Home Blog Pagina 410

🛑 Ripartono i CANTIERI del prolungamento della M1: prossima fermata MONZA-BETTOLE

0
Credits: urbanfile.org - Prolungamento M1 Monza-Bettola

Dopo diversi rinvii riprendono i cantieri per prolungare la M1 a Monza, una storia che sembra non avere mai fine. Sarebbe andata diversamente con una Milano più autonoma?

Ripartono i CANTIERI del prolungamento della M1: prossima fermata MONZA-BETTOLE

# Odissea metropolitana

Dopo anni di vicissitudini, tra interruzioni e lavori a singhiozzo, riaprono i cantieri per la realizzazione del nuovo capolinea della M1, a Nord dell’attuale Sesto I Maggio.
Si tratta sostanzialmente di tre opere: la nuova stazione di Cinisello-Monza-Bettola, un centro commerciale e le infrastrutture di interscambio, la cui esecuzione si è rivelata un’odissea.
Gli accordi e gli impegni sono stati finalmente definiti tra i comuni interessati, MM S.p.A., che riveste il doppio ruolo di operatore ed impresa e le imprese che si sono aggiudicate le aree commerciali.

# Lo snodo critico

Intorno a questo prolungamento della linea rossa ruotano alcune delle arterie fondamentali, che alimentano la Città Metropolitana e che costituiscono dei veri e propri asset. È normale che ogni infrastruttura inserita in questo punto debba servire ed asservire le arterie in maniera appropriata.
Oltre al capolinea Monza-Bettola è prevista anche la fermata intermedia di Sesto Restellone, nei pressi del Palasesto. Confluiranno intorno a queste due fermate anche i bus provenienti dalla Brianza, un parcheggio di interscambio per 2.500 posti auto, strizzando l’occhio al tratto milanese della A4, la Milano-Lecco e l’arrivo della Rho-Monza, tutte arterie che devono al più presto essere alleggerite dal traffico pubblico e privato, almeno al confine di Milano.
Per completare questo insieme già bello carico, non deve mancare la possibilità di prevedere un passo del futuro: passerà dal nuovo capolinea l’interscambio con la linea lilla, la M5, il cui prolungamento è pensato per far correre i treni da Bignami a Monza.

# Quanta attesa ancora?

Linea rossa verso Bisceglie
Linea rossa verso Bisceglie

La notizia degli accordi e della ripresa dei cantieri, è senza dubbio una novità da accogliere con un sospiro di sollievo. Senza ulteriori ritardi ed indugi, questo mastodontico processo di integrazione del prolungamento M1 sarà pronto non prima di dicembre 2024. Si aggiungono, in pratica, altri due anni alla già tristemente lunga attesa dei pendolari più sotto pressione della Città Metropolitana.
Purtroppo i lavori si sono interrotti numerose volte, a causa delle bonifiche necessarie scoperte in corso d’opera, nonché i problemi tra le varie imprese responsabili di una porzione di progetti che, sovrapposti con gli altri, hanno dato vita a scontri e modifiche importanti.

Per la definizione degli accordi più recenti, è stata anche trovata l’integrazione finanziaria, si spera definitiva: 15 milioni di Euro provengono dalla legge di Bilancio 2019, già approvati e quindi intoccabili; una quota di 9,2 milioni da Regione Lombardia e 7,1 dal Comune di Milano.
Al di là degli imprevisti, più o meno grandi capitati alla realizzazione di questi lavori, sapendo che Milano genera un flusso di necessità particolari ed uniche, il quale potrebbe essere soddisfatto dalla propria capacità finanziaria, come sarebbe finita se Milano avesse fin da subito goduto di una grande autonomia dai partner istituzionali, come Regione Lombardia e Stato Italiano?

Continua la lettura con: Estensioni della metro

LAURA LIONTI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

Leggi anche: I dolori dei giovani leoni di Fratelli d’Italia a Milano

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 Ha aperto il TEMPORARY STORE del PANETTONE ARTIGIANALE: ecco dove si trova

0
Credits pasticceria.dolcestilnovo iG - Temporary Store Panettone Day

Nella boutique temporanea dei panettoni si potranno gustare le ricette esclusive e originali del dolce tipico di Milano ad opera dei finalisti del concorso Panettone Day 2021. Tutti i panettoni da provare e dove farlo.

Ha aperto il TEMPORARY STORE del PANETTONE ARTIGIANALE: ecco dove si trova

# Nel “Temporary Store Panettone Day” i panettoni dei 25 finalisti del concorso Panettone Day 2021

Credits lasicilianadal1956 IG – Miglior panettone tradizionale 2021

Nel “Temporary Store Panettone Day” si potranno provare le interpretazioni del dolce tipico milanese per mano dei migliori artigiani italiani della pasticceria. Le creazioni dei 25 pasticceri finalisti del concorso Panettone Day sono state selezionate da una giuria di esperti composta tra gli altri dal Presidente Iginio Massari, lo chef stellato Carlo Cracco e il vincitore dell’edizione 2020 di Panettone Day, Gianluca Prete. Il vincitore della nona edizione del concorso, per la categoria tradizionale, è stato Alessio Rannisi della pasticceria La Siciliana dal 1956 a Milano.

# Nello store si potranno gustare 26 ricette esclusive e originali 

Credits panettone-day.it – Tutti i panettoni da provare

Nello store si possono scoprire e acquistare 26 ricette esclusive e originali, dei pasticceri finalisti dell’edizione 2021 del Panettone Day e dal vincitore dell’edizione 2020, declinate in diverse categorie: panettoni tradizionali, tradizionali glassati, creativi al cioccolato, fruttati e trendy al cioccolato ruby, realizzati con i migliori ingredienti delle diverse regioni d’Italia. 

# La boutique nel cuore di Brera sarà aperta fino al 31 ottobre

Credits pasticceria.dolcestilnovo iG – Temporary Store Panettone Day

Per la boutique temporanea dei panettoni, aperta fino al 31 ottobre, quest’anno è stato scelto uno spazio rinnovato ampio e luminoso nel cuore di Brera, in Corso Garibaldi angolo via Palermo 21, per dare ancora più rilievo ai migliori panettoni italiani. Per questa edizione, inoltre, la presenza sarà anche in Rinascente, con una preview natalizia da metà ottobre per poi tornare sotto le feste nel mese di dicembre.

 

Continua la lettura con: Quali sono le GASTRONOMIE MIGLIORI di Milano? Ecco la GUIDA PERFETTA (con MAPPA) per chi non ha voglia di cucinare

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

Leggi anche: Gianluigi Paragone a True News: “Chiediamo il riconteggio delle schede. Non ci arrendiamo”

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I tesori dell’ENTROTERRA della COSTA AZZURRA

0
Jardin exotique Eze @Le Pelley.S2

La Costa Azzurra è celebre per le sue città costiere, luoghi dove si può vivere l’arte e il lusso respirando la leggera brezza marina e godersi il clima mite in ogni stagione dell’anno. Ma la Costa Azzurra offre molto di più. Nell’entroterra si celano autentici tesori

[adrotate banner=”27″]

I tesori dell’ENTROTERRA della COSTA AZZURRA

# Grasse, la capitale mondiale del profumo

Grasse ©santosha57-Adobe Stock

Situata sulle colline alle spalle di Cannes, Grasse nasconde un passato ricco di storia nel suo centro cittadino. Dominato dalla Cattedrale di Nostra Signora di Puy in stile gotico provenzale, costruita sulle antiche fondamenta di una fortezza, il centro storico si dirama nelle caratteristiche viuzze in pendenza con botteghe artigiane e negozi tipici. Durante l’Ottocento subì la trasformazione in “una sorta di diorama medievale a cielo aperto” dove molti edifici storici vennero ricostruiti, conferendo alla cittadina un’atmosfera onirica.

Ma più di ogni cosa, Grasse è celebre come la capitale mondiale del profumo. Un’infinità di elementi floreali come la lavanda, la violetta, il mirto e i fiori d’arancio che vanno a solleticare l’olfatto. Oltre al Musée International de la Parfumerie, ci sono numerose profumerie che offrono visite guidate gratuite dove viene illustrato il processo di produzione del profumo.

 

# Èze, il borgo “filosofico” 

Jardin exotique Eze @Le Pelley.S

Èze è un piccolo villaggio poco distante da Montecarlo abbarbicato sulla Moyenne Corniche, una strada panoramica scavata nella roccia da percorrere lentamente per poter ammirare ogni dettaglio che il paesaggio della Costa Azzurra può offrire. Il borgo è tra i più amati da coloro che cercano una pausa dalla routine cittadina per poter passeggiare tra gli stretti vicoli di ciottoli e farsi incantare dai numerosi ristoranti tradizionali e negozietti di artigianato.

L’intero borgo si gira in poco tempo, ma meglio non avere fretta per ammirare ogni dettaglio. Dalle insegne colorate delle botteghe, dai fiori e le piante che si arrampicano sulle facciate, dalle casette che sembrano essere rimaste congelate nel tempo agli scorci pittoreschi tra una via e l’altra.

Una curiosità? Il sentiero che unisce Èze-Village con Èze-Bord-de-Mer è intitolato a Nietzsche: qui infatti il filosofo compose la terza parte di Così parlò Zarathustra. 

 

[adrotate banner=”27″]

# Tourrettes-sur-Loup e il business delle violette

Tourrettes-sur-Loup – ©Sasha64f-iStock-Getty Images Plus

Tourrettes-sur-Loup è un’altra meta imperdibile. Il nome nasce dalle tre torri che svettavano sul centro storico, mentre il Loup è il fiume che scorre ai piedi della città, scavando un canyon tra le Alpi Marittime francesi. Un piccolo gioiello medievale sviluppato attorno al castello, con numerosi punti d’osservazione e abitazioni costruite a filo con la roccia. Ma c’è un altro elemento per cui è conosciuto questo borgo: la violetta. In tutta la Francia, questa è la zona in cui se ne produce di più in assoluto e viene usata durante tributi e feste, per realizzare essenze e profumi, nella gastronomia con le tipiche violette candite e i gelati al gusto di violetta.

