Home Blog Pagina 427

Quando ci vedevamo in SALA GIOCHI: i 5 VIDEOGIOCHI più mitici di quando eravamo bambini

0
credits: mikeshouts.com

Chi è nato tra la metà degli anni ’70 e i primi anni ’80 non può non ricordare che parte della nostra infanzia dorata è passata fra calci al pallone, giri in bmx, gommose caramelle da oratorio e giornate intere ai videogames arcade. Ovvero, quei meravigliosi scatoloni di divertimento ideati dagli statunitensi e infarciti di software giapponesi. Splendidi compagni di vita e di un passato che non tornerà più, ma che ci ricorda quanto poco bastasse per essere felici: bastavano 200 o 500 lire da cambiare in gettoni, la scritta in stampatello INSERT COIN e il simpatico jingle d’attivazione che partiva quando inserivamo il gettone nello slot dedicato.

Poi sono arrivate le consolle e pian pianino le sale giochi si sono svuotate, ma l’emozione di ritrovarsi lì con gli amichetti è qualcosa che chi non ha vissuto difficilmente potrà comprendere. Ognuno di noi aveva un videogame preferito dal quale proprio non riusciva a staccarsi. Andiamone a vedere qualcuno insieme.

Quando ci vedevamo in SALA GIOCHI: i 5 VIDEOGIOCHI più mitici di quando eravamo bambini

 

# Pac-Man (1980), adorato anche dalle BIMBE

Ideato dalla Namco nel 1980, Pac-man fu il principe dei videogames giapponesi. Divenne celebre in men che non si dica e, negli anni a seguire, fu moltiplicato in innumerevoli versioni, approdando come era lecito aspettarsi anche su computer e consolle. Il protagonista del gioco è una sfera gialla che deve fagocitare in tempo breve tutti i pallini di forma simile che trova in un labirinto e, al contempo, sfuggire alle grinfie dei fantasmi.

Come per quasi ogni gioco giapponese, le vite a disposizione erano tre, e ogni volta che un fantasma toccava Pac-man se ne perdeva una. ll labirinto era poi disseminato di power pills che rendevano vulnerabili gli antipatici spettri, invertendone la marcia e salvando Pac-Man.

Pochi videogiochi sono stati amati come questo, e la cosa divertente è che, rispetto ai più combattivi maschietti che preferivano corse d’auto e combattimenti, Pac-Man era adorato dalle bimbe e dalle ragazzine.

 

# Bubble Bobble (1986): combattimento a suon di BOLLE

credits: noideglianni8090.com

I protagonisti di questo spassoso videogame prodotto dalla Taito sono due draghi di nome Bub e Bob, capaci di colpire gli avversari a suon di bolle. Ha avuto lo stesso successo indiscusso di Pac-Man nonostante sia rimasto per così dire meno iconico rispetto alla simpatica sfera gialla. Ed esattamente come Pac-Man, Bubble Bobble era amatissimo dalle ragazzine, anche e soprattutto in virtù del suo essere un gioco più pacifico rispetto a quelli che andremo a vedere fra poco.

# Street Fighter (1987): il più amato in ASSOLUTO

credits: noideglianni8090.com

In assoluto, il gioco di combattimento più famoso di sempre, e il più amato dai ragazzi di tutte le età. Street Fighter fu sfornato dalla Capcom e come per ogni suo simile ha avuto poi un ottimo successo anche nelle versioni per consolle domestiche. Ispirato al manga Karate baka ichida, Street Fighter è stato uno dei precursori del genere di videogame da combattimento.

È diventato una serie animata e anche un film diretto da Steven de Souza del 1994, ed è stato testimone di memorabili pomeriggi passati a sfidarsi fra il Brasile di Blanka, la Russia di Zangief e il giappone di Ryu. Il mio preferito (e anche il personaggio con cui avevo finito tutte le serie di Street Fighter) era il thailandese M.Bison (pronunciato erroneamente da qualcuno Mr. Bison)

# Chase HQ (1988): una corsa contro il tempo

credits: worldvideogiochi.it

Uscendo dalle piste di combattimento, scendiamo in strada e conosciamo Chase HQ, capolavoro del 1988 e primo vero simulatore di guida da inseguimento, prodotto dalla Taito e convertito poi in game da consolle soprattutto per Atari e Amstrad. All’inizio di ogni livello, il giocatore è informato di quale veicolo deve inseguire, veicolo che inizialmente è collocato a grande distanza.

Egli deve raggiungere il criminale prima della scadenza del tempo limite, pena la sconfitta. Sebbene la saga di Out Run (prodotta dalla Sega nell’86) sia arrivata prima, Chase HQ è diventato in breve tempo il punto di riferimento assoluto per chi preferiva la velocità a calci e pugni.

# Golden Axe (1989): uno dei primi picchiaduro a scorrimento

credits: goldenaxe.it

Tornando a parlare di Sega, facciamo conoscenza (o meglio ricordiamo) della spada di Golden Axe, sottogenere dell’arcade denominato hack ‘n’ slash, composto da guerrieri con armi bianche. Golden Axe era un guerriero supermuscoloso che assieme al cugino Rastan ricordava molto Conan il Barbaro (lungometraggio di John Milius del 1982 interpretato da Arnold Schwarzenegger).

Importante successo per la SEGA, fu uno dei primi picchiaduro a scorrimento con armi fisse e attacchi speciali magici, oltre a uno dei primi arcade a permettere di scegliere tra tre personaggi. Lo scopo del gioco era sconfiggere il tiranno Death Adder (Vipera della morte) rapitore del re e della principessa Yuria e usurpatore al trono.

A memoria, credo di aver speso quello che all’epoca (ultimi anni ’90), per un bimbo di otto anni qual ero, una piccola fortuna, ovvero un sacchetto pieno di centinaia di monete da 200 lire, che era il valore di una partita alle prime versioni arcade di Golden Axe.

Ora come sempre tocca a voi, amici degli anni’70 e ’80. Qual era il vostro videogame arcade preferito?

Continua a leggere con: 7 GIOCHI dei bambini di Milano del PASSATO

CARLO CHIODO

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Le 7+1 SPIAGGE LIBERE più BELLE d’Italia

0
Credits andrea_pelagotti IG - Cala Violina

Percorrendo tutto lo stivale, dalla Liguria alla Puglia, vediamo quali sono le spiagge libere più spettacolari nella selezione del sito Siviaggia.it.

Le 7+1 SPIAGGE LIBERE più BELLE d’Italia

#1 La Baia del Silenzio, in Liguria, incorniciata dalle tipiche e coloratissime case liguri

Credits giuseppe.sutera_ IG – Baia del Silenzio

La Baia del Silenzio è un luogo incantevole incorniciato dalle tipiche e coloratissime case liguri, ma anche da importanti edifici storici, che rendono il paesaggio ancora più caratteristico. La baia si contraddistingue per la sua sabbia fine e dall’essere separata tramite una penisola da un’altra baia, la “Baia delle Favole”. 

 

Leggi anche: BOOM del TRENO per le vacanze: questa è la META REGINA dell’ESTATE

#2 La Spiaggia di Boccasette, sul Delta del Po in Veneto, un’immensa distesa di sabbia dorata

Credits facciolavaligiaeparto IG – Spiaggia di Boccasette

Nel Delta del Po la natura incontaminata regala sempre uno spettacolo meraviglioso. In provincia di Rovigo, la spiaggia di libera di Boccasette è famosa per l’immensa distesa di sabbia dorata. Si può raggiungere a piedi camminando attraverso un sentiero circondato da deliziosi canneti e una vegetazione lussureggiante. 

 

#3 San Michele di Sirolo, nelle Marche, una delle spiagge più spettacolari all’ombra del Conero

Credits dariodarba IG – Spiaggia di San Michele

All’ombra dell’imponente promontorio che si tuffa nel mare Adriatico, nella Riviera del Conero, ci sono panorami dalla bellezza pura e incontaminata. La Spiaggia di San Michele a Sirolo è tra le più spettacolari delle Marche, una mezzaluna di ghiaia mista a sabbia dove stabilimenti balneari si alternano a tratti di libera fruizione.

 

#4 Cala Violina, in Toscana, immersa in panorama incantevole

Credits andrea_pelagotti IG – Cala Violina

Cala Violina è una tra le spiagge più belle della Toscana, immersa all’interno della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino dove la natura è selvaggia e rigogliosa. Per poter godere del panorama incantevole che vi aspetta una volta arrivati alla baia e per preservare il paesaggio, l’accesso è limitato a 700 persone al giorno, e costa la cifra simbolica di 1 euro. 

 

#5 La Spiaggia Pineto, in Abruzzo, una delle più suggestive

Credits anto.nella.valente IG – Spiaggia Pineto

L’Abruzzo non si fa mancare le spiagge libere dove trascorrere una vacanza al mare e Spiaggia Pineto è una delle più suggestive e affascinanti. Una lunga distesa di sabbia dorata sovrastata da una piccola colina dove sorge la Torre di Cerrano, una delle più antiche torri costiere del Regno di Napoli.

