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Innamorati di Milano

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Diario di bordo del 12 settembre 2019. Destinazione: Milano città stato.

Oltre alla consueta attività editoriale, l’attenzione di oggi è stata sulla definizione di un primo calendario di incontri per organizzare il District Tour e sul primo meeting di preparazione al Laboratorio Economia di Milano città stato.

Questi i prossimi incontri di preparazione per il district tour:
Domattina: Municipio 9 (incontro con il presidente direttamente in sede), nel pomeriggio municipio 1 e municipio 5.
Martedì fissato l’incontro con il presidente del Municipio 7
In attesa di conferme per i municipi 2, 3, 6 e 8.

Nel primo pomeriggio c’è stato il debutto del Laboratorio Economia. Il nostro sogno è che Milano città stato proponga un modello di economia alternativo all’attuale leva tasse-debito. In un’ora e mezzo abbiamo definito due linee di azione: organizzazione di un mese destinato a un funding innovativo, se riusciamo a ottobre, e alcune prime idee per valorizzare economicamente Milano che sperimenteremo nei primi mesi del 2020.

Concludo con i risultati entusiasmanti del sito www.milanocittastato.it: stiamo registrando un nuovo record di accessi che sta facendo tremare il server. Domani pubblicheremo il risultato per noi straordinario.

MILANO CITTA’ STATO

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Vogue Fashion Concert

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Dove? Piazza Duomo

Quando? Giovedì 12 settembre alle 21.30

Cosa? Concerto live di Vogue

Chi? Fadi, Levante, Mahmood

Perché? Perché no?

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Il più grande incubatore d’Europa è in BOVISA

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Credits: ilsole24ore.com - BovisaTech Polihub

Non a Parigi, Londra o Berlino: il più grande incubatore d’Europa è in Bovisa. Si tratta di TusStar che ha un giro d’affari globale superiore agli otto miliardi di euro e più di un miliardo e mezzo di profitti  e che dal 1999 è stato in grado di incubare oltre 5000 aziende, una trentina delle quali già sbarcate in borsa. Di questo record bisogna ringraziare i cinesi.

La scelta della Bovisa e del Politecnico

Credits: polihub.com – Tusstar

La società cinese Tusstar aveva sedi in tutto il mondo, fuorchè l’Europa (ad esclusione della Svizzera) e ha scelto Milano per fare il suo debutto nel mercato comunitario.
La scelta è ricaduta sul Politecnico  per creare una piattaforma per l’attrazione di investimenti cinesi in innovazione, sostenendo le attività di trasferimento tecnologico fra le rispettive accademie e il mondo delle imprese, facendo leva sulla creazione di startup.

L’investimento è successivo all’accordo tra Polihub e la Tsinghua University di Pechino che ha scelto come sede del proprio hub europeo per l’innovazione il polo di ingegneria, design e start-up meneghino in zona Bovisa.

Campus Bovisa  uno dei più importanti cluster d’innovazione d’Europa

L’obiettivo principale è far diventare il Campus Bovisa uno dei più più importanti cluster d’innovazione d’Europa, aumentando sensibilmente il numero di aziende incubate e coinvolgendo realtà italiane e cinesi.

Allo scopo sono stati creati percorsi post-laurea congiunti e master universitari ad-hoc, e verrà avviata una base innovativa congiunta dedicata al design e alla progettazione.

Si prevedono notevoli benifici per entrambe le università: sfruttando le capacità formative reciproche si stimolerà e agevolerà l’incontro tra studenti, manager e professionisti con contatto con potenziali partner di ricerca e affari.

FABIO MARCOMIN

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TOM and Vogue Fashion Night

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Vogue Fashion Night Out è arrivata! La notte è giovane e i Party sono ancora più grintosi!

Per una serata all’insegna del puro spirito della Vogue Fashion Night, andate al TOM!

Vi attende un ricco buffet, 2 drink inclusi e djset! Non mancate! To Do in Milan in occasione dell’inizio della Vogue Fashion’s Night Out, é lieta di invitarvi all’esclusivo evento targato Tom.

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🔴 BREAKING NEWS: Nuovo record degli AFFITTI. Tre soluzioni per evitare che Milano diventi inaccessibile

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Il semestre marzo-settembre porta in dote un nuovo record per il canone degli affitti a Milano. Come riporta il Sole24ore che ha elaborato i dati raccolti da due portali di riferimento nell’immobiliare Immobiliare.it e Mioaffitto, il costo medio di un bilocale ha toccato i € 1.300 rispetto agli € 845 di tutte le altre grandi città registrando un rialzo del 5,8%.

Domanda in crescita, offerta in calo

A Milano il caro affitti ha sicuramente un impatto maggiore che altrove in Italia, ma anche nel resto d’Europa esistono situazioni problematiche soprattutto nei grandi centri urbani dove spesso la richiesta di abitazioni da prendere in affitto è superiore all’offerta. Milano è un caso emblematico: mentre la domanda continua a registrare un +4,2% da sei mesi, l’offerta è in calo del 3,2%.

L’aumento costante della popolazione, si stima 1,5 milioni di abitanti entro una decina di anni, dovuto all’attrattività della città per lavoro, qualità di vita e opportunità di business sta accentuando questo fenomeno.

Tre soluzioni per evitare che Milano diventi inaccessibile

Prima di arrivare al punto di non ritorno, si potrebbe ricorrere ad un mix di queste soluzioni per affrontare con decisione il problema casa:

#1 RISERVARE UNA QUOTA DI AFFITTI CALMIERATI IN TUTTI I NUOVI IMMOBILI IN COSTRUZIONE
Una soluzione è di imporre ai costruttori che intendano realizzare ex-novo o riqualificare immobili abbandonati, anche in caso di grattacieli di lusso, di destinare una quota di appartamenti ad affitti con canoni calmeriati per evitare il fenomeno della gentrificazione e quindi includere diverse fasce sociali in ogni palazzo e zona. Questa è la strada intrapresa da Vienna dove il 20% degli nuovi immobili ha l’obbligo di affittare a prezzi molto bassi per famiglie disagiate.

#2 APPARTAMENTI SFITTI DI PROPRIETA’ DI SOCIETA’ TRASFORMATI IN HOUSING SOCIALE
Stabilire che le società che detengono più di 50 appartamenti, rimasti vuoti, debbano metterne sul mercato almeno il 30% ad un prezzo equiparabile all’housing sociale ampliando così l’offerta di appartamenti disponibili, altrimenti si procederà all’esproprio per raggiungere l’obbiettivo. A Berlino, ad esempio si sta discutendo di avviare un referendum per portare all’esproprio appartamenti e case alle multinazionali che ne possiedono più di 3000 nei loro asset patrimoniali.

