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VOLI a 4,99 euro? Come trovare aerei a PREZZI STRACCIATI per l’estate

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Credit: @ryanair

È tornata la voglia di viaggiare, di spostarsi fuori dall’Italia e in generale di fare qualsiasi cosa che negli ultimi due anni ci è stato privato. Mentre il turismo in Italia sta tornando ai livelli del 2019, gli aerei non viaggiano più vuoti e si riempiono sempre di più. Ma la guerra ha causato una crisi economica non ignorabile, e allora ecco il modo per conciliare la voglia di viaggiare spendendo poco. Si possono trovare voli anche a meno di 5 euro seguendo gli esclusivi consigli di Nicolò Balini, uno dei travel blogger più di successo in Italia. 

 

VOLI a 4,99 euro? Come trovare aerei a PREZZI STRACCIATI per l’estate

Quante volte si è sentito di amici e parenti che sono riusciti a viaggiare spendendo anche meno di 20 euro, mentre tu hai sempre dovuto pagare il biglietto al prezzo pieno. Ecco sei semplici regole per poter trovare offerte di voli anche a 4,99€.

#1 Essere flessibili nelle date (e nelle destinazioni)

Credits volotea IG – Volotea

La prima regola in assoluto per trovare viaggi aerei a basso costo è essere flessibile. Se non si hanno particolari vincoli lavorativi o altro, durante la ricerca del volo meglio mettere date flessibili e magari anche destinazioni. Se si hanno in mente più possibili luoghi dove voler andare, durante la ricerca meglio mettere in generale lo Stato che si vuole raggiungere piuttosto che la città precisa e, se addirittura si vuole viaggiare senza una meta precisa, si consiglia di scegliere l’opzione “ovunque” nella sezione destinazione.

Altra cosa dove essere flessibili è l’aeroporto di partenza o di arrivo: ad esempio se si è di Milano, meglio dare la possibilità di partire da tutti e 3 gli aeroporti della città (Linate, Malpensa e Orio) piuttosto che uno solo. E infine le date. Se non si hanno particolari impegni, guardare i voli di tutto il mese dove si vuole viaggiare è la scelta ideale, così da poter scegliere le date con offerte più convenienti. I voli infrasettimanali sono i meno cari.

#2 Scegliere compagnie low cost

Credits: @ryanair_italy
Ryan Air

Scegliere compagnie aeree low cost come RyanAir, Easy Jet o altri è certamente il modo migliore per pagare poco il viaggio. Le compagnie low cost risparmiano sui costi: offrono meno comfort (ad esempio Ryanair non ha i sedili reclinabili), risparmiano sul personale e sulla loro formazione (spesso le compagnie hanno un unico tipo di aeromobile così che sia sufficiente che il personale conosca solo quello) e scelgono aeroporti secondari e orari poco comodi. Tutti questi accorgimenti rendono le compagnie aeree delle vere macchine dell’organizzazione per fare soldi, ma garantiscono al cliente prezzi bassi.

#3 Cercare le offerte sui siti specializzati: es. Skyscanner, Edream, Kayak e Momondo

Cercare sul computer
(da pixabay)

Per avere più scelta, bisogna confrontare i voli su quei siti specializzati nei confronti dei prezzi di più compagnie. Ormai ce ne sono veramente tanti, dai più conosciuti come Skyscanner, Edream, Kayak e Momondo, a quelli un po’ meno famosi ma sempre affidabili. Questi portali ti permettono di capire quali siano il giorno, l’orario e la destinazione più vantaggiosi. Non è necessario poi prenotare direttamente su questi siti, anzi, una volta trovata, conviene poi acquistare il biglietto direttamente sul sito della compagnia.

#4 Sfruttare la modalità in incognito

Modalità incognito
(da pixabay)

Cercare i voli in modalità incognito sul proprio motore di ricerca potrebbe avere i suoi vantaggi. Le compagnie aeree infatti modificano i prezzi in base ai cookies: se notano che stai cercando ripetutamente voli aerei, i prezzi aumenteranno. Per questo la modalità in incognito, è la soluzione migliore, perchè il browser non registra i cookies.

Ci sono poi altri accorgimenti per poter pagare di meno un biglietto aereo: ad esempio controllare se pagare con valute diverse può essere più conveniente, oppure cambiare posizione di ricerca nel mondo (con siti appositi) e vedere se acquistare da altri Paesi voli da e per l’Italia è più conveniente.

#6 Portare solo un bagaglio a mano e accettare il posto casuale

milano aeroporti
L’aeroporto di Berlino Tegel

Se si scelgono le compagnie aeree low cost, ogni servizio aggiuntivo è a pagamento. Per questo motivo per comprare biglietti a prezzi bassi serve anche un po’ di adattamento. Si consiglia quindi di far stare tutto ciò che ti serve dentro il bagaglio a mano gratuito o, se si è in compagnia, dividere il bagaglio in stiva con altri. In più, bisogna essere disposti a viaggiare vicino a persone sconosciute. La scelta del posto è casuale: se si vuole stare vicino al proprio o alla propria compagna di viaggio, bisogna pagare.

Continua la lettura con: La sfida dei TRENI (quasi) GRATIS: dove si viaggia in treno in tutto il Paese a un PREZZO FISSO

BEATRICE BARAZZETTI 

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🔴 Dopo autisti e dipendenti comunali anche i PROF in FUGA da Milano: in 5.000 chiedono di ANDARE VIA

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Credits Cal-America-pixabay - Scuola vuota

Sembra non volersi arrestare l’emorragia di dipendenti pubblici a servizio degli enti del capoluogo lombardo. Alla lunga lista di coloro che vogliono andarsene da Milano o lo hanno già fatto, si aggiungono professori e insegnanti. Dopo l’allarme sulla fuga degli autisti di Atm e dei dipendenti comunali, è arrivato il loro turno. 

Leggi anche: Boom di dimissioni dei dipendenti comunali

Dopo autisti e dipendenti comunali anche i PROF in FUGA da Milano: in 5.000 chiedono di ANDARE VIA

# Nelle scuole di Milano mancano i docenti: 5.000 richieste di trasferimento in altra scuola o regione

Credits Cal-America-pixabay – Scuola vuota

Sono 5.000 le domande di trasferimento presentate da professori e insegnanti all’ufficio scolastico con la richiesta di cambiare scuola e regione. Un tendenza simile si registra anche tra le fila del personale tecnico e amministrativo, con circa il 20% dei dipendenti nella Città Metropolitana di Milano ne ha sottoscritto richiesta.

Come riporta Il Giorno, Massimiliano Sambruna di Cisl Scuola Milano commenta questa situazione critica: “Il flusso in uscita supererà come sempre quello in entrata: poche le domande di docenti che chiedono di venire in Lombardia. […] Le graduatorie sono appena state pubblicate, nelle prossime settimane si saprà quante di queste cinquemila saranno accettate. Ma il trend è come sempre costante“. I bambini e i ragazzi delle scuole milanesi rischiano di ritrovarsi a settembre a corto di docenti. 

Ma la fuga da Milano di dipendenti pubblici si sta estendendo ormai a ogni settori. 

# Dipendenti comunali e autisti di Atm non vogliono lavorare nel capoluogo lombardo

Credits Andrea Cherchi – Tram a Milano

Gli insegnanti non sono però gli unici lavoratori a volere andarsene dalla città. Nei giorni scorsi a lanciare l’allarme era stato il sindacato Usi mettendo in evidenza come molti neoassunti del settore pubblico di Milano stiano andando altrove a causa del costo elevato della vita e di stipendi non all’altezza: “Sono molte decine i neoassunti coi numerosi concorsi che si sono succeduti dal 2017 ad oggi che stanno presentando le dimissioni dopo aver vinto concorsi in altre città. Un fenomeno che sta assumendo contorni e cifre preoccupanti, lasciando scoperte molte posizioni”. 

Non solo. A Febbraio Atm aveva denunciato la fatica a trovare nuove persone disposte a lavorare come autisti e tranvieri, in seguito alla campagna di assunzione che prevedeva l’inserimento di 650 nuove risorse. Le motivazioni sono sempre le stesse: affitti troppo alti e retribuzioni non in linea con le spese previste per vivere a Milano.

Leggi anche: ATM non trova autisti? La REPLICA di un CONDUCENTE: MILANO insostenibile per i nostri STIPENDI

Continua la lettura con: “Chi me lo fa fare di restare a Milano?”: BOOM DIMISSIONI dei DIPENDENTI COMUNALI

FABIO MARCOMIN

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🔴 DRITTI a MIND: via libera al raccordo per sbrogliare il garbuglio autostradale

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Disco verde per uno svincolo strategico e un nodo autostradale che dovevano essere pronti per Expo 2015.

DRITTI a MIND: via libera al raccordo per sbrogliare il garbuglio autostradale

# L’«incubatore del futuro della Lombardia»

Credits: Aska News

La rigenerazione urbana dell’ex area EXPO, si completa con un protocollo di intesa per la sistemazione e il potenziamento del nodo autostradale A52, proprio in corrispondenza con l’accesso al Milano Innovation District.
Secondo una nota firmata da Attilio Fontana, Presidente di Regione Lombardia, MIND ricopre il ruolo di «incubatore del futuro della Lombardia».

Il completamento dello svincolo autostradale della A52 diventa il nodo fondamentale per garantire l’arrivo a MIND. Mentre l’Innovation District inizia a prendere forma al suo interno, i player istituzionali competenti prendono le misure anche alla viabilità esterna, per rendere MIND «accessibile in maniera efficiente e funzionale».

Leggi anche: I rendering della futura STAZIONE MIND-MERLATA della CIRCLE LINE

# Dritti a MIND senza perdersi

Il Giorno

Obiettivo dell’intesa è di semplificare l’ingarbugliato dedalo di rampe, rotonde, sottopassi e viadotti che costituiscono la “Porta dell’Expo”.
MIND, sul territorio dei comuni di Rho e Milano, potrà essere meglio integrato tra le autostrade dei Laghi a Nord, la Milano-Torino e la viabilità comunale.

