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Il GRATTACIELO di DIAMANTI

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Credits: dezeen.com CIBC Square

È stato appena completato il grattacielo che sembra fatto di diamanti. Si tratta di un effetto ottico o è veramente ricoperto di pietre preziose? Ecco dov’è e come è stato progettato.

Il GRATTACIELO di DIAMANTI

# Il duplice effetto ottico del CIBC Square

Credits: dezeen.com
CIBC Square

È la sede del Canadian Imperial Bank of Commerce e si trova a Toronto, in Canada, nel quartiere d’affari della città. Firmato WilkinsonEyre, il grattacielo si chiama CIBC Square e si serve del vetro e dell’effetto che questo dà per creare un edificio unico che sembra fatto di diamanti. Con una facciata in vetro ondulato che ricopre l’intero edificio si creano due effetti ottici: il primo è che piuttosto che un unico grattacielo sembrano due torri una adiacente all’altra e il secondo è che sembra fatto di tanti rombi di diamanti.

Come afferma Dominic Bettison, direttore di WilkinsonEyre, “Le nostre facciate offrono un’espressione architettonica contrastante con una scala e una modulazione verticale e un linguaggio architettonico di diamanti ‘tridimensionali’ ripetuti per 10 piani“. Ma questi diamanti non sono stati progettati solo per una questione estetica, catturano infatti la luce e fungono da “velo” all’edificio.

# Il progetto

Credits: dezeen.com
CIBC Square

Il CIBC Square, certificato LEED, è parte di un progetto più ampio. Vicino al grattacielo dovrebbe essere infatti costruito un altro edificio quasi identico e che dovrebbe essere completato entro il 2024. Tra i due grattacieli di “diamanti” (quello già costruito e quello in fase di realizzazione) sarà poi realizzato al quarto piano un parco pubblico che fungerà da collegamento tra i due grattacieli.

Le due torri saranno in una piazza di 33mila metri quadrati e gli spazi creati saranno principalmente ad uso commerciale e uffici. La prima torre, quella 81 Bay Street, iniziata a costruire nel 2017 e finita nel 2021, è di 54 piani e comprende ristoranti, negozi, strutture per conferenze e altri servizi. Mentre, la seconda torre sarà a 141 Bay Street e deve essere ancora costruita.

Fonti: dezeen.com

Continua la lettura con: L’incredibile GRATTACIELO con la CASCATA

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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GALBIATE, il PRIMO CAMPO di ZUCCHE “you pick” d’Italia a un’ora da Milano

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Il PRIMO CAMPO di ZUCCHE italiano è in Lombardia
Credits stefy_m.m IG - Campo di Zucche Galbiate

Il primo campo di questo genere ad aprire in Italia sulla scia della tradizione anglosassone della “caccia alla zucca”. Ecco dove si trova e quali zucche si possono raccogliere.

GALBIATE, il PRIMO CAMPO di ZUCCHE “you pick” d’Italia a un’ora da Milano

# A Galbiate il primo campo di zucche aperto in Italia

Credits _lauraformenti_ IG – Campo di zucche Galbiate

In Lombardia c’è il primo campo di zucche “you pick” aperto in Italia, ormai da qualche anno, sulla scia della tradizione anglosassone della “caccia alla zucca”. Si trova nel comune di Galbiate in provincia di Lecco, tra il Lago di Annone e il Lago di Garlate, all’interno del Campo dei Fiori dove fioriscono alcune specie come le zinnie, i cosmos ed i girasoli. Fino al primo Novembre si possono acquistare tutte le zucche esposte e portarle a casa da intagliare o decorare. L’ingresso è gratuito e il campo è aperto tutti i giorni con questi orari:

  • da lunedì a venerdì dalle 16,00 alle 18,30;
  • sabato e domenica dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,00 alle 18,30 con obbligo di prenotazione.

# Quali tipi di zucche si possono raccogliere

Credits sllsnn IG – Campo di Zucche Galbiate

Tra le zucche che si possono raccogliere ci sono quelle mangerecce delle principali varietà quali violino, butternut, mantovana, chioggia, hokkaido e la zucca spaghetti, quelle ornamentali tra cui le protagoniste della festa di Halloween e tante zucche decorate a mano da scoprire in vera caccia al tesoro. Per i più piccoli vengono organizzati dei laboratori a tema per dipingere e intagliare.

 

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

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Quanto è GRANDE la MADONNINA del DUOMO di Milano?

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Quanto è GRANDE la MADONNINA del DUOMO di Milano?
Credits Andrea Cherchi - Madonnina sul Duomo di Milano

Scopriamo quanto è grande la Madonnina del Duomo di Milano, quanto pesa e con quale materiale è stata realizzata.

Quanto è GRANDE la MADONNINA del DUOMO di Milano?

@andreacherchi_foto
Madonnina

Vista dal basso non ci si rende veramente conto di quanto sia grande la statua della Madonnina, che dal 1774 domina e protegge la città dal suo punto più alto. La protezione non è solo simbolica viso che la sua alabarda è un parafulmine mascherato. Posta a 108,50 metri d’altezza sulla guglia più alta del Duomo di Milano, l’opera realizzata dallo scultore Giuseppe Perego e dall’orafo Giuseppe Bini è alta 4,16 metri e pesa 1,390 kg, di cui 250 kg sono della struttura interna. Ci sono voluti 1.140 kg di bronzo statuario per la fusione e 4.750 fogli d’oro giallo 24K

# Le altre madonnine sui tetti degli edifici più alti della città

Andrea Cherchi – Madonnina Torre Allianz

Quella sul tetto del Duomo non è però l’unica Madonnina della città. Ci sono infatti altre tre copie, di dimensione ridotte, poste sui tetti di alcuni degli edifici più alti di Milano. Il motivo è da ricercare nel fatto che prima come tradizione, poi come legge in epoca fascista, non si potessero costruire palazzi che superassero in altezza la quota della Madonnina originale. Decaduta la norma, questa regola ha continuato a essere rispettata ma, per consentire la realizzazione di edifici più alti di 108,5 metri, si è deciso di posizionare una riproduzione della statua in cima ai nuovi grattacieli che di volta in volta hanno conquistato il primato di altezza in città.

Per questa ragione nel corso degli anni una copia della Madonnina ha trovato posto sul tetto del Pirellone, poi sulla sede della Giunta Regionale e infine sulla Torre Isozaki nel nuovo quartiere di Citylife, ad oggi il grattacielo più alto al tetto di Milano e d’Italia con 209,2 metri.

Continua la lettura con: Quale è il GRATTACIELO più ALTO d’Italia?

FABIO MARCOMIN

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In trappola a Milano

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Ancora una volta Milano si è mostrata diversa. Ha votato in modo opposto al resto d’Italia. Non solo, si è comportata in modo diverso anche dal resto della regione di cui è capoluogo. In questi due anni e mezzo la città si è mostrata la più fedele alle politiche dei governi. Molti si chiedono: Milano è un’avanguardia sociale oppure sta accadendo a Milano qualcosa di diverso, sotto certi aspetti perfino di regressivo?

Una evidenza è che a Milano più si va verso il centro e più si ritrova la fedeltà acritica a un sistema di potere. Ma questo accade in tutto il mondo occidentale. Negli Stati Uniti succede lo stesso nelle grandi metropoli, come New York e Los Angeles. In Gran Bretagna Londra è diventata pilastro di un mondo, della grande finanza e delle forze multinazionali, che fa storia a sé rispetto al resto di un Paese che infatti ha scelto in modo diverso sulla Brexit e su altre questioni politiche. 

Da decenni si parla di una popolazione mondiale che si sta concentrando sempre di più nelle grandi aree urbane. Come se ci fosse una costante spinta a fare in modo che tutti gli esseri umani si trovassero concentrati. Dal punto di vista del controllo, si può pensare che sia più facile governare persone aggregate nello stesso spazio, un po’ come un pastore che deve avere tutte le pecore assieme per poterle condurre.