#3 TASSARE APPARTAMENTI SFITTI COME FOSSERO AFFITTATI
Spesso si preferisce lasciare vuoti appartamenti, per i quali i proprietari non devono più pagare mutui, per evitare di pagare maggiori imposte. Una soluzione potrebbe essere quella di istituire che il livello di tassazione di un immobile vuoto sia identico a quello di uno locato. In Francia hanno optato per questa formula che sta riscuotendo buoni risultati riducendo la percentuale di appartamenti sfitti.

FABIO MARCOMIN

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MILANO OVEST 2030: i progetti reali o attesi per rilanciare zona San Siro

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Credits: urbanfile.org - Prisma Landscape per piazzale Lotto

Milano è in perenne evoluzione e da qui al 2030 si potrà assistere a stravolgimenti urbanistici senza precedenti: dal quartiere Santa Giulia che raddoppierà la sua estensione con annesso “PalaItalia” pronto ad ospitare le gare sul ghiaccio delle’Olimpiadi Invernali 2026 fino ai 7 Scali, con milioni di metri quadri che cambieranno il volto alla città.

La trasformazione in arrivo di Zona 7

Il quadrante ovest di Milano, per intenderci quello che comprende il quartiere San Siro e i suoi dintorni, attende dei cambiamenti che andranno a toccare luoghi storici per i milanesi.

1# LE SCUDERIE DE MONTEL: sicuramente uno dei progetti più affascinanti, riguarda il recupero delle ex stalle storiche di San Siro che saranno convertite in un centro di attività termale, in base al progetto “TEATRO DELLE TERME” presentato dall’Architetto Giancarlo Marzorati vincitore del concorso internazionale Reinventing Cities 40 a Maggio.

Scuderie de Montel
Scuderie de Montel

Leggi anche: BREAKING NEWS: I 4 PROGETTI della Milano del futuro che hanno vinto Reinventing Cities 40

Il progetto, che dovrebbe partire a breve, punta a sfruttare le fonti termali presenti nel sottosuolo per restituire a Milano un gioiello architettonico e creare un ambiente di relax esclusivo.

2# LO STADIO DI SAN SIRO E’ MORTO, VIVA SAN SIRO: un’attrazione per molti, un monumento, un’emblema, un simbolo storico, la Scala del calcio, tanti appellattivi sono stati e tutto vengono usati per identificare lo stadio cittadino Giuseppe Meazza in San Siro.

Ormai è anche un elemento dello “skyline” milanese, un’icona che da’ lustro a Milano nel mondo da ormai 100 anni e che è ritenuto uno dei più belli mai costruiti.

Uno dei progetti del nuovo stadio
Uno dei progetti del nuovo stadio

Niente dura in eterno, o almeno molte cose, e questa volta sembra essere il caso dello Stadio di San Siro, infatti le società di Inter e Milan hanno formalizzato la richiesta di realizzare ex-novo il loro stadio con annessa area commerciale da costruirsi sull’attuale area dell’arena calcistica che verrà successivamente demolito.

Proprio in questi giorni, nell’elenco degli studi di progettazione incaricati per il nuovo studio sono rimasti solo 2 nomi: Popolus (il più famoso al mondo nel settore) e CMR.

Il Sindaco Sala rimane sempre dubbioso sull’abbattimento e anche per questo motivo ha sollecitato le due società a sottoporre ai cittadini i progetti o il progetto vincitore che dovrebbe essere scelto entro fine mese, quasi certo la scelta ricadrà su quello dello studio Populous.

Vedere Hotel, aree commerciali al posto del vecchio San Siro abbattuto ha già sollevato numerose proteste, anche se fino del 2026, quando sarà teatro della cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina, l’impianto storico rimarrà al suo posto.

Alcune nostre idee a riguardo: Un nuovo FUTURO per lo stadio San Siro

3# PIAZZALE LOTTO E IL PONTE DI TRAINING: in questo caso si tratta solo di una call for ideas per immaginare la città del futuro, voluta dal Comune di Milano, ed in particolare Prisma Lanscape che ha ipotizzato di realizzare un percorso di training naturalistico con piazze degradanti che sovrastino l’incrocio di piazzale Lotto.

Credits: Urbanfile – Prisma Landscape per piazzale Lotto

Il ponte del progetto prevedrebbe  percorsi per lo jogging, piste ciclabili, pareti per arrampicate, attrezzi per fitness , con inserimento di aree verdi tutto in sopraelevata rispetto al piazzale, per consentire di vivere l’area in sicurezza e di collegare le aree verdi ricomprese tra l’Ippodromo di San Siro, dal QT8 e dal Monte Stella.
Un’idea suggestiva, che se realizzata trasformerebbe realmente in meglio la zona, visto che poco distante rimangono le preferenziali dei filobus ancora incompiute, che presentano al momento solo degrado.

Leggi anche: Il mistero della PREFERENZIALE SCOMPARSA

Le aree da riqualificare

Accanto ad alcuni progetti suggestivi, già decisi o che rimarranno puri esercizi di stile, il quadrante ovest della città denuncia situazioni di violenza estetica e di abbandono totale su cui occorerebbe intervenire.

Tra gli esempi più significativi:

1# GLI ORRORI DI VIA HARAR E DINTORNI

Le vie che si propagano a sud dello Stadio San Siro, in particolare le vie Dessiè e Harar, danno particolare sfoggio di bruttezza (tralasciando le ville sul lato nord) con monoliti stile quartiere sovietico che costituiscono un muro sia fisico sia visivo all’interno dei quartieri.

Leggi anche:  Il muro invisibile di SAN SIRO

Uno dei più stranianti, senza nemmeno balconi o terrazzini e con un fitto mosaico di finestrelle affiancate una all’altra si trova in Via Federico Engels.

Credits: googlemaps.com

Esempi simili, seppur di impatto più limitato si trovano poco più distante in via Carlo Marx.

2# PIAZZA SELINUNTE, UNA SITUAZIONE FUORI CONTROLLO

Definita da tempo la “piazza araba” di Milano, per via della comunità proveniente dal maghreb che ha ormai superato la popolazione italiana e che controlla di fatto, anche in modo violento, tutta la zona.

La mancata sicurezza si riflette anche nel degrado in cui è costretto a vivere il quartiere, complici anche i mancati controlli e sistemi di prevenzione atti a limitare fenomeni di inciviltà e violenza.

