Home Blog Pagina 247

TORRE VELASCA: capolavoro o obbrobrio?

0
Torre Velasca, Studio BBPR
Torre Velasca, Studio BBPR

Piaccia o no, si tratta di una delle costruzioni iconiche di Milano: la Torre Velasca. Però proprio questo è il punto, piace o non piace? Forse la sua caratteristica nel panorama della città è di essere la costruzione più divisiva: la ami o la odi. Ci illustrano i due punti di vista  sulla Torre Velasca, Andrea Urbano e Federico Pozzoli.

TORRE VELASCA: capolavoro o obbrobrio?

# Perchè è un obbrobrio (di Andrea Urbano)

Credits: @amilanopuoi su IG

“La torre Velasca è un esempio di speculazione edilizia, appartenente a quel tipo di speculazioni che hanno riempito Milano di orrori negli anni cinquanta e sessanta. E’ stata costruita dove c’erano i resti del Bottonuto, un quartiere medievale meraviglioso di cui si è cancellata ogni traccia. A lei si aggiungono poi tutte le cagate che hanno costruito intorno, palazzi, uffici. Il grave è che è nel centro storico. A 50 metri dal Duomo una costruzione del genere non ha senso, si potrebbe immaginare solo in centri solamente industriali, tipo a Katowice: è il paradigma della civiltà dell’orrore che ha devastato Milano negli anni cinquanta e sessanta.”

# Perchè è un capolavoro (di Federico Pozzoli)

Credits: @milanocityitalia IG

“Perché Capolavoro? Può essere considerata esteticamente brutta, non per questo si può dire che non sia un capolavoro. La Torre Velasca segna il passaggio dall’architettura razionalista a quella postmoderna. Segnò questo passaggio un articolo di The Architectural Review che parlava della Torre Velasca come l’inizio di una nuova era. Lo faceva attaccando questo tipo di nuova architettura, definita come una “Ritirata dal moderno”.

Progettata dal glorioso studio BBPR, è stata costruita così perché sorge in una piazza di piccole dimensioni con i palazzi ravvicinati, la pianta così è stretta nella parte in cui ospita gli uffici mentre più in alto si allarga nella parte dove ci sono gli appartamenti residenziali che richiedono una metratura maggiore.

Da considerare che ci sono voluti più di dieci anni per costruirla: all’inizio doveva essere fatta di acciaio e vetro, ma l’industria in Italia non era all’altezza. Così si è invece costruita in cemento. In dieci anni è cambiata anche l’idea, si è passati dal vetro al cemento, e al tempo stesso si è segnata una rivoluzione. Da lì è partita tutta l’architettura post moderna con un rapporto molto stretto con la storia, come citazione e recupero. Ultimo punto da considerare è che nell’architettura postmoderna l’estetica è un elemento opinabile: non è un quadro rinascimentale, l’architettura postmoderna non è bella.”

P.S. (di Andrea Urbano)

“Anche l’architetto che ha progettato le Vele di Napoli ti darebbe le sue spiegazioni, direbbe che ha riprodotto lo spirito dei vicoli. La verità è che quale città europea vorrebbe questo straordinario esempio di opera post moderna? Concludo che quello che fa incazzare è l’imposizione del pensiero dominante. Il celeberrimo studio BBPR ha rappresentato la tirannia del pensiero dominante: hanno condizionato l’urbanistica e l’architettura di Milano per decenni. Guai a criticarli, guai a metterli in discussione.”

Continua la lettura: Monumenti di Milano da abbattere 

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Cassina de’ Pomm: la storia e i segreti della CASCINA più amata da Napoleone, Garibaldi e Casanova

2
Cassina de Pomm

La Cassina de’ Pomm è una splendida Cascina a corte che si trova in fondo a via Melchiorre Gioia poco prima che il Naviglio della Martesana inizi a scorrere sotto il manto stradale. E’ un luogo suggestivo che regala l’illusione di non essere a Milano.

Cassina de’ Pomm: la storia e i segreti della CASCINA più amata da Napoleone, Garibaldi e Casanova

# La cascina delle mele voluta da Francesco Sforza

Il fascino della Cassina de’ Pomm dura da secoli: è la più antica Cascina di Milano rimasta intatta. Il suo nome risale al XV secolo quando Francesco Sforza volle lungo il “naviglio piccolo” dei frutteti di mele, i “pomm” appunto.

La Cascina era talmente bella che i nobili ci venivano in villeggiatura. Nel Cinquecento la famiglia Marino – De Leyva la ampliò per costruire una villa padronale. Il nome dei Marino è ricordato per la costruzione del fastoso palazzo che oggi è la sede del Comune di Milano. Virginia Marino sposò un nobile spagnolo e diventò madre di Marianna de Leyva che ispirò la celebre monaca di Monza del Manzoni.

# Nell’Ottocento era una stazione di cambio per barche e cavalli: ospitò Garibaldi, Napoleone e Casanova

La Cascina è lungo la direttrice Milano-Monza e nel XVIII secolo fu deciso di trasformarla in un albergo. Divenne così una stazione di cambio per barche e cavalli: all’interno del cortile si può vedere ancora il porticato che ospitava le stalle. In questo periodo ospitò personalità illustri in visita a Milano tra cui Garibaldi e Napoleone. Stendhal, Giacomo Casanova e Carlo Porta anche loro ospiti della Cassina de’ Pomm ne fecero perfino riferimento nelle loro opere.

# Il “ponte del lavoro sicuro”

Nella prima metà del XX sono legate alla Cascina memorie e curiosità del territorio. Il piccolo ponte in ferro che scavalca il Naviglio proprio in corrispondenza della Cassina de’ Pomm, viene chiamato “Pont dei Panfiss”, cioè il ponte del pane sicuro. Il motivo di questo nome sta nel fatto che al di là del ponte c’era una fabbrica di candele, la Branca, e gli operai che attraversavano il ponte avevano un lavoro sicuro.

Cassina de Pomm

 

 

 

 

 

 

 

Nell’area della Branca oggi c’è il parco pubblico chiamato “Giardino Cassina de Pomm”. Dell’antica fabbrica sono state conservate le mura che delimitano ancora oggi i confini del giardino. Nel parco si trova anche un rifugio a garitta della seconda guerra mondiale.

# Negli anni ’60 e ’70 divenne un noto ristorante

Negli anni ‘50 nella Cassina de’ Pomm c’era un’osteria che a partire dagli anni Settanta quando il naviglio fu coperto divenne un ristorante alla moda popolare fra i politici e VIP dello spettacolo. In quegli anni Milano era la città della Mala, ma anche la città di Jannacci, di Ornella Vanoni, del primo Gaber e del mitico Derby. Il ristorante che regalava i famosi piatti del buon ricordo, continuò ad essere frequentatissimo fino alla fine degli anni ‘80.

Lo storico Caffè Martesana che ha chiuso lo scorso anno ha continuato la tradizione della Cascina: al suo banco era facile incontrare personaggi dello spettacolo più o meno noti dal regista Maurizio Nichetti a semplici comparse pubblicitarie. Ci sono diversi testimoni pronti a confermare che il protagonista di un famoso spot del tonno insuperabile, si aggirasse in zona sempre vestito da pescatore e con la pipa in bocca, proprio come nella pubblicità che aveva reso famoso il suo volto. Nella zona ci sono diverse case di produzione e questo spiega la presenza del pescatore e anche il fatto che la Cascina è stata la location di diverse pellicole fra cui “Benvenuti al Nord”, “Volere volare” e la serie “Anna e i cinque”.

Oggi il Caffè martesana è diventato una birreria, La Buttiga. Naturalmente ci si aspetta che fra gli avventori del locale ci siamo sempre personaggi famosi all’altezza della storia di queste mura.

Cassina de Pomm

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

# L’itinerario ciclabile

Itinerario alternativo: dalla Cassina parte una nota pista ciclabile consigliata anche dal Touring Club, ma noi vi suggeriamo un percorso insolito fra locali e ristoranti alla moda da fare una domenica pomeriggio di sole. La prima imperdibile e originale fermata è il “Tranvai” che si incontra attraversando il “Giardino Cassina de’ Pomm”: un tram storico del 1928 trasformato in un bar dove si possono gustare aperitivi ma anche ottimi hamburger o la classica michetta milanese. Proseguendo oltre viale Monza s’incontrano lo Zelig, tempio del cabaret milanese, il Ragoo, dove fra cocktail e spiedini si può ascoltare musica dal vivo e dj set. Sull’altra riva trovate la ”Casa dei Ciliegi”, una vecchia cascina restaurata che oggi è un ristorante del gruppo Seven noto per la carne. All’altezza del Ponte Vecchio trovate la “Tipografia Alimentare” che propone esclusivamente prodotti artigianali. In fine poco oltre c’è la Cascina Martesana dove trovate eventi per tutti: laboratori per bambini, mostre, concerti e le mitiche grigliate fai da te con la griglia in affitto.

Continua la lettura con: La Cascina Linterno, la “casa del Petrarca”

SOFIA MARI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Il birramisù e la cappelletta miracolosa di Via CONTE ROSSO, la strada SIMBOLO di Lambrate

0
Via Conte Rosso

Via Conte Rosso è la strada iconica di Lambrate.

Luogo storico di uno dei quartieri più identitari di Milano è diventata nota anche grazie al successo del Fuorisalone Lambrate, durante il Design Week, quando da questa strada in direzione via Ventura vengono allestite installazioni e spazi espositivo.

Ma via Conte Rosso ha anche una storia suggestiva oltre che alcuni progetti di intervento per il futuro.

Il birramisù e la cappelletta miracolosa di Via CONTE ROSSO, la strada SIMBOLO di Lambrate

# La sua storia: quando “si andava in piazza” in via Conte Rosso

Via Conte Rosso, così chiamata dopo l’annessione al comune di Milano nel 1923, è il vero “cuore” di Lambrate. Sia per la posizione che per il fatto di aver mantenuto le sue caratteristiche di riconoscibilità e omogeneità, non essendo stata travolta dalle trasformazioni (industrializzazione-deindustrializzazione) avvenute in altre parti della nostra zona. L’arteria venne costruita tra inizio ottocento e seconda metà del secolo scorso lungo la “strada della Cappelletta” che collegava i due nuclei storici: Lambrate Inferiore (intorno alla chiesa di San Martino) e Lambrate Superiore (intorno alla villa Folli).

La prima casa che sorge lungo la via Conte Rosso, realizzata ai primi dell’Ottocento, è all’angolo con via Bertolazzi (n°civico 31) dove oggi si trova la celebre trattoria “La Cappelletta”. A fine ottocento si incominciò a costruire partendo da Lambrate Inferiore. In quel periodo era già presente il civico n°5 (oggi sede del Circolo ACLI) e, dall’altro lato della strada, le abitazioni dei numeri civici 16, 18 e 20. Nel 1890 vennero inaugurate la scuola elementare e il nuovo municipio che sorgeva nell’area dei giardinetti pubblici.

Il completamento dell’arteria avvenne con il nuovo secolo. Lambrate, che nel 1901 aveva 2795 abitanti, al momento dell’annessione a Milano (1923) aveva raggiunto gli 8273 abitanti. Questo avvenne soprattutto perchè molti cittadini meno abbienti del centro cittadino si trasferirono verso i comuni limitrofi, alla ricerca di affitti più vantaggiosi. Le costruzioni di questo periodo vennero realizzate in massima parte sul lato destro della via Conte Rosso fino a congiungere definitivamente i due nuclei storici lambratesi.

