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La NUOVA STAZIONE FUTURISTICA di Renzo Piano: le ULTIME NOVITÀ sulla PASSERELLA “SOSPESA” sopra la M1

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Proseguono senza intoppi i lavori per realizzare a Sesto San Giovanni una stazione ferroviaria di design, quale primo tassello che connetterà l’area con il futuro progetto di “MilanoSesto – Città della Salute” in costruzione nei terreni dell’ex Falck. Vediamo gli ultimi aggiornamenti sui cantieri e quando dovrebbe inaugurare.

La NUOVA STAZIONE FUTURISTICA di Renzo Piano: le ULTIME NOVITÀ sulla PASSERELLA “SOSPESA” sopra la M1

# La stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, attuale capolinea M1, cambierà volto grazie a Renzo Piano nel 2023

Foto Credits: Urbanfile

Il comune di Sesto San Giovanni è al centro di una delle più grandi trasformazioni urbanistiche, definita “il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, e uno tra i principali a livello europeo“: la rigenerazione delle ex aree industriali Falck. Tra le opere previste c’è la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di viale Gramsci ed è proprio da qui che sono partiti i lavori.  

La stazione riqualificata si caratterizzerà per una passerella di vetro sospesa, che offrirà una vista panoramica sul nuovo grande parco urbano di cui diventerà il principale punto d’accesso, e sarà attrezzata con bar, negozi e servizi. La consegna della stazione è prevista per l’ultima settimana di giugno 2023, con inaugurazione nel mese successivo. In seguito l’intervento si allargherà a piazza Primo Maggio e alla nuova piazza lato Città Salute. Entro febbraio 2024 la nuova Città della Salute, la cui apertura è fissata a luglio 2024 dopo i collaudi necessari, ed il parco urbano Unione di 13 ettari. Nel 2026 arriverà anche il campus universitario dell’Università San Raffaele.

Leggi anche: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

# La passerella di vetro collegherà due zone separate della città e sarà l’antipasto della “Città della Salute – MilanoSesto”

Credits milanotoday – Rendering Stazione Sesto

Il valore complessivo dell’infrastruttura è di 15 milioni di euro. L’opera consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia ma avrà anche una forte valenza simbolica. Nella nota di MilanoSesto si legge: “La nuova stazione ferroviaria, che nasce dal progetto dello studio Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners e SCE Project sarà realizzata come una grande passerella di 89×18 metri sospesa al di sopra dei binari esistenti e consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia. La struttura moderna in ferro e vetro, con copertura fotovoltaica in grado di alimentare completamente la stazione, ospiterà servizi e attività commerciali e sarà un punto panoramico di osservazione su tutto il progetto MilanoSesto. Si tratta di uno sviluppo immobiliare di oltre 1,45 milioni di metri quadrati che diventerà una nuova destinazione urbana sulla base di modelli avanzati di inclusione sociale, nel rispetto dei più elevati standard internazionali di sostenibilità ed efficienza energetica anche grazie all’utilizzo sapiente della tecnologia“.

# Un ponte animato e vissuto funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie

L’impostazione progettuale di tipo urbanistico si basa sul concetto di spazio dinamico e attrezzato per ricucire la storica cesura tra le due parti della città divise dai binari, ovvero il nucleo centrale di Sesto San Giovanni e le aree ex Falck – spiegano i titolari del progetto – Un ponte animato e vissuto che, oltre ad integrare la funzione di servizio e ristoro, funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie. L’immagine storica delle grandi stazioni ferroviarie e del loro linguaggio di ferro e vetro è stato uno degli elementi di ispirazione più importanti nel concept progettuale della nuova stazione: un approccio che si fonde con la vocazione architettonica industriale del luogo, integrandosi in modo armonico con il paesaggio urbano“.

Credits Ottavio-Di-Blasi-and-Partners – Stazione Sesto San Giovanni

L’obiettivo della realizzazione prevede che il servizio di rete ferroviaria rimanga fruibile ai viaggiatori per tutta la durata del cantiere, grazie alla messa in sicurezza dei percorsi, per garantire una soluzione di continuità all’importante flusso di traffico pedonale e ciclabile che attraversa l’area.

# In corso la fase di copertura della passerella

Credits cimolai – Posa impalcato per passerella ad aprile 2022

I cantieri, affidati a Cimolai Spa dopo una gara pubblica indetta da Milanosesto Spa, sono partiti ad ottobre del 2021, con la posa simbolica della “prima pietra”. Tra il 6 aprile e il 7 aprile 2022 una maxi gru di 60 metri ha sollevato e posato le due porzioni di impalcato in carpenteria metallica: una di 27 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza e 158 tonnellate di peso e un’altra di 34 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza e 169 tonnellate di peso.

La struttura a scavalco dei binari è stata posizionata sui pilastri in calcestruzzo armato della nuova stazione a ponte. Negli ultimi mesi sopra la passerella, di 89 metri di lunghezza per 18 di larghezza, si sono concentrati i lavori di installazione delle barre a supporto del grande tetto vetrato lungo 110 metri e largo 28 metri. 

Il cantiere proseguirà con la realizzazione delle scale e degli ascensori per l’accesso alla passerella pedonale dal corpo della stazione e dai binari, oltre che la posa delle balaustre laterali. La consegna dell’opera è prevista entro la fine del 2023.

Leggi anche: Via ai LAVORI per la STAZIONE FERROVIARIA del futuro. Firmata RENZO PIANO

Continua la lettura con: Le IMMAGINI della NUOVA STAZIONE di TIBALDI-BOCCONI

FABIO MARCOMIN

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A Milano lo STIPENDIO non BASTA

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Uno dei più gravi problemi a Milano: la sostenibilità economica. Una delle città dell’Europa con il costo della vita più alto, soprattutto se si parla di casa, ma anche una di quelle in cui gli stipendi sono cresciuti di meno negli ultimi vent’anni. Questo ha creato una forbice per molti insostenibile. Uno dei fatti balzati alle cronache negli ultimi mesi è stata la mancata risposta a nuove offerte di lavoro di ATM. 

A Milano lo STIPENDIO non BASTA

# Nessuno vuole più lavorare per Atm?

Credits: @amilanopuoi
Piazza Cordusio

Da grande voglio fare il posto fisso, diceva il piccolo Checco Zalone nel film “Quo vado”. E una volta ottenuto – impiegato nell’ufficio provinciale licenze caccia e pesca –  lo ha difeso a tutti i costi, anche accettando trasferimenti assurdi, dalla Val di Susa a Lampedusa, per finire al Polo Nord. 

Oggi a Milano non sembra più esserci questo mito. Contratto sicuro, tempo indeterminato, ferie e malattia pagate sembrano non interessare più i milanesi. A inizio anno Atm ha lanciato una campagna assunzioni che prevedeva l’inserimento di 650 nuove risorse, ma ha faticato a reperirle. 

Ma perché i milanesi non vogliono più fare questi mestieri, condurre questi mezzi, candidarsi per aggiudicarsi il posto fisso? La risposta è arrivata da un autista di Milano. 

# ATM non trova autisti. La replica di un tranviere: stipendi bassi e costo della vita insostenibile

Credits Andrea Cherchi – Manetta Tram

Un conducente ci scrive e prova a spiegare il perché:

«Gentile redazione, sono un autista Atm/net da quasi vent’anni, e nel corso di questo periodo ho visto cambiare tante cose in Atm in primis, e nel contratto nazionale che, già quando sono stato assunto io nel 2000, era abbastanza basso.

Ma adesso chi viene assunto in Atm o comunque col contratto autoferrotranvieri guadagna circa €1200 al mese, considerando il fatto che per poter fare questo lavoro bisogna spendere circa €5000 per fare le patenti, tutte le abilitazioni e tutte le varie visite necessarie per poter svolgere questa tipologia di lavoro. 
 
Quindi chi investe €5000 nelle patenti e poi ha un prospetto di lavoro dove ne guadagna 1200€ al mese e le spese sono tantissime, non va più a fare l’autista o il tramviere o il macchinista ma punta fare qualcos’altro dove ovviamente riesce a lavorare guadagnando il giusto per vivere decorosamente. 
 
Cordiali saluti 
Giorgianni BAGLIERI»
 
Un problema sollevato che sembra valere non solo per i conducenti di ATM ma per molti altri lavoratori come risulta da una ricerca. 

# Il milanese si mette in tasca 123 euro al giorno

klimkin da Pixabay

Il dipartimento politiche del lavoro della CGIL, ha effettuato un’indagine su 1.687.183 buste paga milanesi, tratte dal data base di INPS su dati del 2020. E ha fatto i conti in tasca a tutti settori lavorativi di Milano, escluso il comparto agricolo.

La paga media giornaliera di Milano si aggira intorno ai 123 Euro/giorno (lordi). Il dato è un numero assoluto ricavato dalla media tra gli stipendi più alti e quelli più bassi.

# I dirigenti guadagnano 562 euro, gli intermittenti 47 euro

I valori su cui si è fatta la media sono quelli dei dirigenti, che guadagnano in media 562 Euro lordi al giorno, i quadri che raggiungono i 232 €/giorno, fino ad arrivare agli stipendi più bassi di impiegati, operai e interinali, che rispettivamente sono 109, 74 e 72 Euro.
Tra i lavoratori interinali, che sono all’incirca 83.000 delle buste paga analizzate, vi è da considerare gli intermittenti, che guadagnano 47 Euro lordi al giorno.

Leggi anche: “NORD-SUD, bisogna fare come in Germania”: STIPENDI più alti dove si produce di più

# La grande differenza tra uomini e donne

Gerd Altmann da Pixabay

L’indagine di CGIL ha anche scoperto che anche a Milano esiste l’anomalia che affligge il mondo del lavoro in Italia. Non è infatti solo la posizione ricoperta a garantire uno stipendio più elevato.
Trasversalmente in ogni fascia di età, c’è un divario tra i salari percepiti dagli uomini e quelli delle donne.

Tra gli operai l’uomo guadagna 80,00 € al giorno, la donna 54,00. Per tutti gli altri lavori o settori, questa forbice resta ampia: tra gli impiegati il gap uomo/donna va da 125€ a 96€; tra i quadri si passa da 232€ a 214€, mentre per i dirigenti si va dai 585 Euro guadagnati da un uomo, ai 478 della donna.

Leggi anche: A Milano 11 ANNI di STIPENDIO per comprare CASA. Il doppio della media nazionale

# Confronto con l’Europa: gli unici a essere diventati più poveri in 30 anni

Andrew Khoroshavin da Pixabay

Da fonti OCSE risulta che l’Italia è l’unico paese in Europa in cui i salari da lavoro dipendente sono diminuiti nel 2020 rispetto al 1990.
In Lituania gli stipendi sono aumentati di un +276,3%, in Estonia +237,20%, Lettonia +200,50%. Nel nucleo dei fondatori Euro, gli aumenti sono più contenuti, ma spicca il + 129,6 della Slovacchia.
L’Italia è l’unica a essersi impoverita: -2,9%. Sono lontani i tempi in cui ci si poteva confrontare con Francia (+31,1%), Austria (+24%) o Germania (+33,7%). Anzi: con l’unico segno negativo, l’Italia in Europa ha smesso di confrontarsi con tutti, prendendo una strada tutta sua.

Fonte: OCSE

Leggi anche: Prezzi nordeuropei ma stipendi anni 90: quanto COSTA comprare CASA a Milano zona per zona

# Cosa fare a Milano con 47 Euro lordi? Scegliere Milano Città Stato

Alexas Fotosda Pixabay

Resta da capire cosa può fare un lavoratore intermittente che a Milano guadagna 47 Euro al giorno.
La pressione fiscale si aggira, per quella fascia di retribuzione, su un 15% circa.
Un lavoratore potrebbe quindi percepire meno di 40 Euro al giorno. Una lavoratrice, come ammette anche l’indagine CGIL, ancora meno.
La vita a Milano è molto cara, l’unica cosa che si può fare a Milano con queste cifre è il lockdown personale perenne e il digiuno intermittente, sperando che la CGIL inizi a fare il sindacato seriamente, mettendo a dura prova le politiche del lavoro che hanno creato una nuova fascia di povertà.

Quand’è che Milano deciderà di diventare autonoma da queste logiche discriminatorie? Non basta tinteggiare Palazzo Marino un mese all’anno, o dire a parole che a Milano siamo diversi. Bisogna avere il coraggio di guardare alle grandi città d’Europa non solo per le ciclabili o l’urbanismo tattico, ma soprattutto per ciò che le contraddistingue davvero: l’autonomia dal governo centrale. 

Hai cose da segnalare che a Milano non vanno o che potrebbero andare meglio? Scrivici su info@milanocittastato.it

LAURA LIONTI

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Dalla METROPOLI a un PAESINO SPERDUTO in montagna: la SCELTA di un 20enne

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Credits tvsvizzera.it - Vittorio Olivetto

Sta riscuotendo grande successo al cinema “Le otto montagne”, film tratto dal romanzo omonimo, che racconta la storia di due amici e del profondo legame con la montagna. Forse è un segno dei tempi, come la storia di un giovane e della sua scelta di un cambio radicale di vita.

Dalla METROPOLI a un PAESINO SPERDUTO in montagna: la SCELTA di un 20enne

# La nuova vita del ventenne Vittorio in un borgo con meno di 10 abitanti

Credits zanini_marina IG – Monteviasco

Il ventenne Vittorio Olivetto ha deciso di lasciare la casa che si trovava nella città metropolitana di Milano ai confini con la provincia di Varese per andare ad vivere a Monteviasco, in Val Dumentina nel Varesotto, ai confini con l’alto Malcantone in Svizzera: un borgo montano con meno di 10 residenti, e non sempre presenti per tutta la settimana. In vetta a questo paese dalle caratteristiche case di sasso ci sono ristoranti, un osservatorio astronomico rinomato favorito dal buio totale della notte.

# Isolato da tutto: si può raggiungerlo solo a piedi, camminando lungo 1.400 antichi gradoni

Credits lorena.29.12 IG – Mulattiera a gradoni

Un territorio isolato da tutto e da tutti dal 2018, prima a causa di un tragico incidente costato la vita al manutentore della funivia e poi per la difficoltà di trovare cooperative disposte a prendere in mano l’unico servizio di trasporto pubblico che lo collega agli altri comuni. Oggi per arrivarci bisogna percorrere una mulattiera di 1.400 antichi gradoni in sasso, e un’ora di cammino, partendo dal primo posteggio a valle dove partiva la cabina gialla dell’impianto a fune.

# Una scelta di vita: “Qui si capisce di cosa davvero hai bisogno: si torna all’essenziale della vita dell’uomo”

Credits tvsvizzera.it – Vittorio Olivetto

La decisione di Vittorio di andare a vivere in questo luogo sperduto non è stata affatto azzardata, ma al contrario una scelta ragionata, una ricerca della semplicità, di un ritorno alle origini, “della volontà di fuggire per poi ritrovarsi“. Il suo è infatti un modo di combattere soprattutto contro la tendenza alla grande fuga.

Nel borgo di meno di 10 anime ha riscoperto la volontà di aiutarsi tra vicini, sparsi nella valle, con piccoli lavoretti in cambio di uova fresche, formaggio, o della pizza, e ha deciso di portare avanti un’antica tradizione locale imparando l’arte di costruire ed intrecciare cesti il cui insegnamento è tramandato solo oralmente da alcuni anziani del posto.

Rimpianti, nostalgie? Tutt’altro. Il suo invito è rivolto a tutti, soprattutto ai suoi coetanei, a provare esperienze simili: “Qui si capisce di cosa davvero hai bisogno: un po’ di acqua, il fuoco e qualcosa da mangiare, si torna all’essenziale della vita dell’uomo”. 

 

Fonte: TvSvizzera

Continua la lettura con: Cornello dei Tasso, Il BORGO LOMBARDO dove è nato il SERVIZIO POSTALE

FABIO MARCOMIN

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🔴 Per i SALDI a Genova PARCHEGGI GRATIS nei week end: una buona idea anche per Milano?

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credits: @ilmondodeitrasporti IG

Genova si fa più europea. Come succede in altre città del Vecchio Continente, anche a Genova in occasioni speciali i parcheggi a pagamento diventano gratuiti. Un’idea che anche Milano potrebbe replicare?

Per i SALDI a Genova PARCHEGGI GRATIS nei week end: una buona idea anche per Milano?

Ph. dexmac – pixabay

Quattro giorni di parcheggi gratuiti nelle aree di sosta comunali: questa la decisione dell’amministrazione comunale di Genova per aiutare i commercianti ad attrarre clienti nella stagione dei saldi. In occasione del primo weekend di saldi invernali, a partire da giovedì 5 gennaio, su tutto il territorio genovese sarà possibile parcheggiare gratuitamente nelle zone Blu Area e nelle Isole Azzurre (le aree gestite da Genova Parcheggi). La temporanea sospensione della sosta a pagamento su suolo pubblico nelle aree regolamentate è prevista giovedì 5 gennaio, sabato 7 gennaio, e sabato 14 gennaio.

Ph. dexmac – pixabay

L’Amministrazione comunale visto il buon risultato degli scorsi anni, ha deciso di ripetere l’iniziativa proposta e concordata con le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti, per favorire i cittadini e gli operatori nei primi giorni di saldi. Promuoviamo così, anche quest’anno, la nostra città in un’ottica commerciale e turistica insieme, con l’obiettivo di incentivare e facilitare l’affluenza di cittadini e turisti nei primi giorni di saldi, assicurandoci che ci sia la piena possibilità di accesso agli esercizi commerciali, attraverso la gratuità degli stalli. Invitiamo e sosteniamo la campagna “compra sotto casa”  anche in occasione delle vendite di fine stagione con i commercianti genovesi, pronti ad offrire tante occasioni e una vasta scelta di articoli“. dichiarano gli assessori al Commercio e alla Mobilità Paola Bordilli e Matteo Campora, come riportato da La Voce di Genova

In tutta Europa l’azione sui parcheggi per incentivare il commercio e l’abbandono delle auto è piuttosto comune. A Cannes, ad esempio, nei week end e in occasioni speciali i parcheggi pubblici e privati adottano tariffe agevolate. In tutta la Francia è poi consuetudine che tutti i parcheggi pubblici e privati consentano il parcheggio gratuito entro un’ora dalla sosta. Milano per ora da questo orecchio non ci sente e cerca di disincentivare l’auto soprattutto con tasse, restrizioni e multe. Perché non provare anche con il rovescio della medaglia, con azioni di incentivo? A Genova sembrano aver riscosso successo. 

Continua la lettura con: Milano – Genova in 50 minuti

MILANO CITTA’ STATO

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DORMIRE sotto LE STELLE a due passi dal CIELO: i posti dove farlo in ITALIA

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Starlight Room. Credits: @anothernati IG

L’esperienza di addormentarsi sotto il cielo stellato, è quella perfetta per combattere le paure notturne. Le stelle accompagnano le creature nel loro percorso, fisico e metafisico, fin dal brodo primordiale. Per recuperare un legame ormai eterno, ci sono soggiorni che permettono di dormire sotto le stelle. Vediamo dove.

DORMIRE sotto LE STELLE a due passi dal CIELO: i posti dove farlo in ITALIA

# Dolomiti e magia al Rifugio Col Gallina

Starlight Room – Credits: @regarda_travel IG

In cima alle Dolomiti è possibile dormire sotto le stelle, toccando il cielo con un dito. Al Rifugio Col Gallina si può prenotare la Starlight Room, un’esclusiva struttura che – ruotando su se stessa – offre la possibilità di passare un soggiorno completo, in compagnia delle Dolomiti, a due passi dal cielo.
La Starlight Room è ricavata con materiali sostenibili, soprattutto è rivestita di vetrate. L’esperienza visiva è quindi la protagonista in ogni momento del soggiorno. Si può cenare sotto le stelle, o ammirarle dalla camera da letto. Dal tramonto all’alba regala momenti indimenticabili. Ma non è l’unico posto in Italia dove vivere un’esperienza simile

Leggi anche: I 10 POSTI più BELLI dove DORMIRE per ammirare il FOLIAGE

# Le Bolle delle Perseidi, Viterbo

Le Perseidi – Credits: @leperseidibubbleglamping IG

L’intuizione di due fratelli è basata su bubblegamping, per soggiornare in bolle trasparenti ognuna delle quali attrezzata con una vasca idromassaggio.
Si trova nell’Alto Lazio, poco distante dal Lago di Bolsena ed offre un soggiorno unico: la parte trasparente e panoramica è dotata di telescopio, per ammirare i dettagli di un cielo che, da questa porzione del Lazio, propone uno scorcio impagabile.
La trasparenza è supportata con siepi e teli verdi oscuranti, per garantire la privacy degli ospiti, l’ambiente riscaldato o raffrescato, per fare l’esperienza in ogni momento dell’anno.

# Sul tetto di una funivia a Selvino (BG)

Selvino – Credits: @cablewayroom IG

In provincia di Bergamo hanno pensato di alzare lo sguardo così, poggiando una camera da letto sul tetto di una vecchia funivia. Obbiettivo centrato in pieno: la casetta, la Cableway Room di Selvino tra le Alpi Orobiche, è un B&B esclusivo.
Il pezzo forte è sicuramente la camera da letto, le cui vetrate esterne permettono la trasparenza necessaria a godere del panorama, diurno e notturno.
Tutto lo spazio è attrezzato per un soggiorno rilassante e full comfort, con giardino, luoghi per le escursioni e relax nella piscina riscaldata.

Leggi anche: A un’ora da Milano si può DORMIRE nella CAMERA appesa a un ALBERO

# Glamping detox nelle Langhe

Gaia’s – Credits: @gaiasspheres.glamping IG

Idea disruptive di Gaia’s Sphere, che offre il glamping sì, ma senza wi-fi, senza TV, per un soggiorno disintossicante anche dalle abitudini compulsive del nostro rapporto con la tecnologia.
Le sfere ricordano l’architettura degli osservatori astronomici e, infatti, la vista del cielo stellato è quel particolare in più, di cui si può godere pernottando nel cuore delle Langhe.
La vista in orizzontale si estende fino alla fine di una vallata piemontese da sogno, che si gode anche dalla vasca riscaldata posta in esterna.

# La casa sull’albero in provincia di Firenze

Casa Barthel – Credits: @riccardobarthel IG

Casa Barthel non è una semplice casetta sull’albero. È una suite rialzata 4 metri da terra, circondata da vetrate panoramiche che permettono di ammirare le dolci colline fiorentine da cui è circondata.
L’intera struttura intorno è un continuo richiamo al contatto con la natura, a due passi da una delle città d’arte più importanti del mondo.

Leggi anche: Le 7 CASE sull’ALBERO più belle d’ITALIA

# La casa cabriolet in Franciacorta

Casa Cabriolet – Credits: @pocodesigns IG

Non ha il cruscotto e non serve la patente, ma basta schiacciare un pulsante ed il tetto si apre completamente, nella Cabriolet Suite di Erbusco. Più convertibile di così non si può.
Siamo nella Franciacorta, terra di uno dei vitigni più antichi del mondo, che si possono visitare per una degustazione.
La Cabriolet Suite offre il celo in una stanza, quella da letto, per sognare anche ad occhi aperti.

# Lo skyviews chalet di Dobbiaco (BZ)

Skyview Chalets – Credits: @skyviewchalets IG

Lo spettacolo delle Dolomiti ispira anche questo villaggio di lusso, chalets orientati alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica.
Per gli amanti del genere, Skyview Chalets è un’esperienza children free, che coniuga il relax al paesaggio. Qui è possibile vivere e respirare la natura, nelle strutture che permettono di aprire i tendaggi applicati sulle vetrate, che nell’ambiente di soggiorno sono ovunque.
Privacy assicurata, ma con la possibilità di scostare i drappi e godere del panorama dolomitico, o della compagnia del cielo stellato di notte.

Leggi anche: La casa del lupo è lo SKI CHALET più BELLO d’Italia

# Nabi Resort, Caserta

Nabi Resort – Credits: @marina.flo IG

Finalmente un glamping al Sud, nella prima oasi naturale sorta a Caserta, in Campania.
Una lunghissima pista ciclabile illuminata, è la naturale estensione delle esperienze notturne che si possono fare al Nabi Resorts & Glamping di Caserta.
Le casette assomigliano a tende che si trovano sulle rive dei Laghi Nabi, a due passi dalla Via Domiziana, nel cuore dell’Eco Parco del Mediterraneo.
Relax, lusso e un terrazzino di fronte alla tenda, che regala la vista sul lago, sotto il cielo stellato di Caserta.

# Il “nido” nel Salento

Parco dei Paduli – Credits: @daiana_lorenzato IG

Spettacolare soluzione stilistica del Parco dei Paduli, nel Salento, dove il soggiorno è ricavato con materiali si scarto della lavorazione agricola degli ulivi circostanti, “intrecciati” per imitare il nido degli uccelli.
Turismo votato completamente alla sostenibilità e alla sensibilizzazione, immersi in un parco degli ulivi molto antico, il nido permette di ricevere le vibrazioni di un affascinante connubio, che nasce a metà tra il dormire sotto le stelle e vivere in contatto stretto con la natura.

Dormire sotto un cielo stellato, quando è una scelta, regala emozioni infinite. Le stelle di notte sono come i puntini di congiunzione tra un giorno appena finito e quello nuovo, che deve ancora incominciare.
Sta a noi riempire quei puntini con i sogni, per rendere il viaggio indimenticabile.
Altro che 5 stelle!

Continua la lettura con: BUBBLE room: a un’ora da Milano si può DORMIRE sotto le STELLE

LAURA LIONTI

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Le altre località del giorno (per una gita da Milano):

AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, il parco speleologico di Dossena, Civate e il lago più vicino a MilanoOasi Zegna, Bormio, Lucchio, i Dolmen d’Italia, l’altra Santa Margherita, Val Cavargna, Labirinto della Masone, Cornello dei Tasso, il presepe sommerso, il ponte tibetano più alto d’Europa, le Marmitte dei GigantiIsolino Virginia- l’isola di LotoLugano, il borgo superocolorato di PomponescoMerano, Isole Caraibiche della Lombardia, Morcote il villaggio più bello della Svizzera, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLecco, Mandello del Lario, Peccioli borgo medievale dell’arte contemporanea, lo Snow Chalet di Livigno, l’Acquaworld, Grotte di Soprasasso, Sankt Moritz, la Casa dei Maghi, il fiordo norvegese d’Italia di Crap de la Parè, Ciaspolate vicino a Milano, il lago alpino più bello del mondo, il Treno del Natale, il capolavoro del Cinqucento Gualtieri, Lago di Carezza, Moltrasio “il borgo dell’amore”, Villa Selvatico, Castel Savoia la reggia della Regina Margherita, Glacier Express, Courmayeur, la Pozza di LeonardoMartello il Comune che non parla italiano, La funicolare cabriolet di Grimselwelt, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, La savana di Cumiana, MonzaValsassinaBardineto il villaggio dei funghiValle d’Intelvi, Maranello, La terrazza del brivido di Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal Vigezzo la valle dei pittoriPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamo, Il castello da fiaba di MadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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🔴 Emis Killa: «Milano è diventata una 💩»

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Il rapper lo ha rifatto. Un post di denuncia contro il degrado. Questa estate aveva fatto scalpore paragonando Riccione a Marsiglia. Ora il bersaglio è la sua città, in un twitt tranchant. “Milano è diventata una merda”. Cerchiamo di capire le sue ragioni e la reazione dei suoi lettori.

Emis Killa: “Milano è diventata una 💩”

# Emis Killa, chi è costui?

Non tutti sanno chi sia. Lo presentiamo in poche righe. Il vero nome è Emiliano Rudolf Giambelli, rapper del 1989 a Vimercate. Il suo primo successo è stato l’album L’erba cattiva rimasto nella top 20 per oltre tre mesi nel 2012. Altri album di successo sono Mercurio, Supereroe, 17 e Ora o mai più. Tra le canzoni sue più note ci sono: Parole di Ghiaccio, Essere umano, Linda, Scordarmi chi ero, Maracanà, A cena coi tuoi e Rollercoaster. Oltre che con la musica il cantante milanese è diventato noto al grande pubblico per la partecipazione come coach al programma The Voice of Italy. Su twitter lo seguono quasi un milione di follower. 

# Il nuovo twitt

La scorsa estate aveva fatto scalpore il suo twitt in cui aveva scritto «Riccione come Marsiglia: dopo le 18 devi avere paura». Un twitt che non era stato preso bene da molti, tra cui il sindaco della città romagnola che rispose a questo twitt con una denuncia contro il rapper. Denuncia che non sembra avergli smorzato la polemica. Tutt’altro: il rapper alza il tiro scrivendo un twitt nella serata del 2 gennaio 2023. Il bersaglio è la sua città. «Se dico che Milano ormai è diventata una merda mi prendo una denuncia anche da beppe sala?».

# La reazione dei follower: Milano sempre più pericolosa

In poche ore il twitter viene letto da quasi 150mila persone. Tra le risposte si intuisce la motivazione dello sfogo del rapper. Il tema è ormai quello sempre più di tendenza a Milano: la poca sicurezza. Questi i commenti che sottolineano questo aspetto: 

«Ora lo so che mi beccherò del fascista, ma finché prendiamo la centesima zingara che fa i borseggi in metro ed il millesimo spacciatore che vende roba ai tossici, li indentifichiamo (col solito nome falso) e poi li rimettiamo per strada mi pare difficile che le cose migliorino.» (Sommopoeto)

«Ma i radical-merda ti daranno contro. Sono milanese doc, nato in Corso Magenta. Sono scappato sul lago di como nel 2003. I miei amici mi prendevano per il culo. Oggi hanno paura quando portano il cane a cagare al parchetto. Abbraccio.» (Fabio Bergomi)

«Milano è precipitata negli ultimi anni. Colpa sicuramente delle istituzioni, ma soprattutto delle degradanti nuove generazioni, che pensano solo a scimmiottare falsi miti tipo gangster (ma vorrei capire poi chi sono questi grandi idoli gangster)» (Lucio Caruso)

«No, bro’. Dici la verità. Sono stato a prendere mia figlia in Centrale appena prima di Natale. Era sera, le 23. Io sono grosso e cattivo, non ho paura, ma mi metto nei panni di chi non ha nessuno che lo va a prendere… da avere paura. Milano fa cagare (in termini di sicurezza)» (I M KastigaMatti)

«Perché? Perché i poveri sono aumentati a dismisura? Perché la microcriminalità è sempre più presente in città? Perché i servizi passano gli anni ma invece di migliorare peggiorano? I progressisti ti diranno che tutto questo non è vero.» (Etrusco)

«concordo, si è fermata anni fa e il livello si è abbassato»  (Daniele Bottalico)

# “Non solo Milano, in tutte le principali città italiane c’è un degrado assurdo”

Tra i commenti più numerosi ci sono le repliche di chi vive in altre città lamentando che da loro le cose sono perfino peggiori. 

«Non solo Milano, in tutte le principali città italiane c’è un degrado assurdo» (•ᴛᴏʀᴏ ᴢᴏɴᴇ•)

«Prova a passare nelle province emiliane tipo Bologna,Modena e Reggio Emilia…fogne a cielo aperto.» (Clavpio)

«Emilia’ vieni a Roma, è una merda da molto tempo e proprio per questo ha sviluppato gli anticorpi» (FreeGhost)

 

Anche se c’è chi sottolinea come Milano dovrebbe misurarsi con altre città:

«Io concordo pienamente (non voto neppure), vince facile perché la si confronta a realtà da terzo mondo tipo Roma o Napoli ma passate le Alpi la differenza nell’abc (pulizia, decoro urbano, ecc) si vede e sente tutta» (David Compton)

In generale i commenti danno ragione al rapper. Anche se forse dalle risposte si capisce qual è il problema più grande della Milano degli ultimi tempi: non impegnarsi più a risolvere i problemi. 

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Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

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Milano segna negli ultimi giorni dell’anno un nuovo record della miseria. Con il 2023 si invertirà una tendenza sempre più drammatica?

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

# “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti

Credits Paola Bucci Buccianti FB – Coda al Pane Quotidiano

Sono sempre di più le persone che si mettono in coda al Pane Quotidiano per chiedere un sacchetto di alimenti da portare a casa. Si tratta soprattutto di persone che hanno una casa e un lavoro, quasi mai senzatetto, ma sono in difficoltà economica tra affitti, bollette, libri di scuola dei figli e quindi costretti a ridurre i costi per pranzi e cene. Alla mattina della vigilia di Natale erano già oltre 2.000 i milanesi in coda al punto di viale Toscana e in attesa di ricevere un pacco con pasta, sugo, latte e panettone dai volontari. Erano di più al Pane Quotidiano di viale Monza. Gli stessi numeri si sono registrati anche il 25 dicembre per un totale di 10.000 persone in 2 giorni. Un trend proseguito in modo drammatico anche negli ultimi giorni dell’anno. 

Credits Andrea Cherchi – Pane Quotidiano

Il commento dell’amministratore delegato di Pane quotidiano, Luigi Rossi: “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti: le aziende stanno più attente ad avere pochi eccessi di produzione, ci regalano meno rispetto alla domanda che è esplosa».

# In tutto il 2022 sono state 1,3 milioni di persone a chiedere aiuto alla associazione

Pane Quotidiano

In tutto il 2022 si sono recate solo al Pane quotidiano ben 1,3 milioni di persone per chiedere un pasto. A questi numeri vanno aggiunti quelli di coloro che usufruiscono delle mense presenti in città, una su tutte quella dell’Opera San Francesco, o dei pacchi viveri e aiuti che le associazioni, istituzioni, Ong e reti di volontariato distribuiscono in tutta l’area metropolitana. Il commento del direttore della Caritas Luciano Gualzetti riportato sul Corriere Milano: “Il tema della povertà alimentare è appesantito da quello sopravvenuto della povertà energetica e in questo periodo di feste tradizionali affiorano più visibilmente anche le difficoltà di chi si ritrova anche con relazioni familiari spezzate o rarefatte“.

I video: 

 

Continua la lettura con: Non riesco più a CAPIRE questa città…

FABIO MARCOMIN

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DOVE si MANGIA MEGLIO nel mondo? ITALIANS do it BETTER

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Taste Atlas Award 2022

Nell’edizione 2022 del TasteAtlas Awards la cucina del nostro Paese è risultata la migliore in assoluto. Scopriamo la classifica con le prime 50 posizioni.

DOVE si MANGIA MEGLIO nel mondo? ITALIANS do it BETTER

# L’Italia è la migliore cucina del mondo, il podio è tutto europeo

Credits romjanaly-pixabay – Cucina italiana

Nell’edizione 2022 del TasteAtlas Awards l’Italia è risultata la Nazione con la migliore cucina al mondo con una valutazione di 4,72. Il podio è tutto europeo con la Grecia al secondo posto e un punteggio di 4,68 e la Spagna al terzo con 4,59. Nella top ten troviamo a scendere Giappone, India, Messico, Turchia, Stati Uniti d’America, Francia e Perù.

# Germania al 15esimo posto, Inghilterra al 29esimo

Taste Atlas Award 2022

Scorrendo la classifica troviamo la Cina alla posizione numero 11 davanti a Brasile e Portogallo con punteggi tra il 4,49 e il 4,47. Tra gli altri grandi Stati europei la Germania è al 15esimo posto con 4,37 e l’Inghilterra al 29esimo con 4,18. Oltre il 30esimo Belgio, Olanda, Austria e Danimarca rispettivamente 4,14, 4,10, 4,09 e 4,05. Chiude la graduatoria al 50esimo posto la Slovacchia con 3,94.

Continua la lettura con: 10 RISTORANTI di Milano dove MANGIARE almeno UNA VOLTA nella VITA

FABIO MARCOMIN

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Caro biglietti, taglio dei servizi, sarà un anno di AUSTERITY? Il paradosso per la città che VERSA più RICCHEZZA allo STATO

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Ormai è certo: entro la fine di gennaio aumenta il costo dei titoli di viaggio ATM, con molta probabilità subito dopo le festività. Ma ad accompagnare questa notizia poco piacevole ce n’è un’altra: ATM taglia anche le corse. Non solo. Con l’operazione Robin Hood si metterà mano alle tasche dei milanesi più abbienti. Tutto per colmare un buco di bilancio. Una situazione paradossale. 

Leggi anche: scatta l’aumento dei biglietti ATM

Caro biglietti, taglio dei servizi, sarà un anno di AUSTERITY? Il paradosso per la città che VERSA più RICCHEZZA allo STATO

# L’autobus può attendere

Tram 1503 – Credits: MilanoGuida

Il biglietto ordinario salirà da 2 a 2,20 euro. Non solo, anche le corse saranno tagliate. Il taglio delle corse partirà dal 30 gennaio 2023, ecco quali sono le linee dei mezzi di superficie interessate.

Le linee dei tram che vedranno modiche a gennaio: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 12 – 14 – 15 – 19 – 27 – 33.

Queste linee degli autobus che subiranno cambiamenti: 43 – 47 – 49 – 50 – 54 -58 – 60 – 61 – 63 – 67 – 70 – 73 – 74 – 80 – 81 – 94.

Ma i sacrifici per i milanesi non finiscono qui. 

# Nuovi rincari in arrivo: mense scolastiche, musei, Sport, occupazione di suolo pubblico, affissioni pubblicitarie e mobilità

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

L’amministrazione si prepara a mettere in campo l’operazione ribattezzata “Robin Hood”: una rivoluzione delle tariffe cittadine che dovrebbe far pagare i servizi in misura maggiore a prezzo di mercato a chi ha redditi più alti. L’approvazione delle modifiche dovrebbe avvenire dopo l’approvazione del bilancio anche se le opposizioni vorrebbero riparlarne dopo le elezioni regionali.

Nel calderone delle tariffe oggetto di rialzo ci sono: mense scolastiche, i musei, ma anche le tariffe legate allo Sport, la tassa di occupazione di suolo pubblico, le affissioni pubblicitarie e soprattutto la mobilità. Sarà infatti quest’ultimo ambito il più importante per cercare di recuperare lo scompenso generato dalla perdita dei passeggeri della metropolitana, rispetto al periodo pre-covid sono calati del 20%, e che rischia di diventare strutturale.

# L’ “Operazione Robin Hood” con le tre linee di intervento: raddoppio costo Area C, parcheggi residenti solo per la prima auto e ticket per Area B

Credits Giovanni Citarda FB – Area B

Le tre linee di intervento ipotizzate da Palazzo Marino sono: una revisione di Area C, un intervento sui pass per la sosta e, a lunga scadenza, una tariffa anche per Area B.

Per la Ztl del centro verranno riviste al rialzo le tariffe di ingresso, visto che, anche sull’esperienza di altre città europee, dopo alcuni anni non fungono più da deterrente e devono quindi essere aggiornate, e inoltre i 30 milioni di euro di incassi attuali coprono in gran parte i costi di mantenimento del servizio. Per entrare in Area C è allo studio un aumento dagli attuali 5 euro, a 7,5 o 10 euro, che entrerebbe in vigore non prima del secondo semestre 2023 per via dei tempi tecnici di aggiornamento dei software.

La seconda area di intervento riguarda i permessi di sosta per i residenti che dovrebbero rimare gratuiti solo per la prima auto del nucleo famigliare, mentre a partire dal secondo veicolo si pagherebbe una tariffa annuale. Secondo i tecnici dell’Ama ci sarebbero circa 80 mila nuclei familiari che hanno almeno due auto.

L’ultima azione tocca Area B, oggi inaccessibile dai veicoli benzina fino a Euro 2 e da quelli a diesel fino a Euro 5 salvo deroghe e permessi e passibili di multa. Con la revisione delle tariffe potrebbe essere richiesto il pagamento del ticket di ingresso anche solo per entrare in città. 

Ma qual è la ragione di questa stretta improvvisa?

Leggi anche: Area B: l’HINTERLAND diventa il PARCHEGGIO di Milano?

# Un buco di 80 milioni

 

L’annuncio dell’assessore Emmanuel Conte: «A oggi mancano 80 milioni». Se non ci saranno interventi del governo, questo significa una cosa solo: il taglio dei servizi. «Non potendo aumentare le entrate saremmo costretti a trovare queste risorse nella spesa e quindi dovrò chiedere a tutti i colleghi un sacrificio e di rivedere i propri bilanci». Quale soluzione, allora? Anche l’assessore ribadisce la storica battaglia di questo sito: «Il dato strutturale resta quello di un nuovo rapporto tra lo Stato e il ruolo dei comuni. Non sono le Regioni ma i comuni che meritano un’autonomia differenziata che tenga conto della loro condizione storica e della funzione che svolgono». In una parola sola: occorre rendere Milano una città stato sul modello delle grandi città d’Europa. E in effetti, Milano avrebbe tutte le motivazioni per passare dall’avere il cappello in mano a pretendere di trattenere di più di ciò che produce. Il dato del residuo fiscale è da record del mondo. 

# Il paradosso: Milano riceve dallo Stato l’1% di quanto versa

 
Credits: www.ultimenotizieflash.com

L’OCSE calcola in 312 miliardi il PIL prodotto nell’area metropolitana, di cui circa 80 miliardi nel Comune di Milano. Applicando il tasso di pressione fiscale reale in Italia, significa che Milano versa oltre 40 miliardi allo stato italiano, considerando solo il Comune. Cifra che arriva a 156 miliardi di tasse pagate allo stato, se si calcola l’area metropolitana di Milano, come viene definita dall’ OCSE.

Dei 40 miliardi versati allo stato quanti ritornano a Milano attraverso i trasferimenti statali?
Dallo Stato il Comune di Milano riceve 125 milioni come contributi o trasferimenti statali, mentre dalla Regione riceve altri 309 milioni di cui 267 versati per il trasporto locale.
Complessivamente il Comune di Milano riceve dallo stato in via diretta o indiretta (tramite le Regioni) 450 milioni a fronte dei 40 miliardi che versa in tasse. Significa che poco più del 5% del bilancio è coperto dallo Stato e Milano riceve indietro dallo stato l’1% di quanto versa.

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ANDREA ZOPPOLATO

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L’ “ISOLA ALIENA”, la destinazione più ESOTICA della TERRA

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Credits Andrew Svk-unsplash - Socotra

Riserva umana e della biosfera e Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, questo luogo è un vero paradiso in Terra, con dune, spiaggia di sabbia bianchissima e caverne. Centinaia di specie vegetali e animali esistono solo qua. Scopriamo dove si trova questo luogo da sogno.

L’ “ISOLA ALIENA”, la destinazione più ESOTICA della TERRA

# Nell’Oceano Indiano c’è il paradiso in Terra

Credits Fahd Ahmed-unsplash – Socotra

A circa 380 km dalla costa dello Yemen, nell’Oceano Indiano, c’è un arcipelago di quattro isole che sembra un vero paradiso in Terra: Socotra. In particolare l’isola più grande, lunga 132 km e larga 50 km, si compone di dune, spiagge di sabbia bianca, caverne e canyon e ha un clima desertico-tropicale. Secondo gli studiosi l’isola si separò dallo Yemen, di cui fa parte giuridicamente, circa 35 milioni di anni fa.

# Socotra in sanscrito significa “Isola della felicità”

Credits Andrew Svk-unsplash – Socotra

In questo paesaggio da sogno vivono oggi circa 40 mila abitanti, che parlano una lingua locale, il Socotri. In sanscrito Socotra significa ‘Isola della Felicità‘, e non c’è da stupirsi, dal 2003 ha ottenuto il riconoscimento di Riserva umana e della biosfera e dal 2008 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Nella mitologia greca, il trono di Urano era nascosto tra le montagne di Socotra e per gli antichi greci era un luogo di stregoni e fattucchieri.

# Definita l’ “Isola aliena”: un terzo delle più di 800 specie di piante dell’isola esiste solo qui

Credits Andrew Svk-unsplah – Albero del Drago

L’isola di Socotra è chiamata anche l’isola aliena, per il fatto che si ritrovano in questo luogo moltissime specie esotiche ed endemiche di flora e fauna. Si stima che un terzo delle più di 800 specie di piante dell’isola esista solo qui. Tra le specie più famose c’è l’Albero del Drago, con una forma simile a un fungo, il cui nome deriva dal fatto che quando la corteccia o le foglie vengono recise, secernono una resina rossastra, conosciuta come sangue di drago. Gli abitanti la utilizzano per tingere la ceramica e come medicinale. 

Un’altra specie è la rosa del deserto, dalla forma insolita che ricorda la zampa di un elefante. In quest’isola hanno trovato il loro habitat naturale anche molte specie di uccelli che non vivono in nessun altro luogo al mondo.

Per raggiungerla? Non è facile, qui sotto c’è la mappa per trovarla:

 

 

Continua la lettura con: La misteriosa CITTÀ dei TEMPLARI

FABIO MARCOMIN

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Gli EDIFICI più ATTESI nel MONDO per il 2023: Milano protagonista

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Credits domusweb - Snohetta

Sono molti gli edifici pronti a stupire nel 2023. Vediamo questa selezione di Domus.

Gli EDIFICI più ATTESI nel MONDO per il 2023: Milano protagonista

#1 Factory International a Manchester (Inghilterra)

Credits domusweb – Factory International Manchester

La genesi del progetto a firma OMA per la Factory International di Manchester è datato 2014. Dopo numerosi rinvii a causa di Brexit e pandemia il nuovo polo espositivo dovrebbe inaugurare nel 2023 e la programmazione interdisciplinare sfrutterà la flessibilità di layout degli interni, e coinvolgerà anche gli spazi esterni all’edificio, con mercati, eventi e pop-up. La prima mostra sarà quella di sculture gonfiabili di Yayoi Kusama.

#2 Gli uffici Apple presso la Battersea Power Station, Londra (Inghilterra)

Credits domusweb – uffici Apple, Battersea Power Station

Nell’ambito della trasformazione dell’area di Battersea a Londra, nasceranno i nuovi uffici Apple a firma Foster + Partners all’interno della Power Station. Si svilupperanno su diversi livelli per un totale di 46.000 mq, con un grande atrio circondato da alberi e con una copertura vetrata attorno alla quale ci saranno delle balconate rivestite da mattoni fatti a mano, provenienti dalla stessa cava in Gloucestershire da cui arrivarono ai tempi quelli originali della centrale.

#3 Europahafenkopf Bremen (Germania)

Credits domusweb – Europahafenkopf Bremen

Il nuovo quartiere portuale Überseestadt di Brema verrà completato con un blocco di quattro edifici disegnati dallo studio Cobe che avranno al loro interno funzioni pubbliche negli spazi a livello terra, e abitazioni ed uffici ai piani superiori, intorno a cortili verdi. Il progetto diventa l’interfaccia di collegamento tra i nuovi interventi e la città storica, posizionandosi al fondo del porto, con dettagli e materiali che mirano a creare una coerenza generale dell’intervento, e a mantenere al contempo un carattere specifico per ciascuno dei quattro edifici. 

#4 Torre Unipol, il nido verticale di Milano

Credits simo_fm IG – Nido Verticale

L’inaugurazione per la Unipol Tower di Mario Cucinella, già denominato il Nido Verticale per la sua forma, è programmata per la prima parte del 2023. Il grattacielo di 124 metri andrà a completare la riqualificazione di Porta Nuova. Attualmente è in fase di costruzione la copertura a sbuffo che si apre sul monumentale atrio di 75 metri. Sul tetto è presente una serra che, insieme a una “doppia pelle” esterna isolante, pannelli solari e l’integrazione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana, consentirà di far ottenere alla nuova icona meneghina una certificazione LEED Platinum.

Leggi anche: Il NIDO VERTICALE, la nuova ICONA dello Skyline di Milano

#5 Citywave, il grattacielo sdraiato in Citylife a Milano

Credits Big – CityWave

Sempre a Milano sono partiti a settembre 2021 i lavori per realizzare il quarto grattacielo di Citylife, già soprannominato lo sdraiato: Citywave. Progettato dallo studio BIG-Bjarke Ingels Group, si caratterizzerà per un portico lungo oltre 200 metri a forma di onda che metterà in collegamento due edifici di diverse altezze, con all’interno spazi pubblici e di lavoro, facendo da quinta alle tre torri. 

Leggi anche: CityWave: la GRANDE ONDA nel futuro di MILANO

#6 Waterfront nel porto di Genova, per reintegrare il mare nella città

Credits domusweb – Waterfront Genova

Il Waterfront di Renzo Piano è il progetto di rigenerazione della zona dell’ex Fiera di Genova. Si tratta di nuovo complesso immobiliare pensato per reintegrare il mare nella città e composto da due edifici a forma di scafo, che ospiteranno 200 appartamenti di lusso, costruiti su un’isola artificiale un Palasport e varie aree pubbliche. La conclusione del cantiere è programmata per la fine del 2023.

#7 Richard Gilder Center for Science, Education, and Innovation, Natural History Museum a New York (Usa)

Credits domusweb – Center for science NY

Il Richard Gilder Center for Science, Education, and Innovation di New York è un edificio di 230.000 mq in acciaio, vetro e “shotcrete” progettato dallo studio di Jeanne Gang. Si viene a creare un collegamento tra molti degli edifici del museo, creando un campus continuo su quattro isolati della città e incarnando uno dei messaggi essenziali del museo: tutte le forme di vita sono connesse. L’inaugurazione è prevista a febbraio 2023.

#8 Niamey Cultural Center a Niger, in rappresentanza di una molteplicità di architetture di diverse città africane (Nigeria)

Credits domusweb – Niamey Cultural Center

Il Niamey Cultural Center è stato progettato dall’Atelier Masōmī e il suo disegno è stato selezionato in rappresentanza di una molteplicità di architetture in fase di completamento in diverse grandi città di diverse aree nel continente africano. Sviluppato in collaborazione con David Adjaye nell’ambito del programma di mentoring di Rolex, questo centro culturale andrà a riempire il vuoto di spazi culturali nella capitale della Nigeria, ed stato studiato per combinare mitigazione del clima, scelta sostenibile di materiali locali, raccolta dell’acqua piovana ed energia solare e agricoltura urbana

#9 Istanbul Modern, il nuovo museo per la capitale turca firmato Renzo Piano (Turchia)

Credits domusweb – Instanbul Modern

L’Istanbul Modern andrà a sostituire museo esistente collocato tra il quartiere di Galata ed il porto. Progettato da Renzo Piano, questo edificio ricoprirà anche un ruolo di snodo trasformativo tra la città vecchia a ovest, il Bosforo a sud, il parco Tophane a nord e l’area di Galataport a est.

#10 Sub-Center Library a Pechino che richiama una foresta di ginkgo   (Cina)

Credits domusweb – Snohetta

Già annunciato per fine 2022, si attende per il 2023 l’apertura dello spazio di apprendimento e condivisione progettato da Snøhetta col partner locale ECADI: il Sub-Center Library a Pechino. Un’architettura fortemente caratterizzata dalla trasparenza, che rivela sé stessa all’esterno, enfatizzando i suoi spazi grazie all’ampio spazio di circolazione che mette in connessione il lato settentrionale e meridionale con una valle scolpita da gradonate e riparata da un portico di colonne che richiama una foresta di ginkgo.

Fonte: Domusweb

Continua la lettura con: I 10 EDIFICI più BELLI inaugurati nel 2022

FABIO MARCOMIN

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Il “Beauty Score”: le 10 CITTÀ più BELLE del MONDO. Milano? c’è!

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Praga - ph. Julius_Silver

La classifica stilata dal sito Online Mortgage Advisor sulle più belle città del mondo del 2022 calcolata in base a diversi indici che formano un “beauty Score”. Vediamo tutte le posizioni della top ten.

Il “Beauty Score”: le 10 CITTÀ più BELLE del MONDO. Milano? c’è!

#10 Milano

fietzfotos – pixabay

Milano è nella top 10 globale. Al decimo posto con un punteggio di “Beauty score” del 75,1%. Un’altra grande soddisfazione? E’ l’unica tra i principali centri finanziari europei ad essere in graduatoria.

#9 Bordeaux

Credits JonathanRiedeR-pixabay – Bordeaux

Forse la più grande sorpresa in classifica. Invece della ville lumiere è la capitale del vino rosso a entrare in classifica con il 75,3% di Beauty Score. Premiata per la posizione, per i dintorni da favola, con le meraviglie di Arcachon, e soprattutto per l’imponente concentrazione di monumenti storici e l‘architettura omogenea e scenografica.

#8 Vienna

Credits Mike_68 -pixabay – Vienna

Si sale all’ottavo posto con Vienna che tocca il 75,8% di indice di bellezza. La prima capitale che troviamo in classifica e che con Milano ha un forte legame fin dai tempi dell’Impero Austro-Ungarico. Dentro il Ring lo standard di bellezza raggiunge l’apice. Dopo il primo posto nelle classifiche della qualità della vita un’altra gratificazione per la grande capitale dell’Impero Asburgico.  

#7 Budapest

Budapest @pixabay

In settima posizione c’è Budapest, con il 75,9%. Tra gli edifici più rappresentativi della capitale ungherese c’è la sede del parlamento, uno dei più grandi al mondo. Scenografica nella divisione tra la parte collinare e regale, Buda, e quella di pianura e più popolare, Pest, separate dal maestoso Danubio solcato da magnifici ponti. D’altra parte ospita anche “il caffé più bello del mondo”.

Leggi anche: il caffé più bello del mondo

#6 Atene

Atene (da pixabay)

Atene, la prima città nella storia dell’umanità ad adottare un sistema politico democratico, si aggiudica la sesta piazza con il 77,5%. A incantare i turisti è il fascino di una capitale moderna dominata dall’Acropoli e le sue meraviglie storiche quali l’Agorà o il Partenone.

#5 New York

Credits: pixabay.com

L’unica non europea a essere in classifica la troviamo al quinto posto. La Grande Mela raggiunge il 77,7%. Grattacieli, urban art, il sontuoso Central Park, l’effervescenza sono le carte della sua bellezza. 

#4 Praga

Praga @pixabay

La medaglia di legno spetta a Praga con il 78,7%. La “città dalle cento torri”, anche definita come “la madre di tutte le città”, solcata dal fiume Moldava che la divide in due, è nota in tutto il mondo per la piazza Staroměstské Náměstí sede dell’orologio astronomico medievale. Dai colori di Mala Strana al Castello urbano più grande del mondo insieme al centro storico forse meglio tenuto e più armonioso del mondo, sono i segreti del suo successo. Ospita anche la “casa più strana” del mondo. L’avete mai vista?

Leggi anche: la casa più strana del mondo

#3 Barcellona

Credits 3856969-pixabay – Barcellona

Al terzo posto del podio c’è Barcellona con l’81,9%. La seconda città di spagna, capitale dell’Andalusia, è una delle mete turistiche più gettonate in Europa per la sua architettura, l’urbanistica e l’affaccio sul mare.

#2 Roma

Credits Kookay-pixabay – Case a Roma

Roma è a un soffio dalla vittoria con l’82% di indice di bellezza. Alla città eterna non basta il suo centro storico, Patrimonio dell’Unesco, con 25.000 punti di interesse ambientale ed archeologico per prendere la medaglia d’oro.

#1 Venezia

Credits LunarSeaArt-pixabay – Gondola a Venezia

Al primo posto in classifica troviamo comunque una città italiana: Venezia. Il “beaty score” dell’83,3% premia la citta dell’amore, ammirata per la sua architettura unica caratterizzata da canali e ponti.

Continua la lettura con: La CITTÀ più ACCOGLIENTE del mondo è in Italia

FABIO MARCOMIN

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2023: cosa resterà degli STATI UNITI d’AMERICA?

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Con l’inizio dell’anno uno dei temi più ricorrenti da sempre è la previsione su quello che capiterà. Senza scomodare Nostradamus, sembra che ci siano segnali che gettano un’ombra sul futuro del Paese che ha dominato il mondo nel Novecento 

2023: cosa resterà degli STATI UNITI d’AMERICA?

Performance dei diversi investimenti nel 2022

Si è concluso un anno storico per i mercati finanziari. Indici azionari e obbligazionari hanno registrato insieme il peggior risultato da un secolo a questa parte. Peggiore anche del crack del 1929. Quasi tutti gli investitori escono da quest’anno con le ossa rotte. I Bond USA a 30 anni hanno perso un quarto del loro valore, il NASDAQ addirittura un terzo. Che cosa ci aspetta adesso per il 2023? Uno degli analisti più seguiti d’America non ha dubbi: l’economia americana colerà a picco. Rivediamo le sue previsioni di qualche mese fa che hanno anticipato il crollo dei mercati finanziari degli ultimi mesi dell’anno. 

# 14 segnali del crollo dell’economia americana

L’aspettativa di vita negli USA è crollata al livello di 30 anni fa

Michael Snyder, uno degli analisti più seguiti d’America ha raccolto 14 segnali che dimostrerebbero che l’economia americana sta per crollare molto duramente. 

#1 Un recente sondaggio appena pubblicato ha scoperto che il 35% di tutti i proprietari di piccole imprese negli Stati Uniti “non poteva pagare l’affitto per intero o in tempo a giugno”.
 
#2 Un altro sondaggio ha rilevato che il 51% di tutti i proprietari di piccole imprese negli Stati Uniti ritiene che l’aumento dei prezzi potrebbe “costringerli a chiudere le proprie attività entro i prossimi sei mesi”.
 
#3 È stato riferito che il 45% di tutte le piccole imprese negli Stati Uniti ha già deciso di congelare l’assunzione di nuovi lavoratori.
 
#4 Le vendite di case precedentemente possedute sono diminuite del 5,4%. Questo è ora il quinto mese consecutivo in cui abbiamo assistito a un calo.
 
#5 In tre quarti delle aree metropolitane tracciate da Redfin, almeno il 25% dei venditori di case ha ridotto il prezzo richiesto.
 
#6 Blackstone ha preparato una cassa di guerra di 50 miliardi di dollari in modo da poter raccogliere immobili depressi in tutto il paese dopo che i prezzi delle case sono crollati nei mesi a venire.
 
#7 Il numero di americani che richiedono sussidi di disoccupazione è salito al livello più alto in otto mesi.
 
#8 Gli annunci di lavoro per lavori di sviluppo software sono diminuiti di oltre il 12% nelle ultime quattro settimane.
 
#9 L’indice dei principali indicatori economici del Conference Board è ora in calo per quattro mesi consecutivi.
 
#10 L’indice S&P Global Flash US PMI Composite Output Index è appena diventato negativo per la prima volta dall’ultima recessione.
 
#11 L’ultimo numero per l’indice manifatturiero della Fed di Filadelfia è arrivato a -12,3, ed era molto peggio di quello che la maggior parte degli esperti si aspettava. Qualsiasi lettura inferiore a zero indica una contrazione e, inutile dire che questa lettura era molto inferiore a zero.
 
#12 L’inflazione continua a imperversare senza controllo anche se l’attività economica negli Stati Uniti rallenta notevolmente. Se vi riesce crederci, il prezzo medio di un veicolo usato negli Stati Uniti è ora salito a un enorme $ 33,341.
 
#13 La Fed di Atlanta prevede ora che la crescita economica degli Stati Uniti sarà del -1,6%. Se alla fine venisse confermato che l’economia statunitense è già in contrazione per due trimestri consecutivi, ciò significherebbe che in questo momento siamo ufficialmente in recessione.
 
#14 Grazie in parte al rapido crollo dell’economia, il tasso di approvazione di Joe Biden è precipitato fino al 31%.
 
Michael Snyder
 
 

Continua la lettura con: Stiamo tutti a fischiettare

 
LA FENICE
 

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MILANO al MASSIMO: 30 cose DA FARE nel 2023

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Ph. Pavlofox

Dopo due anni Milano apre l’anno pronta a tutto. Queste sono le trenta cose da fare a Milano quest’anno per viverla al massimo. 

MILANO al MASSIMO: 30 cose DA FARE nel 2023

#30 Visitare la Milano sotterranea

Sotto Milano è nascosto un mondo.  Antichi passaggi sotterranei, opere dimenticate, una vera e propria città perduta. Per un 2023 da Indiana Jones

#29 Vedere un film nella sala Nobel del Palazzo del Cinema

Il cinema stenta a riprendersi. Dopo due anni di chiusure, mascherine e di assalti di Netflix, molte sale sono ancora vuote. L’occasione giusta per godersi un film nella sala Nobel all’Anteo. Per un 2023 con effetti speciali.

#28 Andare nel quartiere Arcobaleno di via Lincoln

Milano Est- via Lincoln
Milano Est- via Lincoln

Uno dei luoghi di Milano dove si respira aria straniera. La nostra Notting Hill da quartiere operaio a zona unica, tra le più sorprendenti della città. Per un 2023 in multicolor.

Leggi anche: Il quartiere Arcobaleno, la Notting Hill di Milano

#27 Visitare l’Hangar Pirelli alla Bicocca

Museo gratuito con una delle opere indoor più impressionanti del mondo: i palazzi celesti di Kiefer. Per un 2023 metafisico.

Leggi anche: I palazzi celesti

#26 Fare una Stramilano partendo dal fondo (dribblando tutti quelli che la fanno camminando)

stramilano 2018
L’Half Marathon dell’anno scorso

L’anno passato si è tornati a correre. Chi governa promette che non ci saranno mai più lockdown. Se ancora non l’hai fatto, rimetti ai piedi le scarpe da corsa e inizia ad allenarti che a primavera arrivano le grandi classiche. Tonifica corpo e spirito partire in fondo e superare più concorrenti possibile. Un’emozione da provare. Per un 2023 in recupero.

Leggi anche: Stramilano: a Milano corriamo anche la domenica

#25 Incontrare Armani nell’Armani store

O almeno provarci entrando nel suo celebre club. Nel 2023 una serata a ballare in uno dei locali di Milano è d’obbligo. Per un 2023 stiloso. 

#24 Amoreggiare all’aperto in una sera d’estate 

Certe sere di tarda primavera o d’estate Milano è da baciare. Basta passeggiare con la giusta compagnia e si rischia di essere travolti da un’insostenibile passione. Per un 2023 appassionato. 

#23 Riuscire a trovare un posto nel bar più piccolo del mondo (Backdoor43)

Se vuoi farlo nel 2023 affrettati a prenotare. Per un 2023 intimo. 

Leggi anche: il bar più piccolo del mondo a Milano

#22 Visitare i giardini della vigna di Leonardo

Milano non ha grandi parchi, almeno se ci confrontiamo con le grandi città europee. Però ha angoli verdi unici al mondo. Come i giardini della vigna di Leonardo. Per un 2023 rilassante. 

Leggi anche: la vigna di Leonardo

#21 Assaporare a Milano una cucina straniera mai provata

Si dice che il tipico cibo di Milano sia il sushi. La verità è che poche città al mondo offrono così tante cucine internazionali di standard così elevato. Cingalese, Nepalese, Belga, l’importante è provarne una nuova. Per un 2023 internazionale. 

Leggi anche: 10 ristoranti stranieri di Milano da provare almeno una volta nella vita

#20 Farsi la sauna nel tram delle Terme

A Porta Romana le grandi terme di Milano. Tra vasche di acqua calda e percorsi benessere in stile scandinavo, emerge un unicum nelle Spa del mondo: la sauna sul tram. Se non l’hai provata il 2023 è l’anno buono. Per un 2023 caliente. 

#19 Rivivere la settimana del Fuorisalone

Sembra la volta buona. Lo abbiamo perso nel 2020. Nel 2021 è stato solo una finta. Nel 2021 con il freno a mano tirato. Forse ci siamo: quest’anno il Fuorisalone tornerà quello di una volta? Per un 2023 al centro del mondo. 

Leggi anche: Fuorisalone: le 10 installazioni più belle di sempre

#18 Bere un cocktail al Nottingham Forest

Incoronato tra i locali top del mondo, se non l’hai mai provato, devi bere un cocktail in questo piccolo locali di culto in zona Porta Venezia. Per un 2023 col friccico nel cuore.

Leggi anche: i locali di Milano dove andare a bere almeno una volta nella vita

#17 Guardare Milano dall’ultimo piano del Palazzo Lombardia

Palazzo Lombardia

Si apre e si chiude a intermittenza. Speriamo che chiunque vinca alle elezioni lo riapra al pubblico in modo permanente. Perché da lassù Milano è bella da togliere il fiato. Per un 2023 da vertigini.

#16 Sfidare la Serravalle Genova per fare colazione a Santa Margherita

Un tempo era una prova di iniziazione per i neo patentati. Un po’ come le prove del fuoco degli indigeni della Nuova Guinea. Poi è un po’ decaduto, anche per l’introduzione dei liiti e dei tutor. Però, anche senza mirare ai 180, resta l’autostrada più adrenalinica della nostra rete. E poi giunti al mare ci aspetta una colazione da capogiro a Santa Margherita. Per un 2023 iniziatico.

Leggi anche: 7 curiosità sulla Milano – Genova

#15 Assistere a un derby o una partita di Champions a San Siro 

Siamo o non siamo l’unica città al mondo ad aver vinto la Champions con due squadre diverse? Non solo: giocano anche nello stesso stadio. Non solo: dopo oltre un decennio entrambe le milanesi si sono qualificate alla fase di eliminazione diretta della Champions. In attesa che lo abbattano, muoviamoci ad ammirare lo spettacolo di San Siro con le luci accese e gli spalti esauriti. Per un 2023 da campioni.

Leggi anche: Milano è l’unica città ad aver vinto la Champions con due squadre divers

#14 Girare per la città in monopattino o in motorino

Comunque la si pensi, è indubbio che Milano non sia una città per automobili. Circolare a quattro ruote può trasformarsi in un inferno. Invece passare su due ruote può rivelarsi davvero intrigante. Agile ma al tempo stesso rischioso. Un’esperienza da brividi. Per un 2023 scattante.

#13 Un giro in elicottero sopra la città in una giornata di sole

E farlo assieme ad Andrea Cherchi che fa le foto è ancora più elettrizzante. Contattatelo. Per un 2023 panoramico.

#12 Nuotare nei navigli

Sarebbe vietato, a parte occasioni speciali. Ma dai, chi non ha mai sognato di farlo? Per un 2023 temerario.

#11 Godersi la vista di Milano (e di tutte le Alpi) in cima al Montevecchia in una giornata di sole

E’ il “Monte di Milano”: se non hai mai visto Milano dalla sua vetta non puoi dire di conoscere Milano davvero. Per un 2023 elevato.

Leggi anche: 7 motivi per andare a Montevecchia

#10 Mangiare un panzerotto di Luini

Almeno una volta all’anno doverosa per ogni milanese una sosta qui. Per un 2023 gustoso.

Leggi anche: Il segreto del successo di Luini

#9 Fare shopping in via Montenapoleone

La verità? Pochi milanesi lo hanno fatto. Che il 2023 sia l’occasione per acquistare qualcosa nella strada più cara d’Italia? Per un 2023 con le mani bucate.

#8 Visitare San Maurizio

San Maurizio

La “Cappella Sistina” di Milano, uno dei luoghi più belli ma più sottovalutati della città. C’è anche il liocorno. Per un 2023 rinascimentale. 

#7 Passeggiare da Corso Garibaldi al Bosco Verticale

Milano, Milano
Milano, Milano

La superpedonale di Milano. Il grande classico. Da Brera al Bosco Verticale, passando per corso Garibaldi, Porta Nuova, Corso Como, Gae Aulenti e il Bosco Verticale. Per un 2023 dal passato al futuro. 

#6 Visita al Cenacolo

caso cenacolo
Ammirando il Cenacolo: foto tratta dal profilo Instagram @museitaliani

Non lo hai mai visto dal vivo? Vacci filato. Già visto? Ritorna. Sempre uno spettacolo incredibile. Per un 2023 geniale. 

Leggi anche: 7 motivi che rendono l’Ultima Cena un’opera unica al mondo

#5 Fondare una start up

come aprire una start up milano

Fonda un’azienda, lanciati con un nuovo progetto, fai qualcosa, liberati dalla dipendenza. Lo dicono le stelle. Per un 2023 autonomo. 

#4 Prendere un vero aperitivo milanese, chiedendoti la sostenibilità economica di quello che ti offre il locale

Altro mantra del 2023: abbuffarsi agli aperitivi come non ci fosse un domani. Per un 2023 bulimico.

#3 Una sera alla Scala (meglio se alla prima)

 

La Scala

Il grande miraggio di noi poveri mortali di Milano: la prima alla Scala (non a tirare gli ortaggi). Che sia l’anno buono? Per un 2023 regale.

#2 Salire sul Duomo, a piedi, e guardare il monte Rosa con ancora le vertigini degli scalini

Concerto tra le guglie del Duomo

Vale lo stesso scritto sotto al Cenacolo. Per un 2023 da batticuore.

#1 Andarsene (e rimpiangerla)

A Milano si progetta di andare via. Per l’estate, per i ponti, per Natale, per il week end. Sapendo che una volta via, Milano ti manca da morire. Comunque sia, progettiamo grandi viaggi quest’anno, ok? Per un 2023 da non rimpiangere.

Continua la lettura con: 10 cose che rivogliamo a Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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Il COGNOME più diffuso a Milano è CINESE. Tra i NOMI dei neonati comandano LEONARDO e SOFIA

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La nuova classifica dei cognomi e dei nomi più diffusi a Milano. Al primo posto si conferma Hu, per il terzo anno consecutivo. Seguono “il più comune tra gli italiani” e un tipico cognome lombardo a chiudere il podio.

Il COGNOME più diffuso a Milano è CINESE. Tra i NOMI dei neonati comandano LEONARDO e SOFIA

# Hu si conferma al primo posto per il terzo anno consecutivo: 5 dei primi 10 sono di origine straniera

Credits Comune di Milano – Anagrafe

Per il terzo anno consecutivo, in base ai dati comunicati dall’anagrafe del Comune di Milano relativi al primo semestre 2022, il cognome cinese Hu si conferma il più diffuso in assoluto in città con un totale di 4.760 iscritti

Al secondo posto, con il 16% in meno di residenti registrati, troviamo il cognome Rossi fermo a 4.011 iscritti, chiude il podio un altro cognome italiano, Colombo con 3.358 iscritti. La top ten si divide equamente tra cognomi di origine italiana e straniera: al quarto c’è il cognome Mohamed con 3.353 residenti, al quinto Ferrari con 3.190, al sesto Chen con 2.781, al settimo Russo con 2.614. Chiudono la top 10: Bianchi, Ahmed e Zhou rispettivamente con 2.467, 2.165 e 2021 iscritti.

Facendo invece una distinzione tra maschi e femmine, al secondo posto troviamo rispettivamente Rossi tra i maschi e Mohamed tra le femmine.

# Dal 2015 i nomi più amati sono quelli di Leonardo e Sofia. In crescita Edoardo e Ginevra

Foto di Christian Bowen su Unsplash – Neonato

Dal 2015 i genitori milanesi rimangono fedeli ai nomi più tradizionali, infatti sia per l’anno 2021, con il 4,51%, che per il primo semestre 2022, il nome più scelto tra i bambini è stato ancora una volta Leonardo. Edoardo scalza invece Tommaso al secondo posto.

Anche tra le bambine il nome più amato è sempre lo stesso. Nel 2021 Sofia era primo con il 2,95% delle preferenze, posizione confermata anche nel 2022, così come Beatrice al secondo, mentre Ginevra soffia il terzo posto a Giulia.

Continua la lettura con: ABITANTI a Milano nel 2022: quanti sono?

FABIO MARCOMIN

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GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

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Bonelli

La vita del genio milanese dei fumetti.

GIANLUIGI BONELLI, il creatore di TEX WILLER, sempre in lotta contro il POTERE

# L’eroe del West ispirato dalle Dolomiti

Credits texwiller_ufficiale IG – Tex Willer

Tex Willer per gli italiani fu il primo contatto di massa con il selvaggio West. Il volto di questo eroe fu ispirato inizialmente a Gary Cooper e i paesaggi furono “inventati” dal suo primo disegnatore, Aurelio Galleppini, sognando l’America e ispirandosi alle rocciose alture della Sardegna e alle Dolomiti.

Il padre di Tex fu Gianluigi Bonelli, nato a Milano il 22 dicembre 1908: figlio di un reduce della prima Guerra Mondiale e di una casalinga, Bonelli appena dopo l’adolescenza è un giovane impiegato nel settore dei tessuti, con una grande passione per tutto ciò che è “avventura”. Ma era appassionato anche della scrittura. A vent’anni manda le proprie poesie al “Corriere dei piccoli”, poi si dedica ai racconti, collaborando per “Il Giornale illustrato” e per “L’Audace”. Scrive romanzi di avventura, poi passa ai fumetti, diventando direttore di “Jumbo”, “Rin Tin tin” e della stessa “Audace”, tutti giornalini d’avventura. Acquista i diritti di quest’ultima testata e fonda “Redazione Audace”, una casa editrice.

# Un fenomeno di massa con picchi di 700 mila copie vendute al mese

Dopo la seconda guerra mondiale, Bonelli si separa dalla moglie, le cede le quote dell’Audace e continua a collaborare per la stessa casa come dipendente, creando personaggi dei fumetti avventurosi come “Il giustiziere del west”, “la pattuglia dei senza paura”, “Occhio Cupo” e “Tex Willer”. Per tutti questi eroi del selvaggio West si affida alle matite creative di Cossio, del milaese di nascita Piffarerio, del milanese d’adozione Bonato e di Uggeri. In particolare chiede la collaborazione di Aurelio Galleppini, che da giovanissimo aveva collaborato, come disegnatore, per una fabbrica tedesca di proiettori e aveva realizzato le scene nei libri dei “Tre Moschettieri”, de “Le Mille e una notte”, dei “Promessi Sposi” e di Pinocchio. Tex parte in sordina, ma presto, grazie anche alle idee innovative di Bonelli, diventa un fenomeno di massa, con picchi di 700 mila copie vendute al mese, senza parlare dell’importanza dei numeri per i collezionisti.

L’attività di sceneggiatore di fumetti, Bonelli non la riserva solo a Tex, ma anche ad altri personaggi da lui stesso inventati, come Plutos, col costume da diavoletto e dalla figura fantomatica, Rio Kid, con ambientazioni nel west, Yuma Kid, alle prese con duelli con gli indiani e Hondo, diventato poi film e telefilm.

# Una famiglia di editori e creativi

Credits bonelli_hq_mega_store IG – Zagor

Bonelli ebbe poi nel figlio Sergio, in arte Guido Nolitta, un degno erede artistico che, oltre a proseguire le avventure di Tex, si dedicò alla realizzazione, tra gli altri, di Zagor, de “Un ragazzo del far west” e de “Il giudice Bean”.

Raccontando di Gianluigi Bonelli, non si possono quindi trascurare le figure del figlio Sergio, come infatti abbiamo citato e dell’ex moglie, Tea Bertasi: si rivela un’eccellente editrice, tanto da far diventare le edizioni Audace un punto di riferimento fondamentale nel panorama dei fumetti d’avventura. Pensate che recentemente il Comune di Mulazzo, in Lunigiana, le ha dedicato una piazza.

Nel 1957 Tea passa il testimone al figlio Sergio, le edizioni cambiano nome diverse volte, per diventare la Sergio Bonelli Editore, ora guidata dal nipote di Gianluigi, Davide. Una famiglia di editori e creativi, capaci di trasformare una follia, come è il fumetto, in una realtà che ha sfornato innumerevoli personaggi di fantasia, che a distanza di decenni rimangono famosi. Famosi col passare delle generazioni.

# Capace di mettersi contro il potere

Colui che iniziò la dinastia era capace di mettersi contro il potere, anche quando il “potere” era quello pericoloso del regime fascista: era infatti il dicembre del 1941 e il Ministero della Cultura Popolare spedisce per “raccomandata espresso” alla direzione de “L’Audace”, che si trovava in via Rubens 10, una comunicazione che sapeva di ultimatum, in cui si scriveva che, “dopo i ripetuti richiami e gli avvertimenti, codesto giornale continua a mantenere un tono assolutamente contrario a quanto è richiesto dalle necessità generali della stampa giovanile“. In pratica il partito fascista chiedeva al direttore Gianluigi Bonelli di “abolire le fisionomie dei personaggi americaneggianti, di riservare il 30% dello spazio a prose narrative o a temi di attualità, sottoponendo le bozze – prima di essere pubblicate – al Ministero della Cultura Popolare“. Naturalmente la lettera finiva col sottolineare che, se entro la fine dell’anno 1941, il giornale non avesse cambiato linea, ci sarebbe stata la sospensione delle uscite.

# La morte del genio dei fumetti

Bonelli

Gianluigi muore ad Alessandria 22 anni fa: era infatti il 12 gennaio 2001 quando si spense in una clinica della città piemontese. Sergio è invece mancato nel 2011, mentre la madre Tea nel 1999. E’ rimasto il figlio minore Giorgio, che dopo un’esperienza da sceneggiatore, da diversi anni è albergatore.

Concludiamo con le parole di Claudio Villa, fumettista che disegnò per Bonelli le avventure di Tex, ma anche realizzatore delle storie di Martin Mystère e Dylan Dog, alla morte di Gianluigi Bonelli: “Lui ha inventato, per primo, il difensore delle minoranze, si è schierato dalla parte di un popolo, gli indiani, sino ad allora considerati come brutti e cattivi. Il suo essere anticonformista nella vita gli ha permesso di creare un personaggio come Tex di grande modernità. Bonelli aveva l’abitudine di immergersi fisicamente nelle mappe dei luoghi in cui ambientava le avventure di Tex. Esattamente come Salgari (…)”.

FABIO BUFFA

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10.000 in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

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Un nuovo record della miseria. 

10.000 in coda al PANE QUOTIDIANO (VIDEO)

# “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti

Credits Paola Bucci Buccianti FB – Coda al Pane Quotidiano

Sono sempre di più le persone che si mettono in coda al Pane Quotidiano per chiedere un sacchetto di alimenti da portare a casa. Si tratta soprattutto di persone che hanno una casa e un lavoro, quasi mai senzatetto, ma sono in difficoltà economica tra affitti, bollette, libri di scuola dei figli e quindi costretti a ridurre i costi per pranzi e cene. Alla mattina della vigilia di Natale erano già oltre 2.000 i milanesi in coda al punto di viale Toscana e in attesa di ricevere un pacco con pasta, sugo, latte e panettone dai volontari. Erano di più al Pane Quotidiano di viale Monza. Gli stessi numeri si sono registrati anche il 25 dicembre per un totale di 10.000 persone in 2 giorni. Un trend proseguito in modo drammatico anche negli ultimi giorni dell’anno. 

Credits Andrea Cherchi – Pane Quotidiano

Il commento dell’amministratore delegato di Pane quotidiano, Luigi Rossi: “Numeri impressionanti e iniziamo a fare fatica a reperire gli alimenti: le aziende stanno più attente ad avere pochi eccessi di produzione, ci regalano meno rispetto alla domanda che è esplosa».

# In tutto il 2022 sono state 1,3 milioni di persone a chiedere aiuto alla associazione

Pane Quotidiano

In tutto il 2022 si sono recate solo al Pane quotidiano ben 1,3 milioni di persone per chiedere un pasto. A questi numeri vanno aggiunti quelli di coloro che usufruiscono delle mense presenti in città, una su tutte quella dell’Opera San Francesco, o dei pacchi viveri e aiuti che le associazioni, istituzioni, Ong e reti di volontariato distribuiscono in tutta l’area metropolitana. Il commento del direttore della Caritas Luciano Gualzetti riportato sul Corriere Milano: “Il tema della povertà alimentare è appesantito da quello sopravvenuto della povertà energetica e in questo periodo di feste tradizionali affiorano più visibilmente anche le difficoltà di chi si ritrova anche con relazioni familiari spezzate o rarefatte“.

I video: 

 

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FABIO MARCOMIN

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🔴 Robin Hood può attendere: “NIENTE RINCARO Area C a INIZIO 2023”

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Credits cheautocompro.it IG - Area C

Era stato annunciato come il progetto “Robin Hood”: iniziare a far pagare ai più ricchi per coprire il buco di bilancio. Ma dopo l’annuncio dei giorni scorsi è il sindaco a tirare il freno a mano: almeno per la prima parte del 2023 il ticket di ingresso per Area C rimarrà invariato. Se non arriveranno però ulteriori fondi dal governo il rincaro sarà inevitabile.

Leggi anche: Operazione “ROBIN HOOD”: STOP PARCHEGGI GRATIS alle seconde auto, rincaro AREA C, AREA B a pagamento

Robin Hood può attendere: “NIENTE RINCARO Area C a INIZIO 2023”

# Il sindaco Sala: “Lo escludo sicuramente in tutta la prima parte dell’anno

Credits mianews – Beppe Sala

Il sindaco Beppe Sala, a margine degli auguri di fine anno del questore Giuseppe Petronzi alle forze dell’ordine in piazzetta Reale, ha allontanato per il momento l’ipotesi di aumento del ticket per entrare in Area C: “Lo escludo sicuramente in tutta la prima parte dell’anno” aggiungendo che il rincaro da 5 a 7,50 euro “è ancora tutta da verificare“.

Per scongiurarlo del tutto è necessario però che arrivino ulteriori fondi dal governo visti i limitati spazi di manovra del Comune di Milano: “Lo vedremo più avanti, in questo momento negli equilibri di bilancio che abbiamo approvato oggi e che certificano la spesa totale non abbiamo preso questo tipo di decisione. Vogliamo vedere se poi arriveranno più fondi dal governo, quello che spesso succede e che ci permetteranno di non fare aumenti“. 

# Dal 9 gennaio scatta l’aumento dei biglietti ATM, possibili rincari per le mense scolastiche

Credits: milano.corriere.it
Biglietti atm

Il 29 gennaio sono state approvate le linee di indirizzo del bilancio di previsione 2023 dove sono sono stati definiti gli aumenti del prezzo dei biglietti ATM, che partiranno dal 9 gennaio, e possibili rincari sulle mense scolastiche. Il commento del sindaco: “Scatta dal 9 gennaio l’aumento del biglietto di Atm. Potranno esserci degli aumenti sulle mense scolastiche legati ai parametri Istat. Sono aumenti però contenuti perché capiamo le difficoltà del momento. Noi ad oggi (…) non so se riusciremmo a garantire il funzionamento delle case vacanze come tutti gli anni. Il 12 gennaio vorremmo deliberare definitivamente sul bilancio per poi consegnarlo alle commissioni consiliari“.

# Tramonta il piano Robin Hood, l’idea di far pagare i più ricchi?

Quindi sembra arrestata l’ipotesi di far pagare ai più ricchi il buco di bilancio come era stato prospettato nei giorni scorsi con l’operazione Robin Hood. 

Al momento non vengono messe in atto le iniziative ipotizzate, in particolare oltre al rincaro di Area C, un intervento sui pass per la sosta delle secondo auto e una tariffa per Area B

Fonte: Il Giorno

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Capodanno con CAVIALE….CINESE

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Credits Irenna_____ -pixabay - Caviale nero

Complici anche le sanzioni alla Russia, la Cina si conquista il posto di capotavola anche per il prodotto tipico del cenone di fine anno.

Capodanno con CAVIALE….CINESE

# Il caviale russo sinonimo di qualità e lusso

Mar Caspio

Il caviale viene ricondotto storicamente alla Russia e a un’immagine di qualità e lusso. Un tempo infatti la produzione di questo alimento era concentrata nei paesi affacciati sul Mar Caspio, compreso l’Iran e, ovviamente, la Russia. Qui è infatti presente il Beluga, lo storione che fornisce il caviale più raro e costoso.

La Russia, dopo essere diventata nel 18esimo secolo il più grande produttore ed esportatore mondiale di caviale, trasformandolo in un simbolo aristocratico di eleganza e buon gusto, ha dovuto cedere il passo. Prima a causa del crollo dell’Unione Sovietica e conseguente disgregazione dei sistemi di gestione e controllo esistenti, poi con dichiarazione dello storione quale specie a rischio nel 1998 e nel 2005 il definitivo divieto di pesca prima in Russia e poi in tutti i paesi del Caspio. 

# L’ascesa dell’Italia quale primo produttore al mondo

Lavorazione del caviale

A succedere alla Russia era arrivata l’Italia. Nella nostra penisola si mangia e produce caviale almeno dal XVI secolo, era numerosa la presenza di storioni selvatici nel fiume Po. Con lo sviluppo delle coltivazioni in Lombardia e in parte anche in Veneto, grazie all’acqua di alta qualità, l’Italia era infine riuscita a diventare il maggior produttore ed esportatore di caviale al mondo.

Il caviale made in Brescia, con le etichette Calvisius e Ars Italica è venduto per il 90% all’estero, in particolare negli Stati Uniti e in Francia, oltre che Giappone e Russia. Altre aziende produttrici di caviale nel nostro Paese sono Caviar Giaveri e Cru Caviar. Nel 2021 sono state prodotte in totale 55 tonnellate di caviale, pari al 33% della produzione europea e al 16% di quella mondiale.

Leggi anche:  Il CAVIALE più VENDUTO al mondo è di Brescia

# Oggi l’80% del caviale in commercio proviene dalla Cina

Credits JLB1988-pixabay – Muraglia Cinese

Il primato italiano è durato circa 20 anni prima che la Cina arrivasse a dominare il mercato. Nonostante i numerosi tentativi degli Stati Uniti nel provare a competere in termini di quantità e costi con quella cinese, il caviale della Terra del Dragone è arrivato ad essere il piùvenduto al mondo in termini di quantità assoluta.

Tutto è iniziato nel 2003 quando Kaluga Queen, una delle aziende leader sostenuta dal governo cinese, si è lanciata nell’allevamento degli storioni nel lago protetto di Qiandao. Oggi la produzione nazionale è pari circa all’80% di quella mondiale, grazie anche un costo della manodopera nettamente inferiore e a leggi e regolamenti meno restrittivi, come quelli sull’uso di conservanti che permettono al caviale di durare più a lungo.

Non può quindi stupire il fatto che molti dei ristoranti stellati anche europei acquistino e servano caviale prodotto in Cina per via della disponibilità sul mercato, ai prezzi decisamente competitivi e ad un accettabile rapporto qualità-prezzo

# Il paradosso italiano

Anche in Italia la grande maggioranza del caviale che si trova nei ristoranti e nei supermercati è di origine cinese, in quanto venduto a prezzi più bassi. Un vero paradosso quindi che nonostante il nostro Paese sia uno dei più grandi produttori di caviale, lavorato in stabilimenti ad alta tecnologia e sottoposti a rigidi controlli, sia costretto ad importarlo in quanto il grosso della produzione è destinato all’esportazione. 

Continua la lettura con: Lo facciamo Indie, Gospel o Swing? La NOTTE di CAPODANNO nei LOCALI di MILANO (Speciale #ToDoMilano)

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: Milano-Roma, più veloce l’AEREO o il TRENO?

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La regina delle sfide. Aereo contro alta velocità sulla Milano Roma. Ce lo siamo chiesti tutti: qual è il modo più veloce per tornare e rientrare dalla Capitale partendo dal centro di Milano? La risposta nel video di The Flight Club

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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UN ROMANTICO A MILANO

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