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🛑 Malpensa Express e treni per i LAGHI con una FREQUENZA (quasi) da METROPOLITANA. Ecco da quando

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Credits: @ilkalle IG

Con l’introduzione dell’orario estivo Trenord aumenta l’offerta e la frequenza dei treni da e per l’aeroporto di Malpensa e le località sui laghi. Ecco il nuovo servizio per l’estate con grossa novità.

🛑 Malpensa Express e treni per i LAGHI con una FREQUENZA (quasi) da METROPOLITANA. Ecco da quando

# Il Malpensa Express avrà quattro corse all’ora 

Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express
Credits: malpensa24.it – Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express

Il nuovo orario estivo di Trenord, che entrerà in vigore domenica 13 giugno, prevede un potenziamento del servizio ferroviario sulla tratta Milano-Malpensa. Il Malpensa Express avrà di nuovo un collegamento con cadenza ogni 30 minuti sia da Milano Cadorna che da Milano Centrale.

Oltre a questo è prevista la riattivazione dell’ultima corsa serale da Milano Centrale a Malpensa Aeroporto, con partenza alle ore 23:25 e arrivo al Terminal 1 di Malpensa alle 00:16. In totale ci saranno 4 corse ogni ora per direzione tra il capoluogo lombardo e lo scalo internazionale, con attestazione di treni solo al Terminal 1 in attesa della riattivazione dei voli anche dal Terminal 2.

# La nuova offerta destinazione laghi

Credits: pepitaviaggi.com – Lago di Como

Anche sulla direttrice Milano-laghi ci sarà un arricchimento dell’offerta. Vediamo nel dettaglio:

  • fino al 29 agosto cinque corse, tra Milano, Colico e Lecco. In particolare il treno da Milano Porta Garibaldi alle 7.22 per Colico, provincia di Lecco, e quella di ritorno da Colico delle 18.37, nei giorni festivi;
  • sulla linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano tutte le corse effettueranno la fermata di Mandello del Lario, al minuto .48 per i treni diretti a Milano Centrale e al minuto .12 per i treni diretti a Sondrio e Tirano;
  • per milanesi diretti sul Lago di Garda, sarà attivo fino al 29 agosto il nuovo treno da Milano Centrale con partenza alle 8.50 verso Verona Porta Nuova, il sabato e nei festivi. Negli stessi giorni rimangono sempre attivi i treni partenza da Verona P.N. alle 11.15 e arrivo a Milano C.le alle 13.05 e quello con partenza alle ore 18.16 e arrivo alle 20.05;
  • sempre fino al 29 agosto sulla linea Milano-Gallarate-Luino saranno attivate nelle giornate festive due nuove corse: quella da Gallarate alle 10.19 per Luino e quella da Luino alle 10.44 per Gallarate.

# Inaugura la nuova stazione di Como Camerlata: snodo di interscambio tra le linee verso la Svizzera e la Milano-Saronno-Como Lago

Credits: comozero.it – Nuova stazione Como Camerlata

Una grossa novità riguarda l’attivazione di una nuova fermata, Como Camerlata, che darà vita a uno snodo di interscambio fra le linee di collegamento con la Svizzera e la linea Ferrovienord Milano-Saronno-Como Lago. La fermata andrà a sostituire la Albate Camerlata sulle linee S11 Rho-Milano-Como-Chiasso, Lecco-Molteno-Como, S40 Como-Mendrisio-Varese, S10 Bellinzona-Mendrisio-Como.

Fonti: MilanoToday, Il Giorno

Continua la lettura con: FRECCIAROSSA: il progetto per RADDOPPIARE i TRENI da Milano per l’Umbria

FABIO MARCOMIN

Leggi anche: Cosmesi italiana, botta da 50 milioni per Intercos. La famiglia Ferrari maledice le mascherine

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Le migliori AZIENDE del MONDO: tre sono di MILANO

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Credits: businesspeople - GlobarRankRep 2021

La classifica Global Reptrak 100 raggruppa le aziende con la migliore reputazione globale. L’Italia ne piazza 7 in classifica e di queste quasi la metà sono di Milano. Vediamo quali sono.

Le migliori AZIENDE del MONDO: tre sono di MILANO

# Tra le 100 migliori aziende al mondo per reputazione, 7 sono italiane di cui 3 milanesi

Credits: businesspeople – GlobarRankRep 2021

La Global Reptrak 100, la classifica delle aziende con la migliore reputazione globale, è giunta quest’anno alla sua undicesima edizione. Per stilarla viene utilizzato il “Reputation Score” che in modo matematico produce una sintesi della percezione che il pubblico ha nei confronti di uno specifico brand in base a parametri quali produzione e servizi, innovazione, posto di valore e leadership.

La scala dei punteggi va da 0 a 100. In occasione dell’edizione 2021 è entrato a far parte della valutazione un altro parametro, l’Esg Score, che analizza il rapporto con l’ambiente, le attività legate alla responsabilità sociale e anche la governance. 

L’Italia ne piazza 7 in classifica e di queste ce sono 3 di Milano. Vediamo quali sono.

#1 Pirelli

Credits: sicilianews24.it – Sede Pirelli

Alla posizione numero 25 della classifica troviamo Pirelli, la storica multinazionale produttrice di pneumatici e prima azienda milanese in classifica. Nonostante sia in calo di qualche posizione rispetto all’anno scorso è stabile al primo posto nel suo settore.

#2 Armani

Credits Andrea Cherchi – Sede Giorgio Armani Spa

La seconda azienda di Milano tra quelle con la migliore reputazione globale è la Giorgio Armani Spa, alla posizione numero 61 nella classifica generale. La maison precede il colosso informatico Adobe Systems e il gruppo del lusso francese LVMH Group. Il fondatore e proprietario dell’azienda, Giorgio Armani, risulta anche sul terzo gradino del podio tra i miliardari italiani, dopo Leonardo Del Vecchio e Massimiliana Landini.

#3 Prada

Credits: conoscimilano.it – Prada in Galleria

La terza milanese in classifica è un altro brand del fashion internazionale, Prada, di proprietà di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. Riconosciuto in tutto il mondo, occupa l’84esima posizione davanti a colossi come Nestlé, Hilton Hotels e Roche e al settimo tra i marchi italiani.

Continua la lettura con: Forbes: 12 HOTEL di Milano tra i MIGLIORI del MONDO

FABIO MARCOMIN

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La LUSILOREULA: a Milano la PASSEGGIATA tra le LUCCIOLE

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credits: milanoperbambini.it

Vedere le lucciole a Milano? Sembra impossibile per la realtà milanese, invece non è così. C’è un luogo dove è possibile passeggiare in mezzo a queste creaturine luminose e vederle danzare. Scopriamo dove si trova e fino a quando si può ammirare lo spettacolo.

La LUSILOREULA: a Milano la PASSEGGIATA tra le LUCCIOLE

#  Il luogo delle lucciole

Milano quest’estate ci offre nuovamente un magico ed emozionante appuntamento tutto al naturale: una passeggiata nel bosco in mezzo alle lucciole. Non c’è niente di più romantico.

Il luogo dove vivere questo incontro spettacolare è il Parco delle Cave, nella zona Ovest. Sarà quindi possibile osservare questi insetti luminosi volare spensierati nella notte milanese ed essere testimoni di un momento cruciale nella vita di questi insetti.

credits: ig @raw.ros

# Perchè le lucciole fanno luce?

La passeggiata guidata dai membri dell’Associazione “Amici Cascina Linterno” prende il nome di Lusiloreula e ci permetterà di assistere ad un momento incantevole ed estremamente intimo: la Danza Nuziale delle lucciole.

Quest’evento, iniziato lunedì 7 giugno e si protrarrà fino al 13, ci fa vivere un’esperienza sensoriale a 360° dove al magico bagliore delle lucciole si uniscono anche i suoni della natura, come il rumore dei nostri passi esitanti sul sentiero, il fluire dell’acqua del laghetto, il gracidare delle rane e i profumi tipici del bosco.

La luce emessa serve per la riproduzione: maschi e femmine si “chiamano”, si attirano nel buio per accoppiarsi. Il periodo di accoppiamento avviene nei mesi di giugno e luglio, di solito tra le 22 e mezzanotte. 

Le femmine aspettano illuminate i maschi anche per due ore: se non arriva nessuno, si ritirano nel loro nascondiglio e ci riprovano la notte successiva. Possono ripetere questo per 10 notti consecutive, fino al momento in cui hanno fortuna e si accoppiano.

La  bioluminescenza  è causata dall’azione di due composti chimici: la “luciferina”, un composto organico che emette luce, e  la “luciferasi”, un enzima catalizzatore che facilita la reazione chimica.

credits: Valli di Argenta su fb

# Vietato disturbare le lucciole

La danza nuziale delle lucciole è un momento estremamente delicato per l’ecosistema notturno e per questo motivo richiede di camminare in religioso silenzio e in maniera accorta per non disturbarle nelle loro faccende e soprattutto per non calpestare le lucciole femmina che, a contrario dei maschi, rimangono a terra. A tutto questo, sfortunatamente, si aggiungono le restrizioni relative al Covid-19 (quindi obbligo di mascherina e distanziamento sociale), ma l’ultimo allentamento del coprifuoco ci permetterà di vivere questa notte come Cenerentola e di goderci lo spettacolo delle lucciole un po’ più a lungo, fino alle 24.

