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🔴 Milano non è città per neonati: nuovo record negativo di NUOVI NATI

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Ph. Marjonhorn - Pixabay

Prosegue il trend negativo dei nuovi nati a Milano. Gli ultimi dati riguardano il primo trimestre del 2022 che segna un calo di oltre 100 neonati rispetto allo stesso periodo del 2021. E il confronto con il periodo pre Covid è drammatico

Milano non è città per neonati: nuovo record negativo di NUOVI NATI

Ph. ThorstenF – Pixabay

Tra gennaio e marzo si sono registrati 2.082 nuovi nati, oltre 100 in meno rispetto al 2021. Ma il dato risulta ancora più inquietante se paragonato all’ultimo periodo pre Covid in cui c’erano stati 2.596 neonati, quasi 500 in più rispetto a quest’anno. Questo significa che nel periodo pre Covid nasceva il 25% di bambini in più, un neonato in più ogni quattro. 

Il trend negativo delle nascite sembra comune in tutto l’Occidente anche se a Milano la situazione era già in forte calo prima dell’arrivo del Covid. 

Infatti, il 2019 aveva già segnato il record negativo dell’ultimo secolo, con la nascita nell’anno di 9.671 bambini (l’anno prima erano stati 10.831). Dal 2018 al 2020 ci sono stati quasi duemila nati in meno a Milano. E se il trend di quest’anno dovesse proseguire, per la prima volta nell’ultimo secolo a Milano nasceranno meno di 9.000 bambini. Anzi, si rischia perfino di andare sotto gli 8.000.

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Ph. HuyNgan – Pixabay

Continua la lettura con: Quanti sono gli abitanti di Milano nel 2022?

Credits: milanolife.it

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🔴 Addio a Milano: gli ultimi LOCALI CHIUSI per SEMPRE

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Credits scattidigusto - Pizzeria Queen

Prosegue il periodaccio per i locali. Dopo lockdown Green Pass, la nuova mazzata sui locali arriva dall’impennata dei prezzi di gas e luce. Una situazione per molti insostenibile: “meglio chiudere”. Vediamo i locali che non riapriranno più le saracinesche.

🔴 Addio a Milano: gli ultimi LOCALI CHIUSI per SEMPRE

# Il centro perde il Bistrot Duomo, Crocetta e l’Angolo di Brera

Credits vivernaitalia.it IG – Bistrot Duomo

Tra i locali la cui chiusura ha fatto più rumore c’è il Bistrot Duomo, il bar aperto nella primavera 2021 in una collaborazione con Terrazza Calabritto, che si trovava negli spazi della Mondadori. In questo caso è stato il Comune di Milano che ha deciso di riprendere l’utilizzo dell’edificio per raddoppiare il Museo del ‘900 costringendo la casa editrice a spostare il punto vendita negli ex-spazi di Benetton all’angolo con via Mazzini e rescindere il contratto della società con le inevitabili proteste dei dipendenti del locale rimasti senza lavoro.

Credits angolodibrera IG – L’Angolo di Brera

In via Baracchini all’angolo con piazza Diaz ha cessato invece l’attività Crocetta Milano 1982, in una parte della piazza con locali chiusi da tempo, compreso il Grand Hotel Plaza, mentre in via Tivoli all’angolo con Foro Buonaparte ha chiuso il ristorante l’Angolo di Brera.

# Dopo 12 anni Gap chiude per sempre e lascia l’Italia

Credits huyle74 IG – Gap Milano

In corso Vittorio Emaunele II chiuderà a Novembre anche il flagship store di 2.400 mq e 3 piani di Gap, storico brand americano di abbigliamento di proprietà della stessa società che detiene il marchio Banana Republic, il cui negozio si trovava a fianco e già chiuso dal 2017. Il brand Gap lascia Milano e l’Italia avendo ceduto tutti i suoi negozi a Ovs nel febbraio di quest’anno.

# Nella zona est è durata poco la pizzeria-museo dei Queen 

Credits scattidigusto – Pizzeria Queen

Passando alla zona est hanno abbassato le serrande il locale di Andrea Marconetti in viale Umbria “Killer Milano” sorto dalle ceneri della storica discoteca Plastic e dopo pochi mesi di attività anche la Pizzeria & Queen Museum Italy, in piazza Santa Maria del Suffragio,  che oltre a essere una pizzeria era anche un piccolo museo con una collezione di memorabilia legate ai Queen e a Freddie Mercury.

# In Stazione Centrale tra alti e bassi

Credits scattidigusto – Negozi chiusi Stazione Centrale

L’area commerciale della Stazione Centrale vive di alti e bassi. Sul lato orientale alcuni locali hanno chiuso, tra cui Gud e Sicilia’s, nonostante le recenti aperture seguite al rinnovamento generale dell’edificio voluto da Grandi Stazioni che non sembra al momento aver portato gli effetti sperati.

All’interno del Mercato Centrale, inaugurato l’estate scorsa, la situazione è migliore anche se ha già cambiato attività lo spazio di Empanadas del Flaco aperto dagli chef del ristorante stellato milanese Contraste: Matias Perdomo, Simon Press e Thomas Piras. Al suo posto una caffetteria.

Fonte: scattidigusto

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FABIO MARCOMIN

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🔴 La CAPITALE delle MULTE: una ogni sei minuti da autovelox. Qui i PUNTI più a RISCHIO

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Credits automoto.it - Mappa autovelox Milano

Tra i primati di Milano c’è anche quello dei milioni di euro frutto delle multe da autovelox, quasi tre volte di più della capitale, malgrado i molti abitanti di meno (e, forse, gli automobilisti più disciplinati). Ma quali sono le postazioni attive e quelle più “pericolose” in città? 

La CAPITALE delle MULTE: una ogni sei minuti da autovelox. Qui i PUNTI più a RISCHIO

# A Milano una multa ogni 6 minuti da autovelox nel 2022

Credits manfredrichter-pixabay – Autovelox

Nel 2021 il Comune di Milano ha sanzionato automobilisti e motociclisti per quasi 13 milioni di euro, per la precisione 12 milioni e 978 mila euro, tramite le postazioni fisse degli autovelox. Un primato italiano, il Comune di Roma non è arrivato a 5 milioni, e un trend che prosegue anche nel 2022. Nei primi sei mesi dell’anno è stata comminata una multa ogni 6 minuti

# Undici punti in cui sono attive delle postazioni fisse sulle strade della città

Credits automoto.it – Mappa autovelox Milano

In città sono undici i punti in cui sono presenti delle postazione attive fisse che rilevano la velocità.

Quelle dove il limite è di 50 km/h sono in:

  • viale Famagosta, nel tratto via Cusi/via Beldiletto;
  • due punti su via dei Missaglia, in entrambi i sensi di marcia;
  • via della Chiesa Rossa, poco prima del numero civico 277;
  • viale Fulvio Testi, in direzione centro;

Gli autovelox che sanzionano al superamento del limite di 70 km/h sono in:

  • via Palmanova, all’altezza della stazione metropolitana “Cimiano”;
  • viale Fermi, posizionato dopo il ponte ferroviario all’altezza di via Zubiani/via Moreschi;
  • viale Fulvio Testi direzione periferia;
  • via Parri, in entrambi i sensi di marcia;
  • Cavalcavia del Ghisallo, in corrispondenza della sottostante viale Certosa;
  • via Virgilio Ferrari, in entrambi i sensi di marcia.

# I punti più a rischio sono Viale Fulvio Testi e il cavalcavia del Ghisallo

Credits robertoantolini1950 IG – Viale Fulvio Testi

Tra questi punti di controllo dei limiti c’è ne sono alcuni dove è più facile ricevere una contravvenzione per eccesso di velocità. Viale Fulvio Testi con i suoi due autovelox ha fatto registrare nei primi sei mesi del 2022 ben 47.705 multe, la maggioranza per il superamento del limite di 50 km/h. A seguire quello sul cavalcavia del Ghisallo, dove il limite è di 70 km/h in direzione centro, con 22.550 sanzioni, e quelli su via Fermi e via dei Missaglia con circa 12.700 a testa.

Tutte le altre postazioni hanno rilevato meno di 10.000 infrazioni. Il cavalcavia di via Renato Serra è risultato il meno “rischioso” per gli automobilisti con sole 790 multe elevate nei primi sei mesi del 2022.

Fonte: Automoto

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FABIO MARCOMIN

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I 7 parchi divertimento che fanno andare più FUORI di TESTA nel mondo

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Holy Land

Quest’estate grande boom dei parchi di divertimento. Voglia di recuperare il tempo perso, questa la ragione ufficiale. Ma se si vuole esagerare, ci sono sette parchi che sono davvero assurdi. 

I 7 parchi divertimento che fanno andare più FUORI di TESTA nel mondo

#1 Tra Gesù e l’arca di Noé: il parco dedicato alla religione cristiana

Credits: www1.cbn.com

Holy Land Experience. Come si può intuire già dal nome, questo parco è una vera e propria “esperienza in terra santa”. Si tratta del primo parco a tema dedicato alla religione, in particolare a quella cristiana, in cui si possono provare attrazioni ispirate ai passi più famosi della Bibbia. Si trova a Orlando, negli Stati Uniti, e tra l’arca di Noè in scala e figuranti ispirati a Gesù e ai suoi discepoli, non manca davvero nulla.

#2 Divertirsi come un ergastolano

Credits: matcha-jp.com

Hokkaido Abashiri Prison. La particolarità di questo parco è data dal luogo in cui è situato. Non è stato costruito ad hoc, ma è veramente una vecchia prigione che è stata resa un’attrazione turistica. Viene offerto un tour tra le celle e i luoghi più significativi della vita carceraria, ma in questa località del Giappone si sono spinti oltre. Infatti, per rendere l’esperienza più immersiva, sono presenti attori che interpretano il ruolo dei carcerieri e dei prigionieri.

