Home Blog Pagina 321

Il video del giorno: MILANO e VINCENZO

0

Milano e Vincenzo. Non è una canzone, è un inno d’amore per Milano. 

Qui in una diversa versione, in un video girato per Milano. 

Mi piacciono i tuoi quadri grigiLe luci gialle e i tuoi corteiOh, Milano, sono contento che ci seiVincenzo dice che sei freddaFrenetica e senza pietàMa è cretino, e poi vive a Roma e che ne sa

 

ALTRI VIDEO DEL GIORNO SU MILANO:

I locali più instagrammabili di Milano

 

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

 

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato

La CASA fusa con gli ALBERI: sarà questo il futuro delle nostre città?

0
ph. archdaily

L’unione tra architettura e natura non si era mai spinta a questo punto. Invece di portare il verde nei nostri palazzi, si è fatto l’opposto: si è immersa una casa in una foresta. Letteralmente. Questo il risultato. Potrebbe ispirare anche il nostro futuro?

La CASA fusa con gli ALBERI: sarà questo il futuro delle nostre città?

# Un labirinto nella foresta ancestrale

ph. dezeen

Lo studio messicano MCxA Group di Mauricio Ceballos è stato chiamato per progettare una casa-vacanze su una collina molto particolare. Innazitutto per il microclima clima unico, poi perché nei pressi si trova un antico centro cerimoniale azteco, una delle tre piramidi monolitiche al mondo.

Infine perché circondato da giganteschi alberi secolari che – nell’intenzione dei proprietari – dovevano circondare la casa-vacanze.
La casa si trova a Malinalco, a circa 115 km a sud da Città del Messico nella regione di Ixtapan.
Il progetto è stato denominato Casa Mague e per far parte dell’ambiente circostante, gli ambienti girano intorno agli alberi e si sviluppano in uno spazio labirintico.

Leggi anche: L’ALBERGO DIFFUSO nella FORESTA: un’idea per i nostri boschi?

# Obiettivo: lasciare la foresta intatta

ph. archdaily – analisi sito e progetto

Il team di progettisti si ispira ad un blocco rettangolare, che finisce per integrarsi con l’ambiente boschivo e il contesto storico, su una superficie di 270 m².
«Non sono stati toccati radici, tronchi o rami. In questo modo sono emersi spazi labirintici che cambiano continuamente la percezione a seconda della luce e dell’ora del giorno» dichiara entusiasta Ceballos.

La sfida è stata quella di dar vita ad un edificio contemporaneo «capace di fondersi in un contesto preispanico». Per non intaccare gli alberi, il sito è stato accuratamente scansionato e, i diversi volumi, sviluppati intorno ad essi.

Leggi anche: La CASA sull’ALBERO più BELLA d’ITALIA

# Visione azteca e che imita la natura

ph. archdaily

Partendo dalla visione azteca dal legame con la natura, la casa-vacanza si fonde con la cosmovisione mesoamericana, dove gli alberi hanno un significato rituale. In questa visione le radici di un albero simboleggiano il collegamento con il mondo sotterraneo, i tronchi rappresentano la vita umana terrena e le cime il collegamento con gli dei.
Casa Mague ha tre strati concettuali: la base, le pareti e il tetto, inseriti in una chioma di alberi. Questi strati si ispirano alla struttura e alle associazioni spirituali di un albero.

Gli ambienti godono di una netta separazione tra gli spazi comuni e quelli privati. Il lato ovest dell’abitazione ospita quattro camere da letto, mentre la parte centrale e orientale comprende le parti comuni. Come sottolinea il team di MCxA, gli interni della casa diventano esterni, ma anche gli esterni del sito dialogano con gli interni per mantenere gli abitanti in contatto con la natura. Gli spazi multifunzionali sono stati progettati in modo da potersi trasformare in base alle esigenze del momento, dove si possono svolgere tutti i tipi di attività, dal riposo al lavoro a casa.

Leggi anche: VENIWHERE: Venezia la nuova frontiera del Work-from-Anywhere

# Materiali e tecniche antiche

ph. archdaily

I riferimenti al sito storico ritornano in diversi modi. La piramide è reinterpretata nello spazio principale, costituito da blocchi di legno e pietra, provenienti dalla collina. La pietra monolitica scolpita rappresenta il focolare, diventando un omaggio alla cultura gastronomica messicana. Inoltre è stato impiegato il  Chukum, un antico stucco maya, per unire gli elementi.
La vista diretta sull’acquedotto che confina con il sito, crea una combinazione armoniosa che funziona come un insieme unico.

Casa Mague è provvista di un sistema per la raccolta delle acque piovane e il trattamento delle acque grigie, riutilizzate per l’irrigazione. È prevista una riduzione del consumo energetico attraverso luci e sensori; infine la gestione dei rifiuti con il compostaggio e il riciclo di vetro, alluminio e cartone.

Fonte: Dezeen

Continua la lettura con: La CASA GIREVOLE che fa risparmiare SOLDI e ti cambia le VACANZE per sempre

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Qual è la LINEA METROPOLITANA più LUNGA di Milano?

0
Qual è la linea metropolitana più lunga di Milano?
Credits rollina18 IG - Metropolitana Milano vagone

Vediamo qual è la linea metropolitana più lunga di Milano, quante sono le fermate, gli interscambi e i progetti di sviluppo futuri. 

Qual è la LINEA METROPOLITANA più LUNGA di Milano?

Credits: foto di redazione – M2

La linea verde o M2 è stata la seconda linea metropolitana ad essere inaugurata, nel 1969, ma ad oggi è ancora la più lunga di Milano. Si sviluppa lungo 40,4 km da sud-ovest e nord-est e con 35 fermate è appena dietro alla M1 che ne ha 38. Una curiosità sulla M2: è l’unica metropolitana a viaggiare parzialmente in superficie, sia in viadotto che a raso. A nord tra Cimiano e i due capolinea e a sud dopo Famagosta.

# Quattro interscambi e quattro diramazioni

Credits: wikipedia.org -Linea M2

Ha quattro interscambi: a Loreto e a Cadorna FN con la M1, a Centrale Fs con la M3 e a Porta Garibaldi con la M5. A questo si aggiunge il collegamento con “MeLa”, una funicolare su binari di due fermate che collega la stazione di Cascina Gobba con l’Ospedale San Raffaele. Tra i record cittadini di questa linea c’è anche il numero di diramazioni: quattro, due a nord verso Cologno Nord e Gessate e due a sud verso piazza Abbiategrasso e Assago Forum.

Leggi anche: La MeLA: la METRO FANTASMA di Milano

# I futuri progetti di estensione allo studio

Prolungamento M2

In direzione nord-est è allo studio un prolungamento come metrotranvia veloce o metropolitana leggera da Cologno Nord a Vimercate, con alcune fermate intermedie a Brugherio, Carugate e Concorrezzo. 

Leggi anche: Le ESTENSIONI FUTURE delle linee della METROPOLITANA

Continua la lettura con: Come COMPRARE il BIGLIETTO della METRO a Milano?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

L’auto più COSTOSA al MONDO ha origini milanesi

0
Credits: wikipedia.org

Veloce come un aereo, costa come dieci ville, prodotta in un solo esemplare. Con antenati d’oro. Vediamo la sua storia che nasce sotto la Madonnina. 

L’auto più COSTOSA al MONDO ha origini milanesi

# La Bugatti nasce in Francia ma ha origini italiane. Troppo giovane per firmare il primo contratto

Credits: repro-tableaux.com

La Bugatti nasce in Francia ma ha origini italiane. Infatti l’ideatore Ettore Bugatti, nasce a Nova Milanese nel 1881. Nel suo periodo milanese, lui e la sua famiglia abitavano in Piazzale Baiamonti 3, vicino all’attuale Ceresio 7. Dopo gli studi presso l’Accademia di Brera si cimentò nel 1898 nella costruzione della “Tipo 1”, la prima vettura a montare gli pneumatici di un’altra azienda milanese, la Pirelli & C grazie anche all’esperienza nell’officina della Prinetti e Stucchi di via Tortona.

I conti Gulinelli di Ferrari, viste le abilità del giovane Bugatti, decisero di finanziare il progetto Bugatti Tipo 2 in grado di fargli vincere il premio all’esposizione automobilistica di Milano. Il riconoscimento aprì al giovane Bugatti le porte di Niederbronn, in Alsazia, stabilimento del barone Eugène De Dietrich. Troppo giovane per firmare un contratto, l’accordo venne siglato dal padre Carlo. Dopo vari progetti il barone si tirò indietro e il giovane decise di provare una nuova esperienza grazie al finanziamento di Emile Mathis, giovane imprenditore di Strasburgo.

# Bugatti Royale. Obiettivo: surclassare Rolls-Royce e Maybach

Credits: it.motor1.com/

Nella seconda metà degli anni venti il giovane Bugatti si pose un nuovo obiettivo che consisteva nel surclassare le prestigiose Rolls-Royce e Maybach. Il risultato fu la Bugatti Royale, detta anche Bugatti Gold per le parti in oro del prototipo, considerata ancora oggi una delle auto più lussuose di sempre. Ma non la più costosa: perchè la Bugatti riuscì a superare se stessa. Ma procediamo con ordine. 

