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Il video del giorno: BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

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Uno dei problemi di Milano: i bagni. Spesso sono in condizioni orrende. Eppure si possono trovarne alcuni molto accoglienti, puliti e gratis anche in centro. Video di MilanodaScrocco.

 E per chi ne vuole di più: Quasi come in Svizzera: le toilette più belle e pulite di Milano

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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Mi sono trasferita a Milano

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Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

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DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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VIAGGIARE ad ALTA VELOCITÀ a MENO di 10 EURO in tutta Italia: le tratte SUPERSCONTATE

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Mappa Italo Treno

20 marzo: alle ore 22.15 inizia ufficialmente la primavera, è tempo di pensare a gite fuori porta e anche a viaggi a lunga distanza. La promozione messa in campo da Italo e le tratte disponibili.

VIAGGIARE ad ALTA VELOCITÀ a MENO di 10 EURO in tutta Italia: le tratte SUPERSCONTATE

# A meno di 10 euro con i treni alta velocità

Credits lp_car2022 IG – Italo treno

Per godersi appieno la primavera la soluzione ideale di viaggio rimane sempre il treno, ancor di più se quello ad alta velocità. Se poi si può farlo a prezzi stracciati ancora meglio. Italo ha messo in campo una promozione che consente di viaggiare tra diverse città italiane con prezzi a partire da soli 9, 90 euro

# Le tratte super scontate

Mappa Italo Treno

Le tratte disponibili a questa tariffa sono soprattutto nelle regioni del Nord Italia: Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia oltre a Emilia-Romagna e Toscana. Eccole nel dettaglio:

  • Milano – Reggio Emilia
  • Genova – Milano
  • Udine – Vicenza
  • Bologna – Firenze
  • Bologna – Brescia
  • Bologna – Venezia
  • Ferrara – Firenze
  • Ferrara – Pordenone

L’offerta prevede un numero limitato di posti. Per usufruirne è consigliabile prenotare in anticipo scegliendo il giorno giusto.

Continua la lettura: MILANO – LONDRA in 5 ore e mezza in TRENO: diventerà realtà?

FABIO MARCOMIN

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I NUOVI GRATTACIELI in arrivo a Milano nel PROSSIMO TRIENNIO

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Credits parkassociati - Mic dal basso

Tra la fine del 2023 e la fine del 2026 saranno diverse le torri e i grattacieli ad essere inaugurati a Milano. Il punto sui cantieri.

I NUOVI GRATTACIELI in arrivo a Milano nel PROSSIMO TRIENNIO

2023

#1 Entro l’autunno 2023: il “Nido verticale”, 120 metri per 23 piani

Credits Andrea Cherchi – Torre Unipol

La struttura della torre Unipol a firma dell’architetto Cucinella, ormai nota come il “Nido verticale” per la sua forma e struttura, è stata completata così come il rivestimento esterno.

Credits Urbanfile – duepiedisbagliati – Copertura ingresso torre Unipol

In fase di installazione finale la copertura a sbuffo prospicente l’ingresso. Alto 120 metri per 23 piani il grattacielo che affaccia su via Melchiorre Gioia e la Biblioteca degli Alberi dovrebbe essere occupato entro l’autunno 2023.

#2 Trilogy Tower: tre torri in zona Portello. I lavori partiti a giugno 2021 dovrebbero finire entro il 2023

Credits Urbanfile – Trilogy Tower

Trilogy Towers è un complesso residenziale in zona Portello con affaccio su CityLife e il vicino Monte Stella, firmato da Abitare In. Il progetto strutturale è dell’ingegner Alfonso Corredor di Studio PP8, mentre il progetto architettonico è di BAEC (Building Appraisal & Estimating Consulting). Costituito da tre torri di altezze diverse collegate al piano terra e denominate rispettivamente: Gold, Diamond e Platinum, la più alta avrà 17 piani e un’altezza di 68,80 m. I lavori sono iniziati a giugno del 2021 e a fine febbraio 2023 sono quasi arrivati al termine esternamente con le facciate completamente liberate dalle impalcature. Entro la fine dell’anno il cantiere dovrebbe concludersi.

#3 Terminal Tower: alta 65 metri per 18 piani presso il capolinea San Cristoforo della linea M4

Credits: grattacielimilano.it

Nel 2021 sono iniziati i lavori di costruzione della Terminal Tower che comprende 33 unità residenziali, su una torre di 18 piani su 65 metri d’altezza, di cui 20 trilocali, 7 bilocali, 6 quadrilocali oltre a 40 posti auto. Il progetto si colloca in un’area al centro di un importante progetto di riqualificazione urbana che prevede la realizzazione di un parco di circa 140.000 mq e della nuova linea metropolitana cittadina M4 San Cristoforo integrata con la fermata della linea suburbana S9.

Credits Urbanfile – Terminal Tower

L’edificio è in fase di spacchettamento. Alla fine del 2023 si prevede la consegna degli appartamenti.

2024

#1 Città Contemporanea 3.0: tre edifici in linea più una torre di 92 metri nel progetto di Cascina Merlata pronti alla fine del 2024

Credits Andrea Cherchi – Lotto 3.0 Città Contemporanea

Città Contemporanea 1.0 e 2.0 già consegnate, iniziati da poco i lavori per il lotto 3.0, tutto il progetto è frutto della collaborazione tra lo studio Antonio Citterio Patricia Viel e CMB. Insieme hanno condotto una co-progettazione integrata che si esplica nella qualità dei materiali, nella scelta degli elementi di design degli edifici e degli spazi pubblici. In questo terzo lotto sono previsti quattro edifici, tre in linea, più una torre di 25 piani e 92 metri, per un totale di 357 appartamenti. Tutti questi edifici fanno parte del lotto R7 riservato all’edilizia convenzionata del progetto di Cascina Merlata.

Credits Urbanfile – Città contemporanea lotto r7

La prima parte del lotto con la torre, arrivata al tetto a inizio 2023, e un edificio a stecca di 10 piani è arrivato ormai a conclusione. Tutto il progetto dovrebbe terminare nel 2024

#2 Park Towers: le due torri affacciate sul fiume Lambro. La più alta raggiungerà i 77 metri 

Park towers

Park Towers Milano è un progetto di Asti Architetti gestito da BlueStone, primario sviluppatore immobiliare. Le due torri di 77 e 55 metri d’altezza, entrambe con affaccio sul parco Lambro, sono composte da 107 appartamenti di diversi tagli e metrature, 123 box e si svilupperanno su un area verde di circa 5.000 metri quadrati ad esclusiva fruibilità dei residenti con spazi comuni come co-working, palestra, area gioco bambini, delivery room, sala eventi. Alla fine di febbraio 2023 la  torre alta ha raggiunto 18esimo piano, mentre quella piccola è arrivata in cima. La consegna è prevista nel 2024.

#3 I grattacieli fratelli “Gioia 20 Est” e “Gioia 20 Ovest”, alti rispettivamente 98 e 64 metri

Gioia est e ovest

Il progetto di “Gioia 20” è suddiviso in “Gioia 20 Est”, alto 98 metri di fronte a “Gioia 22”, e “Gioia 20 Ovest” di 64 metri. A fine 2020 sono state predisposte le aree di cantiere e le opere speciali propedeutiche a scavi e fondazioni, queste ultime iniziate nel 2021. Le due torri ad uso terziario, che rientrano nel vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine, andranno a coprire gli ultimi due buchi rimasti in questa porzione del Centro Direzionale. Consegna prevista entro la prima metà del 2024.

2025

#1 The Gate: il quarto grattacielo di Citylife soprannominato “lo sdraiato”, toccherà la quota massima di 110 metri

 Il quarto grattacielo

The Gate, soprannominato dai milanesi anche “lo sdraiato” per rimanere in linea con le definizioni date alle vicine tre torri il dritto, lo storto e il curvo, è l’ambizioso intervento di Bjarke Ingels Group (BIG): la nuova porta d’ingresso alla città. Due edifici autonomi collegati da una struttura a portico sospeso lunga ben 140 metri, sotto il quale ci saranno spazi di lavoro, negozi, ristoranti, due corti private ed un rooftop bar con piscina. L’edificio più basso, circa i 50 metri d’altezza, comprenderà un hotel di 10 piani e più di 120 camere, il più alto adibito ad uffici arriverà a 110 metri di nell’estremità strutturale. Attualmente sono in corso i lavori per le strutture di contenimento propedeutiche allo scavo in profondità per i sotterranei dell’immobile. La consegna è prevista nel 2025.

Leggi anche: 3 PROGETTI ICONICI nel FUTURO di Citylife

#2 Syre: la nuova torre di 70 metri in arrivo a San Siro

Credits abitare.co – Syre

A San Siro lungo via Rospigliosi, nell’isolato compreso tra piazza Axum, via Capecelatro e via Pessano, sorgerà un nuovo complesso residenziale di pregio. Il progetto sviluppato da Marco Piva, dal nome Syre, prevede la costruzione di una torre alta 70 metri per 22 piani e un edificio da otto per un totale di 120 appartamenti in vendita in edilizia libera, da bilocali fino a pentalocali. Accanto a questi due edifici dovrebbe essercene un terzo dedicato ad affitti calmierati per un totale di 22.000 mq di superficie di nuova edificazione. Abitare Co. è stata incaricata della commercializzazione, i prezzi dovrebbero attestarsi attorno ai 6.500 al mq, con consegna degli immobili prevista entro luglio 2025.

#3 Hippodrhome, una torre di circa 80 metri con affaccio sull’ippodromo di San Siro a firma di Beretta Associati

Credits Urbanfile – Hyppodrome

I lavori per la realizzazione del progetto immobiliare Hippodrhome a Lampugnano, a pochi possi dal cuore antico del borgo, sono iniziati nel 2021 e sono ora in fase avanzata. Si prevede una torre di 22 piani di circa 70-80 metri d’altezza, appoggiata su un edificio di 6 piani, che si affaccerà sull’ippodromo di San Siro. Il nuovo complesso abitativo di oltre 16 mila metri e 135 unità abitative, avrà al suo interno palestra, locker room e area di coworking. La chiusura del cantiere è programmata per il 2025.

2026

#1 Torre Faro A2A sarà il primo grattacielo nel sud Milano, alto 145 metri per 28 piani. In ritardo sulla tabella di marcia, inaugurazione a inizio 2026 

Torre Faro A2A

Torre Faro sarà la nuova sede milanese di A2A, la più grande multiutility italiana. L’edificio servirà a raggruppare sotto un unico tetto gli svariati uffici sparsi sul territorio. Caratteristica saliente del progetto sarà l’originale “spaccatura” centrale a circa 60 metri d’altezza con giardini pensili oltre che l’uso di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità. Raggiungerà i 145 metri per 28 piani complessivi. I cantieri preparatori sono iniziati alla fine del 2022, con la bonifica e le operazioni propedeutiche allo scavo delle fondamenta. La conclusione dei lavori è prevista nel 2025, anche se al momento sembrano un po’ a rilento, mentre l’inaugurazione per le Olimpiadi del 2026 con il graduale ingresso dei 1.500 dipendenti dislocati oggi nelle varie sedi. 

Leggi anche: Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

#2 Thetris, il nuovo grattacielo alla Barona

TheTris

Il nuovo grattacielo della Barona si chiamerà TheTris e prenderà il posto di quello in costruzione e i cui lavori si sono interrotti, Skydrop. La progettazione è stata affidata allo studio di Stefano Belingardi Clusoni – BE.ST e in base alle prime informazioni dovrebbe essere una torre di poco più di 100 metri d’altezza suddivisa in tre moduli, da questo deriva il nome dell’edificio, il primo di 8 piani, il secondo di 6 e il terzo di 4. In totale dovrebbero esserci tra i 21 e i 25 piani. I cantieri sono già avviati e dovrebbero terminare fra circa 3 anni.

