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🔴 3 Giugno in LOMBARDIA: cosa cambia, cosa si potrà fare, dove si potrà andare?

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credit: www.menteinviaggio.it

2 giugno: l’ultimo giorno di confinamento, ci auguriamo per sempre. Da mercoledì 3 giugno, niente più “frontiere” tra le regioni: non ci saranno più barriere per gli spostamenti regionali. Vediamo tutti i cambiamenti. 

🔴 3 Giugno in LOMBARDIA: cosa cambia, cosa si potrà fare, dove si potrà andare?

Spostamenti tra regioni senza autocertificazione 

Si potrà uscire dalla Lombardia senza bisogno di autocertificazione e andare in ogni regione italiana.

No passaporto sanitario ma in quattro regioni ci saranno controlli all’ingresso

Nessun passaporto sanitario, però quattro regioni aprono “con riserva”. In Campania, Sardegna, Sicilia e Puglia ci saranno rigidi controlli in ingresso con la quarantena immediata per chi dovesse essere scoperto positivo. La Sicilia attiverà un’app di tracciamento facoltativa.

Serve un nuovo DPCM?

La situazione epidemica Covid-19 è sotto controllo: non serve un nuovo Dcpm (Decreto del presidente del Consiglio) perché la libertà di spostamento tra le regioni è già prevista nel decreto legge entrato in vigore il 18 maggio scorso.

Gli stranieri potranno entrare in Italia?

Sì, frontiere riaperte. Per quanto riguarda l’uscita bisognerà attendere il via libera dalla gran parte di paesi europei. 

Dove si potrà alloggiare dal 3 giugno

Saranno raggiungibili le seconde case. Alberghi, bed and breakfast, case vacanza sono prenotabili.

Potremo andare in spiaggia?

Stagione balneare avviata in quasi tutte le regioni italiane. Le linee guida per le spiagge prevedono un’area di dieci metri quadri per ogni ombrellone ma Veneto ed Emilia hanno aumentato lo spazio fino a 12 metri. Riaprono anche luna park, giostre, terme e piscine: in tutte, però, permangono le regole di distanziamento.

Distanziamento e mascherina all’aperto: rimangono solo in Lombardia

Resta ancora il divieto di assembramento e obbligo di mascherina all’aperto, solo in Lombardia.La principale regola ancora da osservare resta la distanza interpersonale di un metro, che diventano due quando si fa attività motoria, tranne per chi vive sotto lo stesso tetto e i famigliari. 

Con gli amici? E in auto?

Non c’è alcun limite all’incontro degli amici, ma bisogna mantenere le distanze. Anche in auto o sulla moto resta obbligatorio mantenere le distanze interpersonali. In macchina si potrà andare tutti insieme se si appartiene ad uno stesso nucleo familiare convivente, diversamente in un’auto di dimensioni normali potranno viaggiare insieme solo due persone e con mascherina: il guidatore e un solo passeggero sul sedile posteriore. In moto si dovrà andare da soli. Ammesso portare un’altra persona dietro solo se abita nella stessa casa.

Limite di 1000 persone per gli spettacoli all’aperto e 200 nelle sale al chiuso (dal 15 giugno)

Agli spettacoli all’aperto potranno assistere al massimo mille persone, 200 nelle sale al chiuso, con la data di riapertura dovrebbe essere il 15 giugno.

E chi ha la febbre?

Resta anche l’obbligo del distanziamento sociale e la quarantena per chi ha infezioni respiratorie con febbre o la temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi.

Fonti: MilanoToday

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ABITANTI in Italia nel 2020: quanti sono?

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Quanti abitanti ci sono in Italia, al 2020? Sono 60.317.000, in calo per il quinto anno di fila: 116.000 persone in meno rispetto all’anno precedente. Anche se restiamo il 23° Paese al mondo per popolazione, con 200 abitanti per km².

L’Italia è però al secondo posto nella classifica dell’età media, con una stima di 168,7 anziani ogni 100 giovani a gennaio 2019. Per il decimo anno consecutivo, le nascite registrano una diminuzione: nel 2019 ne sono state calcolate circa 435.000, il dato più basso mai registrato. La fascia d’età più corposa resta quella dai 45 ai 54 anni, dove si colloca il 16,2% della popolazione.

C’entra anche il fatto che l’Italia sia uno dei 13 paesi nel mondo con l’aspettativa di vita media superiore agli 83 anni, e infatti è 26esima nella classifica degli Stati per Indice di Sviluppo Umano: non male.

Quanti sono gli stranieri?

Dei 60 milioni sopramenzionati, 5.255.503 sono stranieri regolarmente residenti. Di questi, è rumeno quasi uno su cinque, poi ci sono albanesi, marocchini, cinesi, ucraini e filippini.

In totale, 2.639.447 sono europei, 1.140.012 africani, 1.092.840 asiatici, 380.146 americani, 2.236 oceaniani e, dato interessante, 822 apolidi regolarmente registrati. Sul regolarmente registrati si aprirebbe un mondo, ma per ora basta dire che le stime del numero di clandestini variano da un minimo di 279mila fino a un massimo di 461mila.

Sui 5 milioni di stranieri di cui abbiamo dati, la maggior parte di loro ha dai 35 ai 39 anni: sono 610.000. E sono in grande crescita: +12% dal 2018 al 2019, il continente dal quale arrivano più persone continua ad essere l’Europa – con un aumento del 50% un anno dopo l’altro.

Non così sorprendente se si pensa che nel 2019 sono stati 128.000 gli italiani che si sono trasferiti all’estero (22.803 sono partiti dalla Lombardia), cifra che ci pone tristemente al primo posto tra i paesi europei.

Quanti sono gli italiani all’estero?

I dati sugli italiani all’estero sono registrati dall’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) e ci dicono che sono quasi 5,3 milioni, nel 2019 trasferitisi in 194 nazioni diverse, la maggior parte delle quali collocate in Europa – tutto torna.

Sta diventando man mano più considerevole il nascente fenomeno della sun migration: sempre più persone decidono infatti di emigrare per godersi la pensione, in un clima caldo e dove magari si può approfittare di un regime fiscale vantaggioso.

In generale, il Paese che accoglie più italiani è l’Argentina, 842.615 persone, seguita da Germania, Svizzera, Francia e Brasile. E poi via via sempre più giù fino alle nazioni che ospitano meno di dieci italiani, quasi tutte fuori dai grandi circuiti mondiali: Lesotho, São Tomé e Príncipe, Turkmenistan, Isole Salomone, Sud Sudan, Somalia, Micronesia, Isole Comore, Palau, Corea del Nord, Guyana, Saint Kitts and Nevis e, infine, le Isole Cook in Oceania e Dominica ai Caraibi, che ne hanno uno a testa: ci piacerebbe tanto conoscerli.

Continua la lettura con: quanti sono gli abitanti di Milano?

HARI DE MIRANDA

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🔴 Dati 1 giugno. LOMBARDIA: solo +50 nuovi casi (record), 19 morti, tutte le province lombarde tranne Milano sotto quota 10 nuovi contagi

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Foto: Andrea Cherchi (c)

1 giugno 2020. Giornata di grande miglioramento. Numero minimo di contagi giornalieri in Lombardia: +50. Nuovo minimo anche nella città metropolitana, solo 18 nuovi contagi. Tutte le altre province lombarde hanno meno di 10 nuovi contagi, mai successo. Solo 19 decessi. 

Nuovo record minimo dei contagi giornalieri a +50 da +210 di ieri. Basso anche l’indice positivi/tamponi all’1,4% dall’1,7% di ieri (venerdì era a 2,5%), con i tamponi in calo da 12.427 a 3.572. 

I decessi scendono ancora, nelle ultime 24 ore si sono avuti 19 morti, la metà di ieri che erano stati 33

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Prosegue il calo dei ricoverati: scendono di 46 (ieri erano calati di 176).  In terapia intensiva si liberano altri tre posti (ieri era stato -2), per un totale di 167 persone ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +166 (dai +990 di ieri). 

Situazione delle province. Tutte le province, tranne Milano, per la prima volta sotto quota 10 nuovi contagi. La città metropolitana tocca un nuovo minimo: +18 nuovi contagi dai +32 di ieri, in città sono solo +8 dai +13 di ieri.  Lodi e Mantova sono a zero. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri scendono dai 75 a 60. Scendono anche i contagi da +355 ai +178. Altre 848 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.874). 11 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -15).

Mondo. Prosegue il calo dei morti giornalieri a livello mondiale (vedi il grafico sotto). Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore si confermano gli USA (+795), seguiti dal  Messico (+364) e India (+173). Sopra i 100 decessi ci sono anche Russia (138), UK (113). In UE nessun paese ha più di 100 morti giornalieri. Tra i Paesi che si confermano quasi fuori ci sono: Germania (+2) e Spagna (+2). Per numero totale di morti, primi gli USA (105,6 mila), poi UK (38,4 mila) e Italia (33,3 mila). Il Brasile al quarto posto ha superato Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primo il Brasile (+29.788) davanti agli USA (+17.571), la Russia (+9.268), che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 300.000 nelle ultime 24 ore (supera i 10,6 milioni di tamponi totali) e all’India (+7.162). In UE unico paese con oltre 1.000 nuovi contagi è la Francia con +1.828. Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 819 mila positivi, seguono Brasile (con 501 mila) e Russia con 406 mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto. 

andamento morti giornalieri (mondo)

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
Totale: 89.018

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
Totale: 16.131

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
Totale: 23.094

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
Totale: 9.796

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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5 AZIONI LECITE ma a rischio DISAPPROVAZIONE nell’era Covid

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Ph. credits: huffingtonpost.it

Ci sono le regole e dobbiamo rispettarle ma allo stesso tempo non dobbiamo criminalizzare comportamenti che criminali non sono. L’ennesimo atto paternalistico di un governo che punta a punire i cattivi per nascondere l’assenza di una strategia seria per governare il virus. La proposta del Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia di creare 60.000 assistenti civici – volontari reclutati tra pensionati, disoccupati, lavoratori in cassa integrazione o persone che recepiscono il reddito di cittadinanza – ha suscitato molte polemiche e scatenato una vera e propria bufera mediatica. Non sappiamo ancora se alla fine verranno introdotti, ma è certo che ci sono comportamenti leciti che vengono da molti guardati con sospetto. 

 

5 AZIONI LECITE ma a rischio DISAPPROVAZIONE nell’era Covid

Ph. credits: huffingtonpost.it

Secondo quanto spiegato da una nota di Palazzo Chigi, gli assistenti civici dovrebbero essere impiegati in strade, piazze e parchi per ricordare alle persone l’uso delle mascherine, il mantenimento delle distanze di sicurezza e il divieto di assembramenti. Saranno identificati da una casacca blu con la scritta “assistente civico” e non avranno alcun potere di polizia, ovvero non potranno fare multe o richiami ma dovranno limitarsi a ricordare le regole a chi non le rispetta e lavorare «con gentilezza».


Ma quali potrebbero essere i comportamenti a rischio “disapprovazione” da parte degli sceriffi anti-Covid?

#1 Bere un aperitivo con un amico

Dopo più di due mesi di quarantena, uscire a bere qualcosa con un amico dovrebbe essere considerato un normale atto di socialità e segno di un progressivo ritorno alla normalità, a patto ovviamente che si mantenga la distanza di un metro. Abbiamo davvero bisogno dei guardiani dello spritz per rispettare questa regola?

#2 Abbracciare i fidanzati non congiunti all’aperto

Attenzione agli slanci di affetto in pubblico! Se abbracciate la vostra fidanzata/fidanzato all’aperto potreste essere segnalati dall’assistente civico e, se non conviventi, rischiate una multa da 400 euro.

#3 Fare una corsetta

Prima della movida, i runner sono stati il bersaglio a cui dare la caccia e su cui scaricare la colpa delle mancanze della politica. Dal 4 maggio la corsetta è permessa ma per correre senza mascherina è necessario rispettare una distanza di sicurezza di almeno due metri e in Lombardia la mascherina va messa prima e dopo l’allenamento.

#4 Prendere il sole

L’attesa è finita e finalmente lo scorso weekend molti italiani sono tornati al mare, per il primo tuffo di stagione o anche solo per prendere il sole e camminare a piedi nudi nella sabbia. Ma quale sarà il trend dell’estate 2020 ai tempi del coronavirus? Dimentichiamoci i venditori ambulanti, il cocco bello e gli aperitivi in spiaggia, la vera novità saranno gli assistenti civici che si aggireranno per le nostre spiagge per verificare il rispetto delle distanze e il divieto di assembramento.