Della Bugatti Royale vennero prodotti 6 modelli ma, a causa della crisi del 29, furono solo 3 le auto vendute. Durante la seconda guerra mondiale la famiglia Bugatti perse il controllo dell’azienda e, per evitare la vendita all’asta, decise di cederla volontariamente ricavandone circa 150 milioni di franchi, tanti ma non quanto era il valore reale che si aggirava sui 300 milioni. Il 21 agosto 1947, a seguito di un’embolia, Ettore Bugatti viene a mancare. Dal 2000 il suo nome è inserito nell’Automotive Hall of Fame con tutte le maggiori personalità legate al mondo dell’automobile.

# L’auto più costosa di sempre: Bugatti Voiture Noire, 11 milioni di euro, raggiunge i 420 km/h

Credits: wikipedia.org

Dal 1998 Bugatti è un marchio del gruppo tedesco Volkswagen Aktiengesellschaft che ha creato ad hoc una società finanziaria denominata Bugatti Automobiles. Per i 110 anni di storia del brand, la Bugatti Automobiles ha deciso di produrre la macchina più costosa al mondo. La Bugatti Voiture Noire: 11 milioni di euro, personalizzazioni escluse.

L’auto è stata realizzata come tributo alla Atlantic tipo 57 coupé SC 57 ed è stata presentata al Salone di Ginevra del 2019. Prodotta in un solo esemplare, ha un corpo in fibra di carbonio fatto a mano e impiega lo stesso motore W16 quadriturbo della Bugatti Chiron da 8 litri, 1.500 cavalli e 1.600 newtonmetri, capace di farle toccare i 420 chilometri orari.

Continua la lettura con Il GARAGE TRAVERSI: la celebre autorimessa diventerà uno dei luoghi più lussuosi di Milano

MARCO ABATE

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

 

L’UOMO più SPORCO del MONDO: non si lava da 67 anni. Ma ha una SALUTE d’ACCIAIO

0
Amou Haji Fb specchio

Vive come un’eremita, senza consumare gas e elettricità, e gode di ottima salute. Questa è la sua storia che rischia di diventare quanto mai attuale. 

L’UOMO più SPORCO del MONDO: non si lava da 67 anni. Ma ha una SALUTE d’ACCIAIO

# Non si lava da quando aveva 20 anni, ma si rade regolarmente

Amou Haji Fb specchio

Paura di un futuro con poca acqua e docce al contagocce, tra guerra e siccità? Può servirci questo esempio. Dall’Iran arriva la storia di Amou Haji, che vive da eremita nella periferia del villaggio di Dejgah: è conosciuto come “l’uomo più sporco del mondo“. Oggi ha 87 anni e dall’età di 20, quindi da 67 anni, ha deciso di smettere di lavarsi, perché secondo lui pulirsi potrebbe causare spiacevoli conseguenze alla sua pelle. 

Questa scelta non contrasta con il fatto che lui tenga al suo aspetto: si sistema i suoi capelli utilizzando il fuoco e si rade regolarmente la barba.

# Mangia solo carne di porcospino e fuma pipe

Amou Haji Fb pipa

Ma la mancanza di bagni o docce non è l’unica stranezza. Amou Haji ha uno stile di vita molto singolare non solo per la sua igiene ma anche per quanto riguarda l’alimentazione. La sua dieta prevede esclusivamente carne di porcospino e usa per bere l‘acqua delle pozzanghere. Si concede però qualche vizio, come fumare le pipe o le sigarette che gli vengono offerte.

# Dorme in una buca nel terreno e gode di ottima salute

Amou Haji Fb seduto

Il suo letto consiste in un grande buca scavata da lui stesso nel terreno o in alternativa una capanna realizzata per lui dagli abitanti del luogo. Questo stile di vita sembra non avere avuto ripercussioni negative sulla sua salute, che risulta ottima. Proprio le condizioni estreme in cui vive da anni sembrano averlo fortificato nel corpo e nello spirito. Che possa diventare un precursore per la nostra epoca?

Fonte: Curioctopus

Continua la lettura con: La triste storia dell’ “UOMO PIÙ INTELLIGENTE DEL MONDO”

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

10 migliori PUBS e LOCALI LGBT a Milano

0
Ph. Ben_Kerckx - Pixabay

Dopo il tentativo non andato a buon fine di trasformare il quartiere attorno a via Sammartini, la prima gay street italiana, nel quartiere gay milanese, oggi è Porta Venezia a essere diventata il punto di riferimento della cultura della comunità LGBTQ+ della città. Vediamo quali sono i locali più gettonati.

Leggi anche: Via Sammartini è stata la prima Gay Street d’Italia

10 MIGLIORI pubs e locali LGBT a Milano

#1 Leccomilano – Un buco di Bar

10 MIGLIORI pubs e locali LGBT a Milano
Credits leccomilano IG – LeccoMilano

Aperto nel 2014, “Leccomilano – Un buco di Bar” ha un nome che parla da solo e in pochi anni si è affermato nel panorama milanese come il locale gay dove bere i migliori cocktail. Una vera hipsteria a tutto tondo, dove vengono offerti colazioni gustose, aperitivi appetitosi con scelte vegetariane e vegane e cocktail fantasiosi, tra cui il Prince Albertine e il Femellas.

Indirizzo: via Lecco, 5 

#2 Mema Cafè

Mema Cafè
Credits memamilano IG – Mema Cafè

Di proprietà di Paolo Sassi, che già gestisce il rinomato Leccomilano, il Mema Café è stato inaugurato da qualche anno ma è già un bar gay di tendenza a Porta Venezia. Attira una clientela più slow: sciure, daddy, persone che fanno la moda e lobby gay. Si trova in Largo Bellintani, una bellissima piazza diventata il prolungamento di via Lecco, e da poco è anche champagneria.

Indirizzo: largo Fra Paolo Bellintani, 2

#3 Mono

Mono Milano
Credits monobarmilano IG – Mono Milano

All’angolo con via Panfilo Castaldi si può trovare uno dei locali più gettonati per un pre e post-aperitivo, immergendosi in un’atmosfera rigorosamente anni ’70: il Mono bar. Da DJ set a mostre, il programma varia sempre, e la gente pure. Gay friendly e variegato.

Indirizzo: Via Panfilo Castaldi, Via Lecco, 6

#4 Blanco

Blanco Milano
Credits blancobarmilano IG – Blanco Milano

Blanco è dei più famosi bar gay friendly di Milano, nato da una costola del Blanco Formentera è conosciuto per i buoni cocktail e la bella musica. Il periodo migliore per godersi appieno il locale è durante l’estate quando si può stare all’aperto nel dehor fronte strada. 

Indirizzo: via Giovanni Battista Morgagni, 2

#5 Red Café

10 MIGLIORI pubs e locali LGBT a Milano
Credits redcafemilano IG – Red Cafè

Il Red Cafè è uno dei principali locali LBGT di Porta Venezia, di proprietà di Zainesh, detta La Za, da anni un’istituzione nel quartiere. Ogni venerdì sera questo piccolo bar propone ai suoi clienti un aperitivo multietnico. Anche la clientela è mista, con eritrei, etiopi ed italiani che si ritrovano insieme.

Indirizzo: via Lecco, 5

#6 Lola Bar

Lola bar Milano
Credits lola.bar.milano IG – Lola bar Milano

Alle spalle di via Lecco, in via Tadino, Lola Bar è uno dei nuovi bar LGBTQ+ di Milano. Un locale perfetto per un cocktail dal gusto e dal nome originale da bere in compagnia. Tra i nomi più fantasiosi troviamo il “Love at first sight” a base di vodka e liquore al dry orange, “Amami uovo” a base di porto bianco e zabaione o “T* gender” con Tequila, blue curaçao, lime e essenza di lavanda.

Indirizzo: via Tadino, 5

#7 Sui Generis

10 MIGLIORI pubs e locali LGBT a Milano
Credits luiy.o IG – Sui Generis

Sui Generis si presenta come “uno street bar di Milano dove l’amore è celebrato in tutte le sue sfumature.” Famoso per i drink e per l’ottimo cibo, dall’aperitivo al dopo cena, a pochi anni dall’apertura ha saputo ritagliarsi un posto speciale tra i locali LGBT+ di Porta Venezia.

Indirizzo: via Panfilo Castaldi 31, angolo Via Lecco

#8 NoLoso

Noloso
Credits festivalino IG –

In uno dei quartieri più ricercati degli ultimi anni, Nolo, è nato NoLoso. Questo bar è stato aperto da Gianni Macario che cura con attenzione scrupolosa ogni singolo dettaglio, da poco a fianco c’è anche la pizzeria. L’ambiente è fluido e piacevole, da non perdere il brunch della domenica mattina e i cocktail dai nomi ironici come No.Loreggo.