Leggi: Svelato THETRIS, il nuovo GRATTACIELO alla BARONA

#3 Torre Sistema, 26 piani e 122,50 metri d’altezza per un nuovo edificio di Regione Lombardia

Palazzo Sistema sarà un nuovo luogo di lavoro per Regione Lombardia, dove verranno aggregate altre funzioni sparse in diversi edifici di Milano. La nuova torre sarà di 26 piani per un’altezza di circa 122,50 metri, con terrazze verdi a doppia e tripla altezza, insieme a specchiature modulari di vetro fotovoltaico. Sulla copertura del corpo più basso ci sarà un grande tetto di giardino pensile. Al piano strada ci sarà un giardino autosufficiente, progettato secondo i principi del Dry Garden, con avvallamenti nel terreno per permettere la raccolta di acque piovane, favorendo la mitigazione climatica. Sono previsti di tre anni di lavori dall’affidamento dell’appalto, il costo stimato è di 28 milioni di euro, che dovrebbe avvenire entro la fine del 2023.

Leggi anche: Milano avrà un nuovo grattacielo: si chiamerà SISTEMA

#4 M.I.C., la Torre Multiforme con un’altezza massima di 94,5 metri attesa per il 2026

MI.C. darà un nuovo volto al vecchio Hotel Michelangelo, che per cinquant’anni ha dominato con la sua mole rosso mattone il lato orientale della Stazione Centrale. Inaugurato alla fine degli anni Settanta con i suoi 17 piani e 306 camere, l’Hotel Michelangelo è stato un’icona della storia di Milano. Nel 2020 è stato poi dismesso e trasformato nel primo centro convalescenza Covid-19. 

Credits parkassociati – Mic dal basso

Il nuovo edificio sarà composto da due torri adiacenti, alte fino a 94,5 metri, che si sviluppano da un volume in cortina che lega il complesso al suo isolato. Il dinamismo è alla base del progetto e a sorprendere è proprio la facciata del nuovo edificio: sarà multiforme. In fase avanzata la demolizione dell’hotel con consegna programmata per il 2026.

Leggi anche: La NUOVA TORRE “MULTIFORME” in Stazione Centrale che cambia lo skyline milanese

Continua la lettura: Il grattacielo del futuro che cambia COLORE in ogni stagione: TORRE BOTANICA a rischio STOP

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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PAVÈ sì o PAVÈ no? Scatta la PETIZIONE tra i MILANESI

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Credits: Leggo.it via Montegani pavè

La motivazione dell’amministrazione: migliorare la viabilità. Risultato? Smantellare una tipica pavimentazione storica che altre altre città europee invece tutelano. I milanesi si mobilitano. 

PAVÈ sì o PAVÈ no? Scatta la PETIZIONE tra i MILANESI

# All’estero curano con gelosia il loro pavé, a Milano si elimina

Quando viaggiamo all’estero in città come Varsavia,  Sofia, Salonicco, Praga, Lublino, Monaco di Baviera o Vienna passeggiamo volentieri su queste pavimentazioni di pietra pulite e perfettamente levigate. A Milano invece vengono rimosse nel silenzio generale dopo essere state ridotte in condizioni pessime dalla scarsa o assente manutenzione. Un male della Milano degli ultimi anni che forse pensa troppo a costruire il nuovo ma si dimentica di prendersi cura dell’esistente. Teatro dello smantellamento è oraVia Montegani, dove diversi cittadini si stanno mobilitando. La strada scelta è una raccolta firme per salvare le pavimentazioni di sanpietrini e pavé. Ecco il link della petizione: petizione per salvare il pavé.

Credits: partecipaMI.it
Flashmob per difendere il pavè

# Nato dai ciottoli di fiume diventato un simbolo di Milano

strade pavé
C’eravamo tanto amati

“Pavé” è una parola francese: significa “pavimento” e si riferisce ai ciottoli di pietra usati per la pavimentazione delle strade. A Milano, la storia del pavé risale almeno al XV secolo, quando i ciottoli di fiume furono utilizzati per la pavimentazione di molte strade della città.

Ma è nel corso del XIX secolo che il pavé divenne uno dei materiali preferiti per la pavimentazione delle strade di Milano. Negli anni ’30 del XX secolo, l’ingegnere Piero Puricelli sviluppò un innovativo metodo per creare un pavé di calcestruzzo precompresso, che fu utilizzato per la realizzazione di molte delle nuove strade della città. Il pavé di Puricelli aveva una serie di vantaggi rispetto al tradizionale pavé di ciottoli di pietra, tra cui la maggiore resistenza all’usura e alla rottura, la maggiore aderenza e la maggiore facilità di installazione.

Oggi, il pavé di Milano è diventato un’icona della città e un elemento distintivo del suo paesaggio urbano. Molti dei vecchi pavimenti di ciottoli di pietra sono stati preservati, mentre il pavé di Puricelli è stato utilizzato per la realizzazione di nuove strade e piazze della città. Il pavé è diventato anche un elemento di ispirazione per l’arte e il design, con molti designer che si ispirano alle sue forme e texture per creare opere d’arte e prodotti di design.

I problemi del pavé sono soprattutto per chi si muove su due ruote, anche se i difensori della pavimentazione storica di Milano dicono che il problema non è per il pavé ma per la sua cattiva manutenzione. Che è poi il problema più diffuso sulle strade di Milano. 

Hai qualche problema o qualche intervento per migliorare Milano da segnalare? Scrivici qui: info@milanocittastato.it

Continua la lettura con: 

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Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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PASSAPORTO Passepartout: con questo si VIAGGIA GRATIS in Lombardia

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Si diceva fare i portoghesi, intendendo viaggiare a scrocco, senza biglietto. Da qualche tempo esiste un’altra nazionalità che può viaggiare sui mezzi di trasporto pubblici regionali e comunali della Lombardia. Ma lo può fare in modo legale. 

PASSAPORTO Passepartout: con questo si VIAGGIA GRATIS in Lombardia

# Chi erano i portoghesi senza biglietto

Ph. mykhailo_kolisnyk

L’espressione “fare i portoghesi” viene utilizzata per chi non paga il biglietto del trasporto pubblico. Ma da dove nasce questa usanza?

Sembra che derivi dal fatto che i cittadini di nazionalità portoghese erano soliti non pagare il biglietto sui tram a cavallo che circolavano a Lisbona nel XIX secolo. In quel periodo, i portoghesi erano generalmente considerati un popolo molto povero e quindi non erano in grado di permettersi il costo del biglietto. Ma c’è un’altra versione che porta dritto a Milano. 

L’espressione avrebbe origine nel XIX secolo a causa della presenza di molti immigrati portoghesi a Milano, i quali si rifiutavano di pagare il biglietto sul tram. Ora una decisione della politica regionale potrebbe modificare la nazionalità per descrivere chi viaggia senza biglietto. 

# Il passaporto che consente viaggi gratis in tutta la Lombardia

Credits simone.carcano IG – Treno Trenord in ritardo

I lusitani potrebbero non sentirsi più chiamati in causa quando qualcuno scavalcherà il tornello della metro o salirà sul tram senza biglietto.

Per viaggiare sui treni di TRENORD e, a quanto pare, su tutti i mezzi pubblici della regione basta presentare un documento comprovante la nazionalità ucraina per essere esentati dal biglietto. 

Come possiamo leggere dalla pagina di TRENORD:

“Milano, 14 marzo 2022 – I cittadini ucraini, in fuga dalla guerra, possono viaggiare gratuitamente sui treni Trenord per raggiungere la propria destinazione in Lombardia o transitare verso altre regioni. Secondo quanto contenuto in una circolare a capitreno e personale d’assistenza in vigore dal 4 marzo 2022, il passaporto ucraino o altro documento di identità di queste persone sono riconosciuti quale concessione a viaggiare.
Trenord, inoltre, mette a disposizione i propri operatori di assistenza per favorire l’accoglienza nelle stazioni ferroviarie, secondo le indicazioni impartite da Prefetture e Protezione Civile.”

Sia ben chiaro, siamo solidali con tutte le vittime di una guerra, però può sorgere la domanda sul perché tale diritto debba essere garantito solo agli ucraini e non a tutti i popoli in fuga da una guerra. Non solo. Consentire il viaggio a tutti gli ucraini, esclusivamente in base alla nazionalità e non perché realmente rifugiati di guerra, può portare al paradosso di consentire il viaggio gratis anche a persone di cittadinanza ucraina che erano arrivate in Italia prima dello scoppio della guerra. Magari anche benestanti. 

Finirà che questa decisione porterà a sostituire i portoghesi con gli ucraini? 

Continua la lettura con: Il metodo rumeno per la sicurezza sulla metro

ANDREA URBANO

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LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome

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Bosisio

Una stacanovista dello spettacolo. Ha dato volto e voce a personaggi conosciuti da tutti. 

LIÙ BOSISIO, l’artista milanese con viso e voce più CELEBRI del nome

# I mille nomi di un’eterna bambina

Credits wikipedia -pubblico dominuo – Liù Bosisio

E’ una donna coraggiosa, sincera, appassionata, che non ama le convenzioni e neppure i convenevoli. Capace di trasformare i suoi sogni giovanili in una carriera straordinariamente completa.

Liù Bosisio è un’artista a tuttotondo: attrice, doppiatrice, ma anche scrittrice, pittrice e ceramista. Nasce a Milano il 30 gennaio 1936, a 16 anni entra nell’Accademia d’arte Drammatica, dopo una fanciullezza non felice: “da piccina mi chiamavano Cicci, che col passare degli anni è diventata la bambina che c’è in me, che mi aiuta a vivere“.

Poi la soprannominarono Adua, “perché mi fecero credere che mio padre era morto in Abissinia. In realtà lui, che era un pittore e che abitava per conto proprio, morì quando io avevo cinque anni, soffocato dal gas della cucina“.

I nomignoli di questa nostra attrice, che all’anagrafe fa Luigia Bosisio Mauri, sono stati anche Lella, Biscotto, Bambi e infine Liù: “perchè a scuola di teatro eravamo due Luisella (Luigia), così per non confonderci, mi soprannominarono Liù”.

A 19 anni conclude gli studi di recitazione, interpretando la commedia Ma non è una cosa seria, di Pirandello. La sua padronanza scenica impressionò Romolo Costa, che la volle al Teatro Manzoni di Milano.

La sua arte del recitare inizia a diventare una filosofia di vita, visto che “l’attore per me è un tramite, uno strumento per fare arrivare delle emozioni, delle sensazioni; non è possibile recitare senza sapere da dove arriva il testo, chi lo ha scritto e qual è stata la sua vita“.

# Una stacanovista dello spettacolo

Bosisio

Liù Bosisio è sempre stata una stacanovista dello spettacolo, rigorosa, attenta e autocritica. Il pubblico l’ha sempre amata, perché si accorge che lei stessa ama il pubblico.

Il teatro è il suo contesto congeniale, qui ha recitato in “Mon Bebè”, “L’Isola del Tesoro”, “La Tempesta” di Shakespeare, “L’Orlando furioso”, “Bertoldo Beroldino e Cacasenno”, e in tante altre opere dimostrando sempre una vena artistica unica.

# “Ciao signora Pina!!”

Nel cinema debutta a 26 anni ne “La Marcia su Roma”, al fianco di Gassman e Tognazzi. In tutto ha lavorato in una ventina di pellicole, quella che le ha regalato la notorietà è stata “Fantozzi”, anche se, quando parla di quest’opera, si capisce che rappresenta una parentesi che non le ha lasciato un bel ricordo: “per 40 anni mi sono sentita chiamare per strada “Ciao signora Pina!!, il pubblico davanti a quel film ha sempre riso, mi chiedo perché. La gente non capisce che quei lavori non hanno nulla di comico: Pina è una donna che resiste, di fronte alle umiliazioni e alle sfortune subite dal marito e dalla famiglia“.

# La voce di superstar internazionali e dei cartoni animati

Noi degli anni ’80 – Hello Spank

Liù Bosisio è anche una nota doppiatrice, capace di valorizzare la categoria degli attori che danno le voci ai protagonisti di film e cartoni animati: è la voce di Geraldine McEvan, di Julie Harris, Susan Anspach in “Provaci ancora Sam”, solo per fare alcuni nomi. Nei cartoni è la voce di Spank, di Doraemon, di Marge dei Simpson, Coco in Kimba il Leone bianco, di Kunik nell’Uomo trigre e tanti altri ancora.

