Home Blog Pagina 496

Impariamo da mamma orsa

0

Il primo tram che ho preso da solo era per andare a scuola. Alle elementari. Oggi sarebbe impensabile che un bimbo di 8-9 anni vada in tram da solo.
Negli anni settanta e ottanta i bambini vivevano fuori, giocavano a pallone in strada e rientravano solo per cena. Senza neppure un cellulare per poter essere rintracciati.
La libertà e la responsabilità che si dava ai bambini di allora oggi sarebbe ritenuta da pazzi. Ma che cosa è cambiato da allora? Il mondo è diventato più pericoloso?

In realtà, no, anzi. Ai tempi un bambino poteva scomparire facilmente. Oggi ci sono forme di controllo incredibili, il telefonino, le telecamere ovunque, perfino i satelliti.  
Anche la sanità. Oggi sono tutti terrorizzati dalla salute, ma trenta-quaranta anni fa la sanità era molto più arretrata di adesso. C’è una forma di tutela della salute molto più accentuata, eppure oggi viviamo nel terrore di non avere cure adeguate. Trent’anni fa non ci si sarebbe neppure fatti il problema di avere un livello di ospedali o di cure all’altezza.
Il paradosso è che avere costruito un mondo più sicuro ha creato delle paure pazzesche. Che portano le persone a vivere in uno stato di pericolo incombente.

L’educazione naturale avviene lasciando prendere al piccolo sempre più responsabilità. Mamma orsa scaccia via l’orsetto perché affronti da solo i suoi primi rischi. Per crescere è fondamentale.
La nostra è una società che non cresce, che non matura. Le persone sono frenate, rimangono sempre dei bambini, senza mai diventare adulti.

La nostra società è come un cavallo con le redini tirate al massimo. E il cavallo non solo non si muove più ma vive nel terrore del morso.
La vera rivoluzione per riportare la vita nelle nostre vite sarebbe quella di allentare le redini e di lasciare a ognuno la libertà di prendersi le sue responsabilità. Whatever it takes.

Continua la lettura con: a Roma in funivia

MILANO CITTÀ STATO

 

È esplosa l’ALPACA MANIA! Gli “animali che sorridono sempre” si possono INCONTRARE anche in LOMBARDIA: ecco dove

0
credit: Instagram @alpaca_dailylove

L’alpaca mania ha travolto il web. Ma chi sono davvero questi curiosi animali e dove è possibile incontrarli in Lombardia?

È esplosa l’ALPACA MANIA! Gli “animali che sorridono sempre” si possono INCONTRARE anche in LOMBARDIA: ecco dove

Ogni tanto dai social partono delle particolari ma davvero contagiose mode, tempo fa ogni negozio che volesse essere al passo con i tempi doveva necessariamente avere almeno un oggetto che riguardasse i fenicotteri. La flamingo mania ancora continua ma è stata spostata dalla prima alla seconda serata, adesso l’attenzione del pubblico giovanile è stata catturata dagli alpaca. Ma perché hanno suscitato tanto interesse? E dove è possibile incontrare questi dolci animali in Lombardia?

# L’ALPACA MANIA: chi sono i nuovi protagonisti del web?

credit: Instagram @alpaca_dailylove

Accusato da molti di essere il fratello del lama, l’alpaca è un curioso animale dalle origini andine. Proviene infatti dalle montagne del Sudamerica e qui, insieme al lama, è il secondo camelide domestico più diffuso. Un alpaca domestico… può sembrare assurdo e invece è proprio così. Infatti la loro innata dolcezza e simpatia li rende perfetti per essere animali da compagnia, soprattutto per chi cerca un po’ di felicità a quattro zampe. Sono soprannominati non a caso “gli animali che sorridono sempre” e forse è proprio per questo che sono diventati i protagonisti indiscussi dei social. Se nelle Ande vengono allevati solo per il loro latte e la loro preziosissima lana, qui in Europa vengono ricercati anche per il trekking nella natura e l’Alpacaterapia: una bizzarra ma efficace Pet Therapy svolta insieme ai bambini.

In Lombardia non ci sono moltissimi posti in cui è possibile trascorrere del tempo con questi simpatici animali. Ecco quelli che secondo me sono i migliori.

#1 Azienda Agricola “El dos del bec”: una passeggiata tra i cuccioli di alpaca

credit: eldosdelbec.com

Questa azienda agricola-agriturismo si estende per 10 ettari nei pressi di Pisogne, in provincia di Brescia.

Qui insieme a tanti altri animali come ad esempio cavalli, maialini e asini, si trovano anche gli alpaca dell’allevamento “Vallecamonica Alpaca”. Incuriositi dai loro occhi curiosi e dall’innegabile sintonia con l’uomo, i proprietari hanno aperto un allevamento che oltre a voler diffondere una nuova cultura d’allevamento in Valle Camonica, offre molteplici opportunità ai suoi visitatori. Tra tutte spicca sicuramente la passeggiata con gli alpaca che consiste in un percorso di circa un’ora partendo da Toline, passando per i prati dove pascolano libere le mamme con i loro cuccioli. Un’ottima occasione per trascorrere del tempo insieme a questi curiosi animali e instaurare con loro un breve ma sicuramente indimenticabile rapporto.

#2 L’Agriturismo “Scuderia della Valle” vende alpaca da compagnia

credit: it.notizie.yahoo.com

Nel cuore della Valle Imagna si trova la “Scuderia della Valle”, conosciuta per i suoi cavalli ma che alleva e vende anche lama e alpaca. Perché non acquistare un alpaca da compagnia? L’allevamento fornirà tutte le informazioni necessarie per prendersi cura al meglio del nuovo membro della famiglia che viene consegnato ai proprietari garantito e munito perfino di microchip. Se però non si possiede un giardino grande almeno 30 mq, si può comunque vivere una giornata con questi dolcissimi animali perché vengono organizzate passeggiate tra le meraviglie della Valle Imagna.

#3 Bed and Breakfast “La Riva degli Alpaca”: un soggiorno con gli alpaca

credit: larivadeglialpaca.it

In provincia di Varese esiste un Bed and Breakfast che è stato aperto appositamente per ospitare questi adorabili animali. I proprietari infatti dopo aver visitato un allevamento in Umbria se ne sono totalmente innamorati e hanno deciso di ristrutturare un intero casale per poterli ospitare e conoscerli al meglio. Qui, nei pressi di Clivio, si può letteralmente vivere qualche giorno insieme agli alpaca, soggiornando nelle camere della struttura che mette gratuitamente a disposizione il giardino e, chiaramente, l’allevamento.

#4 Azienda Agricola “La bella vita”: tra Alpacaterapia e Campi Estivi

credit: labellavitaalpaca.com

Questa azienda agricola, situata in provincia di Sondrio, ha creato un vero e proprio mondo attorno ai suoi alpaca. Non solo si potranno vedere e accarezzare, ma vengono organizzati dei veri e propri incontri di Alpacaterapia, che è naturalmente la Pet Therapy preferita dai bambini. Qui i bimbi conoscono gli alpaca studiandone il comportamento e la modalità di lavorazione della loro preziosa lana, per poi divertirsi a passeggio con i loro nuovi amici e un percorso di agility. Inoltre ogni estate vengono organizzati dei Campi Estivi per bambini dai 4 agli 8 anni per giocare e divertirsi insieme agli alpaca.

Nonostante sia un vero paradiso per i bambini, anche gli adulti amanti degli alpaca non sono di certo esclusi.

#5 Allevamento “Alpacas La Foppa”: notti in tenda e yoga con gli alpaca

credit: alpacaslafoppa.com

Sempre in provincia di Sondrio si trova l’allevamento “Alpacas La Foppa”, in cui vengono organizzate molteplici attività tutte chiaramente incentrate sugli alpaca.

Se solo un’ora di trekking insieme a questi adorabili animali non sembra bastare, l’allevamento La Foppa organizza delle gite giornaliere o addirittura plurigiornaliere con incluso il pernottamento in tenda nella bellissima Valmalenco. Per chi invece non è amante dell’avventura ma ha un’indole creativa, si può partecipare ai laboratori “Wool is cool” – dei laboratori per adulti e bambini basati sulla lana. Ma non è tutto, l’allevamento organizza delle innovative lezioni di Yoga con gli alpaca, che uniscono la meditazione e il relax all’amore per la natura e soprattutto per gli alpaca. Oltre ai laboratori “Wool is cool”, l’allevamento ha dedicato ai più piccoli dei pomeriggi chiamati “HAPPY PACA”, tutti dedicati alla conoscenza di questi dolci animali e alla scoperta di nuove forme di creatività.

Se il web ti ha travolto con l’alpaca mania e desideri conoscerli in prima persona, questi cinque luoghi fanno al caso tuo: mete magiche e dal divertimento assicurato, tutto a tema #alpaca.

Leggi anche: I 5 nuovi SOCIAL NETWORK che stanno SPOPOLANDO in ITALIA

ROSITA GIULIANO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Lo stato delle cose allo Scalo di PORTA ROMANA (gallery fotografica)

0
Credits: Roberto Binaghi

Uno dei processi di riqualificazione più impattanti per Milano. A che punto siamo?

Lo stato delle cose allo Scalo di Porta Romana

# Tra discariche abusive e spazi abbandonati

E’ stato effettuato uno sbancamento sommario e recintata l’area dove stanno svolgendo i lavori. Resiste il teatro tenda e i magazzini delle ferrovie, un tempo rifugio per i meno fortunati, sono in condizioni critiche. L’area rimane soggetta a continue discariche abusive.

