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I nuovi GRATTACIELI a MATITA di New York. E se li portassimo a Milano?

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credits: corriere della sera

The sky is the only limit”, tradotto “Il cielo è l’unico limite”. Sembra essere questa concezione ad ispirare lo skyline new yorkese che si presenta al mondo con un rivoluzionario progetto: un grattacielo che ricorda in tutto e per tutta una grossa matita.

E se un grattacielo simile venisse costruito anche a Milano?

I nuovi GRATTACIELI a MATITA di New York. E se li portassimo a Milano?

# Il grattacielo-matita

credits: @reno_miles

Il suo nome è 432 Park Avenue, ma gli statunitensi lo chiamano “Pencil Towers” ed è i nuovo grattacielo di New York che sembra proprio fendere le nuvole. Progettato da Raphael Viñoly e ispirato a un secchio per la carta di Josef Hoffmann, questa costruzione appare caratterizzata da un design minimalista e privo di decorazioni. A compensare la facciata un po’ blanda dell’edificio tutto specchi, è la sua terribile altezza: 425 metri che si affacciano sul Central Park di New York. Diventa, così, l’edificio residenziale più alto del mondo.

# Perché è così INNOVATIVO?

credits: Forbes Italia

La sua innovazione la ritroviamo proprio nella sua altezza. I lotti di terreno della Grande Mela sono ormai esauriti da tempo e, quindi, per compensare l’assenza di spazio terreste, si è pensato bene di usare quello sopra le nostre teste. Così nascono i Pencil Towers, edifici dalla base squadrata e ridotta (i lati larghi solo 23 metri) che si innalzano verso il cielo creando l’immagine di tante matite messe una accanto all’altra.

# Milano, la città perfetta per questo progetto

credits: radio deejay

Stefano Boeri, urbanista e architetto che si è occupato di numerosi progetti, tra cui il Bosco Verticale, afferma che “esistono città costituite per la maggior parte da grattacieli e nel mondo nascono ogni giorno grattacieli innovativi. La tendenza a costruire edifici alti c’è sempre stata”. Milano è proprio una di queste, dove il suo skyline è ciò che caratterizza il paesaggio milanese. Rappresenterebbe la città italiana perfetta per la costruzione di questo edificio, magari prendendo spunto da New York per posizionarlo davanti al Parco Sempione. Vista spettacolare sul verde garantita.

Continua a leggere con: Arriva un NUOVO GRATTACIELO nella BILLIONAIRE’S ROW di New York

SELENE MANGIAROTTI

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🛑 LETTERA degli STUDENTI del CONSERVATORIO di Milano contro il GREEN PASS

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corteo no green pass milano

Riceviamo e pubblichiamo la lettera degli studenti del Conservatorio di Milano, contrari all’obbligo del Green Pass, rivolta al Presidente Raffaello Vignali, al Direttore Cristina Frosini, ai docenti, al personale tecnico e amministrativo del Conservatorio, agli studenti del Conservatorio e i loro rappresentanti, al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e a tutti gli organi di stampa 

LETTERA degli STUDENTI del CONSERVATORIO di Milano contro il GREEN PASS

Gentilissimi tutti,
scriviamo in risposta alle e-mail dei giorni 26 e 31 agosto 2021, riguardanti l’accesso alle Università e Istituzioni AFAM consentito solamente previa presentazione del Green Pass, obbligatorio per docenti, personale ATA e studenti, come da D.L. 111/2021 del 6 agosto. Siamo profondamente amareggiati nel constatare che tale provvedimento contrasta con i principi della Costituzione Italiana, che dovrebbero
garantire il diritto al lavoro e allo studio a tutti i cittadini.

Art. 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori  all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Art. 34
La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

# L’importanza della libertà di scelta 

Considerando come gli articoli precedentemente citati siano parte della legge fondamentale dello Stato e abbiano quindi maggiore rilevanza rispetto a qualunque altra norma, che ad essi dovrebbe ispirarsi, ci chiediamo come sia stato possibile arrivare alla situazione attuale.
Teniamo a sottolineare come le generazioni precedenti hanno lottato e perso la vita per ottenere libertà che noi, oggi, diamo troppe volte per scontate e che sono state tolte a tutti coloro i quali hanno conservato libertà di scelta in merito alla propria salute rifiutando di sottoporsi a test diagnostici invasivi e non gratuiti ogni 48 ore, che per giunta hanno riportato un alto tasso di inattendibilità, certificato dallo stesso Istituto Superiore di Sanità (cfr. rapporto ISS Covid-19 n. 46/2020) (1), o ad una campagna vaccinale sperimentale, la cui efficacia nell’arginare i contagi è presentata come relativa, ad esempio, nello stesso foglietto illustrativo della Pfizer (nota informativa del modulo di consenso vaccinale Comirnaty: « potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono e la durata della protezione non è nota » (2)) e la cui sicurezza non è garantita
(nota informativa Pfizer-BioNTech: « non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza » (3)).

Calamandrei disse in una conferenza il 26 gennaio 1955: « la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità » e per questo, noi vogliamo far sentire la nostra voce, perché ci hanno sempre insegnato che solo con il dialogo e il confronto tra opinioni e
non attraverso il conformismo, l’indifferentismo e la cieca obbedienza, si contribuisce al progresso dell’umanità. Ci hanno insegnato che lo sviluppo di una persona libera avviene nel momento in cui essa è in grado di manifestare i propri punti di forza e la propria personalità attraverso lo studio di una particolare disciplina, o attraverso un lavoro esercitato con passione e libertà e speravamo che fossero proprio gli atenei e le scuole a difendere in prima linea il clima di libero dialogo e di inclusione, mentre è proprio da parte di questi ultimi che ora ci sentiamo vittime di una discriminazione che, di fatto, ha scarse evidenze scientifiche.

# Il raffronto sui nuovi casi di contagio e decessi tra il 2020 e il 2021

Per dimostrare tale affermazione elenchiamo in seguito svariati dati, riportando le relative fonti.

Consultando il sito dell’ISS si riscontra chiaramente come, rispetto al 2020 non ci sia stato alcun drastico calo di casi COVID-19 grazie all’avvento della campagna vaccinale e, anzi, un aumento drammatico delle infezioni e dei decessi:

– periodo 18-31 maggio 2020: 6.350 nuovi casi, di cui 81 deceduti (4)
periodo 17-30 maggio 2021: 52.191 nuovi casi, di cui 99 deceduti (5)

– periodo 1 – 14 giugno 2020: 3.640 casi, di cui 42 deceduti (6)
periodo 31 maggio – 13 giugno 2021: 26.960 nuovi casi, di cui 87 deceduti (7)

– periodo 15-28 giugno 2020: 2.837 casi, di cui 27 deceduti (8)
periodo 14 – 27 giugno 2021: 12.427 nuovi casi, di cui 22 deceduti (9)

– periodo 6 – 19 luglio 2020: 2.746 casi, di cui 13 deceduti (10)
periodo 5 – 18 luglio 2021: 26.805 nuovi casi, di cui 21 deceduti (11)

– periodo 13 – 26 luglio 2020: 3.057 casi, di cui 21 deceduti (12)
periodo 12 – 25 luglio 2021: 48.498 nuovi casi, di cui 40 deceduti (13)

Per fare un ulteriore esempio, la pubblica sanità inglese, considerata un baluardo della campagna vaccinale, continua a pubblicare dati sempre meno confortanti riguardo l’efficacia della copertura garantita dai vaccini effettuati sulla popolazione:

– briefing n. 13 al 27/05/2021: 12 morti totali, di cui 8 non vaccinati e 4 vaccinati
(percentuale non vaccinati 66,67%) (14)
– briefing n. 14 al 3/06/2021: 17 morti totali, di cui 11 non vaccinati, 5 vaccinati e 1 ignoti
(percentuale non vaccinati 64,71%) (15)
– briefing n. 15 al 11/06/2021: 42 morti totali, di cui 23 non vaccinati e 19 vaccinati
(percentuale non vaccinati 54,76%) (16)
– briefing n. 16 al 18/06/2021: 73 morti totali, di cui 34 non vaccinati, 37 vaccinati e 2 ignoti (percentuale non vaccinati 46,58%) (17)
– briefing n. 17 al 25/06/2021: 109 morti totali, di cui 38 non vaccinati, 68 vaccinati e 3 ignoti (percentuale non vaccinati 34,86%) (18)
– briefing n. 18 al 9/07/2021: 257 morti totali, di cui 92 non vaccinati, 163 vaccinati e 2 ignoti (percentuale non vaccinati 35,80%) (19)
– briefing n. 19 al 23/07/2021: 460 morti totali, di cui 165 non vaccinati, 289 vaccinati e 6 ignoti (percentuale non vaccinati 35,87%) (20)
– briefing n. 20 al 6/08/2021: 742 morti totali, di cui 253 non vaccinati, 481 vaccinati e 8 ignoti (percentuale non vaccinati 34,10%) (21)
– briefing n. 21 al 20/08/2021: 1189 morti totali, di cui 390 non vaccinati, 783 vaccinati e 16 ignoti (percentuale non vaccinati 32,80%) (22)

# Il Green pass non ferma i contagi

Oltre ai numeri sopracitati, altri eventi testimoniano quanto le persone munite di Green Pass siano in grado di contagiarsi e di contagiare: si vedano i circa 1000 casi di positività a seguito del Festival di Veknipt a Utrecht, in Olanda avvenuto il 3 e 4 luglio, la cui partecipazione era esclusivamente riservata a chi esibisse il “lasciapassare sanitario” (23), i 20 contagi emersi a bordo della nave Amerigo Vespucci, tutti riguardanti persone vaccinate con doppia dose (24), o l’aumento vertiginoso dei contagi in Israele (nazione con altissima copertura vaccinale), che contempla addirittura alcuni casi di positività, anche gravi, a seguito dell’inizio della somministrazione della terza dose (14 casi di cui due ospedalizzati) (25).

Si sottolinea anche come numerosi medici e scienziati, tra cui il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier, abbiano più volte affermato come vaccinare in massa durante un’epidemia non sia una mossa prudente, in quanto favorirebbe l’insorgenza di mutazioni del virus e di conseguenza di pericolose varianti (26), tesi che viene ragionevolmente confermata da tutti i dati sopraelencati.

