Un progetto ambizioso e innovativo, un’oasi di relax in una location contemporanea e di design. Vediamo cosa prevede il progetto.
La “PICCOLA ATLANTIDE” di Segrate
# Un’oasi nel quartiere verde
Credits ilmagicomondodirosa IG – Centro Parco
Il 24 marzo 2023, al Centro Verdi di Segrate, è stato presentato l’ambizioso e innovativo progetto di rigenerazione urbana che prenderà forma nel lago del Centro Parco, l’area un tempo occupata dalla cave e oggi oasi nella natura vissuta dai cittadini. Commissionato dall’amministrazione comunale di Segrate allo studio danese Mast fondato dall’Architetto Marshall Blecher, “Oasis – L’Oasi di Segrate” prende ispirazione dai altri progetti disegnati dallo studio specializzato in costruzioni sull’acqua e design marittimo e vincitore di svariati concorsi di architettura internazionali. Il finanziamento sarà a carico dell’Unione Europea.
# Una darsena con costruzioni avveniristiche galleggianti
Comune di Segrate – Oasis
All’interno del rinnovato laghetto Centro Parco, che ha visto la riqualificazione della sponda sud con realizzazione di più punti di aggregazione per lo sport e il tempo libero di bambini, giovani, meno giovani e famiglie, e della sponda nord, sorgerà una darsena dedicata a piccole imbarcazioni. La struttura sarà caratterizzata da una serie di installazioni e nuove soluzioni fruibili totalmente “green” e dal design avveniristiche che galleggeranno sull’acqua e saranno collegate da passeggiate lungo le sponde e ponti pedonali. L’obiettivo è mettere a disposizione un’oasi di relax in una location contemporanea e di design.
Prosegue la crescita del numero delle compravendite immobiliari a Milano, con distacchi sensibili rispetto alle altre grandi città italiane, e cresce anche il valore delle abitazioni. Vediamo la fotografia della mercato e le zone più richieste dove comprare casa.
I QUARTIERI più GETTONATI a Milano dove COMPRARE CASA
# Nel 2022 si è registrata una crescita delle compravendite del 36%: Milano prima in Italia
In base ai dati dell’Agenzia delle Entrate le compravendite di immobili nelle grandi città italiane hanno registrato una sensibile crescita nel 2022. Milano è la città con l’aumento più considerevole con +36%, più del doppio di Palermo e Bari rispettivamente con +15,5% e +13,5% e oltre 5 volte il dato di Roma e dieci quello di Genova che si trovano in coda a questa graduatoria rispettivamente con un +6,4% e un +3,6%.
# L’area in maggiore crescita? Per appartamenti signorili in zone di pregio è Garibaldi-Moscova seguita dalle zone a Ovest del Centro
Credits corriere – rielaborazione dati Tecnocasa e Mutuionline – Quartieri preferiti per comprare casa a Milano
Oltre all’aumento del numero delle compravendite immobiliari Milano registra un trend in salita anche per i prezzi delle abitazioni. In base alle rilevazioni di Tecnocasa, per l’acquisto di un appartamentosignorile di 100 mq in zone di pregio il quartiere più richiesto e che ha ricevuto un maggior apprezzamento rispetto all’anno precedente è quello di Garibaldi-Moscova con +8,7%. Seguono l’area di Pagano con +6,5%, la zona Sempione con +5,53%, Porta Nuova con 2,5% e infine Corso Vercelli con +0,6%. Gli altri quartieri, da Citylife a Vincenzo Monti, da Corso Magenta a San Babila, Brera e Palestra non hanno segnato alcuna variazione.
# Montenero e Corso Genova le più richieste tra le zone residenziali di livello medio-alto
Credits corriere – rielaborazione dati Tecnocasa e Mutuionline – Quartieri preferiti per comprare casa a Milano livello medio-alto
Tra le zone residenziali di livello medio-alto il maggiore interesse è per quella di Montenero che segna un +12,9% di aumento dei valori immobiliari. A seguire Corso Genova-De Amicis con +12,8%, poi Porta Romana-Crocetta con +8.3%, Wagner-De Angeli con +6,6%, Arena-Arco della Pace con una crescita dei prezzi del 6,2% e per concludere Sarpi-Canonica e Isola-Lagosta rispettivamente con +4,5% e 4,2%.
Milano è la New York o la Londra italiana, la città dove è maggiore la presenza di persone di tutto il mondo. Ecco dove andare per sentirsi cittadini del mondo.
Milano internazionale: 10 luoghi dove incontrare persone di tutto il mondo
#1 All’Ostello Bello
Credits ostellobello.com – Ostello Bello
Si definisce the best hostel in Milan. Si parla più inglese che italiano, bevendo cocktail a 5 euro. Atmosfera internazionale nei pressi di via Torino, ma non solo: è stato aperto un Ostello Bello in Myanmar e un altro in zona Stazione Centrale con tanto di cortile col ping pong e terrazza con le amache, in via Lepetit 33.
#2 Al Madama
Credits esstille – Ostello Madama
Ostello nato qualche anno fa dietro a Calabiana, all’interno di una palazzina Liberty in perfetto stile Vecchia Milano che un tempo accoglieva un hammam e prima ancora un Commissariato della Polizia da cui prende il nome. Turisti stranieri, serate Karaoke, serata lettura. È difficile sentire parlare italiano.
Indirizzo: via Benaco 1
#3 All’aperitivo in lingua
Pret a parler- Aperitivo in lingua
L’aperitivo in lingua è l’opportunità di passare un momento di svago bevendo un cocktail e gustando qualche stuzzichino conversando con insegnanti di madre lingua, come negli eventi proposti da Prêt à Parler, oppure con altre persone interessate a uno scambio culturale come durante la serata internazionale del mercoledì al Palo Alto Cafè in Porta Romana, frequentata dagli studenti Erasmus di Milano.
#4 Alle serate Erasmus in discoteca
The Club
Un’altra occasione per più giovani di incontrare persone provenienti da tutto il mondo sono le serate Erasmus in discoteca. Tra le più famose quella del giovedì sera al The Club in zona Moscova, del venerdì sera all‘Alcatraz e il sabato universitario dei Magazzini Generali.
#5 Internations
Internations
Iniziativa nata in Germania da un ex studente Erasmus della Bocconi che pare si sia ispirato dalle serate internazionali della nostra città. Ora si è diffusa in tutto il mondo: è un sito (internations.org) ed eventi sia spontanei che organizzati da Internations.
#6 Pogue Mahone’s
Credits poguemahones_milano IG – Pogue Mahones
Pogue Mahone’s è il pub irlandese di Porta Romana da quasi 30 anni punto di riferimento per gli studenti internazionali, e non solo, di Milano. Alle pareti poster che ritraggono classici cinematografici, personaggi storici o visitatori famosi, nel locale musica, tanta birra e il maxi schermo per vedere gli eventi sportivi, rubgy su tutti.
Indirizzo: Via Vittorio Salmini, 1
#7 Bar Jamaica
Credits: @_triolescano_ Bar Jamaica
In generale basta passeggiare per Brera per incontrare turisti e studenti Erasmus. Un luogo di ritrovo classico è il bar Jamaica, autentica istituzione delle serate milanesi. La sua storia nasce nel 1911 e già dall’inizio si differenzia per essere uno dei primi bar muniti di telefono e macchina del caffè espresso. Era molto apprezzato da Ernest Hemingway.
Uno dei rimpianti della Milano del passato è la musica dal vivo. Negli anni novanta c’erano molti locali, specie sui Navigli, che offrivano spettacoli che hanno di fatto favorito l’arrivo sulla scena di gruppi di successo, come i Bluvertigo o Le Vibrazioni. Oggi resistono in pochi tra cui il Blue Note, molto apprezzato dagli ospiti internazionali dal palato fino, con musica jazz, blues e cori gospel.
Indirizzo: via Pietro Borsieri, 37
#9 Offside Sport Pub
Credits the_offside_mi IG – Offside Sport Pub
L’Offside Sport Pub si è fatto un nome soprattutto per la programmazione di eventi sportivi che hanno grande impatto sul pubblico internazionale. Trasmette il calcio, il rugby e altri numerosi eventi sportivi live da gustare a birra di ottima qualità, 9 tipi diversi alla spina, e hamburger della casa.
Indirizzo: Via Losanna, 46
#10 Le model night
Ph. @justme.milano IG
Anche se sono meno quotate di un tempo, persistono le serate frequentate da modelle di tutto il mondo. Tra i locali dove questa presenza è più assidua ci sono l’Armani Bamboo Bar, il Just Cavalli e l’11Clubroom.
Sono nascosti dentro ad altri quartieri. Spesso formati da poche case. Ma basta un’occhiata e si riconoscono subito.
I VILLAGGI NASCOSTI di Milano
#1 Villaggio Lincoln
Villaggio Lincoln
In zona Cinque Giornate si trova il celebre mini villaggio formato da una serie di villette coloratissime che lasciano il visitatore a bocca aperta. Il villaggio di via Lincoln ricorda un po’ Murano. Nasce alla fine dell’800 per ospitare gli operai della vicina Porta Vittoria. Con il tempo, gli abitanti di quelle case hanno cominciato una vera e propria sfida alla facciata più sorprendente della propria abitazione. Passeggiando in quella stretta via sembra di tornare indietro nel tempo.
Il Villaggio dei Giornalisti, è un prezioso e raffinato agglomerato urbano nato in mezzo a palazzi e condomini ben poco eleganti, all’interno del Municipio 2, che si estende da Porta Nuova a Greco. Tra i diversi stili architettonici che si possono incontrare alla Maggiolina, che è il nome con cui si denomina il quartiere più grande di cui è parte, spiccano quello Vittoriano, neo-medievale e gotico. L’edificio più riconoscibile è la Palafitta, nome vintage di Villa Figini e, soprattutto, le case Igloo di via Lepanto, delle anticonformiste creazioni d’architettura.
Mirabello, nella parte Nord della Maggiolina, nasce nel 1939 con la costruzione di un complesso di 12 palazzine di due-tre piani ad opera dell’Istituto Fascista Autonomo Case Popolari di Milano. L’intento era quello di ospitare la nuova classe dirigente: medio-alta borghesia, professionisti, industriali, artisti. Si affiancarono poi nel tempo villette d’epoca e abitazioni con giardino molto gradevoli. Il nome è da ricondurre a Villa Mirabello di inizi ‘400, uno degli esempi di maggior interesse per quanto riguarda la tipologia di villa-cascina suburbana di epoca rinascimentale, all’epoca questa zona era aperta campagna.
