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COMPETENTE: un must a Milano. Come si dice in milanese?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Sboccia la primavera: dove fare PICNIC nei DINTORNI di MILANO

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credits: @marcoball_winepassion

Finalmente è sbocciata la primavera: non c’è stagione migliore per godersi l’aria aperta. E che sia per trascorrere un pomeriggio in compagnia, godersi una giornata immersi nella natura o semplicemente qualche ora da dedicare a sé stessi, ecco i posti ideali per fare picnic nei dintorni di Milano.

Sboccia la primavera: dove fare PICNIC nei DINTORNI di MILANO

# Parco di Monza, uno dei più grandi parchi urbani d’Europa

credits: @doveviaggi

A solo mezz’ora dal centro città, tra le aree più gettonate per trascorrere una giornata circondati dal verde e dall’arte c’è sicuramente il parco di Monza. Istituito nel 1805 per volontà di Napoleone, è uno dei più grandi parchi urbani d’Europa. 720 ettari che ospitano perle architettoniche antiche e moderne immerse nella natura. Di certo un’area verde perfetta per attività sportive, relax e soprattutto per un picnic suggestivo.

Leggi anche: Le 7 attrazioni da ammirare nel Parco di Monza

# Abbazia di Morimondo, per un picnic da monaci

credits: @david.rossi.129

Sempre a pochi chilometri dalla città si trova un altro posto che unisce storia e natura, l’Abbazia di Morimondo. Qui, grazie all’opera della Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo e i suoi operatori che si occupano della valorizzazione di questo territorio, è possibile visitare l’intero complesso monastico che è museo regionale. Dopodichè non resta che concedersi un buon picnic sul prato verde che la circonda.

Leggi anche: 5+1 curiosità su Morimondo

# Ca’ Soldato, il pic nic sul “monte di Milano”

credits: @unavitasenzalatte

Se invece si preferisce una meta creata ad hoc per grandi picnic, soprattutto per bambini, Ca’ Soldato è il luogo ideale. Quest’area attrezzata con tavoli, panchine e tutto ciò che si possa desiderare per un pranzo si trova nel Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Quest’area naturale situata nel territorio dell’area di Merate, nella Brianza lecchese, è perfetta per una gita fuori porta per gli amanti del trekking e per le famiglie che vogliono godersi la natura.

Leggi anche: 7 buone ragioni per andare a Montevecchia, il “monte di Milano”

# Campo dei fiori, pic nic sulle prealpi varesine

credits: @varese2day

Campo dei fiori è un’area naturale protetta che si estende a ridosso di Varese. Ogni angolo del parco è perfetto per un picnic e per partire per numerosi sentieri di trekking. Degno di una visita è sicuramente santuario di Santa Maria del Monte. Attraversando la scalinata delle Cappelle si raggiunge presto la chiesa dichiarata patrimonio dell’Unesco nel 2003. Un altro punto di interesse è di certo l’osservatorio astronomico Schiapparelli dedicato all’omonimo astronomo che ha sede sulla Punta Paradiso, nel cuore del parco.

# Lago di Pusiano, pic nic sul lago meno noto (ma più vicino a Milano)

credits: @marcoball_winepassion

Conosciuto per essere un ritrovo per pescatori, le sponde del lago di Pusiano sono anche il luogo perfetto per un picnic in compagnia. Situato tra Como e Lecco, nei dintorni di Erba, di certo è il meno frequentato dei tre, ma proprio per questo è ideale per passare un pomeriggio di totale tranquillità. E per chi ama pedalare potrà anche sfruttare le pista ciclabile che costeggia l’intero lago.

# Pian del Tivano, pic nic sull’altopiano sopra il lago di Como

credits: @giteinlombardia

Non molto distante da Pusiano un’altra zona vista lago ideale per una gita è il Pian di Tivano. Questo altopiano che si affaccia sul lago di Como si può comodamente raggiungere in auto ed è fornito di molti spazi per un picnic. In molti prediligono il versante nord del San Primo dove poter mangiare e ammirare il panorama.

# Riserva della Fagiana, pic nic nel parco del Ticino

credits: @milanoeprovincia

Spostandosi nel Parco del Ticino, si trova invece la Riserva della Fagiana. La storia della tenuta è legata alla caccia in questa zona, ma ad oggi con l’istituzione del parco e l’abolizione dell’attività venatoria in queste zone, i suoi quasi 500 ettari di aree forestali e prati sono il luogo ideale per fare lunghe passeggiate e deliziarsi con un picnic sull’erba.

# Lago di Monate, pic nic sulla “spiaggia del prete”

credits: @magdaknowsit

Ed infine, un altro lago spesso sottovalutato, ma con tante aree e attrezzature per fare picnic è il lago di Monate. Posizionato tra il lago di Varese e il lago Maggiore se si è alla ricerca di un posto di totale relax da non perdersi è il Parco Mariano di Comabbio. Conosciuto come “spiaggia del prete”, si trova a sud del lago ed è il punto ideale anche per concedersi un tuffo nelle acque cristalline del lago.

Continua la Lettura con: 10 idee per picnic a Milano e fuori Milano

SARA FERRI

copyright milanocittastato.it

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Il PASS SOSTA per RESIDENTI diventa digitale: le novità in arrivo

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Il pass cartaceo, che garantisce il permesso di parcheggio nelle strisce gialle (o blu) delle zone di residenza, viene definitivamente archiviato. Al suo posto alcune novità che facilitano tutti, non solo i residenti

Il PASS SOSTA per RESIDENTI diventa digitale: le novità in arrivo

# Addio a bollini e ologrammi

Il permesso di parcheggiare nelle zone di residenza, meglio conosciuto come pass sosta o pass per i parcheggi, non sarà più un bollino di carta destinato a sbiadire dietro il lunotto.
Anzi: non sarà più e basta, perché la digitalizzazione a Milano passa anche da questi permessi. Il Comune ha attivato la procedura per smantellare l’emissione cartacea, sostituendola con il formato digitale.

La “lettura” dei permessi di sosta avverrà quindi in maniera automatizzata con le telecamere di videosorveglianza, oppure manualmente da parte degli agenti preposti al pattugliamento della zona, tramite la lettura della targa.

Leggi anche: Un’AUTO parcheggiata diventata SIMBOLO della CITTÀ

# L’aiuto da questa semplificazione

Credits: lentepubblica.it

Sono circa 30.000 i permessi concessi ogni anno a residenti e dimoranti per parcheggiare l’auto in strada. Con l’eliminazione dei bollini da esibire sul cruscotto, la prima novità è senz’altro la velocizzazione della procedura di rilascio dei permessi.

Questo cambiamento facilita la vita di tutti i cittadini. Finora il permesso veniva infatti rilasciato con una certa facilità solo ai residenti. Ora la casistica di soggetti che possono usufruire di quest’opportunità è molto più ampia.
La smaterializzazione dei pass sosta aiuterà anche i domiciliati, gli iscritti all’AIRE, fino ad arrivare agli accasermati o ai collaboratori di aziende ma che non risiedono a Milano.
Per i veicoli non occorrerà più il talloncino ma dovranno tutti attivare la richiesta, che può essere fatta online o all’Infopoint di Area B e C.

