Home Blog Pagina 565

PROTESTA DEI COMMERCIANTI MILANESI: consegnate al Comune le chiavi delle loro attività

0

Dopo il flashmob delle serrande, arriva la consegna delle chiavi a Palazzo Marino. “Consegneremo 2 mila chiavi di ristoranti, negozi di estetica, parrucchieri, sale cinematografiche al Comune per protesta”. Così ieri ha dichiarato Alfredo Zini, ristoratore e promotore dell’iniziativa svoltasi ieri mattina.

 

PROTESTA DEI COMMERCIANTI MILANESI: consegnate al Comune le chiavi delle loro attività

Ph. credits: Ansa/Matteo Corner

Una piccola delegazione di commercianti, in rappresentanza di circa 2 mila attività, è stata ricevuta, presso la sede del Comune di Milano, da Cristina Tajani, assessore al Commercio, e da Mario Vanni, capo di Gabinetto del sindaco.

“Non sappiamo se riusciremo a riaprire a giugno perché non sono chiare nemmeno le regole, abbiamo subito cali di fatturato del 70% e dovremo investire per adeguare le nostre attività a nuove misure di sicurezza”, aggiunge Zini, manifestando profonda preoccupazione nei confronti del futuro economico di Milano.

La protesta verte, oltre che sulle incertezze economiche e sull’approssimazione della direttiva, anche sulla disposizione di apertura, per la maggior parte delle attività, posticipata al 1 giugno. Ristoratori, gestori di locali, estetisti e parrucchieri, per decisione del governo, dovranno infatti mantenere chiuse le loro attività commerciali durante tutta la prima parte della fase 2 che partirà dal 4 maggio.

Il Comune, dal canto suo, risponde che l’amministrazione non può intervenire sulle riaperture, ma ha tutta l’intenzione di agevolare la ripartenza con azioni mirate. “Come Amministrazione stiamo già mettendo in campo tutti gli strumenti di nostra competenza per sostenere la ripartenza di questo settore: dall’abbattimento dei canoni occupazione suolo per chi metterà tavolini e sedute all’esterno delle proprie attività sino alla dilazione di Tari e altre imposte comunali. Le chiavi dovrebbero essere prese  in consegna dal Governo e dalla Regione che attraverso i loro provvedimenti possono garantire una più veloce riapertura delle attività”, dichiara Cristina Tajani.

Ricordiamo che solo il giorno prima un’altra azione di protesta contro le disposizioni del governo era stata messa in atto dalla stessa categoria: un’apertura straordinaria sotto il nome di “Risorgi Italia“, flash mob lanciato dal circuito Ho.Re.ca. in tutta Italia, che ha visto i ristoratori e i gestori di bar alzare le serrande, apparecchiare un tavolo all’esterno e accendere una candela.
La crisi è comunque molto forte in tutti i settori e le chiusure sono all’ordine del giorno, come dimostra questa foto Ansa.

Ph. credits: Ansa/Matteo Corner

I numeri 

Secondo quanto emerge da uno studio della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, nel 2019 i ristoranti a Milano città erano 5.856, i bar 4.878.
10.969 imprese, tra ristoranti, bar, mense e società di catering, linfa vitale per il tessuto commerciale meneghino.

Nell’area metropolitana, invece, sempre nel 2019, erano oltre 18mila le imprese della ristorazione. A Milano seguiva Sesto S. Giovanni con 408 imprese legate alla somministrazione di bevande e alimenti, Legnano con 312, Cinisello con 250, Rho con 242, Cologno con 200. (askanews)

Fonti: milano.repubblica.it ansa.it askanews

 

BARBARA VOLPINI

Se vuoi contribuire anche tu ad avere una Milano più libera in una Italia più civile, partecipa a RinasciMilano e mandaci la tua proposta qui: RinasciMilano

MilanoperMilano: a Milano chi ha di più aiuta chi ha di meno. Dona anche tu e #aggiungiunpastoatavola di chi ne ha bisogno: www.milanopermilano.it

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

L’ora più BUIA

0
Foto: Andrea Cherchi (c)

Dai bandito, giù dal letto.

Il Marco, sette anni, figlio della temibile Eugenia e rifugiato politico in casa mia, negato in matematica e geometria, paraculo agonista, socchiude un occhio caccoloso e pieno di sonno fingendosi morto. Pivello. Spalanco tende e finestre e pompo lo stereo al massimo con la sveglia militare.

Forza soldato, in piedi! Cosa vuoi per colazione, uova? No. Ottimo, alla cocque o sode? Non le voglio, le uova. All’occhio di bue, allora. Ma non mi piacciono, le uova! Ragazzino, ci sono solo uova. O te le mangi o te le tiro in testa. Sii ragionevole. Caffè? La mamma dice che non posso berlo. Perfetto, caffè. Lì c’è l’asciugamano, là c’è la doccia, qua il letto da rifare. Pedalare. Hai dieci minuti.

Il furbacchione fa per girarsi dall’altra parte.

Dilettante. Questa non è una stanza per gli ospiti qualunque, caro il mio babbone di minchia, questa è la Sentina. Questa è una camera premortuaria. Per molti dei miei amici è stata l’unica alternativa al coma etilico, chi ha rivisto il mattino in Sentina è un sopravvissuto. E per liberarmi di questi zombie, nella Sentina tengo sempre una pistola ad acqua (carica), che s’è rivelata utile anche quando le diatribe tra Donna Adelaide degenerano in rissa. L’hai voluto tu, gringo. Basta una raffica dritta sul volto e il Marco si schioda all’istante, scatta in piedi e sparisce in bagno.

Mentre preparo la colazione gridando dietro al Marco in stile Platoon, mi sorprendo ad immaginarmi -mio malgrado e comunque troppo tardi- nel ruolo di padre, anche se soltanto in affitto. Idea che, prima d’ora, per tutta una serie di circostanze che è superfluo riferire, non m’aveva mai sfiorato. Rifilandomi il pupo, l’Eugenia non aveva chiarito quanto dovesse durarne l’esilio, ma il numero di cambi che m’ha mollato davanti alla porta è sinistramente rivelatore. O il Marco ha problemi di incontinenza, o -come temo- l’Eugenia m’ha sganciato un siluro nucleare.

Fatto sta che il mestiere di padre non mi si addice e non ho molte idee.

In famiglia, la tradizione patrilineare è sempre stata quella di limitare i convenevoli alla più stretta essenzialità. Ogni festa del papà chiamo per gli auguri, ed il copione è immutabile: “Grazie, ti passo la mamma”. Fine della conversazione. Ma non lo biasimo: suo padre era tale e quale, e per di più ha passato tutta la vita in mare. Nulla lo disgustava di più di quell’orrenda cosa affollata e melmosa chiamata terraferma. Niente lo innervosiva di più del chiacchiericcio.

Io non so trattare coi bambini né a titolo di padre, né ad altro titolo.

Si presenta il Marco. Gli ho scovato da chissà dove un fossile di plumcake. “Mangialo alla svelta che ‘sto coso è sul punto di prendere vita”. Oggi vado al super e ti prendo i Ringo. (Ma li fanno ancora?), dio che ansia. Non so di cosa parlargli. Cosa devi fare oggi? Niente, dice il furbetto. Bene, allora ti organizzo io la giornata. Finita la colazione fili giù in cortile e fai ginnastica con la Pescantini. Mi fissa atterrito. No, la Pescantini no, ti prego. Tacere e obbedire. Ti porto giù io. Poi oggi pomeriggio vai dal professor Guarnaccia nel garage dei Comolli per le ripetizioni clandestine di matematica.

Il Marco mi fissa col labbro di sotto tremante. “Tu mi scherzi”.

Cerco di mantenere un’espressione autoritaria. “Ma piantala. Che pensavi, di essere in vacanza? O vuoi che ti riporti dall’Eugenia e, già che ci sono, magari le dico anche del tre in geometria”? (Lo so. È orribile. Ma sono pur sempre un avvocato. Fare il lavoro sporco mi viene naturale). Lo sguardo atterrito del Marco conferma: colpito e affondato. “Ecco bravo, così ti voglio. Ragionevole e collaborativo. Infila le scarpe e scendiamo”.

Nel corsello dei box, i (pochi) bambini del palazzo sono già allineati per la ginnastica mattutina sotto lo sguardo aquilino della Pescantini. I soliti maneggioni organizzano la giornata del palazzo. La nuova normalità. Devo dire, in tutta onestà, che non mi dispiace. Non manca l’ex prefetto Lauria, che emerge come un demone medievale da una fetida nuvola di fumo di stravecchio toscano. Tra le convulsioni del catarro, mi pare d’intuire che mi stia chiamando, e così è.

“Ha sentito la conferenza stampa”?

“Sì, ho anche letto il testo del decreto”.

“E”?

“E Fase due un cazzo, Lauria. Si possono visitare i parenti ma entro la regione. Niente fidanzati, amanti, amici. E comunque stare ad un metro di distanza. Funerali, massimo quindici congiunti -congiunti, eh, mica amici. Cene da amici sì, ma feste no. Si mangia ma non si ride. Si ride ma non si beve. Si beve ma non si vomita. Scuole chiuse, cinema teatri musei chiusi, autocertificazioni anche per andare al cesso… di tamponi, test, app, mascherine nemmeno l’ombra. Solito circo equestre. Il quattro maggio non cambia niente”.

“Questi esplodono”, dice preoccupato il Lauria.

“Temo anch’io. Che si fa?”

“Pane e circo, avvocato. Pane e circo, come sempre”, e se ne va trotterellando.

Mentre osservo il cimento ginnico mattutino,

noto che quel collaudato volpone di Marco, saltello su saltello, è andato ad imboscarsi nell’altro braccio dei box, fuori dal controllo ferreo della Pescantini. Sto per andare ad arpionarlo ma una telefonata di lavoro -ma chi è che rompe le palle alle otto di mattina pure durante la quarantena?- mi impedisce di ributtarlo nella giostra.

Faccenda pelosa, appalti truccati, soldi pubblici fottuti, dovrei concentrarmi ma sento montare soltanto una rabbia sorda. L’idea che alla fine di tutto questo strazio, dei contagi e della conta dei morti, dei divieti e delle attese, là fuori ad aspettarci non ci sia che la stessa merda di prima, le stesse facce, gli stessi discorsi, gli stessi boriosi tromboni nullafacenti, gli stessi furbetti egoisti mi fa impazzire.

La ginnastica è finita ed il Marco ritorna alla base. “Sei arrabbiato”? Sì, Marco, sono furibondo, ma non ce l’ho con te. Anzi, si, ce l’ho un po’ anche con te che sei andato a nasconderti durante l’ora di ginnastica -t’ho visto- e prendi zero in matematica, che cazzo di futuro pensi di darti se continui a fare il furbo? Mi fissa attonito. Dai, sali in casa che hai scuola on line e io devo lavorare.

