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I NEGOZI più MITICI nella Milano di OGGI (secondo i milanesi)

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Credits: @pettinarolimilano Pettinaroli Milano

Sulla fanpage Facebook di Milano Città Stato abbiamo chiesto ai nostri lettori quale fosse il negozio dove sono più felici di comprare qualcosa. Tra nomi storici e non, questi sono stati i 10 negozi ancora esistenti più gettonati. La selezione è in ordine sparso. 

I NEGOZI più mitici nella Milano di OGGI (secondo i milanesi)

# “La Feltrinelli” 

Credits: @òabookisalwaysagoodidea
La Feltrinelli

Tra i negozi più apprezzati ai giorni d’oggi di Milano, c’è La Feltrinelli. Mentre si pensa che i libri siano passati di moda, in realtà questa libreria storica è tra i luoghi preferiti dai milanesi. Qui ormai si può trovare di tutto: libri, dvd, enciclopedie, ma anche giochi in scatola e oggetti di cartoleria. Resistono numerose location: Galleria Vittorio Emanuele II, Piazza Piemonte, Corso Buenos Aires, City Life, Corso Garibaldi, Viale Pasubio e Gae Aulenti, dove si può anche prendersi un caffè o bersi qualcosa di rinfrescante mentre si è circondati da libri.

# “La Rinascente

Credits: @lorenzocarrisistudio
Milano La Rinascente

Sono molti i lettori che hanno voluto citare il famoso negozio milanese. Un luogo iconico per la città, dove è possibile trovare le più grandi marche di sempre, nonché tutto quello che ti serve. Con i suoi innumerevoli piani, La Rinascente in piazza Duomo è infatti il negozio dei negozi a Milano.

Leggi anche: Breve storia della Rinascente

# “Libreria Esoterica”

permilano.it

Si sa che i milanesi amano le librerie in generale e quindi, oltre alle più conosciute, molte segnalazioni le riceve anche anche la “Libreria esoterica Milano” che si trova in pieno centro, in Galleria Unione 1 davanti al civico 7 di Via dell’Unione. Qui si possono trovare testi di esoterismo, magia, scienze occulte, divinazione, yoga, meditazione e molto altro.

# “Cappelleria Melegari”

@danieleferrari64
Cappelleria Melegari dal 1914

Siamo in un negozio storico di Milano, nato nel 1914 ma ancora uno dei negozi più apprezzati della città. Si trova a Chinatown, in via Paolo Sarpi, 19, ed è un negozio dove lavoro e strumenti antichi mantengono una tradizione che è stata in parte persa. Il negozio vende cappelli di ogni genere, di marca e non, da quelli artigianali ai berretti più semplici.

# “Mercato di via Papiniano”

Credits: @laurelevans
Il Mercato Di Viale Papiniano

Una nostra lettrice ci dice che il mercato in via Papiniano la rende felice e Francesca Eva Luna M. ci spiega anche il perché: “Io adoro le bancarelle dei vari mercati rionali. I colori, frugare fra i vestiti, gli ambulanti che sono sempre sorridenti e pronti alla battuta (non come certe commesse che ti squadrano dall’alto in basso)”. L’atmosfera da mercato è unica e imparagonabile e poi i prezzi sono sicuramente più bassi della maggior parte dei negozi.

# “Armani”

https://www.armani.com

Nel mondo Armani è Milano, e viceversa. Non poteva mancare in questa selezione. 

#7 “Pettinaroli”

Credits: @pettinarolimilano
Pettinaroli Milano

Pettinaroli in via Brera 4 è un altro negozio storico di Milano ma che continua ad esistere grazie alla sua nicchia di clienti ancora affascinata dalla qualità, passione e tradizione delle sue stampe. Il negozio è stato fondato nel 1881 e nonostante abbia cambiato più volte sede non si è mai spostato dalla città. È un pezzo di storia di Milano per questo i nostri lettori l’hanno citato.

“In Brera, carte mappe, mappamondi, pennini ecc, Ci andavo con il nonno, con il papà e poi con le figlie, posto magico, anche quando erano in Santa Radegonda” – Elisa B.

# “PISA Orologeria”

Credits: @pisaorologeria
pisa orologeria

Altro negozio storico di Milano. Dal 1940 vende orologi agli abitanti del capoluogo lombardo. In realtà il primo proprietario veniva dall’Emilia Romagna, si chiamava Divino Pisa e fu anche il fondatore della prima scuola di orologeria in Italia. Il negozio si trova in Via Pietro Verri 7 a Milano.

# “Esselunga”

Credits: www.reportpistoia.com

Se lo avessimo saltato sarebbe stata la rivoluzione, almeno sulla nostra fan page. Non è un vero e proprio negozio ma è stato votato talmente spesso che non si può ignorarlo. L’Esselunga rimane il supermercato preferito dei milanesi tanto che lo inseriscono nei negozi dove amano comprare qualcosa.

Leggi anche: I record dell’Esselunga

# “Tiger”

Credits: @lyiana_ridzuan
Flying Tiger Italia

C’è spazio anche per un intruso internazionale. La Milano di oggi è la Milano cosmopolita e i milanesi non sono da meno, per questo ormai amano comprare anche nei negozi di fama internazionale. Opposti alle grandi marche, c’è Flying Tiger il posto dove poter trovare qualsiasi cosa a prezzi bassissimi. Qui si possono comprare anche le cose più divertenti, come i mini-giochi da fare mentre si è in bagno, sarà forse per questo che è così apprezzato dalla città meneghina…

Fonti: facebook.com

Continua la lettura con: Il “MARE” di Louis Vuitton: è il NEGOZIO più BELLO del mondo?

BEATRICE BARAZZETTI

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🔴 La SCALA in tour GRATIS a Milano

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Andrea Cherchi - Scala al BAM

L’iniziativa in giro per i municipi per far conoscere ai milanesi i balletti e le opere del teatro lirico più famoso del mondo. Il programma degli eventi e i luoghi dove si terranno gli spettacoli.

La SCALA in tour GRATIS a Milano

# Dal 27 settembre al 1° ottobre torna “La Scala in città”

Andrea Cherchi – Teatro alla Scala

Dopo la prima edizione del 2021 ritorna la kermesse “La Scala in Città”, un’iniziativa pensata per riportare al “popolo” la musica lirica che oggi è diventata più elitaria e dare la possibilità a ogni milanese di assistere a un’opera o a un balletto. Il palinsesto prevede 22 spettacoli gratuiti, con obbligo di prenotazione, dal 27 settembre al 1° ottobre e tutti concentrati nelle zone più periferiche di Milano. Saranno in totale 18 le sedi diffuse. Rispetto all’anno scorso ci sarà anche la partecipazione dell’Accademia della Scala.

# Il programma degli eventi

@maremilano – Mare culturale urbano

Da martedì 27 a giovedì 29 settembre andranno in scena, tra gli altri, il gruppo jazz della Filarmonica allo Spirit de Milan, il Coro della Scala al Teatro Pime e al chiostro del conservatorio, il coro di voci bianche al Teatro Munari, l’Ensemble di Archi della Filarmonica della Scala all’Istituto Salesiano, il Corpo di ballo ai Bagni misteriosi.  carcere minorile Beccaria. Gli altri luoghi scelti per il palinsesto “La Scala in città” sono: Mare Culturale Urbano, l’Allianz Cloud e il Mosso, il nuovo spazio riqualificato all’interno del parco Trotter, Villa Simonetta, il Martinitt, il Centro Asteria, lo Spazio Teatro 69 e il Teatro EDI Barrio’s.

Ogni esibizione avrà una durata di un’ora e quindici minuti. Il 30 settembre e il 1° ottobre ci saranno quattro spettacoli gratuiti direttamente al Teatro alla Scala oltre a quello conclusivo l’ultimo giorno alle ore 20 del Corpo di Ballo.

# I Laboratori Ansaldo aperti al pubblico

akropolismilano – Laboratorio delle scenografie teatro alla Scala

I milanesi potranno anche scoprire il “dietro alla quinte” della nascita di uno spettacolo dal 27 al 29 settembre quando è prevista una tre giorni di apertura dei Laboratori Ansaldo. Sono previsti cinque turni di visite guidate gratuite da prenotare in anticipo.

Continua la lettura con: La MAGNIFICA FABBRICA: nuova vita per la SCALA

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: Quanto ho SPESO il mio primo MESE a Milano

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Lo youtuber Dario Torrissi è trasferito a Milano da fine agosto. Si è così concluso il suo primo mese a Milano. Risultato? “Una caterva di soldi”. 

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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7 LOCALITÀ ITALIANE avvolte da LEGGENDE e MISTERI

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Rosazza Credits: @immagini.di.viaggio IG

Italia, terra di poeti, santi e superstiziosi. 

7 LOCALITA’ ITALIANE avvolte da LEGGENDE e MISTERI

# 1 L’eremo di Monte Siepi e la spada nella roccia

Spada nella Roccia Credits: @turista_in_toscana IG

In Toscana, più precisamente a Chiusdino in provincia di Siena, è possibile visitare un Eremo detto anche Rotonda di Monte Siepi. Si tratta delle rovine di un grande abbazia cistercense, un luogo decisamente suggestivo e che custodisce un bizzarro mistero: nella cappella circolare, la reliquia cruciforme più affascinante è una spada conficcata nella roccia. Proprio quella della leggenda di Re Artù, che potrebbe essere nata in questo luogo, secoli orsono.