Fonte: Milano Events – La lusiroeula 

Continua a leggere con: i segreti del parco della Cave

SELENE MANGIAROTTI

Leggi anche: Gig economy, significato e non solo: tutto quello che c’è da sapere

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🛑 Nuova data per l’INAUGURAZIONE della M4: che sia la volta buona?

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Credits: primalamartesana.it - Metro M4

Una storia che sta imbarazzando non poco i vertici della città potrebbe giungere alla fine. Si tratta dell’inaugurazione del primo mini tratto della M4. Doveva avvenire a gennaio, poi a febbraio, quindi ad aprile, infine scomparso nel nulla. Silenzio. Ora il sindaco ci riprova: questa la nuova data per vedere sfrecciare i primi vagoni della linea blu. 

Leggi anche: inaugurazione fantasma

Nuova data per l’INAUGURAZIONE della M4: che sia la volta buona?

Tra ritardi vari, pandemia, ritrovamenti di interesse storico e archeologico (ultimo in zona de Amicis) pare che finalmente potremo assistere all’inaugurazione del primo tratto della tanto attesa Linea 4. La linea che collegherà l’aeroporto di Linate alla città con un percorso che andrà da est a ovest per concludersi, almeno per quanto riguarda il progetto iniziale, con la fermata di San Cristoforo, in pratica all’incrocio tra Ludovico il Moro e il cavalcavia di via Pietro Giordani verso Corsico.

La nuova data è fissata per il mese di luglio, questa la promessa del sindaco Sala. 

Alcuni numeri

Credits: wiikipedia.org

Caratterizzata dal colore Blu, attesa come una chimera perché sarà funzionante dopo che da anni in funzione la linea 5 (la Lilla), la linea 4 darà un’ulteriore spinta di internazionalizzazione di Milano che avrà finalmente, come molte città europee, un collegamento tramite metropolitana tra la città e l’aeroporto. 21 fermate, intersezioni con linea 1, 2, 3 e la futura circolare, 15 km circa di tracciato, 40 veicoli bidirezionali composti da 4 casse intercomunicanti, circa 90 secondi tra un veicolo e quello successivo negli orari nervralgici, questi alcuni numeri della linea più attesa a Milano.

Le mancate inaugurazioni

Credits: www.affaritaliani.it

Dopo i primi proclami che facevano intendere una inaugurazione entro il 2015, anno dell’Expo, le date sono state dichiarate e smentite diverse volte: gennaio, febbraio, infine aprile. Certamente sia il Covid che i continui stop, dovuti a vari problemi e ritrovamenti archeologici, non hanno giovato al completamento dei lavori. Questa volta, però, il sindaco Sala sembra intenzionato a mantenere la promessa e rendere fruibile il primo breve tratto della linea 4. Se è vero che sarebbe meglio fare una apertura unica per tutto il percorso è altrettanto vero che in previsione di una riattivazione quasi totale delle attività aeroportuali di Linate avere un servizio aggiuntivo ai bus e taxi dovrebbe essere un plus che Milano non può più attendere.

Contributo ecologico

Non meno importante è l’impatto ambientale che la M4 garantirebbe una riduzione di circa 30 milioni di spostamenti annui su auto, 2% di emissioni e 16 milioni di tonnellate di petrolio. Inoltre è prevista, per fine lavori, una piantumazione aggiuntiva di 1900 alberi oltre a quelli abbattuti (molti secolari…) per effettuare i lavori di realizzazione delle gallerie.

Che dite, sarà la volta buona?

Continua la lettura con: 7 cose che non sapete sulla M4

ROBERTO BINAGHI

Copyright milanocittastato.it

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Un anno di MEZZI di TRASPORTO pubblico GRATIS? Questi sono i RISULTATI

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Mezzi pubblici Lussemburgo
Mezzi pubblici Lussemburgo

Un anno fa la mossa del Lussemburgo: rendere disponibili i mezzi pubblici gratis. Questi i risultati riscontrati. 

Un anno di MEZZI di TRASPORTO pubblico GRATIS? Questi sono i RISULTATI

# Il caso Lussemburgo, il primo paese al mondo con trasporto pubblico gratuito

Lussemburgo. Credits: @city_savvy_lux IG

Il primo marzo 2020, il Lussemburgo è diventato il primo Paese al mondo a rendere completamente gratuita la fruizione del trasporto pubblico.

Il Lussemburgo è lo Stato che ha più automobili pro-capite di qualsiasi Paese europeo, pertanto è il luogo dove la congestione del traffico è un problema più serio che in qualsiasi altro stato del nostro continente.
Le autorità hanno cercato la soluzione e a tutt’oggi il Lussemburgo è l’unico paese al ad avere mezzi pubblici gratis per tutti. Residenti, lavoratori frontalieri e turisti.

# L’impatto di una storica decisione

Ad un anno dalla clamorosa iniziativa, il portavoce del Ministero della Mobilità e dei lavori pubblici, ha fatto il punto della situazione dichiarando che «i risultati sono positivi nonostante il fatto che, con il confinamento e il telelavoro, tutto non funzioni ancora al 100%».  
Nel primo anno di entrata in vigore, sono stati tenuti sotto osservazione i tram come mezzo di trasporto pubblico più significativamente utilizzato in Lussemburgo, ma la misura è comunque in vigore su bus, treni e metropolitane

# I numeri della rivoluzione

Andros Poma – Busvia Francia

I numeri snocciolati dallo stesso Governo sono impressionanti.
A febbraio 2020 la media giornaliera dei passeggeri sui tram era di 31.000 presenze al giorno, ridotta a 1.400/giorno durante il lockdown. Ha poi iniziato a salire appena i cittadini sono tornati a muoversi, passando a una media di 38.000 giornalieri, con picchi di 42.000. Dati del 2020, quindi senza la “normalità pre Covid”
Nel 2021 sono in media 45.000 i cittadini che scelgono di lasciare a casa l’auto e salire su un tram lussemburghese, avanti di questo passo entro il 2025 l’incremento sarà di un ulteriore 20%.
Numeri che stanno mostrando che la gratuità sta portando a un cambiamento epocale: i cittadini del Lussemburgo si stanno spostando dal trasporto privato a quello pubblico, come riporta il sito greenme.it.

# Il “caso Milano”

Credit: metronews.it

Ma come, la città di S. Ambrogio è così perfetta per «voi di Milano Città Stato» e adesso venite a dirci che esiste un “caso Milano”?
Come tutti i milanesi innamorati della propria città, ci siamo allenati ad ammirare il bello di Milano, ma ciò non impedisce di vedere i problemi che attanagliano la città meneghina. Quindi la risposta è sì! – esiste un caso, confermato dai dati. Non è possibile che l’aria di Milano sia respirabile soltanto alcuni mesi l’anno.
Ne abbiamo già parlato anche in questo articolo perché riteniamo inoltre che la mobilità cittadina, sia un diritto da sfruttare in maniera paritaria per tutti.

Inserire l’incentivo della gratuità significa anche passare da una guerra fatta di multe, divieti e restringimento della carreggiata contro il trasporto privato a un supporto per il trasporto pubblico che, invece, si fa negli anni sempre più caro. 

Milano e i suoi abitanti sono il luogo ideale e i cittadini perfetti per attuare questa “rivoluzione gentile” ed essere di esempio per tutta Italia.
Diminuire il traffico a Milano è un obiettivo fattibilissimo, da perseguire con politiche adeguate, programmando bene ogni passo, comunicandolo in maniera adeguata, sapendo di avere già l’infrastruttura adatta per farlo, l’ATM. E senza per forza utilizzare metodi punitivi. 

# Come si può fare a Milano?

Come dite? Stiamo dimenticando qualcosa? I fondi?
No, quelli proprio non mancano. Milano è la città con il residuo fiscale più alto al mondo. Con l’autonomia di Milano, anche fiscale, si possono realizzare infiniti progetti, come un numero impressionante di ospedali o linee metropolitane ogni anno. Rendere i mezzi pubblici gratuiti per residenti, cittadini della città metropolitana e turisti, non sarebbe minimamente un problema sotto questo aspetto. Non almeno se si inizia a guardare alla politica romana senza complessi di inferiorità.

Continua la lettura con: Mezzi pubblici gratis a Milano

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

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La PORTA DIGITALE che unisce gli abitanti di DUE CITTÀ lontane. Portiamo il mondo a Milano?

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Credit: @vilniustech_linkmenufabrikas

Molto spesso gli altri paesi ci appaiono lontani, diversi, e non riusciamo mai davvero a capirli fino a quando non ci andiamo. Sentiamo le notizie al telegiornale, vediamo qualche foto su Instagram e ci facciamo un’idea, molto spesso sbagliata.

Per conoscere veramente un paese bisogna assaporare la sua quotidianità, incrociare lo sguardo dei suoi abitanti, osservare da spettatore il movimento di un paese che non è il nostro, solo così ci si può sentire davvero vicini.