Nel pomeriggio riporto giù il Marco a forza per le ripetizioni clandestine di matematica del professor Guarnaccia, che lo prende in consegna con lo stesso entusiasmo con cui si spinge una lavastoviglie in salita sulla ghiaia ad agosto. “È proprio negato”… C’è movimento in cortile. Accuratamente distanziate e sorvegliate a vista dal Lauria, alcune condomine stanno lavorando alle bordure del giardino condominiale, chi potando, chi interrando bulbi. Le vedove Speranza hanno organizzato una specie di concorso gastronomico condominiale, lo chiamerebbero pure Masterchef se soltanto le dentiere stessero al loro posto. Il professor Zambelli ha proposto di fare dei quadri viventi. Pane e circo.

Ma siamo tutti stanchi.

Abbiamo preso questa situazione come una scampagnata, all’inizio, un diversivo dalla solita routine. Ma siamo fermi in alto mare da troppo tempo e non si vede ancora terra. Pure la voglia di tornare alla normalità ci ha abbandonato. Vogliamo tutti qualcosa di nuovo, di diverso. Ma ancora non sappiamo cosa. Ancora non sappiamo quando arriverà il momento. L’ora prima dell’alba è davvero la più buia.

Nel tardo pomeriggio il Marco torna dalle ripetizioni e lo inchiodo a fare i compiti. Mi tempesta di domande. Fingo di correggerglieli mentre lui, in terrazzo, cerca di giocare coi gatti, che ostentano sprezzante indifferenza. Nessuno gli restituirà questo tempo rubato all’infanzia e questo pensiero m’accascia. Sui ricordi della mia ci campo ancora adesso. Dannata Eugenia, m’hai mollato una sola assurda. Finché eravamo io e ‘sti due gattacci infami era un’altra musica, ma avere la responsabilità di qualcuno è devastante.

Raccolgo le forze e raggranello tutto il buon umore che riesco a trovare, ma non è facile.

“Ti va di vedere un film di sottomarini stasera”?

“Tipo Cacca a ottobre rosso o Allarme rotto”?

Scoppio a ridere. L’ha fatto apposta, il volpone! Per tirarmi su il morale!
Sta’ a vedere che, mentre pensavo di dovermi prendere cura di lui, è lui che si prende cura di me.

Mai sottovalutare la determinazione di un bambino:

a ben vedere, passiamo tutta la vita a cercare di realizzare i sogni di quando lo eravamo noi. Magari tra quarant’anni si metterà lì a scrivere un racconto su questa guerra silenziosa e tra i vari personaggi ci sarà uno scemo coi gatti di cui avrà conservato un vago ricordo. Non voglio essere ricordato come un musone. “Dai bandito, la cena è pronta”!

Già. Non è mai troppo tardi o troppo presto, per prendersi cura di qualcuno.

#iorestoacasa

ANDREA BULLO

Altre storie dalla quarantena di Andrea Bullo:
Milano, ventordicesimo giorno di QUARANTENA
Sono qui che parlo col Sergio. Sergio è il mio LIMONE
Il Porconauta
Il PROFUGO
I CARBONARI della Quarantena
Addio, RENO
VILE ATTENTATO
L’erba del vicino

Vado avanti e indietro per la casa come un LEONE IN GABBIA
Un incontro inaspettato. In SOFFITTA

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 Dati 29 aprile. Lombardia: in calo i contagi (+786) e i decessi (+104). Record di tamponi. Migliora Milano

0
Foto: Andrea Cherchi (c)

29 aprile 2020. In calo contagi e decessi in Lombardia. Migliora anche Milano città. Prosegue da tre settimane il trend di alleggerimento degli ospedali. Decessi in calo anche in Italia. Nel resto del mondo si aggrava la situazione di molti Paesi, tra cui Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti.

Calano i contagi giornalieri a +786 (dai +869 di ieri), nonostante la grande crescita dei tamponi eseguiti: +14.472 dai+8.573 di ieri.

I decessi nelle ultime 24 ore scendono a +104 dai +126 di ieri, il secondo numero più basso dell’ultimo mese e mezzo.

Dagli ospedali. Prosegue ormai da tre settimane il trend di alleggerimento degli ospedali. In un giorno scendono di 160 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri erano diminuiti di 245). Si sono liberati altri 21 posti in terapia intensiva (ieri erano stati 25). In 304 hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 439).

Situazione delle province. Stabili i contagi nella città metropolitana +284 dai +278 di ieri, mentre sono in calo in città +86 dai +149 di ieri. Tra le altre province l’unica sopra quota 100 è Brescia (+115 da +92). Nella provincia di Sondrio ci sono stati solo due nuovi casi.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Italia. Calano i morti anche in Italia: 323 nelle ultime 24 ore (dai 382 di ieri). Stabili i nuovi contagi: +2.086 dai +2.100. -68 in terapia intensiva (ieri -98). 2.311 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore (ieri 2.317).

Mondo. Si aggrava la situazione in molti paesi. Per morti nelle ultime 24 ore l’Italia scende dal secondo al quarto posto dopo UK (+765), USA (+553 da +268) e Spagna (+453 dai +301). Non ancora comunicati i dati della Francia che ha rivelato nel piano di uscita dal lockdown che verranno effettuati 700.000 test alla settimana. Tra gli altri Paesi sopra quota 100 ci sono Belgio (+170), Olanda (+145), Messico (+135), Svezia (+107) e Russia (+105)

Come nuovi contagi del giorno l’Italia resta al sesto posto, dietro a Russia (+5.841 da +6.411), Spagna (+4.771 da +2.706), UK (+4.463 da +4.913), Stati Uniti (+4.468 da 4.185), e Turchia. Tra gli altri paesi aumenta la crescita di Messico e Arabia Saudita. Per numero totale, l’Italia resta al terzo posto al mondo per numero di contagi (dopo Usa e Spagna) e al secondo per numero di morti (dopo gli Usa, ma sempre più avvicinato dalla Gran Bretagna).

Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)***
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
Totale: 75.134

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)***
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
Totale: 13.679

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)***
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
Totale: 19.121

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
Totale: 8.102

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Articoli di oggi:
🔴 Breaking News: i TEST PER L’IMMUNITÀ da oggi anche a Milano
🔴 IL MESE 0 di MILANO: il virus circolava in città già il 26 gennaio
🔴 Finalmente i DATI SU MILANO: 1.124 i morti. 4 sotto i 40 anni. Manca ancora un dato fondamentale

MILANO CITTA’ STATO

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 Finalmente i DATI SU MILANO: 1.124 i morti. 4 sotto i 40 anni. Manca ancora un dato fondamentale

0
Foto: Andrea Cherchi (c)

Secondo i dati rivelati dal governatore della Lombardia Attilio Fontana al sindaco di Milano Beppe Sala, che aveva chiesto chiarimenti sui dati dell’epidemia in città, sono 7.788 i contagiati ufficiali (su 31.650 tamponi eseguiti) e 1.124 i morti.

Di questi più del 60% oltre gli 80 anni (695 fino al 23 aprile scorso), mentre il 94% oltre i 60 anni. Quattro i deceduti tra 20 e 39 anni.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia


Il dato che manca: quanti sono i veri contagi? La proposta per una ricerca a campione

Insieme all’origine dei contagi, manca ancora il dato ritenuto più importante per programmare i prossimi mesi: quante sono le persone che sono state contagiate dall’inizio dell’epidemia? Secondo alcune stime potrebbero essere tra le 150mila e le 300mila. Se fosse così significherebbe che Milano sia vicina alla cosiddetta “immunità di gregge”, ossia alla percentuale di contagiati che renderebbe di fatto impossibile la circolazione del virus.

Ma come si può calcolare il numero di persone che sono state infettate dal virus? Arriva la proposta di Alberto Zuliani, ex Presidente dell’ISTAT, che durante la diretta settimanale Facebook e YouTube dell’Associazione Luca Coscioni, dice: “Proponiamo alle Regioni un test a campione completo che consideri anche asintomatici”.

Zuliani sostiene, infatti, che per conoscere il numero effettivo dei contagiati da Covid 19 sia necessario effettuare i tamponi su un campione rappresentativo della popolazione italiana: “Con poche migliaia di tamponi finalmente potremmo avere una stima affidabile della reale diffusione della malattia, invece di basarci solo sui dati della Protezione civile che – come è noto – rappresentano solo i risultati ottenuti su una parte della popolazione più a rischio (sintomatici, operatori sanitari)”.

Commenta Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni: “Collegare scienza e politica prendendo misure basate su metodo scientifico, anziché assistere a questa cacofonia di voci e previsioni improvvisate sulla riapertura, priva di ogni ragionamento ponderato. Viviamo un momento di sospensione dalla democrazia”.

E aggiunge “Si può sospendere la democrazia per un paio di settimane, ma ora che si prevedono mesi di misure restrittive è ancora più importante che le istituzioni invertano la rotta, soprattutto per mettere a disposizione le informazioni che possono servire ai ricercatori e ai media per condurre analisi e dare comunicazioni affidabili.”

BARBARA VOLPINI

Se vuoi contribuire anche tu ad avere una Milano più libera in una Italia più civile, partecipa a RinasciMilano e mandaci la tua proposta qui: RinasciMilano

MilanoperMilano: a Milano chi ha di più aiuta chi ha di meno. Dona anche tu e #aggiungiunpastoatavola di chi ne ha bisogno: www.milanopermilano.it

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 IL MESE 0 di MILANO: il virus circolava in città già il 26 gennaio

0

Lo dice l’analisi della task-force sanitaria della Regione Lombardia: il Covid-19 circolava a Milano già il 26 gennaio, cioè quasi un mese prima della scoperta del paziente 1 a Codogno. Secondo lo studio il contagio era già in atto, ma i sintomi furono attribuiti alla coda dell’influenza. Ecco la ricostruzione della fase oscura.

🔴 IL MESE 0 di MILANO: il virus circolava in città già il 26 gennaio

Dal 26 gennaio al 21 febbraio, giorno in cui si diagnosticò il primo caso positivo a Codogno, i contagiati a Milano e provincia erano almeno 160, mentre in Lombardia erano ben 1.200.

La rapida e indisturbata diffusione del virus è dovuta al fatto che, per quasi 4 settimane, allerta e controlli sono stati concentrati sulle frontiere, credendo che la minaccia provenisse esclusivamente dalla provincia di Wuan, e che lì fosse confinata.

In realtà, il virus si muoveva già dentro la città: secondo le autorità mediche, a fine gennaio erano 46 i milanesi infetti, per poi passare a numeri sempre più alti con una crescita esponenziale.

Il giorno 26 gennaio è una data verosimile ma convenzionale, identificata come termine massimo oltre il quale non è possibile collocare nel tempo i primi sintomi dichiarati dai pazienti certificati Covid-positivi.

