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Hawaiian East Market!

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A Milano arriva il tanto attesa Hawaiian Weekend! Ovviamente, targato East Market DINER.

Si inizia di giovedì, perché non è mai troppo presto per rilassarsi e godersi il buon cibo. Dalle 18.00 alle 24.00 potrete gustare i Pokè preparati per voi dall’East Market DINER, nella versione vegan con tofu, o tonno e salmone.

Nella versione burger: con burger di riso con tarare di salmone e avocado. O perché non i Pokè Donuts?

Ad accompagnare il tutto non mancheranno fiumi di birra by The Brooklyn Brewery!

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🔴 BREAKING NEWS: I 4 PROGETTI della Milano del futuro che hanno vinto Reinventing Cities 40

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Scuderie de Montel
Scuderie de Montel

Non solo lo Scalo Greco. Sono quattro i progetti di Milano che a Oslo sono stati annunciati tra i vincitori del bando Reinventing Cities 40.

Milano ha partecipato con 5 siti: Doria, Mercato Gorla, Scalo Greco, Scuderie de Montel e Serio.

sitiprogetti
sitiprogetti

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Quattro su cinque si sono aggiudicati il bando. E’ rimasto escluso solo il progetto Gorla.

Vediamo in sintesi di che progetti si tratta.

#1 DORIA

Progetto vincitore: CO-INVENTING DORIA
Rappresentante del team: RETE FRA INPRESE “B SMART”
Progettato da: STUDIO DI ARCHITETTURA DRMI / GUILIA PANNELLA
Partner: POLITECNICO DI MILANO, DIPARTIMENTO DI ENERGIA/ UMERTO PUPPINI

Co-Inventing Doria intende essere un manifesto vivente di rinnovamento urbano sostenibile, in cui spazi privati ​​e pubblici interagiscono, creando un ambiente amichevole, resiliente e sostenibile per cittadini e visitatori.

Il progetto è composto da due elementi cardinali: l’ostello carbon neutral e il nuovo asse verde di Via Doria. L’ostello è realizzato con una parete respiratoria, in grado di recuperare energia e filtrare l’aria di ventilazione. L’utilizzo energetico dell’edificio è ridotto al minimo nel suo intero ciclo di vita e le fonti di energia rinnovabile sono ampiamente sfruttate in loco, migliorando le prestazioni complessive dell’edificio.

Via Doria è concepito come una strada multifunzionale, progettata con un approccio cronotropico in cui gli spazi urbani si evolvono nel tempo, seguendo le esigenze dei cittadini. La strada ha una dimensione pedonale predominante, con ampi spazi per la vegetazione e molteplici servizi ecosistemici, tra cui la cattura e lo stoccaggio del carbonio.

L’ostello si connette con i nuovi giovani invitanti all’aperto verdi per entrare e camminare lungo l’ampia scalinata che degrada verso il cortile verde aperto. Complessivamente il progetto è concepito per coinvolgere i cittadini sulla sostenibilità, fornendo un’esperienza interattiva e educando a comportamenti proattivi sostenibili.

#2 SCALO GRECO BREDA

progetto scalo Greco
progetto scalo Greco

Nome del progetto: L’INNESTO
Team rappresentante: INVESTIRE SGR SPA

Architetto: BARRECA & LA VARRA
Esperti ambientali: ARUP ITALIA SRL / STANTEC SPA / POLITCNICO MILANO, DIP ENERGIA

Il primo progetto di “Housing Sociale” di Zero Carbon in Italia è una vetrina delle nuove strategie di sostenibilità di Milano.INNESTO propone lo sviluppo di un innovativo sistema di teleriscaldamento di quarta generazione (4GDH), alimentato da fonti rinnovabili (incluso un sistema di recupero di calore per le acque reflue urbane). Il design di Nearly Zero Energy Buildings è abbinato a una tecnologia costruttiva pre-assemblata e a un mix ottimale di materiali bio-sourced. L’obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 e ridurre gli sprechi, consentendo di smontare la struttura e riciclare al 100%. Un approccio globale alla mobilità sostenibile offre ai cittadini piena accessibilità. Il progetto promuove la mobilità attiva, il trasporto pubblico, i sistemi di condivisione e una drastica riduzione dell’uso dei veicoli privati ​​attraverso una ridotta disponibilità di aree di parcheggio.

#3 Scuderie de Montel

Scuderie de Montel
Scuderie de Montel

Progetto vincente: TEATRO DELLE TERME
Rappresentante: ARCHITETTO GIANCARLO MARZORATI

Architetto: ARCHITETTO GIANCARLO MARZORATI / J + S SRL
Esperto ambientale: PROGETTISTI ASSOCIATI TECNARC SRL

Le ex stalle storiche di San Siro saranno convertite in un centro di attività termale.

Il progetto è concepito in modo armonioso utilizzando sorgenti d’acqua termale presenti nel sottosuolo. Il progetto mira a ridurre significativamente il consumo di energia e acqua grazie alla produzione di energia in loco attraverso il fotovoltaico, i pannelli solari termici e la creazione di un collegamento con la rete di teleriscaldamento attraverso il recupero dell’energia da scarto a energia.

Il progetto prevede una buona gestione dei materiali da costruzione, utilizzando l’isolamento della fibra di legno e la costruzione con strutture in legno.

Infine, il progetto compenserà tutte le emissioni di CO2 residue acquistando crediti di carbonio. Il Teatro delle Terme sarà un’oasi di benessere e sostenibilità strettamente legata all’acqua, alla terra, al verde, alle piante e al cibo.

#4 Serio

Progetto Serio
Progetto Serio

Progetto vincente: VITAE
Rappresentante: COVIVIO DEVELOPMENT

Architetto: CARLORATTIASSOCIATI SRL
Esperto ambientale: DISTRETTO TECNOLOGICO TRENTINO S.C.A R.L.

La “Spirale verde” è un sentiero con una pergola di vite che sale in cima all’edificio simboleggia la doppia elica del DNA, l’abbraccio tra ricerca e biofilia. I filari sposati sui tetti si alternano a terrazze e orti. Le serre stagionali e il Giardino dei Semplici sono ambienti collettivi di sperimentazione. Il progetto sviluppa anche una strategia globale per ridurre la sua impronta di carbonio e il suo impatto ambientale attraverso una vasta gamma di soluzioni per l’energia pulita, materiali da costruzione sostenibili, mobilità a basse emissioni di carbonio e gestione delle risorse idriche.

Vitae è consolidata da una forte partnership con attori locali e sviluppa attività sostenibili e uno stile di vita verde. Ospiterà spazi per eventi pubblici per nutrizione e istruzione, ricerca oncologica molecolare e guesthouse per ricercatori internazionali. Propone un modello avanzato di convivenza urbana legato alla migliore tradizione europea, tutto all’insegna di un nuovo Umanesimo.

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 BREAKING NEWS: Scalo Greco vince Reinventing Cities 40

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progetto scalo Greco
progetto scalo Greco

Riscatto di Milano dopo il secondo posto all’Eurovision di Mahmood.

