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Le 10 cose da CAMBIARE di più a Milano

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Per i Milano Città Stato Awards vota tra le 10 nominations che sono state segnalate sulla fan page di Milano Città Stato (tra parentesi che l’ha suggerita) e che sono state più apprezzate (per numero di like) dai fans della pagina. Puoi votare la tua preferita. La più votata sarà regina di Milano Città Stato e riceverà il Milano Città Stato Award 2018. In collaborazione con Vivaio.

Qual è la cosa che vorresti cambiare di più a Milano? Vota tra le 10 nominations 

#1 L’aria

(Gisella Manera Stella Bullaro)

#2 Bisognerebbe eliminare chi non ha rispetto per la città

(Claudia Piccinelli)

#3 I collegamenti tra Milano e hinterland 

(Daniele Gabrieli)

#4 L’edilizia anni 60-70

(Pier Alvise)

#5 Troppe macchine

(Matteo Vassallo)

#6 Riaprire i navigli

(Armando Leone)

#7 La gestione delle periferie

(Pierfausta Moreo)

#8 Un altro grande parco urbano

(Pier Alvise)

#9 I prezzi troppo alti di tutto (specie per gli studenti)

(Margherita Minazio)

#10 Lo Stato italiano

(Fabio Granata)

 

VOTAZIONI CHIUSE IL 12/01/2019

 


Foto di Andrea Cherchi (c)

MILANO CITTA’ STATO

 

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Barba-music on wednesday

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Mercoledì è un giorno di mezzo, un giorno che stabilisce indirettamente come andrà il resto della settimana… e il Barba lo sa bene.

Per questo ha escogitato un modo per tenere su i giorni che ti separano dal weekend.

Come? Beh, sicuramente passare una serata in un luogo che trasmetta familiarità e accoglienza come il Barba aiuta e non poco.

Il Barba, infatti, si contraddistingue per ambizione, impegno e tante altre cose… tra le quali proprio una passione smisurata per quello che fa.

Come lo so? Perchè il Barba esprime questo amore immenso esaltando il sapore e la qualità delle sue materie prime, valorizzandole in modo moderno e creativo in ogni pietanza o drink che propone ai suoi clienti.

Quello che troverai è un’atmosfera accogliente, ma anche sofisticata, in grado di offrirti esperienze culinarie indimenticabili sia di giorno, sia di sera.

Ed è qui che torniamo al nostro mercoledì sera, perchè dalle 20 alle 23 il Barba ti proporrà una serata a base di live music per sciogliere tutte le ansie e le preoccupazioni: dopotutto, si sa che la musica è un ottimo antidepressivo.

Se vuoi conoscere i gruppi che si esibiranno dal vivo ogni settimana, segui la pagina Facebook del Barba!

Ah, non dimenticare che se ti viene fame o sete, direi che i deliziosi panini e cocktail del Barba sono l’ideale per arricchire la serata.

Quindi, ricapitoliamo: prenotandoti con Spotlime, dalle 20 fino alle 23 di mercoledì potrai passare una serata all’isnegna della buona musica dal vivo a ingresso gratuito.

Non prendere impegni, eh: ti aspetto lì.

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Milano vista dai TRENTENNI: “la nostra città straordinaria”

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trentenni-Social Factor_foto by Valentina Masi
trentenni-Social Factor_foto by Valentina Masi

È da qualche settimana che ci rincorriamo con Silvia Rossi. Non molliamo, vogliamo sapere cosa pensa di Milano una 30enne doc, di cosa offre e cosa manca a questa città, di quello che può dare e ricevere una “generazione di mezzo”: che si è trovata schiacciata dall’ultima grande crisi economica, alle prese con l’evaporazione del tempo indeterminato, abbastanza giovane per non essere vecchia, ma appena troppo in qua per non essere veramente nativa digitale.
Silvia è tra l’altro co-fondatrice del blog I Trentenni e co-autrice del romanzo “Hai detto trenta?” edito da Rizzoli, battezzato da Alessandro Cattelan alla prima uscita ufficiale alla Santeria Social Club un mese fa e volato già alla prima ristampa (ragazze e ragazzi acquistate e regalate per Natale, che andiamo alla seconda!).
Dicevamo, che fatica riuscire a strapparci mezzora per parlare, anche solo al telefono… “È vero, si corre in tutti i sensi – dice Silvia – sono le 17.30 è sto guidando, forse è questo l’unico momento, in alcune giornate, dove sono libera”.

Trentenni-Silvia-Ilaria-Sfefania_foto by Claude Seggi
Trentenni-Silvia-Ilaria-Sfefania_foto by Claude Seggi

Milano è troppo stressante?
“Direi di no, ti dà tantissime opportunità ma poi quando sei in ballo non puoi permetterti certo di fare pause. Oggi oltre che sul nostro progetto I Trentenni – dove insieme a Ilaria e Stefania produco video, contenuti fotografici, articoli, incontri e ultimamente tante presentazioni del nostro libro – lavoro a X Factor”.

Silvia è co-autore e volto del progetto digital Social Factor sponsorizzato da Intesa Sanpaolo: si va in diretta fb sulle pagine di X Factor e Sanpaolo per 20 minuti prima della diretta del giovedì e poi sui tre neri pubblicitari. Di fatto si tratta di una vera controprogrammazione rispetto a X Factor, anche questa completamente live.
Prima di saltare in X Factor ha lavorato nel team autorale di EPCC con Alessandro Cattelan che quest’anno ha avuto anche la parentesi del teatro. A gennaio sarà in radio ancora al fianco del conduttore.

