Emanuele Carlo Maria Gabardi. Docente in più università milanesi, tiene corsi di formazione ed è consulente di strategie di comunicazione.
Emanuele GABARDI: “La mia MILANO deve essere d’ISPIRAZIONE alle altre metropoli italiane”
Emanuele Gabardi
La cosa che ami di più di Milano?
La miacasa, nella quale sono nato e nella quale torno sempre volentieri, anche quando rientro dalle vacanze.
Quella che invece ti piace di meno?
Il delirio urbanistico degli ultimi anni. Dai grattacieli in zona Garibaldi all’insipienza con la quale si pensa di migliorare la viabilità. L’arroganza di chi viaggia su due ruote (in particolare chi lo fa su monopattini elettrici e biciclette, che non ha rispetto per i pedoni, che traversano gli incroci col rosso, che vanno contromano e viaggiano sui marciapiedi, che
pedalano col telefonino in mano …).
Il tuo locale preferito?
Per prendere un caffè il Camparino.
Credits: @travelus876 Il camparino
Il tuo passatempo preferito a Milano?
Visitare mostre e musei.
Credits: @davide_mauri97 Museo del 900
La canzone su Milano a cui sei più legato?
Per la verità nessuna.
Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?
Devo andare nel Lodigiano o in Brianza per trovare dei luoghi fuori Milano che mi piacciano.
lodi
La cosa più bella che ti è capitata a Milano?
Aver visto i Beatles nei due concerti del 24 giugno 1965.
I Beatles a Milano
La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?
Nessuna in particolare. Più facile dire quelle alle quali non sono per niente affezionato: tutte quelle della Linea Lilla e Garibaldi, che è assolutamente caotica.
Credits Atm – Metro M5 nel deposito
La cosa più curiosa che hai visto a Milano?
L’entusiasmo con cui è stata celebrata nel 2011 la vittoria di Pisapia. Non avevo mai visto una partecipazione politica così ampia e così viva per una elezione politica.
Il quartiere che ami di più?
Il Centro.
Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?
Caro Sala, devo essere molto critico con le scelte urbanistiche dissennate che sono iniziate lo scorso anno. Rifacimenti di piazze che sembrano disegnate da bambini e non da professionisti (mi rifiuto di pensarlo solo guardando il pezzo rifatto di Piazza Bacone e lo scempio che è facile prevedere sarà Piazzale Lavater). L’ennesima trasformazione di Corso Buenos Aires è un delirio e l’aumento delle zone nelle quali non sarà possibile viaggiare a più di 30 km all’ora (vale anche per i monopattini elettrici?) trasformerà una città che è storicamente fast in una città slow. Caro Sala, questa è Milano, la New York d’Italia, l’unica città europea del Belpaese, tutto il resto è provincia. Per cortesia, non trasformiamola nella Brescello di don Camilo e Peppone!
Credits: mianews.it – Pista ciclabile Corso Buenos Aires
Milano città stato: sei a favore oppure no che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?
Non sono a favore delle autonomie in genere.
Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?
Senza dubbio Torino. Ma se andiamo oltre i confini nazionali, Parigi. Forse Torino, oltre a piacermi per la sua vita culturale, i suoi musei, la gentilezza della gente (che differenza rispetto alla media dei milanesi scorbutici e spesso aggressivi1) è la mia città preferita proprio perché si respira un po’ un’aria francese.
Torino
Se avessi due miliardi di euro per Milano che cosa faresti?
Non so se mi basterebbero, ma per prima cosa occorre affrontare il problema degli indigenti. Il disagio economico, quando addirittura non è autentica povertà, è aumentato. Chi per età, salute o altri problemi non può permettersi di vivere in un’abitazione decente, di saziarsi a tavola, ottenere le cure sanitarie necessarie ecc. va aiutato. E occorre creare posti d lavoro per tutti, Lavorare non significa solo portare il pane a casa, ma anche avere una vita dignitosa. Per ottenere il rispetto per se stessi.
Credits: leggo.it code alla caritas
Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?
Essere d’ispirazione alle altre metropoli italiane in termini di efficienza e di visione internazionale.
Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano
MILANO CITTÀ STATO
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Ha avuto più attenzione dopo l’esposizione universale che durante l’EXPO, oggetto di ogni sorta di idea e progetto. Eppure è stato un’icona di Milano a livello globale. Il suo futuro torna ora in agenda.
Rinasce l’ALBERO DELLA VITA: deciso il destino di una delle ICONE DI MILANO
Star indiscussa del fotografatissimo e super condiviso Expo di Milano, l’Albero della Vita è stato l’icona milanese a livello mondiale per i 6 mesi di apertura dell’Esposizione Universale, terminata il 31 ottobre 2015.
Il successo degli spettacoli quotidiani, decretato dal pubblico, ha posto “il problema” del dopo Expo. L’Albero della Vita si è infatti guadagnato sul campo il diritto di sopravvivere alla definitiva rottamazione. Dopo aver accantonato l’idea della demolizione, hanno iniziato a “germogliare” rendering di un ipotetico spostamento più centrale.
Lo abbiamo visto immaginare in Piazzale Loreto, alla Darsena, in centro a Rho e altrove, prima di rimanere rinchiuso nel cantiere di MIND. Ora sembra prevalere la linea del ritorno alle origini.
Concluso l’Expo, l’area è stata blindata da un lungo cantiere, dal quale si aspetta la nascita di una serie di iniziative: lo Human Technopole, il MIND District e la realizzazione del nuovo Campus della Statale. Tutto ciò ha richiesto la chiusura del sito, per motivi di sicurezza. L’Albero è rimasto imprigionato in questo recinto e lo rimarrà fino alla conclusione, intorno al 2026.
La proprietà dell’Albero è passata alla società Arexpo, che vorrebbe sposare la linea dei nostalgici di Expo, trovando la via per preservare l’opera di Marco Balich e valorizzarla.
La scultura, alta 35 metri, riprende il motivo di Michelangelo pensato per la pavimentazione del Campidoglio. Nasce come installazione e scultura che, con un intricato gioco di led, giochi pirotecnici e la coordinazione delle fontane della Lake Arena in cui è immersa, può dare luogo a spettacoli commemorativi e di intrattenimento.
Igor De Blasio, AD di Arexpo, insieme ai partner di MIND, è convinto che l’Albero della Vita debba tornare a svolgere la sua primaria funzione. Dopo il 2025 l’installazione verrà rigenerata, sfruttando tecnologie nuove che permetteranno uno sviluppo e una manutenzione più leggere, quindi definitivamente restituito alla città che lo ha amato tanto 10 anni prima.
Innanzitutto verrà lanciata una manifestazione di interesse, volta a raccogliere le idee per la rigenerazione e l’impiego della scultura.
Secondo De Blasio, l’Albero della Vita «può diventare come le Fontane del Burj Khalifa a Dubai». Spettacoli a cadenza quotidiana, in un distretto che ospiterà almeno 60.000 persone ogni giorno.
Le dure regole del BIE, l’istituzione che assegna le Esposizioni mondiali e universali, impongono che nulla di ciò che è stato creato per un Expo, possa essere replicato nel futuro.
Un nuovo impiego dell’Albero della Vita pertanto, non potrà mai essere uguale allo spettacolo che ha incantato i visitatori dell’Expo di Milano.
De Blasio ipotizza un “Albero 4.0”: spettacolo nuovo, tecnologie più all’avanguardia e messa in opera nel 2025. Rigenerarlo prima «non avrebbe senso, perché non sarebbe fruibile dalle persone a causa del cantiere dell’università».
L’Albero della Vita, più di tanti altri manufatti legati ad Expo Milano 2015, ha saputo impersonare la cavalcata che ha accompagnato Milano ad una riscossa. La realizzazione in soli 4 mesi, grazie al Consorzio Orgoglio Brescia, ha trainato l’Esposizione Universale fuori dalle polemiche e dalle cronache giudiziarie. Nonostante i ritardi, le accuse di illeciti e infiltrazioni mafiose sulla manifestazione, il 1 maggio 2015 l’Expo ha aperto i battenti e Milano ha vissuto sei mesi di straordinario successo internazionale, tornando a splendere come non mai in passato.
Nell’immaginario collettivo questa rinascita ha le sembianze dell’Albero della Vita. Il più fotografato, il più ricercato, il più rivisto, il più condiviso. Da una replica quotidiana, si è dovuto fare i salti mortali per proporre almeno 3-4 spettacoli serali, per accontentare la domanda del pubblico.
Le musiche di Roberto Cacciapaglia hanno fatto da colonna sonora agli spettacoli di Expo, proposti da migliaia sulle pagine social di tutto il mondo e la struttura, progettata Giò Forma, è diventata il simbolo di Milano.
Con la realizzazione di MIND, nell’area Expo nascerà il Campus dell’Università Statale, che prevede anche lo spostamento delle facoltà scientifiche da Città Studi all’ombra dell’Albero della Vita. Insieme al trasloco dell’Istituto dei Tumori e del Besta, un’immensa porzione di Municipio 3 verrà quindi interessata da riqualificazione e nuove destinazioni, spostando altre attività, innescando così un gigantesco puzzle di incastri.
Nel pittoresco “tetris allo zafferano“, generato da quel 31 ottobre 2015, Milano cambierà ancora volto?
De Blasio è convinto che «Mind e Arexpo hanno dimostrato che se si programma nei tempi, i risultati si ottengono» e solo Milano sa quanto c’è fame di risultati a queste latitudini.
Chissà che non sia proprio la seconda fioritura dell’Albero della Vita ad accompagnare il prossimo rush di Milano: quello verso i Giochi Olimpici del 2026
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Credits ferrovie.it-FS - Foto parcheggio Stazione Centrale
Il parcheggio sotto la Stazione Centrale fa da apripista ad altre due strutture analoghe che apriranno nella capitale e Napoli e dovrebbe contribuire a risolvere il perdurante problema della sosta selvaggia nei pressi delle stazioni. Vediamo i numeri del progetto attesa da 20 anni.
Inaugura il PARCHEGGIO INTERNO in CENTRALE: con un ritardo di 20 anni raggiunge le grandi stazioni d’Europa
# Inaugura Parkin’ Station sotto la Stazione Centrale dopo 20 anni dall’annuncio
Credits ferrovie.it/Fs – Inaugurazione Parkin Station, Vera Fiorani ad di Rete ferroviaria italiana
Dopo 20 anni dall’annuncio inaugura il parcheggio coperto sotto la Stazione Centrale, che funge da area di sosta e di interscambio. Parkin’ Station, realizzato da Grandi Stazioni Rail, società del gruppo FS Italiane, e cofinanziato dal ministero delle Infrastrutture per un investimento di 15 milioni di euro fa da apripista ad altre due strutture simili che verranno aperte nella capitale, alla stazione di Roma Termini, e a Napoli Centrale.
Questa nuova infrastruttura cittadina è stata pensata per alleggerire la mobilità e eliminare la piaga del parcheggio in sosta vietata e sui marciapiedi. Vera Fiorani, ad di Rete ferroviaria italiana, spiega: “Questo hub è simbolo della libertà di movimento che vogliamo rendere disponibile ai milanesi“. Il Sindaco Sala aggiunge come questo parcheggio si inserisca nella complessiva riqualificazione della zona assieme alla “sistemazione di piazza Duca d’Aosta, la realizzazione del Mercato Centrale e dei giardinetti di piazza Luigi di Savoia“.
# 24.000 mq di superficie, 425 posti auto e a regime 25 colonnine per la ricarica di veicoli elettrici
Credits ferrovie.it-FS – Foto parcheggio Stazione Centrale
Il parcheggio è stato realizzato in un’area di 24.000 mq, nell’ex magazzino sotto i binari dei treni, con ingresso da via Ferrante Aporti e uscita in via Sammartini. Ci sono 425 posti auto, e una serie di servizi che lo trasformano in un hub della mobilità, di cui 10 riservati ai disabili e sei posti “rosa” posizionati in corrispondenza dell’entrata e dell’uscita, oltre a spazi per il car sharing e il noleggio di autovetture.
Nella struttura, a favore della mobilità “green”, sono state installate 9 postazioni per la ricarica di 18 auto elettriche che a regime diventeranno 25 per ricaricare fino a 50 veicoli in contemporanea. Infine, in corrispondenza della banchina che corre lungo i binari 11 e 12, entro la fine del mese di giugno sarà aperto un collegamento pedonale diretto con la stazione.
# Le tariffe partono da 2 euro, nelle ore notturne, per un massimo di 20 euro al giorno
Credits ferrovie.it-FS – Dettaglio parcheggio Stazione Centrale
L’orario di apertura del Parkin’ Station di Stazione Centrale è dalle 5 di mattina all’1 di notte. Le tariffe partono dai 2 ora all’ora per la fascia notturna, dall’1 alle 5, di giorno il costo orario sale a 2,50 euro mentre tutta la giornata il costo per la sosta è di 20 euro. Si può anche acquistare un abbonamento mensile al costo di 200 euro, che scende a 150 euro per i possessori di un carnet ferroviario.
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
La notizia recentemente rimbalzata su ogni sito cittadino riguardo ai fondi per la futura M6 milanese (e del suo tracciato tutto da decidere), oltre alla situazione di stallo prolungato che vede i cantieri della M4 avanzare faticosamente verso la conclusione, ci porta a essere curiosi di quelli che sono i progetti in divenire in altri paesi che non siano i soliti noti del nostro pianeta. Adunque, facciamo un breve giro del mondo in 7 tappe, procedendo da ovest verso est.
7 PAESI che non ti aspetteresti dove si stanno costruendo METROPOLITANE
#1 ECUADOR
credits: pixabay
Nella capitale Quito, città famosa per il suo incredibile patrimonio culturale coloniale, a giugno 2022 dovrebbe inaugurare la prima linea di metropolitana. Le 16 stazioni percorreranno la città in sotterranea da Quitumbe (sud della città) fino a El Labrador, ingresso sud dell’attuale Parco Bicentenario (nord della città). Altre tre linee, per ora, restano sulla carta.
#2 COLOMBIA
credits: pexels
Nell’estesa e popolosa capitale Bogotà, il trasporto pubblico è stato sinora sorretto dagli investimenti fatti nelle varie linee del Transmilenio, un bus a trasporto rapido (BRT) con corsie dedicate. Ma a ottobre 2020 sono partiti anche i lavori per la prima linea di metropolitana: anche qui 16 stazioni, dal quartiere di Kennedy a sud-ovest fino a quello di Chapinero a nord-est. Una seconda linea, essenziale per coprire il centro città, è già stata annunciata. Ma per completare la prima (sotterranea) bisognerà attendere fino al 2028.
#3 COSTA D’AVORIO
credits: unsplash
La crescita costante del paese africano, già in possesso di infrastrutture che sono l’invidia dei paesi confinanti, ha permesso di iniziare i lavori per l’unica linea di metropolitana della capitale Abidjan. I lavori sono deputati a un consorzio francese, dopo che i partner coreani si sono defilati, e constano principalmente di un viadotto con stazioni sopraelevate, per limitare i costi dei tunnel. 18 stazioni, secondo il sito aggiornato dei lavori, dal sobborgo settentrionale di Anyama sino all’aeroporto internazionale, che entreranno in servizio nel 2025.
#4 NIGERIA
credits: unspalsh
La popolosissima città principale del paese, Lagos, Nollywood del nuovo cinema africano, si sta dotando di ben due linee di metropolitana (Rossa e Blu), già da svariati anni. Il contratto per la costruzione e la manutenzione delle linee di superficie e a viadotti è stato firmato nientemeno che con la compagnia statale della Cina, mentre i treni (oltre a quelli prodotti a Dalian, in Cina) verranno integrati anche con una produzione americana a ‘pendolino’, costruita ma mai utilizzata per la linea da Milwaukee a Madison. Le due linee partiranno dal medesimo capolinea: Marina, a sud, per dirigersi a nord (Red) e a ovest (Blue). Le 24 stazioni dovrebbero essere inaugurate a dicembre 2022.
#5 IRAN
credits: unsplash
Negli ultimi vent’anni, nel silenzio generale dovuto anche alle sanzioni contro il regime degli ayatollah, il paese ha saputo dotarsi di un numero impressionante di metropolitane sotterranee: ben 7 linee nella capitale Teheran, una linea per Mashhad, Tabriz, Isfahan e Shiraz. Oggi si stanno concludendo i lavori (consegna prevista non disponibile, visto che l’ultimo annuncio era per dicembre 2021) della prima linea sotterranea anche nella città santa di Qom, un milione di abitanti alle porte di Teheran, culla della rivoluzione islamica. 14 chilometri per 14 stazioni, il capolinea a nord sarà neanche a dirlo la bella moschea di Jamkaran dalle cupole verdi.
#6 BANGLADESH
credits: unsplash
A Milano è abitudine consolidata essere presi in giro per aver inaugurato la linea 5 prima della 4. A Dhaka (Dacca), la capitale del Bangladesh, hanno deciso di superarci alla grande. La prima linea a essere inaugurata, al momento secondo le previsioni a dicembre 2023 (prima tranche dicembre 2022, o farà la fine di Linate?), sarà addirittura la linea 6! Ben 14 stazioni sopraelevate, a cui lavorano un’azienda cinese, una giapponese e una thailandese con capitale in parte italiano: da Uttara, nel nord, sino a Motijheel, quartiere centrale della capitale.
#7 VIETNAM
credits: unspalsh
Anche il paese del sud-est asiatico ha inaugurato recentemente una prima linea di metropolitana sopraelevata nella capitale Hanoi (la 2A, o verde): non siamo soli al mondo, lo sapevamo… Ma la cosa forse più sorprendente è che in contemporanea stanno avanzando rapidamente i lavori per la linea 1 (rossa) anche nella città meridionale di Ho Chi Minh City (Saigon). In questo caso il sistema è una classica underground, con 14 stazioni, dall’iconico Mercato Bến Thành a nord sino alla stazione del bus appena oltre il Mekong: gennaio 2024 l’inaugurazione prevista.
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
In una città come Milano o si conosce un professionista di fiducia o risulta quasi più facile tirare a sorte da quante sono le possibilità di scelta. Ma se invece ci affidassimo ad un amico che di ricerche è un esperto? Pronta per l’evenienza, ecco una top list dei calzolai stellati di Milano secondo le recensioni Google (ottenuta computando stelle e numero di recensioni).
La TOP 10 dei CALZOLAI di MILANO
credits: pixabay
#10 Calzolaio Enzo
4,2 Stelle (31 recensioni) Corso Italia, 46, 20122 Milano MI; 02 5831 0161
“Artigiano come una volta, ma con anche le conoscenze tecniche moderne. Risuola con il Vibram in modo costruttivo e duraturo. Mi ha risistemato scarponcini e scarpe invernali in modo eccellente. Se siete affezionati a delle calzature è veramente un mago.” Francesco D.
#9 L’Officina del Calzolaio
4,3 Stelle (25 recensioni) Via Genova Thaon di Revel, 20159 Milano MI; 338 182 4257
“Bravissimi!! Io ci vado da un po’. Gentili e competenti. Mi hanno risuolato le Blundstone ottimamente quasi come nuove. Il lavoro è fatto bene e con grande professionalità. Consigliato!” Mariano S.
#8 Il Ciabattino
4,7 Stelle (27 recensioni) Via Giorgio Washington, 11, 20146 Milano MI; 338 333 0687
“È una bottega artigiana dove vieni accolto da un sorriso e da una sana cordialità. Il titolare è un vero professionista artigiano! Le sue caratteristiche principali? Ottimo rapporto qualità/prezzo, onestà, versatilità, velocità. Da ammirare anche l’originalità dei manufatti in cuoio e pelle esposti in vetrina. È una bottega piena di sorprese, da visitare!” Lucia S.
#7 Arena Calzoleria
4,8 Stelle (20 recensioni) Via Bergamo, 8, 20135 Milano MI; 02 9415 5036
“Gentile, veloce nella riparazione, sempre disponibile e super onesto. Sa fare il suo lavoro, in zona ne avevo girati tanti che hanno fatto più danni che altro. Consiglio!” Giovanna B.
#6 Calzolaio Costanzo
4,8 Stelle (21 recensioni) Via Digione, 1, 20144 Milano MI; 334 173 7930
“Gentili, disponibili, professionali e ottimo rapporto qualità prezzo. Ho trovato il mio calzolaio di fiducia a Milano, mi hanno anche donato un calendario. Grazie di cuore.” Nina P.
#5 Calzoleria Vismara
4,9 Stelle (10 recensioni) Via Giuseppe Govone, 24, 20154 Milano MI; 338 129 6741
“Gentilezza fuori dal comune e scarpe come nuove!” Marco P.
#4 Calzolai Schuster
4,8 STELLE (74 recensioni) Via Ezio Biondi, 5, 20154 Milano MI; 392 866 8628
“Professionalità e serietà ai massimi livelli! Scarpe riparate e fatte tornare nuove in brevissimo tempo, a prezzi onestissimi” Daniel S.
#3 Calzoleria Ciccone – Milano, Missori
4,9 Stelle (53 recensioni) Corso di Porta Romana, 40, 20122 Milano MI; 02 3928 9267
“Mi sono trovato benissimo nel suo negozio. Sono stato accompagnato nella scelta della scarpa con professionalità e onestà. La qualità della scarpa si vede e si sente in quanto il giorno dopo l’acquisto le ho indossate per quasi tutto il giorno e sono stato felice di approvare la comodità della scarpa.” Emanuele C.
#2 Calzoleria moderna Milano
4,8 Stelle (380 recensioni) Via Giuseppe Pecchio, 3, 20131 Milano MI; 340 676 8246
“Disponibili professionali simpatici! Ho fatto risuolare i miei scarponi, la tomaia era ancora in buone condizioni e mi spiaceva doverli buttare, tramite internet sono venuto a conoscenza del loro servizio e sono molto soddisfatto.” Alessandro M.
#1 Calzoleria Ciccone – Milano, Albani
4,9 Stelle (103 recensioni) Via Francesco Albani, 52, 20148 Milano MI; 02 3928 9267
“servizio eccellente, ottima scelta, prodotti eccellenti, consigliatissimo” Francesco M.
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Dopo le stazioni Università, Museo, Vanvitelli e soprattutto Toledo, la città del Vesuvio ha inaugurato un’altra meraviglia artistica sulla linea L1. Vediamo come è e perché la nostra città dovrebbe seguire la stessa strada per rendere le stazioni un’attrazione turistica.
INAUGURATA la nuova FERMATA DUOMO a Napoli: un’ispirazione anche per Milano
# Un’altra stazione capolavoro ha inaugurato sulla linea metropolitana L1 di Napoli
Le metropolitana dell’arte di Napoli continua a stupire. La linea metropolitana L1 del capoluogo campano dopo le stazioni Università, Museo, Vanvitelli e soprattutto Toledo, progettata da Oscar Tusquets, che nel 2012 è stata premiata come la più bella al mondo, ha inaugurato alla fine della scorsa estate un altro capolavoro: la stazione Duomoprogettata da Massimiliano e Doriana Fuksas. La cupola esterna dovrebbe essere terminata entro la fine del 2023.
A livello strada un’enorme cupola realizzata in vetro e acciaio Corten farà da copertura alla stazione e grazie al ritrovamento degli scavi del Gymnasium, il tempio dei giochi Isolimpici voluti dall’Imperatore Augusto nel 2 dopo Cristo, i passeggeri vivranno un’esperienza unica: potranno ammirare la suggestiva commistione tra antico e moderno che si verrà a creare.
Metro Napoli Duomo
1 of 3
Credits metropolitana di napoli spa - Entrata metro Duomo Napoli
Credits leggofuorigrotta IG - Banchina fermata Duomo Napoli
Credits nick_mediavertigo IG - Scale mobili metro Duomo Napoli
La qualità estetica della stazione prosegue anche lungo i corridoi, le scale mobili e le banchine di attese dei treni colorate.
# 58 milioni l’investimento per le opere d’arte a Napoli, a Milano solo un bando a costo zero per le nuove stazioni della nuova M4
L’ANM, Azienda Mobilità di Napoli, sta facendo investimenti ingentiper rendere le stazioni della linea 1 delle attrazioni turistiche e infatti il 4% circa dell’intero budget, di 3,8 miliardi di euro per la linea 1 e 790 milioni per la linea 6, è stato destinato alle sole opere d’arte, in totale al momento 58 milioni di euro.
A Milano la strada intrapresa è completamente opposta, non solo le uscite delle stazionidella nuova linea M4 sono di qualità estetica discutibile e appena un passo in avanti rispetto a quelle della linea M5, ma per valorizzare le rifiniture modeste degli interni è stato previsto un bando, per realizzarvi all’interno delle installazioni artistiche, totalmente a carico del committente e con zero risorse da parte del Comune di Milano e di Metro4 Spa. Il risultato non potrà quindi che essere deludente viste le premesse, perché non fare come l’amministrazione napoletana?
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Debora Cantarutti. Nutrizionista, cofondatrice di Bon “cibo buono che fa bene”, ha ideato la ciboterapia con cui divulga le proprietà e gli effetti degli alimenti sull’organismo. Lavora a stretto contatto con il mondo medico occupandosi di predisporre una dieta personalizzata da integrare con quella farmacologica. Friulana di Cividale, innamorata di Milano.
Debora CANTARUTTI: “la mia MILANO sarà una città più UMANA”
Debora Cantarutti
La cosa che ami di più di Milano?
È la città che ti dà le maggiori opportunità per realizzare i tuoi sogni, se sei una persona sveglia e capace.
Quella che invece ti piace di meno?
La qualità dell’aria. Poi la fuffa: si promuove la forma ma senza contenuti all’interno. Ora siamo entrati in un’epoca che richiede invece tanta sostanza.
Credits: milanofanpage.it – Inquinamento a Milano
Il tuo locale preferito?
Don Lisander. Il miglior risotto di Milano. Uno dei pochi che usa i pistilli.
Credits: @donlisandermilano don lisander milano
Il tuo passatempo preferito a Milano?
In Parco Sempione. A inseguire i pappagallini verdi sulla grande Magnolia e ad assaporare i profumi che cambiano da una settimana all’altra. Il mio punto preferito è il vialetto che divide in due la parte del parco che ricorda la campagna inglese fino al Castello e dall’altra l’Arco della Pace.
Parco Sempione
La canzone su Milano a cui sei più legata?
Il Duomo di notte.
Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?
Montevecchia. Insieme all’Oltrepò pavese e ai percorsi di trekking sopra Como e Lecco.
Credits: @lauracarla.magni montevecchia
La cosa più bella che ti è capitata a Milano?
Conoscere la persona più importante della mia vita.
La fermata della metro a cui sei più affezionata (e perché)?
Moscova. Un crocevia di zone che amo. In un solo punto tante possibilità, come nella vita.
Credits bakeca.it – Largo La Foppa
La cosa più curiosa che hai visto a Milano?
L’alberello nato nel marciapiede di via Canonica. Oppure quando durante il lockdown ho scoperto un anziano pittore che dipingeva gatti seduto su una panchina.
Il quartiere che ami di più?
Tra Procaccini e l’Arco della Pace.
credits: @andreacherchi_foto
Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?
Tutti i palazzi di Milano dovrebbero avere un roof garden. Sarebbe positivo per l’estetica e per il verde della città. Impegnarsi seriamente per depurare l’aria. Rendersi più autonoma da Roma e guardare di più a città come Londra.
Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?
Sì. Non solo lei, anche per altre città e territori. Sono per una decentralizzazione tra realtà piccole che cooperano e competono per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Territori che invece di chiedere allo Stato devono organizzarsi per rendersi autosufficienti.
Credits: @Semplicemente Milano di Andrea Cherchi (FB)
Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?
A Londra. Perché è la sorella maggiore di Milano. Altrimenti in Provenza perché è il luogo del cuore.
pexels
Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?
Investirei in due cose. La renderei la città in grado di creare verdure e frutta di alto profilo nutrizionale “a metro zero” a disposizione di tutti. Migliorerei la qualità dell’aria e dareianche alle famiglie più povere la possibilità di accedere a cibo sano.
Debora Cantarutti
Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?
Diventare una città più umana. Non solo luogo dove si lavora e si dorme.
Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano
MILANO CITTÀ STATO
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
C’è chi a Milano ci è nato e chi l’ha scelta come trampolino di lancio per la propria carriera. Chi non ha alternative e chi invece la sceglie ogni giorno. Ma ecco la fatidica domanda: “se non fosse per lavoro o per affetti, vivresti a Milano oppure dove?”. Un colpo al cuore per la City, ma scopriamo le 10 mete dove i milanesi scapperebbero da Milano.
I 10 LUOGHI dove i milanesi SCAPPEREBBERO da MILANO
#1 Mare, non importa quale
Credits: solariamare.it
Rimini, Croazia, Sanremo o Caraibi, non importa dove. Al primo posto non c’è un luogo definito, ma tutti sono d’accordo su una cosa: se dovessero rinunciare a Milano sarebbe solo per il mare. Effettivamente, la mancanza dell’acqua salata si fa sentire, soprattutto per chi nato e cresciuto al mare è poi stato costretto a trasferirsi per lavoro nella Big City.
“Milano è la mia città e la amo tanto ma mi piacerebbe vivere in una cittadina di mare però, quando mi prende la nostalgia, ritornare ogni tanto” Annamaria P.
“Un posto sul mare tipo Croazia (con una barca ormeggiata nel molo privato sotto casa)”
#2 Liguria, non solo seconde case
Nota per essere già la residenza estiva di molti milanesi e il mare più vicino, non c’è da sorprendersi che la Liguria sia tra le prime destinazioni che i milanesi sceglierebbero per evadere dalla città.
“Milano oppure Liguria uno di quei deliziosi paesi sul mare” Nicoletta I.
#3 Lago, il richiamo della natura
Lago di Como (pixabay)
Il richiamo della natura spesso si fa sentire e anche se Milano potrebbe sembrare una giungla, c’è chi preferisce evadere dalle sue regole frenetiche e rifugiarsi nella campagna. E senza spostarsi troppo dalla città fortuna vuole che la Lombardia sia pullulante di laghi. Al primo posto il lago di Como, seguito dal lago Maggiore, ma anche Lecco e Lago di Garda sono tra i più gettonati.
“Milanese doc trasferita sul lago di Lecco dal 2001, famiglia a Milano dove vado spesso, la mia Milano non c’è più, moltissimo è cambiato, la gente è cambiata , non mi piace più , non ci tornerei mai a vivere , continuo ad andarci x visite parenti , dentista & co, ma la strada del rientro la faccio con molta felicità” Patrizia B.
“Sono scappato al lago di Como e non tornerei più a Milano vengo a trovare mia figlia e nipote e genero” Edoardo B.
#4 Spagna, sole e relax
credits: pexels
Al primo posto fra gli stati per cui si lascerebbe volentieri Milano c’è la cugina del Belpaese per gastronomia e clima: la Spagna. E anche se il ritmo milanese è difficile da perdere, alla Costa del Sol e alle Canarie si fa presto ad assimilare uno stile di vita più rilassato.
“Farei dei trasferimenti stagionali alle Canarie” Manuela C.
“Se potessi vivrei a metà tra Milano e l’Andalucía” Sabrina G.
#5 Londra, un upgrade di Milano?
pexels
C’è chi lascerebbe Milano, ma non la vita da metropoli. Ma se si cambia, o lo si fa in grande, oppure non si inizia nemmeno. E sarà per lo skyline o per il clima effervescente che le accomuna, ma una delle città preferite per trasferirsi è Londra. Una delle metropoli per eccellenza perfetta per fare carriera e mantenere un tenore di vita alto.
#6 Sydney, il connubio tra città e natura
credits: pexels
Sebbene sia l’aspirazione di molti, trovare un equilibrio fra il comfort della vita cittadina e il desiderio di godersi la natura, non è per niente facile. Ma fra le città con il miglior connubio tra la dimensione urbana e la natura troviamo Sydney, la metropoli australiana che dimostra come una grande città possa vivere in armonia on l’oceano. E tra buone opportunità lavorative e baie mozzafiato a due passi, Sydney è tra le mete più ambite per chi desidera cambiare vita.
#7 Hong Kong, la sicurezza in primis
credits: pexels
Si sa, vivere in una grande città può comportare dei rischi e tra furti e continui fatti di cronaca nera, per molti una pecca di Milano è proprio la sicurezza. Una motivazione non da poco e che porta, soprattutto le donne, a desiderare una città con pari opportunità di carriera, ma più confortevole. La ricerca si dirige ad est e tra le destinazioni ritenute più sicure troviamo Tokyo e Hong Kong.
“Mi piacerebbe vivere in una città senza furti e delinquenza, dove una donna sola può tornare a casa di notte senza avere paura…. forse a Hong Kong.” Marina S.
#8 Bergamo, non si rinuncia al comfort
Credits: @comunedibergamo Città alta Bergamo
C’è invece chi desidera città più a misura d’uomo e una di queste è Bergamo. Sebbene non ci si sposti molto da Milano, lo stile di vita qui è di tutt’altro regime. Con il suo centro storico ricco di storia, la sua comoda vicinanza alle montagne, alla città e al suo rinomato aeroporto, Bergamo è una zona molto ambita per vivere in tranquillità senza rinunciare alla comodità di una grande città.
“Milano è stupenda, ma visto che sono vicina, Bergamo mi piace di più, più a misura…preferisco vivere a Bergamo, oggi poi ci sono le montagne con la neve, panorama stupendo” Santina T.
#9 Bologna, Firenze: città a grandezza d’uomo
Sempre sulla stessa scia, anche altre le città a grandezza uomo vengono puntate dai Milanesi. Città storiche, con un centro stimolante e vivo, ma ritenute più vivibili in termini di grandezza. Ma sarà un caso che siano note anche per il buon vino e l’ottima cucina?
#10 Milano ma..
Credits Andrea Cherchi – Milano verticale
E infine c’è… Milano. Si, perché in fondo la gran maggioranza dei milanesi non lascerebbe mai la sua amata City. E anche dopo aver girato diverse città, alla fine “Milan le semper Milan” e una separazione drastica è quasi impossibile, al massimo una seconda casa o un weekend fuori porta.
“Nonostante alcuni piccoli “difetti”, vivo e vivrei sempre a Milano, anche perché, in un paio d’ore si arriva al mare, in meno di un’ora al lago, in un’oretta in montagna..Un cinema, un teatro, un museo, un concerto, una partita, una mostra… una visita medica specialistica. Non manca nulla e ti salvi dai pettegolezzi dei Paese.” Elena B.
“Nato a Milano, vivo a Milano, vivrei a Milano. Alternativa: Londra. Però Milano è Milano” Andrea M.”
“Penso che non avrò mai coraggio di lasciare completamente Milano” Roberta R.
“Ci stiamo trasferendo con 5 figli e tanto coraggio, dalla Sardegna a Milano per offrire migliori opportunità ai nostri figli. Invece che vederli andare vis ad uno ad uno, come fanno i figli dei nostri amici e colleghi, abbiamo deciso di investire nel loro futuro e sacrificare le nostre abitudini e agiatezza in Sardegna. Milano è l’unica città d’Italia per cui lascerei Cagliari” Alice M.
“Non solo non me ne andrei da Milano, ma avrei delle resistenze anche solo a cambiare zona” Daniele G.
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Credits le formazioni dei semiprofessionisti FB - Sant'Angelo
Per la prima volta una squadra diversa da Inter e Milan disputò una partita casalinga alla Scala del Calcio.
Quando a SAN SIRO giocò in CASA il SANT’ANGELO LODIGIANO
# Il 17 novembre 1974 il derby lombardo a San Siro tra Sant’Angelo e Monza
Credits le formazioni dei semiprofessionisti FB – Sant’Angelo
Il 17 novembre 1974 a San Siro avvenne un fatto storico: per la prima volta una squadra diversa da Inter e Milan disputò una partita casalinga alla Scala del Calcio. Il Sant’Angelo, prima squadra del comune di poco più di 13.000 abitanti di Sant’Angelo Lodigiano, giocò infatti nello stadio milanese il derby con il Monza valido per la decima giornata del campionato di Serie C nella stagione 1974-1975. La squadra di “casa”, con la maglia rossonera e la “S” sul petto, era in testa al campionato e tra le sua fila giocavano due ex-interisti: Ferruccio Mazzola ed Evert Skoglund.
# Gli spettatori sugli spalti furono circa 30.000: la partita finì zero a zero
Nata nel 1907, il Sant’Angelo ha militato nella serie C nei primi tre campionati del dopoguerra dal 1945 al 1948, con gli anni migliori dal 1973-74 al 1983-84 con ottimi piazzamenti in C1 e C2. La società, rifondata nel 2014, gioca oggi in Eccellenza.
La partita allo stadio di San Siro venne giocata sfruttando una sosta del campionato di serie A. Per la cronaca il match finì con un pareggio emozionante ma senza reti, con circa 30.000spettatori presenti sugli spalti, di cui 4.000 per la squadra di casa e il resto in maggioranza tifosi dell’Inter al seguito dei due ex-beniamini tra le fila del Sant’Angelo.
Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Un hotel divino, nel vero senso della parola. Sul sito si possono già prenotare i primi soggiorni,per dormire in una chiesa cittadina che ha cambiato il proprio volto stravolgendo la sua classica funzione. E dove poteva succedere se non a Milano?
Una notte da DIO: aperte le PRENOTAZIONI per la CHIESA trasformata in HOTEL di LUSSO
# Cristo Re: da chiesa abbandonata a hotel di lusso
Credits foto chiesa prima della riqualifica: blog.urbanfile.org Prima e dopo
Della vecchia Chiesa di Cristo Re in zona Portello, da tempo abbandonata, è rimasto ormai solo un ricordo o meglio ne è stata preservata una buona parte della struttura ma per una funzione completamente diversa. A partire dal 2016, la NH Hotels ha deciso che quella chiesa abbandonata sarebbe diventata infatti un hotel da aggiungere alla sua collezione di alloggi super lussuosi. Così, lo stesso anno, iniziarono i lavori di riqualificazione oggi ormai terminati.
La Chiesa di Cristo Re è stata costruita ormai un secolo fa, ma già negli anni ’90 è caduta in disuso. Era stata progettata con uno stile neo-manierista e consacrata dal cardinale Schuster nel 1935. Non ebbe una vita particolarmente lunga, se si pensa anche a cattedrali costruite mille anni fa, ma, dopo 20 e più anni di non utilizzo, questa volta la Chiesa di Cristo Re potrebbe avere la sua rivincita.
# Il progetto di Quattroassociati per NH Hotels
Ristrutturazione Chiesa Cristo Re
Abbandonando il termine chiesa e chiamandola ora hotel, perché è quello che diventerà tra circa un mese, l’edificio in via Colleoni 14 è stato rivoluzionato dallo studio di architettura Quattroassociati.
Il nuovo progetto in realtà prevede che la struttura della chiesa sia quasi completamente mantenuta. La facciata è rimasta pressoché la stessa salvo il timpano che è stato rimosso, cambiando solamente intonaco. Gli spazi delle navate e, in generale, quelli adibiti alla preghiera sono stati trasformati invece nei luoghi di accoglienza dell’hotel. Una grande hall con receptionist e tutte le principali attività di accesso all’hotel. Immediatamente dietro la struttura originaria è stato costruito un edificio ex-novo, all’interno del quale si trovano tutti gli altri servizi del nuovo albergo di lusso milanese.
# Il Chiesa Hotel ha 185 stanze e una piscina sul tetto. Dal 16 maggio è possibile soggiornarci
Credits: idealista.it – Chiesa hotel
Dopo essere entrati in una hall pulita ma imponente, le stanze, ben 185, la sala congressi, il ristorante e la piscina con terrazzo sul rooftop sono tutti nel nuovo edificio di 14 piani. Sul sito è già possibile prenotare un soggiorno a partire dal 16 maggio. La NH Hotels ha fatto diventare la Chiesa di Cristo Re casa sua e casa dei suoi futuri ospiti. A due passi dalla vecchia fiera, la compagnia di hotellerie si aspetta un successo di proporzioni bibliche.
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Sono entrati nel vivo i lavori per inaugurare nel 2023 a Sesto San Giovanni una stazione ferroviaria di design, quale primo tassello che connetterà l’area con il futuro progetto di “MilanoSesto – Città della Salute” in costruzione nei terreni dell’ex Falck. Ecco a che punto sono i cantieri.
AVANZANO i lavori per la PASSERELLA “SOSPESA” sul capolinea della metro: la NUOVA STAZIONE MILANESE a firma di Renzo Piano
# La stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, attuale capolinea M1, cambierà volto grazie a Renzo Piano nel 2023
Il comune di Sesto San Giovanni è al centro di una delle più grandi trasformazioni urbanistiche, quello che la stessa società “Milanosesto” definisce “il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, e uno tra i principali a livello europeo“: la rigenerazione delle ex aree industriali Falck. Tra le opere previste c’è la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di viale Gramsci ed è proprio da qui che sono partiti i lavori.
La stazione riqualificata si caratterizzerà per una passerella di vetro sospesa, che offrirà una vista panoramica sul nuovo grande parco urbano di cui diventerà il principale punto d’accesso, e sarà attrezzata con bar, negozi e servizi. La consegna della stazione è prevista per l’ultima settimana di giugno 2023, con inaugurazione nel mese successivo. In seguito l’intervento si allargherà a piazza Primo Maggio e alla nuova piazza lato Città Salute. Entro febbraio 2024 la nuova Città della Salute, la cui apertura è fissata a luglio 2024 dopo i collaudi necessari, ed il parco urbano Unione di 13 ettari. Nel 2026 arriverà anche il campus universitario dell’Università San Raffaele.
# Per la costruzione della passerella di vetro, che collegherà due zone separate della città e sarà l’antipasto della “Città della Salute – MilanoSesto”, sono stati investiti 15 milioni di euro
Credits milanotoday – Rendering Stazione Sesto
Il valore complessivo dell’infrastruttura è di 15 milioni di euro. L’opera consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia ma avrà anche una forte valenza simbolica. Nella nota di MilanoSesto si legge: “La nuova stazione ferroviaria, che nasce dal progetto dello studio Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners e SCE Projectsarà realizzata come una grande passerella di 89×18 metri sospesa al di sopra dei binari esistenti e consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia. La struttura moderna in ferro e vetro, con copertura fotovoltaica in grado di alimentare completamente la stazione, ospiterà servizi e attività commerciali e sarà un punto panoramico di osservazione su tutto il progetto MilanoSesto. Si tratta di uno sviluppo immobiliare di oltre 1,45 milioni di metri quadrati che diventerà una nuova destinazione urbana sulla base di modelli avanzati di inclusione sociale, nel rispetto dei più elevati standard internazionali di sostenibilità ed efficienza energetica anche grazie all’utilizzo sapiente della tecnologia“.
# Un ponte animato e vissuto funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie
“L’impostazione progettuale di tipo urbanistico si basa sul concetto di spazio dinamico e attrezzato per ricucire la storica cesura tra le due parti della città divise dai binari, ovvero il nucleo centrale di Sesto San Giovanni e le aree ex Falck – spiegano i titolari del progetto – Un ponte animato e vissuto che, oltre ad integrare la funzione di servizio e ristoro, funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie. L’immagine storica delle grandi stazioni ferroviarie e del loro linguaggio di ferro e vetro è stato uno degli elementi di ispirazione più importanti nel concept progettuale della nuova stazione: un approccio che si fonde con la vocazione architettonica industriale del luogo, integrandosi in modo armonico con il paesaggio urbano“.
L’obiettivo della realizzazioneprevede che il servizio di rete ferroviaria rimanga fruibile ai viaggiatori per tutta la durata del cantiere, grazie alla messa in sicurezza dei percorsi, per garantire una soluzione di continuità all’importante flusso di traffico pedonale e ciclabile che attraversa l’area.
# Il punto sui cantieri: posato l’impalcato necessario alla realizzazione della passerella
Credits cimolai – Posa impalcato per passerella
Partiti a ottobre del 2021, con la posa simbolica della “prima pietra”, tra il 6 aprile e il 7 aprile scorso una maxi gru di 60 metri ha sollevato e posato le due porzioni di impalcato in carpenteria metallica: una di 27 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza e 158 tonnellate di peso e un’altra di 34 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza e 169 tonnellate di peso. La struttura a scavalco dei binari è stata posizionata sui pilastri in calcestruzzo armato della nuova stazione a ponte e servirà alla realizzazione del ponte pedonale che sarà composto da una passerella di 89 metri di lunghezza per 18 di larghezza. Sopra ci sarà un grande tetto vetrato lungo 110 metri e largo 28 metri.
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Una delle regioni italiane meno conosciute, data l’alta competizione “interna” tra mete di sicuro fascino. Basti pensare (restando in zona) alle colline toscane, al medioevo umbro, alla riviera romagnola. Eppure, questa regione, erede della legazione omonima dello Stato della Chiesa, dai confini pressoché identici, ha tutto per essere considerata speciale. Abbiamo selezionato 7 luoghi mistici, ma ce ne sarebbero almeno il triplo. Ci perdonino le attrazioni che non si ritrovano in lista.
7 LUOGHI che rendono SPECIALI le MARCHE
#1 Le Grotte di Frasassi
Credits: @ferd_italy Grotte di Frasassi
Individuate dagli speleologi nel 1948 a Genga, in provincia di Ancona, queste meraviglie della natura create grazie all’opera dell’acqua sulla pietra costituiscono un paesaggio assolutamente fiabesco. Dei circa 35 chilometri di estensione dei cunicoli sino a ora esplorati, la visita si concentra su uno straordinario percorso di un chilometro e mezzo, attraverso 5 sale di stalattiti e stalagmiti, laghetti e formazioni calcaree scolpite ora grandiose ora minuscole, in una sinfonia della roccia magica che ci resterà impressa nei ricordi.
#2 La Sfera Grande di Pesaro
Credits: @emilianorix sfera grande Pesaro
La città che diede i natali a Rossini si segnala per l’originalità del suo monumento più famoso, impreziosito dalla posizione in cui una sapiente amministrazione ha saputo collocarlo nel 1971. L’imponente Sfera Grande, adagiata sulla superficie dell’acqua di una fontana da cui si guarda il mare, è la fusione in bronzo realizzata nel 1998 dallo scultore Arnaldo Pomodoro, copia di quella realizzata per l’Expo del 1967 a Montréal e che si trova, guarda caso, a Roma. Un punto di riferimento assoluto, per pesaresi e turisti entusiasti.
#3 Il Duomo di Ancona
Credits: @ph_foto.alnaturale Duomo di Ancona
L’Italia, lo sappiamo, è piena di chiese di grandissimo valore artistico. Ma poche possono vantare una posizione come quella della cattedrale del capoluogo marchigiano, dedicata a San Ciriaco, che sorge da circa mille anni sulla cima del colle Guasco. Rappresenta uno splendido esempio di arte romanica (bellissimi gli iconici leoni in pietra rossa) con elementi gotici e bizantini e offre una visione panoramica indimenticabile, che si apre come un abbraccio rivolto alla costa adriatica e all’entroterra.
#4 Piazza del Popolo ad Ascoli
Credits: @mark.trob piazza del popolo Ascoli
Quando si parla di piazze salotto del centro Italia, modello urbanistico dominante di sicura presa sul visitatore, probabilmente la prima che viene in mente è proprio Ascoli Piceno. Anche perché, oltre a essere pregevoli testimonianze del passato, in questo caso prevalentemente rinascimentale, questi sono luoghi di aggregazione dove il turista può vivere a pieno la realtà dei luoghi che visita, condizione essenziale per apprezzarle in toto. Piazza del Popolo è scenario di ben due manifestazioni di rilevanza nazionale: il Carnevale e la Quintana (giostra di rievocazione storica medievale).
#5 Le Cisterne Romane di Fermo
Credits: @yoda.forever Cisterne Fermo
Nella piacevole cittadina di Fermo, tra le altre attrazioni più convenzionali per gli standard italiani, si segnalano le splendide Cisterne romane, un’opera edilizia ipogea perfettamente conservata (e anche ben mantenuta) risalente all’era di Augusto (40 d.C.). Realizzate allo scopo di accumulare acqua, sono divise in ben 30 camere poste su 3 file parallele (superficie totale 2.200 metri quadrati) che le rendono le più vaste d’Europa assieme a quelle di Istanbul. Un luogo imperdibile e fuori dal tempo, dove una misteriosa palla rossa può far pensare a una “escape room” ante litteram.
#6 La Gola del Furlo
Credits: @gioric Gola del Furlo
Nel cuore della regione, oltre Fossombrone, c’è un’altra attrazione naturale di primissimo ordine: la bellissima gola del Furlo. La gola è nata in seguito all’azione erosiva e secolare del fiume Candigliano, per la quale nel 1922 fu costruita una diga che ha trasformato il paesaggio con la creazione di un calmo e magnifico lago. Oggi è il paradiso degli amanti del trekking, che da qui possono intraprendere vari percorsi, sempre con la vista del canyon, uno spettacolo tale da ricordare persino (in piccolo) la fenomenale baia di Ha Long in Vietnam.
#7 Lo Sferisterio di Macerata
Credits: @degregoriis_guido Sferisterio
Nella sottovalutata città di Macerata, sempre ai margini della notorietà, c’è una costruzione assolutamente unica e speciale: lo Sferisterio. Arena per spettacoli inaugurata nel 1829, rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura neoclassica di tutta Italia. Nel 1921 vi fu organizzata una storica Aida e nella prossima stagione conta di poter tornare a ospitare l’opera lirica, dato che si avvale di quasi 2500 posti, 104 palchi, un palcoscenico di dimensioni imponenti e un’ottima acustica naturale.
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Avere il dono del teletrasporto è il sogno di chiunque e a Milano ora si può averne un assaggio. Tra luci soffuse, un design iconico e piatti ricercati, basta varcare la soglia della House of Ronin per ritrovarsi direttamente nel cuore di Tokyo. Quattro piani unici dove chiunque può sentirsi in Giappone per una notte.
Il GIAPPONE a CHINATOWN: quattro piani di TOKYO nel cuore di MILANO
# Un piano per ogni gusto
Credits: IG @teoflove
Di recente apertura, ma ben presto uno dei locali più in voga del momento, arriva in via Canonica House of Ronin. Per chi si trova a Chinatown è impossibile non notare fin da subito il palazzo che la ospita. Avvolto da giochi di luce colorati e dall’aspetto insolito, non può che attirare l’attenzione anche dei più scettici. Un locale diverso dal solito che emana vibes newyorkesi, ma dall’animo 100% giapponese.
E se già dalla facciata incuriosisce, all’interno si apre un intero mondo. Infatti, la House of Ronin si sviluppa su quattro piani, ognuno diverso dall’altro e con una propria offerta e atmosfera. La forza di questo locale è proprio l’idea di voler regale un’esperienza unica dove chiunque possa trovare ciò che desidera. Per questo la sua proposta originale prevede diversi livelli di prezzo, di stili e di esclusività in base al piano che si sceglie.
# Una Tokyo tra passato e futuro, ma presente a Milano
Credits: IG @house.of.ronin
Le menti del progetto e di questa stravagante casa fanno parte del gruppo Salva tu Alma composto da Guillaume Desforges, Jacopo e Leonardo Signani. Un’idea nata da cinque anni di studio e ricerche con l’aspirazione di regalare a Milano un ambiente mai visto prima. Si può dire che ci siano riusciti. Entrando alla House of Ronin, tra cibo, drink musica e design, si viene teletrasportati in una Tokyo tra passato e futuro.
Al piano terra si viaggia nel Giappone degli anni 50 e si trova un listening bar. Tipico del Giappone, ma diffuso anche a New York e arrivato da poco in Europa, in questo luogo le conversazioni di tutti i giorni vengono lasciate fuori dalla porta per dare spazio solo alla musica. Sempre sullo stesso piano ci si può spostare al Piccolo Ronin. Un izakaya, dove poter bere drink tradizionali e ricercati accompagnati da piatti easy, ma tipici della street food giapponese come tempura, polpo, takoyaki e bao. Insomma, un primo assaggio alla scoperta del Giappone decisamente alla portata di tutti.
# Più si sale più diventa esclusivo
Credits: IG @drink_in_mi
Proseguendo verso l’alto si arriva al primo piano dove l’esperienza inizia a farsi più esclusiva. Un vero e proprio Robatayaki delizierà i palati più esigenti. Questo ristorante, a cura dello chef Gigi Nastri, propone piatti ricercati con materia prime rare che mostrano la cultura impeccabile e l’amore che i giapponesi hanno verso cucina.
Salendo al secondo piano la cucina lascia spazio ad un altro grande amore dei giapponesi: il karaoke. Già apparso su molte pagine Instagram, questo piano ospita quattro sale, ognuna con una propria identità, dove poter sbizzarrirsi con le canzoni da proporre. E tra una canzone e l’altra è d’obbligo prendersi una pausa al bar Madame Cheng che propone un’ampia scelta di coktail giapponesi, premium spirits e sake, a cura di Riccardo Speranza. Ma non è finita, perché sempre su questo piano è in arrivo un omakase: otto coperti e un bancone dietro al quale arriverà un sushi masterdirettamente da Tokyo per deliziare i suoi ospiti.
# Cosa nasconderà il terzo piano…
Credits: IG @paolaaverno
Ed infine si arriva al terzo piano, ma averne accesso non è semplice. Esclusività è la parola d’ordine dell’Arcade, un members club dove la selezione è rigidissima. E proprio per la sua unicità, l’offerta è di altissimo livello con cocktail prelibati, musica dal vivo e un’atmosfera elegante e rilassante degna dei migliori club di Tokyo. Chi riuscirà ad essere ammesso?
Che dire, con il suo format unico e giocoso, House of Ronin porta una ventata d’aria fresca in città. Ed ora, grazie alla sua proposta unica e allettante, chiunque potrà vivere una notte giapponese nel pieno centro di Milano.
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Un progetto ambizioso che potrebbe vedere la sua realizzazione a breve. Ma dove si vuole costruire la pista ciclabile che, in quanto bellezza, potrebbe addirittura battere la Garda by bike (la pista ciclabile costruita a mezz’aria sopra l’acqua, vista lago)?
La Dream Route d’Italia, la CICLABILE SOSPESA tra gli ALBERI: sarà la più bella del mondo?
# The Tree Path: gli alberi saranno i pilastri della pista
Credits: carloratti.com the tree path
Si chiamerà The Tree Path la pista ciclabile sospesa tra gli alberi progettata da Carlo Ratti Associati e presentata insieme alla Onlus GAL Terre. Sarà realizzata vicino a Sabbioneta, nei pressi di Mantova, destinazione finale della pista.
Il Senitero degli Alberi collegherà la Ciclovia del VENTO, pista che costeggia il fiume Po in tutto il nord Italia, con Sabbioneta, passando per il vicino comune di Casalmaggiore. La città, già patrimonio mondiale dell’UNESCO, potrebbe aggiungere un tassello alla sua bellezza e alla sua forza turistica: questa pista sarebbe infatti una vera rivoluzione.
Progettata grazie alla collaborazione con OLA (Office for Living Architecture), l’idea è quella che gli alberi fungeranno da elementi architettonici strutturali. Si adopererà la tecnica costruttiva del Baubotanik, metodo in cui le strutture architettoniche vengono create attraverso l’interazione di giunti tecnici e crescita delle piante, infatti, la pista ciclabile sopraelevata poggerà su due file parallele di alberi, come se questi fossero dei pilastri.
# Si potrà correre su tre piani diversi fino a sei metri di altezza
Credits: rinnovabili.it the tree path
La Dream Route italiana si svilupperà su tre piani, l’ultimo sopraelevato dal terreno fino a 6 metri di altezza, e aggirerà traffico e corsi d’acqua della città. Per realizzarla sarà indispensabile piantare nuovi alberi, si pensa fino a 1000 nuove piante, in modo tale che queste crescano attorno ad un filo di acciaio inossidabile e diventino pilastri portanti della ciclabile.
The Tree Path sarà inoltre una pista smart: registrerà infatti i livelli di inquinamento atmosferico e lo stato di salute delle piante grazie ad alcuni sensori che saranno posizionati nella struttura. Sensori che, come afferma Carlo Ratti Associati, creeranno un “Internet degli alberi”.
Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Ogni sabato appuntamento con “la fermata del giorno”: per scoprire le attrazioni attorno alle stazioni della metro. Oggi appuntamento in zona Ovest.
FERMATA DEL GIORNO: 10 cose da fare e vedere intorno alla stazione di Wagner
Se dopo una mattinata di sfrenato shopping in Corso Vercelli si è stufi di imitare Carrie di Sex and the City, nella zona ci sono diverse cose da fare e vedere, anche pieni di sacchetti di vestiti e scarpe nuove.
#1 Il ristorante tipico: Osteria al fuoco di brace (Via Marghera, 18)
Questa osteria a conduzione familiare propone una cucina toscano-lombarda: deliziose bistecche fiorentine o cotolette alla milanese, offerte in un ambiente dai mattoni a vista e l’aria familiare.
Si tratta di un ristorante libanese vegetariano, che “rende omaggio a Madre Terra che offre tanti frutti e infinite possibilità gustative, complete dal punto di vista nutrizionale”, come si può leggere sul loro sito (fairouzmilano.com). In via Buonarroti, tra Wagner e piazza Buonarroti.
#3 Per chi ama la carne: Baobab burger organico (Via Raffaello Sanzio, 4)
Nasce nel 1929 ed è il più antico mercato comunale milanese. Si è ampliato, evoluto ed adattato nel tempo, fino ad avere oggi persino delle bancarelle che vengono il sushi, oltre ai classici servizi come macelleria e panetteria.
Una bella passeggiata per il meglio conosciuto parco di Pagano può essere l’ideale dopo un’abbondante pranzo. Ricchissimo dal punto di vista della flora, ci sono diverse aree cani, aree gioco per bambini e persino una gran bella fondata calpestabile.
#7 La Biblioteca: Emeroteca d’arte (Via Domenico Cimarosa, 1)
Si tratta di una fornita biblioteca d’arte, che mette a disposizione il proprio patrimonio alla consultazione, allo studio e alla ricerca documentale e bibliografica.
#8 Il negozio: Dexter Milano (Piazza Piemonte, 10)
È una gioielleria molto particolare, madre del gioiello a ingranaggio: qui si può commissionate un ciondolo a forma di ingranaggio a 8 teste, proprio perché adatto per inciderci sopra una data speciale da ricordare. “Otto infatti sono le cifre che compongono una data, oltre ad essere il simbolo universale, dell’infinito e della prosperità” (https://www.dextermilano.com/la-storia-dexter/)
Uno dei più importanti e vecchi teatri di Milano, costruito negli anni 20 e ristrutturato qualche anno fa, propone spettacoli, eventi e serata di gala.
#10 Il palazzo: i grattacieli gemelli di Piazza Piemonte
I grattacieli di Piazza Piemonte
Sono due edifici in stile eclettico degli anni 20 in Piazza Piemonte. Per i nostri standard attuali, questi due palazzi non sono sicuramente dei grattacieli con i loro 38 metri d’altezza, ma un secolo fa vennero battezzati come tali e abbiamo mantenuto l’abitudine fino ad oggi.
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui:https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/ Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.