 

Le date salienti

# 31 dicembre: il sistema sanitario di Wuhan parla per la prima volta di polmoniti anomale
# I7 gennaio: le autorità cinesi dichiarano di aver identificato un nuovo ceppo di coronavirus
# 10 gennaio: l’Organizzazione mondiale della sanità diffonde la notizia dell’epidemia
# 22 gennaio: Wuhan entra in quarantena
26 gennaio: per 46 milanesi e 543 lombardi si verificano i primi sintomi da covid-19, segno che il contagio è in atto
29 gennaio: due turisti cinesi positivi vengono ricoverati allo Spallanzani di Roma
30 gennaio: le autorità bloccano i voli dalla Cina, senza sapere che il nemico si muove indisturbato in casa

BARBARA VOLPINI

Se vuoi contribuire anche tu ad avere una Milano più libera in una Italia più civile, partecipa a RinasciMilano e mandaci la tua proposta qui: RinasciMilano

MilanoperMilano: a Milano chi ha di più aiuta chi ha di meno. Dona anche tu e #aggiungiunpastoatavola di chi ne ha bisogno: www.milanopermilano.it

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 Breaking News: i TEST PER L’IMMUNITÀ da oggi anche a Milano

0
Foto: Andrea Cherchi (c)

Dopo le province lombarde, di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi, partono oggi 29 aprile i test sierologici anche a Milano in tre ospedali in città: Niguarda, Sacco e Fatebenefratelli. Si potranno così mappare i contagi in città in modo più preciso, risalendo al percorso del virus a ritroso sui contatti, capire se e quanto in città ci si sta avvicinando alla cosiddetta “immunità di gregge” e provando a stabilire una patente d’immunità per chi è stato contagiato. Sapremo finalmente quanti sono i contagi in città?

Fonte: MilanoToday

🔴 Breaking News: i TEST PER L’IMMUNITÀ partiti anche a Milano

# L’assessore alla Sanità Gallera: “Con l’avvio di altri 33 centri, si estende a tutta la Lombardia l’esecuzione dei prelievi ematici per l’elaborazione dei test sierologici

L’annuncio è arrivato ieri dall’Assessore alla Sanità Gallera “A partire da domani, con l’avvio di altri 33 centri, si estende a tutta la Lombardia l’esecuzione dei prelievi ematici per l’elaborazione dei test sierologici che porteranno a regime, entro l’inizio della prossima settimana, il sistema regionale di analisi degli anticorpi neutralizzanti per il Covid-19“.

In pochi giorni abbiamo attivato 46 centri prelievi presso i quali vengono invitati i cittadini ancora in quarantena fiduciaria, soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai Medici di Medicina Generale alle Ats e i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle Ats a seguito dell’indagine epidemiologica già prevista ma senza l’effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di Sars-Cov-2, anch’essi ancora in quarantena fiduciaria. Contestualmente vengono effettuati i prelievi anche al personale sanitario“.

L’Ats contatterà gli utenti per effettuare il test e a comunicare il giorno, ora e luogo dove verrà fatto il prelievo, alle sole categorie individuate, solo quelle che sono senza sintomi da almeno 14 giorni con priorità a coloro che devono rientrare al lavoro. Un “esito negativo indica l’assenza di infezione pregressa o un livello molto basso di IgG dirette contro il virus” e quindi il “soggetto è suscettibile di possibile infezione da Sars-Cov-2“, mentre in caso di “test dubbio il soggetto è invitato a ripetere il test dopo una settimana, prolungando di conseguenza l’isolamento fiduciario“. In caso di esito positivo verrà effettuato un tampone nasofaringeo per ricerca di Rna virale, mentre se negativo si conclude il periodo di isolamento, se positivo viene classificato come caso e si procede nell’isolamento obbligatorio con tutte le disposizioni conseguenti”.

# Quando Sala scelse di far partire i test senza aspettare la Regione

La scelta di sottoporre a test i milanesi in una seconda fase rispetto alle altre province aveva indispettito il Sindaco di Milano, che non si spiegava come la città simbolo della pandemia in Italia fosse stata inizialmente esclusa. L’accordo sottoscritto con il dottor Galli dell’ospedale Sacco, per sottoporre a test sierologici i 4000 dipendenti ATM, è stato solo uno dei tanti scontri tra la Regione e il Comune durante questa emergenza.

Ci auguriamo che presto sia consentito anche a tutti i cittadini che lo desiderassero di poter fare il test, in modo da poter aumentare il campione e agevolare una maggiore consapevolezza tra i cittadini sul grado di diffusione del virus in città e sulla propria condizione. 

Fonte: 🔴 Lo strappo di Sala: Milano parte con i TEST D’IMMUNITA’ senza attendere la Regione

FABIO MARCOMIN

Se vuoi contribuire anche tu ad avere una Milano più libera in una Italia più civile, partecipa a RinasciMilano e mandaci la tua proposta qui: RinasciMilano

MilanoperMilano: a Milano chi ha di più aiuta chi ha di meno. Dona anche tu e #aggiungiunpastoatavola di chi ne ha bisogno: www.milanopermilano.it

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 Dati 28 aprile. Lombardia: crescono i contagi (+869), anche a Milano. Stabili i decessi (+126). L’Italia risale al secondo posto per morti nelle ultime 24 ore

0
Foto: Andrea Cherchi (c)

28 aprile 2020. Crescono di nuovo i contagi in Lombardia e a Milano. Stabili i decessi. Aumenta il numero di dimessi dagli ospedali. In Italia insieme ai nuovi contagi crescono anche i morti che riportano il Paese al secondo al posto per decessi nelle ultime 24 ore.

Nuova crescita dei contagi giornalieri a +869 dai +590 di ieri, che era stato il livello più basso dall’inizio del lockdown. In parte potrebbe dipendere dall’aumento dei tamponi che sono cresciuti a +8.573 dai +5.053 di ieri.

I decessi nelle ultime 24 ore sono stabili a +126 dai +124 e i +56 di domenica che era stato il livello minimo del lockdown.

Dagli ospedali. Prosegue l’alleggerimento gli ospedali. In un giorno scendono di 245 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri erano diminuiti di 956). Si sono liberati altri 25 posti in terapia intensiva (ieri erano stati 26), scendendo così a 655. In 439 hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 152).

Situazione delle province. Risalgono i contagi a Milano: nella città metropolitana +278 (ieri erano stati +188). A Milano città in 24 ore si sale dai +79 di ieri ai +149 di oggi. Tra le altre province risale sopra quota 100 Monza e Brianza (+121) e crescono anche Pavia (+99) e Brescia (+92). Sondrio dopo la quota zero di ieri registra 9 nuovi casi.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Italia. In crescita ancora i morti in Italia: 382 nelle ultime 24 ore (dai 333 di ieri). Crescono anche i nuovi contagi: +2.100 dai +1.730 di ieri. -93 in terapia intensiva (ieri -53). 2.317 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore (ieri 1.696).

Mondo. Per morti nelle ultime 24 ore l’Italia sale al secondo posto dopo UK (+546 dai +360 di ieri) e davanti a Spagna (+301 da 331) e USA (+268 dai +595). Non ancora comunicati i dati della Francia che ha rivelato nel piano di uscita dal lockdown che verranno effettuati 700.000 test alla settimana. Tra gli altri Paesi gli unici sopra i 100 sono il Belgio (+124 da 113) e il Brasile che supera i 100 (+131).

Come nuovi contagi del giorno l’Italia scende al sesto posto, dietro a Russia (+6.411 da +6.198), UK (+4.463 da +4.913), Stati Uniti (+4.185 da 6.611), Spagna (+2.706 da +2.793) e Turchia (+2.392). Tra gli altri paesi spicca la crescita del Brasile: +1.687. In Germania aumenta il tasso di infezione da 0,7 a 1, anche se il numero di nuovi casi è solo di +280 (con +35 morti). Per numero totale, l’Italia resta al terzo posto al mondo per numero di contagi (dopo Usa e Spagna) e al secondo per numero di morti (dopo gli Usa).

Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)***
28/4: +869 (+1,1%)
Totale: 74.348

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)***
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
Totale: 13.575

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)***
28/4: +278 (+1,4%)
Totale: 18.837

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
Totale: 8.016

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Articoli di oggi:
🔴 L’Alto Adige contro il governo: “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili, non rispecchia il carattere del nostro popolo”. Milano da che parte sta?
🔴 Il VENETO ha riaperto: “la chiusura totale non esiste più”. La Campania va al mare, la Val d’Aosta va a scuola: lanciata la sfida al governo
RIAPERTURA: quello che Conte non ha detto agli italiani (ma che avrebbe dovuto dire)
Restiamo in Lombardia: 10 MERAVIGLIE da fare invidia al resto del mondo

MILANO CITTA’ STATO

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 L’Alto Adige contro il governo: “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili, non rispecchia il carattere del nostro popolo”. Milano da che parte sta?

0
Il marchese del Grillo (Mi dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo!)

Il Presidente della provincia autonoma di Bolzano e della Regione autonoma del Trentino-Alto Adige Kompatscher si scaglia contro Conte. La novità è che si tratta non solo di una critica alla gestione dell’emergenza ma di un attacco radicale al modo di intendere il rapporto tra Stato e cittadini del governo italiano. 

🔴 L’Alto Adige contro il governo: “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili, non rispecchia il carattere del nostro popolo”. Milano da che parte sta?

# Kompatscher sfida il governo: “L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili e di conseguenza un ampio programma di controlli e monitoraggi non rispecchia né la situazione attuale in Alto Adige né il carattere stesso della nostra popolazione”

Il Presidente di Bolzano e del Trentino Alto Adige è in totale disaccordo con quanto fatto sinora dal Governo Conte: “Nelle numerose videoconferenze che ho avuto con gli esponenti del Governo ho più volte chiesto che a livello statale per la Fase 2 fossero emanati solo criteri e linee guida. Si sarebbe dovuto lasciare alle Regioni e alle Province autonome la decisione finale su quali provvedimenti e regole adottare, sulla base delle rispettive situazioni epidemiologiche e delle specifiche esigenze dell’economia locale. Purtroppo i presidenti delle altre Regioni hanno adottato solo per pochissimo questo approccio autonomista, per poi dichiararsi d’accordo con regole dettagliate e centralizzate, probabilmente per evitare di doversi assumere direttamente la responsabilità delle decisioni” ha detto Kompatscher.

Sin dall’inizio abbiamo scelto in Alto Adige un approccio basato sul senso di responsabilità delle cittadine e dei cittadini in una società matura, mossa da volontà e obiettivi comuni. Questo approccio si è dimostrato quello giusto, anche se in questo modo non sono mancate le critiche anche a questa scelta. L’approccio romano, che presuppone cittadini quasi inabili e di conseguenza un ampio programma di controlli e monitoraggi non rispecchia né la situazione attuale in Alto Adige né il carattere stesso della nostra popolazione”.