“È bellissimo lavorare con lui, è creativo, ha tante idee, è un fuoriclasse. Però non vivi più… in senso bello. È una persona e un professionista che non si accontenta, vuole il massimo. Chi lavora intorno a lui lo sa e alla fine il risultato che ne esce lo possono apprezzare tutti”.

Insomma, salti da un lavoro all’altro, ogni volta una nuova sfida, ma…
“Io sono una delle migliaia di persone che fanno parte della generazione di mezzo, quella che a un certo punto della sua vita si è fermata e ha detto: ‘che cazzo mi invento per sopravvivere?’ Da questa grande crisi che ci siamo trovati sulle spalle, grazie alla rete, alla tecnologia, a tante persone che abbiamo incontrato lungo la strada, abbiamo trasformato gli svantaggi in vantaggi…
Ma, appunto, essendo una vera trentenne non ho mai avuto un contratto a tempo indeterminato e non credo che lo vedrò mai…”.

Ma ti piacerebbe averlo? Magari qui a Milano.
“Be’, in effetti no… Per il tipo di professione che faccio e per il mio carattere, mi sentirei legata, troppo. Ho imparato a gestirmi il tempo per sfruttarlo al meglio.
Milano è la città che in Italia, lavorando nel mondo digital e della comunicazione, che offre più possibilità di dialogo, confronto, crescita. Anche Roma si sta attivando molto con numerose iniziative, ma per ora Milano è certamente più avanti. Nel nostro progetto I Trentenni come maggiore seguito abbiamo proprio Milano, poi Roma, Torino e via dicendo.
La nostra generazione si è ritrovata a dover sopravvivere da libera professionista. Dopo aver terminato un contratto di collaborazione in una redazione ed essere diventata freelance, mi sono dovuta inventare un lavoro. Ho iniziato svegliandomi la mattina e andando a lavorare nei locali dove fai colazione, mangi, ti connetti, incontri persone, fai nascere idee.
Questo è stato e continua ad essere uno dei punti di forza di Milano: creare occasioni di network, non solo da parte delle tante grandi aziende, ma anche di numerosissime piccole realtà che ti danno la possibilità di raccontarti. Non so se è Milano o sono le persone che la vivono che rendono possibile questo”.

trentenni-Social Factor_foto by Valentina Masi
trentenni-Social Factor_foto by Valentina Masi

Come è cambiata Milano negli ultimi anni?
“Si sta facendo tanto, tantissimo: eventi pubblici e privati, dal design alla moda non sono io che devo sottolinearlo. Ecco, forse solo il cinema è ancora un po’ debole…
Forse è un po’ più pericolosa o quantomeno molto meno tranquilla di un tempo, almeno questo è il percepito, sia nelle periferie che in centro. Ma come opportunità è una città straordinaria…”.

Come i trentenni vorrebbero la Milano del futuro?
“Dalle storie che ci arrivano, una città con sempre più servizi, facile da vivere, capace di  assecondare le necessità di chi la vive e la vivrà un domani adulto perché oggi è ancora giovanissimo. Siamo comunque sulla buona strada”.

trentenni-Silvia Rossi e Manuel Agnelli
trentenni-Silvia Rossi e Manuel Agnelli

Cosa manca a Milano?
“Le manca un po’ di costanza, nel senso che ci sono alcune iniziative eccellenti che poi però finiscono senza essere rilanciate. Le manca anche l’attenzione verso tante piccole cose: ad esempio si parla tanto di diritti delle donne, della famiglia: ma perché – ad esempio – teatri e cinema non hanno aree bimbi dove le mamme/papà possono lasciarli e vedersi un film in pace senza rinunciare a questo e tanti altri fattori di una vita ‘normale’?”.
E non essere “costretti” ad andare all’Ikea dove le aree giochi ci sono eccome.

Lavori a Milano, ci passi la quasi totalità della tua vita e…
“Sì è vero, amo tantissimo Milano, ma mi piace rilassarmi in provincia. Sto sempre in città, però il cinguettio degli uccellini per me è fondamentale per dormire tranquilla. Ilaria è il contrario. Lei non riesce a dormire senza i rumori cittadini di sottofondo. Stefania è arrivata a 17 da Messina, è diventata milanese doc e ora da un paio d’anni si è trasferita a Roma dove continua a essere impegnata anche sul nostro progetto”.

Il tuo quartiere preferito di Milano?
“Isola senza dubbio. Lo frequento da sempre, quando era ancora ‘periferia’, non troppo ben frequentato e dovevi guardarti bene intorno quando uscivi da un locale. Oggi è semplicemente sensazionale. Un’altra zona che mi sta appassionando è NoLo, intorno a piazza Morbegno. Dal Ghe pensi mi a tanti altri locali, ti senti sempre a casa”.

Silvia, oggi hai 36 anni. Tra 4 anni cambierete il nome al sito e scriverete un altro romanzo?
“Sicuramente avremo ‘formato’ i nuovi Trentenni… E noi saremo pronte per nuove avventure, non bisogna mai fermarsi! Magari su I Quarantenni!”.

Ci vediamo su Facebook per il Social Factor della finalissima 2018 di X Factor! E poi per altre nuove sfide!

