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Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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Sono passati più di tre mesi dall’inizio dell’emergenza Covid. In questo tempo noi lombardi quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto, e forse anche di più. Siamo stati chiusi in casa per due mesi. Abbiamo subito ogni tipo di restrizione alle nostre libertà, spesso di tipo peggiore rispetto agli altri paesi europei. Abbiamo perso tempo, libertà e denaro. Ora abbiamo davanti solo grande incertezza. Cari governanti, chiediamo anche a voi qualcosa: di risponderci a queste cinque domande. Abbiate la responsabilità di farlo. 

Covid: Le 5 domande di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

#1 CHI SI STA AMMALANDO? A oltre tre mesi dall’inizio della pandemia chi si sta ammalando? Dove si stanno originando i nuovi contagi? Nelle RSA? In famiglia? In strada?

#2 CHI STA MORENDO? I morti di queste ultime settimane: che caratteristiche hanno? Quanti erano in terapia intensiva? Che età hanno? Quanti erano senza altre patologie?

#3 DOVE E’ STATO CONTAGIATO CHI STA MORENDO? I morti di queste ultime settimane dove sono stati contagiati? In che percentuale provengono dalle RSA?

#4 COM’E’ POSSIBILE CHE IL 30% DEI DEGENTI DELLE RSA SIA ANCORA POSITIVO AL COVID? L’assessore Gallera ha dichiarato che il 30% dei degenti delle RSA sono positivi al Covid (mentre in Veneto Zaia ha dichiarato che sono il 6%): come è possibile una percentuale così alta proprio nei luoghi che dovevano essere più protetti? Quanti di questo 30% sono ospedalizzati? Cosa si sta facendo per evitare che questo 30% porti ad avere nuovi morti e nuovi contagi nelle case di riposo?

#5 PERCHE’ NON C’E’ ANCORA UNA STRATEGIA PER IDENTIFICARE E ISOLARE I CONTAGIATI? Perchè a tre mesi dall’inizio della pandemia ancora non esiste una strategia di test/tamponi a tappeto, tracciamento e trattamento per individuare e isolare i contagiati? Perchè invece di identificare chi è contagiato si insiste a trattare indiscriminatamente come un potenziale pericolo di contagio tutti i cittadini (che non sanno se sono positivi, negativi o se hanno gli anticorpi)?

Appena riceveremo queste risposte provvederemo a rendervele note. 

Leggi anche: 
🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

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Se il virus è lo stesso, perché le RESTRIZIONI da noi sono peggio che negli altri paesi?

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Spiaggia di Tel Aviv, 25 maggio 2020

Dopo il lockdown più duro e più lungo al mondo, in Italia si insiste sulla linea della massima fermezza contro i suoi cittadini e imprese. E questo mentre i casi di maggior successo, come Corea del Sud, Germania o Islanda, puntano invece sul riconoscere e isolare i contagiati, lasciando invece liberi i cittadini.

I settori più importanti del nostro paese quali ristorazione, turismo e aviazione soffriranno ancora di più per le regole imposte sul distanziamento sociale e sull’utilizzo delle mascherine che limiteranno il numero di persone che si sposteranno. 

La domanda è: visto che il virus è lo stesso, non si potrebbero applicare regole internazionali e garantire restrizioni omogenee per tutti i cittadini, in modo da non penalizzare ancora di più il nostro Paese? 

 

Credits: expansion.com – Le coordinate della tragedia: l’Italia peggiore al mondo per perdita di vite e danni all’economia

Se il virus è lo stesso, perché le RESTRIZIONI da noi sono peggio che negli altri paesi?

Immaginiamo una persona in Europa. Molte delle cose che le sono permesse di fare in quasi tutti i paesi europei, in Italia e, in particolare, in Lombardia sarebbe soggetta a rischio di multa e di disapprovazione sociale. Vediamo tre esempi. 

#1 In Italia voli aerei con posti limitati, per il resto d’Europa sono sufficienti le mascherine

Nell’Unione europea l’Italia è una delle poche a imporre l’obbligo di indossare la mascherina per tutta la durata del volo e il rispetto della distanza di un metro tra i passeggeri, lasciando quindi il posto centrale vuoto o addirittura saltando una fila. Con questo metodo in un aereo potrebbero salire non più di 20-22 persone contro i 186-189 sedili. Il virologo Fabrizio Pregliasco, interpellato dall’AdnKronos, sottolinea che “un certo rischio c’è nelle due file davanti e nelle due dietro” rispetto al sedile della persona contagiosa. Per la maggior parte di Paesi europei è invece sufficiente l’uso della mascherina, per cui negli aerei non vengono fatte rispettare le distanze di sicurezza.  A causa delle regole di distanziamento, le compagnie aeree non volano nel nostro Paese e solo la Lombardia è passata dal traffico passeggeri giornaliero di 80.000 a 500 persone soltanto, mentre altrove il traffico aereo non è crollato con la stessa intensità, come si può vedere nell’immagine che mostra i voli nei paesi europei:

Traffico aereo 6 maggio 2020

#2 Nelle spiagge europee nessun obbligo di mascherine, mentre in Italia si rischia di far morire i bagnanti

Il resto del mondo sta riprendendo una vita normale. Nel video la situazione in Israele: il 26 maggio, in spiaggia, nessuna traccia di mascherine o di distanziamento sociale, in un paese che, come tanti a differenza dell’Italia, ha concentrato i suoi sforzi a isolare i contagiati e a mettere in sicurezza i soggetti più a rischio, ossia gli anziani malati.

Le Isole Baleari spagnole lavoreranno bilateralmente con la Germania e altri paesi “essenziali” per riavviare i voli turistici verso l’arcipelago ha detto al parlamento regionale la presidente Francina Armengol. “Dobbiamo essere in grado di ristabilire l’attività prima di chiunque altro, perché dipendiamo dal turismo più di qualsiasi altro territorio spagnolo“, ha auspicato. Oltre alla richiesta anticipata al consiglio sanitario per aprire anticipatamente già tra dieci giorni, il piano di riapertura prevede misure di distanziamento sociale, controllo degli ingressi e delle uscire, operazioni di aerazione e disinfezione ma nessun obbligo di mascherina per recarsi in spiaggia.

Il direttore dell’Istituto di sanità pubblica croato, Krunoslav Capak, ha detto che non verranno imposti divieti nelle spiagge ma esclusivamente precauzioni, con “vigili, bagnini, autorità locali e albergatori che dovranno assicurarsi che lettini e teli non siano troppo vicini fra loro, perché il virus sarà ancora presente”. 

Fonte: europa.today.it

In Italia invece è ancora caos. Anche sulle spiagge si applicheranno restrizioni che non hanno eguali al mondo. Si dovrà andare al mare con la mascherina, dall’arrivo fino all’ombrellone e con quattro metri di distanza tra ogni fila e quattro metri e mezzo di distanza tra quelli della stessa fila, inoltre l’accesso sarà contingentato con percorsi di entrata in spiaggia e di uscita distinti, tavoli dei ristoranti e dei bar distanziati di almeno un metro tra i clienti. Saranno vietati giochi per bambini e bagni nelle piscine. E per le spiagge libere si adotteranno sistemi di prenotazione e di contingentamento. 

A rischio anche la vita dei bagnanti, in caso di annegamento per il soccorso dovrà essere privilegiato la valutazione del respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza ventilazioni polmonari a bocca, al massimo le sole manovre di compressioni.

#3 Distanziamento e regole di sanificazione in bar e ristoranti: difficoltà per gli esercenti 

I ricercatori dell’Inail e dell’Istituto superiore di sanità, hanno stilato le raccomandazioni nell’ambito del Comitato tecnico scientifico, che stabiliscono le regole per bar e ristoranti: inizialmente erano previsti quattro metri quadrati la superficie destinata a ciascun cliente con la distanza di due metri tra un tavolo e l’altro poi ridotta a 1 metro, mentre tra commensali quella “sufficiente ad evitare le trasmissione di droplets”. Tutti i clienti dovranno indossare la mascherina all’ingresso e negli spostamenti interni.

Le misure adottate nella maggioranza dei Paesi sono più morbide rispetto alle nostre, con la Lombardia che ha aggiunto l’obbligo delle misurazione delle febbre anche per un caffè, mentre ad esempio in Germania alcuni lander stanno già eliminando tutte le regole imposte. Altra differenza rispetto all’Italia è che nonostante la fisiologica  riduzione dei clienti questa è stata parzialmente compensata dalle cospicue immissioni di liquidità sui conti correnti appena iniziata l’epidemia e dal ridotto lockdown negli Stati in cui è stato attivato. 

I negozi di abbigliamento i vestiti non dovranno essere sanificati, bisognerà provare i vestiti indossando i guanti e avere diversi dispenser, obbligatorio alle casse, mentre i centri commerciali e gli outlet avranno i posti nei parcheggi quasi dimezzati e gli ingressi contingentati e tutte le attività commerciali di abiti, scarpe, profumeria e altri articoli si dovrà prendere il numero di prenotazioni.

Alcuni ristoratori stanno notando che le restrizioni imposte non costituiscono solo un costo, ma anche un crollo di ricavi. In primo luogo per il minor spazio a disposizione lasciato ai tavoli. In secondo perchè l’adozione di misure di contenimento, come i vetri o plexiglas di divisione o i dispositivi di protezione obbligatori per il personale, trasformano i ristoranti in luoghi più simili a sale d’aspetto di ospedali che ad ambiente dove rilassarsi e svagarsi. E questo tiene lontani molti potenziali clienti, senza considerare cosa accadrà con i turisti: quanti saranno felici di ritrovarsi in vacanza in un paese trasformato in ospedale?

Un effetto certo di queste restrizioni così repressive lo si sta già registrando: l’aumento di affari per i siti di ecommerce, in gran parte di proprietà di multinazionali straniere, ai danni dei negozi e degli esercizi di prossimità delle nostre città. Il rischio concreto è che con la chiusura dei negozi le città italiane possano sempre più trasformarsi in dormitori, perdendo anche in qualità della vita e in attrazione per i turisti internazionali. 

Fonti:
Indennizzi per il Coronavirus: MILANO e BERLINO a confronto
HONG KONG SINGAPORE BERLINO: la città stato si rivela lo status ottimale anche in un’emergenza sanitaria

# Proposta: aderire a regole internazionali comuni per garantire restrizioni omogenee per tutti i cittadini 

Il governo sta dimostrando di essere il più sovranista d’Europa, imponendo le regole più stringenti ai suoi cittadini rispetto a quanto viene fatto nel resto d’Europa, aumentando la spesa pubblica senza precedenti, penalizzando fortemente l’export e mettendo limitazione ai movimenti addirittura all’interno del Paese. La scelta di questa strada sembra dettata dalla paura di chi è alla guida dell’esecutivo, trasmessa di conseguenza ai suoi cittadini che eviteranno in gran parte di ritornare a frequentare ristoranti, negozi, spiagge e teatri una volta riaperti a prescindere da tutte le precauzioni da prendere quali divisori, guanti e mascherine.

Lanciamo questa proposta, adeguiamo l’Italia alle normative internazionali per gestire la “Fase 2” e competere ad armi pari con il resto del mondo, evitando di rinchiuderci nei nostri confini, in questo modo:

  • lasciando gli imprenditori liberi di adottare le precauzioni necessarie, attuando le stesse misure in vigore in altri paesi, ad esempio in Germania e Olanda?
  • togliere l’obbligo dell’utilizzo di mascherine all’aperto e nei luoghi di villeggiatura e dell’utilizzo di guanti sui mezzi pubblici e per provare gli abiti nei negozi di abbigliamento, come accade negli altri Paesi europei
  • assegnare la responsabilità dei cittadini, togliendo lo stato di polizia presente dall’inizio del lockdown, lasciandoli liberi di tenere il comportamento considerato da loro più idoneo per la loro salute, esattamente come accade negli altri paesi a nord delle Alpi
  • per chi ha paura di uscire di casa per il contagio nonostante esistano le precauzioni, si può lasciare libera scelta di non recarsi al lavoro in cambio di una decurtazione di un minimo del 20% dello stipendio, anche ai dipendenti pubblici per ripristinare un’eguaglianza con quelli privati che percepiscono la cassa integrazione.