Indirizzo: Via Luigi Varanini, 5

#9 Black Hole

Black Hole
Credits gardengatemilano IG – Black Hole

Il Black Hole è un locale storico nell’ambiente LGBT. Da oltre 20 anni questa realtà poliedrica mette a disposizione una location con 7 diverse sale dove ballare a ritmo di musica pop, rock e revival, bere un cocktail o cenare. In estate da non perdere il grande giardino interno, con alberi, panchine in pietra e tavoli in legno.

Indirizzo: viale Umbria, 18

#10 Patchouli

Patchouli
Credits patchouli_milano IG – Patchouli

Di fronte alla stazione di Rogoredo c’è il Patchouli, fino a al 2020 in Corso Lodi 51 sopra alla stazione ferroviaria di Porta Romana. Un locale costruito qualche anno fa dove trova spazio un bar che propone ottimi cocktail con aperitivo servito al tavolo con porzioni abbondanti, ma anche colazione, pranzo e cena. La serata di punta per il mondo LGBT è il mercoledì con la “Vergine Camilla” che si esibisce in un drag show

Indirizzo: via Gian Battista Cassinis, 76

Continua la lettura con: la mappa dei locali LGBT di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Come COMPRARE il BIGLIETTO della METRO a Milano?

0
Come comprare il biglietto della metro a Milano?
leggo.it - Biglietto Atm

Vediamo tutte le modalità per comprare il biglietto della metro a Milano, come si paga e come si utilizza per viaggiare.

Come COMPRARE il BIGLIETTO della METRO a Milano?

Credits: milano.fanpage.it

Il primo modo per comprare il biglietto della metro a Milano, valido anche su tutti i mezzi di superficie, è quello di acquistarlo con bancomat, carta di credito o contanti presso i distributori automatici nelle stazioni della metropolitana, nelle edicole e nelle rivendite autorizzate. Il biglietto ordinario costa 2 euro e ha una validità di 90 minuti nel territorio del Comune di Milano e nella prima fascia dei comuni dell’hinterland. In alternativa si può acquistare la tessera “Ricaricami” al costo di 1,50 euro nelle rivendite autorizzate e negli ATM Point, dove si può anche caricare con i biglietti desiderati così come in tutti i parcometri della città.

# Il biglietto digitale per la metro di Milano

App atm

Un’altra modalità di acquisto è tramite l’invio di un SMS al numero 48444 con la parola ATM e l’utilizzo del credito telefonico. Per usarlo in metropolitana bisogna toccare il link nell’SMS di conferma per generare il QR code, da avvicinare ai lettori dei tornelli in entrata e in uscita. Se non funziona il QR code è possibile stampare il biglietto cartaceo ai distributori automatici in stazione selezionando la voce Biglietti con codice PIN/PNR > Biglietto con sms.

Il biglietto digitale si può anche comprare sull’app ATM pagando con bancomat, carta di credito o Paypal.

# Il pagamento contactless

Credits Ufficio Stampa Atm – Tornello metrò contactless tessera

L’ultima modalità per acquistare un biglietto della metro è il pagamento contactless, sia con carta fisica che con Apple Pay, Samsung Pay e altri servizi di wallet digitali su smartphone, orologi e altri accessori. La carta di credito, il bancomat o il wallet vanno avvicinati al lettore sopra il tornello, sia in entrata che in uscita anche in quelle segnalate come libere e assicurandosi di utilizzare sempre lo stesso strumento di pagamento. Questo sistema è disponibile al momento solo su tre linee di trasporto di superficie: 56, 70 e 73.

Continua la lettura con: Quante CITTÀ hanno la METRO in Italia?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

FERMATA DEL GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno a GERUSALEMME

0

Il cuore di una delle aree di Milano più in fermento. Tra Piero della Francesca e Procaccini, piazza Gerusalemme è ancora più riferimento nella zona grazie alla fermata della M5. Basta scendere e si può trovare tanti luoghi interessanti. Come questi. 

FERMATA DEL GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno a GERUSALEMME

# Il mercato di via Fauché

In via Fauché, ogni martedì e sabato, si tiene uno dei più noti mercati della città. Propone le tipiche bancarelle e stand, ma è in particolar modo conosciuto per la vendita di scarpe e accessori d’alta qualità.

# Il Premiato Forno Cantoni

https://www.tripadvisor.com

In via Piero della Francesca 40, angolo con via Castelvetro, si trova questo caffé e ristorante molto particolare. Oltre alla qualità del servizio e delle pietanze servite, il Premiato Forno Cantoni è caratterizzato dai pezzi di arredamento d’epoca e unici, che donano al locale un’atmosfera retrò.

# Il Massimo del Gelato

https://www.ilmassimodelgelato.it/

Sempre in via Castelvetro, al numero 18, si trova una delle migliori gelaterie di Milano. Vincitrice di diversi premi e riconoscimenti, la gelateria è particolarmente famosa per il gusto Pistacchio e per l’ampissima proposta di gusti a base di cioccolato, composta da ben 10 varianti.

# Dog’s Bistrot, “Regala al tuo cane un cibo sano e gustoso”

Non poco lontano da via Castelvetro, in via Mantegna 9 è possibile soddisfare il palato anche dei nostri amati cani. Il Dog’s Bistrot prepara ogni giorno cibo fresco per i nostri cani: è possibile, tramite il sito, far personalizzare la ricetta. Nato con la volontà di fare in modo che anche ai cani venga dato del cibo buono e salutare, a base di ingredienti naturali e non ipertrattati come il cibo – tendenzialmente – delle grandi marche.

# Antica Bottiglieria Milano, “Offriamo un’accurata selezione di più di 2100 etichette”

IG @antica_bottiglieria

In via Poliziano 9 si trova questa fornitissima enoteca, in cui è possibile avere una consulenza da parte del personale. “Insieme formiamo il vostro personale affinchè sappia raccontare la storia racchiusa in ogni bottiglia“, come si legge sul sito.

# Le atmosfere persiane da Mashti

https://www.facebook.com/Mashti.milano

In Piazza Caneva, al numero civico 3, è possibile gustare un tipico pasto della cucina persiana. Mashti è un piccolo locale che offre veloci e semplici pasti che seguono la tradizione culinaria persiana, caratterizzata dai suoi forti sapori e dal famoso the caldo a fine pasto, accompagnato da dolcetti al miele e allo zafferano.

# MiniMeG Ludoteca

https://www.ilmondodimeg.it/ludoteca/

Il Mondo di Meg è una ludoteca, un angolo di paradiso e divertimento per i più piccoli. Lo spazio, di 250 mq, è perfetto per organizzare feste, far partecipare i bambini ai laboratori o ai vari corsi. Molto unica e curiosa è l‘iniziativa dei Pigiama Party serali, in cui i bambini, mentre i genitori si prendono un po’ di tempo per loro stessi, possono cenare e divertirsi qui. Si trova in via Mantegna 1.

# Il Rifugio, un angolo di Alto Adige 

https://www.ristorante-rifugio.com/

Il Rifugio, con i suoi arredamenti in legno e la calda atmosfera intima e familiare, è uno dei ristoranti più particolari della zona. I piatti sono tipici della cucina regionale Altoatesina, curati dal team cui fa capo lo chef Roberto Fimiani. Si trova in via Lomazzo 67.

# Il 55: il locale dallo stile industrial chic

https://www.55milano.com/

In via Piero della Francesca 55 si trova, appunto, il 55. Si tratta di un locale dallo stile industrial chic, con i suoi altissimi soffitti e elementi industriali, in quanto ex deposito ferroviario. L’arredamento curato nei minimi dettagli fa da cornice a delle serate a base di buoni cocktail e proposte culinarie.

# Il Gattopardo: il re delle notti milanesi

https://www.limousine-milano.it/2017/03/07/gattopardo-discoteca-milano/

Sempre in tema di feste e serate, non si può non nominare il Gattopardo. In via Piero della Francesca, al numero 47, si trova il celebre club all’interno di una vecchia chiesa sconsacrata. Oltre a buoni cocktail e buona musica, promette anche spettacoli e show di tutti i tipi.

Clicca qui per vedere le altre fermate del giorno di Milano

Continua a leggere con: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LANZA

ALICE COLAPIETRA

10 cose da fare e vedere intorno a PORTA ROMANA

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a CORDUSIO

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LORETO

10 cose da fare e vedere intorno a CADORNA FS

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a TURATI

10 cose da vedere e fare intorno a TRE TORRI

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a CONCILIAZIONE

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LAMBRATE

10 cose interessanti da fare e vedere intorno a GIOIA

10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di PORTA GENOVA

10 cose da fare e vedere intorno a PIOLA

10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di BICOCCA

10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di MONUMENTALE

10 cose da fare e vedere intorno a MOSCOVA

7 cose da vedere e fare intorno a MONTENAPOLEONE

 Le 10 attrazioni di ISOLA

10 cose da fare e vedere intorno alla stazione WAGNER

7 cose da vedere e fare intorno alla STAZIONE CENTRALE

Le 7 cose più INTERESSANTI vicino a PORTA VENEZIA

 

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

0
Lorenzo Bandini

Milano non fu il luogo di nascita di Lorenzo Bandini, bensì la città in cui quest’uomo divenne una leggenda. Bandini è stato uno dei piloti italiani più amati della Formula 1, dotato di coraggio e di quella umanità, tipica di chi da piccolo ha avuto una vita difficile.

