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Le FERMATE dei MEZZI PUBBLICI trasformate in PARCHEGGI per le AUTO

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Auto parcheggiate in prossimità della fermata dei mezzi pubblici

La situazione del traffico a Milano è da sempre critica: telecamere, divieti e sezionamenti della città in ordine alfabetico servono a poco. Tendono piuttosto a concentrare auto e camion in zone periferiche già allo stremo della sopportazione. Altrettanto drammatica, se non peggiore, risulta essere l’emergenza parcheggi: strisce blue posizionate a casaccio, mercati rionali e mancanza di posti auto sotterranei rendono la ricerca di un parcheggio un’esperienza frustrante con conseguenti grandi perdite di tempo.

Le FERMATE dei MEZZI PUBBLICI trasformate in PARCHEGGI per le AUTO

# Mancanza di controlli e arroganza della gente

Auto parcheggiate in prossimità della fermata dei mezzi pubblici

Purtroppo questo stato di cose del quale si è ampiamente parlato non fa che aggravarsi. Come si vede dal parcheggio in foto, il proprietario o proprietaria del SUV non ha trovato un posto più adatto al suo ingombrante mezzo, se non la sosta in prossimità della fermata della filovia. Per quanto sbiadite, le strisce gialle che delimitano lo spazio da lasciare libero sono ancora visibili. Cosa si evince da questa immagine? Sicuramente la maleducazione e l’arroganza di chi ha piazzato li suo veicolo davanti al palo della fermata della linea 92, ma non solo. Emerge anche una carenza di controlli. Possiamo tutti testimoniare personalmente quanto i parcheggi in prossimità delle fermate siano ormai la “normalità”, allora perché fare le leggi se poi tanto si fa finta di niente e non si fa nulla per farle rispettare?

# Le conseguenze di una città senza parcheggi 

Allo stesso tempo, certo maggiori controlli e sanzioni a chi parcheggia dove non dovrebbe incentiverebbero le persone a sostare l’auto negli appositi posti, ma il problema dei parcheggi rimane. Perché? Perché non ci sono! La soluzione non è abolire le macchine o far finta che non esistano…il numero di parcheggi disponibili non è proporzionato al numero delle macchine che circolano. Le conseguenze poi si vedono. La gente parcheggia dove non si dovrebbe e si creano problemi alla circolazione anche dei mezzi pubblici, che non possono sostare nelle apposite fermate.

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ANDREA URBANO

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La bocca della verità di Milano

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Redazione - Bocca della verità

Forse non tutti sanno che a Milano si trova la Bocca della Verità, meno rinominata della omologa romana, ma altrettanto affascinante. Scopriamola insieme.

La bocca della verità di Milano

# Dove ci troviamo

Redazione – Bocca della verità

Siamo nel cuore di Dergano tra via Tartini e via Carnevali. Incastonata nel muretto di mattoni che separa il giardino della piazzetta da un parcheggio privato si può vedere una rappresentazione della famosa Bocca della Verità. Rispetto alla versione romana, la cugina milanese è più piccola e realizzata non in marmo, ma in terracotta.

# Le poesie

Redazione – Poesie

Affisse sullo stesso muro di mattoni si trovano anche una serie di poesie, da Pablo Neruda a Pablo Garcia Màrquez, da Madre Teresa di Calcutta a Leopardi. Molto interessanti anche i due poster con una serie di foto che immortalano il passato del quartiere, quasi diventandone una sorta di memoria storica.

# Il giardino

Davanti alla Bocca della Verità si trova un giardinetto “curato e pulito tutti i giorni da cittadini volontari residenti a Dergano”, come recita un cartello presente. Tra le varietà di piante presenti, anche una mimosa in piena fioritura.

# Il dettaglio nascosto

Redazione – Bicicletta su muretto

Basta alzare leggermente lo sguardo e si potrà notare una bicicletta “parcheggiata” in modo molto creativo proprio sul muretto.

 

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CARLO VITTORIO MATRONE

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I PALAZZI più BELLI di Milano (Foto)

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Palazzo della Ragiona

Siamo o non siamo la città delle archistar? Questi i palazzi, forse i più belli di Milano.

I PALAZZI più BELLI di Milano (Foto)

# Sentirsi dei primi cittadini a Palazzo Marino

La costruzione è iniziata nel 1558 per volontà di Tommaso Marino, un nobile di origini genovesi. Dopo la sua morte, la costruzione fu interrotta e ripresa solo alla fine del XVII secolo da un altro nobile milanese, Gian Giacomo Medici. Nel corso dei secoli, Palazzo Marino è stato sede di diverse istituzioni, tra cui la Provincia di Milano e la Prefettura. Nel 1861, con l’Unità d’Italia, è diventato la sede del Comune di Milano. La facciata del palazzo presenta statue rappresentanti i quattro continenti allora conosciuti: Europa, Asia, Africa e America. Da notare che l’America non era stata ancora scoperta all’epoca della costruzione del palazzo: la statua che la rappresenta è stata aggiunta in seguito. Palazzo Marino ha subito numerosi interventi di restauro e ampliamento, per questo presenta un mix di stili architettonici che vanno dal Rinascimento al Barocco e al Neoclassicismo. E’ infine uno dei pochi palazzi del centro della città a non avere attaccati a uno o più dei lati altri palazzi. 

# Palazzo Serbelloni, ispirazione dell’Operà di Parigi

Costruito nel XVIII secolo dalla famiglia Serbelloni lungo Corso Venezia, si distingue per la sua facciata monumentale, che presenta un grande arco al centro. Nel corso della sua storia, Palazzo Serbelloni ha ospitato numerose personalità illustri, tra cui Napoleone Bonaparte e il compositore Gioachino Rossini. Si racconta che la facciata dell’edificio abbia ispirato l’architetto francese Charles Garnier nella realizzazione dell’Opera di Parigi. Palazzo Serbelloni è stato utilizzato come location per “Il Gattopardo” di Luchino Visconti.

# Palazzo Belgiojoso, il tempio del Risorgimento 

Costruito nel XVIII secolo dalla famiglia Belgiojoso su progetto di Giuseppe Piermarini, il celebre architetto che ha progettato anche la Scala. Il palazzo è caratterizzato da una facciata neoclassica, con un portico a quattro colonne ioniche e una grande scalinata d’ingresso. Nel corso della sua storia, il Palazzo Belgiojoso ha ospitato tra gli altri Franz Liszt e Gabriele D’Annunzio. Palazzo Belgiojoso è sede del Museo del Risorgimento, che espone cimeli e documenti legati all’unità d’Italia, insieme a una vasta collezione di opere d’arte, tra cui ritratti, dipinti e sculture, che raccontano la storia dell’Italia unita. Durante la dominazione napoleonica, il palazzo fu sede dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Nella stessa piazza c’è anche la splendida Casa Manzoni. 

# Ca’ de Sass, la versione milanese di Palazzo Strozzi

Credits: mapio.net/

La Ca’ de Sass (“casa di sassi”) ha questo nome per il bugnato che ne orna le facciate. E’ in stile eclettico, con influenze neorinascimentali, in via Monte di Pietà, in pieno centro. Ha curato il progetto l’architetto Giuseppe Balzaretto che prese ispirazione dalle grandi banche della Firenze del Rinascimento, riprendendo in particolare la struttura di Palazzo Strozzi. 

# Castello Cova, bellezza medievale in stile Disney

palazzi di milano

Castello Cova, o Palazzo Viviani Cova, deve il suo nome a chi ne ha voluto la costruzione e fu realizzato dall’architetto Adolfo Coppedè, insieme al famoso fratello GinoIl castello sembra una bellezza medievale con la torre a merli guelfi, i rimandi architettonici a epoche passate e con un netto contrasto cromatico tra i mattoni rossi e gli inserti in pietra bianca. 

Pare quindi avere tutte le caratteristiche delle fortezze del Medioevo, ma il Castello Cova è stato costruito solo tra il 1910 e il 1915 e fu di grande ispirazione anche per gli architetti della Torre Velasca. I due fratelli Coppedè avevano dato vita, infatti, ad un vero e proprio stile architettonico che prende il loro nome ed è lo stesso stile della famosa torre milanese. Con un occhio un po’ attento si potrebbero trovare anche delle somiglianze tra i due edifici, soprattutto se si guarda alla base del castello.

# Palazzo dei Giureconsulti, il punto di riferimento per il commercio dei milanesi

Il Palazzo Giureconsulti è uno degli edifici più antichi ancora esistenti a Milano. In piazza dei Mercanti, è stato costruito tra il 1562 e il 1567. Deve il suo nome ai giuristi che vi si riunivano per discutere di questioni legali. Nel corso dei secoli, il palazzo ha ospitato diverse istituzioni, tra cui la Camera di Commercio di Milano e la Borsa Valori di Milano. Tra le caratteristiche architettoniche del Palazzo Giureconsulti, spicca la sua facciata in stile rinascimentale, decorata con lesene e colonne di ordine corinzio. Al suo interno, il palazzo presenta un cortile interno porticato e una grande sala riunioni, chiamata Sala delle Colonne, decorata con affreschi e stucchi. La sua campana (in seguito sostituita dall’attuale orologio) era detta “Zavataria”, in onore del podestà Zavatario della Strada che ne aveva fatto dono alla città, e annunciava il coprifuoco, il divampare di incendi, e l’esecuzione dei condannati. Una curiosità? La sua torre, alta 70 metri, è stata utilizzata come stazione meteorologica dal 1884 al 1976. 

# Palazzo della Ragione, uno dei più antichi di Milano

Dall’altro lato di Piazza Mercanti si trova un altro edificio storico, ancora più antico. Il Palazzo della Ragione è stato costruito tra il 1228 e il 1233, rappresenta un grande esempio di architettura medievale milanese e ha avuto nel corso dei secoli diverse funzioni, tra cui quella di tribunale. 

Il Palazzo della Ragione ha ospitato anche il mercato del bestiame, dove i commercianti di animali vendevano bovini, ovini e suini. Inoltre, nel periodo della dominazione spagnola, fu utilizzato come prigione per i detenuti politici. Oggi il Palazzo della Ragione è aperto al pubblico come museo e ospita mostre temporanee ed eventi culturali. 

# Palazzo Reale, il piccolo Louvre di Milano

milano deserta

Costruito nel XVIII secolo in piazza Duomo, fu la residenza ufficiale dei governatori austriaci durante il periodo di dominazione asburgica. Ha una elegante facciata barocca, con una grande scalinata d’ingresso e un cortile interno circondato da colonne. Al suo interno, il palazzo presenta sale lussuose, con decorazioni in stile neoclassico e arredi preziosi, tra cui la Sala degli Scarlioni, la Sala delle Udienze, la Sala del Trono e la Sala delle Cariatidi. Quest’ultima presenta un soffitto a capriate in legno e una serie di colonne a forma di cariatidi, cioè di donne stilizzate che sostengono il peso del soffitto. La Sala delle Cariatidi è stata utilizzata per molti scopi diversi nel corso dei secoli, è ancora utilizzata per eventi e concerti ed è considerata una delle sale più suggestive della città. Palazzo Reale è aperto al pubblico come museo e ospita mostre temporanee di arte e cultura. Tra le mostre più famose ospitate in passato vi sono quelle dedicate a Salvador Dalì, Pablo Picasso, Vincent van Gogh e Claude Monet. 

