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L’AUTOSTRADA SOSPESA dal suolo

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Credits HemaChandra88-wikipedia - NH44

C’è anche il più lungo sottopassaggio al mondo costruito esclusivamente per il transito di animali. Ecco dove si trova e come è stata progettata.

L’AUTOSTRADA SOSPESA dal suolo

# Sotto la più lunga autostrada indiana passano tigri, bisonti e cinghiali

Nh 44

Alcune porzioni della tratta Seoni (Madhya Pradesh)- Nagpur (Maharashtra) sulla National Highway 44, la più lunga autostrada indiana, sono stati costruiti sopraelevati per consentire il passaggio degli animali. Nei 37 km si strada che attraversano la Foresta Pench sono stati realizzati cinque sottopassi e quattro ponti minori, tra cui un sottopasso di 750 metri, ad oggi il più lungo costruito esclusivamente per il transito di animali.

# In 10 mesi sono transitati oltre 5.400 animali

Credits HemaChandra88-wikipedia – NH44

Nei primi 10 mesi successivi all’inaugurazione le trappole fotografiche hanno catturato ben 5.450 immagini di tigri, leopardi, cani selvatici, chitali, bisonti indiani, cinghiali, gatti della giungla e istrici. Le ricerche del Wildlife Institute of India (WII), che si sono battute per migliorare il progetto, hanno registrato che 11 tigri siano utenti frequenti della nuova infrastruttura.

# Tra le altre opere future: i sottopassi per elefanti

La NHAI ha previsto due passaggi per elefanti nel progetto dell’autostrada NH 54 e tre per le sezioni Haridwar-Dehradun, ciascuno con un’altezza di sei metri. Sempre sull’autostrada NH44 verrà costruito un sottopasso di 1,4 km che batterà il record di quello attuale.

Fonte: Economictimes

Continua la lettura con: L’AUTOSTRADA più GRANDE del mondo: 26 CORSIE

FABIO MARCOMIN

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Il PASSANTE FERROVIARIO RADDOPPIA? Le finalità e il possibile tracciato allo studio

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MM - Progetto secondo passante ferroviario Milano

Un progetto che era stato chiuso in un cassetto viene rilanciato in campagna elettorale: un secondo passante ferroviario a Milano. Ecco perché sarebbe necessario per la città e dove potrebbe essere realizzato.

Il PASSANTE FERROVIARIO RADDOPPIA? Le finalità e il possibile tracciato allo studio

# «Per impedire che i treni convergano tutti in Stazione Centrale o in Garibaldi»

Credits: milanopost.info
Fontana

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è intervenuto a margine della presentazione del suo programma elettorale al Palazzo delle Stelline. Al centro del programma c’è il potenziamento delle infrastrutture e delle reti di mobilità, incluse quelle del trasporto pubblico su rotaia. Tra le opere allo studio anche un secondo passante ferroviario a Milano: «Stiamo studiando una proposta per impedire che i treni convergano tutti in Stazione Centrale o in Garibaldi a Milano, intasando il traffico anche e soprattutto a scapito dei treni regionali. Bisogna realizzare una stazione esterna, creare un nuovo svincolo. Un secondo passante fuori Milano». Da individuare ancora l’area dello svincolo. Rfi si dovrebbe occupare poi della realizzazione dell’infrastruttura.

# I limiti del passante inaugurato nel 2008: all’interno dei confini comunali e in un solo macro-quadrante della città

Tracciato passante di Milano
Credits: wikipedia.org – Tracciato passante di Milano

Il passante milanese inaugurato nel 2008, taglia la città da sud-est (Rogoredo FS-M3) a nord-ovest (Milano-Certosa), è lungo 13 km. Nella tratta centrale Porta Vittoria-Lancetti ha una frequenza di 5 minuti grazie al passaggio di 6 linee differenti.
Rimane quindi, di fatto, all’interno dei confini comunali ed insiste in un solo macro-quadrante della città.

Leggi anche: 5 CURIOSITÀ che forse non sai sul PASSANTE FERROVIARIO

# Lo studio di fattibilità del 2007 di MM

MM – Progetto secondo passante ferroviario Milano

Nel 2007 Metropolitana Milanese SpA aveva redatto uno studio di fattibilità che prevedeva la costruzione di un secondo passante ferroviario da est a ovest tra la Stazione Centrale e quella di Porta Garibaldi e che si connettesse con le linee veloci verso Treviglio a est e verso Bologna a sud, e al nodo di Certosa-Bovisa. L’obiettivo dello progetto era quello di sgravare il traffico ferroviario nel corridoio sud-est/nord-est di Milano che ogni giorno vede transitare da Rogoredo alla Stazione Centrale, e viceversa, treni regionali, suburbani e dell’alta velocità che sono costretti a rallentare per l’intasamento dei binari.

Perché non riprendere in mano questo studio, e aggiornarlo, per realizzare l’opera in tempi ragionevoli?

# Cosa servirebbe per avere un servizio a livello di una metropoli europea

Credits: wikipedia.org – Piano binari stazione del Passante di Porta Venezia

Per trasformare il passante milanese in un’opera capace di rivoluzionare la mobilità di Milano e dell’area metropolitana il tracciato dovrebbe spingersi almeno nelle prime due fasce di comuni dell’hinterland e la frequenza dovrebbe essere simile a quella delle linee metropolitane nelle ore di punta. Funziona l’idea di un secondo passante esterno o ai confini della città, ma forse ne servirebbero altri due interni e trasversali e, dove possibile, raddoppiare i binari esistenti in prossimità della città per dedicarne una coppia, uno in entrata e uno in uscita, ai treni suburbani che viaggiano nel passante.

Leggi anche: Il PASSANTE MILANESE, sognando Londra

Continua la lettura con: NIGHTJET e i GOOD NIGHT TRAIN, il boom dei VIAGGI di NOTTE: le novità in arrivo quest’anno

FABIO MARCOMIN

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La MICRONAZIONE ARTISTICA di 8 METRI

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Credits danszetela IG - Kugelmugel

Una storia d’altri tempi. Una battaglia per proteggere la propria creazione fino a dichiararla una repubblica indipendente. 

La MICRONAZIONE ARTISTICA di 8 METRI

# Kugelmugel, repubblica indipendente dentro Vienna

Credits susancarhoun IG – Kugelmugel

La storia della micronazione dentro Vienna nasce nel 1971 quando l’artista Edwin Lipburger e suo figlio Nicolaus costruirono una casa-sfera di 8mq a Katzelsdorf, nei pressi di Wiener Neustadt, senza avere alcun permesso. Le autorità locali informarono padre e figlio che gli edifici sferici non erano consentiti, ma nonostante vari solleciti Edwin e Nicolaus proseguirono nel cercare di dimostrare di essere in regola sostenendo che Kugelmugel, questo il nome dell’edificio che inizialmente veniva utilizzato come atelier per gli artisti, non fosse una vera e propria casa con basi stabili.

Credits susancarhoun IG – Interno Kugelmugel

Edwin Lipburger definiva la sua creazione come uno “spazio bidimensionale positivo e costante” al quale non era possibile applicare le classiche regolamentazioni edilizie.

# L’autoproclamazione a Repubblica

Per proteggere la loro costruzione padre e figlio decisero nel 1976 di creare una propria cittadina con cartelli stradali che la circondavano e persino a dichiarare l’indipendenza della “Repubblica di Kugelmugel”, anche se nessun organismo internazionale l’ha mai riconosciuta, stampando francobolli e valuta propri e non pagando più le tasse. 

Leggi anche: Le 5 MICRONAZIONI più ROMANTICHE del mondo

# La condanna per usurpazione di potere

L’intervento delle forze dell’ordine non tardò ad arrivare e nel 1979 la Corte distrettuale di Wiener Neustadt emise una condanna di dieci settimane di prigione nei confronti Edwin Lipburger per usurpazione di potere con l’obbligo di ricostruire l’edificio secondo le norme urbanistiche. Non venne arrestato solo grazie all’interesse del presidente austriaco.

# La collocazione definitiva al Prater di Vienna

Credits matteobessi1994 IG – Kugelmugel

La vicenda si concluse nel giugno 1982 quando la sfera venne collocata nel Prater di Vienna alla Prater Hauptallee/Vivariumstraße, dietro al Planetario, che l’artista ha rinominato Antifaschismusplatz 1, grazie all’appoggio dell’assessore alla Cultura Helmut Zilk. L’interesse non è però mai scemato visto che nel 2008 ben 600 si consideravano suoi cittadini Oggi è diventata un’attrazione del parco e dal 2018, tre anni dopo la morte di Edwin Lipburger, viene utilizzata principalmente per eventi e mostre.

