Tre punti panoramici della città dove rilassarsi mentre si osserva lo skyline e si gusta un aperitivo o un drink dopocena, magari accompagnato da un tuffo in piscina.
TRE TERRAZZE NUOVE a Milano
#1 Terrazza Base, il giardino pensile di Base Milano
Credits: base.milano.it – Terrazza Base
Nei 12 mila mq riqualificati di quelli che un tempo era il complesso industriale dell’Ansaldo ha inaugurato nel 2016 Base Milano, un centro culturale che produce innovazione sociale e connette arti, imprese e tecnologia, frequentatissimo soprattutto dai giovani. Da non molto ha aperto sul tetto la terrazza del Bistrot Base, il ristorante e cocktail bar di questo centro polifunzionale. Un giardino pensile con fiori e piante botaniche, dondoli, panchine e tende che ricrea un’atmosfera tipica di quei giardini curati al minimo dettaglio, in oltre 500 mq di spazio, perfetto per fare aperitivo sorseggiando cocktail esclusivi con un posto in prima fila all’ora del tramonto sui tetti della città. Uno luogo dedicato al relax, si può persino fare yoga, e al divertimento.
#2 The District, il rooftop con piscina al 13esimo piano dell’ex chiesa del Cristo Re trasformata in hotel
Terrazza Nh Hotel District
L’edificio dell’Nh Hotel in zona Portello è frutto della trasformazione della chiesa sconsacrata del Cristo Re. Nella riprogettazione sono state mantenute alcune delle caratteristiche originali come la navata, le colonne e i capitelli della chiesa, conservate con gusto e rispettose della storia dell’ex edificio religioso e integrate da strutture più moderne. Tra queste la torre, la hall, le camere e la suggestiva terrazza The District sul tetto al tredicesimo piano, dai colori tenui dal bianco al grigio, con piscina e annesso bar. La prima ad esclusivo utilizzo degli ospiti, il secondo aperto a tutti per godere della vista delle Tre Torri di Citylife con uno dei cocktail signature ispirati ai sette peccati capitali.
#3 Vertigo, la terrazza glamour con l’infinity pool in Tortona
Credits: @nhow.hotel – Vertigo
La terrazza Vertigo del NHow Hotel di via Tortona ha inaugurato ad aprile 2023 e punta ad essere una delle più glamour di Milano. Si estende su una superficie di ben 750 mq, sul tetto dell’edificio, e può ospitare fino a 200 persone. Il colore dominante è l’arancio, a ricordare il colore simbolo del gruppo alberghiero, alternato al grigio della pavimentazione e al magenta di qualche dettaglio. La vera chicca però è l’infinity Pool che regala la vista sullo skyline milanese oltre due piscine circolari e colorate, un’area solarium, un ristorante e l’esclusivo cocktail bar.
7 tappe golose da non farsi scappare per chi rimane in città nel mese delle ferie.
Le 7 GELATERIE più BUONE di Milano APERTE in Agosto
# Gelateria Marghera: dal 1979 l’icona del gelato da passeggio
Credits rinoserrone IG – Gelateria Marghera
Via Marghera significa questo da decenni: traffico bloccato dalle auto in doppia fila davanti alla Gelateria Marghera. Un classico. Nato come primo negozio interamente dedicato al gelato da passeggio o da asporto a Milano, con molti gusti e prodotto fresco nel laboratorio del negozio, con materie prime naturali, quindi veramente artigianale. Un punto di riferimento della città da oltre 40 anni: ha inaugurato nel 1979. In costante evoluzione, anche dal lato della comunicazione del brand, il “gelato gourmet” è una delle sue invenzioni. Aperta tutto il mese di Agosto
Indirizzo: Via Marghera, 33
# Gelateria Artico: premiata dal Gambero Rosso e dal New York Times
La Gelateria Artico è la casa del gelato tradizionale: poco tempo fa è stata selezionata tra i cinque migliori luoghi da visitare a Milano dal The New York Times. Propone materie prime di altissima qualità, nessun additivo chimico, solo ingredienti naturali e tutto, proprio tutto, è fatto in casa, premiato anche con “3 coni” dalla Guida Gambero Rosso. Sono tre ora i locali in città. I punti vendita di Isola e Città Studi chiudono dal 14 al 16 agosto, quello in Duomo rimarrà aperto tutto il mese
Indirizzi: Via Porro Lambertenghi 15, Via Dogana 1 e Via Giovanni Pacini, 17
# Gelateria artigianale n° 22: un punto di riferimento in Porta Romana
Credits: zero.eu
La “Gelateria Artigianale n° 22” ripropone lo schema estetico classico: un paio di sgabelli davanti a un bancone, dietro al quale si intravede il laboratorio, e alcune panchine all’esterno. La produzione ha una sua specifica identità e gusti inaspettati. Tra questi la pera con cannella e pompelmo rosa, il mascarpone con arance e fichi, la nocciola con mandorla e il cioccolato San Tomè. Un gelato di ottimo qualità a 100 metri dalla storica “Polleria” di Giannasi. Sempre aperta ad agosto
Indirizzo: Corso Lodi, 22
# Gelateria Alberto Marchetti: il meglio di Torino a Milano con due punti vendita
Credits ilpostochevale IG – Alberto Marchetti
Nasce a Torino la gelateria di Alberto Marchetti, riconosciuta come una delle migliori in Italia, e sbarca a Miilano nel 2014 in viale Montenero 73. Nel frattempo ha aperto anche un corner da Eataly Smeraldo. Il punto vendita è organizzato con banchi a pozzetto, arredamento minimal e propone una selezione dei gusti più famosi di Marchetti: il Farina Bona, in buona compagnia del Bonet, del Cioccolato Extra senza latte e del Ramassin. Come alternativa si può provare l’affogato da passeggio con 3 palline di gelato a scelta, caffè e granella oppure, per i più salutisti, il binomio gelato-Frutta. Chiuso solo a ferragosto
# Gelateria Giova: gelato top fatto con ingredienti di aziende agricole locali
Credits: flawless.life – Gelateria Giova
Quello che caratterizza la gelteria Giova sono gli ingredienti di altissima qualità, provenienti prevalentemente da aziende agricole locali, trasparenza nella produzione, passione e dedizione. Tra i gusti fissi troviamo: sorbetto di cioccolato, yogurt, pistacchio di Bronte. Tra quelli a rotazione ricotta & gocce di cioccolato, arachidi, fichi fioroni, fragoline di bosco. Per chi si trova nel quadrante est della città è una meta imperdibile. Chiuso solo la settimana di ferragosto
Indirizzo: Corso Indipendenza, 20
# Gelateria Rigoletto: solo ricette artigianali nell’ovest Milano dal 1997
Credits bar.damien_park IG – Gelateria Rigoletto
In tutti i punti vendita del Rigoletto, sono tre e tutti ad ovest della città, esiste dal 1997 una sola filosofia: gelato artigianale realizzato solo con ingredienti genuini e basti su ricette tradizionali, ma senza escludere sapori più audaci e contemporanei. La scelta di gusti è ampia, circa una trentina, dalle diverse variazioni di cioccolato ai gusti malaga, cassata e torrone. Si possono trovare poi deliziose barrette di cioccolato artigianali, semifreddi e le rinfrescanti granite. Aperti tutto il mese di Agosto
Indirizzi: Via San Siro 2, Piazza Po 10 e Via Cola di Rienzo 2
# Premiata Cremeria Rossi: la Sicilia più dolce in piazza Bolivar
Ci spostiamo verso sud, in Piazza Bolivar. Qui la Premiata Cremeria Rossi porta nel capoluogo lombardo il vero gelato e la vera granita siciliana, ma anche cannoli e cassate. La vera specialità della casa, da gustare sia nel classico cono che nella tipica brioche sicula, il pistacchio. Non sono da meno gli altri gusti, dalla consistenza cremosa e tutti realizzati con ingredienti di qualità. Per chi vuole buttarsi sulle granite, i gusti alla fragola e alla mandorla sono i più consigliati. Aperto sempre tranne a Ferragosto
Accanto al polo logistico e sede del “supermercato dei milanesi” nascerà un campus. Scopriamo come sarà realizzato e a chi sarà dedicato.
Il CAMPUS ESSELUNGA alle porte di Milano
# Al posto dei capannoni dismessi nascerà un campus dedicato al welfare dei dipendenti
Campus Esselunga
Appena fuori Milano, in uno dei primi comuni ad est nell’hinterland, nella frazione di Limito diPioltello, nascerà un campus all’avanguardia al posto di alcuni capannoni dismessi nell’area del polo logistico e sede dell’Esselunga. La firma del progetto è dello studio di architettura giapponese Sanaa di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, già artefice del Campus Bocconi. Queste le parole del vicesindaco Saimon Gaiotto a seguito della approvazione della variante urbanistica: “È vero che si tratta di un intervento di natura privata ma che avrà ripercussioni molto positive sull’intera Città non solo per il grande valore architettonico e artistico dell’opera, una vera opera d’arte, ma anche perché va a riqualificare un’area abbandonata con capannoni dismessi e soprattutto riduce i potenziali residenti perché stralcia un lotto che era già destinato a residenziale.”