Qui i Link SOCIAL de I Trentenni

 

FLAVIO INCARBONE

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10 luoghi dove costruire il prossimo GRATTACIELO a Milano

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#1 Area Ex Galileo (via Montefeltro)

#2 Area Expo

#3 Biblioteca degli Alberi 

#4 Loreto

#5 Milano Nord (Parco Nord)

 

#6 Piazza Aspromonte 

#7 Piazza Prealpi

#8 Scalo Farini 

#9 Scalo Romana

#10 Trenno 

VOTAZIONI CHIUSE IL 12/01/2019

Per altri milano città stato awards, clicca qui: MILANO CITTA’ STATO AWARDS

Foto di Andrea Cherchi (c)

MILANO CITTA’ STATO

 

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Ape in quel di Conciliazione

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Certe zone della città possono risultare alquanto… leggendarie, come la zona di Conciliazione.

Conciliazione è quella fermata della metropolitana che esiste e non esiste: è tra Cadorna e Pagano, ma, per qualche arcano motivo, tutti se la dimenticano spesso, tanto da scendere proprio a Conciliazione per sbaglio, pensando fosse la fermata giusta.

Questa cosa forse succede perchè, mentre le altre due fermate sono facilmente ricordabili rispettivamente come una delle stazioni più importanti di Milano e il bivio della linea rossa, Conciliazione è… in mezzo, evanescente, nessuno se la ricorda mai.

Ma, come tutte le leggende, chiunque approdi a Conciliazione potrà scoprire un luogo unico nel suo genere: il Plaza Cafè, il locale che vale sicuramente il viaggio fino a questa piazza sconosciuta.

Questo martedì, per esempio, dalle 18 alle 21 il Plaza Cafè ha in serbo un aperitivo a partire da 6 euro che non ha nulla di da invidiare a quelli del centro di Milano, ma andiamo a esaminare questa serata.

Tranquillità sarà la parola chiave, nonchè la più importante in un momento come quello dell’happy hour, perchè sorseggiare il proprio drink in un ambiente accogliente, con luce soffusa e musica lounge, è esattamente quello che ci vuole per concludere la giornata con il sorriso.

Durante l’aperitivo, potrai usufruire del ricco buffet disponibile, ma la cosa che più ti colpirà sarà la cura che ti verrà riservata: sarai, infatti, coccolato con altri stuzzichini preparati al momento, come taglieri di salumi e formaggi, pizze e una vasta varietà di sfiziose e deliziose preparazioni.

Insomma, quello che ti posso garantire è che passerai un martedì da ricordare, in quel di Conciliazione.

Quindi, ricapitoliamo: prenotandoti con Spotlime, dalle 18 fino alle 21 di questo martedì potrai goderti l’aperitivo con stuzzichini a partire da 6 euro del Plaza, l’isola felice di Conciliazione.

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Dalla fontana delle tette al parco dei mostri: 10 COSE STRANE che abbiamo solo in Italia

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Bella la Cappella Sistina, meraviglioso il Duomo di Milano, stupenda Piazza San Marco, ma i turisti sono attirati anche dalle curiosità, dai luoghi strampalati e dai monumenti insoliti, di cui l’Italia è particolarmente ricca. Luoghi e monumenti come…

Dalla fontana delle tette al parco dei mostri: 10 COSE STRANE che abbiamo solo in Italia

#1 Lo scopino da bagno di Omegna

cose strane in italia
Che ci fa uno scopino da bagno gigante in questo paese sul Lago d’Orta? Internet non ha ancora risolto questo mistero, ma intanto è ancora lì.

#2 La salama da sugo di Ferrara

cose strane in italiaPer chi non lo sapesse, la salama da sugo è un insaccato tipico del Ferrarese al quale è stato addirittura dedicato un monumento: insolito, vero?

#3 La fontana delle tette di Treviso

cose strane in italia
Passeggiando per la bella Treviso potreste incappare in questa curiosa statua, che ai tempi della Repubblica di Venezia spillava vino bianco e rosso in occasione di particolari festeggiamenti.

#4 La spada nella roccia di Chiusdino

cose strane in italia
Presso l’Abbazia di San Galgano a Chiusdino, in provincia di Siena, si trova una spada che, secondo la leggenda, sarebbe stata inflitta dal santo al quale è dedicato questo luogo di culto.

#5 Il dito medio di Milano

cose strane in italia
Conosciuta come “Il Dito”, il vero nome di questa scultura tanto dibattuta di Maurizio Cattelan è “L.O.V.E.” (acronimo di “libertà, odio, vendetta, eternità”).

Leggi anche: L.O.V.E. – Storia e significato del più celebre dito di Milano

 

#6 La foresta fossile di Dunarobba di Avigliano Umbro

cose strane in italia
In provincia di Terni è possibile esplorare questa curiosa foresta di alberi mummificati, risalenti a tre milioni di anni fa, appartenenti ad una specie estinta di sequoie.

#7 Il campanile sommerso di Curon Venosta


In provincia di Bolzano si trova un paese con un lago artificiale ricavato nel 1950, dopo aver “spostato” il centro abitato che vi sorgeva. Di questo borgo rimane soltanto l’antico campanile, risalente al XIV secolo, che emerge dalle acque. La struttura è raggiungibile a piedi in inverno, quando il lago ghiaccia.

#8 Il monumento al camionista di Bologna


Qualcuno ha pensato di dedicare una scultura alta dieci metri a tutti gli autotrasportatori, rivestita in fogli di alluminio e con tanto di camion sulle spalle.