Fonte: altoadige.it

# Governare con divieti e restrizioni obbligatorie è degno di un paese civile?

Il tema proposto da Kompatscher sottolinea un nervo scoperto che si è rivelato in maniera forte in questa emergenza, mostrando non solo come una modalità comune per tutti i territori di chiusura delle attività e limitazione degli spostamenti non sia servita ad oggi a risolvere l’emergenza sanitaria, inficiando la stabilità economica. Ma il tema vero è un altro: il modo di impostare un governo di un popolo solo su divieti e restrizioni a libertà elementari, fatte rispettare con un massiccio impiego di forze dell’ordine, è degno di un paese civile? 

il modo di impostare un governo di un popolo solo su divieti e restrizioni a libertà elementari è degno di un paese civile? 

E’ corretto che sia il governo a imporre ai genitori cosa sia meglio per i loro figli o agli individui cosa sia meglio per il loro benessere?

L’utilizzo di imposizioni e divieti ha escluso di fatto che la popolazione potesse dimostrare il proprio senso di responsabilità collettiva e individuale, un approccio usato invece in Trentino Alto Adige che ha consentito una gestione ottimale dell’emergenza nel rispetto dei suoi abitanti, evitando episodi di odio e denigrazione di altri cittadini verso le persone “irrispettose” ai divieti.

# Fino a quando volete abusare della pazienza dei milanesi

Milano da che parte decide di stare? Da quella del governo che addita i cittadini per strada come colpevoli della diffusione del contagio senza garantire adeguate tutele ai pazienti presso le strutture sanitarie o dei cittadini che con pieno senso di responsabilità e dovere civico possano scegliere se e come continuare la loro vita prendendo le precauzioni per assicurare la salute propria e quella degli altri?

“Io mi fido dei milanesi”, ha concluso il sindaco Sala nel suo video quotidiano di comunicazione ai milanesi. Nel video Sala ha affermato che Milano è una città costosa per chi la vive, differente da altre realtà italiane, e che finché sia ha la possibilità di lavorare e di coprire tutte le necessità per vivere non ci sono problemi. “In questa situazione d’emergenza però molti hanno perso o perderanno il lavoro anche quando verranno riaperte le attività, altri hanno bisogno di aiuti economici che ancora non hanno ricevuto e faticano a trovare i soldi per garantirsi il minimo sostentamento.”

Caro sindaco, in gioco non c’è più solo la richiesta di maggiori risorse economiche o di un’autonomia amministrativa del territorio. In gioco ci sono i valori base di una democrazia liberale: è il momento di scegliere se stare dalla parte di chi intende lo Stato come un’autorità suprema e totalitaria, che debba decidere ogni aspetto della vita dei cittadini sudditi o di chi invece vuole vivere in un Paese maturo dove il cittadino ritorna ad essere il centro della società e lo stato si ponga al servizio di cittadini responsabili delle loro azioni.

FABIO MARCOMIN

Se vuoi contribuire anche tu ad avere una Milano più libera in una Italia più civile, partecipa a RinasciMilano e mandaci la tua proposta qui: RinasciMilano

MilanoperMilano: a Milano chi ha di più aiuta chi ha di meno. Dona anche tu e #aggiungiunpastoatavola di chi ne ha bisogno: www.milanopermilano.it

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 Il VENETO ha riaperto: “la chiusura totale non esiste più”. La Campania va al mare, la Val d’Aosta va a scuola: lanciata la sfida al governo

0
Luca Zaia

Dalle 18 del 27 aprile, e a poche ore dall’annuncio della fase 2, il Veneto dice stop al lockdown: per Luca Zaia, presidente del Veneto, “la chiusura totale non esiste più” e dichiara lo strappa alle misure annunciate domenica sera dal premier Conte.

🔴 Il VENETO ha riaperto: “la chiusura totale, non esiste più”. La Campania va al mare, la Val d’Aosta va a scuola: lanciata la sfida al governo

Zaia lancia la sfida al governo. A differenza del DPCM firmato dal governo, in Veneto sono consentiti gli spostamenti individuali per attività motoria e all’aria aperta, a piedi e in bicicletta. Si possono già raggiungere le seconde case e le le imbarcazioni ormeggiate al di fuori del comune di residenza, per verifiche legate alla manutenzione, è permesso il take-away tramite auto e negli ambienti di lavoro si applica il protocollo firmato con le parti sociali.

“Il governo dovrebbe concentrarsi sulla sicurezza, non sulle restrizioni”

“È ora di tornare ad un minimo di normalità, sul lavoro e nella vita di tutti i giorni”, dice il governatore del Veneto, “Manteniamo i dispositivi e le distanze, ma si deve riaprire: le persone devono poter uscire per respirare e le attività devono poter lavorare”.

In Veneto il 60% delle aziende ha già riaperto, in seguito alla forte tensione e al disagio delle categorie produttive.
Conclude Zaia: “Non è accettabile la piccola ‘riserva indiana’ di chi non riesce ad aprire, vedi la moda che è la prima filiera italiana”, sottolineando che l’ordinanza dovrebbe concentrarsi sulla sicurezza del sistema, regolamentando dispositivi di protezione personale, non sulle restrizioni.


Anche Campania e Val d’Aosta vanno sulla loro strada

lungomare di Napoli

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca, ha concesso libera uscita in due fasce orarie (6.30-8.30 e 19-22) e, vista la giornata quasi estiva, il lungomare è stato preso d’assalto, con casi di assembramento e inutilizzo della mascherina. De Luca aggiunge: “Se si diffondono comportamenti irresponsabili tali da produrre una ripresa forte del contagio si renderebbe inevitabile il ripristino immediato del divieto di mobilità. Non dobbiamo prolungare l’emergenza all’infinito”.

L​a Val d’Aosta, nonostante l’emergenza medica ancora in atto, con più di un decesso ogni 1.000 abitanti, si dice possibilista sulla riapertura delle scuole entro la primavera. “Noi ci stiamo preparando a tutti gli scenari, la nostra scuola potrebbe permettere una riapertura dopo il 17 maggio, magari con classi dimezzate e orari ridotti, però è possibile”, sostiene l’assessore all’istruzione Chantal Certan.

Anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, starebbe valutando una riapertura più accelerata, seppure part-time, di alcuni negozi e con la celebrazione delle messe, ma al momento non ha firmato alcuna ordinanza. E dice: “se dovessimo aspettare l’R0 non apriremmo più per parecchio tempo”.

Fonti: Il Messaggero Il fatto quotidiano

BARBARA VOLPINI

Se vuoi contribuire anche tu ad avere una Milano più libera in una Italia più civile, partecipa a RinasciMilano e mandaci la tua proposta qui: RinasciMilano

MilanoperMilano: a Milano chi ha di più aiuta chi ha di meno. Dona anche tu e #aggiungiunpastoatavola di chi ne ha bisogno: www.milanopermilano.it

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

 

RIAPERTURA: quello che Conte non ha detto agli italiani (ma che avrebbe dovuto dire)

0

Nel piano di Conte quello che non torna è: il piano qual è?

Riapertura: quello che Conte non ha detto agli italiani (ma che avrebbe dovuto dire)

# Aspettavamo un piano, ci hanno proposto un calendario delle uscite

Invece del “piano” ci è stato presentato il Calendario. Non è a stessa cosa, perchè un piano descrive come si deve operare per risolvere il problema. In una pandemia la soluzione è di gestire chi è contagiato, salvaguardando la sua salute e impedendo che possa infettare altri. Ma di questo nel discorso di Conte non è stata fatta alcuna menzione. L’unica tattica sembra essere quella del considerare tutti i cittadini come dei potenziali infetti e, nel caso ci fossero dei problemi, sembra che l’unica via di uscita sia di fare rientrare tutti a casa. Vediamo invece che cosa avrebbe dovuto contenere un vero piano, così come è stato fatto in tutti gli altri paesi del mondo, prendendo spunto dalle proposte di Matteo Fago

# Un piano dovrebbe rispondere a tutte queste domande

  • #1 AUMENTO DEI TAMPONI. Come verrà organizzato l’aumento del numero dei tamponi in misura tale da avere un numero statistico più reale dei contagi?
  • #2 TRACCIAMENTO. Quale sarà il team o task force che si occuperà di tracciare la storia e i movimenti dei contagiati?
  • #3 ISOLAMENTO POSITIVI. Come verrà gestito il contenimento dei positivi, sia in quarantena presso strutture esterne o presso il proprio domicilio?
  • #4 MISURE DI SICUREZZA. Quali saranno le misure di sicurezza e distanziamento sociale obbligatorie per tutte le condizioni ovvero vita sociale e lavorativa?
  • #5 FORNITURA MASCHERINE. Quale sarà il programma di approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale e come verranno distribuiti?
  • #6 MESSA IN SICUREZZA OSPEDALI. Come dovranno organizzarsi gli ospedali per operare in sicurezza sia per gli operatori sia per i pazienti ed evitare che, come in passato, gli ospedali possano rappresentare un pericolo di contagio?
  • #7 MESSA IN SICUREZZA RSA. Quali misure di sicurezza dovranno adottare le RSA e le case di riposo, per scongiurare una nuova diffusione incontrollata del virus tra le persone più a rischio?
  • #8 CURE A DOMICILIO. Chi si occuperà e a chi ci si potrà rivolgersi per dotarsi delle forniture utili alla terapia domiciliare che hanno dimostrato la loro efficacia, ad esempio l’ossimetro o il saturimetro che rileva la quantità (%) di emoglobina legata all’ossigeno?
  • #9 APP. Quando e come si utilizzerà l’app Immuni?

Fonte: Matteo Fago

Altre domande dovrebbero trovare risposta in un piano, come ad esempio: si percorrerà la strada dei test di immunità? Se sì come si intende fare? Se no, si proseguirà nella sperimentazione?

Ci sono delle persone sopra una certa età a cui sarà vietata l’uscita o dovrebbero seguire limitazioni particolari? Quale è il piano di garantire in sicurezza la ripresa delle scuole a settembre? Come si intende gestire la mobilità nelle aree urbane, considerando i limiti nei flussi di persone sui mezzi pubblici?

Così come abbiamo posto dubbi sul chiudiamo tutto senza però fare nulla per risolvere il problema, proseguiamo con gli stessi dubbi verificando la mancanza di un piano di azione.

# Le esperienze che funzionano non mancano, perché non copiarle?

Nel mondo ci sono tanti casi di successo nelle gestione della ritorno alla normalità post covid-19, Germania, Corea del Sud, Svezia e per rimanere in Italia in Veneto.
Dopo mesi di commissari, supercommissari, taskforce, quotidiane riunioni a Palazzo Chigi, dirette Facebook e dirette a rete unificate sembra regnare confusione al Governo, con continui scontri con Regioni e Comuni e l’ultimo decreto oltre a scontentare gran parte della popolazione sembra l’ennesima soluzione attendista di chi non sa dove mettere le mani.