A4 e A8 sono attualmente collegate tramite un super svincolo che transita tra Rho Fiera e MIND attraverso un intricato sistema di rotonde e imbocca la galleria artificiale che lambisce Musocco e Cascina Merlata in direzione Roserio. Dal sottopasso si arriva poi al viadotto che sopravanza lo scalo di Milano Certosa, per congiungersi alla A8 dei Laghi con lo svincolo parziale di Stephenson.
In questo articolato sistema autostradale che abbraccia la città di Milano, sbagliare direzione significa imboccare un’autostrada ed uscirne allo svincolo o casello successivo.
Moltissimi utenti hanno sempre “denunciato” una carenza di segnaletica adeguata.

Leggi anche: I 7+1 LOCALI più INTERESSANTI dell’HINTERLAND a nord di Milano

# Pronto alla fine del 2022

mind-raccordo-A52 Credits: Lombardia Notizie

I player istituzionali coinvolti sono innumerevoli: Regione Lombardia, i comuni di Rho e di Milano, la Città Metropolitana di Milano per il territorio, cui aggiungere Autostrade per l’Italia e Milano Serravalle per la parte viabilità, nonché Arexpo e Lendlease in rappresentanza di MIND.
Con 7 anni di ritardo rispetto a Expo 2015, la A52 si avvia al definitivo completamento, che prevede innanzitutto l’aumento della capacità delle rampe sullo svincolo di Mazzo di Rho.
La viabilità da Nord di Milano viene potenziata con l’aumento delle corsie e consolidando la rotatoria A52, che prevede un ramo diretto di uscita verso Piazza della Costellazione, nel cuore della viabilità comunale, tra il quartiere fieristico e MIND.

Leggi anche: La richiesta dei pendolari: la S12 come una “METROPOLITANA LEGGERA” tra Milano e Lodi

# Sollievo per l’Alto Milanese

La definitiva sistemazione di questo asset autostradale, darà sollievo soprattutto alla viabilità da e verso l’Alto Milanese.
Si completa infatti così anche la vicenda della ex Rho-Monza, strada fondamentale per il collegamento della Brianza e Milano, con la chiusura definitiva dei cantieri a Paderno Dugnano, Novate Milanese e Bollate.
Ultimi sacrifici per i residenti di queste città, che vedranno la fine delle deviazioni stradali a dicembre 2022. Fino ad allora sono segnalati chiusure e riaperture intermittenti degli svincoli sulla SP 46 per gli ultimi interventi di riqualificazione, deviazioni verso Monza per chi rientra da Milano, ma apertura diretta e quasi definitiva per i pendolari che, da Paderno in giù, sono diretti a Milano centro.
E se il futuro di Milano e della Lombardia iniziassero proprio semplificando la percorrenza delle nostre strade?

Continua la lettura con: MIND: sarà la città SENZ’AUTO pilota per Milano?

LAURA LIONTI

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La MILANO di RINGHIERA in un FILMATO NOSTALGIA

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Con l’arrivo in massa di persone da ogni parte d’Italia per lavorare, a inizio ‘900 a Milano premeva la necessità di dare un tetto a questi nuovi lavoratori, che di pretese non ne avevano molte. Ed è così che nascono le case di ringhiera: una soluzione abitativa economica di edilizia popolare, veloce da costruire e in grado di ospitare un gran numero di persone. Quanta strada fino ad oggi: da casa popolare a simbolo di Milano.

Prima dei clacson, dei motori e delle suonerie dei cellulari, a Milano dominavano le voci delle donne che si parlavano da un balcone all’altro, quelle dei bambini che giocavano sotto casa e degli uomini o al lavoro o in osteria. Questa è la Milano di ringhiera dei primi decenni dello scorso secolo illustrata in questo video nostalgia.

La MILANO di RINGHIERA in un FILMATO NOSTALGIA

Il video:

# “I donn sulla linghéa se conoseva tüci tra di loro.”

https://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-5w050-0000069/

La vita per chi abitava in una casa di ringhiera non era semplice: erano vite vissute in condivisione, nel bene e nel male. Gli spazi in comune come il cortile, il ballatoio e – almeno fino agli anni 60 – anche il bagno, contribuivano a creare un’atmosfera di comunità: tutti sapevano e vedevano tutto, semplicemente perché le vite di chi ci viveva erano inevitabilmente sotto gli occhi di tutti. O meglio, sotto gli occhi delle donne e della portinaia, che dai balconi si mettevano a ciaciarä e sabetá fra di loro.

# “La portinara che la vusava” e “l’Aida che viaggiava”

http://www.milanoisola.it/vita-da-ringhiera-in-mezzo-alla-scighera/

Giù nei cortili interni, su cui si affacciavano i balconi (le ringhiere), giocavano i bambini, rincorsi dalle urla della portinaia che li intimava di smetterla di giocare a palla, altrimenti avrebbero rotto qualche vetro. Con le lenzuola stese ad asciugare che sfioravano le loro teste e gli sguardi delle madri sulle nuche a vigilare, i bambini improvvisavano giochi e partite di calcio, riempiendo il cortile con le loro spensierate ed innocenti voci.

Mentre i bambini giocavano a bandera o a te ghe l’è, i loro padri, tendenzialmente, se non erano al lavoro o in casa, erano in osteria. Le loro voci, mentre giocavano a carte o bevevano, chiudevano il coro.

# I tempi cambiano, l’essere umano mai

https://gerardopandolfi.com/3-strategie-per-aumentare-la-condivisione-sui-social-media-dei-tuoi-contenuti/

Oggi siamo anche noi molto abituati a condividere. Post, foto, storie, racconti e parole. Certo, le attuali modalità di condivisione della propria quotidianità sono molto diverse: spesso avviene per via indiretta, attraverso uno schermo o tramite parole nero su bianco. Però rimane l’essenza, il primitivo bisogno dell’uomo di non sentirsi solo, di coinvolgere e condividere pensieri, parole e momenti, come avviene in questo video meraviglioso:

Continua a leggere con: Il ritrovo dei PANINARI: 40 anni dopo

ALICE COLAPIETRA

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🔴 La “FORESTA GALLEGGIANTE” in DARSENA

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Stefano Boeri Interiors Darsena

Arriva in Darsena la Floating Forest, l’ultima creazione di Stefano Boeri. Ecco di cosa si tratta.

La “FORESTA GALLEGGIANTE” in DARSENA

# La foresta galleggiante di 610 alberi

Stefano Boeri Interiors Darsena

610 alberi creeranno una foresta galleggiante pensata come un ecosistema indipendente. In Darsena, in occasione degli eventi legati al Fuorisalone, a partire da martedì 7 giugno fino a domenica 12 comparirà “Floating Forest” firmata Stefano Boeri. Sarà aperta dalle 10 alle 12, e sarà una vera e propria foresta galleggiante.

L’obiettivo dell’installazione, come riportano gli architetti, è quello di “equipaggiare e ispirare la nuova generazione a far progredire il mondo” partendo “dall’importanza del ruolo che ha la natura”. Tra i benefici della foresta urbana temporanea compare anche la possibilità di mettere in connessione i cittadini e la natura, trasformando uno spazio urbano in una mini-foresta e infine in un luogo di socialità.

# Si vuole sensibilizzare sui temi ambientali

Stefano Boeri Interiors Darsena

L’installazione sarà progettata per Timberland e sarà presso Viale Gabriele D’Annunzio 20. I 610 alberi appartengono a più di 30 specie diverse: aceri, betulle, melo, arbusti come aronia nera, ortensie e tante altre. The “Floating Forest” vuole moltiplicare la biodiversità e attivare i benefici ambientali legati alla forestazione urbana. Inoltre, la futura foresta galleggiante in Darsena sarà un modo per sensibilizzare sui temi ambientali e sull’importanza che la forestazione urbana può avere in una città come Milano. Il verde urbano migliora la qualità della vita dei cittadini, rende salubre l’ambiente e implementa la biodiversità. Tutti temi che Stefano Boeri ha particolarmente a cuore, non a caso ha realizzato il Bosco Verticale.

# Un’esperienza sensoriale divisa in 4 tappe

All’interno di “The Floating Forest” c’è poi un percorso formato da quattro tappe, in ognuna ci sarà un’esperienza sensoriale diversa, accompagnata da elementi digitali. A chi non andrà al Fuori Salone durante la Design Week, invece, viene offerta un’esperienza online. Infine, sempre in un’ottica sostenibile, gli alberi che comporranno l’istallazione saranno donati a Soulfood Forestfarms Hub Italia, un’organizzazione no-profit che si occupa della transizione ecologica dei territori.

Continua la lettura con: Fuorisalone o FUORI SALONE? Dove è nato e altre curiosità sulla Milano Design Week

BEATRICE BARAZZETTI
 

Copyright milanocittastato.it

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La “CASA più BELLA del MONDO”: il “festival di Cannes” dei nuovi progetti immobiliari

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Credits archinovo - Bodenez Le-Gall La Maison Terre

Il primo premio di architettura creato in onore delle case degli architetti e delle agenzie che le hanno progettate. Ecco come è stato concepito e alcune abitazioni in concorso che si possono votare fino a fine giugno.

La “CASA più BELLA del MONDO”: il “festival di Cannes” dei nuovi progetti immobiliari

# Decimo anniversario e sesta edizione del premio Archinovo

Il Premio Archinovo è il primo premio di architettura in onore delle case degli architetti e delle agenzie che le hanno progettate, creato dall’architetto Delphine Aboulker. Nel 2022 festeggia il decimo anniversario e la sesta edizione. Sostenuto dal Ministero francese della Cultura e della Comunicazione, dal Pavillon de l’Arsenal e la Cité de l’Architecture et du Patrimoine, questo concorso ha lo scopo di promuovere la giovane architettura contemporanea nel campo dell’edilizia abitativa privata in Francia.

I progetti di recente costruzione selezionati hanno in comune la capacità di combinare innovazione e habitat sostenibile, sfruttando al meglio ogni situazione e ogni materiale da costruzione. 

# 44 progetti in concorso

Credits archinovo – Bodenez Le-Gall La Maison Terre

Sono 44 i progetti in totale tra cui 17 nuove costruzioni e 13 ampliamenti o riqualificazioni. Fino al 31 maggio si può partecipare alla votazione online, a giugno si riunirà la giuria degli esperti e a settembre ci saranno le premiazioni. Verranno consegnati: le Grand prix du Jury, la Mention spéciale du Jury, le Prix de l’Habitat Groupé ou Alternatif, le Trophée Extension et Réhabilitation e le Prix du Public. 

