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Le TRADIZIONI più STRANE del mondo

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credits: @bumtv_1 IG

Paese che vai, usanza che trovi. Alcune di queste sono legate a eventi religiosi, altre ad avvenimenti importanti della propria vita, come il matrimonio o la nascita di un figlio. Ma quali sono le più strane tradizioni del mondo?

Le TRADIZIONI più STRANE del mondo

# Il Balaka in Corea: lo sposo viene picchiato con un pesce

credits: cinquecosebelle.it

Senz’altro bizzarra ma particolare, è la tradizione che vivono gli sposi la sera del matrimonio in Corea del Sud. Gli invitati non possono lasciare il banchetto se non prima di aver legato le caviglie dello sposo, picchiandogli i piedi. Le “frustate” vengono impartite con un pesce, la corvina, e il motivo di questo rituale avrebbe come scopo quello di infondere allo sposo forza e intelligenza che gli saranno utili nella futura vita matrimoniale.

Inoltre, lo incoraggerebbero ad adempiere ai doveri coniugali la prima notte di nozze.

# El Colacho in Spagna: il salto dei diavoli sopra i neonati

credits: @bumtv_1
IG

Nel piccolo paese di Castrillo nella Murcia c’é una festa molto sentita in Spagna che dura circa quattro giorni. Alcuni uomini vestiti da diavoli saltano tra alcuni bambini nati nell’ultimo anno e adagiati su dei materassi posti lungo il percorso della processione, con lo scopo di proteggerli dagli spiriti maligni. Alla fine della processione vengono gettati sopra gli stessi dei petali di rose come segno di benedizione.

L’origine di questa particolare usanza è sconosciuta, ma pare serva come segno di purificazione dal peccato originale e come segno per allontanare gli spiriti maligni.

# L’Eukonkanto in Finlandia: la corsa con le mogli in spalla

credits: @teemukujala.fi
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Nella città di Sonkajärvi, in Finlandia, ogni anno dal 1992, esiste questa caratteristica tradizione del Eukonkanto, o meglio del “trasporto della moglie”. Coppie miste infatti si sfidano in un percorso di 253 metri, cosparso di diversi ostacoli, tra cui pozzanghere e barriere, portando sulle spalle le loro consorti. In caso di caduta della moglie, è prevista una penalità di 15 secondi, mentre chi si aggiudica il primo posto, vince una quantità di birra pari al peso della moglie.

L’usanza è una tradizione antica e risale ai tempi di quando era usanza che il mascalzone di turno a fine serata si “caricasse” una ragazza sulle spalle e se la portava via.

# La Noche de Rabanos in Messico: trasformare un ravanello in un’opera d’arte

credits: @tlakuachegdl
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Quasi come un materiale da forgiare, il ravanello diventa protagonista della celebre Noche de Rabanos, tradotta come la notte dei ravanelli. Gruppi di artigiani si sfidano in una gara che consiste nell’intagliare al meglio l’ortaggio in sculture particolari. Il festival, che si svolge il 23 Dicembre di ogni anno, offre generosi premi in denaro per chi si aggiudica la vittoria.

Il gigante ortaggio locale infatti, è stato scelto, secondo un’antica tradizione, per essere onorato e “lavorato” come tipico rito di Natale.

# Il Setsubun in Giappone: il lancio dei legumi contro i demoni

credits: @chef_hiro
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In Giappone, il 3 Febbraio di ogni anno, ricorre il Setsubun. Si tratta di una tradizione particolare che vede coinvolte le famiglie. Il maschio più grande, di solito il padre, si veste da spirito maligno, e i suoi familiari devono tiragli qualcosa addosso, solitamente legumi.

L’usanza avrebbe come scopo quello di cacciare via gli spiriti maligni.

# Il Rapimento della sposa in Romania: occhio all’invitato 

credits: @michaeladivico.officiante
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Legata addirittura all’antico Ratto delle Sabine, uno degli eventi più importanti dell’inizio della storia di Roma, troviamo il “Rapimento della sposa”. Tipica tradizione romena che si svolge durante la festa degli sposi, consiste nel rapimento della donna da parte di un invitato, scelto precedentemente. Il neo marito, quindi, dovrebbe tener d’occhio sua moglie, in caso contrario si troverebbe costretto a liberarla in modo simbolico dietro l’offerta di una determinata quantità di liquore o con una promessa di amore eterno fatta in presenza di tutti gli invitati.

# Il Cheese rolling: in Inghilterra si inseguono formaggi

credits: @bobblumer
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Ogni anno, nella collina di Cooper Hill’s, si svolge una vera e propria competizione sportiva chiamata Cheese Rolling, il “rotolamento del formaggio“. La gara si svolge inseguendo una forma di formaggio che verrebbe lanciata su un ripido pendio e rincorsa dai partecipanti che, naturalmente, dovrebbero raggiungere l’impossibile velocità a cui arriva una forma rotonda lanciata da una collina, che arriva a toccare i 100 km/h. Lo scopo è quello di raggiungere per primi la forma di formaggio rotolante.

Non si conoscono le origini di questa usanza, ma pare affondi le sue radici in epoca romana, come forma di rito pagano.

Continua a leggere con: Le TRADIZIONI MILANESI più ANTICHE rispettate ancora OGGI

FABIANA CRIVELLO

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È CITY LIFE “il miglior parco italiano” del 2021, finalista allo European Green Cities Award

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Credits: @parcnouveau IG

Il polmone di Milano Ovest, il parco di City Life, nominato come miglior parco italiano che rappresenterà l’Italia al prestigioso concorso europeo dedicato alle Green Cities.
La proclamazione in pieno ponte di S. Ambrogio, il prossimo 8 dicembre

È CITY LIFE “il miglior parco italiano” del 2021, finalista allo European Green Cities Award

# Le mille sorprese dell’area che non c’era

Credits: @robirvl IG

Se ne sono dette e sentite di tutti i colori a proposito di City Life, sulla forma delle sue torri e sulla gestione del parco intorno alla zona, nata come commerciale ma che ha sempre ambito ad una vocazione green.
Numerose le specie di piante che abitano in zona, le aree attrezzate per il fitness, lo spazio per allestimenti culturali e piacevoli passeggiate in bicicletta, fanno di questo angolo di Milano una vera sorpresa, specialmente per tutti coloro che hanno avuto modo di viverne le due anime.
Prima dell’attuale sito, infatti, l’area era nota per essere la sede della “vecchia fiera” di Milano, poi spostata a Rho e l’area fieristica cittadina ridimensionata, per presentare il progetto che oggi ha estimatori in tutto il mondo: Tre Torri.
Una vera riqualificazione, la costruzione del nuovo quartiere, le aree commerciali che attraggono intere famiglie in ogni giornata soleggiata che bacia Milano, sia in estate che inverno.

Leggi anche: PIAZZA FREUD diventa PEDONALE: più VERDE e in continuità con la BIBLIOTECA DEGLI ALBERI

# La rivincita di un’area un po’ bistrattata

Credits: @searuka IG

Piano piano City Life ha saputo conquistare le simpatie di tutti: sono davvero pochi i milanesi che non apprezzano le Tre Torri e il bel contorno.
Oggi il Parco di City Life è stato scelto da ANVE, Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, per rappresentare il miglior parco d’Italia ai Green CityiesAward, una competizione internazionale nata nel 2020 per valorizzare il parco e la città in Europa in grado di armonizzare il concetto urbano di verde, conciliando tutte le esigenze di urbanizzazione e rigenerazione urbana.
City Life si prende la rivincita su tutti i soprannomi e scherni piovuti fin qua, perché il parco è stato selezionato come il più virtuoso esempio di inclusone di spazi commerciali, aree residenziali, arte e spazi verdi per sport e famiglia.

Leggi anche: CITY LIFE vs PORTA NUOVA: la sfida presente e futura tra verde e architettura

# 173.000 mq da primato

Credits: @patrizia_ghezzi_2 IG

Il parco di City Life, dopo il recupero dell’area ex-fiera, risulta il secondo parco milanese per estensione, coi suoi 173.000 metri quadri in cui convivono oltre 2.500 alberi di diverse specie, dagli olmi, alle querce e i grandi aceri, in cui trovano posto eleganti installazioni d’arte all’aperto, spazi attrezzati per lo sport e il fitness e perfino un asilo.
L’edizione 2021 dei Green Cities Award ha come obiettivo «stimolare l’utilizzo del verde nello spazio pubblico fornendo idee innovative, sviluppate su informazioni basate sulla ricerca scientifica e competenze tecniche», come si legge nelle note stampa del concorso.

City Life batte BAM, la Biblioteca degli Alberi di Porta Nuova sempre a Milano, nonché il Real Giardino di Capodimonte, conquistando un’esperta giuria di vivaisti che hanno apprezzato «l’armonia [del parco] con i grattacieli circostanti», ma soprattutto in concomitanza di iniziative culturali, come ArtLine Milano, o educative, come gli Orti Fioriti, la cui area curata da Orticola si estende su circa 3.000 mq.

# Il Green City Awards 2021

Credits: @parcnouveau IG

L’edizione del 2021 vede in gara Milano, con City Life, insieme ad altre 13 realtà europee di ottimo livello. Alcuni dei progetti sono già visionabili sul sito web ufficiale della manifestazione (www.thegreencities.eu/award) e verrà assegnato in pieno ponte di S. Ambrogio, mercoledì 8 Dicembre a partire dalle 17:00.

In gara ci sono dei veri ossi duri, progetti che valgono un pensierino per un’escursione nella prossima primavera.
La settimana di S. Ambrogio è così ancora più magica per Milano, perché porta in dote questo prestigioso riconoscimento, ad uno degli spazi meglio riqualificati d’Europa

 

Continua la lettura con: I SOPRANNOMI SEGRETI dei grattacieli di Milano

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

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Novità e Linee modificate: guida METRO, BUS e TRAM per le feste di S. AMBROEUS

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Credits Andrea Cherchi - Tram in movimento

Tra il 4 e l’8 dicembre in occasione delle festività di Sant’Ambrogio vengono rimodulati gli orari dei mezzi pubblici milanesi e alcune linee vengono modificate. Ecco tutto quello che c’è da sapere per muoversi senza problemi.

Novità e Linee modificate: guida METRO, BUS e TRAM per le feste di S. AMBROEUS

# Bus, tram e filobus seguiranno di norma l’orario festivo tra il 6 e l’8 dicembre

credits: @andreacherchi_foto
  • Lunedì 6 e martedì 7 dicembre le linee urbane seguono l’orario festivo.Le linee che attraversano il centro sono rinforzate con corse aggiuntive.Le linee 38, 39, 55, 89, NM1, NM2 e NM3 seguono l’orario del sabato.Le linee suburbane, compresa la Milano-Limbiate, seguono l’orario del sabato. Le corse scolastiche sono sospese ad eccezione di quelle sulle linee 709, 926 e 927, che seguono l’orario feriale.
  • Mercoledì 8 dicembre tutte le linee seguono l’orario festivo.Le linee che attraversano il centro sono rinforzate con corse aggiuntive.Le linee 171, 172, 174, 175 e 176 fanno servizio fino alle ore 13. La Milan-Limbiate viene servita da bus per l’intera giornata.

# La linea tram 1 non passa in piazza della Scala in occasione della Prima a teatro

Teatro alla Scala

Martedì 7 dicembre piazza della Scala è chiusa per la Prima a teatro e i tram della linea 1 dalle 12:30 non transitano da: via Turati, piazza Cavour, via Manzoni, piazza della Scala e via Tommaso Grossi. Fanno servizio su due tratte spezzate:

  • Greco e Repubblica. Da qui, proseguono verso piazza 4 Novembre (Centrale FS), passando per viale Monte Santo, via Galilei e via Filzi.
  • Roserio e Broletto. Da qui, proseguono verso via Cantù (Duomo) passando per Cordusio, via Orefici, via Hugò e via Spadari.In alternativa si può utilizzare la M3 tra Duomo e Repubblica.

# Le linee di tram e bus deviate nei giorni dei mercatini

Le linee 4, 58, 94 e N25 cambiano percorso, per permettere lo svolgimento dei mercatini, dalle 18 di sabato 4 a fine servizio di mercoledì 8 dicembre:

  • Linea 4. I tram fanno servizio tra Niguarda e Lanza M2 e poi deviano passando per via Tivoli, via Mercato e terminano il percorso in via Cusani (Cairoli M1).
  • Linea 58. I bus fanno servizio come al solito tra Baggio (via Noale) e via Carducci, dove fanno capolinea all’altezza del civico 1. Non passano in via Paleocapa e in via Minghetti.
  • Linea 94. I bus fanno servizio come al solito tra Porta Volta e Cadorna FN M1 M2, dove fanno capolinea (in via Carducci 2). Non passano in via Paleocapa e in via Minghetti.
  • Linea N25. I bus fanno servizio come al solito tra Centrale FS M2 M3 e via Paleocapa, dove fanno capolinea temporaneo all’altezza del civico 3. Non passano in via Minghetti.

# La rete notturna è attiva solo per alcune linee tra il 5 e il 6 dicembre

Credits atm – Rete notturna

Nella notte tra il 5 e il 6 dicembre le linee 42, 50, 54, 57, 80, 94, N15, N24 e N27 non fanno servizio.

# Orari delle metropolitane tra il 6 e l’8 dicembre

credit: mobilita.org
  • Da sabato 4 a domenica 12 dicembre la M1 è potenziata con treni aggiuntivi per i visitatori dell’Artigiano in Fiera.
  • Lunedì 6 e martedì 7 dicembre le linee seguono l’orario del sabato potenziato con treni aggiuntivi.
  • Mercoledì 8 dicembre le linee seguono l’orario festivo potenziato con treni aggiuntivi.

# La Metro automatica Cascina Gobba-San Raffaele segue l’orario festivo il 7 e l’8 dicembre

La Metro automatica che collega Cascina Gobba all’ospedale San Raffaele segue l’orario festivo il 7 e l’8 dicembre, dalle 13 alle 20 con corse ogni 15 minuti, nel resto del giornata per raggiungere l’ospedale si può utilizzare la linea 925. 

# I parcheggi di corrispondenza mantengono gli stessi orari di apertura

Tutti i parcheggi multipiano e il parcheggio di Forlanini manterranno gli stessi orari di apertura con alcune differenze:

  • i parcheggi a raso di San Leonardo, Gessate, Cologno e Molinetto di Lorenteggio, sono gratuiti dalle 20 di lunedì 6 alle 7 di giovedì 9 dicembre.
  • i parcheggio di Crescenzago è chiuso dalle 20 di lunedì 6 alle 7 di giovedì 9 dicembre.
  • i parcheggi a raso di Romolo e piazza Abbiategrasso e i parcheggi di Pisani e Bovio sono sempre aperti a pagamento.

# Gli ATM Point aperti fino alle 17:30 il 7 e l’8 dicembre 

Martedì 7 e mercoledì 8 dicembre gli sportelli degli Atm point sono aperti dalle 10:15 alle 17:30. Quello di Monza è aperto martedì 7 dicembre dalle 8:15 alle 18:30, mentre rimane chiuso mercoledì 8 dicembre

Fonte: Atm

Continua la lettura con: TRAM 1, la storica “Carrelli” nel cuore di Milano

LEONARDO MENEGHINO

Copyright milanocittastato.it

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I politici pulsanti

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Foto di cottonbro da Pexels

Un grande imprenditore di una multinazionale, recentemente interrogato sulla situazione attuale, mi ha confidato con un sorriso: per noi i politici sono come dei pulsanti.

Esiste una larga fascia della popolazione che ha un atteggiamento reverenziale nei confronti dei politici. Una condizione di sudditanza, molto paternalistica, in cui si crede che il politico agisca sempre per il bene del figliuolo e che debba risolvere ogni questione.

Invece per l’oligarchia imprenditoriale internazionale il politico è come un pulsante. Va premuto per ottenere quello che serve.
Da una parte il potere è quello che viene subìto, dall’altra quello che viene premuto. Come se la politica fosse un gioco in cui cittadini sono i proprietari ma i giocatori sono i grandi interpreti della finanza internazionale.

Chi fa politica spesso è animato da fame di potere, dall’idea che possa azionare le leve per migliorare la vita delle persone, ma più sale nella gerarchia più si accorge di essere lui una leva nelle mani di altri.
Questo può generare una frustrazione che si riversa sui cittadini in varie forme di autoritarismo: chi viene predato dal suo potere, perché in una posizione di debolezza nei confronti di forze superiori, tende poi a rivalersi sui cittadini sopprimendo il loro potere.

Così come la soluzione contro gli abusi di potere dei governanti è in una reazione forte da parte dei cittadini, per eliminare la deriva oligarchica bisogna disattivare i pulsanti.

Continua la lettura con: L’obbligo di terapia

MILANO CITTÀ STATO

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🛑 SENZA vaccino e MAI infettati? In Italia sono SOLO il 7%

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Situazione vaccinazioni e guariti in Italia

Nella popolazione italiana over 12 solo il 7% delle persone non ha ricevuto neppure una dose dei vaccino senza mai aver sviluppato l’infezione del SARS-CoV-2. A queste percentuali l’immunità di gregge dovrebbe essere assicurata, sempre che sia possibile. Vediamo tutti i dati nel dettaglio.

SENZA vaccino e MAI infettati? In Italia sono SOLO il 7%

# Quanti sono i vaccinati che hanno avuto anche il Covid? 

Credits covid19-opendata-vaccini IG – Vaccinati con pregressa infezione

Analizzando i dati disponibili sulla dashboard Report vaccini “Covid-19 Opendata Vaccini“, raccolti giornalmente attraverso l’Anagrafe nazionale vaccini gestita dal Ministero della salute e alimentata dalle Regioni e Province autonome, emergono alcune informazioni che consentono di avere un quadro più preciso sulla reale possibilità di circolazione del virus in Italia. Il primo numero riguarda le persone vaccinate abbiano avuto una pregressa infezione da SARS-CoV-2: alla data del 2 dicembre sono 1.621.468.

# Negli ultimi 6 mesi sono oltre 360.000 le persone guarite (lo 0,67% della popolazione)

Credits reportvaccini governo – Guariti da al massimo 6 mesi

Osservando invece le informazioni relative ai soggetti guariti dal Covid-19, da al massimo 6 mesi, sono 361.344 le persone che hanno contratto il virus e che sono idonee ad ottenere il Green Pass a prescindere dal vaccino. 

# Solo il 7% della popolazione vaccinabile non ha contratto il virus senza aver ricevuto neppure una dose

Credits reportvaccini governo – Guariti da al massimo 6 mesi + vaccinati

L’analisi più interessante si ha sulle caratteristiche dei non vaccinati. Su una platea di persone vaccinabili di 54.009.944, da fonte “Covid-19 Opendata Vaccini“, sono 47.263.701 gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino alla data di oggi 2 dicembre 2021. Sommando a questi gli oltre 361.344 guariti da massimo 6 mesi restano circa 6,3 milioni le persone senza Green Pass, per la precisione 6.384.899.

Questo dato però non mostra la reale situazione della platea vaccinabile a potenziale rischio infezione. Per avere un numero più vicino possibile alla realtà dobbiamo:

  • sottrarre agli oltre 6 milioni di persone adulte non vaccinate i 2.326.094 cittadini positivi al Sars-Cov-2 guariti da oltre 6 mesi. Questo numero si ottiene escludendo, dal totale dei 4.709.906 di guariti totali dall’inizio della pandemia, i vaccinati con pregressa infezione, i guariti da al massimo 6 mesi e i positivi under 12 (circa 401.000);
  • togliere le 199.783 persone attualmente positive.

Come risultato si arriva a 3.859.022 cittadini over 12. Non è disponibile invece il dato degli attualmente positivi nella fascia 0-11 anni, che non sono mai entrati in contatto con il virus o che non abbiano fatto almeno una dose di vaccino.

Questo significa che sulla platea dei potenziali “no-vax”, di oltre 6 milioni di cittadini, il 60,45% ha già avuto il Covid-19 e quindi solo il 7,15% della popolazione considerata vaccinabile non risulta aver alcun tipo di immunità. Sommando quindi l’immunità naturale alla protezione garantita dal vaccino, l’Italia raggiungerebbe il 92,85% della copertura dal virus nella popolazione adulta.

Secondo questi dati rincorrere il 7% della popolazione rimasta scoperta o attivare misure per limitare la circolazione del virus solo su questa quota marginale potrebbe non avere alcun senso, soprattutto se il fine fosse quello di raggiungere un’immunità di gregge.

Leggi anche: Giorlandino: Italia ora MENO COLPITA grazie all’ALTO NUMERO di GUARITI

Fonti: Github, Lab24, Covidistat, Ministero della salute

Continua la lettura con: Studio tedesco: In Germania tra i 5 e gli 11 ANNI per Covid (senza altre patologie) si sono registrati ZERO MORTI

FABIO MARCOMIN

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Da MILANO a PARIGI in FRECCIAROSSA: “Un sogno che diventa realtà”

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Credits nianjenw IG - Gare de Lyon

L’annuncio è arrivato in occasione della presentazione del nuovo orario invernale. Ecco da quando si potrà viaggiare.

Da MILANO a PARIGI in FRECCIAROSSA: “Un sogno che diventa realtà”

# Entro l’anno da Milano a Parigi in Frecciarossa

Credits: trains_of_italy
IG

Un sogno sta per diventare realtà: porteremo il Frecciarossa 1000 a Parigi entro la fine dell’anno.” L’amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi, nell’ambito della presentazione del nuovo orario invernale, ha annunciato l’importante novità per i milanesi: entro la fine dell’anno si potrà andare da Milano a Parigi direttamente a bordo del Frecciarossa. 

# Due collegamenti al giorno andata e ritorno tra Milano Centrale e Parigi Gare de Lyon

Credits nianjenw IG – Gare de Lyon

Il servizio nella capitale francese sarà gestito da Trenitalia France, già Thello. Al momento sono previsti due Frecciarossa al giorno, andata e ritorno tra Milano Centrale e Parigi Gare de Lyon, passando per Torino, Modane, Chambéry e Lyon Part Dieu,  al mattino e alla sera. In caso di successo del nuovo servizio il numero dei viaggi potrà essere aumentato.

Leggi anche: La nuova moda: andare a Parigi sul TRENO più ICONICO del MONDO

Continua la lettura con: Olimpiadi 2026 “Milano-Cortina”;: il progetto per il treno verso l’aeroporto di Venezia ha il via libera

FABIO MARCOMIN

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Come si dice BACKSTAGE in milanese?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: come si dice lockdown in milanese?

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Ti regalerò una BAITA

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Camera da letto Credits: @offgridinn IG

Ore e ore di ricerche online per trovare le offerte migliori e comparare i prezzi, a caccia di un regalo o dell’occasione più economica per poter passare il capodanno in montagna. Tutto questo spreco di tempo è finito: arriva la baita che costa meno di 100 Euro

Ti regalerò una BAITA

# Un regalo di Natale perfetto

 
Foto Alejandro Turola

Quali sono le caratteristiche del regalo di Natale perfetto?
Deve essere senza forma, al tatto non deve essere riconoscibile, o al massimo deve depistare confondendosi con altri regali, simili. Poi deve generare gioia e stupore ma, soprattutto, deve durare almeno fino a Capodanno.

Abbiamo il suggerimento perfetto. Se avete in mente di destinare una cifra per regalare, ad esempio, uno smartphone, sappiate che è possibile regalarsi un capodanno con la stessa cifra.

Leggi anche: I 15 peggiori regali da fare a Natale

# La baita in montagna

Camera da letto Credits: @offgridinn IG

Si tratta di una mini-casa, costituita da una camera da letto con letto matrimoniale, un letto aggiuntivo recuperato da una panca (ci si deve portare il proprio materassino) e un bagno, che può ospitare comodamente fino a tre persone.
Costituita da pareti in legno, arredamento minimalista da cui spicca la passione per i paesaggi scandinavi dei progettisti, è ovviamente una casa trasportabile, di forma rettangolare ma con gli interni spaziosi e accoglienti in maniera sorprendente.

Ci sono anche una cucina con due fuochi, lavello, mini-frigo e una minima dotazione di stoviglie. Nella baita scorre acqua corrente, la toilet è elettrica per lo smaltimento automatico degli scarichi e, ovviamente, c’è la doccia.
Completano l’offerta un parcheggio, un piccolo terreno attrezzato a giardino con sedie pieghevoli da esterno e la copertura wi-fi.
In USA questa soluzione sta avendo un grande successo: in questo momento si trova al primo posto delle case più desiderate in Wisconsin e il prezzo d’affitto è davvero pari a 100 Euro.

Leggi anche: COB HOUSE: le case che costano appena 180 EURO

# La baita “trasportabile nello zaino”

Credits: @offgridinn IG

È arrivato il momento delle feste, dei regali e del tempo passato in famiglia, con le persone più care e, con esso, anche il desiderio di privacy per sottrarsi dalle abbuffate infinite e dalle domande curiose dei familiari.
Lo spettacolo offerto da una foresta innevata, a capodanno o comunque nel lungo inverno, è di quelli che fanno bene agli occhi e allo spirito. Si può cercare Off-Grid Inn, a Fall Creek in Wisconsin, per affittare questa tiny house e passare un’esperienza originale.

Molti giurano che la mini baita fai-da-te spopolerà presto in tutto il mondo, prevedendo che sarà portatile e trasportabile in uno zaino. Perchè non portarsi avanti e trasformarla in un regalo di Natale?

Fonte: Esquire

Continua la lettura: DORMIRE APPESI ad un MONTE: si può fare a poca distanza da Milano

LAURA LIONTI

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🛑 Una NOTTE GRATIS a MILANO: l’iniziativa per rilanciare il turismo

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Foto giannino nalin (Pixabay)

L’iniziativa per rilanciare il turismo a Milano: una notte gratuita in città con l’iniziativa Fly to Milano.

Una NOTTE GRATIS a MILANO: l’iniziativa per rilanciare il turismo

# Fly to Milano: offerta 3×2

Fly to Milano è organizzata da Milano&Partners, l’agenzia che si occupa della promozione del Comune, in collaborazione Assolombrada, Confcommercio – Federalberghi Milano, Confersecenti, Nexi e Sea. L’iniziativa parte a dicembre 2021 e termina a marzo 2022, offre la possibilità ai turisti che arrivano a Milano di prenotare due notti in albergo e, allungando la permanenza di un giorno, avere la terza notte gratuita. Lo scopo è quello di promuovere la città offrendo un giorno in più per visitarla. 

Credits: andreacherchi_foto, IG

Leggi anche GRATIS a Milano: 7 DESIDERI da realizzare SENZA PAGARE 

# Come partecipare?

Per poter partecipare a Fly to Milano bisogna arrivare a Milano in aereo. La promozione è indirizzata verso chi atterra negli aeroporti di Linate e Malpensa, che potrà prenotare almeno due notti di soggiorno presso gli alberghi aderenti al progetto indicati su YesMilano, sito ufficiale per la promozione della città. L’offerta può essere personalizzata dagli albergatori, che possono per esempio garantire la gratuità di un pernottamento in un viaggio futuro nella metropoli.

AAreo in decollo da Malpensa
Credits: malpensa24.it – Aereo in decollo da Malpensa

Leggi anche Le città europee migliori per viaggiare DA SOLA 

Continua con MEZZI PUBBLICI GRATIS: l’iniziativa di Genova. Perché non farlo anche a Milano?

SARAH IORI

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Si riaccende la luce sulla RIAPERTURA dei NAVIGLI: lanciato un BANDO INTERNAZIONALE

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Lanciato un bando pubblico internazionale con lo scopo di riportare in agenda il progetto di riapertura dei canali. «L’obiettivo del progetto Navigli è la nuova idea di città». I progetti selezionati saranno sottoposti all’opinione pubblica milanese e alle amministrazioni locali.

Si riaccende la luce sulla RIAPERTURA dei NAVIGLI: lanciato un BANDO INTERNAZIONALE

# Milan Navigli Canal Challenge: 10 mila euro in palio

Credits: blog.urbanfile.org

Riaprire i Navigli di Milano è un sogno di molti milanesi, ma anche il nome di un’associazione che da anni si spende per il raggiungimento di questa chimera.
Stanchi dei rimpalli burocratici delle amministrazioni, l’associazione riprende in mano il timone virtuale di questa nave portando la rotta oltre i ristretti confini italiani, grazie ad un bando internazionale denominato Milan Navigli Canal Challenge.
Il bando mette in palio 10.000 Euro e si prefigge lo scopo di raccogliere progetti e rendering da operatori sia milanesi che internazionali, portando così il sogno un passo più vicino ai cittadini di Milano.

# La Milano del futuro

Credits: blog.urbanfile.org

Nei suoi numerosi interventi e presentazioni, l’associazione “Riaprire i Navigli” ha sempre messo l’accento sul vero punto di forza di questo progetto. L’intervento volto a riaprire i canali di Milano, rappresenta infatti un investimento, non un costo. Riattivarne la navigazione, ridurrebbe parte del traffico e dell’inquinamento automobilistico, aprendo le porte alla nuova città, quella del futuro, con una qualità urbana e di vita superiore a quella attuale.

In associazione ne sono talmente convinti da aver deciso di mettere in palio un premio, collegato alla raccolta di idee e progetti per la riapertura della cerchia dei Navigli, con l’aiuto di Bee Breeders che è una piattaforma internazionale esperta nella gestione di queste iniziative e insieme allo Studio Primitivo.
Al bando possono partecipare tutti perché non sono richieste particolari qualifiche professionali, ma è certamente rivolto ad architetti, urbanisti, giovani studenti di architettura, che potranno scatenare la creatività al servizio di questa visione.

# Lo sguardo internazionale

Vecchia Milano Credits: Wikipedia

I promotori si augurano un alto numero di partecipanti, non soltanto da Milano. “Riaprire i Navigli” pone i canali di Milano al centro dell’attenzione di esperti internazionali, da cui sarà bello e curioso scoprire se potranno dare un tocco internazionale alla Milano del futuro. Vedere i progetti sarà un po’ come navigare ed esplorare in anteprima le vie e l’aspetto di Milano tra qualche anno.
La partecipazione degli operatori internazionali, ha inoltre il pregio di mettere sulle spine i nostri esperti, che oltre all’amore per Milano dovranno confrontarsi con colleghi che hanno, culturalmente parlando, un approccio diverso.

I progetti finali verranno poi presentati ai cittadini milanesi e alle amministrazioni preposte, per una nuova proposta di riapertura dei Navigli. Un altro passo di avvicinamento alla realizzazione di uno dei grandi sogni di Milano.

# Il fascino della Milano dell’acqua

naviglio gioia

Non più solo foto sbiadite color seppia, dunque, ma una visione futuristica e digitale di Milano. I dettagli del bando mettono l’accento sull’importanza dei Navigli, puntando a riportare sotto la Madonnina il “Fascino della città d’acqua”.
Come si legge nei dettagli di presentazione della Milan Navigli Canal Challenge «i partecipanti hanno il compito di concettualizzare la Milano del futuro e di immaginare una relazione simbiotica tra la città e il canale dei Navigli. I progetti dovrebbero concentrarsi sul design ecologico, sulla mobilità e sulle relazioni tra acqua e spazi urbani».

Visioni e suggestioni ne vedremo tante, noi vi proponiamo alcuni scorci proposti dagli amici del Blog Urban File che, come tutti gli innamorati di Milano, vivono nel presente immaginando come migliorarla per il futuro, recuperandone l’identità dal passato, cogliendo lo spirito del filosofo Kierkegaard: “La vita si può capire solo guardando indietro, ma va vissuta in avanti”

Fonte: Blog Urban File 

LAURA LIONTI

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Leggi anche: La censura per tutelare la campagna vaccinale

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L’obbligo di terapia

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Botero, Medellin (Colombia). Foto: Julianza (Pixabay)

Nelle società occidentali esistono molti obblighi codificati da un sistema di leggi. Alcuni di questi obblighi investono la sfera personale degli individui.

L’obbligo più invasivo è quello che riguarda l’ingerenza sulla salute delle persone. Ad esempio, le vaccinazioni obbligatorie che prevedono la somministrazione una tantum di un farmaco che protegge a tempo indeterminato da un certo patogeno riconosciuto come altamente pericoloso per l’individuo.

L’unico altro obbligo in campo sanitario previsto dalla normativa è quello del TSO, un trattamento sanitario imposto a chi è considerato pericoloso per avere messo in atto comportamenti lesivi nei confronti di se stesso o di altri.
Il TSO implica la presenza di un medico che con l’autorità giudiziaria accerti la necessità di questo trattamento.

La conoscenza scientifica attuale è in grado di prevedere molti comportamenti che mettono a rischio la salute degli individui, a partire dal principe, il fumo di sigaretta, all’alcol, le droghe, il sesso non protetto, l’alimentazione scorretta, la mancanza di attività fisica. Tutte cause provate di patologie anche mortali.

Volendo proteggere la popolazione da ogni causa acclarata di morte potrebbe ritenersi necessario imporre a tutti un controllo costante, per impedire qualunque tipo di assunzione di sostanze o attivazione di comportamenti potenzialmente lesivi della salute.  

Non solo. Se si dovesse verificare che l’assunzione periodica di un determinato farmaco riduce la possibilità di sviluppare una determinata malattia, potrebbe essere necessario imporlo a tutta la popolazione.

Dov’è che va posto il limite tra ciò che è lecito lasciare alla libertà dell’individuo e cosa invece vada imposto dall’autorità dello stato? In base a quali parametri bisogna prendere queste decisioni?

Continua la lettura con: La violenza di chi ha torto 

MILANO CITTÀ STATO

Copyright milanocittastato.it

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GRATIS a Milano: 7 DESIDERI da realizzare SENZA PAGARE

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Credits amabiliasuites IG - Appartamento vista Duomo

In un sondaggio sulla fanpage di Milano Città Stato abbiamo chiesto: “Che cosa vorresti gratis a Milano?“. Vediamo il settebello di proposte più desiderate.

GRATIS a Milano: 7 DESIDERI da realizzare SENZA PAGARE

#1 Un appartamento vista Duomo

Credits amabiliasuites IG – Appartamento vista Duomo

Avere un appartamento con vista Duomo è probabilmente il sogno di molti milanesi. Svegliarsi e vedere dalla finestra il simbolo della città non ha prezzo e per questo dovrebbe essere gratis.

#2 L’acqua al bar quando si ordina il caffe

Credits Pexels-pixabay – Acqua e caffè al bar

A Milano se si vuole l’acqua dopo il caffè solitamente si paga. Si potrebbe fare come si usa soprattutto al centrosud e affiancare alla tazzina dell’espresso un bicchiere d’acqua gratuito.

#3 Il parcheggio

Credits: www.mentelocale.it

Trovare un parcheggio libero si rivela sempre un’impresa a Milano e quando si è fortunati l’unico spazio disponibile è a pagamento. Un fatto che accentua ancora di più il nervosismo degli automobilisti. Per rendere la vita un po’ più facile si potrebbero almeno aumentare il numero dei posteggi gratuiti.

#4 I mezzi pubblici 

Credits: @amilanopuoi Piazza Cordusio

Milano è la città con la più alta percentuale di utilizzatori del trasporto pubblico, ma si può sempre fare di meglio. Per renderlo ancora più appetibile si potrebbe renderlo gratuito, disincentivando contestualmente l’uso del mezzo privato e riducendo le relative emissioni inquinanti.

#5 I bagni pubblici 

Credits milanopost – Bagni pubblici

I bagni pubblici milanesi, oltre a essere pochi e soggetti a scarsa manutenzione, sono a pagamento. Visto che si non riesce ad offrire un buon servizio sarebbe opportuno fornirlo gratis.

#6 Una serata al mese alla Scala

Credits: @teatroallascala teatro alla Scala

Si dice che la cultura e la musica facciano bene all’anima e al corpo. Il Teatro alla Scala è uno dei luoghi più importanti di Milano dove questi due elementi si combinano, peccato che non sia per tutte le tasche. Per ovviare a questo problema il Comune di Milano potrebbe offrire una serata gratis al mese a ogni cittadino.

#7 L’abbonamento allo stadio

Credits: Andrea Cherchi – Stadio San Siro

I prezzi degli abbonamenti per vedere le partite sono sempre più alti e se dovesse essere realizzato un nuovo stadio c’è il serio rischio che le cifre crescano ancora. Le società dovrebbe offrire gratuitamente in abbonamento alcuni settori dello stadio per garantire a chi non se lo può permettere di godere della partite di Inter e Milan.

Continua la lettura con: SFIDA al DUOMO: qual è il SIMBOLO “ALTERNATIVO” di Milano

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

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Leggi anche: Renatino, il vero problema sono i pubblicitari che “leccano” il capo

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La MILANO delle CANZONI: com’è cambiata negli anni

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credits: @gabrymerk_2 IG

Una volta era solo “O mia bella madunina” e il primo pensiero di qualunque persona andava a Milano. Ma si sbagliavano. Milano negli anni è diventata la capitale della musica italiana, chi voleva fare musica, chi aveva nel cassetto il sogno di diventare un musicista professionista, Milano era una tappa obbligata.

Qui ci sono le maggiori case discografiche, i migliori locali, dove esibirsi e poi c’è San Siro che non sarà un caso, ma viene chiamato il tempio del rock. Milano è diventata anche luogo di residenza di tanti artisti italiani e non, perché, ammettiamolo, Milano quando la conosci, non la molli più. Ti cattura, ti ammalia e ti entra dentro per sempre.

La MILANO delle CANZONI: com’è cambiata negli anni

# L’ispirazione nata dalla Milano Music Week

credits: @milano_music_week
IG

La Milano Music Week è ormai da qualche anno una manifestazione consolidata, anche perché la città ha ispirato tantissime canzoni e tra di loro ci sono degli evergreen che sono diventati dei veri e propri inni generazionali. Il suo essere nordico, frenetica, moderna, storica, nostalgica, fredda e grigia ma piena di verde, multiculturale ed europea ha ispirato tanti artisti dei vecchi classici fino ai giorni d’oggi, dove rap, trap e indie fanno da padrone. Facendo delle ricerche ne è venuto fuori che le canzoni che parlano di Milano sono davvero tante, quelle che seguono sono quelle che io reputo importanti da conoscere.

# Anni ’60: urbanizzazione e mala milanese

credits: @historicum_2.0
IG

Sicuramente di questo decennio va ricordato Adriano Celentano e Giorgio Gaber (due milanesi doc) che con “Il ragazzo della via Gluck” e “Porta Romana” affrontano temi lontani e vicini allo stesso tempo. La prima parla di trasformazioni, di cambiamenti e di una città che si sta espandendo rubando spazi verdi in nome dell’urbanizzazione. Mentre la seconda si parla della mala milanese che la storia vuole, trovi nel quartiere citato nel titolo il suo quartiere generale.

# Anni ’70: storie di città

credits: @gabrymerk_2 IG

Siamo negli anni di piombo, anni di contestazione, anni politicizzati, anni in cui se non sei un artista impegnato e schierato vali meno di zero. Eppure, nonostante queste premesse, Lucio Dalla pubblica una delle canzoni più belle della sua discografia (Milano) dove immagina una città vicina all’Europa, multiculturale e sentendola oggi, questa canzone appare ancora molto attuale. Alberto Fortis dedica alla nostra cattedrale la sua “Il Duomo di Notte”, un brano dalle atmosfere notturne e sensuali (tipiche dell’autore) dove il tormento interiore fa da padrone.

Negli anni Settanta non si può non citare Enzo Jannacci e la sua “Vincenzina e la Fabbrica”, dove racconta di una città laboriosa, operaia e proletaria, a mio parere una piccola perla del chirurgo-cantante. Interisti e milanesi si contendono “Luci a San Siro” di Roberto Vecchioni, un brano che non ha bisogno di presentazioni, un brano intenso e commovente a tal punto che in una scena di “Tre uomini e una gamba”, quando parte questa canzone, Giovanni scoppia a piangere.

# Anni ’80: edonismo e voci contro

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Gli anni del consumismo, dell’edonismo, dell’ottimismo a tutti i costi riflettono anche sulla musica prodotta in quel decennio. Chi si distingue dalla massa è uno dei cantanti più impegnati: Francesco Guccini. All’inizio del decennio pubblica la sua “Milano (Poveri bimbi di)”, un brano in tipico stile gucciniano e contenuta nell’album “Metropolis” dove ogni canzone è dedicata a una città.

# Anni ’90: la scena rock milanese

credits: @rumors.ita
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I nineties sono gli anni della scena milanese, una scena che fa diventare Milano la capitale del rock, un decennio dove ogni sera c’era un concerto e tutti i gruppi che ne facevano parte non erano solo colleghi ma amici. Una scena dove si suonava e ci si divertiva. Gruppi come: La Crus, BluVertigo, Ritmo Tribale, Casino Royale, Quartiere Latino e Afterhours, quest’ultimo dedica alla città l’iconica “Milano Circonvallazione Esterna”. Un brano dalle atmosfere e sensazioni tipicamente milanesi. Da riscoprire “Sottovoce” di Vincenzo Monti, una canzone bellissima, una delle produzioni migliori degli anni Novanta.

# Anni 2000, l’avanguardia dell’Indie

Il nuovo secolo si apre e anche la musica cambia, si affacciano nuovi gruppi e nuove sonorità. È il decennio dell’indie. I Marta Sui Tubi pubblicano Sushi & Coca che sono un po’ il simbolo di una certa Milano radical chic, un brano fatto di contraddizioni come nella frase: “Milano un sospiro a San Siro e uno sparo di sera”. Edda (mitico cantante dei Ritmo Tribale) torna sule scene da solista e pubblica la canzone Milano, una canzone nata dalla sua esperienza da tossicodipendente e che parla di una Milano che da tanto, ma toglie allo stesso modo.

# Gli anni 2010: l’indie si fa pop contro stereotipi e pregiudizi

credits: @kingmarracash IG

L’indie che si era affacciato nel decennio precedente, in questo periodo diventa un fenomeno nazionale e Milano ancora occupa un posto di rilievo nelle ispirazioni dei musicisti. È il caso di Calcutta e la sua “Milano” vista come una corsia di ospedale che ti cura e ti fa tornare a respirare. Marracash copia il titolo dei Marta Sui Tubi e la sua “Sushi & Cocaina” affronta nuovamente, con un linguaggio diverso, le contraddizioni dei milanesi e di Milano. Infine Dargen d’Amico affronta stereotipi, pregiudizi e difetti nella sua vera e piena dichiarazione d’amore per la città con la sua “Amo Milano”.

# Altre canzoni che raccontano Milano

Come ho detto all’inizio, le canzoni su Milano sono tante e quelle citate finora non sono quelle più importanti, ma quelle che personalmente mi hanno colpito maggiormente. Per par condicio, da citare sono:

· Le luci della centrale elettrica – NEI GARAGE DI MILANO

· Il Deboscio – MILANO IS BURNING

· Fabrizio Moro – TI AMO ANCHE SE SEI DI MILANO

· Baustelle – UN ROMANTICO A MILANO

· Articolo 31 – MILANO MILANO

· Alex Britti – MILANO

Non mi resta altro che augurarvi buon ascolto.

 

Continua a leggere con: La scena musicale ROCK milanese degli ANNI ’90

Michele Larotonda

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Leggi anche: Il “burocratese”, anti-lingua più viva che mai (per colpa del Covid)

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Le città europee migliori per viaggiare DA SOLA

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Credits: Daria Obymaha

Il numero dei “solo travelers”, coloro che scelgono di viaggiare da soli, ha subito un aumento negli ultimi anni, in particolare tra le donne. Queste cinque città europee, raggiungibili con voli brevi da Milano, rendono possibile un viaggio in solitaria.

Le città europee migliori per viaggiare DA SOLA

#1 Parigi

Credits: Daria Obymaha

Parigi è la città della moda e dell’arte. Le numerose linee della metropolitana inoltre garantiscono la possibilità di viaggiare velocemente raggiungendo i punti più remoti della città con una certa sicurezza. Nonostante le dicerie su di loro, soprattutto da parte di noi italiani, i parigini sanno dimostrarsi ospitali con i turisti, questo rende ancora più agevole un viaggio in solitaria.

#2 Londra

Credits: Pixource

Anche dopo la Brexit, Londra resta una delle mete più frequentate dai turisti europei. La metropoli offre i più diversi tipi di intrattenimento, dal teatro, all’architettura, ai pub. La capitale del Regno Unito è ben servita anche a livello di trasporti pubblici, questa caratterista rende possibile stare al passo con la vita veloce della città nonostante la sua grandezza. I suoi numerosi spazi pubblici offrono continue attività e la possibilità di aggregarsi ai gruppi più diversi di persone, favorendo la socializzazione per chi non conosce nessuno.

#3 Berlino

Credits: OpheliaCherryBlossom

Segnata da un passato tragico che non vuole dimenticare Berlino è la città della memoria, ma anche della musica, dell’arte e della modernità. Culla di numerose avanguardie pittoriche e architettoniche e patria della musica elettronica europea, Berlino è sia una città austera e organizzata ma anche vivace, infatti ospita stravaganti festival musicali e, per chi ama lo sport, partite molto seguite. Anche la capitale tedesca è percorribile facilmente grazie ai mezzi pubblici, che sono molto controllati, offrendo un clima di protezione e sicurezza fondamentale per una viaggiatrice in solitaria.

#4 Lisbona

Foto di Richard Mcall da Pixabay

Lisbona è la città del Fado, degli Azuleios e dell’Oceano. Il Fado ne indica la malinconia che traspare dall’architettura antica frutto di continui recuperi di una città martoriata dal passaggio dei secoli. Gli Azuleios con il loro azzurro sgargiante e il bianco lucido rappresentano l’aria di festa che si respira per la città, con i suoi piccoli tram colorati e le vie pavimentate con la pietra. Mentre l’Oceano garantisce il clima temperato di cui sono alla ricerca tutti i viaggiatori europei. La sua aria di piccola città di provincia, accompagnata da vie ampie e trasporti efficaci, creano un’aura di intimità e familiarità che aiuta a viaggiare in compagnia di sé stessi.

#5 Barcellona

Foto di Jeff Chabot da Pixabay

Capoluogo della Catalogna, Barcellona mantiene uno spirito spagnolo e allo stesso tempo cosmopolita. Patria di Gaudì e città di passaggio per Picasso e Mirò, la città ha un alto potenziale artistico-architettonico. Dalla spiaggia al Parco Guell è visitabile a piedi, passando per le grandi Ramblas, i mezzi pubblici sono comunque numerosi per spostarsi da un museo all’altro. Barcellona non dorme mai, la musica imperversa per le strade da un’alba all’altra e gruppi di persone allegre non si spaventano ad includere chiunque, controllati da agenti in uniforme che mantengono l’ordine senza smorzare l’aria di festa.

Continua la lettura con Via da Milano? Le 10 CITTÀ del mondo dove si VIVE MEGLIO 

SARAH IORI

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Leggi anche: “La cultura è lo strumento chiave per uscire dalla pandemia”

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10 GRANDIOSI progetti di costruzioni MAI REALIZZATI

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WTC2 Credits: archiportale.com

La storia recente delle archistar, è costellata di progetti sensazionali che vanno oltre quel sottile confine che divide la visione dai limiti umani. Che infatti non sono stati superati del tutto.
Vedremo costruzioni estreme, anche in cerca di una collocazione precisa, la cui audacia mette in discussione tutto quello che sappiamo dell’architettura (o quasi)

10 GRANDIOSI progetti di costruzioni MAI REALIZZATI

#1 Il Tulipano di Foster + Partners (Londra)

 

London Tulip Credits: @_driplife IG

Ha fatto recentemente scalpore la decisione del Governo Britannico di bocciare il progetto del Tulipano, la torre di 305 metri pensata per il centro di Londra con finalità turistiche. Il Governo ha espresso tutta la sua diffidenza circa l’impatto ambientale e il design, definendola un “pastrocchio di idee architettoniche”.

Leggi anche: Il TULIPANO: sarà il GRATTACIELO più BELLO del MONDO? (Rendering)

#2 L’aeroporto di Città del Messico di Foster + Partners

Mexico Citi Air Credits: Archdaily.com

Non è la prima sonora bocciatura per lo studio londinese Foster + Partners. I creativi di questo studio, forse meglio dire i visionari, hanno presentato nel decennio scorso un sontuoso progetto per l’aeroporto di Città del Messico.
L’aeroporto è stato scartato dal dissenso unanime del neo Presidente Lòpez Obrador, il quale ha basato parte della campagna elettorale sulla lotta a questo aeroporto, dopodiché la volontà popolare, con un referendum, ha dato il colpo di grazia definitivo al progetto.

#3 Il grattacielo a forma di scatole: il World Trade Center 2 di BIG

WTC2 Credits: archiportale.com

Per lungo tempo il progetto di un grattacielo formato da scatole di vetro sovrapposte, di dimensioni sempre minori proposto per il WTC2 dai danesi di BIG, è sembrato aggiudicarsi le preferenze.
Il realizzatore del sito del World Trade Center ha poi rimesso tutto in discussione. Ora la scelta se la giocano due progetti di Foster + Partners e di Adjaye Associates, tra cui uno che ribalta le scatole impilate ma al contrario.

Leggi anche: Archistar, ultima frontiera: il GRATTACIELO CAPOVOLTO

#4 La Croce: il Nuovo Museo Tamayo di Rojkind Arquitectos e BIG (Zaragoza, Mexico)

New Tamayo Credits: artstation.com

Un concorso vinto nel 2009 dallo studio messicano Rojkind Arquitectos, in coppia con BIG, per la realizzazione del nuovo Museo Tamayo, ma che non ha ancora visto la luce. L’ambizioso edificio avrebbe dovuto assumere la forma di una croce, sospeso a sbalzo da una collina messicana, con un ampio tetto panoramico.
Un roboante annuncio nel 2009, cui fa da contraltare un modestissimo silenzio.

#5 Lo stadio “a caschetto” di Zaha Hadid a Tokyo

tokyo hadid Credits: Pinterest

Lo stadio olimpico a forma di caschetto per ciclista, che ha assicurato nel 2012 a Zaha Hadid Architects (ZHA) la vittoria per progettare lo stadio delle Olimpiadi di Tokyo (2020), ha poi incontrato critiche pesantissime di Governo e pubblico. La struttura non è piaciuta, così come i costi necessari per elevarla. È stato indetto quindi un altro concorso, cui ZHA non è riuscita nemmeno a partecipare, perché nessuna società di costruzioni ha garantito supporto agli architetti, reduci dalla pesante sconfitta olimpica.

Leggi anche: I 7 LUOGHI dove Milano è già FUTURO

#6 I pilastri di Stamford Bridge by Herzog & de Meuron (Londra)

Stamford Bridge Credits: chelsea_fc_supporters__ IG

La spasmodica ricerca di novità a Londra, ha coinvolto nel 2015 anche lo stadio del Chelsea di Roman Abramovich. Il progetto prevedeva di “inscatolare” Stamford Bridge in una fitta rete di 264 pilastri di mattoni che – nonostante i permessi di edificabilità ottenuti nel 2017 – è stato completamente abbandonato per i costi e per alcune vicende poco chiare che hanno coinvolto lo stesso Abramovich.
Il permesso del 2017 è scaduto nel 2020 e questo ha segnato il definitivo tramonto del progetto.

#7 Il Vetro Ambrato: Mansion House Square di Mies van der Rohe (Londra)

Mansion Hous Sq Credits: @thephilpotfile IG

Rimaniamo a Londra per il progetto di una torre di servizi e uffici, in vetro ambrato, in studio per oltre 20 anni a cura del modernista Mies van der Rohe. Finita di progettare nientemeno che nel 1969, poco prima della morte di van der Roha, la torre è definita il lascito testamentario del creativo, il “culmine del lavoro di una vita di un maestro dell’architettura”.
È bastata la contro-definizione di “brutto ceppo di vetro” data dal Principe Carlo, per stoppare tutte le velleità di Richard Rogers, architetto britannico che voleva portare a compimento il progetto infinito di Mansion House Square.

Leggi anche: I 7 GRATTACIELI più IMPRESSIONANTI in arrivo nel MONDO

#8 Il Miglio di Carlo Ratti (destinazione sconosciuta)

The Mile Credits: @crassociati IG

Nel 2016 l’architetto italiano Carlo ratti, ha svelato i piani per una torre di osservazione alta il doppio della torre Burj Khalifa.
Il Miglio dovrebbe ospitare in cima una copertura di piante e habitat per ospitare centinaia di specie e, sebbene senza avere una destinazione precisa, Ratti e il suo studio dichiarano che sono numerose le città interessate ad ospitarla. Dall’annuncio quasi 6 anni fa, sono pochi i progressi fatti da questo progetto visionario.

#9 La Morte Nera di OMA per la città di Ras Al Khaimah (RAK)

RAK Credits: Divisare.com

La morte nera, come è stato soprannominato questo edificio, primo progetto OMA pensato per farne un centro fiere e congressi nella città di Ras Al Khaimah (RAK). La città è in forte sviluppo demografico, si stima che entro il 2025 raggiungerà 600.000 abitanti, tuttavia questo mirabolante centro congressi e fiere non ha ancora visto il minimo sforzo per l’inizio dei lavori.

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Un altro progetto, sempre di OMA a RAK, è quello che dovrebbe trasformare una diga di montagna in un villaggio turistico verticale, con la vicinanza di un ponte e lo sfruttamento stesso degli spazi della diga. Anche questo concept  è per adesso sparito dai radar.

# 10 Il Ponte Giardino di Thomas Heatherwick (Londra)

Garden Bridge Credits: Wikipedia

Il Garden Bridge è il progetto di un ponte ricoperto di piante, approvato e annunciato nel 2013 da Boris Johnson quando ricopriva la carica di Sindaco di Londra.
Un’inchiesta ha svelato che il costo del progetto, dalle iniziali 60 milioni di sterline, è stato gonfiato fino a raggiungere l’astronomico costo di 200 milioni di sterline, scandalo che ha portato al ritiro del progetto, avvenuto per mano Sadiq Khan, successore di Johnson alla carica di primo cittadino londinese

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LAURA LIONTI

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🛑 Studio tedesco: In Germania tra i 5 e gli 11 ANNI per Covid (senza altre patologie) si sono registrati ZERO MORTI

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Rischio di morte causa Covid-19 ogni 10.000 persone

Pubblicato un nuovo studio che ha coinvolto i dipartimenti di medicina pediatrica e delle malattie infettive delle università di Monaco, Friburgo, Dresda e Heidelberg. Il rischio di morte negli under 17 a causa del Covid-19 è quasi nullo, tra i 5 e gli 11 anni è inesistente in assenza di comorbidità. I risultati nel dettaglio.

STUDIO TEDESCO: In Germania tra i 5 e gli 11 ANNI per Covid (senza altre patologie) si sono registrati ZERO MORTI

# Lo studio sul rischio di ricovero e morte per Covid-19 nei bambini

credits: sanitainformazione.it

Rischio di ospedalizzazione, malattia grave e mortalità a causa della COVID-19 e sindrome multisistemica infiammatoria nei bambini con infezione da SARS-CoV-2 in Germania” è il titolo di uno studio tedesco appena pubblicato su “MedRxiv” che ha coinvolto i dipartimenti di medicina pediatrica e delle malattie infettive delle università di Monaco, Friburgo, Dresda e Heidelberg.

Al fine di fornire stime attendibili sui ricoveri dei bambini, sui ricoveri in terapia intensiva e sui decessi per COVID-19 e PIMS-TS sono stati combinati i dati provenienti da tre fonti: uno studio nazionale sulla sieroprevalenza (lo studio SARS-CoV-2 KIDS), il sistema di notifica legale tedesco e un registro nazionale su bambini e adolescenti ricoverati con SARS-CoV-2 o sindrome multisistemica infiammatoria pediatrica (PIMS-TS).

Vediamo i principali risultati emersi. 

# Nella fascia 5-11 anni in Germania si sono registrati zero morti in assenza di comorbidità

Rischio di morte causa Covid-19 ogni 10.000 persone

Il risultati dello studio hanno evidenziato un tasso complessivo di ospedalizzazione associato all’infezione da SARS-CoV-2 di 35,9 ogni 10.000 bambini, un tasso di ricovero in terapia intensiva di 1,7 e di mortalità di 0,09 sempre ogni 10.000 casi.

Nei bambini senza comorbidità, ossia senza altre patologie, è stato riscontrato che ci sono probabilità “significativamente inferiori” di soffrire di un decorso grave o fatale. Il rischio più basso è stato osservato nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni senza comorbidità. In questo gruppo, il tasso di ricovero in terapia intensiva era di 0,2 per 10.000 e non è stato possibile calcolare la mortalità per caso, a causa dell’assenza di casi.

Fonte: Medrxiv

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FABIO MARCOMIN

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La parola del giorno tradotta in milanese: LOCKDOWN

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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🛑 MEZZI PUBBLICI GRATIS: l’iniziativa di Genova. Perché non farlo anche a Milano?

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credits; @genova_metropoli_italy IG

Parte la sperimentazione dei mezzi pubblici gratuiti verso il futuro di una città sempre più sostenibile. L’annuncio arriva dalla conferenza stampa con il sindaco di Genova, Marco Bucci, l’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, l’amministratore unico di AMT e il redattore del Pums, Enrico Musso.

S’inizia così a vedere la mobilità come un diritto, pari a quello alla salute e all’istruzione, al verde pubblico e alla sicurezza, e non più come un privilegio.

Scopriamo quanto dura questa iniziativa.

MEZZI PUBBLICI GRATIS: l’iniziativa di Genova. Perché non farlo anche a Milano?

# Incentivare gli utenti alla sostenibilità

credits: @ilmondodeitrasporti
IG

L’iniziativa è iniziata ieri a Genova, la prima grande città italiana a prendere questa decisione: rendere gratuiti i mezzi pubblici e quindi non dover pagare alcun tipo di biglietto e/o abbonamento. La proposta ha come obiettivo quello d’incentivare l’uso dei mezzi pubblici, a discapito di quelli privati, riducendo il numero dei veicoli in circolazione e di conseguenza anche le emissioni di CO2.

# Orari “morbidi” per usare gratuitamente metro e bus

credits; @genova_metropoli_italy
IG

Il periodo di gratuità parte dal 1 dicembre e si protrarrà fino a Marzo 2022, per un totale di 600mila euro stanziati. Quattro mesi in cui sarà possibile usufruire dei mezzi AMT in maniera completamente gratuite secondo fasce di orari “morbide”. Per la metropolitana ci saranno delle fasce orarie stabilite: tutti i giorni dalle 10 alle 16 e dalle 20 alle 22, escludendo così gli orari di punta dall’iniziativa, mentre gli impianti verticali (ascensori, funicolari e cremagliera) saranno gratuiti tutti i giorni della settimana senza limiti di orario.

# Mezzi pagati attraverso le tasse

Credits: consumatori.it

L’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, afferma che nei prossimi anni il trasporto pubblico subirà degli “upgrading” e, di conseguenza, sarà “sempre più affidabile e sostenibile, ma in attesa del passaggio in full electric dobbiamo renderlo attrattivo per potenziali nuovi utenti”. Ma il fine ultimo di questa iniziativa è quella di creare un trasporto pubblico pagato “attraverso le tasse o tariffe fisse, come accade con l’acqua o con i contratti telefonici”, ha sottolineato più volte il sindaco di Genova, Marco Bucci. “Sono sempre di più le città europee che lo stanno facendo con successo ed è un obiettivo realistico“.

# E invece a Milano?

Un proposta simile per la città di Milano è già stata avanzata nel 2016 dalla candidata sindaca Francesca Balzani per rendere completamente gratuiti i mezzi di superficie, come autobus e tram. Ha spiegato che “potrebbe e deve diventare il grande obiettivo dei prossimi cinque anni”. Essendo Milano tra le città più inquinate, è importante ripensare la mobilità anche dal punto di vista ecologico, puntando sempre di più verso un futuro sostenibile per tutti.

La proposta di Balzani ha, però, fatto discutere per la questione dei costi troppo alti. Tuttavia, iniziative sulla mobilità gratuita sono giù state prese da numerose città estere con risultati eccellenti. Tra i tanti esempi, nella capitale dell’Estonia, Tallin e ad Aubagne, in Francia, attualmente vengono offerti mezzi gratuiti per i propri cittadini. Una recensione apparsa su MetroPolitics «un aumento del 142 per cento dei passeggeri fra il 2009 e il 2012, la riduzione del 10 per cento delle auto nello stesso periodo e un tasso di soddisfazione dell’utenza del 99 cento».

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SELENE MANGIAROTTI

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SENZA SPERANZA

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Allegoria della Speranza, Giorgio Vasari

La speranza è un meccanismo compensativo che deriva dall’incapacità di affrontare la realtà.

La speranza ha diverse dimensioni. Può essere applicata a una dimensione biologica, la speranza di chi non riuscendo più a coltivare eccellenza e progresso in se stesso la sposta sui figli. Poi c’è la speranza di origine metafisica, che è ipotecata dalle religioni che giustificano il fallimento nel presente con una compensazione futura, fino ad arrivare al paradosso di morire sperando, che è una contraddizione dei termini.
Morire sperando significa che la vita non l’abbiamo mai incontrata. La speranza sposta in avanti giorni che non arrivano mai, la speranza porta fuori dall’incontro della realtà.

C’è un carcere sperduto nei luoghi più remoti della Siberia dove sono detenuti i peggiori criminali russi. Vivono in stanzini di 2 metri x 1,5, videosorvegliati costantemente per evitare che si tolgano la vita, non possono neanche stare sdraiati o seduti sul letto se non per il tempo del sonno, si alzano alle 7 e da quel momento possono solo camminare o stare in piedi di fianco al letto.
L’intervista di uno di questi detenuti mi ha colpito molto perché alla domanda sul suo stato ha risposto di essere felice come mai in vita sua.  Allo stupore del giornalista aveva spiegato che questo era dovuto al fatto che mentre fuori tutti sperano qualcosa, nella morte della speranza aveva incontrato la fine di ogni tensione: “Questo perché a differenza di voi non spero in niente, non mi aspetto più nulla”. Dopo il primo anno di atroce sofferenza aveva trovato uno stato di pace perché aveva smesso di sperare.
Per quanto estremo è un esempio del fatto che non abbiamo pace perché il momento presente è sempre ipotecato da un dopo che non arriva mai.

A prescindere da come sia la vita, il fatto di non differirla garantisce una forma di certezza che la speranza impedisce costantemente. Come se quell’ansia che è alla base della speranza di qualcosa, più che all’oggetto della preoccupazione è dovuta a questo continuo mancare l’appuntamento con se stessi e con la vita. Perché la felicità è uno spazio soggettivo: più la sposto su un oggetto e più evito di riconoscere questa evidenza.

Anche l’eremita, chi si estranea dal mondo anche attraverso forme di meditazione e ascetismo, in un certo senso combatte la speranza, cercando l’incontro con il momento non mediato dall’oggetto. Anche la rinuncia al mondo nasce dal tentativo di incontrare la vita perché il mondo con le sue illusioni è l’oggetto più oggetto di tutto.

A prescindere da come la possiamo pensare, se stiamo esistendo significa che un’infinita intelligenza sta sostenendo il nostro atto di esistere e nella semplice percezione dell’intelligenza che sostiene noi e il cosmo si nasconde il segreto di una felicità così profonda che è capace di trascendere la stessa vita e la stessa morte.

L’uccisione della speranza è un invito a una morte simbolica che apre le porte alla fine della dualità.
La vita è investita sull’Io e quindi è piena di routine, di impegni, di quotidianità, piena di un futuro che è furto del tempo presente. Questo tentativo della coscienza di toglierci dal qui e adesso porta la vita ad assomigliare a un essere per la morte, invece che a una ricerca al di là del bene e del male di ciò che la vita è.
Se rimango fuori dalla capacità di percezione unitaria resto vittima del tentativo più subdolo a cui la speranza mi obbliga, che è di evitare la morte. La speranza è un tentativo di evitare la morte mentre è proprio nell’accettarla, come avviene nei rituali iniziatici di morte e resurrezione, che si configura l’autentica nascita a se stessi.  

Per quanto terribile è il momento, se il respiro mi sostiene attraverso quel contatto io posso riconoscermi nell’intero senza morire congelato nella parte.
Tutto è guru: ogni momento è maestro.

Continua la lettura con: Il maestro con la maschera da cattivo

LA FENICE

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La violenza di chi ha torto

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Il cavaliere e la morte: i pezzi rovesciati sulla scacchiera

Nel Settimo Sigillo, il capolavoro di Ingmar Bergman ambientato durante la grande peste del Medio Evo, la scena più iconica è quella del cavaliere che gioca a scacchi con la morte.

Ammettere un errore è un atto che richiede forza e coraggio. Pochi sono capaci di farlo. 
Deriva questo da una necessità primordiale che porta a credere a quello che si fa senza metterlo in discussione, perché il dubbio e la verifica richiedono energie, intelligenza e molta volontà. Invece credere ciecamente in una cosa risulta molto più semplice perché consente di ottimizzare ogni sforzo.

Le società più avanzate sono quelle che riescono a investire nel dubbio e d’altro canto accettano più facilmente l’errore, considerandolo anzi uno strumento di crescita indispensabile.
Invece ci sono società che vivono ancora in una dimensione fideistica, religiosa, dove si procede per fanatismo in modo dogmatico e, di conseguenza, non si ammette la possibilità di sbaglio.

Non solo. Proprio nel caso in cui emerge una verità opposta alla propria tesi esplode la violenza come unico rimedio contro la vergogna dell’errore. Tanto più grande è la fede, tanto più grande la violenza che tenta di reprimere la verità.  

Come nel film di Bergman il cavaliere, nel momento in cui scopre di non avere scampo e che nella mossa successiva subirà lo scacco matto, rovescia i pezzi sulla scacchiera cercando di aggirare con questo stratagemma la morte.
Tuttavia la morte ricorda perfettamente la posizione dei pezzi e procede inesorabile all’eliminazione del cavaliere.

Continua la lettura con: La fine di Hammurabi

MILANO CITTÀ STATO

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