Per chi soffre di vertigini è sconsigliato, ma se non si ha paura dell’altezza percorrere questo ponte sospeso regala un panorama magnifico.
Il PONTE TIBETANO più ALTO d’Europa si trova a due ore da MILANO
# Se guardi in basso ci sono 140 metri di vuoto
Credits: @bimbinlombardia Ponte nel Cielo
Il ponte tibetano più alto d’Europa si trova in Lombardia, a poco più di 2 ore da Milano e precisamente in val Tartano, Sondrio. Il ponte è nuovo, quasi di zecca considerando che quest’anno e nel 2020 non sono stati molti a percorrerlo; infatti è stato inaugurato il 22 settembre 2018. È alto ben 140 metri, lungo 234 e largo, forse meglio dire stretto, 1 metro. È composto da 700 assi in legno di larice ed è leggermente in salita, collegando Campo a Frasnino il dislivello è di circa 4 metri.
# Un ponte nel cielo
Credits: @ponte_nel_cielo Ponte nel cielo
Nome più azzeccato non poteva esserci, il ponte sospeso lombardo si chiama infatti “Ponte nel Cielo”. La vista che regala è da mozzare il fiato: all’orizzonte si ammirano la sella di Campo Tartano, le vette delle Alpi Retiche, la valle del torrente Tartano, la diga di Colombera e uno scorcio di Valtellina che termina sul Lago di Como. Percorrerlo poi non è difficile, basta un paio di scarpe da trekking, un po’ di coraggio e 5 euro, dato che l’esperienza che offre non è gratuita. La particolarità è che è accessibile anche ai disabili ed è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 16:30 e nel weekend fino al tramonto.
# Idea nata dall’amore per la montagna
Credits: @valtellinaofficial Ponte nel cielo
Volendosi ispirare alla Svizzera e all’Austria, nel 2016 viene l’idea di costruire un ponte tibetano nella Valtellina. Il filo conduttore del progetto, nonché ciò che ha portato alla sua nascita, è l’amore per la montagna dei valligiani, dei soci del “Consorzio Püstarèsc”, della Fondazione Pro Valtellina e della Comunità montana di Morbegno. L’obiettivo era rilanciare l’area a livello turistico e offrire ai propri ospiti un’esperienza unica. Così, collegando Campo Tartano a Frasnino, si sono aggiudicati il record di ponte tibetano più alto d’Europa.
Secondo gli ultimi dati della UK Health Security Agency, per la prima volta dall’inizio della pandemia di coronavirus, sono state ricoverate in ospedale più persone con l’influenza rispetto al Covid. Il tasso di ricoveri per influenza ha raggiunto il 6,8 per 100.000 persone nella settimana precedente all’11 dicembre, mentre i ricoveri per i pazienti Covid hanno raggiunto il 6,6 per 100.000.
Inghilterra: per la prima volta dal 2020, i RICOVERI in OSPEDALE per INFLUENZA superano quelli per COVID
Fonte: Statista.com
I ricoveri per influenza sono in aumento del 40% nell’ultima settimana, rispetto a quella terminata il 4 dicembre. Se i ricoveri dovessero continuare ad aumentare secondo questo trend, riferisce il Telegraph, si dovrebbero superare le cifre registrate nell’inverno del 2017/18, che uccise nel Regno Unito circa 30.000 persone. Gli over 85 e gli under 5 registrano i tassi più alti di ricoveri per influenza, rispettivamente con 23,1 per 100.000 persone e 20,7 per 100.000 persone.
Anche i ricoveri per Covid stanno registrando un rialzo, però il tasso di crescita dei ricoveri per influenza sta crescendo più rapidamente, portandoli a superare per la prima volta da inizio della pandemia quelli per Covid.
Tutti ce lo siamo chiesti percorrendo la linea 1. Soprattutto nel tratto tra Pagano e Cadorna. Conciliazione, risuona. La fermata sotto la piazza omonima, che da una parte porta alla Triennale con via XX Settembre, dall’altra si apre verso piazzale Baracca, lungo la cerchia dei Navigli. Conciliazione. Ma cosa significa? Non tutti conoscono la risposta.
CONCILIAZIONE: che significa?
Una delle prime stazioni della metropolitana a essere state aperte. Fa parte della prima parte della linea 1, da Marelli a Lotto, entrata in servizio il primo novembre 1964.
La conciliazione, nel diritto italiano, è un modo di risoluzione delle controversie attraverso il quale le controparti raggiungono un accordo mediante l’ausilio di un terzo. Il nome della stazione venne scelto per celebrare l’accordo concluso tra lo Stato italiano e la Santa Sede. L’11 febbraio 1929 con i Patti lateranensi si risolveva la questione romana nata dopo la breccia di porta Pia del 20 settembre 1870. Dopo mezzo secolo di frattura, si ricompose ogni diverbio con la conciliazione più famosa della storia d’Italia.
# L’opera sulla piazza
In epoca recente, al centro della piazza, a dire il vero una sorta di grande rotatoria stradale, fu posizionato il monumento realizzato da Carlo Ramous «Gesto per la libertà», inizialmente esposto nel 1974 in piazzetta Reale.
Dal 2018 la denominazione per esteso della stazione è Conciliazione – Cenacolo Vinciano per il 500º anniversario della morte di Leonardo da Vinci e la vicinanza con il suo celebre affresco.
La settimana più buia dell’anno. I giorni prima di Natale. Si può pensare a un blackout anche per gli eventi, invece no, Milano scintilla di appuntamenti anche in questo periodo prenatalizio.
Gli appuntamenti da non perdere a Milano nelle NOTTI più LUNGHE dell’ANNO (#To-DO Milano dal 19 al 23 dicembre)
#Lunedì 19/12: una caccia al tesoro in centro per aiutare Babbo Natale, Concerto di Natale in Duomo
Biagio Antonacci – Credits: cosafareamilano.it
Christmas Treasure Hunt Milan: una caccia al tesoro e un aiuto per Babbo Natale, che deve portare a termine la sua missione. Per l’intera settimana, cruciale per Santa Claus, si può partecipare a questo accattivante giro nel centro di Milano. Diversi appuntamenti adatti per tutte le età, il primo alle 12.30. Info QUI.
Aurora Cavallo cooking show: full immersion e masterclass sugli strumenti essenziali in cucina, dalle 17.00 alle 20.00 presso Zwilling Ballarini Brand store, in via della Spiga 52.
Corso Base Campane Tibetane: primo di due giorni per imparare a meditare con il suono delle campane tibetane. Il corso si tiene presso Spazio Darshanatura di via Rubens 7, dalle 17.00 alle 20.00.
Oltre le parole: serata di danza contemporanea allo Spazio Tertulliano, al civico 68 dell’omonima via. I protagonisti sono i giovani talenti del Junior Ballet della Scuola di Alta Formazione Professionale per Danzatori, con inizio spettacolo alle ore 20.00.
Due donne e un delitto: Francesca Colombo e Martina Consoli sono le protagoniste di un thriller con omicidio, che risale alla loro infanzia. Lo portano al Teatro Martinitt, di via Pitteri 58. Lunedì doppio spettacolo alle 16.00 e alle 21.00. In scena anche martedì 20 alle ore 21.00.
Biagio Antonacci: milanese, interista e di ritorno nella sua città con Palco Centrale Tour. Antonacci è atteso per due giorni al Mediolanum Forum, in replica anche martedì 20.
Concerto di Natale in Duomo: sontuosa apertura degli eventi settimanali, con un appuntamento ormai nel DNA del Natale meneghino. Concerto dell’Ensemble strumentale e LaBarocca, diretti dal M° Ruben Jais, in Duomo. Apertura porte alle 19.30, inizio spettacolo alle 20.30.
T’innamorerai di noi – Oltre 30 anni insieme: è Marco Masini che torna con un tour invernale, cantando la sua carriera al Teatro degli Arcimboldi di via Innovazione. Masini & fans potranno riabbracciarsi a partire dalle ore 21.00.
Daniele Silvestri: per chi se lo fosse perso a Milano, l’eclettico autore romano è ospite al Galleria di Legnano. Sipario alzato alle 21.00 in piazza San Magno 5.
Il riso e la smorfia nel mondo antico: non è il chicco della risaia della bassa, ma l’umorismo, il protagonista di questo evento.“Fenomenologia dell’umorismo” con Davide Liccione, in piazza Collegio Borromeo 9 a Pavia, alle ore 21.00.
#Martedì 20/12: il giorno del panettone e di Ale & Franz
Ale & Franz – Credits: Teatro.it
Elite Eight Pokemon Scarlatto e Violetto: otto finalisti, tra cui campioni mondiali e internazionali, si sfidano al Video Games Party di viale Filippetti 42. Inizio alle ore 15.00, per scoprire chi sarà il super campione.