#5 Andare a messa

Con il decreto del 18 maggio, sono riprese anche le messe, ma con rigorose norme anti contagio che vanno dall’obbligo di mascherina e guanti per i fedeli (per i sacerdoti l’obbligo è previsto al momento della comunione), al controllo della temperatura corporea con il termoscanner non obbligatorio, fino agli ingressi contingentati: massimo di 200 fedeli per le chiese grandi, mille se la celebrazione si svolge all’aperto. Gli assistenti civici vigileranno anche sul corretto svolgimento delle funzioni religiose a ammoniranno i fedeli incauti che magari per sbaglio si scambieranno un segno di pace?

 

La creazione di una nuova figura di controllo ha generato molte preoccupazioni e più di qualche perplessità. Qualsiasi strumento è lecito per far rispettare le regole e contrastare gli assembramenti, che senza dubbio andrebbero evitati, ma per questo ci sono già le forze dell’ordine.
Per uscire da questa emergenza, forse sarebbe più opportuno concentrarsi su politiche serie per contenere il virus e rilanciare l’economia, non nuovi colpevoli a cui dare la caccia per nascondere le mancanze e le lacune di queste fase 2 improvvisata. Abbiamo bisogno di misure efficaci nella lotta al virus – ovvero tamponi e test sierologici, tracciamento dei contagi, isolamento e trattamento dei positivi, non di nuovi sceriffi con la pettorina. 


FONTI:
http://www.meteoweb.eu/2020/05/coronavirus-assistenti-civici/1437783/

https://www.wired.it/attualita/politica/2020/05/26/coronavirus-fase-due-governo-assistenti-civici/

https://www.ilgiorno.it/pavia/cronaca/multati-abbraccio-1.5166521

 

LAURA COSTANTIN

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Hong Kong come Milano: quando il governo centrale è ostile all’AUTONOMIA della sua città più potente

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Il sistema “un Paese, due sistemi” è a rischio: l’ultima mossa del Parlamento cinese pare compromettere uno dei pilastri dell’autonomia dell’ex colonia britannica. Anche se l’Italia sembra essere compatta a prendere le difese di Hong Kong, la logica sembra essere opposta quando si guarda in casa nostra. Qual è infatti l’atteggiamento nei confronti di una maggiore autonomia di Milano? E, più in generale, che cosa può insegnarci la vicenda Hong Kong-Cina?

Hong Kong come Milano: quando il governo centrale è ostile all’AUTONOMIA della sua città più potente

# Una picconata del governo cinese contro il modello “un Paese, due sistemi”

La città-stato di Hong Kong, da quando nel 1997 era tornata sotto il controllo della Cina, è riuscita finora a mantenere una sua forte autonomia. Lo scorso 28 maggio, però, con 2.878 voti favorevoli dell’Assemblea nazionale del Popolo, uno contrario e sei astenuti è passata la risoluzione che dà mandato alla stessa Assemblea, attraverso il suo comitato permanente, di redigere una legge sulla sicurezza nazionale per l’ex colonia britannica ovvero una o più leggi per “impedire, fermare e punire ogni atto o attività che metta in pericolo la sicurezza nazionale, come separatismo, sovversione del potere dello Stato, terrorismo o attività di forze straniere che interferiscono negli affari di Hong Kong”.

Nei giorni scorsi il parlamentare dell’opposizione democratica Dennis Kwok aveva dichiarato “Se questa legge sarà approvata, la regola un Paese, due sistemi verrà ufficialmente cancellata. Sarebbe la fine di Hong Kong”. La preoccupazione di Ming Sing politologo dell’Università di Scienza e Tecnologia di Hong Kong “Fino a che punto la società civile resisterà alle leggi repressive? Quale sarà l’impatto su Hong Kong come centro finanziario internazionale?».

Questo voto è considerata un atto di forza da parte di Pechino nei confronti della protesta di Hong Kong, dalla comunità internazionale e dagli Stati Uniti che in un comunicato congiunto insieme a Regno Unito, Canada e Australia hanno parlato di violazione “diretta degli obblighi internazionali”.

# Cosa succederà ora alla città-stato?

Entro la fine dell’estate l’iter legislativo potrebbe trovare attuazione, sarà sufficiente la promulgazione della legge e il parlamento di Hong Kong essendo nominato dalla Cina avrebbe solo il compito formale di recepirla. All’interno della risoluzione è previsto che il ministero per la Sicurezza di Pechino possa creare nella città-stato delle “istituzioni” incaricate di proteggere la sicurezza nazionale.

Seppur a parole il premier Li Keqiang dica che il sistema “un Paese due sistemi” rimanga inalterato, il timore di molti osservatori è che la legge venga usata da Pechino per azzerare il movimento pro-democrazia della città in risposta alle proteste per il suffragio universale che hanno messo a ferro e fuoco la città lo scorso anno contro la proposta di legge sull’estradizione che avrebbe permesso di processare in Cina, per alcuni reati, anche i residenti di Hong Kong. A rafforzare il messaggio, le proteste degli ultimi giorni sono state disinnescate dalla polizia locale con ben 360 arresti solo il 28 maggio.

Il rischio per la Cina è duplice: da una parte potrebbe far perdere lo status di capitale finanziaria di Hong Kong a danno della stessa economia comunista con la cancellazione dello status commerciale privilegiato concesso all’ex colonia britannica come dichiarato dal Segretario Generale degli USA Mike Pompeo, dall’altra potrebbe subire ritorsioni economiche da America e Europa.

Fonti:
Cina, un nuovo giro di vite sull’autonomia di Hong Kong
Cina, via libera alla legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong

# L’ipocrisia italiana: dalla parte di Hong Kong ma netta chiusura a qualunque autonomia per Milano

Ferma condanna della Cina che viola l’autonomia di Hong Kong. Ma se l’Italia deve guardare a casa sua su questo tema diventa improvvisamente strabica. Hong Kong infatti può mantenere nei confronti della Cina un livello di autonomia che Milano non si può neanche sognare. Semplicemente, Milano non ha nessun tipo di autonomia: la piazza finanziaria italiana, capitale mondiale della moda e del design, primo centro per startup, aziende di comunicazione, informazione e biomedicale, con il 10% del Pil nazionale ha gli stessi, miseri, poteri di un qualsiasi altro comune italiano. A questo si aggiunge un’azione del governo di Roma che non sempre è andata a supporto della capitale morale. Anzi. Ci sono stati diversi episodi a mostrare che spesso il peggior nemico Milano se lo è ritrovato nel proprio Paese:

Anche durante l’emergenza Covid le cose non sono andate meglio. In una Milano in totale balia dei poteri della Regione Lombardia e del Governo di Roma,  il Governo si è mostrato avaro nel sostenere la città con soli 13 milioni dal Fondo di Solidarietà per coprire i buchi di bilancio, 7,2 milioni per i pasti dei cittadini in difficoltà e notizia di oggi 29 maggio ulteriori 3 miliardi da suddividere tra i Comuni italiani anche se non si conosce l’entità per Milano. Poche risorse insomma, se si pensa ai 40 miliardi di Pil prodotti dalla città con un ritorno annuo di soli 450 milioni di euro ovvero l’1% sul totale e tenuto conto dei 130 miloni che ogni anno vengono versati nelle casse statale per il Fondo di Solidarietà dei Comuni.

Milano potrebbe avere un’autonomia adeguata alla sua forza trasformandosi in Regione seguendo l’art. 132 della Costituzione Italiana senza correre il rischio di vedersi ridurre competenze e risorse, grazie al nostro ordinamento costituzionale, mentre al contrario se chi la amministra non ritiene questo cambiamento necessario potrebbe vedere in futuro la nostra città continuare a restare nelle mani di Regione Lombardia e del governo di Roma. Mani che già hanno dimostrato di non essere sempre molto capaci. 

Leggi anche: Carrozzone LOMBARDIA: la regione va divisa in due

FABIO MARCOMIN

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7 NUMERI dell’emergenza sanitaria Covid-19: Lombardia, Veneto, Emilia a confronto

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L’emergenza sanitaria da Covid-19 sta per terminare la sua fase acuta e ora che siamo prossimi alla riapertura degli spostamenti tra regioni possiamo tracciare un bilancio, confrontando i numeri emersi dalle aree maggiormente colpite in Italia e che hanno agito in maniera differente: Veneto, Emilia Romagna e Lombardia. Dallo studio della Fondazione Gimbe, i dati della Protezione Civile, quelli de Il Sole24ore e quelli comunicati dai rispettivi sistemi sanitari regionali è possibile vedere come è andata.

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

7 NUMERI dell’emergenza sanitaria Covid-19: Lombardia, Veneto, Emilia a confronto

#1 Tamponi ogni 100.000 abitanti: Veneto sugli scudi. L’Emilia punta sui test sierologici

Il Veneto ha effettuato 2419 tamponi ogni 100.000 abitanti, la Lombardia ne ha fatti 1.855 mentre l’Emilia Romagna si è fermata a 1.761 anche se ad oggi ha effettuato oltre 120.000 test sierologici puntando a testare il 10% della popolazione entro fine giugno.

#2 Contagi ogni 100.000 abitanti: Lombardia ultima nel confronto

Il dato di positivi ogni 100.000 abitanti in Veneto è di 54 ovvero meno di 3 volte a quelli che vengono registrati in Lombardia con 177. L’Emilia Romagna è in mezzo con 96.

#3 Percentuale tamponi positivi: Lombardia più alta

La percentuale media di tamponi positivi testimonia che mentre in Veneto con il 2,2% la diffusione del virus sembra essersi arrestata, in Lombardia con il 9,6% risulta una media ancora elevata soprattutto per l’incidenza delle RSA (vedi prossimo punto), l’Emilia Romagna si attesta al 5,4%.

#4 Messa in sicurezza delle RSA: OK Veneto, KO Lombardia

Il dato comunicato dall’Assessore alla Sanità Regionale Gallera è di un 30% di ospiti ancora positivi nelle RSA della Lombardia, a 3 mesi dall’inizio dell’emergenza, contro il 6% del Veneto che conferma la messa in sicurezza dei degenti nelle case di cura e riposo regionali. Il dato dell’Emilia Romagna non è disponibile.

Leggi anche:🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Fonte: Veneto,6% anziani Rsa positivi, 345 morti

#5 Tasso mortalità da Covid-19 nelle Rsa: in Lombardia 5 volte più alta che in Veneto

Secondo l’ultimo rapporto dell’Iss di metà aprile, che analizzava 100 RSA delle Regioni italiane, si evince un’altra informazione che è collegabile alla percentuale di positivi all’interno delle strutture di ricovero visto sopra. Il dato riguardo il tasso di mortalità in percentuale sui degenti con sintomi/positivi al Covid-19: da questa indagine emerge che la percentuale più alta è stata registrata in Lombardia con il 6,7%, segue l’Emilia Romagna con il 4% e ultimo il Veneto con l’1.3%.

Fonte: Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie

#6 Copertura di gruppi di assistenza sanitaria: 40% in Lombardia, 72% in Emilia

Credits: ilsole24ore.it – Associazionismo medico

I gruppi di assistenza sanitaria rispetto a singoli studio hanno il vantaggio che restano aperti almeno 12 ore al giorno, senza pause e con un’assistenza infermieristica e può prendere in carico i pazienti, seguirli da casa ed integrare il supporto con le cure domiciliari.

La medicina di gruppo in Veneto ed Emilia Romagna è spesso ospitata in un edificio pubblico e dunque l’Azienda sanitaria fa un patto con il gruppo di medici di medicina generale. In Lombardia, invece, nel caso in cui lo studio del medico di base sia chiuso, si è obbligati a recarsi in Pronto soccorso e questo è stato uno dei motivi di maggiore diffusione del Covid-19 negli ospedali, soprattutto nelle prime settimane. Dati alla mano in Lombardia nella distribuzione delle modalità di assistenza di medicina generale solo il 40% è coperto da gruppi di assistenza sanitaria contro il 60% del Veneto e il 72% dell’Emilia Romagna.

#7 Personale sanitario in rapporto alla popolazione: Lombardia la peggiore

Credits: ilsole24ore.it – Personale sanitario SSN

Infine il dato sul personale dipendente del Servizio Sanitario nelle strutture pubbliche, che vede in Lombardia il rapporto tra il numero di medici infermieri al 2,64 al contrario di Emilia Romagna e Veneto rispettivamente al 3,2 e al 3,3. Per quanto riguarda il numero di medici e infermieri l’Emilia Romagna guarda tutti dall’alto verso il basso: 1,85 sono i medici ogni 1.000 abitanti contro l’1,85 del Veneto e l’1,44 del Lombardia, 5,61 è invece il numero di infermieri ogni 1.000 abitanti in Emilia, poco sopra il dato del Veneto con 4,99 e più staccato ancora dal 3,81 della Lombardia.

