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Milano, non perdere la TESTA!

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Perché Milano rinasca una cosa è certa: non può e non deve aspettare le misure dello Stato, l’assistenza del Governo, i 600 euro, i finanziamenti fantasma e le promesse varie ed eventuali, che la rendono vulnerabile. La Milano di 3 mesi fa era a un passo dall’eccellenza: tra le 50 città migliori del mondo  per il Global Talent Competitiveness Index 2020, al 13esimo posto al mondo per il tasso di iscrizione all’università di chi ha un diploma secondario, 52esima al mondo per posti di lavoro creati da investimenti stranieri diretti, culla della Silicon Valley italiana.
Ma troppi talenti ancora fuggono all’estero e troppi pochi talenti vengono ad oggi attirati sul territorio. Riflessioni e idee per un nuovo umanesimo meneghino.


Milano, non perdere la TESTA!



Una cosa è certa, il brain-drain si combatte con misure importanti che vanno dallo stimolo al rientro a casa delle competenze italiane all’attrazione di cervelli stranieri sul territorio, dall’internazionalizzazione delle nostre università all’integrazione dei talenti italiani e stranieri nel mondo del lavoro. Ma quali possono essere le strategie da adottare?
Eccone 5 a prova di rinascita.


#1 Incentivare lo studio universitario degli italiani

Secondo l’Eurostat, l’agenzia statistica dell’Unione Europea, in Italia solo il 17% della popolazione ha una laurea. La media Ue si aggira attorno al 30%. Ciò significa che a noi mancano almeno 7 milioni di laureati per essere competitivi.
Quali sono le ragioni di un allontanamento dalle università?
 

# Gli scarsi investimenti statali nel settore educazione
Sempre secondo Eurostat, per ogni euro speso in educazione, l’Italia ne spende 3,5 in pensioni. Ci batte solo la Grecia. E per ogni euro in università, ne spende 44 in pensioni. In Francia se ne spendono 22.

# L’idea di prestigio che le università straniere sono tanto brave a comunicare
Eppure in Italia non i manca nulla, anzi abbiamo gli atenei più antichi del mondo.
Sono 47 le università italiane che rientrano nel nuovo World University Ranking 2020, la valutazione dell’agenzia britannica QS che ogni anno compara 1368 atenei in 83 Paesi e 13.138 programmi universitari.
Parlando di Milano:
L’Università Statale di Milano è al 39° posto.
Nella top ten globale per il corso in Business e Management, e precisamente al 7° posto si trova anche la Bocconi.
Ottimo anche il posizionamento del Politecnico di Milano che compare al 7° posto tra le migliori 10 facoltà al mondo di Architettura, al 6° posto per Arte e Design, al 7° per Ingegneria civile e strutturale e al 9° per Ingegneria meccanica, aeronautica e industriale.
Informazioni come queste a chi arrivano? Non certo agli studenti delle scuole superiori… Speriamo almeno che varchino i confini e arrivino agli studenti stranieri.

# I costi troppo alti e l’incertezza nel trovare lavoro, nonostante la laurea
E, ancora più demoralizzante, il fatto che una laurea non assicuri un posto di lavoro meglio retribuito rispetto a un lavoro in cui non viene richiesto il titolo di studio universitario. Accedere prima al mondo del lavoro diventa quindi una possibilità attraente.


#2 Fermare gli italiani che se ne vanno

Ad andarsene sono i giovani laureati, persone con dell’alto potenziale e con qualifiche elevate, che non trovano spazio in Italia ma vengono molto apprezzati all’estero. L’Italia sta quindi perdendo chi può far crescere il paese, chi può contribuire ad innovare.
I dati Istat dicono che nel 2018 sono partiti 117mila italiani di cui 30mila laureati. In realtà sembra che il volume degli espatri sia addirittura doppio. Lo dimostra il fatto che, prendendo come esempio l’anno 2017, per i 36 paesi Ocse siano state registrate 76mila partenze, mentre i paesi di arrivo hanno registrato 146mila italiani.
Quindi, seguendo questo ragionamento, i laureati partiti nel 2018 sono almeno 60mila.
La fuga dei cervelli, inoltre, costa ogni anno all’Italia 14 miliardi di euro, cioè quasi un punto di Pil, ma il dato peggiore è che chi se ne va, invece di fare grande il nostro Paese, contribuirà al benessere e alla crescita di altre nazioni

Quali possono essere le manovre per trattenere in Italia i nostri talenti?
Quello che spinge all’emigrazione è la ricerca di un’occupazione dignitosa, che offra un guadagno adeguato alle proprie competenze e all’investimento in formazione, in un mondo del lavoro meritocratico, che sia equo e consenta una crescita professionale e di carriera adeguata.
Si potrebbe partire da qui:

# Investire fondi in impresa, scienza, educazione 

# Valorizzare i ruoli professionali con stipendi adeguati
L’Ocse stima che in Italia i laureati fra i 25-34 anni guadagnano solo il 10% in più dei loro coetanei senza una laurea. In Inghilterra è il 35% in più, in Francia è il quasi il 45%.

# Non penalizzare, dal punto di vista retributivo, i giovani valorizzando gli anziani
I laureati italiani fra i 55-64 anni in Italia, hanno un “bonus” sui guadagni fra i più alti d’Europa, quasi al 65%, mentre in Inghilterra non si va oltre il 45%.

# Sostenere le startup
Il fondo di venture capital, Atomico, scrive nel suo report annuale sulle startup europee che ci sono 99 neonate società con un valore di più di un miliardo di dollari, anche dette “unicors”, ma nessuna di queste si trova in Italia. Sono in Estonia, Ucraina, Romania, Repubblica Ceca, ben due in Spagna.

# Investire in ricerca
L’Italia investe in ricerca l’1,3% del proprio Pil, la supera la Repubblica Ceca e la Slovenia. Tra il 2006 e il 2016, l’Italia ha tagliato la spesa per la ricerca del 21%


#3 Far rientrare gli expat

Le ragioni di un’incentivazione al loro ritorno in patria sono molteplici, ma due su tutte: gli expat hanno spesso esperienze di lavoro più alte rispetto a chi rimane in Italia e il loro ritorno porterebbe innovazione al sistema, il loro ritorno migliorerebbe il gap di educazione che l’Italia ha nei confronti degli altri paesi europei.
Secondo l’Ocse, l’Italia ha il più alto gap educativo tra emigrazione e immigrazione, questo significa che esportiamo gli italiani che hanno studiato di più e importiamo gli stranieri che hanno studiato meno.

Ma gli expat vogliono tornare? Un sondaggio del centro studi di PWC dice che l’85% dei giovani all’estero pensa che il paese in cui vivono offra migliori opportunità lavorative, ma nonostante ciò, al 74% piacerebbe tornare anche a parità di condizioni.

Per ora gli strumenti messi in campo dallo Stato per riattirare i cervelli espatriati non sono molti. A livello nazionale il decreto-legge sul rientro dei cervelli con la sua più recente modifica (28/5/2019) offre una serie di agevolazioni fiscali, ma gli ostacoli burocratici per accedervi, come al solito, sono tanti e la durata troppo corta. Oltre a semplificare e ad allungare la durata dei benefici, gli incentivi dovrebbero essere estesi anche a chi ha deciso di rimanere. La discriminazione è decisamente iniqua.


#4 Attirare cervelli stranieri in italia

Se il bilancio expat e talenti stranieri in arrivo fosse in pari, il problema della mobilità dei nostri laureati sarebbe meno grave. Ma per riuscirci è necessario partire da un sistema di istruzione adatto ad accogliere studenti internazionali e offrir loro opportunità lavorative adeguate dopo il periodo di formazione. Per esempio, introducendo visti di lavoro facilitati per studenti extracomunitari in modo da non mettere in pratica il paradosso di formare cervelli e di non riuscire a trattenerli. Molti paesi perdono una percentuale alta di studenti al termine degli studi a causa delle politiche restrittive sui visti per lavoratori. Secondo i dati del Miur, dal 2013 al 2017, la percentuale di studenti stranieri iscritti a un corso di laurea in Italia è aumentata di quasi il 20% arrivando al 4,6% degli iscritti nell’anno accademico 2016/2017.


#5 Attirare docenti e ricercatori stranieri nelle nostre università

E’ indubbio, un corpo docente internazionale attira studenti internazionali. Un modo per incentivare la migrazione di corpo docente, potrebbe essere quello di stabilire tra i criteri Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) quello di raggiungere, per ogni ateneo, una percentuale minima di presenza di professori e ricercatori stranieri. Questa internazionalità porterebbe ad aumentare naturalmente anche il numero di studenti provenienti dall’estero, dato che i professori nel loro paese di origine potrebbero fare da catalizzatori.


Perché Milano ce la può fare

# Milano è capace di attrarre e trattenere cervelli
Lo dice il Global Talent Competitiveness Index, edizione 2020, presentato a Davos, secondo il quale Milano è l’unica città italiana in grado di attirare talenti, 41esima nella top 50 globale. Le nostre università poi, come spiegato sopra, sono tra le migliori al mondo (World University Ranking 2020).

# Milano sa creare posti di lavoro
Sempre secondo il Global Talent Competitiveness Index, Milano è 52esima per posti di lavoro creati da investimenti stranieri diretti: ciò significa che gli investitori esteri credono nella città.

# Milano è la Silicon Valley italiana
In Lombardia e a Milano si trovano le aree a più alto tasso di innovazione e a maggiore densità di knowhow. Qui si trovano centri di ricerca privati, poli universitari, oltre la metà delle startup innovative in Italia, e hanno sede alcuni incubatori importanti come Polihub del Politecnico di Milano, Digital Magics, Speed MI Up di Bocconi, e il Talent Garden Milano.

# La Lombardia è la regione più digitale d’Italia
La Lombardia registra la migliore performance rispetto alle altre regioni italiane sul DESI 2019 (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società), che misura il posizionamento dei paesi membri dell’UE rispetto all’avanzamento digitale valutato su 5 aree: connettività, capitale umano, uso di internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali.


C’è una sola cosa da fare perciò: accelerare.
Questo è il momento della rinascita.

Fonti: https://espresso.repubblica.it/affari/2019/12/19/news/laureati-in-fuga-dall-italia-tutti-i-numeri-di-un-emergenza-nazionale-1.342138
https://www.manageritalia.it/it/economia/silicon-valley-italiana
https://www.milanotoday.it/economia/classifica-citta-talenti-2020.html
https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/01/22/news/cervelli_in_entrata_milano_e_l_unica_citta_italiana_in_grado_di_attirare_talenti-246402074/

 

BARBARA VOLPINI

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Il vero deficit? La fuga di talenti italiani e la scarsità di cervelli stranieri

 

🔴 Dati 7 giugno. LOMBARDIA: in calo decessi (21) e nuovi contagi (+125). Migliora l’Italia anche se con 53 resta l’unico paese UE sopra i 20 morti

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Foto: Andrea Cherchi (c)

7 giugno 2020. Prosegue il calo dei morti (21 da 27) e dei nuovi contagi (125 da 142). Cala anche Milano che rimane con 43 l’unica provincia lombarda sopra i 20 nuovi contagi. 107 persone ancora in terapia intensiva. In Europa sempre prima l’Italia per decessi giornalieri (53) davanti al Belgio (15). In Svezia tre morti nelle ultime 24 ore. In Germania uno. 

Prosegue il calo dei contagi giornalieri: +125 dai +142 di ieri e i +402 di venerdì. Calano però i tamponi: +8.005 dai +13.696 di ieri e i 19.389 (record!) di venerdì. Risale l’indice positivi/tamponi dall’1% di ieri all’1,6% di oggi. La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale risale al 63% dal 50% di ieri. 

Calano anche i decessi: 21 dai 27 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri risale al 40% dal 37% di ieri. 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Calano di 39 (ieri erano calati di 120) i ricoveri: restano ricoverati non in terapia intensiva 2.801 persone. In terapia intensiva si liberano altri 3 posti (ieri era stato -10), per un totale di 107 persone ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +183 (dai +469 di ieri). 

Situazione delle province. Tutte le province lombarde tornano sotto quota 50 nuovi contagi. In calo la Città Metropolitana di Milano da +59 nuovi contagi a +43,  mentre a Milano città scendono da +29 a +23. Milano resta l’unica provincia lombarda sopra i 20 nuovi contagi. Sempre otto province sono sotto quota 10: Como, Cremona, Lecco (zero), Bergamo (per la prima volta), Lodi, Mantova (zero), Sondrio e Monza e Brianza. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. Migliora la situazione in Italia. I decessi giornalieri scendono a 53 dai 72 di ieri e i nuovi contagi passano da +270 a +197. Altre 759 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.297). Altre 6 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -23).