🔴 BREAKING NEWS: Dopo GRECO si aggiudicano il bando anche DORIA, SERIO E SCUDERIE DE MONTEL. CLICCA PER LA NOTIZIA

A Helsinki sono stati annunciati i progetti vincitori del bando Reinventing Cities. Milano concorreva con le aree di Via Serio, V.le Andrea Doria, Gorla, Scuderie de Montel, Scalo di Greco.

Lo Scalo di Greco risulta tra i vincitori.

Winning project : L’INNESTO
Team representative: INVESTIRE SGR SPA
Architect(s): BARRECA & LA VARRA
Environmental expert(s): ARUP ITALIA SRL / STANTEC SPA / POLITCNICO MILANO, DIP ENERGIA
INNESTO, è il primo progetto di “Housing Sociale” a impatto zero in Italia, vetrina delle strategie di nuova sostenibilità di Milano.

Questo significa soldi e visibilità per il progetto e per Milano.

Complimenti ai progettisti, alle istituzioni coinvolte e ai milanesi.

Avviato dal C40 Cities Climate Leadership Group e reso possibile grazie al contributo di Climate KIC e ofo, “Reinventing Cities” è un bando internazionale senza precedenti per avviare una rigenerazione urbana resiliente e a zero emissioni.

14 città hanno individuato insieme 31 siti sottoutilizzati da ricostruire, compresi numerosi spazi liberi, edifici abbandonati, il sito di un ex aeroporto, dimore storiche, mercati inutilizzati, parcheggi da trasformare, e un inceneritore dismesso con annessa discarica.

Attraverso questo bando C40 e le città partecipanti invitano architetti, operatori, esperti ambientali, comunità di quartiere, artisti, a costituire team multidisciplinari  e a concorrere per trasformare i siti scelti in nuovi baluardi di sostenibilità e resilienza. Le proposte dovranno dimostrare come sia possibile realizzare soluzioni innovative che rispettino l’ambiente, parallelamente ad architetture di alta qualità e benefici per la comunità.

Qui l’annuncio: Reinventing Cities: The Winner

🔴 BREAKING NEWS: Dopo GRECO si aggiudicano il bando anche DORIA, SERIO E SCUDERIE DE MONTEL. CLICCA PER LA NOTIZIA

MILANO CITTA’ STATO

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Milano e le sue SORELLE

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città gemellate
Chicago

La città di Milano è una delle poche a poter vantare di essere gemellata con altre città (in totale 15 città sono gemellate con il capoluogo lombardo) in tutti e cinque i continenti.

Nelle intenzioni della nostra città, i gemellaggi hanno lo scopo di scambiare delegazioni, condurre iniziative sociali, scientifiche e culturali congiunte, favorendo l’interscambio e migliorando la qualità della vita dei cittadini delle città coinvolte nel gemellaggio, comprese le comunità provenienti da una città e stabilite nell’altra.

San Pietroburgo: il gemellaggio interrotto

Da sempre, Milano ha considerato permanenti i gemellaggi stipulati con le città sorelle. Unica eccezione a questa regola, la sospensione del gemellaggio con San Pietroburgo nel 2012.

Tale decisione si deve alla legge che la città russa approvò, appunto nel 2012, definita “contro la propagazione dell’omosessualità” e ritenuta retrograda da gran parte del resto del mondo.
Il gemellaggio con la città russa era stato stipulato in epoca sovietica (era il 2 ottobre 1967) ed esso figura ancora nella pagina dei gemellaggi curata dal Comune di Milano.

San Paolo: la prima

città gemellate
São Paulo

Il primo gemellaggio in ordine di tempo (era il 28 luglio del 1961) è stato quello tra Milano e San Paolo del Brasile, città affine a Milano in virtù del ruolo preminente, sia dal punto di vista culturale che economico, che essa ha in Brasile. E’ probabile che l’ordinamento federale del Paese latinoamericano permette a San Paolo un’azione più incisiva, ma la comunità di intenti fra le due città ha radici antiche, data anche la notevole presenza di italiani nel Paese, sia di prima generazione che successivi.
Negli ultimi anni, le attività congiunte tra Milano e San Paolo hanno riguardato in primis cultura, turismo e ambiente.

 

Lione: gemella metropolitana

città gemellate
Lyon

Il 22 novembre 1967, Milano si è gemellata con Lione, città che, ad oggi, considerata l’area metropolitana, è la terza più popolosa della Francia (con oltre 2 milioni di abitanti, contro i poco più che 530mila della sola Lione). L’ultimo incontro tra i sindaci delle due città risale al febbraio 2019 e ha visto protagonisti oltre al Sindaco di Milano Sala l’allora Sindaco della città francese Gérard Collomb.

 

Francoforte: money sister

città gemellate
Frankfurt am Main

La capitale finanziaria d’Europa, consacrata anche dalla sede centrale della BCE, è gemellata con Milano dal 21 ottobre 1969. Ciò in virtù delle affinità di “motore economico” e di città attente al progresso dei loro cittadini, sotto ogni aspetto.
Ogni anno, in aprile, il Liceo Linguistico “Manzoni” di Milano organizza scambi con i suoi epigoni della Elisabethenschule di Francoforte.  Inoltre (sempre con cadenza annuale) in agosto, i cittadini di Milano hanno l’opportunità di frequentare un corso di due settimane sulla lingua e la cultura tedesca, che si tiene appunto a Francoforte, mentre Milano apre le porte ai cittadini tedeschi in ottobre, per un corso di 15 ore sulla lingua, sulla cultura e sulle eccellenze d’Italia.
Nel settembre 2013 un incontro fra il Sindaco Pisapia ed il suo omologo Feldmann ha sancito la cornice di scambi culturali fra le due città e, dal 2017, è nuovamente in attività il treno diretto ad alta velocità Milano-Francoforte.

 

Chicago: ci ha dato anche Dan Peterson

città gemellate
Chicago

Chicago è gemellata con Milano dal 1973. Anche in questo caso, per il gemellaggio, si è scelto il fil rouge delle città importanti sia dal punto di vista economico che culturale ed industriale. L’Aeroporto O’Hare di Chicago è uno dei più trafficati al mondo e la città è importante sia dal punto di vista industriale (la città ha anticipato l’industrializzazione degli USA in molti settori) che culturale.
Barack Obama, prima di intraprendere la sua carriera politica (è stato senatore dell’Illinois, lo Stato in cui Chicago sorge, prima che Presidente degli Stati Uniti) ha diretto un progetto di assistenza per le fasce svantaggiate del South Side di Chicago.
Ed è proprio dal South Side che proviene il Timeless Gift Vocal Ensemble, il coro gospel che si è esibito a Milano nell’aprile 2019, sempre nell’ambito del gemellaggio fra le due città. Sempre nell’aprile 2019 (e sempre nell’ambito del gemellaggio), l’audtorium “Baldoni” di Milano ha ospitato la proiezione di “Shadowgram”, un documentario sul South Side e West Side di Chicago.

