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Il sogno in grande della METROPOLITANA di PARMA

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Credits ParmaItaly - Primo progetto metropolitana Parma

La prima bozza del progetto del 2004 prevedeva tre linee e nel 2005 quello definitivo, prima di essere accantonato, aveva ottenuto anche parte del finanziamento. Vediamo il grande sogno sfumato di Parma per una rete di trasporto europea.

Il sogno in grande della METROPOLITANA di PARMA

# Il grande sogno di Parma

Credits: @vivoparma – Parma 2021

Ci fu un tempo, nei primi anni del nuovo millennio, in cui la vecchia grandeur di Parma volle rimettere la testa fuori dalla sabbia, a pieno diritto. Dopotutto la città, che fu piccola capitale dello splendido Ducato per centinaia di anni, veniva da una stagione fortunata, supportata da un decennio di grandi risultati calcistici del miracolo di provincia Parma FC. Qualcosa, però, non andò per il verso giusto.

# La diciottesima città d’Italia

Credits DEZALB-pixabay – Parma

Oggi Parma è una delle poche realtà in crescita d’Italia. La sua popolazione ha ormai raggiunto quella di Brescia, cosa che solo un ventennio fa sembrava impossibile. La splendida città emiliana, pur faticando a imporsi come meta turistica in un territorio che trasuda di attrazioni eccezionali come quello italiano, può vantare un palmarès di tutto rispetto.

Parlando d’arte, non si possono ignorare le strepitose testimonianze artistiche dell’Antelami (scultore medievale) nel Battistero, forse il più bello di tutto il paese. Oppure quelle del Correggio, nei suoi affreschi cinquecenteschi, di cui la città conserva tre assoluti capolavori: la Camera di San Paolo, la cupola della chiesa di San Giovanni Evangelista e la cupola del Duomo.

Questo è solo l’ABC, naturalmente: la città riserva tantissime altre curiosità a chi è appassionato di cultura, a partire dagli spettacoli di lirica nel Teatro Regio, che ogni anno omaggiano il maestro di casa Giuseppe Verdi con un festival a lui dedicato. Ultima eccellenza locale, ma una delle prime per importanza, è quella dei prodotti del territorio, dal Parmigiano Reggiano al prosciutto di Parma, dal culatello di Zibello alla spalla di San Secondo per finire col il salame di Felino; una ricchezza che sta trovando spazio anche nei bar della città, fortunatamente sempre più dediti alla promozione della tradizione gastronomica locale.

Leggi anche: Perché PARMA è la CAPITALE EUROPEA dell’alimentare

# Il primo progetto con 3 linee, di cui una diretta all’aeroporto

Credits ParmaItaly – Primo progetto metropolitana di Milano

La prima bozza del progetto del 2004 prevedeva addirittura tre linee. La terza avrebbe dovuto servire meramente l’aeroporto e la fiera, con un collegamento diretto fino alla stazione ferroviaria, un piccolo hub che negli anni è stata oggetto di una riqualifica a metà, avendo perso l’alta velocità a favore della nuova fermata Mediopadana in prossimità di Reggio Emilia, disegnata dall’archistar Santiago Calatrava.

Il Giuseppe Verdi, piccolo scalo aeroportuale di Parma, ha avuto a sua volta una vita travagliata. Inaugurato nel 1991, ha vissuto a lungo dei collegamenti stagionali con le isole, oltre a qualche sporadica linea delle compagnie low cost per le capitali europee. Attualmente rimane uno scalo secondario, non essendo riuscito a convogliare sufficiente traffico dal bacino d’utenza dei dintorni, penalizzato indubbiamente dalla relativa vicinanza di altri aeroporti più importanti (Linate, Bologna, Orio al Serio).

Anche la Fiera, trainata negli anni d’oro dal Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione, ha visto nel nuovo secolo perdere ingressi in maniera sostanziale. Nessuna sorpresa, dunque, che a sparire dal grande sogno di Parma per prima sia stata la linea 3, verde come i bellissimi viali alberati che bordano il centro storico di Parma.

# La revisione in due linee 

Credits ParmaItaly – La revisione del progetto metropolitana Parma

Una versione riveduta del progetto prevedeva solo le due linee superstiti. La linea 1, da nord a sud, che avrebbe dovuto collegare il parcheggio scambiatore posto in prossimità dell’uscita autostradale di Parma con il Campus universitario situato nella periferia ai margini della città, già in vista delle prime propaggini collinari emiliane.

La linea 2, si sarebbe dovuta intersecare con la prima per servire altre zone popolate della città a ovest e a est. La lunghezza delle tratte doveva essere simile: 12 chilometri per la linea 1 (blu), 10 per la 2 (rossa).

Erano previste solo alcune fermate interrate, in corrispondenza del centro cittadino, mentre la maggior parte del tracciato avrebbe dovuto scorrere in superficie. Cruciali in questo senso, per la linea 1 che a regime avrebbe dovuto trasportare circa 50mila passeggeri al giorno, si prevedevano essere le stazioni di Pace (in prossimità del complesso museale della Pilotta) e di Garibaldi, salotto cittadino, oltre a un paio di soste per servire il pittoresco quartiere dell’Oltretorrente, che come il nome suggerisce costituisce la porzione antica della città posta dall’altra parte del Torrente Parma. La linea 2, destinata a un bacino di passeggeri inferiore per più della metà, avrebbe avuto, tra le altre, le stazioni interrate dell’Ospedale (Gramsci e Abbeveratoia) e del Parco Ducale (Giardino).

# L’ultimo progetto con 1 sola linea

Credits ParmaItaly – Progetto definitivo

Ma anche la linea 2, i cui lavori avrebbero dovuto iniziare solo al completamento della prima linea, fu cassata dal progetto. Si arrivò dunque al progetto di una sola linea, la fatidica 1 dal tragitto particolarmente sinuoso, che oggi definiremmo quasi una M5 milanese ante litteram.

Grazie alla sponsorizzazione del ministro per le infrastrutture Pietro Lunardi, originario di Parma, nel maggio del 2005 fu deliberato il finanziamento di 210 milioni a fondo perduto. Ma per il grande sogno di Parma servivano molti altri soldi. Di conseguenza ben 96 milioni di euro avrebbe dovuto metterli il Comune di Parma, con la giunta di centrodestra di Ubaldi e Vignali, favorevolissima al progetto, in linea con le ambizioni cittadine dell’epoca. Una società costituita ex novo, la Metro Parma Spa, avrebbe avuto il compito di coinvolgere altri capitali privati. Sembrava proprio una di quelle storie a cui la politica italiana ci ha abituato da sempre: lo sperpero dei soldi pubblici.

# La revoca dei finanziamenti

I conti non tornano, però, praticamente da subito, una volta archiviati i brindisi commemorativi nei saloni degli hotel. Mentre i costi cominciano inevitabilmente a lievitare dalle prime ottimistiche previsioni, si fa finalmente largo l’idea che non sia la metropolitana il progetto adatto per la città di Parma. Il problema del traffico, naturalmente, esiste anche qui. La rete di autobus è particolarmente vecchia e lenta, e la maggior parte della gente si muove con l’auto privata.