Mondo. Superati i 7 milioni di positivi nel mondo. In calo i decessi giornalieri. In Unione Europea solo l’Italia resta sempre sopra i 20 decessi giornalieri (sono 53), davanti al Belgio con 15. In Svezia tre morti, in Germania uno. 
Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore è il Brasile (+862) poi gli USA (+712) e Messico (341). Sopra i 100 morti anche la Russia (134), India (171), UK (104). Per numero totale di morti, primi gli USA (112,1 mila), poi UK (40,5 mila) e Brasile (36 mila) poi l’Italia, davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primo il Brasile (+25.792), poi gli USA (+17.805) e la Russia (+8.894). In UE sopra i 500 nuovi contagi c’è solo la Polonia (+575). Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 993 mila positivi, seguono Brasile (con 677 mila) e Russia con 467 mila. Poi Spagna, UK e India che ha superato l’Italia.

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
6/6: +142 (+0,1%)
7/6: +125 (+0,1%)
Totale: 90.195

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
6/6: +27 (+0,2%)
7/6: +21 (+0,1%)
Totale: 16.270

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
6/6: +59 (+0,2%)
7/6: +43 (+0,2%)
Totale: 23.408

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
6/6: +29 (+0,2%)
7/6: +23 (+0,2%)
Totale: 9.942

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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I LIGURI: “Milanesi restate a casa vostra!”. E un rappresentante del GOVERNO rincara la dose: “Chiudiamo i lombardi in Lombardia”

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Sulla tipica accoglienza ligure si sono cimentati i migliori comici nostrani. C’è una celebre battuta di un vecchio sketch di Zelig dove un fantomatico Movimento Estremista Ligure recita: “I milanesi vengono da noi, van nei ristoranti, ordinano e pretendono che ci sia pure qualcuno che li serva al tavolo!”. Parimenti, in uno spezzone ricavato dal film “Non è un paese per vecchi” dei Fratelli Coen, ridoppiato in ligure dal geniale Fabrizio Casalino, un minaccioso Javier Bardem entra in un emporio per ordinare dei pinoli per fare il pesto e si sente rispondere laconicamente dal vecchio al bancone “pinoli non ce n’è belin, siam sensa!

Milanesi flagello di Dio

Nelle ultime ore, da levante a ponente la parola “milanese” è sinonimo di untore e ospite non gradito. Al momento della riapertura dei valichi regionali dello scorso 3 giugno, in corrispondenza di una foto raffigurante un ingorgo sull’A7 postata sul profilo Instagram di Mugugno Genovese, pagina satirica di riferimento della comunità genovese che conta oltre 89mila follower, sono comparsi una serie di commenti al vetriolo contro milanesi e lombardi, colpevoli – secondo tali signori – di contaminare con i loro miasmi le loro amate terre. Tra i commenti più benevoli figuravano “Milanesi flagello di Dio” e “che non vengano a impestarci” mentre i più splatter e acrimoniosi annoveravano un “Come vi odio” fino a Organizzerei uno sterminio, chi si vuole unire?”.

Il rappresentante del governo: “Chiudiamo i lombardi in Lombardia”. La replica della Regione: “Però non facciamo uscire anche i 56 miliardi che vi diamo ogni anno”

A seguito della denuncia di Selvaggia Lucarelli, il gestore del profilo in questione ha tentato maldestramente di giustificarsi dichiarando la natura satirica di tale profilo e lamentando che la denuncia avrebbe innescato i contro-insulti dei milanesi. Si è invece apertamente dissociato Giovanni Toti, Presidente della Regione e uno dei maggiori fan delle riaperture costi-quel-che-costi, confermando la piena accoglienza a tutti i turisti indiscriminatamente.

Purtroppo nelle ultime ore ha fatto da eco a questi rigurgiti campanilistici anche chi riveste una carica istituzionale. Trattasi dello scrittore Massimo Mantellini, esperto di cultura digitale e membro dell’innovativa task force governativa contro l’odio in rete, voluta fortemente dal Ministero per l’Innovazione. Costui ha sentenziato ieri sulla propria pagina Twitter: “La dico piano: chiudiamo i lombardi in Lombardia. Almeno quest’estate”. Di fronte al putiferio mediatico scatenato da questo intervento assai poco politically correct e alla risposta provocatoria dell’Assessore lombardo al bilancio Davide Caparini di non far uscire dalla Lombardia, oltre ai lombardi stessi, anche i 56 miliardi delle loro tasse che contribuiscono alla ricchezza del paese, Mantellini ha replicato con finto candore: “mi pare ci sia moltissima tensione in giro. Più del solito. […] esiste un riflesso automatico per cui se tu parli di salute molti rispondono parlando di soldi”.

Il botta e risposta tra rappresentante del governo e assessore della regione

Le leggendarie scazzottate tra liguri e lombardi

Tornando alla Liguria, la sua vocazione turistica è da sempre inversamente proporzionale ai propri gloriosi passati marinari e alla bellezza dei pini marittimi che dipingono di verde le acque del suo mare. A differenza dei romagnoli, che col loro proverbiale sorriso riuscirebbero a far apparire l’Idroscalo come i Caraibi, gli abitanti della regione a forma di sorriso rovesciato sono per tradizione restii all’accoglienza e alla valorizzazione delle proprie risorse naturali. Ostili e aspri per conformazione geografica, stretti come sono tra mare, coste risicate e monti dall’accesso impervio, attraversati da cavalcavia e bucati da infinite gallerie, i liguri (con l’eccezione dei genovesi) rivelano un carattere più montanaro che marittimo, hanno spesso il broncio e sembrano disprezzare chi contribuisce, con le proprie ricchezze, a oltre il 20% del PIL regionale, inclusi i “bauscia” che da generazioni rimpolpano l’IMU locale con le loro seconde case.

Dagli anni del boom economico la Liguria, per bellezza e prossimità geografica, è meta di elezione dei milanesi che – riluttanti per DNA a rimanere in città nei fine settimana – hanno lì stabilito la propria enclave, riproponendo in chiave balneare le stesse dinamiche e gli stessi tic urbani, per ritrovarsi tra loro e riposarsi dalle fatiche lavorative.

E la rivalità tra liguri e lombardi non è storia dell’ultima ora: leggendarie furono le scazzottate tra i rampolli della dolce vita milanese e gli energumeni e pallanuotisti locali al celebre Covo di Nord Est nella Portofino degli anni ’80, ed è quasi scientifica la predisposizione delle forze dell’ordine del Golfo del Tigullio e delle Cinque Terre a lasciare le multe sui parabrezza delle auto targate Milano prima che di quelle intestate ai propri cittadini.

Si odia nel lombardo quello che il ligure non è stato in grado di valorizzare della sua terra

Ma al di là delle considerazioni di folclore, questa acrimonia e ruvidità dei liguri per i “foresti” lombardi potrebbe trovare giustificazione in una sorta di rimpianto tardivo per non aver saputo loro stessi tutelare meglio le proprie risorse, per aver svenduto il proprio territorio in cambio del vil denaro, per aver permesso tra gli anni ‘50 e ‘60 uno sfruttamento edilizio scriteriato e selvaggio e la conseguente devastazione ambientale. Da qui il termine “rapallizzazione”, neologismo coniato anni fa ancor prima del celeberrimo “ecomostro” e ancora oggi incluso nei principali dizionari per indicare il fenomeno verificatosi in numerose zone turistiche d’Italia a seguito del boom economico.

Più che un “ce ne ricorderemo” alla Beppe Sala (che in questo momento rischierebbe di scaldare ancor più gli animi), è importante, mentre strappiamo un morso a una fugassa grondante formaggio di fronte a un tramonto mozzafiato nella Baia del Silenzio, riconoscere le vere ragioni storiche di questa indolenza e ruvidezza, ma nel contempo auspicare che questa regione riesca a scrollarsi presto di dosso questa fama odiosa e a valorizzare meglio le proprie risorse e potenzialità inespresse. Scenette come “belin mi spiace, ma la cucina è chiusa” alle 21:45 di metà luglio sono inaccettabili nel 2020.

ANDREA GUERRA

 

 

 

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Le MOSSE di un SINDACO SENZA POTERI in tempo di Coronavirus

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L’emergenza Coronavirus è stata una clamorosa e, purtroppo, tragica dimostrazione di come l’amministrazione di Milano abbia le mani legate nelle scelte più incisive per la vita dei propri cittadini. Ripercorriamo le sette mosse più eclatanti del nostro sindaco. 

Le MOSSE di un SINDACO SENZA POTERI in tempo di Coronavirus

#1 Ha lasciato Milano nelle mani della Regione

Molti osservatori hanno sottolineato il ruolo non da protagonista di Sala. Difficile intravedere in questa crisi qualche scelta del sindaco che sia stata capace di incidere positivamente o negativamente sulla soluzione dell’emergenza. Il motivo di questa evanescenza di Sala è semplice: il Comune di Milano ha lo stesso potere (assai limitato) degli altri comuni italiani.

Quindi formalmente non si possono attribuire al sindaco delle responsabilità visto che di fatto non ha la responsabilità di decidere in autonomia da Stato o Regione. Ma politicamente se si deve assegnargli una responsabilità è proprio nella sua riluttanza a richiedere l’autonomia per la città. Non solo, in ogni occasione si è espresso contro la possibilità che Milano potesse avere più poteri, come quelli di richiedere poteri e risorse simili a una regione, come indicato dall’art.132 della Costituzione. Quindi l’irresponsabilità di Sala è stata quella di aver obbligato Milano a dipendere da altre autorità, in primis dalla Regione Lombardia, per politiche di grave impatto sul territorio.

La straordinarietà di Sala è stata forse questa: è probabilmente l’unico sindaco al mondo che si oppone a dare più potere alla città che amministra. Un potere che, come invochiamo ormai da anni, potrebbe garantire a Milano: un miglioramento della qualità della vita, una competizione alle pari con le altre metropoli europee, la possibilità di sperimentare nuove politiche sull’inquinamento, sulla casa, sul lavoro, sull’economia e sulla gestione del sistema sanitario in autonomia dalla Regione Lombardia.

Il paradosso infatti lo si è visto con il Coronavirus: il Sindaco è formalmente responsabile della salute e della sicurezza dei suoi cittadini ma al massimo può emettere ordinanze per variare gli orari degli esercizi commerciali. 

Leggi anche: 🔴 «NO a Milano città stato»: invitiamo il sindaco a fare chiarezza sul futuro di Milano

#2 “Buongiorno Milano”: il video quotidiano sul work in progress

La più visibile innovazione introdotta da Sala durante l’emergenza è stata il video quotidiano su facebook e Instagram rivolto ai milanesi, per raccontare i “progetti per la città”, esprimere opinioni personali su come gestire l’emergenza o iniziare la Fase 2 e criticare l’operato di Regione Lombardia, di altre regioni o, in misura più lieve, del Governo. La novità di qualche giorno è la promessa che d’ora in poi si farà da cantastorie della città dal lunedì al venerdì: intratterrà i milanesi con curiosità, storie sui quartieri e ricorrenze.

#3 La ciclabile di corso Venezia

In previsione della riduzione delle restrizioni del lockdown e della parziale ripresa del lavoro, che ha visto e vede tuttora un utilizzo ridotto dei mezzi di trasporto pubblico, il Sindaco ha scelto una mossa di grande impatto mediatico. Inaugurare un tratto di ciclabile nel cuore commerciale di Milano: in corso Buenos Aires e Coso Venezia. Il progetto pare a molti assai bizzarro, con parcheggi in doppia fila, pedoni a camminare in strada tra auto e bici e disabili in serio pericolo nella discesa dal proprio veicolo, senza prendere in considerazione gli automobilisti. Inoltre, sia per scarsità sia per la necessità di agire velocemente, le corsie delle piste ciclabili sono state solo delimitate da strisce di vernice senza alcun cordolo o paletto di protezione per pedoni e ciclisti. E’ stata una mossa strategica oppure un colpo ad effetto per presentarsi come l’alfiere delle istanze ambientaliste?

Leggi anche: La CICLABILE di PORTA VENEZIA: green dream o incubo metropolitano?

#4 Ha scritto un libro: per un nuovo socialismo e per Milano “città mondo”

Ha fatto anche rumore il fatto che durante mesi di apnea in un’emergenza epocale, il sindaco abbia trovato tempo di scrivere e far pubblicare un nuovo libro. In cui richiama per Milano e il Paese una nuova stagione all’insegna di un neo socialismo e della città mondo, anche se sottolinea una volta ancora di essere contro la formula amministrativa delle città stato che, peraltro, è quella tipica proprio delle “città mondo”. Quindi cosa significa nuovo socialismo? E cosa significa volere che Milano diventi una città mondo, pur restando priva dei poteri tipici delle città mondo? Questo purtroppo il sindaco non lo scrive.  

