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LA GRANDE BRUTTEZZA: la malattia dei sopralzi

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sopralzi
Credits: arcipelagomilano.org

A Milano gli appartamenti sfitti non si contano, eppure spesso si decide di costruirne di nuovi aggiungendo uno o più piani a palazzi esistenti, cogliendo l’occasione per la ristrutturazione o la pulizia contestuale dell’intero edificio.

Ecco il mio reportage fotografico di esempi di sopralzi, realizzato nelle vie attorno a Piazza Buozzi (Porta Romana. Esempi simili si trovano in qualsiasi altra zona della città, non sempre modello di estetica per Milano.

LA GRANDE BRUTTEZZA: la malattia dei sopralzi

#1 Via Verona

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La prima foto è probabilmente l’esempio più eclatante di deturpamento architettonico di un palazzo che conserva una evidente eleganza e storicità, a cospetto dell’impattante e invasivo sopralzo costruito sopra.

 

#2 Via Adige

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In via Adige (foto a sx.) altro intervento di pessima qualità sotto ogni aspetto e irrispettoso del sottostante, meno spiazzante ma comunque incoerente il sopralzo nella foto a destra.

 

#3 Corso Lodi

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#4 Via Lazzaro Papi

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#5 Corso Lodi bis

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#6 Corso Lodi ter

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#7 Piazza Buozzi

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#8 Via Salmini

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#9 Doppio sopralzo in Corso Lodi

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Alcuni ci provano….

sopralzi

Questo intervento in Via Lazzaro Papi è abbastanza ben fatto, salvo le cornici delle finestre disallineate rispetto al corpo preesistente.

 

Altri forse ci riescono…

sopralzi

 

Il buonsenso, il buongusto e il rispetto del costruito esistente dovrebbe sempre guidare questo tipo di iniziative, a prescindere da leggi e controlli dei vari istituti di tutela, quando presenti.
Arriveremo a far vincere la bellezza?

Continua la lettura con: Gli attici più belli di Milano

FABIO MARCOMIN

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Inaugurano le PISCINE all’APERTO dell’ESTATE di Milano

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Bagni Misteriosi - @gud.milano IG

Si prospetta un’estate un po’ più asciutta per i milanesi. Oltre al Lido che riaprirà nel 2025 sono altri gli impianti natatori all’aperto che rimarranno chiusi. Foto Cover: Bagni Misteriosi – @gud.milano IG

Inaugurano le PISCINE all’APERTO dell’ESTATE di Milano

# Dopo il Lido restano chiusi anche Argelati e Suzzani

Credits emmepunto__ IG – Piscina Argelati

Per i milanesi sarà un’estate alla ricerca della piscina aperta per fare un tuffo in città. Dopo il Lido in zona Lotto, che verrà riaperto solo nel 2025 dopo i lavori che lo trasformeranno in un “piccolo Idroscalo”, l’assessore allo sport Martina Riva e Rosanna Volpe, presidente di MilanoSport, hanno annunciato durante una commissione sul tema a Palazzo Marino la chiusura di altri impianti.

Nello specifico parliamo della piscina Argelati ai Navigli, per la quale è arrivata una proposta per la sua riqualificazione e l’interesse di un soggetto per la gestione della struttura 365 giorni l’anno. Se la proposta verrà ritenuta positiva si procederà prima a gara e poi ai lavori.

Un altro impianto che non ritornerà usufruibile prima del 2025 è quello della piscina Suzzani in zona Ca’ Granda, che chiuderà nel mese di luglio. Prima del Covid era stata ristrutturata, ma proprio a causa della pandemia non erano stati eseguiti alcuni lavori edili e di impiantistica, come quello per la sicurezza antincendio, che quindi verranno messi in cantiere.

Da tempo è chiuso invece il centro balneare Scarioni di via Valfurva, in fase di completa riqualificazione con la riconsegna ai milanesi non prima del 2025.

Leggi anche: Il “GEMELLINO dell’IDROSCALO”: al via il progetto per il NUOVO LIDO

# Le piscine comunali aperte che inaugurano

Credits Andrea Cherchi – Piscina Romano

Tra le piscine all’aperto che invece i milanesi possono utilizzare nell’estate del 2023 c’è quella del Centro Balneare Romano in zona Città Studi, famosa per l’enorme vasca rettangolare di 4.000 metri quadrila più grande in città. Inaugurazione della stagione: il 2 giugno.

Insieme al Centro Saini, che apre sempre il 2 giugno, sono gli unici impianti a proporre il Sunset Pool durante il quale si potrà nuotare al tramonto con la possibilità di sorseggiare un drink a bordo vasca. Per il Centro Saini si prospettano al termine della stagione due anni di chiusura per lavori di riqualificazione. Le altre piscine scoperte disponibili sono il Cardellino e il Sant’Abbondio con apertura prevista l’11 giugno.

# Le alternative più glamour e cool della città

Credits: @nhow.hotel
Vertigo

Accanto alle piscine comunali ce ne sono altre dove tuffarsi quest’estate a partire dal 2 giugno. La piscina Beach Forum, del Forum di Assago, quelle di Punta dell’Est” e “Villetta” all’Idroscalo, le due piscine con vista a 360° sullo skyline di Milano del Ceresio 7 Pool & Restaurant e infine la più glamour della città, quella dei Bagni Misteriosi in zona Porta Romana che inaugura il 2 giugno con aperitivo a bordo piscina alle 19.00 e poi Lounge dj set fino alle 23.00. Per qualcosa di più “intimo” c’è la nuova terrazza del NHow Hotel Milano in zona Tortona con l’infinity pool e delle piccole piscine circolari.

Leggi anche: Le 7 più BELLE PISCINE all’APERTO di Milano

Fonte: Milanosport

Continua la lettura: La nuova TERRAZZA con PISCINA di Milano dove brindare al TRAMONTO

FABIO MARCOMIN

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Da MILANO in TRENO fino al CIRCOLO POLARE ARTICO con un UNICO BIGLIETTO

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Da Milano al Circolo Polare Artico

Per provare un’esperienza davvero indimenticabile. Dalla Stazione Centrale di Milano ai più estremi fiordi norvegesi. Ecco il tragitto possibile e quale biglietto occorre per risparmiare e non impazzire con l’organizzazione del viaggio.

Da MILANO in TRENO fino al CIRCOLO POLARE ARTICO con un UNICO BIGLIETTO

# Un viaggio irripetibile

Credits marci.woanders1435 IG – Narvik

Un’esperienza incredibile da provare almeno una volta nella vita. Non si sale a bordo di un unico convoglio ma è possibile farlo con un unico biglietto come vedremo in seguito. Bisogna armarsi di tanta pazienza e essere molto curiosi per scegliere questa avventura. Per viaggiare in treno da Milano al Circolo Polare Artico il percorso principale è quello che attraversa Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia per poi arrivare in Norvegia. Vediamo il tragitto nel dettaglio.

# Le tappe: al circolo polare in due giorni

Da Milano al Circolo Polare Artico

La prima tappa è la Svizzera. Dalla Stazione di Milano Centrale ci si può fermare a Zurigo, poco più di 3 ore di percorrenza, o in alternativa a Basilea, con una durata del tragitto di circa un’ora in più. La destinazione successiva è Amburgo: si può optare per il treno notturno ÖBB nightjet, quello diurno ICE o i servizi svizzeri SBB con una durata che varia tra le 6 e 30 minuti da Basilea alle 7 ore e 30 minuti da Zurigo. Da Amburgo a Copenaghen c’è il treno IC diretto che percorre il tragitto in circa 5 ore, poi si può proseguire a bordo dei treni diretti SJ X2000 / Snabbtåg fino a Stoccolma per un viaggio di circa 5 ore. In alternativa c’è un treno diretto della durata di circa 14 ore dalla città portuale tedesca alla capitale danese.

Credits marci.woanders1435 IG – Arrivo a Narvik

A questo punto rimane l’ultimo treno da prendere che conduce fino a Narvik, all’estremità del fiordo Ofot a nord del Circolo Polare Artico, per un viaggio che dura addirittura oltre 18 ore. Se tutto va nel verso giusto, senza ritardi o disservizi con i treni, si arriva al Circolo Polare Artico dopo circa 2 giorni.

# Il pass Interrail

Credits interrail – Logo anniversario 50 anni

Ritorniamo al biglietto. Come visto prima non ne esiste uno specifico ma è possibile utilizzare un pass, che consente di utilizzare i treni notturni e diurni in Europa, da configurare con il numero di giorni necessari a questa “impresa”: il pass Interrail. Il servizio, che ha festeggiato i 50 anni nel 2022 e che è stato molto in voga negli anni ’80 e ’90 prima dell’avvento dei voli low cost, è ritornato in auge e dal 1998 è disponibile per qualsiasi fascia età anche se per gli under 27 il prezzo è scontato. Per un viaggio di questo tipo si può utilizzare il Global Pass, dal costo di circa 260 euro.

