Home Blog Pagina 570

Casa dolce casa, ma con un po’ di amaro in bocca: le sette strategie per TROVARE CASA a MIlano

0
casa dolce casa
Credits: Andrea Cherchi/Semplicemente Milano - "Semplicemente Ortica"

Dimmi dove abiti e ti dirò chi sei. Già, perché trovare casa a Milano è sempre più complicato se non sei un rapper, un influencer, un calciatore o l’uomo più ricco del mondo.

I trend di crescita raccontano di una Lombardia che di fatto rappresenta il nono stato europeo come dimensioni del mercato immobiliare, un poco più del Belgio e poco meno della Polonia per intenderci. Mentre a Milano si registra un terzo degli investimenti immobiliari stranieri in Italia, grazie soprattutto al mercato degli alloggi di lusso. Ma guarda un po’.

Di conseguenza i prezzi sono cresciuti più o meno ovunque in tutta la città – si parla di quasi 5000 €/mq in media – sia nel centro sia in periferia. Insomma, trovare qualcosa a meno di 3.000 euro al metro quadro diventa un’impresa assai complicata. Così, chi non ha le disponibilità economiche di cui sopra, ma proprio non ne vuole sapere di stare in periferia – altrimenti che senso avrebbe venire a vivere a Milano? – si trova solitamente di fronte alle seguenti opzioni.

 

casa dolce casa
Credits: Andrea Cherchi/Semplicemente Milano

1. Quelli che vogliono vivere a tutti i costi in centro o nei quartieri cosiddetti trendy, che garantiscono le più varie opportunità di collegamento col mondo e la movida più cool, ma dove tocca accontentarsi di appartamenti microscopici che costano 3 volte tanto il loro valore effettivo. Qui rischi anche di pagare una stamberga 6000 euro al mq, per avventurarti poi in una ristrutturazione pari al prezzo della casa intera. Se va bene. Però sei al centro del mondo, e che cavolo, e la sera per divertirti ti basta scendere sotto casa.

2. Quelli che decidono al contrario di farsi una villetta fuori città in mezzo al verde. E’ un’opzione spesso prediletta da chi tiene famiglia, e sogna spazi grandi e un giardinetto dove crescere la prole. Salvo poi costringersi a estenuanti trasferte giornaliere in mezzo al traffico che rendono la casetta perfetta un agognato miraggio in settimana, e ad altrettanto snervanti scontri a fuoco con nugoli di zanzare succhiasangue nel week end.

Leggi anche: I Tesori dell’Hinterland di Milano

3. Scegliere quartieri più periferici ma considerati in crescita come Nord Loreto, che offrono prezzi ancora decisamente abbordabili promettendo al contempo di trasformarsi a breve nelle nuove zone cool di Milano. Un investimento per il futuro insomma, dove male che vada diventi comunque un “Noler”, e si trova tanta gente simpatica con cui fare una colazione in strada o posti alla moda per sistemare la bicicletta. 

Leggi anche: La rivoluzione di NoLo

 

casa dolce casa4. Poi ci sono i cosiddetti Smart District, nuove cittadelle autosufficienti che sorgono in genere in mezzo al nulla, dove tutto quanto è smart. Smart gli appartamenti dominati dalla domotica, smart il parco urbano che ti permette di fare sport all’aria aperta a stretto contatto con la tangenziale, smart la palestra e la scuola, smart persino i cani, che possono godere di giardinetti differenziati a seconda della taglia. Ma non li raggiungi se non in macchina, e alla fine la tua vita si consuma lì, tra casa, scuola, palestra, perché mettersi nel traffico durante il week end dopo esserci stato già tutta la settimana non ti passa neanche per l’anticamera del cervello.

casa dolce casa

Leggi anche: Dalla Fiera a CityLife

5. Quelli che invece, cascasse il mondo, vogliono la casa proprio di fronte all’ufficio, ovunque esso sia, cosicché per andare a lavorare gli basta calarsi dalla finestra. Poi magari si ritrovano in posti come la Bicocca, una zona che ha prezzi ancora decisamente abbordabili, edifici e giardinetti nuovi e la metro lì a due passi. Certo devono piacere le forme cuboidali e accettare l’idea che nelle giornate grigie a volte si abbia l’impressione di vivere in un mondo in bianco e nero, ma tant’è.

 

casa dolce casa6. Poi ci sono i “fortunati” che riescono a comprare una casa a prezzi calmierati in zone fighe, magari proprio all’ombra dei Boschi Verticali o a City Life. Salvo poi scoprire, troppo tardi, di dover aprire un altro mutuo per pagare le spese del Supercondominio, dove 20 piani più in alto, con concierge e videosorveglianza  h 24,  abitano appunto i rapper, le influencer e i calciatori di cui sopra.

7. Infine ci sono quelli che, sopraffatti dall’emergenza abitativa, decidono che tutto sommato forse è meglio andare in affitto. Salvo poi trovarsi in competizione con frotte di studenti fuori sede e lavoratori in trasferta, senza contare le migliaia di case ormai riservate esclusivamente ad Airbnb. Anzi, quasi quasi conviene andare a vivere nello scantinato e subaffittare casa al turista di passaggio, mettendo da parte i soldi per comprarsi finalmente qualche metro quadrato tutto per sé.

Servirebbe, insomma, un manuale di sopravvivenza abitativa. Perché è bello che Milano diventi sempre più splendida, ma se fra qualche anno saremo tutti costretti a vivere in cubicoli da 12mq come i francesi a Parigi, forse non è che sia poi questo gran progresso. A meno che qualcuno giunto a leggere fino a qui non abbia un’alternativa bella pronta da suggerire. Ogni consiglio è ben accetto.

ROBERTA CACCIALUPI

 

Leggi anche:
* 10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
* Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
* Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
* Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
* “Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

 

Per gli svizzeri “Milano è la CAPITALE MIGLIORE”? Queste sono le reazioni dei romani

0

Lettura molto interessante per capire come [a noi romani…] ci vedono dall’estero e come vivono il confronto Roma – Milano”.
È questo il testo di lancio del post Facebook della pagina “Roma fa schifo” che nei giorni scorsi ha rilanciato l’articolo Dalla Svizzera: “Milano è la CAPITALE MIGLIORE: mostra agli italiani quello che sarebbe possibile se solo lo volessero” pubblicato su Milano Città Stato riprendendo a sua volta quello originale pubblicato dal Tages Anzeiger di Zurigo.

E la pagina social romana si è infuocata… Se il nostro post su Facebook ha raccolto fino a oggi 553 reazioni e 486 condivisioni, Roma fa schifo ha fatto anche meglio con 772 reazioni, 85 commenti (a cui sono seguite centinaia di risposte) e 225 condivisioni.

Tanti romani difendono a spada tratta sempre e comunque la propria città. C’è poi chi dice che tra Roma e Milano non deve essere una partita di calcio, con un vincitore. C’è anche chi loda Milano, chi vorrebbe trasferire sotto la Madonnina ministeri, scioperi, ingorghi e buche. Chi, ancora, dice che “Milano è lo sgabuzzino di Roma” o chi stronca in partenza qualsiasi commento che possa uscire da un network che si chiama  “Milano Città Stato”. Insomma ce n’è per tutti i gusti. Di seguito la classifica dei commenti con più like.