Ci spostiamo nel distretto di Porta Lodovica, compreso tra le vie Tabacchi, Castelbarco, Viale Tibaldi e da Via Giambologna. Si tratta di un piccolo gruppo di villette e case singole di piccole dimensione, costruite tra il 1920 e il 1930, caratterizzate in prevalenza da uno stile eclettico, Liberty o Art-decò. Tra queste spiccano le due “ville Tudor” con le facciate a grate di legno e i tetti spioventi con uno stile che ricorda il medioevo del nord Europa, pare fatte costruire da una coppia tedesca per ricreare un pezzo di Baviera a Milano.
Credits: @cristinamalaussene IG – Villaggio dei Fiori
In zona Lorenteggio troviamo il Villaggio dei Fiori, chiamato così perché ogni sua via ha come riferimento il nome di un fiore. Infatti, questo mini quartiere così particolare è formato da via delle Camelie, via dei Gigli (via Primaticcio), via dei Giaggioli e via dei Giacinti. La caratteristiche di questo quartiere è la presenza delle cosiddette “caseminime”, casa a schiera unifamiliare progettate dell’Ufficio Tecnico Comunale, disposte su due piani e un piccolo giardino sul retro. In totale ci sono 233 alloggi costruiti su 19 schiere, ogni schiera prevede 11 abitazioni. Di recente i muri delle case sono stati colorati di murales che rendono ancora più variopinto il villaggio.
Nell’ultimo anno il costo della benzina è un argomento caro a tutti. Ci sono momenti dove il prezzo del carburante sale alle stelle e altri dove ormai quando si legge che la benzina costa solo 1,80€ al litro ci luccicano gli occhi. A questo punto la domanda pare ovvia: qual è il benzinaio meno caro di Milano?
Il BENZINAIO meno CARO di Milano
# La media dell’ultima settimana: 1,855 €/L
È vero che a Milano si tende ad evitare di usare la macchina e anche i pendolari, che vengono in città tutti i giorni, preferiscono i mezzi pubblici a quello privato. Rimane però che chiunque possieda la patente, negli ultimi tempi, è particolarmente attento al cambio dei prezzi del carburante. Il Ministero dei Trasporti, circa ogni settimana, fornisce dati sulla media del prezzo nei distributori italiani di benzina, diesel e GPL. Per la settimana dal 13 al 19 marzo, il prezzo medio della benzina era 1,855€ al litro, quello del gasolio auto 1,801 € e quello del GPL si aggirava intorno agli 0,797€/L. Eppure anche nella “carissima” Milano ci sono dei distributori che vendono carburante anche a prezzi più bassi.
# Qui la benzina costa meno di 1,60 euro al litro
Credits: google.com/maps Esso
Se non si considera esclusivamente il comune di Milano ma tutti i benzinai nel raggio di 10km dalla città, secondo i dati del sito eurocharging.eu aggiornati al 21 marzo di quest’anno, il distributore più economico è un Esso Milano in via Marocchetti tra Milano Rogoredo e San Donato. Qui infatti la benzina costa 1,589€/L mentre il Diesel viene 1,629 al litro.
Spostandoci dall’altra parte della città, per trovare il secondo distributore economico, bisogna andare a Novate Milanese. Qui i prezzi già si alzano e si aggirano intorno alla media: la benzina costa infatti 1,789€ al litro mentre il Diesel lo si paga 1,749. Il distributore si trova in Via Giacomo Brodolini. Completando il podio dei benzinai meno cari di Milano e dintorni, per non spendere troppo, bisogna rifornirsi a Segrate in Via Piaggio 1 dove la benzina si paga 1,797/L mentre il Diesel 1,757. Per questo benzinaio ci sono anche i dati del metano, che infatti viene 1,699€/L.
# Il benzinaio più economico del Centro
Credits: google.com/maps Api-IP Milano
Stiamo ora in centro città e non spostiamoci di più di 2km. Sempre secondo i dati eurocharging.eu, è ancora un Esso ad essere il benzinaio più economico di Milano Milano e si trova vicino a Piazza Sant’Erasmo, non molto lontano da Brera. Qui i prezzi della benzina sono più alti della media settimanale italiana, ma neanche troppo, per questo è il più economico della città: 1,876€ è il prezzo della benzina al litro, mentre quello del Diesel è 1,836€/L.
Segue in classifica il benzinaio Pompebianche in zona San Babila/Palestro. E con 1,899€/L per la benzina e 1,889€/L per il Diesel, Api-Ip in un’area di parcheggio di Piazza dellaRepubblica è il terzo distributore meno caro della città. Ciò che sicuramente preoccupa intanto è che a Milano ci sono ancora alcuni benzinai che hanno prezzi che superano i 2€ al litro, forse per questo bisognerebbe sapere quali sono i distributori con i prezzi più bassi.
I Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026 saranno l’occasione per rigenerare aree abbandonate, riqualificare edifici sportivi e realizzare nuove infrastrutture. Vediamo come si trasformerà la città e quale sarà il lascito dell’evento.
OLIMPIADI a MILANO: le 7 opere da MEDAGLIA d’ORO
#1 Il nuovo quartiere di Scalo Romana con il Villaggio Olimpico
Masterplan Scalo Romana
Il tassello più importante, nel lascito complessivo delle Olimpiadi Invernali del 2026, sarà la rigenerazione urbana dello Scalo Romana e la nascita di un nuovo quartiere.
Credits: Skidmore, Owings & Merrill – Vista aerea villaggio olimpico
Il masterplan definitivo è stato presentato a luglio del 2021 e prevede sull’area di 190.000 mq:
un grande parco pubblico di circa 100 milamq nel mezzo, caratterizzato da un“Bosco sospeso’’ che collegherà l’area più a est con quella più a ovest e passerà sopra la ferrovia, che per circa 400 metri sarà interrata entro il 2028;
una nuova piazza su più livelli in prossimità di piazzale Lodi con alcuni palazzi per uffici, negozi e ristoranti e la stazione ferroviaria della Circle Line entro il 2031;
infine nella zona ovest dello scalo il Villaggio Olimpico su una superficie di 60 mila mq. Progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill, è a impatto ambientale zero e il suo cuore sarà la “piazza olimpica”, l’unica zona accessibile durante le Olimpiadi anche dai visitatori esterni. Il villaggio si costituirà di sei stecche, posizionate parallelamente ai binari ferroviari, unite tra loro in gruppi di tre tramite delle strutture aeree e delle piccole torri, e ospiterà 1300 atleti. La costruzione è affidata a Coima Sgr, Covivio e Prada Holding. I lavori sono in anticipo di qualche mese rispetto a quanto previsto e la consegna è programmata per luglio del 2025.
Credits: Skidmore, Owings & Merrill
Al termine delle Olimpiadi il villaggio olimpico verrà riconsegnato ai proponenti del progetto per un’immediata riconversione, entro quattro mesi dalla fine delle gare, in un quartiere a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building). Il complesso diventerà una residenza per 1.000 studenti universitari, gli edifici lato parco e ferrovia nell’area dell’Olympic Village Plaza, che sarà la nuova piazza del quartiere con negozi e esercizi al piano strada, saranno destinati a residenza libera e agevolata, ci saranno serre e orti per la produzione di cibo all’interno dell’area e spazi di co-working.
#2 Pala Italia, il nuovo palasport da 16.000 posti
Ph. @Onirism IG – PalaItalia
L’opera più attesa è senza dubbio l’arena che ospiterà le gare di hockey maschili ai giochi olimpici di Milano-Cortina 2026 e che in futuro verrà utilizzata per eventi sportivi come basket, oltre a spettacoli teatrali e musica dal vivo: il Pala Italia. Il progetto è dello studio di architettura Onirism Studio di David Chipperfield, su incarico ricevuto dalla società Eventim CTS vincitrice del bando, e prevede un palazzetto che con 10.000 mq di superficie e 16.000 posti diventerà il più grande d’Italia.
Un capolavoro architettonico di forma ellittica sospeso da terra e che si sviluppa in altezza e ampiezza grazie a 3 cerchi che di notte faranno parte dello spettacolo, con i LED che illuminandosi proietteranno effetti multimediali. I lavori sono in fase di partenza e termineranno nel 2025. In salita i costi dell’opera, la previsione iniziale era di 180 milioni di euro, all’incirca del 30%.
#3 La nuova metrotranvia 13, da Repetti M4 a Rogoredo M3
Percorso Metrotranvia 13
L’infrastruttura più importante prevista per le Olimpiadi sarà la metrotranvia 13, che collegherà la fermata della M4 Repetti su viale Forlanini e la stazione M3 di Rogoredo e relativo hub ferroviario dei treni regionali, suburbani e alta velocità. Sarà la prima linea ad avere i nuovi tram bidirezionali acquistati di recente dal Comune di Milano. Lungo 4,7 km per 17 fermate, con 9 già presenti e in condivisione con il 27 e 8 da realizzare da zero, il tracciato attraverserà la porzione nord del quartiere di Santa Giulia in costruzione, servendoil Pala Italia, e infine quella sud già esistente. L’obiettivo è quello di vedere in funzione la linea in tempo per i primi mesi del 2026, anche se a marzo 2023 i cantieri non sono ancora iniziati.
#4 Il nuovo svincolo della Paullese con l’ingresso in città sotto Santa Giulia
Nuovo svincolo paullese Credits_ @Jpius.it
Tra le infrastrutture secondarie, ma funzionali anche a servire l’area del Palaitalia, ci sarà la conclusione dell’innesto della Paullese all’ingresso della città, rimasta tutt’ora monca, che vedrà però una sola corsia per senso di marcia. In questo intervento è previsto anche l’ammodernamento dello svincolo Mecenate edel sottopasso Paullese, uniti da un collegamento tramite Via Toledo già interessata da lavori di adeguamento.
#5 Il Mediolanum Forum riqualificato e ampliato per pattinaggio di figura e short track
Credits orcoshrek IG – Mediolanum Forum
Entro il 2026 il Mediolanum Forum di Assago, che dispone attualmente di 12.000 posti a sedere, verrà ampliato e riqualificato per ospitare il pattinaggio di figura e lo short track. Saranno interessati dai lavori sia la pista centrale, che si trova a 4,60 metri d’altezza rispetto al suolo, sia quella secondaria al pianterreno.