 

Birmingham: urban twins

città gemellate
Birmingham

Un’altra città anglofona che si è gemellata con Milano (precisamente il 5 giugno 1974) è Birmingham, nel Regno Unito.
Questo gemellaggio ha un focus soprattutto sulla dimensione della città e sull’urbanistica. Lo dimostrano la partecipazione della città al Forum delle Politiche Sociali di Milano nel gennaio 2013 e la collaborazione fra le due città nella partecipazione a tre progetti UE con focus urbanistico nel periodo 2011-2015.
Da ultimo, Birmingham e Milano hanno condotto iniziative congiunte di rilievo collegate ad Expo 2015.

 

Dakar: quella che non ti aspetti

città gemellate
Dakar

Con notevole lungimiranza e nello spirito di legarsi a città caratterizzate da significativo sviluppo, Milano si è gemellata con Dakar nel 1974.

 

Shanghai: la Milano d’oriente

città gemellate
Shanghai

Anche qui in netto anticipo sui tempi (era il 3 luglio del 1979) rispetto al resto d’Italia, Milano si è aperta alla Cina, gemellandosi con Shanghai. Nell’ambito di questo gemellaggio, è attivo un accordo tra biblioteche, che contempla la donazione di 200 libri l’anno da parte della Biblioteca di Shanghai alla biblioteca rionale di Dergano, zona di Milano ad altra presenza cinese.
Tra le attività più recenti nell’ambito del gemellaggio tra queste due città c’è stato l’Anno Culturale della Cina in Italia (2011) che ha visto a Milano alcuni dei suoi momenti più importanti, la Mostra fotografica su Shanghai e sugli abiti tradizionali cinesi (entrambe nel 2014) e la collaborazione tra Milano e Shanghai nella moda e nel food in occasione di Expo 2015.

 

Osaka: compagna di università

città gemellate
Osaka

Circa due anni dopo, il 10 aprile 1981, fu ratificato l’accordo di gemellaggio tra Milano e Osaka. Anche qui, la ratio è stata quella di approfondire i rapporti fra due città che hanno un ruolo importante dal punto di vista economico, industriale e culturale nei rispettivi Paesi.
Il gemellaggio fra Milano e Osaka consente ad alcuni studenti universitari della città giapponese di prendere parte ad alcune iniziative culturali del Consolato Generale del Giappone a Milano e favorisce la mobilità universitaria fra le due città.
Osaka ospiterà Expo 2025.

 

Betlemme e Tel Aviv: come Duomo e Sforzesco

città gemellate
Tel Aviv

Il prestigio che Milano ha in tutto il mondo appare confermato anche dai gemellaggi che la città ha stipulato, il 16 ottobre 1997 con Tel Aviv (che poi ha portato a collaborazioni tra le due città nell’ICT e nel digitale a partire dal 2012) e dal 22 maggio 2000 con Betlemme, riuscendo a dialogare con due realtà insieme così vicine e così lontane.

 

Cracovia: capitali morali

città gemellate
Kraków

Milano si è dimostrata “sul pezzo” anche quando si è gemellata con Cracovia (il 10 giugno 2003, circa 11 mesi prima dell’entrata della Polonia nell’UE, avvenuta il 1° maggio 2004). Con la città polacca, seconda come centro industriale economico e culturale e prima destinazione turistica nel Paese, è in atto uno scambio culturale tra gli studenti dei licei scientifici di Milano ed il Liceo Scientifico Ogólnokształcące di Cracovia.
Negli ultimi anni, le due città hanno avuto diverse occasioni di proficua collaborazione, nel 2012 Milano ha infatti supportato la candidatura di Cracovia a Città della Letteratura dell’UNESCO, risultato che la città polacca ha poi raggiunto nel 2013; nel 2014 i decisori delle due città si sono scambiati delle visite in ambito urbanistico e, sempre in ambito urbanistico, Milano e Cracovia hanno preso parte al Progetto UE intitolato Stars e votato all’urbanistica e alle biciclette come mezzo ideale per brevi tragitti urbani.

 

Toronto: affinità elettiva

città gemellate
Toronto

Un’altra città nota per la sua comunità italiana è Toronto, capoluogo della regione dell’Ontario e seconda città del Paese, gemellata con Milano dal 30 giugno 2003.
Le due città collaborano innanzitutto in ambito ambientale, attraverso il framework comune del Climate Leadership Group.
Da maggio 2019, il vettore Air Italy opera un volo diretto sulla tratta Milano-Toronto.

 

Melbourne: gemella australe

città gemellate
Melbourne

Lo stesso focus sulla comunità italiana e sull’importanza nel Paese ha animato anche il gemellaggio tra la nostra città e Melbourne, attivo dal 21 luglio 2004.
Le attività oggetto del gemellaggio riguardano innanzitutto la risoluzione di problemi e l’attuazione di politiche in ambito sociale, economico o ambientale.
Da aprile 2019 è attivo un percorso di formazione rivolto ai professionisti dell’ospitalità attivi in queste due città.

 

Daegu: la sorpresa coreana

città gemellate
Daeugu

Ultima “città sorella” di Milano, in senso cronologico e non certo per importanza, è Daegu, in Corea del Sud, con la quale il gemellaggio è attivo dal 2 luglio 2015, preceduto da una visita ufficiale, nel 2014, e dalla partecipazione, sempre nello stesso anno, di una delegazione milanese al DGSIT Global Innovation Festival, una manifestazione dedicata all’innovazione in campo tessile. Fedele al suo concetto di innovarsi senza dimenticare le sue radici, Milano ha stipulato il gemellaggio con Daegu anche sulla base delle avanzate politiche di sostenibilità ambientale della città coreana. Daegu ha attivamente partecipato, insieme con Milano, alle iniziative collegate ad Expo 2015 ed alla stesura del Milan Urban Food Policy Pact, un’importante iniziativa sulla sostenibilità alimentare.

Continua la lettura con: 10 città stato del mondo che possono ispirare Milano

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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La NIVOLA, l’ascensore alato creato per fare adorare in Duomo uno dei tre CHIODI di GESU’

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Pochi sanno che a Milano c’è uno dei chiodi usati per crocifiggere Gesù.

Si trova all’interno del Duomo, in una teca a quarantacinque metri di altezza, sospesa al di sopra dell’altare maggiore.
Secondo la leggenda a trovarlo fu Ambrogio in persona. Un giorno il vescovo di Milano mentre passeggiava per le vie di Milano fu attirato da un fabbro che imprecava contro un pezzo di metallo che non riusciva a piegare.

Il piccolo oggetto reso incandescente dal fuoco resisteva ai colpi del martello senza deformarsi. Ambrogio chiese al fabbro di poter esaminare l’oggetto. Si trattava di un chiodo ritorto e Ambrogio divenne bianco dallo stupore: era uno dei chiodi della Crocifissione di Gesù!

Ma come era arrivato quel chiodo a Milano?
La madre dell’imperatore Costantino, Elena, durante un viaggio a Gerusalemme aveva trovato tutti e tre i chiodi della Crocifissione. Rientrata a casa li aveva donati al figlio che, per ricevere protezione in battaglia, li fece inserire nel suo elmo, nel morso del cavallo e in una briglia. Alla morte dell’imperatore dei tre chiodi si perse traccia fino al giorno in cui il chiodo adattato a morso del cavallo era riapparso nella bottega di un fabbro di Milano.

