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La CASCINA BOLDINASCO e le cascine di via Gallarate

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cascina boldinasco
Credits: piuturismo.it

Da centro agricolo, a luogo di alloggi sociali, a location per feste.
Forse non tutti sanno che la Cascina Boldinasco rappresenta, insieme a tutte le altre cascine sparse sul territorio, la vocazione agricola del Comune di Milano.

Nel borgo sviluppato in via Gallarate si trovano, oltre alla Boldinasco, altre due cascine, la Pobba e la Colombara, e occupano un’area di ben tre chilometri quadrati.

Il piccolo nucleo agricolo che formava la Cascina Boldinasco era formato da due cortili chiusi con abitazioni, portici, depositi e stalle.

Nonostante vantasse delle tecniche e dei macchinari più moderni, la sua attività agricola cessò a seguito del dopoguerra perché dai suoi campi venne estratta la sabbia e la ghiaia utilizzata per costruire Milano che era stata distrutta dai bombardamenti.

Venne acquistata nel 1924 dal Comune di Milano, anche se della cascina rimase ben poco, e venne adibita ad alloggi sociali, fino a quando, nel 2006, venne abbandonata definitivamente, nonostante le possibilità proposte di riqualificazione.

Anche quest’anno è andato in scena “COOPI Cascina Aperta”, l’evento che apre le porte della Cascina Boldinasco, mettendo a disposizione il sontuoso giardino vestito a festa per ospitare laboratori per bambini, massaggi solidali, dibattiti e proiezioni, una cena solidale e jazz sotto le stelle.

ALESSIA TARABINI

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Elliott Erwitt in mostra

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USA. New York City. 1974.

La nuova mostra del MUDEC Elliott Erwitt analizza in modo particolare la famiglia, in tutte le sue declinazioni!

Niente è più assoluto e relativo, mutevole, universale e altrettanto particolare come il tema della famiglia. La famiglia ha a che fare con la genetica, il sociale, il diritto, la sicurezza, la protezione e l’abuso; la felicità e l’infelicità. Mai come oggi è tutto ed il suo contrario, e niente è capace di scaldare di più gli animi, accendere polemiche, unire e dividere come il senso da attribuire al termine famiglia. Solido, eppure così delicato. Là, dove la parola si ferma o si espande a dismisura, può intervenire la fotografia, che sin dalla sua nascita tanto fu legata proprio a questo tema.

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Apophis Club per intenditori

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Sappiate che ci si accede con iscrizione, ma io penso che questo luogo valga la pena di mille iscrizioni.

Apophis Club apre i battente durante la Fashion Week del 2017, e sorge sulle ceneri di un vecchio night. Vi avviso, è di classe: poca luce, solo un fascio di led, minimal e chic.

Luce non serve, perchè l’Apophis è un club e quello che si fa è ballare, con una programmazione settimanale a sorpresa di dj.

La vera chicca di questo posto per intenditori è l’offerta alcoolica. Si punta su tequila e gin ed il risultato sono cocktail strepitosi, come il Martini Moon con tequila con infusione di camomilla, succo di limone, sciroppo di miele, albume d’uovo e assenzio.

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Halloween at Le Banque

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Quando hai voglia di ballare tutta notte, fino al mattino, dove vai? Le Banque!

Quando hai voglia di ballare tutta notte la Notte di Halloween, dove vai? Le Banque!

Si inizia alle 20.00 con l’aperitivo e si prosegue con un party a tema! Puoi mancare a questo appuntamento? Se vuoi ballare fino al mattino, divertirti e fare casino, no!

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I PIRATI della Martesana

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pirati

Facevano incursioni sventolando un bianco teschio su sfondo nero, navigavano su grossi galeoni, negli oceani in tempesta, assaltavano mercantili incutendo terrore agli equipaggi.

I pirati raccontati in tanti romanzi, alcuni dei quali diventati leggendari, per quanto incredibile possa sembrare, compivano i loro assalti anche a Milano!

piratiNon utilizzavano grosse navi ma piccole imbarcazioni, non sparavano con cannoni, preferendo coltelli e carabine, qualcuno avrà anche avuto l’occhio bendato e l’uncino al posto della mano, un pappagallo non troppo colorato sulla spalla, ma lungo il Naviglio Martesana non erano tanto rare le loro scorribande.

La refurtiva, anziché in qualche remota isola caraibica, veniva nascosta nelle sciostre lungo le sponde dei Navigli.

Milano non finisce mai di stupire.

 

Per saperne di più: Quelli che Milano. Storie, leggende, misteri e varietà

 

ANDREA URBANO

 

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Anche Milano ha il suo Vino DOC: le CANTINE da visitare

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vino doc
Credits: turismosancolombano.it

Se pensiamo a Milano, forse il vino non è la prima cosa che ci viene in mente. Eppure, la città metropolitana di Milano ha il suo vino DOC! E di questo dobbiamo ringraziare un referendum.

Anche Milano ha il suo Vino DOC

In piena Pianura Padana, sorge una collina, alta quasi come la sua Madonnina, dove viene prodotto il vino DOC “San Colombano”.

Leggi anche: San Colombano è una COLONIA di Milano

San Colombano al Lambro è un paese enclave della Città Metropolitana di Milano. I comuni limitrofi, infatti, appartengono ad altre provincie. Specificatamente a quelle di Lodi e Pavia (non confina con altri paesi della città metropolitana di Milano), questo perché quando nel 1992, fu costituita la provincia di Lodi, San Colombano al Lambro rimase sotto la provincia di Milano, per volontà dei propri abitanti a seguito di un referendum (ci piace!).

IL TERRITORIO

 

 

La “collina di San Colombano” per la sua particolare posizione, che la espone favorevolmente al sole, per i suoi terreni, in cui si alternano zone sabbiose a zone ricche di minerali (carbonato di calcio, di cloruro di sodio, di iodio, di ossido di ferro, di anidride solforosa e carbonica), la rende particolarmente ideale per la crescita e le coltivazioni di vitigni.

Una vocazione vinicola, che sembra risalire sin dalla lontana epoca dell’Impero Romano. Se vi trovate in collina e siete fortunati, nelle giornate limpide, potrete godere di una splendida visuale su tutta la Pianura Padana.
Nel territorio operano 8 cantine, e sulla collina di “San Colombano” vengono coltivate principalmente uve Croatina, Barbera, Chardonnay, Pinot Nero ed Uva rara.