#9 Il parco dei mostri di Bomarzo

cose strane in italia
In provincia di Viterbo sorge un parco stupendo, chiamato anche “Sacro Bosco”, che venne commissionato nel XVI secolo e decorato con statue di personaggi mitologici, animali fantastici e mostri.

#10 I tonni suicidi di Genova


Da molti considerati il monumento più brutto d’Italia, i cosiddetti “tonni suicidi” dovrebbero decorare una delle piazze di Genova, ma di fatto non vengono apprezzati da nessuno.

Continua la lettura con: Monumenti di Milano da abbattere 

VANESSA MARAN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

“I’m moving to Milan … any suggestions about where I should start looking?”

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That’s exactly what a friend asked me when moving to Milan from the Tuscan seaside area of Versilia. Though we are without a sea nearby, I advised him to look in these quarters. The first three chosen were all conveniently close to his office, the others added for this article.

“I’m moving to Milan … any suggestions about where I should start looking?”

 

 #1 Isola

 

 

 

 

Milan’s Isola quarter is what the bustling, bohemian Prenzlauer Berg is for Berlin: the home of all those considered ‘in’.

The prices of houses have risen considerably. An important aspect for the success of this was the shift of important business and social activity to the nearby Porta Nuova area, as well as the opening of the new Lilac underground line. The only drawback is that there are hardly any trees.

 

Prices for the purchase of a home/apartment: euro 4,000 – 4,500 per sq m.

Prices for monthly rental (a two-room apartment of 50 sq m): euro 850 – 1,000.      

         

 

#2 Chinatown

 

 

 

 

 

Another super-trendy neighborhood, ever-blooming perhaps due to the economic boom in China. At first a ghetto for immigrants from the ‘Celestial Empire’, it has now become one of the most frequented, chic areas of Milan. The nucleus è via Paolo Sarpi, set in a fantastic position, close to Porta Nuovo and Sempione Park. Another advantage is that in Chinatown we find oodles of stores with every type of merchandise under the sun – and at a bargain price.

The economic value of houses and apartments there has risen, but good deals can still be found if one wanders through side streets.

 

Prices for the purchase of a home/apartment: euro 4,500 – 5,000 per sq m.

Prices for monthly rental (a two-room apartment of 50 sq m): euro 800 – 1,000.    

         

 

#3 Central Station

 

 

 

 

Called the ‘New Frontier’ of a Milan whose center is moving north. The creation of a city at Porta Nuova has helped to relaunch a neighborhood scantily visited, one experienced with suspicion still today. The pros include its proximity to the Central Station, an area destined to be upgraded thanks to the proliferation of new office blocks and co-working spaces along via Copernico. The great advantage is having the combination of a railway station, together with a transfer point for two subway lines – yellow and green. What still inhabits the area’s growth is that it is characteristically one of transition, a work area lacking residential structures and charm. A visit there on a Saturday or Sunday fills one with a feeling of solitude.

 

Prices for the purchase of a home/apartment: euro 4,000 – 4,500 per sq m.

Prices for monthly rental (a two-room apartment of 50 sq m): euro 850 – 1,000.      

         

 

#4 Maggiolina

 

 

 

 

 

The most residential quarter of Milan’s Zone 2, running from the Central Station to viale Zara, dotted with charming chalets and cottages, often with gardens isolating them one from the other. Unfortunately, this isolation has made them susceptible to frequent theft.

 

Prices for the purchase of a home/apartment: euro 4,000 – 5,000 per sq m.

Prices for monthly rental (a two-room apartment of 50 sq m): euro 850 – 1,000. 

 

 

#5 Lambrate

 

 

 

 

Recommended for those not particularly concerned about living close to the city center, but happy to live in a well-connected neighborhood where it is still possible to breathe in the air of a traditional Milano. There are many green areas, and the close-by Lambro river can offer one with pleasant surprises. All one needs a bit of patience in order to find that affordable house of a nonpareil beauty, especially in the area of via Ventura.

 

The only disadvantage: the distance from Milan’s more popular, stylish hubs.

 

Prices for the purchase of a home/apartment: euro 3,000 per sq m.

Prices for monthly rental (a two-room apartment of 50 sq m): euro 700.  

 

 

 #6 Bicocca

 

 

 

 

A very modern quarter populated by a thriving young generation close to a University, the Hanger Bicocca gallery, and the new housing development surrounding the Teatro Arcimboldi. Much appreciated by those living there, and with good connections to public transport.

 

Only drawback: one needs to hunt out a friendly spot in this post-urban desert to not fell alone.

 

Prices for the purchase of a home/apartment: euro 3,000 per sq m.

Prices for monthly rental (a two-room apartment of 50 sq m): euro 700.      

 

 

 

 #7 via XX Settembre

 

 

 

 

For those who have silver-lined pockets, the area surrounding via XX Settembre (The Triennale Exposition Space) contains some of the most beautiful buildings and mansions of the city. A safe, quiet neighborhood with spacious areas, it is also close to the city center.

 

Disadvantage: The high costs of housing, though perhaps less so than others prestigious quarters. But one never knows; with perseverance one might find something special at a attractive price.

 

Prices for the purchase of a home/apartment: euro 5,000 – 6,000 per sq m.

Prices for monthly rental (a two-room apartment of 50 sq m): euro 800 – 1,000.      