Qualche filosofo ha parlato delle città come luogo di allevamento dell’essere umano per renderlo più dipendente possibile dal sistema. Come gli animali allo zoo o in un allevamento intensivo che vengono addomesticati secondo il fine del gestore. 

Nelle grandi città contemporanee il soggetto è sostituito dal sistema nell’adempimento dei suoi stimoli individuali: viene servito nei suoi bisogni fino a rendersi incapace di provvedere a se stesso, per le sue necessità concrete ed esistenziali. Viene così portato automaticamente anche ad avere una visione distorta del mondo per cui gli sembra che tutti i suoi bisogni siano soddisfatti da una città che non produce nulla ma dà tutto. 

Questo processo di addomesticamento è molto noto a livello di psicologia individuale. Come il film La luna di Bertolucci dove la prima scena, con la madre che lecca il miele dal corpo del figlio per ripulirlo, già anticipa la trama, con l’ipergratificazione della madre che porta il figlio alla tossicodipendenza. Dalla dipendenza emotiva si sconfina in una dipendenza tossica, come si studia in psicologia evolutiva. 

Ci si chiede se Milano stia diventando come una madre che produce dei figli tossici, a livello emotivo e psicologico, che inconsapevolmente diventano dipendenti anche dalla propaganda. Come se la sostituzione fisica nella necessità di adempiere ai propri bisogni fosse il contraltare di una dipendenza psicologica, che porta il cittadino a nutrirsi di informazioni a cui aderisce in modo cieco: la dipendenza nei bisogni elementari indebolisce la coscienza critica.

Nella stessa bolla ovattata si ricevono pane e informazioni, in modo passivo e dipendente. Il sistema provvede a ogni cosa e trasmette all’individuo, attraverso la forza del gruppo, la sicurezza di essere dalla parte del giusto. Anche se le idee che l’individuo trasmette con convinzione non sono le sue ma sono dell’emittente del sistema. 

Non è un mistero che la possibilità di esercitare il potere su soggetti dipendenti sia molto più alta di quella ottenibile su soggetti autonomi. 
Il paradosso è che le città formate in gran parte da individui dipendenti da chi gestisce il potere, diventa il luogo di maggiore solitudine esistenziale per il soggetto. La massa rende soli, perché toglie la necessità di una cooperazione tra pari, visto che il sistema provvede dall’alto a ogni bisogno individuale.

Le città nate per un’esigenza di cooperazione tra i cittadini si stanno trasformando nel mondo contemporaneo in un luogo che disumanizza attraverso una ipergratificazione a vuoto.
Il cittadino diventa consumatore di stimoli fisici e mentali, un ricettore di tendenze, un megafono di precetti calati dall’alto. Questo accade ovunque, non solo a Milano: gli individui che vengono concentrati nei centri urbani sono i più grandi servitori del sistema.

Anche gli antichi romani conoscevano questa tecnica di manipolazione, quando dicevano se Roma mangia e si diverte, l’impero sta tranquillo. Ciò che ha portato al panem e circenses che ha finito per indebolire Roma fino alla sua fine. 

La domanda che ci possiamo fare è se potrebbe accadere a Milano e alle grandi città del mondo occidentale quello che è capitato nell’antica Roma. La Roma che ha perduto la sua identità di forza e di leadership in nome dell’ubbidienza dei cittadini al potere è stata fatalmente spazzata via da forze periferiche più anarchiche ma produttive.

Come la Roma antica anche le nostre grandi città non producono ma servono il sistema. E se si indebolisce nell’ubbidienza, la città diventa solo una struttura che consuma. Non solo beni e servizi ma la stessa identità dei suoi cittadini. 

La previsione è che dipendere dal sistema porti a una pericolosa situazione di debolezza per le grandi città. Perché se sarà il sistema a crollare, saranno certamente i centri urbani a subire la botta più violenta. 

Invece di essere educati al pericolo, a capire che lo Stato non produce nulla, e che bisogna di darsi da fare per provvedere a se stessi come premessa a qualsiasi forma di sviluppo, nel momento in cui chi ha provveduto a ogni esigenza non è più capace di farlo, il soggetto si comporterà come il bambino che urla, ma la mamma non c’è più. 

Saranno, dunque, i barbari a salvarci?

Continua la lettura con: Dove va a finire il dollaro?

LA FENICE

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La TORRE a SPIRALE per camminare fino al CIELO

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Credits: tripadvisor.it

Siamo nell’isola di Rügen, la più grande della Germania e rinomata meta balneare. Qui sorge una salita a spirale che consente di ammirare il panorama dall’alto, da tutta un’altra prospettiva. Un’idea da replicare a Milano?

La TORRE a SPIRALE per camminare fino al CIELO

# Una torre immersa nel verde

bad-wildbad.de

La torre gode di vari record, tra cui un’estensione della sua passerella per ben 1250 metri e si innalza, alla fine, fino a toccare i 40 metri di altezza. In cima ad essa, un balcone panoramico offre una vista incredibile sull’isola, dal bosco sottostante fino alle acque del Mar Baltico.

Il percorso è conosciuto anche come “nido d’aquila” o con il nome locale, più difficile, di “Baumwipfelpfad”. Dalla sua base, i turisti possono iniziare una lunga, ma piacevole, camminata in mezzo agli alberi, mentre hanno la possibilità di ammirare anche una varietà di animali come uccelli, insetti e piccoli mammiferi. Il sentiero, costruito rispettando la natura, prosegue come una lenta salita, ma senza superare mai il 6% della pendenza, rendendola una passeggiata adatta a tutti.

# L’isola che ospita il sentiero

sbb.ch

L isola di Rügen è il luogo perfetto per ospitare questa sorprendente costruzione. Situata davanti alle coste della regione tedesca di Meclemburgo-Pomerania Anteriore, è in grado di offrire una ricchissima vegetazione e scogliere stupende, tanto da esser state immortalate dal pittore Caspar David Friedrich, che le ha rese famose. 

Continua a leggere con: Il PONTE di LEGNO più LUNGO del mondo sarà made in Italy

MATTEO GUARDABASSI

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L’ALCHEMIST, il “ristorante più spettacolare del mondo” con vista sull’UNIVERSO

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Credits nabila.rv IG - Planetario Alchemist

Costato 15 milioni di dollari, con design italiano, coinvolge gli ospiti in un percorso sensoriale mai sperimentato prima. Una “cucina olistica” immersi in un’atmosfera fuori dal mondo. Vediamo dove si trova. 

L’ALCHEMIST, il “ristorante più spettacolare del mondo” con vista sull’UNIVERSO

# Alchemist, un’esperienza gastronomica con la vista sull’universo

framweb – Esterno Alchemist

“Il ristorante più spettacolare del mondo”. Questa la pomposa dicitura che ha accompagnato l’inaugurazione dell’Alchemist a Copenaghen, realizzato all’interno dell’ex complesso del Royal Danish Theatre, la seconda release di una ricerca già avviata un paio d’anni fa dal giovane chef Rasmus Munk ad Arhusgade.

Costato 15 milioni di dollari e curato dal designer italiano Enzo Catellani è venti volte più spazioso del precedente è stata pensato come un planetario capace che potesse stupire i commensali all’interno di una sala molto suggestiva nel suo genere. Un’esperienza gastronomica ai confini del mondo grazie a un percorso sensoriale che travalica la classica idea di esperienza culinaria. Vediamo come.

# Un pranzo con vista: Terra in movimento, aurora boreale, alberi che si muovono o meduse nell’oceano

Al secondo livello c’è la “sala planetario” caratterizzata da una cupola sulla quale vengono proiettate immagini in movimento: la Terra vista dalla spazio, un cielo notturno con l’aurora boreale, uno sciame di meduse che galleggiano tra i sacchetti di plastica, alberi in movimento o addirittura i vasi sanguigni all’interno del corpo umano.

# Foie Gras in una testa umana

Seduti attorno a dei tavoli di cemento, ai clienti vengono servite le pietanze in un modo impensabile come ad esempio una finta testa umana con all’interno il foie gras o un cervello di agnello glassato di ciliegie affiancato a una sacca per il sangue

Credits food Club – Dolce a forma di lingua

I dolci infine vengono serviti al terzo livello, come la “lingua umana” adagiata dentro un ciotola.

