Home Blog Pagina 502

Le 5 TRASFORMAZIONI che rivoluzioneranno Milano

0
Credits: elledecor.it

Lo sviluppo e la trasformazione della città non conosce stop rilevanti nonostante la pandemia. Ecco i cambiamenti più importanti a cui assisteremo nei prossimi anni.

Le 5 TRASFORMAZIONI che rivoluzioneranno Milano

#1 La rivoluzione di San Siro: terme alle ex scuderie, nuovo stadio e grattacielo

# Le ex scuderie de Montel diventeranno il più grande complesso termale italiano in una grande città. Apertura prevista nel 2022

Il più grande complesso termale italiano in una grande città sarà il risultato della trasformazione delle ex scuderie De Montel. Il progetto di restauro prevede di preservare gli edifici storici delle scuderie, riqualificando le decorazione Liberty delle facciate, e di utilizzare la presenza di acque termali nel sottosuolo per creare le nuove terme milanesi. Al suo interno saranno presenti vasche, idromassaggi, area beauty e solarium e il centro massaggi.

# Il nuovo stadio di San Siro pronto per le Olimpiadi Invernali

Credits: milano.repubblica.it

Sono previsti 1,2 miliardi di euro per la costruzione del nuovo stadio con annesso parco e centro di ritrovo culturale con attività sociali e ricreative come palestre all’aperto, uno skatepark, una parete da arrampicata ma soprattutto un museo dello sport. La scelta ricadrà sullo stadio “Anelli” proposto da Manica Sport o su “La Cattedrale” progettato da Popolus.

Leggi anche: La RIVOLUZIONE di San Siro: tutti i progetti che trasformeranno la zona

# Il grattacielo di 152 metri per 29 piani dopo il 2026

Credits: elledecor.it

All’interno del progetto di realizzazione del nuovo stadio e di riqualificazione di tutto il quartiere di San Siro è prevista la costruzione di un grattacielo di 29 piani alto 152 metri.

Leggi anche: Il nuovo GRATTACIELO di San Siro

#2 MilanoSesto 3.0: 1,5 milioni di mq che ospiteranno “la Città della Salute e della Ricerca”, residenze, un mall commerciale e la nuova avveniristica stazione con passerella sospesa

Credits: Urbanfile – Masterplan MilanoSesto

La superficie trasformata sarà di 1,5 milioni di metri quadrati, sulla base del masterplan firmato da Foster + Partners, dove ci saranno: quartieri residenziali, un mall commerciale, spazi direzionali e alberghieri, nuove piazze e 45 ettari di verde diffuso. La realizzazione più importante però riguarderà la Città della Salute e della Ricerca che unirà le nuove sedi dell’Istituto Neurologico Besta ed Istituto dei Tumori, che lasceranno quindi l’area urbana di Milano.

Leggi anche: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

Credits: Urbanfile – Passerella Sesto Fs

Ci sarà anche una grande passerella sospesa al di sopra dei binari esistenti nella stazione di Sesto San Giovanni, che interscambia con la linea M1, che consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia. La struttura moderna in ferro e vetro, con copertura fotovoltaica sarà in grado di alimentare completamente la stazione.  Attrezzata con bar, negozi e servizi, offrirà una vista panoramica sul nuovo grande parco urbano di cui diventerà il principale punto d’accesso.

Leggi anche: Una passerella di vetro “sospesa” sul capolinea della metro: la NUOVA STAZIONE MILANESE a firma di Renzo Piano

#3 La trasformazione nel quadrante sud-est: il nuovo quartiere di Santa Giulia per le Olimpiadi del 2026

Credits: risanamentospa.com – Masterplan Santa Giulia

Il quartiere di Santa Giulia Nord, oggi solo terreni abbandonati dove un tempo sorgeva la Montedison, beneficerà di un investimento 2,5 miliardi di euro per la sua riqualificazione. Verranno edificati uffici per circa 52.000 metri quadrati con 3.000 mq di spazi retail di servizio. Oltre a questo sono previste fino a 2.500 residenze da mettere sul mercato e case da gestire in affitto, un parco di 30 ettari, nuove scuole e un museo.

L’elemento di spicco dell’area sarà il PalaItalia, l’arena da completare per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 che fungerà da palazzetto del ghiaccio per le gare di hockey. Tra le opere di viabilità e di trasporto pubblico è prevista la conclusione dell’innesto della Paullese all’ingresso della città e la realizzazione della tranvia che collegherà la stazione M4 Forlanini FS con la stazione M3 Rogoredo attraversando tutto il nuovo quartiere e la porzione già esistente a ridosso della stazione ferroviaria.

Leggi anche: 2,5 MILIARDI sul progetto di SANTA GIULIA, una rivoluzione nel sud-est di Milano

#4 Lo sviluppo del sistema dei traporti: la nuova linea M4, il raddoppio della M5 fino a Monza e i prolungamenti delle linee esistenti nell’hinterland

Nuove linee

Lo sviluppo del trasporto pubblico, soprattutto la costruzione di km di metropolitane, sarà un fattore che impatterà notevolmente sul traffico, sulla mobilità e la vita dei cittadini in generale nel prossimo futuro. Secondo i piani, dai 96,8 km attuali, nel 2023 la lunghezza della rete sarà di 114 km, con 136 stazioni, mentre nel 2030 si arriverà a 130,5 km di estensione per un totale di 151 fermate

Tutte le aperture previste in ordine cronologico:

#1 La nuova linea M4 Linate-San Cristoforo da est a ovest per 15 km e 21 fermate. In primavera di quest’anno le prime 3 fermate. Nel 2023 tutta la tratta operativa

La quinta linea di Milano, la M4, dovrebbe inaugurare nella sua interezza entro la fine del 2023 collegando l’aeroporto di Linate a est con la stazione di San Cristoforo Fs a ovest passando per il centro storico sul percorso della cerchia dei Navigli. Prima tappa nella primavera di quest’anno con la tratta Linate-Forlanini F.S., nel 2022 fino a San Babila, poi l’anno successivo l’apertura completa.

#2 Nel 2023 apriranno le due stazioni del prolungamento a nord della M1: Restellone e Monza-Bettola

Credits: Urbanfile – Prolungamento Monza Bettola

Sempre nel 2023, pur con tutti i ritardi accumulati, apriranno le due fermate di Restellone e Monza-Bettola sulla linea M1 a nord, un prolungamento di circa 1,9km di lunghezza.

Leggi anche: 9 ANNI per un CHILOMETRO E MEZZO: il TRISTE PRIMATO della M1

#3 Nel 2030 la M1 si allungherà a sud-ovest con 3 fermate fino al quartiere Olmi, a ridosso della tangenziale ovest

Credits: Urbanfile – Prolungamento Bisceglie-Quartiere degli Olmi

I prolungamenti della linea M1 toccheranno anche il quadrante sud-ovest con 3 fermate e 3,5 km di estensione da Bisceglie al Quartiere degli Olmi a ridosso della tangenziale ovest. Il bacino d’utenza servito comprenderà i comuni di Cesano Boscone, Settimo Milanese, Cusago e la connessione della statale 114 con la tangenziale per l’ingresso in città delle auto provenienti da Cisliano, Albairate, Abbiategrasso. 

#4 Nel 2030 è previsto anche il raddoppio della linea M5 a nord, entrando nella provincia di Monza Brianza oltre il Parco della Villa Reale fino al Polo Istituzionale

Credits: Urbanfile – M5 Bignami-Monza

Dopo la stazione di Bignami, ora capolinea, verranno costruite altre 12 fermate, quasi raddoppiando la lunghezza attuale della M5 con l’aggiunta di 13 km di binari. La linea attraverserà i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza. L’inaugurazione completa di questa nuova tratta è programmata per il 2030.

Leggi anche: Entro il 2030 la METRO CRESCERÀ del 34%: le 38 NUOVE FERMATE in arrivo

#5 La “Città nella città” nell’ex-area Expo completata entro il 2030

Masterplan Mind suddiviso per aree funzionali

L’area di 1,1 milioni di mq ereditata dall’Esposizione Universale del 2015 è in corso di trasformazione, diversi edifici sono già funzionanti e alcuni come l’Ospedale Galeazzi è già in fase avanzata di costruzione. Entro il 2030 quando tutta l’area sarà riconvertita e diventerà un piccola città nella città con decine di migliaia di persone presenti ogni giorno.

Per metà sarà a verde con il parco lineare più grande d’Europa e nel resto sarà suddivisa in 6 aree con specifiche destinazioni d’uso.

Nello specifico ci saranno:

#1 il parco lineare più grande d’Europa lungo 1,5 km,
#2 un lab-hub per l’innovazione sociale nel terzo settore con sede a Cascina Triulza, eredità dell’Esposizione Universale del 2015,
#3 il nuovo polo ospedaliero ICRSS Galeazzi nel 2022
#4 l’istituto di ricerca Human Technopole, che avrà sede a Palazzo Italia e in alcuni edifici circostanti, a conclusione nel 2024
#5 il nuovo Campus Scientifico per l’Università Statale di Milano pronto entro il 2025
#6 il “West Gate”: l’area commerciale e residenziale
#7 il Mind Village: il parco scientifico e  tecnologico con gli HQ delle multinazionali.

