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Le PASTICCERIE CREATIVE per i più GOLOSI di Milano

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Credits: @marlapasticceria Marlà

Le pasticcerie milanesi dove gusto, tradizione e innovazione si incontrano.

Le PASTICCERIE CREATIVE per i più GOLOSI di Milano

#1 Marla’ in zona Porta Romana, una boutique del dolce

Credits: @marlapasticceria
Marlà

All’interno sembra un laboratorio ma una volta oltrepassata la soglia, gli occhi restano incollati all’esposizione posta lungo il bancone ad angolo in cui troverete la pasticceria con paste e mignon e poco oltre le meravigliose offerte per la prima colazione. Qui la vista quasi si appanna, il cervello perde lucidità per tanta vastità di offerta e di gusti tra croissant semplici o gonfi di cioccolato oppure di crema. Ma io mi faccio forza e decido di gustare, tra i dolci regionali, i cannoli di ricotta e le iris con ricotta e cioccolato. E di colpo rinsavisco. Non manca qualche proposta salata. Godetevi la vostra pausa all’interno o nel gradevole dehor esterno. Nel fine settimana si trova un po’ di fila ma ne vale veramente la pena.

Indirizzo: Corso Lodi, 15

#2 Adolfo Stefanelli, la pasticceria di design con torte super colorate

Credits stefafood IG – Adolfo Stefanelli

Il locale è di design, elegante e molto spazioso all’interno, qualche tavolo anche all’esterno della pasticceria. Anche qui bisogna fare un po’ di fila specie nel fine settimana. Il mertio è della vastissima proposta di dolci tra croissant, mignon e torte coloratissime. Tra tutte queste meraviglie, spiccano sicuramente i dolci al cioccolato e i pasticciotti pugliesi, ma sono molte le proposte di specialità dolciarie regionali. Nutrita anche la proposta del salato tanto è vero che è possibile fare aperitivo con tante proposte tutte sfiziose.

Indirizzo: Viale Premuda, 12 e Via Molino delle Armi, 23

#3 Sissi, colazione in un giardino da fiaba con croissant traboccanti di crema

Credits mymilanofood – Sissi

Se volete entrare in un giardino da fiaba entrate qui da Sissi. Il locale vi accoglie con un bancone di prelibatezze dolci e salate per poi proseguire, dopo alcuni tavolini, in un giardino incantevole dove poter gustare la propria colazione. Eccezionali i dolci traboccanti di crema e da non perdere le brioche salate farcite con prosciutto. I croissant per la colazione sono farciti al momento ed eccellenti sono pure i cannoli alla ricotta. E vista la calura di questi giorni, perché non approfittare di una fresca ed invitante granita siciliana? Qui viene declinata in molti gusti compresi quelli classici al limone o al caffè 

Indirizzo: Piazza Risorgimento, 6

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#4 Pasticceria Antica Sicilia, dai cannolli alla pasta con le sarde 

Credits ___s.drino___ IG – Pasticceria Antica Sicilia

Pasticceria antica Sicilia in via Matteucci è una pasticceria caffetteria che propone i classici dolci siciliani come cannoli, biscotti alle mandorle ma anche le famose granite, dai gusti più disparati da accompagnare rigorosamente con la brioche col tuppo. Da non perdere le sfiziosità salate: qui si può fare anche aperitivo per cui non si può fare a meno di assaggiare gli arancini/e o le cartocciate ossia una sorta di morbido calzone ripieno tipico dello street food catanese. Non mancano proposte vegetariane e vegane e nemmeno la possibilità di fermarsi in pausa pranzo magari per un piatto di pasta con le sarde o per le bombe fritte ripiene di prosciutto.

Indirizzo: Via Matteucci, 4

#5 Marotin, la pasticceria dall’atmosfera parisienne

Credits marotin_milano IG

Marotin é una pasticceria con ampio dehor esterno mentre all’interno essa è suddivisa in un locale al piano terra e l’altro in un soppalco. L’atmosfera un po’ parisienne, offre una vetrina ricca di mille sfiziosita tra biscotti, torte, pasticcini o confezioni regalo. Un luogo intimo dove gustare un ottimo cappuccino per la prima colazione oppure, perché no, rilassarsi tra le gustose prelibatezze salate per un aperitivo serale tra amici.

Indirizzo: Via Archimede, 59

Leggi anche: Due nuove “TRE TORTE” sono di Milano: le tre PASTICCERIE PREMIATE

#6 Gelsomina pasticceria, la regina dei maritozzi

Credits carlotta_sg_ IG – Gelsomina Pasticceria

Gelsomina pasticceria con sede sia in via Fiamma che in via Tenca, ha fatto del maritozzo il suo tratto distintivo: gonfio e traboccante di panna, viene offerto anche nella golosissima versione al pistacchio. Ci sono anche altre prelibatezze come la girella al cioccolato o il cannolo siciliano e c’è pure la possibilità di fare pausa pranzo o ancora l’aperitivo, perché questo è un luogo da frequentare in qualsiasi momento della giornata, tra tavoli di legno, ceramiche e sedie in ferro battuto in un ambiente accogliente e familiare.

Indirizzi: via Carlo Tenca 5, via G. Fiamma 2

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ALESSANDRA GURRIERI

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IL CASORETTO, il quartiere a forma di CASA che ha segnato la storia di MILANO del NOVECENTO

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Un po’ come per “il Carlo”, “la Francesca” o “lo Stefano”, in Milanese ci si mette l’articolo: è dunque il Casoretto (o, per i puristi, ‘l kazuˈrɛt) – e diventa subito uno di famiglia.

Il Casoretto è il quartiere di Milano che si sviluppa intorno all’omonima via, incastonato tra Lambrate, Città Studi, Cimiano, Rottole e Loreto. Se lo cercate su Maps vedrete che i confini ricordano la forma di una casetta.

IL CASORETTO, il quartiere a forma di CASA che ha segnato la storia di MILANO del NOVECENTO

 

casoretto
L’Abbazia del Casoretto vista dall’omonima via

# Il quartiere della lotta politica

A livello urbanistico è un quartiere relativamente recente, che inizia a svilupparsi a inizio ‘900. Prima lì c’erano solo campi coltivati e qualche cascina… o quasi, perché la Chiesa di Santa Maria Bianca della Misericordia – l’Abbazia del Casoretto, per gli amici – era invece lì da oltre 400 anni: aveva già visto passare tra i suoi chiostri artisti come il Pisanello e il Bergognone, ma anche Carlo Borromeo, in seguito canonizzato, che vi avrebbe soggiornato per un periodo.

Per molti il Casoretto è sinonimo di lotta politica. Nel 1975 è soprattutto l’apertura del centro sociale Leoncavallo che porta il quartiere a essere frequentato anche da residenti di altre zone di Milano. Sempre negli anni Settanta, una serie di episodi violenti a sfondo politico scuote il quartiere. Il Casoretto è infatti teatro dell’assassinio dell’avvocato Enrico Pedenovi, militante del MSI, e di Fausto e Iaio, giovani frequentatori del Leoncavallo che indagavano sul traffico di droga nel quartiere. A loro è oggi dedicato l’unico fazzoletto di verde del Casoretto.

casoretto (piazza Aspromonte) Fonte: Urban File (c)
casoretto (piazza Aspromonte) Fonte: Urban File 

Se questi eventi tragici sono ancora noti alla maggior parte dei residenti, forse non tutti sanno che, ancora prima, sono state soprattutto le donne a fare la storia politica del Casoretto. Le insegnanti dell’Istituto Caterina da Siena, la scuola di professionalizzazione femminile fondata nel quartiere nel 1912, giocarono infatti un ruolo di rilievo nella resistenza al regime fascista. Già negli anni Trenta, il personale dell’Istituto organizzò numerose attività antifasciste all’interno della scuola, partecipando poi attivamente alla Resistenza partigiana e dando vita in particolare a un Gruppo Difesa della Donna. Potrebbero sembrare giusto degli aneddoti, ma si tratta di simboli di un impegno civico e democratico che è importante tenere vivo ancora oggi, come ha recentemente ricordato la stessa direzione dell’Istituto in risposta alle scritte neofasciste apparse all’ingresso della scuola nell’aprile 2019.

# Le due anime del quartiere

Credits: Comune di Milano – MM . Rendering del progetto

Certo, il Casoretto non è mai stato una zona turistica (per quanto nasconda anche dei gioiellini architettonici). Eppure è tutt’oggi un quartiere che ben rappresenta le due anime di Milano, solo apparentemente in contraddizione. Da un lato, il Casoretto cambia coi tempi: oggi potete fare una spesa intercontinentale allo Shila Minimarket, comprare caramelle alla cannabis al distributore automatico Jardines, o fare una pausa all’Upcycle, primo “bike bistrot” d’Italia. Dall’altro, alcune cose restano: in piazza Durante resiste ancora un telefono pubblico, non lontano da un negozio di vinili e una bottega di restauro; alcuni giovani si impegnano per ridare vita al cinema parrocchiale, mentre la trattoria Mirta si specializza in cucina tipica italiana e il ristorante Al’Less in bolliti e bagnomaria.

Insomma, vale la pena di fare un altro giro al Casoretto. Visto il periodo, tra l’altro, se vi sbrigate fate forse ancora in tempo a passare al panificio Danelli e ordinare un buon panettone artigianale!

Continua la lettura con: Bovisa, 10 motivi per visitare il quartiere più cinematografico di Milano

MILANO CITTÀ STATO

Articolo originale del 28 dicembre 2019

copyright milanocittastato.it

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Parte da MILANO la LINEA FERROVIARIA della “vergogna”

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Di Arbalete - Opera propria, Background map form Openstreetmap (http://www.openstreetmap.org/)., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30977549 - Linea Milano-Mortara

Nel rapporto Pendolaria 2023 la linea è risultata tra le dieci peggiori d’Italia. Per i pendolari è un vero supplizio. Ecco il record negativo che ha stabilito.