Leggi anche: In LOMBARDIA è la SPADA nella ROCCIA

#2 La Villa dei Mostri a Bagheria

Villa Palagonia Credits: @vice_ma IG

Ai visitatori più curiosi di Bagheria è possibile incappare nella Villa dei Mostri, alias Villa Palagonia, abitazione settecentesca recintata, voluta dal principe Ferdinando che ha dato il nome alla tenuta.
L’edificio è circondato da statue di figure antropomorfe e esseri fantastici, voluti dal padrone di casa pare per mitigare un aspetto esteriore non certo gradevole. Il principe Palagonia, al confronto con le statue, ha potuto esorcizzare la sua bruttezza.

Leggi anche: La CASA dei MOSTRI

#3 Il Cantone della Fata, Castropignano (CB)

Castel d’Evoli Credits: @fabio.maradini IG

Sul versante Nord del Castello d’Evoli, in provincia di Campobasso, si trova uno spuntone di roccia che viene chiamato Cantone della Fata.
Il Cantone è ancora oggi infestato dal fantasma di una fanciulla che da quello spuntone è precipitata. La storia racconta della bellissima ragazza, talmente incantevole da essere soprannominata “la Fata”, promessa sposa ad un giovane compaesano. Purtroppo ai tempi era in vigore la norma dello “ius primae noctis“.
Nel disperato tentativo di sottrarsi a questa regola barbara, la ragazza scappa ma precipita dal cantone che ora è a lei dedicato.

Leggi anche: Il FANTASMA della Scala di Milano

#4 Capo Vaticano (VV) e il promontorio dalla doppia leggenda

Capo Vaticano Credits: @ig_calabria IG

L’insenatura di Capo Vaticano, a Vibo Valentia, porta con sé una doppia leggenda.
La cima del promontorio pare  sia abitata dalla sacerdotessa e profetessa Manto, invocata e ascoltata dai naviganti prima di intraprendere il pericoloso viaggio tra le correnti vorticose di Scilla e Cariddi. A Manto si sarebbe rivolto perfino Ulisse.

Ai piedi dello sperone, invece, il mare che si infrange sulle rocce e il colore cangiante del mare, fanno da sfondo alla triste vicenda di Donna Canfora, martire suicida gettatasi in mare per sottrarsi alle brutalità riservate sulla nave dei suoi rapitori.
Donna Canfora, vestita di azzurro, si sarebbe gettata in mare, annegando, gridando “Le donne di questa terra preferiscono la morte al disonore“. Da quel giorno il mare rende omaggio con il suo azzurro e il suo rumore, al coraggio e alle parole di questa donna.

Leggi anche: Le 7 SPIAGGE nel mondo con il MARE più BLU

#5 Castello di Torrechiara (PR) e la leggenda dei suoi amanti

Castello Torrechiara Credits: @emiliaromagnameteo IG

Altro classico italiano: il tradimento di lei che viene maledetto dall’immancabile prodigiosa magia di lui. Lei è Bianca Pellegrini, che al castello di Torrechiara ha tradito il marito con il valoroso condottiero Pier Maria Rossi. I loro incontri d’amore si svolgevano solo nelle notti di luna piena. Il marito della Pellegrini, non accettando il tradimento, fa murare viva la sua sposa proprio in quel castello, che ora è contemporaneamente infestato dal fantasma di Bianca Pellegrini, ma anche visitato (ovviamente nelle notti di luna piena) dallo spirito di Pier Maria Rossi, che va cercando la sua amata.
Tutto il castello è decorato qua e la con omaggi al grande amore clandestino dei due focosi amanti quattrocenteschi.

Leggi anche: La vera storia dell’uomo MURATO (vivo) nel castello di PAVIA

#6 La statua di pietra di Conturina, alla Marmolada

Rifugio Contrin Credits: @trentinohikes IG

Ai piedi della mitica parete della Marmolada, riposa la misteriosa leggenda di Conturina. Alla base di questa storia un altro immancabile ingrediente italiano: l’invidia della matrigna per la bellezza della giovane donna.
Stanca delle adulazioni rivolte alla figliastra, da cui la matrigna ha ricavato solo dispiaceri, aiutata da una strega, lancia un incantesimo alla fanciulla che viene trasformata in pietra posta al Passo di Ombretta.

La roccia inizia ad emettere un canto per raccontare la propria storia e per cercare la salvezza da quella prigione di pietra. Sempre la leggenda narra che un cavaliere abbia riconosciuto il canto e tentato di liberare Conturina quando ormai era troppo tardi.
Il bel volto di Conturina è visibile tra le rocce dolomitiche se, dal rifugio Contrin, si guarda in direzione del Passo di Ombretta.

Leggi anche: Le DOLOMITI a due passi da ROMA

#7 Rosazza (BI), il luogo più misterioso d’Italia

Rosazza Credits: @immagini.di.viaggio IG

Un primato ancora intatto e inattacabile quello di Rosazza, un paese costruito seguendo il simbolismo massonico proprio di Federico Rosazza Pistolet, con le indicazioni degli spiriti, invocati con l’aiuto del co-costruttore Giuseppe Maffei.
Gli ingredienti sono la massoneria tendente al templarismo di Rosazza Pistolet, primo cittadino e “architetto” che ha urbanizzato il paese secondo precisi canoni massonici, cui aggiungere un pizzico di spiritismo del Maffei, pittore piemontese che ha ascoltato i suggerimenti che gli spiriti volevano mandare al Sindaco.
Vale una visita ad occhi e mente aperta, per ascoltare “la voce della pietra”.

Fonte: Si Viaggia

Continua la lettura con: Il mistero di TRIORA, il PAESE DELLE STREGHE a 3 ore da Milano

LAURA LIONTI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Lo ZAINO JET è REALTÀ! Sarà il futuro servizio sharing di Milano?

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Credits gravitt.co - Esperienza di volo

Il futuro è già qui. Dopo i segway e i monopattini sta per arrivare un mezzo di trasporto individuale pronto a trasformare la mobilità: lo zaino jet. Ecco come funziona e quanto costa. Arriverà mai a Milano?

Lo ZAINO JET è REALTÀ! Sarà il futuro servizio sharing di Milano?

# Lo zaino jet ha una tuta gravitazionale e 5 motori per un totale di 1050 cavalli 

gravitt.co – Esperienza di volo

Lo zaino jet si prepara a rivoluzionare la mobilità individuale. Realizzato dalla Gravity Industries Ltd, su intuizione del suo fondatore e capo pilota collaudatore Richard Browning, questo futuristico mezzo di trasporto è già realtà. Ma in cosa consiste?

gravity.co – Dettaglio motore zaino jet

Si compone di una tuta gravitazionale sulla quale sono montati cinque motori turbojet che sfruttano la tecnologia utilizzata nella propulsione dei jet per una potenza totale di 1.050 cavalli. La velocità massima raggiunta durante i test è stata di 135 km/h.

# Si può provare l’esperienza di volare

gravity .com – Piattaforma per test

Per chi vuole provare il brivido di un’esperienza con lo zaino jet può prenotarsi e recarsi nella struttura di volo presso la Goodwood Estate, a 90 minuti da Londra. Un volo sicuro, controllato e progressivo di 5-10 minuti a una velocità di circa 90 km/h.

Il prezzo per una sessione, che include 3 corse, è di circa 2.500 euro iva esclusa. Oltre a questo è possibile seguire un percorso di addestramento per diventare uno dei Jet Suit Pilots e partecipare alle International Race Series di Gravity. Servono poco più di 7.500 euro, sempre iva esclusa.

# Lo zaino jet è già in vendita (a un prezzo proibitivo)

Credits gravity.co – Il fondatore e pilota Richard Browning

La Jet Suit non si può solo provare ma anche acquistare. Il costo non è alla portata di tutti, si parte infatti da circa 433.000 euro, a cui va aggiunta l’iva, per salire in base alla personalizzazione delle dotazioni. La stessa cifra che serve per comprare un bilocale in centro a Milano. Forse più fattibile averlo in sharing. Magari a Milano. 

 

Fonte: gravity.co

Continua la lettura con: ABACUS: nuovo CONCEPT di TRAM che sfrutta i BINARI FERROVIARI

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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La SECONDA CASA dei SOGNI per i MILANESI

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Santorini - Ph. Mikele Designer - Pixabay

Sondaggio tra i milanesi: “La seconda casa dei sogni: dove la vorreste?”. Queste le risposte più apprezzate.  

La SECONDA CASA dei SOGNI per i MILANESI

# In Scozia

@myscotland_ IG – Scozia

Con i suoi immensi prati verdi sotto i cieli nuvolosi e grigi, oltre al mare, le scogliere o i fiordi. Natura, aria fresca e pulita. Gente simpatica. Grande voglia di indipendenza. Cosa desiderare di più?

# Un cottage nella campagna inglese

@susycottage IG – Cottage inglese

Il fascino della campagna inglese. Si dice che Londra sia la gemella più grande di Milano. E allora perché non sognare in grande sentendosi come degli aristocratici inglesi prendendosi come seconda casa un cottage nelle campagne inglesi? In pietra o mattoni a vista, scatenando i propri istinti da archistar. 

# Sulla Riviera Romagnola

@_railly_ IG – Rimini

Non è aristocratica come la campagna inglese ma è più a portata di mano. E poi c’è il mare, quello che manca a Milano. Spiagge enormi, persone cordiali, grande divertimento, ben collegata a Milano, ideale per una seconda cosa. 