Merenda di Natale con Mrs.Veggy: il Natale può anche essere vegan? Si scoprirà alle 17.30 da Eutopia, laboratorio di via Volta 19, con questa merenda, che è anche l’occasione per scambiarsi gli auguri.
Coltelli e pasticceria: tradizione natalizia con assaggi di panettone del pasticcere stellato Andrea Tortora, tagliati con “le armi” degli chef prodotte dal fabbro Michele Massaro. Alle 18.00 presso Belloveso in piazza Velasca 6.
WomenX Impact goes local!: meetup formativo per le imprenditrici milanesi che vogliono imparare a conciliare maternità e ambizione imprenditoriale. Alle 19.00 presso Doppio Malto di viale Liguria 47, in compagnia di Elisabetta Pesenti.
Nessi(e) bookclub: è la graphic novel Ritorno all’Eden di Paco Roca, la protagonista dell’ultimo appuntamento dell’anno a Noi – Spazio Libreria di via delle Leghe 18. Inizio bookclub alle ore 20.30.
NatAle&FranzShow: altri due milanesi che tornano “a casa” per le festività natalizie. Ale e Franz saranno al Teatro Lirico – Giorgio Gaber per tutto il periodo delle Feste e fino al 3 gennaio, Capodanno compreso.
Amore + Iva: L’IVA promette un +22% di divertimento, nel nuovo tour di Checco Zalone, che debutta all’Arcimboldi di via Innovazione. Resta in scena fino al 20 gennaio prossimo.
Homo Precarius + Ma Insomma!: doppio appuntamento con i vincitori della recente Challenge di Zelig. In scena alle 21.00 sul palco di viale Monza 140.
Dadi & Draghi sotto l’albero: inizia a Lodi, presso l’ex Chiesa dell’Angelo di via Tito Fanfulla 22, una 10 giorni tutta dedicata ai giochi di ruolo, da tavolo, di carte e molto altro ancora. Inizia alle 20.30 e finisce il 30 dicembre.
#Mercoledì 21/12: Christmas Party al Meet, la musica di Noa, Alessandra Amoroso, Gospel Night nella notte del solstizio d’inverno
Solstizio d’inverno – Credits: Foundry, Pixabay
Solstizio d’inverno: è il giorno più corto dell’anno. Inizia l’inverno astronomico con il solstizio che avviene alle ore 22.47. Dal giorno di Natale le ore di luce tenderanno ad aumentare, per accompagnare tutti al risveglio della Primavera.
Christmas Party al Meet: Meet Digital Culture Center di viale Vittorio Veneto 2, chiama Milano per un brindisi di auguri, annunciando le sorprese per il nuovo anno. Cin Cin alle ore 19.00.
Lo Schiaccianoci: è il Balletto di Mosca, questa settimana, a proporre la favola in due atti con le coreografie di Marius Petipa. La Compagnia è al Teatro Civico di Rho, in piazza Jannacci 1, con inizio alle ore 20.30.
Una volta nella vita: Luca Gaudiano e Jessica Lorusso interpretano il musical tratto dal film Once. Debutto alle 20.45 al Teatro Repower presso i Frigoriferi Milanesi di via Di Vittorio ad Assago.
Finale di Riselda Partecipa: evento finale che premierà con una borsa di 4.000 Euro il progetto che migliorerà il Giambellino. La finale è presso la Parrocchia di San Vito, in via Tito Vignoli 35, alle ore 21.00, a decidere saranno gli abitanti del quartiere coi loro voti.
Alessandra Amoroso: torna il Tutto accade tour della cantante salentina, dopo il grande successo estivo di San Siro. La troviamo al Mediolanum Forum a partire dalle ore 21.00.
Noa: la dotata artista di origine israeliana torna a Milano, accompagnata da Gil Dor, il suo storico chitarrista. Sul palco anche i Solis String Quartet, per lo spettacolo che inizia alle 21.00 al Centro Culturale della Parrocchia di S. Protaso, in via Osoppo 2.
Gospel Night: nel Natale milanese non possono mancare i canti dell’anima ispirati alla grande tradizione Gospel. A portarli sono Eric Waddell & The Abundant Life Gospel Singers e lo faranno al TAM di viale Innovazione, con inizio alle ore 21.00.
Laboratorio artistico: un evento consueto allo Zelig di viale Monza, dove il palinsesto propone una carrellata di nuovi artisti e talenti. Conduce Davide Paniate, a partire dalle ore 21.00.
#Giovedì 22/12: passeggiata nel salotto di Milano, concerti di Natale del Dal Verme e della Scala, chiusura del tour dei Litfiba
Pucci – Credits: Controcopertina
Visita alla Galleria Vittorio Emanuele: Silvia Galasso propone una passeggiata guidata nell’esclusivo salotto di Milano, addobbato a festa per il Natale. Ritrovo alle 16.00 presso la statua di Leonardo in piazza della Scala, per ammirare alberi di Natale, addobbi e botteghe storiche del centro.
Concerto di Natale al Dal Verme: un tradizionale appuntamento in via S. Giovanni sul Muro, con l’Orchestra I Pomeriggi Musicali, diretta dal M° Alessando Bonato. In programma i classici del Natale composti da Strauss padre e figlio, a partire dalle ore 20.00.
Concerto di Natale alla Scala: diverso teatro, ma medesima tradizione, per il consueto appuntamento alla Scala con le melodie natalizie. Appuntamento alle ore 20.00, dove il M° Heras-Casado dirige la Sinfonica della Scala e le voci di Lauren Michelle, Annalisa Stroppa, Giovanni Sala e Luca Micheletti.
Tortellini in brodo: serata musicale con repertorio evergreen alla Cascina Nascosta di viale Alemagna (nel Parco Sempione). La cover band intrattiene il pubblico con i brani del cuore, i più conosciuti di sempre.
Goodbye 2022: stand-up comedy britannica, che promette harsh humor all’Ostello Bello di via Medici 4. Inizio alle ore 21.00, per iniziare anche a pensare come congedarsi dal 2022.
Litfiba: oltre 40 anni di rock di Piero Pelù e Ghigo Renzulli, sul palco del Mediolanum Forum per l’ultima data di un tour sold out ovunque. Inizio spettacolo alle ore 21.00.
C’è sempre qualcosa che non va: anche Andrea Baccan, in arte il Pucci, torna nella sua città e si propone al Teatro Nazionale di piazza Piemonte. Il nuovo spettacolo resta in scena fino al 27 dicembre. Debutto alle 20.30.
#Venerdì 23/12: inaugura il museo dei palloncini, Natale sleale o favoloso
https://balloonmuseum.world/
Balloon Museum: apre a Milano l’atteso Museo fatto di aria, con l’arte dei palloncini declinata in ogni forma, modo e dimensione. Resterà al Superstudio Più di Via Tortona fino al 12 febbraio 2023, apertura dalle 9.00 alle 22.00.
Sali e Tabacchi Journal Riv.03, Biophilia: presentazione della rivista che è anche un report annuale, nel quale Sali e Tabacchi si occupa di ripercorrere le orme semi sconosciute della tradizione italiana. L’appuntamento è alle 12.00 allo showroom di Massimo Alba, in via Corsico 8.
Natale Sleale: gara di torte casalinghe, che chiunque può portare da casa. Il premio è una sorpresa, il brindisi è per scambiarsi gli auguri. Presso Svantaggio Sleale di viale Monza 258 alle ore 15.00.
Un Natale Favoloso: dal piccolo schermo ai palcoscenici di tutta Italia, per festeggiare il Natale insieme a Carolina, uno dei volti più amati dai bambini. A Milano è possibile incontrarla al Teatro Dal Verme, in via S. Giovanni sul Muro, per uno spettacolo pomeridiano alle ore 15.00.
Appuntamento a giovedì mattina per scoprire cosa c’è di aperto nei giorni di Natale a Milano
Labirinti, luoghi magici e trascendentali così reali e allo stesso tempo così illusori: vivere l’esperienza di attraversarli trasmette un senso di furbizia, di intelligenza, quasi di potere. In Italia esiste un labirinto in cui la cultura europea regna sovrana ma la sua struttura non è per nulla occidentale, è di bambù, pianta che riporta con l’immaginazione in Cina.
LABIRINTO di BAMBÙ: perdersi tra Minosse e la Cina a un’ora da Milano
# Il labirinto di Masone a Fontanellato, ispirato a quello di Minosse
Credits: pixabay.com
Lavoro dell’uomo e natura si intrecciano nel Labirinto della Masone, il cui ideatore ha deciso di creare un luogo a metà tra un giardino e un orto botanico, in cui diverse specie di bambù convivono creando un clima di pace e tranquillità, tipico dell’immaginario zen che gli occidentali conferiscono ai giardini cinesi. Ispirato a quello di Minosse, il labirinto di Masone, nei pressi di Fontanellato, vicino Parma, contrariamente a quello della leggenda greca, non nasconde nessun mostro e garantisce un senso di tranquillità ma anche di ricerca, di sé stessi e del futuro, simboleggiato dall’uscita. L’intreccio delle strade creato dai bambù è abitato da edifici in stile neoclassico, creano un dualismo tra cultura italiana e cinese che confonde e affascina.