# Sono molteplici gli effetti avversi provocati dai vaccini

Purtroppo, infine, la campagna vaccinale oltre a non essersi rilevata così efficace, sta generando molteplici effetti avversi (miocarditi, pericarditi, trombosi, infarti, emorragie cerebrali …), anche gravi, di cui né le case farmaceutiche, né lo Stato, né i medici hanno voluto assumersi le responsabilità, le quali sono state scaricate, tramite consenso informato, sulla “libera scelta” dei cittadini, da mesi sottoposti ad una fortissima pressione mediatica, ora sfociata in obbligo surrettizio alla vaccinazione e ad un progressivo isolamento sociale. Per i dati in riferimento a quest’ultima affermazione si vedano, ad esempio, i 199 casi documentati da quotidiani locali italiani nel solo periodo tra l’1 e il 15 luglio (27), il caso della diciottenne di Sestri Levante Camilla Canepa e i dati raccolti dall’Eudravigilance (banca dati europea di farmacovigilanza dell’EMA) che, al 31 luglio 2021, contavano per i soli paesi dell’Unione Europea un totale di 20.594 morti associate ai vaccini anti-Covid e un totale di 1.960.607 effetti avversi provocati dagli stessi (dei quali 968.870 gravi).

Alla luce di questi dati e considerando l’esistenza di protocolli farmacologici di terapia domiciliare che, come testimoniato, ad esempio, dai medici di ippocrateorg.org e del Comitato Cure Domiciliari Covid-19, si sono rivelati efficaci con oltre 60.000 pazienti guariti, continuiamo a porci domande relative al pensiero unilaterale secondo cui la vaccinazione sarebbe l’unica via d’uscita dalla pandemia.

Sulla base di tutte le evidenze sopracitate emerge quanto il Green Pass sia inutile dal punto di vista della tutela della sanità pubblica, poiché non garantisce la negatività di chi lo detiene e quanto invece rappresenti uno strumento politico di natura coercitiva, dal momento che toglie la libertà di usufruire della gran parte dei servizi pubblici, del diritto al lavoro e allo studio, offrendo come sola alternativa (oltre all’avvenuta guarigione dalla malattia) un trattamento sanitario invasivo e costoso (tampone diagnostico SARS-Cov-2).
Come potrebbe un simile mezzo garantire la ripresa delle attività universitarie in piena sicurezza?

# Il green pass contrasta anche con le leggi europee ed internazionali

La discriminazione effettuata dal “lasciapassare sanitario” è condannata, oltre che dalla Costituzione Italiana, anche da leggi europee ed internazionali:

– Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, art. 21, comma 1: « È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali. » (28)

– CEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo), art. 14: « Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione. » (29)

– Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, art. 2: « Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. » (30)

– Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, art. 3: « Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati: il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge, il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la selezione delle persone; il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro; il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani. » (31)

In merito a quest’ultimo articolo è opportuno sottolineare anche che la necessità del consenso libero e informato si estende non solo al vaccino, ma a qualsiasi trattamento diagnostico sanitario ivi compresi i tamponi per l’accertamento dell’infezione da SARS-Cov-2 (cfr. L.145/2001 di Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei diritti dell’uomo e della dignità dell’essere umano (32) e L. 217/2019 riguardo il consenso informato a qualsivoglia trattamento diagnostico e sanitario (33)).

Considerando la stessa legge europea in materia di Green Pass si riporta il considerando 36 del regolamento UE 953/954 del 14 giugno 2021 (34) :
« È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito, come i bambini, o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate, o hanno scelto di non essere vaccinate. Pertanto il possesso di un certificato di vaccinazione, o di un certificato di vaccinazione che attesti l’uso di uno specifico vaccino anti COVID-19, non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione o per
l’utilizzo di servizi di trasporto passeggeri transfrontalieri quali linee aeree, treni, pullman, traghetti o qualsiasi altro mezzo di trasporto. Inoltre, il presente regolamento non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati. »

Ricordando che l’art. 9 del D.L. 52/2021 (35), che introduce il Green Pass prevede espressamente l’applicabilità delle norme italiane solo se compatibili con il Regolamento CE 953/2021, si evince l’assoluta non obbligatorietà della “certificazione verde”, già disposta dal Consiglio d’Europa con la risoluzione n.2631 del 27 gennaio 2021 (36):

« L’assemblea invita gli stati membri e l’Unione Europea ad assicurare: – che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno può essere sottoposto ad una pressione politica, sociale o di altro genere affinché si vaccini se non desidera di farlo; – che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato a causa di possibili pericoli per la salute o perché non vuole farsi vaccinare. »

# Nel D.L. 111/2021 del 6 agosto non è in alcun modo legittimata la negazione dell’accesso all’ateneo

Infine, sulla base della circolare organizzativa riguardante l’obbligo di Green Pass per l’accesso al Conservatorio di Milano, viene stabilito che « in assenza del Green Pass, non è possibile accedere alla sede del Conservatorio di Milano per tutto il periodo di efficacia del decreto legge 6 agosto 2021, n. 111 e per le eventuali proroghe », quando nel D.L. 111/2021 del 6 agosto non è in alcun modo legittimata la negazione dell’accesso all’ateneo, la quale di fatto costituisce violenza privata (art. 610 c.p.) (37) : « Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a quattro anni.». Si conclude che la minaccia espressa di impedire l’accesso all’ateneo agli studenti sprovvisti di Green Pass, oltre ad integrare grave reato, costituisce anche un inadempimento contrattuale in relazione al contratto concluso, in relazione al corso di studi al quale gli studenti sono iscritti.

Riconoscenti dell’impegno messo in atto dalla Direzione prima e durante questo periodo di emergenza sanitaria, ci auguriamo che i dubbi e le perplessità da noi sollevati in questa lettera possano trovare ascolto e abbiamo fede che il Conservatorio di Milano, così come tutte le Università italiane, ritorni ad essere un luogo in cui si costruiscono coscienze critiche, aperte al dialogo e sempre attive nel difendere la libertà.

Grazie per l’attenzione

GLI STUDENTI DEL CONSERVATORIO DI MILANO CONTRO IL GREEN PASS

Fonti:
1) https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporti+ISS+COVID-19+46_2020.pdf/
f7ecd139-1bae-7d11-22e7-094fbd41ec44?t=1592222248380
2) https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_5452_24_file.pdf (pagina 2)
3) https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_5452_3_file.pdf (punto 10)
4) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_3-
giugno-2020.pdf
5) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_1-
giugno-2021.pdf
6) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_16-
giugno-2020.pdf
7) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_16-
giugno-2021.pdf
8) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_30-
giugno-2020.pdf
6
9) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_30-
giugno-2021.pdf
10) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_21-
luglio-2020.pdf
11) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_21-
luglio-2021.pdf
12) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_28-
luglio-2020.pdf
13) https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_28-
luglio-2021.pdf
14) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
990339/Variants_of_Concern_VOC_Technical_Briefing_13_England.pdf (pagina 11)
15) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
991343/Variants_of_Concern_VOC_Technical_Briefing_14.pdf (pagina 13)
16) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
993879/Variants_of_Concern_VOC_Technical_Briefing_15.pdf (pagina 15)
17) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
1001359/Variants_of_Concern_VOC_Technical_Briefing_16.pdf (pagina 12)
18) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
1001354/Variants_of_Concern_VOC_Technical_Briefing_17.pdf (pagina 14)
19) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
1001358/Variants_of_Concern_VOC_Technical_Briefing_18.pdf (pagina 17)
20) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
1005517/Technical_Briefing_19.pdf (pagina 19)
21) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
1009243/Technical_Briefing_20.pdf (pagina 19)
22) https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/
1012644/Technical_Briefing_21.pdf (pagina 23)
23) https://nltimes.nl/2021/07/14/nearly-1000-people-infected-covid-utrecht-festival
24) https://www.ilgiorno.it/cronaca/covid-americo-vespucci-marinai-positivi-1.6628326
25) https://www.ilgiorno.it/cronaca/israele-covid-vaccino-terza-dose-1.6678922
26) https://www.politicamentecorretto.com/2021/06/09/la-vaccinazione-di-massa-e-un-enorme-erroreparola-di-luc-montagnier/
27) https://visionetv.it/la-strana-estate-dei-malori-improvvisi-dal-1-al-15-luglio-199-casi-di-decessi/
28) https://www.europarl.europa.eu/charter/pdf/text_it.pdf
29) https://www.echr.coe.int/documents/convention_ita.pdf
30) http://www.senato.it/documenti/repository/relazioni/libreria/fascicolo_diritti_umani.pdf
31) https://www.europarl.europa.eu/charter/pdf/text_it.pdf
32) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2001/04/24/001G0201/sg
33) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/1/16/18G00006/sg
7
34) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021R0953&from=IT con rettifica
successiva per errore nella traduzione italiana, riguardo la libera scelta di aderire alla vaccinazione:
https://www.certifico.com/component/attachments/download/24328
35) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/04/22/21G00064/sg
36) https://pace.coe.int/en/files/29004/html (punti 7.3.1, 7.3.2)
37) https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?
art.versione=7&art.idGruppo=61&art.flagTipoArticolo=1&art.codiceRedazionale=030U1398&art.idArti
colo=610&art.idSottoArticolo=1&art.idSottoArticolo1=10&art.dataPubblicazioneGazzetta=1930-10-26
&art.progressivo=0

Continua la lettura con: “L’Università non è un luogo di discriminazione”: prima assemblea di studenti NO GREEN PASS a Milano

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: Chi è Massimo Cacciari, filosofo anti-green pass: età, formazione, carriera, vita privata

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🛑 La prima pietra di CityWave, la nuova ONDA sul futuro di Milano

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CityWave

Negli ultimi anni, il tema dell’ambiente è stato uno dei temi più caldi affrontati dall’uomo. Politici, scrittori, opinionisti, giornalisti insomma un po’ tutti hanno detto la propria a riguardo. Lo stesso Beppe Sala dichiarò a marzo di quest’anno che ambiente e digitale creano lavoro. Di ambiente se ne sta parlando ampiamente in questi giorni con la posa della prima pietra per la costruzione di CityWave che sarà costituito interamente da uffici alimentati da fonti rinnovabili e che costituisce l’ultimo tassello di CityLife.

La prima pietra di CityWave, la nuova ONDA sul futuro di Milano

# Quali sono le energie rinnovabili?

CityWave

I combustibili tradizionali quali i fossili, il petrolio, il carbone e il gas naturale sono stati per anni le fonti principali di energia. Da qualche anno, soprattutto da quando l’ambiente è diventato un argomento molto sensibile, si è parlato tanto di energia rinnovabile che non è altro che una forma di energia rigenerabile e cosa più importante è che inesauribile. Va da sé che, per questa ragione, si parla dell’energia rinnovabile come l’energia del futuro.
Ma quali sono queste energie rinnovabili?
Secondo la normativa italiana le fonti di energia rinnovabile sono incluse il sole, il vento, le risorse idriche e geotermiche, le maree, il moto delle onde e le biomasse vale a dire la trasformazione in energia di prodotti vegetali o dei rifiuti inorganici e organici.