Credits: milanopost.info – Degrado San Siro
Credits: milanotoday.it – Case popolari San Siro

Le riqualificazioni, in questi casi, si ripercuoterebbero positivamente sulla vita sociale delle comunità dei quartieri coinvolti e sull’identità di ogni cultura che vi abita, senza creare quei ghetti artefici di tensioni e scontri tra i cittadini.

FABIO MARCOMIN

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🔴 BREAKING NEWS: la Borsa di Milano nelle mani di HONG KONG

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credit: Milano FInanza
credit: Milano FInanza

L’annuncio bomba di un possibile affare da 32 miliardi di sterline è stato comunicato la mattina dell’11 settembre 2019 in una nota dall’Hong Kong Exchanges e Clearing Limited, come riportato da Forbes.

Due tra la città stato più rilevanti al mondo, Hong Kong e Londra, stanno trattando per “ridefinire gli scenari economici e finanziari dei prossimi decenni”. In questo caso anche Milano sarebbe della partita in quanto Piazza Affari è stata incorporata all’interno del London Stock Exchanges.

Le opportunità per Milano se diventa una città stato

Si sta delineando uno scenario perfetto per spingere Milano a diventare una città stato per queste ragioni:

1# LA BORSA DELLE CITTA’ STATO
Se Milano diventerà città stato Milano potrà aspirare a giocare alla pari con le altre due città stato, in questo modo la potenza di fuoco di una borsa che raggruppa Hong Kong, Londra e una Milano finanziariamente autonoma avrebbe pochi concorrenti.

2# ECONOMIA A RITMI VERTIGINOSI
L’impatto economico e finanziario su Milano e le aziende che decideranno di investirvi sarà amplificato dalla disponibilità di capitali e dalla facilità di operare più facilmente da e con l’est-asiatico. Essenziale per attirare grandi investimenti è di consentire alle aziende quotate a Milano di poter avere le stesse condizioni delle altre piazze finanziarie.

3# LA PRIMA ALLEANZA TRA CITTA’ STATO NEL MONDO
Se Milano potesse avere lo status di città autonoma o di città regione, si potrebbe infine assistere ad una prima alleanza tra città stato, prodromo della costruzione di rete mondiale capace di aumentare l’influenza sulle scelte politiche di nazioni e continenti.

FABIO MARCOMIN

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🇨🇳 Ying Qiū: “Milano è la GIOVENTÙ che avanza”

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Intervista a Ying Qiū, studentessa di architettura al Politecnico, cinese di seconda generazione, che pur essendo nata e cresciuta qui ed avendo l’italiano come lingua madre, conserva un profondo legame con le sue radici nel Celeste Impero. Un perfetto esempio di cittadina del Terzo Millennio e del Secolo delle Città, che non poteva proprio mancare nel novero delle Interviste Mondiali.

Partiamo dall’inizio, nome ed età.

Sono Ying Qiū e ho 26 anni. Il mio nome in cinese significa perspicace, qui infatti mi faccio chiamare Sofia, sapienza, saggezza. Molti di noi adottano un nome italiano per facilitare la pronuncia e la comprensibilità: ci rendiamo conto che pronunciare o ricordare certi nostri nomi in modo corretto non è per nulla semplice. Io ho voluto mantenere una continuità col mio nome cinese, c’è chi più banalmente si sceglie il primo nome comune che trova, altri fanno ricerca: un mio amico cinese si fa chiamare Augusto, in onore dell’Imperatore Romano. Il migliore.

Città e Stato di provenienza?

Io sono nata e cresciuta qui a Milano, alla Clinica Mangiagalli: mi sento milanese a tutti gli effetti. Ma i miei genitori vengono da un sobborgo di Wenzhou, nella regione dello Zhejiang, a sud di Shanghai. È la zona di provenienza della stragrande maggioranza dei cinesi qui in Italia e a Milano.

Il tuo lavoro?

Per adesso studio architettura al Politecnico, voglio diventare la nuova Ming Pei (modernista, Premio Pritzker, l’architetto della Piramide del Louvre ndr). Scherzi a parte, seguo con molto interesse lo sviluppo dell’architettura in Cina, c’è un vero e proprio movimento, la New Chinese Architecture, che sta generando nuovi grandiosi spunti e quell’energia necessaria, ma non sufficiente, a portare avanti il miracolo economico. Sono orgogliosa di poter dire che alcuni dei suoi più importanti esponenti sono donne: Di Shaohua, Wang Wei, Du Juan, sono la mia ispirazione, vedrete che ne sentirete parlare. Ovviamente ammiro anche la vostra tradizione architettonica: voi italiani siete maestri per tutto il mondo. Non ce n’è per nessuno, dal Palladio in giù.

Perché in Italia? Perché a Milano?

È una domanda da porre ai miei genitori più che a me che a Milano ci sono nata. Lo Zhejiang oggi è una delle province più ricche della Cina, ma non è sempre stato così. Fino a 30-40 anni fa era una zona di rilevanza marginale nella geografia del Paese, l’economia era agricola e di sussistenza, costellata tra tanti piccoli villaggi. Anche la morfologia del territorio ha giocato la sua parte, essendo in prevalenza montuosa, non facilitava gli spostamenti e quindi la crescita. Per questo moltissimi dei suoi abitanti hanno deciso di cercare fortuna via mare. Perché a Milano è semplice: una volta scelta l’Italia, è chiaro che il suo centro produttivo per eccellenza calamiti i migranti economici.

I principali problemi che hai riscontrato?

Essendo nata qui, non ho avuto né problemi linguistici né ho dovuto affrontare le classiche odissee burocratiche dei migranti, tutto grazie ai miei genitori. Penso di poter dire di essere cresciuta come un’italiana, certo con in più il vantaggio di avere una profonda prospettiva su un altro paese com’è la Cina, ricco di storia, sempre più importante e decisivo nel panorama mondiale.

Cosa pensi di Milano e dei milanesi? 

Milano attualmente è in un momento d’oro, in Italia e in Europa è il nuovo che avanza. Penso sia il posto perfetto per un giovane, è una città dinamica e internazionale, ma con un’identità precisa grazie al fatto che è in Italia. I milanesi sono causa e specchio di tutto ciò, aperti e in cerca di nuove sfide. I cinesi qui non credono ai loro occhi, l’ambiente ti porta a maturare un tuo spirito imprenditoriale e chiunque può far soldi. Un’utopia per il “mio popolo”, che fino a quarant’anni fa viveva come i servi della gleba.