I VINI PRODOTTI

Se amate i vini rossi, intensi e profondi o i vini bianchi dal gusto caldo e avvolgente, i vini DOC “San Colombano” potrebbero rispecchiare le vostre esigenze.
Nel 1984 viene ottenuto il riconoscimento di zona a denominazione d’origine “S. Colombano”: specificatamente, per la produzione di vino rosso, realizzato con uve Croatina 30-50%, la Barbera 25-50 % e l’Uva Rara, max 15 %.
Possono concorrere fino ad un massimo del 15 % altre uve rosse raccomandate. Tra cui il Merlot e il Cabernet Sauvignon, usate dai produttori per dare finezza ed eleganza al loro vino.

Con la modifica del disciplinare di produzione del DOC San Colombano del 2002, è stata richiesta e concessa anche la produzione del DOC San Colombano Bianco, prodotto con vitigni Chardonnay (min. 50%) e il Pinot Nero (min. 10%).
Nelle Cantine di San Colombano vengono prodotti anche i vini IGT “Collina del Milanese” delle seguenti varietà:
– Bianchi, anche nelle tipologie frizzante e passito;
– Rossi, anche nelle tipologie frizzante e novello;
– Rosati, anche nella tipologia frizzante.

Se vorreste trovate il Duomo anche in un vino, al Vinitaly del 2019 l’azienda “Nettare dei Santi” ha presentato per l’occasione il “Domm rosè, con l’etichetta dedicata al Duomo di Milano.
E quale migliore accostamento per una degustazione con gli eccellenti formaggi DOP del territorio, quali Gorgonzola, Taleggio, Grana Padano e Quartirolo.

CANTINE

SE non siete mai stati sulla collina viticola del milanese e volete degustare i suoi vini e le sue peculiarità gastronomiche, forse è arrivato il momento di conoscere qualcosa di nuovo.
Qui sono riportate le cantine, che potete anche visitare, che operano e producono sul territorio di San Colombano al Lambro.

Az. Agricola Nettare dei Santi
Via Capra, 17 – 20078 San Colombano al Lambro (MI)
Tel. 0371 897381 – Fax: 0371 200523
info@viniriccardi.comwww.nettaredeisanti.it

Az. Agricola Panigada Antonio
Via della Vittoria, 13 – 20078 San Colombano al Lambro (MI)
Tel. 0371 898795 – Tel e Fax: 0371 89103
info@banino.itwww.banino.it

Az. Agricola Pietrasanta – Vini e Spiriti
Via P. Sforza, 55 – 20078 San Colombano al Lambro (MI)
Cell. 346 7219996 – Fax: 0383 720002
cantinapietrasanta@mtvlombardia.com – www.cantinepietrasanta.it

Az. Agricola Casa Valdemagna di Bassi Diego
Via E.Azzi, 96 – 20078 San Colombano al Lambro (MI)
Tel: 0371 897230 – Cell: 338 3718436 – 347 9668891
casavaldemagna@email.itwww.casavaldemagna.it

Az. Agricola Gruppo Vignaioli
di Cesari & Carrara s.s.
Via Capra – 20078 San Colombano al Lambro (MI)
Tel. e Fax: 0371 898733 – Cell: 349 1706991
gruppovignaioli@libero.itwww.gruppovignaioli.it

Az. Poderi di San Pietro
della Neuroni Agrari s.r.l.
Via Steffenini, 2/6 – 20078 San Colombano al Lambro (MI)
Tel: 0371 208054 – Fax: 0371 208084
info@poderidisanpietro.itwww.poderidisanpietro.it

Az. Agricola Panizzari Angelo
Via Madonna dei Monti, 43 – 20078 San Colombano al Lambro (MI)
Tel: 0371 897613 – Fax: 0371 898966
info@panizzariwine.itwww.panizzari.net

Società Agricola Faverzani
Via Graffioni, 6/16 – 20078 San Colombano al Lambro (MI)
Tel: 340 4161724
info@vignetofaverzani.itwww.vignetofaverzani.it

LUCIA MARTINAZZO

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Profondo Rosso Segreto

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Cinema d’autore in un luogo segreto nel cuore di Milano. Non è la trama di un oscuro film massonico.

Ca’ Granda ti offre la possibilità di tuffarti nel mondo di Hollywood e Cinecittà, godendoti intramontabili film del passato da gustare nel suggestivo antico Sepolcreto della Chiesa dell’Annunciata, per vivere questo luogo come fossi a casa tua.

Questa volta la proposta è più che allettante:Profondo Rosso di Dario Argento, il tutto abbinato ad un luogo spettacolare e ad una cena unica, ti consentirà di scoprire una parte segreta di Milano e vivere un’esperienza unica rivedendo film che difficilmente trovi nei cinema o in tv. Cosa aspetti? Corri a prenotare il tuo biglietto!

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VILLA CLERICI, la “Villa delle delizie” a Niguarda

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Villa Clerici

Ribattezzata “Villa di delizie in Sede di Niguarda” per lo splendore e la notorietà che raggiunse in breve tempo, Villa Clerici rimane una delle pochissime testimonianze del tessuto nobiliare del quartiere di Niguarda, a nord di Milano.

 

Origini: luogo di villeggiatura

Commissionata da Giorgio Clerici per magnificare l’ascesa sociale della famiglia arricchitasi con il commercio della seta, la villa fu eretta tra il 1722 e il 1733 dall’architetto Francesco Croce, il costruttore della guglia maggiore del Duomo. La villa restò nelle mani della famiglia Clerici, che fece costruire anche Palazzo Clerici nell’omonima via del centro, per più di due secoli durante i quali la residenza fu abbellita e ampliata.

Si ricorda in particolare l’intervento di espansione voluto da Antonio Giorgio Clerici che in quell’occasione soprannominò il palazzo “Villa di delizie in Sede di Niguarda” per sottolinearne il carattere di residenza suburbana posta lontano dalla città in cui ritirarsi nel periodo di villeggiatura, come d’uso tra le famiglie nobili milanesi.