# Palazzo Clerici, la vetrina dello stile settecentesco dei nobili di Milano 

Palazzo Clerici

Palazzo Clerici rappresenta un esempio straordinario di architettura barocca e rococò, che testimonia l’eleganza e il gusto artistico dell’aristocrazia milanese del Settecento. Situato in via Clerici, nel centro storico, è stato costruito tra il 1733 e il 1740 su progetto dell’architetto Giuseppe Piermarini ed è stato la dimora di alcune delle famiglie più importanti della nobiltà milanese. Presenta una facciata barocca con un grande portale d’ingresso, un cortile interno con una scalinata monumentale e una serie di sale affrescate e decorate in stile rococò e neoclassico. Fra le sale più famose del palazzo si possono citare la Sala degli Specchi, la Sala delle Quattro Stagioni e la Sala della Musica.

Wolfgang Amadeus Mozart vi tenne un concerto nel 1770, a soli 14 anni. Oggi Palazzo Clerici è aperto al pubblico come spazio espositivo, ospitando mostre d’arte contemporanea e manifestazioni culturali. 

# Viaggiare nel tempo dentro a Palazzo Bagatti Valsecchi

Museo Bagatti Valsecchi – Via Gesù – Quadrilatero della Moda

Costruito in via Gesù tra il 1873 e il 1883 su progetto degli architetti Carlo e Enrico Bagatti Valsecchi, rappresenta un esempio straordinario di stile neorinascimentale. I due fratelli, appassionati d’arte e collezionisti, vollero creare un vero e proprio museo domestico all’interno del palazzo, esponendo le loro collezioni di mobili antichi, dipinti, sculture, ceramiche e oggetti d’arte applicata. Non solo: i due architetti progettarono l’edificio come una sorta di macchina del tempo, ricreando l’atmosfera e lo stile delle dimore nobiliari del Rinascimento. Presenta una facciata in mattoni rossi con decorazioni in pietra e marmo, mentre gli interni sono caratterizzati da sale affrescate, pavimenti in legno intarsiato, camini in marmo e stucchi dorati.

Fra le sale più famose del palazzo: la Sala da Pranzo, la Sala da Bagno, la Sala dell’Armeria e la Sala del Museo. Da notare che gli arredi e gli oggetti d’arte presenti al suo interno sono autentici e appartenuti alla collezione dei due fratelli. Il palazzo rappresenta una delle case-museo più celebri di Milano, dove è possibile immergersi nella storia dell’arte e dell’arredamento rinascimentale. 

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ANDREA ZOPPOLATO

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Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

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Credits: @Fabu Rocco e i suoi fratelli

“Rocco e i suoi fratelli” è un film del 1960 di Luchino Visconti, inserito nei 100 film da salvare. Fu girato a Milano, città in cui la famiglia Parondi, composta da mamma Rosaria e da quattro figli, alla morte del capo famiglia, decide di trasferirsi lasciando il paese d’origine in Lucania. È una cruda e drammatica storia, tra iniziale povertà, amori difficili ed altri drammaticamente violenti, una donna contesa tra due dei quattro fratelli (Rocco e Simone), un mondo del pugilato che diventerà gloria per Rocco e feroce delusione per Simone, voglia di tornare nel paese del Sud, mista a quella di rimanere per integrarsi nella metropoli.

Quando, a Milano, VISCONTI girava “ROCCO E I SUOI FRATELLI”

# L’arrivo a Milano della famiglia Parondi

Credits: viaggionelmondo.net
scena film Rocco e i suoi fratelli

È interessante osservare quelli che sono i luoghi di una Milano in piena ricostruzione post-bellica ed in pieno sviluppo industriale. Il film si apre con l’arrivo in Stazione Centrale della famiglia, su un Bari-Milano con vagoni di terza classe: mamma e quattro figli (Rocco, Simone, Ciro e Luca), si recano in autobus a casa del quinto figlio, Vincenzo, già presente nella Metropoli e in procinto di fidanzarsi ufficialmente. Il viaggio sul bus coinvolge anche lo spettatore, che si immerge nelle vetrine luccicanti di Milano e, come i Parondi, ammira incredulo tutta questa bellezza sfolgorante.

Mamma e figli irrompono nella casa dei futuri suoceri di Vincenzo, mentre si svolgono i festeggiamenti per il fidanzamento ufficiale tra lo stesso (interpretato da Spiros Focas) e la fidanzata Ginetta, interpretata da Claudia Cardinale. Marca subito male: i genitori della ragazza mettono in chiaro che non sono disposti ad ospitare i Parondi appena giunti al Nord. Ciò provoca una forte reazione di Rosaria (Katina Paxinou), che ordina ai quattro figli al seguito di uscire subito da quella casa, nell’imbarazzo di Vincenzo e nella disperazione di Ginetta.

# Il continuo della trama

Credits: davinotti.com
Location prima casa famiglia Parondi

La scena successiva vede quest’ultimo recarsi in un cantiere per chiedere consiglio e conforto ad un suo amico custode: qui siamo in via Gavirate, dove adesso ci sono dei palazzi. Intanto la famiglia Parondi va ad abitare provvisoriamente in uno scantinato di un palazzo di via Dalmazio Birago n. 2, a Lambrate. Dopo la lite descritta, tra le due famiglie, Vincenzo e Ginetta si vedono di nascosto davanti alla Standa, in via Rossini angolo via Giordano Bruno. Intanto Vincenzo incontra gli altri fratelli e, con Rocco e Simone, va ad allenarsi in una palestra di pugilato: qui ci troviamo nell’attuale sede dell’Arci Bellezza di via Bellezza n. 16A. La società è quella della Unione Sportiva Lombarda.

Simone Parondi (interpretato da Renato Salvatori) si appassiona a questo sport e tiene il suo primo incontro: nel frattempo è passato ad una società pugilistica milanese e sfida un boxeur di un sodalizio di Potenza, un derby che porta il pubblico (quasi tutto meridionale) a tifare l’atleta potentino, insultando Simone, considerato un “venduto” al nord. La vittoria di Simone genera la rabbia di buona parte degli spettatori, con tanto di scazzottate fuori dalla palestra dove si è tenuta la sfida, e qui è riconoscibile il Velodromo Vigorelli di via Arona. Intanto Rocco (Alain Delon), timido e un po’ impacciato, lavora in una lavanderia, che si trova in viale Sabotino n. 20.

# Una delle scene più forti del cinema italiano: amore violento e rabbia in Piazzale Lugano

Credits: cinefilaritrovata.it
Censura Rocco e i suoi fratelli

Simone si è fidanzato con Nadia (Annie Girardot) una ragazza con un risvolto di vita misterioso, una prostituta, con la quale il ragazzo inizia a sognare una vita di felicità e di lusso. L’amore del giovane verso la compagna diventa un’ossessione morbosa, che lo porta a rubare una spilla alla datrice di lavoro di Rocco, per regalarla alla stessa Nadia. Quest’ultima in realtà considera Simone un “cliente” come tanti e, attraverso Rocco, vuole ridare il gioiello a Simone. Che prenderà l’addio della ragazza con un profondo sconforto, al punto da compromettere una promettente carriera da pugile.

Dopo qualche tempo, casualmente, Nadia e Rocco si ritrovano e si fidanzano, ma segretamente: Simone lo viene a sapere e, avendo capito dove il fratello e la fidanzata si appartavano, decide di ingaggiare i suoi amici per farla pagare a tutti e due. Qui avviene una scena cruda, che porterà censura e critiche al film: Rocco è tenuto fermo dagli amici di Simone e quest’ultimo violenta Nadia, togliendole gli slip e lanciandoli in faccia a Rocco, disperato. È una delle scene più forti e drammatiche del cinema italiano, soprattutto perché è una delle più nitide fotografie della violenza e della rabbia di quei tempi. Questa scena si svolge, di notte, in Piazzale Lugano, verso il cavalcavia Adriano Bacula. Poi Simone e Rocco si rincorrono picchiandosi, fino alla scena in cui quest’ultimo stramazza al suolo esausto: qui siamo all’angolo tra via Ercolano e via dei Pioppi, nella zona della Ghisolfa.

# Una luce in fondo al tunnel per la famiglia Parondi, la metafora con l’Italia del boom economico

Credits: viaggionelmondo.net
scena film Rocco e i suoi fratelli

Altra scena significativa è quella che ha come ambientazione la terrazza del Duomo: Rocco, vedendosi con Nadia, invece di dimostrare rabbia e risentimento verso Simone per lo stupro e le botte, chiede alla ragazza di rimettersi con il fratello, perché, dice Rocco, solo così Simone uscirebbe dalla disperazione. Ovviamente Nadia, che chiede l’amore di Rocco, fugge via avvilita. Il film propone, con scene crude e drammatiche messe insieme dalla maestria di Visconti, il momento in cui Simone, indebitato e disperato, si prostituisce con un manager del mondo pugilistico; inoltre c’è l’uccisione, con fendenti di coltello, di Nadia da parte dello Simone e la disperata fuga del ragazzo, poi arrestato.

Intanto Rocco, che aveva iniziato l’attività pugilistica, miete successi: una sfida avviene in un riconoscibile Teatro Principe di via Bligny 52. Il finale vede Luca (il fratello più piccolo dei Parondi) recarsi fuori dall’Alfa Romeo, dove lavora Ciro: dopo tanta disperazione e tanta sofferenza, le ultime scene sembrano regalare un tocco di speranza al futuro della famiglia lucana. E, Luchino Visconti, con questo raggio di sole di ottimismo, ha voluto dare un segnale ad un’Italia che affrontava il boom economico con timida fiducia e tanta paura.

FABIO BUFFA

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Il LAGO GASSATO: immergersi tra le bolle d’acqua

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Credits: huffingtonpost.it

L’acqua del mare e l’acqua del lago sono diverse: una salata, l’altra dolce, una permette di galleggiare, l’altra ti porta giù. Ma nelle vicinanze di Roma esiste un lago le cui acque sono particolarissime, infatti è pieno di bolle.

Il LAGO GASSATO: immergersi tra le bolle d’acqua

# San Giorgio a Liri

In provincia di Frosinone si trova il piccolo paese di San Giorgio a Liri, chiamato così per la sua vicinanza al fiume. Al centro del paese antico si trova un luogo idilliaco, con un laghetto circondato da salici. Oltre alla bellezza naturale San Giorgio vanta origini antiche: fu infatti costruito nel X secolo e per un lungo periodo di tempo la sua fortuna è stata legata all’abbazia di Montecassino, con la quale condivide anche la rovinosa discesa. La zona fa parte della Conca di Cassino, caratterizzata da numerose sorgenti d’acqua, che subiscono gli effetti dovuti alle attività pre-vulcaniche del terreno.

Credits: dbdenise_, IG

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# Il lago gassato

Al centro del paese antico il laghetto circondato dal verde è soggetto al particolarissimo fenomeno delle acque gassose. Dal fondo del lago, che ha una profondità di 3 metri, salgono in superficie numerose bollicine, che a contatto con la luce del sole rivelano giochi di colore unici. Nonostante il fenomeno renda molto friabile il suolo che si sposta a contatto con un corpo solido, l’acqua diventa limpida molto velocemente grazie al lavoro delle bolle. La combinazione tra la bellezza del luogo naturale in superficie, delle piante acquatiche e dell’acqua limpida resa frizzante dai movimenti pre-vulcanici del sottosulo, rende il lago un posto magico e unico al mondo.