# Un edificio basso con pareti prevalentemente vetrate distribuito su 9.600 mq
Campus Esselunga corte interna
Il campus è costituito da un edificio basso con pareti prevalentemente vetrate distribuito su 9.600 mq, con piano terra e uno interrato.
Al piano terra, sviluppato attorno a una grande piazza centrale, ci sarà:
uno spazio polifunzionale aperto di oltre 700 mq per convegni o mostre, dotato anche di un bar-caffetteria;
un’area sportiva di 800 mq:
un asilo di oltre 650 mq che potrà accogliere fino a 60 bambini e con un grande open space dedicato al gioco, con aule chiuse e spazi delimitati da vetrate curve per varie attività;
un grande centro medico di circa 900 mq suddiviso in due ampie aree circolari, una dedicata all’accettazione e alla sala di attesa, l’altra agli studi medici. gli studi medici. Le singole aree del piano terra si sviluppano.
Accanto all’edificio ci saranno invece due campi da padel, un campo di calcetto e uno da tennis.
Al piano interrato previsti locali di servizio, spogliatoi e l’archivio storico aziendale di 2.500 mq con annessa area di consultazione pensato per essere “non solo la memoria di un’impresa, ma di un’intera comunità: racconterà come sono cambiati i modelli di consumo, di produzione, di lavoro e di mobilità all’interno della società“.
Anche il cibo ricorda le atmosfere tropicali. Manca solo il mare…o quasi.
MANGIARE in un GIARDINO CARAIBICO a pochi passi da MILANO
# Un giardino dalle atmosfere tropicali
Credits marro_ristoranti IG
Appena fuori Milano, ad Assago, c’è un ristorante dove ci si potrà dimenticare di essere a poche centinaia di metri della città: Marro Garden. Si tratta di uno dei tre locali del gruppo Marro Ristoranti, un altro Rozzano e uno a Porto Cervo, ma l’unico capace di ricreare un’ambientazione caraibica. Il merito è del suo giardino segreto, circondato da una siepe, e dei tavoli posizionati tra passerelle in legno e vegetazione tropicale sotto delle capannine in bambu con corde e con una copertura di tende bianche.
Per chi vuole ci sono anche le sale interne dallo stile elegante, perfette ugualmente per una cena romantica o con amici.
# Il re della cucina è il pesce
Credits marroristoranti IG – Sushi italiano
Il ristorante propone un menu prevalentemente a basce di pesce, con plateau di cruditè freschi ed il Sushi Italicvs, la rivisitazione del classico sushi con ingredienti tipici italiani, primi e secondi piatti di mare e anche qualche opzione di carne per i secondi.
Dagli antipasti ai dolci i prezzi sono come a Milano. A 16 euro si può mangiare l’antipasto di souté di cozze sarde con pane croccante o a 18 euro il polpo arrostito con stracciatella campana D.O.P al verde di basilico e mandorle di sicilia. Come primi troviamo i paccheri al rosso di pomodorino Piennolo del Vesuvio con cozze e vongole del Mediterraneo a 16 euro o il Risotto Scampi e Tartufo fresco di stagione a 20 euro. I secondi sono tutti sopra i 20 euro. Il plateau di degustazione viene 40 euro.
Un emblema del grottesco sublimato a oggetto di culto artistico. Dove si trova e a cosa sarebbe dovuta servire.
La SCALA MOBILE che finisce nel NULLA
# Le scale mobili che portano verso il cielo
Credits Circumvesuviana. Guida alle soppressioni e ai misteri irrisolti FB – Scale Mobili verso il cielo
Ci troviamo in uno dei borghi più belli e caratteristici dell’Alto Jonio calabrese, storica Bandiera Blu della costa orientale e meta turistica tra le più ricercate della Calabria: Roseto Capo Spulico, provincia di Cosenza. Qui, a pochi passi dal meraviglioso Castello Federiciano sul costone della collina, fa bella mostra di sé una scala mobile in mezzo al nulla, che porta in nessun luogo o meglio verso il cielo: le “stairway to heaven” cantate dai Led Zeppelin?
Come ha spiegato il sindaco di Roseto, Rosanna Mazzia “La scala mobile era stata installata per facilitare l’accesso al mare degli ospiti del resort soprastante” aggiungendo che“è lì dalla notte dei tempi“.
Le scale mobili tra resort e mare
Peccato che nel punto in cui si trova la scala mobile non si veda nè il resort né tantomeno il mare, ma solo vegetazione tutto intorno. Esattamente a metà strada tra Relais Capo Spulico, inaugurato di recente, il Castello Federiciano affacciato sul mare. Da tempo giace abbandonata, inattiva e immersa nella natura come un rifiuto ingombrante.
# L’incompiuto diventa una forma d’arte
Credits alterazionivideo NYT – Scale mobili
A rendere ancora più incredibile e surreale questa vicenda ci ha pensato un gruppo di artisti dal nome Alterazioni che ha elevato questa “bellezza decadente” a forma d’arte perduta. Addirittura il New York Times, nel 2018, ha mostrato la scala mobile sul suo sito rappresentandola quasi come un esempio di forma di landscape art da tutelare. Un’archeologia del presente che diventa cimelio del futuro, un emblema del grottesco sublimato a capolavoro architettonico.
Forse però, ritornando al concreto, sarebbe meglio rimuoverla al più presto per ripristinare la bellezza naturale del luogo.
La Gioconda al Louvre, l’Ultima Cena a Santa Maria delle Grazie, il Salvator Mundi ad Abu Dhabi, la Dama con l’ermellino a Cracovia. Nella Chiesa di Santa Giustina a Milano Affori, una copia della Vergine delle Rocce.
Dentro questa CHIESA di Milano c’è una copia della VERGINE delle ROCCE
# Le tre versioni del dipinto: Louvre, National Gallery e Chiesa di Santa Giustina
Il celebre dipinto, di cui la prima versione è conservata al Louvre di Parigi, la seconda alla National Gallery di Londra, in dimensioni ridotte, ha anche una terza versione dove meno te l’aspetti: all’interno della Chiesa di Santa Giustina a Affori, a nord-ovest di Milano.
Si tratta di forse la più emblematica delle opere di Leonardo che celebra il mistero di Maria e il suo ruolo nella redenzione del genere umano, attraverso l’incontro tra la Vergine, Cristo e San Giovanni, insieme all’arcangelo Gabriele.
# Un piccolo capolavoro del 1503
Quello della Chiesa di Santa Giustina è forse il bozzetto della Vergine delle Rocce: un piccolo capolavoro, un dipinto a olio del 1503 circa, raffigurante il soggetto leonardesco, preparato per la scomparsa di San Francesco Grande, donato poi alla parrocchia di Affori dal cavaliere Luigi Taccioli, proprietario di Villa Litta. L’opera preziosa, nascosta e protetta in un luogo ignorato dalle fonti e dalla critica, non è mai stata attribuita con certezza. Alcuni la attribuiscono a Marco d’Oggiono, pupillo di Leonardo, altri, nel corso del tempo, l’hanno attribuita a Luini o allo stesso Leonardo.
# C’è lo zampino di Leonardo
Potrebbe trattarsi di un lavoro a più mani: della terza copia della Vergine delle Rocce di Affori, Leonardo da Vinci avrebbe realizzato i volti di Maria e dell’Angelo, mentre il paesaggio il Luini. Allievi del Luini avrebbero poi completato l’opera.
Nel 1939 la copia della Vergine delle rocce della Chiesa di Santa Giustina fu esposta alla ‘Mostra di Leonardo da Vinci’ al Castello Sforzesco, poi richiesta a Parigi nel 1962 ed esposta nel Museo Poldi Pezzoli nel 1982 nella rassegna ‘Zenale e Leonardo’.
Il dipinto è ancora oggi oggetto di studi da parte di famosi critici d’arte. Consigliamo l’affascinante incontro con l’opera visitando la Chiesa di Santa Giustina di Affori.
Rilanciamo l’articolo evergreen di Daniele Biaggi per “Wired” – 50 luoghi da (ri)scoprire a Milano Questa la gallery con i 50 luoghi per vivere Milano in agosto. Per turisti e milanesi.
ESTATE in città: la FOTOGALLERY dei 50 LUOGHI da (ri)scoprire a MILANO
Abbiamo raccolto nella fotogallery qui sotto 50 luoghi da approfondire nei confini di Milano. L’elenco è perfetto per chi è passato più volte di sfuggita senza mai dedicarsi alle sue bellezze o per coloro che, vivendoci, non si sono mai concessi una passeggiata per il centro, e non solo, da turisti. Ecco, allora, un’ottima base di partenza per un itinerario non scontato particolarmente indicato per agosto.