# Una “cucina olistica” da 340 euro a persona

Il merito di questa esclusività e delle incredibili suggestioni create attraversi i piatti, oltre che allo chef Munk, va dato all’esperienza di 30 cuochi per 40 ospiti. A questo si aggiunge una compagnia di attori che accompagnano durante tutte le 4 ore di percorso gastronomico, suddiviso in cinque atti e 50 assaggi, i commensali seduti al tavolo. Anche la cifra per la serata è fuori dall’ordinario: 340 euro a persona, escluso il food pairing, l’associazione di due o più alimenti a seconda del loro composto molecolare, nonché aromatico.

Lo chef Munk, non essendo riuscito mai ad adattare il suo ristorante alle tipologie di cucine esistenti, ha deciso di creare una nuova scuola: la “cucina olistica”, che unisce il semplice pasto a tutte le scienze conosciute: sociale, umanistica e naturale.

 

Fonte: Reporter Gourmet

Continua a leggere con: 4 RISTORANTI con TERRAZZA PANORAMICA a Milano

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: dai Nirvana alle frasche, l’ARENA di Milano dimenticata da 25 ANNI

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Lo spazio che ha cambiato nome e ospitato concerti mitici negli anni 80-90. Bob Dylan, Eric Clapton, Elton John, Prince, Phil Collins, Jethro Tull, Neil Young, David Bowie, Deep Purple, Vasco…

Video storia di Urbex Squad 

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

 

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

ALTRI VIDEO DEL GIORNO:

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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I CINESI di Milano

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Quello tra i cinesi e Milano è un legame che dura da oltre un secolo e che attraverso diverse ondate migratorie ha caratterizzato la vita della città. Ripercorriamo la storia di questo popolo ormai parte integrante della comunità milanese.

I CINESI di Milano

# Alla fine dell’800 le prime famiglie in zona Ticinese

@lino.grillo
Porta Ticinese

I primi cinesi ad arrivare a Milano, alla fine dell’800, erano famiglie provenienti in parte dalle comunità di Parigi e Amsterdam e in parte dai grandi porti commerciali europei. Si stabilirono inizialmente nell’attuale quartiere del Ticinese, all’epoca la zona più misera e dedita ai traffici illeciti di Milano. Nei primi anni si sostenevano con la vendita di frutta e verdura, con attività di ambulante.

Solo durante l’Esposizione Internazionale del 1906 al tenne al Parco Sempione, con la delegazione cinese che prese delle case in affitto in via Canonica, anche i cinesi già presenti in città si spostarono nella strada ricompresa nell’attuale Chinatown dove c’erano case di ringhiera fatiscenti ad affitti irrisori.

# Il commercio di perle false 

Milano Scomparsa – Cinesi venditori di perle false

Dopo il 1926 si sono registrate le più importanti ondate migratorie di cinesi verso il capoluogo lombardo, dalle città di Wenzhou e Hangzhou nella regione Zhejiang, favorite dal costo delle licenze per la vendita ambulante che a Milano erano tra le più economiche del continente europeo.

Il commercio di perle false era l’attività principale dei cinesi dell’epoca e consentiva alle donne di qualsiasi ceto sociale di sfoggiare collane altrimenti inaccessibili. Un business durato fino al 1929, quando il migliaio di cinesi che decise di rimanere in città, invece che emigrare in altri Stati europei per riproporre la stessa attività, cominciò a dedicarsi alla lavorazione della seta per realizzare cravatte e a quella della pelle per le cinture utilizzate dai militari tedeschi e italiani nella Seconda Guerra Mondiale.

# La fuga da Milano nel dopoguerra e il ritorno in città

La situazione disastrosa dell’Italia e di Milano a seguito del conflitto mondiale spinse la maggioranza dei cinesi a ritornare in patria. In città ne rimasero solo un centinaio, di cui molte famiglie miste, che si dedicarono al commercio all’ingrosso di abbigliamento e pelletteria che ancora oggi è molto presente nel quartiere di Chinatown. Solo dopo la Rivoluzione Culturale di Mao in Cina tra il 1966 e il 1976, quando milioni di cinesi scapparono dalle violenze delle Guardie Rosse, ci fu una ripresa considerevole di arrivi a Milano.

# Il boom dei ristoranti cinesi

nicolettapavonegalli IG – Chinatown

È stata però la cucina a caratterizzare la forte presenza di questo popolo in città. Il 1962 è l’anno di apertura del primo ristorante cinese, a cui ne seguirono altri sempre concentrati in Paolo Sarpi e nelle vie limitrofe, prima di arrivare al boom degli anni ’70. Senza contare i locali attivi nell’hinterland, a Milano erano presenti oltre 100 ristoranti alla fine degli anni ’80.

Leggi anche: Le 10 cose che non sapevi dei PARRUCCHIERI cinesi di Milano

# A Milano il primo capodanno cinese in Europa

Andrea Cherchi – Capodanno Cinese

Per capire l’importanza della comunità cinese a Milano basti pensare che per popolazione e benessere economico è diventata una delle più importanti d’Europa. Proprio qui infatti, nel 1987, si è tenuto il primo capodanno cinese con la festa e la sfilata dei dragoni provenienti da tutto il continente.

Continua la lettura con: Quando a Milano c’erano SCUOLE solo per MASCHI (o solo per FEMMINE)

FABIO MARCOMIN

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Il CANYON SEGRETO dove non batte mai il sole. A DUE ORE da Milano

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Credits stfno IG - Cascata canyon

Un luogo dove lo spettacolo e la forza della natura si combinano all’adrenalina e al brivido dell’avventura. 

Il CANYON SEGRETO dove non batte mai il sole. A DUE ORE da Milano

# Il canyon per gli amanti delle avventure estreme

A un paio d’ore da Milano c’è un luogo dove lo spettacolo e la forza della natura si combinano all’adrenalina e al brivido dell’avventura. Si tratta di un canyon segreto che si raggiunge attraverso una grotta lungo un percorso che costeggia le rocce delle montagne. Si cammina circondati dalle cascate per arrivare a un canyon così stretto che non filtrano nemmeno i raggi del sole. Il tragitto è costellato di balaustre pericolanti o rotte, piastre cedevoli, speroni appuntiti e pareti scoscese, e dal frastuono dell’acqua come colonna sonora.

# Dove si trova

 

Questo luogo misterioso e affascinante si trova in Valcamonica. L‘ubicazione esatta non viene riportata da chi ha provato l’esperienza, un esperto e appassionato di scalate e arrampicate, per il fatto che il sentiero oggi è abbandonato e pericolante e quindi attraversarlo è molto rischioso.

Fonte: Stfno IG

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

Vedi anche: Bormio, Isolino Virginia, Lugano, Pomponesco, Merano, Morcote, Mantova, le “Filippine Italiane”, Lodi, Pavia, Vigevano, Bobbio, Cumiana, Monza, Valsassina, Bardineto, Valle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo, Punta Sasso, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Le 5 Terre, Brolo, Preda Rossa, Lomello, Bergamo, Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

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Quale è il GRATTACIELO più ALTO d’Italia?

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Credits Andrea Cherchi - Grattacielo più alto d'Italia

Vediamo quale è il grattacielo più alto d’Italia, quanti metri si eleva, dove si trova e la top ten italiana.

Quale è il GRATTACIELO più ALTO d’Italia?

Andrea Cherchi – Torre Unicredit dall’alto

Il grattacielo più alto d’Italia in base alla sua altezza strutturale è la Torre Unicredit di Milano, in zona Porta Nuova. Si eleva per 231 metri, contando la guglia di 80,5 metri, e 30 piani e sovrasta la piazza Gae Aulenti, pedonale e rialzata di circa sei metri sul piano stradale. L’altezza al tetto è di 160 metri. Progettato dall’architetto César Pelli, l’edificio in vetro e cemento fa parte di un complesso semicircolare attorno alla piazza che ne comprende altri due più bassi.