Parte da MILANO la LINEA FERROVIARIA della “vergogna”

# Un tracciato di 44 km di ferrovia con uno dei servizi peggiori in Italia

Di Arbalete – Opera propria, Background map form Openstreetmap (http://www.openstreetmap.org/)., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=30977549 – Linea Milano-Mortara

La linea Milano-Mortara parte della Stazione di Porta Genova e dopo 44 km arriva a al capolinea di Mortara fermando anche ad Abbiategrasso, Vigevano e Parona Lomellina. Sugli stessi binari è in servizio anche la linea S9 che dal 2011 fa capolinea a Albairate-Vermezzo fermando anche nelle stazioni di Corsico, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio e Gaggiano prima servite dalla Milano-Mortara. L’ultimo intervento sulla rete è avvenuto nel 2009 con il raddoppio del binario fra le stazioni di Milano San Cristoforo e Albairate-Vermezzo, con la contestuale completa ricostruzione delle stazioni e delle fermate intermedie. Il servizio però continua ad essere pessimo.

# Record di 13 bonus consecutivi per i pendolari a causa del mancato raggiungimento dello standard minimo di servizio

Credits: ilsussidiario.net
Trenord

A certificare il disastro di questa linea ferroviaria c’è il record negativo stabilito pochi giorni fa: i titolari di abbonamenti mensili ed annuali anche per il mese di agosto, per la tredicesima volta consecutiva, potranno beneficiare del “bonus” previsto da Regione Lombardia per il mancato raggiungimento dello standard minimo fissato.

La Milano-Mortara trasporto quotidianamente 18mila viaggiatori, con numeri in crescita costante, ma è la seconda linea peggiore in assoluto in regione e la terza per ritardi e soppressioni di treni. Tra le difficoltà nel far viaggiare treni nuovi c’è la galleria troppo stretta a Valenza. L’indice di affidabilità del mese di maggio, usato per assegnare il bonus di agosto, è stato del 9,06% su un massimo del 5%. Solamente la Pavia-Torreberetti-Alessandria, che va fuori regione, ha fatto peggio con il 9,23%. Nel rapporto Pendolaria 2023 la linea è risultata tra le dieci peggiori d’Italia

# Il rischio di un triennio di fuoco per i lavori sulla linea

Credits gdafactory IG – Stazione Mortara

Il servizio potrebbe però peggiorare ulteriormente nei prossimi tre anni. A preoccupare i pendolari c’è anche il probabile cantiere per il raddoppio della tratta tra Albairate ed Abbiategrasso,  prima delle stazioni in Provincia di Pavia. L’iter dovrebbe concludersi nel 2024, mentre i lavori dovrebbero partire entro la fine dello stesso anno e terminare nel giugno nel 2026. Oggi non si sa ancora come verrà gestita la linea, ma con molta probabilità il traffico ferroviario potrebbe essere interrotto per diverse mesi sulla tratta interessata e sostituito da un servizio di bus. 

Fonte: Il Giorno

Continua la lettura con: La QUARTA CORSIA arriva a MILANO

FABIO MARCOMIN

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REALTÀ AUMENTATA e VISORI: alla scoperta del DUOMO di MILANO

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Credits duomo.milano.it - Visori Duomo

La Veneranda Fabbrica del Duomo, con il contributo di Fondazione Cariplo e il sostegno di
importanti partner come American Express, ha lanciato un progetto ambizioso: rendere la visita al complesso monumentale ancora più avvincente attraverso l’uso della realtà virtuale ed aumentata.

REALTÀ AUMENTATA e VISORI: alla scoperta del DUOMO di MILANO

# Visori tecnologici per immergersi nella Cava di Candoglia

Credits duomo.milano.it – Visori Duomo

L’origine del marmo utilizzato per la costruzione del Duomo risale a una lontana epoca, precisamente al 1387. La cava di Candoglia, situata a quasi 100 km da Milano, è il luogo da cui proviene la pregiata pietra utilizzata per la Cattedrale. Grazie alla tecnologia di Virtual Reality, sviluppata in collaborazione con AnotheReality, i visitatori possono ora esplorare questa affascinante cava senza dover uscire dagli spazi del Museo del Duomo.

Indossando appositi visori, si viene trasportati in un viaggio sensoriale attraverso la Val D’Ossola. Una volta immersi nella bellezza mozzafiato dei panorami, i visitatori possono seguire da vicino il delicato processo di estrazione del marmo e persino provare l’emozione di diventare in prima persona abili scultori, mettendosi virtualmente a scolpire l’iconica pietra. L’esperienza raggiunge l’apice quando i partecipanti si avventurano in una passeggiata virtuale su una piattaforma sospesa, utilizzata in passato per il trasporto dei blocchi di marmo a oltre 20 metri di altezza.

# Occhiali smart per rivivere la storia del Duomo

Credits duomo.milano.it – Smartglasses Duomo

Per coloro che desiderano una visita diversa della cattedrale, un’esperienza di Augmented Reality offre la possibilità di scoprire l’Area Archeologica del Duomo con un tour guidato immersivo. Grazie alla collaborazione con ARt-Glass®, gli smartglass Epson Moverio BT-350 permettono ai visitatori di vedere il Duomo come mai prima d’ora.

L’integrazione di elementi virtuali con il panorama reale crea un’esperienza coinvolgente, arricchendo la comprensione del monumento e della sua storia millenaria. I partecipanti possono viaggiare indietro nel tempo fino all’epoca di Sant’Ambrogio, scoprire il funzionamento della meridiana della cattedrale o seguire il percorso della Nivola fino al Santo Chiodo. Le facciate del Duomo e i suoi volti si animano grazie alle simulazioni
grafiche, portando alla luce i segreti nascosti della cattedrale meneghina.

# Regole di Accesso

Entrambe le esperienze sono accessibili a visitatori di tutte le età a partire dai 12 anni, ma è fruibile dai minori solo se accompagnati da un adulto. Per partecipare, è necessario prenotare sul sito ufficiale ticket.duomomilano.it/visite-guidate o presso le biglietterie del complesso monumentale. Il costo dell’esperienza virtuale alla Cava di Candoglia è di €6, mentre quella di Realtà Aumentata all’interno del Duomo è di €10.

Quale altro monumento di Milano dovrebbe aprirsi alle Esperienze Virtuali?

Continua la lettura con: Dalla FONDAZIONE a EXPO: le IMMAGINI della STORIA di MILANO realizzate dall’intelligenza artificiale

CARLO VITTORIO MATRONE

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La MACABRA STORIA della chiesa delle OSSA

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In pieno centro, in via Verziere a due passi dal Duomo, si trova il Santuario di San Bernardino alle Ossa. Procedendo lungo uno stretto corridoio si accede all’ossario, in cui si trova una volta affrescata da Sebastiano Ricci alla fine del seicento.
Le pareti interne sono quasi interamente ricoperte di teschi ed ossa. Da dove provenivano? 

La MACABRA STORIA della chiesa delle OSSA

 

# Le origini

Le prime origini della chiesa di S. Bernardino, risalgono al secolo XIII, quando una piccola chiesa venne edificata nei pressi di un cimitero per accogliere i corpi dei defunti provenienti dal vicino Ospedale di Santo Stefano alla ruota. Ma qual è l’origine dei teschi ora esposti?

# Di chi sono le ossa

Una parte costituivano l’antico ossario ma la maggioranza vennero riesumate nei cimiteri soppressi dopo la chiusura dell’ospedale del Brolo avvenuta nel 1652. Tutte le ossa vennero utilizzate in senso decorativo con lo stile del rococò.
Per un certo periodo si disse che le ossa appartenessero a martiri cristiani ma in realtà erano di pazienti morti nell’ospedale, confratelli del santuario, carcerati e membri di famiglie dell’aristocrazia. Nel 1758 Giovanni V re del Portogallo restò così impressionato dalla cappella da farne realizzare una identica a Evora, vicino a Lisbona:la Capela dos Ossos.

Continua la lettura con: Perché le porte di Milano si chiamano così

MILANO CITTA’ STATO

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La partenza a rischio di M4: ancora SCOPERTI i COSTI di GESTIONE

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Metro4spa - Linea M4

Finanziata la costruzione. Ma non i costi di gestione. Si è lanciato il cuore oltre l’ostacolo: come evitare che l’M4 si areni proprio dopo l’apertura? 

La partenza a rischio di M4: ancora SCOPERTI i COSTI di GESTIONE

# Mancano 400 milioni per far funzionare metro e tram

Credits Andrea Cherchi – Treno M4 in arrivo

Alla fine l’adeguamento delle tariffe per i servizi di trasporto pubblico locale è arrivato. In seguito all’approvazione della delibera regionale, che ha fissato il tasso di inflazione al +6,41%, è stato stabilito un incremento del 4,81% del prezzo dei biglietti per il trasporto locale. L’Assessore alla mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, aveva già dichiarato qualche settimana fa: “L’anno scorso ci siamo adeguati, quest’anno non siamo disponibili. Non è più possibile scaricare sui cittadini e sulle cittadine e lo dirò anche in sede di agenzia del trasporto pubblico”. 

La sua richiesta, per conto di Palazzo Marino, è quella di maggiori risorse da parte dello Stato anche perché, pur con un eventuale aumento del ticket di Atm, il Comune di Milano nella situazione attuale non riuscirebbe a far funzionare il servizio di trasporto pubblico già dal prossimo anno: Oggi a Milano spendiamo 850 milioni, che diventeranno 920 l’anno prossimo a regime con l’M4, e riceviamo un contributo insufficiente, di poco superiore ai 200 milioni. Al netto degli incassi per la vendita di biglietti e abbonamenti mancano quasi 400 milioni, una cifra enorme per una città. Per quanto mi riguarda, non è possibile fare un altro adeguamento. L’intervento deve trovare il suo finanziamento nel fondo nazionale dei trasporti, il ministero faccia il suo lavoro e investa in quella direzione.