Spunto: giovanniarena_ IG

Leggi anche: Torna l’INTERRAIL per viaggiare in Europa: per i giovani è GRATIS

Continua la lettura: Da MILANO a ORIO in TRENO: entro l’estate decollano i lavori. Il rendering della FUTURA STAZIONE

FABIO MARCOMIN

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Quelli che NON MOLLANO: i CINEMA STORICI di Milano che resistono ai centri commerciali

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cinema milanesi

Un tempo il centro di Milano era una piccola Broadway, con molte sale cinematografiche. Poi hanno iniziato a chiudere. Astra, Ariston, Corso, Ambasciatori, Corallo, Mediolanum, Manzoni, Pasquirolo, Excelsior, Mignon, Apollo fino all’ultimo a mollare, l’Odeon, il primo multisala di Milano, che ha annunciato che chiuderà i battenti il primo agosto per lasciare spazio a un centro commerciale di lusso.

Ma Milano è la città di Totò, Peppino e la… malafemmina, di Rocco e i suoi fratelli, de La classe operaia va in paradiso, Miracolo a Milano, Milano odia: la polizia non può sparare e Milano Calibro 9, titoli imperdibili della filmografia italiana dal secondo dopoguerra in poi.

Così com’è stata sede dei set di alcuni dei film che hanno segnato l’immaginario collettivo italiano e forgiato i nostri ricordi degli anni che furono, Milano ha ospitato e ospita tuttora le più svariate tipologie di sale cinematografiche, da quelle da sogno à la Nuovo Cinema Paradiso a quelle più al passo coi tempi.

Lontani dai fasti del 1977, quando possedevamo 147 cinema (e 148 schermi), andiamo a vedere quali sono i nostri templi della settima arte che ancora resistono. 

Leggi anche: L’ODEON, il primo multisala di Milano, chiude in anticipo: si trasformerà in un CENTRO COMMERCIALE

Quelli che NON MOLLANO: i CINEMA STORICI di Milano che resistono ai centri commerciali

# Cinema Centrale (1907)

Via Torino, 30/32

cinema milanesi

Da sempre multisala (ne ha due), il Cinema Centrale è il più antico d’Italia per continuità di servizio.

Aperto come Cinematografo Mondial, situato in via Torino nella rientranza all’angolo con la Chiesa di San Sebastiano, con due sale ricavate dalla quattrocentesca Casa dei Grifi risalente al periodo d’oro degli Sforza, il nome attuale l’ha preso nel 1942, dopo la chiusura dell’omonimo cinema di Piazza Duomo.

Il Centrale è stato completamente rinnovato negli arredi e nelle strutture tecniche, ed è dotato delle più moderne tecnologie con proiettori di ultima generazione Sony 4K e impianto audio Dolby Digital, sebbene abbia per fortuna conservato per tradizione e storia l’impianto di proiezione su pellicola ancora funzionante, nell’ottica di retrospettive o serate per cultori della pellicola (che sono in buona compagnia, con Martin Scorsese, Quentin Tarantino, J.J. Abrams, Steven Spielberg, Christopher Nolan e i due Anderson, Wes e Paul Thomas).

Il film più proiettato di sempre? Non poteva che essere lui, Nuovo Cinema Paradiso.

# Beltrade (1920)

Via Oxilia, 10

cinema milanesi

Una programmazione varia e originale, con film rari, difficili da trovare, snobbati da altre sale, quasi tutti in lingua originale, un personale simpatico, cordiale e informatissimo, un cinema immerso nell’atmosfera di paese che si trova nella ragnatela di vie tra Pasteur e Rovereto, ottimo per gli appassionati cinefili e per le famiglie.

A tutto questo aggiungeteci il Bar Brillo, interno alla struttura, con tavolini, bancone vintage e biliardino: il cocktail perfetto per un’ottima serata all’insegna della cultura e dell’arte.

# Multisala Colosseo (1927)

Viale Monte Nero, 84

cinema milanesi

Uno dei primi multisala in città. Il “Regno del Cinema“, come si definisce sul sito, aperto nel 1927 era ai tempi il cinema più capiente e lussuoso di Milano, con un’unica sala dotata di 2000 posti a sedere.

Multisala dal 1988, oggi il Colosseo conserva ancora un po’ del fascino che l’ha caratterizzato, quell’arte romana dell’architetto Alessandro Rimini con le decorazioni mitologiche in galleria e i motivi floreali sul soffitto della sala di proiezione.

# Cinema Palestrina (1936)

Via Palestrina, 7

cinema milanesi

Aperto come teatro parrocchiale, oggi il cinema tiene duro con una gestione familiare per un pubblico altamente fidelizzato e riesce sia a rappresentare la sala di quartiere sia ad ospitare proiezioni di prima visione.

Fa capo al Progetto Lumiere, al servizio del cinema e dello spettacolo, ed è gemellato col Multisala Troisi di San Donato Milanese.

# Cinematografo Ariosto – Spazio Cinema (1948)

Via Ariosto, 16

cinema milanesi

Nato teatro parrocchiale come il Palestrina, inserito nel circuito d’essai come l’Oberdan, l’Ariosto è in mano alla famiglia Bruciamonti, storica gestrice di sale milanesi, sin dal giorno della sua apertura.

Nonostante si collochi tra due edifici ecclesiastici, la Chiesa di Santa Maria Segreta e il rifacimento della facciata della Chiesa San Giovanni alle Case Rotte, il cinema è sempre stato un luogo d’arte viva, non mancando di proiettare film apertamente provocatori nei confronti della dottrina cattolica come La Via Lattea di Bunuel, programmato nel 1972.

# Arlecchino (1948)

Via San Pietro all’Orto, 9

cinema milanesi

Con la scomparsa dell’Odeon è l’ultimo cinema (una sala con 301 posti) rimasto nel centro storico di Milano. L’Arlecchino è uno dei tanti cinema che popolano Corso Vittorio Emanuele nel dopoguerra, caratterizzato da una programmazione di qualità a volte simile a quella d’essai, spesso privilegiando il cinema d’autore europeo.

La struttura deve il nome all’Arlecchino servitore di due padroni dello Strehler, che sbancava al Piccolo Teatro, ed è così che per la sua apertura l’artista spazialista Lucio Fontana realizza due grandi sculture in mosaico e ceramica: un Arlecchino di più di due metri d’altezza che viene sospeso sul soffitto dell’ingresso, e un grande fregio intitolato “Battaglia” che viene posto in sala nella parte bassa dello schermo.

Purtroppo, in seguito al dovuto restauro, da qualche anno le due opere sono esposte alla Galleria Claudia Gian Ferrari (al 41 di Via Filippo Corridoni) e hanno lasciato orfano il cinema.

# Mexico (1972)

Via Savona, 57

cinema milanesi

Meritevole dell’Ambrogino d’Oro assegnatogli nel 2011 da Giuliano Pisapia, il Mexico a Milano è storia: salvato dal binario morto delle luci rosse da Antonio Sancassani nel 1980, oggi è uno degli ultimi baluardi della distribuzione realmente indipendente, nonché la casa del Rocky Horror Picture Show.

Il musical di Richard O’Brien è infatti in programmazione perenne dal 1981, ora ogni venerdì sera e ad oggi più di 250’000 spettatori hanno visto il film al Mexico.

Un altro caso studio che l’ha visto protagonista è stato, nel 2007, il film Il vento fa il suo giro del regista esordiente Giorgio Diritti, essendo il Mexico l’unica sala milanese a decidere di proiettarlo, ottenendo un grande successo di pubblico, tanto che la pellicola è rimasta in programmazione per oltre due anni, spesso con spettatori provenienti da altre città.

Continua la lettura con: L’ODEON, il primo multisala di Milano, chiude in anticipo: si trasformerà in un CENTRO COMMERCIALE

HARI DE MIRANDA

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La M5 a MONZA: una metro che si chiama desiderio

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Credits federfana IG - Linea M5

Nuovo ritardo all’orizzonte. Potremmo vedere prima il Monza giocare a San Siro che arrivarci con la metro. Le ultime novità e come sarà il tracciato.

La M5 a MONZA: una metro che si chiama desiderio

# Dopo la M1 anche la M5 in alto mare

Hub m1-m5 a Monza Bettola

Monza sembra destinata a soffrire quando si tratta di metropolitane. La situazione più tragicomica riguarda il cantiere di prolungamento della M1, 1,9 km per due fermate di cui una al confine col capoluogo brianzolo, aperto da oltre 12 anni e al momento fermo in seguito alla risoluzione del contratto da parte dell’azienda incaricata dell’esecuzione dei lavori. C’è però un altro fronte aperto, quello della M5. L’opera è già stata interamente finanziata con 1,265 miliardi di euro, importo che sarà da rivedere soprattutto a causa dell’aumento dei costi dei materiali, ma ancora non sono stati avviati i cantieri. 