Fonti: 
Veneto,6% anziani Rsa positivi,345 morti
Perché la Sanità lombarda è crollata dalle fondamenta: i medici di famiglia. Emilia e Veneto no

Rilanciamo ancora una volta le 5 domande ai vertici della nostra regione, a cui ancora non abbiamo avuto nessuna risposta: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

FABIO MARCOMIN

 

Il Ciaparatt, el Ranee, el Brumista e altri MESTIERI ANTICHI milanesi: quali potremmo rilanciare nella Milano dei nostri giorni?

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i ciaparatt dell'ortica. Fonte: MIlano scomparsa

Il lavoro, al tempo del coronavirus, si è trasformato: alcuni lavori stentano a ripartire, altri non risentono della crisi. Ce ne potrebbero essere alcuni scomparsi nel passato che potrebbero trovare nuova vita?
Ecco 7 lavori antichi e ormai scomparsi, alcuni dei quali protagonisti di modi di dire coloriti, capaci di resistere al tempo, che si praticavano urlando per le strade, in mezzo alle abitazioni. Potrebbero tornare in una nuova Milano?

 


Il Ciaparatt, el Ranee, el Brumista e altri MESTIERI ANTICHI milanesi: quali potremmo rilanciare nella Milano dei nostri giorni?


#1 Il ciaparatt

i ciaparatt dell’ortica. Fonte: MIlano scomparsa

Colui che acchiappa i topi, ma anche una delle professioni che meglio di ogni altra ha resistito al tempo grazie al suo utilizzo in modi di dire memorabili.
Va a ciappà i ratt, in dialetto milanese, significa: togliti dai piedi e, se proprio non sai cosa fare, vai a cacciare i topi!
Questa espressione tornò di moda nel 1929, quando a Milano fu organizzata un’importante e molto pubblicizzata operazione di derattizzazione.
Il numero di roditori che infestavano la città e che mettevano a rischio di tifo murino i milanesi era talmente alto che vennero messi addirittura in palio premi in denaro per incoraggiare la gente a catturare i ratt.
Da lì l’espressione deratizzare e la più professionale sfumatura del significato del detto: se per far denaro non sai fare altro, vai almeno alla caccia dei topi!

Oggi: come si legge nel DPCM, sono incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro. Possibilità di successo: basse.


#2 El ranee

Colui che prende le rane e le vende, ancora vive, alle sciure milanesi che vogliono preparare un bel risott coi rann.
Quello del ranee era un mestiere stagionale molto diffuso: catturava le rane nei corsi d’acqua attorno a Milano e passava per le strade cittadine a venderle. A Milano le rane erano considerate una prelibatezza.

Oggi: si sta riscoprendo il settore alimentare e i consumi a chilometro zero. Deve essere in ogni caso garantita la distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Possibilità di successo: medio-alte.


#3 El brumista

Cioè l’autista di carrozze, o meglio delle vetture pubbliche, progettate sullo schema della carrozza, con il cocchiere seduto a cassetta, che iniziarono a circolare dal 1830 circa. Il nome deriva da “brum” che era il lume posizionato sopra le carrozze per illuminare la strada. I milanesi pensarono bene di ribattezzare il veicolo Brumm e il conducente Brummista.

Oggi: non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi non ha subito nessuna modifica, perché l’attività svolta è considerata esigenza lavorativa. Con la crisi dei mezzi pubblici, per i problemi del distanziamento sociale, e l’esigenza di avere trasporti a zero emissione, i brumisti potrebbero diventare una nuova moda, come i monopattini. Possibilità di successo: basse.


#4 El caffettee del caffè del genoeucc

Cioè il venditore di caffè del ginocchio. Posizionato in piazza del Duomo con il suo trespolo su ruote, un ambulante vendeva caffè caldo agli operai che andavano o tornavano dal lavoro e che non avevano abbastanza spiccioli per bersi il caffè al bar.
Un caffè di dubbia qualità, visto che era ricavato dai fondi recuperati nei bar vicini, scaldato e poi spillato, ma andava a ruba.
E l’espressione del genoeucc (del ginocchio), cosa significa?
Per qualcuno deriva dal fatto che la spillatrice era posizionata talmente in basso nel trespolo, che l’ambulante doveva inginocchiarsi. Per altri deriva, invece, dal fatto che gli avventori poggiavano la tazzina sul ginocchio, seduti sui gradini del Duomo.

Oggi: in epoca di crisi potrebbe prosperare. Possibilità di successo: medie.

#5 El giasee

Cioè il venditore di ghiaccio che girava con un carretto pieno di pani di ghiaccio, lunghi quasi un metro. Il ghiaccio era necessario per le ghiacciaie, dove si conservavano i cibi prima dell’avvento dei frigoriferi. Le ghiacciaie erano contenitori di zinco dove si inserivano, e periodicamente cambiavano, i blocchi di ghiaccio.

Oggi: La consegna del ghiaccio per la conservazione del cibo sarebbe rientrato di diritto nelle attività di prima necessità, anche se in forma ambulante. Con il boom dell’asporto potrebbe costituire un business interessante. Possibilità di successo: basse.


#6 El gambaree

 

Cioè il venditore di gamberi che, nel caso di Milano, erano pescati nel Lambro. L’ambulante girava per le strade gridando L’e’ quel di gamber salad e boni oppure  L’è quell di gamber pescaa in del Lamber.

Oggi: come per ranee anche il gambaree potrebbe affermarsi come moda a chilometro zero. Anche se forse manca la materia prima. Possibilità di successo: basse.

#7 El cadregatt

O el cadreghee, che era il riparatore di cadreghe, cioè di sedie impagliate. Girava per le strade in bicicletta portandosi con sé gli attrezzi del mestiere come la pialla, il martello, i chiodi, la sega e la paglia e, fermandosi a richiesta si dedicava alla riparazione delle sedie usurate o rotte.

Oggi: in epoca di crisi chi potrebbe mai mollare la cadrega, benchè scassata? Possibilità di successo: alte.

Da leggere anche l’arte antica della liuteria, oggi riscoperta.

Quali altri mestieri del passato si potrebbero esercitare al tempo del coronavirus? Scriveteceli nei commenti!

 

BARBARA VOLPINI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

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🔴 Dati 31 maggio. LOMBARDIA: di dimezzano i morti giornalieri nelle ultime 24 ore (da 67 a 33), prosegue il calo dei nuovi contagi (a Milano sono solo 13). L’indice positivi/tamponi all’1,7%. In UE nessun paese sopra i 100 morti giornalieri

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Foto: Andrea Cherchi (c)

31 maggio 2020. Calano i contagi e i morti giornalieri che si dimezzano nelle ultime 24 ore. Milano ai minimi: solo 32 nuovi contagi nella città metropolitana (13 in città).  L’indice positivi/tamponi è a 1,7% (ieri 1,5%). Anche in Italia contagi e morti in calo. In UE nessun paese sopra i 100 morti giornalieri.  

Prosegue il calo dei contagi giornalieri a +210 dai +221 di ieri e +354 di venerdì, risalgono al 59% del totale nazionale (ieri erano al 53%). Lieve risalita dai minimi di ieri dell’indice positivi/tamponi all’1,7% dall’1,5% di ieri (venerdì era a 2,5%), con i tamponi stabili da 14.301 a 12.427. 

Calano anche i decessi, nelle ultime 24 ore si sono avuti 33 morti, la metà di ieri che erano stati 67. La Lombardia scende al 44% del totale nazionale dei morti giornalieri (ieri era al 60%). 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Prosegue il calo dei ricoverati: scendono di 176 (ieri erano calati di 245).  In terapia intensiva si liberano altri due posti (ieri era stato -1), per un totale di 170 persone ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +990 (dai +1.028 di ieri). 

Situazione delle province. Tutte le province tornano sotto quota 50 nuovi contagi. La città metropolitana tocca un nuovo minimo: +32 nuovi contagi dai +62 di ieri, in città sono solo +13 dai +25 di ieri.  Superano Milano Brescia (+44) e Bergamo (+43). Sotto quota 10 ci sono quattro province (tre meno di ieri): Sondrio, Lodi, Lecco e Monza e Brianza. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri tornano sotto quota 100: dai 111 di ieri a 75. Scendono anche i contagi a +355 dai +416 di ieri e i +516 di venerdì. Altre 1.874 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 2.789). 15 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -25).

Mondo. Prosegue il calo dei morti giornalieri a livello mondiale (vedi il grafico sotto). Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore si confermano gli USA (+795), seguiti dal  Messico (+364) e India (+173). Sopra i 100 decessi ci sono anche Russia (138), UK (113). In UE nessun paese ha più di 100 morti giornalieri. Tra i Paesi che si confermano quasi fuori ci sono: Germania (+2) e Spagna (+2). Per numero totale di morti, primi gli USA (105,6 mila), poi UK (38,4 mila) e Italia (33,3 mila). Il Brasile al quarto posto ha superato Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primo il Brasile (+29.788) davanti agli USA (+17.571), la Russia (+9.268), che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 300.000 nelle ultime 24 ore (supera i 10,6 milioni di tamponi totali) e all’India (+7.162). In UE unico paese con oltre 1.000 nuovi contagi è la Francia con +1.828. Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 819 mila positivi, seguono Brasile (con 501 mila) e Russia con 406 mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto. 

andamento morti giornalieri (mondo)

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)***
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
Totale: 88.968

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
Totale: 16.112

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)***
Totale: 23.076

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)***
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
Totale: 9.788

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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La rivoluzione di NoLo: da quartiere popolare a distretto dei creativi

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north of loreto
Gli hotspots di NoLo evidenziati nell’articolo

Di NoLo, che sta per Nord Loreto, ultimamente è stato scritto di tutto e di più. Da Bronx di Milano a nuova Soho in versione meneghina, regno degli hipster, dei giovani creativi e delle gallerie di moda, il passo è stato breve. Forse troppo. Di sicuro qualcosa sta cambiando, per il momento dal basso.

# UPDATE: 17/12/2020

Ma NoLo esiste?

north of loretoQui nel nord-est di Milano nessuna “riqualificazione” è piovuta dal cielo, come nel caso dell’Isola, né ci sono stati interventi urbanistici da parte delle istituzioni come quelli di Chinatown. La trasformazione è spontanea e riguarda principalmente la composizione sociale del quartiere. Quella zona incastonata tra Greco, Casoretto e Turro, un tempo abitata da immigrati del Sud Italia poi sostituiti da latinoamericani, nordafricani e orientali, e solitamente nota alle cronache per fenomeni come spaccio, prostituzione, scippi, case occupate, viene sempre più spesso scelta da studenti, giovani professionisti e creativi attratti dai prezzi bassi delle case e degli affitti, ma anche da quell’atmosfera multiculturale che ora non fa più così paura, e viene anzi spesso vissuta come un plus.

Anche l’economia della zona sta un po’ cambiando. Al panettiere egiziano, alla pasticceria mediorientale, alla sartoria cinese e al venditore di kebab si affiancano qua e là nuove insegne. C’è chi approfittando degli affitti bassi ha aperto qui la sua gallerie d’arte o lo showroom, chi annusando l’aria ha trasformato negozi tradizionali in più moderni e trendy “concept store”, dove anziché vestiti si vendono “esperienze sensoriali” (Spazio Nolo 43), anziché fiori o biciclette si vendono entrambi anche in coppia, facendoti sentire pioniere di uno stile di vita più misurato e sostenibile (Bici e radici).