# La “colpa” è anche di M4

Credits Andrea Cherchi – Piazza San Babila dall’alto

A peggiorare le cose si è messa di mezzo anche M4: sì, perché si è finanziata la sua costruzione ma non la gestione. Come spiegato dall’Assessore Arianna Censi, tralasciando la costante riduzione dei fondi statali nonostante l’aumento dei km percorsi dei mezzi pubblici milanesi, a pesare sui conti del trasporto pubblico locale c’è anche la nuova M4. Per l’attuale situazione di bilancio il suo funzionamento sarebbe insostenibile. Il solo tratto Linate-Dateo, aperto a fine 2022, ha un costo annuo di 7 milioni di euro, salito ulteriormente con il prolungamento della linea fino San Babila e che sarà di circa 70 milioni di euro nel 2024. Costi di gestione che non risultano coperti da fondi dello Stato. 

Ai costi di gestione si aggiungono quelli per ripagarla. Tutto era già previsto nei piani finanziari di 10 anni fa, ma la pandemia, la crisi energetica e il calo dei passeggeri al momento stabilizzatosi attorno al 15-20%, ha aggravato ulteriormente la situazione. Su un costo totale dell’opera di 2 miliardi di euro si arriverà a circa 3,5 miliardi con l’aggiunta degli oneri finanziari nell’arco di 30 anni che comprendono le rate dei mutui, l’Iva da restituire allo Stato (già avvenuto tra il 2016 e il 2020) e il canone da pagare alla società M4 dal 2022. Il Comune di Milano sta rimborsando il costo dell’opera dal 2015 quando la quota era di 10 milioni di euro. Nel 2023 l’importo è salito a 42,5 milioni di euro, nel 2024 sarà di 100 milioni e il picco sarà nel 2034 con 174 milioni di euro, prima di iniziare a calare. 

Per evitare crack di bilancio o intoppi nell’operatività, sono allo studio diverse ipotesi anche se, alla fine, è difficile immaginare che il governo possa fare orecchie da mercante

# L’ipotesi di cessione delle quote 

Metro4spa – Linea M4

Tra le ipotesi sul tavolo ci sono:

  • aumento del prezzo dei biglietti
  • maggiori entrate da rincaro Area C e da Area B a pagamento
  • maggiori entrate da multe e parcheggi

Anche se forse la strada più efficace, almeno per risolvere il problema della gestione, potrebbe essere per Palazzo Marino la cessione di una parte delle quote della società M4 Spa: oggi è il maggiore azionista con il 66%, che ha un capitale sociale di 61,531 milioni di euro. Il restante delle quote è in mano a privati, tra cui Hitachi Rail, WeBuild, Astaldi oltre che Atm, che per primi hanno portato avanti l’idea della cessione delle partecipazioni. Si tratta di un ipotesi allo studio: l’obiettivo per Palazzo Marino è di riuscire a concludere l’operazione, che potrebbe superare i 500 milioni di euro, entro la fine del 2023 in modo da iscrivere la somma a bilancio. Ma per il bilancio complessivo non basterebbe comunque.

Continua la lettura con: NUOVO AUMENTO dei BIGLIETTI di ATM? Il braccio di ferro tra Comune e Governo

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il PROGETTO: INTERRARE questo TRATTO della MILANO-MEDA

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Milano-Meda a Cormano

In questo modo si potranno ricucire le due parti di territorio comunale oggi divisi dalla superstrada. Cosa prevede lo studio e i benefici per cittadini e automobilisti.

Il PROGETTO: INTERRARE questo TRATTO della MILANO-MEDA

# Approvato studio di prefattibiltà per interrare la superstrada a Cormano

Milano-Meda a Cormano

La giunta comunale di Cormano ha approvato lo studio di prefattibilità tecnico-economica per coprire il tratto di superstrada lungo circa 700 metri tra il ponte di via Gramsci e quello di via Filzi. L’unico della Milano-Meda in trincea. I colloqui tra il Comune e la Città metropolitana di Milano vanno avanti da circa un anno per cercare anche di recuperare le risorse necessarie tramite l’utilizzo dei fondi del PNNR. 

# Da due a tre corsie e verde in superficie

Credits d4ly3 IG – Milano-Meda

La costruzione della galleria consentirebbe di “ricucire” due parti del territorio comunale oggi separati, convogliando il traffico veicolare nel tratto interratto, e di aggiungere una corsia per senso di marcia portando la Milano-Meda a tre corsie oltre a quella di emergenza, con benefici per gli automobilisti. In questo modo si potrebbe realizzare anche una grande area verde in superficie utilizzabile dai cittadini e piste ciclabili.

# Un investimento dei 95 milioni di euro

L’investimento stimato dallo studio è di 95 milioni di euro. Dopo il primo passo, con lo studio di prefattibilità, dovra seguire quello di fattibilità e in caso di approvazione l’elaborazione del progetto esecutivo, per procedere poi alla richiesta delle risorse necessarie all’interramento.

Fonte: Ilnotiziario.net

Continua la lettura con: La QUARTA CORSIA arriva a MILANO

FABIO MARCOMIN

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A Milano la BRIOCHE ESTIVA

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Credits italyfoodtag IG - Brioche estiva

Dopo il formato XXL, la brioche più colorata di Milano arriva anche nella versione estiva. Scopriamo come è farcita.

A Milano la BRIOCHE ESTIVA

# Il Cornetto Ischitano, la brioche più colorata e “fresca” di Milano

aromanapoletanomilano

Da “Aroma Napoletano”, nel quartiere Isola, come vi abbiamo raccontato in questo articolo, si può gustare una specialità di pasticceria realizzata con un doppio impasto dal nome di Cornetto Ischitano. Più leggero e appetitoso rispetto al classico cornetto, che a Milano è risaputo si chiama brioche, grazie all’unione tra la pasta brioche e la pasta sfoglia producendo una sfoglia fragrante all’esterno e un morbido interno alveolato. Per la stagione estiva il cornetto si fa più fresco. 

# La versione estiva: con crema, gelato, topping e granella

diariodellafoodlover

Sono diverse le varianti disponibili, tutte esternamente hanno il tipico aspetto bicolore delle api e per questo alcuni lo chiamano “cornetto ape”, come quella in formato XXL, in teoria pensato per esser mangiato da 6 o 7 persone. Come gusti ci sono, oltre a quello vuoto, crema e amarena, pistacchio, cacao, frutti rossi, caramel, siciliano.

Credits italyfoodtag IG – Brioche estiva

Per i super golosi è arrivata una vera prelibatezza: l’Ischitano Cream, la brioche estiva di Aroma Napoletano. Il cornetto ischitano viene tagliato in orizzontale e riempito con crema, gelato, topping, sormontato da granella e chiuso con la punta.

 

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Ludo e Giamma FOOD 😋 AND TRAVEL ✈️ (@duelombardialristorante)

Le farciture e la granella sono le stesse per le versioni più classiche. Per non abbondare con le calorie meglio puntare tutto sul gusto pistacchio.

Leggi anche: L’ISOLA delle BRIOCHE COLORATE

Spunto: Duelombardialristorante

Continua la lettura con: La BRIOCHE CUBO: la più STRANA da mangiare a Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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BOVISA: 10 MOTIVI per visitare il QUARTIERE più CINEMATOGRAFICO di Milano

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Credits marinand3 IG - Murale Bovisa

Delimitato dai binari della ferrovia di gronda nord e lambito a sud dalla circonvallazione esterna della 90/91, oltre ad essere diviso in due dal tracciato delle Ferrovie Nord con direttrice nord-sud, il quartiere della Bovisa è uno dei più identitari di Milano.
Prima agricolo, oggi post industriale, si sta riconvertendo ai servizi e alla formazione, soprattutto grazie al Politecnico.

BOVISA: 10 MOTIVI per visitare il QUARTIERE più CINEMATOGRAFICO di Milano

#1 Il Gasometro

Gasometro- Mario Sironi. 1942
Gasometro- Mario Sironi. 1942

Il gasometro della Bovisa è uno dei più famosi del mondo, il merito è dato anche al quadro di Mario Sironi del 1942. Potrebbe essere considerato senza rischio di smentita considerato il simbolo del quartiere.

#2 La Goccia

La Goccia

La Goccia, il bosco segreto di Milano, ospita anche residui di archeologia industriale risalenti a inizio novecento. Oggi è un’area abbandonata di 33 ettari di verde e ruderi, chiamata così per la sua forma, compresa tra le stazioni di Bovisa e Villapizzone e dove sorgeva l’Union des Gaz con i suoi gasometri.

Politecnico – Renderging Goccia Bovisa

La Goccia diventerà un grande parco scientifico-tecnologico, con un grande parco che ruoterà attorno ai due gasometri recuperati, uno destinato ad ospitare lo “Smart city innovation hub“, l’altro la “Fabbrica dello sport“, ampliando l’attuale campus della Bovisa. Nel primo ci saranno 1.000 startup. Previsti anche 1.000 nuovi alberi, residenze universitarie e 40.000 mq di verde.

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#3 La Scighera

La Scighera

La Scighera è un circolo culturale di 480 mq che sorge in Via Candiani 131. Un riferimento anche a livello cittadino. Si suddivide in due aree: un bar osteria e un grande salone con palco per concerti e spettacoli teatrali. Si mangia, si beve, si fa musica, si presentano libri, si fa teatro popolare. 

#4 I reperti della capitale del cinema

Credits Andrea Cherchi – Armedia Film

La Bovisa ha un piccolo e allo stesso significativo primato: è nato qui il cinema italiano. Nel 1910 inaugura lo stabilimento della “Milano Films”, costruito su un terreno di circa 1 ettaro, in attività come azienda produttrice sino al 1926 e fino metà degli anni ’30 come impresa. Altre aziende produttrici milanesi utilizzarano i suoi teatri di posa. I teatri di posa della Bovisa vennero utilizzati anche da altre aziende. Quello che rimane della prima casa di produzione italiana, l’Armenia Films (ex Milano Film), fa da cornice all’ingresso di un condominio ecologico.

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#5 La fontana di Piazza Bausan

Credits sissio_la_pioche_10 IG – Fontana Piazza Bausan

Nel cuore del quartiere si trova anche una delle più belle fontane di Milano, quella di Piazza Bausan. Costruita nel 1928, è stata dedicata ai caduti della Prima Guerra mondiale e sull’orlo del tamburo sono incisi i seguenti versi del Dannunzio “fontana pia, la tua voce quieta in murmure perenne ci racconta storie del piave, storie dell’isonzo. essa e’ la voce dei nostri morti che giammai si estingue“.