 

#6 Marina Grande, a Capri in Campania, il mare turchese in un’isola ricca di fascino e di storia

Credits amandine_nadal IG – Marina Grande

Capri è una delle delle mete più ricercate in Italia, un’isola ricca di fascino e di storia. A due passi dal porto, con un mare di color turchese, troviamo la spiaggia di Marina Grande, la baia più grande di tutta l’isola. Perfetta sia per chi vuole godersi la vacanza in uno stabilimento balneare attrezzato e sia per chi preferisce rilassarsi in una spiaggia libera.

 

#7 Cala Cipolla, in Sardegna, una spiaggia paradisiaca

Credits rico.nic IG – Cala Cipolla

Ci troviamo non lontano da Cagliari, nel sud della Sardegna. L’isola è nota per le sue numerose spiagge “caraibiche” e anche Cala Cipolla non è da meno. Una spiaggia paradisiaca, una stretta lingua di sabbia si snoda tra due promontori rocciosi per formare una piscina naturale suggestiva. La vegetazione incontaminata fa cornice a questa meraviglia.

 

#7+1 Punta Prosciutto, in Puglia, per gli amanti della natura incontaminata

Punta Prosciutto

La spiaggia libera di Punta Prosciutto, nel Salento in Puglia, è l’ideale per chi vuole immergersi nella sua natura incontaminata. Un luogo idilliaco dove trovare una rigogliosa vegetazione mediterranea, splendida sabbia bianca lambita da acque cristalline e fondali bassi perfetti anche per i più piccoli.

 

Fonte: Siviaggia

Continua a leggere con: La BAIA del SILENZIO: la SPIAGGIA più BELLA tra quelle più vicine a Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

La CITTÀ dei 15 MINUTI: il nuovo progetto per RIQUALIFICARE San Basilio

0
credits: paesaggiorigenerazioneperiferie.it

La sindaca Virginia Raggi, insieme all’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori, hanno presentato il progetto il 14 giugno ponendosi l’ambizioso obiettivo di riqualificare tutta la zona di San Basilio nell’arco di dieci anni.

Scopriamo quali interventi sono previsti.

La CITTÀ dei 15 MINUTI: il nuovo progetto per RIQUALIFICARE San Basilio

# Sostenibilità e recupero del patrimonio

credits: paesaggiorigenerazioneperiferie.it

Il futuro della città di Roma, in particolare di San Basilio, viene ridisegnato attraverso un nuovissimo progetto di riqualificazione a partire dalle periferie, ristabilendo le connessioni con il resto della città. Così, la Sindaca Virginia Raggi presenta il progetto le cui parole chiave sono “accessibilità, mobilità sostenibile, spazio pubblico e recupero del patrimonio abitativo”.

“Un tema forte è la mobilità sostenibile, ci sono strade dove si corre tanto e dobbiamo abbassare la velocità delle auto. Si interverrà sull’accessibilità, la possibilità di potersi muovere liberamente senza barriere architettoniche, con il recupero del patrimonio abitativo, parliamo di 4 mila alloggi, una rigenerazione completa del quartiere”. Ecco quanto afferma la sindaca di Roma.

# Il sogno di una città PARCO

credits: urbanistica.comune.roma.it

L’obiettivo principale dell’iniziativa è quella di recuperare e restaurare il patrimonio edilizio e urbanistico preesistente con interventi sull’efficienza energetica, adeguamento degli attuali standard abitativi, biodiversità, agricoltura urbana e riforestazione. L’idea è realizzare una grande “città-parco” di 65 ettari un insediamento prevalentemente pubblico Ater ed Erp di oltre 900 mila metri cubi.

# San Basilio come luogo di CONNESSIONE

credits: urbanistica.comune.roma.it

La città parco viene immaginata come una grande “piazza diffusa, uno spazio di connessione, una zona centrale che si colloca nel sistema già presente di strade e viali”. Sarà quindi necessario ridefinire il sistema di mobilità, andando a ridisegnare la trama stradale per ridurre il traffico e ampliando le piste pedonali e ciclabili. Inoltre, verrà realizzata una parte con negozi, bar e ristoranti, servizi dedicati al quartiere, laboratori e un mercato all’aperto.

# La città dei 15 MINUTI

credits: ehabitat.it

L’idea di fondo è quella di riqualificare lo spazio pubblico in un luogo dove tutti i cittadini vivano in relazione tra loro, tornando a far vivere i quartieri esistenti, senza il bisogno di realizzare grandi infrastrutture. Ma quello che più stupisce è l’obiettivo di creare una città dei 15 minuti, ovvero dove tutti i servizi necessari sono a portata di mano e, al massimo, a un quarto d’ora di distanza. Una visione green e sostenibile, moderna di una città che si spinge oltre i limiti imposti dal modello produttivo pre-covid lanciata per la prima volta dal direttore scientifico della Sorbona di Parigi Carlos Moreno

# Potrebbe veramente funzionare?

credits: ehabitat.it

Quella dei 15 minuti sembra essere la soluzione perfetta per la costruzione di una città del futuro, ma potrebbe veramente attecchire nella Capitale? Osservatoriocasaroma.com spiega che “Roma è caratterizzata da una estensione enorme, 1.287 kmq, e al tempo stesso da densità abitative basse. Dunque, portare i servizi pubblici in molti quartieri – come nelle zone ex-abusive – ha un costo elevato per la collettività”. Inaspettatamente, Roma potrebbe essere il modello perfetto per questo tipo di progetto poiché sulla piattaforma Sony chiamata “The 15 minutes City unveiled” solo Roma e Parigi sembrano essere in linea con questa nuova filosofia di vita.

FONTE: RomaToday

Continua a leggere con: ROMA si TRASFORMA: tre nuovi progetti per ex-Poligrafico, ex-Zecca, ex-Arsenale

SELENE MANGIAROTTI

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Presentato il TRENO a levitazione magnetica più VELOCE del MONDO

0
credits: New China TV

Il futuro è qui. Dopo 5 anni di ricerche, la Cina rompe tutti gli schemi con il nuovo treno a levitazione magnetica e conferma l’obiettivo di diventare una potenza tecnologica e scientifica.

Presentato il TRENO a levitazione magnetica più VELOCE del MONDO

#  Pechino – Shangai in DUE ore

credits: New China TV

Si chiama “Maglev” il nuovo treno supersonico a levitazione magnetica realizzato dalla China Railway Rolling Stock Corporation. Questo treno appartenente alla linea dell’alta velocità sarebbe capace di viaggiare a 600 km/h dimezzando i tempi di percorrenza di qualunque tratta. Ci basti pensare che per la tratta Pechino-Shangai, 1.000 km normalmente percorsi in 3 ore di aereo o 5 e mezza di treno, grazie al Maglev, basterebbero due ore soltanto.

La Cina si presenta già come il leader dei trasporti ferroviari con ben 37.900 km di linee ad alta velocità e ora si stanno svolgendo ricerche per lo sviluppo di linee interurbane e interprovinciali con treni a levitazione magnetica.

# Il treno che FLUTTUA sui binari

credits: New China TV

Parte di un progetto per la realizzazione di una linea ferroviaria ad altissima velocità, il treno Maglev è il treno più veloce del mondo. Il nuovo treno cinese potrà avere dai 2 ai 10 vagoni e trasportare un massimo di 100 persone.

Essendo a levitazione magnetica, può sfruttare la forza elettromagnetica per “fluttuare” e avanzare sui binari senza alcun contatto col binario. In questo modo, l’attrito viene annullato e l’unica forza che si oppone al suo moto è quella dell’aria, generando così anche meno rumore.

# 30% in più di EFFICIENZA rispetto ai treni normali

credits: New China TV

Come dichiarato dalla stessa China Railway Rolling Stock Corporation, il nuovo prototipo, dotato di sistemi antivibrazioni e ganci di trazione, dimostrerebbe il 30% in più di efficienza, riducendo la distanza di frenata da 16 a 10 chilometri.

A tutto c’è un “ma”. Il sito wired.it ci fa notare le diverse limitazioni, in particolare “i costi e l’impossibilità di integrare le specifiche per il funzionamento di questa tecnologia con l’infrastruttura già esistente”.

# E in ITALIA?

Credits: motorbox.com

I treni a levitazione magnetica sarebbero una grande novità per il nostro Paese, il quale si è dimostrato tra i più interessati ad implementare questa nuova tecnologia. Si era già parlato, dunque, di un progetto simile chiamato “Hyperloop” che permetterebbe di collegare Milano con Roma in soli 30 minuti.

Come afferma l’imprenditore Paolo Barletta, anche per l’Italia “lo sviluppo non sarà semplice, per la morfologia del territorio e per il fatto che per costruire un chilometro di infrastruttura Hyperloop ci vogliono intorno ai 60 milioni di euro”.

Fonte: tomshw.it 

Continua la lettura con: 🛑 Compiuto il primo VIAGGIO con l’HYPERLOOP: “l’obiettivo è una GRANDE METROPOLITANA tra le città del NORD”

SELENE MANGIAROTTI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 Svelato il progetto del MERCATO CENTRALE: cibo, musica e un piccolo mulino

0
Credits: ansa.it Mercato Centrale

Sul modello di Londra e Barcellona e seguendo la scia di Firenze, Roma e Torino, anche Milano avrà il suo Mercato Centrale. Uno spazio coperto dove poter acquistare alimentari, mangiare e socializzare. Doveva essere pronto per l’aprile 2020, ma la pandemia non ha favorito il proseguire dei lavori. L’attesa però è quasi finita perché, il 2 settembre, il Mercato Centrale milanese aprirà le porte.

