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La TOP 10 dei FIORAI “STELLATI” di MILANO

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In una città come Milano o si conosce un professionista di fiducia o risulta quasi più facile tirare a sorte da quante sono le possibilità di scelta. Ma se invece ci affidassimo ad un amico che di ricerche è un esperto? Pronta per l’evenienza, ecco una top list dei fiorai stellati di Milano secondo le recensioni Google. La classifica è calcolata computando stelle e numero di recensioni. 

La TOP 10 dei FIORAI “STELLATI” di MILANO

credits: pexels

#10 Maryflor

4,6 (91 recensioni) Via Andrea Solari, 4, 20144 Milano MI; 02 466556

“Ho ordinato su Glovo un mazzo di fiori. E poi ho visto che si erano rivolti a questo negozio e ho telefonato. Gentilissimi e disponibili. Il mazzo di fiori veramente bello e ben confezionato. Curato nei dettagli. Grazie per avermi consentito di fare un pensierino per il compleanno di una cara amica” Donatella A.

#9 La Fioreria di Cafagna Michele

4,6 (194 recensioni) Viale Brenta, 11, Milano MI; 02 569 2557

“Un punto di riferimento per chi vuole regalare un’emozione con un fiore o una pianta. Sempre gentilissimi e disponibilissimi. GRAZIE!” Luigi F.

#8 Fiorista Fiorilandia Milano

4,7 (195 recensioni) Via degli Imbriani, 40, Milano MI; 02 3931 0758

“Ho contattato Fiorilandia oggi per la prima volta, per una consegna a domicilio, e mi sono trovata benissimo! Cortesi, efficienti, gentili e professionali. FIORI BELLISSIMI. Grazie” Paola A.

#7 Fiorinmente Milano

4,8 Stelle (88 recensioni) Via Michelangelo Buonarroti, 5, Milano MI; 02 4398 6236

“Una bottega raffinata e armoniosa di fiori e piante incantevoli. Artisti appassionati del loro lavoro e di rara professionalità. Cura e ricercatezza dei dettagli. 10 e lode!” Giusi T.

#6 Pattiflora

4,9 Stelle (8 recensioni) Via Veronese Guarino, Milano MI; 327 546 2223

“Grazie. Ordinati sul sito il giorno prima e consegnati in mattinata. Prezzi onesti e grande varietà di scelta. Ti avvisano ad ogni passaggio, dalla preparazione alla consegna. Molto apprezzato.” Alessandro M.

credits: pexels

#5 I Fiori nella Rete Milano Chiama

4,9 Stelle (45 recensioni) Vicolo Privato Lavandai, 6, Milano MI; 02 8707 1265

“Ho acquistato oggi una tillandsia, e un altro bellissimo oggetto di arredo, fantastico. Un piccolo negozietto con tante bellissime piantine, e tante ,tante belle cose, avrei comprato tutto gentilissima e carina la titolare complimenti” Francesca S.

#4 La Primavera Fiori

5,0 Stelle (14 recensioni) Via Alessandro Volta, 14, Milano MI; 02 655 4594

“È il mio fiorista di Fiducia! Negozio splendido, non si può sbagliare scendo la Primavera. Roberto è professionale e ha una grande passione per il suo lavoro. Mi sono affidata a loro per il mio matrimonio e molte altre occasioni, servizio sempre eccellente!” Olly M.

#3 Fiori Michela Pozzato

5,0 Stelle (19 recensioni) Via Vincenzo Monti, 36, Milano MI 389 502 9561

“La natura nella sua bellezza: fiori, piante vasi sono super. Location speciale, concept visivo che permettere di apprezzare tutto che è esposto. Infine, il personale piacevole e preparato. Ah dimenticavo per gli appassionati le Orchidee sono superbissime” Marco T.

#2 Angela FIORI Milano

4,9 Stelle (72 recensioni) Ripa di Porta Ticinese, 113, Milano MI; 340 252 2232

“Che dire? Perfetta! Angela é super preparata e sa fare il suo lavoro, ma soprattutto lo svolge con amore e te lo trasmette nelle sue composizioni. Sempre pronta ad ascoltare le tue idee e realizzarle alla perfezione consigliando anche i fiori migliori per il periodo.” Alice R.

#1 I Fiori Di Martino Milano

5,0 Stelle (170 recensioni) Via Plinio, 37, Milano MI; 02 3944 8333

“Ho preso ieri un bouquet come regalo di compleanno per un’amica che ama i girasoli. Che dire elegante nella sua semplicità! Ciliegina sulla torta il signor Martino è una persona super gentile e accogliente, pronta a dare consigli e venire incontro alle esigenze e richieste del cliente!” Karmina V.

Continua la Lettura con:  La TOP 10 degli OTTICI di MILANO

SARA FERRI

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🔴 Torna la “DOMENICA al MUSEO”: la lista dei musei visitabili gratis a Milano e in Lombardia

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Passerella museo del Novecento

Era il 2014 quando il Comune di Milano aderì al progetto “Domenica al Museo”, che prevedeva l’entrata gratuita ai musei comunali ogni prima domenica del mese. La pandemia aveva fatto sospendere l’iniziativa culturale, togliendo l’opportunità di trascorrere una domenica all’insegna dell’arte, della scienza e della cultura (tutta gratuita) ai milanesi. In questo ritorno alla nuova normalità, torna anche la “Domenica al Museo”.

Torna la “DOMENICA al MUSEO”: la lista dei musei visitabili gratis a Milano e in Lombardia

# Questi i musei aperti gratuiti domenica 8 maggio

Casa Museo Boschi di Stefano – Via Giorgio Jan, 15 – Buenos Aires

Domenica 8 maggio sarà il primo giorno di ritorno al Museo. Nell’ottobre 2020 l’iniziativa era stata sospesa formalmente a causa del Covid, ma era già da febbraio con il primo lockdown che la prima domenica del mese non si poteva entrare al museo gratis. A causa degli obblighi di prenotazione, dovuti agli ingressi contingentati, riportare immediatamente il progetto “Domenica al Museo” è risultato difficile. Ora, a distanza di due anni, è pero tornata la cultura gratuita, almeno per un giorno al mese.

I musei milanesi aperti al pubblico domenica 8 maggio saranno:

  • Museo del Novecento
  • Pinacoteca di Brera
  • Galleria d’Arte Moderna
  • Musei del Castello Sforzesco
  • Museo Archeologico
  • Acquario Civico
  • Museo di Storia Naturale
  • Casa Museo Boschi Di Stefano
  • Studio Museo Francesco Messina

In realtà per il mese di maggio si tratta della seconda domenica del mese, dato che la prima coincideva con la Festa del Lavoro, ma da giugno tornerà ad essere la prima domenica (5 giugno).

# I musei aperti in Lombardia

Credits: @sam_wonderlands
Sirmione

Nel 2014 Milano fu il primo comune in Italia ad aderire al programma del Mibact (Ministero beni architettonici e culturali),  fu seguito poi da molti comuni della Regione. In 6 anni complessivamente erano stati registrati 17 milioni di visitatori nei musei milanesi, una cifra record.

Tra i musei visitabili in Lombardia ci sono invece: Castello Scaligero di Sirmione, Sirmione (BS), Complesso Monumentale e Museo della Certosa di Pavia, Certosa di Pavia (PV), MUPRE – Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica, Capo di Ponte (BS), Palazzo Ducale di Mantova, Mantova (MN), Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri, Capo di Ponte (BS), Santuario di Minerva di Breno, Breno (BS), Villa Romana e Antiquarium, Desenzano del Garda (BS).

Continua la lettura con: La MAGIA a MILANO: apre il museo delle ILLUSIONI

BEATRICE BARAZZETTI

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🔴Un GIGANTE di 5 METRI in missione a MILANO

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credits: IG @repubblica_milano

Dal corpo marmoreo e con più di cinque metri di altezza, un gigante arriva a Milano. Il suo nome è Mr Arbitrium e non è qui per invadere la città, ma per lanciare una sfida ai milanesi. Tutto parte da una domanda: spinge o sorregge l’Arco della Pace?

Un GIGANTE di 5 METRI in missione a MILANO

# Il gigante in missione a Milano

credits: IG @repubblica_milano

Dopo un tour accanto ai monumenti nel 2021, prima a Serravezza e Pietrasanta, in provincia di Lucca, e poi a Carrara, Mr Arbitrium decide di occuparsi di uno dei monumenti più scenografici di Milano. A portarlo all’Arco della Pace ci ha pensato Emanuele Giannelli, lo scultore contemporaneo che con questo gigante buono desidera provocare la mente dei milanesi e dell’intera umanità.