Per questo, non sarebbe opportuno dopo mesi dall’inizio di questa emergenza, prendere gli esempi di buon governo dai nostri vicini di casa e consentire all’Italia e ai suoi cittadini di uscire da una crisi da cui non si vede la luce?

Ancora Matteo Fago conclude:

“Se poi il governo non sa che pesci pigliare perché nemmeno i Super Esperti hanno capito qualcosa può per esempio chiamare un esperto vero, cioè il prof. Crisanti, la persona che ha liberato il Veneto dall’epidemia, e farsi dire cosa c’è da fare.

Oppure chiedere ai coreani se ci mandano un super esperto che ci scrive lui il piano.

Oppure anche chiedere ai portoghesi o ai tedeschi che stanno riuscendo a contenere il virus nella maniera corretta ossia sul territorio (non in ospedale).

E poi basta trattarci da idioti!

Non va bene dire “Se avete 37,5° di febbre avete l’obbligo di stare a casa” e basta. Questo le persone già lo fanno senza nessuno che le obblighi.
Quello che c’è da dire (e da organizzare, questo si che sarebbe un piano) è “Chiunque ha 37,5° si chiude a casa, ci chiama e noi andiamo a fargli il tampone”.”

FABIO MARCOMIN

Se vuoi contribuire anche tu ad avere una Milano più libera in una Italia più civile, partecipa a RinasciMilano e mandaci la tua proposta qui: RinasciMilano

MilanoperMilano: a Milano chi ha di più aiuta chi ha di meno. Dona anche tu e #aggiungiunpastoatavola di chi ne ha bisogno: www.milanopermilano.it

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 Dati 27 aprile. Lombardia: mille ricoverati in meno. Nuovi contagi al minimo del lockdown, calo anche a Milano. Ma aumentano i morti: il doppio di ieri

0
Questa foto è un' Immagine analogica (pellicola Fuji) dedicata e realizzata per 600 anni del Duomo di Milano nel 1986 --©PaoloLiaci

27 aprile 2020. Nuovo minimo dall’inizio del lockdown nel numero di contagi in regione: +590. Anche a Milano calano di quasi due terzi. Provincia di Sondrio a quota zero nuovi contagi. Mille ricoverati in meno negli ospedali sempre meno in tensione. Nota stonata il rialzo dei morti: +124, il doppio rispetto a ieri.

I contagi giornalieri tornano a calare a +590 dai +920 di ieri, raggiungendo il livello più basso dall’inizio del lockdown. In parte potrebbe risentire il grosso calo dei tamponi che sono stati dimezzati a +5.053 dai +10.857 di ieri e i +12.646 di sabato.

I decessi nelle ultime 24 ore risalgono a +124 dai +56 di ieri che era stato il livello minimo del lockdown.

Dagli ospedali. Accelera l’alleggerimento gli ospedali. In un giorno scendono di 956 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri erano diminuiti di 8). Si sono liberati altri 26 posti in terapia intensiva (ieri erano stati 18). In 152 hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 171).

Situazione delle province. Rientra l’allarme a Milano: nella città metropolitana si è avuto un grosso calo dal picco di ieri di nuovi contagi: +188 (ieri erano stati +463). A Milano città in 24 ore si scende dai +241 di ieri a +79 di oggi. Tutte le altre province restano sotto ai 100: al primo posto per la prima volta c’è Pavia (+85). Per la prima volta Sondrio a quota zero nuovi contagi.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Italia. In crescita i morti anche in Italia: 333 nelle ultime 24 ore (dai 260 di ieri, la cifra più bassa dal 14 marzo). In calo i nuovi contagi: +1.730 dai +2.324 di ieri. -53 in terapia intensiva (ieri -93). 1.696 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore (ieri 1.808).

Mondo. Per morti nelle ultime 24 ore l’Italia si conferma al terzo posto dopo USA (+595 da +119 di ieri) e UK (+360 dai +413 di ieri). Segue la Spagna (+331 da +288) e la Francia (+242 da +369). Tra gli altri  Paesi l’unico sopra i 100 è il Belgio (+113 +177), tra le nazioni più colpite mancano i dati della Turchia.
Come nuovi contagi del giorno l’Italia si conferma al quinto posto, dietro a Stati Uniti (+6.611 da 4.213), Russia (+6.198 da 6.361), UK (+4.463 da +4.913), e Spagna (+2.793 da 2.870). Anche in questo caso, tra i paesi più colpiti mancano i dati della Francia e della Turchia. Tra gli altri paesi spicca la crescita in Arabia Saudita: +1.289. Per numero totale, l’Italia resta al terzo posto al mondo per numero di contagi (dopo Usa e Spagna) e al secondo per numero di morti (dopo gli Usa).

Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)***
Totale: 73.479

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)***
27/4: +124 (+0,9%)
Totale: 13.449

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)***
Totale: 18.559

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
Totale: 7.867

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Articoli di oggi:
🔴 C’È CHI DICE NO: i primi focolai di rivolta contro l’incapacità e l’approssimazione
“Siamo tutti sulla stessa barca”. C’è un’eccezione: i DIPENDENTI PUBBLICI. La proposta: una parte del loro stipendio per aiutare i non garantiti
Non ci resta che ridere: i 10 MEME più divertenti sulla conferenza di CONTE
La via SVEDESE nella lotta al virus: e se avessero ragione loro?
🔴 La delusione di Sala: QUATTRO DUBBI da chiarire nelle scelte del governo sulla riapertura

MILANO CITTA’ STATO

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

“Siamo tutti sulla stessa barca”. C’è un’eccezione: i DIPENDENTI PUBBLICI. La proposta: una parte del loro stipendio per aiutare i non garantiti

55
Foto: Andrea Cherchi (c)

C’è una categoria che non è stata toccata dal lockdown: i dipendenti della Pubblica Amministrazione, che nel periodo di quarantena, e fino a quando il Coronavirus impedirà a tutti di tornare a lavoro, devono rinunciare solo ai buoni pasto. Tutto il resto, lo stipendio e il posto, sono garantiti. Per questo motivo, a livello anche previdenziale, non dovranno fare i conti con alcuna perdita o rischio economico.

Nel privato sono invece tutti appesi a un filo: ai dipendenti privati tarda ad arrivare la cassa integrazione, imprenditori professionisti e partite iva hanno visto crollare i loro ricavi e in molti temono di non poter neppure riaprire. Alle imprese, per compensare il crollo degli affari, è stato offerto di indebitarsi di più e solo una parte dei lavoratori autonomi hanno ricevuto 600 euro ad aprile e forse 800 per i prossimi 2 mesi. Cifra non solo riservata ad alcuni ma che per quasi tutti rappresenta una cifra insufficiente per colmare le perdite del lockdown.

“Siamo tutti sulla stessa barca”, ama ripetere il premier Conte. Se davvero è così, perchè lasciare fuori i dipendenti pubblici? La proposta: ridurre la retribuzione dei dipendenti pubblici (esclusi quelli impegnati in prima fila nell’emergenza sanitaria) in misura uguale al calo del PIL per aiutare i non garantiti e le imprese a ripartire.

Fonte:
quifinanza.it
Facciamo LUCE su BONUS 600 euro, CASSA integrazione e FINANZIAMENTI alle aziende: il governo sta mantenendo le promesse?

“Siamo tutti sulla stessa barca”. C’è un’eccezione: i DIPENDENTI PUBBLICI. La proposta: destinare una parte del loro stipendio per aiutare il Paese a superare l’emergenza 

# 3,2 milioni di dipendenti pubblici a tempo indeterminato in Italia costano 160 miliardi di euro all’anno, su 750 miliardi di spesa totale

L’apparato statale è tutelato al 100%, mentre il sistema delle partite iva, dal freelance all’azienda quotata in borsa, che con le loro tasse finanziano anche gli stipendi dei dipendenti pubblici, rischia il tracollo.

I fatturati sono a zero da mesi per la maggior parte delle imprese o delle piccole partite iva, e i dipendenti privati che non percepiscono lo stipendio e sono in un’attesa angosciante del pagamento della cassa integrazione con il rischio di perdere il posto di lavoro finita l’emergenza. Nel frattempo l’ultimo dato sul costo delle retribuzioni dei dipendenti pubblici a tempo indeterminato risalente al 2017 riporta questa cifra: 160 miliardi e 105 milioni, che ogni anno viene garantito dalle tasse pagate proprio da chi solitamente genera ricchezza nell’economia e che è stato bloccato in casa dallo Stato, senza contare i 200 miliardi di sprechi dovuti all’inefficienza degli uffici.

Significa che in 2 mesi sono stati liquidati 26 miliardi di stipendi, mentre i 25 miliardi promessi a marzo, che comprendono anche bonus baby sitter e congedi parentali per dipendenti pubblici, solo in parte sono arrivati a destinazione.

Fonte: truenumbers.it

# Fino a 47 miliardi di PIL perso, serve una misura di solidarietà da chi è tutelato verso chi non ha garanzie fa funzionare il Paese

Le stime parlano di 47 miliardi di PIL perso in questi 2 mesi, con debito fino al 160% a fine 2020, servono misure drastiche per evitare conseguenze irreparabili. Per una volta possiamo invertire i ruoli e chiedere aiuto ai dipendenti pubblici, escludendo le categorie in prima linea nell’emergenza, ossia personale sanitario e forze dell’ordine?

Con un taglio deciso dei costi dei dipendenti pubblici pari alla perdita del PIL, fino all’uscita dalla crisi, si potrebbero finanziare le imprese e soprattutto distribuire il sacrificio su tutti i lavoratori per coprire il bisogno di chi è costretto a non lavorare. Si eviterebbe un alto ricorso al debito, perché questo andrà a ricadere sempre sui cittadini, pesando soprattutto su quelli del settore privato che in questo periodo non hanno guadagnato nulla.

Se le imprese non hanno liquidità dovranno chiudere e non pagheranno più tasse, se i dipendenti privati e i liberi professionisti non hanno un’entrata, oltre a non pagare le tasse non consumeranno più e questo porterebbe ad un unico finale: il default dello Stato che travolgerebbe a quel punto l’intero settore pubblico che non avrebbe più nessuno in grado di sostenerlo.

Si tratterebbe di una misura eccezionale, per far fronte ad un’emergenza mondiale, che tutelerebbe anche i dipendenti pubblici, consentendo loro di fare ripartire chi paga le tasse che servono a finanziarli. In più riducendo gli stipendi per una cifra corrispondente a PIL significa che il loro potere d’acquisto reale resterebbe invariato, ma destinando risorse extra per sostenere imprese e lavoratori non garantiti che, in questo modo, possono contribuire a risollevare il PIL.