# In un trabocco abruzzese

@lorisbacchetta IG – Trabocco in Abruzzo

Il trabocco è la tipica costruzione presente sulle coste abruzzesi del mare Adriatico, un caseggiato in legno sospeso su un ponte che lo collega a riva, utilizzata prevalentemente per la pesca ma oggi anche come ristorante. Perché non farne una piccola dimora per le vacanze estive?

# Su un’isola greca

@ milena_hellas IG – Grecia

Un desiderio di fuga che è arrivato a vincere anche un Premio Oscar. Cosa si può sognare di meglio di ritrovarsi in una casa bianca su una delle migliaia isole greche, i colori dei fiori e del mare, i profumi del Mediterraneo, cibo, sole, atmosfera dolce. 

# In Costa Azzurra o Provenza

@valefumelli IG – Costa Azzurra

La Costa Azzurra è da sempre una delle destinazioni preferite dai milanesi per prendere casa, così come tutta la Provenza. Al confine con l’Italia, è famosa per la sua moltitudine di spiagge con acque turchesi e limpide e le sue cittadine vivaci. In più ci sono case stupende, spesso in campagne con vista mare, tutti i servizi, ambiente internazionale, il secondo aeroporto di Francia per ritornare a casa. 

# Tra le montagne del Trentino Alto Adige

@luanaf70 IG – Brunico, Trentino Alto Adige

Per chi tra mare e montagna preferisce la seconda, il grande sogno è da sempre quello del Trentino Alto Adige. Ai piedi delle Dolomiti, dell’Adamello o delle Alpi della Val di Non c’è solo l’imbarazzo della scelta. Molti hanno trasformato la seconda casa in prima. E non hanno nessuna intenzione di rientrare.

# In Svizzera

Credits nadya_capone IG – Svizzera

Qui il desiderio di seconda casa si unisce a quello della fuga dall’Italia. In una terra più tranquilla, meno rischiosa e con una politica fiscale più accondiscendente. A soli 50 chilometri da Milano può insidiare anche la residenza. 

Leggi anche: COME si VIAGGIA in TRENO in Svizzera: le COSE MIGLIORI che si dovrebbero importare in Italia

# Nelle Marche

@matteo.agnetti IG – Marche

La terra del Leopardi è un’altra delle regioni italiane più gettonate dai milanesi per prendere casa. Nelle Marche non manca niente che non possa fare innamorare chi arriva dalla metropoli: dalla campagna ai piccoli borghi per arrivare alle colline e al mare. Meno caotica e più rupestre della vicina Romagna. 

# In Liguria

@arollercoasterofajourney IG – Boccadesse, Liguria

Concludiamo con la superstar di sempre. I milanesi amano la Liguria anche se non sempre vengono ricambiati dagli abitanti locali. E risulta al primo posto per la seconda casa. Il derby è tra Levante, con Santa in testa, e il Ponente, con Alassio. 

# Le altre destinazioni di sempre

Credits: @lauramacauda
Greenway del Lago di Como

Come seconda casa i milanesi hanno molta fantasia. Ci sono comunque i punti fissi, immutabili al passare delle stagioni. Lago di Como, Toscana, Sardegna, Puglia e Sicilia occupano da sempre i primi posti di ogni classifica, come desiderio per una seconda, e a volta anche una prima, casa. All’estero si aggiungono le Baleari per molti un luogo di confine, un po’ estero, un po’ Milano. 

Continua la lettura con: La CASA dei SOGNI per i MILANESI? A CITYLIFE

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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To-DO Milano: gli appuntamenti da non perdere nella settimana (19 al 23 settembre)

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Settimana ricca di impegni a Milano, che si appresta a dare un caloroso “arrivederci” all’estate che finisce. Si inizia a vedere l’entrata in scena degli eventi che contano, aspettando la Fashion Week

To-DO Milano: gli appuntamenti da non perdere nella settimana (19 al 23 settembre)

# Vai al giorno che preferisci:
Lunedì 19/09
Martedì 20/09
Mercoledì 21/09
Giovedì 22/09
Venerdì 23/09 (orario diurno)

# Lunedì 19/9: corso di guida sicura sui monopattini e letture amorose ai Giardini di Porta Venezia

Monopattini – Credits: InsideEVs
  • MICAM & MIPEL: prosegue alla Fiera di Rho la prima rassegna di livello mondiale, dedicata alla calzatura e alla pelletteria, dalle 9.30 alle 18.00
  • Guida sicura dei monopattini elettrici: Motorizzazione Civile e Unasca (associazione delle autoscuole) propongono, insieme a Voi Technology, sessioni gratuite e un corso pratico sul monopattino elettrico. Dalle 10.00 del mattino alla sede della Motorizzazione Civile in via Cilea 119.
  • Numerismi, di Adriano Attus: alla sede in Piazza Duomo la Banca Cesare Ponti presenta la mostra di Adriano Attus “Numerismi”, in collaborazione con l’associazione culturale Anabasi. Evento gratuito con inizio visite alle 14.45.
  • Tutto quello che so dell’amore: Ai giardini pubblici Indro Montanelli ripartono i Gruppi di Lettura (GDL), a cura del gruppo Lasciate Stare Oscar Wilde. Ritrovo alle 19.00 davanti al Planetario, con un telo per accomodarsi sull’erba e un aperitivo to go!
  • Corso di Teatro per adulti: al Teatro Sociale di Busto Arsizio, in via Dante Alighieri, il Progetto Zattera propone un laboratorio teatrale per adulti, con inizio alle 20.00 e fine prevista intorno alle 22.00.

# Martedì 20/09: tapas e vini spagnoli, aperitivo per imprenditrici e tutto brucia in Triennale

Tapas – Credits: Patatofriendly.com
  • Lineapelle: inizia alla Fiera di Rho la mostra internazionale di pelli, accessori, componenti, tessuti, sintetici e modelli. Apertura dalle 9.00 alle 18.30.
  • Laboratorio Tapas e degustazione vini alla cieca: due eventi all’Istituto Cervantes di via Achille Mauri 2/A. Si impara a comporre la propria tapas in spagnolo, con conseguente assaggio dei piatti e si apprende tutto sulla denominazione di origine spagnola, degustando vini alla cieca. Dalle 17.00 alle 17.30.
  • Milano, girasoli e Van Gogh: aperitivo Appennello alla Toasteria Italiana di via Lomellina 14. Serata dove oltre a gustare un aperitivo relax, si può dipingere con i colori e accessori forniti dal progetto Appennello.
  • Aperiroad, alla scoperta del Nepal: riprendono gli aperitivi a tema al Bar Doria, in via Plinio 50. Scoprire il Nepal, con i consigli dei viaggiatori che lo hanno vissuto, sarà il tema della serata, a partire dalle 19.00.
  • Tutto Brucia (Music from the Motus Show): alle 19.30 nel giardino della Triennale Francesca Morello, in arte R.Y.F. propone la colonna sonora originale di Tutto Brucia, in uscita il 7 ottobre.
  • Aperitivo per imprenditrici: alle Fonderie Milanesi di via Giovenale 7, dalle 20.00 alle 23.00 circa si organizza un aperitivo dedicato alle imprenditrici milanesi, per relax, fare networking e condividere esperienze.
  • Recital Paolo Rossi: al Teatro Menotti di via Fabio Massimo 19, in scena un irriverente Paolo Rossi che gioca con la realtà e l’immaginazione. Dalle 20.30

# Mercoledì 21/09: come fare un kit di sopravvivenza e aperitivi in cascina o sul rooftop per dire addio all’estate

Anastascia – Credits: anastascia.com
  • My Secret Case: al DMail di Corso Buenos Aires 9 è possible comporre un segretissimo KIT di sopravvivenza con i prodotti by “MySecretCase”, dalle 17.00 a chiusura.
  • Cooking Show con Laurel Evans: in occasione dell’inaugurazione di Solidando Hub, IBVA ospita in via Santa Croce 15 lo show per imparare a preparare piatti gustosi e creativi partendo dai prodotti invenduti della Grande Distribuzione. Dalle 18.00 alle 19.00.
  • Sharing cities: settima edizione dell’aperitivo Sharing Cities alla Cascina Nascosta di viale Alemagna 14 all’interno del Parco Sempione. Ritrovo alle ore 19.30.
  • Summer Open Mojito in terrazza: nell’esclusivo rooftop Repubblica Sequoia, di via Finocchiaro Aprile 9/A, uno spensierato mercoledì sera all’insegna del Mojito, per salutare l’estate appena finita.
  • Marracash: il rapper milanese si congeda dalla sua Milano con la quinta ed ultima serata di Persone Tour, al Forum di Assago alle 21.00.
  • Anastascia: al Teatro degli Arcimboldi di viale dell’Innovazione 20, Anastascia in concerto con I’m Outta Lockdown Tour.