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

# Nato nella “Libia italiana” nel 1935 arrivò a Milano quando aveva 15 anni per lavorare nel Garage Rex

Lorenzo Bandini

Nacque nel 1935 a Barca, nella regione della Cirenaica, nella cosiddetta Libia italiana, da genitori romagnoli, emigrati temporaneamente in Africa. Quando aveva 6 anni, Lorenzo giunge con i suoi in Italia. Intorno ai dieci anni perde il padre, ucciso durante una rappresaglia antifascista. A 15 anni arriva a Milano, per andare a lavorare nell’officina meccanica di Goliardo Freddi, chiamata “Garage Rex”, in via Plinio. Freddi, qualche mese prima, a Reggiolo incontrò un’amica d’infanzia, rimasta da qualche anno vedova: questa signora era la madre di Bandini, preoccupata per il futuro del figlio Lorenzo, orfano del papà e in difficoltà nel capire cosa volesse fare della propria vita. Goliardo allora le propone di mandare il figlio a Milano, a lavorare con lui in quella officina d’automobili. Lorenzo appena arriva nella nostra città entra nel “Garage” del Freddi: è giovane e volenteroso, ci vuole poco a far sì che Goliardo lo prenda in simpatia, trattandolo come un figlio.

# Il primo contatto con il mondo delle corse a Monza

È Monza il luogo in cui Bandini entra in contatto con il mondo delle corse, portato dal suo datore di lavoro. Si innamora di questo sport e si innamora della figlia del Freddi, diventandone poi il marito. Inizialmente il rapporto tra Lorenzo e Margherita (la figlia del capo dell’officina) non fu facile: la ragazza vedeva il padre troppo legato a quel giovane arrivato dalla Romagna, lo trattava come il figlio che non aveva mai avuto. E Lorenzo vedeva in Goliardo il padre che aveva perduto così presto. Ma quando i due si conobbero nel profondo, l’amore arrivò in modo naturale.

# La prima gara di Lorenzo Bandini nel 1956: la Castell’Arquato-Vernasca

E’ il 1956 e il suocero offre a Lorenzo una Fiat 1100, con la quale disputa la sua prima corsa, la Castell’Arquato-Vernasca, nel piacentino. Nello stesso anno è secondo nella Lessolo-Alice, in Piemonte, e terzo nella Pontedecimo-Passo dei Giovi, dove il mare della Liguria va a sfiorare la provincia di Alessandria. Qui è alla guida di una Fiat 8V, una piccola berlina realizzata in pochi esemplari.

# Il primo successo e l’approdo in Formula 1

Vince poi la Catania-Etna, primeggia ad Innsbruck e nel 1960 è primo a Cuba, in Formula Junior, una categoria attiva dal 1958 al 1964, che dava il via all’attività agonistica di giovani piloti. Nel 1961 Lorenzo Bandini arriva alla Formula 1, entrando nella scuderia Centro Sud, di Guglielmo (Mimmo) Dei, dove debutterà la prima donna ad aver gareggiato nella massima categoria automobilistica: Maria Tersa De Filippis.

# Il passaggio in Ferrari e la vittoria alla 24Ore di Le Mans

stevegrandprix IG – Bandini 24ore di Le Mans

Pur non ottenendo risultati di rilievo, Bandini è apprezzato da Enzo Ferrari e, nel 1962, quest’ultimo lo vuole al cavallino rampante. E’ terzo a Montecarlo e primo al GP del Mediterraneo, disputato ad Enna. Nel 1963, sempre con la Ferrari, è quarto in Inghilterra, Usa e Sudafrica. Vince poi la 24Ore di Le Mans, nel periodo di maggior rivalità tra Ferrari e Ford. Nel 1964, ancora sulla rossa, ottiene la sua unica vittoria in F1, nel GP di Zeltweg, in Austria. Alla fine del mondiale collezionerà anche 5 terzi posti e un quarto.

Buono fu anche il 1965, ottenendo, tra l’altro, la vittoria della Targa Florio. Dopo due gare del mondiale di F1 del 1966 Lorenzo Bandini è primo in classifica, grazie al secondo posto a Montercarlo e al terzo in Belgio. La sfortuna però lo blocca nelle restanti gare. Il 1967 per Bandini inizia con la vittoria nella 24 Ore di Daytona e alla 1000 Km di Monza. Enzo Ferrari gli da la prima guida della rossa.

# Il tragico Gran Premio di Monte Carlo del 1967

motorsport.otd IG – Incidente Bandini al Gp di Monte Carlo

7 maggio 1967. All’avvio del GP di Monte Carlo Bandini è in testa, una chiazza di olio sull’asfalto lo penalizza, perde posizioni, che poi recupera con una condotta di gara coraggiosa ed estenuante. La gara è feroce, stancante e ad avere la peggio è il pilota adottato da Milano. Bandini perde lucidità, al punto che la sua Ferrari urta, a troppa velocità, contro una colonna che si trova sulla banchina. Lorenzo sbanda, la vettura si capovolge e prende fuoco. Il nostro pilota entra in coma, spirerà nell’Ospedale di Monte Carlo il 10 maggio.

Eloquente il titolo di un quotidiano di allora: la stanchezza ha tradito Bandini“.

Il funerale fu celebrato a Reggiolo, paese dei genitori. Quando la salma arrivò dal principato all’aeroporto di Linate, la folla dedicò un lungo applauso al pilota: la prima volta che un defunto viene accolto con uno fragore di mani.

Continua la lettura con: ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

FABIO BUFFA

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

🔴 Milano città TROPICALE: le TEMPERATURE RECORD dell’estate più CALDA di sempre

0
Credits Andrea Cherchi - Fontana Citylife spenta

L’estate più calda della storia a Milano. Queste le temperature registrate e i dati che dimostrano la stagione straordinaria che si sta concludendo. 

🔴Milano città TROPICALE: le TEMPERATURE RECORD dell’estate più CALDA di sempre

# “Nell’intero mese di luglio tutte le notti sono state tropicali”

Credits Andrea Cherchi – Fontana Citylife spenta

Orietta Cazzuli, responsabile per Arpa Lombardia del servizio idronivometeorologico, analizzando i dati dell’Osservatorio meteo di Brera, ha certificato l’estate tropicale di Milano: “Complessivamente, dal 1900 in poi abbiamo avuto un mese di caldo tropicale in più. Nei tre mesi estivi presi in considerazione abbiamo avuto solo undici giorni di temperature accettabili. Nell’intero mese di luglio tutte le notti sono state tropicali, definite tali appunto quando la temperatura minima non scende sotto i 20° gradi, e tutte le giornate “estive” con i valori massimi oltre i trenta gradi. Complessivamente, quindi, in tutta la stagione si sono presentate 77 giornate “estive“ e 81 notti “tropicali.

Si tratta dell’estate più calda di sempre da quando vengono registrate le temperature, dal 1763: nei tre mesi estivi è stata segnata una media di 2,8 gradi in più rispetto a quella del trentennio 1991-2020. Battuto persino il record del 2003.

# Negli ultimi 230 anni la media è salita di 3 gradi

Maurizio Maugeri, docente universitario e ricercatore della Statale, spiega come negli ultimi 230 anni la temperatura media sia salita di 3 gradi: “Per rendere l’idea oggi rispetto a inizio 1800 a Milano c’è la temperatura che c’era a Roma e a 1.500 metri d’altezza quella che c’era a 1.000 metri. Negli ultimi 230 anni la media è salita di 3 gradi“.

Anche il numero di giorni sotto lo zero è in drastico calo e se venisse confermato il trend, secondo Orietta Cazzuli, l’aumento delle temperature potrebbe crescere di 4 volte nel 2064.

# Il 37% di precipitazioni in meno

Credits Andrea Cherchi – Il Po a Sermide, Mantova

Il caldo estremo è stato accompagnato dal 37% in meno di precipitazioni, 79 millimetri contro la media estiva di 211 millimetri, che ha contribuito alla siccità record. Il commento degli esperti: “Questo deficit estivo si è sommato a quello già cumulato in inverno e in primavera determinando la più grave siccità misurata in Lombardia e in generale nel bacino del Po“.

Continua la lettura con: CARO ENERGIA? Lampioni spenti e uffici vuoti il venerdì le PRIME MOSSE di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le 7 CAMERE di HOTEL a Milano con la VISTA più BELLA

0
Credits lovetravelandtrain IG - Uptown Palace hotel

Milano è ricca di hotel con camere che offrono viste spettacolari sui monumenti e sullo skyline della città. Scopriamo questa selezione e cosa si può vedere affacciandosi dalle finestre o dai terrazzi.