# Per entrare bisogna passare “la frontiera”

Credits danszetela IG – Kugelmugel

La Kugelmugel è circondata da un’alta cortina metallica di filo spinato e all’ingresso c’è un cartello che indica l’attraversamento della frontiera

Credits matteobessi1994 IG – Cartello dedica Kugelmugel

In un angolo è invece posto un altro cartello con una dedica al suo costruttore: “Questa piazza è dedicata al grande leader rivoluzionario democratico Edwin Lipburger, che ha iniziato qui ad abolire tutta la vecchia morale e a combattere e sradicare ogni forma di corruzione sotto qualsiasi maschera.”

 

# Quando in Italia c’era la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose

@peppattanasio

Anche in Italia era stata creata una micronazione indipendente. L’idea dell’ingegner Rosa era quella di costruire una piattaforma a 11 chilometri e mezzo dalle coste riminesi, fuori dalle acque territoriali. L’Isola delle Rose diventa Stato il primo maggio del 1968, in un anno che già di per sé viene ricordato per la sua vivacità. Così nasce la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose, perché il suo fondatore decide di usare come lingua ufficiale l’Esperanto. Da subito quella piattaforma di 400 metri diventa un’attrazione turistica e anche le navi sull’Adriatico cambiano rotta per avvicinarsi a questo curioso microstato.

Dopo solo 55 giorni però, a fine giugno, il governo invia una task force di carabinieri che circonda l’isola e la occupa. Serviranno più di 1000 kg di esplosivo e una burrasca a distruggere il sogno di Giorgio Rosa che capii definitivamente che in Italia un progetto del genere era irrealizzabile.

Leggi anche: L’ISOLA delle ROSE: la favola della libertà che incantò l’ITALIA

Continua la lettura con: L’altra “San Marino”: In Italia c’era la più PICCOLA e LIBERTARIA REPUBBLICA al mondo, senza leggi né tasse

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

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Un mistero si aggira tra Milano e Napoli: la bidella pendolare. Vero o fake? “Era molto simpatica”. “L’ho vista un solo giorno”. “Si è messa in malattia”. Il video di Fan Page con le interviste a studenti e a docenti del liceo Boccioni.

Leggi anche: La STORIA della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI non sta in PIEDI: ecco cosa abbiamo scoperto

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

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La Metropolitana Milanese nei secoli

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La sfida: di corsa contro la metro

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Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

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IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Le CASCATE di SANGUE dell’Antartide che ospitano l’origine del MONDO

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Credits: viagginews.com

Nell’estremo sud del pianeta, una punta di colore rosso accesso spicca in un paesaggio fatto solo di ghiaccio e roccia. Lì, infatti, una cascata, soprannominata “del Sangue” per via del suo aspetto, fuoriesce da un ghiacciaio e lascia tutti a bocca aperta. 

Le CASCATE di SANGUE dell’Antartide che ospitano l’origine del MONDO

# Per anni, gli studiosi si sono chiesti quali fossero i segreti dietro quel liquido: la spiegazione è sorprendente

Credits: mpora.com

La Cascata di Sangue nasce dal Ghiacciaio di Taylor, nella zona antartica delle valli secche di McMurdo. Per anni, gli studiosi si sono chiesti quali fossero i segreti dietro quel liquido e la spiegazione è sorprendente. Tutto ha inizio due milioni di anni fa, quando il ghiacciaio, durante la sua formazione, sigilla al suo interno un serbatoio d’acqua. All’interno di questo serbatoio sono presenti dei microbi, i quali si sono evoluti in completo isolamento dal resto del nostro mondo, in un’ambiente privo di luce, ossigeno e dalle temperature bassissime. Si tratta di quello che scientificamente viene chiamato “brodo primordiale”, una vera e propria capsula del tempo preservata perfettamente.

Il luogo in cui i microbi sono stati conservati, inoltre, è ricco di ferro ed è proprio questo elemento a fornire il colore rosso intenso. La piccola fessura nel ghiaccio permette di preservare l’ecosistema interno, così che i ricercatori possano studiarlo senza contaminazioni, e il lento fluire dell’acqua ferrosa crea un sorprendente deposito rossastro in mare.

Le condizioni estreme in cui i microbi sono sopravvissuti nella fonte della cascata sono la dimostrazione che la vita può formarsi negli habitat più impensabili, quindi potenzialmente anche nello spazio. La ricerca di forme di vita, intelligenti o meno, fuori dal nostro pianeta può ripartire da qui.

Fonte: wonews.it

Continua a leggere con: La strada per l’INFERNO: avreste il CORAGGIO di percorrerla?

MATTEO GUARDABASSI

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NIGHTJET e i GOOD NIGHT TRAIN, il boom dei VIAGGI di NOTTE: le novità in arrivo quest’anno

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Ph. AdiPhotography

Esplode il nuovo trend nei viaggi in Europa: i treni di notte. Continua a crescere l’offerta dei treni notturni per viaggiare in Europa. Ecco le nuove tratte e i nuovi servizi che entreranno in funzione nel 2023.

NIGHTJET e i GOOD NIGHT TRAIN, il boom dei VIAGGI di NOTTE: le novità in arrivo quest’anno

# 25 nuove tratte per i Nightjet

Credits michimalem IG – Nightjet

Nel 2023 sono in programma 25 nuove tratte per i treni Nightjet delle Ferrovie federali austriache, la linea ferroviaria che opera rotte notturne tra Austria, Italia, Francia e Paesi Bassi. I viaggi saranno a bordo di una flotta di convogli di nuova generazione: una maggiore capacità di carico, comfort e privacy con interni all’avanguardia, mini-cabine per viaggiatori singoli, compartimenti notte con docce e servizi igienici interni, un vagone multifunzione con posti bici, spazio per bagagli ingombranti e attrezzatura per sport invernali. In Italia si vedranno dall’estate di quest’anno.

# Da questa estate novità in Italia che si aggiungono al La Spezia – Monaco (Vienna)

Credits nightjet – Treni notturni

Tra le direttrici servite ci sono:  Vienna-Monaco-Parigi, Vienna-Zurigo-Amsterdam, Zurigo-Basilea-Hannover-Amburgo, Varsavia-Vienna-Graz, Stoccarda-Monaco-Udine-Venezia e Monaco-Milano-Genova-La Spezia. Un nuovo percorso della durata complessiva di 15 ore, collegherà stagionalmente Stoccarda, in Germania alla città croata di Rijeka. Ma le novità per i viaggi di notte non riguardano solo le ferrovie austriache.

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS 2.0: i nuovi treni notturni per viaggiare tra le città europee

# I “treni della buonanotte”: European Sleeper lancia il suo primo servizio ferroviario

Credits europeansleepers – Tratte Good Train

Dal mese di maggio 2023 la nuova società belga-olandese European Sleeper lancia il servizio treni notturni chiamati The Good Night Train con carrozze moderne e accessibili dotate di ogni comfort. I convogli faranno tappa in alcune delle città più affascinanti nel cuore dell’Europa: tra Bruxelles e Anversa in Belgio, Rotterdam, Amsterdam e Deventer nei Paesi Bassi, Berlino in Germania. Seguiranno Dresda e Praga in Repubblica Ceca dal 2024 e poi sarà il turno della Costa Azzurra con una linea dedicata.

# L’attesa per la nascita dei Trans-Europ-Express 2.0, la rete dei treni notturni europei

Credits touringclubitaliano – Rete TEE

C’è grande attesa poi per la nascita di una rete europea di servizi diurni e notturni di treni veloci. Si tratta del programma Trans-Europ-Express 2.0 che si richiama allo storico network con la sigla TEE che ha messo in connessione i Paesi Europei nel Dopoguerra. Secondo le linee guida previste la rete dovrà prevedere percorsi tra almeno tre Stati, o tra due stati su una distanza di almeno 600 km, con i treni che dovranno viaggiare almeno a 160 km/h su gran parte del percorso e servizi accessori a bordo quali aria condizionata, wifi e ristorante.

Queste le tratte nel breve periodo:

  • TEE 1/2 Parigi-Varsavia passando per il Belgio e la Germania
  • TEE 3/4 Amsterdam-Roma con fermate a Colonia, Basilea e Milano
  • TEE 5/6 Berlino-Barcellona passando per la Francia
  • TEE 7/8 Amsterdam-Barcellona con fermate in Belgio e Francia

Continua la lettura con: Un BIGLIETTO UNICO per VIAGGI ILLIMITATI sui TRENI REGIONALI: la nuova offerta di Trenitalia

FABIO MARCOMIN

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🔴 La STORIA della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI non sta in PIEDI: ecco cosa abbiamo scoperto

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E’ diventata una grande star denunciando la sua storia rilanciata da tutti i principali giornali. Giuseppina Giuliano, bidella napoletana che per lavorare in una scuola di Milano ha dichiarato di prendere ogni giorno il treno da Napoli perché non si può permettere il costo di un affitto a Milano. Il successo sembra pagare: “mi hanno cominciato a contattare tv che mi vogliono invitare in trasmissione per raccontare la mia storia, e anche da gente comune che mi ha voluto esprimere solidarietà. Sono arrivate già chiamate di milanesi che vogliono offrirmi casa a un prezzo calmierato”, dichiara. Ma c’è qualcosa che non torna nella sua storia. Ma procediamo con ordine. 