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L’Orto Botanico di Brera
Anfiteatro della Martesana - Parco martiri della libertà Iracheni vittime del terrorismo
Murales al quartiere Ortica
Fenicotteri a Villa Invernizzi - foto di andrea cherchi (c)
Spirit de Milan - Via Bovisasca, 57/59 - Bovisa
Mercato di Via Fauchè - Corso Sempione
Osteria dell'Acquabella - Via S. Rocco, 11 - Porta Romana
Parco Trotter
Sala Venezia - Via Alvise Cadamosto, 2/A - Porta Venezia
Il Cinemino in Via Seneca 6 - Porta Romana
Idroscalo - andrea cherchi (c)
Il Mercatone dell'antiquariato sui Navigli
Il Camparino in Galleria
La polleria di Giannasi in Piazza Buozzi
Villa Necchi Campiglio - Via Mozart, 14
Veneranda Biblioteca Ambrosiana
Il Bosco Verticale -Isola
Biblioteca Braidense - Via Brera, 28
Walk of fame milanese - Largo Corsia dei Servi, 21-
Il quartiere operaio - via Lincoln
Pasticceria Marchesi
Teatro Franco Parenti - Via Pier Lombardo, 14 - Porta Romana
Bagni Misteriosi Triennale - Parco Semprione
Hangar Bicocca
Bar Basso - Via Plinio, 39
Quartiere dei gionalisti - Maggionlina
case a igloo
Museo Bagatti Valsecchi - Via Gesù - Quadrilatero della Moda
Terrazze del Duomo
Planetario Civico Hoepli - Corso Venezia, 57 (Giardini Montanelli)
Citylife
BAM - Biblioteca degli Alberi (Porta Nuova)
Casa Museo Boschi di Stefano - Via Giorgio Jan, 15 - Buenos Aires
Chiesa di Santa Maria presso San Satiro - Via Torino
Galleria Vittorio Emanuele II
Trattoria Trippa - Via Vasari, 2 - Porta Romana
Frida milano - Via Antonio Pollaiuolo, 3 - Isola - ph. andrea wyner nyt-2
Vicolo Lavandai - Alzaia Naviglio Grande 14
Vicolo Lavandai - Alzaia Naviglio Grande 14
Bar Luce Fondazione Prada - Largo Isarco, 2 (Porta Romana)
Torre Branca - Viale Luigi Camoens, 2 (Parco Sempione)
Triennale - Museo del design - Via Alemagna 6 (Parco Sempione)
Giardini della Guastalla
Chiesa di Santa Maria presso San Celso in Corso Italia 57
Nolo -North of Loreto
Vigna di Leonardo - Corso Magenta, 65
Museo Poldi Pezzoli- Via Alessandro Manzoni, 12
Santuario di San Bernardino alle Ossa - Piazza Santo Stefano
Acquario Civico - Viale Gadio, 2 (Parco Sempione)
San Maurizio al Monastero Maggiore - Corso Magenta 15
Quadrilatero del Silenzio - Piazza Eleonora Duse, 3
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci - Via San Vittore, 21
La villa, restaurata negli anni ’20, è stata trasformata in un resort a cinque stelle, con servizi di prima classe da far invidia agli hotel di lusso più blasonati. Per Forbes è una tra le ville più belle al mondo per le vacanze.
La VILLA RESORT da 1.000 EURO all’ORA a un’ora da Milano
# Tra le undici ville più belle al mondo per le vacanze secondo Forbes
Villa Cassinella fronte
Villa La Cassinella, una bellissima residenza lacustre appartata restaurata negli anni ’20 del secolo scorso dall’ingegnere Carlo Mantegazza, si trova sulla sponda occidentale del Lago di Como, nel Municipio di Lenno all’interno del Comune di Tremezzina in provincia di Como. Da Milano è raggiungibile in poco più di un’ora.
Camera della villa
La tenuta conta 30.000 mq di giardino e quattro case. Da qualche anno è diventata un resort di lusso che mette a disposizione di chi vi soggiorna 37 locali, 17 posti letto, una dependance, darsena, campo da tennis, piscina e approdo direttamente dal lago.
Credits benasimyuksel IG – Villa La Cassinella
Si arriva anche a oltre 160.000 euro alla settimana per prenderla in affitto, pari a quasi 1.000 euro all’ora. Talmente inaccessibile, esclusiva e bella che Forbes l’ha messa nell’elenco delle undici ville più belle al mondo per le vacanze.
# La piscina a sfioro con piastrelle in oro 22 carati
Vista lago dalla villa
La villa, circondata da bellezze naturali e arredata con mobili antichi italiani di altissima qualità, opere d’arte e oggetti scelti da tutta Europa, offre una varietà di comfort e servizi di prima classe.
Piscina Villa La Cassinella
La Terrace House, terrazze private e zona pranzo con vista panoramica sul lago, una sala cinema, un bagno in stile spa che serve la palestra Technogym completamente attrezzata e un campo da tennis illuminato. La vera chicca è la piscina a sfioro riscaldata rifinita con piastrelle riflettenti in oro 22 carati circondata da meravigliosi giardini.
# Dal personal trainer all’autista privato
Campo da tennis villa
Qualsiasi esigenza di cui il cliente ha bisogno è a portata di mano. A disposizione all’interno della tenuta ci sono: chef privato, team di maggiordomi, pulizie, giardinieri, chi si occupa di mantenere e manovrare le barche, concierge e manager. Si può richiedere inoltre un appuntamento con l’estetista, il parrucchiere, il personal trainer, l’istruttore di tennis, di Yoga o Pilates, l’insegnante di ballo, il massaggiatore, il personal shopper. Per chi ha figli c’è la baby sitter. Oltre a questo ci si può far preparare un menu personalizzato e organizzare l’itinerario turistico, magari facendosi trasportare dall’autista privato. Insomma, un resort a cinque stelle con servizi da far invidia agli hotel di lusso più blasonati.
Credits Andrea Cherchi - Santo con il prosciutto in mano
In una delle chiese più belle ma sottovalutate di Milano c’è un affresco davvero insolito. Scopriamo la sua storia grazie al racconto di Andrea Cherchi.
Il SANTO di Milano con il PROSCIUTTO in MANO
# La Certosa di Garegnano, una delle chiese più belle di Milano
Certosa di Garegnano
La Certosa di Garegnano era un tempo in aperta campagna, all’interno del Bosco della Merlata, costruita nel trecento per consentire ai monaci di potersi ritirare dal mondo. Fondata nel 1349, è stata uno dei più importanti monasteri certosini d’Italia e oggi rimane la chiesa, il cortile dell’Elemosina, il cortile d’Onore e qualche porzione degli edifici dei certosini intorno al chiostro della foresteria.
Credits juliagoldmine IG – Certosa di Garegnano
La chiesa, che viene considerata la Cappella Sistina di Milano insieme a quella di San Maurizio al Monastero Maggiore, si sviluppa su un’unica navata completamente affrescata. Vanno ricordati gli affreschi del presbiterio e dell’abside di Simone Peterzano e quelli lungo le pareti della navata di uno dei massimi esponenti del Seicento lombardo, Daniele Crespi. Uno di quelli più insoliti è sicuramente quello del “santo con il prosciutto in mano.”
Gli interpreti della storia dipinti in questo affresco, che si trova in alto a destra appena si entra nella chiesa, sono un certosino di nome Guglielmo e la sua mula. Il compito di questo certosino, che un tempo viveva nel complesso della certosa, era quello di recuperare i generi alimentari per la mensa facendo il giro di tutta la Lombardia e oltre, insieme alla sua mula. Spesso però durante le sue “missioni” veniva assaltato dai briganti che lo lasciavano a mani vuote.
Stanco di questa situazione conferì con il suosuperiore il quale con tono ironico gli suggerì di staccare una zampa della sua mula e di usarla come arma per colpire alla testa i briganti. Il certosino lo prese in parola e fece tutto quanto alla lettera. Tornando indietro e riattaccato la zampa della mula, il suo superiore si accorse che l’animale zoppicava perché l’arto non era stato rimesso nella corretta posizione. Guglielmo allora la staccò di nuovo e la rimise correttamente.
Credits Andrea Cherchi – Santo con il prosciutto in mano
Il prosciuto che sembra tenere in mano nell’affresco il certosino altro non è quindi che la zampa della sua mula, ma dai milanesi è conosciuto come il “santo con il prosciutto in mano.”
Uno sgorbio apparso sopra i tetti delle case a ringhiera di Chinatown. Al disagio per i residenti si risponde con il silenzio.
Uno SGORBIO a CHINATOWN
# Lo sgorbio sopra i tetti delle case a ringhiera di Chinatown
Foto canna fumaria posizione attuale civico 61 palazzina interna
La segnalazione del gruppo residenti di Via Canonica Sarpi Ovest: un obbrobrio che si snoda sopra i tetti della caratteristica zona contraddistinta da case di ringhiera e dalla forte connotazione cinese.