Svelato il progetto del MERCATO CENTRALE: cibo, musica e un piccolo mulino

# Una piazza coperta che sarà casa del buon cibo e luogo di socializzazione

Credits: milano.corriere.it
Mercato Centrale

Una piazza coperta, ecco quello che si presuppone di essere il Mercato Centrale milanese. Sul lato di Piazza IV Novembre della Stazione Centrale, tra poco più di un mese, ci sarà un luogo all’interno del quale si troveranno un piccolo mulino, un caseificio, macellerie, pescherie, punti vendita di prodotti bio e ristoranti. Un posto che si propone non solo di essere luogo di acquisto, ma, essendo una piazza, anche luogo di socializzazione e incontro. Per questo motivo all’interno del Mercato Centrale saranno organizzate anche attività culturali e formative, sia per grandi che per piccoli. Ne sono un esempio il laboratorio radiofonico di Alessio Bertallot, i corsi di cucina e tanti eventi che animeranno la piazza coperta milanese.

# In mostra gli artigiani del cibo

Credits: scattidigusto.it
Mappa Mercato Centrale

Per un totale di 18 milioni di euro investiti, il Mercato Centrale occuperà circa 4500 metri quadri e sarà distribuito su 2 piani. Ospiterà 30 botteghe del gusto con 350 addetti e 2,5 milioni di visitatori attesi l’anno. “Metteremo in mostra gli artigiani del cibo che purtroppo stanno scomparendo dal centro delle nostre città e il cibo sarò foriero di stimoli e relazioni sociali”, riporta Umberto Montano, presidente della società Mercato Centrale. Oltre a quanto già detto, all’interno del mercato ci saranno anche un’enoteca, un fiorista, un chiosco di frutta verdure e frullati, ristoranti dedicati alla cucina cinese e al barbecue all’americana. L’obiettivo generale è quello di attrarre i milanesi a tutte le ore del giorno, per questo ci sarà anche un cocktail bar. Inoltre, il mercato offrirà il servizio di consegna del cibo a domicilio, grazie alla collaborazione con cosaporto.it.

# Obiettivi?

In una più grande visione, gli obiettivi di Mercato Centrale sono principalmente 2: far rinascere quell’area della stazione che si affaccia a piazza IV Novembre, una zona ormai degradata da decenni, e raggiungere quella che potrebbe essere la parola d’ordine del progetto, l’integrazione.

Continua la lettura con: Il MERCATO COPERTO PREALPI rinasce con un RESPIRO EUROPEO: ecco il progetto

BEATRICE BARAZZETTI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La fede nel mezzo

0
Il dito e la luna

Quando c’è un problema irrisolto occorre sempre mantenere ferma l’attenzione sulla sua risoluzione, senza mai innamorarsi di uno dei possibili mezzi per conseguirla.
Anzi, la strategia migliore è quella di avere più strumenti per arrivare alla soluzione in modo da poter avere successo anche in caso di inefficacia di alcuni di loro.

Dipendere da un unico strumento che ancora non è risultato pienamente risolutivo è un motivo di grossa debolezza e di grande rischio.
In particolare quando ci sono dei problemi irrisolti di grande rilevanza si tende spesso ad attaccarsi a uno degli strumenti con un atteggiamento più fideistico che pragmatico.

Questo chiude la strada allo sviluppo di strumenti alterativi e al miglioramento della procedura che si sta seguendo. Non solo, l’esperienza insegna che per risolvere problemi complessi non ci sono soluzioni semplici. E l’esperienza insegna anche che finché il problema non è risolto il dubbio è il metodo principale per poter migliorare ogni singolo strumento e correggere ogni sua debolezza.

Nel momento in cui abbiamo puntato tutto su una unica procedura di soluzione se il problema non si rivelerà risolto ci si troverà punto a capo. E quando questo succede di solito invece di assumersi la responsabilità del fallimento si cerca di individuare un capro espiatorio su cui scaricare ogni colpa.

Continua la lettura con: L’innovazione non è sinonimo di miglioramento

MILANO CITTA’ STATO

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

A Milano la DISTANZA tra quartieri ricchi e poveri è la più ALTA d’ITALIA

1
Credits: @ na_rima_ IG

La mappa tratteggiata da una ricerca della Uil e del centro studi Eures fotografa Milano come la capitale italiana delle disuguaglianze. Ecco il quadro nel dettaglio.

A Milano la DISTANZA tra quartieri ricchi e poveri è la più ALTA d’ITALIA

# Milano è il capoluogo più ricco d’Italia, ma anche quello con le maggiori disuguaglianze

Credits: foursquare – Crocetta

Nella mappa realizzata da una ricerca della Uil e del centro studi Eures, Milano risulta la capitale delle disuguaglianze. Infatti, da un lato è il capoluogo più benestante d’Italia per reddito medio con 35.585 euro, davanti a Bologna con 28.435 euro, Roma con 27.805 euro e Firenze 27.295 euro. Dall’altro lato considerando l’indice di Gini, un indicatore sintetico che misura il grado di concentrazione dei redditi e che assume valori compresi tra zero, completa uguaglianza nella distribuzione reddituale, e uno, condizione di assoluta disparità, Milano è il luogo in Italia dove la disuguaglianza è maggiore.

La nota della ricerca: “A Milano, prima per ammontare del reddito medio, si riscontra uno scenario di forte disuguaglianza con un indice di Gini pari a 0,54. Seguono, a breve distanza, Roma e Napoli, che ottengono entrambe un indice di Gini pari a 0,49, mentre risultati più incoraggianti si segnalano a Genova (0,43) e Venezia (0,42) che registrano valori sostanzialmente analoghi alla media nazionale (0,43)“. 

La maggiore disomogeneità a livello di reddito medio si registra nel quartiere Duomo-Crocetta, con un indice record di 0,71, le situazioni più equilibrate si trovano invece nei quartieri di Quarto Oggiaro e Forze Armate, con un risultato di 0,38.

# Il reddito medio del quartiere Brera-Castello è cinque volte maggiore di quello di Quarto Oggiaro

Credits: @
na_rima_ IG

La palma del quartieri con il reddito medio più alto di Milano, e d’Italia, spetta a Brera-Castello, con un reddito medio per contribuente di 100.489 euro all’anno, oltre il 30% più alto del quartiere più ricco di Roma, i Parioli, che si ferma a 68.264 euro all’anno. Al secondo posto c’è Citylife con circa 80.000 euro e al terzo Sant’Ambrogio con un reddito medio annuo di 76.657 euro, a seguire Duomo, Crocetta e De Angeli. Nella fascia più bassa troviamo i quartieri di Forze Armate con 23.338 euro di reddito medio all’anno, Crescenzago con 23.881 euro, Villapizzone con 23.963 euro e Affori-Comasina con 23.991 euro. L’ultima piazza tocca a Quarto Oggiaro, che con 18.926 euro di reddito è superato di cinque volte quello dal quartiere Brera-Castello, per una differenza di oltre 80 mila euro. 

Continua a leggere con: A Milano il QUARTIERE in Italia dove i PREZZI delle case sono saliti di più

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

5 CURIOSITÀ che non sai sul MAR MEDITERRANEO, il “nostro mare”

0
Credits leganerd - Mar Mediterraneo

Sei sicuro di conoscere tutto del nostro mare? Ecco 5 cose che ti sorprenderanno nella selezione di Geopop.

5 CURIOSITÀ che non sai sul MAR MEDITERRANEO, il “nostro mare”

#1 C’è il vulcano sommerso più grande d’Europa

Credits ingveterremoti – Vulcano Marsili

Sul fondo del mare Mediterraneo esistono molti vulcani, contando solo quelli italiani si arriva a 16. Tra questi c’è il Marsili, uno dei più pericolosi e soprattutto il più vasto d’Europa: misura 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza, per una superficie totale pari a 2.100 chilometri quadrati. La sua sommità tocca i 3.000 metri a 450 sotto il livello del mare.

#2 Sulle sue coste si affacciano persone di oltre 20 nazionalità differenti

Credits blendspace – Mar Mediterraneo

Sul Mar Mediterraneo, grazie ai 46.000 chilometri, sono oltre 20 le Nazioni diverse che vengono bagnate dall’acqua, compresa l’Italia: Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Gibilterra, Grecia, Israele, Libano, Libia, Malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Palestina (Striscia di Gaza), Regno Unito (Akrotiri e Dhekelia), Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia.

#3 Supera i 5.000 metri di profondità massima

Credits chimica-online.it – profondita-mar-mediterraneo-mappa

Si è portati a pensare che il Mar Mediterraneo sia poco profondo, perché in effetti il valore medio si aggira a 1500 metri, ma lungo le coste greche la sua profondità supera i 5.000, toccando la quota di 5270 metri.

