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Il DIESEL ridurrà tutto in CENERE?

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Ph. motointermedia - pixabay

Pandemia, guerra, gas: lo scacco matto verrà dal diesel?

Il DIESEL ridurrà tutto in CENERE?

ph. Tama66 – pixabay

Il petrolio non è tutto uguale. Non tutti sanno che il diesel può essere prodotto solo da un determinato da un tipo di petrolio. Ad esempio non dallo shale oil americano. Con la diffusione dello shale oil è come se si fosse comprato tempo per abbassare il prezzo del petrolio, cercando di  sostituire il diesel per autovetture con benzina verde. Ma adesso questa tattica sta arrivando a un punto di rottura. 

Calano sempre più le disponibilità dei conventional oil con cui si può ottenere il diesel. Non solo. Le sanzioni in programma sul petrolio russo, l’ural, che consente di ottenere diesel, aggraveranno ancora di più il problema. Il paradosso della divergenza tra petrolio e diesel lo si vede nella bilancia commerciale americana: gli USA sono sia grossi importatori che grossi esportatori di petrolio. Perché una gran parte del petrolio che importano è fatto per miscelare i prodotti raffinati e realizzare il diesel.

# Il diesel è l’elemento chiave della globalizzazione

Ph. Falkenpost – Pixabay

Lo scacco matto sarà il diesel. Che è l’elemento fondamentale che consente la mobilità che è alla base della globalizzazione. Senza gas si possono avere molte cose che continuano a funzionare senza problemi. Ma con il petrolio non si scherza: una volta che esplode il diesel, questo va a incidere su qualunque cosa che debba essere trasportata. Qualunque cosa che deve essere trasportata rischia di non essere più conveniente. 

Se esplode il diesel è la fine della globalizzazione: salta la fonte di energia che consente di avere merci provenienti da tutto il mondo.
La globalizzazione è una rete di funzioni, di trasporti, di connessioni. Una ragnatela che avvolge il mondo 24 ore su 24. 
Se il prezzo del diesel diventa insostenibile sarà la fine del mondo globalizzato perché la globalizzazione si regge sul diesel. 

I camion o le navi che trasportano le merci, ma anche gli scavatori, le ruspe, i mezzi edili, tutto ciò che serve per il lavoro funziona a diesel. Non si può fare andare una nave con idrogeno, a batterie elettriche, ma nemmeno con benzina verde. E le navi sono ciò che portano le merci da una parte all’altra del globo. E per quanto si possano usare treni, non c’è niente che non faccia l’ultimo miglio su camion.

# I segnali che siamo vicini al crack

ph. anaterate – pixabay

L’indicatore chiave per capire che siamo vicini allo strike è il valore del Diesel Crack Spread. I crack spread sul diesel indicano il prezzo del diesel e ultimamente stanno esplodendo. Nell’ultimo periodo è come se avessimo un prezzo del diesel già a duecento dollari, se si comprassero barili solo di diesel.

Che cosa succederà se il diesel supererà il valore di rottura? La cosa più probabile è che si scatenerà una tempesta che come spesso accade rappresenterà una distrazione di massa: avrà luogo un armageddon finanziario che coprirà il reale problema. Un armageddon che già si sta delineando, come mostra il rialzo dei tassi di interessi: il BTP paga ora il 5% quando in passato pagava lo 0,7%. Insostenibile. Si rischia di arrivare a pagare oltre 200 miliardi di interessi quando prima se ne pagavano meno di 50.

E questo sta accadendo non solo in Italia. Tutti gli Stati stanno iniettando valuta per sostenere artificialmente la loro economia, i debiti pubblici stanno raggiungendo cifre record, così come i titoli di stato prossimi al limite di junk bonds, titoli spazzatura.

Un mondo che ha sostituito la produzione di ricchezza reale con una ricchezza finanziaria cercherà di coprire con un problema finanziario un problema reale, di carenza di materie prime a basso costo.
Ma se, in questo modo, si blocca l’economia mondiale, si riuscirà solo a guadagnare alcuni mesi. Perché la tempesta finanziaria può essere temporanea, non la carenza di diesel a basso prezzo per sostenere la globalizzazione. A quel punto, l’unica alternativa alla miseria sarà una sola: la frammentazione. 

Leggi anche: Bank of England e governo tedesco: scacco matto agli Stati?

LA FENICE

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Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

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Credits: @Fabu022 Sandra Mondaini

Il padre, Giacinto, era pittore, disegnatore e umorista milanese, ne conosceva molti di quelli che volevano farsi strada nel mondo dello spettacolo: così, per lei, entrare nel grande carrozzone del varietà non fu così difficile.

Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

# Si avvicinò al teatro milanese quasi per caso

@instaicons.it
Sandra Mondaini

“Avevo 14 anni e mio papà mi disse che non voleva più mantenermi; a me piaceva studiare, ma lui disse che dovevo trovarmi un lavoro. Io, con due mie amiche, entrai timidamente nel mondo della moda, poi in quello dello spettacolo”. Chi parla è Sandra Mondaini, in un’intervista del 2009.  All’anagrafe era Alessandrina, nata a Milano il 1 settembre 1931, una delle personalità più note e apprezzate nel panorama televisivo italiano. Naturalmente, accanto al proprio amato marito, Raimondo Vianello. Ma, in quegli esordi, Raimondo nella vita di Sandra non c’era ancora. “Quasi per caso mi avvicinai al mondo del teatro milanese, entrai in contatto con Marcello Marchesi, che stava preparando la commedia “Ghe pensi mi”, con Tino Scotti -raccontò la Mondaini poco prima di lasciarci, nel 2010- quest’ultimo scelse me e così avvenne il mio esordio davanti ad un pubblico”.

Leggi anche: Tino Scotti, ghe pensi mi

# Agli esordi della televisione italiana lei c’era

@Fabu022
Sandra Mondaini

La figura di Sandra Mondaini è sempre stata accostata al sodalizio di vita e professionale con Raimondo, ma i primi anni della carriera dell’attrice milanese dimostrano che la sua bravura era qualcosa di proprio, indipendente dagli altri. A 22 anni esordisce contemporaneamente in radio (in “Occhioi Magico” con Nino Taranto) e al cinema, con “Attanasio, cavallo Vanesio”.

Nel gennaio del 1954, momento dell’avvio ufficiale della Televisione Italiana, Sandra Mondaini c’era: tra i protagonisti del programma “Sette note” e, poco dopo, entra nel cast della rivista con Febo Conti ed Elio Pandolfi. Tra il 1956 e il ’57, recita negli spettacoli di Amendola e Maccari, sempre in TV; nel piccolo schermo dimostra doti anche come presentatrice; ha il merito di dare al ruolo femminile un’immagine allegra, rumorosa e divertente, al di fuori del clichè che veniva attribuito al personaggio femminile della televisione, ovvero silenzioso, timido e all’ombra della figura maschile.

# La coppia Sandra e Raimondo

@80nostalgiadei90
Sandra Mondaini e Raimondo Vianello

Dagli esordi del 1945 e fino al 1958 per Sandra Mondaini è tutto un susseguirsi di lavori per il cinema, il teatro e la televisione, che dimostrando le sue grandi doti espressive anche con ruoli leggeri ma complicati.  Proprio nel ’58 conosce Raimondo Vianello: con l’uomo che, quattro anni più tardi, diventerà suo marito, esordisce in una commedia satirica: i due li vediamo nella parodia di Madama Butterfly di Puccini, con “Sayonara Butterfly”, al fianco di Gino Bramieri.

Torna al cinema, con “Le Olimpiadi dei mariti” e con “Caccia al marito”, ma la sua poplarità ha una forte impennata con la conduzione di Canzonissima 1961, al fianco di Paolo Poli, impegno recplicato nel 1962. Dopo altro cinema e radio, negli anni settanta la coppia Vianello-Mondaini diventa un punto di riferimento per il pubblico televisivo italiano: “Tante scuse”, “Di nuovo tante scuse” e “Noi no”, sono le tre trasmissioni che trasformano questi due artisti in un simbolo, un’icona del nostro costume.

# Protagonisti della TV italiana

@80nostalgiadei90
Sandra Mondaini e Raimondo Vianello

Sandra Mondaini poi diventa Sbirulino, il pagliaccio che aveva il ruolo di attirare le simpatie dei bambini all’interno di Domenica In edizione 1979/80. Il nome deriva dalla parola del dialetto milanese “sbirulin”, ovvero sbilenco, sghembo. Quando passeranno a Fininvest, alla Rai per un po’ sembrerà di aver perso un pezzo della propria storia e furono molti coloro che, nella Tv di Stato, dissero che Sandra e Raimondo dovevano essere trattenuti con ogni mezzo.

Negli anni ottanta sono i protagonisti di altre trasmissioni Tv, condotte insieme, sempre nei canali berlusconiani, per arrivare, nel 1988, a Casa Vianello: per nove anni rappresenterà uno dei punti fermi della nostra televisione. Il successo di Casa Vianello, trasformatasi poi in Cascina Vianello, Raimondo lo raccontava così: “probabilmente noi riuscivamo a rendere le scene talmente verosimili, che la gente era attratta dal fatto che, guardando Casa Vianello, entrasse un po’ nella nostra vita privata”.  Parlare di Sandra Mondaini significa elencare innumerevoli opere di un’artista che ha preso parte a circa venti spettacoli teatrali, trenta film, undici sit-com e una sessantina di spettacoli di varietà. Senza considerare i lavori discografici e radiofonici.