# La top ten degli edifici più alti d’Italia

wikipedia – Torre Isozaki

Scorrendo la classifica dei grattacieli più alti della penisola italiana troviamo un altro edificio di Milano, la Torre Isozaki o “Dritto”, che con i suoi 209 metri è anche l’edificio al tetto più alto in assoluto. Anche considerando l’altezza massima del piano calpestabile di 200,5 metri risulta il più alto. Detiene anche il record italiano per il numero di piani: 50

Al terzo posto c’è il Grattacielo della Regione Piemonte con 209 metri, 200 al tetto e 184 all’ultimo piano calpestabile, al quarto la Torre Hadid con 177 metri e 44 piani, al quinto la Torre Libeskind con 175 metri e 30 piani nel quartiere milanese di Citylife, al sesto il Grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino con 167,25 e 38 piani e al settimo Palazzo Lombardia con 161,3 e 43 piani. 

Le ultime tre posizioni sono occupate da: Torre Solaria di 143 metri e 37 piani, Torre Diamante di 140 metri e 30 piani, entrambe di Milano, e Torre Telecom Italia a Napoli di 129 metri e 33 piani.

Continua la lettura con: Qual è il PARCO più GRANDE di Milano?

FABIO MARCOMIN

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🔴 Milano, STALINGRADO d’Italia: dove resiste il PD

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L’Italia vira decisamente a destra. Ma c’è un’eccezione, un puntino rosso che tiene duro. Milano. Ancorata al passato o proiettata al futuro? E mentre gli studenti del Manzoni occupano il Liceo contro l’arrivo al potere di Giorgia Meloni, ci si interroga sulle motivazioni di un andamento così anomalo nella capitale morale rispetto al resto del Paese. 

Milano, STALINGRADO d’Italia: dove resiste il PD

# Il Pd è primo partito insidiato da… Calenda

Beppe Sala IG

Milano sempre più distante dal resto del Paese. Una volta ancora il voto dei milanesi risulta in controtendenza rispetto al resto d’Italia. Il Pd crolla ovunque ma non nella capitale morale dove risulta sempre la prima forza politica sia alla Camera con il 25,9 % sia al Senato con il 26,13%.

Le sorprese non finiscono qui. Alla Camera è in seconda posizione il partito di Calenda con il 23,05% mentre al Senato il partito dei Fratelli d’Italia con il 18,98%.

Altra nota diversa dal resto del Paese è il M5S che non ha confermato i risultati nazionali ottenendo gli stessi risultati della Lega, sopravanzandola alla Camera di 0,7 punti percentuali. La coalizione di Centrosinistra ha prevalso in entrambi i casi su quella di Centrodestra confermando Milano come ultimo avamposto del Partito Democratico e dei suoi alleati.

Il commento del Sindaco Sala: “una sconfitta chiara” ma “se si guardano i dati degli ultimi anni, oltre la 90/91 siamo andati bene anche stavolta. Però capisco che è una magra consolazione“.

# In Lombardia non c’è partita: il Centrodestra vince con oltre il 50% dei voti

Stefano Ferrario from Pixabay – Parlamento della Lombardia

Milano è un caso isolato non solo in Italia. Anche in Lombardia dove invece la sfida tra Centrosinistra e Centrodestra non ha avuto storia, con quest’ultima che si è portata a casa oltre il 50% dei voti: Fratelli d’Italia primo partito con il 27,6%, davanti alla Lega che si è fermata al 13,87% e Forza Italia al 7,94%. 

# Gli studenti del Manzoni occupano la scuola contro la destra: inizia la resistenza o iniziativa antidemocratica?

Poche ore dall’annuncio della vittoria della destra e già si attivano gli studenti di Milano. Al liceo classico Manzoni viene annunciata l’occupazione per protestare contro l’affermazione di Giorgia Meloni. Mossa che spacca l’opinione pubblica: chi applaude come messaggio di resistenza e chi, invece, critica i ragazzi perché contestare il risultato delle elezioni significa andare contro il valore della democrazia. 

Continua la lettura con: Autonomia e Maalox

FABIO MARCOMIN

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🔴 Attenti a quei due: i più divertenti MEME delle ELEZIONI

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Se le si prende come spettacolo, le elezioni sono uno dei momenti più esilaranti del Paese. Questi i meme più divertenti dopo i risultati con due protagonisti assoluti.

Attenti a quei due: i più divertenti MEME delle ELEZIONI

# Dai lavoratori a Peppa Pig

# Più struggente dell’addio di Federer

# Kharma Draghi

# Code di milionari alla frontiera 

# Schadenfreude

# Bon Voyage

# Meme o realtà?

# Volare, oh oh?

# Ce l’ha fatta!

# Meglio i wurstel

# Segnali istantanei

# Dalla poltrona alla gradinata

# Colonna sonora post elettorale

Continua la lettura con: Perché abbiamo PERSO? L’autocritica del PD

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🔴 Perché abbiamo PERSO? L’autocritica del PD

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“E, ora, ditemelo voi.
Perché abbiamo perso?
Perchè ha vinto la destra di Meloni?
Da cosa si deve ripartire per ricostruire?”
Questo il post di Pierfrancesco Majorino, uno dei leader storici della sinistra milanese. 
 
Riportiamo qui sotto alcune delle motivazioni che hanno ricevuto più apprezzamenti. Per leggerle tutte, ti invitiamo sul profilo di Majorino. 
 