#4 Ha una barriera corallina, tra Bari e Otranto

Credits unesconet.it – Barriera corallina puglies
La barriera corallina non è un’esclusiva dei mari tropicali, anche il Mar Mediterraneo ha la sua. Si estende per circa 2,5 km dalla costa di Monopoli con profondità di circa 40-55 metri, anche se la sua estensione reale potrebbe essere molto più vasta, circa 200 km nel tratto tra Bari e Otranto.

#5 La salinità media è più alta di tutta quella degli altri mari e oceani

Credits newence.com – Mappa salinità acque terrestri

Il Mediterraneo ha una salinità media maggiore, circa 38.5 PSU (Practical Salinity Units), della salinità media globale. Le variazioni che si registrano sono dovute principalmente alle stagioni che influenzano le correnti.

 

Continua a leggere con: E’ nato il QUINTO OCEANO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

La STAZIONE della METROPOLITANA più BELLA? Serdika a Sofia. Ecco il perché

0
Credits: varyadavydova.com Metro Sofia

Quando si parla di architettura e urbanistica, siamo soliti guardare i paesi dell’Est Europa e quelli ex socialisti, in generale, con una certa supponenza, o addirittura a non prenderli nemmeno in considerazione. Invece anche a Nord Est di Rogoredo ci sono città che negli ultimi anni hanno fatto interessantissimi interventi di recupero urbanistico e audaci opere architettoniche.

La STAZIONE della METROPOLITANA più BELLA? Serdika a Sofia. Ecco il perché

# Non si citano mai le bellezze dell’Est Europa

Credits: it.wikipedia.org
Serdika

Da Praga a Bucarest e da Wroclaw a Bratislava. Possiamo citare il recupero di Lipscani, nel cuore della Parigi dei Carpazi, o la costruzione di un grande terminal per i bus nella capitale Slovacca. Se poi si vogliono citare a modello stazioni della metropolitana per valutazioni estetiche, non si cita mai Sofia! Nella antichissima capitale bulgara, però, hanno realizzato una cosa grandiosa!

# La storia di Sofia valorizzata all’interno della metropolitana

Credits: varyadavydova.com
Metro Sofia

Sofia fu fondata dai Celti con il nome di Serdica, divenne poi parte dell’impero macedone di Filippo il Grande. Conquistata dai Romani, divenne municipio al centro di una regione amministrativa, durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117), che la chiamò Ulpia Serdica.

Credits: @vera_nikol_ IG

Nel pieno del suo centro storico è stata ricavata una stazione all’interno di un sito archeologico, o meglio, hanno valorizzato i resti di epoca tracio-romana all’ interno di una stazione della metropolitana! La stazione risulta così, non solo la tappa di un viaggio fisico, ma quasi un viaggio nel tempo. Per raggiungere i treni si calpestano pavimentazioni, si vedono mura, colonne, davvero non solo un stazione ma un vero e proprio museo.

# Sarebbe potuta essere una proposta per la M4

Credits: Flickr.com
Serdika Metro

Forse per la nuova linea M4 di Milano si poteva guardare a quanto fatto in Bulgaria, visto che i ritrovamenti a Milano sono innumerevoli, così come non manca certo il patrimonio archeologico. A Milano però, si sa, si preferisce cercare sempre soluzioni estremamente moderne e la valorizzazione del proprio patrimonio non è certo il suo forte.

Continua la lettura con: Nelle metro in Giappone le CARROZZE ROSA per le DONNE. Un’idea per Milano?

ANDREA URBANO

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 La TORRE dell’ACQUA all’ex Falck si trasformerà in una FONTANA PANORAMICA

0
Credits Urbanfile - Torre piezometrica

Nella trasformazione delle ex-aree industriali Falck a Sesto San Giovanni ci sarà un’incredibile attrazione: la torre dell’acqua diventerà una fontana panoramica. Vediamo il progetto.

🛑 La TORRE dell’ACQUA all’ex Falck si trasformerà in una FONTANA PANORAMICA

# MilanoSesto, il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia pronto entro il 2025

Credits Urbanfile – Masterplan MilanoSesto

MilanoSesto sarà il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia e uno dei principali a livello europeo con cura e ricerca quale cuore pulsante di tutta la riqualificazione. Oltre a questo nell’area di 1,5 milioni di mq di terreni dismessi, dove un tempo sorgevano le acciaierie Falck di Sesto San Giovanni, verrà realizzata una piccola nuova città. Il masterplan firmato da Foster + Partners prevede: quartieri residenziali, un mall comerciale all’interno degli edifici recuperati delle ex-acciaierie, spazi direzionali e alberghieri, nuove piazze, spazi pubblici pensati, 45 ettari di verde diffuso, una nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni a firma Renzo Piano che incrocia l’omonima fermata M1. Ci sarà anche un’attrazione incredibile: la fontana panoramica.

Leggi anche: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

# La torre dell’acqua diventa una fontana panoramica

Credits sestonotizie.it – Torre piezometrica

La Torre dell’Acqua, all’interno del complesso industriale delle acciaierie Falck, veniva utilizzata come serbatoio per garantire la quantità d’acqua necessaria alle diverse fasi di lavorazione dell’acciaio. La torre è visibile da viale Italia e, nel piano di riqualificazione che farà nascere MilanoSesto, verrà trasformata in una “fontana panoramica” con una cascata d’acqua verticale sulle pareti esterne e un’osservatorio sulla sommità, chiuso da vetrate, con una vista a 360 gradi. Nell’area sottostante è prevista la piazza Torre dell’Acqua, una delle cinque piazze insieme a Stazione, Omec, T3 e T5, collegate tra loro.

Continua a leggere con: L’ULTIMA NOVITÀ della grande RIQUALIFICAZIONE per l’ex area Falck di Sesto

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

ARIA: il nuovo quartiere di Milano con case a 500 euro di affitto

0
Credits: artribune.comAria Milano - Nuovo campus Ied

Dall’Ex Macello nascerà un nuovo quartiere: ARIA. Tanti spazi dedicati ai cittadini, un campus universitario dello IED, un polo per la divulgazione delle materie scientifiche con un polo posto in uno delle strutture principali e, molto importante, una serie di alloggi in edilizia convenzionata. Il tutto immerso in spazi pubblici e tanto verde.

ARIA: il nuovo quartiere di Milano con case a 500 euro di affitto

# Parola d’ordine: ecosostenibilità

Credits: artribune.com
Aria Milano

Grandissima attenzione è stata posta alla questione ecosostenibile, al punto che verranno riqualificati alcuni edifici che, in partenza, dovevano essere abbattuti. Con questa soluzione si è calcolato un importante risparmio di energia e di materie prime che altrimenti sarebbero state necessarie per una nuova edificazione. Ovviamente tutte le costruzioni, vecchie e nuove, avranno una trasformazione energetica al punto che si percorrerà l’obiettivo, primo a Milano, di un quartiere ad impatto negativo rispetto all’energia che servirebbe per la vita del quartiere stesso.

# Tutto a misura d’uomo

Credits: artribune.com
Aria Milano

Collegamenti con le grandi arterie di trasporto pubblico, uno sharing di quartiere per il trasporto privato, tecnologia che convive con una vita a misura d’uomo e prezzi calmierati, sia per affitto che per le case, a favore di famiglie meno abbienti e studenti. I 15 ettari, che comprendono le due aree separate da via Lombroso, fungeranno anche da elemento di congiunzione tra il quartiere sorto qualche anno fa sull’area della ex stazione di Porta Vittoria e quello presente sul lato Ovest dell’Ortomercato. Playground, spazi per la musica e le arti figurative, orti pubblici e, come detto, la nuova sede dello IED, che raggruppa tutte quelle presenti ora nella città.

# Case a prezzi accessibili

Le case saranno a prezzi accessibili (sotto i 2.500 euro al mq) per famiglie e centinaia di studenti. La parte residenziale si svilupperà prevalentemente a sud e ospiterà circa 1.200 nuclei familiari con un mix tra Social Housing, circa 60mila mq, di cui 60% in locazione a canone convenzionato e il 40% in vendita agevolata.

I valori di affitto saranno compresi tra 60 €/m2 e 115 €/m2 – equivalenti ad un affitto mensile di 500 euro per un trilocale da 75mq. I prezzi di vendita saranno pari a 2250 €/m2. 

# Le università stanno scegliendo le periferie

Credits: artribune.com
Aria Milano

Il Poli in Bovisa, il Conservatorio prossimamente a Santa Giulia, l’Accademia di Brera in Farini, la Scala in Rubattino ed ora lo IED nell’ex Macello. Insomma la cultura non più nel centro della città ma a portar vita e cultura nei quartieri più o meno periferici, segno che sotto lo sguardo vigile della Madonnina c’è una grande rivoluzione in atto.

# Tanti servizi e nuovi posti di lavoro

Credits: artribune.com
Aria Milano

In ARIA tutte le principali strutture saranno riqualificate, mentre alcune, originariamente non vincolate nella conservazione, diventeranno edifici commerciali, una scuola per l’infanzia e servizi per la collettività. Si calcola che, tra attività e altro, l’operazione porterà a 30 mila nuovi posti di lavoro. Reinventing Cities, il bando internazionale rivolto alla trasformazione e recupero di aree dismesse o fortemente compromesse, sta dando a Milano una grande sferzata, necessaria più che mai per una metropoli che scalpita per tornare il motore trainante dell’Italia.