Credits: daniele_colasanti_, IG

Leggi anche I FANTASMI di VEZIO: sul lago di Como gli spettri sono visibili a tutti 

# La natura e l’uomo

Il luogo non è particolarmente turistico, ma consapevoli della bellezza naturale del paesaggio e dell’importanza storica del piccolo paese medievale, gli abitanti e l’amministrazione comunale si impegnano nella tutela di quest’ambiente e accolgono i curiosi che vi si recano, con gentilezza. San Giorgio a Liri è un perla a 130 km da Roma, in cui acqua e piante agiscono indisturbati sul terreno, rispettate dagli abitanti, che utilizzano il necessario per le proprie colture, curando la natura selvaggia, permettendole di crescere.

Credits: daniele_colasanti_, IG

 

Continua la lettura con 10 stupendi PROGETTI di ARCHITETTURA sull’ACQUA 

SARAH IORI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

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🔴 Dagli USA: “Milano è la nuova NEW YORK?”

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Popolazione simile, mentalità affine, la stessa energia: Milano è la nuova Manhattan? Questa la tesi pubblicata da Newest, rivista di business e di relazioni internazionali. 

Dagli USA: “Milano è la nuova NEW YORK?”

Traduzione di Is Milan the new New York? Possibly, in scale and enhanced su NeWest, 9 marzo 2023

Ph. wiggijo

# Quando gli inglesi la strapparono dagli olandesi

Nel 1600 i coloni olandesi fondarono New Amsterdam, l’attuale New York. Le colline un tempo conosciute come New Netherland – la colonia olandese del 17° secolo di breve durata nel Nord America – entrano a far parte degli stati americani di New York, New Jersey, Delaware e Connecticut. Nel 1664 gli inglesi arrivarono in nave a New Amsterdam, chiesero a New Netherland di arrendersi e, senza sparare un colpo, l’Inghilterra ribattezzò la terra nel nome del Duca di York.

I newyorkesi hanno ereditato quello spirito aggressivo e orientato al commercio che ha guidato i primi coloni. Andiamo avanti veloce di alcuni secoli e, nonostante gli alti e bassi economici, l’isola di Manhattan, 59 chilometri quadrati, è considerata una delle capitali del mondo. È il più densamente popolato e geograficamente più piccolo dei cinque distretti di New York City. Con una popolazione di 1,6 milioni di abitanti, con una forza lavoro – pre-Covid— diurna di oltre 3 milioni, nel 2021 il PIL dell’area metropolitana di New York ammontava a 1,59 trilioni di dollari. Manhattan è il luogo in cui hanno sede i colossi della finanza, della sanità e delle scienze della vita, dell’alta tecnologia e della biotecnologia, dei media, del settore immobiliare e delle assicurazioni.

# Sempre stata più attenta alle tendenze del Nord Europa che del Sud Italia

Credits: milanopocket.it
statua libertà milano

Milano ha ospitato l’Expo 2015, l’esposizione mondiale, il cui tema era “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, che racchiude tecnologia, innovazione, cultura, tradizioni e creatività e il loro rapporto con il cibo e la dieta. In genere, questi eventi non generano una crescita economica sostenuta. Milano, al contrario, è riuscita a farne un moltiplicatore del PIL di lungo periodo. Secondo l’Università Bocconi, ha generato benefici economici per l’Italia di 32 miliardi di dollari e per Milano di 17 miliardi di dollari. Il costo dell’Expo è stato di 2,5 miliardi di dollari.

Milano fu fondata nel 590 a.C. dai Celti e poi dominata dai Romani che la chiamarono Mediolanum, località “in mezzo alla pianura”. Durante l’età imperiale romana, Milano crebbe d’importanza e continuò ad essere una stella della pianura padana forgiando un tratto speciale, “meneghino”, incentrato sul lavoro, l’onestà, la sincerità e un forte senso della giustizia. Milano è sempre stata più attenta alle tendenze del Nord Europa che al Sud della Penisola. Sebbene cattolici osservanti, i milanesi abbracciarono l’etica protestante del fare impresa diventando il modello della regione Lombardia.

# La quarta città più ricca d’Europa

il dito di cattelan
Un dettaglio del dito

Avanti veloce e, nonostante gli alti e bassi economici, Milano oggi è fiorente. Con 1,4 milioni di abitanti e 367 miliardi di dollari di PIL, Milano è la quarta città più ricca d’Europa, dopo Londra, Parigi e Madrid e davanti a Monaco, Berlino e Amsterdam. Ogni giorno circa mezzo milione di lavoratori si recano a Milano. Milano ospita la borsa valori italiana, la maggior parte delle filiali multinazionali ha sede a Milano. Le piccole e medie imprese fanno della Lombardia la regione italiana più ricca con un PIL di 390 miliardi di dollari, seconda solo all’Île-de-France, la regione parigina. Nel 2020, con 122 rappresentanze diplomatiche consolari, Milano ha superato New York tra le città non capitali di Stato. Milano attrae la maggior parte degli investimenti diretti esteri sbarcati in Italia, 18 miliardi di dollari nel 2019.

# Il boom immobiliare

World Trade Center – Ph. Shire777

Milano è riuscita a rilanciare tutti i settori dell’economia. Cosa rara per una grande città, ha costruito nuovi quartieri, grattacieli, riaperto alcuni canali storici e sperimentato architetture sostenibili come le torri residenziali del Bosco Verticale. Ciò che molti ritenevano impossibile, è diventata meta di turisti. I tassisti, indicatore attendibile della salute economica, sono occupati tanto nei fine settimana quanto nei giorni feriali, al contrario di un’epoca in cui i milanesi fuggivano dalla città rendendola spettrale.

Il settore immobiliare, di conseguenza, è in piena espansione. Nel 2022 gli investimenti immobiliari istituzionali a Milano hanno raggiunto il livello record di 5,2 miliardi di dollari. Un metro quadrato (10,7 piedi quadrati) nel quartiere residenziale più alto del Quadrilatero della Moda, il distretto della moda, viene venduto per $20.000.

Oggi Milano è una città “go-to” per i giovani. Ospita 200.000 studenti che frequentano 8 università di cui 6 private, offrendo corsi praticamente in ogni campo del sapere. Alcuni sono di classe mondiale. L’MBA della Bocconi Business School (SDA), ad esempio, è il numero 6 al mondo secondo la recente classifica mondiale degli MBA del Financial Times. Le università pubbliche sono gratuite e l’università privata più costosa addebita $11.000 per anno accademico. Nella sanità, Milano e tutta la Lombardia non sono seconde a nessuno.

# La metropoli che si gira a piedi

Ph. TheDigitalArtist

La frenetica e livida vita milanese si svolge in un chilometro quadrato, tutto è raggiungibile a piedi e i mezzi pubblici funzionano bene. Se il ritardo non è mai scusabile, a Milano è anche ingiustificabile. Nel 2022 il Consiglio Comunale di Milano ha approvato il Piano Aria e Clima, un piano d’azione per diventare completamente carbon neutral e città ciclopedonale entro il 2050. Ristoranti, moda, musei, concerti alla Scala e shopping sono, naturalmente, tra i migliori. Logisticamente, Milano è servita da due aeroporti internazionali, Linate si trova a 4 miglia dal centro di Piazza Duomo. È servito da due compagnie di treni ad alta velocità concorrenti che viaggiano a 300Km/h (187MPH) e sono sempre puntuali. A ovest, Torino è a un’ora di distanza, così come Bologna a sud. Inoltre, con il treno veloce, Firenze e Roma distano rispettivamente 1,5 e 3 ore. Insolitamente, Milano ospiterà le Olimpiadi invernali del 2026 insieme a Cortina D’Ampezzo, il gioiello della corona delle Alpi italiane. La cerimonia inaugurale e il torneo di hockey si svolgeranno a Milano.

# La prova de fuoco: attrarre i migliori giovani 

Una prova del fuoco per le città è se un giovane talento qualificato può intraprendere o meno la carriera professionale di scelta nella sua città natale. Succede a New York così come a Milano. Milano è la nuova New York? Pensiamoci.

Traduzione di Is Milan the new New York? Possibly, in scale and enhanced su NeWest, 9 marzo 2023

Continua la lettura con: Lucarelli contro Milano: i motivi che le hanno fatto perdere l’amore

MILANO CITTA’ STATO

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Il PANIFICIO più PICCOLO d’EUROPA è a Milano

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Andrea Cherchi ci porta alla scoperta di un locale da record a Milano. Ecco dove si trova e quanto misura.

Il PANIFICIO più PICCOLO d’EUROPA è a Milano

# TraMa, il micro panificio artigianale più piccolo d’Europa che produce fino a 50 kg di pane ogni giorno

Credits Andrea Cherchi – Panificio più piccolo d’Europa

Dal novembre 2022 Matteo Trapasso gestisce TraMa, al civico 30 di via Stoppani, che può fregiarsi il titolo di “micro panificio artigianale più piccolo d’Europa”. Il locale è interamente a vista, sia per le ridotte dimensioni sia per far vedere ai clienti i passaggi e le lavorazioni che portano al prodotto finito. Ogni giorno Matteo riesce a sfornare da solo fino a 50 kg di pane, oltre a una decina di torte, sia dolci che salate, e per la pausa pranzo propone panini con prosciutto o speck.

# Materie prime selezionate e tutto sotto controllo con lo smartphone

Credits Andrea Cherchi – Il più piccolo panificio

Per riuscire nell’impresa di unire qualità a quantità Matteo ha scelto di usare di materie prime di alto livello come le farine del Mulino Marino, bianche, integrali, al farro, al grano saraceno, e i grani antichi del mulino Farine di Sicilia e tenere tutto sotto controllo grazie alla tecnologia. I macchinari sono infatti collegati ad internet e un software invia i parametri della panificazione direttamente al suo smartphone in modo che possa verificare che la panificazione procede come previsto.

# Più piccolo di un grande forno 

Credits Andrea Cherchi – Panificio più piccolo d’Europa

Ma quanto misura questo panificio da record? La dimensioni che lo hanno fatto entrare nel Guinnes dei primati come il più piccolo d’Europa sono di 8,87 mq. Lo spazio destinato alla vendita è tra i 2 e i 3 mq, il resto è riservato al laboratorio. Esistono dei forni, come riferito dal proprietario, che sono addirittura più grandi di tutto il suo panificio.

 

Indirizzo: via Stoppani, 30

Foto: Andrea Cherchi

Continua la lettura: La “CASA BARA”, l’APPARTAMENTO in AFFITTO più PICCOLO del MONDO

FABIO MARCOMIN

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I QUARTIERI di Milano che si sono più RIVALUTATI

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Credits Andrea Cherchi - Ticinese

In base all’ultimo report sugli affitti a Milano elaborato da Scenari immobiliari e AbitareCo due aree della città hanno registrato un vero e proprio boom dei prezzi calcolato dall’anno di Expo in poi. Altri quartieri invece si preparano a una crescita dei valori immobiliari nei prossimi anni. Ecco i dati più interessanti dello studio.