Il chiodo di Gesù non è un caso isolato per Milano. Le reliquie in possesso di Costantino finirono infatti all’imperatore Teodosio che era un grande amico di Ambrogio. All’epoca Milano era la capitale dell’Impero Romano e quando Teodosio morì nel suo palazzo milanese potrebbe aver lasciato ad Ambrogio il sacro chiodo adattato a morso di cavallo.

Una volta all’anno, il sabato precedente al 14 settembre, il chiodo viene prelevato dal soffitto del Duomo, durante la cerimonia detta della Nivola. In quell’occasione il chiodo viene preso tramite il cosiddetto “ascensore della Nivola”, portato a terra dall’arcivescovo e lasciato per quaranta ore a disposizione dell’adorazione dei fedeli.

Fonte: Le incredibili curiosità di Milano (Gian Luca Margheriti)

MILANO CITTA’ STATO

Night Tide

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Probabilmente lo sapevi, ma non hai mai pensato di andarci…Alla Fondazione Prada c’è un cinema che proietta film rari ed artistici.

Questa settimana ti porto a vedere “Night Tide”. Ma anziché parlarti della trama del film, ti racconto un’altra storia… L’immaginario gotico del regista Curtis Harrington è stato uno dei motivi che ha spinto il collezionista Nicolas Winding Refn ad acquisire la pellicola originale di questo film, ormai molto danneggiata, per lanciarsi nell’impresa del suo restauro.

Un anno di lavoro che ha visto la collaborazione del laboratorio Hiventy a Parigi e dell’Academy Film Archive in California, e che ha dato vita al primo restauro integrale in digitale 4KIl risultato è di altissima qualità: una pellicola con un’eccezionale, quanto inedita, profondità del bianco e nero.

Proiezione a ingresso gratuito senza prenotazione fino ad esaurimento posti. All’ingresso sarà distribuito in omaggio il poster del film.

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Un drago-serpente tra storia e leggende: IL BISCIONE come simbolo di Milano

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biscione

Uno dei simboli più noti e diffusi di Milano, il biscione (per gli amici el bisson o la bissa) può vantare una storia lunga e prestigiosa.

Era infatti già noto dagli albori del Cristianesimo, come ipostasi del profeta Giona che visse nella balena.

Dal punto di vista araldico, il biscione risale al Sacro Romano Impero e sarebbe diventato il simbolo della nostra città durante il periodo della signoria viscontea di Milano. Non vi sono però elementi decisivi per stabilire se il simbolo del biscione fosse stato portato dai Visconti a Milano o se questi lo avessero già trovato in città.

Anche gli Sforza, che succedettero ai Visconti ai quali erano imparentati, mantennero il biscione, che vollero simile a un drago, sui loro stemmi. Il simbolo rimase, anche dopo il periodo sforzesco, a rappresentare Milano durante la dominazione spagnola e ancora, all’epoca di Napoleone in Italia ed al successivo periodo del Regno Italico, come pure durante il periodo del Lombardo-Veneto, che lo annoverava tra i suoi simboli.
Il biscione resta dunque il simbolo (araldico) distintivo di Milano per circa mille anni, dal X al XIX secolo. Lo stesso Dante lo cita nella Divina Commedia, precisamente nel Canto VIII del Purgatorio, definendolo “la vipera che il Melanese accampa”, indicandolo perciò come insegna del potere (anche militare) di Milano. Successivamente, il biscione finirà col campeggiare anche su altri stemmi di casate e città, non necessariamente collegate a Milano e alla sua storia.

Sulla  “nascita” di questa creatura leggendaria, molto è stato scritto; secondo alcuni, il biscione simboleggerebbe un altro rettile fantastico, ossia il drago detto Taranto o Tarantasio, nato, come vuole una leggenda, dal corpo moribondo del malvagio signorotto Ezzelino da Romano e che sarebbe vissuto nel Lago Gerundo, uno specchio d’acqua ora scomparso che si trovava in Lombardia. Come quello di San Giorgio (la cui Croce campeggia anche sul gonfalone di Milano), il drago del Gerundo sarebbe stato provvisto di un soffio pestilenziale ed avrebbe trovato la morte all’arma bianca per mano di un santo o di un eroe.

Un’altra tradizione vedrebbe invece il biscione come creatura benevola (da qui nascerebbe il suo rimando alla balena che protesse Giona) che quindi proteggerebbe, o farebbe addirittura rinascere (anche qui si richiama Giona, che “rinacque a nuova vita” dopo essere fuoriuscito dalla balena) la figura umana che porta in bocca.
In effetti, nelle varie raffigurazioni, né la bestia né l’umano appaiono feriti: inoltre, l’immagine di profilo del biscione ne svelerebbe le buone intenzioni, dal momento che in araldica le bestie malvage, vere o fantastiche che siano, vengono rese di fronte agli osservatori, come a sfidarli.
Le raffigurazioni artistiche del biscione a Milano sono molteplici. Particolarmente pregevoli sono quella che si trova come fregio in Stazione Centrale e quella che si trova su di un capitello della Basilica di Sant’Ambrogio (si tratterebbe, in questo caso, di una figura assimilabile al biscione).

In epoca più moderna, il binomio tra la Croce di San Giorgio e il biscione si ritrova anche nello stemma dell’Alfa Romeo, rimasto immutato negli anni. Il biscione è anche il simbolo di Canale 5, rete ammiraglia di Mediaset, e prima ancora lo era di Telemilano 58 che la precedette. Nel simbolo di queste emittenti, l’umano in bocca al biscione stilizzato è sostituito da un fiore. Inoltre, dal primo logo di Canale 5, risalente al 1980, sino all’ultima versione (datata 2018), il biscione, restando sempre riconoscibile, si è ridotto a vantaggio del “5”.
L’Inter, che aveva deciso di assumere il biscione tra i suoi simboli fin dalla sua fondazione, lo ha sottoposto a varie operazioni di restyling, sino ad eliminarlo dal suo logo sul finire degli anni ’90.
E tuttavia il biscione, simbolo di antichità sempre rinnovata, saggezza e magia, non è mai lontano dalle raffigurazioni e dalla percezione di Milano.

 

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

 

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Rita’s Tiki Room per una svolta esotica

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Cosa sono i Tiki? Sono dei tipi di cocktail che nascono negli anni ’40 in California, e sono speciali perché: 1. Si usa prevalentemente Rum. 2. Sono floreali e fruttati. 3. Sono altamente scenografici.

Ed indovinate chi li fa benissimo? I ragazzi del Rita’s Tiki Room!

Il locale è tutto fiori, pappagalli, piante esotiche e, ovviamente, camicie hawaiane. Se pensi di venire qui e bere e basta, ti sbagli di grosso, l’offerta culinaria ti porta in Paradiso senza passare dal via: nachos pieni di formaggio fuso, involtini tahilandesi, polpette asiatiche, pollo fritto e molto molto altro.

Allora, pronto a salpare per isole sconosciute?