# Verso una riqualifica?

Speriamo tutti che si arrivi a definire nei dettagli l’operazione che verrà fatta all’interno dell’area in questione e che una buona parte, se non la gran parte, verrà destinata a verde con relative piantumazioni.

Alla prossima puntata.

Continua la lettura con: FORLANINI: da deserto alla riqualificazione del parco. “Il mare di Milano” è RINATO

ROBERTO BINAGHI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

“Vorremmo un DRAGHI anche a Milano per RIVOLUZIONARE la CITTÀ”

0

Un lettore del sito “Milano Post” scrive una lettera invocando una persona dal pragmatismo e dalla visione del prossimo Presidente del Consiglio italiano, per cambiare Milano in modo radicale.

“Vorremmo un DRAGHI anche a Milano per RIVOLUZIONARE la CITTÀ”

# Ci vuole pragmatismo e visione per ricostruire Milano

Il Sindaco uscente Sala, ricandidato controvoglia e “per amore della città”, ma senza una reale progettualità e visione per il futuro di Milano ha i favori del pronostico alle prossime elezioni comunali. Anche per la confusione che regna ancora sovrana nel centrodestra sulla scelta definitiva di un candidato all’altezza della competizione.

In questo contesto storico in cui la pandemia da Covid ha distrutto il tessuto economico e sociale anche della nostra città, per il lettore di “Milano Post” servirebbe una personalità con il pragmatismo e la visione del prossimo Presidente del Consiglio per rivoluzionare la città e ricostruirla. Ecco il testo integrale.

# “Vorremmo un Draghi anche a Milano”: un estratto della lettera originale

“Caro Direttore,

senza cincischiare, ora che c’è Draghi al Governo, vorremmo un Draghi anche a Milano. E per spiegarmi meglio vorremmo una persona capace, con visione che vada al di là delle piste ciclabili e dei progetti di riqualificazione urbana che si identificano con le piazze verniciate a pois e qualche alberello nei vasi. Non mi sembra che siano state fatte altre cose da considerarsi come opere da ricordare.

Milano è da rifare, da abbracciare come un bambino ferito e abbandonato e se si parla di riforme fondamentali a Roma, anche a Milano occorrono. Soprattutto va riformato un modo di pensare elitario per chi ha i soldi in tasca e se ne frega di chi ritorna a intraprendere con difficoltà. Dicono che Draghi sia umanamente disponibile e abbia la chiarezza e la lungimiranza di chi è seriamente preparato. A Milano dovrebbe esserci qualcuno che sa ascoltare, veda le priorità, sia responsabile e superi quel modello Milano che, poi non vuol dire niente se non favorire le ideologie antistoriche della sinistra.

(…)

Non dovrebbe essere così difficile contrapporre ai malumori e ai sogni surreali di Sala, qualcuno che sappia rivoluzionare Milano con pragmatismo.

Pubblichiamo lettera da: Milano Post

Continua la lettura con: Mario Draghi: “il federalismo fiscale può aiutare i conti pubblici”

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Frontalieri al contrario: perché gli SVIZZERI VENGONO IN ITALIA?

0
Credits: www.tio.ch

Fare la spesa è una delle attività che caratterizza e definisce il nostro stile di vita. Cosa compriamo, dove compriamo, come compriamo, quanto compriamo…

Pur essendo ben presente ed evidente da parecchio tempo, solo recentemente una delle categorie di compratori è salita agli onori della stampa: gli svizzeri frontalieri dei supermercati italiani.

Frontalieri al contrario: perché gli SVIZZERI VENGONO IN ITALIA?

# Sabato sera un gruppo di svizzeri ritirava un sacchetto con piatti pronti senza però superare il confine con l’Italia

Credits: www.tio.ch

A molti svizzeri piace fare la spesa in Italia. Ma cosa è successo per guadagnare la prima pagina dei media?

Il passaggio della Lombardia in zona gialla ha comportato un alleggerimento delle restrizioni di movimento.

E così, la sera di sabato all’ora di cena è stata immortalata, con tanto di foto, una scena degna del film Amici miei, o di altro con pari gustosa comicità. A metà del ponte sulla Tresa, dove si riconosce perfettamente la fine del territorio svizzero con l’asfalto perfetto e l’inizio di quello italiano con gobbe e buche, un gruppo di svizzeri, immagino tutti bravi e volenterosi padri di famiglia, ritiravano un sacchetto con piatti pronti, consegnando nel contempo il dovuto in euro e allungando solamente la mano al di là del confine.

# Un inusuale passaggio di merce che lascia tutti sorpresi

Credits: primacomo.it

Tutto questo sotto gli occhi dei Finanzieri italiani da una parte e delle Guardie di Confine svizzere dall’altra, che non sono in alcun modo intervenute. Saranno certamente rimaste sorprese da questo inusuale e innovativo passaggio di merce.

Questo sabato non sarà certamente dimenticato per la sua nota fantasiosa. Per la merce ritirata chiaramente per uso personale e di piccola entità, senza alcun passaggio di persone oltre confine.

# Quali sono i motivi per i quali gli svizzeri fanno la spesa in Italia? Ecco degli esempi

Credits: www.tio.ch

E qui si ritorna alla domanda: perché gli svizzeri vengono in Italia a fare la spesa? I motivi per cui gli svizzeri amano venire in Italia sono tanti. Eccone alcuni:

  1. Lo stesso esatto prodotto che in Italia costa 1€, in Svizzera, anche a distanza di pochi metri, costa 3 franchi o anche 10. Basti pensare alle riviste mensili in edicola, sulle quali non grava né IVA né dazi e che, passando il confine, perdono gli allegati in omaggio, venduti a prezzi esorbitanti.
  2. Una gita in Italia è sempre bella. C’è tanta gente in giro, anche la domenica, tanto movimento e atmosfera.
  3. Dopo aver fatto la spesa, si può passare anche in pasticceria per una gustosa colazione o al bar per un ricco aperitivo o, perché no, al ristorante. Il tutto, sempre, a prezzi italiani.
  4. I grossi centri commerciali in zona Varese o Como sono una bella attrattiva.

E poi perché, diciamolo, l’erba del vicino è sempre più verde.

Fonte: www.tio.ch

Continua la lettura con: Fuggire in SVIZZERA? A soli 80 KM dal CONFINE c’è un PAESE che ti PAGA per andarci a VIVERE

GIUSEPPE MARZAGALLI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

TRENI A IDROGENO: il futuro arriva in Italia. Ecco su quale linea debutteranno

0
credits: trainspottingkrems IG

I treni a idrogeno, amici dell’ambiente in quanto a zero emissioni, potrebbero arrivare in Italia. Alla Camera è infatti stata proposta la possibilità di inserire la linea Biella-Novara nella sperimentazione di questi nuovi mezzi. La strada però sembra essere ancora lunga. In cosa consiste il progetto?

TRENI A IDROGENO: il futuro arriva in Italia. Ecco su quale linea debutteranno

# Tratta ferroviaria Biella-Novara: elettrificazione, modifica della tratta e treni a idrogeno

credits: mizi62 IG

Negli scorsi giorni si è tenuto alla Camera un incontro tra i parlamentari e l’amministratrice delegata di Trenitalia Vera Fiorani.

Dopo l’incontro, il segretario regionale del PD, Paolo Furia, e il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Davide Gariglio, hanno rilasciato un comunicato nel quale affermano che 5 milioni di euro sono già stati impiegati per la linea Biella-Novara, al fine di progettare l’elettrificazione e ridisegnare la tratta. Inoltre, in Commissione è emersa la possibilità di inserire la tratta nella sperimentazione per l’utilizzo dei treni a idrogeno, un grande passo in termini di efficienza e sostenibilità, che renderebbero la linea un’eccellenza nazionale.

# I treni del futuro che rispettano l’ambiente con zero emissioni

credits: frankenwaldbahn_hdtv IG

I treni a idrogeno, considerati mezzi di trasporto 4.0, sono appena entrati in servizio in Germania. Il treno, chiamato Coradia iLint, si muove grazie ad una cella a combustibile a idrogeno, che genera energia elettrica tramite propulsione. Questo tipo di convoglio è completamente privo di emissioni poiché emette solo vapore ed acqua, offrendo quindi una valida alternativa ai treni diesel nel pieno rispetto dell’ambiente. Raggiungono i 140 km/h e hanno un’autonomia di 100 km, trasportando circa 300 passeggeri.

# La strada verso i treni 4.0 è ancora lunga: priorità alla ristrutturazione della tratta

credits: laprovinciadibiella.it

Il consigliere regionale della Lega, Michele Mosca, ha però chiarito che “sulla possibilità del treno a idrogeno occorre essere onesti: se si decide di affrontare questa strada bisogna rendersi conto che ci vorranno almeno tre anni per vedere realizzato l’intervento”. Le priorità sembrano infatti essere altre. La tratta Biella-Novara necessita di una sistemazione strutturale per ridurre i lunghi tempi di percorrenza. Il rinforzo dei ponti, la riduzione dei passaggi a livello e l’eliminazione di alcune curve sono solo alcuni degli interventi necessari, i treni altrimenti, qualunque sia il loro tipo di alimentazione, non avranno la possibilità di aumentare la velocità di percorrenza.