I QUARTIERI di Milano che si sono più RIVALUTATI

# Le aree limitrofe a Porta Nuova e Porta Ticinese: in 8 anni crescita dei prezzi fino al 60% 

Credits: @lino.grillo – Porta Ticinese

In base al report sugli affitti a Milano elaborato da Scenari immobiliari e AbitareCo, presentato al Palazzo delle Stelline e anticipato da Il Corriere della Sera, ci sono due aree della città che hanno registrato la crescita dei prezzi maggiore dal 2015 ad oggi: quelle di Jenner-Nigra e Stelvio-Lario che hanno beneficiato della rigenerazione della limitrofa Porta Nuova e di Porta Ticinese per via dei lavori della futura M4 con l’apertura delle fermate nel 2024. L’incremento è stato del 40% per gli immobili di nuova costruzione del 60% per quelli usati

# Porta Genova segnerà il record nel 2023: previsto +15% di rivalutazione

Credits paolavignelli IG – Piazzale Stazione Porta Genova

Il quartiere che segnerà invece il record nel 2023, sempre secondo lo studio, sarà quello di Porta Genova con una rivalutazione stimata del 15%. Con orizzonte 2030 il quartiere che registrerà una crescita maggiore dei prezzi sarà quello di Magenta-San Vittore, per merito sia dell’arrivo di M4 ma anche per la costruzione di nuovi appartamenti, sui 20.000 previsti in tutta la città una quota rilevante si concentreranno in questa area.

# Anche 5 zone periferiche verso un rilancio

Politecnico – Renderging Goccia Bovisa

Ci sono anche diversi quartieri periferici che entro il 2030 dovrebbero registrare un sensibile aumento dei valori immobiliari. L’analisi di Scenari immobiliari e AbitareCo ha individuato:

  • quelli di Bovisa e Dergano grazie ai lavori dell’ampliamento del Politecnico e della rigenerazione della Goccia, al Reinventing cities a Villapizzone e alla riqualificazione dello Scalo Farini;
  • sempre a nord quelli di Quarto Oggiaro, Roserio e via Stephenson per via dello sviluppo del nuovo polo scientifico-tecnologico del MIDN;
  • ad est l’area dell’Ortomercato favorita dalla riqualificazione dell’ex Macello;
  • più a sud Santa Giulia con lo sviluppo della parte del nord, il campus della Musica e il Palaitalia, con probabili benefici anche al quartiere di Ponte Lambro;
  • infine il Quartiere degli Olmi per l’arrivo del prolungamento della linea M1 e anche per una fisiologica risalita dei prezzi, che come nel caso di Ponte Lambro, hanno avuto una flessione tra il 20 e il 30% dal 2015.

Leggi anche: La VISIONE del FUTURO: le GRANDI OPERE che RIVOLUZIONERANNO Milano nei prossimi 5 ANNI

# Milano al terzo posto in Europa per costo degli affitti: +24% per un monolocale

Credits jarmoluk-pixabay – Appartamento

Sempre in base allo studio la nostra città si posiziona in terza posizione, in linea con Monaco di Baviera, tra quelle dove il costo medio per un bilocale è più alto: 1850 euro con un crescita dell’8,8%. Per un monolocale ne servono 1.300, +24% di rincaro, mentre per una stanza 730 euro, +12%. Viene superata solo da Amsterdam e Lisbona.

Continua la lettura: Il rialzo record degli AFFITTI in un ANNO a Milano

FABIO MARCOMIN

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L’HOTEL più ECONOMICO d’Italia

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Tripadvisor - Hotel Sidney

Nel 2020 una strategia di marketing aggressiva aveva fatto conoscere l’hotel in tutta Italia. Vediamo quanto costa oggi una camera e dove si trova la struttura.

L’HOTEL  più ECONOMICO d’Italia

# Hotel Sidney: 25 euro per pernottamento e prima colazione 

Credits bellariaigeamarina.org – Hall Hotel Sidney

Per trovare l’Hotel più economico d’Italia bisogna andare a Igea Marina, in provincia di Rimini, all’Hotel Sidney tre stelle. Bastano 25 euro a notte scegliendo il soggiorno nei mesi di maggio e giugno, 30 euro a luglio, con prima colazione compresa. Per un servizio all inclusive ne servono 10 di più.

Nel 2020 i prezzi erano ancora più stracciati grazie a una strategia di marketing aggressiva che ha fatto conoscere la struttura in tutto lo Stivale.

# La formula dell’hotel a 6 euro a notte

L’idea messa a punto dal titolare dell’Hotel, Giovanni, è stata quella di proporre pernottamento e prima colazione al prezzo di soli 6 euro, anche se solo per un numero ridotto di camere. L’obiettivo era infatti quello di pubblicizzare la struttura e a quanto pare ha avuto il successo sperato. Nel 2021 il prezzo è salito a 10 euro per persona a notte, ma con contestuale upgrade del servizio a pensione completa, fino ai 25 euro attuali.

# Tutti i comfort e una curiosità sul bagno

Credits bellariaigeamarina.org – Camera Hotel Sidney

Nell’hotel ci sono tutti i comfort per trascorrere una vacanza di relax al mare: un ampio spazio esterno al piano terra con tavoli e sedie per fare aperitivo o riposarsi, camere dotate di TV satellitare, WI-FI, aria condizionata, balcone, asciugacapelli e doccia. Curiosa la divisione del bagno. La zona “doccia”, posta difronte alla porta d’entrata, è divisa dall’area dei “sanitari” che possiamo trovare invece alla sinistra. 

 

Continua la lettura: Il GRAND HOTEL FANTASMA è a un’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

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🔴 MILANO-BERLINO col FRECCIAROSSA? Ecco da quando

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Ph. Sarah_Loetscher

Da oltre un anno è operativo il collegamento con l’alta velocità tra Milano e Parigi, mentre è di qualche settimana fa la notizia di quello possibile tra Milano e Monaco di Baviera. Presto la linea potrebbe arrivare anche fino a Berlino. Vediamo da quando entrerebbe in servizio il nuovo collegamento.

MILANO-BERLINO col FRECCIAROSSA? Ecco da quando

# Il debutto del Frecciarossa da Milano a Parigi

Credits frecciarossaofficial IG – Frecciarossa a Parigi

Alla fine del 2021 è entrato in servizio il collegamento con Parigi gestito da Trenitalia France, già Thello. Ad oggi sono due i Frecciarossa giornalieri, andata e ritorno tra Milano Centrale e Parigi Gare de Lyon, passando per Torino, Modane, Chambéry e Lyon Part Dieu,  al mattino e alla sera. Nel prossimo futuro il numero dei viaggi potrebbe essere aumentato visto il successo riscontrato. 

Leggi anche: Da MILANO a PARIGI in FRECCIAROSSA: colazione in Centrale, pranzo sotto la Torre Eiffel

# L’annuncio delle ferrovie tedesche e italiane per la nuova tratta tra Milano a Monaco 

Freepic – Monaco di Baviera

Sono passate invece poche settimane dall’annuncio di Deutsche Bahn, ÖBB e Ferrovie dello Stato italiane FS, come riportato dal quotidiano “Muenchner Merkur”, della possibile introduzione di un nuovo collegamento con treni veloci e diretti per collegare Monaco di Baviera con Milano e anche Roma entro il 2026. L’obiettivo è ridurre i tempi di percorrenza, oggi il viaggio da Milano a Monaco può durare fino a 9 ore mezza e con un cambio obbligatorio, portando la durata del viaggio a 6 ore e mezza grazie all’impiego dei convogli Frecciarossa

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS 2.0: i nuovi treni notturni per viaggiare tra le città europee

# Prossima tappa: Berlino entro il 2026 

Credits ralfskysegel-pixabay – Stazione Centrale Berlino

Le ultime novità riguardano la possibilità di estendere la linea oltre Monaco sempre entro il 2026. Come riportato da Berlino Magazine sono in corso infatti delle trattative per istituire una linea diretta di Frecciarossa che porti da Milano a Berlino sempre passando per Verona e un’altra che metta in collegamento anche Roma alla capitale tedesca.

A renderlo possibile sarà l’Unione Europea grazie alla risorse economiche messe in campo per sviluppare una rete europea di treni ad alta velocità e in particolare per 10 nuovi collegamenti ferroviari transfrontalieri tra cui quelli appunto tra l’Italia e la Germania. 

Leggi anche: Dopo Parigi, le 5 CITTÀ STRANIERE da collegare a Milano con un treno d’alta velocità

Continua la lettura: Dopo PARIGI un’ALTRA CITTÀ europea sarà collegata con l’ALTA VELOCITÀ a Milano

FABIO MARCOMIN

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🔴 LUCARELLI contro MILANO: i MOTIVI che le hanno fatto perdere l’AMORE

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Ph. milanographies IG

Duro attacco di Selvaggia Lucarelli a Milano sul Fatto Quotidiano. “Ricca, indifferente: un trendy dal quale fuggire”, questo il titolo dell’articolo. Quali sono le motivazioni che la spingerebbero ad andarsene? Copertina: foto di @milanographies IG.

LUCARELLI contro MILANO: i MOTIVI che le hanno fatto perdere l’AMORE

Selvaggia Lucarelli dal suo profilo IG

Ampi estratti da Ricca, indifferente, Milano: un trendy dal quale fuggire di Selvaggia Lucarelli (Il Fatto Quotidiano)

Vivo a Milano da quattordici anni, sono in affitto e non comprerò casa a Milano. É una conclusione amara, sulla scia di un disamoramento graduale e malinconico, di quelli da matrimonio sfibrato, in cui vuoi ancora bene a qualcuno, ma non lo ami più. Ecco, io voglio bene a Milano, ma l’incanto è finito.” Questo l’incipit dell’articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano l’8 marzo. Invece di festeggiare, Selvaggia Lucarelli svela la fine di un grande amore. Quello per Milano. Queste le cause di un possibile divorzio:

#1 La follia dei prezzi delle case: sotto i 3000 euro non si trova nulla di buono

Credits arceri_autonoleggio IG – Milano

“Non so bene quale sia stato il punto di rottura, forse il giorno in cui mi sono ritrovata con un genitore anziano costretto a trasferirsi qui e ho fatto i conti con quello che significa iniziare una vita in questa città partendo da zero. La ricerca di un monolocale per mio padre è stata straziante e quando infine abbiamo realizzato che doveva vivere con noi ma che la mia casa non era sufficientemente grande, ho provato a cercare un’altra casa in affitto. Ho scoperto che a meno di 3000/4000 euro al mese, per le nostre esigenze, non c’è nulla. E che per comprare una casa sui 150 mq a Milano, in una zona fuori dal centro, servono 750/800mila euro. Anche ad averli, è una cifra folle, che difficilmente potrà mai essere un investimento, a meno che il prezzo delle case a Milano, non superi quello di Manhattan.”