Fonti: milanotoday.it

Continua la lettura con: Arriva NAPA: sarà la nuova NOLO?

ROBERTO BINAGHI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Il PALAZZO di Porta Romana sembra un’OPERA di GAUDÍ. Quasi completato il nuovo favoloso murale

0
Credits: @@andreacherchi_foto Murale Porta Romana

Ne parlano già tutti, un gioco di prospettiva e di street art che si potrebbe dire di non avere eguali. Tutto questo in una strada milanese, in una delle zone del centro che sta diventando pian piano sempre più famosa.

Il PALAZZO di Porta Romana sembra un’OPERA di GAUDÍ. Quasi completato il nuovo favoloso murale

# Il palazzo che ricorda Casa Batlò

Credits: @@andreacherchi_foto
Murale Porta Romana

Si sta parlando del murale di Porta Romana 113, realizzato dall’artista Cheone. Un’opera di trompe l’oeil, che inganna l’occhio e che fa credere di avere davanti dei volumi e non un semplice muro. Un’opera, poi, che sta diventando sempre più famosa proprio perché ricorda Casa Batlò, realizzata dal celebre architetto Antoni Gaudì a Barcellona. Sono state sicuramente l’originalità e la particolarità del murale a far paragonare il muro di Porta Romana al patrimonio UNESCO al civico 43 del Passeig de Gràcia.

# Un murales tra sogno e realtà

Credits: @kavalaomer
Murale Porta Romana

Mancano solo gli ultimi ritocchi, che probabilmente verranno fatti proprio oggi, lunedì 26, e poi l’opera dello street artist Cheone sarà finalmente completata. L’artista, all’anagrafe Cosimo Caiffa, è riuscito a rendere un semplice muro un palazzo che sembra essere uscito da una fiaba: con le sue finestre, balconi e architravi dalle linee curve, l’edificio sembra sia lì lì per sciogliersi. Una dimensione onirica e fiabesca che Cheone, nonostante negli ultimi anni si sia avvicinato al fotorealismo, mantiene sempre. L’idea del sogno che ricorda, poi, quella di Salvator Dalì. Tra Gaudì e Dalì e i rimandi artistici che si stanno facendo, forse per esaltarne la bellezza, ricordiamo che l’opera di street art è firmata Cheone, artista pugliese naturalizzato milanese.

Fonti: milano.repubblica.it

Continua la lettura con: 🛑 Il nuovo DRAGONE di MILANO: il maxi murales già da LEGGENDA

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La cronaca della manifestazione di MILANO per dire NO AL GREEN PASS

1

Sabato 24 luglio, in contemporanea con altre 80 città italiane, anche Milano è scesa in piazza per dire NO al green pass. Vediamo la cronaca. 

La cronaca della manifestazione di MILANO per dire NO AL GREEN PASS

Più Mitteleuropea che mediterranea la Milano di un afoso sabato pomeriggio di luglio. Archiviate per qualche ora le ciabattine e il costume, Milano resta a casa per scendere in piazza, come una delle tante capitali delle nazioni a nord delle Alpi, e dice NO alla discriminazione introdotta dal green pass.

# Ore 17:30 ritrovo in Piazza Fontana

Il tam tam è iniziato da due sere prima, appena conclusa la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi, nella quale sono stati annunciati i passaggi più significativi dell’introduzione del green pass.
La reazione di molti cittadini non si è fatta attendere e, in men che non si dica, le piazze erano già organizzate.

Nelle ore immediatamente precedenti la manifestazione, cominciano a girare i passaparola tra i conoscenti per darsi appuntamento nella piazza scelta, che è anche una delle più significative della storia milanese.
Arriva anche un brutto temporale e alle 17:20 la piazza sembra vuota.
In realtà i manifestanti si sono solo protetti sotto dalla pioggia, pronti a portare la protesta fuori dai portici del centro.

# Entusiasmo ed amarezza

Lo stato d’animo è un mix in perfetto equilibrio tra entusiasmo ed amarezza. Lo stupore di vedere arrivare tanti volti, tanti cartelli, mischiato all’amarezza del momento, perché il green pass rischia di introdurre una pesante discriminazione tra persone che desiderano poter continuare a scegliere le cure migliori per sé stessi.
Ad un certo punto del pomeriggio Piazza Fontana, che presentava ampi spazi liberi, si riempie di migliaia di manifestanti.

Al grido di “Libertà, libertà” parte un corteo, che si dirige verso Piazza Duomo prendendo la via intitolata a Carlo Maria Martini.
Passanti e turisti, ignari dell’iniziativa, iniziano a gridare gli slogan del corteo, immortalando il momento con i loro cellulari.

La manifestazione prende la via della Galleria Vittorio Emanuele, per dirigersi in Piazza della Scala.

# Palazzo Marino

Il corteo fa una piccola sosta davanti a Palazzo Marino. Un plotone di carabinieri in assetto anti sommossa e giubbotto antiproiettile d’ordinanza fa buona guardia, ma non ci sono scontri. Anzi. Spesso ci sono scambi di applausi e sguardi di intesa. 


La manifestazione di sofferma sotto il palazzo del Comune perché simbolico. I milanesi non hanno proferito cori contro l’attuale amministrazione, i bersagli sono piuttosto il Ministro Speranza, il Premier Draghi e il green pass.
Senza creare il minimo problema, la manifestazione gira per Case Rotte, Piazza San Fedele, la Via San Raffaele per tornare in Piazza Duomo gridando lo slogan “Giù le mani dai bambini”.


Parlando con i manifestanti, infatti, uno dei punti più critici della situazione attuale, è l’accanimento contro i più piccoli: mentre i principali paesi europei, come UK Germania o i paesi scandinavi, vietano o sconsigliano questo vaccino agli under 17 in Italia si forzano anche gli over 12 ad assumerlo. 

Dopo una piccola sosta all’angolo con Via Mercanti, il corteo fa ritorno in Piazza Fontana, gridando gli slogan scanditi per un’ora e mezza e raccogliendo altri sorrisi, battiti di mano e foto dei curiosi, attirati dalla manifestazione.

# Hanno manifestato le mille Milano

Non c’è un identikit per individuare i milanesi in piazza ieri.
Nessun target di età (era pieno di bambini anche molto piccoli, insieme a qualche nostro anziano), o simboli politici, nessuna bandiera (solo un tricolore) niente “Bella Ciao” o cori di opposta matrice né altri segni di riconoscimento di correnti politiche, cosa che forse era anche lecito aspettarsi.


Nessuna delle etichette della nuova normalità, perché in corteo c’erano concittadini che si sono ritrovati tranquillamente gli uni al fianco degli altri. No Vax e Pro Vax contrari all’obbligo e al Green Pass. 
È scesa in piazza in gran parte la Milano che non partecipa di solito alle manifestazioni politiche.
Sabato 24 luglio 2021 il punto di unione tra tutti era dire NO alla discriminazione, NO alla creazione di una nuova categoria di capri espiatori, da additare come bersagli per togliere l’attenzione dai veri responsabili della disastrosa gestione di una emergenza sanitaria che sembra non avere mai fine e che, anzi, sta prendendo una piega sempre più pericolosa per i diritti dei cittadini. 

Continua la lettura con: Le tre Fake News della conferenza stampa di Draghi

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Bere un cocktail nel BAR più GRANDE del mondo. Ecco dove

0
Credits: siviaggia.it Bar più grande del mondo Svezia

Detto così sembra che si entri in un enorme locale, invece, molto più semplicemente, grazie ad una iniziativa che segue quella già sviluppata per la ristorazione, i visitatori avranno modo di poter miscelare prodotti naturali colti direttamente nei boschi e nei prati di tutto il territorio svedese.

Bere un cocktail nel BAR più GRANDE del mondo. Ecco dove

# Una Costituzione che ama la natura

Credits: radiomontecarlo.net
Bar più grande del mondo Svezia

Il vagare liberamente su tutto il suolo svedese compreso il raccogliere bacche, funghi e vari ingredienti naturali è un diritto difeso nientedimeno che dalla Costituzione. Prendendo spunto da questa possibilità e sotto la guida di esperti barman, che metteranno a disposizione la loro arte dietro un bancone posto all’aperto in alcuni dei più suggestivi angoli del territorio, ogni avventore avrà modo di comporre il cocktail come preferisce. La base sarà quindi analcolica e solo su richiesta potrà essere aggiunto dell’alcool.

# Segue la fortunata iniziativa dell’Edible Country

Credits: siviaggia.it
Bar più grande del mondo Svezia

I 450 km quadrati dello Stato scandinavo si prestano perfettamente al Drinkable Country, iniziativa enogastronomica che segue la fortunata esperienza dell’Edible Country, il ristorante gourmet posizionato in boschi incontaminati, e rilancia la libertà concessa dalla Svezia per attrarre turisti che amano la natura in tutte le sue sfumature. Accamparsi in un bosco o su una delle tante isole semideserte dove è presente un banco del Drinkable Country e cercare quello che la natura offre. Tutto sotto la guida esperta dei barman che sapranno indicare, in base alla stagione, i migliori ingredienti per assaporare mix unici, freschissimi e con ingredienti genuini.