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🔴 BREAKING NEWS: Catella presenta il progetto GIOIA 20

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Il primo tassello di Porta Nuova Bis è stato ufficialmente collocato. Oggi, 20 maggio, Manfreda Catella ha presentato lo studio vincitore del concorso internazionale di progettazionene di Gioia 20, l’area comunale posta all’incrocio tra Melchiorre Gioia, via Pirelli e via Sassetti, acquistata tempo fa da Coima per complessivi 32.208 metri quadri e 78,9 milioni di euro di valore.

Antonio Citterio e Patricia Viel hanno primeggiato sui 19 studi di architettura che erano stati selezionati per partecipare al concorso, con un progetto che punta tutto sulle grandi altezze e sul fotovoltaico.
A breve dunque una nuovo cantiere si affiancherà a quello già avviato di Gioa 22, che dovrebbe raggiungere il tetto entro il 2020.
Gioia 22
Progetto Gioia 22
Obiettivo finale: 400mq da ridisegnare per il nuovo volto di Porta Nuova Gioia.
ROBERTA CACCIALUPI

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Delirio in PORTA GENOVA: il disastro viabilistico

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delirio in porta genova
Credits Ubanfile - Porta Genova

Credits: Urbanfile – Porta Genova

Fino a poco prima dell’intervento di urbanistica tattica realizzato all’interno del progetto “Piazze Aperte”, in collaborazione tra vari soggetti Bloomberg Associates, Nacto Global Designing Cities Initiatives, Comune di Milano, Retake Milano e il Colorificio Sammarinese, il piazzale di Porta Genova era un parcheggio disordinato per auto private e taxi tra la fermata di capolinea del tram.

Con questo intervento (vedi foto di copertina), oltre al parcheggio, è stato interdetto anche il transito di auto private e taxi, la cui area di sosta è stata spostata all’esterno del piazzale, con la contestuale sistemazione delle fermate bus e della linea tranviaria 2 su Via Valenza, lasciando inalterato il traffico veicolare su via Vigevano, corso Colombo e appunto via Valenza.

NON TUTTO È ANDATO NEL VERSO GIUSTO: il traffico è diventato insostenibile

Credits: Urbanfile (foto di repertorio)

A corredo di questo intervento di pedonalizzazione leggera (un progetto vero e proprio di ridisegno della piazza non esiste) non sono stati nè studiati nè previsti operazioni di mitigazione del nuovo cambio di viabilità (auto che non possono più immettersi nel piazzale), non prevedendo in alcun modo semafori che regolino l’attraversamento pedonale nè all’interno della piazza dove insiste il transito di 2 linee di tram, nè verso l’esterno dove si aggiunge una linea bus, oltre al traffico veicolare proveniente da 3 direzioni.

Il risultato è un continuo incolonnamento di:

  • tram che rimangono bloccati in entrata e in uscita dalla piazza,
  • autobus e auto che non riescono a svoltare in nessuna delle direzioni

che produce come effetti:

  • la congestione dell’incrocio tra Via Vigevano, Corso Colombo e Via Valenza
  • i ritardi sulla tabella oraria per linea di tram 9, 2 e la linea di bus 74
  • un aumento della concentrazione di inquinamento causato soprattutto dal rallentamento del flusso veicolare
  • la difficoltà dei pedoni nell’attraversamento della piazza e nella prosecuzione verso la Darsena

COSA SI POTREBBE FARE?

Innanzitutto, come detto sopra, studiare e implementare una regolamentazione semaforica anche per i pedoni e ovviamente riprogettare la viabilità, nel limite del possibile, con percorsi alternativi.
La situazione di caos è presente da anni in questa zona e un intervento fatto con le seppur buone intenzioni non può far altro che, come dimostrato, peggiorare la situazione e paralizzare una parte della città.
Occorrono al più presto soluzioni, anche out-of the box, che consentano di risolvere definitivamente l’annoso problema del traffico che affligge Porta Genova.

FABIO MARCOMIN

 

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TAXI DRONI nel cielo: Torino sulla corsia di sorpasso

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Aeromobili elettrici

Dopo i risultati positivi nei test di Dubai, Torino sarà la prima città italiana ad avere dei taxi droni nel cielo. La sperimentazione avrà inizio nel 2021 grazie all’assegnazione a Torino della guida del gruppo di “testing” di mobilità area del progetto europeo “Urban air mobility”. Il programma europeo ha l’obiettivo di aprire la strada agli spostamenti aerei a bassa quota e in ambito urbano, favorendo l’accettazione sociale per questa innovazione che potrà contribuire a migliorare il traffico nelle città.

La notizia è stata annunciata da Paola Pisano, assessore all’Innovazione della giunta Appendino. Il progetto sarà sviluppato con il Politecnico di Torino, Italdesign, ha come capofila Airbus, e si inserisce nella cornice di Torino City Lab, mentre la parte di interazione con imprese innovative e startup sarà portata avanti con la fondazione Links.

I droni al momento sono comandati da remoto con un pilota che li controlla a vista, ma in futuro potranno muoversi in modo autonomo, trasportando oggetti e persone. Il primo volo di droni taxi è stato sperimentano a Dubai e si è concluso con successo, con il trasporto di due persone in un tratto di alcune centinaia di metri. Torino ha già raggiunto un record, con un drone che ha trasportato un carico da 100 chili.

La sperimentazione avrà inizio nel 2021 e saranno almeno 17 i dimostratori che saranno sviluppati che dovrebbero iniziare a volare a Torino, “Insieme con Enac stiamo valutando i cosiddetti canali aerei urbani, cioè gli spazi dove sarà autorizzato il volo sia per i droni che portano cose, sia per quelli che portano oggetti” annuncia Pisano.
“Se a Torino inizieranno i test”, conclude l’assessore, “potremo anche portare qui parti di produzione delle imprese che stanno investendo su questo nuovo modello di mobilità”, con effetti non solo sul traffico ma sull’intera economia della città.

Dopo le ciclabili illuminate di notte con l’energia solare e il lavaggio strade mangia smog, un’altra città italiana propone un’innovazione rivoluzionaria. Si attende ora una reazione di Milano che sul tema dell’innovazione e della mobilità sostenibile in Italia non può essere seconda a nessuno.

Fonte: La Repubblica

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 BREAKING NEWS. Forza Italia presenta legge per trasformare Roma in città stato

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Antonio Tajani, presidente di Forza Italia
Antonio Tajani, presidente di Forza Italia

Si apre un nuovo capitolo nell’iter “Salva Roma”, inserito dal governo nel Decreto Crescita e che prevede il trasferimento dei debiti di Roma allo Stato. 

Leggi anche: 12 miliardi di Roma passano allo Stato

Entra in campo uno dei partiti d’opposizione che, a sorpresa, non solo appoggia la scelta del governo ma addirittura rilancia, in una conferenza stampa del 17 maggio, con il presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, che presenta la sua versione potenziata del “Salva Roma”. 

Priorità di Forza Italia, spiega il presidente, è di “rendere effettiva l’autonomia della capitale d’Italia per renderla, alla pari delle altri capitali d’Europa, autonoma ed efficiente dal punto di vista economico e finanziario”.

