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Se Milano sarà città regione, questa sarà la sede del suo GOVERNO

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Potsdamer Platz
Potsdamer Platz

Sul territorio di Milano c’è una confusione di poteri e di autorità amministrative. C’è il sindaco e gli altri organi del comuni, c’è la città metropolitana con il suo consiglio e il sindaco che al momento coincide con quello del comune, c’è la Regione con il governatore e gli altri organi. Infine c’è il governo di Roma e il Parlamento.
Con Milano città regione tutto sarà più semplice. Il sindaco sarà al tempo stesso strutturalmente sindaco anche della città metropolitana e governatore della Regione. Lo stesso per la giunta e il consiglio: comunali, metropolitani e regionali assieme. Sopra di loro solo il governo e il parlamento italiano.
Un solo organo sul territorio. Un solo palazzo. Nell’attesa che si compia il destino di Milano e che diventi autonoma come lo sono le città più internazionali d’Europa, ci siamo chiesti dove poter mettere la sede del governo di Milano città regione.

La scelta è ristretta tra le seguenti possibilità, ognuna a suo modo affascinante.

Se Milano sarà città regione, questa sarà la sede del suo GOVERNO

SEDI ISTITUZIONALI:

#1 Palazzo Lombardia

milano panoramica
Il grande vantaggio sarebbe che è già il Palazzo della Regione. Si svuoterebbe dei delegati del resto della regione. Si eviterebbe anche ogni rischio di revanscismo nostalgico per ritornare in Lombardia.

#2 Palazzo Isimbardi


L’attuale sede della città metropolitana che finalmente avrebbe qualche potere. Grazie agli affreschi del Tiepolo è la sede più bella. In alternativa si potrebbe destinarla al Forum delle città stato del mondo.

#3 Palazzo Marino


Per evitare confusione e traslochi al sindaco che così diventerebbe governatore senza doversi neppure spostare di ufficio. Se si dovesse invece scegliere un’altra sede, potrebbe diventare una sede splendida per mostre o ospitare un museo di arte contemporanea.

ALTRE SEDI:

#4 Periferia


La mossa più di rottura sarebbe mettere il governo in uno dei posti da far west come Ponte Lambro, il Gratosoglio o Quarto Oggiaro. Oppure a piazza d’Armi a Baggio. O ancora in piazza del governo provvisorio.

#5 Cinque Giornate

Potsdamer Platz
Potsdamer Platz

Si espropria la Coin e fai un grattacielo nuovo, su una piazza enorme coperta rifatta in stile Postdamer Platz che lanci l’espansione a est. Tutto nella piazza simbolo dell’unica rivoluzione riuscita in Italia.

#6 Stadio San Siro


Risolverebbe lo stallo per il nuovo stadio e avremmo il governatore più titolato del mondo.

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Renzi, il “bomba”: quando il potere ti scoppia tra le mani

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Spesso il successo lo si raggiunge per motivi complessuali. Quando questo accade, la fonte del successo è la stessa che prima o poi conduce al fallimento. Questa è la caratteristica distintiva di ogni complesso: condurre il soggetto all’autosabotaggio.

Renzi, il “bomba”: quando il potere ti scoppia tra le mani

Da giovane era soprannominato il “Bomba”. Spesso i soprannomi che ci vengono assegnati da ragazzi sono un’indicazione del nostro complesso dominante. Nel riconoscere complessi e debolezze negli altri, i ragazzini sono spietati.

Se si osserva con sguardo distaccato la parabola politica di Renzi ci sono numerosi indizi che mostrano che il Bomba descrive il suo complesso guida.

È arrivato alla notorietà come “rottamatore”, ossia come “bomba” che avrebbe fatto saltare in aria vecchi dirigenti e poltrone di lunga data, in primis nel suo partito.

Quando è diventato primo ministro, al massimo del consenso si è avvitato in una serie di azioni esemplari di autosabotaggio. Ha legato le sue sorti a un referendum che ha contribuito a fare fallire proprio per averci legato le sue sorti. Alla fine ha perso il referendum e la sua carica di primo ministro: anzi, l’unico a saltare del governo è stato proprio lui. Come se la bomba gli fosse scoppiata tra le mani.

Dopo la scoppola delle elezioni, Renzi sembrava relegato nelle tenebre finché non è capitata una nuova occasione: serviva una bomba per fare esplodere il governo giallo verde. Ma ancora non basta, una volta formata la nuova coalizione di governo, di nuovo il Bomba ha deflagrato il PD riducendolo con la creazione di un nuovo movimento. Che più che un nuovo partito assomiglia a una bomba già innescata contro il governo.

Se condividi questo modo di osservare la realtà, ti invitiamo alla scuola di psicologia politica, dove il successo o il fallimento dei leader politici viene analizzato esclusivamente per aiutare ogni partecipante a mettere in luce le sue caratteristiche distintive e i complessi che lo deviano da un corretto esercizio del potere.  

Se ti può interessare frequentare la scuola di psicologia politica e di leadership sociale di Milano città stato, prenotati per un incontro conoscitivo scrivendo a info@milanocittastato.it (Oggetto: Scuola di psicologia politica)

Lezione zero: c’è la possibilità di partecipare a una lezione zero gratuita a numero chiuso. Durante l’incontro rilasceremo anche ogni informazione utile.

Ci sono due possibilità di date alternative:
Sabato 26 ottobre ore 15.30 (fine ore 17.30) Oppure Mercoledì 6 novembre ore 18.30 (fine ore 20.30).
Per prenotarsi o per informazioni: info@milanocittastato.it (oggetto: scuola politica) Posti limitati

 

Firma la lettera d’intenti per supportare il referendum

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La tua firma nella storia di Milano

L’art.132 della Costituzione Italiana consente ad un territorio, popolato da almeno 1 milione di abitanti, di richiedere un referendum per diventare regione, nel caso di specie per creare Milano Città Regione.

La lettera d’intenti, primo passo del percorso referendario, è il documento che definisce gli obblighi reciproci tra tutti coloro che decidano di esserne parte attiva. Segue il testo integrale:

LETTERA DI INTENTI

* * *

Con il presente documento, tra:

VIVAIO, associazione non riconosciuta, con sede in via Fratelli Ruffini 10, 20123 Milano, C.F. 10997360960, in persona del Presidente pro-tempore Dr. Andrea Zoppolato, munito dei necessari poteri di legge e di statuto (di seguito “Vivaio”),

da una parte

e
i sottoscrittori,

dall’altra parte

* * *

Congiuntamente le “Parti” e disgiuntamente la “Parte”.

* * *

Premesso che:

a) Vivaio è un’associazione non riconosciuta, senza finalità di lucro, costituita in data 7 ottobre.2019, con atto a ministero Notaio Andrea Conte;
b) Vivaio ha quale preminente scopo quello “di fare nascere e crescere iniziative a grande impatto sociale sul territorio cittadino e nazionale” e, per quanto qui particolarmente rileva, nell’interesse della città di Milano.
c) Vivaio, per il raggiungimento del proprio scopo, ritiene opportuno definire un accordo comune per fare acquisire a Milano il massimo livello di autonomia e di risorse consentiti dalla Costituzione, per trasformarla in un laboratorio di sperimentazione di modalità più efficienti di gestione di una comunità, da estendere in caso di successo ad altri territori;
d) il singolo sottoscrittore – che accetta – intende partecipare e contribuire alla realizzazione dello scopo di Vivaio di cui al superiore punto b), nella modalità di cui al precedente punto c);
e) le Parti pertanto intendono indicare, con finalità programmatica e vincolante, le modalità operative per soddisfare lo scopo di cui al predetto punto b), come di seguito viene indicato.

* * *

Tutto ciò premesso,

le Parti convengono e sottoscrivono quanto segue.

* * *

1) Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente documento.
2) Le Partì attribuiscono al presente documento carattere programmatico e vincolante di quanto in esso previsto ed indicato, finalizzato a formalizzare gli intendimenti ivi riportati, mantenendo la massima riservatezza in ordine al contenuto.
3) Segnatamente, le Parti:
-] concordano che, per raggiungere lo scopo e le modalità di cui ai punti b) e c) delle premesse, l’azione fondamentale da compiere è l’indire un referendum, da parte dei soggetti legittimati, che faccia emergere la chiara volontà della comunità milanese ad avviare l’iter che porti Milano ad avere i massimi poteri garantiti dalla Costituzione (art. 132, titolo V e ss. Cost.);
-] si impegnano a promuovere o a far promuovere il processo referendario con ogni mezzo lecito a loro disposizione;
-] ad avviare un “tavolo di lavoro” per l’elaborazione di un disegno di legge condiviso, da presentare al Parlamento, quale espressione della volontà della comunità dei milanesi, a conclusione del processo referendario.
-] a individuare quale promotore e capofila dell’iniziativa avanzata dal presente documento l’associazione VIVAIO, in quanto associazione garante dell’imparzialità del percorso da intraprendere, nonché soggetto ponte tra i diversi partiti, le forze politiche, gli stakeholders del territorio e i cittadini che saranno coinvolti;
-] concordano che l’adesione alla presente lettera d’intenti è aperta a tutti i cittadini e alle forze politiche e forze sociali legittimate a operare sul territorio, senza possibilità di veto tra i sottoscrittori;
-] condividono di puntare a fare ottenere il massimo a Milano in termini di autonomia e risorse come normato dalla Costituzione Italiana, mirando anche a ridurre o eliminare situazioni di complessità o di sovrapposizione di poteri amministrativi sullo stesso territorio (ossia cercando di non avere organi di mediazione tra l’autorità territoriale e quella dello Stato);
-] acconsentono a che i propri dati personali (ovvero la denominazione della persona giuridica ed il/i nominativo/i della/e persona/e fisica/he) inseriti nell’elenco denominato “parti interessate”, potranno essere resi pubblici dall’associazione Vivaio (ad esempio mediante comunicazione digitale, conferenze stampa, eventi), sempre nel rispetto della normativa privacy vigente (Regolamento UE n. 2016/679, D.Lgs. n. 196/2003, come modificato dal Dlgs. n. 101/2018).

Milano, lì 9 ottobre 2019

VIVAIO

____________________

I sottoscrittori (indicare se in rappresentanza di qualche ente)

Se sottoscrivi anche tu la lettera d’intenti sostienici aderendo al WALL DIGITALE.
Scrivici a info@milanocittastato.it per sapere le condizioni per farlo

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Dal mare alla tavola

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Milano è ricca di zone in grado di offrire svago e buona cucina.
Una di queste è sicuramente quella di Marghera, per tutti coloro che abitano lontani dal centro, ma che non rinunciano alla mondanità caratteristica dei meneghini.

C’è un ristorantino raffinato proprio in via Marghera: sto parlando dello Spazio Gallura, un locale che propone ottimi piatti di pesce dallo spirito moderno e innovativo, che garantisce un “quid” in più ad ogni singola proposta del menù.

All’interno di questo ambiente riservato e accogliente – arricchito dai dipinti e dai colori dell’artista Roberta Savelli -, potrai trovare professionalità, cura del dettaglio e un’approfondita ricerca delle materie prime, che si manifesta nell’armonia, nella cromaticità e nella creatività delle pietanze.

Questo mercoledì, lo Spazio Gallura vuole proporti una cena, composta da antipasto, primo e secondo (consigliatissimo il pescato del giorno), a partire da 55 euro: sarà una vera esperienza sensoriale che ti farà gustare fino in fondo i sapori del mare e la loro freschezza.

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ORTICA, lo scalo povero

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Un triangolo tra i binari ferroviari alla periferia est di Milano: sulla mappa è così che si presenta il quartiere dell’Ortica. Il nome deriverebbe dai campi e dagli orti che qui venivano coltivati già nel Medioevo.

L’Ortica era una frazione del comune di Lambrate e venne annessa a Milano nel 1923.
Oggi, più che un quartiere, l’Ortica appare come un paese a sé: un incrocio di poche vie – alcune così strette che vi passa a malapena il bus, l’immancabile 54 – su cui affacciano le vetrine dei negozi dove la gente nata e cresciuta qui, o trasferitasi spesso per rimanere, entra per la spesa quotidiana e si ferma ancora a scambiare quattro chiacchiere con il fidato commesso.

Balera dell'Ortica
Credits: yelp.it – Balera dell’Ortica

Accanto alle vecchie case di ringhiera, sorgono gli edifici costruiti dopo la seconda Guerra Mondiale, quando in zona arrivò la Fabbrica Innocenti e il quartiere divenne un polo industriale. Gli operai che lavoravano al di là della ferrovia abitavano nelle casette che ancora oggi circondano il nucleo del quartiere, con al centro la chiesa di San Faustino e la Balera dell’Ortica. Proprio sui muri dello storico locale, che in estate ospita appassionati di ballo e curiosi in arrivo da ogni dove, è ancora ben visibile la targa con la scritta “Dopolavoro ferroviario”, segno indelebile di un tempo che fu.

Arte urbana

C’è stata un’epoca in cui l’Ortica era frequentata da artisti celebri – Dario Fo, Giorgio Strehler, Franco Parenti, Enzo Jannacci, Nanni Svampa, Giorgio Gaber – che trascorrevano ore alla trattoria del “Gatto Nero” (oggi “Osteria del Generale”) o al “Circolo Culturale Cesare Pavese”, lontani da occhi indiscreti e immersi in un mondo “vero”, composto per lo più da operai e ferrovieri che conducevano una vita decisamente lontana dai riflettori e dal mondo dello spettacolo. Enzo Jannacci, nonostante non abitasse in zona, qui aveva il suo studio come medico di base.

Ancora oggi l’Ortica è amata dagli artisti. Nel 2017, il progetto “OR.ME – Ortica Memoria”, ideata dal collettivo artistico “Gli Orticanoodles” in collaborazione con 150 tra studenti, associazioni e writer, ha trasformato l’intero quartiere in un museo a cielo aperto, grazie a murales che raccontano la storia della città e del quartiere.

La riqualificazione dello scalo “povero”

Nei prossimi anni, l’Ortica sarà interessata da uno dei progetti di riqualificazione degli ex scali milanesi (Porta Romana, Porta Genova, San Cristoforo, Lambrate, Rogoredo, Greco e Farini). Ma le perplessità dei residenti sono diverse: le costruzioni, meno interessanti per il mercato immobiliare rispetto a zone più prestigiose come Porta Romana e Tortona, saranno “povere”, e tutto ciò si trasforma in un minore interesse mediatico.

A questo si aggiungono i dubbi sulla viabilità, già difficoltosa, che all’apertura del cantiere e con l’aumento dei residenti (la popolazione dell’area interessata, tra Lambrate, Rubattino e Ortica, dovrebbe raddoppiare con l’attuazione del progetto), se non si attueranno nuove “vie di fuga”, diventerebbe insostenibile.

VALENTINA SCHENONE

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Sostegno al referendum

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Scegli il modo che preferisci di supportare l’iter referendario e costituente
Scegli il modo che preferisci di supportare l’iter referendario e costituente

Nel Marzo 2019 il sondaggio sull’autonomia di Milano ha avuto i seguenti risultati:

1. Il 93% è per un referendum per decidere se assegnare più autonomia a Milano.

2. Nel caso si tenesse un referendum per l’autonomia, cosa voteresti? 61%: per Milano città regione, 33% per richiedere delle leggi speciali per un’autonomia differenziata, 6% contrari a dare più autonomia a Milano rispetto alla situazione attuale.

Alla luce di questi risultati abbiamo deciso di impegnarci per avviare l’iter referendario per portare Milano a diventare una città regione, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 132 della Costituzione e dello statuto del Comune e della città metropolitana di Milano.

Aiutaci a sostenere la raccolta firme e la procedura di presentazione della domanda per il referendum.

A – PADRI NOBILI (WALL DIGITALE) – 20 euro

Inserimento nella mailing list per il referendum più proprio nome (o pseudonimo) sul Wall digitale dei Padri fondatori dell’iter referendario

FAI LA TUA DONAZIONE



B – PADRI NOBILI (WALL DIGITALE + LIBRO) – 50 euro

(A) + il proprio nome (o pseudonimo) nei ringraziamenti del libro “Milano città stato” che verrà stampato entro la fine del 2019

FAI LA TUA DONAZIONE



C – PRIMI FIRMATARI (LETTERA INTENTI) – 100 euro

(A) + (B) + Firma della lettera di intenti insieme ai principali stakeholder e forze politiche della città, figurando nell’atto ufficiale di avvio dell’iter referendario

FAI LA TUA DONAZIONE



D – COSTITUENTI (PARTECIPAZIONE AI TAVOLI) – 500 euro

(A) + (B) + (C) + Partecipazione ai tavoli costituenti per la definizione della sperimentazione sul territorio di una riforma di legge (compresa firma delle lettera d’intenti)

FAI LA TUA DONAZIONE



Se hai piacere a fare parte del Grande Sogno di Milano, “la prima città che cambia un paese”, su questo link trovi tutte le altre modalità di partecipazione: https://www.associazionevivaio.com/il-grande-sogno-di-milano/

 

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Voglia di Cocktail?

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Atmosfera suggestiva, quasi grottesca, ma raccolta e familiare in un piccolo locale in zona Cinque Giornate, a Milano: è il Nottingham Forest, un locale che figura tra i primi 50 cocktail bar nel mondo già dal 2007.
Appena entrerai (se riuscirai a entrare: ti consiglio di arrivare moto prima dell’orario di apertura… o di accamparti direttamente dal giorno prima, perchè non accettano prenotazioni), sarai subito colpito dalle decorazioni del Nottingham: appesi al muro, al soffitto o poggiati per terra, troverai tantissimi souvenir da tutto il mondo, che danno quel tocco etnico particolare che rende tutto più affascinante e misterioso.

La parte più bella, però, arriva adesso: quando arriverà il menù, dovrai prenderti due giorni di ferie per leggere tutte le informazioni che troverai sotto ogni cocktail. Non si tratta, infatti, di drink convenzionali, ma di miscele provenienti da tutto il mondo, ognuna con la sua storia, i suoi strani ingredienti e gli effetti di ognuno di essi.

Cocktail molecolari, drink sperimentali ed etnici, miscele rielaborate per dare quel tocco di creatività che salta subito all’occhio, se poi ti soffermerai sulla presentazione di ognuno di essi non andrai più a casa: ogni cocktail è servito in un bicchiere particolare, dalla vasca da bagno alla tazza a forma di teschio, dalla scarpa di cristallo a dei cubetti colorati uno sopra all’altro, rimarrai sorpreso ogni volta che ti avventurerai nel Nottingham Forest.

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I ritardi del CAR SHARING MILANESE: quattro proposte per portarlo all’altezza di una metropoli internazionale

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car sharing milanese
Credits: digitaloceanspaces.com

Car Sharing a Milano. Crescono i numeri ma il servizio è da migliorare.

Secondo i dati del Rapporto Aniasa 2019 sul car sharing in Italia, nel 2018 si conferma il trend di crescita del settore: gli iscritti ora sfiorano quota 1,8 milioni, le flotte sono cresciute dell’8% rispetto lo scorso anno ed è aumentata la distanza media percorsa del 4%, arrivando a 6,8 km.
Sempre dal Rapporto si scopre anche che la richiesta più alta è nei giorni feriali, più precisamente negli orari tra le ore 16 e le ore 21 (31%), seguita dalla fascia del mattino tra le ore 7 e le ore 12 (20%).

Le fasce 21-24 (16%) e 24-7(14%) non risultano tra quelle di punta.
Ma avete mai provato a cercare un’auto in centro a Milano alle 22?
Le auto praticamente non esistono e non sono disponibili nelle fasce di punta. Ecco perché il servizio car sharing non può essere considerato come la soluzione dei problemi di mobilità metropolitana, né come servizio sostitutivo del trasporto pubblico invece che complementare ad esso.

Ecco 4 possibili soluzioni per migliorare il servizio per i cittadini milanesi.

I ritardi del CAR SHARING MILANESE: quattro proposte per migliorare il servizio

#1 Aumentare la flotta: più auto a disposizione

Se da un lato il numero di utenti italiani – trainati da Milano – è tra i più alti d’Europa, le flotte no. Le vetture in Italia risultano aumentate dell’8% rispetto lo scorso anno, ma confrontando con altri Paesi si nota subito una differenza degli investimenti: CarToGo, ad esempio, ha 1.100 auto a Berlino contro le 800 di Milano; DriveNow 1.000 a Berlino, 700 a Londra e 500 a Milano; Ubiquoo solo 150 vetture a Milano. Anche se in rapporto alla dimensione delle città queste differenze potrebbero essere giustificate, non lo sono invece se si considera il tasso di utilizzo che a Milano risulta maggiore.

#2 Dare la possibilità di prenotare la vettura per più tempo

È già possibile prenotare un’auto in anticipo, prima del servizio, ma spesso la tempistica del ‘blocco auto’ non è sufficiente. Ad esempio Enjoy, la compagnia più economica e più radicata nella città, prevede 90 minuti di prenotazione. Forse, prevedere una fee maggiore per bloccare più a lungo l’auto, oppure la possibilità di prolungare la prenotazione tramite l’App (come altre compagnie già fanno), potrebbe essere una soluzione per chi, a fine cena ad esempio, sarebbe disposto a pagare di più, per trovare la stessa auto e tornare a casa o andare in un altro locale. Una fee più alta permetterebbe di coprire il ‘costo auto’ da un lato e di soddisfare l’utente dall’altro, non impattando sulla mobilità urbana.

#3 Nella fasce orarie ‘critiche’, premiare chi termina il car sharing in una zona rossa

Si dovrebbe premiare chi usufruisce del servizio all’interno delle ‘zone rosse’.
Se è vero che in centro, negli orari di punta, è quasi impossibile trovare un’auto disponibile, offrire uno sconto o un benefit a chi lascia l’auto in una ‘zona rossa’, in una determinata ora, potrebbe migliorare la disponibilità di vetture durante i momenti di picchi di richiesta. Quale millennial non lascerebbe la macchina in una via, piuttosto che un’altra, per uno sconto sul prossimo viaggio?

#4 Offrire passaggi in stile ‘Blabla car’

L’utente, in mancanza di auto disponibili, potrebbe contattare il driver dell’altra vettura ‘disponibile al servizio’ per chiedere la condivisione del mezzo. L’algoritmo della vettura dividerà in modo equo tra i due autisti, a seconda delle tratte di ciascuno.
Se è vero che il 28% del fatturato è sviluppato dalla vendita di servizi accessori acquistati dai clienti – ad esempio le fee extra che ci tocca pagare quando usciamo dalla zona urbana – questo potrebbe essere un servizio aggiuntivo, ma ‘ben voluto’ da un utente senza macchina.

Idee per un servizio all’altezza di una grande metropoli

Siamo sicuri che le compagnie di car sharing investiranno sempre di più. Milano si aspetta un servizio al pari delle altre metropoli europee, con un servizio all’altezza delle esigenze dei cittadini e, anche, con una maggiore attenzione alla pulizia delle auto e al servizio Customer Care.

SILVIA BOCCARDELLI

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Anna Molly Vs Balera Favela

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Al District 272 di Via Padova vi attende una serata diversa dal solito, una serata a base di diversità sonore!

Due realtà del clubbing si uniscono per la prima volta in un esperimento musicale unico tutto all’insegna del ritmo!

Dal baile funk brasiliano al Nigerian boogie, dalla 3Ball Messicana alla disco degli anni ’80, fino alla jungle ed alla drum and bass. Un soundclash sperimentale nella location più underground della città: un ex-cinema e striptease convertito a club situato nella giungla di cemento Milanese.

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I locali più PETTINATI di Milano

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i locali più top
Credits: opentable.it

Milano è un’icona dello stile di vita TOP. La sua identità prende forma grazie alle persone che la vivono ma soprattutto nei luoghi in cui le persone scelgono di viverla.

La città offre spazi a diverse tipologie di persone, ma la verità è che a Milano si vive per appartenenza. Le persone si categorizzano da sole in base ai locali che scelgono di frequentare. Che si tratti di un aperitivo dopo il lavoro oppure una cena di affari, vi elenchiamo alcuni dei locali in cui ci si immerge in una Milano affascinante ed esclusiva.

Leggi anche: La guida dei luoghi RADICAL di Milano

I locali più PETTINATI di Milano

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10 CORSO COMO

i locali più topLo spazio si trova nella via che fa più discutere di Milano. All’entrata l’atmosfera cambia totalmente e si viene accolti dalla dimensione green che lo spazio offre. Piante verdi che fanno da cornice al corridoio che porta nella parte dei tavoli del bar, alla destra il dehor del ristorante molto intimo e suggestivo. All’interno dell’edificio anche negozio, per chi volesse stupire con un piccolo presente. Nel piano superiore uno spazio utilizzato per mostre ed eventi culturali.

 

TRUSSARDI CAFFÈ

i locali più topSi trova in piazza della Scala, accanto al celebre ristorante Marchesino.
Al piano terra della boutique di Trussardi sorge in 100 mq il bar in Isola Centrale e lo splendido dehor ove gustare un buon caffè e sentirsi alla moda.

 

MARCHESI 1824

i locali più topSi trova in 3 zone centralissime della nostra Grande Milano, ultima apertura in Galleria. Un vero e proprio salotto alla Milanese; ideale per chi ama gustare un buon tè caldo e per la piccola pasticceria. L’ambiente signorile, le poltrone comode in pelle e le vetrine invitanti rendono questo posto ideale per parlare ad una persona cara di un libro letto, oppure di un progetto in avvio.

TERRAZZA CON VISTA ED HOTEL, PER ILLUSTRARE AL MEGLIO LA PROPRIA VISIONE

i locali più top
Credits: scattidigusto.it

I più esperti, quelli che hanno maturato una certa confidenza con la città, scelgono locali posizionati in punti strategici: parliamo di terrazze bar in cima ad hotel oppure di bar all’interno di strutture alberghiere. Un altro mondo, e che mondo!

 

CERESIO 7

i locali più topVi accoglieranno i padroni di casa, i fratelli stilisti Dean e Dan in arte DSQUARED. Il locale si trova in cima al loro Atelier e la vista che offre su Porta Nuova è mozzafiato. Le due piscine rendono l’atmosfera talmente metropolitana che vi sentirete come in un terrazzo newyorkese. Ideale per pranzi di lavoro e aperitivo con ospiti da incubare.

 

NOBU

i locali più topUn’icona a Milano, NOBU si trova all’interno dell’Hotel Armani.

Il locale è un punto di ritrovo ed offre esperienze culinarie immersi nel design. I commensali sono gli uomini d’affari di tutta la zona limitrofe al Quadrilatero della Moda.

Specialità il sushi: si narra il più buono a Milano.

 

TERRAZZA GALLIA

i locali più topPer chi gradisce riservatezza e ama rimanere connesso con la città, questo è il posto ideale. Zona centrale di Milano, al 7° piano di uno dei hotel più lussuosi della città: Excelsior Gallia domina con la sua terrazza. Il ristorante ha una sala privata, la Maserati – massimo 10 persone consentite per occasioni private speciali. La cucina espressa alla terrazza bar alza il livello, offendo un servizio di qualità. Aperitivo con vista oppure sala Maserati?

 

BULGARI BAR

i locali più topIl giardino incantato nel cuore di Milano. Il Bulgari Hotel apre le porte. Quando si arriva in automobile si viene accolti dai portieri che gentilmente fanno scendere e trovano sistemazione all’automobile. Il foyer è un meraviglioso spazio verde con salotti ove il design contemporaneo fa da padrone. Si è appartati pur essendo a due passi dal flusso di Montenapoleone e Duomo. Un aperitivo di elevata qualità, il servizio ancora di più.

 

COCKTAIL BAR & MILANO BY NIGHT

i locali più top
Credits: flawlessmilano.com

La Milano da bere 2.0

 

RADETZKY

Credits: flawlessmilano.com

È una vetrina, per coloro a cui piace essere al centro dell’attenzione. Si trova in pieno Corso Garibaldi a pochi metri da Moscova, dove ha inizio la movida Milanese. Offre cocktail buonissimi e viene frequentato dalle celebrità. È un reality a cielo aperto.

 

LA GINTONERIA DI DAVIDE

i locali più topPer i più eclettici e per gli amanti del vino e delle bottiglie pregiate. Un nome su tutti: Davide Lacerenza, se non lo conoscete, andate a ricercare su questo uomo. Ha sviluppato una sua identità mediante il personaggio mediatico che si è creato nei social, giocando con i suoi clienti a chi effettua la migliore sciabolatura di bottiglia. I due locali presentano oltre 300 tipi di gin e collezioni di bottiglie pregiate.

 

RADIO ROOFTOP BAR

i locali più topEffetto WOW da subito all’entrata, grazie all’ampia vetrata che mostra la vista sui grattacieli di Porta Nuova. Il locale si trova in Piazza della Repubblica.

Lo spazio all’interno è limitato, ma una volta accomodati si possono gustare drink internazionali e fare incontri di altrettanta dimensione cosmopolita!

 

 

LA GRANDE CENA

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Credits: puntarellarossa.it

Al ristorante non si va solo per mangiare, perché accontentarsi quando si ha una selezione simile?

 

FILIPPO LA MANTIA

i locali più topUn incontro tra passione e tradizione. Alla guida il patriottico siciliano Filippo La Mantia, che ha fatto molto parlare della sua cucina e del suo ristorante chic.

Le proposte del menù spaziano dalla carne al pesce, con alcune rivisitazioni garantiscono un esperienza a 360° e rendono il posto ideale per occasioni private come per quelle familiari.

 

NORDIC GRILL MILANO

i locali più topA pochi metri dall’Università del Sacro Cuore si ha l’opportunità di gustare carne di cervo e alce. Le migliori carni nordiche sono qui, senza dimenticarsi della cantina e della sala riservata con camino.

Provare per credere.

 

RISTORANTE AI GIARDINI, PAPRIKA E CANNELLA

i locali più topLo spirito sardo in Porta Venezia. Il padrone di casa si chiama Davide Paderi, un uomo accogliente e creativo. Il suo ristorante offre piatti di prima qualità e garantisce un’esperienza unica nel suo genere.

Si sta immersi un’atmosfera da belle epoque, con bottiglie di vino a vista e alti candelabri che riflettono sapientemente la luce.

Una ristorazione con stile e identità.

Continua la lettura con: i locali più radical

ALBI HOXA

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Le stranezze di COLLEONI, lo stravagante condottiero più amato e odiato da Milano

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Bartolomeo Colleoni è stato uno dei capitani di ventura che hanno fatto la storia del Lombardo Veneto. La sua vita è stata non solo avventurosa ma ricca di aspetti curiosi. Così come leggendario è il suo rapporto di amore e odio con Milano. 

Nacque nel 1395 a Solza sulle rive dell’Adda e nella sua vita fece spesso dei giri di valzer in particolare tra Venezia e Milano che allora spesso erano in guerra. Dopo il 1441 le sue grandi vittorie conseguite al comando delle truppe veneziane, lo portarono alla corte del duca di Milano che gli offrì insieme all’esercito un intero castello. Dopo la fine dei Visconti fu alla guida dell’esercito della Repubblica Ambrosiana degli Sforza, con cui sconfisse i francesi e il duca d’Aosta. 

Clicca per partecipare al grande sogno di Milano
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Nel momento del suo massimo fulgore sorprese i milanesi passando dalla parte dei veneziani con cui rimase fino alla morte. Fu questo un tradimento imperdonabile per i milanesi che lo definirono il «mazore traditore che mai portasse corraza.».

Oltre alle sue numerose vittorie la sua vita è stata costellata di episodi bizzarri. Innanzitutto il suo cognome divenne il suo vessillo. Si riferiva ai testicoli e per lui fu sempre un vanto, come attesta il simbolo da lui scelto per la sua casata, tre coppie di testicoli, e il grido di battaglia “Coglia!”, “Coglia!”, ossia “Coglioni!” che usava per aizzare i suoi soldati.

Anche se fu sempre legato alla sua adorata Tisbe Martinengo, ebbe otto figlie tutte femmine da cinque donne diverse e le riconobbe tutte, non solo, le fece crescere nel suo castello insieme alla moglie. Come testimonia il nome del castello in cui visse e morì, il castello di Malpaga, fu sempre molto attento ai quattrini, lamentandosi duramente quando questi non erano all’altezza delle sue aspettative.

Eppure fu anche un grande mecenate, in particolare fondò il Luogo Pio della Pietà Istituto Bartolomeo Colleoni, per fornire una dote alle fanciulle povere e illegittime nate in territorio bergamasco, al fine di facilitarne un legittimo matrimonio.

Anche dopo la sua morte il Colleoni continuò a farsi notare. Seppellito all’interno della Cappella del Colleoni in pieno centro di Bergamo alta, secoli dopo la sua morte la tomba fu scoperchiata e non si trovò alcuna traccia dei suoi resti. Si provò a cercarli ovunque ma invano. Solo di recente, durante un restauro sotto la base della tomba si sono trovate le sue ossa con il simbolo del suo casato tra le mani. Aveva disposto di essere nascosto sotto la tomba per evitare di essere ritrovato dai suoi nemici.

ANDREA ZOPPOLATO

Giovedì: Beer Night?

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Bisogna coltivare le sane abitudini. Tipo uscire di giovedì, mangiare sempre carboidrati per tenersi su di morale, non rinunciare troppo spesso ai dolci e concedersi almeno una volta a settimana una birra con gli amici.

E visto che ci piace molto consigliarti posti nuovi, questa settimana ti portiamo a conoscere il Barbruto. Locale di nuovissima apertura dalle parti di viale Bligny, il Barbruto lo riconosci subito per l’ottima selezione di birre e panini gourmet. E per quell’atmosfera rilassata che si respira appena entri.

Questo giovedì ti porta a bere una birra.

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L’OSPEDALE DEI SANTI: verrà mai alla luce il nuovo colosso ospedaliero di Milano?

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Ospedale dei santi
Credits: urbanfile.org- Ospedale dei santi

Vedrà la luce l’ormai leggendario “Ospedale dei Santi”?

Gli ospedali San Paolo e San Carlo sono stati riuniti sotto un’unica azienda sociosanitaria nel 2015 nell’ottica di un maggiore efficientamento. L’obiettivo ultimo di questa riorganizzazione prevede la realizzazione di un unico ospedale, l’Ospedale dei Santi, chiamato in questo modo proprio per la fusione di San Paolo e di San Carlo.

Dove dovrebbe nascere

Nella zona di Ronchetto sul naviglio, tra il deposito della costruenda linea metropolitana M4 e la stazione di San Cristoforo FS/M4.

450 milioni di euro già stanziati

Dei 600 milioni inseriti nella Finanziaria 2019 all’edilizia sanitaria della Regione Lombardia, 450 milioni sono stati destinati alla futura realizzazione dell’ospedale.
Nonostante il corposo investimento, l’operazione porterebbe a un risparmio di 20 milioni di euro in confronto al totale speso dai due ospedali messi assieme.

La localizzazione del Ronchetto sul Naviglio è stata scelta perchè equidistante tra l’ospedale San Carlo, che serve l’area San Siro-Baggio, e il San Paolo in zona Famagosta. Inoltre sarebbe fruibile ai cittadini provenienti da Buccinasco, Corsico, Cesano Boscone e Trezzano sul Naviglio.