In sintesi, non si può governare una nazione applicando regole da ospedale. Restituiamo un po’ di libertà alla popolazione italiana come fanno nelle altre nazioni, premiando chi vuole lavorare e ripristinando il sano principio delle democrazie liberaldemocratiche che il primo centro di responsabilità deve essere il cittadino, invece che renderlo suddito di un’autorità esterna che gli elimina ogni potere di scelta.

 

FABIO MARCOMIN

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🔴 Dati 27 maggio. LOMBARDIA: salgono morti (+58) e contagi. L’indice positivi/tamponi stabile a 1,7%

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Foto: Paolo Liaci

27 maggio 2020. In rialzo morti e contagi. La città metropolitana di Milano risale sopra i 50 nuovi contagi. Il peso della Lombardia nei risultati del giorno in Italia è del 50% sui decessi, del 65% sui contagi. 

Rialzo dei contagi giornalieri che raddoppiano da +159 di ieri a +384, il 65% dl totale dei contagi in Italia, anche se i positivi del giorno sono in realtà +216 a cui sono stati aggiunti degli arretrati nella zona di Bergamo. Considerando solo il numero di imputazione del giorno l’indice positivi/tamponi si conferma all’1,7% stesso indice di ieri, con i tamponi che passano da 9.176 a 12.503. 

In crescita anche i decessi, nelle ultime 24 ore si sono avuti 58 morti dai 22 di ieri. 1 su due dei morti in Italia sono stati in Lombardia. Il numero totale dei decessi in Regione è ormai prossimo a 16.000. 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Aumentano di 4 i ricoverati dai -99 di ieri. In terapia intensiva si scende di 8 (ieri era stato -13), per un totale di 175 persone ancora in cura. I guariti sono +766. 

Situazione delle province. Milano risale: +68 nella città metropolitana da +38, in città 41 nuovi casi da 14. Sotto quota 10 ci sono quattro province (tre meno di ieri): Mantova, Lecco, Sondrio e Monza e Brianza. 

Italia. I morti risalgono sopra quota 100: sono a +117 dai +78 decessi di ieri. Risalita anche dei contagi a +584 dai +397 di ieri. Altre 2.443 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 2.677). 16 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -20).

Mondo. Forte rialzo della Gran Bretagna che con 412 decessi nelle ultime 24 ore torna al vertice dei paesi più colpiti insieme agli USA e al Messico (501). Sopra i 100 morti insieme all’Italia ci sono anche India e Russia. 
Per contagi giornalieri spicca sempre la Russia (+8.338), che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 200.000 nelle ultime 24 ore (supera i 9,4 milioni di tamponi totali). Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 700 mila positivi, seguono Brasile (con 394mila) e Russia con 370mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto. 

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)***
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
Totale: 87.801 

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
Totale: 15.954

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)***
27/5: +68 (+0,3%)
Totale: 22.832

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)***
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
Totale: 9.679

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

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Salvare la vita delle persone o l’economia? La DOPPIA SCONFITTA dell’Italia con il Covid

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Credits: expansion.com - Le coordinate della tragedia

La rivista Expansion ha pubblicato uno studio dell’economista Luis Huete che analizza l’impatto delle strategie dei vari Paesi nel mondo nell’affrontare la pandemia da Covid-19, stretti nel dilemma se scegliere di salvare le vite o salvare l’economia: l’esito è che era possibile combinare entrambe le cose. La sua conclusione è che i Paesi che hanno scelto il lockdown più stringente, con l’Italia in testa, non sono riuscite a salvare né le vite né l’economia. I paesi nel quadrante di colore rosso, che hanno fallito l’approccio con il Covid, sono Italia e Spagna.

Fonte: Salvar vidas o salvar la economía? Un falso dilema

Salvare la vita delle persone o l’economia? La DOPPIA SCONFITTA dell’Italia con il Covid

# 508 morti per milione di abitanti in Italia e previsione del PIL peggio solo della Grecia (che però ha il tasso di decessi più basso)

L’obiettivo dello studio è riflettere su come quei Paesi che hanno preso le misure in tempo e sono riusciti a controllare la pandemia generando una sorta di circolo virtuoso capace di mitigare i danni alla vita delle persone e nell’economia. Molti Stati hanno optato per il confinamento della popolazione in misura maggiore o minore, causando un rallentamento delle prospettive economiche globali. L’Italia che ha optato per il lockdown più aggressivo ha registrato 508 morti per milione di abitanti, peggio hanno fatto solo Belgio e Spagna ma con dati economici previsionali migliori, mentre il calo previsto del PIL del 9,5% mette il nostro Paese solo dietro la Grecia che però ha registrato un numero di morti per milioni di abitanti poco sopra lo zero.

L’errore di fondo è stato che invece di identificare i contagiati e isolarli in base alla strategia delle 3 T creando strutture ad hoc per impedire che infettassero i loro prossimi, in Italia si è preferito accanirsi indiscriminatamente contro tutti i cittadini, considerandoli di fatto tutti dei potenziali untori. Apportando così limitazioni alle libertà di movimento e alle interazioni sociali che, a distanza di mesi durano ancora oggi, provocando una caduta verticale del PIL per aver ostacolato attività in moltissimi settori. Il fatto invece di aver lasciato circolare il virus dove c’erano le persone più a rischio, ossia anziani malati, nelle RSA e case di riposo senza provvedere a fornire adeguati strumenti di protezione individuali e tamponi ha portato a un tasso di letalità tra i più alti del mondo.  

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

# Solo la Spagna, il paese che ha adottato la strategia più simile all’Italia, raggiunge risultati altrettanto negativi

Tranne la Spagna con un dato peggiore rispetto all’Italia nel numero di morti per milioni di abitanti ma con previsione di perdita del PIL del 8,5%, un punto percentuale sopra l’Italia, anche le altre Nazioni che hanno adottato un lockdown duro sono riuscite a gestire la pandemia e a proteggere l’economia solo leggermente meglio: la Francia, l’Irlanda e il Belgio.

Come mostra il grafico ci sono altri Stati in cui è stato possibile frenare il coronavirus e ridurre al minimo il deterioramento economico come Polonia con 41,3 morti per milione di abitanti e un calo previsto del PIL di solo il 4,3%, così come Austria, Danimarca, Germania o il Portogallo che con 112 morti per milione di abitanti e un calo del PIL del 6,8%. In questo quadrante si trovano anche: Brasile, Canada, Perù, Cile, Colombia, Russia, Corea del Sud, India, Taiwan, Giappone e Cina.

Tra i Paesi che sono riusciti a salvare più vite, senza però essere in grado di fermare la caduta del PIL troviamo: Croazia, Lituania, Cipro, Israele, Ecuador, Nuova Zelanda, Messico, Australia e Grecia, con solo quest’ultima che registrerà un dato economico peggiore dell’Italia anche se di poco avendo però il miglior risultato riguardo il numero di decessi per milioni di abitanti.

L’ultimo quadrante include invece i Paesi che sono riusciti a mettere in salvo l’economia pur riuscendo ad essere meno efficaci nel salvare vite umane, ovvero Olanda, Stati Uniti, Lussemburgo e Svezia, che non ha attuato nessun lockdown, anche se si trovano tutti a ridosso del quadrante delle Nazioni che hanno gestito meglio l’emergenza.

Dopo lo studio del Deep Knwoldege Group riportato da Forbes, che ha relegato l’Italia in fondo a tutte le classifiche sia per la gestione sanitaria che economica della pandemia Covid-19, e quello della JP Morgan che mostrato il fallimento e la dannosità del lockdown su persone e economia, questa analisi di Luis Huete è un’altra analisi che pone in seria discussione la politica messa in atto in Italia che, pur limitando le libertà dei cittadini, non è riuscita a impedire la morte di 33.000 persone.

Leggi anche:
New York Times: “con il Covid-19 il miglior modello è quello SVEDESE”. I 5 punti di una strategia unica al mondo
Il GIAPPONE pone FINE all’EMERGENZA COVID con 830 morti e senza lockdown

Fonti:
El gráfico que condena al Gobierno de Sánchez: el doble fracaso de España en salvar vidas y la economía
Salvar vidas o salvar la economía? Un falso dilema

FABIO MARCOMIN

🔴 Niente più birra e polpette al BAR RATTAZZO: le ordinanze anti-Covid segnano la fine dello storico locale milanese

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Bar Rattazzo

Il Modello Milano comincia a perdere i suoi pezzi migliori, quei locali che hanno fatto dell’aggregazione sociale e della valorizzazione del tempo libero il loro punto di forza. Piero aveva aperto in Porta Ticinese nel 1961, l’attività stava per raggiungere il grande traguardo dei sessant’anni, ma i familiari hanno gettato la spugna, perché nelle condizioni imposte in questo periodo, in cui stare insieme è diventato pericoloso e si è quasi costretti a fare gli sceriffi per evitare multe salatissime, non ha senso andare avanti.

Così si legge sulla pagina Facebook:

“Comunichiamo che il Bar Rattazzo non riaprirà definitivamente, mai più. Il Covid-19 con le chiusure e le ordinanze non ci consente più di ripartire”.

Non lascia speranza a un ripensamento il messaggio, duro e potente come un pugno nello stomaco. E se ci fosse stato Piero, lui che avrebbe fatto? I suoi eredi non hanno dubbi:

“Piero non c’è più, purtroppo o per fortuna, perchè in un periodo come questo il suo animo non avrebbe retto! E il bar senza di lui ha perso definitivamente la sua anima…ci spiace, il dolore è soprattutto nostro. Però bisogna capire quando è il momento di lasciar andare quello che di materiale ci lega alle persone che abbiamo ed ameremo per sempre”.

I clienti storici porteranno nel cuore il ricordo delle mitiche polpette di Piero, che accompagnavano il bicchiere di vino fin dagli Anni Settanta. Nel 2016 perfino la BBC gli aveva dedicato un servizio, ribattezzandolo come “il santo patrono della gioventù”.

Leggi anche: Milano, chiude il bar Rattazzo: “Le ordinanze non ci consentono di riaprire”

ALBERTO OLIVA

  

 

Il GIAPPONE pone FINE all’EMERGENZA COVID con 830 morti e senza lockdown

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Credits: lonelyplanetitalia.it - Tokyo

I presupposti per il disastro c’erano tutti: uno dei Paesi più vecchi al mondo con un’età media superiore addirittura a quella dell’Italia, densità abitativa altissima e divieto costituzionale di attuare misure restrittive come il lockdown.

Eppure senza imporre nessun blocco il Giappone è riuscito a contenere la diffusione del Coronavirus e oggi è uno dei paesi meno colpiti tra le nazioni sviluppate. Per fare qualche confronto, possiamo guardare la lista dei casi confermati e dei morti stilata quotidianamente da Wordmeter: il Giappone sta molto in basso, in quarantesima posizione, con 16.581 casi e 830 morti (in Italia siamo a oltre 32.000), nonostante l’alta densità abitativa oltre 6.100 persone/ km² a Tokyo, tre volte quella di Milano e la prevalenza di ultra sessantacinquenni ovvero 26% in Giappone contro 17% in Italia. Un indice di mortalità di 7 morti per milione di abitanti contro i 545 per milione dell’Italia

Dopo aver revocato le restrizioni nella maggior parte delle aree all’inizio di questo mese, lunedi il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha annunciato la fine dello stato di emergenza in tutto il Paese, a seguito di un ulteriore marcato calo dei nuovi casi a Tokyo e nelle altre regioni duramente colpite dal virus che erano ancora soggette alla misura restrittiva.

Leggi anche: Japan Ends Coronavirus Emergency With 850 Deaths and No Lockdown (Newsweek)

Il GIAPPONE pone FINE all’EMERGENZA COVID con 830 morti e senza lockdown

#1 Lo stato di emergenza: solo “consigli” e “richieste”

Il 7 aprile il governo di Shinzo Abe aveva dichiarato lo stato di emergenza a Tokyo e in altre aree del paese densamente popolate, misura che poi era stato estesa a tutta la nazione a seguito della diffusione del contagio. La Costituzione giapponese non consente misure autoritarie come divieti o multe, ma solo “consigli” o “richieste” da parte dei governatori. Lo stato di emergenza, pertanto, dà ai governatori locali il potere di chiedere ai cittadini di rimanere nelle proprie abitazioni e di chiudere tutte le attività commerciali ritenute non essenziali, le scuole e le università ma non consente di applicare lockdown come quelli imposti in alcuni paesi europei, come in Italia, o in certe aree degli Stati Uniti.