Per gli svizzeri “Milano è la CAPITALE MIGLIORE”? Le reazioni dei romani

#6 “Tutti gli svizzeri almeno una volta sono stati a Roma, di Milano ne dubito

#5 ” Da romano sono d’accordo. Quindi allarghiamo Milano… Facciamola diventare una metropoli vera e non una piccola città. Diamogli i 5 milioni di individui di Roma e portiamo i tutti i ministeri, il parlamento, il quirinale e tutti i relativi sciopero e manifestazioni

#4 “Ma quale grande città: Milano sarà grande quanto il solo secondo municipio di Roma”

#3 “Molti non capiscono che non è una partita di calcio da vincere, ma la dimostrazione che anche in Italia si può gestire una grande città diversamente da come è gestita Roma”

#2 “Preferirei opinioni più imparziali di quelle di un sito che si chiama “Milano Città Stato”

#1 “Solo chi ha interessi economici a Milano ha interesse nell’alimentare un dualismo inesistente tra una media cittadina ex industriale ed una delle grandi capitali simbolo dell’umanità”

MENZIONE SPECIALE: 

Qui il post con Facebook con tutti i commenti sulla pagina “Roma fa schifo”.
Qui il il post su Facebook con tutti i commenti sulla pagina “Milano Città Stato”.

FLAVIO INCARBONE

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Roba, super, TESORO: quali sono gli intercalari più diffusi a Milano

0

A Milano neppure un intercalare è una cosa banale. Abbiamo stilato una classifica (aggiornata al 2019) dei più comuni cercando di individuare come ognuno di loro esprima lo spirito della città.

Quali sono gli intercalari più diffusi a Milano

#10 Roba

Un po’ in calo, era in auge nel biennio 2012-2014. Un modo di parlare un po’ da trafficone, un po’ da startupper. Rappresenta la concretezza del milanese che rifugge da pericolose astrazioni metafisiche.
Esempio di frase: “E’ quella roba lì“.

#9 Zio

Termine che ha più volte provato a fare breccia nell’Area C ma venendone sempre respinto. Rappresenta la Milano dei forever young, dei finti giovani, che hanno sempre bisogno di un parente più vecchio di loro. Tra i figli degli emigranti ha sostituito il dottò dei loro padri. Tra le nicchie più avveniristiche zio sta venendo soppiantato da nonno.
Esempio di frase: “Bella zio”

#8 Piuttosto che

Piuttosto che niente è meglio di niente, è un celebre detto milanese. A Milano il piuttosto che è non è solo un comparativo o un avversativo, ma può significare o, oppure.
Esempio di frase: Piuttosto che dire sciocchezze, stai zitto.

#7 Tesoro

E’ la Milano scintillante, vagamente californiana. Quella che finge di rendere prezioso qualunque cosa, persona o cagnolino. A Milano un tesoro non si nega a nessuno.
Esempio di frase: Tesoro, TVB

#6 Top

Dominava a Milano fino a qualche anno fa. Ora pare in calo. E’ la Milano che non si accontenta, che paga e pretende, che ha votato Berlusconi e Renzi e ora è in cerca di un nuovo punto di riferimento.
Esempio di frase: Sei al top.

#5 Non ho parole

Si è ormai affermata come risposta obbligata per trasmettere uno stupore che lascia senza fiato, senza risposta. Spesso tradisce la voglia di darci un taglio.
E’ la Milano capace di mantenere la massima freddezza anche nello stupore.

#4 Ci sta

A Milano non si dice più di sì. Si risponde ci sta. E’ la Milano del qui e adesso.
Esempio di frase: Non ci sto dentro.

#3 Bomba

Se qualcosa non è una bomba vuole dire che non conta una cippa.

#2 Figo

Prima dell’arrivo del top c’era lui, la parola simbolo di Milano che sta tornando in auge. A Milano figo e figa non sono parolacce ma attitudini imprescindibili. Ciò che non lo è a Milano non esiste.
Esempio di frase: che figata.

#1 Super

L’era del top è finita. E’ iniziata l’era del super. Funziona sia come parola a sé per dire che una cosa è top. Sia in accompagnamento ad aggettivi che rischiano di essere troppo miseri. E’ la Milano che va oltre il top, che sfora ogni limite, all’insegna della positività e dell’esagerazione.
Esempio di frase: questa cosa è superforte.

MILANO CITTA’ STATO

Sala non molla: dopo i no di Governo e Regione ci prova con l’Europa per finanziare i NAVIGLI

0

La partita sulla riapertura dei navigli non è ancora chiusa. Dopo aver incassato il no da governo e Regione, il sindaco di Milano è volato a sorpresa a Bruxelles per incontrare il commissario ai trasporti Violeta Bulc.

Sala ha ottenuto un mezzo sì all’inserimento dei finanziamento dei Navigli nel budget 2021-2027. Si potrebbe fare se venisse cambiata la mobilità cittadina.

Perchè questo accada la condizione sine qua non proposta dalla UE è che la riapertura dei Navigli sia totale, non solo parziale.

Il costo della riapertura totale si aggira sui 450 milioni di euro, contro i circa 150 milioni previsti per la riapertura parziale per un totale di due chilometri.
In teoria i 150 milioni per la riapertura parziale potrebbero arrivare dal Governo o dalla Regione, cosa che però Sala giudica “improbabile”. Mentre invece è più possibilista sull’aiuto dell’Europa, vincolato a una “rivoluzione” nella mobilità e nei trasporti cittadini.

Attendiamo ora le prossime mosse di una partita che promette nuovi colpi di scena.

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

MIA, la cattiva ragazza della musica

0

Il nome MIA ti dice qualcosa? Definita dalla stampa “la cattiva ragazza della musica“, la giovane rapper cingalese è pronta a farti scoprire la sua storia fatta di lotte sociali e versi senza filtri.

Nata nel 1975, Mathangi Arulpragasam, rapper internazionalmente nota come MIA, nel 1985 fugge dalla guerra civile nello Sri Lanka, paese originario dei genitori, da rifugiata.
Voluta da Madonna per apparire insieme a lei nella performance del Super Bowl del 2012, si è imposta a metà anni 2000 come la prima pop star di origine Tamil, caratterizzandosi come portavoce nella denuncia della situazione politica della sua patria.

In questa ambigua intervista con il “New York Times“, la rapper MIA permette allo spettatore di entrare nel suo mondo fatto di denunce sociali e testimonianze in prima persona della realtà dalla quale è fuggita.

Un documentario non solo sulla figura della rapper che fa trasparire in prima persona un’anima cruda – ritrovabile poi dal pubblico nella sua affascinante musica, fatta di barre serrate e beat contagiosi -, ma anche e soprattutto sul contesto politico e sociale dal quale la giovane è dovuta fuggire già in tenera età.

Questo è un accenno di “MIA – La cattiva ragazza della musica“, che verrà proiettato questo giovedì al Cinema Beltrade. La storia di MIA inizierà alle 22 e durerà due ore; il prezzo del biglietto è di 7€ (riduzione a 5€ per gli under 26).