Leggi anche: La “CITTÀ NELLA CITTÀ”: come diventerà l’ex-area EXPO

Continua la lettura con: Il progetto più atteso per il FUTURO di Milano? Le TERME alle ex scuderie de Montel

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

FORLANINI: da deserto alla riqualificazione del parco. “Il mare di Milano” è RINATO

0
Credits: faretennis.com

Forlanini è stata protagonista di numerosi cambiamenti. Da essere una zona desertica a diventare un centro per attività sportive. Cosa è cambiato ai giorni nostri?

FORLANINI: da deserto alla riqualificazione del parco. “Il mare di Milano” è RINATO

# Il Laghetto Salesina di Forlanini: immersi nella natura a pochi minuti di macchina

Credits: luoghi.italianbotanicalheritage.com

Inserito nel parco sud di Milano, Forlanini è un parco urbano che si estende per 750000m² e deve il suo nome all’aviatore Enrico Forlanini. Inaugurato negli anni 70,  è  una vasta area alberata ed ombreggiata che predispone al relax nei mesi più caldi, grazie anche al Laghetto Salesina, uno specchio d’acqua sia di falda che piovana. Intorno ad esso si possono fare piacevoli passeggiate estraniadosi per un istante dal caotico vivere cittadino. Un habitat ideale per i milanesi che vogliano vivere l’illusione della natura a pochi minuti di macchina, ma anche per la fauna che lì si rifugia completando il quadro bucolico dei suoi colori.

# Le cascine conservatrici della storia lombarda. Quando natura e svago si incontrano

Credits: cascinacavriano.com

La creazione del parco riuscì a salvare l’oasi verde dalla speculazione edilizia negli anni 60/70 preservando alcune strutture storiche come la Cascina Cavriano, già citata in un documento dell’ Xl secolo. Nei dintorni altre undici cascine che conservano lo stile e le architetture lombarde, facendosi memoria delle nostre origini agricole. Negli anni 70 il parco era decisamente spoglio e con aree deserte, inserendosi perfettamente nel contesto culturale dell’epoca. L’approccio alla natura e allo svago venivano “attivati” dall’individuo che, con l’ausilio delle proprie facoltà, interagiva con l’ambiente, cosa che non accade oggi. Infatti la tendenza è quella di attrezzare il verde corredandolo di ogni comfort e offerte ludiche per grandi e bambini.

# “Il mare di Milano” nel mezzo della nebbia padana

Credits: initalia.virgilio.it

Negli anni ’70 era un luogo dell’identità intatta. La natura era il palcoscenico dove ogni attore poteva esprimersi al meglio. Anche la nebbia era indiscussa protagonista delle campagne lombarde. Il pensiero corre allo storico film “L’albero degli zoccoli”, uno spaccato della vita rurale della pianura padana alla fine dell’800 ma ambientato proprio nella stessa, alla fine degli anni 70. La nebbia era un fenomeno climatico imponente che solo nella vastità poteva liberarsi così, quasi allo stato solido. Negli anni a seguire il Forlanini ha perso molto della sua magia perché iniziava a convivere con le prime proposte ricreative offrendo servizi a volte un po’ mediocri. Veniva appellato ironicamente “il mare di Milano” ma di divertente non emergeva nulla se non la brutta copia di una stazione balneare dove intere famiglie si riversavano in mancanza di altri lidi da raggiungere.

# La riqualificazione e i nuovi servizi offerti

Credits: faretennis.com

Solo negli ultimi anni è stato riqualificato, addirittura  con un’associazione che si prende a cuore la sua salvaguardia. Oggi ha al suo attivo 2 aree gioco, campi da bocce al coperto, il rinnovato Centro sportivo Saini, un percorso botanico, bar, ristoranti e se volete c’è un servizio di sci nautico. Sono cambiati quindi anche i suoi utenti. Amanti dello sport che si cimentano nelle più disparate discipline e lettori “seriali” di romanzi che si isolano dal mondo, buttando ogni tanto lo sguardo oltre la pagina, attirati dal canto di un cuculo.

Continua la lettura con L’uomo che sussurrava agli ALBERI: il papà del PARCO NORD di Milano

PAOLA MERZEGHI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  

TREPALLE di nome e di fatto: è il paese più FREDDO d’Italia

0
credits: @greciamare

Trepalle si trova a 2.069 metri di altezza. Qui i venti freddi riescono a superare le Alpi e rendono il paese il più freddo d’Italia. Andiamo a scoprirlo.

TREPALLE di nome e di fatto: è il paese più FREDDO d’Italia

# Trepalle: piccolo paesino della Valtellina con una grande storia

Trepalle è una frazione di Livigno, in provincia di Sondrio, dove l’inverno morde e l’estate non crea affanno. Siamo a 2.069 metri sul livello del mare, i venti qui riescono a superare le Alpi e rendono l’aria frizzante e gelida. Questo è ufficialmente il paese più freddo d’Italia.

# Freddo in inverno e in estate

credits: @vale_yogatraveltips

A Trepalle il maglione è d’obbligo, anche in estate, perché ad agosto qui si registrano 0 gradi. In inverno? nel ’56 si sono raggiunti i -41 gradi, sfidando le temperature della Siberia.

# Gli abitanti di Trepalle escogitavano modi per sopravvivere a queste temperature nonostante i pochi mezzi a disposizione: oggi il museo del paese racconta la loro storia

A Trepalle si cucinava con la stufa ma non si mangiava in cucina, il pasto veniva consumato in un’altra stanza in cui l’arredo principale era il legno, più caldo dei muri scoperti del resto della casa. La lana era il mezzo principale per coprirsi ma, essendo un materiale che poteva spezzarsi facilmente, spesso veniva mischiata a capelli umani per renderla più resistente. La neve? Veniva spalata dagli abitanti aiutati dalle mucche.

# Trepalle possiede un altro record: la chiesa più alta d’Europa

credits: @livinglivigno

Il paese non è famoso solo per le sue basse temperature ma anche per avere la chiesa più alta d’Europa. Il prete che qui celebrava la messa, Alessandro Parenti, viene considerato il protettore del paese, una sorta di supereroe. Negli anni ’50 Trepalle non possedeva un medico, una stazione dei carabinieri e non aveva nemmeno un sindaco. Il parroco quindi ha svolto un ruolo fondamentale nel rappresentare e aiutare gli abitanti del paese.

Fonte: thepillow

Continua la lettura con: FUGGIRE in MONTAGNA? Il RIFUGIO più ANTICO delle DOLOMITI è in cerca di un gestore

ANDRA STEFANIA GATU

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 “Dati sbagliati fin da maggio”: il LOCKDOWN di novembre si poteva EVITARE? Forse sì

0
Tassi di incremento dei contagi (media mobile) in relazione alle misure di contenimento (Lombardia)

Mentre continua la guerra tra regione Lombardia e governo centrale + Istituto Superiore di Sanità, arriva la notizia che i dati in mano al Ministero della Salute sarebbero sbagliati sin dal mese di Maggio. Ecco perché la Lombardia sarebbe potuta rimanere sempre aperta. 

“Dati sbagliati fin da maggio”: il LOCKDOWN di novembre si poteva EVITARE? Forse sì

# Da fine ottobre segnalavamo come la situazione epidemica in Lombardia fosse in miglioramento

Credits: corriere.it

Già alla fine del mese di Ottobre i dati principali che mostravano l’evoluzione dell’emergenza sanitaria indicavano un trend in miglioramento a livello regionale. L’indice l’RT era sceso al 2,01 e nell’area metropolitana di Milano fino a 1,77 e pochi giorni dopo sotto l’1,5, con una crescita dei contagi giornaliera poco superiore al 3% e l’occupazione ospedaliera attorno al 30%. Numeri più alti rispetto alla situazione attuale ma che testimoniavano un abbassamento costante della curva epidemica. Purtroppo non sono stati sufficienti a evitare il lockdown in Lombardia.

Ma in base alle ultime informazioni disponibili, nelle querelle tra Lombardia, Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità sull’errata istituzione delle zona rossa nel terza settimana di gennaio 2021, emerge una versione che i dati sui positivi fossero sbagliati in eccesso già da maggio. Questo avrebbe influenzato negativamente l’indice Rt che ha portato la Lombardia a un lockdown con le conseguenze che tutti conosciamo. La colpa è quindi da attribuire alla giunta Fontana?

