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Il VULCANO più ESTESO e PERICOLOSO d’EUROPA è nascosto nel mare di SICILIA

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Credits ingv - Vulcano Marsili

L’Italia è Paese di vulcani. Abbiamo quello più alto e quello più famoso d’Europa. Ma non tutti sanno che i nostri mari nascondono anche il più esteso e pericoloso del Continente. 

Il VULCANO più ESTESO e PERICOLOSO d’EUROPA è nascosto nel mare di SICILIA

# Alto come l’Etna si estende su una superficie di 2.100 kmq

Credits ingv – Vulcano Marsili

Tutti sanno che l’Italia è un territorio sismico e con una presenza diffusa di aree vulcaniche. In pochi forse sono a conoscenza che nelle nostre profondità marine ci sia il vulcano sommerso più grande d’Europa e del Mediterraneo: il Marsili. Si trova tra Palermo e Napoli, per l’esattezza a 140 km a nord della Sicilia e a circa 150 km a ovest della Calabria. Fa parte dell’arco insulare delle Eolie e ricopre una superficie di 2.100 kmq, oltre 500 kmq più esteso del territorio della Città Metropolitana di Milano, grazie ai suoi 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza.

Si alza dal fondo marino per circa 3,4 km, la stessa altezza dell’Etna, e la sua sommità arriva a 450 metri dalla superficie del Mar Tirreno. Non è solo imponente ed esteso: è anche il vulcano più pericoloso d’Europa. Vediamo perché. 

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# Il rischio di eruzione e maremoti devastanti

KELLEPICS-PIXABAY – Tsunami

Oltre ad essere il più esteso, il vulcano Marsili è inserito nell’elenco dei più pericolosi di tutto il continente europeo. Scoperto nella seconda decade del ‘900, dal 2005 è monitorato per raccogliere informazioni utili a prevedere futuri eventi eruttivi. Tre studi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in collaborazione con altri prestigiosi enti internazionali, hanno confermato infatti il suo stato di attività con numerosi apparati vulcanici satellitari in fase di sviluppo.

L’ultima eruzione dovrebbe risalire a circa 2.000 anni fa ma non è escluso che nel prossimo futuro possa succedere di nuovo con effetti devastanti: se accadesse potrebbe innescare maremoti sulle coste tirreniche meridionali.

Il rischio sembrerebbe comunque estremamente basso in base ai dati disponibili. Molto più probabile che il risveglio del vulcano possa comportare una deviazione temporanea delle rotte navali.

# I campanelli d’allarme

ingveterremoti – Vulcano Marsili

Non mancano però i campanelli d’allarme. Una campagna di studi avviata nel 2010 dalla nave oceanografica Urania del CNR ha rilevato dei rischi di crolli potenzialmente pericolosi che testimoniano una notevole instabilità di tutta l’area vulcanica.

Un’estesa porzione della sommità del Marsili è formata da rocce di bassa densità, fortemente indebolite da fenomeni di alterazione idrotermale, che potrebbero in futuro causare un collasso di grandi dimensioni ed effetti ad oggi non prevedibili.

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FABIO MARCOMIN

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L’ISOLA delle BRIOCHE COLORATE

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diariodellafoodlover

Con il Nuovo Millennio, il quartiere Isola è stato protagonista di una radicale trasformazione urbana. Oggi, infatti, manifesta una propria identità caratteristica, fatta di negozi e locali, soprattutto serali, che lo rendono meta di un grande afflusso di milanesi in cerca di un buon aperitivo o di un drink post cena, ma soprattutto di una buona colazione, dove?

L’ISOLA delle BRIOCHE COLORATE

# Isola: un quartiere in continua evoluzione

aromanapoletanomilano

In un quartiere che contrappone la Milano passata, fatta di case di ringhiera e palazzine liberty a quella moderna, dalle alte torri futuristiche che hanno modificato lo skyline della zona, suscita attenzione un barettino dalle “deliziose creazioni” di pasticceria tradizionale partenopea sfornate direttamente dal laboratorio artigianale interno. Si tratta di “Aroma Napoletano”, famoso per “il cornetto ischitano che ha conquistato Milano”. E, soprattutto, per le brioche colorate. 

# Il cornetto direttamente dall’Isola Verde

aromanapoletanomilano

Ma cosa è esattamente il Cornetto Ischitano? Si tratta di una specialità di pasticceria caratterizzata da un doppio impasto: l’unione tra la pasta brioche e la pasta sfoglia rende questo prodotto maggiormente leggero ed appetitoso rispetto al classico cornetto. La combinazione delle due farine produce quindi una sfoglia fragrante all’esterno, ma con un morbido interno alveolato, rendendo il tutto una via di mezzo tra il cornetto all’italiana e il classico croissant.

Alcuni sono soliti chiamarlo “cornetto ape”, dal momento che la sovrapposizione delle due paste, una più chiara ed una più scura, ricorda il tipico aspetto bicolore delle api.

È possibile provarne numerosi gusti: Classico (vuoto e non), Crema & amarena, Pistacchio, Cacao, Frutti Rossi, Caramel, Siciliano. Risultano tutti molto farciti, ma anche gelosamente ambiti e la coda alla mattina per assaporare questi dolci lo testimonia.

# Non solo cornetti…

aromanapoletanomilano

Chi desidera assaggiare altri prodotti è subito accontentato. La teca in vetro del bancone rivela anche tutta una serie di leccornie, come cannoli, babà, code di aragosta, panzerotti, zeppole di san Giuseppe, maritozzi e crostatine.

aromanapoletanomilano

Inoltre, coloro che sono grandi amanti ed estimatori del caffè possono provare il Caffè Passalacqua, vera e propria istituzione napoletana, in Italia e nel mondo, dal secondo dopoguerra ad oggi.

# Altra curiosità: le brioche XXL

artesya

Entrando nel bar, è impossibile non notare i ripiani del frigorifero posto sulla sinistra. Cosa contengono? Brioche in formato XXL, teoricamente colazione per 6/7 persone, ma anche abbondante e gustoso dolce per tutti i pasti della giornata.

E come se non bastasse è possibile acquistare dei porta chiavi. La forma? Ovviamente il caratteristico cornetto ischitano, a prova di qualunque sfortuna. 

 

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CARLO VITTORIO MATRONE

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Scoperto il paese che fa da SFONDO alla GIOCONDA: è BOBBIO

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Credits: storicang.it Gioconda

Sulla Gioconda si è parlato sempre tanto. A partire dal fatto che i nostri cugini francesi se la sono “rubata” e portata a casa, ancora oggi è una dei quadri più visitati al mondo, ancora oggi è oggetto di discussione, di studio e infine ancora oggi sono poche (se non nulle) le certezze che si celano dietro a questo dipinto.

Sul soggetto, sulla donna ritratta si è detto di tutto, alcuni sostengono addirittura che sia un autoritratto di Leonardo Da Vinci, altri ancora (versione più accreditata) sono giunti alla conclusione che si tratti della nobildonna Lisa Gherardini ritratta dal genio di Leonardo su commissione del mecenate Francesco Del Giocondo, da cui poi deriva il titolo dell’opera la Gioconda. Quindi se sul soggetto ritratto si è arrivati ad una quasi conclusione del mistero, ancora oggi resta segreto e misterioso lo sfondo del quadro.

Scoperto il paese che fa da SFONDO alla GIOCONDA: è BOBBIO

# Come nasce l’ipotesi Bobbio

Credits: @borghi_oro IG

Bobbio è un piccolo paese in provincia di Piacenza. Conosciuto come perla della Val Trebbia e come una delle mete predilette dei milanesi che, soprattutto nei fine settimana d’estate, si riversano sulle sponde del Trebbia. La storica medioevale Carla Gori ha identificato nel quadro un ponte che ricorderebbe l’iconico Ponte Gobbo osservabile dal vicino castello Malaspina Dal Verme. L’ipotesi avanzata scuote il mondo dell’arte convinto, fino a quel momento, che Monna Lisa non sarebbe stata inserita in un paesaggio toscano, ma bensì emiliano.

# Da ipotesi a quasi certezza

Ovviamente la scoperta desta scalpore, ma anche tanta curiosità e desiderio di scoprire la verità. Le prime conferme di quanto ipotizzato, arrivano dagli architetti piacentini Bellocchi che iniziano ad elaborare dei modelli tridimensionali che portano all’identificazione di ben dieci punti di riferimento del paesaggio emiliano, tra cui i più importanti: i rilievi montagnosi della Val Tidone e il corso d’acqua che non sarebbe altro che il Trebbia stesso.

# Il valore scientifico assoluto

Credits: @alberturkana
La Gioconda

Anche l’università di Genova e il Museo di Storia Naturale di Piacenza entrano nello studio del caso in breve tempo portano alla luce delle prove schiaccianti che avvalorerebbero la teoria di Carla Gori. Vengono effettuati degli studi sugli iconofossili (le tracce fossili di impronte di antichi esseri viventi) e si arriva alla conclusione che medesime forme rocciose siano state affrontate da Leonardo nel Codice Leicester, quasi a dimostrazione che il genio toscano conoscesse bene le zone e che fosse, probabilmente, molto affascinato dai paesaggi, a tal punto da inserirli nella sua opera più celebre. Questa nuova ipotesi viene pubblicata sulla rivista specializzata RIPS ed è la stessa Carla Gori che dichiara a livello mondiale che non ci troviamo più di fronte ad una teoria, ma ad una certezza molto vicina al valore scientifico assoluto.