# I personaggi e gli attori più amati da Liù Bosisio

Quali sono i personaggi dell’animazione che stanno più a cuore alla Bosisio?

Spank e Doraemon, per quest’ultimo avevo escogitato il vezzo di allungare alcune parole, per esempio orologio diventava orologiolo. Ma in Rai dissero che era diseducativo e mi bocciarono l’idea“.

Liù Bosisio è anche mamma, di Luca: “è nato quando avevo vent’anni, abbiamo pure recitato insieme in diverse opere, l’ultima in un lavoro per la televisione con Lando Buzzanca.”

Ha dichiarato di avere un bel ricordo di Alberto Sordi: “ne, “Il Tassinaro”, sul set faceva caldissimo, io stavo svenendo e lui mi fece aria con un giornale. Un piccolo gesto, ma importate“.

E sugli attori contemporanei, la Bosisio che opinione ha? “Apprezzo Stefano Accorsi, Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher, un’attrice che appena la vedi sullo schermo capisci che quel lavoro sarà di qualità“.

FABIO BUFFA

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Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano

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Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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La VILLA-CAVERNA: la nuova frontiera dell’immobiliare?

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Credits: Mold Architects

Ville-caverna: la nuova frontiera per l’immobiliare? Con sempre meno spazio disponibile sopra la superficie delle città, perché non puntare al sottosuolo?

La VILLA-CAVERNA: la nuova frontiera dell’immobiliare?

# Al riparo degli eventi ambientali estremi

Credits: fuorisalone.it
villa caverna

La villa caverna, chiamata nCaved, si trova sull’isola greca di Serifos. E’ stata costruita nel sottosuolo per ripararla dagli eventi atmosferici: i forti venti di tramontana avrebbero messo a rischio un edificio in linea con il suolo. Per questo lo studio Mold Architects ha trovato una soluzione molto semplice: costruirla sotto terra

# La villa-caverna: tra vedute panoramiche e modernità

Si tratta di una casa-rifugio, caratterizzata da un’alternanza di vuoti e di pieni. I muri longitudinali sono in pietra a secco, così da proteggere l’intero edificio, mentre le pareti agli altri lati sono delle ampie vetrate che offrono una vista magnifica.

Credits: archdaily.com
villa caverna

Con uno sguardo dritto sul mare all’altezza dell’orizzonte, all’interno della villa-rifugio si sta come su un’isola. L’arredamento è ultra moderno. Ci sono tre piani: camera da letto e soggiorno, uniti tra loro, e una guest house con ingresso indipendente.

Credits: archdaily.com
interno villa caverna
Credits: archdaily.com
interno villa caverna

La villa-caverna vuole entrare in armonia con il contesto naturale in cui è inserita. Gli architetti infatti hanno costruito l’esterno con pietra, cemento a vista, legno e metallo. L’idea di sfruttare il sottosuolo per viverci potrebbe diventare una soluzione per le nostre città?

Credits: archdaily.com
villa caverna

Fonti: archdaily.com fuorisalone.it

Continua la lettura con: La VILLA FANTASMA che emerge dal LAGO

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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Il TULIPANO, il “GRATTACIELO più BELLO del MONDO”, non sboccia (Rendering)

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London Tulip Credits: @_driplife IG

Destinato a rivoluzionare lo skyline di Londra. Un progetto incredibile: gallerie panoramiche, ascensori verticali esterni e trasparenti, ristoranti e bar, senza nessun ufficio. Lo studio Foster + Partners ha sperato a lungo che si accendesse la luce verde per realizzarlo. Le tappe della vicenda.

Il TULIPANO, il “GRATTACIELO più BELLO del MONDO”, non sboccia (Rendering)

# Il futuristico grattacielo senza uffici: sarebbe diventato il secondo più alto di Londra con 305,3 metri, dopo “The Shard” di Renzo Piano

Credits: lanuovalondra.it

The Tulip Tower, il grattacielo progettato degli architetti Foster + Partners, era destinato a rivoluzionare lo skyline di Londra. Caratterizzato da una forma che ricorda il fiore del tulipano, consisteva in un grattacielo di 305,3 metri senza uffici ma con numerose gallerie panoramiche, con delle parti esterne, un ristorante e posti didattici. Sarebbe diventato il secondo edificio più alto della città dopo i 309 metri di The Shard realizzato da Renzo Piano. Si sarebbe dovuto costruire al 20 di Bury Street, a pochissima distanza dal 30 St Mary Axe, altro edificio firmato da Foster + Partners. Ma qualcosa è andato storto. 

  

# Ascensori trasparenti verticali e vista a 360 gradi sulla città 

Tra le immagini rilasciate dallo studio di architettura britannico spiccano gli ascensori esterni trasparenti per spostarsi nei piani alti della struttura godendosi il panorama cittadino. La torre panoramica in cemento sarebbe stata avvolta da una serie di attrazioni, mentre all’interno erano previste strutture educative, sky box, ristoranti e caffè. Ecco la cronistoria di tutta la vicenda fino all’esito finale.

# Prima approvato dalla City of London: ha “il potenziale per diventare un’icona architettonica”…

  

Inizialmente il progetto fu approvato dalla City of London nel 2019, secondo la quale The Tulip aveva “il potenziale per diventare un’icona architettonica”. Alcune associazioni erano contrarie perché il nuovo grattacielo avrebbe bloccato la vista della Torre di Londra. A questo si sarebbe aggiunto il rischio per la stessa Torre di venire scartata dalla lista dei siti patrimonio dell’umanità UNESCO.

# …ma bocciato dal sindaco e poi dal governo. Con questa motivazione

Credits: futuroprossimo.it

Inizialmente era stato il sindaco di Londra Sadiq Khan a bloccare il progetto, in quanto “non conforme al piano di sviluppo della città”, e anche il London City Airport aveva sollevato perplessità sulla possibilità che la particolare struttura del grattacielo avrebbe potuto interferire con il controllo del traffico aereo.

Il team Foster + Partners aveva quindi deciso di fare ricorso. Nonostante alcuni cambiamenti al progetto, è arrivata però la bocciatura definitiva da parte del governo. In base alle motivazioni le misure che sarebbero state prese per ridurre drasticamente le sue emissioni di carbonio durante la sua costruzione non avrebbero compensato gli aspetti ambientali non sostenibili dell’edificio, una torre di cemento con un belvedere in cima. 

Per ora il sogno è svanito. Verrà riproposto in futuro?

Fonti: Latualondra, Wired

Continua la lettura: Il grattacielo del futuro che cambia COLORE in ogni stagione: TORRE BOTANICA a rischio STOP

FABIO MARCOMIN

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MILANO – LONDRA in 5 ore e mezza in TRENO: diventerà realtà?

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Credits jolienvgaalen IG - Eurostar

Si andrà da Milano a Londra a bordo di treni veloci? Il piano allo studio e i passi che sono stati compiuti.

MILANO – LONDRA in 5 ore e mezza in TRENO: diventerà realtà?

# Da Milano a Londra con l’alta velocità per battere l’aereo 

Credits frecciarossaofficial IG – Frecciarossa a Parigi

Nell’estate del 2020 l’annuncio del progetto Green Speed di Eurostar per collegare con l’alta velocità la capitale britannica con altre grandi città del continente europeo. Oggi il servizio connette Londra a Amsterdam, Parigi, Bruxelles, Lione, Marsiglia, Avignone e Rotterdam, attraverso il tunnel della Manica.  

L’allora Segretario ai trasporti del Regno Unito Grant Shapps confermava il pieno appoggio del Parlamento di Londra:  “Tra le destinazioni da aggiungere in futuro ci sono Bordeaux, la Spagna, il Portogallo, Ginevra e Svizzera, l’Italia, l’Austria e Francoforte. In definitiva, vogliamo vedere connessioni senza soluzione di continuità con reti continentali ad alta velocità verso moltissime destinazioni europee”. 

# Nel 2022 l’annuncio della fusione tra Eurostar e AV Thalys

Credits jolienvgaalen IG – Eurostar

Tra le premesse per raggiungere l’obiettivo era prevista la fusione di Eurostar con la società ferroviaria AV Thalys, cosa che è avvenuta nei primi mesi del 2022 in seguito all’approvazione da parte della Commissione Europea. Nello specifico Thalys è entrata a far parte nel gruppo Eurostar. Per il momento non esiste una data di lancio effettiva per i nuovi collegamenti rapidi, anche perché mancano ancora lunghi tratti di binari adatti all’alta velocità in direzione di Francia e Svizzera dopo Torino e Milano e tra Lione e Lilla, ma il progetto non si è fermato.

Nella gara per dar vita al futuro servizio di alta velocità ferroviaria potrebbero inoltre entrare in gioco anche altri operatori, visto che E Getlink precedentemente noto come Eurotunnel ha aperto ad altre aziende: Trenitalia si è già dimostrata interessata e quanto pare anche Renfe, la compagnia spagnola, potrebbe farsi avanti.

# Questi sarebbero i possibili tempi di percorrenza 

Nel caso il progetto diventasse realtà questi sarebbero i tempi di viaggio previsti per arrivare a Londra da:

  • Roma: 11 h e 30’
  • Lisbona: 9 h e 30’
  • Barcellona: 6 h e 30’
  • Milano: 5 h e 30’
  • Marsiglia: 5 h e 30’
  • Bordeaux: 4 h e 30’
  • Ginevra: 4 h e 20’
  • Francoforte: 3 h 20’
  • Colonia: 2 h e 30’

Continua la lettura: I TRENI LOWCOST stanno conquistando l’EUROPA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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24 ORE non stop a MILANO con SATURNINO

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Credits: @saturnino69 Saturnino Celani

Definirlo solo un (talentuoso) bassista sarebbe riduttivo. Perché Saturnino Celani una ne pensa e cento ne fa. Noto per la sua storica collaborazione con Jovanotti (“l’incontro con Lorenzo è sui Navigli, a Milano, nel 1991”) è diventato anche imprenditore nel mondo della moda. Dopo la Saturnino Eyewear, ha creato le Saturnino Shoe e SatuSocks: calzini sia per uomo che per donna, fatte in cotone pettinato effetto spugna, dai colori brillanti. Vendute solo online. Ma come trascorre la sua giornata tipo a Milano?

24 ORE non stop a MILANO con SATURNINO

# “Sono arrivato a Milano che non conoscevo nessuno”

Marchigiano doc, forte è anche il legame con Milano. “Senza dubbio è una città che ti assorbe, ti influenza e ti ispira – ammette- Arrivai da Ascoli Piceno nel 1989, avevo 20 anni, me lo consigliò il mio insegnante di basso elettrico: “Vai a Milano, lì potrai trovare persone con cui condividere i tuoi progetti”, mi disse. E così feci. Quando arrivai non conoscevo nessuno. Ma da subito ho capito che qui tirava un’aria diversa. Lo stesso anno suonai in pubblico, prima nell’Aula Magna della Bocconi facendo le cover dei Police, e poi in un bel locale, il Tangram con il chitarrista Gigi Cifarelli. Quella sera mi ascoltò Patrick Djivas, il bassista della PFM. Mi disse che gli ero piaciuto e qualche anno dopo mi chiese di andare in sala di registrazione per incidere con Gatto Panceri”. Ma qual è la giornata tipo del bassista e imprenditore? Ecco l’intervista di Saturnino Celani per noi.