# Giovedì 22/09: che musica maestro! Jazz e swing all’aperto, hip hop di De Palma e Franco126

    • Fred De Palma – Credits: Radio Norba
  • Progetto laboratoriale | Dance Well: alla Triennale un laboratorio che promuove la pratica della danza ai malati affetti dal Parkinson. Ci sarà per tutti i giovedì fino alla fine dell’anno, con iscrizione obbligatoria e inizio alle ore 10.00.
  • Personalizzazione delle scarpe in-store: al Vans Store di via Orefici 11, l’artista Sarah Edith personalizza le scarpe, dalle 11.30 alle 17.30.
  • Lego Serious Play: Hai sentito parlare del metodo LEGO® SERIOUS PLAY® ma ancora non l’hai provato? Ai Porta Nuova Spaces, sui Bastioni di Porta Nuova 21, sarà possibile comprendere come si prendono le decisioni con i mattoncini, in un evento dalle 18.30 alle 20.00.
  • All about champenoise!: dalle 18.00 alle 20.00 all’Hotel Sarpi di via Lazzaro Palazzi 18, degustazione degli spumanti da tutto il mondo, dal Franciacorta allo Champagne, dal Cap Classique al Crémant.
  • Feel The Lava: esplorando la relazione tra la digital art e musica elettronica, con U Feel e Lava Club, all’Aria Ex Macello di viale Molise 62, dalle 18.00 a mezzanotte.
  • Jazz in the Park: al Bar Bianco iniziano le serate a tema Jazz per rifugiarsi nel verde del Parco Sempione tra buona musica e drink. Ingresso da viale Ibsen 4.
  • Toast Swing&Street: al Toast to Coast di viale Sarca 336 (edificio #16) una serata con aperitivo dalle 19.00 alle 20.00 e concerto con Elena & Swing Tonic dalle 20.00 alle 23.00.
  • Nick Becattini Band: Jazz anche al Lainate Urban Center di viale Vittorio Veneto 17/21. Blues di Chicago proposta dalle 21.00 con la chitarra del talentuoso interprete di Soul, Funky e Jazz.
  • Fred De Palma: recupera questo giovedì il Tour2022 precedentemente annullato. Alle 21.00 al Fabrique di via Fantoli 9 Fred De Palma porta dal vivo alcuni brani del suo repertorio hip hop.
  • Franco126 in concerto: al Mediolanum Forum di Assago è invece Franco126 a portare a Milano il Mare e Malinconia Tour, omonimo del suo singolo cantato con Loredana Bertè.

# Venerdì 23/09 (orario diurno): ville aperte in Brianza, una passeggiata tra la Ca’ de l’Ureggia e la Ca’ dei Ciapp 

Ca de l’ureggia – Credits: Santamarta Immobili
  • Ville aperte della Brianza: venerdì 23 è Villa Casati Stampa di Piazza Soncino 5 a Cinisello Balsamo la Villa aperta per visite guidate ed un fitto calendario di incontri e laboratori.
  • Laboratorio di cinema per bambini: alle 16.30 al Teatro Franco Parenti di via Pier Lombardo 14, ogni bimbo dai 9 ai 13 può entrare a far parte di una vera troupe! In replica anche il giorno successivo alla stessa ora.
  • Shooting for passion: personale fotografica di Mam Gagliani a cura di Angelo Golizia, al FCF di via Maestri Campionesi 25, dalle 18.30. La mostra prosegue fino a metà ottobre
  • Introduzione agli alberi: continua il Festival della Biodiversità, che stavolta si sposta alla Cascina Centro Parco di via Clerici 150 a Sesto S. Giovanni. In programma dalle 17.00 alle 18.30 le scoperte del segreto mondo degli alberi.
  • Porta Venezia: Tra la Ca’ de l’Ureggia e la Ca’ dei Ciapp: Una passeggiata dalle 17.30 alle 19.30 tra splendide residenze patrizie e imponenti palazzi liberty. Dai gioielli del Quadrilatero del Silenzio allo scandalo della Ca’ dei Ciapp intorno i giardini pubblici, i primi al mondo ad essere pensati proprio per lo svago dei cittadini. Info dopo la prenotazione, di Yes Milano.

Appuntamento a Giovedì mattina per gli appuntamenti imperdibili del weekend

LAURA LIONTI

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

Vedi anche: Bormio, le “Filippine Italiane”, Merano, Pavia, Vigevano, Cumiana, Monza, Valsassina, Bardineto, Valle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo, Punta Sasso, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Bobbio, Brolo, Preda Rossa, Lomello, Bergamo, Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

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Chi paga il conto? In questo BAR lo decide l’OROLOGIO

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Credits: @caffemulassano Caffè Mulassano Torino

Quante volte ci si è trovati nella situazione di essere a cena con amici, fidanzati, conoscenti e non sapere come dividere il conto. Alla romana? Ognuno fa per sé? E quando i bar o ristoranti non permettono i conti separati, qualcuno deve prendersi la responsabilità di pagare per tutti e poi andare a chiedere i soldi agli altri (situazione imbarazzante). C’è un bar in Italia che risolve tutti questi problemi. Sì perché ha trovato una soluzione alternativa: è un orologio a scegliere chi paga. Come?

Chi paga il conto? In questo BAR lo decide l’OROLOGIO

# Il Caffè Mulassano, un bar storico di Torino

@icalzinispaiati
Caffè Mulassano Torino

Siamo a Torino, in uno dei bar storici della città, dove è stato inventato un modo divertente e alternativo per scegliere chi paga il conto. Si tratta del Caffè Mulassano, nell’elegante piazza Castello. Nato nell’800, inizialmente il bar era una bottiglieria in via Nizza 3 del signor Amilcare Mulassano, titolare anche della famosa Distilleria Sacco.

Già agli inizi del ‘900 però, precisamente nel 1907, il locale si trasferì nella sua attuale postazione in piazza Castello e venne trasformato in Caffè. All’interno del bar si respira la storicità che lo caratterizza: quadri, specchi e boiseries (classica decorazione interna di edifici storici che consiste nella copertura delle pareti con pannelli di legno) testimoniano la grande tradizione del Caffè Mulassano.

# Celebre non solo per l’orologio

@chiccosangiorgio Caffè Mulassano Torino
@chiccosangiorgio Caffè Mulassano Torino

Il Caffè inoltre vanta la creazione di uno dei piatti preferiti dagli italiani: il tramezzino. Fu infatti una famiglia italiana ma vissuta in America che, di ritorno in patria, nel 1926 acquistò il bar e inventò le due fette di pane non tostato farcite in vario modo. Abbiamo detto però che il caffè è famoso anche per un’altra cosa: il suo orologio pazzo.

# L’orologio pazzo del caffè

@caffemulassano
Caffè Mulassano Torino

Rinomato per varie ragioni, la sua colazione, la cioccolata calda con crema chantilly, l’aperitivo con il Mulassano Spritz o il Vermouth Mulassano, il Caffè Mulassano non è conosciuto solo per la sua storicità e i suoi piatti, ma anche per i suoi arredi. Dietro il bancone del bar, in alto a sinistra, c’è un orologio un po’ particolare: con numeri disposti a caso e apparentemente inutile.

In realtà è questo orologio che sceglie chi deve pagare il conto. Il caffè infatti offre, ai propri clienti meno tirchi e seduti ad un tavolo almeno in due, la possibilità di fare un gioco: sulla cassa c’è un pulsante che fa partire, tramite un meccanismo segreto, la lancetta che inizia a girare e si ferma su un numero. Tutti i clienti seduti allo stesso tavolo dovranno toccare il pulsante e chi fa il numero più basso perde e paga il conto.

Continua la lettura con: A Milano il LOCALE ispirato alle SERIE TV

BEATRICE BARAZZETTI

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Come si USA la METRO a Milano?

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Come si usa la metro di Milano?
Credits chantal.lisanne IG - M2 Milano direzione sud cittò

Vediamo come si usa la metro di Milano, come orientarsi tra le diverse linee e le modalità di accesso alle stazioni.

Come si USA la METRO a Milano?

Mappa metro Milano

La metropolitana di Milano si compone di quattro linee: M1, M2, M3 e M5. Entro la fine di ottobre inaugurerà un primo tratto della M4 e poi progressivamente tutto il tracciato nel 2024. Ogni metropolitana si distingue oltre che per il numero anche per il colore. La M1 è la linea rossa, la M2 è la linea verde, la M3 è la linea gialla, la M5 è la linea lilla e la M4 sarà la linea blu

# Come orientarsi nella metropolitana

Credits chantal.lisanne IG – M2 Milano direzione sud

Orientarsi nella metropolitana di Milano è piuttosto facile. Il metodo migliore è individuare la fermata di destinazione sulla mappa presente nelle stazioni, nell’app ATM o su una mappa cartacea tascabile. Tramite l’app ATM o Google Maps è possibile inoltre pianificare il viaggio con le opzioni preferite. Quando si è diretti alla banchina dei treni bisogna però prestare attenzione alla destinazione della linea e anche alle diramazioni, dato che la M1 si biforca in 2 capolinea a ovest e la M2 in 2 capolinea a nord e 2 a sud.

# Come accedere alle stazioni

Credits Ufficio Stampa Atm – Tornello metrò contactless tessera

Per accedere alle stazioni si passa attraverso dei tornelli con barriere e si può farlo:

  • utilizzando il biglietto cartaceo acquistabile dalle emittrici automatiche, nelle rivendite, negli ATM Point, sull’app ATM e via SMS;
  • la tessera Ricaricami che consente di caricare diverse tipologie di biglietti;
  • pagando in modalità contactless con bancomat, carta di credito e wallet digitali su smartphone e smartwatch;
  • infine con labbonamento, mensile o annuale caricato su una tessera nominativa e personale rilasciata da ATM.

Continua la lettura con: Come FUNZIONA il CARNET 10 viaggi ATM?

FABIO MARCOMIN

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L’AUTOSTRADA degli UFO: percorrerla è fantascienza

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autostrada ufo

C’è chi dice che ormai ci mancano solo loro: gli alieni. Ma niente paura, c’è già chi si è preparato al loro arrivo: esiste una strada in mezzo alle montagne che sembra uscita da un film di fantascienza. L’autostrada degli UFO.