#3 Nella tenuta del re dei Narcos

Credits: comunidadclubmarcopolo.com

Hacienda Nápoles. Qui ci troviamo in Colombia, in uno dei luoghi meno convenzionali che ci si potrebbe aspettare. Infatti, il parco in questione è sorto esattamente nella tenuta di Pablo Escobar, uno dei più celebri e famigerati trafficanti di droga al mondo. Dopo la sua caduta e l’acquisizione dell’area da parte del governo colombiano, fu scelto di donarle un nuovo scopo, grazie comunque alle bellezze che offriva. Infatti, una delle attrazioni principali è la presenza di animali esotici come ippopotami, elefanti e varietà di rettili che lo stesso Escobar aveva adottato nel tempo.

#4 L’ebbrezza di vivere in un regime totalitario

Credits: azillphoto.com

Survival Drama. Se siete curiosi di fare un viaggio indietro nel tempo, anche se in un periodo non troppo disteso, la Lituania ha il parco che fa per voi. “Survival Drama” è un’esperienza che porta a visitare un bunker scavato ben 5 metri sottoterra, dove tutto è stato allestito per far provare ai visitatori un assaggio da cittadini sotto un regime totalitario. Saranno presenti guardie e soldati che faranno rispettare serie e rigide regole per comprendere le sensazioni di vivere senza libertà.

#5 Nel Regno dei Nani

Credits: trip.com

Kingdom of the Little People. Questo parco in Cina è tanto particolare quanto una bella iniziativa. Una comunità di persone affette da nanismo si è riunita e gestisce questo luogo dedicato proprio a loro, con case fatte su misura e abiti particolari. Un modo anche per prendere con un sorriso la propria particolarità e offrire divertimento ai visitatori con spettacoli e recite.

#6 Il covo dei coccodrilli

Credits: viator.com

Crocosaurus Cove. In Australia, terra degli animali più strani e pericolosi al mondo, non poteva mancare un parco dedicato esclusivamente ai coccodrilli. Oltre a spettacoli e musei interattivi, l’esperienza più estrema consiste nel fare un bagno nella stessa vasca dei grossi rettili, anche se protetti dentro una gabbia in plexiglass. I più coraggiosi e impavidi, sicuramente, apprezzeranno l’esperienza.

#7 Il parco delle ruspe

Credits: dadncharge.com

Diggerland è la dimostrazione che un parco a tema può essere dedicato davvero a qualsiasi cosa. Qui, in Gran Bretagna, ai visitatori sono offerte svariate attrazioni basate sulle ruspe ed escavatrici. Si può prendere parte a giostre o provare a pilotarne una in uno spazio sicuro. Inoltre, sono anche offerti spettacoli adrenalinici con stuntman e professionisti.

 

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MATTEO GUARDABASSI

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MARANELLO: le sorprese del mondo della Ferrari a due ore da Milano

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Un nome noto in tutto il mondo e che rappresenta un mondo a parte in Italia. Sì, perché nella campagna modenese si entra in un paese che può sembrare Disneyland in versione Ferrari. Turisti internazionali in processione come a Lourdes e ogni forma di attrazione che rimanda al Cavallino Rampante. Eppure Maranello non è solo questo.  

MARANELLO: le sorprese del mondo della Ferrari a due ore da Milano

In realtà la Ferrari è nata a Modena. Maranello è sede degli stabilimenti solo dal 1943, da quando è stato necessario spostarsi a causa della guerra e per ampliare la fabbrica. Comunque Enzo Ferrari non si è mosso lontano da casa: appena 19 chilometri a Sud di Modena. Una curiosità? La prima scelta di Ferrari era per un altro paese dei dintorni di Modena: Formigine. Ma l’amministrazione locale pose un rifiuto. 

# Prima sorpresa: dove la pianura incontra le colline

La prima sorpresa per chi non è mai stato nel paese è dato dalla conformazione fisica del territorio. Maranello è compresa tra la pianura e le colline che si innalzano proprio nel suo Comune, creando dei panorami suggestivi. 

# Seconda sorpresa: capitale gastronomica

Una seconda sorpresa è che Maranello si considera non solo un riferimento per gli appassionati di automobili. E’ anche una capitale gastronomica. Si dice che proprio qui si trovi la Ferrari dell’aceto balsamico più celebre del mondo: quello di Modena. Non solo: davanti all’ingresso della fabbrica della Ferrari  è presente il celebre Ristorante Cavallino, oggi gestito dal famoso chef Massimo Bottura, considerato tra i migliori d’Italia. 

# Terza sorpresa: produzione di eccellenza e attrazione turistica

La terza sorpresa  come Maranello riesce a mettere insieme produzione di eccellenza con l’attrazione turistica per appassionati di tutto il mondo, ma senza cedere a fenomeni da baraccone. 

Nel paese ci sono anche due monumenti che rimandano alla Ferrari: nel centro di Maranello, oltre al Mosaico Piazza Libertà, si trova il monumento a Enzo Ferrari, opera dello scultore modenese Marino Quartieri. Poi c’è il monumento al Cavallino Rampante, al centro di una grande rotonda vicino agli stabilimenti ed alla Galleria del vento. Il simbolo della Ferrari si ispira al pilota della prima mondiale Francesco Baracca che lo usava sul suo velivolo. Si dice che Ferrari abbia scelto questo simbolo quando gli venne fatta la profezia che se lo avesse usato le sue auto sarebbero state le più veloci e longeve del pianeta.

# Quarta sorpresa: la fabbrica, una disneyland della Ferrari

Il primo dei luoghi Ferrari da visitare sono gli stabilimenti che rappresentano anche delle pregevolezze estetiche, come il centro ricerche realizzato da Massimiliano Fuksas o la galleria del vento di Renzo Piano. Si possono visitare gli stabilimenti con visita guidata in pullman. Si viene così catapultati in un mondo a parte: un vero e proprio paese in cui gli unici mezzi a girare sono delle Ferrari, che vengono fatte girare come primo collaudo, e persone con indosso la celebre divisa del Cavallino Rampante. Gli ordini coprono oltre un anno. Quando si compra una Ferrari la si acquista quando non è ancora nata.

Accanto alla fabbrica c’è infine la pista di Fiorano dove vengono collaudate le auto appena uscite dagli stabilimenti. Si dice che quando correva in Ferrari Michael Schumacher fosse così ossessionato da testare l’auto da girare sul circuito anche di notte, senza luci. 

# Quinta sorpresa: le meraviglie del Museo Ferrari

Altro luogo immancabile è il Museo della Ferrari. Il paradiso per gli appassionati. Ci sono vetture di ogni epoca, da quelle usate nei gran premi di Formula Uno o in altre corse a quelle destinate alle strade normali. In particolare ci sono le auto a edizione limitata con caratteristiche estetiche e motoristiche uniche. Curiosa l’area in cui si possono simulare il cambio gomme o un test drive in gara. Di culto il merchandising con ogni tipo di oggetto brandizzato Ferrari (con il relativo prezzo che lievita). Una curiosità? Sapete perché la Ferrari è rossa? In origine era gialla. Ma nelle competizioni di un tempo le auto da corsa dovevano avere un colore diverso in base alla nazioni. Tutte le auto italiane dovevano essere rosse. 

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano): Bormio, Tremosine, Madonna di Campiglio, Val Vigezzo, Punta Sasso, Portofino, Bellagio, Legnano, Sottomarina, Bobbio, Brolo, Preda Rossa, Lomello, Bergamo, Madruzzo, Gaggio, Pusiano, Gera Lario, Chamois, Lerici

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🔴 Sondaggio choc: MILANO ha virato a DESTRA?

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Fonte: sondaggibidimedia.com

Gli ultimi sondaggi nazionali segnalano una probabile vittoria della coalizione del centro destra. Fratelli d’Italia cresce ogni giorno, affermandosi come primo partito italiano, votata da quasi un italiano su quattro. Il PD sembra in caduta libera: aumentano le perplessità sulla campagna elettorale del segretario del PD. Ma gli ultimi dati più clamorosi arrivano da Milano, fino a un anno fa roccaforte del centro sinistra. 

Sondaggio choc: MILANO ha virato a DESTRA?

# Il PD rischia di perdere anche Buenos Aires

Fonte: sondaggibidimedia.com

L’ultima elaborazione di sondaggibimedia.com ha eseguito una simulazione in base agli ultimi sondaggi declinata sui singoli territori. Anche in Lombardia sembra confermata la tendenza dello spostamento a destra del sentiment elettorale. Ma i risultati più clamorosi potrebbero arrivare da Milano dove, secondo le simulazioni, il centro destra potrebbe fare l’en plein, riuscendo ad aggiudicarsi perfino la zona Buenos Aires- Corso Venezia, ossia quella che da quasi un decennio è stata definita la nuova “Stalingrado d’Italia”, roccaforte dell’area progressista.

Ad appena un anno dalla affermazione di Sala, Milano potrebbe segnare un radicale cambiamento. Quali sono i motivi della disfatta? Sicuramente sono variegati, anche se alcuni analisti segnalano il crollo di consensi del PD da quando è partita la campagna elettorale del segretario Letta. Dal momento dell’avvio della nuova campagna i sondaggi registrano la perdita di quasi l’1% di voti al giorno per il partito di Letta. 

# Polemiche sulla campagna del PD: “un 1984 che non ce l’ha fatta”, “da giornalino delle medie”

Indiscrezioni dal mondo del PD dicono che si respira già aria di disfatta e che ormai l’attenzione sia più per il congresso post elezioni che per il voto del 25 settembre. C’è maretta nei confronti del segretario, soprattutto per una campagna che si sta rivelando un boomerang. Una divisione manichea tra “bene e male” che sembra uscita dai tempi del primo Berlusconi, da anni Ottanta reaganiani, certo non coerente con la più nobile tradizione della sinistra italiana. 

C’è chi l’ha definita “una campagna da 1984 di Orwell” e chi invece la assimila ai contenuti di un giornalino delle medie. Il lato positivo è che la campagna sta spadroneggiando sui social, trasformandosi in meme virale: fioccano ovunque le prese in giro delle alternative di scelta. Succederà come per #tuttacolpadipisapia quando un meme ha impresso una direzione contraria a quanto previsto dagli strateghi elettorali (ai tempi della Moratti)?