Ma non solo questo. L’ideale è se fossero proprio i dipendenti pubblici a destinare temporaneamente una parte del loro stipendio a favore delle imprese più colpite. Sarebbe un gesto di altissima dignità e coesione sociale da parte di tutto il settore pubblico per fare parte realmente della stessa barca, senza lasciare che solidarietà e unità nazionale rimangano confinate nella retorica del buonismo di facciata.

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

Non ci resta che ridere: i 10 MEME più divertenti sulla conferenza di CONTE

0

Il DPCM è stato firmato dal Presidente del Consiglio Conte. L’attesa per la fase due sarà essa stessa la fase due.

Non ci resta che ridere: i 10 MEME più divertenti post conferenza di CONTE

# 10 Il governo veste Prada

# 9 Matrix 2020

#8 Look primavera-estate 2020

 

# 7 15 uomini sulla cassa del morto

# 6 Decreto ad personam

# 5 Si potranno visitare i parenti ma restando ad almeno un metro

#4 Kim Jong-un: il successore

#3 La commissione scientifica deciderà la ripresa dello sport

#2 Dopo due mesi e mezzo il governo ha finalmente individuato la tecnica per affrontare l’epidemia

#1 “Se qualcosa dovesse andare storto richiudiamo i rubinetti”

 

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

La via SVEDESE nella lotta al virus: e se avessero ragione loro?

0
27 aprile (Fonte: Instagram @jimmyslowdive)

L’Italia prosegue con il lockdown anche nel mese di maggio. La filosofia è quella di contrastare il virus usando come unica arma quella delle restrizioni alla libertà personale. Non c’è traccia nelle parole di Conte di una strategia per individuare, isolare e tracciare i contagiati, come fanno nei paesi che hanno gestito meglio l’emergenza, come Germania o Corea del Sud. Quindi il Paese che ha chiuso per primo e più degli altri, sarà anche quello che riaprirà dopo e meno degli altri. Anche perchè, come ha ricordato Conte, se si noterà un nuovo rialzo nei contagi, “chiuderemo i rubinetti“.

Leggi anche: Le 5 mosse della Germania per vincere il virus

A questo punto la domanda: siamo sicuri che questo sia il migliore dei mondi possibili per affrontare il virus? Anche perchè i dati al momento sono impietosi: l’Italia risulta il Paese che perderà più PIL (ricchezza) tra le nazioni sviluppate, che aumenterà di più il suo debito pubblico (dal 130% al 160%) e, soprattutto, risulta il secondo Paese al mondo per numero di morti per coronavirus, dopo gli Stati Uniti che hanno però 5 volte i suoi abitanti. Non solo. Ieri l’Italia risultava ancora uno dei paesi con il maggior numero di morti giornalieri, nonostante abbia chiuso da quasi due mesi le persone in casa e bloccato la gran parte delle attività. E mentre l’Italia sta rischiando di affogare tra emergenza sanitaria ancora non gestita e le nubi nere dell’emergenza economica, altri paesi ripartono. Non solo: ci sono paesi che non avendo mai chiuso possono perfino accelerare. Come la Svezia, il pericolo numero uno dei sacerdoti del lockdown.

La via SVEDESE nella lotta al virus: e se avessero ragione loro?

“Siamo vicini all’immunità di gregge”. Lo hanno comunicato le autorità sanitarie del Paese scandinavo, secondo le quali 86mila abitanti della capitale svedese e della sua regione – su 2,3 ​​milioni di persone – erano potenzialmente portatori del virus il 15 aprile, data in cui si è registrato il picco. In Svezia gli ultimi dati ufficiali parlano di 18.640 casi confermati e 2.194 morti su 10,3 milioni di abitanti, un numero simile a quello della Regione Lombardia che però ha superato i 13.000 decessi. Circa 6.500 contagi sono stati registrati a Stoccolma.

Leggi: Le statistiche aggiornate sul coronavirus

 Il governo insiste a rinunciare a servirsi dei poteri straordinari e prosegue la strategia del “tutto aperto”, senza lockdown: “Il picco è stato raggiunto, ogni giorno possiamo aspettarci meno casi”. Se questa previsione venisse confermata, si realizzerebbe lo scenario che previsto da Anders Tegnell, l’epidemiologo a capo dell’Agenzia, e che — secondo le sue analisi — coinciderebbe con il raggiungimento dell’immunità di gregge a maggio, quando oltre un terzo dei cittadini dovrebbe avere contratto il virus. Per la Svezia si tratterebbe dell’uscita dal tunnel, “senza i contraccolpi economici che il coronavirus sta avendo in tutto il resto del mondo, perché qui aziende e uffici sono rimasti sempre aperti”.

Fonti: Affaritaliani

Si tratterebbe quindi di una vittoria coraggiosa per un paese che è impostato tutta la sua strategia in modo opposto ai paesi come l’Italia che hanno applicato il lockdown. Rivediamo i punti salienti di come la Svezia ha affrontato l’epidemia del Covid-19.

«Non servono leggi, non serve la polizia nelle strade»

Il Prof. Gliesecke, a capo del team che assiste il governo sulle decisioni per contrastare l’emergenza, spiega in questo video i principi della strategia svedese. Il punto centrale è contro il lockdown come strumento risolutivo contro il virus: “Il lockdown è una risposta sbagliata perchè quando apri il lockdown avrai più morti dei paesi che non lo hanno applicato. Funzionerebbe solo se si tenesse le persone chiuse in casa per sempre ma questo è impossibile in una libera democrazia”.

A questo si aggiunge anche un principio di civiltà nei rapporti tra autorità e cittadini di una democrazia: “Le persone non sono stupide. Se tu dici a loro cosa è meglio per loro e per il resto della popolazione, loro seguiranno i tuoi consigli. Non servono leggi, non serve la polizia nelle strade.” (Video)

Solo le scuole per studenti oltre i 15 anni sono state chiuse, tutto il resto dai trasporti pubblici agli uffici ha funzionato come al solito

Il Financial Times ha indicato il modello svedese di ostacolare l’avanzata del virus un “esperimento sanitario unico al mondo“. Quasi tutti gli uffici sono rimasti aperti, i sistemi di trasporto pubblico sono funzionanti a pieno regime e sono come al solito affollati nelle ore di picco. Solo le scuole per gli studenti maggiori di 15 anni e le università sono state chiuse, oltre a divieti di assembramenti con più di 50 persone.

Johan Carlson, direttore della Sanità Pubblica, ha giustificato la scelta adottata dal governo di Stoccolma con il fatto che “non si possono varare misure draconiane che hanno un impatto limitato sull’epidemia ma abbattono le funzioni sociali”. Per precauzione sono stati predisposti degli ospedali di campo per la gestione di futuri nuovi contagiati, perché  come ha ammesso sempre il Direttore della sanità pubblica svedese l’eventuale esplosione dell’epidemia potrebbe causare un elevato incrementi di decessi e sovraccarico del sistema sanitario.

Fonte: repubblica.it

Le linee guida del Ministero della Salute Pubblica Svedese

Le indicazioni espresse tramite le linee guida sul sito della sanità pubblica locale  hanno comunicato i comportamenti da tenere dalla popolazione e le motivazioni delle scelte adottate dal governo nazionale. Una strategia chiara, presa fin dall’inizio, che non è mai stata modificata.
In particolare:

  • non è ritenuto necessario l’utilizzo delle mascherine, ma il semplice rispetto delle regole di distanziamento e igiene delle mani
  • se si presentano sintomi influenzali è consigliato rimanere a casa fino a quando la salute è migliorata e uscire almeno dopo un paio di giorni dalla guarigione
  • lo smartworking è consigliato solo se l’azienda lo permette
  • se un componente della famiglia è ammalata non c’è l’obbligo che tutto il nucleo rimanga in casa
  • i tamponi vengono eseguiti sui pazienti ospedalizzati, il personale medico e le persone anziane a casa che presentino sintomi
  • l’esercizio fisico e lo sport sono benefici per la salute pubblica e sono attività che devono continuare, pertanto nessuno torneo dovrà essere sospeso e le palestre rimarranno aperte
  • è importante che il trasporto pubblico funzioni e che chi è in salute possa andare al lavoro e a scuola
  • gli assembramenti sono limitati ad un massimo di 50 persone*, questa restrizione ha un impatto considerevole sui privati ed è considerata una restrizione ai diritti fondamentali pertanto “è giusto che non sia più severa di quanto dovuto”.

La Svezia con una popolazione di 10,3 milioni di abitanti, alla data del 26/03/2020, aveva registrato 2840 contagiati e 77 decessi con l’incidenza di 1 caso ogni 3.469, per fare un confronto italiano la Regione Lombardia con 10,06 milioni di residenti a quella data contava 34.889 casi di contagio e 4.861 decessi ovvero 1 contagiato ogni 288 persone.

Un mese dopo la Svezia ha raggiunto i 18.000 contagi e 2.000 morti, mantenendo un tasso di contagio e di decessi che in rapporto alla popolazione è meno della metà di quello dell’Italia. 

Ad oggi questa strategia sembra non avere contraccolpi negativi sulla diffusione dei contagi e sul tasso di mortalità. Anzi. Ma il vero vantaggio è che se l’obiettivo dell’immunità di gregge fosse confermato, il Paese potrebbe proseguire con tutte le attività aperte senza più temere per la diffusione del virus. A differenza dei paesi che, come l’Italia, hanno impostato tutto sul lockdown e sul distanziamento sociale che dovrà pertanto proseguire anche in caso di riapertura delle attività.

Lo stato scandivano, in sostanza, ha perseguito fin da subito una strategia che non comprima le libertà personali, considerata da loro un fondamento della democrazia, per consentire all’economia di funzionare quasi a pieno regime.

Fonte: Sito Ufficiale della Sanità Pubblica Svedese

MILANO CiTTA’ STATO

Se vuoi contribuire anche tu ad avere una Milano più libera in una Italia più umana, partecipa a RinasciMilano e mandaci la tua proposta qui: RinasciMilano

MilanoperMilano: a Milano chi ha di più aiuta chi ha di meno. Dona anche tu e #aggiungiunpastoatavola di chi ne ha bisogno: www.milanopermilano.it

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

 

🔴 La delusione di Sala: QUATTRO DUBBI da chiarire nelle scelte del governo sulla riapertura

0

Il consueto discorso del Sindaco fa il punto sulla situazione e a commento della conferenza stampa del Presidente del Consiglio Conte sottolinea con una certa delusione quattro punti che non sono stati chiariti e che rischiano di creare molti problemi ai sindaci che dovranno far ripartire le proprie città.

🔴 La delusione di Sala: QUATTRO DUBBI da chiarire nelle scelte del governo sulla riapertura

# I 4 punti che non sono stati chiariti

Quello che il Sindaco ha voluto rimarcare sono 4 dubbi sulla ripartenza della città che al momento rimarranno tali, con le responsabilità ribaltate a carico dei comuni.