# Dove trovare un Drinkable Country?

Credits: siviaggia.it
Bar più grande del mondo Svezia

L’arcipelago di Stoccolma, Dalarna, Gävleborg, Sörmland, Värmland, Västsverige, Småland, Halland, Skåne e Gotland sono solo alcuni dei 20 siti dove poter trovare un bancone Drinkable Country. Ovviamente sarà possibile consumare prodotti già pronti e gustare alcune leccornie tipiche della zona, anche se l’attrazione vera e propria rimangono i frutti, i fiori e tutto quello che c’è di commestibile della flora scandinava.

 

Continua la lettura con: I segreti del BAR PIU’ PICCOLO del mondo: a Milano lungo il naviglio

ROBERTO BINAGHI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

La STAZIONE più BELLA d’EUROPA diventa HOTEL di LUSSO

0
Credits: itagnol.com Canfranc

Testimone di un pezzo di storia da non dimenticare, ma neanche da replicare, oggetto di leggende di ogni genere, in Europa c’è una stazione, quella che voleva essere la più bella d’Europa, che si prepara a trasformarsi.

La STAZIONE più BELLA d’EUROPA diventa HOTEL di LUSSO

# Canfranc “il Titanic delle montagne”

Credits: turismodearagon.com
Canfranc

Stiamo parlando della stazione di Canfranc, nel comune Huesca in Aragona. A circa 1000 metri sopra il livello del mare, la ferrovia è conosciuta come il “Titanic delle montagne”, il mausoleo dei Pirenei. La stazione, abbandonata ormai da poco più di cinquant’anni, è stata testimone di alcuni episodi della Seconda Guerra Mondiale. Episodi certamente esagerati da dicerie e leggende, ma che trovano un fondo di verità nelle fonti storiche.

Canfranc è stata infatti usata dal regime franchista come luogo di scambio di tungsteno, materiale necessario per la costruzione di carri armati, con oro nazista. Ma non solo, si dice che fu via di fuga per gli ebrei durante le persecuzioni francesi a Vichy. Storia non accertata, ma sembrerebbe che comunque alcuni ebrei la usarono come passaggio per scappare. Una stazione quindi ricca di storia, ma una storia che non è bastata a valorizzarla e rendere la stazione abbastanza importante da non essere abbandonata. Luogo ora anche in parte turistico per la sua archeologia industriale, quest’anno la stazione si prepara a trasformarsi in un hotel di lusso.

# Il passo da stazione ad hotel

Credits: tag43.it
interno vecchia stazione Canfranc

El Canfranc fu costruita per eguagliare le grandi cattedrali ferroviarie europee. Ideata già nel 1853, fu realizzata solamente nel 1928 e abbandonata poco più di 50 anni dopo. Doveva diventare una delle stazioni più belle d’Europa, non c’era riuscita, ma forse ci riuscirà ora. Con un investimento di 27 milioni di euro, di cui 12 finanziati dallo stato, la stazione sarà trasformata in un albergo lussuoso da 124 camere. I lavori dovrebbero terminare l’anno prossimo. I

l nuovo hotel manterrà pressoché la facciata della stazione con le sue 365 finestre e la banchina lunga 200 metri, mentre l’interno cambierà di molto. Si costruirà un centro congressi da 200 posti, un museo ferroviario, negozi e un rifugio per i pellegrini impegnati nel cammino di Santiago de Compostela.

# Il sogno del collegamento con la Francia

Credits: pinterest.com
Canfranc

Ma come riporta tag43.it il progetto per la riqualificazione di Canfranc non termina qui. Perché se la vecchia stazione sarà riammodernata ad hotel, la regione vuole provare a riaprire lo scambio con la Francia che aveva reso, ai tempi, la stazione tanto importante. Davanti a quello che sarà il nuovo hotel, è stata infatti realizzata una nuova stazione che, per ora, è il capolinea della tratta per Saragozza, ma che spera di riaprire il collegamento internazionale. L’idea è quella di riattivare il tunnel del Somport così da collegare Saragozza a Canfranc a Pau, Francia.

Continua la lettura con: Tra le più belle d’Europa c’è anche una STAZIONE ITALIANA. Ma non è quella che pensate

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I 10 POSTI più FOTOGRAFATI d’Italia

0
Credits charlottemsx IG - Valle dei Templi

L’Italia è uno dei paesi più belli del mondo, con migliaia di attrazioni storiche e naturalistiche, ma quali sono i 10 luoghi più fotografati? Vediamo questa selezione fatta dal portale “Destinazione Vacanze”. 

I 10 POSTI più FOTOGRAFATI d’Italia

#1 Il Lago di Braies in Trentino Alto Adige, il lago alpino più bello del mondo

Credits: @lago_di_braies IG

Il Trentino-Alto Adige custodisce un gioiello naturale senza eguali: il lago di Braies, a circa 97 chilometri da Bolzano ed a 1.496 m s.l.m., nell’omonima Val di Braies. Migliaia di foto vengono fatte ogni anno a questo meraviglia lacustre delle Alpi dai colori sorprendenti, dal verde al blu passando per l’azzurro, mutevoli e cangianti a seconda della stagione, del meteo e degli orari della giornata. A detta di molti è il lago alpino più bello del mondo.

 

Leggi anche: Il LAGO ALPINO più bello del mondo è a 3 ORE da MILANO

#2 Venezia, la città dell’amore

credit: gamberorosso.it

Venezia è per tutti la città dell’amore, la città più romantica, una storia millenaria sospesa sull’acqua. La città dei canali è senza dubbio è uno dei luoghi più fotografati d’Italia: il Ponte dei Sospiri, il Canal Grande, Piazza San Marco con la sua Basilica, la Libreria Acqua Alta oppure le casette dagli irresistibili colori pastello di isole come Murano e Burano.

 

Leggi anche: Il BORGO laboratorio di PECCIOLI va a VENEZIA per stupire il MONDO

#3 Il Naviglio Grande a Milano, il luogo più caratteristico e vitale della città

Credits: milanopocket.it – Naviglio Grande

Il Naviglio Grande è certamente tra i luoghi più amati e fotografati di Milano, soprattutto quando è avvolto dalle luci del tramonto e sulle sue acque si riverberano le luci della città, delle case e del cielo infuocato. Forse il luogo più caratteristico e vitale della città, che conserva ancora il fascino della Milano di un tempo.

 

Leggi anche: I 10 LUOGHI più INSTAGRAMMATI di Milano

#4 Il tempio del Valadier nelle Marche, un santuario incastonato tra le rocce

Credits ivanvici IG – Tempio del Valadier

Il Tempio del Valadier è di sicuro una delle architetture da ammirare almeno una volta nella vita. Situato in località Genga, in provincia di Ancona, è un santuario incastonato come una perla all’interno di un minerale, dalla caratteristica forma ottagonale di stampo neoclassico. Realizzato nel 1828 su disegno dell’architetto Giuseppe Valadier per volontà di Papa Leone XII, anche se alcune ricerche più recenti mettono in discussione la storia della sua costruzione. Immerso nella natura straordinaria del Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, non è lontano dall’ingresso delle Grotte di Frasassi ed è adiacente all’Eremo di S. Maria Infra Saxa.

 

#5 Terme di Saturnia in Toscana, la Spa naturale più bella del mondo

Credits: viaggiare.mondo.info – Terme di Saturnia

In Toscana c’è un altro tra i luoghi più fotografati in Italia, sicuramente vanno menzionate le Cascate del Mulino delle Terme di Saturnia, con i loro inconfondibili scalini rocciosi ed il vapore che sale dalle loro acque tiepide. Le terme di Saturnia si trovano in un favoloso contesto naturalistico, riconosciute come la Spa naturale più bella del mondo. Un luogo incantevole e famoso in tutto il globo, situato nel comune di Manciano, di cui Saturnia è frazione, a pochi chilometri dal borgo.

 

Leggi anche: Questo è il BORGO più ANTICO d’ITALIA

#6 Il Gianicolo a Roma, una delle vedute sulla Città Eterna più indimenticabili

Credits: annascrigni.com
colle gianicolo

Il Gianicolo è uno dei colli romani più famosi, sulla riva destra del Tevere, e che regala a tutti i suoi avventori una delle vedute sulla Città Eterna più indimenticabili. Oltre ad ammirare e fotografare il tramonto sui tetti della capitale non perdetevi il cannone che spara quotidianamente, a salve, per segnare il “mezzogiorno” a tutti i cittadini.

 

Leggi anche: Lo sapevate che… a Roma c’è un CANNONE che SPARA tutti i giorni?

#7 Cala Luna in Sardegna, una delle calette più stupefacenti d’Italia

Credits garinodaniela IG – Cala Luna

Raggiungibile via mare o tramite un piacevole ma impegnativo trekking, Cala Luna è una delle calette più stupefacenti d’Italia lungo le coste frastagliate della Sardegna. Una spiaggia a metà fra Baunei e Dorgali, nel golfo di Orosei, è amata per il suo mare cristallino e la sua sabbia bianca. Uno degli scatti più spettacolari si ottiene dalle grotte, da dove si può fotografare l’azzurro del cielo, il blu del mare e l’oro delle rocce e della spiaggia che si mescolano alla perfezione.