Tempo fa, intervistando una lambratese DOC ho avuto conferma di una mia ipotesi. I vecchi lambratesi usavano l’espressione “andare in piazza” per indicare il passeggio o lo “shopping” in via Conte Rosso. In assenza di una “piazza” storica la via ha assunto nel tempo, con il dovuto senso delle proporzioni, i connotati delle “Ramblas” di Barcellona. Luogo privilegiato di incontro di tutto il rione, ricchissimo com’era di osterie, negozi, sedi sindacali e di partito, ecc.

# La Cappelletta miracolosa di Conte Rosso

Credits Milano sparita e da ricordare Fb – Luca Sassi – Via Conte Rosso

Nel 1944, durante un’incursione degli alleati, una bomba sfondò il tetto e si fermò senza esplodere sopra l’altare della piccola Cappelletta che ancora oggi sorge al termine della via. Luogo di culto cristiano sorta, si dice, sopra un precedente luogo pagano, fu anche uno dei punti in cui si radunarono i milanesi scacciati dalla loro città dal Barbarossa. Fu amata e frequentata da San Carlo Borromeo e dal cugino Federigo, che gli successe come arcivescovo di Milano.

# Conte Rosso oggi: ACLI, biciclette e gran cucina

Oggi, la “Conte Rosso” ha perso buona parte di queste caratteristiche senza però abdicare completamente alla propria identità. Il ruolo delle vecchie osterie e delle aggregazioni associative è stata assunto dal Circolo ACLI, trasferitosi, attorno al 2000 da via dei Canzi. Inoltre, sono sorte nuove forme di aggregazione giovanile come la “Panetteria Occupata”, senza peraltro trascurare altre forme aggregative di tipo spontaneo. Nel tardo pomeriggio dei giorni feriali non è difficile incontrare, di fronte alla bottega del ciclista Leonetto e dei suoi validi collaboratori Fabrizio ed Antonio, un gruppo di persone che, partendo dalla comune passione per la bicicletta, si intrattengono sui temi più vari, prendendo spunto dai fatti del giorno.

Il piccolo giardino sorto al posto del vecchio municipio di Lambrate, il filare di tigli sullo slargo della scuola Maroncelli e il suggestivo ambiente architettonico rendono piacevole stazionare e scambiare quattro chiacchiere in Conte Rosso, in un’atmosfera tranquilla e autentica non facilmente riscontrabile nella nostra metropoli.

Conte Rosso è rinomata soprattutto per i suoi locali. Storico il ristorante “il conte rosso”, diventato anche guida in competizione alla Michelin, a cui si aggiungono tanti wine bar e ristoranti/pizzerie, tra cui ricordiamo Lo Spirollazzo di Anna&Leo che fa il Tiramisù con birra e pasta di Pandoro, chiamato BIRRAMISU’. Poi c’è Tuttaltrosuono e il Vino, wine bar con enoteca e musica dal vivo, dove puoi degustare stuzzichini con Camerlot o Montalcino, e Conterosso 27, pub, ristorante e pizzeria.

Ristorante pizzeria “ Lo spirolazzo”
Ristorante pizzeria “ Lo spirolazzo”

Continua la lettura con: La Lambretta: i record dello scooter made in Lambrate

DANIELE VASTA

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

TAXI INTROVABILI? La PROPOSTA del COMUNE di MILANO

0
Coda in attesa di un taxi alla Stazione Termini di Roma - @romafaschifo

A Milano si fatica a trovare un taxi disponibile in particolare in certe fasce orarie, condizioni meteo o periodi dell’anno. Il quadro della situazione in base a uno studio di Palazzo Marino e la proposta sul tavolo. Foto Cover: Coda in attesa di un taxi alla Stazione Termini di Roma – @romafaschifo

TAXI INTROVABILI? La PROPOSTA del COMUNE di MILANO

# L’Assessore alla Mobilità Arianna Censi: servono 1.000 licenze taxi in più

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

A Milano c’è un problema taxi? Al netto delle esperienze personali di milanesi e turisti, in alcuni casi vengono addirittura rifiutate le corse perché troppo brevi e poco remunerative (qui il nostro racconto), i numeri raccolti da Palazzo Marino dicono che l’offerta è sensibilmente inferiore alla domanda. La situazione non è cambiata di molto nemmeno con i recenti cambiamenti introdotti, come la rimodulazione dei turni. Si attende ancora l’effetto, che sarà limitato, dello strumento delle collaborazioni familiari previsto da un bando scaduto il 30 giugno e che porterà a un incremento di ore di servizio pari all’attività media di circa 100 taxi.

Per questo al termine della riunione della commissione di monitoraggio con i sindacati di categoria di quache giorno fa, l’Assessore alla Mobilità Arianna Censi ha annunciato che farà richiesta alla giunta di ulteriori 1.000 licenze:Ho detto mille per allinearmi su una linea, ma poi la trattativa definirà il numero esatto”. 

Leggi anche: Mi spiace, è troppo VICINO

# Le chiamate inevase nei weekend notturni non scendono mai sotto il 40% sul totale

Credits uritaxi – Taxi Milano

In base ai dati illustrati dallo studio del Comune, nel periodo compreso tra il 14 aprile e il 22 giugno 2023, la rimodulazione dei turni ha prodotto un incremento di auto bianche in alcune fasce orarie dei giorni feriali – tra mezzanotte e l’una, tra le 6 e le 7 (con poco più di 450) e alle 20 – ma allo stesso tempo un calo tra le 15 e le 16 (con un picco di meno 572). Questo aumento di tassisti in turno, come dichiarato dalla delegazione di Palazzo Marino durante l’incontro con i tassisti, “non sembra essere associato a un aumento dei tassisti in servizio“.

A conferma di questo c’è il dato dei passaggi sotto le telecamere di Area C, con maggiore diminuizione tra le 21 e le 4 e un miglioramento tra le 5 e le 9 del mattino. Sempre secondo lo studio del Comune di Milano il numero di chiamate inevase durante le ore notturne del weekend non scende mai sotto il 40% del totale, nei giorni feriali è invece la fascia 18-20 quella più sguarnita.  

# Anche la capitale ha gli stessi problemi, forse peggiori

Milano si trova, purtroppo, in “buona compagnia”. Selvaggia Lucarelli riporta alcune segnalazioni di utenti che a Milano non riescono a trovare un taxi in pieno centro nonostante le decine di chiamate durante l’arco della giornata e quelle degli utenti dei taxi di Roma obbligati a pagare solo in contante e con tariffe maggiorate rispetto a quelle fisse previste ad esempio per le tratte aeroportuali. Il blog Roma fa Schifo immortala la lunga fila di persone fuori dalla stazione Termini in attesa invano di un mezzo bianco.

Aldo Cazzullo taxi

Il giornalista Aldo Cazzullo racconta sul Corriere, in risposta alle lamentale di alcuni lettori romani, di come solo in 3 giorni su 15 in cui necessitava del taxi per spostarsi dalla periferia al centro sia riuscito a usufruire del servizio.

# Come risolvere la situazione

Credits Andrea Cherchi – Taxi Milano

Il servizio taxi, insieme al trasporto pubblico e alla mobilità in sharing è uno dei pilastri fondamentali per garantire a chiunque la possibilità di scegliere su quale mezzo spostarsi in città. A Milano è solo il primo che zoppica e sono tanti anni che si prova, invano, di migliorare la situazione anche se abbiamo visto essere comune in tutta Italia.

Un maggior numero di licenze può essere la soluzione? Forse, potrebbe permettere anche ad altri utenti oggi costretti ad usare l’auto privata a utilizzare il servizio, magari con sconti per gli abbonati Atm, facendo al contempo crescere gli introiti per i tassisti. Consentire a piattaforme come Uber di lavorare più liberamente come all’estero potendo competere con tariffe vantaggiose? Sicuramente un’altra strada possibile. Migliorare la viabilità della città costruendo piste ciclabili solo dove non creano disagio al traffico? Un’altra delle soluzioni da valutare. Più probabile un mix di queste iniziative, nella delicata sfida di mantenere un giusto equilibrio tra la protezione della categoria dei tassisti e il diritto dei cittadini a godere di un servizio pubblico efficiente.

Continua la lettura con: TAXI non solo per RICCHI: una soluzione per rendere Milano più vivibile

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

ADDIO alle PALME?

0
Ph. @grande_buffo IG

Hanno diviso i cittadini milanesi, hanno provocato contestazioni politiche, sono state insultate, derise e a volte apprezzate: ora potrebbero dire addio alla loro cara amata piazza. Sono le palme in Piazza Duomo, che presto potrebbero scomparire. Le probabilità che col nuovo anno saranno tolte sono alte. Ecco il perché.

ADDIO alle PALME?

# Le aiuole in piazza Duomo in cerca di sponsor

Milano è alla ricerca di un nuovo sponsor per le aiuole in piazza Duomo. Il contratto di Starbucks, l’ultimo sponsor nonché colei che ha portato palme e banani nella piazza più famosa della città, è scaduto il 31 dicembre del 2022. Il nuovo finanziatore potrà scegliere se mantenere almeno in parte la vegetazione attuale delle aiuole oppure rinnovarla completamente. Anche se il vento da Palazzo Marino sembra indirizzare per un cambiamento. 

# Le regole per il nuovo allestimento

Il Comune di Milano impone dei vincoli per l’allestimento delle piccole aree verdi in piazza Duomo. Innanzitutto l’area è soggetta a vincolo diretto monumentale: la scelta della vegetazione dovrà quindi essere consona agli arredi e manufatti della piazza, in modo tale da rendere la piazza un tutt’uno esteticamente bello. Il verde inoltre dovrà garantire un adeguato effetto estetico in tutte le stagioni. Infine, le aiuole sono esattamente sopra il mezzanino della metropolitana, quindi sarà necessario rispettare i limiti di carico di superficie. Ma qual è l’orientamento del primo cittadino?

# Sala: “Mi piace il fatto di cambiare”

Credits: ilportaledeitreni.it – Palme in Piazza del Duomo

Chi si occuperà del nuovo assetto delle aiuole dovrà impegnarsi anche del recupero delle palme e del loro cambio dimora: dovrà farsi carico della zollatura e della collocazione in vaso, ma anche del trasporto verso il Vivaio comunale di Milano.

Resta comunque la possibilità che le palme non vengano rimosse. Palme che dal 2017 sono diventate simbolo della piazza, ma che in realtà c’erano già all’inizio del Novecento (come testimoniano foto dell’epoca). In realtà il vero problema è proprio sullo sponsor, come ha dichiarato il sindaco a margine delle celebrazioni del 2 giugno: “Spero solo di trovarlo (lo sponsor, ndr). Però mi piace il fatto di cambiare”.

Anche se ancora nulla è definito, pare che ci sia già un candidato e, soprattutto, un preciso orientamento:  “Ovviamente le cose pubbliche vanno attraverso gare quindi è ancora tutto in corso, però credo che sia arrivato il momento di dare un cambiamento d’immagine a piazza Duomo”, ha concluso Sala. 