PD e Lega sembrano aver trovato un punto di incontro, sostenendo entrambi questo progetto di rinnovamento ferroviario per migliorare il servizio dei trasporti a beneficio degli utenti.

Fonte: laprovinciadibiella.it

Continua la lettura con: La mobilità del futuro a Milano: progetti da fantascienza per il quartiere MIND 

CHIARA BARONE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo#Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest#Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul#Manila#KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico#BuenosAires #Singapore

Nazioni e città: dove COSTA MENO comprare CASA. Sorpresa: c’è anche l’Italia!

0
Credits: voglioviverecosi.it - Propertyunder20k

Una mappa proposta dal portale “Propertyunder20k” mostra tutti i Paesi nel mondo dove le abitazioni hanno un prezzo inferiore ai 20.000 euro. Tra queste oltre 1300 sono in Europa. E nel mondo? 

Nazioni e città: dove COSTA MENO comprare CASA

# Dalla Turchia alla Grecia: le nazioni con più abitazioni a prezzi stracciati

Credits: siviaggia.it

Le Nazioni dove si trova il maggior numero di case economiche al mondo sono la Turchia con 777 abitazioni a a meno di 20.000 euro, la Bulgaria con 572, la Serbia con 303 e la Polonia con 300. Tra le città Cracovia risulta essere una delle città meno care al mondo. Il Portogallo e la Grecia sono tra i Paesi dove i prezzi sono inferiori rispettivamente del 9% in confronto al 2001 e in Grecia del 44% guardando il periodo pre-crisi.

#1 In Bulgaria i prezzi partono da 10.000 euro

Credits: shuki98 IG – Sofia

La Bulgaria è tra le Nazioni con i prezzi più bassi in assoluto, per un’abitazione i costi partono da 10.000 euro. Il suo clima piacevole soprattutto in estate per via della vicinanza alla Grecia e alla Turchia, rende questo Stato dell’est Europa una delle mete più ambite.

#2 In Albania si trovano appartamenti da 30.000 euro

Credits: tirona.100vjet IG – Tirana

Dalla ricerca sul portale in Albania si trovano appartamenti da 30.000 dentro un resort o anche immobili da 40.000 euro inseriti in un contesto condominiale di nuova costruzione.

#3 In Ungheria per un trilocale ci vogliono 50.000 euro

Credits: dkeyewitness IG – Budapest

Un trilocale in buono stato a Budapest è disponibile mediamente a un prezzo di 50-60.000 euro: le abitazioni hanno perso 10-15 % del loro valore rispetto agli anni precedenti. C’è convenienza anche per chi preferisce l’affitto: il canone per un bilocale oscilla tra i 200 e i 400 euro al mese.

#4 In Brasile per una villa nella “Little Rio” bastano 50.000 euro

Credits: chris_ciap IG – Vila Vehla

Per chi ama il sud America c’è Vila Vehla in Brasile, cittadina conosciuta come Little Rio a nord di Rio de Janeiro, circondata da foreste tropicali e montagne verdeggianti. Qui per un immobile in riva al mare possono bastare 50.000 dollari

#5 In Thailandia le case partono da 1.000 euro al metro quadro

Credits: manzara_2021_turkiye IG – Phuket

Il basso costo della vita e i prezzi convenienti attirano molti giovani e pensionati in Thailandia: a Pattaya e Phuket le quotazioni partono da 1.000-1.500 euro al metro. Tra gli altri fattori di interesse ci sono gli alti rendimenti che si possono ottenere mettendo l’appartamento a reddito, attorno all’8%. 

#6 In Marocco un immobile nei quartieri di lusso non supera i 2.000 euro al metro quadro

Credits: astounding_world IG – Casablanca

Spostandosi a Casablanca, in Marocco, si può acquistare un’abitazione in uno dei quartieri di lusso della città senza salire sopra i 2.000 euro al metro quadro

#7 L’iniziativa delle “Case a 1 euro” in Italia

Credits: initalia.virgilio.it – Lecce nei Marsi

Nonostante nel nostro Paese ci siano alcune delle città più care al mondo, Milano su tutte, ci sono tanti i piccoli borghi soprattutto del sud Italia che hanno lanciato l’iniziativa “Case a 1 euro”. Dalla Sicilia alla Sardegna, passando per la Calabria, la Puglia e la Campania, ma anche Lazio, Abruzzo e Marche: sono tante le regioni dove trovare le case meno costose d’Italia.

Fonte articolo: Voglio vivere così

Continua la lettura: L’incantevole paese della PUGLIA dove si può comprare casa a UN EURO

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Le 4 PIAZZE di Milano che saranno TRASFORMATE entro fine anno: ecco come diventeranno

0
Credits: mobilita.org

Foto Cover. Credits: blog.urbanfile.org

Nuovi interventi nelle piazze di Milano hanno lo scopo di renderle più attraenti esteticamente ma soprattutto più funzionali. Sono 4 le principali piazze che nel 2021 subiranno delle modifiche. Ecco quali sono e come diventeranno. 

Le 4 PIAZZE di Milano che saranno TRASFORMATE nel 2021: ecco come diventeranno

# Piazza San Luigi (Porta Romana), la piazza rialzata di 15 cm

Credits: milanotoday.it

“Le piazze devono riacquistare la loro centralità in ogni quartiere, in una città che ripensa ai suoi ritmi e vuole offrire qualità della vita e degli spazi a 15 minuti da casa” afferma l’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran. L’intervento in piazza San Luigi riguarderà circa duemila metri quadrati ed è rivolto principalmente alla riorganizzazione e razionalizzazione dello spazio pubblico in funzione di una maggiore fruibilità. Ciò che viene messo in risalto nel nuovo progetto è il fatto che la piazza sarà rialzata di 15 centimetri rispetto al piano stradale così da rallentare il traffico e valorizzare maggiormente la parte pedonale.

 

Nella zona centrale della piazza sarà realizzata un’area quadrata in lastre di beola che andrà a costituire una sorta di sagrato della chiesa. Verranno inoltre piantati 8 nuovi alberi e un’aiuola che arricchirà di verde la piazza. Dal 22 giugno 2021 verrà dato inizio ai lavori per la riqualificazione della zona e per la sostituzione degli impianti dell’acquedotto e dureranno circa 9 mesi, con un costo complessivo di 3 milioni di euro compreso l’intervento di riqualificazione in piazzale Lavater.

# Piazza Lavater (Porta Venezia), più angoli verdi e modifica illuminazione

Credits: blog.urbanfile.org

L’allargamento dell’area pedonale centrale con il progetto “Piazze Aperte” nel 2019, ha creato uno spazio da vivere in sicurezza soprattutto per i bambini della scuola di via Stoppani. Il progetto prevede 1500 metri quadrati di aree pedonali in più, la posa di sei nuovi alberi, una pavimentazione rinnovata e sedute in granito. Il progetto ha l’obiettivo di consolidare il carattere di uno spazio aperto, unitario e continuo. Le tre aree alberate saranno valorizzati con aiuole rinnovate e sedute.

Credits: mobilita.org

Verranno piantati nuovi alberi sul lato est della piazza mentre un’area sarà dedicata alla pavimentazione disegnata per il gioco dei bambini. I pali dell’illuminazione verranno spostati in funzione del nuovo disegno progettuale per migliorare la visibilità degli spazi. Per completare l’opera sono previsti 500 giorni di lavori e il prezzo è compreso in quello di Piazza San Luigi (Circa 3 milioni di euro).

 

# Piazza Dergano (Dergano), innalzamento e inserimento di alberi

Credits: blog.urbanfile.org

La prima “Piazza Aperta” di Milano, sede di combattuti tornei di ping-pong, dal 2018 è stata pedonalizzata, prevedendo alcune modifiche alla viabilità. L’obiettivo ora è quello di creare spazi pedonali più ampi e fruibili tramite la sopraelevazione delle strade a quota marciapiedi, la riqualificazione delle pavimentazioni con materiali di maggior pregio e l’inserimento di nuovi elementi come panchine, fioriere e alberi. Il tutto ha avuto inizio il 30 novembre 2020 e procede in due fasi.

  • La prima riguarda il sopraelevamento delle strade delle vie circostanti alla piazza e sarà divisa dal marciapiede grazie all’inserimento di alberi, panchine e rastrelliere per biciclette. Nel tratto tra via Cafiero e viale Jenner verrà messo un senso unico di marcia in direzione viale Jenner per consentire la sosta su un lato della carreggiata. La fine dei lavori di questa prima fase è prevista per aprile.
  • La seconda fase durerà circa 200 giorni e riguarda l’innalzamento della strada della piazza Dergano e l’inserimento di nuovi alberi e aiuole “parigine” nell’area con pavimentazione in calcestre. La riqualificazione di piazza Dergano prevede inoltre lo spostamento della postazione di bike sharing sul lato ovest, verso via Tartini, per favorire l’accesso dei ciclisti e dare più sicurezza all’area.

 

# Piazza Schiavone (Bovisa), alberi, spazi per bambini, siepe antirumore

Credits: comune.milano.it

L’intervento prevede la riconfigurazione della piazza, oggi divisa in una parte alberata e una pavimentata, attraverso la demolizione delle scalinate e dei setti murari esistenti. Saranno ampliate le aiuole, portando la superficie a verde dagli attuali 983 a 1.525 metri quadrati e salvaguardati i 24 alberi esistenti, con la messa in sicurezza dell’apparato radicale di una paulonia che sta sollevando una porzione di pavimentazione.