Leggi anche: 10 idee per RILANCIARE MILANO quando tutto questo sarà finito

# Permessi anche per le auto non di proprietà, ma solo per trasporto persone

Credits: www.mentelocale.it

Cambia molto anche dal punto di vista della richiesta: basta una semplice autocertificazione per ottenere il pass sosta. Saranno gli operatori di backoffice, in seguito, a confermarne la validità, tramite alcuni controlli a campione sulle domande ricevute.

La vera rivoluzione è che anche le auto in leasing o noleggio a lungo termine, la cui proprietà non è intestata alle persone fisiche residenti o domiciliate, saranno pareggiate a tutti gli altri veicoli. Ovvero è notevolmente semplificata la procedura in precedenza un po’ farraginosa, che diventa unica per tutti.

Il permesso riguarda veicoli per trasporto persone e non viene rilasciato per i mezzi di trasporto merci.

Leggi anche: E se un’ATTRAZIONE della zona Arco della Pace/Sempione fosse la disponibilità di PARCHEGGI?

# Attivazione automatica per tutti e durata variabile

Credits: auto.everyeye.it

Il permesso per i residenti resta gratuito e illimitato, attivo contestualmente alla presentazione della domanda online.
Per i cittadini non residenti o iscritti all’AIRE diventa automatico dopo il pagamento della tariffa di 250,00 Euro/anno e dura un anno.
Per gli appartenenti alle forze armate di stanza a Milano, il permesso è gratuito e ha validità un anno.

I permessi, prorogati d’ufficio fino al 29 giugno 2022, devono essere rinnovati dai cittadini tramite le procedure messe a disposizione dal comune, entro le tempistiche previste per la scadenza.

Leggi anche: [VIDEO REPORTAGE] La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo è a Milano

# Il pass anche per chi non ha la patente

Credits: walmart.com

Numerose le casistiche che potrebbero verificarsi, come ad esempio la vendita o la rottamazione del veicolo, il cambio di residenza.
Chi dispone di più veicoli può attivare la richiesta a nome di un altro membro della famiglia, legandolo alla patente di quest’ultimo/a e il numero di richieste non può superare la quantità di patenti presenti nel nucleo familiare.

È possibile, però, attivare un pass sosta per un veicolo, anche se non si è in possesso della patente di guida; essenziale è però dimostrare di detenere regolarmente il veicolo a pieno titolo.
Il comune di Milano acquisisce i propri dati dalla Motorizzazione Civile ogni sei mesi, arco di tempo per cui ogni cittadino è invitato ad ottemperare a tutte le pratiche per regolarizzare il pass sosta.

Fonte: Info Motori

Continua la lettura con: La SOLUZIONE al PROBLEMA dei parcheggi

LAURA LIONTI

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Come in un ALVEARE: la SOLUZIONE di una START UP contro il CARO AFFITTI. Arriverà a Milano?

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Credits Lennox-Browstone Shared Housing - Vista capsule

La difficoltà di trovare abitazioni a canoni sostenibili è un problema diffuso in tutte le grandi città del mondo e anche Milano non ne è esente. Una startup americana ha ideato un sistema per cercare di risolverlo. Ecco di cosa si tratta.

Come in un ALVEARE: la SOLUZIONE di una START UP contro il CARO AFFITTI. Arriverà a Milano?

# Un nuovo design per ospitare più residenti in una casa monofamiliare

Credits Lennox-Browstone Shared Housing – Interno abitazione

Affitti e prezzi delle abitazioni continuano a crescere in modo inesorabile in tutte le grandi città del mondo, con gli stipendi che rimango fermi aumentando così le difficoltà per i cittadini di trovare un luogo in cui vivere. Una startup californiana di co-living, Brownstone Shared Housing, ha deciso trovare una soluzione a questo problema proponendo un nuovo design per dormire capace di ospitare più residenti in una casa monofamiliare. Al momento sono due le case in cui è stato implementato, una vicina alla Stanford University e l’altra nel centro di Bakersfield, completamente arredate con co-working e spazi abitativi condivisi, oltre a due bagni e una cucina in comune per un totale di 14 posti letto già quasi tutti occupati.

# Capsule “full optional” più grandi del 40% rispetto a un tradizionale letto a castello

Credits brownstone – Pod

Gli inquilini che scelgono di vivere in questa nuova tipologia di alloggio dormiranno in “pod”, capsule full optional sul modello di quelle di alcuni hotel giapponesi, grandi più del 40% di un tradizionale letto a castello e che includono prese di corrente, scrivanie pieghevoli, illuminazione e ventilatori. 

# Il canone è oltre il 50% più basso di un monolocale

Credits Lennox-Browstone Shared Housing – Vista capsule

Il canone per questa soluzione abitativa è di 800 dollari al mese comprese le utenze nell’abitazione di Stanford e di 500 dollari in quella di Bakersfield, con un risparmio di più del 50% rispetto all’affitto di un monolocale nella stessa zona a Palo Alto. Una nuova forma di social housing, sul modello di Airbnb o altre piattaforme di sharing, dove si seleziona il periodo di soggiorno e si prenota. Rispetto a quanto si aspettassero i fondatori della startup James Stallworth e Christina Lennox, gli affittuari non sono in maggioranza studenti universitari o persone già residenti nelle vicinanze, ma “solo persone normali che lavorano e hanno solo bisogno di un posto dove vivere“.

Questo sistema potrebbe funzionare anche a Milano?

Fonte: Business Insider

Continua la lettura con: Sfida al CARO-AFFITTI: a Milano parte il PIÚ GRANDE PROGETTO d’Italia

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il ritrovo dei PANINARI: 40 anni dopo

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https://www.facebook.com/groups/780886055418668

Sono passati 40 anni ma ancora molti rimpiangono quei tempi. Come i nostalgici che si sono ritrovati rendendo una piazza di Milano quasi come allora.

Il ritrovo dei PANINARI: 40 anni dopo

# Gli anni della leggerezza e del consumismo

Enzo Braschi nella parodia del paninaro nel programma comico Drive In – https://www.mag24.es/2017/09/02/ho-una-pensione-da-fame-ricordate-enzo-braschi-il-paninaro-del-drive-in-come-vive-oggi-il-padre-di-uno-dei-personaggi-comici-piu-amati-di-sempre/

Gli anni ’80 sono stati un decennio molto particolare, un decennio sorto tra le ceneri degli anni di piombo e dei conflitti politici e sociali. Ma nonostante non sia stato un decennio privo di avvenimenti e stravolgimenti geopolitici, l’aria che si respirava era di spensieratezza, di eccessi e di edonismo reaganiano. E tutto ciò si è tradotto nella nascita di pop star come Madonna, del Cinepanettone e della moda dei paninari.

# I paninari: “Timba” e “Curma”

https://www.amica.it/2021/04/13/paninaro-anni-80-moda-stile-abbigliamento/

Ai piedi Timberland (Timba nel gergo), pantaloni della Levi’s e il bomber. Questo è un buon modo per approssimare lo stile del paninaro degli anni 80, sempre pronto a partire per farsi il weekend a Curmayeur (o Curma). Sulle note delle – oggi – icone del pop,  quello del paninaro è stato un fenomeno di costume nato e morto degli anni 80 a Milano, rappresentato dal ragazzino\a figlio\a della media-alta borghesia meneghina, vestito da capo a piedi di marca, o meglio, griffato.

Con le loro musicassette o i walkman, la musica che il paninaro ascoltava era il pop, genere che si addiceva allo stile di vita disimpegnato e leggero: i Duran Duran, Madonna o gli Spandau Ballet.

# “Dagli anni Ottanta a oggi con la stessa voglia di stare insieme

https://www.facebook.com/groups/780886055418668

40 anni dopo, nel maggio del 2022, si sono radunati i paninari e ragazzini di una volta, che si ritrovavano presso i bar e paninari del centro storico di Milano, creatori di una moda che si è presto diffusa in tutta Italia, diventando così delle icone di quegli anni.

Organizzato dai promotori della pagina Facebook Paninari, la company, si sono ritrovati tutti in Piazza Liberty, vicino ai vecchi luoghi di ritrovo come il bar “Al Panino” di via Agnello e il Burghy di piazza San Babila. Esattamente vestiti come nei loro gloriosi anni 80.

L’aria che si respira oggi è sicuramente diversa e le nuove generazioni non possono permettersi di essere particolarmente spensierate e disimpegnate, ma è sempre presente una costante: la moda è lo specchio della società, una delle migliori modalità di espressione dell’uomo.

Continua a leggere con: Via MONTENAPOLEONE: la storia della via della moda milanese

ALICE COLAPIETRA

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CLASS ACTION: come si dice a Milano?

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Le 10 CITTÀ dove i MILANESI non vorrebbero mai PIÙ RIMETTERCI PIEDE

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Credits nextvoyage-pixabay - Lisbona

In un sondaggio sulla nostra fanpage abbiamo posto questa domanda ai milanesi: “La città che hai visitato dove non torneresti mai più”. Vediamo la classifica con le risposte più votate messe in ordine sulla base del numero di like e di commenti positivi. 

Le 10 CITTÀ dove i MILANESI non vorrebbero mai PIÙ RIMETTERCI PIEDE

#10 Venezia, “dove si spennano i turisti”

Venezia, credits: BMeyendriesch via Pixabay

Prima sorpresa alla posizione numero 10. La città dei canali, tra le più visitate e belle al mondo, è anche tra quelle dove i milanesi tornerebbero meno volentieri. Tra i motivi i prezzi troppo alti e l’eccessivo numero di visitatori che non consentono di godere appieno dei suoi monumenti.

Venezia, nata per spennare i turistiCit. Licia L.

#9 Potenza e i pesci in faccia

Credits arcudiromina IG – Potenza

Meno frequentata dai turisti la nona posizione. Il capoluogo della Basilicata è piuttosto fuori dai circuiti del turismo milanese eppure svetta secondo molte testimonianze per la scarsa ospitalità dei suoi abitanti. Molti di quelli che ci sono stati ricordano di come siano stati trattati a pesci in faccia. In quanto milanesi o in quanto turisti? Non è dato saperlo. 

#8 Lisbona, la versione triste di una città brasiliana

Credits nextvoyage-pixabay – Lisbona

Si esci dai confini nazionali per trovare l’ottava piazza. Dove si trova la città del fado. Tra i motivi per cui i milanesi non ritornerebbero a visitarla c’è la sensazione di trascuratezza e il degrado anche nel centro storico. Non manca anche chi sottolinea una certa ombrosità dei suoi abitanti che la rendono la versione triste di una città brasiliana. 

Sotto alcuni punti di vista, è indiscutibilmente speciale. Però non mi è piaciuto l’ambiente, mi è sembrata molto trascurata […] Mi è piaciuta sì perché ha tante cose molto particolari, però non le darei una seconda possibilità.Cit. Samuele S.

#7 La Spezia, l’eccezione di un tratto di costa unico al mondo

credits: travel.fanpage.it

E dire che avrebbe una posizione fantastica. Tra Versilia e Cinque Terre, sul golfo dei Poeti. Un luogo che per il tipo di costa e di mare è tra i più straordinari del mondo. Eppure, o forse proprio per questo, al contrario di tutti i borghi che la circondano La Spezia si rivela una città abbastanza anonima e grigia. Su cui impera poi il classico mugugno ligure. 

#6 Berlino, imborghesita, rude e sempre più tedesca

Credits jiriposival0-pixabay – Berlino

“Troppo bella per essere brutta, troppo brutta per essere bella”. Così viene definita la capitale tedesca da molti suoi abitanti. Non più arm aber sexy, “povera ma sexy”, è diventata invece meno attraente forse si è imborghesita troppo, senza aver perso poi quella sua caratteristica rudezza con cui il berlinese tipico accoglie qualunque altro essere umano. Fredda e poco accogliente, insomma, in più ogni anno che passa sempre più tedesca. Questi i motivi che spingono i milanesi che l’hanno frequentata a starsene ben lontani. 

#5 Acapulco, degrado e criminalità da fare rimpiangere i nostri luoghi più loschi

Credits darvinsantos-pixabay – Acapulco

Si vira su lidi esotici. Si trova a 350 km dalla capitale Città del Messico ed è la seconda meta più visitata dello stato del centro America. Luogo da sogno per chi non c’è mai stato, posto da dimenticare per molti milanesi che l’hanno visitata.  L’alto tasso di criminalità e l’elevato livello di insicurezza percepita ne fanno una città da evitare ad ogni costo.

#4 Busto Arsizio e dirsi addio

Credits filomenapatrizia IG – Busto Arsizio

Non è certo una meta da vacanze. Non solo. E’ anche la città nei pressi di Milano forse più ignorata dai milanesi stessi. Non solo. Pure chi c’è stato fa di tutto per cancellarla dalla mente. Qual è il motivo di questo trattamento per la Manchester d’Italia? Nessuna attrazione, città fatta solo per chi vive per lavorare. Ai milanesi per questo già Milano basta e avanza. 

#3 La Valletta 

Credits Hobbyfotography-pixabay – La Valletta

Anche se è diventata una delle chimere per chi è a caccia di fiscalità agevolata, o forse proprio per questo, fatto sta che la capitale di Malta è diventata un incubo per sempre più persone che l’hanno scoperta per turismo. Poca sicurezza, scarsa pulizia e un senso di congestione da metropoli, sono tra le cause che spingono i milanesi a non volerci più ritornare.

Per me è stata una delusione…..sporca, trascurata, poco sicura”  Cit. Marcella M.

#2 Napoli, gli stereotipi duri a morire

Credits danilo-d-agostino-unsplash – Napoli

Anni e anni per vincere stereotipi e pregiudizi ma poi basta un sondaggio su Facebook per scoprire che ai milanesi ancora non va giù. Al secondo posto tra le città dove non vorrebbero più rimetterci piede c’è Napoli. La motivazione? Ritenuta sporca e poco sicura.

#1 Genova, la capitale mondiale del mugugno (e dell’antipatia verso i milanesi)

credits: @ila_mou_

Vittoria forse un po’ scontata. Capoluogo di una regione che fa dell’odio per i milanesi un vessillo, Genova nonostante tutti i suoi scherzetti e il suo mugugno senza sosta riesce a prendersi la testa della classifica. Non solo per l’atteggiamento verso i milanesi. Per molti infatti è anche:

Genova… una città orribile (senza offesa)” Cit. Guido F.

Continua la lettura con: 10 POSTI in cui ogni MILANESE deve essere stato ALMENO UNA VOLTA

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

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Compiere i 40: com’è a Milano?

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Le nuove MINI-CASE in vendita su Amazon (costano meno di una macchina)

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Credits Amazon - Mini Casa esterno

Vivere dentro una mini-casa è ormai più di una semplice moda. Si moltiplicano infatti i modelli in vendita e le persone che scelgono questa soluzione abitativa. Le ultime novità arrivano dal colosso americano dell’e-commerce.

Le nuove MINI-CASE in vendita su Amazon (costano meno di una macchina)

# I vantaggi delle mini-case

Credits Amazon – Mini Casa esterno

Il trend delle mini-case sembra non volersi arrestare. La voglia di vivere in spazi compatti e di spostarsi in luoghi diversi è sempre più presente, soprattutto nei giovani. Per questo anche Amazon, il più grande sito di e-commerce al mondo, ha aperto al mercato delle tiny house. Da un po’ di tempo infatti si possono acquistare sul portale con un semplice click, senza burocrazia, progetti e operai visto che si tratta di soluzioni prefabbricate e facili da montare. I vantaggi di vivere in una mini-casa sono molteplici: il risparmio sull’acquisto e sulle bollette, il ridotto inquinamento prodotto e la possibilità di vivere in mezzo alla natura.

# Bastano poche migliaia di euro per averne una

I prezzi? Ci sono modelli per tutti i gusti e le tasche. Si parte da poche migliaia di euro per mini-case adatte ad una sola persona e per un utilizzo non continuativo, fino a poco meno di 10.000 euro per un’abitazione ideale per una coppia che la sceglie come residenza a lungo termine, dove trovano spazio un bagno, una cucina, un piccolo salotto e una camera da letto.

Fonte: Esquire

Continua la lettura con: MINICASE fai-da-te IKEA: prezzi bassi e costruibili in qualsiasi luogo

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Quel PIATTO INDIMENTICABILE che ho gustato a Milano

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Credits: kung-food - Ossobuco alla gremolada

Un sondaggio sulla fanpage di Milano Città Stato è diventato un travolgente viaggio attraverso i sapori, mischiato ai ricordi di qualcosa che non c’è più. Abbiamo chiesto: qual è il piatto che hai mangiato a Milano e che non potrai mai dimenticare?

Quel PIATTO INDIMENTICABILE che ho gustato a Milano

# La cucina tradizionale milanese: il derby della cotoletta

Credtis: Scattidigusto.it

Una buona parte di preferenze si sono orientate sui piatti tipici della cucina milanese: risotto, nervetti, la cassoela e le cotolette. Ma dove?
La cotoletta più indimenticabile mai mangiata a Milano? Il testa a testa è tra «la Cotoletta da “Martino” in Via Farini» e quella del Garget.

Per ossobuco e risotto svetta in cima ai ricordi più gustosi «l’osteria al Coniglio Bianco, zona Navigli»

Mentre per la trippa e la cassoeula il massimo dell’esperienza la si gusta alla Libera di Via Palermo. 

Leggi anche: Perchè non esistono RISTORANTI di CUCINA MILANESE fuori Milano

# I panini: tra Crocetta e Panino Giusto c’è un terzo incomodo

Credits: peperompe via Pixabay

Milano è davvero la capitale dei panini? Nata come un’abitudine alimentare per sveltire il pranzo, il panino sembra essere diventato a tutti gli effetti una delle specialità di casa. Ma dove si trovano i panini più indimenticabili di Milano?

Tra i più votati «i panini di De Santis dal 1978 in poi». Tra i primi anche quelli del Bar Crocetta» a Porta Romana, insieme allo storico «Panino Giusto originale», di cui molti specificano «il primo aperto in Corso Garibaldi».

Nel cuore di chi li ha assaggiati, sono molto apprezzati i panini wurstel e crauti o i toast de La crota Piemunteisa, quella storica di Piazza Beccaria.

Per i curiosi della cucina etnica, viene segnalato «il kebab in corso di porta Ticinese».

Leggi anche: A Milano i PANINI più buoni del mondo? Questi i 5 POSTI TOP

# Le delizie originali: il tartufo non si dimentica mai

Credits: lukasbieri via Pixabay

Ci sono alcune specialità, legate alle cucine di qualche locale ben preciso, che vengono segnalate con enfasi. Scopriamo così che si dovrebbe assolutamente assaggiare «la pasta al tartufo e parmigiano dal ristorante Mes Amis» come proposto da Matilde P., oppure «la carne di Ribot e la cucina cinese (regionale) della Latteria» suggerita da Andrea L.
Un altro piatto da provare è suggerito da Antonio C. e sono i «tagliolini al tartufo Da Giacomo in Via Pasquale Sottocorno».

Per concludere con il dolce, interessante la proposta del «gelato al gorgonzola della gelateria LAB», di Natasha K.

# La pizzette al forno di Via Pola: “uno sballo”

Per gli appassionati della pizza al top sembrano esserci «La pizza di Napule è», e il classico «Spontini».
Menzione speciale per le pizzette al Forno di Via Pola, «uno sballo», o l’imperdibile «Patagrana delle Focaccerie Genovesi in via Plinio».

Leggi anche: Il RISTORANTE più ANTICO del MONDO

# Il panzerotto di Luini

Credits: Milano Food Spirit

La star indiscussa del sondaggio è proprio «il panzerotto di Luini». Un appuntamento a cui non ci si deve sottrarre secondo molti milanesi.
Suggerito praticamente in ogni guida turistica, segnalato in tutte le lingue del mondo, turisti e milanesi si ritrovano spesso in fila insieme in attesa dello street food più famoso di Milano.

Vanta numerosi tentativi di imitazione sia nel passato, come «i panzerotti di Strippoli» ricordati da Flavia Maria V., oppure attualmente quello «fuori lo stadio, buonissimo» che segnala Paolo L.
In ambito street food tentano di insidiarlo gli «arancini della Vucciria ai Navigli». 

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# I sapori perduti

Credits: WebLab24_Siti_Web via Pixabay

C’è anche spazio per i ricordi, quelli legati ai sapori di un tempo e che oggi non ci sono più.
Tra i più “gustosi” ci sono quelli che una volta si potevano trovare «sulla strada per l’ Idroscalo il ristorante “Zocchi “( mitica vincitrice di ” Lascia o Raddoppia “). Ristorante toscano con ” fiorentine ” eccezionali ! Grande ricordo!» o come «le migliori lasagne e la zuppa inglese della mia vita. O forse sono ricordi di un’infanzia felice…» legati al ristorante Serafino di Via Bramante, frequentato negli anni ’60.

Patrizia T. si sofferma a ricordare «Quando in via Tulié c’era il ristorante da Pietro, i suoi scamponi… » e Maria T. non dimentica i «Fine anni 60, focaccia con le cipolle alla panetteria Fugazza».

Grazie ai lettori che hanno risposto al sondaggio, condividendo le esperienze e segnalando i piatti preferiti

Continua la lettura con: 25 RISTORANTI di Milano dove MANGIARE con MENO di 25 euro

LAURA LIONTI

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Arriva il VOLO commerciale più LUNGO del MONDO: 20 ore in cielo

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Ph. mohamed Hassan (Pixabay)
Ph. mohamed Hassan (Pixabay)

53 secondi per percorrere una tratta di poco meno di 3km, è questo il volo aereo più corto del mondo. Il viaggio, offerto della compagnia aerea regionale scozzese Logainair, non dà neanche il tempo di decollare che già si è arrivati a destinazione. La domanda che sorge spontanea allora è: qual è l’esatto opposto del volo che dura meno di un minuto? Come esiste il viaggio aereo più corto del mondo, ce ne sarà uno dove il rischio di annoiarsi è alto, perché il volo sarà il più lungo in assoluto.

Arriva il VOLO commerciale più LUNGO del MONDO: 20 ore in cielo

Tra scali, attese in aeroporto e file ai controlli, se non esistono voli diretti per la destinazione del proprio viaggio, spesso si rischia di impiegarci un giorno intero per partire, soprattutto se si parla di viaggi oltreoceano. Si trovano sempre coincidenze che fanno diventare il tempo di attesa maggiore di quello di volo effettivo. Alla domanda, quale potrebbe essere la tratta percorribile in aereo più lunga del mondo, tra le risposte comparirebbero, partendo da uno Stato Europeo, quelle dirette verso America, Giappone, Cina o Australia. Ma quindi qual è il volo più lungo del mondo?

# Londra-Sydney senza scali

Credits: @qantas
qantas vista Sydney

Il volo commerciale più lungo del mondo sarà quello che porterà i passeggeri da Londra a Sydney. È stata la compagnia aerea Qantas a lanciare la notizia che a partire dal 2025 servirà la tratta senza alcuno scalo intermedio. Un volo diretto che porta dall’Europa all’Australia in “solo” 20 ore.

Dopo alcuni voli sperimentali iniziati nel 2017, la compagnia aerea australiana ha annunciato di essere pronta a servire la tratta Londra-Sydney. Qantas ha infatti organizzato voli diretti di prova della durata di 17 ore tra Perth, capitale dell’Australia Occidentale, e Londra e voli di 19 ore da New York a Sydney, in modo tale da essere pronta per la tratta diretta più lunga del mondo, quella tra Londra e una delle città più importanti dell’Australia.

 # L’aereo con una sala relax al centro

Credits: @qantas
A350 Qantas

Per la tratta di 20 ore, Qantas ha ordinato 12 aeromobili Airbus 350-1000, aerei dalle grandi dimensioni configurati per ospitare 238 passeggeri. Un aereo che deve stare in cielo per circa 20 ore senza mai fermarsi ha certamente bisogno di offrire tutti i comfort ai passeggeri. L’aereo infatti sarà diviso in 4 classi: first, business, premium economy ed economy e al centro ci sarà una zona benessere. Inoltre, in prima classe i passeggeri avranno a disposizione una poltrona reclinabile, un letto separato ed un armadio.

È quindi tutto deciso per partire per il viaggio più lungo del mondo, ora basta solo aspettare il 2025.

Continua la lettura con: Il VOLO AEREO più corto del mondo: un viaggio di 53 SECONDI

BEATRICE BARAZZETTI

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COPIA e INCOLLA: come si dice in milanese?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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I 7+1 miglior CAFFE’ con VISTA a Milano

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IG @dazimilano

Una colazione o un aperitivo si gustano meglio se anche la vista viene soddisfatta. Scopriamo i caffè milanesi con i panorami più belli.

I 7+1 miglior CAFFE’ con VISTA a Milano

#1 GUD Milano, l’estate di CityLife

IG @gud.milano

Proprio dentro il parco di City Life, si trova uno dei locali del progetto GUD dell’infaticabile Ugo Fava: un’atmosfera campestre, con ombrelloni e sdraio, per godersi l’aria aperta e il verde in cui si è immersi, sorseggiando un caffè come un aperitivo, ai piedi delle tre torri.

Indirizzo: CityLife

#2 Vista Darsena, ammirando il “molo di Milano”

IG @vista.darsena

In Darsena si trova questo bar con una stupenda terrazza che guarda il molo di Milano. Smart bar con servizio di cucina, con proposte che vanno dal Meat burger alla lasagna classica, dalle focacce farcite ai piatti del giorno, fino alla cucina internazionale come il pollo al curry e salmone teriyaki. Aperto dalla colazione a mezzanotte, passando per la merenda e l’aperitivo, a un passo dall’acqua. Quale miglior altro modo di iniziare bene una giornata, se non facendo una buona colazione in una delle zone più belle della città?

Indirizzo: viale Gabriele d’Annunzio, 20

 

#3 Dazi Milano, il mixology bar con vista Arco della Pace

IG @dazimilano

Il Dazi Milano si trova in Piazza Sempione, di fianco al monumentale Arco della Pace, e sorge nella struttura che una volta era adibita ad essere un casello daziario. Oltre all’imponenza e bellezza dell’edificio in sé, al Dazi Milano è possibile godersi un buon caffè (o cocktail) ammirando l’anima vivace e sempre in movimento di questa zona.

Dazi Milano è il mixology bar con cucina gourmet aperto all’interno di uno dei due caselli daziari con affaccio diretto sull’Arco della Pace. Restaurato mantenendo intatto ogni dettaglio della storica struttura, il locale ospita anche eventi dedicati all’arte e alla musica.

Indirizzo: piazza Sempione, 1

#4 Caffè Fernanda, il caffé sull’arte

IG @caffefernanda

Caffè Fernanda è il bistrot della Pinacoteca di Brera. Recarsi in questo bistrot significa vivere un’esperienza che unisce l’arte alla gastronomia, godibile anche nel loro bellissimo loggiato esterno.

Nato nel 2018 in continuità col contesto artistico-culturale del museo, Caffè Fernanda è un locale dalle tonalità del rosa, blu e senape, al primo piano della Pinacoteca di Brera. La vista meravigliosa di questo bar è duplice: all’interno sulle opere d’arte alle pareti, all’esterno sul chiostro impreziosito dalla statua di Napoleone.

Indirizzo: via Brera, 28

Leggi anche: Caffè Fernanda: il BAR più BELLO di Milano?

 

#5 Chiostro Bistrot, nella splendida cornice del Museo Diocesano

https://vivimilano.corriere.it/ristoranti/chiostro-bistrot/

Il Chiostro Bistrot è un suggestivo spazio con giardino nel chiostro del Museo Diocesano, nel cuore di Milano. Aperto durante i mesi estivi dal martedì alla domenica, offre la possibilità di pranzare e degustare un aperitivo seduti ai tavolini sotto il porticato o su comodi cuscini sul prato come fosse un pic nic fuori porta.

Indirizzo: corso di Porta Ticinese, 95

#6 Il Bar all’ultimo piano della Rinascente, con vista guglie 

http://www.ilbarmilano.it/locations/milan

All’ultimo piano della Rinascente, nello spazio riservato alla Food Hall, c’è il Bar. Una location esclusiva con sala interna con vetrata panoramica fino al soffitto e terrazza con area lounge, ideale per ammirare le guglie del Duomo in tutto il loro splendore.

Indirizzo: piano 7 Rinascente, piazza del Duomo

#7 Caffè Le Grazie, colazione con vista Cenacolo

IG @caffelegrazie

Il Caffé le Grazie si trova su Corso Magenta e offre una spettacolare vista sulla Chiesa di Santa Maria delle Grazie. I tavolini esterni sono infatti sul marciapiede in pietra che la circondano e rivolti verso il refettorio che ospita il Cenacolo di Leonardo da Vinci con una bellissima vista direttamente sulla Chiesa Santa Maria delle Grazie. 

Indirizzo: corso Magenta, 69

#7+1 The Dome Milano, la terrazza inaspettata su piazza del Duomo

IG @thedomemilano

Una delle new entry nel panorama milanese. Al settimo piano dell’ODSweet Hotel c’è la terrazza The Dome. Orchidee, vista spettacolare sul Duomo e un’atmosfera romantica dove fare colazione, brunch o aperitivo.

Indirizzo: via Mazzini, 2

Spunto: Disciules e Milanesarius IG 

Continua a leggere con: I 7 QUARTIERI più SIMPATICI di Milano

ALICE COLAPIETRA

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🔴 SuperOFFERTA: il PASS per viaggiare in TRENO in tutta EUROPA

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Credits Christian Lue-unsplah - DB interrail

Per celebrare il cinquantesimo anniversario Interrail lancia un’offerta shock su tutti gli abbonamenti. Ecco quanto costano e fino a quando si possono acquistare.

SuperOFFERTA: il PASS per viaggiare in TRENO in tutta EUROPA

# L’offerta lampo per festeggiare i 50 anni dell’Interrail

Credits interrail – Logo anniversario 50 anni

Per celebrare i 50 anni dall’introduzione del pass, Interrail ha fatto partire una vendita lampo, con abbonamenti a metà prezzo. I pass Interrail offrono viaggi illimitati in tutta Europa per uno, due o tre mesi e vengono solitamente utilizzati dai giovani che vogliono visitare l’Europa viaggiando in treno a prezzi abbordabili. La vendita è già in corso e terminerà martedì 10 maggio alle ore 23.59, quindi non rimane molto tempo per accaparrarsi un pass.

# Dove si può viaggiare con il pass

Credits interrailplanner.com – Mappa Interrail

Il pass Interrail è valido in 33 Paesi, incluso il Regno Unito. Ecco l’elenco completo: Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Montenegro, Paesi Bassi, Macedonia del Nord, Norvegia , Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia.

# I prezzi degli abbonamenti

Credits Christian Lue-unsplah – DB interrail

Il pass Interrail non prevede alcun limite di età, anche se il servizio è prevalentemente usato dai giovani non ancora occupati in virtù di una maggior disponibilità di tempo a viaggiare, e potrà essere utilizzato in qualsiasi periodo nell’arco dei prossimi 11 mesi. Questi sono i prezzi con lo sconto del 50%: 252 euro per l’abbonamento di 1 mese, 274 euro per quello di 2 mesi e 339 euro per quello da 3 mesi.

Continua la lettura con: 10 LOCALITÀ da raggiungere in TRENO da Milano per una gita o per una breve vacanza

FABIO MARCOMIN

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La fermata del giorno: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LAMBRATE

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https://upstylemagazine.com/the-sanctuary-milano-e-scalo-lambrate-the-new-place-to-be/

Ogni settimana dedichiamo uno speciale a un stazione della metro di Milano. Oggi è il turno di Lambrate. 

Rivedi qui le altre FERMATE DEL GIORNO

La fermata del giorno: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LAMBRATE

#1 Il Lambro: il parco più dinamico e anarchico di Milano 

https://www.milanomontagna.it/archivio/mmf2018/parco-lambro-3/

Perfetto per una bella passeggiata in uno dei parchi più grandi della zona metropolitana di Milano. Sono presenti, tra le varie attrazioni, cinque cascine e uno skatepark.

#2 Orto Botanico città studi

https://www.reteortibotanicilombardia.it/orti-rete/orto-botanico-citta-studi-milano/

In via Golgi è presente questo bellissimo orto botanico, sede di ricerca e sperimentazione botanica. Un’esperienza speciale per chi ama conoscere nuove specie di piante e imparare sempre qualcosa in più sul ricco modo della flora.

#3 Scienzaland

https://www.ticketone.it/artist/scienzaland/

La mostra della scienza e delle illusioni, per i più piccoli ma non solo, si trova a 10 minuti a piedi dalla fermata della metro di Lambrate. Macchine e laboratori interattivi per scoprire la scienza, la fisica, la biologia e la natura in un modo divertente e diverso dal solito.

#4 Birrificio di Lambrate: la Mecca degli appassionati della bionda artigianale

https://www.birreriemilano.it/zona-3/birrificio-lambrate-adelchi/

Questo, invece, è un luogo adatto ai più grandi. Si tratta del più antico microbirrificio di Milano ed è uno dei posti migliori in cui passare una bella serata in compagnia, godendosi birre artigianali di qualità. Ha due sedi, entrambe nella zona di Lambrate: via Golgi e via Adelchi.

#5 The Sanctuary Experience: il locale boho-chic di Milano

https://upstylemagazine.com/the-sanctuary-milano-e-scalo-lambrate-the-new-place-to-be/

Rimanendo in tema di locali, il The Sanctuary Experience Milano è un locale boho-chic in un vecchio edificio stile industriale. Oltre alla possibilità di bere e mangiare qualcosa, è possibile assistere a spettacoli ed animazioni di ogni tipo. Si trova in via Saccardo 12.

#6 Mundial: il più amato da chi vive la Milano di notte

https://www.zomato.com/it/milano/pizza-mundial-lambrate

Uno dei forni più amati e conosciuti di Milano, soprattutto tra i più giovani: i prezzi bassi, i prodotti ottimi e il fatto che rimane solitamente aperto per tutta la notte, la rende una delle mete più comode e comuni quando si fa festa fino alle ore piccole.

#7 ArtNoble gallery: l’arte della metamorfosi

https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2021/03/londra-milano-apre-artnoble-galleria/

Aperta da poco più di un anno in via Ponte di Legno si trova una galleria d’arte contemporanea permanente che espone progetti d’arte “incentrati sui temi del ruolo del tempo, della successione di luce e buio, dell’aspetto magico delle metamorfosi che avvengono in natura e in mitologia”.

#8 Zero Gravity, per sentirsi nello spazio

https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187849-d6839708-Reviews-Zero_Gravity_Milano-Milan_Lombardy.html

Palestra di tappeti elastici in cui è possibile anche seguire corsi di parkour, acrobatica e poledance. Luogo perfetto per sfogarsi e staccare un attimo la mente dalle preoccupazioni e responsabilità, in cui si torna ad essere bambini e divertirsi in uno dei modi più genuini che esistano. Si trova in via Peroni 48.

#9 Ribs and Beer a Lambrate USA

https://www.ribsandbeer.it/gallery

Per gli amanti della cucina statunitense e del grill, in questo posto è possibile gustare ottimi hamburger e diversi tipi di carne cucinati in svariati modi. Abbondanti piatti e bibite, schermi giganti e spazi ampi: anche l’ambiente ti tele-trasporta negli USA.

 

#10 El Hornero: il ristorante peruviano

Ristorante peruviano in Piazza Monte Titano. Ambiente accogliente e informale che offre piatti tipici della cucina peruviana, carne alla griglia e il famoso ceviche.

Continua a leggere con: Fermata del giorno: 10 cose da fare e vedere intorno a MOSCOVA

ALICE COLAPIETRA

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Il “MARE” di Louis Vuitton: è il NEGOZIO più BELLO del mondo?

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Credits francella_bella IG - Louis Vuitton Tokyo

Moda e design viaggiano spesso in coppia. La conferma arriva dal nuovo flagship store della maison francese inaugurato in una delle capitali mondiali, progettato per stupire e meravigliare passanti e clienti con la sua bellezza e la sua audacia. Ecco come è stato realizzato e a cosa si ispira.

Il “MARE” di Louis Vuitton: è il NEGOZIO più BELLO del mondo?

# La maison francese ha inaugurato un flagship store di 4 piani con un design pensato per meravigliare passanti e clienti

Credits francella_bella IG – Dettaglio facciata negozio Louis Vuitton Tokyo

A Ginza, il quartiere dello shopping di Tokyo c’è un negozio che non può passare inosservato: è il nuovo flagship store di 4 piani della maison di moda francese Louis Vuitton. Progettato dallo studio giapponese Jun Aoki & Associates, in collaborazione con l’architetto americano Peter Marino, il negozio si presenta con facciata e interni ondulati pensati per causare stupore e meraviglia sia ai passanti sia a chi entra al suo interno.

# Ispirato alla superficie increspata e cangiante dell’acqua del mare

Credits francella_bella IG – Louis Vuitton Tokyo

L’elemento a cui si ispira l’edificio è l’acqua e la sua superficie increspata e cangiante. Si inizia all’esterno con la facciata in vetro, trattata con una pellicola dicroica tra i due strati di lastre, che attua una riflessione, diffusione e distorsione delle immagini e delle luci intorno provocando variazioni di tonalità di colore in base al punto di osservazione.

Credits francella_bella IG – Medusa Louis Vuitton Tokyo

All’interno la metafora dell’acqua è ripresa da una medusa gigante appesa al soffitto che accoglie i clienti e dalla scala centrale a chiocciola, concepita come un nastro continuo di legno e vetro. Infine arredi, pannelli, accessori e espositori con forme curve che restituiscono l’idea di una circolazione fluida. 

Leggi anche: Che ci fa un NEGOZIO di PRADA in mezzo al DESERTO?

Continua la lettura con: Il GIAPPONE a CHINATOWN: quattro piani di TOKYO nel cuore di MILANO

FABIO MARCOMIN

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Parigi combatte l’inquinamento acustico con delle “MEDUSE”. Le vedremo anche a Milano?

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Credits: change.org

Una serie di dispositivi, posizionati strategicamente, dovrebbe aiutare la municipalità ad individuare (e correggere) le abitudini sonore che, oltre a dare fastidio, sono dannose per la salute

Parigi combatte l’inquinamento acustico con delle “MEDUSE”. Le vedremo anche a Milano?

# Rumore di fondo come il fumo passivo

Credits: Roberto Porpora

Secondo una recente ricerca pubblicata anche dalla Fondazione Veronesi, condotta in 749 città europee, l’inquinamento acustico è responsabile di arrecare problemi fisici e mentali ai cittadini: addirittura è responsabile di circa 3.600 decessi all’anno.
Si stima che circa 60 milioni di persone in Europa siano sottoposte a livelli nocivi di inquinamento acustico, che può provocare una reazione allo stress e all’attivazione del sistema nervoso simpatico e del sistema endocrino.
Il sindaco di Villenueve-le-Roi, cittadina nei pressi dell’aeroporto di Parigi Orly, Didier Gonzales, ha dichiarato nel 2019 che «fa male alle persone come il fumo passivo».

Leggi anche: Novità per le FERROVIE lombarde: arriva il nuovo TRENO del SILENZIO

# Capitale del rumore e del progetto pilota

Credits: gc238f2155_1280 via Pixabay

La città acusticamente più inquinata in Europa è Parigi. La capitale francese conta oltre 5 milioni e mezzo di persone esposte ai rumori molesti, pertanto è stata scelta per guidare un progetto destinato all’abbattimento dei rumori, grazie all’impiego di alcuni sensori automatizzati.

Il loro compito è quello di monitorare una delle fonti dell’inquinamento acustico, il traffico urbano. Dotati di una telecamera a circuito chiuso e, soprattutto, 8 microfoni integrati, i sensori saranno quindi in grado di individuare i veicoli responsabili di superare la soglia di tolleranza e aiuteranno le autorità al loro sanzionamento.
Una sorta di velox dei rumori, insomma, che potrebbero dissuadere dall’uso dei veicoli rumorosi.

Leggi anche: La BAIA del SILENZIO: la SPIAGGIA più BELLA tra quelle più vicine a Milano

# Una medusa per “capire” e combattere il rumore

La medusa di Bruitparif – Credits: La Tribune

Il sensore è un prototipo nato nel 2016, opera dell’organizzazione no-profit Bruitparif, ed è soprannominato “medusa” per la somiglianza con l’abitante dei mari. Sfrutta la tecnica della ripresa a 360° ed è in grado di percepire la provenienza e la direzione di marcia dei suoni.
Secondo le intenzioni dei progettisti, la medusa è molto più performante del classico fonometro (il misuratore normalmente impiegato in queste circostanze) perché è in grado di «vedere il rumore», elaborando e determinando più volte al secondo la provenienza. Questi suoni sono poi “localizzati” su un display a 360° che raccoglie i dati e li elabora dopo il lavoro della medusa.
Nelle visualizzazioni, i livelli sonori sono rappresentati da un codice colore, abbinato all’intensità. I primi esperimenti sono stati condotti nei quartieri parigini più affollati o nei cantieri del Grand Paris Express e, dal 2019, testati per determinare “tracce acustiche” generate dai veicoli nel traffico.

Leggi anche: Il BORGO del SILENZIO

# La medusa anti rumore sotto la Madonnina?

Credits: elenagemma via Pixabay

Milano è la città più rumorosa d’Italia, come svelato dalla ricerca “Noise Escape Challenge” pubblicata a fine 2021. La città della Madonnina sembra essere una candidata ideale ad ospitare parte del progetto pilota che a Parigi inizierà nel 2023.
I livelli di pressione sonora, nelle città operose come Milano e Parigi, superano i limiti della tolleranza, fino a giungere a soglie preoccupanti, soprattutto per la salute dei cittadini.
La nuova tendenza a migliorare la qualità della vita a Milano, dovrà necessariamente passare anche dall’abbattimento dei rumori del traffico, dei cantieri e della frenetica frequenza del lavoro.
Vedremo le meduse anche a Milano?

Continua la lettura con: MILANO è la città più RUMOROSA d’Italia, la più SILENZIOSA è una sorpresa

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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DISAGIATO: uno dei termini più in voga del momento. Come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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La PSICOLOGIA dei 5 tipi di milanesi ancora con MASCHERINA

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Mad Mask

Cadono obblighi ma i drappi non lasciano i volti. Nonostante il mondo abbia archiviato emergenze e restrizioni sanitarie. A Milano con la primavera è un fiorire di mascherine bianche e colorate, spesse e leggere, appiccicate al volto o avviluppate al mento a mo’ di collare. Ma chi sono i tipi milanesi che ancora resistono? Da una breve ricerca si possono classificare in 5 categorie in base all’approccio mentale alla vita.  

I 5 tipi di milanesi ancora con MASCHERINA

# I Semper Fidelis

Cerdits: ilpost.it

Semper fidelis, come i granatieri svizzeri o i militari del corpo dei Marines. Si sentono investiti di una missione salvifica, al motto “difendere se stessi e rispettare gli altri”, soprattutto se “fragili”. Qualunque loro comportamento lo sentono come funzione sociale, come atto di servizio alla comunità da cui sotto sotto si sentono di dover ricevere riconoscenza. La indossano ovunque. Mentre corrono o vanno in bicicletta, in auto o in strada da soli. Si sentono responsabili e provano orgoglio nel gesto, anche come semplice valore simbolico. Finché lo riterranno un gesto socialmente utile, non lo molleranno. 

# I Non si sa mai

“Prevenire è meglio di curare” è il loro motto. Hanno preso in prestito lo slogan del dentifricio e l’hanno esteso ad ogni contesto personale e sociale. Sono quelli che immaginano qualunque scenario nefasto e per evitarlo predispongono qualunque precauzione. Non importa che cosa faccia il resto del mondo, non importa se escono ricerche o dichiarazioni di esperti che chi le indossa non sia protetto più di chi non le ha. Per questa tipologia di milanesi vige su tutto la regola aurea del “non si sa mai“. O Uan mask il megl che nient. Un atteggiamento che a volte può sembrare più una superstizione ma, se ha funzionato finora mantenendoci in vita, perchè smettere?

# I Ponzio Pilato

Credits rodajecallejero IG – Cavalluccio marino e mascherina

Una delle tipologie più tipiche dei nostri tempi. Per loro il sì sì o no no non esiste: su tutto regna il dipende. Mettono e tolgono, in funzione del contesto. Dipende cosa fa il suo capo, dallo sguardi dei vicini, dal mormorio degli amiche all’aperitivo. Non prendono mai una decisione definitiva. Stanno allineati e coperti, ma non mostrano slanci o convinzioni personali. Mettono in ufficio ma poi le tolgono con gli stessi colleghi con cui pranzano in mensa. Le tolgono all’aperto ma le mettono se, sempre all’aperto, accompagnano il figlio a scuola. Più che la legge per loro contano gli sguardi. 

# I Ma chissenefrega

Credits: robinsonpetshop.it

Sono quelli che vivono come su una tavola di surf. Non fanno mai nulla con impegno, soprattutto quello che riguarda il contesto sociale. La tipologia di chi non vuole sbattimenti. Si veste, esce di casa e mette mascherina sotto il mento. Poi la tira su o giù o a mezz’asta con un semplice tocco, in base al momento. E lì rimane. Non ha tempo né voglia di tirarla su quando entra in ufficio e poi toglierla quando si siede alla sua postazione, né rimetterla quanto va alla fotocopiatrice, né toglierla di nuovo quando beve il caffè alle macchine e di metterla quando finisce il caffè eccetera eccetera. Perché in fondo la vita è fatta di cose più importanti. 

# Quelli che non sanno più che giorno è

Mad Mask

Poi ci sono loro. Quelli usciti a pezzi in questi due anni e mezzo. Bombardati di continue istruzioni spesso in contraddizione con loro sono andati in tilt come un flipper degli anni settanta.
Non sanno più ormai cosa fare. Teatro sì, stadio no, scuola sì, chiesa no, ma attenzione che il vescovo le raccomanda, anzi le impone. Mentre al bar no. Ma sì, se sei il barista e cameriere, mentre il cliente entra ed esce, si alza e va al bancone o alla toilette senza dover coprire naso e bocca.
Stordito da questo metti e togli, a furia di tira e molla, la tiene indosso, spesso anche nei momenti più inopportuni.
Se glielo fai notare può scoppiare a piangere. 

LEONARDO MENEGHINO 

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7 EVENTI di maggio e giugno da NON PERDERE a Milano

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Finalmente si riparte con gli eventi. E Milano rischia di ingolfarsi per la scorpacciata in arrivo. Tra i tanti ne abbiamo scelti sette in ordine di programmazione.

7 EVENTI di maggio e giugno da NON PERDERE a Milano

# 570 nm – “Quanto è bello il giallo!”, dal 5 al 28 maggio

https://www.almach.com/

570 nanometri è la lunghezza d’onda del colore giallo ed è intorno a questo colore e al suo significato simbolico che gira la mostra artistica che si tiene dal 5 al 28 maggio di quest’anno presso l’Almach Art Gallery, in via Gaudenzio Ferrari 3. Per maggiori informazioni: https://www.almach.com/.

 

# Il “Vinitaly dei Cocktail”: Mixology Experience, dall’8 al 10 maggio

https://www.mixologyexperience.it/it/

Definito anche il “Vinitaly” dei Cocktail, uno dei più importanti eventi nel settore dell’hospitality, il Mixology Experience è un’esperienza dedicata non solo agli esperti e lavoratori del settore, ma anche a chiunque ami e sappia apprezzare l’arte della mixology, cioè la ricercata creazione di cocktail. Per maggiori informazioni: https://www.mixologyexperience.it/it/.

 

# Il mercatino dell’usato che aiuta la Casa delle Donne, dal 12 al 15 maggio

https://www.casadonnemilano.it/

Per raccogliere fondi, la Casa delle Donne, l’associazione di promozione sociale dedicato alle donne, organizza un mercatino dell’usato dal 12 al 15 maggio, presso lo Spazio da Vivere, in via Marsala 10. Per gli amanti del vintage, è possibile comprare dei pezzi di seconda mano compiendo allo stesso tempo un’azione solidale.

 

# Piano City Music, dal 20 al 22 maggio

Quest’anno, dal 20 al 22 maggio, si tiene l’undicesima edizione del festival del pianoforte. Essendo un festival diffuso, saranno più di 100 le location in cui si terranno i concerti, oltre 200. Ad aprire questo dinamico festival sarà la cantante Francesca Michielin, e a seguire nei successivi giorni si esibiranno dei grandissimi artisti del pianoforte. Per maggiori informazioni: https://www.pianocitymilano.it/.

 

# Salone e Fuorisalone: Milano Design Week dal 6 al 12 giugno 

Salone e Fuorisalone per la prima volta nel mese di Giugno. La 60esima edizione del Fuorisalone si tiene dal 6 al 12 giugno, presso il Brera Discrict Design. Quest’anno il principio di base che muove la mostra è un nuovo equilibrio tra uomo e natura che possa partire anche dal design. Per maggiori informazioni: https://www.fuorisalone.it/it/magazine/focus/article/916/fuorisalone-eventi-2022.

# FAROUT – Orbite Artistiche, dal 10 giugno al 24 luglio

https://base.milano.it/farout-festival/

Dal 10 al 24 luglio 2022 si tiene la prima edizione di FAROUT, festival dedicato alla creazione contemporanea. Artisti nazionali e internazionali si alterneranno per presentare nuove forme di creazione dell’arte basate su nuovi modelli di co-abitazione, co-creazione e co-esistenza tra artistə, natura, città e comunità. Il festival si tiene presso BASE, in via Bergognone 34.

# Terza Fiera del Disco il e il

Non proprio a Milano ma alle sue porte, nel comune di Sesto San Giovanni, si tiene quest’anno la terza Fiera del Disco. Il mondo dei sogni per gli amanti dei vinili e dei cd, di qualsiasi genere musicale mai esistito. Ha luogo presso Spazio MIL – Area Carroponte Via Granelli 1, Sesto San Giovanni. Per maggiori informazioni: https://www.in-lombardia.it/it/evento/discollection-terza-edizione-della-fiera-del-disco.

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ALICE COLAPIETRA

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