Ecco alcune abitazioni in concorso.

#1 La Maison Terre

Credits archinovo – Bodenez Le-Gall La Maison Terre

Questa abitazione sfrutta le potenzialità di ogni materia lasciata grezza: la solidità del cemento come base, la leggerezza del legno per la struttura ed è termicamente efficiente con un panorama su Cap d’Erquy, nel nord della Francia.

#2 Pré aux Pierres

Credits archinovo – David Apheceix Le Pre aux Pierres

Il progetto Pré aux Pierres consiste nella trasformazione, ristrutturazione e ampliamento di tre casali situati negli Yvelines in una casa principale, una foresteria e una galleria d’arte.

#3 Twist House

Credits Archinovo – Avignon Clouet Architectes Twist House

Twist House è stato realizzato nel centro della città di Nantes vicino all’Erdre e fa parte di un tessuto urbano eterogeneo, composto da case singole a schiera e piccoli condomini di varie dimensioni. Si caratterizza per un rivestimento laccato bianco disposto orizzontalmente e l’edificio sembra girare su se stesso. All’interno c’è una scala scultorea dalle linee organiche che si dispiega come un nastro e collega i quattro piani.

#4 La serra bioclimatica

Credits Archinovo – Philippe More IWA Architecture

Philippe Moré ha costruito una serra bioclimatica sulla costa settentrionale del Finistère come estensione di una casa degli anni ’80. La parte interessante del progetto risiede nella capacità della serra di regolare l’eccesso di umidità nell’aria, che le consente di agire sull’habitat come tampone termico e igrometrico.

#5 La “casa senza angoli”

Credits Archinovo – Benoit Rotteleur Parisse

La “casa senza angoli” è stata costruita per una coppia di pensionati e assume l’aspetto di un tradizionale padiglione, al centro del suo terreno. Un ponte di legno circonda la casa quadrata, dando l’impressione che fluttui sopra il giardino. L’elemento distintivo sono i quattro angoli dell’abitazione, senza muri e chiusi solo con delle vetrate, che consentono di attraversare visivamente e fisicamente l’abitazione da un lato all’altro e dal centro di vedere il giardino esterno in ogni direzione.

Fonte: Archinovo

Continua la lettura con: I 10 PALAZZI più BELLI del MONDO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Da MILANO a TRIESTE a 200 Km all’ora: a che punto siamo

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Credits Ego l'hub - corriere - Tav veneta

Da Milano a Trieste a bordo di un treno dell’alta velocità? Ancora non è realtà ma avanzano i cantieri sulla tratta e nuovi progetti sono allo studio per concludere l’intero tracciato. Vediamo i progetti approvati e i cantieri in corso.

Da MILANO a TRIESTE a 200 Km all’ora: a che punto siamo

# In costruzione 48 km di linea da Brescia a Verona

Tav Brescia Verona

Da Milano Lambrate fino a Brescia si può già viaggiare in treno con l’Alta Velocità da qualche anno. L’ultimo tratto da Treviglio e Brescia è stato inaugurato nel 2016. La tratta attualmente in costruzione è quella che collega la “Leonessa d’Italia” a Verona, lunga 48 chilometri, che parte da Mazzano dove un nuovo bivio separerà la nuova ferrovia dalla linea convenzionale Milano – Venezia, affiancandola per 2 km, e termina in corrispondenza del bivio di Verona Ovest dove, all’altezza di Sommacampagna, i binari dell’AV/AC torneranno ad affiancare la linea ferroviaria convenzionale Milano-Venezia connettendosi ad essa. In parte i treni passeranno sotto l’autostrada A4, in parte viaggeranno in galleria, trincea e viadotto.

Credits mobilita.org – Cantieri tav Brescia Verona

Lungo l’A4 quasi tutte le aree di cantiere vedono lavori in corso. Nell’area di Lonato del Garda dove è presente uno dei cantieri più complessi, la talpa ha completato il 65% della sua corsa in direzione Verona in una delle due canne, mentre in direzione Milano il le operazioni sono in fase più avanzata. I lavori della linea ad alta velocità spaziano dalla realizzazione dei nuovi cavalcavia, alle opere propedeutiche alla costruzione della nuova sede ferroviaria, all’abbattimento di edifici per lasciare spazio alla costruendo ferrovia.

# La tratta tra Verona e Padova in attesa dell’avvio di tutti i cantieri

Credits Ego l’hub – corriere – Tav veneta

Il progetto della tratta successiva tra Verona e Padova, di 76,5 km, è già stato finanziato in parte con fondi Pnrr per un investimento complessivo è di 4,8 milioni di euro. Suddivisa in tre lotti costruttivi, il primo tra Verona e il bivio di Vicenza, è in corso di realizzazione dall’agosto 2020, gli altri cantieri dovrebbero partire entro l’estate per concludersi entro il 2026.       

La linea attraverserà 22 Comuni (8 in provincia di Verona, 10 in provincia di Vicenza e 4 in provincia di Padova) con partenza della stazione di Verona Porta Vescovo e conclusione in corrispondenza dell’asse del fabbricato viaggiatori della Stazione di Padova. Le altre stazioni della linea saranno Montebello Vicentino, Vicenza, Lerino, Grisignano di Zocco, Mestrino e Rubano. 

# Tra Venezia e Trieste è in corso un potenziamento della linea per portare i treni a 200 km/h

Il Sole 24ore – Venezia – Trieste

Il tratto tra Padova e Venezia, lungo 29 chilometri, è stato inaugurato a marzo del 2007 e quindi rimarrebbe il percorso fino a Trieste per terminare tutta la infrastruttura ferroviaria dell’Alta Velocità da Milano. Ad oggi, pur non escludendo un progetto per una linea veloce, si è optato per il potenziamento della tratta già esistente con lo scopo prioritario di ridurre i tempi di viaggio tra Venezia e Trieste. Il risparmio potenziale sarà fino a 30 minuti grazie all’innalzamento della velocità di percorrenza fino a 200 km/h. Le nuove fermate previste dovrebbero essere tre e i lavori dovrebbero concludersi nel 2025.

Continua la lettura con: Il “TRENO della MORTE” che attraversa PANORAMI da SOGNO

FABIO MARCOMIN

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🔴 “Chi me lo fa fare di restare a Milano?”: BOOM DIMISSIONI dei DIPENDENTI COMUNALI

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Credits hoigole IG - Palazzo Marino

Già si era alzato l’allarme per i tranvieri. Pare ora che il malessere si diffonda in ogni settore dell’amministrazione comunale. L’allarme lanciato da un sindacato di categoria.

“Chi me lo fa fare di restare a Milano?”: BOOM DIMISSIONI dei DIPENDENTI COMUNALI

# Boom di dimissioni dei dipendenti pubblici, anche neoassunti: scappano da Milano per andare a lavorare altrove

hoigole IG – Palazzo Marino

Il Comune di Milano e gli altri enti pubblici della città rischiano di rimanere senza dipendenti in molti ruoli chiave. L’allarme è stato lanciato dal sindacato Usi che ha raccolto alcune testimonianze di dimissioni di neoassunti a Palazzo Marino e non solo, un fenomeno che si protrae da qualche anno e che non accenna ad arrestarsi: “Sono molte decine i neoassunti coi numerosi concorsi che si sono succeduti dal 2017 ad oggi che stanno presentando le dimissioni dopo aver vinto concorsi in altre città. Un fenomeno che sta assumendo contorni e cifre preoccupanti, lasciando scoperte molte posizioni”.  

Una dirigente di Palazzo Marino ha raccontato come sia rimasta senza “funzionarie già formate”. Il personale della giustizia cerca di tornare verso le regioni d’origine, chiedendo il trasferimento in altri uffici giudiziari, lo stesso sta accadendo anche all’Ispettorato del Lavoro con la conseguenza di pericolosi vuoti di organico.

# Prezzi della città alla stelle e stipendi poco competitivi le cause principali della fuga

Stazione Centrale

Quali sono le principali cause di questa fuga? Il costo della vita troppo elevato a Milano rispetto a molti altri luoghi d’Italia e stipendi migliori offerti dalle amministrazioni pubbliche di altre città per la stessa posizione lavorativa ricoperta.

Tra le testimonianze raccolte dal sindacato, come riportato da Milano Post, c’è quella di una 26enne laureata in Giurisprudenza e ormai ex dipendente del Comune che ha scelto di trasferirsi nel capoluogo toscano: “Chi me lo fa fare di restare a Milano? Con lo stesso stipendio qua ero in condivisione a 500 euro per una stanzetta in periferia, mentre a Firenze con la stessa cifra abito in una casa da sola. In 10 minuti a piedi sono in centro”.

Un altro giovane ha invece spiegato di essersi dimesso dopo aver ottenuto un posto di lavoro tramite un concorso al ministero dell’Interno perché offre “400 euro nette in più al mese per la stessa qualifica”.

# La soluzione proposta dal sindacato

I delegati sindacali hanno proposto una soluzione all’amministrazione milanese per arginare le dimissioni di massa dei dipendenti pubblici: concorsi meno selettivi e più aderenti alle vere necessità del Comune.

Continua la lettura con: Quanto COSTA VIVERE a Milano? Queste le SPESE di una famiglia tipo

FABIO MARCOMIN

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Solo patate, pasta o polpette: I RISTORANTI MONOTEMATICI di Milano

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Credits alberto.suni IG - Meatball Family

Se si è amanti di una particolarità culinaria o troppo pigri per scegliere in menù troppo ricchi, a Milano si stanno diffondendo i ristoranti basati su un unico ingrediente. Scopriamo alcuni dei ristoranti monotematici presenti in città.

Solo patate, pasta o polpette: I RISTORANTI MONOTEMATICI di Milano

#1 Meatball Family, il ristorante della polpetta

alberto.suni IG – Meatball Family

Meatball Family è il locale nato ormai 7 anni fa, con prima location a pochi passi dai Navigli, dall’idea di un gruppo di amici e soci, tra i quali Diego Abatantuono, di creare un ristorante con menu basato sulla polpetta. Ce ne sono di ogni tipo: da quelle classiche di fassona con pomodorino ciliegino, a quelle di pesce, orientali, di melanzane, con sugo, morbide o fritte. Negli ultimi anni si sono aggiunti, oltre a nuove aperture non solo in città, hamburger e pizza alla pala sempre con la polpetta quale elemento principale.

