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Capire la PERSONALITÀ di un MILANESE da quello che BEVE

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L’aperitivo è lo specchio dell’anima avrebbe detto Tinto Brass se avesse avuto altre passioni. È così in tutta Italia, ma a Milano un po’ di più.

Vengo dal Friuli dove bere più che un divertimento sembra una cosa ovvia. Per questo da noi non facciamo tanto caso a cosa ingolliamo.

A Milano invece mi sembra che sia più attenzione nella scelta di cosa ordinare. Azzarderei addirittura che esiste la possibilità di tracciare una relazione tra la personalità di un milanese e quello che beve.

Questa è l’idea che mi sono fatto durante gli anni trascorsi a Milano.

Capire la PERSONALITÀ di un MILANESE da quello che BEVE

personalità di un milanese

# Birra

Milanese appassionato di musica tendente al rock se le birre che ordina sono l’entry level della qualità. Se invece ordina la bottiglia pregiata fermentata nella più sperduta abbazia del Belgio, siamo davanti a un milanese di pregiata cultura.

# Vino

Includendo nella categoria vino solo il vino e non il mosto fermentato che vendono in bottiglioni di 5 litri, ci troviamo davanti a un milanese pragmatico. Se vi parla di un progetto significa che questo progetto esiste veramente, non come i millantatori del Cape Town.

# Cocktail

Purtroppo la varietà dei cocktail esistenti richiederebbe una classificazione più accurata della categoria. Ma sarebbe un lavoro immenso degno di una tesi di laurea. Quindi ci limiteremo a dire che chi trangugia cocktail è un milanese euforico, allegro, chiacchierone, solare, spumeggiante, modaiolo, simpatico e tantissimi altri aggettivi che indicano una gioia di vivere che se siete persone pigre dovrete per forza scansare.

# Shottini

La versione semplificata del cocktail. Anche in questo caso ci troviamo davanti a un milanese che emana energia da tutti i pori ma a differenza dell’altro, questo brucia subito come un cerino e alla fine ti ammorba con i suoi problemi.

# Negroni

Credits houseofnegroni IG – Fontana Negroni

Il negroni merita una menzione d’onore perché chi lo beve è uno che va dritto al sodo. Tolti tutti i fronzoli socio culturali dell’aperitivo non resta che la reazione bifasica dell’alcol sulle facoltà cognitive.

# Grey Goose

Le uniche persone che bevono Grey Goose sono quelle che dicono di bere Grey Goose ma in realtà ordinano sempre un tè.

# Sambuca

Milanese annoiato o affaticato dal tran tran di una città che lascia poco spazio al tempo libero.

# Centrifugati

Secondo la mia esperienza personale esiste una categoria ben precisa di milanesi che ha convertito il momento da sempre consacrato al deterioramento delle cellule epatiche in un’occasione di salute. La caratteristica principale di queste persone è l’entusiasmo verso tutto quello che fanno.

# Amari

Riflessivo e introverso, il milanese che beve amari non apre facilmente il suo cuore. Però vi racconterà un sacco di storie incredibili se solo gli offrirete un altro giro.

# Tutto

Chi beve tutto sono quei milanesi che ancora non hanno trovato la loro identità in una città che oggettivamente offre troppe ipotesi di vita per trovare la forza di sceglierne una e lasciare indietro tutte le altre. Indecisi.

Continua la lettura con: Gli aperitivi più particolari da fare a Milano

FRANCESCO BOZ

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MILANO DUE, la città dei NUMERI UNO

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Nel 1970 Silvio Berlusconi dà avvio a Segrate alla costruzione di Milano 2, la prima città satellite in Italia. Viene conclusa nel 1979. E’ una cittadina verde, autosufficiente, definita negli slogan pubblicitari “la città dei numeri uno”. Non tutti conoscono la sua storia. 

MILANO DUE, la città dei NUMERI UNO

Milano
Milano

Periferia Est di Milano. All’inizio degli anni Settanta un giovane imprenditore ha un’intuizione: portare l’America a Milano. Già, perché negli Stati Uniti si stanno diffondendo attorno alle metropoli delle piccole città satellite che attraggono famiglie facoltose alla ricerca di più tranquillità e sicurezza. L’imprenditore è Silvio Berlusconi e il luogo prescelto è Segrate. Il nome è Milano 2, a sottolineare la stretta relazione con Milano. 

I lavori vengono completati nel 1979. E’ una cittadina verde, autosufficiente, la prima città satellite in Italia, definita negli slogan pubblicitari “la città dei numeri uno”.

Da Milano 2 partirono le prime trasmissioni di Telemilano, canale di Berlusconi, che la volle come “tv ottimista”, anche questa di ispirazione americana. Telemilano fu il primo seme del futuro impero televisivo di Berlusconi. 

Continua la lettura con: MTV Italia, Milano è in fermento

MILANO CITTA’ STATO

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Non si può VIVERE a Milano senza farsi queste 5 DOMANDE

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Domande a Milano

Scopriamo cosa si chiedono più spesso i milanesi secondo un nostro recente sondaggio. 

Non si può VIVERE a Milano senza farsi queste 5 DOMANDE

# Come faccio a guadagnare di più?

Sembra un paradosso. La città che ha i redditi più alti d’Italia è anche quella dove un’alta percentuale di cittadini dichiara di arrivare a fatica alla fine del mese. Una città che per molti somiglia alla ruota del criceto, più si corre più c’è da correre. E per quanti soldi tu abbia ti costringe a chiederti sempre: come fare per guadagnare di più?

# Perché non se ne vanno?

Le lamentele sono uno sport nazionale, ma a Milano non sono apprezzate. Anzi. Qui si accettano solo critiche costruttive: quella fatte per trovare una soluzione al problema. Lamentarsi o polemizzare è un’attitudine qui poco accettata. Altrimenti pregasi volgere i piedi altrove. 

# Perché si può girare col diesel euro 5 quando è festa e non si può per andarci a lavorare dal lunedì al venerdì?

Credits cheautocompro.it IG – Area C

Inquinamento e traffico costringono chiunque viva a Milano a farsi delle domande. Anche per le evidenti contraddizioni delle politiche attuate. Ad esempio, molti si chiedono perchè non possono prendere l’auto per andare a lavorare ma solo per fare shopping o per girare la città nei giorni di festa?

# Che fine hanno fatto i milanesi?

Secondo una ricerca dei tempi, meno di un secolo fa la maggioranza dei cittadini si esprimeva abitualmente in dialetto. Oggi è praticamente impossibile sentirlo in città. Ma non solo: sembra a molti che i milanesi siano spariti.

# Ma perché è cosí lento?

Scale mobili a Milano

Un tipico segno di milanesità: perdere la pazienza per la lentezza altrui. Accade guidando, al supermercato, perfino seduti in un locale. L’altra faccia della medaglia della domanda è chiedersi: ma perché corrono tutti?

Continua la lettura con: Le 7 ZONE di Milano che i milanesi EVITANO

MILANO CITTA’ STATO

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La GRANDE ÉCOLE di Milano: una SCUOLA di ECCELLENZA in 10 materie

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Scuola milanese

Abbiamo immaginato una Scuola dell’eccellenza milanese Doc, un’istituzione che promette di plasmare giovani menti in autentici ambasciatori dell’eccellenza. Scopriamo insieme le materie che verrebbero insegnate. Il motto? Ovviamente “Milan l’è on gran Milan”.

La GRANDE ÉCOLE di Milano: una SCUOLA di ECCELLENZA in 10 materie

# Italiano (Milanes)

Si impara a parlare correttamente in Milanese, l’unica e vera lingua che Manzoni credeva perfetta per il Popolo Italiano. Niente Riocontra o Cörsivœ, bandite in tutto il Comune.

Gita di classe: Casa del Manzoni.

# Matematica (Finanziaria)

credits: pepperjess_

Il primo passo sono le tabelline, quello successivo è il calcolo dei rendimenti dei propri
investimenti sul mercato azionario ed obbligazionario. Si dovrebbe insegnare i fondamentali: gestione del patrimonio e la libertà finanziaria. 

Gita di classe: Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari.

# Storia

https://www.in-lombardia.it/it/turismo-in-lombardia/milano-turismo/milano-da-scoprire-piazza-dei-mercanti-e-la-galleria-dei-sussurri

L’anno 0 è la fondazione di Milano per mano del Re Celtico Belloveso. Difficile poter raggiungere il diploma senza conoscere pagine importanti della storia della città: le 5 giornate, l’assedio dei Goti, la vittoria contro Barbarossa, Tiremm Innanz, la capitale imperiale. 

Gita di classe: in Piazza dei Mercanti, sotto il capitello della scrofa semilanuta 

# Geografia

circonvallazione
circonvallazione

Focus speciale sulla città che bisogna conoscere meglio di un tassista. Non solo: grande attenzione morfologica e urbanistica per i dintorni, almeno fino al Canton Ticino. 

Gita di classe: Piazza San Sepolcro, il vero centro geografico di Milano.

# Lingua straniera

L’unico altro idioma consentito è “l’inglese milanesizzato”. Gli studenti imparano a comunicare con classe e snobismo in una lingua straniera che suona “sofisticata”. Il coffee al bar prima del meeting in call non si ordina da solo.

Gita di classe: una delle tante feste di universitari stranieri in Erasmus.

# Educazione fisica

Credits Urbanfile – Opera d’arte natura M4

Il mantra per vivere a Milano: accelerare. Qualunque sia il tuo ritmo, qui ti devi dare una mossa.  

Gita di classe: visita ai cantieri della M4 per imparare i circuiti di corsa. Le Olimpiadi si avvicinano.

# Filosofia (Milanesità)

O, meglio, milanesità. Chiunque studi a Milano dovrebbe apprendere la mentalità tipica che ha reso grande Milano. Quel mix tra sobria raffinatezza, estetica e concretezza che porta a perseguire l’eccellenza in ogni ambito. 

Gita di classe: Collezione “Costume Moda Immagine” presso Palazzo Morando.

# Scienze (Ricerca fin dalla culla)

Credits: @maralattuada
Vino San Colombano

Milano è polo scientifico, ma non solo. E’ anche il luogo che attira i più bravi ricercatori italiani. La ricerca deve essere iniziata a fare fin dall’asilo, liberi dal dogma e senza paura di infrangere con nuove scoperte la conoscenza acquisita. 

Gita di classe: San Colombano al Lambro.

# Arte (Bellezza)

Milano è una città d’arte. Ma è soprattutto la città che nel mondo significa bellezza. Bellezza come indole a ricercare il più alto gusto estetico in tutto, dai palazzi ai mobili, dai vestiti alla comunicazione. In un periodo buio per l’arte, a Milano si studierà l’arte come rappresentazione del sublime. 

Gita di classe: Pinacoteca di Brera.