#5 I continui richiami al rischio di crisi economica ma ancora niente di strutturale all’orizzonte

Fin dall’inizio dell’emergenza il sindaco ha sollevato l’allarme per il rischio di una crisi economica di dimensioni devastanti. In un’intervista a Sky ha detto che probabilmente ci vorranno due o tre anni perchè Milano possa ritornare quella di prima. Il bilancio del Comune rischia un buco superiore ai 500 milioni. Nonostante questi allarmi non ci sono richieste strutturali convincenti per evitare questa crisi, come pretendere l’istituzione di una ZES a fiscalità agevolata, come il premier Conte ha ipotizzato per il Sud, o altre forme di autonomia o di burocrazia semplificata. Le uniche iniziative sono quelle di consentire ai negozianti di poter mettere i tavolini all’aperto, il bonus per la rottamazione e il ricambio di scooter e auto, e l’istituzione di un fondo di mutuo soccorso dei milanesi per i milanesi. Ma la preoccupazione da milanesi è di vivere in una Milano in cui il sindaco rimanga alla finestra, dopo la crisi sanitaria anche nella crisi economica. 

 #6 Rendere strutturale lo smart working per contrastare rischio Covid, traffico e inquinamento

Una delle più probabili motivazioni della straordinaria diffusione dell’epidemia in molte zone della Lombardia è l’inquinamento. Per sconfiggere questa cronica piaga che colpisce di Milano la più rilevante novità sembra questa: il Comune di Milano ha affidato al Politecnico di Milano uno studio sulla gestione dello smartworking. Il modello messo a punto dall’ateneo descrive, attraverso una serie di variabili, le relazioni tra i sottosistemi più rilevanti in questa crisi: la persona, l’impresa e il commercio, il lavoro, la sanità, il trasporto, la finanza, la scuola e l’assistenza. Il piano dovrebbe tenere conto delle relazioni che intercorrono nella vita delle persone ma essere in grado di rispondere all’imprevedibilità degli eventi con uno strumento in grado di autocorreggersi. Basterà organizzare meglio lavoro e spostamenti per avere aria più sana?

Fonte: milano.corriere.it

#7 L’attività più impattante: le polemiche

Ma forse l’attività di Sala che durante l’emergenza ha saputo ritagliare più spazio sui media è quella di polemizzare:

Forse il sindaco manager che da sempre punta sull’azione e sulla concretezza dovrebbe ritrovare il suo DNA originario. Meno slogan e azioni estemporanee, più strategia e concretezza. Anche perchè Milano non può rassegnarsi di far dipendere il suo destino da mani che forse non hanno così a cuore il destino di Milano. 

Leggi anche:
🔴 Sala contro le 4D di Regione Lombardia: “Sono solo SLOGAN!”. Si aggrava la frattura tra Milano e Lombardia
🔴 Lo strappo di Sala: Milano parte con i TEST D’IMMUNITA’ senza attendere la Regione
🔴 Sala attacca il Governo: basta con la politica del NON SI PUÒ!
🔴 Affondo di SALA al Governo: “Perché un Paese già indebitato come l’Italia si può indebitare e non può farlo una città solida come Milano?

FABIO MARCOMIN

 

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🔴 Dati 6 giugno. LOMBARDIA: 27 morti, forte calo dei nuovi contagi (+142) e dell’indice contagi/tamponi che si dimezza all’1%. Otto province sotto i 10 nuovi contagi

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Foto: Andrea Cherchi (c)

6 giugno 2020. Nuovi contagi da 402 a 142, con indice positivi/tamponi che si dimezza all’1%. Lieve crescita dei morti: 27. Migliora la situazione in Italia per morti e contagi anche se resta nettamente prima per decessi giornalieri: 72, unico paese sopra i 20. Come contagi complessivi l’India supera l’Italia. 

Forte calo dei contagi giornalieri: +142 da +402, solo in parte motivato dalla riduzione dei tamponi +13.696 dai 19.389 (record!) di ieri. Infatti si dimezza l’indice positivi/tamponi dal 2,1% di ieri all’1% di oggi. la La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale scende al 50% dal 75% di ieri. 

Lieve crescita dei decessi: 27 dai 21 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri risale al 37% dal 25% di ieri. 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Calano di 120 (ieri erano cresciuti di 6) i ricoveri: restano ricoverati non in terapia intensiva 2.840 persone. In terapia intensiva si liberano altri 10 posti (ieri era stato -5), per un totale di 110 persone ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +469 (dai +752 di ieri). 

Situazione delle province. In calo la Città Metropolitana di Milano da +99 nuovi contagi a +59,  mentre a Milano città scendono da +52 a +29. Milano resta l’unica provincia lombarda sopra i 50 nuovi contagi. Otto province sono sotto quota 10: Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Varese, Monza e Brianza e Sondrio che è a zero. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. Migliora la situazione in Italia. I decessi giornalieri scendono a 72 dagli 85 di ieri e i nuovi contagi passano da +518 a +270. Altre 1.297 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.886). 23 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -22).

Mondo. Prosegue il calo dei morti giornalieri a livello mondiale (vedi il grafico sotto). In Unione Europea solo l’Italia resta sopra i 20 decessi giornalieri (sono 72). Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore sono gli USA (+1.420), davanti a Brasile (+1.211) e Messico (625). Sopra i 100 morti anche la Russia (197), India (297), UK (204). Per numero totale di morti, primi gli USA (111,7 mila), poi UK (40,4 mila) e Brasile (35,2 mila) poi l’Italia, davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primi gli USA (+48.961) poi il Brasile (+32.367) e l’India (+10.270). In UE nessun paese sopra i 500 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 976 mila positivi, seguono Brasile (con 652 mila) e Russia con 458,7 mila. Poi Spagna, UK e India che ha superato l’Italia.

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
6/6: +142 (+0,1%)
Totale: 90.070

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
6/6: +27 (+0,2%)
Totale: 16.249

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
6/6: +59 (+0,2%)
Totale: 23.365

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
6/6: +29 (+0,2%)
Totale: 9.919

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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5+1 TERRE STRANIERE a cui l’ITALIA potrebbe proporre la DOPPIA CITTADINANZA (come pensa l’UK per Hong Kong o l’Austria per l’Alto Adige)

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Non solo l’Austria con l’Alto Adige: ora anche l’Inghilterra pensa a dare la doppia cittadinanza ad abitanti residenti all’estero. Boris Johnson di fronte al rischio che Hong Kong vede venir meno il suo status ci città autonoma, a causa dell’ultima legge sulla sicurezza dell’ex-colonia britannica in promulgazione da parte della Cina che darebbe un duro colpo al sistema “Un Paese, due sistemi”, è disposto a offrire ai cittadini della penisola cinese la doppia cittadinanza con il Regno Unito. Se l’Italia attivasse la politica della doppia cittadinanza, con chi potrebbe farlo?

5+1 TERRE STRANIERE a cui l’ITALIA potrebbe proporre la DOPPIA CITTADINANZA (come pensa l’UK per Hong Kong o l’Austria per l’Alto Adige)

# Boris Johnson: “Spero non si arrivi a questo, il Regno Unito non vuole altro che Hong Kong prosperi nell’ambito del principio un Paese, due sistemi”

Boris Johnson in un editoriale pubblicato dal Times e dal quotidiano di Hong Kong South China Morning Post scrive “Spero non si arrivi a questo, il Regno Unito non vuole altro che Hong Kong prosperi nell’ambito del principio “un Paese, due sistemi”. Spero che la Cina voglia lo stesso”. Nel caso in cui però Pechino vada avanti sulla promulgazione delle legge sulla sicurezza nuova legge che potrebbe decretare la fine dell’autonomia di Hong Kong, in teoria garantita fino al 2047 in base agli accordi del 1997, il premier britannico promette che “verrà consentito ai 350 mila residenti di Hong Kong che hanno un passaporto britannico e agli altri 2,5 milioni che possono chiederlo di venire nel Regno Unito per un periodo rinnovabile di 12 mesi e ottenere ulteriori diritti di immigrazione, incluso il diritto al lavoro, che potrebbe metterli sulla strada per la cittadinanza“. 

Se anche l’Italia, mutuando l’idea del Regno Unito con la sua ex-colonia asiatica, attivasse la politica delle doppia cittadinanza con territori oltre i suoi confini, quali potrebbero essere?

Fonte: milano.repubblica.it

Leggi anche: Hong Kong come Milano: quando il governo centrale è ostile all’AUTONOMIA della sua città più potente

I Paesi con cui l’Italia potrebbe attivare la doppia cittadinanza

Sono molti i territori legati all’Italia con i quali, per motivi storici, culturali e linguistici, avrebbe senso attivare una politica di doppia cittadinanza e rendere più facile muoversi in libertà.

#1 Corsica

La Corsica ha un legame molto stretto con l’Italia. La più piccola e a più settentrionale delle tre maggiori isole del Mar Tirreno, geograficamente è la più italiana: si trova da appena 82 km dalla Penisola Italiana (promontorio di Piombino) con fondali inferiori ai 1000 metri, mentre fra l’isola e la costa di Provenza, corrono 175 km., con profondità superiori ai 2000 m. Anche storicamente e culturalmente appartiene all’Italia: sull’isola si parla ancora oggi una lingua molto simile al genovese e ha sempre fatto parte della storia d’Italia fino a quando Genova, schiacciata dai debiti, fu costretta a cederla alla Francia con il Trattato di Versailles del 1768. La doppia cittadinanza sarebbe doverosa per un popolo che è più italiano che francese.  

#2 Nizza

Credits: siviaggia.it – Nizza

La città simbolo del Risorgimento italiano che ha dato i natali a Garibaldi, il grande protagonista dell’unificazione d’Italia. Dal punto di vista geografico l’intero bacino del fiume Var, compresa la città di Nizza, appartiene all’Italia. La Contea di Nizza faceva parte del Ducato di Savoia, nel 1561 con l’editto di Rivoli l’italiano rimpiazzò il latino come lingua per la redazione degli atti ufficiali,  poi del Regno di Sardegna dal 1720 fino alla cessione alla Francia nel 1860. Infatti in seguito agli accordi di Plombières del 1858, stretti fra Cavour e Napoleone III, il Regno di Sardegna promise la cessione di Nizza e della Contea di Savoia all’alleato francese in cambio del sostegno militare per la creazione di un Regno dell’Italia settentrionale a guida sabauda. Manovre di palazzo hanno fatto perdere all’Italia una città simbolo che ancora oggi possiede atmosfere più italiane che francesi. 

#3 Alta Savoia

Credits: wikipedia.org – Monte Bianco

L’Italia è di fatto un’estensione del Regno di Savoia. E come può allora l’Alta Savoia non appartenere all’Italia? L’Alta Savoia è la regione francese confinante con la Valle D’Aosta con cui condivide la più alta montagna europea, il Monte Bianco. Il territorio conquistato dai romani, franchi, poi nel Sacro Romano Impero e per gran parte della storia moderna sotto la dinastia sabauda. L’alleanza con la Francia di Napoleone III nella seconda guerra d’indipendenza italiana, costò alla dinastia dei Savoia la perdita della Contea di Nizza e della Savoia cedute definitivamente alla Francia. 

#4 Fiume

Credits: croazia.info – Fiume

Altra città simbolo della storia d’Italia, nel cui nome molti italiani hanno combattuto e se la città fosse stata riconsegnata all’Italia dopo la prima guerra mondiale, forse la storia del nostro paese avrebbe preso tutta un’altra piega.

La città di Fiume, terza per popolazione in Croazia dopo Zagabria e Spalato, è parte integrante della regione geografica italiana e infatti per indicare i suoi confini orientali vengono la catena delle Alpi Giulie e il Golfo del Quarnaro, a cui fa riferimento anche Dante Alighieri. La sua posizione strategica e la presenza di un importante cantiere navale ha fatto della città oggetto di contesa per secoli, già entità autonoma nel 1710 sotto il Regno d’Ungheria dal 1779 al 1919 nell’ambito dell’Impero austriaco e quindi di quello austro-ungarico, poi glorioso Stato libero di Fiume dal 1920 al 1924 e infine parte del Regno d’Italia dal 1924 al 1945 come capoluogo dell’omonima provincia per poi passare alla Jugoslavia nel 1947, e dopo la dissoluzione di quest’ultima, alla Croazia nel 1991.

Ripristinare la doppia cittadinanza sarebbe un modo per fare pace con la storia e per compensare almeno a livello simbolico i famigerati effetti della “vittoria mutilata”. 

5. Canton Ticino 

Credits: ticinolive.ch – Lugano

Il Canton Ticino, parte del Ducato di Milano fino al 1515, è l’unico cantone svizzero in cui l’italiano è la sola lingua ufficiale, tranne il comune di Bosco Gurin che ha come lingua comunale anche il tedesco, mentre le varianti del lombardo parlate nel Cantone sono il dialetto ticinese nel Sopraceneri ed il dialetto comasco nel Sottoceneri. Secondo la Costituzione cantonale “il Cantone Ticino è una repubblica democratica di cultura e lingua italiane” e il preambolo chiarisce che “il popolo ticinese” è “fedele al compito storico di interpretare la cultura italiana nella Confederazione elvetica”. Se non lo fa l’Italia potrebbe farlo Milano: concedere la doppia cittadinanza milanese ai ticinesi. 

# Special Guest: Austria

Credits: 10cose.it – Vienna

Infine si potrebbe immaginare una doppia cittadinanza in comune con gli austriaci per lombardi e veneti: il Regno Lombardo-Veneto infatti fu uno Stato dipendente dall’Impero austriaco concepito dal cancelliere Klemens von Metternich all’inizio della Restaurazione seguita al crollo dell’impero napoleonico, la cui nascita venne sancita nel 1814 dal Congresso di Vienna. Sono ancora forti le influenze asburgiche su queste regioni e forse avrebbe senso ripristinarne una identità comune. 

FABIO MARCOMIN

 

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7 PERLE da vedere in VENETO

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Credits: villapisani.beniculturali.it - Villa Pisani

Patria di alcuni tra i più grandi artisti della storia, nonché terra che ha saputo influenzare con la sua cultura e le sue tradizioni anche alcune zone della Lombardia, il Veneto offre alcune perle che vale la pena di conoscere ed apprezzare.

7 Perle da vedere in Veneto

#1 Ponte di Veja: il più grande ponte naturale d’Europa

Credits: infovalpolicella.it – Ponte di Veja

Si tratta del più grande ponte naturale d’Europa, con un arcata di 40 mt e una larghezza di 20, situato nel Parco Regione della Lessinia. Un luogo sospeso nel tempo, abitato durante l’epoca preistorica ed utilizzato come ponte vero e proprio per il passaggio di carri e uomini, tanto da affascinare sia Dante che Andrea Mantegna, il quale raffigurò il ponte naturale nella celebre “Camera degli Sposi” di Mantova.

 

#2 Pieve di Cadore: la città di Tiziano

Credits: dolimiti.org – Pieve di Cadore

Borgo natale del grande Tiziano Vecellio, Pieve di Cadore è un tipico borgo alpino delle dolomiti orientali. Il suo cuore è, manco a dirlo, Piazza Tiziano, su cui svetta la statua dell’artista e su cui si affaccia il cinquecentesco palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, eretto dalla Serenissima e con tanto di leone marciano sulla torre. A poca distanza, in uno scenario rimasto quasi inalterato nel tempo, si trova la casa nella quale, sul finire del XVI secolo, nacque Tiziano, oggi visitabile.

 

#3 Villa Pisani: la Versailles veneta

Credits: villapisani.beniculturali.it – Villa Pisani

Potremmo definirla la Versailles Veneta, la regina delle ville del Brenta, Villa Pisani di Stra. A volerla furono, nel 1721, i nobili veneziani Alvise e Almorò Pisani, che affidarono l’opera agli architetti Girolamo Frigimelica e Francesco Maria Preti. Il risultato fu una magnifica residenza neoclassica le cui sale furono affrescate nientemeno che dal grande Gian Battista Tiepolo e i cui giardini stupivano i numerosi ospiti per la “finta” vastità prospettica che conduceva fino alla terrazza belvedere.

La villa affascinò e ospitò nel corso dei secoli importanti personalità come Napoleone, lo zar Alessandro I, Vittorio Emanuele II, Gabriele d’Annunzio e, nel 1934, Hitler e Mussolini. Immaginiamo lo splendore di questa dimora e lo stupore che procurava a coloro che vi giungevano via acqua, trovando la villa illuminata e pronta ad intrattenere tra le sue sale, i suoi giardini e il suo labirinto gli ospiti che qui ebbero il piacere e la fortuna di soggiornare.

 

#4 Tempio Canoviano: il Pantheon delle montagne venete

Credits: marcadoc.com – Tempio Canoviano

Cosa ci fa la bianca mole di un tempio neoclassico a colonne doriche nel bel mezzo delle montagne venete? La risposta è scritta nel nome del più celebre figlio di Possagno, Antonio Canova. Fu il grande scultore a progettare nel 1819 la nuova chiesa parrocchiale del paese, fondendo in un unico edificio gli stili del Partenone di Atene e del Pantheon di Roma. Un tempio vero e proprio, trionfo dello stile neoclassico e autocelebrazione del più importante scultore neoclassico d’Europa, che proprio qui sepolto.

 

#5 Castello di Asolo: la dimora della regine di Cipro

Credits: e-borghi.com – Castello di Asolo

A poca distanza da Possagno sorge la Residenza dell’ultima regina di Cipro, la veneziana Caterina Cornaro, il castello di Asolo, che fu sede di una delle più raffinate corti umanistiche all’interno dei domini marciani. In cambio della sua rinuncia a governare Cipro, nel 1489 Caterina ottenne dalla Serenissima il titolo di Signora di Asolo, dimorando tra queste mura fino alla sua morte, nel 1510.

Ventun’anni nel quale il borgo di Asolo visse il suo periodo dorato, grazie alla corte di letterati ed artisti giunti a palazzo, tra cui Pietro Bembo. Successivamente il castello cadde nell’oblio, diventando caserma militare e subendo alcuni danni, fino alla sua recente riscoperta e valorizzazione. Oggi dalle sue torri è possibile godere della vista sulle montagne e campagne circostanti.

 

#6 Arquà Petrarca: il borgo del Petrarca

Credits: padovaoggi.it – Casa del Petrarca

Il medioevale borgo di Arquà sorge sui dolci pendii dei Colli Euganei ed è legato alla figura del celebre poeta Francesco Petrarca, il quale dimorò tra le sue mura dal 1369 alla 1374, anni della sua morte. Petrarca visse qui gli ultimi anni della sua vita, dimorando in quella casa dai soffitti lignei e dalle decorazioni in parte originarie, dalle cui finestre è possibile ammirare la campagna circostante che, probabilmente, ricordava le colline della sua nativa Toscana.

Oltre alla storica dimora, dall’altro lato del paese, si trova la tomba del poeta, un arca marmorea posta accanto alla chiesa di Santa Maria Assunta nel quale. Arquà non ricorda la Toscana solo per Petrarca, il suo borgo in pietra, le sue colline ma anche per il vino che qui si produce e che, dopo questa visita culturale, sarebbe giusto assaggiare in una delle sue numerose enoteche.

 

#7 Villa Vigna Contarena: gli affreschi rinascimentali e l’orto segreto

Credits: histouring.com – Villa Vigna Contarena

Restando in provincia di Padova, ad Este sorge la poco nota Villa Contarini degli Scrigni, progettata dal celebre Vincenzo Scamozzi per la nobile famiglia veneziana dei Contarini. Una villa veneta capace di mixare lo stile medioevale delle vicine mura del castello d’Este allo stile manierista delle rinascimentali. Oltre a stupire per i suoi magnifici interni con affreschi manieristi e ben conservati, la dimora stupisce anche per il suo orto segreto, separato del resto del parco da muri di cinta, e per il suo immenso parco, fresco rifugio al caldo della campagna veneta.

 

MATTIA GALBIATI

 

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7 MERAVIGLIE nascoste dell’EMILIA ROMAGNA: “fata roba”!

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Ph. credits: visitupbologna.com

Anche nei momenti più bui dell’emergenza l’Emilia Romagna si è sempre mostrata ospitale, con i lombardi come con chiunque altro. Renata Tosi, il sindaco di Riccione, dopo aver ricordato con gratitudine che i lombardi hanno contribuito a rendere grande la sua terra, ha invitato il sindaco e i milanesi: “Caro sindaco di Milano, Riccione e la Romagna hanno sempre fatto il tifo per voi milanesi, per i lombardi, ovviamente per tutti gli italiani che si sono trovati a dover affrontare l’inimmaginabile in questi mesi.  Il 3 giugno venga a fare una passeggiata al mare a Riccione.”

Terra ricca di storia, arte e buon cibo, l’Emilia Romagna è una regione tutta da scoprire qualsiasi siano le vostre passioni. Divisa in più territori durante i secoli, dal ducato di Parma e Piacenza a  quello estense di Ferrara, Modena e Reggio, fino alle terre papali della dotta Bologna e della Romagna, questa zona di pianure, montagne e mare nasconde alcune piccole perle al suo interno che valgono la pena di esser raccontate.


7 PERLE NASCOSTE dell’Emilia Romagna: “fata roba”!


#1 Bobbio (PC)

Tra i canyon della Val Trebbia, che tanto affascinarono Hemingway, sorge questo magico borgo medioevale, la cui storia è legata alla sua romanica abbazia. Fu infatti lirlandese San Colombano, il primo uomo a dirsi cittadino dEuropa, a fondare il potente monastero e il suo nucleo abitativo attorno al VII secolo. Sebbene ad oggi labbazia di Bobbio sia stata soppressa, restano ben visibili i segni del suo splendore passato nelle architetture porticate del suo Scriptorium, nella sua chiesa e, soprattutto, nella monumentale tomba di San Colombano presente nella cripta, vero gioiello dellarte gotica. Passeggiare per il borgo medioevale è anche un occasione per attraversare il suo famoso ponte gobbo, detto ponte del diavolo perché legato alla leggenda secondo cui il maligno lo costruì in una notte in cambio dellanima del primo malcapitato che lo avesse attraversato e che venne beffato da Colombano, che invece vi fece passare un cane.

 


#2 San Leo (RN)

Situato sulle colline romagnole, San Leo è un caratteristico borgo arroccato sulla roccia. Anticamente chiamata Montefeltro, da cui nacquero i futuri duchi di Urbino, la cittadina è soprattutto famosa per la sua rocca rinascimentale, voluta dal duca Federico da Montefeltro e tristemente famosa per essere stata, durante la dominazione papale, un crudele carcere. Nelle sue celle finì i suoi giorni il conte di Cagliostro, accusato di eresia, nel 1795. Oltre alla sua fortezza, San Leo, vanta un magnifico duomo romanico e una vista spettacolare sulle piane circostanti, teatri nel tempo delle cruenti battaglie che hanno imperversato queste terre.

 


#3 Reggia di Colorno (PR)

Ph. credits: castellidelducato.it

Reggia dei Duchi di Parma e Piacenza, lattuale palazzo venne edificato nel XVII secolo per volere di Ranuccio II Farnese e di suo figlio Francesco, che incaricarono del progetto larchitetto bolognese Ferdinando Galli da Bibbiena. Lo sfarzo e la grandezza di Colorno si deve, però, al duca Filippo di Borbone, genero di Louis XV, che fece ingrandire ed impreziosire ulteriormente ledificio secondo i gusti francesi dellarchitetto Petitot, in modo che anche la corte parmense potesse avere la sua piccola Versailles”. Tra queste sale e questi giardini si tennero, tra il 1750 e il 1802, numerosi festeggiamenti che ricalcavano molto bene latmosfera rococò della corte ducale. Con la restaurazione, nel 1814, il ducato venne dato a Maria Luisa dAustria, seconda moglie di Napoleone e figlia dellimperatore Franz, che amò questa dimora risiedendovi spesso, a tal punto da farne la propria residenza prediletta. Il declino della sfarzosa reggia avvenne con lunità dItalia, il nullo interesse da parte di Casa Savoia rese vuote queste stanze, cedute alla provincia di Parma. Oggi, passeggiando per le sue sale interne e i suoi dolci viali, è possibile riassaporare, anche solo in parte, laria barocca e rococò che si respirava durante il secolare ducato.

 


#4 Brescello (RE)

Ph. credits: gazzettadiparma.it

Teatro delle celebri storie di Don Camillo e Peppone”, raccontate da Guareschi nei suoi film, Brescello è davvero un paese senza tempo, rimasto proprio come in quelle pellicole in bianco e nero che ne raccontano la vita dei suoi abitanti e il loro rapporto con il grande fiume Po. Passeggiando per le sue vie, esattamente come nel set dei celebri film, si arriva in quella piazza Matteotti dove fanno bella mostra la chiesa, al cui interno si trova proprio il celebre crocifisso con cui Don Camillo dialogava, il comune e le due statue di Camillo e Peppone, che si scambiano un saluto come due vecchi amici e rivali. Brescello non è solo cultura cinematografica, è anche buona cucina, basti pensare ai salumi e ai tortelli di zucca preparati in paese, il tutto, rigorosamente, sorseggiando un buon bicchiere di Lambrusco.

 


#5 Fondazione Magnani – Rocca (PR)

Ph. credits: artemilia.it

È veramente uno dei luoghi meno conosciuti dalla maggior parte degli italiani, ma che contribuisce a rendere, con i suoi tesori, questa regione e questa nostro Bel Paese la terra culturalmente più ricca del mondo. A pochi chilometri da Parma, nel mezzo delle sue pianure, sorge quella che, a mio parere, è la villa dei tesori”, un vero e proprio scrigno darte. Varcare i cancelli di questa villa e della sua fondazione, creata nel 1977 dal collezionista Luigi Magnani, permette di ammirare alcuni dei capolavori più importanti della storia dellarte da fare invidia ai più blasonati e decantati musei del mondo.
Qui si possono trovare affreschi del veneziano Tiepolo, opere di Dürer, Van Dyck, Rubens, Goya, Tiziano, De Chirico, Cèzanne, Canova e tanti altri grandi artisti di fama mondiale.

 


#6 Fontanellato (PR)

Una rocca medioevale con tanto di fossato nel bel mezzo di questo affascinante borgo, la cui bellezza sta anche negli affreschi rinascimentali al suo interno, realizzati dal grande Parmigianino. Fontanellato è un luogo magico, affascinante, e con un labirinto vero e proprio a pochi chilometri di distanza dal suo centro. Il labirinto della Masone, il più grande labirinto di bambù al mondo, è un ottima meta dove svagarsi unendo lattività allaria aperta ad una visita culturale alle collezioni di Franco Maria Ricci.

 


#7 Rocchetta Mattei (BO)

Ph. credits: visitupbologna.com

Lungo un piacevole giro per i colli bolognesi, è facile imbattersi in questo affascinante e stravagante edificio voluto dal conte Cesare Mattei nel 1850. Un unione di vari stili architettonici caratterizzano le varie sale del castello, da quello moresco del cortile dei leoni a quello orientale della Loggia Carolina.
Vi sembrerà di essere sul set di un film o allinterno di un racconto incantato, più semplicemente questa è la magia della Rocchetta Mattei, un luogo senza tempo nato dalla stravaganza del suo creatore.


 

MATTIA GALBIATI

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🔴 Dati 5 giugno. LOMBARDIA: calo dei decessi (21 da 29) e dell’indice contagi/tamponi (2,1 dal 2,5%). 85 morti in ITALIA, prima in UE per morti e contagi giornalieri

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Fonte: Andrea Cherchi (c)

5 giugno 2020. Calano i decessi: 21 (ieri erano stati 29). Crescono i nuovi contagi (+402) per il nuovo record di tamponi: 19.398. L’indice positivi/tamponi cala dal 2,5% al 2,1%. Tre province tornano sopra i 50 contagi giornalieri: Milano, Bergamo e Brescia. Italia sempre nettamente prima in UE per morti (85) e contagi giornalieri (518). 

I contagi giornalieri crescono a +402 da +84, di cinque volte, però dipende dall’incremento di sei volte dei tamponi, a 19.389 (record!) dai 3.410 di ieri. Pertanto in calo è l’indice positivi/tamponi dal 2,5% di ieri al 2,1% la La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale sale sopra il 75% (ieri era vicino al 50%). 

I decessi calano: 21 dai 29 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri scende dal 33% a meno del 25%.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Crescono di 6 (ieri erano calati di 41) i ricoveri: restano ricoverati non in terapia intensiva 2.960 persone. In terapia intensiva si liberano altri 5 posti (ieri era stato -6), per un totale di 120 persone ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +752 (dai +55 di ieri). 

Situazione delle province. In rialzo la Città Metropolitana di Milano che cresce da +31 a +99, mentre a Milano città salgono da +16 a +52. Anche Brescia (+89) e Bergamo (+73) tornano sopra quota 50 contagi giornalieri. Due province sono sotto quota 10: Lecco e Monza e Brianza. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri sono a stabili a 85 dagli 88 di ieri, in leggero aumento fuori dalla Lombardia. Crescono i contagi da +177 a +518, soprattutto per l’aumento della Lombardia. Altre 1.886 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 957). 22 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -15).

Mondo. Prosegue il calo dei morti giornalieri a livello mondiale (vedi il grafico sotto). In Unione Europea solo Italia sempre prima per decessi (unica sopra i 20) e per i contagi giornalieri (unica sopra i 500). Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore sono gli USA (+1100), davanti a Messico (+816) e da UK (357). Sopra i 100 morti anche la Russia (144), Brasile e India (225). Per numero totale di morti, primi gli USA (110,3 mila), poi UK (40,2 mila) e Brasile (34mila) che supera l’Italia, davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primo il Brasile (+31.584), poi USA (22.331), Russia (+8.726) che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 300.000 nelle ultime 24 ore (supera gli 11,7 milioni di tamponi totali), e India (7.450). In UE nessun paese sopra i 1000 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 928 mila positivi, seguono Brasile (con 618 mila) e Russia con 449 mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto, con l’India sempre più vicina. 

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
Totale: 89.928

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
Totale: 16.222

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
Totale: 23.306

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
Totale: 9.890

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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Milano spinge il “BIKE TO WORK”: semaforo verde alle BICICLETTE sui MEZZI PUBBLICI

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Credits: corriere.it

A Milano partirà una sperimentazione per favorire la mobilità sostenibile e integrata con il trasporto di tutti i tipi di biciclette sui mezzi pubblici, incentivando il “bike to work“. 

Milano spinge il “BIKE TO WORK”: verso il via libera alle BICICLETTE sui MEZZI PUBBLICI

# Approvata mozione in Consiglio Comunale per trasportare le biciclette sui mezzi pubblici a tutte le ore

L’obbiettivo della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e approvata dal consiglio comunale con 28 favorevoli e 8 astenuti è favorire la mobilità in bicicletta consentendo per un periodo sperimentale di trasportare tutti i tipi di bici sui mezzi pubblici milanesi senza limitazioni di giorno e ora.

È previsto anche un incentivo al “bike to work” attraverso il conteggio del tempo di spostamento come orario di lavoro, inizialmente per i dipendenti comunali come succede già all’estero. Il consigliere comunale del M5S Patrizia Bedori commenta: “Siamo molto soddisfatti che sia passata questa proposta. Per incentivare la mobilità sostenibile e integrata e facilitare chi utilizza la bici a spostarsi in città, abbiamo chiesto di far partire un periodo di sperimentazione per poter allargare le fasce orarie per trasportare le bici sia in metrò sia sui mezzi di superficie”.

L’aumento dell’utilizzo delle biciclette è esploso a causa dell’emergenza Covid-19 che con le regole di distanziamento sociale da tenere sui mezzi di trasporto pubblico e la paura del contagio nei luoghi chiusi come tram, metro e autobus ha convinto molti a utilizzare il bike sharing o acquistare un mezzo proprio. Questa mozione è in linea con il progetto del Comune di realizzare decine di nuove piste ciclabili che percorreranno i principali assi viari della città.

Fonte: MilanoToday

# Però per le bici semaforo rosso sui treni TRENORD: dal 4 giugno accesso solo per pieghevoli e monopattini

Se da un lato la città di Milano fa un passo avanti per incentivare e favorire la mobilità integrata, dall’altro lato l’azienda di trasporto regionale Trenord accende il semaforo rosso: dal 4 giugno vieta il trasporto sui treni biciclette che non siano pieghevoli. La notizia arriva da una circolare interna dell’azienda di trasporti e prevede che oltre alle biciclette pieghevoli, sui treni sono ammessi “esclusivamente monopattini e simili purché spenti, chiusi e posizionati in modo da non limitare l’accesso, la movimentazione, i posti a disposizione e la sicurezza dei viaggiatori“.

Fonte: Il Giorno

FABIO MARCOMIN

 

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Il doppio di MORTI a MILANO ad Aprile rispetto agli ultimi anni: la gran parte nelle RSA?

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Credits: ioconto.org - Decessi Milano 2019-2020

Sono usciti gli ultimi dati Istat sull’effetto Coronavirus a Milano, sia nel Comune sia nella Città Metropolitana: incrementi doppi di decessi se si confrontano i mesi di Marzo e in particolare di Aprile 2020 con la media dei 5 anni precedenti. Incrociando questi dati con quelli dei morti nelle RSA comunicato dal Direttore delle Ats milanesi Demicheli, potrebbe risultare un dato drammatico sull’origine dei decessi: l’incremento dei defunti potrebbe essere quasi esclusivamente riconducibile ai degenti delle case di riposo. Ma procediamo con ordine

Il doppio di MORTI a MILANO ad Aprile rispetto agli ultimi anni: la gran parte nelle RSA?

# 2.175 morti ad Aprile 2020 contro 1.133 delle media degli ultimi 5 anni

Il dato Istat relativo ai decessi registrati nell’area milanese: un aumento quasi doppio sia a Marzo che ad Aprile.

Credits: milanotoday.it – Raffronto decessi 2020-periodo 2019-2015

Come si evince dall’immagine in alto, nella sola città di Milano a Marzo è stato registrato un aumento dei decessi pari al 78.5% in confronto alla media del periodo 2015-2019, mentre ad Aprile il dato è ancora peggiore con un aumento attorno al 92%. Da segnalare che nei primi due mesi i decessi risultano inferiori alla media: il totale nel primo quadrimestre segna un incremento di circa il 30% rispetto alla media del periodo. 

Credits: milanotoday.it – Raffronto decessi Città Metropolitana di Milano 2020-periodo 2015-2019

Se l’analisi si sposta a tutta la Città Metropolitana l’aumento dei decessi è ancora più marcato, infatti a Marzo si è verificato una crescita del 95% rispetto alla media dei 5 anni precedenti, mentre ad aprile è stata del 98,1%. Anche in questo caso, la riduzione nei primi due mesi non riesce a compensare il brusco rialzo di marzo e aprile. Tra le altre provincie a Marzo e Aprile Pavia ha registrato un incremento del 135% e  Monza e Brianza del 101%.

Fonti:
MilanoToday 
Ioconto.org
Istat.it

# Se a Maggio arriverà la conferma dall’Istat, una larga parte dei decessi sarebbero avvenuti nelle RSA

I dati così riportati non raccontano però quello che potrebbe essere la notizia più rilevante: quanto hanno inciso sul totale i decessi nelle RSA nella Città di Milano, che sono stati 1.273 come comunicato dal Direttore delle ATS Demicheli per il periodo febbraio-maggio. Per farlo occorre suddividere i decessi in due fasce d’età: quella da 0 a 64 anni e quella dai 65 anni e oltre, che costituiscono quella più rischio per le conseguenza dell’infezione da Covid-19.

Decessi fino a 64 anni

Come riporta l’immagine sui decessi nella fascia 0-64 si è registrato un aumento contenuto (pari al 9%) con 32 decessi in più tra il 2020 e il 2019, in cui il totale dei morti era rispettivamente di 377 e 345.

Decessi over 65

In questa seconda immagine che mostra i decessi nella fascia d’età dai 65 anni in su, la differenza tra il 2020 e il 2019 è eclatante: 5.120 contro 3.237 ovvero 1.883 pari a quasi il 40%. L’informazione mancante è quella dei dati Istat di Maggio, anche se i picchi di decessi si è avuto nei due mesi precedenti, ma pur dovendo attendere questi dati per essere più precisi si può comunque desumere quanto sia successo. Se si riprendono i dati delle RSA di Milano che hanno registrato il numero di 1.273 morti, che non include gli anziani a cui non è stato fatto il tampone e quelli deceduti a casa loro o in ospedali nei reparti non isolati, il numero di 1.883 decessi in più tra i mesi di Febbraio e Aprile tra le persone con un età uguale o superiore ai 65 può essere imputabile quasi in toto a quello che è successo nelle RSA. A questo si deve aggiungere la scarsa presenza di gruppi di assistenza sanitaria rispetto alla popolazione lombarda che avrebbero condotto a intasare i reparti di pronto soccorso di malati Covid-19 portando il virus tra gli anziani ricoverati per altre patologie.

Per questo motivo chiediamo ancora a Regione Lombardia, finché non avremo riscontro, di rispondere a queste 5 domane:

Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Fonte: public.tableau.com (Istat)

Leggi anche:
La STRAGE delle RSA: 1.200 MORTI a Milano, NIENTE TAMPONI ai degenti fino ad Aprile
7 NUMERI dell’emergenza sanitaria Covid-19: Lombardia, Veneto, Emilia a confronto

FABIO MARCOMIN

 

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7 LUOGHI INCREDIBILI per un WEEK END straordinario

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Si torna a viaggiare. Queste sono 7 mete da sogno per un week end partendo da Milano. 

7 LUOGHI INCREDIBILI per un WEEK END STRAORDINARIO

#1 Il parco dei mostri di BOMARZO

«A Bomarzo la finzione scenica è travolgente; l’osservatore non può contemplare perché vi è immerso, in un ingranaggio di sensazioni (…), capace di confondere le idee, di sopraffare emotivamente, di coinvolgere in un mondo onirico, assurdo, ludico ed edonistico (…)» (Bruno Zevi)

La casa pendente

Il parco dei Mostri di Bomarzo fu ideato nel cinquecento dall’architetto Pirro Ligorio (completò San Pietro dopo la morte di Michelangelo) su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, allo scopo di “sol per sfogare il core” rotto per la morte della moglie Giulia Farnese. Si tratta di un parco naturale ornato da numerose sculture in basalto ritraenti animali mitologici, divinità e mostri. Si trova nei pressi di Bomarzo, in provincia di Viterbo.  

#2 Il lago di TOVEL

ll celebre “lago di sangue” si trova nella val di Tovel sul territorio del comune di Ville d’Anaunia in Val di Non (Provincia di Trento) a un’altitudine di 1178 metri, all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. Il lago di Tovel è stato anche chiamato lago degli orsi perché sono presenti alcuni orsi bruni nella valle, e lago rosso per il fenomeno dell’arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un’alga (Tovellia sanguinea). E’ uno dei più grandi bacini naturali sopra i 1000 metri e si trova in una valle spettacolare. 

quando il lago si colorava di rosso

#3 Pietra di BISMANTOVA

E’ la nostra Ayers Rock. Una montagna come incastonata sopra i boschi alta 1041 metri. Si trova nel comune di Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia. 

#4 Ricetto di Candelo

Il ricetto di Candelo è una architettura di epoca medievale di Candelo, in provincia di Biella.

Il ricetto è una struttura fortificata protetta all’interno di un paese dove si accumulavano i beni del signore locale o della popolazione e dove si ritirava la popolazione stessa in caso di attacchi dall’esterno.

Il ricetto di Candelo è uno degli esempi meglio conservati in tutta Europa di questo tipo di struttura medievale. Risale al tredicesimo secolo ed è composto da circa duecento edifici denominati cellule che occupano un’area di circa 110 metri di larghezza per 120 metri di lunghezza.

#5 L’Abbazia di San Galgano

Abbazia cistercense a una trentina di chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino. Consiste nell’eremo, detto “Rotonda di Montesiepi”, e nella grande abbazia, affascinante nelle sue rovine. La rende suggestiva la mancanza del tetto e del pavimento. 

#6 La Grande Muraglia

grande muraglia cinese d'italia
È la più grande struttura fortificata in muratura d’Europa e nel mondo seconda solo alla celeberrima Grande Muraglia Cinese. 
In un comune poco abitato della Val Chisone, Fenestrelle, in provincia di Torino, si trova “uno dei più straordinari edifizi che possa aver mai immaginato un pittore di paesaggi fantastici: una sorta di gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie a scaglioni, un ammasso gigantesco e triste di costruzioni, che offriva non so che aspetto misto di sacro e di barbarico, come una necropoli guerresca o una rocca mostruosa, innalzata per arrestare un’invasione di popoli, o per contener col terrore milioni di ribelli. Una cosa strana, grande, bella davvero. Era la fortezza di Fenestrelle” come scriveva Edmondo de Amicis.
Fatto edificare da Vittorio Amedeo II nel 1727 (la costruzione impiegò 122 anni) a scopo difensivo, il forte di Fenestrelle era stato eretto proprio sull’antico confine tra Italia e Francia. Si sviluppa su un’area immensa di ben 1.350.000 metri quadrati, con una lunghezza di 3 chilometri e su un dislivello di 635 metri. Nel corso della sua storia non fu mai assediato, ma sempre utilizzato come carcere: penitenziario di stato, prigione comune e luogo di detenzione militare.

#7 Castello di Ama

Si trova a Ama, nel comune di Gaiole in Chianti, in provincia di Siena. Originario del decimo secolo, entro la fine del XII secolo il borgo venne trasformato in un vero e proprio castello. Tra XVII e XVIII secolo, persa ormai ogni funzione militare, i resti del castello vennero adattati a formare due ville, dei Pianigiani e dei Ricucci. Nel 1999, per la passione di Lorenza Sebasti e Marco Pallanti, si inaugurò il progetto “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea” e da allora è diventato un luogo di esposizione unico al mondo. Tra le opere sono presenti quelle di Kapoor, Sugimoto, Louise Bourgeois, Kendell Geers e Michelangelo Pistoletto, che è stato l’iniziatore del progetto col proprio “L’albero di Ama: moltiplicazione e divisione dello specchio”.

ANDREA ZOPPOLATO

 

 

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🔴 Dati 4 giugno. LOMBARDIA: forte calo dei nuovi contagi (84 da 237 di ieri), 29 i decessi. ITALIA unico Paese UE sopra i 30 morti giornalieri (88)

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Credits: Andrea Cherchi

4 giugno 2020. Stabili i decessi (+29 come ieri) e in calo (84) i nuovi contagi che scendono al 47% del totale nazionale, con l’indice contagi/tamponi in leggero aumento (2,5%). Sono 16 i nuovi contagi a Milano. Aumentano i decessi nel resto d’Italia (in totale sono 88) che resta l’unico paese UE sopra i 30 morti giornalieri. Segue il Belgio con 26 decessi e la Svezia con 20, tutti gli altri sono sotto i 20.  

I contagi giornalieri in forte discesa: +84 dai +237 di ieri. La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale scende sotto il 50% (ieri era vicino al 75%). In crescita l’indice positivi/tamponi dal 2,1% di ieri al 2,5%, con i tamponi in calo drastico dai 11.355 a 3.410. 

I decessi sono stabili: 29 come nelle ultime 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri scende dal 40% al 33%.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Prosegue il calo dei ricoverati: scendono di 41 (ieri erano calati di 26): restano ricoverati non in terapia intensiva 2.954 persone. In terapia intensiva si liberano altri 6 posti (ieri era stato -35), per un totale di 125 persone ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +55 (dai +239 di ieri). 

Situazione delle province. Solo la Città Metropolitana di Milano sopra i 30 casi (+31), mentre a Milano città sono +16. Tranne Brescia con 20 nuovi casi (rispetto a + 51 di ieri), tutte le altre province hanno meno di 10 contagi. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri risalgono a 88 dai 71 di ieri. Si dimezzano i contagi da +321 a +177. Altre 957 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 846). 15 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -55).

Mondo. Prosegue il calo dei morti giornalieri a livello mondiale (vedi il grafico sotto). In Unione Europea solo l’Italia supera i 50 morti giornalieri (+88), il Belgio ne conta 26, mentre tutti gli altri paesi UE sono sotto i 20 morti nelle ultime 24 ore. Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore è il Messico (+1092 da 470), seguito dagli USA (+714 da +1083) e dagli UK (359). Sopra i 100 morti anche la Russia, Brasile, India e Perù. Terzo giorno consecutivo senza decessi per la Spagna. Per numero totale di morti, primi gli USA (109,2 mila), poi UK (39,7 mila) e Italia (33,6 mila). Il Brasile al quarto posto precede Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primi gli USA (13.940), poi India (9.578) e Russia (+8.831) che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 300.000 nelle ultime 24 ore (supera gli 11,7 milioni di tamponi totali). In UE nessun paese sopra i 1000 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 906 mila positivi, seguono Brasile (con 587 mila) e Russia con 441 mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto, avvicinata dall’India. 

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
Totale: 89.526

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
Totale: 16.201

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
Totale: 23.207

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)

Totale: 9.838

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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La STRAGE delle RSA: 1.200 MORTI a Milano, NIENTE TAMPONI ai degenti fino ad Aprile

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Credits: milano.corriere.it - Report decessi Rsa Milano

Un nuovo drammatico report sulla situazione delle RSA nell’emergenza Coronavirus prodotto dalla direzione delle ATS di Milano: 1.200 deceduti solo in città e il 40% degli operatori positivi al virus. La regione finalmente fa marcia indietro: sì a ricoverare i contagiati dalle RSA agli ospedali, stop a trasferire malati Covid nelle RSA. Dopo tre mesi dall’inizio dell’emergenza. Ma procediamo con ordine

La STRAGE delle RSA: 1.200 MORTI a Milano, NIENTE TAMPONI ai degenti fino ad Aprile

# Ad Aprile 1451 casi sospetti, 539 accertati ma nessun tampone prima di quel mese

Nel momento peggiore dell’epidemia, ovvero a inizio maggio fra i 13 mila ospiti rimasti nelle Rsa di Milano e Lodi, oltre 5 mila erano in isolamento, in stanze o reparti con altri malati, nel tentativo di preservare chi non era stato ancora infettato. Ma alla data del primo aprile gli anziani isolati erano solo la metà, per il resto positivi e sani erano insieme nelle stesse camere o reparti.

Il dato sconvolgente riguarda un altro fatto: in quella data in tutte le Rsa della provincia c’erano 1.451 casi sospetti di Covid e 539 casi accertati. Il motivo è semplice: in tutto il mese di marzo era stato scelto di non fare i tamponi agli anziani e dedicare tutte le energie di diagnosi agli ospedali, così quando si è iniziato a farli anche nelle case di riposo il dato del 20 maggio con già migliaia di morti riportava solo 175 casi sospetti e 3.354 anziani ammalati con certezza di Covid-19.

# A marzo un freno ai ricoveri degli anziani dalle RSA in ospedale

In città la situazione non era diversa, infatti nella data del 20 maggio nelle RSA di Milano erano rimasti circa 5.600 ospiti, dai 7.210 precedenti, e un mese prima quasi 2 su 5 avevano il Covid ovvero il 36%. A fronte di un numero così esorbitante di decessi e infetti, soltanto una percentuale minima di anziani è stata portata in pronto soccorso per le cure: mai più di 30 o 40 a settimana in città, perché proprio nei mesi dell’emergenza più pesante per i pazienti così fragili non c’era posto in ospedale.

L’ordinanza dell’8 marzo che ha decretato il trasferimento di malati lievi Covid-19 dagli ospedali nelle strutture per anziani avrebbe lasciato gli anziani positivi potenzialmente a infettare gli altri. Senza effettuare tamponi, perché si riteneva che il trasporto e l’attesa in pronto soccorso potessero peggiorare le loro condizioni, fatto che potrebbe essere stato determinante in modo negativo nella diffusione del virus. 

Leggi anche: I 5 BUCHI NERI della sanità lombarda che potrebbero avere favorito il coronavirus

# Il 62% dei decessi delle RSA di Milano causato da Coronavirus

In soli tre mesi, dal 20 febbraio al 20 maggio, le strutture di riposo per anziani hanno registrato 4.486 ospiti deceduti dei quali il 59,6% causato dal virus, in quelle di Milano città si registra il valore più alto: 61,65% ovvero 1.273 persone. La conoscenza di questi dati si è avuta solo grazie allo screening: “Grazie ai tamponi le strutture hanno potuto avere idee più chiare. Comunque stiamo conducendo altre analisi per confrontare la mortalità osservata e quella attesa” dichiara l’epidemiologo Demicheli responsabile delle Rsa.”Difficile proteggerli da un’epidemia, soprattutto in strutture non attrezzate per l’isolamento“. 

# Oltre il 40% degli operatori colpiti da Covid

Anche gli operatori sanitari sono stati colpiti pesantemente nella fase acuta dell’emergenza, a fine aprile, con il 40% dei lavoratori assente sul totale dei 3.500 in servizio per motivi legati al covid. Gli stessi operatori mancanti, perché affetti da Covid-19 senza saperlo, sarebbero stati dei veicolo di contagio per gli anziani ricoverati.

Leggi anche:
🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia
🔴 3.000 MORTI nelle RSA a Milano solo dal primo Aprile (dati Ats Milano Metropolitana)

# Dietrofront della Regione Lombardia: sì al tempestivo trasferimento dei malati dalle RSA agli ospedali e stop allo spostamento di malati Covid nelle RSA

Finalmente si cambia, dopo 3 lunghi mesi la giunta regionale ha dato il 3 giugno 2020 il via libera al testo della delibera dell’assessore regionale. Cosa prevede la nuova delibera?

  • Vengono sbloccati i nuovi ingressi nelle Rsa lombarde: d’ora in poi le nuove linee guida prevedono il “tempestivo trasferimento” negli ospedali con reparti attrezzati degli ospiti delle case di riposo affetti da Covid 19, salvo i pazienti terminali, in stato terminale o in condizioni particolarmente compromesse da impedire il loro trasferimento. Le Rsa dovranno però essere in grado di garantire tutte le misure per contenere il contagio
  • le Rsa non prenderanno più in carico i pazienti affetti dal Covid 19 dimessi dagli ospedali
  • gli anziani asintomatici, che vivono ancora a casa, ma che necessitano di essere ospitati in una casa di riposo potranno farlo solo a seguito di screening delle Ats anche attraverso interviste telefoniche, per accertare le loro condizioni di salute. “Se dall’inchiesta emergesse che l’utente è sospetto per il Covid 19 e non è possibile l’isolamento domiciliare, il paziente sarà ricoverato negli ospedali che hanno i reparti adatti al caso“. 