Continua la lettura con: La notizia del giorno: il boom dei viaggi vintage

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Le 7 COSE DI RILEVANZA MONDIALE da FARE a Milano per renderla più ATTRAENTE a livello internazionale

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Ph. Patricio González - Pixabay

Milano è una delle città più attrattive del mondo, ma è ancora lontana dalle prime posizioni in classifica dove a comandare ci sono le più grandi metropoli d’Europa, Asia e America come Londra, Hong Kong e New York. Per scalare la graduatoria si dovrebbero realizzare alcune attrazioni da primato. Vediamo quali potrebbero essere.

Le 7 COSE DI RILEVANZA MONDIALE da FARE a Milano per renderla più ATTRAENTE a livello internazionale

#1 Le montagne russe più spettacolari del mondo 

@mammela-pixabay – Montagne russe

Per gli amanti dei parchi divertimento Milano non può farsi mancare le montagne russe più spettacolari del mondo, quelle del Luna Park all’Idroscalo sono piuttosto piccole. La zona più adatta per realizzare questa nuova attrazione potrebbe il distretto di MIND o il nuovo quartiere di Cascina Merlata dove c’è spazio in abbondanza. Potrebbe così diventare un elemento iconico del neonato parco regalando una visione adrenalinica sulla città. 

#2 La casa più lussuosa del mondo 

@Michelle_Raponi-pixabay – Villa di lusso

Nella città del design, dell’architettura e dalla moda potrebbe essere costruita la villa più lussuosa del mondo. Andrebbero chiamati a raccolta le archistar internazionali più famose, i migliori stilisti per gli interni e i migliori paesaggisti per il giardino esterno. Si potrebbe immaginare di renderla patrimonio comunale trasformandola nella casa museo più moderna e chic del mondo. 

#3 Il museo dei trasporti più dinamico del mondo

ufficio stampa Atm – sabbiera deposito messina

L’Azienda Trasporti Milanesi, meglio conosciuta come Atm, ha festeggiato 90 anni di storia nel 2021 e avrebbe molto da raccontare. I suoi storici tram 28 girano per le strade di San Francisco e in Australia, ma ancora Milano non ha un museo dei trasporti. Potrebbe essere l’occasione di progettarne uno, magari facendone il più dinamico del mondo, con prove e simulazioni in stile museo Ferrari a Maranello, per richiamare turisti e appassionati. 

#4 Il palco più grande del mondo

@12019-pixabay – Palco

Milano è la città degli eventi per eccellenza in Italia. Qui si sono esibiti gli artisti più importanti della storia della musica e per questo ci sarebbe bisogno di un palco all’altezza delle loro esibizioni, il più grande del mondo. Possibili location per ospitarlo potrebbe essere il Parco Nord, CityLife oppure la piazza più grande della città, intitolata a Gino Valle. 

#5 Il depuratore d’aria più potente del mondo

@South China Morning Post

Chiunque abbia esperienze internazionali lo mette al primo posto tra i problemi di Milano: l’inquinamento dell’aria. La strategia di ridurre le emissioni, con la lotta alle auto, prima con Ecopass e ora con Area C e B oltre alla modernizzazione degli impianti di riscaldamento, non sembra aver prodotto risultati tangibili. E’ il momento di passare alla strategia di purificare l’aria. Realizzare il depuratore d’aria più potente del mondo potrebbe essere la soluzione ottimale, magari con un design avveniristico per farla diventare un nuovo simbolo della città esteticamente gradevole.

#6 L’ospedale più d’avanguardia del mondo

@corgaasbeek-pixabay – Ospedale

In tema di sanità Milano, e la Lombardia in generale, dopo decenni sugli allori sono stati messi pesantemente sotto processo negli ultimi due anni e mezzo in una regione travolta dalla pandemia. Nel costruendo distretto di MIND è appena stato terminato l’ospedale più alto d’Italia, e uno dei più alti d’Europa, che riunisce due eccellenze cittadine prima dislocate altrove. Proseguendo su questo filone si potrebbe far nascere l’ospedale più d’avanguardia del mondo.

#7 I trasporti pubblici più efficienti del mondo

@noelsch-pixabay – Trasporti Londra

La metropoli lombarda vanta la rete di trasporti più estesa ed efficiente d’Italia: quella tranviaria è anche una delle più estese d’Europa e quella metropolitana si avvicina alla top ten. La puntualità e la capillarità del servizio sono due dei punti di forza, ma il raffronto con altre realtà estere stona, per questo Milano dovrebbe puntare ad avere il sistema di trasporto pubblico più efficiente del mondo. Da ottenere sia aggiungendo nuovi reti metropolitane che innovando i mezzi e le modalità di gestione. 

Continua la lettura con: COME si VIAGGIA in TRENO in Svizzera: le COSE MIGLIORI che si dovrebbero importare in Italia

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il MARE DI SVEVIA a tre ore da Milano (la passione dei tedeschi)

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Ph. LN_Photoart - Pixabay

Cosa c’è di meglio di un weekend al lago per evadere dalla frenesia della vita cittadina? E da Milano c’è l’imbarazzo della scelta. È curioso notare come la città meneghina sia circondata da laghi, sembra quasi siano stati creati apposta per rendere il più veloce possibile l’evasione dal caos metropolitano. Ma se ormai si è stufi del solito tragitto verso il lago di Como, è bene sapere che a poco più di tre ore da Milano si può raggiungere il mare di Svevia. Meglio conosciuto come il Lago di Costanza è la meta ideale per concedersi un weekend fuori porta tra cultura, gastronomia e relax.

Il MARE DI SVEVIA a tre ore da Milano (la passione dei tedeschi)

# Bodensee: dal mesolitico, passando per il medioevo fino ai giorni nostri

credits: mondointasca – Lago di Costanza

Al confine tra Svizzera, Germania e Austria e a sole tre ore da Milano si trova il lago di Costanza o Bodensee, in tedesco. Grande una volta e mezzo il nostro lago di Garda, è il maggiore specchio d’acqua della Germania e terzo in Europa ricoprendo una superficie di 538 kmq in un avvallamento tra la catena delle Alpi e quella del Giura. Il lago è posto ad un’altitudine di 396 metri sul livello del mare e si divide in quattro parti: Obersee, Überlinger See, Zeller See e Untersee. La sua origine deriva dallo scioglimento del ghiacciaio del Reno e l’insediamento delle sue rive risale al mesolitico. Per questo il lago è di grande interesse per la ricerca preistorica in Europa e, grazie ai resti perfettamente conservati degli insediamenti costieri del neolitico e dell’età del bronzo, ospita il museo palafittico di Unteruhldingen, il più antico museo europeo all’aperto sull’età della pietra.

# Le sue tre isole

Ma oltre ad essere ricco di storia, il Mare di Svevia, offre ai visitatori un’immersione in preziose città che si affacciano sulle sue sponde cristalline. Come Costanza, la città più popolosa che da il nome al lago. Simbolo della riforma protestante, la città di Costanza si costruisce attorno al famoso Obermarkt, il mercato superiore, una volta centro del borgo medioevale. Infatti, ancora oggi il centro storico mantiene il suo stile tradizionale e per visitarlo non c’è niente di meglio che perdersi tra le sue stradine strette e le sue case a graticcio. Ma se la città è sicuramente la base perfetta per alloggiare, le vere perle del lago sono le sue tre isole: Mainau, Reichenau e Lindau.

# Mete imperdibili nel cuore cristallino d’Europa

credits: istock – Lindau

A soli 10 km da Costanza si può raggiungere Mainau, l’isola che con alberi di oltre 150 anni e fioriture lussureggianti è divenuta negli anni un parco fiorito. La sua trasformazione avvenne col suo passaggio ai conti Lennart Bernadotte, nel 1930, e da allora non si è mai smesso di curarla. Aiuole di tulipani, narcisi, giacinti e orchidee tropicali iniziano a colorare l’isola da aprile, ma Mainau ospita fiori per tutti i mesi e a maggio regala una fioritura di 300 varietà di rododendri e azalee. Giugno ha come protagonista 1300 varietà di rose e per finire l’ultima fioritura è a settembre con 20.000 dalie che crescono sul pendio sud dell’isola. Inoltre, sull’isola si trova la Casa delle Farfalle, una delle chiese barocche più grandi della Germania

Sempre a pochi km da Costanza si trova anche l’isola di Reichenau patrimonio dell’UNESCO. Conosciuta per ospitare la chiesa più antica della Germania, Kirche St. Georg, è stata un centro artistico di grande importanza per la storia dell’arte europea del X e XI secolo e luogo di formazione di alcune delle più significative figure culturali d’Europa come Hernannus Contractus, il matematico, astronomo, storico, teologo e musicista considerato “il miracolo dell’XI secolo”.

Se ci si sposta invece nella parte più orientale del lago si può raggiungere Lindau, una chicca del Bodensee sviluppata su di un’isola lunga 900 metri e larga 400 collegata alla terraferma da un ponte e famosa per i suoi edifici. Nata come villaggio di pescatori alla foce del reno si è poi mutata in un luogo leggendario scelto dai nobili per le proprie dimore estive. Oggi Lindau è una cittadina deliziosa, il suo centro storico è punteggiato di torri, campanili e antichi palazzi con le facciate affrescate. E se si desidera vedere il tramonto, dal suo faro si gode la migliore vista del lago e del suo borgo storico.

Se si decide di concedersi qualche giorno in più del weekend, il percorso merita di continuare con l’imponente complesso barocco dell’abbazia e del castello di Salem e con il castello di Meersburg, il più antico tuttora abitato della Germania. Un’altra destinazione per gli amanti della storia è la Biblioteca collegiale di San Gallo, costruita nel 1755, è una tra le più grandi e antiche biblioteche monastiche in tutto il mondo e oggi patrimonio dell’UNESCO. Da inserire tra le tappe anche la storica Ravensburg e Sciaffusa, dove il Reno uscito dal lago forma le cascate più grandi e spettacolari d’Europa.