Il Giappone non ha quindi attuato blocchi rigorosi ma ha invitato i residenti ad aderire alle linee guida sul distanziamento sociale. Ristoranti e negozi sono rimasti aperti ma dovevano chiudere prima del normale, mentre bar karaoke, locali con musica dal vivo e palestre sono stati chiusi.

#2 La strategia delle tre C

Nonostante le iniziali difficoltà e i ritardi nell’azione del governo allo scoppio dell’epidemia, il Giappone sembra ora essere riuscito a contenere il virus grazie ad un perfetto mix tra responsabilità individuale, senso civico dei cittadini e buone pratiche di governo.

Il premier giapponese Shinzo Abe è stato uno dei primi a vietare le occasioni di affollamento: musei, parchi, cinema sono stati chiusi subito, e tutti gli eventi sportivi e musicali cancellati. Ma il fattore fondamentale, secondo i ricercatori del Waseda Institute un centro di ricerca di politica economica di Tokyo, è stata la cultura dei cittadini e il loro senso di responsabilità nell’evitare le tre C, ovvero spazi chiusi “closed space“, luoghi affollati “crowded places” e contatti umani ravvicinati “close-contact settings“.

I cittadini hanno in gran parte seguito le indicazioni del governo, come testimoniato dalla maggior parte delle strade notoriamente affollate di Tokyo che durante questo mese e mezzo sono rimaste quasi deserte. Anche in questa fase di riapertura, il premier ha esortato le persone a rimanere vigili, ad adottare un “nuovo stile di vita” e a proseguire nello sforzo comune per evitare le tre C per prevenire una seconda ondata di infezioni. “Anche dopo la revoca dello stato di emergenza, dovremo convivere con il coronavirus” ha detto Abe “Se abbassiamo la guardia, l’infezione comincerà di nuovo a diffondersi. Questo è l’aspetto più temibile di questo virus. Quindi dobbiamo rimanere vigili ma allo stesso tempo rilanciare l’economia“.

#3 Il controllo della fase 2

Yasutoshi Nishimura, ministro giapponese per la rivitalizzazione economica, ha dichiarato che la diffusione del virus e l’andamento dei contagi verranno monitorati costantemente e la situazione verrà esaminata ogni tre settimane per valutare l’allentamento delle richieste di rimanere in casa ed evitare affollamenti. Nel frattempo, il governo chiede ai cittadini di non abbassare la guardia e continuare a lavorare da casa se possibile, portare la mascherina in pubblico, osservare le distanze fisiche ed evitare i viaggi tra le regioni per scopi non essenziali. 

Fonti:
From near disaster to success story: how Japan has tackled coronavirus
Japan Ends Coronavirus Emergency With 850 Deaths and No Lockdown

LAURA COSTANTIN

  

🔴 Dati 26 maggio. LOMBARDIA: 22 morti, 159 nuovi contagi (14 a Milano). Record minimo dell’indice positivi/tamponi: 1,7%

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Foto: Andrea Cherchi (c)

26 maggio 2020. Altra giornata incoraggiante. Si conferma il trend in discesa dei decessi: +22, mentre in Italia sono +78. I nuovi contagi sono 159 mentre in Italia risalgono a 397. Tutte le province per la prima volta sotto quota 40 nuovi contagi. Milano ai minimi. Lecco e Monza e Brianza sono a zero. 

Sempre vicini al minimo di contagi giornalieri da inizio marzo:  +159 dai +148 di ieri e i +441 di sabato. Record come minor indice positivi/tamponi: 1,73% dal 2,6% di ieri, con i tamponi che passano da 5.641 a 9.176. 

Scendono ancora i decessi, nelle ultime 24 ore si sono avuti 22 morti dai 34 di ieri. Sabato erano stati registrati 56 morti. 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Sempre meglio la situazione negli ospedali. -99 ricoverati dai -296 di ieri. In terapia intensiva si scende di tredici (ieri era stato -1), per un totale di 183 persone ancora in cura. I guariti sono aumentati di 875 (ieri 513).

Situazione delle province. Tutte le province sono sotto quota 40 nuovi contagi ed è la prima volta. Prosegue il calo a Milano: nella città metropolitana si tocca il nuovo minimo scendendo da 46 a 38 nuovi casi, mentre in città si dimezzano ancora, da 27 a 14Sotto quota 10 ci sono sette province (una meno di ieri), di cui due a zero: Lecco e Monza e Brianza. 

Italia. I morti scendono a +78 dai +92 decessi di ieri e da +119 di sabato. Risalita dei contagi a +397 dai +300 di ieri e i +669 di sabato. Altre 2.677 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.502). 20 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -12).

Mondo. Messico, USA e India ai primi tre posti per morti nelle ultime 24 ore. Sopra i 100 morti giornalieri c’è anche la Russia. Per numero di morti totali gli USA hanno superato quota 100.000, davanti a UK con 36.000 e Italia a oltre 32.000. 
Per contagi giornalieri spicca sempre la Russia (+8.915), che insiste con i tamponi a tappeto, quasi 200.000 nelle ultime 24 ore (sfiora i 9,2 milioni di tamponi totali). Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 700 mila positivi, seguono Brasile (con 377mila) e Russia con 362mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto. 

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)***
26/5: +159 (+0,2%)
Totale: 87.417

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
Totale: 15.896

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)***
Totale: 22.764

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)***
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
Totale: 9.638

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

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La curva dei DECESSI è in CALO dal 21 marzo: Lombardia fuori dall’epidemia?

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Credits: milano.corriere.it - Curva decessi Lombardia

La Lombardia potrebbe essere fuori dell’epidemia, secondo l’analisi della curva dei decessi effettuata dall’epidemiologo Vittorio Demicheli, con l’ultimo picco il 21 marzo ovvero 2 settimane dopo l’inizio del lockdown, come riporta oggi il Corriere della Sera. 

Fonte: milano.corriere.it

La curva dei DECESSI è in CALO dal 21 marzo: Lombardia fuori dall’epidemia?

# Dopo il record di 546 decessi, il numero è arrivato a zero domenica e lunedì se ne sono registrati 34

Dopo gli zero decessi registrati domenica e i 34 di lunedì facendo un’analisi della curva delle vittime in Lombardia, dal 21 febbraio a oggi, l’epidemiologo Vittorio Demicheli arriva a questa conclusione: “Il numero dei morti è in ritardo su per giù di un mese rispetto all’andamento dei casi di contagio e ai ricoveri. Sia nel raggiungere l’apice sia nel toccare il fondo. Forse, adesso finalmente ci siamo“. Il principio che regola la curva è chiaro: “Al di là di possibili oscillazioni giornaliere, durante un’epidemia il numero delle vittime è l’ultimo a crescere, ma anche l’ultimo a diminuire» ripete Demicheli e anche in futuro un’eventuale ripresa dell’epidemia farà risalire la curva in modo importante solo dopo tre o quattro settimane. Non è un caso se in Lombardia dei 15.874 decessi, il numero più elevato di vittime risale al 21 marzo con 546.

In quella data, ovvero un mese dalla scoperta del Paziente 1, quando il premier Conte annuncia la chiusura di tutte le attività produttive ad eccezione delle essenziali la curva dei ricoveri è in impennata da settimane. Il 6 aprile è il giorno in cui si registra un primo saldo negativo di ricoveri, 95 casi in meno rispetto al giorno precedente con il successivo allentamento della pressione sanitaria e della percentuale di ospedalizzazioni inizia a vedere il segno meno, poco dopo stessa sorte anche per le terapie intensive. Il numero di vittime però è rimasto tra i 200 e i 300 al giorno fino al 23 aprile e il primo zero di aumento percentuale è arrivato il 26 aprile, un mese dopo la discesa dei ricoveri: “Dobbiamo immaginarci due curve con la stessa forma ma sfasate di 20-30 giorni. L’effetto del lockdown ora è tangibile anche sul numero delle vittime. Lo sfasamento temporale, ovviamente, è legato all’esordio e al decorso della malattia, con ricoveri che durano in media tre settimane. Lo stesso vale per la Rianimazione. I dati adesso dovrebbero stabilizzarsi. Se non abbassiamo la guardia“.

Fonte: milano.corriere.it

MILANO CITTA’ STATO 

 

SECESSIONE al contrario: l’Italia vuole riaprire lasciando fuori la Lombardia

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Il prossimo 3 giugno è la data programmata dal Governo per il ripristino degli spostamenti interregionali, ma come già avevamo paventato alcuni giorni fa, cresce la volontà di escludere la Lombardia. Quasi sicuro il rinvio della riapertura ai movimenti per i lombardi di almeno altre due settimane. Le ragioni? Più politiche che sanitarie. 

Leggi anche: L’Italia ci teme: rischio di blocco dei confini della Lombardia anche a Giugno

SECESSIONE al contrario: l’Italia vuole riaprire lasciando fuori la Lombardia

# Il governo: “Velocità concordate con i governatori”

La linea di Palazzo Chigi, riscontrata la fermezza dei presidenti delle Regioni del Sud, in particolare di Sardegna, Campania e Sicilia che minacciano di vietare l’accesso a chi arriva dalle aree più colpite, sembra sempre più propendere per non far riaprire i confini della Lombardia. La formula politica per giustificare questa bocciatura è di voler attuare “Velocità diverse concordate con i governatori

Il Ministero della Salute spiega che “Il numero dei nuovi contagiati continua a scendere, se i dati del monitoraggio di venerdì saranno buoni come ci aspettiamo troveremo una soluzione che vada bene a tutti» ma se dovessero esserci alcuni punti ancora critici è possibile che si decida di ritardare l’apertura dei confini di alcune regioni, con Lombardia in testa, anche di due settimane. 

Si attende il monitoraggio di venerdì mattina del Ministero della Salute che assegna a ogni regione il livello di rischio rispetto all’epidemia da coronavirus calcolando il numero dei tamponi effettuati, quello dei malati, dei guariti, dei deceduti, ma soprattutto la tenuta delle strutture sanitarie, tutti indicatori elaborati con due algoritmi. Il risultato servirà chi e quando potrà riaprire in accordo con i governatori regionali. Eppure, nonostante la curva dei contagi in Lombardia sia in picchiata, registrando un indice di contagiosità RT tra i più bassi d’Italia, le probabilità che anche la Lombardia possa aprire il 3 giugno sono sempre più basse. E la vera motivazione, più che sanitaria, sembra essere politica. 

# Le regioni contro le riaperture della Lombardia: Sardegna, Sicilia, Calabria e Campania

Il malumore di Sardegna e Sicilia si fa sentire, come in passato quello della Calabria, Campania e Puglia. Christian Solinas presidente sardo: “La Regione ha ben chiaro cosa bisogna fare per tutelare la salute dei sardi e dei turisti, senza incertezze né titubanze. La curva dei contagi è a zero da giorni e i soli casi registrati provenivano da fuori regione. Per questo siamo pronti, come ho già detto, ad abbracciare i turisti, ma chiediamo una cautela in più. Il certificato di negatività non è una patente di immunità e su questo non accetto strumentalizzazioni. Abbiamo fatto la nostra parte, per riaprirci al turismo in sicurezza, proponendo il certificato di negatività. Se il governo o qualche scienziato ha un’alternativa la indichi. Perché finora l’alternativa proposta è stata nulla“.

Il governatore della Sicilia Nello Musumeci concorda su questa posizione, ma anche Puglia e Campania hanno espresso dubbi sulla piena libertà per i turisti temendo l’arrivo di persone provenienti dalle aree che hanno avuto il maggior numero di malati. Vogliono contrastare chi arriva dalla Lombardia oltre a Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna senza essere controllato e senza poter se sia positivo ma asintomatico. Le regioni del Sud contestano il 21 punti del sistema di monitoraggio, perché a loro avviso l’unico dato da considerate è il numero di nuovi contagi per valutare la diffusione del virus.

Anche Campania e Calabria si sono già espresse in modo critico verso l’arrivo di persone provenienti dal nord: Il muro alzato dalle Regioni del Sud come Campania e Calabria alle persone del Nord che avessero voluto scendere per fare ritorno nelle zone di residenze, dalle proprie famiglie o in vacanza, mentre l’Emilia Romagna apriva le sue porte

In seguito a queste pretese sollevate dalle regioni del Sud è facile prevedere quale sarà l’orientamento di un governo che quanto fosse poco vicino a Milano e alla Lombardia lo avevamo capito fin dalle sue mosse iniziali. 