# “La verità sola, fu figliola del tempo”

Credits: @eleonora_spagna
Gioconda al Louvre

Questa è una frase di Leonardo Da Vinci e molto probabilmente è l’affermazione più vicina alla realtà dei fatti. Di sicuro, come tanti artisti della sua epoca, ha inserito in questa opera, come in tante altre, diversi indizi e diversi misteri (vedi l’Ultima Cena). Al era quasi un obbligo artistico. La verità è che ancora oggi gli studi sul caso sono ancora in corso e i toscani sono poco propensi a concedere agli emiliani la paternità del panorama. La verità la sa solo Leonardo Da Vinci e l’unica certezza che abbiamo è che la Gioconda è un’opera mista di fascino e mistero e se, ancora oggi, è tra i quadri più visitati al mondo, una ragione ci sarà pure.

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MICHELE LAROTONDA

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Da Milano sull’altopiano SENZA utilizzare l’AUTO: la FUNIVIA da sogno si farà?

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Credits: ecodibergamo.it Funivia da Pradalunga a Selvino

Nel weekend le strade che portano dalla città alla Valle Seriana si riempiono di auto e il traffico la maggior parte delle volta diventa insostenibile. Per questo la Comunità montana Valle Seriana vuole trovare una soluzione che faccia dimenticare le auto ai milanesi che vogliono recarsi sull’altopiano. Propone quindi una funivia che collega la stazione dei treni a Selvino, ecco il progetto.

Da Milano sull’altopiano SENZA utilizzare l’AUTO: la FUNIVIA da sogno si farà?

# Una funivia tra Pradalunga e Selvino: si aspetta l’esito dello studio di fattibilità

googlemaps.com
Milano-Selvino

Con un investimento tra i 12 e 15 milioni di euro, il Comune di Selvino sta aspettando il progetto esecutivo per iniziare a cercare i fondi a lui necessari per costruire una funivia che permetterebbe ai milanesi di raggiungere la montagna senza auto.

Il progetto prevede la realizzazione di una funivia che unirebbe la stazione della tramvia di Pradalunga fino a Selvino. Ad oggi si sta aspettando lo studio di fattibilità finanziato dal Consorzio BIM (Bacino imbrifero montano) e poi si spera di poter far diventare effettiva l’idea di una funivia del genere. Lo studio di fattibilità, costato 195mila euro, è ancora alle prime fasi ma l’idea è quella, come riportato dall’eco di Bergamo, di partire dalla fermata della stazione Teb tra Nembro e Albino, passare attraverso i colli che portano all’Altopiano per arrivare al monte Purito e giungere a Selvino.

# Un’opportunità per lo sviluppo del turismo in Valle Seriana

ecodibergamo.it
Funivia da Pradalunga a Selvino

La funivia è uno strumento per aumentare e migliorare il turismo in Val Seriana, infatti grazie alla possibilità di raggiungere l’altopiano con i mezzi anche chi non ha l’auto potrà andare a Selvino. Come riporta il presidente della Teb Filippo Simonetti infatti “Per la popolazione e per gli scenari di crescita riferiti al turismo sarà importante, ma siamo in una fase iniziale: stiamo pensando anche a questo progetto in totale sintona con la Comunità montana Valle Seriana». L’obiettivo è quello, non appena ricevuto l’ok di fattibilità, di cercare fondi soprattutto sfruttando il Pnrr e i finanziamenti europei.

L’idea di realizzare una funivia del genere era già stata avanzata nel 1971, quando la si voleva far partire da Albino ma, dato che sarebbe passata sopra il centro storico del paese, era stata considerata infattibile. Ora la Comunità montana Valle Seriana e tutti gli enti privati e non coinvolti nel progetto si auspicano di vedere l’effettiva costruzione della funivia, nonostante tutti siano consapevoli che i tempi potrebbero essere lunghi. Collegare Milano all’altopiano sarebbe inoltre un grande passo per l’ambiente, una scelta strategica ed ecologica.

Quindi la domanda rimane: si potrà andare da Milano a Selvino senza auto? Per rispondere bisognerà aspettare gli sviluppi del progetto.

Fonti: ecodibergamo.it

Continua la lettura con: La FUNIVIA A MILANO: sette linee per godersi una città da vertigini

BEATRICE BARAZZETTI

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Il nuovo PARCO URBANO di Porta LUDOVICA

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Rendering - ATM

Un tetto verde con campi sportivi aperti al pubblico: per la prima volta in Italia 20 mila metri quadrati tra piano terra e due piani sotterranei diventeranno un vero e proprio parco urbano. Dal Concept innovativo e sostenibile, ecco come sarà il nuovo nuovo deposito Atm in viale Toscana a Porta Lodovica.

Il nuovo PARCO URBANO di Porta LUDOVICA

# A Milano il più grande sotterraneo d’Italia a ospitare bus elettrici

Tutta l’area – ATM

Milano è in vena di cambiamenti e nei giorni scorsi la società Cremonesi Workshop srl, in associazione temporanea d’impresa con Ets spa e Rpa srl, si è aggiudicata l’affidamento del progetto del nuovo deposito dei bus Atm.

Concept innovativo, 20 mila metri quadrati sotterranei, aree verdi e campi sportivi aperti al pubblico in superficie: questo il progetto che i vertici di Foro Buonaparte hanno in testa per il nuovo deposito.

«La nuova infrastruttura hi-tech sarà anche totalmente sostenibile – scrive in una nota Atm –  un progetto che contribuisce alla transizione della mobilità e della città». La costruzione impatterà minimamente nel tessuto urbano sia perché quasi completamente interrata, sia perché lo spazio in superficie sarà donato alla collettività: verrà realizzato infatti un parco pubblico che unirà il parco delle Memorie Industriali a sud con il parco Ravizza a nord, creando una nuova ed estesa superficie completamente green per vivere Milano.  

# L’organizzazione dei sotterranei

Rendering – ATM

Il nuovo volto di viale Toscana sarà green e sarà anche il primo sotterraneo in Italia ad ospitare bus elettrici

Il nuovo deposito dei bus elettrici (saranno 1200 in tutta Milano nel giro dei prossimi anni, ad oggi sono 170 in circolazione, saranno 245 entro fine anno) sarà suddiviso tra piano terra e due piani sotterranei. Al livello zero ci saranno l’ingresso e l’uscita dei mezzi e gli uffici per il personale tecnico e amministrativo. Il piano sottostante ospiterà invece l’officina. Qui ci saranno tutte le attrezzature per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle vetture e per il loro lavaggio, mentre al piano meno due saranno presenti gli stalli di sosta e le colonnine di ricarica per il centinaio di mezzi presenti in rimessa. 

Anche i materiali di costruzione dell’immobile, che saranno a basso impatto ambientale, manterranno la vocazione green del progetto. Inoltre tutto lo stabile sarà autonomo a livello energetico, grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici e di impianto geotermico, mentre per il consumo di acqua ci sarà un sistema di recupero delle acque piovane che ridurrà del 30% il consumo di acqua.

Ma a sorprendere è Il «tetto» del deposito che sarà un ampio spazio verde a disposizione dei cittadini. Un vero e proprio parco urbano che unirà il parco delle Memorie Industriali a sud con il parco Ravizza a nord, creando una nuova ed estesa superficie completamente green per vivere Milano.

# Una struttura sostenibile al 100%

Rendering – ATM

Green è la parola d’ordine. Si punta tutto sulla transizione ecologica come per la mobilità che per l’intera città e, in linea con questa nuova tendenza, l’intera infrastruttura hi-tech sarà anche totalmente sostenibile con un investimento di 100 milioni di euro.

Tutto verrà interamente realizzato con materiali dal basso impatto ambientale, con materie prime riciclate e riciclabili, e sarà indipendente a livello energetico, grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici e di impianti geotermici. È prevista anche una riduzione del consumo di acqua del 30% per il lavaggio degli e-bus grazie all’utilizzo di un impianto di recupero delle acque piovane, protagoniste anche in superficie

# Il tetto diventerà un vero e proprio parco urbano dove praticare ogni sport

Rendering – ATM

La “piazza dell’acqua”, con fontana e giochi d’acqua e circondata da un ampio parco verde, formerà il “tetto” del deposito che diventerà una gigantesca area multifunzionale a disposizione di tutti i cittadini. 

«L’intero tetto del deposito sarà un’ampia area multifunzionale – fanno sapere da Atm -, un ampio prato verde circonderà la piazza dell’acqua, con fontana e giochi d’acqua». E poi campi sportivi, skate park, un climbing wall, terreno da calcetto, padel e tennis

Per collegare tutti gli spazi sarà completamente accessibile un ascensore ed una rampa e, dall’aspetto futuristico, perfino un ponte ciclopedonale su viale Toscana che si collegherà al Parco Alessandrina Ravizza.

Continua la Lettura con: Svelato il progetto del GRATTACIELO in LEGNO più ALTO del MONDO

SARA FERRI 

Copyright milanocittastato.it

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

AIR BEE&BEE, apre in ITALIA l’unico posto al mondo dove si può DORMIRE in un VERO ALVEARE

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Credits: news.airbnb.com

Dormire in compagnia di un milione di api, circondati da 9 arnie e godere di un’esperienza sensoriale unica al mondo. È possibile farlo solo in Italia, vediamo dove.