# Raccontaci la tua giornata tipo

Credits: @saturnino69
Saturnino Celani

Suono perché mi piace improvvisare. Le pianificazioni non mi sono mai andate molto a genio. Non riesco a darmi una routine. Non c’è una regola fissa, il mio lavoro è vario come ubicazione e contenuti. Ci sono giorni dedicati al business, con call e meeting, e altri dedicati alla creazione artistica. Magari comincio la giornata pensando “Questa mattina vado in show room poi lungo il percorso ricevo una telefonata e così stravolgo l’idea di partenza”. Il mio telefono per fortuna squilla spesso e accetto volentieri le proposte che mi piacciono. Quando devo registrare passo magari una giornata intera in studio, lo studio di registrazione è come un vero strumento. Milano offre il meglio. C’è lo studio di Pino Pischetola detto “Pinaxain via ia dei Fontanili, uno dei più bravi sound engineer in Italia. La prima sala di missaggio certificata Dolby Atmos in Italia. Domani vado da Daniele Lazzarin, in arte Danti mi stimola tantissimo. Da Cesare Marocco ho registrato la colonna sonora per “Marco inedito”: il documentario sugli ultimi cento giorni di Marco Pannella, diretto da Simona Ventura, e realizzato a quattro mani con il suo compagno, Giovanni Terzi. È stata davvero una bella esperienza. È importante che i giovani conoscano Pannella, gli dobbiamo le grandi battaglie di libertà.

# Sei un musicista di successo, perché creare un brand di occhiali e poi di calzini e scarpe?

Credits: @saturninoshoes
Saturnino shoes

L’accessorio è proprio ciò che più mi piace: deve essere sempre un dettaglio importante, deciso, con carattere, perché è dai dettagli che si denota l’originalità delle persone. Con gli occhiali tutto è partito quando un mio vecchio paio di “Ray-ban Wayfarer”, acquistato a New York molti anni prima in un negozio di occhiali vintage, si è rotto e, non potendo risaldare la parte lesa, il mio ottico mi ha detto “perché non realizzi una tua linea di occhiali”. Ho un socio illuminato e un team fantastico che mi ha accompagnato finora. Per i calzini mi affido a un calzificio storico in provincia di Lecce. Le Saturnino Shoes sono il risultato di un eccellente lavoro di squadra, a quattro mani con il designer Luigino Cardinali. Sono prodotte a Montegranaro, nelle Marche, distretto calzaturiero per eccellenza, secondo la tradizione del “fatto a mano” e del “su misura”. Non sono sneaker ma vera scarpe da riposo con suola in gomma e le puoi risuolare all’infinito avendo fondo a cassetta. Si possono ordinare solo online. Tempo di lavorazione tre settimane e ti arrivano a casa. Stiamo lavorando ad uno sviluppo dell’anfibio, il super-anfibio, pensato per i grandi palchi…La scarpa on stage ha la stessa importanza sul palco che ha il sottocasco per i piloti di Formula 1.

# A che ora ti svegli?

Mi piace svegliarmi presto per avere più tempo a disposizione per la giornata, che è sempre troppo breve quando hai il privilegio di fare quello che ti piace. Alle 8 sono già operativo.  

# Il primo pensiero?

Un pensiero di gioia, per avere accanto a me Alberta (Alberta Bargilli, produttore esecutivo Rai cultura, lavora negli studi di corso Sempione, ndr). Ho trovato la persona giusta. Sono ormai quasi due anni che stiamo insieme. Un po’ lei a casa mia o io da lei e mi sto impegnando perché questa storia continui ad essere bellissima. Come diceva John Lennon: “L’amore è come una pianta preziosa. Non puoi solo accettare di riceverla e lasciarla appoggiata sulla credenza o fare finta che sopravvivrà da sola. Dovrai continuare ad innaffiarla. Dovrai davvero prendertene cura e nutrirla”. E poi può sembrare banale mi sveglio contento di essere vivo e in buona salute. Quando avevo 14 anni sono stato vittima di un incidente abbastanza grave, rimasi otto mesi su una sedia a rotelle. Il lato positivo della faccenda? Con il rimborso assicurativo decisi di investire tutto nell’acquisto di strumenti musicali”.

# Come inizi la giornata?

Avvio le cose con calma, non amo entrare di corsa nella giornata. Circa mezz’ora di piegamenti braccia gambe e allungamenti per accelerare il metabolismo. Un’abitudine che ho preso durante il terribile lockdown e ho mantenuto, prima andavo in palestra. La colazione è un rito a cui tengo moltissimo: tre uova strapazzate senza nulla solo un pizzico di sale, una moka 4 tazze e kefir magro con mirtilli, poi un integratore la carnetina di due grammi. Di fronte piazzo il computer e seguo sempre una serie televisiva di Netflix che magari ho già visto in italiano e la rivedono in lingua inglese senza sottotitoli per fare pratica di inglese, è un metodo molto utile, me lo ha suggerito un insegnante di inglese per memorizzare le parole, se ci sono in sottotitoli non funziona. Infine rispondo alle mail, faccio zapping a caccia di notizie, con un occhio ai social. Ho appena comprato su Amazon una T-shirt vintage degli Smiths.

# La beauty routine?

Una volta un bimbo molto piccolo mi ha chiesto: “Ma perché tu non hai i capelli?” e io ho risposto: “Perché mi crescono già tagliati”. Mi faccio pochissimo la barba ma passo tanto tempo a radermi la testa. Deve essere impeccabile. E devo dire che la testa è abbastanza complessa come rasatura. Una doccia calda è la soluzione migliore per preparare la testa alla rasatura: ammorbidisce il capello e rilassa la pelle. Per detergere la cute uso lo stesso gel doccia allover capelli e corpo. A questo punto sono pronto per uscire. Prima giro fuori con Oliva. Vengo spesso a passeggiare al parco Sempione, che è vicino, molto vicino, a casa oppure facciamo un giro dell’isolato, Oliva ha memorizzato tutti i negozi dove le danno i biscotti.

# Ore 11

Dipende. Poche settimane fa sono andato con l’amico Massimo Poggini, un giornalista musicale di razza (autore della biografia di Saturnino Testa di basso) a parlare con gli studenti del liceo Manzoni di musica e di Lucio Dalla che lo racconta in un bel libro Immagini e racconti di una vita profondo il mare . Mi sono portato il basso e mi anno chiesto di suonare qualcosa. È stato il momenti più sfidante, perché avere la loro attenzione non è semplice. Una persona libera eterno sperimentatore. Oggi c’è molto conformismo e poca ispirazione autentica. È fondamentale invece creare itinerari di ascolto alternativo. Ai ragazzi ho detto: “non siate conformisti. Non sentitevi sbagliati a non seguire il branco. Non soltanto in fatto di gusti musicali.”

# Pausa pranzo

Credits: @diiulor80
La taverna dei golosi

Dipende. A volte salto persino il pranzo. Se sono in casa, in zona Sempione c’è “La taverna dei golosi”, è come se fosse la mia cucina di casa: petto di Pollo alla Griglia con Zucchine…oppure un’insalata o un’ottima sfogliatina di ricotta e carciofi. Se sono nello show room, scendo da Eataly, che ho praticamente sotto l’ufficio. Mi piace anche il caffè della Triennale con le grandi vetrate che affacciano sul Parco, un posto delizioso e dopo faccio un giro anche al bookshop firmato da Patricia Urquiola, strepitoso. Ma soprattutto, per me, il massimo è telefonare last minute a un amico o ricevere una telefonata inaspettata: “Sei libero? Ci vediamo a pranzo?”.

# Ore 15-19

Il momento privilegiato, quello della solitudine creativa. Adesso sto scrivendo pezzi per un progetto solista e ne ho realizzato un altro di stampo post punk con un quartetto femminile, flauto violino viola e tutti i giorni il basso, Il rapporto con lo strumento ha bisogno di una frequentazione costante anche mezz’ora ma tutti i giorni… ascolto musica. Sono un compulsivo musicale. Quindi, da compulsivo, mi piace saltare di palo in frasca a seconda di quello che mi emoziona. Più la ami, più ne vuoi conoscere e ne scopri di nuova. Adoro Il vecchio e immortale vinile. Benché l’audio digitale abbia sicuramente parametri di nitidezza pressoché insuperabili, il vinile ha qualcosa che va oltre il semplice ascolto, chiede raccoglimento, attenzione, tempo, un po’ come la cerimonia del the giapponese o la cottura della pasta. Un classico che amo ascoltare e riascoltare è Unknown pleasure dei Joe Divisionoy Division. L’album contiene dieci canzoni che oramai sono diventate leggenda; la chitarra sputa scintille come una fiamma ossidrica. Con il basso a reggere spesso l’impalcatura del tutto. Poi, all’improvviso, si abbatte una pioggia di note che provoca in profondità sussulti dell’io e in superficie tende un agguato alla nostra pelle.

# Il piacere non conosciuto di Saturnino quel è stato?

Credits: youtube.com
Gaber

Mi è capitato di ascoltare per caso un brano di Giorgio Gaber che non conoscevo Un’illogica allegria. L’illogica allegria di cui parla Gaber che spesso ci sorprende, è quel un momento in cui ad un certo punto, da solo, realizzi che anche se il mondo va in rovina, riesci a trovare in piccole cose un motivo per stare bene. Per me è stata un’illuminazione. Accidenti mi sono detto, ho un presente meraviglioso e ero sempre proiettato avanti, a domani. Il piacere non conosciuto è questa cosa qui: essere nel presente, in quello che stato facendo, dicendo e ascoltando, è una gioia che non conoscevo.

# Qual è l’ora più bella della giornata?

Credits Andrea Cherchi – Parco Sempione

Il tramonto, al parco Sempione. Il sole che tramonta all’orizzonte è una musica all’ultime sue note. Non mi ritrovo invece nel rito milanese dell’aperitivo non bevendo alcolici. A 17 anni sono andato in coma etilico e poi non ho più bevuto.

# Ore 20

Cena in casa. E spesso in compagnia di amici. Alberta è bravissima ai fornelli, io mi occupo dell’acquisto delle materie prime di qualità, alla base del successo dei piatti… In casa mi piace starci. Ascolto musica, suono, leggo e cerco di riordinare le idee. Nella sala con il grande divano bianco, tutto ruota intorno a un proiettore e all’impianto home theatre B&W, un vero cinema. Vivo la casa in modo molto intenso: non ci sono proprio, o non ne esco quasi. Ma con un non so che di passeggero: l’ho presa in affitto in una zona di Milano che mi piace molto vicino al Parco Sempione, in realtà mi voglio sempre sentire pronto alla fuga. In realtà un trasloco improvviso sarebbe una bella fatica: la casa, che nasce minimalista, poi è diventata massimalista, perché si riempie di cose, non riesco a fare il cosiddetto riordino io. Sono un accumulatore seriale, ci sono 4.500 cd. E tutti i regali dei fan. Una volta ho ricevuto il calco della mia testa in una scatola da parte di una ragazza. Come diceva Oscar Wilde: “il superfluo è l’essenziale”.

# Ma non eri il principe delle notti milanesi?

Credits: @saturnino69
Saturnino Celani

Era un periodo in cui ero da poco tornato single e spesso uscivo con l’idea di rimorchiare. Se mi invitano a una festa ci vado volentieri se mi piace, ma ho molto ridotto il presenzialismo fine a sé stesso. Salvo eccezioni. Sono stato a sentire Paolo Conte alla Scala. Francamente non ho capito le polemiche che hanno preceduto il concerto, perché lui in quel tempio ci può entrare e può farlo senza profanare nulla. Fra un concerto in uno stadio e quello in un teatro c’è la stessa differenza che passa fra un pranzo con cinquanta invitati e una cena a due a lume di candela: perché abbiamo l’ambizione di creare musica da ascoltare, non da ballare. Nei teatri c’è un silenzio religioso. Nel mio piccolo a febbraio con il coreografo e danzatore Nicola Galli presentato in prima assoluta Zelig, una commistione tra musica e danza alla scoperta di nuovi linguaggi al Teatro grande di Brescia.

# A che ora vai a dormire?

Quando sono stanco, fisicamente o mentalmente. Sul comodino ho impilati almeno mezzo metro di volumi, ora sto leggendo Il contrabbasso, dello scrittore tedesco Patrick Süskind, l’autore del best seller “Il Profumo”, me lo ha dato Emilio Russo (regista, drammaturgo e direttore artistico del Teatro Menotti). C’è l’dea di portarlo in scena. Un testo teatrale unico: visionario, irresistibilmente comico. È il monologo di un mite contrabbassista che vive in un monolocale completamente isolato dal resto del mondo. Divorato da un feroce amore/odio per il proprio strumento, frustrato da una carriera ai massimi livelli ma pur sempre nell’ultima fila dell’orchestra di stato, il protagonista si innamora di Sarah, una fascinosa (e ignara) cantante solista. E così, comincia ad architettare un piano folle…

# L’ultima cosa che fa prima di spegnere la luce?

Dare il bacio della buona notte ad Alberta.