 

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

L’Inghilterra incorona l’ARTE DI MILANO e le sue quattro meraviglie uniche al mondo

0

Dopo la politica, l’arte: gli svizzeri hanno proclamato Milano la vera capitale d’Italia? L’Inghilterra rilancia incoronando Milano come capitale dell’arte “senza folla”. 

L’Inghilterra incorona l’ARTE SENZA FOLLA DI MILANO

Se voi amate pittura e scultura, Milano è il posto che fa per voi“, questo scrive The Guardian, aggiungendo: “ma senza le code e la folla che si trovano a Venezia o a Firenze”.

Il tema dell’articolo scritto dalla celebre Rachel Cooke è proprio questo: quanto è sottovalutata la straordinaria offerta artistica di Milano.

Il primo motivo per cui la si sottovaluta è la supremazia dell’immagine di città della moda. “Think of Milan and you think of fashion” è l’incipit quasi banale di Rachel, che fa sorridere quando scrive che “la prima volta che ho trascorso qualche ora in città, passeggiavo nella Galleria Emanuele II sognando di essere ricca”, anche perchè cos’altro si può sperare in un luogo “dove tutti sono così invidiabilmente vestiti?” e dove “perfino le suore sembrano chic”?

Eppure la città della moda e dove tutto è chic offre una straordinaria offerta artistica. Secondo The Guardian, infatti, Milano non è da meno delle più quotate città d’arte, anzi, il fatto di essere così sottovalutata consente di godere dei capolavori universale senza folla. Nell’articolo si citano quattro meraviglie artistiche della città.

Le quattro meraviglie artistiche di Milano

#1 San Maurizio

“Nella straordinaria Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, una chiesa dove quasi ogni superficie è rivestita di affreschi, alcuni del pupillo di Leonardo Da Vinci, Bernardino Luini, sono rimasta stupita di ritrovarmi quasi completamente sola“.

San Maurizio

#2 Cristo morto  (Pinacoteca di Brera)

Nella “principale galleria pubblica” della città, gestita dal “carismatico direttore Anglo-canadese James Bradburne, ho visto alla fine lo Lo stupefacente Cristo morto di Mantegna (1480), un dipinto straordinario tanto per la sua stranezza quanto per il suo realismo (la composizione dell’artista attira in modo inquietante tutta la vostra attenzione sull’inguine del corpo, drammaticamente scorcio di Nostro Signore).

#3 Codice Atlantico (Ambrosiana)

“Alla Pinacoteca Ambrosiana è possibile vedere, ogni giorno, pagine selezionate del Codice Atlantico, il più grande insieme di disegni e scritti esistenti di Leonardo

#4 L’Ultima cena (Santa Maria delle Grazie)

“Ma sicuramente l’esperienza più incredibilmente intensa che si può avere a Milano è quella di visitare l’Ultima Cena, dipinta dall’artista nel 1490, nel Refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie”. Anche in questo caso colpisce potersi godere l’opera in tranquillità e senza resse: “solo 30 persone sono ammesse in sala”. “E come risultato, puoi guardare l’affresco di Leonardo senza frizione, con gli occhi completamente liberi di vagare attraverso le sue delicate distese”, dove “puoi dire esattamente cosa pensa e sente ciascun apostolo“.

Come sottolineano anche i commenti all’articolo del Guardian, vivere l’arte di Milano è un’esperienza meravigliosa e sorprendente. Dove oltre alla bellezza delle opere e alla mancanza di code o di ressa, l’autrice del pezzo sottolinea un terzo elemento di forza dell’arte di Milano: un’esperienza che “was very good for my credit card“.

Qui l’articolo originale di The Guardian: Milan art tour: fresco heaven, without the crowds

Vedi anche: Dalla Svizzera: “Milano è la CAPITALE MIGLIORE: mostra agli italiani quello che sarebbe possibile se solo lo volessero”

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Milano regina dell’INNOVAZIONE: 3 volte più di Roma, 7 più di Torino

0

Se Regno Unito, Francia e Italia sono le regine della conversazione su Twitter sul tema dell’innovazione (il 60% del totale europeo), Milano la fa da padrona in Italia. È quanto emerge dall’Innovation Report 2018 pubblicato nei giorni scorsi da Talent Garden e che ha analizzato tutti i tweet contenenti hashtag come #AI, #startup, #iot, #digitaltransformation, #blockchain, #bigdata, #fintech, #cloud, #cybersecurity, #analytics, solo per citare i primi 10 in classifica. 

Uomini più attivi delle donne (68% tra gli utenti unici contro il 32%), con queste innamoratissime dell’hashtag #startup, mentre sulla sponda opposta gli fa eco #AI.

“Milano si conferma anche quest’anno la ‘città dell’innovazione’ posizionandosi al primo posto con 29.101 tweet. Seguono Roma con 10.443 e Torino che ritorna al terzo posto con 4.223 discussioni sul tema. Come l’anno scorso, rimangono alte in classifica anche Bologna, stabile al quarto posto, e Napoli che scende di due posizioni. In classifica anche Padova, Palermo, Bolzano, Caserta, Modena, Brescia, Lecco, Teramo e Bari. A dimostrazione che il tema e l’interesse per le tecnologie innovative cresce ovunque”, si legge sul blog di Talent Garden.

E se com’è scritto sul Palazzo della Civiltà Italiana di Roma gli italiani sono “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e di trasmigratori”, i milanesi sono sicuramente tra i più (non i soli e non solo su Twitter, per fortuna) “innovatori” tra gli italiani. 

 

Leggi il post originale: Innovation Report: un anno di conversazioni su Twitter tra intelligenza artificiale e startup

FLAVIO INCARBONE

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
Milano città stato: la rivoluzione inevitabile per uno stato allo sbando
E ora Milano città stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano città stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso milano città stato
Corrado Passera: Milano città stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano città stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Magnolia UP 2 U, una serata come vuoi tu

0

Immagina di andare al Magnolia e di trovarti nel mezzo di un party… diverso.

Cosa intendo per “diverso”?

Per esempio, una serata in cui il costo del biglietto di entrata al Magnolia lo decidi tu e il dresscode lo scegli la sera stessa, idem per la musica e persino la scenografia del luogo.

Sembra impossibile, vero? O almeno, strano e insolito.

Ma ti posso assicurare che non ti sto prendendo in giro: sto parlando del “Magnolia UP 2 U” di questo venerdì, dalle 23, una festa che… crei tu.

Niente male, vero? Ma lascia che ti spieghi meglio.

Sarà proprio un evento su misura, basterà solo seguire le istruzioni che ti verranno date sulla pagina facebook dell’evento e il weekend inizierà esattamente come vuoi tu.

Direi che abbiamo il programma per il fine settimana, no?

Si tratta di quel tipo di serata che vale il viaggio fino al Magnolia (non che le altre non lo meritino, ma questa forse un pochino di più).