In seguito alle sollecitazioni e alle preoccupazioni espresse da parte dell’opposizione in consiglio comunale, come riportato da ilcittadinodimb.it, l’Assessore alla Viabilità del Comune di Monza Giada Turato ha dichiarato che l’amministrazione si sta concentrando sull’organizzazione dei cantieri e sulla sistemazione in superficie delle fermate e che non è stata chiesta alcuna modifica strutturale al progetto. Il confronto in atto con MM riguarda i manufatti lungo il tracciato e la predisposizione delle uscite di sicurezza delle gallerie.

Leggi anche: La METRO di Milano avrà una STAZIONE FANTASMA?

# Una linea di 13 km e 11 fermate, quasi raddoppiata l’estensione della lilla

Credits: Urbanfile – M5 Bignami-Monza

Ricordiamo quindi come sarà l’estensione della M5 verso nord. Il tracciato sarà di 13 km e attraverserà i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza, quasi raddoppiando la lunghezza attuale della M5. Le stazioni aggiuntive saranno: Testi Gorky, Rondinella Crocetta, Lincoln, Monza Bettola, Campania, Marsala, Monza Fs, Monza Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo, Polo Istituzionale. I convogli utilizzati saranno gli stessi in servizio oggi per il tratto milanese della linea.

# L’inaugurazione: spostata dal 2026 al 2031

credit: mobilita.org – Linea Lilla

Il cronoprogramma iniziale prevedeva l’inaugurazione dell’estensione della M5 fino a Monza entro il 2026, in tempo per le Olimpiadi invernali o almeno entro la fine di quell’anno, ma modifiche progettuali e il reperimento delle risorse hanno rallentato l’iter. I tempi si sono poi ulteriormente allungati a causa della pandemia e della guerra che hanno anche comportato un aumento dei costi.

Al termine del confronto tra l’amministrazione monzese e MM, i passi successivi saranno la progettazione definitiva e la pubblicazione della gara per l’appalto integrato che dovrà assegnare la stesura del disegno esecutivo e la realizzazione dell’infrastruttura. Se non ci saranno altri ostacoli lungo il percorso, l’avvio del cantiere per il prolungamento della linea metropolitana potrebbe avvenire nei primi mesi del 2025 e i primi viaggi tra la fine del 2030 e l’inizio del 2031

Fonte: ilcittadinodimb.it

Continua la lettura: Le 33 NUOVE FERMATE in arrivo sulla METRO di MILANO nei prossimi anni

FABIO MARCOMIN

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Il LONG WEEKEND di GIUGNO: gli appuntamenti per chi resta a Milano #ToDoMilano

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Giugno inizia alla grande: con un lungo ponte che segna il giro di boa della stagione. L’addio di molti eventi al chiuso che lasciano il posto agli open-air e alle prime sagre.

Il LONG WEEKEND di GIUGNO: gli appuntamenti per chi resta a Milano #ToDoMilano

#Trova il tuo evento:

#Venerdì 2/6: un’escursione naturalistica all’alba, i primi tuffi in piscina, l’ultimo Fluo Party

Piscine aperte – Credits: Kenny Eliason, Unsplash
  • L’alba alla Cascina Centro Parco: escursione naturalistica per famiglie e bambini dagli 11 anni in su, nel Parco di via Clerici a Sesto S. Giovanni. Scoprire il risveglio nell’habitat del parco, in una delle prime giornate estive. Ritrovo all’alba, alle 5.30.
  • Alla scoperta di…: nuovo itinerario di trekking urbano, in quello che una volta era il comune di Chiaravalle Milanese. Organizza Christian Busato, si parte alle 9.00 dalla Parrocchia della Sacra Famiglia in Rogoredo.
  • Apertura piscine scoperte e Sunset Pool: primi tuffi nelle acque estive di Milano. Aprono gli impianti outdoor delle piscine Romano e Saini. Romano e Saini offrono anche il Sunset Pool, aperitivo a bordo vasca, all’ora del tramonto.
  • Inaugurazione Bagni Misteriosi: aperitivo a bordo piscina, alle 19.00, per l’inaugurazione della stagione estiva in una delle piscine più esclusive di Milano. Continua fino alle 23.00 con il Lounge dj set.
  • Spiritbox: unica occasione in Italia per ascoltare il metal prog della band canadese. Il gruppo propone il nuovo disco di studio, live all’Alcatraz. Inizio alle ore 19.00 con gli special guest InVision Unprocessed.
  • Thundermother: un’altra chicca esclusiva per l’Italia, è il Black and Gold tour della band femminile svedese. Le troviamo sul palco del Legend Club, live alle 20.00.
  • Italian Dire Straits: la tribute band più famosa, seconda solo agli originali, si esibisce al Blue Note Milano. Per l’occasione, doppio spettacolo con programma diverso. Gli orari? 20.30 e 23.00.
  • Summer Fluo Party: è l’ultimo fluo party, prima della chiusura per la stagione estiva. Tutto il repertorio di gadget e tempera fluorescente, attendono gli appassionati all’Alcatraz, a partire dalle 23.00.

#Sabato 3/6: escursioni a piedi e in bicicletta, skate e surfskate, 12 ore di musica rock non stop 

Jannacciami – Credits: Newsic.it
  • BioBlitz Parco Media Valle Lambro: giornata interamente dedicata alle escursioni e ai workshop, presso il Laghetto della Bergamella di Sesto. Alle 9.00 laboratorio di birdwatching, alle 11 alla scoperta del suolo e i suoi segreti, alle 15.00 piante e insetti.
  • World Bicycle Day Ride: lunghissima pedalata di gruppo per festeggiare la Giornata Mondiale della Bicicletta. Ritrovo alle 9.30 a Cascina Nascosta, partenza alle 10.00 per arrivare all’Abbazia di Mirasole, pranzare e tornare indietro.
  • Corsi di skate & surfskate: lezioni individuali o di gruppo, per principianti o esperti, nella piazza di Casa Milan. Dalle 15.00 alle 18.00, con prenotazione obbligatoria.
  • Dissonance Festival 2023: nona edizione della rassegna rock del Circolo Magnolia di Segrate. Tanti ospiti e ben due palchi open-air, che daranno spazio al metal e al prog. Si inizia dalle ore 16.00, poi la musica continua ininterrotta, fino alla mezzanotte.
  • She Past Away: il duo turco apre il fine settimana del Rock in Park del Legend Club. Unica data italiana, con il concerto che inizia alle 20.00.
  • Celebrate Studio 54: torna al Blue Note, la notte per il tributo alla festa più grande del mondo. Replica delle serate dedicate al leggendario club di Manhattan, con i Pulsation in concerto alle 20.30 e in replica alle 22.30.
  • Fiesta Pool Party: drink a bordo piscina, balli tutta la notte e bagno in vasca. Succede tutto al Green Village di Gudo Gambaredo, con la serata che inizia alle 20.30.
  • Ritorno al mito asburgico: lettura di Laura Morante, accompagnata da Danilo Rossi & The New Gipsy Project, in dialogo con l’autore Claudio Magris. Il Piccolo Teatro – Mariangela Melato, celebra così i 60 anni dalla pubblicazione del libro di Magris. Sipario alle 21.00.
  • Quasi Solo 2023: spettacolo di danza che alterna giovani talenti a grandi interpreti internazionali con, al termine, un incontro tra pubblico e artisti. Succede presso lo spazio fattoria della Fabbrica del Vapore. Sipario alle 21.00.
  • Jannacciami!: sontuoso omaggio a Enzo Jannacci, proposto dal figlio Paolo al Teatro degli Arcimboldi. Insieme a lui, tanti ospiti di eccezione, apartire dalle ore 21.00.
  • Mr. Ripley Trio: i bistrot parigini invadono l’Apres Coupe, grazie al duo di chitarra accompagnato dal violino solista di Andrea Aloisi. L’esibizione inizia alle 21.30, è gratuita ma la prenotazione è richiesta.