#6 La street art

Street art Bovisa

Nel 2019 in occasione dell’evento POLI Urban Colors durante la Design Week quattro urban artist di fama internazionale (Rancy, Zedz, Luca Barcellona, 2501) e 20 studenti del Politecnico hanno coperto con murales artistici 2.000 metri quadri di muri del dipartimento di Design del Politecnico Bovisa.

Credits marinand3 IG – Murale Bovisa

I murales in Bovisa danno colore e allegria anche su altri edifici e camminando tra le strade del quartiere sembra di essere al centro di una mostra permanente a cielo aperto

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#7 La Scuola di Viale Bodio

Scuola di Viale Bodio

La Scuola al civico 22 di Viale Bodio, citata in un libro dal registra Emanno Olmi che l’ha frequentata, conserva un rifugio antibombardamento della seconda guerra mondiale, visitabile. E’ stata anche la mia scuola.

#8 Le sue cascine (e le case d’epoca)

Cascina Albana
Cascina Albana

La Bovisa come detto è stato agli inizi un borgo agricolo, traccia di questo è rimasta nelle sue cascine. La più nota fra tutte è Cascina Albana, che si erge lungo la via Bovisasca, circondata da capanne di lamiera e il parcheggio dei camper. Lungo la via Bovisasca correva un tempo una roggia, una specie di Naviglio.

Bovisa- case d'epoca in via Imbriani
Bovisa- case d’epoca in via Imbriani

La Cascina Albana è un mix sociale, dove si ritrovano immigrati, artisti, anziani, professionisti. Presente addirittura già nel catasto teresiano del 1722.

#9 Il Politecnico con i dipartimenti di Design e Ingegneria

Credits lunaviola626 – Polidesign

La nuova anima del quartiere è la seconda sede per dimensioni del Politecnico di Milano. L’area si suddivide in due campus universitari, in attesa dell’ampliamento all’interno della Goccia, quello est per la Facoltà del Design negli spazi della ex Ceretti e Tanfani e quello ovest per Ingegneria

#10 Spirit de Milan

Credits: @d.parisio
Spirit de Milan

Lo Spirit de Milan in Via Bovisasca, 57/59 è diventato uno dei locali culto della città, tra i più ricercati, per il suo ampio spazio industriale, con palco e pista da ballo. Ci sono diverse serate a tema, imperdibili quelle dello Swing e delle lezioni di lingua milanese. Si mangia anche, con menu rigorsamente milanese

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Continua la lettura con: C’è vita a MILANO SUD: le attrazioni che ci sono oggi e quelle che arriveranno in futuro

ANDREA URBANO

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La METRO SOPRAELEVATA per viaggiare tra la RIVIERA LIGURE e la COSTA AZZURRA

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Credits imperianews - Tracciato monorotaia

Ci si sposterà con una monorotaia sopraelevata tra la Costa Azzurra e la Riviera di Ponente? Il progetto rivoluzionario che potrà rendere più facile spostarsi lungo una delle coste più belle del mondo. 

La METRO SOPRAELEVATA per viaggiare tra la RIVIERA LIGURE e la COSTA AZZURRA

# Il progetto presentato al Sindaco di Ventimiglia

Credits imperianews – Monorotaia

Si viaggerà in monoratoia dalla Costa Azzurra alla Riviera di Ponente? Tra non molto si saprà. La scorsa settimana l’architetto Fernando De Simone, specializzato in trasporti, tunnel, costruzioni sotterranee, sottomarine e in ingegneria sismica e membro della società Intamin Transportation, ha presentato al Sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, un progetto per la costruzione di una monorotaia sopraelevata per collegare Nizza e il suo aeroporto con il Principato di Monaco e l’Italia, da Ventimiglia per proseguire fino a Imperia.

Le parole dell’architetto in riferimento al primo cittadino della cittadina ligure: “Se dirà che non è interessante la linea si fermerà a Mentone, se, invece, dirà che è interessato proseguiremo per Ventimiglia e penseremo ad un’estensione verso Bordighera, Sanremo e Imperia per migliorare i collegamenti tra le varie città”. Il collegamento consentirebbe di agevolare gli spostamenti do frontalieri e turisti, riducendo le code stradali nelle ore di punta.

Leggi anche: Al MARE da Milano in TRENO anche di NOTTE: le novità per l’ESTATE con la Trenitalia Summer experience 2023

# Il tracciato della monoratoia: Imperia, Sanremo, Montecarlo, Nizza

Credits imperianews – Tracciato monorotaia

La monoratoia sarebbe a 5 metri di altezza e partirebbe dal nuovo parcheggio di Ventimiglia nei pressi del teatro romano e collegherebbe il Principato di Monaco con la stazione ferroviaria della cittadina di Ventimiglia, che avrebbe una fermata dedicata, e il porto in concessione alla società Ports de Monaco. Verrebbe in questo modo risolto il problema della passerella per le bicilette distrutta dal fiume, perché potrebbe essere realizzata affianco alla monorataia. Proseguendo sulla sinistra del fiume è stata ipotizzata una fermata al Municipio, dove c’era la passerella, per poi passare sopra il fiume e arrivare al nuovo porto. Per chi proviene dall’autostrada potrà lasciare l’automobile in un grande parcheggio nelle vicinanze. 

# 30 milioni di euro il costo dell’opera: due anni per realizzarlo. Anche se i francesi pensano a una metro sotterranea

Credits lilikikilai IG – Nizza

Il costo di questa infrastruttura, come spiegato dall’architetto, sarebbe di circa 30 milioni di euro. I tempi di realizzazione sono stati stimati in due anniperché si possono aprire più cantieri, impiegando imprese locali alle quali si affiderebbero cinque chilometri a testa, che lavorino contemporaneamente per installare i pali, di un diametro di circa un metro, di sostegno della monorotaia, affianco alle strade già esistenti“. Rispetto all’idea di metropolitana sotterranea che vorrebbero realizzare i francesi, oltre al costo sensibilmente ridotto rispetto ai 4 miliardi necessari per scavare un tunnel sotto Montecarlo e al fatto che si fermerebbe a Mentone, la monorotaia verrebbe costruita in tempi ridotti e consentirebbe di adattare il tracciato ai punti di maggiore richiesta prevedendo più fermate intermedie e servendo anche i comuni più piccoli lungo il percorso.

Fonte: Imperianews

Continua la lettura con: I TRENI VOLANTI: saranno il futuro?

FABIO MARCOMIN

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Il PROGETTO delle EX AREE FALCK è tutto da RIFARE: come potrebbe diventare

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Credits barrecalavarra IG - Housing sociale a MilanoSesto

Dopo il primo progetto di Renzo Piano e quello rivisto da parte di Norman Foster ne arriverà un terzo per stabilire, si spera una volte per tutte, come verrà trasformata l’area delle ex acciaierie di Sesto San Giovanni. Le ultime novità e i prossimi passi attesi.

Il PROGETTO delle EX AREE FALCK è tutto da RIFARE, come potrebbe diventare

# Il più grande progetto di rigenerazione urbana in Europa non è ancora partito

Il capannone bramme nella ex Falck Unione
Di Cristina meneguzzo – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28448634 – Il capannone bramme nella ex Falck Unione

MilanoSesto è stato presentato come “il più grande progetto di rigenerazione urbana in Europa”, con una superficie trasformata di 1,5 milioni di metri quadrati, quella occupata dagli scheletri delle ex acciaierie Falck dismesse nel 1996.  I lavori sarebbero dovuti partire nel 2021 ma, nonostante il ridisegno da parte dello studio di Foster + Partners del precedente progetto di Renzo Piano, tutto è rimasto fermo. 

Nel masterplan sono stati previsti:

  • la “Città della salute della ricerca”: Istituto Besta con Istituto dei Tumori
  • un centro direzionale immerso nel parco
  • un quartiere residenziale e i campi per lo sport all’aria aperta
  • uno shopping center al posto del vecchio edificio industriale Concordia T5
  • una torre piezometrica che diventerà una fontana panoramica
  • la stazione ferroviaria sopraelevata interconnessa con la M1 ideata dallo studio Ottavio Di Blasi & Partners

# Solo la passerella di Piano sta venendo realizzata (anche se l’inaugurazione è slittata)

Credits comunesestostangiovanni IG – Passerella sospesa nuova stazione ferroviaria vista laterale

Solo quest’ultima procede, la nuova stazione ferroviaria con passerella in vetro che unirà le due parti di abitato di Sesto San Giovanni, separati dai binari ferroviari, con accessi anche sulla futura area riqualificata. L’inaugurazione prevista a giugno 2023 è slittata però a data da destinarsi a causa del ritrovamento di amianto in uno dei vecchi caseggiati dell’edificio viaggiatori.

Leggi anche: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

# Attesa la chiusura della trattativa di negoziazione tra i nuovi soci di MilanoSesto spa

Credits Urbanfile – Masterplan MilanoSesto

Per quanto riguarda il resto del progetto di MilanoSesto, il problema principale è di tipo finanziario e di assetto societario di Milanosesto spa, la società “contenitore” proprietaria delle ex acciaierie. Nel 2019 con l’arrivo di Hines e Prelios sembrava fosse arrivata la svolta decisiva, ma nulla si è mosso. Nelle scorse settimane con l’entrata di due nuovi soci, Coima e Redo, e di Banca Intesa che è passata da essere creditore ipotecario (900 milioni, di cui 300 già svalutati) a socio di capitale, si sono riaccese le speranze per vedere partire finalmente il progetto. Sono tre le proposte arrivate ad Hines per ridefinere il progetto delle aree:

  • mantenere solo lo studentato, un edificio di 22mila metri quadrati con 700 camere progettato dallo studio Park Associati;
  • aggiungere anche la parte consistente degli uffici;
  • tenersi tutto lo sviluppo dell’Unione 0, ma con le nuove “linee guida”.