Priorità di Forza Italia è di rendere effettiva l’autonomia della capitale

Questo l’annuncio choc nel corso di una conferenza stampa appena conclusa alla Camera dei Deputati in cui Forza Italia ha presentato una serie di proposte per dare autonomia e sovranità a Roma e salvarla dal fallimento. 

La proposta di Forza Italia è di approvare una legge costituzionale per dare a Roma i poteri necessari per svolgere il suo ruolo di grande capitale europea. “Siamo molto preoccupati”, ha aggiunto Tajani, “perchè il governo sta abbandonando Roma” e ricorda una legge concepita dal governo Berlusconi che prevedeva il passaggio alla città di Roma di alcuni poteri e competenze della Regione Lazio. 

Conferma la linea del partito il deputato romano Paolo Barelli: “abbiamo presentato una proposta di riforma costituzionale che consta di due articoli molto semplici che attribuiscono alla città di Roma i poteri ordinari che hanno le regioni“, consentendole così di diventare di fatto una città stato. “Vogliamo garantire alla capitale una velocità di azione e risoluzione dei problemi che deve essere un vanto di tutto il Paese“.

abbiamo presentato una proposta di riforma costituzionale che consta di due articoli molto semplici che attribuiscono alla città di Roma i poteri ordinari che hanno le regioni

“Un’autonomia costituzionalmente garantita a Roma è stata sempre una priorità del centrodestra”, ribadisce Maurizio Gasparri. “Roma non è paragonabile agli altri Comuni“, conclude la deputata Annagrazia Calabria.

La notizia sta facendo il giro delle agenzie. La sola nota che ci sentiamo di fare è che ci sembra irresponsabile premiare con l’autonomia l’inefficienza e il cattivo funzionamento. Se si deve partire con una città autonoma l’unica scelta logica è di farlo con la città più efficiente e più integrata in Europa. 

Se si deve partire con una città autonoma è più logico e più giusto farlo con la città più efficiente e più integrata in Europa. 

ANDREA ZOPPOLATO

Leggi anche: Presentato il Salva Roma di Forza Italia

 

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La pizza qui è divina

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A volte capita di alzarsi col piede storto, di passare una giornata monotona e di avere solo voglia di andare a casa a riposare. Invece no: sorridi, perché è la giornata giusto per mangiare una pizza!

E tu dirai: “Sai che novità…”, invece noi ti portiamo a mangiare una pizza indimenticabile. Te la sognerai di notte, e non perché rimarrà indigesta, ma perché è talmente buona che non potrai più farne a meno.

Alla fine mi chiederai di tornare anche domani, ed il giorno dopo domani, e quello dopo ancora… La Piccola Ischia è quel locale che ti catapulta a Napoli.

La pizza è quella vera napoletana, con vero pomodoro, vera mozzarella, vero basilico… un vero sogno!

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Da Lambrate all’Ortica: viaggio nel FAR EAST di Milano

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Quando si parla di periferie si hanno sempre immagini un po’ tristanzuole in mente. Io vivo in periferia, ma la mia fetta di Milano di triste non ha nulla. È ben servita, pullula di ospedali, scuole e mezzi pubblici ed è anche bella. Ad esempio oggi vorrei accompagnarvi in una passeggiata nella mia zona, la Zona 3. Ho immaginato questa passeggiata in un fine settimana primaverile o estivo, con il tempo per camminare o andare in bicicletta e direi la bici sia l’opzione migliore, poi capirete il perché.

La camminata si può iniziare da Lambrate station, ma invece di uscire verso Piazza Bottini bisogna dirigersi sul lato che va verso Via Rombon e camminare in direzione tangenziale. Dopo circa 400 metri vi troverete davanti ad una piccola gemma “fuoriluogo”.

Villa Busca Serbelloni e Via Folli

È Villa Busca Serbelloni, detta anche “La Palazzetta“, un edificio storico di Milano, situato in via Rombon, 41. La villa era ed è della famiglia Serbelloni, quindi non è visitabile, ma merita una sbirciatina curiosa, perché è molto bella.

villa_Busca_Serbelloni
villa_Busca_Serbelloni

Questa villetta dà l’immagine di quello che era Milano nel ‘600. Il Duomo lontano, questa residenza di campagna era situata su una collinetta vicino al Lambro, che scorre poco lontano. In questa zona ci sono altre belle case e cascine, come in via Dardanoni e via Folli, che si trovano appena al di là della stradone.

Negli ultimi anni la zona ha visto un recupero architettonico e culturale e in Via Folli ora c’è un bellissimo complesso nuovo con giardinetti “segreti”, ma pubblici, annessi. Amo fermarmi a leggere sulle panchine di questo parco mignon in perfetto silenzio.

Il Ventura District e Via Conte Rosso

Poco lontano c’è Via Ventura, famosa per il Ventura District, che diventa impraticabile sotto Fiera del Design perché vi si tiene un fuori salone molto affollato. In questa zona si trova una Cappelletta votiva, edificata nel 1527, dopo la peste che tre anni prima aveva devastato Milano.

cappelletta di lambrate
cappelletta di lambrate

Da Via Ventura percorrete Via Conte Rosso. La via totalmente restaurata due anni fa è a mobilità rallentata. I vecchi negozi sono stati recuperati ed ora ospitano negozi di vinili, trattorie, bar, enoteche. Fare uno stop qui per un caffè è fortemente suggerito. C’è l’atmosfera della vecchia Milano e del quartiere che vive, ma allo stesso tempo c’è un glamour internazionale. Vi vivono diversi stranieri e non distante c’è uno studentato con ragazzi provenienti da tutto il mondo.

Da un lato di Via Conte Rosso si ha Viale Rimembranze di Lambrate, che è una rotonda ed è in realtà un monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, dall’altro proseguendo ed oltrepassata la bella Chiesa di San Martino in Lambrate, dei primi del 900, si giunge in Via Gaetano Crespi.

rimembranze+di+lambrate
rimembranze+di+lambrate

Qui trovate lo spaccio dolciario delle Tre Marie e questo era il motivo per cui suggerivo venire in bicicletta: una volta entrati è impossibile uscire senza per lo meno due panettoni e qualche altro dolce.

Le Tre Marie

Lo spazio produttivo de Le Tre Marie è fortemente legato a questa parte di Milano. La Pasticceria Tre Marie nacque a Milano nel 1896. La specialità della casa era il panettone, dolce tipico della tradizione natalizia. Agli inizi degli anni Sessanta, con l’Italia in boom e la voglia di far conoscere la qualità della propria produzione anche fuori Milano, i proprietari di Tre Marie decisero di ingrandire la produzione. Furono così scritte a mano centocinquanta lettere per proporre alle migliori pasticcerie d’Italia l’esclusiva dei dolci Tre Marie nella propria zona di competenza. Un’idea di successo, una delle prime iniziative di comunicazione, che sancì l’ingresso di Tre Marie nel mercato dell’alta gamma. La produzione venne così organizzata su scala più ampia.

spacciotremarie-lambrate
spacciotremarie-lambrate

Il primo stabilimento sorse in zona Lambrate, dove si trova ancora oggi la sede Tre Marie. Ancora oggi una parte della produzione è rimasta a Lambrate, in via Crespi 9. Verso i primi di ottobre iniziano a sfornare i panettoni che poi andranno sulle tavole di tanti italiani e non solo e alla mia finestra arrivano zaffate di zucchero vanigliato che mi dicono che è quasi Natale.