E se ci fosse un modo per collegare due città a centinaia di chilometri l’una dall’altra in tempo reale? Impossibile, servirebbe un portale magico.

É esattamente quello che è stato creato.

La PORTA DIGITALE che unisce gli abitanti di DUE CITTÀ lontane. Portiamo il mondo a Milano?

# Portal: il portale digitale che collega due città in tempo reale

Credit: @vilniustech

E se ci fosse un modo per collegare due città a centinaia di chilometri l’una dall’altra in tempo reale? Impossibile, servirebbe un portale magico.

Da qui sono partiti i creatori di Portal, un portale digitale che collega due città in tempo reale. Lo scopo del progetto artistico di Benediktas Gylys, presidente della Fondazione Benediktas Gylys e ideatore del progetto, è quello di incoraggiare le persone a “ripensare al significato dell’unità”.

Ma dov’è finita l’unità? Come spiega Benediktas Gylys: “Se guardiamo da vicino, non è la mancanza di brillanti scienziati, attivisti, leader, conoscenza o tecnologia a causare queste sfide. È il tribalismo, la mancanza di empatia e la percezione ristretta del mondo, che spesso è limitata ai nostri confini nazionali. Questo è un invito a superare pregiudizi e disaccordi che appartengono al passato”.

Serve qualcosa per collegare le persone lontane e quella cosa è Portal. Ma come funziona?

# Vilnius e Lublino nella stessa città

Credit: @vilniustech

In ognuna delle città c’è un grosso schermo con diverse telecamere che trasmettono immagini in diretta tra due città, anche se molto distanti tra di loro.

Al momento “Portal” è il ponte digitale che “collega” Vilnius, in Lituania, a Lublino, in Polonia, a circa 600 chilometri l’una dall’altra.

E così passeggiando per le strade di Lublino di fronte al portale si potrà salutare una signora con le borse della spesa che sta tornando a casa, a Vilnius.

Una cosa così semplice come guardarsi e salutarsi può smuovere mari e monti ed eliminare le barriere ferme da secoli.

Il design è progettato dagli ingegneri del Creativity and Innovation Center della Vilnius Gediminas Technical University e non è casuale: il grande cerchio è pensato per essere associato ad una sorta di viaggio nel tempo.

Il portale è un progetto congiunto con la Fondazione Benediktas Gylys, la città di Vilnius, la città di Lublino e il Crossroads Center for Intercultural Creative Initiatives.

É un progetto ambizioso che richiede un team poliedrico e che nasce dalla voglia di fare la differenza del mondo.

# Portiamo il mondo a Milano? Le porte digitali presso le porte storiche della città

Credit: @ziemekde

A volte basta poco per fare una grande differenza e sarebbe bellissimo se ci fossero sempre più portali a collegare diverse città lontane.

Potrebbe finalmente farci sentire tutti parti della stessa città: la terra.

Perchè quindi non portare Portal anche a Milano? Io vorrei avere la possibilità di osservare una città che ha un ritmo diverso dalla mia, diverse tradizioni, diversi colori, un modo per vedere occhi diversi dai miei.

Immaginiamo se si mettessero più “porte digitali”, presso tutte le porte fisiche della città, ognuna collegata con una città diversa del mondo. Sarebbe un modo per rendere Milano ancora più internazionale facendola sentire unita con il pianeta. 

E voi? Con che città vorreste collegarvi?

Fonti: today.it

Continua la lettura con: La FORESTA TEMPORANEA di Londra. Prossima tappa a Milano?

ARIANNA BOTTINI

Leggi anche: Spesa a domicilio sempre più rapida? Con Blok in 10 minuti arriva, anche a Milano

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L’energia è la misura della civiltà

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Il sole consente la sopravvivenza del mondo vegetale e, di conseguenza, del mondo animale. L’energia rappresenta l’elemento base di organizzazione della vita.

Gli alberi sono in competizione per la luce. La sfida tra predatore e preda è una lotta di energia. Chi ne ha di più sopravvive. La vitalità equivale al livello di energia di un organismo. Gli alimenti si misurano in base alle calorie, ossia all’energia che sviluppano nel corpo.
Ma l’energia non è solo una misura biologica: è anche fondamento della società.

Nel 1964 Nikolaj Kardashev ha classificato le civiltà dell’universo in tre grandi gruppi. Al livello più basso, nel grado 1, ci sono le civiltà capaci di utilizzare tutta l’energia del pianeta in cui vivono. Al grado due quelle che utilizzano tutta l’energia della loro stella. Al grado tre quelle capaci di utilizzare tutta l’energia della loro galassia.
Karl Sagan sulla base di questa classificazione ha dimostrato che la civiltà umana attuale non è arrivata neppure al grado uno.

Come può l’energia costituire una misura del grado di civiltà?

La civiltà si basa su relazioni di scambio. Qualunque scambio avviene in base a un modello energetico. E qualunque società prospera se riesce ad espandere l’energia che è capace di utilizzare, mentre va in declino se disperde e quindi riduce l’energia che è in grado di utilizzare. A quel punto avviene l’implosione.

Adottare il criterio dell’energia per misurare le relazioni di scambio e l’organizzazione della nostra società potrebbe fornirci una valutazione preziosa. Molto più esaustiva rispetto al PIL e ad altri parametri normalmente impiegati che spesso non rappresentano lo stato di salute di un paese né la sua sostenibilità nel tempo. 

Continua la lettura con: La necessità del cattivo

MILANO CITTA’ STATO 

Il progetto del TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del mondo per collegare Emirati Arabi e India

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Gli Emirati Arabi e l’India potrebbero essere collegati direttamente grazie ad un mezzo di trasporto sorprendente: non è un treno e nemmeno un aereo, si tratta di un tunnel sottomarino.

Il progetto del TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del mondo per collegare Emirati Arabi e India

# Emirati Arabi e India: finalmente collegati?

India ed Emirati Arabi potrebbero essere unificate con un mezzo di trasporto futuristico e sorprendente: un tunnel sottomarino attraverso l’oceano.

Il tunnel sarà riservato a treni ultra veloci che consentiranno di mettere in collegamento tra loro i due Paesi asiatici, che altrimenti sono raggiungibili soltanto per mezzo di voli internazionali.

I treni metteranno in collegamento diretto l’Emirato di Fujairah, che si affaccia sul Golfo dell’Oman e quindi sull’Oceano Indiano, con Mumbai, la città più grande di tutta l’India.

Il risultato sarà una rete di scambi che potrebbe ampliare di molto la relazione tra questi due paesi.

# Il tunnel sottomarino più lungo del mondo: 40 volte l’Eurotunnel

L’idea futuristica porta questo progetto tra i primati mondiali ma la sua lunghezza lo porta senza dubbi al primo posto.

Il progetto prevede infatti che la costruzione del tunnel sottomarino raggiunga i 1200 miglia, un dato che supera di molto tutti i progetti già esistenti.

Per far capire le sue dimensioni, questo tunnel sarà 40 volte più lungo rispetto a quello che connette Regno Unito e Francia e che attraversa il Canale della Manica.

Il canale avrà una profondità di 15mila piedi al di sotto della superficie dell’Oceano Indiano.

I treni che dovranno percorrere il tunnel, una volta costruito, sono treni ultra veloci a levitazione magnetica capaci di raggiungere la velocità di 375 miglia orarie.

# Incrementare gli scambi commerciali

 

Abdullah Alshehhi ha spiegato che la speranza legata a questo progetto è quella di incrementare gli scambi commerciali tra i due Paesi e di aumentare il quantitativo d’acqua dolce importato negli Emirati Arabi, che notoriamente soffrono di gravi carenze idriche.

I fautori del progetto sono i membri dell’Ufficio Consultivo Nazionale di Abu Dhabi e del Gulf Cooperation Council.

Al momento non sono stati completati gli studi necessari per verificare la fattibilità del progetto ma è sicuro che se verrà realizzato sarà il numero uno al mondo.

Fonti: newnotizie.it

Continua la lettura con: I 7 TUNNEL più straordinari del MONDO (immagini)

ARIANNA BOTTINI

Leggi anche: Dario Scannapieco in Cdp, tremano gli Hotel a 5 Stelle. Rumors

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Nella METRO di Milano spunta l’OCEANO

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Credits: milanotoday.it Mare vuoto a Cairoli

Un messaggio chiaro e che arriva diretto, senza troppe possibilità di fraintendimento. Oggi, 8 giugno, è la Giornata mondiale degli Oceani e l’organizzazione ambientalista Essere Animali lancia un grido d’allarme.

Nella METRO di Milano spunta l’OCEANO

# Hai paura di questo vuoto?

Credits: milanotoday.it
Mare vuoto a Cairoli

Hai paura di questo vuoto? È questo che ti chiede il cartellone comparso nella stazione della metro rossa Cairoli. Nessun pesce, niente di niente, solo l’acqua di un mare o di un oceano; e poi in mezzo a tutto questo blu compare una scritta che, pensandoci, ti fa rendere conto di quanto la situazione sia allarmante. Molte specie marine si stanno estinguendo e se si continua così lo scenario potrebbe essere tragico e si potrebbe raggiungere il punto di non ritorno.