Nelle prossime settimane si dovrebbe conoscere la scelta definitiva.

# La torre di Banca Intesa e più housing sociale

Vista stazioni e edifici MilanoSesto

L’entrata dei nuovi soci porterà sicuramente due conseguenze. La prima è che Banca Intesa, che su MilanoSesto ha una notevole esposizione finanziaria, vedrà inaugurare nel 2026 la sua nuova sede in una torre di 17 piani firmata dallo studio Citterio-Viel & Partners sull’Unione 0. Il rilascio dei permessi a costruire è atteso a breve. La seconda sarà di tipo strategico. Con l’ingresso di Coima e Redo, già impegnati in progetti simili a Milano, aumenterà con molta probabilità la quota di housing sociale ad oggi al 25% e che non riguarda i 16.000 mq previsti.

# Unione Zero e campus dell’Università San Raffaele fermi al palo

Credits sestosg.net – Unione zero

Ferma al palo la realizzazione del comparto Unione Zero, presentato ufficialmente nel 2022 e con avvio lavori programmati per la fine dello stesso anno, e dell’università e campus del San Raffele 2 il cui iter burocratico è terminato ma l’operatore è fermo. Tra le ipotesi c’è anche quella, portata avanti dal Sindaco Roberto Di Stefano, di far atterrare lo Stadio del Milan nei terreni delle ex acciaierie nell’ambito delle ridefinzione complessiva di tutto il masterplan.

Leggi anche: Il progetto di UNIONE ZERO si SVELA alla COMUNITÀ MILANESE

Fonte: Il Giorno

Continua la lettura con: MILANO OVEST 2030: i progetti più attesi per rilanciare la zona

FABIO MARCOMIN

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C’è vita a MILANO SUD: le attrazioni che ci sono oggi e quelle che arriveranno in futuro

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Credits armani IG - Armani Silos

La zona sud di Milano, per anni la meno considerata, è oggi quella più in fermento della città e ancora per diversi anni sarà quella a cui guardare. Molte aziende hanno scelto di posizionarvi il proprio quartier generale come Sky, Regus, Bottega Veneta, LVMH Watch & Jewelery, Daikin, Motorola e altre ancora arriveranno. Qui hanno trovato spazio istituti di formazione, musei, locali d’intrattenimento, nuovi luoghi d’aggregazione e arriveranno le Olimpiadi 2026.

C’è vita a MILANO SUD: le attrazioni che ci sono oggi e quelle che arriveranno in futuro

#1 Fondazione Prada

Fondazione Prada a Gamboloita Credits: @paoloscarpazgandolfi IG

La casa della maison milanese. Fondazione Prada è un punto di riferimento per l’arte contemporanea in città, con museo, cinema che diventa open air estate, bar, ristorante e sede di eventi e di attrazioni culturali.

#2 Sede Fastweb

Cresits: Andrea Cherchi – Piazza Olivetti

Quella di Fastweb, dirimpettaia della Fondazione Prada, è stata la prima grande azienda a far parte del del progetto Symbiosis nella nuova Piazza Olivetti alberate e con vasche d’acqua.

#3 Armani Silos

Credits armani IG – Armani Silos

In zona Tortona troviamo Armani Silos, il museo che raccoglie 40 anni di collezioni di Re Giorgio oltre alle novità del momento.

#4 QC TermeMilano

Credits: Tirpadvisor – QC Terme Porta Romana

All’interno dei bastioni di Porta Romana, dove un tempo c’era una stazione funeraria, ci sono le Terme di Milano, con la prima biosauna all’interno dello storico tram 1928.

#5 Università e Campus Bocconi

Credits: @paolo.mongu IG

Il quartiere universitario Bocconi, un eccellenza italiana, tra i leader a livello europeo in ambito economico, che si è allargato con il nuovo campus di design compreso di palazzetto polisportivo con piscina olimpionica.

#6 IULM

credits: masterx.iulm.it

La IULM in zona Romolo è un’università privata di lingue e scienze della comunicazione, primo ateneo in Italia ad istituire il corso di laurea in relazioni pubbliche. Nasce da uno scorporo della Bocconi.

#7 NABA

Credits zepsjourney IG – Naba

Vicino al Naviglio Pavese c’è invece il prestigioso e innovativo istituto di Belle Arti del NABA.

#8 MUDEC

Mudec

A poche centinaia di metri, vicino a Base Milano e ai laboratori del Teatro alla Scala,  c’è il MUDEC, il Museo delle culture che ospita anche mostre permanenti. Progettato da David Chipperfield al suo interno ha sede anche l‘unico ristorante tristellato della città di Enrico Bartolini.

#9 Sede Rolex Italia

milano sud
Credits: theplan.it

In zona Porta Romana lungo viale Filippetti si trova da qualche anno la sede di Rolex Italia progettata dallo Studio Albini Associati.

#10 Plastic

milano sud

Il nuovo Plastic non più il locale dove passavano Madonna, Elton John, Andy Warhol e molti altri, ma sempre un riferimento per la musica dance. Ha cambiato location, ora in via Gargano.

#11 Cascina Cuccagna

Credits: cuccagna.org – Cascina Cuccagna

Cascina Cuccagna è l’unica cascina rimasta ai confini del centro città. Completamente ristrutturata ha anche un bar, il ristorante Un posto a Milano, un bed and breakfast, orti e spazi per attività ricreative.

#12 L’accademia del Panino Italiano

milano sud
Credits: kreallestimenti.it

Vicino al Parco Ravizza e Campus Bocconi c’è l’Accademia del Panino Italiano di Panino Giusto, dove si insegna l’arte del panino.

 

#13 IED – divisione Moda

IED Milano

Sull’altro lato della strada c’è l’Istituto Europeo del Design, scuola d’eccellenza internazionale per il design, nato a Milano ma con sedi in altre parti d’Italia, in Spagna e in Brasile, con la sua divisione “moda”.

#14 Magazzini Generali

Credits lucaagnelli IG – Magazzini Generali

Sempre nei paraggi ci sono i Magazzini Generali, luogo di cult per la musica dal vivo, dove ascoltare e ballare house e non solo.

#15 Casa Museo Alda Merini

milano sud
Credits: spazioaldamerini.org

Tra il Naviglio Pavese e il Naviglio Grande, vicino alla suggestiva Via Magolfa, ha sede “La Casa delle Artiste”, ascito della famosa poetessa milanese Alda Merini.

#16 I Bagni Misteriosi del Teatro Parenti

Bagni Misteriosi – @gud.milano IG

Un concentrato di arte, bellezza e svago frutto della combinazione tra il Teatro Parenti e l’ex centro Balneare Caimi degli anni ’30 trasformato in un luogo magico dal genio di Andree Ruth Shammah.

QUELLO CHE ARRIVERÀ

La zona più in fermento in questo momento è quella dell’ex Scalo Romana e del confinante Symbiosis. Vediamo cosa arriverà nei prossimi anni.

VILLAGGIO OLIMPICO E EX SCALO ROMANA

Credits scaloportaromana.com – Layout Villaggio Olimpico

In costruzione il Villaggio Olimpico e la riqualificazione dell’ex Scalo Romana affidata al Fondo Porta Romana, per 1.400 atleti durante le Olimpiadi Invernali 2026. Diventerà poi il più grande studentato d’Italia in Edilizia Residenziale Sociale. Ci sarà anche un parco al centro e 70.000 mq tra uffici e retail nel lato verso piazzale Lodi.

GRATTACIELO A2A

Il grattacielo di A2A di 144 piani e 28 piani ai confini dell’ex Scalo Romana. Avrà una forma tubolare uno sky garden di tre piani, e un belvedere probabilmente accessibile al pubblico ad un’altezza di 125 metri. 

STUDENTATO APARTO AL POSTO DELL’EX CONSORZIO AGRARIO

Credits Valter Repossi – Urbanfile – Aparto Ripamonti

Quasi al termine lo studentato realizzato da Hines, che con il marchio Aparto sarà il secondo dopo quello di via Giovenale, che rigenera l’Ex-Consorzio Agrario originario degli anni ’40 su progetto di Park Associati.

SEDE SNAM E MONCLER NEL SYMBIOSIS BUSINESS DISTRICT

In costruzione anche la nuova sede Snam nel Symbiosis Business District, il cui sviluppo è curato da Covivio, che trasferirà a Milano la maggior parte dei dipendenti oggi a San Donato Milanese.e quella di Moncler con progetto dello studio Antonio Citterio Patricia Viel.

Leggi anche: MILANO SUD, la nuova FRONTIERA di MILANO: il punto sui cantieri di SYMBIOSIS e SCALO ROMANA

IL CAMPUS DELLA MUSICA A ROGOREDO

Rendering Bosco della Musica

Vicino alla sede di Sky e alla stazione di Rogoredo sorgerà il Bosco della Musica che ospiterà circa 600-800 studenti grazie a un investimento di circa 47 milioni di euro. Ci sarà un auditorium da 350 sedute per i concerti e uno studentato con 200 posti letti.

IL PALAITALIA A SANTA GIULIA

Ph. @Onirism IG – PalaItalia

Il PalaItalia sarà l’impianto più iconico delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Avrà posto per 16.000 posti spettatori e ospietà le gare di hockey maschili. Terminata la manifestazione sarà utilizzato per altri eventi sportivi e concerti.

Leggi anche: La “SIGNORA DEGLI ANELLI”: svelato il progetto della nuova ARENA di Milano

Continua la lettura con: MILANO 2035: le GRANDI OPERE nel FUTURO di Milano

FABIO MARCOMIN

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M4: Milano merita uscite della metro all’altezza di una capitale del design

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Confronto tra proposta iniziale e risultato finale accessi M4

Poco più di 4 anni fa Milano inaugurava il Museo del design italiano, luogo che più di altri rappresenta l’evoluzione nel tempo di questo settore in cui la città ha sempre espresso il massimo delle sue potenzialità. Peccato che ormai da molto tempo a questa parte, soprattutto per l’arredo e le infrastrutture, della creatività non ne sia rimasta nemmeno l’ombra. Gli ultimi esempi sono la Darsena rinnovata e le uscite della prima tratta della linea metropolitana M5. La linea M4 avrebbe dovuto rappresentare un segnale di svolta, ancora meglio un ritorno ai fasti passati, invece si è persa ancora una volta una grande occcasione.