Leggi anche: 🛑 La LOMBARDIA verso il lockdown, Campania e Lazio no: i dati che NON TORNANO

# Secondo l’Iss i dati sbagliati sono colpa della Regione Lombardia: “Da maggio 54 segnalazioni di errore” rimaste inascoltate

Credits: ilfattoquotidiano.it – Brusaferro Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità

Il continuo scambio di accuse prosegue, dopo la prova dell’email inviata dalla Regione Lombardia in cui chiedeva il ricalcolo dell’indice Rt in base con i dati aggiornati, tra Regione Lombardia, Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità. Quest’ultimo infatti per la seconda volta in pochi giorni ha pubblicato un documento ufficiale con il quale elenca tutti gli errori fatti dalla Lombardia.

Dal documento emergono 54 segnalazioni ignorati dai tecnici lombardi: “Dal mese di maggio 2020 l’Iss ha inviato 54 segnalazioni di errori, incompletezze e/o incongruenze alla Regione Lombardia, l’ultima delle quali in data 7 gennaio 2021tra i quali il 50% di “casi incompleti per la sintomatologia” contro il 2,5% del resto d’Italia. 

Leggi anche: 🛑 Zona rossa per errore. L’EMAIL della REGIONE: RICALCOLATE l’Rt

# Fontana insiste sul sentimento anti-lombardo dell’ISS: “L’Istituto sposta il tiro, è una parte politica“. E aggiunge: “L’errore è da imputare all’algoritmo

Credits: ilgiorno.it – Attilio Fontana

Il presidente Fontana non intende cedere di un millimetro e anzi è convinto che l’Istituto Superiore di Sanità sia spinto da un sentimento anti-lombardo “continua a spostare il tiro da quello che è il vero tema, ovvero il mal funzionamento dell’algoritmo per il calcolo dell’Rtcon uscite che avrebbero l’unico obiettivo di attaccare la Lombardia: “Non solo dal governo, ma ora anche da quello che dovrebbe essere un organo terzo come l’Istituto Superiore di Sanità e che invece veste sempre più i panni di una parte politica“. Rimando inoltre fiducioso che i giudici diano ragione all’operato dei tecnici lombardi: “Aspettiamo fiduciosi il giudizio del Tar del Lazio per dimostrare che abbiamo ragione noi

# La vice presidente e assessore al Welfare lombardo Moratti: “Le modalità con le quali i ministri Speranza e Boccia continuano a ribaltare su di noi errori che non abbiamo commesso dimostrano l’esistenza di un pregiudizio


La vicepresidente lombarda Moratti ci tiene a ribadire i meriti della Lombardia nell’uscita dalla zona rossa: “se siamo usciti dalla zona rossa è perché abbiamo chiesto di rivalutare i dati forniti e perché abbiamo scelto la strada del ricorso al Tar”. Aggiungendo che il governo accusa la regione, dopo che è stato lo stesso assessore al Welfare a segnalare gli errori nei dati, senza essere disposta al dialogo: ho studiato i dati e ho notato elementi non coerenti sia rispetto al numero dei contagiati ogni 100mila abitanti che al tasso di ospedalizzazione. I contagi erano inferiori di quelli di altre regioni e sotto la media nazionale. Ho chiesto un confronto col ministero e uno slittamento di 48 ore della decisione sulla zona rossa. Il ministro Roberto Speranza non l’ha concesso. E pretendeva, anzi, che ammettessimo che l’errore era nostro”.

La Moratti intravede una sorta di pregiudizio e attacco gratuito contro la regione da parte del governo: “Vedo che le modalità con le quali i ministri Speranza e Boccia continuano a ribaltare su di noi errori che non abbiamo commesso dimostrano l’esistenza di un pregiudizio e di un attacco ancora in corso. E lo dico con grande dispiacere, perché ho sempre lavorato con lo spirito della collaborazione istituzionale. Stavolta vedo che è difficile farlo”.

Rimane ancora da attendere l’esito del ricorso al Tar del Lazio presentato la scorsa settimana, solo per la parte relativa l’accertamento della realtà storica degli eventi, contro l’ordinanza del 16 gennaio che istitutiva la zona rossa in Regione Lombardia. Finora gli indizi emerse sembrerebbero dare torto a Fontana che rimane invece convinto del contrario: mera difesa ad oltranza o il governo sta facendo da scaricabarile?

Fonti: Milano Today, Il Giornale

Continua la lettura con: Sorpresa! Rt in Lombardia era SBAGLIATO. Governo e Regione si rimbalzano la colpa. Di chi è l’ERRORE?

FABIO MARCOMIN

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  

Milano da terra di mezzo a terra di nessuno

0
milano capitale imperiale

Pensiero del giorno. In questo momento in cui si evidenziano le frontiere e le divisioni, Milano da centrale è diventata periferica.

Milano nasce come terra di mezzo, al centro dei traffici e degli interessi. Nel suo nome ha insito di essere al centro ma in questo momento si trova alla periferia dell’Italia e alla periferia dell’Europa. Non per sua scelta ma per effetto delle scelte degli altri.  
Milano ha sempre avuto il ruolo di porta di accesso all’Italia per l’Europa. Se uno deve accedere in Italia deve passare da Milano. Vale sia dal punto logistico che culturale. Milano è un punto di mediazione tra due culture difficilmente conciliabili, l’Europa calvinista e quella mediterranea. Ma in questo momento Milano è terra di nessuno.

Questa pandemia ha portato Milano a un isolamento in Europa e un isolamento anche in Italia.
In Europa Milano soffre particolarmente perché la città che da sempre è nell’orbita delle grandi metropoli europee è stata tagliata fuori dalla chiusura delle frontiere e dei traffici.
Ma anche all’interno d’Italia la politica ha isolato la Lombardia come fosse appestata e ha gestito la crisi con una mentalità che non corrisponde a quella di Milano. La politica nazionale ha espresso una forte vocazione meridionalista ed è sbilanciata sull’idea non milanese di regalie, di bonus, di assistenzialismo. Cose che ai milanesi non interessano.

La Lombardia viene vista, anche per motivi politici, come un ostacolo all’Italia invece che come opportunità.
Si sta verificando l’opposto dell’effetto Expo: Expo è stato un modo per portare Milano al centro d’Italia, come hub dell’Italia per il mondo. Invece ora questa porta è stata chiusa.
Il fatto di essere per la prima volta tagliata fuori e messa in periferia potrebbe essere una grande opportunità.
Proprio perché è investita di meno responsabilità in questa funzione di mediatore che ha svolto sempre in modo generoso con l’Italia, ora Milano potrebbe pensare più a se stessa e approfittare di questo isolamento per rafforzare la sua identità e per affermare una sua reale centralità. Ponendosi lei al centro, non perchè messa da altri.
Che poi è il tema di Milano città stato.

MILANO CITTA’ STATO 

 

Lo SCHERMO che INDIVIDUA il Covid in un istante

0
Credits: mfn.it

Una innovazione che potrebbe consentire di riaprire svolgendo una doppia funzione di screening delle persone e di messa in sicurezza di ogni locale aperto al pubblico. Così il sistema sanitario potrebbe concentrarsi sulla cura dei malati e sulla somministrazione dei vaccini. Ecco come funziona.

Lo SCHERMO che INDIVIDUA il Covid in un istante

# La tecnologia è basata su sensori al grafene che consentono di rilevare infinitesime alterazioni nelle onde e nei campi elettromagnetici 

Credits: mfm.it

La tecnologia applicata per la produzione di AISKOM è basata su sensori al grafene di esclusiva produzione grazie ai quali vengono rilevati infinitesime alterazioni nelle onde e nei campi elettromagnetici coinvolte nel grande spettro di analisi senza nuove emissioni. Nello specifico il sensore è in grado di effettuare il controllo di: batteri, salubrità, sostanze pericolose, allergeni, contaminazioni di corpi estranei, analisi del sangue, analisi dei batteri, analisi del corpo umano, sulla base di parametri, urgenti, salvavita o rutinari. ”

# La presenza dei nucleotidi virali del Covid-19 viene riconosciuta all’istante. Con questo totem in ogni struttura pubblica o privata si potrebbe riaprire tutto in sicurezza

La presenza dei nucleotidi virali del Covid-19 viene riconosciuta all’istante grazie al grafene e potrà essere utile anche per riconoscere virus futuri senza la necessità di alcun contatto fisico e soprattutto pur in assenza di sintomi quali febbre. Con questo Totem messo all’ingresso di qualsiasi struttura pubblica o privata come ospedali, scuole e università, teatri, cinema, ristoranti, bar, aziende e negozi si potrebbe riaprire tutto in sicurezza senza le restrizioni a cui siamo abituati. Infatti oltre a controllare in modo costante l’ingresso delle persone per identificare quelle potenzialmente infette, consente di monitorare se durante la permanenza all’interno dei locali in alcune di esse sia in atto l’insorgenza del virus. Con il controllo del numero di accessi permette anche di verificare le presenze per garantire una gestione dell’affollamento.