Credits: flickr.com

Nel progetto si prevede che altri 16 alberi verranno piantati nella piazza per aumentare le aree ombreggiate e fruibili contrastando l’isola di calore. Verrà inoltre ampliata l’area dedicata ai bambini grazie a un nuovo gioco inclusivo, altalene e giochi a molla e proprio per questo motivo sarà collocata tra i giochi dei bambini e le abitazioni che affacciano sulla piazza, una siepe che fungerà da barriera antirumore. Il restyling durerà circa 3 mesi per un costo complessivo di 200.000 euro.

 

Fonte: Comune.milanourbanfile

Continua la lettura con La RIVOLUZIONE di San Siro: tutti i progetti che trasformeranno la zona

MARCO ABATE

🛑 CROLLO improvviso di CONTAGI nel MONDO: -17% in una SETTIMANA

1
Credits: worldometers.info - Curva dei casi

È il livello più basso dal mese di Ottobre. Inoltre sembra non esserci alcuna correlazione con le campagne vaccinali: i contagi si riducono di più nei Paesi con meno dosi somministrate. Gli esperti: merito dell’immunità naturale degli ex positivi. Vediamo gli ultimi aggiornamenti.

CROLLO improvviso di CONTAGI nel MONDO: -17% in una SETTIMANA

# Il livello più basso dal mese di Ottobre. L’immunità naturale degli ex-positivi potrebbe essere una delle spiegazioni

Credits: worldometers.info – Curva dei casi

Prosegue il calo dei contagi da Covid in tutto il mondo. L’OMS ha comunicato che se ne sono registrati 3,1 milioni con una riduzione del 17% rispetta alla settimana precedente, il livello più basso dal mese di Ottobre. Gli Stati Uniti che hanno segnato quasi 850.000 casi hanno un calo del 19%, in Africa la discesa è stata del 22%. Secondo alcuni esperti potrebbe essere dovuto all’immunità naturale degli ex-positivi al Covid che visti i rari casi di reinfezione, non possono nemmeno diventare veicoli del virus. 

Una tesi che trova conferma anche in un recente studio dei ricercatori della Rockefeller University di New York pubblicato sulla rivista Nature, secondo cui i pazienti che guariscono dalla Covid-19 sono protetti dal virus per almeno sei mesi, e probabilmente molto più a lungo. Quello che è emerso è che dopo l’infezione il sistema immunitario ricorda il virus, continuando a migliorare le capacità degli anticorpi di bloccare il coronavirus, comprese le sue varianti, e prevenire una reinfezione.

Fonte: Wired

# Non si registra correlazione con i vaccini: i contagi si riducono di più nei Paesi con meno dosi somministrate

Credits: ourworldindata.org – Dosi ogni 100 persone

Si stanno riducendo i contagi ma non risulta una correlazione con i vaccini. Nella tabella in alto si vede come il Paese con il più alto numero di dosi somministrati ogni 100 abitanti sia Israele, con 70 dosi per persona, seguita dagli Emirati Arabi con 48, Regno Unito con 20. Sotto le 5 dosi tutti gli altri Paesi con Cile, Svizzera, Spagna, Italia e Germania allo stesso livello. Come vedremo però il calo maggiore è nei Paesi con ancora pochi vaccinati in proporzione alla popolazione o senza vaccinazioni.

Vediamo alcuni esempi.

# Israele ha registrato il picco di contagi in piena campagna vaccinale

Credits: worldofmeters.info – Curva contagi Israele

Prendiamo innanzitutto in esame Israele, la prima al mondo per dosi somministrate ogni 100 persone. La campagna vaccinale è partita attorno alla metà di dicembre 2020: da quella data la curva dei contagi è salita fino a metà Gennaio 2021, quando ha raggiunto il picco massimo registrato a fine settembre, per compiere una leggera discesa. Nelle ultime tre settimane il calo è stato inferiore al 10%.

# Gli Emirati Arabi, secondi a Israele per dosi somministrate, hanno registrato una crescita del 166% dei positivi nelle prime 3 settimane di vaccinazioni

Credits: worldometers.info – Curva contagi UAE

Il dato più eclatante è quello degli Emirati Arabi Uniti, secondo solo a Israele per dosi somministrate ogni 100 abitanti. Infatti nelle prime 3 settimane di campagna vaccinale la curva dei positivi al Covid ha visto una crescita del 166%, per poi registrare solo una leggera flessione negli ultimi 10 giorni.

# In Italia la curva dei contagi è in costante discesa da fine Ottobre

Credits: worldometers.info – Curva contagi in Italia

L’Italia ha iniziato le vaccinazioni ufficialmente all’inizio di Gennaio e si trova sotto la soglia del 5% di dosi ogni 100 abitanti. La sua curva dei contagi è in costante discesa da fine Ottobre, quando toccava quota 40.000 positivi al giorno, fino all’attuale media giornaliera attorno ai 13.000. La campagna vaccinale modesta nei numeri, raffrontata ai casi di Israele e Emirati Arabi, non sembra avere influito né in senso positivo né in senso negativo sull’andamento dei contagi.

# La curva dei contagi in Messico, uno dei paesi con meno vaccinati, è scesa del 40% negli ultimi dieci giorni

Credits: worldometers.info – Curva contagi Messico

Fa ancora meglio il Messico che con sole 0,56 dosi ogni 100 persone ha registrato un calo del 40% del numero di positivi negli ultimi 10 giorni, tornando ai livelli di contagio di inizio Gennaio.

Continua la lettura: Non poteva mancare la VARIANTE “MILANESE”: ecco perché è unica al mondo

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

A Roma in funivia

0
credits: http://news.valbrembanaweb.com/

Nell’era dei social l’uomo senza follower è quello più seguito.  
La sinistra che aveva trovato come fattore unificante la resistenza contro Salvini si allea con lui.
La sinistra che nasce con gli operai finisce con i banchieri.

Il movimento che voleva fare tutto da solo sta riuscendo a fare governi con tutti.
La destra che nasce con i banchieri finisce a governare con la sinistra e con quelli che disprezza come degli scappati di casa
I sovranisti sono i primi pilastri per il governo più europeista d’Italia.

La libertà è diventata rinunciare alla libertà.
La transizione green vuol dire riempire l’edilizia italiana di plastica.
A Roma si costruirà una funivia.

Stiamo aspettando il primo piatto vegano a base di carne.

Continua la lettura con: Il coro dei sì

MILANO CITTÀ STATO

Novità per il TRENO delle MERAVIGLIE: si estenderà fino al NORD EUROPA

0
Credits sncf - Train de merveilles

La rivista tedesca Hörzu ha inserito il “Treno delle Meraviglie” tra le dieci linee ferroviarie più belle del mondo. Come verrà rimodernizzato?

Novità per il TRENO delle MERAVIGLIE: si estenderà fino al NORD EUROPA

Come cantava Celentano “Il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va”. Spesso i treni dei desideri, per diverse ragioni, non partono mai. Eppure i desideri di alcuni cittadini italiani e francesi si stanno per realizzare, grazie al progetto denominato “Treno delle meraviglie – Train des merveilles”. Ma quali saranno i territori coinvolti? E perché è questo percorso è così meraviglioso?

# Il treno delle meraviglie 2.0: un ambizioso progetto di mobilità sostenibile

Credits sunimoon06 IG – Treno delle meraviglie

Lo scopo pratico per cui questo progetto è nato, è indubbiamente rimediare all’isolamento infrastrutturale di alcune zone del Nord Italia e della Riviera Francese, ma si è trasformato successivamente in un ambizioso tentativo di mobilità sostenibile. E’ nato infatti a Torino il Comitato “Train d’Union – Il Treno delle Meraviglie” che intende rivalorizzare la storica tratta ferroviaria Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, rispettando sia l’ambiente che la salute dei cittadini che abitano questi territori. L’ente però intende andare oltre la vecchia tratta, arrivando sino in Germania e ai paesi del Nord Europa.

Il progetto infatti valorizzerà il percorso preesistente, fornendo un collegamento strutturale alle zone sprovviste: in Francia la città di Nizza e la Région Sud o Paca (Provence-Alpes-Côte d’Azur) e sul versante italiano il Ponente ligure e il Piemonte. Il segmento di tratta che verrà ad aggiungersi unirà questa storica tratta ad altre importanti destinazioni come Strasburgo, il Principato di Monaco, le città svizzere di Berna e Basilea e le città a Nord della Germania, Berlino, Amburgo e Francoforte.

# Creare valore per il futuro, attraverso la riqualificazione del passato

Credits sncf – Train de merveilles

Tutto questo avrà certamente dei vantaggi infrastrutturali, logistici ed economici per la Regione Piemonte, visto che verrà attraversata dalla linea da Nord a Sud. Il progetto potrebbe essere determinante per la rivitalizzazione economica del Piemonte e delle altre aree coinvolte, semplicemente riqualificando delle tratte già in uso in passato.

Infatti questo progetto potrebbe sembrare complesso da realizzare ma secondo il Comitato non lo è. Sarebbe sufficiente collegare la storica tratta al “Treno Verde“, ovvero la linea Berna-Domodossola. Sarebbe poi necessario riattivare e riadattare agli standard attuali la tratta attualmente dismessa Arona-Santhià. Grazie a questa riqualificazione, si andrebbero a valorizzare nuove aree, come ad esempio quella di Mondovì, e intercettando lo snodo torinese si potrebbe collegare la tratta all’alta velocità.