L’idea del Labirinto della Masone è frutto del designer e editore Franco Maria Ricci, che grazie agli incontri con lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, ha concretizzato il progetto di un sogno fantastico, fatto di intrecci, desiderio di perdersi e allo stesso tempo di ritrovarsi. “Da bambino amavo i labirinti. Poi si sono sedimentati e, a un certo momento, sono tornati fuori”. Così nel 2015 è partita la costruzione di questo viaggio tra arte, bellezza e introspezione, che viene portato fisicamente sulla terra. Il giardino copre 7 ettari di terreno ed è il risultato della coltura di 200.000 bambù di venti specie diverse, il percorso è costellato di bivi e trappole che confondono piacevolmente il turista. All’uscita sono posizionati gli edifici neoclassici, lavoro dell’architetto Pier Carlo Bontempi, che corrispondono alla sede della casa editrice di Ricci, una biblioteca, un bar, un ristorante e il museo che ospita la collezione d’opere d’arte dell’editore scomparso alla fine del 2020.
All’interno del museo sono esposti dipinti, sculture, disegni e oggetti che raccontano la storia dell’arte dal XVI al XX secolo. Inoltre, all’interno del labirinto vengono organizzate mostre, esposizioni temporanee e conferenze, che trasportano in un mondo trascendentale fatto di cultura e di bellezza. Il labirinto di bambù fonde uomo e natura, architettura e coltivazione, cultura orientale zen e cultura europea del neoclassicismo, il tutto unito all’ordine geometrico del giardino all’italiana. Masone è un luogo in cui il trascendentale si unisce all’ordinario, in cui tutto è illusorio ma allo stesso tempo è reale, dove oriente e occidente si incontrano trasportando in un mondo altro.
Raggiungibile in elicottero o in gommone, c’è un hotel in mezzo al nulla circondato solo da chilometri di acqua. Si trova dove il mare si confonde con l’orizzonte, dove la natura sembra avere la meglio, dove l’uomo difficilmente arriva. Eppure qua c’è un hotel, molto particolare, che ogni anno accoglie i suoi visitatori nel migliore dei modi. Ecco come si chiama e dove si trova.
L’HOTEL di “LUSSO” in mezzo al NULLA
# In mezzo al mar c’è un faro trasformato in hotel
Credits: @culturedtraveller pater noster hotel
Un nome, un programma. Si chiama Pater Noster l’Hotel in mezzo al nulla. Si trova in Svezia nell’arcipelago di Bohuslän, precisamente sull’isola Hamneskär. Si tratta di un vecchio faro, ristrutturato e riportato al suo design originale, per poi essere trasformato in hotel. L’intera isola dove si trova il faro, se non tutto l’arcipelago, infatti, era da tempo disabitata: c’era solo il guardiano del faro. Per evitare che anche l’ultimo abitante se ne andasse, si è quindi deciso di trasformare il luogo in un hotel, così da renderlo abitato continuamente da persone diverse.
# Il lusso tra natura primordiale e mare selvaggio
Credits: @adrussia pater noster hotel
Chi soggiorna al Pater Noster Hotel trova pace e tranquillità, è il luogo perfetto dove tornare in contatto con la natura e il mare selvaggio, staccandosi dallo stress della città. L’hotel, che effettivamente è l’edificio sotto al faro, è stato realizzato dall’agenzia di design Stylt Trampoli, conta 9 camere e ospita massimo di 18 persone. È stato arredato con mobili vintage, oggetti d’arte e fotografie che lo rendono un luogo senza tempo e senza spazio. Qui si ritrova sé stessi, lontano da tutto e tutti. Ma al Pater Noster Hotel di certo non manca il lusso, agli ospiti si offrono infatti tutti i comfort di un hotel, con l’aggiunta di qualche esperienza particolare e lussuosa.
# Il fascino della notte infinita
Credits: @culturedtraveller pater noster hotel
I periodi dell’anno in cui affidarsi al Pater Noster sono quelli estremi. Nel periodo del solstizio d’estate si può fare un bagno nel mare svedese o contemplare il panorama nelle due vasche idromassaggio, mentre la sera si rimane a guardare le stelle fino a notte fonda. Oppure si può optare per l’avventura più estrema, a inizio inverno, dove isolarsi da tutto, anche dalla luce.
il prezzo per una notte? 620 euro in due, ovviamente pensione completa, anche perché per andare a mangiare da un’altra parte bisognerebbe prendere l’elicottero…
La moda italiana italiana ha radici profonde con la sue origini che si possono stimare tra il tredicesimo e il quattordicesimo secolo, quando anche la figura del sarto ha assunto una certa importanza. Nel 1575 Papa Gregorio XIII fondò l’Università dei Sartori, prima di allora non si poteva parlare di “moda” nel senso in cui la conosciamo oggi, ma è solo negli anni Cinquanta, con i primi riconoscimenti a livello internazionale che si afferma il concetto di moda italiana per arrivare agli anni ’80 con la definizione di Made in Italy. Già negli anni ’60 comunque hanno iniziato a svilupparsi nelle principali città italiane le vie del fashion. Ecco quindi le 7 vie dello shopping più esclusive del nord Italia.
Le 7 VIE dello SHOPPING più ESCLUSIVE del nord Italia
#1 Via Montenapoleone, Milano – Lombardia
Credits: milanoweekend.it – Via Montenapoleone
La via dello shopping del lusso per eccellenza in Italia e tra le più riconosciute al mondo, nonché quinta via più cara a livello internazionale, terza in Europa e prima in Italia non poteva che trovarsi a Milano, uno delle quattro capitali mondiali del fashion. Insieme alle altre prestigiose Via Manzoni, Via della Spiga e Corso Venezia forma il “Quadrilatero d’oro della moda” in cui si concentrano gioiellerie, boutique e showroom di abbigliamento, design e arredamento dei brand più famosi.
#2 Via della Spiga, Milano – Lombardia
Una delle vie più eleganti della città e dello shopping esclusivo, rispetto alla vicina Montenapoleone i negozi che troverete passeggiando al suo interno si distinguono per il loro gusto eclettico e ricercato. Un tempio della moda che ha iniziato la sua trasformazione negli anni ‘60 e che ha lasciato immutato il suo fascino ancora oggi.
#3 Via Roma – Torino
Credits: blog.ilovecomm.com – Via Roma
Tra le strade dei portici reali immancabili per gli amanti dello shopping, a Torino c’è via Roma, austera ed elegante via coperta di 18 chilometri realizzata appositamente per le passeggiate del re. Potrete ammirare eleganti e prestigiose vetrine in un susseguirsi di negozi monomarca e multimarca, con alcune delle maison più famose al mondo.
#4 – Galleria Cavour – Bologna
Credits: mangiaebevi.it – Galleria Cavour
Vera e propria oasi del lusso, Galleria Cavour pur non essendo una via a cielo aperto, è la zona più esclusiva per lo shopping a Bologna, dove poter trovare gli atelier della moda, della gioielleria, dell’orologeria, del beauty più importanti del mondo. Una meta imperdibile per le fashion addicted, situata in parte all’interno di antichi palazzi, che attira ogni anno tre milioni di visitatori.
#5 Via Roma, Portofino – Liguria
Via Roma, Portofino
Per uno shopping di charme non si può certo lasciarsi scappare Portofino, meta di acquisti anche dei volti noti del jet set internazionale. Partendo dalla principale Via Roma, proseguendo per la piazzetta e Calata Marconi per arrivare al Molo Umberto Primo si possono trovare le boutique delle griffes più prestigiose oltre a brand artigianalilocali che potrete troverete solo qui, immersi in questa baia incantevole della Liguria.
#6 Calle Larga XXII Marzo – Venezia
Calle Larga – ph. http://www.veneziatiamo.eu/
La Calle Larga XXII marzo, nella zona delle Mercerie, vicino a Piazza San Marco è la strada preferita dagli amanti dello shopping di lusso, dal momento che qui si trovano le più importanti boutiques di marchi internazionali a Venezia. Circondata da prestigiosi monumenti storici, mentre camminerete sui ponticelli che attraversano i canali, questa via saprà stupirvi come solo la città più romantica al mondo è in grado di fare.
#7 Via Mazzini – Verona
Credits: arrivalguide.com – Via Mazzini
Via Mazzini è tra le più rinomate vie di Verona, situata nel cuore del centro storico, collega le due più importanti piazze cittadine, piazza Bra e piazza Erbe. È una delle più antiche e prestigiose strade pedonali d’Europa, realizzata nel trecento appositamente per collegare le due importanti piazze, è oggi diventata tappa fondamentale dello shopping di lusso per chi voglia concedersi l’esclusività nella sua visita nella città di Romeo e Giulietta.