Indirizzo principale: Via Vigevano 20

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#2 Exit Pastificio Urbano, dove la pasta è la regina

fuoripasto IG – Exit pastificio urbano

Exit Pastificio Urbano propone un menu a base di pasta: secca, fresca e ripiena, in brodo, al forno. Questo nuovo format di ristorante è stato pensato dal trio stellato di Contraste, costituito da Matias Perdomo, Simon Press e Thomas Piras. Tra i piatti del locale ci sono i grandi classici come gli Agnolotti del Monferrato, gli Spaghetti alle vongole e le Tagliatelle all’astice. 

Indirizzo: Via Orti, Via Curtatone, 24

#3 Lasagna Factory, dodici varianti di lasagna che percorrono idealmente l’Italia da nord a sud

lasagnafactorymilano IG – Lasagna factory

Da Lasagna Factory si può riscoprire il gusto autentico della tradizione culinaria italiana, con 12 gusti differenti di lasagna che percorrono idealmente l’Italia da nord a sud. Si parte dalla versione lombarda con ragù di ossobuco e besciamella allo zafferano che unisce Milano e l’Emilia, poi quella alla zucca, zucchine e porcini fino al ragù di mare con pasta nera, porcini, tartufo e besciamella al tartufo. 

Indirizzo: via Pavia, 6/2

#4 MiCasa, la prima toasteria di Milano

micasatoasteria IG – MiCasa

Il pane artigianale sfornato ogni mattina è alla base dei toast di MiCasa, la prima toasteria di Milano. Dal classico toast farcito con prosciutto cotto e formaggio, si passa alle varianti dolci e salate, ma anche biologiche, vegane e senza glutine. Una meta imperdibile per gli amanti del pane tostato.

Indirizzo principale: Piazzale Governo Provvisorio, 5

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#5 Piaceri di Patata, il tubero più famoso in ogni declinazione culinaria

alimuse IG – Piaceri di patata

In zona Porta Romana c’è un ristorante rustico dove mangiare piatti tutti a base di patata: Piaceri di Patata. Ogni portata è pensata per valorizzare questo elemento della cucina, dagli antipasti ai dolci. Si parte con deliziosi bastoncini di patata con fonduta di gorgonzola, frittelle, gnocchi viola, tagliata di sovracoscia di pollo e pancetta con purè e infine torta di patate dolci.

Indirizzo: Via Salasco, 34

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FABIO MARCOMIN

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Il “TRENO della MORTE” che attraversa PANORAMI da SOGNO

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credits: IG@francybo

Questi 415 km di strada ferrata, non nascondono solo panorami spettacolari, ma anche un passato terrificante

Il “TRENO della MORTE” che attraversa PANORAMI da SOGNO

# Sembra una semplice ferrovia, ma i suoi binari nascondono una tragedia

credits: IG@gior.gina_

Ferrovia della Birmania, Burma Railway o Ferrovia Siam-Birmania. Sono molti i nomi associati a questa strada ferrata, ma uno più di tutti è impresso nella mente delle persone: il “treno della morte”.

Per ripercorrere i passi di questi vagoni, bisogna tornare indietro di quasi 80 anni. Erano i primi anni ’40 del secolo scorso quando l’impero giapponese iniziò l’ambizioso progetto. Oggi questa ferrovia non esiste più, o per lo meno è molto diversa da quella di una volta, ma fra i suoi binari si può ancora percepire la sua tragica storia.

# Più di 300mila uomini per costruirla

credits: www.warfare.it

La Ferrovia venne costruita con uno scopo principale: favorire il rifornimento di truppe e armi durante la Seconda Guerra Mondiale. Originariamente, il tragitto era lungo circa 420 km e collegava Ban Pong (Thailandia) con Thanbyuzayat (Birmania) e da entrambi i fronti incrociata altre preesistenti ferrovie che permettevano di raggiungere Bangkok da una parte e Rangoon dall’altra.

Un piano complesso che per essere portato a termine necessitava di una manodopera a dir poco cospicua. Nella costruzione, come previsto, vennero impiegati moltissimi uomini: secondo il governo australiano, furono circa 330mila persone a trovare lavoro in questo progetto, tra cui 61mila prigionieri di guerra alleati.

Eppure, nonostante la grande forza lavoro, il progetto andava a rilento. Gli operai non erano sufficienti per portare a termine rapidamente l’opera e ben presto venne trovata una soluzione.

# Treno della morte ancor prima di iniziare la sua corsa: quasi 100mila persone persero la vita

credits: IG@sellygherardi

Il governo decise di affiancare ai militari oltre 250mila civili asiatici, costretti ai lavori forzati. I giapponesi a guardia del cantiere trattarono i lavoratori in maniera terribile, fornendo loro cibo e assistenza medica del tutto inadeguati e obbligandoli a turni estenuanti.

Le stime sui decessi sono terrificanti: circa 90mila civili e più di 16mila prigionieri di guerra persero la vita durante i lavori, molti dei quali morirono per colera, dissenteria, malaria o semplicemente per fame.

È così che la Ferrovia della Birmania si trasformò ben presto nel treno della morte. Seppur dopo la fine della guerra gran parte della linea cadde in disuso, alcuni dei suoi binari sono arrivati fino ai giorni nostri e per i più temerari un tratto è ancora visitabile.

# Protagonista anche di un film, il treno attraversa paesaggi surreali

credits: IG@pyto74

Per omaggiare tutti i lavoratori che vi persero la vita, venne restaurato un lungo tratto che oggi è diventato una meta per molti turisti curiosi, non solo per la storia tormentata, ma anche per poter vedere con i propri occhi i paesaggi spettacolari che corrono lungo i binari.  

Ora il capolinea a Nam Tok, ma ci sono anche altri tratti successivi a questa stazione che sono stati rimessi in sesto. Il percorso segue il fiume Kwai e una delle sue attrazioni più suggestive è proprio il ponte che attraversa il corso d’acqua. Reso celebre dall’omonimo film diretto da David Lean, che racconta la storia di questi territori, il Ponte sul fiume Kwai venne pesantemente danneggiato dai bombardamenti durante la guerra chiuse definitivamente nel 2014 sostituito da uno nuovo.

Salire sul treno è un’esperienza da provare. Oggi si viaggia unicamente in terza classe, passando in mezzo al verde di quella Thailandia lontana dalle solite rotte turistiche. Corsi d’acqua, cascate e dirupi ai lati, il percorso del treno della morte offre uno scenario quasi paranormale e della seria “un nome, una garanzia” non poteva mancare il Passo dell’Inferno.

# Un breve pit stop all’inferno

credits: IG@pyto74

D’altronde per un treno della morte non poteva saltare la tappa agli inferi. Questo tratto ferroviario si inerpica sui Monti del Tenasserim e venne chiamato così perché è uno dei punti in cui morirono più uomini durante la sua realizzazione.

Purtroppo, l’attuale ferrovia non arriva all’affascinante Passo dell’Inferno, tuttavia questo importante patrimonio storico ha ritrovato il suo valore grazie alla realizzazione dell’Hellfire Pass Memorial Museum. Oggi il tratto ferroviario è diventante di fatto un sito commemorativo, collegato mediante un percorso pedonale ad un museo che espone oggetti, foto e filmati dell’epoca, e che ripercorrono la tragica storia della Ferrovia della Morte.

Che dire, visti i paesaggi mozzafiato (letteralmente) fare un giro su questo treno vale sicuramente la pena, magari però aspettiamo che aggiungano la destinazione “paradiso”.

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SARA FERRI

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Gli ANIMALI più STRANI che si vedono a Milano

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Credits utlime YT - Gallo in via Paolo Sarpi

Nella metropoli milanese la natura è capace di stupire più di quanto si possa immaginare, con la presenza di animali davvero inaspettati. Vediamo quali si possono trovare a Milano.

Gli ANIMALI più STRANI che si vedono a Milano

#1 I ricci al Parco Nord e al Parco della Cave

TomaszProszek-pixabay – Riccio

Uno degli animali più insoliti da trovare a Milano è il riccio. Frequenti gli avvistamenti nel Parco Nord, a Trenno e nel Parco della Cave, dove l’ambiente è più adatto per queste specie in quanto più isolato da strade e cemento.

#2 I pappagalli al Parco Sempione

albertocane.blog – Parrocchetti verdi

Al Parco Sempione vive una nutrita colonia di simpatici pappagallini verdi che sorvolano ogni giorno l’area e si ritrovano ogni sera su un acero americano. Si tratta di parrocchetti dal collare che svolazzano nel parco meravigliando i presenti. 

Leggi anche: Milano, Amazzonia: i PAPPAGALLI del PARCO SEMPIONE

#3 Il Gallo di Chinatown

utlime YT – Gallo in via Paolo Sarpi

Nella zona di Chinatown, tra via Paolo Sarpi e le altre vie parallele, in alcune occasioni è stato visto, fotografato e filmato un gallo girovagare fuori dai locali incurante dei passanti.

#4 I fenicotteri rosa di Villa Invernizzi

foto di andrea cherchi (c)
Fenicotteri a Villa Invernizzi – foto di andrea cherchi (c)

I fenicotteri rosa di Villa Invernizzi sono una delle attrazioni più affascinanti e al contempo più nascoste di Milano. Una meravigliosa colonia di dodici esemplari sudamericani importati quasi 30 anni fa dal proprietario della residenza di Porta Venezia  nonché fondatore dell’omonima azienda alimentare Romeo Invernizzi.

Leggi anche: 7 cose che forse non sapete dei FENICOTTERI di Villa Invernizzi, una delle meraviglie più sorprendenti di Milano

#5 I cinghiali lungo il Naviglio Grande e nella Conca Fallata

Cinghiale Naviglio

Negli ultimi anni si fanno sempre più frequenti gli avvistamenti di cinghiali in città. Spesso sono stati recuperati all’imbocco della Darsena, trascinati dalla corrente del Naviglio Grande o in altri casi bloccati nella diga della Conca Fallata

#6 I cigni della Darsena

Andrea Cherchi – Cigni di Darsena

Passeggiando lungo la Darsena è facile imbattersi, oltre ad anatre e germani reali, in almeno una coppia di cigni che ha scelto questo specchio d’acqua per far nascere e crescere i propri piccoli.