# Che fine faranno le palme “cinesi”?

Le palme in Duomo sono apparse nel 2017 quando Starbucks si è aggiudicata il bando per la gestione dell’aiuola con un progetto che ha fin da subito spaccato la città. “Mancano scimmie e cammelli“, attaccò Salvini, mentre altre parti politiche parlarono di “africanizzazione” di Milano.

Le palme scelte per piazza del Duomo sono di una specie originaria della Cina: rispetto alle paure relative all’interno hanno dimostrato di resistere a temperature molto rigide. I loro difensori fanno notare che le palme sono già presenti a Milano, in alcuni giardini privati, e che c’erano proprio in Duomo, a inizio Novecento, seppure disposte in un modo diverso.

Tenerle o rimandarle a casa: quale vorreste come futuro per le palme del Duomo?

Continua la lettura con: C’è un angolo di FLORIDA a Milano: le PALME segrete in CORSO BUENOS AIRES

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

M4 a SAN BABILA: come cambiano FREQUENZA, prima e ultima CORSA della linea BLU

0
Nuovi orari M4 verso San Babila

Con l’arrivo fino a piazza San Babila, la linea blu estende anche gli orari di apertura e si allinea al resto della rete nei weekend. Gli orari nel dettaglio e le modifiche al trasporto di superficie.

M4 a SAN BABILA: come cambiano FREQUENZA, prima e ultima CORSA della linea BLU

# La linea M4 rimane aperta fino alle 22 nei giorni feriali, oltre la mezzanotte nei weekend

In occasione del prolungamento della M4 fino a piazza San Babila, con l’apertura anche della stazione di Tricolore, si estendono gli orari di apertura della linea. Prima corsa in entrambe le direzioni alle ore 6 tutti i giorni della settimana. Dal lunedì al giovedì l’ultima partenza è alle ore 22, mentre dal venerdì alla domenica l’ultimo treno si può prendere alle 00.20 da Linate, alle 00.40 da San Babila.

# Un treno ogni 3 minuti da lunedì a venerdì

Credits Andrea Cherchi – Treno M4 in arrivo

La frequenza dei treni è in media tra i 3 e 6 minuti dalle 6 alle 7 di mattina e dopo le 20, con punte di 7 e 8 minuti dopo la mezzanotte in direzione dell’aeroporto. Nella fascia 07-20 i convogli passano ogni 3 minuti dal lunedì al venerdì, ogni 3-6 minuti il sabato e la domenica.

# Le novità per le linee di superficie: debutta la notturna di M4 

Credits atm – Nuovi percorsi linee di superficie

Insieme al nuovo orario della M4 vengono introdotte nuove linee di superficie e modifiche ai tracciati di alcune di quelle esistenti. La novità più importante è l’intrduzione del bus notturno NM4 che percorre la tratta Linate-Duomo sostituendo la linea durante la sospensione del servizio. A questa si aggiungono il bus 85 che collega piazza Napoli con Cadorna e San Babila sostituendo un tratto in precedenza dalla linea 61 e la linea festiva 903 in servizio tra i comuni di San Donato, Peschiera Borromeo e Segrate.

Tra le linee modificate ci sono:

  • la linea 73 che diventa extraurbana tra lo scalo e San Felicino con 15 fermate e cambia il numero in 973;
  • i bus 38, 45, 61, 66, 77 e 84 che rimodulano i loro percorsi

Vengono poi potenziate cinque linee: il bus 88 con un nuovo collegamento con l’ospedale Monzino,  il bus 34 che prolunga nel quartiere Fatima, la linea 54 che prosegue dal nuovo capolinea di Dateo M4 fino a Cascina Gobba M2, il bus 60 che si estende fino a piazza Diaz/Duomo M1-M3 e la linea 901 che da Peschiera Borromeo arriva fino a Dateo M4 integrata da un nuovo percorso della linea 902.

M4 a SAN BABILA: tutte le NOVITÀ dall’orario della linea alle MODIFICHE dei mezzi di superficie

Continua la lettura con: LA FESTA a metà per la M4: SAN BABILA in CHIAROSCURO e l’interscambio con DOPPIO TORNELLO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La “PREFERENZIALE SCOMPARSA” tornerà alla luce. A un PREZZO RECORD

1

Forse ci siamo. Una delle opere attese da decenni a Milano potrebbe presto vedere ripartire i cantieri per la sua realizzazione. I costi sono però saliti alle stelle. A che punto siamo con il progetto e a quale cifra siamo arrivati.

La “PREFERENZIALE SCOMPARSA” tornerà alla luce. A un PREZZO RECORD

# Ferma da oltre 10 anni, nel frattempo hanno aperto due nuove metropolitane

Preferenziale 90-91

Una storia infinita quella della preferenziale in zona Piazzale Lotto. Un progetto atteso da oltre 10 anni e per il quale in realtà erano già stati inseriti i finanziamenti necessari nel piano delle opere triennali del Comune di Milano 2019-2021 anche se mai impiegati. Nello stesso tempo in cui non si è riusciti a realizzare poche centinaia di metri di corsia riservata per i filobus della 90/91 è stata estesa la linea M2, M3 e inaugurate due nuove linee metropolitane, M5 e M4. Uno vero smacco. Anche perché era un lavoro che sarebbe dovuto rientrare per Expo 2015. 

# I lavori mai partiti per 650 metri di corsia a causa di tangenti e rischio infiltrazioni mafiose

Credits milanotoday – Percorso preferenziale stuparich lotto zavattari

Il primo appalto era stato assegnato nel 2012, per poi essere stoppato per uno scandalo legato a tangenti che aveva coinvolto direttamente il consorzio a cui erano stati affidati i lavori e ancora nel 2013 un’allerta antimafia aveva evidenziato un “rischio di infiltrazioni mafiose” riguardo al secondo aggiudicatario. L’opera avrebbe dovuto essere conclusa entro Expo2015.  

Maps – Viale Migliara aprile 2023

La preferenziale da realizzare, che comprende Viale Migliara e Viale Enrico Elia, è lunga appena 650 metri e nel tragitto interrotto da Zavattari a Piazzale Stuparich, versa da numerosi anni in uno stato di degrado e incuria indicibile. Buche, piene di acqua quando piove, ghiaia, sassi, erbacce e una distesa di auto e sporcizia ovunque. La parte che si presenta in condizioni migliori, è quella più a nord di via Sant’Elia, in quanto recintata perché da lì era partito il cantiere poi fermato. Forse però siamo vicini alla ripartenza dei lavori, ma i costi sono saliti alle stelle.

Leggi anche: Il MISTERO della PREFERENZIALE SCOMPARSA della 90-91

# I costi schizzati da 6 a oltre 23 milioni di euro: oltre 35mila euro al metro

Credits hoigole IG – Palazzo Marino

Nel frattempo i costi sono lievitati, nel 2009 erano previsti 6 milioni di euro, mentre nella delibera del Comune di Milano di fine del 2022 l’importo di spesa era salito pari a 21 milioni e 780 mila euro da finanziare tramite il PNRR con un bando del ministero delle Infrastrutture chiamato “qualità dell’abitare”. La cifra è salita ulteriormente a distanza di soli 8 mesi, come definito nella delibera di Giunta di venerdì 30 giugno 2023, portando l’ammontare a 23,4 milioni di euro, quattro volte il costo iniziale. Pari a oltre 35mila euro al metro. La buona notizia è che è stato dato anche il via libera al progetto esecutivo, l’ultimo passaggio amministrativo prima della partenza dei lavori. 

# L’opera nel dettaglio

Comune di Milano – Nuova rotonda Stuparich

Lungo i 650 metri di percorso sono coinvolte tre rotonde, di cui una nuova da realizzare in Piazza Stuparich, prevede 2.300 metri quadrati di verde permeabile, 200 alberi e una pista ciclabile per lato. In piazzale Lotto, come per Piazzale Stuparich, un anello ciclabile bidirezionale perimetrale con un tratto di collegamento lungo Via Caprilli fino all’incrocio con la via Gignese per poi unirsi alla pista esistente verso Piazzale dello Sport. Si prevede inoltre una coppia di piste ciclabili monodirezionali sul tratto centrale di collegamento Elia-Migliara.

Fonte: Il Giorno

Continua la lettura con: LA FESTA a metà per la M4: SAN BABILA in CHIAROSCURO e l’interscambio con DOPPIO TORNELLO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La NOTTE ROSA lunga un week end: gli appuntamenti a Milano dal 7 al 9 luglio #ToDoMilano

0
Musica Elettronica al Castello - Credits: Zero.eu

Entra nel vivo, dura 3 giorni e 3 notti, la Notte Rosa di Milano, star internazionali della musica elettronica entrano in location storiche della città, mentre La Scala esce dal teatro e va per i quartieri.

La NOTTE ROSA lunga un week end: gli appuntamenti a Milano dal 7 al 9 luglio #ToDoMilano

Trova il tuo evento

#Venerdì 7/7: viaggio horror al cinema, i Modena al Carroponte, il Magnolia diventa maggiorenne

Modena City Ramblers – Credits: Wakeupnews
  • I 3 volti del Frusciante: recensore su YouTube e vlogger, Federico Frusciante presenta uno spettacolo in 3 parti per raccontare 3 epoche horror. Viaggio dentro l’Horror nella Settima Arte, dalle 19.30 nella Corte d’Onore di Palazzo Sormani.
  • Itinerari preziosi + Voci Notturne: chiusura della rassegna Notturni in Villa, che porta il Quartetto Fossa e la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado a suonare musica sinfonica e opere a Villa Simonetta. Primo spettacolo alle 19.00, la chiusura alle 21.00.
  • Open Mic Finale: grande finale del “torneo” di stand-up organizzata da Area Zelig. Esibizioni a catena e scelta dei vincitori della 5^ edizione, dalle 21.00 allo Zelig Cabaret.
  • La notte dell’organo: sonorità storiche e nuove sperimentazioni all’organo, interpretato in 3 spettacoli da grandi virtuosi. Alle 20.30 Jörg Halubek, alle 21.45 Maurizio Croci e Davide Galleano, che accompagna anche Giulio Tosti alle 22.30. L’organo è quello della Basilica di Santa Maria della Passione in via Conservatorio.
  • Gilby Clarke: una carriera esposta tramite il suo strumento più importante, la chitarra. Come chitarra solista di Guns ‘n’ Roses e Kill for Thrills, Clark si racconta alle 20.30 al Legend Club. Aprono le guest di Wardogs, Adrenaline e Lizi and The kids.
  • Hania Rani: la musica colta che piace a tutti, arriva al Castello Sforzesco grazie all’artista polacca. Melodie e pianoforte nel Cortile delle Armi dalle ore 21.00.
  • Modena City Ramblers: non è estate a Milano senza i Modena, che tornano sul palco dopo gli stop degli scorsi anni. Alle 21.00 al Carroponte, per riascoltare i successi e il nuovo album Altomare.
  • Buon Compleanno Magnolia: il Circolo Magnolia di Segrate compie 18 anni. Festeggia la maggiore età a partire dalle 22.00, con Alice Glass, Boys Noize, Linoleum e gli amici del locale.