# Una vacanza per tutti i gusti

credits: turismo.it – Lago di Costanza

Ma non finisce qui, perché oltre ad essere ricca di suggestioni tra città e siti di interesse storico, la Regione del Lago di Costanza è la meta ideale anche per gli appassionati di gastronomia. Infatti, conosciuta per la sua verità di vini è la regione d’origine del Müller-Thurgau e dello Spätburgunder, o Pinot Nero, famosi in tutta Europa. Anche la produzione di birra non è da meno e nell’entroterra del lago si contano circa 23 birrifici. In particolare, la località di Tettnang è conosciuta per il suo “oro verde”, o luppolo, considerato uno dei migliori al mondo, a cui è dedicato qui anche un museo. Inoltre, è stata costruita una pista ciclabile di ben 270 km, pensata appositamente per fare il giro completo del lago e smaltire tutte le delizie assaggiate.

Insomma, il Lago di Costanza ne ha davvero per tutti i gusti. Che sia per una vacanza culinaria, una gita storica o all’insegna del relax e della natura, il mare di Svevia è decisamente una di quelle mete de inserire in agenda per scappare dalla frenesia cittadina e trascorrere un weekend alternativo nel cuore d’Europa.

Continua la lettura con: Il BORGO delle CASCATE

SARA FERRI

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Il video del giorno: LA CODA per la FAME

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Clicca per il video - Da Wall Street Silver

Ultimo fine settimana di agosto a Milano. Una coda infinita per accedere ad un pasto caldo dal Pane Quotidiano. “Livelli mai visti neanche ai tempi della pandemia”. 

Immagine che fa soffrire, segnalando una parte di Milano che sta finendo sempre più emarginata. 

Clicca sull’immagine per il video Da Wall Street Silver (Twitter)

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Continua la lettura: Le più belle canzoni tradizionali di Milano (Video)

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🔴 Il boom dei viaggi vintage: il RITORNO del TRENO ARLECCHINO

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Credits Andrea Cherchi - Treno Arlecchino

La novità del giorno è un ritorno al passato: uno dei treni simbolo del boom economico è ritornato a viaggiare sui binari. Scopriamo come è fatto e le tappe percorse che già attirano l’interesse dei turisti.

Il boom dei viaggi vintage: il RITORNO del TRENO ARLECCHINO

# Sui binari uno dei treni simbolo del boom economico 

Credits Andrea Cherchi – Belvedere Treno Arlecchino

Il treno rapido Arlecchino è stato uno dei treni simbolo del boom economico, parente stretto del celebre Settebello, un altro treno simbolo degli anni 60-70.

Inaugurato nel 1960 e interamente restaurato da Fondazione Fs, l’iconico elettrotreno di lusso prodotto dalla Breda è famoso per il suo design, i colori vivaci degli allestimenti, ogni carrozza si caratterizza per una differente tinta delle sedute, il bar di bordo e soprattutto l’inconfondibile belvedere frontale da cui i passeggeri possono assistere in prima fila al viaggio.

# Il primo viaggio dalla Stazione di Milano Centrale: le 4 fermate

Credits Andrea Cherchi – Treno Arlecchino

Entrato in servizio il 23 luglio del 1960 in occasione delle Olimpiadi di Roma, compiendo il viaggio inaugurale da Bologna a Venezia, l’ETR 252 è ritornato a correre. Il primo viaggio dell’estate 2022 è avvenuto sabato mattina 27 agosto: il treno ha percorso la tratta di sola andata dalla Stazione di Milano Centrale a Venezia Santa Lucia con fermate intermedie a Verona Porta Nuova e Padova.

# Il secondo viaggio: nelle terre del prosciutto di San Daniele

Credits Andrea Cherchi – Fiancata Treno Arlecchino

Domenica 28 agosto, in occasione della storica manifestazione dedicata al prosciutto di San Daniele e ai prodotti dell’enogastronomia del Friuli Venezia Giulia, l’Arlecchino ha invece viaggiato tra Trieste, Udine e Gemona per poi sostare due ore in stazione e dare la possibilità di visitarlo ad alcune decine di persone che si erano prenotate. 

# Il boom dell’estate: i viaggi in treno d’epoca. Gli appuntamenti di settembre

Credits Andrea Cherchi – Treno Arlecchino in viaggio

L’Arlecchino è la superstar nella nuova moda dell’estate: il viaggio sui treni d’epoca. Il programma su rotaia per fine agosto/settembre è molto intenso e copre l’intera nazione:

# Il treno di Dante: percorre i luoghi legati all’autore della Divina Commedia da Firenze a Ravenna

# Ferrovia dei Parchi: viaggia tra le meraviglie naturalistiche dell’alto Molise e in Abruzzo

# L’Archeotreno: per un’immersione nella storia in Campania, da Napoli arriva fino a Pompei e Paestum, nominati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Si viaggia lungo il litorale partenopeo, percorrendo il miglio d’oro – il tratto di strada che unisce Ercolano a Torre del Greco – e la prima ferrovia della penisola, sotto il Vesuvio, fino ai celebri siti archeologici 

# Irpinia Express: sempre protagonista la Campania con il turismo storico-ferroviario sulla Avellino-Rocchetta, una delle linee più antiche d’Italia, attivata nel 1895, che consente di riscoprire l’entroterra irpino attraverso il Parco naturale regionale del fiume Ofanto fino a Lioni (Avellino), antico centro sannitico famoso per le sue mura ciclopiche

Per scoprire date, orari e itinerari dell’Irpinia Express, del treno di Dante, del treno storico da Sulmona a Roccaraso e di tutti i convogli storici di Fondazione Fs consultare il sito www.fondazionefs.it.

A settembre, anche un appuntamento che interessa il Piemonte: alla scoperta della vendemmia con il treno storico Novara-Sizzano, in calendario domenica 25 settembre. Si viaggia su una locomotiva a vapore con carrozze anni 50 e bagaglino (partenza da Novara alle ore 9,40). 

I primi due viaggi apriranno la strada a una nuova stagione del treno per attirare turisti amanti dei viaggi vintage?

Continua la lettura con: In TRENO da MILANO: 10 destinazioni da raggiungere per una gita o per una breve vacanza

FABIO MARCOMIN

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“NO alla METROPOLITANA!”: il QUARTIERE più ANTAGONISTA del mondo

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Credits mfrance62 IG - Exarchia

Mentre il resto del mondo si strappa le vesti per costruire metropolitane, una nuova linea metropolitana in costruzione in una della più antiche capitali europee sta generando tensione e scontri tra le forze di polizia e i cittadini. Perché i residenti stanno danno battaglia perché non venga mai inaugurata?

“NO alla METROPOLITANA!”: il QUARTIERE più ANTAGONISTA del mondo

# Scontri tra cittadini e polizia nel il quartiere di Atene che non vuole la metropolitana

Credits RoseAphro-wikipedia – Tracciato linea 4 Atene

Sono iniziati il 10 agosto i lavori per la realizzazione del primo lotto della quarta linea metropolitana di Atene, che sarà lunga 30 km e dovrebbe essere terminata in circa 8 anni. Sin da subito si sono registrati scontri tra la polizia e gruppi di cittadini contrari alla realizzazione di una stazione nel loro quartiere. Si tratta del quartiere di Exarchia, sede da ormai oltre 50 anni di vari movimenti di sinistra, antifascisti e anarchici, che hanno dato una forte identità al quartiere e attirato nuovi residenti, anche dall’estero. La zona è molto popolare fra studenti, artisti e intellettuali. La fermata incriminata è quella di Piazza Exarchia.

# Exarchia: quartiere anarchico e al centro di numerose occupazioni e sgomberi

Credits dunnwitchhorror IG – Exarchia

La criticità di questo quartiere è cresciuta negli ultimi anni. Dal 2015, quando aumentarono gli arrivi dei migranti in Grecia, Exarchia divenne un centro di ospitalità con gli attivisti che occuparono circa dieci edifici della zona per trasformarli in case per molti migranti, soprattutto siriani.

Oggi gli stessi palazzi sono ricoperti di graffiti e murales che, insieme ad attività artistiche e culturali e a un’attiva vita notturna, hanno reso il quartiere una meta per un turismo alternativo. A più riprese, dal 2019, sono state messe in atto diverse operazioni di sgombero per riportare un po’ di legalità in questo angolo della capitale ellenica e che hanno però contribuito a far salire il clima di tensione tra residenti e forze dell’ordine. Ma perché si dichiarano contrari a uno dei simboli dell’ecologismo mondiale?

# Le critiche principali contro la costruzione della stazione metropolitana

Credits katre_deniz IG – Piazza Exarchia

La “battaglia” di Exarchia è stata paragonata, dal giornale greco conservatore Kathimerini, a quella dei nativi americani contro la ferrovia nel 1860: “La loro cultura non poteva sopravvivere al progresso che la ferrovia avrebbe portato. È esattamente quello che temono i nativi di Exarchia“.

Le motivazioni dell’agguerrito fronte contrario al progetto della nuova stazione sono sostanzialmente due:

  • la prima riguarda i cambiamenti dell’aspetto della piazza che, secondo gli oppositori, perderebbe una parte degli spazi verdi a causa dell’introduzione di scale mobili e ascensori;
  • la seconda è il rischio di gentrificazione a causa della maggiore appetibilità della zona e il conseguente aumento dei prezzi delle case che favorirebbe l’espulsione dei residenti attuali.

La seconda motivazione è anche quella che più sta spingendo i cittadini a protestare dato che Exarchia è ancora oggi una realtà differente rispetto a molte altre zone di Atene. Vicino alle università e al Politecnico, ma anche ai centrali e turistici quartieri di Monastiraki e di Piazza Omonia, è un quartiere composto da una comunità omogenea e differente, da una dozzina di isolati spesso divisi da strade pedonali ed è sprovvisto di negozi della grande distribuzione, con molti bar, librerie e negozi di dischi.

 

Fonte: Il Post

Continua la lettura con: Congelato l’AUMENTO dei BIGLIETTI della METRO: il braccio di ferro tra Comune e Regione

FABIO MARCOMIN

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Decisione della FED e incubo RECESSIONE

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Ph. stevepb - Pixabay

La FED ha annunciato il rialzo dei tassi per contrastare l’impennata dell’inflazione. Mossa per salvaguardare l’economia oppure colpo di grazia per il mondo occidentale? L’analisi di Tavi Costa e Kevin Smith, due tra i più grandi analisti mondiali. 