 

 

 

Last advice: The areas along the new Yellow subway line to South Milan have become much more ‘livable’. Good buys and rents in the Porta Romana, Corso Lodi until Brenta areas can be readily found.

 

For those who wish to live on the outskirts: Living in the best places in the Milanese hinterland

 

ANDREA ZOPPOLATO

Translated by Vincent Lombardo

Qui l’articolo in Italiano: “Mi trasferisco a Milano: dove mi consigli di cercare casa?”

 

 

Chi è l’ATTILA di Milano?

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Chi è Attila? Di sicuro non sono io!” ha risposto il sindaco Sala a chi gli chiedeva chi fosse l’Attila di oggi, alla prima della Scala. La scelta dell’opera di Verdi incarna lo spirito dei tempi perché stiamo vivendo una situazione che sembra quella della fine di un impero. Anche se non si capisce bene cosa sia questo impero, è chiaro che sta finendo qualcosa. Pure l’ambientazione è significativa: tra la prima e la seconda guerra mondiale, in un’atmosfera da Repubblica di Weimar che assomiglia alla nostra epoca di vuoto di poteri. In questa sensazione di fine di qualcosa si guarda l’orizzonte nel timore che possa apparire un nuovo Attila. Chi potrebbe essere l’Attila di Milano? Chi potrebbe mettere la parola fine al periodo di grazia che sta vivendo Milano?

Chi è l’ATTILA di Milano?

#1 La prima indiziata è Roma.
Può sembrare un paradosso: Roma che si è battuta contro Attila e che Attila voleva distruggere, oggi rappresenta un potenziale Attila distruttivo di Milano. Però è indubbio che i maggiori pericoli sul futuro di Milano vengano da una deriva dello Stato italiano, da un declino decennale e che ogni governo sembra accelerare. Per questo Attila potrebbe essere il governo di Roma, uno Stato che non funziona e che potrebbe compromettere quanto di buono è stato fatto a Milano, non solo negli ultimi anni.

#2 Un secondo Attila potrebbe essere l’Europa, anche come reazione al punto precedente. In una eventuale guerra tra Roma e l’Europa chi potrebbe perderci di più è proprio Milano, la città d’Italia che è più ancorata all’Europa, intendendo l’Europa come mercati, commercio, scambio di talenti e di risorse. Ogni centimetro che porta l’Italia più distante dall’Europa per Milano diventa una voragine.

#3 Il terzo Attila può essere la recessione.
Anche se l’Italia non si è mai veramente ripresa dalla grave crisi del 2008, il mondo ha vissuto da allora una fase di espansione. In un’Italia in calma piatta, Milano si è ripresa, dopo il primo periodo difficile è decollata, ha vissuto un boom pazzesco con tassi di crescita in linea con il resto d’Europa. Oggi una recessione potrebbe colpire molto più pesantemente l’Italia rispetto agli altri Paesi, se non altro perché non ha mai rialzato la testa, potrebbe essere il colpo del KO e, di conseguenza, anche per Milano che potrebbe dover pagare con gli interessi il collasso del Paese.

Una delle caratteristiche della mentalità di Milano è di non dare la colpa agli altri ma di assumersi le responsabilità su se stessa. In questo caso un Attila che viene dall’esterno sarebbe solo un alibi. Il vero Attila di Milano potrebbe venire solo dal nostro interno. Quale sarebbe questo Attila interno a Milano? 

#4 L’eccessiva critica, la mentalità del no, di andare contro tutto ciò che potrebbe essere un passo in avanti. 
C’è chi dice che potrebbe essere la diffusione di una cultura che sta diventando dominante nel Paese. Un tipo di mentalità che non è da Milano anche se qualche focolaio si è visto nei tempi precedenti a Expo che poi è stato spazzato via dal successo dell’evento, ma soprattutto è stato spazzato via dalla mentalità dei milanesi che tra fare e non fare sceglie sempre il fare.
Un tipo di mentalità che potrebbe contagiare Milano ma che sarebbe un indice di debolezza della mentalità milanese, se non fosse più in grado di affermare la sua identità costruttiva.

#5 E se Attila fosse l’opposto della critica, il continuare a incensarsi rifiutando ogni tipo di messa in discussione?
Ci sono diversi pensatori che attaccano Milano per il suo continuo autoesaltarsi che a volte può sembrare fondato ma spesso assomiglia allo struzzo che preferisce mettere la testa sottoterra piuttosto che guardare in faccia alla realtà.
Un altro possibile Attila potrebbe essere questo bearsi sui propri successi nei confronti del resto dell’Italia, rischiando di scambiare l’essere superiori con un indietreggiare meno degli altri. Milano sta realmente avanzando oppure è solo un effetto ottico dato dall’arretramento del resto del Paese? Forse occorre il coraggio di vedere che ci sono cose che non vanno, senza però spostare l’oggetto della valutazione.