La soluzione per evitare tuto questo c’è ed è proprio quello che spera di ottenere con queste affissioni l’organizzazione Essere Animali. Ovviamente la campagna di sensibilizzazione è solo l’inizio, ma rimane un invito a mangiare meno pesce così da salvaguardare quelle specie a rischio di estinzione.

# Servono scelte alimentari più responsabili

Credits: greenplanner.it
emergenza ittica

Non solo l’inquinamento, aggravato dall’uso di mascherine e guanti monouso a causa dell’irresponsabilità del genere umano, e la presenza delle plastiche nei fondali causano l’estinzione di alcune tipologie di pesce, ma anche l’acquacultura e la pesca artificiale. Per sostenere la sempre maggiore richiesta di pesce da parte della popolazione mondiale, dovuta principalmente ad un aumento demografico, l’attività della pesca intensiva si è rapidamente espansa in tutto il mondo. Servono scelte alimentari più responsabili, altrimenti il risultato è che 1.414 specie di pesci, pari al 5% delle totali oggi conosciute, sono a rischio estinzione. La pesca intensiva ha causato l’estinzione del 90% dei pesci predatori e, se si pensa poi agli squali, sembra che ogni ora ne vengano uccisi 30mila.

Quindi alla domanda “Hai paura di questo vuoto?” la risposta deve essere un generale “sì”.

Continua la lettura con: Il “FIUME INCANTATO”: RINATO grazie ai cittadini

BEATRICE BARAZZETTI

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In Lombardia si sta costruendo il PONTE TIBETANO più LUNGO del MONDO

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Credits: ecodibergamo.it - Rendering del Ponte Tibetano di Dossena

Solo per cuori impavidi sarà percorribile il più lungo ponte tibetano al mondo di questo tipo. Ecco quando e dove verrà inaugurato.

In Lombardia si sta costruendo il PONTE TIBETANO più LUNGO del MONDO

# Manca poco all’inaugurazione del ponte dei record: 505 metri di lunghezza

Credits: ecodibergamo.it – Rendering del Ponte Tibetano di Dossena

Pare che prima dell’inverno sarà ultimata questa ennesima opera ingegneristica, il ponte tibetano a pedata discontinua e senza tiranti laterali più lungo del mondo, che permetterà ai non deboli di cuore di percorrere oltre mezzo chilometro di ponte stando sospesi nel vuoto con un’altezza massima di 121 metri.

Sarà obbligatorio indossare una speciale imbragatura e assicurarsi ad uno dei 7 cavi che compongono la struttura portante del ponte tibetano. Uno dei due capi della struttura è al centro di Dossena mentre l’altro è situato al cosiddetto Roccolo della Corna Bianca. Nel tragitto si passerà sopra la vecchia cava di gesso mentre si potranno ammirare le vette delle Prealpi e il gruppo delle Grigne, con la vetta delle Grigna che domina con i suoi 2410 metri.

# Una operazione che vede coinvolte istituzioni e cittadini

Credits: bergamonews.it

Con un contributo della Regione Lombardia e della Cassa Depositi e Prestiti l’opera sarà un punto attrattivo e un grande strumento di rilancio per una zona che sta pagando duramente il periodo pandemico. La necessità di rilanciare il turismo che è anche una delle voci predominanti della Val Brembana ha convinto investitori e maestranze di completare quanto prima il ponte. A seguire ci saranno numerosi interventi volti a rimodernare le numerose strutture ricettive della zona. Purtroppo nonostante l’abbondante neve caduta lo scorso inverno le comunità montane hanno accusato duramente lo stop imposto e hanno assolutamente bisogno di rimettere in funzione tutta la macchina turistica che ha dato tante soddisfazioni nei tempi passati.

# Uno degli obiettivi primari è evitare lo spopolamento di queste zone

Credits korsivobike IG – Dossena

Questa di Dossena è una grande sfida ma c’è molto ottimismo da parte degli addetti al settore e delle istituzioni che credono molto in questo ambizioso progetto che, come ulteriore punto a favore, servirà ad evitare uno spopolamento di queste zone cercando anzi di ripopolarle considerando anche una qualità della vita che si addice sempre più a una popolazione che lentamente sta spostando le proprie priorità verso una sempre maggiore attenzione verso ritmi più lenti, qualità dell’ambiente e una economia circolare sempre molto presente in queste vallate.

Continua la lettura con: Il PONTE SOSPESO più ALTO d’Europa si trova a due ore da MILANO

ROBERTO BINAGHI

copyright milanocittastato.it

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🛑 Sul TETTO del DUOMO di NOTTE: esteso l’orario per godersi Milano al TRAMONTO

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Credits: @brightpull IG

La bella stagione entra nel vivo, le giornate si scaldano, si allungano e tutti gli operatori del settore culturale e turistico, iniziano a snocciolare uno per uno tutti gli eventi da gustare. Una meraviglia assoluta di Milano, instagrammata a non finire da milanesi e turisti, è la famosissima “ora blu”, anticipata da un tramonto eccezionale e un crepuscolo mozzafiato. Ecco da quando potremo goderci le Terrazze del Duomo by night. 

Sul TETTO del DUOMO di NOTTE: esteso l’orario per godersi Milano al TRAMONTO

# Il tramonto per eccellenza: dalle Terrazze del Duomo

Credits: milanopost.info

Milano oggi ha molti posti suggestivi in cui ci si può immergere nell’ora blu. Da quando la città ha il suo caratteristico skyline, alcuni tra questi sono i tetti e tutte le terrazze panoramiche che agevolano la goduria di questo spettacolo della natura. Ce n’è uno che è lì da secoli, magari lo diamo per scontato, ed è il Duomo. Dalla sua posizione centrale, la Cattedrale controlla tutta la città ed ora si potrà sfruttare questo vantaggio. Dal 10 giugno, ogni giovedì, le Terrazze del Duomo rimarranno aperte fino alle 22:00 e, per l’occasione, la Biglietteria 1 rimarrà aperta fino alle 21:00 mentre l’ultima salita con ascensore è programmata alle 21:10.

titolo_scheda_terrazze_duomo ph. visiteguidateamilano.it

Un’esperienza unica, da fare almeno una volta nella vita è appunto ammirare il tramonto frastagliato tra le guglie del Duomo, per ammirare tutti gli scorci più iconici di Milano, in compagnia dell’amata Madonnina. Inoltre, per celebrare questa apertura serale, ogni giovedì sarà attivata l’illuminazione di gala della Cattedrale, così che anche dagli altri punti panoramici, o dalla strada, sarà possibile ammirare il Duomo agghindato con la veste migliore

# La magia da scoprire

Terrazze del Duomo

Come recita il sito ufficiale «Le Terrazze della Cattedrale non conoscono lo spegnersi della luce: le statue del Duomo al crepuscolo sembrano prendere vita e liberarsi dagli ancoraggi, “bisbigliandoti all’orecchio antiche e segrete storie”, come avvertì il poeta Heinrich Heine quasi due secoli fa». Il marmo di Candoglia, nei tramonti d’estate, mostra uno spettacolo per certi versi inedito, perché riflette ogni singolo raggio di sole tingendosi di incanto. Meglio non lasciarsi sfuggire l’occasione, per cui è fortemente consigliato l’acquisto del biglietto online (qui https://www.duomomilano.it/it/buy-tickets/). Il costo del biglietto intero è di 14,00 Euro, ridotto 7,00 €.

# Nei weekend proseguono le “Passeggiate tra le Guglie” 

Credit: viaggi-lowcost

Proseguono inoltre nei fine settimana, le famose “Passeggiate tra le Guglie”, un percorso guidato di un’ora per viaggiare attraverso la storia e allenare lo sguardo all’infinita ed eterna bellezza del Duomo. In questo periodo è possibile usufruire di una promozione per scoprire i segreti della Cattedrale, attraverso le visite guidate ufficiali della Veneranda Fabbrica del Duomo con uno sconto del 20%. L’offerta è valida fino al 30 giugno utilizzando il codice sconto: R3opened_21.

I weekend dedicati alla Passeggiata tra le Guglie sono calendarizzati per il 12-19 e 26 giugno, oppure sabato 3 e 10 luglio, partenza alle 17:30. Durata 60 minuti, biglietto intero 20,00 € o, a seguire, i ridotti 6-11 anni e 12-18 anni. È possibile anche organizzare perfino visite individuali, programmando attraverso il portale ufficiale: https://www.duomomilano.it/it/infopage/tour-individuali/34/. Dopo questa esperienza, nessuno avrà il coraggio di dire che Milano non è romantica. Anzi: possiamo già scommetterci, che si moltiplicheranno gli innamorati. Innamorati tra loro e di questa fantastica città

Per info Duomo Info Point: Piazza Duomo 14/a – 20122 Milano Tel.+39.02.72023375 info@duomomilano.it

Leggi anche: Milanoevents.it. Duomo di Milano: terrazze aperte fino alle 22

Continua la lettura con: Il Duomo ha un GEMELLO NASCOSTO a pochi chilometri da Milano

LAURA LIONTI

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🛑 A MILANO arriva la TERRA

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In concomitanza col grande evento dell’eclissi solare anulare che si terrà giovedì 10 giugno, si verificherà un secondo avvenimento di non minore importanza che continuerà ad incuriosire astronomi, scienziati e appassionati per ben 45 giorni. Ma di cosa si tratta?