Leggi anche: L’Isola dei tesori

La colazione è Social

north of loretoAl punto da far pensare che NoLo potrebbe diventare la nuova Isola. Del resto anche questo fino a pochi anni fa era un quartiere popolare con un passato critico, che trovava forza nella sua vita di comunità. Per ora qui di turisti se ne vedono pochini, ma il posto ha senza dubbio le sue peculiarità. Dove altro si potrebbe trovare una piazzetta intitolata al Governo Provvisorio (peraltro un gioiellino di palazzine basse e colorate), una Chiesa cristiana adiacente alla vetrina di un sexy shop, un’associazione che si chiama Salumeria del Design e che fra le altre cose anima la via Stazio con un mercatino del vintage dall’improbabile nome Le Pulci Spettinate. E ancora un bistrot sorto in un’antica fabbrica di cioccolata che fa anche da ostello, ciclofficina, spazio coworking e un po’ da portineria, e non ultimo la possibilità di fare un vero party di compleanno a chilometro zero, che non sia la festicciola di classe dei pargoli. Per un buon caffè la Caffineria è un luogo da non perdere: una piccola caffetteria in rosa, gestita da ragazze. I cornetti provengono da un forno non distante e il caffè viene dalla torrefazione bresciana August, la loro specialità è il caffè filtrato. Ma soprattutto solo NoLo può vantare, e qui l’orgoglio si pesa a chili, il capolinea del tram numero 1.

north of loretoNon è detto che da tutto questo non nascerà davvero un quartiere nuovo e più inclusivo. E’ più che altro una scommessa, certo, ed è la scommessa che hanno fatto i suoi nuovi abitanti. E’ il caso di Sara e Daniele, detto il Sindaco, i due fondatori di NoLo Social District, che a forza di colazioni organizzate in strada hanno messo su un bel gruppo di gente appassionata e coesa che nella nuova NoLo ci crede eccome. C’è chi si è inventato un corso di giardinaggio, chi un corso di yoga, chi la biciclettata in notturna in quelle zone che di solito la sera si cerca di evitare, e le famose colazioni del sabato mattina ormai documentate persino dalla tivvù, il tutto con la finalità di riappropriarsi degli spazi con fini sociali a costo zero. Così sono nati anche il coro, ovvero il CorNolo, il gruppo lavoro a maglia LaNolo, il gruppo di fotografia PhotoNolo e così via. C’è persino una radio di quartiere che ovviamente si chiama RadioNolo, e trasmette un radiogiornale che non poteva non chiamarsi GiorNoLo.

Leggi anche: Il boom di NoLo

Ci vuole un drink

north of loretoL’idea di base è quella di conoscersi, fare cose insieme e vivere il quartiere nella sua quotidianità, senza pregiudizi. Basta fare un salto nei locali più amati della zona all’ora dell’aperitivo per rendersene conto: qui si va da Zia Barbara, un po’ bar, un po’ zia e anche un po’ luogo di aggregazione, dove tutti o quasi si conoscono e almeno una volta al giorno devono passare di qua. Oppure al Ghe Pensi Mi e al NoLoSo,  il locale con le pareti rosa e blue Tiffany diventato in poco tempo un punto di riferimento per la comunità gay friendly ma non solo, da quando Gianni, il nuovo proprietario, ha regalato più di 2’000 libri trovati nei locali dell’ex bar Sport rilevandolo nel 2017 in via Varanini.

Sono posti dove semplicemente stare bene, con serenità, ti raccontano i ragazzi della Social, che adorano scoprire i posti migliori dove rifarsi il palato. Per un ottimo hamburger con pane artigianale e maionese fatta in casa, da irrigare con un drink da manuale, consigliano il Clover (Viale Brianza 32), senza farsi troppo scoraggiare dall’aspetto esterno. Cholobuster all’angolo di viale Monza con via dei Transiti, è invece un allegro carrettino che frigge pollo, patatine e salsicce a tutte le ore. Se non avete paura di nulla, abbondate con la salsa huancaina fatta con latte, formaggio e peperoncino: lo street food peruviano quello vero.

north of loretoPer dolce invece una bella coppa da Ilgelatochenonce, dove i gelati vengono preparati al momento con l’azoto liquido: ingredienti freschi, piccole planetarie, un’annaffiata di azoto liquido e il gioco è fatto, il mastrogelataio riemergerà dai fumi per servivi un gelato leggero e gustoso.

La scuola chiude, andiamo al parco

north of loretoGià che ci siete fate anche un giro nel quartiere, così da farvi una vostra idea personale di cosa sta accadendo laggiù. Magari sfruttando uno dei tour a tema del GiraNolo (che a dispetto del nome è una cosa seria), che vi porta a scoprire non solo le architetture più interessanti e originali, ma anche le storie che le hanno impregnate di vita. I punti nevralgici del quartiere? Piazza Morbegno con la sua atmosfera un po’ paesana, il cinema Beltrade, l’unico a Milano (e uno dei pochi in Italia) in cui è possibile trovare film indipendenti in lingua originale che nei multisala non li vedono neanche con il binocolo. Qui da un paio d’anni in aprile ci organizzano anche il Festival di San Nolo, competizione canora semiseria che ha potuto vantare però alcuni nomi di un certo prestigio.

E se riuscite a entrarci, giacché è aperto in settimana solo in orari da doposcuola e fino al tramonto, andate a vedere il Parco Trotter, dall’inconfondibile conformazione di galoppatoio come da sua destinazione originaria. In realtà è una vera e propria cittadella in cui sono immersi gli edifici storici delle scuole che lo hanno in gestione, e che fino a poco fa ha ospitato un farfallaio con decine e decine di farfalle meravigliose.

north of loretoCollocato tra via Padova e viale Monza, specchio della complessa realtà che lo circonda, in passato il parco è stato precursore degli studi pedagogici più avanzati, simbolo di una didattica all’avanguardia e di una coraggiosa sperimentazione apprezzata e studiata in tutto il mondo. Una storia raccontata in modo quasi sognante da uno spettacolo teatrale di Davide Verazzani, che si chiama Te la ricordi la Casa del Sole? e che è stato rappresentato anche in occasione di Casa Nolo, la versione social del Fuorislaone di queste parti. Ora che i tempi sono cambiati la sfida è quella di offrire a tutta la cittadinanza un formidabile stimolo all’integrazione, un luogo dove bambini di diverse provenienze imparino a convivere fin dalla prima infanzia e consolidino le loro relazioni nel tempo dedicato alle numerose iniziative promosse dalle associazioni cui partecipano anche gli adulti.

Le potenzialità quindi ci sono. Probabilmente qui una casa non sarà mai venduta a peso d’oro come tanti anfratti poco ospitali dell’Isola, ma non sono certo i prezzi degli affitti che fanno sparire lo spaccio a cielo aperto. Del resto a che serve avere un appartamento che vale una fortuna se poi ti tocca lasciare il posto che ti fa sentire “a casa”?

Leggi anche: Make Lambrate Great Again

north of loreto
Gli hotspots di NoLo evidenziati nell’articolo

 

ROBERTA CACCIALUPI

Articolo originale del 18 maggio 2018

BAGGIO 2.0: sono andata alla scoperta di uno dei quartieri meno considerati di Milano – IMMAGINI

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Se si digita su Google “Baggio Milano” la prima parola suggerita che appare è “droga”. Anche Google mortifica un quartiere che significava degrado per chi ci viveva e pericolo per chi dovesse passare di lì.  Ma è davvero così? Oppure come altre aree poco considerate, tipo NoLo o Gorlistan,  anche Baggio nasconde un grande potenziale? Per capirlo sono andata a visitarlo, complice un dizionario milanese-mondo.

baggio maioliche 1

 

baggio maioliche 2

VA’ A BÀGG A SONÀ L’ORGHEN.

Di Baggio so solo una cosa: Va’ a Bàgg a sonà l’orghen, cioè Vai a Baggio a suonare l’organo. E’ uno dei tanti modi di dire in lingua milanese per mandare a quel paese qualcuno. Solo che l’organo di Baggio non c’era, era dipinto. Ma anche se ci fosse stato, sarebbe stato così lontano da levare di torno qualunque scocciatore. In effetti Baggio è davvero lontano: sarebbero solo 9 km in linea d’aria dal centro, ma entrare in via Ceriani, nel centro ‘storico’ di Baggio, dà l’idea di varcare la soglia di un’altra epoca.

“Il detto Va’ a Bàgg a sonà l’orghen  nacque intorno al fatto che a Baggio, antico paese alle porte di Milano ed ora quartiere periferico della città, la chiesa di S. Apollinare era sprovvista dell’organo, pertanto nessuno lo poteva suonare” recita Ominibus, Proverbi e modi di dire per vecchi e nuovi milanesi. 

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baggio_omnibus

IL DIZIONARIO MILANESE-INTERNAZIONALE E’ NATO A BAGGIO (QUASI).

Ominibus, Proverbi e modi di dire per vecchi e nuovi milanesi è un tomo di 492 pagine, 500 frasi celebri in dialetto milanese che mi è capitato per le mani quasi per caso. A scriverlo sono stati gli ex colleghi Enrico Casati, Guglielmo Scandolara e Roberto Villa in un lavoro certosino durato quasi otto anni.

Il risultato è un’edizione 2015 pubblicata per la Fratelli Frilli Editori in cui detti, spiegazioni e guida alla pronuncia milanese sono stati tradotti in Italiano, Inglese, Tedesco, Spagnolo, Francese, Russo, Cinese, Giapponese, Arabo.

“Ci siamo fatti aiutare da professionisti e amici, con l’obiettivo di dare uno strumento in più per tutti, per i milanesi che volessero conoscere la loro tradizione linguistica, la loro storia, e per i turisti in visita” mi dice Roberto Villa. “C’è anche la versione ridotta tascabile in 127 pagine, il Mini Omnibus, già usato come dono meneghino da alcuni brand di dolci per le passate feste” spiega orgoglioso.

baggio_carta da zucchero
baggio_carta da zucchero

BAGGIO INNOVATIVA E, INASPETTATAMENTE, DELIZIOSA.

Con l’autore del dizionario, ci siamo dati appuntamento alla pasticceria, caffetteria e sala lettura Carta da Zucchero. All’ingresso sembra un pastry – bistrot shabby chic come tante ce ne sono sotto la Madonnina: nel 2014 ha vinto il bando del Comune di Milano “tra il dire e il fare”, messo in palio per favorire la riapertura di attività nelle aree meno centrali di Milano. 

Con quei soldi, le titolari Chiara Chisari e Chiara Palmigiani hanno dato forma a un locale che è un punto di ritrovo dei baggesi, delizioso sin dalla vetrina con quell’infilata di torte fatte in casa, una buona selezione di tisane e tè, libri per tutti e tavoli di legno con sedie color del cielo. Un esempio di riqualificazione del vecchio che, come una fenice, risorge e dà una bella forma al nuovo.

E da qui chiedo a Roberto di farmi da Cicerone sulla storia di Baggio.

baggio chiesa antica 2COSA VEDERE A BAGGIO.

Proprio dietro l’angolo, davanti S. Apollinare, sei maioliche raccontano le varianti dell’origine dell’organo di Baggio. “La Chiesa Vecchia ha subito un pesante rifacimento nel corso del XIX secolo, ma è apprezzabile ancora il portale in pietra e il campanile, che é quello che rimane di un’antica torre di una famiglia nobile baggese”, mi dice. All’interno, sotto gli affreschi di S. Apollinare, ha luogo la Primavera di Baggio, che propone concerti e momenti di incontro da febbraio a giugno.

A due passi dal portale della chiesa, un ingresso in legno svela la medievale Casa dei Baggi: si dice che il nome di Baggio derivi da qui e da qui parte un’infilata di case di ringhiera che pare di essere in un quadro dei pittori dei Navigli.

E’ una bella giornata: i fondi sono aperti e svelano antiche attività, la piazza dei gelsi, le antiche osterie. La villa gialla all’ingresso del vecchio paese “era la casa del sindaco”, mi spiega Roberto.

casa dei baggi 01casa dei baggi 02GLI ASINI DI BAGGIO.

Qua e là, il racconto è inframmezzato dalle maioliche donate da maestranze ora campane, ora venete, ora lodigiane, che raccontano brani della tradizione locale: dalle serate intorno al focolare ai lavori contadini a quella strana novella che dice che, un giorno, crebbe dell’erba in cima al campanile di S.Apollinare e un contadino stupido, per toglierla, issò un asino perché la brucasse.

“Me li ricordo gli asini: è tradizione qui la loro corsa la terza domenica di ottobre, durante la Sagra di Baggio” mi dice Roberto. Di fatto, il loro palio è stato anche recuperato l’anno scorso, nell’ultimo mese di celebrazioni di Expo. Ma torniamo al presente.

baggio parco delle caveIL PARCO DELLE CAVE.

Frutteti, oasi faunistica, ex cava di sabbia e un progetto per l’Esposizione Universale di Milano, la via dell’Acqua mai realizzata: siamo nel Parco delle Cave.
A salutare il paese prima dell’ingresso nel grande bosco verde c’è una grande casa a forma di castelletto che è quel che resta dell’esuberanza di un conte meneghino.

E’ una bella giornata e tanti sono sdraiati a prendere il sole con un bel libro in mano. Intuisco che è anche in questo verde la forza di Baggio.

#libraggio
#libraggio

LIBRAGGIO: A BAGGIO LA LIBRERIA DIFFUSA NEL QUARTIERE.