La canna fumaria è opera della multinazionale americana KFC che non sembra aver avuto un occhio di riguardo per le caratteristiche della zona. Non solo: a questo si aggiunge il comune che finora ha fatto orecchie da mercante di fronte alle rimostranze degli abitanti riguardo quel mostro di latta che si snoda sulle case. Ma non è solo un problema estetico: ci sono anche rumori di macchinari e odori nauseanti, come segnalano i residenti. Riportiamo l’aggiornamento della situazione da parte del Gruppo Residenti Canonica Sarpi Ovest.
# L’aggiornamento della situazione del Gruppo Residenti Canonica Sarpi Ovest
Canna fumaria KFC
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Canna fumaria vista dal civico 74 n. Canonica MI
Canna fumaria
Canna Fumaria vista dal civico 59 di Sarpi
Canna fumaria vista dal civico 74 Canonica MI
“Sono mesi oramai che i Residenti del Gruppo Canonica Sarpi Ovest attendono invano riscontro da KFC e dal Comune di Milano per trovare soluzioni reali e tangibili ai disagi causati dalle emissioni nauseabonde, dal rumore dei macchinari (spesso lasciati accesi di notte) e dallo scempio urbanistico provocati dalla presenza della gigantesca canna fumaria di KFC, posizionata in un contesto storico densamente popolato.
Purtroppo, sempre in assenza di comunicazioni, qualcosa sta accadendo: nei giorni scorsi sono stati notati alcuni tecnici, al lavoro nel cortile del civico 61 di via Paolo Sarpi, che consultavano un progetto e prendevano misure dell’impianto esistente e dell’area circostante.
Ci si chiede a questo punto se KFC intenda procedere con il cosiddetto “progetto migliorativo”, ventilato l’anno scorso, che prevederebbe di spostare la canna fumaria, attualmente posizionata lungo la facciata della palazzina interna del civico 61, alla palazzina esterna del medesimo civico che si affaccia su via Sarpi. Va ricordato che, solo due anni fa durante le fasi di installazione dell’attuale impianto, KFC aveva rassicurato i residenti (che avevano sollevato forti perplessità sulla presenza di una canna fumaria di tali dimensioni in un’area così densamente popolata) che l’impianto non avrebbe causato nessun disagio.
Pertanto, secondo il parere dei residenti coinvolti, lo spostamento del mostro architettonico, non solo non risolverebbe le problematiche già esistenti, ma andrebbe altresì ad ampliare la platea di coloro che già subiscono tali disagi, coinvolgendo almeno altri 6-7 edifici, adiacenti al civico 61 di via Sarpi.
Alla mancanza di comunicazione da parte di KFC si aggiunge l’assenza di un riscontro da parte dei rappresentanti e degli uffici competenti del Comune di Milano, interpellati dai residenti e dai giornalisti che hanno cercato di approfondire la vicenda. L’unico a pronunciarsi sul tema è stato il Presidente del Municipio 1, Mattia Abdu.
Nessun aiuto è giunto da parte delle Istituzioni e i pochi controlli effettuati dal Dipartimento di Igiene e prevenzione Sanitaria dell’Agenzia di Tutela della Salute della Città Metropolitana di Milano, si sono rivelati poco approfonditi e inadeguati rispetto alla realtà dei fatti e al forte disagio dichiarato dai cittadini.
In sintesi:
Se l’impianto è a norma, come ha affermato l’agenzia Arpa, come mai verrebbe spostato?
In caso di spostamento della canna fumaria, KFC sarebbe in grado di garantire con assoluta certezza la soluzione delle problematiche più volte evidenziate?
Se il “Mostro” fosse posizionato con la bocca di scarico verso via Paolo Sarpi, quante altre persone, oltre ai residenti già coinvolti, si troverebbero a subire il nauseante odore di pollo fritto e l‘impatto visivo della nuova canna fumaria?
Quanto ulteriore deprezzamento subirebbe il valore degli immobili circostanti, qualora questo spostamento si verificasse?
E INFINE: quali e quanti disagi ancora dovremo subire nella totale indifferenza e mancanza di dialogo sia da parte di KFC che del Comune di Milano?”
Hai qualche problema o qualche intervento per migliorare Milano da segnalare? Scrivici qui: info@milanocittastato.it
ANDREA URBANO
Continua la lettura con: ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA…
Credits weekend_dipendenti IG - CInema sotto le stelle
Una delle SPA più belle della Lombardia dove rilassarsi, provare menu gourmet e godersi il cinema sdraiati nelle vasche idromassaggio.
CINEMA, SPA e BISTROT: tutto insieme a 50 MINUTI da Milano
Milano-Monticello
# La SPA con vista sulle Prealpi Lombarde
Credits _marika85_ IG – Monticello Spa
Tra Lecco e Monza a soli 50 minuti di auto da Milano c’è una delle SPA più belle della regione, aperta tutto l’anno, e con una meravigliosa vista sulle Prealpi Lombarde: il Monticello Spa Brianza. Il centro si sviluppa su 5.000 mq ed è dotato sia di vasche panoramiche interne che esterne e si caratterizza per un design moderno, un vero atelier del benessere con acqua tra i 33 e 35 gradi centigradi. Si suddivide in due aree, acqua e calore.
Credits monticellospa IG
Nella prima troviamo ad esempio la vasca benessere con sedute ergonomiche nell’acqua, cascate cervicali e gli idromassaggi, la vasca sopraelevata con idromassaggio, la vasca fitness e quella salina. Nella seconda invece, tra le altre, saune, hammam, bagni di vapore, aree relax e stanze emozionali dove provare esperienze multisensoriali come la soap experience. C’è anche la Sauna cinema, con un grande schermo sul quale si susseguono paesaggi da ogni parte del mondo.
# Il Bistrot con la formula buffet, anche a bordo piscina
Credits monticellospa IG – Aperitivo
Per colazione, pranzo, aperitivo e cena c’è il ristorante, il Bistrot. Aperto ai clienti esterni e agli ospiti della SPA propone un menu gourmet con la formula buffet, silver a 24 euro e gold a 30. Nel primo sono compresi antipasti, contorni, piatti freddi, dolci e bevande, nel secondo anche primi e secondi caldi. Si può accedere direttamente in accappatoio e mangiare anche in piscina.
# Il cinema sotto le stelle
Credits weekend_dipendenti IG – CInema sotto le stelle
Per concludere la serata nel massimo relax ci sono alcuni eventi escludivi come il cinema sotto le stelle da godersi sdraiati in idromassaggio. Si inizia alle 19 con un drink e un ricco aperitivo a bordo vasca. Vengono proiettati 3 spezzoni di celebri film della durata di 30 minuti, da gustare con i popcorn, intervallati da due cerimonie in sauna, tra cui l’Aufguss show, un rituale con getti di aria calda generati facendo ruotare l’asciugamano diffuso nei paesi nordici. Al termine uno spettacolo a tema. Tutto la SPA sarà accessibile fino all’una di notte.
A prescindere dalle condizioni meteo, nel mese di agosto i parchi milanesi saranno inaccessibili a milanesi e turisti. Un’ordinanza che non ha precedenti e che rischia di creare molti più danni che benefici, soprattutto per chi è costretto a restare in città per motivi economici. E per rinfrescarsi non si può contare nemmeno troppo sulle piscine all’aperto.
PARCHI CHIUSI fino al 31 AGOSTO: per STARE FRESCHI ci restano i SUPERMERCATI
# Fino al 31 agosto parchi off-limits
Credits Andrea Cherchi – Giardini pubblici
A seguito del nubifragio nella notte tra il 24 e il 25 luglio, un’ordinanza del Comune di Milano ha stabilito, per ragioni di sicurezza, la chiusura di tutti i parchi cittadini recintati fino all’ultimo giorno del mese di agosto. L’obiettivo dichiarato è di prevenire potenziali pericoli e preservare l’incolumità delle persone. Una decisione presa a prescindere dalle future condizioni meteo e che si estende anche alle aree verdi non chiuse in caso di allerta per temporali, piogge, vento o grandine. Non solo. Per le attività commerciali presenti in prossimità di aree verdi, come bar e ristoranti con dehor l’ordinanza chiede di segnalare in modo alla tempestivo Protezione Civile possibili pericoli riscontrabili a vista e, in caso di alberi, piante o rami danneggiati, di non utilizzare i plateatici in queste aree. Sono esclusi dall’ordinanza i mercati in quanto già oggetto di verifica specifica da parte dell’amministrazione comunale.
# Restano chiuse anche molte piscine all’aperto
Credits emmepunto__ IG – Piscina Argelati
Non ci si può rinfrescare su un prato verde all’ombra di un albero? L’alternativa sarà l’acqua fresca di una delle molte piscine all’aperto…anzi no. Le cose non vanno meglio nemmeno in questo caso, perché trovare una piscina aperta sarà una caccia al tesoro. Da tempo è chiuso il centro balneare Scarioni di via Valfurva, in fase di riqualificazione. Stesso discorso per il Lido in zona Lottoche dovrebbe essere trasformato in un “piccolo Idroscalo” e per la piscina Suzzani in zona Ca’ Granda, ristrutturata parzialmente prima del Covid e che sarà sottoposta ad alcuni lavori edili e di impiantistica. Tutti e tre questi impianti storici non apriranno prima del 2025. Ma c’è di peggio.
