletana da Pizzeria Caputo

Credirs maribordo IG – Pizzeria Caputo

Pizzeria Caputo è una delle tante pizzerie napoletane a Milano ma una delle poche con un ottimo rapporto qualità/prezzo, soprattutto perché si trova in pieno centro a 200 metri da Piazza del Duomo. La pizza ha il classico cornice bordo alto e l’impasto morbido. La marinara viene 5 euro, la margherita 6,5 euro.

Indirizzo: Via Falcone 7

#7 I panini al banco da Mandara Gastronomia Napoletana

Credits gastronomianapoletana_1972 IG

Da Mandara Gastronomia Napoletana si può mangiare un panino direttamente in salumeria, affettato al momento e farcito coi prodotti del banco gastronomia. A Milano dal 1972, fino a qualche anno fa in Via Cordusio, il locale si è trasferito ma è rimasto sempre in centro. I prezzi per i panini partono da 5 euro. Da provare anche la mozzarella di bufala, le torte salate e il casatiello.

Indirizzo: Via Cusani 10

Continua la lettura con: DORMIRE a MILANO bene ma senza SPENDERE una fortuna: 7 HOTEL con il miglior RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO

FABIO MARCOMIN

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SUD ad ALTA VELOCITÀ: il progetto da PALERMO a BARI. E come potrebbe accelerare il viaggio per Milano

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Ponte sullo Stretto di Messina Fb - Alta velocità sud

In base alle ultime opere in cantiere e ai possibili progetti futuri pare proprio che si sia invertita la rotta per quanto riguarda i trasporti nel Mezzogiorno. Faremo colazione a Milano e aperitivo a Palermo viaggiando con i treni dell’alta velocità?

SUD ad ALTA VELOCITÀ: il progetto da PALERMO a BARI. E come potrebbe accelerare il viaggio per Milano

# Alta Velocità da Bari, passando per Napoli, fino a Palermo

Ponte sullo Stretto di Messina Fb – Alta velocità sud

Il trasporto ferroviario nel Mezzogiorno sembra avere cambiato passo negli ultimi anni. Dopo la nuova stazione dell’Alta Velocità nell’hinterland napoletano, ad Afragola, si potrebbe nel prossimo futuro salire sul treno a Bari, con probabile cambio a Napoli, per proseguire a oltre 200 km/h fino a Palermo.

Sono principalmente tre le infrastrutture in costruzione: la linea ad Alta Velocità-Alta capacità ferroviaria tra Napoli e Bari, una nuova linea ferrovia con caratteristiche di Alta Velocità sulla direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria e il potenziamento della ferroviaria tra Messina e Palermo

# Dal capoluogo campano a quello pugliese una nuova linea veloce di 145 km 

Credits mobilita.org – Napoli-Bari

Questa nuova linea veloce tra il capoluogo campano e quello pugliese, finanziata con 6,1 miliardi di euro, sarà lunga 145 km e i treni viaggeranno a una velocità massima compresa tra i 200 e 250 km/h. La tratta sarà il primo collegamento diretto tra le due città, oltre che un’alternativa per la Puglia per chi arriva dal nord, e sarà anche parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo. I tempi di percorrenza tra Napoli e Bari saranno dimezzati, da 4 ore a sole 2 ore, da Roma a Bari si passerà da 5 a 3 ore. Entro il 2027 è prevista la sua inaugurazione.

Leggi anche: Il video del giorno: INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

# Una nuova linea di Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria

Salerno-Reggio Calabria

Per proseguire oltre è prevista la realizzazione di una nuova linea ferrovia veloce di 207 km sulla direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, con un investimento pari a 13 miliardi di euro, con convogli che viaggeranno tra i 200 e 300 km/h. Nel dettaglio ci saranno alcune fermate e il raddoppio della tratta Paola-Cosenza tramite la nuova galleria Santomarco. I lavori sono stati suddivisi in lotti funzionali e la conclusione di tutta l’infrastruttura è programmata per il 2030. Il tempo di percorrenza da Roma a Reggio Calabria dovrebbe scendere a 4 ore.