#Domenica 4/6: tutti i possibili sport, le domeniche al museo, caccia al tesoro ed escursione con la luna piena per i bambini

Giornata Nazionale dello sport – Credits: Jannes Glas, Unsplash
  • Giornata Nazionale dello Sport: tutti, ma proprio tutti gli sport, con gli istruttori del CONI, al Parco Aldo Aniasi – Parco di Trenno. Tutta la giornata, dalle ore 11.00, per trovare dalla danza all’orientieering, dal calcio agli scacchi. Info e programma QUI.
  • Domeniche al museo: prima edizione “quasi” estiva delle domeniche gratis al museo. A Milano è possibile visitare la Pinacoteca di Brera, i Musei del Castello Sforzesco, il Museo del 900, il Cenacolo Vinciano e le Gallerie d’Italia.
  • Squali e abissi, predatori perfetti in una terra aliena: apre alla Galleria dei Mosaici in Stazione Centrale, la mostra dedicata ai predatori più temuti del mare. 60 esemplari in mostra dino al 23 ottobre. La mostra apre alle ore 10.00.
  • Visita al Museo OndaRossa: l’hub Onda Rossa apre le sue porte per una giornata tra auto, riviste, modellini e cimeli dell’eccellenza italiana. Ingressi alle 10.30 o alle 15.30 da corso della Vittoria a Caronno Pertusella.
  • Caccia al tesoro del giardino di Villa Arconati: giornata interamente dedicata ai bambini di età compresa tra 6 e 10 anni. Dalle 11.00 alle 18.00, con mappa e kit segreto, per partire alla scoperta dei segreti del parco.
  • Palazzo Marino in Musica – Melancholia: la rassegna musicale che accoglie i milanesi nella Sala Alessi di Palazzo Marino, prosegue con una giovane pianista. Costanza Principe esegue un programma mattutino, dedicato a Clara Wieck e Robert Schumann. Inizio ore 11.00.
  • Pop Up Sundays: ultima domenica di apertura della terrazza più bella d’Italia. Aperitivo in Terrazza Martini con splendida vista sul Duomo, a partire dalle ore 18.00.
  • Escursione con la Luna piena: visita naturalistica notturna, dedicata alla luna piena e ai suoi effetti sulla natura. Adatta anche a bambini da 11 anni in su, si percorre su sentieri molto facili del Parco di via Gian Carlo Clerici a Sesto. Partenza alle 20.30, dura 2 ore.
  • Kevin Gullage: cantante e pianista, figlio d’arte e del blues di New Orleans, arriva al Blue Note. È accompagnato dalla sua band di all stars, per il doppio spettacolo delle 20.30 e 22.30.
  • Time & Space: per la prima volta in Italia, arriva un format dedicato alla danza moderna. Studenti provenienti da tutta Italia si confrontano, oltre i propri limiti, con la MoveOn Performing Arts Academy. In programma al Teatro Manzoni alle 21.00.
  • Extraliscio: la band punk si esibisce al Piccolo Teatro – Mariangela Melato alle 21.00. In programma tutti i successi e la nuova vena TechnoLiscio, per la formazione che si presenta al gran completo.
  • The Robert Cray Band: leggendario chitarrista di B.B. King ed altri grandi, nonché cantante, l’artista si esibisce a Milano come unica data italiana. Il suo carisma blues è di scena alla Santeria Toscana 31, a partire dalle 21.00.
  • Milan Verona: si chiude il campionato a San Siro. Il Milan cerca di concludere la stagione in bellezza spedendo in serie B gli odiati gialloblu. Alle 21

#Tutto il ponte: iniziano le feste e le sagre in provincia di Milano, con le ciliegie, la Puglia e il mercatino itinerante nel pavese

Sagra delle ciliegie – Credits: Terre di Pisa
  • Festa delle ciliegie di Bareggio: ciliege, artigianato e prodotti tipici e stagionali, sono gli ingredienti di una due giorni da non perdere. Sabato 3 (dalle 10.00. alle 24.00) e domenica 4 (dalle 8.00 alle 24.00, in piazza Cavour a Bareggio.
  • Sagra della Puglia: 3 giorni di prelibatezze originarie del tacco, animazione e folklore tradizionale pugliese a Canegrate. Si animano i Giardini Baggina di via Garibaldi, dalle 19.15 venerdì e sabato, mentre domenica c’è anche l’orario del pranzo.
  • Mercatino enogastronomico della Certosa di Pavia: il meglio della produzione agricola del territorio, in mostra itinerante per tutto il weekend. Si comincia venerdì 2 a Morimondo, si continua domenica 4 di fronte alla Certosa di Pavia. Dalle 9.00 alle 18.00.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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La CASA che non si vede ma che vale 18 MILIONI di dollari

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Credits: elledecor.com Invisible House

Progettata da uno dei più grandi produttori cinematografici di Hollywood tra le rocce della California. Adagiata tra le rocce desertiche, sembra un miraggio: è l’Invisible House.

La CASA che non si vede ma che vale 18 MILIONI di dollari

# La casa che riflette le rocce desertiche della California

Credits: elledecor.com
Invisible House

In mezzo al Joshua Tree National Park, in California, si trova una casa camaleonte. Perché si mimetizza perfettamente nel contesto in cui è, ovvero la zona selvaggia del Joshua Tree. Un’area protetta, popolata da innumerevoli specie animali. Per questo il produttore cinematografico Chris Hanley ha deciso di realizzare una casa completamente ricoperta di vetrate che riflettesse la bellezza del deserto roccioso circostante. Non solo. E’ anche una sorta di grattacielo verticale disteso in orizzontale.

E’ stata chiamata Casa Invisibile e, per progettarla, il produttore cinematografico Chris Hanley si è fatto aiutare dal designer Tomas Osinski. Completata nel 2019, la casa negli anni è stata affittata ai grandi divi di Hollywood, alcuni esempi sono Demi Lovato, Ariana Grande, The Weekend ma anche molti altri. The Invisible House nel deserto californiano è stata anche ambientazione di alcune produzioni Netflix.

# La piscina interna

Credits: stayfieldtrip.com
Invisible House

Osservata da una certa angolazione, la casa sembra scomparire tra le rocce desertiche del Joshua Tree National Park. Realizzata interamente con lastre di vetro temperato, l’arredamento essenziale all’interno e le porte scorrevoli in vetro creano l’effetto di uno spazio continuo, annullando i confini tra esterno ed interno. Il fulcro della casa è la piscina interna di 30 metri quadri, intorno alla quale si sviluppano soggiorno e sala da pranzo, le altre sale sono occupate da 4 camere da letto e 4 bagni. In più la casa è stata realizzata seguendo i criteri di sostenibilità: l’essere inserita perfettamente nel paesaggio permette di ridurre al massimo l’impatto ambientale e sul tetto c’è un impianto fotovoltaico e uno termico per il riscaldamento dell’acqua.

# Il suo prezzo per la vendita o l’affitto

Credits: elledecor.com
Invisible House 3

La Casa Invisibile californiana misura 511 metri quadrati e quello che fa sgranare gli occhi è il suo prezzo. Quest’anno la casa è stata messa in vendita a 18 milioni di dollari, ma fino all’anno scorso la si poteva affittare. Per trascorrere un mese nella Invisible House bisognava avere da parte 150 mila dollari, per affittarla per un giorno servivano invece 6 mila dollari e 1.000 per un’ora. D’altronde la casa è la regina del lusso: immaginatevi di vedere il paesaggio del Joshua Tree National Park a 360°, magari mentre siete nella vostra piscina interna a sorseggiare un drink.

Continua la lettura con: Tutti vedono tutto: la CASA completamente TRASPARENTE

BEATRICE BARAZZETTI

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Quando Milano è stata ASFALTATA

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Credits tatsu_11_ IG - Parcheggi Milano

Divampa il braccio di ferro tra cemento e pavé sulle strade di Milano. Ma quando è apparso l’asfalto? E qual è stata la prima strada a essere asfaltata?

Quando Milano è stata ASFALTATA

# La prima strada in asfalto

Via Palestro con asfalto

La prima strada ad essere asfaltata a Milano è stata via Castelfidardo, adiacente all’Ospedale Fatebenefratelli: nel 1866, con uno strato di bitume spesso 3 cm.

Decisivo fu il Piano Beruto varato nel 1884, che segnò l’inizio di una seria pianificazione stradale generale per Milano. Nonostante il Piano, fino al 1925 Milano è restata indietro rispetto alle altre grandi città del mondo: in quell’anno le strade di New York erano asfaltate per più del 50%, quelle di Berlino per il 40%, Londra e Parigi erano al 20%, in rapida crescita. A Milano erano ancora sotto al 15%.

# L’onda d’asfalto: in 30 anni ricopre tutta Milano

Credits: sicurauto.it
Strada Milano

Fu proprio nella seconda metà degli anni Venti che il Comune decise di acquistare 700 quintali di Catromoleum, vero e proprio game changer del settore: per il 1940, Milano era asfaltata per 21.008 chilometri di strade, il 68% del totale, percentuale salita al 98% venticinque anni dopo, nel 1965, sostituendo progressivamente il pavé. Ma da dove nasceva il materiale originario utilizzato nelle strade di Milano?

Leggi anche: Le strade più famose del mondo sono a Milano

# Il materiale simbolo di Milano nato dai ciottoli di fiume

strade pavé
C’eravamo tanto amati

“Pavé” è una parola francese: significa “pavimento” e si riferisce ai ciottoli di pietra usati per la pavimentazione delle strade. A Milano, l’uso del pavé risale almeno al XV secolo, quando i ciottoli di fiume furono utilizzati per la pavimentazione di molte strade.

Ma è nel XIX secolo che il pavé divenne uno dei materiali preferiti per la pavimentazione delle strade di Milano. Soprattutto grazie all’innovazione dell’ingegnere Piero Puricelli che sviluppò un innovativo metodo per creare un pavé di calcestruzzo precompresso. Il pavé di Puricelli aveva una serie di vantaggi rispetto al tradizionale pavé di ciottoli di pietra, tra cui la maggiore resistenza all’usura e alla rottura, la maggiore aderenza e la maggiore facilità di installazione.