# Tecnologia

Nell’era della tecnologia Milano deve diventare un driver, soprattutto a scuola. Ricordando anche i grandi personaggi che hanno reso celebre Milano, come Leonardo da Vinci, Giò Pomodoro o Forlanini. L’esame finale consiste nel far volare l’elicottero vinciano dal Grattacielo Pirelli.

Gita di classe: Museo Scienza e Tecnica.

Continua la lettura con: Quando Milano era la capitale mondiale dei cieli

CARLO VITTORIO MATRONE

copyright milanocittastato.it

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Il “GIRO delle CASCATE”: ponti, passerelle e scalini per andare sopra, sotto e dentro i salti d’acqua

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Credits: @ceci_around Cascata Vallesinella

A poco più di 3 ore da Milano c’è un trekking molto semplice che tra ponti, scalini e passerelle ti porta sopra, sotto e dentro le cascate. Si chiama “Giro delle Cascate” e percorrendolo si ammireranno i panorami delle Dolomiti del Brenta.

Il “GIRO delle CASCATE”: ponti, passerelle e scalini per andare sopra, sotto e dentro i salti d’acqua

# Un trekking nel Parco Naturale Adamello-Brenta

Credits: @roberta.lucchesi
Giro Cascate Vallesinella

Il “Giro delle Cascate” è una passeggiata adatta a tutti che porta alla scoperta delle Cascate della Vallesinella. La Vallesinella è una delle valli situate nelle Dolomiti di Brenta e si trova in Trentino-Alto Adige, precisamente nella provincia di Trento, vicino a Madonna di Campiglio. La valle è conosciuta per le sue bellezza naturali e per essere circondata da montagne dolomitiche che regalano vedute pazzesche. Ma Vallesinella è anche punto di partenza di numerose escursioni, tra queste c’è proprio il “Giro delle Cascate”.

Per raggiungere le Cascate bisogna partire dalla Zona Palù di Madonna di Campiglio a circa 1500 metri di altezza e attraversare il “Sentiero dell’Orso”, un sentiero che ti porta in mezzo al bosco e che a tratti regala scorci sulle belle Dolomiti del Brenta. I panorami di questo giro sono davvero spettacolari, d’altronde le cascate della Vallesinella sono, insieme alle “Nardis” in Val di Genova, le più famose cascate del Parco Naturale Adamello-Brenta. Un vero tesoro naturale, grandi e potenti salti d’acqua alternati ad alcuni più piccoli.

# Tre spettacolari salti d’acqua

Credits: @ceci_around
Cascata Vallesinella

Il giro comprende 3 cascate: quelle di sopra, di mezzo e di sotto. Una volta imboccato il sentiero dell’Orso bisogna prendere la direzione che indica le cascate e il rifugio Vallesinella e raggiungere quindi le Cascate Alte, una serie di cascate, torrenti e salti d’acqua davvero suggestivi.

Credits: @silviagrazioli1
Cascata di Mezzo Vallesinella

Dopo aver raggiunto il rifugio bisogna scendere un pochettino e si arriva alla cascata più bella, quella di Mezzo. Perché è la migliore? Innanzitutto perché è un unico e imponente grande salto d’acqua (a differenza delle altre che sono di più) e poi perché è l’unica che si può ammirare da “dietro”. Entrando in una grotta naturale sembrerà infatti di essere dentro la cascata stessa.

E dopo ponticelli e scalini, seguendo le indicazioni del Giro della Forra, si arriva ad un sentiero che costeggia una serie di salti d’acqua, ripide, pozze con acqua cristallina che formano le ultime cascate, quelle di Sotto.

Continua la lettura con: La “PASSEGGIATA dell’AMORE” a un’ora e mezza da Milano: con passerelle sull’acqua, il giardino segreto e l’albero giraffa

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei TassoBellano, il Giardino delle Grotte, il parco dei dinosauriMonte San Salvatore, la passeggiata dell’amore, la spiaggia più piccola del mondo, l’orrido di Nesso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommersoIsola Comacina, la Mini Toscana della Brianza, Val Vestino, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, la piscina sul lagoVal Bavona, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italianoLa funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraGiardino RossiniNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda Rossa, le grotte del Caglieron, LomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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I TRAMLINK BIDIREZIONALI: la grande novità sui binari di Milano

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Fonte ufficio stampa Atm - Prove in linea notturne Tramlink

Partiti i test notturni per i nuovi tram milanesi che a breve entreranno in servizio sulla rete urbana e extraurbana sostituendo quelli più datati. Vediamo come sono fatti e dove inizieranno a circolare.

I TRAMLINK BIDIREZIONALI: la grande novità sui binari di Milano

# Partite le prove tecniche notturne per il nuovo tram

Fonte ufficio stampa – Prove in linea notturne tram Tramlink alla fermata

Nei giorni scorsi sono iniziate le prove tecniche notturne del nuovo “Tramlink”, nello specifico la vettura numero 7201 che fa parte del parco degli 80 tram di nuova generazione prodotti nello stabilimento Stadler di Valencia attesi entro l’estate a circolare sui binari cittadini. I collaudi servono per misurare le prestazioni e le funzionalità dei sistemi di controllo di guida e di sicurezza. Anche durante il giorno è previsto un check up a 360 gradi con verifiche a tutti i dispositivi elettronici e meccanici, dalla cabina di guida agli impianti di videosorveglianza.

# I tramlink bidirezionali

Fonte ufficio stampa Atm – Il nuovo tram Atm Tramlink al deposito Precotto

Il nuovo tram milanese si caratterizza per l’iconica livrea giallo Milano, è lungo 25 metri con tre carrozze e progettato per un’elevata resistenza alla corrosione. A bordo sono presenti: un sistema di videosorveglianza con 10 telecamere interne controllate dalla centrale Security di Atm, un sistema di infomobilità in tempo reale e schermi con l’indicazione delle fermate, del percorso e di informazioni sullo stato della mobilità cittadina. A questo si aggiungono prese usb per ricaricare gli smartphone e climatizzazione.

Il “Tramlink” ha il pianale ribassato per garantire la massima accessibilità e sarà il primo tram urbano bidirezionale di Milano. Questa particolarità consentirà l’inversione di marcia in caso di necessità e di realizzare i nuovi capolinea utilizzando minore superficie in quanto non sarà necessaria la costruzione dell’anello di binari.

# Dove inizierà a circolare

Fonte ufficio stampa – Prove in linea Tramlink

I tram di nuova generazione andranno progressivamente a rimpiazzare tutti quelli più datati, eccetto le 125 storiche vetture Carelli, per migliorare l’accessibilità e il comfort della rete milanese ma di quella extraurbana. Degli 80 mezzi previsti, infatti, 18 verranno impiegati sulla futura metrotranvia Milano-Seregno FS in costruzione da qualche mese.

Sarà invece la linea 31, che collega la fermata di Bicocca M5 al Comune di Cinisello Balsamo, la prima dove entreranno in servizio

Leggi anche: I CANTIERI del METROTRAM Milano-Brianza in TEMPO REALE: le ultime novità sulle 25 fermate negli 8 Comuni della linea dei record

Continua la lettura: Il TRAM MILANESE sulle strade della CALIFORNIA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Gli APPUNTAMENTI da non perdere nella SETTIMANA BREVE di fine maggio #ToDoMilano

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Basta NoLo - Credits: touringmagazine.it

Settimana corta con musica di gran classe, colonne sonore, comicità e arte. Inaugura la stagione estiva di roof top e locali all’aperto. 

Gli APPUNTAMENTI da non perdere nella SETTIMANA BREVE di fine maggio #ToDoMilano

# Trova il tuo evento:

#Lunedì 29/5: finale di un contest per giovani talenti, metal svedese, quiz-night per gli esperti di Milano e gara 2 dei playoff di basket

Olimpia-BdS – Credits Olimpia Milano
  • FigurArsi: finale con live music e performance di sette giovani performer, nel contest alla ricerca di giovani talenti. Con Elio, Giacomo Poretti e Biagio Caravano e la conduzione di Laura Locatelli, alle 18.30 al Mosso di via Mosso 3.
  • Ghost: metal svedese e concerto all’aperto, per inaugurare la stagione estiva a Milano. Il gruppo è atteso all’Ippodromo: aprono la serata i Death SS e un’altra band a sorpresa. Lo show inizia alle ore 19.00.
  • Fag/Stag, amici di genere: la vita e la mentalità di due trentenni, nell’edizione italiana della comicità scritta da Jeffrey Jay Fowler & Chris Isaacs. Interpretato da Gabriele Colferai e Angelo Di Figlia, fino al 2 giugno nella sala Bauch dell’Elfo Puccini. Debutto alle 19.30.
  • Ave Regina coelorum: per la rassegna Musica Antica a Santa Maria in San Satiro, l’ensamble Consort di Traverse Rinascimentali esegue inni mariani del Rinascimento. Il concerto inizia alle ore 20.00.
  • Il surrealismo e il suo tempo: concerto che la Filarmonica di Milano presenta al Piccolo Teatro – Mariangela Melato. Ispirato dal linguaggio degli artisti del surrealismo, lo spettacolo inizia alle 20.30.
  • L’ultimo Michelangelo (ma non solo): le mille sfaccettature di un grandissimo genio dell’arte, raccontate a partire dalla sua ultima opera, La Pietà. In scena alle ore 21.00 al Teatro Filodrammatici.
  • Lokomotion: una band conosciutissima, che calca i palchi da un quarto di secolo, propone le sue sonorità al Blue Note. Repertorio, cover e nuovi brani, per l’unico spettacolo delle 20.30.
  • Giuseppe Gibboni: per le Serate Musicali del Conservatorio di Milano, l’istituto riapre la Sala Verdi al violino vincitore del premio Paganini. Il programma inizia alle ore 20.45.
  • Scopri i lati nascosti di Milano: quiz night con 10 domande, per testare le proprie conoscenze su Milano. Dopo il grande successo della prima edizione, torna alle 21.00 all’Ostello Bello Grande di via Lepetit 33.
  • Olimpia – Banco di Sardegna: gara 2 della semifinale di playoff, dopo l’esaltante debutto di settimana scorsa. Alle 21.00 al Mediolanum Forum. All’esterno sono previsti anche aperitivi e incontri che precedono la gara di basket.