Per la piscina Argelati sui Navigli si attende ancora l’esito della valutazione della proposta arrivata per la sua riqualificazione e dell’interesse di un soggetto per la gestione della struttura 365 giorni l’anno. Solo in caso positivo si procederà prima a gara e poi ai lavori. Tra le strutture più importanti aperte, il Centro Saini, si prospettano invece due anni di chiusura per lavori di riqualificazione al termine della stagione estiva 2023.
Si tratta di un’ordinanza che non ha precedenti. Il Comune di Milano ha scelto di mettere al primo posto l’incolumità dei suoi cittadini in quanto ha ritenuto che la città si trovi in un’area a rischio in caso di altri nubifragi: perché allora nessun altro comune dell’hinterland o della Lombardia ha preso una decisione simile? Quasi tutti quelli che hanno scelto di chiudere i parchi li hanno riaperti pochi giorni dopo la tempesta di pioggia e vento o li riaprono i primi giorni di agosto. Mancano giardinieri e agronomi, la gestione del verde è inefficiente? A prescindere dai motivi della decisione non sarebbe stato forse più opportuno delimitare le aree con gli alberi caduti e a rischio lasciando alla responsabilità e alla valutazione personale dei milanesi la scelta di entrare o meno in un parco? Anche perché per un pericolo ipotetico, quello di un albero che possa cadere su qualcuno, si causa un problema reale a tutti quei milanesi costretti a stare in città ad agosto, oltre al danno di immagine per Milano per i turisti che si troveranno obbligati a restare alla larga dai parchi della città. Caso unico a livello mondiale. E che risolleva la solita domanda che ci stiamo ponendo da tempo: l’amministrazione comunale non si sta intromettendo troppo nella vita dei cittadini?
Avevamo anticipato in questo articolo come sulle intenzioni annunciate da Palazzo Marino di mantenere il ticket del trasporto pubblico invariato esistevano forti dubbi. Ora il rincaro sembra cosa certa. Si sa pure la data.
SI ALZA ancora il PREZZO del BIGLIETTO ATM: di QUANTO e da QUANDO
# “L’anno scorso ci siamo adeguati, quest’anno non siamo disponibili“
Nel mese di giugno 2023 l’Assessore alla mobilità Arianna Censi, commentando l’imminente delibera regionale che avrebbe fissato il tasso di inflazione al +6,41%, aveva dichiarato: “L’anno scorso ci siamo adeguati, quest’anno non siamo disponibili. Non è più possibile scaricare sui cittadini e sulle cittadine e lo dirò anche in sede di agenzia del trasporto pubblico. Bisogna pensare ad altri sistemi, che non può essere l’adeguamento annuale del prezzo di un servizio così importante per la qualità della vita delle città e dei cittadini. È necessario un robusto intervento statale sul trasporto pubblico locale.“
# Attesa la delibera per il secondo incremento del ticket in 12 mesi: costerà 2,30 euro
Biglietto di seconda mano. Quanto costa? – Credits Milano Città Stato
Difficilmente arriveranno tutti i fondi necessari a coprire il costo di esercizio del trasporto pubblico milanese. Si attende quindi una nuova delibera sugli aumenti Istat da parte dell’Agenzia di Bacino del trasporto pubblico della Città Metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. La riunione è in programma mercoledì 2 agosto e dovrebbe portare, come successo a gennaio 2023, a un nuovo aumento del biglietto Atm a partire da gennaio 2024. Questa volta sarà di 10 centesimi di euro, passando quindi da 2,20 a 2,30 euro. Da capire se anche i ticket giornalieri e cumulativi subiranno identica sorte, in proporzione al relativo importo attuale.
# Regione Lombardia ha deciso l’aumento dei biglietti di Trenord del 4% già per settembre
Credits: ilsussidiario.net Trenord
A Palazzo Marino insorge la Lega, mentre i partiti di maggioranza vorrebbero scongiurare il rincaro ma servirebbero 10 milioni di euro che il Comune di Milano non ha disposizione, a meno di tagliare altri servizi. Le cose no vanno meglio in regione: Regione Lombardia ha già stabilito l’aumento del ticket di Trenord, del 4% da settembre 2023. In questo caso è stato il PD a protestare contro la decisione presa dell’amministrazione regionale. Quello dei partiti sembra solo un gioco delle parti, insomma. L’unico risultato certo, visto anche l’aumento del 50% della tariffa di Area C, è che a rimetterci saranno i cittadini, milanesi e lombardi.
Il Governo sblocca il nuovo polo sportivo di Venezia con un finanziamento di 93,5 milioni, che copriranno circa un terzo dell’investimento totale.
A Venezia arriva il BOSCO dello SPORT
# Il bosco dello Sport
Il Bosco dello Sport è il nome del nuovo polo sportivo che sorgerà nel comune di Venezia, a ridosso dell’aeroporto Marco Polo di Tessera. Ospiterà uno stadio di circa 20000 posti destinato al calcio e pensato anche per il rugby, e un palazzetto dello sport per la squadra locale di basket, la Reyer.
Credits: @comune.venezia.live.it
Sono previste inoltre la realizzazione di un centro di medicina, di istituti di educazione fisica e di una piscina olimpionica. A completare il tutto, grandi aree verdi, parcheggi e strade. Il progetto non è di certo nuovo e la sua necessità è dettata dall’inadeguatezza delle strutture sportive esistenti ad oggi nel Comune di Venezia.
# L’investimento
La stima del costo complessivo è di 300 milioni di euro. Una parte si sarebbe dovuta finanziare con il PNRR. La ragione per cui la Commissione Europea aveva escluso questo progetto (e quello per la ristrutturazione dello Stadio Franchi di Firenze) è che nessuno dei due poteva essere considerata un’opera di “riqualificazione urbana e sociale”, condizione necessaria per ricevere i fondi.
Credits: @comune.venezia.live.it
Il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro (proprietario tra l’altro della squadra di basket Reyer Venezia) aveva detto che avrebbe sostenuto il progetto a prescindere dal parere della Commissione Europea.
# Il finanziamento sbloccato dal Governo
Pochi giorni fa, una notizia apparsanel profilo IG del sindaco Brugnaro e nelsitodel Comune di Venezia, ha reso noto che il governo, con un decreto, ha stabilito che finanzierà con 93,5 milioni di euro il progetto. E’ infatti questa la quota che inizialmente doveva essere coperta dai fondi europei, pari a circa un terzo del costo complessivo dell’opera.
Il governo italiano coprirà la quota (che non verrà finanziata dal PNRR), contribuendo a costruire il palasport, le aree verdi e le opere di urbanizzazione interna, cioè legati a rete idrica, illuminazione pubblica, gli spazi di sosta e le strade residenziali. Viabilità e stadio saranno invece a carico del Comune (210 milioni di Euro).
Il decreto del governo, oltre a confermare il finanziamento, modifica in parte il piano degli interventi: non è più prevista la costruzione delle strutture commerciali e direzionali, a favore di un incremento di quelle con funzioni culturali e mediche. A completare il progetto, sono previsti 79 ettari di aree verdi e la piantumazione di 100.000 alberi e arbusti.
I tram di ATMosfera di colore verde, gli storici Carrelli riadattati o tram “28”, sono i primi ristoranti itineranti d’Italia. Restaurati con gusti retrò offrono ai passeggeri un’atmosfera anni ’20 e piatti realizzati da chef internazionali mentre sferragliano nel centro di Milano.
ATMosfera: tutte le cose da sapere sul TRAM RISTORANTE di Milano
# Dove si prende?
Credits lnr_pgn IG – ATMosfera
La partenza e l’arrivo sono entrambe davanti al Castello Sforzesco, in Piazza Castello 2 angolo via Beltrami.
# Quanti servizi ci sono?
Ci sono quattro servizi. Due tutte le sere: ATMosfera1 (ore 20) e ATMosfera2 (ore 20.30). Due la domenica a pranzaro, con partenza alle ore 12.30 (tram ATMosfera 1) e alle 13.00 (tram ATMosfera 2). Tassativo il ritrovo è 15 minuti prima della partenza.
# Quanto dura l’esperienza?
Il tragitto ha una durata variabile dalle due alle due ore e mezza in base alle condizioni del traffico.
# Quanti posti ci sono?
Schema ATMosfera
Il servizio viene offerto da due vetture “carrelli” ATMosfera1 e ATMosfera2, entrambi con 24 postia sedere nella sala da pranzo ricavati dalle panche in teak e guardaroba. Ci sono 4 tavoli da 4 persone sulla sinistra e 4 tavoli da 2 persone sulla destra.