Immagina di arrivare in un borgo medievale e trovarti di fronte ad un muro che ti guarda. Sguardi felici, titubanti, tranquilli o indagatori, sono gli occhi dei cittadini di questo piccolo paese che ti osservano, di un borgo che ha fatto dell’arte la sua leva maggiore.
Il BORGO MEDIEVALE che ha gli occhi dei suoi CITTADINI
# Un tipico borgo medievale toscano ma che ha una marcia in più
Credits: @peccioliturismo Peccioli
A Peccioli, in provincia di Pisa, Toscana, i suoi cittadini hanno voluto unire tradizione e modernità in un connubio perfetto. Peccioli infatti è un tipico borgo medievale di meno di 5 mila abitanti, dalle viuzze strette e vicoli nascosti e ripidi, chiamati chiassi. I suoi monumenti più importanti sono la Chiesa di San Verano in stile romanico-pisano, con la relativa piazza antistante, la Chiesa della Madonna del Carmine e il Museo delle Icone Russe. Nonostante il borgo abbia in realtà origini ben più antiche, la sua storia la si conosce solo a partire dal Medioevo, quando il suo castello, la Rocca di Castruccio Castracani, divenne protagonista del luogo.
Sembra quindi un tipico borgo storico toscano, ma Peccioli ha una marcia in più. Grazie al suo progetto Cantiere Peccioli, è diventato promotore di una serie di iniziative di arte contemporanea, diventando un museo a cielo aperto. Da ormai trent’anni a Peccioli collaborano artisti internazionali, nazionali e studenti dell’Accademia di Brera per rendere unico il borgo. Tra le sue opere più famose ci sono i giganti e “Sguardo di Peccioli”.
# Gli occhi di 300 cittadini del borgo
Credits: @verdevale___ Peccioli
Ma perché potremmo chiamare Peccioli, il borgo degli occhi? È proprio una delle sue opere, precisamente “Sguardo di Peccioli” dell’artista Vittorio Corsini ad aver portato a Peccioli questo soprannome. L’istallazione è fatta dalle immagini di 300 paia di occhi, sono gli sguardi degli abitanti del borgo puntati dritti verso il visitatore. Azzurri, verdi, grigi, marroni, giovani, saggi, brillanti, allegri, astuti, malinconici, ogni sguardo ha una storia.
Dove si trova precisamente l’installazione? Le immagini degli occhi sono su uno sfondo neutro di un muro storico del borgo su una terrazza che guarda la vallata. Ma “Sguardo di Peccioli” può essere anche vista come una moltitudine di sguardi che si rivolgono idealmente al futuro, “consapevoli di essere parte di una comunità che crescendo sa trasformarsi, accogliendo il nuovo e mantenendo la forza delle proprie radici”, come riporta la descrizione dell’opera.
# Tra storia e arte contemporanea
Credits: @peccioliturismo Peccioli
Peccioli però non è solo il borgo degli occhi. Il suo progetto Cantiere Peccioli ha reso lui e le sue frazioni un vero e proprio museo diffuso. Camminando per le strade di questi paesini è possibile incontrare case colorate, giganti che sembrano spiccare il volo, passaggi pedonali a forma di tunnel circondati da una molla colorata e tanto altro ancora. Peccioli è diventato un vero borgo di arte contemporanea. Ecco alcune foto di Peccioli.
L’ENAC ha stanziato 50 milioni di euro per la costruzione del primo spazioporto del nostro paese e la Puglia si conferma un’eccellenza nel settore aerospaziale. Un passo importante per il nostro paese.
L’Italia si lancia in ORBITA: costruirà uno SPAZIOPORTO
# La Puglia al centro dell’universo
credit: cultura.trentino.it
Lo scorso 13 Dicembre è stato assegnato provvisoriamente il progetto per la realizzazione della prima infrastruttura nazionale per per i voli orbitali e suborbitali. Il vincitore del bando é stato il Raggruppamento temporaneo di progettazione composto da Adr Ingegneria spa, Proger spa, Rina consulting spa e architetto Camerana.
La costruzione del primo spazioporto italiano avrà luogo a Grottaglie, in provincia di Taranto, in Puglia.
# Un progetto più ampio
L’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) investirà 50 milioni di euro in quello che secondo il presidente Di Palma dovrà essere “un’eccellenza nel cuore del Mezzogiorno”.
Proprio sotto la sua presidenza, la scorsa estate è stato istituito il Criptaliae Spaceport (Criptaliae è l’antico nome di Grottaglie). La nuova associazione, di cui fanno parte anche Aeroporti di Puglia, l’Ente nazionale di assistenza al volo (Enav) e l’Aeronautica Militare, ha lo scopo di intercettare e stimolare la domanda e l’offerta di servizi innovativi del comparto aerospaziale.
“Taranto Grottaglie – afferma a Wired il viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Galeazzo Bignami- è non solo spazioporto per lo sviluppo strategico nazionale dell’autonomo accesso allo spazio (voli suborbitali, aviolanci, rientri alla base di operazioni spaziali ecc.), ma anche test bed aeronautico per sviluppo, sperimentazione e certificazione di progetti di ricerca industriali e scientifici in ambito aeronautico e aerospaziale, nonché infrastruttura e area attrezzata dedicata allo sviluppo industriale del comparto”.
# Spazio, un’eccellenza del Sud
Grottaglie
Tutto ciò si inserisce in un contesto di grande vitalità del settore aerospaziale pugliese. In Puglia sono infatti presenti numerose aziende altamente specializzate nella progettazione dei software e nella progettazione e costruzione di velivoli.
Degli studi effettuati nel 2019 hanno rilevato che il settore aerospaziale in Puglia conta 738 milioni di fatturato nelle esportazioni, 550 imprese e oltre 7.900 addetti ai lavori e oltre mezzo miliardo di investimenti generati dagli strumenti di agevolazione regionali.
Credits turenescape - Foresta galleggiante vista allargata
Un luogo incantato, quasi onirico, un capolavoro della natura creato dall’uomo. Scopriamo uno dei progetti di riqualificazione urbana più belli al mondo.
La magia della FORESTA GALLEGGIANTE
# Uno dei progetti di riqualificazione urbana più belli del mondo
Credits turenescape – Foresta galleggiante
Nel sud est della Cina, nella città di Nanchang capoluogo della provincia dello Jiangxi, c’è uno dei progetti di riqualificazione urbana più belli al mondo: la foresta galleggiante di Fish Tail Park. Realizzata dove il fiume Wuyi e il fiume Yiwu convergono per formare il fiume Jinhua, questa foresta che fluttua sull’acqua popolata da centinaia di abeti occupa un’area di 26 ettari in una zona soggetta di frequente a inondazioni durante la stagione dei monsoni.
Credits turenescape – Foresta galleggiante e inondazioni
Il progetto è stato curato dallo studio di architettura Turenscape che ha trasformato un paesaggio dismesso e maltrattato in una luogo capace di assorbire l’acqua piovana e che è diventato anche l’habitat di numerosi esemplari di fauna selvatica. È stato ricreato un paesaggio che riesce a sopravvivere e adattarsi alle inondazioni grazie appunto alla presenza di Metasequoia glyptostroboides, meglio conosciuti come “abeti d’acqua”, adatti alla vita in terreni ricchi di acqua o paludosi.
# Uno spettacolo mozzafiato e un’esperienza sensoriale e visiva unica
Credits turenescape – Foresta galleggiante dal basso
Lo spettacolo che accoglie i viaggiatori che arrivano nei pressi della High-Tech Zone si apre davanti è mozzafiato, con gli alberi che cambiano colore ad a ogni stagione. La foresta circonda infatti il quartiere più tecnologico della città e permette alle persone di sperimentare un nuovo e inedito modo per connettersi in maniera univoca con la natura circostante, facendo vivere loro un’esperienza sensoriale e visiva unica.
# Si può anche attraversare o passare sopra la foresta galleggiante, a piedi o in bicicletta
Credits turenescape – Passerella Fish Tail Park
La foresta galleggiante si può osservare dalla città oppure attraversarla o passarci sopra a piedi o in bicicletta. Questo è possibile grazie a passerellesospese tra cielo e acqua e una serie di percorsi e piattaforme pedonali che circondano il lago e che consentono a chiunque di accedere alle zone boschive per esplorare un microcosmo naturale e bellissimo.
All’inizio del 2023 inaugura il nuovo Boston University Center for Computing & Data Science, un progetto all’avanguardia. Un’idea da cui prendere spunto o un’obbrobrio del design?
Conclusi i lavori del CAMPUS VERTICALE a BOSTON. Un’idea per Milano?
Ph. Mysticsartdesign
Gli architetti americani di KPMB Architects hanno progettato il nuovo Boston University Center for Computing & Data Science, un’imponente struttura di 92 metri affacciata sul fiume Charles. Il progetto ha fatto discutere molto e si pone come nuovo modello di riferimento per l’architettura sostenibile.
# Un’estetica controversa ma con una logica precisa
La forma bizzarra dell’edificio ha ricevuto numerose critiche e ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica locale. Vista da fuori, l’università sembra essere composta da più piani impilati senza un ordine preciso. In realtà, i 19 piani sono disposti in modo da sporgere su tutti i lati per favorire l’esposizione alla luce solare e, insieme a una serie di lamelle di vetro diagonali poste sulla facciata, il calore e la luce vengono letteralmente ”catturate” dall’edificio. L’ordine di disposizione dei piani hanno dato anche l’opportunità di realizzare ben otto terrazze green, che forniscono uno spazio esterno per gli studenti e per il riutilizzo dell’acqua piovana.
# Com’è dentro
Lo spazio all’interno della struttura è stato suddiviso in base alle discipline accademiche: i piani inferiori sono dedicati alle facoltà di matematica e statistica, i piani intermedi per l’informatica e i piani superiori per ”il lavoro interdisciplinare e lo spazio pubblico”. Gli spazi interni comprendono 12 aule, due laboratori informatici e un bar al piano terra mentre la parte superiore della struttura sarà dotata di un padiglione e di uno spazio per l’organizzazione di eventi.
# Un’università sostenibile
Secondo il team, la neutralità ambientale dell’edificio è stata raggiunta utilizzando un sistema di riscaldamento geotermico a circuito chiuso, pannelli solari e il sistema di ombreggiamento ottimizzato fornito dalle feritoie.
Le pompe di calore geotermiche forniscono circa 300 tonnellate di capacità di riscaldamento e raffreddamento per l’edificio e non sono state collegate alle linee del gas.
Per la struttura sono stati utilizzati prevalentemente cemento Portland e acciaio, il team ha affermato che la struttura ha ottenuto una riduzione del 6% del carbonio incorporato attraverso metodi di costruzione “ottimizzati” e “acquistando acciaio dai siti di produzione meno impattanti”. Poi, secondo l’università, le riduzioni di carbonio sono state ottenute anche grazie alla collaborazione con un parco eolico nel South Dakota: “Questo parco eolico riduce le emissioni di carbonio del 53% e avvicina l’Università di Boston all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2040”.
Insomma, questo progetto risulta essere all’avanguardia e a detta dei progettatori “l’edificio fornisce un potente esempio sia per noi stessi che per gli altri su come costruire per unfuturo senza emissioni di CO2“.
Sembravano la nuova frontiera della libertà. Come delle pareti su cui chiunque poteva esprimere il suo pensiero. Unico limite: la legge. Dopo un periodo di libertà piano piano il mondo dei social ha mostrato un altro volto, fatto di algoritmi, ban, censure, blocchi. La cui unica legge era la linea editoriale dei social, sempre più simili a media anche se senza i doveri a cui sono assoggettati i media. La pubblicazione dei file nascosti di Twitter da parte di Elon Musk sta portando alla scoperta quello che tutti sospettavano: le politiche di gestione opache del social network e soprattutto la censura ai danni di utenti ignari, con la complicità delle istituzioni governative. Ecco cosa è venuto alla luce e cosa potrebbe succedere.
TWITTERGATE: perché potrebbe essere il VASO di PANDORA sul mondo dei SOCIAL
# Elon Musk: “Vorrei che Twitter diventasse un’arena inclusiva in cui fosse garantita la libertà di parola“
Credits PhotoMIX-Company-pixabay – Twitter
Elon Musk aveva dichiarato, nel corso di un intervento al Ted2022 di aprile, di aver deciso di acquistare Twitter per un preciso motivo: “Vorrei che diventasse un’arena inclusiva in cui fosse garantita la libertà di parola“. Tutte le azioni da quando è poi diventato ufficialmente il nuovo proprietario, di uno dei social network più importanti del mondo, sembrano andare in quella direzione.
La più imponente è stata il licenziamento della dirigenza responsabile della cancellazione di accountnon in linea con una certa di linea di pensiero, l’ex presidente e imprenditore americano Donald Trump è stato il caso più eclatante, e di probabili censure ai danni di altri utenti sempre per lo stesso motivo. Una politica di censure che è poi diventata conclamata a seguito della pubblicazione di file e comunicazioni nascoste tra dipendenti, dirigenti e istituzioni per oscurare la visibilità di specifici utenti di Twitter. Pubblicazione a cui pochi organi di informazione, specie in Italia, stanno dando risalto. E questo malgrado l’esplosività delle notizie che stanno venendo alla luce. Ma cosa sta emergendo?
#La strategia dello shadow banning per censurare i contenuti degli avversari politici ai DEM
Twitter Ban
Nella prima tranche dei Twitter Files pubblicata è emerso il coinvolgimento diretto della Convention Nazionale Democratica nell’indicare chi dovesse essere censurato, con il sospetto che, dopo l’elezione del nuovo presidente Biden presidente, gli ordini di censura siano partiti direttamente dal governo. L’ex portavoce fino al 2021 della Casa Bianca, Jen Psaki, aveva ammesso che Biden fosse in “contatti regolari” con i social network, perché “fin dall’inizio, questa amministrazione se ne è occupata, perché sappiamo dal principio che la mala informazione e la disinformazione e come si diffondono nel mondo, stanno diventando una sfida“.
Nel secondo lotto di file proveniente dagli archivi che Elon Musk ha voluto rendere pubblici, per tramite di Bari Weiss, ex editorialista del New York Times ora direttrice di The Free Press, viene fuori come Twitter praticasse lo shadow banning contro i conservatori impedendo la diffusione dei loro contenuti, senza che loro ne fossero al corrente. Pertanto, come spiega la giornalista, il successo o l’insuccesso di un utente e dei suoi tweet poteva essere decretato a tavolino da un gruppo ristretto di amministratori e se non gradito l’utente poteva essere inserito in una lista nera e i suoi post non sarebbero mai stati visti, letti o trovati da nessuno.
Si tratta di una forma di censura sottile in cui l’utente può continuare a scrivere e pubblicare come sempre, senza essere sospeso o bannato, ma quel che scrive e pubblica non viene visto da nessun altro sul social network. Una rivelazione che smentisce quanto dichiarato nel 2018 dai dirigenti di Twitter sotto giuramento di fronte al Congresso, dato che sia Vijaya Gadde, che aveva negato questa forma di censura, che Yoel Roth e un nucleo ristretto di dirigenti e impiegati inquadrati nel dipartimento speciale chiamato “Strategic Response Team – Global Escalation Team” (Srt-Get) applicavano questa strategia analizzando in media 200 casi al giorno.
Un dipendente di Twitter aveva in seguito fatto questa ammissione: “Noi controlliamo abbastanza la visibilità (di un utente, ndr). E controlliamo l’amplificazione dei tuoi contenuti. La gente comune non sa quanto lo facciamo“.
# Oscurati contenuti sul Covid divergenti rispetto al pensiero mainstream
Tra i contenuti oscurati ci sono quelli riguardanti punti di vista sul Covid divergenti rispetto al pensiero mainstream. Troviamo ad esempio il caso del professore di Stanford Jay Bhattacharya che si era espresso contro il lockdown in quanto nocivo per la salute dei bambini, e inserito da Twitter nella “lista nera delle tendenze” per limitare la diffusione dei suoi post, o quello del commentatore televisivo conservatore Dan Bongino, che è stato inserito nella “lista nera delle ricerche” per le sue idee politiche rendendo molto più difficile per gli altri utenti ritrovare quel che scriveva.
# Il silenzio dei media americani
Credits zerohedge – Copertura notizia media Usa su file Twitter
In tutto questo fa rumore il “silenzio” dei principali media statunitensi di sinistra, sono stati dedicati soli 14 minuti in totale sul caso dei file di Twitter. Il termine “file Twitter” è stato usato solo sei volte dai conduttori di Fox News, la CNN ha coperto la storia per tre minuti, solo il 9 dicembre, mentre MSNBC ha dedicato due minuti lo stesso giorno, oltre a cinque minuti l’11 dicembre e quattro minuti il 12 dicembre.
Il fatto che gli ex dirigenti di Twitter si incontravano regolarmente con funzionari dell’intelligence statunitense e controllavano i contenuti in base ai loro ordini, è stato quasi completamente ignorato da CNN, NBC, ABC e CBS.
Non solo la copertura riguardo al “Twitter Gate” è ai minimi termini, ma quando se ne parla viene sminuito o tacciato come teoria del complotto. Sulla rete MSNBC i conduttori Mehdi Hasan e Joe Scarborough hanno liquidato le rivelazioni bomba come nulla di importante.
Nessuna traccia di queste rivelazioni anche su tutti gli organi di informazione italiani. Eppure le conseguenze potrebbero essere esplosive.
# Sarà il vaso di Pandora sul mondo dei social?
Credits BiljaST -pixabay – Social network
Le rivelazioni che stanno emergendo, grazie alla pubblicazione dei file nascosti negli archivi di Twitter, potrebbero far aprire un vero e proprio vaso di Pandora sul mondo dei social. Già prima delle elezioni presidenziali del 2020 negli Usa il Federal Bureau of Investigation (Fbi) sollecitò la censura da parte di Facebook delle notizie riguardanti il portatile personale del figlio dell’attuale presidente Joe Biden.
In Italia il quotidiano online Open, fondato da Enrico Mentana, è diventato nel 2021 partner nazionale di Facebook nella cosiddetta “lotta alla disinformazione”, aggiungendosi a Pagella Politica e Facta, entrando a far parte degli oltre 80 fact-checkers di tutto il mondo che analizzano i contenuti sulle piattaforme social in più di 60 lingue diverse.
Di fatto il fact-cecking funziona come una censura perché come spiegato da Meta, il gruppo che detiene Facebook, Instragram e Whatsapp, il partner locale si occupa di verificare la veridicità dei post segnalati e di assicurarsi che non violino gli Standard della Comunità, come successo per le ultime elezioni politiche italiane anche nel caso venissero pubblicate informazioni errate sulla data delle elezioni o sui candidati. A quel punto entra in campo la “sottile censura” di Meta: “Quando i fact-checker segnalano un post come falso, ne riduciamo la visibilità su Facebook e Instagram e aggiungiamo un’etichetta con un link del fact-checker che offre maggiori informazioni sul contenuto analizzato”.
Una “sottile censura” che i files di Twitter starebbero dimostrando essere tutt’altro che indipendente. E se questo dimostrasse che i social invece che delle semplici piattaforme tecnologiche agiscono come dei media, con una loro linea editoriale, gli effetti potrebbero essere dirompenti. Dall’assunzione di responsabilità civile e penali su tutti i contenuti pubblicati all’obbligo di compenso per i fornitori di contenuto, solo per citare due aspetti.
Ormai è quasi certo: da gennaio aumenta il costo dei titoli di viaggio ATM, con molta probabilità subito dopo le festività. Ma ad accompagnare questa notizia poco piacevole ce n’è un’altra: ATM taglia anche le corse.
Il biglietto più caro non basta: ATM da gennaio TAGLIA le CORSE
# Qualche minuto in più di attesa
Tram 1503 – Credits: MilanoGuida
Il motivo ufficiale di questa decisione è sempre lo stesso. Come il biglietto ordinario salirà da 2 a 2,20 euro a causa del caro prezzi dell’energia, anche le corse saranno tagliate per la stessa ragione. Oltre al biglietto ordinario anche ticket giornaliero, biglietto valido tre giorni e carnet di dieci viaggi dovrebbero salire, rispettivamente da 7 a 7,60 euro, da 12 a 13 euro e infine da 18 a 19,50 euro. Ma del taglio delle corse non se n’era ancora parlato. Invece, l’azienda di trasporti milanese fa sapere a Milanotoday che le corse del servizio pubblico di tram e bus saranno ridotte del 3%. Una diminuzione che, secondo ATM, avrà una ricaduta minima sui cittadini, perché si tratterà solamente di aspettare qualche minuto in più alla fermata. Fortunatamente le linee metropolitane non saranno toccate da questa decisione. Ma com’è possibile che ATM abbia dovuto non solo aumentare il costo del biglietto ma anche diminuire le corse pur di sostenere le spese?
# Le linee di bus e tram interessate alla riduzione delle corse
Lo scorso novembre l’assessore alla mobilità Arianna Censi aveva detto: “Ai milanesi possiamo dire o tagliamo o adeguiamo” e così è stato. Nel 2023 ATM si aspetta che i costi saliranno dai 50 milioni annui del 2021 ai 150-170 milioni per il 2023. Un aumento spropositato che gli impedisce di continuare a servire la città nello stesso modo. E quindi il taglio delle corse partirà dal 30 gennaio 2023, ecco quali sono le linee dei mezzi di superficie interessate.
Le linee dei tram che vedranno modiche a gennaio: 1 – 2 – 3 – 4 – 5 – 12 – 14 – 15 – 19 – 27 – 33.
Avanzano i lavori per il nuovo progetto di architettura biofilica realizzato dallo studio giapponese Kengo Kuma and Associates, nella periferia est di Milano, e che rivoluzionerà la vita dei milanesi. Quali sono le sue caratteristiche e quando verrà inaugurato.
TERRAZZE VERDI nel futuro di Milano: la RIVOLUZIONE GIAPPONESE per vivere in simbiosi con la NATURA
# Welcome-Terrazze Verdi: architettura e natura si fondono assieme in un unico progetto
Credits: kengo kuma associates
Il famoso studio di architettura Kengo Kuma ha presentato a marzo 2021 in Triennale il suo nuovo progetto che avrà sede proprio a Milano, per la precisione nel quartiere di Crescenzago.
Credits welcomemilano – Rendering progetto dall’alto
Il disegno di Welcome-Terrazze Verdi, questo il nome del progetto, prevede la costruzione di sei edifici, di diverse altezze, che ospiteranno:
43.500 mqdiuffici
1.000 mq di aule meeting
2.700 mq di spazi co-working
un auditorium
un’area commerciale di 1.800 mq
2.000 mq di ristoranti.
Sono previsti inoltre un supermercato, un’area wellness e alcuni spazi destinati a mostre ed eventi temporanei.
Credits welcomemilano – Rendering esterno e terrazze
Lo spazio sarà scandito da diversi cortili per una superficie di 4.800 mq, in parte coperti da vetrate e in parte aperti, ed un sistema di serre e terrazze ospiterà una fitta vegetazione che si estenderà per 7.300 mq. Yuki Ikeguchi, la progettista, ha affermato che i terrazzamenti sono stati pensati come “estensioni degli spazi esterni” ed accoglieranno “orti, giardini e camminamenti accessibili a tutti”. L’investimento complessivo è di 300 milioni di euro.
# L’architettura biofilica: gli elementi naturali che migliorano salute e produttività
L’identità del progetto si può riassumere in due parole: legno e vegetazione. Il nuovo complesso di edifici sarà uno splendido esempio di architettura biofilica, anche chiamata bio-architettura, che consiste nella stretta correlazione tra strutture artificiali ed elementi naturali e paesaggistici. Questo approccio, come ha spiegato la progettista di Welcome, feeling at work, consente di trascorrere del tempo a contatto con la natura anche nell’ambiente di lavoro.
Seguendo questa visione, gli edifici saranno costruiti con materiali organici e naturali, in modo da creare uno spazio integrato con la natura e la vegetazione, vere protagoniste del concept. Gli elementi naturali, come la luce, l’aria e il legno, stimolano i sensi e la mente, facendo davvero la differenza sul posto di lavoro in termini di produttività, ma soprattutto di benefici per la salute fisica e mentale.
Il progetto sceglie inoltre di andare controcorrente, in una direzione molto diversa da quella presa per le torri e i grattacieli che caratterizzano lo skyline milanese. Il complesso, infatti, si svilupperà con un impianto orizzontale, così da suggerire un’idea di espansione e continuità con il vicino Parco Lambro.
# Verso una definitiva riqualificazione per la zona
credits: pinterest.it – Scalda del Portaluppi
Gli edifici prenderanno il posto del vecchio stabilimento Rizzoli, costruito negli anni Sessanta per ospitare l’omonima casa editrice in piena espansione. Il palazzo è stato dismesso nel 2008 ed è rimasto abbandonato a causa di una serie di limitazioni burocratiche che ne hanno impedito per anni la demolizione. È infatti considerato un edificio storico industriale e al suo interno custodisce una meravigliosa scalinata costruita all’epoca dal famoso architetto Piero Portaluppi, che è stata rimossa prima di procedere alla demolizione dell’edificio.
Lo stabilimento è così diventato un rifugio abusivo, occupato ripetutamente, nonostante i continui sgomberi ed interventi da parte di polizia e vigili del fuoco. L’occupazione e l’abbandono di questo grosso stabile sono state causa di degrado e insicurezza nella zona, al punto che i cittadini hanno spinto il comune a intervenire per sbloccare la situazione e riqualificare così il quartiere. Nasce quindi nel 2019 un primo progetto, moderno ed innovativo, il Novalis City Place, che però rimane solo su carta ed oggi viene sostituito da quello giapponese.
# Demolito il complesso industriale, al via le fasi di bonifica. L’inaugurazione è prevista nel 2024
Credits Urbanfile - Palazzo A Rizzoli macerie
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Credits Urbanfile - Palazzo A Rizzoli macerie
Credits Urbanfile - Palazzo Rizzoli demolito
A fine settembre 2022, come si può osservare dalle foto, è stata completata la demolizione del Palazzo A della Rizzoli Corriere della Sera.