La STORIA della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI non sta in PIEDI: ecco cosa abbiamo scoperto

# La sua storia: 10 ore di treno al giorno per poter lavorare

Giuseppina Giuliano

Tutto è nata dalla sua storia pubblicata su Il Giorno, subito rilanciata da tutte le più quotate testate nazionali. Il 18 gennaio il quotidiano milanese pubblica un articolo in cui racconta la vicenda di Giuseppina Giuliano, bidella napoletana che ogni giorno parte dal capoluogo campano per arrivare a Milano Centrale.

Dal lunedì al venerdì sveglia alle 4, partenza alle 5:30 “con un Italo o un Frecciarossa” con arrivo a Milano per le 10. Turno di lavoro al liceo artistico Boccioni dalle 10:30 alle 17:30, per poi rientrare a casa con un treno delle 18:30 che arriva in stazione a Napoli alle 23:30. Perchè lo fa? Per quello che risulta un problema noto a chi vive a Milano, il caro vita: “Per quanto possa essere discutibile la mia scelta”, spiega Giuseppina Giuliano a Il Giorno, “io in questo momento la ritengo la più adeguata alla mia situazione. Perché non si tratta solo del costo dell’affitto che a Milano sarebbe alle stelle ma anche la vita, la spesa che sono tutti costi che io a Napoli non ho e invece vivendo qui sì. E sommando le varie spese che dovrei sostenere se vivessi a Milano ho calcolato che non solo non mi basterebbe il mio stipendio ma dovrei anche aggiungerci qualcosa. E il gioco non vale la candela”.

# “Sono al settimo cielo per la felicità”

Sembra che l’improvvisa ribalta possa aprire alla bidella superpendolare prospettive molto rosee. La sua storia ha colpito molti, come rivela lei stessa:  “Appena uscita la notizia sulla mia vita da pendolare, mi hanno cominciato a contattare tv che mi vogliono invitare in trasmissione per raccontare la mia storia”. Ma non solo. In perfetto stile della Milano dal cuore in mano, ha ricevuto il supporto “anche da gente comune che mi ha voluto esprimere solidarietà. Sono arrivate già chiamate di milanesi che vogliono offrirmi casa a un prezzo calmierato. Io sono incredula, non mi sembra vero, è come vivere in un sogno perché non mi sarei mai aspettata tutta questa solidarietà”. Tutto bello, tutto perfetto? Pare di sì.  “Sono veramente commossa e devo ammettere che sono anche un po’ sotto choc perché non mi è mai successo in vita mia di avere tutta questa visibilità. Io sono una ragazza semplice, alla mano, non ho mai chiesto niente a nessuno e questo clamore nei miei confronti mi lascia veramente senza parole. Sono al settimo cielo per la felicità”, conclude l’operatrice scolastica. Sembra la storia perfetta per un finale a lieto fine. Anche se qualcosa non torna. 

# I conti non tornano

I giornali cavalcano la notizia. I social però sembrano procedere in direzione opposta, come siamo abituati da qualche anno. L’operatrice scolastica sostiene che con uno stipendio di poco più di 1.200 euro mensili non si può permettere un affitto a Milano. Però molti si chiedono, è uno stipendio sostenibile con l’andata ritorno con Italo o Frecciarossa, come ha dichiarato, cinque giorni alla settimana da Napoli a Milano?

Con Italo non sembra possibile. Non prevede abbonamenti ma solo carnet di viaggi che per 20 giorni al mese sulla tratta Milano Napoli superano i 1.500 euro. Proviamo con Trenitalia. Anche in questo caso il carnet è fuori portata per l’operatrice scolastica: la migliore offerta prevede 20 viaggi a poco più di 1.600 euro. Però esiste la possibilità dell’abbonamento. La migliore offerta per il mensile è di 847 euro. Ma riguarda solo la fascia oraria più scarica, tra le 9 e le 17, quindi non quella della signora. E comunque si tratta di una cifra anche in questo caso non compatibile con il suo stipendio, senza considerare le oltre 10 ore di treno quotidiane da sostenere. 

Allora qual è la verità? Forse la verità emerge dalle sue stesse parole e da una testimonianza pubblica che getta ombre su questa storia. 

# “Il viaggio lo ha fatto due volte, poi si è messa in malattia” 

Davide Andriolo rivela che la realtà è un’altra. Scrive in un twitt pubblico di aver scoperto che la signora il viaggio Napoli Milano per lavorare l’avrebbe fatto solo “due volte”, cosa coerente con la dichiarazione della Giuliano di prendere “Italo o il Frecciarossa”, scelta alternativa che proverebbe l’assenza di abbonamenti o di carnet. Ma non finisce qui. Lo stesso Andriolo rivela che dopo queste due volte la Giuliano si sarebbe “messa in congedo straordinario, retribuito. Nonostante le avessero offerto una sistemazione non distante dalla scuola”. Altra rivelazione che troverebbe corrispondenza con le parole della stessa Giuliano che nell’intervista a Il Giorno ha anche ammesso che “il mio lavoro non mi pesa assolutamente e neanche gli spostamenti in treno, anche se a causa di tutti questi viaggi mi sono ammalata perché sin da piccola soffro di problemi ai polmoni”. Quanto scritto da Andriolo, il viaggio ripetuto solo due volte e la messa in malattia, trova conferma da una fonte interna al Boccioni, la scuola dove la donna presta lavoro. 

# Come finirà?

Storia vera o in buona parte inventata? Comunque sia, è indubbio che si tratta di un tipo di vita insostenibile. La cosa migliore sarebbe che la donna potesse trovare una sistemazione. Anche perché lei stessa dice di apprezzare Milano:

“Certo, spero che questa situazione non sia eterna perché ora sono ancora giovane e la fatica la sopporto, ma andando avanti con gli anni non credo. Comunque, sono fiduciosa e sono certa che il destino ha in serbo per me una bella casetta a Milano a un prezzo per me abbordabile. Così come sono riuscita a realizzare il mio sogno di trovare un lavoro che mi piace in questa città, sono certa che realizzerò presto anche questo mio desiderio”.

Forse sarà la proverbiale generosità dei milanesi a mettere a tacere ogni ombra e a concedere un lieto fine a questa storia.

Continua la lettura con: ATM non trova autisti? La replica di un tranviere

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🔴 La RIQUALIFICAZIONE del PALASHARP si è INCAGLIATA: pure le SUORE ci hanno messo lo zampino

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Credits: @gallaratese_today IG

Dei cantieri nemmeno l’ombra e ancora non si sa se e quando partiranno. Il destino dell’impianto è ancora incerto nonostante ci fossero tutte le premesse per vederlo rinascere in occasione delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Vediamo gli ultimi aggiornamenti.

La RIQUALIFICAZIONE del PALASHARP si è INCAGLIATA: pure le SUORE ci hanno messo lo zampino

# Ex Palasharp chiuso da 10 anni: ancora semaforo rosso sui nuovi lavori

Credits emanuele_fitdaddy IG – Palasharp

L’ex Palasharp è chiuso da oltre dieci anni. Nel 2026 dovrebbe ospitare le partite di hockey su ghiaccio femminile alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, ma dei cantieri non c’è traccia. Il condizionale è d’obbligo visto che il via libera al progetto definitivo non è ancora arrivato. Il motivo principale di questo ennesimo incaglio sono le prescrizioni del CIO sugli spazi previsti nel palazzetto, che secondo il progetto originario avrebbe dovuto avere una capienza di 8-9 mila posti per poter ospitare varie manifestazioni sportive, tra cui l’hockey su ghiaccio, e concerti, che costringono Comune di Milano e TicketOne-Mca Events, vincitrici del bando per la realizzazione e gestione dell’impianto, a rivedere il progetto.

Leggi anche: OLIMPIADI a MILANO: le 7 opere da MEDAGLIA d’ORO

# Le prescrizioni del CIO per la Milano Hockey Arena

Credits emanuele_fitdaddy IG – Interno Palasharp prima della trasformazione in moschea

La futura Milano Hockey Arena dovrà prevedere due piste di ghiaccio, una per le partite ufficiali, l’altra per il riscaldamento degli atleti, 12 spogliatoi e tre sale hospitality per essere compatibile con i Giochi del 2026. Nessuna di queste cose era stata prevista nel progetto iniziale. L’aggiunta di questi spazi comporterebbe una riduzione della capienza, che passerebbe da 8.000 a 5.000, non consentendo di realizzare la seconda tribuna, da costruire solo al termine dell’evento.

# L’incremento dei costi renderebbe economicamente insostenibile l’operazione

Credits lombardiapost.it – Palasharp dall’alto

Un problema non da poco visto che per riqualificare l’impianto, come concepito in origine, i lavori dovranno dovranno essere svolti in due fasi con un aumento sensibile dei costi dovuto anche alla crescita dei prezzi delle materie prime per una cifra complessiva di oltre 10 milioni di euro. In questo modo verrebbe meno la sostenibilità economica dell’operazione per TickeOne-Mca Events, che rientrerebbe dall’investimento solo dal 2027, salvo un intervento del Comune di Milano o del Governo a coprire l’extra-budget.

# Il ricorso delle Suore della Riparazione

Non solo il CIO. Ci sono di mezzo anche le suore. Le Suore della Riparazione, l’istituto adiacente all’ex Palasharp, hanno presentato ricorso contro la costruzione del nuovo impianto. È attesa per febbraio la seconda udienza davanti a giudici. Da Palazzo Marino precisano come il ricorso non sia ostativo per i lavori, ma di certo non aiuta a velocizzare la presentazione del progetto esecutivo rivisto che dovrebbe andare in giunta entro la fine dello stesso mese.

Continua la lettura con: PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

FABIO MARCOMIN

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L’ANNO DEL CONIGLIO: gli eventi a Milano e dintorni nel week end dal 20 al 22 gennaio (#TODoMilano)

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Capodanno Cinese - Credits: Discoradio

Si entra in un nuovo anno anche per il calendario cinese. Ma non è l’unico grande evento: scopriamo insieme cosa serba per noi il weekend meneghino.

L’ANNO DEL CONIGLIO: gli eventi a Milano e dintorni nel week end dal 20 al 22 gennaio (#TODoMilano)

Sommario:

#Venerdì 20/1: le stelle di Van Gogh, il Falò di Sant’Antonio e le serate a tema dei locali notturni

Falò – Credits: Pexels
  • Milano, Stelle e Van Gogh: sotto la supervisione di Appennello, si può godere dell’aperitivo di Kitchen @more, in viale Piave 6, per realizzare La Notte Stellata di Van Gogh. I materiali sono forniti in loco, la prenotazione è obbligatoria. Inizio alle 19.30.
  • Falò di Sant’Antonio: una tradizione che si compirà a Cascina Biblioteca di via Casoria (Parco Lambro). Non solo tradizione, ma anche degustazione di polenta, salame, vin brulè a iniziare dalle 20.00.
  • Stagionato 3 anni!: compleanno del Say Cheese Bistrot di via Battistotti Sassi 12, che coincide con il National Cheers lovers’ day. Live show e menu speciale, a partire dalle 20.30.
  • La Saga di Frostheim: prima sessione del gioco di esplorazione D&D presso la Casa dei Giochi di via S. Uguzzone 8. Il tiro dei dai inizia alle 20.30.
  • I benefici delle foglie di ulivo: serata gratuita con rinfresco finale, presso La Via del Sole in via Carducci a Varedo. Verranno illustrate le qualità antiossidanti e benefiche delle foglie di ulivo. Si inizia puntuali alle 20.30.
  • Dedicato a Milano: cena con concerto alla Taverna dei Sapori Antichi di piazza Maggiore a Inzago. Omaggio alla città “sopravvissuta a due esposizioni universali”.
  • Junior Cally: il «viaggio esistenziale nelle musica» dell’artista di Genzano Romano, fa tappa all’Alcatraz. Programma semplice: la presentazione del nuovo album, con inizio spettacolo alle ore 21.00.
  • Karmadrome: dopo una pausa torna la serata a tema musica anni 80 e 90 all’ex Convitto del Trotter di via Mosso. Con i dj Carlo Villa e Tommaso Toma a partire dalle 22.00.
  • Kerri Chandler: alle 23.00 si ripete quella che ormai è una tradizione per i Magazzini Generali di via Pietrasanta 16. Ospite della serata è il padre della Deep House.
  • Mamacita: ritorno della serata a tema del Fabrique, con il dj set della crew di casa. Inzio serata alle 23.30.

#Sabato 21/1: la fiera di riferimento per la cartografia, spettacoli per bambini nel pomeriggio, Enrico Brignano la sera. Tante opportunità fuori porta

Enrico Brignano – Credits: Teatro.it
  • Milano Map Fair: fiera internazionale di cartografia e stampe antiche di vedutistica, presso la Casa Museo Manzoni di via Morone. Diventato il più importante riferimento d’Italia, è aperto dalle 10.00 alle 17.00
  • AbbracciaMi Hug edition: nella giornata mondiale dell’abbraccio, Cascina Nascosta organizza una pedalata di 30 km fino a Chiaravalle. Ritrovo alle 9.00 al Parco Sempione per la colazione, pranzo al sacco e si torna col buio. Info e prenotazioni QUI.
  • Hacking Activism: il primo hackathon dedicato alla salvaguardia dell’ecosistema fluviale del nostro paese, organizzato alla Fabbrica del Vapore, dalle 9.30 alle 18.30.
  • Visita al Giardino d’Inverno: dalle 10.00 è possibile vistare i Giardini Storici di Villa Bertarelli, nell’omonima via a Galbiate (LC).
  • Coderdojo Brianza: l’associazione organizza un’intera giornata gratuita, dedicata al coding e ai linguaggi di programmazione presso la Biblioteca di Vimercate, in piazza Unità d’Italia 2. I laboratori si susseguono da mattina sera, con vari argomenti. Info QUI.
  • La Ballerina: la storia di Felicie, orfana che sogna di diventare etoile all’Opera, è la scelta che il Teatro Manzoni propone alle famiglie. Spettacolo pomeridiano, con inizio alle ore 15.30.
  • Viaggio nell’universo, in musica: all’Auditorium di largo Mahler arriva un progetto che è un vero viaggio alla scoperta dei pianeti, a cura della Scuola Paolo Grassi, con l’Orchestra amatoriale e il Coro dei Giovani di Milano. Spettacolo per bambini dai 5 anni in su, alle ore 16.00.
  • Il mio nome è ancora James Bond: chiacchierata sul ruolo di 007 tra donne, stile e politically correct. Presso Belloveso Milano di piazza Velasca 6, con l’autore Enzo Latronico, dalle 17.00.
  • Clematis Vitalba: aperitivo finissage della mostra di arte contemporanea, all’Art Studio Finestreria di via Ascanio Sforza 69. Inizio alle ore 19.00.
  • Cena con delitto: una cena emozionante e una storia mozzafiato al Pulentin di via De Sanctis. Alle 20.30 si diventa commensali insieme ai protagonisti del giallo. Prenotazione obbligatoria.
  • why Quiz: sfida a squadre organizzata da Share Cafè di via Carducci 39 a Sesto S. Giovanni. Domande a raffica a partire dalle ore 21.00.
  • Ma… diamoci del TU!: è il titolo del nuovo spettacolo di Enrico Brignano, che approda agli Arcimboldi sabato sera. La confidenza e la sostanza, secondo Brignano, si sono perse per strada, chissà se la comicità potrà aiutare a ritrovarle. Alle ore 21.00.
  • Il vecchio e il Male: monologo di Daniele Raco allo Zelig, incentrato sull’equilibrio del tempo a una certa età. Alle 21.00 si parla di come «migliorare la qualità del tempo che rimane, perché sulla quantità sei perdente».
  • Random®: l’originale #festaacaso del Fabrique torna in città, con tutto il repertorio. Dalle 22.30 musica e dj set, ovviamente scelti a caso, con la premiazione del miglior “vestito a caso”.