L’AUTOSTRADA degli UFO: percorrerla è fantascienza

# La strada ultraterrena

autostrada ufo

Apparentemente è un’autostrada come tante, nel mezzo dell’Argentina, a poco più di 100km da Cordoba. Porta alla volta di Capilla del Monte e dell’imponente vetta di Cerro Uritorco. Tra la natura incontaminata e villaggi dove si respira un’atmosfera autentica, c’è però una strada che fa cadere in parte questa piacevole atmosfera sostituendola ad un po’ di inquietudine e paura. La strada in questione è soprannominata “l’autostrada degli UFO”, non per qualche sua particolare caratteristica, ma perché proprio su questa strada centinaia di testimoni parlano di aver visto qualche oggetto non identificato. I turisti che l’hanno già percorsa dicono di aver assistito ad eventi soprannaturali e di aver avvistato alieni.

# Il paradiso degli alieni

Credits: @revistalugares
panorama Capilla del Monte

Che sia vero o meno non è dato saperlo, ma alcuni parlano di aver visto luci nel cielo muoversi a zig zag, altri invece sono certi che le cose intraviste fossero alieni. Storia dopo storia, racconto dopo racconto, la strada argentina ha iniziato ad assumere un non so ché di soprannaturale e ora chi la percorre, mentre magari è intento a guardare il cielo per avvistare qualcosa, parla di sentire un’energia strana, diversa, tra il fantascientifico e il surreale.

Credits: caravan.it
Capilla del Monte

Ad alimentare questa storia ci sono poi le tradizioni di uno dei paesi attraversati dalla strada, Capilla del Monte. Qui, tra negozietti di cristalli e pietre magiche, terapeuti di ogni arte esoterica e racconti di alieni, si entra nel paradiso del new age ma soprattutto dell’ultraterreno. Ma si potrebbe dire che qui l’ufologia sia proprio una tradizione. Oltre ad un osservatorio astronomico per osservare lo spazio mentre si sta cercando qualche navicella aliena, a Capilla del Monte c’è anche un museo dedicato proprio agli UFO, all’interno del quale ci sono cimeli strani, e addirittura un Alien Festival, tre giorni di feste in costume e concerti.

 

Continua la lettura con: La STRADA che collega GELA al CIRCOLO POLARE ARTICO

BEATRICE BARAZZETTI

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MERANO e il GIARDINO degli INNAMORATI (a 3 ore da Milano)

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Sai che a 10 minuti dal centro di Merano si trova il Castel Trauttmandorf? Verso la metà del XIX secolo, il conte Joseph von Trauttmansdorff acquistò questo imponente castello di origini medievali. Rovinato dal tempo e dalle intemperie, lo fece ampliare fino alle dimensioni attuali. I giardini del castello sono 12 ettari di paesaggi esotici e mediterranei, delle vedute panoramiche sensazionali sulle montagne circostanti e sulla cittadina di Merano. In un’area di questi giardini ci sono “I Giardini dell’amore”.⁠

MERANO e il GIARDINO degli INNAMORATI (a 3 ore da Milano)

# Merano 

A circa 3 ore di macchina da Milano si trova Merano, la seconda città più grande e popolosa dell‘Alto Adige, con i suoi circa 40.000 abitanti. Siamo a una trentina di chilometri da Bolzano e, cosa che non sorprende di certo da queste parti, ci troviamo immersi nella natura, ai piedi del Parco Naturale Gruppo di Tessa.

Credits: @visitmerano.it(IG)

Come tutto l’Alto Adige, Merano è una cittadina che sorprende i suoi visitatori in ogni stagione dell’anno. I paesaggi, le passeggiate, i suoi profumi, la sua cucina, sono solo alcuni degli ingredienti su cui Merano sa di poter contare. Ma oltre a questo c’è un luogo che non molti conoscono. Un luogo che fa rima con amore. 

# Castel Trauttmansdorff, il più antico esempio di fortezza neogotica del Tirolo

A 10 minuti dal centro di Merano si trova il Castel Trauttmandorf. Verso la metà del XIX secolo, il conte Joseph von Trauttmansdorff acquistò questo imponente nucleo architettonico di origini medievali. Rovinato dal tempo e dalle intemperie, lo fece integrare con elementi neogotici e lo ampliò fino alle dimensioni attuali.

Credits: @visitmerano.it(IG)

Questo intervento lo rese il più antico esempio di fortezza neogotica di tutto il Tirolo. Dopo alcune ulteriori modifiche, a seguito delle due guerre mondiali, il castello venne trascurato. Nel triennio 2000-2003 fu fortunatamente sottoposto ad un importante intervento di rinnovo e oggi si presenta in splendida forma a chiunque abbia la curiosità e il piacere di visitarlo.

# I giardini del Castel Trauttmansdorff

I Giardini di Castel Trauttmansdorff si estendono lungo un anfiteatro naturale della superficie complessiva di 12 ettari. Offrono dei paesaggi esotici e mediterranei, delle vedute panoramiche sensazionali sulle montagne circostanti e sulla cittadina di Merano.

Credits: @visitmerano.it(IG)

I giardini contano più di 80 ambienti botanici dove si possono ammirare piante provenienti da tutto il mondo. Per la curiosità di chiunque, botanici o meno, una visita ai giardini diventa una piacere assoluto. Grazie a svariate stazioni multisensoriali, suggestivi giardini a tema, padiglioni artistici ed esemplari del regno animale, questo luogo è spiegabile semplicemente come magico.

# Il Giardino degli Innamorati

L’area più recentemente attrezzata presso i giardini è il “Giardino degli Innamorati”. Questo angolo di pace conta sull’aiuto di piante profumate, opere artistiche a temacitazioni letterarie e installazioni spaziali per risvegliare ricordi ed emozioni legati all’amore. Il cuore dell’area è costituito da tre padiglioni, dove il rituale dell’Amore viene simbolicamente diviso in 3 fasi distinte: l’abbandono all’amore, la promessa e infine l’eternità.

Credits: @visitmerano.it(IG)

I Giardini sono aperti tutti i giorni dal 1 aprile fino a metà novembre. Per dare un’idea della loro maestosità, le guide turistiche consigliano dalle 3 alle 6 ore per una visita degna di nota.

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

LUCIO BARDELLE

Vedi anche: Bormio, le “Filippine Italiane”, Pavia, Vigevano, Cumiana, Monza, Valsassina, Bardineto, Valle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo, Punta Sasso, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Bobbio, Brolo, Preda Rossa, Lomello, Bergamo, Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

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🔴 Ufficiale: a ottobre parte la METRO BLU! Si viaggerà su queste FERMATE

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Dopo aver oscillato per anni tra farsa e mistero, l’inaugurazione della linea M4 sembra che sia arrivata ai nastri di partenza. Se ne parla ormai dal 2005 ma ancora non è stata aperta una stazione. Ma ora l’annuncio ufficiale: finalmente si parte. Prima di vedere quando e dove, ripercorriamo la cronistoria di tutte le inaugurazioni saltate.

Ufficiale: a ottobre parte la METRO BLU! Si viaggerà su queste FERMATE

# 2015: la prima apertura mancata entro Expo

Linee previste per Expo2015

Partiamo dal principio, la storia della linea M4 è pluridecennale. L’istruttoria del progetto era stata già completata dalla giunta Albertini nel 2005 e la linea inserita nel dossier di presentazione della candidatura di Milano ad Expo2015 insieme alla linea M5. Il riacquisto da parte della Giunta Moratti delle obbligazioni e del controllo di A2A ha rallentato il finanziamento del progetto e l‘assegnazione dell’appalto a inizio del 2011 ha sancito la definitiva impossibilità di aprire la linea entro il 2015.

Leggi anche: Perché è stata costruita l’M5 PRIMA dell’M4?

# Il primo rinvio: una mini-tratta entro il 2015 oppure posticipo al 2017? 

Credits: Urbanfile – M4 Linate – Forlanini Fs

La prima ipotesi alternativa spostava l’inaugurazione dell’intera linea di 15km e 21 fermate a cavallo tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018, ma non fu mai messa nero su bianco. Al contrario un verbale della giunta Pisapia stabiliva di mettere in esercizio la mini-tratta di 3 fermate Linate-Stazione Forlanini entro l’Esposizione Internazionale del 2015. Una data non rispettata a causa di un braccio di ferro tra le imprese di costruzione e il Comune di Milano in merito a una richiesta di risorse extra per la tratta.

# Lo slittamento dell’intera linea al 2022

Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu

I lavori per le prime 3 fermate, Forlanini FS, Repetti e Linate Aeroporto, partirono ufficialmente il 19 luglio 2012, mentre a fine 2014 venne ripianificata l’apertura dell’intera linea al 2022, quindi 7 anni dopo rispetto a quanto inizialmente previsto.

# Il balletto delle inaugurazioni della mini-tratta: gennaio… aprile… luglio 2021

Stazione di Linate

A fine 2019 la successiva giunta del Comune di Milano ha ulteriormente prorogato la data ufficiale per l’entrata in servizio della quinta linea metropolitana. Dopo il primo cronoprogramma con apertura della mini-tratta a gennaio 2021, la stessa è stata fatta slittare ad Aprile 2021, a luglio 2022 fino a Dateo, a dicembre dello stesso anno fino a San Babila e nella prima metà del 2023 il resto della linea fino a San Cristoforo Fs. La causa di questo slittamento è stato lo stop ai lavori conseguente al ritrovamento di alcuni reperti archeologici in alcune stazioni e alla pandemia.