L’impatto visivo è sicuramente suggestivo e di certo la scultura non è stata creata per passare inosservata. Al contrario, Mr Arbitrium ha una missione e parte da un semplice quesito: sta sorreggendo l’Arco della pace o vuole spingerlo via?

# Un corpo, due realtà

credits: IG @emanuele.giannelli

Ecco il dilemma. Con i suoi 5,40 metri e la muscolatura in tensione, il gigante appare intento a spingere via la struttura, ma la stessa posizione cela anche l’azione di sostenere. È proprio da questa ambivalenza che nasce il duplice significato dell’opera e il concetto della scultura stessa.

In Mr. Arbitrium si incrociano tanti temi: il rapporto dell’uomo con la scienza, la tecnologia con tutti i loro aspetti contraddittori e non risolti, la trasformazione dell’uomo, la forza di gravità, la sospensione, l’equilibrio. Ma la decisione finale spetta all’osservatore: spingere via o sostenere l’edificio storico o la Chiesa, simboli della nostra storia millenaria e della nostra cultura?

# Essere o non essere, spingere o sostenere?

credits: IG @emanuele.giannelli

Una domanda amletica che per primo ha stimolato lo scultore. Giannelli riflette sul momento storico di grandi cambiamenti e di ritmi sempre più accelerati che stiamo attraversando. A suo avviso esiste realmente questo dilemma che inevitabilmente chiede di scegliere. “Credo – sottolinea l’autore – che non solo nei prossimi decenni, ma già oggi dovremmo aver chiaro il percorso che vogliamo intraprendere, la scelta che intendiamo fare. Il futuro, secondo il mio modo di vedere e sentire, è già molto vicino: la scienza ogni giorno e da tempo ci propone e ci parla di robotica, neuro-tecnologie, cellule staminali, clonazione, società digitali controllate ecc. D’altra parte, da sempre l’uomo condivide incertezze, paure, entusiasmi e progressi. Come si interfaccerà rispetto a tali sfide?”

È così che il vero protagonista di quest’opera non è più la scultura, ma noi stessi. Per lo scultore ognuno di noi sarà chiamato a mettere in campo il proprio “io” e decidere, secondo la propria coscienza, quale dei due diversi sentieri intraprendere: spingere oppure sostenere.

# Esiste un futuro senza storia?

credits: IG @repubblica_milano

Lo stesso processo che ha portato alla creazione materiale di Mr Arbitrium gioca con questa ambivalenza. Il primo passaggio consiste nella realizzazione di un bozzetto in creta, per mano dello scultore. Questo è stato poi trasformato in una scansione e inviato al carrista viareggino Luigi Bonetti, per la lavorazione del polistirolo con un robot. Ma il robot arriva fino ad un 90% di precisione e richiede dunque un ulteriore intervento per mano dell’artista allo scopo di ridefinire molti dettagli, in particolare del volto, delle mani e dei piedi.

E così anche nella sua realizzazione esiste la compresenza armoniosa di storia, scienza e innovazione. Sarà proprio la continua ricerca di questo equilibrio la vera sfida per il futuro?

Continua la Lettura con: Una passeggiata tra 15 SCULTURE capolavoro a Milano

SARA FERRI

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L’era dei SUPEREROI: come si chiamano a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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ECLISSI di LUNA, PIANETI che BRILLANO: gli appuntamenti di maggio con il cielo

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Credits: KBOutdoors via Pixabay

Un’eclissi lunare e un corteo di pianeti del Sistema Solare, animeranno i cieli nelle notti di maggio, creando atmosfere che gli astrofili stanno già aspettando. Vediamo quando e a che ora mettere la sveglia

ECLISSI di LUNA, PIANETI che BRILLANO: gli appuntamenti di maggio con il cielo

# 16 maggio: la “luna rossa” del mese dei fiori

Credits: samer daboul via Pexels

Il mese di maggio è iniziato, regalando lo spettacolo della fioritura primaverile.
Lo sguardo va rivolto anche al cielo, però, perché le meraviglie non si fermano solo in superficie.
La notte del 16 maggio si completa infatti un’eclissi totale di Luna, quando cioè il pianeta Terra si frappone tra il Sole e il nostro satellite oscurandolo, fino a che l’ombra non da vita al fenomeno della cosiddetta “Luna Rossa”.

L’appuntamento è fissato per le ore 4.30 del mattino di lunedì 16 maggio. A quell’ora la Luna si appresta ad entrare nel cono d’ombra della Terra e, per circa un’ora, il satellite terrestre resterà coperto fino al completamento dell’eclissi totale.

Leggi anche: Moon Village: il progetto delle PRIME CASE sulla LUNA

# Che cos’è l’eclissi di Luna

L’eclissi lunare si verifica quando la Terra mette in ombra la Luna, impedendo ai raggi solari di colpirne la superficie.
È un perfetto allineamento dei tre corpi, con la luce solare che viene rifratta dall’atmosfera terrestre nelle lunghezze d’onda del rosso, colpendo poi la terra e tingendola nel caratteristico colore dell’eclissi.

Al completamento dell’eclissi, alle 5.30 circa la Luna sarà quasi tramontata a Ovest e le prime luci dell’alba interferiranno sull’osservazione da Terra; nonostante questi “disturbi di fondo”, l’appuntamento con l’allineamento di Sole, Terra e Luna è senza dubbio l’evento più atteso e consigliato dall’Unione Astrofili Italiani (UAI).

Leggi anche: Andare in SPIAGGIA su MARTE: si può fare in Italia

# Mercurio apre il corteo nei cieli

Credits: Valera268268 via Pixabay

Prima dell’evento più atteso di metà maggio, c’è già chi è visibile nei cieli subito dopo il tramonto: Mercurio. Resterà in vista ancora per qualche sera, prima di entrare in congiunzione col Sole e scomparire alla vista.
Mercurio apre un corteo di alcuni pianeti del Sistema Solare, la cui orbita li porta ad essere visibili dalla Terra protagonisti proprio nel mese di maggio.

Si tratta dei pianeti più luminosi, quindi visibili, che sorgeranno la mattina prima del Sole.
Il primo è Saturno, seguito da Marte, Giove e Venere.
Marte e Giove appariranno come in competizione tra loro, con il pianeta rosso intento a rincorrere il gigante del Sistema Solare.
La corsa di Marte si conclude il 28 maggio, quando è prevista la congiunzione tra i due.

Leggi anche: L’ASCENSORE più ALTO del mondo. Prossima fermata: Marte

# Le costellazioni più estese

Credits: storiedelcielo.it

Per gli appassionati dello Zodiaco, c’è anche l’appuntamento con le costellazioni del Leone e della Vergine, tipiche in questo periodo dell’anno.
Tra tutte sono le costellazioni più estese. Il Leone è visibile nei cieli settentrionali e la sua comparsa a Est è, nel nostro emisfero, l’annuncio dell’arrivo della primavera.
La Vergine transiterà al meridiano il 25 maggio, per poi accompagnare le notti fino a luglio.

In direzione Nord-Est sarà Arturo, nella costellazione del Bootes, la stella più luminosa da osservare, e Vega farà capolino da quella della Lira.

Non mancano nemmeno i satelliti artificiali: il 13 maggio è il giorno che molti appassionati italiani di telecomunicazioni, attendono per tentare un contatto con la ISS, Stazione Spaziale Internazionale, che a inizio maggio transita sui cieli italiani a notte fonda, fino a scalare in orari sempre più “comodi” per osservarne il passaggio e provare una trasmissione radio.
Sperando che gli astronauti a bordo siano nella possibilità di rispondere

Fonte: Si Viaggia

Continua la lettura con: SPAZIO, ultima frontiera: in arrivo le prime VACANZE tra le STELLE

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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VENDUTE a Milano TRE DIMORE MILIONARIE sul mercato da anni

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Credits milano.corriere - Villa Mondadori

Il mercato immobiliare sta registrando un periodo positivo in questo inizio del 2022. In crescita sia i prezzi che il numero di compravendite. Una ulteriore conferma arriva dalla vendita di tre dimore di superlusso da tempo senza acquirenti. Ecco quali sono e i loro prezzi.