Fonte: corriere.it

# Poca sorpresa dal governo più sudista della storia d’Italia

Avremmo sperato di essere piacevolmente smentiti dai fatti quando al momento della formazione del governo giallo-rosso Movimento 5 Stelle-PD nel settembre 2019 avevamo evidenziato la trazione meridionale dei sui componenti, con tutti i ministri delle posizioni chiave che sono da Roma in giù, Campania e Puglia le regioni più rappresentate mentre le città con più ministri sono Roma, Napoli e Potenza. Mentre Milano risulta a quota zero. 

Purtroppo l’evoluzione di questi mesi ha confermato i dubbi su uno sbilanciamento di interessi del governo verso il nostro mezzogiorno. In particolare quando si è occupato di Milano e Lombardia è stato più per alimentare critiche e polemiche invece che supportare la locomotiva del Paese. Qualche esempio:

A questi esempi si possono aggiungere i ripetuti attacchi contro la Lombardia, durante l’emergenza corovid, da esponenti di spicco della maggioranza, il deciso rifiuto delle istituzioni romane contro l’ipotesi di Milano città regione e la latitanza di rappresentanti delle istituzioni nazionali nei luoghi più colpiti dal virus. 

Mentre l’Italia procede a riaprire al mondo, poche chance rimangono per la Lombardia che dovrà così attendere altre settimane. Non basterà un indice di contagio tra i minori d’Italia, né il fatto di avere una percentuale di immuni più alta del resto d’Italia. Quello che le manca è il peso politico. Una debolezza che si è ripetuta spesso nella storia d’Italia. 

Quo usque tandem abutere, patientia nostra? Verrà forse un giorno in cui qualche leader di Milano, alzerà la sua voce come Cicerone contro il potere precostituito?

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Milano tra DUE FUOCHI: Regione e Governo uniti per togliere risorse alla città
Il MURO del Sud contro il Nord: la riconoscenza non è di questo Paese
Le mani di Roma sul TESORO della Lombardia

FABIO MARCOMIN

 

🔴 Breaking News. A Milano la notte è più piccola: STOP alle bevande da asporto dopo le 19

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La movida dei record: le stesse persone assembrate in tre città diverse

Nel video del 25 maggio il sindaco Sala aveva attaccato la movida dello scorso week end promettendo che episodi del genere non sarebbero più capitati. In serata è arrivato l’annuncio: dopo un incontro con il Prefetto, il sindaco ha stabilito il divieto di vendita da asporto di bevande dopo le 19. 

“Si potrà stare seduti ai tavolini, ma i locali non potranno vendere per l’asporto. E il divieto vale anche per i negozietti di prossimità per evitare che uno prenda la birra e la consumi in strada”, ha precisato Sala.

Molte polemiche avevano sollevato alcune foto pubblicate dai giornali che denunciavano assembramenti, anche se c’è stato anche chi ha sottolineato una strumentalizzazione ai limiti, a volte della manipolazione, come in questo caso, con la stessa foto utilizzata per denunciare un assembramento in tre città diverse:

La sensazione è che se si ponesse sulla strategia dei tamponi e dei tracciamenti la stessa attenzione che si mette sugli assembramenti fuori dai locali, forse potremmo disporre di strumenti più efficaci nella gestione dei contagi. 

In attesa che chi governa riesca finalmente ad applicare questi strumenti, già in vigore in altri paesi (la strategia delle tre T), non ci resta che subire la logica del controllo e dei divieti. 

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🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

MILANO CITTA’ STATO 

🔴 Dati 25 maggio. LOMBARDIA: +34 morti, contagi al minimo (+148) anche se con pochi tamponi. Otto province sotto i 10 nuovi contagi

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Foto: Andrea Cherchi (c)

25 maggio 2020. Anche se non si ripete l’exploit di ieri con zero decessi, la situazione in Lombardia rimane incoraggiante. 34 morti in 24 ore, un numero tra i più bassi da inizio marzo e record di appena 148 contagi. Anche se con relativamente pochi tamponi, per cui l’indice positivi/tamponi cresce da 2,5% a 2,6%. Tutte le province registrano meno di 50 nuovi contagi (otto sono a meno dieci). In tutta Italia meno di 100 morti e 300 nuovi contagiati. 

Nuovo numero minimo di contagi giornalieri da inizio marzo:  +148 dai 285 di ieri e i +441 di sabato. In due giorni sono calati di due terzi. Bisogna però considerare il basso numero di tamponi: sono stati 5.641 in calo dagli 11.457 di ieri e dai 17.191 di sabato. L’indice positivi/tamponi passa da 2,5% a 2,6%, lo stesso livello di sabato.  

Dopo la straordinaria sorpresa di ieri, in cui non erano stati segnalati decessi, nelle ultime 24 ore si sono avuti 34 morti, comunque il numero minore dal 18 maggio (escludendo la giornata di ieri). Sabato erano stati registrati 56 morti. 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Prosegue l’alleggerimento negli ospedali. -296 ricoverati dai -9 di ieri. In terapia intensiva si scende di uno (ieri erano stati -2), per un totale di 196 persone ancora in cura. I guariti sono aumentati di 513 (ieri 301).

Situazione delle province. Tutte le province tornano sotto quota 50 nuovi contagi ed è la prima volta. Prosegue il calo a Milano: nella città metropolitana si tocca il nuovo minimo scendendo da 64 a 46 nuovi casi (la metà di sabato), mentre in città ci sono stati 27 contagi dai 32 di ieri. Sotto quota 10 ci sono addirittura otto province (tre più di ieri): Cremona (+5), Varese (+5), Pavia (+4), Lecco (+4), Brescia, per la prima volta (+3), Como (+3), Lodi (+3) e Mantova a zero. 

Italia. I morti risalgono a +92 dai +50 decessi di ieri e da +119 di sabato. Grande calo dei contagi che scendono a +300 dai +531 di ieri e i +669 di sabato. Altre 1.502 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.632). 12 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -19).

Mondo. USA, Brasile e Messico ai primi tre posti per morti nelle ultime 24 ore, segno che la pandemia si è ormai spostata come zone più colpite nelle americhe. Allarma anche la crescita di contagi e di decessi in India. In Europa sempre tesa la situazione in Gran Bretagna anche se si assiste a un miglioramento. Per numero di morti totali gli USA arrivano a quota 100.000, davanti a UK con 36.000 e Italia a oltre 32.000. In crescita il Brasile (per ora al sesto posto) e il Messico (al decimo).
Per contagi giornalieri USA e Brasile hanno superato la Russia, che insiste con i tamponi a tappeto, quasi 300.000 nelle ultime 24 ore (sfiora i 9 milioni di tamponi totali). Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 1 milione e 600 mila positivi, seguono Brasile (con 365mila) e Russia con 353mila. Poi Spagna, UK e Italia, al sesto posto. 

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)***
Totale: 87.258

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
Totale: 15.874

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)***
Totale: 22.726

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)***
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
Totale: 9.624

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

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La proposta: riaprire le SCUOLE utilizzando parchi, fattorie, musei e impianti sportivi

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La fase 2 avanza, i tavoli di discussione sono molteplici, eppure una cosa è certa: la tecnologia è uno strumento didattico, valido e necessario, ma non può essere l’unico, come lo è stato in questi mesi di lockdown.
Ecco allora che le esperienze dei paesi nordici insegnano, e il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, con una lettera indirizzata ai Ministri dell’Istruzione Lucia Azzolina, delle Politiche Agricole Teresa Bellanova e Pari Opportunità e Famiglia Elena Bonetti, fa la sua proposta: utilizzare le oltre 3mila fattorie didattiche presenti sul territorio italiano che “possono salvare il lavoro di mamme e papà accogliendo i bambini in sicurezza con attività educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta”.

La proposta: riaprire le SCUOLE utilizzando fattorie, parchi, musei e impianti sportivi

 

La proposta della Coldiretti: le fattorie didattiche

Le fattorie didattiche, grazie ai loro spazi, sono luoghi ideali per accogliere piccoli gruppi di bambini e consentire una gestione ottimale dell’attività scolastica nel rispetto delle distanze e delle norme di sicurezza. Agricoltura e agri-cultura, inoltre, rappresentano una forma di educazione alternativa che privilegia la scoperta dell’ambiente rurale, l’origine degli alimenti e le tecniche di lavorazione dei prodotti tipici, attraverso il contatto con la campagna, gli animali e la vita contadina.

La Lombardia è la prima regione agricola italiana e i prodotti tipici del territorio lombardo contano 31 Dop e Igp e 42 vini Doc, Docg e Igt. Oltre alle specialità locali.
E le province lombarde sono tutte ben rappresentate. Qualche esempio?
#L’Agriturismo Ca’ de Alemanni a Pescarolo ed Uniti in provincia di Cremona
# l’Agriturismo La Vigna a Lomazzo in provincia di Como
#l’azienda agricola Sempreverde a Morbegno in provincia di Sondrio
# l’Agriturismo Al cavallino bianco a Cassano Valcunvia in provincia di Varese
# l’Agriturismo Le colline a Villa D’Almè in provincia di Bergamo
# l’azienda agricola Cà del Lupo a Palazzolo sull’Oglio in provincia di Brescia
# l’Agriturismo Cascina Grazzanello a Mairago in provincia di Lodi
# l’Agriturisimo Cascina Baracca in Località Molino d’Isella, in provincia di Pavia

Per le fattorie didattiche a Milano, leggi qui


Lezioni all’aperto: una parte della scuola italiana, Milano compresa, le adotta già

Scozia, Germania, Danimarca e oggi anche la Francia, sono pioniere e fautrici delle cosiddette lezioni all’aperto, intese non solo come uscite nei cortili, ma gite e lezioni tenute direttamente al parco pubblico o in altri luoghi di interesse tipo i musei.
Tenere i bimbi e i ragazzi all’aperto rinforza il loro sistema immunitario e diminuisce lo stress di chi vive in città.
“Non esiste tempo buono o tempo cattivo per stare all’aria aperta, esiste il giusto equipaggiamento”: questo il motto di due istituti comprensivi, Lucca Due e Lucca Tre, che da tempo hanno scelto il modello delle “lezioni all’aperto” nella loro didattica.

A Milano, invece, è la scuola primaria statale Rinnovata Pizzigoni che fa da apripista: “Il centro è il mondo, e l’aula è uno dei tanti luoghi per studiare».


Si va a scuola in Danimarca

Grandi spunti e insegnamenti arrivano dai paesi nordici, che hanno fatto della creatività il loro fil rouge anche in campo educativo. Se mancano gli spazi, se il distanziamento sociale è difficoltoso, dove mandiamo i bambini a studiare? A questa domanda, in Danimarca hanno risposto proponendo musei, zoo e stadi o tutti quei posti che al momento sono chiusi per ragioni sanitarie.
In Danimarca sono chiusi al pubblico, per esempio, il Parco divertimenti del Giardini Tivoli, i musei cittadini, lo stadio e lo Zoo di Copenaghen.

Anche l’Italia sta valutando esperimenti di quest’ordine: il report Scuola aperta, società protetta del Politecnico di Torino ha ipotizzato la creazione di comunità familiari che possano gestire all’aria aperta mini-gruppi di bambini.

Tre location per lezioni alternative a Milano 

Ma se volessimo usare la fantasia e immaginarci i nostri figli a fare lezione in posti meravigliosi a Milano? Gli spazi che ci siamo immaginati al momento sono chiusi e inacessibili e quando sono aperti sono sempre molto affollati, ma in questa fase 2 sarebbero a loro disposizione…

# Il Planetario

Vero nome, Civico Planetario Ulrico Hoepli. Lo si trova all’ingresso dei Giardini Pubblici Indro Montanelli, in corso Venezia 57. Il progetto dell’edificio si deve all’architetto Piero Portaluppi, che scelse uno stile neoclassico. Oltre ad avere il giusto spazio, i ragazzi potrebbero imparare i differenti aspetti della volta stellata e appassionarsi di costellazioni e di osservazione astronomica.