#6 La rinascita del Palasharp in Arena Hockey
Credits emanuele_fitdaddy IG – Palasharp
Un altro importante intervento di riqualificazione sarà la rinascita del Palasharp, in zona Lampugnano, ormai in stato di abbandono da anni dopo aver ospitato importanti eventi sportivi e concerti. La Milano Arena Hockey, o Hockey Arena, dovrebbe avere una capienza di 8.200 posti per le manifestazioni sportive e 9.700 per gli eventi di spettacolo. La tensostruttura ospiterà le competizioni di hockey su ghiaccio femminile in occasione dei giochi invernali di Milano-Cortina del 2026. Il progetto dovrà però essere modificato e ci sono molti timori sui tempi di consegna.
#7 La “Medals Plaza” temporanea di Piazza del Duomo
Piazza del Duomo
Anche se per sole due settimane, Milano si trasformerà in Medals Plaza insieme a Cortina, con allestimento e arredo temporaneo per cui verranno investiti 207.000 euro e dove verranno premiati gli atleti che gareggeranno in città e nelle Alpi lombarde tra Livigno e Bormio. A questo si affiancheranno le “fan zone” in Piazza Castello, Piazza Gae Aulenti, Tre Torri e Darsena.
Il condottiero corso è uno dei grandi personaggi della storia la cui fama nei secoli non si è mai affievolita. Tuttora lo si ricorda non solo come grande stratega militare, ma anche come un governante moderno e innovatore. Possiamo però certo dire che tra le sue caratteristiche ci fu anche quella di essere un grandissimo ladro.
FORO BUONAPARTE o… FURTO BONAPARTE?
Napoleone, infatti, una volta giunto in Italia con la sua invincibile armata, al grido di libertà! libertà! iniziò una sistematica e gigantesca opera di sottrazione del nostro patrimonio artistico.
# “E’ venuto il momento di trasferire in Francia le bellezze d’Italia”
Credits: economymagazine.it Napoleone
«Cittadino generale, il Direttorio esecutivo è convinto che per voi la gloria delle belle arti e quella dell’armata ai vostri ordini siano inscindibili. L’Italia deve all’arte la maggior parte delle sue ricchezze e della sua fama; ma è venuto il momento di trasferirne il regno in Francia, per consolidare e abbellire il regno della libertà. Il Museo nazionale deve racchiudere tutti i più celebri monumenti artistici, e voi non mancherete di arricchirlo di quelli che esso si attende dalle attuali conquiste dell’armata d’Italia e da quelle che il futuro le riserva. Questa gloriosa campagna, oltre a porre la Repubblica in grado di offrire la pace ai propri nemici, deve riparare le vandaliche devastazioni interne sommando allo splendore dei trionfi militari l’incanto consolante e benefico dell’arte. Il Direttorio esecutivo vi esorta pertanto a cercare, riunire e far portare a Parigi tutti i più preziosi oggetti di questo genere, e a dare ordini precisi per l’illuminata esecuzione di tali disposizioni.»
(Ordine del Direttorio a Napoleone Bonaparte, 1796)
«La Repubblica francese, con la sua forza e la superiorità del lume e dei suoi artisti, è l’unico paese al mondo che può dare una dimora sicura a questi capolavori. Tutte le altre nazioni devono venire a prendere in prestito dalla nostra arte.»
(Petizione degli artisti francesi al Direttorio, 1797)
# La Francia si fa bella con le opere italiane
D’altronde con simili presupposti cosa aspettartisi? Con la scusa della Grandeur si impossessò di innumerevoli capolavori, quadri, manoscritti, gioielli, opere d’arte di ogni genere alcune delle quali tornate legittimamente in patria altre rivendute in fretta e furia o andate disperse ma molte altre rimaste in terra di Francia a fare bella mostra di sé oltralpe. Grottesca fu invece la sorte del cavallo alato in bronzo rubato alla Serenissima, il quale è stato issato su una fontana agli Invalides. Quando gli operai incaricati dall’esercito austriaco cercarono di rimuoverlo, cadde a terra e si ruppe in migliaia di pezzi, tra le grandi risate di compiaciuta soddisfazione della folla di francesi presenti. Ai giorni nostri lunghissime file di italiani pagano il biglietto per ammirare la refurtiva nei musei francesi che gli fu sottratta con le armi. Catalogare tutte le opere trafugate dal “franco-corsaro “risulta quasi impossibile.
# Le opere rubate a Milano
Credits: @andy_an_art_odyssey Vergine delle rocce, da Vinci
Le spoliazioni dell’esercito francese spaziarono dalla Spagna al Regno di Napoli, dall’Olanda alla Prussia. Milano città particolarmente amata dal generale non fu certo risparmiata. Tra le opere rubate e mai restituite possiamo citare alcune delle più importanti: il disegno preparatorio di Raffaello per la Scuola di Atene al Vaticano, dodici disegni e il Codice Atlantico di Leonardo, il prezioso manoscritto delle Bucoliche di Virgilio con le miniature di Simone Martini, e cinque paesaggi dipinti da Jan Brueghel per Carlo Borromeo. L’incoronazione di spine di Tiziano. Oltre a queste la più importante, la vergine delle rocce di Leonardo Da Vinci.
Napoleone non si “limitò” a trafugare tesori di nostra appartenenza, per le sue manie di grandezza, diede il via ad una serie di devastazioni che cambiarono volto alla città. Fece demolire l’antichissima Chiesa di San Francesco, la seconda chiesa più grande di Milano! Una splendida costruzione della quale non resta più traccia, fece demolire palazzi gotici per creare l’attuale area davanti al Castello Sforzesco proprio a lui intitolata.
# Foro Buonaparte da rinominare in Furto Buonaparte
Credits Andrea Cherchi – Foro Buonaparte
Il suo amore per Milano era smisurato tanto che voleva persino staccare il muro che conserva l’affresco più famoso al mondo: L’ultima Cena! Fortunatamente l’operazione sarebbe stata troppo rischiosa per l’integrità dell’opera per cui dovette desistere. Delle opere trafugate in Italia ne tornarono meno della metà, i francesi fecero di tutto per trattenere quanto illegittimamente si erano presi. Mentre tedeschi, belgi e spagnoli si presentarono con le armi a farsi ridare il maltolto, gli italiani dovettero accontentarsi di quelle che le potenze vincitrici gli fecero restituire.
Insomma, Napoleone non fu proprio un personaggio al quale dedicare una piazza così importante. In nessuno paese conquistato gli sono stati tributati gli onori riservategli dai milanesi. E se fosse il caso di rinominare Foro Buonaparte in Furto Buonaparte?
Il costo medio delle case nel nostro Paese è decisamente più basso al sud che al nord. Se si va però a cercare il comune dove le case costano meno in assoluto questo assunto viene smentito. Vediamo di quale si tratta secondo un noto motore di ricerca immobiliare e quali sono i prezzi al mq.
Il PAESE con le CASE meno CARE d’Italia è a due ore da Milano
# Al sud le abitazioni hanno mediamente un costo più basso, ma c’è un’eccezione
Credits nicolagiordano-pixabay – Ragusa
Il fatto che il prezzo delle abitazioni sia decisamente più elevato al nord non è affatto una sorpresa, la stessa cosa si può dire per il costo della vita. Vivere al sud è in generale molto più economico come confermano tutti gli studi e le indagini del settore o quelle sulla qualità della vita. Come riporta invece Esquire, secondo le statistiche rese pubbliche da Mitula, un motore di ricerca che si occupa di compravendite immobiliari e annunci, si troverebbe nel Settentrione il comune con le case più economiche d’Italia.
In questa località il valore medio immobiliare è di 707 al mq. Bastano quindi 60.000 euro per una casa da 100 mq, ma questo significa che si possono trovare prezzi ancora inferiori. Ecco di quale stiamo parlano.
# A 2 ore mezza da Milano il comune con le case più economiche d’Italia
Credits upborgoveneto – Foto aerea chiesa
Il comune in questione si trova a poco più di 2 ore mezza di auto da Milano, la città con i prezzi medi delle case più alta in Italia, in una delle regioni più ricche insieme alla Lombardia: il Veneto. Stiamo parlando di Saletto, borgo di poco più di 2.800 abitanti un tempo comune autonomo prima della fusione insieme ad altri all’interno del nuovo comune di Borgo Veneto, nell’area ovest della provincia di Padova.
Sarà la nuova località più ambita per lo smart working dei milanesi?
I più curiosi mezzi di trasporto pubblico, da nord a sud del Paese, dove mangiare mentre si è in viaggio.
I RISTORANTI in MOVIMENTO d’Italia
# Cena in Telecabina in Trentino Alto Adige
Credits editricerendena IG – Cena in telecabina
In Trentino Alto Adige si può cenare in telecabina. Il servizio offerto dalla Pro Loco di Madonna di Campiglio è attivo da qualche anno e viene proposto solo in estate. Ci si siede comodi ad un tavolo riservato all’interno di una cabina della linea Pinzolo-Campiglio Express, da Madonna di Campiglio a località Patascoss e di nuovo fino a località Plaza, per un menu stellato a base di piatti con i prodotti del territorio e godere di uno spettacolare tramonto sulle Dolomiti di Brenta e la meravigliosa conca di Madonna di Campiglio. La prossima data è il 22 luglio 2023.
# Il Treno dei Sapori in Lombardia
Credits il_treno_dei_sapori IG – Degustazione di prodotti tipici
Il Treno dei Sapori è un’iniziativa di TRENORD e si compone di una motrice diesel e due carrozze color arancio del primo ’900 con gli interni rinnovati e dotati dispositivi multimediali, aria condizionata e un sistema di telecamere rivolte all’esterno per proiettare il paesaggio circostante sui grandi schermi installati nel convoglio. La stazione di Iseo é il punto di partenza e arrivo del treno.
Scegliendo fra i 9 itinerari disponibili si può viaggiare degustando prodotti tipici lombardi, come antipasti salumi e formaggi e piatti caldi con polenta e funghi trifolati e salamina alla griglia, accompagnati da una selezione di vini scelti da Sommelier certificati, dove il Franciacorta è il re indiscusso ma anche liquori e grappe artigianali.