VENDUTE a Milano TRE DIMORE MILIONARIE sul mercato da anni

# Le dimore più lussuose del mercato immobiliare milanese vendute a prezzi record

Da anni tre dimore da favola, tra le più belle e lussuose di Milano, rimanevano senza un acquirente. In pochi mesi, sull’onda del trend positivo del mercato immobiliare milanese, sono state vendute a prezzi record. I nomi dei nuovi proprietari rimangono riservati anche se si tratta di alcune storiche famiglie milanesi o italiane che dopo la pandemia hanno deciso di tornare a vivere temporaneamente a Milano da Londra e New York. Vediamo quali sono.

#1 Un appartamento in Brera da 7,5 milioni di euro

Credits Appartamento con giardino Brera

Alla cifra di 7,5 milioni di euro è stato venduto un appartamento di 600 mq con grande giardino privato nel cuore di Brera, in via Cavalieri del Santo Sepolcro. Durante le riprese del film House of Gucci è stato scelto da Ridley Scott per il suo soggiorno.

#2 Attico e superattico da 8 milioni di euro in Porta Venezia

Credits Attico Ligresti

Un immobile composto da attico e superattico in Porta Venezia, dove viveva Salvatore Ligresti e frequentato da politici e capi di Stato, è stato pagato 8 milioni di euro. Tutto di vetro, si estende su una superficie di 750 mq con 250 mq di terrazze e vista su tutta la città

#3 Villa Mondadori, un immobile di 2.000 mq in stile Liberty dal valore di 22 milioni di euro

Credits Villa Mondadori

A 22 milioni di euro è stata invece ceduta Villa Mondadori, un edificio in stile Liberty di 2.000 mq in via Venti Settembre angolo via Tamburini. Progettata dall’architetto Steno Sioli Legnani per l’imprenditore tessile Pasquale Crespi nel 1897, al suo interno ci sono: 15 camere, 15 bagni, vari ampi saloni, una zona spa con palestra completa, sala cinema, bar e terrazzi.

Continua la lettura con: Le BELLEZZE più NASCOSTE di MILANO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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La prima CITTÀ GALLEGGIANTE al MONDO: presentato il progetto

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https://oceanixcity.com/media/

Dal mito di Atlantide in poi il sogno di vivere dominando il mare è antico quanto l’uomo. Forse siamo vicini a una svolta che potrebbe aprire una nuova frontiera alla presenza dell’essere umano su questo pianeta.

La prima CITTÀ GALLEGGIANTE al MONDO: presentato il progetto

https://oceanixcity.com/media/

Con i sempre più rapidi e gravi cambiamenti climatici che il nostro pianeta sta vivendo, sono numerose le idee e i progetti che stanno nascendo per far fronte alle sempre più vicine future nuove esigenze per sopravvivere. Uno di questi progetti è la città galleggiante, per far fronte all’innalzamento del livello dei mari.

# Un’estensione galleggiante della città di Busan, in Corea del Sud

https://oceanixcity.com/media/

Si chiama Oceanix Busan ed è un progetto nato dall’unione di idee degli architetti dello studio internazionale d’architettura BIG, gli architetti coreani della Samoo e gli scienziati della Oceanix, una tech company. Con l’appoggio e il sostegno delle Nazioni Unite, i lavori – a largo delle coste della città di Busan, in Corea del Sud – inizieranno il prossimo anno e sembra che sarà già possibile una sua completa realizzazione nel 2025.

# Cambio casa e vado a vivere su una città galleggiante

https://oceanixcity.com/media/

La città galleggiante, dalla superficie di complessivamente 6,3 ettari, sarà completamente autosufficiente ed ecosostenibile. Formata da tre diverse piattaforme galleggianti, questi “quartieri” saranno collegati fra loro da ponti, che dovrebbero finire per ospitare fino a 12.00 residenti. Non è ancora chiaro quanto accessibile sarà potercisi trasferire e vivere, ma per ora si sa che sarà possibile anche solo visitarla nei panni del turista.

# Autoproduzione del 100% dell’energia utilizzata

Gli obiettivi del progetto – https://oceanixcity.com/media/

Le strutture saranno principalmente in legno e la città produrrà il 100% dell’energia che andrà ad utilizzare. Inoltre, possederà un proprio sistema idraulico e di riciclo dei rifiuti. Per resistere al tempo, e al vento, tutti gli edifici verranno costruiti al di sotto di una certa altezza, in modo tale da tenere un baricentro basso. Per evitare eccessi nell’utilizzo di energia e acqua per la produzione in loco degli alimenti, i residenti saranno invitati ad adottare una dieta principalmente plant-based. Una vera e propria città proiettata in un futuro innovativo, sostenibile e rispettoso del mondo che ci ospita.

Continua e leggere con: MIND: sarà la città SENZ’AUTO pilota per Milano?

ALICE COLAPIETRA

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Il luogo dei PANINI più ASSURDI di Milano

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IG @tiellonapoletano

Milano è forse la capitale dei panini. Non solo in Italia. La creatività è senza limiti. Ci siamo chiesti: qual è il luogo principe di questa creatività sconfinata? Al primo posto c’è lui, il luogo dei panini “assurdi”. 

Il luogo dei PANINI più ASSURDI di Milano

# Famiglia, Tradizione, Passione

IG @tiellonapoletano

Sono questi i valori che si possono respirare, così come è proprio la tipica atmosfera in famiglia durante il pranzo della domenica ciò che si vuole ricreare: il sugo della nonna che profuma tutta la casa, il vociare dei parenti nella sala da pranzo, gli schiamazzi dei bambini che giocano e si rincorrono, il grande tavolo apparecchiato come per le grandi occasioni, lo spirito di convivialità tipico delle famiglie del Sud.

“La tradizione Napoletana è il valore fondante della nostra realtà” tanto che ci si può sì allontanare dal capoluogo partenopeo, ma “difficilmente Napoli andrà via da te” si legge nel sito. Questo magico clima, unito alla passione per il cibo e per la selezionata ricerca di qualità nelle materie prime danno vita a “Tiello – Cuore Napoletano”.

# Il locale

In una piccola vietta, in Via dei Piatti, che rispetta il tipico stile meneghino e che incrocia Via Torino, si trova di certo una delle Paninerie Street Food più particolari di Milano. Il locale si presenta caldo ed accogliente, i colori sono ben studiati, luci illuminano tutto lo spazio ed un grande bancone con la scritta “Tiello” accoglie i clienti affamati. Sulle pareti si trovano foto del Tiello nei luoghi più iconici della città. Spetta a chi osserva riconoscerli tutti. Ma cosa è esattamente il Tiello?

# Buono, Tipico, Pop

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O cuzzutiello, talvolta si trova scritto cuzzetiello, ma per gli amici semplicemente Tiello, è uno dei piatti più semplici e storici della tradizione napoletana.
Questo speciale panino non è composto dalle due classiche fette di pane, ma dalla parte finale del pane cafone (o Pane dei Camaldoli, dall’omonima collina di origine), privata della midolla. Si viene così a formare un cestino di pane dalla crosta spessa, all’interno del quale è possibile inserire qualsiasi condimento possibile ed inimmaginabile, il cui limite è soltanto la fantasia.

Come nasce questa prelibatezza storicamente? Nel passato, il pane veniva realizzato solamente una volta alla settimana e, man mano che i giorni passavano, ovviamente tendeva ad indurirsi. Dal momento che, però, non si buttava mai via niente, bastava prenderne l’ultima parte, rimuoverne il contenuto, anch’esso ormai non più tanto morbido, farcirlo a piacimento ed il gioco era fatto.

# Il Menù di Tiello

IG @tiellonapoletano

I condimenti dei Cuzzetielli vogliono ricordare i sapori tipici della tradizione napoletana: il ragù cotto per 6 ore, pomodorini e friarelli del Vesuvio, olive nere di Gaeta, salsiccia e parmigiana di melanzane.
Per i più golosi, è possibile anche comporre il proprio “panino” scegliendo da una nutrita lista di ingredienti. Per chi invece è ancor più goloso, non si può non provare il Tiello in versione dolce, con crema di pistacchio o crema di Nutella.

Continua a leggere con: A Milano i PANINI più buoni del mondo? Questi i 5 POSTI TOP

CARLO VITTORIO MATRONE

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La PORTA per gli INFERI si trova in Italia. E sembra che si stia riaprendo

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credits: IG @peppnapp

Virgilio e Dante avevano trovato qui la porta degli inferi e prima di loro tra le sue sponde si disputò la leggendaria guerra di Zeus contro i Titani. Secoli di mistero avvolgono le acque di questo lago che da poco si sono tinte di rosso rendendolo ancora più inquietante. Gli antichi avevano forse ragione?