M4: Milano merita uscite della metro all’altezza di una capitale del design

# Dalla Darsena rinnovata alle uscite della linea M5

Uscita M5 prima tratta
Uscita M5 prima tratta

Milano e design sono state un binomio indissolubile per decenni. Non è un caso che il premio Compasso d’oro sia nato qui e che nel 2019 sia stato inaugurato il Museo del design italiano. Proprio il design della prima linea metropolitana è stato premiato per la sua creatività, copiato anche dalla metro di New York, ma con gli anni la forza creativa della città si è arenata e in particolare per l’arredo urbano e le infrastrutture. Basti pensare allo scarso livello progettuale e alla non eccelsa qualità dei materiali per recuperare e riqualificare la Darsena o per realizzare la linea M5, soprattutto gli accessi della prima tratta. 

La nuova linea M4 avrebbe potuto rappresentare un segnale di svolta. Inizialmente sembrava che potesse essere così, visti i primi rendering delle stazioni, ma ancora una volta si è persa una occasione.

Leggi anche: NUOVA DARSENA ancora in alto mare: cosa manca per completare il RESTYLING

# L’aspettativa per delle uscite di design

Una delle ipotesti iniziali dell'uscita San Babila M4
Una delle ipotesi iniziali dell’uscita San Babila M4

I primi rendering proposti durante la prima fase di progettazione della quinta metropolitana milanese avevano fatto sperare: uscite in vetro trasparente per scale mobili e ascensori, un design ricercato e discreto allo stesso tempo e in grado di integrarsi alla perfezione con il contesto circostante, soprattutto per quanto riguarda il centro storico. 

Leggi anche: M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

# Il downgrade a strutture dozzinali

Nuova ipotesi uscita San Babila M4
Nuova ipotesi uscita San Babila M4

L’indiscrezione che le uscite non sarebbe state per nulla come ipotizzate era già arrivata solo pochi mesi dai primi rendering, da parte dal blog sulle città skyscrapercity.com e ripreso poi da altri siti di settore come Urbanfile. Se però in quel momento si trattava solo di immagini, in occasione dell’apertura della M4 abbiamo avuto la conferma del downgrade delle uscite. 

Credits Andrea Cherchi – Ascensore stazione di San Babila

Anche l’inaugurazione delle ultime due fermate di Tricolore e San Babila hanno confermato lo scarto tra la qualità di materiale e soprattutto di design con le prime ipotesi circolate. Una simile struttura in centro a Milano non si avvicina minimamente all’idea di bellezza che i milanesi si sarebbe aspettati.

Foto redazione – Uscita M4

Si salva forse l’ascensore, ma le coperture delle scale mobili paiono più quelle di un magazzino che di una stazione della capitale del design. Almeno per il centro storico non ci si poteva sforzare un po’ di più?

Leggi anche: LA FESTA a metà per la M4: SAN BABILA in CHIAROSCURO e l’interscambio con DOPPIO TORNELLO

# Milano deve compiere il grande salto

Credits leggofuorigrotta IG – Banchina fermata Duomo Napoli

La scelta a cosa può essere dovuta? Mancanza di fondi o mancanza di idee? Vista la prima proposta si tratta assolutamente di scarsità di risorse economiche, anche se l’interno delle stazioni è un deciso passo in avanti rispetto alla M5, come succede per l’asfalto che si frantuma alla prima pioggia per colpa di materiale scadente o del finto interscambio tra le linee metropolitane M3-M4, ma anche di volontà politica di imprimere un segno distintivo per la città. 

Questo non esula chi la amministra a essere più ambizioso, come fatto a Napoli con la metro dell’arte e come dovrebbe succedere a Roma con la stazione di Piazza Venezia, che si candida per diventare “la più bella del mondo”. Perchè accontentarsi solo la funzionalità per ogni nuova cosa realizzata in città, dall’arredo urbano alle infrastrutture, ed escludere a priori interventi che esprimano anche bellezza?

Leggi anche: Partono i CANTIERI per l’ “INTERSCAMBIO FANTASMA” tra M3 e M4

Continua la lettura con: Festeggiare DUE NUOVE FERMATE della METRO come la VITTORIA di un MONDIALE

FABIO MARCOMIN

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Piramidi in centro, sciatori al Castello e mangiafuoco in piazza: COSE del PASSATO di Milano che OGGI sembrano FUORI di TESTA

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Credits rivistailcantastorie - Mustafà Mangiafuoco

Ci sono cose del passato di Milano che sembrano assurde solo a ricordare. Le rievochiamo alcune. 

Piramidi in centro, sciatori al Castello e mangiafuoco in piazza: COSE del PASSATO di Milano che OGGI sembrano FUORI di TESTA

#1 Le piramidi di Expo2015 al Castello

Expogate

Prima e durante l’Expo2015 sono state operative due piramidi gemelle di metallo e vetro, gli ExpoGate, nel piazzale tra largo Cairoli e il Castello Sforzesco. Rimaste in piedi ancora per qualche anno al termine dell’evento, al loro interno si potevano acquistare i biglietti e gadget della manifestazione oltre a fungere da punto informativo. L’estetica di queste strutture hanno fatto storcere il naso a molti milanesi che le ritenevano fuori luogo e pure bruttine. Per un breve periodo si era ipotizzato anche di renderle permanenti ma poi si è deciso di smantellarle. 

#2 Milanesi con gli sci durante la grande nevicata degli anni ’80

Neve Milano

Tra le cose più assurde viste dai milanesi nel passato ci sono le persone che durante la grande nevicata del 1985 giravano per le strade della città sugli sci. Tutto di quell’evento storico è difficile da immaginare: la gente che spinge gli autobus per farli partire, giorni e giorni di bufera di neve, battaglie di palle di neve, scuole chiuse, palazzetti che crollano. 

#3 La coppa del mondo di fondo al Parco Sempione

coppa del mondo di fondo a milano
Coppa del mondo di fondo a milano

Sempre in tema di neve, una cosa del passato di Milano che oggi sembra fuori di testa è la Coppa del Mondo di scii di mondo del 2012 svolta in un anello di piste all’interno del Parco Sempione. Per alimentare il manto nevoso furono portati blocchi di neve e di ghiaccio dalla Valtellina. 

#4 Il “Mangiafuoco” in Duomo

@rivistailcantastorie – Mustafà Mangiafuoco

Fiammate di fuoco davanti al Duomo? Negli anni ’70 e ’80 Mustafa Ibrahim era una vera attrazione in piazza del Duomo. Fachiro, man­gia e sputa fuoco, si esibiva in numeri ad alto rischio attorniato da centinaia di curiosi osservatori.

#5 Le macchine lungo Corso Vittorio Emanuele

Milano sparita a da ricordare Fb- Auto in Corso Vittorio Emanuele

In epoca di pedonali e ciclabili è dura immaginare che un tempo le auto percorrevano Corso Vittorio Emanuele II e piazza Duomo. Solo dal dicembre 1987 è stato infatti vietato il transito.

Continua la lettura con: COSE ASSURDE viste sulla METRO di Milano

FABIO MARCOMIN

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Le 7 COSE che i MILANESI AMANO di più di Milano

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Credits: Andrea Cherchi (c)

In un sondaggio effettuato tra chi vive a Milano abbiamo chiesto “Le cose che ami più di Milano?. Su queste sette cose sembra che la maggioranza dei milanesi sia d’accordo. 

Le 7 COSE che i MILANESI AMANO di più di Milano

# Lo shopping e i negozi aperti 7/7

Uno dei motivi che ha portato quest’anno Milano tra le top 10 destinazioni europee per numero di turisti internazionali, scalzando grandi metropoli come Berlino. Anche i milanesi apprezzano la qualità dei negozi e, soprattutto, l’idea di poter accedere ai negozi 7 giorni su 7. Cosa non così scontata in Europa. 

Continua la lettura con: La via del vintage a Milano

# I Navigli e il rito dell’aperitivo

Credits: blog.thefork.com

Milano nel mondo è anche la città dell’aperitivo. Anche se ovunque si tende a festeggiare l’arrivo della sera con uno Spritz o un cocktail, solo a Milano, tra le grandi città europee, insieme al drink si può trovare offerto ogni ben di Dio. Per molti milanesi il luogo simbolo dell’aperitivo serale sono i Navigli, dove si può godere dello spettacolo dell’acqua che attraversa il quartiere fino alla Darsena.

Leggi anche: Cosa vedere lungo i Navigli

# Il Duomo, la cattedrale gotica più bella del mondo

credits: pinterest

Notizia fresca fresca. La storica rivista Architectural Digest l’ha eletta cattedrale gotica più bella del mondo, inserendola nella lista delle più belle chiese. La più grande cattedrale gotica al mondo non è solo la più bella: è anche il monumento più amato da chi vive a Milano. In cima ha anche il grande amore dei milanesi: la Madonnina gigante che da oltre 100 metri di altezza protegge la città. A ogni milanese che arriva in piazza Duomo viene sempre qualche brivido davanti al simbolo della città. 

# Castello Sforzesco, il richiamo alla storia grandiosa della città

Credits: Andrea Cherchi – Castello Sforzesco

Il Castello Sforzesco è secondo solo al Duomo tra i monumenti simbolo della città preferiti dai milanesi. La sua maestosità e imponenza raccontano la storia di Milano nella sua epoca più grandiosa quando erano gli Sforza a governarla. Molti milanesi quando lo percorrono mandano un saluto al Grande Lodovico

# I suoi quartieri 

quartiere eritreo
West Aires, o Asmarina, a sinistra di Porta Venezia nella foto

Altro grande amore dei milanesi: i quartieri. Ogni milanese ha almeno un quartiere di Milano nel cuore. C’è chi adora Porta Venezia, il quartiere più multietnico con i Bastioni, l’Albergo Diurno, l’Asmarina e i vicini giardini pubblici, oppure si appassiona per Brera e la sua atmosfera chic & bohemien, o ancora i fanatici di Isola o quelli di NoLo. Per non parlare della Bovisa, di Lambrate o di Porta Romana. Spesso chi è di Milano si identifica con il quartiere in cui vive ancora prima che con la città. 