# Atmosfera a Milano, a bordo del mitico tram “1928”
Credits lnr_pgn IG – ATMosfera
Rimaniamo in Lombardia. A Milano si può salire a bordo di un tram di sera per mangiare mentre si è in viaggio. La scelta è tra una cena di gusto o un brunch, con tre menu differenti: carne, pesce e vegetariano. I due tram di ATMosfera, gli storici Carrelli riadattati, sono i primi ristoranti itineranti d’Italia, entrambi con 24 posti a sedere. La salita è davanti al Castello Sforzesco e l’esperienza dura circa due ore e mezza, durante le quali si possono ammirare i luoghi e i monumenti più iconici di Milano.
# Ristocolor e Gustotram, per fare aperitivo, pranzare o cenare tra le vie di Torino
Credits gustotram_ristocolor IG – Gustotram e ristocolor
Anche a Torino dal 2006 si può mangiare a bordo di storici tram della serie 2800 adibiti a veri e propri ristoranti con tanto di tavoli, sedie e vettovaglie varie che possono ospitare fino a 32 persone. Sono due, Ristocolor e Gustotram arrivato qualche anno dopo. Mentre si gira per le vie della città si può fare aperitivo, un pranzo o una cena, il servizio di “Cene in Movimento” è offerto dall’azienda dei trasporti torinesi, ammirando palazzi, monumenti e le grandiose piazze.
# Il Tramjazz sferraglia sui binari di Roma, per cenare accompagnati da musica dal vivo
Credits occhiverdi72_ IG – Tramjazz
A Roma c’è il Tram Jazz. Si sale a bordo di una vettura della collezione Storica di Atac riadattata a ristorante e sala da concerto viaggiante per un tour, e una cena accompagnati da musica dal vivo con vista sulle bellezze della capitale. Nelle tre ore di durata dell’esperienza si ascolta si possono gustare piatti preparati con prodotto a km 0 e ascoltare le esibizioni di alcuni dei più acclamati e rinomati musicisti italiani e stranieri della scena contemporanea.
# In Sicilia si mangia seduti nei “treni storici del gusto”
Credits enzo_annuario IG – Treni storici del gusto
In Sicilia si può viaggiare mangiando sui “treni storici del gusto“. Seduti in convogli d’epoca, il servizio è offerto dall’Assessorato al turismo della Regione Siciliana, in collaborazione con Fondazione FS e Slow Food Sicilia, si percorreranno le linee più panoramiche e meno conosciute dell’isola. Sono 23 gli itinerari disponibili, molti in in concomitanza di sagre, eventi fieristici, e mettono in connessione Catania, Palermo, Messina con i borghi dell’Isola, come Modica, Bronte e Marsala, o i meravigliosi centri storici di Taormina, Siracusa, la Valle dei Templi di Agrigento e l’antichissima Ragusa Ibla.
Nelle carrozze si parteciperà a degustazioni di prodotti tipici, tutelati da 50 presidi Slow Food, per riscoprire gli antichi sapori e le tradizioni culinarie della Sicilia.
Credits le.petitchef IG - Il piccolo chef all'opera
Un’esperienza immersiva surreale e spettacolare per una cena a cinque stelle.
La CENA SPETTACOLO: a un’ora da Milano si MANGIA con gli EFFETTI SPECIALI
# Una cena spettacolo con proiezioni in 3D
Credits le.petitchef IG – Le Petit Chef
Una cena dove si mescola tecnologia, arte, teatro e cucina di alta qualità. Un’esperienza immersiva surreale itinerante dal nome Petit Chef, nata nel 2015 da un’idea dell’agenzia artistica belga Skullmapping, conosciuta per le sue creazioni artistiche con immagini proiettate e tecnologie avanzate in 3D. Il primo video di prova sull’esperienza diventò virale e si decise di replicare il format di ristorazione temporary in tutto il mondo.
# Al centro della scena il cuoco più piccolo del mondo
Si tratta di una cena-spettacolo con proiezioni 3D, accompagnata da un sottofondo musicale studiato per l’occasione, in cui si assiste in diretta alla preparazione del piatto. Al centro della scena il cuoco più piccolo del mondo, alto appena 6 cm, che usa il tavolo per dare forma alle pietanze che si andranno a gustare. Si vedrà in azione ad esempio mentre agguanta un polipo dai tentacoli per farne un piatto di pesce, oppure mentre affetta la verdure, mescola la minestra o cuoce alla brace la bistecca.
# Tre tipi di menu: “Le Petit Chef”, “Le Petit Chef Vegetarian” e “Le Petit Chef Junior”
Credits le.petitchef IG – Il piccolo chef all’opera
Lo chef è frutto di tecnologie digitali che proiettano le immagini sul tavolo, ma i piatti sono veri e verranno portati in tavola proprio come sono stati “realizzati” durante la performance in 3D. Si può scegliere tra carne e pesce, proposte vegetariane e piatti anche per gusti più difficili come quelli dei bambini. I menu disponibili sono tre e tutti di 5 portate: “Le Petit Chef” al prezzo di 159 euro a persona, “Le Petit Chef Vegetarian” a 129 euro” e “Le Petit Chef Junior” a 59 euro per i più piccoli.
# Dove provare questa esperienza culinaria e fino a quando
Credits elenabeliavina IG – Hotel Hilton Como
Il format è stato replicato in oltre 50 ristoranti nel mondo, passando per Honk Kong, Singapore, Taipei, Parigi, Mosca, Roma e Ostuni, con milioni di persone che hanno preso parte all’esperienza culinaria. Dal 24 marzo fino al 31 agosto 2023 si può provare all’Hilton hotel di Como, a un’ora da Milano. Ci sono due turni di cena a disposizione, 18:30 e 21:00, e il tutto avrà una durata totale di circa un’ora e mezza.
La vita di un milanese doc. Un personaggio unico: cantautore, cabarettista, attore e, prima di tutto, cardiologo.
ENZO JANNACCI, il cardiologo chansonnier
# Dieci anni senza Enzo Jannacci
Credits wikipedia – Enzo Jannacci
Sembra ieri, ma sono già dieci anni che Milano non ha più Enzo Jannacci. Però, Enzo esiste ancora, attraverso le sue canzoni, le interviste, i film, gli spettacoli di cabaret. Bastava guardarlo per star meglio, magari all’ora di cena dopo una faticosa giornata di lavoro, oppure la domenica sera, per alleviare il traumatico pensiero di iniziare la settimana il giorno dopo.
Jannacci vive ancora, anche grazie al lavoro certosino del figlio Paolo che, soprattutto negli ultimi anni di vita, lo ha accompagnato, invertendo i ruoli, come una padre accudisce amorevolmente il figlio. È stato un accudimento artistico, quello di Paolo Jannacci verso papà Enzo, che ha reso ancor più struggente la notizia rimbalzata la mattina del 30 marzo 2013: “ieri sera è morto Enzo Jannacci”. Si spense presso la clinica Columbus la sera del giorno 29, sconfitto dal cancro.
# Cantautore, cabarettista, attore e…cardiologo
Jannacci era un personaggio unico: cantautore, cabarettista, attore e, prima di tutto, cardiologo. Tutto ciò che ha realizzato lo ha fatto al fianco dei più grandi: negli anni cinquanta ha inaugurato il Rock italiano insieme a Celentano, Tenco e Gaber, ha suonato il Jazz con Chet Baker, Franco Cerri e Gerry Mulligan, nel cinema è stato diretto da Carlo Lizzani, Mario Monicelli, Ettore Scola e Lina Wertmuller. Perfino nell’attività di medico si è formato con il “top” del settore, visto che, tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta, entrò nell’equipe di Christiaan Barnard, il primo chirurgo a realizzare un trapianto di cuore.
# Le canzoni di successo
Jannacci
Le sue canzoni di maggior successo le conosciamo tutti, “Vengo anch’io/no tu no”, “La fotografia”, “Se me lo dicevi prima”, “Ci vuole orecchio”, “Allora andiamo”, “L’importante è esagerare”, “Ragazzo padre”, “Quelli che”, “Vincenzina e la fabbrica”, ha saputo raccontare la Milano di un tempo, emozionando chi l’aveva vissuta, quella Milano, e affascinando i giovani, che tramite le sue canzoni la sognavano.
Jannacci aveva la capacità di emozionare sia quando era struggente, che quando era ironico, addirittura comico. Con quella voce così spigolosa e aspra, sapeva raccontare situazioni e persone con un’efficacia unica, come “El purtava i scarp de tennis”, che lui, nel 1964, raccontava così: “le mie canzoni parlano di gente strana, particolare, gente che si veste come capita, col paltò d’estate e la giacchetta d’inverno, ma non perché sono degli originali. Sono dei nullatenenti che a Milano chiamano “barboni”. Parlano sempre da soli, in milanese e, pur non essendo degli sportivi, portano le scarpe da tennis”.
# Il debutto a teatro
Poco prima aveva debuttato a Teatro ne “Milanin Milanon“, poi lo troviamo ne “El barchett de Boffalora”, con Milly e Piero Mazzarella. dimostrando tutta la sua giovanile capacità di tenere il palco.
Era nato a Milano il 3 giugno 1935, parallelamente all’attività di medico ha sempre esercitato quella di uomo di spettacolo, tra musica, canzoni, cabaret e cinema. Ogni impegno lo ha sempre svolto con passione, “forse ciò che ha sempre permesso a mio padre di rendere al massimo è stata quella sua propensione a non sentirsi mai totalmente soddisfatto di ciò che faceva, non si è mai sentito sugli allori“, raccontò alcuni anni fa il figlio Paolo.
# La famiglia e gli amici
Jannacci al Derby
La sua famiglia gli è sempre stata vicina e lo ha sempre incoraggiato: certamente la moglie, Giuliana Orefice, è stata tanto riservata quando preziosa nel badare ad un nucleo famigliare ovviamente impegnativo, con la presenza così “speciale” di una persona come Enzo. Il figlio Paolo, come abbiamo detto, oltre a diventare un riferimento della musica italiana, ha saputo accompagnare il papà con amore e rispetto professionale. Poi c’erano gli amici: Cochi e Renato, Gaber, Dario Fo, Massimo Boldi, Teo Teocoli…ma quali sono stati, per lui, i più empatici? Certamente Beppe Viola e Carlo Hintermann, che con Jannacci hanno avuto un forte legame che andava al di là della professione.