Decisione della FED e incubo RECESSIONE

Traduzione di estratti da articolo di Tavi Costa e Kevin Smith per Crescat Capital tratto da Tyler Durden per Zerohedge.com 

# Il più alto rialzo dei tassi dal 1984

Le odierne politiche restrittive della Fed in un’economia in rapido deterioramento sono i presupposti per una forte recessione. Contrariamente al sostegno monetario e fiscale senza precedenti che abbiamo avuto dopo l’ultima recessione economica, stiamo attualmente sperimentando un forte ritiro di liquidità in un momento in cui i fondamentali aziendali stanno iniziando a contrarsi. Nonostante la più profonda inversione della curva dei rendimenti degli ultimi decenni, la Fed sta alzando i tassi al ritmo più veloce dal 1984 mentre si prepara a ridurre il proprio bilancio di $ 90 miliardi al mese, a partire dal mese prossimo. Già, negli ultimi tre mesi, anche l’offerta di moneta M2 si è contratta del suo importo più alto in 63 anni.

# L’inflazione corre, l’economia si contrae: la situazione più drammatica per le autorità monetarie 

Nel frattempo, l’inflazione rimane profondamente radicata nell’economia. Queste sono probabilmente le circostanze più difficili che la Fed ha dovuto affrontare in molti decenni. Le banche centrali possono sacrificare la crescita economica finché i tassi di disoccupazione restano bassi, cosa che riteniamo altamente improbabile.

Guardando indietro al periodo della grande inflazione dalla fine degli anni ’60 all’inizio degli anni ’80, l’aumento dei prezzi al consumo ha preceduto un aumento sostanziale dei tassi di disoccupazione. In media, dopo due anni di iniziale apprezzamento dei tassi di inflazione, i mercati del lavoro hanno iniziato a vacillare. Con un tale livello di stretta monetaria e condizioni economiche già in via di erosione, siamo fermamente convinti che i tassi di disoccupazione siano destinati a salire in modo significativo rispetto ai livelli attuali.

# Rischio di crollo dei titoli azionari per la recessione

Nel 1973-74, ci volle un calo del 48% delle azioni prima che l’inflazione iniziasse a calare nei successivi due anni. Il persistente aumento dei prezzi al consumo all’epoca costrinse la Fed che dovette inasprire radicalmente le condizioni finanziarie. Di conseguenza, è seguita una brutale recessione inflazionistica e, al di fuori dei metalli preziosi, le azioni e i titoli del Tesoro in generale sono crollati insieme. Oggi si sta svolgendo una configurazione macro simile.

A nostro avviso, gli Stati Uniti e la maggior parte delle altre economie sviluppate sono entrate decisamente in un regime inflazionistico. Di conseguenza, il ruolo della politica monetaria sarà molto più orientato verso la stabilità dei prezzi che inibisce il contesto di eccessiva liquidità della banca centrale che ha portato i prezzi complessivi di mercato ai livelli insostenibili di oggi.

 

# L’inflazione resta un problema irrisolto

Nessuno dei problemi strutturali che causano l’inflazione è stato risolto. Anche perché la stretta monetaria ha solo ridotto il capitale disponibile per nuovi investimenti. È probabile che il tono più morbido che abbiamo visto di recente dai responsabili politici farà salire nuovamente i prezzi delle materie prime. 

L’impennata dei prezzi del gas naturale ai massimi recenti è forse uno degli sviluppi più importanti che si verificano oggi nell’ambiente macro. Sta accadendo proprio in un momento in cui la narrativa dell’inflazione si è dissipata a causa dei timori di recessione. L’apprezzamento del gas naturale ci ricorda che i mercati delle materie prime sono fondamentalmente collegati. L’aumento dei prezzi dell’energia spesso determina l’aumento dei prezzi dell’agricoltura e dei materiali.

# I primi segnali di un mercato ribassista

Poiché i prezzi di beni e servizi continuano ad aumentare a livelli storicamente elevati, aumenterà anche il costo del capitale. Questo non è uno scenario positivo per i titoli in crescita, in particolare rispetto alle società value. Lo spread dell’indice Russell Growth vs. Value è ancora vicino ai livelli massimi raggiunti nella bolla tecnologica del 2000. Ciò conferma ulteriormente la nostra opinione che il calo dei mercati azionari in generale sia solo l’inizio.

# Il crollo del mercato del lavoro

Forse è solo una coincidenza, ma quest’anno 774 CEO hanno lasciato i loro ruoli solo negli Stati Uniti. Questo è il numero più alto in 20 anni!

Di recente si sono verificati cambiamenti significativi negli indicatori del mercato del lavoro. L’apertura di posti di lavoro ha appena registrato il calo più grande su tre mesi nella storia dei dati, escluso lo shock iniziale della pandemia. Questo è probabilmente solo l’inizio. L’inasprimento della Fed con i PMI già ai livelli visti solo nella crisi finanziaria globale è solo un altro chiodo nella bara per l’economia.

# La bolla sulle big tech

Al culmine della bolla tecnologica nel 2000, i primi 10 titoli tecnologici statunitensi con capitalizzazione di mercato avevano raggiunto collettivamente un valore aziendale del 30% del PIL. Il problema allora era lo stesso di oggi. Le aspettative di crescita erano troppo alte per queste aziende. Le loro valutazioni erano semplicemente diventate troppo care rispetto alle dimensioni dell’economia complessiva per giustificare le ipotesi di crescita.

Inoltre, il boom della spesa per affrontare il problema dei computer dell’anno 2000 ha reso i fondamentali davvero insostenibili. Gli investitori stavano estrapolando un’elevata crescita a breve termine piuttosto che rendersi conto che era il massimo sia in termini di crescita che di redditività per il ciclo economico. Nel corso dei prossimi due anni e mezzo, il valore d’impresa di queste società potrebbe crollare a solo il 5% del PIL.

# La recessione cinese

La Cina sta attualmente affrontando una vera e propria recessione a causa di un sistema bancario e del mercato immobiliare eccessivamente indebitati. L’attenuazione dei suoi gravi squilibri macroeconomici ha costretto la PBOC ad allentare le condizioni monetarie non solo in un contesto inflazionistico ma anche con una politica della Fed significativamente più restrittiva. A nostro avviso, una svalutazione dello yuan cinese sarà la prossima palla da demolizione contro gli investitori. 

# La grande opportunità: i titoli energetici 

Decenni di azioni sconsiderate della Fed hanno creato uno degli ambienti di investimento più frenetici nella storia del mercato azionario. Al di fuori dei settori delle risorse naturali, stiamo assistendo a una profusione di valutazioni insostenibili elevate nella maggior parte del mercato azionario.

Non sorprende che il settore dei beni voluttuari di oggi valga 2,6 volte più grande del settore energetico, mentre quest’ultimo genera oltre 5 volte di più nel flusso di cassa libero. Riteniamo che questi squilibri di prezzo siano vere opportunità. Nei nostri fondi hedge macro e long/short globali, oggi siamo long sottovalutati nei settori delle materie prime scarse, tra cui metalli preziosi e di base, E&P di petrolio e gas e produttori di fertilizzanti, mentre siamo short su una varietà di titoli sopravvalutati in una varietà di settori come beni voluttuari e tecnologie dell’informazione.

# Il record di dividendi da oro e aziende energetiche

Chi estrae oro ha il più alto rendimento da dividendi in quasi dieci anni.

Allo stesso modo, i titoli energetici stanno pagando più dividendi di qualsiasi altro settore nell’S&P 500 oggi.

Originale: Tavi Costa e Kevin Smith per Crescat Capital tratto da Tyler Durden per Zerohedge.com 

Continua la lettura con: Perché nessun politico ci dice la verità sull’energia

LA FENICE

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Le MIGLIORI CANZONI TRADIZIONALI di MILANO

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Selezione di 16 canzoni tradizionali più tipiche di Milano. Spoiler: stonano fortemente con l’epoca di gender fluid e di politically correct.

Amore, amore, amore, amore un corno…
di notte mangio e bevo e di giorno dormo

Qual è la tua preferita?

Clicca sull’immagine per vedere il video

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Continua la lettura: Le canzoni più belle di Milano

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BORMIO: a tre ore da Milano “le Maldive delle Alpi”

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Un panorama tropicale in vetta alle montagne? A poco più di tre ore da Milano è possibile assistere a uno spettacolo naturale che rievoca le mete più esotiche del mondo. A Bormio, si può fare il bagno in un mare tropicale… a 3.000 metri d’altezza.

BORMIO: a tre ore da Milano “le Maldive delle Alpi”

@cigiiii IG – Cartello Bei Laghetti

Per essere precisi ci troviamo a una quota di circa 2.715 metri e non si tratta ovviamente di un mare bensì di acqua di lago: quella dei Bei Laghetti, tre laghi alpini nascosti fra le balze rocciose delle montagne con colori sbalorditivi che rievocano panorami simili a quelli delle Maldive.⁠

L’estate è la stagione perfetta per vedere brillare l’acqua di un colore azzurro brillante. Il sole che splende più in alto e il cielo terso sono la giusta combinazione per assistere a uno spettacolo naturale davvero unico.

Leggi anche: A 1 ORA da Milano c’è il LAGO dei TRAMONTI

# Come arrivare in questo paradiso d’alta quota

Credits _saragallagalli_ IG – Indicazione per Bei Laghetti

Partendo da Milano servono poco più di 3 ore di auto per arrivare in questo paradiso d’alta quota. Arrivati a Bormio si può scegliere di parcheggiare allo Chalet Rododendri e prendere il sentiero 542 che da Bormio 2000 arriva fino ai Bei Laghetti, un tragitto lungo e faticoso, o in alternativa prendere la funivia che arriva a Bormio 3000 e fare circa un’ora di cammino o in sella a una mountain bike lungo il sentiero 541 per scendere fino ai Bei Laghetti. 