Cosa cambieresti di Milano?

Da aspirante architetto, vorrei che diventasse un punto di riferimento per tutto il mondo nel mio campo. Al di là della mia facoltà al Politecnico, che già lo è: abbiamo studenti da ogni parte del pianeta. Vorrei che da Milano nascesse una nuova idea di gestione dello spazio.

Quali sono i tuoi posti preferiti qui?

Piazza Gae Aulenti, CityLife: i migliori biglietti da visita per il mondo. Senza dimenticarmi dei luoghi storici, che però vanno scoperti con calma.

Cosa pensi di Milano Città Stato? Di dare a Milano i poteri di una Regione?

Penso subito a Wenzhou che è una città-prefettura: in Cina ritengono che il potere vada gestito localmente, a livello cittadino, e si cerca di delegare il più possibile. Anche se chiaramente poi si parla di meri esecutori di ciò che decide il Politburo, sono favorevole a questa concezione. Declinata in Italia, penso sarebbe la soluzione ideale affinché ogni città di una certa importanza, non solo Milano, possa sviluppare appieno la propria identità e la propria libertà, che si può ottenere solo all’interno di una legislazione illuminata.

 

Le Interviste Mondiali è un progetto curato da Andrea Urbano, Simona Frignani e Hari De Miranda.
Clicca qui per leggerle tutte.

HARI DE MIRANDA

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Preparando il VIAGGIO nel Municipio 4

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Diario di bordo del 10 settembre 2019. Destinazione: Milano città stato.

Nuovo record di lettori: abbiamo superato quota 22.000 lettori unici al giorno. Sempre più in alto come diceva il caro Mike.

Per capire se Facebook abbia modificato qualche algoritmo abbiamo fatto qualche analisi comparativa con altri siti. Il risultato come si vede nelle immagini qui sotto sembra chiaro: il nostro sito è in grande crescita e apparentemente senza dipendere da algoritmi strani. Siamo primi a Milano per interazioni su singolo post e nettamente primi tra i siti su Milano per incremento di fans. Non sappiamo il motivo di questa impennata ma ne siamo felici e questo ci sta portando a impegnarci ancora di più.

Ha fatto un po’ di scalpore la nostra inchiesta pubblicata oggi sulle diverse modalità di penalizzazione contro Milano adottate in Regione Lombardia, in questo articolo dal titolo provocatorio: “Lombardia LADRONA”? Autonomista con Roma, centralista con Milano

La serata si è chiusa con degli incontri di preparazione per il District Tour. Oggi abbiamo raccolto indicazioni sul Municipio 4 incontrando in Copernico il Presidente del Municipio Paolo Guido Bassi e il consigliere Alessandro Verri.

Paolo Bassi è partito piano, poi si è scatenato e con l’aiuto di Magnin ci ha svelato delle autentiche chicche che sembrava Alberto Angela nella Cappella Sistina. Siamo così venuti a conoscenza di luoghi straordinari, di curiosità, di personaggi, di quartieri e di storie che ci hanno messo una grandissima voglia di andare alla scoperta di questa zona affascinante.

Nei prossimi giorni raccoglieremo informazioni anche sugli altri municipi per partire con il grande viaggio del District Tour.

MILANO CITTA’ STATO

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Nanda Vigo e Light Project

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La mostra Nanda Vigo. Light Project è aperta fino al 29 settembre ed è un’occasione unica per ammirare il lavoro artistico di un’artista ed architetto italiana.

Dovete sapere che il suo lavoro ha influenzato la scena artistica italiana ed europea degli ultimi 50 anni.

Ci saranno circa 80 opere tra progetti, sculture ed installazioni che raccontano il percorso di ricerca artistica di una figura di grande rilievo nel panorama europeo
La mostra è da considerarsi dunque un’occasione unica e speciale!

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“Lombardia LADRONA”? Autonomista con Roma, centralista con Milano

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Pil Milano

In un periodo storico in cui la Regione rivendica con Roma il diritto all’autonomia e alla autodeterminazione, sorprende l’atteggiamento opposto nei confronti di Milano. Autonomista con Roma, centralista con Milano questo in sintesi quello che emerge dai rapporti della Regione con la sua città più rappresentativa. Più rappresentativa ma più penalizzata come risorse, poteri e rappresentanza politica. E per il futuro le cose sembrano ancora peggiorare per Milano. Ma procediamo con ordine.

OCSE E FLUSSI ECONOMICI: MILANO IN LOMBARDIA E’ UN MONDO A PARTE

Per capire quanto poco Milano pesi in Regione Lombardia, partiamo dai dati che ne esprimono la sua rilevanza.

  • Milano produce da sola quasi l’11% del Pil nazionale, il 50% circa del Pil della Lombardia
  • La popolazione dell’area metropolitana è 1/3 della regione, la popolazione che gravita attorno a Milano (dati OCSE) supera il 50% della popolazione regionale
  • Dal punto di vista della forza economica e delle connessioni, Milano è un mondo a parte rispetto al resto della Lombardia, questo si evince: dal numero di aziende multinazionali nell’area milanese, dal flusso di pendolari provenienti dalle altre province e da fuori regione, dal turismo, dall’economia, dalla finanza, dall’agricoltura, dalle università, dalle startup, dai brevetti registrati, dalla percentuale di residenti stranieri etc… in cui Milano fa storia a sé rispetto alla Regione.

Anche perché, parliamoci chiaro, quanti conoscono la Lombardia nel mondo e quanti conoscono Milano? Non c’è partita.

E’ incontrovertibile il fatto che se la Lombardia deve la sua principale rilevanza a un fattore in particolare, questo fattore si chiama Milano. Tenendo conto della rilevanza di Milano ci si aspetterebbe che questa sia anche proiettata all’interno dell’istituzione Regione Lombardia, in termini di rilevanza politica e di risorse disponibili.

Invece basta una rapida analisi per scoprire che non è così. Tutt’altro.

Tenendo conto della rilevanza di Milano ci si aspetterebbe che questa sia anche proiettata all’interno dell’istituzione Regione Lombardia, in termini di rilevanza politica e di risorse disponibili.                Invece basta una rapida analisi per scoprire che non è così. Tutt’altro.

IL DEFICIT DI RAPPRESENTANZA E DI POTERI DI MILANO IN LOMBARDIA

Praticamente in tutto ciò che amministra la Regione Lombardia Milano risulta ben al di sotto del suo peso teorico che dovrebbe essere del 50% nella produzione di ricchezza o, almeno di un terzo nel numero complessivo di abitanti. Vediamo alcuni esempi.

I TAGLI AL TRASPORTO PUBBLICO MILANESE

Un esempio lampante è il tema dei trasporti, oltre allo Stato anche la Regione ha ridotto i fondi per il trasporto pubblico, dove Milano gioca il ruolo principale: nonostante l’aumento di 12 milioni di km percorsi dai mezzi Atm negli ultimi anni la Regione ha tagliato complessivamente circa 70 milioni di euro, circa 7 milioni all’anno.
In base ai chilometri percorsi Milano avrebbe dovuto vedere accrescere la propria quota di fondi, invece è successo l’esatto contrario.

Unica azione di impatto mediatico della Regione sui trasporti milanesi è stato il muro contro muro con il Comune sull’adozione del nuovo sistema tariffario dell’area metropolitana il STIBM, con aumento costo biglietto da € 1,50 a € 2,00. La Regione ha fatto solo opposizione alla manovra invece di proporre risorse aggiuntive per sostituire l’aumento del biglietto oppure pretendere che a Milano ci fossero interventi compensativi all’aumento, come corse 24h almeno nei week end o maggiore frequenza dei treni. Quindi non solo non assegna risorse coerenti con il peso di Milano nell’economia della Regione ma ostacola le decisioni del Comune sul suo territorio di competenza.

nonostante l’aumento di 12 milioni di km percorsi dai mezzi Atm negli ultimi anni la Regione ha tagliato complessivamente circa 70 milioni di euro

CHI L’HA VISTO? I POLITICI MILANESI IN LOMBARDIA

Altro tema è la rilevanza politica, sia in tema di peso politico dentro la regione sia come rappresentanza verso gli altri livelli o enti istituzionali nazionali e internazionali.

Come sappiamo l’organo che esercita il potere della Regione è la Giunta.

Su 17 membri della giunta presieduta dal presidente varesino Attilio Fontana, ci sono solo due milanesi: Fabrizio Sala e Giulio Gallera.

Una percentuale ridicola se si confronta a quanto spetterebbe a Milano sia considerando il suo apporto al PIL (50%) che la sua popolazione.

Ma oltre al numero di membri della giunta vale l’esperienza diretta di chiunque abbia a che fare con le istituzioni della Lombardia. Al di fuori di Milano la Regione è il principale riferimento per le principali politiche sul territorio. Ovunque tranne a Milano, dove è difficile che vi siano politiche dedicate esclusivamente alla città. Basta frequentare la Regione per capire che Milano è vista quasi come un corpo estraneo che, se si vuole realizzare qualche progetto, bisogna collegare sempre Milano ad altre aree della regione.

Su 17 membri della giunta presieduta dal presidente varesino Attilio Fontana, ci sono solo due milanesi

PROMOZIONE DEL TERRITORIO

Un terzo esempio è la scarsa considerazione che a Milano nelle politiche di promozione territoriale della Lombardia. La città che risulta tra le prime in Italia per affluenza di turisti, viene poco promossa dalla regione che preferisce valorizzare altri luoghi. Un esempio di questo è il numero di siti Patrimonio dell’Unesco, la cui domanda viene fatta proprio dalla Regione.

La Lombardia è molto attiva in tal senso: è la regione italiana che vanta più siti Unesco.

Ne abbiamo ben 11, eccoli:

Undici siti patrimonio dell’umanità di cui solo uno a Milano. Nessuna traccia di eccellenze milanesi come il Duomo, Sant’Ambrogio e le altre chiese storiche, la Scala, il teatro più celebre del mondo, i Navigli o il distretto della moda e del Design. Nessuna traccia di tutto questo, tanto che a fronte di una Lombardia prima in Italia, Milano risulta tra le ultime città per siti Unesco, molto distante da città come Napoli, Torino, Roma o Ravenna che collezionano molti più siti.

Per capire la scarsa valorizzazione che la Regione dà a Milano basta fare un giro sul sito della Regione, dove la città che produce il 50% della ricchezza è trattata come qualunque altro territorio. Ultimo affronto sono gli spazi che la Regione ha in città e che, come l’ultimo piano del palazzo della Regione, invece di costituire una delle attrazioni turistiche della città vengono tenute chiuse al pubblico fatto salvo casi eccezionali.

Un esempio di questo è il numero di siti Patrimonio dell’Unesco, la cui domanda viene fatta proprio dalla Regione. LA LOMBARDIA CONTA Undici siti patrimonio dell’umanità di cui solo uno a Milano

LO SCANDALO DELLE RISORSE ECONOMICHE

Ma, come lamentano le regioni del nord contro Roma, il caso più emblematico di penalizzazione di Milano è il residuo fiscale. Degli oltre 23 miliardi che la Regione Lombardia riceve dallo Stato, Milano riceve come trasferimenti da Regione e Stato solo 450 milioni circa.

Se Milano potesse godere di un’autonomia da regione, sulla base di un principio economico gestirebbe circa la metà dei 23 miliardi oggi in capo alla Regione, ossia attorno a 11 miliardi.

Una differenza abissale tra quanto Milano produce e quanto riceve, tanto da fare diventare Milano di gran lunga la città con il maggiore residuo fiscale al mondo, sideralmente maggiore a quello lamentato dalla Lombardia verso lo Stato italiano.

Milano è di gran lunga la città con il maggiore residuo fiscale al mondo.               Se potesse godere di un’autonomia da regione, sulla base di un principio economico MILANO POTREBBE GESTIRE circa la metà dei 23 miliardi oggi in capo alla Regione, ossia attorno a 11 miliardi, OLTRE 20 VOLTE DI PIù DEI 450 MILIONI ATTUALI.

L’UNICA STRADA: L’AUTONOMIA

L’unica via di uscita equa si chiama autonomia. Per molti aspetti si tratta di seguire l’identica logica che porta la Lombardia e il Veneto a rivendicare più poteri con Roma. Lo stesso vale anche per Milano che, in questo caso, potrebbe ottenere poteri e risorse senza causare alcuna differenza allo Stato. L’unico ostacolo potrebbe essere la Lombardia, ma in quel caso sarebbe difficile motivare la contraddizione: autonomista con Roma ma centralista con Milano?

L’unico ostacolo PER L’AUTONOMIA DI MILANO potrebbe essere la Lombardia, ma in quel caso sarebbe difficile motivare la contraddizione: autonomista con Roma ma centralista con Milano?