“Nelle favole le fanciulle aspettano sempre il Principe Azzurro, ma un operaio azzurro no? E un contadino blu?”. Parola di Enzo.
Il grattacielo torcia, il più alto del mondo, la città verticale. Ecco dove e quando verranno realizzati.
I 7 GRATTACIELI più IMPRESSIONANTI in costruzione nel MONDO
#1 La nuova sede di JP Morgan Chase a New York, alta 434 metri, sarà il quarto grattacielo più alto
Credits newyorkyimby ATCHAIN – Nuova sede Jp Morgan
Dopo la demolizione all’inizio del 2021 della vecchia sede, JP Morgan Chase ha dato avvio ai lavori per realizzare la sede sostitutiva. Il nuovo grattacielo fa parte del piano di rizonizzazione di East Midtown ed è stato progettato dallo studio di architettura britannicoFoster + Partnerssede. L’edificio ospiterà oltre 15.000 dipendenti, sarà alto 434 metri e conterà 70 piani. L’investimento complessivo è di 3 miliardi di dollari e alla sua inaugurazione prevista nel 2025 diventerà il quarto grattacielo per altezza di New York.
#2 One Tower a Mosca, un prisma smussato con facciate in vetro sfumato e il record europeo di 100 piani
Credits: Sergey Skuratov Architects – One Tower Mosca
One Tower è un grattacielo residenziale in costruzione lungo il MIBC nel quartiere Presnensky di Mosca, con la forma di un prisma smussato con facciate in vetro sfumato. La sua altezza al completamento nel 2024 sarà di 442,8 metri con 109 piani.
Ecco tutti i record che batterà: sarà l’edificio più alto di Mosca e il secondo edificio più alto in Russia e in Europa, il primo edificio in Europa con più di 100 piani fuori terra e avrà il ponte di osservazione più alto d’Europa al 100° piano. Come edificio residenziale, sarà il più alto d’Europa e il secondo più alto del mondo dopo la Central Park Tower di New York City.
#3 Il più alto edificio della Malesia con 680 metri, tra i primi al mondo
Credits: turnerconstruction.com
Il Merdeka PNB 118 con i suoi 680 metri diventerà l’edificio più alto della Malesia, togliendo il primato alle Torri Petronas, oltre che del sud-est asiatico e si classificherà tra i primi al mondo. Sono previsti 83 piani di spazi per uffici premium, mentre il lussuoso hotel Park Hyatt prenderà la residenza ai piani più alti, con circa 250 camere e suite, progettate per abbracciare le impareggiabili viste panoramiche sullo skyline della città. L’inaugurazione è prevista per il mese di giugno 2023.
#4 Torch Tower a Tokyo ha la forma ispirata a una torcia per “illuminare” il Giappone
Credits futurarch Mitsubishi Jisho Sekkei – The Torch Tower
Il grattacielo Torch Tower sarà il punto focale di un quartiere in riqualificazione chiamato Tokyo Torch. La sua forma ispirata a una torcia e il nome è stato scelto nella speranza che la torre “illumini” il Giappone. Nel 2027 a conclusione dei lavori con i suoi 390 metri di altezza diventerà sarà l’edificio più alto del Giappone, superando i 300 metri dell’Abeno Harukas di Osaka. Una degli ambienti più particolari sarà il grande parco all’interno, con alberi e colline, dal quale le persone potranno osservare la città dall’alto.
#5 La Torre C del Super Headquarters di Shenzen, a firma Zaha Hadid: sarà una città verticale
Zaha Hadid – Shenzhen Tower
La torre C di Zaha Hadid Architects è in costruzione all’interno del Super Headquarters della baia di Shenzhen e si posiziona all’incrocio tra l’arteria verde che va da nord a sud della città e l’asse urbano che va da est a ovest. L’edificio è stato progetto tramite degli speciali strumenti di modellazione 3D e si sviluppa come una città verticale multidimensionale di due torri con un’altezza massima di 400 metri. Ospiterà spazi per uffici, negozi, locali e ristoranti, hotel, un centro congressi e strutture culturali con gallerie espositive, alcune di queste nei ponti sospesi che uniscono le due torri e che permettono di godere di viste panoramiche della città. La fine dei lavori, iniziati nel 2020, è programmata per il 2025.
#6 “Jedda Tower” in Arabia Saudita sarà il più alto grattacielo al mondo, il primo a superare 1 km in altezza e i 200 piani
Credits: wisebizrealty – Jeddah Tower
La Jedda Tower, precedentemente chiamata Kingdom Tower, è in costruzione a Jeddah, un’importante città portuale sulla costa del Mar Rosso dell’Arabia Saudita. Al momento i lavori sono bloccati a causa di alcuni problemi di corruzione delle aziende appaltanti e poi della pandemia, ma la sua conclusione non è stata messa in dubbio anche se a marzo 2023 il cantiere non è ancora ripreso. Dopo il suo completamento, la Jedda Tower sarà per qualche anno l’edificio più alto del mondo, raggiungendo 1.008 metri d’altitudine e i 200 piani, sempre che il prossimo in elenco non lo batta sul tempo.
#7 “Dubai Creek Tower”, il grattacielo di Dubai futuro re del mondo con 1.300 metri d’altezza. In cima una “Pinnacle Room” a forma di bocciolo con terrazze panoramiche
Credits: archpostdecostruttivista.altervista.org – The Tower a Dubai
Progettata dall’architetto Calatrava, “Dubai Creek Tower” sarà la torre più alta di Dubai con circa 1.300 metri di altezza, battendo il record del Burj Khalifa di 100 metri e della Jedda Tower. Sulla sommità verrà posto un faro e la “Pinnacle Room” che offrirà una vista a 360° sulla città. Il design si ispira al fiore del giglio, con in cima il bocciolo ovale che ospiterà alcune delle terrazze panoramiche. I lavori avrebbe dovuto concludersi nel 2022 dopo alcune vicissitudine giudiziarie che li avevano rallentanti, ma con la pandemia si sono fermati. Se riprenderanno nel 2023, la data di completamento stimata sarebbe nel 2025.
Le migliori pizze di Milano secondo l’insindacabile giudizio dei milanesi. Almeno di quelli che leggono la nostra testata che, secondo i dati di Google, rappresentano la crème de la crème di Milano.
La PIZZA più BUONA di Milano: 2023 edition
#10 Pizzeria di Porta Garibaldi
Credits robertino1509 IG – Pizzeria Garibaldi
Apre la classifica la pizza al trancio della Pizzeria di Porta Garibaldi, tramandata di padre in figlio dalla stessa famiglia Giuntoli da oltre 60 anni.
Indirizzo: corso Como, 6
#9 Pizza Am
Credits antonelafecheta IG – Pizza AM
In nona posizione c’è Pizza Am, dove sfornano pizze alla napoletana e nell’attesa del posto a sedere offrono un aperitivo con prosecco e un piccolo panuozzo di pizza.
Indirizzo: corso di Porta Romana, 86
#8 Le Specialità
Credits josephmacario IG – Le specialità
In ottava posizione tra le pizze preferite dai milanesi c’è quella dello storico ristorante pizzeria “Le Specialità” in zona XXII marzo. Aperto dal 1977 propone pizze gourmet croccanti e sottili in un ambiente semplice e rustico. Ristorante rinomato anche per il pesce fresco.
Indirizzo: via Pietro Calvi, 29
#7 Berberé
Ph. Andrea Bruschi IG
Nata nel 2010 con la missione di servire “una pizza artigianale buonissima, con solo lievito madre vivo, digeribile, senza fronzoli” ha moltiplicato nel tempo i punti vendita riuscendo comunque a garantire uno standard di qualità elevato.
Indirizzo: 5 punti vendita (Porta Romana, Centrale, Isola, Navigli, Colonne)
#6 La pizza dal 1964
Credits il_marietto IG – Pizza al trancio 1964
Un’altra pizzeria al trancio: “La pizza dal 1964”. Le fette si presentano alte, soffici e con mozzarella filante. Ambiente informale, tavolini sul marciapiede. Un’istituzione a Milano. In zona Casoretto.
Indirizzo: via Teodosio, 82
#5 Piccola Ischia
Credits cesare_butti IG – Piccola Ischia
Altra pizzeria napoletana in classifica, da anni ai primi posti in città. Locale piccolo ma accogliente grazie anche alla simpatia di proprietario e dei camerieri, pizze gustose con ampio cornicione soffice.
Indirizzo: viale Abruzzi, 62
#4 Marghe
Credits _dominic__toretto IG – Marghe
Altra presenza fissa da anni in questo tipo di classifiche. Diversi locali in città con pareti in mattoni a vista, che servono pizza napoletana tradizionale con un tocco moderno e dessert.
Indirizzi: via Cadore 26 e via Plinio 6
#3 Pizza Mundial
Credits margoschachter IG – Pizza Mundial
La medaglia di bronzo spetta all’ennesima pizza al trancio della selezione, Pizza Mundial, in questo caso in prevalenza da asporto. Si trova di fronte alla stazione di Lambrate ed è tra le preferite degli universitari.
Indirizzo: piazza Bottini, 2
#2 Pizzeria da Giuliano
Credits pizzeriadagiuliano IG – Pizzeria da Giuliano
La medaglia d’argento si trova nel cuore di Chinatown: la storica Pizzeria da Giuliano aperta dal 1969. Anche qui la pizza, cotta in forno a legna, è solo al trancio e preparata con l’unica vera mozzarella italiana del Monte Penice.
Indirizzo: via Paolo Sarpi 60
#1 Pizzeria alla Fontana
Credits pizzagram IG – Pizzeria alla Fontana
Al primo posto c’è Pizzeria alla Fontana, nascosta tra le vie che dal quartiere Isola portano verso Maciachini. Qui si mangia una pizza al trancio alta, come da tradizione, e lievitata in modo curato.
Secondo la più recente indagine di mercato effettuata da Altroconsumo è questo il punto vendita più economico in città.