 

 

# Gourdon, il borgo medievale sospeso

Vista da Gourdon @LePelley.S

Gourdon è uno dei borghi più visitati dell’entroterra, e tra i più caratteristici, per le sue chiese storiche e le sue case, nonché per la sua invidiabile posizione sospesa e mozzafiato sulla Vallée du Loup con una vista che si apre sul tratto di costa che va da Nizza a Cannes. Sorge a 760 metri di altitudine sulle Gorges du Loup ed è circondato dalla fortezza medievale con tre torri, tipica di molti luoghi dell’entroterra. Gourdon è anche chiamato “Village fleuri” per le numerose piante e fiori sulle finestre, appese ai muri e soprattutto per il delizioso giardino pensile del castello, sviluppato su tre piani. Ogni piano corrisponde a un’enorme terrazza, ognuna con una tipologia diversa di giardino.

 

# Coaraze, il villaggio del sole

Coaraze ©afishman64-Adobe Stock

A circa 20 km da Nizza, sulle alture della valle del Paillon, si trova un piccolo borgo ricco di stradine scoscese, piazzette fiorite e inondate di luce, illuminate dai caldi raggi del sole, anche nei primi giorni di ottobre. Grazie a questa sua luminosità e alla sua ridente atmosfera, il borgo è chiamato anche “Il villaggio del sole”. Sono tanti gli angoli e i passaggi nascosti da scoprire: le bellissime piazzette, le case di pietra o intonacate con tenui colori pastello, la chiesetta la cui facciata risulta piuttosto austera ma il vero tesoro si trova all’interno, dove tutto è decorato in stile barocco. Oppure si possono scoprire le sue colorate meridiane sparse per la città.

Infatti, le meridiane e gli orologi solari di Coaraze sono il principale motivo per cui viene definita “Il villaggio del sole”. Solo davanti alla facciata del comune se ne possono trovare cinque: quelle più ammirate sono la meridiana arancione con la lucertola, l’animale simbolo del villaggio, di Jean Cocteau, e la meridiana “Blue Time” di Ponce de León realizzata con le più suggestive sfumature del blu.

# Saint-Paul-de-Vence, il borgo degli artisti

Saint Paul de Vence @Modelia.T

Altro gioiello sulle alture a nord di Nizza, in una posizione incantevole tra la catena del Mercantour e la costa. Di origini medievali, di cui ha conservato tutta la struttura e l’aspetto delle case, è diventato celebre come il “borgo degli artisti”. Tra i più famosi il pittore russo Marc Chagall. 

 

Per saperne di più: www.nicetourisme.com, provence-alpes-cotedazur.com e www.france.fr 

[adrotate banner=”27″]

Continua a leggere con: Palazzi e dimore di LUSSO a Nizza e dintorni

SELENE MANGIAROTTI

Articolo recante banner pubblicitari per promuovere la Regione

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il TUNNEL BOULEVARD: il PROGETTO dal sapore berlinese tra Turro e NoLo

0
Via Pontano. Credits: @sciuralella IG

L’obiettivo del Patto di collaborazione è la riqualificazione e la rivitalizzazione di via Pontano, con la valorizzazione della galleria di murales, e delle aree dei tunnel ferroviari. Vediamo come verrà trasformata la zona tra Turro e Nolo.

Il TUNNEL BOULEVARD: il PROGETTO dal sapore berlinese tra Turro e NoLo

# L’obiettivo del Patto di collaborazione è la riqualificazione e la rivitalizzazione di via Pontano e delle aree dei tunnel ferroviari

 
Via Pontano. Credits: @lacittaintorno IG

Nell’ambito del programma del Comune di Milano “Piazze Aperte”, è stato firmato il Patto “Tunnel Boulevard” tra istituzioni, realtà locali e abitanti del quartiere tre Turro e NoLo. L’obiettivo di questo patto di collaborazione è la riqualificazione e la rivitalizzazione di via Pontano e delle aree di pertinenza dei tunnel ferroviari che collegano via Padova a viale Monza, cui seguiranno azioni di cura, animazione e manutenzione.

Credits: Comune di Milano – Fasi di intervento via Padova

Verrà creato un percorso ciclo-pedonale capace di creare un itinerario di quartiere, sull’intero l’intero tragitto di via Pontano, unendo via Padova a viale Monza, per potenziare in un’unica rete le azioni già esistenti, come il progetto Piazza Aperta in via Venini-Nolo e l’intervento di TrentaMi di via Rovereto-via Giacosa-Parco Trotter. Con questi interventi si vuole aumentare la vivibilità e l’interconnessione degli spazi aperti del quartiere, trasformando il cavalcavia ferroviario da barriera fisica e spazio abbandonato a luogo di creatività urbana e di incontro sociale sul modello di quanto fatto in altre metropoli europee, in particolare nella capitale tedesca. 

# Nell’accordo è prevista la valorizzazione della galleria di murales all’aperto e l’attivazione di processi di animazione

Via Pontano. Credits: @avanzini22 IG

L’accordo è stato firmato dal Comune di Milano, l’Associazione T12-Lab, la Cooperativa Sociale Comin, B-CAM Cooperativa Sociale e ComunicareArte Atelier Spazio Xpò. Prevede la valorizzazione delle mura di sostegno del viadotto lungo via Pontano, diventate una galleria a cielo aperto di murales per l’opera spontanea di numerosi gruppi di artisti e ‘crew’, alcune già attive dagli anni ‘90 in questa zona.

Credits Urbanfile – Street Art via Pontano

Negli spazi adiacenti al tunnel verranno attivati dei processi di animazioni per rendere l’area un luogo sempre vivo. Ci saranno “attività di spettacolo all’aperto e altre arti performative, installazioni temporanee di arte urbana – street art, eventi ricreativi legati alla cultura del benessere e alla cura del verde, nonché momenti collettivi di pulizia e raccolta di rifiuti abbandonati nelle aree circostanti via Pontano.”

# Il primo intervento verrà realizzato nel tunnel di via Padova

Credits: Urbanfile – Sottopasso ferroviario

Il primo intervento di riqualificazione dell’area interesserà il tunnel di via Padova, con idropulitura e il ripristino delle pareti dei tunnel danneggiati, con il supporto di alcuni sponsor e partner tecnici quali MAPEI spa e YUME srl, che forniranno i materiali necessari alla tinteggiatura delle pareti, sotto la regia tecnica di MM. Inoltre verranno installati dei nuovi corpi illuminanti ad opera di A2A, per aumentare la visibilità diurna e notturna dei passaggi pedonali del tunnel, e alcuni interventi artistici sostenuti economicamente da FinecoBank.

 

Leggi anche: La RIVOLUZIONE di via Padova

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: Approvato il progetto per realizzare 15 CASE e 9 OSPEDALI di comunità a MILANO

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Leggi anche: “Milano assuma un ruolo di guida in materia di cybersicurezza”

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 Tre nuove linee di BUS ELETTRICI a Milano: quali sono e quali caratteristiche hanno

0
Credits lineadirettaAtm - Bus elettrico

Procede il piano di Atm, con orizzonte 2030, per far circolare solo mezzi elettrici in città. Le nuove linee in servizio e i dettagli del programma.

🛑 Tre nuove linee di BUS ELETTRICI a Milano: quali sono e quali caratteristiche hanno

# Il programma full electric di Atm con orizzonte 2030

Credits lineadiretta Atm – Progetto Rimessa bus elettrici di Viale Toscana

Il programma “full electric” di Atm mira a portare al 100% la quota delle percorrenze svolte dai mezzi elettrici, treni metropolitani, tram e filobus, che oggi è pari al 70% ed è la miglior performance d’Italia e in linea con i migliori esempi mondiali. Entro il 2030 i mezzi di trasporto pubblico consumeranno 30 milioni litri all’anno in meno di gasolio e la produzione di anidride carbonica verrà ridotta di quasi 75 mila tonnellate all’anno. Nel lungo termine è prevista la completa riconfigurazione di 4 depositi-gomma, ovvero quelli dedicati alla flotta bus e filobus, oltre alla realizzazione di tre nuovi hub full electric di cui uno, quello di viale Toscana, è in fase di costruzione.

# Da oggi sono 10 le linee “full electric” in servizio con 130 bus

Credits mobilita.org – Charger bus atm

Da oggi sono 10 le linee completamente elettriche di bus atm, fino a ieri c’erano la 82, 42, 84, 45, 54, 84, 88, con l’entrata in servizio dal deposito di Sarca della linea 86 (che si ricarica in deposito a fine giornata) e della 60 e 51 che si ricaricano nei charger di viale Zara. In tutto 4 linee appartengono al deposito di san Donato (45, 54, 84,88), sei appartengono alla rimessa viale Sarca ormai completamente riconvertita all’elettrico: le linee 42,51,60,82,84,86. Dal 2020 vengono acquistati esclusivamente bus elettrici: 130 sono già in servizio e diventeranno 170 entro fine anno. A regime saranno 1.200.

# Le caratteristiche dei bus elettrici

Credits lineadirettaAtm – Bus elettrico

Tutti i bus elettrici sono dotati di: impianto di climatizzazione, video-sorveglianza e postazione per il trasporto dei disabili senza elevatore grazie al pianale integralmente ribassato. Sono alimentati da batterie con tecnologia al litio-ferro-fosforo (con capacità complessiva di 240 kWh) che garantiscono un’autonomia di circa 180 km, senza produzione di alcun tipo di emissione inquinante (zero particolato, zero ossidi di azoto, zero monossido di carbonio, zero idrocarburi incombusti).