# Gli eventi diffusi, dal Fuori Salone a Piano City

Milano è la città degli eventi diffusi, dal Fuori Salone alla Fashion Week, da Book City a Piano City. In queste occasioni si respira un’atmosfera effervescente in cui i milanesi sono parte dello spettacolo. 

# I tram storici e la metro

credits: trammilano IG

Lo storico tram Carrelli, con le classiche panchine in legno, prodotto alla fine degli anni ’30 e in servizio ancora oggi, è diventato una vera icona e uno dei simboli di Milano. Amato dai milanesi e non solo visto che alcuni di questi mezzi viaggiano sulle strade di San Francisco e Melbourne. I tram mettono tutti d’accordo anche se i milanesi gonfiano il petto anche per il mezzo più veloce: la metropolitana. 

Continua a leggere con: Quello che i milanesi detestano di Milano

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L’APERITIVO a TRE METRI di ALTEZZA: la nuova social experience di Milano

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Credits cascinacuccagna - Aperitivo sospeso

Cosa c’è di più elettrizzante che sorseggiare un drink a tre metri d’altezza sopra un’installazione di un’artista italo-svedese? Dove si può fare e quanto costa.

L’APERITIVO a TRE METRI di ALTEZZA: la nuova social experience di Milano

# Il genio di Duilio Forte per un aperitivo sopra il cavallo di Odino

Duilio Forte

Il genio dell’artista e architetto italo-svedese Duilio Forte, famoso a livello internazionale per le grandi strutture ispirate ad animali immaginari e alla mitologia scandinava. La sua ultima creazione permette a milanesi e turisti di fare un aperitivo fuori dagli schemi nell’incantevole giardino della Cascina Cuccagna.

Credits unpostoamilano IG – Aperitivo Duilio Forte

Si sale sopra un’incredibile installazione lignea alta 13 metri dal design singolare che trae inspirazione dal cavallo di Odino. L’opera non ha due elementi uguali al suo interno ma “l’ordine e la gerarchia si manifestano nella simmetria e nel ritmo della struttura che, oltre ad essere ammirata dall’esterno, può essere “vissuta” in prima persona salendo la pedana che porta fino al “cuore” del cavallo, da cui si può osservare l’intero giardino e le corti della cascina”.

Leggi anche: 10 momenti indimenticabili della festa di Milano Città Stato all’Atelier Forte

# La collaborazione con il famoso liquore francese St. Germain per una vera social experience a 3 metri d’altezza

Credits unpostoamilano IG – Aperitivo Cascina Cuccagna

La struttura è armonizzata da piante e fiori dato che l’esperienza è proposta in collaborazione con il famoso liquore francese St. Germain, prodotto con fiori di sambuco freschi. Si potrà stare al massimo in sei persone, per 30 minuti, e fare aperitivo esclusivamente con il cocktail Hugo, il drink del brand, godendosi il venticello della sera tra fiori, piante e il verde circostante a 3 metri d’altezza. Non solo, si potranno conoscere nuove persone grazie ad un vero e proprio social game: gli ospiti sono infatti invitati a consegnare i loro cellulari al loro arrivo per “lasciarsi alle spalle le distrazioni digitali e aprendo la porta a connessioni più profonde.”

# L’iniziativa è disponibile fino al 15 ottobre

Credits cascinacuccagna – Aperitivo sospeso

L’evento è gestito ogni giovedì sera dalle 18 alle 21.30 dal brand di liquori francese, mentre negli altri giorni ci si può direttamente recare in Cascina Cuccagna o fare richiesta dal sito. Si potrà brindare sospesi sul giardino fino al 15 ottobre, al costo di 10 euro. 

Continua la lettura con: APERITIVHIT: la classifica dei posti al top per un APERITIVO a Milano

FABIO MARCOMIN

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NUOVA, VITTORIA e le altre: perché le PORTE di Milano si CHIAMANO così?

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Credits dennise81 IG - Porta Garibaldi

Ci si passa davanti magari anche tutti i giorni ma in quanti ne conoscono la loro storia?

NUOVA, VITTORIA e le altre: perché le PORTE di Milano si CHIAMANO così?

# Porta Ticinese: sopra la strada che conduceva a Ticinum, l’antico nome di Pavia

Porta Ticinese

Porta Ticinese che sorge fra corso di Porta Ticinese e Via de Amicis, era nota come Porta Cicca quando era una delle porte medievali della città ed aveva solo un’apertura. Si compone di tre archi e una torre e deve il suo nome al fatto che si trova sull’asse viario che da Mediolanum portava a Ticinum, l’antico nome di Pavia.

Credits: @lino.grillo – Porta Ticinese

La Porta Ticinese attuale si apre nei bastioni di Milano e sorge sullo stesso asse viario su cui è presente quella medievale, in Piazza XXIV Maggio. Si caratterizza per una struttura neoclassica, progettata dall’architetto Cagnola che si occupò anche della progettazione dell’Arco della Pace. Al termine delle guerre napoleoniche, nel 1815, venne posto sul timpano l’iscrizione latina paci populorum sospitae.

# Porta Nuova “medievale”

porta nuova medievale Fonte: http://www.02blog.it

Porta Nuova è stata una delle porte principali che identificavano i relativi sestieri in cui era divisa la città agli inizi dell’anno 1000. La porta faceva parte dell’antica cerchia muraria medievale della città oltre che della cerchia dei navigli ed è oggi inglobata tra edifici minori alla fine di via Manzoni. Conosciuta anche come gli “Archi di Porta Nuova”, fu modificata nel corso del ‘800 e ‘900 e l’ultimo intervento è stato l’inserimento del tabernacolo marmoreo della Madonna col Bambino e i Santi tra il 1330 e il 1339.

Leggi anche: Il MISTERO degli ARCHI di PORTA NUOVA

# Porta Nuova, la prima stazione ferroviaria di Milano

credits: it.wikipedia.org

Porta Nuova si trova al centro di piazzale Principessa Clotilde ed è ricavata all’interno dei bastioni oggi non più presenti. La prima porta fu costruita in epoca romana e successivamente demolita in epoca napoleonica per essere ricostruita su progetto dell’architetto Giuseppe Zanoia così come la possiamo vedere oggi. Inaugurata nel 1840, fu anche la prima stazione ferroviaria di Milano con l’edificio principale trasformato nel’hotel di lusso di Moschino. 

Leggi anche: Segreti e curiosità sulle PORTE di MILANO

# Porta Garibaldi, in ricordo del passaggio dell’eroe dei due mondi

Credits dennise81 IG – Porta Garibaldi

Porta Garibaldi, un tempo denominata Porta Comasina perché da qui si usciva dai confini della città per dirigersi a Como, è stata progettata dall’architetto Giacomo Moraglia ed è nata sulle rovine di una struttura simile di epoca romana e poi medioevale. Caratterizzata da un arco trionfale neoclassico affiancato due caselli daziari cambiò il nome nel 1860 in ricordo dell’ingresso di Giuseppe Garibaldi proveniente da Como.

Leggi anche: Le 30 CONTRADE di Milano

# Porta Volta prende il nome dall’inventore della pila

Credits Andrea Cherchi – Feltrinelli e Porta Volta

Nell’attuale Piazzale Baiamonti si trovano i caselli daziari di Porta Volta, affiancati oggi dalle piramidi di Feltrinelli e Microsoft. Progettata dal Berruto e realizzata nel 1880, è una delle cinque porte più recenti di Milano posizionata lungo il tracciato dei bastioni spagnoli scomparsi, ed è intitolata al chimico comasco Alessandro Volta conosciuto per essere stato l’inventore del primo generatore elettrico mai realizzato, la pila.

# Porta Vittoria, nell’attuale Piazza Cinque Giornate, chiamata così a memoria della vittoriosa insurrezione contro gli austriaci

Credits lucaroveta___ IG – Piazza Cinque Giornate

In realtà la porta non esiste più ma vale la pena ricordare la sua storia. Ci troviamo nell’attuale Piazza Cinque Giornate e qui sorgeva quella che fu chiamata inizialmente Porta Tosa e che fungeva da succursale di Porta Venezia. La porta cambio nome dopo l’Unità d’Italia in Porta Vittoria a memoria della temporanea vittoria nelle cinque giornate su Radetzky e gli austriaci. Dopo la costruzione del monumento a obelisco dedicato alle Cinque Giornate, ad opera di Giuseppe Grandi, l’arco venne demolito per dargli maggiore risalto e oggi rimangono quindi solo i caselli daziari.

# Porta Sempione, composto dal celebre Arco della Pace e dai due casalli daziari

Credits dimitrisvetsikas1969-pixabay – Arco della Pace

Ricavata lungo i bastioni spagnoli oggi demoliti, Porta Sempione è stata la prima delle cinque porte più recenti di Milano. Si compone dal celebre e monumentale Arco della Pace in stile neoclassico, realizzato dal Cagnola e progettato per essere l’ingresso trionfale alla città dalla Francia, e da due caselli daziari. Posto all’inizio di Corso Sempione, deve il suo nome alla direttrice del monumentale asse stradale realizzato in età napoleonica sul tracciato della storica via del Seprio che conduce al Passo del Sempione, tra Italia e Svizzera.

Leggi anche: Arco della Pace: una delle più grandi PRESE IN GIRO della storia

Continua la lettura con: Il MISTERIOSO CUORE di Porta Venezia

FABIO MARCOMIN

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CASE: in ITALIA hanno perso VALORE, i MUTUI sono in forte calo, COMPRAVENDITE in stallo. Presto una RIDUZIONE dei PREZZI a MILANO?