I freni alla realizzazione del progetto

Da quando nel 2017 è stato presentato il progetto, sono iniziati a sorgere alcuni problemi, il più rilevante dei quale era il reperimento di fondi, problema che sembrerebbe risolto.
Intanto qualche altro dubbio si è insinuato negli uffici regionali. Questo per due motivazioni principali.

#1 PAURA DEI CITTADINI PER LA CHIUSURA DEI VECCHI OSPEDALI
Innanzitutto la paura che la chiusura e la demolizione dei due ospedali possa danneggiare e rendere difficoltoso ai pazienti, delle zone interessate, raggiungere facilmente la nuova struttura. Per questo motivo si sono levate numerose proteste.

#2 L’AREA INDIVIDUATA SAREBBE POCO ADATTA
Sembrerebbe che l’area non sia propriamente adatta a realizzare un progetto di questo tipo e per questo la Regione è in fase di ripensamento. Infatti, nonostante la prossimità con le fermate dei treni, regionali/suburbani e della futura metropolitana, non sembra una soluzione che garantisca la massima accessibilità.

Si stanno facendo strada nuove soluzioni

Nel frattempo vista le arretratezze degli ospedali, soprattutto il San Carlo che in alcuni punti sta cadendo a pezzi, la Regione ha investito qualche centinaia di milioni per ristrutturalo e per inaugurare anche una nuova zona pediatria. Anche il San Paolo ha usufruito di alcuni investimenti per adeguarlo alle normative attuali e rimettere in sesto le parti in malora dell’edificio.

Le ipotesi allo studio sono diverse, rispetto a quella principale della costruzione del nuovo ospedale. In particolare accanto alla realizzazione dell’ospedale unico si sta valutando cosa fare negli stabili vuoti nel caso non vengano demoliti: alcune voci parlano di mantenere funzioni di tipo ambulatoriale, di pronto soccorso o di cura per i malati cronici oppure di spostarle nel più vicino ospedale militare delle Forze Armate.

FABIO MARCOMIN

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STRESS e mancanza di ENERGIA: che fare?

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charming girl drinking cappuccino and eating cheesecake in coffee shop
Siamo un popolo di stressati. Secondo l’indagine promossa da Assosalute, 9 italiani su 10 soffrono di disturbi legati allo stress.
Lo stress ha numerose sfaccettature, le più frequenti sono la stanchezza, la letargia, l’esaurimento, fino all’apatia, alla scarsa concentrazione e alla mancanza di motivazione.  Qualsiasi espressione si desideri utilizzare, la sensazione è sempre la stessa. E poi mal di testa, difficoltà digestive, bruciore di stomaco, fino alla comparsa di herpes sulle labbra. Ci si ammala di più e si tende pure ad accumulare peso. Le donne e i giovani sono i più colpiti. Nelle donne sono frequenti i mal di testa, i disturbi digestivi ma altrettanto fastidiosi sono i dolori muscolari o la tensione a livello di braccia o gambe.
Dall’indagine è emerso che l’85% delle persone intervistate abbia avuto almeno un disturbo negli ultimi sei mesi, ma un buon 45% degli intervistati ha dichiarato di averne avuti 3 o più.

Gli effetti dello stress

Ho compreso quanto fosse importante scrivere questo articolo quando la figlia di una cliente che seguo da più di un anno dal punto di vista nutrizionale, studentessa di medicina in procinto di laurearsi, mi ha scritto chiedendomi aiuto perché “al mattino, dopo un bel caffè si sente energica ma dopo pranzo è come se crollasse tutto”.
E partiamo proprio da questo punto. La questione caffè. Per risollevarsi da queste situazioni e riconquistare energia, molti ricorrono al caffè, ai cibi dolci (la classica colazione al bar con cornetto alla marmellata e cappuccino o caffè), ai cibi con cioccolato o alle bevande energetiche.

Tuttavia, questo tipo di approccio nel tempo incrementa i livelli di stress e porta al vero e proprio esaurimento. In presenza di uno o più eventi stressogeni inaspettati  la chimica del nostro organismo cambia in modo radicale. Lo stress ha origine nella mente. Di fronte a una situazione che reputiamo necessiti della nostra attenzione, le ghiandole surrenali ricevono un segnale che le induce a produrre adrenalina. Nel giro di pochi secondi il cuore batte più in fretta, cambia il ritmo del nostro respiro che diventa più superficiale, nel sangue si riversano le nostre riserve di glucosio. Diventiamo pronti per combattere o per fuggire (come facevano i nostri antenati quando incontravano un animale feroce). La scarica di adrenalina che si verifica in un pendolare che rimane imbottigliato nel traffico sarebbe sufficiente a farlo correre spedito per un chilometro e mezzo.  Questo avviene perché il glucosio immagazzinato sotto forma di glicogeno nel fegato e nei muscoli viene velocemente riversato nel sangue. Ma da dove arriva questo momentaneo surplus di energia e prontezza mentale? Dalle riserve che il nostro organismo utilizza per il corretto funzionamento del sistema immunitario, per la riparazione, per i processi digestivi, per mantenerci giovani. E’ chiaro che essere perennemente stressati ci faccia invecchiare prima.
E’ fondamentale comprendere a questo punto che in realtà tutti i fattori di stress e tutte le sostanze stimolanti ci sottraggono energia.
Cosa significa dire che questi fattori prosciugano l’energia del nostro organismo? Significa che le cellule del nostro organismo vengono via via private dei nutrienti necessari al loro corretto funzionamento. Vengono inondate di calorie vuote a discapito di glucosio e vitamine del gruppo B fondamentali ad attivare i processi enzimatici necessari a trarre energia dai nutrienti in grado di fornirla. E’ come se ci trovassimo davanti a una tavola imbandita, piena di cose buonissime da mangiare e avessimo le mani legate e non potessimo portare il cibo alla bocca.

Alimentazione per ridurre lo stress e aumentare la nostra energia

Cosa mangiare per gestire al meglio lo stress?
Per massimizzare l’energia disponibile nell’organismo e conservarla per utilizzarla in modo intelligente e funzionale al benessere, bisogna innanzitutto dare la preferenza ai carboidrati a lento rilascio, che non provocano bruschi innalzamenti della glicemia e rilasciano gradualmente il proprio combustibile.
E’ importante consumare i nutrienti essenziali: vitamine, sali minerali e composti fitochimici.
Gli scienziati hanno studiato a fondo gli effetti di diverse fonti di carboidrati sulla glicemia, sul livello di energia e sull’umore e hanno individuato che le migliori fonti sono la frutta (consumata intera), i cereali integrali, i fagioli, le lenticchie, la frutta secca e i semi. Ho anche scoperto dalla mia esperienza di consulenza nutrizionale che combinare una modesta dose di proteine insieme ai carboidrati sia in grado di sostenere l’attività del surrene, aiutando a ridurre la secrezione del cortisolo. Non solo, potrebbe essere indicato consumare a cena pasta o riso accompagnati da verdure, che contrariamente a quando si pensa, se correttamente cucinati possono aiutare a migliorare l’addormentamento e a rilassare l’organismo cosa che non avviene consumando carne o pesce nel pasto serale.
I nutrienti più importanti sono le vitamine del gruppo B, che agiscono proprio da attivatori degli enzimi che aiutano ad utilizzare il glucosio a livello cellulare. Il coenzima Q10, la vitamina C, il ferro, il magnesio e lo zinco (sali minerali che oltre ad avere un marcato effetto alcalinizzante, aiutano a rilassare la muscolatura, a sostenere l’attività del sistema immunitario proteggendoci da virus e batteri).
Si tratta di indicazioni generali, ognuno di noi ha un proprio modo di vivere lo stress, e visto che questo si accompagna sempre ad uno o più disturbi tipo quelli a carico del sistema digestivo, oppure malessere generalizzato o per chi studia o lavora difficoltà a concentrarsi, se desiderate un consiglio personalizzato scrivete a info@cibobuonochefabene.it
Segnalo infine un prodotto con molteplici effetti positivi sperimentato personalmente e con successo negli studenti universitari che necessitano di mantenere focus, concentrazione e che si trovano alle prese nella preparazione di esami o della tesi di laurea. O di uomini e donne che hanno le batterie scariche e vorrebbero anche perdere il peso causato da elevati livelli di cortisolo. E’ ricco di supercibi con effetti adattogeni, apporta vitamina C che è la vitamina essenziale per ricaricare i surreni, vitamine del gruppo B e l-teanina, una sostanza naturalmente presente nel tè verde, che aiuta ad alleviare lo stress e a favorire la concentrazione perché in grado di aumentare l’attività della banda alfa cerebrale e svolgendo al contempo un’interessante effetto antiossidante grazie all’aumento del glutatione cerebrale. Qui il link: Prodotto antistress naturale. 
DEBORA CANTARUTTI
Nutrizionista e tra i massimi esponenti della ciboterapia. Fondatrice di www.cibobuonochefabene.it e consulente per la declinazione healthy di menù di locali e di catene della ristorazione.

DE CHIRICO, la metafisica a Palazzo Reale

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le muse inquietanti 1925

A Palazzo Reale a Milano dal  25 settembre 2019 al 19 gennaio 2020 scopriamo De Chirico!

Tantissime le opere presenti in prestito da ogni parte del mondo.

Le sue opere e la stessa esposizione allestita con pareti in scorcio e finestre vuote (come nelle opere di De Chirico), ruotano attorno all’artista e ai suoi autoritratti (tanti, bellissimi e spesso molto ironici). I suoi mondi sono le piazze silenziose e misteriose che lo hanno reso famoso.  I tagli prospettici esasperati mettono  in evidenza i personaggi senza volto…manichini coloratissimi  comunque in grado di provare emozioni e di dare abbracci appassionati. De Chirico e la nascita della metafisica con un pizzico di surrealismo.

Un percorso che sottolinea anche la capacità di questo artista di passeggiare tra  epoche passate (come quando si autoritrae di profilo come un nobile rinascimentale oppure in vestito nero quasi fosse un  personaggio del seicento oppure quando decide di dipingere una veduta di Venezia che pare rubata dalle mani dello stesso Canaletto che l’aveva già dipinta sì…ma nel millesettecento! ). E dal passato anticipa il futuro perché dalla sua idea di arte seriale trarrà ispirazione anche Andy Warhol.

Se volete saperne di più… trovate  una dettagliata descrizione della mostra  e una selezione di opere ancora più ampia nel blog Proffrana Veronica Biraghi

VERONICA BIRAGHI

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Rita’s Tiki Room ed il giovedì svolta

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Cosa sono i Tiki? Sono dei tipi di cocktail che nascono negli anni ’40 in California, e sono speciali perché: 1. Si usa prevalentemente Rum. 2. Sono floreali e fruttati. 3. Sono altamente scenografici.

Ed indovinate chi li fa benissimo? I ragazzi del Rita’s Tiki Room!

Il locale è tutto fiori, pappagalli, piante esotiche e, ovviamente, camicie hawaiane. Se pensi di venire qui e bere e basta, ti sbagli di grosso, l’offerta culinaria ti porta in Paradiso senza passare dal via: nachos pieni di formaggio fuso, involtini tahilandesi, polpette asiatiche, pollo fritto e molto molto altro.

Allora, pronto a salpare per isole sconosciute?

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Se Milano diventa una città regione, il capoluogo della Lombardia sarà BERGAMO

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bergamo

Si sta sempre più diffondendo l’idea che Milano debba diventare una città regione. Questo sarebbe consentito dalla Costituzione (art.132), perchè Milano ha più del milione di abitanti necessari per potersi costituire come regione, e come avviene per le città più internazionali degli Stati europei: Berlino, Amburgo, Madrid, Londra, Ginevra, Basilea, Vienna, Bruxelles, Budapest, San Pietroburgo e tante altre. I vantaggi del diventare una regione sono di poter avere risorse e poteri per affrontare temi che a Milano risultano diversi dal resto della Lombardia, come il caro affitti, la metropolitana, l’inquinamento, la mobilità urbana, il tipo di immigrazione, le università, la competizione internazionali con le altre città d’Europa.

Se Milano diventa una città regione, serve individuare un nuovo capoluogo per la Lombardia. Tra le diverse ipotesi quella che ci sembra più di buon senso è Bergamo. Ecco perchè.

Se Milano diventa una città regione, il capoluogo della Lombardia sarà BERGAMO

#1 Opzione Enclave

Una possibilità è che Milano rimanga sede del Palazzo della Regione e dunque una specie di exclave che continua ad amministrare il territorio lombardo. Una soluzione molto pragmatica, che consentirebbe di utilizzare l’attuale palazzo della Lombardia. In questo modo a Milano si concentrerebbero due poteri: quello della città regione e quello della regione di cui rimarrebbe comunque la capitale geografica e riferimento amministrativo. Sarebbe un po’ come trasformare il resto della Lombardia in una colonia. Intrigante per Milano ma forse non sarebbe accolto con entusiasmo dalle altre città.

#2 Monza

monza

A vantaggio dell’ipotesi Monza capoluogo c’è il suo passato regale oltre alla vicinanza con Milano che renderebbe più semplice il trasloco e anche il mantenimento di una relazione agevole tra le due regioni. Una soluzione ad esempio simile con Berlino e Potsdam, sobborgo berlinese che è capoluogo della Regione del Brandeburgo. Però ci sembra un’opzione da scartare perchè con la città regione Monza rientra in Milano.

#3 Brescia

I vantaggi sono che è dopo Milano è la città più grande e che ha anche la metropolitana. Però a suo svantaggio c’è la storia, che la pone troppo legata a Venezia e la sua collocazione prossima ai confini della regione, fattore che penalizza anche altre ipotesi come Como o Mantova.

#4 Una nuova città

city smart eco citta stato del futuro

L’ipotesi più affascinante. Milano è insostituibile. Per colmare un vuoto abissale forse l’unico modo è di realizzare una nuova grande città, un luogo dei sogni, avveniristico che possa mettere in discussione il primato nazionale di Milano. Per questo è un’ipotesi da non prendere in considerazione.

#5 Bergamo

Solo vantaggi per Bergamo. E’ la più centrale, era il confine con Venezia ed è tra montagna e pianura. Ha anche l’aeroporto e la sua squadra gioca a San Siro. Una soluzione perfetta. Amici bergamaschi, aiutateci a fare di Milano una città regione. Vi aiuteremo a fare risplendere la vostra magnifica città su tutta la Lombardia.