# Presentato ad Aprile 2020 allo Spallanzani di Roma, i test effettuati con i sensori confermavano la loro totale attendibilità confrontati con le analisi di laboratorio

Questa tecnologia si sarebbe potuta utilizzare già all’inizio della pandemia, facilitando il tracciamento delle persone positive, vista la difficoltà di eseguire tamponi di massa, per poi isolarle e non costringendo al lockdown milioni di persone. Ad Aprile 2020 in una presentazione del Totem all’Ospedale Spallanzani di Roma veniva dimostrato come i test effettuati con i sensori Aiskom, confrontati con i risultati di tamponi ed analisi cliniche di laboratorio, confermassero la totale attendibilità e corrispondenza degli esiti nei risultati rispetto agli esami clinici, e spesso discordanti con i tamponi. Gli stessi risultati erano stati avvalorati da indagini e test clinici effettuati anche da alcuni noti ospedali e cliniche lombarde.

# Un sorvolo aereo a Marzo 2020 sopra Brescia aveva “mappato” la diffusione del virus

Sorvolo areo Brescia Marzo 2020

La tecnologia con sensori al grafene era stata sperimentata a Marzo 2020 in larga scala sorvolando i cieli di Brescia mostrando la diffusione del virus in città, come si vede dall’immagine dove ogni puntino rosso corrisponde ad un soggetto positivo con preciso indirizzo, e le aree ad alta concentrazione in corrispondenza delle strutture di ricovero e del cimitero. Con un controllo di questo genere su tutte le aree più a rischio si sarebbe potuto avere un’arma in più per fermare la propagazione del virus a tutta la penisola isolando le città più colpite, quali appunto Brescia e l’area di Bergamo.

In questo video un esempio di come funziona: Video Schermo Anti Covid

Fonte: Ufficio Stampa Mfn.it

FABIO MARCOMIN

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

METRO. La proposta di 5 CORSE NO STOP

0
Duomo-Rho Fiera M1

Tutte le più importanti metropoli del mondo hanno corse express in alcune linee delle metropolitana per servire le destinazioni nevralgiche come aeroporti, stazioni dei treni e impianti sportivi. A Milano non ce ne sono. Ecco quelle che potrebbero essere più utili.

METRO. La proposta di 5 CORSE NO STOP

#1 M1 NO-STOP FIERA: da Duomo a Rho Fiera in meno di 10 minuti 

Duomo-Rho Fiera M1

Le stazioni di Rho Fiera e di Duomo M1 sono separate da 10,9 km e 15 stazioni. I treni della metropolitana impiegano quasi 35 minuti per collegarle. Istituendo delle corse no-stop in occasioni degli eventi fieristici quali Salone del Mobile o l’Artigiano in Fiera, mantenendo la velocità commerciale ci vorrebbero 27 minuti, poco più di 8 invece spingendo i convogli alla massima velocità di linea di 80 km/h.

#2 M4 NO-STOP AEROPORTO: da San Babila si potrebbe raggiungere Linate in 5 minuti

No stop San Babila Linate

I 7 km della tratta tra San Babila e Linate si percorreranno in circa 16-17 minuti quando la linea M4 entrerà in funzione. Saltando tutte le fermate, ma mantenendo la velocità commerciale di 30 km/h si accorcerebbe il tragitto a 13 minuti.. Se però si volesse fare una vera linea express arrivando alla velocità massima consentita di 80 km/h, con delle corse dedicate dal centro città al city airport basterebbero solo 5 minuti.

#3 M5 NO-STOP STADIO: da Garibaldi a San Siro in appena 5 minuti

Garibaldi San Siro no-stop

Oggi servono circa 20 minuti per i tifosi o spettatori di un concerto diretti allo Stadio di San Siro, in arrivo alla Stazione Garibaldi Fs, per percorrere il tracciato con la linea metropolitana M5 lungo le 9 fermate e 6,7 km. Delle corse no-stop alla velocità commerciale di 30 km/h ridurrebbero il tempo effettivo a 13 minuti, alla velocità massima consentita ne basterebbero solo 5.

#4 M3 NO-STOP STAZIONE: da Duomo alla Stazione Centrale in meno di 2 minuti

Duomo Centrale M3

Per transitare nelle 4 stazioni lungo i circa 2,5 km, che separano Piazza del Duomo dalla Stazione Centrale, i convogli della linea M3 ci impiegano 10 minuti contando le soste. Senza fermate intermedie spingendo la metropolitana sino alla massima velocità consentita di 80 km/h il viaggio durerebbe meno di 2 minuti, ammortizzando così anche il tempo necessario per accedere alle fermate in due stazioni così trafficate.

#5 M2 NO-STOP FORUM: da Cadorna al Forum di Assago in 6 minuti per Olimpia e concerti

Cadorna Assago No stop

La distanza tra le stazioni di Cadorna FS M2 e Assago Forum è di 8 km e 6 fermate, quindi ci vogliono poco più di 20 minuti di tempo per arrivare a destinazione contando il tempo di fermata e salita/discesa dei passeggeri. Eliminando le soste intermedie, alla velocità commerciale di 30 km/h si risparmierebbero 5 minuti, ma se si volesse davvero far arrivare i tifosi dell’Olimpia in tempi rapidi alle partite viaggiando a 80 km/h sarebbero necessari soli 6 minuti.

Leggi anche: METRO PARADE: la classifica dei CAPOLINEA più VICINI al centro di Milano

Continua la lettura: I 5 CAPOLINEA della METRO più LONTANI dal centro di Milano: il primo batte tutti i RECORD

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

 

Il TEATRO FOSSATI di corso Garibaldi: dalle stelle alle stalle. Cosa è diventato oggi?

0
credit: @glaucojp (instg)

Il Teatro diurno aperto da Carlo Fossati si trova in corso Garibaldi ma sotto un altro nome. Dagli spettacoli in dialetto milanese e a opere drammatiche fino a diventare un vero e proprio cinema. Cosa è diventato oggi?

Il TEATRO FOSSATI di corso Garibaldi: dalle stelle alle stalle. Cosa è diventato oggi?

# Dal dialetto milanese al drammatico. Il teatro diurno della Milano dell’epoca

Credits: ordinearchitetti.mi.it

Il Teatro Fossati fu aperto nel 1859 dall’industriale Carlo Fossati in corso Garibaldi. Nasce come teatro diurno caratterizzato da una sala aperta verso il cielo e un’intelaiatura di ferro con assi di vetro a farne da lucernario. La programmazione alternava spettacoli in dialetto milanese con un repertorio drammatico. Uno degli attori più noti esibitosi sul palco del teatro fu Edoardo Ferravilla, capace di intrattenere gli spettatori con i suoi spettacoli nel dialetto cittadino. Fu anche il primo teatro in Italia a usare come illuminazione l’energia elettrica. 

# Se Sa Minga e i fatti del giorno

Credits: milanovarieta.it

Nel 1866 il Teatro Fossati ospitò Se Sa Minga, la prima rivista dialettale di rilievo nel nord Italia. Questo gli consentì di incrementare ulteriormente la sua fama a livello cittadino e non solo. Lo spettacolo orchestrato da Antonio Carlos Gomes per l’aspetto musicale e Antonio Scalvini per quanto riguarda i testi, fu musa ispiratrice per numerose repliche in altri teatri della città anche se necessitava di aggiornamenti di copione sui fatti del giorno riportati al pubblico con una leggere ironia.

# Da Teatro a Cinema

Credits: wikipedia.org

Nel 1904 il teatro venne acquisito dalla Società Suvini Zerboni che aggiunse al cartellone ulteriori spettacoli come le operette e qualche rivista. Nel 1925 fu trasformato in cinema dove quotidianamente venivano riprodotti film e avanspettacolo, genere di spettacolo teatrale comico sviluppatosi in Italia fra gli anni trenta e gli anni cinquanta.

# La morte e la rinascita del “piccolo” Teatro Fossati

Credits: claypaky.it

Esattamente 25 anni dopo venne convertito in cinema ma il suo successo e la sua notorietà videro consumarsi lentamente al punto che nel 1970 chiuse i battenti. Nel 1986 però ci fu un ulteriore novità. Il Teatro Fossati riapre con un nuovo nome, il “Piccolo Teatro Studio”, e da quel giorno diventerà lo spazio dedicato agli allievi della Scuola di Teatro del Piccolo. 

Fonte: milanovarieta

Continua la lettura con I 10 SEGRETI che si nascondono nel TEATRO ALLA SCALA, il tempio della lirica mondiale

MARCO ABATE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  

 

🛑 Allo studio il FRECCIAROSSA della NOTTE: MILANO-REGGIO CALABRIA

0
Credits: lcnews24.it

Tempi dimezzati rispetto all’Intercity con servizio cuccetta. Il viaggio da Milano fino a Messina, compreso l’aliscafo, durerebbe solo 10 ore. La proposta di Trenitalia nel dettaglio.