Continua la lettura con: GIORGIO GABER, l’inventore del TEATRO CANZONE

CRISTINA TIRINZONI

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L’EDICOLA di Milano “TRASFORMATA” in MINI-CASA che costa come un ATTICO

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Cristina Donati Mayer - Edicola casa

Di cosa si tratta in realtà e per quale motivo è stata realizzata.

L’EDICOLA di Milano “TRASFORMATA” in MINI-CASA che costa come un ATTICO

# Un’installazione fa diventare l’edicola una casa dai prezzi folli

Cristina Donati Mayer – Facciata edicola casa

Un’edicola diventa una piccola casa dai prezzi folli. Il piccolo chiosco abbandonato e inutilizzato da anni in piazza Tricolore è stato trasformato nei giorni scorsi, con un’installazione artistica, in una mini abitazione dal costo al metro quadro alle stelle. Per la trasformazione è stata applicata stampa all’esterno struttura che riproduce delle pareti con mattoni in pietra faccia, una portone d’ingresso e due finestre, una con i fiori sui davanzali.

# Home expensive Home

Credits Maria Teresa Ionnasci FB – Dettaglio Edicola Milano

Al centro dell’arco soprastante il portone c’è una scritta che dice “Home expensive home” con la parola expensive che sostituisce “sweet” tagliata da una riga orizzontale rossa.

Cristina Donati Mayer – Cartello cara casa

Alla sinistra invece un finto annuncio, proposto da “Casa Cara franchising network”, per l’affitto del sontuoso appartamento di 4 mq, prima edicola, con vista mensa dei poveri e hotel a 5 stelle a “soli” 3.500 euro al mese.

# La provocazione dell’artista milanese Cristina Donati Meyer contro il caro prezzi delle case

Cristina Donati Mayer – Edicola casa

Si tratta di una provocazione realizzata dall’artista milanese classe 1985 Cristina Donati Mayer, co- fondatrice e promotrice dell’Associazione culturale artistica “M’Arte” e titolare, con altri colleghi artisti, dello studio artistico Artelier dei Navigli in Vicolo dei Lavandai, per denunciare il caro prezzi delle case a Milano

Questo è quanto ha scritto sulla sua bacheca facebook: “L’opera potrebbe anche strappare un sorriso, ma molto amaro, perché la situazione degli affitti e del mercato immobiliare a #Milano e nelle grandi città è totalmente fuori controllo. Ogni giorno vediamo proposte folli e spropositate che mai potranno incontrare la crescente domanda di alloggi da parte di giovani coppie, lavoratrici precarie, studenti, ma anche del ceto medio; tutti e tutte sempre più espulsi dalla città per ragioni economiche. Nel silenzio di #Regione , #Aler, #ATS e #Comune di Milano. La #gentrificazione e le non politiche urbanistiche stanno cancellando definitivamente il #dirittoallacasa e al decoroso abitare.

Continua la lettura: PREZZI STELLARI: le cose più COSTOSE che si possono trovare a Milano

FABIO MARCOMIN

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La MAGIA di GAUDÌ nel CASTELLO FATATO a due ore da Milano

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Credits: @wild_chia Castello di Gaudì in Lombardia

Ricorda molto Casa Batlò e il giardino catalano del famoso Antoni Gaudì, eppure non è molto lontano da Milano. A circa 2 ore e mezza dalla città meneghina c’è infatti il castello di Gaudì lombardo, che di fatti è stato costruito da un “Gaudì”, ma non quello che conosciamo tutti.

La MAGIA di GAUDÌ nel CASTELLO FATATO a due ore da Milano

# Mosaici coloratissimi e architettura onirica

Credits: @debora__nana
Castello di Gaudì in Lombardia

Grosio è un piccolo paesino in provincia di Sondrio, nella parte nord-orientale della Valtellina, con circa 3500 abitanti e a 600 metri di altitudine. È proprio qua che si trova un giardino incantato che negli anni è diventato sempre più famoso e che ha iniziato ad essere conosciuto come il Castello di Gaudì lombardo. Tra mosaici coloratissimi realizzati con materiali di vario tipo, soprattutto trovati in discarica, una volta arrivati a Grosio, si può visitare il piccolo Eden personale che Nicola di Cesare si è costruito. Dopo circa quarant’anni di lavoro, l’artista è riuscito a trasformare quello che era un ammasso di rocce tipico di un ambiente montano, in un “castello incantato”, dove, ovunque ti giri, puoi scorgere vasi, sculture, fontane e mosaici coloratissimi. Un mix di arte naif e architettura onirica approdata in Lombardia in un paesino ai piedi delle montagne, ma chi è Nicola di Cesare e da dove gli è venuta l’idea di realizzare un luogo così?

# La storia del Gaudì Lombardo

Credits: @wild_chia
Castello di Gaudì in Lombardia

Nicola di Cesare nasce in Abruzzo nel 1950 ma si trasferisce a Grosio per amore già negli anni ’70. Dopo aver lavorato come cuoco e ferroviere, anche in Svizzera, decide di costruirsi la propria casa sulle pendici delle Alpi Retiche e non soddisfatto del progetto propostogli dai costruttori dedica tempo e fatica per lavorarci lui stesso. È così che inizia ad imbattersi nelle difficoltà di costruire una casa su una rocciosa montagna, ma ben presto il primo muro prende forma. È un muro decorato con un mosaico, il primo dei tanti che caratterizzeranno poi la casa. Certo non si può dire che Nicola di Cesare non sia un uomo pratico e che non abbia voglia di lavorare, e tanto meno che non sia dotato di grande creatività, perché oggi il giardino di Nicola è diventato una vera e propria opera di Land Art. Seppure l’uomo dica di non essersi ispirato all’architettura catalana per questo giardino, Nicola ha iniziato ad essere chiamato il “Gaudì di Grosio” e ad essere sempre più ammirato da compaesani e turisti.

# Tasselli di mosaici realizzati con bottiglie e fanali rotti delle macchine

Credits: @kettyortalli
Castello di Gaudì in Lombardia

207 scalini di sentieri, grotte, vigne, arcate, mosaici, vasi e oggetti creati solo con materiale di riciclo, è questo il Castello (anche se poi vero e proprio castello non è) del Gaudì lombardo. I tasselli rossi dei mosaici sono ricavati da frammenti di fanali di auto incidentate e il blu invece è realizzato con pezzi di bottiglie di vetro di succhi di frutta. Elemento importante è la natura, da cui l’artista ha ricavato alcuni materiali, ma soprattutto che grazie a fiori e piante fa da contorno all’opera architettonica. Altra particolarità del “castello” di Grosio sono le scritte incise su parapetti, specchi, scalini e sulle pavimentazioni in pietra, qui si possono leggere detti popolari, pensieri o auguri. Il giardino lo si può trovare in fondo alla via Rovaschiera (sulla sponda rocciosa circa a metà paese), è rimasto comunque proprietà privata, ma il proprietario lo fa visitare a richiesta.

Continua la lettura con: Il CASTELLO MEDIEVALE a un’ora da Milano: celebre per l’ARIA PURA e i PIATTI tipici (ed economici)

BEATRICE BARAZZETTI

Continua la lettura con: A un’ora da Milano il PARCO ACQUATICO con SPA più DIVERTENTE di sempre

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, il Castello Medievale, Civate e il lago più vicino a MilanoCassinetta di Lugagnano, Oasi Zegna, BormioLucchio, i Dolmen d’Italial’altra Santa MargheritaVal CavargnaLabirinto della MasoneCornello dei Tasso, il passaggio segreto sul lago di Como, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’EuropaRasigliaMerate e la piccola Lourdes, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLuganoil borgo superocolorato di PomponescoMeranoIsole Caraibiche della LombardiaMorcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLeccoMandello del LarioPeccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di LivignoTizzano Val Parma, il 09, l’AcquaworldGrotte di SoprasassoSankt Moritz, la Valle di Preda Rossa, il Parco dei Divertimenti nel ghiaccio, la Casa dei Maghiil fiordo norvegese d’Italia di Crap de la ParèCiaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, la strada del Prosecco, il Treno del Nataleil capolavoro del Cinquecento GualtieriLago di CarezzaMoltrasio “il borgo dell’amore”Villa SelvaticoCastel Savoia la reggia della Regina MargheritaGlacier ExpressCourmayeur, la Spa più divertente d’Europa, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italiano, il lago gassato, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val SanagraNoli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoIl castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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TROPPO RUMORE a Milano? La soluzione: più attenzione ai SILENZIATORI per auto

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Credits SplitShire-pixabay - Auto

Ogni veicolo è composto da molti componenti: parti, sottoinsiemi, meccanismi, unità e sistemi. E tutti devono essere perfettamente funzionanti. Dopotutto, la sicurezza del viaggio dipende da questo. Consideriamo in dettaglio un attributo indispensabile di ogni auto: la marmitta.

TROPPO RUMORE a Milano? La soluzione: più attenzione ai SILENZIATORI per auto

# Che cos’è un silenziatore per autoveicoli?

Credits IgorShubin-pixabay – Silenziatore

Il silenziatore per autoveicoli è un dispositivo utilizzato per ridurre il rumore prodotto dalla combustione della miscela carburante/aria nei cilindri del motore ed è una parte del sistema di scarico. I silenziatori riducono anche la temperatura dei gas di scarico e li fanno uscire all’esterno del veicolo, riducendo il livello di emissioni nocive nell’ambiente. La maggior parte delle auto ha due silenziatori: il risonatore più vicino al motore e il silenziatore principale nella parte posteriore. Il silenziatore è costituito da un alloggiamento cilindrico in acciaio laminato con deflettori interni, tubi perforati e imbottitura di assorbimento acustico resistente al calore. La durata del silenziatore (tranne che in condizioni di esercizio) dipende dal materiale con cui è realizzato: acciaio convenzionale – alcuni anni, alluminato o aluzinc – fino a 6 anni, acciaio inossidabile – praticamente eterno.

# Consigli per l’uso del silenziatore e per la sua corretta sostituzione

Il silenziatore di un veicolo si usura sia internamente che esternamente: l’interno del silenziatore si deteriora più rapidamente perché la condensa derivante dagli sbalzi di temperatura all’interno si combina con gli elementi chimici dello scarico, formando acidi che indeboliscono i componenti del sistema di scarico. All’esterno, i silenziatori sono costantemente colpiti da pioggia, neve e sporcizia.

Ecco i metodi per prolungare la durata del silenziatore:

● cercare di non percorrere brevi distanze: il numero di cicli di riscaldamento/raffreddamento determina la durata dei componenti dell’impianto di scarico;

● non utilizzare eccessivamente l’auto avviamento programmato in inverno;

● per decalcificare ed espellere l’umidità dalla marmitta “bruciare” di tanto in tanto l’impianto di scarico, portando il motore ad un regime elevato;

● evitare di danneggiare il silenziatore: qualsiasi danno esterno dovuto all’uso del veicolo causerà un aumento della corrosione;

● curare il montaggio del silenziatore;

● individuare e correggere i malfunzionamenti del motore: il funzionamento irregolare e il contraccolpo aumentano le vibrazioni e compromettono le saldature, mentre il carburante che non viene bruciato nel motore si incendia nel silenziatore di scarico, causando la rottura del condotto;

● utilizzare solo componenti di qualità.

I silenziatori non richiedono lo stesso livello di cura e manutenzione del motore, tuttavia l’impianto di scarico è uno dei sistemi più importanti che richiede molta attenzione. Un sistema di scarico silenzioso può causare gravi danni: se lo scarico è troppo lento, parti importanti del veicolo possono fondersi e diventare inutilizzabili. Inoltre, un sistema di scarico intasato crea una pressione extra, sottraendo aria al motore, riducendo la potenza e aumentando il consumo di carburante.