# E poi c’è… Bormio!

Credits: milanosguardinediti.com – Bagni e vecchi e nuovi

Le Maldive delle Alpi non potevano che trovarsi a Bormio, il borgo delle acque sulle Alpi, nel parco nazionale dello Stelvio. Celebre fin dai tempi dei romani per le terme è località di sport e benessere, oltre a essere uno dei luoghi delle Olimpiadi del 2026. 

Protetta dai venti del Nord, la conca di Bormio è ampia e luminosa, interamente circondata da valli fluviali.

La presenza degli scarichi delle acque termali (Bagni Vecchi di Bormio) ha fatto sì che lungo la parete rocciosa sottostante si sia insediata una stazione di Capelvenere che è la più alta d’Europa.

Bormio dispone inoltre di un orto botanico tra i maggiori e più ricchi delle Alpi. Ospita moltissime specie e molte sono le iniziative che propone per tutte le età.

Continua la lettura con: Il borgo arcobaleno

FABIO MARCOMIN

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L’AUTOBUS più LUNGO del MONDO

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L’autobus è uno dei mezzi più utilizzati nella vita tutti i giorni, per lunghi viaggi oppure brevi tratti in città, alcuni sono comodi, altri meno, alcuni sono alti, altri bassi, alcuni più adatti alla città, altri a tratti più impegnativi, possono essere lunghi e corti, ma solo uno è il più lungo del mondo.

L’AUTOBUS più LUNGO del MONDO

# L’autobus più lungo del mondo non è né cinese né americano

Credits: pixabay

Esiste un autobus lungo 32,2 metri, il più lungo fino ad ora mai realizzato. Il DAF SuperCityTrain pesa ben 28 tonnellate e può trasportare fino a 350 persone per viaggio. Si potrebbe pensare che un colosso del genere sia stato creato negli Stati Uniti, oppure in Cina, paesi dalle grandi dimensioni, con grandi aree di terreno da coprire con i trasporti pubblici, e invece il DAF ha la sua casa natale nei Paesi Bassi. Quando si parla di autobus è lui il sovrano della lunghezza mondiale.

Leggi anche: Le FERMATE della METRO che non ci sono ma che ci PIACEREBBERO MOLTO

# L’Olanda è troppo piccola per lui

MikaelStrandberg, fivehundredpxLe sue grandi dimensioni e l’enorme peso però non permettono al DAF SuperCityTrain di viaggiare per le strade delle città olandesi. Per questo motivo il mezzo è dovuto emigrare: ha trovato nuova collocazione nella Repubblica del Congo, dove, grazie alla sua lunghezza combinata alla vastità delle strade del paese, riesce a raggiungere i 100 km/h trasportando tutte le persone che ne hanno bisogno. La Repubblica del Congo è uno dei paesi più poveri del mondo e i proprietari di automobili sono rari, quindi, l’utilizzo di pullman e autobus è molto diffuso. Il DAF non poteva trovare posto migliore per dimostrate a pieno le sue capacità.

Leggi anche: Milano come Londra. Con i TRAM a DUE PIANI invece dei bus

Continua la lettura con Il TRAM più ANTICO del mondo è di Milano 

SARAH IORI

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🔴 A Milano la SUPERPEDONALE URBANA più lunga d’Europa? Dal Castello a Loreto

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Corso Buenos Aires no auto

Milano avrà una superpedonale che percorrerà tutto il centro, lungo l’asse Castello – Loreto? Si tratta di un progetto a cui sta pensando il Municipio 1. Diventerà mai realtà? 

A Milano la SUPERPEDONALE URBANA più lunga d’Europa? Dal Castello a Loreto

# Il Presidente del Municipio 1: in progetto un’isola pedonale da primato in Europa

Progetto San Babila pedonale. Credits: Comune di Milano

Come rivelato da Urban File, il Municipio 1 avrebbe in progetto la pedonalizzazione di corso Venezia. Mattia Abdu, il presidente del Municipio 1, conferma che: “La riduzione del traffico automobilistico era nel nostro programma elettorale. Dopo la trasformazione di via Palestro con l’asfalto, si dovrà arrivare anche a progettare la riqualificazione e la pedonalizzazione di corso Venezia per creare un’isola pedonale la cui ampiezza sia un primato in Europa. La pedonalizzazione dovrà essere avviata in modo soft, ed è chiaro che non si può imporre un cambiamento simile dall’oggi al domani“.

# Si partirebbe sperimentando la chiusura alle auto nei fine settimana

Il progetto prevede un approccio graduale anche per affrontare le ovvie conseguenze indigeste, come quelle sul traffico e sulle attività commerciali. Una strada da percorrere potrebbe essere quella di iniziare una sperimentazione nei week end, come rivela lo stesso Abdu: “Si deve costruire un progetto. Secondo noi un’idea potrebbe essere quella di partire organizzando nei fine settimana degli eventi e delle iniziative per utilizzare lo spazio di corso Venezia come area pedonale”.

# Il completamento della riqualificazione di Buenos Aires: “bastano i mezzi pubblici”

Corso Buenos Aires

La superpedonale potrebbe a questo punto fare da completamento al progetto di boulevard, di riqualificazione di corso Buenos Aires, che prevede l’allargamento dei marciapiedi, l’alberatura con grandi vasi e l’eliminazione dei parcheggi ai lati del corso. “Il centro, soprattutto in quest’ambito,”, spiega ancora Abdu, “è così innervato di mezzi pubblici che non ha senso la presenza del traffico privato. Pensiamo che arterie di questo tipo che oggi somigliano più a scampoli di autostrade urbane, debbano diventare zone vivibili”.

# Una Superpedonale di sei chilometri, da piazza Castello a piazzale Loreto

La proposta sarà presentata nell’ambito della procedura di revisione del Piano Generale del Traffico Urbano avviato dall’assessorato alla Mobilità. I consigli di zona allegheranno al piano i loro spunti e progetti di mobilità sostenibile. 

Se l’idea verrà accolta e messa in atto, la nuova super pedonale coprirà un percorso di circa sei chilometri, da piazza Castello sino a Piazzale Loreto, della durata di circa un’ora. Senza la presenza contemporanea delle auto, come attualmente lungo corso Venezia e corso Buenos Aires. 

Si prevede che sarà un percorso complesso. Anche perché Confcommercio ha già levato in alto gli scudi promettendo battaglia, definendo il progetto “una bolla avulsa dalla realtà”,  che rischia di compromettere seriamente gli equilibri dell’area, dalle attività commerciali agli eventi. 

Fonte: blog.urbanfile.org

Continua la lettura con: Il nuovo “Boulevard” di Corso Buenos Aires

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Perché nessun politico è disposto a dirci la verità sull’ENERGIA

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Ph. Carabo_Spain - Pixabay

Grido di allarme di una delle analiste internazionali più quotate del mondo: Gail Tverberg. La sua tesi è che i politici ci stiano nascondendo la verità. Ma, forse, non hanno alternative. 

Perché nessun politico è disposto a dirci la verità sull’ENERGIA

Traduzione di estratti da Why No Politician Is Willing to Tell Us the Real Energy Story di Gail Tverberg

“Nessun politico vuole raccontarci la vera storia dell’esaurimento dei combustibili fossili. La vera storia è che siamo già a corto di petrolio, carbone e gas naturale perché i costi diretti e indiretti di estrazione stanno raggiungendo un punto in cui il prezzo di vendita del cibo e di altri beni di prima necessità dovrà essere inaccettabilmente alto per rendere il sistema economico sostenibile. Allo stesso tempo, l’energia eolica, solare e altre fonti di “energia pulita” non sono in grado di sostituire la quantità di combustibili fossili perduta. “

Consumo pro capite di energia di origine fossile nel mondo – Elaborazione: Gail Tverberg

“Questa sfortunata storia sull’energia è essenzialmente un problema di fisica. L’energia pro capite e, in effetti, le risorse pro capite, devono rimanere sufficientemente elevate per la popolazione in crescita di un’economia. Quando ciò non accade, la storia mostra che le civiltà tendono a crollare. 

I politici non possono ammettere che l’economia mondiale di oggi sia diretta al collasso, in un modo simile a quello delle civiltà precedenti. Invece, devono fornire l’illusione di essere al comando. Il sistema di auto-organizzazione in qualche modo porta i politici a proporre ragioni per cui i cambiamenti futuri potrebbero essere desiderabili (per evitare il cambiamento climatico) o almeno temporanei (a causa delle sanzioni contro la Russia).”

Queste le ragioni principali che motivano le bugie dei politici su questo tema: 

#1 I cittadini di tutto il mondo stanno percependo che qualcosa non va: l’aspettativi sul futuro tra i consumatori è al livello più basso dal 2009.

Tutti gli indici segnalano che l’economia sia diretta verso una grave recessione nel breve termine.” Con un sentiment così negativo nessun politico può permettersi di rivelare una verità così drammatica che si tratta di una crisi non congiunturale ma inesorabile e definitiva. Non solo: la verità è ancora più drammatica di una crisi economica. Significa non potere avere risorse per riscaldarsi di inverno, per cucinare, per muoversi. Una prospettiva catastrofica.   

Indice del sentiment dei consumatori sul futuro dell’economia – Elaborazione: Gail Tverberg

#2 I politici eviteranno di parlare dei problemi economici futuri legati a un approvvigionamento energetico inadeguato.

Questo perchè “I politici vogliono essere rieletti. Vogliono che i cittadini pensino che tutto va bene. Se ci sono problemi di approvvigionamento energetico, devono essere inquadrati come temporanei, come legati alla guerra in Ucraina. In alternativa, qualsiasi problema che si presenta verrà discusso come se potesse essere facilmente risolto con una nuova legislazione e forse un po’ più di debito.”

“Anche le aziende vogliono ridimensionare al minimo i problemi. Vogliono che i cittadini ordinino i loro beni e servizi, senza il timore di perdere il lavoro o di finire in miseria. Vorrebbero che i mezzi di informazione pubblicassero articoli in cui si afferma che qualsiasi calo economico sarà probabilmente molto lieve e temporaneo.”

#3 Si tratta di un problema di fisica: il funzionamento della nostra economia richiede energia del tipo corretto e della giusta quantità. 