#Domenica 22/1: sfila il Capodanno Cinese, insieme ai mercatini vintage di Milano Est. Per la musica tributi a Mina, Zero e Liga

Capodanno Cinese – Credits: Discoradio
  • Capodanno Cinese: quello che arriva è l’anno del Coniglio e viene festeggiato anche con Milano e l’atteso ritorno della tradizionale sfilatao. Appuntamento con la comunità cinese che quest’anno si sposta all’Arco della Pace, alle ore 14.00.
  • Mercatino del Vintage: consueto appuntamento della domenica mattina in viale Papa Giovanni a Sesto. Dalle 8.00 alle 13.00 sono 750 gli espositori, hobbisti e semplici appassionati che danno appuntamento al pubblico.
  • Amatis Trio: al Teatro Filodrammatici proseguono le mattinate de I Concerti della domenica, con un eccezionale trio, con programma di Mozart, Mendelsohn e Tarrodi. Inizio alle ore 11.00.
  • East Market: primo appuntamento del 2023 per il vintage dell’East Market, in via Mecenate 88, coi suoi 300 espositori aperti dalle 10.00 alle 21.00.
  • Der Golem: esecuzione della colonna sonora del film di Paul Weneger e che risale al 1920. Il concerto si svolge nella suggestiva Sala della Musica a Villa Litta di Lainate, nell’ambito della rassegna Alterazioni 2022. Inizio alle ore 17.00.
  • Schiaccianoci Suite: pomeriggio di favola, musica e danza per le famiglie al Teatro Pime di via Mosè Bianchi 94. Alle 17.00 va in scena la suite prodotta da Carlo Pesta, con le musiche di Tchaikovsky.
  • Wadruna: al Tearo Dal Verme si esibisce un progetto musicale che porta sul palco la spiritualità dei paesi del nord Europa. La concezione basata sulla disposizione delle rune, va in scena alle ore 21.00.
  • Mina per Neofiti: liberamente tratto dalla storia della più grande interprete italiana, La Wanda Gastrica propone alle 21.30 il viaggio per scoprire la vita e i successi di Mina. Presso La Scighera di via Candiani 131.
  • La serata: altro ritorno in città, sicuramente gradito agli appassionati dell’Alcatraz, con La Serata appunto. In programma, dalle 23.00 il dj set rap, trap e house, preceduto da un omaggio da Zero a Liga.

#Per tutto il weekend: si può imparare il mestiere della serigrafia, leggere racconti milanesi o rilassarsi a teatro con Caccamo e una feroce riunione di famiglia

Filippo Caccamo – Credits: Prima Lodi
  • Corso di serigrafia casalinga: due giornate di laboratorio per imparare le basi della serigrafia e allestire un laboratorio di stampa home edition. Presso NOI spazio libreria di via Delle Leghe 18. Sabato dalle 11.00 alle 16.00 e domenica dalle 10.30 alle 18.30.
  • Tel chi Filippo: ironia miscelata tra musica e monologo, per lo spettacolo scritto, diretto e interpretato da Filippo Caccamo. Lo showman si destreggia nei panni dell’intero mondo della scuola contemporanea. Debutto sabato alle 16.30, continua fino a lunedì 23 gennaio al Lirico di via Larga.
  • La Piazzetta, Racconti Milanesi: presentazione del libro di Massimo Cecconi, raccolta di racconti milanesi incentrati su una “piazzetta. Letture di Anna Bonel, presso LabArca Teatro di via Marco d’Oggiono 1. Inizio alle ore 19.00.
  • Goodbye papà: spettacolo multilingue, sold out in tutta Europa e che viene recitato in inglese, italiano e greco moderno. Il teatro-parola vecchia scuola, in cui non serve conoscere tutte le lingue per seguire e capire. All’Isolacasateatro di via Dal Verme, sabato (20.30) e domenica (18.30).
  • Lilibet, The Queen: primo fine settimana di apertura per la mostra pop art dedicata alla Regina Elisabetta II. Vera icona pop che è rappresentata attraverso le opere di diversi grandi artisti italiani e internazionali. Fino al 20 febbraio presso Agostino Art Gallery, in via Solari 72. Ingresso libero su prenotazione.
  • Riunione di famiglia: per tutto il fine settimana EcoTeatro di via Fezzan 11, ospita una sprezzante commedia. Per la regia di Claudio Insegno, con Katia Ricciarelli e un cast eccezionale, va in scena venerdì e sabato alle 20.45, la domenica alle 16.00.

Appuntamento a lunedì con l’ultima settimana di Gennaio

Continua la lettura con: Gli APERITIVI più STRANI che si possono prendere a MILANO

LAURA LIONTI

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Il video del giorno: l’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

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La trasformazione dell’area del Duomo di Milano dalla fondazione della città fino ai giorni nostri. Videorendering di UrbanFile.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

I fantasmi di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

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Loc Piazzale Loreto vista aerea di notte

Inaugurato il primo tassello del progetto di trasformazione di piazzale Loreto, che anticipa il paradigma della futura nuova piazza. Vediamo di cosa si tratta e quando verrà portata a termine la maxi riqualificazione di uno degli snodi più trafficati di Milano.

PIAZZALE LORETO diventa AGORÀ VERDE: il primo tassello della MAXI riqualificazione

# Nasce l’hub LOC26, un’area pubblica di partecipazione

Loc26 vista strada

Il 17 gennaio in via Porpora 10 Nhood Italy, società internazionale di servizi e sviluppo immobiliare specializzata nelle riqualificazioni urbane e nel retail che nel 2021 ha vinto il bando internazionale C40 Reinventing Cities del Comune di Milano, ha inaugurato l’hub “LOC 2026”: uno spazio pubblico di ascolto e informazione sul progetto LOC – Loreto Open Community. Si tratta del primo tassello del progetto di trasformazione di piazzale Loreto, che anticipa il paradigma della futura nuova piazza, dove tutti i cittadini potranno scoprire il cantiere attraverso la voce dei suoi protagonisti.

# Come è organizzato l’hub

Lo spazio si sviluppa su 170 mq interni e 345 mq esterni con 3 ambienti:

  • una stanza con pavimentazione-mappa render di progetto e video interviste ai protagonisti e al team di esperti;
  • un ambiente triangolare con il plastico del progetto LOC e una pavimentazione-mappa con i dettagli tecnici con focus sulla futura mobilità, la nuova piazza, i suoi usi temporanei e la forestazione urbana; 
  • un terzo ambiente è lo spazio aperto sotto i pilotis dell’edificio e attiguo ad un giardino pensile, dove si potrà sostare, visitare mostre open-air e conoscere la vegetazione della futura piazza.

Sarà gestito da Temporiuso e rimarrà aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 12 alle ore 20. Da marzo 2023 sarà possibile partecipare a incontri gratuiti sulle principali tematiche emerse dalla continua attività di ascolto del territorio, tra cui: il ruolo della piazza come strumento di generazione di una nuova identità urbana, l’architettura, la mobilità e i flussi di traffico, il verde urbano.

# Carlo Masseroli: “L’inaugurazione di LOC 2026 segna l’avvio di una nuova fase del progetto”

Da sinistra Carlo Masseroli di Nhood, Ass. Giancarlo Tancredi, Arch. Andrea Boschetti

Il commento dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi: «Una grande scommessa di trasformazione urbana, un progetto che risponde ai principi di Reinventing Cities e di C40, un modello per reinterpretare i luoghi della città restituendo bellezza e sostenibilità perché tutti i cittadini ne possano usufruire e beneficiare. Questa è la sfida del progetto LOC, Loreto Open Community, che nei prossimi anni trasformerà un caotico snodo viario in una piazza verde, con percorsi pedonali e ciclopedonali, servizi, spazi pubblici, mettendola in relazione con gli assi viari di contesto e restituendole la dignità che, per storia e importanza in città, sicuramente merita. L’apertura di un hub informativo a disposizione per chiarimenti e suggestioni conferma la vocazione pubblica della proposta progettuale e l’avvicinarsi della fase operativa dell’intervento».

Carlo Masseroli, Direttore Strategia e Sviluppo Nhood Italy: «L’inaugurazione di LOC 2026 segna l’avvio di una nuova fase del progetto: la generazione di una inedita agorà pubblica, in cui i cittadini potranno vivere lo spazio, sostare e usufruire di nuovi servizi e funzioni in un luogo nevralgico all’interno dell’infrastruttura urbana. Per trasformare la piazza, dall’attuale ostacolo tra le diverse parti della città a luogo di incontro, vogliamo coinvolgere da subito residenti e associazioni in un percorso di co-progettazione dell’uso degli spazi».

# Un investimento di 80 milioni di euro per far diventare il trafficato piazzale un’agorà verde

Nhood trasformerà piazzale Loreto, da attuale vuoto urbano, un congestionato snodo di traffico, in un nuovo spazio di vita, un polo di aggregazione restituito alla comunità grazie a un investimento di 80 milioni di euro. Con il nuovo progetto il piazzale diventerà in parte pedonale e soprattutto ecosostenibile, sarà un’agorà verde che metterà in connessione NoLo e l’asse corso Buenos Aires/viale Monza/viale Padova.

Loc Piazzale Loreto vista aerea

Il traffico sarà portato all’esterno, ai margini della piazza, rimanendo così connesso con le 8 grandi vie a cui si collega attualmente, tra queste appunto Corso Buenos Aires, Via Padova, Viale Monza e Via Antonio Porpora. Al centro comparirà invece una piazza, una sorta di agorà, proprio per riscoprire i valori antichi della piazza, con gradoni e un anfiteatro in centro, dove si potrà assistere a concerti, mercati e manifestazioni di ogni genere. 