# Che cosa si mangia?
Atm – Atmosfera
Sono presenti tre menu differenti (carne, pesce e vegetariano) preparati da chef internazionali nella cucina a bordo, in piccola parte da una società di catering, anche con piatti della tradizione milanese. Ognuno si compone di: entrée con flûte di spumante, antipasto, primo, secondo con contorno, dessert, una bottiglia di vino a scelta, acque minerali e caffè. I menu cambiano quattro volte l’anno in base alla stagionalità dei prodotti o al menu scelto in fase di prenotazione, come i menu speciali. Esite anche quello dedicato ai più piccoli con: antipasto, un primo, un secondo, un dessert, una bibita a scelta e acqua minerale.
# Come si prenota?
Per prenotare l’esperienza bisogna andare direttamente sul sito a questo link: https://atmosfera.atm.it/
# Per quante persone si può prenotare?
credits: bcdtravel.com – Atmosfera
Le prenotazioni possono essere effettuate tutto l’anno e tutti i giorni della settimana per un numero di partecipanti pari a 2 o multipli di 2 fino ad un massimo di 8 persone. Solo per prenotazioni last minute (da 7 giorni a 74 ore prima della data del pasto) è consentito prenotare anche per un numero di posti dispari. A causa dello spazio ridotto non sono ammessi animali.
# Si può prenotare l’intera vettura in esclusiva?
La vettura si può anche prenotare in esclusiva per un’occasione speciale sia per cena che per pranzo. Diventa obbligatorio superati gli 8 partecipanti. Si possono modificare a piacere il percorso e l’orario del servizio.
# Quanto costa il servizio?
Il servizio ha un costo di € 90,00 per persona a cena e 75 euro a pranzo. Il pagamento è anticipato e al termine della procedura si riceve via email un voucher da conservare e consegnare il giorno dell’esperienza culinaria viaggiante.
# C’è una toilette a bordo?
Ciascun tram è dotato di un gabinetto, sul lato dei tavoli da 4 persone, e anche di aria condizionata.
# Qual è l’itinerario di ATMosfera?
Itinerario Atmosfera
Durante le circa due ore e mezza del tour si passa davanti ai luoghi storici e contemporanei più iconici di Milano: Teatro alla Scala e Galleria Vittorio Emanuele, Porta Nuova, Bosco verticale, Arco della Pace, Duomo, Darsena, Santa Maria delle Grazie oltre al Castello Sforzesco. L”itinerario, sia in base alle indicazioni viabilistiche sia per offrire scorci differenti di Milano, viene modificcato periodicamente.
Credits fachiro12 IG - Laghi di Cancano - Valle Fraele
Prezzi alle stelle per i carburanti e i voli aerei, l’inflazione che erode i risparmi. La soluzione? Trascorrere le vacanze estive in una delle regioni più belle del mondo. Dove oltre al Garda, al lago di Como o alle località più chic della Valtellina ha anche altro da offrire.
Vacanze in LOMBARDIA: 10 METE “ALTERNATIVE” per vivere l’estate senza cercare un altro mondo
#1 Abbadia Cerreto: natura e affreschi rinascimentali
ele_morgia IG – Abbazia di Abbadia Cerreto
A poca distanza da Lodi, nel verde delle campagne del Parco Regionale dell’Adda Sud, sorge questo pittoresco borgo rurale costruito intorno a quella che era l’antica abbazia di San Pietro, meta ideale per una gita in bicicletta tra arte e natura.
Furono i monaci cistercensi, attorno al XII sec, a bonificare le zone acquitrinose attorno all’abbazia, dando inizio alla coltivazione e l’irrigazione grazie all’utilizzo dei numerosi canali e fontanili presenti. Anche se oggi i monaci non abitano più quest’edificio, l’abbazia resta un piccolo gioiello dell’arte romanico-gotica con al suo interno affreschi tardo-rinascimentali.
#2 Tre Corni: lo sfondo della Vergine delle Rocce
mokkia71 IG – Tre Corni
Lungo il percorso ciclopedonale che costeggia l’Adda, tra i comuni di Paderno e Trezzo, è possibile osservare il luogo che ispirò il genio diLeonardo da Vinci per lo sfondo della “Vergine delle rocce”. Terra amata e ben conosciuta dall’artista toscano, dove l’Adda scorre più impetuoso del solito, modellando nei secoli con le sua acque quelle rocce che hanno così formato questi caratteristici canyon brianzoli.
#3 Diga del Gleno: il Vajont lombardo
Credits lele_46 IG – Diga del Gleno
Per gli amanti del trekking e delle viste mozzafiato non si può non avventurarsi verso la monumentale diga del Gleno, in Val di Scalve. Basta lasciare l’auto nella piccola Pianezza, frazione di Valminore, per incamminarsi tra sentieri immersi nel verde dei boschi e su su fino all’antica strada scavata nella roccia ed utilizzata dai costruttori di quel mastodontico muro di cemento che fu la diga del Gleno.
Una storia triste, quella di questa diga, che anticipa di ben quarant’anni il tragico e ben più noto disastro del Vajont. Il 1 dicembre del 1923 la diga si squarciò in due provocando la devastante fuoriuscita di ben sei milioni di metri cubi d’acqua verso valle, inghiottendo e devastando molto dei paesi sottostanti, causando 356 morti. Oggi lo scheletro silenzioso di questa diga è la prima immagine che accoglie chiunque arrivi, un immagina che toglie il fiato per la bellezza naturalistica che la circonda, certamente, ma anche per l’impatto che ebbe sulla storia di questa valle.
#4 Santa Maria della Neve: la “Cappella sistina dei poveri”
Credits barbaratravanini IG – Chiesa di Santa Maria della Neve
Lo scrittore Giovanni Testori la definì :”la cappella sistina dei poveri”, un capolavoro assoluto di Girolamo Romanino, quel pittore, che assieme a Savoldo e Moretto, ha reso noto in tutto il mondo il Rinascimento Bresciano. Vista da fuori, la chiesa di Santa Maria della Neve di Pisogne, sul lago d’Iseo, appare agli occhi quasi anonima, un semplice edificio religioso come tanti in questo lembo di terra tra lago e montagna. È varcando il suo portale che ci si rende davvero conto del tesoro che si trova al suo interno, un intero ciclo pittorico realizzato dall’artista bresciano nel 1534 in cui sono raffigurate le scene della passione, morte e risurrezione di Cristo.
Ciò che più colpisce è senza dubbio la grande crocifissione affrescata sulla controfacciata, in cui i personaggi raffigurati sotto la croce non sono abitanti della Gerusalemme romana, ma cavalieri, soldati e contadini rinascimentali, rendendo ancor più terrena e tangibile questa scena evangelica. La fantasia artistica di Romanino, che scelse di lavorare in queste valli per un periodo della sua vita, dà il meglio di sé in ogni scena, lasciando uscire il visitatore stupito e appagato.
#5 Monte Isola: l’isola lacustre più grande d’Europa
Credit: @visitmonteisola
Restando lungo le acque del lago d’Iseo, non possiamo non visitare Monte Isola, l’isola lacustre più grande d’Europa. La sua mole boschiva emerge dalle acque come il guscio di una tartaruga, e per raggiungerla basta prendere un traghetto dai porti di Sulzano o Sale Marasino.
Caratteristico è il borgo dei pescatori di Carzano, mentre per i più sportivi il consiglio è di mettervi in cammino fino al Santuario della Ceriola, il punto più alto dell’isola da cui godere della miglior vista sul paesaggio alpino circostante.
#6 Valle di Gaina: il Sentiero delle Cascate
Credits tiziosportacus IG – Cascate di Monticelli Brusati
Sempre in territorio sebino, per gli amanti della natura e dell’avventura, nella Valle di Gaina a Monticelli Brusati si trova il “sentiero delle cascate”. Un itinerario che si snoda su due livelli di percorsi tra cascate, torrenti e scale metalliche. Per gli amanti del buon vino non bisogna dimenticarsi di essere nel bel mezzo della Franciacorta.
#7 Abbazia di Piona: la chiesa dei tesori
Credits luca.ig.82 IG – Abbazia di Piona
Situato nella penisola dell’Olgiasca, sulle sponde del lago diComo, il complesso abbaziale di Piona risale addirittura al VI sec, anche se l’aspetto attuale lo si deve ad opera dell’ordine benedettino nel XII sec. Magnifico esempio d’arte romanica, l’abbazia è un vero scrigno di tesori e un toccasana per lo spirito. All’interno della chiesa di Santa Maria si trovano due leoni in pietra oggi adibiti ad acquasantiere, inizialmente posti all’esterno per sorreggerne il portale, mentre lungo l’abside affreschi colorati di epoca ottoniana raffiguranti Cristo, gli evangelisti e gli apostoli si alternano allo scuro delle pietre.
Attiguo alla chiesa è il chiostro, anch’esso romanico, risalente al XIII secolo, con capitelli decorati ed affreschi raffiguranti i mesi dell’anno e i loro cicli. L’abbazia è inoltre nota per la produzione delle famose “gocce imperiali”, un liquore al sapore d’anice con gradazione alcolica al 90% ottimo come digestivo diluito con acqua.