Continua la lettura con: PAVÈ sì o PAVÈ no?

HARI DE MIRANDA

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WEEK END nel BOSCO in una SAUNA trasparente a 3 ore da Milano

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Credits: @latanadellorsopontedilegno Sauna in mezzo al bosco La Tana dell'Orso

A circa 3 ore da Milano si può respirare la tranquillità della natura rilassandosi nella sauna completamente immersa nel bosco.

WEEK END nel BOSCO in una SAUNA trasparente a 3 ore da Milano

# La Tana dell’Orso

Credits: @latanadellorsopontedilegno
La Tana dell’Orso

A Ponte di Legno, a circa 2 ore e 50 da Milano, c’è un hotel che ha costruito un centro benessere per ricordarsi com’è bello fare qualcosa di buono per il proprio benessere psicofisico. Si tratta de La Tana dell’Orso, un hotel immerso nel silenzio del bosco, ma allo stesso tempo non distante dalle vie principali del paese. Si trova infatti in via Case Sparse Di Val Sozzine, al civico 2, e qui l’obiettivo dello staff è solo uno: coccolare la propria clientela.

Credits: @latanadellorsopontedilegno
La Tana dell’Orso

La val Sozzine è una piccola valle laterale di Ponte di Legno e La Tana dell’Orso è uno degli alberghi che si può scegliere per trascorrere un weekend tranquillo in uno dei borghi alpini più belli e conosciuti della Lombardia. L’hotel offre tutti i comfort e propone diverse tipologie di camere, da quelle matrimoniali standard alle suite. Il punto forte del dormire qua è sicuramente la vista, guardando fuori dalla finestra si può infatti ammirare la vastità del bosco e contemplare le cime delle montagne, mentre di sottofondo si sentirà il torrente scorrere a valle. Inoltre, al ristorante dell’hotel, si possono assaggiare tutte le specialità culinarie della Val Camonica. Sembra già la meta ideale per rilassarsi, ma l’hotel ha anche una marcia in più: un centro benessere che unisce i comfort di una spa al relax che si raggiunge contemplando la natura.

# Calore, quiete e natura

Qui, il calore, la quiete e il contatto con la natura permettono all’ospite di ritrovare la pace interiore. Il centro benessere de La Tana dell’Orso comprende una parte interna e una esterna. Il percorso inizia con la splendida piscina calda ricavata nella roccia, la sauna e il bagno turco all’interno della struttura. Qui si possono fare docce emozionali e rilassarsi sulle panche riscaldate. Ma la vera chicca de La Tana dell’Orso è la parte esterna con la sauna igloo, la sauna in vetro nel bosco e la jacuzzi panoramica. Inoltre, La Tana dell’Orso offre la possibilità di prenotare una Spa privata, ovvero una stanza privata con letto matrimoniale ad acqua riscaldata, sauna a infrarossi di coppia, tinozza idromassaggio e massaggio in contemporanea.

La sauna immersa nel bosco rimane però la scelta vincente per l’hotel. Si tratta di una vera e propria oasi di relax con una spa immersa nella magia della montagna, tutta realizzata in vetro e legno della Val Sozzine, legno che profuma tutta la sauna. Ecco alcune foto.

Credits: @latanadellorsopontedilegno
Sauna in mezzo al bosco La Tana dell’Orso
Credits: @latanadellorsopontedilegno
Sauna in mezzo al bosco La Tana dell’Orso
Credits: @latanadellorsopontedilegno
Sauna in mezzo al bosco La Tana dell’Orso

# Prezzi e orari

La Tana dell’Orso ha scelto un target molto preciso, nel suo centro benessere non ammette infatti ragazzi sotto i 16 anni. In più, non bisogna per forza soggiornare all’hotel per potersi rilassare nel suo centro benessere. La spa è infatti aperta tutti i giorni dalle 10 alle 20 e vi si può accedere semplicemente pagando il biglietto di ingresso di 30 euro, durante la settimana, 35 nei weekend e 40 in altissima stagione. Il percorso dura circa 2 ore e mezza.

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il muro di Sormano, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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10 cose della MILANO di OGGI che sconvolgerebbero MANZONI

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22 maggio 1873. 150 anni fa si è spento a Milano il più grande romanziere italiano. Molto è cambiato a Milano dai suoi tempi e siamo sicuri che molti dei cambiamenti che sono avvenuti negli anni non gli andrebbero molto a genio. Tipo questi.

10 cose della MILANO di OGGI che sconvolgerebbero MANZONI

manzoni

#1 Il Divorzio

Ciò che Dio ha unito l’uomo non sciolga diceva Gesù, e Manzoni a questa cosa del per sempre un po’ ci credeva. Altrimenti al posto dei Promessi Sposi avrebbe fatto i fidanzatini di Peynet.

#2 La scomparsa dei navigli

“Strano! Erano qui, proprio sotto casa mia.” 

#3 La metropolitana

Se le chiese venivano slanciate verso il cielo per avvicinarsi a Dio, la metro viene scavata nel sottosuolo per comunicare con il demonio. Questo avrebbe pensato, immaginando una nuova novella in versione mefistofelica.

#4 Via Manzoni

“Ma dai?! Per me?”

#5 I grattacieli

Andrebbe in giro con il naso all’in su e gli occhi sgranati. Perfetti, altro che le chiese. Immaginerebbe all’ultimo piano dei cori angelici.

porta nuova milano ovest
porta nuova milano ovest

#6 La merda d’artista

“No, impossibile, non è la mia”

#7 Le ragazzine in minigonna in via Manzoni

Le meretrici un tempo erano più castigate. 

#8 Il car sharing

“Che lingua è? Cos’è un’auto? Cosa significa un’app? Perché non si vedono più i cavalli? Come, sono dentro le auto??!”. Ci metteremmo ore per spiegargli tutto.

#9 Non ci sono più gli austriaci

“In compenso continuano a chiedermi se voglio comprare delle rose. Da quando i fiori sono in vendita nelle mani degli indiani anziché attaccati al terreno?”

#10 Antibiotici e vaccini contro la peste

“E Don Rodrigo di cosa lo faccio morire?”

#smailand

Continua la lettura con: Come sarebbero i film celebri se fossero stati ambientati a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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La “PISTA CICLABILE più DURA del MONDO” è a un’ora da Milano

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Credit sporteimpianti.it - Muro di Sormano

Un percorso talmente duro da costringere corridori professionisti a scendere dai pedali e a proseguire a piedi. La sua storia leggendaria e le sue incredibili caratteristiche.

Milano – Muro di Sormano

La “PISTA CICLABILE più DURA del MONDO” è a un’ora da Milano

# Una salita leggendaria e implacabile

Credits bicibianchifans IG – Muro di Sormano anni ’60

Una salita implacabile descritta come semplicemente bestiale da Ercole Baldini che nel 1962 stabilì il record di percorrenza in 9 minuti e 40 secondi nel corso del Giro di Lombardia. Conosciuta dagli appassionati di ciclismo, diventò famosa nel 1960 quando fu appunto inserita nella classica corsa regionale per un trienno. Stiamo parlando del Muro di Sormano, localizzato nel famoso triangolo lariano nella provincia di Como.

Il percorso è talmente duro che all’epoca, quando le biciclette non erano dotate di rapporti sufficientemente corti, molti professionisti erano obbligati a scendere dai pedali e proseguire a piedi. Le numerosi defezioni e proteste dei corridori portarono all’eliminazione del tracciato dalla corsa. Dopo la chiusura e l’abbandono della strada in favore nella nuova provinciale, il Muro di Sormano ha visto la sostituzione della vecchia pavimentazione con l’asfalto e la riapertura al pubblico nel 2006 eccetto i mezzi a motore. Nel 2012 è stato inserito di nuovo nel Giro di Lombardia e al 2018 risale invece l’ultimo record di 8 minuti e 48 secondi stabilito da Thibaut Pinot.

# Un percorso durissimo di “appena” 1,7 km, con pendenze fino al 27%

Credits saltainsella.it – Muro di Sormano

Il percorso si snoda lungo “appena” 1,7 km con partenza da Ponte del Corno, dopo una brevissima discesa e un ponte che scavalca un torrente poco dopo l’abito di Sormano, a 820 metri di altitudine, e arrivo alla Colma di Sormano a 1.124 metri.

Maps – Muro di Sormano

Il dislivello è di quasi 300 metri e la pendenza media è del 17% con punte che raggiungono il 27%. Su tutta la salita sono indicate sull’asfalto metro per metro le quote altimetriche, per consentire al ciclista di capire la distanza dalla cima.