A dispetto della sua fama sinistra Baggio trasmette un senso di pace e di serenità. E quando meno te l’aspetti scopri che è un quartiere con un grande senso di comunità e di rispetto reciproco.  In chiusura di questo pezzo mi arriva la comunicazione di #LIBRAGGIO, un’iniziativa di viverebaggio.com nata per coinvolgere negozi, bar e locali all’insegna del senso civico e del rispetto tra i cittadini.
“Ad oggi nel quartiere hanno già aderito otto locali, ma presto il loro numero crescerà e LIBRAGGIO diventerà la prima libreria di quartiere della città”, spiegano i promotori che propongono un circuito di locali in cui fornire letture da leggere sul posto, godendosi una bevanda, sorseggiando un the o pranzando. Oppure può scegliere di portarsi il libro a casa per il weekend, per una lettura serale o in vacanza, gratuitamente e senza neanche il bisogno di registrarsi. “L’unica cosa che viene richiesta a tutti è quella di trattare bene i libri presi in prestito, di riportali nello stesso posto in cui sono stati prelevati o di consegnarli in un altro locale aderente all’iniziativa e, dove possibile, di arricchire la libreria con qualche libro che si ha a casa e che non serve più”.

Oggi fanno parte di #LIBRAGGIO: 

  • AL BAGGESE – Via Masaniello, 14 – 20152 Milano
  • CARTA DA ZUCCHERO – Via Antonio Maria Ceriani, 13 – 20152 Milano
  • COUNTRY HOUSE MILANO – Via Riccardo Lombardi, 19/10 – 20152 Milano
  • FA BALLA’ L’OEUCC – Via Pistoia, 19 – 20153 Milano
  • FROZEN GELATERIA – Piazza Anita Garibaldi – 20152 Milano
  • LA POSTERIA NEL BORGO – Via Delle Forze Armate, 403 – 20152 Milano
  • PAN CAFE’ – Via Val D’Intelvi, 14 – 20152 Milano
  • PIZZERIA 125 – Via Alberigo da Rosciate, 5 – 20152 Milano

Un’iniziativa che ci si aspetterebbe nelle città del Nord Europa e non in quella che viene ritenuta da molti una periferia malfamata di Milano. Aver vissuto con mano la realtà fa capire che anche questa zona sta vivendo una rinascita e che basta poco perchè possa esprimere il suo grande potenziale.

 

baggio ultima

PAOLA PERFETTI

Articolo originale del 12 maggio 2016

Il muro invisibile di SAN SIRO

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E’ una strada nota praticamente a tutti i milanesi, perché è quella che porta allo stadio. Pochi ci fanno caso eppure ha una particolarità molto curiosa e rappresenta uno degli spaccati socio-demografici più interessanti della città.

Il muro invisibile di SAN SIRO

Una strada lunga, dritta, che cambia spesso nome

E’ una strada che prende più nomi anche se di fatto è un vialone continuo, non inframmezzato da piazze circolari o da deviazioni di percorso. In gergo la si chiama “la via per lo stadio”.
Chi arriva dalla città di regola imbocca questo lungo viale da Zavattari, il piazzale sulla circonvallazione tra Lotto e Piazzale Brescia. Nella parte iniziale prende il nome di via Monreale ma è da quando prende il nome di via Simone Stratico che inizia a comparire una netta differenza tra ciò che appare alla destra e quello che appare alla sinistra. E questa differenza prosegue anche quando diventa via Harar che arriva fino allo stadio.
La caratteristica di questo viale è che divide con un taglio netto la parte nord dalla parte sud del quartiere di San Siro.

harar2
via Harar. A destra villette ed eleganti condomini immersi nel verde. A sinistra case popolari

Il taglio non è solo urbanistico ma soprattutto sociale. La parte nord infatti è la San Siro borghese, con villini e condomini pieni di verde e di strutture sportive. Un’area che vanta inquilini illustri: ci abitano Linus, Eugenio Finardi, Gabriele Salvatores, diversi giocatori di Milan e Inter. Se si prende una qualunque strada lato nord, verso l’imbocco dell’autostrada, per intenderci, ci si trova immersi nel verde con villette di ogni tipo, molto eleganti e spesso difese da robuste cancellate. Questo tipo di edifici si sparge in modo uniforme per un’ampia area, una delle più verdi della città, anche grazie all’Ippodromo e al parco Trenno, che sorge anch’esso nel lato nord, o alla destra per chi viene dal centro, del lungo viale che alla fine diventa via Novara. Da questa parte ci sono praticamente tutte le attrattive maggiori del quartiere: oltre a ville, parco Trenno e Ippodromo, ci sono anche Lampugnano, la Montagnetta, lo stesso stadio è posto su questo lato. Questo scenario continua per ogni punto del viale, anche quando si chiama via dei Rospigliosi o, per un breve tratto, via Dessié. Un viale che cambia nome di continuo ma è sempre lo stesso.

san siro lato nord di via harar
san siro lato nord di via harar

Se si guarda dal lato opposto della strada, le cose cambiano. Invece di verde e villette, ci sono case popolari e palazzi tipici dell’edilizia degli anni cinquanta, quella per cui era importante dare una casa a tutti, senza curarsi troppo dell’estetica. Questo tipo di edifici non sono solo ai bordi della strada, ma proseguono a raggiera per tutte le strade verso sud. Il verde è praticamente scomparso e per ritrovarlo bisogna spingersi a Baggio. Se ci si avventura in questi palazzi si scopre che anche il tipo di abitanti è molto diverso dalla borghesia del lato opposto della strada. Qui non ci sono calciatori o dee jay famosi ma sui citofoni appaiono in grande dominanza cognomi stranieri, per lo più di origine araba. L’unica struttura rilevante è l’Ospedale San Carlo.

san siro lato sud di via harar
san siro lato sud di via harar

Se si parla con chi vive a San Siro si scopre che questa strada è vissuta come un muro. Chi vive a nord considera la parte sud come un’area degradata, pericolosa, abitata da persone con cui praticamente non ci sono rapporti. Anzi. Chi si muove nella San Siro “bene”, se deve uscire dal suo condominio o dall’area circostante, o va in altre parti del quartiere, al parco o alla montagnetta, ad esempio, oppure cambia zona, dirigendosi in quartieri più centrali. Ma è molto difficile che vada nell’altra parte, in direzione Baggio. E viceversa. L’ambiente multietnico che si trova nella parte sud di San Siro praticamente non esiste a nord, dove di rado appaiono persone immigrate o di colore.

san siro lato sud di via harar
san siro lato sud di via harar

San Siro come Kreuzberg: modello di integrazione o di divisione?

San Siro costituisce un interessante laboratorio. Per certi aspetti si può definire la Kreuzberg di Milano, riprendendo il quartiere berlinese che ha al suo interno le maggiori divisioni e stratificazioni etniche e sociali della capitale tedesca. E’ interessante per vedere che risultati si ottiene ad avere accanto immigrati e borghesi. I risultati non sembrano incoraggianti, perchè le due realtà esistono ma con una barriera, un muro invisibile, che invece di attenuarle amplifica le differenze. Gli abitanti delle due zone, infatti, frequentano luoghi, scuole, persone molto diverse e praticamente non esistono punti di integrazione, semplicemente perchè gli abitanti non li desiderano. Né gli né gli altri. E’ come un muro che divide le menti e la vicinanza invece di invitare alla conoscenza reciproca alimenta e rinforza la diffidenza.

A SAN SIRO non esistono punti di integrazione, semplicemente perchè gli abitanti non li desiderano

Finora non si è mai parlato in questi termini di San Siro, del suo muro invisibile e del distacco tra chi vi abita, ma può rappresentare invece un importante campo di studio per capire al di là delle ipocrisie quale può essere il modo migliore per una politica di accoglienza e di integrazione per la città. Una politica che nel caso di San Siro mostra che non basta condividere lo stesso quartiere per sentirsi vicini.

san siro lato sud. A destra villette sul lato nord di via Harar
san siro lato sud. A destra villette sul lato nord di via Harar

ANDREA ZOPPOLATO

Articolo originale del 14 dicembre 2017

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🔴 Dati 30 maggio. LOMBARDIA: 67 morti nelle ultime 24 ore (il massimo da metà maggio), in calo i nuovi contagi (+221). L’indice positivi/tamponi ai minimi all’1,5% (dal 2,5%). In UE solo l’Italia ancora sopra i 100 morti giornalieri

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Foto: Andrea Cherchi (c)

30 maggio 2020. Scende in 24 ore la quota della Lombardia sui contagi giornalieri in Italia (da 2 su 3 a 1 su 2). Cresce invece la sua quota nei decessi: 67 morti su 111 nazionali, che riportano l’Italia a essere l’unico paese nella UE con più di 100 morti giornalieri. Scende l’indice positivi/tamponi. 

In netto calo i contagi giornalieri a +221 dai +354 di ieri, scendono al 53% del totale nazionale (ieri erano al 68%). Scende ai minimi l’indice positivi/tamponi all’1,5% dal 2,5% di ieri, con i tamponi stabili da 14.708 a 14.301. 

Crescono ancora i decessi, nelle ultime 24 ore si sono avuti 67 morti (dai 38 di ieri), il numero più alto da metà maggio. La Lombardia risale al 60% del totale nazionale dei morti giornalieri (ieri era sotto al 50%). 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Tornano a calare i ricoverati: scendono di 245 (ieri erano cresciuti di 82).  In terapia intensiva si libera un posto (ieri erano stati invariati), per un totale di 172 persone ancora in cura. I guariti raddoppiano in un giorno a +1.028 (dai +546 di ieri). 

Situazione delle province. Solo la città metropolitana resta sopra quota 50 (+62 da +74 di ieri), mentre in città sono +25 nuovi casi dai 32 di ieri.  Tornano sotto quota 50 Brescia (+41) e Bergamo (+21). Sotto quota 10 ci sono sette province (quattro più di ieri): Varese, Sondrio, Mantova, Lecco, Cremona, Como e Monza e Brianza. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. Il rialzo della Lombardia incide anche sul totale nazionale, con i decessi giornalieri che risalgono sopra quota 100: da 87 di ieri a 111. Scendono i contagi a +416 dai +516 di ieri. Altre 2.789 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 2.240). 25 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -14).

Mondo. Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore si confermano gli USA (+1.160), seguiti dal Brasile (1.114) Messico (+371) e UK (+215). Sopra i 100 decessi ci sono anche Russia (181), India (164), Perù (131) e Canada (102). Tra i Paesi che si confermano quasi fuori ci sono: Germania (+4) e Spagna (+2). Per numero totale di morti, primi gli USA (104,7 mila), poi UK (38,3 mila) e Italia (33,3 mila). Il Brasile al quinto posto ha superato la Spagna e incalza la Francia. 
Per contagi giornalieri primi il Brasile (+26.354), davanti agli USA (+23.165) e alla Russia (+8.952), che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 300.000 nelle ultime 24 ore (supera i 10,3 milioni di tamponi totali). Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 800 mila positivi, seguono Brasile (con 470 mila) e Russia con 397 mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto. 

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)***
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
Totale: 88.758

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
Totale: 16.079

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)***
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
Totale: 23.044

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)***
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
Totale: 9.775

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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L’ISOLA che c’è a Milano: storia di un quartiere divenuto mito

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C’era una volta un’Isola a Milano, e c’è ancora. Ieri terra di nessuno e sancta sanctorum della mala di Milano, la Ligera, oggi questa isola – chiamata Isola – è il paradiso di motociclisti col ciuffo impomatato, donne in gonna a palloncino, barber shop all’ultimo grido e osterie tipiche milanesi.

L’ISOLA che c’è a Milano: storia di un quartiere divenuto mito

La foto qui sotto, per esempio, riproduce una giornata tipica da Bullfrog Milano, barberia per gentlemen metropolitani. Gettonatissima dal 2012, sembra aprire un varco temporale facendoci tornare ad almeno cento anni fa, cioè a quando Isola era un mondo a sè rispetto al resto di Milano. 

Oggi, per esempio, nessuno chiamerebbe gli abitanti di Thaon De Revel ‘isolati’, eppure questa foto parla chiaro: 

 Questo perché Isola, in soli dieci anni, è rinata, si è trasformata, e questo cambiamento è avvento in modo così radicale da quasi nascondere la ragione del suo nome. E allora…

Perché Isola si chiama così?

Partiamo col dire che, come altri quartieri di Milano (Lambrate), Isola era uno dei Corpi Santi di Milano, una terra di cascine agricole che venne annessa al Comune solo nel 1873.

Siamo gli anni del primo piano regolatore di Milano, il Piano Beruto.
Il Naviglio scorre ancora su Melchiorre Gioia.
Chi può, dal Sud, arriva a Milano per lavorare nelle fabbriche di nuova costituzione, come la Pirelli in Bicocca o la Brown-Boveri a Lodi.