#Sabato 8/7: musica elettronica al Castello e Triennale

Musica Elettronica al Castello – Credits: Zero.eu
  • Villaggio Nuvola: giornata all’aperto in piazza Tre Torri, con lo spalmabile Nuvola di Galbani. C’è la Nuvolfiera allestita per l’occasione e 2 showcooking dello chef Damiano Carrara. Apre alle 10.30 col primo, alle 14.30 il secondo.
  • Gio Evan: l’artista propone Evanland, il festival del suo mondo interiore. Una giornata con laboratori, workshop e ospiti, che inizia alle ore 16.00 al Carroponte. Conclude il concerto personale del cantautore di Molfetta.
  • Pomeriggi Musicali alle Stelline: il sodalizio ormai decennale tra le Stelline e l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, riporta i concerti open air al Chiostro della Magnolia. Debutto con il primo dei 5 concerti, previsti fino al 5 agosto, alle ore 19.00.
  • Popbins: spettacolo pop e musicale con gli armeni Jashgawronsky Brothers e i loro strumenti, ricavati da materiali di riciclo. Dalle 19.30 l’invenzione diventa musica a Palazzo Sormani.
  • Dekmantel Soundsystem: musica elettronica e discoteca all night long al Castello Sforzesco. Il Cortile delle Armi diventa pista da ballo dalle ore 21.00.
  • Sofia Kourtesis ft. Lele Sacchi: si balla ope air anche alla Triennale di Milano, grazie alla dj peruviana, ormai berlinese, che si esibisce con un esperto della nightlife milanese. Il dj set inizia alle 21.00 e dura tutta notte.
  • f.de andre: omaggio alle liriche e all’arte del cantautore genovese, che 5 musicisti dedicano nel sabato sera estivo. La suggestiva location è il dehor dell’Oasi Lago dei Cigni, l’inizio è fissato per le ore 21.00.
  • Super Open Mic: dopo la finale della 5^ edizione, Zelig Cabaret organizza due serate in cui si esibiscono tutti i vincitori delle precedenti edizioni. Prima serata alle 21.00, sempre con il pubblico chiamato a decidere chi è il più bravo.
  • Sticky Fingers: la band australiana approda nelle calde sere di luglio, per esibirsi al Circolo Magnolia di Segrate. Lo show è la scusa per ascoltare l’ultimo lavoro discografico, Lekkerboy, a partire dalle ore 21.00.
  • Marco Mengoni: grande attesa anche per la data milanese di Marco Negli Stadi Tour. Si annuncia il sold out a San Siro alle 21.00, per cantare in coro con il cantante romano, ormai meneghino di adozione.
  • Mr. Ripley Trio: un violino e due chitarre, per creare le atmosfere jazz, swing e ballad della Parigi di un tempo. Lo propone il trio che si esibisce all’Après-Coup alle 21.30.

#Domenica 9/7: la Scala esce allo scoperto

La Scala in Città – Credits: Teatro alla Scala
  • La Scala in Città: La Filarmonica e l’Accademia della Scala, portano 14 spettacoli dislocati nei nove municipi di Milano. Dal 9 al 12 luglio, spettacoli diffusi eun’importante novità: una giornata a porte aperte alla Scala. QUI tutte le info.
  • Vecchi libri in piazza: mostra mercato del libro antico, con decine di espositori che attireranno gli appassionati all’ombra dei portici di Piazza Diaz. Libri da collezione, in esposizione e vendita dalle 9.00 alle 17.00.
  • Cuciniamo insieme i ravioli dolci!: l’aia di Cascina Merlata ospita un’attività per bambini dai 4 anni in su. Preparazione e farciture varie dei dolci, a partire dalle ore 11.00. Alle 16.30 parte un laboratorio di disegno, per riprodurre i paesaggi di Casina Merlata.
  • La M4 ha fatto centro, benvenute Tricolore e San Babila: escursione alla scoperta della nuova tratta della M4. Ritrovo alle 16.00 a San Babila, per andare a Linate. Al ritorno, si scende a Dateo e si torna in centro a piedi fino alle 19.00 circa.
  • Martesana Dimanche: domenica dedicata alle Letture Animate per Bambini, per la rassegna dell’Anfiteatro Martesana in via Agordat. Le letture inizieranno alle ore 18.30.
  • Smettere di fumare baciando: le poesie di Guido Catalano, diventano uno spettacolo inedito, grazie all’allestimento teatrale. Accompagnato dalle musiche di Matteo Castellan, l’autore si esibisce nella Corte di Palazzo Sormani alle ore 19.30.
  • Ladri di tappeti: liberamente ispirato alla commedia dell’arte, lo spettacolo affronta la tendenza umana a scaricare la colpa delle proprie disgrazie sugli altri. In scena presso Campo Teatrale, via Cambiasi 10. Sipario alle 21.00.
  • Rita Pavone: 60 anni di carriera che la zanzara di Torino ripercorre con Un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. Dal 1963 all’estate 2023, la capsula del tempo è il Castello Sforzesco. Inizio show alle ore 21.00.

#Tutto il we: la notte rosa e le sagre fuoriporta a base di musica, birra, angurie e musica country

Notte Rosa – Credits: Repubblica
  • Notte Rosa Milano: entra nel vivo il weekend dedicato alla notte rosa meneghina. Venerdì dalle 19.30 apertura della Torre Branca, sabato e domenica la notte si sposta in piazza Città di Lombardia. Tre sere in rosa dalle 18.00 alla 1.00.
  • Peach Garden, The Hidden Seasons: ultimo fine settimana per ammirare il cambio delle stagioni, attraverso la realtà virtuale dell’artista coreana Hayoun Kwon. Al Museo della Scienza e Della Tecnologia, sabato 8 e domenica 9.
  • Rugby Sound: ultimo fine settimana per la rassegna di Isola del Castello, a Legnano. Da venerdì a sabato si esibiscono, nell’ordine: Salmo ft. Nitro, Boomdabash e Luché ft. Geolier. Oltre alla musica, anche cene e street food.
  • Lass Vegas: spettacolo di magia con il duo Sigfried and Joy. Tra abiti improbabili e divertimento, i due propongono illusioni sensazionali al Teatro La Bolla di Bollate. Gli spettacoli sono in programma sabato e domenica alle ore 21.00.
  • Edipo’s Family: un laboratorio teatrale a cielo aperto, in cui attori e drammaturghi lavorano a stretto contatto da tempo, per mettere in scena molti classici dedicati a Edipo. Tutta la “famiglia” è in scena al Teatro Filodrammatici, sabato alle 20.30 e domenica alle 16.30.
  • Festa Country: appuntamento ormai classico nell’estate di Premungo, frazione di Settala. Sabato dalle 18.00 e domenica dalle 10.00, musica country dal vivo, lezioni di ballo, mercatini e cibo di strada, tra via Roma e il parco adiacente.
  • Beer & Sound: festa della birra e della musica live nella cornice dei Boschetti Reali di Monza. Eccellenze artigianali, street chef e musica da venerdì alle 18.00, fino a domenica alle 22.30.
  • Morimondo Festum: commercianti e ristoratori del centro storico, animano la festa 2023, con ristoranti aperti e street food nel borgo. C’è anche il Giubileo della Birra, tutti i giorni dalle 18.00 alla 1.00, domenica dalle 12.00.
  • Anguriando 2023: tre serate di cena-spettacolo per la sagra di Olevano di Lomellina (PV). In piazza del Municipio, da venerdì a domenica, angurie, meloni, salam dla duja, grigliate e concerti con nomi di richiamo nazionale.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

 

PUNTA SECCA: al MARE con Montalbano nella provincia più a SUD d’Italia

0
Ph. @vnt.dek IG

Dove il cielo è sempre più Sud. 

PUNTA SECCA: al MARE con Montalbano nella provincia più a SUD d’Italia

Ph. @Firrincieligabriella
IG

# Il borgo di Montalbano

Ci è stata resa familiare da Montalbano. Il borgo di Marinella, dove si trova la famosa casa del commissario, nella realtà è Punta Secca.
Si tratta di un borgo di pescatori in provincia di Ragusa, “Vigata” nella fiction, la provincia più a sud d’Italia, e deve il suo nome alla secca formata da una aggregazione di scogli a pelo d’acqua.

# Il ristorante del commissario

Negli ultimi vent’anni il borgo è profondamente cambiato, diventando ricco di negozi, botteghe e ristorantini sparsi qua e là.
Tra questi merita uno sguardo particolare Enzo a mare: in origine bar-chalet sulla spiaggia, oggi trasformato in un rinomato ristorante di pesce. Qui le pietanze offrono solo il pescato del giorno, e sono semplici, casalinghe ma assai prelibate. Proprio qui, del resto, Salvo Montalbano e Mimì Augello si fermano a pranzare in molte scene della serie tv.

Ph. @vnt.dek IG

# A letto nella casa di Montalbano

Proseguendo nella visita del borgo arriviamo nella piazzetta della Torre dove, proprio di fronte alla casa del commissario, troviamo la Torre saracena o Torre Scalambri: una costruzione difensiva risalente alla fine del 1500, oggi restaurata e trasformata in un grazioso locale con tavoli all’aperto. 

Di fronte alla torre, come si diceva, si trova la casa di Montalbano, meta turistica ormai famosissima, è oggi un bellissimo B&B che ospita turisti da ogni parte d’Italia e del mondo. 

La piazza adiacente, piazza del faro, è dominata dalla presenza di un faro che si erge per 35 metri di altezza e alla cui base è situato un fabbricato sede della marina militare.
Poco più in là si scorge il porticciolo e, ad esso adiacente, un lungomare pedonale dove si può passeggiare attraversando l’intero borgo tra negozi, ristorantini e gelaterie.

# Le spiagge: Torre di Mezzo e le dune di Randello 

Dune di Randello – @Paolofilesi IG

Le spiagge sono prevalentemente libere, prive di stabilimenti balneari a pagamento e si spingono, partendo da piazza faro, verso Caucana, sede di un interessante sito archeologico denominato Kaukana. Subito dopo troviamo Casuzze e poco oltre Marina di Ragusa, famosa per il porto, i suoi negozi alla moda e la fervida movida serale.

Dalla parte opposta invece partendo dalla casa del commissario, si arriva fino a Torre di Mezzo dove ci sono i resti di una torre difensiva e splendide spiagge dorate ricche di baie e calette. Più in là ci si trova a Randello, sede di una riserva naturale di sabbia e dune, che si estende per più di 150 ettari ed è protetta da una vasta e fitta pineta. Questo luogo custodisce tra l’altro alcune necropoli facenti parte del parco archeologico di Kamarina.

# Lo stile di vita

Il turista che sceglie di spingersi sin qui deve assolutamente far tesoro di alcuni principi fondamentali.
#1 Rallentare. Qui i ritmi di vita sono lentissimi e rilassati.
#2 La cucina superslow. Il cibo e in genere il sedersi a tavola non prevedono pasti frugali e veloci, ma impongono di assaporare le più disparate prelibatezze, con la lentezza che la loro infinita varietà merita. Qui nel corso dei secoli si sono accavallate molte culture come la greca o la normanna, l’araba o la francese e la cucina siciliana è il frutto delle vicende storiche e culturali che si sono succedute nella isola nel corso dei secoli.
#3 La parola chiave: l’armonia degli opposti. Questa è una terra di contrasti dove convivono in assoluto equilibrio il mare e le montagne, i siciliani dalla pelle scura e quelli dai capelli rossi. Il tutto accomunato però da una profonda generosità e incredibile cultura della accoglienza e della ospitalità.