Fonte: ATM

Continua la lettura con: L’incredibile storia dei TRAM e BUS milanesi ABBANDONATI in mezzo a un BOSCO della Liguria

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Leggi anche: I dolori dei giovani leoni di Fratelli d’Italia a Milano

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Aggravare la situazione fingendo di risolverla

0

Il sistema finanziario è pieno di margin debt, “debito a margine”. Si utilizzano i soldi a prestito per comprare azioni, obbligazioni e prodotti derivati garantiti da collaterale iperinflazionato.

Questo perché si usano gli stessi titoli come garanzia multipla per poter ottenere soldi a prestito creando il più grande schema Ponzi di tutti i tempi. Fino a quando la crescita, presunta o illusoria, si mantiene questo processo riesce a dare risultati positivi, ma nel momento in cui si inverte la rotta e l’economia globale procede verso la recessione, il meccanismo rischia a scricchiolare pericolosamente. Si entra nella fase della margin call globale: la chiamata di ricopertura da parte di chi ha concesso il prestito al debitore di fronte a un collaterale che crolla di prezzo in ogni anfratto del sistema.

Adesso stiamo assistendo alla resa dei conti di quello che è iniziato nel 2008 che poi è andato avanti nel 2011 con la crisi dei subprime in Europa ed è stato procrastinato in tutti i modi dalle politiche monetarie delle banche centrali, con il risultato di aggravare ulteriormente le dinamiche in atto. Quella che era una serie di bolle settoriali ora è diventata la everything bubble, una bolla che coinvolge ogni asset, azionario, obbligazionario e real estate a livello globale.

La crescita da reale è diventata una inflazione degli asset, un aumento del prezzo senza aumento del valore.
Una bolla che sta per esplodere perché la crisi energetica ci sta facendo capire che la crescita economica è finita e stiamo entrando in un periodo di profonda recessione.

Una recessione globale indotta dalla crisi energetica e della materie prime che porterà all’esplosione della everything bubble. Perché a differenza della finanza dove ci si può illudere di stampare ricchezza, le materie prime non possono essere stampate.

Continua la lettura con: La prossima ondata non è quella che ti aspetti

LA FENICE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

Leggi anche: “Milano assuma un ruolo di guida in materia di cybersicurezza”

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Il partito del popolo

0

In un recente programma tv un noto esponente dell’intellighenzia culturale nazionale ha negato che nell’articolo 1 della Costituzione esista un riferimento alla sovranità popolare.
Di fronte alle rimostranze di altri presenti ha ribadito che l’articolo 1 fa solo riferimento alla Repubblica fondata sul lavoro, senza ammettere l’errore.

In effetti, se si guarda alla storia recente d’Italia a partire dal governo Monti in poi è emerso un nuovo partito che sovrasta tutti gli altri. Il partito Stato.
Questo partito di stampo nettamente oligarchico si prefigge di governare il Paese seguendo esclusivamente le istanze dell’amministrazione pubblica e delle lobbies, esautorando il Parlamento della funzione legislativa e di rappresentanza della sovranità popolare.

Il governo attraverso l’uso smodato di decreti legge oltre al potere esecutivo si è di fatto impossessato del potere legislativo.
Questo dominio del partito Stato non ha solo manifestazione a livello istituzionale ma è pervasiva di tutta la società, in particolare da parte di quello che dovrebbe essere il quarto potere, i media.
Questo partito Stato è la linea editoriale di tutti i principali media che appoggiano qualunque ingerenza o estensione del governo sulla vita dei cittadini.

Non solo. Anche l’amministrazione della Giustizia, in particolare il controllo da parte degli alti organi sulle deliberazioni del governo, sembra in questa fase inesistente, specie se si confronta con quello che sta avvenendo all’estero dove spesso l’Alta Corte è intervenuta a bocciare o sospendere le decisioni più restrittive e autoritarie emanate dai rispettivi governi.

Questo partito Stato è sostenuto da tutte le forze politiche, economiche e culturali del Paese. Per ripristinare una sana dialettica politica e una maggiore fedeltà al secondo comma dell’articolo 1 della Costituzione sarebbe necessario ridefinire i confini operativi del potere esecutivo.

In mancanza di altre istituzioni che si facciano garanti di questa azione forse l’unica strada possibile è la formazione di un autentico partito del popolo che rivendichi il diritto dei cittadini a essere rappresentati e a essere tutelati dalle eccessive ingerenze autoritarie del governo.

Continua la lettura con: Acqua alle corde!

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

Leggi anche: Centrodestra, resa dei conti. I candidati di FdI e Giorgetti al ballottaggio, quelli di Salvini no

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

7 motivi che potrebbero farci LASCIARE Milano

0
credits: @ayr.ie su IG

Oggi vi parlo di un’idea che tendenzialmente non dovrebbe sfiorare la mente di nessun milanese, ma che in tempi incerti e di rimescolamento come questi potrebbe anche farsi strada nella testa di qualcuno. Ovvero, lasciare la città più all’avanguardia d’Italia.

Per farlo servirebbero però buone motivazioni, che l’orgoglio e la testa costantemente alta di Milano abbatterebbero senza troppo sforzo, certo, ma che comunque per qualcuno potrebbero essere valide e sufficienti per andare via. 

#1 Se dovesse smettere di puntare in alto

Credits: @mb__projects IG
Milano Fashion Week

Perché Milano ha sempre puntato in alto, nel bene e nel male, riuscendoci quasi sempre e in maniera costante. Ma potrebbe arrivare un momento in cui le amministrazioni e le aziende che hanno reso grande il capoluogo lombardo iniziassero a sentirsi appagate, a riposarsi un po’. Motivo sufficiente per cercare stimoli altrove. 

#2 Se diventa più provinciale che mitteleuropea

Oltrepò Pavese 

Un rischio che difficilmente Milano potrebbe correre, ma dato che il futuro cambia più velocemente di una bandiera al vento non è da escludere che una deriva provinciale possa prendere possesso della città. A quel punto meglio spostarsi a vivere in una grande metropoli, oppure, perchè no?, direttamente in provincia. Almeno la vita costa la metà. 

#3 Se dovesse perdere la sua identità

Credits: @coolinmilan IG

Ovvero l’identità di una città multietnica, tuttofare, sempre pronta ad aggiornarsi e a migliorare costantemente in qualunque sua branca. Un rallentamento non è all’orizzonte e, anzi, si ritiene che la città resterà sede e fucina di buona parte dei progetti più importanti in svariati settori come edilizia, ambiente, società. Se però la fucina dovesse smettere di sfornare, tanto varrebbe cambiare aria. 

#4 Se smettesse di offrire opportunità

Credits: formretailblog.it

I progetti di cui sopra sono poi ciò che rende la nostra città la prima in Italia e fra le prime in Europa per capacità occupazionale. Ma nel campo delle opportunità non si parla di solo lavoro: ad esempio perché non considerare la moltitudine di agenzie, cooperative, comitati e associazioni che propongono e supportano percorsi di crescita studio/professionale per numerose categorie di persone? Se questi dovessero venir meno, perché restare qui? 

#5 Se i trasporti fossero come l’Atac

Qui possiamo essere lapidari. I trasporti dell’ATM non saranno mai e poi mai come quelli di Roma. Certo, l’estensione geografica della capitale e gli annosi problemi che si porta addietro da tempo non giocano  a suo favore, ma a Milano i trasporti sono solo uno dei tanti fiori all’occhiello della professionalità meneghina (con l’unico neo della metro che si ferma di notte). Un peggioramento dei trasporti non potrebbe far altro che far spostare le persone altrove. Magari proprio a Roma, con esclamazioni di rassegnazione tipo: “vabbè l’autobus non passa, ma almeno ce sta er mare!” 

#6 Se acquisisse i mali tipici della società italiana

credits: newsicilia.it

Clientelismo, raccomandazioni, nepotismo e corruzione. Tante facce della stessa medaglia di un mostro che ha un solo nome e mille ramificazioni: criminalità organizzata. Milano è la capitale finanziaria del Belpaese e ovviamente come nel resto d’Italia non è (e non è stata) esente da scandali all’italiana, ma mentre negli anni ha cercato di scrollarsi dalle spalle con risultati alterni l’etichetta di Tangentopoli e di altre grandi realtà nocive italiane, il resto d’Italia sembra essere sempre un passo indietro. Se Milano fermasse questa corsa alla legalità, ci sarebbe di che meditare la partenza. 

#7 Se smettesse di essere un motore di cambiamento

Perché qui la gente non si trasferisce solo per il lavoro. Spesso il capoluogo lombardo è stato un vero e proprio modello ed esempio da seguire in termini di tolleranza, apertura, multiculturalismo e quant’altro, facendo passi da gigante rispetto agli anni “chiusi” dell’immediato dopoguerra. È pressoché impossibile che una città che ha lavorato tanto per migliorarsi faccia un passo in direzione opposta, ma se mai dovesse accadere, le valigie di chi crede ancora in Milano (e a maggior ragione in Milano Città Stato) sarebbero pronte in men che non si dica. 

Continua a leggere con: 10 cose che Milano FA MEGLIO dell’Italia ma non lo fa notare perché siamo dei signori

CARLO CHIODO

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I SOGNI INTERATTIVI: comunicare nel sonno è possibile? Uno studio lo dimostra

0
credit: essereintegrale.com

Lo sapevate che è possibile comunicare durante il sonno? Uno studio lo dimostra e da oggi faremo più attenzione ad addormentarci in pubblico.