#7 Gli aironi nel Naviglio della Martesana

anna.dapote IG – Airone Naviglio della Martesana

Nel Naviglio della Martesana si possono incontrare gli aironi intenti a planare sull’acqua o nutrirsi dei piccoli pesci che la popolano. Il piccolo Naviglio, che riceve le acque dell’Adda, è un approdo ottimale per questi volatili.

#7+1 I falchetti del Pirellone

@delfratec IG – Falchetti

Dal 2014 i falchi pellegrini Giò e Giulia hanno trovato casa in cima al Pirellone, appena sotto il tetto. Sono monitorati 24 ore al giorno con delle webcam che consentono di seguire la vita dei due uccelli rapaci e la nascita dei loro piccoli.

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Continua la lettura con: Dove si trovano gli SCOIATTOLI (americani) a Milano

FABIO MARCOMIN

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🔴 Il Milan vince all’ultima giornata il campionato più #milanocittastato della storia

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Scudetto n.19
Il Milan vince all’ultima giornata il campionato più #milanocittastato della storia
 
❤️🖤💙

Direzione OST BERLIN, prossima fermata BOVISA!

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https://www.mitomorrow.it/cambiamilano/quartiere-bovisa-storia-e-rinascita/

Chi ha avuto il privilegio di visitare, vivere o semplicemente di idealizzare nel proprio immaginario la frenetica e vivace capitale tedesca, all’avanguardia per mode e tendenze, non può non provare una certa nostalgia ricordando questa tormentata città, soprattutto nel periodo della cosiddetta “Wende“, la svolta. E non può non notare le somiglianze tra Berlino e il quartiere milanese della Bovisa.

Direzione OST BERLIN, prossima fermata BOVISA!

# L’aria di rinnovo e prosperità della Berlino di una volta e della Milano di oggi

http://tonyface.blogspot.com

Berlino è sempre stata, fin dagli anni ’20 del Novecento ancora prima dell’avvento del Nazismo, una città moderna e tollerante, un importante centro di produzione cinematografico, una realtà estremamente vivace e dalla mentalità aperta. Dopo la caduta del muro – in special modo nella grigia e fumosa parte est della città – dietro alle facciate annerite e scrostate delle vecchie case d’epoca e dei palazzoni dall’architettura di stampo socialista, il fermento culturale era enorme. Berlino era il luogo dove bisognava esserci.

Questa stessa atmosfera la si respira da un po’ di tempo anche a Milano, nonostante spesso si abbia la sensazione di trovarsi in una città che si comporta più da grande paese invece che metropoli, complici sia i cittadini sia le varie giunte comunali. Nonostante la psicosi pandemica delle congiunture economiche negative e dei governi deboli e inadeguati, Milano non si è mai fermata ed ora è pronta a ripartire con rinnovato slancio. Infatti sono innumerevoli i cantieri aperti e in fase di progettazione.

Milano è la città degli investimenti: tra le decine di progetti, sarà anche la città che ospiterà i giochi olimpici invernali del 2026, é la città scelta da moltissimi architetti che vogliono lasciare il segno, la città in cui la rigenerazione urbana si esprime attraverso futuristiche costruzioni e soluzioni architettoniche innovative.

# Il quartiere più berlinese di MILANO: la BOVISA

https://www.mitomorrow.it

Il quartiere che più di tutti possiamo definire dall’atmosfera berlinese è la Bovisa. Quartiere storicamente operaio, conosciuto per il suo passato anarchico di sinistra (davanti a molte case di ringhiera sono ancora presenti le targhe dei tanti partigiani caduti), polo industriale, referente come centro cinematografico internazionale e distretto giovane prevalentemente universitario.

Situata a Nord – Ovest di Milano, è al centro di enormi sviluppi urbanistici: tra tutti, il progetto del nuovo polo tecnologico sulle ceneri dell’EXPO allo Scalo Farini è tra i più rilevanti e innovativi. In Bovisa si respira davvero una atmosfera speciale: una besondere Stimmung, come la definirebbero lungo la Sprea.

# Una Bovisa giovane e internazionale

Il politecnico https://www.yesmilano.it/quartieri/bovisa

Popolata da numerosissimi studenti provenienti da tutto il mondo, il quartiere si presenta con un respiro davvero internazionale, anche grazie al distaccamento del politecnico cinese (unica sede in Europa). La Bovisa si contraddistingue inoltre per le numerose sedi di start up, importanti realtà di design, laboratori artigiani e bellissimi murales che ricordano i graffiti del muro berlinese.

# La movida del quartiere

Come Berlino, questo quartiere offre anche molte possibilità di svago: numerose trattorie e locali dove trascorrere serate davvero alternative alla riscoperta del dialetto e della cultura popolare. Stranamente a prezzi, per Milano, accettabili.

Come non citare l’incredibile Spirit de Milan? Locale ricavato da una vecchia fabbrica, con il suo fascino decadente, caratterizzato dagli enormi spazi in stile industrial e dalla programmazione ricchissima di eventi, che spaziano dal blues al cabaret, dal dialetto allo swing. Vivacissime serate all’aperto in cui,  tra tovaglie a quadretti, caraffe di vino e il fischio e lo sferragliare dei treni in viaggio in sottofondo,  pare di tornare indietro nel tempo.

Inoltre, punto a favore di questo quartiere è il fatto che, data la presenza della stazione delle Ferrovie Nord (purtroppo non una struttura degna di nota) è possibile raggiungere diverse località della Lombardia e il centro città comodamente e in pochissimi minuti. Il via vai di persone è sempre frenetico!

# Una MoLeCoLa di innovazione

In Bovisa, oltre alle tante case d’epoca e qualche cascina, si alternano soluzioni abitative modernissime, edifici colorati e facoltà universitarie. É un quartiere vivacissimo in pieno fermento, in cui nei prossimi anni vedranno la luce importantissimi progetti di riqualificazione, come il progetto MoLeCoLa.

La proposta di Molecola consiste nel creare un distretto tecnologico e innovativo, sostenibile e integrato, che promuove la riqualificazione del quartiere di Bovisa. Il progetto vuole rispondere alle dieci sfide del concorso internazionale promosso da C40 Reinventing Cities, istituito con l’obiettivo di trasformare siti degradati in spazi di rigenerazione ambientale e urbana.

Verranno anche apportante modifiche alla nuova piazza di Via Durando, dove due palazzi (in cui si saranno alcuni appartamenti ad affitto calmierato), botteghe e uffici si affacceranno su un enorme spazio luogo di incontro con panchine e alberi.

Tra i piani di riqualificazione del quartiere c’è anche il recupero della “Goccia”, la zona industriale abbandonata e miracolosamente sopravvissuta a bombardamenti, sventramenti e speculazione edilizia. Verranno preservate (si spera!) le preziose testimonianze di archeologia industriale, i gasometri e la consistente area verde destinata al pubblico. Il Politecnico sarà protagonista di questa rigenerazione.

# Il progetto per la stazione

https://lascuoladeiquartieri.it/bovisa-niguarda-esplora-i-quartieri-e-i-loro-dintorni/

La riqualificazione della stazione ferroviaria sarà il fulcro pulsante del progetto di riqualificazione e del rinnovo del quartiere. Lo Scalo ferroviario Farini, forse il più importante tra tutti gli scali ferroviari abbandonati, si svilupperà da Piazza Gae Aulenti fino al Mind, ex area expo. La proposta ”Agenti climatici” del famosissimo studio Rem Koolhaas, con il supporto diversi altri autorevoli soggetti, porterà alla creazione di un bosco lineare in grado di depurare l’aria e raffreddare i venti.

Sperando che il tutto si realizzi nei tempi previsti non abbiamo altro da dire se non: BOVISA il quartiere dove bisogna esserci.

Continua a leggere con: I 7 QUARTIERI più SIMPATICI di Milano

ANDREA URBANO

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L’ISOLA che sembra MARTE dove si può mangiare la TERRA

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Hormuz

Di stranezze gastronomiche se ne sente parlare tutti i giorni. Tuttavia di poter mangiare la terra non se ne era mai parlato: invece in quest’isola rossiccia dove sembra di camminare su Marte, la terra è commestibile e viene usata per preparare alcuni piatti. Ecco dove si trova.

L’ISOLA che sembra MARTE dove si può mangiare la TERRA

# Hormuz: dove a fare il bagno si diventa rossi

@sayezaman Hormuz

Hormuz è un’isola del Golfo Persico non lontana dalle coste iraniane, fa parte del territorio di Hormozgan e conta tremila abitanti. Con un’area di 42 km², la particolarità di Hormuz è il colore delle sue spiagge.

Una sabbia rosso rubino che ha regalato all’isola il soprannome di Rainbow Island, questo perché quando il rosso dell’isola si incontra con le sfumature colorate dell’acqua crea spettacoli naturali. Il rosso della terra di Hormuz è dovuto alla concentrazione di ossidi di ferro nella sabbia, l’ossido è talmente presente che quando l’acqua sfiora la spiaggia si colora immediatamente di un rosso intenso. Fare il bagno nelle acque di Hormuz risulta quindi impossibile, si rischia di rimanere colorati addirittura per qualche giorno.

Credits: @qb_travels
Hormuz

Il paesaggio dell’isola è formato da rocce sedimentarie e materiali vulcanici dai diversi colori, caratteristiche che unite al rosso intenso della sua terra ricordano molto Marte. Per andare nel Pianeta Rosso sulla Terra sarebbe meglio però non partire in estate, dati i 45 gradi medi e il 95% di umidità, ma piuttosto è meglio visitarla in autunno o inverno dove il clima è mite.

# L’unico terriccio al mondo commestibile

Credits: cookist.it
preparazione con terra di Hormuz

Hormuz non ha acqua potabile, le arriva infatti tramite un acquedotto collegato al Continente, ma la sua terra è commestibile. Sembra un paradosso eppure è così. La terra dell’isola viene spesso usata come colorante alimentare o come base per fare salse e marmellate.

È l’unico terriccio al mondo che può essere letteralmente mangiato. Viene raccolto, purificato, setacciato e trattato con il calore così da poter eliminare l’ossido di ferro, poi viene usato per preparare alcuni piatti tipici iraniani. La terra è unita al curry come spezia, mangiata su un pane tipico dell’isola, o utilizzata per preparare salse e marmellate. Il sapore? Terroso.