Le 7 CAMERE di HOTEL a Milano con la VISTA più BELLA

#1 Galleria Vik Milano Hotel

Credits giuppe_13 IG – Galleria Vik

Il Galleria Vik Hotel Milano si trova proprio al centro di Milano, in una delle location più suggestive: la Galleria Vittorio Emanuele II. Al suo interno ci sono 89 camere ognuna con un design diverso per mostrare arte, decorazioni, panorami ed esperienze straordinarie con le più scenografiche che hanno l’affaccio diretto sull’ottagono dello shopping milanese.

Indirizzo: via Silvio Pellico, 8

#2 Uptown Palace

Credits lovetravelandtrain IG – Uptown Palace hotel

Uptown Palace Hotel è un moderno grattacielo appena dentro la Cerchia dei Navigli che svetta tra i palazzi storici di Milano. Dispone di 165 camere e gli spazi sono caratterizzati da uno stile urban-chic contemporaneo. Dalle camere gli ospiti possono ammirare la Torre Velasca, il Duomo e in lontananza lo skyline dei grattacieli di Porta Nuova.

Indirizzo: via Santa Sofia, 10

#3 Hotel dei Cavalieri

Credits italiavacation IG – Hotel Cavalieri

L’Hotel Dei Cavalieri, storico albergo 4 stelle milanese inaugurato nel 1949, si trova all’interno di in un splendido palazzo progettato dall’architetto Emilio Lancia e dallo studio di Giò Ponti. Dalle sue stanze si può godere della vista di piazza Missori con il suo monumento, i resti della Chiesa di San Giovanni in Conca e la cupola della Chiesa di San Giovanni in Zebedia incastonato nella magnifica piazza “romana” di Sant’Alessandro.

Indirizzo: piazza Giuseppe Missori, 1

#4 Grand Hotel et de Milan

Credits ghoteletdemilan IG – Grand Hotel et de Milan

Il Grand Hotel Et De Milan è uno dei più antichi alberghi della città e ha ospitato per 27 anni il compositore Giuseppe Verdi. Dalle finestre delle sue camere di lusso, con arredi del 18esimo secolo, si possono vedere due delle strade più iconiche del centro di Milano, via Montenapolelone e via Manzoni, la graziosa Chiesa di San Francesco.

Indirizzo: Via Alessandro Manzoni, 29

#5 Milano Verticale di UNA Esperienze

Credits dezgawd IG – Milano Verticale di UNA Esperienze

Nel cuore di Porta Nuova c’è Milano Verticale di UNA Esperienze. Un hotel 4 stelle che propone all’ultimo piano 4 Penthouse Suite, attici-superattici esclusivi dotati di ampie terrazze panoramiche con piscine Jacuzzi, da cui poter godere di una vista a 360 gradi sui grattacieli di Porta Nuova e Citylife e sull’arco alpino.

Indirizzo: Via Carlo de Cristoforis, 6

Leggi anche: I MIGLIORI ristoranti GOURMET di Milano negli Hotel a 5 STELLE

#6 Hotel Viu Milan 

Credits anushabo IG – Hotel Viu Milano

L’Hotel VIU Milan 5 stelle, a 10 minuti a piedi da Piazza Gae Aulenti, offre una piscina all’ultimo piano con vista panoramica a 360°, un centro benessere, una sauna e un centro fitness. Dalle camere ideate dal premiato progettista Nicola Gallizia si possono vedere il Cimitero Monumentale, le Alpi e lo skyline di Porta Nuova.

Indirizzo: Via Aristotile Fioravanti, 6

#7 Castello Guest House

Credits jonsy__7 IG – Castello Guest House

A 5 minuti a piedi dal Parco Sempione c’è Castello Guest House, una struttura di sole 6 camere, tutte dotate di divano e di un tavolo da lavoro. Gli ospiti di questo hotel possono di godere una vista invidiabile sul Castello Sforzesco. 

Indirizzo: piazza Castello, 4

Continua la lettura con: I 7+1 miglior CAFFE’ con VISTA a Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

To do Milano 9-11 SETTEMBRE: gli APPUNTAMENTI da non perdere nel secondo WEEK END del mese

0

Secondo weekend settembrino per Milano e la Lombardia. Un ricco calendario di eventi: Elisa, Jovanotti, il gran premio di Monza. Ma anche gran fondo del naviglio, sport al Sempione e perfino una festa longobarda. Da venerdì 9 a domenica 12 settembre ecco gli eventi e le manifestazioni per vivere al meglio il rientro in città.

To do Milano 9-11 SETTEMBRE: gli APPUNTAMENTI da non perdere nel secondo WEEK END del mese

# Venerdì 9 settembre. Il party al Castello Sforzesco

Credits: Milano Today
  • Dixon – Lele Sacchi – Yas Raven: al Castello Sforzesco il party di bentornato dalle vacanze. Il berlinese Dixon, il milanese Lele Sacchi e la giovane DJ meneghina Yas Raven conducono la serata nel Cortile delle Armi del Castello, dalle 20.30 alla 1.00.
  • James Taylor: il James Taylor Quartet anima il palco del Bluenote per due serate milanesi. Il soul e acid jazz di Taylor in scena venerdì 9, Replica anche sabato 10.
  • Liberato: il rapper napoletano è di scena all’Ippodromo di San Siro, per l’unica data italiana di questo misterioso artista.
  • Riverside: il progressive-metal dei Riverside al Live Club di Trezzo sull’Adda, di via Mazzini 58. Il gruppo di Varsavia propone il “20 Riverside Tour” con repertorio e qualche inedito del nuovo disco in produzione proprio in questo periodo.

# Sabato 10 settembre. Il Gran Fondo del Naviglio e sport per tutti al Parco Sempione. E per i più nostalgici c’è una festa longobarda

  • Gran Fondo del Naviglio: dopo due anni di assenza, torna la fondo di nuoto che si svolge dal 1895.
    Due itinerari: il primo di 14 km, parte alle 9.00 dalla riva destra del Naviglio Grande di Gaggiano (ritrovo alle 7.30);  il secondo, di 2 km, parte alle 11.30 dalla Canottieri San Cristoforo (ritrovo alle 10.00 in Alzaia Naviglio Grande 122). Gli arrivi sono previsti in Darsena per le 13.30
  • Expo per lo sport: attività interattive e laboratori sportivi al Parco Sempione. Dalle 10.00 alle 19.00 per avvicinare le famiglie, soprattutto i più piccoli, alle attività sportive. Continua anche domenica 11.
  • Mercato agricolo dei Navigli: dalle 8.00 alle 14.00 al parcheggio Mediaworld di viale Troya, torna l’appuntamento fisso del sabato mattina con i prodotti genuini e a km zero. Ampia possibilità di parcheggio e freschezza garantiti.
  • Milano di Vetro: primo itinerario (gratuito) della Italian Glasses Weeks, guidato dall’Ordine degli Architetti di Milano alla scoperta degli edifici moderni che esaltano il vetro. Si parte da Palazzo Lombardia alle 16.30, passando per Fondazione Castella, La Stecca, il Bosco Verticale e la Casa della Memoria. Con la metro si raggiunge City Life e si conclude alle 18.30.
  • Stress and the City: imparare a gestire cosa ci manda in tilt nella vita caotica di città e ideare un kit anti-stress. Al Parco delle Cave, dalle 17.00 alle 20.00 la D.ssa Giulia e la D.ssa Benedetta insegneranno come mixare vitamine e concentrati puri, per creare la crema anti KO, che si potrà portare a casa.
  • Martin Garrix ft. Ghali: all’Ippodromo di San Siro, a partire dalle 18.00 una serata di festa con il party del produttore e dj olandese Martin Garrix. Ospiti della serata Ghali, Room9 e Justin Mylo.
  • Jova Beach Party: all’aeroporto di Bresso, viale Gramsci 2, sabato alle 15 Jovanotti, la sua band, il DJ e gli ospiti propongono il Ri-Parti-Amo Tour. ATM riporta tutti a casa con i mezzi, per uno sforzo straordinario con la chiusura delle M5 alle 2 di notte.
  • Laumellum: festa medievale a Lomellina. Dalle 14.00 a mezzanotte la rievocazione di un accampamento Longobardo: mostra di monetazione, visite guidate al borgo e griglie per la carne in funzione tutto il pomeriggio. Per il gran finale, dalle 20.00, il Grande Banchetto per le nozze della Regina Teodolinda.
  • Il Tre: al Circolo Magnolia di Segrate, Circonvallazione Idroscalo 41, il giovane rapper Il Tre (al secolo Guido Senia) porta il suo “Ali Black Tour”, proponendo estratti dal suo album di esordio.
  • MiTo: il primo weekend della rassegna MiTo, inaugurato il 4 settembre e in programma fino a sabato 25. Sabato 10 al Teatro Dal Verme è di scena: “The wonder of life di Régis Campo” interpretato dalla Sinfonica della RAI e diretta da Robert Trevino 
  • Festival del Disegno: al Castello Sforzesco. Laboratori comunitari per creare un’opera collettiva o disegno a ciclo continuo, aspettano grandi e piccoli creativi di Milano. Inaugura sabato mattina alle 9.30.
  • Braccio di ferro tra Carbonara e Cacio&Pepe: a Bernareggio (MB) sfida all’ultima scarpetta con i piatti tipici della cucina romana. Un modo ghiotto di trascorrere la sera di sabato tra cibo e musica dal vivo.