Il progetto prevede anche la costruzione di 3 nuovi edifici, con terrazze verdi sui tetti, destinati ad uso commerciale, uffici e svago.

# I numeri della maxi riqualificazione e quando verrà realizzata

Numeri progetto LOC

La nuova piazza avrà una superficie di 9.200 mq, di cui 3.900 mq a verde, verranno piantumati oltre 500 alberi, ci saranno 1,2 km di piste ciclabili che la circonderanno, 1.200 mq di pannelli solari, 60 stalli per le biciclette, oltre a quelli per il bike sharing, e 11 postazioni di ricarica elettrica. Il cantiere partirà entro l’autunno 2023 per concludersi in tempo per le Olimpiadi Invernali 2026.

Leggi anche: LOC, il nuovo piazzale LORETO: ecco progetto e rendering

Continua la lettura con: Un MUSEO d’ARTE CONTEMPORANEA a Milano. Queste le PROPOSTE di UrbanFile

FABIO MARCOMIN

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Gli APERITIVI più STRANI che si possono prendere a MILANO

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Steam Factroy Pub

Scopriamo quali sono e cosa li rende così particolari. Selezione di Chiara Metafora

Gli APERITIVI più STRANI che si possono prendere a MILANO

#1 Cortile Flora: l’aperitivo dentro una giungla urbana

Credits cortileflora IG – Cortile Flora

In questo locale si prende l’aperitivo in una giungla urbana. Elegante e raffinato, Cortile Flora è stato inaugurato nel 2021 e si trova all’interno del Moscova District Market. Mescola con gusto contemporaneo e cosmopolita tutte le tendenze del momento, dal decò al bohémien, per un aperitivo di classe.

Indirizzo: Via Alessandro Volta 7A

#2 Al Cappellaio Matto si può bere il fumo del Brucaliffo

Credits cappellaiomatto IG – Cappellaio Matto

Il Cappellaio Matto ci trasporta nel magico mondo di Alice nel paese delle Meraviglie. Ci sono tutti i personaggi della favola, oltre alla protagonista si trova lo Stregatto, la Regina di Cuori e il Bianconiglio. Non manca il tavolo del the e si può bere il fumo del Brucaliffo. L’aperitivo, abbondante, costa 12 euro.

Indirizzo: via Ripa di Porta Ticinese, 51

Leggi anche: Prendere il tè a Milano con ALICE nel paese delle MERAVIGLIE

#3 Steam Factory Pub, l’aperitivo più punk di Milano tra meduse e mostri

Credits steam_factory_pub IG – Steam Factory

Steam Factory Pub è il primo locale a tema steampunk di Milano, lungo il Naviglio Grande sempre al civico 51 di Ripa di Porta Ticinese. Ci sono fulmini, meduse appese sul soffitto, una carrozza, mostri, personaggi dei fumetti e dei film di fantascienza. Con 12 euro si può scegliere tra un bubble cocktail o uno smocking cocktail e servirsi da un buffet illimitato.

Indirizzo: via Ripa di Porta Ticinese, 51

#4 Zizania, il “pop-porno” cocktail bar con sushi di cibo italiano

Credits zizania.milano IG – Zizania

A due passi dalle Colonne di San Lorenzo c’è uno deli locali più pop, colorati e irriverenti di Milano: Zizania. Aperto da marzo 2022, questo piccolo cocktail bar si caratterizza per divertenti neon con parole “vietate ai minori”, e pareti decorate con il tipico stile Seletti. La proposta si aperitivo è basata su ingredienti italiani, drink a basso contenuto alcoolico e i Rizi, palline di riso con sopra specialità italiane che vengono servite come sushi. 

Indirizzo: Via Celestino IV, 11

Continua la lettura con: Il RISTORANTE più PAZZO di Milano (dove si può MANGIARE GRATIS)

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Il video del giorno: i GOL dei derby tra MILAN e INTER degli ultimi 10 ANNI

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ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

I fantasmi di Milano

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VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

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Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

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M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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7 VIAGGI IMPERDIBILI da fare NEL MONDO almeno una volta nella vita

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Credits: giornaledellavela.com

Vorfreude. E’ una parola in tedesco che significa: “la gioia nell’attesa”. Si tratta di quella sensazione di felicità che nasce quando ci prepariamo per qualcosa di bello. In attesa di viaggiare per davvero, accontentiamoci della vorfreude: queste le sette proposte per provarla nei prossimi mesi. 

7 VIAGGI IMPERDIBILI da fare NEL MONDO almeno una volta nella vita

#1 Israele, universi diversi concentrati in un territorio più piccolo della Lombardia

Credits: igrandiviaggi.it

Pochi paesi presentano scenari tanto variegati all’interno di confini così ridotti come Israele. In uno territorio più ridotto della Lombardia si trovano luoghi straordinariamente diversi. Le spiagge infinite di Tel Aviv dove ci si sente in una metropoli europea ma con sapori antichi come nella città vecchia di Giaffa. A poca distanza si viene proiettati in una dimensione mistica con Gerusalemme, che nella parte antica in un chilometro quadrato contiene i luoghi sacri delle tre grandi religioni monoteistiche. E a seconda di dove si esce ci si ritrova in Europa o in Medio Oriente. Senza contare lo spazio desertico in cui si sprofonda per 400 metri sotto il livello del mare nella feritoia del Mar Morto dove si galleggia su un’acqua densa di sale. Se questo non bastasse ci sono da ammirare i Giardini Baha’i a Haifa, le rovine di Gerico o trascorrere una notte in mezzo al deserto del sud del Paese fino ad arrivare a bagnarsi nel Mar Rosso sulle spiagge di Eilat.

#2 Petra in Giordania, una delle nuove 7 meraviglie del mondo

Credits: viaggiogiovani.it

Petra è uno dei tesori nazionali della Giordania e di gran lunga la sua attrazione turistica più conosciuta del Paese. Con 800 monumenti classificati di cui 500 tombe, è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e una delle nuove Sette Meraviglie del Mondo. Steven Spielberg in questa location ha girato alcune delle scene più suggestive del film “Indiana Jones e l’ultima Crociata”.

Leggi anche: I 5 MONUMENTI ITALIANI più FAMOSI del MONDO: uno è a Milano

#3 La Traversata Atlantica dall’Europa all’America

Credits: giornaledellavela.com

Un’altra esperienza da provare almeno una volta nella vita è la traversata atlantica. Era la grande sfida che ha attratto per secoli i grandi viaggiatori europei. Dopo la diffusione dei voli aerei è tornata a essere un’attrazione, specie se affrontata su una barca a vela. Un’esperienza di contemplazione ma anche di costante attenzione letteralmente immersi nella natura. Ci vorranno circa 20 giorni per arrivare dalla sponda europea a quella americana, con la possibilità di scegliere soste tattiche sulle isole dislocate lungo il tragitto che si dovesse scegliere. 

#4 La Transiberiana, il più lungo viaggio in treno del mondo

Inizio della Transiberiana a Mosca

Quasi 10mila chilometri da Mosca all’estremo oriente di Vladivostok passando attraverso i territori sconfinati della Siberia. Presentata per la prima volta all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 è ancora oggi la ferrovia più lunga del mondo. Avviata soprattutto per esigenze di trasporto merci negli ultimi anni si è trasformata in un vero e proprio punto di attrazione per turisti di tutto il mondo. Il tempo medio di viaggio è di una settimana, che può essere esteso fermandosi a visitare i luoghi più iconici, come Niznij Novgorod, Perm, Ekaterinburgo, Novosibirsk, Irkutsk, il lago Bajkal e Vladivostok, capolinea della corsa. 

Il treno ha una cadenza giornaliera ed effettua 157 fermate e attraversa ben 7 fusi orari. In questo caso, complice guerra e sanzioni, la vorfreude potrebbe essere un po’ più lunga. Speriamo non troppo. 

#5 A Capo Nord in Norvegia per vedere l’aurora boreale

Credits: geoblog.altervista.com

Natura incontaminata, condizioni estreme e le luci dell’artico e dell’aurora boreale che danzano nel cielo. Capo Nord, il vasto altopiano che termina con una scogliera di 307 metri che si tuffa nel mare, è un’esperienza mozzafiato da fare almeno una volta nella vita. Situato sull’isola di Magerøya, per i meni temerari è facile da raggiungere grazie ad un tunnel sottomarino che collega l’isola di Magerøya alla terraferma.