Il silenziatore deve essere controllato periodicamente dall’esterno e, anche se non lo è, durante la guida si sentiranno scricchiolii e un fruscio proveniente dalla parte inferiore del veicolo. Se all’interno del veicolo si sente un odore di gas di scarico, significa che potrebbe esserci una perdita nel tubo di scarico.

I problemi alla marmitta del veicolo non devono essere sottovalutati. Ci sono diversi motivi per cui potrebbe essere necessario sostituire la marmitta, ed è consigliabile che questo compito venga svolto da professionisti.

Quando si acquista una marmitta, è necessario considerare le informazioni di base sull’auto: marca, modello, cilindrata del motore, anno di produzione, modello di cambio. Una scelta sbagliata può portare a conseguenze spiacevoli: aumento del consumo di carburante, riduzione della potenza del motore, aumento dell’intensità e della forza delle vibrazioni e riduzione del comfort di guida.

# Come installare un nuovo silenziatore da soli

Credits bbeavis-pixabay – Marmitta

Un’officina può portare l’auto a sostituire il silenziatore, ma è relativamente facile e poco costoso installarne uno nuovo da soli. È consigliabile lavorare con un partner. Gli strumenti necessari sono un cric, una chiave inglese, cricchetti di varie dimensioni e un seghetto.

Assicuratevi che l’auto sia su una superficie piana, che il freno di stazionamento sia inserito e che le ruote siano bloccate. Sollevare l’auto con il cric. Individuare il silenziatore, che di solito si trova nella parte posteriore dell’auto. Rimuovere i fermi o i bulloni con una chiave o un cricchetto, facendo attenzione a non far cadere il silenziatore. Se i bulloni sono arrugginiti, trattateli con un lubrificante. Conservare le fascette o i bulloni e utilizzarli per il montaggio di un nuovo silenziatore. Osservare le marcature sul nuovo silenziatore per determinare il lato anteriore e quello posteriore. Quando si monta il silenziatore e lo si fissa con i bulloni o le fascette, assicurarsi che le connessioni dei tubi siano il più strette possibile, che il silenziatore aderisca saldamente alla parte inferiore dell’auto e che non penda dal suolo.

Se la marmitta è saldata e dovete segarne un pezzo, misurate la lunghezza della nuova marmitta e confrontarla con il punto in cui avete tagliato la vecchia.

Dopo aver installato il nuovo silenziatore, avviare l’auto e guidatela per un po’, ascoltando i suoni provenienti dall’auto. Se si avvertono rumori strani o sferraglianti, potrebbe essere necessario stringere nuovamente i morsetti o i bulloni e verificare che le giunzioni dei tubi si adattino correttamente. È importante anche controllare che non ci siano perdite e, se ne trovate, adottate le stesse misure per risolvere il problema.

Riferimenti: 

Consigli per l’uso e la sostituzione di un marmitta auto – https://www.autoparti.it/supporto-marmitta

Cos’è un silenziatore per auto – officinalacorte.it

Continua la lettura: Le MIGLIORI città del mondo per chi guida un’AUTO

REDAZIONE

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STRANE FORME a Milano

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Credits: archiportale - Nave Corso Italia

Milano si può scoprire anche attraverso le forme delle sue costruzioni, storiche o moderne. 

STRANE FORME a Milano

#1 Rotonda della Besana

Credits Andrea Cherchi – Rotonda della Besana

Il nome dice già tutto. Questo edificio in stile tardobarocco non lontano dal Tribunale, si caratterizza per la sua forma rotonda quasi simile a un fiore per via delle sue gobbe al centro dei quattro lati. Un tempo complesso cimiteriale oggi è un parco pubblico e luogo di eventi, dove si trova la Chiesa di San Michele Arcangelo ai nuovi sepolcri, oggi sconsacrata, è presente il MUBA, il Museo dei Bambini.

Leggi anche: Le trasformazioni della ROTONDA DELLA BESANA: da cimitero al MUBA, il museo per i bambini

#2 La Stella del Castello 

Credits: qrvillegentilizielombardeorg – Affresco Villa Arese Borromeo

Il Castello Sforzesco al tempo del dominio spagnolo non era come lo conosciamo oggi. Il suo perimetro era infatti circondato da bastioni che formavano una stella a sei punte. A questa venne aggiunta in seguito un’ulteriore “stella” di protezione, arrivando a un totale di 12 punte, oltre 3 chilometri di muro difensivo, coronando quindi il sogno di Ludovico il Moro di creare una cittadella nella città di Milano. 

Leggi anche: La STELLA che ha reso il Castello Sforzesco INESPUGNABILE

#3 La Piramide Feltrinelli

credit: Instagram @umb.o

La sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, inaugurata nel 2016 tra Viale Pasubio e Viale Crispi a Milano, è soprannominata la “Piramide” per via della sua forma. Progettata dallo studio di architettura Herzog & de Meuron si estende per 2.700 mq, su 5 piani, si caratterizzata per una struttura in cemento e vetro e ospita al suo interno una sala polifunzionale attrezzata per proiezioni e momenti di vario genere, uffici e aule per incontri e seminari, la sala lettura della biblioteca e postazioni di lettura multimediali.

Leggi anche: La TORRE WOMB: la nuova PIRAMIDE con il BOSCO SOSPESO sopra Milano

#4 La Torre Diamante

Credits Andrea Cherchi – Torre Diamante

La Torre Diamante, soprannominata anche “il Diamantone”, è il grattacielo in acciaio più alto d’Italia con 140 metri per 30 piani. Realizzato nell’ambito del progetto di riqualificazione di Porta Nuova, lungo viale della Liberazione, è conosciuto appunto per la sua caratteristica forma e la sua struttura ricoperta di vetri che lo fa assomigliare a un diamante.

Leggi anche: CITY LIFE vs PORTA NUOVA: la sfida presente e futura tra verde e architettura

#5 Il Parallelepipedo della Casa della Memoria

Credits Andrea Cherchi – Casa della Memoria

Ai confini della BAM, la Biblioteca degli Alberi, e nei pressi del Bosco Verticale c’è la Casa della Memoria, il museo dedicato ad alcune associazioni che conservano la memoria della conquista della libertà e della democrazia in Italia. La forma scelta per questo edificio è un parallelepipedo in mattoni rossi rivestiti di immagini, che compongono quadri rappresentativi della storia di Milano del dopoguerra.

Leggi anche: Il nuovo spettacolare MURALE alla BAM

#6 Il nido verticale

Credits: urbanup.it – Torre Unipol

Il Nido Verticale è l’ultimo grattacielo in costruzione nell’area di Porta Nuova tra Gae Aulenti e via Melchiorre Gioia e ha questo soprannome perché la sua struttura ricorda la forma di un alveare. Progettato da Cucinella, è un grattacielo ecologico nel quale i consumi energetici saranno ridotti al minimo e nel quale funzionerà un sistema di raccolta delle acque piovane. L’edificio supera i 120 metri per 23 piani fuori terra, futura sede di Unipol Sai, ed è ormai in fase di ultimazione il rivestimento esterno.

Leggi anche: I 7 NUOVI GRATTACIELI in partenza o in arrivo nel 2021

#7 La Nave

Credits: archiportale – Nave Corso Italia

La “Nave” progettata dall’architetto Luigi Moretti è l’edificio iconico di Corso Italia risalente agli anni ’50. Un’architettura definita “audace” ai tempi della sua costruzione, che ha coinvolto un intero isolato della città, dalla forma che richiama appunto una grande nave per il suo “raffinato gioco volumetrico tra i due edifici dove quello più alto, appoggiandosi su quello più basso, si percepisce come una prua nell’atto di sfondare lo spazio verso la strada. 

Leggi anche: Nuova luce per la “NAVE”, il PALAZZO ICONA di corso Italia (Fotogallery)

Continua la lettura con: Gli EDIFICI A FORMA DI ALBERO: saranno il futuro anche per Milano?

FABIO MARCOMIN

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MILANO: 8.000 CASE INVENDUTE da oltre un anno. I TRE MOTIVI principali della mancata vendita

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Credits Andrea Cherchi - Milano dal palazzo della Regione

Il capoluogo lombardo può vantare da decenni il mercato immobiliare più liquido a livello italiano, ma nonostante questo le abitazioni che a distanza di oltre un anno non hanno trovato un compratore sono diverse migliaia. Queste sono le motivazioni principali.

MILANO: 8.000 CASE INVENDUTE da oltre un anno. I TRE MOTIVI principali della mancata vendita

# Nel 2021 quasi il 50% delle case messe in vendita a Milano sono rimaste senza compratori, 8.000 da oltre 12 mesi

Credits Corriere-Immobiliare Sarpi – Grafico compravendita case a Milano

Nonostante il mercato immobiliare di Milano sia mediamente più fluido rispetto al resto del Paese, con tempi di vendita ridotti anche a poche settimane per le case più appetibili e le case nuove spesso prenotate sulla carta, migliaia di abitazioni rimangono invendute

Questo è quello emerge dalla ricerca sull’evoluzione del mercato immobiliare nel 2022 a Milano, elaborata da Sarpi e da Fides adv e rilanciata dal «Corriere», che mostra come su oltre 45mila immobili messi in vendita nel 2021 quasi 20.000 non hanno trovato alcun compratore nei primi 9 mesi dell’anno. Spostando l’orizzonte temporale oltre i 12 mesi ce ne sarebbero ancora 8.000 in attesa di una vendita. 

Sono tre le motivazioni principali di questa situazione.

# I giovani comprano fuori città a causa dei prezzi troppo alti

Credits milano.repubblica – Cartelli vendesi Milano

Il problema principale degli immobili invenduti è il prezzo eccessivo nel 43% dei casi, soprattutto per i più giovani:Un immobile che resta così a lungo sul mercato è offerto a un prezzo sbagliato per le sue reali qualità perché è parametrato su un prezzo del nuovo che arriva a 5mila euro al metro quadrato in zone periferiche, un valore che non ha riscontro in nessun’altra città italiana. La spiegazione è che Milano è l’unica metropoli europea e va confrontata con le altre capitali continentali e non con il resto del Paese. Tutto giusto se non fosse per un particolare: le famiglie normali a Milano hanno redditi in linea con quelli italiani e non con quelli europei», il commento di Emanuele Barbera di Gruppo immobiliare Sarpi.

In genere gli immobili usati che sono invenduti da molto tempo sono valutati al metro quadro a un prezzo inferiore solo del 10-15% rispetto a quello dei cantieri limitrofi, invece che essere più basso di due o tre volte. La scelta sui giovani ricade quindi sull’hinterland dove possono trovare al medesimo prezzo un’abitazione di maggiori dimensioni.

# Le altre due motivazioni principali sono: la pianta irregolare e il piano basso 

A seguire, tra le motivazioni principali che hanno portato a lasciare fermi sul mercato migliaia di immobili ci sono: la pianta irregolare dell’abitazione nel 23,9% dei casi e nel 18,4% per il fatto che l’immobile sia a un piano basso e quindi più soggetto a disturbi condominiali e esterni, oltre al maggior rischio di furti.

Continua la lettura con: Castano Primo? Un PAESE in SVENDITA! 

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Le 10 COSE BELLE più FUORI MODA di Milano

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Ph. terredilombardia IG

La città della moda vive di ciò che è di moda. Ma cosa ci facciamo con quello che è fuori moda? Queste le 10 cose più sottovalutate. 

Le 10 cose più FUORI MODA di Milano

#10 Il museo della Scienza e della Tecnica

Ph. terredilombardia IG

Ci sono le ricostruzioni delle macchine di Leonardo da Vince, la tenda di Nobile, vecchie locomotive, c’è perfino un sommergibile. Però lo si scopre solo quando ci fanno le feste.

#9 Il bosco in città

Ph. corv71_ultrarunner IG

La città del cemento ha un bosco vero. Non si sa esattamente dove sia. Che cosa sia. Nessuno c’è stato.

#8 Certosa di Garegnano

Ph. angelo.passerini IG

La Certosa di Milano. Un tempo era in aperta campagna, costruita nel trecento per consentire ai monaci di potersi ritirare dal mondo. Un po’ quello che sogna ogni milanese. 