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

10 cose per cui verrà RICORDATO Sala tra i posteri

0

Cosa resterà di Beppe Sala quando la sua avventura sarà terminata? Ce lo siamo chiesti unendo fatti reali a suggestioni, cose serie a più leggere. Quello che unisce questi dieci punti è che sono nell’immaginario dei milanesi. Li pubblichiamo anche per invitare il nostro sindaco a osare di più, a pensare sempre più in grande per la nostra città.

Cosa resterà di Beppe Sala?

#1 Le Olimpiadi

Sia che sia lui o non sia lui a inaugurarle, Sala sarà per sempre abbinato alle Olimpiadi invernali a Milano.

#2 La riapertura dei navigli

Anche se pare un’idea tramontata, la riapertura dei navigli fa rima con Beppe Sala fin dalla sua campagna elettorale.

Leggi anche: Il ministro contro i Navigli riapre la questione: di chi è Milano?

#3 Il sindaco social

La Moratti si faceva ritrarre con la scorta anche se doveva attraversare la Galleria, Pisapia ci provava ogni tanto con qualche post stiracchiato. Sala si è presentato subito come di un altro pianeta diventando il primo sindaco social della storia di Milano. Tra i selfie più celebri e discussi, quello in versione velista oppure a piedi nudi in Myanmar.

#4 Le scintille con il governo

10 novembre 2018. Sala-Di Maio, scontro sulle chiusure domenicali dei negozi: «Le facciano ad Avellino se vogliono ma a Milano è contro il senso comune».
«Questo rompe la palle a un sindaco fighetto del Pd? E chi se frega!».
Replica finale di Sala: «Quando il ministro Di Maio avrà lavorato nella sua vita il 10% di quanto ho fatto io sarà più titolato a definirmi fighetto»
27 gennaio 2019. Sala-Salvini, scontro su biglietti e immigrati. Attacca Salvini: «Il sindaco di Milano ha come massima ambizione aumentare il biglietto della metropolitana alla faccia dell’aiuto ai pendolari e della difesa dell’ambiente»
Replica Sala su Facebook: «Il Ministro (a tempo perso) cominci a spiegare agli italiani quanti dei 600.000 clandestini (come li chiama lui) da rimpatriare (come aveva promesso) sono stati effettivamente rimpatriati. Un glorioso Paese come l’Italia ha bisogno di un altro Ministro dell’Interno»

Leggi anche: Anche Sala si è convinto: Milano deve avere più potere

#5 Expo

Anche se non c’entra con quello che ha fatto come sindaco, a distanza di anni l’esposizione universale rimane uno dei principali motivi di gradimento e di successo di Sala tra i milanesi.

#6 Aver dimostrato che la Polizia può essere più efficiente dell’FBI

29 maggio 2018. Ladri in casa di Beppe Sala: rubati gioielli e un Rolex del sindaco. Weekend da dimenticare per il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha ricevuto la visita – sgraditissima – dei ladri.
5 giugno 2018. Arrestate ladre d’appartamento che hanno rubato in casa del sindaco. Si tratta di tre ragazze di origine rom che hanno svaligiato l’appartamento del sindaco.
La città in cui il 97% dei furti rimangono impuniti recupera fiducia nelle forze dell’ordine.

#7 La mobilità

Forse i cambiamenti più impattanti della prima parte dell’amministrazione Sala riguardano la mobilità. I milanesi lo ricorderanno per l’istituzione dell’Area B, per i vincoli alla circolazione dei veicoli più inquinanti, per il biglietto a 2 euro e, ci auguriamo tutti, per l’estensione della metropolitana fino a Monza e per il completamento della metro 4.

#8 EMA non EMA

Ai molti grafici e designer della città, più della sconfitta dell’EMA non va ancora giù il dossier presentato dal Comune, in stile PRA di Cilea. Però malgrado il fatto che il sindaco sarà abbinato alla sconfitta, speriamo rimanga nella memoria anche lo smacco del governo di Roma che nella votazione finale ha inviato solo un sottosegretario che si è ritrovato tra presidenti e capi di stato.

Leggi anche: EMA: non è stata sfortuna

#9 International Mayor

E’ il sindaco dell’internazionalità. Per ora più che aver portato Milano sui mercati internazionali gli è riuscito il contrario. Sala verrà ricordato per l’ingresso di Starbucks in Italia (con relative palme), per l’inaugurazione di Apple con la trasformazione di piazza Liberty, per l’impennata di investitori stranieri nel mercato immobiliare. Sul fronte opposto, portare Milano all’estero, sembra svanito il sogno di Milano di prendere il posto di Londra dopo la Brexit. Qualche speranza di successo in più ha il tentativo di creare a Milano l’equivalente di London & Partners, anche se per ora partners non ci sono.

 

#10 Il ruolo nazionale

Come decimo motivo per cui Sala potrebbe essere ricordato dai posteri mettiamo qualcosa che non si è ancora avverato ma di cui gran parte della città parla. Si dice che il sindaco intenda scendere in campo su scala nazionale per rilanciare il centro sinistra insieme a Calenda e Zingaretti. Finora nessun sindaco di Milano è mai riuscito a esportare la sua politica su scala nazionale. Se Sala ci dovesse riuscire verrà ricordato nei secoli.

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
Milano città stato: la rivoluzione inevitabile per uno stato allo sbando
E ora Milano città stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano città stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso milano città stato
Corrado Passera: Milano città stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano città stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

 

ArkiZoic Project III

0
arkizoic project 3

Duilio Forte, dopo i successi ottenuti nel 2016 con la sua mostra personale al Museo di Biologia di Stoccolma, tramuterà con sue opere installative (e non solo) la Galleria Francesco Zanuso in ArkiZoic, ovvero un luogo fantastico ed anacronistico abitato da creatore zoomorfe. L’esposizione dell’artista-architetto italo svedese dal titolo “ArkiZoic Project III – 55249” inaugurerà mercoledì 6 febbraio in Corso di Porta Vigentina 26 a Milano e sarà fruibile fino a giovedì 28 febbraio 2019.

DUILIO FORTE
Artista italiano e svedese, si laurea in architettura presso il Politecnico di Milano e fonda AtelierFORTE.
Il suo lavoro si ispira agli animali immaginari, estinti e alla mitologia in particolare quella scandinava attraverso la regola ArkiZoic.
Partecipa alla XI e XII Biennale internazionale di Architettura di Venezia e alla XXI Triennale internazionale di Milano.
Sono 48 le opere monumentali lignee della serie Sleipnir (h 10-15 m), ispirate al leggendario cavallo di Odino.
Ha esposto in Svezia, Svizzera, Francia, Polonia, Italia, Corea del Sud, Cina e USA.
Il suo lavoro è stato pubblicato da numerosi quotidiani e riviste tra le quali Dezeen, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Madame Figaro, Domus, Interni, Life Cina, New York Times.

Comunicato Stampa ArkiZoic Project III

Più informazioni su:

atelierforte.com

Per restare aggiornati:


AtelierFORTE – XX
 

Twitter @dvilivs

+39 02 70 20 80 99
+39 328 955 24 71
+46 73 803 308 6

 

Le Winx al WOW: 15 Years of Magix

0

Ero piccola quando, nel 2004, approdarono in Rai le Winx, le fatine dalle gambe lunghissime che combattono le ingiustizie del loro mondo con le loro magiche capacità.