🛑 Allo studio il FRECCIAROSSA della NOTTE: MILANO-REGGIO CALABRIA

# Il servizio giornaliero è in servizio da giugno 2020. Il difetto? Troppe fermate

Credits: lcnews24.it

Il servizio ferroviario di Italo e Trenitalia dell’alta velocità dal Nord Italia fino a Reggio Calabria è partito a giugno del 2020, con l’unico difetto di avere troppe fermate al sud e quelle doppie nelle grandi città, da Napoli a Torino. Trenitalia ha ora in valutazione l’introduzione di nuovi collegamenti FrecciaRossa Reggio Calabria – Milano/Torino anche di notte, con fermate solo a Villa San Giovanni, Lamezia, Paola, Firenze, Bologna e Reggio Emilia.

# Aperto un sondaggio rivolto ai clienti abituali per capire l’interesse della tratta notturna

Credits: trainline.com – Servizio ristorante formula Executive

Prima della partenza di questo nuovo sevizio Trenitalia sta conducendo un sondaggio sulle abitudini di viaggio e sull’interesse verso nuovi collegamenti dei clienti che hanno viaggiato da/per la Calabria e la Sicilia, chiedendo loro con quali servizi e a quali prezzi sarà disponibili a usufruirne. I treni utilizzati saranno i Frecciarossa Etr 500 nei quali il servizio di ristorazione sarà operativo dalle 5 del mattino all’1 di notte, con il kit notte composto da cuscino poggiatesta, mascherina e tappi, oltre alla colazione, e per chi opta per la formula Business e Executive.

# La durata del viaggio si dimezza rispetto agli Intercity, da 19 a 10 ore da Milano a Messina, ma senza il servizio cuccetta

Credits: mondointasca.it

La tratta notturna attualmente è coperta dagli Intercity notte con il servizio cuccetta, mentre il servizio fornito dal FrecciaRossa prevedrebbe solo poltrone reclinabili con il vantaggio del dimezzamento dei tempi: l’Intercity Notte impiega 19 ore da Messina a Milano mentre il Frecciarossa Notte, considerando il collegamento in aliscafo, impiegherebbe 8 ore per Firenze, 9 per Bologna/Reggio Emilia, 10 per Milano e 11 per Torino.

Fonte articolo: tempostretto.it

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  

TORRE AURORA MILANO: bellezza o obbrobrio?

0
credits: www.modulo.net

In questi anni sono molte le torri che sorgeranno in città, alcune iconiche, altre banali e alcune al limite tra capolavoro e disastro architettonico. La Torre Aurora Milano sembra oscillare sopra questo limite sottile. Vediamo il motivo.

TORRE AURORA MILANO: bellezza o obbrobrio?

# La nuova torre di 18 piani al Portello che sta infiammando il dibattito cittadino

Credits: Urbanfile – Torre Aurora

Torre Aurora è un complesso immobiliare progettato dallo studio Calzoni e Nicolin, che si affaccia sul quartiere Citylife, dove insisteva il Bersaglio militare, quando al posto della Fiera c’era la piazza d’Armi, in seguito area convertita in vivaio prima dell’abbandono. E’ composta da una torre 18 piani e due stecche di 6 piani con mansarde e grandi terrazzi per un totale di 150 appartamenti.

Credits: Urbanfile

A conclusione del progetto, nell’immagine in alto, una gabbia colore oro andrà a rivestire completamente uno dei lati larghi della torre, come già realizzato nella stecca orizzontale, nell’immagine in basso, e parzialmente nei due lati stretti in corrispondenza dei terrazzi, mentre l’altro lato largo sarà caratterizzato da finestre a filo parete.

Alcuni associano il progetto alle case popolari dei quartieri più periferici di Milano come Corvetto o Gratosoglio oppure all’edilizia sovietica o bulgara, altri non lo disdegnano o lo ritengono un progetto di qualità. Chi avrà ragione? Ecco alcuni commenti ripresi dal blog Urbanfile.

Leggi anche: 3 PROGETTI ICONICI nel FUTURO di Citylife

# I commenti discordi, chi la odia e chi la apprezza: ruberà la scena alla Torre Velasca?

Torre Velasca, Studio BBPR
Torre Velasca, Studio BBPR

Partiamo dai commenti negativi: “abito in quella “zona residenziale” e la torre continua ad essere una porcheria. In quella “zona residenziale” non conosco uno che sia uno che ne apprezzi l’estetica. Ci sono tante nuove realizzazioni in zona ex fiera alcune belle altre meno, ma torre aurora batte tutti per banalità, scompostezza, disarmonia.” Oppure “Il concetto di bellezza è relativo ma questo è assolutamente orrendo.” O ancora “Sembra una architettura bulgara. Ma perché approvano certi progetti?”.

Ecco invece chi difende il progetto: “L’invidia è una brutta bestia… non vincerà il premio come miglior edificio 2021 ma non è per nulla paragonabile all’edilizia popolare di periferia… più che bulgaro è semmai scandinavo il design… girate il mondo prima di parlare!!! O ancheNon sono d’accordo. A me non sembra per nulla brutto: al contrario ripropone la poliedricità della città contemporanea, con tutte le finestre di forma e dimensioni differenti, ci sarà molto verde e soprattutto i materiali sono davvero ben studiati. State sereni che è meglio di quanto sembra…!!”

Ruberà lo scettro di grattacielo più divisivo di Milano alla Torre Velasca? 

Leggi anche: TORRE VELASCA: capolavoro o obbrobrio?

Continua la lettura con: 2021-2023: i NUOVI GRATTACIELI in arrivo a Milano (Immagini)

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

CV MAP 2021: un’azienda dove trovare lavoro ad ogni fermata della metro

0
Cv Map

In un periodo di crisi come quello attuale trovare un impiego è davvero un’impresa titanica. In soccorso arriva la nostra Cv Map: dove lasciare il curriculum per ogni fermata della metro. 

CV MAP 2021: un’azienda dove trovare lavoro ad ogni fermata della metro

Cv Map

La Cv Map propone una selezione con le aziende più vicine a ogni fermata della metropolitana di Milano, dove mandare un curriculum vitae per trovare o cambiare occupazione lavorativa.

LE ALTRE MAPPE

Restaurant Map

Etno Map

La Cultural Map

La Bio Map

La Vip Map

La Summer Map

La Mappa dei Locali LGBT

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

 

MILANO? Una piccola CERIGNOLA. Sorpresa: diversi paesi pugliesi sono più grandi di PARIGI

0
Credits: civico93.it

La Puglia domina tra i comuni più popolati e più estesi d’Italia. Ma quanto sono grandi le città del tacco dello stivale? Nella TOP 3 delle città più estese d’Italia c’è una pugliese e non è il capoluogo di regione. 

MILANO? Una piccola CERIGNOLA. Sorpresa: diversi paesi pugliesi sono più grandi di PARIGI

# La media più alta degli abitanti per comune è in Puglia

Credits: turismopeschici.it

La Puglia è considerata una regione ad alto accentramento urbano. Questo è perchè conta 257 comuni per un totale di circa 4 milioni di abitanti, con una media di 15.000 abitanti per comune che equivale al doppio della media nazionale. In Italia esistono 8000 comuni e 257 tra questi sono pugliesi. La presenza di un forte accentramento nei centri urbani ed un esiguo numero di comuni, ha portato molte città pugliesi a ritrovarsi con un’enorme superficie del territorio comunale. Piccoli comuni con centri di grosse dimensioni risultano essere delle vere e proprie città pur non essendo neanche capoluoghi.

# Il comune pugliese nella TOP3 dei comuni più estesi d’Italia

Credits: civico93.it

Nella classifica tra i comuni italiani più vasti possiamo trovare numerosi comuni pugliesi. Al vertice della classifica troviamo Roma (con una superficie di 1287 km). Seguono a ruota Ravenna e Cerignola, il primo comune pugliese che si estende per 593,7 kmq. Dopo Cerignola troviamo Foggia (509,26kmq) , Altamura (431,38 kmq) , Andria (402,89 kmq), Gravina (384,73 kmq) e Manfredonia.
Manfredonia, sesta in puglia per estensione del territorio comunale e ventisettesima a livello nazionale, si estende per 354,54 kmq di superficie. Il comune sipontino è più vasto rispetto alla provincia di Trieste o di città metropolitane come Milano (181,67 kmq) , Napoli (117,27 kmq) , Parigi (105,4 kmq) e Barcellona (101,3 kmq). La sua vastità però porta numerosi problemi nel gestirlo.

# Manfredonia ha una frazione a oltre 40 km di distanza del centro

Credits: ilsipontino.net

Per assurdo Manfredonia sorge alla periferia del suo stesso territorio comunale, occupando lo spazio dell’estremità settentrionale del suo territorio. Da sottolineare come la città non confina con il comune del paese più vicino, Mattinata, bensì con i comuni di Carapelle, Cerignola e Foggia. La frazione di Borgo Mezzanone fa parte del comune di Manfredonia ma dista oltre 40 km dalla parte centrale.  Il problema sorge nell’amministrare la città, infatti se città come Milano, che raggiunge i 181,67 kmq, faticano nella loro gestione soprattutto nella parte più periferica della città, si può solo immaginare cosa può succedere in città dove le frazioni distano oltre 40 km. Più di una volta si è pensato di rivedere i confini cittadini per facilitarne la gestione ma al momento non c’è stato nessun cambiamento. Intanto Manfredonia continua ad essere uno dei comuni d’Italia più vasti. 