#7 Il cavallo di Leonardo

Ph. davidlouisii
IG

La statua in bronzo più grande del mondo. L’hanno messo all’ippodromo. Come un cavallo qualsiasi.

#6 La conca dell’Incoronata

Ph. riaprireinaviglimilano IG

Grandiosa opera di Leonardo. Rappresentava il primo varco di ingresso fluviale in città: è chiamata anche conca delle gabelle perchè era dove si pagava dazio per entrare nell’area C dell’epoca. Se fosse a Parigi sarebbe tipo il Louvre o la Torre Eiffel. Noi non riusciamo neppure a metterci l’acqua dentro. 

#5 Il museo archeologico

Ph. riccardo_lo_bue IG

In pieno centro a Milano, in corso Magenta, si trova una wunderkammer dell’antichità. Detiene il primato di possedere una rarissima coppa in vetro la cui lavorazione è ancora oggi un segreto. E’ l’unico museo urbano al mondo che ha all’interno delle torri romane. Ci sono più custodi che visitatori.

#4 Le scuole civiche del Comune

Civica Scuola Di Musica Claudio Abbado – Ph. giuliettabiancabondio IG

Sono molto meno noiose di quello che dice il nome. Due esempi: la Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” e la Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti”.

#3 Le torri

Nel medioevo erano il tratto caratteristico di Milano. Ogni contrada era identificata da una torre. Pochi sanno che ce ne molte, di epoca romana o rinascimentale, sono ancora in piedi.

Leggi anche: Le TORRI DI MILANO: da tratto caratteristico della città a quasi dimenticate. Le riportiamo all’antico splendore?

#2 La nebbia

Quella di Londra è considerata un cult. Quella di Milano viene presa in giro da mezza Italia. Invece è simpatica e, purtroppo, è in via di estinzione.

#1 La bellezza di Milano

Ma forse la cosa bella più fuori moda di Milano è proprio la sua bellezza. Molti sostengono sia brutta. Parlano per sentito dire. L’attraversano senza guardarla negli occhi. Perché hanno paura di innamorarsene. 

Continua la lettura con: 10 cose a Milano che erano più belle nel passato

ANDREA ZOPPOLATO

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Quanto VALE una CASA a MILANO: le ZONE più CARE e i quartieri SOTTO I 2MILA EURO al metro quadrato

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In base alle quotazioni immobiliari di borsinoimmobiliare.it questa è la classifica delle zone più costose di Milano. Vediamo quanto bisogna mettere in conto per un trilocale dal centro alla periferia.

Quanto VALE una CASA a MILANO: le ZONE più CARE e i quartieri SOTTO I 2MILA EURO al metro quadrato

# Per un trilocale in centro servono in media 845.000 euro, oltre 8.600 euro al metro quadrato 

credits: @flavio.marchesini..3 IG

In base alle quotazioni immobiliari di borsinoimmobiliare.it questa è la classifica delle zone di Milano, in ordine decrescente. La zona che comprende Duomo, San Babila, Montenapoleone, Missori, Cairoli è quella dove i valori di mercato sono più alti: 8.626,00 euro al mq, vale a dire 845.348,00 euro per un trilocale di circa 98 mq, 517.560,00 euro per un bilocale di 60 mq.

In seconda posizione l’area di Brera con una quotazione di 7.658,00 euro e 750.484,00 euro per un trilocale, chiude il podio la zona di Sant’Ambrogio, Cadorna, Via Dante con un costo al mq di 7.139,00 euro. 

Al quarto e quinto posto troviamo rispettivamente City Life con quotazioni medie pari a 7.093,00 euro e la zona dell’Università Statale e Colonne di San Lorenzo con 6.147,00 euro. In entrambi i casi si devono spendere oltre 600.000 euro per un trilocale.

# Le zone tra i 300 e i 600.000 mila euro

Credits Andrea Cherchi – Porta Venezia

Fuori dalla top 5 delle zone più costose troviamo quelle dove per un trilocale servono tra i 300 e i 600.000 euro:

  •  Porta Vittoria, Porta Romana con 592.998 euro (6.051,00 euro al mq)
  • Turati, Moscova, Corso Venezia con 570.556 euro (5.822 euro al mq)
  • Parco Sempione, Arco Della Pace, Corso Magenta con 522.732,00 euro (5.334 euro al mq)
  • Porta Vigentina, Porta Romana con 512.638 euro (5.231 euro al mq)
  • Porta Nuova con 479.710 euro (4.895 euro al mq)
  • Porta Ticinese, Porta Genova, Via San Vittore con 474.516 euro (4.842,00 euro al mq)
  • Pisani, Buenosan Aires, Regina Giovanna con 466.774 euro (4.763,00 euro al mq)
  • Libia, Xxii Marzo, Indipendenza con 394.156 euro (4.022 euro al mq)
  • Sempione, Pagano, Washington con 382.886 euro (3.907 euro al mq)
  • Tabacchi, Sarfatti, Crema con 341.040 (3.480 euro al mq)
  • Solari, P.ta Genova, Ascanio Sforza con 339.766 euro (3.467 euro al mq)
  • Cenisio, Farini, Sarpi con 328.398 euro (3.351 euro al mq)
  • Stazione Centrale, Viale Stelvio con 303.310 euro (3.095 euro al mq)

# I quartieri tra i 200 e i 300 mila euro

Credits Urbanfile – Webuild Digital Magazine – Viale Argonne dell’Alto

Sono oltre 20 i quartieri dove trovare un trilocale tra i 200 e i 300.000 euro. Nell’ordine ci sono:

  • Piola, Argonne, Corsica con 293.020 euro (2.990,00 euro al mq)
  • Ippodromo, Caprilli, Monte Stella con 285.768 euro (2.916 euro al mq)
  • Tito Livio, Tertulliano, Longanesi con 262.640 euro (2.680 euro al mq)
  • Parco Lambro, Feltre, Udine con 249.900 euro (2.550 euro al mq)
  • Ortles, Spadolini, Bazzi con 248.822 euro (2.539 euro al mq)
  • Sarca, Bicocca con 244.608 euro (2.496 euro al mq)
  • Segesta, Aretusa, Vespri Siciliani con 244.510 euro (2.495 euro al mq)
  • Maggiolina, Parco Trotter, Leoncavallo con 239.708 (2.446 euro al mq)
  • Marocchetti, Vigentino, Chiesa Rossa con 238.434 euro (2.433 euro al mq)
  • Barona, Famagosta, Faenza con 231.378 euro (2.361 euro al mq)
  • Niguarda, Bignami, Parco Nord con 230.104 euro (2.348 euro al mq) 
  • Bovisa, Bausan, Imbonati con 222.852 euro (2.274 euro al mq) 
  • Musocco, Certosa, Expo, Cascina Merlata con 222.558 (2.271 euro al mq)  
  • Forlanini, Mecenate, Ortomercato, Santa Giulia con 222.362 euro (2.269 euro al mq)  
  • Lambrate, Rubattino, Rombon con 220.108 euro (2.246 euro al mq)  
  • Bovisasca, Affori, P. Rossi, Comasina con 217.952 euro (2.224 euro al mq)  
  • Monza, Crescenzago, Gorla, Quartiere Adriano con 215.894 euro (2.203 euro al mq)  
  • Lorenteggio, Inganni, Bisceglie, San Carlo B. con 211.092 (2.154 euro al mq)  
  • Gallaratese, Lampugnano, Parco Trenno, Bonola con 202.272 euro (2.064 euro al mq)  
  • Baggio, Quinto Romano, Muggiano con 200.410 euro (2.045 euro al mq).

# I quartieri sotto i 200 mila euro (e i 2.000 euro al metro quadrato)

I quartieri più economici in assoluto, per un trilocale bastano in media meno di 200.000 euro, sono quelli di:

  • Missaglia, Gratosoglio con un prezzo al mq di 1.970 euro e di 193.060 euro per un appartamento
  • Quarto Oggiaro e Sacco con un prezzo di 1.874 euro al mq e di 183.652 euro per un appartamento
  • la zona di Ronchetto, Chiaravalle, Ripamonti con una quotazione al mq di 1.844 euro e il costo di un immobile di 180.712 euro.

Continua la lettura: L’HOTEL più ECONOMICO di MILANO: meno di 50 euro per una camera a 4 STELLE

FABIO MARCOMIN

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FINISCE l’INVERNO: gli appuntamenti del WEEK END da non perdere a Milano (#ToDoMilano dal 17 al 19 marzo)

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Finisce l’inverno e la città si risveglia correndo, ballando e mangiando.  

FINISCE l’INVERNO: gli appuntamenti del WEEK END da non perdere a Milano (#ToDoMilano dal 17 al 19 marzo)

# Trova il tuo evento:

# Venerdì 17/3: la gara di poetry slam, i concerti in gondola, Stefano Accorsi, Bandabardò e la Emo Night 

Stefano Accorsi – Credits: Teatro Franco Parenti
  • Fuori dagli schermi: invito ad abbandonare TV e social che Ilaria Longo rivolge al pubblico di Lab Arca. Alle 19.00, nell’ambito della rassegna del Festival Comico e Musicale dedicato ai giovani talenti.
  • Concerti in Gondola: penultimo appuntamento di marzo con i concerti nella Nuova Darsena. Protagonisti Deb&Rose, l’orario per tutti è alle 20.00.
  • Tonight you’re gonna die: serata della Santeria Toscana, tra live performance e dj set. Ospiti Sillyelly, Liltagliagole, Dj Komatsu San e altri nomi.
  • Torneo di poetry slam: poeti ed opere originali, senza fronzoli ed orpelli, allo Zelig Cabaret alle ore 21.00 Conducono Paolo Agrati, Davide Passoni e Ciccio Rigoli.
  • E vissero tutti felici e colpevoli: storie intrecciate in un carcere giovanile di Napoli, scritto e interpretato da Bernardino De Bernardis. Debutta alle 21.00 al T,eatro Martinitt per restare in scena fino al 2 aprile.
  • Azul (Gioia, Furia, Fede y Eterno Amor): storie di passioni scritte e dirette da Daniele Finzi Pasca e interpretate da Stefano Accorsi. Debutta nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti alle ore 20.00 e resta fino al 26/3.
  • Eyes Set to Kill: Emo Night a tema a Milano, con la band scream americana. Sono ospiti sul palco del Legend Club alle 21.00. Ospiti anche Psycho Village, Eralise e Break Me Down.
  • Bandabardò ft. Cisco: in replica dopo i sold out della scorsa estate, ritornano la band di Finaz e la voce dei Modena City Ramblers. Unica data milanese al Live Club di Trezzo s/Adda alle ore 21.00.
  • Hurricane Trio feat. Chris Collins: sperimentazione e improvvisazione pura, con il trio e il sassofonista americano. La serata è alle 22.00. presso Garage Moulinski.

#Sabato 18/3: la giornata inizia e finisce con due milanesi DOC, in mezzo 13 ore di musica ininterrotta

Eugenio Finardi – Credits: RSI
  • Versi e Collage: visita gidata allo Spazio Alda Merini, con la direttrice Donatella Massimilla. Al termine, laboratorio creativo di collage. Dalle 15.00 alle 17.00 in via Magolfa 30.
  • I Tre Porcellini: fiaba che sconfigge il Male di diventare grandi, adatta ai bambini dai 6 ai 96 anni. Nel Foyer del Teatro Manzoni alle 15.30, attrezzato anche con kit per il pubblico.
  • Scambi: workshop partecipativo gratuito, che sollecita lo scambio di opinioni, il rispetto e l’empatia. Da un’idea di Associazione Genesi, di tiene alle 16.30 in Triennale.
  • Buka Estesa: ex storage dell’arte, con tanto di caveau aperto per l’occasione, il Buka propone 13 ore initerrotte di musica, con due sale che si avvicendano. Inizia alle 17.00 e termina all’alba.
  • Ichos Percussion: programma speciale per il dehor vetrato di Villa Necchi Campiglio. L’ensamble si esibisce dalle ore 17.30.
  • Pomeriggi Musicali inediti: seconda replica alle 19.00 per l’Orchestra i Pomeriggi Musicali diretta da James Feddeck, che propone anche una prima assoluta di Filippo Del Corno.
  • Plini: talentuoso e virtuoso della chitarra, Plini si esibisce al Legend Club, insieme alla special guest Jakub Zytecki. Apre alle 19.00 Owane & Jack Gardiner, a seguire il main duo.
  • Eros Ramazzotti: ultima delle 4 date milanesi, con il cantautore romano sul palco del Forum alle 21.00.
  • Eugenio Finardi: il cantautore milanese si esibisce nella sua città con il nuovo Euphonia Tour. È possibile ascoltare il nuovo lavoro al Teatro Lirico – Giorgio Gaber alle 21.00.

