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Le MERAVIGLIE della STRADA COSTIERA più LUNGA d’EUROPA

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Credits: @thewildatlanticway Wild Atlantic Way

Bagnata da un mare bellissimo, ma gelido, dove la natura trasmette un fascino indescrivibile. Quale migliore occasione per percorrere la Wild Atlantic Way, 2500 km di strada costiera? Vediamo dove si trova. 

Le MERAVIGLIE della STRADA COSTIERA più LUNGA d’EUROPA

# Le meraviglie della grande Isola

Credits: @thewildatlanticway
Wild Atlantic Way

Un viaggio all’insegna della natura, della cultura e delle tradizioni di questa parte di mondo che ha subito stravolgimenti storici politici e che sembra finalmente aver trovato il proprio equilibrio. Tra birre consumate nei pub e piatti di mare intervallati dalla carne di pecora, abitante storica della grande Isola, ci si imbatte in paesaggi che lasciano senza fiato. Un clima fresco in estate, rigido in inverno, accompagna i turisti nel lungo percorso che attraversa una sola città, Galway, caratterizzata da nomi gaelici, lingua ancora in uso specie nei sobborghi. Prati che arrivano fino al mare, scogliere incontaminate e, come nel caso delle Cliffs di Moher, che precipitano verso l’oceano creando un salto di centinaia di metri, porticcioli e insenature che sembrano usciti da una cartolina di altri tempi.

# Tanta cultura e una popolazione sempre pronta a raccontare una storia

Credits: @thewildatlanticway
Doolin

B&B qui tradizionalmente ospitali e gestiti da persone sempre disponibili, campi da golf da sogno, pascoli di pecore e cavalli, lepri in ogni dove, granchi grossi come un piatto da portata che si muovono sugli scogli, blu e verde che si confondono all’orizzonte, salmoni che abbondano come non mai. E, oltre alla natura, tanta cultura con una popolazione che è sempre pronta a raccontare qualche aneddoto.

Popolazione tosta, lo si evince anche dagli sport nazionali: il rugby, il calcio gaelico e l’hurlyng, sport talmente duro da essere stato bandito per quasi 700 anni, un misto di rugby e hockey su prato che incolla davanti al televisore gran parte della popolazione. Se in questo tour non è prevista la parte orientale dove ha sede Dublino sappiate che incontrerete la parte più tradizionale della popolazione con la quale parlerete un inglese atipico oltre che il gaelico che non ha alcuna assonanza con l’inglese.

# Un’isola che ti fa innamorare

Credits: @thewildatlanticway
Wild Atlantic Way

Per il resto, come ricorda il sito irlandando.it, consigliamo di non saltare nemmeno una tappa prevista perché ogni singola località ha qualcosa da raccontare. Ovviamente nessuno si azzardi a lasciare l’Irlanda senza aver provato qualche whisky oltre che l’irish coffee, un vero e proprio culto che riscalda serate e ossa, specie prima di andare a coricarsi. Alcune delle isole contemplate nella Wild Atlantic Way son state set di film e in ognuna è possibile acquistare prodotti tipici tra i quali i rinomati maglioni, caldissimi e variopinti. Un viaggio che saprà farvi innamorare di questo angolo di pianeta dove, a volte, sembra che il tempo si sia fermato anche per i ritmi veramente a dimensione d’uomo e un fascino che non lascia mai indifferenti.

Carrick-a-Rede, un ponte di corda lungo 18 metri e sospeso a 25 metri sopra il mare, le tre Isole Aran, le splendide scogliere di Slieve League, la penisola di Loop Head dalla quale ammirare delfini e balene, le meravigliose Skellig Islands, questi solo alcuni dei luoghi davvero mozzafiato.

wild-atlantic-way-mappa. Credits: fulltravel.it

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ROBERTO BINAGHI

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La SPIAGGIA di ENEA: la più “LEGGENDARIA” d’Italia tra grotte, coralli e… vipere

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Credits: @ig_italia IG

Una splendida località tutta italiana celebrata persino dall’Australia. Condivisa e raccontata su tutti i social, quello che però ha attirato maggiormente l’attenzione dei più curiosi è la leggenda che permane su questa bellezza italica.

La SPIAGGIA di ENEA: la più “LEGGENDARIA” d’Italia tra grotte, coralli e… vipere

# Un arco di roccia tra i coralli

credits: @silviumviaggi su IG

Nel comune di San Nicola Arcella, in provincia di Cosenza si trova un luogo tanto affascinante quanto leggendario. Situata proprio lungo la Riviera dei Cedri, la spiaggia dell’Arcomagno nasconde la sua bellezza tra scogliere e rocce. Un lembo di terra bagnato dalle acque cristalline del Mar Tirreno che offre una vista spettacolare, in particolare durante le ore del tramonto, quando i raggi del sole filtrano attraverso l’arco di roccia naturale e i coralli, da cui la spiaggia prende il nome.

# La Spiaggia del mito di ENEA

credits: @passaggilentisu IG

La spiaggia dell’Arcomagno è conosciuta anche come “spiaggia di Enea”. Si narra, infatti, che proprio dopo la caduta di Troia, l’eroe Enea si trovò su questa spiaggia a forma di mezzaluna. Qui, il tempo sembra essersi fermato e c’è ancora chi spera di vedere qualche personaggio uscito dal mito o una sirena.

# La Grotta del Saraceno

credits: @viaggiaconmela su IG

C’è un’altra leggenda legata a questo luogo e si trova proprio accanto alla spiaggia: la Grotta del Saraceno. Si tratta di una cavità naturale scolpita dal mare, al cui interno nasconde anche una piccola sorgente d’acqua dolce. Si dice che questa grotta fu il principale punto di attracco dei Saraceni che arrivavano dalla penisola araba.

# Lo scoglio delle VIPERE

credits: @zwei_abenteurer su IG

Ma le sorprese non sono ancora finite. Oltrepassando l’arco naturale, è possibile raggiungere e ammirare lo scoglio dello Scorzone, un’enorme roccia calcarea e vegetazione di 12 metri il cui nome deriva dal termine calabrese di vipera dei pollai, chiamata anche “biacco”. Infatti, nel dialetto locale questo piccolo animale viene chiamato come “u scurzun”. Tuttavia, non è la forma a dare il nome a questo isolotto, ma la grande presenza di questi piccoli animaletti che lo popolano.

Fonte: SiViaggia

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SELENE MANGIAROTTI

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La paura della verità

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Credits: www.tragicomico.it

In questa epoca di estremizzazione del pensiero e di nuovi dogmi sanitari riaffiora l’atavica paura di dire la verità.
Spesso quando si viene consultati sui temi dove il potere ha una posizione netta, le persone anche se la pensano diversamente hanno paura di esprimere un loro pensiero per non ricevere esclusione o riprovazione sociale.

È un fenomeno che conosciamo bene prima delle elezioni quando molti non professano il loro vero credo politico neanche in un sondaggio anonimo, con la conseguenza che i risultati elettorali risultano molto diversi dalle proiezioni fatte con i sondaggi.

Il problema dei sondaggi è che negli stati in cui non esiste dibattito sulle questioni più importanti rischiano di trasmettere un consenso falsato, soprattutto sui tempi più caldi.
Il fatto che i sondaggi rappresentino una realtà alterata va inevitabilmente a influenzare quelle che saranno le decisioni prese dai governanti, portando a una distanza tra quello che i cittadini davvero vogliono e quello che viene realizzato a livello governativo.

Affermare sui media solo l’opinione dominante senza contraddittorio e giudicando in modo negativo quelli che pensano qualcosa di diverso è la vera strategia politica di oggi: rendere la minoranza ancora più minoranza e amplificare il valore di sondaggi che sono già alterati in origine e che vengono usati strumentalmente per costruire ancora di più una opinione pubblica fasulla capace di giustificare le conseguenti decisioni politiche.

È lecito poi che la maggioranza prenda provvedimenti che ledano le libertà e i diritti fondamentali di una minoranza?
Senza cultura e rispetto della minoranza non esiste più spazio per la verità.