Continua la lettura con: MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

FABIO BUFFA

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FERMATA DEL GIORNO: 7 cose da fare e vedere intorno a CRESCENZAGO

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https://www.associazionemneme.it/it/passeggiate-nei-luoghi-della-memoria-metropolitana/

Una fermata al sapor di formaggio, tipo Gorgonzola. In realtà la crescenza non c’entra: il nome deriva dal campo di Crescenzio. Pochi sanno che nei dintorni si trovano diversi punti di interesse. 

FERMATA DEL GIORNO: 7 cose da fare e vedere intorno a CRESCENZAGO

# Da Giannino, l’Angolo d’Abruzzo 2

https://nicelocal.it/

In via Padova, al numero 163, si può gustare una genuina cucina abruzzese da Giannino. Il locale è curato nei minimi dettagli per regalare un’esperienza completa: tovaglie a quadretti, pentolame che pende dal soffitto e mattoni a vista. Tutto ciò aggiunge valore ai sapori e pietanze dell’Abruzzo.

# Discrict 272 Club

http://www.district272.com/

In via Padova al numero 272 si trova la discoteca che sorge all’interno della sede dell’ex cinema Aramis, uno spazio di circa 900 mq. Dall’aria underground, il locale è suddiviso in tre aree, che corrispondono ai tre livelli: il piano terra, il primo piano e la terrazza panoramica, che ospitano serate ed eventi molto diversi fra loro.

# Antica Trattoria Milanese Novelli

lacucinaitaliana.it

La Trattoria Novelli è una delle più vecchie trattorie del territorio milanese: in attività dalla fine dell’800, è a conduzione della famiglia Novelli. Si trova in via Padova 344, all’interno della trattoria Acquabella. Come una vera trattoria dei vecchi tempi, non esiste un menù scritto ma le pietanze del giorno vengono elencate a voce sul momento.

# Il Parco della Martesana

Parco Martiri della Libertà Iracheni Vittime del Terrorismo, più comunemente conosciuto come il parco della Martesana, è uno dei luoghi conviviali più frequentati della zona. Al suo interno di trova l’Anfiteatro della Martesana, dove vengono tenute molte attività culturali e ricreative, organizzate per lo più dal circolo IAM, un polo attrattivo sportivo-culturale-tecnologico della zona.

Leggi anche: L’ANFITEATRO MARTESANA in realtà è un TEATRO (ed è in un parco con un nome assurdo)

# Quattro Stagioni Lao

https://nicelocal.it/

Ristorante in via Padova 194 dedicato alla fondue cinese, cioè la cottura in brodo. Al centro di ogni tavolo si trovano delle grandi pentole di brodo in cui immergere e cucinare direttamente le pietanze ordinate. Con l’attenta assistenza del personale che consiglia, insegna e guida il cliente nell’esperienza, questo ristorante è decisamente uno dei più particolari della zona.

# La passeggiata sul Naviglio Martesana e la via privata Amalfi

https://www.associazionemneme.it

In una giornata di sole o in mite pomeriggio autunnale è l’ideale passeggiare lungo il Naviglio della Martesana se si è in zona, soprattutto dopo un abbondante pranzo in uno dei locali sopracitati. Verso la fine di via Padova, costeggiando sempre il fiume, si può passare davanti a delle bellissime case. Nella via privata Amalfi si susseguono delle villette e casette che sorgono in vecchie cascine: quasi non sembra di essere ancora in città. In particolar modo sotto Natale, l’esperienza è ancora più gradevole poiché i proprietari delle case tendono a decorare e illuminare le abitazioni e la via.

# Il Cadreghin

https://www.tripadvisor.it/

In via del Ricordo 30 troviamo Il Cadreghin, un ristorante di pesce elegante ma non troppo pretenzioso. Il personale gentile e disponibile fa da cornice a un menù ricco ma semplice, che assicura un’ottima esperienza culinaria e conviviale al cliente.

Continua a leggere con: Fermata del giorno: 7 cose da fare e vedere intorno a MILANO BOVISA

ALICE COLAPIETRA

Rivedi le altre fermate del giorno:

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La VIGNA dove il genio LEONARDO si rilassava

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Credits: @sfurzart Casa degli Atellani

Leonardo da Vinci è molto legato a Milano. I segni del suo passaggio nella nostra città è cosa nota a tutti, a partire dalla piazza omonima, al liceo scientifico in pieno centro fino al celebre affresco dell’Ultima Cena in Santa Maria delle Grazie. Un’opera che ancora oggi richiama milioni di visitatori che rimangono a bocca aperta quando si trovano davanti a tanta bellezza, tant’è vero che ha ispirato (in un certo qual modo) Il Codice Da Vinci di Dan Brown. Il genio di Leonardo è noto a tutti, ma della sua vita privata, delle sue passioni, delle sue debolezze, su chi fosse davvero nel suo intimo privato ci sono tante leggende tanto quanto i dati storici verificati. Un po’ come la storia del suo vigneto a Milano.

La VIGNA dove il genio LEONARDO si rilassava

# Casa Atellani o Casa degli Atellani

@sfurzart
Casa degli Atellani

Nel 1400 a Milano governava il duca Ludovico il Moro che volle acquistare nel Sestiere di Porta Vercellina una dimora che purtroppo oggi non esiste più, se non qualche traccia nel Borgo delle Grazie. Ci troviamo dalle parti di Corso Magenta. Il Duca all’epoca espresse un forte desiderio di costruire in questa zona diversi palazzi e diverse dimore che facessero da contorno all’appena edificata e inaugurata chiesa Santa Maria delle Grazie. Tra queste c’era questo palazzo appartenente alla famiglia conti di Piacenza e donarla alla famiglia Atellani che facevano parte dei suoi numerosi cortigiani. Negli anni successivi la dimora, quindi chiamata casa degli Atellani, sarà “teatro” di numerose  feste a cui partecipavano le maggiori personalità del tempo.

# L’ultima Cena

leonardo
leonardo

Nel 1494 Leonardo da Vinci si trova a Milano e dopo aver lavorato duramente per dieci anni alla statua equestre di Francesco Sforza Vine, contattato da Ludovico il Moro che convince il genio toscano ad abbandonare questo opera per dedicarsi completamente ad un affresco da realizzare preso il refettorio di Santa Maria delle Grazie. L’idea è quella di realizzare un dipinto che raffiguri l’ultima cena di Gesù Cristo. Dopo un iniziale titubanza, Leonardo accetta l’incarico e ci impiegherà quattro anni per la realizzazione di quella che  (dopo la Gioconda) sarà la sua opera più famosa e più visitata al mondo.

Leggi anche: 7 motivi che rendono l’Ultima Cena un’opera unica al mondo

# La storia di Leonardo e la sua Vigna

@irene_2oi5
La Vigna di Leonardo

Quando Leonardo giunse a Milano e iniziò a lavorare all’ultima Cena, instaurò un rapporto d’amicizia proprio con Ludovico il Moro che, per ringraziarlo per le sue mirabili opere, decise di donargli un vigneto all’interno della casa Atellani. Una donazione certificata da un atto notarile datato 2 ottobre 1498. Un luogo dove Leonardo amava trascorrere interi pomeriggi per rilassarsi e riflettere sui lavori che stava svolgendo nella città meneghina. Un vigneto coltivato principalmente di Malvasia.

Quando il ducato di Milano venne invaso e conquistato dai francesi, Ludovico il Moro dovette fuggire in Austria, mentre Leonardo optò per Mantova. Prima di partire affittò la vigna e ne affidò le cure al padre di Gian Giacomo Caprotti che, durante gli anni milanesi, era suo allievo e aiutante all’Ultima Cena. Successivamente i francesi ne ordinarono la confisca, cosa che fece molto soffrire l’artista che, a sua volta, venne poi invitato da Carlo II a tornare a Milano per concludere alcune opere da lui iniziate.

Nel 1507, Leonardo torna a Milano e rientra in possesso della sua amata vigna. Leonardo rimase a Milano altri sei anni per poi trasferirsi a Roma e infine in Francia dove morì. Nel testamento l’artista richiese che la vigna venisse suddivisa in due lotti e assegnati a Salai (allievo) e Villani (servitore).

Leggi anche: La fine dell’età dell’oro di Milano

# Il ritorno ai fasti di un tempo

@elsapiazza_
Vigna di Leonardo

La vigna di Leonardo è tornata ai fasti di un tempo, dopo secoli di abbandono. Nel 2007, Casa Atalleni e Vigna di Leonardo hanno infatti subito un restauro in vista dell’Expo 2015. I lavori hanno riportato al reimpianto della vigna originaria e ancora oggi è una delle mete più visitate dai turisti che vengono a Milano per conoscere l’aspetto meneghino di Leonardo da Vinci.

Continua la lettura con: DOVE viveva LEONARDO a MILANO? Oggi la sua CASA è sul MERCATO

MICHELE LAROTONDA

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Il video del giorno: QUANTO SPENDO in una settimana a MILANO

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Siamo sopra o sotto il budget speso da Surry?

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

 

 

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Street Style a Milano

 

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

 

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

 

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M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

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Evoluzione animata della metro di Milano

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DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

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Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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🔴 La “storia infinita” giunge al termine? Sala annuncia la data dell’INAUGURAZIONE M4

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L’inaugurazione della linea M4 oscilla ormai da anni tra farsa e mistero. Se ne parla ormai dal 2005 ma ancora non è stata aperta una stazione. La cronistoria di tutte le inaugurazioni saltate insieme alla nuova data annunciata venerdì 21 ottobre dal sindaco in persona. Ce la farà ad aprire?

La “storia infinita” giunge al termine? Sala annuncia la data dell’INAUGURAZIONE M4

# 2015: la prima apertura mancata entro Expo

Linee previste per Expo2015

Partiamo dal principio, la storia della linea M4 è pluridecennale. L’istruttoria del progetto era stata già completata dalla giunta Albertini nel 2005 e la linea inserita nel dossier di presentazione della candidatura di Milano ad Expo2015 insieme alla linea M5. Il riacquisto da parte della Giunta Moratti delle obbligazioni e del controllo di A2A ha rallentato il finanziamento del progetto e l‘assegnazione dell’appalto a inizio del 2011 ha sancito la definitiva impossibilità di aprire la linea entro il 2015.

Leggi anche: Perché è stata costruita l’M5 PRIMA dell’M4?

# Il primo rinvio: una mini-tratta entro il 2015 oppure posticipo al 2017? 

Credits: Urbanfile – M4 Linate – Forlanini Fs

La prima ipotesi alternativa spostava l’inaugurazione dell’intera linea di 15km e 21 fermate a cavallo tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018, ma non fu mai messa nero su bianco. Al contrario un verbale della giunta Pisapia stabiliva di mettere in esercizio la mini-tratta di 3 fermate Linate-Stazione Forlanini entro l’Esposizione Internazionale del 2015. Una data non rispettata a causa di un braccio di ferro tra le imprese di costruzione e il Comune di Milano in merito a una richiesta di risorse extra per la tratta.

# Lo slittamento dell’intera linea al 2022

Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu

I lavori per le prime 3 fermate, Forlanini FS, Repetti e Linate Aeroporto, partirono ufficialmente il 19 luglio 2012, mentre a fine 2014 venne ripianificata l’apertura dell’intera linea al 2022, quindi 7 anni dopo rispetto a quanto inizialmente previsto.

# Il balletto delle inaugurazioni della mini-tratta: gennaio… aprile… luglio 2021

Stazione di Linate

A fine 2019 la successiva giunta del Comune di Milano ha ulteriormente prorogato la data ufficiale per l’entrata in servizio della quinta linea metropolitana. Dopo il primo cronoprogramma con apertura della mini-tratta a gennaio 2021, la stessa è stata fatta slittare ad Aprile 2021, a luglio 2022 fino a Dateo, a dicembre dello stesso anno fino a San Babila e nella prima metà del 2023 il resto della linea fino a San Cristoforo Fs. La causa di questo slittamento è stato lo stop ai lavori conseguente al ritrovamento di alcuni reperti archeologici in alcune stazioni e alla pandemia.

Leggi anche: Perché è stata costruita l’M5 PRIMA dell’M4?

# Lo stallo causato da mancati nulla osta 

Treno M4

Anche la data di Aprile 2021 è però passata senza alcuna inaugurazione sostanzialmente per due problemi: i mancati nulla osta da parte del Ministero dei Trasporti, perché ancora assente la figura preposta alla relativa autorizzazione finale e il basso numero di utenti provenienti dall’aeroporto di Linate che non avrebbero giustificato la messa in funzione della sola tratta di 3 fermate fino alla stazione di Forlanini F.S. 

# Il tanto agognato “nulla osta” di luglio 2021 però… tutto fermo per pandemia e la valutazione sullo scarso numero di passeggeri per la prima tratta

credits: @milanotrasporti su IG

Il 17 luglio luglio 2021 è arrivato finalmente anche il tanto atteso “nulla osta” da parte del Ministero delle infrastrutture e per le mobilità sostenibili. Superati tutti i collaudi e anche le ultime autorizzazioni sono state rilasciate. La nuova metropolitana era quindi a tutti gli effetti pronta per il suo primo vero viaggio, ma la pandemia e i previsti pochi utenti rendevano sconveniente l’apertura.

# L’annuncio del sindaco: “Il 26 novembre apre la prima tratta”.  A inizio 2024 operativa tutta la linea 

Credits: wiikipedia.org

Il 2022 sembra poter essere l’anno buono almeno per aprire qualche stazione della linea blu. A dare l’annuncio venerdì 21 ottobre su Instagram, è stato il sindaco Sala: “Linate. Il 26 novembre apre il primo tratto della M4″, ha scritto il primo cittadino pubblicando alcune fotografie della nuova stazione. “Al momento arriverà fino a Dateo”, ha proseguito il sindaco, chiarendo che “verranno aperte anche le bellissime aree di superficie”, tra cui un campetto di calcio, un parco e una pista ciclabile. 

A partire dal 26 novembre i primi viaggiatori potranno dunque andare da Linate a Dateo, dove incrocerebbero il passante intercettando anche una porzione di abitato densamente abitata. Saranno quindi 6 le fermate operative mentre per il resto della linea l’attesa sarà più lunga: i treni potranno percorrere le gallerie fino a San Babila nella primavera del 2023 e fino al capolinea ovest di San Cristoforo FS all’inizio del 2024. La speranza è che queste nuove date vengano rispettate e che l’inaugurazione della M4 non continui a essere una storia infinita.

Leggi anche: Non è ancora partita ma già si ALLUNGA: ALTRE FERMATE in arrivo per la M4?

Continua la lettura con: Sondaggio Ipsos. 2 milanesi su 3 vogliono per Milano poteri da regione o provincia autonoma

Leggi anche: Milano Città Stato: Dossier Autonomia

FABIO MARCOMIN

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🔴 Sondaggio CHOC: la MAGGIORANZA dei MILANESI vuole andare a vivere ALTROVE

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fietzfotos - pixabay

Un sondaggio sulla qualità della vita a Milano ha fatto emergere il desiderio di molti milanesi di andarsene. Queste le motivazioni principali.

🔴 Sondaggio CHOC: la MAGGIORANZA dei MILANESI vuole andare a vivere ALTROVE

# Il 53% dei residenti vuole andare a vivere altrove

@milanoeprovincia

Un sondaggio condotto da Doxa BVA per David Lloyd Clubs Malaspina, leader europeo nel settore del fitness e del benessere, ha fatto emergere il desiderio per il 53% dei milanesi di andare a vivere fuori Milano. Questa tendenza riguarda soprattutto le famiglie con due o più figli che sono alla ricerca di un ambiente meno stressante e che hanno voglia di circondarsi di spazi più verdi e di poter godere di maggiori attività all’aperto, senza rinunciare a qualità e servizi. 

# Il lockdown ha influenzato questa scelta in oltre il 60% degli intervistati

Andrea Cherchi – Milano in “lockdown”

Una scelta che per quasi il 60% è stata influenzata dai mesi trascorsi in lockdown e che ha spinto sempre più persone a voler vivere in luogo con ampi spazi aperti e circondati dalla natura. Tra gli intervistati infatti il 72% si dichiara amante elle passeggiate, il 41% dei parchi e degli sport che si possono praticare all’aria aperta.

# Le motivazioni principali: meno stress, più natura, lotta al carovita

Hans-pixabay – Casa con giardino

Le motivazioni principali di questo desiderio di vivere lontano da Milano sono: per il 73% la necessità di rallentare dai ritmi frenetici della città, riducendo di conseguenza lo stress, per il 64% la ricerca di case con giardini o terrazzi dove potersi rilassare, per il 55% il risparmio sul costo della vita per il 52% su quello dell’abitazione.

Continua la lettura con: NUOVE CASE a PREZZI BASSI: il piano del comune per 4 MUNICIPI

FABIO MARCOMIN

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“A Milano manca il SORRISO”

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Candida Morvillo

Intervista a Candida Morvillo, giornalista e opinionista tv, milanese per scelta. Da Milano Città Stato, programma in onda tutti i giovedì alle 18 su Kristall Radio, FM 96.2 o su app. 

“A Milano manca il SORRISO”

Candida Morvillo

Che cosa hai trovato a Milano quando sei arrivata da Sorrento?

Milano è il posto dove se hai un sogno lo puoi realizzare. Quando a vent’anni sono arrivata a Milano, nella mia giovane mente era il luogo delle opportunità e le mie opportunità le ho trovate tutte. 

Che cosa cerchi andando fuori che non riesci più a trovare a Milano?

Milano è una città meravigliosa per lavorare. Ma ultimamente per poco altro. Sopporto a fatica il cemento, l’aria irrespirabile. Andando fuori cerco aria buona da respirare, una qualità della luce migliore e il verde. Il verde non è solo cromatico, significa rallentare, prendere un ritmo più lento che è quello della natura. Io in questo sono molto milanese. Io vado sempre di fretta, riempio al limite le mie giornate, mi sento in colpa se non faccio cento cose in una giornata sola. 

Quando sei fuori Milano che cosa ti porti dietro di Milano, ovunque tu sia?

Uno sguardo sul mondo molto attento. Milano è una città ricca di persone diverse, dove puoi fare un sacco di incontri con talenti particolari. Mi rendo conto che quando sono non sono a Milano mi porto dietro quello stesso sguardo di andare oltre ciò che appare. Ho una casa in un paesino di 500 abitanti sul lago di Como, può sembrare che ci sia una tipicità da paese, ma se guardi con più profondità scopri una umanità straordinaria. 

Candida Morvillo

Che cosa ti ha dato Milano che non avevi quando sei arrivata?

La fiducia in me stessa. Di potercela fare. Di prendere le cose che desideravo. Una fiducia che quando ero a Sorrento non avevo. 

Come sono diverse le relazioni a Milano rispetto ai piccoli paesi?

A Milano per incontrare qualcuno devi prendere appuntamento, in un posto specifico, di solito fuori casa. A Sorrento e nel piccolo paesino ti vengono a bussare a casa, cosa che a Milano non esiste.

A Milano ci si raffredda?

Si è un po’ cauti. Nel dare confidenza, nel dare amicizia. Anche perché abbiamo tutti poco tempo, quindi poca disponibilità. Però poi dipende dalle persone. Un’altra cosa sulle differenze: a Milano nessuno conosce i vicini di casa. Io li ho conosciuti solo in tempi di lockdown, in cui tutti siamo diventati molto digitali, con incontri via zoom, però sono cresciuti anche i rapporti di prossimità. Questa Milano organizzata per quartieri, come un paesino, era qualcosa che mi mancava e che mi sembra stia tornando a Milano. 

Che cosa ti piacerebbe ritrovare a Milano che c’era quando sei arrivata?

Una città più piena di giovani. Che possano abitare anche in centro. La mia prima casa era in una parallela di corso Genova, era una città più accessibile ai ragazzi. Poi mi piacerebbe una città dove ci si incontra di più all’aperto, trovarsi in una piazza, farsi le vasche assieme. 

Se avessi una bacchetta magica che cosa doneresti a Milano?

Mi piacerebbe vedere più sorrisi a Milano. Ne abbiamo visti pochi quando c’erano le mascherine e ne vediamo pochi anche adesso che le mascherine non ci sono più. C’è ancora tanta paura per il futuro, c’è tanta frustrazione. Mi piacerebbe vedere sui volti dei milanesi il sorriso, la felicità, la speranza, l’ottimismo. 

Intervista da Milano Città Stato, programma in onda tutti i giovedì alle 18 su Kristall Radio, FM 96.2 o su app. 

Candida Morvillo

Continua con: le interviste di MilanoMia

ANDREA ZOPPOLATO

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🔴 NUOVE CASE a PREZZI BASSI: il piano del comune per 4 MUNICIPI

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Abbiategrasso Reinventing Cities

Si è conclusa la prima fase di Reinventing cities 3: l’obiettivo era ricevere progetti che rispondessero alla necessità di offrire nuove case in housing sociale con affitti calmierati. Questi gli interventi previsti dal Comune di Milano.

NUOVE CASE a PREZZI BASSI: il piano del comune per 4 MUNICIPI

# Conclusa la prima fase di Reinventing cities 3

Reinventing Cities 3

Si è conclusa la prima fase di Reinventing cities 3, il bando internazionale promosso dal Comune di Milano insieme al network di città C40, per rigenerare sei siti dismessi. Sono arrivate 9 manifestazioni di interesse da operatori privati, almeno una per le 6 aree designate per questa edizione intitolata “Reinventing home”. Tra gli obiettivi c’è quello di realizzare 500 nuove abitazioni a prezzo calmierato, da immettere sul mercato degli affitti a una cifra non superiore ai 500 euro mensili.

# Gli interventi previsti nelle 6 aree

Questi sono gli interventi previsti dal Comune di Milano nel dettaglio.

# Municipio 2: via Pitagora e Piazza Martesana

Per il Municipio 2:

  • un progetto riguarderà un’area di 4.800 mq in via Pitagora dove è prevista la riqualificazione dello spazio con ERS (Edilizia Residenziale Sociale) a prezzi accessibili, funzioni complementari e piani terra attivi;
  • un altro progetto vedrà la riqualificazione di una superficie di 11.700 mq in piazza Martesana attraverso l’inserimento di mix funzionali e sociali con ERS in locazione a prezzi accessibili.

# Municipio 4: Zama – Salomone

Zama-Salomone

Nel Municipio 4, in Zama-Salomone, un progetto in collaborazione con Aler Milano ha messo a disposizione del bando il diritto di superficie di un’area di 16.000 mq dove saranno costruiti alloggi ERS in locazione e vendita a prezzi calmierati e su cui il comune di Milano prevede premialità per l’utilizzo di tecnologie offsite.

# Municipio 5: Abbiategrasso

Abbiategrasso Reinventing Cities

Nel Municipio 5, in zona Abbiategrasso, un’area di 7.940 mq in comproprietà tra Comune di Milano ed MM Spa, verranno realizzati immobili di ERS in locazione a prezzi accessibili, affiancata da quote di ERP.

# Municipio 8: Bovisasca e viale Certosa

Infine nel Municipio 8:

  • un’area di 1.880 mq in Bovisasca sarà connessa alla trasformazione attigua del progetto MoLeCoLa e prevedrà anche in questo caso la realizzazione di ERS in affitto;
  • un’area di 4.200 mq in viale Certosa 186 vedrà l’inserimento di mix funzionali e sociali con quote ERS e la depavimentazione, al fine di potenziare l’accessibilità agli assi viari circostanti.

Continua la lettura con: CRESCE il VERDE a Milano, ma ROMA e NAPOLI ne hanno almeno il 20% in più

FABIO MARCOMIN

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Bubble World: a Milano il MONDO delle BOLLE dove si cammina tra le NUVOLE

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Inaugura a Milano il mondo delle bolle: le prime date sono già sold out. Ecco di cosa si tratta.

Bubble World: a Milano il MONDO delle BOLLE dove si cammina tra le NUVOLE

# Dalla stanza delle nuvole alla piscina di palline colorate

@bubbleworldexperience
Bubble World Milano

Bubble World è un percorso espositivo dove le bolle, di sapone, di fumo o addirittura bolle UV, si impossesseranno di 5 mila metri quadri dell’ex scalo ferroviario in cui avrà luogo. Dal 7 dicembre allo Scalo Farini in via Valtellina ci saranno numerose installazioni dove le bolle sono le protagoniste.

Si tratta di un percorso interattivo e sensoriale di 13 stanze. Tra le stanze più particolari ci saranno il simulatore di un volo in mongolfiera, la stanza fatta di nuvole e la vasca gigante di palline colorate. “Un’esperienza per sognare in grande”, come dicono gli organizzatori dell’evento.

# Orari e biglietti

@bubbleworldexperience
Bubble World Milano

Lampo Scalo Farini aprirà le porte il 7 dicembre e la mostra rimarrà disponibile fino a metà febbraio. Gli orari per prenotare le visite saranno: lunedì e mercoledì dalle 10 alle 17.30, giovedì e sabato dalle 10 alle 22.30, venerdì e domenica dalle 10 alle 19.30, rimarrà quindi chiuso il martedì. Il percorso espositivo è dedicato a grandi e bambini e per questi ultimi c’è una riduzione nel costo del biglietto: per gli adulti infatti entrare nel “Mondo delle Bolle” costerà 13,90 euro, mentre chi ha dai 4 ai 17 anni pagherà 9,90 euro. Raggiungere invece Lampo Scalo Farini non è difficile, basta scendere alla stazione dei treni Milano Lancetti o a quella della M5 Monumentale, per poi camminare per una quindicina di minuti.

# Milano e i musei del divertimento

@thatsfabofficial
Bubble World

Il mare di bolle, la stanza dei palloncini colorati e in generale il mondo spumeggiante di Bubble World non sono però le uniche stravaganze in mostra a Milano. Il capoluogo lombardo negli ultimi tempi sta infatti regalando spazi espositivi dove al posto di quadri e opere d’arte ci sono installazioni volte a stimolare i 5 sensi dei visitatori, ma soprattutto a farli divertire. Ha aperto l’anno scorso infatti il Museo delle Illusioni in Via Luigi Settembrini, ma si può citare anche il Museo dei Selfie in via Cesare Battisti e ancora il Museo dei Sognatori in mostra in questo periodo. 

Continua la lettura con: A Milano il “MUSEO dei SOGNATORI”: 15 installazioni per immergersi nella FANTASIA

BEATRICE BARAZZETTI

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Il video del giorno: la TRATTORIA più ECONOMICA di Milano

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Cucina casalinga e cotoletta a 7 euro e 50. Una trattoria a due passi dalla Darsena. Ambiente informale, tovaglie a quadrettoni, menù scritto a mano, come a casa della nonna. Perfetto per un pranzo o una cena tra amici. Il Brutto Anatroccolo nel Video di MilanodaScrocco

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

 

Milano, caldo fuori stagione

 

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

 

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

 

Come funziona la linea senza conducente

 

La Metropolitana Milanese nei secoli

 

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

 

 

Le borseggiatrici della metro

clicca per il video

Le intrusioni dei maranza

 

I nuovi poveri di Milano

 

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

 

Street Style a Milano

 

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

 

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

 

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

 

Avvisi storici sul tram

 

La sfida: di corsa contro la metro

 

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

 

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

 

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

ALTRI VIDEO DEL GIORNO:

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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L’ORRIDO di NESSO: la “grandissima fessura” con canyon e cascate a un’ora da Milano

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Nel Codice Atlantico, il grande Leonardo da Vinci appose questa citazione: “Nesso, terra dove cade per una grandissima fessura di monte”. Aggiungiamo: questo luogo spettacolare è a un’ora da Milano. Andiamo a scoprirlo.

L’ORRIDO di NESSO: la “grandissima fessura” con canyon e cascate a un’ora da Milano

# Due torrenti scavano gole strette e profonde

In effetti, Leonardo non aveva torto: l’Orrido di Nesso é il punto terminale di un percorso fra gole strette e profonde, modellate dallo scorrere incessante delle acque, dove confluiscono due torrenti, il Tuf e il Nosè, che precipitando tra le rocce formano una ripida cascata. Ci troviamo sulla sponda orientale del ramo del lago che parte da Como e il dislivello, dall’inizio della cascata alle acque del Lario, è di circa 200 metri.

# Le Cascate di Nesso

orrido di nesso
Foto Credit: Wikiloc

Le cascate sono l’attrazione più emozionante e spettacolare, oltre al piccolo borgo, ma da dove si possono ammirare?

L’orrido di Nesso è visibile:

  • dall’alto da Piazza Castello o dal ponte medioevale detto anche ponte della Civera, sulla riva del lago di Como, per usufruire di angolature differenti
  • dal basso scendendo lungo gli oltre 340 scalini che conducono fino sulle rive del Lago, dove ammirare spettacolari e caratteristici scorci

# La grotta

Sopra all’abitato di Careno si trova la grotta Masera a 350 metri di altezza che ospita al suo interno gallerie, cascate, laghetti e una sala con impronte di ammoniti. La grotta riversa le sue acque in località Frigirola, poco sopra al livello del lago

# L’origine del nome: quel mostro del lago di Como

alessandra1barbieri – pixabay

L’Orrido è stato di importanza vitale per lo sviluppo, nel paese di Nesso, dell’industria manifatturiera, mulini, cartiere, filatoi, oleifici, tutti alimentati dall’energia idraulica della cascata.

Ma da dove nasce il nome del paese? La versione più accreditata è l’origine celtica che significa “ormeggio”. Ma sempre per origine celtica potrebbe essere un’altra versione sull’origine: la divinità di Ness, legata alle acque, dove si raccontava che ci fosse un mostro lacustre, tipo quello scozzese. 

Leggi anche: il mostro del lago di Como

Come arrivarci?

 

Il pittoresco borgo di Nesso, di circa 1200 abitanti, si trova percorrendo la tortuosa strada (Sp 583 Lariana) che fiancheggia il lago di Como, sulla sponda orientale del ramo che parte da Como, in direzione Bellagio venendo dal capoluogo, a circa un’ora in auto da Milano.

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

Vedi anche: Crespi d’Adda, Torrechiara, Dossena, Civate, Oasi Zegna, Bormio, le Marmitte dei Giganti, Isolino VirginiaLuganoPomponescoMeranoMorcote, Mantova, le “Filippine Italiane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, Cumiana, MonzaValsassinaBardinetoValle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal VigezzoPunta SassoPortofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoMadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Quale è il MARE più PROFONDO d’Italia?

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Vediamo quale è il mare più profondo d’Italia, le sue caratteristiche e quelle degli altri mari del bacino del Mediterraneo.

Quale è il MARE più PROFONDO d’Italia?

# Come un Monte Bianco capovolto

Mar Ionio

Il mare più profondo d’Italia è il Mar Ionio. Bagna l’Italia Meridionale, la Sicilia, l’Albania e la Grecia ed è collegato al mar Tirreno attraverso lo Stretto di Messina, al mar Egeo mediante il canale di Corinto e una linea di demarcazione fra capo Malea e l’isolotto di Agria, infine al mare Adriatico tramite il Canale d’Otranto.

La sua profondità media è di 4000 metri, mentre quella massima si trova a sud-ovest del Peloponneso, nell’abisso di Calipso, dove il fondale si spinge fino a 5270 metri sotto il livello del mare, come un Monte Bianco capovolto. 

# Gli altri mari italiani in ordine di profondità

SalvatoreMonetti-pixabay – Mar Tirreno

Al secondo posto per profondità tra i mari italiani troviamo il Mar Tirreno: arriva fino a 3.800 metri. È però il più esteso di tutti, compreso tra le coste orientali della Sardegna e Corsica e la costa settentrionale della Sicilia. A seguire c’è il Mar di Sardegna che tocca i 3.000 metri sotto la superficie dell’acqua all’altezza delle Isole Baleari al largo della Spagna. Al quarto posto il Mar Ligure che bagna la regione Liguria e la Corsica settentrionale e si spinge fino a 2.600 metri.

In penultima posizione troviamo il Mar di Sicilia, che divide il Mediterraneo occidentale da quello orientale e separa l’isola dall’Africa, con fondali a una profondità massima di 1.250 metri

Il mare italiano con i fondali meno profondi è il mare Adriatico, caratterizzato da coste basse e sabbiose e che scende fino a 1.200 metri al largo di Bari. Però vanta un record prezioso: è il più pescoso del Mediterraneo.

Continua la lettura con: Quale è il MUSEO più PICCOLO d’Italia?

FABIO MARCOMIN

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WI FI e TRASPORTI pubblici GRATIS: LUSSEMBURGO, un modello per Milano Città Stato?

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Credits djedj-pixabay - Lussemburgo

L’unico granducato rimasto è lo Stato più ricco del mondo. La sua autonomia e le sue dimensioni consentono ai suoi cittadini vantaggi senza eguali.

WI FI e TRASPORTI pubblici GRATIS: LUSSEMBURGO, un modello per Milano Città Stato?

# Lo stato più ricco del mondo è anche l’unico granducato rimasto

Lussemburgo. Credits: @city_savvy_lux IG

Il Lussemburgo, l’unico granducato rimasto al mondo, è lo Stato più ricco del mondo. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale il Pil pro capite nazionale è di 116.921 dollari. La sua capitale, l’omonima città di Lussemburgo, è sede di numerose istituzioni e agenzie europee oltre a essere uno snodo finanziario di primaria importanza. 

# Wifi e trasporti pubblici sono gratis per tutti

Mezzi pubblici Lussemburgo
Mezzi pubblici Lussemburgo

Dal primo marzo 2020 il Lussemburgo è diventato anche il primo paese al mondo in cui treni, bus e tram sono diventati gratuiti per tutti, residenti e turisti. Dopo alcuni mesi di sperimentazione, che avevano come obiettivo la riduzione dell’inquinamento atmosferico e del traffico automobilistico, per alzare la qualità della vita e diminuire i danni alla salute causati dall’eccessiva produzione di C02, con un investimento pari a un miliardo la scelta è diventata definitiva.

Un altro fondamentale servizio totalmente gratuito su tutto il territorio è la connessione wifi illimitata all’aperto ad alte prestazioni. Disponibile nella capitale e negli altri 10 comuni, grazie ad oltre 1.000 hostpot, consente di utilizzare internet fino a una velocità di 100 mbit/s e con un piccolo abbonamento di 4,90 euro al mese si può accedere al web tramite VPN, essere protetti da virus e senza necessità di autenticarsi ad ogni accesso giornaliero.

Leggi anche: Lussemburgo primo paese al mondo con TRENI E BUS GRATIS

# Come potrebbe fare Milano per seguire l’esempio

Hotspot wifi Milano

Il Lussemburgo si estende su una superficie di 2.586 kmq per una popolazione di circa 653.000 abitanti, prendendo la Città Metropolitana di Milano abbiamo invece 1.575 km e 3,24 milioni di abitanti. Vista l’estensione più limitata del territorio milanese, rispetto al piccolo stato europeo, offrire il trasporto pubblico in modo gratuito a tutti i cittadini ed estendere il wifi gratis a tutti i 132 Comuni dell’hinterland, oggi sono presenti circa 650 hotspot solo nel capoluogo, non dovrebbe essere un problema.

L’impatto sarebbe addirittura maggiore vista la maggiore densità abitativa e una popolazione di quasi 5 volte superiore. Come fare a raccogliere le risorse? In una parola: autonomia. Se la Città Metropolitana diventasse una Città Stato o Città Regione, in grado quindi di governarsi e gestire le proprie risorse in autonomia, potrebbe trattenere sul territorio risorse sufficienti per finanziare sia i mezzi pubblici gratuiti che il wi-fi per tutti, senza grossi problemi. Milano produce infatti il 10% della ricchezza nazionale ma attualmente trattiene sul territorio solo l’1% del suo gettito fiscale.  

Leggi anche: Milano trattiene sul territorio appena l’1% di quanto versa allo Stato

Continua la lettura con: Sondaggio Ipsos. 2 milanesi su 3 vogliono per Milano poteri da regione o provincia autonoma

Leggi anche: Milano Città Stato: Dossier Autonomia

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Il video del giorno: cosa pensano i NAPOLETANI di Milano e dei MILANESI

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La capitale del Nord e la capitale del Sud a confronto. Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi? Il video di Easy Italian

“I milanesi sono persone rispettabilissime. I trapiantati che si sentono milanesi lo sono un po’ meno

“Quella è una città che funziona, la nostra no”

“Milano è l’unica città europea d’Italia

“I milanesi sono meravigliosi, Milano è più bella di Parigi

“Mi piacerebbe che riuscissimo a valorizzare la nostra città come fanno loro”

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Milano, caldo fuori stagione

 

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

 

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

 

Come funziona la linea senza conducente

 

La Metropolitana Milanese nei secoli

 

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

 

 

Le borseggiatrici della metro

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Le intrusioni dei maranza

 

I nuovi poveri di Milano

 

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

 

Street Style a Milano

 

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

 

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

 

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

 

Avvisi storici sul tram

 

La sfida: di corsa contro la metro

 

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

 

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

 

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

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Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

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Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

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I PALAZZI MULTICOLOR del “quartiere del futuro” dividono i milanesi: botta di vita o pugno negli occhi?

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Credits archdaily - Torri Cascina Merlata

Il nuovo quartiere nato a fianco del sito di Expo2015, inizialmente per ospitare i delegati di tutti gli Stati partecipanti all’evento, è caratterizzato da una serie di torri multicolor nella sua parte residenziale. Edifici che dividono i milanesi. Vediamo perché.

I PALAZZI MULTICOLOR del “quartiere del futuro” dividono i milanesi: botta di vita o pugno negli occhi?

# Il “quartiere del futuro” a due passi da MIND

Stato dei lavori Cascina Merlata

Cascina Merlata è uno dei nuovi quartieri di Milano, adiacente all’ex-sito di Expo 2015. Il nome deriva dalla cascina ancora presente, ristrutturata qualche anno fa, che oggi ospita numerose attività di ristorazione e servizio per la comunità.

Credits Andrea Cherchi – Vista Torri Cascina Merlata dal costruendo Merlata Mall

L’area di Cascina Merlata si estende su una superficie di circa 900.000 mq e al suo interno sono in fase di ultimazione: un grande parco urbano di 250.000 mq, un plesso scolastico di 12.000 mq, un centro commerciale di 60.000 mq, il Merlata Bloom, oltre alle abitazioni suddivise in più lotti, di cui molte in housing sociale. Pensato per essere uno dei quartieri più innovativi della città, non tutti sono d’accordo sulla qualità estetica delle costruzioni realizzate.

# Le torri multicolor della discordia: capolavoro o schifezza?

Credits int.baumit.com – Cascina Merlata

Proprio la parte residenziale, con le torri multicolor progettate da MCA Mario Cucinella Architects, sta facendo discutere i milanesi. Si tratta di sette palazzi ad uso abitativo con 397 alloggi di varie metrature realizzati prima di Expo2015 per ospitare i delegati di tutti gli Stati partecipanti all’evento e riconvertiti in residenze di social housing nei mesi successivi.

Credits archdaily – Torri Cascina Merlata

L’impatto a prima vista è spiazzante. Da un lato c’è chi le ritiene il vero elemento iconico del progetto “Cascina Merlata”, un landmark riconoscibile per la Milano del futuro grazie al suo design innovativo. Dall’altro lato c’è chi considera le torri come qualcosa di riuscito male, un’accozzaglia di linee, blocchi e colori messi alla rinfusa: i materiali di alcune torri vanno dal verde al grigio, altre presentano sulla stessa facciata l’ocra, il marrone, l’azzurro e il bordeaux. Un’insieme che ricorda più una zona industriale del nord Europa che un quartiere milanese.

Riuscirà questo design innovativo ad affermarsi nel cuore dei milanesi?

 

Leggi anche: BLOOM: la nuova FRONTIERA VISIONARIA di Milano

Continua la lettura con: Cascina Merlata o Tor Bella Monaca? Milanesi divisi sull’ULTIMA CREATURA URBANA

Leggi anche: Milano Città Stato: Dossier Autonomia

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La SCIATTERIA delle SCUOLE di Milano

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Credits Urbanfile - Cancellata Liceo Virgilio con scritte

Foto interne e di copertina Urbanfile.

Il degrado e la sciatteria colpisce da tempo le scuole di Milano. Il blog Urbanfile.org ci porta in uno dei licei storici della città tutelato dalla Sovrintendenza e oggi ricoperto da tag e graffiti.

La SCIATTERIA delle SCUOLE di Milano. Reportage di Urban File

# Il Liceo Virgilio ricoperto di tag e graffiti

La sciatteria e il degrado colpiscono da tempo anche gli edifici scolastici della città. Il blog Urbanfile mostra lo stato pietoso in cui versa l’edificio razionalista dell’Istituto Magistrale Virgilio di Piazza Graziadio Isaia Ascoli 2 a Città Studi, oggi occupato da due istituti scolastici, il Liceo Virgilio e la Scuola Media Statale Giovanni Battista Tiepolo.

Realizzato tra il 1933 e il 1936 su progetto dell’architetto Renzo Gerla per l’Ufficio Tecnico del Comune di Milano, il complesso è tutelato dalla Sovrintendenza delle Belle Arti ma questo non basta a tenerlo in condizioni ottimali e in salvo dalle vili azioni di writer. La situazione è identica ormai in quasi tutte le scuole e in particolar modo quelle di grado superiore. 

Leggi anche: La SCIATTERIA tra Duomo e Castello. La DENUNCIA di Urbanfile

Dalle immagini si può vedere come scritte e tag di ogni genere ricoprano i muri e colonne dell’ingresso, le pareti sotto e attorno alle finestre esterne, le cancellate e i muretti, così come le stesse finestre, le tapparelle e persino i gradini in pietra. Possibile che non si riesca a trovare una soluzione per evitare che Milano diventi un’unica lavagna a disposizione di qualche gruppo di delinquenti o almeno fare in modo che gli edifici, partendo da quelli pubblici, vengano ripuliti il prima possibile?

Reportage: Urbanfile

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FABIO MARCOMIN

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WEEKEND ricco mi ci ficco: gli eventi dal 21 al 23 ottobre #ToDOMILANO

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Andy Wahol a Milano - Credits: Okdiario

Tecnologia e informatica, un viaggio spaziale alla scoperta di nuovi pianeti da abitare, la Puglia alle porte di Milano e ampia offerta di musica (pop e sinfonica). C’è anche il primo mini derby della storia di Milano. Vediamo che cosa ci regala Milano nel fine settimana in arrivo.

WEEKEND ricco mi ci ficco: gli eventi dal 21 al 23 ottobre #ToDOMILANO

#Sommario:

#Venerdì Sera 21/10: l’arrivo di Piano Mirroring a Milano, la musica dei Rasmus e un evento per i nerd della geo spazializzazione

The Rasmus – Credits: Longliverocknroll.it
  • #MILANOGIS: aperitivo-meetup per gli appassionati della geo spazializzazione. Non esiste una piattaforma per data analyst e appassionati del settore e #MilanoGIS intende colmare questo gap. Alle 19.00 al Giardino Blu di via Teodosio 19.
  • Luci del Jazz: Milano rinasce a tempo di swing, al Teatro Dal Verme di via San Giovanni sul Muro. Claudio Sessa, con Enrico Pieranunzi al pianoforte, Carlo Bavetta al contrabbasso e la special guest Simona Severini come vocalist, eseguono un programma per Milano. Alle ore 20.00.
  • Dove ci sei tu: debutta la nuova stagione del Teatro Martinitt, in via Pitteri 58. Apre la stagione lo spettacolo per la regia di Enrico Maria Lamanna, con Gaia De Laurentiis, Fabrizia Sacchi, Cecilia Guzzardi e Alessandro Blasioli.
  • Gran Milan Dixieland Society: torna la band che porta le sonorità della New Orleans degli anni ‘20/’30 e ’40. All’Ostello Bello Centrale di via Lepetit 33, dalle 20.00 in avanti.
  • Piano Mirroring: evento di creazione ed improvvisazione, con i pianisti che creano musiche ispirate dagli ospiti del 57 Events, di viale Monza 57. Preparatevi ad essere “interpretati” sulla tastiera di ebano e avorio, a partire dalle 20.30.
  • The Rasmus: unica data italiana della band finlandese. Successi come In the Shadow e Hide from the Sun sul palco del Fabrique di via Fantoli, alle ore 20.00.
  • Tu sei la bellezza: in occasione della giornata mondiale della salute mentale, il Teatro Litta di corso Magenta 24 ospita uno spettacolo a tema. Scritto e diretto da Alberto Milazzo, con Sebastiano Bottari e Filippo Renda, debutta alle 20.30.
  • Il Circo in festa: alla Vecchia Arena di piazza Lega Lombarda, a grande richiesta, ospita una serata di festa dedicata al circo. Non manca nulla: domatori, leoni, ballerine, clown, impersonati dal pubblico sotto la guida di Milo e Ricky. Dalle 22.30. 