Leggi anche: Il rialzo record degli affitti in un anno

#2 Nomi glamour a quartieri senza speranza solo per gonfiare gli affitti

credits: noloart.altervista.org

Prosegue Selvaggia Lucarelli: “ho amici che avevano case in quartieri considerati malfamati che oggi sono diventati benestanti rivendendo l’appartamento a quattro volte la cifra a cui lo avevano comprato e amici che si sono visti raddoppiare l’affitto e sono dovuti andare a vivere altrove.” (…) “C’è una tale fame di case che quartieri che non esistevano o che venivano considerati brutti senza speranza, sono rimasti praticamente identici, ma ribattezzati con nomi glamour (Nolo, per esempio) per illudere la gente di comprare o affittare a prezzi legittimi nelle nuove zone trendy. Un universitario si trova a pagare 700 euro al mese una stanza– una vera e propria rapina- ma accidenti, una stanza nel quartiere Ortica! Bastano due graffiti e una balera per sentirsi nel cuore pulsante della città più europea d’Italia. Per non parlare del nuovo quartiere green Cascina Merlata, vista inceneritore.”

Ma il costo delle case e degli affitti non è l’unico guaio. Ci sono anche delle stelle cadenti. Come quella della sanità, provata sulla sua pelle. 
 

#3 Il naufragio della sanità 

“Mia madre, nel frattempo, è morta di Covid quattro mesi fa: dalla rsa a Milano in pieno centro in cui si trovava era stata portata in un ospedale a Sesto San Giovanni, dove se non fossi intervenuta con una denuncia pubblica, l’avrebbero lasciata morire in un pronto soccorso. La Milano della sanità eccellente e invidiata da tutta Italia, naufraga sugli scogli della realtà e delle chat di Gallera.”

#4 L’aria di una megalopoli del Bangladesh

credit: leggo.it

“Vorrei che riuscissero a consolarmi gli slogan rampanti sulla Milano dinamica e lanciata verso il futuro, respiro a pieni polmoni l’aria di novità, ma i polmoni soffrono: Milano è la quinta città più inquinata del mondo, quasi ai livelli di Dhaka, in Bangladesh. E manteneva questo triste primato pure durante i giorni del lockdown totale, nel marzo del 2020, a dimostrazione che il problema è di una complessità preoccupante.”

Ma la pezza è peggio del buco. 

Leggi anche: Milano tra le città meno sane del mondo

#5 Le strane azioni per migliorare l’aria: area B per privilegiati, rialzo biglietti della metro, taxi pochi ma “volanti”

Taxi volanti Milano

“Beppe Sala, però, sa come risolverlo: con l’area b, la più grande area ztl del paese, che di fatto rende il centro della città sempre più una roccaforte per residenti e privilegiati. E contemporaneamente, già che ci siamo, per incentivare i cittadini a prendere i mezzi pubblici, a gennaio sono aumentati i costi dei biglietti. Ma non basta: i taxi sono pochi e lasciano cittadini e turisti a piedi, solo che per non irritare la casta non si concedono nuove licenze, ma in compenso stanno per arrivare i taxi volanti, sicuramente pronti per le Olimpiadi invernali.”

Leggi anche: I taxi volanti a Milano: questo il loro percorso

#6 Città fighetta ma indifferente ai problemi degli altri

Credits: @paolo_streetshooting IG

“Il sindaco Sala è in prima linea quando c’è da tagliare nastri e inaugurare settimane dei mobili, della moda, eventi, nel raccontarci la Milano fighetta, modaiola, arcobaleno, con la beneficenza e il welfare sempre narrati con toni paternalistici (“guardate Milano e i milanesi come sono buoni e accoglienti!”) e mai con i toni duri e preoccupati che sarebbero necessari per descrivere le enormi sacche di povertà. E’ vero che Milano è una città popolata da persone generose, ma è altrettanto vero che c’è una generosità facile, figlia di un privilegio immutabile, che non teme nulla. I tanti ricchi sanno che esistono i tanti poveri, ma non li vedono, sono a una distanza di sicurezza che rende facile la benevolenza. (vedere alla voce: perché il Pd a Milano va così forte) Il centro dei privilegiati è sempre più largo, le diseguaglianze sociali crescono in maniera sempre più netta: ci sono interi quartieri popolati da stranieri (penso a Via Padova, Viale Monza, Jenner) e quartieri semi-periferici da cui si sta allontanando anche la classe media, perché pure un bilocale in Cenisio inizia a costare troppo.”

Leggi anche: Il quadrilatero dell’illegalità: le idee per rilanciarlo come Chinatown

#7 Ristoranti e locali senza personale: costa troppo vivere a Milano per chi riceve uno stipendio normale

credits: repubblica.it

“Se c’è una cosa che racconta queste contraddizioni meglio di tutto il resto, è il costante piagnisteo dei ristoratori in questa città: non trovano personale. Ci sono 5000 ristoranti, 8000 esercizi in tutto, un numero enorme per una vasta clientela spendente, ricca. Il problema è che se tanta gente si può permettere di spendere, troppa gente non si può permettere di lavorare. Oggi nessun cameriere o cuoco che non abbia una casa a Milano si può permettere di guadagnare 1500 euro al mese. Penso a quanti giovani inseguono il sogno della Milano della moda, dei locali, delle università fighette, delle feste, delle mostre, contribuendo a gonfiare la bolla immobiliare, accontentandosi di loculi e posti letto dentro cabine armadio.”

Leggi anche: Bar e ristoranti di Milano: “Non si guadagna più come prima”

#7+1 Dove c’era la Movida ora ci sono locali chiusi, criminalità e senzatetto

credits: ilfattoquotidiano

“Milano ha grossi problemi anche con la movida: non esistono grandi piazze con locali e ristoranti e larghe zone di aggregazione. Corso Como, Porta Ticinese e i Navigli sono diventati i luoghi preferiti della micro criminalità, le gay street di Buenos Aires sono un dedalo di vie prese d’assalto dalla comunità arcobaleno e non solo, con guerre tra Comune e residenti sfiniti da caos e rumore. La zona della stazione, teatro del recente accoltellamento ai danni dei poveri passanti, in dieci anni è passata dall’essere uno dei luoghi più raffinati degli aperitivi milanesi (lì aprirono il ristorante Belen e Bastianich, poi chiuso), lì c’erano bar eleganti, lì, da Giannino, cenavano Berlusconi, Galliani, il Milan. Oggi Via Vittor Pisani è una sfilata di locali chiusi e di accampamenti di senzatetto. Nel frattempo, in quartieri ghetto, ci sono classi di bambini popolate solo da stranieri, fattore che ostacola integrazione e ascensore sociale in una città sempre più a compartimenti stagni.”

“Insomma”, è la conclusione tranchant di Selvaggia Lucarelli, “ho amato molto Milano, ma la storia è finita. E riconquistarmi sarà un lavoro complicato.”

Fonte: Ricca, indifferente, Milano: un trendy dal quale fuggire di Selvaggia Lucarelli (Il Fatto Quotidiano)

Continua la lettura con: Milano non fa schifo ma… potrebbe essere meglio

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Milano si fa CALDA: un weekend RICCO DI EVENTI (#ToDO Milano dal 10 al 12 marzo)

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Ph. tweetyspics

Si scalda la temperatura e si accendono gli appuntamenti nel fine settimana. Scopriamoli insieme

Milano si fa CALDA: un weekend RICCO DI EVENTI (#ToDO Milano dal 10 al 12 marzo)

# Trova il tuo evento

# Venerdì 10/3: performing art e musica da Mozart ai Nirvana, insieme ai concerti in gondola, al death metal e il soul

Credits sunshineee.95 IG – Gondola Darsena
  • I Pomeriggi Musicali: il Teatro Dal Verme riunisce due grandi talenti e li fa accompagnare dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali. Alle 17.00 insieme al giovane pianista Antonio Alessandri e la direzione di George Pehlivanian.
  • Manfred: progetto di performing visual art sul palco della Triennale. Il collettivo Madalena Reversa porta in scena uno show ispirato a Lord Byron. Sipario alle 19.30.
  • Concerti in Gondola: rassegna di eventi itineranti tra i Navigli milanesi. Ogni venerdì, fino al 24 marzo, alle ore 20.00 la musica va a pelo d’acqua. Il 10 ci sono I Patagarri.
  • Nu Genea: disco funk vesuviana al 100% al Fabrique. Bar Mediterraneo Club Tour 2023 è protagonista dalle ore 20.00.
  • Lorenzo Viotti alla Scala: ultimo appuntamento con il Viotti sul podio della Scala, al comando della Filarmonica di casa. Inizio spettacolo alle ore 20.00.
  • L’ultimo uomo sulla terra: Chris Clun propone allo Zelig cabaret l’appassionante contrapposizione del siciliano medio contro il resto del mondo. Lo spettacolo inizia alle 20.30.
  • Attila: death metal dalla Georgia direttamente sul palco del Legend Club. La band di Atlanta si esibisce accompagnata da un poker di guests: Dropout Kings, Ghost Iris, Stain the Canvas e Outmayr.
  • Lady Blackbird: ritorno in Italia per l’anima soul e jazz, che si esibisce alla Santeria Toscana, a partire dalle ore 21.00.
  • Bassi Maestro: serata di Hip Hop 101 tour, dove Bassi Maestro suona i classici del repertorio, armato coi sample originali. Per gli appassionati l’appuntamento è al Circolo Magnolia di Segrate alle ore 21.00.
  • Da Mozart ai Nirvana: proposta del Teatro Da Silva di Rho, che ospita in un sol colpo l’Orchestra Notturna Clandestina diretta da Enrico Melozzi. Alle ore 21.00 inizia un viaggio lungo 3 secoli, da Morzart ai Nirvana appunto.
  • Single Party: serata per i single di professione all’Alcatraz. Dalle 23.00 ci sono i tre generi preferiti nelle 3 sale diverse, pre party con i Blow.
  • Seth Troxler: notte di musica house e techno al Volt Club, ospite il dj e produttore americano. Si parte dalla mezzanotte, si va avanti fino a notte inoltrata.

#Sabato 11/3: british invasion con band storica e giovani rivali, power metal milanese o un omaggio a Sade. In teatro uno Zelig hard ed Enrico Bertolino

Enrico Bertolino – Credits: Avvenire
  • La favolosa favola della fatina Scemarella: per la serie Teatro da Favola del Manzoni, doppio spettacolo con Scemarella che tenta di diventare una fatina, nel bosco delle favole il primo giorno di primavera. Sipario alle 15.30 e alle 17.30.
  • Dante e Levi: spettacolo scritto e interpretato da Federico Nava, che intreccia gli inferni di Dante con quello vissuto da Primo Levi. Sipario alle 18.30 al Centro Culturale Rosetum.
  • Deposta: doppio spettacolo della compagnia Traslochi Emotivi, che presenta alle 16.00 e alle 19.30 la performing art de La Casa Degli Artisti. Lo spettacolo si inserisce nella rassegna Fog della Triennale e si svolge in viale Alemagna.
  • Canzoni, Songs, Chansons: affascinante viaggio attraverso le canzoni, scritte, rivisitate ed interpretate da Enrico Pieranunzi al pianoforte, Carlo Bavetta al contrabbasso e Simona Severini al canto. Ore 20.00 al Teatro Gerolamo.
  • The Damned: punk-rock britannico originale dagli anni ‘70, in scena all’Alcatraz alle ore 20.00. È l’ora di Captain Sensible & Co. che presentano l’intero Black Album.
  • Psycho + Orchestra Live: nell’ambito della rassegna Pops, la Sinfonica di Milano e l’Orchestra giovanile, suonano in sync la colonna sonora del celebre thriller di Hitchcock. Dirige Anthony Gabriele dalle ore 20.30.
  • The Vamps: la band inglese atterra al Fabrique per la data italiana del The Greatest Hits Tour. Si inizia alle ore 20.30.
  • Tosca: prima opera lirica per il Teatro del Vigentino, che propone la compagnia operistica Filrō. Sipario alle ore 20.45.
  • Frozen Crown: power metal milanese al Legend Club. L’esibizione della band meneghina è preceduta da Volturian e Grace Darkling con Rehn Stillnight, con inizio alle ore 20.30.
  • Samantha Iorio: omaggio al repertorio di Sade Adu al Bonaventura Music Club di Buccinasco. Il concerto inizia alle ore 21.00.
  • Beatrice Quinta: la medaglia d’argento di X Factor è in tour e propone le sue composizioni pop al Teatro Principe, con inizio alle ore 21.00.
  • Zelig Hard: una gara di comici, senza limiti e piena di inediti mai visti in TV. Si ride allo Zelig Cabaret a partire dalle ore 21.00.
  • Instant Theatre: aggiornato, riveduto e scorretto, torna live lo show di Enrico Bertolino. L’appuntamento è alle ore 21.00 al Teatro Lirico – Giorgio Gaber.