FABIO MARCOMIN

Si tratta di una strada ampiamente percorribile, anche se non sarà un processo banale: la partenza a Ottobre con il Referendum Day, non rimane che accompagnarci in questo viaggio. Chi voglia darsi da fare in modo attivo invece che lamentarsi rimanendo sorpreso per questo e altri problemi derivanti da assenza di risorse e di poteri per Milano, ci scriva: info@milanocittastato.it (Oggetto: CI SONO ANCH’IO). Non sarà facile, ma ce la faremo.

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A Baggio si organizza la CORSA DEGLI ASINI

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Corsa degli Asini - Baggio

1628. Nel comune autonomo di Baggio si organizza la prima edizione della Sagra di Baggio, dove oltre a mercatini, bancarelle e fuochi d’artificio ha luogo la corsa degli asini che da allora si sarebbe tenuta una volta all’anno fino ai giorni nostri.

Le corsa degli asini

Baggio è un quartiere ricco di storie e curiosità come abbiamo raccontato qui.
La corsa degli asini è una sorta di Palio in cui i cittadini corrono a piedi tirandosi a presso un asino, ognuno ricoperto da una lenzuolo di colore diverso.

L’asino è anche il simbolo del quartiere a causa di novella tramandata nei secoli, con protagonista un contadino, il campanile e un asino: secondo questa novella crebbe dell’erba in cima al campanile di S.Apollinare e un contadino stupido, per toglierla, issò un asino perché la brucasse.

La sagra di Baggio è anche l’occasione per riscoprire antiche tradizioni culinarie, di artigianato e di usi e costumi secolari e dura solitamante tre giorni consecutivi culminanti con la corsa degli asini nella terza domenica di Ottobre.

FABIO MARCOMIN

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Milano è un cioccolato ROSA

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Strategic trust foto di Federico Pozzoli)
Strategic trust foto di Federico Pozzoli)

Diario di bordo del 9 settembre 2019. Destinazione: Milano città stato.

Ma che è successo a Facebook? Ha cambiato l’algoritmo? Zuck si è messo a tifare per Milano città stato? O improvvisamente è esplosa l’euforia attorno al progetto? Non sappiamo cosa sia successo, ma siamo passati da quota 10.000 a 20.000 lettori unici sul sito www.milanocittastato.it da un giorno all’altro. Sabato, domenica e oggi ancora di più. Fatichiamo a rispondere a chi ci scrive per unirsi alla nostra avventura. Che cosa sta succedendo? Non sappiamo perché ma è tutto bellissimo.

Nel fine settimana c’è arrivata una notizia pazzesca. Purtroppo questa non la si può svelare, vi prego di perdonarci, ma può essere una bomba. L’unica cosa che possiamo dire è che il progetto di Milano città stato, ossia di creare una città regione che sia libera di sperimentare un’azione costituente, di riforme utili per il Paese, sta venendo approfondita a livello molto alto. E qualcuno di inaspettato sembra interessato a portarla avanti, per questo ci ha contattato per ricevere informazioni approfondite sulla sua realizzazione. Stateci vicini perchè assieme possiamo fare grandi cose.

Oggi si è iniziata la preparazione del District Tour che da ottobre ci porterà nei diversi municipi. Grazie ai molti che ci hanno scritto stiamo iniziando a raccogliere le informazioni utili per poterci “trasferire” nelle diverse zone di Milano. Chi vuole farci da ambassador, ci scriva (info@milanocittastato.it).

Alle 18.30 in Copernico si è tenuta la riunione strategica che ha luogo ogni due settimane. In risposta all’ultimo incontro in cui eravamo tutti uomini e ci siamo lamentati dell’assenza delle quote rosa, Sofia detta Sonia ci ha portato la quota rosa più dolce del mondo: un delizioso cioccolato svizzero alla fragola. 

 

cioccolato rosa
cioccolato rosa

Nella riunione strategica abbiamo affrontato i cinque temi dell’ordine del giorno: eventi, referendum, laboratorio economia, scuola politica e district tour. Bellissime idee e gran voglia di partecipazione che estendiamo a chi si voglia unire a noi. Basta scriverci a info@milanocittastato.it. Non ne potrete più fare a meno, come del cioccolato rosa.

selfie strategico

MILANO CITTA’ STATO

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Un museo segreto

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Un tesoro nascosto si trova in via San Sisto 4. Non appena avrete trovato l’indirizzo, capirete subito dove andare. Credetemi!

Davanti a voi troverete una Chiesa, avvolta da un ramo enorme! E’ la Ex Chiesa di San Sisto, che oggi è il Museo – Studio Francesco Messina!

Qui, l’11 Settembre ci sarà l’inaugurazione di una mostra che vede esposte nuove opere di Roberto Fanari (avete tempo fino al 27 Ottobre)!

E’ un luogo sospeso tra fiaba e realtà, in cui l’arte si fonde con l’architettura. Fateci un salto, e godetevi questo luogo magnifico che ospita opere splendide.

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Alleanza GIALLO-ROSSA anche a Milano? No, grazie

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Credits: milano.fanpage.it - Beppe Sala e Giancarlo Corrado

Lunedì 09/09: si vota la fiducia alla Camera per il nuovo governo targato M5S-PD. Dopo la scontata conferma il giorno successivo al Senato quando, verrà alla luce il secondo governo dal 4 marzo 2018, sostenuto dalla cosiddetta maggioranza giallo-rossa (M5S – PD).

Milano giallorossa?

Nel fine settimana alcuni giornali hanno dato spazio a una possibile estensione dell’alleanza anche nel consiglio comunale di Milano. Il sindaco è stato tra i primi a prospettare aperture verso i 5 stelle e Milano potrebbe così suggellare un’alleanza che potrebbe consolidarsi in vista delle elezioni regionali e comunali.

Per capire quale sia l’orientamento di Milano verso questa ipotesi, sabato 7 settembre abbiamo sottoposto al pubblico della fan page di Milano città stato questo sondaggio: “Notizia del giorno: voci su una alleanza giallorossa anche in consiglio comunale. Sareste a favore di un accordo M5S – PD anche in Comune?”.

Risultato: l’83% degli interpellati ha votato contro l’alleanza a livello comunale. 