Forse già solo questi aspetti valgono il viaggio, perché qui il cielo è sempre più sud.

Continua la lettura con: La Sardegna che piace ai milanesi alternativi

ALESSANDRA GURRIERI 

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

In via Arena c’è la FACCIATA del DUOMO come la vedeva LEONARDO da VINCI

1
facciata del duomo
Foto di Roberto Bracco

Vi siete mai chiesti come appariva la facciata del Duomo ai tempi di Leonardo? La storia della chiesa principe di Milano è secolare e affonda le sue origini in epoca Viscontea, molto prima quindi che il Cerano nel ‘600 ne disegnasse i fregi delle porte, o che il Soave completasse, su spinta di Napoleone, dal 1805 al 1812, l’intera struttura della facciata con il virtuosismo di guglie neogotiche che tutti conosciamo.

Leggi anche: Quando Milano aveva una DOPPIA CATTEDRALE al posto del Duomo

In via Arena c’è la FACCIATA del DUOMO come la vedeva LEONARDO da VINCI

# Così era la facciata del Duomo ai tempi di Leonardo da Vinci

Leonardo vedeva una facciata molto diversa, che, volendo, possiamo vedere anche noi. Dove? Certamente andando ad esplorare il Museo del Duomo, dove ci aspetta un lungo viaggio indietro nel tempo per scoprire l’evoluzione dei vari progetti che si susseguirono in questa enorme macchina di evoluzione architettonica. Ma c’è un altro posto, più nascosto, forse meno conosciuto, ma certamente più alla portata di tutti.

 

A due, ma proprio due, passi dalla movida dei Navigli c’è un giardinetto un po’ isolato, dove le mamme portano i bambini a giocare dopo la scuola. Siamo alla fine di Via Arena, dove ancora oggi c’è un piccolo specchio d’acqua, che faceva parte della bretella di collegamento tra la darsena e il Naviglio interno (l’attuale via De Amicis), superstite alla copertura dei Navigli degli anni ’30: la conca della Viarenna appunto.

Sull’edicola di mattoni si possono ancora ammirare una lapide in marmo di Candoglia (lo stesso del Duomo), che esentava dal pedaggio e dal dazio i barconi destinati al trasporto dei materiali destinati alla costruzione della Cattedrale, con la celebre formula AUF, “ad usum fabricae” (ancora oggi, a ufo viene usato come sinonimo di “senza pagare”).

Sopra, si trova il bassorilievo con gli stemmi di Ludovico il Moro e Beatrice d’Este, simili a quelli che si trovano al di sopra del Cenacolo. Più in alto ancora ecco l’oggetto della nostra ricerca: l’emblema della Veneranda Fabbrica del Duomo, con l’antica facciata della chiesa posta sotto la protezione del manto della Vergine.

Continua la lettura con: il Duomo ha un gemello nascosto

ROBERTO BRACCO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Il primo QUARTIERE TUTTO di LEGNO: ecco dove sarà

0

Un quartiere completamente in legno? Questo il progetto e il luogo. 

Il primo QUARTIERE TUTTO di LEGNO: ecco dove sarà

# 250 mila metri quadri di edifici in legno

Credits: green.it
Stockholm wood city

In Svezia si sta progettando una cittadella che riscopre un materiale che in realtà è sempre stato utilizzato per realizzare le sue abitazioni: il legno. Nei paesi scandinavi infatti il legno è sempre stato il materiale principale con cui venivano costruiti gli edifici e ancora oggi ci si può imbattere in case realizzate con lunghe travi squadrate e colorate. Con l’obiettivo quindi di riscoprire anche questa tradizione, la società immobiliare Atrium Ljungberg ha progettato Stockholm Wood City.

Stockholm Wood City sarà un quartiere della capitale svedese che occuperà 250 mila metri quadrati: ospiterà circa 2.000 abitazioni e 7.000 uffici, ma naturalmente non mancheranno attività commerciali, ristoranti e parchi.

# “La città di legno più grande del mondo”

Credits: edition.cnn.com
stockholm-wood-city

La costruzione di Stockholm Wood City inizierà nel 2025 e si punta a terminare il quartiere entro il 2027. Come annuncia lo sviluppatore immobiliare Atrium Ljungberg, l’intenzione è quella di costruire la più grande “città di legno” del mondo. Il progetto sarà realizzato a sud est della città ed è stato presentato come una “città in 5 minuti”: luoghi di lavoro, case, strutture per il tempo libero e tutti i servizi necessari al cittadino saranno raggiungibili a piedi e in cinque minuti.

# Tutti gli edifici saranno autosufficienti

Credits: edition.cnn.com
stockholm-wood-city

Ma perché una città completamente in legno? L’idea di costruire Stockholm wood city nasce dal cercare di rispondere all’esigenza di sempre più persone di vivere in case innovative e sostenibili. Gli edifici della città di legno saranno autosufficienti: ogni abitazione avrà infatti pannelli fotovoltaici e soprattutto richiederà un fabbisogno energetico ridotto, rispetto agli edifici più “classici” che conosciamo noi. In estate, grazie al legno, le case saranno più fresche e in inverno il calore sarà trattenuto dalle pareti. Inoltre, si dice che gli edifici in legno godono di una migliore qualità dell’aria.

Le preoccupazioni sul fatto che edifici in legno siano altamente infiammabili non mancano, ma gli ideatori sostengono che il legno brucia lentamente e quindi potrebbe essere più sicuro di molte altre strutture in acciaio. In più, il legno funziona da deposito di carbonio e quindi trattiene l’anidride carbonica. Insomma quest’idea di realizzare Stockholm wood city parte dalla voglia di creare un quartiere completamente sostenibile. Naturalmente per evitare la deforestazione, dato che per realizzare il progetto servirà molto legname, servirà piantare alberi in modo sostenibile.

Continua la lettura: Svelato il progetto del GRATTACIELO in LEGNO più ALTO del MONDO

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

LA FESTA a metà per la M4: SAN BABILA in CHIAROSCURO e l’interscambio con DOPPIO TORNELLO

0
Credits Andrea Cherchi - Piazza San Babila dall'alto

Grandi festeggiamenti per l’arrivo della linea M4 a San Babila, con la piazza riqualificata e pedonalizzata e la possibilità di scambiare con la linea M1. Molti milanesi però non sono rimasti pienamente soddisfatti delle novità.

LA FESTA a metà per la M4: SAN BABILA in CHIAROSCURO e l’interscambio con DOPPIO TORNELLO

# Dopo i festeggiamenti arrivano i primi mugugni per la piazza riqualificata

Credits Andrea Cherchi – Piazza San Babila dall’alto altra vista

Finiti i festeggiamenti per l’apertura della nuova stazione di San Babila, a cui si aggiunge quella di Tricolore, arrivano i primi mugugni in particolare per la piazza riqualificata e pedonalizzata. Ecco come è stata realizzata e perché in tanti hanno storto il naso.

Credits Andrea Cherchi – Piazza San Babila dall’alto

La nuova porzione di piazza tolta alle auto, quella che va da Corso Matteotti a Corso Europa, in precedenza era in asfalto e aveva un’area sosta per i taxi. Ora è stata portata allo stesso livello del lato in cui sono presenti le fontane utilizzando porfido e pietra bianca, oltre a alti cordoli in cemento per delimitare su Largo Toscanini. Se presa da solo fa sicuramente un effetto gradevole, ma stona decisamente se la piazza viene guardata nel suo insieme: una parte è chiara, l’altra è scura, visto il diverso tipo di pietra utilizzata, e termina con un marciapiede allargato su Corso Matteotti con lo stesso stile del lato rinnovato. 

Credits Andrea Cherchi – Largo Toscanini

Altra nota dolente riguarda il verde: solo nella porzione riqualificata di Largo Toscanini sono presenti una decine di aiuole con un albero ciascuno e panchine di pietra dove sedersi.

Credits Andrea Cherchi – Corso Europa

Il resto è solamente uno spiazzo desolato, anche su Corso Europa. Di seguito alcuni commenti raccolti su facebook:

“Senza aiuole senza una pavimentazione che richiami quella già esistente di corso Vittorio Emanuele…. Non una panchina…Effettivamente non è integrata col resto…” – Loredana Riefoli

Ma le piante queste sconosciute, ci vuole verde verde” – Sascia di Pietro

bah! una bella “isola di calore” direi… alla faccia del green!” – Luca Larosa

Che bel verde! Sarà sicuramente piacevole fare una passeggiata lì!” – La Sara

Sarebbe Corso Europa questa tristezza?” – Simonetta Geromel

Le piante sono gli arredi urbani più piacevoli, ecologici, migliorano il clima e nobilitano i contesti. Quindi la giunta Sala si guarda bene dal metterle. Ciò detto la linea 4 è un progresso.” – Giu Ibba

Leggi anche: M4 a SAN BABILA: tutte le NOVITÀ dall’orario della linea alle MODIFICHE dei mezzi di superficie

# L’interscambio che costringe a uscire e rientrare dai tornelli

Credits Urbanfile – M4-M1 Stazione San Babila

Un’altra pecca riguarda l’interscambio tra la linea M1 e la linea M4. Si è obbligati ad uscire e rientrare dai tornelli, quindi a timbrare due volte anche se da tempo con un singolo biglietto i viaggi sono illimitati pure in metropolitana entro i 90 minuti, per passare di linea. 

Credits Andrea Cherchi – Piazza San Babila dall’alto, dettaglio uscita

Questa cosa risulta evidente anche in superficie, impattando anche a livello estetico. Nella vecchia porzione di piazza si può vedere infatti l’uscita di M4 affiancare a poche decine di centimetri quella della M1, con una mole e uno stile differente. Ma andrà peggio a Sant’Ambrogio con la M2 e ancora di più a Missori con la M3 dove chi vorrà passare da una linea all’altra dovrà uscire all’aperto per poi rientrare. 

# Quali interventi per migliorare la situazione? Verde e fontane

Sulla pavimentazione della nuova parte di piazza il “danno” ormai sembra fatto, di sicuro non si potrà intervenire rimuovendo il materiale posato e sostituirlo con quello della parte di piazza adiacente. Si potrebbe però inserire delle aiuole e delle alberature, tenendo in considerazione lo spazio sottostante occupato dalla stazione, e delle panchine in pietra come fatto in Largo Toscanini. Perché poi non pensare a delle piccole fontane o vasche d’acqua per replicare il lato di San Babila già esistente?

Per quanto riguarda la connessione tra M1 e M4 si può fare poco o nulla a meno di ingenti investimenti e comunque, per come è stato progettato l’interscambio, sarebbe di difficile risoluzione visto il poco spazio presente nel mezzanino a causa del negozio di elettronica. L’unica possibilità sarebbe forse quella di rifare i tornelli di M1 e introdurne un’ulteriore fila lungo l’attuale percorso di collegamento, riducendo lo spazio nel negozio e ripensando contestualmente l’accesso dai tornelli di M4.