# Definito “una delle 10 tratte più belle del mondo”

credit: siviaggia.it

Ma non ci sono solo ragioni economiche dietro a questo progetto. La tratta infatti non è stata denominata “delle Meraviglie” casualmente. Nel 2016, la rivista tedesca Hörzu ha inserito il “Treno delle Meraviglie” tra le dieci linee ferroviarie più belle del mondo. Sulle rotaie di questo gioiello si intraprende un vero e proprio viaggio tra i paesaggi montani e marittimi che colorano il Nord Italia e il Sud della Francia. Fuori dal finestrino si vedono scorrere strabilianti ponti arditi, che uniscono le strette valli Roya e Vermenagna, per non parlare delle spettacolari gallerie scavate nella montagna e che in alcuni tratti sono addirittura elicoidali, avvitandosi tra le rocce. Oltre alla fitta vegetazione e alla natura selvaggia, il Treno delle Meraviglie conduce i passeggeri nel cuore di piccoli paesini e borghetti francesi, per poi tornare in Italia.

Il Comitato guarda al futuro della Regione: visto il valore storico-culturale della tratta e i suoi precedenti storici – nel 1929 infatti esisteva una relazione bisettimanale Nizza-Cuneo-Torino-Berlino – la riattivazione di un asse ferroviario “dal Mediterraneo al Nord Europa” sembra una soluzione che potrebbe offrire grandi chances ai territori coinvolti, oltre che ai fortunati passeggeri.

Fonte: Vercelli Oggi

Leggi anche: Il TRENO del FOLIAGE torna in azione: a un’ora da Milano uno dei percorsi più belli del mondo

ROSITA GIULIANO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Una RIVOLUZIONE MONTANA: le VIEBIKE trasformeranno le Alpi Orobie

0
Credits: www.ecodibergamo.it

È in partenza il grande progetto Viebike delle Orobie ideato dal gruppo di lavoro OrobieStyle. Si tratta di “una piccola rivoluzione che non è solo infrastrutturale“, ma che permetterà di valorizzare alcuni tesori orobici perduti. Scopriamo di cosa si tratta.

Una RIVOLUZIONE MONTANA: le VIEBIKE trasformeranno le Alpi Orobie

# L’e-bike è il driver per far ripartire l’economia dalle eccellenze del territorio orobico

Credits: www.orobie.it

OrobieStyle è una community nata poco più di un anno fa. Il suo obiettivo è coordinare, condividere e promuovere un progetto turistico per la rinascita delle Orobie, stimolando processi all’avanguardia e favorendo uno sviluppo sostenibile.

Era da tempo che il gruppo lavorava al progetto Viebike nella convinzione che l’e-bike sia uno dei possibili driver dello sviluppo turistico e della valorizzazione.

Infatti, secondo OrobieStyle, “oggi l’e-bike rappresenta una vera rivoluzione per la montagna, consentendo ad un largo pubblico di utenti di superare con facilità pendenze e distanze”.

Ma non si esaurisce solo a questo: “l’e-bike è in grado di scatenare una vera e propria filiera turistica slow, grazie alla quale i borghi di montagna, la ricettività dei B&B, le malghe e i rifugi divengono protagonisti del cambiamento”.

Insomma, un modo per far ripartire l’economia locale dalle eccellenze che il territorio propone.

# Viebike delle Orobie valorizzerà le attività locali grazie a percorsi intervallivi interconnessi

Credits: www.orobie.it

E, anche se il Covid-19 ha fermato una parte delle attività, ora i sogni di questa community possono finalmente diventare realtà.

Il progetto di Viebike delle Orobie prevede un “sistema della ciclo-pedonalità ad alta quota che creerà un circuito di percorsi intervallivi interconnessi legati alla e-bike, riqualificando o mettendo a sistema tracciati esistenti da recuperare, oltre che infrastrutture di supporto come colonnine di ricarica, mapping dei percorsi, cardio-protezione, segnaletica dedicata e valorizzazione delle attività di montagna attraverso progetti di recupero”.

# La riscoperta di tracciati abbandonati che rappresentano la vera forza orobica

Credits: www.viviardesio.it

Questa idea ha coinvolto associati, tecnici, amministratori ed enti, tutti accumunati da un unico scopo: valorizzare quei tracciati utilizzati in passato, ma che negli anni “si sono persi, sono stati abbandonati o vengono scarsamente utilizzati, così come sono abbandonati molti degli alpeggi che una volta erano la vera forza” di questa terra.

Sarà l’occasione per riscoprire identità, luoghi, patrimoni boschivi abbandonati, trasformando il tutto in un’opportunità di lavoro.

# La progettazione è già iniziata: ecco alcuni dei futuri percorsi proposti da Viebike

Credits: www.ecodibergamo.it

Sono già iniziate le progettazioni di alcuni dei diversi percorsi proposti da Viebike. Tra questi, vi segnaliamo:

  1. Clusone-Pianone e collegamento verso la Val Gandino che connette la montagna cara ai clusonesi con una valle;
  2. Rovetta-Fino del Monte-Oltressenda-Valzurio, con una valorizzazione in chiave turistica ed ecosostenibile di una vecchia galleria che unirà la Valle Seriana con l’incontaminata Valzurio;
  3. La Viebike della Manina tra Valbondione e Val di Scalve che, utilizzando una vecchia miniera, permette di addentrarsi in un percorso montano magico;
  4. La Ardesio-Valcanale-Baite di Mezzeno-Roncobello che unirà la Valle Seriana con la Val Brembana grazie ad un percorso naturalistico storico.

Fonte: montagneepaesi.com, myvalley.it

Continua la lettura con: Dal 15 febbraio si torna a SCIARE: questi sono i 7 LUOGHI TOP della Lombardia

ALESSIA LONATI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 Sicilia e Calabria: progetto PONTE sullo STRETTO da RIAVVIARE (gallery dei 4 progetti)

0
Credits: strettoweb.com - Tunnel subalveo

Nel corso degli anni sono stati diversi i progetti presentati. Al momento sono 4 le possibili alternative. Ecco quali sono.

Sicilia e Calabria: progetto PONTE sullo STRETTO da RIAVVIARE (gallery dei 4 progetti)

# I presidenti di Calabria e Sicilia chiedono al governo di far ripartire il progetto di collegamento tra le due regioni

Dopo un riunione in videoconferenza, organizzata da Lettera 150, l’associazione di professori universitari che sta elaborando proposte per il superamento dell’emergenza legata alla pandemia di Covid e per la ripartenza del Paese, il presidente della Calabria Spirlì e della Sicilia Musumeci hanno annunciato la presentazione di un documento congiunto per chiedere al nuovo Governo di riavviare il progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto.

Le dichiarazioni di Spirlì: “Il Ponte sullo Stretto non è un sogno o un progetto sindacabile: è un’infrastruttura strategica della quale l’Europa non può più privarsi. L’opera è indispensabile per collegare terre che, per troppo tempo, sono sembrate periferiche e che hanno patito l’abbandono delle istituzioni. Ecco perché chiediamo una nuova attenzione al nascente Governo Draghi e all’Europa, che non può più traccheggiare né far finta che si tratti solo di un’infrastruttura interregionale“.

Fonte articolo: Reggio Today

# Sono 4 i progetti per la realizzazione del collegamento tra Messina e Reggio Calabria

Il primo è quello aggiudicato nel 2005 e poi bloccato di un ponte sospeso a 3 archi, il secondo è l’alternativa più corta che collega direttamente la città di Messina, il terzo è un progetto presentato al Mit già nel 2017 per un tunnel sottomarino e infine il tunnel galleggiante proposto da Saipem. Eccoli nel dettaglio.

#1 una campata unica di 3,3 km con due corsie stradali per senso di marcia e due binari ferroviari

Credits: ideegreen.it

Il primo progetto aggiudicato già nel lontano 2005, ed interrotto più volte per colpe di natura burocratica ed amministrativa, è quello di Salini Impregilo che prevede un collegamento Cannitello in Calabria e Ganzirri in Sicilia mediante la realizzazione di un ponte sospeso: due corsie stradali più una di emergenza per ogni senso di marcia e due binari di traffico ferroviario. La lunghezza complessiva è di 3,6 km, con una campata unica di 3,3 km e un’altezza massima di 400 metri. Il progetto era stato verificato per resistere ai terremoti fino a magnitudo 7,1 e per una stabilità teorica dell’impalcato con velocità del vento fino a 216 km/h.

#2 L’alternativa a tre archi, lungo solo 2 km con un duplice vantaggio: arriva direttamente a Messina e non dovrebbe essere chiuso in caso di vento

Credits: siciliaintreno.it

Progettato da Italferr, la società di ingegneria del Gruppo FS che ha già realizzato il nuovo ponte di Genova,  prevede un pianale largo 60 metri e una lunghezza di 2 km con quattro corsie autostradali e due corsie ferroviarie. I vantaggi rispetto al primo progetto sono due: il collegamento diretto a Messina, invece che a Ganzirri e il fatto che non occorrerebbe chiuderlo per 15 giorni l’anno a causa del vento grazie alla sua lunghezza contenuta.

#3 Il tunnel subalveo a 100 metri di profondità

Credits: strettoweb.com – Tunnel subalveo

L’ipotesi del progetto dell’Ing. Saccà presentato al Mit già nel 2017 si fonda, dal punto di vista geormorfologico, sull’esistenza della “Sella” tra Villa San Giovanni e la Contrada Arcieri di Messina. È una zona poco profonda che indica una continuità montuosa tra l’Aspromonte in Calabria e i Peloritani in Sicilia.