#Martedì 30/5: Palazzo Marino diventa teatro, speed-date per startup, musica di Hans Zimmer

The Music of Hans Zimmer – Credits: MaSe Domani
  • Lo Sguardo Obiettivo: inaugurazione della mostra personale dedicata a Jordi Larroch. 20 scatti in bianco e nero, surreali per forme e contenuti, accessibili dalle 11.00 alle 19.00 presso Galleria Matria.
  • Startup Speed Date: evento di networking per fare incontrare, tra di loro, le startup sostenibili. Ideato da Lifegate Way e PwC, inizia alle 17.30 presso la sede di quest’ultima, in piazza Tre Torri.
  • Falling Walls Lab: forum internazionale nato per stimolare e incoraggiare le idee “dirompenti”. Insieme giovani imprenditori e studenti, dalle 18.00 alle 20.00 presso Fuorimano OTBP di via Roberto Cozzi 3.
  • Gilrs just wanna fix bikes: (mini) corso di ciclomeccanica base rivolto al pubblico femminile. Dall’anatomia della bici alla risoluzione dei problemi più comuni, si tiene a Cascina Nascosta. Inizio alle ore 19.00.
  • The Music of Hans Zimmer: l’incontro tra le colonne sonore del grande compositore e l’Orchestra Lords of the Sound, attendono il pubblico al Teatro degli Arcimboldi. Sonorità classiche e melodie che rievocano i film preferiti, in scena alle ore 21.00.
  • Giacomo (Matteotti)… io il mio discorso l’ho fatto: l’aula consiliare di Palazzo Marino si fa teatro per una sera. L’occasione è la teatralizzazione degli ultimi discorsi di Matteotti al parlamento. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, “sipario” alle ore 21.00.
  • Poretcast: è l’ora del podcast di Giacomo Poretti, registrato live al Teatro Oscar. Alle 21.00 in punto, l’ospite è il milanesissimo Fabio Ravazzi a raccontarsi.
  • La strada, indagine a due voci sul romanzo di Cormac McCarthy: lettura a due di Massimo Recalcati e Mario Perrotta, che si avvicendano nel romanzo La Strada. In scena al Teatro Franco Parenti alle ore 21.00.
  • La Repubblica Indipendente della Comicità: ultimo appuntamento della stagione, per la rassegna che propone nuovi talenti della stand-up comedy. Alle 21.00 al Teatro Filodrammatici.
  • Open Mic: 4^ serata della rassegna di Area Zelig. 10 nuovi talenti, il pubblico come giuria e due vincitori finali. Sipario alle 21.00, per decidere chi avrà un suo spettacolo nella prossima stagione dello storico cabaret milanese.

#Mercoledì 31/5: Listz e Lady Gaga, tripla offerta della Scala, Jurassic Park, Anime e Manga

Anime Superstar – Credits: Gazzetta di Milano
  • Micah McLaurin: il grande pianista americano è l’ospite della Sala Verdi del Conservatorio, con un programma del tutto speciale. Micah, Liszt e Lady Gaga, mixati dalla tastiera di McLaurin. Lo show inizia alle ore 17.00.
  • Michele Marco Rossi: violoncello solista e un programma tutto dedicato, per un virtuoso ospite del Ridotto Arturo Toscanini alla Scala. Lo show inizia alle ore 19.00, perché precede il concerto serale.
  • Swr Vokalensemble & Yuval Weinberg: il famoso Coro di Stoccarda, è ospite del Teatro alla Scala nello spettacolo delle ore 20.00. In programma brani da coro, che è diretto da Yuval Weinberg.
  • Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala: programma di musica da camera, appositamente arrangiato per la serata da realizzare nel cortile di Palazzo Bagatti Valsecchi. Il concerto inizia alle 19.30, proprio nel Salone d’Onore.
  • Leggiamo sotto le stelle…: piccolo evento di promozione alla lettura, che consiste in una serata di reading. Si tiene nel giardino dell’Istituto Comprensivo Renzo Pezzani, in via Caviglia 8. Inizia alle 20.30.
  • Jurassic Park in Concert: la colonna sonora dell’iconica serie sui dinosauri, si incarica di passare il testimone da maggio a giugno. La Sinfonica di Milano, condotta da Ernst van Tiel, è di scena all’Auditorium Cariplo mercoledì e giovedì alle 20.30.
  • Georgia Cécile: prestigiosa presenza del mondo del jazz al Blue Note Milano. La cantante di Glasgow, sempre in cima alle classifiche, presenta il suo nuovo album nei due spettacoli delle 20.30 e 22.30.
  • Visita narrata serale alla mostra “Robert Doisneau”: camminata tra i 130 scatti bianco e nero del celebre fotografo, che ritraggono i desideri di Parigi nell’immediato dopoguerra. A cura del Museo Diocesano, la visita inizia alle ore 20.30.
  • Behzod, 10 anni dopo: il grande pianista Behzod Abduraimov, si esibisce nella Sala Verdi del Conservatorio. Presenta un programma misto, con inizio alle ore 20.45.
  • Il mansplaining spiegato a mia figlia: il talento sarcastico di Valerio Lundini, è in scena al Teatro Franco Parenti fino a domenica 4 giugno. Debutto fissato alle ore 21.00.
  • Anime Superstars: colonne sonore dei migliori anime e manga, accompagnate da immagini e scene, attendono gli appassionati del genere al Teatro degli Arcimboldi. Esegue l’Orchestra 38 Samurai, con inizio alle ore 21.00.
  • Lewis Capaldi: unica data italiana dell’artista scozzese, che recupera il rinvio già atteso a marzo. Lo troviamo al Mediolanum Forum alle ore 21.00.
  • Sum 41: lo show (forse) di addio della band, che ha annunciato lo scioglimento proprio prima del Surprise No Personal Space Show Tour. È possibile salutare il sound pop-rock e punk del gruppo nello SpazioMi del Carroponte, alle ore 21.00.

#Giovedì 1/6: aprono le prime terrazze e gli eventi open-air

Basta NoLo – Credits: touringmagazine.it
  • All that glitters is not gold: si presenta con questa mostra, per la prima volta, la Galleria BPER di piazza Duomo. Opere di Fabrizio Dusi, in esposizione dalle 10.45.
  • Visione del suono: concerto di fine masterclass, con l’aula di Yoel Cantori. Il concerto è previsto alle 17:00 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi.
  • Opal – Rooftop open air: inizia la stagione degli eventi open-air, con un party che dura dalle 17:00 alla mezzanotte. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, per entrare poi in via Dell’Aprica 12.
  • Testament, Exodus e Voivod: arriva il tour europeo delle due band, che nella data italiana sono affiancati dal metal canadese di Voivod. Raduno imperdibile per gli appassionati metal, al Live Club di Trezzo d’Adda. L’happening inizia alle 18:45.
  • The White Party: aperitivo con ingresso gratuito e consumazione obbligatoria, in una delle terrazze più esclusive di Milano. Apre la stagione il Camillo di via F. Aprile. Dalle 19.00 alla notte inoltrata, chi è in total white riceve un chupito dopo il primo drink.
  • Bobby Rush: vera e propria leggenda del folk-funk, anima nera con all’attivo centinaia di lavori discografici. Arriva al Blue Note e si accomoda nella formula del doppio spettacolo: 20.30 e replica alle 22.30.
  • Verace Comedy Lab: serata di sketch pungenti e divertenti sul palco dello Zelig. Conduce Paolo Ruffini, insieme a un manipolo di coraggiosi comici, pronti ad andare sempre oltre i limiti della comicità. Inizio show alle 21.00.
  • Make nolo viale Monza again: comicità “a buon mercato”, dedicata a tutti coloro che hanno un amico noler che lavora a un progetto, o che preferiscono il parcheggio del SUV ai dehor pieni di imbruttiti. Alle 21.30 in viale Monza 54.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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Vengo anch’io? No, tu no! Quattro luoghi incredibili che NON si possono visitare nel mondo

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Ph. @visitisvalbard IG

Si potrebbe pensare che ormai, nel XXI secolo, sia possibile visitare qualsiasi posto nel mondo. Invece non è così. Esistono luoghi magici e affascinanti, custodi di storie incredibili, che non possono essere visitati. Tra questi ne abbiamo selezionati alcuni, quali saranno?

Vengo anch’io? No, tu no! Quattro luoghi incredibili che NON si possono visitare nel mondo

#1 Il deposito Svalbard: l’ultima speranza per il pianeta

Ph. @visitisvalbard IG

Il deposito è un bunker nel ghiaccio che si trova nelle isole norvegesi Svalbard, da cui prende il nome. Si trova a circa mille chilometri dal Polo Nord, dove la vegetazione è praticamente inesistente, l’inverno gelido è fatto di 155 giorni di buio totale, mentre per quattro mesi il sole non tramonta mai. Ebbene si, proprio in questo ambiente del tutto inospitale viene salvaguardata la biodiversità del Pianeta. Il deposito, inaugurato nel 2008, custodisce infatti la più grande varietà di sementi provenienti da ogni parte del mondo.

L’obiettivo è quello di preservare il nostro patrimonio agricolo da una qualsiasi minaccia e catastrofe, naturale o umana che sia. Quasi tutti i paesi del mondo hanno mandato una copia dei loro semi e ad oggi più di 860mila varietà vengono conservate in depositi di roccia a 130 m di profondità e ad una temperatura di 18 gradi sotto zero. Il permafrost infatti, terreno perennemente ghiacciato, funge da refrigerante naturale e mantiene il deposito a una temperatura rigida e costante.

Pensate che il deposito ha già ricevuto la prima richiesta di prelievo, il Centro internazionale per la Ricerca agricola in aree asciutte di Aleppo, in Siria, è andato distrutto a causa della guerra e ha quindi bisogno di nuove copie di sementi.

#2 North Sentinel: l’isola fuori dal mondo

credits: survival.it

In quanti sognano di andarsene, mollare tutto e vivere su un’isola fuori dal mondo? Gli abitanti di North Sentinel lo fanno da sempre e guai a chi li disturba. L’isola in questione si trova nel Golfo del Bengala, in India, nell’arcipelago delle Isole Andamane. Dal punto di vista paesaggistico è un’isola estremamente attraente, con il suo mare cristallino e la folta vegetazione sembra essere il luogo ideale per una vacanza all’insegna del relax. Se non fosse per i suoi abitanti che accolgono chiunque provi ad avvicinarsi con una pioggia di frecce.

Si stima che sull’isola vivano dalle 50 alle 400 persone, ma di come conducano la propria vita non si sa praticamente nulla. Dalle poche osservazioni, a distanza di sicurezza, che si sono potute fare sembra che gli abitanti pratichino la caccia e la pesca e che vivano in capanne comunitarie.

I Sentinelesi hanno più volte dimostrato la loro volontà di indipendenza e solitudine, tanto che qualche anno fa hanno ucciso due pescatori che si erano arenati sul loro territorio. Il governo Indiano ha così ordinato di cessare ogni tentativo di avvicinamento all’isola, sia per non correre alcun rischio, sia per salvaguardare l’esistenza della tribù.

#3 Le catacombe di Parigi

credits: corriere.it

Conosciute anche come “impero dei morti”, le Catacombe di Parigi sono un ossario sotterraneo contenente le spoglie di circa sei milioni di persone. Ordinatamente accatastate e suddivise per forma anatomica, le ossa vennero sepolte qui a partire dal 1786.