#8 Oltrepò Pavese: castelli, eremi e cantine
credits: @roertamastretta – Oltrepo’ Pavese
Basta scendere a sud di Pavia ed oltrepassare il grande fiume per entrare in questa terra di borghi e castelli medioevali, natura e buon vino. Tra i numerosi borghi meritano di essere menzionatiZavattarello, celebre per il suo castello “infestato”,Varzi, celebre per il suo salame, e Fortunago.
Per gli amanti della natura è possibile fare una passeggiata alle Grotte di San Ponzo, rifugio medioevale dell’omonimo santo, oppure all’eremo di Sant’Alberto di Budrio, un luogo senza tempo circondato da una pace quasi irreale. Un consiglio è quello di non lasciare queste terre senza prima aver assaggiato almeno un bicchiere dell’ottimo vino locale.
Sabbioneta sorge come un oasi di arte e cultura nel bel mezzo della campagna mantovana. Venne fondatadal duca Vespasiano Gonzaga-Colonna nel 1554 come capitale del suo piccolo dominio, una città ideale secondo i canoni architettonici rinascimentali. Già varcando la bianca porta imperiale ci si rende conto di essere entrati in una sorta di città in miniatura dove il tempo sembra essersi fermato ai fasti dell’epoca gonzaghesca.
Centro del potere politico era Palazzo Ducale, nell’omonima piazza, le cui sale interne sono un omaggio alla casata gonzaghesca e ai suoi illustri membri. Degni di nota anche il Palazzo del Giardino, residenza ad uso privato del duca, le cui sale sono state affrescate da Bernardino Campi, la chiesa dell’Incoronata, mausoleo ducale, e il piccolo Teatro olimpico realizzato da Vincenzo Scamozzi, tra i primi esempi di teatro moderno al mondo.
Una meta ideale per gli amanti della montagna, incastonata sopra l’abitato di Isolaccia, tra Bormio e Livigno, la Valle di Fraele, coi suoi laghi e corsi d’acqua. Porta d’ingresso alla valle sono le due torri medioevali a difesa dell’antica strada alpina che collegava la Valtellina all’Engadina, tanto che per attraversarle bisognava pagare un dazio di dodici denari per ogni carico trasportato.
All’interno della valle l’occhio può perdersi ad ammirare le sue bellezze naturalistiche, tra il lago naturale Scale, alimentato da sorgenti sotterranee, e i due laghi artificiali di Cancano. Numerosi sono i percorsi che qui si possono prendere e che conducono anche alla bellissima Val Müstair, nei Grigioni.
Malinconico, intimista, romantica, tenero. Eppure ha debuttato sul palco come “Cumenda”, in stile Dogui. E faceva ridere. Il ritratto di uno dei cantautori più amati dell’onda degli anni Ottanta a Milano.
Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese
Fabio Concato – Credits: Parco della Musica
# L’inizio nel cabaret nella parte del Cumenda
Un artista “in punta di pedi”, timido e un po’ malinconico, ironico e al tempo stesso dolce e romantico. Tanto amato dal pubblico di due generazioni, anche se lui è sempre rimasto due passi indietro rispetto a tanti altri colleghi, anche quelli molto meno bravi di lui. Fabio Concato è un milanese che si è fatto le ossa col cabaret, iniziando a 21 anni, con Bruno Graceffa e Giorgio Porcaro, al Derby. Fabio impersonava un idustrialotto di Milano, un po’ cumenda alla Guido Nicheli e un po’ intenerito dalle maestranze. Era un modo per farsi conoscere in un mondo, quello dello spettacolo, che già un po’ conosceva, perchè il padre era chitarrista Jazz e i nonni paterni (Nino Piccaluga e Augusta Concato) erano cantati lirici. Il papà di Fabio, che per campare faceva il rappresentante, aveva un’estro musicale invidiabile, quando si esibiva prendeva il nome d’arte di Concato, come la madre. La stessa scelta è stata poi adottata anche dal nostro cantautore, classe 1953, il cui vero nome è Fabio Bruno Ernani Piccaluga.
La regia di quei primissimi spettacoli di cabaret era di un giovane Gianfranco Funari: “devo molto a lui -confidò Concato in un’ intervista di circa un anno fa- perchè quando cercai di farmi conoscere con le prime canzoni, facevo fatica ad emergere e Gianfranco mi portava ai suoi spettacoli, chiedendomi di suonare e cantare, offrendomi molte opportunità per farmi conoscere dal pubblico”.
# Dal primo album alla Domenica Bestiale
Nel 1979 esce l’album “Zio Tom”, dal quale traspare tutta l’ironia e al tempo stesso la malinconia di Fabio Concato: la canzone che da il titolo all’LP è una dura critica alla rassegnazione e all’ accondiscendenza dei più deboli verso i potenti. Nello stesso disco troviamo “Rag. Minghella”, dove trapela la denuncia verso una società che non comprende la voglia di emancipazione e di indipendenza della donna. “Bossa Nova Milanese”è una ironico brano, con ritmi brasiliani, sulla Borsa di Milano. Alla nostra città Concato dedicherà un passo di “Domenica bestiale”, inserita nell’abum del 1982, dove canta “…sapessi amore mio come mi piace partire quando Milano dorme ancora, vederla sonnecchiare, accorgermi che è bella, prima che cominci a correre e ad urlare….”. In realtà questa parentesi dedicata a Milano è all’interno di una dichiarazione d’amore più ampia che Fabio Concato ha voluto fare alla moglie Elisabetta, con la quale è legato da ben 44 anni.
# Fiore di Maggio, Rosalina e… Pino Daniele
La carriera del cantautore è lunga e ricca di lavori artistici che rimarranno scolpiti per sempre nella storia della musica: come “Fiore di Maggio” del 1984, dedicata alla primogenita Carlotta, “Gigi” scritta nel ’90, in memoria del padre e “Rosalina”, realizzata negli anni ottanta, ispirandosi ad una ragazza che Fabio conobbe per davvero, sulla spiaggia di Viserba, vicino a Rimini.
La dote artistica di Concato è rappresentata da 12 album, 9 raccolte, una ventina di singoli e innumerevoli collaborazioni con altri artisti, tra cui Samuele Bersani, Marco Ferradini, Pierangelo Bertoli e Pino Daniele. Di quest’ultimo artista Fabio ama raccontare un aneddoto risalente all’inizio degli anni novanta: “avevo scritto una musica, che mi piaceva, ma non riuscivo a cucirci sopra un testo. Ho chiesto soccorso a Pino Daniele, durante un incontro avvenuto in un locale. Lui registrò la musica e nella notte seguente scrisse le parole. La mattina dopo mi mandò il fax con il testo che aveva preparato per quella mia musica. Era in napoletano, io da milanese ho fatto un po’ di fatica a cantarlo. Ma alla fine ci sono riuscito”. Ed è nata così un’altra perla di Fabio Concato (questa volta in collaborazione con Daniele) ed è “La canzone di Laura”, brano del 1992, inserita nell’LP “In viaggio”.
Fabio Concato è anche l’autore di “051/222525”, ovvero il numero di Telefono Azzurro, che il cantante milanese aiutò con i proventi giunti da questo struggente brano, che contribuì in modo significativo a far conoscere questo prezioso servizio.
Fabio Concato, cantante, marito, padre e anche nonno: Carlotta ha una figlia, Nina, ora di tre anni e il nostro contautore ha voluto dedicare un brano anche alla piccina, intitolato “L’aggeggino”. Chissà che l’aggeggino, un giorno, diventi un’altra “voce” popolare di Milano.
L’hinterland di Milano è capace di stupire con delle bellezze inaspettate, come queste sette storiche ville. Dove sono e cosa le rendono uniche.
Le più belle VILLE STORICHE nei dintorni di MILANO (con MAPPA)
# Villa Besozzi Casati Visconti di San Vito, a Cologno Monzese: costruita sull’antico basamento di una casa fortificata
Credits lombardiabeniculturali – Villa Besozzi Casati
Villa Besozzi Casati Visconti di San Vito a Cologno Monzese è stata edificata sull’antico basamento di una preesistente casa fortificata. A seguito di numerosi e importanti interventi di ristrutturazione e modifica, nel corso della sua storia, ha assunto la sua conformazione attuale nella XVII secolo, quando fu acquisita dai nobili Besozzi. Oggi è sede del Comune e della Biblioteca Civica.
# Villa Ghirlanda Silva, a Cinisello Balsamo: dimora di delizia dei nobili milanesi
Credits ciniselloonline IG – Villa Ghirlanda Silva
Villa Ghirlanda Silva, a Cinisello Balsamo è una villa nobiliare del XVII secolo, attualmente di proprietà del Comune. È una delle ville di delizia, le dimore suburbane costruite dai nobili milanesi per il loro soggiorno estivo fuori dalla città. All’interno del complesso si trova un elegante giardino all’inglese, ad uso di parco cittadino.