# Domenica 11: il centenario di Monza, poi al Castello con Elisa

Ph. Angelo_Giordano – Pixabay
  • Gran Premio di F1: domina la giornata il Gran Premio d’Italia in programma all’Autodromo di Monza, pronto ad accogliere la “marea rossa”. L’autodromo festeggia il suo centenario proprio l’11 settembre. Sarà di buon auspicio per gli appassionati dei motori e della Ferrari?
  • Gara del tiro da 3 punti: in occasione dell’inaugurazione del campo da basket Gioia, di via Flavio Gioia a Trezzano S/N, l’associazione Maxi Sport organizza una gara del tiro da 3 punti. Iscrizione aperta a tutti, in palio un kit da basket.
  • Aperitivo in Cascina: sul far della sera aperitivo e musica dal vivo alla Cascina Cotica di via Natta alla periferia Ovest in zona Lampugnano. Domenica è di scena American Dream: musica d’Oltreoceano, dalla Swing Age ai giorni nostri, interpretata dal Canaja Brass Quintet.
  • Elisa in concerto: al Castello Sforzesco Elisa propone il suo delicato “Back to the future” tour, ispirato al doppio ultimo lavoro dell’artista triestina. Elisa propone tutte le tracce di Back to the Future anche lunedì 12 e mercoledì 14.
  • David Garret & Band: al Forum di Assago è David Garret e il suo Alive Tour 22 a interpretare  brani di gruppi come Led Zeppelin, Guns N’ Roses, Queen e Nirvana con il suo violino.
  • Pussy Riot: Riots days è in scena al Teatro degli Arcimboldi di via dell’Innovazione 20. Il collettivo di Mosca noto per le perfomance provocatorie e, soprattutto, non autorizzate di punk-rock-guerrilla parte dalle ore 22.00.

# In programma per tutto il fine settimana

Mostra LaChapelle
  • Plug-MI Fest, “il Festival della Generazione Z”: Cultura urbana in scena a Superstudio Più di via Tortona 27. Musica e DJ set, esibizioni sportive, digital art, talk e workshop per il festival dedicato alla Generazione Z.
  • Open Wine: viaggio itinerante alla scoperta del vino, nel mese della vendemmia. Una formula aperitivo e non solo, diffusa in molti locali della città da venerdì a domenica sera. Info su Eventbride.
  • David LaChapelle: ultimo week end per poter ammirare al MUDEC di via Tortona 56 “David LaChapelle. I Believe in Miracles”, la mostra visiva dedicata al fotografo statunitense. 90 opere e una video installazione alla scoperta dell’animo umano visto da LaChapelle.
  • Festival Elementi Pizza: dal 9 all’11 settembre al Mare Culturale Urbano di via Gabetti 15, diciotto maestri pizzaioli propongono tradizione e innovazione agli amanti della pizza.

Continua la lettura con: MARANELLO: le sorprese del mondo della Ferrari a due ore da Milano

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-new

Video del giorno: i LOCALI più INSTAGRAMMABILI di Milano

0

Un tempo si sarebbe detto i locali più fotogenici. Ma il concetto è lo stesso. Dove mangiare o trascorrere dei momenti piacevoli, i locali più instagrammabili di Milano nel video della food blogger Memly.

ALTRI VIDEO DEL GIORNO SU MILANO:

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

 

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato

Il nuovo MUSEO d’ARTE in corso Venezia: da 3.000 anni fa al Novecento

0
Credits Tommaso Sacchi FB - Giardino Museo Etrusco

Milano ha un nuovo museo di incredibile bellezza. Consente di viaggiare attraverso un affascinante percorso di oltre 250 opere, tra antico e contemporaneo. Scopriamo come è stato realizzato e cosa si può ammirare al suo interno.

Il nuovo MUSEO d’ARTE in corso Venezia: da 3.000 anni fa al Novecento

# A Milano inaugura il Museo d’Arte

Credits Tommaso Sacchi FB – Museo Etrusco

Nell’ottocentesco Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro di proprietà della Fondazione Luigi Rovati nasce il Museo d’Arte. Le sale espositive sono state ricavate, riprogettate dall’architetto Mario Cucinella, si intrecciano arte etrusca e arte contemporanea in un percorso di oltre 250 pezzi. Fino al 30 settembre sarà visitabile in modo gratuito, poi si dovrà acquistare un biglietto dal costo di 16 euro.

Oltre al museo è presente un bookshop con la biglietteria, il ristorante di Andrea Aprea all’ultimo piano, un’area dedicata ai laboratori didattici per bambini e il giardino rinnovato.

# Accanto a reperti di 3.000 anni fa ci sono le opere più moderne, tra cui Fontana e Giorgio De Chirico

Il percorso espositivo del museo parte nel piano interrato allestito con una architettura in pietra dove il visitatore viene accolto da una grande urna cineraria in travertino. Nelle teche triangolari in cristallo, all’interno delle cupole, sono esposti i grandi vasi, gli ex voto, le antefisse, i piccoli bronzi etruschi accanto a opere contemporanee di William Kentridge, Lucio Fontana e Arturo Martini. I reperti raccontano la vita quotidiana degli Etruschi, la casa, la bottega, il mare.

Credits Tommaso Sacchi FB – Reperti Museo Etrusco

Nella sezione “Cercare il bello” sono esposti dei piccoli cubi di cristallo che racchiudono gioielli, monili etruschi e oggetti preziosi, come la testina di donna in bronzo dorato di Alberto Giacometti, mentre nella teca più grande al centro c’è il simbolo del museo, il Guerriero Cernuschi, un raffinato ed espressivo bronzo votivo etrusco.

# Lo spazio espositivo d’avanguardia al primo piano, dai buccheri etruschi a Andy Warhol 

Credits Tommaso Sacchi FB – Sala Museo Etrusco

Al primo piano sono stati recuperati, restaurati e ridisegnati gli ambienti progettati in origine da da Filippo Perego creando uno spazio espositivo d’avanguardia con boiserie, porte dorate, pavimenti e camini in marmo, tre alte specchiere settecentesche del corridoio con uno studio che favorisce il dialogo fra archeologia e arte contemporanea.

Tra le opere moderne che si possono ammirare ci sono: la tela The Etruscan Scene: Female Ritual Dance (1985) di Andy Warhol, le polaroid della serie Etruschi (1984) di Paolo Gioli, i disegni e gli acquarelli di Augusto Guido Gatti (1863-1947), testimonianze delle pitture rinvenute nelle tombe di Tarquinia. In perfetta armonia è affiancata una serie di buccheri etruschi racchiusi nelle vetrine.  

# Le sale contemporanee

Credits Cesare Castelli – Fondazione Rovati

Nelle ultime sale accanto alle opere di artisti contemporanei, quali Luigi Ontani, Giulio Paolini, Francesco Simeti, Marianna Kennedy, sono presenti reperti etruschi frutto di prestiti da altre istituzioni: all’ingresso la Lanterne à quatre lumières (1983) di Diego Giacometti, commissionata all’artista dalla collezionista e filantropa americana Rachel Lambert (Bunny) Mellon, una collezione di asce, fibule, strumenti da lavoro del “Ripostiglio di San Francesco” dal Museo Civico Archeologico di Bologna e infine la grande tela di Giorgio de Chirico Le Cheval d’Agamèmnon, (1929) dalla Collezione Giuseppe Merlini (Busto Arsizio, Varese).

 

Continua la lettura con: Mangiare tra EFFETTI SPECIALI: i nuovi CONCEPT RESTAURANT di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I 7 EDIFICI più BELLI di Milano

0
Colonne di San Lorenzo

Tra storia, arte e architettura moderna scopriamo gli edifici più belli e iconici di Milano.

I 7 EDIFICI più BELLI di Milano

#1 Torre Velasca, un’interpretazione moderna dell’architettura antica

Credits: @milanocityitalia IG

La Torre Velasca, con la sua riconoscibile forma a fungo, si distingue nello skyline cittadino dagli anni ’50. Più larga in cima come una torre di guardia medievale, il che la rende un’interpretazione moderna dell’architettura antica, incarna l’identità stessa di Milano che guarda al suo passato per andare avanti.

Leggi anche: La TRASFORMAZIONE della VELASCA: come sarà il RESTYLING della torre MILANESE

#2 Il Duomo, capolavoro di architettura gotica

Credits Andrea Cherchi – Duomo

Il Duomo di Milano è una delle più importanti cattedrale gotiche al mondo, arricchita da 135 guglie e 3.400 statue, e si erge nel centro esatto della città. Per costruirlo ci sono voluti sei secoli, nella penisola italiana è più piccolo solo della Basilica di San Pietro, e il risultato architettonico è un capolavoro: un’intricata facciata di marmo e archi rampanti, pinnacoli e guglie e la Madonnina dorata con i suoi oltre 4 metri svetta in cima al guglia maggiore.