Quando va bene, trasferiscono con loro mogli e figli. Abitano in casoni, numerosissimi, con un bagno unico collocato alla fine della ‘ringhiera’.
Quando va male si danno alla rapina e ai furtarelli. Quei pochi che non conoscono il dedalo di vie e di palazzi che insiste in questa porzione settentrionale a nord di Milano, difficilmente vogliono avventurarcisi.

Molti si ricordano ancora dei lanci di frutta e oggetti dalle finestre contro l’esercito nazionale.  Tutti sanno che il limite invalicabile è la ferrovia di Garibaldi, in costruzione. Ed ecco la ragione dell’Isola.

Per poter passare da una parte all’altra di Isola  e perdersi nelle sue storie, tra le cantanti da ballatoio, i tangueri da cortile appena tornati dalle Americhe, prima di lasciarsi abbracciare dalla Casbà de Milan – così verrà chiamata per tanto tempo Isola – c’era solo un ponticello. Questo:

E questo rimarrà l’unica forma di collegamento tra Isola e Garibaldi almeno fino agli anni anni ’60, quando entrerà in funzione il cavalcavia Eugenio Bussa.  

Un micromondo, quello di Isola, che oggi continua a costellarsi di una varietà di personaggi, storie ed eventi memorabili.

PAOLA PERFETTI

Articolo originale del 4 luglio 2017

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10 motivi per amare AFFORI, la periferia nobile di Milano

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villa litta

Tante sono le ipotizzabili origini del suo nome: ad forum per un possibile mercato, ad fontem, per una probabile ricca fonte d’acqua, per una espressione medioevale, Sancta Iustina a foris indicante la Chiesa di Santa Giustina.

Parliamo di Affori, quartiere un tempo molto periferico, poiché situato oltre la cerchia dei comuni dei Corpi Santi, antico abitato già citato in testi ufficiali nel 1346, situato su importanti strade di collegamento tra Milano e Como. Borgo prevalentemente agricolo, con numerose cascine che sfruttavano tutto l’anno l’acqua delle risorgive per l’irrigazione, consentendo una coltura a marcite. Diffusa era anche la coltivazione del gelso, incoraggiata nel contado milanese dagli Sforza e soprattutto da Lodovico il Moro, e il conseguente allevamento di bachi da seta.

Nel 1686 Pier Paolo Corbella divenne prima feudatario di Affori e successivamente marchese dello stesso feudo, acquistato dalla famiglia nobile dei Rossi di Parma. Egli comprò un grande terreno su cui sorgevano i ruderi della villa dell’arcivescovo Giovanni Visconti, costruita nel 1350 e un tempo lussuosa, per far quindi costruire una nuova villa, all’epoca detta Villa Corbetta e oggi nota come Villa Litta, circondata da un ampio parco (più ampio di quello attuale), destinata a diventare un luogo di ritrovo per la nobiltà milanese. La villa era utilizzata anche come residenza estiva: un tempo Affori era una località di villeggiatura per chi voleva allontanarsi da Milano.

Nei secoli Affori si sviluppò e la sua economia cominciò a non dipendere solo dall’agricoltura. Il 9 febbraio 1808 il comune di Affori, con altri trentaquattro, venne aggregato a Milano.

Tuttavia tale unione fu breve: il ritorno della dominazione austro-ungarica, che non gradiva una grande Milano come potenziale concorrente di Vienna, sancì nuovamente la separazione nel 1816.

Successivamente, nel 1869, Affori, Bruzzano, Bresso e Dergano formarono il comune di “Affori e uniti” con 6514 residenti, ma già nel 1884 Bresso tornò ad essere autonoma. Il 14 agosto 1912 la denominazione del comune tornò più semplicemente Affori.

10 motivi per amare AFFORI, la periferia nobile di Milano

#1 VILLA LITTA

Un gioiello del ‘600, una incantevole villa incastonata in un parco all’inglese, nascosta da secolari alberi, si offre in tutto il suo splendore all’improvviso.

L’edificio era utilizzato come residenza estiva e come luogo di ritrovo della nobiltà milanese nel tardo Seicento e per tutto il Settecento, con feste, sfarzo ed eventi mondani tipici dell’epoca.

Nell’Ottocento divenne uno dei più importanti salotti intellettuali di Milano, abitualmente frequentata dal Manzoni e dal pittore Francesco Hayez.

All’inizio del Novecento (1905) la villa passò all’amministrazione provinciale prima di divenire proprietà del Comune di Milano nel 1927. Circondata da un parco all’inglese, la dimora è oggi costituita da un edificio principale a tre piani, dal quale si allungano brevi corpi laterali, a delimitare una piccola corte delle carrozze: su questa si apre un portico, riproposto sul lato opposto, verso il parco. Le facciate presentano contenuti elementi decorativi a fasce e cornici, con alcuni balconi dalle elaborate ringhiere in ferro. Anche gli ambienti interni sono caratterizzati da particolare ricchezza decorativa. Degno di nota è il salone principale o “Salone delle Arti”, teatro di periodiche manifestazioni culturali.

#2 IL PLATANO DI NAPOLEONE

Ad Affori c’è uno stupendo esemplare oramai più che centenario (187 anni circa) di Platanus Acerifoli, situato all’incrocio tra via Astesani e via Affori. L’albero pare risalga all’epoca della conquista napoleonica, quando diversi platani furono posti a dimora anche nei giardini di residenze storiche. Alcuni di questi si possono ancora ammirare nei giardini della Guastalla, nel parco di Villa Litta ed nel Parco Sempione.
Si racconta che il Platano di Affori sia stato piantato in onore di una nobildonna milanese per cui Napoleone aveva perso la testa.

#3 TORRE MEDIOEVALE

 

Fonte: www.urbanfile.org
Credits: Urbanfile

In Via Gaetano Osculati, troviamo la torre medievale Divia Osculati (secolo XIV), utilizzata come torre di guardia ma che in origine faceva parte del complesso dell’antica Chiesa di Santa Giustina, ancora visibile con la facciata su Via Enrico Cialdini. Questa parte era il nucleo principale del borgo che si sviluppava lungo un antichissima strada che proveniva da Dergano.

#4 CASA ECONOMICA

afforiIn Via Pellegrino Rossi 52 si trova Casa Gigiotti Casa Economica dell’architetto Zanotti edificata nel 1926 un tempo rossa ora tendente al rosa.

#5 CHIESA DI SANTA GIUSTINA

Graziosa chiesa che possiede un bellissimo dipinto del 1500 realizzato da un allievo di Leonardo da Vinci e che è una piccola copia della più famosa Vergine delle Rocce. Al centro dell’antico borgo circondata da case d’epoca.

#6 PARCO NORD

afforiEnorme polmone verde, il più grande parco di Milano, rigoglioso e ben curato, fruibile per svolgere varie attività.

#7 VILLETTE ANNI 30

Fonte: www.urbanfile.org
Credits: Urbanfile

Diverse sono le ville in stile anni 30. Graziose costruzioni che ospitano oggi diversi bar e ristoranti.

 

#8 SEDE LEGA NORD

afforiSede del movimento, luogo simbolo di un movimento di notevole rilevanza nella storia recente del paese, in via Bellerio.

#9 BANDA D’AFFORI

affori

Forse ciò che più di tutto ha reso noto il quartiere, il Corpo Musicale Gaetano Donizetti, meglio noto come “La Banda d’Affori“, fondato nel 1853 e ricordato per la canzone dialettale milanese “Il tamburo della banda d’Affori” del 1942, con parole di Nino Rastelli e Mario Panzeri e musica di Nino Ravasini, di cui rimase celebre il ritornello:

«L’è lù l’è lù, sì sì l’è propi lù: / l’è il tamburo principal della banda d’Affori, / Che comanda cinquecentocinquanta pifferi»

 

Molti hanno visto nel ritornello un’allusione al fascismo (cinquecentocinquanta era approssimativamente il numero di componenti della Camera dei Fasci e delle Corporazioni), per cui il motivetto ebbe larga diffusione in ambienti antifascisti.

#10 STAZIONE

afforiImportante snodo ferroviario dove si incrociano le ferrovie nord e la linea gialla del metro.

ANDREA URBANO

Articolo originale del 14 giugno 2019

10 motivi per AMARE CITTÀ STUDI

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Nuovo campus in Bovisa

Città Studi: ci sono nata e ci sono nati i miei genitori quindi sì, sono Città Studi doc!
Ne sono orgogliosa perché è una zona di Milano ricca di storie e suggestioni diverse.
Ecco a voi i miei 10 motivi per amare questo quartiere di Milano, e se vi va e credete che ne abbia dimenticato qualcuno, aggiungetene.

 

10 MOTIVI PER AMARE CITTÀ STUDI

#1. Attraversata da parchi e giardini

È verde….ci sono tanti parchi facilmente raggiungibili anche con i mezzi e giardini pubblici, oltre a tutta una serie di condomini e villette con giardini privati.

#2. Caratterizzata da diverse generazioni

giardini piazza leonardo www.z3xmi.it
Vi convivono generazioni diverse a stretto contatto. Di giorno è letteralmente invasa, soprattutto d’estate e in primavera, dagli studenti. È bello vederli stesi sui prati di piazza Leonardo da Vinci a studiare, rilassarsi, mangiare. Durante la giornata i pensionati la percorrono, magari lamentandosi che qualcosa non va, ma ci sono. La sera è tranquilla, si riposa.

#3. Il motivo del suo nome

Citta_studi_1930
Citta_studi_1930

Non a caso si chiama Città Studi: il Politecnico e tutte le facoltà scientifiche abitano edifici storici e moderni.

#4. Tradizione e innovazione coesistono

Ci sono una varietà di vecchie botteghe, negozi e negozietti, trendy e non solo, tanti ristoranti e locali, le gallerie d’arte sono delle chicche da scoprire.

#5. Vivacità

È una zona della città viva, rispecchia e contraddistingue un’anima di Milano, riservata ma operosa, dinamica e tranquilla.

#6. Il nuovo design

Durante il salone del mobile la zona Ventura-Lambrate, ai confini di città studi, è il luogo più interessante della manifestazione, questo grazie a editori illuminati che ne hanno fatto già anni fa, insieme a galleristi, il loro quartier generale.

Luigi Lorenzo Secchi, Piscina Romano, via Ampere 20 - Ph. Modalitademode
Luigi Lorenzo Secchi, Piscina Romano, via Ampère 20 – Ph. Modalitademode

#7. Curiosità

cremlino

Invoglia a scoprirla, cercando i suoi luoghi verdi, angoli e scorci inattesi. Penso per primo al “Cremlino”. In piazza Leonardo da Vinci angolo via Colombo, si trova un edificio bizzarro, simile al Cremlino. Venne così definito dal mitico prof. Drugman, docente di Storia e Museografia alla facoltà di Architettura del Politecnico.

#8. Senso di appartenenza

Qui i locali resistono nel tempo e si migliorano, c’è una radice storica e di appartenenza forte. Penso al Pub Matricola e al birrificio di Lambrate.

#9. Architettura da scoprire

È un bel quartiere residenziale tranquillo ma vivace.

#10. La posizione privilegiata

Ci sono molti mezzi pubblici (metro, bus, tram) che collegano a tutta la città e in 15 minuti a piedi si è in pieno centro.

MICHELA TARTAGLINO MAZZUCCHELLI

Articolo originale del 12 marzo 2016

🔴 Via libera dal Governo: dal 3 giugno si potrà VIAGGIARE in tutta Italia

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Credit: tgtourism.tv

Mercoledì 3 giugno si riaprono i confini tra le regioni italiane. Questa la decisione del governo dopo la consultazione con le regioni. Si tratta di una decisione fino all’ultimo in discussione. Tra le alternative c’erano infatti un nuovo rinvio di un’altra settimana oppure la riapertura solo per alcune regioni, escludendo in particolare la Lombardia che il 29 maggio conta ancora due terzi dei contagi totali giornalieri nazionali.

L’annuncio è del ministro Roberto Speranza: «Il Decreto legge vigente prevede dal 3 giugno spostamenti infraregionali. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva».

Ai governatori viene lasciata la possibilità di prendere misure restrittive, ad esempio la quarantena per chi arriva, ma senza poter mettere vincoli alle possibilità di spostamento. 

Ora la prossima frontiera sarà quella con i paesi stranieri. Al momento la data più probabile per la riapertura è il 15 giugno. 