Il Quartiere Rubattino e il Parco dell’Acqua

Oltre Via Pitteri si estende un quartiere nuovo e in divenire, con i plus e i minus di ogni zona nuova che va crescendo. Il Quartiere Rubattino ha dalle sue una piazza simpatica, Piazza vigili del Fuoco, e un parco che non t’aspetti, Il Parco dell’acqua, dove quando è bel tempo si trovano i bambini della zona a giocare, gli skater a dare spettacolo e dove per anni il magico Ginetto, figura carismatica di Rubattino e dell’Ortica, ha organizzato il festival dei giochi di strada Giro di giostra.

parcoacqua
parcoacqua

Il Martinitt

Oltrepassato il quartiere si prosegue per Via Pitteri e si trova il Martinitt. Il Martinitt merita un capitolo a sé. La fondazione dell’orfanotrofio dei Martinitt risale al 1532, quando, per far fronte al problema dei tanti bambini abbandonati, il duca Francesco II Sforza fece chiamare il nobile veneziano Gerolamo Emiliani, che aveva già fondato degli orfanotrofi a Bergamo, Brescia e Somasca e che pensò anche ad aprire degli orfanotrofi a Milano. L’orfanotrofio negli anni ha cambiato tante sedi fino a quando fu aperto nei pressi di via Morone, qui trent’anni più tardi sorse la chiesa di San Martino, da cui i ragazzini presero il nome di Martinitt (Martinin al singolare). Dopo varie traversie ed ampliamenti nel 1932 fu inaugurato un nuovo grande complesso nel quartiere Ortica, alla periferia Est di Milano, in cui gli orfani si trasferirono. Dal dopoguerra a oggi il Martinitt ha vissuto una enorme trasformazione: negli anni Settanta sono nate, infatti, le comunità alloggio, ovvero dei piccoli gruppi di orfani che vivono in appartamento di proprietà dell’Ente con i loro educatori quasi come in una vera famiglia. Ricordiamo tra i Martinitt famosi Angelo Rizzoli, fondatore dell’omonima casa editrice Rizzoli Editore, Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica e Edoardo Bianchi, fondatore dell’omonima azienda produttrice di biciclette. Oggi l’immenso complesso dei Martinitt è divenuto un campus universitario ad un teatro /cinema molto attivo.

 

L’Ortica, i Murales e Jannacci

Ed ora, dulcis in fundo, a un chilometro e 800 metri da Lambrate c’è l’Ortica. L’Ortica è un quartiere storico di Milano. Che sia antico lo testimonia la bella Chiesa dei santi Faustino e Giovita. Recenti ritrovamenti storici hanno fatto supporre che il santuario sia stato eretto verso la fine del XI secolo, quando un piccolo gruppo di milanesi, rifugiatisi lì subito dopo la caduta di Milano per mano di Federico Barbarossa, espresse il voto di costruire una cappella qualora fossero riusciti a tornare alle loro case dopo un anno. Nel 1176 l’imperatore tedesco venne sconfitto a Legnano e gli esuli, vedendo in questo la realizzazione della loro grazia, iniziarono subito i lavori per l’ampliamento della cappella, che di lì a pochi anni divenne uno dei centri spirituali della periferia di Milano. Sotto i Visconti, nel 1370 il complesso venne consacrato con una solenne cerimonia, per poi, nel 1519, diventare una delle proprietà della famiglia degli Este, signori di Mantova. Tutt’oggi è meta di pellegrinaggi.

balera ortica
balera ortica

Davanti alla chiesa un dopolavoro ferroviario è la sede della mitica Balera dell’Ortica, vivacissimo ritrovo notturno per i giovani di ogni età. Intorno il quartiere ribolle di novità e con il progetto OR ME, Ortica Memoria, portato avanti dalle associazioni locali, come il Circolino, e dagli OrticaNoodles è entrato nei circuiti turistici milanesi. Vi è infatti in opera una serie di 20 murales, che vanno a raccontare la storia recente di Milano attraverso i suoi attori, dalla resistenza, ai grandi calciatori, come il murale fuori dello Stadio Scarioni. Passato il Cavalcavia Buccari è già Milano, ma visto che l’Ortica è piena di nuove enoteche e bar storici io vi consiglio di cenare qui. Dopo si può riprendere il cammino, o il bus o la pedalata (c’è la ciclabile) verso il centro, magari fischiettando Jannacci, che all’Ortica faceva il so mestè.

murales-ortica
murales-ortica

SIMONA FRIGNANI

 

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Takara al Cinema Beltrade

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Andare al cinema è sempre bello. il profumo dei pop corn, la coca-cola, le musiche… quel che è ancora più bello, è andare al Cinema Beltrade.

Perché il Cinema Beltrade ti porta la rassegna d’essai, quella che piace ai veri intenditori. Questa volta, è tempo di Giappone. “Takara, la notte che ho nuotato” è un capolavoro di Damien Manivel e Kohei Igarashi.

Si parla di una piccola famiglia di 4 persone. Vivono sulle montagne, circondate dalla neve ed una notte, mentre il padre esce di casa per andare a lavorare al mercato del pesce, il bambino rimane sveglio. La mattina dopo, assonnato e con poca voglia di andare a scola, decide di passare una giornata all’insegna della scoperta.

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Il Pianoforte Brasiliano

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Prendi la metro e vai a Conciliazione, c’è un posto speciale, che ci accoglie sempre durante la settimana quando siamo stanchi e abbiamo voglia di concederci qualche sfizio: Plaza Cafè.

Lo conoscete sicuramente per i suoi pranzi squisiti, ebbene, è ora di conoscerlo anche per la sua passione per la musica!

Sabato Bossa nova, Jazz e Contemporanea risuoneranno per tutta la via! Si, avete capito bene, quest’anno Piano City fa tappa al Plaza Cafè con i virtuosismi di Christianne Neves, pianista, compositrice ed arrangiatrice brasiliana. Lasciatevi trasportate dal ritmo brasileiro!

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Il caveau svelato

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All’interno delle banche c’è sempre un caveau. Non esistono solo nei film di spionaggio, ladri e poliziotti.

Non esistono solo in America, ma esistono anche in Italia, e quindi figuratevi se non ce ne è uno anche nella filiale della Banca Commerciale Italiana

Nella che? Suvvia, è il deposito delle collezioni d’arte contemporanea di Intesa Sanpaolo!

Questo sabato avrete l’occasione di partecipare a Il Caveau Svealto, una visita guidata alla scoperta di un luogo che pochi possono dire di aver visto!

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Dopo sei anni riapre la Sala delle Asse: il CAPOLAVORO di Leonardo al Castello Sforzesco

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Dopo un restauro iniziato nel 2012 dal 16 maggio 2019 fino al 12 gennaio 2020 è possibile ammirare la Sala delle Asse del Castello Sforzesco, dove Leonardo Da Vinci ha lavorato nel 1498 dopo aver terminato il Cenacolo.