# Il raddoppio dei binari da Palermo a Catania e il potenziamento della ferrovia tra Messina e Catania

Credits mobilita.org – Palermo-Catania

In Sicilia sono invece in corso i lavori su due tratte. Stiamo parlando del potenziamento del collegamento ferroviario Palermo – Catania con adeguamento a doppio binario elettrificato su quasi tutti i tratti ancora oggi a binario singolo, a cui si aggiunge quello su tutto il tratto Fiumefreddo-Giampilieri tra Catania e Messina. Un investimento complessivo di 11,2 miliardi di euro per 223 km di binari e treni che potranno viaggiare a una velocità massima di 250 km/h. Tutte le opere dovrebbero concludersi tra il 2025 e il 2030 e consentiranno di ridurre il tempo di percorrenza tra Palermo e Catania dalle attuali 3 ore a 2 e tra Messina e Catania da 1 ora e 15 minuti a 45 minuti

Per rendere possibile muoversi da Bari a Palermo o addirittura da Milano sempre fino al capoluogo siciliano, manca un altro tassello lungo il percorso: il Ponte sullo Stretto di Messina.

# Il Ponte sullo Stretto di Messina per arrivare da Milano a Palermo in 10 ore con l’Alta Velocità

Webuild – Il ponte sullo Stretto di notte

Fondamentale per rendere possibile un collegamento a bordo di treni ad Alta Velocità da Bari a Napoli e poi verso Palermo, e quindi anche per chi proviene da Milano, sarà la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. L’iter è stato riavviato il 16 marzo 2023 dal Governo Meloni. Il progetto prevede che Messina e Reggio Calabria siano collegate dal ponte sospeso più lungo al mondo: con una lunghezza complessiva di 3.660 metri ed una campata sospesa di 3.300 metri, con un impalcato largo 61 metri e due torri poste a terra alte 399 metri. L’opera consentirebbe ai treni dell’Alta Velocità di proseguire direttamente da Reggio Calabria per poi puntare verso Palermo. I tempi previsti da Roma a Catania sono di circa 5 ore, altre 2 per arrivare a Palermo. Partendo da Milano si impiegherebbero 8 ore per Reggio e 10 per Palermo.

Continua la lettura con: La METROPOLITANA dello STRETTO

FABIO MARCOMIN

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Milano è…? Le 7 CARATTERISTICHE DI MILANO secondo Google

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Foto: Andrea Cherchi (c)

Se si digita su Google “Milano è…” che cosa appare? Queste sono le 7 caratteristiche più associate a Milano nelle ricerche su Google. 

Milano è…? Le 7 CARATTERISTICHE DI MILANO secondo Google

#7 Milano è… un NOME PROPRIO

Un abbinamento grammaticale. Forse non tutti sanno che dal punto di vista grammaticale Milano è un nome proprio. I nomi propri che indicano luoghi sono anche detti toponomi.

#6 Milano è… VIVA

Forte della manifestazione estiva al Castello che prende lo stesso nome, Milano risulta viva. Una qualità indiscutibile. 

#5 Milano è… troppo fredda sto sotto le mie lenzuola

Al quinto posto una sorpresa. Appare una strofa della canzone Pepsi & Coca di Danien & Theø.

#4 Milano è… una METROPOLI

Secondo comune d’Italia Milano è al centro di una delle più popolose aree metropolitane d’Europa (la prima d’Italia, secondo l’OCSE). Una metropoli (dal greco antico μήτηρ = madre e πόλις = città/popolazione) è una città di grandi dimensioni con più di 1 milione di abitanti, centro economico e culturale di una regione o di un Paese, e spesso nodo di comunicazioni internazionali. Secondo il City Reptrack Milano è tra le 10 metropoli con la migliore reputazione al mondo (nona posizione). 

#3 Milano è… SEMPRE MILANO

Al terzo posto un evergreen, una declinazione del vecchio detto Milan l’è semper on gran Milan, nato dalla canzone milanese degli anni trenta Lassa pur ch’el mond el disa (ma Milan l’è on gran Milan).

#2 Milano è… stata CAPITALE D’ITALIA

Milano è stata anche capitale. Dal 286 al 402 dopo Cristo, Milano è stata capitale dell’impero romano d’occidente, quando Roma non lo era più. Napoleone la rese capitale del Regno d’Italia nel 1805 per una decina d’anni. 

#1 Milano è… nome MASCHILE o FEMMINILE

Milano è maschio o è femmina? Questa sembra sia la domanda che si fanno di più quelli che cercano Milano su Google. In generale sono femminili i nomi delle principali città. Anche Milano. Pochi sanno però che nei Promessi Sposi Manzoni usa Milano come maschileil Milano, seppur di rado, capita di sentirlo ancor oggi. in questi casi il definitivo passaggio dall’antico o popolare maschile al femminile è dovuto al sostantivo città che tutti avvertono più o meno sottinteso.