#Domenica 12/3: Geronimo Stilton in mattinata, i Pomeriggi Musicali e il Balletto di Milano nel pomeriggio, cabaret, Rondodasosa, Gianni Morandi e un esperimento jazz alla sera

Rondodasosa – Credits: Rolling Stone
  • Geronimo Stilton nel Regno della Fantasia: un musical tratto dall’omonima serie di best seller, è in scena al Teatro degli Arcimboldi, in doppio spettacolo. Sipario alle 11.00 e alle 14.30.
  • The General – I monelli: proiezione del film di e con Buster Keaton con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali dal vivo diretta da Timothy Brock, al Teatro Dal Verme alle ore 16.00.
  • Gala del Balletto di Milano: artisti di oggi e di domani danzano le coreografie più conosciute di sempre. Il Balletto di Milano nella prima parte, gli allievi del Centro di Formazione AIDA nella seconda, in scena al Teatro Pime alle ore 17.30.
  • Monday Orchestra ft. Emanuele Cisi: la storica big band è accompagnata dal sax di Emanuele Cisi per un tributo a Horace Silver. Gli ingredienti sono serviti al Blue Note a partire dalle 20.30.
  • Ho sognato di mangiarvi il cuore: lettura scenica che coinvolge attori, autori e pubblico che, copione a disposizione, segue la costruzione della drammaturgia. La storia di una famiglia borghese, scritta da Alberto Fumagalli, è in scena al Teatro Carcano alle ore 20.30.
  • Teatribù: torna la serata di improvvisazione, creata ed ispirata dal pubblico in sala, consuetudine delle domeniche allo Zelig. Alle 21.00 con Fabio Maccioni, Mico Pugliares, Mari Rinaldi, Federico Basso e Davide Paniate.
  • Terabac!: si ride anche alla Scighera, con la serata stand-up comedy del Cabaret al contrario. Inizio alle ore 21.00.
  • Rondodasosa: dal collettivo di San Siro direttamente al Fabrique per il rapper milanese classe 2002. Rabbia e voglia di successo sul palco dalle ore 21.00.
  • Gianni Morandi: è l’ora anche del cantante di Monghidoro, con la tappa milanese del Go Gianni Go! Tour. Si esibisce alle 21.00 al Mediolanum Forum di Assago.
  • Mud Pie: interessante esperimento nato dietro i banchi della Civica del Jazz di Milano. Il quartetto fonde blues, prog ed elettronica sul palco dello Spirit de Milan, a partire dalle ore 22.00.

#Tutto il we: vastissima proposta teatrale sui tre giorni in cui Milano ospita la fiera internazionale dedicata al vino

MilanoInVino – Credits: Città del Vino
  • Milano in Vino + Wine & Sound: da venerdì a domenica Milano ospita la fiera internazionale, con degustazioni, masterclass e musica dal vivo. Si tiene in piazza Città di Lombardia, info e orari QUI.
  • Festa in piazza: sabato 11 e domenica 12, dalle 8.00 alle 19.00, arriva la tradizionale festa di Vimercate, con enogastronomie da tutta Italia e musica dal vivo. La festa è in due location: S. Stefano e piazza Roma.
  • Mummenschanz: i musicisti del silenzio sono di scena a Milano, con il loro spettacolo che ne celebra i 50 anni di storia. Senza parole, musica né scenografia ma con le loro storie visive, sono al Teatro Nazionale, da venerdì 10 a domenica 12.
  • Pasolini Caravaggio: due artisti che hanno arroventato la scena, ognuno nel proprio tempo, accostati in uno spettacolo teatrale. Idea e interpretazione sono di Vittorio Sgarbi, che si propone al Teatro Carcano, venerdì e sabato alle 20.45, domenica alle 15.30.
  • Una notte quasi orizzontale: divertente commedia che spazia tra le relazioni di una coppia, in scena al Teatro Factory 32. Lei è Benedetta Marigliano, lui Fabrizio Bianchi. Spettacoli serali alle 20.00, domenica alle 16.00.
  • Chiara Civello: doppio spettacolo & doppia serata per l’artista che si esibisce al Blue Note, per presentare il suo ultimo lavoro. Venerdì e sabato alle ore 20.30 e alle 22.30.
  • War Requiem: Orchestra Sinfonica, Coro Sinfonico e Coro di Voci Bianche di Milano saranno in concerto all’Auditorium di largo Mahler. Venedì e sabato alle 20.00 e domenica alle 16.00.
  • Le Passeggiate: una favola per adulti, che celebra la storia vera delle sorelle Maruxa e Coralia Fandiño Ricart, note anche come As duas Marias di Santiago de Compostela. In scena al Teatro Linguaggicreativi il 10 e 11 alle 20.30, domenica alle 19.00.
  • Pojana e i suoi fratelli: Franco Ford, al secolo Andrea Pennacchi, porta le storie del nord est al Carcano. Venerdì e sabato sipario alle 20.30, domenica alle ore 16.30.
  • Salto di specie: il collettivo Controcanto porta al Teatro Elfo Puccini un’intrigante indagine incentrata sull’empatia degli esseri umani. Specie diverse, empatie e comportamenti diversi in scena sabato alle 19.30 e domenica alle 15.30.
  • AAA Cercasi sostegno per madre single e femminista con figlio maschio e adolescente: spettacolo di e con Monica Faggiani, in stile un po’ stand-up comedy. Distruzione dei cliché e il racconto di una donna, al Teatro Alta Luce, venerdì e sabato alle 20.30.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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Il grande sogno della METROPOLITANA ROSA di Milano

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Credits tunnelmotions-pixabay - Tunnel

La M6, pianificata durante l’amministrazione Moratti e prevista dall’Assessore ai Trasporti Carlo Masseroli nel PGT e PUMS del 2010 con orizzonte 2030, in origine doveva essere la metropolitana arancione. Poi è arrivato il cambio di colore e di tracciato. Vediamo la storia del progetto e quale potrebbe essere realizzato nel prossimo futuro.

Il grande sogno della METROPOLITANA ROSA di Milano

# Quando era ancora la linea arancione 

Pums orizzonte 2030 Moratti

Nel PGT e PUMS del 2010 la linea M6 proposta dall’allora giunta Moratti e dell’assessore ai traporti Carlo Masseroli era stata ipotizzata di colore arancione e con 37 fermate, tra le quali Quarto Oggiaro, viale Certosa, Pagano, Porta Genova, piazza XXIV Maggio, Porta Romana, via Lombroso, Ponte Lambro. Un percorso con capolinea nord a Rho fiera, prosecuzione lungo l’asse del Sempione e poi verso San Donato Fs. L’obiettivo della linea era dunque quello di collegare la periferia nord-ovest e quella sud-est di Milano, passando per il centro della città

# Le prime ipotesi della linea rosa: da Baranzate a Noverasco-San Donato Milanese

La linea M6 con le varianti previste nel PUMS
La linea M6 con le varianti previste nel PUMS

Con l’amministrazione Pisapia e l’assessorato ai trasporti guidato da Maran la sesta linea di Milano cambia colore, diventando la linea rosa, prevedendo un percorso simile a quello immaginato in precedenza nella tratta nord anche se con capolinea differente: a Baranzate, Stephenson o Molino Dorino interscambiando con la M1. Il tracciato in direzione sud scende verso il nodo di Cadorna con due possibilità, o incrociarsi a Missori con la M3 o con la linea verde, per poi passare dalla fermata della “circle-line” Tibaldi e infine due diramazioni alternative: fino a Noverasco verso sud lungo Ripamonti oppure fino a Ponte Lambro incrociando la M3 a Rogoredo. 

# Il nuovo tracciato della futura M6 andrebbe da sud-est a sud-ovest e potrebbe avere 12 stazioni con interscambi con M2, M3 e passante/circle line

 

Credits metromilano – Nuova M6

Dopo anni di stallo, nel 2022 è stato fatto un primo passo concreto per la possibile costruzione della a linea M6, ma con un tracciato differente. Il Comune di Milano ha infatti richiesto e ottenuto le risorse per studiare un percorso che, invece di andare lungo la direttrice nord-sud, colleghi la zona di sud-est della città con quella di sud-ovest. Si tratta di 4,5 milioni di euro, su un totale di 732 milioni di euro di finanziamenti ottenuti da Milano per lo sviluppo e la progettazione di nuove linee o prolungamenti delle metropolitane, necessari a un primo studio di fattibilità.

Il percorso ipotizzato della metropolitana rosa andrebbe da Ponte Lambro all’Ospedale San Paolo, con circa 12 stazioni comprese quelle nei pressi del Pala Italia a Santa Giulia, nel quartiere di Morsenchio, a Zama intersecando il passante e la futura Circle Line, a Piazzale Cuoco, una fermata lungo viale Ortles e interscambi con M2 a piazza Abbiatergrasso, M3 in piazzale Lodi. 

La scelta finale sul tracciato, come ricordato più volte dall’Assessore ai Trasporti Arianna Censi, vedrà coinvolti anche i cittadini e i rappresentanti istituzionali del Municipio 5, che sarà il territorio che beneficerà maggiormente di questa nuova infrastruttura.

# Il possibile tracciato a nord per “chiudere idealmente” la Circle Line

Credits Urbanfile – Metro M6 lato ovest

Nel frattempo si sta lavorando anche per arrivare a progettare il percorso della M6 verso nord-ovest, per chiudere idealmente il percorso circolare pur con un cambio di linea. Nel 2022 l’Assessore alla mobilità di Milano Arianna Censi aveva dichiarato questo in riferimento alla presentazione del progetto della sesta linea metropolitana al Ministero dei Trasporti: “Al ministro presentiamo una proposta che ha un obiettivo: completare il percorso di Circle Line per cui chiediamo il finanziamento con lo scopo di connettere tutte e cinque le linee e costruire una rete capillare che faccia da moltiplicatore delle potenzialità del sistema del trasporto pubblico.” 