Tra le motivazioni, la critica prevalente è l’atteggiamento giudicato ostile verso ogni riforma dei grillini, come sintetizza Stefano Franzoni  “No, i grillini sono l’antitesi del progresso” o come commenta Dro Olleb:”Se la politica 5s vuol dire no no no no no ni no forse a tutto allora direi che sarebbe più che dannosa. Tra buffonate anti infrastrutture e voglia inconscia di bloccare qualsiasi cosa in stile comitato straccione di quartiere sono la cosa meno utile alla città in questa fase” o come argomenta Matteo Gabanella: ” Il PD milanese e i 5 stelle milanesi sono troppo distanti su tutto per fare un’alleanza. A partire dal pessimo rapporto che hanno con Sala, e viceversa, passando poi per il sostegno a quei comitati inutili che sanno solo dire no (su tutti: quelli che non vogliono l’innovazione a Città Studi). Senza escludere che la pagliacciata di salire sugli alberi contro M4 se la ricordano ancora in tanti.

Altro punto di vista è quello di Andrea Bruschi che sostiene invece che si tratti di qualcosa che già è in atto: “Inutile. Molti provvedimenti ambientali della Giunta sono giá condivisi anche dai 5S”. 

Le tre ragioni di un accordo in Comune

Poi c’è un’altra considerazione. Se al governo, il M5S ha la maggioranza parlamentare ma ha comunque la necessità dell’alleanza con il PD per portare avanti la legislatura, in Comune il Partito Democratico non ha bisogno dei pentastellati.

Nonostante questo, quache giorno fa il Sindaco Sala ha paventato la possibilità di alleanze o collaborazioni con il Movimento a seguito dell’incontro con il suo avversario alle elezioni amministrative del 2016 Gianluca Corrado.
Da dove nasce l’esigenza di questa possibile intesa?

#1 Un motivo potrebbe essere quello di voler adeguarsi al governo nazionale per rendere più facile l’ottenimento delle richieste che Milano intenderà sottoporre al nuovo esecutivo

#2 Un secondo motivo vedrebbe il desiderio politico del PD milanese, con Sala in primis, di far sue alcune istanze del M5S per acquisire maggior forza a scapito dei grillini che ridurrebbero i loro sostenitori

#3 Un ultimo motivo si potrebbe leggere nell’ottica dell’ascesa a livello nazionale del Sindaco Sala, che facendo vedere come si riesce a governare bene con il movimento, a portare avanti istanze “green” care ai 5 stelle e contemporaneamente sottrarre loro un’importante fetta di elettori, incarnerebbe il candidato ideale per le prossime elezioni.

Queste sono solo suggestioni, ma se i tasselli iniziassero ad incastrarsi uno ad uno potremmo avere il successore dell’attuale segretario Zingaretti.

FABIO MARCOMIN

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Le 10 città con il trasporto pubblico PIÙ COSTOSO al mondo – Milano c’è?

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costo metropolitana

Ancora non si sono spente le polemiche sul rincaro dei prezzi dei biglietti ATM: dagli 1.50 precedenti per il singolo ticket urbano si è passati a 2€, con conseguenti aumenti anche per gli altri titoli di viaggio, come i carnet, ma non per gli abbonamenti. Il sindaco Giuseppe Sala ha voluto l’introduzione del pagamento a rate per l’abbonamento annuale urbano (si acquista a 330, salvo sconti per under 26 e anziani), che invece prima andava pagato interamente al momento della sottoscrizione.

Vediamo quali sono i servizi di trasporto più costosi del mondo. Malgrado il rialzo Milano non entra in classifica (prezzi medi per una corsa singola in città).

 

#10 Berlino – 2.30

Linee della metropolitana: 10

Stazioni: 173

Lunghezza: 151.7 km

Passeggeri trasportati (2017): 553 milioni

costo metropolitana

 

#9 Francoforte – 2.40

Linee della metropolitana: 9

Stazioni: 86

Lunghezza: 64.9 km

Passeggeri trasportati (2017): 117 milioni

costo metropolitana

 

#8 Ginevra – 2.45

~ autobus e tram, gestiti dal Canton Ginevra

costo metropolitana

#7 Dublino – 2.50

~ autobus e tram, gestiti dalla Greater Dublin Area

* metro da completarsi per il 2027

costo metropolitana

 

#6 Auckland – 2.50

Linee della metropolitana: 6

Stazioni: 48

Lunghezza: 74 km

Passeggeri trasportati (2017): 112 milioni

costo metropolitana

 

#5 Zurigo – 3

~ autobus e tram, gestiti da ZVV

costo metropolitana

 

#4 Oslo – 3

Linee della metropolitana: 5

Stazioni: 101

Lunghezza: 85 km

Passeggeri trasportati (2017): 118 milioni

costo metropolitana 

#3 Londra – 3.20

Linee della metropolitana: 11

Stazioni: 270

Lunghezza: 402 km

Passeggeri trasportati (2017): 1.3 miliardi

costo metropolitana

 

#2 Stoccolma – 3.30

Linee della metropolitana: 7

Stazioni: 100

Lunghezza: 105.7 km

Passeggeri trasportati (2017): 328 milioni

costo metropolitana

 

#1 Copenaghen – 3.60

Linee della metropolitana: 2 (2 in costruzione)

Stazioni: 22 (24 in costruzione)

Lunghezza: 20.4 km

Passeggeri trasportati (2017): 61 milioni

costo metropolitana

 

Menzione d’onore per New York, Chicago, Mumbai e Melbourne: sono le quattro città nel mondo, oltre a Copenaghen, con metropolitana operativa ad alta efficienza per 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Ciò nonostante, queste quattro, a differenza della capitale danese, non compaiono in questa classifica: modelli da studiare in vista di un’apertura 24/7 anche a Milano?

 

HARI DE MIRANDA

 

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Fresh Prince Night

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Quando si parla di telefilm anni ’90 non si può non pensare a Willy, il Principe di Bel-Air

Ah…una serie così divertente non l’hanno più fatta, e noi nostalgici non sappiamo come affrontare queste annate di monotonia! Ci pensa il Magnolia a rilanciarvi nel passato più divertente che ci sia, con la serata Fresh Prince Night!

Willy il Principe di Bel-Air, prima di diventare principe era un rapper, lo sapevate? Il suo nome d’arte era The Fresh Prince e la serata prevede solo ed esclusivamente musica a tema…

Indovinate quale tema?

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Una edizione del Gran Premio d’Italia di FORMULA UNO si corse a Milano

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Il Gran Premio di Formula 1 si è sempre corso nel circuito di Monza, ma per un anno la scelta cadde su Milano e precisamente sul Portello.

Il 1947 è la data da ricordare per Milano

Il 7 settembre 1947 si svolse a Milano la diciassettesima edizione del Gran Premio d’Italia all’interno della fiera campionaria del Portello, lungo un circuito non permanente di 3,447 km per una distanza complessiva di quasi 345 km totali.
Il percorso toccava il Parco Sempione, transitando poi per Piazzale Giulio Cesare, via Bartolomeo Colleoni e così via.