Leggi anche: SFIDA al DUOMO: qual è il SIMBOLO “ALTERNATIVO” di Milano

#3 Galleria Vittorio Emanuele II, il massimo dell’eleganza nel cuore della città

Credits: Andrea Cherchi – Galleria Vittorio Emanuele

La Galleria Vittorio Emanuale II con i suoi quattro piani e il tetto a volta in vetro è il massimo dell’eleganza nel cuore della città. L’imponente struttura commerciale, la prima in Italia del suo genere, comprende in realtà due arcate che si intersecano per formare un ottagono. Imperdibili gli affreschi in alto e i mosaici in basso, che mostrano gli stemmi delle quattro città che in epoche diverse sono state capitali del Regno d’Italia: nell’ordine Milano, Torino, Firenze e infine Roma. 

Leggi anche: Il RESTYLING “GREEN” della GALLERIA del CORSO in centro a Milano

#4 Il Castello Sforzesco, uno dei più grandi e belli castelli d’Europa

Credits: Andrea Cherchi – Castello Sforzesco

Il Castello Sforzesco è tra i più grandi e belli castelli d’Europa. Edificato nel XV secolo su una fortezza del XIV secolo ha subito nella sua storia diverse demolizioni e ricostruzioni. Nonostante una minuziosa ricostruzione da parte della famiglia Sforza, compresa la Sala delle Asse, una magnifica sala decorata da Leonardo da Vinci e ripristinata in parte solo di recente, fu fatta demolire nell’ ‘800 da Napoleone ne ordinò la demolizione, stessa sorte che toccò i bastioni e le torri spagnole. La sua imponenza è intatta ancora oggi e rimane uno dei simboli indiscussi di Milano.

Leggi anche: La STELLA che ha reso il Castello Sforzesco INESPUGNABILE

#5 Le Colonne di San Lorenzo, un’imponente quinta scenografica di epoca romana 

Credits Lgraniczny-pixabay – Colonne di San Lorenzo

Le Colonne di San Lorenzo, un colonnato molto probabilmente trasportato nella sua posizione attuale da un tempio pagano composto da 16 colonne, è una delle antiche rovine romane sopravvissute alle distruzioni della storia di Milano. Fino al 1935 unito a una fila di case che separavano le colonne dalla Basilica di San Lorenzo, oggi fungono da imponente quinta scenografica nei confronti di una delle chiese più antiche della città.

Leggi anche: Gate Central: RITORNO AL FUTURO per le COLONNE di SAN LORENZO

#6 Basilica di Sant’Ambrogio, lo stile romanico della chiesa del Santo Patrono

Credits Andrea Cherchi – Basilica di Sant’Ambrogio

La Basilica di Sant’Ambrogio, risalente al quarto secolo, è uno dei luoghi più sacri della città oltre a essere la chiesa del Santo Patrono. Il suo aspetto attuale è in stile romanico, con archi semicircolari e gallerie sopra le navate laterali, anche se si compone di un mix di stili architettonici che testimoniano le sue numerose ristrutturazioni. Le due torri simboleggiano la divisione che c’era tra monaci e canonici che condivisero l’edificio, ognuno aveva infatti un chiostro e una torre. 

#7 La stazione ferroviaria di Milano Centrale, tra le più belle al mondo

Credits Damiano Baschiera-unsplash – Stazione Centrale

La Stazione Centrale è stata riconosciuta come una tra le più belle al mondo. Un vero e proprio monumento realizzato con un mix di stili, dal Liberty e l’Art Deco, con il tetto a botte, i pilastri e i rilievi che decorano le pareti, e all’interno volte in vetro e mosaici. Realizzata durante gli anni ’20, con l’obiettivo di rappresentare il potere del regime fascista, di cui gran parte del simbolismo è stato rimosso o coperto, conserva ancora oggi tutta la sua imponenza.

Fonte: Viaggiamo.it

Continua la lettura con: Le cose che si NOTANO a Milano GUARDANDOLA dall’ALTO

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I CONCEPT di TRENI della METRO più FUTURISTICI del mondo

0
Credits arketipomagazine - Metro Berlino

Direttamente dal futuro i treni metropolitani pensati o realizzati con le migliori tecnologie per rendere i viaggi sempre più piacevoli per i passeggeri. Vediamo alcuni dei modelli più innovativi.

I CONCEPT di TRENI della METRO più FUTURISTICI del mondo

#1 Il concept Metro train con display di Mosca

Credits futurix – Metro train Mosca

Il Metro Train ideato da Art Lebedev, uno dei più importanti studi di design in Russia, è il concept per un possibile nuovo modello di treno per la metropolitana di Mosca. Rispetto ai convogli attuali presenta un formale rinnovato, arricchito da una grafica digitale luminosa frontale informativa dei convogli. Anche i finestrini panoramici si trasformano in display video informativi. 

#2 I futuri treni della metropolitana di San Pietroburgo con video e mappe interattive

Credits petersburg.center – Treni metropolitana San Pietroburgo

Nella metropolitana di San Pietroburgo stanno entrando gradualmente in servizio i nuovi treni. Soni dotati di un particolare finestrino dove vengono trasmessi dei video informativi, di una mappa interattiva della metropolitana e tutte le vetture sono dotate di porte USB e Wi-Fi. L’esterno si caratterizzaper una combinazione di colori insolita, una carrozzeria nera con un bordo in fibra di vetro dorato, e una cornice a led sulla parte anteriore.

#3 I nuovi treni a LED della Tube di Londra

Credits tecnocino – London Tube

I nuovi treni della Tube di Londra, progettati dello studio PriestmanGoode, si caratterizzano per l’aumento del numero di porte, formate da due ante a scorrimento, e soprattutto per la presenza di luci a LED sulle porte che avvisano gli utenti della loro apertura e chiusura e un altro fascio di luci a incorniciare il frontale.

# Cieli azzurri e tramonti all’interno della ferrovia metropolitana di DB in Germania

Credits arketipomagazine – Treni metropolitani DB

Il progetto “IdeasTrainCity” è un modello walk-in di una ferrovia urbana ideato da Deutsche Bahn per un trasporto regionale e metropolitano più affidabile, comodo e piacevole. Tramite gli innovativi sistemi di illuminazione di CoeLux, negli spazi interni viene riprodotto un cielo azzurro e soleggiato che crea una nuova dimensione architettonica. L’obiettivo è quello di rendere il vagone del treno un ambiente piacevole durante il tramonto o l’alba, quando i mezzi di trasporto sono spesso molto affollati, e quando viaggiano in sotterranea.

# I treni firmati da “Pininfarina” per la metro di Catania

Credits: catania.mobilita.org

I nuovi treni entrati in servizio da poco sulla Metropolitana di Catania, firmati da Pininfarina, presentano un design avveniristico con luci di design mentre per la carrozze una livrea sembra avvolgere il treno. All’interno è installato un sistema informativo audio-video digitale con monitor a LCD in ogni vagone.

Leggi anche: I NUOVI TRENI a firma “Pininfarina” della METRO di Catania

Continua la lettura con: Quanto è LUNGA la METROPOLITANA di Milano?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Qual è la METRO più PROFONDA di Milano?

0
Credits Jannis Lucas-pixabay - La metro più profonda di Milano
Credits Jannis Lucas-pixabay - Scale mobili metro Milano

I treni della metropolitana milanese viaggiano quasi esclusivamente nel sottosuolo, ma fino a quanti metri scendono? Vediamo qual è la metro più profonda di Milano, le stazioni più distanti dalla superficie e i cambiamenti dei prossimi anni.

Qual è la METRO più PROFONDA di Milano?

Credjts: metroxmilano.com - Scale mobili Lotto M5
Credjts: metroxmilano.com – Scale mobili Lotto M5

La linea metropolitana più profonda di Milano è la lilla o M5. Aperta nel 2015 è anche la prima linea driverless della città. 

Il tracciato si snoda lungo 13 km per 19 fermate. Le sue gallerie si trovano a una media di 15-17 metri sotto la superficie, leggermente più in basso di quelle della linea M3, la seconda linea più profonda di Milano. Le stazioni più profonde sono Garibaldi a -20 metri e Lotto che scende di 25 metri, che ne fa la stazione più profonda tra le linee in esercizio.

# Un record destinato a essere superato 

Credits metro4milano - Prima rampa scale mobili Dateo M4
Credits metro4milano – Prima rampa scale mobili Dateo M4

La lilla non sarà però la metro più profonda di Milano ancora a lungo. Quando tutta la linea blu o M4 sarà inaugurata, tra la fine del 2022 e l’inizio del 2024, e il 2023, le gallerie saranno a una profondità media di 20 metri.

Già ad ottobre di quest’anno la quinta linea metropolitana ad aprire in città, che al suo completamento si svilupperà per 15 km con 21 fermate, sarà quella con la stazione più distante dalla superficie: Dateo si troverà infatti a meno 32 metri, perché in quel punto la linea è costretta a transitare sotto il passante ferroviario dove avverrà appunto l’interscambio con la metropolitana. 