Perché abbiamo PERSO? L’autocritica del PD

  • Il PD è attualmente un partito senza degli ideali chiari, né un programma di sinistra basato sul lavoratori. Basta?!?! Vogliamo poi parlare dell’invio di armi, guerra e l’agenda Draghi?!? PS aggiungi che non basta cambiare il leader tipo Bonaccini o Elly per cambiare il PD (come è stato fatto negli anni senza cambiare nulla). (Antonio Borrello)
  • Campagna elettorale aggressiva (no vax / Pro vax vince su tutte le dicotomie sbagliate), divisiva ed escludente. Tutto contro lo spauracchio del fascismo che non spaventa veramente nessuno se applicato a una formazione che è all’opposizione da cinque anni e che ha fatto una campagna elettorale molto più moderata. Paradossale. Letta triste e tignoso, il partito governa da un sacco di tempo e i problemi sono tutti li. (Alberto Oliva)
  • È mancata la capacità di ascoltare il mondo che ci circonda. L’agenda Draghi diventata un dogma. (Marco Dell’Acqua)
  • Stare con il popolo e non con Confindustria.
Copio e incollo Fiorella Mannoia:
“Ora devono uscire dai palazzi e ricominciare dalle periferie, dalle fabbriche, dagli istituti scolastici, dagli ospedali, dalle case popolari, dai disoccupati, dai precari sottopagati, dai campi di pomodori dove immigrati, vittime del caporalato, lavorano come schiavi 12 ore al giorno, vivendo in baracche indegne di un paese civile a meno di 5 euro a cassetta, dai centri di accoglienza, dove vivono stipati esseri umani, senza un progetto di integrazione, da quelli abbandonati con familiari problematici…È QUELLO IL LORO POSTO. O ce lo siamo dimenticato?” Maso Notarianni)
  • Piaccia o non piaccia, è da un partito di centrosinistra che mi aspetto il Reddito di Cittadinanza. Invece il Pd lo ha lasciato in mano ai 5Stelle.
    Ed è da un partito di sinistra che mi aspetterei di sentir parlare di bollette e rincari. E invece il Pd lo ha lasciato fare alla destra.
    In più qual è stato il senso di allearsi con Fratoianni che era contro Draghi, e continuare a ribadire che la linea del Pd era l’agenda Draghi?
    E poi, pur essendo importantissimi, perché puntare la campagna elettorale sul Ddl Zan e lo ius scholae quando la gente comune (specie quella che votava sinistra) fa fatica a pagare le bollette? (Davide Lentini)
  • Tralasciando l’errore nel non andare verso i 5 stelle, direi anche che basta con la vecchia politica fatta dei vari personaggi over 60. Spazio ai giovani come ha dimostrato Francia, Svezia, Spagna e molti altri paesi. Un rinnovamento epocale, solo così si può riapparire forti e recuperare terreno verso i <40 (Francesca Perna)
  • Pier, perchè bisogna rendersi conto che il PD non è più dalla parte degli ultimi.
    Il PD non sei tu, non ha (più) la tua indole.
    E la situazione del paese e delle persone non riguarda-come succede a Milano- i benestanti o i dipendenti a stipendio sicuro.
    Ci sono situazioni davvero tragiche lavorative e sociali specie post pandemia.
    Ma non se ne è parlato.
    Troppo banale ,troppo populista?
    È qui la falla mortale!
    Il Sociale
    E lo diciamo da secoli (Miky MkOpla Deanesi)
  • Perché avete perso completamente i contatti con la realtà, le periferie, geografiche ed esistenziali, che sono nel panico anche solo a pensare di passare questa invernata con uno e sei fortunato due stipendi da 1200 euro. (Laura Gargano)
  • Dieci anni a parlare quasi esclusivamente di diritti civili (ovviamente condivisibili), ma completamente dimenticati i diritti sociali, istruzione, lotta all’evasione fiscale e alla criminalità organizzata, totalmente assenti da qualunque agenda, compresa l’ultima quella Draghi, che non ha giovato affatto al PD. Si trattava di un agenda legata ad un governo di coalizione. L’agenda del PD quale è? È dalla sua creazione che faccio fatica a rintracciarla. Grazie (Vincenzo Mirigliano)
  • Trovare i motivi di una sconfitta è più bruciante della stessa sconfitta….. dobbiamo andare all’opposizione e da lì ritrovare i nostri valori….e soprattutto ritornare a lavorare per gli ultimi (Francesco Savino)
  • Quando il PCI di Berlinguer perdeva le elezioni, il giorno dopo, lo stesso segretario andava nei circoli con carta e penna e diceva ai militanti: <<Sono qui per ascoltare cosa abbiamo sbagliato>>. Un bagno di umiltà della classe dirigente. Venga nei circoli ad ascoltare gli iscritti e i militanti. (Stefano Muriana)
  • Abbiamo perso perché non siamo più di sinistra. Siamo scollati dalla realtà della gente. Facciamo ottime campagne sui diritti e sui valori, ma non sappiamo leggere una realtà di bisogni concreti e immediati. Abbiamo una classe dirigente incapace di rinnovarsi e preoccupata di perdere potere. Non potevamo vincere, ma avremmo potuto “dire qualcosa di sinistra”. (Gaia Lombardi)
  • Varie ragioni ma quella realmente risolvibile é l’ambiguità del PD.
    Oramai alla gente il PD fa schifo a causa della sua tendenza a non prendere posizioni chiare e nette per tentare di non scontentare nessuno. Cosa che finisce per scontentare tutti e che impedisce di dare una chiara visione di paese futuro.
    E attenzione, limitarsi a cambiare ancora una volta il segretario non risolverà questo problema. (Stefano Ciarrocchi)
  • E’ diventato il partito dell’elite e non è più vicino alla gente (Giorgio Salati)

Continua la lettura con: Autonomia e Maalox: le elezioni viste da milano città stato

MILANO CITTA’ STATO

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Il video della settimana: gli STUDENTI occupano il MANZONI contro la MELONI

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“Ci basta solo la vittoria di Fratelli d’Italia per manifestare il nostro dissenso”

“Portano avanti politiche di odio, di omofobia, di razzismo”

Il video dell’occupazione con i commenti di un celebre ex studente del Manzoni: Matteo Salvini. 

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

ALTRI VIDEO DEL GIORNO:

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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La COSA più STRANA nelle STAZIONI della METRO di Milano

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Credits: @mr.want_ Garibaldi FS

Nelle banchine e nei mezzanini delle fermate della metropolitana milanese si trovano alcune cose curiose che forse non tutti conoscono. Scopriamone alcune.

La COSA più STRANA nelle STAZIONI della METRO di Milano

# I resti di una chiesa a Duomo M1

Una chiesa nella metro? Nel mezzanino della fermata Duomo M1 sono conservati i resti della Basilica di Santa Tecla, edificata in epoca romana tardoimperiale e distrutta verso la fine del 1400. In particolare sono visibili una porzione della pavimentazione che conduceva all’altare, un pozzo paleocristiano che era situato in mezzo alla navata centrale e i frammenti di una ventina di boccali in ceramica. Per poterli vedere bisogna però indovinare l’entrata giusta.

# I cubi e i gradini colorati di Porta Garibaldi M2

@mr.want_ – Garibaldi FS

Nella corridoio della stazione di Porta Garibaldi M2, che è stata oggetto di restyling agli inizi degli anni ‘2000, sono state realizzate delle sedute multicolor a forma di cubo e scalini: verde, blu, rosso, lilla e giallo. La combinazione con le mattonelle colorate sul pavimento, alternate a quelle bianche, rendono questo angolo della stazione quasi un’opera d’avanguardia.

# Il dancefloor a Garibaldi e a Loreto M2

@vivianamartignoni IG – Dancefloor a Loreto M2

Sempre alla stazione di Garibaldi, ma anche a quella di Loreto M2, cantanti e musicisti possono esibirsi liberamente in palcoscenico sotterraneo. L’iniziativa si chiama Sound Underground e permette a gruppi e artisti emergenti di mettersi in mostra con le proprie doti canore agli utenti della linee metropolitane.

Leggi anche: Primo CONCERTO IN METROPOLITANA: è partito il Festival Underground di Milano

# L’arcobaleno a Porta Venezia M1

@eustacestephen
IG

Dal giugno 2018 le pareti della stazione di Porta Venezia sono state decorate con i colori dell’arcobaleno in sostegno del Gay pride, grazie al finanziamento dello sponsor Netflix.
L’intervento avrebbe dovuto essere temporaneo, ma nell’agosto 2018, su sollecitazione del sindaco Beppe Sala, l’ATM ha trasformato in permanente la decorazione con i colori del movimento di liberazione omosessuale. La fermata è anche il riferimento del distretto LGBT di Milano. 

# Un tratto di strada lastricata e di fognatura di epoca romana a Missori M3

Redazione – Fognatura Missori M3

Nel mezzanino della stazione di Missori M3, entrando da Corso Italia o piazza Missori, si possono trovare alcuni resti risalenti all’epoca romana. Prima di accedere ai tornelli, nel corridoio in direzione della piazza, c’è una teca contenente un tratto di strada lastricata, oltre i tornelli sono conservati i resti della volta di una fognatura in uso dal I al V secolo d.C.

# I mosaici a Montenapoleone M3

Credits kafrapi IG – Mosaici in Montenapoleone

Nella banchina della stazione di Montenapoleone M3, in direzione San Donato, ci sono alcune delle colonne di cemento ricoperta di mosaici blu con un invito a godersi la vita: la scritta infatti recita “Enjoy your life”.

Continua la lettura con: Il TRAGITTO della METRO SOPRAELEVATA di Milano

FABIO MARCOMIN

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LODI non è solo campagna: i piccoli tesori della provincia strappata a Milano

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Per molti milanesi Lodi e Monza sono ancora “cosa nostra”. Erano provincia di Milano e restano nel cuore della capitale morale. Anche se amministrativamente sono diventate autonome. In particolare Lodi era l’anima rurale di Milano. Ma la provincia a Sud Est di Milano non è solo campagna. Ecco i motivi che valgono una gita. 

LODI non è solo campagna: i piccoli tesori della provincia strappata a Milano

Forse non tutti sanno che Lodi venne fondata da Federico Barbarossa in persona. Era il 3 agosto 1158 e l’imperatore tedesco cercò così di “rimediare” alla distruzione dell’antico borgo di Laus Pompeia ad opera dei milanesi. 

Durante il Rinascimento Lodi visse un periodo di grande splendore artistico e culturale che la fa annoverare ancora oggi tra le città artistiche della Lombardia. Ecco che cosa si può ammirare a Lodi e dintorni. 

# Il Tempio dell’Incoronata, capolavoro rinascimentale

Costruito tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, in stile rinascimentale, l’edificio religioso si trova nel posto in cui una volta c’era una casa di tolleranza, sulla cui facciata era affrescata un’immagine della Madonna.
Non ha una vera e propria facciata, ma l’ingresso, posto lungo la Via Incoronata, è costituito da un portico a tre arcate a tutto sesto poggianti su quattro colonne.
L’interno è costituito da sette cappelle con la cappella maggiore a forma di croce. Impreziosita da considerevoli opere d’arte e da decorazioni in oro, è riconosciuta come uno dei massimi capolavori del Rinascimento lombardo e rappresenta, ancor più del Duomo, il monumento artisticamente più prestigioso della città. Notevoli sono le quattro tavole di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone raffiguranti le storie di Maria.

# Il Duomo: la prima pietra posta dal Barbarossa

Non c’è praticamente città in Lombardia priva del Duomo. È il monumento più antico di Lodi, oltre che una delle chiese più vaste dell’intera regione.  La sua costruzione venne simbolicamente intrapresa il 3 agosto 1158 su volontà del Barbarossa. Degne di nota la facciata e la cripta che, oltre ad essere la parte più antica, ospita le reliquie di San Bassiano, primo vescovo di Lodi e patrono della città, vissuto nel IV secolo.

# Piazza della Vittoria, una delle “più belle d’Italia”

Il salotto della città nel centro storico. Il Touring Club l’ha inserita nella lista delle piazze più belle d’Italia
Di forma quadrata, acciottolata, la grande piazza è dedicata alla vittoria della prima guerra mondiale: prima si chiamava Piazza Maggiore.
Due sono le caratteristiche principali di questa piazza:
gli antichi ed eleganti palazzi dotati di portico che la circondano e dove una volta erano collocate le botteghe artigiane, e le attrazioni turistiche con il Palazzo del Broletto, sede del Comune, il Duomo, il Palazzo Vescovile e Palazzo Vistarini in stile gotico.

# Piazza Broletto

Un luogo intimo di forma trapezoidale, di dimensioni ridotte, chiuso fra i portici di palazzo Broletto e il fianco sinistro del Duomo. In epoca medievale qui c’era il fulcro della vita pubblica cittadina. Al centro è collocata una suggestiva fontana in marmo rosa di Carrara risalente al XIV secolo.

# L’Adda

Caratteristico il Parco regionale di Adda Sud con alcune curiosità tra cui la Cattedrale Vegetale. Il Lungo Adda Bonaparte permette di passeggiare nei pressi del fiume ed era uno dei luoghi prediletti da Giosué Carducci quando visitava Lodi

# Il Parco Tecnologico Padano

Considerato uno dei più importanti centri di ricerca a livello europeo nel campo delle biotecnologie agroalimentari, opera dal 2010 nei settori dell’agroalimentare, della bioeconomia e delle scienze della vita. All’interno del polo tecnologico si trovano alcuni dipartimenti universitari, centri di ricerca privati e un acceleratore e incubatore di impresa.

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

ANDREA ZOPPOLATO

Vedi anche: Bormio, Isolino Virginia, Lugano, Pomponesco, Merano, Morcote, Mantova, le “Filippine Italiane”, Pavia, Vigevano, Bobbio, Cumiana, Monza, Valsassina, Bardineto, Valle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo, Punta Sasso, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Le 5 Terre, Brolo, Preda Rossa, Lomello, Bergamo, Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

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Qual è il PARCO più GRANDE di Milano?

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Credits Andrea Cherchi - Parco Milano

Ecco qual è il parco più grande di Milano, la sua superficie e gli altri principali parchi della città per estensione. 

Qual è il PARCO più GRANDE di Milano?

Qual è il PARCO più GRANDE di Milano?
Andrea Cherchi – Parco Nord Milano

Il Parco Nord Milano è il parco più grande di Milano con un’estensione di circa 640 ettari. Si tratta di un parco periurbano metropolitano, situato nella periferia nord della città e dal 1975 è riconosciuto dalla Regione Lombardia come parco regionale. Realizzato subito dopo la seconda guerra mondiale, inizialmente sulle aree dismesse della Breda Aeronautica, si si estende tra sette comuni: Milano, Bresso, Cusano Milanino, Cormano, Cinisello Balsamo, Novate Milanese e Sesto San Giovanni.

Al suo interno nel 2015 è stato terminato il primo lago del parco, il Lago di Niguarda, uno specchio d’acqua di 1.000 mq che riceve l’acqua del canale Villoresi dal Parco del Grugnotorto.

# Gli altri parchi della città

 lauvenice IG – Parco Forlanini

In seconda e terza posizione nella classifica dei parchi più estesi della città ci sono rispettivamente il Parco Forlanini con 543 ettari e il Parco delle Cave con 135 ettari, il primo in graduatoria che si sviluppa esclusivamente all’interno del confini comunali di Milano. Oltre i 100 ettari c’è anche il Bosco in Città. Sopra i 50 ettari troviamo il Parco agricolo del Ticinello con 88, il Parco Lambro con 77 e il Parco Aldo Aniasi con 59. Il Parco Sempione si trova al nono posto con 38,6 ettari, dopo il Parco dei Fontanili, ma rimane comunque il più esteso nel centro di Milano.

Continua la lettura con: Come ottenere il BONUS TRASPORTI dell’ATM

FABIO MARCOMIN

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Ma dove va a finire il DOLLARO?

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Il dollaro sta registrando i massimi di tutti i tempi. il Dixie, l’indice più usato nel mondo che indica quanto vale il dollaro nei confronti di un paniere di valute estere, sta segnando nuovi massimi in una corsa che appare sfrenata. Ma cosa significa questa galoppata del dollaro?

Andamento Dollaro (Dixie)

Tra gli esperti mainstream, della “corrente di pensiero dominante”, prevalgono due spiegazioni. La prima è la teoria della “camicia più pulita tra quelle sporche”, ossia che l’economia americana è quella che va meno peggio tra tutte le economie che in questo momento stanno andando a rotoli. Quindi l’andamento della valuta indica un esodo dei capitali negli asset in dollari. La seconda spiegazione è che la FED con alti rendimenti dei treasury bond (i titoli di Stato americani) attrae capitali dall’estero. 

La realtà è diversa. Nasce all’interno del sistema euro-dollaro. 
Il punto del sistema euro-dollaro è che i dollari vengono creati on shore negli Stati Uniti e off shore dalle banche internazionali che possono creare dollari emettendo obbligazioni in dollari. Il dollaro non è una moneta americana ma è la moneta del mondo. Qualunque andamento anomalo del dollaro è indice di uno stress di sistema: la forza del dollaro è un parametro che mostra lo stress di un sistema in cui le condizioni di liquidità globale non sono più ottimali.

Quando il dollaro si impenna è un segnale di allarme rosso, o di dollar shortage: vale così tanto perché diventa più difficile procurarselo. Ma essendo il dollaro la base di ogni rapporto, schianta tutte le monete, in particolare quelle dei paesi emergenti.

Questo sta accadendo con il rialzo dei tassi più intenso nella storia della FED. L’andamento del dollaro riflette l’emissione di debito di alta qualità (titoli di stato americani) che fa da garanzia all’emissione di collaterali che di fatto gonfiano il debito effettivo. Il collaterale rende sostenibile debiti pubblici insostenibili. 

Questo processo sta procurando di nocivo che enormi parti del sistema finanziario rischiano di rimanere a corto di liquidità. Se nel sistema viene meno il sistema di garanzie legate al sistema monetario, l’effetto sarà di paralizzare il sistema finanziario internazionale, creando una crisi di liquidità che potrebbe portare i primary dealer a tirare i remi in barca, come  successo in parte nel 2008: se nessuno si fida più di nessuno tutto resta congelato.