La PORTA per gli INFERI si trova in Italia. E sembra che si stia riaprendo

# Un’oasi naturalistica tormentata dal mistero

credits: IG @fusyollarda

Incastonato in un cratere di un vulcano ormai spento, c’è un bacino d’acqua dall’origine antichissima: il lago d’Averno. Situato nel comune di Pozzuoli, tra la frazione di Lucrino e il sito archeologico di Cuma, è considerato il più suggestivo dei cinque laghi dell’area flegrea.

Ad oggi è un’oasi naturalistica ricca di fascino, ma un tempo il paesaggio era diverso. Le sue acque da secoli sono intrise di storie e leggende ed è noto a tutti per essere il protagonista di una delle domande più tormentate della storia: l’inferno esiste?

# Perfino gli uccelli si tengono alla larga 

lago d'Averno
credits: facebook Dario Grande

È proprio sulle sponde d’Averno che personaggi illustri giurano di aver trovato le porte dell’inferno. All’epoca fumi densi e nauseabondi si innalzavano dalle sue rive e le colline intorno erano ricoperte di un bosco fitto di alberi scuri. Le esalazioni sulfuree che scaturivano dal lago impedivano la vita agli animali. Ed è proprio per la sua natura insolita, per l’epoca misteriosa, che gli venne dato questo nome: “Averno” dal greco “a-ornis” che vuol dire luogo senza uccelli.

# Gli antichi posero qui l’ingresso al Regno dei Morti

La natura inquieta e il continuo movimento della terra che circondava le acque del lago suggestionò gli antichi, tanto che qui vi posero l’ingresso dell’Ade, il regno dei morti. Sulla sua riva Odisseo venne ad incontrare l’indovino TiresiaEnea rivide il padre Anchise e Orfeo provò ad incantare con la sua musica Plutone, per riavere la sua amata Euridice. Sempre qui, in tempi ancora più remoti, le sue acque furono teatro dello scontro fra Zeus e i temibili Titani.

# L’inquietante cambio di colore: la porta degli inferi si sta riaprendo?

lago d'Averno
credits: IG @dom.g_89

E dopo Virgilio che descrisse queste acque nel sesto libro dell’Eneide, nel lago d’Averno perfino Dante vi trovò l’accesso agli inferi. Nella sua Divina Commedia ne parlò al punto tale che molti esperti avevano suggerito che quella selva oscura facesse riferimento alla vegetazione che circonda l’area.

Sono molti i quesiti che rimangono senza risposta, ma che sia mito o realtà non sembra importare ai turisti che, incuriositi da questo velo di mistero, ogni anno visitano le rive d’Averno. Ma quest’anno a rendere la leggenda ancora più coinvolgente ci pensa la natura. Il lago si è tinto di un rosso fiammeggiante. Un caso o la porta degli inferi si sta davvero aprendo?

# Una visione più incantevole che infernale

credits: copernicus

Ma sebbene il collegamento con le antiche leggende sia singolare, purtroppo, per i superstiziosi, la colorazione caratteristica rosso rubino del lago d’Averno non ha nulla a che vedere con l’inferno e le sue anime perdute.

È la natura ad averci messo lo zampino e il perché lo specchio d’acqua abbia assunto questa tinta è ormai cosa nota. Lo spiega l’Agenzia campana per l’ambiente Arpac: a causarlo è la fioritura stagionale di alghe color rosso bruno. Queste, sostenute dal cianobatterio Planktothrix rubescens, proliferano all’interno delle acque del lago e fioriscono nei periodi più freddi o in concomitanza di temperature fredde notturne. Proprio durante il mese di aprile i cianobatteri sono risaliti in superficie facendo diventare il lago una macchia rossa ben visibile anche dai satelliti dell’Agenzia spaziale europea.

Una visione che incanta e suggestiona e che rende il lago d’Averno ancora più peculiare. Le sue foto stanno facendo il giro del mondo e, grazie alle sue acque, oltre a ricordare antiche storie sepolte, oggi il lago del mistero si candida anche alla ristretta cerchia dei laghi colorati del pianeta.  

Continua la Lettura con: Lo SPETTACOLARE LAGO INCONTAMINATO a un’ora e mezza da Milano

SARA FERRI

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EPIC FAIL o… come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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🔴 RIPARTONO i LAVORI per VenTo: la “SUPER-CICLABILE” da Venezia a Torino

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Credits Comune di Milano - VenTo

Dopo lo stop ai cantieri causato dalla pandemia, sono ripresi i lavori per realizzare il tratto milanese della pista ciclabile che attraverserà la Pianura Padana collegando Venezia con Torino. Ecco il cronoprogramma e come verrà realizzata.

RIPARTONO i LAVORI per VenTo: la “SUPER-CICLABILE” da Venezia a Torino

# 679 km di pista ciclabile da Venezia a Torino passando per Milano

Vento-pista-ciclabile-d
VENTO: pista ciclabile – Politecnico di Milano

Dopo lo stop dovuto alla pandemia ripartono i cantieri per realizzare il tratto milanese della “superstrada” a due ruote VenTo: una pista ciclabile di 679 km, di cui 264 dentro aree naturali protette, che collegherà Venezia a Torino passando da Milano. Il progetto ideato dal Politenico di Milano nel 2016 è inserito all’interno dell’itinerario ciclabile europeo Eurovelo 8, da Cadice in Spagna a Limassol, a Cipro.

In futuro passerà da Milano anche l’itinerario Europeo Eurovelo 5 Londra-Roma-Brindisi, che attraverserà il centro storico della città attraverso la direttrice Certosa-Sempione per uscire verso Pavia lungo il percorso del Naviglio. 

Leggi anche: La Dream Route d’Italia, la CICLABILE SOSPESA tra gli ALBERI: sarà la più bella del mondo?

# Il tratto milanese, lungo 5,14 km, parte dalla Darsena e arriva fino al confine con Assago

Credits Comune di Milano – Tratto VenTo da realizzare

In totale il tratto milanese della ciclovia sarà lungo 5,14 km, con inizio in Darsena e arrivo ad Assago, lungo l’asta dell’Alzaia Naviglio Pavese. La si potrà percorrere in doppio senso di marcia dall’ex porto milanese fino alla fine del territorio comunale. La ciclabile sarà sempre ad almeno un metro e mezzo dal Naviglio: ciclisti e pedoni avranno spazi separati. Il progetto, che prevede la realizzazione di 4,27 km di tracciato partendo da via Darwin, si suddivide in 3 lotti per un un costo complessivo di 6,5 milioni di euro: il primo tratto ha un valore di 2,5 milioni di euro, di cui 750.000 euro provenienti da un finanziamento statale erogato dalla Regione e il residuo coperto delle casse del Comune di Milano così come gli altri due lotti, ognuno avente un costo di 1,5 milioni di euro.

Leggi anche: Il BICIPLAN METROPOLITANO: il progetto di 750km di ciclabili tra Milano e hinterland

# La conclusione dei lavori è prevista entro la fine del 2022

Credits Comune di Milano – Cantieri VenTo

Inaugurata qualche anno fa l’area pedonale tra la Darsena e via Darwin, i lavori in corso interessano il tratto dall’incrocio con via Darwin fino a via Don Rodrigo. Si prevede la realizzazione di una sede protetta riservata ai ciclisti e di un nuovo marciapiede lungo la sponda del canale, a cui si aggiunge il rallentamento del traffico in carreggiata, oltre alla nascita di aiuole alberate e spazi di sosta per auto, moto e biciclette. Dal 10 maggio verrà chiuso il tratto tra via Don Rodrigo e via Gattinara dove l’Alzaia sarà destinata esclusivamente al traffico pedonale e ciclabile, eccetto tra la Conca Fallata e via Boffalora per consentire a auto e moto di accedere alle abitazioni del quartiere. La conclusione dei lavori è prevista per la fine del 2022

Leggi anche: VenTo: iniziati a Milano i lavori per la PISTA CICLABILE più LUNGA d’Italia

Continua la lettura con: La “Green Road dell’Acqua” eletta “PISTA CICLABILE più BELLA D’ITALIA”

FABIO MARCOMIN

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🔴 Dal Governo FONDI a MILANO per chiudere il bilancio. Ma zero autonomia (a differenza di ROMA)

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ph. RyanMcGuire (Pixabay)

La buona notizia è che il comune di Milano riuscirà ad approvare il bilancio di previsione grazie al decreto aiuti approvato dal governo. La cattiva notizia è che per il capoluogo lombardo non ci sarà nient’altro mentre Roma si appresta a diventare Città Stato, con poteri rafforzati. 

Dal Governo FONDI a MILANO per chiudere il bilancio. Ma zero autonomia (a differenza di ROMA)

# Il sindaco Beppe Sala: “Sono molto soddisfatto, era una mia battaglia”

Credits beppesala IG – Beppe Sala

Dopo mesi di incertezze il governo stanzia le risorse per consentire al comune di Milano di chiudere il bilancio di previsione entro il 31 maggio. La conferma arriva dal sindaco Beppe Sala che a margine della presentazione della Milanesiana ha commentato il decreto aiuti approvato il 2 maggio a Palazzo Chigi: “Sono molto soddisfatto, era una mia battaglia. Ma la questione non è vincere o no le battaglie, ma portare un contributo alla città. Mancano ancora fondi ma credo che a questo punto con un po’ di efficienza possiamo anche cavarcela e poi vedremo quello che succederà. Dobbiamo abituarci a vivere quasi ‘giorno per giorno’ con i conti, è possibile che da qui a fine anno arrivino anche altri ristori. Intanto portiamo a casa questo, che ci permette di chiudere il bilancio entro il 31 maggio”. Oltre a questo decreto nei prossimi 3 anni arriveranno altri 600 milioni di euro grazie al Pnrr: ” Si, sono parecchie le partite. Diciamo che le grandi città, ne parlavo questa mattina (3 maggio ndr) con il sindaco di Roma, sono state considerate in questo passaggio. È giusto che sia così. Lo chiedevamo, pensiamo che sia nei nostri diritti ma anche un buon investimento per il governo. C’è soddisfazione“.

Fonte: Ansa

Leggi anche: BUCO di 200 MILIONI di EURO: i servizi a rischio per i milanesi

# Milano gioisce per la “regalia” una tantum, mentre Roma avrà più poteri e risorse stabili

Credits robertogualtieri IG – Roberto Gualtieri Sindaco di Roma

La sindrome del meneghino colpisce ancora. Milano ringrazia il “papà Stato” per gli aiuti necessari a sopravvivere e si rimette al suo servizio. Il sindaco della città che contribuisce in misura maggiore al gettito fiscale in Italia sembra avere soggezione nel pretendere per Milano quanto forse le spetterebbe di diritto: maggiore autonomia nel governare il proprio territorio e nel gestire le proprie risorse. Al contempo la capitale procede spedita in quella direzione dopo l’adozione all’unanimità il 20 aprile 2022, da parte della Commissione Affari costituzionali della Camera, del testo base della riforma costituzionale che le consentirà di avere gli stessi poteri di una regione e di dare ai Municipi un grado di autonomia più ampio. Lo stesso progetto sognato da anni dai milanesi e che rimarrà solo un sogno ancora per molto tempo.

Leggi anche:  «NO a Milano città stato»: invitiamo il sindaco a fare chiarezza sul futuro di Milano

Continua la lettura con: AUTONOMIA per Veneto, Lombardia o MILANO? No, SOLO per ROMA

FABIO MARCOMIN

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La classifica dei QUARTIERI più RICCHI di Milano

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credits: Hego-hub; fonte: ministero dell'economia, elaborazione dei dati Intwig

Milano è la metropoli più ricca d’Italia e i suoi quartieri non sono da meno: medie fino a 88 mila euro pro-capite, solo Quarto Oggiaro è sotto la media nazionale. A dirlo è l’agenzia delle entrate che negli scorsi giorni ha diffuso la mappa dei redditi basata sulle dichiarazioni del 2021 riferite ai redditi 2020. Sorprendenti anche le posizioni di svariati comuni lombardi, primi in classica nella top ten nazionale.

La classifica dei QUARTIERI più RICCHI di Milano

# Milano, primo posto fra le grandi: 10mila euro in più rispetto alla media nazionale

Credits: @Semplicemente Milano di Andrea Cherchi
Milano

Milano, come l’anno scorso, si riconferma la più ricca fra le metropoli. Con un reddito medio pro capite di 31.778 euro è in testa alla classifica con circa 10mila euro in più rispetto alla media nazionale di 21.570. Subito dopo Padova (25.487), Parma (25.355) e Bologna (25.334). Solo il quinto posto per la Capitale con 24.487 euro. In fondo alla classifica si trova invece Rimini con un Irpef pro-capite di 18.213 euro, poco più in alto Catania (18.285) e Prato (19.077).

Un primo posto fra le “grandi”, ma non solo. Dalla classifica rilasciata dall’agenzia delle entrate anche i suoi quartieri figurano ai primi posti a livello nazionale.

# Il podio dei cap milanesi, (quasi) tutti sopra la media nazionale

credits: Hego-hub; fonte: ministero dell’economia, elaborazione dei dati Intwig

Da Brera a Citylife, da Quarto Oggiaro a Cimiano, attraversando Città Studi o viale Certosa. La mappa della ricchezza a Milano passa anche dai suoi quartieri. In cima alla classifica, naturalmente il centro storico. Al cap 20121, che comprende piazza Duomo, Quadrilatero della Moda, Brera e Castello, si raggiungono medie da 88.745 euro.

Al secondo posto City Life, Pagano e Wagner (20145) con una media di 71.792 euro. A seguire con 68.414 euro ancora il Municipio 1 tra corso Magenta e via Torino (20123), poi Missori-Larga-Vittoria-San Babila (20122) con 53.040 euro. Il quinto quartiere è la zona a est di Porta Venezia (20129) con 49.396 euro di reddito pro capite: qui si va dal villaggio “operaio” di via Lincoln a corso Concordia, da piazza Novelli a via Lambro.

# Un solo quartiere di Milano sotto la media nazionale

Praticamente tutti i cap milanesi risultano al di sopra della media nazionale per reddito pro capite. Solo un quartiere è più basso, si tratta di Quarto Oggiaro (20157) con una media pro capite di 17.628 euro. Poco prima si trova Baggio (20152) con 21.846 euro e, risalendo la classifica Bruzzano, Comasina e Bovisasca (20161) ferme a 21.923. Rizzoli, Palmanova, Cimiano e Crescenzago ( 20132) con 21.964 e Espinasse e Villapizzone (20156) con 22.112.

# Capitale anche della diseguaglianza: distanze fino a 60mila euro tra i quartieri milanesi

Credits Youtrend – Mappa redditti Milano

Una grande differenza interna per Milano che vede il quartiere italiano a reddito medio più elevato Brera-Montenapoleone, con quasi 90mila euro anno e una distanza di più di 60mila euro da quello con la media più bassa della città, Quarto Oggiaro. Per fare una comparazione a Bergamo, la seconda città più ricca della Lombardia, la forbice tra quartiere più ricco e più povero è 4 volte inferiore: poco sopra i 15mila euro.

# 8 comuni lombardi nella top ten dei più ricchi d’Italia

credits: dati ministero delle finanze

Se Milano con i suoi quartieri mantiene il titolo tra le grandi città, la vera sorpresa sono i comuni nella provincia. Quest’anno la Lombardia fa l’en plein: 8 dei suoi comuni sono nella top ten dei più ricchi d’Italia. Il podio è infatti tutto lombardo. Il reddito record è di Basiglio dove i contribuenti in media dichiarano 44.684 euro, secondo Cusago (36.894 euro) e al terzo posto Torre d’Isola (34,568).

Ed ecco la prima provincia non lombarda, Pieve Ligure, tra Sori e Bogliasco in provincia di Genova, è al quarto posto con 32.842 euro. Si torna vicino a Milano con il quinto posto di Arese (32.459), il sesto di Segrate (32.417), e il settimo San Donato (32.411). Ottavo Pino Torinese (32.121). Milano dall’undicesimo posto del 2019 sale al nono (31.384) e a concludere i primi posti c’è Galliate (31.777).

La top ten è tutta appannaggio del Nord Ovest. Nel complesso, Gabicce Mare (provincia di Pesaro e Urbino), Lajatico (Pisa) e Cugnoli (Pescara) sono gli unici centri tra i primi 30 al di fuori di questa area geografica. Invece, dove si trova il comune con il reddito più basso?

# La Lombardia non si fa mancare nulla…

credits: Skytg24 ; dati ministero delle finanze

A differenza di quanto si potrebbe pensare il comune più “povero” d’Italia si trova, proprio come i top, in Lombardia. Si tratta di Cavargna, in provincia di Como, dove il reddito medio dichiarato dai contribuenti è pari a 6.525 euro, in aumento rispetto ai 6.243 euro del 2019. Ma la Lombardia rimane comunque capolista.

Se si guarda alle regioni, in testa alla classifica delle più ricche c’è sempre lei, con un reddito medio di 25.330 euro, seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (24.800 euro) e dall’Emilia Romagna (23.700 euro). Dall’altra parte della classifica, nelle ultime tre posizioni troviamo invece Basilicata, Molise e Calabria rispettivamente con 16.900 euro, 16.800 euro e 15.600 euro.

# Il prezzo della pandemia? 31mila contribuenti in meno e 500 euro per ogni milanese

Si parla del 2020, come ha inciso il primo anno di Pandemia? Tra lockdown e restrizioni alle attività economiche, l’emergenza sanitaria ha avuto un forte impatto sulle finanze dei milanesi. Si è registrata una perdita di 552 euro medi sul reddito pro capite per Milano e in media 477 euro in meno per l’intera regione. Ma i quartieri in cui questo dato è più rilevante non corrispondono ai più ricchi (75 mila euro in su) ma a quelli della fascia tra i 30 e i 60 mila euro annui. I redditi oltre i 75 mila euro, invece, hanno visto aumentare la loro ricchezza di qualche migliaia di euro medi pro capite.

Solo a Milano, i dati segnano anzitutto 31 mila contribuenti in meno rispetto all’anno precedente. È da collegare alle persone scomparse, anche a causa del Covid, oppure (secondo gli analisti) di piccoli o piccolissimi imprenditori che, a causa dei costi non più gestibili a fronte di lockdown e zone rosse, hanno preferito o sono stati costretti a chiudere. Sono più di tremila le imprese lombarde che la pandemia ha soffocato.

A certificarlo è il rapporto Anci “I Comuni della Lombardia 2022“. Il saldo negativo tra le imprese attive nel 2019 (814.322) e a fine 2020 (811.098), con un calo dello -0,4%, ha determinato una frenata violenta per l’economia lombarda. Solo Varese è riuscita a chiudere con un incremento di 231 attività. La Città metropolitana di Milano ne ha perse 1.159, -0,4%. Ma Mantova e Sondrio, in proporzione, sono state più penalizzate dalla crisi sanitaria: Mantova ha perso 686 imprese in un anno, l’1,9% in meno. La Valtellina 165, con una variazione negativa dell’1,2%. Lodi, con 124 aziende che hanno cessato l’attività, è la terza provincia per impatto della pandemia: -0,9%.

La pandemia si è fatta di certo sentire per la Lombardia e Milano, ma nonostante le perdite, rimangono le zone più ricche del Belpaese e si spera in una continua ripresa.

Continua la Lettura con: A Milano la DISTANZA tra quartieri ricchi e poveri è la più ALTA d’ITALIA

SARA FERRI

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🔴 “A PAULLO sì, a CARUGATE nulla”: la PROTESTA DEI SINDACI per la mancanza di FONDI per il PROLUNGAMENTO della M2

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“La Silicon Valley lombarda aspetta da 40 anni il collegamento veloce con la Madonnina, eppure siamo stati ignorati, proprio adesso che servono 3 milioni per la progettazione definitiva” è quello che si legge nella lettera inviata dai sindaci di alcuni comuni della Martesana e Brianza in protesta. Aspettavano con fermento il prolungamento della M2, ma nessun fondo del PNNR è stato investito per il progetto.

“A PAULLO sì, a CARUGATE nulla”: la PROTESTA DEI SINDACI per la mancanza di FONDI per il PROLUNGAMENTO della M2

# Delusione per i sindaci della Martesana e Brianza

Il convoglio M2 in partenza dal deposito Atm di Famagosta (Foto S. Corrada)

I sindaci di Carugate, Brugherio, Agrate, Concorezzo e Vimercate si dicono profondamente delusi della poca considerazione ricevuta da Palazzo Marino. Il prolungamento della Linea M2 in Martesana e Brianza (da Cologno Nord a Vimercate) era stato ideato per diminuire il traffico e l’inquinamento nell’area, in favore di un futuro più pulito sul territorio. La Metrotranvia sarebbe stata la soluzione ideale, come lo sarà per il prolungamento della M3 verso Paullo, eppure il Comune non appare più interessato al progetto, tanto da non destinargli alcun fondo.

Per questo motivo i sindaci dei comuni già citati, con il Primo Cittadino di Carugate Luca Maggioni in prima linea, hanno scritto una lettera a Sala e al ministro dei Trasporti Giovannini per chiedere un incontro a Roma. Nella lettera i sindaci si dicono molto colpiti dal fatto che non compare la tratta Cologno Monzese-Vimercate nelle notizie sugli investimenti per migliorare il trasporto pubblico milanese, nonostante si stia lavorando a questo da 6 anni.

# Milano ha destinato fondi ad altre opere

Credits: mondomilano.it
prolungamento Cologno Vimercate

Negli anni, discutendo del progetto, mentre i sindaci avrebbero preferito una metro vera e propria, si era optato per un treno leggero, che avrebbe combinato le caratteristiche di tram e metro. Un compromesso con gli ingegneri di Metropolitane Milanesi, “ora però pare che non ci siano i soldi neanche per quello”. Grazie al Pnrr, Milano ha ricevuto 480 milioni di euro da destinare al trasporto pubblico, ma si è preferito indirizzare gli investimenti verso altre opere. Anche di questo si dicono delusi i cittadini della Martesana e Brianza, che riportano infatti “Milano ha destinato fondi a opere più indietro della nostra“, una citazioni indiretta al prolungamento della metro gialla verso la Paullese. Eppure la realizzazione dell’infrastruttura verso Vimercate sarebbe stata strategica: avrebbe concretizzato in parte anche nell’Hinterland milanese quella mobilità sostenibile a cui si auspica.

L’unica speranza per il progetto sarebbe quella che i fondi annunciati riguardano esclusivamente metropolitane e non metrotramvie, come se ci potessero essere aiuti non ancora comunicati. A questo però i sindaci rispondo “Questo è assurdo e inconcepibile. Questa è una partita ancora tutta da giocare e faremo il possibile per far valere le nostre ragioni”.

Fonti: ilgiorno.it

Continua la lettura con: 🔴 M3 fino a PAULLO: finanziato il progetto per una “METRO a METÀ”

BEATRICE BARAZZETTI

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Monica LAZZAROTTO: “la mia Milano sarà una CITTÀ PIONIERA della nuova era”

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Monica Lazzarotto

Monica Lazzarotto. Cofounder di youmark, tra le più note giornaliste nel campo della comunicazione in circolazione in Italia. Risponde su Milano. 

Monica LAZZAROTTO: “la mia Milano sarà una CITTÀ PIONIERA della nuova era”

Monica Lazzarotto

La cosa che ami di più di Milano?

Lo stile. Perché fatto salvo lo stile tipicamente milanese, ognuno può sentirsi appropriato con il suo. Avendo vissuto sino ai 20 anni in provincia, adoro la possibilità di perdersi e di essere cento e diverse, riconosciute o sconosciute, a Milano. Amo frequentare persone e ambienti differenti, scoprendo sempre che uno non mi basterebbe mai. E poi è la città che mi ha permesso di creare con Cecilia Ungania il nostro youmark!

credits: elle.com

Quella che invece ti piace di meno?

Anche se in realtà ci sono abituata, mi dicono l’aria sia spesso irrespirabile.

Il tuo locale preferito?

Ne cito tre. Langosteria Bistrot, di via Bobbio. Les Gitanes di via Savona, mitico il proprietario Stefano, e Sakeya The House of Sake di via Cesare da Sesto.

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Il cinema. Direte, vabbè potrebbe esserlo ovunque. Invece no, qui ha un sapore tutto particolare. Ci vado spesso anche da sola.

Credits:@tardisyl
The Space Cinema

La canzone su Milano a cui sei più legato?

Il Duomo di notte di Alberto Fortis.


Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

Il lago di Como. Troppo distante? È perché mi piace stare in città. Se cerco la natura vado lontano.

Lago di Como
(pixabay)

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Innamorarmi.

La fermata della metro a cui sei più affezionata (e perché)?

Sant’Ambrogio. Perché tutto è iniziato lì e tutto comunque continua in qualche modo a gravitare intorno a lì. La Basilica è un luogo che mi incanta sempre.

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

Difficile citare la cosa più curiosa. In giro per il mondo se ne vedono talmente tante. A Milano? … la neve. Qui fa un effetto quasi distonico con l’attività di sottofondo tipica della città.

Credits: @bam.milano
neve a Milano

Il quartiere che ami di più?

Non ho un quartiere preferito. Mi piace sentire le differenze tra le diverse zone. Spero sappiano resistere all’omologazione.

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

C’è molto da fare. La città può essere resa più bella, ovviamente rispettando l’anima delle diverse aree. Ad esempio, Piazza Sant’Agostino è stata un’occasione sprecata. Ovvio che ora è meglio di prima, ma si sarebbe potuto fare molto di più. Passate a dare un occhio e immaginate cosa sarebbe potuta diventare…e poi chiederei più pulizia e più interventi perché sia rispettata.

Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

Assolutamente sì.

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Mentre anni fa avrei scelto New York, ora dico che non lascerò Milano.

Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?

Forse non sarebbero sufficienti, ma vorrei alzare il reddito di tutti i Milanesi che vivono sotto una soglia congrua. Credo che se avessimo un reddito minimo di 2000 euro diventeremo tutti più ricchi. Ricordate cosa diceva Marchionne? “Di clienti per una Ferrari se ne troveranno sempre, ma sono molte Panda che devono essere vendute”. Il benessere diffuso crea esponenzialmente ricchezza. E porta bellezza.

 

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Mi ricollego alla risposta precedente. Che sia ‘the place to be’, sia sinonimo di benessere, arte, cultura, gioia, bellezza, innovazione, creatività, umanità e amore. Insomma, una città pioniera della nuova era, dove la crescita è crescita, a 360°. Milano è può avere tutto. Internazionale, ma ricca di tradizioni. Metropolitana ma con, a un’ora di distanza, mare, montagne e laghi. L’obiettivo è che tutti abbiano la possibilità di nutrirsene e goderne.

Monica Lazzarotto

Continua la lettura con: Tutti i personaggi di #milanomia già pubblicati

MILANO CITTÀ STATO

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Sei un DUMMIE? Così si dice a Milano

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In partenza i CANTIERI per le MICRO CASE POP a Milano: dove sono e quanto costano

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Credits theplan.it - Citypop

Un concetto rivoluzionario di casa è arrivato anche a Milano. A breve partiranno i cantieri per sviluppare il primo progetto. Cos’è il City Pop e in quali zone sarà disponibile?

In partenza i CANTIERI per le MICRO CASE POP a Milano: dove sono e quanto costano

# Un nuovo concetto di abitare: le micro case pop

Credits theplan.it – Citypop

Arriva a Milano, un nuovo concetto di casa: le micro case (city pop). L’idea arriva dalla società immobiliare svizzera Artisa: realizzare il primo edificio City Pop a Milano, un nuovo modo di abitare che nasce da un concetto rivoluzionario, soprattutto in Italia: la casa diventa un vero e proprio servizio.

L’immobiliare svizzera vanta sedi in diversi paesi europei e dal 6 luglio 2021 ha stipulato un contratto preliminare anche in Italia, in un quartiere in forte sviluppo come NoLo, in Viale Monza. 

# Il format: appartamenti micro con ogni servizio, solo per affitti brevissimi

credit: aziendabanca.it

L’immobiliare ha acquistato lo stabile al civico 137/39 di Viale Monza, ex proprietà del Gruppo Unipol, per fare un radicale “cambio di destinazione”: le circa 300 unità saranno ottimizzate, rinnovate, arredate e provviste di ogni comodità (wifi incluso). Dalla lavanderia, al parcheggio interrato per gli utenti che ne usufruiranno, fino agli spazi comuni e i servizi di pulizia, palestra, monopattini e car sharing.

Le ex stanze d’albergo diventeranno dei micro appartamenti con metrature comprese tra 25 ai 60 mq, dedicati agli affitti brevi, da minimo 4 a massimo 52 settimane e la prenotazione avverrà tramite app, garantendo un servizio all-in-one.

Un investimento di oltre 30 milioni di euro che darà vita, entro il 2023, al primo edificio city pop nel Belpaese e dove nulla è lasciato al caso, anche la zona scelta infatti è estremamente comoda e strategica per gli spostamenti in città e fuori: a pochi metri dal civico c’è la fermata della metropolitana rossa Turro.  

# Un format già avviato in Svizzera per un target dinamico

In Svizzera questo concetto di abitazione ha già preso piede, vedendo la presenza di micro appartamenti a Zurigo e Lugano, inoltre sono previste aperture a lungo termine anche a Berna, Losanna, Ginevra, Berlino e Basilea. Tutte grandi città dove il bisogno di dinamicità, flessibilità e comodità sono importanti, visto il target a cui è rivolto il progetto.

I city pop infatti sono pensati per studenti, giovani coppie, i lavoratori con necessità di spostarsi e sostare per brevi periodi in città evitando i costi degli alberghi o semplicemente persone alla ricerca di flessibilità, incompatibile con i classici contratti di affitto 4+4.

# Anche i Navigli diventeranno pop: i primi cantieri in partenza entro giugno 2022

Non solo Viale Monza, altre 120 city pop (con metrature tra i 28 e 32 mq) verranno realizzate anche sui navigli, in Via Alzaia Naviglio Grande 118, tra l’edificio della Thun e l’ex Bobino club, dove verrà sviluppato un edificio di circa 7.000 metri quadrati con 109 appartamenti, aree ricreative e di co-working comuni e 34 posti auto interrati. I cantieri per la trasformazione dell’Atahotel partiranno entro il mese di giugno, quelli per il progetto sui Navigli invece entro la fine dell’anno.

# I costi? Calcolati con algoritmi

credit: ppan.it

L’inizio della “vendita” delle micro case nel quartiere NoLo è prevista per la fine del 2022 e, secondo un algoritmo che tiene conto dell’offerta dei monolocali semi arredati in zona: il costo d’affitto mensile dovrebbe essere di circa 750 €, mentre per gli appartamenti in zona Navigli si può arrivare a 1.000 € mensili.

# Praga come Milano: 108 appartamenti nella splendida cornice di Piazza Venceslao

I lavori, proseguono non solo a Milano. L’immobiliare svizzera ha acquistato da poco un immobile di circa 4mila mq nel cuore di Praga, in Piazza Vanceslao, dove realizzerà, entro marzo 2022, altri 108 micro appartamenti seguendo il concetto city pop. I lavori saranno eseguiti nel totale rispetto dell’edificio, protetto dall’Unesco perché bene storico in memoria di Jan Palach, eroe nazionale.

# La prima rete transnazionale di microcase

Concludiamo con la dichiarazione di Stefano Artioli, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Artisa Group, che sul progetto dice:

L’obiettivo di Artisa è quello di realizzare in Italia duemila appartamenti con il concetto City Pop entro il 2022 e 15mila in tutta Europa entro il 2025, così da costruire la prima rete transnazionale dedicata al micro living, basata su una piattaforma digitale proprietaria che grazie all’intelligenza artificiale la rende intuitiva e facilmente utilizzabile”.

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FABIO MARCOMIN

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10 LOCALITÀ da raggiungere in TRENO da Milano per una gita o per una breve vacanza

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Foto di Michael Gottwald da Pixabay

In attesa del prossimo ponte, per chi dispone di poco tempo 10 destinazioni raggiungibili in treno a/r in giornata.

10 LOCALITÀ da raggiungere in TRENO da Milano per una gita o per una breve vacanza

1. Colico, il “paradiso degli sportivi” (1h 37)

Surf, kite surf, windsurf, vela. Il paradiso degli sportivi sulla punta del lago di Como, dove tira sempre una brezza fresca e il lago è più pulito. Non solo: un’ampia spiaggia, tanto verde, ciclabili, sentieri e il battello. Un treno parte ai venti di ogni ora a partire dalle 6.20 dalla Centrale, si arriva a Colico dopo un’ora e trentasette minuti. Per chi lo vuole usare come base per vacanze di prossimità è comodo per raggiungere belle località come Chiavenna, Tirano o Madesimo. 

2. Varenna-Bellagio, la “perla del lago di Como” (1h13)

Trekking, paese caratteristico, la perla del lago di Como, il gelato di Bellagio. Stesso treno dalla Centrale (ai venti di ogni ora, a partire dalle 6.20), si arriva a Varenna-Esino dopo un’ora e tredici minuti. Cinque minuti e si è sul lungolago da dove si possono prendere battelli e traghetti per Bellagio. Come base per una breve vacanza Varenna e Bellaggio sono perfette per girare il lago o per salire sui monti tra i due rami del lago. Perfetto per una vacanza d’altri tempi: il soggiorno al lago era una delle mete più esclusive per l’aristocrazia europea di ottocento-inizio novecento.

3. Vigevano e la sua piazza (31′)

La piazza più bella d’Italia, negozi di scarpe, la prima città lombarda ad aver ottenuto in epoca moderna “il titolo di città”. A partire dalle 6.42 ogni ora da Porta Genova parte un treno che arriva a Vigevano in 31 minuti. Per gli appassionati della grande Milano è anche una delle località che, fuori dalla provincia, dovrebbero essere reincorporate nella cintura metropolitana. Per chi voglia trascorrere una vacanza di prossimità, è la base giusta per vivere e scoprire gli angoli più suggestivi del parco del Ticino. 

4. Morbegno, la porta della Valtellina (1h 39)

La porta della Valtellina. Si può mangiare nei crotti, camminare sulle Alpi Retiche o sulle Orobiche, andare in bici lungo l’Adda, rinfrescarsi nel Bitto. Sempre in treno si può anche arrivare all’Aprica, con 10 minuti di bus. Se si prosegue fino a Tirano si può prendere il Bernina Express. Ogni ora a partire dalle 6.20 dalla Centrale parte un treno che arriva Morbegno in un’ora e trentanove.

5. Verbania, la “capitale” del lago Maggiore (1.15)

La “capitale” del lago Maggiore, ideale per respirare un po’ di spleen, di male di vivere, di genuina inquietudine, ispira poesie maledette. Il primo treno diretto parte dalla Centrale alle 7.29 e arriva a Verbania-Pallanza dopo un’ora e 15 minuti. Altri treni praticamente ogni ora. L’estate 2020 il lago Maggiore sta diventando una delle grandi sorprese.

6. Arona e le sue palafitte (0.53)

arona
arona

Si arriva con ferrovie dello stato o ferrovie nord. Ha il fascino della città di mare pur essendo sul lago. Nel comune si trova il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, compreso tra i “siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi“, dal 2011 nell’elenco del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Stesso treno come sopra: il primo treno diretto parte dalla Centrale alle 7.29 e arriva ad Arona dopo 53 minuti. Altri treni praticamente ogni ora.

7. Isola Bella (Stresa) (1.08)

L’isola dei pescatori, uno dei giardini più belli d’Italia. Villa Borromeo. Stesso treno come sopra: il primo treno diretto parte dalla Centrale alle 7.29 e arriva a Stresa dopo un’ora e otto minuti. Altri treni praticamente ogni ora. Da Stresa in pochi minuti un battello porta sull’Isola Bella.

8. Sirmione, la perla del Garda (0.51)

sirmione
sirmione

Le terme, il centro storico antico, meglio di Desenzano perché è più caratteristica, piena di tedeschi. Ed è anche vicina a Gardaland.
Anche tre treni all’ora dalla Centrale raggiungono la stazione di Desenzano-Sirmione in 51 minuti/1 ora.

9. Cremona e la bassa lombarda (1.10)

La città di violini, liuteria, la città del Torrazzo e delle tre t. Dalla Centrale un treno all’ora a partire dalle 6.20 in un’ora e dieci siamo a Cremona. Per una vacanza alternativa in cui riscoprire le città della bassa lombarda.

10. Recco (Liguria Levante) (2.29)

Per la spiaggia, il cibo e la pallanuoto meglio di Santa Margherita. Portofino a due passi, grigliate di pesce e focacce. Per chi vuole spiagge più spaziose: Cavi di Lavagna. Altre alternative: Sestri Levante, Levanto o, per chi ha più pazienza, Monterosso e la scarpinata lungo le cinque terre. Il primo diretto parte dalla Centrale alle 7.25 e arriva a Recco in 2 ore e 29 minuti. Stessa durata (2.25) in direzione opposta: VENEZIA.

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Il “LAGO più PULITO d’EUROPA” a un’ora da Milano

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Il Bajkal Italiano. Pochi sanno che il lago più pulito d’Europa è a un’ora di auto da Milano. 
 

Il “LAGO più PULITO d’EUROPA” a un’ora da Milano

# Il mini Bajkal d’Italia: Due chilometri di lunghezza, 75 metri di profondità

 
 
Si tratta del lago di Mergozzo, definito da alcuni il lago Bajkal d’Italia, visto che malgrado la sua ridotta grandezza, due km di lunghezza per uno di grandezza, supera i 75 metri di profondità per un volume totale d’acqua di 90 milioni metri cubi.
 
In linea d’aria dista un paio di chilometri dal più grande e celebre Lago Maggiore, a cui è collegato da un canale artificiale, e a una decina dal lago D’Orta.

# Acqua di sorgente

 
 
Le acque di questo lago sono risultate le più pulite d’Europa anche grazie all’assenza di industrie sulle sue rive, il divieto d’uso di barche a motore e una rete fognaria che devia gli scarichi fuori dalle acque del lago.
 
Per questo non esiste alcun elemento che possa inquinare l’acqua del lago che risulta così come di sorgente. Proprio per questo è meta di turismo soprattutto dalla Germania dove il lago risulta più famoso che in Italia. Si praticano sport acquatici come canoa, kayak, windurf e pesca sportiva.
 

# Tra i suoi record: l’albero più famoso del Piemonte e il “battesimo” del vento

 
Mergozzo vanta altri record: nel suo territorio si trova anche un olmo secolare, il più famoso albero monumentale del Piemonte ed ha perfino dato il nome al vento, il vento di Mergozzo, appunto.
 
 
Continua la lettura con: La Mont Saint Michel italiana
 
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MENEGHINI o BAUSCIA: perché i milanesi si chiamano così?

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meneghini bauscia
Rappresentazione satirica del Meneghino che domina l'aquila austriaca

I nomi assegnati ai luoghi simbolo e alle persone che la abitano possono rivelare molto delle tradizioni di una città: qui abbiamo un esempio di storie che emergono da due dei soprannomi più diffusi per chiamare gli abitanti della nostra Milano, soprannomi su cui sono stati costruiti film, manuali e meme. 

I Meneghini

Gli abitanti di Milano, lo sappiamo, si chiamano Milanesi.  Come sinonimi, però, spesso troviamo il termine “ambrosiano” e “meneghino”.

Il primo, deriva dal santo patrono della città, il vescovo Ambrogio, su cui pare inutile soffermarsi in queste poche righe, che non renderebbero certo giustizia a cotanta figura storica.

Più prosaico è il termine meneghino, che deriva dal nome del noto personaggio del teatro milanese, poi maschera della commedia dell’arte. Un servo ridicolo e codardo, fedele al proprio padrone, ma vittima di raggiri e zimbello di tutti.

meneghini bauscia
Rappresentazione satirica del Meneghino che domina l’aquila austriaca

Fu Carlo Maria Maggi a renderlo protagonista di quattro commedie da lui scritte alla fine del 1600, per poi essere ripreso e meglio delineato da Carlo Porta nell’Ottocento.

Meneghino è il diminutivo di Domenico, e ciò sarebbe dovuto all’uso diffuso tra il XVI secolo e il XVIII secolo da parte di milanesi non propriamente ricchi, di avere a servizio uno o più servitori solamente nella giornata di domenica, in occasione di pranzi e ricevimenti che si usava dare nella giornata festiva.

Per i detrattori il termine meneghino descrive un’attitudine molto propensa a servire il padrone di turno solo per opportunismo.  

I Bauscia

Un termine molto usato in città, forse più un tempo che oggi, “bauscia” indicava il fanfarone, colui che si dava arie, lo sbruffone. Colui che parlava troppo per lodarsi e perdeva bava, o saliva che voler si dica!

Pare che in Brianza si usasse il termine per chi accoglieva, all’ingresso delle cittadine, ma soprattutto a Lissone, i forestieri, raccontando loro dove fossero le locande e gli artigiani migliori.

meneghini bauscia
Guido Nicheli, l’eccellenza dell’impersonificazione del Bauscia

A Milano, dallo sbruffone all’interista, il passo fu breve! Erano infatti così appellati i tifosi interisti (prevalentemente borghesi, industriali, commercianti, e appunto un po’ sbruffoni) da parte dei cugini milanisti (che a loro volta erano chiamati casciavit dagli interisti,  essendo i tifosi del Milan di estrazione più popolare, espressione della Milano operaia).

Una contrapposizione della Milano sportiva anni Sessanta e Settanta, espressione di una realtà ormai scomparsa.

MAURO COLOMBO

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