Palazzo e parco

Passando attraverso una monumentale cancellata, anticamente appartenente alla vicina Villa Litta, si accede al cortile d’onore sul quale si affaccia la villa, costruito come un giardino all’italiana con statue e decorazioni. Ma uno spazio verde ben più interessante è nascosto allo sguardo dei passanti. Un vasto parco si estende sul retro con statue, gruppi scultorei, fontane, zone verdi e con un vero e proprio teatro all’aperto, fornito di platee e quinte. Una location teatrale da sogno, purtroppo non agibile. Il tutto è circondato dalle due ali laterali del palazzo che ha caratteristica pianta ad U e si eleva su due piani.

La Sala degli Specchi

Gli spazi interni della villa conservano elementi di grande pregio con soffitti a cassettone decorati e pitture a cornice delle porte e delle finestre. Affreschi risalenti all’originaria decorazione pittorica si trovano nel salone d’ingresso, con il Ratto di Ganimede, mentre in una saletta adiacente si può ammirare una rappresentazione della Giustizia. Al piano rialzato, è notevole la Sala degli Specchi decorata all’inizio dell’Ottocento con dipinti a trompe-l’oeil e un soffitto a cassettoni.
Le sale del primo piano, decorate con altrettanto pregio, oggi ospitano molteplici iniziative ed attività culturali.

Oggi

Oggi la villa è innanzitutto un polo di alta formazione musicale e divulgazione musicale, soprattutto rivolto ai giovani. È anche sede di altre numerose realtà: della Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei, di un centro Psicopedagogico e dell’Università LUM-Jean Monnet.

LETIZIA DEHÒ

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HALLOWEEN MILANO

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Hallowen a Milano
Hallowen a Milano

La notte più paurosa dell’anno è alle porte: giovedì 31 Ottobre sarà la notte di Halloween!
Una festa popolare di origine celtica, tipica degli Stati Uniti e diventata un must anche in Italia. Si celebra tra la notte del 31 ottobre e il 1 novembre, con scherzi e travestimenti terrificanti e macabri, il famoso: “Dolcetto o scherzetto”?
Milano è da sempre una città molto attenta a festeggiare al meglio ogni evento, e anche per la notte di Halloween i molteplici locali della città si preparano per organizzare feste e party tematici. Tutto si addobba a tema: vampiri, streghe e mostri diventano i protagonisti della notte. Mentre le zucche e le candele troneggiano in ogni angolo della città.
Ma come scegliere la location perfetta in base ai propri gusti e alle proprie esigenze? Moltissime sono le proposte che offre il variegato palinsesto milanese. Per scegliere la soluzione ideale arriva in soccorso il sito www.halloweenmilano.it dove il qualificato e attento staff del portale ha selezionato per voi solo le strutture più serie, alla moda e trendy della città.

Notte di Halloween all’insegna del divertimento

Chi vuole cogliere l’occasione di festeggiare la lunga notte di Halloween fino a tarda notte, potrà optare di scegliere tra le tante, splendide Discoteche di Milano. Strutture che organizzano party tematici, dove nulla è lasciato al caso: dagli allestimenti dove troneggiano vampiri, streghe e mostri, ai party che propongono intrattenimenti tutti da vivere. Spesso vengono proposti dei gustosi e ricchi imperiali buffet di aperitivo per iniziare la serata, o in alternativa ricche e prelibate cene con menù guidati e serviti. Il tutto in atmosfere uniche, con candele e zucche protagoniste delle tavole. Nel dopocena sono scatenati e irrefrenabili i divertimenti proposti, si balla e ci si scatena in pista alla migliore musica dei più bravi Dj Set del momento.
È gradito il dress code in maschera, preferibilmente seguendo il tema del party. Quest’anno protagonista di tante feste è Joker, il famoso clown, irriverente e psicopatico, nemico numero uno di Batman.
Tanti sono i Locali che nella frenetica capitale meneghina, propongono una serata di Halloween indimenticabile. Nella sezione dedicata del sito potrete scegliere quella più in linea con le vostre esigenze. Locali dalle molteplici atmosfere: da quelli più semplici e spartani dove si respira un’aria calda e conviviale, ai locali più eleganti, dove nulla è lasciato al caso e ogni dettaglio è curato nei particolari.
Spesso i locali sono la soluzione ideale anche per chi vuole festeggiare la lunga notte degli orrori, in compagnia dei propri bambini. In molti casi vengono infatti organizzati degli speciali intrattenimenti su misura per i più piccoli. Gustosi e prelibati sono i buffet di aperitivo proposti, spesso con piatti a tema, accompagnati da golosi drink e da tanta animazione: musica live, musica dei Dj Set, cabaret e tante sorprese.

Una notte tutta da vivere

Gli amanti della buona tavola potranno scegliere il Ristorante ideale nella sezione dedicata.
Le sale si allestiscono per l’occasione e nelle cucine vengono studiati e preparati dei menù, a volte con piatti tematici. Tante le cucine tra cui scegliere: dalla tradizionale Italiana, alle più ricercate Regionali, alle particolare etniche. Tante sono le proposte tra cui scegliere.
Immancabili i menù studiati appositamente per i bambini. Gli allestimenti prevedono zucche e candele che rendono le atmosfere calde e conviviali. Durante la cena vengono proposti speciali intrattenimenti: dalla musica live, alla baby dance, al trucca bimbi. Una lunga notte degli orrori che sarà apprezzata da grandi e piccini!
Atmosfere uniche e particolari, a tratti surreali, sono quelle proposte nella speciale categoria dedicata alle Ville e Castelli. Una villa elegante e raffinata o un antico castello sono le location perfette per ricreare l’atmosfera giusta per festeggiare la paurosa notte di Halloween. Per l’occasione vengono organizzati dei fantasiosi party a tema. Spesso si inizia la lunga serata degustando prelibati cenoni con menù guidati, nelle splendide sale allestite con candele, zucche e luci soffuse, per creare un’atmosfera surreale, per poi proseguire nel dopocena con feste in maschera e tanta musica dei Dj Set.
Per qualsiasi dubbio o domanda basta contattare lo Staff di Halloween Milano, sia online sia telefonicamente, 24H su 24H (Call Center informazioni & Prenotazioni: 0284571125).

LA REDAZIONE

Kill Bill Vol I

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Al Cinema Beltrade vi attende un film di Quentin Tarantino, che vi lascerà stupefatti!

Kill Bill Vol I,è un film unico, diretto dal grande genio di Tarantino. Come perdervelo sul grande schermo?

Ma di che si tratta?