Le gallerie prima erano cave di pietra calcarea che servivano per costruire la maggior parte degli edifici, ma vennero abbandonate nel XV secolo per proteggere la città da eventuali crolli. Fu così che, quando i cimiteri della città furono saturi, il Consiglio di Stato decise di spostare le ossa delle fosse comuni nelle cave sotterranee. Col passare del tempo le catacombe divennero un luogo affascinante e suggestivo, grazie alla realizzazione di diverse decorazioni macabro-romantiche.

I sotterranei si estendono per centinaia di chilometri sotto la città e formano un immenso labirinto di strade e cunicoli. A causa di questa sua vastità però, solo una parte infinitesimale è aperta al pubblico: l’accesso ad altre zone è proibito per la quasi matematica certezza di perdersi.

#4 Gli archivi segreti del Vaticano

credits: corriere.it

Concludiamo questa rassegna tornando dalle nostre parti. Parliamo degli Archivi del Vaticano, l’archivio centrale della Santa Sede, dove sono conservati gli atti e i documenti che riguardano il governo pastorale. L’Archivio Apostolico è stato istituito da Paolo V nel 1612, ma nel XX secolo Papa Paolo VI fece costruire sotto il Cortile della Pigna un nuovo bunker per custodire gli scritti. L’archivio sia immenso e composto da 85 km di scaffali che lo rendono la banca dati storica più grande del mondo. Il patrimonio documentale che conserva copre un arco cronologico di circa dodici secoli e, pur non essendo l’archivio più vasto come quantità, è il più vasto del mondo come copertura geografica, abbraccia infatti tutti i continenti e gli Stati dove la Chiesa Cattolica è presente.

La consultazione è possibile solo per i documenti precedenti all’ottobre del 1958, ma è permessa solo a quei ricercatori in possesso di determinati titoli di studio, previa una domanda scritta e la lettera di presentazione di un istituto accreditato.

Sono moltissimi i luoghi inaccessibili e inesplorabili, alcuni piuttosto famosi ed altri molto meno noti. Se ne hai in mente qualcuno, segnalacelo nei commenti!

Continua la lettura con: La CLASSIFICA dei 7 LUOGHI più STREGATI di Milano

CHIARA BARONE

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Il DISTRETTO dell’ANTIQUARIATO di Milano

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Credits: @carrozzeria900 Carrozzeria 900

Da quartiere popolare a una delle zone più gettonate della città. Quartiere eterogeneo, amato dagli street artist, ricco di cultura e pieno di iniziative, si può ribattezzare anche come il distretto dell’antiquariato di Milano. Sì, perché nel giro di poche centinaia di metri, qui si trovano ben 5 negozi di antiquariato e modernariato.

Il DISTRETTO dell’ANTIQUARIATO di Milano

# Flea Market Milan: la rivendita di oggetti preloved

Credits: @lecinqsept.vintage
Flea Market Milan

In via Stazio 18 c’è il negozio di Giulia, ragazza appassionata di oggettistica che negli anni ha comprato sempre più oggetti ai mercatini e che ha trasformato una passione in un lavoro. Visto che lo spazio in casa stava diminuendo, proprio a causa di questi suoi acquisiti compulsivi (come racconta lei stessa sul proprio sito internet), Giulia ha deciso di aprire un negozio dove poter rivendere oggetti preloved (termine carino per dire usati, letteralmente oggetti “già amati”) e vintage. Il negozio di chiama Flea Market Milan e qui si possono trovare principalmente soprammobili, set di tazze, piatti e bicchieri, ma anche vasi, libri e addirittura una collezione di riviste di Vanity Fair.

# Premoli Lorandi Antichità: quadri e poster, tazze e bicchieri 

 
Credits:
@fedelorandi_official
Premoli Lorandi Antichità

Sempre nella stessa via e allo stesso numero civico del Flea Market Milan si trova il negozio di Fede Lorandi, antiquaria e personal interior fitter da più di 40 anni. Aperto tutti i giorni, eccetto la domenica e il lunedì, il negozio di antiquariato Premoli Lorandi Antichità è il secondo negozio di oggettistica vintage del quartiere di Nolo. Da martedì a giovedì gli orari sono dalle 15 alle 19:30, mentre il venerdì e il sabato rimane aperto la mattina, dalle 10 alle 13. Qui si trovano principalmente oggetti d’arte, hanno la meglio quadri e poster, ma non manca altra oggettistica come vasi e set di tazze e bicchieri.

# Crazy Art Milano: antiquariato e follie a noleggio e in vendita

Credits: @crazyartmilano
Crazy Art Milano

Passiamo ora in via Merano e caso vuole che il numero civico sia lo stesso degli altri due negozietti di antiquariato di via Stazio. Siamo infatti in via Merano 18 e qui si trovano Crazy Art Milano e Magazzino 76. Il primo si descrive come 700 mq di antiquariato e follie a noleggio e in vendita, aperto dal lunedì al sabato dalle 10:15 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 19. Crazy Art Milano è a gestione familiare, sono infatti Rossella e Giancarlo Ramponi ad aver aperto il negozio nel 1972 e oggi è gestito dalla donna insieme alle due figlie. Qui si possono trovare oggetti di antiquariato, modernariato, collezionismo e curiosità, oggetti e arredi d’epoca e vintage.

# Magazzino 76: spazio espositivo di antichità in continua evoluzione

Credits: @magazzino76
Magazzino 76

Modernariato, antiquariato e design sono anche le parole d’ordine di Magazzino 76, specializzato anch’esso nella vendita e noleggio di oggetti antichi, ma anche nel restauro di essi. Il negozio è aperto dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13:30 e dalle 15 alle 19:30. Piuttosto che negozio, sarebbe meglio definire Magazzino76 uno spazio espositivo in continua evoluzione, dove si possono trovare arredi antichi e non, di design italiano e internazionale oppure pezzi unici da collezione. Oltre poi al negozio, Magazzino 76, o meglio il suo laboratorio di falegnameria e restauro Spaziostudio78, rimette a nuovo, mantenendo l’autenticità, tutto ciò che gli si porta.

# Carrozzeria 900: il mix tra carrozzeria e laboratorio artistico 

Credits: @carrozzeria900
Carrozzeria 900

E siamo arrivati all’ultimo dei 5 negozi di antiquariato di Nolo. In via Padova 29 si trova Carrozzeria 900, aperta martedì e giovedì dalle 14 alle 18 e sabato dalle 11 alle 18. Carrozzeria 900 nasce nel 2011, dal bisogno del suo proprietario di avere uno spazio fisico dove poter coltivare la sua passione per l’antiquariato. Sceglie così i 200 metri quadri di via Padova 29, uno spazio pratico e funzionale, un mix tra una carrozzeria e un laboratorio artistico. Qui si possono trovare oggetti di antiquariato e modernariato di ogni tipo, ma anche pezzi unici di design.

Continua la lettura con: La VIA del VINTAGE di Milano: 5 negozi old fashion nella strada

BEATRICE BARAZZETTI

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Milano è tra le CITTÀ più LENTE del mondo

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Si dice sempre che Milano corre, non si ferma mai, è instancabile. Eppure secondo il Global Index la città meneghina risulta essere una delle città più lente del mondo. Vediamo come e perché.

Milano è tra le CITTÀ più LENTE del mondo

# A Milano ci si impiega quasi mezz’ora per fare 10 km in auto

Credits: milano.corriere.it
Traffico a Milano

The Global Index fornisce informazioni statistiche per quanto riguarda l’economia, la scienza, l’educazione, la politica e tanto altro. Tra gli studi che vengono pubblicati ci sono anche quelli relativi al viaggio, alla geografia e alla mobilità. È proprio a questo proposito che si è scoperto che Milano è tra le città più lente al mondo. Sì perché secondo i dati statistici per percorrere in auto 10km su una strada milanese ci si impiega mediamente 27 minuti e 30 secondi: solamente 4 città nel mondo fanno peggio.

Per quanto riguarda il traffico, la città più lenta è Londra, dove per fare 10 km ci si mette 36 minuti e 20 secondi. Dopo la capitale britannica, tra le altre città più lente in assoluto ci sono Bangalore, la capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka, Dublino, Sapporo, in Giappone, e poi c’è Milano. Persino Roma e Parigi sono più veloci del capoluogo lombardo: Parigi infatti segue Milano con 26 minuti e 10 secondi mentre a Roma, dove ci si lamenta sempre del traffico pensando che sia di gran lunga peggio di Milano, in realtà, per percorrere 10 km in macchina ci si impiega 25 minuti e 40 secondi.

# Il traffico è il primo problema della città

A Milano il traffico è una questione molta calda, sembra che non si riesca a trovare una soluzione, non diciamo per eliminarlo perché è impossibile, ma almeno ridurlo. Specialmente durante le ore di punta, alcune delle principali arterie stradali, come e le Tangenziali Est e Ovest, sono particolarmente congestionate, ma non solo. Anche il centro città, le zone dei Navigli, Corso Buenos Aires non sono da meno. Secondo l’intelligenza artificiale addirittura il traffico e l’inquinamento che ne consegue è il primo problema della città meneghina e sembra che i dati del Global Index lo confermino considerando che inserisce la città nelle top5 delle più lente al mondo.

# Le soluzioni? Più parcheggi e infrastrutture più agili

Come si usa la metro di Milano?
Credits chantal.lisanne IG – M2 Milano direzione sud

Intanto il Comune negli anni ha cercato di affrontare questo problema adottando diverse misure: gli incentivi all’uso dei mezzi pubblici e l’introduzione delle zone ZTL ne sono un esempio. Ma sembrano non bastare. Tra le idee per risolvere il problema, ci potrebbe essere la creazione di parcheggi periferici ben collegati al trasporto pubblico così da incentivare le persone a lasciare le auto private fuori dal centro città e utilizzare poi il trasporto pubblico per raggiungere le destinazioni centrali. Anche un potenziamento delle infrastrutture stradali non sarebbe male, di certo la soluzione non è quella di complicare la guida in città inserendo piste ciclabili sulle carreggiate stesse.

Quello che è sicuro è che non è possibile che quella conosciuta come la città italiana che corre, rientri nelle 5 città più lente al mondo. Quindi, bisognerebbe fare qualcosa.

Continua la lettura con: Le TANGENZIALI sempre più INGOLFATE: 5 proposte per ridurre il traffico

BEATRICE BARAZZETTI

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FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo

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Credits: @Fabu023 Franca Valeri

Franca Valeri, al secolo Franca Norsa, nasce a Milano il 31 luglio 1920. La sua prima casa è in via Giuseppe Rovani: il padre era Luigi Angelo, la madre Cecilia Pernetta.