Leggi anche: In Europa si sta per INAUGURARE un TUNNEL sottomarino lungo quattro volte lo stretto di MESSINA

#6 Route 66, il mito del coast to coast americano. Il più classico dei viaggi in macchina da Chicago a Venice Beach

Credits: vivitravels.com

Il classico più classico dei viaggi in macchina negli Stati Uniti, da una costa all’altra del Paese, attraversando alcune città iconiche come St Louis famosa per il Gateway Arch, Santa Fe, Las Vegas e Los Angeles oltre a immense praterie e paesaggi mozzafiato. Da compiere rigorosamente con il gomito fuori dal finestrino e la giusta colonna sonora.

Credits: eaglerider.com

#7 In Sud Africa da Johannesburg a Cape Town: 2.500 km on the road dall’Oceano Indiano all’Oceano Atlantico

Credits: turkishairlines.com

Tra i sette viaggi da fare almeno una volta nella vita non può mancare l’Africa. La scelta ottimale non può che essere il Sud Africa da affrontare in una traversata che consente di spaziare dall’Oceano Atlantico a quello Indiano, scoprendo paesaggi pazzeschi e città straordinariamente ricche di storia e di cultura. Uno dei tragitti classici prevede la partenza dalla capitale economica del Paese Johannesburg verso la costa fino a Durban con la famosa spiaggia ideale per il surf Golden Mile o il Giardino Botanico con piante risalenti alla preistoria. Si prosegue poi verso la Riserva Naturale di Robberg, sito tutelato dall’Unesco con le sue spiagge e le grotte abitate già all’età della pietra.

Dopo la Laguna di Knysna si avanza sempre sulla Garden Route, così chiamata per le sue valli lussureggianti e per le sue foreste e ci si può fermare ad ammirare il panorama di Capo di Buona Speranza, prima del traguardo nella capitale legislativa Cape Town. In tutto sono circa 2.500 km in auto, che con tutte le soste vanno percorsi in un paio di settimane. 

Credits: enchantmenttours.com

Continua la lettura con: I 10 viaggi in TRENO da fare almeno una volta nella VITA

MILANO CITTA’ STATO

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Il piccolo Canada a due passi da Milano

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IG @davicalvi

Una delle fortune di essere italiani – per nascita o adozione – è quella di vivere in un paese ricchissimo dal punto di vista paesaggistico. Nel giro di appena 1200 km, l’Italia offre al mondo dal mare cristallino alla pianura, dalle colline alle vette innevate più alte d’Europa.

Non molto lontano da queste vette, nella provincia di Sondrio in Lombardia, esiste una Riserva Naturale che addirittura ti fa venire il dubbio di essere ancora in territorio italiano, perché risulta surreale realizzare che a distanza di soli circa 140 km ci sono i milanesi che corrono dietro agli appuntamenti e ai tram.

Il PICCOLO CANADA a due passi da Milano

# La Valle di Predarossa, il “piccolo Canada” della Lombardia

https://www.valmasino.info/schede/predarossa/

L’incontro del granito del Plutone del Masino con le serpentiniti della Valmalenco tinge di un colore rossastro le pareti rocciose della valle: da qui il nome Predarossa. Il fiume Duino si snoda tra le piane e alla base delle vette.

Il tutto ha come sfondo il ghiacciaio perenne di Predarossa, la vetta del Monte Disgrazia. Decisamente si tratta di un paesaggio mozzafiato che sembra uscito da Narnia o, appunto, da una cartolina raffigurante il selvaggio Canada.

# Un’avventura adatta a tutti

https://www.valmasino.info/schede/predarossa/

Per gli amanti del trekking e dell’avventura, sono disponibili più percorsi e sentieri da affrontare, da diversi livelli di difficoltà. Il primo percorso disponibile è quello meno impegnativo e adatto anche ai più piccoli (dopo aver preso le precauzioni fondamentali necessarie per qualsiasi tipo di viaggio in montagna). Si tratta infatti di una breve camminata per un sentiero pianeggiante, che sfocia nella prima piana, luogo perfetto per un pic-nic, godersi l’aria pulita e il paesaggio.

# Il Monte Disgrazia: ma il nome non è come sembra

IG @insta.valmalenco

Le cose iniziano a complicarsi se si vuole affrontare un itinerario in salita per raggiungere la Piana Superiore, affiancando il torrente e attraversando i boschi di larici. Solo per i più esperti e temerari è destinato il percorso aperto solo nelle stagioni più calde per raggiungere il Rifugio Ponti, a quota 2559 metri, sul Monte Disgrazia.

Importante è non lasciarsi scoraggiare dal nome del monte, che al contrario di come si crede deriva dal dialetto “desgiascià” e significa “sghiacciare” e quindi nulla ha a che fare con le disgrazie.

# Into the Wild

IG @1_2_trek

L’accesso consentito previa prenotazione e a circa sole 50 macchine al giorno assicura un’esperienza unica in un luogo non affollato. La riconnessione con la Natura nel suo stato genuino (ma sicuro) è automatica anche per la persona più cittadina e meno avventurosa.

La cartolina di questo Canada in miniatura nel territorio lombardo si chiude in bellezza con le mandrie di cavalli selvaggi che si aggirano per la valle, in tutto il loro splendore di creature libere.

Continua la lettura con: La piccola “MONT SAINT MICHEL” italiana a 2 ORE da MILANO

ALICE COLAPIETRA

Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, Bormio, Lucchio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, Val Cavargna, Labirinto della Masone, Cornello dei Tasso, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’Europa, Rasiglia, Merate e la piccola Lourdes, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLugano, il borgo superocolorato di PomponescoMerano, Isole Caraibiche della Lombardia, Morcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLecco, Mandello del Lario, Peccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, il 09, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, Sankt Moritz, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, Ciaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinqucento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, Glacier Express, Courmayeur, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, Val Sanagra, Noli, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamo, Il castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Le MILLE LINGUE della LOMBARDIA

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Credits Stévan-wikipedia - Mappa dialetti lombardi

3,5 milioni di cittadini parlano una lingua lombarda. Pochi sanno che ce ne sono tantissime. L’origine delle varianti principali, dei dialetti secondari e la loro classificazione.

Le MILLE LINGUE della LOMBARDIA

# Le due grandi varianti della lingua lombarda

Credits Stévan-wikipedia – Mappa dialetti lombardi

La classificazione del sistema di varietà di lingue lombarde, parlate romanze di tipo gallo-italico, è stata definita per la prima volta nel 1853 nel “Saggio sui dialetti gallo-italici” da Bernardino Biondelli con l’indicazione dei vari livelli partendo da quelli principali fino alle singole parlate locali. Da allora non è stata più abbandonata ma solo perfezionata negli anni più recenti.

Le due macro categorie di varietà linguistiche, che presentano differenze principalmente fonologiche, sono quella orientale denominata anche transabduano o orobico e quella occidentale conosciuta anche come cisabduano o insubre. 

# Ci sono sei sezioni principali, dalla macro milanese a quella alpina occidentale

Credits milanoeprovincia IG – Frase in dialetto Trattoria d tomaso

Queste due macro categorie vengono suddivise in ulteriori 6 sezioni, ognuna delle quali comprende diversi dialetti parlati anche fuori regione e fuori Italia:

  • sezione macro milanese dove si trova il milanese, il bustocco, il brianzolo e il novarese in Piemonte;
  • sezione basso-occidentale con il pavese, lomellino, lodigiano e oltrepadano;
  • sezione basso orientale con cremasco, cremonese e mantovano;
  • sezione prealpina-orientale con bergamasco, bresciano, alto mantovano e gardesano;
  • sezione prealpina occidentale con varesotto, comasco e lecchese;
  • sezione alpina occidentale con il valtellinese e verbanese, entrambi a cavallo di quella prealpina, ossolano sempre in Piemonte, chiavennasco, grosino, bormino, livignasco in Lombardia, ticinese, calanchino mesolcinese, brega-gliotto e poschiavano nel Canton Ticino.

# I diletti gergali lombardi

Esistono poi una serie di dialetti gergali, molto locali, presenti soprattutto in alta Lombardia e Svizzera:

  • il gaì è rintracciabili in Val Camonica e di alcune valli bergamasche e anche se quasi estinto viene usato dai pastori di quelle zone; 
  • lo spasell è invece il gergo commerciale utilizzato in passato dei valsassinesi;
  • il rungin è riconducibile alla Val Cavargna;
  • il rügin in Val Colla;
  • il larpa iudre, viene utilizzato con lo stesso scopo dello spasell, ossia per non farsi capire da chi non è originario dei luoghi, e viene parlato nel Mendrisiotto in Svizzera.

Continua la lettura con: 7+1 insospettabili CURIOSITÀ sul DIALETTO MILANESE

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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🔴 Lo SKI DOME sulle Alpi per SCIARE anche d’ESTATE: sarà una delle PISTE INDOOR più LUNGHE del MONDO

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Potrebbe nascere in Italia uno Ski Dome da record. Lo studio di fattibilità del progetto.