  • #1 I figli dei genitori che torneranno al lavoro non si riusciranno a gestire: “Come aiuteremo le famiglie in cui i genitori potranno trovare a lavorare e dove ci sono bambini piccoli? Vi segnalo che a Milano ci sono 120.000 nuclei familiari con bambini fino a 14 anni. Non è chiaro come gli aiuteremo.”
  • #2 Sulle protezione individuali non c’è nulla di definito: “Sulle mascherine non si è chiarito come verranno distribuite e soprattutto come, con che modalità e dove dovranno essere obbligatorie
  • #3 Apertura dei parchi e controlli dei parchi per evitare assembramento a carico dei Comuni: “Gli spazi all’aperto e soprattutto i parchi, questa è una cosa che ha fatto arrabbiare noi Sindaci, perché di fatto ci si dice li riaprite e controllate che non ci siano assembramenti… Ecco non siamo come nel film Minority Report”
  • #4 L’app Immuni è sparita dai radar: “Per me è una delusione che non si sia chiarito nulla su Immuni, sulla App, guardate è fondamentale […] è da troppo tempo che se ne parla e ancora non si sa nulla”.

Ancora una volta il Governo ha dato dimostrazione di come non comprendere la realtà dei territori e di come un controllo centrale sia sempre più deleterio, rispetto ad un decentramento ed un’autonomia portata ad un livello locale. Ora però non basta punzecchiare, crediamo che sia giunta l’ora che il Sindaco prenda una posizione netta per il futuro di Milano, altrimenti rischia di rimanere sterile polemica.

Fonte: 🔴 Sala attacca il Governo: basta con la politica del NON SI PUÒ!

FABIO MARCOMIN

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 C’È CHI DICE NO: i primi focolai di rivolta contro l’incapacità e l’approssimazione

0
Re Conte (di Duilio Forte -c)

Si stanno moltiplicando gli atti intimidatori e i focolai di rivolta in seguito alle parole di ieri del Premier Conte, che di fatto prosegue la tattica di #iorestoacasa, senza proporre una reale strategia di ripartenza.

Non una parola, infatti, sui temi caldi che dovrebbero caratterizzare la Fase2, ovvero quelli legati all’identificazione, isolamento e tracciamento dei contagi, alla sanificazione degli spazi o alle misure di convivenza con il virus. Il problema non sono le date in cui riaprire, ma COME riaprire?

Le questioni su cui il Premier Conte avrebbe dovuto chiarire

    1. Da dove provengono i nuovi contagiati? Se sono tutti provenienti da ospedali, RSA e case private, il problema sul lavoro è minimo e non ha senso tenere chiuso chi è in grado di riaprire in sicurezza, indipendentemente dalla sua categoria di appartenenza, che discrimina milioni di lavoratori.

2. Ci sono dispositivi di protezione individuale per tutti? E inoltre, sappiamo come si utilizzano le mascherine o continueremo a vedere persone che se la abbassano per parlare, la indossano solo all’aperto e se la tolgono quando entrano in un luogo chiuso?

3. Sarà possibile avere certezza del proprio stato di salute attraverso tamponi o test sierologici, o circoleranno ugualmente immuni e positivi asintomatici, senza alcun controllo?

4. Se qualcuno viene scoperto con la febbre all’entrata di un supermercato o di un’azienda, esistono strutture preposte alla quarantena dei pazienti infetti non gravi, o si continuerà a isolarlo a casa propria, dove potrà contagiare i conviventi, creando una spirale di contagio potenzialmente senza fine?

Leggi anche: Qual è l’origine dei nuovi contagiati?

Senza una risposta a queste domande, il toto-date di Conte ha innescato rabbia e sconforto nei cittadini, che si sono sentiti trattati da scolari che devono portare la giustificazione al prèside per poter uscire o si sono sentiti redarguire come se volessero uscire solo per fare un “Party” fra amici e non per un legittimo diritto a lavorare, ma non hanno potuto comprendere le motivazioni delle date scelte.

Nessuno mette in dubbio la difficoltà di prendere decisioni, ma si fatica a comprendere la logica con cui il governo si sta muovendo. E, forse per la prima volta dall’inizio dell’emergenza sanitaria, comincia a tirare aria di rivolta.

🔴 C’È CHI DICE NO: i primi focolai di rivolta contro l’incapacità e l’approssimazione

#1 Cei e culti religiosi sul piede di guerra

Per molti, almeno sui social, nelle parole di Conte ci sarebbe un passo indietro di trent’anni sui diritti sociali, con un ritorno alla famiglia tradizionale fatta dai “congiunti” di sangue e di matrimonio. Ma ad imbestialirsi è anche il mondo cattolico, che si vede negate ancora le cerimonie religiose, ad eccezione dei funerali con “non più di 15 persone”, una cifra inspiegabile che creerà molti imbarazzi a chi dovrà gestire gli inviti. La Cei si è fatta sentire subito, con la protesta dei vescovi che invocano “l’esercizio della libertà di culto”, incalzati da un editoriale al vetriolo del direttore Marco Tarquinio che, dalle colonne di Avvenire, ha parlato di “ferita incomprensibile e ingiustificabile” tra Stato e Chiesa e di “scelta miope e ingiusta”.

#2 Parrucchieri incatenati

I parrucchieri e gli estetisti devono aspettare l’1 giugno, che tra l’altro è lunedì, per poter ricominciare a lavorare e sembrano i più arrabbiati di tutti: a Padova i due titolari del parrucchiere “La dolce vita” si sono incatenati al negozio per protesta affermando: “Siamo più sicuri noi del bus: perché non possiamo aprire? Abbiamo 20mila euro di spese fisse al mese e 4 dipendenti a casa”.

#3 La petizione per riaprire tutti il 4 maggio

Una petizione dei parrucchieri e di centri estetici apparsa in mattinata su change.org ha già superato le 20.000 firme per ottenere la riapertura il 4 maggio in sicurezza (ma ce ne sono tantissime altre locali): https://www.change.org/p/giuseppe-conte-riapriamo-parrucchieri-centri-estetici-ed-onicotecniche-il-4-maggio. Non manca il supporto di Confartigianato, che sottolinea da Cesena con il suo segretario locale Stefano Bernacci, che “non si riesce a capire perché un centro commerciale dove si aggregano migliaia di persone è meno pericoloso di una parrucchiera che serve e gestisce meno di dieci persone al giorno”.

#4 Quattromila ristoratori consegneranno le chiavi della loro attività ai sindaci

Horeca – conteggiando in circa 350.000 il numero di persone che perderanno il lavoro con la scelta di riaprire a giugno – ha promosso una manifestazione nazionale dei ristoratori di tutta Italia a cui hanno già aderito più di 4mila imprese del settore, che martedì 28 aprile alzeranno le serrande, apparecchieranno il locale e poi consegneranno le chiavi al sindaco del loro comune.

#5 La protesta delle luci

A Messina 300 titolari e gestori di locali, bar, pub e alberghi stasera alle 21 alzeranno le loro saracinesche e accenderanno tutte le luci per 15 minuti in segno di protesta, arrivando poi mercoledì mattina a consegnare le chiavi dei propri locali al sindaco Cateno de Luca.

#6 I commercianti in piazza

I Commercianti di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, scenderanno in piazza il 4 maggio guidati da Michele Toffoli de “La casa della bambola”: “è finito il momento di fare i bravi, bisogna farsi sentire!” Annunciano che la manifestazione seguirà le regole del distanziamento, e che “partecipare sarà più sicuro che andare a fare la spesa”.

#7 Confcommercio contro la discriminazione sui negozi

Le nostre imprese sono esasperate come non mai; sono pronte davvero a tutto, anche a proteste eclatanti” tuonano i commercianti di Perugia, come riportato dal Messaggero, che racconta la rabbia degli imprenditori umbri, costretti a stare fermi in una regione dove il contagio sembra essere molto più fermo di loro. Giorgio Mencaroni, presidente di Confcommercio Umbra si scaglia contro la scelta di aprire i negozi di abbigliamento per i bambini ma di continuare a tenere chiusi quelli per adulti, o anche i negozi di mobili, dove sarebbe molto facile mantenere le distanze di sicurezza.

#8 Lo sciopero fiscale dei ristoratori

I ristoratori in ginocchio dichiarano guerra: sciopero fiscale fino al 31 dicembre. “Fino al 31 dicembre 2020 non pagheremo più un euro di tasse” è l’annuncio di un gruppo di ristoratori delle Marche che stanno raccogliendo adesioni in tutta Italia.

#9 La Provincia di Bolzano: “sospendiamo i versamenti allo Stato”

Il governatore della provincia autonoma di Bolzano ha chiesto la sospensione dei versamenti allo stato, ovvero tenere per sé il “residuo fiscale”, per coprire il mancato gettito fiscale e garantire i servizi.

Un fuoco di paglia o l’inizio di una rivolta?

In tutto questo, nemmeno una parola – ma nemmeno una protesta – sui settori strategici per il Paese del Turismo e dello Spettacolo, che in assenza di una data certa, vedono allontanarsi definitivamente la possibilità di immaginare una stagione estiva.

Ma la partita è ancora aperta, siccome il Premier ha, come al solito, soltanto annunciato un decreto che non ha ancora firmato, e quindi ogni scelta può ancora cambiare, a seconda della forza che avranno le reazioni – più o meno diplomatiche – dei vari settori.

Come in un libro-game di quelli della nostra infanzia, ciascuno può scegliere il suo finale.

Ma non tutti portano alla fine.

Leggi anche: RIAPERTURA dell’Italia a confronto con altri Paesi: imprese e turismo saranno penalizzati?

ALBERTO OLIVA

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

🔴 Il 4 maggio via con la fase 1s

0
Credit: Ansa

Nella conferenza stampa della sera del 26 aprile il premier Giuseppe Conte ha svelato il calendario della riapertura del Paese in uscita dal lockdown del 9 marzo. In realtà non si tratta di una vera e propria fase due, ma di una transizione tra la chiusura totale e una iniziale riapertura di alcune attività. Vediamo cosa cambierà

🔴 Il 4 maggio via con la fase 1s

La prima notizia è che le prime aperture che sembravano poter avvenire fin dal 27 aprile avranno invece luogo il 4 maggio. Fino ad allora nulla cambia. Le prime attività a riaprire saranno i cantieri, le attività produttive e il commercio all’ingrosso. Poco cambierà in città, con bar e ristoranti che rimarranno chiusi al pubblico ma potranno affiancare al delivery la vendita ad asporto. Restano in vigore le limitazioni per i cittadini che dovranno munirsi di autocertificazione per spostarsi al di fuori del loro domicilio. Tra le cause di uscita si aggiunge però la visita ai propri familiari ma solo entro la stessa regione. Si potrà praticare attività sportive all’aperto ma in solitaria, con distanza minima di due metri. I parchi potranno riaprire anche se i sindaci avranno facoltà di limitarne gli ingressi. E’ confermato il divieto a lasciare la regione. Dal 4 si potranno celebrare i funerali ma non oltre le 15 persone distanziate. Restano i divieti per ogni altro tipo di assembramento. Le disposizioni del nuovo Dpcm per la Fase 2 saranno valide dal 4 al 17 maggio 2020. L’elenco di attività che possono riaprire il 4 maggio lo si trova in questo PDF con i codici Ateco:

Ateco-doc-4-maggio

Dal 18 maggio

Dal 18 maggio potranno riaprire le attività di vendita al dettaglio, le mostre e i musei.