Il blog Urbanfile ha immaginato ulteriori 14 fermate da sud-ovest a nord, oltre a quelle ipotizzate per il tracciato da Ponte Lambro all’Ospedale San Paolo, con capolinea alla fermata della Circle Line di Mind-Merlata: Santa Rita, Canottieri, M4 Frattini, M1 Bande Nere, Rembrandt, M5 Segesta, M1 QT8, Accurso Cagnola, Santorre Musocco, Certosa, Quarto Oggiaro Centro, Vialba, Roserio, Merlata MIND.

lavori per la realizzazione di questa nuova linea, che secondo il Sindaco Sala dovrebbe anche essere l’ultima per la città, non partiranno comunque prima delle Olimpiadi Invernali del 2026. L’orizzonte temporale più plausibile è dopo il 2030 quando dovrebbero essere inaugurate anche tutte le estensioni che sono già state programmate e finanziate.

Leggi anche: “La M6 sarà l’ULTIMA METROPOLITANA di Milano”

Continua la lettura: CIRCLE LINE: cosa serve per chiudere il GRANDE CERCHIO di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il video del giorno: STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

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Frantumano la roccia grazie ad un’enorme testa rotante: sono le talpe meccaniche o TBM (Tunnel Boring Machine). Lunghe fino a 100 metri, scavano gallerie con una testa rotante grande fino a 20 metri di diametro. Ne è un esempio Stefania, una delle speciali talpe TBM utilizzate per scavare i tunnel della metro 4 di Milano. In questo video di GeoPop viene mostrato come funziona una TBM in azione con animazioni 3D.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

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Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

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ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

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Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

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Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

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Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

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L’aperitivo più economico a Milano Centro

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Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

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Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

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La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

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Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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La CASA GIRASOLE sorgerà in ITALIA: ruoterà durante il giorno per seguire la luce

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credit: elledecor.it

Verrà costruita in Italia la prima Casa Girasole. Dove verrà costruita? E perché si chiama così?

La CASA GIRASOLE sorgerà in ITALIA: ruoterà durante il giorno per seguire la luce

Un nuovo movimento europeo che rivoluzionerà i nostri stili di vita sta per nascere? Bloomberg Green ha chiesto allo studio di architettura australiano Koichi Takada di progettare una casa che fosse simbolo del futuro e di un lifestyle sostenibile. Così è stata ideata la Sunflower House, letteralmente la “Casa Girasole”, e sarà costruita proprio in Italia. Vediamo dove sorgerà e quali caratteristiche rivoluzionarie avrà.

# La Casa Girasole: simbolo di determinazione per combattere il cambiamento climatico

credit: elledecor.it

Il progetto Sunflower House è nato da una sfida, lanciata da Bloomberg Green, e si è convertito in una sfida per il mondo intero: riuscirà ad influenzare a tal punto lo stile di vita delle persone, sino a diventare una vera e propria rivoluzione? Anche il simbolo scelto è sicuramente incoraggiante, infatti il girasole nella mitologia greca rappresenta la determinazione, la tenacia nel raggiungere il proprio scopo ad ogni costo. La Casa Girasole però non solo avrà la forma di un girasole, ne sarà completamente circondata, perché verrà costruita tra i campi di girasole umbri.

# Come un vero girasole la casa ruoterà per ottimizzare l’esposizione solare

Lo studio avrebbe potuto scegliere di costruire l’ambizioso progetto in qualsiasi zona d’Europa, eppure è stata scelta una piccola regione italiana, l’Umbria. Il perché risulta evidente se si pensa alle caratteristiche che la casa avrà, che coincidono perfettamente con quelle che il territorio umbro offre. Vasti terreni in cui poter coltivare e soprattutto alte temperature, che stanno diventando sempre più estreme, per alimentare i pannelli solari con cui l’intero progetto verrà alimentato. Come un vero girasole, la Casa Girasole seguirà il sole per catturarne i raggi: grazie ad una struttura circolare la parte superiore della casa ruoterà tramite dei sensori che ottimizzeranno l’esposizione. Rispetto ai pannelli solari statici, questo sistema rotatorio permetterà di ottenere il 40% in più di energia.

# Case sopraelevate per un quartiere auto-organizzato

credit: designboom.com

Una casa rotante? Non solo. Tutto l’edificio è progettato per avere il minor impatto ambientale possibile e sarà per questo sopraelevato rispetto al terreno, un po’ come una casa sull’albero. In questo modo non interferirà sulla biodiversità e permetterà di realizzare un “quartiere” che si auto-organizza, come i campi di girasole. Infatti il progetto non si ispira ai campi di girasole solo per l’estetica, ma anche per il suo funzionamento: come i girasoli si dispongono nel campo per massimizzare l’esposizione ai raggi solari, così è stato concepito il futuro “quartiere”.

Ancora non si può sapere con certezza se la Casa Girasole sarà davvero il propulsore di una rivoluzione che riguarderà l’edilizia sostenibile e lo stile di vita di ognuno di noi, ma le premesse sono ottime: chi non vorrebbe vivere circondato da campi di girasoli, in una casa sopraelevata che ruota seguendo il sole? 

Continua la lettura con: “La CASA del FUTURO sarà come un’AUTOMOBILE”

ROSITA GIULIANO

copyright milanocittastato.it

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Come RICONOSCERE in tutto il MONDO chi è di MILANO

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Ph. nicolagiordano

A volte basta un’occhiata. Si può essere tra i grattacieli di New York o nella giungla amazzonica. Ma chi viene da Milano riesce sempre a farsi riconoscere. 

Come RICONOSCERE in tutto il MONDO chi è di MILANO

Ph. Pexels

# Prima di tutto le scarpe

Prima di tutto le scarpe: Blundstone in inverno, Birkenstock d’estate. I milanesi li riconosci da qui e 9 volte su 10 ci azzecchi. Sono le loro scarpe preferite perché sanno di impegno sociale e disimpegno glamour.

In effetti sono di una comodità mostruosa, io le indosso, tu le indossi, egli le indossa…ovunque e sempre, anche all’happening di presentazione di quell’amico artista, soprattutto all’happening di presentazione di quell’amico artista! Agli eventi elegantini noi ci andiamo colle scarpe disimpegnate, perché anche noi vogliamo sentirci un po’ artisti e anticonformisti come lui, che dipinge en plein air. E allora tac, scatta la scarpa della Tasmania. Né di destra né di sinistra, né elegante né stracciona, quella via di mezzo democristiana che sta bene su tutto e da quando il produttore ha capito l’andazzo, te le fa pagare come l’occhio di un Ciclope.

# I milanesi li riconosci in aeroporto

I milanesi li riconosci anche in aeroporto: precisini e pignoli sono i primi a mettersi in fila all’apertura degli imbarchi, con tanto di carta d’identità e biglietto pronto tre ore prima, sia mai che il bagaglio a mano me lo mettono in stiva perché sono arrivato ultimo.

Nell’attesa li vedi girare come zombie assetati di caffè e la conferma che sono proprio di Milano arriva quando vanno al banco e chiedono: “Caffettino e brioche vegana.” Per prima cosa in Italia si dice “cornetto” ma noi si sa, siamo sempre un po’ più chic. E poi noi di Milano ci aspettiamo che in ogni buco di culo del mondo i servizi siano esattamente come a CityLife, che se anche si presentasse un cannibale, c’è il cornetto per cannibali ripieno.

# L’inconfondibile diminutivo

Ma è soprattutto il “caffett-ino” a rivelare la nostra origine menegh-ina. Il pasticc-ino, il bicchie-rino, lo spaghett-ino, la nuotat-ina, la sigarett-ina, la vacanz-ina…è tutto “inizzato” chissà perché!? Boooo. Manco fossimo un branco di Lillipuziani.

– “No, la vegana non c’e’…”
– “Ah”

Allora il milanese fa un po’ il broncio, anzi il broncino. Cogli occhi di Lady Diana e la voce di un  Chihuahua sodomizzato chiede “allora solo caffè”, ma “…me lo fa schiumato?”. Non si molla niente all’improvvisazione.

# Le 18 e 47

Ph. StockSnap

C’è un altro modo poi per sgamare subito un milanese e cioè dargli un appuntamento. Lui, o lei, diranno: “Allora ti potrebbe andare bene…” con la “e” chiusa-chiusissima come le tintorie al lunedì mattina- “…ti potrebbe andare bene alle 18.47 là?” Ma che razza di orario è le 18.47??

I romani soprattutto ci impazziscono, perché loro come orologio usano la clessidra e non esiste che “davero davero” tu milanese possa seguire il tempo in un modo così rigido che nemmeno a Sparta. E invece no, qui a Milano questi orari sono normali e ci si imbruttisce anche un poco se l’amico sfora i 15 minuti di ritardo accademico senza avere mandato manco un vocale, da ascoltare in 2x che non c’è mai tempo da perdere. E se poi l’amico dice “bella zia” anche lui è di Milano sì, ma di periferia.

Continua la lettura: le 7 parole per mimetizzarsi da milanese

TIZIANA BIANCHI

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COSE di ROMA di CASA a MILANO

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Credits Andrea Cherchi - Bocca della verità

Le radici dell’influenza romana su Milano affondano nei secoli e ancora oggi continua ad essere presente. Scopriamo le cose che ci fanno sembrare di essere nella capitale.

COSE di ROMA di CASA a MILANO

#1 I resti dell’Impero Romano

Credits: Marco Salamon Fb – Mappa Milano Romana

Il centro storico di Milano, nonostante le numerose demolizioni o interramenti avvenuti durante la sua storia recente, è ricca di tracce di quando l’antica Mediolanum era capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Partendo da quello che rimane delle Terme Erculee in largo Corsia dei Servi, ai resti del Palazzo Imperiale di Massimiano e del Circo Massimo, fino a quelli dell’anfiteatro o del teatro sotto Palazzo Mezzanotte. In totale sono diciotto i siti visitabili.

Leggi anche: MAPPA della MILANO ROMANA: come si chiamavano le VIE DI OGGI ai tempi dell’antica Roma?

#2 La Bocca della Verità

Credits Andrea Cherchi – Bocca della verità

In pochi lo sanno ma nel quartiere di Dergano, in un giardino tra via Carnevali e via Tartini, c’è la Bocca della Verità. Sopra un muretto in pietra, tra poesie, vecchie immagini della piazza e piante verdi, fa bella mostra una versione milanese del celebre mascherone di Roma che rappresenta un volto maschile barbuto con occhi, naso e bocca forati e cavi. Rispetto a quella della capitale, realizzata in marmo, il materiale utilizzato è la terracotta.

#3 Trapizzino, con le specialità dello street food capitolino

Credits bobhouse87 IG – Trapizzino Milano

La cucina è una delle tracce dell’epoca moderna più evidenti di Roma a Milano. Il famoso locale romano “Trapizzino” ha preso piede già diversi anni fa con diversi locali. L’ultimo in ordine di tempo è quello che aperto in Porta Romana al posto della leggendaria Mariposa. Tra le specialità di punta c’è l’angolo di pizza farcito da cui prende il nome la catena di ristorazione, ad esempio con pollo alla cacciatora, polpette al sugo o parmigiana di Melanzane, poi il supplì al telefono all’amatriciana, cacio e pepe e altre varianti, per finire con i dolci come il “Dolce Trapizzino Triplo Cioccolato” fatto a triangolo. 