 

#8 Alberobello in Puglia, famoso per i trulli, le sue antiche case tradizionali di pietra

trulli-alberobello
trulli-alberobello

Alberobello è un località imperdibile, famosa per i trulli, le case tradizionali di pietra bianca che illuminano il paesaggio e che si distinguono l’una dalle altre dai tetti a cupola ciascuno adornato da un pinnacolo diverso. Situato al centro della Valle d’Itria e della Terra dei Trulli, nell’entroterra della Puglia, il paese è riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

 

#9 La valle dei Templi in Sicilia, uno dei siti archeologici più grandi al mondo

Credits charlottemsx IG – Valle dei Templi

La Valle dei Templi è uno dei luoghi più rappresentativi della civiltà greca classica e uno dei siti archeologici più grandi al mondo. Dal 1998 fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Gli imponenti templi dedicati alle maggiori divinità elleniche, le antiche tombe ed il paesaggio tipico della Sicilia sono ideali per degli scatti da cartolina. I suoi celebri resti provengono dall’antica Akragas, il vecchio cuore della moderna Agrigento, e la prospettiva migliore è certamente quella che pone in primo piano la statua di Icaro caduto, dello scultore polacco Igor Mitoraj, e che guarda verso il Tempio della Concordia.

 

#10 Marzamemi, il colore della Sicilia

Credits: @simona.ciucci IG

Restando in Sicilia troviamo Marzamemi, una frazione del comune di Pachino in provincia di Siracusa, piccola perla del Sud Italia dove i tavolini e le sedie super colorate che contraddistinguono la sua piazza. Il suo significato in arabo è “piccolo porto”, proprio perché questa località ha da sempre rappresentato un punto d’approdo per tutte le navi che solcavano i mari della Trinacria. Ad appena 3 metri sopra il livello del mare, nella zona di Marzamemi si può ammirare anche la natura più spettacolare, dalle spiagge di sabbia fine e chiara, ai tratti di costa rocciosi.

 

Leggi anche: Un’ISOLA GRECA? No, siamo in ITALIA

Fonte: Destinazione Vacanze

Continua a leggere con: Le 10 COSE più STRANE che abbiamo in Italia

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

I luoghi più STRANI del nostro PIANETA

0
credits: @geomorphological_landscapes

L’essere umano, in genere, tende a cercare conferme in quello che già sa e conosce. È un’animale razionale. Eppure, la curiosità umana non ha limiti e spesso ci spinge a ricercare ciò che potrebbe sconvolgere tutto ciò che abbiamo sempre saputo. L’uomo è attratto da tutto ciò che è strano, inspiegabile, ciò che stupisce e meraviglia. Ma anche in questi casi, non si limita ad accettare le stranezze per quello che sono, ma cerca sempre di razionalizzarle, di trovarci una spiegazione logica.

Così, la rivista online SiViaggia, ci porta alla ricerca di tutti quei luoghi le cui stranezze hanno incuriosito l’essere umano e lo hanno portato a chiedersi “perché?”.

 

I luoghi più STRANI del nostro PIANETA

 

# La neve APPUNTITA del Cile e dell’Argentina

credits: @geomorphological_landscapes

Ci sono luoghi dove la natura crea cose meravigliose, ma al contempo lasciano perplessi. In alcune zone del Cile e dell’Argentina ci si può imbattere in cumuli di neve appuntita che possono raggiungere i 5 metri di altezza. Questo fenomeno, che prende il nome di “penitentes”, avviene nelle Ande Secche oltre i 4.000 metri, dove il clima freddo e secco delle montagne favoriscono la sublimazione della neve. Questo significa che la neve passa dallo stato solido a quello di vapore prima ancora di sciogliersi, prendendo la forma di una stalagmite. In genere sono di colore bianco, ma col passare del tempo assumono una colorazione nero-grigiastra per via delle radiazioni solari.

# La Terra ancora prima dell’uomo

credits: delphipages.live

Visitando Shark Bay, in Australia, ci si può fare un’idea su come poteva essere la Terra prima che l’uomo vi abitasse. Questo grazie alla presenza di cianobatteri o alghe azzurre presenti sul nostro pianeta da 3 milioni di anni e mezzo, proprio quando l’ossigeno sulla terra era circa dell’1%. In questo luogo si sono formati delle concrezioni calcaree, chiamate stromatoliti, dovuta all’attività di questi batteri, il cui compito era proprio quello di emettere ossigeno e rendere il nostro Pianeta abitabile. È possibile osservare questa particolare formazione di roccia anche in alcune zone della Sardegna centro-meridionale.

# La cattedrale di CRISTALLO messicana

credits: Siviaggia.it

In Messico, nella grotta di Naica, si può assistere ad un fenomeno unico nel suo genere. Sepolta sotto il deserto del Chihuahuan a più di 300 metri, c’è quella che viene chiamata la “Cattedrale di Cristallo”. Una formazione dovuta ai cristalli di selenite che, col tempo, si sono accumulati all’interno di questa cavità di piombo e gesso. La cava, in realtà una miniera attiva, contiene cristalli di selenite con più di un 1 metro di diametro, 15 metri di lunghezza e pesanti 55 tonnellate. Le condizioni di questa grotta, con una temperatura che raggiunge facilmente i 50° C e un’umidità del 90%, hanno permesso la cristallizzazione del minerale.

# I temporali INFINITI del Venezuela

credits: @marielpsz

Anche i temporali hanno il loro fascino. Fulmini e saette illuminano ad intermittenza il cielo plumbeo, lampi di luce nel cielo che creano un’atmosfera quasi pittoresca. In Venezuela, proprio sopra al lago di Maracaibo, si verifica un fenomeno atmosferico che concentra il maggior numero di temporali in questa zona, i quali di protraggono per più di 10 ore a notte per un totale di 160 notti all’anno. In spagnolo viene chiamato “relampago del Catatumbo”. I lampi sono visibili fino a 700 chilometri di distanza. Il meccanismo non è ancora chiaro, ma i Venezuelani assicurano: non è pericoloso.

 

# Il lago KILLER

credits: @sebseb.g

Il mondo è bello perché è vario. A volte, però, è anche piuttosto spaventoso. Tra il Camerun e il confine tra il Rwanda e la Repubblica Democratica del Congo si trovano ben 3 laghi capaci di uccidere a distanza, soprattutto se si è troppo vicini alla superficie. Si tratta dei laghi Nyos, il Monoun e il Kivu. Questo terribile fenomeno accade poiché al loro interno giacciono dei crateri vulcanici ancora attivi, il cui magma rilascia esalazioni di anidride carbonica mortali. Questo gas si va ad accumulare sulla superficie dell’acqua, rendendo l’ambiente estremamente inospitale e potenzialmente dannoso per la nostra salute.

FONTE: SiViaggia

Continua a leggere con:7 STRANEZZE uniche al mondo che puoi trovare a Milano

SELENE MANGIAROTTI

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Il PARCO URBANO CERVIA-MILANO MARITTIMA: il progetto per riconnettere uomo e natura

0
Credits: ravenna24ore.it Rendering parco urbano Cervia Milano Marittima

Un progetto ambizioso, quello appena approvato per il nuovo Parco Urbano di Cervia-Milano Marittima, proposto da Alpina SPA di Milano e dai mandanti Daniele Durante_StudioBV36,  Diverserighestudio S.r.l., Agronomi Luca Fontanini e altri.

Il PARCO URBANO CERVIA-MILANO MARITTIMA: il progetto per riconnettere uomo e natura

L’obiettivo generale del progetto è quello di creare un bosco multi-fuzionale, le cui materie prime possano essere utilizzate con finalità produttive (legno, asparagi, pinoli, funghi), idrogeologiche (copertura arborea continua e stratificata), naturalistiche (alto contenuto di biodiversità), ricreative e paesaggistiche. Un parco in grado di contrastare, almeno in parte, gli effetti locali sui cambiamenti climatici. Quando? Con i 10 milioni di euro disponibili, secondo i progettisti, il parco è da realizzare nell’immediato.

# Parola d’ordine: sostenibilità

Credits: ravenna24ore.it
Rendering parco urbano Cervia Milano Marittima

Il nuovo parco sarà progettato all’insegna di uno sviluppo sostenibile, cercando di basarsi sui principi contenuti nel documento della “Strategia europea per i cambiamenti climatici”. L’obiettivo principale è quello di riunire uomo e natura attraverso un parco che insegni nuovamente come rispettare l’ambiente e il paesaggio, cosa che l’uomo si è dimenticato. Un progetto che vuole rieducare sia dal punto di vista ecologico che culturale, il tutto grazie ad interventi in 10 diversi ambiti.  Attraverso un parco che regalerà esperienze emozionali, conoscitive, didattiche e ricreative, si vuole riconnettere, quindi, natura e città.