Leggi anche: Perché è stata costruita l’M5 PRIMA dell’M4?

# Lo stallo causato da mancati nulla osta 

Treno M4

Anche la data di Aprile 2021 è però passata senza alcuna inaugurazione sostanzialmente per due problemi: i mancati nulla osta da parte del Ministero dei Trasporti, perché ancora assente la figura preposta alla relativa autorizzazione finale e il basso numero di utenti provenienti dall’aeroporto di Linate che non avrebbero giustificato la messa in funzione della sola tratta di 3 fermate fino alla stazione di Forlanini F.S. 

# Il tanto agognato “nulla osta” di luglio 2021 però… tutto fermo per pandemia e la valutazione sullo scarso numero di passeggeri per la prima tratta

credits: @milanotrasporti su IG

Il 17 luglio luglio 2021 è arrivato finalmente anche il tanto atteso “nulla osta” da parte del Ministero delle infrastrutture e per le mobilità sostenibili. Superati tutti i collaudi e anche le ultime autorizzazioni sono state rilasciate. La nuova metropolitana era quindi a tutti gli effetti pronta per il suo primo vero viaggio, ma la pandemia e i previsti pochi utenti rendevano sconveniente l’apertura.

# L’ultima conferma: da ottobre si viaggia su sei fermate. A inizio 2024 operativa tutta la linea 

Credits: wiikipedia.org

L’annuncio: da ottobre si parte. I primi viaggiatori potranno andare da Linate a Dateo, dove si incrocia con il passante. Sono quindi 6 le fermate operative: Linate Aeroporto, Quartiere Forlanini, Forlanini FS, Argonne, Susa e Dateo. 

Per il resto della linea l’attesa sarà più lunga: i treni potranno percorrere le gallerie fino a San Babila nella primavera del 2023 e fino al capolinea ovest di San Cristoforo FS all’inizio del 2024. La speranza è che queste nuove date vengano rispettate e che l’inaugurazione della M4 non continui a essere una storia infinita.

Leggi anche: Non è ancora partita ma già si ALLUNGA: ALTRE FERMATE in arrivo per la M4?

Continua la lettura con: La NUOVA METRO FRENA: Bresso e Cusano si allontanano?

FABIO MARCOMIN

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🔴Berlino: ABBONAMENTO LOW COST dei mezzi pubblici. Milano farà lo stesso?

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Credits Life Of Pix-pexels -Trasporto pubblico Berlino

Il biglietto da 9 euro estivo per viaggiare per un mese su tutti i mezzi pubblici, treni compresi, ha riscosso un grande successo: ha ridotto il traffico e l’inquinamento. Così il Borgomastro di Berlino ha deciso di rilanciare con un abbonamento “low cost” per viaggiare sul trasporto pubblico della capitale tedesca. 

Leggi anche: biglietto mensile a 9 euro: tutti i risultati ottenuti

Berlino: ABBONAMENTO LOW COST dei mezzi pubblici. Milano farà lo stesso?

# Approvato dal Senato di Berlino l’abbonamento mensile “low cost”

@Life Of Pix-pexels -Trasporto pubblico Berlino

Il Senato di Berlino ha approvato una drastica riduzione del prezzo dell’abbonamento mensile dei mezzi pubblici di Berlino: da 86 euro a soli 29 euro. Uno sconto del 66%, che porta il mensile a costare meno di quello settimanale (36 euro). L’iniziativa dura tre mesi, da ottobre a dicembre, e si potrà viaggiare nelle zone AB. Sono escluse quindi quelle esterne al territorio comunale, dove si trovano ad esempio l’aeroporto e Potsdam, e potrà essere sfruttato anche dai turisti. 

# Obiettivi: combattere il caro-vita, il traffico e l’inquinamento

@jiriposival0-pixabay – Berlino

L’obiettivo principale di questa iniziativa, voluto dal Sindaco di Berlino Franziska Giffey e dal suo partito avevano, è quello di combattere l’inflazione che in Germania si stima possa arrivare al 10%. Oltre a questo, come per il biglietto mensile estivo a 9 euro valido su tutti i mezzi pubblici della Germania, rimangono anche gli altri obiettivi non secondari di diminuzione del traffico cittadino e dl miglioramento della qualità dell’aria.

Perché anche a Milano non si segue questa strada? Per bilanciare l’inasprimento dei divieti imposti alla circolazione delle auto che partiranno ad Ottobre, si potrebbe abbinare una campagna di incentivazione del trasporto pubblico per aiutare chi non avrà più alternative per muoversi in città.

Leggi anche: PROROGA area B: DIESEL euro 4 e euro 5 potranno ENTRARE a MILANO per QUALCHE MESE in PIÙ

Fonte: Berlino Magazine

Continua la lettura con: Il SUCCESSO del BIGLIETTO MENSILE a 9 euro: boom dei mezzi pubblici, crollo di traffico e inquinamento. La strada giusta per Milano?

FABIO MARCOMIN

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Come ARRIVARE dal SUD di Milano a RHO FIERA

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Da sud Milano a Rho Fiera

Vediamo come arrivare dal sud di Milano a Rho Fiera prendendo il trasporto pubblico, con le migliori alternative possibili tra tram, metropolitane e treni.

Come ARRIVARE dal SUD di Milano a RHO FIERA

Milano
Rho Fiera

Nei padiglioni di Rho Fiera si tengono centinaia di manifestazioni ogni anno, molte tra le più importanti d’Italia e del mondo come il Salone del Mobile, le fiere collegate al settore della moda, L’EICMA dedicata ai motori o l’Artigiano in Fiera solo per citarne alcune. Il polo fieristico si trova a nord-ovest della città, nel primo hinterland della Città Metropolitana di Milano. Per raggiungerlo provenendo da sud ci sono diverse possibilità con i mezzi di trasporto pubblico. Vediamo quali sono.

# Da sud-est al polo fieristico

Rogoredo – Rho Fiera

Se si arriva in treno da fuori città alla stazione di Rogoredo o se si vive nella zona sud-est, attorno al tracciato della metropolitana M3, le alternative sono:

  • prendere la linea M3, scambiare a Duomo con la linea M1 in direzione Rho Fiera e scendere al capolinea;
  • prendere la linea metropolitana M3, scendere alla fermata Repubblica e salire sui treni suburbani, nell’omonima stazione del passate, della linea S5 in direzione Novara o della S6 in direzione Varese;
  • salire sulla linea suburbana S1, S2, S12 o S13 e scendere a Porta Venezia per salire sulla M1 in direzione Rho Fiera oppure sui treni delle linee del passante S5 o S6, in alternativa proseguire fino alla stazione di Porta Garibaldi e prendere un treno regionale;
  • prendere direttamente un treno dell’alta velocità Frecciarossa o Italo Treno in direzione Torino che ferma anche alla stazione di Rho Fiera.

# Arrivando dalla zona attorno al tracciato della linea M2

 Piazza Abbiategrasso – Rho Fiera

Se si proviene dalla zona sud della città attorno all’asse della linea M2 ci sono queste alternative per arrivare a Rho Fiera:

  • prendere la linea M2 fino alla stazione di Cadorna, poi cambiare con la linea M1 in direzione Rho Fiera e scendere al capolinea;
  • prendere sempre la linea M2 fino alla stazione di Porta Garibaldi e salire a bordo delle linee S5, S6 o dei treni regionali;
  • salire sulla linea di tram numero 3 fino a Duomo e cambiare con la linea M1 fino al capolinea di Rho Fiera.

Continua la lettura con: Come ARRIVARE dal DUOMO di Milano ai NAVIGLI

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: la MOSTRA più INSTAGRAMMABILE di Milano

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Milano da Scrocco ci porta a scoprire una mostra perfetta da immortalare su Instagram. Che è anche gratuita.

Si tratta di “Neon Corridors Rooms” di Bruce Nauman di scena all’Hangar Bicocca con opere che si possono percorrere, sperando di non rimanerci intrappolati dentro…

Lo spazio Hangar Bicocca è aperto gratuitamente da giovedì a domenica. 

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Mi sono trasferita a Milano

 

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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FERMATA DEL GIORNO: 7 cose da fare e vedere intorno alla stazione del DUOMO

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https://www.milanopocket.it/casa-omenoni-milano/

Oltre ad offrire centinaia di opportunità di svago e intrattenimento, il cuore di Milano però nasconde anche dei piccoli segreti e luoghi che non tutti conoscono. Ecco 7 cose non scontate e prevedibili che si possono fare e vedere intorno alla stazione del Duomo.

FERMATA DEL GIORNO: 7 cose da fare e vedere intorno alla stazione del DUOMO

# SlowSud Duomo, “un perfetto equilibrio tra i sapori della tradizione e la modernità”

https://flawless.life/it/italia/milano/slowsud/

Ristorantino in via delle Asole 4 che propone i piatti tipici tradizionali del sud Italia, in un ambiente confortevole e curato. Il sogno e obiettivo dei proprietari è quello di “portare il calore del sud in giro per il mondo”, come si legge sul loro sito.

# Sophia Loren Restaurant Milano

Sophia Loren oltre ad essere simbolo del cinema italiano, della cultura pop dello scorso secolo e della città di Napoli, si ritrova anche simbolo di questo elegante e raffinato ristorante. Questo originale concept trova luogo in via Cantù 3.

# Libreria Esoterica Ecumenica 1968

Questa particolare libreria in via dell’Unione 7 è il luogo perfetto per gli amanti e studiosi di religioni, spiritualità ed esoterismo, di ogni tipo, forma e origine. La libreria è anche luogo di eventi, il cui calendario è consultabile sul sito ufficiale.