# L’Accademia di Belle Arti

Fondata nel 1776, L’Accademia si trova all’interno del Palazzo di Brera, in cui convivono il Ginnasio, le Scuole Palatine per le scienze giuridiche e filosofiche, l’Osservatorio astronomico, i Laboratori di Fisica e di Chimica, l’Orto Botanico, la Biblioteca Teresiana, l’Accademia delle Scienze e la Galleria dei dipinti. Con la sua Biblioteca di arte contemporanea, situata nei livelli sotterranei dell’edificio e illuminata da un grande lucernario, sarebbe un luogo ideale dove tenere qualche lezione alternativa. Fosse anche solo perchè i circa 35.000 volumi potrebbero stimolare qualche giovane intelletto.

# La Fondazione Prada

Il complesso museale è uno spazio eclettico, voluminoso, affascinante, caratterizzato da diversi padiglioni, alcuni recenti come la torre, altri che occupano gli spazi della ex distilleria “Società Italiana Spiriti” risalente al 1910.
All’interno si trovano una galleria d’arte contemporanea permanente con opere di vari artisti tra cui Jeff Koons, Walter De Maria, Pino Pascali, Damien Hirst, Carsten Höller, e molte esposizioni temporanee. La conoscenza dell’arte contemporanea, unita a lezioni interdisciplinari potrebbero aprire la mente degli studenti.

Altre idee? Le leggiamo volentieri tra i commenti.

BARBARA VOLPINI 

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La Turingia (Germania) dal 6 giugno toglie le RESTRIZIONI anti-Covid

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Credits: germania.info - Erfurt

La Germania preme sull’acceleratore. Dopo aver gestito senza i problemi dei grandi paesi europei l’emergenza Covid li ha anticipati nella riapertura. In Turingia si va oltre: dal 6 giugno si vuole tornare come prima del Covid, abolendo ogni normativa regionale introdotta per arrestare i contagi.  

Leggi anche: L’eccezione TEDESCA: le 5 mosse che hanno consentito alla Germania di vincere contro il coronavirus (per ora)

La Turingia (Germania) dal 6 giugno toglie le RESTRIZIONI anti-Covid

L’annuncio del governatore della Turingia Bodo Ramelow: dal 6 giugno nel suo Land non ci sarà più nessuna normativa regionale legata al Coronavirus. Lo riporta Berlino Magazine, martedì dovrebbe esser approvata la proposta al consiglio regionale.Dal 6 giugno, vorrei che sia revocato il blocco generale e sostituito con un pacchetto di misure incentrate sulle autorizzazioni locali”. Il land della Turingia è uno dei meno popolosi della nazione con 2,2 milioni di abitanti e la sua capitale Erfurt dista soli 300 km a sud ovest di Berlino.

Il piano di ritorno alla normalità prevede che ogni zona della regione avrà la possibilità di assumere speciali normative senza però nessun coordinamento dello stato federale, cadrà anche l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine all’interno dei negozi o dei mezzi pubblici fatto salvo le diverse scelta dei vari sindaci della regione. Proseguiranno comunque i tamponi a tutti gli insegnanti e agli educatori nelle scuole e nelle scuole materne anche se non hanno nessun sintomo, visto che l’educazione scolastica in Germania è già ripresa a pieno regime. 

Sulla situazione sanitaria del Land, gli ultimi dati vedono 152 casi attivi di cui 19 segnalati nelle ultime 24 ore, dati Berliner Morgenpost, con i casi totali dall’inizio della pandemia arrivati a 2857, di cui 2440 guarigioni e 165 decessi.

La decisione della Turingia conferma la validità della strategia delle tre T attuata in Germania fin dall’inizio di marzo che ha portato il paese tedesco a concentrarsi sull’identificazione e l’isolamento dei contagiati, lasciando invece più libere le altre persone e le imprese di svolgere le loro attività. 

Fonte: berlinomagazine.it

Leggi anche: L’eccezione TEDESCA: le 5 mosse che hanno consentito alla Germania di vincere contro il coronavirus (per ora)

FABIO MARCOMIN

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L’utilizzo della tecnologia in 7 NAZIONI per sconfiggere il Covid

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Hong Kong

Mentre in Italia si punta su 60.000 assistenti civici per vigilare sui cittadini e si ha solo l’arma di un nuovo lockdown per scongiurare una seconda ondata, il resto del mondo punta compatto sulle tre T: tamponi e test, tracciamento e trattamento per individuare e isolare i contagiati. Vediamo alcuni esempi di paesi che stanno usando la tecnologia per sconfiggere il Covid. 

L’utilizzo della tecnologia in 7 NAZIONI per sconfiggere il Covid


#1 Singapore

L’isola città-stato, grazie ad una stretta sorveglianza e a una metodologia accurata sta eseguendo dei tracciamenti tanto precisi da consentire il rilevamento di quasi tre volte più casi rispetto alla media globale. Le autorità sanitarie sono partite testando i casi di influenza e polmonite, imponendo loro una quarantena, per poi monitorarli da remoto tramite un’app. I possibili infetti vengono individuati attraverso telecamere di video-sorveglianza, intervistati per essere schedati e per poter redigere elenchi di persone con cui sono venuti a contatto.
L’App adottata dal governo è semplice e viene imposta solo a chi è in regime di quarantena, perché positivo o perché possibile contagiato. Queste persone possono essere contattate dalle autorità più volte al giorno per dimostrare la loro posizione e chi non resta a casa può prendersi una multa fino a 10mila dollari o fino a sei mesi di reclusione, oltre alla possibile perdita della cittadinanza.

Credits news1.news

#2 Hong Kong

Carrie Lam, la leader di Hong Kong, ha dichiarato che l’80% circa dei nuovi casi di infezione sono stati causati da viaggiatori provenienti da altri Paesi.
Le autorità sanitarie della regione cinese hanno, perciò, deciso di adottare braccialetti elettronici, al fine di monitorare la quarantena di 14 giorni imposta a tutti i viaggiatori in entrata. I dispositivi erano già stati adottati dall’8 febbraio scorso per chi tornava dalla Cina continentale.

Questi dovranno, inoltre, condividere la loro posizione attraverso WeChat e WhatsApp. WeChat, in particolare, è molto diffusa in Cina: la si usa, oltre che per telefonare, inviare messaggi, pubblicare foto, anche per prenotare ristoranti, visite mediche, viaggi, cinema, teatri, noleggi ecc.
La nuova funzione, creata appositamente dal Governo cinese per il controllo del contagio, si basa su un sistema chiamato Health Code, che funziona all’interno delle applicazioni come WeChat. Questo assegna automaticamente a ciascun utente uno dei tre codici colore adottati, in base ai loro spostamenti, al tempo trascorso a rischio e all’esposizione a potenziali portatori del virus. Da qui l’imposizione della quarantena o la libertà di spostamento.


#3 Corea del Sud

Nella nazione asiatica, l’app governativa si chiama “Corona100” perché si attiva quando ci si imbatte, appunto entro i 100 metri, in un contagiato o sospetto tale: essa incrocia i dati di posizionamento degli utilizzatori con quelli forniti dal governo.
La popolazione coreana, tra le più digitalizzate e innovative al mondo, ha affiancato all’app istituzionale, diversi strumenti di monitoraggio privati, altamente tecnologici e capaci di informare la popolazione sulla prossimità di casi sospetti.
L’app in Corea, grazie al suo ottimo funzionamento e ai comprovati risultati di tracciamento e monitoraggio, è molto utilizzata: oltre un milione di download.

Ma a Seul non è bastato perché le autorità hanno introdotto braccialetti elettronici che evitano fughe e permettono di rintracciare chi ignora l’ordine di isolamento.
Il sito del ‘Guardian’ scrive che una parte dei 57mila sudcoreani ai quali è stato imposto di restare in isolamento sia uscita dalla propria abitazione lasciando a casa il cellulare.

Leggi anche: quello che la Corea sta facendo per sconfiggere il virus

 

Credits Dday

#4 Bolivia

Anche la Bolivia ha introdotto il braccialetto elettronico per controllare che i casi sospetti e confermati di coronavirus rispettino la quarantena.
Alvaro Coimbra, ministro della Giustizia, ha dichiarato: “Abbiamo visto che ci sono persone che non sono capaci o non hanno la maturità per capire che quando si è tra i casi sospettati in quarantena, o si ha la malattia e si sta in isolamento, si deve avere la responsabilità di rimanere a casa”.

La misura è già stata adottata nel dipartimento di La Paz, dove il Comitato di emergenza di Covid-19 ha approvato l’uso di 500 cavigliere elettroniche con tecnologia Gps per le persone sospettate di coronavirus e isolate nelle loro case, al fine di tracciarle e di permetterne il controllo da parte della polizia.


#5 India

Il governo indiano ha lanciato ufficialmente un’app dal nome caratteristico “Un ponte di salute“, ma rispettosa della privacy e di grande usability anche grazie al fatto che è disponibile in 11 lingue. L’app funziona attraverso il bluetooth e la localizzazione del telefono avvisa gli utenti dei pericoli di contagio.
I dati raccolti sono crittografati e vengono condivisi con le autorità solo in caso di contagio.


#6 Israele

L’app adottata nel paese si chiama “Hamagen”, ovvero Scudo, e raccoglie geoinformazioni che vengono confrontate con quelle del ministero della Salute.
Una volta trovato un incrocio di dati a rischio, il Ministero fornisce indicazioni per la registrazione e l’auto-quarantena. Le informazioni sembra che siano memorizzate solamente sui dispositivi personali.


#7 USA

Nel paese non sono ancora state adottate metodologie tecnologiche, anche se è in studio un’app relativa ad un progetto della Stanford University per il tracciamento automatico dei contatti attraverso il bluetooth.
Secondo gli sviluppatori agirà anche attraverso una mappa del calore. In attesa di una tecnologia di governo, a New York il Mount Sinai Health System ha creato un’app per monitorare la diffusione del coronavirus in città, chiamata “STOP COVID NYC”.

 

Credits Eunews

E, infine, l’Italia

Immuni è l’app che il ministero dell’Innovazione ha scelto, tra le varie candidate, per il tracciamento e il monitoraggio dei contagiati.

Creata da Bending Spoon, uno dei principali sviluppatori mobile al mondo, e dal Centro Medico Santagostino, Immuni ha standard di rispetto della privacy più elevati e nuovi rispetto alle app orientali, perché sfrutta il bluetooth combinato ad altri sensori di tracking.

L’app avviserà gli utenti in caso di vicinanza, entro il metro e per un tempo sufficiente, da un contagiato, e funzionerà su un modello ibrido che sfrutta i dati centralizzati raccolti attraverso test e tamponi e quelli decentralizzati, elaborati dal dispositivo. Ma ci sono ancora studi in merito.

La ministra all’innovazione Paola Pisano ha spiegato che l’app sarà a utilizzo volontario, a gestione pubblica, open source e l’identità delle persone resterà protetta dall’anonimato.

Ancora incertezza sui tempi e modi di utilizzo.

BARBARA VOLPINI

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7 splendide chicche della CULTURA MILANESE da riscoprire nella fase due

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Le restrizioni dell’emergenza sanitaria si stanno finalmente allentando e da martedì 26 maggio potremo tornare a visitare tanti musei e luoghi cari a noi milanesi, come il Palazzo Reale, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco e il Duomo. Vorrei però lanciare a tutti voi e a me stessa una sfida.

Se questa ripartenza fosse l’occasione per riscoprire luoghi della cultura milanese altrettanto splendidi ma meno conosciuti?

Eccone sette:

7 splendide chicche della CULTURA MILANESE da riscoprire nella fase due

#1 Casa Museo Boschi de Stefano

Situata in zona Porta Venezia, in via Giorgio Jan, è una collezione di arte italiana del XX secolo donata nel 1974 al Comune di Milano dai coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. L’esposizione di svolge nella abitazione dalla coppia, progettata negli anni trenta da Piero Portaluppi, e nei cui locali si possono ammirare circa trecento delle oltre duemila opere della loro collezione.

Essa si articola in un percorso notevole che permette al visitatore di vedere uno spaccato di secolo di arte italiana e soprattutto milanese.Vi sono vari ritratti dei coniugi Boschi, opere di Severini, Soffici, Boccioni, Marussig, Tosi, Funi, Sironi, De Chirico.