# Il progetto concreto

Credits: ravenna24ore.it
Rendering parco urbano Cervia Milano Marittima

Se quindi idealmente il parco è stato perfettamente concepito e gli obiettivi stabiliti, concretamente la faccenda è diversa. Quindi ci si chiede, come è stato progettata la sostenibilità e l’educazione ambientale? Attraverso 10 ambiti territoriali che, complessivamente, andranno a creare un parco con specifiche caratteristiche antropiche e naturali. Fortificazione arborea, funzionalizzazione dei bacini d’acqua e dei magazzini comunali limitrofi, mimetizzazione dell’infrastruttura ecologica, riqualificazione di via Stazzone e via delle Aie, un ecosistema di foreste in auto-generazione sono solo alcuni degli interventi per il nuovo parco.

Ciò che si vuole fare è però sottolineare le potenzialità dell’esistente ed è per questo che il rudere in via delle Aie sarà adibito a ristorante, i fabbricati del comparto della Baassona diventeranno hub scientifico-agronomico e la casa in via Stazzone si trasformerà in “Custode 3.0”, un sistema evoluto di monitoraggio del parco.

Fonti: ravenna24ore.it

Continua la lettura con: Il GRANDE PARCO degli ANIMALI a due passi da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Scoperto un raro CIPPO pomeriale risalente all’epoca dell’imperatore Claudio

0
Credits: eventiculturalmagazine.com cippo e claudio

La modernità è un velo. Quando si è obbligati a mettere da parte la patina di attualità, si possono scoprire le meraviglie del passato.

Scoperto un raro CIPPO pomeriale risalente all’epoca dell’imperatore Claudio

# «La città contemporanea per eccellenza»

Credits: finestresullarte.info
cippo piazza augusto imperatore

La definizione più affascinante (per chi scrive) donata a Roma è di un architetto statunitense, che l’ha celebrata aggiungendo che la città eterna è «la versione urbana di internet». A Roma, modernità e storia dell’uomo si condensano in un unico punto, convivono e si celano a vicenda. Tutta l’energia concentrata in questo modo, ogni tanto, ha bisogno di esplodere, come un enorme big bang, rivelando di tanto in tanto qualche meraviglia del passato.

È ciò che è successo qualche giorno fa a Piazza Augusto Imperatore, dove lavori di manutenzione ordinaria alle condutture interrate, hanno permesso di portare alla luce un raro cippo pomeriale, testimonianza dell’ampliamento dei confini dell’urbe, voluto da Claudio imperatore.

# Il monumento invisibile

Credits: ciceroinrome.blogspot.com
confini pomerio

L’antica Roma ha prosperato intorno a tangibili caratteristiche, come le capacità dei suoi cittadini o l’intelligenza di senatori e imperatori. Ma non solo. Forse non tutti sanno che uno dei caratteri più identitari dell’urbe è una sfumatura impalpabile, una specie di astrazione mentale che ne ha segnato per sempre la natura: il Pomerio Sacro.

Il Pomerio è lo spazio che correva intorno alle mura. Considerato da Romolo il “confine invalicabile”, perciò sacro. Era vietato costruire edifici sia laici che religiosi, interdetto alle sepolture ed era impedito di attraversarlo armati. Il fratello di Romolo lo varcò in armi e la conseguenza è forse il primo fratricidio illustre della storia. Nonostante tutte le trasformazioni intervenute nella città nei secoli, il Pomerio conferiva a Roma una propria identità e ha sempre mantenuto la sua forza concettuale.

# Quando si spostava il Pomerio

Se il Pomerio seguiva i limiti della città, è naturale pensare che questo si sia spostato mano a mano che i confini di Roma si sono estesi. Non è proprio così: per la sua importanza il Pomerio veniva “spostato” di rado, agli imperatori era concesso di farlo solo dopo l’approvazione del Senato, perché ampliare il Pomerio era la metafora del fondatore di Roma. Quindi Claudio, nel 49 d.C., diventa uno dei fondatori di Roma, insieme a Romolo, Silla, Vespasiano e Aureliano.

# Il cippo del Pomerio di Claudio

Credits: confinelive.it
cippo rinvenimento

Il cippo ritrovato oggi, ancora infisso nel terreno nella sua posizione originale, è ricondotto con assoluta certezza a Claudio, grazie alle iscrizioni riportate. Le dimensioni del cippo sono notevoli, 193 x 74.5 x 54 e l’imperatore viene ricordato con i suoi titoli e cariche.
L’ampliamento del Pomerio del 49 d.C. è un atto di forza politico, con tutta probabilità osteggiato dal Senato. Ma Claudio aveva appena conquistato la Britannia e, molto più importante, voleva estendere i diritti di cittadinanza romana alle élite della Gallia. Sul cippo pomeriale di Claudio, l’imperatore rivendica l’ampliamento del pomerio come l’allargamento dei confini del popolo romano. Una finezza che permette di leggere tra le righe la sua visione politica, la filosofia e l’ambizione.

# Le esigenze della modernità

Credits: eventiculturalmagazine.com
cippo e claudio

Il cippo consiste in un unico blocco di travertino. È stato trovato ad una quota troppo bassa rispetto al piano moderno, oltretutto in piena falda acquifera. La necessità di conservazione dei prossimi millenni, ha quindi imposto una decisione sofferta: lo spostamento altrove. Adesso è già visibile nella Sala Paladino dell’Ara Pacis, accanto alla statua dell’imperatore Claudio, in attesa della definiva collocazione nell’area del Mausoleo di Augusto. Una visibilmente emozionata Virginia Raggi, ha dichiarato che si tratta di un «ritrovamento eccezionale. Nel corso del tempo, sono stati rinvenuti solo altri dieci cippi relativi all’epoca di Claudio e il più recente, fino ad oggi, è stato ritrovato nel 1909, dunque oltre 100 anni fa».

# C’è un Pomerio nel terzo millennio?

Credits: optimagazine.com
Roma pomerio oggi

Il Pomerio, nella storia, serviva per proiettare sull’urbe la grandezza e i successi dell’impero. È stato uno strumento educativo molto potente, anche nei confronti di imperatori come Costantino, o sovrani stranieri come Cleopatra, che hanno sempre rispettato le regole di quello spazio e l’identità che questo conferiva a Roma e ai suoi cittadini.

Nel 2021, quale potrebbe essere il Pomerio? I confini sono ben definiti: il GRA o l’anello ferroviario, ma il quesito non è dove metterlo, bensì se è possibile ridare ai romani ciò che il Pomerio conferiva a Roma antica.La sindaca Raggi ha dichiarato che, con l’apertura del Mausoleo di Augusto, tutta la bella zona centrale della città tornerà a nuova vita. Sarebbe bello regalare, ai romani di oggi, un’escursione con una breve introduzione del concetto pomeriale e chiedere loro di riappropriarsi sia del monumento invisibile, sia della forza del concetto. 

Continua la lettura con: 7 curiosità che rendono il SETTE il numero magico di ROMA

LAURA LIONTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Appennino Bike Tour: il GIRO d’ITALIA che non ti aspetti

0
credits: @lovelyitaly95

Con questo nome si racchiudono una serie di itinerari, tutti collegati tra loro, che consentono a chiunque abbia voglia di pedalare, sia con bici tradizionale che a pedalata assistita, di girare l’Italia.

Appennino Bike Tour: il GIRO d’ITALIA che non ti aspetti

# Perchè percorrere questo itinerario?

Credits: appenninobiketour.com

Toccando i più bei borghi del Paese, intersecando altre vie turistiche (vedi la via Vandelli), il Tour mette alla prova anche il più instancabile dei pedalatori.

300 comuni tappa, 26 tra parchi e aree protette, ci si immerge nella natura dello stivale con vie ciclabili durante le quali è possibile rifocillarsi, dormire e possibilità di ricaricare le e-bike con apposite colonnine. Il biking, non più una moda ma una solida realtà che ha contagiato milioni di appassionati. Un modo ecologico e salutare di conoscere le bellezze dell’Italia stando in sella al proprio mezzo.
 
Non ci si aspetti, ovviamente, solamente strade in pianura ma si dovranno affrontare pendii e salite tipiche del tratto appenninico. Ogni fatica sarà, comunque, ripagata da spettacolari panorami e la possibilità di fare conoscenza di altri appassionati che condividono la passione per questa disciplina.

# Un sogno che si realizza

credits: appenninobiketour.com

Grande soddisfazione di Gianluca Galletti che, come Ministro dell’Ambiente, fu grande promotore di questa iniziativa. Un turismo slow e green che promette grande sviluppo e che consente a molti borghi di promuovere le proprie strutture ricettive, specie per gli stranieri che desiderano visitare il nostro Paese senza stress ma con tutta la calma necessaria per assaporare ogni particolare che solo l’Italia sa offrire.

# Work in progress

credits: ansa.it
È in fase di allestimento una cartellonista che consenta di seguire l’itinerario senza perdersi mentre c’è grande fermento per i vari produttori locali che, forti del passaggio di turisti, potranno promuovere le proprie eccellenze rendendo il tour una esperienza che vada oltre il pedalare il luoghi meravigliosi.

 

Continua a leggere con: Via degli Dei? No, via delle DEE. Arriva il TREKKING per sole donne

ROBERTO BINAGHI

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


TLAPSE | Your Project in Motion