#Sabato 22/10: apre la mostra di Andy Warhol, musica di Gaia, 50 Cent e notte nostalgia anni ‘90

Andy Wahol a Milano – Credits: Okdiario
  • Andy Warhol – La Pubblicità della Forma: alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini apre una delle mostre più annunciate. La pubblicità che diventa talento attraverso la pop art, rappresentata da alcune delle immagini più iconiche del portfolio di Warhol.
  • Linux day Milano: torna la principale manifestazione italiana dedicata a GNU/Linux, al software libero, alla cultura aperta e alla condivisione. Dalle 9.00 all’edificio U6 dell’Università Bicocca, in piazza Ateneo Nuovo.
  • Evviva il Coding: allo SpazioVita Niguarda, in piazza Ospedale Maggiore 3, mattinata dedicata al coding, alla scrittura di codice e al pensiero computazionale. Dalle 10.00 alle 12.30, evento rivolto a bambini e giovani, dai 9 ai 17 anni.
  • Flora: da foglia a foglio, un laboratorio creativo per riciclo e carta fatta a a mano. In Cascina Cotica di via Natta (Lampugnano) dalle 10.30 alle 12.00.
  • Sfarzi nascosti: apre alle 16.00 la mostra dello Spazio Espositivo di via Aosta 17. Le fotografie a cura di Luigi Matteoni dedicate a luoghi abbandonati, simbolo dello sfarzo di una volta.
  • La famiglia Bach e il barocco milanese: stravaganze e musica alla Villa Borromeo Visconti Litta di Lainate, in Largo Vittorio Veneto 12.
  • Quartetto Indaco: all’Auditorium Rosetum di via Pisanello 1, uno tra i più interessanti quartetti d’archi italiani, che esegue musiche di Haydn e Schubert, alle 18.00.
  • Milan – Monza: il primo mini derby di Serie A della storia di Milano. Berlusconi sfida la sua ex squadra in un San Siro che si annuncia al limite della capienza.  
  • Esiste un pianeta B?: al Planetario di Milano un viaggio tra scienza e fantascienza, con Amedeo Balbi e Fabio Peri. Si va alla scoperta di nuovi mondi da abitare alle 18.30.
  • Manzoni Family: inizia al Teatro Manzoni la rassegna dedicata alle famiglie. Dal 22 ottobre e fini ad aprile 2023, una serie di spettacoli pomeridiani a cura della Compagnia Un Teatro da Favola. Prima rappresentazione: Frrr … dentro il regno di ghiaccio, alle 15.30. 
  • Ciack si balla: serata danzante sulle note delle colonne sonore più conosciute di sempre. L’evento prevede esibizioni di allievi di scuole di ballo, dal tango argentino ai classici di Fred Astaire. Al Teatro San Babila alle 21.00.
  • 50 Cent: spazio all’Hip Hop americano al Forum di Assago. Inizio ore 21.00.
  • Gaia: l’ex amici porta al Fabrique di via Fantoli l’Alma Tour 2022. Inizio spettacolo ore 21.00.
  • Che ne sanno i 2000: dall’aperitivo del sabato alla colazione di domenica mattina, festa anni ’90 con DJ set ai Magazzini Generali di via Pietrasanta. Serata e nottata nostalgia per un periodo iconico di Milano.

#Domenica 23/10: CorriBicocca, l’eplorazione del Labirinto di Pomodoro, le prove e il concerto della Scala, Sangiovanni e The Driver Era

Labirinto Arnaldo Pomodoro – Credits: Arte Magazine
  • CorriBicocca: quinta edizione della corsa organizzata Università degli Studi di Milano-Bicocca e CUS Milano. 10 km competitiva, ma anche 10 e 5 km non competitiva, per la corsa che quest’anno raccoglie fondi per la Fondazione Asilo Mariuccia. Partenza ore 10.00, ritrovo 7.00-9.30.
  • Mercato della Terra: torna il binomio Parco Agricolo Sud e Slow Food alla Fabbrica del Vapore. Per tutta la domenica mattina dalle 9.00 alle 14.00.
  • Visita guidata al Parco Lambro: ultimo appuntamento delle visite guidate nei parchi cittadini, con ritrovo alla pista da skateboard di via Feltre. Storia e architettura del parco, origine degli alberi e informazioni botaniche, a cura delle guardie ecologiche volontarie.
  • Ingresso nel Labirinto: nel sotterraneo dell’ex Riva Calzolari, Arnaldo Pomodoro ha progettato un labirinto, installazione che ha richiesto 16 anni di lavoro. Sarà possibile visitarlo dalle ore 15.00, con accesso dallo Show Room Fendi di via Solari 35. Leggi anche: il labirinto di Milano
  • La Milano di Leonardo: tre giorni di prove di abilità e orientamento con la mappa, per individuare i luoghi progettati da Leonardo nella sua seconda casa: Milano. Alle ore 16.00, fino a domenica, al Leonardo3museum (ingresso Expo-Merlata).
  • Prove aperte alla Scala: ultima occasione di quest’anno per assistere alle prove della Filarmonica più prestigiosa d’Italia. Dalle 10.30 al Teatro alla Scala, con possibilità di donare alla LILT.
  • Hack, che fisica: al Museo Farfalla della Fabbrica del Vapore, alle 14.30, un evento dedicato ai giovani fisici milanesi. 90 minuti di spettacolo per coinvolgere i bambini coi concetti della fisica, applicata.
  • La Filarmonica della Scala in concerto: con la direzione del M° Chailly, la Filarmonica esegue Čajkovskij, il Concerto per violoncello di Schumann, solista Pablo Ferrández e la Sinfonia in re minore di Franck. Alle ore 20.00.
  • Sangiovanni: al Mediolanum Forum di Assago, il giovanissimo Sangiovanni porta i brani del suo tour live 2022. Dalle 21.00.
  • The Driver Era: il duo musicale formato dai fratelli Rocky e Ross Lynch, arriva sul palcoscenico dell’Alcatraz di Via Valtellina.
  • Smielegnano: una giornata di festa per imparare la smielatura. Per tutta la giornata al Castello di Legnano è possibile osservare questo magico mondo, mettendo miele dal favo al barattolo.

#Per tutto il fine settimana: la Tattoo Convention che assegna un premio prestigioso, MuseoCity che apre location inaccessibili, icone del design al cinema e la Puglia DOC alle porte di Milano

MTC – Credits: Felix, Pixabay
  • Milano Tattoo Convention: alla Fiera Milano City del MiCO, 500 artisti tatuatori aspettano gli appassionati del genere. La convention assegna anche uno dei premi più prestigiosi al mondo, al tatuatore che realizza l’opera migliore nei 3 giorni di show.
  • New Buildings 2022: mostra fotografica con le 10 architetture finaliste, per celebrare le nuove icone dell’architettura urbana. Visitabile fino al 25 ottobre allo showroom Turri di via Borgospesso 11.
  • Milano Walking Week: evento dedicato alla camminata, osservata in ogni sua declinazione. Talk e corsi di camminata veloce, ma soprattutto passeggiate nei parchi cittadini e nei Municipi di Milano. INFO
  • AMART: al Museo della Permanente di via Turati, torna la rassegna di riferimento, sia artistico che commerciale, per tutto il mercato antiquario italiano. Fino a domenica 23/10 con apertura dalle 11.00 alle 20.30.
  • Museo City in tour: tre giorni di aperture straordinarie, che prevedono gli ingressi anche laddove non è mai aperto al pubblico. Ideata dall’associazione MuseoCity, info e location si possono trovare qui.
  • Le icone del design al cinema: tre giornate di proiezioni no-stop ripercorrono la storia del design made in Italy svelando pensieri, movimenti e progetti. Presso ADI Design Museum di piazza Compasso d’oro 1, orario serale.
  • Collettivo Sotterraneo al Paolo Grassi: tre giorni di spettacoli a cura de collettivo fiorentino al Teatro Grassi di via Rovello 2. In scena L’Angelo della Storia, sabato e domenica alle 20.30.
  • Il Borghese Gentiluomo: Enrico Beruschi interpreta il borghese di Moliere, nel 4° centenario della nascita del grande autore. All’Eco Teatro di via Fezzan 11, angolo Caterina da Forlì, dal venerdì sera alla domenica (pomeriggio).
  • 100% Puglia: un villaggio itinerante, tutto pugliese al 100%, che sbarca a Desio (MB) in piazza Don Giussani; porta anche i trulli, entro i quali si possono gustare i prodotti tipici pugliesi e conoscere le bellezze della regione.

Appuntamento a Lunedì 24, per scoprire #To-DO a Milano nell’ultima settimana di ottobre

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

LAURA LIONTI

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I segreti di CRESPI D’ADDA: Paradiso socialista o villaggio INFERNALE?

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Crespi d'Adda

Prendiamo due capitani d’industria illuminati come Cristoforo Benigno Crespi e il figlio Silvio Benigno, un bassopiano triangolare all’interno del suggestivo Parco dell’Adda Nord, la voglia di costruire il perfetto borgo operaio nell’epoca della rivoluzione industriale e abbiamo creato Crespi D’Adda, il primo villaggio industriale d’Europa.

Forse non tutti sanno che, a neanche 40 km da Milano, nel 1878 Cristoforo Benigno Crespi costruì il suo piccolo e personalissimo feudo, dove il suo castello e il suo cotonificio scandivano la vita degli abitanti del villaggio come incarnazioni perpetue della sua autorità e filantropia.

Paradiso socialista…

Tutte le famiglie residenti avevano un membro all’interno della fabbrica, un dottore da cui farsi auscultare, una chiesa in cui pregare, una scuola per i propri figli, un lavatoio pubblico e una casa in cui dormire.