Leggi anche: arriva l’eclissi di sole: dove si potrà vederla al meglio?

A MILANO arriva la TERRA

# GAIA, la Terra in miniatura sospesa dal suolo

L’artista Luke Jerram porta per la prima volta a Base Milano una delle sue più grandi installazioni: GAIA. Il progetto realizzato insieme al team Threes, un team conosciuto per la sua bravura nel mescolare sapientemente suono, arte e paesaggio all’interno delle proprie opere, mette in mostra una versione decisamente più piccola del nostro pianeta rispetto alle sue dimensioni reali, ma pur sempre troppo grande per non impallidire dinnanzi ad essa.

L’installazione rappresenta una “miniatura” del pianeta dal diametro di ben 6 metri, sospesa dal suolo ed illuminata dall’interno. La scelta del nome Gaia non è casuale: James Lovelock fu il primo a pensare alla Terra come un essere vivente ispirandosi alla divinità Gaia che personificava la Terra. Pertanto, tutte le creature che vi abitano sono parte di Gaia e di conseguenza sono potenzialmente importanti per il suo benessere.

credits: mentelocale.it

# FAROUT, la prima edizione che riunisce 38 artisti da tutto il mondo

Viene, quindi, inaugurata la prima edizione del festival FAROUT, unico nel suo genere, dedicato alla creazione contemporanea che presenta al pubblico performing art e installazioni affascinanti. Questo evento spettacolare avrà inizio il 10 giugno e si protrarrà fino al 24 luglio 2021.

45 giorni di full immersion per scoprire i progetti di 38 artisti nazionali e internazionali che permetteranno al pubblico di osservare la Terra da più angolazioni e vederla da “fuori”. L’effetto che l’artista cerca di ottenere è il senso dello straniamento e del profondo stupore provato dagli astronauti quando vedono la Terra dallo spazio e, allo stesso tempo, vuole far cogliere l’esatto momento in cui l’uomo si rende consapevole del proprio Pianeta e della necessità di salvaguardalo.

credits: ig @ nasaastronauts

# Immaginare un futuro di CONVIVENZA

Il progetto di Luke ha una missione molto importante: far riflettere su nuove forme possibili di convivenza e di co-abitazione, co-esistenza e co-creazione tra artisti, le loro creazioni e la natura. L’essenza di questa missione è racchiusa nel nome del progetto, Farout, che richiama il pianeta più distante dal sistema solare finora scoperto e ci invita, dunque, a pensare a noi stessi e al nostro pianeta in maniera differente. Allo stesso tempo cerca di mettere l’accento sull’interdisciplinarietà dei generi artistici con progetti e sperimentazioni che hanno l’obiettivo di integrare linguaggi e suoni connessi alle nuove tecnologie, rompendo le categorie tradizionali.

credits: Base Milano

# Milano, la città della Luna

La Terra arriva nella città della Luna. Già perchè in città la luna è di casa. Pochi sanno che a Milano si trova un frammento originale di Luna al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, l’unico del suo genere in Italia. Appartiene alla roccia che venne battezzata “Goodwill Rock”, ovvero la roccia della speranza: Eugene Cernan e il collega Harrison Schmitt, nella missione Apollo 17 avevano raccolto un grande pezzo di roccia che ritenevano significativo. Uno di quei pezzi fu donato dal Presidente Nixon a Milano. 

credits: corriere.it

Ma non solo. A Milano la Luna si è anche materializzata in una installazione in piscina. Grazie a “Museum of the Moon”, il progetto artistico itinerante dell’artista britannico Luke Jerram, allestito dal 15 al 23 giugno 2019 alla Piscina Cozzi. L’imponente installazione misurava 7 metri di diametro ed era una sfera che riproduceva fedelmente la superficie lunare, grazie alle cartografie fornite dalla Nasa. Un’installazione che sarebbe stato bellissimo trasformare da temporanea in permanente. Ma a volte chiedere la luna è un po’ troppo. Anche per Milano.

Luna Piscina Cozzi

Continua a leggere con: Arriva l’ECLISSI di SOLE: queste le zone dove si potrà vederla al meglio

SELENE MANGIAROTTI

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🛑 Inaugura oggi il NUOVO LINATE: ecco come è stato TRASFORMATO

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Dopo il restyling della facciata e i lavori all’interno iniziati nel 2019, oggi, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e delle cariche regionali lombarde più illustri, viene inaugurata la nuova area imbarchi dell’Aeroporto di Linate.

🛑 Inaugura oggi il NUOVO LINATE: ecco come è stato TRASFORMATO

Nonostante la pandemia, i lavori di ristrutturazione di Linate sono proseguiti per tutto il 2020 e il primo semestre 2021, così da rispettare i tempi di consegna. Una grande responsabilità, ma è avvenuto tutto in sicurezza, come riporta il presidente di Sea (la società di gestione di Linate e Malpensa). E ora il nuovo Linate è pronto per essere inaugurato. Ma come è stato trasformato?

# Design moderno e neuroscienza

Credits: ilgiorno.it
interno nuovo aeroporto di Linate

Il nuovo aeroporto di Linate non è solamente molto più moderno, ma, per la prima volta in un aeroporto europeo, durante la riprogettazione architettonica sono state applicate le regole della neuroscienza. Nell’area check-in è stato inserito un controsoffitto a doppia altezza con doghe di legno alternate a vele in cartongesso, sono stati cambiati i banchi, ora in ottone e lega di rame, e sono stati inseriti alcuni giardini pensili. Nel momento di massimo stress del passeggero, ai metal detector, i nuovi colori caldi e i rivestimenti in legno tranquillizzano il passeggero; una volta superato questo passaggio, si è più calmi e quindi i colori diventano più chiari (bianco e verde).

# Sistemi di controllo sempre più tecnologici

Per i controlli veri e propri sono state adottate tecnologie di ultima generazione. Ora,  grazie ad un sistema di Tac che rileva i vari oggetti automaticamente, si potrà evitare di separare i liquidi e gli apparecchi elettronici dal bagaglio e non verrà più richiesto di mostrare i documenti di imbarco, perché sarà fatto tutto con il riconoscimento facciale.

# Un aeroporto trasformato

Credits: milano.corriere.it
interno nuovo aeroporto di Linate

Ma  il lavoro sicuramente più impegnativo è stata la demolizione della vecchia zona dell’aerostazione, ora ricostruita completamente. È questa che sarà inaugurata oggi. Si tratta di una nuova area di 10mila mq distribuiti su 3 piani. Non mancano però l’ampliamento delle sale di imbarco con un aumento dei gate, i 29 nuovi negozi e il rifacimento dell’area ristorazione.

Prima di partire, inoltre, si potranno ammirare alcune opere d’arte di designer italiani grazie alla collaborazione con la Triennale. Per chi invece, soprattutto in tempi di pandemia, ha un po’ paura dei germi che ci possono essere in un aeroporto, i corrimano sono rivestiti con un rame con proprietà anti-microbiche.

Continua la lettura con: Le NUOVE ROTTE di Ryan Air e Wizz Air da LINATE

BEATRICE BARAZZETTI

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La FORESTA TEMPORANEA di Londra. Prossima tappa a Milano?

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Credit: @londondesignbiennale

Per la nuova edizione della London Design Biennale è stata creata la “Forest for Change”: una foresta temporanea volta a sensibilizzare le persone sui problemi del mondo.

Un luogo dove “entri come una cosa e ne esci come un’altra”. Dove potremmo farla a Milano?

La FORESTA TEMPORANEA di Londra. Prossima tappa a Milano?

# Forest for Change

Credit: @somersethouse

In occasione della riapertura della nuova edizione della London Design Biennale, l’artista britannica Es Devlin ha pensato di creare una cosa mai vista: una foresta.

Ha infatti riempito di alberi il cortile della Somerset House per la sua installazione “Forest for Change”.

La Forest for Change di Devlin si trova al centro della sede della biennale Somerset House ed è stata creata in collaborazione con il paesaggista Philip Jaffa e Scotscape.

Devlin, direttore artistico della London Design Biennale di quest’anno, ha descritto Forest for Change come “un luogo di trasformazione”.

Per fare questa foresta temporanea la designer si è ispirata alle foreste di Shakespeare in cui “entri come una cosa e ne esci come un’altra”.

# 17 porte per 17 grandi obiettivi

Credit: @londondesignbiennale

L’installazione mira ad aumentare la consapevolezza degli obiettivi globali delle Nazioni Unite.

Proprio per questo è infatti conosciuta anche come “The Global Goals Pavilion” ed è presentata in collaborazione con Project Everyone, un’agenzia no-profit che mira a far conoscere meglio l’iniziativa delle Nazioni Unite Global Goals.

Ufficialmente noti come Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, gli obiettivi globali sono 17 obiettivi che mirano a fornire un mondo migliore entro il 2030.