AIR BEE&BEE, apre in ITALIA l’unico posto al mondo dove si può DORMIRE in un VERO ALVEARE

# Il grande sogno di Rocco

Credits: cocoparisienne via Pixabay

Si chiama Rocco ed è un giovane apicoltore della Basilicata. Rocco ha un sogno: condividere il proprio amore per le api con più persone possibili. Ha deciso di trasmettere l’importanza di questi piccoli insetti per l’eco sistema umano in un modo unico al mondo.
In un uliveto di sua proprietà, Rocco Filomeno ha costruito un apiario integrato che è anche la prima  struttura ricettiva che permette di soggiornare insieme alle famiglie delle api.

9 arnie per altrettante famiglie collegate al mini appartamento collocato nell’uliveto, per un milione circa di api in totale che abitano il Wonder Bee&Bee di Grottole, in provincia di Matera, insieme agli ospiti umani che soggiornano al Bed&Breakfast.
Gli ospiti possono quindi farsi una vera e propria cultura specifica sull’importanza di questi piccoli insetti. Ma non solo.

Leggi anche: L’INSTALLAZIONE TRASPARENTE per camminare tra le NUVOLE: da realizzare anche a Milano?

# 20 maggio: l’inaugurazione

Credits: Badia Design Inc.

Wonder Bee&Bee inaugura il 20 maggio, giornata internazionale dedicata alle api. Rocco ha deciso di estendere questa giornata internazionale tutto l’anno, insegnando ai suoi ospiti il significato del contatto con i produttori di miele.

Il soggiorno nell’apiario integrato di Grottole, però, offre molto di più di una semplice gita didattica intorno al lavoro dell’apicoltore.
L’avventura si trasforma in esperienza sensoriale uditiva e olfattiva.
Il suono emesso da milioni di ali che permettono ai laboriosi insetti il volo, è infatti un “ronzio” che fa parte della cosiddetta api-terapia.
Il profumo del dolce nettare prodotto dalle api è, inoltre, l’aroma terapia che trasforma l’Air Bee&Bee «nel primo posto al mondo dove si può dormire immersi nel suono e nell’aroma caratteristico delle api, sperimentando la “bee-therapy” nel modo più autentico e naturale», come ha dichiarato Filomeno.

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# “OMG! Category” di Airbnb

Credits: news.airbnb.com

Salutato da diverse recensioni e lanci di stampa internazionali, il Wonder Bee&Bee di Grottole è già una piccola star mondiale. Ne parla “Hotel Magazine” della Nuova Zelanda, “Apartment Therapy” e soprattutto è possibile trovare la presentazione di AirBnB, la piattaforma con cui Rocco Filomeno ha deciso di gestire il sistema delle prenotazioni.
Nella sezione “News” della piattaforma, Wonder Bee&Bee si trova nella categoria “OMG! Category” e viene definito un-bee-lievable.

La struttura ricettiva è una minicasa in legno, costruita con l’aiuto di una comunità di volontari locali ed è adatta ad ospitare fino a due visitatori nell’unica stanza da letto composta da due letti singoli.

Leggi anche: La casa FATTA DI CARTONE che dura 100 anni: sarà il futuro?

# Il soggiorno con le api in mezzo alla natura

Credits: news.airbnb.com

I due umani adulti non sono però gli unici abitanti della mini struttura in legno.
Sul soffitto è presente un vero alveare, che permette di osservare e studiare la vita delle api, intente nel loro lavoro.
Le 9 arnie sono disposte sul perimetro esterno della minicasa, separate con grate dalle quali “trapelano” i segreti di questi insetti: i suoni e i profumi della produzione di miele e resina d’api.
All’arrivo gli ospiti ricevono dal padrone di casa le prime istruzioni su come vivere con le api, oltre ad imparare questo universo direttamente dall’esperienza dell’apicoltore.
Per chi si reca al Wonder Bee&Bee in auto, non devono mancare una gita a Matera, distante circa mezz’ora verso Ovest, così come a Ferrandina, le cui famosissime olive distano meno di un’ora.
Dopo il “Bed”, c’è “Breakfast“, a base di prodotti esclusivamente locali: ricotta, fragole, biscotti fatti in casa e, naturalmente, il miele

Fonte: Si Viaggia

Continua la lettura con: La GROTTA con il soffitto che sembra un CIELO STELLATO

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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Le piccole ANTILLE ITALIANE a 3 ore di auto da Milano

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Credits caribebay IG - Caribe Bay

Per trovarsi in un “paradiso tropicale” non serve imbarcarsi su voli transoceanici. Bastano tre ore di auto da Milano per godersi il sole tra le palme e una sabbia bianca finissima. Vediamo dove si trova e tutte le attrazioni da provare.

Le piccole ANTILLE ITALIANE a 3 ore di auto da Milano

# Un angolo del Mar dei Caraibi in Veneto, con palme, chiringuitos, acque cristalline e tanto divertimento

xxkathlynxx IG – Caribe Bay

Caribe Bay, un vero e proprio angolo dei Mar dei Caraibi a poche ore da Milano. Si estende per 80.000 mq, con 2.000 palme, 10.000 tonnellate di sabbia bianca, ombrelloni, chiringuitos, lagune dalle acque cristalline e 27 attrazioni per il divertimento. Questa oasi tropicale è stata inaugurata nel 1989 e si trova alle porte di Jesolo, nella Città Metropolitana di Venezia. Molto più di un parco acquatico, vediamo le novità di quest’anno.

# Playa Paradiso, una terrazza di sabbia sopra una cascata con cabanas private per una privacy assoluta

 caribe bay – Cabanas prive Play Paradiso

Una vegetazione lussureggiante circonda questo luogo da sogno, dove adulti e bambini hanno solo l’imbarazzo della scelta in quanto a relax e intrattenimento. La new entry più attesa è Playa Paradiso, una terrazza con sabbia finissima realizzata sopra una cascata, in posizione panoramica, con quattro cabanas dotate di tanti comfort. L’accesso è privato e sono presenti alcuni servizi esclusivi come l’accoglienza dedicata, il parcheggio riservato, l’ingresso prioritario, la piscina con idromassaggio, wifi gratuito, prese usb e frigo bar.

# Pirates’ Bay, il paradiso per bambini e ragazzi

caribebay IG – Pirates’ bay

Pirates’s Bay è invece l’area del parco riservata a bambini e ragazzi, con 13 attrazioni dislocate in una baia d’acqua trasparente circondata da una spiaggia di sabbia bianca.

# Le altre principali novità del parco

nalumatacestovani IG – Galeone pirata Caribe Bay

Le novità di Caribe Bay non finiscono qui. Ci sono gli spettacoli dal vivo con un cast di 25 artisti tra ballerini, acrobati e circensi, uno fra tutti il nuovo musical “Swing Circus” sul palco della Arena Show. Nello show è prevista una vecchia radio che suonerà una melodia d’altri tempi trasformando il teatro in una festa coinvolgente con coreografie e costumi originali dal fascino retrò. 

Nel cuore del parco prenderà vita un altro spettacolo, “Mermaids”, all’interno della cornice dello scenografico Galeone Pirata. Ispirato alla conquista di una nuova terra, si alterneranno pirati e sirene alle prese con tuffi spericolati, acrobazie e numeri con il fuoco.

Continua la lettura con: In vendita l’ISOLA SELVAGGIA che costa meno di un MONOLOCALE a Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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I 7 PIATTI che ogni MILANESE deve aver provato almeno una volta

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credits: IG @giannasi1967

Per chi si trova nella City, ecco le pietanze da assaggiare almeno una volta per considerarsi dei veri milanesi.

I 7 PIATTI che ogni MILANESE deve aver provato almeno una volta

# Il polaster di Giannasi

IG @giannasi1967

Impossibile non essersi mai imbattuti nel chiosco Giannasi. Una sicurezza per i cittadini, solido testimone della Milano del passato e dei suoi cambiamenti degli ultimi 50 anni. Lo sa bene Dorando Giannasi, che ha visto con i propri occhi “i tempi che cambiano”, a partire dagli stessi acquirenti. Se prima era soprattutto una clientela femminile di nonne e mamme a fare la fila per cucinare a casa, ora è prevalentemente più giovane e maschile, abituata a mangiare camminando o sulle panchine.

Ma come ha fatto il suo pollo a diventare di culto? Sicuramente l’amore e la passione che ci ha sempre dedicato, il mix segreto di spezie con cui il pollo viene impregnato per 24 ore, la volontà di diventare un punto fisso per il quartiere ed i tantissimi modi con cui il “polaster” viene cucinato hanno aiutato.

IG @giannasi1967

Ed il menù non finisce qui. Tra altre tipologie di carne, gustosi primi, fritture, contorni con cui accompagnare la portata principale, specialità della casa, piatti freddi e dolci con cui concludere il pasto il cliente è presto accontentato. E per i più affezionati, anche le t-shirt, le felpe ed il cappello, ovviamente con il logo Giannasi.

Leggi anche: I personaggi iconici di Milano

# Il panzerotto di Luini

IG @luini_panzerotti

La storia del panzerotto più famoso di Milano risale al 1949 quando Giuseppina Luini, trasferitasi dalla Puglia, incomincia a lavorare nel centralissimo ed iconico forno, ancora oggi attivo. Trascrivendo le ricette della tradizione culinaria pugliese del nonno, si imbatte in quella dei panzerotti e da qui l’intuizione: proporre ai Milanesi, che ancora non lo conoscevano, questo prodotto. Sarà poi la determinazione del figlio Luigi a rendere il panzerotto, inizialmente non così tanto apprezzato, un vero e proprio must culinario della città.

IG @luini_panzerotti

Quale potrebbe essere il segreto di Luini? Sicuramene il fatto di essere sempre stato sinonimo di qualità e freschezza negli anni, di venire preparato al momento e quindi gustato ancora fumante, di avere dietro una ricetta segreta per l’impasto, tramandata di generazione in generazione, lo hanno reso uno dei principali street food di Milano.