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🔴 Dal Comune SOLDI ai milanesi: fino a 3mila euro per gli scooter, 6mila per le auto. La tabella con tutti gli incentivi

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Credit: insella.it

Piano di contributi per acquistare scooter, auto, moto e biciclette. Il Comune di Milano ha varato “un piano di contributi per privati e imprese che vogliano sostituire o acquistare nuovi veicoli a basso impatto ambientale allo scopo di aiutare i cittadini a migliorare il parco auto e moto circolante in città, contenere le immissioni inquinanti e la congestione”.

“La decisione risponde anche alla necessità di mettere a disposizione dei cittadini forme di mobilità alternative all’utilizzo del trasporto pubblico, oggi penalizzato dalla necessità di mantenere il distanziamento fisico tra le persone anche su tram, bus e metropolitane a causa dell’epidemia Covid-19 in corso”. 

Possono accedervi tutti i cittadini maggiorenni, senza limitazioni ISEE, compresi: micro, piccole e medie imprese, ai lavoratori autonomi titolari di partita Iva residenti a Milano, a Enti del terzo settore e alle imprese artigiane non milanesi purché titolari di licenza per l’esercizio dell’attività di vendita su aree pubbliche rilasciata dal Comune di Milano.

Gli incentivi: fino a 3mila euro per gli scooter, 6mila per le auto

La possibilità per i privati di ottenere un contributo fino a 1.800 euro per l’acquisto di scooter e 1.500 euro per bici ibridi o elettriche, senza obbligo di rottamazione. Il contributo per lo scooter passa a 3 mila euro in caso di rottamazione o per chi non possiede un veicolo da almeno quattro mesi.

“Per accedere ai contributi per l’acquisto di autoveicoli ibridi, elettrici, bifuel, benzina euro 6 i privati dovranno contestualmente provvedere alla radiazione per demolizione di un veicolo per il trasporto persone nello specifico con alimentazione benzina fino a euro 2 incluso o diesel fino a euro 5 incluso. I contributi arrivano a 6 mila euro per l’acquisto di un’auto ibrida”.

E ancora: “Per quanto riguarda le imprese sarà possibile accedere alle agevolazioni per acquistare fino a cinque veicoli commerciali o veicoli per il trasporto delle persone, dal furgoncino fino all’autocarro e dall’autovettura al pullman, diesel euro VI solo per i camion e i pullman, benzina euro 6, Gpl, metano, ibrido e elettrico. Per esempio in caso di sostituzione di un furgone il contributo è tra i 6,6 mila e i 16.200 euro a seconda della categoria e in caso di camion il contributo arriva fino a 21 mila euro. Sono inoltre previsti dei contributi per l’acquisto di scooter e cargobike ad alimentazione ibrida o elettrica”.

“I contributi saranno disponibili a partire dalla pubblicazione del bando sul sito del Comune nelle prossime settimane e fino all’esaurimento dei fondi disponibili ma comunque non oltre il 30 novembre 2020. Sarà possibile presentare domanda per l’acquisto di veicoli effettuati a partire dallo scorso 4 maggio. Tutti gli incentivi saranno erogati una volta sola per un solo veicolo nel caso dei richiedenti privati e una volta sola fino a cinque veicoli a scelta per ogni impresa”. 

La tabella coi contributi

 

Tipologia di veicolo Importo massimo erogato Importo contributo Obbligo di rottamazione
Auto elettrica 9.600,00 € contributo pari al 60% del costo totale (esclusi Iva e messa in strada)
Auto Ibrida (benzina/elettrico – diesel/elettrico) 6.000,00 € contributo pari al 60% del costo totale (esclusi Iva e messa in strada)
Auto metano, benzina/metano 5.000,00 € contributo pari al 50% del costo totale (esclusi Iva e messa in strada)
Auto Gpl, benzina/Gpl 5.000,00 € contributo pari al 50% del costo totale (esclusi Iva e messa in strada)
Auto benzina Euro 6 4.000,00 € contributo pari al 50% del costo totale (esclusi Iva e messa in strada)
Moto/scooter elettrica o ibrida 3.000,00 € contributo pari al 55% del costo totale (esclusi Iva e messa in strada) Sì (Oppure non possedere un veicolo da almeno 4 mesi dalla data di pubblicazione del bando)
Moto/scooter elettrica o ibrida 1.800,00 € contributo pari al 40% del costo totale (esclusi Iva e messa in strada) No
E-bike o e-cargobike 1.500,00 € contributo pari al 60% del costo totale (Iva esclusa) Np
 
Fonte: Milano Today
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🔴 Dati 29 maggio. LOMBARDIA: 38 decessi nelle ultime 24 ore, in calo i contagi (+354), al 68% del totale Italia. L’indice positivi/tamponi stabile al 2,5%

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Foto: Andrea Cherchi (c)

29 maggio 2020. Lombardia sempre rilevante in Italia, con il 43% di decessi giornalieri (+38) e il 68% dei nuovi contagi (+354). Milano è stabile, così come l’indice positivi/tamponi. Nel mondo vicina agli zero morti da due giorni la Spagna. Superata la soglia dei 16.000 morti in Lombardia.  

In calo i contagi giornalieri a +354 dai +382 di ieri, anche se aumentano al 68% del totale nazionale (ieri erano al 65%). Rimane stabile l’indice positivi/tamponi al 2,5%, lo stesso di ieri, con i tamponi che passano da 15.507 a 14.708. 

Crescono i decessi, nelle ultime 24 ore si sono avuti 38 morti (dai 20 di ieri), la Lombardia risale al 43% del totale nazionale. Il numero totale dei decessi in Regione ha superato i 16.000 (16.012). 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Crescono di 82 i ricoverati (ieri erano scesi di 156). In terapia intensiva si rimane invariati (ieri erano stati -2), per un totale di 173 persone ancora in cura. I guariti aumentano di +546 (dai +1.797 di ieri). 

Situazione delle province. Restano tre le province sopra i 50 nuovi casi: Milano, Brescia (+71) e Bergamo (+58). Milano è in linea con ieri: +74 nella città metropolitana da +76, in città 32 nuovi casi da 39. Sotto quota 10 ci sono tre province (come ieri): Sondrio, Mantova e Lecco. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I morti restano sotto quota 100, anche se salgono a 87 dai 70 di ieri e dai 117 di mercoledì. Scendono i contagi a +516 dai +593 di ieri. Altre 2.240 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 3.503). 14 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -16).

Mondo. Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore risultano gli USA (+1.158), seguiti dal Messico (+447) e UK (+377). Sopra i 100 decessi ci sono anche Russia (232), India (245) e Brasile (248). Tra i Paesi che sembrano stiano uscendo ci sono Germania (+7) e Spagna (+2). Per numero totale di morti, primi gli USA (103 mila), poi UK (37,8 mila) e Italia (33,1 mila). Il Brasile al sesto posto incalza Spagna e Francia. 
Per contagi giornalieri primi gli USA (+20.304) davanti alla Russia (+8.572), che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 300.000 nelle ultime 24 ore (supera i 10 milioni di tamponi totali). Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 77 mila positivi, seguono Brasile (con 438 mila) e Russia con 387 mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto. 

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)***
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
Totale: 88.537

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
Totale: 16.012

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)***
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
Totale: 22.982

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)***
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
Totale: 9.750

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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LOCKDOWN ECONOMICO per Milano: nella ripartenza la capitale morale rischia di trovarsi in FUORIGIOCO

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Credits: Andrea Cherchi - Palazzo Unicredit

Milano è stata l’epicentro dell’epidemia in occidente, la prima metropoli europea ad essere stata colpita dalla diffusione del virus. Ora rischia di diventare anche la prima metropoli a venire colpita dai danni economici, amplificata da quelli d’immagine di essere considerata centro dell’area infetta. La città che vanta il più grande residuo fiscale al mondo, che da sempre finanzia lo Stato italiano, per la prima volta nella storia della Repubblica si trova nel bisogno. Riuscirà la capitale morale a salvarsi dal baratro?

Leggi anche: Milano riceve dallo Stato l’1% di quanto versa: 450 milioni a fronte di oltre 40 miliardi di tasse

LOCKDOWN ECONOMICO per Milano: nella ripartenza la capitale morale rischia di trovarsi in FUORIGIOCO

# “Milano rischia la macelleria sociale

L’assessore al bilancio milanese illustra la situazione economica di Palazzo Marino: “Sapendo di avere un ammanco di 500-550 milioni di euro causato da questi mesi di lockdown, che i soldi del governo promessi sono 200 milioni, cui possiamo aggiungere un avanzo del Comune di 130 milioni, tirate le somme vuol dire che ci sono 220 milioni di disavanzo“. Il risultato è che il Comune dovrà “tagliare delle spese e tagliare la spesa corrente di Milano per recuperare questi 220 milioni vuol dire fare macelleria sociale. Politicamente insostenibile”.

Il bilancio del Comune rischia di saltare: mancheranno 294 milioni di euro di introiti dai biglietti del trasporto pubblico, gli incassi dei musei quali Brera, il Cenacolo, il Museo della Scienza e della Tecnologia, la Triennale. A questo si aggiunge un mercato immobiliare crollato del 50%, secondo l’ordine dei notai, l’unico mercato immobiliare ancora attivo in Italia. L’ufficio studi di Assolombarda ha registrato la caduta verticale della fiducia dei consumatori a marzo sui livelli più bassi della primavera 2013 con altri 121 mila occupati in meno rispetto allo stesso mese del 2019, crescono invece del 13% le ore autorizzate di cassa integrazione, un crollo dell’attività produttiva del -35% a marzo, su base annua, e del -45% ad aprile. Nessun indicatore è positivo e anche lo stesso sindaco Sala prevede un raddoppio della disoccupazione in città dal 6 al 12 per cento. 

# Il danno d’immagine: “Milano è la Wuhan d’Europa”

Il professor Marco Percoco afferma che “Milano è certamente importante per il Paese ma io non credo sia la locomotiva d’Italia. Fino agli anni ’80 era la piazza finanziaria d’Italia oggi ha perso questo ruolo perché ci si può quotare altrove, a Francoforte come a Zurigo. E quindi deve competere con altre città europee. È attraente non solo per i giovani meridionali e cominciava ad esserlo anche per gli stranieri”. L’arrivo del Covid-19 ha di fatto trasformato Milano nella Wuhan d’Europa causando un danno d’immagine che “può essere un grosso problema che inceppa il meccanismo virtuoso di una città che offre davvero alle persone la possibilità di realizzarsi come in nessun altro posto“.

Per ripartire la città deve offrire per lo meno degli standard elevati di sicurezza sanitaria. «E comunicarlo. Perché non avendo innovazione tecnologica da offrire, ad esempio, o una piazza finanziaria insuperabile, la città per tornare ad essere attrattiva deve compensare in qualche modo: o attraverso salari più alti e prezzi delle case più basse o con una qualità della vita ben superiore di quella attuale. Penso ai servizi pubblici, alle periferie e all’area metropolitana. Pensare di far ripartire Milano con gli interventi sulle piste ciclabili e l’aumento di monopattini, è semplicemente follia, serve solo agli abitanti del centro. Mentre ridurre il trasporto pubblico vuol dire far ricadere sulle spalle dei più poveri i costi sociali della riapertura. E questa rischia di essere una bomba ad orologeria per la coesione sociale».

Fonte: dagospia.com

# Ogni anno Milano ha dato allo Stato oltre 40 miliardi di euro, ora tocca allo Stato ricambiare

Quando Milano gira al massimo e produce ricchezza tutto il Paese ne trae beneficio sia a livello di immagine e di indotto per gli investimenti sia di tasse e tributi versati dalla città al governo che poi le redistribuisce nel resto d’Italia. La metropoli lombarda a fronte di un residuo fiscale di 40 miliardi di euro riceve indietro solamente l’1% ovvero 450 milioni di euro, la forbice è ancora più evidente se tiene conto di quanto PIL viene prodotto nell’area metropolitana ovvero 312 miliardi che portano il residuo fiscale a 156 miliardi di euro. 

Milano era sulla cresta dell’onda prima che si presentasse il Coronavirus, anche se non ai massimi di Expo, aveva da pochi mesi conquistato le Olimpiadi invernali 2026, macinava record di turisti e risultava prima nella classifica europea delle città per investimenti immobiliari del prossimo decennio, l’unica realtà funzionante in Italia. Di colpo il blocco totale, prima lo stop del turismo, poi la cancellazione dell’evento per antonomasia “Il Salone del Mobile” e a cascata la riduzione all’osso dell’economia e degli spostamenti in città. A fronte di questo scenario il Governo ha destinato solo un anticipo del Fondo di solidarietà degli enti locali e un contributo da destinare ai pasti dei più bisognosi non commisurato né alla popolazione né al Pil Procapite: di fatto le straordinarie risorse versate ogni anno dalla città all’Italia non sono servite a garantire una riconoscenza tale da ristorare con aiuti straordinari la capitale economica.