All’epoca, ero una fan sfegatata delle Witch, altro gruppo di amiche magiche che, però, si definivano streghe, come dice il nome stesso.

Avevo sempre preferito le streghe, meno vanitose e più “oscure”, alle fate e quando capii che quelle che le Winx facevano parte di quest’ultimo gruppo, nonostante venissero presentate in chiave “moderna e tecnologica”, ho storto vistosamente il naso, spento la televisione e iniziato a farmi i fatti miei.

Ma man mano che le settimane passavano, si parlava sempre di più di queste Winx e delle loro affascinanti avventure.

Così mi decisi a farmi forza e a guardare qualche puntata per capire come mai queste Winx suscitassero così tanta ammirazione nelle mie coetanee e non solo.

Dopo aver guardato quattro o cinque episodi, a malincuore dovetti ammettere che anche le storie delle Winx non erano poi tanto male… certo, non eguagliabili a quelle delle mie amate Witch, ma almeno passabili.

Non sono mai diventata una fan di queste fatine sbrilluccicose, ma quando si parla di loro, non posso che fare un piccolo sorriso ripensando alle primissime puntate che ho visto in televisione sfidando me stessa e i miei pregiudizi.

Se anche tu ricordi le Winx e le loro avventure, ti consiglio la mostra con ingresso a 15 euro “15 Years of Magix” del WOW Spazio fumetto, in collaborazione con Rai Ragazzi, che ripercorrerà i 15 anni di storia delle fatine dell’enchantix fino al 12 maggio.

Diciamocelo: un po’ di magia non fa mai male, in questo mondo disincantato, tanto vale godercela.

 

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

Cold War al Cinema Oberdan

0

“Cold War” è l’appassionata storia d’amore tra un uomo e una donna incontratisi nella Polonia del dopoguerra, ridotta in macerie.

I due provengono da ambienti diversi e hanno temperamenti opposti. Il loro rapporto, quindi, risulta complicato… eppure sono fatalmente destinati ad appartenersi.

Durante la Guerra Fredda -chiamata, appunto, Cold War – in Polonia, a Berlino, in Yugoslavia e a Parigi la coppia si separa più volte per ragioni politiche, per difetti caratteriali o solo per sfortunate coincidenze: una storia d’amore impossibile in un’epoca drammatica.

Ma non voglio dirti altro di “Cold War“, perchè potrai vederlo questo martedì alle 21.15 al Cinema Oberdan: il biglietto costa 7.50 euro e li vale tutti.

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

Dopo lo stallo su navigli e biglietti, anche Sala è convinto: Milano deve avere più POTERE

0

L’aumento del biglietto dei mezzi pubblici sta innescando l’Armageddon. Una reazione a catena che sta mettendo in discussione la divisione di competenze e poteri tra i diversi livelli dello Stato

Tutto ha inizio con la decisione del Comune di Milano di aumentare il prezzo del biglietto dei mezzi pubblici a due euro.
Sembra una decisione locale su cui il Comune dovrebbe avere piena libertà azione. Dovrebbe, perchè in realtà nell’assetto amministrativo italiano, a differenza di quanto suggerisce l’articolo V della Costituzione di assegnare la massima autonomia agli enti locali, i comuni hanno poteri molto limitati. Per ogni decisione rilevante devono fare riferimento alla Regione o allo Stato. Questo vale per qualunque comune d’Italia, che sia Voghera, Castrovillari o Milano.

i comuni hanno poteri MOLTO limitati. Per OGNI DECISIONE RILEVANTE devono fare riferimento alla Regione O allo Stato. Questo vale per qualunque comune d’Italia, che sia Voghera, Castrovillari o Milano.

Già si era capito con la questione navigli che Milano non appartiene né ai milanesi, né al Comune. I cittadini si sono espressi per la riapertura dei navigli tramite un referendum, a cui è seguito l’appoggio ufficiale di Sala. A quel punto però si è aperta una discussione che ha visto protagonista il Ministro dei Beni Culturali che si è detto contrario alla decisione. Che c’entra il ministro dei beni culturali con i navigli di Milano? C’entra perchè ogni intervento che abbia un impatto paesaggistico in una città, diventa prerogativa della Soprintendenza, quindi del Ministero dei Beni Culturali, quindi di Roma. E se a questo elemento decisorio si aggiunge che i Comuni ricevono la gran parte delle risorse economiche da trasferimenti di Stato e Regioni, si capisce che ogni politica sul territorio che richieda una spesa consistente necessita dell’intervento della Regione e dello Stato. Quindi senza poteri e senza risorse il Comune di Milano può fare dibattito politico ma non può decidere nulla di strutturale. Che sia la riapertura di un tratto di navigli o l’aumento dei biglietti dei mezzi pubblici Milano deve avere il benestare di Roma, nel primo caso, o della Regione, nel secondo.

senza poteri e senza risorse il Comune di Milano può fare dibattito politico ma non può decidere nulla di strutturale. Che sia la riapertura di un tratto di navigli o l’aumento dei biglietti dei mezzi pubblici Milano deve avere il benestare di Roma o della Regione

A noi di Milano Città Stato sembra assurdo che una città come Milano che produce oltre il 10% della ricchezza nazionale, per qualunque decisione economica di rilievo debba andare con il cappello in mano dalla Regione o dal Governo di Roma. E’ assurdo come principio di logica economica, è assurdo dal punto di vista costituzionale perchè va contro l’articolo V ed è assurdo secondo una comparazione internazionale, visto che in tutti i più grandi Stati del mondo c’è almeno una città che ha poteri e risorse aumentati rispetto alle altre.

L’autonomia di Milano è un principio di buon senso e su questa base il Consiglio Comunale di Milano si è già espresso a suo favore con 30 voti su 31. Eppure il primo cittadino, quello che a nostro avviso avrebbe più motivo di rivendicare più poteri per la nostra città, si è mostrato in passato prudente o, meglio, altalenante.
Durante la campagna elettorale Sala è passato da una posizione critica, definendo l’ipotesi della città stato come “Campa cavallo“, ossia velleitaria, a una più favorevole, quando in prossimità del ballottaggio ha inviato una lettera aperta in cui si diceva in linea con le richieste di Milano Città Stato e annunciava il suo impegno a mobilitare i cittadini per esprimersi sulla questione.

Leggi: Lettera di Sala per Milano Città Stato

Dopo l’elezione il sindaco è parso tirare i freni, sotterrando il tema dell’autonomia cittadina almeno fino a qualche giorno fa.
Già, perchè nel frattempo è successo il patatrac dell’aumento del biglietto.

La decisione di Milano di alzare il prezzo del biglietto si è scontrata con il veto della Regione Lombardia. Per un rincaro del prezzo superiore all’inflazione, cioè oltre 1,7 euro, il Comune ha infatti bisogno del via libera di Palazzo Lombardia che invece, dopo un esame in Commissione Trasporti, si è detta contrario.
A questo punto apriti cielo.
Nel giro di un paio di giorni è arrivata la ferma reazione del sindaco. Venerdì 1 febbraio ha fatto uscire sulla prima pagina della Repubblica una lettera in cui si dice contrario all’autonomia della Regione perchè questa determinerebbe meno poteri per Milano, in un periodo in cui, scrive il sindaco, sono ormai le città nel mondo a chiedere e ottenere più risorse, più potere, più autonomia dagli organi regionali e statali.

Leggi: L’attacco di SALA: meno poteri alla Lombardia, PIU’ POTERI A MILANO

Non basta. Sabato 4 febbraio ha aggiunto benzina sul fuoco un video di Sala su Facebook centrato sul tema dell’autonomia, in cui invitando il presidente Fontana a essere più autonomo da Salvini, il sindaco rivendica il fatto di avere idee differenti sull’autonomia da dare alla Regione e quella, invece, da dare a Milano.

A metà mandato sembra che il ripetuto scontro tra richieste della città con i poteri di livello più elevato, per la metro, i navigli o il biglietto del bus, ha prodotto almeno un fattore positivo: il sindaco e l’amministrazione si stanno accorgendo che l’autonomia, una questione che sembrava astratta e vagamente retrò, è invece un fattore determinante per ogni tipo di decisione che riguardi il presente e, soprattutto, il futuro di Milano.

il sindaco e l’amministrazione si stanno accorgendo che l’autonomia, una questione che sembrava astratta e vagamente retrò, è invece un fattore determinante per ogni tipo di decisione che riguardi il presente e, soprattutto, il futuro di Milano.

ANDREA ZOPPOLATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Con l’invisible man e il maiale gigante parte il capodanno cinese con una novità: Sarpi è tra le sette CHINATOWN più interessanti del mondo

0

Martedì 5 febbraio si festeggia il capodanno cinese che dura 16 giorni dando il via all’anno del maiale.
Uno dei luoghi al mondo dove la festa si preannuncia più affascinante è via Paolo Sarpi, da poco incoronata dall’applicazione internazionale Virail, come una delle sette Chinatown più interessanti del mondo, insieme a a Londra, Parigi, Amsterdam, Amburgo, Toronto e New York.

L’anno del maiale segue quello del cane e l’evento clou del capodanno sarà la tradizionale parata che colorerà a festa l’intera zona di rosso: martedì alle 14 da piazza Gramsci prenderà il via la sfilata che terminerà con la Festa delle Lanterne.
Tra i principali eventi del capodanno cinese, mai così curato come quest’anno ci saranno:

-il Montenapoleone Chinese New Year: fino al 10 febbraio luongo la strada è previsto l’allestimento della mostra fotografica dell’artista cinese Liu Bolin, noto anche come “The Invisible Man”;
-in largo La Foppa, sempre fino al 10 febbraio, c’è l’installazione di un grande maiale gonfiabile di oltre tre metri.

Leggi anche: via Paolo Sarpi e le chicche di Chinatown

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

Escimi, scendilo, CIUMBIA! E se portassimo a Milano l’Accademia della Crusca?

0
Fonte: www.optimagazine.com (c)
Fonte: www.optimagazine.com (c)

L’utilizzo di alcuni dei verbi intransitivi (scendere, salire, entrare, uscire in primis) in forma transitiva è tornato agli onori delle cronache nei giorni scorsi grazie al lenzuolo sventolato da alcuni cittadini di fronte alla Sea-Watch e al successivo post del vicepremier Matteo Salvini che ha scatenato – solo sui suoi due profili Instagram e Facebook – quasi 100mila like, 12mila commenti e altre migliaia di condivisioni.

“L’Accademia della Crusca sarà d’accordo?!?” scrive Salvini. La domanda è retorica, visto che la risposta è già contenuta in un puntuale articolo della redazione dell’Accademia pubblicato nel febbraio di tre anni fa – in riposta a decine di richieste giunte da tutta Italia in quel di Firenze – che siamo andati a riprendere, rileggere e su cui abbiamo chiesto un aggiornamento al 2019.

Ma cosa dice esattamente l’Accademia e cosa ne pensano i milanesi? Procediamo con ordine.

Innanzitutto, “La forma al centro della questione è uscire: degli esempi forniti dai nostri utenti il 65% è con uscire, il 20% con scendere, circa il 13% con salire e meno del 2% con entrare”, scrive la redattrice Matilde Paoli della redazione consulenza linguistica della Crusca.

LA SENTENZA DELL’ACCADEMIA

In sintesi (ma vi consigliamo di leggere per intero l’articolo originale), uscire ed entrare sono bocciati nelle forme come “esco il cane”: non è possibile farne un utilizzo transitivo, poiché ammettono tassativamente l’utilizzo del verbo essere. L’utilizzo in forma transitiva di scendere, salire e altri verbi, forse perché prevedono tanto l’ausiliare essere che avere (“sono salito da te” o “ho salito le scale”), è in qualche modo ammesso in forma regionale, ma non equiparato all’italiano.

MILANO DOCET

Da quando sono tornato a vivere a Palermo dopo tanti anni trascorsi per lavoro a Milano, mi dà un enorme fastidio sentire dire da tutti espressioni come ‘esci la carne dal frigo, esci il cane, scendi la bambina da casa, scendi il cane, sali la frutta, sali il pesce, etc. Mi hanno detto che queste espressioni sono prese dal dialetto siciliano e tradotte in italiano dove però non esistono!”.

Questa considerazione è stata fatta da un cittadino all’Accademia della Crusca, rinnegando una parte delle sue radici dopo essere vissuto a Milano. Ma c’è di più.

Tante altre sono le domande di chiarimento arrivate da tutta Italia. Rispetto a quanto riscontrato dalla Crusca “oltre il 60% […] proviene dal nord della penisola, in maggioranza dalla Lombardia e in particolare da Milano e provincia, poi dal Piemonte e dal Veneto, una soltanto dall’Emilia Romagna. Quasi il 27% delle domande proviene da sud, soprattutto dalla Sicilia e in maggioranza da Palermo. Il centro ha pochissime richieste: una da Firenze, una da Roma, una dalla provincia di Frosinone e una da quella di Chieti”.

Citando gli ultimi dati statisticamente validi raccolti attraverso l’Atlante della Lingua QUOTidiana i ricercatori avevano domandato: “Nella tua città o nel tuo paese frasi come scendimi le chiavi o esci il cane [come] sono?

RISPOSTA A: “INACCETTABILI E NON USATE”

RISPOSTA B: “ACCETTABILI E USATE”

Nella tabella A, la concentrazione di no a Milano è da record. Ma ognuno tiri le proprie conclusioni sulle due tabelle qui sopra.

Interpellata ieri, l’Accademia della Crusca ci ha gentilmente e puntualmente risposto: “passata l’ondata si è avuto un brusco calo di domande sull’argomento. Adesso si ha una nuova ripresa, per ovvie ragioni (legate a una male interpretata risposta della Crusca rimbalzata in rete nei giorni scorsi stessa sulla frase ‘siedi il bambino’, n.d.r.), ma le domande provengono spesso senza l’indicazione del luogo (che non è obbligatorio indicare)”.