I SOGNI INTERATTIVI: comunicare nel sonno è possibile? Uno studio lo dimostra

Quante volte ci siamo sentiti dire o abbiamo detto a qualcuno “menti sapendo di mentire”? In poche occasioni, però, si usa “sogni sapendo di sognare”, e in molti si staranno chiedendo: cosa vuol dire? Beh, è la definizione esatta di sogno lucido, ovvero quando il sognatore è consapevole di stare dormendo.

Se fino a qui non c’è nulla di straordinario, il vero colpo di scena arriva ora: lo sapevate che è possibile comunicare durante i sogni lucidi? A tentare di dimostrarlo è una ricerca, effettuata da un team internazionale di studiosi e ricercatori, pubblicata sulla rivista Current Biology. Da oggi staremo più attenti ad addormentarci in pubblico?

# Comunicare mentre si dorme con i sogni interattivi

credit: universo7p.it

La ricerca ha tentato di dimostrare che possono avvenire delle conversazioni sensate anche con qualcuno che sta sognando, e questo fenomeno viene definito “sogno interattivo”.    I partecipanti sono stati in grado di rispondere a domande più o meno complesse, come ad esempio eseguire calcoli matematici, durante la fase di sonno profonda e spasmodica: quella REM, il “Rapid-eye Movement”. Ma veniamo al dunque: come è stato eseguito l’esperimento e qual è stata la percentuale di successo?

# Le risposte? Date attraverso i movimenti degli occhi

Il team ha deciso di selezionare 36 partecipanti eterogenei, includendo sognatori esperti così come persone molto meno familiari con questo tipo di sogno.

I ricercatori hanno sistemato degli elettrodi in prossimità degli occhi, sul cuoio capelluto e sul mento per determinare se una persona era entrata in uno stato di sonno profondo grazie alle onde cerebrali e al movimento dei globi oculari. Dopo essersi accertati che i partecipanti stessero dormendo profondamente e soprattutto che fossero consapevoli di stare sognando, iniziava l’esperimento vero e proprio. Per comunicare con i sognatori, si ponevano loro domande e si attendevano le risposte attraverso i movimenti oculari: ad un ragazzo americano di 19 anni è stato chiesto di calcolare 8 – 6 e lui ha risposto 2 con due movimenti oculari da destra a sinistra. A domanda ripetuta, è stata confermata la risposta corretta.

# La percentuale di successo? Il 18% dei test ha avuto risposte chiare

credit: consulentefastweb.it

Tra i ricercatori figura Karen Konkoly, una dottoranda presso la Northwestern University, ed è lei a confessare nell’intervista alla rivista Vice che “E’ un tipo di esperimento che ti gratifica immediatamente. Non devi aspettare di analizzare i dati. Lo vedi con i tuoi occhi, mentre loro stanno ancora dormendo”. Circa il 18 percento dei test ha avuto come risultato questo stesso livello di chiara e accurata comunicazione da parte del sognatore, il 17 percento si è prodotto in risposte indecifrabili, il 3 percento in risposte scorrette e il 60 percento in assenza di risposte.

La percentuale di non risposte è ancora alta ma moltissimi sognatori lucidi hanno dichiarato di ricordarsi le interazioni con i ricercatori anche dopo essersi svegliati, tra questi è risultata molto diffusa la teoria del “narratore fuori campo”, come se fosse chiara la distinzione tra ciò che fuori dal sogno e ciò che proviene da fuori.

Nonostante gli insuccessi, la percentuale di riuscita ha spronato il team, e Konkoly ha spiegato quali saranno i loro prossimi passi: “Un aspetto su cui stiamo lavorando è: come possiamo ottimizzare il procedimento? Come possiamo far sì che accada più spesso? Come possiamo spingere le persone ad avere più sogni lucidi? Come possiamo comunicare in maniera più affidabile?”.

Ancora non la si può definire una tecnica certa e infallibile, ma da oggi faremo tutti più attenzione a non addormentarci in pubblico… per evitare di comunicare senza volerlo segreti inconfessabili.

Leggi anche: I RISVOLTI PSICOLOGICI da Covid e lockdown: si aggrava la situazione MENTALE delle persone

ROSITA GIULIANO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

Leggi anche: Whatsapp down: perché? Lunedì 4 ottobre pure Instagram e Facebook ko

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Rinasce il GIARDINO SEGRETO di porta Magenta

0

Foto copertina e credits: Urbanfile

Il piccolo giardino nel centro della città viene ridisegnato per renderlo più fruibile ai cittadini e più “verde” grazie alla piantumazione di nuovi arbusti e bordure. Ecco come è diventato.

RINASCE il GIARDINO SEGRETO di porta Magenta

# Il “giardino segreto” tra i resti di Palazzo Corio, progettato dal Bramante

Credits Urbanfile – Palazzo Corio

In via Sant’Agnese, tra Corso Magenta e l’Università Cattolica, si trova un piccolo “giardino segreto” ricavato dagli sventramenti causati dalle bombe della Seconda Guerra Mondiale: il giardino Calderini, dedicato all’archeologo e professore dell’Università Cattolica Aristide Calderini, tarantino di nascita ma milanese d’adozione, scomparso nel 1968. Tra i resti dei bombardamenti c’è palazzo Corio, o “Casa dei Corii”, dal nome della famiglia legata alla corte dei Visconti prima e degli Sforza poi. Un palazzo quattrocentesco dove vide la luce Bernardino Corio, che sarebbe diventato il più importante storico degli Sforza, progettato — pare — da Bramante e rimasto saldo al suo posto dal XV secolo fino ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

# Il nuovo disegno del giardino con percorsi pedonali, alberature e sedute

Di Palazzo Corio oggi rimangono solo i resti del portico, con archi a tutto sesto, colonne, semicolonne e alcune statue, accarezzati dai rami delle piante rampicanti e circondati da un piccolo parco con piante e cespugli. Per rendere ancora più gradevole e accessibile questo angolo di storia e di verde in centro a Milano, nelle ultime settimane il giardino è stato interessato da dei lavori di riqualificazione e sistemazione con la realizzazione di nuovi percorsi pedonali, nuove alberature e nuove sedute, create soprattutto per gli studenti del campus della Cattolica. Il nuovo disegno del giardino vede due aree circolari affiancate, una vede gli arbusti e bordure piantumanti nel perimetro interno e l’altra le piante all’interno della panchina circolare e nel perimento più esterno.

 

Continua la lettura con: Il GIARDINO SEGRETO del centro di Milano (Mappa e FotoGallery)

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Leggi anche: Carrefour, è allarme licenziamenti (e a Confindustria cambiano i vertici). Varie&eventuali

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I 7 LUOGHI più INACCESSIBILI da visitare in Italia

0
San Fruttuoso. Credits. @ ig_italia IG

Da nord a sud del Paese ecco i luoghi più remoti.

I 7 LUOGHI più INACCESSIBILI da visitare in Italia

#1 Piramidi Di Zone, sculture naturali creati dall’erosione dell’acqua (Lombardia)

Credits: diariodime.it – Piramidi di Zone

Uno spettacolo unico a pochi chilometri dalle acque del lago d’Iseo, quello offerto dalla vista delle cosiddette “Piramidi coniche di Zone”, in provincia di Brescia. Queste sculture naturali sono state create nel corso dei secoli dall’erosione dell’acqua a contatto con il terreno, dando origine a queste alte guglie, a volte protette dalla presenza di questi massi conici che ne hanno rallentato, o preservato, il processo erosivo.

 

#2 Riserva di Sasso Fratino, la foresta dei faggi longevi, tra Emilia Romagna e Toscana

Credits luca_ravegnini IG – Riserva di Sasso Fratino

Tra i luoghi più remoti d’Italia troviamo la Riserva Integrale di Sasso Fratino, detta la Foresta dei Faggi longevi, nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi sul versante settentrionale dell’Appennino Tosco Romagnolo. Al suo interno faggeti centenari, eremi e corsi d’acqua e la ricca presenza di fauna boschiva ne fanno un’area naturale poco conosciuta ma dal 2017 è patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. 

 

#3 San Fruttuoso, la spiaggia di ciottoli con l’abbazia benedettina (Liguria)

Credits patty_intotheblue IG – San Fruttuoso

L’incantevole spiaggia di ciottoli di San Fruttuoso, lambita da uno mare cristallino e incastonata in una piccola insenatura sulla riviera ligure, è una della più minute e remote baie in Italia. Ancora presente un torrione del ‘500 e una sorgente d’acqua dolce intorno alla quale venne eretta nell’VIII secolo d.C un’abbazia benedettina ideale proprio per la sua inacessibilità. Infatti ci si può arrivare solo via mare partendo in barca da Portofino o a piedi con un impervio percorso di trekking di almeno 3 ore da Camogli.

 

#4 Isola di Zannone, un piccola isola remota nel parco del Circeo (Lazio)

Credits circeo_incanto IG – Isola di Zannone

In mezzo al Mar Tirreno c’è un lembo di terra disabitato, all’interno dell’Arcipelago Pontino, una piccola isola remota dal nome Zannone. Parte del Parco Nazionale del Circeo, i suoi sentieri scoscesi, gli scorci paradisiaci e le rovine del monastero cistercense di Santo Spirito affacciato sul mare le danno quella caratteristica atmosfera da paradiso terrestre lontano da tutto. Una villa in stile coloniale presente sulla punta più alta dell’isola, appartenente un tempo al marchese Casati Stampa e a sua moglie, venne trasformata negli anni’70 in un luogo di festini proibiti a base di sesso che valse a Zannone l’appellativo di “isola delle orge”.

 

#5 Lame Rosse, il Canyon dei Monti Sibillini (Marche)

Lame rosse. Credits: @vita.di_pi IG

Lame Rosse è il il punto più suggestivo e remoto all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in un territorio selvaggio tra Marche e Umbria con cime che svettano sopra i 2.000 metri. Dietro il bellissimo lago di Fiastra, questo canyon naturale è formato dalla stratificazione delle rocce erose dagli agenti atmosferici che restituisce un paesaggio spettacolare dai toni rossi che richiama gli scenari del Colorado.

 

Leggi anche: Lame rosse: il CANYON delle Marche

#6 La Città Sommersa Di Baia (Campania)

Credits i_love_pozzuoli IG – Città sommersa di Baia

La città sommersa di Baia a largo di Pozzuoli si trova tra Punta Epitaffio e il promontorio del Castello di Baia. Qui antichi edifici termali situati su bocche vulcaniche naturali sono stati sommersi dal livello del mare, innalzato nel corso dei secoli, visitabili solo immergendosi con bombole d’ossigeno e maschera tra i 5 e i 7 metri sotto la superfice. Nel parco archeologico, oggi inserito in un’Area Marina Protetta, si possono ammirare: le rovine di lussuose ville, edifici romani, strade, sculture, un complesso termale detto la villa dei Pisoni, decorazioni pavimentali, moli e il bellissimo Ninfeo dell’imperatore Claudio. 

 

#7 Supramonte, il massiccio dell’entroterra sardo (Sardegna)

Credits wanderlust_traveltime IG – Supramonte

La zona del Supramonte è una terra remota di roccia, sole, acqua e vento dell’entroterra sardo. In questo massiccio c’è un’area incontaminata di grotte inesplorate e boschi di querce da sughero sopra l’incantevole Golfo di Orosei dove la cima più alta è Punta Corrasi a 1.463 metri. Attraverso questo vuol dire passare per siti archeologici di nuraghi, gole a strapiombo sul mare, l’arroccato e arcaico villaggio di Tiscali e nelle profondità della gola di Su Gorroppu, il canyon più profondo d’Europa.

 

Fonte: Zingarate 

Continua la lettura con: I 7 CAMMINI in Italia perfetti per l’AUTUNNO

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Inaugurato il MUSEO del CINEMA più GRANDE del mondo. È firmato Renzo Piano

0
Credits: @mdkinla Academy Museum of Motion Pictures

30 settembre. Inaugurato il museo più grande del mondo. E non poteva che essere qui. Un omaggio alla storia del cinema firmato Renzo Piano.

Inaugurato il MUSEO del CINEMA più GRANDE del mondo. È firmato Renzo Piano

# Il più grande museo del cinema mai visto

Credits: @mdkinla IG
Academy Museum of Motion Pictures

Nulla da togliere al nostro museo del cinema torinese, ma una struttura del genere dedicata interamente all’arte del cinema non si era mai vista. Circa 28 mila metri quadrati di spazio espositivo distribuiti su più piani, è questo quello che è stato ideato e realizzato da Renzo Piano a Los Angeles, precisamente nel quartiere Miracle Mile. il più grande museo al mondo dedicato al cinema. Riqualificando un ex magazzino degli anni Trenta, Renzo Piano ha progettato una struttura spettacolare, degna di ospitare un museo interamente dedicato all’arte dello spettacolo. Così, sopra alla struttura, ha ideato un volume in vetro e cemento a forma di sfera.

# L’industria dei sogni

Credits: @brianfizzy
Academy Museum of Motion Pictures

Il museo ospita sia una mostra permanente che esposizioni temporanee. Video, poster, fotografie d’epoca, costumi e oggetti di scena, collezioni legate a personaggi che hanno fatto la storia del cinema e pezzi di film riempiranno le sale del museo, facendolo diventare una sorta di industria dei sogni. Nel museo ci sono anche una sala cinematografica con 1000 posti a sedere e il Ted Mann Theatre da 288 posti.

# Il percorso espositivo

Credits: @ograham26
Academy Museum

L’Academy Museum of Motion Pictures apre al pubblico con la mostra principale intitolata “Stories of Cinema” e organizzata su tre piani espositivi occupando circa 3000 metri quadrati. Si parte dalla videoinstallazione che racconta la storia del cinema, a partire dai fratelli Lumière fino ai giorni nostri, nella Spielberg Family Gallery. Si passa alla Wanda Gallery, una galleria d’ingresso con proiezioni dal pavimento al soffitto di spezzoni di film, per poi arrivare alla Significant Movies and Moviemakers.

Sala immancabile è poi quella dedicata agli Academy Awards, dove si racconta della statuetta più importante di sempre, l’Oscar, con le sue più famose vittorie e i suoi rifiuti che hanno fatto la storia. Non solo. Nella The Oscar Experience, i visitatori possono simulare di aver vinto la statuetta e accettare l’Oscar nel Dolby Theatre.

# La mostra temporanea

Credits: @academymuseum
Academy Museum of Motion Pictures

Le sale del museo del cinema più grande al mondo non si esauriscono qui. Ce ne sono molte altre come quella dedicata agli effetti del cinema sul sociale, ad esempio sui rapporti di lavoro e il movimento #MeToo. Ma oltre alle stanze dell’esposizione “Stories of Cinema”, l’Academy Museum of Motion Pictures dedica i suoi primi mesi di apertura a  Hayao Miyazaki, mago del cinema di animazione.

Continua la lettura con: Inaugura il primo CINEMA-HOTEL del mondo: il PARADISO, di nome e di fatto

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Le grandi DONNE a cui Milano dedicherà un MONUMENTO

0
Cristina Belgiojoso. Credits: Andrea Cherchi

Milano celebra condottieri, scrittori, musicisti, artisti e filantropi di sesso maschile, mentre le sue grandi donne sono state finora ignorate”. Donne che hanno fatto la storia, donne senza le quali Milano non sarebbe quella che è tutt’ora. È proprio da qua che è partito il progetto che vuole popolare la metropoli meneghina di monumenti dedicati a importanti figure femminili.

Le grandi DONNE a cui Milano dedicherà un MONUMENTO

# Dove sono i monumenti alle donne che hanno fatto la storia milanese?

A Milano le uniche donne rappresentate in sculture e monumenti sono madonne, sante, martiri o figure allegoriche come la statua della Libertà sul Duomo, la statua all’Italia nei giardini Montanelli o alcuni monumenti ai caduti.

La nostra statua della libertà (Duomo di Milano)

Ma dove sono le donne che hanno fatto la storia milanese? Quella laica non legata alla religione? È proprio questo quello che si è interrogato Roberto Malini, scrittore, artista e presidente dell’associazione umanitaria e culturale EveryOne. Malini è nato a Milano e ha lavorato molto nella città, per questo gli è dispiaciuto notare come la città meneghina fosse priva di monumenti alle donne, ma avesse oltre 100 sculture raffiguranti uomini celebri (si parla sempre senza contare figure allegoriche e religiose, sia maschili che femminili). Così l’artista, insieme a Dario Picciau e Glenys Robinson (copresidenti insieme a lui di EveryOne), ha inviato un appello al Comune di Milano proponendo di celebrare anche le figure femminili della città.

# Cristina Trivulzio di Belgiojoso: la prima donna celebrata dalla città meneghina

Credits: articolo21.org
Monumento a Cristina Trivulzio di Belgiojoso

Come riporta il sito articolo21.org la proposta è stata accolta. Il Sindaco Sala e l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno hanno così deciso di iniziare questa transizione culturale della città, apparentemente dall’indole “maschilista”. Il 15 settembre scorso è stato infatti inaugurato il primo dei monumenti alle donne milanesi. Si tratta della statua di Cristina Trivulzio di Belgiojoso, una nobildonna, patriota, giornalista e scrittrice italiana che partecipò attivamente al Risorgimento. È stata posizionata in piazza Belgioioso e realizzata dall’artista Giuseppe Bergomi.

Dedicare i monumenti alle donne è un passo, non solo ideale ma fisico, verso la città moderna, innovativa, evoluta e europea che Milano vuole essere.

# Le altre donne che saranno raffigurate

Credits: visiteguidateamilano.it
Alda Merini a Milano

Il progetto, partito da Pesaro con l’associazione EveryOne e promosso dalla Fondazione Brivio Sforza, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Milano, il contributo del Comune di Milano e con il patrocinio di Regione Lombardia, vedrà la realizzazione di molte altre statue alle donne milanesi. Ecco alcuni nomi.

Margherita Hack (astrofisica), Maria Callas (cantante lirica), Elena Albertini Carandini (scrittrice), Marta Abba (attrice), Alda Merini (poetessa), Fernanda Pivano (traduttrice e scrittrice), Laura Augusta Alvini (musicista), Camilla Cederna (giornalista e scrittrice), Giuliana Fiorentino Tedeschi (testimone della Shoah e scrittrice). Ma anche figure storiche come Agnese Visconti (martire), Beatrice d’Este (Duchessa di Milano, diplomatica), Bianca Maria Visconti (Duchessa di Milano, umanista), Cecilia Gallerani (intellettuale, amica delle arti e delle lettere), Giuditta Pasta (cantante lirica), Maria Gaetana Agnesi (matematica), Ada Negri (poetessa). 

Continua la lettura con: 🛑 MIND: come stanno procedendo i lavori nell’ex area Expo 2015? La novità: il 50% delle vie dedicato a GRANDI DONNE

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I 10 SOFFITTI più SPETTACOLARI al MONDO

0
Credits amedeo_grisi IG - Castello di Samezzano

“Cammina con la schiena dritta, fissa davanti a te”, “non guardarti la punta dei piedi” sono tutti insegnamenti preziosi. Certe meraviglie si possono scoprire solo con il naso all’insù ed è proprio quello che faremo oggi.

I 10 SOFFITTI più SPETTACOLARI al MONDO

#1 Castello di Sammezzano, Reggello (FI) – italia

Credits amedeo_grisi IG – Castello di Samezzano

Il soffitto della Sala dei Pavoni è ipnotico. Voluto così da un visionario Ferdinando Ximenes d’Aragona che – sebbene non avesse mai visto l’oriente – ha immaginato ed ispirato uno scenario da mille e una notte. Intorno al Castello aleggia anche un’aura di magia e mistero, che si aggiungono allo spettacolare soffitto della Sala dei Pavoni, per una visita fuori dagli schemi.