Il SUPERMERCATO MENO CARO di Milano
# L’indagine di Altroconsumo sui prezzi dei supermercati in Italia
Credits altroconsuemo – Inchiesta supermercati
Nell’ultima indagine annuale di Altroconsumo, che rileva i prezzi dei supermercati di tutta Italia, sono stati analizzati 1,67 milioni di prezzi relativi a 126 categorie di prodotti (le più acquistate secondo l’Istat) compresi alimentari, prodotti per la cura della persona, della casa e pet food, in 1.171 negozi in totale con superficie superiore a 750 mq: 125 ipermercati, 700 supermercati e 346 discount. Nell’area milanese sono stati 59 quelli coinvolti.
# Il meno caro di Milano
Credits Cristian1989-wiikipedia – Esselunga di via Losanna
I prezzi sono stati elaborati sulla base di calcoli e ponderazioni ottenendo un indice su base 100, che misura quanto sono convenienti insegne e punti vendita. A fregiarsi del titolo di supermercato più economico di Milano è l’Esselunga di via Losanna 20/22, traversa di Corso Sempione, con il punteggio più basso della classifica di 107 punti. Da anni ai primi posti tra quelli dove fare la spesa è più conveniente.
# Il più economico dell’Hinterland
Credits goditilavita2557 IG – Iper Il Centro
Nell’hinterland il più economico è risultato e l’Iper Il Centro di Arese, inserito all’interno del centro commerciale più grande d’Europa al momento della sua inaugurazione con i suoi 200 negozi e 35 ristoranti, che ottiene un punteggio di 108.
# Il più caro in assoluto è in Porta Venezia
Credits nicelocal IG – U come tu mi vuoti in Porta Venezia
Il punto vendita della catena Unes di via Lazzaro Spallanzani in zona Porta Venezia, U! Come tu mi vuoi, risulta il più caro in assoluto in città. Si piazza infatti all’ultima posizione, la 59esima, con il punteggio di 125.
#Venerdì 24/3: la notte del pugilato, l’ultimo concerto in gondola
Opi Fragomeni Boxing Night – Credits: Ris8
Opi Fragomeni Boxing Night: è la notte del pugilato, con 8 incontri che si disputeranno tra atleti provenienti anche dall’estero. La cornice ideale per il main event che vede in palio la cintura WBC dei pesi super medi. All’Allianz Cloud a partire dalle 18.00.
Diario di un poeta in prosa – Delio Tessa: Giulia Lazzarini torna in scena con una delle sue grandi passioni, la poesia di Tessa. Accompagnata da Giacomo Bertazzoni al sax, è al Teatro LabArca alle 19.00.
(S)permaloso, quattro risate sull’infertilità maschile: scoprire di non poter essere padre e nemmeno più figlio nel giro di poche ore. Scritto e interpretato da Antonello Taurino, il dramma diventa ironia al Teatro della Cooperativa. Debutto alle 20.00, in scena fino al 2 aprile.
Concerto in Gondola: ultima occasione per i concerti a pelo d’acqua. La rassegna si conclude con gli Slide Pistons, con Raffaele Kohler alla tromba, che danno appuntamento in Darsena alle ore 20.00.
Saverio Raimondo: l’uomo sbagliato al momento sbagliato, protagonista della Comedy Night del Blue Note. La proposta di stand-up debutta alle 20.30 e resta fino al 31 marzo.
Da tastar con ogni sorta di stromento da tasto: rassegna per clavicembalo e tastiere antiche, in programma alla Sala del Cenacolo al Museo Leonardo Da Vinci. Alle 21.00 il clavicembalo napoletano, con Enrico Baiano.
Lettere Romane: il ventennale epistolario tra due matrone romane, Flavia e Drusilla, letto da Marco Barbieri e Alessandro Fullin. In scena allo Zelig alle 21.00, in replica anche sabato 25.
Vi racconto il mio Mudù: è Uccio De Santis a portare in scena un’auotbiografico monologo, accattivante e ironico. Con lui sul palco anche Umberto Sardella e Antonella Genga. Al Teatro Dal Verme alle 21.00.
Candle Light omaggia Ennio Morricone: nella cornice del Teatro Gerolamo, il candle light tributa una serata al grande compositore romano. Le colonne sonore, interpretate dal Quartetto Arceus, in scena alle 21.30.
Da Gaber a Gaber: Enrico Ballardini e Riccardo Dell’Orfano si sfidano sul palco della Scighera, per decidere chi sia il vero Signor G. Una serata all’insegna di Gaber, che inizia alle 21.30.
#Sabato 25/3: passeggiate, le prove della Scala aperte al pubblico, Jackob Lee e Treves Blues Band, arriva l’ora legale
Treves Blues Band – Credits: Asti Musica
Ora legale: nella notte tra sabato e domenica, alle 2.00, arriva il momento di spostare le lancette dell’orologio avanti di un’ora. Notte più corta, giornate più lunghe
Da Expo 2015 alle Olimpiadi 2026: viaggio tra la Milano e di Expo e quella del futuro. Dal sito espositivo a Cascina Merlata, in passeggiata con Christian Busato dalle ore 9.00.
Un’educazione milanese: altro intinerario dal Cavalcavia Bussa fino a piazza Prealpi, con il libro di Andrea Rolla in mano. Scoprire “Come si diventava milanesi, a prescindere dal luogo di nascita” camminando. Dalle ore 9.00. Info QUI.
Prove aperte alla Scala: si può assistere alle prove della Filarmonica della Scala, diretta da Gianandrea Noseda. L’iniziativa richiede un prezzo simbolico dato poi in beneficenza. La prova è alle ore 10.00.
Milan Machinima Festival: 6^ edizione del programma esclusivo in sala, dedicato alla video arte ludica. Presso Museo Interattivo del Cinema, dalle ore 16.00.
I quattro demiurghi della bacchetta: presentazione del libro di Aldo Ceccato nella Sala Piccola del Teatro Dal Verme. Dalle 16.00 Angelo Foletto dialoga con l’autore.
I Pomeriggi Musicali: Julian Rachlin al violino dirige l’Orchestra i Pomeriggi Musicali, al Teatro Dal Verme. Sipario alle 17.00.
Il Mago di Oz: edizione con la regia di Pietro Clementi, della favola di Dorothy e tutte le strane creature incontrate nel suo viaggio. Doppio spettacolo al Teatro Manzoni, alle 15.30 e alle 17.30.
Concerto da gustare: musica e cioccolato insieme, protagonisti di un insolito concerto all’Auditorium. Insieme la Sinfonica di Milano, diretta da Ruben Jais e praline create ad hoc da Ernst Knam. Si inizia alle 18.00.
Murder Party: atmosfere noir e un nuovo mistery game che non è solo una cena con delitto. L’esperienza interattiva è alle 19.30 presso Level Up Associazione Ludica, via Alex Visconti 22.
Tres Bien Ensamble Acustic Trio: tribute band dei Beatles, con il repertorio del quartetto di Liverpool, ospite di Heracles Gymnasium. Inizio spettacolo alle 20.30.
Jacob Lee: unica data italiana per l’autore australiano, rivelazione indie-pop degli ultimi anni. Lee porta il suo Lowly Lyricist 2023 Tour al Legend Club, alle 20.30.
Buster Keaton… come non lo avete mai sentito: inedita interpretazione e commento delle opere di Buster Keaton, grazie al lavoro del pianista Carlo Balzaretti. In scena al Teatro di Nova Milanese alle 21.00.
Ma che musical, maestro!: viaggio attraverso le sigle che hanno fatto la storia della televisione italiana. Al Teatro Guanella alle ore 21.00.
Treves Blues Band: il Puma di Lambrate e la sua storica band, portano gli spettatori di Spazio 89 nel viaggio per scoprire il blues. Sipario alle 21.30
#Domenica 26/3: il mattino ha i mercatini in bocca, un omaggio a Nanni Svampa e il primo di 3 concerti di Shiva
Shiva – Credits: Gogo Magazine
Mercatone dell’antiquariato dei Navigli: l’ultima domenica del mese di Marzo, porta con sé la tradizionale sfilata di bancarelle dell’Alzaia Naviglio Grande. Vintage e antiquariato di buon mattino, a partire dalle 8.00.
Le Carrousel, Il bello del fatto a mano: stilisti, designer e artigiani danno appuntamento a Cascina Cuccagna, con nuove collezioni e idee. L’esposizione apre alle 10.30, fino alle 19.30.
Orlando hater e Angelica furiosa: liberamente tratto dall’Ariosto, il teatro per i giovanissimi è in scena al Piccolo Teatro – Mariangela Melato alle 11.00. In replica fino al 2 aprile per le scuole.
Professori d’Orchestra del Teatro alla Scala: uno strano quartetto d’archi, con il pianoforte di Michele Gamba insieme agli archi di Andrea Pecolo, Matteo Amadasi e Massimiliano Tisserant, alla Scala alle 11.00.
Ai piedi dell’Olimpo: l’Orchestra dei Piccoli Pomeriggi Musicali, diretta da Daniele Parziani, accompagna lo spettacolo per famiglie con bambini, al Teatro Dal Verme alle 11.00.
Tour delle Merlate del Castello Sforzesco: il giro delle guardie delle mura del Castello, per famiglie con bambini, in programma domenica alle 15.00. Una vista diversa di Milano dall’alto.
Passeggiate BAM: puntuale con la primavera, ritornano le passeggiate per gli amanti di urbanistica ed architettura organizzate dalla Biblioteca degli alberi. Appuntamento a Porta Nuova alle 15.30.
Il mondo di Nanni Svampa: vita, morte, miracoli e canzoni del grande cantautore milanese. Esegue Riccardo Machiachini, già chitarrista con Svampa, al Teatro della Memoria alle 16.00.
Forza venite gente: il patrono d’Italia e la sua vita, in scena al Teatro Lirico – Giorgio Gaber sotto forma di musical. Sipario alle 17.30.
Degustazioni Letterarie: reading e degustazione di vini nel foyer del Teatro Manzoni. In programma alle 20.00 La piazza del diamante di Mercè Rodoreda, con Maria Pilar Pérez Aspa
Savana Funk ft. Willie Peyote: il trio bolognese e il rapper torinese sono la proposta della Santeria Toscana. Per la prima volta insieme, in uno spettacolo che inizia alle 21.00.
Shiva: è il più atteso del momento, sold out dappertutto. Milano Demons Tour del giovane rapper di Legnano, approda al Fabrique alle 21.00. Replica anche lunedì 27 e, a grande richiesta, triplica martedì 28.