Dal 1 giugno potranno riaprire bar, ristoranti e attività di «cura della persona» (parrucchieri, centri estetici etc). Nessuna data certa sulla riapertura dei confini regionali o sulla ripartenza delle scuole.

Gestione dei contagi: APP, tamponi e test sierologici?

Il primo ministro non ha fatto menzione sulle modalità di individuazione e tracciamento dei contagi che sono alla base dei sistemi di controllo dell’epidemia messi in atto in altri paesi, come Germania o Corea del Sud. In particolare, nessun cenno sull’app Immuni di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi, né dei controlli con i tamponi, né dei test sierologici o della patente d’immunità. L’unica strategia di intervento nel caso in cui si tornasse ad avere un incremento dei contagi resterà quella del fare stare a casa le persone: “nel caso provvederemo a richiudere i rubinetti”, chiarisce Conte che a proposito del passaggio a una “fase tre” smorza ogni entusiasmo: “dovremo aspettare che si arrivi a una cura o a un vaccino”.

Leggi anche:
L’eccezione TEDESCA: le 5 mosse che hanno consentito alla Germania di vincere contro il coronavirus (per ora)
RIAPERTURA dell’Italia a confronto con altri Paesi: imprese e turismo saranno penalizzati?

MILANO CITTA’ STATO

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

 

 

🔴 Dati 26 aprile. Lombardia: morti al minimo dall’inizio del lockdown (+56). Picco di nuovi contagi a Milano: in città triplicano in 24 ore

1
Foto: Andrea Cherchi (c)

26 aprile 2020. Morti quotidiani al livello più basso dall’inizio del lockdown. Metà dei nuovi contagiati lombardi a Milano che in città triplicano in un giorno. Ancora in alleggerimento gli ospedali anche se a un ritmo inferiore rispetto ai giorni scorsi.

I contagi giornalieri restano sotto quota 1.000, anche se risalgono a +920 dai +713 di ieri. E questo nonostante il calo dei tamponi a +10.857 dai +12.646 di ieri.

I decessi nelle ultime 24 ore scendono al livello minimo dall’inizio del lockdown: +56 dai +163 di ieri.

Dagli ospedali. Ancora in alleggerimento gli ospedali anche se a un ritmo inferiore rispetto ai giorni scorsi. In un giorno scendono di 8 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri erano diminuiti di 4302). Si sono liberati altri 18 posti in terapia intensiva (ieri erano stati 32). In 171 hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 351).

Situazione delle province. Torna l’allarme a Milano: nella città metropolitana si è avuto un nuovo picco di nuovi contagi: +463 (ieri erano stati +219), vicini ai massimi delle ultime settimane e quasi la metà del totale della Regione. A Milano città in 24 ore triplicano dai +80 di ieri ai +241 di oggi.

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Italia. In forte calo i morti anche in Italia: 260 nelle ultime 24 ore (dai 415 di ieri), la cifra più bassa dal 14 marzo. Stabili i nuovi contagi: +2.324 dai +2.357 di ieri. -93 in terapia intensiva (ieri -71). 1.808 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore (ieri 2.622).

Mondo. Forte calo dei decessi in tutti i paesi più colpiti. L’Italia si conferma al terzo posto dopo UK (+413 da 813 di ieri) e Spagna (+288 da +378) per morti nelle ultime 24 ore. Gli Stati Uniti scendono a +119 dai +650 di ieri, superati dal Belgio (+177). Non ci sono altri paesi sopra i 100 morti nelle 24 ore, anche se tra le nazioni più colpite mancano i dati di Francia e Turchia.
Come nuovi contagi del giorno l’Italia si conferma al quinto posto, dietro a Russia (+6.361 da +5.966), UK (+4.463 da +4.913), Stati Uniti (+4.213 da +4.609), e Spagna (+2.870 da +3.995). Anche in questo caso, tra i paesi più colpiti mancano ancora i dati della Francia e della Turchia. Per numero totale, l’Italia resta al terzo posto al mondo per numero di contagi (dopo Usa e Spagna) e al secondo per numero di morti (dopo gli Usa).

Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)***
26/4: +920 (+1,2%)
Totale: 72.889

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)***
Totale: 13.325

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)***
26/4: +463 (+3,1%)
Totale: 18.371

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
Totale: 7.788

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Articoli di oggi:
I 10 MEME più divertenti sulla FASE 2
7 posizioni ERETICHE fuori dal Covid
L’ITALIA che vorrei: i due punti forza da cui ripartire
MILANO CITTA’ STATO

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

I 10 MEME più divertenti sulla FASE 2

0
Credit: https://www.facebook.com/LaScienzaCoatta/

La Fase 2 non sarà un liberi tutti. Inizialmente solo alcune categorie di persone potranno uscire, oltretutto anche chi potrà ritornare alla quotidianità dovrà rispettare regole restrittive e prendere precauzioni. Si sarà però liberi di propagare l’ironia come questi meme che ci accompagnano verso la ripartenza.

I 10 MEME più divertenti sulla FASE 2

# 10 Questo lo dice Freud

# 9 Chi li ha visti?

Credits: Pnd.com

#8 La riapertura non sarà una favola

# 7 Nulla sarà più come prima

# 6 Discriminazioni

# 5 Non montiamoci la testa

#4 Metamorfosi

#3 Telo per distanziamento sociale

#2 Un’estate italiana

Credit: La Scienza Coatta

#1 #iorestoacasa (con il delivery)

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

7 posizioni ERETICHE fuori dal Covid

1

“Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all’uomo, non servirà all’uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l’uomo.” (Giordano Bruno).

7 posizioni ERETICHE fuori dal Covid

#1 Dr. Rashid Buttar: «E’ tutto un imbroglio»

Come una influenza curata nel peggiore dei modi possibili può essere utile come pandemia per introdurre vaccini e controllo sociale.

#2 Dr. Giulio Tarro: «C’è la terapia: il coronavirus si può curare in 48 ore»

“Mi sto battendo per la sieroterapia che è la cosa più naturale di questo mondo. E funziona! Ci sono studi e interventi che lo dimostrano ampiamente”.
Cioè?
“Cioè curarsi con gli anticorpi dei guariti. Si iniettano nei pazienti, anche quelli attaccati al respiratore o in situazioni gravi, 200 ml di plasma, e non ci sono problemi di incompatibilità, e le persone si salvano. In 48 ore non c’è più il virus”.

#3 Dr. Stefano Manera: «Ritenersi esperti di coronavirus dopo soli 2/3 mesi è un atto fuori luogo»

“Oggi è già possibile instaurare una terapia domiciliare, ci si può curare tranquillamente a casa, quindi, il lockdown diventa inutile”
“A Bergamo la maggior parte dei positivi al Covid19 aveva uno stato infiammatorio preesistente estremamente elevato: cioè la maggior parte era in sovrappeso o obesa,  piuttosto che ipertesa oppure con una tendenza al diabete mellito”
Avere la presunzione di ritenersi esperti di coronavirus dopo soli 2/3 mesi è un atto fuori luogo, non è possibile sapere ancora se questo virus determini immunità, abbiamo un virus che è in grado di mutare velocemente, e per tanto riuscire a identificare un vaccino in grado di determinare immunità su un virus che muta, appare un’ impresa molto complicata

Leggi anche: #Fuoridalcoro: alla fine dal Covid-19 si può guarire da casa

#4 Prof. Johan Giesecke: «Il lockdown è una risposta sbagliata»

“Dovremmo attendere almeno un anno per misurare il numero dei decessi comparandoli tra i diversi paesi. Il lockdown è una risposta sbagliata perchè quando apri il lockdown avrai più morti dei paesi che non lo hanno applicato. Funzionerebbe solo se si tenesse le persone chiuse in casa per sempre ma questo è impossibile in una libera democrazia”.

“Le persone non sono stupide. Se tu dici a loro cosa è meglio per loro e per il resto della popolazione, loro seguiranno i tuoi consigli. Non servono leggi, non serve la polizia nelle strade.” (Video)

#5 Prof. Ben Israel: «Ogni ciclo epidemico dura 70 giorni, poi il virus scompare»

Il professore afferma che, analizzando i dati di tutti i Paesi coinvolti dalla pandemia, è possibile trovare delle analogie nell’andamento dell’epidemia. In un’intervista rilasciata a Channel12, ha sottolineato come il virus raggiunga il picco di contagio entro 4/6 settimane per poi cominciare una fase discendente che si concluderebbe intorno all’ottava/nona settimana, sviluppandosi nell’arco di 70 giorni. La diffusione del SARS-CoV-2 si dovrebbe esaurire in 70 giorni, indipendentemente dalle misure restrittive adottate per contrastarlo.

#6 Dr. Ann Vossen: «Bisogna accettare il fatto che il virus continui a diffondersi tra la popolazione»

“I bambini si infettano a vicenda e a malapena sviluppano sintomi seri. I bambini potrebbero infettare un papà o una mamma, nella speranza che anche i loro sintomi siano lievi, soprattutto se non fanno parte di categorie a rischio”.

“Sarebbe auspicabile tenere in una specie di bozzolo quelle persone che si possono considerare a rischio o che possono ammalarsi gravemente. Il miglior scenario possibile sarebbe che queste persone potessero in qualche modo aspettare di essere contagiate finchè non sarà disponibile un vaccino”

#7 Prof. Luc Montagnier: «C’è stata una manipolazione su questo virus»

A un modello di coronavirus preso da un pipistello sono state inserite sequenze del virus HIV per cercare di realizzare un vaccino contro l’AIDS. Qualcosa deve essere andato storto.

ANDREA ZOPPOLATO

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Caro lettore, il sito Milano Città Stato è gestito da Vivaio, associazione no profit. Per assicurare contenuti di qualità tutti i collaboratori lavorano senza sosta. Se apprezzi il nostro lavoro, da sempre per te gratuito, se ci leggi spesso e se condividi il nostro intento di contribuire a una Milano (e un’Italia) che sia sempre migliore, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci, in particolare in questo momento così delicato. Grazie!

 

 


TLAPSE | Your Project in Motion