# Villa Litta a Lainate: il “teatro di verzura” con ninfeo
Credits cat_alexis_ph IG – Villa Litta Lainate
La Villa Visconti Borromeo Arese Litta, meglio conosciuta come Villa Litta di Lainate, risale al XVI secolo e fu realizzata su ideazione del conte Pirro I Visconti Borromeo. La villa è famosa per il suo ninfeo e il suo parco, che si estende per tre ettari e che si pensa fosse già suddiviso in origine per ricavarne orti, giardini ed agrumeti. Già nel Cinquecento era presente un “teatro di verzura”, un teatro naturale realizzato con tassi a piramide tronca e destinato a rappresentazioni musicali e teatrali. All’interno si trovano anche alcune serre.
# Villa Alari-Visconti a Cernusco sul Naviglio: dipinti e rococò
Credits: geme1972 IG – Villa Visconti a Cernusco sul Naviglio
Villa Alari-Visconti, villa di delizia in stile rococò edificata nei primi decenni del XVIII secolo, è la più celebre tra le ville presenti nel Comune di Cernusco sul Naviglio. Voluta da Giacinto Alari, di antica origine piemontese, è conosciuta oltre che per la sua imponenza anche per gli stupendi dipinti. Tra i più celebri l’affresco “Ercole accolto all’Olimpo” sulla volta dello scalone d’onore, il “Tempo rapisce la giovinezza” nella stanza n.3 del piano nobile e il grande affresco nel salone da ballo “Apollo nell’Olimpo”.
# La villa monumentale Biancani Greppi a Cernusco sul Naviglio
Credits lombardiabeniculturali – Villa Biancani Greppi
Villa Biancani Greppi è un’altra delle ville che si possono trovare a Cernusco sul Naviglio. Il complesso monumentale è degno d’interesse per la ben congegnata successione di spazi: dall’ingresso a esedra, al cortile d’onore, alla villa e al giardino ordinati lungo un asse che termina nell’esedra chiusa da una cancellata. Il recente restauro ha restituito all’edificio la fisionomia esterna, salvandolo dall’abbandono e dall’incuria. Di proprietà del comune dal 1961, nel parco oggi ad uso pubblico è stato edificato un edificio scolastico e la Biblioteca Comunale.
# Villa Uboldo, a Cernusco sul Naviglio: conserva la rete di grotte artificiali e il Tempio della Notte adibito a riti massonici
Credits ecomuseomartesana – Villa Uboldo
La realizzazione della Villa Uboldo fissò un momento importante nell’opera di edificazione delle ville lombarde nel XVIII secolo poiché abbinò il gusto per la tendenza neoclassica a quello per il giardino all’inglese. Progettata, salvo il giardino all’inglese, dall’architetto Carillo Rougier, fu costruita nel 1747 su volere di Ambrogio Uboldo. Oggi, parzialmente trasformata per il suo ospedaliero, nel “giardino romantico” rimane un sistema di grotte artificiali che conducono al Tempio della Notte utilizzato per i riti di Massoneria, cui l’Uboldo era affiliato.
# Villa Biraghi Ferrario, la più sobria e compatta
Credits ecomuseomartesana – Villa Biraghi Ferrario
Villa Biraghi Ferrario è la villa adiacente al gruppo di ville più famose e imponenti di Cernusco. Il suo impianto è più sobrio e compatto, con un giardino quadrangolare all’ingresso, ed è difesa da una cinta muraria che la nasconde alla vista esterna. La villa si compone di un corpo centrale su pianta rettangolare con la facciata rivolta verso il giardino e al centro del portico è presente ancora il vecchio pozzo.
Il parco avrà piccole vallate e formazioni rocciose e sarà esteso 5 volte il Central Park di New York.
Questo sarà il PARCO URBANO più GRANDE del MONDO
# Sarà il polmone verde di Riyadh
Parco urbano più grande del mondo
Nascerà nella città di Riyadh, in Arabia Saudita, il parco urbano più grande del mondo. Si chiamerà King Salman Park ed è stato pensato per essere il polmone verde della capitale e per trasformare la vita dei suoi cittadini. Tra gli obiettivi del progetto c’è quello di trasformare l’area in una destinazione accessibile e aumentare la partecipazione dei cittadini allo sport oltre a promuovere la creatività e l’innovazione.
# Una superficie di oltre 16,6 kmq, grande 5 volte il Central Park
Credits KingSalmanPark.sa
Si estenderà per oltre 16,6 kmq sul terreno di un ex aeroporto in una zona arida della città. Per dare idea delle dimensione sarà 7 volte più grande di Hyde Park a Londra e 5 volte il Central Park di New York. Il parco avrà piccole vallate e formazioni rocciose, un percorso pedonale circolare di 7,2 km e più di 11 kmq di spazi aperti e 1 milione di alberi.
Tramite la creazione di nuovi microclimi e habitat naturali chi camminerà all’interno del parco, in base agli ingegneri che hanno elaborato il progetto, saranno protetti da sole e vento. Il suolo sarà “ricreato” attraverso la combinazione dei frammenti prodotti dalla frantumazione di diversi strati di terreno con sostanze e materiali naturali. In questo modo potrà trattenere l’acqua e fornire nutrienti alle piante, provenienti da tutto il mondo, perchè crescano in modo adeguato.
# Ospiterà anche musei, teatri e spazi per praticare sport
Credits KingSalmanPark.sa – Royal Arts Complex
Il parco ospiterà anche anche musei, teatri e spazi dove praticare diverse attività sportive. Nel Royal Arts Complex, su un’area di 500mila mq, ci sarà il Museum World Cultures alto 110 metri, una libreria unica nel suo genere specializzata in cultura e arti con al suo interno oltre 250.000 libri, il Royal Institute of Traditional Art e il National Theater con 2.300 posti a sedere. Questo progetto fa parte degli obiettivi di Vision 2030, un programma che comprende altri megaprogetti per l’Arabia Saudita.
Il servizio di alta velocità tra Milano e Parigi con il Frecciarossa è attivo da dicembre 2021 mettendosi in competizione con il TGV. Vediamo un po’ di numeri e curiosità in parte tratte anche da chi lo ha provato di persona.
In DIRETTA dal FRECCIAROSSA MILANO-PARIGI: numeri e curiosità di una tratta già leggendaria
# Due partenze al giorno: in meno di 7 ore si parte da Milano Centrale e si arriva a Parigi Gare de Lyon, battendo il TGV
Credits frecciarossaofficial IG – Frecciarossa a Parigi
Il servizio di alta velocità tra Milano e Parigi con il Frecciarossa 1000 è attivo da dicembre 2021, il primo in territorio estero della compagnia ferroviaria italiana. Le due capitali della moda sono collegate giornalmente da 4 viaggi delle durata di 7 ore, due di andata e due di ritorno, mettendosi in competizione con il TGV che batte sul tempo: per una differenza tra i 5 e i 20 minuti circa.
Le partenze da Milano Centrale sono alle ore 6.25 e 15.53 con arrivo a Parigi Gare de Lyon rispettivamente alle 13:22 e alle 22:34. I viaggi di ritorno sono alle 7.30 e alle 15.16 con arrivo a Milano rispettivamente alle 14.07 e alle 22.07.
Sono previste fino a 5 fermate intermedie. Alle quattro di Torino, Modane, Chambery e Lione si aggiunge fermata di Bardonecchia sul Frecciarossa da Milano della mattina e da Parigi nel pomeriggio.
Sono quattro invece i livelli di servizio offerti dal Frecciarossa : Executive, Business Silenzio e Allegro, Standard Silenzio e Allegro. Le tipolologie Silenzio sono per viaggiare in tranquillità e senza rumori, quelle Allegro per chi desidera approfittare del viaggio per scambiare chiacchiere liberamente con colleghi, amici o familiari.
# Dopo un anno raggiunto il milionesimo cliente
Credits sierraalpha_ita IG – Frecciarossa 1000
A un anno esatto dal lancio del servizio, a dicembre 2022, è stato staccato il biglietto numero 1 milione con un tasso di occupazione media dei posti del 70%.
# Si possono trovare biglietti low cost, anche da 29 euro
Il prezzo medio per viaggiare tra i due capolinea si aggira attorno ai 160 euro, già di per sè non troppo alto per la durata e la lunghezza del viaggio. Acquistando in ampio anticipo si riesce però a risparmiare parecchio, trovando soluzioni anche a 29 euro per la carrozza standard.
# Alla stazione di Lione avviene il cambio di personale
Credits brian_en_tramway IG – Frecciarossa Gare de Lyon
Una curiosità riguarda il cambio del personale. I treni viaggiano con personale italiano tra Milano e Lione. Nella stazione di Lyon Part-Dieu avviene il cambio dei macchinisti, capo treno e controllori, sempre dipendenti di Trenitalia ma francesi. Al ritorno succede l’opposto.