Il ritardo di queste disposizioni, in aggiunta ai mancati tamponi degli anziani fino ad Aprile, ci spingono una volta ancora a rilanciare le 5 domande ancora senza risposta ai vertici della Regione Lombardia:

Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Fonti:
milano.corriere.it
milano.repubblica.it

FABIO MARCOMIN

 

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Lombardi LIBERI di viaggiare? Sì, no, quasi

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Credits: corriere.it - Partenze da Malpensa

Dal 3 giugno sono caduti i limiti agli spostamenti regionali che hanno caratterizzato l’emergenza Coronavirus, e sarà possibile viaggiare, per qualsiasi motivo senza autocertificazione, anche dalla Lombardia in tutto il resto d’Italia. Non solo, potremmo andare all’estero ma con alcune limitazioni: vediamo cosa si può fare.

Lombardi LIBERI di viaggiare? Sì, no, quasi

#1 Gli spostamenti tra le regioni non sono più tabù, ma con obbligo mascherina su treni e aerei

Ci si potrà spostare tra regioni ma ci saranno ancora delle regole da osservare: il mantenimento del distanziamento sociale, l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici e su tutti i mezzi pubblici, in aereo e sul treno, il divieto di abbracciarsi e abbracciarsi se non si appartiene allo stesso nucleo familiare e non congiunti, rispetto delle le regole igiene personale quali lavarsi bene e spesso le mani, divieto di assembramenti e obbligo di misurazione delle temperatura corporea dove previsto sino ad oggi. L’obbligo di presentare l’autocertificazione invece decade, quindi non serve più, ma gli spostamenti interregionali potranno comunque essere limitati da decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o ordinanze del Ministro della salute se si dovessero presentare elementi di rischio epidemiologico in alcune aree del territorio nazionale.

#2 In Puglia si deve utilizzare modello di auto-segnalazione

La Regione Puglia ha disposto che: “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 […] con decorrenza dal 3 giugno 2020, tutte le persone fisiche che si spostino, si trasferiscano o facciano ingresso in Puglia, da altre regioni o dall’estero, con mezzi di trasporto pubblici o privati segnalino lo spostamento, il trasferimento o l’ingresso mediante compilazione del modello di auto-segnalazione disponibile sul sito istituzionale della Regione Puglia; dichiarino il luogo di provenienza ed il comune in cui soggiornano“. In aggiunta c’è anche l’obbligo di conservare “per un periodo di trenta giorni l’elenco dei luoghi visitati e delle persone incontrate durante il soggiorno“, mentre il presidente Emiliano consiglia vivamente di scaricare l’app “IMMUNI”.

Fonte: Fase 2, dal 3 giugno per chi entra in Puglia scatta l’obbligo di segnalazione: l’ordinanza

#3 La Regione Lazio vieta ingresso a chi è febbricitante

L’unica regione ad aver emanato un’ordinanza restrittiva è il Lazio: il documento firmato dal governatore Nicola Zingaretti prevede che non siano consentiti ”spostamenti in ingresso e sul territorio della Regione” a “soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre” ovvero maggiore di 37,5° C che devono rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante e a “soggetti già sottoposti a sorveglianza sanitaria attraverso isolamento fiduciario“.

#4 In Sardegna registrazione facoltativa

Registrazione obbligatoria, e non volontaria, per chi arriva in Sardegna con un questionario che traccia anche gli eventuali spostamenti interni. E’ quanto prevede l’ordinanza firmata dal governatore regionale Christian Solinas, secondo cui una copia della ricevuta della registrazione dovrà essere allegata alla carta d’imbarco e al documento d’identità.

# Dove si può andare all’estero?

Si può viaggiare da e per i Paesi membri dell’Unione Europea. In teoria, perchè in realtà sono molti i paesi che tengono ancora chiuse le frontiere agli italiani: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria oltre agli Stati che aderiscono all’accordo di Schengen ovvero Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera. La Confederazione elvetica potrebbe riaprire all’Italia il 6 luglio. Cadono i limiti di spostamento, anche per turismo, da e per i piccoli Stati europei Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano e il Regno Unito anche se il Governo britannico ha disposto che a partire dall’8 giugno per chi proviene dall’estero un isolamento domiciliare di 14 giorni e chi non la rispetterà dovrà versare una multa di 1000 sterline ovvero circa 1100 euro.

Per chi arriva in Italia decade l’obbligo di sorveglianza sanitaria, così come l’isolamento fiduciario per 14 giorni, a meno che la persona non abbia soggiornato in Paesi diversi nei 14 giorni anteriori all’ingresso in Italia. Per gli altri stati fino al 15 giugno continuano ad applicarsi le restrizioni agli spostamenti: i viaggi da e per i Paesi extra Ue ed extra Schengen – eccetto quelli già possibili per lavoro, urgenza o motivi di salute – riprenderanno dal 16 giugno. Sui viaggi per gli Stati esteri, come ad esempio per la Grecia, esistono però diverse eccezioni.

# Dove e come si potrà viaggiare all’estero

Ogni Nazione ha previsto date differenti di eliminazioni di controlli sanitari. Vediamo i principali:

  • La Francia dal 16 giugno toglierà il limite sulle categorie di persone che potranno entrare sul proprio territorio, per le quali è prevista la presentazione di un’attestazione che giustifichi il movimento, e richiederà un’autocertificazione che dichiari di non aver avuto sintomi da Covid-19 nelle 48 ore precedenti
  • La Spagna cancellerà dal 1 luglio la quarantena obbligatoria per tutti i viaggiatori. Già nei prossimi giorni dovrebbero riprendere collegamenti aerei con le mete più gettonate per le vacanze estive.
  • La Grecia prevede delle condizioni differenti in base alle regioni di provenienza. I turisti in arrivo da Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto saranno sottoposti a un test al momento del loro arrivo. Oltre a questo sono previste 3 fasi:
    • Fino al 15 giugno i voli internazionali sono ammessi solo all’aeroporto di Atene e all’arrivo sarà effettuato un test e dovranno trascorrere la notte in un albergo designato: se il test è negativo, il passeggero si mette in auto-quarantena per 7 giorni, se positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni.
    • Dal 15 giugno al 30 giugno i voli internazionali sono ammessi negli aeroporti di Atene e Salonicco, se il viaggio è stato effettuato da un aeroporto non presente nell’elenco delle aree colpite di EASA, i passeggeri sono soggetti a test casuali solo all’arrivo, mentre se si è partiti da uno degli aeroporti dell’elenco delle aree colpite di EASA, i passeggeri verranno sottoposti a test all’arrivo. È richiesto il soggiorno di una notte in un albergo designato. Se il test è negativo, il passeggero si mette in auto-quarantena per 7 giorni, se positivo, il passeggero viene messo in quarantena sotto controllo per 14 giorni. 
    • Dal primo luglio i voli internazionali sono ammessi in tutti gli aeroporti di Grecia e i visitatori sono soggetti a test casuali all’arrivo. Ulteriori restrizioni relative ad alcuni paesi saranno annunciate in un secondo momento. 
  • La Germania a partire dal 15 giugno vuole revocare l’allerta viaggi per i turisti in arrivo da 30 Paesi europei, i 26 dell’Unione Europea, il Regno Unito che ha appena lasciato l’UE e i quattro non membri, ovvero Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein.

  • La Croazia e la Slovenia chiederanno ai turisti di raggiungere il paese con una prenotazione formalizzata.
  • Dal 15 giugno in Austria sarà consentita la libera circolazione senza alcun controllo alle frontiere con Germania, Svizzera e Liechtenstein. Ancora da definire la situazione con l’Italia in base all’andamento dei contagi nel nostro Paese, con eventuali aperture a livello regionale dal 15 giugno.
  • Ad oggi gli italiani non potranno viaggiare in: Finlandia. Germania, Danimarca, Malta, Belgio, Polonia, Romania, Ungheria, Norvegia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Bosnia, Polonia, Montenegro, Ucraina e Russia, la cui compagnia di bandiera consente prenotazioni da e per l’Italia a partire dell’1 agosto.

Fonti:
MilanoToday
Agi.it

FABIO MARCOMIN

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A Wuhan TAMPONI a 10 MILIONI di abitanti con 300 asintomatici: esempio da imitare per la sicurezza e l’immagine della LOMBARDIA

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Credits: cinainitalia.it - Tamponi in Cina

Wuhan, città da dove tutto è partito, in poco più di una settimana ha eseguito tamponi su tutti i suoi 10 milioni di abitanti. Il risultato è che si sono identificati e isolati 300 asintomatici. Un esempio che crediamo fondamentale da seguire quanto prima per la Lombardia: la cui priorità dovrebbe essere la stessa, di rendere liberi i suoi cittadini, invece di considerarli dei potenziali untori, e di far sapere al mondo che chi non è in quarantena è sano come un pesce. Tamponi a tutti invece che mascherine obbligatorie ovunque fino all’arrivo al vaccino: qual è la strategia più di buonsenso?

Leggi anche: 🔴 Fontana porta la Lombardia sempre più fuori dal mondo: mascherine OBBLIGATORIE fino al vaccino

A Wuhan TAMPONI a 10 MILIONI di abitanti con 300 asintomatici: esempio da imitare per la sicurezza e l’immagine della LOMBARDIA

# Il virus è “scomparso” a Wuhan: su 9.899.828 persone verificate solo 300 asintomatici

La strategia dei tamponi a tappeto è sempre stata l’unica arma efficace per scovare i positivi al Coronavirus sia sintomatici che asintomatici, isolarli e limitare la diffusione del virus. Ora proprio in Cina da Wuhan, dove è iniziata la pandemia, è arrivata l’ennesima dimostrazione dell’efficacia di questo approccio: in poco più di dieci giorni tra il 14 maggio e il 1° giugno sono state 9.899.828 le persone verificate con tampone, ovvero quasi tutta la popolazione di 11 milioni, e sono stati trovati solo 300 asintomatici, pari a un rapporto di 0,303 casi per 10.000 unità. Tutti sono adesso sotto osservazione medica insieme ad altre 1.174 persone individuate con cui sono venute a stretto contatto ma che sono risultate tutte negative.

Il costo della campagna di controlli è stata totalmente a carico della municipalità di Wuhan, circa 126 milioni di dollari, e l’obbiettivo era di rassicurare la comunità locale sul riavvio di scuole, fabbriche e attività dopo alcuni casi di contagio legati ad asintomatici. La commissione sanitaria aveva spiegato che i test sarebbero stati volontari e liberi, ma di fatto tutta la popolazione si è voluta sottoporre ai tamponi.

Fonte: Ilsole24ore.it

# La Regione Lombardia faccia i tamponi a tutti invece di considerare tutti i cittadini come dei pericolosi untori

Wuhan ha dimostrato che si possono fare tamponi su 10 milioni di abitanti, che per coincidenza è la stessa popolazione della nostra Regione, anche in poco tempo. Basta la volontà politica e l’assunzione di responsabilità di chi governa, per toglierla definitivamente ai cittadini che fino ad oggi hanno dato prova di rispettare le regole e digerire le limitazioni alle proprie libertà personali nonostante spesso siano stati tacciati di essere irresponsabili. 

È troppo comodo obbligare tutti gli abitanti della Lombardia ad indossare la mascherina all’aperto fino all’arrivo del vaccino sollevando i governanti dal fare l’unica azione che andrebbe fatta: tamponi a tappeto su tutti i cittadini, per identificare chi è potenzialmente pericoloso, certificando inoltre qual è la vera dimensione del contagio ancora presente nella regione. Priorità di un governo responsabile dovrebbe essere quello di far tornare liberi i cittadini di muoversi senza paura e senza dover utilizzare le mascherine, evitando di dare l’immagine al mondo di Milano e la Lombardia come di un’area a rischio abitata da persone infette. 

Leggi anche: 🔴 Fontana porta la Lombardia sempre più fuori dal mondo: mascherine OBBLIGATORIE fino al vaccino

# Le dichiarazioni dei medici in prima linea: il virus ha perso la sua carica, bisogna tornare a una vita normale

Dopo la Cina, con i dati dall’epicentro della pandemia che forniscono la prova che il virus ha esaurito la sua forza, anche in Italia si moltiplicano le voci dei medici, che hanno affrontato sul campo la gestione dei malati nelle terapie intensive dove da tempo arrivano solo pazienti con sintomi lievi, che testimoniano che il peggio è passato. Proprio i medici che curano i malati Covid invitano i cittadini a riprendere una vita normale senza paura. 

Alcune dichiarazioni: 

Inviti spesso in contrasto con quelli più allarmistici del governo e dei tecnici del comitato scientifico. I dati dalle terapie intensive, ormai in calo da oltre un mese, sembrano comunque dare ragioni ai medici più che ai tecnici. A chi giova trasmettere al mondo che i lombardi vivono come in un enorme ospedale pieno di infetti?

Leggi anche: LOMBARDIA: la grande maggioranza degli italiani la vorrebbe ancora CHIUSA

FABIO MARCOMIN

 

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5+1 cose che forse non sapevi sulla TRIENNALE di Milano

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Triennale - Museo del design - Via Alemagna 6 (Parco Sempione)

Nata con l’obiettivo di stimolare l’interazione tra industria, mondo produttivo e arti applicate, la Triennale di Milano è un’istituzione culturale internazionale che produce mostre, convegni ed eventi di arte, design, architettura e moda.

Laboratorio e fulcro della creatività italiana, incarna pienamente l’essenza della città ma riserva anche qualche sorpresa che non tutti conoscono.

5+1 cose che forse non sapevi sulla TRIENNALE di Milano

#1 È “nata” a Monza

Fondata a Monza nel 1923 come Biennale delle Arti Decorative, è solo nel 1933 che la Triennale trova la sua sede permanente nel Palazzo dell’Arte, donato al Comune di Milano dal facoltoso Senatore Bernocchi, che commissionò all’architetto Muzio la costruzione di una “Fabbrica” all’ ingresso del Parco Sempione di Milano.

Il Muzio, uno dei più influenti e stimati architetti del Futurismo Italiano, progetta e costruisce il Palazzo in soli due anni avvalendosi anche della collaborazione di Sironi, che affresca la sala centrale del Palazzo e disegna sei archi contrapposti al tri-portico affacciato sul parco, purtroppo smantellati subito dopo l’esposizione del 1933.

#2 Ospita il Museo del Design Italiano

Inaugurato nel 2019, il Triennale Design Museum è pensato per far conoscere ai visitatori il meglio del design italiano attraverso l’esposizione degli oggetti iconici della creatività italiana.

Qualche esempio? La poltrona a forma di bocca di Gufram, la lampada Arco di Castiglioni, la Olivetti Lettera 22, la radio Brionvega.

#3 Al suo interno c’è un teatro

Cuore pulsante della ricerca e della sperimentazione artistica milanese, il Triennale Teatro Milano propone nel suo calendario spettacoli, incontri e laboratorio in un confronto diretto con tutte le attività del Palazzo dell’Arte.

#4 È stata l’anima delle notti milanesi negli anni ’60

Il Palazzo dell’Arte “nasconde” al suo interno una sala da ballo con annesso giardino (l’attuale Old Fashion) che nel 1966 diventa la succursale del famoso locale romano Piper Club.

Patty Pravo, Lucio Dalla e altri grandi nomi della musica italiana e straniera si esibiscono nel locale e animano le notti milanesi, ma è il 23 maggio del 1968 che il locale entra nella leggenda musicale ospitando il primo concerto di Jimi Hendrix.

#5 Partnership con la Fondazione Cartier

Un’importante novità del 2020 è l’avvio della collaborazione tra Triennale Milano e la Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi, una delle eccellenze internazionali nel campo dell’arte contemporanea.

La collaborazione, della durata di otto anni, partirà ad aprile 2020 e prevede una programmazione condivisa di due o tre mostre dedicate all’arte contemporanea che verranno ospitate negli spazi del Cubo al primo piano del Palazzo dell’Arte.

#5+1 Ha ospitato uno skatepark

Realmente praticabile e a ingresso libero, lo skatepark OooOoO dell’artista coreana Koo Jeong A è stato aperto in Triennale dal 17 novembre al 16 febbraio 2020 nella Galleria al piano terra.

Una pista fluorescente animata dalla musica elettronica del produttore Koreless con una composizione inedita pensata proprio per questa installazione site- specific. L’opera si è inserita in un programma più ampio che ha coinvolto il museo nei successivi 12 mesi, chiamato Play! e dedicato al tema del gioco.

Continua la lettura con: I segreti della circonvallazione

LAURA COSTANTIN

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LOMBARDIA: la grande maggioranza degli italiani la vorrebbe ancora CHIUSA

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Credits: oasport.it - Stazione Centrale di Milano

Il sondaggio dell’istituto EumetraMR di Renato Mannheimer mostra che non è solo l’estero a diffidare degli italiani. Secondo la ricerca, il 79% dei cittadini del sud avrebbero voluto che la Lombardia rimanesse chiusa. L’esito dell’indagine ha mostrato anche altri risultati sorprendenti.

LOMBARDIA: la grande maggioranza degli italiani la vorrebbe ancora CHIUSA

Il 3 giugno sono state rimosse le ultimi restrizioni presenti dall’8 marzo, che limitavano gli spostamenti interregionali se non per motivi di lavoro o di salute. Non c’è più bisogno di autocertificazione per viaggiare in tutta Italia. Dopo le polemiche e le pressioni di alcuni governatori a lasciare chiusa la Lombardia, dal campano De Luca alla calabrese Santelli che minacciavano di chiudere i confini, a quelli di Sicilia, Sardegna e Puglia che pretendevano un certificato di negatività al virus, alla fine ha prevalso la linea di una apertura indifferenziata delle regioni.

Non sono mancate nemmeno scene di disprezzo dei cittadini delle regioni del Sud verso quelli del Nord, prima che si chiudessero i confini, ma ancora sembra che la frattura del sud contro il nord sia ancora aperta. Secondo un sondaggio dell’istituto EumetraMR per Quarta Repubblica il 79% dei cittadini meridionali avrebbe preferito che la Lombardia non venisse riaperta e che ai suoi cittadini fosse vietato di spostarsi liberamente ancora per qualche settimana.

Dello stesso avviso gli abitanti del Centro Italia con il 78% sono allineati su questa posizione, ma il dato ancora più sorprendente è che anche una grande maggioranza, il 68%, dei residenti nel Nord-Est è anch’esso favorevole alla chiusura prolungata della Lombardia. Quello che sembra prevalere è quindi un sentimento di paura, immotivata dalle evidenze delle ultime settimane, sulla pericolosità ad oggi del virus più che desiderio di isolare la Regione che tiene in piedi l’economia italiana: lascia interdetti comunque la scelta di Sicilia, Sardegna e Puglia di voler una sorta di passaporto sanitario per entrare nelle loro regioni, un modo di accogliere i turisti al limite della discriminazione.

Fonte: liberoquotidiano.it

Leggi anche:
Il MURO del Sud contro il Nord: la riconoscenza non è di questo Paese
🔴 Al Sud che vieta l’ingresso ai lombardi risponde la ROMAGNA: “Noi non chiuderemo mai a chi ha reso grande il nostro turismo”
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FABIO MARCOMIN

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🔴 Dati 3 giugno. LOMBARDIA: 29 morti (40% del totale Italia), 237 nuovi contagi (14 a Milano città)

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Foto: Andrea Cherchi (c)

3 giugno 2020. In rialzo i decessi (+17 rispetto a ieri) e i nuovi contagi che raggiungono il 75% del totale nazionale, anche se l’indice contagi/tamponi resta invariato. 14 nuovi contagi a Milano. In UE i tre paesi con più di 50 morti giornalieri restano Francia, Italia e Svezia. Gli altri sono sotto i 20. 

I contagi giornalieri risalgono: +237 dai +187 di ieri. La quota nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale sfiora il 75% (ieri era il 60%). Stabili l’indice positivi/tamponi sempre al 2,1%, con i tamponi in crescita da 8.676 a 11.355. 

Anche i decessi in lieve crescita, 17 più di ieri: nelle ultime 24 ore si sono avuti 29 morti, dai 12 di ieri. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri raddoppia al 40% (ieri era al 20%). 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Prosegue il calo dei ricoverati: scendono di 26 (ieri erano calati di 64): restano ricoverati non in terapia intensiva meno di 3.000 persone.  In terapia intensiva si liberano altri 35 posti (ieri era stato -1), per un totale di 131 persone ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +239 (dai +781 di ieri). 

Situazione delle province. Due province risalgono sopra i 50 nuovi casi: Bergamo (+77) e Brescia (+51). Le altre si confermano sotto quota 50 contagi giornalieri, anche Milano (+37 da +45), in città +14 da +12 di ieri.  Sette province sono sotto quota 10 (una più di ieri): Cremona, Lecco, Mantova, Lodi, Sondrio, Pavia e Varese.

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri risalgono a 71 dai 55 di ieri. Stabili i contagi da +318 ai +321. Altre 846 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.737). 55 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -16).

Mondo. Prosegue il calo dei morti giornalieri a livello mondiale (vedi il grafico sotto). In Unione Europea solo la Francia torna sopra i 100 morti giornalieri (107), sopra i 50 ci sono l’Italia (71) e la Svezia (75), mentre tutti gli altri paesi UE sono sotto i 20 morti nelle ultime 24 ore. Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore si confermano gli USA (+922 da 682), seguiti dal Messico (+470) Brasile (+440 da 463) e UK (+324). Sopra i 100 decessi ci sono anche Russia (178) e India (193). Secondo giorno consecutivo senza decessi per la Spagna. Per numero totale di morti, primi gli USA (108,2 mila), poi UK (39,7 mila) e Italia (33,5 mila). Il Brasile al quarto posto precede Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primi gli USA (+15.409), poi il Brasile (+9.640) e la Russia (+8.536), che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 300.000 nelle ultime 24 ore (supera gli 11,4 milioni di tamponi totali). In UE nessun paese sopra i 1000 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 885 mila positivi, seguono Brasile (con 558 mila) e Russia con 432 mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto, avvicinata dall’India. 

Andamento morti giornalieri (mondo)

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
Totale: 89.442

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
2/6: +29 (+0,2%)
Totale: 16.172

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
Totale: 23.176

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
Totale: 9.822

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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🔴 Fontana porta la Lombardia sempre più fuori dal mondo: mascherine OBBLIGATORIE fino al vaccino

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Mentre il resto del mondo apre e lascia i cittadini sempre più liberi di scegliere se prendere precauzioni contro un virus che si sta dimostrando sempre meno pericoloso, il presidente della Lombardia insiste sulla strada della fermezza assoluta. Quella stessa fermezza che forse se fosse stata applicata nelle RSA e negli ospedali quando era necessaria, avrebbe evitato molte morti.

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

🔴 Fontana porta la Lombardia sempre più fuori dal mondo: mascherine OBBLIGATORIE fino al vaccino

Probabilmente la mascherina resterà obbligatoria in Lombardia fino a quando non ci sarà un vaccino a proteggere dal coronavirus. Questa la dichiarazione del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, rispondendo in diretta alla trasmissione televisiva Mattino 5.
“Quelli credo siano comportamenti, stili di vita, che forse andranno tenuti anche nel momento in cui ci si avvicinerà al contagio zero perché finché non ci sarà la possibilità di avere un vaccino che ci garantisca dal ripresentarsi del virus, credo che qualche attenzione la si debba tenere”.

Alla domanda se l’indicazione di continuare ad indossare la mascherina indica che “Fontana è più prudente di Zaia”, il governatore lombardo ha replicato: “Io sono più prudente perché ho parlato con tanti medici e tanti scienziati che dicono che la mascherina è il principale mezzo di attraverso il quale si evita il contagio, e tenuto conto che è fastidiosa ma non così drammaticamente fastidiosa e che ci consente una vita praticamente normale, io credo sia giusto portarla ancora finché non avremo la certezza che il virus è sconfitto”.

“Agli italiani”, ha aggiunto Fontana”, “credo si debba dire che la vita può ricominciare ad essere la vita normale ma si debba anche dire che quelle precauzioni (la mascherina, il distanziamento ed evitare gli assembramenti) debbano essere mantenute. Non si può pensare che tutto è tornato come prima. Abbiamo riacquistato una parte della nostra libertà ma qualcosina ancora no”.

Fonte: MilanoToday

Dopo quello del tasso di letalità da coronavirus la Regione Lombardia segna un nuovo primato: resta l’unico luogo al dove i cittadini sono obbligati a tenere la mascherina anche se all’aperto da soli.

Non ci si dovrà sorprendere se i turisti stranieri preferiranno tenersi alla larga da una regione in cui i cittadini sono costretti a seguire delle regole da reparto infettivo di un ospedale.

Concludiamo con le 5 domande che da molti giorni ormai riproponiamo al presidente Fontana ma a cui non ha mai risposto. Forse più di obblighi e divieti ci vorrebbe più trasparenza e più fiducia verso dei cittadini che meritano più rispetto da chi li governa

Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

 

Leggi anche: 🔴 I lombardi restano al guinzaglio: almeno altre due settimane di MASCHERINE OBBLIGATORIE anche all’aperto (unici al mondo)

🔴 Coronavirus: l’incredibile record della LOMBARDIA. Il resto d’Italia meglio di Svezia e Olanda

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