Credits: 98zero.com

La Sella dello Stretto come spiega l’Ing. Saccà è “a una profondità di 170 metri ed è larga 2 km. Scendendo a 50 metri si può scavare un tunnel subalveo impiegando strutture offshore con piloni GBS (Gravity-Based Structure) inseriti su un terreno che qui si trova solo a circa 100 metri sotto il livello del mare.” Per l’attraversamento dei veicoli si ipotizza “un secondo tunnel più corto da realizzare dopo quello ferroviario.” I tempi di costruzione sono stimati in 5 anni.

Fonte: teknoring.com

#4 Il tunnel galleggiante di Saipem che sfrutta il principio di Archimede

Credits: ingenegneri.cc

Un tunnel galleggiante sommerso o ponte Archimedes è il progetto proposto da Saipem. Il tunnel galleggerebbe in acqua sostenuto dalla spinta idrostatica, nel rispetto del principio di Archimede. Il tubo andrebbe posto posto sott’acqua tra i 30 e i 50 metri in modo da non creare alcun ostacolo alla navigazione e da non subire alcuna sollecitazione dovuta alle condizioni atmosferiche.

Continua la lettura con: In Europa si sta per INAUGURARE un TUNNEL sottomarino lungo quattro volte lo stretto di MESSINA

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

 

Roma: la FUNIVIA si farà, ma scetticismo e polemiche non mancano

0
credits: inliberta.it

L’iter della funivia romana avanza e, nonostante manchino pochi mesi alla scadenza del mandato della sindaca Virginia Raggi, il progetto di fattibilità è stato approvato dalla giunta. La cabinovia, sin dalla campagna elettorale cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, si farà, ma perplessità e polemiche non mancano.

Roma: la FUNIVIA si farà, ma scetticismo e polemiche non mancano

# La funivia Casalotti-Battistini: una rivoluzione per la mobilità cittadina

credits: virginiaraggim5s IG

Il tracciato, lungo circa quattro chilometri, prevede sette stazioni e collegherà il quadrante nord-ovest della città con la linea metropolitana A. La sindaca ha dichiarato che Casalotti è un quartiere periferico, rimasto per troppo tempo senza un adeguato piano per il trasporto pubblico, “sono stati realizzati insediamenti urbani isolati, senza pensare a un adeguato collegamento con il resto della città”. La funzione della funivia sarà quindi quella di cerniera strategica, in modo da ricucire i collegamenti tra la periferia e il servizio metropolitano.

La sindaca ha sottolineato come tante altre città abbiano già sperimentato questo sistema con ottimi risultati e ha affermato che “Sarà una piccola rivoluzione per la mobilità di tutta la zona”.

# I ritardi nel piano non sono mancati, inaugurazione dei cantieri nel 2022

credits: fanpage.it

Il progetto era stato annunciato per la prima volta nel 2016 e nell’anno successivo la Giunta Comunale affermava che sarebbe stato pronto per il 2021. Ma i ritardi non sono mancati. Dopo il reperimento dei fondi, 109 milioni messi a disposizione dal ministero dei trasporti, e l’approvazione del piano di fattibilità, i passaggi burocratici non sono ancora finiti e l’amministrazione pentastellata confida di poter inaugurare i cantieri entro il prossimo anno.

# Le opposizioni attaccano il progetto e la Giunta Cinque-Stelle

Dopo l’approvazione del piano, numerose polemiche non hanno tardato ad arrivare, d’altronde fin dall’inizio il progetto aveva incontrato lo scetticismo di molti.

Le opposizioni attaccano la sindaca e la sua Giunta: Stefano Pedica, rappresentante dem, definisce la funivia “un’opera inutile quanto quella sullo stretto di Messina”, mentre il candidato a sindaco di centrosinistra Tobia Zevi accusa il Movimento di fare propaganda parlando di improbabili progetti. Le critiche arrivano anche da Fratelli d’Italia che puntano il dito contro i ritardi della funivia, sottolineando come dopo quattro anni si sia arrivati solo all’approvazione del piano di fattibilità.

# “Qualora non dovesse più servire si smonta”, la gaffe della Raggi e l’ironia dei commenti sui social

credits: odissea quotidiana – RAND Facebook

Lo scetticismo si fa sentire anche sui social, tra commenti polemici ed altri più ironici. È proprio nel mondo Facebook che la sindaca commette una gaffe, in risposta ad un utente scrive “qualora non dovesse più servire si smonta e si può rimontare da un’altra parte”. Il commento viene prontamente cancellato, ma non così velocemente. Lo screenshot fa il giro del web accompagnato dall’ironica domanda “ma quindi la faranno con i lego?”.

Fonti:corriere.it , romatoday.it

Continua a leggere: Le tre città più GRANDI a confronto: Milano, Roma, Napoli 

CHIARA BARONE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo#Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest#Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul#Manila#KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico#BuenosAires #Singapore

🛑 Non poteva mancare la VARIANTE “MILANESE”: ecco perché è unica al mondo

1
Credits: www.corriere.it

Il coronavirus continua a cambiare e potrebbero esserci circa 4.000 varianti in tutto il mondo. Ma quella individuata dalla Statale di Milano è diversa. Non riguarda la proteina spike, ma la Orf-6 e potrebbe derivare da un processo di variazione “intraospite” del coronavirus.

Non poteva mancare la VARIANTE “MILANESE”: ecco perché è unica al mondo

# Una ricerca della Statale di Milano ha individuato una nuova variante del coronavirus

Credits: www.corriere.it

Le mutazioni presentate dal patogeno e già documentate sono moltissime e non si riducono solo a quelle “più famose” individuate nel Regno Unito, in Sudafrica e in Brasile.

È sulla base di questa premessa che alcuni ricercatori della Statale di Milano, in collaborazione con l’Istituto Clinico di Città Studi di Milano, hanno informato sulla nuova mutazione del Sars-CoV-2, identificata in due medici dell’ospedale Maggiore Policlinico di Milano che avevano contratto il virus a marzo.

# La variante “milanese” interessa l’alterazione di una proteina diversa. Quindi, anche le conseguenze cambiano

Credits: www.salute.gov.it

Considerando il numero di varianti in tutto il mondo, non si tratta di una notizia di per sé allarmante.

Ma, a differenza della maggior parte dei casi documentati, la variante “milanese” appare diversa. Infatti, non riguarda la proteina spike, utilizzata dal virus per legarsi alle cellule e penetrare al loro interno.

Bensì interessa la proteina Orf-6 del linguaggio B1.1, che, in questo caso, risulta essere mancante di 6 aminoacidi. Questa alterazione, pur non agendo sulla capacità di infettare, potrebbe avere conseguenze sull’evoluzione clinica della malattia, modificando i meccanismi patogeni del Covid-19 e la nostra risposta immunitaria.

# Un caso da monitorare per capire i suoi sviluppi

Credits: www.occhionotizie.it

Si tratta sicuramente di un caso da monitorare, studiando come il Covid-19 si manifesta e come agisce su altri eventuali casi.

Dunque, non si sa se sia una delle tante o se possa avere una conseguenza nella diffusione del virus, ma i ricercatori sottolineano “l’importanza del monitoraggio di tutte le mutazioni che Sars-CoV-2 accumula, anche di quelle che coinvolgono le regioni regolatorie, ad oggi meno studiate, ma che costituiscono più della metà del genoma virale”.

# L’importanza del sequenziamento del virus per “individuare le varianti prima che diventino un focolaio”

Non è un caso se il ministero della Salute ha ribadito con una circolare l’importanza del sequenziamento del virus.

Questo viene ripreso anche da Massimo Galli, ordinario di malattie infettive alla Statale di Milano e primario dell’ospedale Sacco, secondo il quale “le varianti sono un problema che va affrontato con più attenzione rispetto a quanta ne è stata dedicata fino ad oggi, va rafforzato il sistema di sequenziamento. L’approccio dovrebbe essere individuare le varianti prima che diventino un focolaio“.

Infatti, il nostro unico vantaggio è monitorare tempestivamente eventuali nuove caratteristiche del virus ed agire subito.

Fonte: www.wired.it

Continua la lettura con: QUANDO a Milano si VIVEVA col COVID: CHI È la DONNA MALATA tre mesi prima di Codogno

ALESSIA LONATI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Milano avrà delle TERME FIABESCHE

0
scuderie de montel

Sarà il più grande complesso termale italiano in una grande città e le prime terme green d’Europa, a zero emissioni di CO2. «Sarà uno dei luoghi più sorprendenti della Milano dei prossimi anni», assicura l’assessore Maran.

A fine settembre 2020, il Comune ha firmato il contratto preliminare di vendita con la società che svilupperà il progetto. Il contratto definitivo è stato stipulato a inizio 2021 e ha dato il via ai lavori che si prevede di ultimare a fine 2022. Nel frattempo è arrivato il via libera fondamentale da parte della Sovrintendenza in quanto il complesso in stile Liberty delle scuderie costruito tra il 1915 e il 1917-18, è sotto vincolo monumentale. Ma vediamo il progetto nel dettaglio.