Quelle geolocalizzate si dividono equamente tra nord, centro e sud.

Aggiungiamo solo un’ultima riflessione: l’italiano ha le sue regole, sacre. Ma anche ogni dialetto è importantissimo, va tutelato e rispettato. E se a chi scrive l’uso di “uscire il cane” risulta quantomeno cacofonico, cosa vogliamo dire allora su “avanzare il prosciutto” di area lombarda o di “ho rimasto il pane” in Romagna? Evviva l’Italia.

Fermo restando che “Scendeteli” ha miracolosamente permesso ai migranti di sbarcare dalla Sea-Watch. Ma non ditelo a Matteo Salvini…

FLAVIO INCARBONE

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

 

Gli uomini che mascalzoni: la curiosa storia del PRIMO FILM girato a Milano

0
gli uomini fiera
gli uomini fiera

Nel 1932 Mario Camerini girò “Gli uomini che mascalzoni“, una pellicola che riscosse un grande successo di pubblico e di critica. Presentato alla prima mostra del cinema di Venezia, ebbe senz’altro il pregio di far scoprire al grande pubblico Vittorio De Sica, fino ad allora conosciuto prevalentemente in teatro.
Ma il film è ricordato anche per aver introdotto una importante innovazione: fu girato in esterni, anziché, com’era abitudine, solo nei teatri di posa.

E poiché l’intreccio si svolge per lo più nella già frenetica Milano degli anni trenta, ecco che per la prima volta la nostra città appare in un lungometraggio, mostrando nel corso della pellicola molti suoi scorci e luoghi caratteristici. Il pubblico milanese poteva finalmente vedere la città sul grande schermo!

gli uomini che mascalzoni oberdan
gli uomini che mascalzoni oberdan

Il giornalista Filippo Sacchi, che sul Corriere della Sera teneva all’epoca una rubrica cinematografica, ebbe modo di scrivere: «È la prima volta che vediamo Milano sullo schermo. Ebbene, chi poteva supporre che fosse tanto fotogenica? Camerini ha saputo cogliere con una finezza estrema certi inconfondibili momenti del volto e del movimento di Milano ed è riuscito a darcene, senza sforzo, il colore tutto lombardo, l’operosa vitalità».

gli uomini fiera
gli uomini fiera

Tra le varie sequenze da segnalare, quella girata in corso Vercelli, all’altezza del palazzo contrassegnato con il numero 8. Il traffico è sostenuto, vediamo il tram della linea 16 diretto verso via Trivulzio. Sullo sfondo si può notare il cavalcavia ferroviario che conduceva allo scalo Sempione. La linea era stata soppressa l’anno precedente le riprese del film, ma il manufatto verrà  demolito anni dopo.

corso vercelli 42 uomini che mascalzoni
corso vercelli 42 uomini che mascalzoni

Altre belle inquadrature sono quelle alla Fiera Campionaria, in piazzale Oberdan, con l’hotel Diana sullo sfondo, alcune vie attorno al Castello, il Cordusio.

MAURO COLOMBO

 

https://www.youtube.com/watch?v=jNmCLtNtzZ0

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
Milano città stato: la rivoluzione inevitabile per uno stato allo sbando
E ora Milano città stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano città stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso milano città stato
Corrado Passera: Milano città stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano città stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

Wunder Mrkt: il mercato delle meraviglie al BASE

0

Questo primo weekend di febbraio, toccherà al BASE ospitare il Wunder Mrkt, alias Wunder Market.

Ma che cos’è il Wunder Mrkt? Non è altro che il mercato delle meraviglie, l’evento che incarna ricerca, scoperta, socializzazione, divertimento e molto altro.

Il Wunder Mrkt, luogo nel quale potrai trovare oggetti ricercati e unici, darà anche la possibilità di rilassarsi in diversi modi, oltre a permettere il primo shopping sfrenato dell’anno.

Questo fine settimana, al BASE potrai trovare l’area food con cibo e drink e workshop, live music e dj set, e molto, molto altro.

Sarà proprio un mercato delle meraviglie, pieno di sorprese tutte da scoprire: un weekend di shopping, divertimento e arte, al BASE… e pure gratis. Cosa vuoi di più?

SCOPRI L’EVENTO

Vuoi saperne di più?

Registrandoti su Spotlime, l’app che seleziona i migliori eventi di Milano, riceverai un promemoria dell’evento e potrai rimanere sempre aggiornato su questo e tutti gli eventi simili in città. Inoltre, prenotandoti dall’app e partecipando agli eventi, riceverai un vantaggio esclusivo.

SCOPRI L’APP

L’attacco di SALA: meno poteri alla Lombardia, PIU’ POTERI A MILANO. Un’impennata verso l’autonomia della città?

0

Sulla prima pagina della Repubblica è uscita una lettera di Beppe Sala destinata a scuotere le acque della politica.
In un momento in cui tutta la Lombardia sembrava unita a richiedere l’autonomia della Regione, il sindaco di Milano esce con una posizione molto forte, spiegando di essere contrario a dare “più soldi e più poteri alla Regione”. E il motivo principale è che dare più autonomia alla Lombardia significa penalizzare Milano. Mentre Milano vuole essere lasciata libera anche dal governo della Regione. 
Riprendiamo qui sotto alcuni tratti salienti della lettera di Sala.

Clicca qui per la lettera: Perchè Milano non vuole farsi comandare dalla Regione

La lettera di Sala: meno Lombardia, più Milano 

Milano chiede di essere messa nelle condizioni di far meglio e di più

<<Milano non è l’unico esempio di dinamismo, ma è senza dubbio la prova più convincente oggi a disposizione del Paese. Milano, nella sfida globale delle grandi città, non vorrebbe far da sola e per questo chiede di essere messa nelle condizioni di far meglio e di più>>

L’autonomia regionale è un’idea vecchia

<<Si parla tanto di autonomia: solo e sempre per le Regioni. Anzi c’è una vera corsa delle Regioni verso l’autonomia. Con tanto di ultimatum al Governo e con pronunciamenti dai toni definitivi. Ma era un’idea forse giusta 20 anni fa, non oggi>>

Dare più risorse e potere alle Regioni significa togliere potere e risorse alle città

Prosegue il sindaco chiedendosi che per dare più poteri e risorse ad alcune regioni senza penalizzare le altre, chi ci rimetterebbe sarebbe chiaro: <<E posto che la moneta non la si può stampare a piacimento, chi sarebbero i penalizzati di turno? Ancora una volta i Comuni? Fateci capire, prima di andare avanti. Perché ad oggi si capisce poco. Il nostro Paese rischia di perdersi in una condizione nella quale il sindaco della città che, come dicevo, fa il 10% del Pil deve chiedere il permesso a mamma Regione per aumentare il biglietto di 50 centesimi e assicurare un trasporto pubblico più efficiente anche nel suo hinterland>>

Per fare crescere l’Italia si deve lasciare libera Milano 

<<Penso che siamo sulla strada sbagliata se autonomia non significa riorganizzare le nostre Istituzioni, ma diventa un’occasione per stritolare ancora di più le città nella morsa degli apparati regionali e statali>>. 
La conclusione del sindaco è graffiante: <<A Milano già spesso mugugniamo per i vincoli statali, figuriamoci se dovessimo sopportare un ulteriore carico con quelli regionali. Spiacerà a qualcuno, ma la molla dello sviluppo del lavoro e della crescita sono le città. Milano e i milanesi sono una risorsa concreta su questa strada. Cerchiamo di non perdere un’occasione fondamentale per tutto il Paese>>.