IG @luini_panzerotti

Nonostante il classico panzerotto fritto sia il re incontrastato del menù, non mancano anche tutta una serie di altri prodotti da provare. Partendo dai panzerotti del giorno, il cui contenuto cambia di settimana in settimana passando per altri prodotti da forno e salati, tra cui arancini, focacce e calzoni ed arrivando ai dolci, di tantissimi tipi e tra cui spicca sempre lui, il panzerotto, questa volta dalla farcitura dolce.

Leggi anche: Il segreto del successo di Luini

# La margherita di Spontini

IG @spontini_pizza

Parlando di pizza, la mente corre subito a Spontini, eppure non tutti sanno che c’è tanta Toscana e Sicilia dietro la Margherita più famosa di Milano. Dall’unione di quella che all’inizio era una piccola bottega di cibi pronti della famiglia Mungai, originaria di Pistoia, e la visione della trasformazione della stessa in pizzeria al taglio di un’altra famiglia toscana, la Banti, Giuliano

Innocenti, figlio di Giustina Mungai, inizia a proporre una versione rivisitata dello “sfincione” palermitano: una pizza alta e molto soffice, tassativamente cotta a legna e condita soltanto con pomodoro, mozzarella e acciughe.

La ricetta ha successo, così come il format. Ai Milanesi piace e la piccola attività a conduzione familiare diventa presto un’impresa, aprendo 21 pizzerie in Italia, la maggior parte a Milano ed espandendosi anche all’estero. Nascono così 6 Spontini in Corea del Sud e 3 in Giappone e ne è prevista prossimamente una in Qatar.

IG @spontini_pizza

Un paio di curiosità? Bice, sorella di Giustina Mungai, è la fondatrice dell’omonimo ristorante, in assoluto uno dei locali storici meneghini più apprezzati. Ancora un’altra? In concomitanza dell’uscita del suo nuovo disco, Sfera Ebbasta ha personalizzato le scatole della pizza di Spontini con la copertina del proprio album.

# I cannoncini di Panarello

IG @panarello1885

Considerata a tutti gli effetti una realtà storica genovese, oggi Panarello è simbolo sia della tradizione dolciaria ligure sia di quella milanese. Era il 1885 quando Francesco Panarello, prima garzone, poi capo laboratorio della bottega di pasticceria, prova ad aggiungere burro, zucchero e frutta candita al dolce più genovese che ci sia: il pandolce. L’idea riscuote un enorme successo tanto da riuscire in seguito a rilevare la stessa attività e darle il proprio cognome.

Nei decenni, nonostante il contesto abbia visto un aumento della competizione da parte di nuovi entranti e la figura di un consumatore sempre più esigente, Panarello ha voluto e saputo contraddistinguersi per il rispetto della tradizione nella qualità delle lavorazioni e delle materie prime impiegate.

IG @panarello1885

L’offerta di prodotti è molto ampia, ma il best seller risulta essere sempre lo stesso: il cannoncino. L’inconfondibile pasta sfoglia rivela un cuore di crema pasticciera, tanto da aver conquistato il palato meneghino ed essere solitamente tra i dolci che più si portano quando si viene invitati ad una cena in casa. Il tocco magico? La chiusura del cannoncino è realizzata con la Torta Panarello sbriciolata e ricoperta di zucchero a velo.

# Lo spritz da Camparino

IG @camparinoingalleria

Si sa. L’aperitivo è un rito tutto italiano, uno stile di vita da perseguire, una leggenda scritta nelle pietre della città di Milano. Camparino in Galleria non può che nascere quindi da chi, come vuole la leggenda, proprio in Galleria è venuto alla luce, Davide Campari.

Il locale nasce come “fratello minore” del Caffè Campari, aperto dal padre Gaspare, ma da questo se ne differenzia per l’innovativo sistema in grado di garantire un continuo flusso di acqua gassata proveniente direttamente dalle cantine per offrire ai propri clienti cocktail sempre perfetti e refrigerati. Questo fatto, unito agli arredi liberty, ancora oggi presenti, tipici dell’Art Nouveau europeo, alla location esclusiva e storica ed alla originale caratteristica di essere un “bar di passo”, dove le consumazioni avvenivano al bancone e rapidamente, hanno immortalato il locale come vero e proprio tempio dell’aperitivo meneghino.

IG @camparinoingalleria

Iconica è anche la Sala Spiritello in cui l’ideazione e l’abbinamento di cocktail selezionati e cibo è “un’esperienza disegnata sulla persona, per offrire sensazioni inedite e avvolgenti, contrasti misurati e abbinamenti di gusto sorprendenti”. Questa idea di eleganza senza tempo, convivialità degli spazi, incessante sperimentazione diventata oramai arte ha portato Camparino ad aggiudicarsi nel 2021 il 27° posto nell’ambita ed internazionalmente riconosciuta classifica dei migliori bar, The World’s 50 Best Bars.

# Il Martini sulla Terrazza Martini

IG @terrazzamartinimilano

Se il nome è Terrazza Martini, il soprannome è “Il salotto sul tetto di Milano”. Direttamente dal 15° e 16° piano del grattacielo in Piazza Diaz, si può godere di una vista privilegiata sullo skyline milanese. Simbolo di lifestyle ed icona di eleganza, la Terrazza ha sempre legato il suo nome alle più importanti rappresentazioni della Settima Arte. Per decenni, infatti, si sono tenute le anteprime dei film più importanti, “La Dolce Vita” in primis e tra un cocktail ed un altro si sono susseguiti personaggi dal calibro di Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Anita Ekberg. Non sono mancati all’appuntamento anche intellettuali ed artisti quali Moravia e Pasolini, Renato Guttuso e Luciano Pavarotti.

IG @terrazzamartinimilano

Per tanto tempo i due piani erano riservati esclusivamente ad eventi privati, ma da questa primavera l’offerta delle possibilità si è arricchita di altre due esperienze, accessibili a tutti. La Martini® Cocktail Experience è una lezione di mixologist con i bartender della Terrazza, potendo così usufruire della possibilità di avere un esperto dedicato che spieghi trucchi e ricette per preparare tre cocktail: il nuovo Martini Fiero&Tonic, l’iconico Negroni e lo storico Americano, (servito per la prima volta in assoluto nel 1860 al Caffè Campari). La Martini® Observatory Experience, invece, permette di assaggiare un tipico aperitivo all’italiana, composto sia da cocktail sia da food, preparato ad arte dall’alto della Terrazza.

# I Ravioli cinesi alla Ravioleria Sarpi

laravioleriasarpi.com

Cosa unisce lo street food cinese ed una macelleria italiana? Semplice, la Ravioleria Sarpi! L’idea, nonché punto di contatto di storie, culture e competenze, è il frutto della collaborazione tra Agie Hujian Zhou e Walter Sirtori. L’incontro avviene quasi per caso, quando il primo va dal secondo per chiedergli di affitare il locale accanto alla macelleria Sirtori per il proprio negozio di prodotti in cachemire. Non avendo mai abbandonato il proprio sogno di offrire cibo di strada della sua terra natale, nel sud della Cina, però, Agie ne parla per curiosità con Walter. Ecco che il gioco è fatto, l’idea del cachemire scompare e fa spazio a quella della Ravioleria.

laravioleriasarpi.com

Vista da via Paolo Sarpi risulta una piccola bottega con cucina rigorosamente a vista, dal bancone arretrato di mezzo metro rispetto alla strada e senza nessuna insegna o cartellone che ne indichi l’ubicazione. Eppure, vengono sfornati migliaia e migliaia di ravioli al giorno. Cosa li distingue dai tanti altri della zona? La possibilità di ordinarli e mangiarli pochissimo dopo, oppure ritirarli appena fatti e cucinarli successivamente a casa.

Il menù prevede i classici ravioli, gli Shuijiao in tre versioni differenti (manzo e porro, maiale e verza e la variante vegetariana) e la tipica crespella di Pechino, Jian Biang, un classico della cucina imperiale, portata per la prima volta a Milano proprio dalla Ravioleria.

Continua la Lettura con: Come i suoi PIATTI TIPICI rispecchiano l’ANIMA di MILANO

CARLO VITTORIO MATRONE

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CINA: il NUOVO PONTE dei RECORD è uno shock per gli esperti

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Credits highestbridge.com - Rendering ponte

Lo Stato del Dragone non è nuovo a imprese impossibili e costruzioni da record. L’ultima infrastruttura realizzata è talmente impressionante da avere lasciato di sasso persino gli esperti del settore.

CINA: il NUOVO PONTE dei RECORD è uno shock per gli esperti

# Il primo ponte del mondo a 6 corsie a superare i 300 metri d’altezza

Credits highestbridge.com – Elevazione ponte

La nuova infrastruttura da record della Cina è stata terminata alla fine del 2021 e ha lasciato a bocca aperta gli esperti del settore. Yangbaoshan Bridge, che fa parte della Guyiang-Huangping Highway, è il primo ponte a 6 corsie al mondo a superare i 300 metri di altezza. Il ponte sospeso con travatura reticolare in acciaio attraversa il corso superiore del fiume Qingshui nella provincia centrale di Guizhou e si trova a circa 360 metri d’altezza.

La gamba inferiore della torre ovest è alta 186,5 metri e sotto la strada misura 110,7 metri, rendendolo come un “ponte sospeso su palafitte”. Ci sono infatti solo altri sei ponti nel mondo con la carreggiata posizionata sopra un pilastro alto almeno 100 metri. Il ponte è lungo 1,11 km e largo 650 metri con una sola campata tra le due sponde. 

Leggi anche: Inaugurano TRE NUOVE LINEE: la più GRANDE METROPOLITANA del MONDO incrementa il suo primato

# I fili dei cavi di acciaio utilizzati coprirebbero due volte il diametro terrestre se fossero uniti insieme

Credits highestbridge.com – Rendering ponte

I cavi, utilizzati per collegare e tenere in tensione le torri e il ponte, pesano complessivamente 4.600 tonnellate e ognuno è formato da 36 fili di acciaio zincato ad alta resistenza. Se venissero separati e messi in fila uno dopo l’altro raggiungerebbero una lunghezza di 26.000 km, il doppio del diametro terrestre.

 

Continua la lettura con: Inaugurato il più ALTO e LUNGO PONTE in VETRO del mondo. Ecco dove si trova

FABIO MARCOMIN

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Como sogna la METRO LEGGERA, Varese il TRAM-TRENO

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Credits Skitterphoto-pixabay - Tram treno

Mentre Milano sogna metro rosa e nuove estensioni, ci sono altre due cittadine lombarde che pensano a come trasformare la mobilità urbana ed extraurbana tramite lo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico su rotaia. Vediamo le ipotesi sul tavolo.

Como sogna la METRO LEGGERA, Varese il TRAM-TRENO

# Como vuole rivoluzionare la mobilità cittadina con una metrotranvia leggera

Comune di Como – Tracciato Metrotranvia

A Como esiste un vecchio piano di metrotramvia leggera per collegare, con una monorotaia sopraelevata, la zona di Camerlata al centro cittadino rendendo più veloce e scorrevole la mobilità e senza impattare sul traffico. Più recente e concreta, in quanto inserita nel Pgt della città, l’ipotesi di realizzare un servizio di metrotranvia tra Como e  Cantù-Olgiate Comasco sfruttando i binari di Ferrovie Nord Milano da Como Lago a Grandate Breccia e quelli di RFI da Albate Camerlata a Cantù. 

In questo modo si verrebbe a creare un’integrazione delle linee Trenitalia, Trenord e TILO nelle stazioni di Albate Camerlata e di Como S. Giovanni che diventerebbero nodi di interscambio tra i servizi ferroviari suburbani, regionali, intercity ed eurocity con
le autolinee e la prevista metrotranvia.

# A Varese avanza il progetto del tram-treno

Malpensa24 – Tram treno Varese

A Varese fa passi avanti il progetto per realizzare una linea servita da un tram-treno. L’idea alla base prevede la trasformazione dell’attuale sede ferroviaria tra Varese e Laveno-Mombello in linea adatta al passaggio del tram.

Il capolinea delle linee Trenord in città andrebbe spostato nell’area dell’ex macello civico, oggi in abbandono, e si ipotizzano passaggi dei tram-treni ogni 4-6 minuti nell’area urbana e ogni 10 sulla tratta extraurbana diretta al Lago Maggiore con capolinea previsto a Laveno Mombello. Un fondo internazionale ha già manifestato nel 2021 le proprie intenzioni ad investire nel progetto che, seppur in fase embrionale, sta suscitando sempre maggiore interesse.

Fonte: Comozero

Continua la lettura con: Il primo TRAM-TRENO in partenza nella città Ticino: lo stesso modello in arrivo a Milano per le OLIMPIADI

FABIO MARCOMIN

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🔴 Tornano i TRENI del MARE: le novità per Levante e Ponente ligure

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Credits gazzettadellaspezia - Treno del mare

I milanesi avranno anche quest’estate una soluzione alternativa all’auto per raggiungere le spiagge e i borghi marittimi della Liguria, senza lo stress delle code in autostrada, e godersi una giornata di relax. Come funzionano e i principali collegamenti previsti.

Tornano i TRENI del MARE: le novità per Levante e Ponente ligure

# L’alternativa low cost e senza stress per i milanesi diretti in Liguria

Credits luca_perryit IG – Treno del mare stazione Genova Piazza Principe

Con l’estate tornano i “Treni del Mare“: il collegamento tra la Lombardia e le Riviere di Ponente e Levante. Un’alternativa veloce, comoda ed economica per raggiungere le spiagge della Liguria da Milano evitando le code in autostrada e il problema del parcheggio. Tutte le domeniche e i festivi, con alcune corse al sabato, a bordo di Trenord si potrà viaggiare verso le località marittime liguri come Albenga, Ventimiglia, Sestri Levante o Monterosso. Il servizio sarà attivo fino all’11 Settembre 2022.

# I collegamenti con la Riviera di Ponente

Credits Ana Cannone-unsplash – Borgio Verezzi

Tra le destinazioni raggiungibili sulla Riviera di Ponente ci sono: Arenzano, Cogoleto, Varazze, Spotorno, Noli, Finale Ligure, Borgio Verezzi, Loano e Ventimiglia.

I collegamenti di domenica e nei festivi sono:

  • da Milano Porta Garibaldi a Ventimiglia con partenza alle 06.43 e arrivo alle 11.20, il viaggio di ritorno parte alle 18.05 con arrivo alle 22.38;
  • da Milano Porta Garibaldi ad Albenga con partenza alle 09.00 e arrivo alle 12.25, il ritorno con partenza alle 17.30 e arrivo alle 21.04, oppure con partenza dalla stazione di Rogoredo alle 7.50 e arrivo alle 10.36 e ritorno alle 19.29 con arrivo a Rogoredo alle 22.40.

Il sabato sono previsti questi viaggi:

  • da Milano Centrale a Ventimiglia con partenza alle 7.10 e arrivo alle 10.54, il viaggio di ritorno parte invece alle 17.03 e arriva alle 20.57;
  • dal fine settimana del 28-29 maggio si aggiungono altri due collegamenti fino a Ventimiglia, con partenza da Milano Centrale alle ore 8.30 e arrivo alle ore 13.00, il viaggio inverso parte alle 17:57 e arriva a Milano Centrale alle 22.25.

Per ripristinare i collegamenti soppressi da Thello dal mese di giugno, sulla linea Milano-Ventimiglia circoleranno tre coppie di treni Intercity.

Leggi anche: I 10 BORGHI di MARE più amati dai milanesi

# I collegamenti con la Riviera di Levante

Credits AnnaHang-pixabay – Camogli

Sulla Riviera di Levante ci si può fermare, tra gli altri, a Genova Nervi, Recco, Camogli, Santa Margherita, Rapallo e Lavagna.

La domenica e nei giorni festivi ci sono le seguenti corse:

  • da Milano a Sestri Levante con partenza alle 8.17 e arrivo alle 11.28;
  • da La Spezia a Milano Centrale con partenza alle 17.10 e arrivo alle 21.30;
  • da Monterosso a Milano Porta Garibaldi con partenza alle 17.09 e arrivo alle 21.00.

Continua la lettura con: La sfida dei TRENI (quasi) GRATIS: dove si viaggia in treno in tutto il Paese a un PREZZO FISSO

FABIO MARCOMIN

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Una TENDA sul TERRAZZO in AFFITTO. Prezzo? 480 euro

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Credits: curioctopus.it tenda sul terrazzo

Tutti d’accordo: gli affitti a Milano stanno raggiunto livelli insostenibili. Succede anche che si debba spendere 600 euro per una stanza e se si esce verso la periferia i prezzi non sono comunque sotto i 450 euro. Per studenti e giovani lavoratori la soglia di accesso a Milano sembra insormontabile. Ma la creatività sembra non avere confini…

Una TENDA sul TERRAZZO in AFFITTO. Prezzo? 480 euro

Non siamo a Milano, ma per certi aspetti è come se lo fossimo. Una ragazza ha messo in affitto una tenda da campeggio montata sul proprio terrazzo, a meno di 500 euro.

# 480 euro al mese per una tenda, un materassino gonfiabile e cuscini

Credits: curioctopus.it
tenda sul terrazzo

Non siamo così lontani da Milano. Ci troviamo in Svizzera, a Zurigo, dove una ventisettenne ha messo online un annuncio che, al primo sguardo, farebbe ridere molte persone: per 500 franchi svizzeri (circa 480 euro) mette in affitto una tenda da campeggio montata sul proprio terrazzino. Ma attenzione: la tenda è completa di materassino gonfiabile e cuscini. Non solo: la ragazza inoltre mette a disposizione cucina, soggiorno e bagno della propria casa, ma per il dormire l’unica opzione rimane la tenda.

Sandra, è questo il nome della ventisettenne, ha offerto una tenda sul proprio terrazzo perché aveva bisogno di una soluzione per ridurre le spese dell’appartamento. Con una o un coinquilino, infatti, si possono dividere le spese ma, dice, “A Zurigo è molto difficile, se non impossibile, trovare una stanza in affitto a prezzi accessibili ecco perché mi è venuta l’idea della tenda”.

# Le richieste sono già arrivate

Credits: curioctopus.it
tenda sul terrazzo

Sandra ha già ricevuto alcune richieste e ha trovato molte persone interessate alla sua offerta. Come riporta sul sito curioctopus.it: “Molti studenti pensano che la mia idea sia interessante anche se mi rendo conto che potrebbe essere un po’ complicato trovare un coinquilino in inverno, perché il balcone non è coperto”. La domanda che appare spontanea però è: è legale mettere in affitto una tenta sul proprio terrazzo? Sicuramente non è vietato dalla legge, tuttavia se l’affitto tra Sandra e il coinquilino possa essere effettivamente messo a contratto non si sa. Intanto la ventisettenne propone “l’avventura” di vivere in una tenda su un terrazzino a Zurigo, vedremo chi si aggiudicherà la “stanza” sul balcone. E soprattutto se in futuro anche i terrazzi di Milano si affolleranno di tende da campeggio. 

Continua la lettura con: La nuova moda dal Giappone: in TENDA tra i GRATTACIELI. Si diffonderà anche a Milano?

BEATRICE BARAZZETTI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🔴 I MINI-OSPEDALI: il rilancio della SANITÀ TERRITORIALE a Milano. Ecco la mappa

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La sanità territoriale, la cui mancanza è stata uno dei fattori di emergenza nella pandemia, torna al centro dell’agenda della politica lombarda. Il Comune di Milano individua nei 9 municipi 24 siti per portare a 15 minuti anche i presidi sanitari.

I MINI-OSPEDALI: il rilancio della SANITÀ TERRITORIALE a Milano. Ecco la mappa

# La città a 15 minuti applicata alla riforma sanitaria della Lombardia

Credits: heofficialrebeldresser.blogspot.com

Regione Lombardia è la prima, tra le 21 regioni, a prendere di petto la riforma della sanità territoriale, con la legge 22/2021 per il «potenziamento territoriale del servizio socio sanitario lombardo» annunciato da una soddisfatta Letizia Moratti a febbraio 2022.
«La Lombardia è la prima Regione italiana che dà piena attuazione al Pnrr attraverso una normativa di respiro nazionale ed europeo», con l’approvazione dell’esecutivo in carica.

Ai singoli comuni il compito di individuare i siti adatti agli scopi prefissi dalla legge 22/2021.
Nella Milano che vuole diventare la città a 15 minuti, anche la sanità territoriale diventa di prossimità, grazie a 24 location che si trasformeranno in 15 case e 9 ospedali di comunità.

Leggi anche: ITALIA 20esima nella SANITÀ in Europa. Ma 4 nostre REGIONI tra le prime 5 per aspettativa di VITA

# Un presidio sanitario ogni 58.000 milanesi

Credits: tungnguyen0905 via Pixabay

Le prestazioni mediche verranno erogate a 15 minuti da casa, grazie alle 24 aree individuate che sono tutte servite dal servizio di trasporto pubblico locale.
Si tratta di 24 piccoli poli sanitari, una specie di mini-ospedali, che riuniranno in ogni quartiere le prestazioni di medici generali, pediatri, specialisti, professionisti del settore sanitario e sociale. Secondo l’Assessore milanese Bertolè l’operazione contribuirà «alla definizione di un nuovo modello di funzionamento della sanità territoriale».

Il mini-ospedale di quartiere garantirà le cure primarie, portando avanti programmi di screening e prevenzione, oltre che prestare cure a tutti i residenti afflitti da malattie croniche.
L’ospedale di quartiere svolge la funzione coperta dalla guardia medica. Ma mentre oggi la guardia medica arriva su chiamata, con il mini-ospedale di comunità, il servizio sarà aperto alla cittadinanza almeno 6 giorni su 7. Nella città di Milano sono previste anche strutture in grado di ricoverare dai 20 ai 40 malati non gravi.

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# Milano riparte dalle case di comunità?

Credits: fietzfotos via Pixabay

La Sanità, intesa come entità politica, ritorna sui suoi passi. Dopo aver depotenziato ogni struttura territoriale con le precedenti riforme sanitarie, sembrerà di tornare agli anni ’70, dove i cittadini avevano dei punti di riferimento per le prestazioni sanitarie.
L’intento a Milano è quindi di rivolgersi direttamente alle comunità, mettendo a disposizione le strutture di quartiere.

Le prestazioni mediche diffuse, avranno tutte carattere differenziato (e immancabili sigle burocratiche).
CDC è la sigla per le Case di Comunità, i nuovi punti di accesso unici per le prestazioni multidisciplinari per malati cronici.
Con ODC si individuano gli Ospedali di Comunità, per i ricoveri brevi o le cure, per lo più infermeriestiche, di malati a bassa e media intensità.
COT sta per Centrali Operative Territoriali.

Leggi anche: A Sesto il NUOVO CAMPUS dell’Università San Raffaele: modi e tempi del progetto

# Le sedi milanesi del nuovo Servizio Sanitario Regionale

Dal progetto di Regione Lombardia

L’operazione sarà resa possibile dai fondi del PNRR per una spesa complessiva di quasi 600 milioni di Euro per il capoluogo lombardo. Moratti si aspetta che entro la fine del 2022 almeno due ospedali di prossimità siano attivati da ogni ATS.
Milano ha già pronte da mettere sul campo le sedi di Va Rugabella 4 (CDC e COT), Via Sassi 4 (CDC, COT e ODC), Via Don Orione 2 (CDC e COT), Via Ricordi 1 (CDC e COT), Via Doria 52 (CDC), Viale Piceno 60 (CDC, COT e ODC), Via dei Cinquecento 19 (CDC), Via Gola 22 (CDC e COT), Via Caterina da Forlì 55 (CDC e COT), Via Stromboli 19 (CDC e COT), Via Monreale 13 (CDC e COT), Piazzale Accursio 7 (CDC, COT e ODC) e Viale Zara 81 (CDC e COT).
Verranno riqualificati e messi a disposizione della cittadinanza parte delle sedi di Via Aldini, Via Polesine 3,  e l’ex ospedale Bassi in Viale Jenner.
Infine edificati da capo, dopo l’abbattimento, la ex scuola di Via Betti 71, il parcheggio di Via Valsesia 95, una porzione di Via Ferrara 14, l’ex scuola Ghini, il parcheggio di Via de André, l’angolo tra Via Salomone e Via Bonfadini, il mercato coperto di Via Moncalieri 15 e quello di Gorla.

Continua la lettura con: Tempi di ATTESA per VISITE MEDICHE: Milano la più VELOCE in ITALIA. Ecco quanto si deve aspettare

LAURA LIONTI

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Economia: ITALIA all’ULTIMO POSTO per il RECUPERO dei livelli PRE PANDEMIA

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Credits Federico Di Dio photography-unsplash - Galleria Vittorio Emanuele vuota

Gli aiuti economici in arrivo con il PNRR e Next Generation UE pare che non serviranno a evitare al nostro Paese l’ultimo posto nella classifica dell’Eurozona per crescita del Pil. Nessun altro Paese farà peggio del nostro. Ecco le previsioni per i prossimi anni pubblicate da Il Sole 24 Ore.

Economia: ITALIA all’ULTIMO POSTO per il RECUPERO dei livelli PRE PANDEMIA

# Crescita del Pil dimezzata per l’Italia rispetto alle previsioni, ultima in Europa

Credits Ralphs_Fotos-pixabay – Bandiera Unione Europea

Come scrive Gianni Trovati su Il Sole24Ore l’Italia sarà la peggiore dell’Eurozona per crescita e quindi quella che impiegherà più tempo a ritornare ai livelli economici precedenti all’avvento della pandemia. Rispetto alla precedente stima di un aumento del Pil nel 2022 del 4,1%, le nuove stime della commissione Ue prevedono solo un +2,4% e un +1,1% nel 2023 rispetto al 2019. Numeri distanti dalla media europea di +3,4%

# Debito peggiore di quanto stimato dal governo nel Def

Telepadova- Draghi

Le brutte notizie non sono finite. Non vanno meglio nemmeno le previsioni per il deficit dello Stato: secondo l’Unione Europea sarà del 5,5% nel 2022 e del 4,3% nel 2023, seppur in calo rispetto al 2021. Anche il debito sarà peggiore di quanto stimato dal governo nel Def: quest’anno dovrebbe attestarsi al 147,9% nel 2022, nove decimali in più, e al 146,8% nel 2023, peggio di 1,6 punti percentuali rispetto alle aspettative.

Fonte: Il Sole24ore

Continua la lettura con: Liguria e Trentino Alto Adige vogliono lo STOP alle MASCHERINE in CLASSE. Nel resto d’Europa niente mascherine anche in aereo

FABIO MARCOMIN

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🔴 La CITTÀ METROPOLITANA di Milano: un’incognita che perde un sacco di soldi

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Credis gianlucamargheriti IG - Palazzo Isimbardi

La Corte di Conti ha certificato una situazione di allarme per il bilancio della Città Metropolitana di Milano, l’ente che ha sostituito l’ex-provincia nel 2015. Vediamo il quadro aggiornato.

🔴 La CITTÀ METROPOLITANA di Milano: un’incognita che perde un sacco di soldi

# Contratti di derivati pesano per centinaia di milioni di euro

Mappa Città metropolitana

La parte più consistente dei debiti del bilancio della Città Metropolitana di Milano va imputata agli otto «contratti di finanza derivata» per un ammontare di centinaia di milioni di euro, firmati dalle amministrazioni negli anni Duemila per mantenere o aumentare la propria capacità di spesa, e attivi ancora oggi. Nel periodo considerato nell’analisi da parte della Corte dei Conti, dal 2016 al 2019, su sei di quei contratti la Città metropolitana ha corrisposto complessivamente: oneri per 231.704.990 euro, di cui 80.270.185 euro ai creditori per il pagamento degli interessi sul debito contratto, e 151.434.804 euro alle banche per effetto dei contratti derivati stipulati.

# Quasi 2 milioni di euro di minusvalenza con la cessione delle quote di Brebemi

Credits bergamopossibile IG – Brebemi

Un altro episodio che ha inciso negativamente sui conti dell’ente metropolitano è stata la cessione delle quote dell’Autostrada Brebemi nel 2021 al socio di maggioranza ad un valore inferiore rispetto a quanto fosse inserito a bilancio. La piccola quota di capitale dello 0,6% pari ad euro 3.125.000 ha registrato una minusvalenza di 1.855.000 in seguito al decreto del sindaco che ne ha stabilito la vendita alla cifra di 1.270.000 euro.

# La riscossione di multe e tributi non supera il 32%

A questa situazione pesante si aggiunge una grave difficoltà nella riscossione di multe e tributi. La media di incassi oscilla tra il 5 e il 32% in meno rispetto a quanto l’ente dovrebbe incassare.

Continua la lettura con: Quanto COSTA VIVERE a Milano? Queste le SPESE di una famiglia tipo

FABIO MARCOMIN

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L’ex MARCHIONDI si trasforma in casa di STUDENTI e ARTISTI

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Si prevede una nuova vita per l’edificio abbandonato da oltre trent’anni. La struttura, che una volta era l’Istituto Marchiondi, istituzione dell’800 dedicata all’istruzione dei “ragazzi difficili”, diventerà una casa per studenti e artisti.

L’ex MARCHIONDI si trasforma in casa di STUDENTI e ARTISTI

# Life from art: il Collegio di Merito

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Al progetto è stato dato il nome “Life from art” e prevede non solo la creazione di alloggi per gli studenti, ma anche spazi formativi e per la ristorazione, sale dedicate alla musica e all’arte, una biblioteca e spazi comuni per lo studio. Sono previsti fino a 168 posti alloggio, dedicati prevalentemente a studenti e studentesse frequentanti corsi universitari legati alle arti figurative, musicali e performative.

# Progetto brutalista di un allievo di Giò Ponti

La struttura si trova a Baggio in via Noale, progettata da un allievo di Gio Ponti, Vittoriano Viganò, nel ’57 in stile brutalista, manterrà l’architettura originale. Verrà inoltre anche completato il progetto originale, costruendo un secondo edificio che era previsto ma mai realizzato.

La proposta è della Fondazione Collegio delle università milanesi, che si è aggiudicata l’edificio per i prossimi 40 anni e ha ottenuto i fondi dal Ministero dell’università e della ricerca, grazie al V bando in attuazione della Legge 338/2000, con cui lo Stato può cofinanziare fino al 75% gli interventi per la realizzazione di alloggi e residenze universitari.

L’assessore al Bilancio e al Patrimonio immobiliare Emmanuel Conte ha dichiarato che con questo progetto “[…] possiamo finalmente risolvere una situazione di decenni di degrado, restituire a un quartiere periferico un’importante funzione culturale ed educativa e proseguire nella valorizzazione del patrimonio dei milanesi […]”.

 

Continua a leggere con: “GLI AEREI”: a due ore da Milano si trova uno dei ristoranti abbandonati più singolari al mondo

ALICE COLAPIETRA

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ACCUMULARE per i tempi difficili: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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🔴 Quanto COSTA VIVERE a Milano? Queste le SPESE di una famiglia tipo

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Credits Marco Ottaviano-pexels - Milano

Uno studio mostra la cifra di una famiglia media necessaria per vivere a Milano. Una cifra record che mostra i sempre maggiori affanni del ceto medio in città. Vediamo i risultati. 

Quanto COSTA VIVERE a Milano? Queste le SPESE di una famiglia tipo

# Le spese superano i 3.300 euro al mese, l’affitto è la voce più impattante

Francesco Sgura-pexels – Milano

L’ultimo studio dell’Unione Nazionale Consumatori che rielabora i dati Istat, pubblicato da “la Repubblica Milano”, analizza nel dettaglio le spese che una famiglia media milanese composta da 2 o 3 persone deve sostenere mensilmente per vivere in città.

Il budget mensile ammonta a 3.314 euro: 441 euro sono destinati alla spese alimentare, 345 euro per i trasporti, 25 euro per l’istruzione e 1.325 euro per bollette e affitto, con quest’ultimo che pesa 869 euro ed è quindi la voce più impattante nel bilancio familiare.

Secondo l’indice degli affitti di Idealista.it, piattaforma del settore immobiliare, il costo medio di un metro quadro in locazione a Milano è il doppio rispetto alla media nazionale, 22 euro contro 11,4 euro, confermando il capoluogo lombardo come città più cara d’Italia.

# Stipendi in calo e inflazione in crescita mettono in difficoltà il ceto medio

Marco Ottaviano-pexels – Milano

Oltre alle spese sempre più elevate per vivere in città, l’inflazione milanese è in crescita al +4% nei primi mesi del 2022, come emerge dall’Osservatorio JobPricing, mentre gli stipendi di impiegati e operai hanno registrato una sensibile riduzione negli ultimi cinque anni, rispettivamente del 2,3% (33.673 euro lordi), e del 3,4% (25.870 euro lordi). 

Spese in crescita, stipendi in calo: che futuro si può avere a Milano?

Continua la lettura con: Carissima Milano: AFFITTI RECORD, il DOPPIO rispetto al resto d’ITALIA

FABIO MARCOMIN

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🔴 La “METROPOLTANA d’ITALIA” ha vinto la sfida con l’AEREO

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Credits: Uomo&Manager

Milano – Roma. Una tratta che fino al 2008 ha costituito il 10% del traffico nazionale,  tanto da attirare in Italia gli aerei delle compagnie straniere, sembra sul viale del tramonto. Cosa è successo dal 2009 in poi?

La “METROPOLTANA d’ITALIA” ha vinto la sfida con l’AEREO

# -80%: il crollo dei viaggiatori su quella che era la tratta d’oro del traffico nazionale

Google Maps

I viaggiatori che si spostano tra le due più importanti città italiane, Milano e Roma, non scelgono quasi più la tratta aerea, come succedeva fino al 2008, ma quella ferroviaria.
Il tempo di percorrenza resta il parametro più discriminante che l’alta velocità soddisfa pienamente.
Freccia Rossa e Italo, infatti, battono “la navetta dei cieli”, erodendo alle compagnie aeree una fetta sempre più significativa di passeggeri, calati dell’80% dal 2005 al 2018.
La grande quantità di viaggiatori che preferivano l’aereo per lo spostamento Milano-Roma, ha attirato l’attenzione delle compagnie aeree straniere, che hanno sottratto il monopolio di Alitalia, facendo atterrare Easy Jet a Linate e Ryanair a Bergamo.
Ma la concorrenza, quella vera, è un’altra.

Leggi anche: Mai visti tre AEROPORTI così VICINI: ecco perchè 3 is better che 1

# La “metropolitana d’Italia” conquista quasi il 90% dei passeggeri della tratta

Credits: Flikr

Italo e Freccia Rossa impiegano, in realtà, lo stesso tempo della navetta dei cieli per spostarsi tra Roma e Milano: 3 ore circa per entrambi i mezzi.
Ma mentre su Milano scegliere la stazione Centrale o l’aeroporto cittadino di Linate ha la stessa comodità, per Roma la differenza tra Fiumicino (fuori città) e Termini (in pieno centro di Roma), ha decretato una prima preferenza dei passeggeri, che hanno via via privilegiato la ferrovia.

Il treno tra Milano e Roma ha praticamente monopolizzato il traffico tra le due capitali italiane, “catturando” fino all’85% dei viaggiatori totali, circa 3,6 milioni di passeggeri all’anno.
Le corse di Italo e Freccia Rossa tra Milano e Roma, specialmente quelle dirette, sono state ribattezzate “la metropolitana d’Italia”, accentuando una propensione al pendolarismo tra le due città, fenomeno che ha addirittura fatto aumentare i passeggeri totali annui.

Leggi anche: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

# Il traffico Milano-Roma e ritorno

Credits: FT

Tra Roma e Milano si spostano, durante l’anno, milioni di persone, diventando un’attrattiva commerciale che fa gola a diversi player.
Fino al 2013 Alitalia ha potuto godere del monopolio assoluto sulla tratta Linate – Fiumicino, convogliando 2,4 milioni di passeggeri ogni anno. Per il traffico domestico, si tratta del 10% del volume totale dei transiti aeroportuali.
Nel 2009 Alitalia ha portato nei cieli 60 voli tra Roma e Milano.
Dal 2013 anche Easy Jet e Ryanair sono scese in campo, attirate da questa enorme fetta di mercato, spezzando il monopolio della ex compagnia di bandiera.
Questo mercato si è però contratto, non tanto per la concorrenza straniera, ma proprio perché, nel frattempo, l’alta velocità ha iniziato a correre sul serio: 2 ore e 59 minuti da Roma centro a Milano Centrale senza fermate intermedie.
I passeggeri hanno smesso di mettersi in fila ai check in e imbarcare i bagagli, passando dal cielo ai binari, aumentando il volume da 2,4 a 3,6 milioni di viaggiatori nel 2019.

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# Le compagnie aeree alzano bandiera bianca

Credits: Skitterphoto via Pixabay

La prima tra le compagnie aeree ad arrendersi, è stata Easy Jet, che pure era riuscita ad accaparrarsi 400.000 dei 2,4 milioni di passeggeri, ma l’efficienza dell’alta velocità ha messo in ginocchio la compagnia aerea, che ha interrotto il servizio perché poco sostenibile economicamente.

Già nel 2009 le perdite di passeggeri, per le compagnie aeree, sulla tratta Roma – Milano, ammontavano al 50%, passata da 2,4 a 1,4 milioni di viaggiatori.
Dal 2010 in poi la tratta Linate – Fiumicino smette di essere la più trafficata della penisola; il calo è vertiginoso e passa dal 10% storico ad appena 1,7% nel 2021.
Perdite ingenti soprattutto per Alitalia. Una fonte riservata del Corriere della Sera ha avuto accesso al consuntivo di Alitalia del 2018: 97,7 i milioni di Euro incassati con i voli Linate – Fiumicino, con un rosso di bilancio pari a circa 9 milioni.

Componenti fondamentali di questo calo sono state certamente la chiusura di Milano Forlanini nel 2019 per i lavori di restyling, la pandemia e la maggiore efficienza di Trenitalia e Italo nel ripristinare le corse con maggiore velocità dopo le restrizioni al Covid.

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# Che fine farà Linate?

Il city airport milanese è quello più in sofferenza, sia per le restrizioni Covid che per le decisioni di Alitalia prima e ITA poi, di cancellare i voli tra Fiumicino e il Forlanini.
Una sovrastruttura politica, nazionale ed europea, impone limitazioni di manovra a Linate e anche questo ha gettato Linate nel baratro.
Dal Forlanini non si può raggiungere Londra ad esempio, perché Linate non può far parte del circuito extra UE. Si può volare da e per l’Unione Europea, ma dentro un raggio di 1.500 km, misurati secondo il metodo della rotta ortodromica.

Tutte limitazioni politiche che il governo italiano ha dovuto chiedere a Bruxelles di rimuovere, nel tentativo di trovare una ri-collocazione allo scalo cittadino milanese.
La prossima volta che cerchiamo la rotta, per lavoro e per vacanze, ma non la troviamo su Linate (la cui comodità è innegabile) sappiamo che una parte della colpa è di anacronistici vincoli imposti a Milano sia dal governo italiano che da quello europeo

Continua la lettura con: Piovono BOMBE da Roma su Milano: LINATE paralizzata da Alitalia, MALPENSA da hub diventa aeroporto di transito per Fiumicino

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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The “REGENERATED DISTRICT”: come sta cambiando il MUNICIPIO 5

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credit: areasymbiosis.com

Milano non arresta la sua forza propulsiva che ha avuto un’accelerazione negli ultimi 15 anni, agevolata anche dal volano di Expo 2015 sia prima che dopo l’evento internazionale. Si moltiplicano i progetti di rigenerazione e riqualificazione di intere zone della città. Il Municipio 5 è il più effervescente in assoluto. Scopriamo come si sta trasformando: tra le novità anche un “principe” della ristrutturazione. 

The “REGENERATED DISTRICT”: come sta cambiando il MUNICIPIO 5

#1 La nuova sede della Fondazione Prada realizzata trasformando gli edifici di una storica distilleria milanese in abbandono da decenni 

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Courtesy Fondazione Prada

La sede della Fondazione Prada, terminata nel 2008, è stata il primo tassello della rivoluzione del Municipio 5. Ha visto il recupero di un bel fabbricato degli inizi del ‘900 distribuito su un’area di 19.000 mq che un tempo ospitava la prestigiosa ed affermata distilleria della Società Italiana Spiriti, famosa per il brandy del Cavallino Rosso. Il progetto curato dallo studio Oma di Rem Koolhas ha permesso di salvare sette edifici industriali originali, tra cui ai quali sono state affiancate delle nuove strutture tra cui la “Torre” di 60 metri, con all’interno percorsi espositivi permanenti e un bar ristorante con terrazza con vista panoramica sullo Scalo Romana e il centro di Milano.

 

Leggi anche: Fondazione Prada: dal bar da film alla nuova torre, quando un fabbricato riesce a trasformare un intero quartiere

#2 Il progetto Symbiosis: la “metamorfosi” dell’ex area industriale del sud Milano

Credits: ioarch.it – Masterplan Symbiosis

Accanto alla Fondazione Prada sta procedendo da qualche anno il progetto di rigenerazione urbana Symbiosis che coinvolge un’area di 125.000 mq. Si estende dai margini dello Scalo Romana fino a via Quaranta a sud, via Orobia e via Gargano a est e via Adamello e via Broni ad ovest. Un nuovo Business District, a firma dello studio Antonio Citterio Patricia Viel e sviluppato dal gruppo Covivio, con nuovi edifici di classe energetica A che prendono il posto degli ex-stabili industriali della zona.

Al centro del progetto c’è piazza Olivetti inaugurata qualche anno fa, su cui affaccia il palazzo Next dal 2019 nuova sede di Fasteweb e Cirfood. A fianco sono in fase di rifinitura i lavori per l’edificio “D”, che ospiterà la società italiana del colosso del lusso Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy), quella di una dei principali gruppi farmaceutici (la tedesca Boehringer Ingelheim), alcune realtà del gruppo Mars, il gruppo ortofrutticolo Orsero e un’altra azienda italiana.

Su viale Ortles ha già aperto i battenti l’iconico palazzo del campus Ics del gruppo Globeducate, tra le più prestigiose scuole internazionali al mondo, mentre altre multinazionali sposteranno il proprio HQ, Snam e Moncler, rispettivamente negli edifici “C+E” tra via Condino e via Vezza d’Oglio e nell’edificio G tra via Broni e via Gargano. Un altro edificio in fase di costruzione è Vitae, progetto vittorioso alla prima edizione di Reinventing Cities, che si distingue per una “Spirale verde”, un sentiero con una pergola di vite che sale in cima all’edificio, filari sui tetti che si alternano a terrazze e orti e serre stagionali. Tutto il complesso Symbiosis dovrebbe essere portato a termine entro il 2026.

 

Leggi anche: SYMBIOSIS trasforma la zona di SCALO ROMANA: come diventerà entro il 2024

#3 Il “Faro” di Milano: un avveniristico grattacielo di 144 metri pronto a diventare un landmark cittadino

Rendering Acpv – Torre Faro

Torre Faro” sarà il grattacielo del sud di Milano. Alto 144 metri per 28 piani, questo avveniristico edificio ospiterà dal 2026 i 1.500 dipendenti di A2A, la multiutility milanese e bresciana dell’energia, oggi dislocati in diverse sedi in città. Progettato dallo studio di architettura Antonio Citterio – Patricia Viel, disporrà di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità, avrà una forma tubolare e un’originale spaccatura a circa 61 metri di altezza con dei giardini pensili, uno sky garden di tre piani. In cima, all’altezza di 125 metri, uno spettacolare belvedere accessibile al pubblico da cui osservare la città dall’alto.

 

Leggi anche: Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

#4 La rigenerazione dello Scalo Romana con il Villaggio Olimpico e un nuovo quartiere

Credits: Skidmore, Owings & Merrill – Vista aerea villaggio olimpico

Tra il grattacielo di A2A e la sede di Fondazione Prada ci sarà una delle più importanti rigenerazioni urbane di Milano dei prossimi anni: al posto dello Scalo Romana, uno dei sette ex-scali merci ferroviari della città, sorgerà un nuovo quartiere che ospiterà anche il villaggio olimpico per le Olimpiadi Invernali del 2026.

Credits: Skidmore, Owings & Merrill

Nel dettaglio, sull’area di 190.000 mq tra viale Isonzo, Corso Lodi, via Brembo e via Ripamonti, ci sarà:

  • al centro un grande parco pubblico di circa 100 mila mq caratterizzato da un “Bosco sospeso’’ che collegherà l’area più a est con quella più a ovest e passerà sopra la coppia di binari ferroviari rimasti in esercizio, che per 400 metri saranno interrati entro il 2028;
  • una nuova piazza su più livelli in prossimità di piazzale Lodi con alcuni palazzi per uffici, negozi e ristoranti e la stazione ferroviaria della Circle Line entro il 2031;
  • nella zona ovest dello scalo il Villaggio Olimpico su una superficie di 60 mila mq che ospiterà 1.300 atleti. Progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill sarà costituto da sei stecche collegate tramite delle strutture aeree e delle piccole torri. Verrà costruito da Coima Sgr, Covivio e Prada Holding con consegnaluglio del 2025 e al termine delle Olimpiadi verrà riconvertito in un quartiere a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building) con: una residenza per 1.000 studenti universitari, alcuni edifici destinati a residenza libera e agevolata, una nuova piazza con negozi e esercizi al piano strada, serre e orti per la produzione di cibo all’interno dell’area e spazi di co-working. 

 

Leggi anche: OLIMPIADI a MILANO: le 7 opere da MEDAGLIA d’ORO

#5 La novità del 2022 nel settore delle ristrutturazioni: Principe Ares in via Ripamonti

Showroom Principe Ares

In questo contesto di profonda trasformazione, a pochi passi dai due progetti di Symbiosis e Scalo Romana, ha aperto in via Ripamonti 92 lo showroom di Principe Ares. L’azienda milanese nata come costruttrice di immobili, si è evoluta nel tempo arrivando a proporre un servizio esclusivo e completo per ristrutturare vecchie abitazioni e uffici o realizzarne di nuovi partendo da zero. Una consulenza cucita su misura, rivolta sia ai privati che agli interior design o architetti autonomi, che spazia dal concept al design, con scelta dei materiali per pavimenti e pareti e dei mobili per ogni ambiente della casa, fino al collaudo finale. Il plus di Principe Ares è la possibilità per il cliente di visionare i progetti in 3D a 360 gradi, vivendo in anteprima il risultato finale dei lavori, per facilitare la scelta e vedere con maggior accuratezza ogni scelta di stile.

 

Continua la lettura con: I 10 MEGAPROGETTI in costruzione più IMPRESSIONANTI del mondo

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