#6 Qui forse siamo arrivati a quello che credo sia il vero Attila, il pericolo maggiore per il futuro di Milano. L’Attila più pericoloso per Milano è quello della divisione ideologica.
Invece di analizzare le cose per quello che sono, nell’interesse della città, e magari anche del Paese, le cose che accadono si valutano non in sé o per il vantaggio che possono fornire alla comunità, ma sempre con l’ottica del con chi siamo o del contro chi siamo. L’ottica degli ultras da stadio.
Milano si è sempre caratterizzata rispetto ad altre parti del Paese, per essere più simile al Nord Europa nella sua accezione di comunità. I milanesi sono sempre stati forti quando si sono manifestati come comunità unita rispetto ad altre città che hanno visto sempre una divisione al loro interno, chi col papa, chi con l’imperatore. Milano ha dato il meglio di sé quando si è unita. Oggi ci sono segnali che l’Attila sia proprio questa divisione. Un esempio è il non poter giudicare liberamente l’operato del sindaco, nonostante che non ci siano elezioni incombenti: perché se si solleva qualche critica o invito a fare di più mezza Milano alza gli scudi e ti attacca dicendo che sei leghista, se invece si plaude l’intervento dell’amministrazione salta su l’altra metà della città che accusa di essere servi del PD.
Questo tipo di logica è il più pericoloso germe che abbiamo, perché è qualcosa di alieno alla nostra mentalità, qualcosa che viene da fuori e che ha il risultato di indebolire la nostra comunità. Qualcosa che non è utile a Milano perché non aiuta a risolvere i problemi e non agevola un miglioramento, ma favorisce la stasi. Tanto più si preferisce, invece di avere come punto più alto il bene della città, la difesa di un’idea, che non è la propria idea, ma è l’idea di una parte a cui si crede di appartenere, tanto più si reca danno alla città perché si diventa strumenti di poteri che tutto hanno in mente tranne che il bene della comunità.

Questi sono i possibili Attila che si affacciano all’orizzonte. La soluzione è una sola e ci arriva dalla storia: fare come ha fatto l’impero romano. Anche se ormai era a brandelli è riuscito a scacciare Attila riunendosi e ritrovando una unità di azione. L’unica strada per poter ripristinare un futuro migliore e fare da traino per il bene di tutto il Paese è riaffermare la comunità milanese al di sopra delle ideologie, al di sopra degli schieramenti politici, al di sopra di fazioni di potere che vengono sostenute proprio da chi potere non ne ha. 

ANDREA ZOPPOLATO

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Le 10 città dove andrebbero a vivere i milanesi (se fossero costretti a lasciare Milano)

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#1 Barcellona

#2 Berlino

#3 Bologna

#4 Genova

#5 Londra

#6 New York

#7 Parigi

#8 Roma

#9 Stoccolma

#10 Valencia

 

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Le attrazioni MENO NOTE di Milano da far vedere a un turista

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#1 Casa Bagatti – Valsecchi

#2 Certosa di Garegnano

#3 Labirinto di Pomodoro

#4 Maggiolina

#5 Martesana

#6 Parco delle Cave

#7 San Bernardino alle Ossa

#8 San Satiro

#9 Sant’Alessandro

#10 Via Lincoln (quartiere Arcobaleno)


 

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L’Avvento di Sala

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calendario dell'avvento

Il calendario dell’avvento mostra i giorni rimanenti fino alla vigilia di Natale. Si tratta di un’usanza molto diffusa, dedicata ai bambini per accompagnare il periodo di attesa della grande festa.  Qui sotto l’esclusivo calendario dell’avvento del nostro sindaco: ogni giorno un desiderio. 

calendario dell'avvento

 

2 dicembre – Il robot chiudibuche

calendario dell'avvento

 

3 dicembre – L’asfaltatore di pavé

calendario dell'avvento

 

4 dicembre – Il generatore di nebbia

calendario dell'avvento

 

5 dicembre – Le Olimpiadi

calendario dell'avvento

 

6 dicembre – La spugnona assorbi smog

calendario dell'avvento

 

7 dicembre – Sant’Ambrogio che porta le monete d’oro

calendario dell'avvento

 

8 dicembre – Donna sexy vestita da babbo natale

calendario dell'avvento

 

9 dicembre – Negozi aperti

calendario dell'avvento

 

10 dicembre – Un’altra linea della metro

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11 dicembre – Parco Orbitale

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12 dicembre – Sede dell’Ema

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13 dicembre – Lampadina risparmio energetico

calendario dell'avvento

 

 

14 dicembre – Rapinatore in cella

calendario dell'avvento

 

15 dicembre – Monza

calendario dell'avvento

 

16 dicembre – Leonardo da Vinci

calendario dell'avvento

 

 

17 dicembre – Expo 2

calendario dell'avvento

 

18 dicembre – Dazio di ingresso a Milano

calendario dell'avvento

 

19 dicembre – Un nuovo triplete

calendario dell'avvento

 

20 dicembre – Modric

calendario dell'avvento

 

21 dicembre – Un nuovo stadio

calendario dell'avvento

 

22 dicembre – Grattacielo

calendario dell'avvento

 

 

23 dicembre – Apertura dei Navigli

calendario dell'avvento

 

 

24 dicembre – Milano Città Stato

calendario dell'avvento

 

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AUGURI DA TUTTA LA REDAZIONE! 🎄

 

calendario dell'avvento

 

 

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La NOVITA’ dell’anno a Milano: le dieci più importanti del 2018

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Qual è stata la novità del 2018 più importante a Milano? Clicca in fondo per votare

#1 Inaugurazione TORRE ALLIANZ a City Life

#2 Apertura APPLE STORE in piazza Liberty

#3 Inaugurazione della BIBLIOTECA DEGLI ALBERI

Andrea Cherchi (c)

#4 Pagamento BIGLIETTI ATM contactless con carta di credito

#5 Nomina di BOERI a Presidente della Triennale

#6 Elezione di FONTANA alla Regione Lombardia

#7 Il ritorno dell’INTER in Champions League dopo 7 anni

#8 La candidatura di Milano Cortina alle OLIMPIADI INVERNALI

#9 Apertura TORRE FONDAZIONE PRADA

#10 STARBUCKS apre a Milano


 

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Oh Bej Oh Bej, il tradizionale ritorno

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La storia degli Oh Bej Oh Bej ha radici semplici e per questo meravigliose.

Si racconta che la fiera abbia questo nome perchè, decenni fa, i bambini che passavano davanti alle bancarelle esclamavano “Oh Bej! Oh Bej! appena vedevano qualcosa che li affascinava.

Nonostante siano passati anni, questo senso di meraviglia non viene mai meno quando ci si fa un giro alla fiera più iconica di Piazza Castello.

Anche quest’anno, infatti, da questo giovedì fino a domenica potrai lasciarti affascinare dalla magia di questa ricorrenza in occasione della festa più tradizionale dei meneghini, Sant’Ambrogio.

Tra le casette di legno e i vari stand, potrai trovare prelibatezze di produzione non industriale, artigianato di quello raro e unico e molte altre sorprese, che renderanno questo ponte ancora più speciale, come ogni anno.

Si sente proprio che la magia del Natale sta cominciando a pervadere la città della Madonnina… ah, mannaggia! I regali!

Beh, poco male: penso che approfitterò proprio di questa fiera per cominciare a capire cosa fare a chi…

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I PONTI più importanti di Milano: la classifica dei primi dieci

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il ponte verde
il ponte verde

Milano è città d’acqua e di ponti. La nostra classifica dei dieci più importanti.

I PONTI più importanti di Milano: la classifica dei primi dieci

#10 Il cavalcavia di Corvetto


Iniziamo da quello che viene considerato il più brutto ponte di Milano. E’ il “ponte da demolire”, costruito come porta di ingresso per chi arriva dall’autostrada del sole. Forse è davvero giunta la sua ultima ora: nel 2017 è stato approvato in Consiglio comunale un emendamento per il suo abbattimento. I percorsi alternativi – tangenziale e sbocco su via Toffetti, – lo rendono superfluo e un elemento di disturbo per gli abitanti della zona. Sono stati avanzati diversi progetti tra cui quello di convertirlo in un percorso green coperto di erba.

cavalcavia corvetto
cavalcavia corvetto

#9 Ponte del Portello


Nell’ambito del vasto progetto di riqualificazione dell’area del Portello è stata realizzata una passerella per bici e pedoni che collega piazza Valle (la più grande piazza della città) con l’area dell’ipermercato. Inaugurato nel 2012, si tratta dell’ultimo ponte di una certa rilevanza architettonica costruito a Milano.

passerella serra
passerella serra

#8 Cavalcavia Bussa


Forse il ponte a cui sono stati dedicati più progetti di riqualificazione e sicuramente il più divertente da percorrere in bici o in scooter. Si sale da una piccola chicane e lo si percorre di solito in isolamento godendosi lo spettacolo della Milano post industriale e delle Alpi (nelle giornate di cielo terso). In passato fece molto scalpore la realizzazione di una pista ciclabile fai-da-te, finalmente sostituita da un passaggio protetto per bici e pedoni.

cavalcavia bussa
cavalcavia bussa

#7 Ponte sulla Darsena


Uno sei punti simbolici della riqualificazione della Darsena. Molto affollato nei fine settimana consente di godere delle atmosfere magiche da città del Nord Europa, specie di sera, nelle giornate di inverno.

ponte sulla darsena
ponte sulla darsena

#6 Porta Genova

Pochi sanno che Porta Genova è la più antica stazione ferroviaria di Milano ancora in uso nelle sue forme originali (inaugurata nel 1870).
A pochi metri dalla stazione in occasione del Fuorisalone 2017 è stata inaugurata Biki, la nuova passatoia ciclopedonale che collega Porta Genova alla zona Tortona. Il passaggio è intitolato alla stilista milanese Elvira Leonardi Bouyeure, in arte Biki, e sostituisce il ponte verde di Porta Genova, ora in ristrutturazione, uno dei luoghi simbolo della Milano dei giovani.

biki
biki
il ponte verde
il ponte verde

#5 Cavalcavia del Ghisallo


E’ una breve superstrada urbana di due chilometri che dà il benvenuto a Milano a chi arriva dall’autostrada dei laghi (uscita viale Certosa).
Il primo tratto è un ponte a tiranti che regge l’opera in direzione sud, sotto il quale corre la ferrovia Milano-Torino. I suoi autovelox sono l’incubo degli automobilisti.

cavalcavia ghisallo ieri
cavalcavia ghisallo ieri

#4 Ponte della Ghisolfa 


E’ IL cavalcavia di Milano. Ed è anche il ponte di Milano che viene chiamato con più nomi: ponte della Ghisolfa, Cavalcavia Serra, Cavalcavia Monte Ceneri, Cavalcavia Bacula, ponte della Circonvalla.
Il nome più usato è ponte della Ghisolfa, che deriva dal quartiere di edifici popolari che si trovano attorno alla parte nei pressi di piazzale Lugano. La prima parte venne inaugurata nel 1941 mentre negli anni sessanta fu prolungato fino ad arrivare a piazzale Stuparich.
Negli anni novanta la zona circostante piazza Prealpi divenne tristemente famosa per le vicende criminali, con l’egemonia della cosca ‘ndranghetista dei Di Giovine.
Se non ci fossero i limiti di velocità si batterebbero i record su percorso urbano. chiude dalle 22 alle 6 per evitare gare di velocità e per lasciare dormire chi vive nelle case adiacenti.