Milano avrà delle TERME FIABESCHE

Le ex scuderie De Montel, straordinario complesso in stile Liberty costruito tra il 1915 e il 1917-18 all’angolo tra via Achille e via Fetonte, accanto allo stadio Meazza, diventeranno le “vere” terme di Milano. “Vere” in quanto saranno alimentate dall’“acqua marcia” che scorre sotto la città. Un’acqua caratterizzata da un elevato contenuto di solfuri che verrà emunta a 250 metri di profondità (e poi riscaldata) grazie a un pozzo già esistente profondo 350 metri.

Il futuro delle SCUDERIE DE MONTEL: Milano diventerà una città termale

«Stiamo procedendo proprio in questi giorni con la pulizia dell’area e con i rilievi necessari», ha spiegato l’architetto Giancarlo Marzorati, titolare del progetto “Teatro alle Terme” vincitore del bando comunale.

La storia: scuderie di lusso del banchiere De Montel

Fu il banchiere Giuseppe De Montel a voler costruire il complesso di lussuose scuderie che oggi si intravede sotto gli edifici fatiscenti, per anni – dopo lo splendore – teatro di degrado e occupazione abusiva.

Prima della Seconda Guerra Mondiale, la zona di San Siro era costellata di scuderie e allevamenti di cavalli pensati sul modello “ippico” di Chantilly in Francia e Newmarket in Inghilterra. Ma con il Fascismo De Montel, a causa delle sue origini, fu costretto a vendere le scuderie che ospitavano i cavalli della borghesia meneghina.

L’area fu inizialmente data alle Pie Opere Missionarie, che la affittarono ad altre scuderie e allenatori.
Nel 1983, la società Ilaria del Gruppo Ligresti, divenuta nel frattempo proprietaria, cedette l’immobile al Comune di Milano per far tornare i conti con gli oneri di urbanizzazione per la lottizzazione del condominio del Cavallino costruito in via Fetonte. Quattro anni più tardi, Ligresti tornò sui suoi passi e chiese la concessione della scuderia per trasformarla in una club house per gli inquilini dei palazzi da lui costruiti. Ma non gli fu concesso.

Altri progetti, avanzati nel tempo, naufragarono uno dopo l’altro: il Gruppo Verde San Siro voleva il restauro delle scuderie per farne un centro culturale aperto alla cittadinanza, il WWF un centro di ippoterapia, l’architetto Giovanna Franco Repellini, nel 2005, presentò un progetto per la costruzione di un centro termale e, nel 2018, gli studenti dell’Istituto Europeo Leopardi di Milano, vinsero il Torneo del Paesaggio del Fai con un disegno che prevedeva scuderie, pista di allenamento, museo dell’ippica e del cavallo, centro medico, ristorante e pet therapy.
Il gioiello Liberty si è trasformato così, negli anni, in un rifugio per senzatetto e sbandati.

Rispetto del patrimonio storico-artistico ed effetti suggestivi nel progetto di Marzorati

scuderie de montelAlcuni mesi fa, il nuovo bando è stato vinto dallo Studio Marzorati Architettura – S+J srl. «La fattibilità del progetto è garantita dal sostegno di un’impresa privata», spiega l’architetto Marzorati. «Attualmente, su un terreno di 16mila e 200 metri quadrati, vi sono due edifici storici su cui sono ancora visibili dettagli artistici dell’epoca. La nostra intenzione è quella di mantenere religiosamente l’architettura delle costruzioni originarie, con piccoli adattamenti necessari per la destinazione di utilizzo. Nei vari sopralluoghi, abbiamo anche scoperto un edificio che probabilmente costituiva l’abitazione del custode e un’area di pertinenza con un sontuoso affaccio su via Fetonte. Nel progetto, abbiamo pensato di utilizzare il parco oltre all’edificio principale, quello a forma trapezoidale, per costruire un anfiteatro dove l’acqua scorrerà sulla cavea, sfruttando il dislivello dei gradoni, per creare un effetto di grande suggestione».

scuderie de montel
Per la realizzazione delle terme ci vorranno un paio d’anni.

Continua la lettura con: Inaugurate le terme più belle del mondo

VALENTINA SCHENONE

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte        

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)        

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.    

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

 

UNIVERSITÀ: un anno di stop nel SILENZIO. Gli studenti: “Siamo in fondo alla lista”.

0
credits: @ lezionimatematicafinanziaria (INSTG)

Abbiamo sentito ampiamente discutere della chiusura delle scuole, delle occupazioni degli studenti e delle manifestazioni di genitori ed insegnanti, ma in tutto ciò che fine hanno fatto le università? È il 22 febbraio 2020 quando il mondo universitario, insieme a quello della scuola dell’obbligo, si ferma. A distanza di un anno dallo stop, tra chiusure e riaperture, zone gialle, arancioni e rosse, come si sono comportate le università? Come stanno reagendo adesso? E cosa ne pensano gli studenti?

UNIVERSITÀ: un anno di stop nel SILENZIO. Gli studenti: “Siamo in fondo alla lista”

# 22 febbraio 2020. Le aule si svuotano: lezioni, esami e lauree diventano online

credits: blognomos.com

Tutto inizia il 22 febbraio, con la sospensione della didattica per una settimana, in attesa di disposizioni da parte del governo. Le direttive arrivano all’inizio di marzo: l’Italia entra in lockdown. Insieme al resto del paese, anche le università chiudono le porte e si riorganizzano per offrire un servizio di didattica a distanza.

Chi più velocemente, chi meno, tutte le università italiane sviluppano un sistema di DAD, l’ormai nota Didattica a distanza, per permettere ai propri studenti di continuare il loro percorso accademico.

Dirette su Teams, video-lezioni registrate e studenti davanti ad uno schermo prendono il posto di aule ed atenei strabordanti di giovani. È così che migliaia di studenti si sono ritrovati non solo a seguire le lezioni online, ma anche a sostenere gli esami a distanza ed a conseguire a casa, nelle proprie stanze, la laurea, uno dei momenti più importanti della carriera accademica e della vita.

# L’autonomia universitaria e la falsa ripartenza

Le università, luogo simbolo del pensiero libero, sono degli enti pubblici indipendenti e dotati di autonomia decisionale. Per questo in autunno alcune scelgono di riaprire a tutti gli studenti, purché prenotino il proprio posto in aula al fine di evitare assembramenti, mentre altre concedono un ritorno solo alle matricole e a pochissimi altri, impegnati perlopiù in laboratori che necessitano inevitabilmente della presenza fisica. A inizio novembre arriva però la seconda ondata e tutte si ritrovano costrette a chiudere nuovamente i battenti.

# La didattica a distanza non basta più, la comunità universitaria chiede provvedimenti

credits: unitonews.it

Il ministro dell’Università Gaetano Manfredi ha dichiarato che gli atenei riapriranno tra febbraio e marzo, per l’inizio del secondo semestre. La decisione di far tornare docenti e studenti in aula è però affidata ai singoli rettori, la direzione sembra essere questa: la presenza in aula dipenderà dal colore della regione. In generale, nelle zone rosse gli atenei rimarranno chiusi, mentre in quelle gialle ed arancioni riapriranno con una formula di didattica mista, che prevede una presenza in media del 50% in aula.

Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano, ha affermato “noi crediamo che non sia possibile fare un’università a distanza. Crediamo che l’Università sia un momento di crescita culturale, di relazione”. Quello che studenti, docenti e rettori chiedono sono fondi per far sì che sia possibile tornare in aula in sicurezza. Alla Conferenza dei Rettori lombardi, il Consiglio Nazionale degli studenti universitari ha esposto la richiesta di sottoporre a vaccinazione chi è impegnato nei tirocini medico-sanitari e di includere gli studenti nel circuito dei tamponi gratuiti. I rettori lombardi hanno inoltre chiesto alla Regione che docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo vengano favoriti nella campagna vaccinale.

# Il punto di vista degli studenti: dimenticati in fondo alla lista delle priorità

credits: memegenerator.net

Bisogna dire che, tutto sommato, la didattica a distanza sembra aver funzionato. Da un sondaggio svolto da Universita.it, emerge che alla fine di aprile, il 77% degli studenti intervistati era iscritto ad un’università che aveva attivato lezioni a distanza per tutti i corsi.

La DAD non è vista necessariamente come un male, secondo alcuni infatti può diventare uno strumento per ampliare l’offerta formativa degli atenei ed essere una marcia in più per il futuro dell’insegnamento. Anche il ministro Manfredi sembra soddisfatto, ha spiegato infatti che nonostante l’inevitabile sofferenza della comunità universitaria e studentesca, lo sforzo messo in atto ha permesso agli studenti di limitare i danni e fare in modo che le loro carriere non fossero rallentate.

Dopo tutti questi mesi però il malcontento si sta diffondendo tra gli studenti. Il Fatto Quotidiano riporta le dichiarazioni di un allievo di Scienze Politiche della Statale: “Non vediamo prospettive. La didattica a distanza è stata utile in questo momento di pandemia, ma non può essere una soluzione sul lungo periodo”. Anche la rappresentate degli studenti dell’Università Statale afferma in un’intervista che il rientro in aula non è stato ben pianificato, in quanto la cosiddetta didattica mista in realtà non è affatto mista, ma a distanza. Queste le sue parole: “Si tratta dell’ennesima occasione in cui lo studente universitario è passato in fondo alla lista dei problemi da risolvere”.

La comunità universitaria, stanca di esami e lezioni online, chiede maggiori sforzi e valide iniziative per poter riprendere la didattica in presenza. Gli universitari si sentono dimenticati sia dalle istituzioni che dall’opinione pubblica che ha discusso ampiamente le problematiche legate alla scuola dell’obbligo, scordandosi di fatto di quelle del mondo accademico.