Credits cla_ref IG – Altimetrie su asfalto

Il Muro di Sormano termina esattamente a 1.107 metri, poi ce ne sono circa altri 20 per raggiungere Colma di Sormano a 1.124 dove la strada si riconnette alla provinciale.

# Gli scorci panoramici

Credit sporteimpianti.it – Muro di Sormano

Non c’è solo tanta fatica. Passato il bosco ci sono infatti alcuni punti panoramici che si aprono alla vista, tra il terzo e il quarto tornante, anche questi segnalati sull’asfalto. In particolare si possono vedere i Corni di Canzo, il Cornizzolo, il Barzaghino, il Palanzone e, più lontano verso est, il Resegone e le Grigne.

Per provare questa pista leggendaria basta circa un’ora di auto da Milano percorrendo la Statale del Lago di Como e dello Spluga con uscita verso Annone Brianza, poi la Strada Provinciale 49 e in successione le strade provinciali che conducono fino al comune di Sormano. 

# Il video

Spunto: Igor Cobalchini YT 

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossale grotte del CaglieronLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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LONG WEEK END del 2 giugno: questa è la DESTINAZIONE PREFERITA dagli italiani

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Como - Ph. Maurizio Moro

Con il giorno delle Festa della Repubblica che cade di venerdì si prospetta un weekend lungo. Vediamo quali sono le mete più desiderate per questa prima fuga di giugno secondo il portale Holidu. Foto cover: Maurizio Moro

LONG WEEK END del 2 giugno: questa è la DESTINAZIONE PREFERITA dagli italiani

# Como è in cima ai desideri 

Credits DCube-pixabay – Como

Con il giorno delle Festa della Repubblica del 2 giugno che cade di venerdì si prospetta un weekend lungo. Per l’occasione Holidu, portale di prenotazione di case e appartamenti vacanza tra i più noti d’Europa, ha elaborato la classifica delle top 30 località più gettonate dove andare in vacanza basata sulle ricerche effettuate sul suo sito per soggiorni compresi tra il 31 maggio e il 4 giugno 2023. La Lombardia si piazza al primo posto con Como. 

# Nella top 5 Italia batte estero 3 a 2

Credits McRonny-pixabay – Palma di Maiorca

I primi cinque posti vedono, dopo Como, due località italiane e due straniere. Al secondo posto troviamo Palma di Maiorca, la città principale dell’isola più grande delle Baleari, chiude il podio l’incantevole borgo siciliano di Licata. A seguire Sanremo in Liguria, sulla Riviera di Ponente, e la Capitale del Portogallo, Lisbona.

# La Sardegna è la regione con più località nella top ten

Credits holidu – Top ten mete ponte 2 giugno

Analizzando la classifica completa sono ben 26 le destinazioni italiane contro le sole 4 estere. Scendendo fino al decimo posto, dopo Lignano Sabbiadoro in Friuli Venezia Giulia e Barcellona in Spagna, troviamo una tripletta sarda con San Teodoro, Alghero e Villasimius. La Sardegna risulta la regione con più destinazioni nella top ten

# La Toscana quella con il maggior numero in generale, un’altra lombarda nella top 30

Credits Luke_Fi-pixabay – Toscana

A contare il maggior numero di mete ricercate in generale è invece la Toscana. Ne piazza 6: in 16esima posizione Orbetello, alla 20esima e 21esima rispettivamente Follonica e Marina di Massa, alle posizioni 26 e 27 Grosseto e Piombino. Sicilia e Sardegna ne contano 3 ciascuna, la prima aggiunge alla già citata Licata anche Marina di Ragusa in 13esima posizione e San Vito Lo Capo alla 15esima. La Lombardia piazza un’altra località oltre a Como: Livigno. Altrettanto fanno Emilia-Romagna, Liguria, Lazio e Veneto, mentre con una soltanto Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Campania e Puglia.

Continua la lettura: 10 motivi per passare una giornata a Como

FABIO MARCOMIN

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MANGIARE e BERE in GALLERIA: le 5 grandi stelle del FOOD & DRINK

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Le grandi stelle dove mangiare e bere in Galleria Vittorio Emanuele. Queste le loro caratteristiche.

MANGIARE e BERE in GALLERIA: le 5 grandi stelle del FOOD & DRINK

# Pasticceria Marchesi 1824

Pavimento in marmo, poltroncine verdi, carta da parati. Una delle pasticcerie più antiche di Milano: fondata nel 1824 come “Pasticceria Reale” da Antonio Marchesi, nel 2024 festeggia i suoi primi due secoli. Caffetteria e pasticceria di alto livello anche se con prezzi tutto sommato abbordabili. Nel 2014 è stata acquisita da Prada. 

# Biffi

Fondata nel 1867 da Gerolamo Biffi, la caffetteria-ristorante è un altro luogo iconico della Galleria. In particolare alla sua apertura si è caratterizzato per la clientela formata da artisti ed intellettuali. Uno degli aspetti distintivi di Biffi è proprio il suo legame con il mondo dell’arte e della cultura: durante il Futurismo, artisti come Boccioni, Carrà e Russolo si incontravano da Biffi per discutere di arte e politica. Tra i suoi piatti più celebri: il risotto allo zafferano, l’ossobuco alla milanese e il panettone.

# Savini

Nato anch’esso nel 1867 agli albori della Belle Époque di cui conserva l’atmosfera fa parte dei “locali storici d’Italia”. Un oste della Valcuvia, Virgilio Savini, lo rilevò nel 1881 dandogli il suo nome e trasformandolo in ristorante. Nel 2008 il locale è stato rilevato dalla famiglia Gatto che ha riorganizzato gli ambienti: il ristorante è ora al primo piano, al pianterreno restano caffetteria e dehors. Da sempre molto legato al mondo del teatro, a testimonianza del suo legame con la lirica, il tavolo n.7 è dedicato a Maria Callas. 

# Camparino

Dove è nato l’aperitivo. E’ stato fondato nel 1867, lo stesso anno dei due locali precedenti, da Gaspare Campari, l’inventore dell’aperitivo. Fu infatti il primo a inventarsi l’accompagnamento ai drink con stuzzichini vari. E’ anche famoso per essere il luogo in cui venne servito il primo Campari Seltz, a base di Campari miscelato con acqua gassata che ha fatto diventare il Campari famoso nel mondo. 

# Cracco

Originario di Vicenza è a Milano che ha trovato la sua America. Uno dei più noti chef stellati d’Italia, ha fatto molto scalpore il suo nuovo ristorante in Galleria dove ha rivisitato la celebre pizza Margherita. Il Café si trova al piano terra tra pareti dipinte a mano e mosaici. Una boiserie grigio azzurra introduce alle tre sale e ai due privé del Ristorante al primo piano. All’interno, il Fumoir, un luogo d’altri tempi in stile Art Deco, messo in risalto da pareti rivestite da un filato metallico verde muschio.

Continua la lettura con: Quelli che resistono in Galleria

ANDREA ZOPPOLATO

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La SECONDA VITA del TERMINAL 2 di Malpensa: riapre dopo tre anni

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Credits aeroportilombardi.it - Terminal 2

31 maggio 2023. Dopo tre anni di stop riapre il Terminal 2 di Malpensa. Easyjet, che ha qui ha il più grande hub dell’Europa Continentale, punta al record di viaggiatori per l’estate 2023.

La SECONDA VITA del TERMINAL 2 di Malpensa: riapre dopo tre anni

# Inaugurato il nuovo Terminal 2

Credits aeroportilombardi.it – Terminal 2

Il 30 maggio 2023 è stato ufficialmente inaugurato il nuovo Terminal 2 dell’aeroporto internazionale di Malpensa, il 31 maggio invece il via ai primi voli dopo uno stop di 3 anni. Presenti al taglio del nastro il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il Sindaco del Comune di Milano, Beppe Sala, e i rappresentanti di Sea, Enac e di Easyjet. 

# Il restyling: un investimento di 30 milioni di euro

Il restyling è stato sostenuto da un investimento di circa 30 milioni di euro e ha visto il rinnovo delle sale e l’ammodernamento degli allestimenti. Questi gli interventi nel dettaglio:

  • è stata completamente ristrutturata l’area dei controlli di sicurezza, con un layout più funzionale che mette a disposizione del passeggero 9 nuove linee automatizzate di ultima generazione in grado di ridurre i tempi di controllo e attesa dei passeggeri;
  • sono stati predisposti in totale 21 postazioni self bag drop nell’area check-in per permettere ai viaggiatori di imbarcare i bagagli in stiva in autonomia;
  • è stata installata una macchina EDS-CB (Explosives Detection Systems for Cabin Baggage), al passaggio del Fast Track, che consente di effettuare i controlli senza necessità di dividere dal bagaglio a mano gli apparati elettronici e i liquidi grazie ad una tecnologia TAC;
  • in diversi punti dell’aerostazione sono stati installati nuovi e più efficienti marciapiedi mobili, scale mobili e ascensori;
  • per assicurare maggiore comfort alcuni corridoi sono stati rinnovati puntando all’efficientamento energetico e al miglioramento dell’isolamento termico;
  • l’installazione di una nuova centrale di condizionamento di ultima generazione per ridurre emissioni di CO2 dell’8% e l’energia impiegata per il condizionamento del 15%;
  • infine per l’offerta commerciale rivolta ai viaggiatori è stato realizzato un duty free shop totalmente nuovo che si estende su una superficie di 1.500 metri con diversi marchi in anteprima nazionale e ristoranti.