Il messaggio del sindaco è evidente: l’autonomia delle Regioni poteva avere un senso venti-trenta anni fa. Ma oggi siamo in tutto un altro mondo. Un mondo in cui le grandi città internazionali sono molto più connesse tra loro che con i territori dei Paesi che appartengono. Città che hanno sviluppato economia e caratteristiche proprie. Città che in tutto il mondo sono loro a rivendicare più poteri, più risorse e più autonomia dai governi centrali.

Leggi anche: Perchè l’autonomia: le caratteristiche che rendono Milano più simile alle altre città del mondo che al resto del Paese

MILANO CITTA’ STATO

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
* E ora Milano Città Stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano Città Stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso Milano Città Stato
Corrado Passera: Milano Città Stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano Città Stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

Dalla Svizzera: “Milano è la CAPITALE MIGLIORE: mostra agli italiani quello che sarebbe possibile se solo lo volessero”

1
là dietro la svizzera (foto Andrea Cherchi (c) )
là dietro la svizzera (foto Andrea Cherchi (c) )

E’ uscito un articolo pubblicato su uno dei principali quotidiani svizzeri, il Tages Anzeiger di Zurigo, dal titolo: “Milano- la capitale migliore”.

Si tratta di un vero e proprio atto d’amore per Milano, con il riconoscimento di una grandezza che si contrappone al drammatico declino del resto del Paese.
Ecco qualche estratto dell’articolo.

“Milano è la MIGLIORE CAPITALE d’Italia”

“Milano è completamente sola, lassù nel nord Italia”

“Ci sono italiani che affermano che Milano non è Italia. L’Italia, che ama il barocco e il caotico ridicolo, inizia solo dopo il Po. Altri dicono di Milano che è un mix di nord e sud, una città che mostra agli italiani quello che sarebbe possibile se solo lo volessero”

“Sempre un passo avanti, sempre all’avanguardia, in tutto. “La locomotiva” del Paese: dinamici, rigorosi, severi con se stessi, quasi protestanti – al limite dell’eresia per la Madonnina. Solo Milano utilizza il potenziale creativo grandioso che si trova in Italia

“Milano si è reinventata negli ultimi decenni, lo si può vedere da lontano. Ha un nuovo skyline, massiccio e alto, molto non-italiano, un nuovo volto. Le torri di vetro e acciaio nei quartieri di City Life e Porta Nuova sono un urlo alla modernità, e sono solo l’inizio. Sono attratti in città architetti stellati e investitori dall’Oriente, anche perchè nella lunga crisi economica non c’era abbastanza capitale italiano per grandi opere. Il Bosco Verticale, il grattacielo totalmente verde dell’architetto italiano Stefano Boeri presso la stazione di Porta Garibaldi, è diventato un simbolo di rilancio”

“Mentre le belle e classiche città d’Italia sguazzano stanche nel loro antico splendore, Milano costruisce un nuovo quartiere, delle nuove linee della metropolitana, trasforma fabbriche abbandonate in centri culturali e ristoranti, e si prepara a rinnovare il vecchio sistema di canali dei Navigli”

“Roma e Milano, “le due capitali d’Italia”, come vengono anche chiamate, la capitale politica e quella economica del Paese, si stanno allontanando sempre più. Tutto ciò che Roma può fare, la rivale del nord lo può fare di meglio. Tranne solo una cosa: il passato. Milano era una volta una città industriale, ora è il centro della moda italiana, delle banche, dei media, del design, delle start-up. Mentre il resto del paese ha un problema con la “fuga dei cervelli”, come noi chiamiamo la partenza dei talenti, molti giovani da tutto il mondo vengono nelle università milanesi per studiare insieme ai giovani italiani”

“Quasi il venti percento degli stranieri vive a Milano, il doppio rispetto alla media nazionale. Ma la città apparentemente li integra facilmente. In nessun altro posto in Italia è più facile per gli stranieri costruire mezzi di sostentamento e avere successo che a Milano. E di quelli che non possono farlo si prendono cura decine di migliaia di volontari. Dopotutto, la metropoli in Lombardia non è solo ricca e snob, è anche la capitale del volontariato”

“Il quotidiano romano La Repubblica ha scritto di recente: “Milano non è un paradiso, è finalmente parte dell’Italia. Ma se vogliamo ricominciare da capo, dobbiamo cominciare da qualche parte, e Milano è un buon posto per questo“.
Ma di Milano non si diceva: avete solo la nebbia?”

Leggi l’articolo originale: Mailand die bessere Haupstadt (Milano la capitale migliore)

MILANO CITTA’ STATO

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

I primi GRANDI MAGAZZINI d’Italia furono quelli dei fratelli Bocconi in Porta Nuova

0

I primi grandi magazzini in Italia fu le Aux villes d’Italie, aperto dai fratelli Bocconi in via Tommaso Grossi a Porta Nuova.

Avevano trasformato un precedente hotel in un grande negozio di stoffe, abbigliamento e arredi.
Il grande successo spinse i Bocconi ad acquistare un intero palazzo nei pressi del Duomo, Nel 1917 Alle città d’Italia, nel frattempo il nome era stato italianizzato, vennero acquistati da Senatore Borletti e fusi con i Magazzini Vittoria, dando vita a “La Rinascente”.

Il nome fu suggerito da D’Annunzio: “La Rinascente. L’Italia nova impressa in ogni foggia”.

Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani

MILANO CITTA’ STATO 

Leggi anche:
10 città stato del mondo che possono ispirare Milano
Milano città stato: la rivoluzione inevitabile per uno stato allo sbando
E ora Milano città stato! Se non lo fa l’Italia, si può chiederlo all’Europa
Milano città stato sarebbe un bene soprattutto per l’Italia
Primo passo del consiglio comunale verso milano città stato
Corrado Passera: Milano città stato è il più interessante progetto che ci sarà in Europa nei prossimi anni
“Proviamoci. Mi impegnerò personalmente”. Beppe Sala a Milano città stato

VUOI CONTRIBUIRE ANCHE TU A TRASFORMARE IN REALTA’ IL SOGNO DI MILANO CITTA’ STATO?
SERVE SCRIVERE PER IL SITO, ORGANIZZARE EVENTI, COINVOLGERE PERSONE, CONDIVIDERE GLI ARTICOLI, PROMUOVERE L’ISTANZA, AIUTARE O CONTRIBUIRE NEL FUNDING, TROVARE NUOVE FORME UTILI ALL’INIZIATIVA.
SE VUOI RENDERTI UTILE, SCRIVI A INFO@MILANOCITTASTATO.IT (OGGETTO: CI SONO ANCH’IO)

 

TLAPSE | Your Project in Motion

NOTIZIE PIU' LETTE