Kill Bill Volume 1 racconta le vicende di una donna conosciuta col nome di “The Bride”, la sposa (Uma Thurman), che subisce una terribile imboscata durante le sue nozze: tutti gli invitati, il marito e il figlio che ha in grembo vengono brutalmente sterminati. Dopo essersi svegliata da un coma di 4 anni, la donna intende vendicarsi nei confronti dei responsabili del massacro, che sono per altro vecchi compagni di una vita che si è lasciata alle spalle…

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La RIQUALIFICAZIONE della Stazione Centrale: via Sammartini e i negozi del tunnel

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Magazzini raccordati
Magazzini raccordati

Sembra che possa partire a breve la riqualificazione dell’area di “coda”della Stazione Centrale, i Magazzini Raccordati (ognuno con una superficie approssimativa di circa 300 metri quadri) creati sotto il rilevato ferroviario della Stazione.

Cosa erano: magazzini e negozi collegati ai binari

Planimetria magazzini
Planimetria magazzini

In origine erano 126 spazi commerciali, dal tunnel di viale Brianza dal lato di via Ferrante Aporti e da viale Lunigiana sull’altro lato, quello di via Sammartini che fungevano da magazzini, negozi e altri spazi commerciali agevolati dal fatto che a livello stradale erano facilmente collegati da un binario che correva nei sotterranei della stazione, utilizzato per il trasporto di derrate alimentari e postali.

Annunciato ormai due anni fa, il progetto per riqualificare questi spazi commerciali pare stia per partire, come confermato dall’Assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran. Un operazione che dovrebbe riportare vivibilità ad un’area fortemente degradata e dove i comitati dei cittadini in primis, chiedono da anni una riqualificazione.

Un nuovo parcheggio e la pedonalizzazione di piazza Luigi di Savoia

Innanzitutto partirà un cantiere per creare un parcheggio di 600 posti auto a raso sotto i rilevati ferroviari, tra il Memoriale della Shoah e il primo tunnel che collega viale Brianza con viale Lunigiana. Il parcheggio avrà una superficie di circa 26.400 mq e offrirà 430 posti auto e 75 posti moto.
Al termine dei lavori sarà possibile la sistemazione e pedonalizzazione di piazza Luigi di Savoia, progetto già finanziato dal ministero delle Infrastrutture. Primo passo per rigenerare anche i 40 mila metri quadrati dei Magazzini Raccordati.

Al progetto congiunto di Grandi Stazioni gruppo rfi, del Comune, delle associazioni di cittadini e di albergatori della zona si aggiunge anche Ventura Projects, gruppo di designer da anni protagonista durante il Fuorisalone a Lambrate e che lascia definitivamente i capannoni dell’”East Side” per approdare qui.

L’obiettivo principale del progetto

Credits: lilimadeleine.com – Il futuro Mercato Centrale

Ridare vita a questi spazi e all’intera zona a nord della Stazione Centrale, dove si trovano NoLo da un lato e Ponte Seveso Greco dall’altro, per ridurre il degrado e aumentare il livello di sicurezza.

Tra le attività viste in apertura, anche se al momento la tabella di marcia non è stata rispettata, un grande mercato coperto “Il mercato Centrale”, sulla falsa riga di quello di Roma Termini, chiuso da un grande dehors e da vetrate che affacciano in strada.

Problemi in vista? L’unica difficoltà all’orizzonte è l’incertezza sugli investimenti dei privati, condizione necessaria del progetto. Sembra che gli incerti risultati economici di diverse attività commerciali nei locali esterni della stazione tengano distanti i possibili investitori. Questa potrebbe essere la vera causa dei ritardi di un progetto di cui si parla a lungo.

DANIELE VASTA

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Le origini di NoLo, il primo QUARTIERE BRANDIZZATO di Milano

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origini di nolo
Credits: twitter.com/aleteddina

NoLo, acronimo di NOrd LOreto o di NOrth of LOreto per gli anglofili, è il primo quartiere brandizzato della storia di Milano. Raggruppa il rilievo ferroviario della Stazione Centrale, via Padova, viale Brianza e Loreto ed è sito in larghissima parte nel Municipio 2.

L’origine del suo nome è misteriosa e leggendaria. L’aneddoto ci arriva direttamente da Francesco Cavalli, fondatore e direttore dello studio di design LeftLoft che in una famigerata intervista rilasciata al Sole 24 Ore racconta che «l’idea di NoLo è sbocciata negli Stati Uniti, nel 2013. Ero al Brooklyn Social Bar con Luisa Milani e Walter Molteni, grafici dello studio La Tigre, scherzando tra un bicchiere e l’altro sulla possibilità di creare un brand di quartiere, un contenitore adatto alla trasformazione. A conti fatti s’è rivelata un’operazione di branding a costo zero, realizzata con il passaparola: abbiamo cominciato a usare questo nome, che ha preso a circolare».

 

Leggi anche: La rivoluzione di NoLo

A modellare e definire ancora di più l’identità di NoLo è arrivato, a partire da gennaio 2016, il gruppo Facebook NoLo Social District, mutuato dall’esperienza delle prime social street bolognesi e creato (nonché tuttora guidato) da Sara e Daniele. È stata soprattutto la sua spinta propulsiva a portare positività in una zona che si sentiva abbandonata a sé stessa e al degrado.

Da lì sono nate una miriade di iniziative di valorizzazione degli spazi, su tutte forse l’idea visionaria della biennale d’arte contemporanea BienNoLo, che hanno reso il mega quartiere un’area d’attrattiva, portando con sé ovviamente lo yin dell’aumento sproporzionato dei prezzi delle case tout court.

origini di nolo
Piazza Morbegno, uno dei cuori pulsanti di NoLo. Credits: Urbanfile

Un’altra menzione se la merita COA T28 (Centro Occupato Autogestito T28), del ribollente network A/I, la cui missione è, ipse dixit, “autonomia e contropotere”, e quindi proprio per questo al centro di molte controversie, non ultima quella inerente alla recinzione antispaccio voluta dai furiosi residenti della zona.

Insomma, NoLo pare essere una zona più variopinta che mai.

Non fatevi ingannare, però: sono ancora in pochi, pochissimi, tra i suoi abitanti, a dire di essere di NoLo. Rovereto, via Venini e le varie denominazioni classiche sono ancora lì a definire il senso di appartenenza. NoLo è un nome inventato, buono per i media e per vendere gli eventi, ma il posto da chiamare casa rimane ancora quello antico.