Le altre “sorelle” lombarde

Ma come sono le altre sorelle lombarde? Qui tra le prime opzioni scelgo quelle più affascinanti: 

Brescia è… una malattia che non va più via (coro degli ultras della squadra di calcio)

Bergamo è… la Napoli del Nord (Bergamo è la terza città lombarda per numero di napoletani)

Monza è… rito ambrosiano (almeno per la Chiesa fa sempre parte di Milano)

Mantova è… un mondo addormentato in una calda luce (citazione di Baudelaire)

Continua la lettura con: A Milano l’anno inizia a Settembre

ANDREA ZOPPOLATO

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LINEA M5, una METROPOLITANA di FUOCO

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Credit: mobilita.org - Linea Lilla

La linea M5 copre un bacino di utenza abbastanza significativo, trasporta ogni anno circa 50 milioni di passeggeri, e serve zone e punti di interesse rilevanti come l’Università Bicocca, il quartiere Isola, la Stazione di Porta Garibaldi, il Cimitero Monumentale e lo Stadio di San Siro. Proprio in occasione di partite e concerti chi usa la linea per arrivare all’evento viene sottoposto a una dura prova, soprattutto nelle giornate più calde.  

LINEA M5, una METROPOLITANA di FUOCO

# Gli aspetti positivi della linea

Stazione Garibaldi M5

Partiamo dagli aspetti positivi della linea, la tecnologia e l’innovazione, le stesse presenti anche sulla M4:

  • Guida driverless, quindi senza conducente e con gestione remota dalla sala di controllo ATM, la prima a Milano e la seconda in Italia dopo la metropolitana di Brescia;
  • le cosiddette “barriere anti-suicidio” con apertura contestuale alle porte del treno e utili per evitare la caduta volontaria (o involontaria) di persone all’arrivo del convoglio in stazione e il conseguente investimento;
  • tornelli con porte ad altezza uomo e a chiusura rapida per evitare lo spiacevole salto del tornello e ridurre al minimo il fastidioso accodamento e di conseguenza l’evasione tariffaria.

# Cosa potrebbe migliorare

credit: mobilita.org – Linea Lilla

Vediamo invece quello su cui si dovrebbe intervenire:

  • la progettazione del tracciato conseguente all’unificazione dei due tratti di Bignani-Porta Garibaldi e Porta–Garibaldi – San Siro inizialmente previsti come due linee separate. Per permettere ai treni di passare tra edifici e stazioni della M2 e della stazione ferroviaria di Garibaldi è stato realizzato un sali-scendi con una curva a raggio stretto tra Isola e Monumentale provocando usura di binari e ruote con i conseguenti forti rumori e vibrazioni provenienti dai treni in transito (gli interventi hanno sensibilmente ridotto il problema ma non risolto)
  • essendo M5 una “metropolitana leggera”, quindi con impatto minore rispetto alle “metropolitane pesanti” come M1-2-3, treni e stazioni sono di dimensione ridotta. Questo in combinazione con un numero insufficiente di convogli ed una frequenza massima inadeguata ai picchi di affluenza, a causa soprattutto della mancanza di deposito, rende il viaggio poco piacevole in caso di partite o concerti allo Stadio di San Siro.

# Perchè la linea M5 può essere definita come una “linea di fuoco”

Credits esariutta-pixabay – Sauna

Partendo dai problemi evidenziati, treni di dimensione ridotta e bassa frequenza durante gli eventi a San Siro, esiste un problema forse ancora più grande: un sistema di climatizzazione inefficiente con i treni affollati che unito alla mancanza di finestrini può portare realmente a situazioni critiche. Sembra di essere in una vera e propria sauna:

  • vetri appannati
  • i passeggeri madidi di sudore
  • difficoltà di respirazione
  • cattivi odori

La gravità dell’esperienza, provata per la prima volta nel 2019 in occasione di un concerto e ripetuta altre volte, è che si verifica di frequente anche nei periodi più freschi dell’anno al solo riempimento delle carrozze.

# Le possibili soluzioni da implementare

Le soluzioni possono essere varie e nessuna esclude l’altra:

  • prevedere impianti di condizionamento più efficienti e potenti
  •  sistemi alternativi di ricircolo dell’aria all’interno delle carrozze
  • far salire la frequenza a un treno ogni 90 secondi, in particolare per gli eventi, dato che linea consentirebbe di scendere a 75 secondi ma non nelle condizioni attuali di assenza di deposito e numero di treni non adeguato
  • estendere l’orario di chiusura della linea in occasione degli eventi, oltre a quanto previsto ora, in modo da diluire i passeggeri in più viaggi

Hai qualche problema o qualche intervento per migliorare Milano da segnalare? Scrivici qui: info@milanocittastato.it

Continua la lettura con: Le PRIME STAZIONI che potrebbero far parte del SECONDO PASSANTE

FABIO MARCOMIN

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