Continua la lettura con: M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

DESIGN di LUSSO con PISCINA e SPA: la SOLUZIONE VIENNESE per le CASE POPOLARI

0
Credits nadi_megadance IG - Piscina case popolari Vienna

La lunga tradizione sociale di Vienna consente a molti residenti di vivere in case ad affitto calmierato e di avere un alloggio popolare anche in complessi residenziali di lusso e di design. 

DESIGN di LUSSO con PISCINA e SPA: la SOLUZIONE VIENNESE per le CASE POPOLARI

# Wohnpark Alterlaa, un complesso residenziale con piscina sul tetto e spa

Risale al 1919 la tradizione sociale di Vienna che assieme alla qualità dei servizi offerti ha contribuito a farle guadagnare il titolo di città con la migliore qualità della vita al mondo. Basti pensare che il 60% dei cittadini vive in abitazioni ad affitto agevolato. Questo è possibile perché una persona che ha un reddito mensile fino a 3.330 euro netti al mese può fare richiesta di una casa e perché la legge prevede che un terzo dei costi di costruzione delle case fatte dalle cooperative senza scopo di lucro sia coperto economicamente con fondi comunali.

# Un terzo degli appartamenti nelle nuove costruzioni destinati a edilizia popolare

Credits nadi_megadance IG – Piscina case popolari Vienna

In cambio la città può scegliere a chi destinare un terzo degli appartamenti, che possono essere anche in complessi residenziali di “lusso” o fascia alta, come il Wohnpark Alterlaa, progettato Harry Glück, Kurt Hlaweniczka, Requat & Reinthaller e realizzato tra il 1968 e il 1985. Si compone da tre superblocchi, 3180 appartamenti, e ci vivono circa 10.000 persone. Immerso in un grande parco, caratterizzato da grandi terrazze con fioriere di quasi 4mq fino al 12esimo piano, con funzione schermante per la privacy e di piccoli giardini, e con i tetti accessibili dotati di piscina, di cui ce ne sono in totale sette nel parco residenziale. Nella pancia dell’edificio, che si restringe verso l’alto, si trovano sette piscine coperte e una spa con tepidarium, solarium e saune a infrarossi. Ma l’avanguardia di Vienna nelle case popolari non si ferma qui. Un altro esempio ha meravigliato il mondo: quello delle case popolari per artisti. 

# Hundertwasserhaus, il complesso artistico di case popolari

Credits: getyourguide.com

Quello di Alterlaa, che in realtà si trova nel distretto di Liesing, non è l’unico esempio. Terminato sempre in quel periodo c’è Hundertwasserhausun complesso di edilizia popolare con linee guida innovative. L’artista Friedensreich Hundertwasser ha scelto la dolcezza delle forme morbide, evitando di accentuare gli spigoli, per regalare ai suoi abitanti qualche smussatura in una vita già abbastanza brusca. Nato con l’intento di soddisfare l’esigenza dell’edilizia popolare, abbattendo al contempo lo stereotipo dei canoni estetici legati a questo utilizzo, è oggi uno degli edifici più fotografati di Vienna per le sua particolarità costruttiva, i colori e di designi delle sue facciate che lo fanno assomigliare a un’opera d’arte.

Continua la lettura con: La CASA POPOLARE diventata un’ATTRAZIONE turistica. Si può fare anche a Milano?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

0
Ezio Cairoli - Passeggeri in entrata e uscita

Il giorno tanto atteso è arrivato, la linea M4 è approdata nel centro di Milano. Dalla nuova fermata di San Babila si può raggiungere l’Aeroporto di Linate in 12 minuti e scambiare con la linea M1 per poi viaggiare tra le altre linee metropolitane della città. Ecco le immagini e il video dell’inaugurazione.

M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video inaugurazione)

# Le foto dell’apertura della stazione in piazza San Babila

Ezio Cairoli – Aereo M4 frontale

La linea M4 il 4 luglio 2023 ha aperto due nuove fermate, Tricolore e San Babila, aggiungendo 1,6 km di tracciato e portando la sua estensione a 7,3 km. La rete metropolitana ha raggiunto i 104,1 km per un totale di 121 fermate. Quella più attesa era San Babila. Vediamo una carrellata di immagini raccolte da Ezio Cairoli.

Qui sotto altre immagini del fotografo Andrea Cherchi.

Leggi anche: Le SCALE MOBILI più LUNGHE di Milano

# Il video della giornata:

 

Sempre Andrea Cherchi ci propone in questo video una sintesi della giornata di celebrazioni e di festa dei milanesi con il primo viaggio lungo la tratta San Babila-Linate.

Continua la lettura con: INAUGURA la M4 nella nuova SAN BABILA: BIGLIETTI GRATIS e FESTA per la TRATTA del RECORD

FABIO MARCOMIN

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

VOLANDO sui NAVIGLI di MILANO

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

CHRIS MARTIN (Coldplay) canta OH MIA BELA MADUNINA a San Siro

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

La PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

“RE NUDO”: la WOODSTOCK ITALIANA al PARCO LAMBRO. Dove è successo di tutto

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I 7 OGGETTI più ASSURDI che si possono comprare online

0
credits: needless_tips IG

Chi non si è lasciato contagiare dallo shopping online? Io per prima ammetto di aver cliccato “aggiungi al carrello” più spesso di quanto in realtà avessi davvero bisogno. Abbigliamento, libri, cibo, oggetti per la casa, su internet si può trovare davvero di tutto. Scopriamo quali sono i 7 oggetti più strani, divertenti e per certi versi inutili, che si possono acquistare online.

I 7 OGGETTI più ASSURDI che si possono comprare online

#1 Il dispenser di pluriball per eliminare lo stress

credits: dottorgadget.it

Il pluriball, la plastica per imballaggi ricoperta di bolle d’aria, è un oggetto che affascina molti. Chi da piccolo, ma perché no, anche da adulto, non ha mai fatto scoppiare le piccole bolle?

Questo oggetto può essere considerato un perfetto anti-stress, tanto che è stato realizzato un gadget, acquistabile su internet, che permette di avere dei foglietti di pluriball sempre a portata di mano. Un dispenser, proprio come quello dei fazzoletti, da tenere sulla scrivania così da sfogare tutta la rabbia e la frustrazione che si accumula durante la giornata. 

#2 La tazza che si mescola da sola

credits: needless_tips IG

Vi è mai capitato di essere così esausti da non avere nemmeno la forza di mescolare il caffè? Il web viene incontro ai più pigri offrendo una soluzione: la tazza auto-mescolante. Ad alcuni potrebbe sembrare esagerato, ma agli occhi dei più sfaticati apparirà come l’oggetto ideale per limitarsi a fare il minimo sforzo e dire per sempre addio ai cucchiaini. Basterà infatti schiacciare un piccolo pulsante posizionato sul manico e la tazza mescolerà da sola la bevanda al suo interno.

#3 Gli occhiali a periscopio

credits: it.dhgate.com

Siamo sinceri, quanto è scomodo stare a letto con collo e spalle alzate per leggere un libro? Per chi fosse stanco di leggere in questa posizione fastidiosa, ecco la soluzione: gli occhiali a periscopio. Sono occhiali prismatici che, grazie a degli specchi applicati nella zona delle lenti, permettono di poter leggere da sdraiati. Certo, si può sempre gustare un buon libro seduti, magari su un divano o una comoda poltrona, ma per chi vuole leggere a letto e dire addio al torcicollo, gli occhiali a periscopio sono forse la soluzione perfetta.

#4 Set minigolf da gabinetto

credits: troppotogo.it

Un tempo si usavano le riviste, ora principalmente il telefono. Di cosa sto parlando? Di quello che si fa per non annoiarsi in bagno. Se però si vuole prendere una pausa dagli strumenti più convenzionali, questo oggetto è la risposta.

Si tratta di un tappeto verde che trasforma il bagno in un piccolo campo da golf. Si può stendere sotto il WC e posizionare la buca alla distanza che più si preferisce così da mettere sempre alla prova le proprie abilità da golfisti. Nel set è spesso compreso anche un cartello “non disturbare” in modo che nessuno possa interrompere la partita.

#5 Il cuscino che ti abbraccia

credits: amazon.it

Dormire da soli per alcuni è una gioia, per altri una sofferenza. 

Se siamo tra questi ultimi il web ci tende anche qui una mano, anzi un braccio. Esiste infatti un cuscino a forma di busto con un braccio piegato che simula un abbraccio, per tutti coloro che hanno nostalgia della vicinanza fisica. Anche per i single è ottimo, il cuscino terrà infatti compagnia sul divano, per esempio durante la visione di un film senza fiatare o disturbare in alcun modo. Forse vale davvero la pena di pensarci.

#6 L’antifurto contro i ladri di nutella

credits: rockandfiocc.com

Ogni giorno, nelle case di milioni di italiani si combatte una guerra silenziosa, una battaglia interna alle famiglie, eterna ed infinita. Sto parlando di quella per accaparrarsi l’ultima fetta di torta, l’ultimo biscotto o l’ultima patatina.

Quante volte vi siete chiesti chi ha finito la mia nutella? Online si può trovare un interessante oggetto, pensato proprio per proteggerne il barattolo. Si tratta di un coperchio di plastica per il tappo del vasetto, dotato di un lucchetto che ne impedisce l’apertura e tiene lontano i più golosi. Perciò se la soluzione adottata finora è stata quella di nascondere ciò che vi piace di più, sono felice di dirvi che questa caccia al tesoro può dirsi conclusa.

#7 Niente

credits: amazon.it

Una delle risposte più date alla domanda “che cosa vuoi come regalo?” è “niente”. Per finire questa lista, ecco che su Internet è possibile anche comprare il niente. Ideale per presentarsi a Natale o ad un compleanno con un pacchetto e sorprendere il ricevente che, una volta aperto, rimpiangerà di aver dato quella risposta.

La nostra rassegna finisce qui, ma se vi viene in mente qualche oggetto bizzarro che si può comprare online, fatecelo sapere nei commenti…

Continua a leggere: Gli oggetti più comuni e più curiosi abbandonati sui taxi di Milano 

CHIARA BARONE

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

 

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Villa Scheibler, la PICCOLA VERSAILLES di Milano

0

A Quarto Oggiaro sorge Villa Scheibler, una dimora storica costruita nella seconda metà del Quattrocento ed ampliata successivamente che, per la sua struttura e le sue sembianze, è stata soprannominata la Piccola Versailles.

Villa Scheibler, la PICCOLA VERSAILLES di Milano

# Da riserva di caccia di Ludovico il Moro al declino

La Villa, che prende il nome dai suoi ultimi proprietari, fu progettata come casino di caccia per Ludovico il Moro, che amava perdersi in battute di caccia nel territorio circostante, un’area ricca di boschi e di acque (tra cui il torrente Pudiga, affluente del Nirone) che oggi è nota come Parco di Villa Scheibler.

Dal XVI secolo alla metà del XVII secolo, la casa padronale, circondata dai fabbricati legati all’attività agricola, appartenne ai Del Maino, che coltivarono il fondo a foraggio e vite.
Nella seconda metà del XVII secolo e fino alla fine del XVIII secolo, la proprietà passò ai nobili milanesi Longo, che ampliarono il fondo agricolo e rividero la struttura della casa, abbellendo le facciate con due ordini di finestre, costruendo la sopraelevazione centrale e lo scalone che porta al piano nobile e aprendo il portico su colonne ancora visibile oggi.