 

HARI DE MIRANDA

 

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Salvini e il rapporto col consenso: il pericolo del successo

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Perdere il potere può non essere un problema per un politico: può capitare nel suo percorso di trovare e poi perdere delle posizioni di comando. Il problema di Salvini sembra un altro.

Analisi psicologica della perdita del potere di Salvini

L’immagine che viene in mente è quando Salvini si è messo a piangere parlando con la gente. L’errore nasce quando si rimane vittima del feeling con la gente e poi quando nasce la paura di non essere più amato dalla gente. Quella è stata la paura che ha portato Salvini a compiere una serie di errori e di contraddizioni nella fase della crisi di governo.

Il pericolo all’orizzonte per Salvini

Molti leader cadono quando si innamorano della massa, che determina una perdita di lucidità che fa crollare tutto. Perché il leader deve usare il consenso per guidare il popolo al bene comune, non può mettersi in coda al popolo.

Ogni leader sbaglia o con le donne o quando si innamora del consenso. Capire queste dinamiche è fondamentale.

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Renzi, il Bomba: quando il potere ti scoppia tra le mani
Sesso e potere: perchè tanti leader crollano sul sesso

SCUOLA DI PSICOLOGIA POLITICA DI MILANO CITTA’ STATO

Se condividi questo modo di osservare la realtà, ti invitiamo alla scuola di psicologia politica, dove il successo o il fallimento dei leader politici viene analizzato esclusivamente per aiutare ogni partecipante a mettere in luce le sue caratteristiche distintive e i complessi che lo deviano da un corretto esercizio del potere.  

Se ti può interessare frequentare la scuola di psicologia politica e di leadership sociale di Milano città stato, prenotati per un incontro conoscitivo scrivendo a info@milanocittastato.it (Oggetto: Scuola di psicologia politica)

Lezione zero: c’è la possibilità di partecipare a una lezione zero gratuita a numero chiuso. Durante l’incontro rilasceremo anche ogni informazione utile.

Mercoledì 6 novembre ore 18.30 (fine ore 20.30).
Per prenotarsi o per informazioni: info@milanocittastato.it (oggetto: scuola politica) Posti limitati

ISTRUZIONE alla Milanese: un modello di studi più coerente alle esigenze del territorio

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Scuola: studenti in classe.
Credits: ansa.it - Scuola: studenti in classe.

Quotidianamente ci interfacciamo con i dati che ci arrivano inerenti alla disoccupazione. Dall’altro lato sono sempre più le aziende del territorio, che lamentano di non trovare personale qualificato, in particolar modo operai e tecnici specializzati. A quanto pare, le proposte di lavoro non coincidono con le disponibilità di specifiche professionalità. C’è qualcosa quindi che si è inceppato.

Ci si chiede dunque: c’è correlazione tra la capacità del sistema scolastico, in particolar modo quello inerente alla scuola secondaria superiore, di preparare i profili richiesti dal tessuto produttivo ed industriale del territorio milanese? Serve dunque forse un programma di formazione scolastica, attinente al tessuto industriale e produttivo del territorio milanese? 

L’ATTUALE PROGRAMMA DI FORMAZIONE SCOLASTICO NAZIONALE È OBSOLETO

L’attuale programma di formazione scolastico nazionale, purtroppo, continua a formare i ragazzi su professioni che attualmente non rispondono più alle esigenze del mercato del lavoro, in un periodo socio-economico di continue trasformazioni. Molte delle professioni che si svolgono ancora oggi, tra pochi anni non esisteranno più e la vera differenza la faranno la conoscenza e la competenza. Scarsi livelli di istruzione e di qualificazione costituiscono le premesse della disoccupazione e di un allontanamento dal mercato del lavoro. E se molti degli gli atenei Universitari milanesi, sono già proiettati all’innovazione industriale e professionale, non si può dire altrettanto della formazione della scuola superiore. Ed è proprio sulla ricerca di tecnici ed operai specializzati, che si concentrano le maggiori difficoltà di reperimento delle aziende.

Per costruire un’efficiente sistema di gestione delle risorse umane adatte a supportare un’adeguata  crescita industriale, occorre quindi ripartire dal sistema formativo, ancora troppo ancorato a sistemi e meccanismi obsoleti.

IL TESSUTO INDUSTRIALE E PRODUTTIVO MILANESE, NON PUO’ PIU’ ASPETTARE

Milano è stata da sempre votata a fare impresa, ogni giorno nasce 1 startup, per lo più innovative e l’industria 4.0 sta erompendo come quarta rivoluzione industriale, richiedendo livelli superiori di formazione, come competenze interdisciplinari necessarie a supportare l’innovazione continua, di prodotto e di processo, perseguita dal settore, facendo leva sulle tecnologie innovative, dove le macchine stanno progressivamente sostituendo i lavori manuali richiedendo meno forza lavoro, ma alte competenze sulla gestione di queste strumentazioni.

Nessuno vuole togliere il diritto all’istruzione come qualcuno sbandiera, rendendo i programmi di formazione scolastica attinenti al territorio e differenziati. L’obiettivo è far diventare l’istruzione parte integrante nell’evoluzione e nella crescita economica del territorio. Si vuole e si deve investire sul futuro, mettendo in contatto diretto la formazione scolastica con le peculiarità economiche ed aziendali del nostro territorio, rispondendo alle loro esigenze. Il programma di formazione scolastica non può più essere separato dall’identità del territorio ed in particolare dal relativo mercato del lavoro.

L’omologazione ad una formazione a livello nazionale, per lo più obsoleta, non ci permette di essere competitivi a livello mondiale.

L’evoluzione ed il progresso non aspettano.

LUCIA MARTINAZZO

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Il MEGLIO a MILANO

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Credits: dissapore.com

Godersi il meglio del meglio di quello che offre la città. Ogni tanto ci vuole, fa bene all’umore, rigenera. A volte potrà soffrirne  la carta di credito, ma ne varrà la pena. A Milano, infatti, si può trovare qualsiasi cosa, a qualsiasi prezzo, basta sapere dove andare. C’è un posto giusto per ogni desiderio tradizionale o non convenzionale che sia.

Allora scopriamo il “MEGLIO” della città.

Il MEGLIO a MILANO

LA MIGLIORE STRADA DELLO SHOPPING DI MILANO – Via della Spiga

fonte: Wikipedia
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Vince su tutte Via della Spiga. Qui passeggia solo bella gente, che siano uomini, donne, bambini e anche gli amici a quattro zampe. Tutto è terribilmente chic, curato in ogni minimo dettaglio. Che dire dei negozi? Quanto c’è di meglio in fatto di moda, tendenze e brand.

IL MIGLIORE PANETTONE PERSONALIZZATO – Cova
fonte: Tripadvisor
Personalizzati, su ordinazione e lavorati artigianalmente. I panettoni di Cova sono un classico della tradizione meneghina e uniscono ingredienti di prima qualità alla creatività di esperti maestri pasticceri. In alcuni casi la forma e l’impasto classico vengono rivisitati e viene unito il cioccolato e la pasta di zucchero dando un tocco nuovo ad uno dei più classici dolci della tradizione. (Pasticceria Cova Via MonteNapoleone, 8)

IL MIGLIOR RISOTTO ALLA MILANESE – La Veranda dell’Hotel Four Seasons
fonte: BluArte
L’hotel Four Seasons con la sua Veranda rappresenta una delle istituzioni più chic di Milano. A pranzo dominano gli uomini dell’alta finanza e dell’imprenditoria meneghina che restano comuque anche amanti della buona tavola. Si possono gustare i piatti del nuovo chef Fabrizio Borraccino che ha vinto il premio del concorso “Giallo Milano” proprio con il suo risotto alla milanese . (Hotel Four Seasons Via Gesù 6)

I MIGLIORI RAVIOLI CINESI – Ravioleria Sarpi
fonte: Tripadvisor
Dalla “Ravioleria Sarpi” troverete i migliori ravioli cinesi di Milano. Il menu, rigorosamente da asporto, è sintetico: ravioli (ovvio) in 2 tipologie (manzo e porri, maiale e verza), cotti al vapore o acquistabili da cuocere. Crêpe cotta sulla piastra e farcita con youtiao (una sorta di churro fritto cinese), carne di manzo e maiale, coriandolo, uovo e verdure oppure proposta in versione vegetariana; tempura mista con verdura di stagione e null’altro. I ravioli, cotti al momento e conditi soltanto con qualche goccia di salsa di soia, sono freschi, buoni, saporiti. (Ravioleria Sarpi Via Paolo Sarpi 27)

IL MIGLIOR CLUB SANDWICH – Mio Lab del Park HYATT
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Location esclusiva, nel cuore pulsante dello shopping di lusso della città. Una sosta al Mio Lab è obbligatoria se siete amanti del Club Sandwich, perché qui è da Oscar. Non scherzo perché questo piatto è stato considerato uno dei migliori al mondo. (Park Hyatt Via Tommaso Grossi 1)

LA MIGLIOR ESPERIENZA GASTRONOMICA – Ristorante Acanto del Principe di Savoia
fonte: Tripadvisor
Qui non si parla più nemmeno di cena, ma di “esperienza gastronomica”, espressione che ormai è parecchio di moda in città. Questo ristorante, infatti, è frutto della collaborazione con lo stilista Stefano Ricci, Swarosky e Luxury Living. Il risultato? Al top. Si tratta di un viaggio sensoriale dove i vostri cinque sensi potranno sbizzarrirsi. Piatto consigliato: spaghettone quadrato con olio, peperoncino e polpo. (Hotel Principe di Savoia Piazza della Repubblica 17)

LA MIGLIORE COTOLETTA ALLA MILANESE detta “ORECCHIO D’ELEFANTE” – Al Garghet
fonte: Tripadvisor
Val la pena prendere la macchina, uscire da Milano e mangiarsi ‘la cutuleta del Garghet’, detta anche “Orecchio d’Elefante”. Le dimensioni di questa cotoletta sono impegnative, ma dà soddisfazione. E poi il ristorante Al Garghet, che è il verso della rana in dialetto, è molto piacevole soprattutto in primavera per  l’incantevole giardino che d’estate si rivela un romantico angolo di piacevole relax. (Al Garghet Via Selvanesco 6)

I MIGLIORI COCKTAILS – Nottingham Forest
Mixology
Nottingham Forest ovvero “IL” Cocktail a Milano. Si tratta di uno dei locali più famosi di Milano e non solo. Si è classificato, infatti, anche sulla prestigiosa The World’s 50 Best Bars. I cocktail sono di ogni genere e tipo. Ad esempio se ordinate un “Feng Shui Stone” troverete delle pietre di fiume marinate in alcol e aromi depositate sul fondo del bicchiere. Chiedendo un “The Revenant” assaggerete un’estrazione ad ultrasuoni di quercia in vodka servita con uova di insetto e resina di pino. Se invece tenterete con ”Muschi e Licheni” arriverà un distillato di licheni con estratto di carota accompagnato da carote viola e licheni del polo aromatizzati al lime. (Nottingham Forest Viale Piave 1)

LA SPA PIU’ LUSSUOSA –  Gran Spa a Palazzo Parigi
fonte: The Innovation Group
In  Corso di Porta Nuova, c’è una delle più lussuose Spa, non di Milano, non d’Italia, ma del mondo. Oltre alla piscina ha un Royal Hammam Privé e 7 sale tematiche dove fare trattamenti ispirati alle atmosfere balinesi, marocchine, polinesiane. Qui sono di casa Chiara Ferragni e Fedez (ndr non so se possano rappresentare un valore aggiunto) e si incontrano celebrity di tutto il mondo di passaggio a Milano. (Palazzo Parigi Corso di Porta Nuova 1)

IL MIGLIOR PANE ARTIGIANALE Davide Longoni
CookingMagz
La sua ricerca inizia nel 2003. Fare colazione qui la mattina è un must, c’è solo che l’imbarazzo. Pani di tutti i tipi, focaccia, dolci, torte, insomma il paradiso dei carboidrati. Uno dei suoi must è la grande pezzatura, che garantisce al pane aromi più intensi e una maggiore digeribilità. (Davide Longoni via Gerolamo Tiraboschi 19)

LA MIGLIOR TERRAZZA PER L’APERITIVO – Terrazza Gallia
Flawlessmilano
La Terrazza Gallia, al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia, è in assoluto una delle più eleganti in città, meta prediletta da VIP italiani e internazionali. Da qui potrete ammirare la Stazione Centrale da un’affascinante prospettiva e godere di una suggestiva vista sulla zona di Porta Nuova. Ottimi i  cocktail (Excelsior Hotel Gallia Piazza Duca D’Aosta 9)

IL MIGLIOR SPRITZ – Terrazza Aperol sul Duomo 
TripAdvisor
Per uno spritz scenico, all’altezza della situazione. Sulla terrazza aperol con vista sul Duomo e la Madonnina, lo spritz fa veramente girare la testa, complice una vista spettacolare e un lieve tasso alcolico che mette di buon umore (Terrazza Aperol Via Vincenzo Florio 1)

IL MIGLIORE MERCATINO  – Via Fauchè 

Dal Lunedì a Sabato, in varie zone di Milano si organizzano i mercati settimanali. Il mercato di Via Giovanni Battista Fauchè è un must per le fashion victim con un occhio anche al portafogli. Viene organizzato ogni Martedì e Sabato. E’ aperto dalle 7:30 alle 14:00 (sabato fino alle 18:00). Consiglio: non andate nella prima e nell’ultima ora dell’orario di apertura, poiché i commercianti aprono e chiudono le bancarelle in quei periodi.

IL  MIGLIOR PATE’ d’ANATRA  –  Peck
Peck.it
Peck è un’istituzione gastronomica a Milano. Ma forse tutti non sanno che qui potete comprare con un leasing il miglior patè d’anatra della città  (Gastronomia Peck Via Spadari 2)

VALENTINA BURLANDO

 

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La storia del PARCO DELLE CAVE

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parco delle cave

Il Parco Delle Cave di Baggio, zona Municipio 7, è il terzo parco di Milano per dimensioni: si sviluppa infatti su ben 135 ettari di terreno. Uno dei primi parchi urbani della città inaugurato nel 2002 che fa parte del Parco Agricolo Sud Milano.

La sua storia è caratterizzata da degrado e riqualificazione.

Leggi anche: I BORGHI antichi e le sette sorelle verdi del Municipio 7, il polmone di Milano

Un’oasi nata tra mille avversità

parco delle caveNegli anni Venti, quando non si parlava ancora di Parco, la zona era adibita a estrazioni di ghiaia e sabbia, operazione che diede vita a quattro cave: Cabassi, Casati, Ongari-Cerruti e Aurora. A partire dagli anni sessanta venne abbandonata questa attività, così come l’intera area.

Le Associazioni del Parco decisero allora di prendere in mano la situazione: in un primo momento promuovendo l’attività di pesca sportiva, e poi, con l’aiuto del Comune di Milano e dell’Assessore all’Ambiente, si decise finalmente di dare attuazione al piano regolatore del 1976 che destinava l’area delle cave a diventare un parco. Si inizia quindi la progettazione e la pianificazione del territorio, con il risanamento dello spazio attraverso l’immissione delle acque del Ticino, ma il parco rimane ancora trascurato e incompleto.

Grazie a Italia Nostra che prese in carico la riqualificazione nel 1997, il Parco rinacque dopo cinque anni, ma i casi di degrado, lo spaccio, gli arresti prima del risanamento erano parecchi.

Le Associazioni sollecitavano l’attenzione della città sul futuro del parco, ma, nonostante le proposte di attività di sport e il coinvolgimento delle scuole sul territorio, il deterioramento avanzava sempre di più.
Si insediarono sfasciacarrozze sulle sponde della Cava Cabassi, sorsero orti spontanei, venne edificata una residenza abusiva, mentre continuavano le attività di estrazione, di caccia e di pesca in modo illecito.
Questa situazione di invivibilità provocò una reazione profonda da parte di cittadini e istituzioni: reagì la gente del quartiere, i comitati di Baggio, e si impegnarono in prima persona gli assessori De Corato, Lupi e Del Debbio.

Nel 2009 venne inaugurato il nuovo Parco, oggi gestito dalla facoltà di Biologia dell’Università degli Studi di Milano. Nonostante anche ai nostri giorni presenti alcuni problemi, restano sue principali caratteristiche i quattro bacini artificiali, il prato erboso solcato da percorsi equestri e ciclabili, i boschi, gli orti urbani e la cascina Linterno.

Le Associazioni del territorio promuovono iniziative e forniscono servizi attraverso varie attività sportive, culturali e sociali, consentendo la promozione della cultura del verde e permettendo un continuo sviluppo contribuendo a formare sempre maggiore consapevolezza dell’importanza delle aree verdi nel contesto urbano.

ALESSIA TARABINI

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Sesso e potere: perché in tanti leader crollano sul sesso?

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C’è un rapporto molto diretto tra due elementi che già nella cultura classica venivano messi in stretta relazione: sesso e aggressività. 
Sono due leve fondamentali nello sviluppo della personalità. Ma soprattutto questo vale nella politica: molti politici hanno un rapporto con il consenso che rappresenta un surrogato della relazione sessuale.

Sesso e potere: perché in tanti leader crollano sul sesso?

Quando si trovano in una posizione di potere molti tendono ad estendere questo potere anche al di fuori del suo campo di azione. La stessa motivazione che li ha spinti al potere, li porterà anche al fallimento, indotto dalla ricerca di privilegi nella relazione con la donna che rappresenta il surrogato del consenso.

Molti politici maschi hanno un tipo di rapporto con il potere determinato dal rapporto costruito con la madre. Molti politici raggiungono il successo per la loro capacità complessuale di sedurre la loro madre, che poi diventa lo stesso motivo per cui crollano.

Una volta raggiunto il potere, se non sei in grado di maturare capendo che non sei più figlio, che tocca a te gestirti, la dinamica del consenso rischia di distruggerti.
Perchè produce un meccanismo che ingigantisce i tuoi vizi che mentre prima ottenevano una compassione materna, quando li metti in scena alla lunga innescano rigetto.

Se non hai capito la dinamica che determina il consenso, lo stesso motivo complessuale che ti può aver portato al successo può rivelarsi fonte della tua rovina.

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SCUOLA DI PSICOLOGIA POLITICA DI MILANO CITTA’ STATO

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Lezione zero: c’è la possibilità di partecipare a una lezione zero gratuita a numero chiuso. Durante l’incontro rilasceremo anche ogni informazione utile.