Credits Urbanfile– Bonifica e demolizioni complesso CresCenzago Rizzoli
In questa fase si sta procedendo alla distruzione con le ruspe delle fondamenta e dei piani interrati per poi avviare le bonifiche definitive propedeutiche alla realizzane del nuovo complesso. Il cronoprogramma prevede la consegna di tutta l’area riqualificata entro la fine del 2024.
L’East Gate Hub rivoluzionerà la mobilità della città aprendo una maestosa porta d’accesso a Milano. Vediamo a che punto siamo, tutte le infrastrutture di viabilità previste e quando è prevista l’inaugurazione.
L’EAST GATE HUB: la RIVOLUZIONE per i TRASPORTI con la PORTA d’ACCESSO del futuro a Milano
# In corso la seconda fase del progetto di fattibilità per il “Milan East Gate Hub”
Credits Urbanfile – Milano East gate
Nel 2020 Regione Lombardia tramite una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile ha finanziato 400.000 euro in aggiunta ai precedenti 110.000 euro, sui 2,5 milioni necessari, per la seconda fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica del nodo di interscambio ‘Hub metropolitano Segrate Porta Est Milano – Prolungamento M4 a est di Linate’.Il rimanente delle risorse è arrivato da fondi europei, il 50% del totale, e dallo Stato.
# In sospeso il mall del lusso
Credits mm – Hub porta Est
Il progetto complessivo, per un investimento previsto di oltre 500 milioni di euro, vede coinvolti Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Rfi, lo stesso Comune di Segrate, Sea S.p.a., Westfield Milan S.p.a. MM, incaricata alla redazione del progetto di fattibilità, lo ha presentato ufficialmente nel 2021 con il nome di “Milan east gate hub”. Al momento rimane in sospeso il progetto del mall del lusso Westfield, nonostante la società stia contribuendo a finanziare il futuro hub della mobilità milanese.
# La nuova stazione di porta per l’Alta Velocità ferroviaria
Concept stazione Porta Est
Dopo la stazione di porta di Rho Fiera a nord-ovest con e di Milano-Rogoredo a sud, Milano ne avrà anche una sull’asse ferroviario ad est di Milano. Il nuovo Hub metropolitano di Segrate Porta Est sostituirà l’attuale fermata ferroviaria di Segrate, diventando un importante nodo di interscambio tra treni suburbani, treni a lunga percorrenza, treni ad Alta Velocità e trasporto pubblico locale.
Credits mm – Alta velocità Porta Est
Nei prossimi anni si concluderanno i lavori sulla tratta AV tra Brescia-Verona che unendosi a quella già operativa tra Milano e Brescia, consentiranno di collegare Milano e Venezia in poco tempo. Lo snodo di Segrate diventerà quindi fondamentale per l’accesso da est in città grazie anche al prolungamento della linea M4 da Linate.
# Per la realizzazione della fermata AV e dell’estensione della M4 fino a Segrate sono stati stanziati 420 milioni di euro
Credits MM - Prolungamento M4 Segrate
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Credits mm - Tracciato M4 Segrate
Credits mm - Prolungamento M4 Segrate
Credits mm - Stazione ido
Credits mm - Stazione Idroscalo
Nella finanziaria di fine 2021 di inizio sono stati stanziati 420 milioni di euro per la realizzazione del progetto “Milan east gate hub”. Di questi, 350 milioni serviranno per il prolungamento di 3,1 km della linea M4 dall’Aeroporto di Linate, con un tracciato che proseguirà in sotterranea all’Idroscalo, e le due fermate Idroscalo-San Felice e Segrate punta Est nel territorio di Segrate.
Credits mm – Planimetria stazione ferroviaria Segrate Porta Est
I rimanenti 80 milioni saranno utilizzati per la costruzione del sottopasso pedonale di collegamento alla nuova stazione dell’alta velocità ferroviaria di Segrate e alcune opere accessorie. Rispetto alle tempistiche originarie l’inaugurazione di tutto il progetto slitterà oltre il 2026, con molta probabilità si dovrà attendere almeno il 2029.
# Per completare la stazione dell’alta velocità e le altre opere mancano però ancora circa 100 milioni di euro
Credits mm- Integrazione nodo East Hub
Le risorse assegnate ad oggi non sono però sufficienti per completare tutta l’infrastruttura e quelle accessorie. e All’appello mancano infatti ancora circa 100 milioni di euro, fatto salvo un ricalcolo dovuto all’aumento del costo dei materiali. Per costruire la stazione dell’alta velocità sono da stanziare 3-4 milioni per le opere connesse al rifacimento del piano binari e 20 milioni per le opere complementari, i restanti andranno per la bretella stradale SP160-via Mondadori, il parcheggio e terminal bus nelle due stazioni della M4 e le passerelle meccanizzate.
# Le opere collaterali
Tra le opere collaterali ci saranno:
Credits westfieldmilan – Cassanese Bis
il completamento della Cassanese bis, una bretella di collegamento tra la BreBeMi e la tangenziale Est di Milano. Il primo lotto già realizzato e a carico di Serravalle, il secondo tratto a carico di Westfield è prossimo alla conclusione, mentre i cantieri del terzo lotto verranno avviati entro l’estate 2023;
Credits Comune di Segrate – Percorsi ciclopedonali
dei percorsi ciclopedonali per realizzare un sistema di mobilità dolce integrato attorno all’area del nuovo hub e da e verso Milano e Segrate.
La Val Cavargna, collocata a nord-ovest dal lago di Como e situata nel territorio delle Alpi Lepontine, si estende per un intervallo di altitudine principale di oltre 1500m e conserva un patrimonio naturale e storico di indubbio valore. Porta d’accesso della Val Cavargna può essere considerato il comune di Carlazzo, tappa ideale per cominciare il percorso alla scoperta dei territori della vallata: disposti lungo questo itinerario ad anello ci sono Cusino, San Bartolomeo, San Nazzaro e Cavargna, i quattro comuni caratteristici della valle composti da meno di duemila abitanti. Infine si giunge a Val Rezzo, per terminare il tragitto con il piccolo comune di Corrido, direzione Porlezza e Lago di Lugano. Tracciate le coordinate, ecco a voi dieci motivi per cui visitare questa suggestiva oasi naturale a due ore da Milano. Come walk with me!
Val CAVARGNA: 10 motivi per visitare la VALLE al confine con la SVIZZERA
#1 Una vallata incontaminata
Credits: @chiara.bugna Val Cavargna
Il primo motivo è forse il più scontato: la Val Cavargna è un luogo lontano dagli invasivi centri urbani e in cui ci si può rifugiare per vivere momenti di relax, scoprire i suoi tesori, passeggiando per sentieri immersi nella natura, e ammirare i panorami mozzafiato. Il rilievo più alto della valle è il Pizzo di Gino (2245 m.) e consente di avvicinarsi nella zona di passaggio tra Alpi e Prealpi, collegate alla Valle Albano. La vallata è disegnata dal torrente Cuccio: il fiume la percorre in tutta la sua lunghezza e sfocia nel lago di Lugano, è diviso in due rami, quello orientale detto Cuccio di Cavargna e quello occidentale detto Cuccio di San Bartolomeo.
#2 Il Ponte del Saltone e la Riserva Naturale Lago di Piano
Credits: @giovanna_scatti_e_pensieri Lago di Piano
Percorrendo la strada che porta direttamente a Corrido si oltrepassa il Ponte del Saltone, alto 136 metri sopra una stretta gola naturale tra le più profonde d’Europa. Di notevole interesse naturalistico è la Riserva Naturale Lago di Piano, intorno all’omonimo bacino, con paesaggi di incantevole bellezza. Dal punto di vista artistico e culturale segnaliamo la chiesa parrocchiale Santi Giacomo e Fedele, la chiesa di Santo Stefano e la chiesa di San Giorgio (nella frazione di Gottro). Da Carlazzo si può anche intraprendere la Via del Ferro, un itinerario tematico che ripercorre tracciati storici di cui scriverò a breve.
#3 San Lucio
Credits: @fabry9139 Oratorio San Lucio
Un luogo incantevole che merita di essere visitato è l’oratorio di San Lucio e il rifugio omonimo, posizionati sopra Cavargna. Il culto del santo popolare acclamato per la sua bontà e carità, è diffuso dagli abitanti della valle che emigravano per lavoro. Tra le chiese, in particolare da visitare a Cusino sono la chiesetta di S. Ambrogio e gli affreschi della Chiesa parrocchiale come quello di S. Cristoforo e Santi presente sul campanile a dare il benvenuto ai pellegrini che si recavano a S. Lucio.