# Obiettivo: 5 milioni di passeggeri per Easyjet nell’estate 2023

Il primo volo

Il Terminal 2 come noto è la casa della compagnia aerea lowcost Easyjet, che qui ha il più grande hub dell’Europa Continentale che nell’estate 2023 punta a ritornare ai livelli pre-covid con circa 5 milioni di viaggiatori grazie ai 23 aerei basati nel terminal e alle oltre 60 destinazioni coperte. Lo scalo di Milano Malpensa prova dunque a farcela da solo, senza l’aiuto di Ita Airways. In seguito all’acquisizione da parte di Lufthansa, che entro il 2025 arriverà a detenere il 90% del controllo della compagnia di bandiera italiana, nel piano industriale è previsto infatti un ruolo prioritario per l’aeroporto di Fiumicino e una fuoriscita progressiva da quello di Malpensa.

Continua la lettura: Mamma, MALPENSA ha perso l’AEREO: ITA passa ai TEDESCHI, voli trasferiti a Fiumicino

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L’ODEON, il primo multisala di Milano, chiude in anticipo: si trasformerà in un CENTRO COMMERCIALE

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Credits milanotoday - Odeon nuovo

Nato come teatro agli inizi del 1800, poi Centrale termoelettrica, cinema nel 1929 e nel 1986 primo multisala di Milano. Al suo posto un nuovo polo del lusso e della ristorazione. Ecco come verrà trasformato.

L’ODEON, il primo multisala di Milano, chiude in anticipo: si trasformerà in un CENTRO COMMERCIALE

# Al posto del primo multisala di Milano nasce un nuovo polo del lifestyle retail contemporaneo 

Credits milanotoday – Odeon nuovo

Ne resta soltanto uno. Nel centro di Milano resiste solamente l’Arlecchino, dove un tempo c’era l’imbarazzo della scelta tra i cinema: Astra, Ariston, Corso, Ambasciatori, Corallo, Mediolanum, Manzoni, Pasquirolo, Excelsior, Mignon, Apollo tutti sostituiti da centri commerciali. Come preannunciato, abbandona il campo anche l’Odeon, nato come teatro oltre due secoli fa ed evoluto poi come primo multisala di Milano. Ma rispetto al previsto, chiude in anticipo. 

Con 18 mesi d’anticipo sulla scadenza del contratto di locazione, The Space Cinema e il fondo Aedison hanno concordato la consegna degli spazi già a partire dall’1 agosto.

Il progetto di restyling gestito dalla proprietà Dea Capital Real Estate sgr., prevede comunque la conservazione di alcune sale che dovrebbero essere ricollocate al piano interrato insieme ad altri servizi. In totale 5.000 mq saranno dedicati a “un grande nome del lifestyle retail contemporaneo, protagonista del mondo fashion o tech, ma anche dell’automotive o dell’entertainmentcon negozi ristoranti e uffici.

Negli anni scorsi erano circolate le voci di un possibile interesse da parte di Harrods o Galeries La Fayette. I proponenti dichiarano che “sarà uno spazio innovativo, un hub esperienziale”. Ci sarà da attendere il 2024 per vedere il risultato finale.

# Cosa resterà della storica struttura

Credits milanotoday – Odeon foyer

Non tutto però verrà distrutto o cancellato. La trasformazione stravolgerà lo storico multisala Odeon, ma nel rispetto di alcuni vincoli della Soprintendenza verranno preservati i “pregi architettonici”. In particolare rimarranno così come li conosciamo oggi il foyer d’ingresso, il pavimento in marmi policromi, lo scalone principale e la gigantesca e storica sala al piano terra con la scritta che campeggia in alto “Ex tenebris vita”, dalle tenebre la (nuova) vita.

 

Continua la lettura con: A pochi minuti da MILANO si trova il MUSEO delle STAZIONI di SERVIZIO

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Questa è la CITTÀ d’ITALIA con il CLIMA MIGLIORE

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credit: touringclub.it

Pubblicato l’indice di Vivibilità Climatica 2022: la classifica delle città con il clima migliore in Italia, secondo i dati de ILMeteo.it. Un anno eccezionale, con piogge diminuite del 46% rispetto alla media degli ultimi trent’anni e notti tropicali in crescita del 30-40% rispetto al 2021, che ha portato a diverse sorprese. 

Questa è la CITTÀ d’ITALIA con il CLIMA MIGLIORE

# I dati per la classifica

Nato dal 2021 il progetto “Indice di vivibilità climatica (IVC)”, elabora i dati ora per ora ottenuti dalla banca dati del Centro Meteo Europeo (ECMWF) e dagli aeroporti (dati METAR) degli ultimi 12 anni, moltiplicati poi per tutte le 108 città capoluogo italiane. In totale sono stati analizzati oltre 10 milioni di dati dal punto di vista bio-meteorologico al fine di individuare le condizioni ottimali. I fattori valutati sono: brezza, umidità, escursione termica, giorni freddi, indice di calore, nebbia, notti tropicali, nuvolosità diurna, ondate di calore, piogge, piogge estreme o intense, raffiche di vento, siccità, ore di sole e temperatura media. Sulla base di questi parametri, questa la classifica. 

# Le città con il clima migliore (dati 2022)

  1. Macerata (762 punti)
credit: touringclub.it

2. Savona (756 punti)

3. Matera (744 punti)

Credits: huffingtonpost.it – Matera

# Le città con il clima peggiore (dati 2022)

Credits notiziecatania-pixabay – Catania e Etna

Cinque delle peggiori città per il clima sono nelle isole: tre in Sardegna e due in Sicilia, tra cui Catania all’ultimo posto in assoluto. Completano la top 10 delle peggiori cinque città della Pianura Padana: Cremona, Piacenza, Novara, Vercelli e Forlì. Tra i dati disaggregati, a Vercelli si sono avute la maggiori ondate di calore, mentre Trento registra il maggiore sbalzo termico. Ragusa, Palermo e Siracusa hanno il minor numero di giornate di pioggia, mentre Trento e Verbania sono le più piovose. La prima per siccità? Aosta

# La sfida delle “grandi”: Milano al 75esimo posto

Credits danilo-d-agostino-unsplash – Napoli

Tra le grandi città la prima è Napoli, in diciassettesima posizione. Roma è alla 43esima. Tra le peggiori ci sono Torino (86) e Bologna (94). E Milano? Al 75esimo posto, in crescita di 14 posizioni. Con un clima che nel 2022 risulta “assimilabile” a quello della Sicilia. 

Fonte: ilmeteo.it

Continua la lettura con: I 10 record del clima di Milano

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La POMPEI del NORD: i voli per visitarla

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Credits hb9ryv IG - Endfell

Un’eruzione improvvisa, da una spaccatura che si aprì nel terreno, rischiò di sterminare un’intera comunità. La sua storia e cosa si può visitare oggi.

La POMPEI del NORD: i voli per visitarla

# L’eruzione del “Monte di Fuoco”

Credits Museo Eldheimar – tennesseegel IG – Eruzione Eldfell

Lo scenario è quello dell’Oceano Atlantico, al largo della costa meridionale dell’Islanda. Qui un piccolo arcipelago nato circa 11.000 anni fa dal nome Vestmannaeyjar, che in italiano significa “isola degli uomini dell’ovest”, è conosciuto per una triste e famosa vicenda che ha coinvolto una delle circa 20 isole che lo compongono. Sull’Isola di Heimaey, l’unica abitata con circa 5.300 residenti, il 23 Gennaio del 1973 si aprì una spaccatura, senza significative avvisaglie, dalla quale fuoriscirono lava e ingenti quantià di cenere che costrinsero i residenti a scappare con barche, aerei ed elicotteri e che distrussero 400 delle 1.200 abitazioni presenti.

L’eruzione fu talmente importante e proseguì per diverse settimane che venne a formarsi uno cono di scoria vulcanica alto 200 metri e di 13,4 kmq di estensione, che prende il nome di Eldfell, Monte di Fuoco.

# La Pompei del Nord

Credits zycie_bez_granic IG – Pompei del Nord

Questo evento è valso all’Isola di Heimaey il soprannome di Pompei del Nord, a memoria di quanto accaduto con l’eruzione del Vesuvio che seppellì Pompei ed Ercolano causando in quel caso anche migliaia di morti. Una tragedia che non si è verificata nell’isola islandese sia per la presenza di un piano predisposto per simili situazioni, essendo l’arcipelago zona sismica e vulcanica, sia per la flotta di barche da pesca rimasta ferma in porto per via del maltempo. Solo il bestiamo non si salvo e fu sottoposto a macellazione.