Continua la lettura con: La grande occasione dell’Italia

MILANO CITTA’ STATO

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🛑 Europa: i CONTAGI nei PAESI con PIÙ VACCINATI a confronto con quelli con MENO VACCINATI. Il risultato è sorprendente

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Credits Giuseppe Caronia - OurWorldData - Dati contagi paesi con più vaccinati

I vaccini servono a ridurre il numero di contagi? Questo presupposto che è alla base della strategia dei Green Pass e delle politiche di discriminazione in base all’adesione ai protocolli sanitari, ha riscontri con i risultati sperimentali? Abbiamo messo a confronto i dati dei contagi nei paesi europei con più vaccinati e quelli con meno vaccinati. Ecco quali sono i risultati.

Europa: i CONTAGI nei PAESI con PIÙ VACCINATI a confronto con quelli con MENO VACCINATI. Il risultato è sorprendente

# I Paesi europei con più vaccinati stanno registrando la più alta crescita nei contagi

Credits Ourworldindata.org –  paesi europei con più vaccinati

La campagna vaccinale prosegue a ritmi diversi negli Stati europei. Tra quelli in cui i vaccinati sono in numero maggiore troviamo:

  • Malta con l’84,56% che ha ricevuto almeno una dose e il 79,6% sono completamente vaccinati
  • nel Regno Unito il 67,73% dei cittadini ha ricevuto almeno una dose e il 51,6% entrambe o la monodose Johnson
  • il Belgio ha vaccinato con la prima dose il 65,79% della popolazione, il 43,8% in modo completo
  • in Danimarca al 64,42% dei cittadini è stata somministrata almeno una dose, mentre il 41,5 è stato completamente vaccinato.
Credits Giuseppe Caronia – OurWorldData – Dati contagi paesi europei con più vaccinati (numero contagi per milione di abitanti)

Nonostante questi risultati nella vaccinazione la curva dei contagi ha ricominciato a risalire, a inizio giugno nel Regno Unito con una media settimanale ad oggi di 500 casi al giorno per milione di abitanti, dato simile per l’Olanda con la risalita della curva dopo la prima settimana di luglio, mentre Malta ha superato i 200 casi quotidiani per milione di abitanti, la soglia che in Italia determinava la zona rossa. Mentre Danimarca e Belgio si stanno avvicinando a quota 150.

Questi i risultati nei paesi con più vaccinati. Ma cosa sta accadendo invece nei paesi che hanno scelto una strategia opposta, ossia quelli che hanno il più basso numero di vaccinati nella popolazione?

# I Paesi europei con meno vaccinati segnano il minor numero di contagi

Credits Ourworldindata.org – Paesi europei con meno vaccinati

Tra i Paesi europei con meno vaccinati troviamo:

  • Albania con il 20,59% di persone con la prima dose e il 15,40% completamente vaccinati
  • la Bulgaria che ha vaccinato con almeno una dose il 14,61% della popolazione e il 12,34% in modo completo
  • la Moldavia con il 12,23% di cittadini a cui è stata somministrata una sola dose e il 7,94% con entrambe
  • la Bosnia ed Erzegovina è ferma al 10% di popolazione con solo una dose e il 5% completamente vaccinato
  • infine l’Ucraina ha vaccinato con una dose il 5,52% dei cittadini e appena il 2,88% con entrambe.
Credits Giuseppe Caronia-Our World Data – Dati contagi paesi con meno vaccinati (numero contagi per milione di abitanti)

In tutti i Paesi europei presi in esame la curva dei contagi ha iniziato a scendere attorno alla metà di Aprile e ad oggi non ci sono segnali di una imminente risalita. Nessuno di questi supera i 30 casi al giorno per milione di abitanti.

Nonostante una campagna vaccinale a rilento o ferma questo non ha avuto alcun effetto negativo sulla ripresa della diffusione del virus, al contrario di quanto sta succedendo tra i Paesi con più vaccinati.

Questi dati andrebbero valutati con molta attenzione per evitare inutili discriminazione e per scongiurare il rischio di puntare tutto su una strategia che invece andrebbe affiancata ad altre. Oltre che considerata in modo meno dogmatico. 

Fonti: Il Sole24ore, OurWorldindata (dati ufficiali OMS)

Continua a leggere con: Francia: PROTESTE e MANIFESTAZIONI contro Macron per il GREEN PASS

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Leggi anche: Che cosa succede quando l’iPhone vieta il tracking alle app?

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Il TRENO in VETRO da 350 milioni di dollari

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Credits: viaggi.corriere.it G Train

È proprio vero: non c’è limite al lusso e all’ingegno umano per crearlo o raggiungerlo. Nessuna critica, solo un dato di fatto. Questa volta è la creatività di un uomo chiamato Thierry Gaugain ad aver concepito un treno che sembra essere uscito da un film di fantascienza: forse da uno un po’ futuristico oppure direttamente da un cartone animato, talmente impensabile.

Il PALAZZO su ROTAIE: un treno in vetro da 350 milioni di dollari

# Il treno 5 stelle: più bello di un hotel di lusso

Credits: archyde.com
G Train

G Train è il nome del treno di lusso che vale 350 milioni di euro e sarà lungo 400 metri per 14 carrozze. Un treno in vetro super lussuoso con ristorante, ma soprattutto spa, palestra e cinema. Le cabine saranno realizzate in vetri “smart” che potranno passare dal trasparente, all’opaco e perfino al nero. Un treno che potrà viaggiare fino a 160 chilometri orari e le cui carrozze, una volta fermi, potranno aprirsi e diventare delle terrazze panoramiche affacciandosi sui paesaggi che si incontrano lungo il percorso. Come se non bastasse, grazie alle nuove tecnologie, i passeggeri potranno cambiare atmosfera semplicemente toccando un pulsante, che automaticamente modificherà gli interni, e a completare il tutto, nel super treno 5 stelle ci sarà un giardino.

# Sarà costruito per un unico proprietario

Credits: archyde.com
G Train

La particolarità del treno, che sarebbe meglio chiamare assurdità, è che è stato concepito per un unico proprietario. L’ideatore francese Thierry Gaugain, che ha già progettato lo yatch super lussuoso di Steve Jobs e quindi sa cosa significa creare qualcosa di lussuoso, crede che il G Train sia solo per chi non percepisce il treno solo come un semplice mezzo di trasporto. Inoltre, il proprietario potrà accogliere solamente 17-18 persone, perché è questa la capienza massima di un treno da 400 metri e 14 carrozze. In poche parole, un treno super esclusivo, destinato ad essere provato solo dai più ricchi. Un convoglio così particolare da essere stato concepito come un “palazzo su rotaie”: si entra in una hall, c’è l’area residenziale del proprietario e una sala per il suo tempo libero, poi c’è un’area per gli ospiti, una social room e uno spazio per ricevimenti.

# Serve una persona disposta a farlo realizzare

Credits: archyde.com
G Train

G Train potrà percorrere sia le ferrovie europee che quelle americane. La scelta di creare un treno di questo genere parte dal fatto che, in partenza, questo mezzo di trasporto affascina Thierry Gaugain. Il progettista crede che in un periodo dove ci si focalizza troppo sulla velocità e sul voler raggiungere la destinazione il prima possibile, il viaggio potrebbe diventare addirittura più bello dell’arrivo. Tutto si può dire sul nuovo progetto di questo palazzo su rotaie fuorché che non sia spettacolare. L’unico problema? Trovare un “pazzo” come il progettista che sia disposto a pagare 350 milioni di dollari per l’effettiva realizzazione di G Train, perché per ora, di fatti, il G Train è solo un’idea con qualche rendering.

Continua la lettura con: Il CAMPER più BELLO del mondo: costa quanto un ATTICO (immagini)

BEATRICE BARAZZETTI

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“La Milano che DISCRIMINA”: mezzi di trasporto poco accessibili ai DISABILI

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Credits milanotoday - disabili_pirata_ep6_2-2

In un clima pre elettorale nel capoluogo lombardo si discute riguardo la politica per i portatori di handicap per i quali, oltre alle buone intenzioni, è stato fatto davvero poco. La testimonianza di un viaggio sui mezzi pubblici in carrozzina dell’attivista dei “Disabili Pirata” Andrey Chaykin.