Leggi anche: Le fermate della METRO più PROFONDE a Milano e nel mondo

Continua la lettura con: Quanto è LUNGA la METROPOLITANA di Milano?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Video del giorno: da Milano a Capo Nord in BICI per una raccolta fondi

0

Da Milano a Capo Nord con una bicicletta a scatto fisso. Pietro Franzese ha pedalato per oltre 4000 chilometri unendo la passione all’aiuto di chi ha bisogno. Grazie al suo viaggio è riuscito a raccogliere fondi per donare 70mila pasti per i poveri presso il Banco alimentare. 

Una tipica storia della Milano dal cuore in mano. Che attraverso la propria passione aiuta anche chi ha di meno. Guarda il video:

ALTRI VIDEO DEL GIORNO SU MILANO:

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

 

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato

Mangiare tra EFFETTI SPECIALI: i nuovi CONCEPT RESTAURANT di Milano

0
Credits andreaapreaofficial IG - Ristorante Andrea Aprea

Mangiare non basta. I ristoranti si sfidano ora a creare ambienti perché il cibo diventi un’esperienza da vivere immersi tra arte e design o tra architettura e shopping. Hanno inaugurato a Milano tre ristoranti dove vivere un’esperienza culinaria a 360 gradi. Vediamoli. 

Mangiare tra EFFETTI SPECIALI: i nuovi CONCEPT RESTAURANT di Milano

#1 Horto Milano, tra la natura sul rooftop di The Medelan in Cordusio

Credits hortorestaurantmilano IG – Horto Milano

Il primo di settembre ha inaugurato Horto, nel cuore di Milano sul rooftop del complesso The Medelan, un nuovo polo del lusso e retail in attesa di apertura, con affaccio diretto sul su piazza Cordusio. Alla guida del ristorante c’è lo chef tristellato Norbert Niederkofler, affiancato da Alberto Toè in qualità di executive chef e responsabile dello sviluppo del menu, che pone da sempre una scrupolosa attenzione alla catena della sostenibilità in uno spirito di riscoperta dell’autentica cucina. Il locale mira a far vivere al cliente un’esperienza multisensoriale, di ricontatto con la natura, in sinergia con il territorio. 

 

#2 Il bistrot Visionnaire di Filippo Gozzoli, una Wunderkammer in zona Turati

Credits visionnaire-bistrot – Bistrot Visionnaire

All’interno dell’ex cinema Cavour, zona Turati, si prepara ad aprire il bistrot Visionnaire di Filippo Gozzoli. Il brand di arredamento e design ha la sua sede nell’edificio già dal 2008, con una una vera Wunderkammer, una galleria d’arte all’interno della galleria di design. Il bistrot si trova nella Visionnaire Design Gallery, trasformando il negozio da spazio di vendita a luogo dell’essere.

La proposta culinaria dello chef prevede un’esaltazione delle materie prime locali sperimentando nuovi sapori, tra arte e design con una cucina che mima un’opera d’arte. Tra i piatti proposti a pranzo la tartare di manzo, il tubetto al brodo di pesce, il club sandwich alla barbabietola e la pappa al pomodoro, mentre a cena crudi di pesce in abbinamento a champagne.

 

#3 Il ristorante di Andrea Aprea sul nuovo museo con vista sui Giardini di Porta Venezia

Credits andreaapreaofficial IG – Ristorante Andrea Aprea

Nella splendida cornice del palazzo della Fondazione Luigi Rovati in Porta Venezia, che ha appena visto concludersi i lavori di ampliamento della collezione con l’inaugurazione del Museo Etrusco, ha aperto il nuovo ristorante di Andrea Aprea. Posto all’ultimo piano, si presenta come uno spazio dal grande impatto, dominato da una vetrata panoramica che affaccia sui Giardini Indro Montanelli e sullo skyline della città, con interni contemporanei in relazione con la nuova vocazione del palazzo: le pareti richiamano la ceramica nera dei vasi etruschi e dialogano con le opere d’arte realizzate appositamente dagli artisti Andrea Sala e Mauro Ceolin.

I percorsi gastronomici proposti dallo chef stellato sono tre: “Contemporaneità”, con 5 portate dedicate al rapporto tra memoria e innovazione, “Partenope”, con 6 portate nelle suggestioni della Campania e “Signature”, per vivere un’esperienza assoluta nella filosofia dello chef in 8 portate. La carta dei vini mette a disposizione 650 etichette provenienti da tutto il mondo.

 

Fonte: Il Sole24ore

Continua la lettura con: Addio a Milano: gli ultimi LOCALI CHIUSI per SEMPRE

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

7 cose che un PROVINCIALE trova ASSURDE nei MILANESI

0
Credits: donnaglamour.it

Basta essere a una decina di chilometri da Milano e tutto cambia. Si dice che la vita sia più tranquilla, più lenta, a volte anche più monotona, ma per chi vive in provincia è la vita in città ad essere troppo frenetica e a volte molto strana. Seppure abitano poco distanti tra loro, milanesi e provinciali sono ben diversi e a volte tra i due c’è anche un po’ di disprezzo. I forestieri non sono particolarmente apprezzati da chi vive in città, ma ci sono anche cose dei milanesi che sono veramente assurde (almeno per i provinciali). Ecco quali.

7 cose che un PROVINCIALE trova ASSURDE nei MILANESI

#1 Che apprezzano le nutrie

ilgiornaledelpo.it – Nutria

Com’è possibile che alla visione di una nutria, a Milano a volte il commento possa essere “oh che carina”? C’è gente addirittura che sulla Darsena va alla loro ricerca. La provincia milanese è piena di questi animaletti per niente amorevoli e per niente piccoli che girano per le strade di campagna o si appostano alle strade. Le nutrie assomigliano molto a dei topi, particolarmente grandi e più scuri, come possono piacere?

#2 La capacità di addormentarsi con il rumore

@milanodisera
IG

Qualsiasi città è caotica per chi vive in paese, ma se si pensa a Milano questa è ancora più caotica. Chi abita in provincia si chiede come sia possibile addormentarsi con tutto quel rumore. Le strade non sono mai vuote: si sentono sirene, schiamazzi notturni di uno dei tanti bar sotto casa, o più in generale auto che passano. E se anche non ci fossero tutti questi rumori, non ci sarebbe il silenzio tipico della campagna o delle cittadine in provincia.

#3 Vivere respirando quell’aria

formulapassion.it

Va bene la città, le sue opportunità e la vita che solo questa sa darti. Ma come si fa a vivere con quell’aria? Citando qualche dato, l’aria meneghina è una delle peggiori in Europa con un livello di concentrazione di PM2,5 annuo compreso tra 15 e 25 μg/m3. Chi arriva da fuori è la prima cosa che percepisce: si accorge che l’aria ha una consistenza e un sapore. Per niente gradito. 

#4 Non sentirsi sporchi (la patina di inquinamento)

Inquinamento a Milano

Come si è già detto non è una novità che l’aria milanese sia molto più inquinata rispetto a quella in provincia. Ciò di cui forse però i milanesi non si accorgono è quella patina di inquinamento che rimane addosso se si è in città. Di ritorno da Milano spesso per i provinciali risulta necessaria una doccia per togliere lo sporco meneghino che è rimasto sulla pelle. Non è assurdo che ai milanesi questo non dia fastidio?

#5 Che si inventano sempre cose da fare

@milanovino_eventi

I milanesi detestano la noia. Una caratteristica più che positiva in realtà, ma a volte sarebbe meglio incastrare meno impegni e godersi il momento. Questo non significa che se i provinciali lo fanno e preferiscono godersi il tutto più lentamente, siano noiosi o monotoni, semplicemente non sono come i milanesi che su 24 ore in una giornata ne vogliono vivere 27.

#6 Lo slang, il modo di parlare

donnaglamour.it

Presupponendo che a Milano non si parla più milanese, lo slang e il dialetto in provincia è ben diverso da quello della città. Per questo i provinciali trovano un po’ assurda la parlata milanese, spesso sembra che anche mentre semplicemente ti stanno dicendo “ciao come va?” celino quell’aria di superiorità che gli è tipica.

#7 La capacità di muoversi con agilità senza prendere la macchina

Andrea Cherchi – Tram e bus

Non esiste provinciale che non abbia la patente. A 18 anni tutti i provinciali, o quasi, aspettano con ansia di potersi iscrivere a scuola guida per poi muovere liberamente. Ed è proprio forse questa necessità di dover avere un’auto che porta i provinciali a non capire come facciano i milanesi a non averne bisogno. Un milanese spesso si distingue dal provinciale per la sua capacità di muoversi solo con i mezzi e non si intende con la metro, che è usato anche da chi viene da fuori: un vero milanese sa girare per la città anche con tram e bus. Con un’agilità che meraviglia il provinciale. 

Continua la lettura con: 7 COSE per convincere un PROVINCIALE a venire a MILANO

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion