La più grande attrazione naturale della Romania sarà finalmente raggiungibile via terra anche dal nord della Nazione. Scopriamo tutti i numeri di questo ponte e quando verrà inaugurato.
Il progetto del PONTE SOSPESO “da record” tra le sponde del DANUBIO
# Il Delta del Danubio, Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e area protetta dal WWF
Credits snakkefire01-pixabay – Delta Danubio
Il Delta del Danubio, la più grande attrazione naturale della Romania, è considerato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e area protetta dal WWF ed è l’habitat naturale di numerose specie vegetali. Fiumi, canali, paludi, laghi e isolotti danno vita a quest’area protetta meravigliosa, luogo ideale per il birdwatching delle circa 300 specie che qui sono di casa.
Chi ha viaggiato per visitarlo sa bene quanto sia difficile arrivarci in auto. Per giungere a destinazione al momento la sola soluzione è quella di guidare da Bucarest a Costanza lungo l’unico tratto autostradale che fu costruito da Ceausescu e poi risalire lungo la costa del Mar Nero fino a Tulcea.
Ma se all’altezza della città di Braila al posto di uno sgangherato ferry con pochi servizi al giorno, ci fosse un ponte nel punto in cui il ramo principale del Danubio devia verso sud mentre il ramo settentrionale si frastaglia a creare il Delta, le distanze per raggiungere il paradiso della fauna nelle ramificazioni del grande fiume si ridurrebbero in maniera importante.
# Il ponte di Braila, il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa Continentale
Credits webuild – Ponte sul Danubio
Il governo romeno ci ha finalmente pensato, grazie ai fondi per la viabilità arrivati dall’Unione Europea con il programma europeo POIM: entro l’anno, in anticipo rispetto al programma, sarà pronto il Ponte di Braila, che diverrà il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa Continentale. Il progetto è stato realizzato da Webuild, un gruppo multinazionale italiano che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria, famoso per aver realizzato il Ponte San Giorgio a Genova, che ha sostituito il crollato Ponte Morandi.
Credits webuild – Ponte Braila
Il nuovo ponte, realizzato in collaborazione con il socio giapponese IHI Infrastructure Systems Co. Ltd., collegherà le due sponde del Danubio per circa 7.000 veicoli al giorno che oggi hanno come unica possibilità lo spostamento in traghetto.
Un’opera di grande complessità oltre che scenografica, con una campata centrale di 1.120 metri, lungo 1.975 metri e dotato di 4 corsie di marcia, con corsie di emergenza e piste ciclabili e pedonali per questa nuova icona dal cuore anche italiano.
Arriva anche lo sciopero a soffiare sul fuoco della nuova Area B. “Hai un Diesel euro 4 o Euro 5? Che problema c’è: ci sono i mezzi pubblici”. Vediamo la situazione. Anche se arriva uno spiraglio dal Comune sul problema parcheggi dentro l’area B.
Sciopero ATM + Area B: Milano si ferma?
# “Basta aggressioni”: martedì 11 rischio stop per metro, bus e tram
Credits arimatea.artist IG – Tornelli Atm
Martedì 11 ottobre a Milano è in programma lo sciopero dei lavoratori di ATM. Dalle 8.45 alle 15 rischiano di fermarsi i treni della metro, gli autobus e i tram.
A proclamare l’agitazione, d’urgenza, sono tutte le maggiori sigle sindacali: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cosal, Ugl e Orsa. La motivazione? Una nuova aggressione a due dipendenti dell’azienda nel weekend a Cascina Gobba: due addetti alla sicurezza sono stati presi a calci, pugni e morsi da un 22enne che stava infastidendo i passeggeri.
“Chiediamo – si legge nel comunicato – un intervento concreto e sinergico che coinvolga il legislatore, le istituzioni e il gruppo Amt a tutela della sicurezza e dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori”.
# Piove sul bagnato per molti lavoratori con auto non ecologiche
Credits: milanopost.info Area B
La notizia se verrà confermata getta ancora più nello sconforto mezzo milione di automobilisti rimasti a piedi dalle nuove norme su Area B. Non solo, rischia di colpire anche chi non può più entrare nell’area C con il proprio mezzo. Arriverà una deroga causa sciopero? Per ora Palazzo Marino tace. L’unico spiraglio potrebbe riguardare i parcheggi dentro l’area B.
# Sala: “Ingresso annullato a chi usa i parcheggi di interscambi
Credits saba – Parcheggio Comasina M3
In arrivo un correttivo per i “posteggi-trappola” nei pressi dei varchi dell’Area B, che rischiano costare multe a ripetizione agli automobilisti che vogliono lasciare la propria vettura agli estremi della città per poi muoversi con la metro. Chi entrerà nella Ztl, ha dichiarato il sindaco: “e raggiungerà il parcheggio di interscambio, avrà l’ingresso annullato”. Nei giorni scorsi, un numero sempre crescente di automobilisti si era lamentato per le contravvenzioni ricevute nel tentativo di raggiungere queste aree di sosta, allo scopo di evitare di usare l’auto in città e sfruttare, invece, i mezzi pubblici.
Settimana ricca di eventi: protagoniste le fiere dove spicca lo SMAU, ma anche tanta musica, omaggi all’autunno e qualche piccolo tocco in rosa declinato in moltissime forme. Cosa c’è e cosa non si deve perdere a Milano, nella settimana che inizia oggi?
La SETTIMANA di EVENTI a Milano (10-14 ottobre) #ToDOMILANO
#Lunedì 10/10: corso di difesa per donne, l’escape room a tema vino, la musica dei Saxon e del rapper Killy
Wine Escape Room – Credits Askanews
Women4Tech: al Fintech District di via Sassetti, apre alle ore 18.30 un incontro di networking tutto al femminile. Partecipano le più importanti Community a livello nazionale, impegnate nell’empowerment delle figure femminili.
ZETA 4 | Indagine Milano Calvairate: un rapper e un anziano sono i protagonisti dello spettacolo teatrale all’Aria Ex Macello di viale Molise 62. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Corso di difesa per donne: il trainer Elia della ASD difesa personale, apre la palestra per un corso dedicato alla preparazione fisica e psicologica, per reagire a eventuali aggressioni. Appuntamento dalle 19.45 in via Marsala 10.
Killy: il rapper canadese al Legend Club di viale Enrico Fermi 98, in concerto per la prima volta in Italia. Inizio alle ore 20.00 ed è il recupero della data precedentemente annullata.
Wine Escape Room: una sfida di 45 minuti in cui superare tutte le prove ed arrivare al finale. Si esplora l’arte che da un singolo acino conduce fino al calice di vino. Dalle 20.45 all’Hub Serbelloni di Corso Venezia.
Il whisky e il bosco: serata di atmosfera autunnale, tra caldarroste e legno, frutti del sottobosco e le sue primizie. Al DreamWhisky di via Colletta 17, con inizio alle 21.00.
Saxon: all’Alcatraz di via Valtellina 25/27 i Saxon portano il Seize The Day World Tour. Unica tappa italiana per ascoltare il loro ultimo lavoro Carpe Diem.
#Martedì 11/10: mercatini e futuro, per concludere con la musica: Rocky Horror Show, i Virtuosi della Scala, Sfera Ebbasta, Random e Nayt
Rocky Horror Show – Credits: TicketOne
SMAU 2022: l’appuntamento di riferimento in Italia sull’innovazione e le startup, prende il via martedì 11 presso il MiCo – Milano Convention Center. Continua anche mercoledì, sempre a Fieramilano City.
Mercatino dell’artigianato e del collezionismo di Brera: appuntamento infrasettimanale con il modernariato, il vintage, i gioielli e non solo. In via Fiori Chiari dalle 8.00. La sezione Artigianato è proprio di fianco alla Pinacoteca di Brera.
Il Buono in Tavola: mercatino contadino, con le tipicità dei produttori, in piazza S. Eustorgio dalle 8.30 alle 13.30. Dalle fattorie lombarde alle tavole milanesi, un mercato cui partecipano di 14 aziende agricole bio.
Saul Steinberg Up Close: alla Biblioteca Nazionale Braidense, dall’11 al 15 ottobre, è possibile ammirare le opere donate dalla Saul Steinberg Foundation. Ingressi dalle 9.00 alle 18.00.
Il futuro al lavoro: aziende e startup scrivono la new way of working. Dalle 14.30 alle 18.30 in Triennale di viale Alemagna 6.
Il Mercato Agricolo della Cuccagna: come ogni martedì, i produttori si danno appuntamento a Cascina Cuccagna dalle 15.30 alle 19.30. Aziende selzionate ed anche qualche piccolo laboratorio artigianale, riempiono il pomeriggio dell’aia a Porta Romana.
Rocky Horror Show: forse il musical più famoso dell’epoca più recente, debutta all’Arcimboldi di viale dell’Innovazione 20. Prima nazionale del lungo tour mondiale, in replica a Milano fino al 23 ottobre.
Sfera Ebbasta: il Famoso Tour di Sfera riparte dal Forum di Assago alle 21.00. Repertorio e brani dell’ultimo album compongono la scaletta di uno show, che si annuncia futuristico.
Random: per la sua prima volta a Milano, il giovane rapper napoletano ha scelto i Magazzini Generali di via Pietrasanta. Dalle 21.00.
Virtuosi del Teatro alla Scala: i primi solisti di ogni sezione dell’orchestra della Scala si danno appuntamento sul palcoscenico del Piermarini. Dalle ore 20 tre ore di repertorio misto, da Mozart alla musica barocca, interpretata da veri virtuosi.
Nayt: al Fabrique di via Fantoli 9 è di scena il giovane rapper che ha già collezionato dischi d’oro. Raptus 3 è il suo nuovo lavoro che porta in tour quest’autunno.
#Mercoledì 12/10: il vintage che arriva sui binari della Stazione Centrale e – in serata – il ritorno di “slow hand”
Eric Clapton – Credits: Bologna-Repubblica
BI-MU: 33ma edizione della biennale dedicata ai costruttori di macchine utensili, robot, digital manufacturing e automazione. A Rho Fiera Milano dalle 9.30 alle 18, il BI-MU continua fino a sabato 15 ottobre.
Xilexpo: 27ma edizione della Biennale mondiale che presenta le tecnologie per la lavorazione del legno e dei componenti per l’industria del mobile. A Rho Fiera Milano fino al 15 ottobre.
NME: New Mobility Exhibition, l’evento internazionale biennale dedicato alla filiera della mobilità collettiva. Dal 12 al 14 ottobre a Rho Fiera Milano.
VinoKilo: esposizione del vintage che si sposta sui binari della ferrovia; arriva a Milano, alla Stazione Centrale per la terza tappa. Dal 12 al 16 ottobre, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00. L’evento si preannuncia #cashless.
FoodTech Meetup: talk che discute l’impatto delle nuove tecnologie che stanno trasformando il settore della ristorazione, le tendenze attuali, le sfide e le opportunità future. Al Talent Garden Isola di piazza Città di Lombardia dalle 18.00.
Eric Clapton: Slow Hand torna ad esibirsi al Mediolanum Forum di Assago, recuperando le date annullate in precedenza. The Lady in the Balcony e vecchi successi, offerti al pubblico dal grande chitarrista britannico.
Arch Enemy + Behemoth: le band metal europee di successo si uniscono sul palcoscenico dell’Alcatraz di via Valtellina. Gli svedesi Arch Enemy e i polacchi Benemoth portano a Milano il Siege Tour per l’unica data italiana.
#Giovedì 13/10: la fiera della comunicazione visiva, unica in Europa, mercatini diffusi per la città e appuntamento con l’unica data italiana dei Black Crows
Flora et Decora – Credits: Web Lombardia
Viscom: l’unica fiera in Europa che racchiude l’intero mercato della comunicazione visiva, apre dal 13 al 15 ottobre a Rho Fiera Milano. Area espositiva, talk, eventi live intorno a tutto ciò che riguarda la grafica, il design e l’arte visiva.
Mercatino di antiquariato in Piazza Diaz: dall’Arengario, proseguendo sotto i portici di Piazza Diaz e fino a Via Gonzaga, il mercatino che propone antiquariato e collezionismo nel cuore del centro storico. Bancarelle pronte dalle 9.00 per gli appassionati.
Mercatino della Pusterla: mercatino che si pregia di esporre in vendita i prodotti creati con materiali di riciclo, collezioni etniche, artigianato e collezionismo. In via Olona dalle 10.00 alle 19.00.
Mercato Agricolo dei Legami: farmers’ market del giovedì all’interno del Villaggio Barona di via Ettore Ponti 21. Dalle 13.30 alle 19.00 ortaggi e frutta fresca di stagione appena raccolta, vini, olio e tanti prodotti di alta qualità.
Flora et Decora: inizia a City Life l’esposizione per la decorazione dei balconi. Fiori e piante, stand agroalimentari e perfino abbigliamento green, tra laboratori e workshop. Continua fino a domenica 16 ottobre.
The Black Crowes: unica data italiana per la band americana e il loro Shake Your Money Maker Tour. In scena all’Alcatraz di via Valtellina.
#Venerdì 14/10 (orario diurno): talks, degustazioni e prove su strada
La città che vorrei – Credits: Assolombarda
La città che vorrei: reinventare la città a misura di donna, all’Auditorium Squinzi di Assolombarda, dalle 9.00 alle 13.30 in via Pantano 9.
Next Vintage: dal 14 al 17 ottobre, a Pavia, si tiene la fiera dedicata alla moda e all’accessorio vintage. Nella splendida cornice del Castello di Belgioioso porte aperte dalle 10.00 alle 20.00 (tranne lunedì 17/10 che chiude alle 5 del pomeriggio).
Cake test ride: prove su strada delle Kalk &, Ösa + e Makka. In via Tortona 19 dalle 10.00 alle 18, con prenotazione obbligatoria e richiesta di portare il proprio casco.
Milano cresce, Milano aiuta: al Teatro Lirico Giorgio Gaber di via Larga, il sindaco Sala e la Giunta presentano le prospettive e i nuovi progetti di Milano. Dalle 15.00 e per tre ore.
Laboratorio MadreProject: degustazione atipica di 6 vini, con la partecipazione di Mateja Gravner e gli studenti di MadreProject. Al Padiglione Chiaravalle di via Bernardo 16, dalle 16.00 in avanti.
ReA! Talks 2022: alla Fabbrica del Vapore due talks su forme d’arte e media. Dalle 15.00 alle 16.30 è previsto lo speech su vecchi media e nuove forme di espressione. Conclude il talk Parlare d’arte e cultura nel 2022, dalle 18.00 alle 19.30.
Appuntamento a Giovedì mattina per gli eventi del weekend
A Milano tra i poveri che hanno perso il lavoro, video di La7. Tra piazza Duomo e Via Montenapoleone ogni lunedì la onlus Protetto creata da Fernando Barone si prende cura di chi è in difficoltà dando cibo e vestiti.
“Sfiderei chiunque a mettersi per strada anche solo per una notte”.
“Qui abbiamo soprattutto italiani. I loro parenti spesso non sanno neanche che sono qua”
“Sto vedendo che si è ridotto del 30% quello che riceviamo per aiutare i poveri”
“Una persona su quattro è a rischio di povertà. E il dato è in peggioramento. A Milano circa 6.000 persone non hanno un tetto”.
“Abbiamo un progetto a costo zero ma non capiamo perché il Comune non ci sia il via libera”
“Sono salito di categoria. Prima dormivo in macchina ora mi sono comprato un camperino. E’ già un passo in più”
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Vediamo come andare dall’Aeroporto di Malpensa a Rho Fiera, con prezzi e durata in base al mezzo di trasporto utilizzato.
Come ANDARE dall’AEROPORTO di MALPENSA a RHO FIERA
Credits rome2rio.com – Malpensa-Rho
Il polo fieristico di Rho Fiera non ha un collegamento diretto con l’Aeroporto di Malpensa ma si può raggiungere tramite una combinazione di mezzi di trasporto pubblico, oppure attraverso servizi di car sharing o taxi. Vediamo le principali possibilità.
# In treno con il Malpensa Express
Malpensa-Rho Fiera treno
Dall’Aeroporto Internazionale di Malpensa, da entrambi i terminal, è possibile salire a bordo del Malpensa Express fino a Busto Arsizio e poi cambiare con la linea suburbana S5 o un treno regionale. La durata del viaggio è tra i 40 e i 50 minuti, incluso il cambio. Un’altra soluzione prevede il cambio alla stazione di Milano Politecnico con la linea S1 e dopo una fermata un ulteriore cambio con la linea S6 a Milano Lancetti per un tragitto complessivo di circa 1 ora e 5 minuti. Il costo è di circa 7 euro.
# Treno più metropolitana
Malpensa-Rho Fiera treno più metro
Scegliendo sempre di utilizzare il treno, il Malpensa Express, si può optare per proseguire la corsa fino alla stazione di Cadorna e poi prendere la linea metropolitana M1 in direzione Rho Fiera e scendere al capolinea. Al treno va aggiunto il costo di 4 euro per i biglietti a/r della metropolitana. Il tragitto è di poco più di un’ora.
# Pulmann più metropolitana
Malpensa-Rho Fiera pulmann più metro
Un’alternativa è salire su un pulmann di uno diversi operatori presenti nel piazzale posto all’uscita degli arrivi all’aeroporto e scendere alla fermata Lotto/Stadio San Siro/Fieramilanocity. Da qui con la linea metropolitana M1 si raggiunge Rho Fiera in 13 minuti.
# Come andare dall’Aeroporto di Malpensa a Rho Fiera in auto privata, car sharing o taxi
Malpensa-Rho in auto
Per chi sceglie l’auto privata, il car sharing o il taxi la durata del viaggio è di circa 30-40 minuti in base alle condizioni del traffico. Il costo dell’auto a noleggio è di circa 25-30 euro, con il taxi circa 85 euro. Il percorso più breve è tramite la strada statale 336 e poi prendendo una tra l’autostrada A4 e l’A8.
Campeggio o gita in barca? Due alternative in apparenza inconciliabili, ma grazie all’intuizione di un’azienda tedesca d’ora in poi non si dovrà più litigare sulla scelta della vacanza. Andiamo alla scoperta della prima roulotte anfibia della storia, le sue caratteristiche e il listino prezzi.
La ROULOTTE che si trasforma in BARCA: la RIVOLUZIONE on the road
# Il “campeggio in mare aperto” grazie alla prima roulotte anfibia della storia
Credits caracat.de iG – Il caravan che si trasforma in barca
Gli amanti del campeggio e delle gita in barca d’ora in poi potranno viaggiare insieme grazie all’intuizione di un’azienda tedesca che propone Caracat 860, una roulotte che all’occorrenza si trasforma in un catamarano grazie ai suoi ponti estensibili. Questo caravan lungo 8,60 metri è infatti la prima roulotte anfibia della storia, che può essere trainata da un’auto come tutte le roulotte per essere parcheggiata in apposite aree verdi o di sosta per il campeggio, ma che può anche in pochi secondi diventare una barca per navigare in fiumi, laghi e mare. In quest’ultimo caso l’unico limite è che non si ci può allontanare dalla costa.
# Caracat 860 è energeticamente autonomo e dotato di ogni comfort
Credits cara-cat.com – La roluotte barca
Tutti gli allestimenti prevedono riscaldamento e aria condizionata e ogni comfort sul mercato. Il tetto è dotato di pannelli fotovoltaici che lo rendono energeticamente autonomo, mentre gli interni si presentano con rifiniture dei lusso. La cucina è completamente accessoriata e dispone di un piano cottura, un frigorifero, un microonde e una cantinetta per i vini, la sala ha un televisore a schermo piatto a scomparsa e un sistema audio Bluetooth. La versione più costosa offre una zona soggiorno all’ombra con pavimento in teak. Infine il bagno ha una doccia e un water ecologico che trasforma i rifiuti in cenere e vapore acqueo.
# I prezzi variano da 130.000 a 260.000 euro
Credits cara-cat.com – Caracat 860
Sono disponibili tre diverse metrature, per avere a bordo da un minimo di 4 a un massimo di 6 persone, e per ognuna si può scegliere tra il modello con motore elettrico o diesel. La versione più economica costa 130.000 euro, quella più lussuosa arriva a 260.000 euro.
Hong Kong ha 7.829 grattacieli, di cui 1.294 con una altezza superiore di 100 metri, almeno 315 edifici oltre i 150 metri di altezza, mentre l’edificio più alto di Hong Kong e nono nel mondo è l’International Commerce Centre, completato nel 2010, che conta 118 piani e 484 metri di altezza. Vediamo alcuni dei più imponenti.
I MOSTRI di HONG KONG: i palazzi colossali della città cinese
#1 Il complesso residenziale Grand Promenade: 5 grattacieli per oltre 2.000 appartamenti
Google maps – Grand Promenade
Il Grand Promenade è un complesso di grattacieli costituito da cinque torri ad Hong Kong, nel quartiere di Aldrich Bay. Le torri 2, 3 e 5, che sono tutte interconnesse e elencate come un grattacielo unico sono state costruite nel 2005 e hanno 66 piani ciascuna per 219 metri di altezza, mentre Anche le Torri 1 e 6 hanno 63 piani ciascuna, con un’altezza totale di 213 metri. Sono presenti solo unità abitative per un totale di 2.020 appartamenti.
#2 LOHAS Park ospiterà 58.000 residenti
Lohas Park Phase
LOHAS Park è un complesso residenziale balneare di Hong Kong della MTR Corporation , situato a Tseung Kwan O Area 86, Nuovi Territori, che quando sarà terminato nel 2025 avrà 50 grattacieli residenziali con 21.500 appartamenti e ospiterà 58.000 residenti. Sarà la più grande enclave residenziale singola del territorio, estendosi su un’area di 330.000 mq .
#3 Metro tower, un complesso residenziale con grattacieli fino a 205 metri
Google Maps – Metro Tower
Metro Tower è un complesso di quattro grattacieli realizzati nel 2006 a pochi passi dall’Hong Kong Design Institute, due sono alti 205 metri per 62 piani, Metro 1 e 2, gli altri toccano i 187 metri di altezza per 57 piani.
#4 Island Resort, quattro torri da 202 metri che ospitano oltre 9.300 residenti
Google maps – Island resorts
Island Resort è un complesso residenziale inaugurato nel 2001 nell’area Siu Sai Wan di Hong Kong. Al suo interno sono presenti quattro torri, ognuna alta 202 metri per 60 piani e abitati da oltre 9.300 residenti. Gli edifici residenziali non comprendono i piani 13, 14, 24, 34, 44 e 54, perché il 4 è ritenuto un numero sfortunato.
#5 Sorrento, cinque grattacieli tra cui il quinto più alto al mondo
Google Maps – Unione Square Sorrento
Progettato da Wong & Ouyang (HK) Ltd il complesso residenziale Sorrento contiene cinque torri residenziali completate nel 2003 per un totale di 2.126 appartamenti. Occupa il margine settentrionale di Union Square. Tutte e cinque i grattacieli seguono lo stesso disegno ma si riducono progressivamente in altezza. La più alta è Sorrento 1 con 256 metri, il 2° edificio residenziale più alto di Hong Kong e il 5° al mondo, mentre la più corta è Sorrento 6 di 236 metri, la numero 4 non c’è per questioni scaramantiche (in cantonese il “4” è un omofono per “morte”).
‘I primi 100 metri di Imbonati’ sembra il titolo di un romanzo di quelli che vanno di moda ora, pronti a trafiggere il cuore di chi li legge. Purtroppo, come spesso capita, la realtà è molto diversa.
Facciamo una premessa: la fermata Maciachini per troppi anni è stata il capolinea della M3 (gialla), facilitando così il formarsi di una situazione peculiare che si verifica spesso alle periferie estreme delle città, anche se qui siamo a pochi chilometri dal Duomo: l’afflusso spesso incontrollato di immigrazione, a volte anche clandestina. Sarebbe ingeneroso però, oltre che stupido, dare loro la colpa per la situazione che si è creata. Vediamo in dettaglio la situazione di questi primi fatidici 100 metri.
Quei primi 100 METRI di via IMBONATI
# I brutti condomini degli anni ’60-70
Foto 1
La piazza (foto 1) allinea sul lato di Imbonati un’infilata dei peggiori condominii rappresentativi delle decadi ’60-’70. L’alberatura recente delle decrepite aiuole di fronte (a pini, sigh), non consente purtroppo alla vegetazione di nascondere l’obbrobrio umano, come capita in tanti altri posti, anche in altre zone di Milano.
# Le palazzine in mano agli occupanti abusivi
Foto 2
L’inizio della via (foto 2) denota subito un certo numero di palazzine totalmente in mano agli occupanti abusivi. E pensare che gli edifici sono storici! Anni fa, quando il comune finalmente rimosse le vecchie rotaie del tram, si perse un’occasione unica. Noi al tempo l’avevamo detto, che l’unica soluzione sarebbe stata pedonalizzare questi fatidici 100 metri e spostare il traffico del bus sulla parallela Crespi, che ai tempi, prima della ciclabile, era sufficientemente larga per ospitare il passaggio dei dinosauri verdi dell’ATM. Le ciclabili si fanno sul marciapiede, persino a Berlino, quindi perché voler dar ragione ai loro detrattori, sottraendo quei millimetri di sicurezza a chi non guida mai un SUV?
Alberata e pedonalizzata, o perlomeno solo alberata, la via Imbonati avrebbe guadagnato quella dignità immediata che poi porta nel giro di poco al ‘reshuffle’ di buona parte delle sue attività commerciali. Quelle di adesso non vanno bene? Lungi da noi pensarlo, sappiamo bene la storia dei negozi con i cartelli inneggianti a non acquistare nelle proprietà ebree nella Germania nazista! Ma forse tra tutti negozietti/bar della via un paio potrebbero essere unicamente ricettacolo di micro criminalità. Il multiculturalismo in zona non è mai decollato, nonostante le buone intenzioni, e ogni comunità tende a vivere chiusa nel proprio guscio, italiani compresi. Che la colpa sia di quegli orribili dissuasori quadrati per impedire il parcheggio delle auto e che di fatto incentivano a scaricarvi sopra ogni tipo di spazzatura?
# Via Bernardino De Conti, un’oasi di tranquillità monumentale
Foto 3
La foto 3 racconta una storia già diversa: la prima parallela che si incontra a destra di via Imbonati, via Bernardino De Conti, è stata recentemente rivalutata dagli immobiliaristi e ora è un’oasi di tranquillità monumentale quasi da Milano centrale, mentre prima era il regno dello spaccio e delle spade selvagge.
# Il cuore della via migliorato grazie alle vicine sedi di alcune multinazionali
Foto 4
In realtà la situazione è molto migliorata anche nel cuore della via (foto 4): non facciamoci infinocchiare dal sentito dire e andiamo a verificarlo di persona. Le notti in cui le sirene spiegate interrompevano risse tra diversi clan sono ormai un ricordo, e persino l’ordinanza da polizia del sindaco del coprifuoco era servita a qualcosa, in questo senso. La frequentazione giornaliera della via ora è molto variegata, essendovi numerose sedi di multinazionali vicine.
Foto 5
Già dalla foto 5 vediamo che nella via Bracco il sentore di ghetto è già scomparso, grazie alle splendide architetture del Maciachini Center.
# Il vicolo da recuperare
Foto 6
C’è sicuramente molto da lavorare nel vicolo dall’altra parte della strada (foto 6), dove il potenziale degli edifici è ancora una volta sottodimensionato. Eppure poco dietro si è aperto un parco, gli alberi stanno crescendo: per ogni strada c’è un futuro, anche per quelle che sembrano senza uscita.
Redazione - Via Imbonati
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Foto 8
Foto 7
Ma poi dalla copertura del MAC 567 intravediamo già il potenziale della parte opposta della strada (foto 7)e di quel monumento che fino a poco tempo fa ogni fotografo veniva a immortalare con i suoi scatti (foto 8). Poco oltre, c’è già la movida controllata dell’area alberata, delle pizzerie, dei bar ad aperitivo, dei ristoranti. La zona perde un po’ di sapore, divenendo italiana senza avere nulla di milanese, ma guadagna sicuramente in apparenza, lasciandosi alle spalle il disagio programmatico di quei 100 metri. Dite che per sarà solo questione di tempo e che un giorno forse li rimpiangeremo?
Vedi qualcosa che non va a Milano? Segnalacelo scrivendo (mettendo foto se possibile) qui: info@milanocittastato.it (oggetto: milano non fa schifo ma…)
Appuntamento oggi con una delle fermate del passante nella zona Ovest di Milano.
Fermata del giorno: 7 cose da fare e vedere intorno alla stazione di CERTOSA
# La Casa Maledetta – Escape Room
In via Brunetti 14, in una villa ottocentesca da 600 mq, si trova una particolare Escape Room, in cui è possibile vivere un’avventura thriller da 90 minuti. Forse non per molti, La Casa Maledetta è però sicuramente un must per gli amanti del brivido della paura.
# La Pobbia 1850 – Una lunga tradizione nella Storia della gastronomia milanese
https://www.facebook.com/lapobbia/
Questo ristorante in via Gallarate 92 offre una cucina tradizionale milanese, proponendo diversi tipi di menù in base alle esigenze del cliente: il menù degustazione, il menù lunch e il menù schiscetta. I piatti tipici milanesi – il risotto, la cotoletta, l’ossobuco e molto altro vengono gustati all’interno di un ambiente arredato secondo uno stile rustico-chic, molto coerente con la proposta culinaria.
Clèr è un rooftop bar in via Bressanone 8, nato durante pieno lockdown con l’obiettivo di creare uno spazio che accogliesse – oltre al pubblico – diverse realtà, collaborando con loro creando così una “rete di cooperazione“, come si legge sul sito. Sulla loro terrazza, oltre a godersi la loro proposta culinaria e la lista cocktail, spesso si assiste a musica dal vivo.
# Ristorante Himalaya
Dal nome si intuisce l’identità del ristorante. Specializzato in cucina nepalese e indiana, questo ristorante si trova in via Marcantonio dal Re 10. Protagonisti sono quindi i sapori esotici e autentici di questa zona dell’Asia.
# Il Portello – Centro Commerciale
Più che il tipico centro commerciale che di solito ci si immagina, il Portello viene definito come una gallery commerciale all’aperto, in cui poter passeggiare guardando le vetrine o dopo un buon aperitivo o colazione in uno dei locali e bar presenti.
# Di Mano in Mano – Nuova vita alle cose, più valore alle persone.
Di Mano in Mano è il negozio in via Espinasse 99 dell’impresa omonima che si occupa di compra\vendita e noleggio di pezzi di antiquariato e vintage. La particolarità di questo negozio sono i saltuari eventi “All you can wear” e “All you can read”, cioè giornate in cui è possibile portarsi a casa tutti i vestiti e libri che riesci a far entrare nella borsa di tela che compri all’ingresso. Per le date e prenotazioni per questi eventi bisogna tenere d’occhio il loro sito.
Gli ingressi per il parco si trovano in via Eritrea sia in via Castellammare e si tratta di uno dei parchi più graziosi di Milano e il secondo parco recintato più grande della città dopo Parco Sempione.
La soprano di origine greca ha raggiunto per molti addetti ai lavori l’apice della sua carriera nelle esibizioni al Teatro alla Scala. Ripercorriamo la sua vita e la sua carriera milanese.
MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte
# L’arrivo a Milano della Callas dopo le esperienze di Verona, Roma e Venezia
wikipedia.org – Maria Callas
L’arrivo a Milano di Maria Callas risale al 1951 ed è convinzione degli addetti ai lavori che, il periodo meneghino, abbia rappresentato il momento più alto della carriera. La soprano, di origine greca, in Italia ci arrivò nel 1947, grazie ai consigli del cantante lirico Rossi Lemeni. Dopo il periodo veronese, quello romano e quello veneziano (in questo frangente sposò l’imprenditore di Verona Giovanni Meneghini), nel 1951 approdò alla Scala, proprio grazie ai contatti intrapresi dal marito (divenuto nel frattempo suo agente) con i vertici del nostro Teatro.
# Lo scetticismo iniziale dei milanesi
L’approccio iniziale milanese fu difficile, anche perché le venne chiesto di sostituire Renata Tebaldi nell'”Aida”: la Tebaldi, tra il 1948 e il ’49, aveva impressionato il pubblico e la critica con quest’opera e c’era la convinzione che nessuna avrebbe eguagliato la soprano marchigiana, quindi Maria Callas venne accolta con grande scetticismo. “Ha la voce troppo metallica“, dicevano tanti appassionati di lirica. Ma la cantante greca aveva il carattere di chi arrivava da una vita difficile e Milano si dimostrò aperta e disposta a dare occasioni a chi era veramente bravo, così quello che fu un primo approccio tiepido, si trasformò in un grande amore tra la Callas e Milano e viceversa.
Teodoro Celli, allora il critico di musica più severo e al tempo stesso autorevole, se inizialmente ebbe una certa resistenza nell’adottare parole benevole verso questa cantante lirica, ben presto ne divenne grande estimatore, proprio grazie alle esibizioni della Callas alla Scala.
# L’incontro con la stilista Biki che la trasformò in una diva
Maria Callas e Biki
Era considerata una vera e propria diva, quindi capace di attirare tanto pubblico regalando prestigio a questo tempio artistico. Nel 1953 per “Medea” (opera di Luigi Cherubini) lo staff del teatro milanese preferisce la Callas alla Tebaldi, così quest’ultima, sentendosi tradita, andò negli Stati Uniti, lasciando campo libero alla rivale. Il periodo di maggior splendore milanese fu con “I Vespri Siciliani” (opera in francese di Giuseppe Verdi), con “Norma” (opera in due atti di Vincenzo Bellini), con “Il Trovatore” (sempre di Verdi) e, appunto, con “Medea”. A MilanoMaria Callas incontrò una certa Elvira Leonardi, una stilista, allora quarantacinquenne, che aveva adottato il nome d’arte di Biki. Le due si trovarono per caso nell’abitazione di Wally Toscanini, figlia del grande direttore d’Orchestra Arturo: Elvira vede una Callas vestita in modo sciatto, con un abito che non ne valorizza la personalità. Così si propone di aiutarla nel presentarsi con un look adatto ad una grande artista, ad una Diva.
Ed è in questo momento (siamo nel 1951) che nasce la forte amicizia tra Biki e Maria Callas. La stilista insegnò alla cantante lirica a vestirsi, ma anche a presentarsi nelle modalità di postura opportune. Insomma un po’ sarta personale e un po’ personal trainer.
# Cosa non andava nell’abbigliamento della Callas?
Dalle interviste degli ultimi anni di vita della milanesissima Biki (nacque nel 1906 e morì nel 1999) emerge che quest’ultima ritenesse che la Callas, con quel vestire tutto troppo abbinato, troppo da “madamina”, come si direbbe a Torino, non valorizzasse un’eleganza che tendeva a rimanere mortificata dall’imponenza fisica della stessa Maria.
Così, aiutata dal genero Alain Reynaud (stilista pure lui, della scuola di Jacques Fath), Biki numerò tutti i vestiti e gli accessori realizzati per Maria Callas, in modo da rendere più facile l’abbinamento, le diede alcune preziose dritte sugli atteggiamenti e le posture e la trasformò nel mito che ancora adesso rimane indelebile nei decenni.
Di Biki si diceva che avesse uno “chic naturale”, una propensione unica all’eleganza: ma il suo grande merito era la capacità di trasmettere la classe a chiunque decidesse di farsi vestire da lei. E la Callas ne è la più divina dimostrazione.
# Maria Callas sul Teatro alla Scala “alla Scala diventare e restare celebri rappresenta una vera incoronazione”
Torniamo infine al nostro Teatro. Cosa pensava Maria Callas della Scala? In un intervista rilasciata nel 1977, pochi mesi prima di morire, la cantante lirica diceva: “alla Scala diventare e restare celebri rappresenta una vera incoronazione. Il Teatro di Milano mi è stato prezioso perché ho trovato l’ispirazione per dare il meglio di me stessa“.
Poi la Callas sottolineava il grande lavoro che si svolgeva alla Scala: “si provava molto, anche venti ore di fila, poi c’era l’entusiasmo di tutti coloro che lavoravano, dai tecnici ai macchinisti, dagli orchestrali ai cantanti lirici. Era un lavoro di equipe in cui ognuno aveva la totale consapevolezza di quando la propria fatica fosse fondamentale“.
A Milano sono arrivate le nuove pensiline intelligenti alle fermate di tram e autobus con monitor touch screen interattivi che informano sui mezzi di trasporto pubblico e sulla città. A Seul si sono spinti oltre con l’innovazione. Vediamo come sono fatte, come funzionano e che servizi offrono.
Le FERMATE dei BUS sono all’ALTEZZA? Facciamoci ispirare dalla Corea del Sud
# La pensilina progettata per proteggere i passeggeri dalle piogge monsoniche, dal caldo estivo e dal coronavirus
medicalexpress – Esterno pensiline bus Seul
La Corea del Sud è tra le Nazioni con il più alto tasso di innovazione al mondo e Seul ne è l’espressione più tangibile. Le nuove pensiline degli autobus della capitale asiatica sono un tale concentrato di tecnologia che persino quelle “intelligenti” installate dall’ATM di Milano, dotate di monitor touch screen interattivi che informano sui mezzi di trasporto pubblico e sulla città, sembrano già superate. Sono state progettate per proteggere i passeggeri dalle piogge monsoniche, dal caldo estivo e dal coronavirus.
# Come sono fatte e come funzionano
Credits medicalexpress – Pensiline bus Seuol
Sono qualche decina ad oggi le pensiline di questo tipo installate in città. Per accedere i passeggeri dovranno stare di fronte a una termocamera automatizzata e la porta si aprirà solo se la loro temperatura sarà inferiore a 37,5 °C. Per testare i bambini è stata prevista una telecamera più in basso.
Credits autoblog – Fermata bus in Corea del Sud
All’interno delle cabine con pareti di vetro è presente un pannello che mostra gli orari di arrivo stimati, mentre uno schermo trasmette in streaming il traffico all’esterno, un sistema di aria condizionata con lampade ultraviolette capace di uccidere i virus e raffreddare l’aria e un dispenser che fornisce disinfettante per le mani. Inoltre è inclusa anche la connessione wifi gratuita.
Il video dell’ultimo giorno di esercizio sulla Tranvia Milano-Limbiate. La tranvia Milano-Limbiate collegava il quartiere di Comasina a Limbiate. Dal 1939 è stata gestita dall’ATM di Milano che la identificava come linea 179. Video di Davide Bottazzi.
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Credits Steffen Lemmerzahl-pexels - Il lago più profondo d'Italia
Ecco quale è il lago più profondo d’Italia, il confronto con i principali laghi italiani e la posizione nella classifica europea e mondiale.
Quale è il LAGO più PROFONDO d’Italia?
Credits daviderossinetti IG – Lago di Como
Il lago più profondo d’Italia è il Lago diComo, o Lario, è di origine glaciale e ha una forma di una “Y” rovesciata. Si trova tra le province lombarde di Como e Lecco e il suo alveo scende a una profondità massima di 412 metri tra i comuni di Nesso e Argegno, a sud est di punta della Cavagnola. Al secondo e terzo posto ci sono rispettivamente il Lago Maggiore con 370 metri e il Lago di Garda con 365 metri, che lo superano invece per estensione. Al quarto posto troviamo il Lago di Lugano, con 288 metri di profondità nel ramo italiano in provincia di Como, al quinto posto il Lago d’Iseo con 251 metri. Tutti i laghi più profondi sono dunque, almeno in parte, in Lombardia.
# Al quinto posto in Europa, al 31esimo nel mondo
@bosclaudio IG – Lago Bajkal
Il Lago di Como si trova ai primi posti anche in Europa, per la precisione al quinto. Davanti a lui ci sono quattro laghi norvegesi: il Mjøsa che scende a 443 metri, il lago Tinnsjå a 460, il lago Salvatnet a 465 e infine il Lago Hornindalsvatnet che con 514 metri risulta il bacino d’acqua dolce più profondo del Vecchio Continente.
A livello mondiale, dove primeggia il Lago Bajkal in Russia con 1.642 metri di profondità, il lago lombardo si posiziona al 31esimoposto superando tra gli altri il Lago Superiore, uno di Grandi Laghi del Nord America nonché quello di acqua dolce più esteso al mondo con una superficie di 82.000 kmq.
Le ultime regole entrate in vigore per l’accesso e la circolazione in Area B hanno ristretto ulteriormente il parco veicoli che può muoversi nel Comune di Milano. Dal primo ottobre sono escluse anche le auto benzina Euro e i diesel Euro 4 e 5. Vediamo come funziona il sistema della Ztl più grande d’Europa e le conseguenze in caso di mancato rispetto dei divieti.
MULTE e sanzioni AREA B: fino a 625 EURO e SOSPENSIONE della PATENTE. Le info utili su come evitare il colpo di grazia
# Quanto è grande Area B e come funziona
Telecamere Area B
L’Area B, considerata la più grande ZTL d’Europa in rapporto alla superficie comunale, coincide con gran parte del territorio della città di Milano. Sul suo perimetro, ai varchi di accesso della città, sono installate 188 telecamere che rilevano le targhe dei veicoli. Il sistema è attivo dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì a venerdì e multa tutti coloro che, in possesso di un veicolo soggetto a divieto, superano il varco. In aggiunta a questo, tutti i veicoli “fuorilegge” potranno essere anche sanzionati dalla Polizia Locale all’interno della ZTL in quanto il divieto è valido non solo per l’accesso ma anche per la circolazione all’interno dell‘area. Ma quali sono le sanzioni per i trasgressori?
I trasgressori riceveranno un multa compresa tra i 163 e i 658 euro. In caso di recidiva nel biennio per la stessa infrazione, c’è anche la sospensione della patente da 15 a 30 giorni. Dal primo ottobre tra i soggetti passibili di sanzione ci sono anche i possessori di veicoli Euro 2 benzina e Euro 4 e 5 diesel.
# Le deroghe
Credits espansionetv – Area B e Area C
Per tutti i veicoli soggetti a divieti di qualunque tipo e di proprietà di cittadini residenti a Milano è possibile usufruire di 50 giorni di accesso per il primo anno di entrata in divieto e non è necessaria alcune registrazione al sistema di Area B. Per ottenere i 25 giorni di accesso il secondo anno occorrerà registrarsi, così come come per i non residenti che avranno a disposizione solo 5 giorni.
In alternativa bisogna avere sottoscritto un contratto per l’acquisto, il leasing o il noleggio a lungo termine di nuovo autoveicolo entro il 14 settembre, termine che potrebbe essere prorogato, per circolare liberamente con il veicolo sottoposto a divieti fino alla consegna del nuovo mezzo o al massimo fino al 30 settembre 2023.
Un’altra possibilità di accesso da Area B è installare la scatola nera “MoVe-In“, dal nome del progetto di Regione Lombardia “MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti”. Il dispositivo costa 30 euro più altri 20 euro per la fornitura del servizio annuale. Con questo sistema l’utente avrà a disposizione un numero di km da percorrere in base alla classe di emissione del veicolo posseduta: ad esempio, per i diesel Euro 4 sono 1.800, per i diesel Euro 5 sono 2.000. Nel caso sia già stato installato un dispositivo compatibile si dovrà pagare solo il servizio annuale.
# I parcheggi d’interscambio
Credits saba – Parcheggio Comasina M3
Per chi arriva da fuori Milano e vuole spostarsi in città con il trasporto pubblico è possibile lasciare il veicolo nei parcheggi d’interscambio alle fermate delle metropolitane. Al momento sono solo 12 su 26 quelli utilizzabili senza incorrere in sanzioni, in quanto all’esterno del perimetro di Area B :
Bisceglie M1, Molino Dorino M1, Cascina Gobba M2, Famagosta M2, San Donato Emilia M3, San Donato Paullese M3 con questi orari: feriale 05:30 – 01:00, festivo 6:00 – 01:00;
Cologno Nord M2, Comasina M3, Gessate M2, Molinetto di Lorenteggio Tram 14, Ornato Parco Nord Tram 4 Quarto Oggiaro Trenord sono aperti H24.
La zona compresa tra Porta Romana e Piazzale Corvetto, è stata per anni divisa perfettamente in due da Piazzale Lodi. Da una parte la Milano dei locali, della movida milanese, della borghesia buona e dall’altra, quella che va da piazzale Lodi a Piazzale Corvetto, una zona che è proprio l’antitesi perfetta. Una stazione ferroviaria in totale degrado e abbandono, locali che aprivano e chiudevano dall’oggi al domani, una distilleria abbandonata da anni in una strada frequentata principalmente da prostitute e clienti.
Da qualche anno questa zona sta vivendo una sorta di rinascita urbana e architettonica che ha pochi eguali in tutta Milano. L’antica distilleria è diventata la Fondazione Prada e attorno ad essa son stati costruiti parchi per bambini, palazzi residenziali, l’ICS International School e diversi locali. Anche al più interno le cose sembrano diverse dagli anni precedenti e come ultimo progetto, in fase iniziale di costruzione, c’è il Villaggio Olimpico che sarà protagonista delle Olimpiadi Invernali 2026.
Il VILLAGGIO OLIMPICO a Milano
#I giochi olimpici invernali in Italia nel 2026
Futura, il logo ufficiale delle Olimpiadi 2026
Dal 6 al 22 febbraio 2026 si svolgeranno le olimpiadi invernali denominate Milano Cortina 2026. Un evento sportivo di grande impatto mediatico le cui gare si svolgeranno ad Assago, Baselga del Piné, Bormio, Litigoni, Predazzo, Rasun-Anterselva e Tesero. Sarà la quarta edizione dei Giochi Olimpici che si svolgono in Italia, l’ultima volta fu a Torino nel 2006 e ancora oggi i torinesi ricordano quel periodo come uno dei più floridi e importanti per la città della Mole.
# Un progetto che guarda al futuro
Skidmore, Owings & Merrill Vista aerea lato Ripamonti Villaggio Olimpico
L’ex scalo di Porta Romana viene da subito indicata come il luogo ideale per costruire il Villaggio Olimpico. Un progetto realizzato da tre diverse società quali: Coima, Covivio e Prada Holding. A costruirlo sarà lo studio americano Sonìm, Skidmore Owings & Merril che ha presentato il progetto vincitore sui ventisette proposti per il bando.
Il progetto prevede la costruzione di sei edifici di altezze diverse che cambieranno completamente e per sempre l’aspetto del quartiere. Centrale nello sviluppo dell’area sarà la vision green, infatti sui sessantamila metri quadri del terreno sia le residenze per gli atleti, sia le student housing saranno costruite usando materiale riciclabili alimentate da impianti solari termici e fotovoltaici.
Skidmore, Owings & Merrill – Olympic Village Plaza
Una volta che saranno finite le Olimpiadi ci si è posto il problema di come sarebbero state utilizzate le case, ma il masterplan prevede che la zona diventerà residenziale con una attenzione particolare rivolta agli studenti. Per questa ragione le residenze sin dall’inizio avranno delle caratteristiche tipiche degli studentati.
Si prevedono diverse aperture di spazi coworking che fanno tanto bene alle start up e favoriscono scambi di opinione condivisioni progettuali. Un altro progetto del dopo Olimpiadi sarà l’Olympic Village Plaza, una piazza dove apriranno negozi e dive si prevede la presenza di spazi dedicati all’organizzazione di mostre e di mercati, in un certo qual modo il punto principale del restyling del quartiere. Insomma non siamo ancora arrivati al 2026, ma Milano guarda già oltre come è da sempre sua abitudine.
La forza millenaria della natura ha dato vita a un paesaggio fuori dal mondo. Dove si trova e come arrivarci.
Milano-Marmitte dei Giganti Uriezzo
Il PAESAGGIO LUNARE a due ore da Milano
# Le Marmitte dei Giganti di Uriezzo
Credits _.imvaleria._ IG – Marmitte dei Giganti Uriezzo
In Piemonte, nel mezzo della Val Formazza, l’azione millenaria di levigazione delle rocce compiuta dall’acqua del fiume Toce, che scorre verso valle dopo un salto d’acqua di circa 143 metri che scende dalle Alpi, ha dato vita alle “Marmitte dei Giganti” di Uriezzo. Dei crateri la cui forma circolare ricorda delle immense ciotole, questo è il motivo del loro nome, che le correnti e i mulinelli d’acqua incidono nell’alveo del fiume.
Credits mashaa_arborati IG – Marmitte dei giganti
Queste rocce dalle diverse sfumature di grigio, lavorate dall’incessante scorrere del fiume, affiorano creando delle cascate e delle pozze d’acqua di colore turchese. Sembra di ritrovarsi in un paesaggio lunare.
Credits alessandrofradelizio IG – Orridi di Uriezzo
Un’altra meraviglia da non perdere sono gli Orridi di Uriezzo: di Balmasurda, l’Oriddo Sud, l’Orrido Nord-est e l’Orrido Ovest. I primi tre sono i più suggestivi.
L’Orrido di Balmasurda è l’unico ancora attivo, dove scorrono le acque del fiume Toce prima di raggiungere la piana di Verampio, mentre il più spettacolare è l’Orrido Sud, si tratta di una fenditura nella roccia lunga ben 250 m e profonda 30 m. Essendo senz’acqua si può scendere nella gola a piedi grazie a una scalinata in ferro predisposta appositamente. La gola dell’Orrido nord-est è lunga invece un centinaio di metri e le sue pareti raggiungo i 10 metri di altezza.
# Come arrivare da Milano
Per arrivare in questa oasi naturale spettacolare ci vogliono circa due ore da Milano. Ci sono due alternative: si può prendere l’Autostrada A8 oppure l’A4 per noi innestarsi sull’A26 in direzione di Gravellona Toce. Si esce a Crodo e si prosegue verso Crodo/Valle Antigorio/Valle Formazza e infine sulla SS659 fino al Comune di Premia, nella frazione Crego. Si può lasciare l’auto nel piccolo parcheggio di fronte all’Oratorio di Santa Lucia e da quel punto iniziare la strada a piedi che conduce prima agli orridi e poi alle Marmitte dei Giganti.
“Se mia nonna avesse le ruote…”, “Siete ottusi”, “Andate in corso Buenos, non in via Palmanova”, “Hai avvertito tu il mio paziente che devo portare a una visita oncologica?”, “La metà della gente qua deve andare all’ospedale, mica a fare i cretini come voi”.
Le reazioni degli automobilisti milanesi bloccati dai manifestanti. Lo stile non è acqua.
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Scopriamo quale è il teatro lirico più grande d’Italia, le sue dimensioni e il confronto con gli altri teatri europei.
Quale è il TEATRO LIRICO più GRANDE d’Italia?
@epiruranio IG – Teatro Massimo Palermo
Il più grande edificio teatrale lirico d’Italia è il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, meglio noto come Teatro Massimo, a Palermo. In Europa si posiziona al terzo posto per ordine di grandezza architettonica dopo l’Opéra National di Parigi, da 1.900 posti inaugurato nel 1875, e la Staatsoper di Vienna da 2.260 posti la cui costruzione è terminata nel 1869.
# Le sue dimensioni e lo stile architettonico
@robertosonoio IG – Teatro Lirico Palermo
Le enormi dimensioni del complesso architettonico sono dovute al teatro e agli ambienti di rappresentanza, sale, gallerie e scale monumentali che lo circondano. Si sviluppa su una superficie di 7.730 mq superando anche il Teatro alla Scala di Milano, il più importante teatro lirico al mondo, nonostante una capienza di 1.247 posti, quasi 800 in meno rispetto a quello milanese.
Progettato dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile, in seguito alla vittoria del concorso promosso dal Comune di Palermo nel 1864, i lavori per la costruzione del Teatro Massimo di iniziarono nel 1875 e terminarono nel 1897. L’edificio si presenta con uno stile neoclassico-eclettico e sorge sulle aree di risulta della chiesa delle Stimmate e del monastero di San Giuliano che furono demolite verso la fine dell’Ottocento. L’inaugurazione ufficiale avvenne il 16 maggio 1897 con il Falstaff di Verdi.
Un’abitazione fuori dal tempo che ha conservato l’atmosfera, gli spazi e gli arredi di epoche lontane. Dove si trova e qual è la sua storia.
La CASA GROTTA: per rivivere come all’alba dell’umanità
# La Casa grotta di Matera dove si vive come nell’antichità
Google streetviews – Casa Grotta
Nei pressi della piazza San Pietro Caveoso in Vico Solitario 11, a Matera, si trova la Casa grotta, una piccola casa-museo parte di un conglomerato di abitazioni che erano state scavate proprio nel Sasso Caveoso. Arredata come un tempo e rappresentativa degli usi, costumi e tradizioni del periodo è rimasta disabitata dal 1956 a causa dell’istituzione della legge di risanamento dei sassi portò all’abbandono di queste case.
# Una meta imperdibile nella “Città dei Sassi”
Instagram: vit_sud – Matera
La casa Museo è una meta imperdibile, per chi visita la “Città dei Sassi” patrimonio mondiale Unesco, riconosciuta e tutelata dal comune di Matera e gestita dall’associazione Gruppo Teatro Matera. Il comune e l’associazione oggi organizza visite guidate al suo interno e la tiene via ricreando lo stesso ambiente e la stessa atmosfera degli anni in cui questo tipo di case erano abitate. I turisti possono rivivere la vita di questi tempi, la disposizione dei mobili, la divisione degli spazi, la sistemazioni degli utensili e dei soprammobili sono ancora quelle degli anni ‘50.
La casa grotta di Matera conserva al suo interno: una cucina con vari utensili, un focolare, un letto in ferro battuto, legno e paglia, un tavolo centrale con un unico piatto da cui tutti pranzavano o cenavano, la stalla per il mulo e un sistema di raccolta dell’acqua e la cisterna. Un viaggio indietro nel tempo all’alba dell’umanità.