#Domenica 19/3: domenica di sport tra i 50 anni della Stramilano e il derby d’Italia, con la colonna sonora di Apocalyptica, Archspire, Destroy Lonely e Tommy Emanuel e la danza del Balletto di Roma

Stramilano – Credits: Stramilano
  • 50 Stramilano: è la più colorata, partecipata, longeva corsa di Milano ed anche la più famosa d’Italia. Compie 50 anni e prepara 3 percorsi: Stramilano 10 Km, Stramilanina 5 Km e Stramilano Half Marathon. Partenza da piazza Duomo alle ore 9.00.
  • Sagra di San Giuseppe: un classico di questo periodo, che si tiene a Desio in via Resegone. Dalle 9.00 alle 19.00 mostra agricola pre primaverile, bancarelle e food truck per l’enogastronomia.
  • Geronimo Stilton: secondo ed ultimo appuntamento con il musical Geronimo Stilton nel Regno della Fantasia. Al Teatro Arcimboldi in doppio spettacolo alle 11.00 e alle 14.30.
  • Candida, la Milano Classica: ultimo appuntamento di Palazzo Marino in Musica. Ospite un sestetto d’archi, che esegue un programma in onore di Candida Morosini, mecenate dei giorni nostri.
  • Andante e Variazioni: interessante matinée di musica da camera al Teatro Gerolamo. Ospiti i Solisti della Sinfonica di Milano, che dalle 11.00 suoneranno un programma di Mozart e Schumann tra gli altri.
  • Passione secondo Giovanni: il coro Bach di Milano, con la partecipazione di Ruben Jais, esegue J.S. Bach a Santa Maria dei Miracoli presso San Celso. L’evento è alle ore 15.30.
  • Giulietta e Romeo: torna un acclamato cavallo di battaglia del Balletto di Roma, riadattato nell’Italia dell’immediato dopoguerra. In scena al Teatro Lirico – Giorgio Gaber alle ore 16.30.
  • Apocalyptica: serata metal strumentale al Fabrique di via Fantoli. L’esibizione della band finlandese è preceduta dai guest Epica, che iniziano alle 19.00. A seguire, main event.
  • Archspire: mostri del death metal al Legend Club, per una domenica sera che prevede la partecipazione di Psycroptic, Benighted ed Entheos. Inizio con le guest alle 19.00.
  • Inter – Juve: derby d’Italia nell’ultima serata invernale di San Siro. Con pesanti assenze e una precaria situazione in classifica, Inter e Juve si fronteggiano alle 20.45.
  • Oneida: mix di generi e contaminazioni per questa band, che torna live in Italia al Circolo Magnolia di Segrate. Inizio spettacolo alle 21.00, special guest Mashroms.
  • Destroy Lonely: rap USA dal giovanissimo autore ed interprete, che si esibisce ai Magazzini Generali per l’unica data italiana del suo tour. Inizio alle ore 21.00.
  • Tommy Emmanuel: imperdibile appuntamento con uno dei migliori chitarristi del mondo. Un vero e proprio “invito a teatro” al Dal Verme, alle ore 21.00.
  • Tributo a Pino Daniele: è la ricorrenza della nascita del cantautore partenopeo e anche Milano fa la sua parte nel ricordo. Concerto tributo al Bonaventura Music Club con i Tarumbò, alle ore 21.00

#Tutto il weekend: il verde dell’Irlanda, i 20 anni di uno dei club più famosi, la danza del Köln Concert e sagre enogastronomiche di eccezione

I 20 anni del Blue Note – Credits: Blue Note
  • Spirit of Ireland: 3 giorni di festa irlandese in onore di San Patrizio, allo Spirit de Milan. La maratona per il patrono d’Irlanda prevede, tra gli altri, danze irlandesi, workshop mattutini e pomeridiani sabato e domenica, concerti a tema in serata. Info e programma QUI.
  • St. Patrick’s Irish Fest: anche al Carroponte l’intero weekend è dedicato alla cultura, la musica e al patrono dell’Irlanda. Apre venerdì alle 18.00 e chiude domenica alle 19.00.
  • Almenopausa: storia di una brillante 50enne alle prese con il cambiamento epocale (forse). Al Teatro Linguaggicreativi da venerdì a domenica, con Gianna Coletti diretta da Renzo Alessandri.
  • 20 anni di Blue Note: uno dei club più famosi di Milano compie 20 anni e si festeggia con Nick The Nightfly Orchestra e ospiti prestigiosi: Mario Biondi, Nina Zilli, Simona Bencini, Paolo Fresu e molti altri. Info QUI.
  • Ivisionatici Music Festival: semifinali milanesi per il contest che seleziona artisti emergenti. Si svolgono sabato 18 e domenica 19 al Barrio’s Live.
  • The Köln Concert: spettacolo di danza, con le coreografie di Trajal Harrell, alla Triennale. Sabato alle 19.30 e domenica alle 16.00.
  • Sagra degli arrosticini e della pasta cacio & pepe: a Legnano, per tre giorni, propone abbuffate di specialità dal Lazio e Abruzzo. Appuntamento anche con porchetta e carbonara, in Contrada S. Bernardino, in via Somalia.
  • Festa del Cioccolato: anche dolci e cioccolatini si riservano 3 giorni in quel di Lecco, in piazza Cermenati. Da venerdì a Domenica, orario prolungato tra degustazioni e bancarelle.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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Cenare in una grotta accanto a un fiume sotterraneo sotto il centro della città

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Credits johnnypizzimento IG - Ristorante nella grotta

Una location incredibile creata dalla natura, sembra di essere al centro della Terra, dove gustare piatti deliziosi. Dove si trova e perchè potrebbe ispirare anche Milano.

Cenare in una grotta accanto a un fiume sotterraneo sotto il centro della città

# A Putia dell’Ostello, il ristorante dentro la grotta creata dall’Etna

Credits seismotom IG – Ristorante nella grotta

Una location incredibile, sembra di cenare al centro della Terra. “A Putia Dell’Ostello” è un ristorante nel centro di Catania, di fronte alle terme romane e a pochi passi dal mercato storico del pesce “A’Piscaria”.

Credits chilipat IG – Cartello ristorante nella grotta

Si sviluppa prevalentemente al piano terra ma si può scegliere di mangiare nella grotta lavica nei sotterranei frutto dell’eruzione dell’Etna del 1669, considerata la più devastante in epoca storica. Le pareti sono caratterizzate da colori degradanti dal nero al grigio.

# Ai piedi dei tavoli scorre un fiume sommerso che “procede in senso contrario al mare”

Nella grotta, poco più in basso rispetto alla “sala” del ristorante, scorre da secoli anche un corso d’acqua, il fiume Armeno, arginato dalle mura di Carlo V che un tempo proteggevano la città. In realtà si tratta di uno dei 36 canali del fiume, tutti seppelliti dalla lava del vulcano siciliano dopo avere invaso la valle di Anicito. Come recita l’insegna luminosa, il fiume procede “in senso contrario al mare dirigendosi verso il Castello Ursino”.  

# Cosa si mangia e quanto si spende

Credits sarav_1981 IG – Cena al ristorante nella grotta

La cucina del locale propone piatti della tradizione isolana, con antipasti di terra e di mare, cous cous, il pane e la pizza fatte con la farina Timilia prodotta secondo antiche tecniche di macinazione a pietra, oltre a piatti vegetariani e vegani. Si può gustare anche dell’ottimo sushi. Da bere invece un’ampia selezione di vini, cocktails e drinks. La spesa in media per una cena è di 25-30 euro a persona.

A pranzo si mangia con meno di 10 euro, per la precisione 8,50 euro, con il menu pranzo PoP che comprende un piccolo primo, un piccolo secondo, un contorno e il coperto.

Si potrebbe pensare di realizzare un ristorante simile in qualche anfratto dei fiumi interrati di Milano?

Fonte: simi.larity

Continua la lettura: Il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: con POCHI EURO si prende un MENU completo

FABIO MARCOMIN

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7 cose da fare di sera a Citylife

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Credits deb_dv_ IG - Citylife

Uno dei nuovi punti di riferimento serali, soprattutto quando le giornate si fanno più calde. Ecco come si può trascorrere il tempo all’ombra delle Tre Torri.

7 cose da fare di sera a Citylife

#1 Fare acquisti nello shopping district

Credits d.3.b.0.r.a IG – Citylife shopping district

Fino alle 21 si possono fare acquisti nello shopping district di Citylife, il più grande distretto urbano dedicato allo shopping d’Italia. Uno dei centri commerciali più particolari e unici in assoluto del nostro paese con 80 negozi al primo piano, dalla tecnologia all’abbigliamento con prodotti low cost e di fascia alta.

#2 Mangiare in uno degli oltre 20 ristoranti e bar della food hall

Credits d.3.b.0.r.a IG – Food hall Citylife

Nella Food Hall al piano superiore e nella piazza sottostante le Tre Torri ci si può fermare per un gelato, un hamburger, un primo o un secondo in uno degli oltre 20 ristoranti e bar

#3 Andare al cinema

Credits antoniocunedda IG – Anteo Citylife

All’interno dello shopping district, all’ultimo piano, si può andare anche al cinema. L’Anteo di City Life dispone di 7 sale per complessivi 1200 posti dove vengono proiettate le pellicole del momento, anche in lingua originale, e dove sono organizzati eventi con degli ospiti in sala quali attori o registi.

#4 Cenare tra le stelle con vista grattacieli

Credits lylaintheskywithdiamonds IG – Gud Citylife

Da Gud Citylife si può cenare all’aperto sotto le stelle con vista grattacieli: il Dritto, lo Storto e il Curvo. Un locale all’aperto stile campestre, con balle di fieno a delimitare l’ingresso, sdraio e ombrelloni dove sedersi a mangiare focacce gourmet e menu healthy.

#5 Passeggiare tra le opere della mostra d’arte contemporanea ArtLine

Hand for Milan

Promosso dal Comune di Milano, il museo d’arte contemporanea ArtLine a cielo aperto ha inaugurato nel 2018 all’interno del parco di Citylife. Aperto sette giorni su sette, è visitabile gratuitamente e si compone di 20 opere, 8 scelte attraverso un concorso per artisti under 40 unite ad altre di artisti internazionali. Tra queste troviamo Hand and foot for Milan, due sculture poste vicine con una mano che spunta dal terreno e un piede appoggiato sul prato, e Filemone e Bauci, una struttura di alluminio che raffigura due colonne che si tengono a braccetto.

Leggi anche: Il PARCO d’ARTE a cielo aperto di CITY LIFE: le 12 opere più CURIOSE attuali e future con i loro significati (foto)

#6 Praticare sport all’aperto

Parco Citylife

Per gli amanti dello sport all’aperto o anche solo per scaricare le tossine quotidiane, nel parco di Citylife si può correre o fare esercizi nell’area allestita con gli attrezzi per migliorare la propria forma fisica.

#7 Osservare il tramonto

Credits at.traveler IG – Citylife

Per i più romantici ci si può sedere su una panchina o sull’erba del prato per osservare il tramonto e al calar della luce, se si è fortunati, anche le stelle.

Spunto: milano.notizie

Continua la lettura: Una CANZONE per te: ogni QUARTIERE di Milano ha la sua MUSICA INTERNAZIONALE

FABIO MARCOMIN

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