# Museo Poldi Pezzoli

In via Manzoni si trova questa casa museo all’interno del Palazzo Moriggia Della Porta, edificio che rievoca l’epoca medievale. Raccoglie una quantità ampissima – circa 5000 pezzi – di ogni tipo e forma d’arte: esempi di pittura, sculture, gioielli, porcellane, tappeti, pizzi e ricami, armi e armature, mobili…

# Walk of Fame di Milano

Walk of fame milano

In Largo Corsia dei Servi numero 21 si trova la – pallida ma umile – sorella della celebre Walk of Fame di Los Angeles. Qui è possibile trovare le impronte di personaggi come Sandra Mondaini, Patrick Swayze, Kirk Douglas, Sylvester Stallone e Sharon Stone.

Leggi anche: L’incredibile storia della WALK OF FAME di Milano: LE FOTO

# Trafilata, pasta “home made”

facebook.com/trafilata

Trafilata è un pastificio con cucina in via Santa Tecla 4, in cui poter gustare della ottima pasta fresca trafilata al bronzo al dente. Oltre al tipo di pasta, è possibile scegliere il tipo di sugo con cui accompagnarla, tutti rigorosamente home made, con una particolare cura per le materie prime.

# Casa degli Omenoni

milanopocket.it/casa-omenoni-milano/

In via degli Omeoni 3 è possibile ammirare questo palazzo caratterizzato dalla presenza, sulla facciata, di grandi “omeoni”, sculture rappresentanti giganti uomini realizzate da Antonio Abondio risalenti al ‘500.

ALICE COLAPIETRA

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ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

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Fabio Buffa - Ornella Vanoni

Una protagonista di oltre sessant’anni della nostra storia artistica, del nostro costume e della nostra identità. 

ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

# Settembre è il mese del compleanno di Ornella Vanoni

@ornellavanoniofficialpage IG – Ornella Vanoni

Settembre è il mese del ritorno alle “attività”, ti lascia quel gusto agrodolce di un’estate sbiadita e dei nuovi (e buoni) propositi per una nuova “stagione”. Settembre è il mese dell’armistizio, della nascita di Aldo Moro e dell’inaugurazione dello Stadio Meazza. Settembre è il mese del compleanno di Ornella Vanoni, la signora della canzone italiana, nata (ovviamente) a Milano e che il prossimo 22 compirà 88 anni. Un anno fa diceva: sono l’unica cantante che a 87 anni ha fatto un disco di inediti”, il disco è “Unica”, come lei.

Unica, perché il suo successo dura da 66 anni, unica perché ha fatto innamorare Strehler e Gino Paoli, unica perché ha saputo sconfiggere, con una forza bestiale, il male di vivere, la depressione, dopo una chiusura in se stessa durata un anno e mezzo: “quella depressione, che rimani chiusa in casa al buio e che se accendi la luce, vedi sempre il buio…”.

Unica perché, pur studiando in collegio in Svizzera e pur avendo da bambina una tata, tedesca e rigidissima, si è sempre caratterizzata come una cantante popolare, vicina alla gente. Dimostrò questa propensione già alla fine degli anni cinquanta, con le canzoni della mala, un repertorio popolare, con brani che trattano storie di carcerati, assassini, furfanti e poliziotti.

# Ma com’è nata Ornella Vanoni artista?

Fabio Buffa – Ornella Vanoni

“Mi hanno mandata in collegio all’estero perché non avevo voglia di studiare – dichiarava in un’intervista di vent’anni fa – tornai poi a Milano da Ginevra, appena finite le scuole. Non sapevo cosa fare e mi sono iscritta al Piccolo Teatro, conobbi Giorgio Strehler e ci fidanzammo.

Con il regista teatrale non furono solo rose e fiori, Giorgio era un personaggio impegnativo e Ornella era timida e introversa. “Erano gli anni in cui per la paura di esibirmi, la notte non dormivo, mi sentivo un bruco strisciante, Strehler mi diceva che avevo un grande talento ma non avevo i nervi per salire sul palco.

Poi? 

“Poi, pian piano, mi sono convinta che ero brava e ho iniziato ad avere fiducia in me, anche se la gente mi vedeva come una troppo raffinata, distaccata”.

# “L’appuntamento” è la canzone che l’ha resa popolare

La canzone che l’ha resa popolare e amata dal pubblico fu “L’appuntamento”, una canzone con tutta una storia dietro, scritta in portoghese da Roberto ed Erasmo Carlos, tradotta in italiano da Bruno Lauzi.

Studiando la personalità di Ornella Vanoni, si trovano atmosfere, arte, ironia, irriverenza, eleganza e amore: “Gino Paoli mi dedicò “Senza fine” (…) quando ci incontrammo, a lui di me dissero che cantavo le canzoni della mala ed ero lesbica, a me di lui dicevano che cantava canzoni orrende ed era gay”. E, comunque, sull’amore Ornella confessa: “nella mia vita tutto mi è accaduto per amore, perché io avevo bisogno dell’amore di un uomo. L’amore è una necessità, a 62 anni ho fatto la scelta di vivere da sola, ma ora mi manca la carezza, la tenerezza, le coccole che può darmi un uomo”.

# Una protagonista di oltre sessant’anni della nostra storia artistica

@ornellavanoniofficialpage IG – Ornella Vanoni sul palco

Leggendo e ascoltando le interviste di Ornella Vanoni nel tempo, impari quanto su un libro di filosofia. Con il passare degli anni confessa di essere più rilassata, meno impaurita dagli impegni e dalle vicende della vita: con la vecchiaia impari ad essere meno importante per te stessa e diventano importanti gli altri e ciò aiuta a stare meglio“.

La Vanoni rappresenta l’impegno artistico e la leggerezza, la disciplina e la trasgressione, l’austerità e l’ironia, la fragilità e la forza d’animo, il fascino e la semplicità. Una protagonista di oltre sessant’anni della nostra storia artistica, del nostro costume e della nostra identità, di noi che, anche nei momenti felici, abbiamo sempre quel magone dentro, che ci fa compagnia.

Auguri, Ornella.

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FABIO BUFFA

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Io, TORINESE innamorato di MILANO, sto pensando di SCAPPARE

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Credits Andrea Cherchi - Milano da lontano

Sono Antonio, quello di Torino sempre innamorato di Milano. Ora per alcuni fatti circostanziali che non vi sto a spiegare mi ritrovo in una situazione credo molto comune a molti di voi: mi trovo di fronte ad un cambiamento. Perché sto pensando di andare via da Milano?

Leggi anche io, torinese, vi spiego perché sono innamorato di Milano

Io, TORINESE innamorato di MILANO, sto pensando di SCAPPARE

# Perché sto pensando di andare via da Milano?

Sono Antonio, quello di Torino sempre innamorato di Milano. Sono 30 anni ormai che vivo a Milano e sommati ai 25 che ho vissuto a Torino…potete fare un rapido conto sulla mia età. Ora, per alcuni fatti circostanziali che non vi sto a spiegare, mi ritrovo in una situazione credo molto comune: mi trovo di fronte ad un cambiamento. Famiglia, casa, non il lavoro, ma tutto il resto e questa situazione mi ha fatto fare una riflessione importante che voglio condividere con voi: perché sto pensando di andare via da Milano?

# Siamo (quasi) tutti immigrati a Milano

Incredibile, quando stavo riflettendo su questo desiderio non mi rendevo conto di cosa stessi facendo, ma stasera ho capito una cosa importante. Siamo (quasi) tutti immigrati a Milano. E quando il cuore batte forte per l’emozione di un ritorno possibile alle proprie origini o a quello che spesso definiamo un periodo di riposo, come la pensione o una nuova vita dedicata a noi stessi o semplicemente di meritato riposo dopo anni di lavoro, Milano non appare nel radar dell’anima.

E non c’è verso che questo accada. Ho provato cento volte ad immaginarmi di vivere in centro in un più piccolo appartamento convertendo quello grande e lussuoso che vivevo con la mia famiglia in periferia, ma niente. Il pensiero va in altri posti, ma non a Milano. Perché? Milano mi ha dato tutto quello che possiedo compresa questa grande possibilità di cambiamento, possibile che non senta di restare qui? La risposta è che tutto questo ha avuto un costo importante in termini di tranquillità mentale e qualità della vita che ovviamente essendo coinvolto non ci sì rende conto della mancanza, ma che solo in questi momenti di “distacco” appaiono nella loro totale crudezza.

Non sono sicuro a dire il vero che andrò via da Milano, ma se questo accadrà non sarà per mia libera scelta. È un po’ come un militare che spinto da un sentimento sì arruola per una missione che doveva essere una tantum, ma che poi lo lusinga e lo avviluppa nelle sue spire. Ma come si fa a resistere all’idea di diventare un eroe, vivere per lasciare un segno, per costruire un futuro migliore per sé e per gli altri? E Milano è appunto il ricettacolo di persone di questo rango.

# Tanto Milano dà e Tanto Milano prende

Come è possibile dopo aver conosciuto il potere che ti infonde Milano allontanarsi e rinunciare a tutto questo potere? Dopo aver conosciuto persone dignitose, ospedali che funzionano, tecnici modesti e preparatissimi, istituzioni che sanno “servire il cittadino” di una città che ti accoglie da ultimo arrivato come sé tu fossi sempre stato qui? Mi sento sconcertato a ritrovare dentro di me questa voglia di andarmene.