Continua la lettura con: Andare in SPIAGGIA su MARTE: si può fare in Italia

BEATRICE BARAZZETTI

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10 ESPERIENZE particolari da fare quest’ESTATE

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pexels

È l’estate del 2022, baby. Quanto avevamo aspettato questo momento di rilassamento delle regole? Adesso la nostra foga rischia di essere eccessiva, fomentata da anni di nulla mascherato da contingenza. Cerchiamo quindi di pensare bene cosa fare, dando per scontata una cosa: dovremo sicuramente aggiungere un’esperienza nuova al nostro curriculum fermo da troppo tempo.

10 ESPERIENZE particolari da fare quest’ESTATE 

#10 Viaggiare da soli

IG @ms.rearview

Chi scrive non è l’ultimo arrivato in materia e si sente di consigliare questa opportunità molto di più di quelle che seguiranno in questo articolo. In fin dei conti, viviamo la maggior parte del tempo per noi stessi, e questo non deve essere per forza considerato un male. Proiettarci in un mondo sconosciuto, meglio se culturalmente lontano dalle nostre abitudini, non potrà che fare bene alla nostra apertura mentale e al nostro vissuto.

Ormai si può fare di tutto dalla rete: vale veramente la pena di far girare quel mappamondo (dopo averlo pulito dalla polvere) e puntare il dito; assorbiremo ogni sensazione del viaggio, non essendo distratti dalla conversazione abituale. E qualsiasi destinazione può essere la migliore, se affrontata con la determinazione del viaggiatore solitario.

#9 Una vacanza in bicicletta

giteinlombardia.com

Lo abbiamo già scritto in altri articoli: attendiamo l’ufficialità di testate giornalistiche più accreditate, ma il 2022 dovrebbe essere unanimemente ribattezzato ‘l’anno della bici’. Ci ricordiamo tutti, le nostre richieste folli di poter ricevere una bicicletta, durante gli anni del lock down, quando i tempi di attesa erano intorno ai sei mesi e i commessi scortesi ci sbattevano il telefono in faccia alla nostra ennesima telefonata.

Ora tutto ciò è il passato e recenti statistiche dimostrano che anche le piste ciclabili più improbabili (Corso Buenos Aires, Viale Monza) alla fine sono sicuramente un successo. Tutta l’Europa può essere girata facilmente in bicicletta, magari con qualche tappa in treno. Preferite la pianura infinita della Frisia o le salite impervie delle Dolomiti?

#8 Sfidare la paura

Per qualcuno sfidare la paura potrebbe già voler dire percorrere un ponte sospeso, di quelli che ultimamente vengono riscoperti o piazzati anche nelle valli più improbabili. Stesso discorso per le pareti di ghiaccio, dove poter vedere le proprie impronte sullo sfondo dei precipizi più tremendi.

Se invece vogliamo andare oltre la entry level della paura, possiamo contare sull’ormai consolidato bungee jumping, il volo nel vuoto certificato da un elastico che legherà le nostre caviglia al punto di partenza della nostra angoscia. Troppo semplice? Proviamo allora il livello successivo, il lancio in paracadute in tandem, assieme a un istruttore, l’imbracatura non potrà trattenere a lungo la nostra adrenalina.

#7 Vacanza volontariato

masai associazione volontariato kenya milano 2016
masai associazione volontariato kenya milano 2016

Il nostro privilegio sarà sempre molto di più di quello che ci riconosceremo. Una scelta controcorrente, considerando gli arretrati degli anni scorsi, ma in realtà assolutamente consapevole, sia della nostra caducità che della situazione mondiale contemporanea, potrebbe essere quella di dedicare le nostre ferie ad aiutare chi è più in difficoltà di noi.

Alla fine, un campo di volontariato è un modo pratico per mettersi in gioco, dare un contributo concreto, sperimentare uno stile di vita più sostenibile, fare nuove amicizie e scoprire posti nuovi. Le offerte non mancano, in rete, sia a livello nazionale che internazionale: ancora una volta sarà la nostra testa, come sempre, a fare la differenza.

#6 Lavorare viaggiando

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In questo caso ci sono professioni che consentono ovviamente di farlo, una su tutte quella di pilota oppure steward/hostess di compagnia aerea (quanto è desueta questa distinzione in sessi?). Le ore passate sopra le nuvole potrebbero essere tante, all’inizio, ma l’emozione di passare da una città all’altra come una trottola sulla mappa di un gioco da tavolo non è qualcosa da sottovalutare.

Se continuate a pensare che le ore di riposo siano poche in rapporto allo stress di quelle lavorative, ci sono molte altre opportunità per un’estate diversa: insegnare l’italiano in una scuola di lingua all’estero, per esempio. Oppure fare l’istruttore di qualsiasi cosa che richieda spiagge paradisiache e mari cristallini: il sub, il surf, la vela.

#5 Ospitalità in cambio di lavoro

pexels

Workaway esiste ormai dal lontano 2002. Registratevi sul sito con tutte le competenze specifiche che potreste avere, anche quelle che non avete mai messo in pratica. La piattaforma si rivolge principalmente a viaggiatori in economia e studenti di lingue che desiderano immergersi maggiormente nel paese e nella cultura che vogliono compenetrare viaggiando. Vi riconoscete nella definizione e siete curiosi di scoprire nuove tradizioni locali della Terra?

Le opportunità offerte sono disparate, ma la maggior parte comprende giardinaggio, cura degli animali, cucina e agricoltura. Comprate un biglietto di sola andata per una destinazione e tornate a casa col guadagno del vostro lavoro, dopo esservi goduti almeno un paio di paesi!

#4 Scambiare casa

@brette.haus IG

Anche Couchsurfing ha quasi vent’anni di attività alle spalle, dagli esordi della fondazione a San Francisco, anche se recentemente l’utilizzo del sito è diventato a pagamento. Dagli inizi come società senza fine di lucro, molte cose sono cambiate, ma la finalità resta quella di mettere in comunicazione persone disponibili a scambiarsi ospitalità. Cosa vi serve per essere liberi se non una referenza?

E cosa può esserci di più bello di vivere una nuova vita in una nuova città, non importa se poi dovrà finire (e magari anche presto). Come sempre succede a chi ha un’idea di una certa rilevanza (ammesso che sia stato il primo ad averla, perché non è sempre così), fioccano le imitazioni: date un occhio anche a BeWelcome e Hospitality Club, prima di decidere.

#3 Clausura in Monastero

pexels

Se siete tra quelli che hanno riscoperto la propria identità seppellita durante la pandemia, non avrete bisogno urgente di ulteriori momenti di meditazione. Per tutti gli altri, invece, l’isolamento potrebbe portare a tante risposte che nemmeno immaginavamo nel momento in cui ci venivano fatte le domande.

La clausura è volontaria e può essere anche solo di una settimana, previa accordi con il monastero di competenza. Non è necessario amare i canti religiosi di chitarre davanti a un fuoco e nemmeno le penitenze volontarie per espiare i peccati: il silenzio qui non sarà mai accettazione del pensiero unico, ma spiritualità trasmessa dai momenti di preghiera, per riscoprire la fede, la propria vocazione o solamente per vivere un’esperienza straordinaria.

#2 Vivere alla giornata

Non vi piace organizzare? Odiate prenotare? Non siete sicuramente i soli. Un altro dei trend di questa estate dedicata alle esperienze più particolari della nostra vita potrebbe essere quella di viverla semplicemente alla giornata. Cercate di portarvi avanti con il lavoro, perché l’ispirazione prima o poi arriverà.

Potrebbe essere un conoscente che vi svela dove andrà in vacanza, a ispirarvi a imitarlo. Oppure un articolo di Milano Città Stato, che narra del fenomeno del cineturismo, la scoperta dal vivo dei luoghi dei film. Oppure una trasmissione televisiva in cui per un momento si metta da parte la politica internazionale tesa di queste stagioni, per mostrare un acquario, un parco di divertimento, una spiaggia, un’arena di spettacoli estivi…

Leggi anche IL CINETURISMO: un trend da Oscar

#1 Fare scegliere agli influencer

pexels

Se avete un guru, sicuramente lo terrete in grande considerazione in molte delle vostre scelte, dall’abbigliamento allo stile di vita. I giovani, soprattutto, scelgono dove trascorrere le loro ferie scrollando la home page dei social network e guardando cosa consigliano le star della rete, come dimostrato già dall’estate 2021, di cui questa nuova edizione promette di essere un upgrade.

Sicuramente questa è una grande opportunità per le strutture ricettive, che hanno l’occasione di studiare cosa funziona di più e adattare la loro offerta. Di fatto, gli influencer incarnano a pieno il ruolo di tour operator della contemporaneità: basterà vedere un loro post per capire subito che quello che vogliamo, alla fine, è vivere gli stessi luoghi che hanno incantato i nostri idoli.

Continua la Lettura con: Vacanze in LOMBARDIA: 10 MERAVIGLIE da scoprire questa estate

LORENZO ZUCCHI

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La fermata del giorno: 10 cose da fare e vedere intorno alla stazione di CADORNA FS

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https://www.milanopocket.it/ago-filo-nodo-milano/ - Ago e filo

Una delle fermate più iconiche e affollate della intera linea metropolitana. Si trova anche nel cuore della città. Vediamo quali sono le attrazioni senza allontanarsi troppo. 

La fermata del giorno: 10 cose da fare e vedere intorno alla stazione di CADORNA FS

# L’installazione: Ago, filo e nodo

https://www.milanopocket.it/ago-filo-nodo-milano/

Scultura simbolo di Milano e della stazione di Cadorna FS, si trova proprio in piazza Cadorna ed è un omaggio alla laboriosità milanese e, soprattutto, al mondo della moda, di cui Milano ne è la capitale italiana. Originale è il richiamo alla metropolitana, in quanto la scultura ad un certo punto sembra scomparire per ricongiungersi nel sottosuolo.

 

# La dimora storica: Casa degli Atellani 

https://www.laprofconlavaligia.com/2020/09/21/milano-segreta-casa-atellani-e-la-vigna-di-leonardo/

In corso Magenta, a pochissimi minuti a piedi dalla stazione, troviamo al numero civico 65-67, la casa quattrocentesca che è stata la dimora di Ludovico il Moro, forse tra i più celebri signori di Milano della Storia. Oggi si propone al pubblico, oltre che come dimora storica, anche come museo. Ma la cosa più particolare è che funge inoltre da alloggio residenziale: infatti all’interno si trovano gli Atellani Appartments, cinque appartamenti vacanza eleganti e unici nel loro genere.