I visitatori della foresta possono esplorare le 17 porte colorate al centro della radura, dove i problemi sono mostrati attraverso citazioni e fatti su pilastri colorati a specchio.

L’atmosfera che si crea è surreale: nel mezzo della città ci si trova all’interno di una radura e al centro si leggono i grandi problemi e gli obiettivi del mondo.

Gli obiettivi presentati sui pilastri sono problemi complessi eppure posti in mezzo alla radura su pilastri di colore acceso tutto sembra possibile.

L’obiettivo della designer è proprio questo: arrivare al centro e sentirsi meno sopraffatti da questi problemi.

# Come nasce l’idea della foresta

Credit: dezeen.com

L’idea di presentare i pilastri all’interno di una foresta è nata circa due anni fa, quando Devlin è stata portata in giro per l’edificio e ha detto cosa poteva e non poteva fare con lo spazio.

Quando Jonathan Reekie, il direttore del Somerset House Trust, le mostrò il giardino le  vietò di fare solo una cosa: piantare alberi.

Questa condizione era stata scritta nel patto architettonico dell’edificio, basato sui principi dell’Illuminismo palladiano del trionfo del design umano sulla natura, per cui non si possono mettere alberi viventi in giardino.

La risposta della designer britannica? “Faremo una foresta allora!”.

# Ognuno può lasciare il proprio messaggio nella foresta

La foresta è formata da ventitré specie di alberi che si trovano comunemente nel Regno Unito e nell’Europa settentrionale, per un totale di 400 alberi.

Si è cercato di fare una foresta il più possibile ricca di biodiversità nell’ambito di ciò che è possibile, soprattutto considerando il periodo di pandemia.

Ogni cosa è curata nel dettaglio, il musicista Brian Eno ha curato una raccolta di canti di uccelli che suonano in tutta la foresta e presenta uccelli provenienti da tutto il mondo, registrati nell’arco di 24 ore.

Ma c’è una cosa che stupisce ancora di più di questa foresta: i visitatori dell’installazione di Forest for Change sono invitati a registrare il proprio breve messaggio su quale cambiamento vogliono vedere per aiutare a raggiungere un obiettivo globale.

Il messaggio verrà aggiunto a un’installazione musicale in riproduzione nella radura. Le voci di tutti risuoneranno tra gli alberi rendendo quest’esperienza ancora più unica.

# Dove potremmo farlo a Milano?

Credit: eventimilano.it

La Forest for Change avrà un impatto positivo anche a livello ambientale.

Secondo gli organizzatori gli alberi compenseranno l’impronta di carbonio dell’installazione tre volte dopo la Biennale, poichè verranno infine donati ai quartieri di Londra e piantati come parte dell’iniziativa di piantagione di alberi The Queen’s Green Canopy.

Ha un impatto positivo sull’ambiente, è bella, è un’esperienza molto forte a livello emotivo e permette di dire i propri pensieri riguardo al mondo in cui viviamo.

La facciamo anche a Milano? Ci sono molti luoghi che si prestano perfettamente. Queste le nostre tre proposte per la foresta temporanea

#1 Piazza Duomo per un effetto dirompente

#2 Piazza Gino Valle per darle una botta di vita

#3 Davanti a Casa Manzoni per creare un’oasi incantevole nel cuore della città

Voi dove la fareste?

Fonti: dezeen.com

Continua la lettura con: A New York è comparsa una FORESTA FANTASMA

ARIANNA BOTTINI

Leggi anche: I Disney store chiudono, ma la crisi sanitaria non c’entra nulla. Sulla stessa scia H&M e Zara Inditex

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

L’età dell’oro delle CITTÀ STATO: nel passato e nel futuro

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La città stato è un modello amministrativo molto più antico dei grandi stati nazionali. Ma è anche il modello più proiettato sul futuro e che potrebbe costituire una soluzione alla crisi delle moderne democrazie. Vediamo qual è il principale punto di contatto tra città stato del passato e quelle del presente. 

L’età dell’oro delle CITTÀ STATO: nel passato e nel futuro

Le città stato hanno un’origine molto antica: hanno più di cinquemila anni. Risalgono infatti ai tempi della civiltà sumerica, nel terzo millennio avanti Cristo. Nell’antichità erano quasi sempre le città a estendere la loro azione e a esercitare il loro dominio anche su territori molto vasti. 

Il principale riferimento politico e filosofico parlando di città stato è l’antica Grecia con le sue polis.

# L’età dell’oro delle città stato: le polis greche e Roma

Nelle città greche nasce di fatto la politica che prende il nome dalla polis e che era incentrata sull’individuazione e sulla messa in atto della volontà della comunità. Secondo Aristotele era proprio nella polis che si poteva svolgere l’attività politica più autentica.
Nell’antica Grecia la politica era filosofia, aveva lo scopo di garantire il “bel vivere” e si esercitava attraverso la dialettica e il costante confronto tra le parti.

Il diritto di cittadinanza non veniva assegnato semplicemente in base alla presenza sul territorio, ma seguiva criteri più complessi: per esempio c’erano abitanti che non godevano pieni diritti, come le donne o gli schiavi.
Lo status di cittadino consentiva diversi vantaggi, tra cui l’accesso alle cariche elettive o a forme di sussidio o di supporto da parte dell’autorità. Oltre a rispettare le tasse e a pagare i tributi, i doveri fondamentali del cittadino erano difendere la patria e rispettare la legge.

Tra le città esisteva una grande competizione, anche militare. Si creavano e disfacevano alleanze, ci si sfidava in rivalità che a volte sfociavano in vere e proprie guerre, come quelle celebri tra Atene e Sparta. Era una società a tratti sanguigna e spietata, dove spesso il più forte otteneva tutto e per lo sconfitto non c’era pietà, ma la competizione tra città è stata anche lo strumento per avere una crescita nella civiltà e nel pensiero.

La massima espressione di città stato nella cultura ellenica fu l’Atene del V secolo che uscì vittoriosa dalla guerra con Troia e raggiunse la sua età dell’oro sotto il governo di Pericle.
L’età di Pericle viene ricordata come dell’oro a sottolineare le vette raggiunte dalla comunità ateniese in ogni ambito, culturale, economico e politico. 

La cultura ellenica divenne diffusa nel mondo grazie a un’altra città stato che si espanse fino a diventare impero: Roma. Anche se conquistò e organizzò un territorio immenso, riuscì a esportare ovunque il suo sistema e si può dire che l’antica Roma riprodusse su vasta scala ciò che aveva realizzato con successo tra le proprie mura.

# Il Rinascimento: la nascita del cittadino moderno

La linea di demarcazione tra mondo antico e mondo moderno avviene tra l’XI e il XII secolo con la nascita dei comuni in Italia e in altre zone d’Europa, come il nord della Germania e le Fiandre.
I comuni presentano numerose caratteristiche tramandate fino ad oggi, come il significato di cittadino e il suo modo di rapportarsi con la comunità e con chi la amministra.
Il Rinascimento segna la massima espressione delle città stato, come potere e progresso per la civiltà, e in questo periodo l’Italia raggiunge forse la sua massima gloria come capacità di influenza sul resto del mondo, specie in ambito artistico dove si raggiunsero le vette più alte dell’espressione estetica. Città stato come Genova, Firenze, Milano, Ferrara e Venezia furono le punte di diamante della società del tempo, conquistando a volte ampi territori, in particolare isole e zone costiere del Mediterraneo.

# Il tramonto del potere politico delle città stato: dalla scoperta dell’America a Campoformio

Proprio nel periodo di maggiore successo culturale, economico e politico delle città stato italiane ebbe luogo l’avvenimento che fu alla base del loro declino: la scoperta dell’America. Con il nuovo continente vennero rivoluzionati gli orizzonti, dal mare nostrum si passò agli oceani e le città cedettero progressivamente il passo agli stati nazionali che avevano la dimensione adatta per operare su scala mondiale. L’Italia in declino politico proseguì, come in parte anche la Germania, la tradizione delle città stato, spezzettandosi in numerosi staterelli che erano sempre emanazione di una città dominante. Il tramonto definitivo del modello di città stato rinascimentale avvenne con il trattato di Campoformio che segnò la fine di Venezia, ultimo baluardo di città capace di esercitare un’influenza internazionale.

# I grandi stati nazionali e le nuove città stato 

Credits: mywowo.net

Da allora gli stati nazionali hanno assunto il monopolio del potere politico, ma le città stato non sono finite con Napoleone: hanno sviluppato un modello di autonomia che da politico è diventato di gestione delle risorse.
Le città stato hanno smesso di avere un ruolo determinante sulla scena della politica internazionale ma hanno iniziato a ritrovare importanza, specie dalla seconda metà del XX secolo quando economia e finanza hanno assunto una estensione globale, senza più frontiere. Ma la nuova era di città stato non è stata determinata solo da una modalità più efficiente nella gestione dell’economia del territorio. C’è un altro fattore fondamentale che ne spiega il successo. La libertà.