Lo SKI DOME sulle Alpi per SCIARE anche d’ESTATE: sarà una delle PISTE INDOOR più LUNGHE del MONDO

# Uno Ski Dome lungo 870 metri al posto della pista di bob delle Olimpiadi di Torino 2006

Credits fernfahren IG – Pista Bob Torino 2006

C”era una volta una pista di bob: realizzata a Cesana Torinese per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006, ha visto trionfare l’italiano Armin Zoeggeler. Ora potrebbe rinascere trasformandosi in una delle piste indoor più lunghe del mondo. 

L’amministrazione comunale ha infatti commissionato una prima bozza di fattibilità del progetto che prevede lo smantellamento del serpentone, il suo interramento e la realizzazione di uno Ski Dome lungo 870 metri e largo 60 con due piste per la discesa. Rimarrebbero il pistino di spinta in alto e le strutture di servizio in basso con il rilancio degli spazi per la ristorazione. 

Leggi anche: SCIARE a Milano? Il progetto della prima PISTA INDOOR d’Italia

# Un investimento di 50 milioni di euro

Credits gypsiequeen1 IG – Sky Dome Dubai

L’investimento stimato è di circa 50 milioni di euro e sarebbe a carico di privati che contano di recuperare l’investimento grazie alle squadre agonistiche e delle nazionali che si serviranno dell’impianto, visto che ad oggi in Italia non ne è esiste uno simile, e dal flusso di appassionati che lo utilizzerebbe tutti i giorni dell’anno. 

Per lo smantellamento e interramento andrebbero aggiunte altre risorse che potrebbero arrivare dal tesoretto olimpico.

# Un impianto autosufficiente

Credits credits: 4actionsport.it – Rendering progetto bocciato dello Skidome Arese

La copertura verrebbe rivestita con pannelli fotovoltaici in silicio amorfo, non riflettente, consentendo la produzione di energia necessaria per garantire il condizionamento della struttura, la messa in servizio di un impianto di risalita e di un tapis roulant e la produzione della neve artificiale.

 

Fonte: La Stampa

# SCIARE a Milano? Tramontato il progetto della prima PISTA INDOOR d’Italia

E dire che per molto tempo era Milano a essere in pole position per un impianto per lo sci indoor. Un amore per lo sci che da sempre caratterizza la nostra città. Per alcune settimane, prima di Natale, si è sciato nel cuore di Milano, in Gae Aulenti grazie alla piccola pista artificiale realizzata dalla Svizzera. La stessa montagnetta ha ospitato nel lontano Natale del 1984 delle gare di sci, mentre al parco Sempione è stata organizzata una decina di anni fa una prova del campionato del mondo di sci di fondo. A questo punto mancava solo osare dove volano le aquile: costruire una pista da sci indoor per sciare tutto l’anno. In realtà esiste un progetto e anche il luogo dove si potrebbe realizzare. 

Il progetto è quello di un impianto da sci coperto, con tre piste da sci, insieme a un ristorante con vetrate con affaccio sulla zona dell’arrivo, un’area commerciale con negozi legati agli sport invernali e un albergo a quattro stelle. La pista principale lunga 350 metri, larga 60 metri e con un dislivello di 65 metri. Ai suoi lati le altre due piste, entrambe lunghe 100 metri. Un impianto simile a quello esistente a Dubai che consentirebbe di sciare tutto l’anno. La pista da sci indoor doveva essere costruita di fianco al centro commerciale Il Centro di Arese.

È il 2016 quando nella provincia milanese si parla per la prima volta di sci indoor, ma dopo tre anni, nel 2019, l’idea viene accantonata con un annuncio del sindaco di Arese. 

Il problema? Il progetto dello SkiDome ad Arese non ha trovato un investitore, così è stato tolto dall’ordine del giorno per ciò che concerne la riqualificazione della zona. Quindi tra le righe non si è chiusa ogni possibilità: basterebbe trovare un investitore. E pensare che di vantaggi per l’opera ce ne sarebbero parecchi. Vedremo se sulla scia di Cesana, Milano risponderà mettendo la freccia di sorpasso. 

Continua la lettura con: FUNIVIA ALAGNA-ZERMATT: il progetto di unire 580 km di PISTE in un comprensorio unico al mondo (aperto 12 mesi l’anno). A due ore da Milano

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: i FANTASMI di Milano

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Il più famoso fantasma della città? La dama nera. Bellissima, sensuale. Ma attenzione perché se si cede al suo fascino e la si segue al termine si scopre l’orrida verità. La dama nera era così famosa che alla fine dell’Ottocento si organizzò una vera e propria ricerca del fantasma. Anche in Corso Monforte si può vedere un corteo di spiriti. Dalla storia raccapricciante. Queste e altre storie di fantasmi nel video di Milano Misteriosa realizzato da Gianluca Joni Preti

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

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VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

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L’Italia costruisce la sua Tech Capital

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Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

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Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

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L’aperitivo più economico a Milano Centro

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Nel regno delle zucche alle porte di Milano

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La CITTÀ dove ci si ABBRONZA di più

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Un report pubblicato da Holidu, e basato sui dati di World Weather Online, mostra quali sono le città dove il sole splende di più durante l’anno. Quali sono le città in Europa e in Italia a prova di tintarella?

La CITTÀ dove ci si ABBRONZA di più

# Alicante la città con più ore di sole in Europa, Catania la prima in Italia

Credits LunarSeaArt-pixabay – Alicante

In base al report pubblicato da Holidu, che elabora i dati estrapolati dal World Weather Online, nella top ten delle città europee con più più ore di sole durante l’anno oltre la metà sono spagnole, a seguire quelle della nostra penisola. Al primo posto c’è Alicante con una media di 349 ore di sole al mese, poco più di 11 ore al giorno, praticamente sempre, e dove viene registrata in media una temperatura di 19 gradi. Sul secondo gradino del podio troviamo la prima d’Italia: Catania, con 347 ore e un’identica temperatura media. Sul terzo Murcia con 346 ore

# Le altre città in classifica: Andalusia e Sicilia per chi ama la tintarella

Statista – European most sunnies cities

Scorrendo la classifica al quarto posto troviamo un’altra città andalusa, Malaga, e la seconda città italiana, Messina, entrambe con 345 ore di sole in media al mese. Segue Valencia con 343 e quindi la prima francese, Nizza e la Costa Azzurra con 342 ore. A chiudere la top ten ci sono Las Palmas e Granada con 341 e infine Palermo con 340.

Continua la lettura con: A Milano il 2022 è stato l’anno PIÙ CALDO e MENO PIOVOSO di sempre

FABIO MARCOMIN

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Il RISTORANTE più PAZZO di Milano (dove si può MANGIARE GRATIS)

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Credits pazzorestaurant IG - Ruota della fortuna

Ha inaugurato in città un locale originale che vuole fare vivere un’esperienza goliardica ai suoi commensali e dove si può persino mangiare gratis. Incrociando le dita. Ecco come è possibile.

Il RISTORANTE più PAZZO di Milano (dove si può MANGIARE GRATIS)

# Un’esperienza goliardica in un contesto urban chic

Credits pazzorestaurant IG – Ristorante Il Pazzo

Il ristorante “Il Pazzo”, aperto a metà dicembre 2022 a pochi passi della movida milanese di via Moscova, nasce dall’idea di far vivere un’esperienza goliardica a tutti i commensali in un ambiente urban chic. Il nome del locale prende ispirazione del numero 22 della smorfia, la tombola napoletana, e punta a bissare il successo di quello aperto da qualche anno nel capoluogo campano proponendo una serata originale e divertente.

Si presenta come una sorta di wunderkammer che spazia tra vintage e contemporaneità, in un connubio tra eccentricità ed estro creativo e dove anche il servizio e l’impiattamento, che avviene direttamente al tavolo, fa parte dello spettacolo.

# La Maxi ruota della fortuna

Credits pazzorestaurant IG – Ruota della fortuna

L’elemento centrale di questo locale, con 150 coperti e una superficie di 400 mq, è una maxi-ruota della fortuna in bella mostra nella sala principale che chiama i clienti a mettersi alla prova per sfidare la sorta e persino riuscire a mangiare gratis. Girando la ruota infatti, si può ricevere uno buono di 10 euro da spendere nella successiva cena baciando un cameriere, liquori omaggio con il 25% di sconto mangiando un buondì in 30 secondi, fino a vincere la cena per tutto il tavolo.

Credits pazzorestaurant IG – Il Pazzo

C’è però il rovescio della medaglia. Nel ruota della fortuna ci sono anche i pegni da pagare, come 20 euro di mancia da lasciare ai camerieri o un donazione da fare all’ospedale dei bambini.

 

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FABIO MARCOMIN

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