# Il progetto CityWave: due blocchi East e West a CityLife alimentate completamente da energia rinnovabile

CityWave

Dopo anni di trattative il comune si Milano ha affidato allo studio danese BIG – Bjarke Ingels Group il progetto Citywave che ha come obiettivo quello di completare il panorama di CityLife e quindi cambiare ulteriormente lo skyline di Milano che con questo nuovo progetto si avvicina sempre di più alle grandi capitali europee. Il progetto avrà un costo stimato tra i 170 e i 180 milioni di euro e si prevede la chiusura del cantiere entro il 2025. Secondo le dichiarazioni dei coinvolti al progetto, sarà una piccola smart city, dove qualità della vita e disponibilità tecnologia si uniranno in un progetto straordinario.

CityWave

Secondo il progetto l’intero edificio, diviso in due blocchi denominati East e West, sarà alimentato esclusivamente da energia rinnovabile, si parla di undicimila pannelli fotovoltaici in grado di fornire un’energia pari a 1200 MWh con un risparmio di quasi la metà di energia standard.

Si completerà così Citylife, un quartiere che un tempo era solo celebre per la presenza della Fiera e che invece da qualche anno si è rinnovato, facendolo diventare un luogo ricco d’iniziative e altamente competitivo a livello europeo.
Non mancherà la presenza di un parco, il verde è elemento quasi fondamentale negli ultimi progetti urbanistici (vd Bosco Verticale nda), questo per continuare a dare importanza all’ecologia e all’ambiente (un cavallo di battaglia per Sala che ha puntato su questo, una buona parte della sua campagna elettorale per la rielezione a sindaco).
Alla posa della prima pietra erano presenti numerosi organi politici, Sala ha dichiarato che l’inizio di questi lavori è cominciato senza problemi e si è detto certo che alla fine sarà un progetto ammirato dai milanesi e imitato all’estero.

Continua la lettura con: Citylife allo sprint finale

MICHELE LAROTONDA

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I 10 POSTI più BELLI d’Italia dove andare a SETTEMBRE

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Credits marghemas IG - Lago di Tenno

Il portale “Zingarate” ha selezionato dieci mete imperdibili del nostro Paese da visitare nel mese di Settembre. Scopriamole insieme.

I 10 POSTI più BELLI d’Italia dove andare a SETTEMBRE

#1 Val di Fassa, il paradiso per gli amanti delle vacanze attive (Trentino Alto Adige)

Credits ambassadorpontino IG – Val di Fassa

Se siete amanti delle vacanze attive nelle Dolomiti del Trentino c’è un luogo che fa per voi: la Val di Fassa. Un paradiso naturale dove praticare il nordic walking, mtb, canyoning e trekking. Il centro maggiore è Moena, ma non vanno dimenticati Soraga, ideale per le passeggiate nei boschi e Mazin, il paese dei pitores, gli artigiani decoratori.

 

Leggi anche: I 5 CASTELLI più MISTERIOSI del Trentino

#2 Lago di Tenno, il lago color Turchese incastonato ai piedi del Monte Mison (Trentino Alto Adige)

Credits marghemas IG – Lago di Tenno

Sempre in Trentino Alto Adige troviamo un meraviglioso lago color turchese nel comune di Tenno, a nord del Lago di Garda. Il lago si trova nei pressi del Canale di Tenno, uno dei borghi più belli d’Italia, incastonato ai piedi del Monte Misone a 570 metri d’altezza. Un’ottima meta per chi ama la montagna e il trekking e che può essere raggiunto a piedi attraverso un’antica mulattiera.

 

#3 Tour dei Castelli in Emilia-Romagna

Credits: @casltesplaces
Castello di Vigoleno

L’Emilia-Romagna è un territorio ricco di storia e cultura e i castelli sono un testimonianza preziosa. Tra quelli meglio conservati in Italia, molti sono in questa regione. Nel tour tra i castelli meritano una visita Castell’Arquato, Vigoleno, Soragna e Bardi, che offrono scorci panoramici e strutture di architettura romanica. 

Google maps – Castelli Emilia Romagna

Leggi anche: Il CASTELLO più INACCESSIBILE d’Italia

#4 Bologna, ottimo cibo, monumenti e belle vedute (Emilia-Romagna)

Credits: @_gaiadascola IG

Dai castelli passiamo al capoluogo della regione dell’Emilia-Romagna, Bologna. Per chi preferisce trascorrere due giorni in città, Bologna ha quanto di più buono si possa desiderare: ottimo cibo, monumenti e belle vedute. Imperdibile una passeggiata sotto il portico più lungo del mondo che vi condurrà fino al Santuario di San Luca. Se siete amanti dell’arte potete visitare la grande mostra dedicata a Monet e gli Impressionisti a Palazzo Albergati. 

 

Leggi anche: BOLOGNA è la città con il portico più LUNGO del MONDO (con lo zampino del DEMONIO)

#5 Cinque Terre, i borghi colorati che si specchiano sul mare (Liguria)

Credits: @ig.cinqueterre

Le Cinque Terre sono un metà imperdibile per chi vuole godere della meraviglia dei borghi con le tipiche case colorate liguri che si specchiano sul mare. In questo mese i prezzi sono vantaggiosi e il clima mite vi consentirà di fare lunghe passeggiate per i sentieri più belli della zona. Uno di questi è il trekking che da Riomaggiore conduce a Porto Venere.

 

Leggi anche: La BAIA del SILENZIO: la SPIAGGIA più BELLA tra quelle più vicine a Milano

#6 Val d’Orcia, tra borghi, natura sconfinata, colline sinuose e cipressi (Toscana)

Credits italia IG – Val d’Orcia

La Val d’Orcia, in Toscana, sembra un territorio uscito da un dipinto. Un itinerario tra borghi, da Montalcino a Montepulciano, natura sconfinata, colline sinuose e cipressi. Situata a nord del monte Amiata e vicina al confine con l’Umbria, la Val d’Orcia è un’ampia valle situata in provincia di Siena.

Credits borghitoscani.it – Mappa Val d’Orcia

#7 Rocca Calascio, la più alta roccaforte di tutto l’Appennino (Abruzzo)

Credits andrea.magnani.73 IG – Rocca Calascio

Se volete fare un viaggio indietro nel tempo Rocca Calascio è l’ideale. La più alta roccaforte di tutto l’Appennino è abbarbicata sulle montagne a picco sulla vallata della Piana di Navelli, in Abruzzo. Dal castello si gode di una vista mozzafiato ed è anche un punto di partenza per visitare i posti più belli e meno conosciuti della regione.

 

#8 Ostuni, la famosa “città bianca” (Puglia)

Credits outrinette82 IG – Ostuni

Ostuni la famosa “città bianca” di Puglia vi affascinerà con i suoi vicoli scintillanti e la sua meravigliosa architettura. Ideale per esplorare le più belle spiagge del versante adriatico pugliese e il punto di partenza per raggiungere Martina Franca, Locorotondo, Cisternino e Alberobello con i suoi celebri trulli. A settembre, poi, con meno turisti in giro la visita sarà ancora più piacevole.

 

#9 Sicilia Occidentale, da Palermo a Marsala

Credits: palermolamicitta IG

La Sicilia occidentale regala scenari da favola. Troverete città indimenticabili, monumenti, saline e spiagge da sogno. Il viaggio ideale per scoprire le meraviglie di questa parte dell’isola inizia da Palermo e giunge fino a Marsala, e oltre.  

#10 Lampedusa, una delle più belle isole del Mediterraneo (Sicilia)

Credits @laura_manfredi IG – Lampedusa

Lampedusa è una delle più belle isole del Mediterraneo, con spiagge da sogno e atmosfere da sogno, dove il tempo sembra essersi fermato. Se volte provate un’esperienza incredibile potete percorrere la strada panoramica dell’isola.

Fonte: Zingarate

Continua la lettura con: I 10 LAGHI più belli d’Europa: tra i TOP anche due della Lombardia

FABIO MARCOMIN

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Il fascino discreto della servitù

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Il fascino discreto della borghesia

Ennio Flaiano diceva che non è la libertà che manca, a mancare sono gli uomini liberi.

Un amico recentemente ha detto: “non ho mai capito come gli uomini potessero accettare il concetto di schiavitù fino ad oggi”.
È noto che gli esseri umani si dividono in due grosse categorie: le persone che accettano la vita di per sé e preferiscono non prendere decisioni. E quelli che considerano come parte integrante del vivere la possibilità di incidere sulla realtà attraverso le proprie scelte per il raggiungimento di propri desideri.

Tipico di una compagnia di amici è il diverso atteggiamento di alcuni che non vogliono mai decidere perché a loro piace il viaggio per se stesso e quelli che invece spingono in tutti i modi per vedere alcuni luoghi o per vivere certe esperienze.

Tutti a parole affermano di voler essere liberi. Però la libertà per essere autentica ha sempre come prezzo quello della responsabilità. Ogni scelta che una persona fa in modo autonomo corrisponde all’assunzione della piena responsabilità sugli effetti di tale scelta.
Libertà non significa fare ciò che si vuole ma assumersi tutto il prezzo delle proprie decisioni. Se invece si eseguono scelte di altri, si elude la responsabilità di rispondere delle conseguenze anche se queste conseguenze ricadono su chi ha effettuato la scelta.

Il sogno illusorio di molti è di potere godere di una libertà assoluta senza però assumersi mai la responsabilità su ciò che si fa e su ciò che si impone agli altri nel nome della propria libertà.

Si preferisce evitare la libertà per non dover sottostare alla relativa responsabilità. Il paradosso è che così facendo spesso le persone affidano la loro libertà nelle mani di un’autorità superiore che decide per loro anche se poi le conseguenze delle azioni prodotte ricadono interamente sul soggetto che le ha attivate invece che sull’autorità che le ha decise.

Esempio classico è quello della politica, che spesso impone ai cittadini azioni su cui sono i cittadini a pagarne le conseguenze. Alla fine la fuga dalla responsabilità si traduce nell’assunzione della piena responsabilità per aver rinunciato alla propria libertà di scelta. 

Continua la lettura con: In fuga dalla realtà

MILANO CITTA’ STATO

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Leggi anche: Il paese dei gatti scomparsi: ben 50 in pochi mesi. E’ giallo

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Riusciresti a vivere come gli INDIANI d’AMERICA? Puoi provarlo a due ore da Milano

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Credits: @hans_michael_engelke IG

Il sogno di bambini e bambine, che abitano ad ogni latitudine, diventa realtà in Valle Maira, in provincia di Cuneo: vivere alla maniera dei primi nativi americani

Riusciresti a vivere come gli INDIANI d’AMERICA? Puoi provarlo a due ore da Milano

# Il Tatanka Village, senza elettricità

Tatanka Village Credits:
@the.talkingcricket
IG

Immerso nei boschi della Valle Maira, a quota 1.200 m, si trova una perla di slow tourism: Camping Lou Dahu un campeggio che accoglie viaggiatori e turisti responsabili, amanti del contatto con la natura e del turismo slow, in candidi tepee immersi tra fiori ed erbe di montagna.