Fonte: manfredonianews

Continua la lettura con Le 7 CITTÀ di MARE più BELLE d’ITALIA

MARCO ABATE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  

Germania PRIMO PAESE europeo a usare CONTRO il Covid gli ANTICORPI presi da Trump

0
Credits: quifinanza.it

Dopo l’acquisto, in autonomia dall’Europa, di ulteriori 30 milioni di dosi di vaccino Pfizer, lo Stato tedesco vuole tutelarsi dai ritardi annunciati nella distribuzione delle fiale. La prossima settimana inizierà la somministrazione della terapia degli anticorpi monoclonali sui contagiati dal virus. Il piano del Ministro della salute Jens Spahn.

Germania PRIMO PAESE europeo a usare CONTRO il Covid gli ANTICORPI presi da Trump

# In arrivo 200.000 dosi, con un investimento di 400 milioni di euro, per far fronte al ritardo nella distribuzione dei vaccini

Credits: quifinanza.it

Come riportato da Berlino Magazine, il Ministro della salute federale Jens Spahn durante un’intervista rilasciata alla Bild am Sonntag ha annunciato che la Germania farà ricorso alle terapie a base di anticorpi monoclonali: “primo Paese in Europa a introdurre questo tipo di trattamento”. Alla base della scelta del Governo tedesco, che “ha già comprato 200.000 dosi, per una spesa complessiva attorno ai 400 milioni di euro” la lentezza nella distribuzione dei vaccini in tutta Europa con l’aggiunta di ulteriori ritardi nelle ultime settimane. La somministrazione, che partirà dalla prossima settimana, almeno inizialmente coinvolgerà solo le cliniche universitarie.

# La stessa terapia era stata usata con successo dall’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump 

Credits: wired.it

Lo scorso ottobre l’ex Presidente Trump aveva contratto il Coronavirus, per curarlo era stato usato un cocktail farmacologico a base di anticorpi monoclonali, prodotto dall’americana Regeneron Pharmaceuticals. La cura aveva funzionato, dato che Trump era stato dimesso dall’ospedale pochi giorni dopo.” Tuttavia va sottolineato che essendo l’ex Presidente degli Stati Uniti in una fase avanzata dell’infezione, insieme alla somministrazione degli anticorpi monoclonali era stato utilizzato il desametasone (un anti – infiammatorio) e l’antivirale remdesevir. 

L’efficacia degli anticorpi monoclonali, come specificato il Ministro della Salute tedesco, è maggiore negli stadi iniziali della presenza del virus e dei sintomi nell’organismo: “somministrati durante i primi stadi della malattia possono aiutare i pazienti ad alto rischio a evitare un decorso grave“. 

Fonte: estratti articolo di Marco Gobbetto per “Berlino Magazine” – Germania primo paese UE a ordinare gli anticorpi presi da Trump contro il Covid

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

«se avessi avuto il potere assoluto, avrei fatto sicuramente qualche sciocchezza»

0
discorso di insediamento di Luigi Einaudi

Pensiero del giorno. Torna d’attualità la frase di Andreotti sul potere assoluto. In quest’epoca sta tornando in auge l’idea che ha prosperato negli anni venti e trenta del secolo scorso: il mito dell’autorità onnipotente che fa il bene del suo popolo esercitando ogni forma di imposizione e disponendo della vita delle persone esigendo obbedienza assoluta.

Sembra naturale ormai accettare di affidare ogni scelta della nostra vita a un’autorità esterna. Sembra naturale ritenere che l’accentramento di poteri sia la soluzione per un’emergenza anche se, dopo un anno di poteri accentrati, questa emergenza non è stata minimamente risolta.

L’accentramento del potere non si esercita solo nell’attività legislativa ed esecutiva, ma anche nel modo di agire sull’opinione pubblica. Alimenta un atteggiamento fideistico verso qualunque decisione su cui si determina un tifo calcistico, invece di centrare l’analisi sulla sfera individuale, ossia per capire quanto ogni decisione stia portando beneficio a ognuno di noi e alla nostra comunità. Come le dittature del novecento si sposta il piano del dibattito su una contrapposizione ideologica invece che sul tema della scelta personale.

La politica degli anni del progresso nell’Italia del dopoguerra era una politica di mediazione di interessi, una mediazione che deve essere necessariamente basata sulla tolleranza delle idee diverse e sul rispetto per la libertà del cittadino nella sua sfera privata.
Lo stesso progresso della società si misura sulla base del progresso della libertà di scelta del cittadino, come è stato con il divorzio, l’aborto, il benessere economico fino ad arrivare anche alla riforma elettorale uninominale che ha dato più potere ai cittadini e meno ai partiti.
Adesso che internet ha dato un forte sviluppo alla possibilità di libertà è come se il potere, che si sente franare la terra sotto i piedi, per difendersi si sia messo a limitare l’azione degli individui. Una limitazione realizzata attraverso varie strategie tra cui quella di separare tra chi accetta in modo fideistico le decisioni del potere e chi invece, provando a giudicarle nel merito, viene denigrato e considerato un nemico da combattere. 

La forza dell’Italia degli anni del progresso culturale ed economico è stata la capacità dei governi di essere uno strumento di mediazione e di pacificazione sociale. Mentre ora sono strumento di estremismo e di esasperazione delle differenze.
Anche perché mancando di una visione per il Paese hanno bisogno del conflitto per giustificare il proprio potere.

Continua la lettura con la cicala e la formica: due facce della stessa moneta

MILANO CITTÀ STATO 

🛑 BOLZANO autonoma di nome e di fatto: è ROSSA ma RESTA APERTA

0
Credits: tgcom24.com

Due colori diversi per la provincia autonoma di Bolzano. Per Roma deve essere rossa: tutto chiuso. Ma Bolzano prosegue con le regole più attenuate d’Italia. Ristoranti, bar, negozi di abbigliamento e scuole rimangono aperti. Il presidente della Provincia autonoma il 15 gennaio aveva confermato con un’ordinanza le misure più blande già in vigore nel suo territorio. Cittadini e commercianti approvano la decisione.

BOLZANO autonoma di nome e di fatto: è ROSSA ma RESTA APERTA

# Tutto aperto, dai bar alle scuole. Il presidente Kompatscher aveva dichiarato: “la riclassificazione dell’Alto Adige come “zona rossa” è avvenuta valutando in modo inadeguato alcune delle specificità altoatesine”

Credits: ilfattoquotidiano.it – Presidente Trentino Alto Adige

La provincia di Bolzano ha fatto valere la sua autonomia decidendo di non recepire l’ordinanza del Ministero della Salute che l’aveva inserita in zona rossa, insieme alla Lombardia ritornata da poco arancio dopo la querelle sui dati errati e alla Sicilia su espressa richiesta del presidente Musumeci. Il presidente Arno Kompatscher durante la conferenza stampa al termine della riunione straordinaria della Giunta provinciale, aveva annunciato di voler mantenere in vigore le norme stabilite con l’ordinanza n. 1 del 2021 con queste motivazioni: I nostri esperti sulla base dei dati sull’attuale situazione epidemiologica e degli sviluppi costantemente monitorati sono giunti alla conclusione che le regole attualmente in vigore possono essere confermate come tali, e che la riclassificazione dell’Alto Adige come “zona rossa” è avvenuta valutando in modo inadeguato alcune delle specificità altoatesine”. 

Leggi anche: Zona rossa per errore. L’EMAIL della REGIONE: RICALCOLATE l’Rt

# Cittadini e commercianti concordi sull’apertura

Credits: tgcom24.com

Non sono solo i commercianti ad essere d’accordo sul fatto di mantenere tutte le attività aperte, pur con le dovute precauzioni: Tenere tutto aperto magari aumentando le misure di sicurezza“. Anche i cittadini ritengono vitale lasciare più libertà per poter aiutare bar, ristoranti “per sostenere una categoria che è stata dimenticata” e negozi di abbigliamento che più di tutti sono stati colpiti dalla crisi economica dovuta alla pandemia. Le scuole, già con la modalità in presenza dal 7 gennaio, continueranno ad accogliere gli studenti per il regolare svolgimento delle lezioni. 

Fonti: Tgcom24, Tecnica della scuola

# Non è la prima volta che Bolzano fa valere la sua autonomia

Credits: lonelyplanet.com Bolzano

Già a inizio della pandemia il presidente della provincia di Bolzano si era fatto sentire con il  Governo, chiedendo la sospensione del contributo della Provincia autonoma al risanamento del disavanzo statale, ovvero di 476 milioni di euro annui per sopperire il mancato gettito fiscale a causa dell’emergenza coronavirus. “Come Provincia autonoma dobbiamo comunque finanziare i servizi essenziali a nostro carico, come la sanità, la scuola e le strade“.