# Le città stato contemporanee: il luogo della libertà

Lo strapotere politico dei grandi stati nazionali ha portato guerre, lotte di potere e grandi sconquassi nel mondo, ma non sempre ha segnato una maggiore libertà per i cittadini. Anzi. I grandi e potenti stati nazionali hanno spesso esercitato la loro autorità limitando quella dei loro cittadini, attraverso sistemi fiscali e legislativi che ne hanno ridotto il campo di azione.

È l’esigenza del singolo di poter essere libero verso l’autorità statale che è alla base della forma delle moderne città stato. San Marino, il principato di Monaco, Andorra e, per certi aspetti, i cantoni svizzeri o il Liechtenstein che sono assimilabili alle città stato, garantiscono a chi ci vive molta più libertà di quello che offrono le grandi burocrazie nazionali in tutto l’occidente.

Si tratta di una libertà innanzitutto economica: nelle città stato indipendenti in Europa il cittadino può gestire le proprie risorse in libertà, senza l’oppressione di un fisco che in molti paesi ha praticamente diritti illimitati sui contribuenti. Ma non c’è solo la motivazione fiscale, nelle città stato moderne quello che emerge è la filosofia di base: più potere al cittadino rispetto a quello dell’autorità.

In un periodo storico in cui il cittadino sta diventando sempre più impotente nei confronti dell’autorità forse l’unica via di uscita per un progresso individuale e di civiltà potrebbe essere costituito proprio dalle città stato. Il più probabile argine a una deriva totalitaria delle grandi burocrazie occidentali. 

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ANDREA ZOPPOLATO

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La necessità del cattivo

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Propaganda sovietica contro l'America

Per raccontare il presente i media hanno bisogno di identificare l’antagonista dell’eroe che esercita il potere.

Meno l’eroe è realmente” buono” più serve che ci sia un cattivo. Perché se si fosse convinti della bontà della sua azione sarebbe inutile trovare qualche nemico contro cui lottare o sprecare energie.
Invece quanto più è inefficace la figura di chi ha il potere tanto più è fondamentale trovare un nemico che legittimi il suo consenso.

Questo succede anche nel mondo dell’informazione. Per rendere più convincente una tesi è necessario avere un’antitesi da denigrare. Spesso questi antagonisti vengono costruiti ad hoc. È la logica dei “no” contro qualcosa che diventano la principale forma di legittimazione del “pro”.

Ancor più lo si vede nella politica: se un partito ha idee deboli e contraddittorie, la sua principale ragione d’essere e di attrazione diventa il suo essere contro qualcuno che impersona il male.

L’importanza del “cattivo” misura la debolezza della tesi portante. Più una società crea dei cattivi contro cui scagliarsi meno credibili e autentici sono i suoi valori fondanti.

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MILANO CITTA’ STATO

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SCALO LAMBRATE diventerà un MAXI-PARCO con case accessibili: i pro e i contro del progetto

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Credits Comune di Milano - Rendering Lambrate

Un altro dei 7 scali ferroviari dismessi è pronto a rinascere. Vediamo i fattori positivi e negativi del progetto di riqualificazione dell’area.

SCALO LAMBRATE diventerà un MAXI-PARCO con case accessibili: i pro e i contro del progetto

# “Lambrate Streaming”: i punti chiave della riqualificazione dello scalo di Lambrate

Procede la presentazione a cadenza settimanale di nuovi progetti di riqualificazione della città. Venerdì 4 giugno è stata la volta di quello per la rigenerazione dello Scalo Lambrate vincitore di Reinventing cities, il bando internazionale indetto dal Comune di Milano insieme a C40. La base d’asta era di 5,7 milioni: la gara è stata aggiudicata per 7 milioni.

“Lambrate Streaming”, questo il nome del progetto vincitore, si propone di cambiare il volto di 65.000 mq tra Lambrate e l’Ortica. Vediamo cosa prevede:

  • il cuore è un maxi-parco pubblico di circa 41.000 mq, pari al 64,8% dell’intera area, con 900 alberi e aree attrezzate per lo sport;
  • considerando anche i terrazzi verdi e giardini condominiali ad utilizzo degli edifici e il verde pensile dei servizi la quota di verde complessivo raggiunge i 47.700 mq;
  • un nuovo quartiere di 19.000 mq con 307 nuove abitazioni di edilizia agevolata in vendita e affitto con patto di futura vendita, co-housing, in locazione a canone moderato, concordato e convenzionato, alloggi per studenti ed edilizia a canone sociale;
  • un sistema di tre piazze-giardino collegate tra loro, la piazza centrale affiancata a nord e sud da due piazze planimetricamente identiche alla prima e da ulteriori due piazze a forma triangolare;
  • negli spazi pubblici nasceranno orti didattici e frutteti;
  • il muro del rilevato ferroviario verrà riqualificato con un allestimento artistico che avrà incise poesie e versi legati ai temi del treno e del viaggio di poeti milanesi e lombardi
  • una cortina di nuova costruzione nell’area di proprietà di FS Sistemi Urbani;
  • due percorsi ciclabili: uno a ovest, lungo il rilevato ferroviario, a collegare la stazione di Lambrate e via Rodano, uno all’interno della nuova area urbanizzata;
  • nuovi marciapiedi che garantiscono collegamenti con viale delle Rimembranze e il sottopasso di via Bassini;
  • aree destinate al bike sharing, stazioni di ricarica per mezzi elettrici e un hub-mobility con servizi dedicati alla mobilità sostenibile

La fine dei lavori è prevista tra il 2026 e il 2027.

# Le criticità che non vengono risolte con il progetto di riqualificazione

Credits Milanopost

Il progetto di riqualificazione dello Scalo di Lambrate, con realizzazione di un nuovo quartiere a Milano, non tiene conto di alcune delle criticità presenti nella zona e che non vedono una risposta o soluzione all’orizzonte. Il problema più grave è lo stato di estremo degrado dovuto alla presenza di nomadi e lo stanziamento di bivacchi abbastanza frequente. Per anni è stato presente un campo rom nelle vicinanze, smantellato da tempo, ma in questa parte di territorio comunale ancora oggi sono frequenti furti, rapine e un’assidua presenza di spacciatori. Questa situazione potrebbe compromettere la bontà del progetto “Lambrate Streaming”.

Riccardo De Corato, assessore alla sicurezza della Regione Lombardia e ex-assessore alla sicurezza del Comune di Milano, commenta preoccupato su MilanoPost lo stato di insicurezza attorno allo scalo oggetto del bando: “I residenti sono esasperati da degrado e insicurezza. Senza bonificare prima la zona da tutti i balordi, gli spacciatori e gli sbandati che la popolano, il rischio è che quelli per la riqualificazione siano soldi buttati e che parco, frutteti, orti, le aree ricreative attrezzate e i campi giochi siano immediatamente assediati dai delinquenti e bivaccatori che già ora gravitano attorno l’area“.

Continua la lettura con: Corso SEMPIONE: come procede la RIQUALIFICAZIONE per gli Champs Elysee di Milano

FABIO MARCOMIN

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Arriva l’ECLISSI di SOLE: queste le zone dove si potrà vederla al meglio

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credits: ig @galileo_ ilgiornalediscienza

Inizia l’estate e con essa anche le regole relative al coprifuoco iniziano pian piano ad allentarsi, facendoci pregustare il sapore della libertà. Perciò, quale modo migliore per godersi questa novità se non trovare un posticino tranquillo ed osservare la spettacolare eclissi di sole? Naturalmente, se il meteo è dalla nostra parte.

Scopriamo quali saranno le REGIONI più FORTUNATE nell’assistere a questo evento unico nel suo genere.

Arriva l’ECLISSI di SOLE: queste le zone dove si potrà vederla al meglio

# 10 giugno: OCCHI puntati AL CIELO

Tempo permettendo, questa settimana si potrà assistere ad una splendida eclissi solare e se volete essere spettatori di questo avvenimento, meglio tenersi liberi per la giornata di giovedì 10 giugno. L’eclissi sarà anulare: questo significa che il nostro satellite, che in questo momento si trova in apogeo, andrà ad oscurare il Sole lasciandone intravedere i margini e creando così un anello di fuoco.

credits: ig @nasa

# Chi saranno i FORTUNATI?

L’evento avrà latitudini molto settentrionali, quindi i Paesi come la Groenlandia, il Canada e la Russia avranno una visuale migliore. In gran parte dell’Europa sarà facilmente visibile mentre per quanto riguarda l’Italia, non sarà così facile.

credits: astronomy magazine

# Le regioni del CENTRO NORD:

L’eclissi sarà piuttosto limitata e le regioni del centro nord saranno quelle più fortunate e potranno scorgere una piccola porzione di disco solare occultato dalla Luna. Aosta e Trentino Alto-Adige saranno le regioni in cui sarà maggiormente visibile, con un oscuramento del 4,62%. Secondo il sito Timeanddate, a Milano l’eclissi è segnata per le ore 11:35 e l’oscuramento del 3,5% del disco solare sarà raggiunto intorno alle 12:08.

credits: Spazio Tempo Luce Energia

# Le regioni del CENTRO SUD

Sfortunatamente le regioni del sud Italia avranno pochissime chance di assistere all’eclissi parziale, ma vale comunque la pena provare. Le regioni con maggiore probabilità di riuscire ad intravedere qualcosa saranno la Toscana e le Marche, tuttavia la visibilità sarà molto scarsa, appena 0,40% di oscuramento.

Nonostante l’evento sia poco visibile in Italia, sarà possibile seguirlo tramite le dirette streaming per goderselo in tutto il suo fascino.

Continua la lettura con: Telescopi nel parco per la Luna Rossa

SELENE MANGIAROTTI

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🛑10mila in piazza Duomo per le TERAPIE DOMICILIARI: la richiesta dei medici

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Credits terapiadomiciliare c-19 - Manifestazione 6 giugno 2021

Domenica 6 giugno: 10 mila persone in Piazza Duomo. L’obiettivo della manifestazione è il riconoscimento ufficiale delle terapie domiciliari che, secondo la testimonianza dei medici, hanno permesso di curare migliaia di pazienti affetti da Covid pur non essendo inserite nel protocollo di cura avvallato dal Ministero della Salute. La storia e i risultati del comitato promotore dell’iniziativa.

10mila in piazza Duomo per le TERAPIE DOMICILIARI: la richiesta dei medici

# Come nasce il “Comitato cure domiciliari Covid”

Il comitato “Comitato cure domiciliari Covid” nasce da un gruppo informale di cittadini e medici per fornire supporto ai cittadini durante l’emergenza Covid-19, per scambiarsi informazioni cliniche e definire un protocollo di cure domiciliare in assenza di direttive specifiche.

L’iniziativa è partita il 14 marzo 2020, grazie all’avvocato Erich Grimaldi del Foro di Napoli, con la creazione del gruppo Facebook #esercitobianco a sostegno di medici ed infermieri. A seguito di un confronto in diretta con gli operatori sanitari, è emersa la necessità di creare un dialogo tra la medicina territoriale di tutte le regioni italiane. Il 19 aprile 2020 è stato aperto quindi un secondo gruppo Facebook denominato #terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione, con importanti confronti tra i medici dei territori sulle terapie domiciliari precoci per la cura del paziente Covid.

A novembre 2020 nasce ufficialmente il “Comitato Cure Domiciliari Covid”, ad opera degli avvocati Grimaldi e Piraino, con l’obiettivo di rendere collettiva la battaglia per ottenere una cura domiciliare tempestiva per tutti i cittadini, senza discriminazioni territoriali. In aggiunta a questo il comitato si batte per tutelare il diritto alle cure senza alcuna limitazione, anche attraverso l’implementazione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) in ogni regione, in numero adeguato alle esigenze territoriali.

# Le iniziative sui territori

I medici di ogni regione hanno attivato un dialogo costante con quelli di altre per condividere scelte terapeutiche che, in assenza di determine regionali che si adeguassero ai protocolli AIFA del 17 marzo 2020, permettessero l’utilizzo di farmaci, comunque, in modalità off label. Tra le realtà coinvolte per costruire una rete su tutto il territorio italiano anche 150 “Medici in prima linea” della Lombardia, oltre a medici di tutte le regioni italiane. 

# Le azioni legali contro enti e istituzioni

In parallelo a questo il comitato si è mosso anche tramite vie legali:

  • l’avvocato Grimaldi insieme all’avvocato Valentina Piraino del Foro di Roma hanno impugnato una determina della regione Lazio che ha limitato la libertà prescrittiva dei Medici di medicina generale alla sola presenza dell’esito positivo del tampone, impedendo la possibilità di somministrare farmaci ai primi sintomi.
  • il 30 aprile 2020, l’avvocato Grimaldi ha inviato, senza alcun riscontro, una diffida al Presidente del Consiglio, al Ministero della Salute e a tutte le regioni, affinché si perfezionasse un protocollo univoco nazionale per le cure tempestive domiciliari per il Covid
  • nel mese di luglio 2020, successivamente al provvedimento del 26 maggio 2020 che sospendeva la sperimentazione dell’idrossiclorochina al di fuori degli studi clinici, è stata richiesta un’istanza d’accesso agli atti ad AIFA e depositato un ricorso al TAR Lazio, con relative istanze cautelari, per ottenere una riabilitazione di questo farmaco utilizzato durante la prima ondata.

# La manifestazione in piazza Duomo a Milano il 6 giugno per ottenere il riconoscimento ufficiale delle terapia domiciliare a base di idrossiclorochina

La manifestazione di domenica 6 giugno in Piazza Duomo a Milano ha visto partecipare oltre 10.000 persone, tra cui medici, farmacisti, psicologici, infermieri, fisioterapisti e gente comune, dopo quella di Roma a Piazza del Popolo dell’8 maggio.

Il fine di questo evento è stato dare voce all’iniziativa del comitato e chiedere di nuovo il riconoscimento ufficiale delle terapie domiciliari che secondo questi medici volontari non solo guarisce ma se attuata precocemente previene l’aggravarsi della malattia, evitando l’ospedalizzazione.

Si tratta di una terapia tempestiva a base di idrossiclorochina da attuare al massimo entro il terzo giorno dalla comparsa dei sintomi, contrariamente a quanto suggerito dalla nota AIFA: l’attesa vigilante di 72 ore e la somministrazione di paracetamolo. A corredo della manifestazione è seguita anche la raccolta di firme per chiedere al Ministro Speranza di rivedere il Protocollo per le terapie domiciliari precoci.

Fonti: Lacittanews , terapiadomiciliarecovid19.org

Continua la lettura con: Uno SPRAY “elimina il virus in meno di un minuto”: una nuova CURA contro il Covid?

FABIO MARCOMIN

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L’HOTEL di LUSSO ITINERANTE arriva in ITALIA (a un’ora da Milano)

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Credits: pinterest.com Villa Cagni Troubetzkoy, lago di Como

Il bello del viaggiare è scoprire nuovi posti ogni volta che si prepara una valigia e ci si lascia alle spalle la porta di casa. Se poi al viaggio e alla scoperta si aggiungesse il lusso, si è trovata la soluzione perfetta per tutti. Con questo concetto alla base, l’esperto di hôtellerie francese Thierry Teyssier ha ideato e realizzato un hotel di lusso itinerante, che cambia forma e luogo ogni 6 mesi.

L’HOTEL di LUSSO ITINERANTE arriva in ITALIA (a un’ora da Milano)

# “700 mila ore”: l’hotel che ti offre un’esperienza unica ogni ora che trascorri sulla Terra

Credits: @700000heures
Gagliano del Capo (dove è iniziato)

Un nome un po’ particolare per un hotel, ma interessante è il concept che c’è alla base. “700mila ore” sono il tempo che, all’incirca, ogni essere umano trascorre sulla Terra e, con la sua idea di hotel itinerante, Thierry Teyssier vorrebbe regalare un’esperienza unica ai suoi ospiti per ogni ora che passano sul pianeta.

Con il primo hotel effimero al mondo si riscopre l’importanza del tempo, nonché un modo di viaggiare più memorabile, significativo e umano. Il soggiorno al “700.000 Heures” non è però per tutti, anzi è molto esclusivo. Qui possono entrare solamente i membri del club del Cercle des Amazirs, la cui tassa d’iscrizione è pari a 2000 euro più 500 annui.

# L’hotel itinerante in Italia: sul lago di Como

Credits: pinterest.com
Villa Cagni Troubetzkoy, lago di Como

L’iniziativa del francese Thierry Teyssier vede la sua effettiva realizzazione a partire dal 2018, quando il Salento e, più precisamente, un antico palazzo decorato ad affreschi e mosaici di Gagliano del Capo ospitano per i primi sei mesi l’hotel “700.000 Heures”. Da lì, i membri del Cercle des Amazirs hanno fatto il giro del mondo. Cambogia, Brasile, Parigi e ora, prima di approdare in Giappone, l’hotel itinerante torna nel Paese da dov’è partito, l’Italia, e in particolare al Lago di Como.

È la villa ottocentesca di Cagni Troubetzkoy a Blevio a ospitare l’hotel itinerante dal 12 maggio fino ad ottobre. 12 camere per 17 ospiti, anche i posti dove si soggiorna sono super esclusivi, 2 piscine, una vasca idromassaggio, una sala fitness, un hammam (terme mussulmane) e un pontile privato.

# La Costellazione: un modo per rendere l’hotel itinerante accessibile a tutti

Credits: 700000heures.com
Casa della “Costellazione” a Santo Amaro

Sembra proprio che l’idea dell’hotel itinerante piaccia e, così, “700000 Heures” ha deciso di fare qualcosa per rendere il viaggio itinerante da loro organizzato accessibile a tutti. L’hotel che cambia forma e sede ogni 6 mesi rimane ancora esclusivo, ma sono state selezionate una serie di case in giro per il mondo che incarnano alla perfezione lo spirito di “700000 Heures”. La collezione di dimore è stata chiamata “La costellazione” e in questo caso basta solo prenotarle, perché tutti ci possono andare.

Fonti: www.harpersbazaar.com

Continua la lettura con: Un hotel ITALIANO (che pochi conoscono) tra i 10 più BELLI del MONDO

BEATRICE BARAZZETTI

Leggi anche: Virologi più presenti in tv: chi sono gli influencer dell’influenza

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