#2 Cattedrale di Ely, Cambridgeshire – Inghilterra

Credits ben_explores_1988 IG – Cattedrale di Ely

Parliamo di una imponente cattedrale, meta ogni anno di centinaia di migliaia di visitatori. Stilisticamente presenta dettagli di vero prestigio, tra cui una torre ottagonale con un faro/lucernario che svetta sul complesso. Ammirata dal basso delle navate verso l’alto del lucernario, la torre appare come una gigantesca stella a otto punte; tutto l’aspetto e l’illusione sono merito del falegname Royal William Hurley, mentre il capolavoro si pregia di essere una delle maggiori opere di ingegneria strutturale di tutto il Medioevo.

#3 Solna, la metropolitana di Stoccolma – Svezia

Solna Centrum Linea Blu

La metro di Stoccolma è nota per essere la galleria d’arte più lunga del mondo, in quanto ogni fermata dei suoi 110 km di estensione, è decorata con opere d’arte e installazioni. Il soffitto di roccia della fermata Solna Centrum, è stato dipinto di rosso dagli artisti Anders Åberg e Karl-Olov Björk, l’opera intende regalare un viaggio ancestrale ai viaggiatori che risalgono in superficie dalle scale mobili. Altre fermate sono decorate con mosaici, dipinti e sculture, per un viaggio tutto da ammirare.

#4 Grand Central Station, NYC – USA

Credits mermaidssoulproductions IG – Grand Central Station

Il soffitto della lobby della Grand Central di New York, è un delicato dipinto a tema zodiacale, realizzato del pittore francese Paul Cesar Helleu nel 1912 ed ispirato ad antiche mappe astrologiche risalenti al Medioevo. L’opera ha uno “sporco” segreto: soffitto e dintorni della hall risalgono all’inizio del ‘900 e da allora tra inquinanti della Grande Mela e fumo di sigaretta, il bel dipinto è stato “soffocato” da una coltre nera di fumo. Un restauro durato due anni lo ha riportato alla vita di tutti i giorni.

#5 Moschea di Shah, Isfahan – Iran

Credits churchmypassion IG – Moschea di Shah

La cupola della Moschea di Shah è interamente decorata da tessere colorate, a mosaico. La tecnica risale alla fine del 1500 e la cupola, opera del maestro Rezza Abbasi, riflette la luce all’interno creando una serie di giochi di luce suggestivi.

#6 Chiesa di S. Ignazio, Roma – Italia

Credits edoardobidini IG – Chiesa di Sant’Ignazio

Architettonicamente parlando, la cupola della chiesa di S. Ignazio è in grado di regalare un virtuosismo prospettico, grazie alla magia creata dall’architetto Andrea Pozzo. Posizionandosi in un punto esatto del pavimento sottostante, opportunamente indicato, è possibile avere la visione completa della cupola con il tamburo sorretto dalle colonne.

#7 Palazzo Topkapi, Istanbul – Turchia

Credits sehri.esha IG – Palazzo Topkapi

Tutto Palazzo Topkapi non ha bisogno di presentazioni: ricco di terrazzi e cortili, harem e labirinti di chiostri, è un vero e proprio museo a cielo aperto. I soffitti del Palazzo Topkapi sono patrimonio dell’Unesco e fanno parte di un complesso giro museale di Istanbul.

#8 Monastero di Jeronimos, Lisbona – Portogallo

Credits hobbitrip IG – Mosteiro dos Jerónimos

Un salto nel capolavoro di arte manuelina portoghese, uno dei più grandi ed importanti del mondo. Il soffitto è un omaggio di Re Manuel I, fatto realizzare per il ritorno di Vasco De Gama dopo aver scoperto e tracciato la rotta per le Indie occidentali

#9 Tempio del cielo, Pechino – Cina

Credits st_emiliano IG – Tempio del cielo

Il Tempio del Cielo è un edificio religioso risalente alla dinastia Ming, ottenuto con una serie di strutture che ne fanno un complesso imponente. Sono tre gli edifici principali: l’altare circolare, che è uno dei soffitti più belli del mondo, insieme al Tempio del Dio dell’Universo e la Sala della Preghiera per i Buoni Raccolti.

#10 Cappella Sistina, Roma – Italia

Credits fabio_insta88 – Cappella Sistina

Capolavoro assoluto di Michelangelo e dell’arte italiana in generale. La volta, lunga circa 40 metri per 13 di larghezza, è affrescata con il ciclo di dipinti realizzati nel 1500 dal Buonarroti, raffiguranti la Genesi, la Creazione e la caduta dell’uomo, per oltre 300 figure rappresentate in questa eccellenza numero uno al mondo.

Fonte: Zingarate

Continua la lettura con: La SCALINATA delle opere d’ARTE: la più bella d’Italia

LAURA LIONTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Leggi anche: Pnrr, 80 miliardi in Bandi per Regioni ed Enti locali. Sanità? 4 mld a digitalizzazione. Rischi? Le scadenze

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Come Atlantide: DORMIRE in una stanza SOTT’ACQUA

0
Credits: @naples.evusa Jules' Undersea Lodge

Dormire in un posto particolare? Tipo in una casa sull’albero, in mezzo ai boschi, in un sottomarino, in una botte di vino? Si può. Ormai basta pensare ai posti più assurdi dove si vorrebbe soggiornare e probabilmente in qualche parte del mondo c’è. Basta pensare che si è arrivati addirittura a poter viaggiare nello spazio e dormire comodamente in una navicella spaziale. E se si è arrivati fin sopra nel cielo e oltre all’atmosfera, si è sicuramente pensato anche ad andare giù nel mare.

Come Atlantide: DORMIRE in una stanza SOTT’ACQUA

Il turismo subacqueo potrebbe essere veramente un’attrazione sempre più accessibile e sempre più ricercata. Dormire o cenare sotto il livello dell’acqua, tra pesci che ti nuotano intorno, è un’esperienza unica. Per ora però è un’esperienza riservata solo all’élite, vediamo quali sono gli hotel sott’acqua più famosi in questa selezione tratta da ligurianautica.com con l’auspicio di poter vivere un giorno la stessa esperienza anche nei mari d’Italia.

# Atlantis The Palm di Dubai

Credits: atlantis.com
Atlantis The Palm

Richiamando Atlantide, già il nome fa intendere che qui si può soggiornare sott’acqua. E se si legge poi dov’è, si capisce anche che non tutti possono permettersi di soggiornare in questo hotel. A Dubai, negli Emirati Arabi, l’Atlantis The Palm offre due camere extralusso sott’acqua: si tratta delle suites Poseidon e Neptune. Si prende un ascensore e si finisce dritti nell’Oceano, in una riserva marina popolata da migliaia di specie diverse.

# Manta Resort sull’isola di Pemba

Credits: @greaterviewtravels IG
The Manta Resort

Un isolotto artificiale fatto solamente di una casetta è questa la camera subacquea del Manta Resort. Si chiama Underwater Room ed è una struttura a tre piani nella quale, a quattro metri sotto il livello del mare, c’è una stanza panoramica in mezzo all’acqua blu. Il Manta Resort si trova sull’isola di Pemba, vicino a Zanzibar.

# Utter Inn Hotel in Svezia

Credits: booking.com
Utter Inn

Da aprile ad ottobre, anche in Svezia si può soggiornare in una camera sott’acqua totalmente diversa da quelle precedenti. Meno lusso e un’atmosfera un po’ più spartana ma che regalano lo stesso un’esperienza unica. L’Utter Inn Hotel sorge vicino alle rive del lago Mälaren, nella cittadina di Västerås, e le temperature rigide gli permettono di rimanere aperto solamente nei mesi più caldi. Se si soggiorna qua non bisogna aspettarsi il blu marino che si vede dagli oblò degli altri hotel sott’acqua, ma piuttosto un’acqua più scura, per capirci quella dei laghi.

# Jules’ Undersea Lodge, in Florida

Credits: @naples.evusa
Jules’ Undersea Lodge

Un vecchio laboratorio trasformato in una delle camere d’albergo più belle del mondo. Stiamo parlando del Jules’ Undersea Lodge, in Florida. Per raggiungerlo bisogna faticare un po’, infatti ci si può andare solo muniti di muta e di un po’ di capacità di immersione. L’esperienza poi, però, è unica.

Continua la lettura con: BUBBLE room: a un’ora da Milano si può DORMIRE sotto le STELLE

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Nuove CITTÀ in SIBERIA: la metà dei russi è pronta ad andarci a vivere

0
Credits natali12734 IG - Ėgvekinot 1

La Russia sta vivendo un momento di grande dinamismo. Il Ministro della Difesa ha avuto mandato di costruire un nuovo distretto industriale in Siberia che potrebbe accogliere fino a 70 milioni di persone.

Secondo un sondaggio svolto tra cittadini russi tra i 18 e 65 anni, residenti in città con una popolazione di oltre 100mila persone, poco meno della metà sarebbero pronti al trasferimento in Siberia: due le motivazioni principali.

Nuove CITTÀ in SIBERIA: la metà dei russi è pronta ad andarci a vivere

# Quasi il 50% dei russi si traferirebbe in nuove città in Siberia

Credits popenko.andrey ig – Tobolsk

Secondo un sondaggio condotto dal 22 al 24 settembre tra 1015 russi di età compresa tra 18 e 65 anni in città con una popolazione di oltre 100mila persone, i cui risultati sono citati da RIA Novosti, il 41% degli intervistati ha dichiarato di essere è pronto a trasferirsi nelle nuove città della Siberia, che il ministro della Difesa Sergei Shoigu si sta impegnando a una prossima costruzione.

# Il posto di lavoro garantito e un alto stipendio sono i principali motivi per il trasferimento

Credits natali12734 IG – Ėgvekinot 1

Come riporta il sito Vesti.ru tra i motivi del trasferimento, i russi citano un posto di lavoro garantito e uno stipendio elevato. Il 7% degli intervistati ha espresso la sua “disponibilità incondizionata” a trasferirsi in un nuovo luogo di residenza, il 16% nella stessa Siberia. I russi sono pronti a trasferirsi nelle nuove città siberiane sulla base di garanzie lavorative e salari da due a tre volte superiori a quelli attuali (29%). Quasi il 12% accetta di trasferirsi se riceve un incremento di 1 milione di rubli o più, l’11% è interessato a condizioni di vita confortevoli e infrastrutture urbane sviluppate. In generale, il 40% dei cittadini è positivo sulla proposta di costruire nuove città in Siberia

Tra i motivi per cui i russi non sono pronti a vivere nelle nuove città siberiane ci sono il clima e il freddo per il 44% degli intervistati, la lontananza geografica per il 31% e la riluttanza a cambiare luogo di residenza per il 28%.

Continua la lettura con: Le 10 CITTÀ più SOTTOVALUTATE in Europa

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

Leggi anche: La borghesia milanese s’inchina a Blackstone: 1 miliardo senza gara e i silenzi ai soci dell’ad Scotti

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Trasferirsi in SVIZZERA? 7 consigli per i MILANESI che vorrebbero andare a vivere nella “CITTA’ TICINO”

0
Lugano. Credits: @swiss_dolcevita IG

In un momento in cui la situazione in Italia sembra precaria e gravida di preoccupazioni per il futuro, sempre più milanesi (e non solo) stanno pensando di trasferirsi all’estero. In cima alle preferenze, per una questione di distanza e di lingua, c’è il Canton Ticino.

Agli occhi di un milanese il Canton Ticino può essere definito come “La Città Ticino”, in cui come quartieri ci sono paesi e città ben collegati tra loro, soprattutto da quando sono attivi i nuovi servizi TILO, che costituisce una vera e propria metropolitana intercittadina. Ma vediamo quali sono le principali cose da sapere per chi voglia varcare il confine. 

Trasferirsi in SVIZZERA? 7 consigli per i MILANESI che vorrebbero andare a vivere nella “CITTA’ TICINO”

#1  La scelta del dove abitare: Sopraceneri o Sottoceneri?

Credits: @seydisahi.n IG
Lugano

La Città Ticino è storicamente divisa in due grandi aree separate dal Monte Ceneri con il suo passo e galleria autostradale: il Sopraceneri ed il Sottoceneri. Differenze incomprensibili per chi guarda da fuori, ma ben chiare per chi ci vive.

Un Sopraceneri, con la Capitale amministrativa, sede del Governo Bellinzona e con località e territori a chiara vocazione turistica, come Locarno, Ascona le valli Maggia, Verzasca, Leventina, Blenio e il lago Maggiore e per questo apprezzate e frequentate soprattutto dagli Svizzeri vacanzieri e dagli stranieri.

Un Sottoceneri con la capitale economica e finanziaria Lugano, il territorio vinicolo del Mendrisiotto, vaste aree industriali distribuite su tutto il territorio ed il lago di Lugano con borghi turistici come Morcote, Gandria, Brusino e l’area boschiva del Malcantone.

Scegliere dove risiedere non è facile, tanto che un consiglio potrebbe essere quello di scegliere “di pancia” un luogo che sembra ideale e prendere una residenza in affitto anche se intenzionati ad un acquisto, che potrà essere fatto successivamente dopo avere conosciuto le vere e molteplici atmosfere offerte da La Città Ticino.

#2 La casa: in città, sul lago o in montagna?

Credits: ticino.ch IG
Corippo

Ciascuno potrà fare le proprie considerazioni in funzione del proprio stile di vita o tipo di lavoro, ma certamente occorre considerare che tutta la Città Ticino è ben collegata, se si viaggia in auto, ma soprattutto anche con i mezzi pubblici: bus nelle aree urbane e Autopostali sui territori più discosti. La Città Ticino la si può infatti vivere in piena atmosfera urbana, di campagna, come pure in montagna. In pochi chilometri di distanza e in pochi minuti di tempo si può passare da bordo lago ad alta montagna. Piaceri diversi che si conoscono ed apprezzano vivendoli nel tempo.

# 3 Il trasloco: registrare tutto con un solo atto

Credits: laprovinciadicomo.it
Dogana Brogeda

Bisogna considerare che la frontiera Italia-Svizzera è una dogana importante in quanto la Svizzera non fa parte della UE e quindi il passaggio di persone e soprattutto di merci non è sempre semplice. Il giorno del trasloco segna pertanto il vero ingresso in Svizzera anche ai fini del permesso di soggiorno, che decorre da quel giorno. E’ importante che venga portato nella Città Ticino tutto quanto si vuole, auto comprese, che entreranno nella lista dei prodotti trasferiti con una sola pratica e che successivamente riceveranno una targa Svizzera ed un collaudo. Successivi trasferimenti di cose o quanto altro sono da evitare. Successivamente potrà essere complicato anche fare la spesa in Italia. La Città Ticino ha comunque da offrire di tutto e di più ed anche a buon prezzo sapendo scegliere dove comprare.

#4 Sentirsi a Milano stando all’estero

Si noterà un po’ a sorpresa che la Città Ticino sembra quasi Milàn, perché è facile sentire le persone che parlano diffusamente ancora in dialetto, diverso da zona a zona ma tutti simili al milanès:  si parla l’italiano, certe volte anche un po’ strano e divertente a causa di tutte le influenze delle altre lingue nazionali Francese e Tedesco (Esiste addirittura un dizionario!). Un italiano fuso con una mentalità un po’ tedesca, per cui l’effetto è particolare. L’ordine, la pulizia, la puntualità, la socialità inizieranno ad essere apprezzate subito e, per molti, a fare la differenza.

#5 L’auto: differenze nella guida e nelle regole da rispettare

Iniziamo a guidare come si guida in Svizzera. Qui di seguito un piccolo ripasso del codice stradale svizzero cui adeguarsi.

Il territorio è sempre cosparso di radar che cambiano di posto ogni settimana: se guidi oltre il limite di velocità ti regalano una foto con bollettino da pagare. Bisogna fare attenzione a guidare sempre mantenendo la distanza dalla macchina che ti precede per consentire un eventuale inserimento da destra, se non lo esegui e vieni avvistato da un’auto della Polizia, sentirai una sirena e ti consegneranno un bollettino.

Le doppie strisce sono come dei muri di cemento: NON si attraversano in auto, anche se la strada è deserta, ma si arriva al prossimo incrocio o rotonda e si torna indietro.
Le rotonde meriterebbero un discorso a parte, perché ce ne sono tante, grandi e piccole e sempre con un bel giardino verde al centro, ma l’importante è segnalare sempre con le frecce le proprie intenzioni di uscita.

A proposito, quando ti chiameranno per il collaudo dell’auto nella lettera ti scrivono tutto, ma il consiglio è quello di portare l’auto in un garage, che la prepari: il motore e il pianale sotto devono essere lavati!

#6 La ristorazione: il grotto svizzero

Credits: lebendige-traditionen.ch
Grotto svizzero

La Città Ticino offre tanta Ristorazione di qualità, che non ti fa sentire la mancanza dell’offerta di Milano. C’è un tipo di ristorazione tipica, che però vale la pena conoscere da subito per entrare nello spirito vero di questo luogo. Il Grotto è il vero simbolo de La Città Ticino e se ne trovano tantissimi distribuiti su tutto il territorio. Sono il più potente elemento attrattore per i turisti ed il principale motivo per cui ritornano. Vale la pena visitarli in zone diverse per potere gustare i prodotti tipici dei vari territori.

# 7 I prodotti tipici

Credits: @chef__pier
Risotto alla milanese

Per entrare in sintonia con il nuovo territorio si suggerisce di conoscere e gustare i prodotti del territorio. In particolare la salumeria, i vini ed i formaggi. Si possono visitare numerosissime cantine e aziende vinicole che ben volentieri vi accompagneranno nei vigneti e vi faranno degustare i loro vini. Poi potrete salire sugli alpeggi (ne vale la pena) a conoscere e gustare i formaggi di montagna. Per fare ciò in un colpo solo si può partecipare a una delle tante feste, sagre paesane o manifestazioni, dove seduti intorno ai tavoli e seduti sulle panche si potranno mangiare piatti che sono comunque familiari a Milano: polenta con formaggi o col latte, risotto e ossibuchi, salamelle, minestrone, e la immancabile torta di pane.

 

Continua la lettura con: I percorsi più belli del PARCO DEL TICINO: trekking, bici, cavallo e canoa

GIUSEPPE MARZAGALLI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

Leggi anche: Luca Morisi e Mimmo Lucano, il mese delle nemesi

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Le 7 SPIAGGE nel mondo con il MARE più BLU

0
Credits aka_hoseaa IG - Aitutaki

Un tuffo dove l’acqua è più blu. Ecco sette destinazioni nel mondo con un mare dai colori spettacolari.

Le 7 SPIAGGE nel mondo con il MARE più BLU

#1 Zamami, un’isola immersa in un mare chiaro e brillante (Giappone)

Credits earthship_kerama IG – Zamami

Zamami è una splendida isola nella Prefettura di Okinawa, in Giappone. Mare pulitissimo, acqua chiara e brillante. Furuzamami è una delle spiagge più frequentate, dove è possibile fare immersione ammirando barriere coralline e pesci.

 

#2 Havelock Island, un paradiso tropicale (India)

Credits mkot_mykindoftrip IG – Havelock Island

Spiagge bianche come la neve, acque color acquamarina e snorkeling sono solo alcune delle bellezze che si possono fare e ammirare nel paradiso delle Havelock Island in India. Ottimo rifugio per un idillio tropicale, questa isola non è facile da raggiungere ma vale assolutamente viaggio.

 

#3 Aitutaki, la “Perla dei Mari del Sud” nelle Isole Cook (Polinesia neozelandese)

Credits aka_hoseaa IG – Aitutaki

Aitutaki, chiamata anche “Perla dei Mari del Sud”, è la più bella tra le 15 piccole Isole Cook nella Polinesia neozelandese, nell’oceano Pacifico meridionale. Una meraviglia famosa per i motu lussureggianti e le spiagge coralline, raggiungibile piccolo aeroporto costruito dagli americani durante l’ultima guerra mondiale.

 

#4 Palawan, “l’isola più bella del mondo” (Filippine)

Credits lovetravellingbulgaria IG – Palawan

Palawan nelle Filippine è un vero proprio paradiso in Terra. Ha ottenuto più volte il riconoscimento di “isola più bella del mondo” per le spiagge incantate, uno dei fiumi sotterranei più lunghi e belli del pianeta e una natura intatta fatta anche di colline e foreste.

 

#5 Sabah, un lunga serie di isole e barriere coralline (Malesia)

Credits miengwade IG – Semporna

Sabah è uno dei 13 stati membri della Malesia, caratterizzato da una lunga serie di isole e barriere coralline. Pulau Banggi è l’isola più grande della Malesia molto conosciuta da chi fa immersione.

 

#6 Wineglass Bay, una mezzaluna perfetta in Tasmania (Australia)

Credits autofit.parts IG – Wineglass bay

Sulla penisola di Freycinet in Tasmania troviamo Wineglass Bay, una spiaggia caratterizzata da acqua blu e cristalline. Dalla forma di una mezzaluna perfetta, contornata da cime granitiche dalle tinte rosa e grigie, questa baia australiana regala sabbia bianca abbagliante lambita da un mare color zaffiro

 

#7 Puerto Ayora, nel centro delle Galápagos (Ecuador)

Credits tscustomtravel IG – Puerto Ayora

Nel centro delle Galápagos, si trova la città di Puerto Ayora, sede della Charles Darwin Foundation e del Parco Nazionale delle Galápagos. Qui il mare assume ogni gradazione del colore blu.

 

Fonte: SiViaggia

Continua la lettura con: L’incredibile SPIAGGIA dei CRISTALLI a 2 ore da Milano

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Leggi anche: Che cos’è l’inflazione green? La rivoluzione ambientale va pagata a caro prezzo

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Il BAR più SEGRETO di MILANO

0
Credits: flawless.life

Nell’America degli anni ’30 il proibizionismo vietò gli eccessi e mise al bando la fabbricazione, la vendita e l’importazione di alcol. Quindi, in quegli anni, gli americani erano tutti sempre sobri? Certo che no: cercarono fin da subito dei modi alternativi per riunirsi e brindare.

Così, si incontravano dietro le saracinesche di latterie e barbieri, di posti sconosciuti ai più, dove era necessario parlare a bassa, bassissima voce… Benvenuti negli speakeasy.

E ora, da New York a Berlino, fino a Londra e Parigi, questi secret bar sono diventati una vera tendenza glam. Come potevano non approdare anche a Milano?

Il BAR più SEGRETO di MILANO

# Il 1930 è lo speakeasy di Milano ispirato al proibizionismo americano

Credits: flawless.life

A Milano c’è un bar. “Che novità” direte voi. Beh, non è un bar qualsiasi: non si sa dove sia esattamente e neanche Google lo segnala sulle sue mappe… Insomma, non è un’iniziativa commerciale, si tratta davvero del bar più esclusivo di tutta Milano. Nonché, uno dei meglio custoditi della città.

In molti lo avranno già sentito nominare, ma in tanti non lo conoscono. Stiamo parlando del 1930, lo speakeasy della famiglia del Mag Cafè.

# Per entrare bisogna essere invitati ed esibire una tessera con scritte “segrete”

Credits: flawless.life

Si ipotizza che il 1930 sia nei pressi di Piazza Cinque Giornate, ma in un viale anonimo, senza indicazioni o insegne e nascosto dietro un piccolo bar orientale. È veramente molto difficile inquadrarlo.

Ma allora come si può accedere? Beh, basta andare al Mag Cafè sui Navigli in Ripa di Porta Ticinese 43 e chiedere di essere invitati.

Ma non è così semplice: sono i proprietari a decidere chi può o non può entrare. Quindi, bisogna entrare nelle loro grazie oppure essere accompagnati da uno dei loro barman o dei loro amici. Ma, in ogni caso, per entrare bisogna esibire una tessera, un vero biglietto d’invito bianco adornato solo dal piccolo rilievo del 1930 e dal proprio nome.

E che non venga in mente di falsificarlo: su questo bigliettino ci sono delle frasi “segrete” scritte con inchiostro UV che solo l’usciere potrà riconoscere.

# Un bar che riporta a tempi lontani, tra divanetti vintage e un rifugio della Prima guerra mondiale

Credits: flawless.life

Ma torniamo a noi. Una volta esibito il tesserino, verrà aperta una porta verso un’altra dimensione.

Infatti, si viene catapultati in tempi lontani. Si può ammirare uno splendido bancone anni ’30, accomodarsi sulle sedie disposte in un salotto in stile vintage oppure esplorare il seminterrato. Qui si nasconde un autentico rifugio della Prima guerra mondiale, dove l’aria è carica dell’odore di rum invecchiato.

Ma gli avvertimenti prima di entrare sono semplici e chiari: bisogna impostare il cellulare in silenzioso e non scattare fotografie, neanche taggare il luogo sui social network. Ed è semplice capire il perché: l’intento è proprio quello di non “far perdere l’incanto di un luogo senza tempo”.

# Il suo menù in realtà nasconde un romanzo: ogni puntata corrisponde ad una stagione diversa

Credits: flawless.life

Le unicità di questo speakeasy non sono di certo finite qui. Anche il suo menù è molto particolare: cambia in ogni stagione e comprende 13 cocktails molto particolari, la lista per la cucina e… un romanzo.

Sembrerà strano ma è proprio così: il menù del 1930 contiene una storia, un vero feuilleton urbano a puntate. E ogni nuovo episodio corrisponde a una nuova stagione. Alcuni addirittura lo comprano per arricchire la propria collezione. Però, bisogna approfittarne: sono già arrivati al decimo episodio.

E voi, avete la stoffa per essere ammessi al 1930? Avrete una sola condizione: mantenere il patto di segretezza del locale.

Continua la lettura con: Locali più strani di Milano

ALESSIA LONATI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La SAVANA d’ITALIA a 2 ore da Milano

0
Credits robycurti IG - Safari Torino

Avete mai sognato di andare nella savana o fare un safari per ammirare gli animali più incredibili? Rimanendo in Italia, poco lontano da Milano, è possibile provare questa esperienza. Ecco dove e cosa si può fare.

La SAVANA d’ITALIA a 2 ore da Milano

# Bioparco Zoom di Cumiana, un percorso nella natura tra Africa e Asia

Il Bioparco Zoom Torino di Cumiana è un’immensa area verde, interamente pedonale, dove si può viaggiare tra Asia e Africa, alla scoperta di molti posti incantevoli: il Madagascar dei lemuri e delle tartarughe giganti, la Giungla Asiatica dei gibboni e delle tigri, la Fattoria del Baobab con gli asini somali, i dromedari e i buoi dei watussi, l’Anfiteatro di Petra con i suoi maestosi rapaci.

Credits zoomtorino IG – Hyppounderwater

Ancora il Serengeti con giraffe, zebre, struzzi e tante altre specie. Imperdibile è l’Hippo Underwater, il primo speciale acquario all’aperto in Italia, dove è possibile vedere gli ippopotami nuotare sott’acqua tra 2.000 pesci tropicali coloratissimi.     

# Lake Easy Resort: dormire e svegliarsi tra giraffe e rinoceronti

Credits angelica butera IG – Resort Bioparco

All’interno del Bioparco ha inaugurato nell’estate di quest’anno il Lake Easy Resort, il primo glamping italiano realizzato all’interno di un giardino zoologico e composto da 20 lodge affacciate su un bacino d’acqua artificiale che si ispira al Lake Easy in Tanzania, alla sua biodiversità e ai popoli che lo abitano. Il resort richiama le soluzioni abitative presenti nel Continente Nero durante un safari ed è strutturato come un vero e proprio campo tendato africano.

Credits robycurti IG – Safari Torino

Gli ospiti che scelgono di dormire nel resort potranno usufruire in modo esclusivo della Savana Terrace per godere di un’esperienza unica a colazione o nel pomeriggio a sorseggiare un thè o prendere un aperitivo osservando gli animali della Savana passare davanti ai propri occhi.

Credits hannablue1999 IG – Bolder Beach

Sono presenti anche altri habitat che riproducono ambientazioni africane, la Bolder Beach, riproduzione di CapeTown in Sudafrica, dove rilassarsi sulla spiaggia bianca con ombrelloni e sdraio in stile africano o nuotare accanto a pinguini africani separati solo da una vetrata e MalawiBeach, una spiaggia di sabbia rosa con piscina che riproduce il lago Malawi. 

Dormire ascoltando il silenzio interrotto solo dai suoni prodotti dagli animali e assistere al loro risveglio con il primo sole della mattina nei loro habitat naturali: pronti per questa incredibile esperienza?

 

Fonte: Parchi Online

Continua la lettura con: Nel centro di Milano compare un’OASI URBANA

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 


TLAPSE | Your Project in Motion