Insomma, nel tempo, con l’aggiunta nella zona nord orientale di un nuovo corpo di fabbrica lungo e stretto che terminava con l’originaria chiesa SS. Vitale e Agricola, dalla configurazione a L della pianta più antica, la forma diventò definitivamente a U.
Dopo un passaggio ai Melzi-Nazenta, nel XVIII secolo gli Scheibler divennero proprietari della dimora, che designarono a residenza di campagna.

Dopo essere stati ceduti alla Società Anonima Quartieri di Vialba, che ne fece un allevamento del baco da seta, nel 1926, villa e parco furono acquistati dal Comune di Milano, che convertì parte dell’area verde in vivaio comunale. Il parco divenne accessibile al pubblico alla fine degli anni Settanta, prima di cadere nel degrado più totale insieme agli edifici che sorgevano al suo interno, tra cui un’area destinata a scuderia e una chiesa.

# Il recupero di villa e parco

Credits chiara.214 IG – Villa Scheibler

Nel 2000, la villa viene inserita nel progetto presentato dal Comune di Milano al concorso europeo “Urban II”, incentrato sulla valorizzazione delle periferie nord-ovest e sul recupero di strutture di elevato valore storico e monumentale. 

Grazie all’intervento di ristrutturazione, sono stati recuperati sia la villa sia il parco, abbellito da una fontana a quattro vasche, da un itinerario botanico e da una piazza dei fiori. L’area è aperta al pubblico e vengono organizzate visite guidate gratuite in compagnia delle GEV (Guardie ecologiche volontarie) del Comune.

Villa Scheibler viene utilizzata per eventi e ricevimenti: è una delle dimore di SposaMi, un servizio di wedding planner low cost organizzato dal Comune di Milano nel 2017, con servizi a prezzi calmierati e una forte inclinazione sociale.

# Il passaggio segreto

Nel Parco di Villa Scheibler si trova anche Villa Caimi, una dimora settecentesca nata come casa di campagna di una ricca famiglia milanese (i Caimi) che da decenni risulta in stato di abbandono, nonostante siano stati presentati svariati progetti di recupero. Sembra che, un tempo, Villa Scheibler e Villa Caimi fossero collegate da un passaggio sotterraneo.

Come arrivare a Villa Scheibler:
tram 3, 14
autobus 57, 40

Continua la lettura con: Cagnola, le sorprese del quartiere più ignorato di Milano

VALENTINA SCHENONE

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La METRO-NAVETTA GRATIS sul lago di Como: un’IDEA anche per MILANO?

0
Navetta Faggeto Lario

Nei mesi estivi lungo un tratto sul Lago di Como è attiva una navetta gratuita per turisti e residenti. Come una metro su ruota. Gratuita. Per incentivare turismo e mobilità pubblica. Un’idea che Milano potrebbe sperimentare?

La METRO-NAVETTA GRATIS sul lago di Como: un’IDEA anche per MILANO?

# Un servizio gratuito per scoraggiare l’uso della macchina

Navetta Faggeto Lario

Il lago di Como sta raggiungendo livelli record di presenze e quest’estate i comuni del Lario hanno deciso di offrire un servizio trasporti in più. Finanziandosi tramite la tassa di soggiorno, alcuni paesi del lago hanno attivato una navetta gratuita che aiuta a smaltire il classico traffico che si incontra in queste zone. L’iniziativa è promossa e sostenuta dalle amministrazioni locali e sarà attiva per tutti i mesi estivi. L’obiettivo non è solamente aiutare i turisti nei loro spostamenti sul lago, ma anche garantire ai residenti un mezzo di trasporto gratuito e comodo, che permetta loro di lasciare a casa la macchina. In questo modo quindi si evitano gli ingorghi inutili sulle strade e si risolve il problema dei parcheggi. Ecco alcuni comuni che hanno già aderito all’iniziativa.

# A Faggeto Lario la navetta è già attiva

Credits: propertyatlakecomo.com
Faggeto Lario

Dal 17 giugno scorso, a Faggeto Lario, comune a circa 10 chilometri a sud di Como, è attiva la navetta gratuita ad uso di residenti e turisti che vogliono spostarsi verso il lago oppure verso i monti. Il servizio è attivo nel weekend e rimarrà fino al 27 agosto, ma per prendere la navetta è consigliabile la prenotazione del proprio posto dato che questa ha solo una ventina di sedili. L’obiettivo dell’iniziativa è quindi quello di evitare il traffico, aiutando allo stesso tempo le strutture turistiche presenti sul Comune: per le 80 case vacanze nel Comune, ristoranti e altre strutture ricettive, avere un mezzo di trasporto pubblico gratuito è sicuramente un plus.

In più gli orari della navetta sono organizzati in base a quelli dei battelli e dei bus di Asf Autolinee, garantendo coincidenza che permettono ai visitatori di spostarsi e svolgere le proprie attività senza particolari problemi.

# Primi viaggi fatti in altri 6 comuni

Credits: laprovinciadicomo.it
primo viaggio Argegno

Tra gli altri comuni che hanno aderito alla navetta gratuita ci sono Argegno, Colonno, Sala Comacina, Tremezzina, Griante e Menaggio. Qui la proposta è partita da Associazione Turistica Tremezzina e Promo Menaggio ed è stata accolta dalle autorità locali. In questo caso la navetta sarà attiva dal 1 luglio al 31 agosto e servirà solamente la fascia oraria 19:30 – 23:30, ma i turisti che hanno fatto i primi viaggi si dicono già soddisfatti.

Idea “rubata” anche da Perledo, comune in provincia di Lecco e sulla sponda opposta del lago. Il sindaco di Perledo ha infatti deciso di usufruire delle tasse di soggiorno per garantire una navetta gratuita serale ai suoi cittadini e turisti.

# Un’idea anche per Milano?

La navetta gratuita potrebbe essere una soluzione anche per Milano? Certo non sarebbe sufficiente una navetta che contiene 20 persone per risolvere il problema del traffico meneghino, ma offrire trasporto pubblico gratuito, magari nel weekend o verso zone specifiche, potrebbe essere una grande idea per incentivare il turismo e per ridurre il traffico. Anche perché altre città d’Italia e del mondo lo stanno testando con successo.

Continua la lettura con: Le MIGLIORI SPIAGGE dove tuffarsi nel LAGO di COMO

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il TRIANGOLO LARIANO in bicicletta: il più AMATO, il più TEMUTO

0

Uno degli itinerari fuori porta preferiti dai ciclisti di Milano. Bellissimo, anche se molto temuto. 

Il TRIANGOLO LARIANO in bicicletta: il più AMATO, il più TEMUTO

# 70 Km tra lago, piccoli borghi e panorami unici

Credits: @Eleonora Conti (FB)
Triangolo Lariano

Il Triangolo Lariano è la penisola compresa tra i due rami del Lago di Como ai cui vertici ci sono Como, Bellagio e Lecco. Sono circa 70 km tra lago, panorami stupendi e piccoli borghi. 70 km percorsi nella maggior parte dei casi da ciclisti più esperti, dato che l’itinerario è fatto di salite e discese, alcune particolarmente impegnative. Non solo: anche la strada non è sempre in perfette condizioni. Ma procediamo con ordine. 

# L’itinerario classico

Credits: @gggravel777
madonna del ghisallo

Ipotizzando il giro da anello partendo da Lecco, come prima tappa ci si dirige a Como passando per la strada asfaltata, la parte più interessante è sicuramente il tratto che costeggia i laghi di Annone e Pusiano. Arrivati poi a Como, ci si spinge in alto verso Bellagio. Qui il percorso è un continuo saliscendi e non facilissimo, ma si è ripagati dalla vista sui borghi arroccati sulla montagna e più in generale dalla strada a mezza costa, un po’ più su del lago, che affaccia sempre sulle acque del Lario. Il punto più bello di questo tratto è quando si arriva all’orrido di Nesso. Infine, giunti a Bellagio, si riscende verso Lecco. L’ultimo tratto è il più facile, è quasi sempre pianeggiante e costeggia il lago passando per Onno, l’unico vero centro abitato da cui parte la famosa salita verso la Valbrona.

Piccola deviazione consigliata è quella che porta alla Madonna del Ghisallo, dove c’è il santuario della Madonna protettrice dei ciclisti. La salita è abbastanza faticosa ma qui, oltre ad un belvedere sul lago e al santuario, c’è anche il Museo del ciclismo.

# Bella ma poco sicura

Credits: @bicissima_tokyo
Triangolo Lariano

Ovviamente per godere degli affascinanti panorami del Triangolo Lariano non è obbligatorio fare tutto il giro ad anello. Spesso infatti vengono organizzati itinerari più brevi che passano solo per le principali attrazioni, tipo l’orrido di Nesso, oppure che in generale non toccano tutti e 3 i vertici del triangolo. Anche perché, seppur bella, la pedalata del Triangolo Lariano non è tra le più sicure. La maggior parte del percorso è su strade asfaltate, ma alcune sono molto strette e quindi i ciclisti non lasciano il passaggio alle macchine, o le macchine passano troppo vicino ai ciclisti. In più bisogna percorrere in bicicletta anche alcune gallerie, ad esempio quelle tra Onno e Lecco, oppure quelle subito poco dopo Como. Per questo percorrere il Triangolo Lariano è una sfida che appassiona ma che è al contempo molto temuta. 

Si consiglia infatti, ad esempio, di partire da Pognana Lario, poco sopra Como, percorrendo quindi in macchina le 2 o 3 gallerie e le stradine strette che precedono il piccolo comune sul Lario.

Continua la lettura con: Il muro di Sormano

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

MAQUILLAGE di GRAMSCI e LAMPUGNANO: le immagini in anteprima

0
Andrea Amato Fb - Redesing Gramsci e Lampugnano

In attesa di una riqualificazione definitiva due zone di Milano da anni in condizioni non proprio decorose stanno provando a risplendere grazie all’azione di un’associazione di volontari molto attiva negli spazi pubblici di Milano. L’augurio è che sia l’aperitivo di una serie di interventi più strutturali da parte del Comune. 

MAQUILLAGE di GRAMSCI e LAMPUGNANO: le immagini in anteprima

# L’operazione di maquillage a Piazza Gramsci e Lampugnano 

Piazza Gramsci

Due zone della città in una condizione poco decorosa, che avrebbero bisogno di una importante riqualificazione, si sono fatte più belle grazie allassociazione WAU! Milano: piazza Gramsci e l’area di Lampugnano con la stazione dei bus e lo skatepark. I progetti hanno coinvolto per decine e decine di ore di lavoro volontari, designer e artisti. Attendono ancora di essere inaugurati.

I lavori hanno visto opere di pulizia, di tinteggiatura come per le ringhiere di piazza Gramsci diventate di rosso accesso e le cui parti creative sono state eseguite, come per lo skatepark di Lampugnano, da parte dello studio Noroo. Per la stazione dei bus Alessandro Bandinu ha realizzato un murale omaggio a Milano su sfondo rosa con alcuni dei suoi simboli più importanti: lo Stadio di San Siro, il Cavallo di Leonardo da Vinci all’Ippodromo, lo skyline, la Torre Velasca e il Duomo.