Leggi anche: BOLZANO: “sospendiamo i versamenti allo Stato”. Se le altre regioni del nord facessero lo stesso avrebbero le risorse per fronteggiare l’emergenza economica

Il peso politico di questo territorio è dettato dal suo status di provincia autonoma che le consente la più ampia libertà gestionale e finanziaria prevista dalla Costituzione Italiana. Questo significa che il 90% delle tasse e delle imposte restano sul territorio provinciale, mentre solo il residuo 10% viene trasferito a Roma, un vantaggio enorme per l’economia locale che infatti registra il tasso di disoccupazione più basso d’Italia con il 3,1%. Il “modello Bolzano” è il più simile all’idea che sta alla base del progetto di Milano Città Stato e se anche Milano avesse avuto tale grado di autonomia il sindaco o governatore metropolitano avrebbe potuto emettere la medesima ordinanza per adottare le misure meno restrittive visto l’andamento dell’epidemia in città.

Leggi anche: Modello BOLZANO: PIL pro capite PIÙ ALTO d’Italia e 9/10 delle proprie TASSE TRATTENUTE sul territorio

Continua la lettura con: BOLZANO tiene testa al Governo e dice NO alla ZONA ROSSA

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Le 5 novità del MERCATO IMMOBILIARE in Italia: al top l’HINTERLAND di Milano e i BORGHI della LIGURIA

0
Credits: giroditalia.it

Uscito l’ultimo studio sulla situazione del mercato immobiliare a Milano. Il portale Casa.it ha pubblicato la classifica della case più cercate in Italia nel 2020, suddivise per tipologie e zone: Milano è stata la provincia più cercata, i borghi hanno la meglio sulle altre province, mentre Roma è al primo posto come città. Aumento esponenziale della domanda di baite, chalet e trulli. Ecco le 5 novità più importanti.

Le 5 novità del MERCATO IMMOBILIARE in Italia: al top l’HINTERLAND di Milano e i BORGHI della LIGURIA

#1 La Lombardia la regione più richiesta, poi Lazio e Veneto. Boom del Molise: +76 % rispetto al 2019

Credit: Andrea Cherchi (c)

L’indagine pubblicata di Casa.it con la classifica delle case più cercate del 2020, che mostra i luoghi, le tipologie, le metrature, i prezzi più desiderati dagli italiani, mette davanti a tutti il Nord Italia, seguito dal Centro, dal Sud e dalle isole. Per volumi di ricerca la Lombardia si conferma la regione più ambita, poi il Lazio e il Veneto al terzo posto. Il boom delle domanda è stata però registrato in Molise con un +76% rispetto al 2019, poi Calabria con +58%, il Trentino-Alto Adige +53% e la Puglia con +50%.

#2 I borghi battono tutti i capoluoghi, tranne Milano. Tra i primi tre paesi due sono liguri

Credits: expedia.it

La provincia di Milano è stata la più ricercata in Italia, mentre tutte le altre sono state battute dai borghi. L’incremento nella ricerca è stato del +36% sul 2019, rispetto ai restanti capoluoghi di provincia che sono cresciuti del +33%. Nel 2019 la tendenza era esattamente all’opposto. I tre borghi preferiti sono stati Rapallo, San Benedetto del Tronto e Sestri Levante.

#3 La tipologia di casa più ricercata: appartamento, villa e casa indipendente. Baite, chalet e trulli a +135% rispetto all’anno precedente

Credits: vistivalsugana.it

Rispetto al 2019 non c’è alcuna variazione sulle tipologie di case ricercate: al primo posto troviamo l’appartamento, al secondo la villa e al terzo la casa indipendente, anche se il desiderio di villette a schiera, ville, case indipendenti, rustici/casali è cresciuto in modo più netto rispetto agli appartamenti, in una forbice tra il +56% e il +68%. La crescita esponenziale però si è avuta per baite, chalet e trulli che nel 2020 hanno registrato un +135%

#4 Trilocali primi per l’acquisto, bilocali per l’affitto


La taglia preferita per chi cerca una nuova casa è il trilocale, a seguire bilocale e quadrilocale. Ci sono però differenze decise se scinde tra acquisto e locazione: nel primo caso il trilocale rimane la scelta più frequente davanti a quadrilocale e bilocale, nel secondo caso si inverte la classifica con il bilocale in testa e poi le soluzioni più grandi.

#5 Capitolo prezzi: la fascia più gettonata per l’acquisto è tra i 100.000 e 200.000 euro, per l’affitto tra 401 e 600 euro

Credits: teamclienti.it

A livello di prezzi la classifica rimane invariata rispetto al 2019 sia per la vendita che per l’affitto. La fascia tra i 100.000 e i 200.000 euro è la più scelta per chi opta per l’acquisto di una nuova abitazione, davanti a quella tra i 50.000 e i 100.000 euro e quella con il prezzo compreso tra i 200.000 e i 300.000 euro. Per chi sceglie di andare in affitto al primo posto sono richiesti immobili con un prezzo compreso tra 401 e 600 euro, a seguire nella fascia tra 201 e 400 euro e poi tra 601 e 800 euro.

Fonte articolo: Investire Oggi

Continua la lettura con: La CASA più COSTOSA d’Italia si trova a MILANO

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Mai tanta NEVE in trent’anni: si tornerà a SCIARE dal 15 febbraio?

0
credits: @dolomitisuperski

Mai così tanta neve negli ultimi trent’anni in questo periodo, secondo i dati Arpav. Un record che per ora ha il sapore della beffa visto che gli impianti sono rimasti chiusi. Dopo i tanti rinvii forse si potrà tornare sugli sci dal 15 febbraio. 

Mai tanta NEVE in trent’anni: si tornerà a SCIARE dal 15 febbraio?

# Una stagione rimandata più volte

credits: @foto_meister43

Sulle Dolomiti era tutto pronto per la stagione invernale, ma la seconda ondata di contagi ha fatto svanire il sogno di poter iniziare sia a dicembre sia dopo l’epifania. Il 18 gennaio sembrava la data decisiva, invece le condizioni per poter aprire gli impianti non c’erano ancora, e la neve ha continuato ad accumularsi. Tuttavia, tutti gli operatori dell’arco alpino hanno preso atto delle decisioni e con pazienza e responsabilità hanno atteso il momento per poter aprire gli impianti.

# Secondo gli operatori del settore si potrebbe aprire la stagione in sicurezza

credits: @dolomitisuperski

Gli operatori del settore sostengono di aver iniziato già dall’estate 2020 a preparare le piste per garantire il servizio in totale sicurezza, collaborando con autorità e Comitato Tecnico Scientifico. L’approvazione del CTS del protocollo di funzionamento degli impianti di risalita è arrivata il 21 gennaio e fa ben sperare in un’apertura a partire dal 15 febbraio, recuperando ciò che resta della stagione invernale e successivamente tenere aperto a Pasqua.

Fonte: neveitalia

Continua la lettura con: Il National Geographic INCORONA la LOMBARDIA: D’INVERNO è la NUMERO UNO

ANDRA STEFANIA GATU

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

In arrivo il TRENO veloce 800 KM/H: da Milano si arriverebbe a Napoli in un’ora, a Venezia in 15 minuti

1
credit: tech.everyeye.it

L’uomo continua a sfidare la velocità della luce (senza però riuscirci): in arrivo dalla Cina il treno che raggiungerà gli 800 km/h.

In arrivo il TRENO veloce 800 KM/H: da Milano si arriverebbe a Napoli in un’ora, a Venezia in 15 minuti

Sono passati solo 58 anni da quando Gianni Morandi cantava “andavo a cento all’ora per trovar la bimba mia” come se fosse una velocità ineguagliabile e oggi si parla di treni che sfidano la velocità della luce, nonostante l’obiettivo sia ancora molto lontano. Esistono mezzi di trasporto che raggiungono il triplo della velocità decantata da Morandi ma la Cina sta alzando ancora di più l’asticella: è stato progettato un treno a levitazione magnetica che raggiungerà gli 800 km/h. Ma quando sarà disponibile sul mercato e quali sono le sue caratteristiche?

# Milano-Napoli in meno di un’ora: ecco il nuovo treno super veloce in arrivo dalla Cina

credit: corriere.it

Dalla collaborazione tra China Railway Group, Crcc e i ricercatori della Southwest Jiaotong University di Chengdu è nato il primo prototipo di un nuovo treno Maglev, ovvero a levitazione magnetica. Questo rivoluzionario prototipo consentirebbe di percorrere distanza lunghissime in tempi molto brevi, ad esempio la tratta Milano-Napoli durerebbe un’ora e quella Genova-Venezia mezz’ora scarsa. Al momento la velocità raggiunta dal prototipo è 620 km/h ma il debutto sul mercato avverrà tra sei anni, il tempo necessario per apportare le modifiche necessarie a raggiungere gli 800 km/h. In Cina la comodità del treno raggiungerà quasi la velocità di un aereo.