Ed era proprio la casa a rappresentare la posizione sociale delle famiglie all’interno del villaggio. Ancora oggi Crespi d’Adda annovera diversi tipi di abitazioni, identiche tra loro per posizione lavorativa dell’epoca. Abbiamo i palazzotti gialli dei primi operai, le villette bifamiliari con giardino degli operai specializzati e dei capufficio, le ville hollywoodiane dei dirigenti e di chiunque ricoprisse una posizione privilegiata. Il tutto organizzato in quattro vie ai piedi della fabbrica e del castello, per non far dimenticare il motivo di cotanta generosità.

Crespi d'Adda
Casa bifamiliare operaia
Crespi d'Adda
Casa dirigenziale

All’interno di questo microcosmo autosufficiente non poteva certo mancare un cimitero per compiangere i proprio cari: una landa desolata di piccole croci ai piedi del maestoso mausoleo sede della cappella dei Crespi.

Crespi d'Adda
Cimitero di Crespi

Di sicuro c’è che quando quelli dell’Unesco hanno inserito Crespi D’Adda tra i siti del Patrimonio Mondiale della Cultura, non potevano mica sapere che tutta questa particolarità architettonica e urbanistica, unitamente al singolare posizionamento in una conca tra la confluenza di due fiumi, avrebbe donato al villaggio un che di sinistro e inquietante con conseguente nomea di luogo di culti satanici.

…o villaggio dannato?

Noi che ci siamo nati abbiamo sempre sfruttato questa leggenda per movimentare le nostre noiose serate di provincia con vere e proprie spedizioni di coraggio al cimitero, sfidando la presenza di presunti “incappucciati” che di notte si nascondevano dietro i cipressi del viale di ingresso per catturare gatti neri o compiere riti mefistofelici di svariata natura.

Ogni volta che si parlava di Crespi c’era sempre qualcuno pronto a giurare che qualche “amico di amici” era stato strattonato da satanisti, anche se a ben vedere, vista l’esigua densità di abitanti del comune di Capriate San Gervasio Crespi, questi amici di amici sarebbero dovuti essere, con ogni probabilità, cugini di secondo grado o vicini di casa.

Oppure si raccontava di persone morte di spavento trovate appese al cancello del cimitero stroncati da un infarto nell’eroica impresa di scavalcarlo; di coppiette in cerca di intimità interrotte da maniaci pronti a rapirli per sacrifici umani; di animali sgozzati ritrovati nel greto dei fiumi.

Insomma, il villaggio di Crespi conosce delle notti molto movimentate per essere un borgo di 10 case, un parrucchiere e un minimarket.

Di vero c’è che anche il principe dell’horror Dario Argento ha voluto il cimitero di Crespi in Profondo Rosso e che Le Bestie di Satana tra il 1994 e il 1998 “impararono” proprio lì i loro riti.

Ma nonostante la lugubre aurea, la storia di questo piccolo villaggio industriale di 400 anime e 85 ettari perfettamente conservati, è arrivata anche al Padiglione Zero dell’Expo 2015 dove un grande plastico di Crespi D’Adda lo ha consacrato tappa significativa della lunga lotta verso l’evoluzione civile.

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

STEFANIA CERVI

Vedi anche: Torrechiara, Dossena, Civate, Oasi Zegna, Bormio, le Marmitte dei Giganti, Isolino VirginiaLuganoPomponescoMeranoMorcote, Mantova, le “Filippine Italiane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, Cumiana, MonzaValsassinaBardinetoValle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal VigezzoPunta SassoPortofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoMadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Qui Milano è una MERAVIGLIA: i punti più belli dove GUARDARSI ATTORNO

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Ci sono luoghi di Milano capaci di stupire a tal punto da sembrare di essere altrove, circondati dalla bellezza, naturale o architettonica o semplicemente dall’atmosfera che si viene a creare. Scopriamoli insieme.

Qui Milano è una MERAVIGLIA: i punti più belli dove GUARDARSI ATTORNO

#1 La spazialità dell’Arco della Pace

andrea cherchi fotografo
Andrea Cherchi – Arco delle Pace

Non si può partire che dall’Arco della Pace come punto di osservazione per ammirare la bellezza di Milano. Oltre all’incredibile monumento voluto da Napoleone è difficile rimanere impassibili di fronte allo spettacolo che si apre sul Parco Sempione e il Castello Sforzesco sullo sfondo. Ruotandosi di 180 gradi si possono guardare gli stupendi edifici della piazza che seguono l’andamento curvilineo della stessa e lo scenografico corso Sempione. Una spazialità unica a Milano, che si può trovare solo nelle grandi capitali europee. 

 

Leggi anche: L’ARCO di TRIONFO è stato IMPACCHETTATO: dove si potrebbe fare anche a Milano?

#2 Quartiere Arcobaleno, la “Burano” milanese

@solynou IG

Via Lincoln è uno degli angoli più pittoreschi e stranianti di Milano. Da qualche anno questo piccolo angolo colorato di Milano, soprannominato il “quartiere arcobaleno“, sta entrando nelle tappe obbligate per i turisti e i milanesi in cerca di una Milano insolita. Le case che lo compongono sono state progettate e pensate nell’Ottocento da una cooperativa edilizia per gli operai e ferrovieri della fu stazione di Porta Tosa. I variegati e vivaci colori di queste abitazioni la fanno sembrare una piccola Burano.

 

Leggi anche: Le tre aree residenziali con le VILLETTE più belle di Milano

#3 In Gae Aulenti si è circondati dal futuro

@francescopesce71 IG – Piazza Gae Aulenti

Piazza Gae Aulenti è il cuore del centro direzionale di Milano. La piazza circolare, con la fontana a sfioro e i giochi d’acqua colorati, è circondata da tre edifici tra cui il grattacielo Unicredit progettato da Cesar Pelli che con i suoi 235 metri è il più alto d’Italia. In questo luogo si ha la sensazione di essere proiettati verso il futuro e non a caso è stato il primo tassello del “nuovo quartiere” avveniristico di Porta Nuova. 

 

#4 Biblioteca degli Alberi, una piccola Central Park

Credits: @monicaritah
BAM

La Biblioteca degli Alberi, abbreviata BAM, è il primo grande parco pubblico del centro di Milano senza recinzioni e quindi accessibile 24h al giorno. La sua peculiarità è dettata dal suo design fatto a quadrati e cerchi dentro i quali dimorano centinaia di alberi a formare un quadro della natura. A questo si aggiungono i nuovi grattacieli che lo circondano, la Torre Solaria che è il grattacielo residenziale più alto d’Italia, il Diamantone, il grattacielo Unicredit, il prossimo Nido Verticale, il Bosco Verticale premiato come il più bello al mondo oltre agli altri in costruzione, che la fanno sembrare una piccola Central Park.

 

Leggi anche: Il nuovo spettacolare MURALE alla BAM

#5 In Piazza Leonardo Da Vinci sembra di essere a Berlino Est

Credits rezen_ IG – Piazza Leonardo da Vinci

Camminando attraverso Piazza Leonardo da Vinci si ha l’impressione di ritrovarsi sulla Museuminsel di Berlino Est. Attorno al parco si sviluppano una serie di edifici storici, che ospitano il Politecnico, e un’area pedonale vissuta quotidianamente dagli studenti universitari provenienti da tutto il mondo che si mescolano agli abitanti del quartiere e fanno sembrare questa parte di Milano una vera metropoli europea.

 

Leggi anche: NUOVO CAMPUS di ARCHITETTURA del Politecnico: ecco il progetto di Renzo Piano

#6 Nel Parco delle Cave ci si ritrova in mezzo a una foresta

Credits Andrea Cherchi – Parco delle Cave

Il Parco delle Cave è uno di quei luoghi che fa dire “non sembra nemmeno di essere a Milano”: lo stupore di essere in città ed entrare in un parco dove la natura è in grado offrire il migliore spettacolo possibile. I tre laghi all’interno del parco ospitano numerose specie animali e vegetali, ma è tutta l’enorme area verde a regalare incontri inaspettati con animali che solitamente non si vedono a Milano e vivere sensazioni stranianti come quella di ritrovarsi nel bel mezzo di una foresta dentro una metropoli.

 

Leggi anche: 5 PARCHI SORPRENDENTI vicino a Milano (mappa)

#7 Al cospetto del Cavallo di Leonardo, la statua equestre più grande al mondo

Credits massimosalin IG – Cavallo di Leonardo

L’opera originale fu concepita nel 1482 dal genio toscano su commissione di Ludovico il Moro, duca di Milano, che voleva dedicare l’opera alla memoria del padre Francesco. Realizzata tutta in bronzo dalla scultrice statunitense Nina Akamu, alta 7,30 metri e pesante 10 tonnellate, dal 1999 è ospitata all’ingresso della tribuna secondaria dell’Ippodromo di Milano. Ad oggi è la statua equestre più grande al mondo e fa da biglietto da visita per lo storico edificio dell’ippodromo, il parco circostante e il circuito di gara per fantini e cavalli.

 

Leggi anche: La complicata storia del CAVALLO di Leonardo

Continua la lettura con: Le COSE più BELLE di CORSO SEMPIONE, dove Milano ha il sapore Parigi

FABIO MARCOMIN

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