Ma rispetto al 2008 si sta verificando una situazione molto più pericolosa. Perché l’equivalente dei junk bonds, che venivano usati come collaterali sui mercati nel 2008, sono ora i titoli di stato del debito pubblico italiano, il terzo in valori assoluti dell’intero mondo. Titoli di stato italiano che stanno venendo utilizzati sempre più come garanzia per gli scambi internazionali: la presenza di debito italiano come collaterale di garanzia non è mai stata così elevata.

 
Andamento BTP Future
Andamento BTP Future

In una situazione del genere, quale potrebbe essere questo credit event? Che i titoli di Stato italiano potrebbero non venire ritenuti più affidabili. In questo modo, tutti quelli che possiedono questo collaterale si troveranno come quelli che detenevano i prodotti finanziari costruiti con i subprime ai tempi del 2008. Il BTP italiano potrebbe trasformarsi in titolo tossico, potrebbe non essere ritenuto più una garanzia nel sistema.
A quel punto ogni istituto, ogni operatore che usa titoli di stato italiani come garanzia o collaterale sarebbe costretto a bloccare la relativa operazione finanziaria e a sostituire il titolo tossico con un collaterale “buono”, cercando di piazzarlo sul mercato. 

Con l’effetto di inondare il mercato di titoli a quel punto diventati tossici che nessuno vorrebbe più, il cui valore crollerebbe a zero, rischiando così di far saltare in aria non più solo singole istituzioni, ma interi settori. Se non addirittura gli stessi Stati. 

Continua la lettura con: La Fenice: la frequenza di Schumann a livelli record

LA FENICE

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Autonomia e Maalox

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Considerazioni a caldo dopo i risultati delle elezioni politiche. 

  • Alle stelle i consumi di Maalox, in Italia e in Europa. 
  • Il 90% degli opinionisti in tv e dei grandi giornali hanno prodotto il 19% di voti.
  • Forse gli italiani tutto questo amore per Draghi non ce l’hanno. 
  • La politica fatta di denigrazione, ban, censure e controlli di fact checker a senso unico, ha prodotto l’effetto contrario.
  • “Avete sostenuto Draghi e prima avete sostenuto leggi liberticide”. Crollo della Lega di governo. Salvini non si è mai più ripreso dalla fine del governo giallo verde.
  • Bye bye autonomia. In Italia governano solo forze che detestano l’autonomia o che la tradiscono. E dire che sarebbe la soluzione per tante brutte cose.
  • Di Maio torna allo stadio.
  • Il terzo polo ha bucato.
  • Berlusconi ha più vite dei gatti. Ma ormai il loro stesso peso politico.
  • La campagna di Letta è stata uno dei motivi del successo di Giorgia Meloni. Dopo non averci capito nulla dell’Italia, il segretario tornerà a Parigi?
  • La campagna “Dalemiana” di Conte pro reddito di cittadinanza e contro armi in Ucraina gli ha giovato.
  • Hanno perso le forze simbolo della gestione pandemica centrata sul terrore, sulle restrizioni, sulla propaganda, sui ricatti e sulla discriminazione. 
  • A picco Fedriga in Friuli: simulare Goebbels non gli ha giovato.
  • Le liste antisistema hanno adottato la strategia più sicura per far vincere il sistema: dividersi.
  • Alla Meloni gli elettori chiedono un cambiamento vero rispetto alla politica dell’ultimo decennio. Se non lo farà, sarà la sua fine politica.
  • Non so quanto sia una fortuna andare in questo momento al governo del Paese.

Continua la lettura: I 10 vantaggi che avremmo con l’autonomia di Milano

ANDREA ZOPPOLATO 

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To-DO Milano: gli appuntamenti da non perdere nell’ULTIMA SETTIMANA di SETTEMBRE (dal 26 al 30)

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pigiamarun

Milano dice arrivederci a Settembre con l’Arch Week, concerti, corse, biciclettate e degustazioni. Scopriamo il fitto calendario di appuntamenti dell’ultima settimana di settembre

To-DO Milano: gli appuntamenti da non perdere nell’ULTIMA SETTIMANA di SETTEMBRE (dal 26 al 30)

# Sommario

# Lunedì 26/09: inaugura l’Arch Week, un planetario gonfiabile e la musica di Sfera Ebbasta e i Black Stone Cherry

Privacy Week – Fonte PrivacyWeek.it
  • Corso Sake Sommelier Certificato: al Nishiki di corso Lodi 70 una tre giorni fino al 28 settembre. Organizzata dalla Sake Sommelier Association, per conseguire il certificato dopo le lezioni e la degustazione di varie tipologie di sake. Le aule aprono dalle 9.30.
  • Milano Arch Week: prende il via l’evento dedicato all’architettura, alle trasformazioni urbane e al futuro delle città. Waiting for peripheries sono due giorni di letture con inizio alle 15 al Patio del Politecnico di Milano.
  • Alla scoperta del cielo: un planetario gonfiabile al Museo della Facoltà di Storia a Pavia, in Strada Nuova 65. Osservazione del cielo e degli astri e risposta alle domande curiose. Il laboratorio è per i bambini, su due turni: uno alle 16.00 e l’ultimo alle 17.00.
  • Aperitivo in Terrazza Duomo: dalle 19.00 alle 3.00 i salotti che affacciano sul Duomo ospitano l’Aperitivo in Terrazza, che prosegue con cena alla carta e DJ set.
  • Stand Up Comedy: al Doppio Malto di viale Liguria 47, cena con commedia di comici professionisti, per “rendere il lunedì meno odioso”.
  • Sandra portami a cena @ Tom: cena spettacolo e serata come ai vecchi tempi al Tom di via Della Chiusa 1. Spettacolo di Ale Moretti e DJ set fino a notte fonda. La prenotazione è obbligatoria.
  • Il mio Pasolini: al MotoTeatro di via Dalmazia 11 monologo autobiografico di Pier Paolo Pasolini, interpretato da Sandro Lombardi, con inizio alle ore 21.00.
  • Elliott Erwitt: visita narrata alla mostra di Elliot Erwitt al Museo Diocesiano di piazza S. Eustorgio 2. La narrazione inizia alle 21.00 e dura 60 minuti circa.
  • Cartoon Toylette – Niño Retrete: el nino Retrete invita al suo spettacolo acrobatico, con divertimento e battute, al Teatro Menotti di via Tina Modotti.
  • Open Day Taekwondo: per scoprire la spettacolare arte marziale, il B-Sporting di viale Stelvio a Novate Milanese apre le porte ai curiosi, dalle ore 21.00 replica anche giovedì 29.
  • Sfera Ebbasta: secondo ed ultimo appuntamento al Forum di Assago, con il rapper Sfera Ebbasta e il suo tour.
  • Black Stone Cherry: unica data italiana per la band del Kentucky in tour europeo, all’Alcatraz di via Valtellina 25. Un’occasione rock per ascoltare il repertorio e conoscere il nuovo album The Human Condition.