#Tutto il fine settimana : festival dei risotti dentro al Beer Fest, le giornate FAI di primavera, fumetti inediti, il musical Miraculous e le atmosfere di Andrea Motis
Risotto da Abele
Festival dei Risotti: all’interno del Lombardia Beer Fest, in piazza Città di Lombardia, si possono gustare varietà di risotti, cucinati e mantecati sul momento. Non solo giallo, risotto a volontà tutto il weekend fino alla 1.00 di domenica 26/3.
Giornate FAI di primavera: sabato e domenica, 750 luoghi della cultura sono aperti al pubblico. Tra le oltre 400 città c’è anche Milano. Info QUI.
Vienna Sinfonica: due appuntamenti con i compositori viennesi dell’ottocento, interpretati dalla Sinfonica di Milano diretta da Giuseppe Grazioli. Venerdì 24 alle 20.00 e domenica 26 alle 16.00, presso l’Auditorium di largo Mahler.
Chi non lavora, non: monologo ambientato nella Germania del 1930, in una società allo sbando tra le due guerre. In scena al Teatro LinguaggiCreativi venerdì alle 20.30 e domenica alle 19.00.
Stand-up poetry: un nuovo modo di fare poesia e concerto senza musica, ideato e interpretato da Lorenzo Marangoni. Venerdì e sabato al Teatro del Borgo, alle 20.30.
Le nozze dei piccolo borghesi: gli allievi diplomati all’accademia del Teatro Officina, portano in scena un’edizione ispirata a Brecht per la regia di Massimo De Vita. Sabato alle 21.00 e domenica alle 16.00.
Fog Performing Arts: weekend ricco per la rassegna della Triennale. Sabato 25 e domenica 26 in programma Senza Titolo con Annamaria Ajmone e Personne, chroniques d’une jeunesse, con Ugo Fiore e Federica Furlani.
Il Relitto di Via Poma, Inganno Strutturale: uno dei misteri irrisolti d’Italia, in scena al Teatro Alfredo Chiesa. Tra criminologia, scienza e drammaturgia teatrale sabato alle 20.00 e domenica alle 17.00.
La foto del Carabiniere: viaggio nei di un figlio, grazie alla foto di Salvo D’Acquisto che il padre teneva nel portafoglio. Al Teatro Gerolamo il 25/3 (ore 20.00) e 26/3 (ore 16.00).
Andrea Motis: poker di appuntamenti con la trombettista spagnola, che abbraccia swing e bossanova, insieme a funky e neo-soul. È al Blue Note sabato 25 e domenica 26, con doppio spettacolo alle 20.30 e alle 23.00.
Bricola Festival: presentazione del fumetto indipendente ed autoprodotto. Sabato e domenica, presso WOW Spazio Fumetto, è l’ora delle opere uniche ed originali, praticamente introvabili.
Miraculous – The Musical Show: ispirato dalla celebre serie animata, con spettacolari effetti scenici e almeno 20 personaggi in azione. Arriva a Milano il musical del Teatro Arcimboldi, in scena sabato alle 15.00 e domenica alle 11.00.
Ogni anno ospita milioni di turisti da qualsiasi angolo della nostra nazione e del mondo. Per scoprire tutta la sua bellezza è necessario dedicarle qualche giorno, ma si presta anche a visite “mordi e fuggi”.
Da molti considerata la capitale economica del nostro Paese, Milano è la seconda città italiana per popolazione (dietro alla capitale). Questa metropoli ha molto da offrire a livello architettonico, culturale e anche gastronomico.
Nell’articolo di oggi abbiamo raccolto alcuni consigli pratici per scoprire Milano in totale sicurezza. Speriamo di offrirti qualche spunto utile.
Alla SCOPERTA di MILANO: tutte le COSE da SAPERE prima di visitare la metropoli
# Quando visitare Milano
La scelta del periodo dell’anno in cui visitare Milano è influenzata da diversi fattori personali e oggettivi. Se la canicola estiva non è un problema per te e preferisci scoprire la città senza doverti fare largo fra la folla, agosto potrebbe essere la soluzione ideale. Mentre tutti sono al mare, avrai la possibilità di visitare i punti cruciali della città senza dover sgomitare.
D’altro canto, le temperature possono diventare insostenibili già dalle prime ore della mattina.
# Ultima cena? Bisogna partire per tempo
Credits Andrea Cherchi – Ultima Cena
Una delle principali perle meneghine è senza dubbio “L’ultima cena”, il famosissimo dipinto di Leonardo da Vinci. Viste le limitazioni poste alla visita (numero contingentato di persone al giorno, suddivise in slot di 15 minuti), è necessario pianificare per tempo l’esperienza. Immaginare di presentarsi il giorno stesso e pensare di entrare sarebbe assurdo.
Queste limitazioni non sono fondate sull’intenzione di aumentare i prezzi del biglietto o far percepire un valore superiore all’opera. Dal punto di vista tecnico, non si tratta di un affresco ma di un dipinto parietale a secco su intonaco. Questo dettaglio provoca un deterioramento più veloce dell’opera. Pertanto, al fine di ridurre i rischi, si è scelto di limitare il numero di persone che ogni giorno può vederla dal vivo.
# Milano vuol dire design
Credits: isaloniofficial IG
Nel cuore di aprile si svolge l’annuale Fiera del Mobile di Milano. Se sei appassionato di design, non puoi lasciarti sfuggire quest’occasione. In questo periodo si possono trovare feste ed eventi legati alla kermesse, durante i quali lasciarsi ispirare dalle innovazioni più interessanti degli esperti di architettura, design e arredamento provenienti da ogni angolo del mondo.
Se l’argomento non ti interessa, meglio evitare il periodo intorno al 20 di aprile perché la città si riempie ancora di più e i prezzi medi di Hotel e B&B si alzano.
# Protezione per il corpo e per i tuoi dispositivi
Nonostante la recente siccitàche ha colpito Milano e tutto il nord Italia, la metropoli è considerata una delle città più piovose del nostro Paese. Ecco perché è importante viaggiare sempre muniti di ombrello o giacca impermeabile.
Se necessario, potrai trovare rifugio in uno dei tanti locali delle vie della città. Qui potrai anche trovare una connessione Wi-Fi gratuita per navigare senza consumare Giga. Ma attenzione, perché queste reti possono essere pericolose e aprire il fronte ad attacchi hacker che potrebbero portare al furto dei tuoi dati.Per proteggere anche il tuo smartphone, puoi provare una VPN online. Dopotutto, la sicurezza in viaggio è garantita anche dall’affidabilità dei tuoi dispositivi digitali.
# Tante visite gratis
Credits: @margheritagroaz IG
Per chi vuole scoprire Milano senza spendere tanto, ogni prima domenica di ogni mese c’è un’opportunità molto interessante. Tutti i musei civici, infatti, possono essere visitati in modo totalmente gratuito. Parliamo di strutture di grande interesse storico e architettonico come il Museo del Novecento, il Castello sforzesco, la Galleria d’Arte Moderna, la Casa Museo Boschi di Stefano e il MUDEC, fra i tanti altri. Ovviamente non ci si può aspettare di trovare poca gente, dato che in queste occasioni si trova spesso il pienone, ma l’opportunità è comunque interessante per chi desidera risparmiare.
La città di Milano avrebbe bisogno di un team di supereroi per difenderla e proteggerla dalle minacce che possono compromettere la sicurezza e la qualità della vita dei suoi cittadini. Abbiamo provato ad immaginarci la squadra dei Milano Defenders, composta da sette supereroi, ognuno con poteri unici e caratteristiche specifiche per risolvere i problemi della città.
I SUPEREROI di Milano
# Milanomorph: in continua trasformazione
Milanomorph
È un supereroe capace di cambiare forma a piacimento, diventando qualsiasi oggetto o elemento della città, replicando la capacità di Milano di trasformarsi e rinnovarsi. Il suo potere gli consente di infiltrarsi ovunque e scoprire le informazioni necessarie per risolvere i problemi della città. Inoltre, è capace di mimetizzarsi con l’ambiente circostante, rendendosi invisibile ai nemici. Milanomorph può quindi aiutare la città a risolvere problemi di spionaggio, di infiltrazione, di furto e di sorveglianza.
# Piazzaforce: solleva edifici e infrastrutture
Piazzaforce
È un supereroe con la forza e l’agilità per muoversi velocemente tra le piazze della città e combattere i criminali. Capace di controllare la forza e la gravità degli oggetti intorno a lui. Grazie a questo potere, può sollevare edifici interi, deviare meteoriti e creare campi di forza che proteggono la città dagli attacchi esterni. Il suo potere può essere utilizzato per proteggere i monumenti e gli edifici storici della città, nonché per prevenire disastri naturali come terremoti o inondazioni.
# Metropolex: controlla la tecnologia del pianeta
Metropolex
Metropolex è un nome che richiama la grande dimensione di Milano e la sua importanza come centro urbano e finanziario. È un supereroe che ha il potere di controllare e manipolare l’elettricità e la tecnologia. Grazie a questo potere, può riparare qualsiasi sistema elettronico o tecnologico, compreso il sistema di trasporti della città. Inoltre, può utilizzare l’elettricità come arma contro i nemici. Metropolex può quindi aiutare la città a risolvere problemi di guasti elettrici, di attacchi informatici e di cyber-sicurezza.
# Tramblaze: il più veloce di tutti, si muove in tram
Tramblaze
È un supereroe che utilizza il tram per muoversi in città e salvare la gente dai criminali. Ha il potere di viaggiare a una velocità incredibile. Grazie a questo potere, può spostarsi da un punto all’altro della città in pochissimo tempo, raggiungendo qualsiasi luogo in pochi secondi. Tramblaze può quindi aiutare la città a risolvere problemi di traffico, di emergenze mediche e di situazioni di pericolo.