L’economia è qualcosa che cresce attraverso la “dispersione” dell’energia. Esempi di dissipazione di energia includono la digestione del cibo per fornire energia agli esseri umani, la combustione di combustibili fossili e l’uso dell’elettricità per alimentare una lampadina. Un aumento del consumo energetico mondiale è fortemente correlato alla crescita dell’economia mondiale. Il calo del consumo di energia è associato alla contrazione economica.

Correlazione tra GDP mondiale e consumo di energia – Elaborazione di Gail Tverberg

In termini fisici, l’economia mondiale è una struttura dissipativa, proprio come lo sono tutte le piante, gli animali e gli ecosistemi. Tutte le strutture dissipative hanno una durata limitata, inclusa l’economia mondiale.

Questa scoperta non è ben nota perché i ricercatori accademici sembrano operare in torri d’avorio. I ricercatori nei dipartimenti economici non comprendono la fisica e come si applica all’economia.”

“Inoltre, non ci si aspetta che i ricercatori economici studino la storia delle molte civiltà più piccole e più localizzate che sono crollate in passato. (…)
La combinazione della diminuzione della disponibilità di risorse di alta qualità e dell’aumento della popolazione tendeva a lasciare a queste civiltà uno scarso margine per affrontare i brutti tempi che ci si può aspettare per caso. In molti casi, tali civiltà sono crollate dopo epidemie di malattie, un’invasione militare o una fluttuazione climatica che ha portato a una serie di raccolti falliti.”

#4 La gran parte delle persone sono state messe in confusione su come funziona davvero un’economia

“I modelli economici standard promuovono la convinzione che l’economia possa continuare a crescere senza un corrispondente aumento dell’approvvigionamento energetico. 
Quando i modelli economici sono progettati con lavoro e capitale come input importanti, l’approvvigionamento energetico non sembra essere affatto necessario.”

La realtà è che “Se verranno compiuti sforzi per abbassare i prezzi dei combustibili fossili (come aumentare i tassi di interesse e aggiungere petrolio dalle riserve petrolifere statunitensi per aumentare l’offerta totale di petrolio), dobbiamo aspettarci che l’estrazione ne risentirà negativamente.”

In sintesi, se aumenta il costo per estrarre nuova energia, tenere il prezzo dell’energia artificialmente basso significa non consentire gli investimenti per nuove estrazioni: “Se il costo di estrazione aumenta troppo, rispetto a quello che le persone in tutto il mondo hanno per reddito spendibile, la produzione si fermerà perché la domanda (in termini di ciò che le persone possono permettersi) scenderà troppo in basso. Le persone tenderanno a ridurre le spese discrezionali, come le vacanze e i pasti nei ristoranti, riducendo la domanda di combustibili fossili.”. Rendendo così ancora meno conveniente l’investimento in nuove estrazioni. 

“Una quota sorprendentemente ampia della domanda è legata alla necessità di cibo, acqua e servizi di base come scuole, strade e servizio di autobus. Le persone povere richiedono questi elementi di base tanto quanto le persone ricche. Ci sono letteralmente miliardi di poveri nel mondo. Se i salari dei poveri sono troppo bassi rispetto a quelli dei ricchi, il sistema non può funzionare. I poveri scoprono che devono spendere quasi tutto il loro reddito per cibo, acqua e alloggio. Di conseguenza, hanno poco da pagare le tasse per sostenere i servizi governativi di base. Senza un’adeguata domanda da parte dei poveri, i prezzi delle materie prime tendono a scendere a livello troppo basso per incoraggiare il reinvestimento. 

La maggior parte dell’uso di combustibili fossili è da parte di utenti commerciali e industriali. Ad esempio, il gas naturale viene spesso utilizzato nella produzione di fertilizzanti azotati. Se il prezzo del gas naturale è alto, il prezzo del fertilizzante aumenterà più di quanto gli agricoltori siano disposti a pagare per il fertilizzante. Gli agricoltori ridurranno l’uso di fertilizzanti, riducendo i raccolti per le loro colture. I costi propri degli agricoltori saranno inferiori, ma ci saranno meno raccolti desiderati, forse aumentando indirettamente i prezzi alimentari complessivi”

“I lockdown del 2020 mostrano che i governi possono davvero aumentare la domanda (e quindi i prezzi) di prodotti energetici inviando assegni ai cittadini. Ora stiamo vedendo che l’approccio sembra produrre inflazione piuttosto che una maggiore produzione di energia. Inoltre, i paesi senza risorse energetiche proprie potrebbero vedere le loro valute cadere rispetto al dollaro USA.”

#5 Non è vero che i tipi di energia possono essere facilmente sostituiti l’uno con l’altro

Ph. distelAPPArath – Pixabay

“Nella modellazione energetica, come nel calcolo del “rendimento energetico sull’energia investita”, un presupposto popolare è che tutta l’energia è sostituibile con altra energia. Questo non è vero, a meno che una persona non renda conto di tutti i dettagli della transizione e dell’energia necessaria per rendere possibile tale transizione.

Ad esempio, l’elettricità intermittente, come quella generata da turbine eoliche o pannelli solari, non è sostituibile con l’elettricità che segue il carico. Tale elettricità intermittente non è sempre disponibile quando le persone ne hanno bisogno. Parte di questa intermittenza è a lungo termine. Ad esempio, l’elettricità generata dal vento può essere bassa per più di un mese alla volta. Nel caso dell’energia solare, il problema tende ad accumulare energia elettrica sufficiente durante i mesi estivi per l’utilizzo in inverno. Una persona ingenua potrebbe presumere che l’aggiunta di alcune ore di batteria di riserva risolva i problemi di intermittenza, ma una tale soluzione si rivela del tutto inadeguata.

Se le persone non vogliono congelare al buio in inverno, sono necessarie soluzioni a lungo termine. Un approccio standard consiste nell’utilizzare un sistema di combustibili fossili per colmare le lacune quando l’eolico e il solare non sono disponibili. Il problema, quindi, è che il sistema dei combustibili fossili deve davvero essere un sistema per tutto l’anno, con personale qualificato, condutture e un adeguato stoccaggio di carburante. Un modellatore deve considerare la necessità di costruire un intero sistema doppio invece di un unico sistema.

A causa di problemi di intermittenza, l’elettricità eolica e solare sostituiscono solo i combustibili (carbone, gas naturale, uranio) che fanno funzionare il nostro attuale sistema. Le pubblicazioni parlano spesso del fatto che il costo dell’elettricità intermittente è a “parità di rete” quando il suo costo temporaneo sembra corrispondere al costo dell’elettricità di rete, ma questo corrisponde a paragonare “mele e arance”. Il confronto dei costi deve essere confrontato con il costo medio del combustibile per gli impianti che producono elettricità, piuttosto che con i prezzi dell’elettricità.”

“Un’altra ipotesi popolare è che l’elettricità possa essere sostituita con combustibili liquidi. Ad esempio, in teoria, ogni pezzo di attrezzatura agricola potrebbe essere riprogettato e ricostruito per essere basato sull’elettricità, piuttosto che sul diesel, che è tipicamente usato oggi. Il problema è che ci sarebbe bisogno di un numero enorme di batterie costruite ed eventualmente smaltite affinché questa transizione funzioni. Ci sarebbe anche bisogno di fabbriche per costruire tutte queste nuove apparecchiature. Avremmo bisogno di un sistema commerciale internazionale che funzioni straordinariamente bene, per reperire tutte le materie prime. Probabilmente, non ci sarebbero ancora abbastanza materie prime per far funzionare il sistema.”

#6 C’è molta confusione sui prezzi attesi del petrolio e degli altri prezzi dell’energia

“Un presupposto comune tra gli analisti è che “ovviamente” i prezzi del petrolio aumenteranno, man mano che i limiti si avvicinano. Questa ipotesi si basa sulla curva di domanda e offerta standard utilizzata dagli economisti.

Il problema è che la disponibilità di prodotti energetici a basso costo influisce molto sia sulla domanda che sull’offerta. I lavori che pagano bene sono disponibili solo se il lavoro umano può utilizzare prodotti energetici a basso costo. Ad esempio, i chirurghi oggi eseguono la chirurgia robotica, richiedendo, come minimo, una fonte stabile di elettricità per ogni operazione. Inoltre, le apparecchiature utilizzate nell’ambulatorio sono realizzate utilizzando combustibili fossili. I chirurghi usano anche prodotti anestetici che richiedono combustibili fossili. Senza l’attrezzatura di lusso di oggi, i chirurghi non sarebbero in grado di addebitare quanto fanno per i loro servizi.”

Pertanto, non è immediatamente ovvio se la domanda o l’offerta tenderebbero a diminuire più rapidamente, se l’offerta di energia dovesse raggiungere dei limiti. (…) Ciò suggerisce che almeno a volte durante i crolli del passato, il problema era la domanda troppo bassa (e i prezzi troppo bassi), piuttosto che la fornitura troppo bassa di prodotti energetici.”

# Stiamo vivendo un periodo davvero insolito, con un grave problema energetico nascosto ai nostri occhi

Ph. 李磊瑜伽 – Pixabay

I politici non possono dire al mondo quanto sia grave la situazione energetica. Il problema dei limiti energetici a breve termine è noto almeno dal 1956 (M. King Hubbert) e dal 1957 (Hyman Rickover). Il problema è stato confermato nella modellazione eseguita per il libro del 1972, The Limits to Growth di Donella Meadows e altri.

La maggior parte dei politici di alto livello è consapevole del problema dell’approvvigionamento energetico, ma non può assolutamente parlarne. Invece, scelgono di parlare di cosa accadrebbe se all’economia fosse permesso di andare avanti senza limiti e di quanto gravi potrebbero essere le conseguenze di ciò.”

Articolo originale: Why No Politician Is Willing to Tell Us the Real Energy Story di Gail Tverberg

Continua la lettura con: Presto saremo tutti miliardari. Come nello Zimbabwe
 

LA FENICE

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🔴 Congelato l’AUMENTO dei BIGLIETTI della METRO: il braccio di ferro tra Comune e Regione

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Credits lnr_pgn IG - ATMosfera

Contrordine a Milano. Non aumenterà (per ora) il biglietto dei mezzi pubblici a Milano. Ma si tratta di una tregua temporanea. Prosegue infatti il gioco a rimpiattino tra Comune e Regione. 