Indirizzi: via Marghera 12, via Ripa di Porta Ticinese 1, corso Lodi 1

Leggi anche: ADDIO anche alla leggendaria MARIPOSA di Porta Romana

#4 Felice al Testaccio, la trattoria famosa per la cacio e pepe

Credits francina1983 IG – Felice al Testaccio

Nel 2017 è sbarcato a Milano direttamente da uno degli storici quartieri popolari di Roma “Felice al Testaccio”, celeberrima trattoria fondata da Felice Trivelloni nel 1936. Il piatto di punta è la cacio e pepe, tra i piatti più amati della tradizione capitolina e marchio di fabbrica del locale. Nel menu si trova ovviamente, tra gli altri, anche al pasta alla gricia, i bucatini all’amatriciana e i saltimbocca alla romana.

Indirizzo: via del Torchio, 4

#5 Il Marchese – Osteria, Mercato e Liquori, la cultura gastronomica romana in chiave moderna

Credits ilmarchesemilano IG – Il Marchese Osteria e liquori Milano

Uno degli ultimi arrivati è il Marchese, con il nome ricorda la celebre interpretazione di Alberto Sordi nell’omonima pellicola, un ristorante e cocktail bar che porta a Milano la cultura gastronomica romana in chiave moderna. Alla guida c’è lo chef Daniele Roppo. Accanto ai classici amatriciana, cacio e pepe, carbonara e gricia si trovano piatti poveri come la crocchetta di bollito con la salsa verde. Si tratta della seconda apertura dopo quello presente nella capitale ed è stato realizzato all’interno di un palazzo dei primi del ‘900 nel cuore di Brera caratterizzato da un aspetto opulente alternato a dettagli decorativi che ricordano la parte più povera dell’osteria. 

Indirizzo: via dei Bossi, 3

Continua la lettura: Le 10 cose più belle da fare a ROMA secondo i MILANESI

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

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Quali sono e come sono le tre pizze più costose di Milano? Ce lo dice Alessia Dardano

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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LA CODA per la FAME

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I bar negli hotel di lusso: dove bere un drink a cinque stelle a Milano

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Credits excelsiorhotelgallia IG - Terrazza Gallia

Per chi vuole provare un’esperienza a cinque stelle senza rimanere al verde ecco sette locali imperdibili in città.

I bar negli hotel di lusso: dove bere un drink a cinque stelle a Milano

# Il “Giro del Mondo in 80 giorni” al Mandarin Garden

Credits worldwideexcellence IG – Mandarin Garden

Il Mandarin Garden, all’interno del cinque stelle Mandarin Oriental, affaccia su una corte verdeggiante dove il mix tra piante lussureggianti, design italiano e un delicato tocco orientale danno vita a un un luogo vivace e accogliente. Qui si può provare la nuova drink list ispirata all’opera di Jules Verne “Giro del Mondo in 80 giorni”, studiata da Guglielmo Miriello, composta da undici Signature Cocktails come undici sono le lame dell’iconico ventaglio dell’hotel.

Indirizzo: Via Andegari, 9

Leggi anche: BREAKFAST a CINQUE STELLE: le tre più buone colazioni negli HOTEL di Milano accessibili agli esterni

# Mio Lab al Park Hyatt Hotel

Credits tips_to_feel_good IG – Mio Lab

Il Mio Lab è il cocktail bar del Park Hyatt Hotel, a lato della Galleria Vittorio Emanuele II e riaperto da poco dopo mesi di restyling, tra i più rinomati per i suoi aperitivi e drink dopocena. Il dj set contribuisce a creare la giusta atmosfera per gustare uno degli estrosi drink proposti da Alessandro Iacobucci Vitoni, da scegliere tra la “classic collection” e la “contemporaty collection” o tra l’elenco di analcolici.

Indirizzo: via Tommaso Grossi, 1

# Terrazza Gallia, settimo piano con vista sulla Centrale

Credits excelsiorhotelgallia IG – Terrazza Gallia

Al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia ci si può godere un cocktail o un aperitivo nella scenografica Terrazza Gallia Bar & Lounge, con una vista suggestiva sulla città dalla Stazione Centrale a Porta Nuova. Nella lista dei drink sono presenti sempre nuove creazioni realizzate con i migliori distillati italiani e internazionali e mixati con ingredienti sorprendenti, come il Dusk a base di Plymouth Gin infuso allo zafferano.

Indirizzo: Piazza Duca d’Aosta 9

Leggi anche: I più STILOSI APERITIVI all’APERTO di Milano

# Bar Stilla al Four Seasons

Credits atomicgrace1289 IG – Bar Stilla

Al Four Seasons Hotel nel cuore del Quadrilatero della Moda c’è il Bar Stilla, aperto tutto il giorno per l’espresso mattutino, passando per l’aperitivo prima di cena e terminando con cocktail unici e raffinati accompagnati da Dj set quotidiani. L’ambiente è stato rinnovato di recente dall’archistar Patricia Urquiola e presenta un bancone semicircolare dove sedersi per vedere il bar tender all’opera, poltrone in pelle e rivestimenti i velluto. Nella drink list si possono provare i signature cocktail, i luxury cocktal e persino i social cocktail.

Indirizzo: via Gesù, 4

# Principe Bar sotto il lampadario di Murano

Credits rochesstephane IG – Principe Bar

Al Principe Bar dell’Hotel Principe di Savoia si può gustare un drink immersi in un’opera d’arte. Dallo scenografico lampadario realizzato a mano in vetro di Murano, al centro della sala, al bancone bar in vetro fuso che riflette l’ambiente circostante fino al pianoforte a coda. Nella drink list si può optare per cocktail a base di Martini, spumante o champagne, oppure uno tra quelli presenti nell’elenco di long drink o analcolici.

Indirizzo: piazza della Repubblica, 17

# Bulgari Bar, immersi nel verde urbano

Credits malibucarrie IG – Aperitivo Bulgari

Il Bulgari Bar, all’interno del Bulgari Hotel in pieno centro a Milano ma isolato dal caos cittadino, è tutto un richiamo al lusso e allo chic. Dall’ampio bancone ovale in resina nera alla spettacolare parete in vetro che si apre sulla luminosità e sulla quiete del giardino esterno. Si possono gustare aperitivi di ottima qualità grazie alla tecnica di miscelazione curata da Patrick Greco e alla scelta delle materie prime. 

Indirizzo: Via Privata Fratelli Gabba, 7

# Bamboo bar all’Armani Hotel

Credits botta.carla IG – Bamboo Bar

Eccoci nel quartier generale di Giorgio Armani. Al settimo piano del suo hotel cinque stelle troviamo il Bamboo Bar con un design elegante e contemporaneo dove godersi un cocktail con una vista mozzafiato sulla città. Si può scegliere tra la Gin Cocktail Collection e la Skyline Collection ideate da Daniele Bresciani, la seconda dedicata a Milano e alla sua architettura moderna e storica.

Indirizzo: via Alessandro Manzoni, 31

Continua la lettura: I BAR LOW COST di Milano: bere bene senza paura del conto

FABIO MARCOMIN

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ABITANTI a Milano nel 2023: quanti sono?

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Ph. dimitrisvetsikas1969
Quanto è grande la nostra città, in termini di popolazione? Dipende dall’area in cui si tiene in considerazione.
 
Milano è una e trina: c’è il Comune di Milano, che è il nucleo storico del territorio ambrosiano, poi c’è la Città Metropolitana di Milano, che rappresenta la vecchia provincia, e infine c’è la cosiddetta Grande Milano, che comprende i comuni esterni all’area metropolitana – quindi ricadenti in altre provincie e persino in altre regioni – ma facenti parte del territorio su cui Milano esercita un’influenza socio-economica determinante.

ABITANTI a Milano nel 2023: quanti sono?

# Il Comune di Milano

architetture
Milano

Il Comune di Milano ha superato di nuovo la soglia di 1,4 milioni di residenti nelle prime settimane del 2023 come comunicato dal Sindaco Sala, il dato ufficiale al 31 dicembre 2022 era di 1.396.673, ritornando ai livelli precedenti l’inizio della pandemia. Nel dato sono inclusi i milanesi-non-italiani (comunitari ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno). In ambito italiano la nostra città è la più popolosa dopo il Comune di Roma. In Europa ci sono diverse città che contano un maggior numero di abitanti, anche se i raffronti, in questo caso, è bene farli con i territori metropolitani, che rappresentano il livello di governo più appropriato per le grandi città.

In ogni caso, il solo Comune di Milano ha una popolazione superiore a quella di alcuni stati membri dell’Unione Europea. Sì, avete letto bene: Milano ha più abitanti di due isole (Cipro e Malta) e di due altri paesi nordeuropei (Estonia e Lussemburgo).
 

# La Città Metropolitana

Mappa Città metropolitana

Andiamo ora a guardare i numeri della Città Metropolitana di Milano. Qui le cifre si impennano: gli abitanti raggiungono i 3.218.824 pur se in calo costante dal 2019, da quell’anno si sono persi circa 32.000 abitanti. Anche in questo caso, la nostra metropoli è la più popolosa in Italia dopo Roma Capitale. Nell’Unione Europea, occupiamo il sesto posto.

I quattro stati membri UE – Cipro, Malta, Estonia e Lussemburgo – che abbiamo confrontato in precedenza con il solo Comune di Milano, messi insieme hanno meno abitanti della complessiva Città Metropolitana milanese. Quest’ultima risulta più popolosa anche di altri tre stati membri UE, singolarmente considerati: le altre due Repubbliche Baltiche (Lituania e Lettonia) e la cosiddetta “Svizzera dei Balcani”, ovvero la Slovenia.

# Grande Milano

Credits rogersmith87 – Area metropolitana Milano

Passiamo infine alla Grande Milano. In questo caso siamo di fronte ad una vera e propria “regione metropolitana”, comprendente intere porzioni di Lombardia, Piemonte ed Emilia. La Grande Milano è la seconda area urbana di questo tipo nell’Unione Europea, in seguito alla fuoriuscita di Londra, subito dietro a Parigi. La popolazione, secondo le stime dell’OCSE supera gli 8 milioni di abitanti. Roma ne ha la metà.

Credits: Andrea Cherchi
Continuando invece il confronto con gli stati membri UE, la Regione urbana di Milano supera anche la Finlandia, l’Irlanda, la Danimarca, la Croazia, la Slovacchia, la Bulgaria.
 
In conclusione: la valorizzazione della componente demografica non è una “gara” fine a se stessa, bensì rappresenta la necessaria presa d’atto del proprio ruolo in Italia, in Europa e, dunque, nel mondo. Basti considerare un fatto: Londra, dopo la Brexit, ha chiesto a gran voce di avere uno status particolare, ai limiti dell’indipendenza. Londra è non a caso la prima regione metropolitana comunitaria ed è il vertice settentrionale della cosiddetta Blue Banana, ovvero quella fascia continentale più produttiva e popolosa, che ha il proprio vertice meridionale proprio in Milano.
No, non è una gara fine a se stessa. È una vocazione ad essere protagonisti che ci lega precisamente a Londra, passando per il cuore d’Europa, e che dobbiamo difendere ed esaltare. Anche Milano e la sua area metropolitana (ex provinciale e grandemilanese) devono avere uno status particolare.
 

Continua la lettura: Milano: come è cambiata l’ALTEZZA degli ABITANTI negli ultimi DUEMILA ANNI? I risultati a sorpresa

FABIO MARCOMIN

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