#4 Il Pizzo di Gino
Credits: @matteo_taiana Pizzo di Gino
Caratterizzato dalle distese coreografiche di Astro Alpino, il Pizzo di Gino è il punto più ricco di fiori della zona. Nei mesi di maggio, giugno e luglio, periodo migliore per osservare la sua flora, l’escursionista viene accolto dalla miriade di fioriture di immensa bellezza. Invece i boschi estesi ed intricati della valle, in cui tra le specie arboree merita un posto particolare l’abete bianco, sono popolati da specie significative quali cervo, capriolo, camoscio alpino e cinghiale. La presenza delle piante legnose permette la crescita e la riproduzione di numerose specie di funghi, tra cui quello più caratteristico: il “Barbuscion” (Grifola frondosa).
#5 Il “Sentiero delle Quattro Valli”
Credits: @massimo.villa58 Parco Val Sanagra
Il “Sentiero delle Quattro Valli”, nel territorio di Cusino, è un bellissimo percorso di 45 Km. Gli appassionati di trekking si possono cimentare in tre tratti che richiedono un totale di percorrenza di circa 20 ore. La prima tappa si snoda tra il Parco della Val Sanagra e l’agglomerato montano di Oggia, il cui Collegamento strategico è l’area naturalistica di Malè. La strada prosegue in salita sino al Roccolo e a un laghetto dove si snodano due vie principali: una che conduce all’Alpe del Rozzo e poi all’Alpe Aigua, mentre l’altra prosegue verso caseggiati visibili in lontananza.
#6 La Linea Cadorna
Credits: @larecluta Linea Cadorna
Il territorio lariano offre la possibilità di andare alla scoperta delle trincee e postazioni fortificate, un pezzo di storia lasciato in eredità dalla guerra. Infatti una parte del tracciato difensivo noto come Linea Cadorna, interessa i territori della Val Cavargna. La Linea di “Occupazione, Avanzata, Frontiera, Nord (Linea O.A.F.N) si trova nel comune di San Nazzaro, alle pendici del Pizzo di Gino, una struttura fortificata interessante dal punto di vista architettonico e un autentico esempio di patrimonio di muratura.
#7 Il Monte Garzirola e il Bosco Sacro
Credits: @nicolepalano Monte Garzirola mt 2116
Il paese di Cavargna è il punto di riferimento della valle, da dove si possono raggiungere le località più caratteristiche per poter ammirare il paesaggio montano attorno. Partendo dall’oasi di Segur, dove sono racchiusi i monti di Cavargna, uno scenario paesaggistico ricco di pascoli ed alpeggi. Il fulcro dell’intera vallata, invece, è il passo di San Lucio che ha da offrire molto sotto il profilo storico, naturalistico e paesaggistico. Da Cavargna si può attraversare il Bosco Sacro, un magnifico faggeto che costituisce un’efficace barriera prevalanghe. Infine, per i camminatori più esperti e allenati, c’è la salita sino alla vetta del Monte Garzirola ed il suo rifugio dal quale poter ammirare il panorama sul lago di Lugano.
#8 LaMatüscia e i Canestrelli di Cusino
Credits: @elly14.9 Matüscia
Tra le specialità che deliziano i piaceri del palato da degustare dopo un’escursione lungo i sentieri della valle ci sono la Matüscia e i Canestrelli di Cusino. La Matüscia, piatto della tradizione contadina, è un tortino salato il cui impasto è formato da pane raffermo, ammollato nel latte ed al quale venivano successivamente aggiunti avanzi di minestrone di riso e verdure già cotte. I Canestrelli, invece, sono sfoglie sottilissime, di color crema brunito e dal sapore delicato.
#9 Un panorama immenso
Credits: @mascellanigiovanni Val Cavargna
L’anello della Val Cavargna, percorrendo prima la SP10 e poi la SP11, porta al piccolo borgo di Val Rezzo e, infine, al comune di Corrido, costituito dalle frazioni di Bicagno, Cancellino, Molzano e Vesetto. Situato sui ripiani morenici che ricoprono le ultime pendici del Monte Colmen, il territorio domina l’ampio conoide depositato dal torrente Cuccio che, sboccando dalla Val Cavargna, si getta nel Ceresio più a sud, nei pressi di Porlezza. Da non perdere l’imponente parrocchiale dei SS. Materno e Martino: dal piazzale antistante la chiesa si può ammirare un vasto panorama verso i laghi di Lugano e del Piano, cui fa da sfondo la lontana Grigna.
#10 Il lago di Lugano
Credits: @luganomeerzicht Porlezza
La valle affaccia sul lago di Lugano, diviso a metà fra Italia e Svizzera ed ammirabile attraverso i monti e i sentieri di cui sopra. Da San Bartolomeo di Cavargna al primo comune comasco di Porlezza situato sul Lago di Lugano in direzione sud ci vogliono solo 13 km. E dato che di citazioni a metà fra laghi e cinema (come di un buon caffè) non possiamo mai essere sazi, concedetemi la conclusione scontata. Val Cavargna: what else?
Dalla terrazza di 412 metri quadri si gode di una vista a 360 gradi senza confini fino all’orizzonte. Per oltre mezzo secolo, l’attico del 29° piano è stato la dimora di un’unica famiglia. È inoltre il primo edificio ad aver superato l’altezza della Madonnina (108,5 metri) fino ad allora il punto più alto della città. Video di NatiPerVivereaMilano
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Un museo che sta girando tutto il mondo e che dopo la sosta a Parigi sbarca nella città meneghina. A Milano inaugura il Baloon Museum, un museo temporaneo che sì ha come protagonisti i palloncini. Un’esperienza immersiva che fa tornare bambini, ecco tutti i dettagli.
POP AIR a Milano: arriva il BALOON MUSEUM
# Installazioni gonfiabili con 1 milione di palline e 400 mila palloncini
Credits: @baloonmuseum Baloon Museum Parigi
Questa volta i protagonisti del museo temporaneo sono dei palloncini: tante installazioni gonfiabili che occupano 6 mila metri quadri di spazio. Si tratta della mostra Balloon Museum – Pop Air, che inaugura venerdì23 dicembre al Superstudio di via Tortona, 27 a Milano e rimane aperta al pubblico fino al 12 febbraio.
All’interno dello spazio in Tortona sono state allestite installazioni composte da più di un milione di palline e 400mila palloncini, oltre a proiezioni, suoni e luci che fanno da padroni. L’obiettivo della mostra è quello di far giocare i suoi spettatori che, come tutti gli altri musei simili che stiamo scoprendo, non stanno solo a guardare, ma entrano nelle installazioni.
# Gli orari e il costo del biglietto
Credits: @baloon_museum Baloon Museum
Il Baloon Museum – Pop Air è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20, il sabato dalle 9:00 alle 23:00 e domenica dalle 9:00 alle 21:00. Inaugurando in un periodo di feste, la mostra ha degli orari un po’ vari, con alcune aperture straordinarie: il 24 dicembre e il 31 dicembre è aperto dalle 9:00 alle 19:00, a Natale dalle 15:00 alle 22:00 e il primo gennaio dalle 9 alle 23:00. L’ultimo ingresso deve sempre essere un’ora prima. Il costo del biglietto varia dai 14 euro (ridotto) ai 20 (intero).
Alla mostra espongono 18 artisti. Tra le installazioni che si attendono di più c’è Silenus, il gigante addormentato che sembra respirare, gonfiandosi e sgonfiandosi, di Max Streicher e l’intervento site-specific Giallo 368, del collettivo Penique Productions, una stanza avvolta da un involucro leggero e colorato animato dall’aria generata da ventilatori.
In questo hotel sembra di entrare in universo parallelo fatto di arte, di personaggi dei fumetti e delle saghe di fantascienza e molto altro. Scopriamo come è fatto e dove si trova.
L’ART HOTEL di MILANO popolato dai PERSONAGGI dei FUMETTI
# In viaggio dentro un universo parallelo
Credits lombardiasecrets IG – Collini Rooms
A Milano c’è un hotel dove sembra di ritrovarsi un universo parallelo, dove spazio e tempo conoscono dimensioni inedite e dove la creatività è trasposta in mille concetti e forme artistiche: il Collini Rooms. Nei suoi ambienti spiccano le opere d’arte dell’artista Federico Unia, meglio conosciuto come Omer.
Credits collini rooms – Spiderman
In questo “Art hotel” i clienti possono incontrare i personaggi dei fumetti, di lungometraggi, saghe e cartoni animati del mondo della fantasia, da quelli Marvel a quelli della Disney. Tra questi ci sono Batman, Superman, Spiderman, Hulk, Yoda di Star Wars, il Capitano Jack Sparrow del film “i Pirati dei Caraibi” e Paperino, solo per citarne alcuni.
# C’è spazio anche per i dinosauri e una giungla
Credits collini rooms – Dinosauri
Non mancano nemmeno i dinosauri. Nelle sale dell’hotel o sul tetto, per dominare dall’alto e osservare i passanti, ci si può imbattere in Velociraptor, Triceratopi e Tirannosauro Rex.
Per chi vuole atmosfere più naturali c’è persino una giungla con pareti e opere che richiamano quella tipica ambientazione, dai fenicotteri alle zebre fino ai coccodrilli.