Si riuscì anche a salvare l’economia dell’isola deviando il corso della colata lavica, tramite un’inondazione di acqua marina, diretto al posto peschereccio, unica fonte di sostegno per gli abitanti. Con l’enorme quantitativo di materiale piroclastico prodotto fu allungata la pista dell’aeroporto locale e si utilizzò come materiale di riporto per costruire una spianata su cui poi vennero edificate 200 nuove case.

# Cosa si può vedere oggi

Credits hb9ryv IG – Endfell

Dal luglio 1973 il vulcano è in fase di quiescenza e pertanto è diventato un’attrazione turistica visitabile da chiunque con un percorso abbastanza semplice e breve fino alla cima per godere della vista circostante tra rocce, colate laviche, isolotti e mare.

Credits beertravlr IG – Pompei del Nord

Si può visitare poi il vecchio abitato di Heimaey, dove passeggiare tra cartelli che indicano le vie e la case seppellite dalla cenere e alcune abitazioni parzialmente ricoperte delle quali si possono vedere parti di pareti e finestre emergere dalla coltre nera solidificata.

# Come arrivare sull’isola

Aeroporti Islanda

L’approdo via aereo in Islanda è all’aeroporto internazionale Keflavík a Reykjakik con biglietti andata e ritorno (Wizz o Sas) da Milano a partire da 150 euro. 

Poi ci sono due possibilità per arrivare sull’isola di Heimaey: tramite un volo interno o traghetto. Da qui, scegliendo la prima opzione si dovrà effettuare il trasferimento all’Aeroporto nazionale di Reykjavík, situato a circa 50 km di distanza. Il volo diretto allo scalo di Vestmannaeyjar ha una durata di circa 30 minuti e il costo del biglietto è di circa 100 euro.

Nel secondo caso il costo dei biglietti è sensibilmente inferiore, attorno ai 15 euro, ma  bisogna mettere in conto circa 4 ore di viaggio per arrivare dall’aeroporto alla località costiera di Landeyjahöfn. La traversata dura poco più di mezz’ora ed è consigliato noleggiare un auto da imbarcare nel traghetto perché, anche in base alle condizioni meteo, il porto di ritorno potrebbe cambiare e non avere interscambi con il servizio di trasporto locale su gomma.

 

Continua la lettura: Vengo anch’io? No, tu no! Quattro luoghi incredibili che NON si possono visitare nel mondo

FABIO MARCOMIN

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AMO MILANO perché…

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Ph. @milanographies IG

Abbiamo raccolto alcune dichiarazioni d’amore a Milano. Queste le più belle. Foto cover: @milanographies IG

AMO MILANO perché…

# “Perché mi ha resa libera e indipendente” – Francesca Caporale

MilanoInVino – Credits: Città del Vino

# “É magica. Ti trasforma in ciò che vuoi” – Paola Borrelli

Credits: gazzettadimilano.it
Tortona Design Week

# “Perché mi ha accolta e mi ha fatta sentire subito a casa mia, nel posto giusto per me” – Samanta Airoldi

Ph. @milanographies IG

# “Sono grata a questa città, mi ha dato tutto” – Palmira Sanna

https://www.paesionline.it/italia/vie-piazze-e-quartieri-milano/quartiere-brera

# “Perché ci sono nata e mi è rimasta sotto pelle!” – Marina Panighini

Credits jeeldamilano IG – Via Armorari

# “Perché mi ha dato tutto” – Federica Fumagalli

Credits: @milanoclik
Giardini della Guastalla

# “Perché dà la possibilità di trovare scorci unici improvvisi che vedono soprattutto i non nativi milanesi, io per esempio” – Lucia Amato

Ph. @milanographies IG

# “Perché ha una bellezza fascinosa, spesso evidente ma spessissimo da scoprire. Perché é una città che ti offre mille opportunità culturali ed artistiche, a volte gratuitamente, e ti permette di sentirti connessa con il resto del mondo. Perché è calda, nel suo movimento fatto di attenzione, cultura, sincerità” – Serenella Gragnani

Credits arceri_autonoleggio IG – Milano

# “Perché Milano è lo specchio della vita, storia, moda, Milano delle ciclabili e dell’inclusione ma anche dei barboni che dormono sotto i ponti, ricchezza e povertà, non resta che guardare in alto e volgere un pensiero alla “ Madunina” – Monica Vilani

Ph. ninocare – Pixabay

# “Perché è bella, offre a tutti la possibilità di lavorare onestamente e bada al sodo” – Carlo Russo

Ph. benfuenfundachtzig – Pixabay

# “Perché è la libertà, puoi essere ciò che vuoi, accoglie tutti” – Ilaria Scarpulla

Ph. Francesco Ungaro – Pexels

# “Non c’è un motivo, Milano o la si ama o la si odia. Io la amo, incondizionatamente” – Loredana Vitale

Credits fritsje-pixabay – Tetto del Duomo

Continua la lettura: Non si può VIVERE a Milano senza farsi queste 5 DOMANDE

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La meravigliosa SPIAGGIA di SABBIA BIANCA da salvare della Sardegna

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Credits: @fransisfrans Mari Ermi

Una spiaggia che sembra fatta di tanti chicchi di riso. Una distesa di sabbia non molto conosciuta ma che comunque rischia di scomparire. Ecco qual è.

La meravigliosa SPIAGGIA di SABBIA BIANCA da salvare della Sardegna

# Mari Ermi, tra acque cristalline e “chicchi di riso”

Credits: @fransisfrans
Mari Ermi

Nel golfo di Oristano, lungo le coste della penisola del Sinis, nella parte occidentale della Sardegna, si trova una spiaggia davvero particolare. A 16 chilometri circa da Cabras e a 3 km dalla famosa spiaggia Is Arutas, c’è Mari Ermi, una spiaggetta che si estende per circa 2 km e che sembra formata da tanti chicchi di riso. Circondata da dune e con alle spalle uno stagno omonimo, Mari Ermi è un piccolo paradiso nascosto e racchiuso nell’area Marina protetta dell’isola di Mal di Ventre. Qui l’acqua è cristallina e la terra si unisce al mare fra il bianco e il rosa della sabbia e l’azzurro delle acque.

Credits: @simone_cadoni
Mari Ermi

Ma com’è possibile che la spiaggia di Mari Ermi sembra fatta di riso? La sabbia di Mari Ermi è formata da tanti piccoli sassolini di quarzo bianco levigati negli anni dall’acqua e che oggi fanno sembrare la spiaggia una spiaggia di chicchi. Ma Mari Ermi in realtà è solo una delle spiagge della penisola del Sinis con questa caratteristica. Sì perché la stessa Is Arutas è formata da tondeggianti granelli di quarzo declinati in un’escalation di colori: bianco candido, rosa delicato e tutte le tonalità di verde.

# I furti di sabbia3

Mari Ermi non è tra le spiagge più frequentate della regione, eppure anche i “pochi” turisti che ci vanno sono riusciti a rovinarla. La spiaggia è particolarmente amata dai surfisti che, anche di inverno, vanno a cavalcare le grandi onde che si creano nella penisola del Sinis. E il suo fondale basso che degrada dolcemente in mare la rende anche una spiaggia adatta alle famiglie con bambini.

Credits: vistanet.it
cartello Mari Ermi

Ma questa perla sarda rischia di perdere la sua caratteristica principale a causa dei turisti poco rispettosi che la visitano. È vero che una sabbia così particolare che ricorda i chicchi di riso non la si trova ovunque, questo però non significa che i turisti possono appropriarsene. Spesso infatti, vedendo la sabbia di quarzo, la gente che va a Mari Ermi torna a casa con una bottiglia di plastica riempita di chicchi di sabbia, probabilmente per conservare il ricordo e provare di essere stati in questa spiaggia. Il continuo furto di sabbia sta però danneggiando l’ecosistema. Proprio per questo motivo ormai anni fa sulle spiagge della penisola del Sinis, tra cui Mari Ermi, sono comparsi cartelli di divieto di portare a casa la sabbia. E sempre da un po’ di tempo sono arrivati anche i Guardiani della Sabbia, sentinelle che controllano che il divieto venga rispettato.

A causa del turismo quindi Mari Ermi rischia di scomparire. Ma ricordiamo che il turismo in sé non è un fenomeno negativo, lo diventa quando mancano la consapevolezza e la responsabilità delle persone.

Continua la lettura con: Le migliori SPIAGGE raggiungibili in poco tempo da Milano (in ordine di vicinanza)

BRATRICE BARAZZETTI

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Il video del giorno: la PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

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Un breve servizio all’interno della linea più pericolosa di Milano: la 90/91. La più pericolosa anche perché è l’unica linea urbana che percorre la città 24h. Ed è proprio la notte il momento in cui può capitare di peggio. Video di Sly

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

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Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

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Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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