Leggi anche: Milano tra DUE FUOCHI: Regione e Governo uniti per togliere risorse alla città

# Rimanere succubi di Regione e Stato: un errore che può costare molto caro

Milano rischia di trovarsi nella spiacevole situazione di chiedere l’elemosina allo Stato per la sua sopravvivenza, a dover ricevere aiuti per ripianare i suoi buchi di bilancio perché il lockdown economico qui ha colpito più che altrove. Il Comune di Milano ha da tempo intrapreso un percorso di riduzione del debito, attratto investimenti esteri consistenti, fatto azioni di marketing importanti, ma non ha avuto il coraggio di porre in essere l’unica richiesta che l’avrebbe messa alla pari delle altre metropoli internazionali e, soprattutto, le avrebbe consentito di affrontare efficacemente l’emergenza sanitaria e soprattutto economica, senza dipendere dalla Regione e dallo Stato: non ha chiesto di essere autonoma, un diritto riconosciuto dall’articolo 132 della Costituzione. 

A più riprese infatti il Sindaco Sala si è espresso contro l’ipotesi di Milano Città Stato, ossia di dotare Milano dell’autonomia di una regione, rappresentando probabilmente l’unico caso al mondo di sindaco che si oppone all’aumento di poteri e di risorse per la città che amministra. Opposizione ribadita anche durante l’emergenza Covid. 

Leggi anche: Sala: no a Milano città stato

La richiesta di questo sito non deriva da una volontà di supremazia egotica ma al contrario, nasce dalla considerazione che quello che caratterizza tutte le metropoli internazionali, le più efficienti e floride è che sono tutte delle città-stato: aperte al mondo e autonome nella propria gestione. Rinunciando a uno status di autonomia, Milano si trova a dipendere dalla Regione Lombardia che con i suoi quasi 11 milioni di abitanti, il doppio della seconda regione più popolata, rappresenta di fatto uno stato centralista all’interno di uno stato centralista. E Milano, con i suoi miseri poteri di comune ordinario, risulta la città più penalizzata, all’interno di un doppio stato iperburocratizzato.  Senza contare l’ulteriore organo intermedio della Città Metropolitana.

Milano potrebbe diventare una Regione a sé stante per governare con un unico ente tutta l’area metropolitana. In questo modo, attivando l’articolo 132 della Costituzione Italiana, si potrebbe separare la Regione Milano con 4 milioni di abitanti dalla Regione Lombardia con 6 milioni di abitanti e si avrebbero le due aree più produttive d’Italia gestite in base alle loro caratteristiche peculiari, incentivando una sana competizione e collaborazione utile a tutta l’Italia. Milano avrebbe quindi un rapporto diretto con il governo centrale e l’accesso ai fondi europei, potrebbe ad esempio puntare a diventare città leader nella sperimentazione di sistemi per la lotta all’inquinamento o creare un nuovo modello sanitario per affrontare al meglio le prossime epidemie. 

Invece oggi Milano rischia di crollare a causa dell’inconsistenza politica e del groviglio di poteri in cui si trova. Riteniamo che questo sia il grave peccato di questa amministrazione nei confronti dei suoi cittadini: aver ritenuto superfluo dare ai milanesi la libertà di potersi governare al meglio. Un peccato che nell’emergenza sanitaria Milano ha pagato a caro prezzo. E che ora, nella gestione del “dopo”, rischia di pagare ancora più caro. 

Leggi anche: Carrozzone LOMBARDIA: la regione va divisa in due

FABIO MARCOMIN

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Prove di riapertura: I PIANI SANITARI dei Paesi che stanno ripartendo (senza affidarsi solo ai cittadini)

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Credits: ansa.it - Tamponi drive-through

L’Italia è “ripartita” il 4 maggio, ma stiamo continuando a navigare a vista, per non dire alla cieca. Manca un piano sanitario concreto che applichi in maniera coerente la strategia delle tre T – testare, trattare e tracciare – e ci permetta di affrontare la fase di convivenza con il virus in maniera sicura. Nel frattempo, ci si affida alla responsabilità individuale e si cercano nuovi capri espiatori per giustificare le mancanze delle istituzioni.

Parallelamente all’Italia, anche i governi di molti paesi Europei stanno cominciando ad allentare le misure restrittive e a presentare ai loro cittadini dei piani per un progressivo ritorno a una parvenza di normalità. Vediamo quindi quali sono i Paesi che stanno avviando dei programmi sanitari efficaci e coerenti e le iniziative adottate per realizzare concretamente la strategia delle tre T.

Prove di riapertura: i piani sanitari dei Paesi che stanno ripartendo (senza affidarsi solo ai cittadini)

# Regno Unito: strategia delle 3T, investigatori anti-covid e app tracciamento

Dopo gli sbandamenti iniziali e il repentino cambio di rotta sull’immunità di gregge, il Regno Unito ha deciso di puntare sulla strategia delle tre T per uscire dal lockdown e riaprire in sicurezza.

Come primo passo, il governo inglese ha avviato un massiccio piano per potenziare la capacità di fare tamponi e ad oggi nel Regno Unito si effettuano circa 80.000 tamponi al giorno. La richiesta per il tampone viene fatta direttamente sul sito del NHS e il kit per il prelievo di muco viene inviato direttamente a casa o in alternativa ci si reca presso un apposito centro drive-through, dove il prelievo è eseguito direttamente dal finestrino.

A supporto della app per tracciare i positivi, il governo ha inoltre deciso di avviare un sistema di tracciamento manuale e ha già assunto 21.000 “traccianti”, dei veri e propri investigatori anti-Covid con il compito di intervistare le persone risultate positive per ricostruire i loro movimenti e i loro contatti, che a sua volta dovranno essere messi in isolamento e testati. Per un contact tracing efficace, infatti, la tecnologia da sola non basta. La app è veloce e riesce ad elaborare molti dati ma ha tre grossi limiti: la sua efficacia dipende da quante persone la utilizzano, gli asintomatici non sono testati e quindi non sono “positivi” ufficiali che fanno scattare il tracing e infine non prevede un controllo per verificare che tutti coloro che hanno incontrato positivi e ricevuto l’alert si mettano in quarantena. Il tracciamento umano è pertanto essenziale per completare e supportare l’azione della app ed inoltre ha una funzione psicologica importante, in quanto fa sentire le persone monitorate e le rassicura.

Infine il governo inglese ha anche deciso di avviare anche uno ampio studio epidemiologico per verificare e tracciare la diffusione del virus nel Paese. Lo studio dovrebbe reclutare fino a 300.000 volontari in tutto il Paese, che saranno seguiti regolarmente per un anno, effettuando sia il tampone che il test degli anticorpi. Questo consentirà di capire dove le persone si sono contagiate maggiormente e permetterà pertanto di adottare delle politiche mirate per ridurre il rischio di contagio.

# In Francia 700.000 tamponi al giorno, app e squadre per isolare persone positive

Anche la Francia è ripartita l’11 maggio con un piano improntato all’insegna delle tre T.

Nel presentare la fase due al Parlamento, il primo ministro Edouard Philippe aveva annunciato di voler raggiungere l’obiettivo di 700mila tamponi a settimana e di voler testare tutte le persone che hanno avuto un contatto con dei positivi. Per rendere questo piano effettivo, il governo francese ha messo a disposizione un nuovo strumento online (https://sante.fr/) dove gli utenti possono digitare la propria area o codice postale e trovare il laboratorio più vicino a loro dove fare il tampone. In caso di sintomi di Covid-19, i cittadini francesi sono invitati a consultare tempestivamente il loro medico di famiglia per farsi prescrivere il tampone, dopodiché si devono recare in uno dei laboratori autorizzati per fare il test ed isolarsi in attesa del risultato. In una conferenza stampa del 19 maggio, Jerome Salomon, il direttore della salute francese, ha ricordato ai cittadini l’importanza dei test di massa per identificare i nuovi casi il più rapidamente possibile e rintracciare i loro contatti. Dobbiamo spezzare la catena di trasmissione” ha ribadito Salomon “ogni cittadino deve prestare attenzione ai possibili sintomi di Covid-19, fare il test in caso di dubbi ed isolarsi in attesa del risultato. Come ricordato anche dal primo ministro francese, l’obiettivo finale è isolare precocemente tutti i portatori del virus. L’isolamento non è una punizione, ma una protezione che si fonda sul senso civico di tutti i cittadini.

Sul fronte del contact tracing, anche la Francia ha deciso di affiancare alla app il tracciamento manuale e dopo le prime sperimentazioni a Parigi il governo punta a reclutare delle vere e proprie squadre, le “brigades d’enquêteurs”, che avranno il compito di identificare tutte le persone entrate in contatto con i positivi al Covid-19 per testarle e metterle l’isolamento nell’attesa del risultato.

# Germania la prima nazione a Testare, Tracciare e Trattare

La Germania ha applicato fin da subito una strategia di test e tracciamento dei positivi molto aggressiva che le ha consentito di mantenere sotto controllo la diffusione del virus.

Il sistema sanitario tedesco ha una capacità produttiva di 700 mila test a settimana, che vengono prescritti dal medico di base ed effettuati a domicilio oppure in appositi centri drive-though. Anche sul tracciamento dei contagi la Germania ha fatto da apripista ed è stata una “pioniera” nello studio dei meccanismi di propagazione del virus. Quando i primi casi tedeschi si sono verificati in un’azienda bavarese, la Webasto, e nella cittadina tedesca di Heinsber, i medici e gli epidemiologi tedeschi si sono mossi molto velocemente per ricostruire e interrompere la catena dei contagi, riuscendo cosi ad arginare efficacemente la diffusione del virus.

Per affrontare in sicurezza la fase di riapertura, il governo federale tedesco si è posto l’obiettivo di reclutare 20mila addetti per il tracciamento dei contagi e punta ad avere almeno 20 tracciatori ogni 100mila abitanti. Inoltre la Germania ha un piano di formazione specifico e un protocollo ben definito per effettuare il tracciamento dei positivi. Il personale che si occupa del contact tracing è formato da medici, impiegati e gestori del sistema informatico e i metodi impiegati sono quelli tradizionali dell’intervista telefonica ai positivi e ai potenzialmente contagiati. Una volta accertata la positività, il malato viene “intervistato” per ricostruire in maniera più dettagliata possibile tutti i contatti di oltre 15 minuti avuti nei due giorni precedenti l’insorgere dei sintomi. Ognuna di queste persone viene contattata e sottoposta ad una quarantena di quindici giorni, durante i quali deve anche compilare un diario dei sintomi clinici e annotare tutti gli incontri eventualmente avuti. Se il potenziale contagiato risulta positivo e ha avuto dei contatti prima o durante la quarantena, il ciclo di indagine ricomincia nuovamente.

# Spagna a rilento, segue le strategie adottate dagli altri Paesi

Agli inizi dell’epidemia, la Spagna è risultata abbastanza impreparata in termini di capacità di test e tracciamento dei contagi. Ai primi di aprile, infatti, i test effettuati in Spagna erano pari a circa 2.5-3 test per caso positivo, una percentuale molto bassa se paragonata a quella di tutte le altre nazioni europee, Italia compresa.

In vista della riapertura, il governo spagnolo ha annunciato un ambizioso piano per portare rapidamente la capacità di fare tamponi da 200,000 a 700.000 test COVID-19 a settimana. Inoltre, a differenza dell’Italia, la Spagna ha condotto un ampio studio epidemiologico con i test sierologici per valutare la portata e la diffusione del contagio e prendere delle decisioni “informate” sull’allentamento delle misure di confinamento. I risultati preliminari di questo studio, condotto dall’ Istituto di sanità pubblica Carlos III su circa 70.000 partecipanti, indicano che solo il 5% degli spagnoli è stato infettato dal coronavirus e mostrano delle differenze geografiche significative tra le regioni. Infatti in alcune regioni, come quella di Madrid, la percentuale di positivi supera il 10% mentre in altre zone, come le isole Canarie, la percentuale di infettati è inferiore al 2%.

Per quanto riguarda il tracciamento dei positivi, anche la Spagna, in attesa dal lancio della app previsto per i primi di giugno, ha reclutato 2 mila “investigatori covid”, a fronte comunque dei 9mila che servirebbero per poter fare un contact tracing efficiente su tutto il territorio nazionale.

Fonti:
Ruffo (Sissa), non solo app, serve strategia 3T
France urges public to get coronavirus tests
Antibody study shows just 5% of Spaniards have contracted the coronavirus
Escasez de rastreadores y disparidad de estrategias, pese a que son vitales en la desescalada

LAURA COSTANTIN


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