Queste le parole del presidente dell’associazione Andrea d’Amato che ha svelati in anteprima il risultato finale sulla sua pagina facebook: “Spesso si sente dire “la bellezza salverà il mondo”: non so quanto sia vero questo pensiero davanti alla realtà dei fatti e ai tanti vandali impuniti che violentano la bellezza della natura e dei tanti luoghi costruti dall’uomo. Ma spetta a tutti noi credere che ognuno di noi abbia il dovere di difendere la bellezza e di curarla per il bene di tutti.

# Degrado, infiltrazioni e la fontana spenta in Piazza Gramsci

credit: fontanedimilano.it – Fontana Piazza Gramsci

A febbraio 2023 la denuncia dei residenti della zona sullo stato di degrado in cui versava e versa ancora oggi piazza Gramsci: “La piazza viene presa per un orinatoio a cielo aperto, la sporcizia e il degrado che lasciano è disumano”. A questo si aggiunge la pessima condizione del silos di quattro piani adibito a parcheggio con infiltrazioni, ripetuti distacchi di lastre di marmo, ascensori non collaudati e spese esorbitanti dell’autosilo. Per completare il quadro c’è poi la fontana spenta, facente parte di un progetto più ampio di riqualificazione e pedonalizzazione, costruita negli anni ’90 ma da allora mai entrata in funzione

Leggi anche: Il DEGRADO di GRAMSCI, la “piazza orinatoio” tra sporcizia, sbandati e una fontana senz’acqua

# La sporcizia e la sciatteria della stazione di Lampugnano

Lampugnano
Lampugnano

Un’altra macchia del Municipio 8 è la stazione di Lampugnano, con terminal di arrivo e partenza per chi si muove da e verso all’estero in pullman, fermata metropolitana della M1 e parcheggio d’interscambio. Una delle porte di accesso dei turisti stranieri a Milano che fa fare una pessima figura alla città a causa di sporcizia, degrado e una struttura da terzo mondo e che andrebbe invece quanto prima riqualificata per adeguarsi agli standard europei.

La speranza è che questi piccoli interventi di redesign e abbellimento realizzati dai milanesi possano fare da apripista a progetti di rigenerazione più pesanti che vedano il Comune di Milano coinvolto in qualità di attore principale.

Continua la lettura con: CRISTO si è fermato a LAMPUGNANO: il progetto per rilanciare il peggiore BUS-TERMINAL d’Europa

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La disfida di PIAZZA D’ARMI: tra difesa della NATURA e PROGETTI AVVENIRISTICI

0
Piazza d'Armi

Piazza d’Armi. Una delle classiche storie di Milano che sembrano sospese nel tempo per non arrivare mai a compimento, come la Preferenziale interrotta della 90/91, il Colosseo Verde o il prolungamento della metro a Paullo.  In questo caso c’è poi un altro grande classico italiano, quello del tutti contro tutti: prima i cittadini contro il Comune di Milano, poi quest’ultimo contro il Ministero. Ora la questione sembra essere arrivata a un punto di svolta. Vediamo a che punto siamo.

La disfida di PIAZZA D’ARMI: tra difesa della NATURA e PROGETTI AVVENIRISTICI

# Natura vs Nuove costruzioni

credits: @mindmilano

Milano continua a trasformarsi: Porta Nuova e City Life ormai terminate, l’area ex-Expo procede spedita nella sua trasformazione in MIND e anche gli scali ferroviari sono ben definiti, i lavori allo Scalo Romana sono già partiti e parzialmente anche a Farini e Greco. Si tratta, spesso, di spazi in abbandono o comunque da rigenerare e quindi già fortemente urbanizzati. Il compito è più arduo quando c’è da decidere il destino di aree in cui la natura ha preso il sopravvento creando delle vere oasi naturali. In un periodo storico in cui i problemi climatici e la riforestazione sono al centro del dibattito politico, fanno sentire il loro peso i gruppi di interesse che vorrebbero preservare il patrimonio naturalistico e paesaggistico della città trovano.

Dopo la risoluzione della Goccia della Bovisa, il caso più eclatante è ora quello di Piazza d’Armi, quello si è mostrato più forte la separazione tra chi ha due visioni diverse sullo sviluppo della città: chi si batte per la conservazione e la riqualificazione dell’esistente, preservandone il valore culturale, naturalistico e pubblico, e chi vorrebbe investire per una trasformazione radicale su basi più moderne e di rendere appetibile l’investimento per soggetti privati, con positive ricadute anche sui conti pubblici cittadini.

# La storia di Piazza d’Armi: dai dirigibili alle esercitazioni militari

Piazza d’Armi

Piazza d’Armi si estende per circa 42 ettari nel Municipio 7, a poca distanza dal Parco delle Cave e dal Parco Agricolo Sud Milano, lungo via Forze Armate tra il Quartiere Molinazzo, Vercellese e Baggio. Ad uso agricolo fino al primo decennio del ‘900, nel 1913 l’Ingegner Forlanini fece costruire le Officine Leonardo Da Vinci, da cui nacque il primo dirigibile italiano denominato “città di Milano”. In questo luogo ci fu anche il primo aerodromo cittadino, da dove decollo più volte la prima prima aviatrice italiana, Rosina Ferrario, negli anni Dieci, mentre dagli anni ’30 venne trasformata in campo di esercitazione per l’adiacente Caserma Santa Barbara, soprattutto per carri armati e mezzi pesanti: 35 ettari come Piazza d’armi vera e propria e 7 ettari da edifici adibiti a magazzini militari.

Dopo la cessazione della leva militare obbligatoria, dalla fine anni ’80, l’area in abbandono è stata anno per anno ricolonizzata dalla natura e trasformata in boschetti di latifoglie miste, intramezzati da aree umide e praterie dalle vivaci fioriture, con inserimento spontaneo di orti urbani e un’attività di apicultura. Per la sua biodiversità Piazza d’Armi è stata ricompresa nella Rete Ecologica Regionale e riconosciuta ufficialmente come Area di Rilevanza Erpetologica Regionale per la presenza di anfibi rari e in via d’estinzione.

# Le prime ipotesi di trasformazione

Credits: Urbanfile – Progetto Leopoldo Freyrie

Arriviamo al 2014 quando il Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio e il Comune di Milano sigla un “Protocollo d’Intesa finalizzato alla riqualificazione e razionalizzazione di alcuni siti militari presenti sul territorio cittadino”: tra queste c’è la Piazza d’Armi.

Nel 2015 Investimenti Immobiliari Italiani Sgr S.p.A. (Invimit Sgr), una società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stata incaricata del recupero e della valorizzazione dell’area e il Comune di Milano nel 2017 la inserisce nel Documento di obiettivi per il piano di governo del territorio insieme ad altre aree come quelle degli Scali ferroviari, di Città Studi e dell’ex area Expo: tutte queste aree che possono contribuire in modo rilevante a ridefinire l’assetto urbano della città e dell’intera area metropolitana del prossimo decennio. Il Piano di Governo del Territorio (PGT) identifica pertanto l’area come ATU (Ambito di Trasformazione Urbana) dove costruirvi 290.000 mq di superficie lorda di pavimento.

Tra le idee avanzate quella di un progetto che prevedeva la costruzione di circa 4000 alloggi di medie dimensioni e un altro un centro sportivo dell’Inter. Gran parte dell’area verde sarebbe stata cementificata con indici di edificabilità molto elevati ma bando pubblicato da Invimit Sgr era tuttavia andato deserto. A questo punto i cittadini hanno preso la palla al balzo promuovendo la trasformazione del luogo in parco pubblico. 

# Piazza d’Armi inserita come “Parco Pubblico Urbano” tra i luoghi del cuore del FAI

Progetto dell’Associazione Parco Piazza d’Armi Le Giardiniere

Diversi gruppi di quartiere hanno fatto sentire la loro voce tra cui quella dell’Associazione Parco Piazza d’Armi Le Giardiniere, che ha richiesto una revisione del PGT, alla quale si sono affiancati nel corso degli anni altri comitati cittadini confluiti poi nel Coordinamento Piazza D’Armi. I Comitati hanno avanzato una petizione alla Commissione Europea affinché l’area verde boschiva esistente venga mantenuta e valorizzata come “capitale naturale di biodiversità”, diventando una grande Parco Pubblico Urbano, mentre il FAI l’ha inserita tra i suoi luoghi del cuore.

Il loro progetto ipotizza nell’area a verde la realizzazione di un parco agro-silvo-pastorale urbano, con attività di carattere orticolo, vivaistico, didattico, culturale, botanico, scientifico e di allevamento, oltre alla tutela degli animali selvatici presenti e delle colonie feline. Oltre a questo la riqualificazione dei Magazzini militari dismessi a scopo residenziale, sociale con attività didattiche, riabilitative, culturali produttive e commerciali, senza aumento delle volumetrie.

All’inizio del 2018, recependo in parte le istanze della cittadinanza, sono state accolte dal Comune due osservazioni che hanno ridotto l’indice di edificabilità da 0,7 a 0,35, portando la quota minima di verde dal 50% al 70% dell’area (quasi tutta quella non già edificata), e identificano la Grande Funzione Urbana della Piazza d’Armi nella riforestazione urbana.

Quindi Piazza d’Armi è destinata ad essere un grande parco con edifici non residenziali al posto degli ex magazzini militari. Nel 2019 invece è arrivato anche il vincolo paesaggistico chiesto dal Ministero dei Beni Culturali, che riguarda tutti gli edifici militari esistenti nonché il divieto di nuove edificazioni in tutta l’area attualmente a verde, oltre ad alcune prescrizioni paesaggistiche per la salvaguardia di “prospettiva, luce, ambiente e decoro degli edifici sottoposti a tutela”.

# Il punto della situazione

piazza d'armi
Piazza d’Armi – FAI

Preservata quindi l’oasi naturalistica, si riduce l’appetibilità economica e le possibilità di riqualificazione dato che Invimit, che ha acquisito l’area per 60 milioni di euro dovrà generare un utile dall’operazione e oneri sufficienti a realizzare il parco e le altre urbanizzazioni necessarie, pari 40 milioni di euro per 30 ettari di parco e servizi vari.

La società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha quindi a giugno 2023 pubblicato “un invito a manifestare interesse per la selezione di un partner per l’iniziativa di recupero e valorizzazione di Piazza D’Armi, a Milano, un asset di 388.000 mq di proprietà del Comparto 8 quater del Fondo i3-Sviluppo Italia, gestito dalla SGR.” Nel progetto è previsto “lo sviluppo di 135.000 mq di superficie lorda edificabile e la realizzazione di un grande parco urbano che si estenderà sul 75% dell’area“.

Con l’invito alla manifestazione di interesse, dunque, si apre la fase di precommercializzazione della maggioranza delle quote del Fondo Virgilio, dove verrà conferito l’asset, all’esito della quale verrà richiesto il nulla osta alla Consob per la commercializzazione ai sensi dell’art. 43 del TUF. Il 24 luglio 2023 scade il termine di presentazione delle domande da parte degli investitori professionali. L’obiettivo è quello di ricevere un’offerta vincolante per finalizzare l’operazione, con l’esecuzione dell’apporto e la vendita delle quote entro il 2023.

 

Continua la lettura con: QUANDO a Milano ci si dava APPUNTAMENTO al TRANSATLANTICO

ROBERTA CACCIALUPI e FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion