A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI
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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Parte la sperimentazione dei mezzi pubblici gratuiti verso il futuro di una città sempre più sostenibile. L’annuncio arriva dalla conferenza stampa con il sindaco di Genova, Marco Bucci, l’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, l’amministratore unico di AMT e il redattore del Pums, Enrico Musso.
S’inizia così a vedere la mobilità come un diritto, pari a quello alla salute e all’istruzione, al verde pubblico e alla sicurezza, e non più come un privilegio.
Scopriamo quanto dura questa iniziativa.
MEZZI PUBBLICI GRATIS: l’iniziativa di Genova. Perché non farlo anche a Milano?
# Incentivare gli utenti alla sostenibilità
credits: @ilmondodeitrasporti IG
L’iniziativa è iniziata ieri a Genova, la prima grande città italiana a prendere questa decisione: rendere gratuiti i mezzi pubblici e quindi non dover pagare alcun tipo di biglietto e/o abbonamento. La proposta ha come obiettivo quello d’incentivare l’uso dei mezzi pubblici, a discapito di quelli privati, riducendo il numero dei veicoli in circolazione e di conseguenza anche le emissioni di CO2.
# Orari “morbidi” per usare gratuitamente metro e bus
credits; @genova_metropoli_italy IG
Il periodo di gratuità parte dal 1 dicembre e si protrarrà fino a Marzo 2022, per un totale di 600mila euro stanziati. Quattro mesi in cui sarà possibile usufruire dei mezzi AMT in maniera completamente gratuite secondo fasce di orari “morbide”. Per la metropolitana ci saranno delle fasce orarie stabilite: tutti i giorni dalle 10 alle 16 e dalle 20 alle 22, escludendo così gli orari di punta dall’iniziativa, mentre gli impianti verticali (ascensori, funicolari e cremagliera) saranno gratuiti tutti i giorni della settimana senza limiti di orario.
# Mezzi pagati attraverso le tasse
Credits: consumatori.it
L’assessore alla Mobilità, Matteo Campora, afferma che nei prossimi anni il trasporto pubblico subirà degli “upgrading” e, di conseguenza, sarà “sempre più affidabile e sostenibile, ma in attesa del passaggio in full electric dobbiamo renderlo attrattivo per potenziali nuovi utenti”. Ma il fine ultimo di questa iniziativa è quella di creare un trasporto pubblico pagato “attraverso le tasse o tariffe fisse, come accade con l’acqua o con i contratti telefonici”, ha sottolineato più volte il sindaco di Genova, Marco Bucci. “Sono sempre di più le città europee che lo stanno facendo con successo ed è un obiettivo realistico“.
# E invece a Milano?
Un proposta simile per la città di Milano è già stata avanzata nel 2016 dalla candidata sindaca Francesca Balzani per rendere completamente gratuiti i mezzi di superficie, come autobus e tram. Ha spiegato che “potrebbe e deve diventare il grande obiettivo dei prossimi cinque anni”. Essendo Milano tra le città più inquinate, è importante ripensare la mobilità anche dal punto di vista ecologico, puntando sempre di più verso un futuro sostenibile per tutti.
La proposta di Balzani ha, però, fatto discutere per la questione dei costi troppo alti. Tuttavia, iniziative sulla mobilità gratuita sono giù state prese da numerose città estere con risultati eccellenti. Tra i tanti esempi, nella capitale dell’Estonia, Tallin e ad Aubagne, in Francia, attualmente vengono offerti mezzi gratuiti per i propri cittadini. Una recensione apparsa su MetroPolitics «un aumento del 142 per cento dei passeggeri fra il 2009 e il 2012, la riduzione del 10 per cento delle auto nello stesso periodo e un tasso di soddisfazione dell’utenza del 99 cento».
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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
La speranza è un meccanismo compensativo che deriva dall’incapacità di affrontare la realtà.
La speranza ha diverse dimensioni. Può essere applicata a una dimensione biologica, la speranza di chi non riuscendo più a coltivare eccellenza e progresso in se stesso la sposta sui figli. Poi c’è la speranza di origine metafisica, che è ipotecata dalle religioni che giustificano il fallimento nel presente con una compensazione futura, fino ad arrivare al paradosso di morire sperando, che è una contraddizione dei termini.
Morire sperando significa che la vita non l’abbiamo mai incontrata. La speranza sposta in avanti giorni che non arrivano mai, la speranza porta fuori dall’incontro della realtà.
C’è un carcere sperduto nei luoghi più remoti della Siberia dove sono detenuti i peggiori criminali russi. Vivono in stanzini di 2 metri x 1,5, videosorvegliati costantemente per evitare che si tolgano la vita, non possono neanche stare sdraiati o seduti sul letto se non per il tempo del sonno, si alzano alle 7 e da quel momento possono solo camminare o stare in piedi di fianco al letto.
L’intervista di uno di questi detenuti mi ha colpito molto perché alla domanda sul suo stato ha risposto di essere felice come mai in vita sua. Allo stupore del giornalista aveva spiegato che questo era dovuto al fatto che mentre fuori tutti sperano qualcosa, nella morte della speranza aveva incontrato la fine di ogni tensione: “Questo perché a differenza di voi non spero in niente, non mi aspetto più nulla”. Dopo il primo anno di atroce sofferenza aveva trovato uno stato di pace perché aveva smesso di sperare.
Per quanto estremo è un esempio del fatto che non abbiamo pace perché il momento presente è sempre ipotecato da un dopo che non arriva mai.
A prescindere da come sia la vita, il fatto di non differirla garantisce una forma di certezza che la speranza impedisce costantemente. Come se quell’ansia che è alla base della speranza di qualcosa, più che all’oggetto della preoccupazione è dovuta a questo continuo mancare l’appuntamento con se stessi e con la vita. Perché la felicità è uno spazio soggettivo: più la sposto su un oggetto e più evito di riconoscere questa evidenza.
Anche l’eremita, chi si estranea dal mondo anche attraverso forme di meditazione e ascetismo, in un certo senso combatte la speranza, cercando l’incontro con il momento non mediato dall’oggetto. Anche la rinuncia al mondo nasce dal tentativo di incontrare la vita perché il mondo con le sue illusioni è l’oggetto più oggetto di tutto.
A prescindere da come la possiamo pensare, se stiamo esistendo significa che un’infinita intelligenza sta sostenendo il nostro atto di esistere e nella semplice percezione dell’intelligenza che sostiene noi e il cosmo si nasconde il segreto di una felicità così profonda che è capace di trascendere la stessa vita e la stessa morte.
L’uccisione della speranza è un invito a una morte simbolica che apre le porte alla fine della dualità.
La vita è investita sull’Io e quindi è piena di routine, di impegni, di quotidianità, piena di un futuro che è furto del tempo presente. Questo tentativo della coscienza di toglierci dal qui e adesso porta la vita ad assomigliare a un essere per la morte, invece che a una ricerca al di là del bene e del male di ciò che la vita è.
Se rimango fuori dalla capacità di percezione unitaria resto vittima del tentativo più subdolo a cui la speranza mi obbliga, che è di evitare la morte. La speranza è un tentativo di evitare la morte mentre è proprio nell’accettarla, come avviene nei rituali iniziatici di morte e resurrezione, che si configura l’autentica nascita a se stessi.
Per quanto terribile è il momento, se il respiro mi sostiene attraverso quel contatto io posso riconoscermi nell’intero senza morire congelato nella parte. Tutto è guru: ogni momento è maestro.
Il cavaliere e la morte: i pezzi rovesciati sulla scacchiera
Nel Settimo Sigillo, il capolavoro di Ingmar Bergman ambientato durante la grande peste del Medio Evo, la scena più iconica è quella del cavaliere che gioca a scacchi con la morte.
Ammettere un errore è un atto che richiede forza e coraggio. Pochi sono capaci di farlo.
Deriva questo da una necessità primordiale che porta a credere a quello che si fa senza metterlo in discussione, perché il dubbio e la verifica richiedono energie, intelligenza e molta volontà. Invece credere ciecamente in una cosa risulta molto più semplice perché consente di ottimizzare ogni sforzo.
Le società più avanzate sono quelle che riescono a investire nel dubbio e d’altro canto accettano più facilmente l’errore, considerandolo anzi uno strumento di crescita indispensabile.
Invece ci sono società che vivono ancora in una dimensione fideistica, religiosa, dove si procede per fanatismo in modo dogmatico e, di conseguenza, non si ammette la possibilità di sbaglio.
Non solo. Proprio nel caso in cui emerge una verità opposta alla propria tesi esplode la violenza come unico rimedio contro la vergogna dell’errore. Tanto più grande è la fede, tanto più grande la violenza che tenta di reprimere la verità.
Come nel film di Bergman il cavaliere, nel momento in cui scopre di non avere scampo e che nella mossa successiva subirà lo scacco matto, rovescia i pezzi sulla scacchiera cercando di aggirare con questo stratagemma la morte.
Tuttavia la morte ricorda perfettamente la posizione dei pezzi e procede inesorabile all’eliminazione del cavaliere.
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Le location più suggestive e uniche dove soggiornare immersi tra i paesaggi invernali. Scopriamo quali sono.
LAPPONIA? No, Italia. Ecco i posti DOVE ammirare la BELLEZZA dell’INVERNO in ITALIA
#1 Il Dalai Lama Village, tra chalet e maisonette (Valle d’Aosta)
Credits ombretta_23 IG – DalaiLama Village
Il Dalai Lama Village a Châtillon in Valle d’Aosta è composto da chalet in legno e maisonette. Immersi in un paesaggio mozzafiato, circondati dalle Alpi innevate, si può godere di rituali di puro relax nel centro benessere messo a disposizione dalla struttura.
#2 Glamping Lago Idro Boutique, un piccolo glamping sulle rive del Lago d’Idro (Lombardia)
Credits vacanzecolcuore IG – Glamping Lago Idro Boutique
Il Glamping Lago Idro Boutique, è un piccolo glamping in Valle Sabbia, provincia di Brescia, sulle rive del lago d’Idro. La location ideale per una vacanza invernale con vista romantica sul lago e circondati dai monti. Si può scegliere dalle suite mobile home completa di tutti i comfort (cucina attrezzata, comodi letti e bagno privato), alle lodge che diventano piccole case di Babbo Natale con i mercatini invernali. A disposizione la sauna, l’idromassaggio e un bistrot con ottima cucina locale.
#3 Camping Caravan Park Sexten, il glamping tra le Alpi (Trentino Alto Adige)
Credits: topcampings.com – Caravan Park
Il Camping Caravan Park Sexten di Meridiana di Sesto, in provincia di Bolzano, è un glamping con meravigliosa zona wellness con piscine e saune. Situato in una cornice da favola, si può scegliere tra lodge attrezzati, chalet esclusivi e romantiche case sull’albero per vivere un’esperienza invernale fuori dal comune. A questo si aggiungono tre ristoranti per soddisfare tutti i palati.
#4 Camping Toblacher See, dormire negli chalet tra la neve (Trentino Alto Adige)
Credits mydailymeer IG – Camping Toblacher See
Il Camping Toblacher See si trova sulle rive del lago di Dobbiaco, in provincia di Bolzano, dove si può dormire in panoramici Skyview Chalet immersi nella neve. L’esperienza del gampling vissuta in questo paradiso è davvero magica, circondati dalla natura del Parco Naturale Tre Cime e del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, patrimoni UNESCO.
#5 Rifugio Bellavista di Senales, dormire negli igloo (Trentino Alto Adige)
Credits sara.scaramella IG – Igloo rifugio Val Senales
Nel Rifugio Bellavista di Senales, in Trentino Alto Adige, si dorme negli igloo dentro un sacco a pelo. In questo soggiorno da temerari il letto matrimoniale è ricoperto di pelli di pecora e perfettamente isolato dal freddo. Per momenti di relax si può riscaldarsi nella sauna finlandese più alta d’Europa.
#6 Il Camping Residence Corones, nella cornice del Lago di Anterselva (Trentino Alto Adige)
Il Camping Residence Corones di Rasun è un’oasi di benessere nella cornice di un bosco alpino e del Lago di Anterselva. Da qui infatti si può camminare attorno al lago, scoprire le Dolomiti o partire per visitare i borghi dell’Alto Adige. Durante il soggiorno si può decidere se dormire negli appartamenti, negli chalet canadesi oppure nelle lodge o nelle botti in legno.
#7 Agricampeggio Ca’ Cigolara, un angolo di Mongolia nella Alta Valtaro (Emilia Romagna)
L’agricampeggio Ca’ Cigolara, affacciato sull’Oasi regionale dei Ghirardi Sull’Appennino emiliano, è un angolo di Mongolia nella Alta Valtaro in provincia di Parma. Luogo perfetto per gli amanti di yoga e shiatsu e ciaspolate nei boschi innevati, si dorme in tende Yurta fatte di materiali naturali e arredate in modo spartano, con le stufe a pellet per riscaldare nelle notti più fredde.
#7+1 Chianti Glamping Resort, la vacanza invernale alternativa (Toscana)
Credits letterio80 IG – Chianti Glamping Resort
Al Chianti Glamping Resort a Cavriglia, in provincia di Arezzo, si può trascorrere una vacanza invernale alternativa. In questo villaggio sulle colline toscane si può infatti soggiornare in una mobile home, uno school bus americano, una Airstream vintage o una piccola roulotte anni ’50, immersi nella natura. Non manca l’hot tub o le vasche idromassaggio e la sala massaggi per una pausa spa rilassante. Il ristorante interno “Bistrot del Chianti” propone una cena fiorentina a cura dello chef Alessio Cinellu.
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Gli edifici di piazza Cordusio si stanno rinnovando e con loro gli inquilini che ne occupano gli spazi. In attesa della riqualificazione di tutta la piazza scopriamo il nuovo salotto della città.
La RIVOLUZIONE di CORDUSIO: il nuovo salotto chic di Milano
# I nuovi inquilini dei sei edifici di piazza Cordusio
Riqualificazione piazza Cordusio
Nell’ellisse di piazza Cordusio prosegue il rinnovamento dei sei edifici che ne segnano il perimetro, con restauri conservativi e vincolati di cui alcuni già conclusi e altri in corso, e anche degli inquilini che li occupano e li occuperanno nei prossimi anni. Si tratta prevalentemente di nuove griffe d’alta moda e sedi d’impresa, ma anche attività commerciali. In attesa della riqualificazione di tutta la piazza scopriamo il nuovo salotto chic della città.
#1 A Palazzo Venezia aprirà l’Hotel Meliá a cinque stelle nel 2023
Google maps – Palazzo Venezia
Nell’edificio di Palazzo Venezia delle Generali progettato dal Beltrami a inizio secolo, al centro della piazza, troverà posto una nuova struttura alberghiera: il Gran Meliá, quasi una conciergerie a cinque stelle metropolitana di 9mila mq che inaugurerà nel 2023. Il retro di via Mercanti 21, circa 2.000 mq, sarà destinato al retail.
#2 Nell’ex Palazzo delle Poste si sono insediati Starbucks, Jp Morgan e Fao Schwarz
Starbucks Milano
Nell’ex Palazzo delle Poste gli spazi sono occupati da Starbucks già dal 2018, dagli uffici di Jp Morgan e dall’ultimo arrivato Fao Schwarz, il negozio di giocattoli famoso in tutto il mondo distribuito su 600 mq.
#3 In Casa Biandrà ha trovato posto il comparto bancario
Google maps – Casa Biandrà
Nell’edificio Casa Biandrà, in mano a Cattolica assicurazioni, gli uffici sono occupati da Banca Mediolanum e Intesa.
#4 Al Medelan sbarcherà Chanel nel 2022
Credits Andrea Cherchi – Palazzo Broggi
Nel Medelan, il nuovo nome di Palazzo Broggi ispirato al primo insediamento celtico della città (Medhlan), a oggi è stato affittato il 25% degli spazi, sui 17.000 mq per uffici e i 13.000 per negozi. Dopo il nome emerso dello chef Niederkofler per il ristorante panoramico, uno dei prossimi inquilini sarà Chanel che nel 2022 insedierà i propri uffici su 1.000 mq con affaccio sulla piazza. In trattativa per i piani ancora disponibili ci sono studi legali internazionali e istituti bancari.
#5 Nel palazzo Bellorini e de Strani sono arrivati Uniqlo e Bain & co
Credits masatakairie IG – Bellorini e de Strani
Nell’edificio Cordusio 2.0, il nuovo nome affibbiato al palazzo di Bellorini e de Strani, si sono insediati da tempo lo store di abbigliamento giapponese Uniqlo e il quartier generale della società di consulenza Bain & co per l’area mediterranea.
#6 Casa Savoncelli-Bellorini è occupata da Kiko e F2i
Google maps – Casa Savoncelli-Bellorini
Nella Casa Savoncelli-Bellorini, all’angolo con via Broletto le vetrine sono occupate dal negozio di prodotti per il make-up di Kiko, mentre negli spazi dedicati agli uffici ha sede il gestore italiano di fondi infrastrutturali F2i.
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Nella Repubblica italiana il legislatore è il Parlamento. Vista la sua latitanza ne fanno le veci gli organi di informazione.
Prima dei codici di Hammurabi, le leggi non venivano scritte ma erano patrimonio comune della cultura di un popolo e venivano trasmesse come precetti da una persona all’altra.
La cosa principale quando si visitava un luogo sconosciuto era di informarsi su usi e costumi in modo da uniformarsi al sistema di leggi non scritte che governava la comunità ospite.
In una comunità la forza principale di pressione è esercitata dalle persone della comunità stessa: ciò che non viene ritenuto legittimo non viene consentito.
Spesso non c’è bisogno neppure dell’autorità perché normalmente ci si autoregola: si rispettano usi, costumi e leggi non scritte per un principio di armonia di vita con gli altri.
In passato l’attività di lobby avveniva muovendo i mezzi di comunicazione su governo e parlamento in modo che venissero introdotte determinate leggi. Nella situazione attuale è come se si fosse scavalcato questo passaggio, facendo diventare le informazioni diffuse dai media già delle leggi a tutti gli effetti.
In particolare durante questa emergenza spesso sono stati adottati dai cittadini dei comportamenti, che non erano imposti da una legge o erano in contrasto con norme vigenti di valore più alto, solo perché venivano percepiti come obbligatori.
Così come spesso si sono attivate delle modalità di controllo e di repressione da parte di cittadini contro altri cittadini che in realtà stavano rispettando la legge ma erano tuttavia percepiti come dei trasgressori.
Mai come in questo periodo il quarto potere dell’informazione sta sostituendo quello legislativo del Parlamento.
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Credits ourworldindata.org - Raffronto curva contagi media europea e Italia
Secondo l’analisi del Dr. Giorlandino il minor numero di contagi registrati in Italia è dovuto principalmente all’alto numero di guariti. Si tratta degli effetti dell’immunità naturale che starebbe incidendo positivamente nell’andamento della pandemia nel nostro Paese.
Giorlandino: Italia ora MENO COLPITA grazie all’ALTO NUMERO di GUARITI
# Il Dottor Giorlandino: “L’unico soggetto che non infetta è il guarito“
Credits ourworldindata.org – Raffronto curva contagi media europea e Italia
Il Dottor Giorlandino, in collegamento nella trasmissione “l’Aria che Tira”, analizzando i dati dei nuovi contagiati e della copertura vaccinale, ritiene che l’Italia non abbia un numero ridotti di contagi grazie al vaccino ma che sia l’alto numero di guariti a ridurre la capacità del virus di circolare: “Tutta la letteratura che tranquillizza su l’unico soggetto che non infetta e non si può ammalare in modo serio, magare può contagiarsi ma non ricontagiare, sono i guariti“. La situazione migliore del nostro Paese rispetto al resto del mondo è dovuta al fatto che “noi abbiamo avuto tanti malati e guariti che non se ne sono accorti“.
# “Il Green Pass ha fatto salire i contagi”
Credits ourworldindata.org – Curva casi Covi-19 Europa
L’analisi si sposta poi sugli effetti negativi dell’introduzione del Green Pass europeo: “Noi eravamo totalmente fuori dalla pandemia. Se vedete l’incidenza delle infezioni, da maggio tutta l’Europa era fuori dalla pandemia. Poi dal primo di luglio è arrivato da parte dell’Europa (ndr Parlamento europeo)” il Green Pass per circolare liberamente tra le Nazioni “e dopo 7-10 giorni in pieno luglio, in pieno luglio non compaiono le infezioni virali” la curva dei contagi “è risalita dappertutto e in modo drammatico”. La crescita, secondo Giorlandino, è stata causata principalmente dai superdiffusori che erano liberi di circolare grazie al Green Pass.
Il Dottor Giorlandino evidenzia come anche la seconda crescita di contagi nel nostro Paese si sia registrata poco dopo l’introduzione del green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro: “In Italia la seconda esplosione c’è stata 7 giorni dopo il 15 ottobre, quando il Green Pass è diventato obbligatorio per coloro che andavano a lavorare e all’improvviso di nuovo una risalita delle infezioni“.
# Come funziona il meccanismo dell’immunità naturale
Credits ourworldindata.org – Raffronto curva contagi media europea, Svezia e India
Le argomentazioni del Dottor Giorlandino non sono una novità ma riprendono i fondamenti teorici dell’immunità naturale. Si tratta di un meccanismo che si instaura all’interno di una comunità per cui se la grande maggioranza degli individui ha contratto un virus, viene limitata la circolazione dell’agente infettivo, andando in questo modo a proteggere anche le persone più fragili.
In aggiunta a questo, una persona che ha contratto una malattia contagiosa ha scarsissime probabilità di riprenderla di nuovo. È un meccanismo fondamentale per ridurre la circolazione e la trasmissione di malattie infettive contagiose e che solo successivamente all’introduzione del primo vaccino è stato associato anche alla vaccinazione.
# Come funziona il meccanismo dell’immunità naturale
Questa teoria elementare di epidemiologia trova conferma in alcuni Paesi che, nonostante non abbiano imposto l’obbligo vaccinale anche in modo surrettizio con il Green Pass e non abbiano introdotto restrizioni alla vita dei cittadini, stanno registrando una curva dei contagi quasi piatta. Svezia e India sono due esempi di paesi che hanno puntato in particolare proprio sull’immunità naturale: hanno infatto favorito la circolazione su tutta la popolazione l’India, in cui la vaccinazione è al 31% della popolazione, e sulle fasce più forti la Svezia che ha concentrato in massima parte la vaccinazione su anziani e fragili.
Curva decessi Covid in SveziaCurva contagi Covid in India
La stessa Gran Bretagna con l’apertura totale in piena estate ha di fatto favorito la circolazione del virus e oggi registra livelli di contagio molto al di sotto dell’Unione Europea:
Contagi in UK e media Unione Europea
Anche comparando due tra gli stati con meno vaccinati ma in cui il virus è circolato di più (Bulgaria e Romania) con due paesi ad elevata vaccinazione e con restrizioni alla circolazione (Olanda e Belgio) si nota un andamento coerente con i principi dell’immunità naturale affermati da Giorlandino.
Andamento nei contagi di Bulgaria e Romania con Olanda e Belgio
Se tutto questo fosse confermato potremmo presto vedere la luce con la riduzione delle attuali misure restrittive e divisorie in atto nel Paese.
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Si chiama “Cambio“, il piano della Giunta Metropolitana per imprimere una svolta definitiva ai trasporti privati dei milanesi, che è un BiciPlan da 250 milioni di Euro.
Il BICIPLAN METROPOLITANO: il progetto di 750km di ciclabili tra Milano e hinterland
# Cambio, un’infrastruttura metropolitana
Credits: Città Metropolitana di Milano
Da qualche giorno non si parla d’altro: della delibera di giunta varata nella Città Metropolitana di Milano, quella che destinerà 250 milioni di Euro del PNRR alla creazione di una fitta rete di connessione tra territorio, cittadini e due ruote.
Il progetto si chiama “Cambio“, evocativo dell’ambiziosa svolta che di vuole imprimere: aumentare almeno al 20% il traffico delle biciclette nel comune milanese, percentuale nella quale rientra almeno il 10% dei cittadini della fascia intercomunale metropolitana.
24 linee ciclabili totali, di cui 4 circolari ad abbracciare il centro di Milano, 16 radiali per portare le biciclette a destinazione e il contributo delle 4 Greenway che attraversano la città da e verso i 4 punti cardinali, le Greenway Villoresi, Adda, delle Risaie e Ticino.
Il Biciplan ha il pregio di unire alcuni punti fisici del territorio, ma soprattutto alcuni progetti già annunciati ma quasi mai spiegati per intero.
Si parte dalla linea che collega Milano centro con l’Idroscalo e il nuovo, avveniristico, hub di Segrate, dando priorità ad un asset individuato già da tempo come uno degli snodi più importanti del traffico milanese. Il cantiere è già attivo da Via Corelli e passa attraverso la Rivoltana e, a fine realizzazione, raggiungerà Caravaggio sviluppandosi su 23 km totali. Si stima che a fine realizzazione, questa linea servirà 112mila persone, otto scuole superiori e sei università (per un totale di 5.000 studenti raggiunti)
Consegna prevista: giugno 2022, ma già da agosto arriverà a connettere la linea con la Martesana e le Greenway Adda e Villoresi.
Cambio rappresenta un programma di medio periodo, che ha individuato i principali percorsi ciclabili, i quali interconnetteranno punti strategici quali le scuole, i parchi, il centro storico e i luoghi di lavoro, attraverso lo sfruttamento della rete di trasporto pubblico dell’intera città metropolitana.
Lo studio si basa su un presupposto molto importante: circa l’80% degli asset strategici cittadini, meta di milioni di cittadini metropolitani, si trovano ad un chilometro da una fermata di linea del trasporto pubblico.
Parliamo di scuole superiori, ditte, strutture sanitarie, parchi, impianti sportivi o per il tempo libero. Cambio impatterà sugli spostamenti casa-scuola-lavoro-tempo libero, portando i singoli cittadini da e verso questi asset, punto-punto sfruttando snodi di interscambio già presenti.
# Un piano organico
bici + treno Credits parcobici.it
Non più “Zone 30” scollegate tra loro o ciclabili estrapolate dalla carreggiata, bensì un piano organico di tutte le amministrazioni comunali coinvolte in questo progetto. Ogni comune è chiamato a dare il proprio contributo per lo studio, la segnalazione e l’individuazione di strategie per sviluppare la mobilità dolce dei propri cittadini, in modo da trovare tutti insieme le modalità di intervento e realizzazione.
Gli spostamenti dei cittadini, che in questi ultimi due anni hanno subito delle “rivoluzioni” sono stati ampiamente monitorati e compresi, pertanto gli amministratori hanno ben chiaro quali sono i punti su cui intervenire e permettere ai propri concittadini di raggiungere Milano in bicicletta, magari portando la bici su un treno o in metropolitana.
Al Cambio sarà dedicata una segnaletica propria (speriamo bastino i pali già presenti).
# È il Governo che concede a Milano o il contrario?
Il progetto del Biciplan sarebbe un vero e proprio Masterplan se la città metropolitana di Milano potesse contare sulle proprie forze, senza dover dipendere ogni volta da concessioni regionali e governative.
Sapete quanto ci mette Milano a “produrre” 250 milioni di Euro, con l’attuale regime di tassazione? Nella peggiore delle ipotesi, circa due settimane.
Sapendo questo, non viene voglia di sciogliere almeno una parte del vincolo burocratico con Regione Lombardia e Governo centrale, per poter disporre del proprio residuo fiscale, per una ciclabile o due?
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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Si parla sempre di prezzi assurdi, troppo alti e insostenibili a comuni mortali, ma a volte c’è anche qualche annuncio al contrario, con prezzi bassissimi che quasi quasi ti fanno ben sperare. Ecco, fino al 15 gennaio 2023 si può abitare un appartamento a soli 77 centesimi al mese, ma dove sarà mai questa casa dove risparmiare è facilissimo?
Da Ikea L’APPARTAMENTO in AFFITTO più ECONOMICO del mondo: 77 centesimi
# Il monolocale a 77 centesimi al mese
Credits: @ikeajapan ikea japan appartamento
È stata Ikea Japan ad aver lanciato questa super offerta. Un appartamento completamente arredato, rigorosamente con mobili Ikea, al solo prezzo di 77 centesimi (99 yen) al mese. Ci si può candidare fino al 3 dicembre 2021 e il locale rimarrà in affitto fino al 15 gennaio 2023.
I 77 centesimi al mese non sono compresi delle bollette, queste saranno a carico dell’inquilino. Si tratta di un monolocale ma fornito di tutto il necessario: 10 metri quadrati distribuiti tra spazi dedicati a camera da letto, salottino, angolo cottura e bagno. Come poter affittare questa casa del risparmio? Bisogna essere membro dell’Ikea Familiy, avere più di 20 anni e candidarsi tramite App.
# In 10 metri quadrati c’è tutto l’essenziale: si farà anche in Italia?
Credits: @ikeajapan ikea japan appartamento
L’appartamento però si trova a Shinjuku-ku, Tokyo, Giappone. E se 10 metri quadri a noi sembrano piccoli, in realtà molto persone in Giappone vivono in spazi piccoli dove c’è solo l’essenziale. L’appartamento di Ikea Japan è dotato di un soppalco con il letto, un tavolino su cui mangiare, una scrivania, una sedia e un divano, tutto rigorosamente in miniatura. E poi su una parete c’è un mobile che funge un po’ da tutto, armadio, ripostiglio, dispensa, un posto dove mettere tutti ciò che si ha. Chi si aggiudicherà questo locale? E, soprattutto, Ikea realizzerà un’iniziativa simile anche da noi?
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Come si traducono parole contemporanee in milanese?
A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI
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Mentre a Milano e nel resto d’Italia si riaffacciano i Mercatini di Natale, in alcune parti d’Europa si è dovuto rinunciare alla classica tradizione dei mercatini. Questo però non ha impedito anche a qualcuna di loro di portare la gioia del Natale tra le sue vie, come ha fatto Praga.
Il festival delle luci di Natale per TRAM e BUS: un’idea per Milano?
# La flotta del Natale
Credits: @dppoficialni luci Praga
Praga anche quest’anno ha deciso di tenere chiusi i mercatini di Natale. Ma questa volta si è pensato di fare comunque qualcosa per portare l’allegria del Natale ai cittadini. La Prague Public Transit Company (DPP) ha infatti proposto di decorare alcuni sui mezzi di trasporto con luci e adesivi a tema natalizio. L’iniziativa è iniziata sabato scorso, 27 novembre, e terminerà all’Epifania, il 6 gennaio 2022. Saranno il tram Škoda 15T ForCity, il tram per la lubrificazione del pioppo, un autobus retrò e la funivia di Petřín i protagonisti di questo Natale praghese. La DPP l’ha nominata la flotta del Natale, che per il primo giorno ha sfilato tutta insieme, ma durante le giornate le rotte di ogni mezzo saranno diverse. Le 13 mila luci installate, serviranno a sostituire almeno in parte i mercatini di Natale di Praga?
# Il trionfo di luci sui mezzi milanesi?
Credits: @amilanopuoi Piazza Cordusio
A Praga questo trionfo di luci sui mezzi pubblici è un modo per mantenere viva l’atmosfera natalizia nonostante le regole anti-Covid che hanno portato ad alcune chiusure nonché all’allunamento dei mercatini di Natale e della cerimonia dell’accensione dell’albero. Questo festival delle luci sui mezzi pubblici potrebbe essere un’idea anche per Milano? Immaginatevi i nostri tram e bus che passano per la città tutti decorati a tema Natale, ognuno in modo diverso. Se si unisse lo stile chic e elegante milanese alle decorazioni natalizie sicuramente sarebbe una grande attrazione.
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Jesolo Christmas Village: questo è il nome del mercatino di Natale più lungo d’Europa. Un chilometro e trecento metri nel cuore di Jesolo.
A Jesolo il MERCATINO di Natale più LUNGO d’Europa
# Jesolo Christmas Village
Domenica 28 novembre è stato ufficialmente inaugurato il villaggio di Natale di Jesolo.
Quest’anno si sono volute fare le cose in grande, dando vita al mercatino natalizio più lungo d’Europa. Ben 1300 metri di lunghezza, in pieno centro.
Credits: @visitjesolo.it
Le oltre 100 casette, ricche non solo di oggettistica natalizia, ma anche di prodotti artigianali, dolci e specialità culinarie di alta qualità, partono da Piazza Aurora e arrivano a Largo Augustus, passando per via Trentin, Piazza Mazzini e via Bafile.
Il tutto, lungo un tappeto illuminato a giorno da un cielo rosso fatto di luci di Natale.
Tutti i giorni, fino a sera, tanta atmosfera natalizia. A far da padroni di casa, due giganteschi alberi di Natale in Piazza Mazzini e in Piazza Aurora.
Credits: @visitjesolo.it
# Le principali attrazioni
Nel pieno rispetto delle vigenti norme sanitarie (Green Pass obbligatorio), il villaggio sarà animato da diverse attrazioni. Tra queste, non mancheranno gli artisti di strada, i cosplayers, le band musicali itineranti, le giostre e la pista di pattinaggio “Jesolo on ice“.
Credits: @visitjesolo.it
La Casa di Babbo Natale sarà la meta di pellegrinaggio per tutti i bambini che vorranno portare la propria letterina al barbuto più famoso del mondo. La casa sarà inaugurata l’8 dicembre, con la Grande Parata di Babbo Natale, che accoglierà i bambini dal 9 al 12 dicembre, il 18 e il 19 dicembre e dal 24 dicembre al 2 gennaio (dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18).
Credits: @jesolo.it(FB)
Il Paese di Cioccolato, invece, permetterà di assaggiare e di acquistare le specialità dei maestri cioccolatieri. Si potranno anche vedere all’opera gli scultori del cacao. Il Paese sarà allestito in Piazzetta Casablanca dallì8 al 12 dicembre, il 18 e il 19 dicembre. Infine, tutti i giorni dal 24 dicembre al 9 gennaio 2022, dalle 8 alle 20.
Per chi vuole parcheggiare l’auto e girare senza problemi il centro, sarà disponibile il servizio navetta gratuito dello Jesolo Winter Train, tutti i weekend e i giorni festivi, fino al 1 gennaio.
# Il programma e le date
Maggiori informazioni e il programma completo della kermesse sono reperibili sulla pagina ufficiale, sulla pagina Facebook dedicata e sul sito del Comune.
Il Villaggio sarà visitabile fino al 9 gennaio 2022.
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Scenario “fragile” quello in cui si trova la Lombardia che rischia di diventare zona gialla un’altra volta, come un anno fa. Vediamo quando e perché la Lombardia potrà cambiare colore.
MILANO e LOMBARDIA a rischio ZONA GIALLA: quando e cosa comporterà
# Friuli già in giallo
credits: @uptodate.clipnotes IG
Le nuove tensioni causate dalla risalita dei contagi e dalla diffusione della nuova variante Omicron hanno creato una concreta possibilità di ritornare in zona gialla entro Natale. Alcune regioni, come il Friuli Venezia Giulia, il passo l’hanno già fatto o lo stanno per fare. Per entrare in zona gialla è necessario che si incontrino 3 requisiti: il superamento del 15% dei posti letto nei reparti Covid, del 10% dei reparti di terapia intensiva e l’incidenza settimanale dei nuovi casi oltre i 50 casi per 100mila persone.
# Le previsioni per la Lombardia: in giallo entro Natale per il superamento della soglia di ricoveri ordinari?
Credits: Il Corriere
La tendenza sembra chiara. Ieri, la Lombardia era a quota 135 nuovi casi e le previsioni del modello «Made», un sistema di monitoraggio, stimano che entro due settimane si potranno superare i 230. Allo stesso modo, è altamente probabile che venga superata la soglia del 15% per i posti letto occupati, mentre quella del 10% delle terapie intensive non dovrebbe essere a rischio.
# I dati sono migliori rispetto all’anno scorso
Andamento casi covid in Europa
Si parla di “ondata lenta” perché è vero che “i nuovi positivi in tutta la Regione sono cresciuti del 29 per cento nella prima settimana di novembre, l’aumento è schizzato” afferma Il Corriere, “a inizio novembre in tutta la Lombardia si contavano in media circa 600 nuovi contagiati al giorno, oggi i nuovi positivi sono più del triplo, e cioè oltre 1.900 ogni 24 ore”. Ma se si comparano i dati del mese di Novembre 2021 e del 2020 la crescita è più contenuta rispetto all’anno scorso quando si contavano 10mila nuovi contagi al giorno.
# I ricoverati aumentano
Credits: www.ecodibergamo.it
“I pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari sono oggi 789, il 12 per cento sui 6.571 letti disponibili. Nelle ultime due settimane il saldo dei ricoverati (tra chi entra in reparto e chi viene dimesso) è aumentato di 348“. Se i numeri dovessero salire ancora, si potrebbe superare con facilità la soglia del 15% dei ricoveri ordinari. Mentre in terapia intensiva, “i letti occupati sono 91, con una crescita però del 50 per cento nell’ultima settimana, quando i pazienti ricoverati sono passati da 61, a 91”.
# Cosa cambierebbe con il giallo?
Cosa cambia con il passaggio in giallo? Le regole per Green Pass e super Green Pass rimangono le stesse della zona bianca. Anche negozi, bar, ristoranti e discoteche restano aperte. L’unica modifica di rilievo è che le mascherine tornano anche all’aperto, come peraltro già disposto nelle vie del centro di Milano dalla nuova ordinanza del sindaco Sala.
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Il Salvator Mundi, l’ultimo quadro libero da collezioni pubbliche di Leonardo Da Vinci, è stato battuto all’asta per la cifra di record di 450 milioni di dollari, riportando alla ribalta il tema dell’uomo che salva il mondo.
Tema che ha caratterizzato il dopoguerra con i supereroi americani, rafforzando l’idea dell’uomo forte al comando in antitesi con il concetto di intelligenza collettiva innato nella democrazia.
L’uomo forte viene spesso usato in modo schizofrenico dai media per denigrare le dittature ma auspicare la sua affermazione in caso di emergenza.
Per risolvere la questione, gli antichi romani avevano uno stato di emergenza che durava solo sei mesi in cui veniva eletto un dictator che aveva il compito di salvator mundi.
In certi paesi questo ruolo momentaneo diventa permanente, adducendo come motivazione che non c’è nessun altro in grado di espletare quel compito.
Dal governante che si presenta come salvator mundi i cittadini tendono ad accettare qualunque cosa, anche quelle democraticamente più aberranti, per l’idea che non ci sia nessuna alternativa a lui.
Il salvator mundi è derivato dalla tradizione cattolica per cui un singolo uomo viene giudicato come salvatore e che da lui dipenda la fortuna della comunità. Invece in altre tradizioni, come quelle nordiche, il governante è chi si assume la responsabilità di valorizzare l’intelligenza collettiva e di condurre la nave secondo le esigenze dell’equipaggio. Come dice la parola stessa “governare” significa tenere in ordine, condurre, non imporre la propria opinione sugli altri.
La figura del salvator mundi in politica conduce sempre a un fallimento proprio perché riduce l’intelligenza della comunità a un fattore personale, oltre a proiettare sulla propria funzione dei poteri soprannaturali in una visione sciamanistica del governo.
Se ripercorriamo gli ultimi secoli, la storia occidentale è la metafora della perdita di potere dell’uomo forte. L’evoluzione della società avviene proprio attraverso la scomparsa della figura del salvator mundi e l’ascesa dell’intelligenza collettiva.
In un periodo in cui i salvatori del mondo auspicano una informazione non democratica ricordiamo che le fiammate di ritorno dell’uomo forte si sono sempre concluse tragicamente.
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Una nuova visione della città, in grado di far convivere le esigenze dei cittadini alle nuove condizioni climatiche. Una città completamente artificiale e perfettamente sostenibile, stiamo parlando della proposta di Oceanix.
Sta per nascere la prima CITTÀ GALLEGGIANTE del mondo
# Entro il 2025 si avrà la prima città galleggiante
Credits: @cnbcmakeit città galleggiante
Si tratta di un progetto voluto dall’ONU per rispondere alle esigenze della creazione di nuovi spazi abitativi, che il continuo aumento demografico ha causato. Considerando che i due terzi del Pianeta è costituito da acqua, l’ONU ha individuato come possibile soluzione a questo problema il colonizzare l’oceano.
E così è nata l’idea di creare una città galleggiante, al largo delle coste della Corea del Sud. La realizzazione comporterà un investimento di circa 200 milioni di dollari e dovrebbe terminare nel 2025.
# Una vera e propria città
Credits: @sunchannel città galleggiante
Si prevede di costruire piccoli moduli esagonali disposti ad anello in modo da creare una vera cittadina. Ogni modulo corrisponderà ad una sorta di quartiere, infatti ospiterà fino a 1650 abitanti. Ovviamente non ci saranno solo case, nella nuova città galleggiante non mancheranno infatti negozi, mercati, centri per al spiritualità e luoghi dedicati alla cultura e allo sport, nonché spazi verdi.
# Il trionfo del green
Credits: @sunchannel città galleggiante
Il progetto della prima città galleggiante al mondo è già stato affidato ad Oceanix dal governo della città di Busan. La città sarà completamente green: verranno utilizzati materiali locali come il legno e il bambù, si sfrutteranno le energie rinnovabili e sarà creato un ampio spazio dedicato all’agricoltura. E se si ha paura della sicurezza dei futuri cittadini, dato che la città si troverà in mezzo all’oceano, non c’è da preoccuparsi. Tutta la città è stata pensata per resistere anche agli eventi atmosferici più estremi, sopporterebbe addirittura un uragano di categoria 5. Un esempio di soluzione a questo problema è che per resistere al vento non ci saranno edifici più alti di 7 piani.
Tutto è pronto e stato pensato, quindi ora non ci resta che decidere…chi andrà a vivere nella prima città galleggiante al mondo? E soprattutto, se questa sarà la nuova frontiera della città e ne verranno create altre, chi si trasferirebbe in mezzo al mare?
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Si parte ma non c’è un punto di arrivo. Ecco dove gira e come funziona.
Il PULMANN che non arriva da NESSUNA PARTE
# I bus turistici a due piani trasformati in un viaggio rilassante verso il nulla
Credits wisermatch IG – Tragitto quiet bus
Alcuni classici bus turistici a due piani di Hong Kong sono stati trasformati in un’esperienza rilassante e rigenerante per fuggire dalla solita pesante routine che si è venuta a creare durante la pandemia. Per la precisione sono dei bus diretti verso il nulla, nati dall’idea dell’imprenditore Frankie Chowun. I primi viaggi sono stati effettuati in una domenica di Novembre, lungo un percorso di 85km della durata di 5 ore con partenza da Kowloon e destinazione le periferie della metropoli, attraversando la selva dei grattacieli.
“Quiet bus” è il soprannome che lo stesso imprenditore ha dato agli autobus, sono stati addirittura pianificati i percorsi migliori per non disturbare il relax dei passeggeri. Alcuni hanno scelto di trascorrere le ore di viaggio fotografando i panorami più suggestivi e caratteristici, molti altri hanno partecipato a questi tour inaugurali premunendosi di tappi e mascherine per dormire lungo tutto il tragitto. Il costo non è nemmeno troppo proibitivo, vista la durata dell’esperienza: in base ai posti scelti il biglietto varia tra gli 11 e i 50 euro.
Sono molte le città italiane in cui girano i bus a due piani, vedremo mai questa iniziativa anche nel nostro Paese?
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Vanta il primato di paese più freddo del mondo. Per i più coraggiosi è disponibile come meta turistica invernale.
Il TURISMO del BRIVIDO: dormire nella CITTÀ PIÙ FREDDA del mondo
# Temperatura media in inverno: -55 gradi
Credits @wildartandmusicforever IG
Ognuno ha una personale lista delle avventure da intraprendere nella vita e, quasi certamente in moltissimi in questa lista, hanno segnato un viaggio ai confini della Terra. Ojmjakon incarna uno di questi, per le condizioni climatiche estreme.
La stupenda particolarità è che, nonostante la temperatura in inverno si aggiri intorno ai -55 °C, con punte anche più basse, il villaggio è abitato da una comunità di circa 800 persone, che a Ojmjakon hanno la propria casa, rendendolo il luogo abitato più freddo del mondo.
Più in particolare siamo nella Jacuzia e il nome Ojmjakon significa “acqua che non congela” per la presenza nel luogo di un corso d’acqua corrente, il fiume Indigirka, che consente alla piccola comunità di vivere sfruttando la pesca.
Secondo alcune cronache locali, qualche tempo fa la temperatura più bassa mai registrata a Ojmjakon è stata di 67 gradi sotto zero. Un’interpolazione di dati calcolati da un supercomputer, invece, ha stabilito che nell’inverno del 1926 il termometro si è congelato a -71,2°C.
In estate il villaggio gode di una piacevole parentesi, con le massime che possono arrivare a 22°C.
È evidente che, in queste condizioni, l’agricoltura è impossibile, pertanto il sostentamento principale della comunità sono l’allevamento e la pesca, di conseguenza l’alimentazione basata su proteine e grassi animali fondamentali per dare il giusto apporto alla resistenza al freddo. La vita degli abitanti si svolge grazie a movimenti molto lenti, spostamenti fatti con molta attenzione nelle 3 ore di luce naturale che l’inverno mette a disposizione, allevando renne e cavalli.
La maggior parte del tempo è dedicato al ritiro nelle case riscaldate a carbone, con piccole escursioni all’emporio locale, unico negozio che fornisce agli abitanti gli ingredienti per le loro provviste e le ricette casalinghe.
In inverno l’acqua è ricavata sciogliendo i blocchi di ghiaccio che la natura fornisce in grande quantità, perché gli impianti domestici sono, ovviamente, congelati e inutilizzabili.
Gli abitanti che a Ojmjakon possiedono un’automobile, si spostano in auto badando sempre bene a non spegnere mai il motore prima di tornare a casa, proprio per evitare che si congeli.
Per quanto possa sembrare bizzarro, Ojmjakon e le sue condizioni climatiche estreme sono meta di alcuni coraggiosi viaggiatori, che riescono a spingere la loro voglia di avventura fino ai confini più estremi.
A Ojmjakon non esistono strutture turistiche, ma è la stessa comunità ad essere ricettiva in questo senso: alcuni abitanti mettono a disposizione una stanza o degli spazi per ospitare coraggiosi volti forestieri che si misurano andando in vacanza in Siberia.
Succede così che Ojmjakon (in alternativa Oymyakon) diventa protagonista di foto postate su Instagram, che ritraggono il paesaggio innevato, gli animali di allevamento e i volti sorridenti dei locali o dei turisti con le ciglia congelate.
Svegliarsi a Milano in Dicembre e lamentarsi del freddo non sembra aver più molto senso, vero?
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