# Il giardino segreto: Aristide Calderini

 

In via Sant’Agnese, una vietta che si prende da Corso Magenta, è possibile accedere ad un tranquillo e romantico piccolo giardino. Vecchio giardino della vecchia dimora quattrocentesca di una importante famiglia di Milano, oggi, in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, rimangono il portico d’ingresso, qualche statua, le colonne e l’atmosfera incantata.

Leggi anche: Il giardino segreto nel cuore di Milano

 

# La villa: Villa Falck

In via Tamburini, tra le numerose ville e villette che quasi ti fanno venire il dubbio di essere ancora in piena città, c’è Villa Falck, la famosa villa da 800 metri quadri in cui vissero l’imprenditore Giorgio Falck e dell’attrice Rosanna Schiaffino negli anni 80. Anche solo da fuori si può ammirare la bellezza e unicità di questa dimora, progettata dall’architetto Mino Fiocchi.

Leggi anche: Via Tamburini, la strada delle ville di Milano

 

# Il locale: Ghe Sem

https://zero.eu/it/luoghi/44870-ghe-sem,milano/

Il Ghe Sem, in via Vincenzo Monti 26, è una cucina che incontra la tradizione del raviolo cinese rivisti sotto una chiave tradizionale italiana. Sorseggiando un buon cocktail, pranzare o cenare al Ghe Sem è una bellissima esperienza, soprattutto in estate, all’ombra degli alberi di questo pezzo della via Vincenzo Monti.

 

# Il concept store: Frame Condé Nast Experience Store

https://www.ad-italia.it/news/2020/02/13/frame-il-primo-experience-store-di-conde-nast/

In piazzale Cadorna 7 si trova uno spazio che si propone come un experience store. Si articola in tre aree principali (una caffetteria, uno spazio eventi e un negozio) e si tratta di uno “spazio innovativo, nel concept e nel design, che si propone di offrire nuove forme di interazione tra lettori, utenti, follower, redazioni e aziende“. É stato progettato dall’architetto Massimiliano Locatelli usando materiali e lavorazioni che vogliono richiamare Milano e l’Italia.

# L’edificio: Palazzo Edison

https://www.lmblog.it

In Foro Buonaparte, qualche minuto a piedi dalla stazione, si trova il palazzo storico oggi conosciuto come il Palazzo Edison. Estremamente particolari sono le vetrate artistiche realizzate con la tecnica tecnica detta émail-tubé negli anni 20 del 900

 

# La casa liberty: Villino Maria Luisa

https://it.wikipedia.org

Sempre in via Tamburini, al numero civico 8, si trova questa villa storica in uno stile liberty contaminato dallo stile architettonico gotico e rinascimentale. Da fuori, oltre alla bellezza dell’edificio, si può ammirare lo stupendo cancello d’ingresso in ferro battuto realizzato dal mastro ferraio Alessandro Mazzucotelli.

# Fast & Luxury Food: Ted lobster and burgers Milano

https://divisare.com/

In via Vincenzo Monti 15 si trova un originale locale in cui mangiare astice e hamburger. Originario di Roma, si propone come un fast food di lusso in un ambiente moderno e giovane.

 

# Il Ristorante: L’Ov Milano 

https://lovmilano.com/bistrot/monti/

Per gli amanti delle uova in tutte le forme, questo bistrot è il paradiso. In via Vincenzo Monti 47 si trova L’Ov, in tutta la sua originalità. Uno “spazio caldo, accogliente, dal respiro internazionale dove sentirsi a casa e dove riscoprire piatti semplici e autentici della tradizione ma non solo, con un’attenzione particolare al comfort food per eccellenza: l’uovo”.

Continua a leggere: La fermata del giorno: 10 cose da vedere e fare intorno alla fermata di TRE TORRI

ALICE COLAPIETRA

copyright milanocittastato.it

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Il ristorante STELLATO più ECONOMICO d’ITALIA, non è in Abruzzo, ma…

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credits: IG @alajmo

Almeno una volta nella vita chi è che non vorrebbe concedersi un’ottima cena in un ristorante stellato? E se non fosse necessario spendere un patrimonio per togliersi questo sfizio? A rispondere è Top Dollar realizzando una mappa vera e propria dei ristoranti stellati più economici del mondo.

Il ristorante STELLATO più ECONOMICO d’ITALIA, non è in Abruzzo, ma…

# La nuova guida ai ristoranti stellati economici

credits: IG @ristorantecoria

Economico e stellato solitamente non vanno a braccetto, però al contrario di quanto si possa pensare esistono svariati ristoranti stellati in tutto il mondo nei quali si può andare a mangiare menù intero ad un prezzo accessibile (a volte anche più economico di molti ristoranti “normali”).

Ogni anno, dal 1926, la guida Michelin premia i migliori ristoranti al mondo con le sue famose “stelle”. Tuttavia, questo non significa che per mangiare in uno di questi locali sia necessario spendere molto e per sapere dove andare per provare questa cucina ricercata ci affidiamo a Top Dollar. Il sito americano specializzato in finanza ha stilato una lista dei ristornati più economici del mondo con almeno una stella Mischelin e pensare che diversi si trovano anche in Italia, ma dove?

# Verso la punta della Penisola

credits: IG @ristorantecoria

Nella classifica dei cento ristoranti più economici con una stella Michelin c’è anche l’Italia. in particolare, nella nostra penisola per assaporare i piatti tipici del locale stellato meno caro si deve andare in Sicilia. Siamo al Ristorante Coria, fondato nel 2008, si trova nel centro storico di Caltagirone, un sito che rientra tra i beni italiani patrimonio dell’UNESCO.

Ispirandosi alla “bibbia della cucina siciliana”, il ristorante è dedicato a Giuseppe Coria, autore del libro “Profumi di Sicilia”. La storia del ristorante è un racconto di passione e amore per la cucina e la tradizione della propria terra.

# Molto meno di cento euro per una proposta culinaria stellata

credits: IG @ristorantecoria

Dopo anni trascorsi a fare esperienza in alcuni delle migliori cucine siciliane, Domenico Colonnetta e Francesco Patti decidono di scommettere sulle loro capacità di rendere la cucina un’esperienza unica e sorprendente.

Così, grazie al loro lavoro, a partire dal 2009 il Ristorante è stato recensito da alcune delle testate più celebri come il Gambero Rosso, L’Epresso, Sole 24 Ore. Diventando il primo locale nella provincia di Catania ad essere stato premiato con la prestigiosa Stella Michelin nel 2012. Eppure, nonostante il riconoscimento tanto ambito vanta un costo medio per un pasto di tre portate parti a 67,23$.

Il Coria si trova al 63° posto in classifica ed è seguito da un altro italiano. Questa volta ci spostiamo a Roma, al ristornate “Zia”. Anche qui il prezzo per un pasto si aggira attorno a poco più di 67$. Sembra impossibile esistano ristoranti stellati ancora più economici, invece se si risale la classifica…

# La top 100 nel mondo, il primo posto è francese

credits: IG @thomasvalleron Hostellerie La Montagne

Top Dollar ha identificato i cento ristoranti stellati più economici in ben 34 paesi al mondo e il ristorante stellato Michelin più economico in assoluto è l’Hostellerie la Montagne a Colombey-les-Deux-Eglises, in Francia, dove il menu fisso si aggira all’incirca attorno ai 20€ (indicativamente $24,52). A seguire in seconda posizione il ristorante Edward che si trova a Vienna all’interno dell’Hotel Kempinski. Qui è possibile mangiare con 27.06$. Al terzo posto, invece, si trova Borkonyha Winekitchen, un locale stellato di Budapest dove è possibile consumare un ottimo pasto spendendo 28,12$.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il ristorante americano più economico con una stella Michelin è lo State Bird Provisions a San Francisco dove un pasto di 3 portate viene attorno ai 45$. Qui si trova cucina californiana in combinazione con quella cantonese formata da dim sum. Nel Regno Unito, invece, è possibile trovare anche un pub stellato. Si chiama “The Coach a Marlow” e offre un pasto a 35,22$.

# Soluzioni abbordabili anche per le tre stelle, secondo posto italiano

credits: IG @alajmo

Salendo di fascia, invece, troviamo i ristoranti a tre stelle. Nella top ten dei ristoranti con tre stelle Michelin più economici ci sono ben quattro strutture italiane.

Per mangiare nel ristorante “vincitore” della classifica bisogna volare sino a Taipei, città capitale di Taiwan, al ristorante “Le Palais” dove un pasto di tre portate costa NT $3.800 ($138,63). Il secondo posto è invece Italiano, si trova in Veneto, in provincia di Padova, siamo a “Le Calandre”. Il ristorante presenta ai suoi ospiti un menù a tre portate che costa all’incirca 163,75$. Al terzo posto, invece, troviamo una struttura americana: il ristorante “Le Bernardin” di New York che offre il pasto a tre stelle meno caro degli Stati Uniti dato che costa in media $175.

# Un consiglio per i milanesi (e non solo)

Credits: lucafarina88
IG – Risotto allo zafferano

Che dire, concedersi una cena stellata sembra non essere più un privilegio per pochi e per scegliere in quale ristorante vivere questa esperienza gastronomica basterà controllare la classifica Top Dollar. Un suggerimento?

Se siete a Milano il ristorante più “economico” con ben tre stelle Michelin si trova a Cornaredo. Alle porte della metropoli il “Ristorante D’O” dello chef Davide Oldani vi offrirà un menù degustazione da leccarsi i baffi.

Continua la Lettura con:  Quando a Milano andavano di moda i “RISTORANTI ECONOMICI”

SARA FERRI

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Il VULCANO più ESTESO e PERICOLOSO d’EUROPA è nascosto nel mare di SICILIA

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Credits ingv - Vulcano Marsili

L’Italia è Paese di vulcani. Abbiamo quello più alto e quello più famoso d’Europa. Ma non tutti sanno che i nostri mari nascondono anche il più esteso e pericoloso del Continente. 