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Ph. @andreacherchi_foto IG

Negli ultimi dieci anni in quasi tutte le grandi città italiane i prezzi delle case sono calati fino al 50%. Non solo: nell’ultimo semestre il calo delle richieste di mutuo ha messo un freno anche alle compravendite. Milano per ora sembra estranea a questa dinamica di mercato, ma fino a quando? Per alcuni esperti è in vista un calo dei prezzi anche nella città regina dell’immobiliare. 

CASE: in ITALIA hanno perso VALORE, i MUTUI sono in forte calo, COMPRAVENDITE in stallo. Presto una RIDUZIONE dei PREZZI a MILANO?

# Prezzi in calo fino al 50% in dieci anni, bene Milano e Bologna, stabile Firenze 

Credits mediamodifier-pixabay – Crollo prezzi

In base a uno studio elaborato dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato il trend delle quotazioni immobiliari tra il 2012 e il 2022 di 10 grandi città italiane (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Verona e Milano), si è registrato una calo generale salvo alcune eccezioni. Tra queste troviamo Milano che ha segnato un +28,1% nella curva dei prezzi, la città di Bologna un +15,5% e Firenze sostanzialmente stabile.

Tutte le altre città del confronto hanno invece riportato un segno meno. Troviamo Verona con -3,7%, Bari con -13,4%, Palermo -21,4%, Torino -26% e Genova, la peggiore, che registra un -49,1%.

# In forte discesa anche i mutui: -22,4% di nuove richieste nell’ultimo semestre, reggono gli affitti

Credits Andrea Cherchi – Banca Piazza Meda

Alla perdita di valore immobiliare si è affiancato un forte calo anche nelle richieste di erogazione di nuovi mutui. Come dichiarato dall’executive director di Crif Simone Capecchi “L’innalzamento dei tassi di interesse fissati dalla Bce ha inevitabilmente frenato la richiesta dei mutui e, di conseguenza, le famiglie italiane hanno dovuto fare i conti con una perdita del potere d’acquisto che pesa inevitabilmente sulle decisioni di spesa”. In base al Barometro muti di Crif nel primo semestre 2023 è stato registrato un -22,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La perdita del potere di acquisto è stata confermata anche da Nomisma, come si può leggere nel 2° Osservatorio sul mercato immobiliare 2023: “La perdita di potere d’acquisto, l’erosione della capacità di risparmio e il rialzo dei tassi applicati hanno di fatto messo fuori gioco una quota considerevole della domanda potenziale (di compravendite immobiliari, ndr) con conseguenze rilevanti sui mutui erogati e sul numero di compravendite residenziali”. 

Questa situazione ha prodotto come effetto collaterale una maggiore pressione della domanda per case in affitto con conseguente aumento dei canoni di locazione del primo semestre dell’1,7% con il picco di 3,7% di Bologna.  

# Questi segnali si trasformeranno in un calo dei prezzi anche per Milano?

Credits: @Semplicemente Milano di Andrea Cherchi – Milano

Al momento Milano sembra estranea a questa dinamica di mercato, visto il costante aumento dei valori immobiliari dell’ultimo decennio, ma se il calo di potere d’acquisto continuerà a persistere a lungo e a farsi più consistente non si può escludere che possa entrarci nel prossimo futuro. La previsione è infatti un ulteriore incremento dei tassi di interesse da parte della BCE, per riportare l’inflazione a un livello più gestibile, e questo potrebbe portare sempre meno milanesi a richiedere un mutuo. Di conseguenza con meno compravendite potremmo assistere una svalutazione degli immobili. Cosa che per molti aspetti potrebbe anche non essere un male per Milano. 

Fonti: pianetadesign, we-wealth

Continua la lettura con: I quartieri di Milano dove si vive meglio, ora e in futuro

FABIO MARCOMIN

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La LOCOMOTIVA d’ITALIA viaggia su un BINARIO SOLO

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Ferrovia in Lombardia

Oltre la metà della rete è servita da un solo binario e i cantieri programmati sono davvero pochi. Un paradosso per la regione che si vanta di essere un’avanguardia. 

La LOCOMOTIVA d’ITALIA viaggia su un BINARIO SOLO

# La locomotiva d’Italia viaggia su un solo binario

Credit: @trenord_discoverytrain

Non è una metafora: la locomotiva d’Italia viaggia davvero su un solo binario. Non si parla di economia, ma della situazione delle rete ferroviaria della Lombardia. Una delle regioni con il PIL più alto a livello europeo non riesce ad avere nell’anno 2023 la maggior parte dei tracciati a doppio binario.

Credits laprovinciacr.it – Binari in Lombardia

Secondo quanto dichiarato dalla stessa regione sui 1.740 chilometri gestiti da Rfi (società delle Ferrovie dello Stato), sui 2.370 km totali di linea convenzionale, il 50,6% sono a binario unico e una parte di questi non sono nemmeno elettrificati.

# Su binari unico anche tratte di importanza nazionale, come la Milano-Mantova

Ferrovia in Lombardia

Tra le linee a binario unico ci sono tratti di grande importanza, come Brescia-Parma, Brescia-Cremona, Brescia-Bergamo, considerate tra le più carenti della Lombardia secondo i rapporti annuali di Pendolaria così come la Brescia-Iseo-Edolo, e la Brescia-Mantova. A binario unico sono anche le tratte tra Lecco e Sondrio, tra Como e Lecco, Lecco e Bergamo e tra Lecco e Tirano. Anche tra Mantova e Cremona c’è solo un binario. Idem i 150 km tra Mantova e Milano, due ore abbondanti spesso con treno obsoleti.

# E il Pnrr?

Missioni PNRR

Posto che i lavori sarebbero a carico di Rfi, quali sono i cantieri programmati? Al momento è stato previsto solamente il raddoppio tra Piadena e Mantova di circa 34 km, finanziato in parte con fondi PNRR con partenza prevista nel 2023, e l’intervento di elettrificazione della linea ferroviaria a binario unico tra Como – Lecco nella tratta Albate – Lecco di circa 36,8 km, con fondi PNRR ma progetto di Fattibilità Tecnico Economica. Un nulla in confronto a quanto servirebbe. Soprattutto nella regione con il più alto residuo fiscale (differenza tra quanto versa e quanto riceve dallo Stato) d’Europa.

Leggi anche: ADRIATICA a 300 all’ORA? Finanziato lo STUDIO di FATTIBILITÀ: questo il PERCORSO

Continua la lettura con: Da MILANO parte la TRATTA REGIONALE in treno più LUNGA d’ITALIA

FABIO MARCOMIN

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Dalla FONDAZIONE a EXPO: le IMMAGINI della STORIA di MILANO realizzate dall’intelligenza artificiale

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“Quali sono i momenti storici più significativi nella storia di Milano?” Abbiamo rivolto questa domanda a Chat GPT, e, tra le molte risposte, abbiamo selezionato quelle più iconiche. Non contenti, abbiamo chiesto a Midjourney, una Intelligenza Artificiale della stessa famiglia, di illustrarle per noi

Dalla FONDAZIONE a EXPO: le IMMAGINI della STORIA di MILANO realizzate dall’intelligenza artificiale

# VI sec. a.C: Milano viene fondata dal re celtico Belloveso

Credits: Midjourney
Fondazione di Milano

Voto: 100

Commento: non si poteva dare altro voto, la storia di Milano nasce da qui. Abbiamo però chiesto noi di aggiungere la figura della scrofa semilanuta (l’Antica Leggenda andava portata in salvo).

# 313 d.C.: Con l’Editto di Milano Costantino concede la libertà di culto ai Cristiani

Credits: Midjourney
Editto di Milano

Voto: 9,5

Commento: gioco di luci. Chiaroscuro. Dettagli minuziosi. I quadri potrebbero tranquillamente fa parte della corrente realista di Caravaggio.

# 374 d.C: Sant’Ambrogio diventa Vescovo di Milano

Credits: Midjourney
Sant’Ambrogio

Voto: 6

Commento: al Nostro Patrono va data la lode, alla sua immagine generata artificialmente soltanto la sufficienza. Nonostante fosse stato specifico il periodo storico, i 4 soggetti sembrano più appartenere al Tardo Medioevo / inizio Rinascimento.

# 1386: inizia la costruzione del Duomo di Milano

Credits: Midjourney
Costruzione Duomo

Voto: 8

Commento: più che l’inizio della costruzione del Duomo, ne è la conclusione. Sono i particolari, però, a dare quel tocco in più: impalcature, gru e scale sono ben realizzate.

#1482 – 1499: Leonardo da Vinci soggiorna a Milano

Credits: Midjourney
Leonardo da Vinci

Voto: 9

Commento: vedere Leonardo disegnato nel tipico stile leonardesco fa un certo effetto. Superfluo commentare il Genio che è stato.

#1815: Napoleone viene incoronato Re d’Italia in Duomo

Credits: Midjourney
Napoleone re d’Italia

Voto: 8,5

Commento: si tratta di scenari non molto rappresentanti la realtà, ma sicuramente le immagini hanno un certo stile. Imperiale. Proprio come il soggetto raffigurato.

#1848: le “Cinque giornate di Milano”, i Milanesi si ribellano agli Austriaci

Credits: Midjourney
Cinque giornate

Voto: 10

Commento: esattamente come è andata.

# 1906: Esposizione Internazionale di Milano

Credits: Midjourney
Expo 1906

Voto: -1776

Commento: le immagini sono molto ad effetto, rappresentano sicuramente bene il clima di gioia e contentezza. Peccato per il PICCOLISSIMO dettaglio di troppo in una foto. Si lascia al lettore il piacere di scovarlo.

# Anni ‘80: la Milano da Bere

Credits: Midjourney
Milano da bere

Voto: 8

Commento: Forse outfit non perfettamente rappresentanti quei momenti, ma per il resto… Cin Cin!

# 2015: Expo Milano, la città entra nel futuro

Credits: Midjourney
Expo 2015

Voto: (20)15

Commento: una Milano catapultata nel progresso. Sarà davvero così? Unica nota negativa: manca la rappresentazione dell’Albero della Vita.

Continua la lettura con: La CASSOEULA mette KO l’Intelligenza Artificiale

CARLO VITTORIO MATRONE

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