In una sala si può ammirare un confronto molto particolare tra due esempi di Concetto Spaziale elaborati da due artisti diversi in due momenti differenti. Uno è Lucio Fontana, l’altro è Piero Manzoni. Si tratta verosimilmente dei due artisti milanesi più importanti degli anni Cinquanta. La casa-museo Boschi-Di Stefano fu creata per volere dello stesso Antonio Boschi, morto nel 1988, per permettere ai suoi concittadini di poter godere delle opere che lui e la moglie avevano raccolto in una vita insieme.

Leggi anche: le meraviglie delle 4 case museo di Milano


 

#2 Museo del rasoio

Credits: milanodavedere.it – Museo del Rasoio

Giovanni Lorenzi, nel 1929, decise di aprire una coltelleria in Via Montenapoleone, specializzata anche in forbici, rasoi, accendini e spazzole. Il signor Giovanni era abituato a non sbarazzarsi dei vecchi rasoi lasciatigli dai clienti, infatti Franco, il figlio più grande di Giovanni, si ritrovò un ingente patrimonio di rasoi usati conservati dal padre nell’arco della sua vita. Gli venne quindi un’idea: dar vita a un museo che raccontasse la storia della rasatura. La sua collezione in breve divenne la più completa di Europa.

All’interno del museo è possibile ripercorrere anche la storia della barba. Si parte da reperti archeologici in bronzo di rasoi preistorici, si passa dai rasoi di sicurezza, brevettati dai fratelli Kempfe nel 1880 e si giunge ai rasoi a mano libera dei giorni nostri. Nel percorso ci sono molte curiosità: si possono vedere i Gillette Institutional che venivano prodotti negli anni Trenta del Novecento per prigioni e case di cura psichiatriche e avevano una lama bloccata e apribile solo con una chiave speciale per evitare gesti inconsulti da parte degli ospiti.

Si può trovare il curioso Gas Shaver Foster, un rasoio americano degli anni Quaranta con la lama che vibrava grazie al gas ‘intestinale’ che arrivava al rasoio tramite un tubicino da infilare proprio dove non batte il sole. La confezione conteneva anche dei fagioli per agevolare la produzione di energia necessaria!! Molto particolari sono anche i rasoi Tabula Rasa con lama in avorio, venduti agli ebrei per permettere loro di aggirare il divieto di tagliarsi barba e baffi con lame di metallo. Infine, last but not least, il rasoio di Gabriele D’Annunzio e il bancone originale del negozio del signor Lorenzo dove si appoggiarono per fare acquisti, tra i tanti ,Frank Sinatra, Ava Gardner e Maria Callas.

 

#3 Ossario di San Bernardino

Uno dei luoghi più macabri di Milano è l’Ossario di San Bernardino. La cripta che possiede infatti è rivestita interamente da ossa umane. La presenza dell’ossario risale al 1210 quando le ossa del vicino cimitero erano in esubero e si cercava così un luogo dove riporle. Nel 1695 il campanile di Santo Stefano crollò e nell’impatto distrusse interamente l’ossario e la chiesa di San Bernardino. Si iniziarono i lavori di ricostruzione che terminarono nel 1776. Da allora nulla è cambiato.

Come per ogni luogo misterioso che si rispetti anche questo ha le sue leggende. Una dice che le ossa presenti appartengano ai milanesi uccisi barbaramente dai Goti nel 538. Un’altra molto interessante afferma che nella notte di Ognissanti uno scheletro di una ragazzina scenda e si metta a ballare con gli altri scheletri una danza di morte. Chiunque passeggi in quel momento nella piazza antistante l’ossario potrà udire queste note inquietanti ed esserne ipnotizzato e soggiogato.

#4 Il cavallo di Leonardo

cavallo di leonardo

Il mitico Leonardo Da Vinci arrivò a Milano nel 1482 su richiesta di Ludovico il Moro. Il signore di Milano lo volle per la progettazione di armi e di strumenti per agevolare il lavoro degli operai. In realtà però uno dei motivi reali per cui Ludovico caldeggiò la presenza di Leonardo fu la realizzazione di un grande monumento equestre per celebrare la gloria di suo padre Francesco. Avrebbe dovuto essere il più grande monumento equestre del mondo.

Leonardo si impegnò molto nell’opera: la prima idea era quella di realizzare un cavallo nell’atto di impennarsi ma nessun bozzetto arrivava a convincere pienamente l’artista. C’era anche un problema tecnico: se il monumento doveva essere gigantesco risultava molto complesso realizzare un cavallo impennato. Nel 1491 quindi Leonardo cambiò idea e decise di realizzare un cavallo al passo che potesse superare i mitici Colleoni del Verrocchio e il Gattamelata di Donatello. Leonardo realizzò quindi un modello in creta che riscosse l’approvazione generale. Avrebbe dunque dovuto realizzare lo stampo in terracotta e versarci dentro cento tonnellate di bronzo necessarie. Qui ci fu il primo intoppo infatti Milano non disponeva di tutto quel bronzo poiché la maggior parte della lega era stata usata per fondere i cannoni per difendersi dall’invasione francese di Luigi XII.

Quando i francesi entrarono a Milano Leonardo era già fuggito e il modello di creta del cavallo era rimasto abbandonato nel cortile del Castello. I soldati invasori lo distrussero. Nel 1977 il collezionista americano Charles Dent decise di impegnarsi nella costruzione dell’opera che Leonardo non aveva potuto completare. Purtroppo però egli morì e solo in seguito un miliardario americano, Frederik Meijer, finanziò l’intera opera con il vincolo chevenissero costruiti due cavalli: uno per Milano e uno per il suo parco artistico di Grand Rapids. Finalmente nel 1999 i due cavalli furono terminati. Il nostro cavallo fu posizionato davanti all’Ippodromo di San Siro, dove tuttora lo possiamo ammirare.

Leggi anche: La complicata storia del cavallo di Leonardo

 

#5 Villa triste

Vicino a Piazzale Lotto si trova una bella villa storica con una storia però tragica. Qui si stabilì Pietro Koch, un comandante della polizia repubblichina, con la sua squadraccia. La magione fu quindi riadattata a prigione per coloro che si pensava fossero nemici del regime fascista. Nei sotterranei furono realizzate cinque celle che arrivarono ad ospitare fino ad un centinaio di persone, torturate brutalmente e poi uccise.

Strazianti urla provenivano giorno e notte dalla casa e la popolazione iniziò quindi a chiamarla con l’appellativo : ‘casa triste’. Molti abitanti del quartiere protestarono insieme anche alla voce del cardinale Schuster, ma nulla cambiò fino al 1944 quando si decise di chiuderla. Alla fine della guerra la villa divenne un asilo. Purtroppo ora giace in uno stato di abbandono perché a causa della sua storia dolorosa ha sempre faticato a trovare un acquirente. E’ però possibile visitarla su appuntamento. All’entrata si trova una targa a ricordo: “un tragico luogo e una storia drammatica della resistenza antifascista nella nostra Milano“.

#6 Fornace Curti

Fornace Curti
Fornace Curti

La fornace San Cristoforo, conosciuta ai più come Fornace Curti è un luogo magico, come una sorta di borgo separato dalla città, composto da case, scale e cortili e una piccolissima chiesa. Già nel 1428 era nota perché il Filarete affidò ai Curti la realizzazione dei cotti che avrebbero poi ornato la Ca’Granda (oggi Università statale). La stirpe dei Curti si occupava della creazione della terracotta più rossa e resistente della Lombardia perché realizzata con l’argilla dei Navigli e la terra di Boffalora. Essi riuscirono ad accaparrarsi tutte le più importanti commissioni realizzate in Lombardia negli ultimi cinquecento anni.

In questo luogo, interamente decorato da statue, stemmi e fregi, si possono osservare i maestri vasai lavorare ai torni e ai forni. In questi cortili hanno passeggiato e lavorato grandi artisti come Messina, Manzù, Fontana e Pomodoro.

Leggi anche: La storia della Fornace Curti, dal ‘400 l’ultima attiva in città

 

#7 Albergo diurno Venezia

albergo diurno
Credits: fondoambiente.it

Agli inizi del 1900 cominciarono ad andare di moda i bagni diurni. Essi rispondevano, oltre che ad una moda proveniente dall’Inghilterra, ad un’esigenza pratica che tutti i milanesi avevano: i servizi igienici. La maggior parte delle case dell’epoca infatti non disponeva di servizi igienici all’interno dell’abitazione. Nel 1926, sotto l’area di porta Venezia, venne inaugurato un progetto dell’architetto Portaluppi: un elegante spazio dedicato a coloro che viaggiavano e avevano quindi bisogno di rinfrescarsi dopo un viaggio o a chi semplicemente volesse fare un bagno.

L’ambiente era interamente decorato in stile liberty e art deco. C’era un grande salone all’ingresso corredato da salette sui lati adibite a servizi commerciali e per la cura del corpo: il barbiere, parrucchiere, manicure e pedicure. Erano presenti anche il telefono, l’ufficio del cambio, una dattilografia, una lavanderia e una agenzia viaggi. Avanzando nel corridoio ci si trovava davanti ad una fontana sormontata dalla statua di Igea, dea della salute, che dava il benvenuto alla zona termale. Essa offriva disparati servizi che andavano da quelli di lusso con vasca ai bagni semplici. Tutte le sale erano però rivestite da eleganti piastrelle in vetro. Con l’avvento dei servizi igienici nelle case lentamente questo luogo perse la sua ragion d’essere. Ebbe sempre meno visitatori finché nel 2006 chiuse definitivamente.

Personalmente ho un ricordo meraviglioso di questo posto. Mia nonna infatti usava venire in questo luogo perché qui la sua pedicure di fiducia aveva lo studio. Io ero solo una bambina e ricordo che, mentre attendevo che mia nonna avesse finito, osservavo le decorazioni in vetro, le vecchie sedie da barbiere, le piastrelle in art deco. Questo ambiente magico e suggestivo regalava uno scorcio di una Milano che non esiste più.

Fonte: Fondo Ambiente Italiano

Leggi anche: L’albergo Diurno: che ne sarà di questo luogo fiabesco?

 

GIULIA PICCININI

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🔴 Il Governo chiama 60 mila “assistenti civici” per vigilare sui cittadini

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I controllori ATM in veste di gendarmi e gli ausiliari del traffico agguerriti vi intimorivano? Gli sceriffi da balcone vi facevano rabbrividire? Ora, per far rispettare le regole imposte dal governo per la Fase 2, sono in arrivo 60 mila assistenti civici che avranno il compito di aiutare e vigilare sul rispetto delle norme anti-contagio. La prossima settimana, il Ministero per gli Affari regionali e l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) lanceranno il bando, rivolto «a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali».

Insomma, mentre Francia, Germania e UK assumono migliaia di tracciatori l’Italia punta sui controllori. E la differenza non è da poco. Gli altri Paesi hanno adottato la strategia dalla comprovata efficacia anti-contagio delle «tre T», basata su test tamponi e test sierologici, tracciamento e conseguente isolamento dei casi positivi e trattamento dei malati con l’assistenza ospedaliera o domiciliare coordinata. Mentre l’Italia insiste sullo scaricare interamente sui cittadini, contagiati e non contagiati tutti insieme, la responsabilità di sconfiggere il Covid indossando le mascherine praticamente in ogni situazione di vita, distanziamenti in misura variabile, uso di plastica a dismisura. Ora, non contenti, adottano una misura degna degli psicopoliziotti di Orwell: 60.000 “assistenti civici” a supportare le forze dell’ordine e bacchettare i cittadini.

Gli “assistenti civici” saranno reclutati su base volontaria e dovranno vigilare soprattutto sul distanziamento sociale e sul divieto di assembramenti.
In realtà, l’ultima trovata del Governo per cercare di contenere l’entusiasmo dei suoi cittadini, che respirano finalmente un po’ di aria di normalità, sembra l’ennesimo atto paternalistico che nasconde l’incapacità di mettere in pratica misure anti-contagio ben più efficaci e, soprattutto, manifesta una totale mancanza di fiducia nel senso di responsabilità dei cittadini. Soggetti incapaci che hanno bisogno appunto di assistenti sociali. Pardon, assistenti civici. 

VALENTINA SCHENONE

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🔴 Dati 24 maggio. LOMBARDIA: NESSUN DECESSO segnalato! Calano anche i contagi (+285 da +441)

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Foto: Andrea Cherchi (c)

24 maggio 2020. La notizia del giorno è che per la prima volta dall’inizio dell’emergenza non sono stati segnalati decessi in Lombardia. In calo i contagi del giorno dai 441 di ieri ai 285 di oggi. 