“La Milano che discrimina”: mezzi di trasporto poco accessibili ai DISABILI

# La testimonianza di un viaggio sui mezzi pubblici in carrozzina dell’attivista dei “Disabili Pirata” Andrey Chaykin

Credits milanotoday – disabili_pirata_ep6_2-2

La testimonianza diretta di un ragazzo costretto su una sedia a rotelle racconta le disavventure di un trasferimento, con i mezzi pubblici, verso la stazione Buonarroti utilizzando la M1. Per chi ha la fortuna di camminare con le proprie gambe è difficilmente percettibile a quale odissea ci si debba sottoporre per ogni singola tappa di trasferimento. Si inizia con le ancora tante barriere architettoniche in superficie, tra scivoli mancanti nei punti di attraversamento, cosa ancora riscontrabile anche in centro a Milano. Basti passeggiare in zona Piazza Diaz o della Borsa (o del ponte in Darsena e i suoi montacarichi mai attivati) per rendersi conto di come sia impossibile, senza un aiuto, attraversare alcuni incroci.

# Fermate di autobus e tram senza scivoli e montacarichi della metropolitana spesso fuori uso o malfunzionanti

Credits milanotoday – Montacarichi malfunzionante

Ma torniamo ai mezzi pubblici. Non tutte le fermate dei tram e degli autobus sono servite con gli appositi scivoli, spesso le vie di scivolamento sono ostruite da auto, biciclette o monopattini parcheggiati selvaggiamente ma il meglio, anzi il peggio, lo si incontra quando di deve usare la metropolitana. Difficilmente i montacarichi sono funzionanti e qualche volta lo sono ma il personale addetto non è troppo collaborativo.

Il ragazzo che ha vissuto questa triste avventura ha comunque dovuto cambiare stazione (da Buonarroti a Pagano) per poter tornare alla luce del sole. Se a Buonarroti il montacarichi è ufficialmente fuori uso, nella stazione di Pagano si è sentito dire da due addetti che l’apposito elevatore si era appena rotto. Solamente dopo aver insistito i due addetti si sono resi disponibili ad una azione in via eccezionale e far utilizzare il montacarichi a Andrey Chaykin, attivista dei “Disabili Pirata” e protagonista della amara vicenda, quasi fosse un suo capriccio il volersene servire.

# La politica sarà in grado di risolvere questo annoso problema?

Se un precedente governo di centrodestra sbandierò con tanto vigore un Ministero per la disabilità che, ad oggi, non ha fatto pervenire alcuna proposta, Beppe Sala non ha in alcun modo migliorato la situazione riguardo l’eliminazione delle barriere architettoniche comprese quelle che consentano l’utilizzo di ogni mezzo pubblico da parte dei portatori di handicap. A questo punto ci si aspetta un tavolo di discussione che coinvolga Regione, Comune e l’Azienda dei Trasporti milanese e che, in concerto, decidano e soprattutto investano per eliminare questo annoso gap.

Fonte: Milano Today

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ROBERTO BINAGHI

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Leggi anche: Holiday Inn, Crowne Plaza e Federalberghi: il business negli hotel di Pierantonio Pegoraro, il re delle coop indagato a Milano

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🛑 Francia: PROTESTE e MANIFESTAZIONI contro Macron per il GREEN PASS

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Credits Clément Lanot TW - Proteste Francia 2

Oltre 20.000 persone secondo le forze dell’ordine, in una ventina di città, sono scese in strada ieri 14 luglio per protestare contro l’introduzione dell’obbligo del “green pass” annunciato dal presidente Macron. Ecco cosa è successo. E perchè questo potrebbe essere solo l’aperitivo. 

🛑 Francia: PROTESTE e MANIFESTAZIONI contro Macron per il GREEN PASS

# Fischiato il presidente Macron durante la parata per la festa della Repubblica

 

La sera del 12 luglio, il presidente francese Macron ha annunciato in diretta a reti unificate l’estensione dell’obbligo del “green pass”, già dalla prossima settimana, per andare al cinema, al teatro e altri luoghi di cultura. Da inizio agosto il green pass servirà anche per entrare nei ristoranti, bar, prendere un treno a lunga percorrenza o salire su un aereo. Chiunque vorrà prendere parte alla vita sociale dovrà esibire un certificato di completa vaccinazione o di recente guarigione dal Covid oppure un test negativo.

La scelta di Macron ha scatenato le proteste di migliaia di cittadini in tutta la Francia che sono scesi in piazza al grido di “Liberté, liberté”, “Non à la vaccination obligatoire”. Durante la parata militare a Parigi per la festa della Repubblica Francese il presidente Macron è stato sonoramente fischiato dai cittadini a bordo strada mentre attraversava gli Champs-Élysées scortato dalla polizia. Poi sono seguiti gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Alcuni commentatori parlano di una mossa esclusivamente politica da parte del presidente, a fine mandato, per cercare di recuperare i consensi arrivati al minimo storico. Un crollo di popolarità sancito anche dai pessimi risultati ottenuti dall’alleanza del Presidente nelle recenti elezioni regionali. 

# 53 manifestazioni nelle principali città francesi contro l’obbligo del Green pass per viaggiare su treni e aerei e entrare nei ristoranti e teatri

Credits Clément Lanot TW – Proteste Francia

Il Ministero degli Interni francese ha registrato in totale 53 manifestazioni nelle principali città francesi, con oltre 20.000 manifestanti, di cui 1500 a Tolosa, 1400 a Chambery e Lione, 1200 a Montpellier, 1200 a Bordeaux, 800 ad Annecy o 800 a Nantes. Quello che è successo potrebbe essere solo l’aperitivo della protesta: una grande mobilitazione popolare è attesa per sabato 17 luglio.

Credits Clément Lanot TW – Proteste Francia 1

Yann Fontaine, notaio di 29 anni, ha commentato all’Afp che “il pass sanitario è la segregazione. Macron gioca sulle paure della gente. Conosco persone che si faranno vaccinare solo per portare i loro figli al cinema, non per proteggere gli altri dalle conseguenze gravi del Covid-19.

Fonte: Le Figaro

Continua a leggere con: La GERMANIA non conterà più i POSITIVI ma solo i RICOVERI negli OSPEDALI. E la Merkel sul Green Pass: “Non faremo come la Francia”

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: Gli scenari immobiliari post-Covid? I numeri pazzi di crisi e investimenti a Milano, Roma, Venezia e Firenze

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🛑 Spagna: LOCKDOWN dichiarato INCOSTITUZIONALE. Non si potrà MAI più fare

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La Corte costituzionale spagnola, mercoledì 14 luglio, ha annullato per sempre la possibilità di un nuovo lockdown della popolazione perché considerato incostituzionale.

Spagna: LOCKDOWN dichiarato INCOSTITUZIONALE. Non si potrà MAI più fare

# Con 5 voti su 6 i Giudici hanno dichiarato incostituzionale il lockdown

credits: amnotizie.it

Le misure di restrizione della popolazione approvate a marzo dell’anno scorso, ai primi accenni della pandemia, non sono più ritenute valide. Mercoledì 14 è arrivato il verdetto dalla Corte costituzionale spagnola: con 5 voti su 6 i giudici dell’Alta Corte hanno dichiarato incostituzionale il lockdown. Annullati, quindi, gli articoli 1, 3 e 5 dell’articolo 7 del decreto accordato dal Governo il 14 marzo 2020.

# Gli articoli soppressi: non più limiti alla circolazione di persone e veicoli

La notizia sulla prima pagina di El Pais

L’articolo 1 regolava il confinamento e restringeva il movimento dei cittadini, dando la possibilità di circolare solo per le vie e gli spazi pubblici della propria città per attività essenziali, quali recarsi sul luogo di lavoro, fare la spesa, andare dal medico e assistere a familiari malati. L’articolo 3, invece, limitava la circolazione dei veicoli per le stesse ragioni sopracitate, e infine l’articolo 5 autorizzava il Ministero degli Interni a chiudere le strade, o alcuni tratti, per motivi di salute pubblica.

# “Il lockdown ANNULLA i diritti fondamentali dei cittadini”

Come riporta El Pais, la Corte Costituzionale ha concluso che il Governo avrebbe dovuto dichiarare uno stato d’eccezione, il quale necessita prima del consenso del Parlamento. La decisione arriva dopo due sentenze del giudice in cui si è discusso la sentenza sullo “stato di allarme” descritto dal magistrato Pedro González Trevijano. Il giudice ha dichiarato che le misure previste dal lockdown nazionale non solo limitano i diritti fondamentali delle persone per quanto riguarda la circolazione, ma addirittura li annullano.

# Bisogna adattare le misure di sicurezza

Credits: Blavatnik School of Government, University of Oxford / FT – Oxford Covid-19 government response stringency index

Nel dibattito si chiede che le misure di sicurezza vengano proporzionate sulla base del rischio sanitario esistente e che siano simili alle misure adottate dagli altri Paesi colpiti dalla pandemia 

Continua a leggere con: 🛑 ELEZIONI a MADRID: STRAVINCE la leader ANTI LOCKDOWN

SELENE MANGIAROTTI

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Leggi anche: Matteo Berrettini è già nella storia del tennis italiano. La vittoria a Wimbledon? E’ solo rimandata

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La grande occasione dell’Italia

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Le statue della libertà di Firenze e di New York. Credits: @vecchiafirenzemia IG

L’Italia sta decidendo di imitare Macron istituendo forme di discriminazione contro tutti i cittadini che non aderiscono alla campagna vaccinale.
Per la prima volta nella nostra storia alcuni tipi di cittadini verrebbero isolati e non gli sarebbe consentito di svolgere attività elementari come prendere un caffè, andare al ristorante o prendere un treno.

Quale può essere la conseguenza se si dovesse arrivare a questo?

Sarà di dividere i cittadini mettendoli gli uni contro gli altri, inserendo nella società forme di discriminazione non certo edificanti per un paese democratico e soprattutto l’Italia non potrebbe aspirare a mostrarsi al resto del mondo come un modello di civiltà e di senso di umanità.
Oltre poi al fatto di mettersi in coda alle scelte di un altro paese, quindi contribuendo a un’immagine da stato gregario invece che da protagonista dei tempi.

Invece quale può essere la grande occasione da cogliere?

Sarebbe quella di mettere al centro del nostro futuro proprio l’unità dei cittadini attraverso la lotta a ogni forma di discriminazione.
L’occasione può essere data dal Covid: possiamo diventare un paese così maturo da trasformare un problema prioritario e assoluto in un fatto relativo, relegando il Covid a uno dei problemi della società ma impedendo che possa disintegrare il tessuto sociale e di civiltà del paese.

E anche l’altro grande tema del momento, il DDL ZAN, potrebbe costituire l’occasione di diventare più responsabili. Invece di trasformarlo in terreno di scontro ci si dovrebbe unire tutti attorno al suo elemento di valore: di impedire che nella comunità venga esercitata qualunque forma di discriminazione contro dei suoi elementi.
Nel concetto di discriminazione bisognerebbe fare rientrare tutto, soprattutto ciò che è oggi più a rischio: la discriminazione contro chi ha una visione del mondo e della natura differente da quella dominante.

La grande occasione dell’Italia è questa: diventare il paese che volta la pagina del Covid come unico problema della nostra epoca e che utilizza questa esperienza per affermare una nuova società che in nessun caso e per nessun tipo di emergenza possa ammettere alcun tipo di settarismo, di discriminazione o di persecuzione contro dei suoi cittadini.

L’Italia potrebbe diventare così un riferimento epocale per il mondo, come lo è stato la Francia ai tempi della rivoluzione quando ha affermato gli ideali della libertà, dell’uguaglianza e della fratellanza. Forse è quella l’idea di Francia che dovremmo prendere a esempio. 

Continua la lettura con: Dalla liberté alla securité: la controrivoluzione di Macron

MILANO CITTA’ STATO

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🛑 La GERMANIA non conterà più i POSITIVI ma solo i RICOVERI negli OSPEDALI. E la Merkel sul Green Pass: “Non faremo come la Francia”

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Credits tiscali - Merkel

Svolta nella gestione della pandemia in Germania: l’unico dato che verrà tenuto sotto osservazione per valutare l’andamento e le relative restrizioni sarà il numero dei ricoveri in ospedale. Quello dei nuovi casi non verrà più considerato. Inoltre niente green pass per treni e ristoranti né obbligo vaccinale per i sanitari. La Merkel ha dichiarato che non seguirà le orme di Macron.

🛑 La GERMANIA non conterà più i POSITIVI ma solo i RICOVERI negli OSPEDALI. E la Merkel sul Green Pass: “Non faremo come la Francia”

# Svolta in Germania: stop al conteggio dei positivi, sotto osservazione solo il tasso di ospedalizzazione

Credits: www.ecodibergamo.it

Nonostante il numero dei nuovi positivi da Covid-19 continui a crescere nell’ultima settimana, la Germania ha scelto di smettere di utilizzare il parametro dei contagi per monitorare la diffusione del virus. Come ha riportato la Bild nell’edizione del 12 luglio, in base a un documento riservato del Robert Koch Institut, l’unico indicatore che verrà tenuto sotto osservazione sarà quello relativo al carico di ricoveri e quindi il tasso di ospedalizzazione

# La Merkel su Green Pass e obbligo vaccinale: “Non intendiamo percorrere la strada proposta dalla Francia” 

Credits tiscali-Ansa – Merkel

Il presidente francese Macron ha annunciato il 12 luglio in diretta alla Nazione l’estensione dell’obbligo del “green pass”, già dalla prossima settimana, per andare al cinema, al teatro e altri luoghi di cultura, invece da inizio agosto anche per entrare nei ristoranti, bar, prendere un treno a lunga percorrenza o salire su un aereo. Servirà quindi il certificato di completa vaccinazione, di recente guarigione dal Covid o un test negativo. Una misura che potrebbe seguire presto anche l’Italia come dichiarato dal commissario all’emergenza Covid e dal consigliere del ministro Speranza, Walter Ricciardi.

La cancelleria Merkel ha dichiarato invece che si muoverà in senso contrario: non verrà fatta alcun tipo di discriminazione in questo senso e non ci saranno limitazioni alla vita sociale. “Non abbiamo intenzione di procedere sulla strada proposta dalla Francia. Abbiamo detto che non ci sarà un obbligo di vaccino.” 

Se si contassero solo i ricoveri in terapia intensiva forse ne potremmo venire fuori per sempre, senza “green pass” o altri obblighi e restrizioni.

Continua la lettura con: Dalla Libertè alla Securitè: la rivoluzione di Macron

Continua a leggere con: Luglio 2021 a CONFRONTO con l’ANNO SCORSO: quale è la situazione di ricoveri, contagi e decessi

FABIO MARCOMIN

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🛑 Forlanini FS – Repetti – Linate: la situazione sulle TRE PRIME FERMATE del viaggio

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Sembra ormai certo che entro la fine di luglio sarà effettuato il primo viaggio della M4 nel tratto costituito dalle tre fermate Forlanini, Repetti, Linate. Ma qual è lo stato delle prime tre stazioni?

Forlanini FS – Repetti – Linate: la situazione sulle TRE PRIME FERMATE del viaggio

# La stazione di Linate: è pronta al decollo?

Stazione Linate. Credits: corriere.it

Circolano le foto della fermata di Linate. Anche se si ha invece incertezza non tanto per il primo viaggio, quello che accoglierà addetti ai lavori, il primo cittadino e qualche ospite di pregio, bensì per l’apertura al pubblico. Benché lo scalo di Linate sia tornato a funzionare dopo lo stop quasi totale della pandemia adesso è operativo al 30%, un flusso che non genera sufficiente interesse rispetto ai costi di gestione.

# Le tre fermate: chi le inaugurerà

Credits: https://www.z3xmi.it/

Forlanini FS – Repetti – Linate sono le stazioni che potrebbero essere immediatamente operative entro la fine del mese e saranno le protagoniste del “viaggio Zero”, quello annunciato dal Sindaco che non vede l’ora di poter passare i tornelli e sedersi sulle nuovissime carrozze.

Il clima della campagna elettorale mette le ali a qualunque iniziativa e quella dell’inaugurazione, se pur per pochi eletti, della nuova linea metropolitana è vissuta come un evento irrinunciabile. Rumors danno la presenza del Ministro dei Trasporti e tutto il gotha della politica lombarda che sgomiterà pur di avere un posti al sole, anzi in carrozza.

# Le prossime tappe: incertezza su due fermate

Procedendo con gli impegni presi, per la seconda metà del 2022 dovrebbe essere pronta all’uso la fermata di Dateo. Arriveremo all’inizio del 2023 per San Babila. Nel 2024, come da previsione, si completerebbero i lavori fino a San Cristoforo. Rimane incertezza per due fermate: De Amicis per la scoperta di mura romane e Sforza (Zona Policlinico) per ritardo lavori.

Non si esclude che la Linea 4 possa comunque rispettare i tempi previsti e si saltino le due serate fino al loro completamento.

# Già in discussione l’estensione a Segrate

Tra le cose in discussione il proseguimento della linea fino a Segrate, cosa che oltre a dare valore immobiliare alla zona darebbe un servizio a quella parte di bacino urbano che quotidianamente gravita sulla metropoli necessariamente con mezzo privato. Una occasione troppo ghiotta, specie per la tanto sospirata svolta green di Milano, per eliminare una buona porzione di traffico da essere ignorata.

# Le innovazioni della M4

Guida automatizzata, marmi bianchicce colore blu che ne caratterizza i tratti, la Linea 4 si presenta come un concentrato di tecnologia unita ad una funzionalità che potrebbe non avere pari nel funzionamento con regolare flusso pre Covid. Tagliando in due la città e servendo quasi tutte le linee (tranne la linea Gialla con il criticato sottopassaggio non realizzato) compreso il passante ferroviario ha nel servizio all’aeroporto di Linate il suo punto di forza e il completamento di un ciclo che rilancia Milano tra le grandi città europee. Finanza, business, università e ricerca, moda e spettacolo, a questo non poteva mancare un collegamento diretto con lo scalo cittadino di Linate che sarà il nuovo fiore all’occhiello di Milano.

Continua la lettura con: Il viaggio inaugurale della M4

ROBERTO BINAGHI

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🛑 17 CITTÀ CANDIDATE ad ospitare l’EUROVISION in Italia: le concorrenti di Milano

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La candidatura di Rimini

La corsa per ospitare il prossimo Eurovision Song Contest è entrata nel vivo. Alla fine di agosto verrà scelta la città che riporterà l’evento in Italia dopo 31 anni. Milano c’è: queste sono le altre 16 contendenti. 

17 CITTÀ CANDIDATE ad ospitare l’EUROVISION in Italia: le concorrenti di Milano

# Entro fine agosto la scelta della città italiana che ospiterà l’Eurovision Song Contest nel 2022

Credits: ilgiorno.it – Vittoria Eurovision

Nel 2022 l’Italia ospiterà la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, dopo 31 anni dall’ultima volta, grazie alla vittoria dei Måneskin con la canzone Zitti e buoni a maggio di quest’anno. Toccherà alla Rai insieme all’Ebu (Unione Europea di Radiodiffusione) valutare entro fine agosto le candidate ad ospitare l’evento. Sono 17 le candidate ufficiali che si preparano alla sfida. Ecco quali sono.

# Le più quotate oltre Milano: Roma, Torino e Bologna

Credits: Andrea Cherchi (c)

Milano è sicuramente tra le città favorite ad ospitare il prossimo Eurovision Song Contest, quale capitale italiana dell’industria discografica e di musica dal vivo, per i collegamenti internazionali, disponibilità di strutture ad ospitare concerti ed eventi. Tra le candidate più quotate insieme alla nostra città, che rispondono ai requisiti minimi previsti dall’European Broadcasting Union e da anni ospitano concerti di livello internazionale, ci sono anche Roma, che l’ha già ospitato nel 1991, Bologna, Genova, Firenze e Torino.

# Le outsider: da Trieste a Matera. Occhio a Rimini e Pesaro

credit: esperienzeviaggimondo.com – Matera

Tra gli outsider troviamo un altro capoluogo di regione, Trieste, e tra i capoluoghi di provincia Alessandria, Matera, Pesaro, Rimini, Viterbo.

# Le possibili soprese: Acireale, Sanremo e Jesolo

Credits in-italia.com – Sanremo

In attesa dei requisiti definitivi per ospitare l’evento, uno di questi comuni candidati potrebbe essere la scelta più sorprendente: Acireale (Catania), Bertinoro di Romagna (Forlì – Cesena), Jesolo (Venezia), Palazzolo Acreide (Siracusa), Sanremo (Imperia).

Fonte: La Repubblica

Continua a leggere con: Milano si candida per l’EUROVISION. I 7 MOTIVI per cui è la SCELTA GIUSTA

FABIO MARCOMIN

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Il FUTURISTICO QUARTIERE che cambierà lo SKYLINE di Mosca

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Credits russiabeyond.com - Zaha Hadid 2

Negli ultimi decenni Mosca sta diventando la città dei grattacieli in Europa, con sempre nuovi progetti pronti a partire. Vediamo questo sorprendente quartiere che vedrà la luce nei prossimi anni.

Il FUTURISTICO QUARTIERE che cambierà lo SKYLINE di Mosca

# Il quartiere futuristico della capitale russa è stato progettato dallo studio internazionale Zaha Hadid 

Credits russiabeyond.com – Zaha Hadid 4

Il progetto del nuovo quartiere futuristico della capitale russa è stato presentato dallo studio Zaha Hadid Architects, lo stesso che ha disegnato il grattacielo “Storto” dentro Cityilfe a Milano. Il complesso abitativo sarà realizzato nella parte nord-occidentale della città, nel quartiere Khoroshevo-Mnevniki, che diventerà il più grande quartiere abitativo di Mosca.

Credits russiabeyond.com – Zaha Hadid 2

Non lontano dal distretto finanziario della città, e prossimo a un parco e al bosco di Serebryany Bor, avrà un facile accesso ai trasporti e alla metropolitana. Uno dei vantaggi della sua posizione sarà la splendida vista sul fiume Moscova.

Leggi anche: Il nuovo GRATTACIELO più ALTO e più FUTURISTA d’Europa: abitare a 600 metri sopra la città

# Ci saranno 5 grattacieli, un grande parco e un polo culturale e commerciale. Fine lavori previsti nel 2028

Credits russiabeyond.com – Zaha Hadid 3

Il progetto prevede una struttura sopraelevata dove verranno edificati 5 grattacieli in vetro dalle forme futuristiche immersi in un grande parco, mentre un’altra enorme area verde affiancherà il quartiere. All’interno ci saranno anche strutture sportive, bar, ristoranti e un polo commerciale e culturale.

Continua a leggere con: Arriva un NUOVO GRATTACIELO nella BILLIONAIRE’S ROW di New York

FABIO MARCOMIN

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Apre l’IPOGEO: per la prima volta visitabili le miniere sotterranee del COLOSSEO

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credits: @green_politic su IG

Il Colosseo torna sotto la luce dei riflettori rivelando un lato di sé rimasto nascosto e mai rivelato e ce lo mostra in tutta la sua magnificenza. Sansevero.tv ci porta a scoprire questa nuova parte del Colosseo.

Apre l’IPOGEO: per la prima volta visitabili le miniere sotterranee del COLOSSEO

# Completato il restauro

credits: ansa.it

Per la prima volta, sarà possibile visitare le miniere sotterranee del Colosseo rimaste fino ad oggi inesplorate. A seguito del completamento del progetto di restauro finanziato dal gruppo Tod’s, sono state completamente aperti passaggi sotterranei e le camere usate dai gladiatori romani.

“Da più di 80 anni archeologi, architetti e ingegneri sono coinvolti in un programma biennale per portare al centro dell’attenzione un monumento che tutto il mondo vuole”. Così afferma il presidente di Tod’s.

# Era il vero palcoscenico dell’anfiteatro

credits: @green_politic su IG

Con una superficie di 15.000 mq e 15 corridoi circolari, ora è possibile visitare, previa prenotazione, tutti i tunnel e le camere dell’ipogeo, le quali raccontano anni di storia e ci rivelano il dietro le quinte dei gladiatori romani prima dei combattimenti con gli animali selvaggi. Scavato originariamente nell’XIX, era in realtà il vero palcoscenico dell’anfiteatro.  

Alfonsina Russo, ha spiegato che gli ipogei testimoniano “tutto ciò che avvenne sotto alla grande arena dell’Anfiteatro Flavio, dalla sua inaugurazione nell’80 d.C. fino all’ultimo spettacolo nel 523”.

# Presto ricominceranno i lavori

credits: artribune.com

É stato un lavoro molto complesso che ha richiesto l’impegno di 81 specialisti, tra architetti, restauratori, geologi, fisici, topografi, ingegneri e operai, per un totale di 55mila ore e 7mila giornate di lavoro.

Ma ora l’attesa è finita e, camminando su una passerella di 160 metri, ci si potrà “perdere” nel labirinto di corridoi e stanze per riscoprire un pezzo di storia prima che vengano nuovamente richiusi per i lavori sulla nuova pavimentazione dell’arena.

Continua a leggere con: Ammirare il COLOSSEO come un antico GLADIATORE: il nuovo progetto

SELENE MANGIAROTTI

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A Segrate il primo SMART DISTRICT INTEGRALE: la rivoluzione dell’immobiliare

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Credits: milano4you.com Milano4You

Per il 2022 è prevista la realizzazione del primo Smart District integrale in Italia, dove? Proprio a pochi chilometri da Milano. Sarà infatti Segrate ad ospitare questo nuovo quartiere intelligente che dimostrerà come, non per forza le nuove tecnologie debbano essere invasive, ma piuttosto garantiranno maggiore efficienza nella realizzazione di molti progetti.

A Segrate il primo SMART DISTRICT INTEGRALE: la rivoluzione dell’immobiliare

# Milano4You: la rivoluzione dei modelli abitativi

Credits: milano4you.com
Milano4You

A 11km dal Duomo di Milano, nel 2022 partiranno i lavori del nuovo quartiere intelligente. La fase progettuale sta per essere completata, ma una cosa è certa: Milano4You, è questo il nome del futuro smart district, vuole rivoluzionare i modelli abitativi esistenti. Occuperà più di 300mila mq di area, di cui 90mila di superficie edificata e 80mila di parco di proprietà. Il tutto inserito in 3 milioni di mq del vicino Parco delle Cascine.

Si conteranno circa 800 appartamenti suddivisi in palazzine dai 4 ai 5 piani al massimo e tutti dai trilocali in su, per soddisfare le nuove esigenze abitative dovute alla pandemia. Ogni appartamento avrà infatti “la stanza in più”, quella da dedicare a smartworking, DAD, o terrazzo e spazi aperti. Non mancheranno poi case indipendenti, ville, uno spazio per il  coworking e 7000mq dedicati al senior housing. Come se non bastasse, nell’area ci saranno anche un centro commerciale, uno culturale e uno sportivo.

# Il progetto di Sagitta Sgr e Real Estate

Credits: milano4you.com
Milano4You

Il progetto del nuovo Smart District di Segrate sarà realizzato in un’area abbandonata da tempo, già stata oggetto di alcuni progetti di riqualificazione mai andati a buon fine. Milano4You sta invece per diventare realtà. Gestito da Sagitta Sgr, in qualità di proprietario dell’immobile, e Red (Real Estate Direction), realizzatore del progetto, il nuovo Smart District sarà possibile anche grazie all’investimento di 40 milioni di euro da parte del gruppo Arrow Global.

Il progetto di Milano4You, inoltre, è ricaduto proprio sull’area di Segrate, in vista dei nuovi progetti di trasporto urbano in fase di costruzione. Il nuovo Smart District sarà a 10 minuti dall’Aeroporto di Linate, a 5 dalla prima stazione dei treni e a 4 dalla M2. Ma soprattutto, si spera che da Segrate passerà la nuova M4, così da servire perfettamente l’intera area.

# Parole d’ordine: efficienza energetica e sostenibilità

Credits: milano4you.com
Milano4You

Il nuovo Smart District sfrutterà le nuove tecnologie per creare un quartiere perfettamente sostenibile e intelligente. Sotto l’intera area ci sarà un “annello digitale” in grado di gestire tutti i servizi offerti dal quartiere: residenziali, della community sharing e della mobilità. L’obiettivo è quello di realizzare un’area in grado di autoprodurre energia e addirittura produrne in eccesso. Altro obiettivo è la produzione di idrogeno da energia fotovoltaica così da alimentare una rete di car sharing, nonché utilizzare l’idrogeno per trasformare alcuni rifiuti in “umido” in grado di produrre biometano.

Milano4You si propone come un modello replicabile, dove le nuove tecnologie riducono i costi della vita e ne migliorano la qualità.

Fonti: ilsole24ore.com

Continua la lettura con: Un nuovo BUSINESS DISTRICT cambia il volto di SANTA GIULIA. Sarà la CityLife della periferia?

BEATRICE BARAZZETTI

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Leggi anche: Tutti pazzi per le “società benefit”. Da Intesa a Fileni, fare i soldi con “l’impronta sociale” decolla in Italia

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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Altro che south working! Lo smart working si fa nel DUOMO (e in altri musei)

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credits: tiquets.com

Lo smart working è stato un po’ la novità dell’anno e, bene o male, la maggioranza degli italiani si sono dovuti adattare in qualche modo a questa modalità. Lavorare da casa ha portato sicuramente i suoi vantaggi, ma alla lunga può diventare noioso e ripetitivo, dando la sensazione di essere “prigionieri in casa propria”.

Una società olandese propone un nuovo modo di fare smart working, in una location decisamente particolare e suggestiva: circondati dall’arte e dalla bellezza.

Altro che south working! Lo smart working si fa nel DUOMO (e in altri musei)

# Lo smart working dei SOGNI: nel Duomo

credits: tiquets.com

È la società olandese Tigets a instaurare l’idea dello smart working da sogno in uno dei monumenti più importanti di Milano, il DUOMO. L’iniziativa verrà estesa anche ad altri musei milanesi e del mondo come il MoMa di New York, il museo Escher in Het Paleis di L’Aia, il Centre Pompidou di Parigi e Casa Batlló di Barcellona.

# Lavorare immersi nell’ARTE

credits: duomodimilano.it

L’iniziativa lanciata prende il nome di “Work From Here” e nasce con l’obbiettivo di combattere la solitudine che si è creata lavorando da casa per più di un anno, offrendo un posto di lavoro immersi tra le opere d’arte. Uno stimolo creativo che potrebbe aiutare a lavorare meglio, in modo più efficiente ed essere più ispirati.

“È difficile sentirsi motivati ​​dopo un anno di lavoro da casa. Tiqets vuole aiutare le persone a rinascere quest’estate e a sentirsi di nuovo ispirate. Ecco perché stiamo collaborando con musei e attrazioni incredibili come il MoMA, il Centre Pompidou e altri per consentire alle persone di scambiare il loro idilliaco sfondo Zoom con quello reale” così ne parla Luuc Elzinga, presidente and co-fondatore di Tiqets, sulla rivista Vanity Fair. 

# Come ottenere il lavoro dei sogni

credits: @avv.angeladima1973 su IG

Per poter accedere a questa opportunità di lavoro, è necessario iscriversi a un contest e compilare un form dedicato che darà la possibilità a 30 persone di ottenere il nuovo lavoro dei sogni. Naturalmente, ogni candidato dovrà rispondere a determinati requisiti e rispettare le norme Anti-Covid della regione per la quale verrà selezionato.

“Coloro che avranno l’opportunità di partecipare riceveranno un biglietto per accedere gratuitamente alla struttura selezionata che comprende un pranzo, caffè e acqua, una postazione di lavoro con connessione internet Wi-Fi, un tour privato ed eventualmente la partecipazione a concerti o altre attività di intrattenimento se previste dalla location.” Potranno anche essere accompagnati da un amico o un collega.

Continua a leggere con: Il WORKOTIUM: lo smart working in un RESORT di LUSSO

SELENE MANGIAROTTI

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Securitè invece che Liberté: la rivoluzione di Macron

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Uno dei capisaldi della rivoluzione francese, la libertà dalle imposizioni dei sovrano assoluto, sembra che in Francia sia venuta meno.

Ha fatto scalpore l’annuncio di Macron a reti unificate alla vigilia dell’anniversario della presa della Bastiglia dell’introduzione dell’obbligo vaccinale per medici e infermieri e dell’obbligo di pass sanitario per accedere a locali pubblici o per poter viaggiare.

Chi sarà vaccinato, nonostante potrebbe essere contagioso, potrà circolare liberamente. Mentre chi non è vaccinato, anche se non fa parte di categorie a rischio, vedrà limitati i suoi diritti di movimento come mai è accaduto nella storia di Francia.
I più critici lo definiscono un nuovo apartheid sanitario.

Il tema di fondo, in Francia come in altri paesi tra cui l’Italia, è che c’è una spaccatura nella società. Da un lato quelli che reputano il Covid come unico pericolo e priorità assoluta su tutto. E chi invece lo considera uno dei tanti problemi del vivere e crede che il diritto a una presunta maggior sicurezza non possa pregiudicare diritti fondamentali di pari livello.

In Francia gli opinionisti sono divisi tra chi ritiene la mossa dettata dal bene comune e chi la giudica una scelta strategica determinata dalla batosta alle ultime elezioni regionali e dal tracollo nel consenso. Quindi sarebbe una decisione non sanitaria ma politica, una ultima chance del Presidente per cercare di risollevarsi e riuscire a farsi rieleggere, cosa che dai sondaggi attuali sembrerebbe impossibile.

La dimostrazione che il pass sanitario sia una mossa politica è che in Francia per prendere un caffè sarà obbligatorio lo stesso pass che è invece vietato in Florida, con sanzioni di migliaia di dollari per chi lo dovesse richiedere. Lo stesso accade in molti altri stati USA ed è uno strumento che non esiste in larga parte del mondo.

Mentre gli Stati Uniti sembrano aver deciso di difendere il valore rivoluzionario della libertà, la Francia potrebbe aver ammainato la bandiera della libertè.
Dai tempi delle leggi razziali non è mai esistito uno strumento di discriminazione di questo tipo. Che sia arrivato il momento di far tornare in Francia la statua della libertà?

Continua la lettura con: la doppia sconfitta degli inglesi

MILANO CITTA’ STATO

🛑 Il MUSEO del NOVECENTO RADDOPPIA: il progetto vincitore

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Credits Urbanfile - Museo Areangario

Fonte e rendering: Urbanfile

La riqualificazione del palazzo gemello dell’Arengario, liberato dagli uffici comunali, consentirà l’ampliamento di altri 1.000 mq del Museo del Novecento. Previste due soluzioni di collegamento, con e senza passerella. L’investimento possibile anche grazie a una mecenate milanese. Tutti i dettagli del progetto.

Il MUSEO del NOVECENTO RADDOPPIA: il progetto vincitore

# Il progetto vincitore del concorso “Novecentopiùcento” è del team capitanato dall’architetto Sonia Calzoni

Credits Urbanfile – Museo Areangario

Il progetto vincitore del Concorso Internazionale di Progettazione “Novecentopiùcento”, per ampliare il Museo del Novecento all’interno del Secondo Arengario, è del team con capogruppo l’architetto Sonia Calzoni, selezionato tra le 130 proposte arrivate nell’ambito della procedura di concorso sulla piattaforma telematica Concorrimi.it. Le dichiarazioni del Sindaco Sala: “Il Museo del Novecento raddoppia e diventa unico. Dieci anni e mezzo dopo la sua apertura il museo conquista il secondo Arengario, occupato fino ad oggi da alcuni uffici comunali. Un’espansione architettonicamente esemplare che permetterà la nascita di un moderno e spettacolare complesso espositivo dedicato all’arte contemporanea.” 

# Le due soluzioni proposte: passerella sospesa o via Marconi trasformato in un atrio esterno del museo

Il principale obiettivo del progetto è raggiungere una sintesi architettonica tra i due edifici gemelli in modo da formare un unico organismo. Le possibili soluzioni di collegamento tra i due edifici sono due:

Credits Urbanfile – Arengario ponte

La prima soluzione prevede una passerella aerea all’altezza di 19,65 metri, in linea con il terzo livello dei due Arengari, costituita da una trave reticolare fissata direttamente alle colonne laterali esistenti degli edifici, completamente reversibile. Vista dall’Ottagono della Galleria, la passerella si poggia sul tetto dell’edificio basso senza spezzare la vista della Torre Martini e viene concepito come una sorta di proscenio: il fronte della passerella rivolto a piazza Duomo è caratterizzato da pareti leggere trasparenti e da una struttura specchiante convessa nella parte sottostante, in grado di riflettere gli scorci e i movimenti della piazza.

Credits Urbanfile – Planimetria piano terra Aregario

La seconda soluzione senza passerella, ma comunque realizzabile anche in presenza della stessa, prevede la trasformazione di Via Marconi in una piazza-cortile in relazione con piazza Duomo e il museo, dove sono ipotizzare tutte le funzioni di passaggio e di scambio tra i due edifici. Verranno anche ridotte le barriere fisiche e valorizzate le aiuole e aree verdi di piazza Diaz.

# Un investimento di 18,5 milioni di euro per il raddoppio del Museo del Novecento

Credits Urbanfile – Planimetria Arengario

Il Museo del Novecento raddoppia, aggiungendo oltre 1.000 mq di spazi espositivi, per un investimento complessivo di circa 18,5, di cui 5 milioni donati da Giuseppina Antognini, presidente della Fondazione Pasquinelli, collezionista e mecenate milanese. Tra le opere di ammodernamento è previsto il completo rifacimento dei solai fuori terra che soddisferà i requisiti NZEB (Edifici a energia quasi zero). mentre grazie anche all’allacciamento alla rete di teleriscaldamento l’edificio otterrà la certificazione LEED. Anche il primo edificio sarà interessati dai lavori, tra cui l’aggiunta di un Laboratorio di conservazione delle opere in sostituzione di sale conferenze e deposito e la modifica al pianto terra dell’ingresso alle sale dedicato alle mostre temporanee per mezzo di un collegamento più diretto dopo l’acquisto del biglietto.

# Come sarà il museo 

Credits Urbanfile – Bookshop Arengario

Il piano terra del secondo Arengario si configura come uno spazio in dialogo con via Marconi, con il porticato che rimarrà a servizio del transito dei passeggeri del capolinea tranviario di via Dogana, dove ci sarà un bookshop aperto al pubblico e una caffetteria con tavolini, mentre nel mezzanino ospiterà un auditorium. Nei 4 piani ricavati sopra lo spazio del portico ci saranno gli spazi museali che potranno ospitare oltre un centinaio di opere. 

Credits Urbanfile – Interno Arengario

Ai primi due livelli dell’edificio ci saranno due sale equivalenti di circa 400 mq, permetteranno di esporre opere di grandi dimensioni, allestire installazioni, realizzare performance. I due livelli superiori saranno destinate all’opera di un protagonista della scena artistica internazionale che creerà un dialogo con la Sala Fontana del Primo Arengario, anche per quanto riguarda lo scenario notturno.

# Il percorso espositivo dagli anni Ottanta ai giorni nostri

Credits Urbanfile – Rendering Novecento

Il percorso museale andrà dalle nuove letture e confronti a partire dagli anni Ottanta fino alle esperienze più attuali, tra le quali un importante nucleo di opere fondamentali del primo Novecento, provenienti dalla Collezione Giuseppina Antognini e Francesco Pasquinelli, che oltre alla donazione di 5 milioni di euro per realizzare il museo contribuirà con opere per un valore di 15 milioni di euro. Andranno ad arricchire la collezione civica con nuovi capolavori realizzati da alcuni tra i maggiori artisti italiani del XX secolo:

  • la sequenza apre con l’opera Crepuscolo di Umberto Boccioni, che ritrae Milano nel momento della sua pulsante crescita all’inizio del secolo scorso,
  • poi tre tele futuriste: Paesaggio toscano di Severini, il celebre dipinto Velocità d’automobile + luci di Giacomo Balla, e un ritratto di Mario Sironi che andrà a dialogare con altre sue opere già presenti nelle sale civiche,
  • la raccolta si conclude con un’opera metafisica di De Chirico e un lavoro di Savinio del periodo francese, autore sinora non rappresentato all’interno delle collezioni del Museo, che andrà quindi a colmare tale lacuna del percorso della Collezione Permanente.