La Sala delle Asse si trova al piano terra del torrione nord-orientale, detto anche del “Falconiere”, del Castello Sforzesco. Il nome deriva dalle assi di legno che un tempo rivestivano le pareti.

La Sala ospita una pittura a tempera su intonaco di Leonardo da Vinci, scoperta durante un restauro avvenuto agli inizi del Novecento: una decorazione pittorica elaboratissima che rendeva le pareti e la volta un enorme trompe-l’œil. Al centro di tutto è il Monocromo, una radice disegnata a carboncino, sormontata da diciotto alberi di gelso e, sulla volta, uno stemma e le targhe sforzesche.

L’opera rappresenta un tentativo di imitazione della natura che ha pochi paragoni nella storia dell’arte mondiale.

MILANO CITTA’ STATO

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Brunch in Officina!

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Brunch è la parola d’ordine per entrare in Officina la domenica.

Ebbene sì, avete capito benissimo: tutte le domeniche dalle 12.30 alle 16.00 potete scofanarvi le migliori leccornie del circondario.

La location è senza eguali, un vecchio spazio allestito ad hoc per garantire pace, serenità e relax.

La proposta culinaria è gourmet perchè sia la qualità degli ingredienti che la preparazione delle singole pietanze è di altissimo livello.

Un ricco bouffet di piatti salati (tra cui tartare di carne, omelette preparate al momenti, salumi, formaggi) e dolci, ma anche frutta, spremute, thè e caffè.

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I milanesi vogliono il REFERENDUM sull’AUTONOMIA DI MILANO (93% dei votanti). Inizia ora un grande viaggio

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post sondaggio

“Senza una rotta, nessun porto è buono” (Lucio Anneo Seneca)

Si è completato il sondaggio per un referendum sull’autonomia. I risultati lasciano poco spazio a dubbi, come si può vedere qui: #votoMilano: il sondaggio sull’autonomia

Risultati finali

Nei giorni delle votazioni hanno votato quasi 3.000 persone (per la precisione 2.970) con un sistema che impediva la ripetizione del voto, un campione statisticamente significativo, al di sopra della maggior parte dei sondaggi politici normalmente realizzati (i principali istituti di ricerca utilizzano un campione tra i 600 a 1200 intervistati).

  • il 93% è a favore di un referendum sull’autonomia della città 
  • il 94% è per dare più autonomia a Milano (in maggioranza, 61%, sono per una “città regione” sul modello di Berlino, Madrid o Amburgo, segue l’ipotesi di “legge speciale”, votata dal 33%).

Google Analytics fornisce qualche informazione in più su chi ha votato:
– Età: la fascia più rappresentata è quella tra i 25 e i 34 anni (22,8%). Segue quella tra i 35 e i 44 (19%). Più disinteresse tra i più giovani (dai 18 ai 24) col 5,8%.
– Città: fuori Milano le città in Italia che hanno partecipato più al voto sono Roma (4%), Bologna (2,5%), Torino (2,1%) e Monza (2,1%). Tra le città straniere prima è Londra (0,4%) seguita da New York (0,1%). Quasi l’80% dei voti proviene dalla Lombardia.
– Sesso: Maschi (52,1%), Femmine (47,9%)

E ora?

I risultati del sondaggio di Milano Città Stato sull’autonomia hanno restituito un risultato assai significativo a favore di una maggiore autonomia per Milano. E per questo c’è solo da ringraziare tutti coloro che ci hanno manifestato la loro volontà.

Ci rivolgiamo a tutti voi e, più in generale a tutti gli altri interessati ad una Milano più autonoma, maggiormente conscia del suo potenziale e che possa meglio interpretare i sogni di tutti quelli che la amano.
Questi sono i prossimi passi che noi e voi possiamo mettere in agenda:

#1 Diffusione dei risultati del sondaggio presso le istituzioni

Innanzitutto, come potrete leggere anche in questo articolo, tutto quanto è emerso dal nostro sondaggio potrà essere portato all’attenzione della Regione Lombardia, del Governo Italiano e dell’Unione Europea.  Ed in un momento come questo, in cui anche una sola persona fa la differenza, che ognuno, assieme agli altri, potrà essere la scintilla che accende la fiaccola.

#2 Contatto con i candidati alle elezioni europee

Abbiamo avviato i contatti con i candidati di ogni partito alle elezioni europee. Chiediamo loro un impegno a informare i nostri lettori su quello che faranno per Milano, una volta eletti, e su quello che intendono fare per promuovere l’autonomia di Milano presso le sedi UE. Vi aggiorneremo prima delle elezioni per darvi i nomi di chi ci ha dichiarato il suo impegno.

#3 Votare il tipo di vantaggio ottenibile con l’autonomia

Si può ora esprimere la preferenza tra i 18 principali vantaggi da noi individuati che si possono ottenere con l’autonomia: #votoMilano: VOTA tra questi 18 vantaggi che si possono ottenere con l’autonomia

#4 Organizzazione di un forum sul sito

Un altro strumento che Milano Città Stato metterà a disposizione di tutti coloro i quali siano interessati a dialogare con noi e ad essere coinvolti, condividendo le loro idee e dicendo la loro sulle nostre proposte, sarà il nostro Forum.

Il forum, che farà parte del sito, conterrà le opportunità di discussione e dialogo e consentirà di ascoltare tutti i partecipanti
Allo stesso modo, tutti i partecipanti potranno votare, sempre tramite il forum, sulle proposte e sulle decisioni che Milano Città Stato intraprenderà nel portare a compimento le sue iniziative.

#5 Avvio dell’iter per il referendum

Come si può leggere in questo documento: si è aperta una nuova via per l’autonomia di Milano . Forti dei risultati di #votoMilano avvieremo l’iter per arrivare al referendum seguendo quanto stabilito dallo Statuto della Città Metropolitana e dalla Costituzione Italiana (art.132). Chi volesse darci una mano in questo percorso, ci scriva qui: info@milanocittastato.it

#6 Crowdfunding

Si prevede anche di attivare uno strumento di crowdfunding, per obiettivi circostanziati ed immediati, tramite il quale chi vorrà potrà aiutare Milano Città Stato a raggiungere obiettivi specifici in contesti definiti, con piena ed immediata accountability delle risorse conferite, in particolare per attivare l’iter per il referendum e per coinvolgere i cittadini su questa tematica. 

Ognuno potrà fare quello che (e quanto più) si sente di fare, nella maniera che preferisce ed interfacciandosi con noi. Non siamo il popolo delle “casacche” o delle “bandiere”, non abbiamo padroni e rispondiamo solo al nostro amore per Milano e alla legge morale e all’etica di tutte le persone perbene. Se anche voi vi ritrovate in quello che ci anima siete i benvenuti e vi aspettiamo per condividere con voi un fantastico viaggio che avrà come punto d’arrivo la storia di Milano.

#MilanoCittàStato #VotoMilano

 

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

 

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