Il VULCANO più ESTESO e PERICOLOSO d’EUROPA è nascosto nel mare di SICILIA

# Alto come l’Etna si estende su una superficie di 2.100 kmq

Credits ingv – Vulcano Marsili

Tutti sanno che l’Italia è un territorio sismico e con una presenza diffusa di aree vulcaniche. In pochi forse sono a conoscenza che nelle nostre profondità marine ci sia il vulcano sommerso più grande d’Europa e del Mediterraneo: il Marsili. Si trova tra Palermo e Napoli, per l’esattezza a 140 km a nord della Sicilia e a circa 150 km a ovest della Calabria. Fa parte dell’arco insulare delle Eolie e ricopre una superficie di 2.100 kmq, oltre 500 kmq più esteso del territorio della Città Metropolitana di Milano, grazie ai suoi 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza.

Si alza dal fondo marino per circa 3,4 km, la stessa altezza dell’Etna, e la sua sommità arriva a 450 metri dalla superficie del Mar Tirreno. Non è solo imponente ed esteso: è anche il vulcano più pericoloso d’Europa. Vediamo perché. 

Leggi anche: Il VULCANO più PICCOLO del mondo si trova in ROMAGNA

# Il rischio di eruzione e maremoti devastanti

KELLEPICS-PIXABAY – Tsunami

Oltre ad essere il più esteso, il vulcano Marsili è inserito nell’elenco dei più pericolosi di tutto il continente europeo. Scoperto nella seconda decade del ‘900, dal 2005 è monitorato per raccogliere informazioni utili a prevedere futuri eventi eruttivi. Tre studi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con altri prestigiosi enti internazionali, hanno confermato infatti il suo stato di attività con numerosi apparati vulcanici satellitari in fase di sviluppo.

L’ultima eruzione dovrebbe risalire a circa 2.000 anni fa ma non è escluso che nel prossimo futuro possa succedere di nuovo con effetti devastanti: se accadesse potrebbe innescare maremoti sulle coste tirreniche meridionali.

Il rischio sembrerebbe comunque estremamente basso in base ai dati disponibili. Molto più probabile che il risveglio del vulcano possa comportare una deviazione temporanea delle rotte navali.

# I campanelli d’allarme

ingveterremoti – Vulcano Marsili

Non mancano però i campanelli d’allarme. Una campagna di studi avviata nel 2010 dalla nave oceanografica Urania del CNR ha rilevato dei rischi di crolli potenzialmente pericolosi che testimoniano una notevole instabilità di tutta l’area vulcanica.

Un’estesa porzione della sommità del Marsili è formata da rocce di bassa densità, fortemente indebolite da fenomeni di alterazione idrotermale, che potrebbero in futuro causare un collasso di grandi dimensioni ed effetti ad oggi non prevedibili.

Leggi anche: I 7 RECORD GEOGRAFICI più CURIOSI d’Italia

Continua la lettura con: La PORTA per gli INFERI si trova in Italia. E sembra che si stia riaprendo

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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L’ISOLA delle BRIOCHE COLORATE

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diariodellafoodlover

Con il Nuovo Millennio, il quartiere Isola è stato protagonista di una radicale trasformazione urbana. Oggi, infatti, manifesta una propria identità caratteristica, fatta di negozi e locali, soprattutto serali, che lo rendono meta di un grande afflusso di milanesi in cerca di un buon aperitivo o di un drink post cena, ma soprattutto di una buona colazione, dove?

L’ISOLA delle BRIOCHE COLORATE

# Isola: un quartiere in continua evoluzione

aromanapoletanomilano

In un quartiere che contrappone la Milano passata, fatta di case di ringhiera e palazzine liberty a quella moderna, dalle alte torri futuristiche che hanno modificato lo skyline della zona, suscita attenzione un barettino dalle “deliziose creazioni” di pasticceria tradizionale partenopea sfornate direttamente dal laboratorio artigianale interno. Si tratta di “Aroma Napoletano”, famoso per “il cornetto ischitano che ha conquistato Milano”. E, soprattutto, per le brioche colorate. 

# Il cornetto direttamente dall’Isola Verde

aromanapoletanomilano

Ma cosa è esattamente il Cornetto Ischitano? Si tratta di una specialità di pasticceria caratterizzata da un doppio impasto: l’unione tra la pasta brioche e la pasta sfoglia rende questo prodotto maggiormente leggero ed appetitoso rispetto al classico cornetto. La combinazione delle due farine produce quindi una sfoglia fragrante all’esterno, ma con un morbido interno alveolato, rendendo il tutto una via di mezzo tra il cornetto all’italiana e il classico croissant.

Alcuni sono soliti chiamarlo “cornetto ape”, dal momento che la sovrapposizione delle due paste, una più chiara ed una più scura, ricorda il tipico aspetto bicolore delle api.

È possibile provarne numerosi gusti: Classico (vuoto e non), Crema & amarena, Pistacchio, Cacao, Frutti Rossi, Caramel, Siciliano. Risultano tutti molto farciti, ma anche gelosamente ambiti e la coda alla mattina per assaporare questi dolci lo testimonia.

# Non solo cornetti…

aromanapoletanomilano

Chi desidera assaggiare altri prodotti è subito accontentato. La teca in vetro del bancone rivela anche tutta una serie di leccornie, come cannoli, babà, code di aragosta, panzerotti, zeppole di san Giuseppe, maritozzi e crostatine.

aromanapoletanomilano

Inoltre, coloro che sono grandi amanti ed estimatori del caffè possono provare il Caffè Passalacqua, vera e propria istituzione napoletana, in Italia e nel mondo, dal secondo dopoguerra ad oggi.

# Altra curiosità: le brioche XXL

artesya

Entrando nel bar, è impossibile non notare i ripiani del frigorifero posto sulla sinistra. Cosa contengono? Brioche in formato XXL, teoricamente colazione per 6/7 persone, ma anche abbondante e gustoso dolce per tutti i pasti della giornata.

E come se non bastasse è possibile acquistare dei porta chiavi. La forma? Ovviamente il caratteristico cornetto ischitano, a prova di qualunque sfortuna. 

 

Continua la Lettura con:  I 10 BAR del CUORE dei MILANESI

CARLO VITTORIO MATRONE

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Scoperto il paese che fa da SFONDO alla GIOCONDA: è BOBBIO

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Credits: storicang.it Gioconda

Sulla Gioconda si è parlato sempre tanto. A partire dal fatto che i nostri cugini francesi se la sono “rubata” e portata a casa, ancora oggi è una dei quadri più visitati al mondo, ancora oggi è oggetto di discussione, di studio e infine ancora oggi sono poche (se non nulle) le certezze che si celano dietro a questo dipinto.

Sul soggetto, sulla donna ritratta si è detto di tutto, alcuni sostengono addirittura che sia un autoritratto di Leonardo Da Vinci, altri ancora (versione più accreditata) sono giunti alla conclusione che si tratti della nobildonna Lisa Gherardini ritratta dal genio di Leonardo su commissione del mecenate Francesco Del Giocondo, da cui poi deriva il titolo dell’opera la Gioconda. Quindi se sul soggetto ritratto si è arrivati ad una quasi conclusione del mistero, ancora oggi resta segreto e misterioso lo sfondo del quadro.

Scoperto il paese che fa da SFONDO alla GIOCONDA: è BOBBIO

# Come nasce l’ipotesi Bobbio

Credits: @borghi_oro IG

Bobbio è un piccolo paese in provincia di Piacenza. Conosciuto come perla della Val Trebbia e come una delle mete predilette dei milanesi che, soprattutto nei fine settimana d’estate, si riversano sulle sponde del Trebbia. La storica medioevale Carla Gori ha identificato nel quadro un ponte che ricorderebbe l’iconico Ponte Gobbo osservabile dal vicino castello Malaspina Dal Verme. L’ipotesi avanzata scuote il mondo dell’arte convinto, fino a quel momento, che Monna Lisa non sarebbe stata inserita in un paesaggio toscano, ma bensì emiliano.

# Da ipotesi a quasi certezza

Ovviamente la scoperta desta scalpore, ma anche tanta curiosità e desiderio di scoprire la verità. Le prime conferme di quanto ipotizzato, arrivano dagli architetti piacentini Bellocchi che iniziano ad elaborare dei modelli tridimensionali che portano all’identificazione di ben dieci punti di riferimento del paesaggio emiliano, tra cui i più importanti: i rilievi montagnosi della Val Tidone e il corso d’acqua che non sarebbe altro che il Trebbia stesso.

# Il valore scientifico assoluto

Credits: @alberturkana
La Gioconda

Anche l’università di Genova e il Museo di Storia Naturale di Piacenza entrano nello studio del caso in breve tempo portano alla luce delle prove schiaccianti che avvalorerebbero la teoria di Carla Gori. Vengono effettuati degli studi sugli iconofossili (le tracce fossili di impronte di antichi esseri viventi) e si arriva alla conclusione che medesime forme rocciose siano state affrontate da Leonardo nel Codice Leicester, quasi a dimostrazione che il genio toscano conoscesse bene le zone e che fosse, probabilmente, molto affascinato dai paesaggi, a tal punto da inserirli nella sua opera più celebre. Questa nuova ipotesi viene pubblicata sulla rivista specializzata RIPS ed è la stessa Carla Gori che dichiara a livello mondiale che non ci troviamo più di fronte ad una teoria, ma ad una certezza molto vicina al valore scientifico assoluto.

# “La verità sola, fu figliola del tempo”

Credits: @eleonora_spagna
Gioconda al Louvre

Questa è una frase di Leonardo Da Vinci e molto probabilmente è l’affermazione più vicina alla realtà dei fatti. Di sicuro, come tanti artisti della sua epoca, ha inserito in questa opera, come in tante altre, diversi indizi e diversi misteri (vedi l’Ultima Cena). Al era quasi un obbligo artistico. La verità è che ancora oggi gli studi sul caso sono ancora in corso e i toscani sono poco propensi a concedere agli emiliani la paternità del panorama. La verità la sa solo Leonardo Da Vinci e l’unica certezza che abbiamo è che la Gioconda è un’opera mista di fascino e mistero e se, ancora oggi, è tra i quadri più visitati al mondo, una ragione ci sarà pure.

Continua la lettura con: Il BORGO più BELLO d’Italia si trova a UN’ORA da Milano

MICHELE LAROTONDA

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