Il prototipo è stato testato con successo mercoledì scorso su una pista di prova di 165 metri e l’obiettivo più ambizioso del nuovo treno è percorrere la tratta Pechino-Shangai, ben 1.200 chilometri in meno di tre ore.

# Questione di record: è sempre la Cina a battere la Cina

credit: tech.everyeye.it

Il record mondiale dei treni Maglev è detenuto sempre dalla Cina, infatti lo Shanghai Transrapid dal 2004 sfiora i 430 km/h. Nel resto del mondo proseguono i tentativi di raggiungere velocità sempre maggiori ma nessuno ha ancora superato il record cinese. Il Giappone ha annunciato il debutto previsto nel 2027 del collegamento Tokyo-Nagoya che verrà percorso a 500 km/h, ma nello stesso anno è ipotizzata anche l’uscita sul mercato del nuovo treno super veloce cinese. Il treno giapponese supererebbe il record attuale ma dalla Cina arrivano notizie rassicuranti: già adesso il Maglev cinese supererebbe la velocità del convoglio giapponese, raggiungendo i 620 km/h.

# Il principale segreto del nuovo treno? L’azoto liquido

credit: quotidiano.net

Quali sono i segreti dietro a questa strabiliante tecnologia? Secondo gli esperti i segreti sono due: il peso ridotto grazie alla struttura in fibra di carbonio ma soprattutto l’utilizzo dell’azoto liquido invece dell’elio liquido. Una maggior efficienza ad un minor costo: non solo l’azoto liquido riduce quasi a zero la resistenza permettendo ai vagoni di fluttuare sui binari, ma riduce anche i costi. Un ricercatore della Southwest Jiaotong University ha spiegato infatti che «L’elio liquido è molto costoso. Qui otteniamo la superconduttività a una temperatura leggermente superiore utilizzando azoto liquido (-196°C anziché -269°C, ndr), e questo riduce il costo a un cinquantesimo». Sempre a proposito di prezzi, anche la stessa costruzione della linea avrebbe costi minori. L’ingegnere Wu Zili ha spiegato che mentre i prezzi per una normale linea Maglev si aggirano intorno ai 250-300 milioni di yuan al chilometro, per questa nuova tecnologia basterebbero 200 milioni al chilometro (25,5 milioni di euro).

Questo sarebbe il prezzo per veder sfrecciare il treno più veloce del mondo che per il momento unirebbe la Cina, ma in futuro potrebbe collegare anche tutta la nostra Penisola.

Continua la lettura con: Nuove tratte in arrivo: viaggeremo in EUROPA su TRENI superveloci. Anche di NOTTE

ROSITA GIULIANO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Il TRENO del FOLIAGE torna in azione: a un’ora da Milano uno dei percorsi più belli del mondo

0
Credits: akropolismilano.it - Treno del foliage

Torna il Treno del Foliage. Ridimensionato a causa della pandemia Covid-19, torna in azione il noto treno della tratta Domodossola-Locarno, considerato uno dei percorsi più belli del mondo. Le novità: nuove misure di sicurezza e un bonus per ogni biglietto. Andiamo a scoprire di cosa stiamo parlando.

Il TRENO del FOLIAGE torna in azione: a un’ora da Milano uno dei percorsi più belli del mondo

# Il Treno del Foliage riapre i battenti

Il Treno del Foliage è pronto a riaprire i battenti. Il tratto Domodossola-Locarno (Svizzera), noto per i suoi paesaggi dalle sfumature autunnali e per i panorami naturali che lo vedono coinvolto, sarà riaperto nonostante le limitazioni dovute alla pandemia del Covid-19.

# La ferrovia Vigezzina-Centovalli e le valli attraversate

Credits: verbanonews.it/

La ferrovia Vigezzina-Centovalli è stata considerata dalla Lonely Planet la più panoramica d’Italia ed è il punto di partenza per il percorso  che dal 1923 congiunte l’Italia con la Svizzera attraversando la Val d’Ossola e la Valle Vigezzo, chiamata anche la Valle dei pittori. Infine attraversa anche la Centovalli, chiamata così grazie alle valli laterali che la compongono, molto apprezzate dagli appassionati del Trekking e delle escursioni.

# Cosa attraversa il treno nel suo percorso?

Oltre a entrare in un dipinto romantico, un viaggio a bordo del Treno del foliage è anche un’esperienza di pura adrenalina: il convoglio attraversa ben 83 ponti e 31 gallerie in poco meno di due ore lungo un percorso di 52 chilometri di binari con vedute a dir poco spettacolari. Il biglietto, valido per uno o due giorni, prevede un viaggio sull’intera linea con la possibilità di effettuare una sosta intermedia nel viaggio di andata o di ritorno, così da poter visitare una delle affascinanti località attraversate dal treno.

# Cosa si può visitare sul tragitto?

Credits: ascona-locarno.com

Le mete consigliate sono tre:

  • Domodossola, nell’altro Piemonte, nota per la piazza Mercato e per i suoi palazzi storici
  • Locarno, cittadina svizzera che si affaccia sul Lago Maggiore dove è possibile visitare il centro storico, un elegante e romantico lungolago e in fine, nel mese di Ottobre, l’Autunno Gastronomico del Lago Maggiore e Valli, dove è possibile assaporare i prodotti tipici del posto.
  • Il Santuario di Re o il borgo di Santa Maria Maggiore dove viene organizzata la sagra Fuori Di zucca, caratterizzata da eventi autunnali e da mercatini a km zero.

# Sicurezza e precisione svizzera

Credits: sbb.ch

Grazie alle misure di sanificazione costante e al distanziamento fisico, oltre l’obbligo della mascherina, è possibile viaggiare in totale sicurezza a bordo dei treni. Se prima però era possibile giungere sul posto e prendere il primo treno in partenza, ora è necessario prenotare i posti a sedere così da poter rispettare le limitazioni dovute alla pandemia. Inoltre nel 2021 il biglietto di ogni passeggero adulto include un buono di 5 franchi svizzeri da utilizzare per acquistare i prodotti locali presso il mercatino che si svolge tutti i giorni dalle 10 alle 17 nella stazione ferroviaria di Locarno.

Fonte: siviaggia

Continua la lettura con Il TRENO del FOLIAGE: a un’ora da Milano uno dei 10 percorsi più belli del mondo

MARCO ABATE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  

100 MURI di Milano messi a disposizione per gli STREET ARTIST

1
Credits: 7giorni.info

Dopo l’ufficio della Street Art, arrivano nuovi spazi per esprimere la propria arte. Sono 100 i muri messi a disposizione dal Comune di Milano. Ma dove si trovano?

100 MURI di Milano messi a disposizione per gli STREET ARTIST

# Il Comune mette a disposizione 100 Muri

Dopo la creazione dell’ufficio dedicato completamente alla street art,  che ha il compito di censire le opere di arte urbana presenti nel territorio cittadino, verificarne lo stato di conservazione e promuovere la street art attraverso attività di valorizzazione, il Comune di Milano ha deciso di mettere a disposizioni per gli artisti di strada ben 100 muri cittadini liberi. I muri si trovano sparsi per la città, per un totale di settanta zone coperte. 

# Dove posso trovare i muri liberi?

Credits: 7giorni.info

I muri sono essere localizzati grazie alla mappa georeferenziata online che ne individua il luogo e la sua scheda descrittiva. Sul luogo è presente un cartello in cui è scritto che “L’Amministrazione Comunale declina ogni responsabilità per i danni in cui potrebbero incorrere i soggetti terzi e i fruitori di questa superficie murale, a causa della realizzazione di disegni e/o pitture, qualora non abbiano adottato tutte le precauzioni necessarie a evitarli”. Questo è utile per riconoscere il muro sul quale gli artisti di strada possono sprigionare la loro fantasia realizzando i graffiti che oggi giorno sono sempre più visibile sui muri della città.

# No autorizzazioni e no tariffe. Ma in caso di scritte offensive?

Credits: milano.repubblica.it

L’amministrazione, dopo aver concesso questi spazi, garantisce ai propri cittadini che eventuali scritte offensive a persone, religioni o organi di stato, saranno rimosse nel minor tempo possibile e i costi saranno a carico dell’amministrazione stessa. Per la creazione dei murales non occorre richiedere particolari autorizzazioni e non prevede nessun pagamento di tariffe, motivo per il quale è possibile anche creare nuove opere di street art su quelle già realizzate. Per le vie di Milano ci aspettiamo grandi opere artistiche, e chissà, se un domani dovessero essere riprodotte su tela ed esposte alla Pinacoteca di Brera? Intanto non ci resta che aspettare e goderci la creatività dell’arte di strada e dei suoi artisti.

Fonte: finestresullarte

Continua la lettura con Street Art IMPERDIBILE: 10 graffiti di Milano

MARCO ABATE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  


TLAPSE | Your Project in Motion