E voi cosa ne pensate? Raccontateci la vostra esperienza nei commenti!

Continua a leggere: I RECORD delle UNIVERSITÀ di Milano

CHIARA BARONE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo#Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest#Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila#KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico#BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

L’AUTONOMISTA Bonaccini riporterà il PD a NORD?

0
credits: @sbonaccini (INSTG)

Dopo la caduta del “Conte bis” con le imbarazzanti giravolte della direzione, il cambio al vertice nel Partito Democratico sembra sempre più cosa certa e il presidente dell’Emilia Romagna è il favorito alla successione di Zingaretti. In passato si era speso molto per l’area più produttiva del Paese: manterrà la stessa linea in caso di vittoria al congresso?

L’AUTONOMISTA Bonaccini riporterà il PD a NORD?

# La resa dei conti all’interno del Partito Democratico

Con la fine dell’esecutivo giallo-rosso nel Partito Democratico sembra iniziata la resa dei conti. Dopo i vari annunci disattesi “mai con Renzi”, “o Conte o morte”, “Si a Draghi, ma senza la Lega al governo” le diverse correnti all’interno del partito spingono per arrivare a Congresso e lo stesso Zingaretti sembra avvallare questa scelta per “non farsi mettere all’angolo”. Al contrario lo sfidante Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, sembra volere buttare acqua sul fuoco: “Il congresso? L’unica cosa che mi vede favorevole in questo momento è sconfiggere la tragedia sanitaria che ci ha colpito e far ripartire l’economia“.   

# Bonaccini pronto per la scalata alla leadership nazionale. In caso di vittoria su Zingaretti il Nord avrebbe più peso nell’agenda politica?

Invocato come leader del futuro Pd dall’ala più moderata del partito, dagli ex renziani di Base Riformista alla cosiddetta “fronda” degli amministratori del Nord, di cui farebbero parte il sindaco di Milano Sala, di Bergamo Giorgio Gori e di Firenze Dario Nardella, il presidente emiliano-romagnolo invita dunque a rinviare la discussione congressuale a dopo la vittoria sul Covid. Appare evidente comunque che si tratti solo di una questione di tempo e presto o tardi si aprirà ufficialmente la partita al successore di Zingaretti e Bonaccini sembra essere il favorito per il ruolo si segretario.

# Ad Agosto dello scorso anno Bonaccini richiamava Conte a non dimenticarsi il Nord del Paese

In caso di vittoria la visione romanocentrica dell’attuale leader del Pd potrebbe lasciare spazio a una più autonomista e rivolta al Nord del presidente della Regione Emilia-Romagna, che già in passato si era speso in questo senso. Rivediamo alcune delle sue dichiarazioni.

In un’intervista a “la Stampa nell’agosto del 2020 Stefano Bonaccini sollecitava il governo a non creare distinzioni per aree geografiche sugli interventi da mettere in campo per far ripartire l’economia nel Paese dopo il Covid. In particolare non riteneva opportuno prevedere fiscalità di vantaggio, per il Sud, ma puntare sulla tutela del lavoro e favorire investimenti pubblici e privati:

  • più che con fiscalità di vantaggio per aree, settori o categorie, sono convinto che il lavoro si crea con gli investimenti pubblici e privati”.
  • “Nel Nord si concentra buona parte della forza produttiva del Paese, con capacità di innovazione e ricerca fra le principali al mondo. Per questo è impossibile ripartire senza ascoltare questi comparti.”
  • “Abbiamo vissuto una pandemia senza precedenti: tutelare il lavoro è una priorità assoluta, al Sud come al Nord.

Continua la lettura con: BONACCINI: “CONTE non dimentichi il NORD”

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Il coro dei sì

0

Vorfreude è una parola tedesca che significa “la gioia dell’attesa”. Quel piacere che nasce nel momento in cui si prefigura qualcosa di bello che sta arrivando e che è, forse, uno dei motivi che spinge i tedeschi a essere dei maghi della programmazione. 

Ci sono due tipi di attesa: si può contribuire alla costruzione di quello che arriva oppure aspettare il futuro in modo passivo.
Milano incarna da sempre la prima dimensione, quella del piacere di costruire il futuro. Un esempio è stato Expo: nei primi tempi che precedevano la sua realizzazione si è rimasti in un’attesa passiva e questo aveva generato un periodo cupo, di desolazione. Ma nel momento in cui Milano ha preso in mano la costruzione del progetto, è stata subito investita da una nuova energia aprendo la porta a un periodo elettrizzante. L’effetto Expo ha prodotto benefici nel momento in cui Milano si è impegnata nella sua progettazione. Questa è la vera Vorfreude, il piacere di fare qualcosa che sai che ripagherà i tuoi sforzi. Un impegno che capitalizza la gioia: perché c’è il piacere nel farlo e la gratificazione nell’attenderne i frutti.

A questa mentalità costruttiva dell’attesa, si contrappone l’altra componente, tipica di una cultura che sta contaminando Milano anche se non le appartiene.
La cultura da coro dei no. Un coro che non solo si oppone a qualunque tentativo di avere un ruolo attivo sul futuro ma che toglie anche ogni Vorfreude, il piacere che nasce dall’attesa di qualcosa di bello a cui stai contribuendo. Quindi invece di capitalizzare la gioia, capitalizza la depressione in chi è parte del coro e in chi viene spento dal coro. 

Il coro dei no si oppone a qualunque tentativo di costruire il cambiamento, è una musica che è una non-musica, una non-musica che si sovrappone a qualsiasi musica. È il deserto dei tartari in cui ogni attività è preclusa dallo sguardo all’orizzonte, dall’eterna attesa di qualcosa che arrivi da fuori a risolvere la triste condizione attuale. Una condizione attuale che è triste proprio perché si vive l’attesa nel coro dei no. L’attesa di un messia che nel momento in cui dovesse arrivare lo si metterebbe in croce. 

Milano invece di rimanere sopraffatta dal coro dei no deve fare come per Expo. Deve rilanciare un nuovo spartito, una nuova musica, deve innalzare un coro dei sì che dia una nuova dimensione alla coralità della città e che sia d’ispirazione per il Paese.

Continua la lettura con: gli esperti della presunzione

MILANO CITTA’ STATO

🛑 Il tribunale dei PAESI BASCHI: “Nessuna evidenza che favoriscano i contagi: BAR e RISTORANTI possono RIAPRIRE”

0
Credits: living.corriere.it

Per il Tribunale Superiore di Giustizia dei Paesi Baschi non c’è evidenza “di pericolo grave e certo per la salute pubblica” legato alla riapertura di bar e ristoranti nelle zone rosse.

🛑 Il tribunale dei PAESI BASCHI: “Nessuna evidenza che favoriscano i contagi: BAR e RISTORANTI possono RIAPRIRE”

# Una sentenza a favore dei ristoratori che fa già molto discutere

Credits: living.corriere.it

Quella del Tribunale Superiore di Giustizia dei Paesi Baschi è una sentenza destinata a creare un precedente importante e in contrasto con la linea dura dell’esecutivo.

Ciò che si legge è che le attività di ristorazione non costituiscono un elemento di “pericolo grave e certo per la salute pubblica, a patto di rispettare tutte le misure di contenimento e prevenzione del contagio”. Di fatto, viene autorizzata la riapertura di bar e ristoranti con effetto immediato anche nei comuni considerati ad alto rischio.

# La riapertura comporta delle regole che i sindacati assicurano di far rispettare

Proprio il 22 gennaio scorso, il governo basco aveva rinnovato l’obbligo di chiusura per quei bar e ristoranti con sede nelle 84 “zone rosse” della regione autonoma.

Ma ora la sentenza del tribunale riaccende la speranza di quei sindacati che avevano già presentato ricorso e che ora assicurano “piena responsabilità e rispetto delle regole da parte degli imprenditori del settore”.

Infatti, già da oggi, bar e ristoranti potranno riaprire al 50% della loro capienza interna. Ovviamente, perdurano degli obblighi: la chiusura deve avvenire entro le 20, bisogna assicurare il distanziamento minimo tra i clienti, sempre muniti di mascherina, e accogliere non più di quattro persone per tavolo. Ma è già un passo avanti.

L’esecutivo basco però chiede spiegazioni più puntuali e avrà 5 giorni di tempo per impugnare la sentenza, preparando già un ricorso tutt’altro che semplice.

# Una questione mondiale: perché le attività di ristorazione sono considerate veicolo di contagio?

Quindi, bar e ristoranti potranno riaprire i battenti e accogliere i propri clienti perché non c’è evidenza del fatto che siano responsabili dell’aumento dei contagi riscontrato  dopo le festività natalizie.

Il dibattito rimane aperto come, del resto, in tutto il mondo: “le attività di ristorazione possono essere considerate veicolo di contagio? Se sì, in che termini e con quale rischio per chi frequenta bar e ristoranti?”

Anche in Italia appare sempre più indubbia la necessità di considerare la ripartenza di un settore fondamentale, coinvolto in una grave crisi economica che non sarà facile risolvere.

Non resta che aspettare sviluppi in merito.

Fonte: www.gamberorosso.it

Continua la lettura con: I ristoranti milanesi rilanciano: “Uno su due resta chiuso: via il coprifuoco”

ALESSIA LONATI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 


TLAPSE | Your Project in Motion