Con la vista sulle valli circostanti, il Tatanka Village regala un’esperienza minimalista davvero unica.
Nel villaggio tepee non è presente l’elettricità. Tutto il compound è ricavato su una radura con vista mozzafiato sulle montagne, ogni tenda isolata con ghiaia drenante, che fa da pavimento anche ad ogni singola unità.

# Al centro del villaggio l’iconico totem

Gli interni dei tepee sono molto ridotti: vi si possono trovare solo un tavolo e i giacigli, ricavati con un tavolato e stuoie.
Per amplificare l’esperienza, associandola davvero a quella dei nativi americani delle grandi praterie nel Nord America, è possibile preparare i propri pasti grigliando sui bracieri presenti nel villaggio.
Non può mancare il totem del villaggio, che infatti è presente e attorno a cui si può praticare lo yoga, una delle attività promosse dai proprietari.

# Nessun riscaldamento

Credits: @ducaapple IG

L’esperienza proposta è veramente il contrario del turismo “mordi e fuggi”. L’immersione nella natura è totale e la Valle Maira un angolo incantevole che propone ogni giorno tutti i colori della natura, a seconda del momento della giornata: il verde delle colline erbose, il blu del cielo, il rosso fuoco delle cime al tramonto e tutti i colori caldi e freddi regalati dai fiori ed erbe che circondano il villaggio.
A 1200 m s.l.m. è necessario portare con sé attrezzature adeguate: vestiti caldi, un sacco a pelo adeguato al clima di montagna e cappello, perché – nemmeno a dirlo – il tepee non prevede riscaldamento all’interno.
Al Tatanka Village non sono ammessi i cani e il soggiorno è consigliato per le famiglie con bambini più grandi di 2 anni, che hanno esigenze meno stringenti rispetto alla filosofia del villaggio indiano.

# Per i “meno spartani”…

L’intero complesso non è però così discriminante: fanno parte della stessa proprietà anche piazzole per roulotte e caravan, dotate di elettricità e comfort, nonché 3 appartamenti, ricavati dalla ristrutturazione di casolari di montagna, che prevedono anche aree attrezzate per i bambini.
Naturalmente ci sono mini market e ristorazione e tutta la zona, compreso il Tatanka Village, è coperta da wi-fi gratuito.
I tepee sono disponibili in vari tagli, da 4 e 5 persone, fino ai gruppi più numerosi.

# Le curiosità della comunità in Val Maira

Credits: @hans_michael_engelke
IG

La Val Maira è una valle lunga e stretta, impervia e con strade non propriamente agevoli. Considerata di difficile accesso, è stata a lungo trascurata dal turismo di massa, fino alla sua recente riscossa.
La vera chicca della zona sono i Percorsi Occitani un itinerario di trekking in 14 tappe, dalle Alpi piemontesi con dislivello a 600 metri fino ad oltre 2700 m.

Come dice il nome del percorso di trekking, la Val Maira è la culla di una delle comunità Occitane più famose d’Europa che, grazie all’isolamento dovuto ai limiti imposti dalla natura, ha prosperato in auto governo e mantenendo quasi intatta la propria lingua.
Ancora oggi in Val Maira risuona la lingua occitana, molto forte in tutta la comunità nativa: è infatti parlata – insieme all’italiano – da almeno la metà delle popolazioni delle valli piemontesi, una vera e propria istituzione della propria identità
Non a caso, lo stesso nome del Villaggio Tatanka, Lou Dahi, proviene dalla lingua occitana cui rende doveroso omaggio.

 

Fonti: Italia che cambia 
Chambradoc 

Continua la lettura con: A due ore da Milano il villaggio tedesco medievale

LAURA LIONTI

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Leggi anche: Case e Ospedali di Comunità, il piano per Milano: “Sette strutture nel 2022 e partnership con i privati”

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🛑 La M1 avrà NUOVE FERMATE: ecco quali e dove sono

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Buone notizie per Milano con un altro progetto da aggiungere alla lista. La metro si aggiorna e lo fa aggiungendo ben 3 fermate al suo percorso. I lavori inizieranno a partire dal 2023.

Vediamo quali sono le nuove fermate.

La M1 avrà NUOVE FERMATE: ecco quali e dove sono

# Via ai lavori nel 2023

Credits: @atm_milano
M1

Arriva l’ok da Palazzo Marino per “uno dei progetti di mobilità più strategici per Milano e il suo hinterland”. Il progetto da 398 milioni di euro è stato approvato e i primi lavori sul prolungamento della linea metropolitana M1 avverranno nel 2023, appena dopo i bandi da assegnare. Il nuovo tratto “rappresenterà una concreta occasione di interscambio per raggiungere il centro cittadino, alleggerendo il traffico privato ma anche quello del trasporto su gomma in ingresso a Milano”.

# TRE nuove fermate

Il percorso della rossa si aggiorna portando tre nuove fermate: Parri Valesia, Baggio e Olmi. 3,3 chilometri di tratta che faciliteranno la mobilità, grazie anche al potenziamento delle piste ciclabili di modo che i cittadini possano raggiungere comodamente le fermate anche in biciletta. Ma non è finita, è stata aggiunta una nuova uscita a sud di via Parri, la quale va ad aggiungersi a quella Nord, creando così un collegamento diretto con il quartiere Mengoni.

Palazzo Marino ha poi aggiunto che “come già si sta facendo per la M4, l’amministrazione comunale considera imprescindibile che, al termine di cantieri così impattanti, le aree interessate dai lavori vengano restituite ai quartieri più belle e fruibili, con aree gioco, nuovo verde e spazi più ampi per il passaggio di biciclette e dei pedoni”.

# Fattibile o no?

Credits: trasportinfo.it – M1 Leonardo

Il progetto di fattibilità era già stato approvato nel 2020 con un aumento del costo totale di 40 milioni in seguito ad una serie di modifiche introdotte in sede di Conferenza dei servizi che vanno a toccare migliorie varie alle sistemazioni superficiali e introduzione di nuovi servizi e attività. “Il finanziamento di questa grande opera è sostenuto dallo Stato e dal Comune di Milano. I primi 8 milioni sono arrivati grazie al “Patto per Milano”, altri 210 milioni sono garantiti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile con le risorse per il trasporto rapido di massa.”

Tuttavia, non c’è da dimenticare che i milanesi stanno ancora aspettando che i lavori per la M4 e il tratto della M1 di Sesto e Cinisello Balsamo-Monza vengano finalmente ultimati. 

Continua a leggere con: Dopo M1, M4 e M5 un altro ritardo: rinviato il RESTYLING di CORSO SEMPIONE

SELENE MANGIAROTTI

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Anche Milano avrà una ARENA. E sarà la più GRANDE d’Italia

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Si prevede che i lavori portano iniziare nel 2022 e verranno terminati prima dell’inizio dei giochi olimpici. Finalmente Milano avrà nell’area comunale un’arena degna di una metropoli europea.

Anche Milano avrà una ARENA. E sarà la più GRANDE d’Italia

16.000 spettatori

Uno spazio polifunzionale nel quartiere Santa Giulia che potrà ospitare fino a 16.000 persone, adatto per competizioni sportive ma anche eventi e spettacoli. Quindi da grandi match casalinghi per le società più blasonate del panorama meneghino e concerti, manifestazioni e altro ancora. Nel planning annuale si prevedono oltre 150 aperture annuali oltre a prestarsi per allenamenti e prove per qualunque tipo di evento che possa coinvolgere un pubblico numeroso

In mani tedesche

Eventim, colosso tedesco specializzato in spettacoli dal vivo e grandi eventi si occuperà della costruzione e gestione dell’impianto. 50.000 metri quadri coperti per 15.000 posti a sedere e circa 1.000 in piedi più altri 10.000 metri quadri esterni da utilizzare sempre per lo stesso fine. Il progetto è non definitivo in quanto la facciata potrà essere modificata in corso d’opera a seconda delle esigenze che potranno essere individuate in corso d’opera. Anche per il nome ci sono varie ipotesi, più probabile quella di affiancare il termine Arena con uno sponsor che potrà farsi carico di una parte delle spese di costruzione.

Quanto costerà?

Già, la spesa. Si parte da un costo di 180 milioni di euro e l’intenzione è di non sforare minimamente a meno che non intervenga uno sponsor che abbia determinate esigenze, ovviamente in cambio di un supporto economico. Per una metropoli che ha rimesso le ali per tornare in una posizione di prestigio è necessario avere strutture adeguate e per Milano era diventato necessario appoggiarsi al Forum che, però, è ad Assago, per cui fuori Comune.
 

Alcune particolarità

Grande rilievo nella fase progettuale è stata data all’acustica oltre che a una serie di servizi dei quali si potrà godere durante gli eventi. Ristoranti, skybox, servizi di ogni genere. Un grande parcheggio per 2750 auto completa l’opera anche se, in linea con quanto avviato dalla gestione Sala, si cercherà il più possibile di agevolare il flusso di spettatori grazie ai mezzi pubblici. Per essere certi della perfetta riuscita della realizzazione si è, come già detto, scelta la società tedesca Eventim che è un vero e proprio colosso in Europa con impianti (Lanxess Arena di Colonia, la K.B. Hallen di Copenhagen, il Waldbüne di Berlino e l’Apollo di Londra) dislocati in tutto il continente.

Continua la lettura con: Il Maxi progetto Milano Sesto

ROBERTO BINAGHI

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Le 5 APP essenziali per VIVERE a MILANO

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Credits: privacyitalia.eu applicazioni

Milano, la grande città italiana dove tecnologia e innovazione fanno da padrone. Una città sempre in movimento dove è impossibile andare in giro senza telefono. Il cellulare semplifica e velocizza tutto e così anche Milano si è adattata, ormai da anni, a rendere il tutto più veloce e comodo tramite alcune applicazioni.

Le 5 APP essenziali per VIVERE a MILANO

È chiaro: ormai senza alcune App non si può star senza, sono diventate essenziali per la nostra vita quotidiana. Ma se ci sono quelle che tutti hanno, alcune sono più specifiche e usate in determinate occasioni, o in posti specifici. Queste sono le 5 app senza le quali non si può vivere a Milano nella selezione di milanotoday.it

#1 ATM App

Credits: play.google.com
ATM App

In una città dove il servizio di trasporto pubblico funziona, un’app specifica che ti permette di comprare biglietti, aggiornare abbonamenti, cercare orari e fermate e rimanere costantemente aggiornati sulla circolazione dei mezzi diventa essenziale. L’ATM App è infatti l’applicazione dell’Azienda Trasporti Milanesi. Nessun milanese che utilizza i mezzi pubblici può farne a meno. Un po’ come i provinciali pendolari non possono fare a meno dell’app Trenord, l’efficienza dei mezzi però è un po’ diversa.

#2 Moovit

Credits: play.google.com
Moovit

Si rimane sempre in tema mobilità, ma con quest’app non si parla solamente di metro, tram o bus. Moovit, infatti, fornisce tutte le principali informazioni in tempo reale sia sul trasporto pubblico sia su quei mezzi come bicicletta, taxi e monopattino. In poche parole Moovit è l’app che serve a chi si sposta spesso anche in sharing e a Milano queste persone non sono per niente poche. Moovit permette inoltre di pianificare in tempo reale il tragitto più adatto e dice dove sono le piste ciclabili. Infine tiene aggiornati in tempo reale su eventuali sospensioni o scioperi.

#3 FitPrime

Credits: play.google.com
Fitprime

La scusa più comune per non fare attività fisica è il non avere tempo, a volte però non si tratta solo di scuse ma è la realtà. Spesso dopo una giornata di lavoro uno preferisce rilassarsi piuttosto che andare a correre. L’applicazione FitPrime, con un abbonamento mensile, permette di praticare l’attività sportiva preferita dove vuoi e quando vuoi. Fornisce un pass per centri sportivi ma fornisce anche allenamenti online con più di 1000 lezioni registrate e live.

#4 AppTaxi

Credits: play.google.com
Apptaxi

Se con il sharing i taxi hanno trovato dei buoni sostituti, un’app che ti permette di chiamare il taxi in pochi minuti può essere sempre utile. Con AppTaxi si attiva il GPS e l’app individua la posizione dell’utente sulla mappa di Milano e invia un taxi. In più se serve l’app ti mette in contatto con un operatore.

#5 Gorillas

Credits: play.google.com
Gorillas

Si tratta di un’app abbastanza nuova a Milano. Grazie a Gorillas si può fare la spesa in 10 minuti: si ordinano i vari generi alimentari e in 10 minuti arriva un biker sotto casa con tutti i prodotti richiesti. In più Gorillas vuole essere sostenibile, infatti ogni bikers guida una bici elettrica.

 

Continua la lettura con: 10 MODI per muoversi a MILANO: in sharing, con i mezzi pubblici o perfino in barca

BEATRICE BARAZZETTI

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Leggi anche: Milano continua a perdere abitanti nel 2021. “La politica ne parli”

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La CITTÀ dove si gira sui CARRELLI del MINIGOLF. Qui la macchina è abolita

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Credits: www.catalinaexpress.com Avalon

Immaginatevi una città dove le macchine sono abolite, troppo grosse per passare tra le vie del paese, ma visto che muoversi solamente a piedi è scomodo e faticoso si decide di proporre i carrelli da minigolf come mezzi di trasporto. Sembra un’idea da film, di quelle prese per catturare l’attenzione dello spettatore proprio perché idee un po’ folli e strane che difficilmente si trovano nella realtà.

La CITTÀ dove si gira sui CARRELLI del MINIGOLF. Qui la macchina è abolita

Invece non è un’ipotetica scena di un film, anzi potrebbe esserlo, ma certamente è anche la realtà. Sì perché in California c’è un’isola chiamata Santa Catalina nella quale c’è solo una città: Avalon. È proprio qui che le persone non girano in macchina ma con dei carrelli da minigolf.

# Un’isola paradisiaca con un’unica città

Credits: @sagar.timalsina
Santa Catalina Island

Avalon è l’unica città di un’isola paradisiaca, perfetta sia per rilassarsi che per andare all’avventura divertendosi.  Con le sue meravigliose sabbie, i sentieri escursionistici e i bar sulla spiaggia sull’oceano, l’isola offre un’esperienza turistica unica che vuole soddisfare i desideri di tutti.

# Mille cose da fare ad Avalon

Credits: @bookingcom
Avalon

Come descrive il sito siviaggia.it qui si può fare uno dei più bei 10 snorkeling sul Pianeta grazie all’acqua trasparente e ad una vita sottomarina ricchissima. Ma non solo. Sull’isola si possono fare tour culinari, seguire uno spettacolo al Casinò e visitare il campo da golf più antico ancora operativo a ovest del Mississippi, nonché uno dei più panoramici dell’intera California. Un’isola dove la sua unica città, Avalon, è costituita da case che si aggrappano ad una ripida collina che avvolge il vivace porticciolo.

# Qui i residenti girano su golf cart

Credits: pinterest.it
Avalon

Oltre ad essere una città molto particolare, Avalon è certamente una città dalle abitudini strane. Abitudini però dettate da leggi. Qui le strade tortuose e ripide non sono facili da percorrere in macchina, inoltre la città vieta l’utilizzo di essa. Il numero di macchine che può entrare ad Avalon, infatti, è molto limitato e per questo si è trovato come opzione B l’utilizzare i golf cart.

Una soluzione così strana da essere diventata quasi un’attrazione turistica. All’interno della città e dell’isola, infatti, i giri turisti in golf cart sono molto famosi e i visitatori spesso noleggiano questi carrelli perché la trovano la soluzione più comoda e caratteristica.

# La legge

Credits: www.catalinaexpress.com
Avalon

Più precisamente nella città possono entrare solamente “autoette”, ovvero veicoli  sotto i 140 cm di larghezza, i 300 cm di lunghezza e che pesano meno di 820 kg. Per questo spesso si ritengono i golf cart la soluzione migliore. Inoltre, ogni residente può richiedere al consiglio comunale un permesso per possedere un “autoetta”, purché sia un solo veicolo per nucleo famigliare. Una legge abbastanza rigida che lascia subito intuire che per un privato possedere un auto dalle dimensioni normali è pressoché impossibile.

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BEATRICE BARAZZETTI

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In fuga dalla realtà

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Paura e delirio a Las Vegas

Easy Rider è un film simbolo che ha rilanciato il cinema americano con il movimento della new Hollywood. La trama è molto semplice: due personaggi si muovono in motocicletta all’interno degli Stati Uniti. È un classico road movie tranne quando alla fine arrivando a New Orleans il film entra in una dimensione onirica con il consumo di droghe tipico dell’epoca.

Negli anni sessanta e settanta la fuga dalla realtà si perseguiva con il consumo di stupefacenti che da un lato consentiva di uscire dalla banalità quotidiana piccolo borghese della società occidentale e dall’altro veniva usato in maniera conscia e strumentale come un modo per stimolare la creatività.

Questo scopo ricercato nelle droghe è stato via via sempre più normalizzato a livello di società che ha moltiplicato le modalità virtuali di evasione dal quotidiano rendendola sempre più endemica.

Una evasione dal reale che si attiva nel mondo virtuale, di internet, dei social, della stessa tv, che ha una dimensione collettiva non più individuale.
Si fugge dalla realtà della propria vita che è governata da forze spesso imprevedibili e che ha una atipicità fortemente soggettiva, per riparare in una realtà collettiva, artificiale, che è totalmente controllata dai mezzi di informazione e sociali che l’hanno costruita.

Si scappa pertanto da una realtà in cui comunque si era liberi per approdare in una forma di gabbia in cui tutte le scelte sono già programmate e ogni tipo di immaginazione al di fuori di questa realtà fittizia deve essere repressa.

La condizione per stare nella società è di essere in fuga dalla realtà. Chi è in contatto con la realtà è un asociale. 

Continua la lettura con: Il panico degli intoccabili

MILANO CITTA’ STATO

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Leggi anche: Cara Michela Murgia, ha visto quante poche donne candidate alle elezioni? Altro che lo schwa

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Le principali OPPORTUNITÀ che può darti MILANO

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Credits: @mi_tomorrow IG

Milano è da sempre stata il polo finanziario e centro multiculturale d’Italia, il luogo dove si sono tenuti i concerti storici più famosi, la sede della Borsa Italiana, la capitale mondiale della moda e una fra le capitali di svariati eventi. Tutto questo ha portato negli anni alla giusta convinzione che Milano sia la città adatta per self made men all’italiana, per giovani imprenditori, innovatori o artisti di varie discipline. Vediamo assieme quali possono essere le principali opportunità che offre il capoluogo lombardo.

Le principali OPPORTUNITÀ che può darti MILANO

# Aprire qualcosa di tuo

Imprese digitali, start-up, negozietti di provincia, street food, agenzie. Qui a Milano nasce e cresce tutto molto velocemente, come funghi in autunno dopo la pioggia. La burocrazia regionale è di gran lunga più veloce che nel resto d’Italia e il settore dei servizi offre ampi spazi cuscinetto a settori che possono essere complementari, se non proprio di supporto, all’idea di successo che hai sempre avuto in mente. Perché aspettare, quindi? Milano corre veloce come un centometrista, e per starne al passo occorrono gambe e ossa forti.

# Incontrare le persone giuste

Credits: alamy.it
stretta di mano

In un centro urbano multitasking e testimone di un melting pot per cui ci invidiano a molte latitudini, una persona con antenne puntate e spirito di iniziativa può certamente trovare sagge guide e pragmatici consiglieri per rifinire la propria mentalità, le proprie idee o (vedi sopra) l’idea di una start-up da avviare. Gli eventi a 360 gradi che si tengono a Milano sono il campo da gioco giusto per queste iniziative.

# Il settore digital

Credits: wired.it
Start up

La locuzione digital transformation (in italiano trasformazione digitale) indica un insieme di cambiamenti prevalentemente tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali, associati con le applicazioni di tecnologia digitale, in tutti gli aspetti della società umana. Per proprietà transitiva e sommando tutti i fattori sopraelencati, è facile intuire quale sia il posto adatto in Italia perché tutto questo diventi reale. Come del resto avviene ormai da anni.

# Sei connesso con tutto

Credits: 7giorni.info
connesso con tutto

Direttamente collegato al punto precedente. Tanto per dirne una e senza neanche andar troppo lontano, Milano è stata la prima città in Italia a essere coperta dalla fibra ottica, alias la connessione internet più veloce attualmente esistente, al netto dell’avveniristico 178 terabit dell’University College of London (attualmente in fase di sperimentazione). L’anno era il lontano 2002: preistoria pura, se si pensa a quanto nel frattempo la città abbia fatto per migliorare in altri campi.

# Le migliori università

Credits: @christianbonalli
Università Bocconi

Per quanto concerne la formazione professionale, l’Italia gode di un ottimo schieramento da Nord a Sud e anche le università statali, oltre ad essere fra le prime al mondo (la prima in assoluto è l’Università Alma Mater studiorum di Bologna, fondata nel 1088, che anticipò di poco Oxford) sono un vanto del nostro Paese. Per quanto riguarda Milano, Politecnico, Bocconi e Cattolica guidano la classifica 2020 stilata dal Censis nelle categorie Politecnici e Grandi Atenei non statali, confermando l’importanza della nostra città nel panorama accademico del Belpaese.

# Più placement e nuove professioni

Se è vero che la fuga dei cervelli, e il conseguente tentativo di richiamo grazie a sgravi fiscali che stanno mettendo in pratica i recenti governi, è una testimonianza di quante eccellenze professionali abbiamo all’estero, resta comunque una larga parte di medici, ingegneri, economisti e professionisti vari che in Italia e soprattutto a Milano hanno trovato la realizzazione professionale, che molti hanno cercato altrove. Ivi comprese le nuove professioni nel settore digital.

# Internazionalizzazione

Credits:in-domus.it
campus Milano internazionale

Da sempre un punto fisso del nostro polo cittadino. Aprirsi al mondo, accogliere, innovare, sperimentare culture agli antipodi della nostra. I cartelli “non si affittano ai meridionali” di sessanta e passa anni or sono sono un ricordo bruciato come la testa di un cerino. Milano si è aperta al mondo come poche città, e continua a tenere la barra dritta sul progresso e su un futuro in costante crescita.

Queste sono solo alcune delle opportunità che Milano può offrire, sia ai milanesi stessi, che al resto degli italiani o agli stranieri trasferitisi o in procinto di trasferirsi qui. Quali altre chances intravedete, amici lettori? Ne abbiamo tralasciata qualcuna? Diteci la vostra.

Continua la lettura con: Cosa offre MILANO di MENO rispetto a BERLINO? Le 7 DEBOLEZZE indicate da chi si trova nella capitale tedesca

CARLO CHIODO

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Leggi anche: Elezioni Milano 2021, candidati sindaco e liste per le Comunali

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5 LUOGHI dove fare BAREFOOTING in Italia

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Credits emanuele_lion IG - Su Giudeu

State cercando delle esperienze in grado di farvi allentare le tensioni, ricaricarvi di energie positive e rendervi rilassati? Ecco 5 luoghi in Italia, dal Trentino Alto Adige alla Sardegna, dove poter camminare a piedi nudi a contatto con la natura.

5 LUOGHI dove fare BAREFOOTING in Italia

#1 A Senal-San Felice si può provare un’esperienza ricca di spiritualità

Credits armandobortolotti – Senale-San Felice

In provincia di Bolzano, a Senale-San Felice, c’è un luogo dove fare Barefooting è una esperienza essenziale, ricca di spiritualità lungo uno dei luoghi di pellegrinaggio più antichi dell’Alto Adige. Sono tre i percorsi:
– il sentiero Pilgerweg, su fondo ghiaioso, erboso e boschivo, che conduce al suggestivo Passo Palade; 
– un bosco di prato fresco che porta alla Malga Monte Luco;
– un percorso Kneipp, a contatto con l’acqua dei ruscelli, del lago e della Cascata di Tret.

 

#2 A Bressanone in un rifugio immerso nella natura

Credits sabino80c IG – Seehorf Nature Retreat

A Bressanone c’è un vero e proprio rifugio immerso nella natura, il Seehorf Nature Retreat. Si può camminare a piedi nudi, per rilassare corpo e mente, partendo da un morbido manto d’erba fino al lago privato della struttura dove immergere i piedi per una istantanea sensazione di benessere. Si prosegue poi verso il bosco dei pini rimanendo immersi nel silenzio ricolmato dai suoni della natura.

 

#3 Su Giudeu in Sardegna, una delle spiagge più belle d’Italia

Credits emanuele_lion IG – Su Giudeu

A Su Giudeu, a Chia in Sardegna, tra le spiagge più belle d’Italia nel 2018. Il luogo ideale per allentare le tensioni, ricaricare le energie positive, rilassarsi e anche riattivare e tonificare i muscoli delle gambe. Questo paradiso di sabbia bianca finissima e mare cristallino è collegato all’hotel Aquadulci da dove parte un breve sentiero caratterizzato da quattro tipologie diverse di terreno calpestabile: un giardino all’inglese, una passerella in legno, la sabbia e infine il mare. 

 

#4 Il Percorso Francescano per la Pace da Gubbio ad Assisi

Credits umbriain.it IG – Percorso Francescano

In Umbria il Percorso Francescano per la Pace, che collega Gubbio ad Assisi, è ricco di prati, ruscelli, sorgenti e boschi dove camminare a piedi nudi. Inoltre lungo l’itinerario viene costeggiato il Castello di Petroia, uno storico maniero medievale, trasformato in dimora di soggiorno dove sono stati recuperati i vecchi percorsi rurali con oltre 10 chilometri di camminate.

#5 Il Po Forest a Polesine Parmense

Credits salonedelcamper – Po Forest

Il Po Forest è un percorso magnifico alla scoperta dell’argine del Po, del suo bosco e della sua vegetazione realizzato nel 2018 a Polesine Parmense, in provincia di Parma. Si trova nell’Antica Corte Pallavicina, un castello del 1300 affacciato sulla Golena del Po. Ci vuole un’ora per percorrere tutto l’itinerario di due chilometri e mezzo tra la natura rigogliosa, ricca di coltivazioni, fauna e vegetazione spontanee. 

 

Fonte: SiViaggia

Continua la lettura con: Passeggiare tra TORRENTI e CASCATE: i 5 percorsi più BELLI e più FRESCHI della Lombardia

FABIO MARCOMIN

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Un GRATTACIELO ALTO metà EVEREST: il nuovo traguardo di una sfida partita da soli 16 metri

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Credits: kason2047.pixnet.net X-Seed 4000

Grattacieli, edifici che si sviluppano in verticale e che hanno un numero notevole di piani. Oggi sono oggetto delle più grandi gare di architettura: c’è chi cerca di dargli le forme più strane e chi sceglie di giocare esclusivamente sull’altezza. Eppure è impossibile che tutto d’un tratto si sia deciso di elevare gli edifici da un piano a 15, 16, 20 e 100. Ecco la storia degli alti edifici fino a quello che sarà realizzato nei prossimi anni: 4000 metri di grattacielo.

Un GRATTACIELO ALTO metà EVEREST: il nuovo traguardo di una sfida partita da soli 16 metri

# Il primo grattacielo della storia: alto 16 metri alla fine del settecento

Credits: industrialheritagenetworks.com
Ditherington Flax Mill

Se si dicesse che l’antenato di tutti i grattacieli è un edificio di circa 16 metri di altezza, probabilmente gli attuali architetti e ingegneri riderebbero. Eppure è proprio così: è il Ditherington Flax Mill nel sobborgo di Shrewsbury, in Inghilterra. Un edificio industriale costruito nel 1797, nonché il primo con una struttura interna in ferro e per questo considerato come “il nonno dei grattacieli”.

Con un’altezza un po’ più da grattacielo, invece, il secondo edificio più alto costruito nella storia è stato l’Home Insurance Building a Chicago con i suoi 42 metri. E poi nel 1889 è arrivato un edificio tutto italiano, che sicuramente non può essere considerato un grattacielo, ma che all’epoca ha superato in altezza tutte le restanti costruzioni del mondo: si tratta della Mole Antonelliana a Torino con i suoi 167 metri.

# La gara newyorkese

Credits: empirestatebldg
Empire State Building

Con un po’ di salti temporali e di altezze, in ordine, gli altri edifici che negli anni si sono conquistati il primato di essere la costruzione più alta del mondo sono il Grattacielo Singer a New York con 186 metri di altezza, Torre MetLife sempre a New York alta 213 metri, il Grattacielo Woolworth della Grande Mela alto 241 metri e la Banca di Manhattan a Wall Street alto 283 metri. In poche parole nella Grande Mela si faceva a gara a chi costruisse l’edificio più alto. Anche gli altri due edifici più alti sono infatti newyorkesi: si sta parlando del Chrysler Building e del famoso Empire State Building, alto 318 metri.

# L’edificio più alto del mondo: 828 metri

Credits: infobuild.it
Burj Khalifa

Se negli anni poi la gara americana continuò, ad un certo punto comparvero anche la Cina, l’Arabia Saudita, il Giappone e altri stati asiatici a competere. Oggi infatti l’edificio più alto al mondo è il Burj Khalifa a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. Con i suoi 828 metri di altezza è 3 volte più alto della Torre Eiffel. In più, se si pensa a con quanti pezzi è stato costruito, questi sono così tanti da percorrere un quarto del giro del mondo. E l’acciaio usato è così tanto da costruire 5 Airbus A380.

# I futuri re delle altezze

Credits: skyscrapercenter.com
Miapolis Miami

Ma i grattacieli che si vogliono realizzare saranno molto più ambiziosi. Il primo a poter superare il Burj Khalifa sarà il Miapolis a Miami. Si tratterà di una sorta di città verticale con ristoranti, negozi, terrazza panoramica, un molo privato e ovviamente appartamenti. Sarà alto 975 metri e conterà 160 piani. A Tokyo poi si vuole provare a toccare i 1000 metri di altezza, cosa assurda per un edificio. Con 202 piani potrebbe coprire un’area 4 volte più grande il Principato di Monaco. In entrambi casi si tratta di edifici già realizzati, ma ancora non completati.

# X-Seed 4000: l’edificio che sarà alto metà dell’Everest

Credits: kason2047.pixnet.net
X-Seed 4000

Ma l’edificio ad oggi quasi impensabile e che invece è stato ben pensato è il X-Seed 4000. Molto probabilmente sarà realizzato a Tokyo e toccherà i 4000 metri di altezza. Sarà alto come una vera e propria montagna, come le nostre alpi, e poco meno della metà dell’Everest. Per costruirlo serviranno 3 milioni di tonnellate d’acciaio e sarà talmente pesante da triplicare di gran lunga il peso del Golden Gate, il ponte che unisce la Baia di San Francisco con l’Oceano Pacifico. Un edificio di 800 piani, dalla forma proprio di una montagna che si ispira al Fujiyama. Il progetto è della società Taisei Corportation e il grattacielo dovrebbe sorgere su una piattaforma galleggiante di 6,5 chilometri di diametro e potrebbe ospitare sino a un milione di persone.

Continua la lettura con: Arriva un NUOVO GRATTACIELO nella BILLIONAIRE’S ROW di New York

BEATRICE BARAZZETTI

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🛑 Il MAXI progetto MILANO-SESTO avrà un impatto economico di 2,3 MILIARDI di euro

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Credits: ©Foster+Partners

Un progetto di grande rilevanza che, ad oggi, contribuisce a 9 dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu. MilanoSesto, insieme allo studio di architettura Foster-Partners, intende rigenerare le ex Acciacierie Falck di Sesto San Giovanni, dismesse dal 1996, con un impatto economico previsto di 2,3 miliardi di euro. La realizzazione della prima fase sta per avviarsi, in quanto segnata per la seconda metà del 2021.

Vediamo nel dettaglio di cosa tratta questo progetto e quali sono i numeri reali implicati nella sua realizzazione.

Il MAXI progetto MILANO-SESTO avrà un impatto economico di 2,3 MILIARDI di euro

# Un progetto molto AMBIZIOSO

 
Credits:
©Foster+Partners

“Per i prossimi anni un progressivo sviluppo di aree residenziali, nuove piazze, spazi commerciali e uffici e, soprattutto, luoghi pensati per connettere le persone”. Questo è il masterplan di Milano Sesto che prevede la rivisitazione dell’area delle ex Acciaierie di Sesto San Giovanni a partire dalla divisione in due lotti: il primo lotto è quello che viene chiamato “Unione Zero”, il cui tema centrale sarà la sostenibilità, e un secondo lotto che rappresenta il cuore del progetto.

# Le FASI del progetto

 
Credits: ©Foster+Partner

Questa sarà la prima fase che prenderà avvio nella seconda metà del 2021 e vedrà realizzare una grande area residenziale con un hotel di oltre 60 metri e 250 camere e uno studentato con 700 posti letto, più altre residenze libere. Un totale di 7 edifici disposti su 250 mila metri quadrati. Il tutto all’insegna della sostenibilità ambientale puntando sull’utilizzo di materiali che promuovono l’efficienza energetica e l’ottenimento di certificazioni LEED e WELL, come Cradle to Cradle.

La seconda fase, costituita dal vero fulcro del progetto, prevede la costruzione della Città Salute e della Ricerca, curato dallo studio MCA Mario Cucinella Architects. Questa seconda fase del masterplan è di particolare importanza in quanto, come fa notare Fabio Marcomin nel suo articolo, si tratta di “un complesso pubblico di assoluta eccellenza clinica e scientifica che metterà insieme le nuove sedi dell’Istituto neurologico Besta e dell’Istituto nazionale dei tumori”.

# L’impatto è ENORME

Credits: medicinaonline.com

È di circa due milioni e mezzo di euro la previsione del totale generato da entrambi i lotti, Unione Zero e Città Salute. La ricerca sull’impatto economico, ambientale e sociale svolta da The European House-Ambrosetti e in collaborazione con Milanosesto e Hines parla di 1.060 milioni di euro per il nuovo quartiere e 1.300 milioni di euro per il polo di ricerca. Queste sono le cifre che verranno toccate, secondo le previsioni, tra il 2022 e il 2025.

# Le cifre sono da CAPOGIRO

L’head di The European House-Ambrosetti, Emiliano Briante, svela che saranno 2.700 gli addetti impiegati insieme ad altri 4.800 negli uffici e nelle attività retail di Città Salute. “Da un lato c’è il valore generato dai 4 anni di cantiere, ma ancor più quello attivato da 500mila prestazioni ambulatoriali all’anno, 180mila presenze nell’albergo vicino alla stazione a ponte di Renzo Piano, visitatori, studenti, city users e circa 800 unità residenziali sull’Unione Zero per 2.200 abitanti. In termini di indotto, 188 milioni annui di consumi addizionali, pari alla spesa alimentare annua di 33mila famiglie e 4 volte il bonus auto finanziato dalla Regione nel 2021.”

Inoltre, l’impatto stimato su Sesto sarà di 23 milioni, sulla Città metropolitana di 58 e sull’intera Lombardia di 107. Senza contare il gettito fiscale: “nelle casse del Comune arriveranno 2,6 milioni tra Imu, Tari e Irpef, ossia il 6,2% delle entrate complessive del bilancio di oggi e 1,3 volte l’attuale spesa del municipio per interventi a supporto degli anziani.”

Questa ricchezza verrà, secondo quanto affermato, restituita in servizi ai cittadini. Sarà veramente così?

Continua a leggere con: RIGENERAZIONE FARAONICA a Milano: il via a “UNIONE ZERO”

SELENE MANGIAROTTI

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🛑 La BAM (Biblioteca degli alberi) diventa un’AGORÀ CULTURALE: il programma

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Credits: @monicaritah BAM

A tre anni dalla sua apertura ufficiale, la Biblioteca degli Alberi di Porta Nuova si rinnova. Con un lido milanese appena chiuso, il parco nei mesi estivi ospita infatti sdraio e ombrelloni per far sentire in spiaggia anche gli abitanti della città, BAM non si vuole fermare e si trasforma in un agorà culturale.

La BAM (Biblioteca degli alberi) diventa un’AGORÀ CULTURALE: il programma

# Da parco urbano a piazza della cultura

Credits: @monicaritah
BAM

Da “semplice” area verde urbana, il Comune di Milano, proprietario del parco, insieme alla Fondazione Catella ha deciso di rendere il “giardino botanico contemporaneo” di Porta Nuova un centro di incontro e di cultura. In questo nuovo progetto la parola d’ordine sarà ambiente. Come dice Kelly Russel Catella, presidente della fondazione, infatti, in un periodo pandemico che ha rafforzato le nostre convinzioni, prima di tutto bisogna favorire l’ambiente. A BAM saranno organizzati orti didattici e concerti, un programma ricco che trasformerà il parco in una vera e propria piazza culturale aperta a tutti.

# Back to the City

Credits: @simontroncone
Back to the city

Con una disponibilità economica di 3 milioni di euro annui per organizzare un programma spettacolare, l’agorà culturale di BAM è stata inaugurata domenica sera con il concerto “Back to the City!” dell’Orchestra Verdi con Stefano Bollani al pianoforte e con un repertorio dedicato a Gershwin. Un’occasione per festeggiare la fine dell’estate e il ritorno in città. E poi il via ad un programma ricco di storia, scienza, ambiente, spettacoli e tanto altro.

# La prima parte del programma

Credits: @milanoguida
BAM

L’obiettivo principale del nuovo progetto per BAM guidato da Francesca Colombo è creare un luogo di musica e cultura all’aperto, che possa essere accessibile a tutti e che si focalizzi sui temi più urgenti in questo periodo. Senza toccare l’argomento pandemia, già sentito fin troppo, il programma per BAM vuole sensibilizzare sul tema della sostenibilità e creare, allo stesso tempo, un luogo di incontro per tutti, un incontro che è mancato in questo anno e mezzo. Tra gli eventi già programmati, oltre al concerto di inaugurazione ci saranno:

un forum aperto alla cittadinanza che il 29/9 ospiterà la scienziata Ilaria Capua e l’accademico Noam Chomsky, mentre il 12 ottobre ci sarà la lectio magistralis di Chomsky. Qui il tema principale sarà il rapporto tra uomo e sostenibilità.

Altri eventi già organizzati sono l’incontro del 2 ottobre con l’architetto Mauricio Cardenas e la World Mental Health Day (giornata mondiale della salute mentale), giornata che sarà interamente dedicata al benessere della mente.

E ancora il 19 settembre ci sarà la festa “Benvenuto Autunno!”, dedicata al tema della protezione delle specie migratorie, e l’evento “Il verde e il blu festival”, durante il quale per tre giorni(dal 10 al 12 settembre) saranno organizzati incontri, performance e musica, tutto dedicato agli oceani e alle città sostenibili.

Continua la lettura con: PIAZZA FREUD diventa PEDONALE: più VERDE e in continuità con la BIBLIOTECA DEGLI ALBERI

BEATRICE BARAZZETTI

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Leggi anche: Davide Silvestri e Kekko dei Modà: perché hanno due cognomi diversi ma sono parenti?

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Il panico degli intoccabili

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I cavalieri dell'Apocalisse

La psicologia di chi vive nella sicurezza e nell’intoccabilità è sbilanciata verso un senso di inconsistenza del pericolo. Una sorta di delega agli altri delle proprie paure.

Questo capita in particolare negli ambiti più elevati del potere. Nonostante le società democratiche professino l’uguaglianza tra i cittadini di fatto alcuni gruppi sociali sono molto divisi dagli altri ed è difficile per chi non ne fa parte varcarne il confine.

Tutti conoscono la sindrome del parlamentare che una volta eletto cambia completamente modo di rapportarsi con la realtà. Una realtà da cui viene come protetto da una gabbia dorata che lo salvaguarda dai principali problemi e pericoli della vita.

Quando però capita un problema che non è alienabile ad altri e che colpisce trasversale tutte le condizioni sociali, scatta il panico soprattutto tra chi si sentiva più protetto e non è più abituato ad affrontare la vita.

Esempi clamorosi li vediamo tutti i giorni in cui personaggi apparentemente miti e sopra le parti si scaldano, proiettano sulle persone il loro terrore e invocano interventi drastici per scongiurare le sette trombe dell’apocalisse.

Continua la lettura con: Stato di Zombie

MILANO CITTA’ STATO

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Leggi anche: La politica del Rolex, imbevuta dell’odio di tutta la politica

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Il PARADOSSO: il governo affida AI NOTAI la RIFORMA delle START UP

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Dopo aver ripristinato l’obbligo di redigere un atto pubblico di fronte ad un notaio per costituire una startup innovativa, sarà solo la piattaforma del notariato a gestirne l’apertura. L’ennesimo paradosso italiano.

Il PARADOSSO: il governo affida AI NOTAI la RIFORMA delle START UP

# La costituzione online delle startup sulla piattaforma del notariato

Il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri ha affidato in esclusiva alla piattaforma del notariato, gestita dalla società “Notartel”, la costituzione online delle startup. Una piattaforma già imposta ai notai che non hanno altra scelta per la conservazione degli atti. Questo è uno di quei dettagli che rischiano di mettere in dubbio gli impegni presi con la UE sulle transizioni digitale ed ecologica e che mostra un Governo sensibile più alle posizioni di chi resiste al cambiamento per tutelare i propri interessi che a quelle di chi è impegnato a portare innovazione e concorrenza nel sistema economico italiano.

Lo schema di Dlgs aggiunge quel pezzo che mancava alla legge di recepimento della direttiva Ue sugli strumenti e i processi digitali nel diritto societario: a chi viene affidata la costituzione degli atti di srl e srls online? Il Consiglio dei Ministri non sembra avere dubbi: alla piattaforma digitale del Consiglio Nazionale del Notariato, che riceverà la documentazione e verificherà la firma digitale. Entro giovedì 16 settembre sarà compito delle Camere fornire il loro parere tecnico.

# Il presidente di Roma Startup Gianmarco Carnovale: “Si profila una situazione di monopolio a favore dei notai

Il presidente di Roma Startup Gianmarco Carnovale commenta la scelta del governo: “Un braccio di ferro fra civiltà e lobby del Medioevo che prosegue. Si profila una situazione di monopolio a favore dei notai che rischia di andare in contrasto con quanto previsto dalla stessa direttiva europea”.

# A causa dei notai l’Italia è il Paese europeo dove costituire una srl costa di più, fino a 4mila euro contro una media di poche centinaia

Questo monopolio, come scrive Giovanni Iozzia su Economyup, porta a essere l’Italia il Paese europeo dove costituire una srl costa di più, fino a 4mila euro contro una media di poche centinaia. Per questa ragione la sentenza del Consiglio di Stato, che a fine marzo ha cancellato la possibilità di costituire una startup online e gratuitamente, è diventata un caso amplificato poi dal recepimento della direttiva europea sul diritto societario digitale tutto a favore dei notai. A riguardo la sentenza ricorda che in base all’art. 11 della Direttiva 2009/101/CE “in tutti gli Stati membri la cui legislazione non preveda, all’atto della costituzione, un controllo preventivo, amministrativo o giudiziario, l’atto costitutivo e lo statuto della società e le loro modifiche devono rivestire la forma di atto pubblico”.

# La scelta del governo rischia di aumentare i costi per gli imprenditori e essere in contrasto con le normative europee

In aggiunta a questo fatto la creazione di una piattaforma unica per la costituzione online di srl e srls non potrà consentire una riduzione dei costi per gli imprenditori che decideranno di aprire nuove aziende, ma al contrario potranno aumentare vista l’assenza di concorrenza. Inoltre la scelta di affidare ai noti la gestione esclusive delle nuove srl e srls rischia di essere in contrasto sia con la direttiva europea sul diritto societario sia con gli orientamenti generali dell’Unione. Nel Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea (TFEU), gli articoli 101 e 102 specificano come gli accordi anticoncorrenziali e le pratiche concordate tra imprese siano assolutamente vietati.

Fonte: EconomyUp

Continua la lettura con: ITALIA a marcia indietro: per le STARTUP si torna alla CARTA. Fracassi (Mol): “il notariato ha perso di vista l’interesse generale”

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: Altro che smart working, ecco il lavoro “ibrido”. Così i “cervelli” vanno alle multinazionali (senza spostarsi)

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🛑 L’elenco degli AUTOVELOX questa settimana sulle strade della LOMBARDIA

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Il rientro dalle ferie per la maggior parte delle persone implica anche qualche sorpresa.
Per evitare che possa, la sorpresa, essere annoverata tra quelle non gradite, ci rendiamo utili pubblicando l’elenco delle posizioni reso pubblico da Polizia dello Stato degli autovelox mobili in Lombardia da lunedì 6 Settembre a domenica 13 Settembre.

L’elenco degli AUTOVELOX questa settimana sulle strade della LOMBARDIA

L’elenco pubblico fornito da Polizia dello Stato. 

Credits: sodi.com
Autovelox

Lunedì 6 settembre
Strada Provinciale SP / 128 Treviglio-Brignano-Cologno al Serio BG
SP / 233 Varesina VA

Martedì 7 settembre
Autostrada A / 9 Lainate-Chiasso CO
Strada Statale SS / 36 del lago di Come e dello Spluga LC
Strada Provinciale SP / 122 Francesca – Pontirolo BG

Mercoledì 8 settembre
Strada Statale SS / 629 del Lago di Monate VA

Giovedì 9 settembre
Autostrada A / 9 Lainate-Chiasso CO
Strada Provinciale SP / 470 della Valle Brembana BG

Venerdì 10 settembre
Autostrada A / 07 Milano-Genova PV
Strada Statale SS / 9 via Emilia LO
Strada Provinciale SP / 235 di Orzinuovi LO
SP / 69 di Santa Caterina VA

Sabato 11 settembre
Strada Statale SS / 9 via Emilia LO
Strada Provinciale SP / 128 Treviglio-Brignano-Cologno al Serio BG

SP / 235 di Orzinuovi LO

Domenica 12 settembre
Strada Statale SS / 9 via Emilia LO
Strada Provinciale SP / 235 di Orzinuovi LO

Continua la lettura con: Vacanze in Lombardia

ROBERTO BINAGHI 

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Leggi anche: Green Pass senza vaccino? Sì, ecco quando è possibile e come ottenerlo

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La quaresima di Via Lecco: la saga del COPRIFUOCO alcolico a PORTA VENEZIA

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L'incontro per sollevare le richieste dei commercianti e della comunità del quartiere. Credits: @michelealbiani IG

C’è un’ordinanza del Sindaco, in vigore a Milano, che fatica ad essere accettata fino in fondo: quella che vieta la somministrazione di alcolici dalle 22:00 alle 5 di mattina, ma solo in una zona di Milano.

La quaresima di Via Lecco: la saga del COPRIFUOCO alcolico a PORTA VENEZIA

# Il cavillo di battaglia

L’ordinanza generale è di inizio agosto ed è quella che vieta alle attività commerciali di somministrare alcool e cibo da asporto, nell’arco di tempo compreso tra le 22 e le 5 del mattino. Ora l’ordinanza è stata prorogata fino al 5 ottobre segno che, l’attuale amministrazione, intende condurre la campagna elettorale anche con questo argomento.

Più che un cavallo di battaglia, però, si tratta di un cavillo, un dettaglio nascosto nella nuova ordinanza che sostanzialmente toglie ogni possibile per proseguire il lavoro, ma solo ai commercianti di una particolare zona milanese.
Fino a sabato, infatti, per i locali di Via Lecco e dintorni, è stato possibile servire alcolici e cibi in contenitori di plastica, come se fossero un asporto di quelli che abbiamo imparato ad usare da qualche mese.
Il nuovo testo della restrizione prevede, adesso, l’impossibilità di vendere alcolici dopo le 22, senza distinzione tra giorni feriali e weekend o materiali impiegati.

# La restrizione nella restrizione

Credits: @eustacestephen
IG

Il Comune di Milano, in altre zone diverse da Porta Venezia, vieta la somministrazione di alcolici, in contenitori di vetro e in orari notturni, tra il venerdì e la domenica. Succede ad esempio in corso Como.
Porta Venezia viene colpita in toto. Già oggetto del provvedimento cui è soggetta ogni zona di Milano, ora i proprietari e gestori dei locali della zona arcobaleno, vedono ulteriormente restringersi le possibilità di lavoro, quindi di guadagno.

Ma cos’ha Porta Venezia di diverso dalle altre zone? Mistero. Infatti l’ordinanza è arrivata minacciosa a squarciare il cielo milanese come un fulmine a ciel sereno, mentre agli imprenditori milanesi coinvolti nelle restrizioni, non è rimasto altro che inscenare una protesta pacifica, organizzando un sit-in bloccando le vie con gli sgabelli dei locali, quelli destinati a rimanere vuoti grazie a questo provvedimento.

# Assist alla politica milanese

La mossa del Comune ha indubbiamente fornito un assist a tutti gli attori in corsa per una poltrona a Palazzo Marino.
Siano essi avversari o compagni di Sala, tutti hanno preso una posizione sulla vicenda, appoggiando la protesta di proprietari e gestori dei locali.
La zona, ricordiamolo, è nota per essere la comfort zone della comunità LGBTQ+ e il responsabile diritti PD, Michele Albiani, ha partecipato al sit-in di protesta, sottolineando le difficoltà della comunità LGBTQ, degli esercenti e dei residenti e l’inefficacia dell’ordinanza: «abbiamo visto che, poche ore dopo, chi non aveva volontà di rispettare le regole di convivenza civile, non le rispetta nemmeno adesso».

Sala dovrà difendersi dal fuoco amico dei capilista di Milano Unita, Paolo Limonta ed Elena Lattuada che propongono una profonda rivisitazione del provvedimento, troppo restrittivo per una sola zona, quindi a rischio di favorire altri quartieri, con buona pace della ricaduta occupazionale e della concorrenza leale.
I radicali milanesi tornano alla carica con una loro vecchia proposta, quella del Sindaco della Notte, tema che potrebbe essere spiegato ai milanesi e farne comprendere meglio le opportunità.

Naturalmente i competitor di Sala, della parte politica avversaria, non si sono fatti scappare l’occasione di criticare. Gabriele Mariani ha messo in luce la tempistica del provvedimento, uscito a 4 settimane dal voto, quando in tutto il quinquennio l’amministrazione ha sottovalutato i disagi dei residenti di Porta Venezia. Mariani condanna poi l’assoluta mancanza di dialogo tra Palazzo Marino e i commercianti della zona, che in cerca di un compromesso hanno proposto la chiusura anticipata di tutti i locali alle 1:30, iniziativa fino ad ora ignorata dal Comune.

Infine Luca Bernardo, che suggerisce di tenere in considerazione le esigenze di tutti: residenti che vogliono essere tutelati dal caos notturno, ma anche imprenditori che cercano – con mille sforzi – di uscire da un pesante periodo di restrizioni dovute al Covid e che di fatto suggerisce ascolto e dialogo tra le parti.

# L’incontro ci sarà

La casa degli zombie di Porta Venezia. Credits: @giusy_argento
IG

Il Sindaco Sala ha dichiarato che quando vengono presi provvedimenti di questo tipo, è perché sul tavolo di Prefetto e Questore ci sono segnalazioni particolari su quartieri e situazioni. Se le istituzioni si decidono ad intervenire, è anche per evitare che – come accaduto in Garibaldi – i residenti possano prendere iniziative autonome, pericolose e non approvate.
La sensazione è, però, che dopo la sorpresa iniziale e la bagarre seguita alle proteste dei commercianti, ci sia ora la volontà di incontrare le parti per un accordo a metà strada.
Gli imprenditori della vita notturna hanno manifestato la volontà di applicare un’autogestione e l’amministrazione comunale ha dichiarato di essere disposta a riceverli per approfondire le loro proposte.

In molti si augurano che sia l’inizio di un cambio di metodo: anziché privilegiare le restrizioni e la coercizione, dare precedenza al dialogo e all’ascolto.

 Continua la lettura con: La casa trapezio di Porta Venezia

LAURA LIONTI

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Leggi anche: Elezioni Milano: “I locker sono i nuovi scali ferroviari. Misure per la digitalizzazione del commercio al dettaglio”

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