FRANCA VALERI: la signorina snob dello spettacolo

# “Già da bambina mi divertivo a raccontare personaggi che conoscevo, sottolineando i loro “tic””

Credits: @brugnolinicola
Franca Valeri

Luigi era ebreo e prese con grande dolore la notizia delle leggi raziali, evento che portò alla disperazione tutta la famiglia. Franca frequenta il Liceo Parini ma, in quanto figlia di ebreo, in quinta viene costretta a sospendere la frequenza: acquisirà la maturità privatamente. Nel 1944, ospite a Roma di una parente, Franca Valeri partecipa ad un’audizione per entrare all’Accademia d’arte drammatica, ma è esclusa. Conosce Ennio Flaiano e Nicola Ciarletta (critico d’arte). Entra nel mondo dell’arte e della recitazione, facendosi conoscere con sketch comici che convincono la Compagnia di Ernesto Calindri a farla lavorare con loro: già da bambina mi divertivo a raccontare personaggi che conoscevo, sottolineando i loro “tic” -raccontò in un’intervista circa 40 anni fa- quando andavo con i miei genitori da amici di famiglia o da parenti, mi veniva sempre chiesto di proporre qualche scenetta, quella che andava per la maggiore era quella della ragazza snob”.

# Inizia interpretando la signorina snob

Credits: amica.it
Franca Valeri

Franca nasce Norsa di cognome, perché decise di chiamarsi “Valeri”, come nome d’arte? “Mio padre non era d’accordo che facessi l’attrice, così, quando venni chiamata a svolgere la mia prima esperienza da attrice, e dovevo scrivere il mio nome per la locandina, scelsi Valeri, per caso, solo perché una mia amica in quel momento stava leggendo un libro di Paul Valery”.

Franca Valeri inizia con la radio, interpretando proprio la signorina snob: saranno 38 le trasmissioni a cui l’attrice milanese partecipa, tra il 1949 e il 2002. Proprio nel 1949 incontra Vittorio Caprioli e Alberto Bonucci e crea “Il Teatro dei tre gobbi”: “debuttammo a Parigi, recitando in francese, poi siamo tornati in Italia”, proponendo spettacoli che non prevedevano l’uso dei costumi, allora era una rarità. Con Caprioli darà vita ad una storia d’amore durata circa 12 anni, culminata col matrimonio, che finì negli anni sessanta. Nel 1963 conosce il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi (deceduto negli anni novanta), di 17 anni più giovane, avviando una seconda storia sentimentale, che durerà molto tempo.

# “Le donne non sanno far ridere perché hanno un eterno complesso che le fa temere di evidenziare troppo i loro lati ridicoli”

Credits: connessiallopera.it
Franca Valeri

Caprioli la dirigerà in diversi film, commedie che enfatizzavano la sua grade capacità di fare ridere: “le donne sanno ridere di loro stesse– sosteneva Franca Valeri- ma non sanno far ridere: perché hanno un eterno complesso che le fa temere di evidenziare troppo i loro lati ridicoli”. Una considerazione, se vogliamo, un po’ severa verso il proprio genere, ma che sottolineava come “le gabbie mentali” impediscano agli artisti di esprimersi in modo completo. L’antidoto? Il senso della libertà e dell’indipendenza. Virtù che la Valeri ha avuto e ha saputo gestire per tutta la propria vita.

In Tv la dirige Antonello Falqui in trasmissioni come “Le divine”, “Studio uno” e “Sabato sera”, mentre al cinema brucia le tappe con pellicole tipo “Leoni al sole”, “Parigi o cara” e “Scusi, facciamo l’amore”.

# Attrice, comica e cabarettista, drammaturga e regista teatrale

Credits: @lucabianchiniofficial
Franca Valeri

La carriera di Franca Valeri è un ciclone: oltre che attrice, comica e cabarettista, diventa anche drammaturga e regista teatrale: tra il 1971 e il 2003 dirige tredici opere, tra il 1950 e il 2003 è attrice primadonna in 44 film, nel frattempo partecipa a cinquantacinque trasmissioni Tv. In diversi film è sceneggiatrice.  A questi lavori vanno aggiunti circa 20 libri in qualità di autrice o collaboratrice.

Franca Valeri aveva personalità e cultura, umorismo e stile, comicità e quella sensibilità essenziale per far propri i tic e difetti della gente, che poi andava a raccontare attraverso i propri personaggi.  Ma come si definiva, artisticamente? “Mi considero un comico. Penso che la verità abbia le proprie radici in ciò che è comico”. Morì a Roma il 9 agosto 2020, aveva 100 anni.

FABIO BUFFA

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La CORSIA DINAMICA sulla TANGENZIALE: presto il raddoppio

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Credits autostrade.it - Quarta corsia dinamica

Il 29 marzo 2023 si è trasformato in realtà il sogno proibito degli automobilisti milanesi. Il merito va dato al sistema innovativo implementato su un tratto autostradale della città. Come funziona, dove è operativo e dove sarà esteso in futuro.

La CORSIA DINAMICA sulla TANGENZIALE: presto il raddoppio

# Si può viaggiare nella corsia d’emergenza su un tratto di tangenziale dell’A4 

Credits comunedicormano – Svincolo Cormano

A partire dal 29 marzo 2023 si è aperta una nuova possibilità per gli automobilisti su un tratto milanese dell’autostrada A4, che funge da tangenziale nell’area a nord di Milano. Dalla quella data è infatti consentito percorrere per circa 4 km la corsia di emergenza tra lo svincolo di Cormano e quello di viale Certosa, al momento solo in direzione Torino. Quello che una volta era un sogno proibito è diventato finalmente legittimo.

# Tra poco il tratto verrà raddoppiato 

Primo tratto corsia dinamica A4

L’innovazione è stata resa possibile attraverso la realizzazione della quarta corsia dinamica, che consente di gestire il passaggio dal funzionamento a tre corsie più emergenza a quello a quattro corsie senza emergenza. Il sistema sarà disponibile su una lunghezza complessiva di 9,3 km sulla A4, dallo svincolo di viale Certosa alla galleria artificiale antifonica di Cinisello Balsamo. In una nota di Autostrade per l’Italia diramata in occasione dell’inaugurazione viene spiegato il funzionamento della corsia: “offre la possibilità di dedicare al flusso veicolare la corsia di emergenza, quando le condizioni di traffico lo richiederanno e quando la stessa non risulterà interessata da eventi o dal transito di veicoli di soccorso“. 

# Milano segna un altro record di precocità

Credits stradeeautostrade.it – Corsia dinamica

L’ennesimo record di precocità per Milano: questo è infatti il primo tratto autostradale in Italia a 4 corsie che viene gestito in modo dinamico. A Bologna infatti avviene solo su tre corsie. Il sistema implementato è in grado di informare gli automobilisti sulla disponibilità della corsia di emergenza. Cosa scrive a riguardo Aspi nel prosieguo della nota: “la A4 tra Cormano e Viale Certosa sarà il primo asset in Italia ad essere dotato di un sistema di gestione dinamico in un contesto a 4 corsie, caratterizzato da un sistema altamente tecnologico AID (Automatic Incident Detection) in grado di rilevare le condizioni della piattaforma autostradale e di segnalare opportunatamente all’utenza lo stato di apertura o chiusura della corsia di emergenza“.

# I milanesi lo usano come una tangenziale

Tratto milanese autostrada A4

Questo tratto autostradale della A4 è considerata dai milanesi a tutti gli effetti una tangenziale. L’arteria scorre infatti in maniera lineare poco oltre i confini amministrativi e ha tre importanti svincoli che permettono di entrare a Milano da viale Fulvio Testi, viale Enrico Fermi e dalla zona di Stephenson-Certosa per poi proseguire lungo Corso Sempione. Consente quindi di andare in orizzontale da un punto all’altro della città, nella parte a nord della stessa, senza doversi fermare a incroci e semafori. 

Spesso però è intasata andando a vanificare la sua funzione di strada tangenziale. L’innovazione introdotta mira proprio a rendere il traffico più scorrevole. Si attende la fine dell’anno per avere i primi dati su come sta procedendo la sperimentazione. 

Leggi anche: Il mistero della TANGENZIALE SENZA NOME (ma sempre intasata)

Continua la lettura: L’AUTOSTRADA per BICICLETTE più lunga d’Italia diventa un’ “OPERA d’ARTE”

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Inaugura nel milanese la “CUPOLA a PETALI” più grande d’EUROPA

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Credits giusy_pezzini IG - Osservatorio hinterland di Milano

Un altro polo d’eccellenza per Milano.

Inaugura nel milanese la “CUPOLA a PETALI” più grande d’EUROPA

# La cupola a “petali” più grande d’Europa, la seconda al mondo

Credits giusy_pezzini IG – Osservatorio hinterland di Milano

Nella Città Metropolitana di Milano c’è un osservatorio astronomico da record. Costruito nella cornice del centro culturale Cascina Grande a Rozzano, può vantare la cupola con la caratteristica apertura a “petali” più grande d’Europa, misura 7 metri di diametro, e al secondo posto nel mondo. Questa tipologia di apertura consente di avere una visione a 360 gradi del cielo. La struttura dell’osservatorio si sviluppa su due livelli, con una sala conferenze principale a doppia altezza e una sala polifunzionale circolare.

# Un raro modello di telescopio di fine ‘800

Credits ecodimilanoeprovincia.it – Telescopio Merz Dallmeyer

Oltre alla cupola da record all’interno della struttura c’è un raro e prezioso telescopio costruito da due dei più importanti marchi europei, G&S Merz e JH Dallmeyer, di proprietà del Gruppo Astrofili Rozzano e risalente al 1870. Lo strumento scientifico è arrivato ai giorni nostri senza modifiche strutturali, presenta diverse parti in ottone e raffinati cerchi graduati con i gradi incisi su una lamina d’argento, ed è stato restaurato funzionalmente da ARASS Brera e sottoposto a tutela della Soprintendenza dei beni culturali di Milano. A questo si affianca un telescopio moderno da quaranta centimetri di diametro computerizzato e un telescopio per l’osservazione delle protuberanze solari.

# L’inaugurazione del civico Osservatorio

Credits cascinagrande.it – Cascina Grande

L’inaugurazione del civico Osservatorio è sabato 27 maggio alle ore 10, alla presenza di Amalia Ercoli Finzi, Grand’Ufficiale della Repubblica e professoressa emerita al Politecnico di Milano e di Fabio Peri, astrofisico e direttore scientifico del Planetario di Milano. La gestione è affidata al Gruppo Astrofili Rozzano, con 40 anni di esperienza nell’ambito dell’astronomia. Completa la struttura un piccolo museo permanente dove sono custoditi documenti storici e immagini d’epoca.

 

Fonte: Il Giorno

Continua la lettura con: Più grande di DisneyLand Paris: in ITALIA il PARCO TEMATICO più GRANDE d’Europa?

FABIO MARCOMIN

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La Gastro-Parade: i PIATTI TIPICI di Milano più AMATI dai MILANESI

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Credits: @chef__pier Risotto alla milanese

Quali sono i piatti tipici migliori della cucina milanese? Questi i risultati di un nostro sondaggio tra i milanesi. 

La Gastro-Parade: i PIATTI TIPICI di Milano più AMATI dai MILANESI

#7 Ris e erburin

Credits produttoriagricoliticino – Ris e erburin

Apre la gastro-parade un piatto forse non tra i più conosciuti: ris e erburin. Uno dei piatti tipici più semplici della cucina lombarda e milanese a base di riso, abbondante prezzemolo, burro e grana padano grattugiato. Un riso lento, più vicino a una minestra, che a molti fa ritornare alla mente ricordi dell’infanzia.

#6 Mondeghili

Mondeghili

I mondeghili sono stati portati in Lombardia dagli spagnoli tra il Cinquecento e il Settecento: rispetto alle normali polpette sono di manzo ma mescolate a salsiccia, mortadella, pane ammollato nel latte, uovo, formaggio, aglio e noce moscata. E poi fritte nel burro.

#5 Ossobuco

Credits: kung-food – Ossobuco alla gremolada

Qui iniziamo con i pezzi forti della cucina locale. L’ossobuco alla milanese viene fatto con uno specifico taglio di carne specifico, l’ossobuco di vitello, con fette di circa 3-4 cm ricavate sezionando lo stinco del bovino. Fondamentale tenere l’osso e il midollo attaccato alla carne per fare in modo che quest’ultimo si sciolga con la lenta cottura in umido e conferirà al piatto la giusta cremosità. Per chiudere il piatto alla grande non può mancare la gremolada, una cremina fatta con un trito di aglio, prezzemolo e scorza di limone da versare sopra l’ossobuco.

#4 Cassœula

Credits: PH Primo Chef

Alle soglie del podio c’è un altro grande classico: la cassœula, il celebre stufato caldo a base di maiale e verza. Nasce a inizio Novecento durante la dominazione spagnola di Milano e il suo nome deriverebbe da cazzuola, lo strumento usato dai muratori per spalmare la malta e che fa riferimento a quello utilizzato per mescolare durante la cottura. Del maiale vengono usate le parti meno pregiate: piedini, muso, costine, cotenna e frattaglie. 

#3 Risotto allo zafferano

Credits: lucafarina88 IG – Risotto allo zafferano

Il gradino più basso del podio è del risotto allo zafferano, dal pistillo rosso usato per il tipico gusto e colore, con molta probabilità il piatto milanese più conosciuto al mondo. C’è chi lo chiama anche risotto alla milanese o risotto giallo. La tecnica di cottura prevede una tostatura e poi l’insaporimento con il soffritto.  che non viene semplicemente lessato bensì tostato e insaporito con il soffritto.

#2 Panettone

Credits altromercato IG – Panettone Don Bosco

Al secondo posto una superstar internazionale. Il panettone risale ai tempi in cui a Milano c’era Leonardo Da Vinci. Anche se per questa volta lui non c’entra: lo zampino ce lo mise il cuoco al servizio di Ludovico il Moro. Incaricato di preparare un pranzo di Natale dimenticò il dolce nel forno, da cui lo estrasse quasi carbonizzato.

A quei tempi c’era poco da scherzare: per errori come questi si rischiava la testa. Il cuoco sbadato mentre era in piena disperazione venne salvato dall’intuizione di un giovane sguattero di nome Toni che gli propose: «Con quanto è rimasto in dispensa – un po’ di farina, burro, uova, della scorza di cedro e qualche uvetta – stamane ho cucinato questo dolce. Se non avete altro, potete portarlo in tavola».

Il cuoco seguì il consiglio e portò il dolce a tavola. Il grande Ludovico lo fece chiamare. Il cuoco era pronto al peggio e già si vedeva giustiziato nel cortile del Castello o, per lo meno, preso a pedate fin fuori le mura. Invece altro che punizione! I commensali erano entusiasti e il duca gli chiese il nome di quel dolce così buono. «L’è ‘l pan del Toni», rispose il cuoco. Da allora il “pane di Toni”, ossia il “panettone, è diventato il dolce di Milano.

#1 Cotoletta

Credits: PH Fine Dining Lovers

La regina della gastro-parade milanese non può che essere lei: la cotoletta. Ha sbaragliato la concorrenza nel nostro sondaggio. La fetta di lombata di vitello viene prima impanata con uovo e pangrattato e infine fritta nel burro chiarificato, per darle quella crosticina croccante e dorata, rimanendo morbida dentro. Di solito con osso, in alcuni casi la troviamo di dimensione più ridotta, in altri casi gourmet oppure in formato gigante conosciuta come orecchia di elefante.

Note di merito. Da segnalare altri due piatti tra quelli menzionati dai nostri lettori: i “rustin negàa“, letteralmente “arrostini annegati” e la mitica trippa, o büsecca in dialetto, fatta con le frattaglie ricavate da diverse parti dello stomaco dei bovini.

Leggi anche: Le 7 migliori COTOLETTE di Milano (mappe e recensioni)

Continua la lettura con: I PIATTI MILANESI che i milanesi NON CONOSCONO

FABIO MARCOMIN

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QT8 dichiarato «di notevole interesse pubblico»: il QUARTIERE VISIONARIO di Milano aggiunge un altro RECORD

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Ph. @aliciadj2 IG

Arriva il vincolo paesaggistico sul “quartiere visionario di Milano”. Anche se meno radicale rispetto al vincolo monumentale che avrebbe reso intoccabile l’intero quartiere. Vediamo la novità e alcuni segreti che rendono così unico il quartiere con la sigla da robot di Guerre Stellari. Foto Cover: @aliciadj2 IG

QT8 dichiarato «di notevole interesse pubblico»: il QUARTIERE VISIONARIO di Milano aggiunge un altro RECORD

# Dichiarato di interesse pubblico

QT8 è stato dichiarato dal ministero della Cultura di notevole interesse pubblico. Cosa significa? Grazie al vincolo paesaggistico verranno mantenuti intaccati alcuni elementi fondamentali: dalla salvaguardia del paesaggio, alla tipologia degli edifici e del territorio, garantendo così l’identità del modello urbano del QT8. Si è evitata l’ipotesi estrema, quella di assegnare un vincolo monumentale che avrebbe reso impossibile qualunque modifica sul territorio, anche per semplici opere di manutenzione. Ma cosa rende così speciale il quartiere? (NdR)

#1 Il nome in codice da “Guerre Stellari” per celebrare l’ottava Triennale di MilanoArchivio Bottoni, Polimi

Il nome in codice sembra quello di un robot di Guerre Stellari. Invece nasce molto tempo prima e ha un significato ben preciso. Q sta per quartiere. T equivale a Triennale. 8 è l’ottava edizione della manifestazione indetta dal Palazzo dell’Arte e dell’architettura di Milano. 

Anno 1947. In una città ancora segnata dalla guerra e dalle macerie, l’architetto Piero Bottoni, in quell’anno commissario straordinario della Triennale di Milano, viene chiamato a progettare un’area sperimentale.

In zona San Siro viene concepito un quartiere libero dalle codificazioni regolamentari degli altri quartieri della città: “l’unico che a Milano presenti le condizioni urbanistiche ideali per l’architettura moderna e nel quale è possibile realizzare, e per qualche caso si sono realizzate, opere di estremo interesse” scrivono le cronache.

La realizzazione del quartiere richiede diversi anni: tra il 1946 e il 1947 si realizzano le prime case, per ospitare molti fra gli sfollati, seguendo undici modelli diversi, progettati da architetti che avevano vinto un concorso nazionale. Nel 1948 si realizzano per la prima volta in Italia case prefabbricate a 4 piani. 

Grande è l’attenzione agli spazi verdi: con la realizzazione dei primi campi gioco per ragazzi, con aree verdi condominiali e con la creazione di un vasto parco, circa 375.000 m². QT8 malgrado il nome robotico nasce con lo scopo di rappresentare un ottimo esempio di vivibilità urbana.

#2 Per molti QT8 era un progetto irrealizzabilequaderni_quartiere_ 0

 “Quando ci si rese conto che, volendo, i programmi si potevano realizzare e nel 1951 se ne videro esposti in parte i consuntivi, durante il periodo della 9° Triennale, qualcuno, anzi molti, credettero che il quartiere sarebbe stato completato in brevissimo tempo e rimasero delusi che così non fosse. Furono critiche negative all’inizio, facili entusiasmi positivi durante il corso delle opere, in tutti e due i casi incomprensione della realtà che è un altra e che è quella espressa nel primitivo programma”, disse Piero Bottoni. (fonte: Archivio.eddyburg.it)

#3 Cosa c’era prima di QT8

archivio.eddyburg.it
archivio.eddyburg.it

E’ lo stesso Bottoni a descrivere che era una zona di baracche e regno dei “barboni”, soggetta alle improvvise piene dell’Olona e di scarsissimo reddito per il Comune: “pareva naturale profetare che non sarebbe mai divenuto un quartiere residenziale […] “. (fonte: Archivio.eddyburg.it)

#4 Com’erano fatte le prime case di QT8

http://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-3h080-0001580/Le prime case, costruite tra il ’46 e il ’47 erano destinate a reduci di guerra e senza tetto. Si trattava di “undici modelli diversi di casette progettate, con concorso nazionale, da esimi architetti di tutta Italia. Modelli che furono variamente utilizzati nella ricostruzione italiana”.
Nel 1948 seguì un programma di sperimentazioni di prefabbricazione e montaggio in cantiere di case a 4 piani e un secondo più vasto è in corso di esecuzione. “Sono queste le uniche sperimentazioni ufficiali fatte in Italia dal Ministero dei Lavori Pubblici, assieme a quelle più limitate fatte a Napoli, che furono del resto una diretta conseguenza di quelle di Milano”, prosegue Bottoni..

#5 I record di QT8

 Tra le opere degne di nota si annoverano:

  • la Casa di 11 piani col sistema a ballatoio e scala esterna: “la sola del genere che esista a Milano e in Italia”.
  • il primo campo di gioco per ragazzi di Milano: campo che fu il propulsore della iniziativa degli altri campi di gioco cittadini.
  • “l’esperimento”: le zone verdi condominiali per lo svago dei ragazzi e il riposo degli adulti che mirano a risolvere il problema del giardino annesso alla casa con minimi di area.
  • la chiesa a pianta circolare vincitrice del concorso della 8° Triennale (1947): “veramente “sperimentale” per la planimetria e la volumetria e persino, si dice, per l’interpretazione della liturgia” – è Santa Maria Nascente.
  • “Il QT8 è il solo quartiere di Milano in cui siano stati realizzati prototipi di architettura straniera (Belgio e Finlandia)“.
  • Al QT8 si è realizzata durante la 9° Triennale la prima esposizione realistica di arredamenti economici popolari entro case reali e destinate ad essere abitate. Entro il grande programma della formazione di QT8 era compreso anche  un parco verde di circa 375.000 mq. destinato ad uso, non solo degli abitanti del Quartiere, ma anche di tutti i cittadini. All’interno anche il Monte Stella, un’altura artificiale costituita con le macerie di tutti gli edifici distrutti a seguito dei bombardamenti subiti dalla città. Un altro progetto visionario di una città che non temeva di realizzare l’impensabile. 
 