# Navigator: un fulmine nelle acque dei Navigli
Navigator
Il nome richiama i famosi Navigli di Milano, i canali che attraversano la città. Il supereroe è dotato di abilità acquatiche che gli permettono di muoversi rapidamente sui canali e di salvare le persone in difficoltà. Inoltre ha il potere di vedere il futuro, può prevedere gli eventi che accadranno nella città e anticipare le conseguenze delle azioni dei nemici. Può utilizzare il suo potere per trovare soluzioni creative ai problemi della città. Navigator può quindi aiutare la città a prevenire disastri e a trovare soluzioni innovative per affrontare le sfide del futuro
# Fashion: crea abiti con superpoteri
Fashion
È un supereroe che ha la capacità di creare abiti e accessori con poteri speciali, come la telecinesi o l’invisibilità. Fashion è ispirato al mondo della moda e del design che caratterizza la città di Milano, ed è in grado di utilizzare la sua creatività e la sua abilità nell’arte della sartoriale per creare oggetti unici e potenti, compresi abiti e accessori che migliorano la vita dei cittadini, rendendoli più sicuri e confortevoli. Il suo costume è fatto di tessuti di alta moda, con colori vivaci e fantasie che richiamano le passerelle della Fashion Week.
# Duomo: crea un campo di forze per proteggere i cittadini
Duomo
È un supereroe dotato di una forza sovrumana e può volare in alto, come le guglie del Duomo di Milano. Il suo costume è ispirato all’architettura gotica del Duomo, con il nero e il grigio che rappresentano la pietra e il marmo. Duomo ha anche la capacità di creare un campo di forza intorno a sé per proteggere i cittadini dai pericoli, come se fosse una cattedrale che protegge i suoi fedeli.
È certamente uno dei parchi di divertimento più affascinante, stravagante e particolare del mondo. Una parte di una vecchia salina trasformata in lunapark per far riscoprire la bellezza di questo posto senza tempo. Tra rocce antiche milioni di anni e ruote panoramiche, andare nella Salina di Turda è uno dei viaggi nel centro della terra che vale la pena compiere. Ecco dove si trova precisamente e da dove viene questa pazza idea di costruire un parco di divertimenti sotterraneo.
Il LUNA PARK più strano del mondo: si trova SOTTOTERRA
# Una salina vecchia milioni di anni
Credits: @talampas_studios Salina Turda
A Turda, in Transilvania, a pochi chilometri da Cluj, una delle città rumene più belle, si trova una salina molto particolare. Le origini di questa miniera di sale sono antichissime: già i Romani nel II secolo, infatti, scavarono nella miniera nel tentativo di trovare il salgemma, ma le prime vere testimonianze a riguardo risalgono solo al Medioevo. Una cosa però è certa: i giacimenti di sale di Turda hanno più di 13 milioni di anni e si sono formati con l’evaporazione di un antico mare. Ma non solo, l’immensità delle saline è veramente impressionante: raggiungono 1,2 km di profondità e occupano 45 km quadrati. E pensare che è stata creata tutta a mano, niente esplosivi né nulla.
# Ruota panoramica e pista da bowling
Credits: @mariyakes Routa panoramica salina Turda
Tornando però al parco di divertimenti più impressionante del mondo, si può dire che l’idea di associare un luogo così antico a qualcosa di così moderno è stata vincente. Nel 1932 la miniera fu chiusa e usata come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale, ma solo nel 2010 si decise di riscoprire questo luogo. Così diventò un Museo d’Arte Contemporanea molto particolare. La salina di Turda, infatti, oggi accoglie molti visitatori, che si addentrano nei meandri della terra per assistere a concerti, visitare mostre e vedere la stanza più particolare di tutte, quella della ruota panoramica.
A circa 120 metri di profondità si trova infatti una ruota panoramica, una pista di bowling e addirittura una spa per la cura delle vie respiratorie. E non è tutto. Sottoterra ci sarà anche un anfiteatro e si può ammirare uno spettacolo naturale indescrivibile: delle “cascate di sale” che vanno dritte nei laghi sotterranei.
# Un tuffo nella storia e un bagno in piscina all’interno del Museo
Credits: @ulurumultisystem Salina Turda
La salina è aperta dalle 9 alle 17 e l’ultimo ingresso deve essere fatto almeno un’ora prima, quindi entro le 16. Il prezzo del biglietto è di circa 10 euro (50 lei rumeni) e chi ci è stato conferma che vale veramente la pena fare un giro in questa miniera. Nel museo si può fare poi un tuffo nella storia dell’estrazione del sale, osservando alcuni macchinari medievali, ma si può anche fare un bagno nella piscina calda con acqua tra il 26 e i 28 gradi. Oltre alla ruota panoramica alta 20 metri, poi, c’è anche complesso sportivo con campi da pallamano, calcetto e badminton. La salina di Turda è un vero gioiello della Romania.
Sondaggio: “Che novità vorresti a Milano?”. Queste le 7 risposte più apprezzate.
Le NOVITÀ che i milanesi SOGNANO per la città
# Un punto panoramico sempre fruibile con ristorante
Credits: Andrea Cherchi – Vista da Miview Restaurant
A Milano mancano punti panoramici sempre aperti dove osservare la città e dove potersi sedere a mangiare come lo Space Needle di Seattle. Ad oggi è presente solo un ristorante, il MiView al 20esimo piano del World Join Center, ad oggi il più alto di Milano. Da qui si può vedere Citylife, il parco del Portello e il Duomo in lontananza, ma solo se si va a pranzo o a cena pagando cifreda capogiro. Tutti gli ultimi piani dei grattacieli milanesi sono aperti solo in occasioni speciali e nessuno ha un ristorante. Persino il locale previsto sulla Torre Galfa non è stato mai realizzato.
Sarebbe una vera rivoluzione per la città e fino a pochi anni fa sembrava che questo sogno si potesse realizzare. Al momento purtroppo la riapertura dei Navigli è al palo, nonostante fosse stata votata da oltre il 90% dei cittadini partecipanti al referendum nel 2011. Per questo motivo l’annuncio dell’avvio dei lavori sarebbe una novità molto apprezzata dai milanesi. Si è stimato un costo di 400 milioni per l’intera opera, cifra tutto sommato irrisoria se confrontata alle potenziali ricadute per quella che era definita “una grande Venezia”.
# Marciapiedi in pietra e strade alberate
Credits realestatehero – Corso Buenos Aires
Rispetto alle altre grandi città europee i marciapiedi di Milano sono imbarazzanti. La maggior parte sono in catrame, che spesso con il caldo si scioglie, la manutenzione è scandalosa, ci sono buchi, toppe strane. In breve, un disastro. Sia per migliorare l’estetica che la sicurezza dei pedoni ai milanesi piacerebbe che venissero realizzati o rifatti in pietra e affiancati sui bordi o lungo le strade da file di alberi o grandi piante in vaso per ridurre le isole di calore.
# Metropolitana H24
Credits crigonella IG – Metro gialla in movimento
Fare andare la metropolitana anche di notte, almeno nei weekend, è un’altra delle novità che piacerebbe ai milanesi. Crescerebbe l’utenza del traporto pubblico e circolerebbero meno veicoli privati. Ci sono diversi esempi in Europa e nel mondo, Londra, Berlino, Copenaghen e New York solo per citarne alcuni: quindi perché non farlo anche a Milano?
# La Metro dove ancora non c’è
Tracciato M3 fino a Paullo
Restando in tema c’è anche il sogno di chi si trova lontano dalla metro. Molti centri dei dintorni: Paullo, Peschiera, Magenta, Segrate, la stessa Monza non vedono l’ora di poter venire a Milano con la metropolitana. Ma anche in città ci sono numerose zone troppo lontane dal mezzo pubblico più amato: viale Certosa, Quarto Oggiaro, la Bocconi e i quadranti che attendono ancora la M4. Senza contare il sogno proibito della circle line.
Un sogno che si accompagna a un incubo che molti milanesi hanno: che Milano diventi una città a misura di ricchi, lasciando fuori le forze più giovani e creative della città. Una preoccupazione che vive soprattutto chi abita in affitto. Difficile immaginare una soluzione al caro prezzi. Per ora resta il sogno.
# Aria pulita
Credits mariadellapa IG – Loreto
Forse il sogno più grande e più diffuso. Zero inquinamento e aria pulita. Respirare senza conseguenze per polmoni, arterie e altri problemi ancora più gravi è una delle novità che i milanesi desiderano di più. Si sarà capito che nella conca della Pianura Padana non serve a nulla ridurre le emissioni? Serve attivare tecnologie di ventilazione e depurazione dell’aria, altrimenti per sei mesi all’anno Milano resta una camera a gas. Forse il sogno più ambizioso è questo: un’amministrazione che abbia il coraggio di introdurre a Milano le migliori tecnologie del mondo per risolvere questo problema.
Un record davvero imbattibile, al massimo eguagliabile, e un altro primato tutto italiano. Scopriamo questa spiaggia a poco più di 3 ore da Milano. Foto Cover: @e.wonderfulife IG
Milano-Savignano Mare
La SPIAGGIA più PICCOLA del MONDO è a 3 ore da Milano
# L’eccezione della Riviera
Credits campingrubicone IG – Spiaggia
Sulla Riviera celebre nel mondo per le sue immense spiagge si trova anche un’eccezione da primato mondiale. Stiamo parlando della Riviera Romagnola dove non ci sono solo Rimini, Riccione e compagnia danzante. C’è anche Savignano a Mare, frazione del comune di Savignano sul Rubicone in provincia di Forlì-Cesena. Quasi sconosciuta, semintrovabile, anche perché è quella che viene considerata “la spiaggia più piccola del mondo”.
# Un solo bagno e un fazzoletto di spiaggia libera
Credits campingrubicone IG – Bungalow
Questo record è imputabile alla presenza di un unico stabilimento balneare gestito dal Camping Village Rubicone (la parte con gli ombrelloni blu riservata agli ospiti e quella gialla a pagamento) e un fazzoletto di spiaggia libera. Ma le dimensioni non contano, almeno per i servizi. Sul retro della spiaggia si trovano infatti un campeggio 4 stelle con bungalow forniti di jacuzzi e un ristorante davanti alle rocce, sulla foce del fiume Rubicone, con una meravigliosa terrazza dove cenare la sera con una vista mozzafiato.
# Un altro record: il comune sulla costa meno bagnato dal mare
Ph. Sergio Gridelli IG
Questa spiaggia si trova tra Gatteo Mare, dalla quale è separata dal fiume Rubicone, e San Mauro Mare. La lingua sabbiosa si estende per 241 metri di lunghezza portando Savignano sul Rubicone a detenere un altro record: quello di comune costiero italiano meno bagnato dal mare.
Per arrivarci da Milano servono circa 3 ore e mezza, prendendo l’A1 in direzione Bologna e poi l’A14 in direzione Taranto con uscita a Valle del Rubicone.