#Martedì 27/09: la Scala al Mare Culturale Urbano e tanti altri concerti

Machine Gun Kelly – Fonte: LiveNation
  • Waiting for peripheries: seconda giornata della Milano Arch Week che riflette sulle periferie anche con tavoli tematici, presso la Triennale di viale Alemagna, dalle 10.00 fino a sera.
  • I Vini Di Vittoria: agli Spaces Porta Nuova di piazza Gae Aulenti una masterclass pomeridiana sui vini autoctoni della Sicilia. Dalle 15.30 alle 17.30 l’esplorazione dal Frappato al Cerasuolo.
  • Una guida per capire l’assurdità del presente: allo spazio Noi Libreria di via delle Leghe 18, un viaggio illuminante, con partenza dalle ore 19.00.
  • Cantina Valtidone: aperitivo diverso al Winalivery PoP di corso di Porta Ticinese 60. Dalle 20.00 alle 21.30 degustazione di 3 calici dei vini della Val Tidone, in compagnia di Alessandro Chiapparoli.
  • Musica e spettacolo: al Teatro Menotti di via Tina Modotti doppio spettacolo con i comici del Lucchettino dalle 21.00 alle 21.30 e a seguire la musica da rispostiglio de I Viaggiatori.
  • La Scala in città: al Mare Culturale Urbano di via Gabetti, le Percussioni della Filarmonica della Scala interpretano il secondo dopoguerra americano, dalle 19.00 alle 21.30.
  • Pedalando verso NORD: pedalata da Piazza Castello, con ritrovo alla fontana alle 19.30, per raggiungere lo Spirit de Milan in tempo per la cena e il cabaret di Madame Pistache.
  • Under The Last Summer Moon: esclusivo live acustico di Selton, la band brasiliana ma con residenza milanese, che suona sotto la luce della luna. Alla Triennale. 
  • Alvaro Soler: al Fabrique di via Fantoli 9 Soler porta il Magia European Tour, nell’unica data prevista per i fan italiani.
  • Machine Gun Kelly: dopo tre anni torna per l’unica tappa italiana al Forum di Assago. In scena il Mainstream Sellout Tour,con la partecipazione di due special guests: Iann Dior e 44 Phantom.
  • Opeth in concerto: al Teatro Arcimboldi di via dell’Innovazione 22 la band svedese prog-metal, che recupera una data annullata in precedenza.
  • Blind Channel: concerto dei finlandesi autori dell’album Lifestyles of the Sick & Dangerous, al Legend Club di viale Enrico Fermi 98.

#Mercoledì 28/09: realtà virtuale per scoprire il Vajont, biciclettata con spettacolo verso Milano Sud e il physical theatre di Nogravity e i Momix

Monix – Fonte: teatro.it

 

  • Le città inesistenti: vernissage degli artisti Laura Cappellini e Mauro Mariani, che indagano attraverso un dialogo formato da arte e fotografia il loro mondo. Dalle 18.30 presso la sede dell’associazione AmAMI al Cuvée di via Marco Polo 6.
  • Vajont – Aperitivo VR: Vajont è un’opera immersiva che porta a Longarone nell’ottobre 1963 per vivere in prima persona la tragedia, indossando i panni dei protagonisti. Al MEET Digital Culture di viale Vittorio Veneto 2, dalle 18.30.
  • Pedalando verso Sud: seconda serata della biciclettata con ritrovo alla fontana di Piazza Castello, alle ore 19.30, per arrivare al Made in Corvetto ed assistere alla performance live delle Riciclette.
  • MTG Pauper Summer League: alla ludoteca Il Labirinto di via Donadeo a Bollate, la Summer League di MTG Pauper. In palio una busta promo FOIL per il vincitore ed una estratta a sorte. Il torneo inizia alle 21.15 per finire prima di mezzanotte.
  • Cassoela, artisti di stagione: all’Ostello Bello di di via Medici 4, serata ricca e gustosa che alterna musica, teatro, arte, satira, poesia e assurdità, per proporre il meglio della scena artistica e culturale. Dalle 19.00 a fine serata.
  • Seba Kaapstad: al Blue Note di via Borsieri 37, lo swing ipnotico, ritmi hip-hop, voci piene di sentimento e performance dal vivo coinvolgenti, con inizio alle 20.30.
  • Exodus: spettacolo di sculpture dance, physical theatre e illusionismo con la rappresentazione dell’Esodo interpretato dalla compagnia Nogravity al Teatro Menotti di via Modotti. Debutto alle ore 20.00 e repliche fino al 9 ottobre.
  • Alice…Alice…Alice di Momix: debutta al Teatro Lirico – Giorgio Gaber la celebre rivisitazione di Alice in Wonderland proposta dai ballerini acrobati di Moses Pendleton. Physical Theate e tana del Bianconiglio in replica fino al 14 ottobre.

#Giovedì 29/09: a scuola di cucina francese e iraniana, biciclettata verso Ovest con Porcapizza, un party di 12 ore con DJ di tutto il mondo e l’inizio di JazzMI 

Fabrizio Bosso apre JazzMI – Fonte simc.it
  • Student Founder Path: dalle 13.30 alle 14.30 incontro di TechChill in via Roentgen 11 per conoscere le storie delle startup create dagli studenti universitari.
  • La filosofia unisce: presentazione del percorso Filosofia Attiva, che si svilupperà in 8 incontri, alla Nuova Acropoli Milano Bicocca di Piazzale Egeo 8. Inizio alle ore 19.00.
  • Bonne appetite France, Cuciniamo francese!: alle Officine dei fornelli di via Sauli 14, dalle 20.30 si impara a conoscere la cucina d’oltralpe cucinando i sapori dei bleu e realizzando le loro ricette più famose.
  • Co-Cooking Lab – vieni a cucinare con Afsaneh: imparare la cucina iraniana e degustare le creazioni al Made in Corvetto di piazzale Ferrara al 2. Inizio Lab alle 18.00 e degustazione dalle 21.00.
  • Pedalando verso OVEST: terza serata della pedalata che parte da Piazza Castello alle 19.30 per pedalare verso Ovest. Destinazione Cascina Linterno di via Zoia 194 per lo spettacolo di Porcapizza, one man band che suona strumenti ricavati dal riciclo di ogni tipo di materiale.
  • Lily’s Groove X Club Nawadays: al Tempio del Futuro Perduto di via Nono 7, il party per Nowadays Records, con i DJ set oOgo, Téneré e Aude M, con chiusura del DJ residente Larry Masmero. Una maratona dalle 6.30 del pomeriggio a notte fonda.
  • JazzMI: La Triennale e il Blue Note, quaranta spazi cittadini, nove municipi e cinque Comuni dell’area metropolitana coinvolti, undici giorni di festival e oltre 50 artisti per il festival diffuso. Dal 29 settembre al 9 ottobre. Il debutto è alla Triennale con Fabrizio Bosso Quartet “We Wonder” & Nico Gori dalle 21.00

Venerdì 30/09 (orario diurno): due passeggiate trekking nei grandi parchi milanesi e la Pigiama Run 

  • pigiamarun

    Biblioteche ed editori per bambini e ragazzi: si incontrano a Palazzo Reale gli esperti di editoria digitale e formatori, per confrontarsi ed analizzare il mercato dei libri digitali per ragazzi in Italia. Dalle 9.30 alle 13.00 in Piazza Duomo.

  • Italian Community Managers Summit 2022: incontro rivolto ai manager e builder che vogliano migliorare le proprie conoscenze relative alla gestione di una community sia online che offline. Si tiene al Talent Garden Calabiana di via Calabiana 6, dalle 9.00 alle 17.30.
  • Biofilia, architettura per il benessere della persona e degli spazi urbani: convegno dalle 10.00 alle 12.00 a Cascina Merlata, sulle considerazioni che hanno migliorato il comfort abitativo negli edifici di nuova costruzione.
  • Che Aria tira a Milano?: a seguire sempre a Cascina Merlata (dalle 17.00), incontro con l’associazione Cittadini per l’aria. L’esperienza di chi si batte per raccogliere dati e trovare soluzioni al miglioramento della qualità dell’aria milanese.
  • La comunicazione medico paziente dopo il Covid-19: incontro gratuito e aperto a tutti per immaginare la comunicazione sanitaria post Covid-19. Crediti formativi per operatori sanitari e giornalisti nel convegno di Palazzo Cusani, in via Brera che dura dalle 13.00 alle 18.30.
  • ReLambro trekking urbano: passeggiata ecologica per scoprire EPL e la nascita del parco fluviale, ritrovo da via Idro 1 alle 15.30.
  • Alleati degli alberi: passeggiata scientifico-letteraria al Parco Sempione, da Cascina Nascosta (ritrovo da Viale Alemagna alle ore 18.00) fino alla Biblioteca del Parco.
  • Pigiama Run: torna in piazza Gae Aulenti, con ritrovo alle 18.30, il tradizionale appuntamento con la corsa della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, per i bambini malati di tumore.

Appuntamento a Giovedì mattina per gli appuntamenti imperdibili del weekend

LAURA LIONTI

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

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