Congelato l’AUMENTO dei BIGLIETTI della METRO: il braccio di ferro tra Comune e Regione

Credits ebay – Biglietto superficie ATM

Al momento l’aumento, previsto per biglietti e carnet ma non per gli abbonamenti, è congelato. Il Comune di Milano lo ha escluso, “almeno fino a Novembre”. 

L’aumento era dovuto all’inflazione, in base ad una rivalutazione più o meno automatica al costo della vita secondo regole della Regione Lombardia. Il Comune rilancia la sfida alla Regione:  “Regione Lombardia si faccia carico dell’adeguamento Istat 2022 deliberato il 4 luglio – ha spiegato l’assessore alla Mobilità del Comune, Arianna Censi – . E per questo ho chiesto formalmente alla Regione di provvedere e porre in essere tutte le azioni utili a ricercare le risorse necessarie per coprire l’aumento Istat. Ma il tema delle risorse è più ampio: per questo chiederemo urgentemente al prossimo ministro dei Trasporti un tavolo tecnico perché intervenga a livello centrale per evitare il rincaro dei biglietti”

Ma di quanto aumento si sta parlando?

# Fino a 30 centesimi in più per il biglietto ATM

leggo.it – Biglietto Atm

Si tratterebbe di un nuovo rincaro. Se nel 2018 il biglietto per muoversi all’interno del territorio del comune di Milano costava 1,50 euro, nel 2019 ci fu un rincaro: il costo del viaggio diventò 2 euro, un aumento di circa il 33%, giustificato però dall’agevolazione per chi veniva da fuori perché, insieme all’aumento del prezzo, era stato introdotto il sistema integrato STIBM (un solo biglietto per viaggiare in territorio urbano ed extra-urbano).

In piena estate la nuova doccia fredda: l’anticipazione di un nuovo rincaro dai 10 ai 30 centesimi in più. La notizia era stata data a inizio agosto durante l’assemblea dei soci dell’agenzia del trasporto pubblico locale del bacino della città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia.

Notizia che aveva innescato le polemiche: ma come, in un’Europa che per incentivare il trasporto pubblico riduce o azzera il costo del biglietto, Milano accelera in controtendenza?

Ora il colpo di freno. Almeno fino a Novembre. 

Continua la lettura con: 🔴 AUMENTA il BIGLIETTO ATM: metro e bus subiscono un nuovo rincaro

MILANO CITTA’ STATO 

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MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

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Michele Alboreto

Quanto ci manca Alboreto! Quanto ci manca la sua ironia, la sua tranquillità nel raccontare le corse e la sua classe nel condurre quei bolidi, che appassionano e spaventano. La vita e le gesta del più grande pilota italiano degli ultimi decenni.

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

# L’ultimo pilota italiano ad aver vinto in Formula Uno sulla Ferrari

Michele Alboreto

Il mio primo testacoda? Avevo 16 anni, ero con la macchina di un mio amico, i miei genitori non lo seppero mai“. Era la fine degli anni ’80 e Michele Alboreto raccontava così la sua prima “impresa” sulle quattro ruote.

Quanto ci manca Alboreto! Quanto ci manca la sua ironia, la sua tranquillità nel raccontare le corse e la sua classe nel condurre quei bolidi, che appassionano e spaventano. Era nato a Milano il 23 dicembre 1956, è stato l’ultimo pilota italiano ad aver vinto in Formula Uno sulla Ferrari.

# L’amore per Nadia Astorri

Dopo il diploma di perito, entra in un’azienda milanese: lavoro e passione per i motori, ma ancor prima c’è stata la passione per Nadia (Astorri) che sposò e dalla quale ebbe due figlie, Alice e Noemi; una passione che non finirà mai….

Abitavamo nella stessa via – disse Nadia in un’intervista negli anni duemila – avevamo compagnie in comune, ci innamorammo adolescenti con grande semplicità. Michele era già appassionato di motori, io di quel mondo non sapevo nulla, ma rimasi attratta dalla sua ironia, sottile, dalla solarità e dalla capacità di sdrammatizzare“.

# Le prime corse al campionato di Formula Monza

A vent’anni Alboreto partecipa al campionato di Formula Monza, per la “Salvati”, mentre a ventidue passa alla Formula Italia, dove si mette in mostra per le sue doti tecniche, che presto lo fanno passare alla Formula 3. Viene ingaggiato dalla scuderia Euroracing, alla fine del campionato arrivò secondo.

Nel 1979, sempre in F3, vince il titolo europeo, mentre nel 1981 si afferma al Gran Premio di F2 a Misano. Si fa le ossa nel campionato Sportprototipi, per entrare in F1 nel 1981: va alla Tyrrell, la prima stagione è avara di soddisfazioni, ma nel 1982 conquista quasi subito un buon sesto posto nel Gp del Brasile (diventato poi quarto per la squalifica di due piloti). Al Gp degli Usa-Ovest arriva ancora sesto e al GP di San Marino è terzo, ma l’inarrestabile bravura di Alboreto, presto, gli darà la soddisfazione della prima vittoria in F1, nella tappa di Las Vegas: risultati che gli consentono di chiudere la stagione all’ottavo posto nella classifica piloti.

# L’approdo in Ferrari e il secondo posto nel mondiale di Formula Uno del 1985

Credits mariomotorsports_page_ IG – Alboreto in Ferrari

Nell’83, sempre con la Tyrrell, vince il GP di Detroit, malgrado una vettura tutt’altro che competitiva. Si fa notare da molte scuderie e nel 1984 approda alla Ferrari, segno della grande stima che il fondatore della scuderia di Maranello aveva per il pilota milanese. Nella prima stagione Alberto arrivò al 4° posto, ma nel 1985 lui e la sua “rossa” fecero sognare gli italiani: Alboreto diede vita ad un emozionantissimo testa a testa con Alain Prost (McLaren), vinto dal francese, con il milanese secondo nella classifica finale, con due vittorie (in Canada e in Germania), quattro secondi posti e un terzo. Michele Alboreto restò alla Ferrari fino al 1988, per tornare alla Tyrrell. Passò poi all’Arrows e alla Scuderia Italia.

Nel 1995 esce dalla Formula 1 e corre nel campionato Turismo tedesco, tornando alla vittoria il 15 giugno 1997 nella 24 ore di Le Mans, poi la sua carriera continua con alcuni buoni risultati a bordo dell’ Audi Sport.

Diventa giornalista e commentatore radiofonico delle corse.

# La scomparsa in un test sulla pista di Klettwitz in Germania

Il 25 aprile 2001, mentre collauda un‘Audi R8 Sport sulla pista di Klettwitz in Germania, lungo un rettilineo esce di strada e compie un volo di diverse decine di metri. L’impatto col suolo è terribile e Alboreto morirà all’ospedale di Dresda.

Michele è stato il più grande pilota italiano degli ultimi decenni, sulla Ferrari ci fece sognare. Un italiano che fa sognare gli italiani correndo su una “rossa” … accadrà ancora?

Continua la lettura con: MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema

FABIO BUFFA

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Il BORGO ARCOBALENO a 3 ore e mezza da Milano (non è Burano)

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Credits cristianpier IG - Ghizzano

A seconda del traffico servono dalle tre alle quattro ore per arrivare in un borgo dai mille colori. Scopriamo dove si trova e le attrazioni da non perdere.

Il BORGO ARCOBALENO a 3 ore e mezza da Milano (non è Burano)

# Nel cuore della Toscana un paese dai mille colori

@sarakarenroyal_sararoyal.dk IG – Ghizzano

Ghizzano è un piccolo borgo di 350 abitanti, nel cuore della Toscana, situato nel comune di Peccioli. L’attrazione principale è la coloratissima Via di Mezzo, caratterizzata da una fila di casette a schiera dalle facciate multicolor, dove il verde è il colore dominante alternato al marrone per creare una strada in perfetta armonia con le sfumature delle campagne toscane. 

@danielcitizen IG – Ghizzano

Ma non è questa l’unica particolarità. Alcune porte sembrano fatte per gli gnomi e sia le porte che le finestre sono realizzate da linee orizzontali o verticali che creano incredibili contrasti visivi. Inoltre, appese alle pareti o nelle piazzette ci sono alcune installazioni di arte contemporanea realizzate dall’artista Patrick Tuttofuoco che rappresentano braccia di giganti, in connessione con altre opere presenti nel capoluogo comunale.

Leggi anche: Il borgo super COLORATO sulle sponde del PO a due ore da Milano

# La “magia” del ponte arcobaleno 

@larrykeeno IG – Ponte arcobaleno Peccioli

A pochi chilometri di distanza, nel comune di Peccioli ci sono altre meraviglie da vedere. La prima è il ponte arcobaleno, una passerella pedonale colorata che collega la strada provinciale, il centro storico e la parte moderna del paese, dove i colori sono sia sul pavimento che sul soffitto.  

La seconda sono i “chiassi a fil di luce”, sei passaggi segreti illuminati dai led. La terza è una terrazza panoramica che si affaccia sulle campagne, con vista sull’ultima attrazione, una serie di opere d’arte che raffigurano dei giganti dal nome di “Presenza di Naturaliter”.

Leggi anche: Il BORGO DIPINTO, uno dei “posti imperdibili” d’Italia secondo Forbes

# Come arrivare a Ghizzano

Milano-Ghizzano

Da Milano si prende l’autostrada A1 e all’altezza di Parma si prende lo svincolo per l’A15 in direzione di La Spezia, poi si prosegue verso Livorno percorrendo l’A12 e sulla superstrada Firenze Pisa Livorno fino a Pisa. Infine si esce a Pontedera e si percorre la strada provinciale fino a Ghizzano. Traffico permettendo, per arrivare a destinazione, servono circa tre ore e mezza, al massimo quattro.

Continua la lettura con: Il BORGO delle CASCATE

FABIO MARCOMIN

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