Ci sono due possibilità di date alternative:
Sabato 26 ottobre ore 15.30 (fine ore 17.30) Oppure Mercoledì 6 novembre ore 18.30 (fine ore 20.30).
Per prenotarsi o per informazioni: info@milanocittastato.it (oggetto: scuola politica) Posti limitati

L’esorcista sul palcoscenico

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E’sicuramente lo spettacolo teatrale più atteso e chiacchierato della stagione autunnale: L’ESORCISTA!

Al centralissimo ed affascinate Teatro Nuovo di Milano, andrà in scena uno spettacolo che vi terrà letteralmente inchiodati alla sedia!

Lo spettacolo è l’adattamento teatrale di John Pielmeir del romanzo omonimo di William Peter Blatty, da cui è stato tratto il famosissimo film di William Friedkin!

Il film che ci ha terrorizzato per anni, arriva su uno dei palchi più prestigiosi della città!

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Milano, la prima città al mondo con MUSICA DIFFUSA

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musica diffusa

È universalmente riconosciuto quanto la musica abbia il potere di incidere sull’umore delle persone e degli animali. Quanto possa migliorare la vita e attenuare stati di ansia, diminuire la rabbia, o dare una scossa adrenalinica.
La musica, senza dover citare innumerevoli studi, può essere considerata una cura per l’anima, oltre che un linguaggio universale.

Allo stesso modo Milano è considerata una delle capitali internazionali della musica, in particolare è la culla della lirica, punto di riferimento dei teatri di tutto il mondo.
Allora perché non essere la prima città al mondo con musica diffusa? Diffusa in tutta la città, diffusa a tutte le ore, con una programmazione variabile a seconda degli eventi, dei luoghi e dei periodi.

Milano, la prima città al mondo con MUSICA DIFFUSA

Ogni area di Milano potrebbe differenziarsi per stile musicale. In questo modo la musica potrebbe anche essere un elemento distintivo dell’area in cui ci si trova.

In Piazza della Scala, ad esempio, si potrebbero ascoltare opere liriche e musica classica. A City Life musica ispirata a film di fantascienza, lungo i Navigli le tradizionali canzoni milanesi, canzoni francesi o, più di atmosfera, come il fado portoghese.

musica diffusaIn metropolitana musica grunge, in Piazza Gae Aulenti musica elettronica, nei vari giardini e parchi pubblici si potrebbe diffondere musica celtica o New Age, da ascoltare rilassandosi sulle panchine o praticando Yoga.

Nelle  piazze della periferia si potrebbe trasmettere musica internazionale, latino americana, tango o flamenco. Abbiamo poi tantissimi spazi da poter utilizzare anche per esibizioni dal vivo, pensiamo alle enormi stazioni del Passante.

Possiamo installare una pedana e dare uno strumento ai tanti giovani che non hanno la possibilità di suonare dal vivo. Magari collegati in un’app per poter conoscere in tempo reale tutti i concerti e poter anche esprimere un giudizio.

I ritorni: grande impatto mediatico, affermarsi come capitale della musica e guadagni economici

Simili iniziative non avrebbero certo costi proibitivi, ma il ritorno sarebbe di grande impatto. Il Comune avrebbe anzi la possibilità di incassare dei soldi da eventuali radio che avessero il desiderio di gestire la programmazione, oltre all’indotto dei soldi investiti nei quartieri. Si potrebbe e dovrebbe quindi chiedere la collaborazione di varie emittenti radiofoniche, scuole di musica, si potrebbero indire concorsi per coinvolgere giovani DJ internazionali.

Siamo talmente assuefatti al rumore da non saperci più fermare un momento ad ascoltare. Mentre con questa iniziativa tantissime zone tristi, cupe e desolate (non solo della città) verrebbero rivitalizzate dalle note.

ANDREA URBANO

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🔴 BREAKING NEWS. Di Maio chiede poteri speciali per Roma

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Roma
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Luigi di Maio su Facebook, come riporta “Il Quotidiano.net“”, auspica poteri speciali per la sindaca capitolina.

Di Maio: “Abbiamo pronto il ddl per attribuire poteri speciali”

Luigi di Maio, in diretta Facebook dall’Umbria per la campagna elettorale: “C’e’ bisogno di poteri speciali per il sindaco di Roma, abbiamo pronto il ddl per attribuire poteri speciali come in tutte le città europee, non è una questione di partito, spero sia sostenuta in maniera bipartisan e spero che il Parlamento possa approvarla entro metà dell’anno prossimo.”

La motivazione è opposta a quella rivendicata da Milano e messa in atto nelle più efficienti città del mondo. Invece di premiare l’efficienza di una città donandole più poteri qui si fa il contrario: le si danno più poteri seguendo una logica assistenzialista, per aiutarla nelle sue difficoltà.

La filosofia sostenuta è quella diffusa nel nostro Paese, ossia:

  • se l’ente pubblico è responsabile ed efficiente deve redistribuire più risorse ai territori in difficoltà senza ottenere nessun riconoscimento in termini di responsabilità o autonomia
  • se l’ente pubblico, al contrario, è caratterizzato da mala gestio ed è incapace di offrire servizi di qualità ai propri cittadini, invece di essere in commissariamento fino alla stabilizzazione del proprio operato, viene aiutato economicamente e investito di ulteriori responsabilità e poteri.

La situazione di Roma, oltre ad essere quella più eclatante in quanto capitale d’Italia, è diventata paradossale, anche se non l’unica, sottolineando per l’ennesima volta che essere più bravi diventa un demerito.

Roma è sempre in cima alla lista, Milano conta sempre troppo poco e sembra voglia accontentarsi

La scarsa considerazione del governo verso Milano non è novità, salvo l’apertura del Ministro Boccia nell’ultimo incontro con il Sindaco Sala.
In quell’incontro il Sindaco si è detto favorevole ad una maggiore autonomia per le città metropolitane, solo per avere più risorse da spendere per le periferie nella sua città. La domanda che molti si fanno è: se anche in condizioni favorevoli si punta sempre al ribasso, quando potrà mai Milano competere realmente con le altre città stato europee?

La soluzione più lineare per avere una vera autonomia e non dover elemosinare poteri speciali, come quelli che si vorrebbero dare alla capitale, è votare un referendum per trasformare la Città di Metropolitana in regione come previsto dall’art.132 della Costituzione Italiana.

Se vuoi essere parte attiva in questo percorso verso l’autonomia, scegli il modo che preferisci per supportare l’iter referendario e costituente cliccando qui.

FABIO MARCOMIN

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