La gara durò 100 giri e la vittoria andò a Carlo Felice Trossi su Alfa Romeo che corse ad un media di 113 km/h. Tra le altre auto in gara c’era anche la Maserati con a bordo Luigi Villoresi.

Credits: wikipedia.org – Carlo Felice Trossi

Perchè la scelta cadde sul capoluogo lombardo

Durante il conflitto della seconda guerra mondiale l’Autodromo di Monza fu occupato da residuati bellici e devastata da una sfilata di carri armati. Pertanto si dovette ricostruire e farlo diventare nuovamente utilizzabile.

Per questo motivo gli organizzatori scelsero di disputare il primo Gran Premio dopo la guerra a Milano nella zona del Portello dove si trovava la Fiera campionaria, oggi Citylife.

Esattamente in quell’anno, a distanza di 9 anni dall’ultima volta in cui il Gran Premio ritornò in Italia, furono stabilite le nuove regole di quella che sarebbe passata ufficialmente da Formula A a Formula 1 nell’anno successivo.

FABIO MARCOMIN

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Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Un giorno nella Repubblica del Design

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La Repubblica del Design
La Repubblica del Design

Diario di bordo del 5 settembre 2019. Destinazione: Milano città stato.

Oggi il centro di Milano città stato si è spostato in Bovisa. Più precisamente alla Repubblica del Design. Ma procediamo con ordine.

Avanza la preparazione del district tour: oggi abbiamo avviato la call to action per il municipio 5 e il municipio 6. Martedì 10 abbiamo in programma un primo incontro con chi si è proposto di aiutarci.

Il sito sta registrando i risultati migliori da prima dell’estate. Non tanto per i nuovi articoli, ma soprattutto per un traino della breaking news sul governo di ieri e soprattutto, per questo articolo dello scorso luglio che crediamo qualche testata importante abbia rilanciato: PRECOTTO: il prete sanguinoso che ha dato il nome a un quartiere.

Abbiamo pubblicato nel pomeriggio anche i risultati di #photostar, il contest fotografico realizzato sulla pagina Instagram di Milano città stato. Ha vinto questa foto di Simona Granata, I TETTI DI MILANO. Prossimamente la incontreremo per premiarla e per videointervistarla.

Foto di Simona Granata (@monagra89)
Foto di Simona Granata (@monagra89):

Qui l’articolo con le dieci foto che hanno ricevuto più voti. 

Prima di pranzo abbiamo incontrato una importante organizzazione della cultura liberale con cui si è ipotizzato di realizzare un evento il prossimo ottobre. Vi terremo aggiornati.

Nel tardo pomeriggio, sfidando una specie di tromba d’aria australe, siamo andati in Bovisa per incontrare i responsabili della Repubblica del Design, un’iniziativa straordinaria che mira a fare diventare il quartiere un Fuorisalone permanente. Lavorano in uno spazio incredibile, dal sound molto berlinese, uno degli spazi più grandi riservati ai makers di Milano. Ci hanno rivelato che insieme al Comune e al Municipio stanno per lanciare un progetto che riguarda le sedute di cortesia che ci sembra meraviglioso. La Bovisa è un luogo in cui si respira un incredibile fermento. Pochi sanno, tra l’altro, che alla Bovisa nei pressi del Polihub ci sia uno dei più grandi incubatori di aziende in Europa, realizzato insieme al governo cinese che ospita circa 5.000 start up.

Con la Repubblica del Design si è anche parlato di Milano città stato. Abbiamo illustrato l’idea base che è quella di dare a Milano l’autonomia necessaria per poter svolgere un’attività costituente di sperimentazione e di innovazione da estendere, in caso di successo, al resto del Paese. Anche se capiamo che vi possano essere resistenze abbiamo sfidato anche loro a dirci quello che ancora nessuno è riuscito ad argomentarci: un solo motivo per cui rendere autonoma Milano potrebbe produrre un effetto negativo Milano o per l’Italia. Lo chiediamo anche voi: ci spiegate perchè consentire a Milano di essere autonoma come una regione potrebbe arrecare danni alla città o al Paese?

Noi vediamo solo benefici e non da poco: Milano con un’autonomia simile a Berlino, Barcellona o Amburgo potrebbe diventare il luogo più attrattivo d’Europa e, soprattutto, potrebbe rinnovare il nostro Paese sperimentando riforme sul suo territorio. Non abbiamo dubbi su questo e cercheremo di fare capire contenuti ed effetti dell’iniziativa quartiere per quartiere.

MILANO CITTA’ STATO

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul#Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

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La PHOTOSTAR di Milano città stato è SIMONA GRANATA! Queste sono le 10 foto più votate di Milano

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Foto di Simona Granata (@monagra89)
Foto di Simona Granata (@monagra89)

Ecco la classifica finale del contest estivo di Milano Città Stato “PhotoStar” organizzato sulla pagina Instagram di milanocittastato.

CLASSIFICA FINALE: LE PRIME 10

#10 Notti milanesi di @paurbano

Foto di Andrea Urbano (@paurbano)
(Foto di Andrea Urbano (@paurbano))

#9 Vertigo di @bignatina

Foto di Tina Bignamini (@bignatina)
Foto di Tina Bignamini (@bignatina)

#8 Milano punta in alto di @monagra89

smartcapture

#7 Gratta-cielo di @paurbano

Foto di Andrea Urbano (@paurbano)
Foto di Andrea Urbano (@paurbano)

#6 Passante a Milano di @ilbardo11

Foto di Simona Frignani (@ilbardo11)

#5 Certe sere in Corso Magenta di @il_penzo.photos

Foto di Federico Penzo (@il_penzo.photos)
Foto di Federico Penzo (@il_penzo.photos)

#4 Le ombre del duomo di @paurbano

Foto di Andrea Urbano (@paurbano)

#3 Milano cresce di @rodrigomartins.it

Foto di Rodrigo Martins (@rodrigomartins.it)
Foto di Rodrigo Martins (@rodrigomartins.it)

#2 I colori del naviglio di @rodrigomartins.it

Foto di Rodrigo Martins (@rodrigomartins.it)
Foto di Rodrigo Martins (@rodrigomartins.it)

#1 I tetti di Milano di @monagra89

Foto di Simona Granata (@monagra89)
Foto di Simona Granata (@monagra89)

 

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul#Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

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