cavalcavia ghisallo oggi
cavalcavia ghisolfa
 

#3 Ponte Richard Ginori


Ponte di ferro sul naviglio grande realizzato nel 1906 con la stessa tecnologia della Torre Eiffel e del ponte ferroviario di Paderno D’Adda. E’ un ponte mobile costruito di fronte all’ex fabbrica Richard Ginori lungo via Ludovico il Moro.  Dal livello superiore di transito pedonale il ponte scendeva al livello inferiore dove si trovava il raccordo ferroviario che consentiva il collegamento dello stabilimento alla rete ferroviaria. Una volta terminata l’operazione di passaggio dei treni merci, il ponte veniva riportato a livello alto e permetteva così il passaggio delle barche sul Naviglio.

ponte richard ginori
ponte richard ginori
 

#2 Ponte di San Cristoforo


Si gioca con il ponticello sul naviglio pavese il titolo di ponte simbolo dei navigli. Alla fine scegliamo questo anche perchè si trova presso San Cristoforo, un tempo considerato “il faro di Milano” per chi giungeva in barca da fuori.

ponte di san cristoforo
ponte di san cristoforo
 

#1 Ponte delle Sirenette


Nel cuore del Sempione c’è il ponte degli innamorati. Fu inaugurato nel 1842 e le sirene furono soprannominate le “Sorelle Ghisini”, dal materiale che le costituisce. La leggenda narra che le coppie che si scambiano il primo bacio sul ponte delle Sirenette vivranno un amore eterno.

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10 POSTI a Milano dove portare il tuo amico del cuore (o la tua amica del cuore)

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10 Posti a Milano dove portare l’amico o l’amica del cuore. Clicca in fondo per votare

#1 Ambrosiana

#2 Arco della Pace

Andrea Cherchi (c)
Andrea Cherchi (c)

#3 Gae Aulenti

Andrea Cherchi (c)
Andrea Cherchi (c)

#4 Piazza Duse

#5 Giardini della Guastalla

#6 Via Lincoln

#7 Via Mozart

#8 Navigli

Andrea Cherchi (c)
Andrea Cherchi (c)

#9 Rotonda della Besana

Andrea Cherchi (c)

#10 Santa Maria delle Grazie

 

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Albero del Duomo: cerimonia di accensione

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Arriva quel momento dell’anno in cui si comincia ad addobbare la casa, a pensare ai regali per i nostri cari… e a decorare l’albero di Natale.

Generalmente, noi italiani cominciamo a preparare l’albero intorno al 7 o 8 dicembre, giusto? Soprattutto se si parla dei milanesi, che tra Sant’Ambrogio e l’Immacolata danno libero sfogo alla loro frenesia natalizia.

Ma dato che a Milano si vuole correre a tutti i costi, ho già visto tantissime foto con didascalia “ecco il mio bellissimo albero!” e l’immagine sfavillante di un abete con lucine, palline e decorazioni di ogni tipo.

Eh sì, non riusciamo proprio a stare tranquilli, noi meneghini… ed ecco che mercoledì 5 dicembre si accenderà il ciclopico albero in Piazza del Duomo durante una fastosa cerimonia che si svolge ormai tutti gli anni.

Dalle 18.15, sarà un pomeriggio sfavillante e brillante, che tutti i meneghini aspettano con impazienza… forse anche troppa, perchè conosce gente che si è presa addirittura un giorno di ferie pur di vedere l’albero luminoso e non scherzo.

Mi raccomando: è praticamente un rito per la città, non puoi mancare. Ti aspetto in piazza Duomo oggi alle 18.15.

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Le città che INVIDIANO di più Milano: la classifica delle prime dieci

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Gli attacchi di Torino. I boicottaggi di Roma. La reazione piccata di Avellino. Milano è sempre più al centro delle invidie di molte altre città, specie di quelle incapaci di fare risplendere da sé la loro grandezza.

Le 10 città che INVIDIANO di più Milano

#10 Treviso

Perché hanno i soldi ma non hanno i negozi per spenderli.

#9 Bari

Perché sono trent’anni che cercano di costruire la sede della Regione, mentre noi ne abbiamo due.

#8 Monza

Perché è stata capitale e ora ha come massima ambizione di diventare capolinea della metropolitana.

#7 Bologna

Perché le loro torri sono più basse dei grattacieli.

#6 Roma

Cercano di svalutare Milano mostrandosi disinteressati verso ogni forma di comportamento civile. Si comportano male per invidia.

#5 Pavia

Perché ha un passato glorioso e adesso conta solo come periferia sud di Milano.

#4 Lugano

Perché è il posto più sfigato dell’universo.

#3 Genova

Perché Milano ha le palanche.

#2 Torino

Perché Milano è ciò che Torino dovrebbe essere.

#1 New York

Perché in Central Park non c’è la fontana di De Chirico.

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Le 10 TRATTORIE tipiche più buone di Milano. Vota

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Il Calendario dell’Avvento di Milano Città Stato – 4 dicembre

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Il generatore di nebbia

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