È proprio vero che in natura esiste un equilibrio sottile da non poter essere visto, ma che avvolge e condiziona ogni cosa. Tanto Milano dà e Tanto Milano prende. Io devo dire che non mi sono mai accorto di quanto prendesse occupato com’ero a crogiolarmi nei miei successi umani, ma ora e per questo lo sto scrivendo, mi accorgo che non era gratis.

Ed ora non so se riuscirò a recuperare quella vita “dal ritmo naturale” che qui non ho vissuto anzi ho dimenticato. Bucolica direi, fatta di meno cose, ma dal gusto più pieno. Sono esclusi ovviamente i super fortunati che avranno potuto permettersi tre giorni di lavoro e quattro di vacanza per tutta la loro vita e sono onestamente contento per loro, ma credo che come eccezione possano confermare il tutto. Dunque lascerò Milano? Credo che se ci riuscirò lo considererò un premio a metà, forse più un benefit di fine carriera e comunque lo giuro fin da ora mi impegnerò a divulgare sempre il più possibile la cultura ed il messaggio di solidarietà e civiltà di questa meravigliosa città in ogni luogo che il destino mi farà visitare.

Continua la lettura con: Io, TORINESE innamorato di MILANO, vi spiego perché questa CITTÀ è MAGICA

ANTONIO CHIMIENTI

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L’Ultimo Rave a Milano

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Ph. eszterateh - Pixabay

A Milano si sta vivendo una stagione incredibile. Sembra ogni sera un Fuorisalone.

Inaugurano alberghi a cinque stelle con suite imperiali con vista su spianate di cemento e file di bidoni della spazzatura. Vai al ristorante e chef stellati ti illustrano ingredienti selezionati sul versante spagnolo dei Pirenei o nella valle del Kashmir, ma poi gli gnocchi impastano la bocca di farina e la carne sa di dado da cucina.
“Come fate ad andare via c’è il dee-jay set?”, cinquantenni e sessantenni con occhi a palla, spiritati, cercano di replicare situazioni del passato e sognano di palpare il sedere alle ragazzine.

La gente sembra in uno stato strano di frenesia. Gli stadi e i concerti fanno capienza record. Turismo record. Dati rilevano un boom nell’uso di droghe ed alcolici.
Ovunque guardi Milano in queste sere, ti sembra di vedere fiumi di matti che con movimenti inconsulti celebrano un gigantesco party: the final rave a Milano.

Ma dove nasce questo entusiasmo?
Se lo fai notare, la classica risposta è che si vuole tornare a vivere dopo due anni di emergenza. Ma è proprio così?

La sensazione è l’opposto. L’euforia prima della tempesta: non la voglia di tornare a vivere alla fine di un’emergenza, ma uno stato di negazione della realtà esterna e della coscienza interna. Una necessità narcotica da rincorrere annullandosi nel flusso sociale e nella copertina di Linus della memoria.

Anche perché la realtà non mostra alcuna uscita. Anzi. Siamo in un periodo storico che si sta ponendo come il più drammatico nell’esistenza di ognuno di noi. Con pericoli incombenti che a guardarli in faccia rischiano di disintegrarci.

In fondo è sempre stato così. Prima dei periodi di grande crisi si è vissuto momenti di ebbrezza. Nel periodo precedente alla prima guerra mondiale c’è stata la belle époque. I “ruggenti anni Venti” hanno anticipato la Grande Depressione degli anni Trenta e quello che è arrivato dopo. 

Confermava qualche giorno fa un dirigente in una grossa banca che questa apparente follia collettiva si sta palesando anche a livello finanziario: molta gente si sta riempiendo di debiti “come non ci fosse un domani”, per pagarsi l’auto o le vacanze.

A livello di psicologia individuale più ci si avvicina a un’opportunità di cambiamento e più si tende a ritornare alle sicurezze del passato.
Il punto fondamentale è che ogni cambiamento viene percepito come qualcosa di drammatico. Ogni volta che si propone una possibilità di cambio di coscienza, per motivi affettivi, esistenziali, storici, tendiamo a entrare in un meccanismo di difesa, per una resistenza che, invece di aprirci al futuro ci spinge a rincorrere un passato idealizzato.

Forse siamo davanti a un cambio di coscienza che per la prima volta ci riguarda tutti. Forse siamo davanti alla fine di una civiltà a cui siamo abituati.
A seconda della sensibilità individuale a raccogliere questa sfida c’è chi vuole aprirsi a questa trasformazione e si prepara a far morire ciò che era per rinascere a nuova vita, con una coscienza rigenerata.

E c’è chi vuole scappare, aggrappandosi ancora di più a un sistema che è sicuro come una scialuppa traforata, con un attaccamento sempre più superficiale e infantile, simbolico di un ancestrale rifiuto dell’età adulta.

Così si immerge nella ricerca dell’ultimo rave metropolitano, tra fiumi di matti. Improvvisamente si ritroverà come allo Space di Ibiza quando alle 5 di mattina accendono la luce. E tutto ciò che rimane è il tuo viso deformato riflesso dallo specchio.

Continua la lettura con: La frequenza di Schumann: il battito del pianeta sta accelerando

LA FENICE

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🔴 Del MEAZZA non resterà NULLA: la decisione sullo STADIO

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Stadio San Siro demolito

Pare che anche gli ultimi nostalgici della Scala del Calcio dovranno rassegnarsi: se verrà costruito il nuovo stadio di Inter e Milan dello storico Meazza non resterà alcuna traccia rispetto a quanto previsto inizialmente. Gli ultimi aggiornamenti sull’iter del progetto.

Del MEAZZA non resterà NULLA: la decisione sullo STADIO

# Il dibattito pubblico per il nuovo stadio di Inter e Milan

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

Lunedì 19 settembre verrà dato il via al dibattito pubblico di due mesi durante il quale cittadini e professionisti potranno fare osservazioni sul nuovo progetto dello stadio di Inter e Milan e sull’impatto che avrà nel quartiere. Al termine di questo periodo il Comune di Milano deciderà se approvarlo e dare il nulla osta per l’avvio dei lavori. Nel frattempo però, proprio mentre si fa più accesa la protesta del comitato contro l’abbattimento della “Scala del Calcio”, arriva una doccia gelata per chi è più affezionato allo stadio attuale: non verrà preservato nemmeno un centimetro del vecchio impianto.

# Non rimarrà nessuna vestigia della “Scala del Calcio”

Stadio San Siro demolito

Rispetto al vecchio dossier, quello sottoposto all’amministrazione comunale e inviato al Ministero delle Infrastrutture contiene una novità sostanziale: non verrà preservata alcuna vestigia dello Stadio Meazza, quindi non rimarrà nemmeno una delle curve, la Torre 11 e altre parti della struttura. Già nel 2021 la Sovrintendenza aveva espresso parere favorevole anche alla demolizione integrale dello stadio non ritenendolo di interesse culturale.

Perché le due società di calcio milanesi hanno cambiato idea? Con la riduzione dell’indice volumetrico a 0,35, dallo 0,51, e il conseguente aggiornamento del piano economico finanziario che ha portato al taglio di due torri ad uso terziario, l’operazione non sarebbe stata più sostenibile. Per questo motivo lo spazio del vecchio stadio, dopo la demolizione, sarà adibito ad altre funzioni che possano generare reddito. Anche il Sindaco Sala spiega come la scelta dei due club sia dovuta alla richiesta del comune di ridurre le volumetrie del progetto: “Le squadre hanno risposto che allora devono utilizzare lo spazio oggi occupato dallo stadio. È quello che propongono i club e anche per questo è importante dibatterne“. 

Si prevede sempre un investimento di 1,2 miliardi di euro e un incremento dei ricavi per le due squadre pari a 120,4 milioni di euro: 80 dal comparto stadio e 40 dal comparto plurivalente.

# Cosa ci sarà al posto della “Scala del Calcio”

Credits nuovostadiomilano.com – Vecchio rendering dall’alto

Nell’area dell’attuale Stadio Meazza verrà realizzato un comparto polivalente composto da:

  • una doppia torre di 17 piani alta 87 metri;
  • un centro congressi di 4.000 mq;
  • centro commerciale di 68.000 mq disposto su tre livelli affacciato su via Dessiè.

Sulla copertura del nuovo complesso ci saranno:

  • uno spazio per intrattenimento di 9.000 mq;
  • un Museo dello Sport di 2.700 mq;
  • un Centro Attività Sportive di 1.300 mq con un percorso di running urbano.

Attorno ci sarà un’area verde di cui una parte, oltre 50.000 mq, adatta ad ospitare alberi ad alto fusto.

# La conclusione dei lavori è prevista nel 2030

Credits nuovostadiomilano.it – Stadio Popolus

Se tutto procederà come previsto il cantiere per il nuovo stadio di Populous e il nuovo comparto di intrattenimento e sport dovrebbe concludersi il 31 luglio 2030, con una durata complessiva di circa 80 mesi di lavoro. Le tappe immaginate dalle due società di Inter e Milan sono: termine del processo di autorizzazione entro il 2023 e partenza dei lavori il primo gennaio del 2024 per “garantire per le Olimpiadi invernali del 2026, l’apertura al traffico del sottopasso Patroclo, liberando le viabilità locali dal traffico di scorrimento”. Il primo campionato nella “Cattedrale” dovrebbe essere quello del 2027-2028

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: Corso BUENOS AIRES sarà il BOULEVARD MILANESE? Le ultime news sul progetto

FABIO MARCOMIN

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