Netto calo dei contagi giornalieri:  +285 dai +441 di ieri. I tamponi sono stati 11.457 in calo dai 17191 di ieri, per un indice positivi/tamponi che scende da 2,57% a 2,49%.

Nel bollettino giornaliero di Regione Lombardia viene riportata la seguente dicitura: “i flussi provenienti dalla rete ospedaliera e le anagrafi territoriali oggi non hanno segnalato decessi“. Significa che non ci sono morti o che non ci sono dati? Ufficialmente quindi nessun decesso. Ieri erano stati registrati 56 morti. 

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Prosegue l’alleggerimento negli ospedali. -9 ricoverati dai -2 di ieri. In terapia intensiva si scende di altri 2 (ieri erano stati -8). I guariti sono aumentati di 301 (ieri 688).

Situazione delle province. Tutte le province tornano sotto quota 100 nuovi contagi. Ottimo il calo a Milano: nella città metropolitana si scende da 88 a 64 nuovi casi, mentre in città ci sono stati 32 contagi dai 40 di ieri. Sotto quota 10 c’erano cinque province (una più di ieri): Cremona (+8), Lodi (+3), Sondrio (+2) e Mantova (+6), Lecco (+3).

Italia. Grazie all’incredibile risultato della Lombardia, l’Italia scende a +50 decessi da +119 di ieri. i contagi calano a +531 da +669 di ieri. Altre 1.639 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 2.120). 19 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -23).

Mondo. Al primo posto nei decessi delle ultime 24 ore tornano gli USA (+913) seguiti dal Brasile (634). Sopra i 100 ci sono anche India, Messico, UK e Russia. Prima per contagi giornalieri resta la Russia (+8.599 da+8.894) che insiste con i tamponi a tappeto, oltre 200.000 nelle ultime 24 ore (sfiora gli 8,7 milioni totali). Dopo la Russia per numero di contagi giornalieri sopra i 5.000 nuovi casi ci sono India, Usa e Brasile. 

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)***
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
Totale: 87.110

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
Totale: 15.840

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)***
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
Totale: 22.680

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)***
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0.3%)
Totale: 9.597

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

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Anticorpi tra i donatori: Milano era un FOCOLAIO settimane prima dell’emergenza (Policlinico)

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Foto: Andrea Cherchi (c)

Milano era un focolaio già molto tempo prima che scoppiasse l’emergenza. Una nuova conferma di questo arriva da uno studio effettuato su un campione di donatori si sangue del Policlinico di Milano.

Anticorpi tra i donatori: Milano era un FOCOLAIO settimane prima dell’emergenza (Policlinico)

# Il virus stava circolando già diverse settimane prima del paziente uno di Codogno

Uno studio sui donatori di sangue del Policlinico di Milano, pubblicato su medRxiv, conferma che il virus SARS-CoV-2 stava circolando a Milano già diverse settimane prima del scoperta del paziente uno a Codogno. Lo scopo di questa indagine era di “esaminare la presenza dell’infezione da SARS-CoV-2 in adulti asintomatici in una delle aree italiane più colpite, e nello stesso tempo raccogliere più elementi possibili per comprendere i fattori di rischio e i valori di laboratorio associati alla malattia” afferma uno dei coordinatori dello studio Daniela Prati. Le evidenze riportano come su 800 donatori di sangue sani presentatisi al Policlinico tra il 24 febbraio e l’8 aprile la sieroprevalenza era nel 4,6% delle persone, una su 20 aveva quindi già contratto il coronavirus a inizio epidemia e sviluppato gli anticorpi, percentuale salita al 7,1% ai primi di aprile durante il primo periodo di distanziamento sociale. La pratica del distanziamento sociale sembra aver favorito soprattutto i più giovani, che hanno avuto il tempo di sviluppare un’immunità a lungo termine.

# Ancora lontani dall’immunità di gregge

La ricerca ha coinvolto anche Luca Valenti coordinatore del Policlinico di Milano, Gianguglielmo Zehender della Statale di Milano. Sempre Daniela Prati conferma come questo studio sia la “prima vera conferma scientifica che nell’area metropolitana era presente un sommerso di persone contagiate, già prima che si verificassero i primi casi di malattia conclamata, è anche il primo studio sierologico su persone asintomatiche che ci dice chiaramente che siamo ben lontani dall’immunità di gregge“. Tutti i donatori positivi al virus hanno registrato alterazioni nella conta delle cellule del sangue e nel profilo lipidico: questo aiuterebbe a inquadrare meglio le persone asintomatiche e quelle che hanno sviluppato appieno gli anticorpi.

Fonte: milano.repubblica.it

Il fatto che già nella terza settimana di Febbraio i donatori avessero gli anticorpi al SARS-CoV-2, significa che è verosimile la presenza del virus a Milano tra gennaio e dicembre in quanto lo sviluppo della protezione immunitaria può impiegarci fino a 20 giorni dalla comparsa dei sintomi.

# Testimonianze del virus già prima di Natale: nessuna crisi del sistema sanitario. Allarme mediatico con ressa negli ospedali e contagiati inseriti nelle RSA le cause del disastro?

Nel periodo a cavallo tra Natale e Gennaio si sono registrati numerosi episodi di forti influenze, molte persone con febbre alta per giorni e polmoniti strane a Milano. Le testimonianze che abbiamo raccolto raccontano come il virus circolava indisturbato da tempo, mentre la città era a pieno regime come sempre, e il servizio sanitario non ha subìto contraccolpi né all’interno dei reparti di malattie infettive né nelle terapie intensive.

Alcune delle testimonianze raccolte:

  • Sonia O.
    Mio figlio di 16 anni a fine gennaio 5 giorni con oltre 39 di febbre e tosse…in classe assenti 23 su 29….poi ci siamo ammalati io e l’altro figlio con febbre più bassa
  • Lara K.
    Una mia cara amica ha avuto tutti i sintomi del Covid, e ne è uscita da sola, dopo che il medico le aveva detto che era ‘una brutta influenza‘, in quanto non si conosceva ancora la presenza di questo Coronavirus. Mi ha detto che non si è mai sentita così debole e senza un minimo di forze. Avremmo dovuto vederci per Capodanno. Il 31 Dicembre. Ha continuato ad avere i sintomi sino a fine Gennaio.
  • Yuki P.
    Mio figlio che prendeva la metro ha avuto 37,5 ed era debole con mal di gola ma senza placche nulla di più. I suoi compagni di rugby a turno sono stati male tanto da non avere i numeri per fare la squadra a gennaio!!! Mai successo in tanti anni e alcuni sono rimasti a casa con 40 di febbre tosse. Uno di loro ha anche pensato a metà febbraio ma se fosse covid ??? Ma in Italia dicevano che non c’era….

Il fatto che il virus circolasse da settimane senza creare disfunzioni nel sistema sanitario solleva domande inquietanti sul modo in cui è stata gestita l’emergenza sanitaria. Considerando che i principali focolai di contagio per persone a rischio sono stati gli ospedali e le RSA (qui i dati), se si fosse evitato l’allarmismo mediatico e politico che ha generato una ressa di ricoveri, si sarebbero potuti evitare molti morti, soprattutto in Lombardia?

E la strategia del lockdown prolungato è stata sensata o sarebbe bastato mettere in sicurezza RSA, ospedali e anziani in famiglia, separando le persone a rischio dai contagiati?

Il contagio e i decessi che hanno visto come epicentro RSA, case di riposo e ospedali non isolati in cui la popolazione era fondamentalmente anziana ha restituito un’immagine distorta della forza del virus che ha fatto passare la logica della chiusura quale unica soluzione possibile, senza considerare i danni provocati da un intervento così brutale sull’economia e sulla vita delle persone.

Speriamo verrà il tempo in cui si potrà appurare con obiettività le responsabilità sulle azioni non fatte che si sarebbero dovute fare e su quelle chi sono fatte ma che si sarebbero dovute evitare.

Leggi anche: Coronavirus a Milano? Già a fine DICEMBRE

FABIO MARCOMIN

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BICICLETTE elettriche: la recensione di OTTO MODELLI per tutti i gusti e tutte le tasche (Bonus compreso)

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Ph. credits: milanoweekend

In questi giorni è in atto una vera e propria corsa alla mobilità dolce elettrificata. In fondo all’articolo un riepilogo di tutto ciò prevede e che si può acquistare secondo il DL Rilancio del governo. Tra i beni acquistabili anche le biciclette elettriche. Questa la nostra selezioni. 

BICICLETTE elettriche: la recensione di OTTO MODELLI per tutti i gusti e tutte le tasche (bonus compreso)

Di seguito un breve vademecum che ti permetterà di districarti fra la giunga di modelli disponibili. ma ricordati, non esiste il modello perfetto, ma quello più adatto alle tue esigenze.


BICI PIEGHEVOLI

# GoCycle GXi

Nazionalità: Inglese
Prezzo: 3.199€
Autonomia: 70km
Tempi di ricarica: da o a 100 in circa 5 ore
Velocità max: 25km/h
Accelerazione: rilevazione coppia di pedalata. Ciò permette di assistervi immediatamente nelle ripartente e di assistervi in maniera opportuna nelle salite. Si trova nelle biciclette di fascia alta
Portabilità: Grazie al telaio anteriore in lega di alluminio e in magnesio stampato a iniezione ha un peso di 18kg, LEGGERISSIMA (se considerata in rapporto all’autonomia, e quindi alle dimensioni della batteria)!
Sospensioni: sospensione posteriore da 25 mm di escursione
Pneumatici: Gocycle All Weather
Freni: freni a disco idraulici anteriori e posteriori
Illuminazione: posteriore ed anteriore a led
Trasmissione: Cleandrive® Shimano Nexus brevettata a 3 velocità. Assistenza elettrica a più modalità.

Considerazioni: il prezzo tradisce un’eccellenza nell’ingegnerizzazione di questo prodotto al top, tanto da paragonare questa bici elettrica pieghevole alla Tesla nel campo automobilistico… anzi forse ad una MecLaren da formula 1 considerando che il fondatore di GoCycle, Richard Thorpe, è stato per anni progettista della casa inglese.

# Nilox Doc X2

Nazionalità: Italiana
Prezzo: 625€
Autonomia: 20km
Tempi di ricarica: da o a 100 in circa 3 ore
Velocità max: 25km/h
Accelerazione assistita: non immediata purtroppo. Infatti avendo solo l’accellerometro e non il sensore di coppia inizia l’assistenza dopo quasi 2 giri di pedale
Portabilità: coi suoi 18kg è facilmente sollevabile una volta piegata (però non ha nessuna maniglia)
Sospensioni: non ha sospensioni
Pneumatici: 16 pollici il diametro della ruota x 1.75 pollici di larghezza battistrada
Freni: freno a tamburo anteriore e a disco al posteriore. Comunque frena bene
Illuminazione: non ha illuminazione, per legge dovete provvedere. Vi consiglio i prodotti di questa start-up londinese
Trasmissione: non ha trasmissione. La monomarcia comporta che sia più difficoltosa da usare quando la batteria è scarica. Ha anche una sola modalità di assistenza.

Considerazioni: economica e leggera, buona qualità ma paga qualche dettaglio non al top, come ad esempio l’assenza del cambio e l’assistenza non modulabile a diverse intensità.


#
Fiido D2

Nazionalità: Cinese
Prezzo: 650€
Autonomia: 30km
Tempi di ricarica: da o a 100 in circa 5 ore
Velocità max: 20km/h / 25km/h
Accelerazione assistita: non ha il sensore di coppia ma percepisce la rotazione dei pedali, perciò inizia l’assistenza dopo qualche secondo, circa quasi un giro di pedale
Portabilità: coi suoi 19,5 kg è facilmente sollevabile una volta piegata, e anche trasportabile con l’apposita maniglia, anche se vi consiglio di spingerla sfruttando le ruote
Sospensioni: sospensione posteriore ad aria che funziona bene, circa 10 cm di escursione. Più che soddisfacente resa sul pavé
Pneumatici: 16 pollici il diametro della ruota
Freni: freni a disco sia davanti che dietro per un’ottima frenata
Illuminazione: anteriore a led non eccezionale e posteriore con catarifrangente
Trasmissione: Cambio Shimano 6 rapporti. 3 modalità di assistenza: basso, medio, alto.