QT8-Q8

Continua la lettura con: Il Monte di Milano, nato da una storia d’amore

Da articolo originale di PAOLA PERFETTI

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I PARCHI attrezzati per PIC-NIC e GRIGLIATE a Milano

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Credits: @amilanopuoi Cascina Gaggioli

Quando arriva la primavera arriva anche quella voglia di organizzare pic nic, grigliate e pranzi con amici. E se si abita a Milano, dove si può andare per organizzare queste giornate in compagnia? Ecco alcuni dei migliori parchi attrezzati in città.

I PARCHI attrezzati per PIC-NIC e GRIGLIATE a Milano

# Bosco in Città e l’area per le feste all’aperto 

Credits: flickr.com
Bosco in città

Parco pubblico di oltre 120 ettari, dove natura, boschi, prati e corsi d’acqua hanno la meglio, il Bosco in Città è una delle aree più belle dove organizzare un pic nic o una grigliata a Milano. Si trova in via Novara, vicino allo Stadio di San Siro e all’interno del Parco agricolo sud Milano. Raggiungerlo con i mezzi pubblici è molto semplice, basta prendere l’autobus 80 o, per chi ama camminare, proseguire a piedi dal capolinea San Siro Stadium. All’interno del parco c’è un’area appositamente dedicata alle feste e si trova a ridosso della Cascina San Romano. Qui ci sono: quattro portici con tavoli e panche, otto postazioni per grigliare (da prenotare), un pergolato e due grandi aree scoperte pavimentate dove ritrovarsi per un pic-nic. C’è anche una fontana con acqua potabile e servizi igienici disponibili per tutti. 

# Cascina Martesana, la griglia del quartiere

Credits: @cascinamartesana
Cascina Martesana

In via Bertelli 44, nella zona del naviglio, Cascina Martesana offre degli spazi attrezzati con tanto di griglie e tavoli. Per poter usufruire di questo spazio è necessario essere soci ETC (Ecologia Turismo Cultura), ma il costo della tessera di associazione è veramente minimo, 5 euro a testa e la si può prendere tranquillamente in loco. Una volta arrivati a Cascina Martesana si verrà immersi nel verde in un’atmosfera piacevole e allegra. La cascina è aperta solo nella stagione calda, solitamente da aprile ad ottobre, e qui ci si può riunire o per un pranzo con amici oppure per partecipare alle mostre e agli eventi organizzati dall’associazione che la gestisce. Cascina Martesana in realtà è stata riqualificata solo nel 2014, ma è diventata velocemente un punto di riferimento per la zona Turro / Gorla / Crescenzago.

# Oasi Lago dei cigni, ai confini della città

Credits: oasilagodeicigni.com
Oasi Lago dei Cigni

Ai confini di Milano, in via Guascona 60, a Corsico e vicino al Parco della Cava di Muggiano, c’è l’Oasi Lago dei Cigni, un luogo dove si respira un’aria del tutto naturale e lontana dallo smog cittadino. Nella una cornice del lago, dove è possibile praticare diversi sport, all’interno dell’oasi ci sono diverse piazzole dove poter grigliare e trascorrere una bella giornata tra amici. Ogni piazzola, che si può prenotare direttamente sul sito con una mappa interattiva, ha un costo di circa 40 euro per un massimo di 8 persone, ai quali viene aggiunto un contributo di 8 euro a persona.  All’interno dell’Oasi Lago dei Cigni c’è poi anche un ristorante, una piccola spiaggetta, con tanto di lettini sulle rive del lago dove poter prendere il sole, e uno spazio dedicato alla pesca. Infine, qui spesso vengono organizzati eventi privati e non con tanto di DJ Set.

# Cascina Gaggioli, la campagna in città

Credits: @amilanopuoi
Cascina Gaggioli

L’ultima proposta è Cascina Gaggioli. Nel Parco Agricolo Sud Milano, la cascina, fino all’anno scorso, ogni sabato metteva a disposizione la sua area griglie a chi aveva voglia di organizzare un pranzo a base di costine e salamelle con i propri amici. Quest’anno non si sa se offrono ancora questo servizio, è necessario infatti contattarli e chiedere disponibilità. Siamo quasi sui confini della città, precisamente in via Selvanesco (anche se si accede da Via dei Missaglia ed è raggiungibile a piedi in qualche minuto scendendo alla fermata del tram 24, capolinea di Ripamonti). Cascina Gaggioli è un agriturismo, bed and breakfast e piccola azienda cerealicolo-zootecnica, con coltivazione biologica di riso ed altri cereali ed allevamento di bovini da carne. L’atmosfera che si respira in cascina è quella tipica della campagna, anche se i grattacieli di Gratosoglio potrebbero specchiarsi negli ettari di risaie di proprietà dell’agriturismo. In cascina vengono organizzati anche eventi di team building.

Continua la lettura con: MILANO in PRIMAVERA: 5+1 luoghi dove viverla al meglio

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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Il “LOCALE più BELLO d’EUROPA” è nel “quartiere delle meraviglie”

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Ph. @athenstravel IG

Si trova nel centro di una delle più suggestive capitali europee, in una specie di quartiere delle meraviglie. Scopriamo come è fatto. Foto cover: @athenstravel IG

Il “LOCALE più BELLO d’EUROPA” è nel “quartiere delle meraviglie”

# Il “quartiere delle meraviglie”

Credits mazurek_marzena IG – Quartiere delle meraviglie

Passeggiando nel centro di Atene, in una strada laterale del quartiere alla moda di Psiri, Karaiskaki Street, ci si imbatte in in luogo dove è ricostruito con perfezione il fantastico mondo delle fiabe. Una scenografia composta dai personaggi più famosi e da decorazioni a tema incornicia in alcune occasioni diversi piccoli locali tra cui un bar, una gelateria, una pasticceria, un negozio di caramelle e zucchero filato un negozio di gadget dedicato.

# Il bar ispirato alle fiabe

Credits littlekook_ IG – Little Cook

Tra questi, Little Kook è il locale dove più di tutti si può vivere questa atmosfera magica. Un caffè creativo inaugurato nel 2015, da subito diventato un’attrazione turistica, proprio di fronte all’allegra Pittaki Street con le sue lampade multicolori o decorazioni a tema che “conducono” il cliente al locale. All’esterno un enorme drago sovrasta l’insegna che domina le statue, decorazioni e luci ispirate a un tema stagionale come Halloween o Natale oltre che alle diverse favole.

Credits littlekook_ IG – Interno Little Cook

Le stanze sono ispirate alle fiabe più famose come Jack e il fagiolo magico, Cenerentola, Mary Poppins e appunto Alice nel Paese delle Meraviglie. 

Leggi anche: Prendere il tè a Milano con ALICE nel paese delle MERAVIGLIE

# Colazione o aperitivo con il Cappellaio Matto o Mary Poppins

Credits stephanie_rd7 IG – Little cook

Si può scegliere tra la colazione, un the nel pomeriggio accompagnato da una fetta di torta abbondante da scegliere tra nomi fantasiosi come Dragon’s Lava o Princess with Rosy Cheeks, un aperitivo servito con i tipici piatti della cucina greca o un cocktail nel dopocena. Ogni cosa è curata nei minimi dettagli, persino i camerieri sono vestiti in base al tema del periodo. 

 

Leggi anche: Gli APERITIVI più STRANI che si possono prendere a MILANO

Spunto: alessandra_worldtrip IG

Continua la lettura con: L’APERITIVO più PAZZO di Milano: drink “assurdi” tra giochi, bolle di sapone e vasche di caramelle

FABIO MARCOMIN

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5 COLAZIONI all’APERTO da provare a Milano

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credit: zero.eu - Cascina Cuccagna

Quale periodo migliore per fare un’ottima colazione alla luce del sole? Scopriamo questi cinque indirizzi da provare.

5 COLAZIONI all’APERTO da provare a Milano

#1 Un posto a Milano (Porta Romana)

credit: zero.eu

Nell’unica cascina aperta in centro città si può fare colazione come in aperta campagna. Siamo alla Cascina Cuccagna in zona Porta Romana, in via Cuccagna 2, dove nel giardino circondato da orti si può fare colazione seduti ai tavolini coperti da ombrelloni del bar-ristorante “Un posto a Milano”. Da provare la morbida brioche con gocce di cioccolato.

Indirizzo: via Cuccagna, 2

Leggi anche: Dove fare la SPESA CONTADINA a Milano

#2 Panificio Davide Longoni (Porta Romana)

Credits andrealadina IG – Panificio Longoni

Il panificio di Davide Longoni può essere considerato “il panificio dei milanesi”. Si trova sempre in zona Porta Romana, poco distante dalla Cascina Cuccagna. Questa bottega è una vera istituzione a Milano, sia per quanto riguarda la lavorazione del pane che vede  lievitazione naturale e l’utilizzo di grani antichi lavorati a pietra, sia per le brioches. Su tutte spicca quella alla crema di limone e le sfoglie da gustare nei tavolini fronte vetrina o nel dehor esterno tra piante, aiuole e piccoli orti.

Indirizzo: via Tiraboschi, 19

Leggi anche: Le 5 migliori COLAZIONI di MILANO

#3 Onest (Dateo)

Credits aperitivi_urbani IG – Onest

Spostiamoci più a est, in zona Dateo. Onest, il cui nome richiama la parola inglese “nest” che significa nido, è un locale nato nel 2019 aperto da colazione a cena. L’idea delle proprietarie è stata quella di creare un vero e proprio rifugio e questo lo si coglie sedendosi nel cortile esterno, uno dei più belli tra quelli dei locali milanesi, dove ci si può sentire in pace al sicuro. Seduti all’ombra degli alberi tra edere, piccole piante, ciottoli e sassi di colore bianco si può fare colazione con caffè 100% arabica tracciabili e sostenibili e brioches artigianali, da provare quella alla crema.

Indirizzo: via Turroni, 2

Leggi anche: BREAKFAST a CINQUE STELLE: le tre più buone colazioni negli HOTEL di Milano accessibili agli esterni

#4 Horto Milano (Centro)

Credits hortorestaurantmilano IG – Horto

Sul rooftop di The Medelan, un nuovo centro del lusso e del retail in attesa di inaugurazione, sorge Horto. Aperto nel settembre del 2022, questo locale offre una terrazza incantevole che si affaccia direttamente su piazza Cordusio. Concepito per offrire ai clienti un’esperienza multisensoriale, una riscoperta della natura in armonia con il territorio, è il luogo perfetto per una colazione con una vista mozzafiato. Si possono gustare brioches croccanti e burrose, da non perdere il roll al cardamomo. 