Fonte e rendering: Urbanfile

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FABIO MARCOMIN

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Regenera: il GRATTACIELO CURATIVO che si dissolve nel vento

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credits: futuroprossimo.it

Sono numerosi gli incendi causati non solo dall’azione distruttiva e noncurante dell’uomo, ma anche dagli effetti disastrosi del cambiamento climatico. È sufficiente pensare ai gravissimi danni causati un anno fa in Australia, dove gli incendi boschivi hanno portato distruzione ovunque, colpendo dieci milioni di ettari di territorio e quasi un miliardo di animali selvatici. Oppure le temperature da record rilevate la settimana scorsa in Canada (50° C), la cui terribile conseguenza è stata proprio il divampare d’incendi.

Ora più che mai abbiamo bisogno di questo tipo di edificio.

Scopriamo il suo potere curativo con futuroprossimo

Regenera: il GRATTACIELO CURATIVO che si dissolve nel vento

# La natura rinasce, Regenera si dissolve

credits: futuroprossimo.it

Il grattacielo Regenera mira a riparare ciò che spesso l’uomo distrugge. Il progetto architettonico di Alberto Roncelli ha una potente funzione curativa: realizzato interamente con sostanze nutritive, questo edificio si dissolve con l’azione erosiva del vento e sparge sulla terra bruciata i suoi semi, aiutando così l’ecosistema a rinascere.

# Come funziona il suo potere

credits: amazingarchitecture.com

Posto in una zona colpita e bruciata da un incendio, Regenera è capace di risanare l’intera area sfruttando un solo elemento: l’aria. Funziona proprio grazie all’erosione causata dal vento che lo porta lentamente a sgretolarsi e nel frattempo sparge tutto intorno nutrienti e semi fondamentali per far ritornare la vita sulla terra arida.

Nelle prime fasi di ricrescita, il grattacielo ospita un vero e proprio laboratorio che permette agli scienziati di monitorare l’ecosistema intorno a loro, di sperimentare e fare ricerche sul modo migliore per agire e curare. In un secondo tempo, l’edificio viene abbandonato lasciando il posto alla natura. Piante e animali di piccola taglia diventeranno i nuovi condomini e ripopoleranno il grattacielo.

# Il delicato rapporto tra uomo e natura

credits: @ecoslow.living su IG

“Il grattacielo è un manifesto. Un manifesto per un nuovo possibile modo di mettere in relazione architettura e natura, struttura ed ecosistema, tempo ed erosione. Grattacieli e foreste”.
Per realizzarlo è necessario il lavoro di numerosi studiosi come chimici, fitogeografi, meteorologi, ingegneri e biologi il cui solo compito è comprendere le necessità di questo ecosistema morente e studiare il modo migliore per farlo rinascere. Tutto viene studiato nei minimi dettagli, dalla direzione del vento al tipo di fauna da rigenerare.

A volte, quando gli uomini uniscono i loro sforzi per un bene comune riescono a fare cose straordinarie.

Continua a leggere con: La Squall Tower: il GRATTACIELO che RUOTA con il VENTO

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METRO 24h nel WEEKEND? Bernardo la vuole ma Sala FRENA: non è fattibile

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Barcellona. Credits: @giuliaforoni IG

Dopo il tema delle ciclabili la sfida elettorale delle elezioni amministrative milanesi si sposta su un altro tema che divide i due candidati: la metropolitana. Il candidato del centrodestra Luca Bernardo lancia la proposta della metro 24h almeno nei weekend ma Sala boccia l’idea. Vediamo in che cosa consiste la proposta e dove viene adottata. 

METRO 24h nel WEEKEND? Bernardo la vuole ma Sala FRENA: non è fattibile

# Gli orari delle metropolitane all’estero

In questo articolo del 2019 avevamo chiesto ai milanesi cosa avrebbero voluto in regalo da Beppe Sala nel suo secondo mandato: al primo posto aveva vinto la metro di notte. L’unico miglioramento è stato l’anticipo di circa mezz’ora la mattina, passando dalle 6.15 alle 5.30-5.40 in base alla linea, mentre la chiusura è rimasta alle 00.30. Vediamo gli orari di servizio delle metropolitane nelle altre città all’estero.

# U-bahn e  S-Bahn di Berlino: un treno ogni 15 minuti di notte nei weekend

Sia nella rete Ubahn che S-Bahn di Berlino, la maggior parte delle linee della metropolitana nei giorni feriali è in funzione dalle 4:00 del mattino fino all’1:00 circa della notte, con corse di media ogni 5 minuti durante il giorno e ogni 10 minuti la sera. Nel fine settimana la metropolitana funziona invece 24 ore, con frequenze di 15 minuti durante la notte.

# La metropolitana di Parigi: tutti i giorni chiude al’1.15, mezz’ora di più nei weekend

Credits: lextra.news – Metropolitana di Parigi

La rete metropolitana di Parigi è lunga 219,9 km, con 16 linee perlopiù sotterranee e 303 stazioni. Il servizio passeggeri inizia attorno alle 5.30 e termina alle 1.15. Il venerdì e sabato sera il servizio è prolungato di mezz’ora, l’ultimo treno è tra 01:30 e le 01:40.

# La Metro di Mosca chiude all’1.00 di notte

stazione metropolitana di Mosca

La metropolitana di Mosca “città regione” è la più trafficata d’Europa ed è costituita da 14 linee, per una lunghezza totale di 379,1 km. Apre alle 05.30 del mattino e chiude alle 01.00 di notte.

# The Tube di Londra è aperta 24h nei weekend

Credits: guidaconsumatore.it

La metropolitana di Londra è la più antica e la più estesa d’Europa con 11 linee che corrono su oltre 400 chilometri di rete. Venerdì e sabato funziona, su alcune linee, 24 ore al giorno. In occasioni speciali, come successo per i Giochi olimpici, la Tube funziona 24h anche negli altri giorni della settimana.

# Copenaghen: metro 24 h per 365 giorni all’anno

Credits: walkitalycoast.it

La metro di Copenaghen è l’unica in Europa a garantire un servizio effettuato 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, ed è gestita dall’ATM di Milano a cui è stata da non molto rinnovato il contratto. Tutte le linee utilizzano treni driverless, come la M5 e la futura M4 milanesi.

Leggi anche: A Copenaghen la METRO è GESTITA dall’ATM di Milano

# New York: l’unica grande metropoli con servizio h24 tutti i giorni

Credits travelourplanet.com – Metro New York

La metropolitana di New York, che con 32 linee per una lunghezza di 380 chilometri è al momento l’unica grande metropoli al mondo a offrire servizio di metropolitana h24 tutti i giorni della settimana.

Leggi anche: METRO di NOTTE a Milano: perchè no?

# Bernardo propone metro 24 h nel weekend, Sala la ritiene una proposta senza basi tecniche

Bernardo-Sala

Sono passati solo pochi giorni dall’investitura di Luca Bernardo come candidato per il centrodestra, ma la sfida elettorale sta già entrando nel vivo. Dopo le ciclabili, che lo sfidante di Sala ha dichiarato di voler ridisegnare e ripensare in altro modo, arriva la proposta del candidato del centro destra di far funzionare la metropolitana tutto il giorno almeno nei weekend, per garantire mobilità e sicurezza ai giovani e alle donne.

Il sindaco uscente Beppe Sala ritiene una propaganda senza basi tecniche: “Il dialogo va fatto su basi tecniche e non elettorali. Se iniziamo a buttare così cose senza analisi, non risponderò più” aggiungendo che “all’epoca della Moratti avevo fatto un test come direttore generale (del Comune di Milano, n.d.r.) per vedere se si potesse aprire il weekend. I numeri però non sono alti, il costo si riversa sulla città e poi diventa insostenibile“.

Continua a leggere con: L’ultima IDEA berlinese: party con DJ set sulla METRO (video)

FABIO MARCOMIN

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