Ma i costi di gestione di una rete metropolitana hanno bisogno di essere sostenuti dai numeri dei passeggeri, e a Parma ogni destinazione si può raggiungere facilmente in meno di mezz’ora, anche dall’altra parte della città. Prima del tramonto definitivo di un’idea epocale, qualcuno prova a rilanciare il progetto convertendolo in una tramvia di superficie, una soluzione che verrà attuata di lì a poco in città di dimensioni paragonabili a quelle di Parma (Padova, Cagliari), ma chi la propone ormai è sfiduciato, non ci crede più. Di comune accordo tra comune e governo, il finanziamento viene revocato definitivamente nel 2008, e con esso scompare forse per sempre l’ambizione di Parma di fregiarsi del titolo di città metropolitana.

# La voce dei cittadini

Ma in tutto questo teatrino politico, possibile che nessuno abbia mai pensato di chiedere l’opinione dei cittadini di Parma, i diretti interessati dal progetto? Oggi, a distanza di più di quindici anni, i favorevoli dell’epoca si trincerano dietro un no comment. Qualcuno invece soppesava con grande nonchalance i pro e i contro della questione, dimostrando l’apertura mentale di chi non nasce mai soggiogato da una posizione presa a prescindere. I contrari, che erano la maggioranza, sicuramente non avevano tutti i torti. Nei loro ricordi si alternano sensazioni vaghe, come quella di essere stati in mano a un progetto megalomane, quasi da Corea del Nord, oppure quella del sollievo da pericolo scampato una volta dimenticata in fretta la metropolitana. E adesso? In attesa che un giorno torni l’enfasi della Grande Parma, i parmigiani, refrattari a ogni dispendio che non sia quello delle bottiglie di spumante da bere alla Vigilia di Natale, possono continuare con la loro rilassata joie de vivre, ben consapevoli di non avere nulla da invidiare a nessuno.

Continua la lettura con: Progetti di METROPOLITANE abbozzate ma MAI REALIZZATE in altre città italiane

LORENZO ZUCCHI

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Il “PARCO più PICCOLO del mondo” con i folletti e la piscina per le farfalle

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Mill Ends Park
Credits: wikimedia by atul666 from Portland, USA - Mill Ends Park, CC BY-SA 2.0

Il parco più piccolo del mondo è abitato da folletti e attrezzato con piscina e trampolino per farfalle. Ma gli inglesi protestano: il parco più piccolo è il nostro.

Il “PARCO più PICCOLO del mondo” con i folletti e la piscina per le farfalle

# Un giornalista di ritorno dalla guerra…

Portland
Credits: peter bucks on Unsplash

Il giornalista Dick Fagan, di origini irlandesi, partecipò alla Seconda Guerra Mondiale in Europa. Al suo ritorno nella citta di Portland, nell’Oregon, tornò al suo precedente lavoro: il giornalista.
L’ufficio dell’Oregon Journal per cui lavorava si affacciava su una strada ampia e molto trafficata, l’odierna Naito Parkway, e la vista dal suo ufficio al secondo piano non era per nulla piacevole.

Osservò che un buco nell’asfalto in mezzo alla carreggiata, lasciato libero per installare un palo della luce, non veniva utilizzato a tale scopo. Giorno dopo giorno questo piccolo spazio ha iniziato a essere colonizzato da erbacce infestanti.
Decise quindi di prendere l’iniziativa e iniziare a curare quel piccolissimo spazio di terra piantandovi dei fiori.

Leggi anche: Le TANGENZIALI sempre più INGOLFATE: 5 proposte per ridurre il traffico

# La vita dei folletti 

Mill Ends Park
Credits: Another Believer – Own work, CC BY-SA 3.0

Fagan raccontò per più di 20 anni dalle colonne dell’Oregan Journal la vita di un gruppo di folletti che si stabilirono in quel minuscolo pezzetto di terra costituendo l’unica colonia di folletti ad ovest dell’Irlanda, rendendo sempre più presente questo parco nell’immaginario collettivo della città.

Anche dopo la morte di Fagan, avvenuta nel 1969, il parco ha mantenuto la sua importanza venendo curato e arricchito con nuovi elementi, come una piccola piscina e un trampolino per le farfalle, alcune statue, una ruota panoramica e addirittura un disco volante.

Dal 1976, anno in cui il parco è stato dedicato a S.Patrizio, è il centro dei festeggiamenti della nota festa irlandese.
Nel Dicembre del 2021, a seguito dei lavori inseriti nel più ampio progetto Better Naito Forever del Portland Bureau of Transportation (PBOT), il Mill Ends Park ha subito uno spostamento di 15 centimetri verso ovest, per far spazio ad uno stallo per biciclette e ad un rinnovato marciapiede.

Leggi anche: Il POZZO di SAN PATRIZIO in Italia: dove si incontra l’ALDILÀ

# 61 centimetri possono non bastare: il record contestato dagli inglesi

Guinness World Record
Credits: wikimedia, CC BY-SA 3.0

Il Parco, con i suoi 61 centimetri di diametro, è stato riconosciuto come il più piccolo al mondo dal Guinness World Record fin dal 1971.
Questo primato, però, è insidiato dalle istanze di una società di gestione sportiva dello Stafforshire, nel Regno Unito, che organizza la “corsa divertente più breve del mondo” intorno a Prince’s Park, Guinness World Records come parco più piccolo della Gran Bretagna.

La motivazione mossa dagli inglesi è legata al fatto che Mill Ends Park non possa considerarsi un vero parco, ma al massimo un “vaso di fiori glorificato”.
Al momento il riconoscimento al parco americano non sembra a rischio, forte dell’importanza che riveste nella vita dei cittadini di Portland e della sua centralità in molte manifestazioni ufficiali e di valore storico, come l’occupazione del movimento Occupy Portland nel 2011, oltre ad essere ufficialmente riconosciuto e manutenuto dalle istituzioni pubbliche come qualsiasi altro parco cittadino.

Continua la lettura con: Il PARCO più INACCESSIBILE del mondo nel centro di Milano: arriverà nel 2022 la grande novità?

ALESSANDRO VIDALI

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A Venezia c’è una SCALA da percorrere a CAVALLO

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Ph. Ruth Archer (Pixabay)

Palazzo Contarini è uno degli innumerevoli gioielli racchiusi nella città di Venezia. Una curiosità che pochi conoscono lo rendono ancora più prezioso.

A Venezia c’è una SCALA da percorrere a CAVALLO

# Palazzo Contarini

Tra i mille luoghi incantati da visitare nell’antica città di Venezia, non può mancare Palazzo Contarini. E’ uno degli scorci da fotografare più belli di Venezia.

Credits: @gioiellinascostidivenezia(IG)

Si tratta di un edificio costruito prima del XIII secolo dall’architetto bresciano Matteo Raverti per Niccolò Morosini della Sbarra. Fu in seguito acquistato dalla famiglia Contarini “di San Paternian” come loro dimora intorno al 1400. La famiglia Contarini apparteneva all’aristocrazia veneziana e diversi Dogi provenivano da essa.

# La vista sulle comete

Credits: @gioiellinascostidivenezia(IG)

Il Palazzo gode di una posizione strategica: si trova infatti esattamente a metà strada tra Piazza San Marco e il Ponte di Rialto, rispettivamente il centro città per eccellenza e l’antico centro del commercio cittadino. Inoltre, nella seconda metà del 1800, grazie alla sua posizione sopraelevata rispetto alle costruzioni adiacenti, venne utilizzato per alcune importanti osservazioni astronomiche di Ernst Wilhelm Tempel.

E’ proprio qui che l’astronomo tedesco, armato di un telescopio Steinheil, riuscì a scoprire la cometa  C/1859 G1 e la nebulosa delle Pleiadi.

# La torre con scala

Nel corso del tempo, le diverse famiglie proprietarie del palazzo, al fine di rendere Palazzo Contarini più prestigioso, decisero di far realizzare una serie di decorazioni e affreschi sull’edificio. L’aria particolarmente salmastra della laguna, però, finì per rovinare queste opere in poco tempo. Da qui nacque l’idea di realizzare una meravigliosa torre con scala. Il progetto non era tra i più semplici, in quanto la torre sarebbe stata inserita su un edificio già esistente che si sviluppava su diverse altezze. Con molta probabilità, il disegno della torre è da attribuire a Giovanni Candi, un artigiano locale.

# La leggenda sulla scala da percorrere a cavallo

  • 80 gradini che si sviluppano con forma elicoidale attorno ad un unica colonna centrale
  • Altezza: 26 metri
  • Diametro: 4,7 metri
  • Materiale: Pietra d’Istria

Questi sono i numeri della Scala di Palazzo Contarini, che in poco tempo prese il nome di Scala Contarini del Bovolo (Il “bovolo” è la chiocciola, in dialetto veneziano).

Credits: @gioiellinascostidivenezia(IG)

Secondo la leggenda, Pietro Contarini fece costruire la scala non solo come un simbolo di potere, ma anche perché pare volesse raggiungere la sua camera da letto direttamente da cavallo. Grazie alla scala, il termine “bovolo” venne usato per indicare il ramo specifico della stessa famiglia Contarini.

# La Scala del Bovolo è visitabile

All’inizio del 1800, dopo l’estinzione della famiglia Contarini, l’edificio diventò l’AlbergoDel Maltese“. Infatti, il giardino di Palazzo Contarini alla Porta di Ferro viene chiamato ancora oggi “Corte del Maltese“.

Scala Contarini è aperta tutti i giorni dalle 08:00 alle 18.00. Con soli 7€ si può prenotare la visita on-line ed evitare così fastidiose code.

 

Continua la lettura con: La SCALA in MINIATURA nel centro di Milano

LUCIO BARDELLE

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Come si dice DOWNLOAD in milanese?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Maria FRATELLI: “la mia Milano darà più attenzione alla QUALITÀ della VITA dei cittadini”

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Maria Fratelli

Maria Fratelli. Museologa, è stata Conservatore di Arte Moderna e Contemporanea e Responsabile della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Milano. Dirigente del Servizio Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano e reggente del Servizio Musei Storici, è la direttrice della Casa Museo Boschi di Stefano. 

Maria FRATELLI: “la mia Milano darà più attenzione alla QUALITÀ della VITA dei cittadini”

La cosa che ami di più di Milano?

Il fatto di essere una città “europea”

Quella che invece ti piace di meno?

Lo smog che le conferisce l’aspetto di città infelice nelle giornate grigie

credit: leggo.it

Il tuo locale preferito?

I bar libreria (per esempio Verso in ticinese e i bar ancora economici)

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Il cinema e i concerti

La canzone su Milano a cui sei più legato/a?

MA MI di Iannacci

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

Le sue abbazie: Chiaravalle e Viboldone
 
Abbazia di Chiaravalle
Credits: borgodichiaravalle.org – Abbazia di Chiaravalle

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Oltre che incontrare mio marito, Milano mi ha dato il privilegio di lavorare per i suoi musei

Casa Museo Boschi di Stefano – Via Giorgio Jan, 15 – Buenos Aires

La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?

Isola perché ferma davanti a Casa della Memoria

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

La sfilata dei re magi il 6 gennaio

Il quartiere che ami di più?

Ticinese

Credits decocinaelaprendiz IG – Ripa di Porta Ticinese

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

Gli chiederei la maggiore attenzione possibile alla qualità della vita dei cittadini: è questa l’attrazione più ammirata dai turisti

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Venezia

Credits: 10cose.it

Se avessi due miliardi di euro per Milano che cosa faresti?

Terrei musei e luoghi della cultura aperti e gratuiti fino a tardi la sera

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Una città che resti umana e che lasci convivere in armonia le persone delle più diverse estrazioni sociali (in questa varietà si nasconde la vera creatività), offrendo a tutti la propria ritrovata bellezza.
 

Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano

Continua la lettura con: Tutti personaggi di #milanomia già pubblicati

MILANO CITTÀ STATO

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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La realtà è il racconto

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Ph. Raphael Stäger (pixabay)

La storia la scrivono i vincitori, l’attualità la scrive il potere.

In questi giorni stiamo vivendo con una certa ansia all’escalation della crisi in Ucraina, in cui convivono rappresentazioni della realtà opposte e incompatibili.

Nel mondo occidentale la narrazione è quella di un regime totalitario governato da un despota che vuole prevaricare sulla democrazia ucraina invadendola con il suo esercito.

Dall’altra parte assistiamo a una lettura diametralmente opposta, in cui la Nato e Gli Stati Uniti continuano a provocare avvicinando testate nucleari al confine, mettendo così a repentaglio la sicurezza del popolo russo.

L’ambiguità non finisce qui, perché da un lato l’Europa Occidentale necessita imprescindibilmente di fare affari con la Russia mentre gli Stati Uniti hanno l’interesse opposto, di bloccare il commercio tra Russia ed Europa, in modo da indebolirli entrambi e accrescere la loro influenza economica e geopolitica.

Siamo tutti interessati a osservare l’evolvere della situazione in Ucraina, anche se forse più che cercare di prevedere che cosa accadrà, sarebbe più importante chiedersi che cosa ci vorranno raccontare.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

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🔴 ATM non trova autisti? La REPLICA di un CONDUCENTE: MILANO insostenibile per i nostri STIPENDI

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Credits Andrea Cherchi - Tram a Milano

Arriva la replica all’articolo: Milano cerca autisti e tranvieri. Ma fa fatica a trovarli.

🔴 ATM non trova autisti? La REPLICA di un CONDUCENTE: MILANO insostenibile per i nostri STIPENDI

# ATM li cerca ma non li trova: PERCHÈ a Milano NESSUNO vuol più fare il TRANVIERE? Ecco i 5 MOTIVI

Milano cerca autisti e tranvieri. Ma fa fatica a trovarli. Sia all’interno delle proprie mura, sia aprendo la ricerca a quello che è stato lo storico bacino da cui provenivano i tranvieri, le regioni meridionali. 

Atm ha lanciato per il secondo anno una campagna assunzioni che prevede l’inserimento di 650 nuove risorse, ma fatica a reperirle. Ma perché i milanesi non vogliono più fare questi mestieri, condurre questi mezzi, candidarsi per aggiudicarsi il posto fisso? 

Arriva la replica di un tranviere. 

# ATM non trova autisti. La replica di un tranviere: stipendi bassi e costo della vita insostenibile

Credits Andrea Cherchi – Manetta Tram

Un conducente ci scrive e prova a spiegare il perché:

«Gentile redazione, sono un autista Atm/net da quasi vent’anni, e nel corso di questo periodo ho visto cambiare tante cose in Atm in primis, e nel contratto nazionale che, già quando sono stato assunto io nel 2000, era abbastanza basso.

Ma adesso chi viene assunto in Atm o comunque col contratto autoferrotranvieri guadagna circa €1200 al mese, considerando il fatto che per poter fare questo lavoro bisogna spendere circa €5000 per fare le patenti, tutte le abilitazioni e tutte le varie visite necessarie per poter svolgere questa tipologia di lavoro. 
 
Quindi chi investe €5000 nelle patenti e poi ha un prospetto di lavoro dove ne guadagna 1200€ al mese e le spese sono tantissime, non va più a fare l’autista o il tramviere o il macchinista ma punta fare qualcos’altro dove ovviamente riesce a lavorare guadagnando il giusto per vivere decorosamente. 
 
Cordiali saluti 
Giorgianni BAGLIERI»

 

# Le agevolazioni che potrebbero arrivare per i neoassunti

Credits medium.atm – Arrigo Giana A.D. di ATM

Recependo queste esigenze, l’Azienda dei trasporti pubblici milanesi, per voce del suo amministratore delegato Arrigo Giana, aveva fatto sapere in una recente commissione comunale che sono in corso trattative per avere affitti agevolati dedicati ai suoi neoassunti. Inoltre aveva ventilato il parziale finanziamento delle patenti. Ma finché queste agevolazioni non saranno effettive, per un neoassunto sarà difficile intraprendere questa professione, con turni diurni e notturni, con la responsabilità di trasportare le persone nel traffico milanese e lavorando sei giorni su sette.

# Nel frattempo politici e statali si aumentano lo stipendio

Credits: www.eurel.it

Tutto questo accade mentre politici e statali si aumentano lo stipendio. Cosa che gli altri lavoratori non possono fare. Al Comune di Milano scattano infatti da quest’anno gli aumenti retributivi stabiliti dall’ultima legge di Bilancio. Il sindaco di Milano ad esempio passerà da uno stipendio lordo mensile di circa 9 mila euro a uno di 11.228,33 euro, mentre quello da vicesindaco arriverà a  8.421,25 euro, quello degli assessori a 7.298,41 euro, del presidente del Consiglio Comunale a 7.298,41 euro. Mentre viene invece stabilito come ammontare massimo di gettoni di presenza percepibili in un mese da un Consigliere Comunale l’importo di 2.807,08 lorde. 

Anche per 140mila dipendenti dei ministeri, quasi tutti di stanza nella capitale, le buste paga saranno più ricche quest’anno, fino a 10.500 euro in più. In arrivo c’è infatti una doppia spinta, gonfiata dagli arretrati accumulati in anni di ritardo. L’effetto è il frutto dell’azione combinata del rinnovo del contratto nazionale e dell’adeguamento delle indennità ministeriali, con totali tra 6.200 e 10.500 euro tra aumenti a regime e una tantum.

Continua la lettura con: ATM li cerca ma non li trova: PERCHÈ a Milano NESSUNO vuol più fare il TRANVIERE? Ecco i 5 MOTIVI

LEONARDO MENEGHINO

Copyright milanocittastato.it

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🔴 Online la nuova SEZIONE con gli EVENTI di tutti i comuni della Città Metropolitana

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Mappa Città metropolitana

Una sezione dedicata alla promozione di eventi, alla pubblicazione di notizie e iniziative del territorio metropolitano milanese è online sul sito istituzionale dell’ente guidato da Beppe Sala. Ecco come funziona questa “vetrina virtuale”.

Online la nuova SEZIONE con gli EVENTI di tutti i comuni della Città Metropolitana

# Una “vetrina virtuale” per tutti i comuni della Città Metropolitana

Credits 01net – Città Metropilitana di Milano

La città metropolitana di Milano pubblica on line una nuova sezione del proprio sito web, quella che raccoglie le attività e le iniziative promosse dai comuni del suo territorio. La città metropolitana… Cos’è? Ma come cos’è?? Ma è la vecchia e cara provincia di Milano! Dal 2015 infatti, come effetto della Legge n. 56 del 2014, la città metropolitana è subentrata alla provincia, e ne ha ereditato alcune funzioni e la situazione patrimoniale. Il Consiglio metropolitano è eletto dall’assemblea dei sindaci e dei consiglieri comunali dei comuni del territorio provinciale. il Sindaco metropolitano invece coincide con il sindaco del Comune capoluogo e nomina i Consiglieri delegati.

La provincia, pardon, la città metropolitana guidata da Beppe Sala ha messo in rete a disposizione di tutta la popolazione una sezione dedicata alla promozione di eventi, alla pubblicazione di notizie e iniziative del territorio metropolitano milanese. Una sorta di “vetrina virtuale” pensata, da una parte, come un’opportunità comunicativa per i Comuni, per far conoscere e promuovere le attività e iniziative che si svolgono sul proprio territorio. Dall’altra, come un’occasione per i cittadini per scoprire e partecipare agli eventi e alle iniziative

# Alcuni degli eventi e delle iniziative promosse

Credits Comune di San Giuliano Milanese – Concorso letterario

Scorrendo la pagina web si trova ad esempio la notizia della quinta edizione del Concorso letterario “Essenzialmente Io” del comune di San Giuliano Milanese, concorso gratuito riservato alle donne che vogliano cimentarsi con un breve racconto su un traguardo raggiunto nella vita privata o professionale. 

A Cologno Monzese va invece in scena dal 18 febbraio lo Spettacolo “Come l’uom s’etterna” – Serate dantesche, i 3 Canti della Divina Commedia in altrettante serate dedicate che rendono omaggio al sommo poeta. 

A Cinisello Balsamo riparte Nuova rassegna dedicata ai bambini al Teatro Pertini: sempre dal 18 febbraio l’auditorium Falcone e Borsellino ospiterà due rassegne teatrali, “Di domenica a teatro” per i bambini dai 3 agli 8 anni, e “Compagnie filodrammatiche” realizzato da compagnie amatoriali che aprirà la stagione con il classico Cyrano de Bergerac.

Ad aggiornare sul web la sezione “Dal Territorio” potranno essere direttamente i Comuni, inviando le segnalazioni. La Città Metropolitana di Milano provvederà poi a rilanciarle, pubblicandole nella nuova sezione della propria home page e sui propri canali social. 

# Nel 2021 si sono registrate oltre 5,7 milioni di visualizzazioni sul sito istituzionale della città metropolitana di Milano

Il sito istituzionale della città metropolitana di Milano, che nel 2021 ha totalizzato 5.718.558 visualizzazioni e 2.424.232 di accessi singoli, può diventare uno strumento utile sia per gli Enti che per i cittadini. I primi, potranno guadagnare maggiore visibilità, i secondi avranno a disposizione una porta d’accesso unica agli appuntamenti che si svolgono sul territorio metropolitano. 

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LEONARDO MENEGHINO

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A Milano è CURLING MANIA: ecco dove prepararsi per le prossime olimpiadi

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Ph. RitaE (Pixabay)

L’incredibile medaglia d’oro a Pechino ha fatto scoprire al grande pubblico una delle discipline olimpiche meno praticate in Italia. Milano non poteva rimanere insensibile al fascino irresistibile della novità.

A Milano è CURLING MANIA: ecco dove prepararsi per le prossime olimpiadi

# Medaglie milanesi

Tokyo 2020 ha visto come protagonisti delle Olimpiadi ben otto atleti milanesi: Eleonora Giorgi, marciatrice, Davide Re, velocista, Federica Isola, schermista, Elena Bertocchi, tuffatrice, Susanna Bordone, finale di equitazione, Rebecca Nicoli, pugile. Per non parlare del giovane pallavolista Riccardo Sbertoli, che con la squadra ha vinto gli europei 2021, e Filippo Tortu che ha portato all’Italia la medaglia d’oro di una delle gare più contese: la staffetta 4×100 con cui il ragazzo ha battuto il record di velocità italiano. Alle olimpiadi invernali non sono stati premiati milanesi, ma diversi lombardi sono arrivati a medaglia.

Credits: italiateam, IG

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# Le olimpiadi invernali: Lombardia da primato

Sofia Goggia, nata a Bergamo, ha vinto un argento nella discesa libera, dimostrando che anche numerosi infortuni non possono fermare un atleta vincente. Argento anche Michela Moioli nello Snowboard Cross a squadre miste, nata ad Alzano Lombardo. Lombarda è anche Arianna Fontana, che nata a Sondrio, da Beijing si porta a casa un oro e due argenti, diventando una delle donne italiane olimpiche più premiate della storia. L’eccellenza italiana nello sport porta i dilettanti ad appassionarsi, iscrivendosi a corsi per soddisfare la loro curiosità e sete di competizione.

Credits: italiateam, IG

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# Una nuova passione per Milano: il curling

Credits: pixabay.com

Nessuno dei due componenti della squadra vincitrice dell’oro nel curling è milanese, eppure lo sport scozzese di origine medievale ha subito una svolta da quell’evento: il Milano Curling Club ha ricevuto ben 100 richieste di nuove iscrizioni, un dato notevole visto che gli associati al Curling Club Italia sono circa 330.

L’ampiamento delle richieste ha costretto il club milanese a raddoppiare le prenotazioni del palaghiaccio di Sesto San Giovanni. Chi prima non sapeva neppure cosa fosse questo sport e si chiedesse cosa si provasse a far scivolare un sasso verso un bersaglio dipinto a terra, ora è curioso di sperimentare e si reca al palazzetto per qualche lezione sporadica, passando una serata in modo alternativo. 

Credits: italiateam, IG

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# Sport antico, diffusione moderna

Il Curling nasce nel medioevo in Scozia e già dal 1500 è stato rappresentato all’interno di quadri, immerso in paesaggi invernali. I laghi ghiacciati garantivano un campo di gioco ideale, su cui i partecipanti facevano scivolare pesanti pietre levigate, dotate di manico negli anni successivi, a cui facilitavano il percorso spazzando i residui di neve granulosa davanti a loro.

Tra il XVI e il XIX secolo la popolarità dello sport cresce e viene creato il Royal Caledonian Curling Club nella sua terra madre. Oggi è maggiormente diffuso in Canada, dove è stato importato nel 1800 da immigranti scozzesi, che hanno fondato Il Royal Montréal Curling Club. Dopo le olimpiadi invernali di Beijing è diventato un fenomeno italiano: l’oro a sorpresa di Amos Mosaner e Stefania Constantini ha infatti fatto crescere la sua popolarità che ha fatto impennare le iscrizioni del Club milanese. Sognando una medaglia alle Olimpiadi di Milano. 

Credits: pixabay.com

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SARAH IORI

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🔴 Da Malpensa la COMPAGNIA AEREA con SOLO posti in BUSINESS CLASS: aperte le prenotazioni

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Credits: siviaggia.it business class

Decolla da Milano la compagnia aerea che propone solo posti in business class. Ecco come saranno i voli nel massimo della comodità.

Da Malpensa la COMPAGNIA AEREA con SOLO posti in BUSINESS CLASS: aperte le prenotazioni

# Da Malpensa a New York solo in business class: aperte le prenotazioni

Credits: @lacompagnie_businessclass
la compagnie

A bordo di un Airbus A321neo, ai passeggeri di questi nuovi aerei sembrerà di essere su un jet privato. L’aereo ospiterà solamente 76 persone, se ci fossero posti in Economy ne trasporterebbe anche più di 200. Viaggerà da Milano Malpensa alla Grande Mela: atterrerà a New York Newark. Il primo volo della Compagnie partirà tra meno di due mesi, il 15 aprile, e le prenotazioni per chi vuole farsi una vacanza primaverile a New York viaggiando comodi sono già aperte.

# Un volo all’italiana

Credits: @lacompagnie_businessclass
la compagnie

Ma quali sono le comodità che questi nuovi aerei solo business class offriranno? Ovviamente non mancheranno poltrone ampie, 50cm di larghezza per 192cm di lunghezza, e reclinabili, così che i passeggeri potranno tranquillamente dormire durante il viaggio. In più sarà un viaggio all’italiana. Se infatti fino ad ora la compagnia aerea aveva viaggiato solo da e per la Francia, rispondendo alle esigenze dei francesi, gli amenity kit del viaggio da e per Malpensa saranno prodotti da un’azienda italiana.

# Ma quanto costa?

Credits: @lacompagnie_businessclass
la compagnie

Anche cibo e vino offerti durante il viaggio saranno preparati e scelti da chef italiani, alcuni dei quali sono anche abbastanza conosciuti: tra questi, Isabella Potì e Floriano Pellegrino di Bros da Lecce e il vicentino Lorenzo Cogo, di Lorenzo Cogo Social Club e del Ristorante Dama di Venezia. Infine, la compagnia aerea non vuole far annoiare i suoi passeggeri e quindi, oltre a garantire il Wifi gratuito per tutto il viaggio, offre alcune letture, sfilate di moda, e organizza show cooking e altri eventi.

Considerando tutto ciò che offre, chi prenderebbe ancora gli altri aerei? La risposta è semplice, chi non vuole spendere 1500 euro per un viaggio in aereo. La Compagnie permette ai suoi passeggeri di modificare il volo o cancellarlo e essere rimborsati fino a 24 ore prima. In più nel biglietto sono compresi due bagagli a testa da 32kg, l’accesso prioritario ai controlli e una lounge privata dove aspettare l’imbarco. (Da Siviaggia.it)

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BEATRICE BARAZZETTI

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4 giorni di lavoro, 3 di vacanza, stipendio uguale: in BELGIO la rivoluzione della SETTIMANA CORTA

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Ph. S. Hermann & F. Richter (pixabay)

Quante volte si spera di avere un weekend più lungo, avere un giorno in più di relax tra un turno lavorativo e l’altro? In Belgio da quest’anno la settimana lavorativa sarà di 4 giorni, gestendo gli orari su scelta dell’impiegato.

4 giorni di lavoro, 3 di vacanza, stipendio uguale: in BELGIO la rivoluzione della SETTIMANA CORTA

# Un weekend più lungo senza cali nella produttività

In Belgio è partita la Rivoluzione delle norme sul lavoro, sostenuta dal Governo Federale. Il Ministro del Lavoro Pierre-Yves Dermagne garantisce progressi concreti nella vita di tutti i lavoratori: la scelta di ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni non avrà conseguenze sulla produttività del paese, poiché le ore di lavoro saranno le stesse, ma distribuite in modo diverso. Il nuovo piano sul lavoro non si occupa solo di garantire un giorno in più al fine settimana ma garantisce una più efficiente formazione professionale, un maggiore equilibrio tra vita privata e professionale e maggiore tutela nel periodo dell’occupazione, e nel passaggio da un’occupazione ad un’altra.

Credits: pixabay.com

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# Distribuzione oraria

La scelta di questa riforma lavorativa deriva dal modo di lavorare che si è sviluppato a causa del Covid, «ci si è dovuti adattare» dice il presidente del Consiglio Belga. La pandemia ha fatto capire che ci sono diverse esigenze rispetto a quando fu creato il sistema lavorativo che usiamo ancora adesso e lo stesso vale per le tecniche e tecnologie lavorative moderne. In Belgio, la nuova flessibilità di orario garantita permetterà di gestire le ore in base alle proprie esigenze, si potrà decidere quando svolgere le ore distribuendole tra una settimana e un’altra. Per permettere ciò, chi lavora con un part-time variabile deve essere informato dei propri turni con almeno una settimana d’anticipo.

Credits: pixabay.com

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# Formazione

La scelta di una settimana di lavoro di 4 giorni piuttosto di 5 è a discrezione del lavoratore che ogni sei mesi dovrà comunicare la decisione riguardante la sua turnazione al datore di lavoro che, nel caso dovesse rifiutare la proposta, dovrà motivare la sua decisione. Un altro cavallo di battaglia del Governo Belga è l’insistenza sulla formazione: da ogni azienda dovranno essere garantite almeno 3 giornate di formazione all’anno, che aumenteranno a 4 nel 2023 e 5 nel 2024.

A tutte le imprese con oltre 20 dipendenti sarà inoltre richiesto di inserire nel piano di sviluppo un periodo per approfondire le competenze di ogni dipendente. Questa strategia permetterà di aumentare il livello di qualità della produttività belga, anche riducendo i giorni lavorativi.

Credits: pixabay.com

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# Numerose garanzie

Questa Riforma Lavorativa garantisce anche il diritto alla disconnessione, vista la diffusione del lavoro da computer, più aiuti per i dipendenti soggetti a licenziamento e una facilitazione per quanto riguarda la collaborazione tra uffici nel passaggio da un lavoro all’altro, all’interno di compagnie diverse.

Per i dipendenti più anziani, l’ultimo periodo di lavoro sarà dedicato alla formazione oppure verranno ricollocati, sostenuti dai contributi del datore di lavoro. In più, è prevista per chiunque un’assicurazione in caso di incidente sul lavoro. Lo scopo è tutelare tutti i lavoratori, affidandone il sostegno alle aziende.

Credits: pixabay.com

Il nuovo schema lavorativo del Belgio permetterà ai dipendenti di gestire i propri orari garantendo un clima di lavoro più rilassato e di conseguenza più produttivo. Con l’aggiunta del nuovo progetto formativo a questo tipo di distribuzione oraria il paese stima di raggiungere un tasso di occupazione dell’80%. 

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SARAH IORI

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🔴 AUSTRALIANO “invade” Milano: “Palazzo Reale è mio”

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Crocodile Dundee

A Milano può succedere di tutto. È la città che accoglie chiunque a braccia aperte, che offre un futuro e nuove opportunità a chi decide di vivere qui. Ma forse c’è chi esagera: un cittadino australiano ha deciso di cogliere al volo questa generosità di Milano e tentare di appropriarsi di Palazzo Reale.

AUSTRALIANO “invade” Milano: “Palazzo Reale è mio”

# Il cittadino australiano vuole trattare con il Comune riguardo la sua proprietà di Palazzo Reale

milano deserta

Nel primo pomeriggio di mercoledì 16 febbraio, un uomo australiano di 37 anni si è presentato a Palazzo Reale con tanto di bagagli affermando di essere l’erede dei Savoia e che quindi il Palazzo era di sua proprietà. “Questa è casa mia” ha detto. Nessuno scherzo, l’uomo era serio. Infatti il cittadino australiano intorno alle 13 di mercoledì si è recato al primo piano di Palazzo Reale, dove si accede alle mostre, chiedendo dove fosse Palazzo Marino perché doveva andare in Comune, attuale titolare di Palazzo Reale, a rivendicare la sua proprietà.

# Nulla lasciato al caso: ha mostrato anche i documenti di proprietà dell’immobile

Credits: @carla.meoni
palazzo reale

L’australiano non ha lasciato proprio nulla al caso. Non solo infatti ha portato con sé i bagagli, ma ha mostrato anche alcuni documenti che lo definivano l’erede di Palazzo Reale e, addirittura, l’erede del Regno d’Italia in quanto Savoia.

Alla fine l’uomo che sperava di aver trovato una casa in centro città con camere lussuosissime è stato allontanato da Palazzo, prima dai vigili del fuoco, che però non hanno avuto molto successo, e poi da una decina di poliziotti. Così sembra finito il sogno del cittadino australiano, anche se di questi tempi non si può escludere niente. Vedremo se ci saranno altri sviluppi e se l’australiano ci riproverà con dei rinforzi…

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BEATRICE BARAZZETTI

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I RAVE: come si dicono in milanese?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Carla TORRIANI: “la mia Milano deve ritrovare la sua IDENTITÀ”

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Carla Torriani. Giornalista per lavoro e per passione. Nata e cresciuta a Milano, ha saputo conciliare la sua passione per la scrittura e la comunicazione con quella per la critica musicale.

Carla TORRIANI: “la mia Milano deve ritrovare la sua IDENTITÀ”

La cosa che ami di più di Milano?

Milano è sempre stata la città dell’accoglienza. Prima con gli immigrati italiani, ora con gli stranieri. Questo amo di Milano. Credo che tra tutte le città italiane sia quella più internazionale.

Quella che invece ti piace di meno?

L’urbanistica. Questo crescere di grattacieli toglie identità a Milano. Le piste ciclabili e, spesso, il restringimento delle vie. Creano un caos stradale maggiore ed è anche pericoloso sia per le biciclette che per le auto.

Il tuo locale preferito?

Non frequento locali da tanto tempo, dopo le chiusure di locali storici come il Rolling Stone o la mancanza di piccoli locali dove fanno musica dal vivo. Penso ad esempio al “Magia Music Meeting” dove sono nati e cresciuti “Elio e le Storie Tese”,  ma dove hanno anche suonato artisti internazionali. Era un bellissimo punto di incontro per i musicisti milanesi.

Credtis: eventshunters.com – Rolling Stone

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Passatempo preferito? Girare per negozi anche se, negli ultimi anni, è tutto omologato. Anche in questo caso Milano ha perso identità.

La canzone su Milano a cui sei più legato/a?

Ho alcune canzoni. Quelle di Giovanni D’Anza come “Nostalgia De Milan” o la classica “O mia bela Madunina”. Mio papà e mio nonno paterno erano milanesi DOC e le sentivo spesso. Io sono particolarmente legata invece a due canzoni di Alberto Fortis “Milano e Vincenzo” e la splendida “Il Duomo di notte”.

 

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

Attorno a Milano? La Brianza. Monza con il suo parco e la villa Reale.

Credits: @brianzafoto
Ciliegio Vergo Zoccorino

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

A Milano ci sono nata e cresciuta. É nato mio figlio. Ho lavorato nel passato a grandi eventi che si sono svolti a Milano. Tante cose belle.

La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?

San Babila. Storica. I paninari. E la fermata che porta alle principali vie della moda.

Fontana di Piazza San Babila

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

I flash mob sulla metropolitana.

Il quartiere che ami di più?

Corso Indipendenza/XXII Marzo.

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

Sala dovrebbe lavorare di più sul decentramento e sul recupero di aree dismesse. Penso ad esempio all’area di Rubattino, sarebbe un ottimo posto per creare un grande centro sportivo dove poter ospitare eventi internazionali e di richiamo. Ma anche sulla viabilità che, come ho scritto sopra, spesso lascia a desiderare. E accelerare i lavori della metropolitana. E restaurare facciate dei palazzi. Ne abbiamo davvero di bellissimi ma piuttosto malridotti.

Credits: daniele rossi foto – “Palazzo di Cristallo” ex fabbrica Innocenti-Maserati al Rubattino

Milano città stato: sei a favore oppure no che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

Beh Milano è sempre stata una città a parte rispetto all’Italia. Si potrei essere favorevole se comprende anche però tutta la provincia sua e Monza Brianza.

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Andrei sempre in una metropoli. Dubai è in cima alla lista.

Credits: @visit.dubai
Dubai

Se avessi due miliardi di euro per Milano che cosa faresti?

Due Miliardi di Euro? Centri sportivi. Ricostruire l’agognato palasport crollato con la nevicata del 1985. Era una struttura molto bella, capiente. Piuttosto che uno stadio nuovo. Il Meazza va solo rimodernato, va benissimo così. Ma in zona manca il Palasport.

Palasport di San Siro

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Le auspico di ritrovare la propria identità. Di non svendersi del tutto agli stranieri, ma, piuttosto, trovare collaborazione.

Continua la lettura con: Tutti personaggi di #milanomia già pubblicati

Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano

MILANO CITTÀ STATO

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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I preziosi consigli del cattivo maestro

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Un amico racconta che ama andare in auto con sua madre al fianco perché ogni volta che indica la strada è sempre quella sbagliata. Quindi è sufficiente andare dalla parte opposta per arrivare velocemente alla meta.

Ai tempi della guerra fredda alcuni analisti occidentali consideravano più affidabile la Pravda che il New York Times. Perché sul New York Times si potevano trovare notizie vere mischiate a notizie false, mentre sulla Pravda le notizie erano sempre false e così si poteva avere una visione sulla realtà più precisa.

In effetti, l’esperienza insegna che i consigli di un nemico sono da evitare. Anche se sembra mosso a fin di bene in realtà ciò che ci indica è cosa sbagliata. Lo stesso accade con i cattivi maestri: persone che non sono state in grado di fare qualcosa, spesso insegnano agli altri quello che non sono stati capaci di fare, come del resto accade spesso nell’università italiana dove chi non è capace di fare si mette a insegnare.

Paradossalmente il sistema funziona perché è nella natura dei giovani contestare l’insegnamento e anzi il passaggio alla maturità avviene proprio quando si “uccide il padre”, come diceva Freud, ossia quando ci si smarca dagli insegnamenti di chi ci fa da maestro.

Soprattutto in questo periodo storico forse più che di buoni maestri abbiamo bisogno di giovani che facciano l’opposto di quello che si sentono dire dagli adulti.

Quindi invitiamo il giovane lettore a non prendere in considerazione questo articolo.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

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I PALAZZI di GHIACCIO: un’idea per Milano?

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Credits archexist - Ice Cubes Cultural Tourist Center

In Asia è stato inaugurato un nuovo centro turistico cittadino, un grattacielo che sembra una scultura di ghiaccio. Vediamo in quale città e come è stato realizzato il progetto. 

I PALAZZI di GHIACCIO: un’idea per Milano?

# Il grattacielo che sembra una scultura di ghiaccio

Credits archartist – Xianging Cultural Tourism Center di notte

In Cina, nella città di Xianxiang, ha inaugurato il nuovo centro turistico cittadino che sembra una scultura di ghiaccio: nove cubi interconnessi alti ognuno 17 metri con una singolare facciata translucida ottenuta con pannelli in vetro stampato. I cubetti si sovrappongono e si sfalsano l’uno rispetto all’altro realizzando architettura evanescente che diventa concreta poco alla volta avvicinandosi all’edificio. Il commento degli architetti: “Le facciate in vetro traslucido filtrano la luce e la vista dall’interno così da provocare un senso di mistero oltre che il desiderio di avvicinarsi alla struttura. I cristalli di ghiaccio catturano la luce e la restituiscono…l’edificio sembra così emettere la luce che riceve come una massa di ghiaccio abitato”.

Leggi anche: Il nuovo CAPOLAVORO di Renzo Piano: apre la CATTEDRALE di LUCE

# Un nuovo landmark cittadino che cambia il suo aspetto al passare delle ore e delle stagioni

Credits archexist – Ice Cubes Cultural Tourist Center dettaglio

Il progetto a firma degli architetti locali Zone of Utopia coadiuvati dal team dell’architetto francese Mathieu Forest è già stato eletto come nuovo landmark e snodo urbano oltre che centro d’attrazione per i turisti da tutto il mondo. I due studi di architettura hanno plasmato l’edificio come fosse una scultura di luce abitata e attraverso il sottile gioco visivo che si è venuto a creare viene percepito in modo diverso a seconda di ogni punto di vista. Ma non solo, cambia continuamente il suo aspetto con il passare delle ore e delle stagioni grazie alle facciate traslucide che catturano la luce naturale in tutte le sue varietà. Sotto il sole appare bianco, quando il tempo è nuvoloso sembra nebbioso, in alcune circostanze sembra ghiacciato.  

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Continua la lettura con: Un GRATTACIELO ricoperto di FIORI, vedrà mai la luce?

FABIO MARCOMIN

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La CASA NOMADE: la casa senza radici solo per PANORAMI MOZZAFIATO

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Credits: @stir_world Casa Ojalà

Una casa nomade che cerca ogni volta una vista sempre più bella. Una guest house lussuosa che offre tutte le comodità. È questo il progetto della nuova casa senza radici, che si può posizionare ovunque, perfettamente versatile. Ma il suo spostamento può avvenire solo ad una condizione: a circondarla deve esserci un panorama mozzafiato.

La CASA NOMADE: la casa senza radici solo per PANORAMI MOZZAFIATO

# Casa Ojalá: una casa super versatile

Credits: @archilovers
Casa Ojalà

È stata progettata dall’architetta italiana Beatrice Bonzanigo. Si tratta di una casa pensata per poter essere posizionata ovunque, è larga 27 metri quadrati e all’interno c’è tutto ciò che serve: due posti letto, un bagno, un angolo cottura, un soggiorno e una terrazza. La casa si chiama Casa Ojalá ed è stata presentata in occasione della Milano Design Week.

Credits: @godsavemama
Casa Ojalà

La sua particolarità è l’essere ultra-versatile: senza cambiare mai la struttura originale e la forma, può infatti assumere 1000 soluzioni interne diverse. Pavimenti, finestre, pareti e soffitti possono essere aperti, chiusi e spostati a piacimento degli ospiti. E lo stesso vale anche per i mobili.

# Un’eccellenza made in Italy

Credits: @stir_world
Casa Ojalà

La casa è completamente made in Italy: è stata costruita in legno così da poter essere in armonia con quasi qualsiasi contesto naturale in cui potrà essere inserita, ma gli altri materiali usati sono ceramica, tessuti e plastica riciclata. Ovviamente è una casa sostenibile, sono infatti i pannelli solari sul tetto, un sistema di raccolta d’acqua piovana e uno di purificazione delle acque a renderla tale.

# La casa che può andare ovunque

Credits: @da.cima.a.fondo
Casa Ojalà

In questo momento Casa Ojalá è in val d’Orcia, precisamente nella tenuta Rosewood Castiglion del Bosco, tra i vigneti di Brunello di Montalcino. Ma il bello della casa sarà proprio quello di poter essere posizionata ovunque, purché fuori dalla finestra si possa godere di una vista magnifica. Grazie al fatto di essere una struttura perfettamente autonoma, l’architetta si augura anche che Casa Ojalá possa essere riprodotta in larga scale, ma non accetterà che questa non sia inserita in un contesto naturale.

Per la casa nomade la condizione è molto semplice: deve essere posizionata in un panorama spettacolare.

Continua la lettura con: La MINI CASA a forma di CUPOLA che COSTA come un’AUTO

BEATRICE BARAZZETTI

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Mangiare in un IGLOO a Milano? Si può fare nel PICCOLO VILLAGGIO ESCHIMESE

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Uno dei ristoranti più gettonati di Milano vi invita ad entrare sussurrando all’orecchio che «sarete sorpresi dal gran numero di possibilità di viziarsi a tavola senza rinunciare alla salute». Che fate?

Mangiare in un IGLOO a Milano? Si può fare nel PICCOLO VILLAGGIO ESCHIMESE

# Il villaggio eschimese “Fattoapposta

Credits: Stay Happening

Per una volta, a Milano, possiamo toglierci la soddisfazione di ammirare un’installazione pensata e utilizzata in maniera appropriata. È un’occasione che capita meno spesso di quanto si creda nella capitale degli eventi, dove tutto nasce in funzione dell’episodio, a volte ribaltando la filosofia dell’oggetto scelto a rappresentarlo.
A due passi dal Naviglio e da San Cristoforo, invece, il The Garden by Boscogrosso ha sistemato un piccolo villaggio eschimese in mezzo al suo già famoso giardino. E lo ha fatto semplicemente per creare un riparo adatto al rigido clima invernale.

Volendo approfondire meglio “Fattoapposta” è un concetto dirompente a Milano, abituati come siamo a usare in maniera creativa “le cose”, spesso cambiando la destinazione d’uso concettuale degli oggetti e degli spazi, per forzarli a diventare linfa per gli eventi della città.

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# Gli igloo a Milano per un brunch come si deve

Credits: Happening Next

Inaugurato con un evento-aperitivo il primo dicembre scorso, il villaggio di igloo da riparo agli avventori che, anche in inverno, non vogliono rinunciare al brunch o alla cena in giardino.
The Garden by Boscogrosso si trova in Via Pestalozzi al 16 e ci si può arrivare unendo una passeggiata sul Naviglio, con una puntatina alla chiesa di San Cristoforo. Dopo aver fatto incetta di freddo e fatica, cosa c’è di meglio che accomodarsi in giardino, all’aperto, in un igloo completamente riscaldato?

Il The Garden è uno di quei locali che ha aperto a luglio 2020 in piena pandemia, mostrando la principale dote di questa città: il coraggio. L’istinto imprenditoriale ha suggerito questa divertente soluzione, che permette di sfruttare il giardino anche nella stagione non proprio gentile dal punto di vista climatico.

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# Turni anche per i clienti

Credits: @gianluca19.78 IG

La curiosità e la voglia di vita dei milanesi ha fatto il resto. Il locale propone per il suo brunch, ad esempio, due turni di ingresso anche per i clienti, così da dar modo a più milanesi possibile di assaggiare le specialità a menu fisso o alla carta.
Arredato in modo molto essenziale, il villaggio degli igloo meneghini sfrutta sostanzialmente la dotazione estiva del locale. L’isolamento dal freddo è garantito da cupole rivestite in pvc, che offrono riparo anche alla vegetazione del giardino, come le palme, che entra così a far parte dell’atmosfera generale della “sala”.
L’accesso agli igloo è garantito da un percorso realizzato con gazebo anti pioggia o neve.

Se le precipitazioni climatiche non sono state un problema in questo inverno che volge alla fine, il freddo è stato intenso ma al The Garden hanno pianificato per tempo il prevedibile evento, realizzando questo simpatico mini-villaggio di igloo. Dopo le casette della maggiolina, quindi, le cupole e gli igloo stanno diventando una forma tipica della metropoli ambrosiana, che è pur sempre la città del panettone.

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# Cosa si mangia?

Brunch – Credits: flawless.info

Come promesso dal suadente invito sussurrato ad inizio avventura, è possibile arrivare agli igloo senza rinunciare alle tradizioni della cucina italiana seppure in regime di dieta, facendo molta attenzione alle intolleranze, che qui vengono prese sul serio.
Una delle specialità è il brunch a buffet, a base di pane, burro e marmellata, una spremuta o un succo, un piatto a scelta tra i club sandwich e un paio di primi piatti italiani e la scelta di un dolce. Sono famosi il Tiramisu e il waffle con nutella e fragole, ma anche la cheesecake è popolare. Il costo del brunch è di 25 € a persona per il menu fisso e in alternativa si può pranzare alla carta.

Trattandosi di un giardino gli amici a 4 zampe sono ospiti graditi dalla proprietà del The Garden, almeno in estate, la stagione regina in cui l’immenso giardino con piscina può essere vissuto in tutto il suo splendore, estetico e lussureggiante.

Ci facciamo un salto?

Fonte: MyMilanoFood IG

Continua la lettura con: Le CASE IGLOO di via Lepanto

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

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Aperto il BANDO: 105 APPARTAMENTI in affitto convenzionato, MASSIMO 770 euro al mese

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Credits redosgr.it - Rendering via Antegani

Un nuovo progetto residenziale alla periferia sud della città promuove abitazioni in edilizia convenzionata per provare, almeno in piccola parte, a risolvere il problema del caro affitti. Dove si trova e come partecipare al bando per l’assegnazione degli appartamenti.

Aperto il BANDO: 105 APPARTAMENTI in affitto convenzionato, MASSIMO 770 euro al mese

# Bilocali a un massimo di 487 euro, trilocali non oltre i 770 euro mensili

La difficoltà di proporre abitazioni a un prezzo accessibile è da tempo uno dei grandi problemi di Milano e che ha spinto tanti giovani e famiglie a spostarsi fuori città per riuscire a sostenere le spese di un affitto. Un nuovo progetto residenziale nella periferia sud della città, “5square” realizzato da Redo in via Antegnati, prova a dare un contributo alla sua risoluzione. 

E’ stato aperto un bando per richiedere l’assegnazione di uno degli alloggi in affitto realizzati in edilizia convenzionata col Comune di Milano. Sono 105 gli appartamenti a disposizione, con prezzi che vanno da un massimo di 487 euro mensili per un bilocale e da 532 e i 770 euro per un trilocale. In totale sono 500 le abitazioni in realizzazione, di cui una parte è stata messa in vendita. Sul sito di Redo sgr le informazioni, i criteri della selezione e requisiti richiesti per partecipare. La scadenza per inoltrare le domande è il 29/04/2022.

# Il progetto di “5square”: 5 condomini, 7.200 mq di verde pubblico, servizi per i cittadini e aree commerciali

Credits 5square – Progetto via Antegnati

Il progetto di “5square” a firma dello studio Barreca & La Varra, i cui lavori sono avviati verso la conclusione, è un recupero di 5 edifici rimasti abbandonati e realizzati dalla famiglia Ligresti prima di passare di mano a Unipol Sai e infine acquistati da Redo Sgr per la loro riqualificazione. In questa nuova area residenziale sono previsti un parco, spazi per il relax, il gioco e lo sport per un totale 7.200 mq di verde pubblico, 2.000 mq di spazi commerciali, 860 mq di servizi integrativi all’abitare tra cui l’ufficio del Gestore Sociale, uno spazio living, una sala polivalente e una palestra. A questo si aggiungono 1.700 mq destinati a servizi locali urbani lungo il percorso pubblico che connette gli edifici: un poliambulatorio, un consultorio familiare e Comunità Socio-Sanitarie.

 

Continua la lettura con: MILANO: 8.000 CASE INVENDUTE da più di un anno. I TRE MOTIVI principali della mancata vendita

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

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Un mondo OFF LIMITS: come si dice in milanese?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

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A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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