MILANO CITTA’ STATO

De Chirico mangia il risotto alla milanese!

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All’ombra della Madonnina è arrivata una mostra che fa venire l’acquolina in bocca a tutti gli appassionati d’arte. E’ la mostra su De Chirico!

Ebbene sì, pare che al nostro amico Giorgio De Chirico piaccia molto il risotto alla milanese, perchè la sua mostra rimarrà a Palazzo Reale fino a Gennaio 2020!

Una raccolta di opere, realizzate durante tutto l’arco della carriera artistica del pittore. Un modo per comprendere l’evoluzione del pensiero artistico e della mano di De Chiric.

Cosa ha di speciale questa mostra? E’ bellissima!

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Indie Mania Dance

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Per tutti cultori snob che di nascosto sanno a memoria Calcutta e i finti intellettuali che ascoltano trap,Per chi va ogni giorno in ufficio con la camicia, nascondendo tatuaggi pop-punk e le ragazze serie in tailleur, che si scatenavano con le spice girls. Per i rocker a cui piace l’Edm e i giovani che ascoltano i vecchi Beach boys.

Per tutte le compilations su cd Verbatim con le scritte a pennarello o gli iPod da 1 giga pieni. Ma anche per tutti i tormentoni da milioni di views o le colonne sonore delle stories instagram.

Indie Mania Dance è il nuovo concetto di club party 2.0, una festa dove ballare e cantare a squarciagola tutte le più grandi HIT del presente e del passato.

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10 nuovi progetti per il CENTRO di Milano

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Area C
Riqualificazione piazza Cordusio

Con i suoi luoghi storici e i suoi monumenti, con i suoi musei e i suoi locali notturni, l’Area C rappresenta senza dubbio la parte di Milano più conosciuta e apprezzata da milanesi e turisti di tutto il mondo.

Ma cosa si potrebbe fare per valorizzarla ancora di più? Di proposte ce ne sono molte. Ecco le prime 10 che saltano all’occhio passeggiando per il centro città.

#1 Area C 24h/24

Area C

L’attuale scansione oraria 7.30-19.30 non è molto efficace: un danno per i milanesi che lavorano e si spostano durante la giornata e un vantaggio per la movida milanese pronta a prendere la macchina per andare in centro nella fascia oraria aperitivo.  Le lunghe file lungo la circonvallazione allo scoccare delle 19.30 ne sono la dimostrazione. O si fa pagare tutti, o nessuno. La proposta è estendere l’orario 24h/24 e, in compenso, migliorare l’efficienza dei trasporti nel centro città.

 

#2 Metropolitana 24h/24

Area C

Una delle esigenze più comuni evidenziate tra i milanesi. La metropolitana 24h/24 non solo sarebbe un motivo in più per non prendere la macchina e un’occasione per vivere la città fino a tardi, ma risparmierebbe anche inutili ansie (e corse) nel tornare a casa la sera. Speriamo non rimanga un’utopia.

 

#3 Aree pedonali

Area C

Quando si lascia spazio ad aree pedonali, la maggior parte delle volte la città ne beneficia in termini di benessere e di estetica. Piazza Cordusio sarebbe uno di quei punti da valorizzare. In realtà un primo progetto dovrebbe essere già in cantiere: se tutto andrà come previsto (dopo il parere della soprintendenza, il progetto verrà presentato ufficialmente nella sede del Municipio 1), i lavori inizieranno nel 2020.

 

#4 Un circuito di piste ciclabili

Area C

Da anni motivo di accesi dibattiti. Milano si vanta di essere il capoluogo con le piste ciclabili più lunghe d’Italia, ma non tiene conto dei disagi che queste recano ai ciclisti quando si interrompono e scompaiano nel nulla, magari proprio dove ce ne sarebbe più bisogno. È il caso della ciclabile che da Piazza della Repubblica, al confine dell’Area C, dovrebbe in teoria proseguire in Via Turati. La proposta: un circuito senza interruzioni che colleghi alcuni punti strategici del centro di Milano.

 

#5 Allargare i marciapiedi

Area C

È il caso di Via Ponte Vetero. I marciapiedi di entrambi i sensi di marcia sono strettissimi e anche molto pericolosi quando i tram, sempre più grandi, passano a lato sfiorando i pedoni. Anche se esteticamente molto brutto, occorrerebbe una transenna di sicurezza. La viabilità di questo punto è sicuramente da ripensare.

 

#6 Parco Sempione 24h/24

Area C

L’orario continuato sarà la cifra dei prossimi progetti per Milano. E anche Parco Sempione, uno dei più antichi polmoni verdi della città, deve stare a passo con i tempi. Sul modello del nuovo parco della Biblioteca degli Alberi, la proposta è di estendere l’apertura 24h/24 per renderlo una vera e propria via di comunicazione tra i vari quartieri del centro. E anche chi è solito fare jogging la sera non dovrà preoccuparsi di guardare l’orologio per non rimanere chiuso dentro.

 

#7 Dissuasori sui marciapiedi

Area C

Sin dalle prime ore dell’alba, quando un milanese esce di casa, corre uno dei pericoli più grandi che ci siano in questa città. Motorini, biciclette, monopattini sfrecciano a tutta velocità sui marciapiedi facendo il filo ai portoni delle abitazioni. Se una sanzione fino a 168 euro non è abbastanza, devono essere trovate altre soluzioni. Dei dissuasori per esempio.

 

#8 Piscina in Moscova

Area C

Grandi notizie dalla zona di Moscova. È stato dato via ai lavori di una nuova piscina che rientra nel progetto di riqualificazione dell’area di Via Fatebenesorelle. L’impianto ospiterà una vasca principale, una vasca per bambini, un’area ristoro e una palestra separata: l’intento è che sia una piscina al servizio del quartiere.

 

#9 Rivalorizzazione di parco Vetra

Area C

Era uno dei posti più degradati del centro città, ma finalmente il progetto inizia a prendere forma. Il Vetra Building, l’edificio di circa 25.000 mq in Piazza Vetra alle spalle della chiesa di San Lorenzo, è in piena fase di ristrutturazione. L’idea è quella di inserire funzioni che restituiscano alla fascia al piano terra verso il parco una maggiore vivibilità e vivacità, in modo da farne un luogo aggregativo che ne ostacoli il deterioramento.

 

#10 Preservare Colonne di San Lorenzo

Area C

Pur essendo uno dei patrimoni artistici più belli che la città ha da offrire, uno dei rari reperti della Milano Imperiale, le colonne di San Lorenzo sono lasciate allo sbando. Un po’ è la movida milanese, che le sfrutta come se fossero un muretto di periferia. Un po’ sono i bivacchi notturni. E un po’ sono le vibrazioni continue del tram che ci passa di fianco. Tutti fattori che rendono questo meraviglioso luogo alla mercè di continui danneggiamenti. La curia vorrebbe recintare il sagrato e le colonne con un’inferriata, ma per adesso l’idea non è stata ancora realizzata e la piazza continua a rimanere così, suggestiva e aperta a tutti.

 

 

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