Considerazioni: Miglior rapporto qualità/prezzo! Unica nota negativa è la presenza dell’acceleratore a manubrio, che permettendovi di muovervi senza pedalare, rende la bici non a norma. Il guru della tecnologia Galeazzi consiglia di inibirlo fisicamente, magari con dello scotch per aggirare il problema e rientrare nella legalità totale.


BICI PIEGHEVOLI FAT

#ICON.E ICON X5


Nazionalità: Italiana
Prezzo: 1.599€
Autonomia: 40km
Tempi di ricarica: da o a 100 in circa 6 ore
Velocità max: 25km/h
Portabilità: 30kg di peso. Questo tipo di bici non sono pensate per l’intermodalità cittadina, il telaio pieghevole le rende più adatte a essere riposte nel bagagliaio della vostra macchina ed affrontare gite fuori porta nel week-end
Sospensioni: sospensione solo all’anteriore, gli pneumatici fat garantiscono comunque un’ottima ammonizzazione in tutte le situazioni, anche nel fuoristrada
Pneumatici: 20 pollici il diametro della ruota. Il battistrada fat da 4 pollici si rivela molto utili per affrontare le strade dissestate di Milano, disseminate di pavé e rotaie del tram, da sempre insidiose per i ciclisti
Freni: freni a disco sia davanti che dietro per un’ottima frenata
Illuminazione: anteriore e posteriore a led
Trasmissione: Cambio Shimano 7 velocità. 3 modalità di assistenza

Considerazioni: oltre ad essere molto belle, queste bici con i pneumatici fat non vi faranno temere nessuna tipologia di asfalto e di condizioni atmosferiche.


#
Fiido M1 MTB

Nazionalità: Cinese
Prezzo: 925€
Autonomia: 60km
Tempi di ricarica: da o a 100 in circa 5 ore
Velocità max: 25km/h
Accelerazione assistita: non ha il sensore di coppia ma percepisce la rotazione dei pedali, perciò inizia l’assistenza dopo qualche secondo, circa un quarto di giro di pedale
Portabilità: 25kg. Questo tipo di bici non sono pensate per l’intermodalità cittadina, il telaio pieghevole le rende più adatte ad essere riposte nel bagagliaio della vostra macchina ed affrontare gite fuori porta nel week-end
Sospensioni: sospensione sia anteriore che posteriore ma non di grandissima escursione. Sopperiscono alla grande gli pneumatici
Pneumatici: 20 pollici il diametro della ruota. Il battistrada fat da 4 pollici si rivela molto utili per affrontare le strade dissestate di Milano, disseminate di pavé e rotaie del tram, da sempre insidiose per i ciclisti
Freni: freni a disco sia davanti che dietro per un’ottima frenata
Illuminazione: anteriore a led non eccezionale e posteriore con catarifrangente
Trasmissione: Cambio Shimano 6 rapporti. 3 modalità di assistenza: basso, medio, alto.

Considerazioni: bici elettrica con pneumatici fat a meno di 1.000€! Componentistica così così ma ottima se rapportata al prezzo. Non è a tutti gli effetti una Mountan-bike ma per la città, i parchi cittadini e qualche gita fuori porta nei week-end è ottima. Unica nota negativa è la presenza dell’acceleratore a manubrio, che permettendovi di muovervi senza pedalare, rende la bici non a norma. Il guru della tecnologia Galeazzi consiglia di inibirlo fisicamente, magari con dello scotch per aggirare il problema e rientrare nella legalità totale.


BICI NON PIEGHEVOLI

# Nilox E Bike X5

Nazionalità: Italiana
Prezzo: 730 €
Autonomia: 40km
Tempi di ricarica: da o a 100 in circa 4 ore
Velocità max: 25km/h
Accelerazione assistita: non ha il sensore di coppia ma percepisce la rotazione dei pedali, perciò inizia l’assistenza dopo qualche secondo, circa tre quarti di giro di pedale
Portabilità: 23kg
Sospensioni: non è ammortizzata
Pneumatici: 26 pollici il diametro della ruota x 1.75 pollici di larghezza battistrada
Freni: freni a tamburo sia davanti che dietro
Illuminazione: anteriore a led e posteriore con catarifrangente al posteriore
Trasmissione: Cambio Shimano 6 rapporti. 3 modalità di velocità

Considerazioni: classica bici da città, comoda grazie al “telaio da donna”, ovvero senza la canna centrale. Con il plus della pedalata assistita. Buono il prezzo!

 

# VanMoof S3

Nazionalità: Olandese
Prezzo: 1.998€
Autonomia: 60km
Tempi di ricarica: da o a 100 in circa 4 ore
Velocità max: 25km/h e anche oltre con utilizzo del Turbo Boost ( ricordiamo che il limite di legge per le bici a pedalata assistita è di 25 km/h ). Trazione anteriore
Accelerazione assistita: non ha il sensore di coppia ma percepisce la rotazione dei pedali, perciò inizia l’assistenza dopo qualche secondo, circa un quarto di giro di pedale. Comunque ottima assistenza
Portabilità: 20kg
Sospensioni: non è ammortizzata
Pneumatici: 28 pollici il diametro della ruota. Battistrada abbastanza largo ed ammortizzante che sopperisce in parte all’assenza delle sospensioni
Freni: freni a disco sia davanti che dietro
Illuminazione: anteriore e posteriore a led
Trasmissione: nuovo cambio automatico elettronico a 4 velocità per un’esperienza di totale fluidità. 4 livelli di assistenza e funzione Turbo Boost per una spinta istantanea nei momenti di difficoltà, veramente comodo.

Considerazioni: nella città del design chiunque girerà con questa bicicletta non potrà che non farsi notare… e non c’è altro da dire. Ah si: antifurto integrato collegato all’app.


#
MILANO BIKE_FERRARA

Nazionalità: Italiana
Prezzo: 2.190€
Autonomia: 40km
Tempi di ricarica: La batteria si ricarica sia tramite la frenata che pedalando all’indietro mentre si è in movimento. Ricaricabile anche mediante presa di corrente
Velocità max: 25km/h. Il motore Zehus, made in Italy, è integrato nel mozzo ed ospita anche la batteria
Portabilità: 16kg
Sospensioni: non è ammortizzata
Pneumatici: 28 pollici il diametro della ruota. Battistrada da 2,3 pollici, sufficiente per affrontare con tranquillità tutti i tipi di asfalto di Milano
Freni: freni a disco sia davanti che dietro
Illuminazione: anteriore e posteriore (integrata nella sella) a led
Trasmissione: 1 velocità

Considerazioni: Bici tutta italiana molto interessante sotto vari aspetti, a partire dal negozio che si trova sul Naviglio Grande vicino a San Cristoforo. Tutti i modelli sono dotati dell’innovativo e brevettato sistema di sicurezza “FrameBlock”, ovvero un cavo di acciaio con serratura integrato nel telaio grazie al quale il mezzo è assicurato automaticamente contro il furto (Zurich). Dotato di comunicazione wireless, il motore Zehus è in grado di comunicare con ogni smartphone per fornirvi tutti i dati di cui avete bisogno. Se siete tra quelli che vogliono vedere con mano quello che comprano potete recarvi in negozio e vedere l’intera gamma che va da 450 a 2.300 euro.

Come funziona il bonus

Il decreto stabilisce un rimborso del 60%, fino ad un massimo di 500€, per acquisti di:

  • biciclette nuove o usate, sia tradizionali che a pedalata assistita;
  • handbike nuove o usate;
  • monopattini, hoverboard, segway;
  • servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture

Possono usufruire del buono bici per l’anno 2020, i maggiorenni che hanno la residenza nei capoluoghi di Regione e di Provincia anche sotto i 50.000 abitanti, nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Qui trovate l’elenco dei comuni appartenenti all’area metropolitana di Milano.

Il buono mobilità può essere fruito utilizzando una specifica applicazione web che è in via di predisposizione e sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del Ministero dell’ambiente, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto. Per accedere all’applicazione è necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

# Fase 1: dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web. E’ previsto il rimborso al beneficiario; per ottenere il contributo è necessario conservare il documento giustificativo di spesa (fattura e non scontrino) e allegarlo all’istanza da presentare mediante l’applicazione web.

# Fase 2: dal giorno di inizio operatività dell’applicazione web. E’ previsto lo sconto diretto da parte del fornitore del bene/servizio richiesto, sulla base di un buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In pratica gli interessati dovranno indicare sull’applicazione web il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai fornitori autorizzati per ritirare il bene o godere del servizio individuato.

Fonte: Ministero dell’Ambiente

 

FEDERICO POZZOLI

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30 cose DA FARE a Milano almeno una volta nella vita

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Con la pandemia abbiamo scoperto che non vivremo per sempre. La lista definitiva delle trenta cose da fare se non si vuole avere rimpianti una volta finiti nel paradiso dei milanesi.

30 cose DA FARE a Milano almeno una volta nella vita

#30 Visitare la Milano sotterranea

#29 Vedere un film nella sala Nobel del Palazzo del Cinema

#28 Andare nel quartiere Arcobaleno di via Lincoln

Milano Est- via Lincoln
Milano Est- via Lincoln

#27 Visitare il museo Hangar Pirelli alla Bicocca

#26 Fare una Stramilano partendo dal fondo (dribblando tutti quelli che la fanno camminando)

stramilano 2018
L’Half Marathon dell’anno scorso

#25 Incontrare Armani nell’Armani store

#24 Amoreggiare all’aperto in una sera d’estate in piazza Affari, sotto il dito di Cattelan

#23 Riuscire a trovare un posto nel bar più piccolo del mondo (Backdoor43)

#22 Visitare i giardini della vigna di Leonardo

#21 Assaggiare il cibo tipico milanese: il sushi

#20 Farsi la sauna nel tram delle Terme

#19 Vivere la settimana del Fuorisalone

#18 Bere un cocktail al Nottingham Forest

#17 Guardare Milano dall’ultimo piano del Palazzo Lombardia

Palazzo Lombardia

#16 Sfidare la Serravalle Genova per fare colazione a Santa Margherita

#15 Assistere a un derby o una partita serale a San Siro con lo stadio esaurito

#14 Girare per la città in motorino

#13 Un giro in elicottero sopra la città in una giornata di sole

#12 Nuotare nei navigli

#11 Godersi la vista di Milano (e di tutte le Alpi) in cima al Montevecchia in una giornata di sole

#10 Mangiare un panzerotto di Luini

#9 Fare shopping in via Montenapoleone

#8 Visitare San Maurizio

San Maurizio

#7 Passeggiare da Corso Garibaldi al Bosco Verticale

Milano, Milano
Milano, Milano

#6 Visita al Cenacolo

caso cenacolo
Ammirando il Cenacolo: foto tratta dal profilo Instagram @museitaliani

#5 Fondare una start up

Giulia Trombin and Piercarlo Mansueto of #Sharewood www.gosharewood.com #StartupItalia! #IW16
Giulia Trombin and Piercarlo Mansueto of #Sharewood www.gosharewood.com #StartupItalia! #IW16

#4 Prendere un vero aperitivo milanese, chiedendoti la sostenibilità economica di quello che ti offre il locale

#3 Una sera alla Scala (meglio se alla prima)

La Scala

#2 Salire sul Duomo, a piedi, e guardare il monte Rosa con ancora le vertigini degli scalini

Concerto tra le guglie del Duomo

#1 Andarsene (e rimpiangerla)

Curato da Andrea Zoppolato. Un ringraziamento speciale per le proposte di nominations a: Emil Abirascid (Giornalista), Giacomo Biraghi (Il Secolo Urbano), Francesco Boz (Autore TV), Mauro Colombo (Redattore), Ugo Fava (Osteria della Triennale/Le Biciclette), Alessandro Fracassi (Mutui On Line Spa), Fabio Massa (Affari Italiani), Gigi Mazzeschi (Macchianera Awards), Andrea Pezzi (Imprenditore Gagoo Group), Arianna Ricotti (Event Manager), Ivan Salvagno (HiTech Professional), Gianmarco Senna (Fatto Bene/Ghe Sem), Antonella Tagliabue (Imprenditrice Sociale), Marco Torchio (Reply)

ANDREA ZOPPOLATO

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