Indirizzo: via san Protaso, 5

Leggi anche: Tre COLAZIONI in TERRAZZA con vista DUOMO

#5 Pasticceria Sissi (Tricolore)

Credits mymilanofood – Sissi

Spostiamoci un po’ di nuovo verso Est, in zona Tricolore, arriviamo alla Pasticceria Sissi. Famosa da oltre 25 anni per le brioches più golose e ripiene di Milano, prodotte nel laboratorio annesso. I milanesi che hanno risposto a un nostro sondaggio l’hanno messa al primo posto tra le pasticcerie dove si mangiano le migliori brioches della città. Si possono fare riempire al momento al banco con crema, cioccolato e marmellata e gustare nel grazioso pergolato esterno che fa cornice agli interni in stile bohémien.

Leggi anche: La BRIOCHE più BUONA di Milano si trova qui

Spunto: colazionemilanese IG

Continua la lettura con: APERITIVO all’APERTO? I 10 posti TOP a MILANO

FABIO MARCOMIN

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La grande RIVOLUZIONE ROMANA: come trasformare Roma in Milano in 10 passi

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Ph. Stefan Keller

Gli svizzeri vogliono Milano capitale. Questa la sintesi dell’articolo del Tages Anzeiger (“Milano è la capitale migliore“) che sostiene che Milano è la vera capitale d’Italia. Per rimediare, proponiamo una breve guida di come Roma si può trasformare in Milano. 

La grande RIVOLUZIONE ROMANA: come trasformare Roma in Milano in 10 passi

#1 Primo passo. Rendere gotica la Basilica San Pietro

Milano non potrebbe mai tollerare di avere un potere estraneo al suo interno.
Rendere gotica San Pietro sarebbe un atto di grande impatto storico che porterebbe a una nuova sottomissione del papato dal potere temporale.

#2 Secondo passo. Rendere quadrato Castel Sant’Angelo

Il Castel Sant’Angelo tondo non va bene. Trasmette un’idea da “volemose bbene”, di eterno accomodamento. Bisogna renderlo netto, quadrato come il Castello Sforzesco.

#3 Terzo passo. La viabilità

Bisogna mettere i tram, creare l’Area C e cambiare il nome di grande raccordo anulare in tangenziale. Mettere nelle strade della capitale dei generatori di nebbia.

calendario dell'avvento

#4 Quarto passo. Un solo fiume non basta

Milano non si accontenta di un solo corso d’acqua. Occorre scavare per creare dei nuovi canali oltre al Tevere.

navigli romani con generatori di nebbia
navigli romani con generatori di nebbia

#5 Quinto passo. Spianare i colli

Niente più colli: ridurre salite e discese perché creano impedimenti al movimento. Bisogna togliere ogni alibi alla pigrizia.

#6 Sesto passo. Aggiungere un nuovo anello al Colosseo

Perché non può più essere secondo a San Siro.

#7 Settimo passo. Ripartire dalla base

Corsi di dizione per affinare l’eloquio.

#8 Ottavo passo. Riparare le rovine

Togliere dai palazzi antichi le istituzioni e concentrarle tutte all’EUR.
Ci vuole poi un piano massiccio di ristrutturazione delle rovine romane: renderle funzionali, altrimenti venderle ai giapponesi come hanno fatto i berlinesi con i resti del muro.

credits: @sa_saraandreon su IG

#9 Nono passo. Introdurre la produttività

Vincolare ogni contratto di lavoro dell’amministrazione pubblica alla presenza e alla produttività.

#10 Decimo passo. Trasformare Roma in una miniera d’oro

Perché è assurdo che la città con il patrimonio artistico più prezioso al mondo viva di assistenzialismo e di debiti.

Continua la lettura con: Per innamorarsi di Milano a un romano bastano tre minuti

MILANO CITTA’ STATO

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“Se si paga l’attesa si riduce”: la crisi del SISTEMA SANITARIO nazionale in LOMBARDIA

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credits: milanofree.it

Nel film “Il medico della mutua”, un cinico Alberto Sordi sosteneva che gli italiani sono un popolo di malati immaginari, il cui scopo non era quello di curarsi veramente, ma andare dal proprio medico della mutua per farsi prescrivere e, di conseguenza, riempire la propria casa di scatole di farmaci di ogni genere. Siamo nel 1968 e la sanità, per come la conosciamo oggi, era completamente diversa: dopo cinquantacinque anni le cose sono andate meglio o peggio? La Lombardia è ancora l’eccellenza di cui tutti parlavano? E soprattutto, al giorno d’oggi, si può parlare di truffa ai danni del cittadino o forse c’è qualcosa di poco chiaro? O forse qualcosa che non conosciamo.

“Se si paga l’attesa si riduce”: la crisi del SISTEMA SANITARIO nazionale in LOMBARDIA

# Per capire il presente bisogna conoscere il passato

Prima di chiamarsi SSN (Sistema Sanitario Nazionale) esistevano le mutue che per le malattie “comuni” fornivano agli iscritti coperture sanitarie che variavano fra il 50 e l’80 per cento del salario che percepivano. Un’altra grande differenza è che la copertura sanitaria era garantita per un numero massimo di giornate all’anno e tutta questa situazione è durata per circa trent’anni.

# 1978: nasce il SSN

Credits: nursetime.org
Legge nascita SSN

Fino a quando viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge 883 del 23 dicembre 1978, data ufficiale della nascita del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). I principi su cui si fonda sono: universalità, uguaglianza ed equità. Nel mondo si comincia a parlare della sanità italiana come un progetto ambizioso e riuscito, perché, nonostante tutto e a differenza degli altri paesi la sua caratteristica dell’universalità non trova eguali. Tant’è vero che nell’articolo 32 della nostra Costituzione viene messo nero su bianco il diritto alla salute.

Il Sistema Sanitario Nazionale permette a tutti i cittadini residenti in Italia e all’estero di ricevere prestazioni totalmente gratuite (se in possesso di requisiti ben precisi: patologie gravi e invalidanti, reddito basso, disoccupazione) oppure in assenza di questi, l’assistenza viene garantita dietro un pagamento che viene chiamato comunemente ticket che è uguale in tutta la penisola. Allo stato attuale il costo massimo di una prestazione con l’SSN è pari a 36 € e il tetto massimo di reddito da non superare è di 38000 € annui.

# Lombardia: sanità privata convenzionata

credits: swissinfo.ch

Nel corso degli ultimi anni sono accadute parecchie cose. Ai già affollati ospedali pubblici si sono aggiunte cliniche e istituti privati che (essendo anche aziende) hanno cercato di allargare il loro bacino d’utenza anche ai malati mutualistici. Una mossa che ha portato, soprattutto negli anni ‘90, ad avere enti sanitari privati convenzionati con la mutua. Una mossa che ha permesso al malato di poter scegliere la struttura dove potersi curare. Il tutto senza essere obbligato a farsi visitare in forma privata (o “solvente” come viene chiamata nell’ambiente). Anche perché, diciamoci la verità, i medici che visitano con la mutua, lo fanno anche privatamente e se sono i medesimi, la loro competenza non dovrebbe variare in base al tipo di paziente che si trova di fronte.

# Un modello di eccellenza… fino al Covid

Credits: viagginews.it
Formigoni

Durante il governo Formigoni, il Sistema Sanitario Nazionale Lombardo raggiunge i vertici dell’eccellenza. Da tutta Italia giungono i pazienti che ammaliati da questa efficienza vengono a farsi curare all’ombra della Madonnina. Tutto questo è un vanto per il governatore che riesce a farsi rieleggere più volte, quasi come se fosse ad interim. Il punto più alto di questa situazione si raggiunge quando il presidente Obama giunge a Milano per studiare la sanità lombarda per cercare di proporre una cosa simile negli Stati Uniti (quello che verrà chiamato Obamacare nda), ma che non riuscirà mai a decollare.

Verso la fine degli anni 2000 diverse strutture private finiscono per essere investiti da scandali che minano alle fondamenta e alla credibilità della sanità lombarda. Il SSN si ribattezza ATS (Agenzia della tutela della Salute) ma il dramma sta per investire tutta la sanità e in particolare quella della Lombardia. Siamo nel 2019 alle porte del Covid 19.

# Le lunghe attese

credits: milanofree.it

Ora non starò qui a raccontare quello che è successo negli anni recenti appena passati. L’OMS ha recentemente annunciato della fine della pandemia e tutte le restrizioni sono crollate (a parte rari casi).

Quello che emerge nella sanità è una situazione profondamente cambiata. I pazienti sono tornati ad affollare sale d’attesa e ambulatori e spesso la lamentela più comune è che per ottenere una certa prestazione ha dovuto aspettare mesi se non addirittura anni. Alcuni hanno accettato la situazione senza battere ciglio e altri hanno dovuto rinunciare a curarsi per disperazione (anche a discapito della propria salute). Altri ancora si sono ammalati gravemente perché durante il Covid non poteva eseguire controlli che probabilmente gli avrebbe salvato la vita. Chi ha potuto, ha preferito rinunciare all’assistenza sanitaria e rivolgersi solo ed esclusivamente al privato. L’AST ha promosso le tariffe smart che permettono al malato indigente di pagare una modica cifra per ottenere in tempi la prestazione richiesta. Hanno aperto centri poliambulatoriali che garantiscono prestazioni di ogni genere pagando un prezzo molti vicino all’eventuale ticket sanitario e appellandosi al prezzo calmierato.

# È una truffa questa?

In realtà viviamo una crisi molto più profonda e che trova le sue radici nell’esperienza pandemica che tutti hanno vissuto. Non sono un medico e non sono un infermiere e quindi non faccio parte di quella categoria che veniva applaudita in strada dai balconi e che veniva chiamata eroe. La truffa non sta nel cercare di guadagnare soldi non aprendo ambulatori mutualistici: perché se non c’è spazio è perché l’AST ha un budget prestabilito per ogni struttura sanitaria, quando queste sforano, rimangono senza fondi per potere garantire le visite. Quante volte vi siete chiesti: se andassi privatamente troverei subito lo spazio. Quest’affermazione in parte è vera, ma la verità non è che pagando ricevi una prestazione migliore, pagando trovi spazio perché c’è meno richiesta. Non tutti possono permettersi di pagare cento euro (se non di più) quando stanno male.

Tutto questo fa parte di una serie di eventi specifici strutturali sui quali la pandemia ci presenta il suo conto ogni giorno dopo giorno. È triste, è cinico, è un peccato, ma è la verità dei fatti e non è una truffa.

Continua la lettura con: Milano al TOP nella SANITÀ: 7 ospedali della città tra i 200 migliori al mondo (Newsweek)

MICHELE LAROTONDA

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